1. the first return

Mary-lynnette chiuse la porta di casa con un sospiro.

ormai faceva tutto sospirando, come se ogni cosa le costasse uno sforzo, da quando Ash era partito.

sapeva che era stupido, era stata lei a mandarlo via, ma... voleva che tornasse prima dello scadere dell' anno.

le mancava terribilmente.

le mancava il suo sorriso insolente, che sfoggiava quando la prendeva in giro, o la sua smorfia di dolore quando lei lo prendeva a calci negli stinchi, e i suoi occhi in continuo cambiamento, con la perpetua espressione maliziosa, le mancavano i suoi bellissimi capelli biondo cenere, le sue battutine sarcastiche... le mancava tutto di lui.

tutto.

Mary-lynnette chiuse gli occhi crogiolandosi nel calore del sole di inizio giugno.

l' importante è non pensare a queste cose, soprattutto se adesso devo andare a casa delle SUE sorelle, pensò.

era così che aveva passato quell' anno: impedendosi di pensare ad Ash, alla sua anima gemella, finchè non faceva buio.

solo allora, seduta sotto l' albero in cui si erano scambiati il loro primo bacio, poteva permettersi di ricordarlo, di sentire la sua mancanza.

l' ultima cosa che le aveva detto era stata che sarebbero stati tutti e due sotto lo stesso cielo.

stranamente quella frase non la faceva sentire meglio, anzi.

lei lo volevano vicino, non da qualche altra parte del mondo!

Mary-lynnette scosse la testa, per scacciare quei pensieri, e decise che era ora di andare a casa delle tre sorelle.

prese un grosso respiro e iniziò a camminare, ignorando la sua macchina parcheggiata di fianco a lei: l' aveva comprata dopo che l' altra era andata distrutta, quella notte, quando....

basta.

aveva bisogno di schiarirsi le idee, e NON pensare ad Ash.

"difficile, non è vero?"

"si..."

"MARE?"

Mary-lynnette si accorse solo in quel momento di aver risposto ad una domanda.

una domanda posta da... da...

si girò di scatto, presa dal panico, incontrando dei bellissimi occhi blu.

"A-ASH?"

Lui ridacchiò soltanto, scompigliandosi i capelli biondo cenere.

"lo sai che adesso ti affogherò di baci, vero?" le chiese sorridendo.

"e tu lo sai che io farò finta che la cosa mi dispiaccia, vero?"

"mi sei mancata..." sussurrò, prima di baciarla.

Ash & mary-lynnette: incomplete

2. the second return

Ash si fermò in cima ad una collina, respirando l' aria fresca dell' Oregon.

un aria così diversa da quella che respirava ogni giorno a Las Vegas: più pulita, e satura dell' odore della sua anima gemella.

"Mary-lynnette." sussurrò tra se e se.

quel nome così bello, speciale.

come lei.

Ash ritornò in macchina, accendendola e partendo verso Briar Creeck il più velocemente possibile.

non gli importava di prendere una multa.

voleva soltanto vedere la sua bellissima anima gemella.

e, niente e nessuno poteva impedirglielo, pensò ferocemente, mentre lanciava la vettura alla massima velocità, sulla strada male asfaltata.

niente e nessuno tranne... tranne la macchina, pensò con una punta di sarcasmo, quando la porsche si fermò di colpo sulla strada.

Ash imprecò diverse volte.

Ormai era ufficiale: qualcuno era contro di lui.

Dio? o il Karma?

del resto tutti e due avevano dei buoni motivi per avercela con lui...

Aveva voglia di piangere, e, contemporaneamente, di ridere.

Del resto la situazione aveva un che di comico.

Ash voleva molte cose nella vita.

cose che si potevano definire futili, come le tre ferrari che si voleva comprare, e cose senza cui non poteva sopravvivere.

anzi, non COSE, ma persone.

c' era una persona senza cui la sua vita non era niente.

Mary-lynnette.

Quell' anno senza di lei era stato così...così vuoto.

un immenso vuoto che gli inghiottiva l' anima.

e adesso che era così vicino a lei... non poteva vederla ancora.

improvvisamente la voglia di ridere era sparita.

era rimasta solo la voglia di piangere, e di fare a pezzi qualcosa.

Magari la porsche era un buon oggetto su cui sfogarsi, dato che era la ragione di tutti i suoi mali.

stava per sferrare un calcio a quell' inutile macchina, quando dei fari gli ferirono gli occhi. con la propria luce.

una station wagon si era fermata dietro la sua porsche.

"hai bisogno d' aiuto?" chiese una voce gentile.

"si... è che..." la voce gli rimase impigliata in gola.

Quella voce non era... familiare?

la ragazza aprì la portiera, entrando nel campo visivo degli occhi sviluppati del vampiro.

vide i lunghi capelli scuri, gli occhi blu e...

"Ash?"

"Mare..." sussurrò.

e, prima che desse il comando ai suoi piedi, si stava già spostando verso di lei.

"sei qui." un altro sussurro, forse perchè quel momento era così importante che temevano di rovinarlo con le proprie voci.

o forse perchè entrambi avevano paura fosse un altro dei trecentosesantacinque sogni che avevano già fatto nelle scorse notti.

"si. sono qui."

e poi, non ci fu più bisogno di parole, solo di stringersi fra di loro, solo la meraviglia di essere di nuovo vicini, e di poter guardare lo stesso cielo l' una accanto all' altro.

