I cambiamenti servono

di RbiliusW
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I primi problemi ***
Capitolo 2: *** Ci vediamo Ronald ***
Capitolo 3: *** E' ora ***
Capitolo 4: *** Ritornerò ***
Capitolo 5: *** Novità ***
Capitolo 6: *** Sorprese ***
Capitolo 7: *** Torno presto ***
Capitolo 8: *** Casa,dolce casa ***
Capitolo 9: *** E' davvero cambiata ogni cosa?? ***
Capitolo 10: *** Speranza di chiarimento ***
Capitolo 11: *** Paure ***



Capitolo 1
*** I primi problemi ***


 'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

Nessuno si rese conto dei giorni che passarono. Accadde così in fretta che metabolizzare tutto diveniva complicato. La fine della guerra aveva portato gioia,solo felicità, la fine di sofferenze,della paura e l’inizio di qualcosa di nuovo. Erano tutti radiosi e contenti. Gli amici deceduti vennero ricordati come degli eroi che avevano contribuito a salvare il paese dalla tirannia. Per qualcuno fu più difficile superare la loro morte. Alla Tana il clima era astio. La signora Weasley aveva ricevuto un grosso colpo,la morte del figlio l’aveva completamente distrutta e il giorno del funerale aveva avuto continue crisi di pianto. Neanche oggi,dopo ormai quattro mesi,si pensava avesse ancora superato la perdita ma quantomeno aveva cambiato atteggiamento. Infatti da qualche settimana la signora Weasley aveva ripreso le sue faccende domestiche,occupava tutto il suo tempo come poteva e evitava di fermarsi anche solo un secondo. Questo irritava molto il marito che avrebbe preferito lasciasse gli inutili lavori ai figli o a lui stesso poiché,a suo parere, avrebbe dovuto riposarsi o almeno non stancarsi troppo. Le continue prediche,comunque,non servirono a farle cambiare idea,così,seppur contrariato,si arrese ad insistere anche se capitava che qualche volta gli lanciasse sguardi eloquenti. Purtroppo la tensione in famiglia non era dovuta solo alla padrona di casa. Neanche i figli erano sereni e davano alcune preoccupazioni ai genitori. George aveva deciso di tenere il negozio. Era la sua vita,aveva rinunciato a tanto per investire in quel progetto,lui e suo fratello,e non voleva venderlo anche a costo di star male ogni giorno oltrepassando la soglia di quel posto che,automaticamente,lo faceva sempre pensare a Fred. Inizialmente la madre prese di buon grado la sua scelta ma dovette ricredersi,suo figlio aveva perso il sorriso al lavoro,aveva perso l’entusiasmo,aveva perso una parte importante di sé e nessuno riusciva a capire se sarebbe più tornato come una volta. Ginny,invece,era tornata ad Hogwarts,ma non era molto convinta della sua scelta,parlava di interrompere l’anno dopo natale,di andare a vivere da Harry. La madre,nelle lettere che le scriveva spesso,cercava di persuaderla a cambiare idea,soprattutto per quanto riguardava la seconda scelta. Era fin troppo presto parlare di convivenza alla sua giovane età. E poi c’era Ronald. Era divenuta una preoccupazione anche del padre quel ragazzo. Aveva deciso di smettere gli studi,non gli erano mai interessati e non aveva nessun progetto. Stava tutto il giorno nella sua stanza,sdraiato sul letto. I genitori,per quanto potevano,avevano fatto tutto il possibile,cercando parlarci e capire cosa non andava,perché nemmeno Ronald era più lo stesso. Era un miracolo sentirlo parlare e quando lo faceva aveva una voce torturata. Un terribile sguardo assente,perso nel vuoto. Ci si chiedeva cosa potesse pensare….


Mi sono stancato delle attenzioni che tutti mi dedicano. Non sono pazzo e credo di aver fatto capire bene a tutti quanti che ho solo bisogno di stare da solo. Maledizione! E’ morto mio fratello,mio fratello. Non penso sia difficile da comprendere..ho solo bisogno di stare da solo a pensare,accettare l’accaduto,cercare di smettere di pensarci in continuazione. Io e Fred non eravamo molto legati,non come lui e George,ho sempre dovuto subire i suoi scherzi,le sue derisioni,ma era pur sempre mio fratello e gli volevo bene,tanto bene,e il pensiero che non ci sia più mi affligge. Ho troppo a cui pensare e non so come agire,cosa fare del mio futuro. Qualcuno sta bussando alla porta,dev’essere ancora mia madre che mi prega di mangiare di più altrimenti scomparirò dalla faccia della Terra. Stamattina non sono sceso per la colazione. Che noia!

-Tesoro,Hermione è venuta a trovarti,apri per favore?- chiede la signora Weasley
Accidentaccio! Ci voleva anche questa..rispondo con un grugnito d’assenso e tirandomi su dal letto vado ad aprire la porta della camera.

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Capitolo 2
*** Ci vediamo Ronald ***


Presi un bel respiro e aprii la porta. C’era solo Hermione davanti a me,mia madre si doveva già essere allontanata. Un altro respiro. Lei parlò per prima

-Ciao,come stai?-

-al solito,tu? Come procedono gli studi?- chiesi io con tono un po’ seccato

-direi abbastanza bene,ho chiesto alla McGranitt un giorno libero per venirti a fare visita,oggi c’era l’uscita a Hogsmeade.. quindi mi è bastato insistere un po’ per convincerla,non è stato difficile. Era per una giusta causa- rispose imbarazzata.

Dopo alcuni minuti di silenzio,quando capì che non avevo nulla da dire,parlò di nuovo.

 -Ron so che non è un bel periodo per te però gradirei che tu iniziassi a parlarmi,lo sai che con me puoi farlo,puoi dirmi tutto ciò che vuoi. Io sono qui per te,e vorrei aiutarti a superare questo momento. So che è difficile,io sono figlia unica e non so cosa si può provare ma posso immaginarlo…-

- oh per la miseria Hermione quante stronzate! Smettila! Ti avevo chiesto del tempo,non che mi stessi addosso come un mastino. Ce la faccio benissimo da solo grazie comunque per l’offerta caritatevole. Sarebbe meglio che non venissi più qui..infondo mancano pochi mesi a natale- lo dissi bruscamente.

Non era mia intenzione ferirla ma mi sentivo soffocato e oppresso e tutta questa gentilezza non la potevo sopportare oltre. -scusami,non volevo farti arrabbiare. Come vuoi,per me va bene, ci vediamo a natale allora. E’ meglio che vada..- rispose alzandosi per raggiungere la porta.

Tipico di Hermione: piangeva sempre. La cosa che più mi faceva arrabbiare e che vederla con le lacrime agli occhi faceva stare male anche me,mi venne un groppo alla gola vedere il suo sguardo triste, le guance bagnate…. Così la fermai,tirandola per un braccio e la strinsi forte a me. Lei scoppiò in lacrime e nascose il viso nel mio petto.

-Hermione non piangere,sai che ci sto male quando sei triste! Non voglio peggiorare le cose e so che probabilmente dopo quello che era successo tu ti aspettavi di più da me,un qualcosa di più per noi. Credimi,anch’io voglio le stesse cose,ma non è il momento adatto-la scostai dalla mia stretta per poterla guardare negli occhi,o per meglio dire,per controllare la sua reazione,e continuai –non so nemmeno cosa dirti e non so spiegarti cosa provo.-

-Provaci,posso capire. Io voglio saperlo,devo. Non importa se quello che hai da dirmi mi farà stare male,davvero non importa. Vorrei che tu fossi sincero con me perché la nostra situazione mi fa andare in crisi. Io non so cosa fare.-

A quelle parole cercai di pensare a cosa rispondere,di mettere in chiaro le idee. Volevo trovare un modo per dirle tutto,ma ogni cosa era complessa e quello che avrei avuto da dire,anche nella maniera migliore,non sarebbe sembrato meno doloroso. Così chinai il capo perché adesso la sua reazione la temevo.

