La donna di mio fratello di darkrose12184 (/viewuser.php?uid=2780)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il cuore umano di Inuyasha ***
Capitolo 2: *** Inizia la ricerca... ***
Capitolo 3: *** L'incontro... ***
Capitolo 4: *** Le parole del padre ***
Capitolo 5: *** La risposta di Sesshomaru ***
Capitolo 6: *** L'incontro con Inuyasha ***
Capitolo 7: *** I tempi stringono ***
Capitolo 8: *** Sulla strada che porta verso Kikyo... ***
Capitolo 9: *** L'incontro tra Kikyo e Sesshomaru ***
Capitolo 10: *** La barriera e il sigillo ***
Capitolo 11: *** ...Amore...? ***
Capitolo 1 *** Il cuore umano di Inuyasha ***
Sono tornata dopo un po' di tempo... questa fanfic non è molto lunga, l'ho scritta negli ultimi dieci giorni... mi è venuta l'idea e l'ho buttata giù subito. L'introduzione è già abbastanza completa. Non so dirvi se il protagonista è Sesshomaru, o Inuyasha... io direi che lo sono entrambi... anche se in modi diversi... diciamo che la storia vede Inuyasha al centro dell'attenzione, e che la parte riflessiva di questa fanfic vede Sesshomaru come protagonista... ok vi ho confusi abbastanza... leggete...
Capitolo 1
Il corpo di Naraku giaceva a terra, privo di vita. Inuyasha l'aveva finalmente
ucciso. Kagome porse gli ultimi frammenti della sfera al mezzo demone, che li
prese, andando ad aggiungerli a quelli che già erano in loro possesso.
"Ne manca uno, uno solo…" pensò Inuyasha.
Già, mancava un solo frammento, e solo in quel momento il mezzo demone
capì che la sfera degli Shikon non sarebbe mai stata completa. L'ultimo
frammento era lì, a pochi passi da lui, nel corpo di Kohaku, ancora stretto
tra le braccia di Sango.
Kohaku era vivo, vivo grazie a quel frammento. Completare la sfera significava
uccidere il ragazzino, e Inuyasha non l'avrebbe mai fatto.
Kagome notò subito il turbamento di Inuyasha, e ne capì il motivo.
"La sfera… non potrà mai essere completa, solo ora me ne
rendo conto…" disse lei, in un sussurro, evitando di farsi sentire
dagli amici.
"Già… quel frammento… io non potrei mai prenderlo…
io… dovrei ucciderlo, e non posso farlo, non dopo aver visto quanto ha
sofferto Sango fin ora, e quanto è felice adesso che può abbracciarlo,
senza preoccupazioni" confermò Inuyasha.
Kagome lo prese per mano, lui la guardò e le sorrise, per poi cingerle
la vita con un braccio. In quegli ultimi tempi lui si era dimostrato molto più
gentile nei confronti della ragazza.
Da lontano una figura si stava avvicinando al gruppo, Inuyasha aveva già
capito di chi si trattava, e per la prima volta in vita sua avrebbe voluto sbagliarsi.
Non voleva assolutamente vederla. Sapeva a cosa stava andando incontro. Si fece
scuro in volto.
"Che succede? Sei così preoccupato… abbiamo appena sconfitto
Naraku, perché sei così turbato?" chiese ingenuamente Kagome.
Inuyasha percepì che l'ospite inatteso si era fermato poco lontano da
loro, dove nessuno poteva scorgerlo, tranne il fiuto del mezzo demone.
"La mia battaglia inizia ora… qualsiasi cosa accada, Kagome, sappi
che sei stata davvero importante per me. Spesso mi sono comportato molto male
con te, ti ho fatta soffrire, io… ti prego di perdonarmi, sappi che…
non ho mai amato nessuno come amo te". Le parole di Inuyasha spaventarono
non poco Kagome.
"Inuyasha… che c'è? Dimmi che ti succede, cos'è che
ti preoccupa?"
"Io… tempo fa feci una promessa, e devo mantenerla, anche se il
mio desiderio ora non è più quello, ma vorrei vivere con te"
poi la guardò negli occhi con una dolcezza che mai Kagome aveva visto.
"Kagome, io… ti amo, ti ho amata dal primo momento che ti ho vista,
quando ero ancora sigillato al Goshinboku… mi dispiace solo di essermene
accorto troppo tardi."
La ragazza aveva capito tutto. Inuyasha si riferiva alla promessa che aveva
fatto a Kikyo. Lei presto sarebbe venuta a prenderlo, a portarglielo via…
copiose lacrime sgorgavano dai suoi occhi. Non poteva trattenerle.
Inuyasha per la prima volta non le chiese di non piangere, ma la strinse forte
a sé, baciandole le guance.
Poi, ad un tratto, con due dita sollevò lievemente il viso della ragazza,
tornando ad incrociare il suo sguardo, e avvicinò a lei il suo viso,
fino a sfiorare quelle rosee labbra con le sue.
A quel contatto, Kagome si sentì esplodere, e si spinse verso di lui,
continuando a baciarlo.
Poco lontano da loro vi erano Sango, Miroku, Kohaku, Shippo e Miyoga. Ma a
loro non interessava, quello era il loro bacio di addio, e gli amici lo sapevano.
Si baciarono a lungo, per Kagome era il primo bacio, un bacio a lungo desiderato,
sognato, bellissimo e colmo di intense sensazioni. Ma quel bacio portava con
se anche tanta malinconia, tristezza. Quello era il loro primo ed ultimo bacio.
La figura che si era avvicinata in precedenza, guardava con ira la scena, dovendo
ammettere che nel cuore del mezzo demone ora vi era solo quella ragazzina. I
suoi occhi vitrei erano persuasi da puro odio nei confronti di Kagome. Doveva
ucciderla.
Lentamente Inuyasha si separò da quelle labbra tanto desiderate. Doveva
andare.
"Addio Kagome, sappi che ti amo e ti amerò sempre". Inuyasha
stava per andarsene, quando Kagome lo trattenne, facendolo voltare verso di
lei.
"Anch'io… anch'io ti… ti amo… io… io ti ho sempre…
amato…". Disse Kagome, tra sonori singhiozzi. Stava ancora tenendo
Inuyasha per il polso, e non accennava a lasciarlo.
Inuyasha, vedendo la ragazza in lacrime, ed essendo cosciente del fatto che
non l'avrebbe mai più rivista, si fece sfuggire una lacrima. Silenziosa,
un'unica lacrima gli percorreva il viso.
Notandola, Kagome si fermò un attimo. Era la seconda volta che lo vedeva
piangere, ed in entrambi i casi erano lacrime versate per lei.
La prima volta che lo vide piangere fu quando lottarono contro i sette mercenari.
Inuyasha la credeva morta, e si fece sfuggire una lacrima. Lui cercò
di nasconderlo e di negarlo, ma quegli occhioni lucidi le rimasero ben impressi
nella mente. Ma questa era la prima volta che mostrava quella debolezza senza
vergognarsene.
Si avvicinò a lui, asciugandogli le lacrime che gli inumidivano il viso,
ed accarezzandolo. Kagome ancora adesso non capiva perché doveva per
forza andarsene, non poteva semplicemente andarsene via con lei, a Tokyo? In
quel modo tutti i problemi legati all'epoca Sengoku non lo avrebbero più
assillato…
"Inuyasha, no, ti prego… non andare… vieni via con me, nel
mio mondo… potrai rifarti una vita!" Kagome scoppiò nuovamente
in sonori singhiozzi.
"Vorrei tanto poterlo fare, amore mio… ma purtroppo ho dato la mia
parola…". Già, Inuyasha aveva dato la sua parola. E per lui
non esisteva assolutamente la possibilità di rimangiarsela. Aveva ragione,
ma in quel caso avrebbe potuto fare un'eccezione, dato che neanche lui desiderava
quello a cui stava andando incontro.
"Ora… devo andare"
Kagome cadde in ginocchio, piangendo tanto quasi da farsi venire le convulsioni.
No, non poteva lasciarlo andare, non dopo quello che si erano detti. Lui aveva
detto di amarla, non era giusto che mantenesse una promessa fatta ad una persona
che amava e che, evidentemente, non amava più.
Lo seguì di nascosto, decisa ad agire quando più opportuno.
Inuyasha raggiunse Kikyo, che aveva visto tutta la scena. Qualche lacrima stava
ancora scendendo da quelle iridi ambrate, ma non se ne curò affatto.
"Allora, Inuyasha… sei pronto per seguirmi?"
"Non prendermi in giro Kikyo. So perfettamente che hai visto tutto quello
che è successo, e se vuoi sapere anche quello che ci siamo detti…
ecco, io amo Kagome, non te, io mi sono innamorato di lei".
"Quindi non sei felice di poter stare con me ora?"
"Come potrei? Tu mi stai portando via dalla donna che amo, e io non voglio!"
"Ma hai dato la tua parola!"
"Infatti sono qui comunque, anche se il mio unico desiderio sarebbe quello
di poter vivere con Kagome, serenamente… perché è lei la
donna che amo"
Kikyo fece una smorfia, poi prese in mano una piccola sfera completamente trasparente,
guardandola.
"Vedo che allora non sei ancora pronto a seguirmi…"
"No, e non lo sarò mai…"
"In questo caso, si può rimediare…"
Kikyo porse la sfera verso Inuyasha, lui non si mosse, ma dopo che lei ebbe
recitato alcune parole in una strana lingua, il corpo del mezzo demone venne
avvolto da una luce bianca, che poi lentamente entrò nella sfera, facendola
diventare del medesimo colore.
Kagome aveva visto tutto, ma non sapeva che fare, Inuyasha ora era voltato
di schiena, pertanto lei non poteva vedere il suo volto.
"Arrivederci Inuyasha, tornerò a prenderti quando sarà il
momento"
Kikyo si allontanò, portando con se la piccola sfera divenuta bianca
e lucente.
Kagome si avvicinò subito ad Inuyasha, fece per abbracciarlo, ma lui
si voltò di scatto ringhiando, mostrando così occhi rossi, canini
molto più lunghi, e due strisce viola sulle guance.
Aveva assunto il suo aspetto demoniaco.
"Inuyasha… che ti succede… perché sei così…?"
Il mezzo demone non rispose, ma si avventò contro la ragazza quasi ferendola
con i suoi lunghi artigli. Quasi, ma non lo fece. Stava per ferirla quando si
fermò. La guardò negli occhi, lei non mostrava paura, aveva uno
sguardo dolce… Inuyasha scappò via.
Kagome corse dagli amici per spiegare l'accaduto, e spiegò tutto nei
minimi dettagli, anche se dal principio avrebbe voluto tralasciare la parte
in cui loro due si erano dichiarati. Miyoga ebbe subito una risposta pronta:
"Kikyo ha cercato di imprigionare il cuore umano di Inuyasha in quella
piccola sfera, in modo che non potesse più amare Kagome… ma evidentemente
qualcosa è andato storto, perché Inuyasha, se fosse veramente
senza sentimenti, avrebbe sicuramente ucciso Kagome, invece non l'ha fatto…
probabilmente una piccola parte del suo cuore umano è rimasta all'interno
del suo corpo, e credo che sia accaduto perché i sentimenti del signorino
sono talmente intensi e grandi che la sfera non è riuscita a contenerli
del tutto".
"Si, ma… come facciamo per farlo tornare come prima?" chiese
Miroku.
"Ecco, vedete… un modo ci sarebbe, ma non so quanto possa essere
fattibile…"
"Avanti Miyoga, dimmi come posso fare, io farei qualsiasi cosa pur di
farlo stare bene" disse Kagome, con una notevole preoccupazione nella voce
e nell'animo.
"Dunque… il lato umano del signorino, è stato imprigionato
in una sfera di Kikyo, che è morta. Quella sfera proviene dall'aldilà,
quindi la parte umana di Inuyasha è come se fosse morta, e bisogna riportarla
in vita… ma c'è un solo modo per restituire al signorino il suo
cuore… ed è…"
"Avanti, dannata pulce, parla!" Kagome aveva preso il modo di fare
di Inuyasha, in certi momenti…
"Bisogna colpire Inuyasha con Tenseiga. Così si potrebbe riportare
in vita anche la sua parte umana. Ma non solo: bisogna colpire la sfera con
Tessaiga per distruggere la barriera che la protegge, poi distruggere la sfera
stessa con Tenseiga, riportando così in vita ciò che contiene."
"Ma come facciamo a rubare la spada a Sesshomaru?" chiese Shippo
"No Shippo, non dobbiamo rubargliela, solo lui sarebbe in grado di riportare
in vita l'altra metà del signorino Inuyasha"
"Quindi noi… dovremmo cercare di convincere Sesshomaru…?"
chiese Sango, molto scettica
"Esatto…" rispose la pulce.
"Lo farò io" disse Kagome.
"Noi veniamo con te" la rassicurò Sango.
"Sango, ragazzi… io vi ringrazio davvero, ma credo che più
saremo, più rischieremo. Sesshomaru sembra essere infastidito dagli umani,
tranne Rin… e più umani saremo a circondarlo, più si irriterà…"
concluse Kagome.
"Ma come farai da sola?" chiese Miroku
"Non preoccupatevi, vi ringrazio di cuore… ma ce la farò.
