The Revenge

di Oswin_Pond91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Miss Independent ***
Capitolo 3: *** It's Like That ***
Capitolo 4: *** Merry Christmas (parte 1) ***
Capitolo 5: *** Merry Christmas (parte 2) ***
Capitolo 6: *** Listen ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


POV LEILA

 Gli Originali impaurivano tutti, non c’era vampiro che non scappasse da loro. Sono vendicativi, abili e forti.
Ho perso ormai il conto di quante persone in 500 anni ho ucciso.
Bisogna sempre obbedire a Klaus, altrimenti ti ritrova con un paletto conficcato nel cuore e cessi di esistere, per la seconda volta.

Il mio potere è un po’ speciale … la bellezza. Sono stata trasformata nel 1510 all’età di 20 anni dallo stesso Klaus, 5 minuti dopo di lui. Il motivo? Beh vedeva un futuro per noi due.

“Devi andare a Mystic Falls” questo è quello che mi disse una mattina “Lì riceverai istruzioni”. Odiavo il suo modo di essere grande! In fondo avevamo la stessa età, ma per lui rimanevo sempre quella “Sotto di un gradino”.

Non parliamo poi di quella pietra, credeva spezzasse la maledizione e invece è stato truffato dai fratelli Salvatore, che l’hanno sostituita.
Dal quel momento si è ripromesso che non avrebbero avuto pace, mi torturava giorno e notte con questa storia!
Da quel che so io si chiamano Damon e Stefan, hanno circa 150 anni. Non avevo mai avuto il piacere di trovarmi uno di loro davanti.
Finalmente arrivai e la fortuna fu dalla mia parte, la mia nuova casa distava un paio di minuti dalla Pensione dei Salvatore.

Sembrava come se fosse stata eretta per fortuna e che, contro tutti i pronostici fosse rimasta intatta per secoli. Parcheggiai la mia macchina davanti alla pensione, curiosa di vedere la faccia dei proprietari.
Klaus non mi aveva mai fatto vedere nulla su di loro, foto e quant’altro.
Dopo un paio di minuti che ero in postazione davanti alla casa sentii qualcosa muoversi attorno alla mia macchina. Così estrassi un paletto dal portaoggetti del cruscotto

D:«Ciao»

Per fortuna non ero umana, altrimenti sarei morta. D’istinto tentai di colpirlo con il paletto ma lui mi fermò prima

D: « Senti io volevo solo capire perché spiavi la mia casa»

Quel ragazzo aveva circa vent’anni, quindi se faccio 2+ 2 lui doveva essere Damon Salvatore. Non potevo crederci, è entrato in macchina per sfidare me …. Che ho più di 500 anni!!potevo farlo a fettine e bruciarlo in un secondo

Mi limitai a prenderlo per il collo e incollarlo al sedile, non tollero la maleducazione soprattutto se è nei miei confronti

L:« Impara che non si entra così nella macchina delle signore »

Il suo sorrisetto soddisfatto cambiò in un volto che a me era molto famigliare. Lasciò fluire il sangue mostrando due canini affilati. Che stesse cercando di spaventarmi??? Beh non lo farei se fossi in lui.

La mia mano non lasciò il suo collo, per fortuna avevo i vetri oscurati. Nessuno poteva vedere me mentre io potevo vedere loro.

D: « Chi cazzo sei »

Non potevo fare a meno di vedere i suoi occhi, non gli si leggeva la paura come in tutte le altre persone che ho ucciso. La sua era più determinazione, voleva capire chi ero e che volevo da loro.

L: «Dovresti avere paura di me»

Scoppiò in una risata. Appena verrà a sapere chi si trova davanti la paura lo assalirà.

L:«FUORI DALLA MIA MACCHINA»

Non potevo rivelare nulla al momento, aprì la portiera della macchina con un pulsante e lo spinsi fuori. Klaus sarebbe stato fiero di me … avevo già incontrato uno dei Salvatore prima di qualsiasi sua indicazione.

POV DAMON

D: «Abbiamo visite Stefan»

Quella porche rosa mi stava incuriosendo, era da un bel po’ che stava osservando la Pensione.

S:«Che?? Parli di quella?? »

Stefan a volte sembrava proprio uno stupido di prima categoria, arrivavo anche a chiedermi se veramente fossimo stati fratelli.

Ma quella macchina attirava anche troppo la mia attenzione, in città oltre alla mia Mustang non si erano mai viste macchine costose. Stefan si accontentava di una Jeep nera, Bleah!

Così appoggiai il bicchiere di Burbon sul tavolino del salotto e mi diressi alla porta

D:«Vado a scoprire chi è … »

Stefan non fece in tempo a fermarmi che ero già dentro quella macchina, anche se era rosa si poteva benissimo chiamare una SIGNORA macchina.

Un problema c’era però, colei che guidava la macchina era troppo forte, anche più di me. Mi aveva incollato al sedile in 2 secondi, non era umana, questo di capiva, così decisi di lasciare fluire i miei canini mostrando così chi sono io.

D: « Chi cazzo sei »

Lei però non ebbe nessuna reazione, il suo sguardo era deciso e cattivo, esattamente come il mio. I capelli erano neri , come la notte, un fisico perfetto … il più sexy che abbia mai visto.

Dovevo scoprire chi era e che cosa voleva, costi quel che costi.