-Forse è meglio che ti siedi un attimo. Ho qualche novità,non ci girerò molto intorno. Ho deciso di partire. Me ne vado via,credo in America o in Italia,devo ancora decidere. Ho qualche risparmio da parte. Non più di anno comunque.- mi resi conto di aver parlato a bassa voce,ma ero sicuro che avesse capito tutto. Mi tirò un ceffone che,ad essere sinceri,neanche mi face male. Ripresi a parlare subito,non volevo che lei dicesse nulla finché non avesse avuto una mia spiegazione.

- Avevi detto che avresti provato a capirmi e che con te potevo parlare di tutto. Ti sto parlando e vorrei potessi provare a capirmi. Hermione io non sto più bene qui. Voglio solamente allontanarmi per un po’ per cercare di capire quello che voglio,perché io non lo so. Fred è il mio pensiero fisso che mi tortura,è un peso che ho sempre addosso,non riesco a fare nulla se non stare sdraiato sul letto,non riesco a guardare mia madre negli occhi perché non reggo il suo sguardo,non sopporto vederla così, mi viene da vomitare ogni volta che mi chiama a tavola e quando scendo in cucina tengo sempre il profilo basso per paura che dica qualcosa. Ho paura di dimenticarlo e di non dimenticarlo e che forse provare a sorridere domani è troppo presto o tardi. Non so nemmeno che farmene del mio futuro,cosa voglio essere,cosa voglio diventare. Io Hermione mi detesto e non posso farmi amare da te e non capisco nemmeno perché tu mi ami.- alzai lo sguardo verso di lei-tu sei una donna,la sei sempre stata,col tempo sei maturata,ma eri già una persona responsabile e più o meno autonoma quando ti ho conosciuta,te la sei sempre cavata da sola. Io mi sento ancora quel ragazzino spaesato e con il naso sporco di 7 anni fa. Ancora la persona derisa da tutti per la classe sociale,la mancanza d’ingegno,io sono ancora quel bambino Hermione e sento il bisogno tremendo di cambiare e me ne voglio andare via di qui,ho bisogno di un altro ambiente,dove nessuno mi conosce,dove posso essere chi voglio essere,dove trovare qualcosa di nuovo…- mi copro la faccia con le mani,mi sento crollare.

Apro gli occhi per scorgerla e non ha nessuna espressione sul volto. Mi fissa per un po’ e poi mi dice

- va bene. Hai ragione,forse è meglio che tu cambi aria.- scosta il viso,poi si alza,mi sorride –ci vediamo Ronald.

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Capitolo 3
*** E' ora ***


La guardai andarsene con impotenza. Non volli fermarla di nuovo, pensavo che fosse meglio non renderla più difficile di quello che era. Sprofondai la testa nel cuscino per soffocare i cattivi pensieri e mi addormentai.
Mi venne a svegliare mia madre,circa tre ore dopo,chiedendomi di scendere a tavola senno il pasto si freddava. Forse avrei dovuto parlarne anche a loro delle mie intenzioni per evitare sorprese semmai un domani mi sorprenderanno a preparare le valigie. Si,era giusto dirglielo. Scesi le scale in fretta,non ero preoccupato o agitato,speravo solo di non rendere le cose più complicate a mia madre. Guardai quel tavolo pieno di meraviglie,c’era anche la torta al rabarbaro. Si era data da fare questa volta per farmi mangiare. Mi guardò arrivare e con una certa noncuranza disse

-Caro,Hermione poche ore fa se n’è andata piangendo,non mi ha neanche salutato..è successo qualcosa? Avete forse litigato?- il tono cambiò,adesso sembrava preoccupata.

-No mamma,non abbiamo litigato,papà torna per pranzo?-

-Oh sì certo-disse dispiaciuta per il cambio d’argomento,evidentemente sperava di saperne di più,- mi ha mandato un gufo qualche minuto fa,l’hanno trattenuto al Ministero però sarà qui a momenti,possiamo iniziare anche senza di lui se hai fame. –

-Tranquilla mamma,un po’ di fame ce l’ho ma sarebbe scortese non aspettarlo-

-come vuoi,basta che non ti passi l’appetito,oggi mi sono data da fare-
Si misero a sedere e aspettarono il padre tornare dal lavoro che non tardò più di tanto.
Il padre,durante il pranzo,parlò di alcuni avvenimenti e aggiornò la famiglia delle novità. Si stavano dando tutti un gran da fare per arrestare i Mangiamorte entrati in clandestinità e argomentò anche fatti più ordinari. Finito anche il dolce mi alzai in piedi e decisi,come per Hermione, di usare l’improvvisazione,e senza girarci intorno parlai

-papà tu devi tornare subito in ufficio?-

- Sì però non ho poi tutta questa fretta,hai bisogno di qualcosa Ron? – mi chiese

-Si in effetti vorrei parlare a tutti e due,ho preso una decisione e spero mi appoggerete perché per me è l’unica soluzione- feci una breve pausa –sto per partire. Ho fatto richiesta a qualche campo di Addestramento Per Maghi, è un allenamento che rafforza il fisico,qualcosa di simile. Sto aspettando una conferma dall’America e dall’Italia. Ho bisogno di andarmene da qui.-
La prima a parlare fu mia madre,che era allarmata e sbigottita,si vede che si aspettava tutto furché quello.

-Ronnie,ma Hermione? Pensavo che fra voi due ci fosse qualcosa? La lasci così? Sei sicuro? Insomma,lo dici come se nulla fosse..e poi quanto dovrebbe durare questo addestramento? Quando tornerai?-

-Mamma con Hermione ci ho già parlato io e non è una cosa di cui ti devi preoccupare tu. Penso di tornare fra un anno,o forse saranno due,non lo so. Il tempo che mi serve. Ve lo ripeto,ho bisogno di andarmene-

-Va bene figliolo,ti posso capire. Spero solo possa servirti e che troverai quello che stai cercando-

-Grazie papà,adesso se è tutto e non avete altre domande io tornerei su in camera.-

-Certo- disse mio padre.

Mia madre era sbiancata,la stessa reazione di Hermione. Andai su e chiusi la porta alle mie spalle. Era andata anche questa, mancava solo Ginny e Harry ma gli avrebbe avvisati più tardi,magari poche settimane prima di partire.
Passai il resto del pomeriggio a contemplare la parete di fronte a me senza pensare a nulla in particolare. Verso sera arrivò un gufo che non riconoscevo e che atterrò sul davanzale della finestra. Pigramente mi alzai,mi avvicinai a lui e sfilai la lettera dalla sua zampa. Non la lessi nemmeno tutta era il Campo d’Addestramento per maghi dell’Italia. Mi avevano preso e mi bastò leggere la prima riga per saperlo. Poi sfogliai il secondo foglio in cui vi era l’orario della partenza e il giorno. Una settimana e se ne sarebbe finalmente andato…

 

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Capitolo 4
*** Ritornerò ***


 

La mattina mi alzai presto e scesi per la colazione.
Mio padre non era ancora andato in ufficio.

-Buongiorno papà,’giorno mamma- dissi.

Intanto mi accomodai al mio solito posto e iniziai a sorseggiare del succo e a mangiare uova,bacon e toast,cosa che fece sorridere mia madre.

-Allora Ronald,perché ti sei alzato così presto oggi?-mi chiese

-Mmm vado a trovare Harry al lavoro,mi sembra giusto farlo sapere anche a lui e poi lo devo salutare,a Ginny purtroppo dovrò scrivere una lettera. Non è permesso fare visita a Hogwarts.- risposi

-Perché devi salutare Harry,caro? E poi Hogwarts è aperta di domenica.-

-Lo so ma domenica è troppo tardi,ieri sera ho ricevuto la risposta dall’Italia e sabato parto,perciò vado a salutare Harry,di solito la mattina non ha molto da fare e nei prossimi giorni dovrò preparare un paio di cose e fare dei giri a Diagon Alley – dissi finendo la fetta di pane tostato.

-Oh Ron ma è così presto,io pensavo che si parlasse di mesi,non di giorni..cioè fra 6 giorni parti e non ti rivedo per tempo indefinito? Mi sento male…-

- Molly non essere sciocca..quanto tempo credevi ci mettessero a rispondere? Ron è un uomo e ha fatto una scelta,come genitori possiamo solo appoggiarlo,di certo no gli tapperemo le ali,-e rivolgendosi a me - speriamo di rivederti presto Ronald- disse il Signor Weasley.

