Make me dream your dreams

di MusicAddicted
(/viewuser.php?uid=14249)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III. ***
Capitolo 4: *** IV. ***



Capitolo 1
*** I ***


Buongiorno

Buongiorno!!

Ho talmente tante storielle per la testa e, visto che conEternally Missed ‘ sono a buon punto, anzi, quasi al traguardo (per chi la segue, scusate, ma non credo di riuscire ad aggiornarla questa settimana) ; direi che posso iniziare almeno con  questa:

 

MAKE ME DREAM YOUR DREAMS

 

Ambientazione:  7 Luglio  2000. (sì, stavolta mi faccio paura da sola, per la precisione, lol! ) . Subito dopo l’Eurocknéennes Festival di Belfort (se non lo conoscete, cercatelo su you tube, io l’ho scoperto da poco e ci sono rimasta!! )

 

Narrazione: sì, riprendo confidenza con l’amico POV.

 

Pairing : Dom e Matt, insomma… il migliore!

 

Rating: direi un blando pg15… a meno che non vada oltre.

 

Disclaimer: Matthew e Dominic e i Muse in generale non sono miei, niente di quello che è scritto è mai accaduto… e non mi pagano di certo per degenerare così! ;P

 

Il titolo è liberamente ispirato dalle lyrics di ‘Showbiz dei Muse, of course!

 

Riassunto:  Matthew parla nel sonno. Vi basti solo sapere questo…

 

 

 

 

 

 

 

 




Image and video hosting by TinyPic

I.

 

“Siamo stati davvero grandiosi!” esulti, mentre fai finta di interessarti al film che sta passando alla TV, ma nemmeno io gli sto prestando grande attenzione.

 

Sarà la ventesima volta che lo ripeti, da quando siamo rientrati, ma come darti torto? E’ vero, siamo stati grandiosi.

 

Infatti, mi limito ad annuire, regalandoti uno dei miei più compiaciuti sorrisi.

 

“E ti dirò di più, questo è solo l’inizio della nostra ascesa… “ continui, mentre cerchi una posizione più comoda sul letto, sdraiandoti poco distante da dove sono io e appoggiando la faccia al cuscino, rivolto verso me. “E’ solo questione di tempo e i Muu..uuse conqui….steranno il mondo… “ aggiungi, intervallando le parole con lunghi sbadigli, prima di chiudere gli occhi, senza dare più altri segni di vita nel giro di pochi minuti.

 

Beh, caro il mio conquistatore, direi che al momento le energie ti mancano.

 

Te lo direi anche ad alta voce, ma non mi va di disturbarti, è giusto che tu ti riposi, hai dato tutto te stesso fino a poche ore fa, è normale che tu ora sia esausto e sia crollato.

 

Del resto, sei stato proprio tu a proporlo: appena finito il concerto, ci siamo intrattenuti un po’ con i fan, giusto il minimo indispensabile, abbiamo detto al volo qualche frase per i giornali locali e poi mi hai chiesto di tornare con te in hotel e starcene un po’ nella mia stanza, senza nemmeno avvertire Chris della nostra assenza.

 

Non che la cosa mi stupisca, è da quando eravamo poco più che ragazzini che ti piace passare del tempo solo con me, dici che è il miglior modo per rilassarti.

E’ sempre stato così anche per me, ma per quel che mi riguarda, per me è un po’ diverso, c’è di più.

 

 

 

All’inizio, pensavo fosse solo la tipica possessività che è un po’ normale fra migliori amici, quella fitta allo stomaco che si prova quando il suddetto migliore amico preferisce passare il suo tempo con qualcun altro anziché con te.

Ma presto ho capito che non era così semplice, che non rientrava esattamente nel manuale del perfetto migliore amico star male se ti vedevo con una ragazza.

Anch’io ho avuto delle ragazze, più di quante ne riesca a ricordare, ma nessuna di loro mi ha mai entusiasmato, nessuna di loro è mai diventata il centro fisso dei miei pensieri, come lo sei tu.

Nemmeno questo credo che rientri in quel manuale.

 

Poi da un paio di anni a questa parte il sogno che tu, Chris e io rincorrevamo estenuantemente è diventato realtà: all’inizio le prime gig in posti che davvero contano qualcosa, poi le prime persone che davvero contano qualcosa che si sono interessate a noi e ci hanno portato alle prime firme con etichette che davvero contano qualcosa.

 

E oggi siamo qui, protagonisti di un pomeriggio dove gli occhi, le orecchie, l’attenzione e in qualche caso anche l’adorazione di migliaia e migliaia di persone si è riversata su di noi.

E tu, Chris ed io ce l’abbiamo messa tutta per essere all’altezza di tutto quell’interesse e direi che il risultato è stato più che soddisfacente.

 

Ma se credi che il successo abbia cambiato qualcosa, ti sbagli di grosso, anzi, tutto questo mi ha portato a passare con te ancora più tempo di quanto già facessimo prima, per di più in svariati angoli del mondo. Provando un po’ di nostalgia per quei luoghi a noi così familiari, credo sia normale che l’uno sia diventato la vera casa dell’altro e viceversa.

 

Per non parlare delle fan, abbiamo avuto e continuiamo ad avere migliaia di ragazze che farebbero follie per noi, con qualcuna di loro le abbiamo anche fatte queste follie, a volte anche insieme, nella stessa stanza.

Ti ho guardato fare sesso con la ragazza che ti eri scelto, proprio mentre io mi occupavo della mia, nonostante il mio unico desiderio fosse quello di essere al posto della tua fortunata prescelta.

E quando i nostri sguardi si sono incrociati, per un fuggevolissimo momento, ho quasi creduto che anche tu stessi pensando la stessa cosa.

 

In effetti, per come mi guardi, per come mi parli, per qualunque speciale modo nel quale interagisci con me, a volte ho il dolce dubbio che non sia l’unico a percorrere questo sentiero fatto di confusione, incredulità, stranezza, ma soprattutto… desiderio.

 

Ma tu sei così enigmatico che non ci potrei mettere la mano sul fuoco, magari ti diverti soltanto a farmelo credere e basta.

 

Te lo chiederei, sai? Ma ora non posso, tu stai dormendo.

Ma chi prendo in giro? Anche se tu ora fossi sveglio, non avrei mai il coraggio di chiedertelo e non credo che mai ce l’avrò.

 

Tuttavia, il fatto che tu sia immerso nel tuo sonno, mi concede una preziosa opportunità, quella di osservarti.

 

Prima di buttarti a pesce sul mio materasso, hai trovato almeno la forza di toglierti le scarpe, facendo bella mostra dei tuoi calzini variopinti, uno diverso dall’altro. In fondo, mi hanno sempre messo allegria.

 

E’ buffa anche la posizione che hai assunto, con una gamba distesa e l’altra piegata, col piede sinistro che poggia sul polpaccio destro, quasi come a formare una specie di quattro.

Hai sempre avuto delle gambe così esili, ma io le trovo affascinanti.

 

I miei occhi salgono fino ad arrivare alla tua camicia rossa, la stessa che avevi sul palco e non sai che effetto mi ha fatto. Dio, Matthew, non hai idea di quanto ti doni il rosso!

Hai le maniche tirate su e si riescono ancora a vedere i segni del pennarello con cui ti sei tracciato le vene.

Ecco un’altra delle tue stranezze, che mi ha incuriosito fin da quando ci siamo conosciuti, mi ha fatto desiderare di entrare nel tuo mondo così introverso e confusionario, ma è un mondo dal quale non voglio più uscire.

 

Poi osservo le tue mani, delicate, dalle dita lunga e affusolate, che poste sui tasti di un pianoforte o sulle corde di una chitarra sanno creare una vera e propria magia autentica.

Mi domando cos’altro saresti in grado di fare e di farmi con quelle mani.

 

Il fatto che poi hai lasciato quella camicia sbottonata per metà mi da modo di intravvedere anche la pelle color alabastro del tuo petto, liscio e asciutto.

Dio, non sai come vorrei far scorrere le mie mani su quel tuo petto e stuzzicare quei tuoi scuri capezzoli. Certo, sei fin troppo mingherlino, rischi di volare via alla minima folata di vento, ma questo mi fa solo venir più voglia di proteggerti.

 

Contemplo ogni centimetro del tuo viso, le varie spigolature, le guance ossute, la bocca dalle labbra sottili e rosse,  le tue orecchie perfette, mentre le mie sono troppo grandi, le detesto.

E poi c’è quella leggera ombreggiatura donata dalle tue folte ciglia nere, con le palpebre calate che celano il tuo tesoro più prezioso: gli occhi.

 

Tu non hai due occhi, hai due armi micidiali che non dovresti mai puntare così liberamente su chiunque, senza preavviso. Sono due cieli, due oceani, sono quanto di più azzurro ci possa essere in natura.

Tuttavia, sono un’arma a doppio taglio, perché sono anche la parte più vulnerabile di te; attraverso essi e alla loro mutevole gradazione di colore riesco a percepire ogni emozione che ti attraversa.

Sarei capace di perdermi nei tuoi occhi per ore, senza bisogno di fare nient’altro.

 

In conclusione, ecco un’altra delle parti di te che più adoro.

I tuoi capelli, un altro segnale della tua ammaliante follia. A partire dal modo in cui li porti, sparati alla rinfusa, ingellati e leggermente appuntiti, ma in qualche modo anche vaporosi.

E poi, il colore. Adesso sfoggi un biondo accecante che ti sta divinamente, ti dona quasi un aspetto angelico, mette ancora di più in risalto i tuoi occhi, ti rende ancora più stravagante.

Buffo che tu ti sia fatto biondo proprio ora che io porto i capelli rossi. Peccato, sarebbe stato bello essere biondi insieme.

 

Voglio imprimermi questo tuo look nella memoria, anche perché mi hai già detto che non durerà a lungo, perché è solo una fase di passaggio, prima di tingerti i capelli di blu.

So già che adorerò anche quel tuo nuovo look, ma per ora voglio godermi questo.

La tentazione di passare una mano fra quei tuoi disparati capelli è forte, ma devo resistere, perché altrimenti ti sveglieresti e io rovinerei tutto.

 

Comincio a intendermene di resistenza, sai? Del resto col concerto di oggi mi hai messo a dura prova. Lo fai sempre, ma direi che oggi è stato ancora più intenso.

 

Quegli occhiali rossi che indossavi all’inizio, Dio, ti sarei saltato addosso già solo per quello, soprattutto quando ti giravi a guardare me, qualcosa mi dice che lo hai fatto apposta.

Matthew, tu sei nato per provocare. E’ la tua seconda natura.

 

Ne sono una prova il tuo modo di approcciarti al microfono, quasi lo volessi mangiare, il modo in cui suoni la chitarra, o dovrei dire il tuo modo di farci l’amore. E poi le tue espressioni da pazzo squilibrato, il vigore dei tuoi salti, i balletti improvvisati, il tuo continuo avvicinarti a me…

 

C’è mancato davvero poco che perdessi il controllo e ti prendessi lì, sul palco, davanti a tutti, con o senza il tuo consenso!

Invece, ringrazio la mia buona stella di aver mantenuto l’autocontrollo e aver riversato frustrazione e eccitazione sulla mia batteria, suonando come un dannato.

