Life in Lafayette

di oilloi123
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap. 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** cap 3 ***
Capitolo 4: *** cap 4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** cap 6 ***
Capitolo 7: *** cap 7 ***
Capitolo 8: *** cap 8 ***
Capitolo 9: *** cap 9 ***
Capitolo 10: *** cap 10 ***
Capitolo 11: *** cap 11 ***
Capitolo 12: *** cap 12 ***
Capitolo 13: *** cap 13 ***
Capitolo 14: *** cap 14 ***
Capitolo 15: *** cap 15 ***
Capitolo 16: *** cap 16 ***
Capitolo 17: *** cap 17 ***
Capitolo 18: *** cap 18 ***
Capitolo 19: *** cap 19 ***
Capitolo 20: *** cap 20 ***
Capitolo 21: *** cap 21 ***
Capitolo 22: *** cap 22 ***
Capitolo 23: *** cap 23 ***
Capitolo 24: *** cap 24 ***
Capitolo 25: *** cap 25 ***



Capitolo 1
*** cap. 1 ***


3.10.1979 - Jefferson High School, Lafayette, Indiana.

8.15 – Ora di matematica

La 2Be è al quasi al completo. Manca solo un persona. Un ragazzo. Bill.

La professoressa entra in classe. Fa l'appello. William Bailey assente.

Inizia la lezione.

8.40

Qualcuno bussa alla porta. < Avanti! >.

Entra Bill. < Buongiorno! >

< Alla buon' ora... Ce l'hai il permesso? >

< Sì. >

Bill si avvicina alla cattedra con un sorriso malizioso, allungando verso la professoressa il libretto delle giustificazioni.

La professoressa lo prende, lo apre, legge, si gira a fissare Bill con un'aria stufata e arrabbiata.

<' Convocato da Satana per assemblea straordinaria'? >

< Già > dice Bill con aria scocciata. < Certe cose non si comandano... > La classe ridacchia.

< Sarà meglio che io lasci perdere anche stavolta. Per quanto mi riguarda non conservo più speranze.. .>, afferma la professoressa firmandogli il permesso, mentre Bill si mette al suo banco.

9.10 - Ora di supplenza

La professoressa entra in classe. Sono quasi tutti a sedere in silenzio. Solo una persona non è composta. Un ragazzo. Bill. Mezzo sdraiato sul suo banco in fondo alla classe.

La prof. saluta, guarda la classe. < Ehi tu! Nell'ultima fila! Come ti chiami? >.

< William .> Dice Bill senza alzare la testa dal banco.

< Alzati e vieni qui davanti. Scambiati di posto con lei. >.

< Perché? > Sempre a testa bassa.

< Forza! >. La ragazza è già davanti a Bill che aspetta silenziosa lo scambio di banchi.

Bill si alza e si trascina, letteralmente trascina, verso il banco, per poi riprendere la precedente posizione vegetale.

La professoressa gli getta un'ultima occhiataccia, per poi iniziare a scrivere qualcosa sul registro, osservando la classe con la coda dell'occhio.

Dopo dieci minuti di stato comatoso, Bill alza la testa e fissa la giovane professoressa.

< Lei ce l'ha il Telepass? >.

La professoressa dopo un momento di stupore e fastidio, decide di lasciarlo stare e, senza rispondere, riprende la sua attività da dove l'aveva lasciata.

Un piccolo sorriso si dipinge sulle labbra di Bill.

< Scusi, le ho chiesto se ha il Telepass. > Insiste Bill.

La professoressa decide di andare a fondo della faccenda, in uno scontro diretto con quello strano ragazzo. Posa la penna, e lo guarda negli occhi, con un'aria di superiorità e di noia.

< Per quale motivo ti dovrebbe interessare? > Chiede la giovane professoressa.

< Beh, perché mi si è alzata la sbarra... > Dice sorridente Bill con un'irriverenza non trascurabile.

L'espressione della professoressa muta improvvisamente. Sgrana gli occhi, la bocca le si apre in sconcerto, le guance le si arrossano per il forte imbarazzo. Rimane immobile per qualche secondo, cercando di riacquistare il controllo.

< Esci subito dalla classe! Non tollero tali comportamenti nei miei confronti! > Strilla la professoressa furiosa e ancora imbarazzata.

Bill, sempre con un sorriso malizioso che gli solca il viso, si dirige fuori dalla classe, sbattendo la porta dietro di sé.

La professoressa si lascia cadere sulla sedia. Sospira. Guarda la classe. < Qual è il cognome di William? >.

< Bailey. > Risponde un ragazzo in prima fila.

La professoressa scrive la nota sul registro.

< Non sarà mica il figlio di Stephen vero? >

< Sì, invece. Io frequento la stessa chiesa in cui il reverendo Stephen racconta la messa. Strano a dirsi ma, sì, è suo figlio. > Interviene una ragazza seduta accanto alla finestra,

Il resto dell'ora scorre tranquilla.




Questa storia l'ho cominciata a scrivere un po' di tempo fa per me. Ho poi deciso di condividerla, per cercare di migliorare nella scrittura.
I fatti sono un po' esagerati, ma mi piaceva l'idea di Axl che faceva un nuovo casino ogni ora!
Non so se la storia si fermerà alla fine della giornata o se continuerò a seguire lo sviluppo delle azioni e delle relazioni dei personaggi scrivendo altri giorni. Dipenderà anche dai commenti.

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Capitolo 2
*** cap 2 ***


9.25

< Che strazio... > Bill si scosta dal muro e si dirige, annoiato, in bagno.

Appena entrato, si chiude la porta alle spalle ed estrae dalla tasca anteriore dei jeans un pacchetto di sigarette 'Marlboro' rosse. Apre il pacchetto e guarda all'interno: Tre sigarette, una canna, un accendino, due bustine di profilattici. Prende una sigaretta e l'accendino. Mette la sigaretta tra le labbra, non più solcate dal suo sorriso. Gira la rotellina dell'accendino. Scintilla. Riprova. Fuoco. I riflessi rossastri illuminano il suo viso. Finito di fumare butta la sigaretta nel water, tira lo sciacquone ed esce, tornando nel corridoio.

10.00

Bill rientra in classe, mentre la giovane professoressa, non degnandolo di uno sguardo, raccoglie la sua roba, aspettando ansiosa il suono della campanella per andarsene.

10.05 – Intervallo.

Bill riesce dalla classe, e si dirige verso l'uscita, nel cortile della scuola. Cammina piano. Non vuole arrivare per primo. Vuole trovare qualcuno ad aspettarlo.

Arrivato nel cortile della scuola, si dirige verso il muretto accanto alle finestre, dove ci sono già due persone. Paul e Dana.

< Hey, Bill! >

< Ciao. >

< Come sono andate queste due ore? >

< Come al solito... A voi? >

< Normale. Tutto a norma di legge per noi! Mi piace il tuo solito, invece. Cosa è successo? > Chiede Dana incuriosita, mentre allunga all'amico il suo spinello.

Bill aspira. Caccia fuori il fumo pensierosamente. < Beh, ho fatto tardi, perché sono passato da Jeff. >

< Già, perché non è venuto a scuola? Sta male? Stamattina lo stava cercando David... >

< No, macché. Ha fatto forca anche oggi. Ha incontrato una tipa sabato sera quindi... >

< È occupato il furbacchione, eh! >. Dice Anna, raggiungendo il gruppo.

La salutano.

< Bill ci stava raccontando quella che ormai possiamo definire la sua routine scolastica.. E pensare che eri tanto bravo a scuola! > Riattacca Dana.

< Ehi! Guarda che lo sono ancora! Se boccio sarà solo per il voto in condotta! Comunque dicevo... Sono arrivato in ritardo all'ora di matematica, che mi ha totalmente steso. Ero già mezzo addormentato quando entra una professoressa che faceva sostituzione. Mi vede mezzo steso sul banco a cercare di recuperare un po' di sonno e mi urla contro facendomi spostare di posto in prima fila, davanti alla cattedra. Voglio dire, già ero annoiato per essere venuto a scuola e per l'ora di matematica, cioè, quello era un colpo basso! Per cui ho deciso che andava fatto qualcosa per rimediare, per cui... Beh, mi sono guadagnato una pausa sigaretta in bagno. > Bill sorride, < Comunque non ci credo che tu non abbia fatto nulla, Paul... > Uno sguardo di sfida si dipinge sul suo volto.

Il gruppetto ride, continuando a far girare lo spinello.

La ragazza di Paul li raggiunge, e Anna se ne va sorridente verso il suo fidanzato.

< Dovremmo fare qualcosa una di queste sere, non credi, Bill? > Dice Dana, cercando di stuzzicarlo un po'.

< Vuoi dire noi due da soli? > Azzarda Bill speranzoso.

< Sì. Voglio dire, solo per divertirci un po'. > Aggiunge Dana maliziosamente.

< Um-uhm. Penso sarebbe interessante. > Avvicinandosi a lei piano, dandole un veloce bacio a fior di labbra. Un bacio amichevole. Entrambi sanno che non si tratta di amore. Avevano già passato nottate insieme, da soli, ma ciò che li univa era soltanto amicizia e voglia di divertirsi, anche se non negavano di trovarsi l'un l'altra attraenti.


Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno commentato la prima parte e coloro che l'hanno letta. : D

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Capitolo 3
*** cap 3 ***


10.20 – Fine intervallo. Ora di inglese.

Bill e Dana si guardano, si sorridono.

< Ci si vede al prossimo intervallo. > Dice Dana, quasi triste di lasciarlo.

< Ok. Magari mi capita di avere tempo per farvi una visita... > Dice Bill, ridendo.

Anche Dana ride, < Penso faresti meglio a studiare. Come fai sennò? >

Bill si fa immediatamente serio. < Come faccio a fare cosa? Lo sai cosa voglio fare... > le disse irritato. Lei lo sapeva, e anche bene. Avevano passato tante ore insieme a parlare dei loro sogni e delle loro ambizioni. Beh, più che altro dei sogni e delle ambizioni di Bill. Ma a volte Will lo spaventava un po'. Sembrava che tutto ciò che aveva subito e che continuava a subire, lo avesse segnato e che avere successo fosse quasi una sua vendetta contro coloro che lo avevano sempre trattato male.

< Certo che lo so, Bill. Ma è comunque cultura. Non andrebbe mai trascurata... > Dice Dana, guardandolo dal basso all'alto, un po' dispiaciuta per la piega che aveva fatto prendere alla conversazione. Voleva rivedere il suo sorriso. Quello che le faceva battere il cuore, quello che la rincuorava quando era triste, quello che vedeva dipingersi sul suo volto ogni volta che era felice. Lo voleva vedere. Subito!

< Lo so benissimo! Ma le cose che ci insegnano nelle scuole non servono ad un cazzo! Non mi sento stimolato, mi chiedono di fare e studiare delle cose che non hanno niente a che fare con me! Mi sento mancare l'aria ogni volta che varco quel fottuto cancello! Tanto fra poco lascio la scuola. > Urla Bill, soffermandosi a guardare Dana negli occhi mentre diceva l'ultima frase. Lei sa che lo avrebbe fatto, ma ancora non le piaceva, e lui lo sapeva e lo usava come arma contro di lei.

< Ti capisco, ma ti prego non mi urlare. Lo so cosa provi Bill. > Si alza sulla punta dei piedi e, buttandogli le braccia intorno al collo, gli dà un tenero bacio, e lo sente rilassarsi.

< Ci vediamo dopo, allora. > Dice Bill, abbozzando un sorriso.

Dana annuisce, gli sorride per poi andare ognuno per propria strada.

Non posso lasciarla andare così, ma non ce la faccio a scusarmi...” Pensa Bill.

< Dana! > La chiama Bill, a voce alta, un po' insicura.

Dana si gira, e lo vede spostare il peso da una gamba all'altra, imbarazzato.

Qualche secondo di silenzio.

< Sì? Cosa c'è, Bill? >

< .....Uhm...S... Sc.... Scu.....uhm.. No niente lascia stare... > Bill ritorna sui suoi passi, a testa bassa.

Anche la ragazza si gira, con un sorriso, sapeva cosa voleva dirle, il solo fatto che ci avesse pensato e soprattutto ci avesse provato, era già abbastanza per lei. Non era mai facile ottenere le scuse di William.

10.30

Bill apre la porta della classe, trovando i suoi compagni seduti ai loro posti e l'insegnante seduta alla cattedra che lo guarda torvo.

< Ci sarà mai una volta in cui riuscirai ad essere in perfetto orario? > Chiede scocciata la prof. ritornando a fissare i nomi sul registro.

Bill la guarda con una buffa, magari un po' esagerata, aria interrogativa.

< Cos'è? ….Una domanda retorica, questa? O magari un trabocchetto? Mi vuole giocare un tiro mancino, eh! > dice guardando la prof che, nonostante il fastidio che prova per il comportamento del ragazzo, non riesce a trattenere un sorriso, aspettando che finisca il suo teatrino e si metta a sedere al suo posto, lasciando incominciare la lezione.

Ma la cosa non è possibile. Bill le volta le spalle, e, riacquistando l'espressione un po' triste che aveva da quando aveva lasciato Dana senza riuscire a chiederle scusa per averle urlato, inizia a camminare avanti e indietro con aria pensosa per la stanza, sotto lo sguardo incuriosito e interrogativo dei suoi compagni e della professoressa che lo fissa con un sopracciglio alzato dalla cattedra.

Perché devo sempre essere così stupido?” inizia a pensare tristemente.

< Will. >

Continua a camminare.

Perché non riesco a chiedere scusa alla gente?”

< William. Sarebbe il caso che tu ti sedessi. >

Ancora nessuna parola.

Perché non riesco ad essere gentile e sensibile quando ce ne è bisogno?” Continua a tormentarsi Bill.

< William, se non ti siedi ti metto una nota sul registro. > Lo minaccia la professoressa, ma Bill sembra non ascoltare talmente avvolto nei suoi pensieri.

Perché devo sempre ferire le persone a cui voglio bene?”

< Will, non farmelo fare. Mettiti a sedere, dai! > Cerca di convincerlo l'insegnante.

Bill si ferma, la guarda negli occhi, si porta l'indice davanti alla bocca.

< Shh... Sto riflettendo. È importante. > Dice con una voce bassa e calda. Quasi un sussurro.

La professoressa sospira rumorosamente e inizia a scrivere la seconda nota del giorno sul registro di classe.

Dopo un altra decina di secondi di contemplazione Bill decide di rimettersi a sedere, guardando la prof. come se nulla fosse successo.

< Cosa avevi tanto da pensare? > Gli chiede una ragazza seduta vicino a lei, era una ragazza di origini italiane, si chiamava Domenica.

Bill si gira a guardarla, ma non le risponde. “ È davvero carina. E ha anche –zzzz- un bel corpo. ” pensa Bill.

La ragazza arrossisce vistosamente sotto il suo sguardo, per poi girarsi di scatto dall'altra parte.

Bill sorride. “ Se me la lavoro un -zzzz- po' magari.... È di sicuro una verginella. Ci sarebbe davvero da divertirsi. Di solito alle vergini piacciono -zzzz- un po' stronzi. Vediamo di giocarci un po'! ”

Tira fuori dallo zaino il libro di testo.

ZZZZZ.

Uffa. ”

< Allora aprite il libro a pagina 23. > Dice l'insegnante.

ZZZZZ.

Bill scorre le pagine fino a raggiungere la pagina richiesta dall'insegnante.

< Allora oggi parleremo di Shakespeare. > Dice la professoressa con un grande sorriso.

ZZZZZ.

< Mmm... porca miseria.... >

< Qualcuno di voi conosce qualche sua opera? >

zzzZZZzz-

Bill chiude il libro di testo. Lo prende in mano e lo alza sopra la testa. BAMM!!

Tutti si girano a guardarlo, impauriti.

Bill è piegato sul libro, lo alza piano piano per essere sicuro di aver centrato il bersaglio. Sì.

Gira il libro, e la mosca è proprio lì, spiaccicata sulla copertina.

La professoressa si avvicina e lui e, rendendosi conto di cosa ha fatto al libro di testo, torna verso la cattedra, pestando i piedi violentemente contro il pavimento.

Apre il registro e scrive un'altra nota, leggendo ad alta voce mentre scrive: < L'alunno Bailey utilizza il libro di testo come attrezzo anti mosche, mentre io spiego Shakespeare. Non trovo il suo comportamento idoneo ad una scuola né tanto meno rispettoso. >

Posa la penna e si mette a fissare Bill.

< Mi dici che cosa hai stamattina? Hai preso tre rapporti in tre ore! Due in una sola ora! Vuoi darti una calmata o devo chiamare tuo padre e vedere se almeno lui riesce a darti una raddrizzata una volta per tutte? >.

Bill la guarda accigliato. Poi, offeso e toccato dalle parole della professoressa, incrocia le braccia sul banco, infilandoci la testa nel mezzo.

Non si muove fino al suono della campanella.



Questo come quello precedente è principalmente un capitolo di passaggio/introduttivo, per questo ho deciso di pubblicarli entrambi oggi.
Il prossimo capitolo oltre a vedere la prima comparsa ( : D ) di Jeff, darà i primi accenni e i primi input a quella che sarà la trama principale.
Spero che qualcuno recensisca per darmi consigli o spronarmi. I commenti istruttivi e/o negativi ( ovvio non troppo....) sono sempre ben accetti. Ovviamente anche quelli positivi ; )
Al prossimo capitolo, grazie ancora a chi legge!

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Capitolo 4
*** cap 4 ***


11.15 – Ora di Ed. Tecnica.

Il professore entra in classe.

< Forza ragazzi, prendete la roba. Si va in laboratorio stamattina. > Dice il prof. mentre si avvia verso la porta, con la sua 24ore sottobraccio.

I ragazzi lo seguono entusiasti, portandosi dietro fogli, righe, astucci e tutto il necessario.

Senza fare troppo rumore, intimati dall'insegnante, scendono le scale ed entrano nel laboratorio sulla destra.

Ognuno prende i posti ai banchi, cercando di mettersi accanto gli amici. Bill decide di occupare il banco dietro a Domenica. Sicuro delle abitudini della ragazza durante l'ora di Educazione Tecnica.

Dice il professore iniziando poi a fare l'appello.

Non ci vuole molto che, prevedibilmente, Domenica inizi a trovare scomodo lavorare a sedere con una riga lunga 50 cm, per cui sposta la sedia e inizia a lavorare in piedi piegata sul foglio per essere precisa nelle misure.

< William Bailey? > chiede il professore.

< Sì. Presente. > dice Bill per poi tornare ai suoi interessi.

Il rosso sorride alla vista della ragazza piegata quasi a 90 gradi.

Dopo 10 minuti di lavoro, intervallati da occhiate, Bill posa la roba sul banco e si stende sulla sedia.

Porca miseria che culo! ”. Pensa mentre idee maliziose iniziano a ronzargli per la testa.

Prende la riga davanti a sé, la impugna e allungando il braccio, la fa aderire al sedere di Domenica, che esclama per la sorpresa, si gira a guardare Bill, stravaccato sulla sedia, una mano in tasca e l'altra che tiene la riga. Imbarazzatissima, ritorna al suo lavoro cercando di non pensare a niente.

Dopo pochi secondi, la riga di Bill torna all'assalto questa volta un po' più eloquentemente.

La ragazza si sente morire dall'imbarazzo. Aveva sempre voluto ottenere le attenzioni del ragazzo, ma non era sicura che fossero questo genere di attenzioni che cercava.

< Hey, Week End. Sei parecchio rossa in viso... Che succede? > Chiede Bill, con nonchalance.

La ragazza arrossisce ancora di più. Perché ora la stava offendendo. ' Week End ' non era proprio un complimento.

< Domenica Sabatino? >

< S...Sì. > Mugugna la ragazza. Sente Bill sghignazzare dal banco dietro al suo.

< Hey Week End! >

< Smettila...perché mi tratti così male? > trova il coraggio di dire la ragazza a bassa voce.

Bill si alza, le si avvicina. Domenica non ha il coraggio di girarsi, per cui rimane a fissare il foglio nella sua posizione. Bill le passa dietro e fa aderire il suo bacino al sedere di Domenica, sperando che il professore, impegnato a parlare con due ragazzi dei loro disegni, non li guardi.

Bill inizia a strusciarsi contro di lei. Domenica non sapendo più che pesci prendere, rimane immobile, il contatto è innegabilmente piacevole. Ma non poteva dimostrarlo, non a lui, non in classe.

< smettila..... >

< Cosa? >

< dai Bill, smettila per favore. >

Sta prendendo coraggio, è meglio lasciar perdere o potrebbe finire male. Per cui, Bill se ne ritorna sorridente al proprio posto, aspettando l'intervallo. Voleva andare da Dana. Voleva stare con lei.

12.05

< Prof., possiamo dare a posare la roba in classe mancano 5 minuti? > Chiede una ragazza.

Il professore guarda l'orologio e annuisce. < Fate in silenzio però! >

Gli alunni si alzano e si dirigono verso la classe.

12.10 - Intervallo

Bill esce dalla classe lanciando un'ultima occhiata a Domenica.

< Ehi, Bill, aspettami! >.

Bill si gira e vede correre verso di sé David.

< Ehi, dove eri finito alla prima ricreazione? > Chiede Bill appoggiandosi al muro mentre aspetta che l'amico percorra gli ultimi metri che li separano.

< Oh, man. Avevamo il tema in classe, per cui la profe. ci ha dato anche la ricreazione per finirlo... > Dice il ragazzo, mentre Domenica passa davanti a loro lanciando a Bill un'occhiata di fuoco.

David inizia a ridere. < Che cosa le hai fatto? >

Bill non dice niente, si limita a guardare negli occhi l'amico con un sorriso beffardo e malizioso, mentre si avviano verso il cortile.

Al muretto ci sono Dana, Anna e Paul.

< Oh! Guarda, guarda chi ci degna della sua presenza! > Dice Paul ridendo.

< Avevo un compito.... Che facciamo oggi? Venite nella veranda a casa mia? Poi si va a fare un giro... > Propone David.

Il gruppo acconsente. < Jeff ce la farà a venire oggi? > domanda Paul a nessuno in particolare.

< Credo di sì. Anche perché non penso che stia a scopare tutto il giorno come un coniglio. A meno che non impieghi tutto il giorno a convincere la ragazza a dargliela! > Risponde Bill, facendo ridere tutti.

Prende il pacchetto di sigarette e se ne accende una, aspirando. < Posso parlarti un attimo? > Chiede sottovoce a Dana.

< Certo. > I due si allontanano un po' dal gruppo.

< Senti... > Inizia Bill. Ma non riesce a continuare la frase.

< Lo so. > Gli dice Dana con un sorriso. Per poi saltargli al collo e dargli un bacio. < Ormai ti conosco troppo bene. > Continua a dirgli mentre si accoccola al suo petto.

< Ti voglio bene. > Gli dice Bill, dandole un bacio sulla testa. < Torniamo dagli altri. Si staranno facendo strane idee. > Ridono.

12.25 – Fine intervallo. Ora di Storia.

< Ah, finalmente l'ultima ora! > Esclama stiracchiandosi David.

