Il fascino della Serpe

di pecks
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Principe ***
Capitolo 2: *** Nuovo anno, nuovo Draco? ***
Capitolo 3: *** Carlier 1- Malfoy 0 ***
Capitolo 4: *** L'estasi dell'odio ***
Capitolo 5: *** Tra favola (scritta) e realtà ***
Capitolo 6: *** La richiesta dell'angelo ***
Capitolo 7: *** La Stanza delle Necessità ***
Capitolo 8: *** Carlier 1- Malfoy 1 ***



Capitolo 1
*** Il Principe ***


I folti capelli biondo cenere pettinati all'indietro, la pelle diafana, quasi come porcellana e gli occhi, oh, quegli occhi di un colore indescrivibile, assurdamente chiari, passavano dal verde acqua all'azzurro più glaciale. Lineamenti perfetti. Erano ormai cinque minuti che non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Che dico? Sei anni ormai, Passavo gran parte delle lezioni che frequentavamo insieme a scrutarlo e lui non se n'era mai accorto. Per fortuna. Erano gli unici momenti in cui potevo permettermi di guardarlo, quelli in cui lui non avrebbe mai potuto cogliermi sul fatto e non avrebbe quindi avuto l'occasione di deridermi. Provavo per lui qualcosa di forte, un'attrazione irrazionale e priva di spiegazione. Infatti, se da una parte il suo aspetto fisico mi attraeva in modo incredibile, la sua personalità mi ripugnava. Tutto quanto il suo essere rappresentava la malvagità e la sfrontatezza personificate. Il solo fatto di appartenere ai Malfoy era una garanzia. La sua famiglia era una delle più potenti del nostro mondo. Erano da sempre spietati approfittatori, pronti a tutto pur di fare i loro interessi, anche diventare seguaci di Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato. Di padre in figlio portavano avanti la loro tremenda fama, insieme appunto al ruolo di Mangiamorte. Tutti li temevano, tutti li detestavano. Il mio primo incontro con Draco Malfoy avvenne quando entrambi avevamo 11 anni. Ero appena scesa dal treno che mi aveva portata ad Hogwarts, la miglior scuola di magia e stregoneria che il Mondo Magico avesse mai conosciuto. I miei genitori erano così fieri il giorno in cui ricevetti la lettera di ammissione, anche io come loro avrei frequentato l'accademia diretta da Albus Silente! Non feci in tempo a fare un passo quella fatidica notte, mi ritrovai nei guai...

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Capitolo 2
*** Nuovo anno, nuovo Draco? ***


...Ancora stordita dal lungo viaggio e dalla nuova esperienza che mi preparavo ad affrontare mi ritrovai a sbattere dritta contro la schiena di Malfoy che, giratosi, mi inchiodò con i suoi occhi di ghiaccio. Rimasi senza fiato.
"Ma che diavolo fai?" sibilò in tono di disprezzo.
"Sc-scusami" continuai a fissarlo con le gote in fiamme. Lui si avvicinò ancor di più. "E cosa cavolo hai da guardare? Sfigata." mi diede le spalle e se ne andò.
Incredibilmente fummo smistati entrambi nella casa dei Serpeverde: il cappello parlante non sbagliava mai, no? E da allora non mi diede tregua, tra scherzetti e colpi bassi passarono i primi anni di scuola. Lui era la mia infatile ossessione, ma fra corsi amici e vicende adolescenziali non proprio ordinarie ero cresciuta serena: i suoi tiri mancini facevano parte della mia vita ormai.
 
Ora, anni dopo, la situazione pareva cambiata, io ero cambiata. Oltre a sbocciare fisicamente (non ero una bellezza, ma avevo le carte in regola), pian piano avevo smesso completamente di dare peso alle sue prese in giro.
Il nuovo anno era appena cominciato ed io avevo ripreso le mie abitudini di sempre. Lui...non mi aveva ancora rivolto la parola e devo ammettere che questo un po' mi rattristava.