 

In effetti, sono abbastanza stremato anch’io, ma al contrario di te, la mia è anche una stanchezza psichica.

 

Spengo quel televisore che nemmeno so perché abbiamo acceso e mi accovaccio lungo la mia parte di letto, pronto a seguire il tuo esempio. Guardo fuori dalla finestra e un po’ mi viene da ridere, non è ancora il tramonto e noi ci mettiamo a dormire.

Abbiamo solo ventidue anni, dovremmo essere più pieni di vita ed entusiasmo.

Ma ci rifaremo, ora ci meritiamo un po’ di riposo.

 

All’incirca un quarto d’ora dopo riesco ad addormentarmi anch’io, ma non dura molto , perché qualcosa mi sveglia, precisamente un tuo lamento.

Mi giro dalla tua  parte, pensando che tu abbia bisogno d’aiuto, ma poi ascolto meglio.

Più che un lamento sembra un mormorio.

 

“No… aspetta… che fai? “ esclami, di punto in bianco, ma i tuoi occhi sono ancora chiusi.

 

Ci risiamo. Hai ripreso a parlare nel sonno.

Non è la prima volta che ti sento farlo, a volte te ne esci con assurdi monologhi su invasioni aliene o tue paranoie sul fatto che il governo ci controlli tutti.

Ma stavolta non sembra niente del genere.

 

“Uh! E questo dove l’hai imparato? Mi piaceee.. “ continui, mentre il tuo viso si distende in un largo sorriso.

Sì, ho decisamente capito di che genere di sogno si tratta e questo non mi era ancora capitato di vederlo.

 

“Non smettere, scendi solo un po’ più in basso… ecco, ecco , sì , lì! “ prosegui nel dar le direttive a chiunque sia lì con te adesso, nel tuo sogno.

 

Un’improvvisa curiosità si impadronisce di me, chi sarà? Una groupie che era al concerto? La cameriera che ci ha serviti a pranzo? O forse è la Receptionist giù alla hall, ho visto prima come ti ha sorriso!

 

“Più veloce, più veloce, più forte, ecco, sì.. cosìììì… “ emetti gemiti e gridolini vari, mentre il tuo sorriso si allarga.

 

Non è solo la curiosità, ora è la gelosia che mi attanaglia le viscere.

 

Chi è? Chi è quella sciacquetta che ti sta facendo questo? Chi ti sta facendo sentire così bene? Cosa sta facendo per riuscirci? Chi c’ è al centro dei tuoi pensieri adesso?

 

“Sì, oddio, diooo, sìììììì !! “ urli quasi nell’ultima parte, mordendoti il labbro inferiore e stringendo il lenzuolo fra le mani, inarcandoti leggermente.

 

Inutile dire che sei davvero una visione in questo stato godurioso.

 

“Sei eccezionale… Dominic!” mormori, prima di voltarti dall’altra parte e continuare il tuo sonno, senza più parlare.

 

Del resto, io sono ancora paralizzato dall’ultima parola che hai detto.

Non me lo sono immaginato. Hai… hai davvero detto il mio nome. E per intero, adoro quando lo fai!

 

Non ci credo, davvero tu… tu hai sognato di me? Davvero sono stato io a farti sentire così? Ero io la causa di quel tuo meraviglioso sorriso, di quell’espressione beata?

 

Dovrei svegliarti e dirtelo o dovrei tenerlo per me e fare finta che non sia mai successo?

Mi arrovello la mente, cercando di trovare risposta a questo dubbio amletico, finché, forse per le troppe emozioni, mi addormento profondamente, con un solo pensiero in testa: ti prego, Matt, fammi sognare i tuoi sogni!

 

 

 

TBC

 

 

Ve lo dico già, sarà breve, molto probabilmente finirà col prossimo capitolo.

 

Che dire? Obiettivo raggiunto, ora ho una ff per ogni colore di capelli di Matt: biondo con questa, blu conOh.my ‘ (per chi la segue, dovrei riuscire ad aggiornarla in settimana )  , rosso con ‘Eternally.. ‘ , nero con ‘How ‘ o ‘Try ‘, naturale , come li porta di recente con ‘This time … ‘ o ‘You feel so good.. ‘

Yes!

 

Ad ogni modo, spero vi piaccia e se trovate il tempo di lasciarmi il vostro parere (positivo o negativo che sia ) ve ne sarò immensamente grata. Davvero, basta anche una parola, ma, pleeeeease, lasciatemi un segno del vostro passaggio, altrimenti comincia a diventare una cosa abbastanza demotivante...

 

 Alla prossima!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II ***


Puff, puff, più in ritardo di quel che pensassi (ho impiegato secoli per scrivere ‘sto capitolo!), ma rieccomi.
 
Waaawww, ma che bella accoglienza per questo mio ennesimo delirio, ma grazie!!! ^^
 
MuseLover: cawa! Onoratissima di essere fra i tuoi autori preferiti * arrossisce * Felice che ti piaccia l’idea! ^^ Uh, giuro, non volevo ucciderti! ;P Ma qui il punto di vista cambia… mi perdoni? * comincia a preoccuparsi *
 
BJgirl : Grazie tesowaaa ! Nuu, non voglio far morire nessuno! Aww, quanto mi piace quell’aggettivo : pericolosa! ;P Uh, felicissima della sensazione che ti ha dato, che cosa carina da dirmi!! * fa un inchino * spero continui a piacerti.
 
Lilla Wright : nuuu, cawa, non volevo farti rischiare un infarto! Lol sull’insegneggiatura ‘ ahahaha che termine meraviglioso.. e spaventosamente appropriato! Felice che ti abbia fatto anche ridere (è una cosa che mi fa sempre molto piacere!) , spero lo faccia anche questa parte…
 
Roby: aaawww, tesowina bella, tu diventi ogni giorno più gentile. Felice che ti sia piaciuto il punto di vista di Dommy.. ma ora si cambia, spero che te ne faccia una ragione, eh, eh. Nuu, un’altra morta dall’emozione. Miii, ma questa non è una ff, è una carneficina.. mi daranno la sedia elettrica, lol!
 
DyingAtheist : yeeessssss!! Nuova lettrice!!! * esulta e ringrazia* Prima cosa: hai un nick meraviglioso, mi ricorda la mia sveglia al mattino!
Sì, lo so, era prevedibile, vediamo se ci azzecchi anche con cosa succede in questo capitolo…
 
Idiotofsuburbia : yyeeeesss !! Un’altra nuova lettrice!!! * esulta, ringrazia e ringrazia lusingata anche per le altre preferenze * , nick favoloso anche il tuo, i Greenday sono mitici!!! Zìì, w il Matt pervertito, lol! E sì, concordo con te, non deve essere stato facile per Dom resistere…
 
Deathnot : heeeeeyyy, quanto tempo! Bentornata, tesowaaa! (awww ma che avatar puccio!) . Felicissima che ti piaccia come idea e ti sia piaciuta la scena generale.  Quanto al breve… non so se ne sarai contenta, ma ti informo che si è già allungata il doppio di quel che avevo previsto. Se prima pensavo sarebbero stati due capitoli, ora sono diventati quattro… poi non dovrebbero essercene più..
Uh! Felice ti sia piaciuta la fotina!! In effetti, una sera mi è preso lo schiribizzo e ho messo foto all’inizio di tutte le fic  vecchie e nuove (anche le MultiBand/Crossover) ma solo quelle rigorosamente BellDom, controllare  per credere! ;P
 
E un mega grazie anche a Silvy/BrokenGlass, tesowa cawa e bella, so che ci sei anche tu! ^^
 
 
E dopo le mie 1246 ciance, veniamo al dunque:
 
Questa fic ha preso una piega decisamente inaspettata. In genere non scrivo cose così ‘piccantine ‘ , ma credo sia il contesto che lo richiede. Tuttavia mi rifiuto categoricamente di metterci addirittura ‘erotico ‘ fra i generi, ci vorrebbe più un ‘sensuale ‘ , ma non c’è.. quindi , immaginatelo! * intanto corre a cambiare il rating *
 
Sapete, mi sono chiesta ‘ E se a qualcuno interessasse il parere di Matt ? ‘ (nonostante qui ci sia l’assalto delle Dommiers a quanto leggo, è un bel rischio, lol!)  e siccome a me per prima interessa (lol! Da brava sostenitrice del Bells!) , ma soprattutto perché credo serva per capire meglio la ff, eccovi questa parte originariamente non prevista:
 
II.
 
Mi piace addormentarmi accanto a te.
Lo faccio fin da quando eravamo ragazzini, ma anche adesso che cominciamo a girare il mondo, di scuse riesco sempre a trovarne una miriade: un temporale di cui fingo di aver paura, il tuo letto che fingo di trovare più comodo del mio, io che fingo di essere troppo stanco per tornarmene nella mia stanza… e potrei andare avanti ancora e ancora, sai?
 
La cosa più bella del dormire accanto a te è che puntualmente mi sveglio sempre prima di te, così da aver l’opportunità di poterti guardare mentre dormi.
Lo sto facendo anche adesso che mi sono appena svegliato. L’orologio segna quasi le otto di sera.
Siamo qui da più di due ore. Accidenti, eravamo proprio esausti!
Forse tu lo sei ancora più di me, dato che non sembri accennare minimamente alla possibilità di svegliarti.
 
Te ne stai a pancia in sotto , con un braccio che circonda il cuscino, spingendolo contro di te.
E’ un gesto così tenero, anche se … devo ammetterlo,  invidio quel cuscino fortunato, vorrei che in quel modo stringessi me!
 
Per di più hai un’espressione felice, ti devi essere addormentato così, probabilmente pensando a qualche fan che c’era al concerto o alla Receptionist giù alla hall, ho visto come ti divorava con gli occhi!
 
Ma ora non c’è nessun altro qui con te, all’infuori di me. E’ un altro dei motivi per cui amo addormentarmi con te, perché in questi momenti , quando tu dormi e io ti guardo sei soltanto mio.
Ed è quasi come se fossimo una coppia, ma lo so, mi illudo e basta, tu ed io siamo quanto di più lontano ci possa essere da una coppia.
 
Dominic, che dirti? Non te l’ho certo chiesto io di entrare nella mia vita e sconvolgermela così.
Oh, beh.. aspetta, in un certo senso te l’ho chiesto… sono stato io quel giorno di tanti anni fa ad avvicinarti e chiederti se mi insegnavi a suonar meglio la chitarra.
Ma è stata colpa tua, non avresti dovuto essere così gentile, non avresti dovuto guardarmi in quel modo, non mi avresti dovuto lanciare quel sorriso così colmo di calore da essere in grado di sciogliere un iceberg.
L’iceberg in questione ero io.
 
E da lì, basta, sono rimasto fregato, ho cominciato a pensare a te in un modo che non si può certo definire amichevole.
Come se la mia adolescenza non fosse già abbastanza incasinata: non mi sentivo accettato, non mi piacevo, ero introverso di carattere, parlavo di cose che gli altri non potevano o non volevano capire, per questo ero isolato, senza contare le stranezze della mia famiglia, voglio dire… stranezze agli occhi degli altri, per me era semplice routine.
 
E in tutto questo problematico contesto, io che ho fatto? Ho perso la testa per te, così allegro, così solare, così bendisposto ad aiutare sempre tutti.
Hai aiutato anche me, mi hai fatto acquisire più fiducia in me stesso… e non è impresa da niente!
 