Non ebbi il tempo di formulare nessun altra domanda che mi aveva buttato fuori dalla macchina minacciandomi. Di solito sono io quello che usa questi trucchetti per minacciare.

S:«Allora, che hai scoperto? »

Certo che il mio fratellino non poteva fare a meno di trattenere la curiosità. Invece di andare a cacciare i soliti coniglietti era rimasto qui, nascosto.

D: « Non è umana, questo è sicuro »

S: «Non è umana?? »

D: « Hai capito bene, è una donna … ed è anche forte »

Di colpo vidi il mio fratellino impaurirsi, non capii il motivo di questa reazione, non ero stato informato di qualcosa?

D: «Stefan …»

Mi bloccai, osservandolo negli occhi, non era da lui reagire così. Anche se dopo la storia Con Klaus e la pietra di luna non c’era da star tranquilli, Elena era quasi rimasta uccisa nella lotta con gli Originari.

Ma dovevo capire che voleva quella donna.

 

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Capitolo 2
*** Miss Independent ***


POV LEILA

Ed uno dei fratelli Salvatore era andato, Damon ogni sera era nel mio giardino per controllare i miei movimenti. Devo dire che non mi dispiaceva, ma mi seguiva ovunque, ho dovuto mettere i vetri opachi in bagno!

Ma quella mattina cambiarono le carte in tavola …

Era appena sorto il sole, mi alzai dal letto, indossando una vestaglia, non potevo mica andare in giro in intimo.

Elijah:«Ciao Leila »  

Ma in questa città sono tutti abituati ad entrare di soppiatto nelle case degli altri? Per fortuna avevo l’anello che mi permetteva di camminare alla luce del sole. L’ospite indesiderato aprì le finestre, facendo entrare la luce.

Elijah: «Sapevo che per sicurezza avessi fatto mettere il vetro temperato, nonostante avessi l’anello»

Finalmente avevo capito chi avevo di fronte, lo scagnozzo di Klaus, colui che doveva darmi gli ordini su cosa fare a Mystic.

Leila:«Elijah, sono giorni che ti aspetto. Informerò Klaus personalmente che ho già avuto un contatto con Damon Salvatore »

Non potei non notare il sorriso compiaciuto dell’uomo. Si avvicinò a me e mi accarezzò i capelli, come si permetteva di farlo? Ero un suo superiore! Gli bloccai la mano, gli avrei potuto spezzare il braccio in due secondi.

L: « Fallo di nuovo e domani andrai da Klaus senza un braccio »

Gli lasciai il braccio e mi sedetti sul letto, accavallando lentamente le gambe

L:«Parla, che vuole che faccia? »

E: « Siamo convinti che la pietra di luna sia ancora alla Pensione. Devi entrare in intimità con uno dei Salvatore. Pensiamo che Damon sia quello che ti sia più raggiungibile. Stasera dovrai uscire di casa e parlare con lui, uno dei nostri ‘soldatini’ ti attaccherà … non ti devi ribellare però, anche se ti farà male »

Sbarrai gli occhi, io fare un a cosa del genere. Con il mio potere avrei potuto far cadere quel stupido vampiro ai miei piedi in due secondi e invece dovevo beccarmi un paletto di verbena.

E: «Tranquilla che non ti colpirà al cuore. Sei troppo preziosa per Klaus»

L: «Farò come mi avete detto»

Elijah sparì in un secondo. Dovevo ancora capire come faceva quel vampiro a muoversi alla luce del sole nonostante non avesse un anello.

La sera come al solito Damon Salvatore era nel giardino di casa mia. Così misi la stessa vestaglia di quella mattina, potevo anche non ammalarmi … ma uscire fuori mezza nuda non andava bene!

Piombai alle spalle del ragazzo, sussurrandogli un saluto ad un orecchio.

Lui sussultò, mostrando subito i suoi canini.

L:«Placa lo spirito Cowboy … voi sapere chi sono? Benissimo. Mi chiamo Leila Ashanti Dowlas Salvatore … bla, bla …… chiamami semplicemente Ley. Per la precisione ho 500 anni e sono…»

Rilassai il viso, mostrando la mia vera io

L: «Un vampiro»

Lui ritirò i canini, mostrandomi un sorriso alquanto compiaciuto. Finalmente aveva ottenuto quello che voleva, sapere chi ero io. Gli feci cenno di andarsene, non doveva sapere altro.

Ritirai i canini e mi voltai, diretta verso a casa. Non potevo credere quello che mi sarebbe aspettato sotto il portico.

Il ‘Soldatino’ degli Originals era alla la porta di casa mia, gli feci cenno della testa di fare quello che doveva. Con un colpo secco mi fece entrare in paletto nel petto.

Lì poi ci fu tutto buio…

POV Damon

Bene, ora che so chi è mi tocca anche salvarle la vita.
Quel mezzo vampiro aveva tentato di ucciderla, era deboluccio, per lei doveva essere facile visto che ha bloccato me.
La presi in braccio e la portai alla pensione, li avrei scoperto di più che voleva o COSA voleva.

D:«STEFAN»

Urlai. Doveva farmi aiutare da mio fratello, mica avevo la terza mano per
aprire la porta!