< Già. Non può mica durare per sempre.... > aggiunge stanca Anna.

Si salutano, fissando un punto di ritrovo per l'uscita.

12.27

Bill entra in classe, il professore non c'è ancora.

Si mette a sedere al suo posto e poi si gira verso Domenica seduta al banco accanto, guardandola intensamente.

< Cosa c'è? > Gli chiede la ragazza.

< Niente > Risponde Bill continuando a fissarla.

< ...E allora perché mi fissi? > Chiede Domenica girandosi piano verso Bill.

< Perché mi piaci. > Ammette Bill, tranquillamente.

Domenica rimane senza parola, diventa improvvisamente paonazza e il cuore le batte fortissimo mentre guarda incredula William.

< D-Davvero? > Gli chiede con voce tremolante.

< Um-uhm. > Risponde, scostandole una ciocca di capelli dal viso.

Domenica si sente avvampare, decide di mettere da parte la sua timidezza, avvicinandosi, insicura, al volto di Bill. Voleva baciarlo.

Bill notato il movimento della ragazza, decide di assecondarla, avvicinandosi in modo deciso a lei, appoggiando le labbra sulle sue, mentre la classe li osserva ridacchiando.

Bill prova a farsi spazio fra le labbra con la lingua e, dopo un po' di resistenza, la ragazza lo soddisfa lasciandolo esplorare la sua bocca. Sa di fumo, ma non le dispiace.

Il professore si schiarisce la voce per attirare l'attenzione dei due, che si scostano velocemente, fra i risolini dei compagni.

Inizia poi una noiosa lezione di storia.

13.10

< Questo, ovviamente, ebbe un effetto scoraggiante- >

< BILL!!! > urla qualcuno da fuori la finestra.

< -per i rivoluzio- ma chi è che urla?! > Chiede il professore arrabbiato per l'interruzione.

Bill fa di nascosto a cambio di posto con Domenica che siede accanto alla finestra.

< Ehi, Jeff! Che ci fai qui? > Se la ride Will incuriosito.

< ME LA SONO FATTA! >

< Sei un grande! Com'era? > Ride sempre di più.

< FANTASTICA!! > urla Jeff per farsi sentire.

< Scusami William non credo che sia un comportamento adeguato urlare fuori dalla finestra. > Lo sgrida il professore facendo qualche passo verso il suo banco in fondo alla classe.

< Dopo scuola ci si ritrova da David. > Continua Bill, noncurante del rimprovero.

< Sei davvero impossibile. > Dice il professore, scrivendo il 4° rapporto. < “ L'alunno Bailey, nonostante- >

< POSSO VENIRE A CASA TUA? >

< la classe si trovi al 3° piano, continua a- >

< COSÍ TI RACCONTO TUTTO .>

< conversare con un suo amico che- >

< Certo! >

< si trova fuori ad aspettarlo. ” > Finisce il professore, per poi alzarsi e intimare a Bill di chiudere immediatamente la finestra.

< Ci si vede fra 10 minuti. > Lo saluta Bill.

< OK. CIAO! >

Bill chiude la finestra e si rimette a sedere, con un sorriso.

13.20 – Fine delle lezioni.

Bill prende la cartella e esce dalla classe, dando un bacio e una pacca sul sedere ad una Domenica sempre più imbarazzata, per poi dirigersi fuori dal cancello dove lo aspettano Jeff e gli altri.

< Bill! > Lo chiama Jeff, che se ne sta appoggiato al cancello. Jeans e maglietta. Semplice. E pensare che all'inizio non andavano nemmeno d'accordo. " Guardaci adesso... Non riusciamo a stare lontani! "

Bill si avvicina a lui con un sorriso. < Dovrebbero arrivare anche gli altri fra poco. >

13.23

Dana e Paul escono insieme con il resto della loro classe, seguiti pian piano da Anna e da David.

< Ciao! > Si salutano pian piano che si riuniscono, per poi avviarsi ognuno verso la propria casa.
 

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Capitolo 5
*** cap 5 ***


13.30

Jeff e Bill camminano accanto. Il primo ha un sorriso enorme e non la smette di tirare occhiate all'amico, sperando che capisca ciò che vuole fare.

< Ok. Va bene. Raccontami tutto. Basta che la smetti di guardarmi in quel modo. > Dice Will.

Il sorriso di Jeff diventa, se possibile, ancora più grande.

< Allora, mi sono svegliato stamattina dopo aver fatto un sogno su questa ragazza- > Inizia Jeffrey.

< Posso già immaginarmi che tipo di sogno tu abbia fatto. > Ridacchia Bill seguito poi da Jeff.

< Beh...ahah! Comunque... Mi sveglio e mi viene voglia di vederla. Esco di casa con l'intenzione di andare da lei, ma ovviamente non è possibile perché chi trovo a poche decine di metri dalla porta di casa mia? Il solito scocciatore. Ho anche cercato di liquidarti in poco tempo, ma tu continuavi a parlare e a parlare e a parlare...>

< Stronzo! > Dice Bill. In realtà nasconde l'essere rimasto un po' irritato da quel commento.

Ah, ma smettila! È Jeff, stavo solo scherzando.” Dice fra sé e sé ritornando ad ascoltare tranquillamente l'amico.

< … Quindi vado da lei, e la trovo che stava aspettando l'autobus a una fermata vicina. Così mi avvicino e comincio, sai no a- >

< Lascia stare i particolari...Te lo chiedo per favore! > Lo interrompe nuovamente Bill.

< Se certo... come se tu non le avessi mai fatte certe cose. Insomma, la convinco a saltare scuola con me, e la porto a fare un giro, prendiamo dei panini e li mangiamo in riva al Wabash. Lei inizia a guardarmi così.... > E inizia a tirare occhiate alquanto oscene all'amico. Bill non sa se ridere o se iniziare a preoccuparsi.

< …. E poi mi salta letteralmente addosso, dicendomi che non ha mai incontrato una persona più sexy di me, che sono il migliore, non c'è nessuno come me. Praticamente me la stava servendo su un piatto d'argento. >

Bill inizia a ridere incontenibilmente.

< Sei sicuro di non confonderti con il sogno che hai fatto. Dove magari avevi le mie sembianze? >

< Ma stai zitto. Io sono molto meglio di te! > Dice Jeff alzando il mento il segno di superiorità.

< COSA? > Urla Bill, toccando la fronte dell'amico con il palmo della mano. < La febbre non ce l'hai, ma stai sicuramente delirando. >

Continuano così fino a che non arrivano davanti a casa di Bill.

13.45

I due amici sono arrivati davanti all'abitazione della famiglia Bailey,

Entrano trovando Sharon, la mamma di Will, intenta a leggere una rivista femminile.

< Ciao, mà. > Dice Bill senza guardarla, dirigendosi insieme a Jeff in camera.

< Buongiorno! > Dice più cortesemente Jeff.

< Ciao, ragazzi. > Dice Sharon alzando lo sguardo stanco dalla rivista.

Arrivati in camera, Bill butta lo zaino in un angolino e va ad aprire la finestra per cambiare l'aria.

< Vuoi qualcosa da bere? > Chiede Bill all'amico che lo aspetta seduto sul letto.

< No, no. > Risponde Jeff, alzandosi in piedi.

< Allora andiamo a fare un giro, e poi da David. >

I due si dirigono verso la porta.

< Noi usciamo. Faccio presto. > Dice Bill a sua madre.

< Tipo? Le due di notte. > Gli chiede senza guardarlo.

< Faccio presto. > Ripete Bill aprendo la porta e uscendo.

< Arrivederci. > La saluta Jeff.

13.50

< ...L'unica cosa è che non era vergine. > Dice Jeff, continuando il discorso precedente. < Lo fosse stato sarebbe stata la migliore scopata della mia vita. >

< Andiamo a prendere un gelato? >

< ...Cos-.. ah, ehm... Ok.. > Gli risponde Jeff sorpreso dall'improvviso cambiamento di discorso.

I due entrano nella gelateria ed ordinano i loro gelati, poi si siedono su un muretto in una piazzetta e li mangiano.

< Guarda quello... > Dice Jeff, indicando un ragazzino di circa 12 anni che cercava, inutilmente, di stare in piedi sullo skateboard. < Che scemo! >

< Prendigli lo skate e fagli vedere come si fa... > Lo incita Bill, mettendosi in bocca l'ultimo pezzo del suo cono gelato.

Jeff, sorride, scende dal muretto e si avvicina al bimbetto.

< Ehi. Mi presti il tuo skate? > Gli chiede, quasi gentilmente, Jeff.

Il ragazzo lo guarda < No. > Gli risponde cercando di tenersi in equilibrio sulla tavola.

< Cosa? > Jeff, inizia a cercare di spaventarlo, cerca di essere quasi aggressivo, e infatti il ragazzino perde la sua sicurezza iniziale e lo guarda timoroso.

< Levati. > Gli intima Jeff, dandogli una spinta e facendolo finire per terra, per poi prendere il suo skate.

Il bimbetto con gli occhi lucidi, si avvicina ai suoi genitori e li spiega l'accaduto, indicando Jeff, che fa acrobazie con la sua tavola.

Bill osserva la scena da lontano, e, colto l'imminente gatta da pelare che gli si sta per parare davanti, scende dal muretto e si avvicina a Jeff, la stessa cosa fa il padre del ragazzino, che tiene suo figlio per mano.

< Mio figlio mi ha detto che gli avete rubato lo skateboard. > Inizia a dire, l'esile signore, con gli occhiali da vista e nemmeno un filo di muscoli.

Ci è andata bene...” pensano entrambi.

< Era solo un prestito... > Dice strafottentemente Jeff.

Bill inizia a ridere. < Dai, Jeff. Rendilo al bambino che se no inizia a piangere di nuovo. >

< Non sono un piagnucolone! > Urla il ragazzino.

< Ah, no? > Chiede Bill, avvicinandosi minacciosamente a lui. < E allora perché sei andato a correre dalla mamma, eh? Sei solo un marmocchio fifone. > Gli dice, mentre Jeff gli tira lo skate. Il bambino inizia a piangere, subito consolato dal padre.

< Che gente... > Dice Will sconsolato.

Jeff lo guarda preoccupato. Lo sa perché ha reagito così male alla vista del padre accorrere in soccorso del figlio. Bill non lo aveva mai avuto. Se gli succedeva qualcosa doveva farcela da solo, e sono state troppe le volte in cui è stato abbandonato nei momenti in cui aveva bisogno di aiuto.

14.07

Bill e Jeff camminano verso casa di David.

< Non ci posso credere. > Dice Bill, vedendo Domenica camminare insieme ad un'amica verso di loro.

< Chi sono? > Chiede Jeff all'oscuro di ciò che era successo quella mattina a scuola.

< Quella brunetta si chiama Domenica, stamattina abbiamo avuto un piccolo “incontro”, se capisci ciò che intendo. >

Jeff inizia a ridere sommessamente per non farsi sentire vista la vicinanza delle due ragazze.

< Bill! > Lo saluta Domenica quando ormai sono a pochi metri gli uni dagli altri.

< Ehi, Domenica come va? > Le si avvicina Bill, dandole un bacio sulle labbra, facendo diventare la ragazza tutta rossa.

< Io e Jeff stiamo andando a casa di un nostro amico, ti va di venire con me? > Le chiede Bill, non prendendo nemmeno in considerazione che Domenica si trova in compagnia di un'amica.

< Ehm, mi piacerebbe, ma sto andando con Jenny a casa sua. > Gli dice imbarazzata.

< Che ne dici se stasera ti passo a prendere e stiamo un po' insieme? >

< Ehm.... > Domenica annuisce, troppo contenta e scioccata che non riusce a parlare. Fino al giorno prima, Bill non l'aveva mai considerata, ed ora voleva uscire con lei e la baciava. Ma era troppo innamorata per capire i veri intenti di Will.

< Ok. Stai sulla 24th, giusto? >

La ragazza annuisce di nuovo.

< Bene, allora passo a prenderti per le sei e mezzo, ok? Ciao. > Le dà un altro bacio per poi riprendere insieme a Jeff la strada per casa di David.

< Allora? >

< Cosa? > Chiede Bill ridacchiando.

< Cosa mi sono perso? >

< Beh... Ok, magari non è stato proprio un piccolo incontro... Beh, ho cercato di abbordarla. >

< Ha un culo da favola > Gli dice Jeff sognante.

< E lo vieni a dire a me! >

< Vuoi cercare di fartela stanotte? > Gli chiede Jeff, quando oramai sono a poche centinaia di metri da casa dell'amico.

< Spero. >.

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Capitolo 6
*** cap 6 ***


14.15

< Ehi! Siete i primi ad arrivare. Degli altri non è ancora arrivato nessuno. Dite la verità siete venuti così presto per rompermi le palle, eh! > Dice David ridendo, attraverso la finestra della cucina.

< Senti io mi devo rifare. Stamattina non c'ero a scuola, non ho dato noia a nessuno... >

< Come no? > Dice stupito David in tono giocoso.

< Infatti non devi credergli. > Afferma Bill.

< E sentiamo a chi avrei dato noia stamattina? Sono stato tutto il tempo con Helen. > Dice Jeff, sicuro che gli amici non avessero appigli per provocarlo.

< Appunto! > Dice Bill ridendo seguito a ruota da David.

Jeff li guarda senza capire.

< Povera ragazza! > Dice David, fra le risate dei due.

< Ma state zitti! > Dice Jeff mettendosi a sedere sul marciapiede. < Che amici cretini che mi sono fatto. >

14.22

< Ma quando arrivano? Io mi sto annoiando a morte! > Si lamenta Bill.

< Guarda che è colpa tua. Sei tu che hai insistito per uscire subito di casa. > Ribatte Jeff.

< Oh! Scusami Jeff! Scusami se non sopporto stare a casa mia, con mia madre. > Dice in tono molto sarcastico Bill.

< Ehi, ehi. Smettetela. Sapete che si fa? > Cerca di sedare la piccola lite David, e, dicendo così, si alza e rientra in casa, per uscirne dopo due minuti con un guantone, delle palline e due mazze da baseball, sotto gli sguardi stupiti e pieni di approvazione dei due amici.

Jeff si infila il guantone e si mette in posizione di ricevitore nel mezzo della strada.

Bill e David si mettono a circa 50 metri di distanza da lui e cominciano a turno a tirare.

Inutile dire che qualche lancio non va a buon fine.

14.45

L'esito della partita è: cinque palline perse, un vetro rotto, la fiancata di una macchina ammaccata e diversi lividi per Jeff.

< La prossima volta state voi a ricevere. > Dice mogio mogio tenendosi un sacchetto del ghiaccio sul braccio e uno sulla testa, mentre Bill e David cercano, inutilmente, di non scoppiargli a ridere in faccia.

14.50

< Eccoli stanno arrivando! > Dice Bill alzandosi dal marciapiede.

< Fossero arrivati prima non avrei tutti questi lividi... > Piagnucola Jeff.

Il gruppetto formato da Dana, Paul e Anna pian piano si avvicina ai tre.

Arrivati a pochi metri si mettono tutti a fissare Jeff.

< Ma che hai fatto? > Gli chiede Anna, chinandosi verso di lui.

< ...............È stata colpa di Bill e David. Erano invidiosi perché io sono uscito con una ragazza e loro stanno a casa a sfondarsi di seghe di fronte a una foto. > Si lamenta Jeff, accoccolandosi ad Anna.

< Cosa fai adesso, Jeff? Predici il futuro? > Chiede Bill arrotolandosi la manica della maglia e mostrandogli il pugno con fare aggressivo.

Tutti ridono della situazione.

< Ma smettila Bill! Guarda che braccini che hai! Dove vuoi andare? > Si prende gioco di lui Paul.

< Io non lo so dove voglio andare, ma se te vuoi finire per terra dimmelo subito! > Lo minaccia scherzosamente Bill.

Sentono una macchina fermarsi davanti a loro. Si voltano e vedono con sorpresa che si tratta di una volante della polizia.

< Maiala cane.... > Esordisce Bill sottovoce. Non ha un buon rapporto con la polizia.

< Abbiamo ricevuto una chiamata, dove si informava di un gruppo di ragazzini che lanciava palline e spaccava vetri, disturbando la quiete. Voi ne sapete qualcosa? >

Tutti scuotono la testa.

< Sicuri? Perché vedo qualche tizio interessante fra di voi. >

Bill inizia a sudare freddo.

< Tu non hai niente a che fare con questo, Bailey, vero? > Gli chiede il poliziotto con un sorriso beffardo.

Bill deglutisce. Non risponde. Rimane a fissarlo senza espressione.

Il poliziotto scuote la testa in rassegnazione, ingrana la marcia ed è pronto a ripartire.

< Guardati le spalle, bello. > E dicendo questo, parte e per poi girare alla prima curva.

Il gruppo rimane a guardare la macchina senza fiatare, finché non sparisce dalla loro visuale.


14.35
< Vieni andiamo in camera mia. > Dice Jenny invitando Domenica.
Le due salgono le scale ed entrano nella stanza.
Ormai erano due anni che erano amiche, ma ogni tanto, soprattutto se erano una a casa dell'altra, si trovavano leggermente in imbarazzo.
Entrambe hanno un carattere abbastanza timido ma, se si sentono a proprio agio, sanno essere parecchio chiacchierone e aperte a nuove esperienze.
Si guardano indecise se affrontare o no l'argomento che ormai le ossessiona dalla mattina.
Alla fine Jenny prende coraggio spinta soprattutto dalla curiosità.
< Chi era quel rosso così carino che abbiamo incontrato? >
Domenica arrossisce ripensando a Bill e al loro incontro.
< Beh... È un mio compagno di classe. >
< Si, e mio padre è solo il mio coinquilino... Dai Domi! Sono troppo curiosa! >
Domenica sospira. < Ok, va bene. Allora lui è William, siamo compagni di banco. Mi è sempre piaciuto, però non te ne ho mai parlato perché mi vergognavo troppo, anche perché lui non mi ha mai considerata. Oggi però mi sono fatta io coraggio e gli ho fatto una domanda. > Si ferma per fissarsi quel ricordo nella mente. < Lui non mi ha risposto, ma ha cominciato a fissarmi. >
< E allora tu ti sei girata, vero? > Chiede Jenny, dicendola come la cosa più prevedibile e stupida del mondo.
< E che dovevo fare? Fissarlo anch'io creando uno di quei finti e stupidi momenti da film hollywoodiano? Certo che mi sono girata! > Le rispose un po' irritata.
< Ok, ok. Scusa. Dai continua. > La incita.
Domenica sospira ancora e va avanti nel raccontare la storia all'amica.
< Cosa? L'ha veramente fatto? Ma è un porco! E anche uno stronzo! > Dice Jenny irritata per come quel Bill avesse osato trattare la sua migliore amica.
< Infatti! Dopo, oltre ad essere imbarazzata, ovviamente, ero anche davvero arrabbiata con lui. Pensavo che fosse un completo cretino. Durante l'intervallo l'hai visto anche te che avevo i nervi a fior di pelle. Invece poi torno su in classe, lui arriva, si siede accanto a me e si mette a guardarmi. >
Jenny inizia a ridere.
< Ecco lo sapevo che dovevo stare zitta. Sei odiosa quando fai così. > Dice Domenica mettendole un buffo broncio.
< Domi, scusami! È che sei diventata di nuovo tutta rossa! Accidenti, sei proprio presa! > Lei le sorride di nuovo. Inutile negarlo. Era la verità.
< Insomma si mette a guardarti.... >
< Um-uhm. E io gli chiedo perché, e lui mi risponde mentre mi sposta una ciocca di capelli dal viso: “Perché mi piaci”. E lo dice con una voce così bassa e sensuale che volevo saltargli addosso e farmelo in mezzo alla classe! E poi mi ha baciata. Oh, Jenny, una cosa pazzesca! > Dice Domenica sognante, per poi stupirsi lei stessa delle sue parole.
< Oh! Wow! Che roba. Sei fortunata è proprio bellissimo! >
Quel racconto però fa venire dei dubbi a Domenica.
“Chissà se Bill ricambia veramente i miei sentimenti. Voglio dire, per quanto riguarda il piacersi fisicamente non ho molti dubbi, ma non sarà mica solo attrazione fisica? Però perché dovrei piacergli io? Sono carina, sì, ma sono troppo una brava ragazza.... Porca miseria! La devo smettere! Stasera ho un appuntamento con lui! Non me lo devo far rovinare dalle mie paranoie!”
< Mi aiuti a trovare un vestito per stasera? >
Gli occhi di Jenny si illuminano. < Era proprio ciò che volevo sentire! > Dice prendendola per il braccio e trascinandola fuori per un pomeriggio di shopping folle.

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Capitolo 7
*** cap 7 ***


15,25
< Oh! Questo è stupendo. Sono sicura che ci troverai il vestito che cerchi! > Dice Jenny trascinando l'amica dentro l'ennesimo negozio.

< È un'ora che giriamo e non ne ho ancora trovato uno adatto. >

< Beh, a me quel vestito che abbiamo visto in quel negozio in centro piaceva molto. >

< Cosa? Ma era marrone! >

Continuano a discutere mentre girano fra gli articoli.

< Jenny guarda! > Dice Domenica indicando un manichino. < È stupendo. >

< Vallo a provare! >

Domenica si mette a cercare la taglia del vestito sullo scaffale.

< Non è giusto! Proprio la mia taglia non c'è! > Ormai sconsolata si mette a sedere su una di quelle sedie per provare le scarpe, guardandosi tristemente i piedi.

Uffa, non è giusto! Stasera doveva essere la mia serata perfetta, e invece sono senza vestito e senza autostima.”

Jenny la guarda. No! Non può lasciare che la serata più importante per Domenica venga rovinata.

< Scusi? > Chiede avvicinandosi ad una commessa. < La mia amica cercava il vestito che indossa quel manichino, ma non c'è la sua taglia. >

< Posso andare a vedere in magazzino. > Le risponde. < Che taglia porta? >

< La 'S'. > La ragazza si avvia verso il magazzino per uscirne due minuti dopo con il vestito in mano.

Spiega a Jenny allungandole il capo d'abbigliamento. Jenny lo afferra per poi ringraziarla. Si avvicina a Domenica che siede ancora sulla sedia.

< Domi. Guarda. > Le dice mostrandole il vestito. < L'unica cosa è che è di un altro colore, però.... >

< È bellissimo! Grazie! > Le strilla esuberante abbracciandola forte, mentre i clienti le fissano straniti.

 

< È perfetto. > Dice guardandosi allo specchio.

< Lo farai impazzire! > Concorda Jenny. < Ma guardati, sei bellissima! >

Forse dopotutto, può essere ancora la mia serata delle favole.”

Pensa fiduciosa Domenica rimirandosi allo specchio. Una principessa.

15.00

Il suono di una chitarra acustica vibra nell'aria. Whisky in the Jar dei Thin Lizzy.

Si unisce una voce. Poi un'altra.

< Odio questi capelli. > Dice irritato Bill ad un certo punto mentre cantava. < Mi vanno sul viso, in bocca e mi fanno il solletico... >

Gli altri ridono. Dana prende la sua borsa da terra e se la mette sulla gambe iniziando una ricerca.