Devo farcela. Inuyasha ha rischiato continuamente la vita per salvarmi, e ora
ho la possibilità di rendergli il favore. Devo farcela, e ce la farò"
Detto ciò, si avviò immediatamente alla ricerca di Sesshomaru,
accompagnata solamente da Kirara, che l'avrebbe aiutata molto, grazie al suo
fiuto.
Com'è? Vi prego commentate, vi supplico! L'ho appena finita di scrivere, sono le 2.47 del mattino ma dovevo assolutamente postarla (se no la mettevo tra 24 ore). Fatemi sapere... Ah, ringrazio tutti coloro che continuano a leggere e commentare "Amori sul Ghiaccio", "Rassegnati, il tuo tempo è finito", e "Long live rock 'n roll", GRAZIE!!! Siete meravigliosi |
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Inizia la ricerca... ***
Ciao!! Sono davvero felice di essere tornata, con una nuova fanfic, tra voi...
Un mega grazie a:
rubin89
Yoro-Chan
Elychan
Anastasia9
miele
mewrobby
giodan
iride
CAM 91
Lila-chan
Kagome 13
CHIHIRO
per aver commentato! Cavoli, non mi aspettavo di ricevere così tanti commenti, e tutti positivi! Grazie!!
x Elychan (e tutti gli interessati): io faccio solo riferimento al manga, e posso dirti che non ricordo bene in quale numero (intorno al 25-27 mi sembra) Inuyasha parla con Kikyo e, anche se in modo non esplicito, lascia intendere che la seguirà dandole così la pace eterna, xkè Kikyo va avanti solo spinta dall'odio e dal risentimento che aveva provato 50 anni prima, quando Naraku li ha ingannati.
Io quella parte dell'anime non l'ho vista, purtroppo, e non posso dirti altro, ma se qualcuno ha visto anche l'anime, e lascia intendere qualcosa di più preciso o di diverso ditelo!
Capitolo 2 - Inizia la ricerca...
La ricerca era molto dura, Kagome non aveva assolutamente idea di dove potesse
trovarsi Sesshomaru… e Kirara poteva solo seguire l'odore del demone,
molto simile a quello di Inuyasha. Ma proprio per questo lei stessa temeva di
portare Kagome davanti ad Inuyasha, ed era l'ultima cosa che desiderava. Kagome
cercava di farsi forza, ma dentro di sé soffriva tantissimo, una sofferenza
che non si sarebbe potuta spegnere nemmeno con il passare del tempo.
Lei era convinta che, se Inuyasha fosse andato via con Kikyo, dicendole che
lui era ancora innamorato della miko, avrebbe sofferto moltissimo, ma prima
o poi se ne sarebbe fatta una ragione, ed avrebbe guardato avanti. Ma in quella
situazione, con Inuyasha che finalmente le aveva detto di amarla, la cosa che
l'avrebbe resa più felice, non poteva darsi pace, lei doveva riportarlo
lì, doveva stare con lui. Per questo era più determinata che mai,
e sapeva che sarebbe riuscita a convincere Sesshomaru. Certo, sarebbe stata
dura, ma ce l'avrebbe fatta.
Viaggiavano ormai da un intero giorno, e di Sesshomaru nemmeno l'ombra. Decisero
quindi di fermarsi per mangiare qualcosa e per riposarsi un po'.
Kagome si sentiva molto agitata, con lei c'era Kirara, ma non era abituata
a dormire all'aperto senza la protezione di Inuyasha. Lui era sempre accanto
a lei, pronto a proteggerla da qualsiasi pericolo. Le sembrava quasi di vederlo…
così bello, dolce e premuroso, e anche così scorbutico, irascibile…
si, anche l'Inuyasha arrogante le piaceva, aveva imparato ad amarlo, e il suo
comportamento non faceva che divertirla. La divertiva perché sapeva che
il vero Inuyasha era quello dolce, gentile e premuroso, ma queste qualità
le voleva nascondere risultando l'opposto di quello che era realmente.
All'inizio detestava quel comportamento ambiguo, un attimo era gentile e l'attimo
dopo era arrogante, e lei non capiva davvero come fosse realmente. Ma poco dopo
si accorse di come Inuyasha fosse davvero.
Pensare a lui non potè che intristirla, al punto di sfogarsi con silenziose
lacrime, che però emanavano un odore ben noto a qualcuno…
Inuyasha vagava senza meta per i boschi, non sapeva dove stesse andando, non
aveva idea di cosa fare. Solamente, chiunque potesse, anche involontariamente,
intralciare il suo cammino, veniva ucciso.
Dentro di sé provava una gran rabbia. Sapeva che doveva andare da qualcuno,
sentiva che aveva una persona da proteggere… ma la confusione che aveva
nella mente non gli permetteva di ricordare altro.
Poi, ad un tratto, un profumo molto noto. Era un profumo simile a quello della
donna che ormai odiava più di ogni altra cosa, ma quello apparteneva
a qualcuno che per lui era molto importante. Non ricordava nient'altro, ma questo
non poteva scordarlo. Insieme a quel profumo, giunse fino a lui anche un aspro
odore. Anche questo lo conosceva bene, non ricordava a cosa corrispondesse,
ma sapeva che quell'odore lo sentiva solo quando quella persona a lui tanto
cara stava soffrendo.
Decise quindi di andare a vedere.
"Non riesco a ricordare di più… tutto quel che so è
che devo uccidere Kikyo, ricordo anche il suo viso… e poi so che questo
profumo appartiene alla persona più cara che ho, ma non ricordo il suo
nome, e il suo viso non l'ho ben chiaro in testa, la sua immagine si confonde
con quella di Kikyo… un solo particolare ricordo bene: porta uno stranissimo
kimono bianco e verde che lascia le gambe ampiamente scoperte…"
Inuyasha cercava di riordinare i suoi pensieri, ma non riusciva a distinguere
bene l'immagine di Kagome. Sapeva solo che quella era una persona importante
per lui, era una persona che non doveva soffrire, e lui doveva proteggerla.
Ma aveva anche molta paura, perché ora il suo cuore umano gli era stato
portato via, ed agiva solo ad istinto. In alcuni momenti era tranquillo e ragionava,
ma se i suoi istinti fossero stati un minimo stimolati, avrebbe agito come una
belva. Temeva di poter fare del male a quella persona che sapeva che era così
importante per lui.
Ma la voglia di vedere in faccia quella ragazza era troppa, così andò
silenziosamente nella sua direzione.
Kagome si era ormai addormentata, anche se il suo cuore sanguinava da quanto
stava soffrendo. Non era mai stata innamorata prima, e quella era un'esperienza
tanto bella ed emozionante, quanto tragica.
Kirara sentì dei passi avvicinarsi, si alzò subito, ma poi capì
di chi si trattava e decise di far finta di dormire, e vigilare. Non si poteva
prevedere il comportamento di Inuyasha, ma non avrebbe mai voluto doverlo allontanare
da Kagome.
Inuyasha era dietro un cespuglio, e vide una ragazza che assomigliava molto
a Kikyo, ma era anche estremamente più bella e dall'aspetto più
dolce.
"Ka… Kagome…" immediatamente ricordò anche il
nome di quella ragazza. Ancora però non gli era ben chiaro perché
lei fosse così importante per lui. Sentiva di volerle molto bene, ma
non capiva la natura di quei sentimenti.
Accanto a lei c'era un demone che lui sapeva di conoscere, anche se non ricordava
bene perché.
Kagome stava tremando, aveva freddo. Il fuoco si era ormai spento.
"Devo coprirla, devo proteggerla" si disse Inuyasha.
Si avvicinò lentamente a lei, togliendosi la parte superiore del suo
vestito, e posandola delicatamente sull'esile corpo della ragazza.
"Amore… mio…" istintivamente Inuyasha sussurrò
queste due parole, che gli resero tutto più chiaro.
"Ho capito! Ora ricordo! Io ho detto a Kagome di essermi innamorato di
lei, dopo di che sono dovuto andare da Kikyo, che infuriata perché io
non amo più lei ma amo Kagome, ha cercato di uccidere il mio cuore umano
imprigionandolo in una sfera proveniente dall'aldilà… ma evidentemente
non è riuscita completamente nel suo intento…" concluse Inuyasha.
Istante dopo istante aveva ricordato tutti i fatti.
"Il mio problema però rimane… la mia parte demoniaca può
prendere il sopravvento da un momento all'altro, è meglio che me ne vada,
per non rischiare di farle del male…"
Così Inuyasha, a malincuore, si allontanò da Kagome. Non poteva
rischiare di trasformarsi in demone vicino a lei, avrebbe potuto ucciderla.
Kagome si risvegliò lentamente, avvolta da una stupenda sensazione di
calore, un po' come quando Inuyasha la abbracciava forte…
Attorno a lei la fauna della zona era già sveglia: molti uccellini cinguettavano,
e alcune farfalle in volo quasi la sfioravano.
Lentamente Kagome si alzò, guardandosi intorno. Nulla, tranne la natura,
Kirara e la foresta. Poi la sua attenzione venne catturata dalle sue coperte:
tra le altre, la parte superiore della veste di Inuyasha. La strinse a sé,
e scoppiò in sonori singhiozzi, richiamando il nome dell'amato mezzo
demone tra una lacrima e l'altra.
Non riusciva a spiegarsi quel gesto. Se era passato di lì, e aveva voluto
proteggerla dal freddo, allora era cosciente… perché non l'aveva
svegliata? Perché non si era fermato lì con lei?
Ma Inuyasha era poco distante che guardava tutta la scena. Avrebbe voluto farsi
vedere da lei, abbracciarla forte, baciarla con tutta la passione che provava.
Ma non doveva farlo. Se lui l'avesse seguita, come era sua intenzione, senza
farsi vedere, quando il suo sangue demoniaco avrebbe preso il sopravvento lui
sarebbe scappato, senza dare a Kagome un motivo in più per soffrire.
L'avrebbe protetta senza farsi vedere, era quasi sicuro che anche quando si
fosse trasformato in demone non le avrebbe torto un capello, ma era meglio non
rischiare.
Al villaggio Miroku e Sango spiegarono l'accaduto a Kaede, che a differenza
dei due ragazzi capì immediatamente le intenzioni della sorella.
"Mia sorella Kikyo ha agito così perché, imprigionando il
cuore di Inuyasha in quella sfera, e portandola sempre con sé, i sentimenti
di lui sono più vicini a lei che non a Kagome, così spera di farlo
tornare da lei… ma da quello che mi state dicendo, una parte del cuore
di Inuyasha è rimasto dentro di lui, e dev'essere proprio quella parte
che si è innamorata di Kagome, e che le è rimasta legata…"
"Quindi cosa potremmo fare?" chiese subito Miroku.
"Noi… non possiamo fare niente. Gli unici che possono fare qualcosa,
come ha detto Miyoga, sono Kagome, con il suo amore per Inuyasha, e Sesshomaru,
che è il solo in grado di riportare in vita, e quindi di riportarlo nel
suo corpo, il cuore di Inuyasha"
"Insomma state dicendo che i sentimenti che Inuyasha provava per Kagome
li prova ancora, ma che tuttavia ora è un demone senza cuore…?"
chiese Sango, che non era sicura di aver capito.
"Esatto, Inuyasha è stato privato del suo cuore, pertanto ora è
una bestia senza alcun sentimento. Ma l'amore che prova per Kagome è
talmente grande che la sfera di mia sorella non è riuscita a contenerlo,
dovendo lasciare tali sentimenti nel suo corpo" rispose Kaede, come se
il concetto fosse il più semplice del mondo.
"Ma… adesso Kagome è andata in cerca di Sesshomaru per convincerlo
ad aiutare Inuyasha… io credo sia una cosa troppo pericolosa, Sesshomaru
è freddo e glaciale, e non accetterà mai di aiutarla… in
più si tratta di suo fratello, e sappiamo quanto astio ci sia tra i due…"
disse dubbioso Miroku.
"Non preoccuparti, Kagome è una ragazza molto in gamba, vedrai
che in qualche modo riuscirà a farsi aiutare. E poi… pensate a
tutte le volte che Inuyasha e Sesshomaru avevano la possibilità di uccidersi,
nessuno dei due ha mai sferrato un vero e proprio attacco mortale verso l'altro,
anche se ne avevano la possibilità. Addirittura, un paio di volte si
sono trovati a combattere fianco a fianco contro qualche antico nemico del padre,
che voleva uccidere entrambi. Ovviamente non ammetterebbero mai di aver collaborato,
ma in realtà è così. L'unico problema è che, mia
sorella ha agito così pensando che il cuore di Inuyasha potesse tornare
ad appartenerle, ma non essendo così… temo che lentamente il sangue
demoniaco lo logorerà fino ad ucciderlo…" concluse Kaede.
Sango e Miroku uscirono dalla capanna, continuando a discutere…
"Secondo te Sesshomaru potrà mai salvare la vita al fratello?"
chiese Sango, scettica.
"Non lo so, ma penso tuttavia che la divina Kaede abbia ragione: pensa
a tutte le volte che Sesshomaru avrebbe potuto uccidere Inuyasha, e viceversa…
nessuno dei due ha mai sferrato un vero attacco mortale, anche se era nelle
loro possibilità. Io penso che in fondo siano comunque legati, anche
se non si sopportano, in fondo… si vogliono bene" disse Miroku.
Sango scoppiò a ridere, Miroku la guardò con aria interrogativa.
"Scusa Miroku, ma dire che Inuyasha e Sesshomaru si vogliono bene mi sembra
così assurdo…!"