All’inizio pensavo che la mia fosse solo semplice ammirazione, che ti avessi preso alla stregua di un modello di comportamento, che desiderassi essere come te.
 
Everything about you is how I’d want to be.
 
Però, più tempo passavo con te e più mi rendevo conto che non era così… in genere non si desidera baciare ed essere baciati dai modelli di comportamento, e scambiarsi con loro ogni genere di tenerezze, ti pare?
 
Eppure era così che mi sentivo ed è così che mi sento tutt’ora.
 
Per di più, non sei una persona che vedo solo di rado. Sei il mio migliore amico, ti vedo quasi ogni giorno e quando non è possibile troviamo un qualunque altro modo per stare comunque in contatto.
 
 
Dom, hai idea di quanto sia difficile fingere di non provare interesse per te?
Come quando, poco più che quattordicenne, sono uscito con le prime ragazze.  Del resto, tu facevi altrettanto, è palese quanto ti piacciano le attenzioni delle ragazze, ne eri sempre circondato.
Per non parlare di quanto lo sei ora che siamo famosi. Sei il preferito delle fan, come dar loro torto?
 
Sei la Perfezione vivente.
 
A un tratto ti muovi nel sonno, cambiando posizione e girandoti a pancia in su.
E te ne sono grato. Questo mi da modo di ammirati meglio.
Attraverso quella tua T-shirt verde, osservo quasi ipnotizzato il tuo petto alzarsi e abbassarsi regolarmente, con la cadenza dei tuoi respiri così lievi, appena accennati.
 
E osservo le tue braccia, con i bicipiti ben in vista , con tutto quell’esercizio che fai da anni.
Mi domando come sarebbe stare in quelle tue forti braccia.
Non intendo quegli abbracci fuggevoli che siamo soliti scambiarci, quando scherziamo tra noi o quando posiamo per qualche foto.
 
Intendo un vero abbraccio, uno di quelli tipici degli amanti, tu che avvolgi le tue possenti braccia attorno alla mia vita e mi stringi stretto a te, a lungo, come se avessi paura che io possa fuggire; ma dalle tue braccia non fuggirei mai.
 
Guardo le tue orecchie. Oh sì, quelle orecchie di cui ti lamenti sempre: dici che sono troppo grosse, troppo a sventola, troppo sgraziate.
Io semplicemente le adoro. Ho un debole per le tue orecchie, vorrei rigirami i lobi fra le dita, succhiarne la punta, infilarci la lingua dentro, accarezzarle, mordicchiarne il contorno… insomma, ci potrei fare l’amore.
 
Del resto, non posso fare a meno di amare ogni parte del tuo corpo, del tuo carattere, della tua anima.
 
Everything about you is so easy to love.
 
Dominic, tu non l’hai capito, ma ‘Bliss ‘ l’ho scritta per te, parla di te.
 
Va ancora sistemata un po’ meglio, ma so già che non sarà una canzone qualunque del nostro nuovo album, diverrà una delle nostre più grandi hit, me lo sento.
 
Almeno, se non posso dirti apertamente che cosa sei per me, lo posso urlare in una canzone.
Dovrei farlo più spesso.
 
A volte vorrei dirti quello che provo, ma ho troppa paura di un tuo rifiuto. Ti scandalizzeresti, mi allontaneresti da te. Sarebbe anche la fine per i Muse.
Non posso davvero farlo.
Di contro, ci son altre volte che mi guardi, mi parli, ti comporti con me in un modo così ambiguo.. insomma, con Chris non lo fai!
 
Tuttavia, ogni mio tentativo di incoraggiarti risulta vano. Ad esempio ogni volta che suoniamo e io ti vengo vicino, a volte mi metto proprio a cavalcioni della tua batteria e ti guardo in modo allusivo, ti lancio segnali su segnali… niente!
Per non parlare di oggi, ci ho provato anche più del solito, ma, come sempre, per te non esisteva altro che la tua dannatissima batteria!
A volte la detesto, sai? E provo un enorme piacere nel distruggertela. Per questo cerco di farlo alla fine di quasi tutti i nostri concerti.
Anche perché spesso ti trascino con me nella caduta e ingaggiamo una piccola lotta.
 
Le lotte.
Questo è un altro di quei momenti che amo alla follia, perché ti ho tutto per me, a stretto contatto che travesto da semplice gioco.
Un giorno con tutta quell’eccessiva vicinanza a te finirò per tradirmi, me lo sento, ma finché non succede non posso che continuare ad approfittarne e a far tesoro di quei momenti.
 
 
Continuo a guardarti, con particolare attenzione alla tua bocca, così bella, con le morbide labbra carnose leggermente dischiuse.
La tua bocca mi fa quasi fare pensieri impuri, la vorrei su ogni parte del mio corpo, anche le più innominabili.
Ecco, li sto già facendo i pensieri impuri!
 
E’ impossibile non farne, non dopo quel sogno.
Sì, Dom, ti ho sognato. Non mi era mai capitato, voglio dire, ti ho sognato infinite volte, ma così come ho sognato di Chris , Tom o chiunque altro, ma in modo innocente, a volte anche poco privo di senso.
Ma.. stavolta era tutto un altro genere di sogno, uno di quelli da bollino rosso! Ed era così realistico che, Dio, ancora mi devo riprendere!
 
La cosa più bella è che, come mi accade solo di rado, ricordo quel sogno in ogni minimo dettaglio: ha luogo proprio qui, subito dopo il concerto. Tu mi segui nel camerino. Ci siamo solo tu ed io, Chris è fuori a telefonare a Kelly o a parlare coi fan, non lo so. Tu entri e chiudi la porta a doppia mandata. Io ti guardo interrogativo, ma tu non sembri farci caso. Ti avvicini a me, senza dire una parola, ma il tuo sguardo è già più che eloquente. E per quanto mi manchino le tue ciocche bionde, mi piace un casino anche questo nuovo look che sfoggi, quei capelli rossi sono degni del diavolo tentatore che sei, almeno in quel momento.
Mi metti con le spalle contro il muro e cominci a strusciarti contro di me, lentamente e a fondo, facendomi sentire quanto la cosa ti ecciti, mentre anche tu senti quanto stia eccitando me.
 
Sempre senza dirmi una parola, cominci a soffiarmi contro la nuca, col il tuo naso che si sfrega contro, quel contatto con quella sensibilissima parte di me e il tuo caldo respiro su di essa mi fanno impazzire, ma a te non sembra ancora abbastanza, visto che cominci a torturarmi con le dita i capezzoli, ormai turgidi,  attraverso la camicia.
Sono talmente in visibilio che nemmeno mi accorgo che mi hai levato la camicia e ti sei tolto la tua t-shirt, desideroso di un contatto pelle contro pelle, un contatto meraviglioso.
Percorri il mio torace con baci e carezze, scendendo fino all’ombelico, in una lenta agonia che quasi mi uccide. Infatti ti sprono a scendere più in basso, ma i tuoi baci non proseguono oltre.
In compenso,  abbassi la zip dei miei pantaloni, mi liberi dalla loro prigionia e cominci a prenderti gran cura di quello che trovi dentro ai miei boxer e…
 
Hey, un momento. Che succede dentro i miei boxer?
Possibile che il solo rievocare quel sogno mi stia facendo… questo effetto?
No, non può succedermi qui, non con te di fianco che potresti svegliarti in qualunque momento.
Come reagiresti se mi trovassi in * questo * stato? Non voglio nemmeno pensarci.
Qui serve un po’ di concentrazione. L’ho già fatto, posso farcela di nuovo, coraggio.. mi basterà pensare a qualcosa di fuorviante
 
Vediamo…
I polli sgozzati. Ecco sì, dovrei cominciare ad allevarli, così poi li posso uccidere con le mie mani e cucinarmeli.
No… questo non funziona.
La carestia che avanza. Presto ci ritroveremo come i Paesi del Terzo Mondo. C’è ancora tempo, ma forse dovrei già cominciare a fare grandi scorte di conserve alimentari.
No, non va bene neanche questo.
Gli accordi segreti che ci sono fra gli alieni e il Governo, anzi no, i Governi di tutto il Pianeta.
Lo so che stanno cercando di nasconderci una verità scomoda, ma che prima o poi verrà a galla.
Uhmm.. ci siamo quasi, ancora uno sforzo.
Con l’Effetto Serra, il Buco dell’Ozono e altre menate varie, se non ci diamo una regolata, presto non ci saranno più le condizioni climatiche ideali per coltivare le banane. Dannazione, no, non dovrà mai accadere una cosa così tremenda!
 
Ecco, perfetto, ha funzionato. La situazione è ripristinata. Scampato pericolo.
E tu ancora dormi, ignaro di tutto.
 
Mio bellissimo Dom, evidentemente non bastava sognare di te a occhi aperti, dovevo cominciare a farlo anche a occhi chiusi; ma tanto tu non lo saprai mai.
 
I only dream of you, my beautiful.
I only dream of you and you never knew.
 
Fantastico. Pare proprio che io abbia appena trovato una nuova canzone da scriverti.
 
Ma non la inserirò nel nostro nuovo album, no, per questa voglio prendermi più tempo, anni se serve, voglio che ne esca qualcosa di epico.
Tuttavia, farei bene a cominciar già a buttar giù qualche appunto.
Se ricordo bene, dalla tua parte, nel cassetto del comodino c’è un blocco.
Sono pigro, non ho voglia di alzarmi e fare il giro, del resto, basta solo che mi sporga un po’.
 
Ed è quello che faccio, ma proprio quando tocco il pomello del cassetto, il gomito su cui facevo leva cede, perdo l’equilibrio e ti cado addosso.
Tu ovviamente ti svegli all’istante.
Ancora un po’ intontito, mi fissi coi tuoi incredibili occhi, che sanno variare dal nocciola al verde, al grigio, al blu a seconda dei momenti o delle emozioni che provi.
E’ raro poterli osservare da così vicino e in questo momento hai un miscuglio impreciso di tutti quei precedenti colori. In una parola, stupendo.
 
Dapprima sembra quasi che tu mi stia sorridendo, poi i tuoi occhi si fanno più scuri ed è chiaro terrore quello che ci leggo dentro.
Mi spingi via come se fossi un appestato, tanto che per poco non cado dall’altra parte del letto.
 
“Matt, cazzo! Ma che modi sono?” sbotti, agitandoti, e rigirandoti a pancia in sotto.
 
E’ un altro evidente segno che di me proprio non te ne importa. Non nel senso che vorrei.
 
“Scusami, non volevo, volevo prendere una cosa dal tuo comodino, ma nello sporgermi mi sono sbilanciato!” ti spiego, fingendo indifferenza.
 
Ormai la fingo da anni, sono diventato bravissimo in questo.
 
“Dai, non fa niente. Tanto dovevo comunque svegliarmi, ormai è quasi ora di cena!” rispondi, decisamente più calmo, alzandoti dal letto.
 
“Direi che questo concerto ci ha proprio messi KO!” ridacchio io.
 
“Già, ma ora ci siamo ripresi. Ci facciamo una bella doccia, ci cambiamo e la serata è nostra!” proponi tu, il sorriso che amo tanto di nuovo sui tuoi bei lineamenti.
 