Appena mi vide il suo viso cambiò espressione, da stupito perché lo   avevo chiamato a preoccupato, per la donna che avevo fra le mie   braccia.

S: «E’ lei? »

D: «Bambi, non ti facevo così arguto. Faccio le dovute presentazioni   o la salviamo? »

Posai la ragazza sul divano, mettendole la testa sotto un cuscino.     Non   è da me essere gentile, ma doveva rimanere in vita, nel censimento per i vampiri di Mystic Falls mi mancava una donna porta guai … ne avevamo già tante!
 

 D«Verbena? »

 Stefan annuì, mi fiondai nello scantinato a prendere 2 sacche di sangue e un paio di guanti, non  potevamo toccare la verbena.

Infilai i guanti mentre mio fratello si tenne pronto con le sacche.

S: «La pelle ha ancora il suo colore naturale. Buon segno, vuol dire che non ha preso il cuore»

D: «E invece il cuore lo ha preso, eccome! »

Lentamente sfilai il paletto, cercando di non uccidere quella ‘Vampira’, dovevo essere io a farlo se diventa un peso.

La ragazza ebbe come un spasmo, Stefan si avvicinò con le sacche, le bevve molto avidamente, il paletto le aveva portato via molto sangue.

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Capitolo 3
*** It's Like That ***


2

POV LEILA

Quando riapri gli occhi mi trovavo proprio dove desideravo essere, al pensionato Salvatore, sapevo che quell’ingenuo di Damon mi avrebbe portato li, per farsi aiutare dal fratello.

Mi misi seduta sul divano guardando la figura che mi si parava davanti, non era il fratello che avevo conosciuto.

L: « Chi sei? »                       

Quel ragazzo stava per rispondermi quando intervenne lui, l’arroganza fatta a persona, Damon. Entrò nel salone sorseggiando avidamente un bicchiere di sangue.

L: « A positivo, il mio preferito »

Affermai guardandolo decisa, credeva di dare fastidio a me con la sua arguzia, ma sapevo essere più furba di lui. Anche di 100 volte se ne necessita.

Lui rispose con uno dei suoi sorrisetti che mi davano fastidio.

S: «Io sono Stefan Salvatore, piacere di conoscerti»

Mi sorrise, lui si che era gentile. Sapeva mettere a suo agio le persone  con solo lo sguardo.

L: «Dovresti prendere da lui. Mi ha riservato un ottima accoglienza mentre tu?? Ah si …. Mi sei salito in macchina»

Stefan guardò il fratello, in cerca di una conferma che non tardò ad arrivare

D: «Tu stai spiando casa mia »

L: «Beh, dovrò pur cercare qualcuno come me … L’odore di vampiro si sente in tutta la città, concentrandosi a casa vostra»

Poi aggrottai le sopracciglia, rendendomi conto di quello che avevo detto. Chi era lui per rendere conto a me?

L: « E poi che sto’ a spiegarlo a te! Non sei mica la mia balia, quella mi serviva  520 anni fa! »

S: «Scusalo, lui è Damon Salvatore»

Non serviva presentarmelo, ma risposi con un sorriso. Ora mancava da conoscere solo la famosa Elena Gilbert, quella che era scappata dalle grinfie di Klaus.

Però prima di continuare a parlare decisi di attuare una piccola vendetta su Damon. Portai il dito indice della mia mano destra sulla bocca di Stefan per farlo star zitto.

Chiusi gli occhi ed entrai nella testa di Damon, facendogli credere che un paletto gli trapassasse il petto.

Lo vidi cadere a terra come un sasso, toccandosi il petto.

S: «Beh, devo dire che è nettamente più forte di te. »

Entrambi scoppiammo a ridere.

La razione del ragazzo però non fu delle migliori. Appena si rese conto che non era vero mi prese per il collo e mi alzò da dove mi trovavo.

D: «Toccami ancora e giuro che ti impaletto con lo stesso giocattolino che ti ha messo KO prima»

Con una mano libera liberai la vestaglia che cadde a terra, rivelando il mio intimo, anche se avrei ucciso qualsiasi uomo che mi avrebbe visto in quelle condizioni, dovevo liberarmi.

Fu proprio questo quello che avvenne, entrambi i fratelli si bloccarono. Damon mi calò a terra e iniziai a girare intorno al suo corpo segnando ogni parte che si poteva con un dito.

L: « Damon, ti consiglio di non sfidarmi. Io ho un altro piccolo potere, è così forte che logora le persone dentro portandole alla pazzia »

Continuava a guardarmi con quel suo piccolo sorrisetto che mi stava dando ai nervi. Mi rimisi la vestaglia da camera e sparì dalla loro vista

D: «Dove cazzo è andata»

Dovevo pur cambiarmi, così ricomparvi nel giro di una frazione di secondo.

L: «Hai sentito la mia mancanza? »

Ricambiai quel suo sorrisetto che tanto odiavo. Elijah mi aveva detto di entrare in intimità proprio con quello stupido, dovrò mettere da parte il risentimento.

