ROCK N’ROLL
Il ritmo sincopato di una canzone di Buddy Holly, trasmessa da una radio
sul furgone, era l’unico rumore che si sentiva per la strada, mentre i ragazzi
sopra di esso ridevano sommessamente, per quelle due ragazze vestite in modo
così strano, quelle ragazze che guardavano pietrificate il loro chitarrista,
come se avessero avuto un’apparizione divina.
Imbarazzato dal silenzio, John abbassò lo sguardo sulle sue gambe
incrociate, mentre le sue guance si coloravano di rosso , cercò di sembrare
disinvolto e sollevò di scatto la testa, facendo muovere il ciuffo di capelli
che aveva sopra la fronte e, con un gesto fluido, come per tirare fuori una
pistola dalla fondina porse ad entrambe la mano, mentre le fissava con occhi
stretti, lo sguardo luminoso ed un sorriso provocatorio.
Combattute fra la voglia di urlare e quella di saltargli addosso,
dall’enorme confusione nella testa di Costanza riuscad uscire solo un “Bella
chitarra…”, detto con voce bassa e tremante, mentre Bianca, che si teneva le
mani ben affondate nelle tasche con tutta la forza di volontà che aveva disse
“Ehm…”
John spalancò gli occhi e
si protese in avanti, entusiasta “ Davvero ti piace? Sai
suonare?”
Costanza, cercando con tutte le
sue forze un po’ di contegno, rispose finalmente a tono “So suonare un po’ il
piano, ma vorrei imparare a suonare la chitarra….E poi c’è Bianca che suona il
basso.” E diede una spintarella con il piede a Bianca, che si risvegliò, come se
fosse stata percorsa da una scossa elettrica e disse “ Si, suono anche io un
po’."
“Fantastico! Potrei insegnarti, e tu potresti suonare il basso con noi!”
disse John spostando gli occhi da una verso l’altra e con un sorriso intrigante
stampato in volto.
“Come mai quella ragazza è vestita da uomo?” urlarono i tizi sul furgone,
mentre John osservava i vestiti delle due ragazze di sotto in su, soffermandosi
sul maglione e i pantaloni di Costanza, che effettivamente assomigliavano agli
abiti che portava lui d’inverno, si mise a ridere osservando i loro capelli
tutti scompigliati e quegli stupidi occhialini tondi da nonnetta che portava Bianca. Sempre
molto perplesso, le invitò a salire sul furgone, mentre loro si guardavano
intormo e soprattutto dietro, mentre John le aiutava a salire.
Non appena le due ragazze furono salite sentirono vari sguardi puntati
nella loro direzione, sguardi che le scrutavano con estrema attenzione ed anche
un po’ di diffidenza.
“Ehm…ciao!” abbozzò
Bianca, agitando la mano a mo’ di saluto. La risposta fu un grugnito generale,
seguito da qualche occhiata di troppo al vestito di bianca, troppo attillato per
i canoni dell’epoca.
Nel frattempo, anche John era salito, non senza aver guardato di nuovo il
maglione ed i jeans di Costanza e l’abito attillato di Bianca e, dopo aver dato
un colpo con la mano sul tettuccio del guidatore, seguito da un “Ci muoviamo,
amico!” il furgoncino riprese la sua corsa.
Bianca e Costanza si
sedettero su una panca che un ragazzo biondo aveva lasciato libera per loro ed
osservarono quel John sedicenne che si sedeva e si accendeva una
sigaretta.
“Allora…state andando alla festa perché vi piace lo skiffle?” chiese loro
dopo aver aspirato il fumo e socchiudendo gli
occhi.
“Ehm, veramente…” balbettarono le due amiche guardandosi, stupendosi
dell’estrema naturalezza con la quale John parlava con loro, come se fossero
state due persone che conosceva da anni, anziché due perfette sconosciute
vestite come delle matte.
“Veramente noi ascoltiamo il rock!” esclamò
Bianca.
“Si!” si aggiunse subito Costanza “ Tipo i Pin…ehm, tipo
Elvis!”
“E anche i B…cioè…anche Buddy Holly!” esclamò Bianca
annuendo.
“Davvero?!” disse John
sillabando lentamente e sgranando gli occhi.
Poi, cominciò a sussultare e a fremere, come se fosse in preda ai brividi
“Davvero?” ripeté con aria estasiata “voi,,,voi ascoltate il rock n’roll? Chiese al culmine della
meraviglia.
“Beh si. Perché, che altro c’è da ascoltare?” cercò di ironizzare
Bianca.
“Lo sapete che io vi amo?” disse lui sempre con quell’aria
esterrefatta.
A questo punto Costanza non capiì più nulla e cominciò a ridacchiare in
maniera preoccupante, mentre Bianca rimase
pietrificata.
“Ho detto qualcosa che
non va?” chiese John in tono colpevole.