< Forse ho la soluzione adatta a te. > Dice tirando fuori dalla sua borsetta un pezzo di stoffa rossa.

Si alza dalla sedia e si avvicina a Bill, mettendosi a sedere sulle sue gambe e mettendogli il pezzo di stoffa intorno alla testa, legandoglielo dietro, per poi soffermarsi a guardarlo.

< Ci stai anche bene con la bandana. > Dice sorridendogli e dandogli un veloce bacetto sulle labbra, facendo scoppiare il resto del gruppo in commenti e in ' Ohhh ' corali.

< Che carini i due piccioncini. > Dice Jeff disegnando un cuore nell'aria che avesse al centro i volti di Dana e Bill, per poi guardarli con una sarcastica aria sognante, assumendo un'incredibile faccia da schiaffi.

< Ma stai zitto! Sei l'ultimo che dovrebbe parlarne. > Gli dicono. < Dai, continuiamo. >

Il gruppo di amici canta e suona insieme.

< Quanto mi piacerebbe farlo per tutta la vita... > Pensa ad alta voce Jeff.

< Già! Cantare sul palco di fronte a tantissimi fan che sono solo lì per te. > Si aggiunge Bill.

< E venir pagati per farlo!! > Dice Paul con aria sognante.

Ridono. < Sarebbe il sogno di una vita. >

< Ehi, suona qualche pezzo degli Stones. > Lo invita Bill, con l'approvazione degli altri.

16.00

< Mi è venuta fame... > Dice David.

< Guarda che sei te il padrone di casa. Dovresti portarci degli spuntini o qualcosa del genere, >

< Mia madre non è in casa... >

< Preparali tu. Vuoi farci morire di fame? > Chiede Paul con tono eccessivamente drammatico.

< Vuoi farci morire avvelenati? > Chiede Jeff, imitando il tono di voce dell'amico.

< Ehi. Io so cucinare. > Ribatte Paul.

Scoppiano tutti in una sonora risata. Chi si gira per non ridergli in faccia e chi non ha nemmeno il pudore o l'educazione per farlo.

Piano piano torna la calma all'interno del gruppo.

< Qualcuno ha della roba? > Chiede Jeff, speranzoso.

< No. Andiamo a trovarcela, magari fermandoci anche ad un fast food. > Propone Bill.

< Certo. Meglio il fast food dei miei panini.... > Si lamenta David ancora amareggiato.

< Ci puoi giurare! > Gli rispondono gli altri in coro, mentre si avviano insieme verso il Columbian Park, sperando di trovare qualcosa.

16.20

< Guardate laggiù c'è Jim. Magari ha dell'LSD. >

< LDS? Io speravo in un po' d'erba o di coca... > Dice Jeff.

< Dai! Tu non sei stato a scuola... Noi abbiamo bisogno per uscire dal grigiore di stamattina... > Cerca di convincerlo Bill.

< Già > Annuiscono Paul e Anna.

< E va bene... Vada per il trip mentale... > Acconsente Jeff, avvicinandosi a Jim con nonchalance per non attirare l'attenzione.

< Ciao. > Lo saluta Jim.

< Ciao. Cerco un po' di LSD. >

< Anche per gli amici? > Gli chiede, vedendo il gruppetto che parla vicino alla panchina.

< Sì, >

Jim lo guarda negli occhi e gli fa cenno di seguirlo.

Camminano per qualche decina di metri fino ad arrivare ai bagni pubblici.

Entrando ci sono altri due uomini, uno steso sul pavimento sporco privo di coscienza, e un altro che ride sostenendosi ad un lavandino.

< Vieni qua. > Gli dice Jim, facendolo riprendere dai suoi pensieri.

Jeff gli si avvicina e vede tantissimi quadratini di LSD colorati.

< In quanti siete? >

< Beh... siamo in 6. > Dice Jeff dopo aver fatto mentalmente il conto.

< Sei sicuro? Non dirmi cavolate, ragazzo. Questa è roba potente. > Lo avverte Jim.

< Sì, sicuro. 6. > Ripete Jeff.

Jim lo guarda esitante.

< Senti... Te ne do 3 pezzi ok? Fate metà pezzo per uno, ok? Non voglio che finiate nei casini. La dose è abbastanza da procurarvi trip mentali, ma non abbastanza da farvi perdere completamente il senno o da causarvi problemi, ok? > Propone Jim.

< Ok. > Accetta Jeff. < Penso che anche gli altri non faranno problemi. >

Jim gli passa la dose, e prende i soldi che Jeff gli allunga.

< Grazie. Mi potresti dare anche un po' di erba? > Gli chiede Jeff.

Jim gli sorride. < Guarda un po'. > Dice tirando fuori dalla tasca dei pantaloni una bustina.

< È buona? > Chide Jeff.

< Annusa. > Lo invita Jim.

Jeff avvicina la faccia alla busta.

< Sembra buona! > Dice Jeff contento all'idea di ciò che lo aspetta.

< La vuoi? Sono $45. > Avviene un altro scambio fra i due.

< Ok. Grazie. Ci si vede Jim! > Lo saluta Jeff avviandosi verso l'uscita.

< Fate attenzione. Siete solo ragazzi. >



Ecco per voi un altro capitolo. Grazie a tutti coloro che continuano a leggere la mia storia. Mi fa molto piacere. Continuate a recensire e a darmi consigli.  Per favore... : D

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Capitolo 8
*** cap 8 ***


16.25

Jeff esce dal bagno. Puzza per esserci stato solo qualche minuto. Si avvicina al gruppo.
< Hai fatto presto. Hai la roba? > Chide Anna alzandosi dalla panchina.
Bill butta per terra la sua ultima sigaretta, ormai consumata, e si avvicina all'amico che gli dà la sua parte.
Qualcosa non gli tornava.
< Ma che è? > Chiede guardando il piccolo pezzo di droga nel suo palmo della mano, per poi posare lo sguardo su Jeff.
< Jim preferiva che prendessimo solo metà dose per uno. Con questa dose ci sballiamo ma non rischiamo. > Gli rispose sperando di non ottenere una sua reazione esagerata o aggressiva.
Bill lo guarda e sospira.
< 'Fanculo. > Bisbiglia, si gira e si siede sulla panchina. Si mette sulla lingua il suo pezzo di cartone sul quale è vaporizzata l'LSD. Gli altri fanno lo stesso.

16.30

< Andiamo al McDonalds? > Chiede David, mentre l'LSD inizia ad avere il suo effetto. Tutti annuiscono, per poi dirigersi verso l'insegna 'M' che intravedono in lontananza.

16.36
< Quanta gente... > Dice Dana guardandosi intorno.
< …. Troppa. > Sentenzia Jeff, mentre si mettono in fila.

16,41

< Questa attesa mi snerva. E in più comincio a vedere cose strane. > Dice Anna iniziando a sudare preda degli effetti della droga.
Paul e Bill si guardano intorno con gli occhi sbarrati vittime di visioni assurde e psichedeliche, Dana e David sono scossi da forti brividi.
< Passiamo avanti. > Propone Bill.
< E come? >
Bill guarda la fila: una donna che tiene per mano una bambina che culla una bambola, due uomini e una vecchietta che sta iniziando a fare le ordinazioni.
Bill si avvicina alla bimba, afferra la testa della bambola, la alza e la lancia lontana verso i tavoli.
La piccola inizia a piangere trascinando la madre fuori dalla fila per recuperare il suo bambolotto.
< Non ci credo! > Dice Jeff sghignazzando, mentre tutto il gruppo comincia a ridere, avanzando.
< Sei crudele! > Gli dice Dana.
Bill guarda l'uomo davanti a sé e l'altro più avanti.
Sogghigna all'idea del piano che gli è appena venuto in mente.
Allunga una mano dando un pizzicotto sul sedere dell'uomo che stava due posti avanti a loro per poi girarsi indietro facendo finta di nulla.
L'uomo si gira guardando accigliato il signore dietro di lui ignaro dell'accusa.
< Che cazzo credi di fare? > Gli chiede iniziando a spintonarlo.
L'altro colto di sorpresa, dopo un primo attimo di confusione reagisce e i due iniziano a prendersi a botte per poi essere allontanati dal locale da due uomini della sicurezza.
Adesso il gruppo ha solo la vecchietta davanti a loro, che sta raccogliendo il resto e prendendo il suo vassoio. Il tutto viene però svolto molto lentamente, cosa che spazientisce Bill che decide di intervenire anche su di lei.
Il gruppetto continua a ridacchiare e inizia a picchiettarle sulla spalla e fare battutine sulla tinta dei capelli.
La vecchietta si gira a guardarli.
Bill inizia a sistemarsi il cavallo dei pantaloni molto esplicitamente, Anna fa lo stesso con il reggiseno e, mentre gli altri le fanno versi strani, Jeff la guarda languidamente, per poi rivolgerle un ghigno perverso, spaventando la povera vecchietta che, esprime la sua indignazione con un'espressione sconvolta di disgusto, poi prende il suo vassoio ed esce velocemente dalla fila.
< Ah! Finalmente! Si mangia! > Esclama David.
La cassiera dietro il bancone ostenta un sorriso.
< Ehi, bellezza! Vorremmo 2 Cheeseburger, un'insalata, 3 Baconburger e patatine. > Le dice Jeff.
La cassiera prende appunti sullo schermo davanti a sé. Alza lo sguardo sui ragazzi, sorridente, ma la sua espressione cambia improvvisamente.
< Tutto bene? > Chiede rivolgendosi a Bill che la guarda con gli occhi sbarrati dal terrore.

Che cazzo è quell'affare? > Si chiede Will impallidendo alla visione di un mostro marino davanti a sé, con il collo lungo e i denti aguzzi.
Tutti lo guardano senza capire. La cassiera allunga un braccio verso di lui, ma Bill si fa cadere per terra, mettendosi con le spalle contro il bancone, tremante e sudato, iniziando a urlare.
< NO! Non mi mangiare!! >
I suoi amici scoppiano a ridere e iniziano a prenderlo in giro.
< Ma che cazzo fai?! >
< Sei un cretino! >
Dana, invece, si abbassa alla sua altezza e inizia a scuoterlo vigorosamente, finché gli occhi di Bill la guardano di nuovo in modo, più o meno, lucido.
< Stai tranquillo. Va tutto bene. > Gli dice Dana in tono rassicurante e deciso.
Bill non le dice nulla, le prende la mano e la stringe forte. Lei gli dà un tenero bacio sulla guancia.
< Andiamo alzati, Bill. > Dice Dana cercando di aiutarlo a rimettersi in piedi.
< E-Ecco.... le vostre ordinazioni... > Dice timoroso la cassiera. < Sono $14,85. >.
Ognuno, tranne Will che solo ora si rialza da terra ancora traumatizzato, paga il proprio pasto.
< Mi devi $5.20, Bill. > Si lamenta Jeff, mentre si mettono a sedere ad un tavolo.


15,45
Domenica e Jenny continuano ancora per una mezz'oretta a girare per i negozi, cercando trucchi e accessori.
16,25
Finito il giro tornano a casa di Jenny.
< Farai un figurone! >
< Andrà tutto bene, vero? > Le chiede Domenica.
< Certo! Perché devi essere così insicura? Lasciati andare, stai uscendo con il tuo Bill! > Cerca di consolarla l'amica.
< Già. Hai ragione. Dovrei essere felice. > Risponde guardandosi i piedi.
Jenny si mette a sedere accanto a lei, e l'abbraccia.
< E allora perché non lo sei? >
< Ho paura. Ho paura che magari non possa piacergli. Che lui possa non piacermi. Forse uscire con lui è stata una scelta un po' troppo avventata... >
< Ma non state accanto di banco? Vi dovreste conoscere, no? >
< Ti ho detto che non mi ha mai considerata. Non abbiamo mai parlato. Ieri è stata l'unica volta. >
< E non mi sembra che ti sia dispiaciuta, no? >
< Va beh, che centra.... Ma non abbiamo parlato di ciò che ci piace o che possiamo avere in comune, dei nostri hobby. Non so nulla di lui. Lo conosco solo per le voci che girano per la scuola, per ciò che si dice su di lui. E non è che mi piacciano molto queste voci. >
< Beh, Domi, c'è sempre un solo modo per conoscere le persone. E adesso hai l'occasione di conoscerlo. Per cui non essere timida. Devi essere felice. E in qualunque modo andrà a finire, lo sai Domi, io ci sarò sempre per te. >
< Grazie Jenny. Ti voglio bene. >

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Capitolo 9
*** cap 9 ***


17,00

I sei amici stanno seduti al tavolo cercando di mangiare. Paul ha un paio di patatine fritte infilate su per il naso. Anna è stesa sul tavolo, Dana cerca di mettersi in bocca la cannuccia, David urla, nascondendosi sotto i tavoli, che gli pterodattili stanno cercando di sterminare la specie umana e riprendere il controllo del mondo. Bill e Jeff discutono animatamente su argomenti quali: visioni, scuola, vergini, polizia, famiglia, facendo volare per il locale affollato di famiglie, parolacce e termini osceni.

17,35

Bill, Jeff, Dana, Anna, David e Paul vagano per la città.
< Andiamo a prendere dei barattoli di vernice e delle bombolette e coloriamo un muro? > Propone Will.

17,45

Dopo aver preso il necessario iniziano a dipingere il muro prescelto in una piazzetta poco affollata: C'è chi disegna i mostri delle sue visioni, chi i colori psichedelici che riempiono i propri occhi e c'è chi ammira lo spettacolo fumandosi una sigaretta mentre il sole comincia a calare dipingendo tutto di arancione e rosso, allungando le ombre e creando uno scenario suggestivo.

 

17,40

< Allora ci vediamo domani. Ciao Jenny! > Saluta Domenica.
< Ciao, Domi. Fammi sapere! >
Domenica entra in macchina dei suoi genitori salutando con la mano l'amica che la guarda appoggiata allo stipite della porta della casa.
< Fatto compere vedo! > Le dice suo padre.
< Già. Ehm... Io stasera non ci sono per cena... >
< Ah. Con chi esci? >
< Ehm...... Con... Con Jenny, ovvio! >
< E perché stiamo andando a casa? Potevi restare da lei, no? >
< Beh, lei doveva andare con... con i suoi in un posto, non mi ricordo e... > Domenica stava iniziando a sudare freddo. “ Accidenti che mi invento?”
< E.... mi sono già messa d'accordo con i suoi che mi passano a prendere loro verso le sei e mezzo... >
< Ah. Ti posso portare io se gli dispiace. Dov'è che devi andare? >
< …..Ehm... No ma, hanno detto che siamo di strada. Nessun disturbo. >
< Di strada per dove? > Chiede infilando il vialetto di casa.
< Ciao, mamma! > Grida Domenica uscendo di corsa dalla macchina, per dirigersi velocemente in camera sua.
< Domenica! > La sgrida il padre.

Oddio! Sono nei casini. Se vede Bill mi ammazza!”

 

 

17,50

< Ehi, Bill. A che ore la passi a prendere quella ragazza? > Chiede Jeff ad alta voce.
< Mah... Penso verso le sette. Non so. > Risponde.
< Hai un appuntamento con una? Com'è? > Chiede Paul tutto interessato.
< Una gnocca. > Dice Bill ridendo.
< E poi? > Gli chiede Dana.
< Cosa e poi? >
< Com'è di carattere? >
Bill aspira pensieroso la sigaretta.
< Mah, non so. Un po' timida. >
< Tutto qui? > Gli chiede Dana avvicinandosi a lui. < Bill. Ha una cotta per te? >
< Già. Enorme a quanto pare. > Risponde sghignazzando.
< Sei uno stronzo. > Dana si alza e si allontana arrabbiata da lui.
Bill la segue confuso.
< Che hai? Sei invidiosa? > Le chiede facendo un sorrisetto malizioso.
Dana lo guarda male.
< No, sono tua amica, e penso che tu sia uno stronzo. >
< Perché? Che ti ho fatto? >
< Nulla, Bill. Ma continui a usare le ragazze solo per divertirti. A me va bene, perché so che mi vuoi bene, e anch'io lo faccio per divertirmi. Ma non va sempre così. Prendi Sarah. Lei era innamorata persa di te, e tu l'hai solo usata. Devi smetterla. Non puoi comportarti così, finirai per ferire seriamente qualcuno. >
< Dai Dana. Ma che ti prende? Come si fa ad essere innamorati persi di una persona? Abbiamo diciassette anni, non venticinque. Le relazioni che iniziano a quest'età sono destinate a non durare. >
< Questo non ci giustifica a trattare male le persone e fare del male. E poi, Sarah potrà anche non essere stata innamorata persa, ma di sicuro provava qualcosa per te. Fosse anche solo simpatia o interesse, non dovevi trattarla così. >
Bill sbuffa. < Ma te che ne sai? Magari esco con Domenica e scopro che mi piace per davvero. >
< Lo spero. Fosse lei ad usarti non so se me ne dispiacerebbe.... >
L'espressione di Bill è cambiata, è diventata quasi triste. < Non ti dispiacerebbe dici? Cosa fai mi odi anche te adesso? Non mi parlerai più e mi terrai il muso per sempre? Lo sai che io ti voglio bene, perché te non me ne vuoi? >
< Bill, lo sia che ti voglio bene. > Gli dice Dana con una voce dolce. < Ma sei testardo, e io lo accetto, ma a volte ti serve batterci la testa per capire quali sono i problemi. E se una delusione è ciò che ti serve per aprire gli occhi e comportarti meglio, beh, a me andrebbe anche bene, perché ti renderebbe una persona migliore e più felice. >
Bill non sa più che cosa dire. Non sa se abbracciarla o urlare e odiarla per ciò che ha appena detto.
< Mi fai un piacere, Bill? >
< Dimmi. >
< Vai da Domenica e conoscila. >
<.........>
< Per favore..>
< Ok. >

 

18,15

Domenica si guarda e si riguarda allo specchio di camera sua. Il vestito blu chiaro le stava molto bene.
Fra poco dovrebbe arrivare, spero. Però non ci eravamo detti un orario... Papà pensa che la mamma di Jenny passi fra un quarto d'ora... Come faccio? Beh intanto diciamogli che stanno ritardando, per sicurezza..”
Domenica si affaccia dalla sua stanza e urla < Jenny ha detto che passeranno un po' più tardi perché hanno avuto un contrattempo...>
< E a che ora passano? > Risponde la voce del padre dalla sala.
< Ehmm... > “ Cavolo...” < Ha detto appena può... Pensa più o meno verso.... le sette. >
< Ok. >
Domenica chiude la porta con un sospiro di sollievo.

Però quando Bill arriverà e suonerà alla porta ci andrà papà ad aprire... A meno che... Io non sia più veloce di lui.”
Prende un libro, sposta la sedia della scrivania davanti alla finestra e inizia a leggere cercando di far passare il tempo e di non perdere di vista la strada e il marciapiede così da riuscire a vedere in tempo Bill che passava a prenderla.

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Capitolo 10
*** cap 10 ***


18,52

Domenica è così presa dal libro che dopo poco tempo si dimentica di dover controllare la strada.

Si dimentica anche di controllare l'orologio.

Il campanello suona, trascinandola fuori dal mondo del libro per riportarla alla realtà.

Oh cavolo! Sono una cretina!” Pensa mentre lancia il libro sul letto e corre verso la porta nella speranza di arrivare prima dei suoi ad aprire.

 

18,35

David se ne è tornato a casa avendo promesso ai suoi genitori di essere presente a casa quando la nonna sarebbe venuta quella sera a fargli visita.

< Te lo immagini? Tutto fatto che viene sommerso di baci dalla sua nonnina? > Dice Paul facendo ridere tutti gli altri.

< Magari la scambia di nuovo per uno pterodattilo! > Aggiunge Jeff.

Bill guarda l'orologio al polso. < Beh, sarà meglio che mi avvivi verso casa di Domenica. >

Tutti lo guardano.

< Buona fortuna, Bill. > Gli augura Paul. < Cerca di non conoscerla troppo a fondo, sennò Dana si arrabbia...! >

Bill sorride. < Farò il possibile. > Dice per poi salutare gli amici e avviarsi.

< Ehi, stanotte vieni al parco? >

< Non penso. Ho promesso ai miei che non sarei tornato tardi oggi.. Comunque guardo se riesco a farci un salto. >

< Ti aspettiamo. > Gli dice Anna.

 

18,50

Casa sua dovrebbe essere questa...” Pensa. “Speriamo solo che non sia noiosa...”

Suona il campanello ed attende una risposta.

<No, papà vado io non ti preoccupare! > Urla qualcuno al di là della porta.

Ok, la casa è quella giusta.” Dice sorridendo lievemente.

La porta si apre. Un'affannata Domenica si affaccia. < Ciao. >

Bill le sorride. “ Wow, che bel vestito. È proprio carina.” < Ciao. >

< Io vado. > Saluta Domenica.

< Aspetta, fammi salutare Christine. > Dice suo padre alzandosi dal divano e dirigendosi verso la porta.

< Ehm... N-No... È in macchina, è scesa Jenny. Ciao, papà. Ciao, mamma. > Dice chiudendosi velocemente la porta alle spalle.

Bill la guarda confuso.

< Ehm... eh! È... È una lunga storia.... > Dice imbarazzata.

< Beh, > Dice Bill con un sorriso prendendola sottobraccio e iniziando a camminare. < Abbiamo tutta la serata, no?>

Domenica sorride a quell'idea. “Già. Tutta la serata. Solo per noi.”

 

19,00

< Sapete cosa? Io me ne vado da Helen. > Dice ad un certo punto Jeff, alzandosi.

< Chi è Helen? > Chiede Paul.

< È la sua ragazza. > Risponde David.

< Già. E penso che gradirà quanto me una visita. >

Si salutano dandosi appuntamento più tardi al Columbian Park.

19,10

Jeff suona il campanello della casa di Helen.

Suo padre gli apre la porta.

< Ehi, tu devi essere Jeff, vero? > Lo saluta tendendogli la mano.

< Già. Sono io. > Risponde stringendogliela.

< Entra pure, Jeff. Helen è in camera sua. >

Jeff si avvicina alla porta chiusa e bussa.

< Posso entrare? > Le chiede sorridendo.

Sente passi correre velocemente verso la porta. < Jeff! > Grida Helen abbracciandolo e baciandolo.

< Ciao, bella. Come va? >

< Oh, bene. > Dice chiudendosi la porta alle spalle e ritornando ad baciare Jeff.

Continuano così per un paio di minuti, fino a che le magliette, i pantaloni, e gli indumenti intimi trovano il loro posto sul pavimento.

< Ti amo. > Le sussurra Jeff, all'orecchio, mentre abbracciati ed ansimanti, stanno stesi nudi nel letto.

< Anch'io. Speriamo di non aver fatto troppa confusione...> Dice ridendo.

Poi i due continuano a baciarsi e a sussurrarsi frasi d'amore.

19,40

< Ti va di uscire? Facciamo due passi insieme. > Le chiede Jeff.

< Ok. Fammi solo cercare un vestito. > Gli risponde alzandosi nuda dal letto e aprendo l'armadio, mentre Jeff la guarda con un sorriso dolce.