S: «Scusalo, caratteraccio. Piuttosto volevamo sapere se conosci il tuo aggressore »

Non riuscì a rispondere che in casa entrò una ragazza mora, probabilmente lei doveva essere Elena. Stefan si avvicinò a lei baciandola delicatamente

S: «Parleremo dopo, lei è Elena Gilbert »

Le sorrisi, lei era quelle che era scappata dalle grinfie di Klaus. L’osservai dalla testa ai piedi

L: «Piacere mio. Sono Leila, puoi chiamarmi anche Ley»

Ricambiò il mio sorriso, poi si rivolge a Stefan, il suo corpo trapelava emozione. Doveva dire qualcosa di importante così decisi di stare tranquilla e non interrompere quell’idillio

E: «Caroline, Bonnie ed io volevamo fare una festa per Natale. Un grande cenone »

S: «Ottima idea Elena »

D: «Spero di non essere compreso nel pacchetto »

Non poteva starsene zitto! Comparvi davanti a lui in un secondo, incrociando i miei occhi verdi con i suoi azzurri, potevo soggiogarlo tranquillamente

L: «Zitto, fino a quando non te lo dico io »

Finalmente un po’ di silenzio, guardai i due piccioncini incitandoli a continuare, Elena mi sorrise in segno di ringraziamento

E: «Non possiamo farla alla pensione perché potrebbero attaccare gli Originali, neanche a casa mia si può »

Ecco la famosa ‘botta di culo’, dovevo prendere la palla al balzo. Dovevo fare in modo che Klaus partecipasse alla festa, almeno così avrei anche scoperto perchè quello stupido aveva disubbidito agli ordini, pugnalandomi al cuore!

L: «Fatela a casa mia no? Questi Originals non mi attaccheranno, almeno lo spero»

Scoppiai a ridere, facevo parte dei loro nemici e non se ne rendevano conto. Così il cenone di Natale si svolgerà a casa mia. Elena mi abbracciò ringraziandomi

E: «Ottimo, ma casa tua dove si trova? »

L: «E’ la villetta infondo la via»

Mi guardò sorpresa, non capii la sua reazione fino a quando non aprì la bocca

E: «Quella mega villa? »

Non mi ero neanche accorta della grandezza della mia casa, infondo vivevo da sola.

 

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Capitolo 4
*** Merry Christmas (parte 1) ***


POV LEILA

Finalmente il fatidico giorno del cenone natalizio arrivò. Avevo comprato i regali per tutti gli invitati, grazie ad Elena sono venuta a conoscenza che parteciperanno al cenone Bonnie e Jeremy (la sua migliore amica e il fratello).

Ovviamente ci sarà un piccolo ospite a sorpresa, Klaus.

Quella stessa mattina composi il numero e lo chiamai. Doveva sapere tutto il mio piano

*compone in numero di Klaus*

L: «Ascoltami, questa sera raggiungimi a casa. Incontrerai i fratelli Salvatore ed Elena Gilbert »

K: «Ne verrà fuori un bagno di sangue lo sai? »

L: «Ovvio che lo so, ma non lo farai … ho bisogno di una piccola conferma da parte tua ma non gli torcerai un capello »

K: «Non ti starai affezionando vero? »

L: « Klaus sei un coglione, tu sarai Martin un mio amico che viene al cenone di Natale »

K: «Non mi piace Martin … »

L: «Deve piacerti »

Lo sentì sbuffare al telefono, a prima vista poteva sembrare una persona burbera e scontrosa che pensa solo a se stesso ma in realtà era solo un bambino, capriccioso. Voleva sempre avere tutto, che gli fosse permesso o no, anche se lui era il capo c’erano delle limitazioni al suo potere, io potevo dire di si o no alle sue decisioni, non mi avrebbe mai ucciso!

L: «Perché prima mi assicuri che quello non mi avrebbe pugnalato al cuore ed invece lo ha fatto? Martin stai perdendo la mia fiducia»

K: «E si puo’ sapere che ti ha detto questa stronzata? Io non ho mandato nessuno ad ucciderti, il contatto con i fratelli Salvatore avresti dovuto averlo fra molto tempo»

L: «Brutto …. »

Stavo quasi per spaccare il telefono fra le mani, quando intervenne, era seriamente preoccupato per le mie condizioni, strano, era la prima volta.

K: «La fortuna di avere 814 anni eh?I paletti non ti fanno male»

Riattaccai il telefono, odiavo quando faceva il signor ‘so tutto io’ con me.

Finalmente, i primi invitati arrivarono. Stefan, Elena e Bonnie. Tutti e 3 avevano portato i regali da mettere sotto l’albero che avevo preparato in salotto, nonostante fossero i miei nemici dovevo dimostrarmi amica con loro.

S: «Damon ha detto che non verrà »

Mi disse Stefan sorridendo. Potevano tutti esser felici di questa cosa ma, sinceramente, avevo bisogno che Damon presenziasse alla cena di Natale, Klaus doveva confermarmi che stavo con le persone che gli interessavano.

L: «Oh, verrà! Dovessi usare la forza»

Stefan, che aveva capito a cosa mi riferivo scoppiò a ridere. Mentre Elena e Bonnie lo guardarono strano.

Finalmente mi resi conto che mancavo di presentarmi alla strega, ma lei, potendo avere preveggenze, poteva fregarmi. Così mi concentrai, cercando di pensare ad una storia passata inventata e mi avvicinai a lei

L: «Non ci siamo mai presentate, io sono Ley»

Le strinsi la mano, la ragazza di risposta chiuse gli occhi, aveva avuto una visione su di me, speravo solo che non avesse visto il mio vero passato

L: «Ohhhhh, non mi avevate avvertito che c’era una strega a tavola. Allora ho una piccola cosa per te»

Portai i tre nella mia camera, c’erano così tanti libri che una biblioteca a confronto era solo una foglia in un cespuglio.