“Ehm no John.E’ solo che..ehm, noi…” stava iniziando a dire Bianca, prima
di bloccarsi. Cosa avrebbe potuto dire, del resto?
Costanza cercò di stemperare la tensione “E’ solo che mi sono ricordata
una cosa divertente.” Buttò li in tono evasivo.
“Cosa? Oh, se è una cosa
divertente voglio saperla anche io!” si animò subito John
Dopotutto erano simpatiche quelle due! Completamente pazze, si…ma simpatiche
e molto carine!
Bianca e Costanza si guardarono, preoccupate, lo sguardo di ognuna
comunicava all’altra una cosa sola: vuoto
totale.
Costanza sparò la prima cosa che le venne in mente “Cucchiaio!” e lanciò
un’occhiata supplichevole a Bianca, che si mise a ridere rompendo il silenzio e
la perplessità che aleggiavano nel furgone.
Costanza rise a sua volta e insieme finsero di aver detto una cosa molto
divertente.
John all’inizio le guardò basito, poi, per non fare brutta figura
proruppe in una risata forzata e tremolante. Costanza si soffermò qualche
secondo a guardare quegli occhi stretti e brillanti, umidi per lo sforzo di
ridere e non riusciva a capacitarsi: tutta quella forza che, attraverso la
musica, le era stata trasmessa,
risplendeva in quello sguardo pieno di ribellione e di vita; sentiva che da
quello sguardo sarebbe scaturita una rivoluzione.
John, intanto, aveva
ripreso a parlare, entusiasta, e anche gli altri ragazzotti discutevano di
musica.
“Ma per voi cosa significa rock? Perché vi piace?” chiese il ragazzo, con
una curiosità quasi morbosa: si vedeva che quello era un argomento importante
per lui.
“Per me il rock è
libertà!” disse Bianca, decisa. Quella musica la avevasempre resa sicura di un
rifugio, di uno spazio libero in cui ogni cosa è permessaEra un’appiglio, un
faro nel mare in tempesta. Era una musica capace di farla sentire
viva!
Costanza la guardava, sorridendo: sapeva quanto quella cosa fosse
importante per lei, ed era bello vederla così convinta.
“Io..non so..dovrei pensarci.” Disse Costanza con quel tono da eterna
indecisa. A volte invidiava Bianca, che era sempre così sicura di quello che
diceva, almeno nell’apparenza.
“Quando ascolto qualcosa sento come una scossa che mi percorre dalla
testa ai piedi e sento come una spinta, dentro di me, Sento il potere di
cambiare qualcosa e mi sento collegata con tutto questo, ma allo stesso tempo
diversa e potente…si, potente…” il suo tono di voce
era tronato flebile e tremante, mentre John e Bianca la guardavano sorridendo
emozionati.
La discussione fu interrotta dalla frenata brusca dell’autista e da un
vociare indistinto, misto al suono di chitarre; erano arrivati a St. Peter’s
Church!
PENNY
LANE:
Ed
ecco il terzo capitolo della storia! Capitolo che ha richiesto tempo e tante
riflessioni. A differenza dei due precedenti, che sono stati scritti
“singolarmente”, questo capitolo è stato scritto “a quattro mani”, da me e
Costanza nei ritagli di tempo e in alcune uscite pomeridiane. Passo a
ringraziare per le recensioni (ovviamente anche a nome di Costanza
Ps a chi interessa, ecco qui il link della canzone di Buddy Holly "citata" all'inizio -----http://www.youtube.com/watch?v=v9ZID-xFrIg
J
Luna Lennon:
Ah,
anche io provo la stessa sensazione, ogniqualvolta guardo la foto di John a St
Peter e quando ascolto il frammento di registrazione di quel giorno,( per non
parlare dei brividi che ho provato quando sono stata veramente sul posto, a St
Peter *.*) Sono/siamo contente che
la storia ti piaccia! Grazie per la recensione J
Marty:
Ahaha
si, John era un po’ un…discolaccio, per usare termini appropriati (biografia di
Norman docet) Liverpool è bellissima, provvedi di andarci prima o poi. Male che
vada organizziamo un mega viaggione noi Beatlesiane di EFP! Grazie per la
recensione J
Zaz:
Ebbene
si, le nostre due eroine lo hanno beccato (aiutate dal mistico potere della
“botta di culo”) e sono perfino
riuscite a farsi il tragitto coi Quarrymen U.U
Al
barista che odiava John ho pensato subito, già mentre scrivevo le prime frasi
del capitolo….ci stava troppo e sarebbe servito per evidenziare il “divario” che
c’è fra il John tutto pacifista che conosciamo…..e il giovanotto scapestrato che
era una volta ( <3)
Grazie
per la recensione!!
GRAZIE ANCHE A
CHI HA SOLTANTO LETTO…ALLA PROSSIMA! ;)
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