-Si certo pà,adesso scappo,scusate, ci vediamo stasera- e così detto uscii di casa e mi smaterializzai.
Ministero - Dipartimento Auror
Mi guardai un po’ intorno,come ufficio direi molto accogliente. Mi precipitai vicino a un grande bancone e mi rivolsi alla segretaria,era meglio sapere dov’era Harry senza fare troppi giri a vuoto.

-Mi scusi,cercavo Harry Potter,sa per caso dirmi dove posso trovarlo gentilmente?-

-scusi lei è?- mi chiese

-Oh certo! Scusi la maleducazione,sono Ronald Weasley- dissi un po’ impacciato.

- Glielo faccio chiamare subito,aspetti qui-
Risposi con un cenno d’assenso e dopo poco meno di 10 minuti Harry si avvicinò per darmi una pacca sulla spalla e un grande abbraccio. Passati i convenevoli mi rivolsi a lui seriamente.

-Hai sentito Hermione per caso?-

- si ecco non mi sembrava molto su di morale,avete litigato vero?-mi chiese.

-Accidenti no,abbiamo discusso. Gli ho detto che parto e sono venuto a dirti la stessa cosa. Questo sabato per la precisione. Vado in Italia,c’è un rinomato centro di Addestramento per maghi e lo faccio per staccare un po’,non so con precisione quando tornerò,a Hermione ho fatto credere tra un anno ma in realtà non lo neppure io,potrebbe volerci più tempo o meno .Devo riacquistare la mi serenità.-

-Non me lo aspettavo proprio amico. Cioè mi hai spiazzato..quando l’hai deciso?-

-Ho iniziato a pensarci circa 2 mesi fa ma la richiesta al campo l’ho fatta da poco,un paio di settimane,mi hanno risposto in fretta- dissi

- Wow..bè ecco non so cosa dire..mi mancherai fratello!-

-Anche tu,adesso è meglio che torni a lavorare,ti ho abusato troppo del tuo tempo,non voglio che ti metti nei casini.-

-Hai ragione,ci vediamo presto,mi raccomando scrivimi-

-come vuoi! – Harry si stava allontanando mentre lo salutavo con la mano da lontano,poi improvvisamente mi ricordai –ehi amico-

-dimmi- urlò Harry

- Mi raccomando trattamela bene mi sorella- gli feci l’occhiolino e abbozzai un sorriso
Lui rispose allo stesso modo,e con un sorrisetto piuttosto malizioso –Ci puoi contare..-

I seguenti giorni passarono velocemente,lo feci sapere a Ginny che era dispiaciutissima di non potermi salutare e che sperava che questo mio viaggio non durasse tanto. Per il resto preparai la borsa e qualche accessorio che ritenevo potesse rivelarsi utile.
Sabato mi dovetti svegliare presto,in salone mi aspettava mia madre e mio padre,venne anche George,Bill,Fleur . Salutai un po’ alla svelta, avevano tutti lo sguardo tristi e mi dispiaceva partire,mi sarebbero mancati tutti. Mia madre mi raccomandò di magiare,come al solito,di scrivere e tornare presto. Annuii senza promettere nulla. Oltrepassai la soglia della porta e mi lasciai la Tana alle spalle.

 

 NB: so di aver aggiornato molto in fretta ma fino a giovedì prossimo sarò via e mi dispiaceva lasciarla solo all'inzio,ringrazio per le recensioni. sono contenta che ad alcuni sia piaciuta.continuerò al mio ritorno

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Capitolo 5
*** Novità ***


Miseriaccia! Mi sono tagliato! Questi malefici rasoi babbani. Le sette e mezza. Ci metto troppo a farmi la barba,arriverò in ritardo come al solito. Mi vesto velocemente e al diavolo la colazione. Mi avvicino al letto e chinandomi sfioro le labbra di quella donna bellissima e meravigliosa. Ha il sonno leggero,speravo che si svegliasse. Sorrido. Assonnata alza leggermente la testa e mi bacia nuovamente.

-Buongiorno amore mio- dice.

-Buongiorno,dormito bene?- Le chiedo.

-No,mi hai svegliata-

-Non ho resistito,scusa. Oggi è una giornata importante.-

-Ah già,è vero!- sorride e sbadiglia- in bocca al lupo Ron!-

-Crepi. Ci vediamo stasera tesoro e alzati perché farai tardi pure tu. –

-Ricevuto,cinque minuti-
Con un crac mi smaterializzo in un vicoletto vicino all’entrata principale dell’ufficio. Cammino a passo svelto,tiro su la manica del vestito per controllare l’ora,la riunione inizia fra pochi minuti. Cavolo!

-Salve Signor Weasley- dice una voce conosciuta.

-Oh salve Richard-

-La stanno aspettando in sala riunioni,signore-

-Grazie-

-Ah signore,dimenticavo,è arrivata la posta,la signorina Smith l’ha riposta sulla sua scrivania- dice lui

-Magnifico,me ne occupo dopo,scappo.- rispondo

-Ah signore?- mi chiama

-Dimmi pure-

-In bocca al lupo- accenna un sorrisetto

-Crepi!-.
Corro verso l’ascensore,terzo piano. Le porte si chiudono. Uff,se andavo a piedi ci mettevo meno,questi aggeggi sembra che debbano trasportare elefanti,non potrebbero andare più veloci?!?! Finalmente! Percorro il corridoio e arrivato davanti alla porta busso.

-Ben arrivato Weasley -dice il capo.

-Buongiorno capo,mi scuso per il ritardo- dico dispiaciuto

-Non fa niente,siediti pure- con un cenno mi invita a prendere posto accanto a lui –senza di te non potevamo iniziare-.

Annuisco. Il capitano Stevens intanto riprese a parlare –allora signori,oggi è un gran giorno. Per qualcuno c’è in ballo tutto. Dobbiamo portare a termine la missione,il comandante,come tutti immagino sappiate,non ce l’ha fatta.- si prese una pausa di qualche minuto,aveva tutti gli occhi puntati addosso,compresi i miei,- devo sostituirlo,la procedura standard prevede che sia il più vecchio a prendere il suo posto,perché ha maggior esperienza,ma -e in quel momento si fermò a guardare Sam- io devo mandare il migliore. Come capitano mi devo assumere tutte le responsabilità,questa volta non possiamo fallire. Dobbiamo essere noi ad entrarne in possesso e tutti voi sapete a cosa mi riferisco. Non può cadere in mani sbagliate, sarebbe rischioso. Quell’oggetto ha poteri immensi e se usato male,nelle mani di un pazzo come Tom Riddle per esempio sarebbe la fine.-
Adesso ci fissavamo tutti con aria spaesata. Ci si aspettava una promozione e invece….
Si fermò a guardarmi,un po’ incerto, poi proferì parola

-Weasley sei con noi solo da tre anni,uno di questi lo hai trascorso per un duro addestramento che hai superato in modo eccellente se mi permetti,sei un fenomeno sul campo di combattimento,avrei bisogno che ti recassi sul posto come comandate della squadra speciale,titolo che avrai anche alla conclusione di queste spedizione. Te la sentiresti di partire?

 

Fatemi sapere se vi è piaciuto o meno. mi raccomando :)

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Capitolo 6
*** Sorprese ***


-Ecco capitano … io in realtà non credo di essere preparato a sufficienza per un incarico simile..non saprei proprio- ero sbalordito

-Weasley se ho scelto te è perché ti ritengo all’altezza del compito e perché mi fido ciecamente..ora comprendo che sia una decisione difficile e in aspettata. Pensaci sopra e fammi sapere entro stasera,lascio le tue faccende di oggi a Rick. Questo è quanto. Ci sono domande?- nessuno parlò. –bene potete andare-.
La riunione si concluse in fretta,mi recai nel mio studio. Il capitano aveva ragione: era una decisione difficile.

-Signorina Smith,Richard mi ha detto che c’è posta..-

-Si gliel’ho messa sulla scrivania Signore- rispose la segretaria

-Qualcosa d’importante?- di solito lei la controllava,aveva il compito di sbrigare faccende di basso ordine,nel caso si trattasse di fatture o inviti a ricevimenti..cose di questo tipo.