Feci un salto e presi un libro antico dai piani alti della libreria.

L: «In tutti questi anni che ho vissuto ne ho passate molte»

Le passai un Grimorio, dal suo sguardo capì subito che lei sapeva di che parlavo

B: «Non ci credo…»

Elena ci guardava entrambe stranite, Stefan invece mi guardava come se mi dovesse riprendere da qualcosa

L: «Beh, in 500 e passa anni qualcosa impari dalle Streghe … se poi se ne conosci molte tutto è guadagnato. Quello che hai in mano è un Grimorio di una tua antica antenata, Wilfred Bennett»

B: «La prima strega della nostra famiglia»

Annuì alla sua affermazione, i Bennett erano le streghe più potenti sulla faccia della terra. Wilfred era la mia più cara amica, alla suo funerale dovetti nascondermi nella folla per non farmi riconoscere

L: «Stefan hai detto che Damon non verrà? »

Il ragazzo annuì, beh, lui doveva presentarsi, costi quel che costi.

L: «Io vado a prenderlo a casa, dovrebbe passare un mio amico Martin. Puoi fare tu gli onori di casa? E’ anche lui uno di noi»

Il mio nuovo amico annuì. Così io in un secondo potei sparire e andare alla Pensione Salvatore per trascinare quello stupido al cenone.

 

POV DAMON

D: «Stupida festa, stupido natale»

Volevano contagiarmi a partecipare ad un cenone di Natale, in una famiglia poi! Per fortuna che Stefan è andato con Elena e non mi ha neanche obbligato a partecipare, sono 150 anni che non lo festeggio, devo farlo proprio ora che è venuta una nuova vampira in città? Ma devono scordarselo.

Chi era poi lei? Leila … che addirittura ha cognome Salvatore!! Ma quante volte si è sposata? Oddio mi stò facendo delle paranoie colossali per una vampira che neanche conosco! Adoro il fatto che possiamo spegnere tutto con un solo tasto, così zero problemi per me!

Presi un bicchiere di Burbon e iniziai a sorseggiarlo, quando avvertì la presenza di colei che volevo proprio evitare oggi.

D: «Che ci fai qui? Non devi preparare qualche cenone? »

Strabuzzai gli occhi continuando a sorseggiare il bicchiere, se fosse venuta per farmi partecipare si stava sbagliando di grosso

L«ah, Damon, Damon non sono qui per te. Ma sono qui per farti ricordare, 160 anni fa, Mystic Falls. Tu mi hai già incontrata »

La vidi alzarsi in piedi ed avvicinarsi pericolosamente a me. Come potevo averla già incontrata? Non ricordo nulla io!

Ormai ci trovavamo faccia a faccia. Posai il bicchiere di burbon e incrociai i suoi occhi verdi, profondi, quasi le potevo leggere dentro

D«Come ho fatt … »

Non finì la frase che mi diede un bacio dolce, quel bacio mi fece tornare in dietro nel tempo … un flashback

 

S«Lei … »

Io e mio fratello stavamo correndo nella nostra villa a Mystic Falls, io avevo 8 anni mentre Stefan 5. Ricordo che quel giorno Stefan mi stava rompendo le scatole, come al suo solito perché voleva abbracciarmi, ma io non volevo perché ero venuti degli altri bambini a giocare.

L«Dai Damon, che ti costa abbracciare tuo fratello? »

Eccola, Leila …. Ma che ci fa li?

D«Ma Leila!!! »

Ora ricordo! Era la bambinaia mia e di Stefan nel 1852!Ma perché non mi sono ricordato prima di lei? Ho bisogno di capire di più.

Mio fratello scoppiò a piangere, sapeva come attirare l’attenzione su di se.

L«Stefan non piangere. Vieni qui»

Mio fratello era proprio un pappamolle, quella volta mi ricordo, voleva giocare con  me  ma io gli avevo detto di andare via perché ero con i miei amici .

Leila prese in braccio Stefan, mi fece cenno di avvicinarmi. Ero molto spaventato da lei, credevo che mi volesse sgridare, invece si abbassò delicatamente e mi diede un leggero bacio sulla fronte.

L«Devo andare lontano piccolini miei, Damon mi prometti che avrai cura di tuo fratello? Sei grande e forte»

Mi ricordo che mi stava venendo un groppo alla gola, le volevo bene ma non glielo avevo mai detto. Fece scendere delicatamente Stefan dalle sue braccia.

L«Mi promettete di avere cura di voi stessi? Vi prometto che un giorno ci rincontreremo»

S«Ma…non andare»

Mio fratello aveva così una voce da poppante, essendo il più piccolo riusciva a stento a mettere due parole assieme

D«Voglio venire con te»

Mi feci avanti, era la nostra balia, non poteva lasciarci così. Era la cosa più bella che mi era capitata in tutti quegli anni.

L«Non voglio farlo, ma devo. Ora mi dovete guardami negli occhi»

Ci aveva soggiogato! Ecco perché!