La lezione finì ed io uscii dalla classe di Divinazione discutendo del pomeriggio con Evangeline Smith, la mia più cara amica, quando una voce che era maturata nel tempo ci interruppe.
"Carlier! Chi non muore si rivede...purtroppo!"
Mi voltai cercando di non sussultare, mantenendo la calma.
"Non temere, Malfoy: nemmeno io sono felice di rivederti, credimi. Anzi, preferirei mangiare la muta di un rospo pur di non dover avere la tua faccia davanti tutti i giorni per mesi! Di nuovo!" So mentire discretamente, in effetti.
Sogghigna. E' tremendamente bello quando lo fa. "Mmh...ci siamo fatte spinosette, eh?"
I suoi amici sghignazzarono. I suoi presunti amici.

Era ora di pranzo, perciò mi girai seccata, dirigendomi verso la Sala Grande, ma Draco mi è alle calcagna e quando prendo posto sulla panca, lui si infila accanto a me.
"E ci siamo fatte anche signorine vedo..."
Lo guardo con gli occhi sgranati. "Come, scusa? Malfoy, da quando sei così gentleman?"
"Sono fatti miei" detto questo si alza e si allontana. Lo guardai e mi chiesi se per caso durante l'estate non fosse caduto sbattendo violentemente la testa. Non si era mai rivolto a me così...civilmente. 

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Capitolo 3
*** Carlier 1- Malfoy 0 ***


Quel pomeriggio, dopo aver chiacchierato un poco con le mie compagne di stanza, mi recai in biblioteca. Dovevo rivedere alcuni concetti attinenti a Difesa Contro le Arti Oscure che avevo trascurato durante  le vacanze. Purtroppo la cosa andò per le lunghe. La mia volontà ed il mio grado di concentrazione erano praticamente nulli.
Sapevo bene di non essere fra le persone trattate in modo peggiore da Malfoy, infatti i "mezzosangue" della scuola avevano vita più dura: la sua razza così pura messa a livello di quella feccia? Non poteva permetterlo o almeno doveva fare in modo che quegli infami ibridi si pentissero di essere venuti al mondo. Non era l'unico a pensarla così nel nostro mondo, lo sapevo bene. Io ero una purosangue, questo sì, ma mai avrei pensato che dagli insulti e il palese disprezzo manifestato nei miei confronti nell'anno precedente, Draco sarebbe passato a dei toni quasi neutrali.
Fu con questi pensieri che mi ritrovai a terminare il mio carico di lavoro alle 22 passate, lo stomaco vuoto e la mente stracolma. Entrai svogliatamente nella Sala Comune dei Serpeverde dopo aver attraversato i lugubri e silenziosi corridoi, completamente vuoti: gli orari della scuola venivano scrupolosamente osservati. Mi accorsi che qualcuno stava ancora leggendo su di una poltrona, accanto al fuoco ancora scoppiettante. Cercai di passare inosservata, ma la figura chiuse il libro con un tonfo sordo.
"Bene, bene. Facciamo le ore piccole?" Malfoy si alzò e elegantemente si appoggiò alla parete accanto al caminetto con aria di sfida. Indossava un paio di jeans e un maglione azzurro intenso che faceva risaltare gli occhi. Fisico perfetto, sembrava una statua!
"Avevo delle cose da fare in biblioteca e...ma che te lo dico a fare?" sbuffai e feci per andarmene.
"Oh, sì! Per chi mi hai preso Carlier? Amoreggiare nei corridoi non è permesso, soprattutto oltre il coprifuoco, non lo sai?" era divertito.
"Cosa diavolo stai farneticando? Qualcosa da ridire, Malfoy? Da invidiare?"
"Assolutamente no" ridacchiò "quel povero sfigato non ha proprio di meglio da fare"
"La volpe e l'uva" ribatto seccata "e comunque meglio passare del tempo con me che leggere..." mi avvicinai al tavolo sul quale aveva posato il libro "-Il Principe Purosangue-?"
"E con ciò?"
"Narcisista" ghignai.
"Può darsi" sorrise. Sorride? Draco Malfoy mi sorride con naturalezza. Il tempo di stupirmi e la sua espressione diviene accigliata "Come ti permetti, tu?" sibilò avvicinandosi. Il che mi ricorda molto il nostro primo, disastroso incontro. Ma stavolta so controllarmi.
"Forse è il caso che tu ci dorma sopra, Malfoy, o che tu tenga a bada i tuoi ormoni da donna mestruata" girai sui tacchi e raggiunsi le scale percependo il suo sguardo incollato addosso. Mi addormentai trionfante.