-Credo di si,non mi sono voluta  impicciare –

-Va bene,perfetto. Grazie.-
Speriamo solo non sia qualcosa di grave. Appendo la giacca e mentre mi dirigo dietro la scrivania per sedermi allento un tantino il nodo della cravatta. Due lettere. Bene. Meglio aprire la prima:

“ Ciao caro, immagino che a quest’ora avrai già ricevuto l’invito di Ginny e Harry. Sicuramente non potrai mancare. Io e tuo padre ti aspettiamo a casa giovedì prossimo,ho risistemato la tua stanza,è un po’ più confortevole a mio parere. Non vediamo l’ora di riabbracciarti figliolo. Sei mancato tanto a tutti,soprattutto a me.
Con affetto,
Mamma”

Mi aspettano? Ah non mi pongo altre domande che subito apro l’altra busta. È più elegante ed scritta a macchina:

“Sei stato invitato al matrimonio di Ginevra Weasley e Harry James Potter. La cerimonia e il ricevimento si svolgeranno nel cortile di casa Weasley,La Tana,il giorno 19 corrente mese.
Sei pregato di confermare l’invito fratellino.
Ginny e Harry”

COSA??? È uno scherzo vero? Non è possibile! Ginny ha appena vent’anni. Poi come faccio con la missione? Oh capitano tutte a me! Apro la porta dell’ufficio e mi rivolgo alla mia segretaria

-Smith per favore chiama Rachel e chiedile se cortesemente ci possiamo vedere fra un paio d’ore per pranzo-

-Oh certo, lo faccio subito- rispose gentilmente.
Adesso dovevo solo andare a parlare con il capo che si trovava al piano superiore. Questa volta presi le scale e arrivato bussai qualche volta.

-Avanti!-

-Salve capitano volevo chiederle un’informazione riguardo alla spedizione-

-Chiedi pure Weasley-

-Quando dovrei partire?-

-Fra due giorni-

-Ah.. mi dispiace allora ma dovrò deluderla. La prossima settimana dovrò partire per l’Inghilterra –

-Capisco..Ronald non c’è bisogno che perderai una grande occasione. Si parla del tuo futuro,della tua carriera..-

-Signore non voglio interromperla però voglio che sappia che comprendo l’importanza della sua proposta e mi dispiaccio di non poter esserle d’aiuto,ma nonostante non posso voltare le spalle alla mia famiglia. Devo tornare a casa. Sono assente da ormai tre anni e sarei dovuto tornare già molto tempo fa. Ovviamente si tratta solo di una vacanza. Mia sorella si sposa-

-Bene..affiderò l’incarico a Sam allora se ne sei sicuro-

-Si sono sicuro-

-Di quanti giorni ai bisogno?- chiede

-Due settimane sono più che sufficienti,potrebbero bastare anche dieci giorni-

-Permesso accordato,puoi andare-

-Grazie signore.-
Tornai nel mio ufficio, la Smith aveva confermato il mio pranzo con Rachel.
Ripresi in mano le scartoffie perché non fare nulla mi seccava, ma non conclusi molto.
Poco prima dell’arrivo di Rachel confermai l’invito a Ginny e risposi alla lettera di mia madre.

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Capitolo 7
*** Torno presto ***


-È arrivata la signorina Rachel.-

-Falla entrare,grazie-

L’una spaccata,sempre puntuale. Lei entra e io sorrido al suo sorriso radioso. Mi piace troppo. Si avvicina e mi dà un bacio di quelli belli per davvero. È una donna seducente.

-Allora amore com’è andata la riunione? Ti ha promosso Stevens?-

-In un certo senso. Mi voleva mandare a completare la missione top secret come comandante e di conseguenza avrei avuto quella carica anche al ritorno,ma ho rifiutato. Ginny si sposa e la prossima settimana devo tornare in Inghilterra. Starò via un paio di settimane-

-si certo,un paio di settimane. Dissi a tua madre che saresti stato via un anno e sei ancora qui.-

-Già ma allora la situazione era diversa. La mia vita è qui:la mia casa,il mio lavoro,tu …. –

-Quindi mi prometti che non farai il casca morto con la tua ex?- mi chiede.

-Di chi parli? Marta,Simona,Camilla,Giulia forse? Specifica cara!-

-Hermione!! Quella dell’Inghilterra...-

-Stai tranquilla..- dico. I miei pensieri volano alto. Hermione. Sarei tornato in Inghilterra tra pochissimi giorni e non avevo nemmeno pensato che l’avrei rivista. Sarà cresciuta? Avrà un fisico da donna? Che lavoro farà? Magari è fidanzata … oppure è single? Sarà arrabbiata forse.

-Non ci avevi pensato vero che l’avresti rivista?- chiede la donna onnisciente davanti a me.

-No sinceramente no! Ma non ha molta importanza- dico poco convinto –Andiamo a mangiare allora? Ho una fame … ti va una pizza?-

-Certo,per me è perfetto. Comunque a casa parleremo meglio di questa storia,Maledizione a questo concorso! Se non ci fosse stato col cavolo che ti avrei mandato da solo là-

-Uffa. Ti ho detto che devi stare tranquilla, non succederà nulla. Poi conoscendo Hermione neanche mi rivolgerà la parola-
Dopo quella conversazione io e Rachel non parlammo più di lei,evidentemente si era tranquillizzata. Filarono lisci i giorni seguenti,nessuna novità,nessun problema,mi occupai della prenotazione dell’aereo,di ritirare l’abito da cerimonia,preparai a valigia. Giovedì Rachel mi accompagnò in macchina all’aereo porto,ci salutammo nei migliori dei modi e la rassicurai che non appena arrivato gli avrei spedito un gufo.

-Torno presto- le dissi mandandole un bacio da lontano.

Ho preso subito il posto a sedere,rifiutai gentilmente il pasto offerto dalle hostess,non era invitante e poi con tutta la roba che avrà preparato mia madre di certo non era conveniente riempirsi lo stomaco. Cercai di prendere sonno nonostante il viaggio non fosse tanto estenuante.


Alla Tana regnava il caos. La casa era a soqquadro per i preparativi del matrimonio ed erano tutti in fermento per l’arrivo di Ron. La Signora Weasley aveva esagerato in cucina,sicuramente i tre quarti di tutta quella roba che aveva preparato sarebbero andati buttati,ma nessuno osò criticarla,motivo primo si sarebbe arrabbiata tanto , motivo secondo,il profumo di ogni cosa fatta sapeva di buono. Mancava poco più di un’ora all’arrivo di Ron e Molly mise tutti al lavoro per sistemare un po’ la casa,quantomeno bisognava sgombrare un po’ il passaggio. Stava per tornare e il suo Ronnie e i progetti della madre erano risaputi: avrebbe fatto qualsiasi cosa in quei giorni purché il figlio non tornasse più in Italia.
Ginny e Fleur prepararono il tavolo in salotto,George e Bill spostarono qualche scatolone in soffitta e nei ripostigli e altri in cortile,mentre Percy,il Signor Weasley e Harry aiutarono Molly a portare le portate in tavola. Era tutto perfetto,mancava solo qualcuno.

-Ginny,amore, Hermione non dovrebbe essere già qui?- chiese Harry alla futura sposa.

-Oh si,ha detto che avrebbe tardato un poco,ma sarà qui a mom…-

-Scusate il ritardo,sono arrivata- disse un’Hermione impolverata che stava uscendo dal camino del soggiorno.
Alla Signora Weasley brillarono gli occhi. Adesso mancava solo lui.