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Capitolo 11
*** cap 11 ***


 

19,45

< Mamma io esco con Jeff. > Dice Helen arrivando in cucina.

< Ah. Stavo preparando la cena... >

< È colpa di Jeff. Ha fatto un'improvvisata all'ultimo momento. > Dice sorridendo e facendo gli occhioni dolci alla mamma.

Lei sospira. < Però non fate tardi. >

Helen esce di casa mano nella mano con Jeff.

< Dove andiamo? >

< Mah, ti va di andare a mangiare una pizza? >

19,55

< Eccoci. Non è il massimo, ma non è proprio male. >

Entrano nella pizzeria. Pochi tavoli, musica dolce, candele sui tavoli.

Un cameriere li accoglie e li conduce al loro tavolo.

< Prego. Ecco i vostri menù. > Dice posizionandoglieli davanti, per poi andarsene.

Helen si gira intorno, guardando il locale.

< Wow. E io che pensavo mi avresti portato in una bettola! >

< Ehi! Ma per chi mi prendi? Ho classe io. > Dice Jeff facendo il finto offeso.

Helen lo guarda sorridendo per poi dargli un bacio poco casto.

< Ti amo. >

 

19,10

< Dove mi porti? > Chiede Domenica, stringendosi a Bill.

Erano già diversi minuti che percorrevano una strada asfaltata in salita, e la stanchezza iniziava a farsi sentire.

< Aspetta, mancano solo pochi metri. > La rassicura Bill.

E, infatti, fatti gli ultimi metri, arrivano ad uno spiazzo.

< Chiudi gli occhi. > Le dice poco prima che gli alberi inizino a farsi radi.

Domenica obbedisce, e si lascia guidare da Will.

Fanno solo pochi passi, poi lui si avvicina al volto di Domenica e le dà un dolce bacio pieno di passione.

La ragazza apre gli occhi e rimane stupita.

< Oh mio Dio, Will! Che posto meraviglioso! >

Bill si mette a sedere, trascinando giù anche Domenica.

Le passa un braccio intorno alle spalle per poi osservare il panorama.

Da lassù possono vedere le luci delle case e delle strade di LaFayette.. Certo, non è proprio una grande città, ma fa il suo effetto.

< Bello, vero? Mi piace venirci quando sono un po' triste. > Dice Bill.

< È stupendo. > Gli dice estasiata.

< Ti va di parlare un po'? Non conosco molto di te... Però mi piaci. > Dice facendo arrossire Domenica.

< Ok. >

< Quindi.... I tuoi non volevano che uscissimo insieme? > Le chiede guardando il panorama davanti a loro.

< No... È solo che non gliel'ho ancora detto.... >

< Perché? > Bill, stavolta, si gira a guardarla negli occhi.

< Tu l'hai detto ai tuoi? > Gli domanda un po' sulla difensiva e un po' duramente.

Bill abbassa lo sguardo. < È diverso. >

C'è un momento di silenzio in cui nessuno dei due sa bene cosa dire.

< Ti piace la musica? > Le chiede.

< Um-uhm. Sì, molto, però non suono niente. Tu suoni qualcosa? >

< Sì. Suono il piano in chiesa e canto nel coro con i miei fratelli. >

< Forte. Sei molto religioso? > Gli chiede senza sapere di aver iniziato a trattare un argomento piuttosto spinoso.

< Beh, mio padre lo è. Io svolgo regolarmente attività in chiesa perché lui ci obbliga. Sai lui è Reverendo in una chiesa pentecostale a qualche chilometro da qua. Io ho vinto concorsi di recitazione dei versi della Bibbia, ma non riesco a credere ad una solo parola... > Le risponde Bill un po' arrabbiato.

< Scusa, magari non ti piace parlarne.... > Gli dice intuendo la sua scomodità sull'argomento.

< No, no, va bene. È solo che ogni tanto mi lascio trascinare dalle emozioni. Tu hai fratelli o sorelle? >

< Sì, Ho un fratello più grande. Ma se ne è andato ad un'università in Arizona. > Dice tristemente.

Le costa ammetterlo, ma le mancava molto.

< Fortunato. > Dice fra sé e sé Bill sospirando.

< Perché? > Gli chiede Domenica curiosa.

< Io non faccio altro che sognare di andarmene da questo buco infernale.... Io e Jeff ce ne andremo a Los Angeles e formeremo un gruppo, raggiungeremo la fama e faremo vedere di che pasta siamo fatti a tutti questi inetti ipocriti che popolano questo posto. >

Wow. Ambizioso il ragazzo. Ma non capisco perché ad ogni domanda debba rispondere finendo con un tono arrabbiato...”

< Chi è Jeff? >

< Il mio migliore amico. Te lo farò conoscere. >

< E invece che mi dici dei tuoi fratelli? >

< Beh, ho una sorella ed un fratello. Sono tutti e due più piccoli. Amy ha 12 anni e Stuart ne ha 8. Ti va di andare a mangiare? >

< Oh, sì. Mi è venuta fame a fare quella camminata. > Dice alzandosi.

< Beh, ne valeva la pena. > Dice Bill con un pizzico di amarezza.

< Assolutamente! > Gli dice sorridendogli, per poi dargli un bacio.

Meno male che siamo al buio. Devo smetterla, però. Non posso arrossire ogni volta!”

< Dai, andiamo. Non voglio che il tuo vestito si rovini. Sei bellissima. > Le dice prendendola per mano, dandole un bacio sulla guancia e iniziando a riscendere la collina.

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Capitolo 12
*** cap 12 ***


19,25

Magari non è stata la scelta migliore farle fare tutta quella strada. Si era messa tutta in tiro e io l'ho fatta camminare in salita con i tacchi....” Pensa tristemente Bill. “Cazzo, Will, sei un coglione. Ma una giusta la riesci a fare.”

< Cos'hai? > Gli chiede Domenica vedendolo incupito.

Bill scuote la testa.

Domenica lo guarda con uno sguardo comprensivo, poi gli prende la mano.

Appena ritornano nella zona abitata, incappano in un gruppo di ragazzi.

< Ehi, guardate chi c'è! Il figlio del prete! > Dice uno indicandolo.

< Ehi, santarellino, non esci più con il tuo amico? Facevate una bella coppia. > Aggiunge un altro.

< Ma di che stanno parlando? > Chiede Domenica preoccupata e confusa.

Bill non risponde, continua a fissare quei quattro ragazzi, ed è sempre più arrabbiato.

< Sembri la mia mamma con quei capelli! Oppure un bel finocchietto in fiore! > Continuano.

Bill inizia a strattonare la mano di Domenica tentando di liberarsi dalla presa per correre verso il gruppo.

< No, Bill. Lasciali stare. Andiamo via. > Gli dice.

< Già vattene, Bailey. Scappa dal tuo paparino. Vai a piagnucolare fra le sue braccia, bamboccio! >

A quel commento lo sguardo di Bill diventa improvvisamente cupo. Si lascia trascinare via da Domenica.

19,30

< Will mi dici chi erano? >

< Ma lascia stare! > Le urla rabbiosamente guardandola in modo duro.

Domenica rimane di stucco a quella reazione, e si chiude in un silenzio tombale.

< Volevo solo aiutarti.... > Sussurra. Bill non la sente, o forse fa finta di non sentire.

Continuano a camminare silenziosamente fino a che non arrivano di fronte ad un piccolo ristorante a buon mercato.

< Buonasera! > Li saluta un cameriere, mostrandogli un tavolo libero.

Continuano a non dire nulla. Parlano solo per ordinare la cena.

Domenica continua però a guardarlo, ma Bill sembra totalmente assorto nei suoi pensieri.

E non sembrano nemmeno pensieri molto felici...” Pensa Domenica.

< Bill. > Lo chiama.

Lui alza lo sguardo su di lei. La guarda.

Ha gli occhi lucidi e sembra cercare le parole per dirgli qualcosa.

< Bill. Perché te la sei presa tanto? >

< Ecco le vostre ordinazioni. > Dice il cameriere posando davanti a loro i piatti ordinati.

Domenica sospira. < Bill, per favore ascoltami. Non so perché ti abbiano parlato così, ma c'è una cosa che non capisco. Era già successo quando eravamo sulla collina. Ogni volta che si tira in ballo la tua famiglia diventi cupo e cerchi di tagliare la conversazione sul nascere. Non voglio farti innervosire, però.... >

< Senti lasciamo stare. Voglio mangiare. > Le dice Bill senza alzare gli occhi dal piatto.

Ecco. Sta andando tutto a rotoli! Avevamo iniziato bene. Uffa!” Pensa la ragazza con il morale a terra.

19,55

< Ferma. Pago io. > Dice Bill tirando fuori il portafoglio.

Dopo aver pagato escono dal ristorante.

Bill si appoggia al muro e Domenica si ferma a guardarlo, mentre i loro respiri prendono forma di fumosi dragoni nella fredda sera.

< Bill. Parlamene. > Lo invita avvicinandosi a lui e mettendogli un braccio intorno alla vita.

Bill la guarda, posando il suo sguardo gelido su di lei.

Domenica si appoggia la suo petto caldo.

< Non ti piace che si parli della tua famiglia? Hai avuto la stessa reazione in classe quando la professoressa ha parlato di tuo padre. >

< Già. Non mi piace. Non mi piace proprio per nulla! > Le risponde irritato.

< Perché? Dimmelo. >

Bill continua ad esitare.

< Bill.... > Appoggiata al suo petto, alza lo sguardo per guardarlo. < ...Io... Io ti amo. Ti prego, fidati di me! > Gli dice. Sta per scoppiare a piangere. Bill lo può vedere.

Il suo sguardo comincia ad ammorbidirsi.

Perché devo farla piangere per i miei problemi? Si è appena dichiarata. Magari mi posso fidare.... Magari mi darà anche una mano...Magari....”

< Non mi piace parlarne. Sono pochissime le persone che sanno cosa succede in casa mia dopo che le porte si sono chiuse. >

< Puoi fidarti di me. Non ti tradirei mai. Puoi confidarti con me. >

Bill le prende la mano e inizia a guidarla verso un piccolo prato verde di fronte ad un palazzo.

Si mette a sedere sull'erba fresca.

< Non ti piacciono proprio le panchine? > Gli chiede scherzosamente mettendosi a sedere accanto a lui.

Bill le sorride.

< È da tanto che non ne parlo con qualcuno.... >

< Dai. > Lo incoraggia.

Bill prende fiato e comincia a raccontare, cercando di buttare fuori tutto il prima e il più velocemente possibile.

< Mio padre ogni tanto si 'arrabbia' molto con me... Certe volte non so perché lo faccia, però... >

< Che vuoi dire si arrabbia? >

< Che mi picchia, Domi! Mi picchia ferocemente per delle cavolate. Vuole che quando in un film c'è una scena dove si baciano, noi si giri la testa e che non si guardi! > Bill parla in preda ad un vortice di emozioni. Rabbia, tristezza e amarezza troneggiano. Non sa bene se urlare o se piangere cercando il conforto di Domenica.

La ragazza lo capisce e si sporge verso di lui per abbracciarlo.

Non dice niente, non c'è niente da dire, sa che le parole non servono, vuole solo fargli sentire del calore umano, della dolcezza.

< Mi ricordo che una volta stavo guardando una pubblicità, hai presente quella dove due ragazze in bikini escono dall'acqua? >

Domenica annuisce.

< Io la stavo guardando e mio padre mi colpì all'improvviso, con un colpo così potente che mi fece cadere dal divano. >

< Mi dispiace. > Gli dice dandogli un bacio sulla tempia.

Bill si gira a guardarla. < Mi piaci, sai? Mi trovo bene con te. E poi sei così bella. > Le diede un bacio sulle labbra. < E così sexy. >

Approfondisce il contatto, cercando la sua lingua.

Domenica lo asseconda e gli risponde accarezzandogli la lingua con la sua.

Gli passa un braccio intorno al collo, lasciandosi andare sempre di più a quel bacio così dolce e passionale.

Bill inizia a far scorrere la mano sulla gamba di Domenica, fino pian piano a passarla sotto il suo vestito blu chiaro.

< Ho bisogno di te. Ti voglio. > Riesce a dirle Bill nella foga di quel contatto.

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Capitolo 13
*** cap 13 ***


20,10

Jeff e Helen camminano mano nella mano, stretti stretti, continuando a baciarsi cercando solo di non inciampare.

< Ti va di andare a vedere un film? > Propone Helen.

< Ok. Però scelgo io. >

< Non ci pensare nemmeno. Non voglio vedere nessuna sparatoria e nessun morto stasera.... >

< Beh, io non voglio vedere matrimoni ed unicorni... Mai! > Le risponde Jeff.

Helen cerca di non ridere. < Cosa? Unicorni? Non ho mica dieci anni sai? >

20,18

Sono in coda per fare i biglietti.

< Allora che film ci vediamo? >

< Guardiamo quello. Parla di una ragazza alle prese con i primi amori e le prime delusioni. >

< Si, certo... Io li odio questo genere di film... Dicono di parlare della vita comune degli adolescenti, ma nessuno ha mai vissuto vite del genere... Sono solo cavolate. > Dice Jeff incrociando le braccia.

Helen si appoggia alla spalla del ragazzo.

< Guarda. > Dice indicando una vetrina in cui si riflette la loro immagine.

< Siamo proprio carini... > Dice Jeff fissando l'immagine.

< Due per ' I passi dell'amore'. > Dice Helen al ragazzo dietro al bancone.

< Cosa?! > “ Non ci credo mi ha fregato!”

< Sono $11. > Dice mettendo davanti a loro i biglietti e attendendo il pagamento.

Helen si gira a guardare Jeff. Ha gli occhi spalancati dall'incredulità.

< Dai, amore. Paga altrimenti ci perdiamo il film. >

Jeff, senza perdere l'espressione sul volto, tira fuori il portafoglio e gli allunga $15.

< Ecco il resto. Godetevi il film. > Li saluta.

Escono dalla fila, dirigendosi verso la sala.

Jeff però si ferma a metà strada, ed Helen lo aspetta guardandolo.

< Non ci posso credere. Sei assurda! > Le dice mettendole un braccio sulle spalle.

Helen ride, mentre entrano nella sala per vedersi il loro bel film.

 

20,05

La mano di Bill continuava a muoversi avanti e dietro. La stava facendo impazzire.
Domenica iniziava a gemere sotto quel tocco.

Bill prende la palla al balzo e appoggia la mano sulle mutandine, mentre le mette la lingua in gola.

< Bill... > Cerca di dire Domenica.

Will si stacca pian piano. < Mi dispiace. Magari sto esagerando. Però devo ammettere che mi fai un certo effetto. > Dice Bill accennando un sorriso abbastanza malizioso.

Domenica torna ad arrossire. < Però... Io sono … Sì, insomma sono vergine. >

< Lo so. > Le dice. < O meglio, me lo aspettavo. Mica aspetti il matrimonio, vero? > Le dice con una puntina di sarcasmo.

< No, è solo che mi spaventa. E soprattutto non voglio farlo al primo appuntamento. >

Bill si stacca da lei. E sbuffa.

< Scusami, Will. Però per voi è una questione più facile. Anche per alcune ragazze è una cosa da nulla, ma io non sono una sgualdrina. Ho paura. > Gli dice.

< Va bene... > Le dice Bill rassegnandosi.

< Capiscimi però.... Non è per te. Sei probabilmente l'unica persona con cui sono disposta a fare l'amore. Però devo essere sicura. >

< Devi essere sicura? > Le dice Bill alzando la voce. < Ti ho appena rivelato uno dei più grandi problemi della mia vita. Ti ho detto che solo i miei amici più stretti lo sanno. E ne ho parlato con te, che ti conosco veramente solo da qualche ora fa. Faccio sempre fatica a fidarmi delle persone, ma di te mi sono voluto fidare. Perché mi piaci. >

< Vedi? Se mi dici che ti piaccio non sono sicura. Mi devi dire che mi ami perché io possa veramente donarmi anima e corpo a te Will. Io ti amo. >

Bill la guarda. < Ho capito. > Le dice riabbassando la voce.

< E credimi non è cosa facile. Soprattutto cercare di farti uscire dal tuo guscio.> Gli dice.

Si sorridono. Bill le mette le mani sui fianchi e le da l'ennesimo bacio della serata.

< Adesso mi piaci davvero tanto. Ma sono pronto ad amarti. > Le dice dolcemente guardandola negli occhi. < Andiamo ti riporto a casa. I tuoi si preoccuperanno sennò... >

Iniziano a camminare abbracciati verso casa di Domenica.

Oh, Jenny. Quante cose ti devo raccontare domani!”

20,30

< Bene. Siamo arrivati. > Dice Domenica cercando un qualsiasi modo per prolungare la conversazione.

< Già. > Sospira Bill.

Si guardano negli occhi. Bill le da un bacio. < Buonanotte, bambolina. >

La ragazza gli sorride arrossendo solo un pochino. Magari stava pian piano riuscendo a non arrossire ogni volte che le diceva qualcosa di dolce.

< Buonanotte, principe azzurro. >

Si danno un altro bacio, prolungandolo un po'. Infondo è l'ultimo della giornata, richiede più tempo perché deve essere ben impresso nella mente per poterci sognare sopra la notte.

 

22,35

< Ci vediamo domani, bella. > Jeff saluta Helen. Le da un bacio, per poi salutarla con la mano mentre si allontana.

Chi sa che ha combinato Bill. Penso non sia arrivato al mio livello. Scopata prima di cena e pompino al cinema sono un menù piuttosto difficili da ottenere!” Pensa Jeff mentre si avvia verso il Columbian Park.

22,42

< Eccovi! Ehi, Bill ci sei di già. Non devi aver concluso molto allora. > Gli dice sedendosi accanto a lui.

< Già. Non molto. Non si fida ancora totalmente. Però in compenso l'ho conosciuta e mi piace. >

< Non ti starai mica innamorando, vero? > Gli chiede Paul.

< Sarebbe una cosa così brutta infondo? > Chiede Bill sovrappensiero.

< Beh, sinceramente provare sentimenti così profondi per una ragazza non mi piace. Mi fa perdere il controllo. Ogni cosa mi fa impazzire anche il modo in cui mi sorride. Mi sento un deficiente. E troppo debole per farci qualcosa. È.... È come una droga... > Gli risponde David.

< Io invece trovo che sia una cosa bellissima innamorasi. > Dice Anna.

< Già perché sei una donna. E le donne nelle relazioni non si sentono deficienti per i sentimenti che provano. Si sentono felici. > Le dice Jeff.

< Perché voi non vi sentite mai felici? > Chiede Dana ai ragazzi.

< Io sì. > Le risponde Jeff.

< Io non molto. Anzi a volte mi imbarazza. > Risponde invece David.

< Io solo quando siamo soli. E nudi. > Dice Paul, facendo ridere gli altri.

< E tu Bill? >

< Io.... Io non lo so. > Dice, facendo calare il silenzio nel gruppo.

< Man, sei di un'allegria incredibile.... > Dice Paul.

< Ma vaffanculo, Paul. E io che dovrei dire? Tu sei di una demenza ineguagliabile. >

< Dai, non te la prendere, stavo scherzando! > Gli dice dandogli una leggera pacca sulla spalla.

Jeff tira fuori due sigarette dal pacchetto nella tasca del giubbotto.

Se ne mette una fra le labbra e la accende. L'altra sigaretta l'allunga a Bill mettendogli un braccio intorno alle spalle, per poi accendergli il bastoncino di tabacco che tiene fra le labbra.

< Vado a cercare da bere. > Dice David alzandosi.

< Vengo con te. > Gli dice Anna. < Non c'è niente di meglio di un depressivo per curare la depressione e la noia. > Dice ironicamente.

Poi i due si allontanano.

23,35

< Eccoli, finalmente. > Dice Bill.

< Chissà perché ci hanno messo così tanto quegli stronzi. > Gli fa eco Jeff.

< Eccoci, belli! Tre bottiglie a testa più un piccolo extra per i più fortunati! > Dice David portando una cassa piena di bottiglie verdi.

Ognuno inizia ad afferrare le proprie birre.

Ovviamente non ci vuole molto che i sei amici si ubriachino.

< Abbiamo fatto scintille, ve lo dico io! Quella ha una farfallina adorabile dentro quelle mutandine. Vorace, ma adorabile, assolutamente sì! > Dice, meglio dire, urla Jeff agli amici che si sbellicano dalle risate mentre camminano lungo una strada deserta e poco illuminata, lanciando mattoni e spaccando i vetri delle case che si affacciano su quella stradina. Le persone, svegliate dal rumore, si alzano e urlano contro di loro. < Ora chiamo la polizia! > Li minaccia un vecchio signore.

Bill prende da terra un sasso e lo tira verso l'uomo che sbraita affacciato alla finestra.

Il lancio ha una precisione incredibile, ma, nonostante l'ora tarda e l'oscurità, i riflessi dell'uomo si dimostrano buoni e riesce ad evitare il sasso, che però piomba in casa sbattendo contro qualcosa.

< Tu sei pazzo, ragazzo! Dovresti startene in prigione! > Gli grida. < Ah, ma ci andrai, mia moglie ha già chiamato la polizia, vedrete! >

Infatti, mentre hanno ricominciato a dar noia all'uomo, insultandolo e scimmiottandolo, una macchina della polizia a sirene spente, entra nella strada.

< Oh, cazzo! > Dice Paul vedendo la pattuglia e attirando l'attenzione del gruppo.

< Andiamocene! > Dice Jeff mentre iniziano a correre il più veloce possibile.

< Non fate più i gradassi adesso, eh! > Riescono a sentire il vecchio gridare dalla finestra.

Sentono anche il motore della macchina che li segue.

< Andiamo laggiù! > Dice Bill indicando un giardino condominiale. I poliziotti sarebbero dovuti scendere dalla volante per continuare l'inseguimento, ma intanto loro sarebbero già spariti. Erano al sicuro.

< Porca vacca.... > Dice Dana senza fiato.

< Una botta d'adrenalina pazzesca, non pensate? > Chiede Bill con un sorriso.

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Capitolo 14
*** cap 14 ***


00,15

Bill rientra a casa, cercando di non fare troppo rumore, sapendo che i fratellini sono già addormentati.

< Ciao. > Saluta Bill.

Sharon, sua madre, siede sul divano accanto a Stephen mentre guardano uno di quei variety show scadenti tardo dopocena.

< Ciao, Will. > Lo saluta suo padre. < Che avete fatto? >

< Mah. > Risponde Bill, appendendo il giacchetto all'appendiabiti dietro la porta. < Bazzicato qua e là. >

< Vai a letto. > Gli suggerisce con un bisbiglio Sharon. < Domani hai scuola. >

Bill annuisce e si dirige in camera sua. < 'Notte. >

Dopo essersi messo in pigiama (solo i pantaloni ( : !! ), va a lavarsi i denti e poi entra nel letto.

Chissà che succederà domani a scuola...” Pensa addormentandosi.

5,49

< B...... >

< Bill. > Sente una piccola manina calda toccargli la spalla.