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Capitolo 4
*** L'estasi dell'odio ***


Il mattino seguente non avevamo corsi in comune, quindi lo intravidi solamente durante i pasti, circondato dalla sua banda di viscidi.
A volte mi faceva un po' pena, quando lo vedevo lì, fra i suoi presunti amici. C'erano momenti in cui il suo sguardo si perdeva nel vuoto per alcuni secondi. Diveniva improvvisamente silenzioso e malinconico, finchè qualcosa non attirava di nuovo la sua attenzione. Per pochi istanti perdeva il suo autocontrollo di Purosangue ed appariva ancor più angelico.

Dopo pranzo mi rilassai cinque minuti sul letto, solamente per riposare gli occhi...quando li riaprii erano già le 15.
Accidenti, la Sala Grande e la biblioteca sarebbero state già gremite e io avevo un sacco di compiti da fare!
Mi affrettai verso la prima, a tutta la velocità che il mio carico di libri poteva permettere. Di fatti quando varcai la soglia vidi che non vi era un solo posto libero, anzi sì! Uno c'era! Ed era proprio accanto a Malfoy, naturalmente.
D'altra parte non potevo permettermi di perdere altro tempo recandomi in biblioteca e poi lì il turno di soreveglianza toccava al professor Severus Piton: Draco non si sarebbe azzardato ad infastidirmi.
Assumo un'aria il più possibile indifferente e con passo sicuro mi dirigo verso di lui e prendo posto al suo fianco. Il mio vicino mi lancia un'occhiata furtiva, io cerco di ignorarlo e mi metto all'opera...
...finchè un biglietto non atterra sul mio libro, lo apro: la calligrafia è elegante e sicura.
"Carlier, Carlier, Carlier. Ormai sono una calamita per te"
"No, sei solamente una piaga, nel posto sbagliato al momento sbagliato!" verifico che Piton sia il più distante possibile e faccio scorrere il misfatto fino al suo foglio.
"Sei diventata proprio spiritosa, sai? Da nausea. Ma meglio così, stuzzicarti è più divertente"
"Il tuo appagamento nell'assillarmi non mi interessa, stronzo"
Lo vedo ridere sotto i baffi, poi si alza badando bene a spintonarmi, raccoglie le sue cose e si abbassa a livello del mio orecchio.
"Io ho finito, per ora." sussurra.

Quella sera un brivido mi percorse la schiena quando ripensai al nuovo, ambiguo atteggiamento che dimostrava nei miei confronti. Un misto di piacere ed inquetudine mi pervadeva. Tutto questo era assurdo! Lui era forse la persona che più detestavo al mondo...allora perchè il pensiero del suo fiato caldo sul collo mi mandava in estasi?
Non volevo cantare vittoria troppo presto, ma il gioco a cui mi pareva stesse giocando non mi dispiaceva. No, non mi dispiaceva per niente.

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Capitolo 5
*** Tra favola (scritta) e realtà ***


Il giorno seguente  stavo scrivendo su di una pergamena, appoggiata al tronco della grande quercia del cortile interno, quando un'ombra mi si parò davanti. Alzai gli occhi esasperata.
"Che stai facendo?" Draco mi scrudava divertito a braccia conserte.
"Non ti riguarda" dissi riportando faticosamente la mia attenzione al foglio. I suoi occhi calamitavano  miei.
"Ah, ti sbagli!" detto questo me lo strappa dalle mani e comincia a leggere ad alta voce "-Il fiero principe era meschino, ma ancora non sapeva che la fata gli avrebbe scaldato il cuore, non immaginava che l'amore l'avrebbe annientato-!"
Risatine compiacenti ci circondarono.
"Carlier, che roba è questa?" Rise, ma quasi subito si rabbuiò alla vista della mia espressione mortificata.
"Io..." cercai il coraggio e mi ripresi il mio racconto "...non....non importa"
Me ne andai a testa bassa.
Che avesse colto le illusioni? Ma che importa? Io lo odiavo! Erano sei anni che rimanevo vittima delle sue sciocchezze, del suo disprezzo,! Ero stata trattata in modo indegno da quel marmocchio viziato dal suo stesso sangue avvelenato!

Quante volte mi ero addormentata fra le lacrime a causa delle sue prese in giro? E quante volte i miei sforzi sociali e scolastici erano stati ridicolizzati da lui? Qualche ingiuria in più non mi spaventava, tanto meno la sua vile compassione. Ero maturata e lui non mi faceva più paura. Giusto?