 

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**fatemi sapere se la gradite se non vi secca. stasera spero di riuscire a postarne un altro di capitolo,in caso contrario giovedì o venerdì prossimo.:):)

Yeeeee sono esaltatissima perchè finalmente ho capito che miseriaccia è sto html :))

 

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Capitolo 8
*** Casa,dolce casa ***


Parcheggio la Ferrari a poca distanza dalla Tana. Fa uno strano effetto essere tornato. Chissà cosa penseranno di me,sono cambiato tanto,soprattutto fisicamente. Difficile da credere ma da quando me ne sono andato mi sono alzato,ho un fisico assolutamente perfetto,muscoloso e robusto,un nuovo taglio di capelli che mi dona un’aria decisamente più adulta,sono più corti e mi sono fatto crescere la barba. Mi vesto in modo completamente diverso,più elegante,camicia e giacca Dolce & Gabbana,  jeans Levis ,occhiali Rayban. Non sono esattamente il vecchio Ron che tutti si aspettano di rivedere. Sono agitato,non so cosa potrei dire per giustificare la mia assenza in questi anni. Non sono nemmeno tornato per le vacanze natalizie,ho dato poche notizie via gufo rimanendo vago. Accidenti a me. Avrei dovuto saperlo,alla fine questo momento doveva pur arrivare,non avrei mai potuto rimandare tanto. Mi sono trovato così bene in Italia,è un paese che mi ha ristorato,mi ha fatto sentire me stesso,ho trovato qualcosa di mio e ho avuto una gran paura. Avevo il timore che,se fossi tornato, rivedendo tutti,la mia famiglia e soprattutto Hermione non sarei mai più ritornato indietro e avrei lasciato tutto ciò che avevo costruito e che mi aveva fatto stare bene. Scendo dalla macchina e mi dirigo verso la porta. Sarà difficile ma ce la posso fare. Entro senza nemmeno bussare sbattendo un po’ la porta per attirare l’attenzione. Mia madre è la prima che si volta a guardarmi,io le sorrido. La trovo invecchiata,sul viso ha parecchi segni tracciati dall’età e parecchie ciocche di capelli bianche,eppure sono passati solamente tre anni. Mi sono perso sicuramente parecchie cose. Allargo le braccia in aria:

-Finalmente. Casa,dolce casa.- dico con un mezzo sorriso sul volto

-oh il mio ragazzo,il mio bellissimo Ronnie.-strilla mia madre,è sull’orlo delle lacrime,stupefacente! Non l’avrei mai detto. –fammi vedere quanto sei cresciuto e dammi un bel bacio subito.-

Senza farmelo ripetere ulteriormente la raggiungo con pochi passi,l’abbraccio e un po’ la sollevo,poggiando le mie labbra sulle sue guance. Ho un sorriso che parte da un orecchio e arriva all’altro.

-Ahah ciao mamma.-

-tesoro quanto sei cambiato,giurerei che sei anche più alto. Per la barba di merlino che ragazzo affascinante sei diventato,scommetto che le donne le streghi tutte- ride. – e…wow sei davvero molto elegante.-

-Grazie,mi sono messo un po’ a posto infatti-

Senza aggiungere altro viene subito a salutarmi mio padre,Harry,George,Angelina,Percy,Fleur,Bill,c’è anche Charlie.

Ginny,Ginny,Ginny. Mi corre incontro,la prendo per i fianchi e la sollevo in aria,l’abbraccio forte e le stampo un bacio sulla fronte.

-Ciao sorellina-

-Ciao fratellone-

È assolutamente strabiliante. È una donna a tutti gli effetti, è cresciuta prima di me,davvero bellissima. Alzo lo sguardo e cosa vedo?

-Wow,mamma lo sapevo che avresti dato il meglio di te come al solito. Meno male. Ho così tanta fame che mi mangerei un perfino un drago. Certo che non riesci mai a darti un limite,dovreste assumere un badante che la tenga d’occhio in cucina. Ovviamente non in questi giorni. Mmm la torta di melissa.-

 Subito ne taglio una fetta e la ingurgito come se non mangiassi da giorni.

-ma è la ricetta della nonna. Ti sei riuscita a far dare l’ingrediente segreto di sua spontanea volontà o hai usato la maledizione Imperius?- chiedo rivolgendomi a mia madre.

Stava per rispondermi quando mia sorella la precedette

-Ronald Weasley hai il tatto di un elefante. Non hai ancora salutato tutti.-

Mi lancia uno sguardo di fuoco. Non sono arrivato nemmeno da dieci minuti e già ce l’hanno con me.

-Oh! Perché chi manca?-

Ingurgito l’ultimo pezzo di torta e sposto lo sguardo oltre la porta a vetri,dove mia sorella sta indicando. Quei capelli,quegli occhi,quelle labbra,quel sorriso,quel viso….Hermione.

Mi sento paralizzato. Devo avere un’espressione da vero e proprio cretino in volto. Provo a farfugliare qualcosa ma le parole mi muoiono in gola. Non sembra nemmeno arrabbiata.

-Dai Ginny lascia stare! In certe cose non cambierà mai.- dice e io capisco la metà di quello che ha detto. Si avvicina per salutarmi sorridendo. E se mi avesse aspettato nonostante tutto questo tempo? No,no figurati. Sarà fidanzata per forza. Però è strano,possibile che sorrida? Che non serbi nessun rancore? Che sia qui a per festeggiare insieme a tutta la mia famiglia il mio ritorno a casa? Potrebbe fingere per vendicarsi. Mm da escludere,questi giochetti avrebbe potuto farli a tredici anni,forse neanche. Non è tanto cattiva. Forse però mi ama ancora? Sembra così felice di rivedermi. Proverà solo amicizia?

Si alza col le punte dei piedi per baciarmi sulla guancia,io da vero maleducato non mi chino nemmeno un po’,sono ancora imbambolato come un demente. Dannato me!

La guardo negli occhi. Bella è sempre bella. Ha un corpo che ti lascia senza parole,non è nemmeno facile descriverlo.

-Ciao Ronald,è bello rivederti-

-ecco..è….è…bello..rive-rivedere te!-

Più cretino di prima,quindi doppio cretino. Si può che mi metto pure a balbettare?!

-Forza Forza- grida mia madre- tutti a tavola-

 

Ci spostiamo tutti verso la sala da pranzo e prendiamo posto. Io sono a capotavola.

-caro è così bello rivederti. Ci voleva il matrimonio di tua sorella Ginny per farti tornare comunque- come al solito polemizza sempre.

-ma va mamma! Stavo già pensando di tornare- mento,è l’unica alternativa

-davvero? Pensavi di tornare in Inghilterra?- chiede in tono meravigliato.

Tutti staccano gli occhi dal proprio piatto per guardarmi. Che imbarazzo,forse un po’ arrossisco. Che situazione!

-Intendevo tornare per venirvi a salutare. Il mio lavoro è in Italia,la mia casa. Non posso lasciare tutto di punto in bianco.- affermo ragionevolmente

-Bè mi sembra che l’Inghilterra l’hai lasciata di punto in bianco-

Non perde mai colpi quella donna. Mi zittisce sempre,e questa volta è meglio tacere perché tutti i torti non li ha.

-Allora Ron che hai fatto in questi anni?- chiede Hermione

Io la ringrazio con gli occhi,mi salva sempre,è un vizio che non perde mai. Tuttavia rimango evasivo

-Bè è lunga da spiegare.-

-comincia da quando te ne sei andato dalla Tana. Ci siamo chiesti tutti come te la sei cavata.- questa volta è mia sorella a intervenire.-

-ecco ho passato questi anni in Italia. Il primo anno ho fatto un addestramento,gli altri due ho lavorato presso un dipartimento- cerco in tutti i modi di tagliar corto.

-Wow Ron,è un riassunto davvero esauriente, tre anni in una frase,hai detto le stesse cose nelle lettere che mandi a mamma una volta ogni sei mesi. - la freddezza e il sarcasmo di mio fratello George è impeccabile.

-Grazie George. Va bene allora quando me ne sono andato ho fatto un addestramento piuttosto duro e difficile. Rafforza fisico e mente. È stata una delle esperienze più belle della mia vita. Ovviamente lo dico solo adesso perché durante quei mesi pensavo ogni giorno di mollare. Si dormiva poco e niente,stesso discorso per il cibo, non potevamo appesantirci troppo per evitare di star male quando lavoravamo. Abbiamo preso l’attestato in quindici su centocinquantotto ragazzi iniziali. È stato un disastro,molti si sono ritirati l’ultimo mese quando le cose da fare si erano intensificate parecchio. Comunque l’allenatore mi raccomandò in un dipartimento americano . non so se ne avete mai sentito parlare al ministero,è la A.C?- chiedo alla fine

-L’Associazione della California vuoi dire?- chiede Hermione a bocca aperta.