 

Finalmente rinvenni da quel Flashback … Leila era ancora li, mi stava guardando negli occhi

L«Buon Natale Damon»

Si avviò delicatamente verso la porta, volevo farle tante domande ma non ne ebbi il tempo. Dovevo andare a quel cenone e capire se era contro di noi o con noi. Così presi della verbena, mettendola nella tasca della giacca e raggiunsi la sua casa.

Poteva essere anche la nostra balia, ma non mi convinceva …. Tornata lei erano tornati anche gli Originals, quindi dovevo metterla alla prova.

 


 

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Capitolo 5
*** Merry Christmas (parte 2) ***


POV LEILA

L: «Guardate chi vi ho portato? »

Tutti erano riuniti in salotto. Indicai dietro di me con la testa , sicura che Damon mi avesse seguito

D: «Caso eccezionale… Vengo solo perché mi ha promesso due sacche di sangue come dessert»

Guardai il soffitto, sapeva essere odioso. Finalmente mi accorsi che era arrivato anche Klaus, mi trattenni dal ridere, nessuno si era accorto che si trattava proprio di lui. Così decisi di prendere la palla al balzo, fruttando la situazione.

L:«Martin»

Corsi fra le sue braccia, baciandolo con passione. Tutti rimasero stupiti dalla mia azione. Ma devo dire che Klaus non ha sdegnato la cosa, visto che ha ricambiato con molto piacere

L: «Tratteniti Martin, sei un ospite e una scusa»

Gli comunicai telepaticamente, doveva trattenersi, lui poteva essere mio fratello, non il mio ragazzo! Ora lui era solo la mia scusa per far ingelosire Damon.

L: «Ok, dopo tutto questo amore vi presento Martin. Ci siamo conosciuti durante uno dei tanti miei studi al college. Ha la bellezza di 350 anni»

M: «Mi ha presentato in modo corretto. Non potevo chiedere altro. Prima ho avuto lo straordinario piacere di incontrare l’affascinante Elena con il suo accompagnatore mentre tu sei? »

Klaus non poteva trattenersi dal parlare come una mummia! Aveva la mia età, però almeno io in questi anni ho perso l’uso di parlare come nell’800. Mentre a lui piace così tanto parlare così che non ha mai perso quell’accento.

D: «L’unico single, a quanto vedo … Dall’accento devo proprio dire che l’800 ti è piaciuto molto. Resta che non sono tuoi affari su chi sono io. Vado un attimo in cucina, sono curioso di vedere le specialità preparate dalla nostra padrona di casa»

Così Damon sparì, non capii le sue vere intenzioni, sicura che c’era qualcosa sotto. Ma era meglio evitare per la serata, di certo non mi avrebbe esposto alla mia natura!

E: «Ley la tua casa è fantastica. Mi fai fare un giro dopo? »

L: «Ehy Elena, casa mia per te è sempre aperta»

Presi un regalo sotto l’albero e glielo porsi. Mi era sembrato il momento adatto per consegnare il suo e quello di Stefan. Entrambi il aprirono, guardano curiosi quello che si trovavano davanti. Il mio gesto li stranì, allungai la mano, mostrando anche il mio braccialetto che portavo al polso, simile ai due.

L: «Posso spiegarti tutto. Questi tre braccialetti sono collegati, ho chiesto ad una mia amica, pratica con le arti magiche, di forgiarli tanto tempo fa. Indossateli, fidatevi di me. Stefan non c’è verbena, solo in quello di Elena»

Questo piccolo trucco poteva tenermi collegata alla piccola Gilbert, poteva chiedermi aiuto e io potevo tenerla sotto controllo semplicemente chiudendo gli occhi. Aveva anche un altro potere.

E: «E adesso? »

L: «Sfrega il ciondolo con il libro»

Elena eseguì all’istante il mio ordine. Stefan ebbe come un sussulto, quasi come se una scarica elettrica gli fosse entrato nel corpo.

S: «Fantastico, così tu potrai chiedere aiuto quando vuoi»

E: «E il ciondolo del fiocco a che serve? »

L: «Come quello del libro, solo che ti mette in contatto con me e non con lui»

Le passai un cortello. Quel braccialetto aveva una funzione maggiore, se dovevo mostrarmi loro amica era un sacrificio da compiere, così sarei entrata anche nelle grazie di Stefan.

L: «Tagliati la mano, fidati, non sentirai nulla»

S: «Non devi farlo se non vuoi »

Invece doveva farlo, se si fidava di me avrebbe fatto la cosa. In più l’avrebbe protetta da qualsiasi cosa, quasi come un immortale. Eseguì ciò che le avevo chiesto. La smorfia di dolore passò dal suo volto al mio.

L: «Guarda la mano ora. Prima la tua, poi la mia»

Il taglio che aveva la ragazza passò dalla sua mano alla mia si rigenerò all’istante

E: «Non posso chiederti questo»

In risposta le accarezzai il volto. Che Klaus avesse ragione?Che mi stessi affezionando a loro? No, non può essere, lei deve spezzare la maledizione e io non sarò di certo la sua Bodyguard.

M/K: «E’ tutto pronto a tavola, Leila …. Il tuo amico si è già accomodato»

POV DAMON


Entrai in cucina, se quella stupida vampira credeva di nascondermi il motivo per cui è in città si sbaglia di grosso. Estrassi lentamente dalla tasca una fialetta di verbena e la aggiunsi a tutti i piatti, se è una degli originals non le avrebbe fatto effetto. Visto che loro vivono da molto sono immuni.