Durante i giorni seguenti non mi rivolse la parola, ma quando lo incontravo nella Sala Grande, in quella Comune, nei corridoi o durante le lezioni, succedeva sempre qualcosa di strano. Il più delle volte mi fissava inespressivo, si limitava a mettermi a disagio quasi incuriosito dalle mie imbarazzate reazioni: i suoi occhi puntati addosso mi facevano sudare freddo. A volte, quando ci incrociavamo, faceva in modo di sfiorarmi la tunica. Ogni volta trovava un pretesto per sedersi il più vicino possibile a me, senza destare sospetti prendeva posto lì, dove meglio poteva controllarmi. Ad ogni modo mi teneva d'occhio in ogni momento in cui gli era possibile.

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Capitolo 6
*** La richiesta dell'angelo ***


Cominciò a fare freddo e il cielo si fece sempre più triste e cupo, ma passeggiare  nei dintorni di Hogwarts non era mai stato così piacelvole. Il vento sferzava il viso gentilmente e faceva sventolare la divisa scolastica. I boschi del circondario erano tranquilli e silenziosi, il luogo adatto per pensare o non farlo affatto.

Stavo giusto vagando fra gli alberi nei pressi del Lago Nero, riflettevo su che fortuna immensa fosse il verde intenso dello stemma e della cravatta dei Serpeverde che si intonava perfettamente alle sfumature dei miei capelli (cose da donna!) quando...
"Ehi, Bella Addormentata! Camminare con qull'aria sognante fra le radici non mi sembra molto saggio..."
"E da quando ti interessi della mia sicurezza?"
"...potresti inciampare, sbattere la testa e diventare ancora più stupida"
Non potei fare a meno di ridere, un po' per la sua sciocca ed infantile ironia, un po' perchè ero sollevata...e devo dire, tremendamente felice di vederlo.
"Torni all'attacco, Malfoy?"
Il suo sorrisetto strafottente si distese ed aggrottò le sopracciglia.
"Pensavo..."
"Tu???" fragorosa risata.
"Zitta!" il suo tono serio mi fa arrossire.
"Ti ho tenuta d'occhio ultimamente e...ascolta, mi piacerebbe leggere il resto del tuo racconto, ecco" dice tutto d'un fiato.
"Qu-quale racconto?" cerco di fingere una certa ingenuità.
"Non fare la finta tonta" è spazientito "Quello di cui ho accidentalmente letto una frase, quello che..."
"Che mi hai strappato dalle mani?"
"Sì, quello di cui mi sono...educatamente impossessato" ghigna e mi guarda dritta negli occhi.
"Fai sul serio?"  domando stupita "Perchè dovrei lasciartelo fare?"
Si fa più avanti. "Ti fidi di me?"
"N-no" è sempre più vicino, per l'amor di Dio.
"E allora fallo a partire da ora"
Come è possibile rifiutare il volere di un angelo?

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Capitolo 7
*** La Stanza delle Necessità ***


Ci fissammo, per almeno cinque secondi. Cominciai a respirare un poco a fatica. Mi sentivo sempre più piccola. Infine mi decisi.
"Bè, non vedo perchè tu non possa vederlo..." Oh, ne avevo a bizzeffe di motivi! "Dopo tutto è solo un racconto, no?" Aggiungo cauta e con aria innocente.
"Perfetto, in tal caso ci vediamo questa sera alle 12 nella Stanza delle Necessità. Ci sarai?" sorride seducentemente.
"Temo...credo di sì" bofonchio.
"A dopo allora!" detto questo torna verso Hogwarts.


Ma che...? Allora, ricapitolando: Draco Malfoy mi aveva seguita nella foresta per chiedermi, più o meno gentilmente, di fargli leggere la mia stupida fiaba, dandomi appuntamento nella favolosa Stanza delle Necessità a mezzanotte. Che altro sarebbe potuto capitare?
Oh, no! Malfoy con il mio racconto? Dovevo rileggerlo! Correggerlo, modificarlo! O avrebbe pensato che sono solo una povera sfigata che scrive tanto per e senza saperlo fare! E in un certo senso è proprio così. Quella storia era il frutto di uno sfogo, come tante altre. Era solamente un'esternazione di sentimenti repressi e...


