Non è mai un errore...

di PetitLondoner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non è mai un errore... ***
Capitolo 2: *** Non è mai un errore. ***
Capitolo 3: *** Non è mai un errore.. ***
Capitolo 4: *** non è mai un errore... ***
Capitolo 5: *** non è mai un errore.. ***



Capitolo 1
*** Non è mai un errore... ***


Ti guardo per l' ultima volta mentre vado via
Ti ascolto respirare non scatto la fotografia


Che strano amore il nostro, vero?
Non abbiamo fatto altro che battibeccare, fin da quando ci siamo rivolti la parola il 1 Settembre sull'Espresso per Hogwarts, il nostro nido d'amore.

 
Non porterò nessuna traccia dentro me
niente che dovrò rimuovere.


Eravamo destinati a stare insieme. I migliori amici del Bambino Sopravvissuto. Tutti avrebbero scommesso su di noi.
Ma a volte le cose troppo certe o scontate, non sono le più giuste.
Come dimostra la nostra storia.
Sono passati diciassette anni da quando ci siamo rivolti la parola per la prima volta, undici da quando ci siamo dati il primo bacio e messi insieme, e quatto da quando ci siamo lasciati.


Se hai giocato è uguale anche se adesso fa male
Se hai amato era amore, non è mai un errore


Perchè è successo? Non eravamo realmente fatti per stare insieme?



Era bello sentirti e tenerti vicino
Anche solo per lo spazio di un mattino.


Io ancora me lo chiedo. Io, che tra due settimane mi sposo e dirò definitivamente addio al mondo magico. Mi sposo con un Babbano, si.


Ti guardo per l' ultima volta mentre vai via
Ti vedo camminare, è come per magia
non sarai pensieri, non sarai realtà


Non avrei sopportato di vivere in quello che una volta era stato il nostro mondo. Ogni cosa mi ricorderebbe te.



Sai che bello, sai che felicità..


Per questo che ho deciso di abbandonare la magia. E' un grande passo per me,  ed un enorme sacrificio. Lo sai. Tutti gli anni di studio, gettati nel pattume.


Se hai sbagliato è uguale anche se adesso fa male
Se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello guardarti e tenerti per mano
O anche solo immaginarti da lontano


Ma devo, Ron. Farebbe troppo male. Sono sicura che mi capisci. Abbiamo passato più anni insieme che da soli. Ma nonostante questo, non è te che sposerò. Sarà un uomo con cui ho condiviso solo due anni della mia vita. Due anni che impallidiscono in confronto al tempo trascorso insieme a te.


E se hai mentito è uguale ora lasciami andare
Ma se hai amato era amore e non è mai un errore



Già, che buffa la vita. Perchè lo sposo, Ron? Non lo so. So solo che in un qualche modo devo dimenticare la mia vecchia vita, costruendone una nuova, giusta o sbagliata che sia.


Era bello sentirti, rimanerti vicino
Anche solo per lo spazio di un mattino
Entrerò nei tuoi pensieri di una notte che non dormi
e sentirai freddo dentro


Nonostante ciò, Ron, so che io e te non ci abbandoneremo davvero definitivamente. Saremo per sempre uniti, perchè un amore come il nostro non può passare inosservato così. Non possiamo farlo scivolare via in questo modo. No, Ron.


Entrerò dentro ad un sogno, quando è già mattino
e per quel giorno tu mi porterai con te


Io e te ci apparteniamo. Noi due e basta. Anche se saremo a milioni e milioni di chilometri distanti.


Se hai giocato è uguale anche se ancora fa male
Ma se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello sentirti e tenerti vicino
Anche solo nella luce del mattino



Ti Amo, Ron.


E' stato bello seguirti, rimanerti vicino
anche solo per lo spazio di un mattino.


Ti amerò per sempre,
           
                             
                        Tua Hermione Jane Granger

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Capitolo 2
*** Non è mai un errore. ***


Finalmente il giorno è arrivato.

10 Maggio 2003.

Oggi mi sposo.