“Doccia? Bisogna proprio?” ti domando io, davvero poco allettato da quest’idea.
 
“Abbiamo suonato per ore, come esagitati, sotto il sole e siamo conciati da far schifo. Quindi, sì, Matthew, bisogna proprio!” insisti tu.
 
“Ma a me non va!” protesto. Perché devo sottopormi a quel fastidioso, stupidissimo getto d’acqua che poi mi lascia esausto e infreddolito?
 
“Che c’è, Bells? Devo entrare nella doccia con te per assicurarmi che tu effettivamente te la faccia?” suggerisci scherzosamente tu.
 
Oh, mio Dio. Paradossalmente, se davvero facessi una doccia assieme a te, altro che pulito! Finirei solo per fare cose sporche. Con te!
Tuttavia, mi riprendo.
 
“Spiritoso! E va bene, vado a farmi la maledetta doccia!” annuncio, in procinto di lasciare la stanza, ma tu ti piazzi davanti alla porta.
 
“Troppo facile tornartene in camera tua. La farai qui e andrai per primo, almeno ti controllo. In bagno c’è tutto ciò che serve, c’è anche un accappatoio in più. E ti presterò i miei vestiti, tanto non sarebbe nemmeno la prima volta!” mi imponi tu.
 
Accetto, ma solo perché mi piace indossare i tuoi abiti. Sanno così di te.
 
“Come vuoi, Boss!” replico, dirigendomi verso il bagno.
 
“Matthew?” mi chiami, prima che sparisca dietro la porta.
 
“Io no, ma tu per caso hai fatto qualche sogno interessante?” mi domandi, lasciandomi spiazzato.
 
Sto per risponderti entusiasta che ho sognato di te, di te che mi facevi cose meravigliosamente indecenti e indecentemente meravigliose, ma poi mi ricordo della tua brusca reazione prima e del fatto che sei solito a chiedermi cosa sogno, non è niente di straordinario.
E l’aspettativa che c’è nel tuo sguardo e nel tuo tono di voce è solo uno scherzo che mi sta giocando l’immaginazione, non voglio illudermi.
Dominic, non importa quanto lo voglia, la verità è che non posso farti sognare i miei sogni.
 
“No, non ricordo!” rispondo, facendo spallucce e entrando in bagno.
 
Sì, io sono un grandissimo codardo.
 
 
TBC
 
Che dire? Non trovate dolcissimo il loro desiderarsi a vicenda? Io taaaanto ^^
 
E nel prossimo capitolo, la ‘parola ‘ passa di nuovo a Dominic ! ^^
 
Quant’è divertente il POV (punto di vista), anche se molto, mooooolto più complicato!!
 
Quanto ai ‘pensieri fuorvianti ‘ di Matt, vabbè c’erano un bel po’ di riferimenti, secondo me li avete colti tutti! Tanto secondo me già a quell’età il nostro caro Mattie pensava a quelle cose! ;P
 
Piccolo Disclaimer: per quanto sia palese, è sempre meglio precisare . I primi due versi in corsivo sono presi dalle lyrics di ‘Bliss ‘ <3 e gli ultimi due versi in corsivo dalle lyrics di ‘Sing for Absolution ‘ <3 , entrambe dei Muse! <3
 
 
Come sempre, liberi di dirmi tutto ciò che vi passa per la mente, il vostro parere per  me conta davvero molto, qualunque esso sia!
 
Grazie anche a Luna1312 e a xxx macky96 xxx (lol! Un nick più facile no? ;)  ) che anche senza parole mi han fatto capire che questa storia interessa/piace, ma potete anche dirmi qualcosa, giuro che non mordo; chiedete in giro , sono una ragazza molto dolce… ;)
 
Scherzi a parte, grazie a chiunque si stia prendendo la briga di leggere!
 
Alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** III. ***


Buonasera..buonanotte.. insomma, quello che è.
 
Sono in clamoroso ritardo e ho perso il conto delle ore che ho dedicato a questo capitolo… la verità è che siete tutte così entusiaste che… ora temo di non essere all’altezza delle vostre aspettative * si mangia le unghie *
 
Vabbè.. o la va o la spacca.
 
Intanto comincio a ringraziarvi:
 
Excel: ma tesowaaaaa, che bello trovarti anche qui, me tanto, tanto happy! ^^ Come al solito, troppo gentile!! Super-mega-stra-felice che ti sia piaciuto come ho reso Matt (ma quello vero è impossibile descriverlo!!) ! *salta di gioia *
 
BjGirl: ma grasssieee, cawa!! Eh sì.. i cuccioli non resteranno troppo cuccioli a lungo! ;P Waaaw, felicisissimissima che ti sia piaciuto il capitolo di Matt.. ma, lol, a dire il vero è proprio lui quello che sogna! ;)
 
Paola (posso chiamarti così?) : waaaw, grazie infinite anche a te. Macchè bimbamichia, tranquilla, io nelle recensioni sono molto peggio.. di solito sono un’onomatopea vivente tipo ‘aaaaaaaaaaaaw-oooooooooohhh-nnnnnnnggghhh-wwwwwwwwwooooooowwwww-ihihihih-eeheheeh ‘ e così via, ahaha! Sì, Matt è stato codardo, ma chissà mai che ora accada qualcosa…
 
MuseLover (o se vuoi ti chiamo Lady! ^^ ) : oddiooooo… tu sei troppo, troppo, troppo buona, sono contentissima che ti piaccia finora, spero di non deluderti. Lol, super-felice che ti abbia divertito quella parte sui pensieri non sexy di Matt!
 
Roby: sììì, una Mattier come me, lol! Tu ed io ci capiamo sempre, cawaaa! Graaaziee!Waaaaww.. felicissima per quello che hai detto su ‘questo ‘ Matt! E felicissima di averti divertita! ^^
 
Silvy: ma—ma..ma.. tu mi hai lasciata senza parole. Grazzzziee tesowa mia, infinitissime grazie… sai quanto conti la tua opinione per me… e quello che mi hai detto è… * piange di gioia!*
Wow, ma che bella sensazione esser benedetta dal BellDom! <3
E grazie anche per la citazione di ‘How ‘ quel mattino me lo ricordo eccome..ahaha! pazzoidi in giro per la Capitale, che bei momenti!
Beh, sì , non ne faccio mistero, Matt è sempre il mio preferito.. e se questa cosa traspare da quello che scrivo, beh.. non posso che esserne super-felice. Quello che hai detto poi su come l’ho reso è… * piange di nuovo * , chiariamo, come ho già detto  il Matt reale non si può descrivere, l’unico che può farcela è Dom… ma a parte questo.. graaaazzzieeeeeee !!!
Lol.. lo scorbutico aveva le sue ragioni per allontanare l’imbranato… ora lo spiegherà…
Quanto alla doccia.. uhmm, non farci troppo affidamento, ma, vabbè, si può sempre ‘sporcare ‘ dopo… oddio, l’ho scritto sul serio? *o*
 
Grazie mille anche a chi segue e preferisce, significa già molto per me.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
III.
 
 
 
Coglione, coglione, coglione, coglione, coglione!
Ecco che cosa sono.
 
Ma come diavolo mi è uscita quell’infelice battuta sulla doccia? Tanto valeva dirti ‘Matt, io ti amo e vorrei fare con te cose innominabili!’.
 
Già c’è mancato poco che ti accorgessi della mia reazione non proprio da amico quando mi sei letteralmente caduto addosso.
Ti ho spinto via e mi sono girato appena in tempo, cercando di calmarmi all’istante.
 
E non era certo facile con te che mi parlavi, con quel tono così soft poi.
Dio solo sa quanto amo la tua voce!
 
Ho cercato di ignorarla e concentrarmi su tutt’altra cosa, immaginando un mondo dove non esiste la lacca per capelli e la gente è costretta a vivere senza una messa in piega; un mondo dove non esiste il formaggio francese, un mondo dove il colore rosa shocking non è di moda, un mondo dove proprio la moda non esiste!
E grazie alla mia buona stella, ha funzionato, sono riuscito ad alzarmi dal letto e tu non hai avuto il benché minimo sospetto.
 
E sono un coglione, perché ora, grazie alla mia dannata boccaccia, mi ritrovo con te, nella doccia della mia camera, vale a dire tu che ti stai spogliando, con solo una parete che ci separa, una parete molto sottile per altro, con una porta che basterebbe solo aprire un poco e…
 
No, così non mi sto aiutando!
 
Sarà meglio che io pensi a qualcos’altro, ad esempio a che vestiti prestarti. Comincio da calzini e boxer, neri andranno benissimo.
Dalla mia valigia estraggo un paio di jeans neri abbastanza stretti, in cui mi sono ripromesso di rientrare al più presto, ma nel frattempo sono certo che a te andranno benissimo, anzi, ti staranno pure un po’ larghi.
 
A volte ti odio per questo.
 
Ora pensiamo al sopra: camicia o maglietta? Opto per la seconda scelta e decido di prestarti una T-shirt rosa shocking, una delle mie preferite.
Lo vedi quanto ci tengo a te, Matthew?
 
E il solo pensiero che poi quella T-shirt saprà di te mi fa girare la testa.
 
Intanto, sento l’acqua scorrere, segno che sei entrato nella doccia.
 
Oh, mio Dio, significa che sei nudo! No, no, no, è meglio se non ci penso.
 
L’acqua comincia scorrere più forte, ma non è l’unica cosa che sento, perché, forse sentendoti protetto dallo scroscio che ti offusca la voce, hai cominciato a cantare e la tua voce melodiosa riempie la stanza.
Quello che mi stai concedendo è un grande privilegio
 
Sì, tu, Matthew James Bellamy, l’unico cantante che non vuole che nessuno sia presente quando si tratta di registrare solo la voce, senza una base musicale che ti supporti, ora stai cantando per me…
 
Ok, no, così è esagerato, stai cantando nella mia stanza . E casualmente sono presente anch’io. E ti sto sentendo, vagamente, ma è così.
 
Mi avvicino un po’ di più alla porta che ci divide e quella vicinanza mi permette di riuscire a identificare con più facilità lyrics e melodia, finché riesco a riconoscere addirittura di che canzone si tratta.
 
‘Ooo, you make me live
You're the best friend
that I ever had
I've been with you such a long time
You're my sunshine
And I want you to know
That my feelings are true
I really love you
You're my best friend.. ‘

 
 
I Queen. E poi non una canzone qualsiasi, no. *Quella canzone* Una delle mie preferite. Una delle nostre preferite.
 
Allora, Matthew, tu lo stai facendo apposta!
 
Mi siedo con la schiena appoggiata alla porta e l’orecchio teso ad ascoltare.
 
Oh, Matt, posso fingere che tu stia cantando per me?
 
‘Ooo, you make me live now honey
Ooo, you make me live
You're the first one
When things turn out bad
You know I'll never be lonely
You're my only one
And I love
I really love the things that you do
You're my best friend


Ooo, you make me live.
I'm happy, happy at home
You're my best friend.’

 
Continui a cantare tu, con tutti quei tuoi virtuosi gorgheggi, poi ti diverti pure a simulare la chitarra con la bocca.
Anche se non ti posso vedere, dal modo in cui canti, oserei dire che sembri allegro.
Da dove arriva tutto questo buon umore? Forse dal sogno che hai fatto?
 