La serata passò incredibilmente pigra, lenta. Mi infilai nel letto vestita e contai i minuti, soppesai i secondi.
Non sapevo a che pensare. Non sapevo come togliermi lui dalla testa per provare a calmarmi e riposare.
Alle 11:45 mi alzai, controllai che le mie compagne stessero dormendo e feci solamente un salto in bagno per rendermi perlomeno presentabile. Ma quando mai?

I corridoi erano ancora più inquietanti del solito, le mura più opprimenti. Ero talmente agitata da sussultare ad ogni minimo scricchiolio, a tutti i brontolii dei quadri dormienti. La Stanza delle Necessità mi si presentò senza preavviso accanto, stavo giusto valutando la mia possibilità di fuggire e lasciare lì dentro il principino, solo come uno scemo...
D'un tratto, una mano mi si posò sulla spalla. Alla velocità della luce "sguainai" la bacchetta e la puntai al collo di Draco che alzò le mani in segno di pace.
"Ehi, ehi, ehi, tranquilla! Siamo nervosette!" non avevo ancora abbassato la guardia "Entriamo, avanti"  mi sfiora una ciocca di capelli e varca la soglia.
"Eccoci qui" stanza completamente vuota, fatta eccezione per una poltrona verde a ricami rossi che lui occupa immediatamente. Poi mi guarda, mi osserva in silenzio. E' meraviglioso ed irritante, contemporaneamente. Ma come diavolo fa?

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Capitolo 8
*** Carlier 1- Malfoy 1 ***


 "Quindi?" esordisco io incerta.
"Lo chiedo io a te..."
Perchè vuoi la mia storia?"
Si alzò e cominciò a camminare attraverso la stanza, nella mia direzione.
"Sono sei anni che litighiamo..."
"Colpa tua!"
"Ssssh!" mia ammonisce "Ci sono cose di te che credo di non aver colto e io odio non capire le cose. Pensavo che attraverso i tuoi scritti io potrei...recuperare il tempo perso"

E' vicino, molto più vicino di quanto non sia mai stato. Posso sentire il suo favoloso profumo e ubriacarmi di esso. Tengo gli occhi bassi, ma quanto lui mi sfiora una guancia con le sue delicate dita perfette non posso fare a meno di guardarlo, scrutare quei tratti incredibili che mi incantano dal primo momento in cui potei adorarli.

Un calore sconosciuto mi pervade, si impadronisce dei meandri del mio corpo e della mia mente, le gambe sembrano cedere quando...
...il contatto si interrompe, anche se i miei occhi continuano a nuotare beatamente nei suoi. Mi sfila lentamente la pergamena dalla tasca, sorride e se ne va lasciandomi più sola e frastornata che mai.



Qualche mattino più tardi mi recai nell'aula di Divinazione. Lezione interessante, ma professoressa lunatica e priva di polso: nessuno le prestava attenzione. Malfoy sedeva dall'altra parte della sala, circondato dai sui più fedeli seguaci.
Ad un tratto una certa agitazione movimentò il suo tavolo. Io ero completamente assorbita dalla conversazione con le mie amiche e non vi feci molto caso finchè Blaise, il migliore amico di Draco, non si alzò in piedi stringendo qualcosa in mano.
"Ehm, ehm!" si schiarisce la voce e comincia a declamere "C'era una volta un giovane principe..."
Guardai Malfoy confusa, ma i suoi occhi mi sfuggivano.
"...che possedeva occhi e cuore di ghiaccio. Vi era nel regno una dolce fata attratta, ma allo stesso tempo spaventata dal ragazzo..."
Scattai in piedi e mi lanciai fuori dalla stanza, enormi lacrime cominciarono a rigarmi le gote.

Mi sentivo tradita, presa in giro. Di tutti i colpi bassi ricevuti da Malfoy, fra tutto il dolore inflittomi da lui, questa era l'umiliazione peggiore!
 A quella pergamena avevo affidato un po' di me, mi ero fidata, l'avevo ceduta a Draco, non so nemmeno il perchè! E lui l'aveva sbandierata così. Blaise. Un infimo leccapiedi che non riusciva a non ficcare il naso negli affari di chiunque!
Mi sentivo anche molto stupida, non avrei dovuto credere a un angelo spietato.

Qualcuno mi afferò il polso e frenò la mia fuga.

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