< Bill! > Ride la piccola vocina vedendolo fare facce strane cercando di svegliarsi.

Alla fine Will riesce ad aprire gli occhi.

< Amy. > Dice guardando l'orologio. < Cavolo! Ma non sono nemmeno le sei. Perché mi hai svegliato? > Le chiede con un tono di voce calmo che riservava soltanto alla sorellina.

< Perché volevo stare un po' con te! > Gli risponde entrando nel letto.

Bill sorride al contatto con quel corpicino. La abbraccia, rimanendo per diverso tempo in quella posizione. Non ci vuole molto, però, che i due si riaddormentino con un sorriso sulle labbra.

7,55

Jeff arriva di fronte alla casa dei Bailey e suona il campanello.

Stephen gli apre la porta. < Buongiorno, Jeffrey. Vieni entra, ti vado a chiamare William, intanto. > Gli dice facendolo accomodare sul divano.

Bussa alla porta della camera di Bill.

< William sei pronto? C'è Jeffrey. > Gli dice socchiudendo la porta.

< Sì, un secondo. > Bill si sta mettendo il giacchetto e sta finendo di mettere i libri in cartella.

Finito, passa dalla camera di Amy.

< Ciao, Amy. > La saluta dandole un bacio sulla guancia.

< Stai a casa con me questo pomeriggio? > Gli chiede speranzosa.

< Oh.... Mi dispiace, piccola. Non credo di poterci essere.... Cercherò di fare il prima possibile, però. >

< Me lo prometti? > Gli chiede allungando verso di lui il mignolo.

< Sì, te lo prometto. > Le dice facendo incrociare i loro mignoli.

< Ciao. > Bill se ne va dandole un ultimo bacio sulla fronte, facendole perdere leggermente l'equilibrio.

< Ciao, Jeff. > Lo saluta per poi uscire insieme in strada.

< Finalmente, dormiglione! Ma quanto ti ci vuole a prepararti? >

< Stai zitto, sto di merda dopo la sbornia di ieri sera, però non riesco a vomitare.... > Gli dice.

Poi si incamminano verso la scuola.

8,02

David e Anna sono già davanti al cancello che parlano.

< Oh! Eccoli! > Dice Anna indicandoli a David.

< Ciao! > Si salutano.

< Ci stavamo proprio chiedendo quando sareste arrivati. >

< È colpa di sua Maestà qui presente. > Dice Jeff dando una gomitata a Bill, che prontamente reagisce rendendogli pan per focaccia.

< Come osi? > Gli dice Jeff in un tono che non voleva dire altro che una cosa.

< RISSA! > Gridarono i due amici scagliandosi uno contro l'altro senza però smettere di ridere.

< Non cambieranno mai. > Dice Anna sospirando divertita.

< Menomale. > Aggiunge David.

Dopo pochi minuti un custode si avvicina minaccioso cercando si allontanarli.

I due smettono di darsi botte e iniziano una coalizione contro il povero bidello che, offeso e umiliato, ritorna all'interno dell'edificio scolastico.

< Sta arrivando Paul! > Dice Jeff indicando una macchina grigia.

La seguono con lo sguardo, iniziando a ridere quando vedono che Paul ha parcheggiato volutamente nel posto riservato al preside.

Il gruppetto si avvicina alla macchina.

< C'è anche Dana! > Dice Anna abbracciandola.

< Ti verrà a cercare! > Gli dice Jeff ridendo..

< Già. Ho paura che riceverò una bella visita! >

< Paul ti prego. Devi promettermelo. Quando verrà da te...... Chiamami! > Gli dice Bill.

8,15

< Buongiorno classe! > Urla Jeff entrando nell'aula e ricevendo sguardi freddi e straniti da parte dei compagni.

< Hai studiato per il compito? > Gli chiede con un sorriso di scherno un compagno.

< Che compito? > Chiede Jeff.

< Quello di storia. >

< Porca maiala! > Grida per poi uscire il più velocemente possibile.

Cerca di andare al bar per poi rientrare all'ora dopo, ma appena svolta l'angolo del corridoio, vede la professoressa che cammina verso di lui parlando con un altro professore.

Oddio! È già qui. Devo nascondermi.”

Corre di nuovo verso classe sua.

< Ehi, tu! Levati! > Ordina ad una ragazza nel banco in fondo accanto alla finestra, correndo verso di lei.

Jeff si rifugia sotto il banco, mettendo dei giacchetti sulle sedia di fronte a lui così da coprirlo dalla visuale della professoressa.

< Buongiorno. > Salutano gli alunni la docente appena entrata.

Cazzo!” Jeff prende una cartella e la trascina davanti a sé facendosi una barriera.

La professoressa si siede e inizia a fare l'appello dopo di che distribuisce il compito.

Non ci credo” Pensa Jeff mettendosi le mani fra i capelli. “ Sono praticamente in ostaggio! E devo stare un'ora qui sotto senza fare niente. Che palle. Sono proprio un cretino....”

8,10

Eccoti, amore. Non sai quanto mi sei mancato. Dai gira lo sguardo. Sono qui. Guardami. Ti amo.” Pensa Domenica fissando il volto di Bill fra la gente che aspettava di entrare.

Bill, dal canto suo, continuava a parlare con Jeff.

Perché non mi cerchi?”

Iniziano a ridere. Dopo poco Domenica vede lo sguardo di Jeff. Posarsi su di lei.

8,12

< Che cretino! > Commenta Bill mentre insieme a Jeff inizia a ridere.

< Ehi, ma non è la tua bella quella laggiù? > Chiede indicando una ragazzetta mora.

Bill si gira a guardare. < Oh, sì. Jeff...Non ti dispiace mica se vado da lei vero? >

< Scherzi?! Vai. Devi andarci. > Gli dice sorridendo. < Ci si vede dopo. >

Bill gli sorride e lo saluta, per poi dirigersi verso Domenica.

< Ehi, bambolina. > Le dice avvicinandosi e dandole un piccolo bacio sulle labbra.

Bambolina.... Quanto suona bene detto da lui.”

< Ehi, mio bel principe. Tutto bene? > Gli chiede cercando di sorridere.

Domenica era uscita solo con due ragazzi, e le storie non erano mai state serie. È sempre stato difficile per lei ricominciare la mattina dopo un'uscita. È sempre stata distante e un po' fredda. Per questo le sue storie erano finite. Quei poveri ragazzi si erano sentiti rifiutati. “Non deve succedere anche con lui.”

< Che hai, bambolina? Ti sei alzata male? Io te l'avevo chiesto se ti andava di venire a letto con me.... Stamattina, sì, che saresti stata di buon umore! > Le dice ridendo e guardandola maliziosamente.

< Oh, ma falla finita. Credi che venire a letto con te mi faccia stare meglio? Non sei mica un anti-depressivo. > Gli dice scherzosamente.

< Beh, quasi. Ma è vero, non puoi capire... Tu sei ancora una verginella. > Le dice avvicinandosi.

Domenica istintivamente fa dei passi indietro fino a trovarsi spalle contro il muro. Bill continua ad avvicinarsi, fino a che i loro corpi si trovano a contatto, e lui inizia a darle baci sul collo.

< Ma rimedieremo... > Le dice.

Domenica inizia a sospirare dal piacere. Oltre alle labbra adesso si erano aggiunti anche lingua e denti sul suo collo. Non avrebbe mai pensato che un contatto del genere le potesse provocare certe sensazioni. E certi pensieri!

< Voi due! Smettetela subito! > Urla la vicepreside qualche decina di metri lontana da loro.

Domenica, sorpresa, cerca di spostare Bill, che invece non si fa un grosso problema e continua come indisturbato il suo dolce lavoro.

< Dai Bill. Sennò finiamo nei guai. > Gli dice cercando di spingerlo via, posando le mani sul suo petto, per poi venire investita da un'infinita serie di brividi a quel contatto.

< È decisamente un modo eccitante di finire nei guai, non trovi? > Le chiede guardandola con uno sguardo magnetico.

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Capitolo 15
*** cap 15 ***


8,20 – Ora di Inglese

< Buongiorno. > La professoressa saluta la classe entrando, mentre i ragazzi si alzano.

< Accomodatevi e prendete i libri. > Dice mentre si mette a sedere e inizia a fare l'appello.

Bill e Domenica continuano a scambiarsi effusioni.

< Hai da fare qualcosa stasera? > Le chiede continuano a baciarla e toccarle i fianchi.

< No... Non credo. >

< Allora ti passo a prendere così ci divertiamo un po', eh. >

< Will... Ne abbiamo già parlato ieri sera.... > Dice Domenica guardandolo con un'aria di rimprovero.

< Lo so, bambolina.... Ma come posso dimostrare di amarti? >

< Beh, devi fare qualcosa di dolce e sentito per me... ovvio. >

< Sì ci sono. > Dice Bill alzando la mano rispondendo all'appello. < Ma che cosa? >

< Wow sono sorpresa! > Dice la professoressa sorridendo verso di lui. < Non sei in ritardo. Che ti è successo. >

< Sta a te conquistarmi... > Gli dice sorridendo dolcemente per poi girarsi.

< Eh, William? > Continua l'insegnante.

Bill la guarda con un'espressione ottusa. < Eh? >

< Ah, ecco... > Dice l'insegnante, tornando a guardare il registro. < Mi stavo illudendo... In orario e in ascolto sono due cose che non possono stare insieme per te.... > Dice per poi continuare a fare l'appello.

< Ma che ha detto? > Chiede Bill a Domenica che inizia a ridere, mettendosi una mano davanti alla bocca in un gesto molto dolce e femminile.

< Lascia stare.... Se te lo dicessi non farebbe più ridere. >

8,25

Finito l'appello, la professoressa chiama vicino a lei un ragazzo mai visto.

< Allora ragazzi lui si chiama Ruben è uno studente egiziano. Si è trasferito qui da poco, perciò siate gentili con lui e aiutatelo. Allora dove ti mettiamo? >

Bill alza prontamente la mano. < Può venire qui accanto a me? >

< Ah, certo! Bravo William. > Dice per poi indicare a Ruben il posto accanto a Bill.

< Perché lo vuoi far sedere accanto a noi? > Chiede Domenica un po' infastidita.

< Conosco un bel giochetto... Vedrai ci sarà da morire dalle risate! Speriamo solo che parli veramente poco.. > Sorride guardando verso il nuovo arrivato.

< Bene, allora possiamo cominciare la lezione. > Esclama l'insegnante prendendo il libro e appoggiandosi alla cattedra.

< Ciao, Ruben. Io sono William e lei è Domenica. >

< Buongiorno... > Gli risponde con un sorriso enorme.

< Quanti anni hai? > Gli chiede Domenica.

< Io 18. >

8,45

Bill guarda Domenica con un sorriso da mascalzone stampato sulle labbra.

< Che vuoi fare? > Gli chiede sottovoce.

Bill prende la penna.

< Ehi, Ruben. > Gli dice iniziando a fare dei disegnini incomprensibili su una mano del ragazzo. < Ti piacciono? >

Ruben lo guarda strano. < Cosa sono? Non piacciono me... >

< Oh, scusa. Chiedi alla professoressa se puoi andare in bagno e lavartela. >

< Ok. > Poi si ferma a pensare. < Come si dice questa? > Dice mostrando la mano.

< Ano. > Dice Bill distrattamente cercando di non ridere.

Gli occhi di Domenica si spalancano in stupore. < Non ci credo... ma sei scemo? >

Bill le sorride, già pronto per la scena.

Ruben si alza. < Scusa...Posso io vado in bagno? Io sporco ano. >

La professoressa lo guarda stupefatta.

Bill non riesce più a resistere e scoppia a ridere.

< Che cosa hai detto Ruben? >

< Io sporco ano. > Continua Ruben convinto. < Faccio vedere... > Dice avvicinandosi all'insegnante.

Bill è allo stremo, ride fino alle lacrime. Anche Domenica ha iniziato a ridere, un po' per la scena, un po' perché contagiata da Will.

< No, Ruben, No. Vai in bagno. > Dice indicando la porta.

9,10 – Ora di Matematica

La professoressa è leggermente in ritardo, ma la classe è tranquilla.

< Vieni un attimo con me? > Chiede Bill a Domenica.

< Uhm... ma fra poco arriva la professoressa... >

< Dai solo un attimo... > Dice prendendole la mano e tirandola fuori dalla classe.

Continuano a camminare fino a che, arrivati vicino ai bagni, Bill la spinge dentro a quello dei ragazzi.

< Ma che fai? >

< Shh... > Le dice Bill avvicinandosi e iniziando a baciarle il collo.

< Dai Will e se entra qualcuno e ci vede? >

Bill continua, portando piano piano la sua mano sempre più in giù, fino ad arrivare ai pantaloni. Inizia a giocherellare con il bottone mentre continua a baciarla.

< Ma dai, siete assurdi! > Dice una voce familiare all'entrata del bagno.

Bill si gira un po' irritato da quell'inopportuna interruzione.

< Oh, Paul ma falla finita! >

< Senti Bill, mi va bene tutta ma povera ragazza.... > Gli dice sorridendo ironicamente.

Bill sospira, mette un braccio intorno alle spalle di Domenica che guarda il ragazzo con aria preoccupata.

< Che hai? Sei sconvolta?> Le chiede Paul, < Anch'io certo volte rimango scandalizzato dalla sua mancanza di tatto... >

< Strano mi sembrava di averne parecchio di tatto qualche secondo fa... > Dice Bill sospirando.

< Io sono Paul, sono un amico di Bill. > Le dice allungando la mano.

Domenica la stringe rassicurata dalla presentazione.

< È già venuto a cercarti? > Chiede Bill all'amico uscendo dal bagno.

< No, ma sono sicuro che sarà questione di minuti! >

< Mi raccomando, non te ne scordare... >

< Tranquillo. Sarai informato più che prontamente! >

< Di che cosa? > Chiede Domenica stringendosi a Will.

< Niente, niente. Non sono cose per delle bamboline come te.... > Le dice dandole un bacio sulla testa.

9,14

< Buongiorno. > Saluta il professore di scienze.

All'improvviso si sente una forte botta provenire dal fondo dell'aula.

< CAZZO! >

< Isbell? Ma che stai facendo? > Chiede il professore scandalizzato vedendo Jeff sotto il tavolo che si regge la testa dopo una testata contro il banco.

< Eh... Prof, stavo.... cercando il lapis... ma non l'ho trovato... chissà dov'è sparito... > Dice rimettendosi a sedere. L'insegnante lo guarda in modo curioso.

< Perché non mi hai svegliato? > Chiede sottovoce al compagno di banco.

Il ragazzo fa spallucce < Mi dispiaceva svegliarti... > Dice sorridendo.

< Ma vaffanculo! > Dice Jeff tirandogli addosso l'astuccio. < Pezzo di merda! >

9,35

Oh, mamma non ce la faccio più!!”

< Prof. posso andare in bagno? > Chiede Jeff.

L'insegnante annuisce continuando a scrivere alla lavagna.

< Oh, signore. Che patimento... > Sospira dirigendosi verso il bagno, tirando fuori dal pacchetto una sigaretta.

<..Va bene, va bene, mi scusi.... > Dice una voce dietro di lui.

Jeff si gira sorridendo. Paul e il preside camminano fianco a fianco dirigendosi verso di lui, verso l'uscita.

< Tu che ci fai fuori dalla classe? > Gli chiede il preside.

< Stavo andando in bagno. >

< Chiama Bill. > Dice Paul in sordina, sperando che l'amico capisca il suo labiale.

< Ah, ok! 'Azz.... > Dice Jeff ad alta voce riuscendo a capire il messaggio, per poi pentirsene immediatamente.

< Cosa? > Chiede il preside.

Jeff scuote la testa e con lo sguardo basso si avvia verso la classe di Bill.

Bussa alla porta, poi la apre.

< Buongiorno. Può uscire un attimo William? Lo vuole la professoressa Davies.... >

All'approvazione della prof di matematica, Bill si alza.

< Augurami buona fortuna, bambolina. > Dice a Domenica sorridendo.

< Buona for... aspetta ma che devi fare? >

Ma Bill è già di fianco a Jeff che sta chiudendo la porta.

< Ma chi è questa professoressa? > Si chiede la ragazza sottovoce.

9,40

< Lei ha ragione, signore. È solo che non c'erano posti liberi ed ero già in ritardo... > Cerca di scusarsi Paul. È, però, piuttosto ovvio che nessuna di quelle parole contiene vero rimorso.

Paul si avvia insieme al preside verso la macchina, ma qualcosa lo convince a bloccarsi.

Due teste: una mora e una rossa che da dietro dei cespugli gli fanno segno di prendere tempo.

< Ah, ehm...er.... Signore. > Dice Paul bloccandosi. < Ho sentito qualcuno chiamarla dalla portineria. >

Il preside continua a fare alcuni passi per poi fermarsi anche lui.

< Ne sei sicuro? Io non ho sentito nessuno... >

< Sì, assolutamente. >

L'uomo torna verso la porta d'ingresso e si affaccia. Non c'è nessuno.

< Veramente non c'è nessuno. >

< Ah... Mi sarò sbagliato.. Strano però. > Dice volgendo lo sguardo verso il cespuglio. Non c'è nessuno. “Ma dove sono?”

< Allora dai andiamo. > Dice il preside rimettendosi in marcia verso la macchina del ragazzo.

Fanno ancora alcuni passi, ma Paul si ferma un'altra volta di colpo.

< Che ti succede? > Gli chiede il preside.

< Signore! Quello... Quello è un UFO! > Dice gridando e puntando il dito verso il cielo.

L'uomo, spaventato ed incuriosito, guarda verso l'alto ma non vede niente.

< Se sicuro di stare bene? >

< Ah, adesso si... Dice raggiungendo la macchina e mettendola in moto.

Il preside fa la stessa cosa con la sua, parcheggiata momentaneamente in doppia fila poco lontano.

Paul fa manovra ed esce, per poi accelerare frettolosamente per andare a trovare un parcheggio il più lontano possibile.

Il preside entra nel parcheggio in retromarcia controllando la sua traiettoria negli specchietti.

< CHE COSA? > Grida furioso.

9,40

< Dai facciamo veloce! > Dice Bill correndo seguito da Jeff.

< Cazzo! Bill nasconditi! > Gli dice vedendo uscire dall'entrata della scuola Paul e il preside.

I due riescono a nascondersi in tempo dietro un cespuglio.

< Accidenti non ce la facciamo. Sono già qui. > Dice Bill.

I due cominciano a fare gesti per attirare l'attenzione dell'amico, che alla fine sembra vederli e capire il loro messaggio, infatti Paul si ferma e riesce a far tornare indietro il preside.

< Vai, forza! Via libera! > Esulta Jeff, correndo insieme a Bill verso la macchina di Paul.

I due tirano fuori una bomboletta spray dallo zaino e iniziano a scrivere sul muro davanti alla macchina.

< Allora che ci scriviamo? > Chiede Bill.

< Dev'essere qualcosa che faccia davvero arrabbiare il preside. > Afferma Jeff.

 

PARCHEGGIALO QUI IL TUO GRASSO CULO!” Scrivono in caratteri cubitali.

< …. Quello è un UFO ! > Sentono Paul gridare.

I due scoppiano a ridere.

< Questo si che si chiama mettersi nei guai... > Dice Jeff guardando fiero la loro opera.

< Più che altro, questo si che si chiama mettere nei guai Paul! Sarà l'unico sospettato! > Se la ride Bill.

I due tornano poi correndo dentro la scuola, passando da un'entrata secondaria, per non farsi vedere.

< L'unica cosa che mi dispiace... > Dice Bill correndo. < È non poter vedere le loro facce! >

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Capitolo 16
*** cap 16 ***


10,05 – Intervallo

< Dai vieni con me. >

< Ok. > Gli dice Domenica prendendo la sua mano.

I due escono e si dirigono al solito muretto.

Ci sono già tutti, tranne Paul.

Domenica inizia a sentirsi un po' tesa.

Stringe la mano a Bill, sperando che capisca il suo stato d'animo.

Lui le getta un'occhiata incoraggiante mentre le sorride dolcemente.

< Ehi! Tu devi essere la famosa Domenica! > Dice David.

< Già... Ciao! > Li saluta timidamente.

< Io sono David. Questi sono Anna, Dana e - >

< Io sono Jeff, ti ricordi di me? Ci siamo incontrati ieri pomeriggio presto, eri con quella tua amica.... Dai ti ricordi? >

< Sì. Hai avuto la bocca spalancata per tutto il tempo.... > Gli dice.

Bill scoppia a ridergli in faccia. < Ah! Ha colpito in pieno! >

< Ma guarda te.... È la seconda volta che mi vede e mi sputtana di già.... > Si lamenta sottovoce Jeff.

< Sei un bersaglio facile, tesoro. > Gli dice Anna dandogli delle pacche consolatorie sulle spalle.

< Che facciamo oggi? > Chiede Dana.

< Ah, ragazzi io non vengo. Devo andare con mio padre in chiesa e poi vorrei uscire un po' con Domi. >

< Ah, ok.... > Gli dice Dana un po' triste.

< Andiamo alla rampa e facciamo un po' di skate? > Suggerisce Jeff con gli occhi accesi di speranza.

< Sì, non mi sembra male come idea. > Approva David per la gioia di Jeff.

< Ma dov'è Paul? > Chiede ad un certo punto Anna.

Bill e Jeff scoppiano a ridere istintivamente.

< Che gli avete fatto? > Chiede preoccupata.

< Niente, non l'abbiamo toccato! > Dice Jeff.

< Ah, ma ora ci penso io... >

Tutti si voltano con gli occhi spalancati.

< ….P-Paul! > Dice Jeff mettendo le mani avanti. < C-Come va, amico? >

< Ma che ti ha fatto? > Chiede Bill cercando di mantenere un'espressione sorpresa.

< Cosa? > Jeff si gira stordito verso l'amico.

< Oh, te lo dico subito. Sono stato convocato dal preside e sospesa con obbligo di frequenza per tre giorni per aver scritto “ Parcheggialo qui il tuo grasso culo” sul muro. Solo che.... Ho visto un paio di teste spuntare da un cespuglio. Una di queste era nera.... > Dice avvicinandosi a Jeff minacciosamente. < Poi però, ne ho vista un'altra. > Dice mettendosi ad un millimetro dal naso di Bill. < E aveva i capelli rossi.... direi.... Proprio come te. >

Il suono della campanella sospesa per poco la tensione.

10,20 – Ora di diritto.

Domenica, vista la situazione, si stringe a Bill, appoggiando la testa sul petto del ragazzo e dando le spalle a Paul, cercando di fargli un po' di tenerezza, così che spostasse il suo obiettivo solo su Jeff.

Mi dispiace per lui, ma Bill non me lo tocca nessuno!” Pensa la ragazza.

E così, per la salvezza di Bill, è.

Jeff comincia a correre inseguito da Paul, urlando e andando a sbattere contro alcuni ragazzi che stanno tornando in classe, nella speranza di non essere raggiunto e di sfuggire dalle grinfie di Paul.

< Torniamo su? > Chiede Domenica a Bill.