"Credi quello che vuoi, ma pensa bene anche a quando hanno dovuto combattere
contro Songa, la spada del padre… alla fine, Sesshomaru ha accettato di
collaborare con il fratello…"
"Questo è vero…"
Kagome e Kirara passeggiavano per il bosco, Kirara sapeva che Inuyasha le stava
seguendo, ma ovviamente Kagome no…
Ad un tratto Kirara si fermò, annusando meglio l'aria che le circondava.
Era impregnata di un odore molto simile a quello di Inuyasha, ma più
aspro… si diresse di corsa nella direzione dalla quale proveniva.
Kagome capì che Kirara aveva trovato una traccia.
Inuyasha vide tutta la scena, e avvertì un senso di fastidio al sentire
quell'odore, che sapeva bene a chi appartenesse. Ma vedendo che Kagome si stava
dirigendo proprio nella direzione in cui si presumeva si trovasse Sesshomaru,
andò a vedere cosa voleva fare la ragazza.
Kirara e Kagome si fermarono, davanti a loro c'era una bambina piena di piccole
ferite su volto, braccia e gambe. Kagome la riconobbe subito, era Rin.
"Ciao Rin… cosa ti è successo?" chiese la ragazza, con
infinita dolcezza.
"Sono caduta nei rovi mentre cercavo di prendere una farfalla" piagnucolò
la bambina.
"E… Sesshomaru lo sa?" chiese Kagome.
"No, il Signor Sesshomaru si arrabbierebbe moltissimo con Jaken se lo
venisse a sapere…"
Kagome sorrise. Prese la scatola del pronto soccorso dal suo zaino giallo e
si mise a medicare Rin.
"Ahia! Brucia!" protestò la bambina.
"Lo so, brucia un po', ma ti farà guarire in fretta"
Inuyasha osservò da lontano con quanta cura e dolcezza Kagome stava
medicando quella bambina. Ma non era il solo a spiare, di nascosto…
Che ne dite? Fatemi sapere, vorrei vedere tanti commenti, belli o brutti che siano... grazie! Bacioni, a presto.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** L'incontro... ***
Ringrazio tantissimo Elychan (anch'io quella parte del manga non la amo molto, anche se è molto dolce e triste la conclusione di Kagome, che sceglie di stargli ugualmente accanto... è tanto dolce, ma anche triste...), Maura85, Chihiro, Kagome 13, bea (si, sono tornata dopo tanto tempo, anche se come trama mi piace molto di più questa ff delle mie precedenti, ma quella che sento più mia è e credo rimarrà sempre "Long live"...), Lila-chan, Yoro-chan, mewrobby, rubin89 (me l'avevi chiesto e mi sono dimenticata di dirlo, scusami... cmq sono 11 capitoli... non è lunghissima. Subito sono rimasta un po' delusa,speravo di fare qualcosa di più lungo, ma poi rileggendo mi sono detta che non conta quanto è lunga, ma com'è... d'altronde, se mi è venuta così, la mia mente ha partorito questo, e nient'altro...), CAM 91 (grazie x il "complimenti per la fantasia", è una frase che non mi viene detta spesso - non è che ne abbia molta, in generale - e "sentirmelo dire" mi ha fatto proprio piacere!), Anastasia9.
Grazie, adoro gli utenti e i lettori di EFP! Come introduzione diciamo solo che chi ha immaginato che a spiare Kagome e Rin, oltre a Inuyasha, fosse Sesshomaru, non aveva indovinato...! Era Jaken, che solo dopo mostrerà la scena a Sesshomaru! Leggete...
Capitolo 3
"Signor Sesshomaru, Signor Sesshomaru!" Jaken correva verso il suo
padrone.
"Che vuoi, Jaken?"
"Rin… è con quella, quella donna, che sta con Inuyasha!"
"E quindi?"
"Ma… Signor Sesshomaru, Rin era piena di piccole ferite, e quell'umana
le sta mettendo degli strani oggetti sopra ai tagli!"
Sesshomaru si spostò leggermente, per poter vedere cosa stese accadendo.
Vide Rin con quella ragazza, che sembrava prendersi cura della piccola con molta
dolcezza. Stava usando degli strani oggetti, ma che tuttavia Sesshomaru immaginò
servissero per medicare le ferite.
Tornò quindi a sedersi dove si era precedentemente accomodato.
"Ecco fatto, vedrai che guarirai in fretta!" disse Kagome.
"Si, grazie Kagome! Aspetta… vieni con me che ti do un regalo per
ringraziarti…" disse felice Rin.
"Ma non è il caso, non preoccuparti!" sorrise Kagome.
"No, dai, vieni!" Rin la prese per mano e la condusse dietro a dei
cespugli.
Inuyasha le seguì, temeva potessero incontrare Sesshomaru.
Infatti Rin portò Kagome proprio dove si trovava Sesshomaru. Lui aveva
visto che Rin, piena di ferite, era stata medicata da Kagome, tuttavia fece
finta di niente…
"Rin, cosa ti è successo? E dov'era Jaken, quando è successo
tutto questo?" chiese il glaciale e bellissimo demone.
"Signor Sesshomaru, io mi sono allontanata da Jaken per prendere una farfalla,
e sono caduta nei rovi…" disse con tono di scuse "…ma
Kagome mi ha aiutata e mi ha curata!" concluse con entusiasmo.
Sesshomaru diede una breve occhiata alla ragazza, senza dire nulla. Poi, però,
volle togliersi una curiosità…
"Tu non sei quell'umana che sta con mio fratello?" chiese Sesshomaru,
pronunciando la parola "fratello" con un tono di disprezzo.
"S-sì, sono io…" balbettò Kagome. Sesshomaru
era davvero inquietante: sempre freddo ed altezzoso, non si riusciva mai a capire
cosa pensasse. Solo rare volte lo aveva visto con un velo di preoccupazione
negli occhi, quando Rin era in serio pericolo.
"E dimmi… dov'è Inuyasha? Solitamente è sempre con
te…"
Kagome a quella domanda trattenne a stento le lacrime, Sesshomaru si accorse
però che gli occhi della ragazza divennero molto lucidi.
"Ecco… io sono venuta a cercarti proprio per parlarti di lui"
disse Kagome, con tono affranto.
"E… cosa può interessare a me di quell'essere immondo?"
A quella frase Kagome fu presa dalla rabbia, avrebbe voluto rispondergli a
tono, ma temeva la reazione del demone, e soprattutto, temeva che avrebbe rifiutato
sin dall'inizio di aiutarla.
"Ecco… due giorni fa noi abbiamo ucciso Naraku… anzi, LUI
ha ucciso Naraku…" cominciò Kagome. Sesshomaru sembrava ascoltarla.
"Dopo la battaglia, Inuyasha sapeva di dover mantenere la promessa fatta
a Kikyo…" la voce di Kagome tremava, particolare che non passò
inosservato a Sesshomaru.
"Che promessa era?" chiese lui, a quanto pare era un minimo interessato
alla vicenda.
"Ecco… lui… in poche parole le aveva promesso di morire con
lei, cosicché potessero stare assieme…" il tono di Kagome
era sempre più cupo, si sentiva chiaramente che stava per piangere.
Rin le si avvicinò e le prese la mano, dicendole solo: "Non piangere…
io sono tua amica, e non voglio vederti piangere"
Kagome guardò la bambina facendole un sorriso, e accarezzandole il volto.
"Grazie Rin…" Sesshomaru non si fece sfuggire nemmeno un particolare
di quello che stava accadendo.
"E quindi Inuyasha è morto con lei…" disse Sesshomaru,
ironico.
"NO!" urlò Kagome, per poi proseguire con ritrovata forza:
"Lui non voleva morire con lei, perché… perché il suo
desiderio ora è vivere, vivere una vita normale… ma Kikyo si è
infuriata, e ha imprigionato in una sfera dell'aldilà il suo cuore, praticamente
l'ha ucciso… e…"
"E io dovrei aiutarti a riportarlo in vita" la precedette Sesshomaru.
Kagome fece un cenno positivo col capo. Il demone scoppiò a ridere,
Kagome lo avrebbe volentieri preso a schiaffi. Sembrava di avere davanti l'Inuyasha
testardo dei primi tempi, solamente un po' più glaciale e per nulla rozzo.
"Tu mi hai appena detto che finalmente Inuyasha si è liberato di
quel ridicolo cuore umano, e vorresti che io ti aiutassi a farlo tornare come
prima? Innanzitutto, io non faccio nulla senza trarne vantaggi personali, e
poi… non farò tornare Inuyasha l'essere immondo che era"
Kagome si inginocchiò a terra, il suo viso non lo si poteva vedere perché
rivolto verso il basso. Sesshomaru sentì l'odore delle lacrime della
ragazza, e tornò serio. Vide Rin avvicinarsi a lei e abbracciarla. Il
demone sentì una strana sensazione, come se per la prima volta in vita
sua qualcosa dentro di lui gli stesse dicendo che aveva sbagliato. Era insopportabile.
Poi Kagome riprese parola.
"Tu… tu ti senti tanto superiore a lui, solo perché nelle
tue vene scorre solo sangue demoniaco, mentre nelle sue scorre anche sangue
umano… ma sappi che voi due siete uguali… vi nascondete dietro all'arroganza
e volete farvi vedere superiori… la differenza tra lui e te è che
lui ha imparato a fidarsi delle persone, ha imparato a mostrare la sua vera
personalità, ed è un ragazzo meraviglioso. Tu invece, probabilmente
ti comporti così solo perché ti senti vuoto, incompleto. Non ti
azzardare più a criticarlo, perché sappi che lui è milioni
di volte migliore di te!" disse Kagome, con un forte tono di rimprovero.
Sesshomaru non potè negare a sé stesso che quelle parole, dette
in quel modo, da quella ragazzina, lo turbarono.
Inuyasha aveva osservato fin ora… Kagome aveva rischiato così tanto
per aiutare lui… e quel bastardo la aveva presa in giro mentre lei soffriva.
Non poteva sopportarlo. Il suo sangue demoniaco ribolliva, fino a fargli perdere
la ragione.
Sesshomaru sapeva che lui era lì, ma aveva capito che Kagome era ignara
di tutto e che Inuyasha non voleva farsi scoprire, quindi fece finta di niente,
d'altra parte non era affar suo quel che succedeva tra quei due.
Il demone si alzò lentamente, andando davanti a Kagome, a pochi centimetri
da lei. La ragazza non si era mai accorta di quanto fosse elegante nei movimenti,
ed allo stesso tempo, quanto fosse imponente la sua immagine a pochi centimetri
da lei.
Sesshomaru la guardava con odio profondo.
"Non ti azzardare mai più a rivolgerti con quel tono a me, e non
osare paragonare ME, il potente Sesshomaru, a quell'idiota di fratello mezzo
sangue che per errore di mio padre mi ritrovo…" il tono della voce
del demone era molto basso, tagliente come la lama affilatissima di una katana.
Kagome aveva paura, ed Inuyasha, che a stento riusciva ancora a stare calmo,
se ne accorse. Poi, in una frazione di secondo, Inuyasha capì che Sesshomaru
stava per colpire Kagome con i suoi artigli. Perse totalmente la pochissima
ragione che gli era rimasta, facendo prevalere il suo sangue demoniaco.
Kagome vide solo un lampo del colore dell'argento scagliarsi contro Sesshomaru,
con una forza inaudita. Sesshomaru era disarmato, le sue spade erano a terra,
in un angolo, probabilmente Jaken aveva appena finito di pulirle…
Kagome istintivamente si allontanò prendendo con sé Rin. Non
poteva credere ai suoi occhi, Inuyasha si era letteralmente avventato addosso
a Sesshomaru, mettendolo anche in difficoltà.
Sesshomaru era in netto svantaggio, lo avrebbe capito chiunque. Inuyasha non
ragionava, se no a quel punto si sarebbe allontanato dal fratello. Loro non
avevano mai voluto realmente uccidersi.
Gli artigli di Inuyasha affondavano pesantemente nel corpo del fratello, fino
a fargli perdere l'equilibrio. Sesshomaru era sfinito, Inuyasha era mille volte
più forte di prima.
Kagome stava osservando la scena, piangeva per milioni di motivi, ma soprattutto
le faceva male vedere Inuyasha, che a modo suo era buono e gentile, scagliarsi
contro qualcuno con quella rabbia e quella violenza, e in particolar modo contro
suo fratello.
Inuyasha stava per uccidere Sesshomaru… Kagome sgranò gli occhi
e urlò più volte al mezzo demone di fermarsi. Ma lui sembrava
non sentirla.
Sollevò un braccio per affondare gli artigli nel corpo ferito del fratello,
quel colpo sarebbe stato mortale anche per Sesshomaru.
Kagome non poteva accettarlo. Sapeva che il suo Inuyasha non avrebbe mai ucciso
davvero suo fratello. Istintivamente la ragazza si mise a correre verso i due
demoni, urlando ad Inuyasha di fermarsi. Inuyasha stava per colpire Sesshomaru,
quando Kagome si lanciò tra loro.
Gli artigli di Inuyasha affondarono nel corpo di Kagome, ferendola a morte.
Kagome lo guardò, e con le sue ultime forze gli disse solo "Tu non
sei così violento, io non mi sono innamorata del ragazzo che ho qui davanti
a me, e tu lo sai…" poi gli occhi della ragazza si chiusero, per
sempre.
Inuyasha rimase fermo, impietrito. Tornò lentamente normale, prese tra
le braccia il corpo della ragazza e lo strinse a sé, piangendo sommessamente.