Ah, no. Dimenticavo, tu quel sogno non lo ricordi.
 
Ecco, sono un coglione un’altra volta!
 
Se invece di farmi tutte quelle seghe mentali, ti avessi semplicemente svegliato subito, probabilmente ti saresti ricordato di quel sogno , ne avremmo parlato e io avrei scoperto se si è trattato solo di uno scherzo malsano del tuo subconscio… oppure c’è sotto dell’altro.
Così non lo saprò mai.
 
L’acqua ha smesso di scorrere, questo mi da il tempo di correre verso il letto e sedermici sopra, con aria casuale.
Pochi istanti dopo, la porta si apre e tu esci.
 
“Allora, Bells, hai visto che una docciarella non è poi questa cosa così terribile?” ti prendo in giro e tu mi fai segno di andare a quel paese.
 
Poi faccio l’errore di guardarti: avvolto in quell’accappatoio blu, che però, così allentato, lascia intravvedere più di quanto dovrebbe,con le goccioline d’acqua che dai capelli scendono, percorrendoti il petto e svanendo in posti che sono celati alla mia vista.
 
Che goccioline d’acqua fortunate!
 
E la tua espressione è qualcosa di unico: spossato, infreddolito, che ti frizioni il corpo, per poi asciugarti i capelli con la salvietta, con le ciocche dorate più asciutte che cominciano già a disporsi nel modo più disparato possibile, mentre quelle ancora bagnate si attaccano alla fronte, gocciolando nuovamente.
 
“Ecco! Ora sono più stanco di quando ho finito il concerto!” brontoli, continuando a frizionarti per ogni dove, mentre emani un buonissimo profumo di menta piperita.
Sei uno spettacolo.
 
Ringrazio la mia buona stella di indossare pantaloni abbastanza larghi, così che tu non ti possa accorgere di niente, quando ti passo accanto per accedere al bagno e farmi la doccia.
Non importa se hai usato tutta l’acqua calda, tanto a me servirà solo quella fredda, ghiacciata, se possibile!
 
 
 
Pensavo che vederti mezzo nudo e bagnato volesse dire mettere a dura prova il mio autocontrollo, ma quando esco dal bagno e ti vedo con addosso i miei vestiti, mi devo ricredere.
Soprattutto perché te ne stai pure sdraiato sul lato del letto dove ho dormito io, con un gomito appoggiato al materasso e la mano che ti regge una tempia, mentre punti le tue azzurrissime armi letali su di me.
Sei bello da far paura.
 
Per poco non inciampo nel tappeto, mentre fingo la più assoluta indifferenza e mi reco al mio armadio, aprendolo.
 
Quando capisco di essermi asciugato abbastanza, mi levo l’accappatoio, lasciandolo cadere a terra.
Al contrario di te, io ho pensato a mettermi subito i boxer sotto.
 
Tiro fuori un paio di blue jeans a metà fra il grigio chiaro e l’azzurro ghiaccio e mi appresto a scegliere la T-shirt.
 
Ho come la sensazione che i tuoi occhi siano su di me e quando guardo nello specchio posto nell’anta dell’armadio capisco che non è solo una sensazione: tu mi stai proprio fissando, con un’espressione piuttosto famelica, per giunta!
 
Peccato che ti accorgi di me che me ne sono accorto e giri subito lo sguardo altrove, come se nulla fosse.
Non visto da te, non posso fare a meno di sorridere: forse, forse c’è un fondo di verità nel sogno che hai fatto.
 
“Ma quanto tempo ti ci vuole a scegliere cosa metterti? Guarda che dobbiamo solo uscire a cena con Chris, mica ci ha invitato il Presidente!” mi prendi in giro tu.
 
“Ma, caro mio, siamo in Francia, il paese dell’eleganza per eccellenza, non puoi pretendere che mi metta la prima cosa che capita… quello semmai è il tuo stile!” ti rispondo per le rime e a entrambi scappa da ridere.
 
Alla fine trovo l’abbinamento perfetto, una T-shirt corallo con un leggero effetto maculato e dal tuo cenno di approvazione capisco che è la scelta giusta.
 
Torniamo in bagno, per asciugarci i capelli a vicenda e quando finalmente siamo pronti usciamo.
 
-------------------------------------------------
 
Ridi. E anche di gusto. Chris deve aver appena detto qualcosa di davvero divertente e probabilmente ora riderei anch’io con voi, se solo lo avessi ascoltato, invece fingo soltanto, sperando di non darvi l’impressione di non aver capito di chi o cosa stiate parlando.
 
La verità è che per tutta la durata della cena, che è giunta al termine da un pezzo, sono rimasto quasi zitto tutto il tempo, perso nei miei pensieri, precisamente uno, fisso, da cui non riesco a distogliermi: tu, Matthew, mi hai sognato. * Quel genere * di sogni, intendo!
E poi non riesco a togliermi dalla mente il modo in cui mi divoravi con gli occhi, in camera mia, mentre mi cambiavo.
 
E’ come se stessi componendo un puzzle, ma ci fosse qualche tassello che ancora mi manca. Li devo trovare.
 
“Ragazzi, io me ne torno in camera. E’ stata una giornata intensa, sono distrutto!” ci annuncia Chris.
 
Questo l’ho sentito bene.
 
“Ti capisco, amico, è solo che noi… “ rispondo io, ma Chris mi interrompe.
 
“Sì, lo so, Matthew mi ha raccontato della vostra pennichella!”
 
“Uh? Davvero te l’ha detto?” domando.
 
“Sì, mentre tu eri perso in una delle duecentoquarantacinque fasi di trance che hai avuto stasera!” mi sbeffeggia Chris.
 
“Ha ragione, di sicuro non ti sei aggiudicato il premio come Miglior Logorroico del gruppo!” gli dai manforte tu.
 
Io preferisco non dire niente.
 
“Meno male che ormai vi conosco, quindi non mi sono preoccupato più di tanto, nemmeno se siete spariti per metà pomeriggio!” ci fa presente Chris, mentre si alza dal tavolo. “Certo che, cari i miei egoisti, qualche volta potreste anche coinvolgermi nelle vostre rocambolesche fughe da innamorati!” aggiunge, ridendo prima di andarsene.
 
Lo so che l’ha detto per scherzo, lo so che non c’era nessunissima dannata insinuazione, fatto sta che mi sento arrossire in volto all’istante.
Il punto è… come mai sei arrossito anche tu, Matt?
 
Ecco un altro tassello che mi manca.
 
“Questo vino da alla testa, mi sa che ne ho bevuto troppo… e queste luci scaldano troppo l’ambiente, non trovi? “ ti giustifichi prontamente tu.
 
Il vino, le luci… certo, Matt, certo.
 
Fingo di annuire. La verità è che sono piacevolmente sorpreso da tutte queste rivelazioni. Potrebbe essere un gioco d’equivoci colossale, potrei star vedendo cose che in realtà non ci sono, l’immaginazione mi potrebbe star giocando il più crudele degli scherzi; ma non importa, stavolta voglio andare fino in fondo a questa faccenda.
 
Per il momento devo solo aspettare, non che la cosa mi costi. Adoro passare le serate io e te soltanto, è quasi come se fosse una specie di appuntamento. Sì, certo, stiamo a distanza di sicurezza, non accade nulla di romantico, a volte mi devo pure sorbire te che mi parli di ragazze o, addirittura peggio, devo fingere di farlo io, per non destare sospetti, ma è pur sempre un momento solo fra me e te.
 
Mi sono ricordato di una cosa fondamentale: non importa quanto di rado capiti che tu parli nel sonno, l’unica cosa che so è che ogni volta che succede non è mai un caso isolato, ma si ripete, a breve distanza. E’ quasi certo che possa succedere la prossima volta che ti addormenti. Non so se sognerai ancora di me, ma se lo farai, io ci sarò.
 
-------------------------------------------------------------------------
 
Torniamo all’albergo verso l’una di notte e ognuno va nella sua stanza.
Io attendo un po’ , tanto con tutta l’adrenalina che ho in corpo mi è praticamente impossibile dormire.
Verso le due e mezza passate decido che ho aspettato a sufficienza. Ormai dovresti essere in fase rem.
 
Esco dalla mia stanza e quatto, quatto mi incammino verso la tua. Entrare non è certo un problema, da sempre tu, Chris ed io ci scambiamo il duplicato delle chiavi, oltre che una precauzione in qualsiasi caso d’emergenza, è prima di tutto una dimostrazione di fiducia reciproca.
 
Silenzioso come un ladro apro la tua porta, entro e la richiudo alle mie spalle. Hai lasciato la finestra aperta e la luce lunare rischiara la stanza. Riesco a vederti molto nitidamente.
Il caldo estivo ti ha fatto scegliere di non metterti sotto la coperta, ma addormentarti sopra.
Ti sei tolto i jeans e sei rimasto solo con addosso i miei boxer e la mia maglietta.
Eppure sei tornato in camera tua, ti saresti potuto cambiare facilmente!
Invece te ne stai lì, con un’espressione serena, rigirato su un lato, stringendo forte un lembo della maglietta in un pugno, all’altezza del cuore, mentre l’altro braccio è disteso lungo i boxer.
 
Non c’è che dire, Matthew, tu provochi anche mentre dormi!
 
Ad ogni modo, non mi sembra che tu stia sognando, quindi è un po’ inutile rimanere qui, oltre che rischioso.
Cercando di non fare il minimo rumore mi riavvicino alla porta.
 
“Dom, sei tu?” esclami, facendomi sussultare.
 
Mi giro, cercando di inventarmi al volo una scusa plausibile per giustificare la mia presenza qui, poi scopro che hai cambiato posizione e ora giaci supino, ma hai ancora gli occhi chiusi.
 
Stai sognando. E pare proprio che tu stia sognando di nuovo me.
 
“Lo sapevo che saresti tornato per avere di più… “ continui a mormorare nel sonno, mentre mi riavvicino al letto.
 
“E anch’io voglio di più!” aggiungi, sorridendo.
 
Il mio piano prevede che io ti svegli all’istante, di modo che tu riesca a ricordarti questo sogno e ne possiamo discutere insieme, però preferisco aspettare che il sogno si faccia più interessante e non ci trovo nulla di male se mentre attendo mi siedo dall’altra parte del letto, per monitorare meglio il tutto.
 
Non posso fare a meno di sorridere, a quanto pare anche il Dominic nei tuoi sogni sembra totalmente incapace di starti lontano. E’ uguale a me, in tutto e per tutto.
 
“Vieni più vicino… “ comandi e, fingendo che tu stia parlando a me, scivolo più vicino a te.
 
Senza nemmeno accorgermene, la mia mano si avvicina al tuo volto, cominciando ad accarezzarlo, scendendo sul collo e le spalle, mentre l’altra mano sprofonda nella morbidezza dei tuoi capelli.
 
Che diavolo sto facendo? Sono pazzo, così rischio di svegliarti.
 
“Mm… belllooo… “ sorridi, emettendo un mormorio molto simile alle fusa di un gatto.
 
Comincio a pensare che non ti sveglierai facilmente, che sia io che il Dom nei tuoi sogni stiamo agendo in sincronia e che forse farei bene a coglierne tutti i possibili vantaggi.
 
Al diavolo il motivo per cui ero venuto qui!
 