< Io vorrei parlare un attimo con Dana. Avviati, ti raggiungo fra poco. > Le dice dandole un bacio sulle labbra.

Domenica lo saluta e si avvia su per le scale.

< Che ti è preso? > Chiede Bill a Dana.

< Che vuoi dire? >

< Quando ho detto di voler stare con Domenica, hai fatto un faccia triste. Sei stata tu a convincermi a conoscerla o sbaglio? >

< Lo so... >

< E allora perché sei così invidiosa? >

< Invidiosa? Non sono invidiosa! Sei un amico e mi dispiace di non stare in tua compagnia. > Gli risponde offesa.

< Ma a chi la racconti, Dana? Ho visto l'espressione che hai fatto. > Le dice avvicinandosi e mettendosi con la faccia vicino alla sua.

Dana abbassa lo sguardo. “ Non posso negarlo.... ma perché? Perché mi fa quest'effetto? Non ho mai provato così tanta attrazione per lui. E quella ragazza mi fa impazzire! Oddio, ha ragione lui... Sono proprio gelosa.”

Bill si avvicina sempre di più, facendo aderire le loro labbra, in un bacio dolce e trasportato.

Dana è la prima, però, a staccarsi. < Perché? > Gli chiede arrabbiata. < Perché devi fare sempre dei casini? Stai con lei? E allora fattela solo con lei! > Gli urla. Lo sguardo di Bill si indurisce.

< Vaffanculo... > Le dice per poi andarsene e raggiungere Domenica in classe.

10,30

< Che vi siete detti? > Chiede Domenica a Bill quando lo vede metterlesi a sedere accanto con lo sguardo buio.

< Niente. > Le risponde secco.

La ragazza si stende verso di lui, e posa la testa sulla sua spalla, intrecciando le mani con le sue, per poi rimanere in quella posizione per tutto il resto dell'ora.

10,35

Paul entra in classe e si dirige verso il suo banco.

< Dove eri finito? > Gli chiede la professoressa arrabbiata.

< Avevo da picchiare uno stronzo... > Le risponde.

L'insegnante lo guarda male, insicura se sta dicendo la verità oppure no.

< Non so che cosa tu abbia fatto. Ciò che so è che sei un quarto d'ora in ritardo per la mia lezione. E per me questo è sufficiente per metterti una nota sul registro. > Gli dice iniziando a scrivere.

11,15 – Ora di informatica.

< Forza ragazzi, prendete i libri e andiamo in laboratorio. > Li invita il professore.

Bill e Domenica si avviano mano nella mano verso l'aula computer.

11,30

< Jeff la vuoi smettere di parlare! > Gli dice per la quinta volta la professoressa, per poi continuare la spiegazione.

< Vattene fuori! > Gli grida nuovamente. < Jeff, fuori! > Gli dice indicando la porta.

Jeff si alza dal posto. < Arrivederci. > Dice sbattendo la porta.

< Ah, lo trovate divertente? > La maleducazione è divertente, vero? A me sembra che non abbiate la cognizione di dove vi troviate. E questo mi preoccupa. > Dice arrabbiata.

 

< E adesso cosa faccio? > Dice Jeff sottovoce parlando fra se e se. < Mah, andiamo da Bill, magari ci si diverte....! > Per poi avviarsi verso l'aula di Will.

Bussa alla porta e la apre, ma non c'è nessuno. Sulla lavagna però, in calligrafia femminile, c'è scritto 'In laboratorio di informatica'.

Jeff, allora, si dirige verso l'aula.

Socchiude leggermente la porta. Il professore non si è accorto di lui e sta scrivendo al computer. Bill è seduto in fondo all'aula e lo guarda stupito e contento, facendogli segno di entrare senza farsi vedere.

Jeff velocemente si getta a carponi e inizia, passando sotto i banchi, ad avvicinarsi a Bill.

< Ma che ci fai qui? > Gli chiede l'amico.

< Mi hanno buttato fuori di classe e allora mi è venuta voglia di fare un giro e di venirti a trovare. >

< Ciao, Jeff. > Lo saluta Domenica.

< Ciao. > Le risponde sorridendole. < Posso chiederti una cosa, Bill? >

Lui annuisce.

< Perché hai l'accendino in mano? È tutta la mattinata che te lo rigiri fra le mani.... >

< Mah... Mi sento molto piromane stamattina... > Gli dice sorridendo.

< Wow... Però mi hai fatto venire in mente un'idea. > Jeff tuffa le mani nelle tasche dei pantaloni alla ricerca di una moneta.

< Scaldala. > Dice mettendola sul banco davanti a lui.

Bill gira la rotellina e avvicina la fiamma alla monetina.

Dopo cinque minuti, è diventata incandescente.

Jeff la prende e la lancia lontano verso il professore dall'altra parte della stanza.

< Cazzo, come brucia! > Esclama Jeff mettendosi il pollice e l'indice in bocca per cercare di raffreddarli.

La moneta, cadendo sul pavimento, tintinna attirando l'attenzione del professore, che smette di scrivere e si alza per raccoglierla.

Lo incita sottovoce Jeff.

Bill attende il momento con trepidazione.

Domenica guarda la scene divertita.

L'insegnante si abbassa e, non appena tocca la moneta, getta un urlo e si porta i diti alla bocca, guardando la classe imbarazzato.

Bill e Jeff scoppiano in una risata fragorosa, che non lascia dubbio sugli autori del fatto.

< Bailey! > Urla.

Jeff si nasconde sotto il tavolo, Domenica smette di ridere. Bill ci prova. Ma inutilmente.

< Ma ti sembri normale! > Continua avvicinandosi a lui.

Jeff ride dal suo nascondiglio, mettendo a dura prova i nervi dell'amico.

< Mi hai bruciato! E ridi dell'accaduto! >

< Ahio! > Grida Jeffrey colpito da un calcio. Domenica si mette a sogghignare sommessamente.

Il professore però è troppo infuriato per farci caso, si dirige verso la cattedra per scrivergli un rapporto.

12,10 – Intervallo

< Comunque sappi che mi hai fatto male. > Si lamenta Jeff massaggiandosi l'addome.

< Te lo sei meritato. >

Jeff si siede sul muretto accendendosi una sigaretta.

Anna, David e Paul parlano tra di loro. Sembra una conversazione divertente.

Bill e Domenica continuano a scambiarsi effusioni e a tubare come due piccioncini.

Dana, invece, se ne sta in un angolo, e sembra turbata.

< Che ti è successo? > Le chiede avvicinandosi e passandole la sigaretta.

< Ho avuto un litigio con Bill.... > Gli dice piano piano.

< Per Domenica? >

< Cosa? Come fai a saperlo? >

< Beh, lo vedo come si comportano. Bill è cambiato nel relazionarsi con noi... Devo ammettere io stesso che a volte questa situazione mi dà noia, però ci passo sopra, infondo sono contento per lui. >

< Jeff, ma lo sono anch'io! È solo che.... Io e Bill avevamo un rapporto speciale e all'improvviso arriva lei e tutto cambia. >

< Eh... Che ci vuoi fare? Cerchiamo solo di non fare casini.... >

< È lui che li fa! Continua a voler tenere un piede in due scarpe. >

Jeff sospira. < Mah, Dana. Vediamo che cosa succede. >

 

< Ti passo a prendere verso le sei. Ti va bene? >

< Ok. Abbiamo la casa libera. Se vuoi possiamo stare un po' lì. >

Gli occhi di Bill si illuminano di malizia.

< Ma non farti strane idee, amore. > Dice dandogli un bacio alla francese.

< Non si sa mai. Magari sarai proprio tu a fare il primo passo verso di me....! >



Visto Natale e tutto il resto non riuscirò ad aggiornare in tempi brevi causa cenoni e parenti.... ; )
Grazie ancora a chi legge, e un grazie speciale a chi recensisce : *

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Capitolo 17
*** cap 17 ***


12,35 – Ora di arte.

< Quindi forza! Date sfogo alla vostra creatività! > Dice con trasporto la professoressa paffutella.

Iniziano tutti pian piano a spremere i tubetti di tempera su un piattino e a provare a pitturare qualcosa.

< Dai! > Urla infastidita Domenica sbattendo il piede per terra come i bambini.

Bill ride ancora con il pennello in mano. < Dai, un altro po' di fondo tinta non ti può far male. > Le dice posandole nuovamente il pennello intriso di vernice verde sul naso.

< Smettila! > Gli dice nuovamente, prendendo il suo pennello e scatenando una piccola guerra, rovesciando diversi barattoli di tempera, per poi fare la pace con un bacio colorato.

13,00

< Forza, ora mettete tutto a posto e mettetevi a pulire i banchi, che è quasi ora di uscire. >

< Ma solo con l'acqua non va via, prof. > Le dice una ragazza in seconda fila.

< Ah, allora qualcuno vada dal bidello a chiedere dell'alcool. Con quello dovrebbe andar via, senza problemi. >

Una ragazzina bionda si alza e ritorna poco dopo con una bottiglia piena del liquido rosa.

13,10

I banchi sono tutti puliti. Ma non ancora per molto.

Bill tira fuori di tasca il suo accendino. Gira la rotellina.

Il fuoco gli illumina le mani, e anche il banco. Lo illumina sempre di più man mano che Bill avvicina il fuoco al tavolo.

< Will ma che fai! > Urla Domenica prendendolo per il braccio e portandolo via mentre il banco, pulito con l'alcool, inizia a prendere fuoco.

< Oh mio Dio! > Grida la professoressa, correndo fuori dalla porta e prendendo l'estintore poco lontano per poi soffocare le fiamme.

< William caro, ma sei impazzito? Volevi ucciderci tutti? Mi dispiace ma questa volta un rapporto non te lo leva nessuno! Questo è intollerabile! >

Durante la lezione di arte gli alunni sono invitati a pulire i banchi, viene utilizzato l'alcool, ad un certo punto il banco dell'alunno Bailey prende fuoco.”

13,15 – Fine delle lezioni.

< Te la potevi anche evitare quella nota agli ultimi cinque minuti... > Gli dice Domenica mentre, tenendosi per mano, scendono le scale per uscire dalla scuola.

< Ne avevo prese solo una sennò.... Dove andava a finire il mio record? > Le rispose sarcastico.

< Ehi, Paul. Aspettateci. > Urla Bill richiamando l'attenzione degli amici.

Non appena i due arrivano giù, però, Paul si avvicina a Will e gli tira un forte pugno sulla spalla.

< Ahi! Ma che sei scemo?! >

< Non mi guardare così, Domenica. > Dice vedendo lo sguardo torvo della ragazza che ora massaggia la spalla del ragazzo. < Se lo meritava. Questo ed altro, ma sono stato gentile... >

Dopo di che si avviano verso il cancello.

< Allora ci si vede domani Bill. > Lo salutano.

< Sì, ciao. > Dice per poi tornare a guardare Domenica. < Allora vengo a casa tua alle sei. >

Domi annuisce gettandosi tra le braccia di Bill in un lungo bacio di saluto.

< Allora a dopo. > Lo saluta.

Bill le sorride e le tira una pacca sul sedere che, giurerebbe, le ha fatto accendere una piccola scintilla di malizia negli occhi.

Magari stasera è davvero la volta buona. E meno male che stiamo a casa rende le cose più facili, visto anche questi cavolo di nuvole. Speriamo che regga fino a che non torna a casa altrimenti arrivo zuppo...” Pensa poi avviandosi verso casa.

13,35

< Ciao, pà. >

< Sei pronto per andare in ch- Oh, William vatti immediatamente a cambiare! > Gli dice Stephen in modo autoritario e severo. < Non osare mai più uscire di casa acconciato a quella maniera, per Dio. Sembri un barbone. Sembri un peccatore infame! > Continua puntandogli l'indice contro.

Bill lo guarda sconcertato, per poi avviarsi in camera sua.

Entrato si guarda allo specchio.

Jeans puliti, una maglietta bianca con delle strane scritte colorate fatte da lui con dei pennarelli e un paio di sneakers mezze rotte.

< Mah... Io non ci vedo niente di così male.. > Dice mentre inizia a cambiarsi scegliendo gli abiti di cui era certa l'approvazione del padre.

< Sembro un cretino. > Giudica Will guardandosi nuovamente la sua immagine riflessa. < Ah, non me ne frega cosa pensa quello, io almeno un tocco di originalità a questa merda di vestito gliela do. > Dice levandosi le scarpe nere e rimettendosi quelle sfasciate.

13,50

Bill sospira scendendo dalla macchina.

< Forza andiamo! > Lo incita Stephen guardandolo severo.

Che palle....”

< Oh, buongiorno Reverendo! > Dicono un paio di fedeli stringendogli la mano sorridenti.

< Buongiorno anche a voi. Forza entriamo che qua promette pioggia. > Dice Stephen sorridendo.

Bill li segue con lo sguardo basso. “Speriamo in bene...”

< Oh, siete già pronti per le prove del coro. > Dice Stephen soddisfatto. < William muoviti manchi solo tu lassù. > Gli dice prendendolo per un orecchio e spingendolo verso il gruppo di persone che stringono in mano dei fogli e canticchiano.

Arrivato Bill iniziano a provare le canzoni per la messa e le celebrazioni.

15,00

Finite le prove Bill si dirige verso suo padre che ha assistito a tutte le prove. Ha lo sguardo torvo. Sembra parecchio arrabbiato. “Che devo fare? Sembra incazzato nero con me... Ma no Will quello è il suo sguardo naturale!” Pensa sorridendo leggermente. “Eppure c'è qualcosa che non va. Sono nei casini.”

< Ciao. > Lo saluta Bill cercando di mantenere un aria distaccata per evitare di dire qualcosa che lo potesse far scattare.

Stephen lo prende per il braccio e lo porta in una stanzina poco lontana.

Bill lo guarda spaventato.

< Ti diverti, eh? > Gli dice suo padre mettendosi a pochi centimetri dalla sua faccia.

< Ti diverti a mettermi in imbarazzo. Che cosa sono quelle? > Urla indicando le sue scarpe.

< Delle scarpe. >

Lo sguardo di Stephen diventa nero di rabbia, gli tira uno pugno che fa quasi perdere completamente l'equilibrio a Bill.

< Ti avevo esplicitamente detto di metterti qualcosa di decente. Quelle “scarpe”, invece non lo sono affatto! > Gli urla di nuovo prendendolo per la maglietta e tirandolo vicino a sé. < Che cosa penseranno le persone vedendo il figlio del Reverendo indossare certe cose? Il diavolo deve stare fuori da casa mia! >

< Aspetta, > Dice Bill con gli occhi lucidi dalla paura. < Mi dispiace, scusami. >

< Piangi... Se anche una femminuccia ora. > Gli dice spingendolo con forza verso il muro.

Ci manca poco che Bill ci batta la testa. Seduto contro il muro, sente male alla schiena e a fatica riesce a respirare, ma non ha il coraggio di alzare lo sguardo su suo padre.

< Guarda di cambiare immediatamente, William, o ne sentirai le conseguenze. > Dice per poi muoversi verso la porta. < E tagliati quei maledetti capelli. >.

Iniziano a scendere lacrime soprattutto di nervosismo.

Cazzo. Cazzo. Cazzo.” Si tocca il punto vicino all'occhio sinistro colpito dal pugno. “Mi ci verrà sicuramente un cazzo di livido... Vaffanculo!” Pensa tirando su col naso e mandando via le lacrime, per poi alzarsi e seguire Stephen con lo sguardo basso.

15,15

Bill è seduto con la schiena appoggiata al suo letto. Si guarda allo specchio e vede la zona intorno all'occhio farsi man mano che il tempo passa più scura e dolorante al tocco, mentre ascolta la pioggia cadere fuori dalla finestra.

Come faccio adesso?”

Piano piano si alza e inizia a levarsi i vestiti. Si sente spossato, senza energie, come se suo padre gli avesse risucchiato la vita, se la fosse ripresa dopo avergliela data.

Accidenti ma come facciamo ad essere così diversi? Non abbiamo niente in comune. E poi perché devo essere così debole. Lui è rispettato da tutti ed io sono bistrattato.”

Rimasto solo con le mutande addosso si rimette davanti allo specchio, fissandosi alla ricerca di qualcosa di sbagliato. < Non è giusto! Io non ho niente di sbagliato! Se c'è qualcosa di sbagliato sono tutti questi lividi e queste sbucciature! > Dice, per poi mettersi un paio di pantaloncini.

< Ah, è così che la pensi? >

Bill si gira con gli occhi spalancati dal terrore. “Cazzo! Ha sentito tutto. Ora si che sono nei casini!”

< Io ti avverto, William. Questa è l'ultima volta. È l'ultima volta che mi fai fare una brutta figura davanti ai nostri parrocchiani, hai capito? > Gli dice suo padre avvicinandosi. < Sono una persona influente, sono amato e non ho intenzione di buttare tutto via tutto per un delinquente come te. >

Bill lo guarda senza sapere che cosa fare.

Stephen alza l'indice e nuovamente glielo punta contro con fare aggressivo.

< Ma un giorno quando te ne sarai andato via da qui e sarai costretto a vivere la tua patetica vita, io ci sarò. E ti sfascerò di botte! > Dice gettandogli uno sguardo gelido per poi uscire dalla porta.

16,00

Io me ne vado da Domi.”

15,30

< Eccola laggiù! > Urla entusiasta Jeff indicando la grande rampa nel mezzo di una vecchio parcheggio cementato e lasciato al degrado, per poi iniziare a correre con lo skate sottobraccio.

16,35

< Posso chiederti una cosa? >

Dana viene scossa dai suoi pensieri. Si gira poi a guardare Anna.

< Ok. >

< Senti, Jeff mi ha detto del fatto fra te e Will... Io non capisco. Mi avevi già raccontato che eravate abbastanza intimi, ma mi avevi detto che non c'era nulla di serio.. Io pensavo che tu- >

< Anna lo pensavo anch'io. E l'ho pensato fino a che non ho visto quella ragazza. Anna non te lo so spiegare, ma mi ha fatto male vederli insieme. >

< Ma sei stata tu a lanciarli uno nella braccia dell'altra. >

< Lo so, smettetela di rinfacciarmelo. Lo so benissimo. >

< Beh, penso solo che sia un comportamento un po' infantile. Vuoi ciò che non hai. Dovresti lasciarli stare. >

< Io non gli ho mai dato noia. È stato Bill a venire da me alla fine dell'intervallo. >

< Perché tu eri triste. >

< Non posso nemmeno esprimere le mie emozioni in silenzio adesso?! >

< Smettila di aggredirmi. Se sei nervosa non riversarlo su di noi ok? Dana io ti voglio bene, però capisci che non è una situazione carina. >

< Lo so, scusami. Avete ragione ma che ci posso fare? Sto provando a lasciar perdere e a voltare pagina, ma non potete pretendere che lo faccia in un paio d'ore. >

Anna le sorride. < Intanto vieni a divertirti un po' con noi. > Le dice allungandole la mano e aiutandola a tirarsi su.

< Ok! >

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Capitolo 18
*** cap 18 ***


< Peccato che non c'era Bill. Ci saremmo divertiti di più. > Dice David mentre il gruppo si avvia sulla strada di casa.

< Già. Chissà come gli è andata in chiesa.... > Sospira Jeff.

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Domenica è immersa nella lettura di un libro quando, nel sottofondo musicale del temporale, sente qualcosa battere contro la sua finestra.

< Ma che cosa è stato? > Si chiede alzandosi dal letto e avvicinandosi alla finestra.

La abbassa velocemente.

< WILL! Ma che cosa ci fai così sotto la pioggia? > Dice rivolgendosi alla piccola figura nera che sembrava tenere qualcosa in mano. “Ha una rosa in mano!”

< Aspetta che ti apro. > Dice poi scendendo velocemente giù per le scale.

Quando apre la porta, si getta fra le braccia di Bill.

< Aspetta bambolina sono tutto bagnato. > Le dice spostandola delicatamente. < Guarda un po' che cosa ho per te...! > Le sussurra mostrandole una rosa rossa con ancora delle sottili goccioline che scivolano giù dai petali.

Domenica sorridendo prende il fiore, per poi iniziare a baciare Bill. Ma dopo poco si ferma a guardarlo.

< Will ma... che cosa hai fatto all'occhio? > Gli chiede sfiorando leggermente il grosso livido.

 

Bill e Domenica stanno a sedere sul divano uno di fronte all'altra. Bill indossa solo il suo paio di jeans, la maglietta è troppo bagnata, avrebbe rischiato di prendersi qualcosa.

< Come può averlo fatto? > Gli chiede Domenica incredula. < Che uomo spregevole! >

< Te l'avevo già detto quando eravamo sulla collina ieri sera... Non so perché lo fa... Spesso si incavola con me e mi picchia per cazzate di questo genere... E fa male, Domi. Fa tanto male, non solo fisicamente... >

Domenica gli accarezza una guancia, cercando di consolarlo almeno un pochino.

Poi inizia a baciarlo e pian piano la passione inizia a crescere in modo irrefrenabile, tanto che si ritrovano entrambi solo con gli indumenti intimi.

< Aspetta.... Will, ho paura. >

< Bambolina, io ti amo. >

< Questo lo so, l'ho capito adesso amore! Ho paura perché... Ho paura che tu mi possa far male.. >

< Stai tranquilla. > La rassicura baciandola dolcemente sulla bocca e sul collo. < Faccio piano. Tu rimani sempre abbracciata a me, non ti faccio male. >

Poi dolcemente la penetra. Domenica geme sommessamente con la faccia nascosta nell'incavo che si forma fra la spalla e il collo di Bill. Lui continua a spingere man mano sempre più forte e più violentemente, ma ormai il dolore è sostituito dall'estasi di quel contatto. Dolce, passionale e selvaggio.

Non ci vuole molto che i due raggiungano l'apice l'uno abbracciato all'altra.

Fanno passare alcuni minuti in quella posizione, poi Bill si stende a pancia all'aria e Domi gli si accoccola addosso, mettendogli la testa sul petto.

< Ti ho fatto male? > Le chiede Bill alzandole il mento con l'indice.

< Un pochino... Però è stato bello. > Gli risponde sorridendo.

< E che ti avevo detto io? Poi l'hai fatto con il migliore, che ti aspettavi... >

< Ah tu saresti il migliore in questo genere di cose? > Gli chiede Domenica scherzosamente severa.

< Scherzi?! Non ho pari... Ma magari eri troppo spaventata perché era la prima volta... Vuoi provare di nuovo? > Le chiede malizioso.

Domenica gli scoppia a ridere in faccia, mentre l'espressione di Bill diventa man mano più perplessa.

< Che cosa ho detto ora? >

< Niente... Mi faceva ridere il ridicolo metodo con cui cercavi disperatamente di fare di nuovo l'amore con me... Devo essere brava....! > Gli dice gettandogli un'occhiata furba, per poi alzarsi e iniziare a rivestirsi.

< Sai una cosa? > Le chiede Bill guardandola mettersi un paio di mutandine pulite. < Fino a qualche giorno fa, non avresti mai detto una cosa del genere... >

Domenica sorride leggermente. < Sai una cosa? Dovresti cominciare a metterti qualcosa addosso pure tu. >

< Dai, però è vero bambolina... > Continua mettendosi a sedere.