Lui l'aveva uccisa.
Sesshomaru per la prima volta non provò ribrezzo alla vista di quella
scena, ma provò pena per il fratello, e per quella ragazza, che gli aveva
salvato la vita. Non sembrava falsa ed ipocrita, come tutti gli esseri umani.
Se no non si sarebbe gettata in mezzo a loro, salvando così Sesshomaru.
"Inuyasha, và via. Per favore. A lei ci penso io, tu sei pericoloso
adesso" disse freddamente Sesshomaru.
Inuyasha non potè che dargli ragione, da un momento all'altro poteva
di nuovo trasformarsi nella bestia sanguinaria che ora non riusciva a tenere
a freno. Appoggiò delicatamente Kagome a terra, prendendo la sua veste,
che Kagome aveva dato momentaneamente a Rin e che già aveva usato per
coprirla la notte precedente, e mettendogliela sotto la testa, pensando che
così sarebbe stata più comoda, come se stesse dormendo. Le diede
un bacio a fior di labbra, e andò via, non nascondendo le lacrime, nemmeno
davanti a Sesshomaru.
Rin era corsa vicino al corpo della ragazza, piangeva disperata perché
aveva appena perso un'amica, l'unica amica che aveva appena trovato.
Sesshomaru poteva essere impassibile a tutto, ma non alle lacrime di Rin. Non
sopportava di vederla piangere.
Sentiva Tenseiga pulsare, al suo fianco. Per alcuni attimi non le badò,
ma poi, riflettendo, quella ragazza era morta per salvare lui, anche se molto
probabilmente l'aveva fatto per non lasciare ad Inuyasha il peso di aver ammazzato
suo fratello.
Estrasse quindi la Tenseiga dal fodero, riportando così in vita Kagome.
La ferita che le aveva trapassato il torace si richiuse, in un istante, quasi
del tutto. Sanguinava ancora un po', sarebbe stata necessaria una lieve medicazione.
Quando Kagome aprì gli occhi trovò Rin ad abbracciarla, e Sesshomaru
poco distante da lei, con la Tenseiga ancora in mano. Lo guardò, e con
un sorriso gli disse solo:
"Grazie Sesshomaru, mi hai salvata". Il suo tono era calmo, anche
se era profondamente ferita nell'animo.
"Tu hai salvato me, siamo pari. Ma non ti credere che io abbia bisogno
di un'umana per aver salva la vita" disse freddo lui. In realtà
era molto in imbarazzo.
Non voleva ammettere nemmeno a sé stesso che le doveva la vita, ma sapeva,
dentro di sé, che era così.
Kagome era irritata dal comportamento di Sesshomaru, ma allo stesso tempo capiva
tutto quello che non avrebbe mai ammesso. In fondo non era tanto diverso da
Inuyasha.
La ragazza cercò di tirarsi su, mettendosi seduta, ma una forte fitta
al petto glielo impedì, facendola ricadere a terra, svenuta.
Rin insistette con Sesshomaru affinché la portasse in un luogo sicuro,
per curarla e farla riposare.
"No, Rin. Si sveglierà e tornerà da dove è venuta"
"Ma Signor Sesshomaru, qui, da sola, sarebbe in pericolo!"
"C'è anche quel demone gatto con lei"
"Ma… possibile che non capiate? Lei è mia amica, io non posso
abbandonarla, soprattutto dopo che mi ha aiutata a medicare le ferite!"
pronunciando questa frase, Rin scoppiò in lacrime.
Sesshomaru non riusciva davvero a vedere quella bambina in lacrime, era più
forte di lui.
Senza dire niente, il demone prese in braccio la ragazza e la portò
in una caverna lì vicino, seguito da Rin e Jaken. Kagome era talmente
leggera che Sesshomaru non faceva alcuna fatica a tenerla con un braccio solo.
Jaken, sotto ordine di Sesshomaru, a sua volta convinto da Rin, preparò
un giaciglio per Kagome, utilizzando quello strano futon che portava nello zaino
(il sacco a pelo) e coprendola con la giacca della veste di Inuyasha. Non sapeva
perché, ma Sesshomaru si sentiva in dovere di curarla, anche se non se
ne era ancora totalmente reso conto. Forse a causa di Rin… a lei piaceva
tanto quella ragazza, e non poteva negare che Kagome si era dimostrata con Rin
molto dolce e gentile, l'aveva persino curata.
Jaken preparò un infuso di erbe medicinali, dopodichè fece un
impacco a Kagome, che ancora non si era svegliata.
Rin corse fuori dalla caverna a giocare, e Sesshomaru ordinò a Jaken
di seguirla. Non poteva certo stare sola là fuori! Quindi, suo malgrado,
avrebbe dovuto continuare lui a curare Kagome.
Quando lentamente aprì gli occhi, Kagome si trovò mezza nuda:
Sesshomaru l'aveva infatti privata della maglia della sua divisa e del reggiseno,
per poterla medicare. Il demone non aveva avuto alcuna malizia nel farlo, ma
Kagome non era dello stesso parere. Ai suoi occhi Sesshomaru l'aveva spogliata
e ora le stava massaggiando il petto con un panno imbevuto di qualche sostanza…
"AAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Brutto pervertito!!!!!"
-CIAF!- Kagome, dopo aver urlato, aveva dato uno schiaffo a Sesshomaru.
Jaken da fuori vide tutto, e si immaginò già il suo padrone,
su tutte le furie, che uccideva quella ragazzina tanto insolente… ma invece,
con grande stupore da parte del servitore, reagì con freddezza.
"Ti stavo solo medicando, ma visto che non ti fidi, fallo da sola"
e le lanciò in faccia il panno imbevuto di erbe medicinali, allontanandosi.
Kagome in quel momento capì che il demone non aveva nessun secondo fine,
quindi si coprì con la veste di Inuyasha e andò da lui.
"Sesshomaru… ti prego di perdonarmi, io… mettiti nei miei
panni… io mi sono trovata mezza nuda con un uomo che mi massaggiava il
petto… e subito non ho capito che mi stavi semplicemente medicando…
scusami". Il tono della ragazza era davvero dispiaciuto.
"In effetti la situazione poteva sembrarle un po' equivoca, non ha tutti
i torti…" pensò Sesshomaru, che però ripose solo "Come
potevi pensare che io volessi fare quelle cose con una come te? E per di più
con un'umana?"
Ecco, era proprio una risposta degna di Inuyasha. Kagome troppe volte si era
infuriata per risposte del genere, date dal fratello di colui che ora si trovava
davanti a lei. Scoppiò a ridere.
Sesshomaru la guardò stranito, pensava che fosse pazza, l'aveva appena
offesa… poi Kagome lo precedette, spiegandogli in poche parole perché
stava ridendo.
"Questa è proprio una risposta che mi avrebbe dato Inuyasha, voi
vi sentite così diversi, ma in fondo, siete così simili!!!"
e continuò a ridere.
Sesshomaru si sentì profondamente offeso, lui non assomigliava per nulla
a quella nullità di fratello che si ritrovava. Ma non capiva perché
nel giro di pochi minuti, pur avendo preso uno schiaffo e subito un tale insulto,
non riusciva a reagire. Non sarebbe mai riuscito a far del male a quella ragazza,
anche se se lo sarebbe meritato. E poi… Rin non gliel'avrebbe mai perdonato.
Che mi dite di questo? Spero di ricevere tanti commenti... belli o brutti che siano! Arrivederci al prossimo cap! Ah... chi va a Lucca, si diverta anche per me!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Le parole del padre ***
Ringrazio di cuore Yoro-chan, mewrobby, Elychan, Ayako, Lila-chan, rubin89, CAM 91, Anastasia9, Lorimhar, federica, CHIHIRO, Kagome 13, lili99, kiba91, killer Cucci e Natsu Yuki per i fantastici commenti...
x lili99 e x tutti coloro che pensano che io sia un ragazzo... sono una ragazza, giuro! Mi chiamo SABRINA... lo scrivo perchè in passato già qualcun altro pensava che fossi un maschio, per il nick (xò secondo me darkrose non è molto maschile, al massimo machile nel senso di Solce e Gabbana... :-P!).
Capitolo 4 - Le parole del padre
Kagome sapeva di aver ferito profondamente Sesshomaru nell'orgoglio, prima
con lo schiaffo, e successivamente con il paragone fatto con il fratello. Era
vero, lui era dannatamente simile ad Inuyasha, ma ne era profondamente infastidito.
Volle quindi sdebitarsi preparando da mangiare per tutti.
"Ti aiuto io Kagome, tu non stai ancora bene!" disse Rin, raggiante
per avere la possibilità si preparare da mangiare con lei.
"Ti ringrazio Rin, ma tu stai tranquilla, sono io l'ospite indesiderato,
e devo cercare almeno di sdebitarmi un minimo…"
Rin tornò quindi a giocare, non cogliendo totalmente il significato
di quelle parole, che però non passarono inosservate a Sesshomaru. Lui
avrebbe quasi voluto chiederle perché si era definita un "ospite
indesiderato", del resto era stato lui a portarla lì, non sapeva
bene il perché si era lasciato convincere, certo è che avrebbe
fatto di tutto per rendere felice Rin, e non se ne spiegava ancora il motivo.
"Jaken, Rin, Sesshomaru, è pronto!" urlò Kagome.
I due demoni e la bambina si avvicinarono e iniziarono a mangiare di gusto.
Rin fece mille complimenti a Kagome, i due demoni invece restarono in silenzio,
ma lasciarono intendere di aver gradito il pranzo, considerando la velocità
con la quale mangiarono tutto.
Sesshomaru aveva finito per primo, e restò per un attimo a guardare
gli altri che ancora mangiavano. Kagome notò l'espressione con la quale
il demone guardava gli altri, e capì che avrebbe mangiato volentieri
ancora qualcosa, ma sapeva anche che non l'avrebbe mai detto, sarebbe stato
un po' come ammettere che quel cibo, preparato da un'insulsa umana, era squisito.
Kagome allora divise a metà la sua razione, tanto era molto abbondante,
porgendone metà a Sesshomaru.
"Tieni, mangia anche questa" disse lei, sorridendo.
Il suo orgoglio gli impediva di accettare il dono di un'umana, quindi rifiutò.
Kagome capì perfettamente il motivo per cui aveva rifiutato, allora lasciò
la mezza porzione lì davanti a lui, sapendo che prima o poi l'avrebbe
mangiata. Inuyasha, i primi tempi, aveva fatto proprio così.
Sesshomaru sentiva il profumo di quel cibo che si trovava proprio sotto il
suo naso, e dopo un po' non resistette più, continuando a mangiare. Kagome
dentro di sé sorrise.
"Sesshomaru, sei così simile a tuo fratello… cocciuto uguale,
testardo, arrogante, ma in fondo anche tu sei buono, proprio come Inuyasha.
Già, Inuyasha… chissà cosa starà facendo… dove
sarà… e poi… Sesshomaru, portandomi qui con loro, ha deciso
di aiutarmi, o no? Io non l'ho mica capito… ma spero tanto di sì…
non posso stare senza Inuyasha, non ce la faccio…"
Kagome, pensando ad Inuyasha, si intristì parecchio, e tutti se ne accorsero.
Ma Jaken e Sesshomaru ebbero il tatto, seppur dato dal menefreghismo, di non
dirle niente, Rin invece, che era solo una bambina, le si precipitò accanto.
"Che hai Kagome? Perché sei triste?" le chiese la bambina,
ingenuamente.
"Vedi Rin… io voglio molto bene a Inuyasha, e lui in questo momento
ha un serio problema, e io voglio fare di tutto per aiutarlo…" rispose
Kagome, sperando che la bambina non le facesse altre domande.
"Gli vuoi bene come io voglio bene al Signor Sesshomaru?" chiese
Rin.
Kagome sorrise, e guardò per un attimo Sesshomaru, che dapprima teneva
lo sguardo fisso su Rin, e non appena la bambina pronunciò quelle parole
si voltò dalla parte opposta, fingendo di non sentire. Nei suoi occhi,
però, brillava una strana luce. Era strano dirlo, ma quel demone doveva
voler molto bene a quella bambina, nonostante fosse un'umana…
"Beh, si… più o meno…" rispose Kagome, rossa come
un peperone.
Rin notò il rossore sul viso dell'amica, quindi le chiese:
"Ma a te piace Inuyasha vero?"
"…" Kagome era sempre più rossa.
"Si a te piace, e anche tu piaci a lui, perché lui prima ti ha
baciata, prima di andare via!"
Rin aveva un tono di voce molto allegro, ma queste parole ferirono molto Kagome,
che si alzò, scusandosi, e scappò fuori dalla caverna. Voleva
stare sola, e non voleva farsi vedere piangere, di nuovo. Ma non poteva evitarlo:
Rin le aveva ricordato quello che era successo poco prima. Inuyasha, così
inferocito, sembrava una belva… e, anche se erroneamente, l'aveva uccisa.
Poi, a quanto detto da Rin, lui doveva essersi accorto di quello che aveva
fatto, e l'aveva baciata, prima di allontanarsi. Tutto questo non poteva non
intristirla, o, meglio, far cadere quella maschera che cercava di usare per
non mostrare tutta la sofferenza che stava provando.
Si sedette su una roccia, poco lontano dalla caverna, immersa nelle lacrime
e nei pensieri. E si mise a pensare a voce alta.