Si, mi sposo e non riesco ancora a crederci.

Neanche quando, con un ultimo colpo di lacca, mi sistemano i capelli per la cerimonia, annunciandomi che sono finalmente pronta per andare.

Per andare a cambiare la mia vita.

Mi guardo allo specchio : mi sento bella.

Ho optato per un vestito semplice, come lo sono io d’altronde, bianco crema con una fascia di un bellissimo color perla sulla vita, che mi fa apparire più slanciata di quanto sono in realtà.

Il trucco è anch’esso semplice, ma curato nei piccoli particolari.

A prima vista sembro perfetta, una sposa che non vede l’ora di suggellare un patto d’amore con l’amato.

Solo un attento osservatore potrebbe dirsi contrario a ciò. Perché lui sarebbe capace di fermarsi a guardarmi veramente, e scoprire che quelle piccole occhiaie camuffate abilmente dai truccatori, non sono sinonimo di una notte insonne dovuta all’emozione, ma sono frutto di qualcosa di più complesso.

Di qualcosa che neanche io riesco a capire.

O forse si, ma la mia mente, razionale, cerca di scacciare via.

Mancano poche ore e poi sarò li, con lui.

Lui, che ancora i miei amici non sanno da dove sia saltato fuori.

I miei amici… Dove saranno adesso?  

Chissà se mi staranno pensando?

Cerco di immaginarmeli, alla Tana, in camera, stesi sul letto a fare gli stupidi come hanno sempre fatto… Rido immaginandomeli, tutti insieme, ma la mia risata si spegne subito, quando nel quadretto dei miei amici appare una chioma rossa fin troppo conosciuta.

Che mi provoca una fitta alla pancia.

O al cuore?

Scaccio velocemente dalla mente quel  orribile pensiero.

Rammento la mia difficile scelta di non averli invitati in questo giorno per me così importante.

Ho invitato solo lei, Ginny.

Le ho fatto promettere di mantenere l’assoluto segreto.

Mentre mi guardo per l’ultima volta allo specchio, pronta per uscire, Istintivamente mi porto una mano al collo, dove ero solita portare la nostra collana, la collana con una nostra foto, che io e i miei due migliori amici  avevamo comprato durante la nostra vacanza in Egitto al termine del settimo anno di scuola.

La guardo.

Ci sono io, con in mano un bellissimo libro appena comprato in una piccola biblioteca lì vicino al nostro albergo; vicino a me c’è Harry, che cerca di strapparmelo dalle mani, sorridente, così come lo era sempre.

A completare il quadro, c’è Lui.

Ronald Weasley.

Intento ad osservarci, con un lieve sorriso sulle labbra.

Mi fermo un attimo a osservare il suo volto, promettendomi di non cadere nella trappola dei ricordi.

Al contrario, subito mi torna tutto alla mente, così nitido, così reale,  mentre una sottile lacrima scende lungo il viso appena truccato.

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Capitolo 3
*** Non è mai un errore.. ***


Agosto 1998

“Dai hermione staccati da quel libro e vieni un po’ a giocare con noi” sentii la voce di Ron, arrivato in tutta fretta dal campo di Quidditch di casa Weasley, con ancora il manico di scopa in mano.

Staccai gli occhi dal libro e lo guardai : sudato e spettinato, il classico Ron al quale ero abituata.

E di cui ero irrimediabilmente innamorata, da sempre.

Ma per nessuna ragione al mondo avrei giocato a Quidditch, neanche se mi avesse pregato.

“Scordatelo Ron, ho quasi finito, mi mancano cinque capitoli e sono nel bello della storia!” lo rimbeccai.

“Hermione non costringermi a prenderti con la forza” disse avvicinandosi a me.

“Non ce la faresti comunque… “ lo sbeffeggiai io.

“Tu dici ? “ posò la scopa a terra e corse verso di me, mi prese tra le sue braccia e iniziò a farmi il solletico.

“Bastardo, lo sai che..ahh Ron per favore fermati! “ .