< Già, ed è colpa tua. >

< E io che c'entro? >

< Beh, esco con te un paio di giorni e mi ritrovo a fare l'amore con te sul mio divano. > Gli dice guardandolo con un'espressione innamorata sul viso.

< Beh, quella è una cosa normale... È solo che io sono stupendo. >

< Si certo.... > Ridacchia Domi raccogliendo i vestiti di Bill dal pavimento e allungandoglieli.

< Guarda che è vero! Convincerei anche l'Immacolata Vergine a darmela...! >

Scoppiano entrambi a ridere rumorosamente.

< Ma pensa te... > Commenta Domi fra se e se.



Questo capitolo è un po' corto, ma in questo momento mi sento come impantanata nella storia e non riesco ad andare avanti facilmente...
Come potete notare ho cambiato un po' l'impostazione della pagina, ma tutti quei numeri mi stavano mandando fuori di cervello... xD spero non sia un problema..
Un bacio.

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Capitolo 19
*** cap 19 ***


  

< Mi fai vedere camera tua? > Le chiede Bill.

< Perché? Poi mi prendi in giro... >

< È per questo che la volevo vedere! Tutte le ragazze hanno delle camere assurdamente ridicole! > Si dicono salendo le scale.

< Ehi! Non è affatto vero. > Gli dice socchiudendo la porta.

Will inizia a ridere. < Ma no. Certo che non è vero... Guarda qua! > Dice prendendo in mano un leoncino pupazzo su una mensola.

< Dai, lascialo stare. >

< Prendilo. > Dice mettendosi alzando il braccio che teneva il pupazzo sopra la testa, fuori dalla portata di Domi. < Oddio... Hai uno zoo di pupazzi! E questa cos'è? No, eh, questa no! Una foto di Bon Jovi, no Domi! >

< Perché è tanto bello. > Gli risponde prendendo in mano la foto del cantante e guardandola con occhi sognanti.

< Ma chi? Spero tu stia scherzando... Fa anche della musica di merda oltretutto. >

< Ah, beh certo... Parla il grande genio... > Gli dice cingendogli la vita con un braccio.

< Finalmente hai detto una cosa sensata! > Le risponde dandole un bacio.

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< Andiamo a fare una bevuta? Io mi sto annoiando da morire... > Propone Jeff.

Il gruppo annuisce, dirigendosi poi verso l'unico bar di loro gradimento, ovviamente era l'unico bar malfamato di tutta la cittadina.

 

< Ehi, ragazzi! Era diverso tempo che non vi vedevo in giro... Dove eravate finiti? > Chiede il barman.

< Mah, Nelson, a dire la verità ne avevamo avuto abbastanza di questo posto e di queste persone... > Gli risponde Paul ironicamente.

< Grazie, stronzo! Ma dov'è William? >

< Probabilmente è con la sua nuova tipa... >

< Già, almeno che non sia andato in bianco ancora una volta, adesso dovrebbe divertirsi più di noi. > Dice Anna.

< Nelson portaci un giro di whisky e uno di vodka. >

 

< Siete sicuri di stare bene? > Chiede ridacchiando il barman guardandoli.

I quattro ragazzi stanno letteralmente delirando.

Paul è sulla pista dal ballo, cercando in tutti i modi di strusciarsi al numero maggiore di ragazze possibile.

< Ehi, bellezza! Ti andrebbe di venire un po' in bagno con me? > Propone bonariamente ad una ragazza bionda e dal fisico asciutto. Questa, però, non se lo fa ripetere due volte, e gli stampa un bello schiaffo al grido di < Cafone perverso, mi fai schifo! >.

Paul, dal canto suo, per nulla scoraggiato, dalla reazione continua imperterrito nella sua opera continuando ad infastidire delle ragazze che, indignate, continuano a schiaffeggiarlo e a prenderlo a male parole.

Dana balla avvinghiata ad un ragazzo, mentre David balla su un tavolo senza maglietta insieme ad Anna esibendo le loro “doti” nascoste.

Jeff parla animatamente con un gruppetto di ragazzi, agitando il boccale di birra, immerso in un discorso semi-filosofico.

< Ma qui la gente non capisce nulla! > Grida Jeff. < Sono tutti dei pazzi. E nessuno apprezza il nostro vero valore, guardate quei tipi laggiù! > Dice indicando un gruppo di cinque ragazzi. Gli stessi che il giorno prima avevano provocato Bill durante il suo appuntamento con Domi. < Cioè quelli sono tutti fuori... Sarà tipo un anno che ci vengono dietro per romperci le palle. E tutto questo posto è così.. O estremisti religiosi criminali o cretini senza speranza. >

Il gruppetto di ragazzi seduti in fondo al bar, cominciano ad alzarsi e ad avvicinarsi pian piano a lui.

< Ehi, checca, ma chi ti credi di essere? > Gli dice uno.

< Te e il tuo bell'amichetto dai capelli rossi, siete soltanto ridicoli.. dovreste imparare da noi. > Dice l'altro.

< Già. Siete anche delle femminucce.. Dovevi vedere come è scappato ieri Bailey. > Continuano.

< Mi state dando del gay solo perché ho i capelli lunghi? > Chiede Jeff sotto l'effetto dell'alcool. < Siete solo degli stupidi con una mentalità ristrettissima. >

< Ah, sì? Vieni a dirle qua fuori davanti a noi queste cose, forza! >

< Ehi, ehi! Che succede qua? > Interviene Nelson, attirando l'attenzione sulla scena della maggior parte del locale, David e Paul inclusi.

< Forza, succhiacazzi, vieni fuori! > Lo intima uno dei ragazzi.

< Succhiacazzi a chi? > Gli risponde Jeff irato e sbronzo, andando vicino a loro.

La gang gli fece segno di seguirli fuori dal locale.

Jeff, seguito da David e Paul, lo fece, ritrovandosi un un vicolo sporco e bagnato dalla pioggia.

< Ma non potevi stare zitto? Tanto lo sapevo che le dovevamo prendere uno di questi giorni, ma lasciavo che la cazzata la facesse Will non tu! > Si lamenta David.

< A proposito di Will. Potevamo salvare la serata, e invece per colpa tua, non solo andrò in bianco, mi faranno anche un occhio nero. Poi domani chi lo sente quello... > Lo sostiene Paul.

Jeff non risponde, rimane in piedi davanti a loro senza muoversi.

< Jeff! Tutto bene? > Gli chiede David.

< Cosa c'è? Ti è preso paura? > Lo prende un giro un ragazzo del gruppo.

Jeff continua a non rispondere.

Il leader della gang, inizia a camminare verso di lui, con aria di superiorità, per poi mettersi a pochi centimetri dalla sua faccia. Il ragazzo inizia a dargli dei piccoli schiaffetti in segno di scherno, ridendo, seguito anche dal gruppo alle sue spalle.

David e Paul non sanno che fare.

< Dovremmo intervenire.. Non può trattarlo così! > Dice Paul facendo un passo verso l'amico.

< Ma perché secondo te si è bloccato così? >

I loro pensieri sono interrotti proprio da Jeff, che dopo l'ennesimo schaffetto si piega e, preso dai conati, inizia a vomitare proprio sulle scarpe del tizio.

Scoppiano tutti a ridere.

Il ragazzo, nero di rabbia, sferra un pugno a Jeff, mandandolo al tappeto, per poi continuare con gli altri due, aiutato anche da altri ragazzi del banda.

 

< Jeff? >

< Che cazzo è successo? > Chiede mettendosi a sedere. < Perché cazzo state ridendo? >

< Ringrazia il cielo che non c'era Will, Jeff! Dovresti proprio farlo! > Commenta David ridendo.

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< Ahah!!! >

< TI HO DETTO DI SMETTERLA DI RIDERE!! > Urla Jeff.

< aha- oddio- ahaha!! > Continua Will.

David, Paul e Jeff continuano a sbuffare.

< Aspetta, aspetta, ripetetemi la vostra avventura, dai!!! Ahahaha!!! >

< No, non te la dovevamo nemmeno dire... > Gli dice David, per poi avviarsi insieme agli altri due lontano da lui.

< Dai, aha.. ragazzi! Stavo solo scherzando! > Dice seguendoli. < Però non potete negare che vedervi tutti e tre con un occhio nero, e soprattutto sapere come ve li siete fatti.... Sia una cosa davvero spassosa!! >

< Beh, anche tu ce l'hai un'occhio nero! > Gli dice Paul.

< Teoricamente è solo un livido vicino all'occhio. E poi è la mia situazione è molto diversa dalla vostra... > Si difende Will.

< Beh, ma ringrazia che non eri con noi, altrimenti saresti conciato come noi anche te.. anzi conoscendoti probabilmente anche peggio. > Gli dice Jeff.

< Non credo proprio... Io sono migliore di voi. E se ci fosse stato qualcuno ad essere conciato peggio degli altri se io fossi stato con voi, saresti stato proprio tu! Perché oltre alle botte che ti sei preso da quelli, te ne saresti preso anche da me, perché sei stato davvero ridicolo! > Lo informa Will.

 

< Ma vaffanculo! > 





Sono un po' insicura su questo capitolo, mi sembra un po' demenziale, però.... boh, fatemi sapere... : )
Ah, poi ho avuto dei problemi con la grandezza della scrittura, qualcuno mi può far sapere se sono riuscita a renderla più grande o se ho fatto (come al solito) un casino?

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Capitolo 20
*** cap 20 ***


< Ragazzi > Inizia il professore < Oggi niente lezione, la nostra scuola ha organizzato per oggi una giornata dedicata alle arti, quest'anno è stata accettata questa proposta degli studenti che già da diverso tempo è in ballo, molto probabilmente sarà la prima e l'ultima volta che una cosa come questa succederà, se Dio vuole. Per cui godetevela ma non vi esaltate troppo, e soprattutto cercate di prestare attenzione, altrimenti vi richiamo tutti qua e facciamo un compito! > Li minaccia.

Gli studenti si alzano e si precipitano nel corridoio, già pieno zeppo di altri ragazzi e ragazze che si dirigono verso l'atrio della scuola.

< Will! > Qualcuno chiama alle sue spalle.

Bill si gira e vede Jeff che cerca di farsi spazio fra la fiumana di studenti.

< Che figata, eh! > Esclama esaltato Jeff. < Speriamo di capitare nello stesso gruppo. >

< Che gruppo? > Chiede Bill, spostando lo sguardo perplesso da Jeff a Domi.

< Non vi hanno parlato dello svolgimento della giornata? >

Will e Domi scuotono la testa. < Macché quello ha solo blaterato cazzate... >

< Beh, hanno detto che ci sono diverse attività, > Spiega Jeff, mentre anche loro scendono verso l'atrio. < Tipo danza, musica, disegno, recitazione e altri affari... E siamo suddivisi in 5 o 6 gruppi uno per attività e poi facciamo a rotazione. >.

Arrivati nell'atrio, la vicepreside ridice a tutti gli studenti riuniti esattamente la stessa cosa che aveva detto Jeff, per poi iniziare a fare dei gruppi.

< Allora le prime e le seconde faranno parte di un sistema a sé stante, diverso da quello delle terze, quarte e quinte. > Poi inizia la suddivisione.

 

< Uffa.. Volevo stare con te... > Dice Domi delusa, abbracciando Will.

< Va beh, dai amore, ci si vede dopo. > Le dice, dandole un bacio, per poi dirigersi verso Jeff.

< Anch'io volevo stare con te... > Dice Jeff facendogli gli occhi dolci.

< La smetti?! Perché la devi prendere in giro? >

< Beh, > Gli dice mettendogli un braccio sulla spalla, mentre si dirigono verso la palestra per la loro attività. < perché mi sembra un po' troppo una bimbetta stupida per stare con te... >

< Jeff, > Dice guardandolo duramente negli occhi. < Vaffanculo! Tu non sai un cazzo di lei e vieni da me a dire minchiate sul suo conto! Meglio che tu te ne stia zitto, amico. >

< Dai, Will, sinceramente penseresti che sia la ragazza giusta per te? Non mi prendere in giro, rispondimi seriamente. >

< Beh, io la amo. >

< Sicuro? > Gli chiede Jeff con l'aria di chi la sa lunga. < Ti stai comportando con lei come ti sei sempre comportato con tutte le altre tue ragazze. Non sei te stesso. Quando vai da lei hai un cambiamento radicale nel comportamento, nessuno ti riconosce più! >

< Appunto, perché la amo. >

Jeff scuote la testa rassegnato. < Non vuoi capire, Will. Ormai ti conosco abbastanza per dire che il comportamento che tieni quando sei con noi, è il tuo comportamento naturale, ma poi lo cambi quando sei con lei. Le ragazze le tratti sempre più o meno poco decorosamente, però quando queste dimostrano di avere degli interessi per te o, più semplicemente, che sono disposte ad andare a letto con te, tu cambi. Come se avessi paura che comportandoti abitualmente tu le possa far scappare. >

Bill non risponde. Magari non ascolta nemmeno. < Va beh, lasciamo stare. >

Entrano in palestra e si mettono seduti insieme a tutti gli altri studenti mentre un signore e una signora di mezza età, mai visti prima, iniziano a fare il loro discorso.

< Spero che tutti voi sappiate quanto sia importante lo sport. Quanti di voi, però, non fanno attività fisica? > Chiede la signora.

Diversi ragazzi alzano la mano.

< Ehi, Jeff. > Lo chiama Will dandogli una leggera gomitata. < Guarda quella! > Dice indicandogli una ragazza bionda e dall'aria un po' svampita.

Jeff inizia a ridacchiare. < Fa anche sport.. dev'essere una belva a letto! > I due iniziano a ridere cercando di non farsi notare, mentre ora il signore, con una tuta violetta, prende la parola.

< Lo sport è importante anche per il nostro aspetto fisico.. > Dice facendo strani movimenti.

< …...Per me è gay. > Sentenzia Jeff. Facendo scoppiare a ridere Will, avendo appena ascoltato un pensiero che gli ronzava in testa da quando lo aveva visto.

< Cosa ci trovi di tanto divertente, dolcezza? > Gli chiede l'istruttore.

Will e Jeff non riescono a contenersi, cercano di trattenere le risate e il respiro facendo delle strane facce.

< Magari.... Quello ha una cotta per te! > Gli sussurra Jeff cercando in tutti i modi di tenere a bada le risate e di non farsi sentire.

< Non lo dire neanche per scherzo! > Gli risponde Will con un'aria vagamente spaventata e disgustata.

< Allora forza, prendete in mano gli attrezzi! > Li invitano i due istruttori, facendo di nuovo scoppiare a ridere Bill e Jeff.

 

Bill sta lavorando con la step machine ( spero si scriva così xD ), mentre Jeff si diletta nell' hula hoop (questo dovrei averlo scritto bene.. u.u ).

< Cos'è? Vuoi andare a far compagnia all'istruttore dall'altra parte del fiume? > Gli chiede Will sarcastico.

< Ma stai zitto! Tu sei lì da solo, mentre io..... > Gli risponde indicandogli con la testa un paio di ragazze vicino a lui. Will si ferma improvvisamente, raggiunta l'illuminazione.

< Cazzo, amico. Sei un genio! > Gli dice dandogli delle pacche sulla spalla, per poi camminare verso la ragazza bionda in precedenza adocchiata, che stava correndo sul tapis roulant ( … - . - ).

< Ehi, dove stai andando? > Gli chiede l'amabile insegnate gay. < Stavi andando proprio bene su quella step machine. Quella rifinisce i glutei, lo sai tesoro? >

Will lo fissa con un'aria assolutamente spaventata e disgustata. < Ehh... > Riesce a mugugnare, prima di andarsene, più precisamente scapparsene, verso la ragazza.

< Ciao. >

< Oh, vuoi venire te? > Chiede indicando il tapis roulant.

< No, no... > Le risponde. < Ehm... Come ti chiami? Non ti ho mai vista in giro... >

< Mi chiamo Abbey. >

< Oh, fan dei Beatles? > Le chiede sorridendo.

< Ehm... No. Perché? >

< Beh, il tuo nome... ah lascia perdere.. senti ce l'hai il ragazzo? >

< Oh, arrivi subito al punto tu, eh. No. E tu? >

< Tu che dici? > Le chiede guardandola con uno sguardo provocante.

< Uhm.... Secondo me sì. >

< Perché? >

< Beh... Perché... Perché sei molto carino.. > Gli risponde abbassando lo sguardo.

< Anche tu sei bellissima. Ti va di venire un attimo con me? >

La ragazza annuisce felice ed eccitata.

< Possiamo andare a prendere una bottiglietta d'acqua? > Chiede Bill rivolgendosi alla vecchia signora, che stava lanciando occhiatacce verso Jeff, che più che movimenti delle anche, stava eseguendo movimenti pelvici nel tentativo di far girare l'hula hoop, mentre lanciava occhiate sornione alle ragazze, che ridacchiavano.

< Sì, sì, andate pure. Ma fate in fretta. > Accetta l'istruttrice.

< Vieni.> Dice Will prendendo Abbey per la mano, dirigendosi verso la macchinetta.

Bill appoggia la ragazza contro il muro e, nascosti dietro la macchinetta delle bevande, i due iniziano a baciarsi.

< Aspetta, aspetta. > Lo ferma Abbey. < Non so nemmeno come ti chiami. >

< William Bruce Bailey. Possiamo continuare? >

La ragazza fa spallucce e si riattacca alle labbra di Will.

 

< Sai una cosa Jeff. Mi è piaciuta proprio questa prima ora di scuola. Fosse sempre così non farei mai una forca, magari verrei anche qualche volta di domenica. >

< Già, e a proposito di Domenica... > Inizia Jeff.

< Beh, tu stai zitto. E poi sei stato tu a gettarmi fra le braccia di Abbey. >

< Abbey?! Fan dei Beatles? > Gli chiede sorridente

< Non ci contare.... >

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Capitolo 21
*** cap 21 ***


< Cosa abbiamo adesso? > Chiede Will, mentre si incamminano verso l'uscita della palestra.

< Boh....> Gli risponde Jeff, guardandosi intorno.

< Credo che ora abbiamo fotografia. > Dice Abbey alle loro spalle.

I due si voltano guardandola sorpresa. < Oh, sei tu. > Le dice Bill, un po' seccato, ma la ragazza non lo nota.

Il gruppo di studenti si avvia verso un'aula sulla cui porta era affisso un foglio di carta con scritto “Fotografia”.

< Oh, eccovi, buongiorno! > Li saluta un ragazzo sui 30 anni. < Io sono Jack. Vi spiegherò alcune regole base sull'uso della macchina fotografica, poi ve ne darò una a testa e ognuno di voi scatterà un foto che gli piace o che lo rappresenta, e lo scatto più bello riceverà un piccolo premio, ok? >


 

< Bene, adesso, vi consegno le macchine fotografiche, ognuno di voi, intanto, pensi al suo soggetto. E mi raccomando, > Dice passando fra i banchi. < Fate attenzione, e non rompetele. >

< A che cosa hai pensato? > Gli chiede Jeff.

< Mah... Non ne ho idea. Tu? >

< Ehm.......natura morta? >

< Oh, quella si che ti rappresenta. Soprattutto la banana marcia. > Se la ride Will.

< Ma stai zitto. La mia banana è perfetta. Chiedilo a Helen. > Gli risponde Jeff borioso.


 

< Bene. Il tempo è finito. Riportatemi le vostre macchine, così vediamo le vostre foto.

Dopo circa una decina di foto, appaiono sullo schermo del computer dei capelli rossi, fermati da una bandana, che circondavano un sorrisetto malizioso e accattivante, un giacchetto di jeans senza maniche, dei pantaloni di pelle e un paio di scarpe tutte rotte e sporche.

< Ehm... Scusami. William, giusto? > Chiede rivolgendosi a Bill. < Ehm... perché ti sei fatto una foto? >

Will si alza in piedi. < Beh, dovevo fare una cosa che mi rappresenta: quale cosa mi rappresenta meglio se non me stesso? E poi doveva essere una cosa che mi piacesse: Io mi piaccio, e piaccio anche molto. Non vedo quale sia il problema. > Gli risponde mettendosi a sedere soddisfatto.

Jeff ridacchia. < Geniale. >

< Beh, sempre meglio di questa.... > Dice l'uomo mostrando un primo piano di un cavallo dei pantaloni.

< Chi l'ha scattata questa foto? >

Jeff si alza in piedi. < Io, Jeff Isbell. Che gliene pare? >

Il professore lo guarda senza saper bene che cosa dire.

< Era un segnale per tutte le ragazze... > Dice sorridendo alla classe. < Ma, soprattutto, era un segnale per il mio caro amico William. Nella speranza che, messo davanti ai fatti, non Lo offenda più! >

La classe inizia a ridacchiare, a parlottare e a indicare Bill.

Will si alza seccato. < NON. FATE. COMMENTI!! Non avete idea della situazione per cui non OSATE dire niente, CHIARO? > Urla Bill. < E con te faccio i conti dopo. > Minaccia Jeff, mettendosi a sedere.

L'uomo, nonostante li abbia conosciuti solo da un'ora, li guarda come se avesse già perso ogni speranza e fosse pronto a farsi rinchiudere in un manicomio, devastato dalla situazione e dalle due assurde personalità.

< Comunque... A mio parere lo scatto migliore lo ha fatto Katie. Ha fotografato la natura morta accerchiata e contornata da tanti fiori colorati. Un bellissimo contrasto! >

< Ahio!! > Grida Will, colpito da una gomitata nelle costole.

< Hai visto? Natura Morta! Avrei potuto vincere io! > Gli dice Jeff sdegnato.


 

< Che cosa avete fatto voi in queste prime due ore? > Chiede David agli altri ragazzi, seduti sul muretto intenti a fumarsi una sigaretta durante l'intervallo.

< Mah, noi abbiamo fatto pittura e disegno e poi recitazione. > Gli risponde Dana a nome anche di Paul, che a giudicare dalla faccia non doveva essersi proprio divertito.

< Aspetta a fare quella faccia, amico. > Gli dice Will. < Altrimenti quando vai in palestra muori! >

< Palestra e poi che avete fatto? >

< Fotografia. >

< Ah l'abbiamo fatto anche noi alla prima ora. > Dice Domenica, seduta accanto a Will.

< Ciao, Will. Ci si vede alla fine dell'intervallo. > Lo saluta Abbey lanciandogli un bacio, lasciando tutti con il fiato sospeso.

< Chi era quella? > Chiede Domi preoccupata, guardando Bill negli occhi.

< Una ragazza che è nel nostro gruppo, amore. Nessuno di importante. > La rassicura abbracciandola, per poi gettare un'occhiata a Jeff in cerca di aiuto.

Dana è l'unica, oltre a Bill e a Jeff, ad aver compreso alla perfezione la situazione, e infatti scuote leggermente la testa in direzione di Will in segno di disapprovazione.

Ecco, io lo sapevo. Poi dico che me le invento le cose. Lui continua a voler tenere un piede in due scarpe.” Pensa. “Povera Domi.. Non che mi stia simpaticissima, ma Will sa essere proprio stronzo quando ci si mette.”