"Inuyasha, perché, perché hai fatto quella promessa? Sei
uno stupido, stupido, e stupido! Puoi amare una persona quanto vuoi, puoi dare
tutto te stesso per lei, ma nessuno merita addirittura la vita!"
"Rifletti, Kagome, tu non daresti forse la vita per lui?" una voce
le chiese, da dietro. Sapeva perfettamente chi era.
"Sesshomaru… perché mi dici questo?"
"Perché anche se non capisco nulla di voi umani, avendo sempre
vicina Rin ho capito qualcosa dei vostri assurdi sentimenti" pronunciò
lui, con sarcasmo.
"Se sei venuto qui ad infierire, ti prego di andartene. Perché
mi hai seguita?"
"Se disturbo me ne vado"
"No, non volevo dire questo… scusami… è solo che…
è strano"
"Cosa è strano?"
"Il tuo comportamento… io non ti conoscevo per niente prima, e in
queste poche ore ho avuto modo di vedere che il tuo animo è molto più
nobile di quello che pensavo"
"Perché mi dici questo?"
"Non c'è un motivo… semplicemente, io non avrei mai immaginato
che il glaciale Sesshomaru avrebbe potuto medicarmi, e poi il tuo comportamento
con Rin… si vede che le vuoi bene"
"Che assurdità, io non provo sentimenti!"
"Sai anche tu che non è vero"
"Come puoi pensarlo, non mi conosci nemmeno"
Kagome capì che Sesshomaru voleva a tutti i costi negare l'evidenza,
l'avrebbe fatto in eterno, si disse. Quindi approfittò di quel momento,
in cui erano soli, per chiedergli quello che da qualche tempo la tormentava…
"Senti… io… volevo chiederti se accetti di aiutarmi…"
"No, io non ne traggo nessun vantaggio"
"E non pensi alla possibilità di poter aiutare tuo fratello?"
"Un motivo in più per non farlo"
"Non prendermi in giro. Tutte le volte che tu avevi la possibilità
di uccidere Inuyasha, non l'hai mai fatto, e lui ha fatto la stessa cosa con
te. Fondamentalmente c'è un qualcosa che vi lega, ma non volete ammetterlo
nemmeno a voi stessi".
Poi il silenzio cadde su di loro, Sesshomaru osservò Kagome versare
lacrime silenziose. Perché gli dava tanto fastidio vederla in lacrime?
Lei era solo un'inutile umana, per di più la ragazza del suo odiato fratellastro…
ma era un po' come con Rin. Lui non sopportava le lacrime di Rin, e la cura
e le attenzioni che quella ragazza prestava a Rin, avevano il potere di renderla
un po' meno insignificante, ai suoi occhi.
Mentre faceva queste riflessioni, una voce nella sua testa lo richiamò.
-Sesshomaru… aiuta Kagome, aiuta Inuyasha…-
-Chi sei?-
-Dovresti saperlo, figlio mio-
-Padre?-
-Esatto. Sesshomaru, aiuta questi due ragazzi. Immaginavo che tu avresti sempre
disprezzato Inuyasha, ma Kagome ha ragione, in fondo tu hai sempre provato un
minimo di affetto per lui, ed era ciò che ti impediva di ucciderlo. E
per lui vale la stessa cosa-
-Che assurdità, sapete anche voi che io lo detesto e basta. E comunque,
perché dovrei aiutarli? Io non ci guadagno niente…-
-Non mentire a te stesso, Sesshomaru… e poi, solo quando le cose si saranno
sistemate, capirai di averci guadagnato. Fidati di tuo padre, ed aiutalo. Tu
sei il solo che può farlo-
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** La risposta di Sesshomaru ***
Sono tornata! Scusate
per il ritardo ma tra il lavoro e il mio hobby di web designer il tempo è
davvero poco, e nonostante questa fanfic, come tutte quelle che pubblico e pubblicherò,
sia già finita e quindi scritta dal primo all'ultimo capitolo, devo rileggerla
attentamente e talvolta correggerla capitolo per capitolo... Comunque eccomi
qua, questo è l'importante. E sono tornata con un capitolo leggermente
più lungo dei precedenti...
Ringrazio di cuore Elychan, Chihiro, Natsu Yuki, Yoro-chan, mewrobby, Shirin,
Lorimhar, nihal, rubin89, federica, Mistral, miele e kagome4sango per i bellissimi
e come sempre molto graditi commenti.
@ nihal: il padre di
Sesshomaru compare nella mente del figlio, praticamente Sesshomaru sente nella
sua mente il padre che gli parla... ok, può sembrare psicopatico, ma
come facevo a creare un dialogo tra loro senza che Kagome sentisse nè
vedesse nulla, se mi serviva allo stesso tempo che quel "dialogo"
tra padre e figlio avvenisse accanto a Kagome? ^__^
Capitolo 5 - La risposta di Sesshomaru
Sesshomaru si accorse che la voce del padre, nella sua mente, era svanita.
Ora aveva lo sguardo perso nel vuoto, e rifletteva su quelle parole. Doveva
aver fiducia nel padre, che gli diceva di aiutare il fratello e quella ragazza,
o dar retta solo a sé stesso e al suo egoismo?
"Non voglio fare qualcosa per gli altri, specialmente se non ne traggo
vantaggio. Però lui ha detto… "e poi, solo quando le cose
si saranno sistemate, capirai di averci guadagnato.", ma cosa voleva intendere?"
pensava il demone.
Kagome aveva notato che Sesshomaru era assorto nei suoi pensieri, tuttavia
scelse di fare finta di niente. Ovvero, non guardarlo, e non chiedergli niente.
Non considerarlo, insomma… E nel frattempo pensava ad Inuyasha. Pensava
a lui, e soffriva, soffriva terribilmente. A tutto quel che già la preoccupava
si aggiungeva una nuova preoccupazione: in quei momenti di riflessione, aveva
ricordato i momenti in cui Inuyasha aveva ucciso degli umani, quando era in
preda al suo sangue demoniaco, in seguito all'abbandono di Tessaiga.
Il mezzo demone, dopo essersi reso conto di essere stato lui a combinare quella
strage, era tremendamente mortificato, lui non voleva essere così, aveva
chiaramente detto che non voleva essere una bestia senza ragione.
Chissà se ora si rendeva conto di quello che stava combinando? Probabilmente
sì, ma allo stesso tempo non riusciva a fermarsi…
I suoi pensieri vennero interrotti da Sesshomaru, che prese parola.
"Senti… io… ho visto come è ridotto Inuyasha, e mi
sbagliavo" disse Sesshomaru a Kagome.
"In che senso?" chiese lei con un filo di voce, rotta dalle lacrime,
voltandosi per guardarlo in viso.
"Beh, pensavo che si fosse finalmente liberato di quel suo cuore, ma…"
"…ma?"
"Ma non è quello che speravo di vedere. Io speravo che fosse diventato
un po' più come tutti i demoni che si rispettino, freddo e razionale,
invece è semplicemente una bestia che agisce per istinto, senza sapere
quello che fa"
"Lo so… ma dove vuoi arrivare?"
"Io… credo che sia un bene farlo tornare com'era. E poi ho visto,
quando è tornato quello di sempre, il dolore nei suoi occhi, al vederti
priva di vita, e con quanta dolcezza ti ha baciata prima di andare via"
"Mi stupisci sempre di più. Credevo che tu considerassi sciocchezze
tutte queste cose!"
"Infatti, lo sono. Ma sono sciocchezze che Rin considera importanti, e
a quanto pare lo sono, per voi umani".
Kagome avrebbe voluto saltargli al collo, abbracciarlo e ringraziarlo per ore,
ma naturalmente non lo fece, lui non era Inuyasha, che arrossiva e faceva finta
di essere infastidito… lui probabilmente, sarebbe stato davvero infastidito.
E poi non aveva tutta quella confidenza… anzi, a dirla tutta, quel demone
la metteva davvero in imbarazzo, era in soggezione, quando era accanto a lui.
Kagome gli fece solo un sorriso. Non riusciva ad essere totalmente sé
stessa con lui, e non ne capiva il motivo. Forse perché, tralasciando
la sua età demoniaca, appariva comunque come un ragazzo che aveva una
decina d'anni più di lei, o forse perché il suo modo di fare,
così freddo e allo stesso tempo raffinato, era TROPPO raffinato per i
suoi gusti, e per le sue abitudini…
O forse, semplicemente, perché aveva l'aspetto, per quanto particolare,
di un ragazzo. Ma non di un ragazzo qualsiasi, di un ragazzo infinitamente bello,
e molto affascinante. Ed anche se non le interessava affatto Sesshomaru, non
poteva negare che fosse di una rara ed enorme bellezza. Ma i suoi pensieri verso
di lui erano un po' come quelli che aveva sempre avuto verso Koga, infatti aveva
sempre pensato che anche lui fosse un bel ragazzo.
Non le interessavano, ma gli occhi sono stati fatti per guardare, e la natura
le imponeva di trovare belli anche Koga e Sesshomaru, oltre ad Inuyasha…
Ma anche con Koga, in un certo senso, si sentiva in imbarazzo, in certi momenti.
Tralasciando il comportamento del demone, il fatto di avere accanto un bel ragazzo
che non fosse Inuyasha la imbarazzava. Le capitava, seppur raramente, anche
nel suo mondo.
In effetti, guardandolo, Sesshomaru assomigliava parecchio ad Inuyasha. Aveva
solo un'espressione più dura e seria, e gli occhi più taglienti.
Ma poi erano molto simili, anche fisicamente.
"Probabilmente mi mette a disagio il fatto che lui sia un ragazzo più
grande, molto raffinato e molto freddo, altrettanto affascinante e molto simile
ad Inuyasha…" pensò Kagome.
Inuyasha vagava per la foresta, in cerca di qualcosa da mangiare. Ad un tratto
gli si parò davanti una figura a lui ben nota.
"Ehi, cagnolino! Dove l'hai lasciata la mia Kagome?" chiese Koga,
con la sua consueta aria di sfida.
Ma il demone lupo non sapeva di trovarsi davanti ad un Inuyasha molto diverso,
ed estremamente più pericoloso del solito…
"Ripetilo se ne hai il coraggio, brutto lupo spelacchiato!" la voce
di Inuyasha era bassa e roca, non come al solito. Ma Koga non ci fece molto
caso, pensò che avesse appena litigato con Kagome…
"Cosa dovrei ripetere? Forse… che Kagome è mia? Non è
il caso di ripeterlo, tu già lo sai!"
Koga avvertì una forte aura demoniaca provenire da Inuyasha. Non l'aveva
mai sentita prima d'ora. Osservò il rivale: i suoi occhi divennero rossi,
i suoi canini e i suoi artigli crebbero a dismisura. Il demone lupo fu un attimo
spaventato da quel cambiamento di Inuyasha, ma non finì di valutare la
situazione che si ritrovò il mezzo demone addosso.
Koga era molto agile e veloce nei movimenti, ma Inuyasha sembrava avere molta
più forza e molta più prontezza di riflessi di prima. Chiaramente
c'era qualcosa che non andava. Koga non riusciva a colpire il mezzo demone e
per di più non riusciva a parare od evitare un colpo. Lo stava massacrando.
Koga tentò la sua ultima carta.
"Inuyasha, basta, basta! Lo sappiamo benissimo che Kagome non prova niente
per me, lei più e più volte ha dimostrato di essere innamorata
di te! Ma non ricordi che lei non vuole che noi litighiamo?"
Parole che costavano molta fatica al demone, e che gli causavano molta sofferenza.
Ma era inutile non ammetterlo, Koga ormai sapeva bene quali erano i sentimenti
di Kagome, se ne sarebbe accorto chiunque… e, seppur dolorose, quelle
parole pronunciate in quel momento potevano essere forse le uniche a salvarlo…
"Hai iniziato tu lupastro, e la pagherai cara" la voce di Inuyasha
era più bassa e roca di prima, quella di una belva.
"Aspetta Inuyasha… in questo modo non teniamo fede alla parola data
a Kagome, è come se la tradissimo… noi le avevamo promesso di non
litigare più!"
Inuyasha si fermò. Aveva ragione, lui stava tradendo la fiducia di Kagome.
Non poteva permetterselo, non poteva tradire Kagome, dopo che lei aveva rischiato
la vita andando a chiedere a Sesshomaru di aiutarlo, e dopo che lei si era messa
in mezzo a loro mentre combattevano, venendo così ferita a morte, per
evitare che Sesshomaru morisse.
Probabilmente l'aveva fatto perché, se Sesshomaru fosse stato ucciso,
non ci sarebbero state possibilità di salvarlo. Ma forse l'aveva fatto
anche perché lei detestava vederlo così violento.
Si allontanò quindi da Koga, senza dire una parola.
Koga rimase lì, accasciato a terra. Le sue ferite erano molto gravi.
"Padron Sesshomaru, mi stupisco di voi, come potete voler aiutare Inuyasha
e quest'umana?" chiese Jaken, scioccato.
Sesshomaru lo guardò male, intimorendolo.
"Ho deciso di farlo, e basta, il resto non deve interessarti"
"A me lo puoi dire, Signor Sesshomaru? Comunque sono proprio contenta
che tu vada ad aiutare la mia amica Kagome!" chiese ingenuamente Rin.
"No, non vi dirò il motivo, lo faremo e basta. Ma vi prego, andremo
solo io e Kagome, tu Jaken, dovrai prenderti cura di Rin"
"Sesshomaru… portiamo anche Kirara con noi?" chiese Kagome.