M/K: «Che stà facendo? »

Mi ammonì il ragazzo di Leila entrando nella stanza. Infilai di nuovo la fialetta in tasca senza esitare

D: «Ma che vuoi! E cerca di sembrare un ragazzo Americano, parli come un nonnetto di 350 anni!»

Dio se quel vampiro mi stava dando i nervi! Capisco il motivo per cui lui e Leila stanno insieme, sono insopportabili

M/K: «Ti ricordo, mio caro ragazzo che sei un ospite in casa. Vedi di comportarti di conseguenza. Dall’odore avrai si e no  150 anni bene, potrei ucciderti e nello stesso tempo giocare a carte»

Si permetteva di minacciare me? Dovevo spostarmi, sentivo che gli altri si stavano per accomodare e io dovevo farmi trovare pronto per quando Leila avrebbe mangiato il suo pasto, pronto per ucciderla.

Così vidi alcuni camerieri pronti per portare le portate in tavola e io li seguì.

D: «Meglio che ci accomodiamo, non vorrei che mi si raffreddasse il cenone di Natale»

Finalmente, dopo che tutti si sedettero a tavola si iniziò a mangiare. Evitai di toccare il cibo, fino a quando Leila non addentò un boccone rimanendo illesa, poi spostai lo sguardo su mio fratello.

S: «Che guardi? »

Vedere mio fratello accasciarsi a terra non fu un così bel spettacolo.

E: « Stefan, Che succede? »

S: « Verbena … »

Mi alzai di colpo, dovevo chiarire tutta questa storia con Leila. Non aveva avuto una reazione alla verbena, ergo … era uno degli originals. Così la presi per la gola, facendola sbattere violentemente contro al muro.

D: «Bene, Bambinaia mia, ho fatto uno più uno e sai qual è il risultato? Che tu sei uno degli Originals. Ho tanta voglia di staccarti la testa … ma non lo farò, perché tu mi dirai che cosa volete ancora da noi, con le buone o le cattive»

Lei scoppiò a ridere, per quanto le riuscisse al momento.  Che mi sia inventato tutto? Non poteva essere, incrocia il suo sguardo, ebbi subito l’istinto di lasciarla andare, maledetto ammaliamento.

B: «Che stai dicendo Damon? Regredisci sempre di più»

D: «Anche a Martin però non ha fatto effetto la verbena»

Che fossero complici? Non potevo credere che quel stupido bifolco da quattro soldi facesse parte delle stirpe di vampiri più forte del mondo. Martin lentamente posò la forchetta guardandoci tutti, ma vista così tanta calma nella via non-vita.

M: «Perché io ho così tanti anni che tu neanche immagini … evita di sfidarmi, secondo le mie informazioni tu sei stato trasformato nel 1864 da Katherine Pierce alias Katerina Petrova insieme a tuo fratello Stefan.
Per la tua salute fisica ti consiglio di smetterla»

Lo vidi alzarsi, distruggendo completamente la sedia

M: «Mi presento … per tutti i presenti sono Klaus. Mio caro Damon Salvatore, il fatto di essere il vampiro originario ha i suoi vantaggi, non sei il solo ad esser stato ammaliato. Leila è stata una mia pedina per così tanti anni»

POV LEILA

Ma che stava facendo? Così si mostrava e non andava bene. Speravo solo che non si mettesse ad attaccarli come al solito, il mio guerrafondaio.

D: «Leila, da lui scappavi nel 1864»

Sbarrai gli occhi, era ora di recitare la parte della piccola e innocente. Non potevo fare altro al momento.
Annuì con la testa guardando il vampiro che mi stava proteggendo.

K: «La Signorina Gilbert viene con me … con le buone oppure possiamo fare con le cattive. Ohhhhhh le cattive, quanto mi piace»

Damon intervenne subito ed attaccò Klaus, quel ragazzo sapeva dimostrarsi stupido così tante volte. Non ha la capacità razionale. Cercai di immedesimarmi di più nella parte, ci riuscì perfettamente lacrime di disperazione uscirono dai miei occhi

L: «E così mi hai preso in giro tutti questi anni »

Ammisi fra un singhiozzo e l’altro. Lui voleva la mia furia ed è quella che avrebbe ottenuto

L: «Klaus ti revoco ufficialmente l’invito ad entrare in casa mia»

Chiusi gli occhi abbassando lo sguardo per poi alzarlo quando sentì delle braccia stringermi: Bonnie ed Elena mi stavano abbracciando. Ma avevo sete, tutto quel pianto e quell’energia mi aveva fatto salire la voglia di sangue. I miei capillari iniziarono ad intravedersi.

L: «FUORI DA CASA MIAAAAAAAA»

Urlai come non avevo mai fatto, a velocità vampiro scaraventai fuori dalla porta Klaus. Ero sicura che me l'avesse fatta pagare al nostro prossimo incontro, ma ora dovevo giocare le mie carte ed entrare nelle grazie dei miei "piccoli" amici. 
Ma non potevo immagina che cosa, il destino, aveva in serbo per me qualche ora dopo.