-Esatto,proprio quella. Come dicevo è americana però hanno aperto da cinque anni un ufficio anche in Italia. Lavoro per il miglior capo di tutta la California e forse anche più. È un uomo brillante e una persona davvero fantastica. È stata una fortuna che abbiano messo a comando lui del dipartimento che c’è Italia. Ci sono comunque oltre a lui altre persone straniere,alcuni anche inglesi. È tutto- dico infine.

Per fortuna nessuno chiese più nulla, per il resto del pranzo,sicuramente si tenevano alcune domande per i giorni seguenti ma momentaneamente ero felice di averla scampata. Primo round superato.

 

 

 

 

**spero come al solito che sia di vostro gradimento. fatemi sapere un bacio.

aggiorno presto,probabilmente sabato

 

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Capitolo 9
*** E' davvero cambiata ogni cosa?? ***


 

L’unica cosa che secondo mia madre rese più confortevole la mia vecchia camera era il letto matrimoniale. Per il resto era sempre la stessa,uguale identica. Chiusi la porta alle mie spalle trascinando il trolley dietro di me. Sono stanco morto,cavoli. In casa ormai non c’è più nessuno,tutti tornati al lavoro. Stasera ci sarà una grigliata,e dio solo sa quanta gente ci sarà. Mi siedo sul letto e chinandomi inizio a slacciarmi le scarpe,così i pantaloni e  i bottoni della camicia. Prendo la sveglia sul comodino e la carico per le sei e mezza,così avrò tempo di fare una doccia. Non vedo l’ora di tornare a letto,penso prima di cadere nel sonno. Un sogno che fu più che altro un incubo. Ero in una foresta deserta,c’era un freddo gelido e  stavo correndo velocissimo sulla riva del fiume,qualcosa mi inseguiva ma un orrenda sensazione mi impediva di girarmi per guardare cosa fosse. Presi a correre più forte ma sentivo il fiato della bestia sul collo,non riuscivo quasi a respirare,sudavo se possibile e poi caddi. Pensai di essere svenuto,ma non era così. Percepivo le sue zampe sulla mia schiena che mi scuotevano con forza e presi ad urlare quando riaprii gli occhi…..

-Aaaaaaargggg…- un urlo agghiacciante provenì della mia bocca.

-Ron sono io,sono Hermione. Giù ti stiamo tutti aspettando,tua mamma mi ha chiesto di venire a controllare,ho bussato ma non rispondevi così sono entrata. C’era la sveglia che suonava e tu che ti agitavi come un matto,tutto a posto? Sei un po’ sudato- disse indicandomi e un po’ arrossì, o forse me lo ero immaginato.

Mi guardai e notai il sudore che colava sul mio corpo,ma soprattutto che addosso avevo solo un paio di boxer aderenti,neri per fortuna. Che imbarazzo,ecco perché si era voltata.

-Be senti io vado a dire che ci raggiungi fra poco va bene?- dice dirigendosi verso la porta.

-o-ok,certo,scusami e grazie per avermi svegliato-

Che spavento! Certo che poteva usare anche un po’ più di grazia. Ah! Si era imbarazzata. Non era un mia impressione. Mi ha fissato. Mi tiro su da letto divertito dalla sua espressione. In una ventina di minuti sono giù in cortile in mezzo a tutta quella gente.

Mia madre strilla il mio nome come è solita fare da quando sono arrivato e ovviamente tutti mi fissano. Tutta le persone conosciute in questo paese sono nel cortile. Seamus,Dean,Luna,Neville, riuscii perfino a scorgere  Draco Malfoy. Accidenti. Passai almeno un’ora a salutare tutti e a scambiare due chiacchiere. Ripetei sempre le stesse cose,erano tutti molto interessati a ciò che avevo fatto,io lo ero meno nei loro riguardi,ma per cortesia chiesi a ognuno di loro come se l’erano cavata. Ben pochi a quanto pare erano tornati a scuola a completare i M.A.G.O. Comprensibile. Mi ero appena imbattuto in Lavanda Brown e Calì Patil quando scorsi Hermione vicino al buffet,così mi liberai molto in fretta di loro e la raggiunsi. Con tutte le persone con cui avevo parlato e di cui avevo scoperto professione,scoop e pettegolezzi vari mi resi conto che di lei non sapevo nulla,che con lei non avevo nemmeno avuto,per così dire,una conversazione vera e propria. La cosa buffa è che era l’unica di cui mi importasse sapere qualcosa, ma avevo paura che forse avrei potuto essere indiscreto, che avrei potuto fare le domande sbagliate e non avere le risposte giuste. Grattai leggermente la gola,indeciso su come aprire una conversazione.

-mm ti stai divertendo?- chiesi cercando di non fare trapelare il mio imbarazzo per quella domanda quantomeno sciocca e insensata. Mi sentivo un adolescente che cerca di rimorchiare a una festa.

-si abbastanza. C’è un sacco di gente,non capisco se è qui per Ginny o se per l’eroe che fa ritorno.- con una punta di amarezza. Questa non me l’aspettavo.

- be suppongo un po’ per tutti e due. Mi sono un po’ stancato di tutte le domande che mi fanno. Mi dispiace essere stato via per tanto tempo,sarei dovuto tornare qualche volta. Questo posto è davvero il massimo nonostante lo detestassi un po’ quando ci vivevo. È casa.- dico e non trovando nessuna risposta,provai a proseguire con un’altra domanda

-e tu invece? Che cosa hai fatto in questi anni?-

- vedi Ronald,non sei costretto a farlo, possiamo evitarlo- mi dice

-costretto a fare cosa?- chiedo un po’ confuso. Non capisco dove vuole arrivare.

- questo Ronald. Possibile che non capisci mai. Noi che ci rivediamo,sorridiamo,parliamo,come se niente fosse successo. Tu che mi chiedi come va,che cos’ho fatto di bello, io che ti pongo le stesse domande. Possiamo evitare. Non siamo rimasti precisamente amici,non ci siamo sentiti neanche una volta, ci rivediamo adesso e sembra che sia tutto normale,quando invece sei ovviamente imbarazzato a parlarmi. Forse ti aspettavi che non ti avrei più rivolto la parola,ma non è così. Non dobbiamo essere nulla io e te. Né amici né altro. Quindi puoi evitare di fare il carino e il simpatico. Mi chiedi che cosa ho fatto in questi anni Weasley molto genericamente,ma cosa vuoi sapere davvero? Sai che non sopporto i giri di parole e ancor di più la falsità,l’ipocrisia.- finisce la frase e mi guarda in cerca lei di risposte,attendendo che parlassi e che le chiarissi ciò che le era confuso.

Il problema è che non so nemmeno io che cosa dirle.

-ecco..hai ragione su tutto come al solito. Io non voglio sembrarti falso,e sono imbarazzato. Chiunque sarebbe imbarazzato al mio posto,per il mio comportamento. Io volevo solo farti sapere che mi dispiace davvero se ti ho fatto star male,se non ti ho mai scritto ma pensavo di fare peggio. Pensavo di tornare molto prima,ma ci sono tante cose che non puoi capire e che non posso spiegarti perché passerei per ridicolo. Non pretendo tornando qui di restaurare un’amicizia,io ho solo sentito il bisogno di parlarti. Non per un secondo fine. Ammetto comunque di essere interessato a ciò che hai fatto in questi anni ma non solo in merito professionale.-

- vuoi sapere quindi come sono stata senza di te vero? Vuoi sapere quanto ho sofferto? quanto ho sperato che tornassi?- non attendeva davvero una mia risposta io mi limitai a fissarla senza abbassare lo sguardo o battere ciglia

-sono stata male Ronald,sì. Ho avuto paura che non sarei stata più felice,paura di non poterti più vedere. Mi sono svegliata ogni mattina pensando,coraggio Hermione tirati su oggi lo rivedi,oggi Ronald torna. Davvero frustrante perché per più di due anni io ti ho aspettato e ti avrei accolto a braccia aperte,perché per quanto mi riguardava eri la mia anima gemella e forse lo sei ancora oggi ma non importa più. Io sono andata avanti,ho dovuto andare avanti. Mi sono lasciata tutto alle spalle. Una parte di me ti amerà ancora Ronald per sempre,un parte di me l’hai portata via con te quando te ne sei andato. Ora sei qui,se per qualche giorno non lo so, ma di una cosa sono certa io non ti voglio più,io non ti amo più. Detto sinceramente non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui prenderai l’areo e tornerai a casa tua, perché mi mette in difficoltà averti vicino. – detto questo si allontanò e si perse fra la folla.