“Toccami, Dominic, voglio sentirti!” implori tu.
 
Delicatamente, le mie mani si fanno strada sotto la tua maglietta.. no, un momento. E’ pur sempre la mia maglietta!
 
Smetto all’istante di discutere con me stesso non appena vengo a contatto con la pelle liscia del tuo petto, stuzzicandoti i capezzoli che si fanno turgidi al mio tocco.
“Di piùùùù.. “ gemi tu, inarcandoti.
 
Obbedisco all’istante, sfiorando l’elastico dei boxer, per poi oltrepassarlo e approdare sulla tua virilità, ancora intrappolata nel tessuto. Comincio ad accarezzarla, felice di sentirla irrigidirsi sempre di più, ad ogni carezza.
 
Oh, Matthew, mi stai facendo sognare i tuoi sogni, è meraviglioso!
 
“Dioooooo ! Dominic, ti vogl.. “
 
Non ti lascio nemmeno finir di parlare, ti chiudo la bocca con un bacio a cui rispondi all’istante, mentre mi metto a cavalcioni su di te, con le nostre rigidità che si incontrano.
 
Cazzo! Ho perso il controllo, così è troppo! Forse faccio in tempo a smettere e..
 
Troppo tardi.
 
Ti sento muoverti sotto di me e riapro gli occhi, senza nemmeno sapere quando li ho chiusi, e scopro che li hai già riaperti anche tu, le nostre bocche sono ancora attaccate, i nostri toraci si stanno sfiorando, io sono ancora a cavalcioni su di te.
Interrompo subito il bacio, sollevandomi e tu mi guardi confuso, forse non sei ancora del tutto cosciente.
 
“Dom! Ma tu… “ esclami.
 
Mi sbagliavo, sei cosciente, eccome.
 
“Non è come sembra!” ho la faccia tosta di dichiarare, negando pure l’evidenza.
 
Tu mi lanci uno sguardo a dir poco diffidente.
 
“Ah, no? Perché a me sembra che tu stia a cavalcioni su di me e che mi stessi baciando fino a qualche secondo fa!” mi fai notare, perentorio.
 
“Hai ragione, Matt, mi dispiace. Non so che diavolo mi sia preso. Ho fatto un errore colossale!” parlo tutto concitato, cercando di alzarmi da te, ma tu mi blocchi, fissandomi serio negli occhi.
 
“E’ vero, hai commesso un errore colossale, non perché mi hai baciato…” mi spieghi, trattenendomi.
Io ti guardo speranzoso, ancora di più quando vedo quella tua precedente serietà annullarsi in un dolcissimo sorriso. “…ma perché hai smesso!” concludi, accarezzandomi i capelli.
 
Non mi sembra vero quello che sta accadendo.
 
“Matthew, mi stai dicendo che… “ ti chiedo, fuori di me dalla gioia.
 
“Dannazione, Dominic! Tu non hai idea di quanto abbia atteso che arrivasse questo momento, non ero poi nemmeno così sicuro che arrivasse veramente. Aspettavo solo un segno e direi che questo è un segno coi fiocchi e controfiocchi! Finalmente posso dirti quel che provo per te… “ spieghi, senza smettere di sorridere.
 
Del resto, sto sorridendoti anch’io, così tanto che rischio che mi venga una paresi.
Tuttavia, non resisto alla tentazione di sfidarti.
 
“Perché? Cos’è che provi esattamente per me?” domando retorico, stringendo di più le mie gambe attorno ai tuoi fianchi.
 
“Questo!” rispondi, quasi in un ringhio, spingendomi via con uno scatto felino, con il solo scopo di rotolarci insieme e porti sopra di me, prima di darmi il bacio più appassionato che io abbia mai ricevuto.
 
TBC
 
 
Uhmm… qualche piccola nota:
 
- la canzone che canta Matt sotto la doccia è ‘You’re my best friend ‘ dei mitici Queen.
 
-per quanto sia difficile che accada, a volte è davvero possibile addormentarsi e riprendere lo stesso sogno, dandogli un seguito.
 
- il momento che più adoro: i vestiti!!
 
Questa è la famosa maglietta (la amo! E l’ho ho fatta indossare a Dom in altre occasioni!) che  Dom presta a Matt e che anche su Matt starebbe un amore (tanto sono + che certa che qualche volta l’abbia indossata!) : http://i52.tinypic.com/24dlmc9.jpg
 
Questo riguarda com’è vestito Dom (i capelli rossi immaginateglieli, lol) : http://i54.tinypic.com/72w2ed.jpg
 
 
Ormai manca solo la conclusione, dove i ragazzuoli si godranno il loro più che meritato divertimento… e il tutto dal punto di vista di Matt!
 
Spero vi sia piaciuta anche questa parte ma ditemi qualunque cosa vi passi per la testa.
 
Non sapete quanto mi renda felice avere i  vostri pareri (anche ‘bella, continua ‘ o ‘ è orrenda, smettila! ‘ sono pareri! )
 
Ah, qualche comunicazione di servizio: per chi ama I due puccini anche nella versione ‘bad boys‘ nella sezione multi Band c’è il seguito (a 4 mani) di ‘You feel so good… ‘ , si chiama ‘I can’t get it right ‘
 
E domani (che ormai è oggi… un pò più tardi, lol!), con ogni probabilità, sempre in quella sezione, per chi la segue, aggiornerò anche ‘Oh my.. . ‘
 
Notte notte.. perché, come volevasi dimostrare. È di nuovo tardino…
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** IV. ***


Eccomi.
Sono un bel po’ in ritardo con questa.. chiedo venia, ma è un capitolo abbastanza lunghetto (che non è stato facilissimo da scrivere)  che spero si faccia perdonare l’attesa.
 
Prima i ringraziamenti, voi siete tante, una più meravigliosa dell’altra… awww!
 
Idiotofsuburbia: lol! Simpatico lo scherzetto. Comunque davvero, è una cosa che dico-scrivo sempre perché ci sono molte che magari pensano ‘non recensisco perché non sono capace ‘.. ma capace di cosa?? Voglio dire, non è che servano chissà quali qualifiche per farlo, anche se non si è di troppe parole va bene uguale. ;) waaaaw, mi hai detto cose meravigliose, specie il fatto di rendere giustizia (oddio.. veramente??? ** ) … insomma, grazieeeeee, cawa! E grazie infinite di avermi commentato anche il secondo!! <3
 
Paola: smettila di dire che non sai recensire, non è vero! ;P aaaww, felice che li adori, spero continuerai a farlo! Grazieee mille, cawa!
 
BJgirl: eh sì, visto? Dommie bello s’è dato una svegliata eh eh! ;P felicissime che ti siano piaciute quelle parti! ^^ e spero che questo capitolo sia all’altezza delle tue aspettative, tesowina!
 
Roby: aawwwww, tesowaaaaa! Che dirti? Anche la tua recensione è tutta un awwwwn dall’inizio alla fine, ma grazieee !! felicissima ti abbia divertito il mondo senza lacca ;P . Ma soprattutto felicisissimissima di averti conosciuto * abbraccia forte *
 
Lady: tesowinaaaa!! Mi fai commuovere con le stupende cose che mi dici, ma esageri!! Beh, come si fa a non amare Dominic? <3.. ma soprattutto Matthew ;) . insomma, grazieeeeee!!
 
Excel88: cawissima, ma grazie Eh sì, c’era del peperoncino nello scorso capitolo , ma questo probabilmente lo batte.. che dirti? Mi sono fatta prendere la mano…  Tanti baci anche a te!!
 
Silvy: aaawwwww, cawaaa, come sono stata felice che hai mantenuto la promessa! Ma… corto e sbrigativo?? Non direi affatto… mi hai lasciata senza parole! :O felicissima ti siano piaciute quelle parti. Oddio, tu che mi dici che ho un punto di vista credibile?? Cioè… me lo dici proprio tu che stai scrivendo la VERA storia dei Muse, la VERA storia del BellDom? *ringrazia, onorata, con un inchino e abbraccia forte forte * ti voglio bene, lo sai!
 
Deathnot: prima cosa, ma grazieeeee cawa, per esserti presa la briga di commentarmi anche il secondo , ma… che ti scusi a fare? Sei fin troppo gentile!! ;) Oh, sì, sai che in tutte le mie ff  zucchero e fluff abbondano in modo preoccupante (no beh, dai, ce n’è stata una dove non ce ne ho messi neanche un po’… e ancora mi riesce difficile crederlo.. lol ) Uhmm spiacente che non ti piaccia molto il punto di vista di Matt.. perché ora la parola passa di nuovo a lui.
Felice che ti abbiano divertito quelle parti ;)
 
Ok, ora veniamo al capitolo vero e proprio, che dirvi? Spero sia un buon rimedio al freddo polare di questi ultimi giorni ;) :
 
 
 
 
 
 
 
IV.
 
Sono sopra di te, a stretto, strettissimo contatto, ti sto dominando, ma non è una delle nostre solite lotte.
No.
Ti sto baciando, i nostri respiri si fondono insieme, la mia bocca è premuta contro la tua, le nostre lingue si scontrano, ingaggiando una battaglia dove ci sono solo vincitori, noi due.
Le mie mani accarezzano il tuo viso e il tuo collo, le tue si perdono fra i miei capelli.
 
Ti sto baciando, perché prima, pochi minuti fa, tu hai baciato me.
All’inizio accadeva solo nel mio sogno, poi è diventato tutto così reale, troppo reale, tanto da costringermi ad aprire gli occhi.
E quando l’ho fatto, tu eri lì, a cavalcioni sopra di me, e mi stavi baciando.
 
Praticamente un sogno. Un momento. Non è che sto ancora sognando?
Devo saperlo.
 
A malincuore, riapro gli  occhi, interrompo il nostro bacio e mi separo da te.
Sai com’è, Dom, non ho doti da ventriloquo, purtroppo mi serve la bocca per parlare.
 
“Dom, ti prego, dimmi che non sto sognando di nuovo!” mormoro a un soffio dal tuo orecchio.
 
Subito dopo averlo detto, sento un dolore lancinante, che mi fa vedere le stelle.
 
“Dom!” urlo, in segno di protesta , ma quella sensazione spiacevole dura poco, perché solo qualche secondo dopo viene soggiogata da un piacere senza precedenti.
 
Oh, cacchio, sta a vedere che sono pure un po’ masochista e non lo sapevo!
 
“Guarda che quando uno chiede a qualcun altro di rassicurarlo sul fatto che non stia sognando, in genere si aspetta un pizzicotto su un braccio, non… *lì * !” ti faccio notare, ancora un po’ sconvolto, guardandomi il cavallo dei boxer.
 
Tu fai spallucce, con un sorrisetto sfrontato che ti rende ancora più sexy.
 
“Beh, è servito allo scopo: non stai sognando, hai visto?” mi fai notare tu.
 
In effetti, è vero.
 
“E poi, aveva un’aria così pizzicabile, non ho resistito!” aggiungi, ma poi mi guardi dubbioso. “Un momento. Non è che sto sognando io, vero?”
 
Quanto speravo che mi facessi quella domanda. Così ora posso ‘vendicarmi ‘.
 
“Hey!” esclami, piacevolmente sorpreso, dopo che ti ho dato un doppio pizzicotto, uno per chiappa, su quel tuo sedere così sodo che… peccato sia ancora intrappolato dai pantaloni.
 
