Io

di Krist
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto. ***
Capitolo 2: *** Tu ***
Capitolo 3: *** No ***



Capitolo 1
*** Tutto. ***


Non è male, lo sai. Modesto, lo sai. Lugubre, lo sai. Ma se lo sai perché me lo chiedi? Lo sai e basta. Interessante. Ti ricordi cosa mi hai fatto? Scusami, troppe domande. Ora sei diverso. Ti voglio tanto bene Vash. Anche se non lo sai. È da quando ti conobbi quella sera. Anche se io ero.. E tu mi hai.. E poi noi.. Non te lo dissi. Sapevo che tu eri diverso. Ma anche io lo ero. Però, infondo, siamo tutti diversi. È bello girare per strada e vedere tanti sorrisi diversi, ma egualmente luminosi. Per me era bello girare per strada e… Tanto sangue Vash. Troppo. Ho paura. Ma tu pensi che non possa dirlo. Si. Non ti fidi di me. Ho salvato quelle due bambine, Vash. Se fossero rimaste con te avrebbero sofferto. Meryl. Ammettilo ti piaceva. Eppure tu non mi guardavi mai con quella gioia negli occhi. Ed io ero gelosa. Tanto tanto. E ora non mi potrai più guardare. Ammesso che tu l’abbia mai fatto veramente. Mi vedevi. E ti bastava. Sto male. Tanto tanto. Dammi i tuoi occhi Vash. Perché hai paura? Ne ho più io, tranquillo. E fuggi da me. Ma io che posso fare? Dimmelo.

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Capitolo 2
*** Tu ***


E taci. E ti guardi attorno. E non mi vedi neanche più. Mi fai male. Basta. Lo sai. Non amo sognare. Non amo illudermi. Amo me stessa. Amo la mia solitudine. Tu ci eri riuscito. Io no. Scusami, se puoi. Lo sapevo e non ti ho accennato nulla. Eppure tu ancora mi vedevi. Poco. Mai. Sempre uguale. Mi vedevi come una ragazzina sciocca. Isterica, forse. Esotica. Riconosco di essere unica. Non per vanità. Per dolore. Sai che fa male? No. Ma lo sai. Io no. Spero che tu mi abbia vista come una ragazza normale. Ha funzionato. Ci avete creduto. Ma io no. Ho ceduto. E ora sono qui. Tra le tue braccia. E non mi vedi. Mi odi. Lo sai. Non mentirmi. Non anche tu. Ti prego. Ti prego. Ti prego. Ascoltami. Vash. Che dolce melodia ha il tuo nome. Come la risacca del mare nelle fresche notti d’estate. Tu non le hai mai vissute. Sono casa mia. Come il vento che corre libero tra i rami degli alberi. Tu non li hai mai vissuti. Sono casa mia. Come le lacrime silenziose di una madre disperata. Tu non le hai mai vissute. Sono io. Io sono quelle bellissime ed amare perle saline. Ma tu mi asciughi via. E dici di non piangere. Davvero mi odi così tanto? Dimmelo.

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Capitolo 3
*** No ***


Hai alzato i tuoi occhi. Nei quali amo perdermi. Mai. Sono sola. Non ti vedrò mai. Rinnegami. Odiami. Disprezzami. Ma non dimenticarmi. Perché un giorno dovrai guardarmi. Forse un giorno lontano per la tua razza. Il giorno in cui mi vedrai per ciò che sono. E non aver paura. Non ti farò male. Mi fai soffrire. Aspettami. Arriverò. Sì, arriverò. E finalmente, dopo tanto tempo, sarai mio. E di nessun altra. Mio. Mio. Mio. Il mio Vash. Colui che mi ha sfidata. Colui che ha sofferto. Colui che ha lottato. Colui che ha tradito. Colui che non vede. Colui che ha amato. E ha perso. L’amore Vash. Troppo tardi. Perdonami, se puoi. Non sono ciò che vuoi. Non sono ciò che voglio. Non potrei mai farti del male. Non guardare solo il mantello nero. Non perderti nell’ombra del mio viso. Non specchiarti nella lama della mia falce. Non hai paura, vero? Ne ho bisogno. Hai paura. Dimmelo!

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