Sarei capace di fare una pozione perfetta con milletrecento ingredienti introvabili, ma di sapere resistere al solletico proprio no.

E lui lo sa bene.

“ Ti piace vincere facile, giocare coi miei punti deboli? Non ti fa onore, Ronald Weasley! “ gli dissi con un sorriso a trentadue denti.

Finalmente smise di punzecchiarmi, ma il suo viso mantenne sempre la stessa espressione gioiosa.

Tra di noi calò il silenzio.

Mi persi a guardarlo negli occhi, due specchi azzurri, per me i più belli al mondo.

Mi sollevò con le sue forti braccia muscolose, continuando a guardami negli occhi.

Pian piano si avvicinò al mio viso, scostandomi una ciocca di capelli che mi oscurava la visuale.

Non so dire quanto rimanemmo in questa posizione, guardandoci semplicemente negli occhi; so solo che quando le sue labbra sfiorarono le mie mi sentii la donna più felice al mondo.

Ogni volta che si avvicinava a me, mi pervadeva la stessa emozione, il cuore sembrava poter scoppiare da un momento all’altro,  le mani tremavano e la felicità occupava ogni singola particella del mio corpo.

Fu un bacio intenso, dolce, così come da sempre lo sognavo.

Alla fine ci staccammo, rossi in faccia ma felici come non mai.

“Mi ricorderò sempre di questo momento” gli sussurrai all’orecchio, ricevendo in risposta un sorriso a trentadue denti.

E fu così. Mai mi scordai di quegli attimi, di quelle emozioni.

Mi avrebbero accompagnato per tutta la mia vita, ogni momento.

E ora, a poche ore dal mio matrimonio, il ricordo sembra più nitido che mai.

Come scordare quelle sensazioni, quegli attimi? I dieci minuti più emozionanti della mia vita.

Mi costringo a pensare che devo essere forte e razionale, così come lo sono sempre stata.

Basta, è ora di dare una svolta alla mia vita, di cambiare pagina.

Ma nonostante tutte le mie finte convinzioni, quando salgo in macchina diretta verso la chiesa, solo uno è il mio pensiero.

Amore, salvami.

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Capitolo 4
*** non è mai un errore... ***


“Sei pronto?”

“No”

“Come no?? Ma.. non sei neanche vestito?? Lo sai che ore sono?”

“Si, ma…non  credo di poter venire…”

Silenzio.

“Non puoi tirarti indietro proprio ora. E’ la tua ultima occasione, dopo di che sarà troppo tardi.”

“Si. Hai ragione”

“Andiamo. E’ ora.”

 

 

 

 

 

 

Capitolo molto corto, ma essenziale e di passaggio.

Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono, ricordate che mi fa sempre piacere sapere un vostro parere, almeno so se continuare la storia o no.

Un bacio, alla prossima!

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Capitolo 5
*** non è mai un errore.. ***


Siamo quasi arrivati, il mio cuore  lo sente.

Mi sento un'altra persona, che guarda dall’esterno quello che sto vivendo. Mi sento persa in un tale oblio… Mi sento sprofondare, sprofondare… e sentire la sensazione di non riemergere più.

Ma perché?

Avevo giurato a me stessa che ero felice, che questa sarebbe stata la scelta migliore.

Oppure ho fatto di tutto per convincermene, senza essere sicura?

La macchina avanza troppo veloce per i miei gusti; vorrei chiedere all’autista di rallentare, ma dalla mia gola non riesce ad uscire nessun suono.

Mi sembra di essere in una bolla di sapone, sul punto di scoppiare, ma ancora bloccata.

Cerco disperatamente un appiglio, un qualcosa che mi tiri su.

Immagino le facce dei miei amici, ma non funziona.

Rammento ogni bel voto che prendevo a scuola, ma ora sembra non importarmene niente.

Cerco di pensare alla mia famiglia che mi sta aspettando in chiesa, a Ginny, ma tutto è inutile.

Lo so benissimo cosa mi servirebbe per stare meglio.