È davvero cambiata ogni cosa?

 

 

 

scusate se non ho aggiornato prima,ho avuto così tanto da fare a scuola che il tempo non l'ho trovato e sinceramente non ero nemmeno tanto ispirata. spero che vi piaccia. grazie per i commenti,sono felice di aver risolto alcuni dubbi e mi raccomando commentante anche questo chap. baci

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Capitolo 10
*** Speranza di chiarimento ***


Il giorno dopo mi feci dare l’indirizzo di Hermione da Harry,avevo bisogno di chiarire. Volevo che riuscisse a perdonarmi prima di fare ritorno in Italia. Non mi aspettavo grandi risultati comunque,aveva ragione ad avermi trattato male la scorsa sera. Ho praticamente fatto finta di nulla.  L’ingenuità mi ha portato a credere che il tempo sistema ogni cosa,ma non è vero. Non tutto. Non questo. Sono arrivato davanti casa sua e noto la sua presenza all’interno da finestre aperte e luci accese. Sperando che non sia in compagnia di qualcuno mi decido a bussare alla porta. Sento il rumore dei passi avvicinarsi e i lamenti di un gatto. Respiro profondo,la porta si apre.

-Ciao. –

-Che ci fai qui? – chiede secca

- noto che abbiamo dimenticato le buone maniere,posso entrare? Vorrei parlarti se hai qualche minuto…-

- in effetti ora che mi ci fai pensare non ce l’ho. –

- ahah e io entro lo stesso- rispondo spalancano la porta per entrare. Non sarebbe stato facile,soprattutto dato il suo pessimo umore.

- ecco io sono venuto per provare a sistemare le cose. Insomma volevo chiarire dopo quello che mi hai detto ieri,non mi hai dato modo di poter rispondere. ‘Mione sono contento che tu sia andata avanti per la tua strada e spero con tutto il cuore che tu sia felice ora,come me. Ho un lavoro che mi rende entusiasta,una donna meravigliosa e a cui voglio un mondo di bene e..-

-OH FANTASTICO WEASLEY! Mi fa proprio tanto piacere per te,ma non mi interessa tutto ciò che mi stai dicendo,non m’interessa niente di te. Ne di come te la passi,ne delle tue donne,ne del tuo lavoro. È affare tuo! Te l’ho già detto ieri,non dobbiamo essere nulla io e te,non saremo mai nulla io e te. Questo significa che non ti puoi presentare a casa mia e tanto meno che tu ti debba scusare. Non m’importa. Non me ne faccio nulla delle tue patetiche scuse,dei tuoi rimorsi. Tua madre ha ragione. Se non fosse stato per il matrimonio di Ginny chissà se qui saresti tornato. T’interessa mettere le cose in chiaro perché sei qui, ma se non fossi dovuto tornare in Inghilterra io le tue scuse avrei potuto riceverle fra anni. Perché non ti è importato di tornare prima,e vedere come stavo,come stava la tua famiglia. Le tue scuse ora non valgono più nulla. Quindi esci di qui.-

- avrai anche ragione ma resta il fatto che sei un’ipocrita-

Si gira di scatto e mi fulmina con lo sguardo. Una volta m’intimoriva.

-e perché mai?-

-perché quando sono tornato mi hai sorriso,hai fatto la carina,sembravi felice di rivedermi. Poi hai cambiato atteggiamento,e ora mi rinfacci tutto. sei stata tu pensandoci bene la prima che ha fatto finta di niente. Che tutto fosse normale.-

-la debolezza di una donna. Mi sono lasciata andare. Ero,sono felice di averti rivisto,ma non ti permetterò di far parte ancora della mia vita. Sbagliando s’impara dopotutto. Mi hai fatto a pezzi già una volta,non capiterà più. Ti prego di andartene ora. Non ho più niente da dirti. –

-io sì invece!- mi avvicino a lei e la strattono,tirandole il braccio per farla voltare verso di me.

-vorrei che tu mi ascoltassi adesso,vorrei che accettassi le mie scuse e provasti a perdonarmi. Ti prego.- la stavo decisamente supplicando,con lo sguardo,a parole…ed eravamo vicini,troppo. Qualche lurido pensiero mi sfuggì,qualche emozione m’invase come il ricordo del nostro primo e unico bacio..e il sapore delle sue labbra morbide. Dominato dall’istinto la strinsi forte in una abbraccio,affondando una mano nella chioma riccia,inebriandomi dell’odore dei suoi capelli. Hermione. Rimanendo così iniziai a parlare

-mi sono abituato alla tua assenza Hermione. Mi sono sentito come un ubriaco a cui viene tolta da un giorno all’altro la sua bottiglia di Whisky e viene sbattuto in una prigione. I giorni che seguono sono sempre più ardui e difficili,perché l’ubriaco ha bisogno della sua bottiglia,non vuole rimanere sobrio. La bottiglia è scomparsa,lontana,non c’è. Rimane solo l’ubriaco,nella prigione e il suo desiderio irrefrenabile di stringere fra le mani ancora una volta quel recipiente di vetro colmo di liquido amaro e forte. Sei come il whisky,sei la mia dipendenza,sei il mio punto debole ‘Mione. Quando potevo tornare da te ho avuto una paura tremenda. Il pensiero di te con il tempo è divenuto meno lacerante,ciò non significa che ti ho amato anche un secondo di meno. Stavo costruendo qualcosa,temevo che tornando qui,la dipendenza sarebbe divenuta più forte e che se ti avessi persa sarebbe stato…più difficile. Come giustificazione fa un po’ pena però…Miseriaccia! Se solo potessi capire a fondo quello che ho provato,forse mi capiresti. Io sono codardo Hermione per certe cose non amo rischiare. Mi trovavo bene,mi mancavi ma se fossi tornato indietro e non fosse andata come speravo,avrei dovuto ripartire da zero. Un’altra volta.-

-è proprio per questo che non voglio le tue scuse Ronald! Sono inutili. Non puoi scusarti per aver fatto una scelta, devi rimanere coerente. Se ci credi fino in fondo,se hai pensato e pensi che sia stata la cosa migliore allora non c’è niente di cui ti debba scusare,ne con me ne con te stesso.- e finito di dire tutto ciò si stacca dal mio petto e fissandomi

-adesso avrei delle cose da fare se non ti spiace…-

-certo che no…ci vediamo al matrimonio suppongo-

-si certo,ci vediamo là.-

Così varcai la soglia e a passi lenti mi allontanai da lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so,è corta e sinceramente,non mi convince tanto

fatemi sapere voi...

scusate se aggiorno poco alla svelta ma fino al 31/05 sono troppo impegnata,mi scuso

PS grazie per i commenti...un bacio :-*

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Capitolo 11
*** Paure ***


 

E arrivò  il giorno del matrimonio. Le nozze di Bill e Fleur non reggevano il confronto,la signora Weasley con gli addobbi aveva dato il meglio di se,superando le aspettative di tutti. L’odore di fiori invadeva la casa e il giardino,ce n’erano dappertutto,sui tavoli,sulle sedie,nell’altare,sui davanzali delle finestre,ovunque. L’unica cosa che non stupì parenti e invitati era la tavola imbandita di cibo. Mancava un’ora alla cerimonia e l’unica persona che se ne stava tranquillamente distesa su letto con le mani in mano era Ronald Weasley,che,per così dire,stava dando conforto allo sposo.