^il mio angoletto^
wow una recensione!!! che bellooooo


x lolita90

sono contenta che anche tu come me adori questa coppia... questa ff non è una shoot, ma una raccolta di storie, perciò, finquando non mi pregherete di smetterla io continuerò a postare cap!!! =P
spero che il cap ti dsia piaciuto!!!

1 baci8

3. the tirth return

"io sono molto meglio di quelli..." sbuffò Ash, guardando i due ragazzi che cantavano sul palco del ristorante.

Eh si, perchè Ash era stato costretto ad andare ad uno stupidissimo ristorante-karaoke, per il compleanno di timmy.

aveva provato a protestare, e aveva trovato argomentazioni davvero notevoli (quali il fatto che Timmy fosse un vampiro bloccato all' età di quattro anni, e, quindi, tecnicamente non avrebbe mai più compiuti gli anni,) ma alla fine Thierry gli aveva ordinato di andare.

Quindi eccoli lì, tutti i ragazzi del circolo dell' alba, seduti in un lungo tavolo, con a capo un bambino di quattro anni, i cui desideri erano ordini.

"dimostralo..." propose Quinn, con un sorriso sadico sulle labbra.

"cosa?" chiese Morgead, facendosi improvvisamente più attento nel vedere il ghigno sulla faccia di Quinn.

"Ash ha appena detto di essere più bravo di quei due cantanti..." spiegò James, frettolosamente.

"allora? vuoi dimostrarlo?"

"certo. come?" chiese baldanzoso Ash.

"vai sul palco e canta." rispose Quinn, mentre il ghigno sul suo volto si allargava.

Ash si maledisse mentalmente per aver aperto bocca, ma sospirò, e fece cenno di sì.

"se io salgo su a cantare, tu devi baciare Timmy e dirgli che lo ami alla follia." negoziò Ash, abbastanza sicuro che Quinn non avrebbe accettato.

invece, egli gli rivolse un altro sorriso.

"ok. la canzone la scelgo io però."

"wow e Jez diceva che non mi sarei divertito alla festa di Timmy..." cmomentò Morgead, con un sorriso enorme sul volto.

"secondo me gli farà cantare una canzone ridicola... Quinn posso suggerire Barbie girl?" chiese James, ghignando.

"oh, grazie cugino." rispose Ash sarcasticamente.

"no, anche io ho un cuore... barbie girl no... ne ho una migliore... Ash sali sul palco."

"ma non so che canzone cantare"

"lo scoprirai."

Ash sospirò, consolandosi con l' immagine della faccia di quinn quando sarebbe arrivato il momento di dire a Timmy che lo amava alla follia.

salì sul palco.

" ciao, sono Ash e sto per cantare... " Ash sgranò gli occhi azzurri, guardando il titolo che era apparso sul database.

"no amico.... questo è uno scherzo? vero?" chiese, quasi supplicando.

"dai, forza Ash! " urlò Morgead, ridendo,

questo non era AFFATTO d' aiuto.

"a quanto pare sto per cantare non ci sei degli studio 3" disse, sorridendo incertamente.

prese un respiro profondo, mentre la base partiva.

questo sta per essere il momento più imbarazzante della mia vita... almeno mary-lynnette non è qui, pensò, dapprima sarcasticamente, e poi dolcemente.

Mary-lynnette.

la sua anima gemella. la sua vita.

la ragazza che l'aveva addomesticato, a furia di calci negli stinchi e parole dolci.

non la vedeva da quasi un anno...

Ripensavo ai giorni passati
Io e te e a quel bacio che
Mi ha lasciato
Un'impronta profonda nel cuore

il loro primo bacio; l' aveva lasciato scosso, era stato bellissimo.

Insolita malinconia
Di te che sei andata via

il dolore è troppo forte e non sai
Quanto ti vorrei
Per dirti che …

Se si potesse giuro venderei l'anima
Per riavere te così splendida

già. avrebbe venduto l' anima per lei, anche se non era sicuro che valesse così tanto, in confronto a mare.

ma io so
So che non ci sei

non c'è. non è qui, con lui.
Se si potesse ruberei un nostro attimo
Per riaverti qui e riviverlo
Ma io so, so che non ci sei vicino a me.
So che non ci sei
Qui vicino a me non è importante lo sai
Ripensare a una storia rovinata
Da un pensiero tra noi
Insolita malinconia
Di te che sei andata via
Il dolore è troppo forte e non sai
Quanto ti vorrei per dirti che …

Se si potesse giuro venderei l'anima
Per riavere te così splendida ma io so
So che non ci sei
Se si potesse giuro venderei l'anima
Per riavere te così splendida ma io so
So che non ci sei.

Immaginarti vorrei qui vicino a me
Non rifarò più errori con te

infatti. non avrebbe mai più fatto errori con Mare. stava già cancellandogli errori che aveva fatto in passato.

Ti prego torna da me
Ho bisogno di te.

si. ho bisogno di te mare...

Se si potesse giuro venderei l'anima
Per riavere te così splendida ma io so
So che non ci sei
Se si potesse giuro venderei l'anima
Per riavere te così splendida ma io so
So che non ci sei
Vicino a me.

Ash terminò la canzone.

ci fu un attimo di silenzio, in cui temette il peggio, ma poi scoppiò un fragoroso applauso.

wow. a quanto pare sono un bravo cantante...

"si, lo sei" disse una voce dietro di lui.

una voce cocsì familiare...

si girò di scatto.

"mare?"

lei sorrise, e lo baciò.

^il mio angoletto^
che dire? mi ero dimenticata di questa ff, ma adesso eccomi di nuovo qua xD