"E sia" rispose glaciale lui.
Sesshomaru, proprio come il fratello, se preso da solo era una persona con
la quale si riusciva a parlare, e, anche se non l'avrebbe mai ammesso, era fondamentalmente
buono. Ma se si trovava davanti a qualcun altro, come in questo caso a Jaken,
era di nuovo l'odioso e glaciale demone di sempre.
Forse, se davanti a lui ci fosse stata solo Rin, sarebbe stato più sé
stesso. Quella bambina doveva avere un qualcosa di veramente speciale, per riuscire
a cambiare così tanto quel demone…
Erano pronti per partire, Rin fece molte raccomandazioni ad entrambi.
"Signor Sesshomaru, mi raccomando, proteggi Kagome come fai con Rin!"
disse la bambina, un po' triste per l'imminente partenza.
"Tranquilla Rin, Kagome sa badare a sé stessa"
Si allontanarono così, in volo su Kirara, alla ricerca di Inuyasha o
almeno di qualche traccia da seguire.
"Sesshomaru… grazie"
"Per cosa?"
"Per aver accettato di aiutare me ed Inuyasha!"
"Non devi ringraziarmi, se lo faccio ho i miei buoni motivi"
"Si, si, va beh… è tanto difficile per voi ammettere di aiutare
qualcuno, eh?"
"Cosa? Non ti capisco"
"No, niente…"
"Non mi avrai paragonato a quel rifiuto di fratello che ho!"
"No, ti ho solo paragonato alla persona più bella al mondo, dovresti
esserne lusingato. Smettila di dire che è un rifiuto, perché quel
rifiuto ti avrebbe ammazzato se non fossi intervenuta"
"Tsk! Sciocchezze! Avrei comunque reagito!"
"Peccato che prima non mi sembravi di quel parere…"
"Che stai dicendo?" chiese lui, sperando non si riferisse ad una
certa frase…
"Stamattina ti ho ringraziato per avermi salvata, e tu mi hai risposto
che io ho salvato te, e che siamo pari"
"…"
"Ti ho fregato" disse Kagome, sorridendo.
"…"
Kagome, in poche ore, aveva capito perfettamente che in fondo Sesshomaru non
era poi quel temibile demone, se non lo si faceva arrabbiare, ma solo un Inuyasha
un po' più grandicello. Certo, se si arrabbiava era molto pericoloso,
non che fosse di molto più forte di Inuyasha, ma era molto più
spietato di lui.
Kagome sapeva di rischiare un po' stuzzicandolo così, ma sapeva anche
che non se la sarebbe presa più di tanto. Sesshomaru non era uno stupido,
e lei sapeva che quelle battutine ironiche che gli faceva, lui non poteva negare
almeno a se stesso che fossero veritiere, facendo quindi finta di niente.
Kirara ad un tratto sentì qualcosa, e scese giù in picchiata.
Kagome istintivamente si strinse a Sesshomaru, poi si accorse di quello che
aveva fatto e se ne pentì profondamente, lui avrebbe potuto ucciderla
per questo. Ma sembrò invece non curarsene.
Quando toccarono terra, Kagome vide una figura stesa a terra, in un lago di
sangue. Lo riconobbe subito, era Koga. La ragazza gli corse incontro, Sesshomaru
si avvicinò con molta calma, come al solito.
"Koga, Koga! Come stai? Che ti è successo?"
"Kagome… che bello vederti… è stato… è
stato Inuyasha… ma lui non era normale aveva qualcosa di strano…"
"Aspetta, ti curo ed intanto mi racconti"
Prese le bende e tutto l'occorrente, Kagome si mise a medicare Koga. Intanto
il ragazzo raccontò l'accaduto. Solo al termine del racconto, Sesshomaru
chiese:
"E dov'è andato poi?"
Koga solo in quel momento realizzò il fatto che Kagome era con Sesshomaru.
Era profondamente infastidito alla vista di quell'insolita coppia.
"È andato di là" rispose lui, indicando la direzione
nella quale era sparito il mezzo demone. Poi si rivolse a Kagome.
"Ma mi spieghi come mai era così violento, e come mai lo cercate…
e come mai ti trovi sola con… CON LUI??" chiese Koga, scioccato,
indicando Sesshomaru con il dito.
Sesshomaru rimase molto infastidito da quella domanda, e dal tono arrogante
del demone. Sembrava quasi scandalizzato! Kagome sapeva che quella domanda,
posta in quel modo, l'avrebbe irritato, infatti si voltò a guardarlo,
e gli poggiò la mano sulla sua per un attimo, guardandolo negli occhi.
Kagome aveva ragione, Koga stava male, era ferito, non sarebbe stato leale
attaccarlo in un momento simile. Poi la ragazza rispose a Koga.
"Vedi… Kikyo ha ucciso il cuore umano di Inuyasha imprigionandolo
in una sfera proveniente dall'aldilà, in questo modo il suo sangue demoniaco
può prendere il sopravvento per la minima cosa, e lui non è in
grado di controllarlo bene… e noi dobbiamo riportare in vita il cuore
di Inuyasha, ma il solo mezzo per farlo è utilizzare Tenseiga, e l'unico
demone abbastanza potente per farlo è Sesshomaru…"
"Capisco… ma scusami, se Kikyo avesse davvero privato Inuyasha del
suo cuore, lui non proverebbe nulla per te, giusto?"
"Beh… ecco…" Kagome era molto imbarazzata, così
prese parola Sesshomaru.
"I sentimenti che Inuyasha prova per lei sono talmente grandi e forti
da non poter essere contenuti in quella sfera, così mio fratello ha ancora
una piccola parte di cuore, che lo tiene saldamente legato a lei" spiegò
con la consueta freddezza Sesshomaru, aggiungendo poi:
"Almeno, così dicono… bah, che sciocchezze!"
Ma Koga rispose a tono all'ultima affermazione del demone.
"Sesshomaru… non continuare a sostenere che noi demoni non proviamo
sentimenti, perché sai bene anche tu che non è vero. Io so cosa
vuol dire, io sono innamorato, eppure sono un demone. E tu puoi provare ogni
tipo di sentimento, solo che ti chiudi in te stesso per paura di sembrare debole".
Sesshomaru avrebbe volentieri dato una bella lezione a Koga, ma come avrebbe
potuto? In fin dei conti aveva ragione, lui si era sempre isolato per paura
di provare sentimenti, soprattutto l'amore lo spaventava a morte. Si era creato
una barriera di glaciale freddezza proprio per non andare incontro ai sentimenti,
unico suo vero timore. Ma Rin quella barriera la stava già lentamente
sciogliendo… influendo così anche sulla sua personalità.
Koga assicurò all'insolita coppia di stare bene, e di poter fare ritorno
da solo alla sua tribù. Ringraziò Kagome, questa volta senza troppe
smancerie, sapeva che l'avrebbe solo ferita.
Si separarono quindi, e Kirara guidò Kagome e Sesshomaru nella direzione
che precedentemente gli aveva indicato Koga.
Sesshomaru cercò le tracce del fratello, ma erano molto confuse ed era
difficile distinguerle. Kagome mostrava evidenti segni di stanchezza.
"Vuoi fermarti?" chiese lui, notando i continui sbadigli di Kagome.
"No, voglio solo trovarlo" rispose decisa lei. Ma le sue condizioni
fisiche dicevano il contrario.
"Ormai è buio, e tu sei molto stanca. Ci fermiamo da qualche parte
e domattina riprenderemo la ricerca" ordinò lui.
Kagome fece un cenno affermativo con la testa, in effetti era davvero stanca.
Ma era già passato un giorno da quando lei ed Inuyasha si erano dovuti
separare, e le mancava davvero da morire. Pensava a tutte le scenate di gelosia
che le aveva fatto quando Koga interferiva tra loro due, pensava a tutte le
scenate di gelosia che lei aveva fatto a lui quando Kikyo si intrometteva tra
loro.
E le venne in mente quella volta, all'inizio del loro viaggio, quando Naraku
aveva teso una trappola a tutti loro, creando delle illusioni a tutti…
Inuyasha aveva visto, nell'illusione, Kikyo, stava per abbandonarsi alla morte
con lei, quando pensò a dove poteva essere finita Kagome, vincendo così
l'illusione.
Quando gliel'aveva raccontato stentò a crederci. E poi… ricordò
la prima volta che lo vide umano, quando, dopo averle ripetuto più volte
che odiava il suo profumo, le chiese se poteva appoggiare la testa alle sue
gambe, dicendole che gli piaceva il suo profumo… il suo cuore si era fermato
per un attimo. Erano in una situazione drammatica, lui era stato avvelenato,
ma non poteva negare di essere stata benissimo con lui…
Una lacrima le accarezzò silenziosamente il viso. Sesshomaru se ne accorse,
e non si spiegò il perché si sentì così infastidito
dalla tristezza della ragazza. Standole vicino, in un solo giorno aveva cominciato
a capire che non tutti gli esseri umani sono uguali. Lei era una ragazza davvero
speciale, era estremamente coraggiosa, forte e… non poteva negare che
fosse molto bella. In lei Sesshomaru vedeva un po' Rin, qualche anno dopo.
Sesshomaru si stupì molto di quei pensieri. Lui non aveva mai reputato
nessuna donna, demone o umana che fosse, bella. E non ne aveva mai stimato le
qualità. Lei non era come la maggior parte della gente che, quando lo
incontrava, lo temeva. Lui voleva essere temuto, e chi lo temeva, dimostrava
di essere debole e di sottomettersi.
Kagome non era così. Lei lo trattava come uno alla sua pari, gli rispondeva
alle provocazioni, dimostrando di non avere paura di lui. Gli piaceva quella
ragazza. Non al modo che poteva piacere a Koga o ancor di più ad Inuyasha,
diciamo che era solamente una persona con la quale non stava male in compagnia.
"Tieni, mangia questo" disse lei, porgendo al demone una scatoletta.
Kagome era abituata ad Inuyasha e agli altri, che ormai conoscevano i cibi in
scatola della sua epoca.
Ma Sesshomaru non sapeva assolutamente nulla di quel tipo di cibarie, rimanendo
a fissare perplesso la scatola. Poi osservò Kagome che apriva la sua
scatoletta con estrema facilità, mangiandone il contenuto. Se ci era
riuscita lei, con così tanta semplicità, ce l'avrebbe fatta di
sicuro anche lui.
Ma dopo decine di tentativi, Kagome lo guardò e capì che lui,
non avendo mai visto quella roba, non poteva sapere come aprirla.
"Vieni… ecco, guarda, si fa così e poi… così.
Visto? Non è difficile!" Kagome lentamente gli fece vedere come
aprire la scatoletta. Sesshomaru era molto imbarazzato, non era possibile che
lui non riuscisse ad aprire una scatoletta che una ragazzina umana apriva con
tanta semplicità.
Kagome gli sorrise, capendo il motivo del suo imbarazzo misto a rabbia.
"Non ti preoccupare, dai… è normale che tu non sappia aprirla,
non l'hai mai viste queste scatolette, le ho portate dalla mia epoca!"
Lui emise solo un lieve ringhio, voltandosi in modo che lei non potesse guardarlo
in faccia.
Kagome pensò che tutto sommato Sesshomaru non era poi così male,
non era affatto il terribile demone che voleva far credere, e in quel momento,
mentre mangiava a testa bassa ferito nell'orgoglio, le faceva quasi tenerezza.
Già, quei due si detestavano tanto… forse proprio perché
erano così simili. E anche fisicamente, non erano molto diversi, gli
stessi capelli, gli stessi occhi… si, perché anche se gli occhi
di Sesshomaru avevano un taglio un po' più lungo e sottile, rispetto
agli occhioni grandi di Inuyasha, non erano poi così diversi come potevano
sembrare a prima vista.
Entrambi erano di corporatura snella e atletica, muscolosa. La cosa che più
li differenziava era però l'espressione: Sesshomaru aveva comunque un'espressione
molto fredda, mentre Inuyasha aveva un viso così dolce… come un
cucciolo.
"Già, il mio Inuyasha… così dolce, anche quando non
vuole esserlo, a suo modo lo è sempre stato… è così
bello, ed è così premuroso, protettivo… Non si può
negare che anche Sesshomaru sia molto bello, ma ha un fascino un po' più
adulto… mentre Inuyasha ha proprio l'aspetto del ragazzo… e quelle
orecchie morbide sono così carine, lo fanno sembrare ancora più
dolce… Un po' di tempo fa avrei preferito il comportamento di Sesshomaru,
più calmo e meno rozzo, ma col tempo ho imparato ad amare anche l'impulsività
e il comportamento rozzo, e talvolta da bambino, di Inuyasha…"
Kagome aveva finito di mangiare, immersa in questi pensieri. Non si toglieva
dalla testa Inuyasha, e stare vicina a Sesshomaru non la aiutava molto, considerando
che i due fratelli si assomigliavano molto.
Si infilò nel suo sacco a pelo, voltandosi sul fianco in modo da dare
le spalle a Sesshomaru. Stava piangendo, piangeva perché voleva stare
con Inuyasha, voleva farlo tornare come prima, voleva passare un po' di tempo
con lui. Pensava e ripensava a quel bacio, il primo bacio che si erano dati,
sapeva che non era l'ultimo, che ce ne sarebbero stati ancora altri… ne
era certa, perché avrebbe lottato con tutta sé stessa per farlo
tornare l'Inuyasha di sempre, né umano né demone, il suo amato
mezzo demone…
Tratteneva a stento i singhiozzi, sfogandosi in un pianto silenzioso. Sesshomaru
sapeva che Kagome stava piangendo, l'odore delle lacrime si spandeva nell'aria.