Ok, è meglio se mi do una calmata.
 
“Vedi? Non stai sognando nemmeno tu!” ghigno in risposta.
 
“Anche tu non sei molto per le tradizioni, vedo!” commenti.
 
“Ringrazia il cielo che non te l’abbia preso a morsi!” ti metto in guardia.
 
Ma… non dovevo darmi una calmata?
 
Tu inizialmente mi guardi esterrefatto, poi mi sorridi maliziosamente.
 
“Mm… non è male come alternativa, sai?” mormori, girandoti e sculettando davanti alla mia faccia.
 
Il sogno non c’entra nulla: Dominic James Howard, tu sei davvero un diavolo tentatore.
 
Ad ogni modo, riesco a resisterti, anche perché ho ancora troppe domande che mi affollano la mente e tu mi devi dare le risposte.
 
“Ok, direi che decisamente stiamo correndo un po’ troppo!” dichiaro e ci sediamo sul letto, uno di fronte all’altro.
 
Lo capisci anche tu che è il momento delle spiegazioni.
 
“Immagino che tu voglia sapere che ci facevo qui, mentre dormivi.” affermi tu.
 
L’hai capito così bene che sei stato il primo a parlare.
 
“Sì, senz’altro quello sarebbe d’aiuto.” ti rispondo, impaziente di scoprirlo.
 
“Per farti capire che cosa ci facessi qui, dobbiamo prima fare un passo indietro e tornare a cos’è successo dopo il concerto, quando sei venuto a dormire nella mia stanza. Matthew, hai presente quelle strane crisi che ti prendono ogni tanto, quando di punto in bianco ti metti a parlare nel sonno?” domandi tu.
 
“Certo! Mi prendi sempre in giro il giorno dopo, per i discorsi strampalati che faccio!” ridacchio io, ma quella risata mi muore in gola, perché sto cominciando a capire.
 
“Sì, ma… diciamo che con quello che hai detto stavolta non mi è esattamente venuta tutta questa voglia di prenderti in giro, direi piuttosto di… * prenderti * e basta!” ammetti, con una luce lussuriosa negli occhi.
 
Sì, definitivamente, ora mi è tutto chiaro.
 
“Allora… tu mi hai sentito mentre facevo * quel sogno *!” deduco, guardandoti con assoluta consapevolezza.
 
“Allora tu quel sogno te lo ricordi!” deduci tu, guardandomi allo stesso modo.
 
“Ovvio,  come potrei dimenticarmelo? Però, quando tu mi hai chiesto se avessi fatto qualche sogno ho mentito, perché pensavo fosse una domanda come un’altra, così, casuale. In più temevo una tua brusca reazione se lo avessi saputo, ma soprattutto mi ha fatto prendere quella decisione il modo in cui mi hai spinto via, quando ti sono caduto addosso. Hey, un attimo. Non dimentichiamo questo particolare non irrilevante: tu mi hai spinto via!” ti faccio presente io, agendo un po’ da offeso.
 
Tu scoppi a ridere e io mi chiedo che cos’abbia mai detto di così divertente.
 
“L’unico motivo per cui ti ho spinto via è perché, quando mi sono svegliato di soprassalto, con te addosso, ho avuto * quel genere * di reazione e volevo allontanarti, prima che tu te ne potessi accorgere, perché ero a dir poco terrorizzato al pensiero di come avresti reagito, un po’ come te che non hai voluto dirmi del tuo sogno!” mi spieghi.
 
“Una bella coppia di idioti, eh?” ridacchio, contagiandoti.
 
“Già. E saremmo andati avanti così chissà per quanto tempo, se io non fossi venuto qui, a cercar di far luce su quanto è accaduto.” continui tu.
 
“Hai un modo assai discutibile di far luce sui fatti!” ti prendo in giro io, scosso da un brivido al solo ricordo.
 
“Guarda che quando sono entrato qui avevo un piano ben preciso: sapevo che ti saresti rimesso a parlare nel sonno e nel caso fosse ancora un sogno su di me, volevo interromperti, di modo che te lo ricordassi e ne potessimo discutere insieme, ma poi vederti così… sentirti dire quelle cose, * dirmi * quelle cose, e in quel modo… mi ha fatto perdere il controllo e… il resto della storia lo conosci!” concludi tu, con un sorriso.
 
Mi avvicino a te, per tornare ad accarezzarti quei capelli rossi ai quali mi sto abituando. Sarà cambiato il colore, ma di certo non la loro morbidezza.
 
“Sono così felice che tu abbia perso il controllo!” mormoro.
 
“Io lo sono di più!” ribatti tu, aprendo le tue braccia, in segno di invito, un invito che non rifiuto di certo.
 
Eccomi qui, fra le tue braccia, tu che mi tieni stretto al tuo petto, come se io fossi la cosa più preziosa che ti sia mai capitata. E’ proprio un abbraccio da innamorati. E’ quello che più desideravo.
Lo ricambio, avvolgendoti le braccia attorno al punto vita e stringendoti più forte a me.
Restiamo così, cuore contro cuore, coi battiti che si alternano, a un ritmo accelerato, il mio che scandisce il tuo, il tuo che scandisce il mio.
 
“Dommeh, adesso me lo puoi anche dire. “ sussurro.
 
“Dirti cosa?” mi guardi confuso tu.
 
“Da quanto provi qualcosa per me. “ rispondo.
 
“Prima tu!” mi inciti.
 
E va bene, sarai accontentato.
 
“Beh, è facile: dal primo momento che ho posato i miei occhi su di te, anni e anni fa!” ti confesso, senza problemi.
 
Ormai sento che ti posso dire qualsiasi cosa.
 
“Davvero?” sorridi, lusingato. “No, invece per me non è stato subito.” mi informi tu e, a dir la verità, non è che mi renda così gioioso questa notizia.
 
Cos’è? Forse per te è successo solo da qualche mese o, peggio, forse è solo curiosità…
 
“Hey, Matteh, cos’è quell’espressione corrucciata?” mi distogli dai miei pessimistici pensieri. “Almeno lasciami finire prima. Dicevo, non è successo subito, perché prima mi sono preso un po’ di tempo per conoscerti meglio, quindi a occhio e croce direi che è accaduto… tre giorni dopo il nostro primissimo incontro!” ridi, facendo ridere anche me.
 
Devo smettere di essere così pessimista, ma… un momento. Così non sarei più io.
 
“Oh, Dommy!” mormoro, prima di tirarti a me per un altro bacio ardente. Dio, ora che so com’è baciarti, non voglio più smettere.
 
“Sai, ora puoi anche raccontarmelo. “ mi esorti tu, mentre ripassi coi polpastrelli i contorni gommati della t-shirt che mi hai prestato.
 
“Raccontarti cosa?” mi acciglio io.
 
“Ho una vaga idea di come fosse il tuo secondo sogno, dato che sono stato piuttosto partecipe! Ma il primo… com’era? Ti prego, descrivilo. Così puoi farmi sognare i tuoi sogni.“ mi implori tu, mentre mi dai una serie di baci sul collo.
 
Sorrido, guardandoti malizioso.
 
“Posso fare molto di più che descrivertelo e basta. Te lo mostrerò.” decido.
 
Tu sembri eccitato alla sola idea. Aspetta solo che io la metta in pratica…
 
"Alzati!" comando io, facendo lo stesso. "Farò esattamente quello che mi hai fatto tu nel sogno. Ma, proprio come hai fatto tu, non dirò una sola parola, ma tu sei libero di parlare quanto desideri. “ ti avviso, dandoti un ultimo bacio veloce, prima di cominciare.
 
Tu annuisci e io esco dalla stanza, per rientrare subito dopo.
Chiudo la porta e mi avvicino a te, nel modo più sensuale che esista, e, esattamente come ho fatto io nel sogno, ad ogni mio passo tu arretri, finché non puoi più andare oltre, perché sei fra me e il muro.
 
Mi guardi, impaziente di sapere quale sarà la mia prossima mossa.
 
Mi avvicino ancora di più a te, facendo aderire il mio corpo al tuo e strofinandomi contro, con lenti e prolungati movimenti.
 
Sorrido quando sento che ti sei lasciato sfuggire un gemito e continuo a strusciarmi contro di te, premendo il mio bacino contro il tuo.
A quanto pare, la cosa sta eccitando entrambi e molto.
 
“Uh! Mi piace.. “ sussurri tu.
 
Sono tentato di dedicare qualche attenzione alle tue splendide orecchie, anche più di qualche attenzione, ma devo attenermi al sogno. Tanto per quello ho tutto il tempo del mondo.
Chino la testa verso il tuo collo, soffiando leggermente sulla tua nuca, sfregando il mio naso contro e annusandoti.
 
Tu gemi un’altra volta, in totale abbandono.
 
Le mie mani vagano sul tuo torace, ancora coperto dalla t-shirt. Ti sfioro i capezzoli, attraverso il tessuto, sentendoli inturgidirsi al mio tocco, non resisto alla tentazione e te li pizzico, anche se leggermente.
 
“Mi piace!” ripeti tu, stavolta ad alta voce.
 
Ti levo la t-shirt e mi sbarazzo della mia… cioè la tua… insomma, quella che indossavo!
 
Ora siamo pelle contro pelle, un incontro che bramavo da nemmeno io so più quanto tempo.
 
“Di più… “ domandi tu, cercando di baciarmi, ma io mi scosto.
 
Dopotutto, nel sogno non ci sono stati né baci, né abbracci. Nessun genere di tenerezze.
 
Sbuffi contrariato, ma io non do peso alla cosa. So che cambierai umore, molto presto.
 
Percorro il tuo torace con carezze, baci e, questo è un piccolo extra che mi concedo, leccatine e piccoli morsi, che ti mandano in estasi.
 
“Matthew! Oddio, Matthew, ti prego… “ mi implori, col respiro affannato.
 
Io ti bacio fino all’ombelico, soffermandomi lì e lì soltanto, finché ti sento emettere mugolii di frustrazione.
 
“Matt, non è divertente!” protesti.
 
Il tempo di fartelo dire e la mia mano ha già abbassato la zip dei tuoi pantaloni, scostando i boxer, per liberare il prigioniero che, sull’attenti come un ligio soldato, domanda attenzioni, attenzioni che non gli nego.
 
Ne accarezzo ogni parte, sia col le dita che con il palmo della mia mano, avanti e indietro, aumentando progressivamente d’intensità.
 
Tu ti dimeni contro il muro, con gli occhi chiusi, i capelli che, se solo fossero un po’ più lunghi, di sicuro ora sarebbero scomposti, mentre ti mordi le labbra, per impedirti di urlare.
 
Oh, Dominic, non sei mai stato così bello come lo sei ora.
 
Torno alla mia attività e la porto a termine, facendoti raggiungere l’apice, col mio nome su quelle labbra che hai smesso di morderti, e come una bottiglia appena stappata, mi fai dono del tuo caldo champagne.
 
“Oh, Matthew, è stato… Dio!” gemi, soddisfatto.
 
Ti sorrido, mi sorridi, anche se sei ancora in piena tempesta libidinosa, dopodiché mi allontano, dirigendomi in bagno.
 
Esco qualche minuto dopo, tornandomene a letto, come se nulla fosse, come se tu non ci fossi nemmeno.
 