-Harry?-

-dimmi- rispose il giovane che intanto si stava allententando il nodo della cravatta

-non capisco. Sei lo sposo più tranquillo che io abbia mai visto..come fai? Cioè va bene,non sei una donna e non mi aspetto che tu abbia crisi di nervi per la pettinatura o per l’abito,ma cavolo! Sei troppo tranquillo! Ti stai per sposare non stai andando a fare la spesa o a fare un giretto su una scopa. Questa è roba seria,dovrebbero tremarti le gambe quantomeno.-

-in realtà sono molto emozionato e felice.-

-beh, non è così che dovrebbe essere. Dovresti avere le paure di ogni comune mortale. Per esempio,hai mai pensato che mentre il prete vi chiederà di scambiarvi le promesse lei,in preda al panico, decida di mettersi a correre sulla passerella perché ha capito che non sei l’uomo dei suoi sogni e che in realtà è Bobby,quello dell’impresa di pulizia del Ministero?-

- no,a dirla tutta non c’ho mai pensato. Credi che abbia una relazione con Bobby il maniaco?- chiese Harry con una vocina divertita

-non lo so,amico. Tutto può essere,avresti dovuto pensarci prima. È troppo tardi,se farai una grande figura di merda davanti a tutti,ricordati solo questo:io te lo avevo detto.- rispose Ron con un enorme sorriso stampato in faccia. – certo,non ti andrebbe poi così male,ritorneresti sigle e disponibile. Io ti porterei a bere qualcosa in un bar e,come se il tempo si fermasse,potremmo tornare dei 18enni spensierati.-

-Beh,grazie per la proposta fratello,ma sono a posto così. Credo che,sì,rischierò la figuraccia.-

-come vuoi tu,allora mi metterò in prima fila. Ah no,giusto,sono il testimone. Quasi dimenticavo.-
- a proposito,hai le fedi?-

-certo,per chi mi hai preso- rispose un po’ scocciato da tanta poca fiducia Ron

- hai preparato il discorso? 20 falci che non riesci a commuovere tua sorella.-

-accidenti il discorso!!!-

-lo sapevo,sei sempre Ron-

-ehi! Per la scommessa è andata,rilancio però! Facciamo 40 galeoni.-

-andata!- e si strinsero la mano


Intanto,qualche piano più in basso, non si poteva certo dire che la sposa fosse semplicemente emozionata. Hermione Granger pregò con tutte le sue forze il ritorno dei Mangiamorte,che erano certamente meno terrificanti. Ginny, da quando aveva messo piede nella sua stanza,aveva avuto da ridire su ogni cosa e lei aveva deciso nell’ultima ora che mai e poi mai si sarebbe sposata.

-ma si può sapere dov’è andata quell’incompetente della parrucchiera? Ti sembra la pettinatura che le ho chiesto? Se Harry mi vede così scappa. Sembro appena stata aggredita da uno gnomo da giardino.-

-Ginny ma che dici? Sei la sposa più bella che abbia mai visto- rispose incredula Hermione

-oh per favore. Risparmiatela. Queste paroline con me non attaccano,sono la persona più oggettiva sulla faccia della terra e ci vedo benissimo. Mi faresti il favore di andare a richiamare Fleur? Mi si è rotta un’unghia dannazione! E poi mi deve sistemare ancora il trucco. Guarda qui!- disse indicando un punto del viso impreciso. Hermione non si sporse nemmeno a guardarla più attentamente da vicino poiché sapeva che il trucco era perfetto. Nell’ultima ora ne aveva parlato almeno 10 volte,senza esagerare.

-accidenti. FLEUR!!- gridò –VIENI SUBITO!-

-senti,- tentò Hermione –credo sia arrivato il momento di darsi una calmata. Il trucco è perfetto,non colerà e non sbaverà. Ci sono mille incantesimi che lo tengono su. L’abito è meraviglioso e tu sei perfetta. Fra 20 minuti inizia la cerimonia,ciò significa che fra un’ora sarai sposata con Harry Potter,e sarà un nuovo capitolo della tua vita.-

- sai Hermione certe volte proprio non ci arrivi. Sei brava in tutto,ma in alcune cose bisogna ficcarti il sale in testa. Come fai a essere così ingenua? Ma l’hai vista la nuova segretaria di Harry?-

-chi?-

-la nuova segretaria. Charlotte. Un nome da sciacquetta non trovi?- chiese annuendo più volte con la testa. – si crede la più bella del mondo e a volte anche intelligente. Una gallina potrebbe batterla in incantesimi,perfino Lavanda.-

-credo di aver capito dove vuoi arrivare,ma spero seriamente che tu ti fermerai qui,sarebbe la ciliegina sulla torta di un mare di cavolate.-

-“passi una bella serata signor Potter”,”oh buon giorno signor Potter,gradisce una tazza di caffè?”,”signor Potter sarebbe il caso che iniziassimo a darci del tu,lei non crede?”,”Harry,lo sai che quella cravatta ti rende ancora più affascinante?”- disse Ginny cercando di imitare la segretaria. Hermione aveva impressa una faccia sbigottita e rimase a fissarla per qualche istante con la bocca semi aperta.

-fammi capire bene. La segretaria ha detto a Harry che una cravatta lo rendeva più sexy davanti a te?-

-beh no,ma sicuramente l’ha fatto. Harry con le cravatte è sempre più sexy,non trovi?-

-non ne dubito. Senti,credere che Harry ti tradisca con la segret…-

-eh? Credi che Harry mi tradisca con la segretaria? Oh mio dio! Potrebbe essere,hai ragione …-

-no, Ginny frena,no io … -

- ... Infondo anche lei è sexy … -

- … pensavo lo stessi dicendo tu … - Hermione quasi parlava per se,sicura che lei non la stesse ascoltando

-..sono tutti e due sexy e lavorano insieme … - disse Ginny a rigor di logica

- ..non credo che ti tradisca … -

-..lavorano sempre insieme … Harry a volte si ferma in ufficio fino a tardi..- a Ginny brillarono gli occhi

- GINNY SMETTILA! HARRY NON TI TRADISCE.- gridò Hermione,decisa a farsi sentire

- … E POI QUEL BASTARDO TORNA A CASA E FA L’AMORE ANCHE CON ME. – gridò nello stesso instante Ginny credendo di essere arrivata alla conclusione di un rompicapo difficile.
Si guardarono per qualche secondo, poi scoppiarono a ridere.

-Ginny,sei una pazza.- disse Hermione che non si tratteneva più dalle risate.

-Lo so.- rispose lei in preda una risata veramente folle. –comunque,seriamente:Charlotte è una sciacquetta.-
Bussarono alla porta,mentre ancora ridevano freneticamente.

-posso entrare?- chiese Ron aprendo la porta,senza aspettare nessuna risposta di assenso.

-Wow,Ginny sei stupenda. È valsa la pena venire dall’Italia solo per vederti in quell’abito. Una foto non avrebbe reso così. - disse Ron ammirando la bellezza della sorella.

- grazie fratellone,anche tu sei veramente un gran fico tutto in tiro. Ci sono un mucchio di ragazze single là fuori,non spezzare troppi cuori.- disse avvicinandosi per stritolarlo in un abbraccio.

-oh,beh … credo di avere le idee piuttosto chiare.- sussurrò nel suo orecchio destro volgendo lo sguardo verso Hermione,che a sua volta si fissava la punta delle scarpe,ma che aveva comunque sentito il commento e lo sguardo di Ron addosso. Ginny si staccò da lui con un bacio sulla guancia e Ron guardandola negli occhi disse:
- mamma ha detto di spicciarti,5 minuti e inizia la marcia nuziale,Harry ti aspetta già all’altare. Devo andare che sono il testimone. Non fare tardi che a Harry viene un’infarto.- e le fece l’occhiolino mentre superava la soglia della camera.

L’ultimo suo sguardo fu per Hermione e stavolta i loro occhi s’incrociarono.

 

volevo porgere le mie scuse ai "fan" di questa storia,vi ho fatti attendere troppo. chiedo umilmente scusa. per i lettori interessati ci tengo a far sapere che il 4° capitolo di Villa Malfoy lo caricherò sul sito o stasera o domani mattina. intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questo
un bacio grande.

 RbiliusW

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