"Kagome, non nasconderti, so cosa stai facendo" le disse, con la
sua solita calma e la sua freddezza.
Kagome fece finta di niente, ma Sesshomaru continuò:
"Voltati, dai, se vuoi parlare ti ascolto". Doveva essere impazzito,
non aveva mai trattato nessuno con tanta gentilezza, soprattutto un'umana. Ma
Rin gli aveva detto, una volta, la stessa cosa. Aveva insistito tanto affinché
il demone le parlasse di quel che lo turbava, che alla fine la accontentò,
solo per farla tacere. Ma si rese conto di quanto stava meglio, dopo aver parlato
delle sue preoccupazioni. E poi, le lacrime di quella ragazza gli davano davvero
fastidio.
Kagome lentamente si voltò, e lui le si avvicinò. Sembrava quasi…
dolce. In quel momento le sembrava di essere in compagnia di un fratello maggiore.
Quando i loro sguardi si incrociarono, lei non trattenne un singhiozzo. Erano
un po' diversi, ma non poteva vedere quegli occhi ambrati senza stare male.
Voleva Inuyasha, avrebbe ucciso Kikyo con le sue stesse mani per riaverlo.
Sesshomaru rimase scosso dal comportamento della ragazza. Lui non lo poteva
capire fino in fondo, ma sapeva che se si fosse innamorato avrebbe potuto soffrire
anche lui in quel modo. Per questo non aveva mai voluto aprire il suo cuore.
L'istinto fu però quello di asciugarle le lacrime con due dita, come
con Rin. Kagome rimase piacevolmente colpita da quel gesto. Non avrebbe mai
immaginato che lui, Sesshomaru, sarebbe stato capace di tanta dolcezza.
D'altro canto nemmeno lui avrebbe mai immaginato di essere capace di tutto
questo, solo una volta si era comportato in un modo simile, quando Rin lo aveva
visto in serio pericolo, dopo la battaglia la vide piangere per l'immenso spavento,
e lui cercò di consolarla. Rin… non poteva negare che gli mancava
un po' quella bambina, che fin da subito era stata così dolce e premurosa
con lui.
Era proprio lei ad averlo cambiato così tanto… ora si trovava
di fronte ad un'umana in lacrime, a cercare di consolarla, un'umana con la quale
aveva accettato di intraprendere un viaggio per cercare Inuyasha, il suo odiato
fratello, ed aiutarlo. Quella bambina doveva aver fatto un miracolo.
"Sesshomaru… tu… non hai mai sentito la mancanza di qualcuno,
vero?" chiese titubante Kagome.
"No" mentì il demone. Proprio un attimo prima si era trovato
a pensare con un po' di malinconia a Rin.
"Ecco… vedi… io non sopporto di stare lontana da Inuyasha,
e non sopporto il pensiero di quello che gli sta accadendo… per ogni minima
cosa si trasforma in una bestia sanguinaria… proprio come un tempo, quando
abbandonava Tessaiga. Devo poterlo aiutare, devo riuscirci!" l'ultima frase
la pronunciò tra i singhiozzi.
Sesshomaru le si avvicinò, cingendole le spalle con il braccio, rassicurandola.
"Andrà tutto bene, vedrai, dovremo solo trovarlo, e trovare anche
Kikyo…"
"Non è semplice!"
"Ti fidi di me?" queste parole le pronunciò quasi sottovoce,
con fare protettivo. Ma che gli era preso? Tutta colpa di quella bambina, Rin,
che l'aveva fatto cambiare notevolmente…
"Si… in una sola giornata mi hai dimostrato di essere molto diverso
da quello che credevo"
"Allora vedrai che ce la faremo, non preoccuparti" concluse Sesshomaru,
che poi si trovò a pensare "Fino a stamattina, prima di incontrarti,
ero diverso… ma tu riesci a tirare fuori quella parte di me stesso che
ho sempre nascosto, e che solo Rin prima di te era riuscita un po' a tirare
fuori…"
Kagome si addormentò, appoggiata alla spalla di Sesshomaru. Lui non
era assolutamente stanco, e la osservò mentre dormiva… mentre vegliava
su di lei.
Finito!!! Questo cap è un po' più lungo, ed è stato un
po' più laborioso… state tranquilli… l'ultima parte del capitolo
vede Kagome e Sesshomaru in atteggiamenti forse un po' ambigui, ma non vi preoccupate,
Kagome ama Inuyasha e per lei Sesshomaru è solo una persona con la quale
sta bene, che la fa sentire protetta, un po' come un fratello maggiore, niente
di più!! Com'era? Commentate! A proposito... in uno dei prossimi capitoli
Sesshomaru sarà vittima-protagonista di una scena tragi-comica... è
una scena che ho cercato di rendere comica il più possibile, e allo stesso
tempo offensiva per l'altro personaggio coinvolto... da quel poco che potete
capire dalle mie parole, come credete che potreste reagire voi? Si tratta di
un momento in cui lui per riuscire a fare una cosa cerca di sopportare il "comportamento"
dell'altro personaggio... ok vi ho creato una confusione assurda, ma giuro che
è divertente... lo chiedo solo x evitare di ricevere minacce di morte...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** L'incontro con Inuyasha ***
Capitolo 6 – L’incontro con Inuyasha
Ciao a tutti/e! Scusate il ritardo ma sto delirando costantemente tra database, grafica, codice html e linguaggi di programmazione (principalmente ASP), per il mio sito... Ringrazio: mewrobby, federica, Lila, Lorimhar (ho sciolto il ghiacciolo... sai, la crosta terrestre si surriscalda, e i ghiacciai si sciolgono... ATTENZIONE: rischio inondazioni! ^__^), Elychan, Natsu Yuki, kiba91, Ayako, rubin89, Shirin e nihal per aver commentato... Posso dirvi cosa penso di questa fanfic? Il finale è davvero bello... proprio l'ultimo capitolo... modestia a parte, sono contenta di aver avuto quell'idea... non vi dico assolutamente nulla, ma a me piace un casino...
Capitolo 6 – L’incontro con Inuyasha
Kagome
aprì gli occhi, e si rese subito conto di essersi addormentata sulla spalla di
Sesshomaru, lui la stringeva a sé con il suo braccio… solo in quel momento,
vedendo Sesshomaru che le cingeva le spalle con il suo unico braccio, immaginò
quanto poteva essere brutto provare ad abbracciare una persona con un solo
braccio… il suo pensiero non era riferito alla loro situazione, ma era una
considerazione generale…
Lei
si mosse leggermente, era un movimento involontario, ma Sesshomaru si voltò a
guardarla, incrociando il suo sguardo.
“Ti
sei svegliata, finalmente!”
“Si…
ma tu… non hai dormito?”
“No,
non ero assolutamente stanco”
“Ed
è stato qui con me…” pensò Kagome. Poi si rese conto in che situazione si
trovavano, lei raggomitolata addosso a lui, con la testa sulla sua spalla, e
lui che l’abbracciava… arrossì in modo considerevole, nascose il viso per non
farlo notare a Sesshomaru, che però non si lasciava sfuggire niente.
“Dai,
andiamo a cercare mio fratello” esordì lui, per sdrammatizzare.
Kagome
si alzò subito, e raccolse la sua roba. Si sentiva quasi in colpa verso
Inuyasha per aver dormito così con Sesshomaru, ma lei stessa sapeva bene che
lui non era altro che una persona che aveva scoperto essere buona e gentile, e
che considerava un po’ come un fratello maggiore, o comunque come un amico più
grande.
Amico,
già, perché il glaciale principe dei demoni con lei non era riuscito a
mantenere la sua fredda barriera. Era sempre il gelido Sesshomaru, ma a suo
modo era anche dolce. Non avrebbe mai immaginato di scoprire un lato così…
umano… di quel demone.
Si
rimisero in viaggio, Sesshomaru fiutò quasi subito le tracce di Inuyasha e le
seguirono. Kagome era impaziente di vedere il mezzo demone. Non faceva che
pensargli, e soffriva silenziosamente.
Non
pronunciò una parola per tutto il viaggio, finchè Sesshomaru le disse che
Inuyasha doveva essere lì vicino. Allora Kagome cominciò a fare una specie
d’interrogatorio al demone per sapere dov’era, quanto era distante da loro e
cose del genere.
Lungo
il cammino, però, trovarono una serie di cadaveri, corpi umani e demoniaci,
proprio nella direzione che stavano seguendo. Kagome era disperata, dentro di
sé. Sapeva che quelle erano le vittime di Inuyasha, vittime che lui stesso non
avrebbe mai ucciso intenzionalmente, se non per estrema necessità di difesa.
Ad
un tratto Sesshomaru lo vide, correva, e loro non sarebbero mai riusciti a
raggiungerlo, correva troppo forte per dare la possibilità a Kagome, che era solo
un’umana, di seguirlo. Allora senza pensarci due volte la prese in braccio e
rincorse il fratello, seguito da Kirara, che seppur fosse un demone, correva
più lentamente di Sesshomaru. Erano abbastanza vicini, e potevano vederlo
distintamente.
“Inuyashaaaa!!”
urlò Kagome.
Il
mezzo demone, sentendo quella voce conosciuta, chiamarlo, si fermò, senza
voltarsi. Sapeva cosa stava per accadere, ma non aveva quasi il coraggio di
guardarla in viso. Da lì a poco si sarebbe trovato faccia a faccia con Kagome,
e sapeva che per arrivare lì lei aveva passato la distesa di cadaveri che si
era lasciato alle spalle. Vittime che non voleva mietere, ma che il suo
istinto, che non riusciva a controllare con la poca ragione rimastagli, gli
aveva fatto eliminare.
Sesshomaru
fece scendere Kagome, che ora si trovava a meno di due metri da Inuyasha.
D’istinto Kagome volle correre verso il mezzo demone, e Sesshomaru la fermò,
trattenendola per un braccio. Lei lo guardò con aria interrogativa, ma subito
dopo ne capì il motivo. Inuyasha si voltò verso di loro: aveva ancora il suo
aspetto demoniaco.
“Che
vuoi da me?” ringhiò il mezzo demone, rivolto al fratello. Kagome notò subito
anche un velo di sofferenza nella voce di Inuyasha, oltre all’estrema
aggressività dimostrata.
“Aiutarti”
rispose, glaciale ed indifferente come sempre, il bellissimo demone.
“Tsk!
Sesshomaru che mi vuole aiutare… non farmi ridere, non la bevo”
“Inuyasha
ascoltalo, ti prego! Forse per la prima volta nella sua vita, tuo fratello è
qui solo per aiutarti!” intervenne Kagome.
Inuyasha
la guardò stranito, non capiva assolutamente perché Kagome, che all’inizio
della loro avventura lo aveva incitato a dare una bella lezione al fratello,
ora ne prendeva per la seconda volta in pochissimo tempo, le difese.
Spostò
quindi, ripetutamente, lo sguardo dalla ragazza a Sesshomaru, sembrando
infastidito. Poi assunse una posizione d’attacco.
“Che
le hai fatto brutto bastardo?” Inuyasha non finì di pronunciare la frase che
già era addosso al fratello, ferendolo profondamente con i suoi artigli.
Kagome
era allibita, per quanto Inuyasha fosse impulsivo, e talvolta violento, non
avrebbe mai reagito così, soprattutto se lei stessa gli avesse confermato le
pacifiche intenzioni del fratello.
Lei
stessa ancora non capiva come mai Sesshomaru avesse accettato di aiutare lei ed
Inuyasha con tanta semplicità, ma quando ne parlarono, per un momento, lui
sembrò assorto nei suoi pensieri, e subito dopo riprese parola, sembrando
un’altra persona, ed accettò di aiutarli.
La
battaglia, come di consueto, non accennava a terminare. Sesshomaru era meno
violento del solito, tuttavia inferse profonde ferite ad Inuyasha. In qualche
modo doveva pur difendersi. Era proprio questo il punto. Sesshomaru non
attaccava il fratello, si difese solamente dai suoi attacchi, e basta. Ma
perché?
Kagome
non ci capiva più niente, la battaglia sembrava non voler terminare, Inuyasha
era gravemente ferito, e Sesshomaru ancora di più. Il mezzo demone sembrava
essere meno ragionevole rispetto alla volta precedente.
Si
alzò una folata di vento, che fece rabbrividire Kagome. Per ripararsi dal
freddo, prese dallo zaino la veste di Inuyasha e la indossò.
In
quel momento il mezzo demone smise di combattere, e si voltò a guardarla. La
ragazza era un po’ turbata dagli occhi rossi di Inuyasha, che la intimorivano
un minimo. Tuttavia non le faceva paura, lui era sempre Inuyasha, il suo,
Inuyasha.
Lentamente
vide schiarirsi quel colore vermiglio e tornare color dell’ambra, e
gradualmente l’aspetto di Inuyasha tornò quello di sempre.
Kagome,
vedendo quelle dolci pozze d’ambra fisse nei suoi occhi, avvertì un forte nodo
alla gola. Ma non voleva piangere, e si trattenne anche se con grandi sforzi.