Invece ci sei, eccome, ancora in piedi, coi pantaloni abbassati, di cui poi ti liberi, ma con i boxer risistemati, mentre mi osservi sconcertato.
 
“Starai scherzando, spero!” sbotti.
 
“No, davvero. Nel mio sogno tu te ne andavi, lasciandomi così.“ ti spiego io.
 
Ormai la dimostrazione è finita. Posso tornare a parlarti.
 
“Veramente?” mi chiedi, confuso.
 
“Sì. Non è colpa mia se in sogno sai essere così fortissimamente stronzo!” ti provoco.
 
“Bells! Non puoi farmela pagare per qualcosa che non ti ho nemmeno realmente fatto!” ringhi.
 
Sei adorabile, ma io non cederò.
 
“Puoi sempre sognarmi e vendicarti col Matthew nel sogno!” ribatto, pungente.
 
“Non credo proprio. Quello che voglio, lo voglio solo dal Matthew reale!” insisti tu e, prima che me ne accorga, sei già su di me, spingendomi entrambe le braccia contro la spalliera del letto.
 
“E, sentiamo, cos’è che vorresti?” ti sfido, con lo sguardo.
 
“Tanto per cominciare, questo!” dichiari, schiantando le tua bocca contro la mia, per un bacio che di dolce non ha proprio niente; ma mi piace, mi piace da impazzire.
 
Poco importa se quando, dopo un tempo di cui ho perso la concezione, ci separiamo, mi sento quasi bruciare le labbra.
 
Tu stai cercando sollievo alle tue, appoggiandole su una parte di me di cui ti sei impossessato, senza nemmeno chiedermelo.
 
Uh! Non che la cosa mi dispiaccia, del resto, credo che tu lo possa constatare da te.
 
Continui a regalarmi emozioni indescrivibili, con quella tua bocca così divina, così perfetta, così bollente, così…
 
“Accidenti, Dominic, così mi uccidi!” gemo in un tentativo di protesta… o protesto  in un tentativo di gemito… del resto, non ci sto capendo più niente!
 
“Oh. Allora, vuoi che smetta?” chiedi retoricamente tu, sollevando la testa dalle mie cosce, con quel sorrisetto sfrontato nuovamente dipinto sul tuo volto.
 
“Non t’azzardare nemmeno! Così mi uccideresti sul serio!” ribatto e tu riprendi subito, da dov’avevi interrotto e… oddio!
 
“Dominic!” urlo.
 
Sento che non potrò più resistere per molto e quando sono sul punto di esplodere ti faccio segno di scostarti, ma tu non accenni minimamente a levarti di lì.
Inutile dirti quanto questo mi faccia piacere.
 
Sorridi, compiaciuto del risultato e ti accoccoli vicino a me, che non esito a chinarmi su di te, per un bacio, ma stavolta, al contrario di quello che ci siamo scambiati prima, è di una dolcezza infinita.
 
“Matt… “ bofonchi tu, mentre disegni con un dito piccoli cerchi attorno al mio ombelico.
 
“Mm?” ti rispondo.
 
“Tu pensi che…ora noi… dovremmo? “ lasci la frase a metà, ma io ho già capito.
 
“No. Non perché non lo voglia, lo vorrei eccome, non vedo l’ora che accada. “ confesso.
 
“Ma?” incalzi tu.
 
“Ma non stanotte, non adesso. Sarebbe avventato. E poi direi che ci siamo già dati parecchio da fare!” ridacchio io, ma tu ti imbronci.
 
“Dominic, credimi, accadrà, accadrà presto. E sarà stupendo.” ti rincuoro, prendendo il tuo viso fra le mie mani e baciandoti la fronte.
 
“Hai ragione, è meglio attendere. Anche perché almeno potremo attrezzarci a dovere. Un negozietto che fa al caso nostro l’ho già adocchiato, proprio qui… “ ammicchi tu.
 
“Bene, domani… anzi, ormai è oggi, prima di partire ci faremo una visitina!” ammicco io, ma poi mi faccio serio.
 
“Però, Dom, c’è una cosa che possiamo e dobbiamo fare ora: parlare.” ti informo.
 
“Di noi, intendi?” deduci tu, perspicace.
 
Io mi limito ad annuire.
Oh, Dominic, non sai cosa darei per andar là fuori, prenderti per mano e dichiarare al mondo intero che sei il mio sole, la mia ancora di salvezza, il mio rifugio, la mia ragione di vita, il mio amore.
Quanto lo voglio lo sa solo quel dio che ogni tanto nomino, anche se non credo che esista.
 
“Dom, io ti amo, non te l’ho ancora detto, perché ormai è così palese che mi sembra superfluo dirtelo… “ ti sorrido, prendendo la tua mano e intrecciando le mie dita con le tue.
 
“Ti amo anch’io e non l’ho detto per lo stesso motivo.” mormori tu.
 
“E proprio perché ti amo, non ti voglio illudere. Dominic, noi due non potremo mai essere una vera coppia, a tutti gli effetti… “ ti informo, temendo già la tua rabbiosa reazione.
 
Però tu, non solo non lasci la mia mano, ma mi sorridi pure.
 
“Lo so.” affermi.
 
“Perché , sai, se fosse qualcosa che riguarda noi due soltanto , non mi farei nessun tipo di problema, ma non è così. Ci andrebbe di mezzo la nostra band, Chris, tutte le persone che hanno creduto in noi e ci hanno portate fin qui e.. “ comincio a parlare a raffica, finché tu mi fermi, stringendomi la mano.
 
“Matt, calmati, ti ripeto che lo so, lo capisco. Non possiamo fare una cosa simile all’inizio della nostra carriera, ce la bruceremmo e altri, Chris per primo, ne farebbero le spese. Lo capisco benissimo. Del resto, Bells, cosa credevi ? Che io stessi già progettando di chiamare la redazione di NME e dar loro l’esclusiva sul fatto che ci amiamo? E per cosa poi?” mi spieghi tu, in tutta tranquillità.
 
“Sono così contento che la pensi come me! Dommie, quello che c’è tra noi è qualcosa di troppo speciale, di troppo unico, per gettarlo in pasto ai media.” affermo. “Questo però non significa che lo terremo del tutto nascosto. Lo diremo a chi davvero conta: a Chris, prima di tutti. E poi ad altri pochi, pochissimi amici di cui però possiamo davvero fidarci e… sì, verrà anche il momento di affrontare le nostre famiglie, ma lo faremo… “
 
“Sì, lo faremo insieme, Mattie. Perché insieme noi siamo invincibili!” mi sorridi tu, accarezzandomi i capelli.
 
Uh! Questa è un’altra frase che devo assolutamente appuntarmi.
 
“C’è dell’altro, Dom. E’ vero, non lo dichiareremo ai media, ma questo non basterà a metterli a tacere. Non potremo farci vedere sempre come single incalliti, presto girerebbero delle voci, ma noi quelle voci le metteremo a tacere sul nascere. “ aggiungo.
 
“Che intendi dire?” ti accigli tu.
 
“Che serviranno delle ragazze. Meglio ancora se daranno l’idea di una storia seria. Dovremo fingere, oppure potremmo spiegare loro come stanno effettivamente le cose. Non credo che avrebbero qualche interesse a spiattellare la notizia al primo magazine che capita loro a tiro, ma se dovessero farlo, sarà solo la parola di due fan ossessionate che hanno perso ogni contatto con la realtà!” ti spiego io.
 
“Astuto! O forse, a furia di cercare, prima o poi le troveremo due ragazze disposte a tutto pur di stare con noi, disposte anche a condividerci. “ ipotizzi tu.
 
“Forse, se siamo fortunati, le troveremo; ma in ogni caso, Dom, la nostra non sarà mai una relazione alla luce del sole!” ribadisco.
 
“La luce del sole nemmeno mi piace!” fai spallucce tu.
 
“Non è vero, tu la ami!” ti faccio notare.
 
“Ma amo di più te!” insisti tu.
 
 
“Dom, ti rendi conto che ci si prospetta davanti un sentiero impervio e tortuoso? Non sarà facile percorrerlo, ma sei ancora in tempo per tirarti indietro, lo capir.. “
 
Mi impedisci di proseguire, chiudendomi la bocca con un bacio.
 
“Matthew, smettila di dire idiozie! Non mi tirerò mai indietro. Tu sei il mio ossigeno. Come puoi pretendere che io smetta di respirare?” mormori tu, contro le mie labbra.
 
Credo che sia la risposta più eloquente che tu potessi darmi.
 
Rimaniamo sdraiati, l’uno di fianco all’altro, in silenzio, mentre la radiosveglia sul comodino segna già le quattro passate.
 
In effetti, comincio ad avvertire una certa stanchezza.
 
“Matt?” mi chiami tu, poco distante da me.
 
“Che c’è?”
 
“Fino ad oggi non mi sarei mai azzardato a chiedertelo, ma, alla luce di quello che ci siamo confessati, direi che ormai posso: per caso ‘ Bliss ‘ … “
 
 
Sorrido e non ti lascio nemmeno concludere la domanda.
 
“Sì, è tua,  parla di te. E non sarà l’unica canzone a farlo. Se serve scriverò album interi che parlano di te, di me, di noi. E se qualche fan sarà così sagace da coglierne il vero significato, beh, non importa, anzi, ben venga!” affermo.
 
“Sono un ragazzo così fortunato. “ mormori, già mezzo assopito, facendoti più vicino e appoggiando la testa sul mio petto.
 
Io ti cingo un braccio attorno alla vita e mi addormento felice.
 
Ora quel cuscino fortunato… sono io.
 
 
--
 
THE END
 
 
Non ci credo. L’ho conclusa per davvero. Mi mancherà questa storiella.
 
Alla pari di ‘This time we’ll get it… ‘ (con cui ha in comune l’utilizzo del POV, anche se lì è solo uno ) , racconta qualcosa in cui davvero credo. Per intenderci, non certo tutta la parte coi sogni, quella l’ho inventata di sana piante, per romanzare un po’ il tutto… e perché mi sembrava una cosa carina! ^^
 
Intendo il fatto che, non so perché, ma ho la netta sensazione che tra quei due sia iniziato tutto, seriamente, nel 2000. Ovvio, è solo un’opinione, condivido qualsiasi altro punto di vista. ;)
 
Ad ogni modo, spero vi sia piaciuta… e spero di non aver esagerato con lo zucchero… o il pepe… quello che è! ;P
 
E siccome è l’ultimo capitolo, per rispondere ai vostri eventuali commenti (positivi o negativi che siano) utilizzerò la nuova funzione di efp… yay! ^^
 
ah, piccolo ma indispensabile disclaimer : c'è un accennino ino-ino alle lyrics di 'Invincible ' dei Muse, non credo proprio che Matt l'avesse già in mente allora, ma siccome AMO quella song in qualche modo dovevo mettercela! ^^

un grazie di cuore a chi ha seguito/preferito questa storiella, anche a chi l'ha fatto in silenzio ;).

La prossima nella lista degli aggiornamenti è ‘A natural disaster ‘ , in attesa di rispondere pwopewly anche lì… grazieeee a chiunque l’abbia commentata o anche solo letta! ^^
 
Notte-notte perché.. è tardino (ma decisamente meno del solito)!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=591574