< Ahh... > Sospira Jeff, catalizzando su di sé l'attenzione del gruppo, visto il silenzio tombale in cui erano piombati. < Sai Will, dovremmo trovare dei soldi per andarcene a Los Angeles... >

< Dove te ne vuoi andare? > Chiede Domenica ancora più preoccupata, guardandolo con occhi sgranati.

Bill gira piano piano la testa, regalando al suo migliore amico una delle peggiori occhiatacce che si possono ricevere. < Beh, vedi... > Dice rigirandosi a guardare Domi. < Io e Izzy facciamo parte di un gruppo qua. Non so se ne hai mai sentito parlare... Ci chiamiamo AXL. E per fare fortuna non possiamo certo rimanere qui...ti pare? >

Il suono della campanella li interrompe.

< Ma lo sai, > Riprende Will < Lo sai, amore, che io ti amo. > Le dice, abbracciandola e baciandola con foga, cercando di farle andar via ogni dubbio. Infondo era vero che la amava. Ma non riusciva a rimanere legato ad una sola persona per molto tempo.

< Dai, Will, dobbiamo andare nell'aula di musica. > Gli dice Jeff, già lontano di qualche passo dai due.


 

< ROCK N' ROLL!!!!! > Gridano Jeff e Will, mentre la classe e l'insegnante li guardano straniti.


Grazie a tutti quelli che leggono e che recensiscono soprattutto grazie a Icegirl46 e a IlaRose che con tanta pazienza recensiscono i miei capitoli! : *
E grazie anche a VikRose! :  )

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Capitolo 22
*** cap 22 ***


< Questi sono gli strumenti musicali che oggi andremo a conoscere. > Dice una donna, con una bionda coda di cavallo.

< Conoscere? > Bisbiglia Jeff amareggiato.

< Che palle.... > Continua Will.

< Dobbiamo fare qualcosa... > Dice Jeff guardando verso la donna con aria malefica.


 

< ROCK N' ROLL!!!! > Gridano Jeff e Will, mentre la classe e l'insegnante li guardano straniti.

I due avevano preso possesso di una chitarra e di un microfono e si erano lanciati in una veloce esibizione, cantando una canzone degli Aerosmith.

Non c'è modo di fermarli, i due continuano a correre per la stanza strillando i versi della canzone.

L'insegnante è costretta, per ristabilire l'ordine, a staccare la spina dell'amplificatore della chitarra e del microfono.

Will e Jeff, si girano stupiti e irritati, verso la donna, che se ne sta appoggiata al muro con le mani incrociate, tamburellando a terra un piede con fare seccato.

< Mettetevi subito a sedere! E soprattutto lasciatemi fare la mia lezione in pace!! >

I due obbediscono ridacchiando.


 

< Potrebbe dare questo a Domenica? È una ragazzina mora, piccolina, con un faccino carino ed è timida. >

< Ehm... Ok, guardo se riesco a riconoscerla. >


 

< Allora forza! Prendete in mano gli attrezzi e iniziate a fare un po' di movimento. > La incita un uomo con una tuta viola.

Ora capisco cosa voleva dire Will...” Pensa Domenica guardando sorridendo l'istruttore.

Non conoscendo nessuno ed essendo molto timida, Domi non era riuscita a fare amicizia e, a parte un paio di ragazze con cui aveva scambiato una parola veloce, era sempre da sola. Così aveva tempo per cadere nei suoi pensieri.

Chissà se mi sta dicendo la verità...” Pensa mentre si concentra sulla step-machine.

Perché dovrebbe dirmi che mi ama se poi va a cercare altre ragazze con cui passare il suo tempo? Magari mi sto facendo troppi problemi.. Lui è più estroverso di me.. Avrà fatto amicizia. Però perché lei gli ha mandato un bacio?” Domenica inizia a pestare furiosamente sulla step-machine. “Accidenti a quello stecchino platinato!! Perché non sono bella come lei. Magari non gli piaccio più...”

< Hey, tesoro! Se ci picchi così su quella macchina finisce che la rompi... > Sente parlare il professore dietro di sé. < Hai un problema? > Le chiede arrivandole accanto.

< Sì. Ho un problema dai capelli rossi. >


 

< Ecco una nuova classe! > Esclama eccitata una donna con una lunga coda di cavallo. < C'è per caso qualcuna fra di voi che si chiama Domenica? >

Domi alza timidamente la mano.

< Tieni. > Le sorride la donna, allungandole un foglietto.

Ehi, bambolina.
Mi manchi. Ti va di vederci oggi? Così stiamo un po' insieme?”

Domi non sa se sorridere o se arrabbiarsi. Si mette il biglietto in tasca, ma ormai la sua mente divaga e non riesce a stare attenta.


 

Il resto delle ore passa come al solito.

Durante l'ora di danza, Will e Jeff, eseguono i passi goffamente, mentre con odio tengono lo sguardo fisso sull'insegnante che se la ride bellamente.

Nell'ora di recitazione i due farciscono la loro recita con parole irripetibili, e nell'0ra di disegno finiscono tutte le tempere, strizzando i barattoli di vernice uno verso l'altro in una lotta colorata che coinvolge anche l'insegnante che, cercando di dividerli, è ovviamente quella più presa di mira.


 

Jeff e Will sorridono uscendo dalla scuola.

< Ehi, bambolina! L'hai letto il messaggio? > Le chiede abbracciandola da dietro.

< Sì. Ma oggi non posso devo andare con mia madre fuori città. > Gli risponde baciandolo con foga, come a cercare di fargli cambiare idea sul suo conto. Lei era l'unica.

< Oh... Va beh. >

I sei ragazzi continuano a chiacchierare per altri dieci minuti, per poi iniziare a disperdersi.


 

< Will. Noi due dobbiamo parlare. > Gli dice Dana.

Bill la guarda perplesso, ma la segue verso casa sua poco distante.

< Will, tu lo sai che io ti voglio bene come un amico, vero? Però da quando esci con Domenica ti comporti in maniera diversa nei miei confronti. Prima eravamo sempre inseparabili. >

< Dana, non posso mica baciarti e abbracciarti ogni volta davanti a Domi. >

< Ma nel tradirla alle spalle invece non c'è niente di male. > Gli dice severa. < Prima baci me, poi te la fai con quella bionda. L'ho capito sai, non sono stupida, Will. >

Bill sospira, mentre i due entrano in casa di Dana e salgono in camera sua, decisi ad arrivare in fondo alla faccenda.

< Io mi sento come se Domenica mi avesse rubato il posto. Perché se c'è lei non possiamo più essere amici come prima? >

< Sei gelosa? >

< Sono gel... Sì! Sono gelosa! Sono gelosa di lei. >

Will le si avvicina piano. < Mi sembrava chiaro che fra noi due c'era solo amicizia no? E poi sei stata tua a dirmi di conoscerla. È una bella arma a doppio taglio l'amore eh? >

Sono così vicini che Dana riesce a sentire il respiro caldo di Will sulla sua pelle.

< Lo so... > Gli dice guardandolo negli occhi.

Basta poco e le loro labbra si uniscono, in un'unione dolce e perfetta.

No. È sbagliato” Pensa Dana mentre il bacio diventa sempre più approfondito.

Will le toglie piano piano la maglietta.

È sbagliato.” Anche lei gli leva la maglietta, mentre Bill la fa stendere sul suo letto.

È....”

Si liberano anche dei pantaloni

Siamo.” Will entra in lei con una certa forza. I ricordi iniziano subito a riaffiorare nelle menti dei due, mentre abbracciati, ansimano d'amore.

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Capitolo 23
*** cap 23 ***


 

< Ciao, tesoro. > Lo saluta sua madre appena entra in casa.

< Ciao mamma... > La saluta Jeff dirigendosi in cucina per sgraffignare qualcosa.

< Come è andato poi il test di storia? > Chiede guardandolo sorridendo.

< Il..test di storia... ehm... s-si... tutto bene. >

< Ah, sì? > Dice incrociando le braccia ma continuando a sorridere.

< S-sì. Che cosa sai? > Chiede guardandola con sguardo sofferente.

< Beh, ha chiamato la professoressa di storia per dirmi che non c'eri al test di storia, nonostante ti avesse visto sgusciare via in corridoio..>

< Cazzo... >

< Perché non ti impegni? La scuola è importante, tesoro. >

< Dai, mamma. Lo sai che non me ne frega niente della scuola. Io e Will ce ne vogliamo andare a Los Angeles, te ne ho già parlato. Lui fra poco lascia persino la scuola e si cerca un lavoro per racimolare un po' di soldi. >

< Ah, tu non la lasci. Devi almeno portarmi a casa il diploma. Tanto mancano solo qualche mese. >

< Ma che palle.... > Sospira Jeff, andando verso camera sua. < Persino Will ha lasciato la scuola, eppure suo padre è un pazzo... >


 

Passano alcuni mesi.

Bill lascia la scuola, ma non riesce a trovare lavoro, per cui utilizza altri metodi, magari meno legali, ma più efficienti.

Jeff continua la scuola, ormai manca solo una settimana alla fine della scuola, e finalmente sarebbero potuti andarsene e coltivare il loro sogno di fama e gloria.

Tutto sembra volgere per il meglio, se non fosse per Domenica.


 

Nella sua stanza, Domi, vestita solo con la canottiera e le mutande, si guarda allo specchio. È dimagrita tanto, troppo. Le braccia sono degli stecchini ed è sempre senza forze.

Ha litigato con Will tante volte per questo motivo.


 

Cazzo Domi, ora smettila! Guardati!” Le urla contro Will.

Non urlarmi contro Will! Non è certo colpa mia se sono arrivata a questo punto!” Domi gli risponde piangendo leggermente.

Domi ti urla perché ti voglio bene, cretina! Guardati!” Continua ad urlarle prendendola per le braccia con forza e alzandola in piedi, portandola davanti allo specchio.

No, lasciami, Will!” Chiude gli occhi. Ormai la sua immagine l'aveva già vista troppe volte.


 

< Che cosa devo fare? > Si chiede accucciandosi. < Sto rovinando tutto! Will è arrabbiato con me. Lui mi ama. Ma perché allora continua a flirtare con altre ragazze? >

All'improvviso sente qualcuno bussare alla porta.

< Avanti. >

La porta si apre piano piano lasciando vedere la faccia di Will.

< Oh, cavolo, Will che ci fai qui? > Gli dice guardandolo con gli occhi spalancati.

< Amore, che cavolo stai facendo? > Le chiede mettendosi faccia a faccia con lei. Will si avvicina ancora, tentando di baciarla, ma lei si ritrae.

< Che cazzo ti prende, Domi?! >

< Will, io sono incazzata nera con te! Dovevi stare con me, e invece te ne sei andato a fartela con chi ti pareva, e solo dopo sei tornato da me. Io non so più nemmeno se ti amo. >

< Cosa?! > Le chiede con un'espressione di rimprovero. < Bambolina, se mi hai amato una volta, mi amerai ancora. > E così dicendo se ne esce dalla porta, lasciando di nuovo Domi, nel silenzio delle sue ossessioni.


 

< Che piccola stronza! > Afferma Will uscendo e rincontrando Jeff fuori dalla porta.

< Che è successo? Sta sempre male? >

< Cazzo, sì. E dice che non mi ama più. >

< Oh... > Jeff, sospira, dando delle pacche sulle spalle a Will, nel tentativo di consolarlo. < Dai.. tranquillo. >

Si avviano pian piano verso il centro della città.

< Quanto tempo ti manca per prendere il diploma? >

< Solo un paio di giorni. >

< Beh, però ci mancano ancora un po' di soldi... >

< Provvediamo allora, no? > Dice Jeff, guardando Will con un sorrisetto mentre allungava leggermente il passo.

Will ridacchia e lo segue.

Si fermano davanti ad un negozio di dischi.

< Freghiamo dei dischi e li andiamo a rivendere al negozio dall'altra parte, ok? >

Jeff annuisce ed entrano con fare indifferente. Jeff prende un disco degli Eagles e si dirige verso il bancone.

Nel frattempo Will prende quanti più CD possibili. Riesce ad infilarsi un po' dischi sotto la maglia e uno nei pantaloni, per poi uscire a gambe larghe dal negozio.

Jeff lo raggiunge poco dopo.

< Cazzo, amico! Mi sono quasi spaccato un coglione... > Dice massaggiandosi la parte dolorante, allungano il CD verso l'amico, che lo guarda schifato senza nemmeno toccare un angolino del disco.

< Andiamo a rivenderli vai... Quanti ne hai presi? >

< Sei. > Gli rispose con aria sofferente.


 

< Perfetto. 50$... Stupendo.. > Dice Jeff sarcastico guardando i soldi nelle sue mani.

< Ma che cavolo dove me li mettevo? > Gli dice Will allargando le braccia.

< Potevi mettertene almeno un altro nei pantaloni. >

< Si certo! Con un CD ho martirizzato il mio povere testicolo destro.. se mi ce ne mettevo un altro mandavo in supplizio pure l'altro e allora addio fertilità e addio figli... >

Ridono insieme mentre camminano verso casa.



Mah.. questo è un capitolo un po' strano. Non sapevo bene come scriverlo. Non mi piace nemmeno più di tanto.. però... boh, mi serve per collegarlo al prossimo che sarà molto importante.
Grazie ancora a chi legge e soprattutto a chi recensisce! : *


MahMMMM 

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Capitolo 24
*** cap 24 ***


 

< Io esco. > Dice Will mettendosi avviandosi verso la porta.

< Guarda di non fare le tue solite cazzate! > Gli urla Stephen. < E che tu sia a casa per le sette, chiaro? >

< Si, si, ciao. > E se ne esce, dirigendosi verso casa di Jeff.


 

< Domani è il grande giorno eh! Ah, povero Jeff, lo aspetta l'esame. > Gli dice ridendo.

< Ma vaffanculo, Will! Se non altro poi non rimetterò più piede in una scuola... >

Poi si dirigono verso il loro solito ritrovo al Columbian Park, per incontrare gli altri ragazzi.


 

Come al solito finirono per ubriacarsi.

< Tuo pa' non ha dettato le regole stasera? > Chiede David.

< No, l'ha fatto... Ma tanto mi accusava anche quando non facevo nulla, per cui tanto meglio che scopra alla cosa c'è di tanto male... > Gli risponde Will sovrappensiero. < Ah, io me ne devo andare... Mio padre mi ha detto che devo essere a casa alle sette... >


 

Dopo essersi salutati, Will si dirige verso casa.

Non c'è nessuno. Will si guarda intorno, poi si dirige verso la cucina. Attaccato al frigorifero c'è un piccolo foglietto di carta.

Siamo andati in chiesa. Mi aspetto che tu sia ritornato a casa alle sette come promesso.”

Will sospira. “Finalmente, casa libera.” Pensa dirigendosi verso camera sua e accendendo ad alto volume la sua radio. Le note trascinanti di 'Poison' di Alice Cooper invadono la casa.

< Vediamo se adesso riesco a trovare il mio libro. > Dice Will andando verso camera dei suoi.

Stephen glielo aveva confiscato in quanto considerato blasfemo.

Entrato in camera, Bill inizia a frugare nel cassettone vicino al letto. Cercando trova due diplomi. Li tira fuori sorridendo.

< Stephen L. Bailey... e Sharon E. Rose... Rose?! Mica si chiama Rose... Lei si è sposata solo con papà.. Mah... > Will inizia a sentirsi agitato. Continua a frugare. “Certificato Di Adozione”

Will rimane senza fiato. Prende il foglio e inizia a leggere. Le parole iniziano a venirgli fuori confusionariamente, sentiva la testa girare. “ William Bruce ROSE”

< Lui non è mio padre.... > Mormora. < Lui non è mio padre. > Iniziava ad arrabbiarsi. “Quello stronzo mi ha rotto le palle per tutto il tempo, cercando in tutti i modi di controllarmi e non è nemmeno mio padre?!” Pensa stringendo le carte in un pugno.

Sotto ancora, trova un foglio un po' sciupato. “Divorzio”

William Rose. La data è successiva alla data della mia nascita!” Will rimane parecchio tempo fermo e zitto, fissando un punto indefinito nel muro bianco, cercando di riordinare un po' le sue idee e i pensieri.


 

Circa tre quarti d'ora più tardi, Stephen, Sharon, Amy e Stuart, sono di ritorno dalla chiesa. Parlano e sembrano felici.

Will decide di scendere e di chiarire la questione.

< Ehi, William. > Lo saluta Sharon, seduta sul divano.

Bill respira, cercando di calmarsi, per poi tirare su i documenti che aveva trovato.

< D-Dove-? > Sharon è diventata immediatamente nervosa. < Dove li hai- >

< Mi hai mentito! > Le urla Will.

< Ehi, che succede qui? > Chiede Stephen spuntando dalla cucina con aria adirata.

< No. Non ti ho mentito! > Si difende ignorando per la prima volta la presenza del marito.

< Lui non è mio padre! > Continua Will. < Tu mi hai cresciuto facendomi pensare che lui lo fosse. Questo non sarà mentire, ma è davvero fottutamente vicino, cazzo! >

< Questo è ingiusto, William. Io stavo cercando di proteggerti. >

< Oh, sì beh certo! Proteggermi.... Invece vivere in casa con lui è proprio sicuro per me! > Urla indicando Stephen. < L'ha mai notato questo? > Chiede tirandosi su una manica e mostrandole un grosso livido violaceo davvero scuro e dolorante. Negli ultimi tempi, da quanto Will aveva lasciato la scuola, Stephen aveva avuto l'impressione di aver perso sempre di più il controllo su Bill, e questo lo aveva fatto impazzire, aggravando gli abusi e i maltrattamenti.

Sharon inizia a piangere. Non voleva che questo accadesse. Non avrebbe retto un altro divorzio.

< Si, certo, continua a piangere mamma, come hai sempre fatto. Vaffanculo! >

< Ehi, ascoltami bamboccio..! > Gli dice Stephen prendendolo stretto per il braccio.

< Considerando le circostanze non credo di doverlo fare. > Will riesce a divincolarsi e ad uscire velocemente dalla porta.

Si sentiva davvero uno straccio.


Ecco, il distacco finale tra Will e la sua famiglia. Penso che tra poco arriverò alla fine di questa ff.
Grazie ancora a tutti. Un bacio : *

Ecc 

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Capitolo 25
*** cap 25 ***


Ecco ci siamo... Ormai è tutto finito. Addio famiglia, addio LaFayette. Addio Amy... Ormai sono arrivato ad un punto di non ritorno, piccola. Come cazzo farò a lasciarla?” Pensa mentre si dirige verso casa di Jeff, l'unico che davvero fosse a conoscenza di ciò che succedeva in quella casa, non appena la porta si chiudeva e li isolava dal mondo.

Will è davvero incavolato e confuso. Non sa se ridere del fatto che era fatta, ce l'aveva fatta, era tutto finito; Se arrabbiarsi e fare una sfuriata pazzesca, cosa che avrebbe riattirato i poliziotti su di lui; Se piangere perché era stato preso in giro, era stato maltrattato, era pronto a lasciare Amy nonostante tutto.

Tutte e tre le opzioni gli sembrano valide arrivato davanti a casa di Jeff, per cui l'amico si ritrova davanti Will che, con le lacrime agli occhi, ride urlando e distruggendo gli oggetti da giardino che gli capitano sotto mano.

< Will ma che cazzo è successo? Sei impazzito? Non puoi distruggere così la roba, mi mà si incazzerà da morire! > Cerca invano di calmarlo Jeff.

< Vuoi sapere che cosa è successo? > Gli chiede Will camminando incavolato verso di lui. Per un attimo Jeff temette di fare la stessa fine del corpo del nanetto da giardino lasciato a riposare sull'erba fresca a qualche metro di distanza dalla sua testa.

< Mio padre non è mio padre! > Esclama davanti alla faccia inebetita di Jeff.

< Eh? >

< Stephen non è mio padre! Ho trovato dei documenti. Il mio padre biologico è un certo William Rose. Di sicuro è da lui che ho preso il mio nome... >

< Oh, cazzo, Will. E tu... come stai? > Gli chiede premurosamente, invitandolo ad entrare e a prendere qualcosa da bere.

< Come vuoi che stia Jeff? > Gli dice con una notevole quantità di amarezza in bocca. < Come staresti se tutto ciò a cui hai creduto non fosse altro che spazzatura e tu ne venissi sommerso all'improvviso? Un merda, Jeff. Così mi sento... >

Jeff apre la bocca, cercando di trovare parole confortanti per l'amico, ma viene preceduto dal suono del telefono.

< Sì? Oh, ciao! Cosa? Perché? State scherzando? Stavamo andando bene... Ma che centra potete venire anche voi... E allora perché ci date la colpa?! Sì... va bene, ciao. >

Jeff riaggancia la cornetta e sospira, per poi posare il suo sguardo su Will che attendeva la notizia.

< Siamo senza band... >

< Cosa? > Chiede Bill alzandosi in piedi. < Ci hanno mollato? Perché? >

< Dicono che per loro è troppo.. Volevano solo fare della musica in un garage a LaFayette e non volevano provare a sfondare veramente... Gli AXL ufficialmente non esistono più... Che tristezza.. La nostra prima band è già finita dopo nemmeno un anno... >

Will sospira rumorosamente. < Non voglio lasciare tutto... Gli AXL sono la base da cui io voglio partire e vincere. Non voglio che il nome che ci ha visto nascere, muoia proprio ora... >

< E che vuoi fare? Continuiamo la band laggiù? >

< No... Visto che non voglio condividere il mio nome con quello che dovrebbe essere stato mio padre e che quindi mi trovo senza nome... Da adesso penso di volermi chiamare Axl.. Suona strano.. Ma fa il suo effetto. E basta con Bailey... Voglio andarmene da qui, voglio cominciare tutto di nuovo. >

< Beh, partiamo adesso? > Chiede Jeff sorridendo eccitato all'idea di andare a Los Angeles con il suo migliore amico a realizzare un sogno.

< Prima dovrei andare da una persona... >


 

< Domenica vai ad aprire, per favore? > Le chiede suo padre.

La ragazza scende velocemente, borbottando per andare ad aprire la porta.

< Oh, ciao Will... > Lo saluta cercando di non arrossire.

Non è possibile che nonostante tutto, non riesca ancora ad abituarmi alla sua presenza e al suo sguardo. Nonostante ciò che mi ha portato a fare...”

< Ciao, bambolina. > Le si avvicina e inizia a baciarla come non ci fosse nient'altro al mondo che avrebbe preferito fare. E Domenica non riesce a non farsi trasportare da tutta quella passione che per così tanto tempo si è negata.

< Io vado a Los Angeles. >


Nero.


Ok... Non sono mai stata brava con i finali.. Soprattutto se finali felici, per questo cerco di evitarli... Qui preferisco lasciare a voi e alla vostra incredibile immaginazione i risvolti finali della storia... Spero sia piaciuta... Siamo giunti alla fine. Un po' triste un po' sollevante.
Comunque penserò ad una nuova storia e inizierò a pubblicarla giusto per darvi noia! xP   xD
Grazie ancora a tutti quelli che hanno letto e/o recensito!! : *

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