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Capitolo 6
*** Listen ***


POV Leila

Chiusi la porta di casa, sbattendola con così tanta forza che, appena volsi le spalle, il pomello della stessa cadde a terra, raccolto da una Bonnie palesemente spaventata. Il piano non era andato alla perfezione, come avevo previsto, conoscendo i Salvatore, ma Klaus era stato all’altezza della situazione, scoprendosi ma celando ancora la mia identità per i nostri piani.
Scusandomi con i miei ospiti accompagnai le ragazze al cancello, sorridendo ad una Caroline ancora tremante, abbracciandola per darle conforto. Fu quello l’istante in cui la testa mi andò in fiamme, così come quella di alcuni miei ospiti.
Tappandomi le orecchie, con così tanta forza che quasi me le strappavo, una figura, celata dalla notte più profonda, prese Elena, svenuta, in spalla, superando Stefan e Damon svenuti dallo stesso dolore che stavo provando io in quel preciso momento.
Fino a quando anche io non seguì il stesso destino della mia amica, urlando a squarciagola mentre venivo tirata per i capelli.

Dopo 1h


POV Damon
 

D: «Maledizione»

Imprecai mentre, lentamente, cercai di alzarmi da terra. Con l’occhio destro chiuso, incapace di aprirsi per i danni provocati a cervello, cercai di aprire l’altro, con successo.
Stefan si stava prendendo cura di alcune persone, ancora svenute. Era logico come l’artefice di quanto successo fosse qualcuno dotato di magia, certamente collegato a Klaus.
Guardai a destra e sinistra, velocizzando in maniera innaturale i miei passi, così da poter controllare tutto il giardino il più velocemente possibile. Elena e Leila erano sparite, entrambe, il che confermava il mio sospetto su chi fosse il mandante dell’operazione.
Fermai la mia corsa sfrenata proprio di fronte a Stefan, che ormai si stava sincerando della condizioni di Caroline.


D: «E’ un vampiro, si riprenderà, piuttosto … mancano all’appello Elena e Leila. Chi credi le abbia prese? »

Caroline: «Klaus»

D: «La biondina è intelligente, forza, dobbiamo riprenderle»

Sospirando superai tutti, mirando a tornare al pensionato. Se volevamo avere una certezza quello era il luogo dove iniziare, Bonnie ancora fuori gioco non poteva mettere in atto un incantesimo di localizzazione, che non funzionava su un vampiro così antico come Leila.
Spalancando la porta del pensionato, cercai di sembrare il più leggiadro possibile … avevamo ospiti al pensionato, qualcuno che conoscevamo perfettamente.


D:«Salve …. Katherine»

Seccato sorrisi, rivolto all’ultima persona che desideravo vedere in quel momento. Katherine Pierce, nella stessa città di Klaus, cosa impossibile da credere ma probabile, a quanto sembrava.
Continuando a camminare la superai, sentendo i suoi occhi addosso. Non potevo iniziare a giocare con lei, almeno non ora, per me e Stefan, ora, spettavano le ricerche delle ragazze.
Raggiunsi la mia camera, ignorando i rumori di tacchi che mi stavano seguendo con insistenza sempre più maggiore.  Sfilai il borsone, sotto il mio letto, posandolo sopra lo stesso, infilandomi quindi paletti di legno e armi varie, create da Alaric, allacciate al polso.

D: «Katherine, non voglio parlare con te e soprattutto non desidero vederti in questo momento. Vattene.»

Lei sparì e così feci io, procurandomi tutto il necessario.  Appena uscì, saltando dalla finestra della mia stanza, vidi mio fratello, pronto accanto alla sua macchina.

 

POV Katherine

Sorrisi, battendo le mani, mentre osservavo Damon armarsi fino ai denti per andare a salvare Elena Gilbert, oppure per Leila … non ne ero cerca ma lo avrei scoperto.
Avevo passato l’intera mattina in attesa, nel salotto di quella vecchia casa puzzolente, piena di ricordi, mentre loro festeggiavano quell’insulsa festa di natale, chiusi in una casa che parlava dell’ego di quella vampira più di quanto non lo facessero le sue azioni.
Quando mi cacciò tornai nel salotto, accavallando le gambe, certa che sarebbero tornati da me quanto prima. Nessuno poteva rintracciare le ragazze, anche provando a rintracciare quel mio orrendo doppione non ci sarebbero mai riusciti, visto che, una persona intelligente, avrebbe schermato il luogo dove lei si trovava grazie ad un incantesimo.
Mi distesi, sulla poltrona vicino al camino, troppo svogliata ad alzarmi per versarmi un bicchiere del Burbon scadente di Damon.
Solo quando la porta della stanza si aprì, nuovamente, con meno decisione rispetto a prima, mi rialzai, incrociando le braccia pronta all’ennesima discussione.

Kath:«K-Klaus»

Caddi a terra, proprio quando il mio peggior incubo fu proprio davanti ai miei occhi, faccia a faccia. Posò il suo dito indice sulle mie labbra, zittendomi in qualsiasi mio altro tentativo di aggiungere altre parole … lasciando la stanza nel silenzio più profondo.
Klaus tese un orecchio, come se stesse ascoltando qualcosa, ma poi i suoi occhi incontrarono i miei, soggiogandomi con le sue parole

KlausTu ora farai qualcosa per me...Katerina»

 

 

 

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