La persona che mi ha ridotto in questo stato; ma nonostante questo è l’unico che potrebbe farmi tornare il sorriso in questo momento.

Incurante dell’ulteriore male che mi avrebbe portato, chiudo gli occhi e mi tuffo nei ricordi.

 

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“Qualcuno ha visto un rospo? Neville ha perso il suo” mi rivedo come una ragazzina di soli undici anni, spensierata.

“Gli abbiamo già detto che non lo abbiamo visto” rispose un piccolo ragazzo buffo dai capelli rossi.

Non avrei mai immaginato che quello sarebbe stato il mio primo incontro con colui che mi avrebbe cambiato la vita.

“State facendo una magia? Vediamo”  sorrido ripensando a come ero presuntuosa.

Il povero ragazzino dai capelli color carota si schiarì la voce,  prima di pronunciare un incantesimo fallito.

“Sei sicuro sia un incantesimo, vero?  Non funziona molto bene, o sbaglio? Comunque io ho provato a farne alcuni molto semplici e mi sono riusciti tutti”  risposi io, mostrando un sorriso furbetto.

“A proposito…io mi chiamo Hermione Granger”

“Ron Weasley”

Fu li che cominciò tutto.

 

“Win-gar-dium Le-vi-o-sa : devi pronunciare il “gar bello lungo”

 

“Non c’è da stupirsi che nessuno la sopporti, quella ragazza è un incubo, parola mia!”

Mi rividi in lacrime, arrabbiata per quello che aveva detto ma soprattutto per la sorpresa che le parole del rosso mi avevano fatto così male.

 

“Tira via quel lurido gattaccio dal mio Crosta! “ tuonò Ron.

Era maledettamente fissato con quel topo.

“Ron, si da il caso che Grattastinchi sia un gatto innocuo, è Crosta che lo provoca!

“Provocare? Oggi era sporco di sangue, eh? Chi pensi sia stato? Stupido gatto”

“Va a quel paese Ron”  e corsi via lacrimando.

Ricordo ognuno di quei momenti, stranamente col sorriso.

Punzecchiarmi con Ron era una abitudine, una bella abitudine.

All’inizio pensavo fosse semplice amicizia ma verso il quarto anno iniziai a ricredermi, quando scoprii con grande sorpresa di desiderare con tutta me stessa che lui mi invitasse al Ballo del Ceppo.

Non andò cosi, purtroppo.

“Stai fraternizzando col nemico, ecco cosa stai facendo!”

“Il nemico? Ma chi è che fino a ieri voleva il suo autografo? ! “ ribattei infuriata.

“Lo so io quello cosa vuole da te… “

Io allora non lo sapevo, ma quella era la prima scenata di gelosia che mi stavi facendo.

Solo che in quel momento pensavo solo alla mia rabbia, alla mia frustrazione.

“Sai cosa c’è, Ron? La prossima volta, raccogli il coraggio e invitami, invece di lasciarmi come ultima spiaggia!”

“Cosa? Cioè..tu.. Questo dimostra che non hai capito niente….”

“Ron, hai rovinato tutto!”


Volevo andare a quel maledetto ballo con lui.

Solo con lui.

Mi è venuta una improvvisa voglia di ballare, ballare abbracciata a lui, al ritmo di una musica lenta, romantica, che solo noi potremmo sentire.

I miei pensieri si interrompono quando d’un tratto sento una voce, che mi riscuote e mi fa aprire gli occhi.

E’ incredibile come poche parole possano ferirti e spaventarti in un colpo solo.

“Siamo arrivati, signorina."   



Ciao ragazze, innanzitutto volevo ringraziare coloro che recensiscono o semplicemente che leggono, siete fantastiche, spero di non deludervi.

Un'altra cosa, come avrete sicuramente immaginato, i pezzi dei ricordi di Hermione li ho presi in prestito dalla magnifica Rowling, e non sono frutto della  mia fantasia.

Non so ancora quanti capitoli scrivero, in realtà non so neanche come finirà. Sta a voi scoprirlo! 

Ciao ragazze, alla prossima!

Kiss *_*

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