Inuyasha
stava andando verso di lei, e Kagome non si mosse. Sesshomaru non conosceva i
sentimenti umani ma credette di aver capito qualcosa riguardo all’attacco di
Inuyasha.
Il
mezzo demone nel frattempo era davanti a Kagome, e protese le braccia verso di
lei, stringendola a sé.
Kagome
lo strinse forte, in quel momento le sembrò di aver raggiunto il paradiso. Poi
Inuyasha prese parola.
“Kagome,
perché… perché te ne vai in giro con lui?” la voce del mezzo demone pareva
essere affranta, era evidentemente molto infastidito dalla presenza di Kagome
al fianco del suo odiato fratello maggiore.
“Inuyasha…
lui è il solo che può aiutarti, e dopo che ieri lo hai aggredito, ferendomi
involontariamente, lui mi ha salvato e curata, e dopo aver discusso a lungo, ha
deciso di aiutarci. Non chiedermi perché lo faccia, non lo capisco neanche io.
Ma sembra così diverso da come lo credevo…”
“Io…
non posso sopportare che qualcun altro ti stia accanto, non ce la faccio, è più
forte di me…”
“Lo
so tesoro mio, ma ti prego, resisti ancora un po’, vedrai che con il suo aiuto
sistemeremo tutto, te lo prometto”
“Si,
ma io non posso sopportare l’idea che un altro ti sta vicino e ti protegge,
soprattutto se si tratta di lui!”
“Non
preoccuparti. Lo sai che ti amo, e anch’io preferirei essere con te, piuttosto
che con lui, ma purtroppo per ora dobbiamo sopportare la nostra lontananza ed
affrontare la realtà”
“Ci
proverò… io devo andare, non so per quanto tempo riuscirei a resistere senza
trasformarmi”
“No,
non te n’andare!” Kagome aveva nuovamente le lacrime agli occhi.
“Kagome,
sento già il mio sangue demoniaco ribollire, sono pericoloso, per questo non
posso permettermi di stare vicino a te! L’unica cosa che posso dirti, è che
dobbiamo trovare Kikyo, e distruggere la sfera in mia presenza… ci rivedremo
là. Tanto Sesshomaru ha un fiuto tale da permettergli di rintracciarmi ovunque”
Kagome
annuì solamente, Inuyasha si sciolse dall’abbraccio e si voltò per andare via.
Ma come già era successo, Kagome lo trattenne per il polso, dandogli un bacio
dolce e carico dell’amore che provava per lui.
Gli
occhi di Inuyasha lentamente tornavano a colorarsi di rosso, lui quindi scappò,
sussurrandole appena un “Ti amo”, e lasciando una Kagome che non riusciva
neanche più a reggersi in piedi, tanta era la sofferenza che albergava in lei.
Sesshomaru
si era chiarito i suoi dubbi, aveva capito alcune delle cose che potevano
risvegliare il sangue demoniaco di Inuyasha più facilmente. Ma per comprendere
appieno quello che cedeva di aver capito, doveva parlarne con Kagome.
La
cercò con lo sguardo, mentre lei ed Inuyasha stavano parlando, lui si era
allontanato un poco, mantenendo sempre i sensi all’erta per evitare di far
correre dei rischi alla ragazza. Inuyasha era troppo instabile per poter essere
tranquilli vicini a lui.
“Questa
poi non la capisco. Perché diamine non riesco a fregarmene della sorte di
quella ragazzina? Padre, avevate ragione, prima o poi qualcuno mi avrebbe fatto
comprendere almeno in parte il vostro comportamento, che io ho sempre definito
indegno. Dapprima Rin, e poi Kagome, mi stanno aprendo gli occhi…” questi i
pensieri di Sesshomaru, riferiti ad una volta, quando, molto tempo addietro, il
demone rinfacciò al padre la sua decisione di amare un’umana e darle un figlio
mezzosangue. Il padre allora gli aveva detto “Sesshomaru, forse un giorno
capirai il mio comportamento…”
Finalmente
vide dove si era cacciata Kagome: era seminascosta dietro un albero, in
ginocchio. Non piangeva, non fiatava. Probabilmente non riusciva neanche a
respirare. Sesshomaru non aveva visto nulla di quello che era successo tra la ragazza
e Inuyasha, ma aveva perfettamente capito: aveva sentito tutto quello che si
erano detti, anche se involontariamente. Infatti lui aveva un udito finissimo,
che gli aveva permesso, anche se non era sua intenzione, di sentire tutto il
discorso che c’era stato tra i due amanti.
E
poi, l’odore… quando i due si baciarono, lui lo percepì sentendo i loro odori
fusi assieme. Da tutte queste cose poteva chiaramente immaginare come potesse
stare ora Kagome, anche se non poteva comprenderne il dolore. Aveva già visto
molti umani soffrire, a lui non gliene era mai importato nulla, ma sapeva che i
loro sentimenti li portavano a una grande sofferenza.
Si
avvicinò lentamente alla ragazza, non sapendo neanche lui cosa fare, come
comportarsi. Doveva chiederle alcune cose… ma non era quello il momento adatto,
persino lui se ne era accorto.
Kagome
era inginocchiata, le mani a terra e il viso rivolto verso il basso. Sesshomaru
cercò di immaginare come poteva comportarsi, ma non avendone proprio idea, agì
d’istinto: si inginocchiò accanto a lei, poggiandole la mano sulla spalla.
Non
sapeva cosa dirle, non sapeva cosa fare. Quella fu l’unica cosa che gli venne
in mente, ricordando che una volta Rin, credendo che lui fosse triste, si era
comportata in modo simile. Allora il primo pensiero fu quello di cacciarla via,
ma dopo averla vista in faccia, con quel suo visino allegro e sorridente,
mentre gli pronunciava sciocche parole che gli umani definiscono “di conforto”
anche il suo cuore glaciale cedette, facendo finta di niente, ma non rifiutando
quel gesto.
Kagome
all’azione di Sesshomaru si voltò, adagio, a guardarlo. Quel gesto doveva
costargli davvero un’immensa fatica. Ma anche Sesshomaru riuscì a sentirsi
scaldare dentro dallo sguardo di Kagome, che anche se esprimeva tanta
tristezza, esprimeva tanta gratitudine verso di lui per quello che stava
cercando di fare.
Volevano
ripartire, ma Kagome si rifiutò, doveva prima curare le ferite di Sesshomaru,
anche se lui stesso non era per niente d’accordo. Solitamente in mezz’ora le
sue ferite guarivano, ma questa volta non fu così, e Kagome, anche se non
voleva darlo a vedere, era un po’ preoccupata. Inuyasha c’era andato davvero
pesante con suo fratello.
Sesshomaru
si sentiva uno stupido, a farsi curare da una ragazzina… ma non la sopportava
quando insisteva tanto. Fosse stata un’altra l’avrebbe sicuramente uccisa, ma
Kagome era diversa, valeva molto di più, valeva la pena di sopportarla, anche
se lui per primo non capiva il né motivo né la natura di questi suoi pensieri.
Si
tolse la veste scoprendo così il petto e la spalla, dove vi erano le due ferite
che non si erano ancora rimarginate, e che continuavano a sanguinare.
Kagome
capì che, seppur lievemente, le sue gote si stavano imporporando. Era
semplicemente imbarazzata perché doveva medicare un ragazzo, nulla di più. Se
fosse stato uno qualsiasi non ci sarebbero stati problemi, ma Sesshomaru la
metteva sempre un po’ a disagio.
Lui
la imbarazzava perché, anche se la sua vera età immaginava fosse circa intorno
ai quattrocentocinquanta - cinquecento anni, aveva l’aspetto di un ragazzo di
venticinque anni. E per lei Sesshomaru era un ragazzo adulto, che aveva dieci
anni più di lei. Questo la metteva in soggezione…
Poi
il suo modo di fare. Il modo di fare di quel demone era molto ambiguo. In certi
casi, a suo modo, era dolce e gentile, in altri, era freddo, glaciale ed
arrogante. Ma in entrambi i casi era fine ed elegante, questo la imbarazzava.
Ogni suo gesto era estremamente elegante e raffinato, facendolo apparire come
un uomo adulto.
Kagome
non era abituata ad essere in compagnia di persone così diverse da lei, con lui
accanto lei si sentiva davvero una bambina, cosa che con Inuyasha e Miroku non
accadeva affatto… anzi, molte volte erano lei e Sango a chiedersi se fossero
troppo mature rispetto ai due ragazzi, che talvolta erano davvero più infantili
di Shippo.
“Ma
sono anche in soggezione a causa della sua bellezza: è un demone, ha l’aspetto
del demone, ma di un demone bellissimo… e per me è un po’ come trovarmi di
fronte ad un bellissimo ragazzo, con il torace scoperto, per medicargli delle
ferite…” pensò Kagome.
In
effetti la causa principale del suo imbarazzo era proprio questa. Anche se
Sesshomaru non le interessava nel modo più assoluto, doveva riconoscere fosse
davvero bellissimo, “quasi quanto Inuyasha”, pensava lei, e il pensiero di
curare un ragazzo di tale bellezza la metteva inevitabilmente in imbarazzo.
Le
accadeva anche con Koga, del resto molte volte si era trovata a dover curare il
demone lupo, e non si poteva certo dire che Koga non fosse bello, anzi… ma con
Sesshomaru l’imbarazzo era maggiore. La ragazza pensò a quante volte, nell’arco
di un giorno, si mise a riflettere sull’imbarazzo che Sesshomaru le faceva,
seppur involontariamente, provare. E ogni volta cercava di darsi delle
spiegazioni… ma alla fine dei suoi ragionamenti cercò di non pensarci più, se
doveva essere così, lo era e basta.
Mentre
veniva medicato, Sesshomaru cercò di chiarirsi un po’ di dubbi…
“Kagome…
mi puoi spiegare esattamente cos’è la gelosia?”
“Eh??
Non sai cos’è la gelosia?”
“Veramente
no…”
“Non
mi prendere in giro… non ti arrabbiare, ma tu non sei geloso che tuo padre
abbia lasciato Tessaiga ad Inuyasha, lasciando a te Tenseiga?”
“Che
c’entra! Io intendevo un’altra gelosia. Quella che provano gli umani… ad
esempio, quella che prova mio fratello quando ti vede con Koga…”
“Perché
lo vuoi sapere?”
“Non
sono mai stato geloso delle persone, ma mi serve capire meglio questo
sentimento umano per sapere come agire con mio fratello”
“Che
ti devo dire… quando vuoi molto bene ad una persona, e ancor di più quando ne
sei innamorato… vederla con qualcun altro ci fa infuriare… o soffrire… dipende
dai casi…”
“E
tu… eri gelosa di Kikyo?”
Kagome,
sentendo pronunciare quel nome, gli lanciò un’occhiata che sarebbe stata in
grado di gelare anche il cuore di Sesshomaru. Il demone, dal canto suo,
immaginava di aver centrato il bersaglio, capendo così la gelosia umana verso
le altre persone…
“Che
domande! È ovvio che ne sono gelosa! Io amo Inuyasha, e lei fa di tutto per
portarlo via con sé, lo bacia davanti ai miei occhi, lo abbraccia e fa la
vittima facendosi consolare da lui… e tutto sempre davanti a me! Per di più
cercando pure di uccidermi…”
“Bene…
ho capito”
“Eh?”
“Ho
capito perché mio fratello si è avventato su di me con così tanta violenza,
prima”
“E
cioè?”
“Mi
ha visto con te, ed era geloso”
“Dici?”
“Dovrei
essere l’ultimo a parlare con te di sentimenti, ma sappi che mi sono accorto
persino io di quanto Inuyasha tiene a te. Lui è innamorato, anche se io non so
cosa voglia dire”
“Secondo
me invece tu lo sai. Io ho solo quindici anni di vita e sono riuscita, in così
breve tempo, ad innamorarmi. Tu che hai… hai… quanti anni hai?”
“Quattrocentosessantacinque”
Kagome
sbiancò al pensiero di avere davanti una persona che aveva quasi cinque secoli…
ossia mezzo millennio…
“Ehm…
ehm… dicevo… in quattrocentosessantacinque anni non hai mai trovato una persona
da amare?”
“No”
“Non
ti credo…”
“…”
Kagome
riusciva sempre a lasciarlo senza parole. Ma dopo quella domanda Sesshomaru si
fece scuro in volto. La ragazza, a quella reazione da parte del demone,
immaginò che in passato, il demone avesse avuto qualche delusione, o che
comunque avesse sofferto per amore. Questo avrebbe spiegato la sua reazione
alle parole di Kagome, ma anche il suo voler essere freddo a tutti i costi, e
far finta di non provare il minimo sentimento anche quando, lo si notava
chiaramente, gli si illuminavano gli occhi ad un semplice sorriso di Rin.
Allora?
Spero vi sia piaciuto, onestamente io ho cercato di vedere il personaggio di
Sesshomaru dal mio punto di vista, che è quello che traspare dalla fanfic...
secondo me il vero Sesshomaru è più o meno come si sta rivelando qui, solo che
è stato "impacchettato" in un Iceberg... Ciao! A presto...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** I tempi stringono ***
Sono tornata...
e passo subito ai ringraziamenti: rubin89, Lila, mewrobby, kiky85, Lorimhar,
Shirin, Yoro-chan, darkangelodette92, Elychan, kagome4sango, kiba91, Anastasia9
e fede_chan 90 per i commenti. Cavoli, leggendo i vostri commenti sono commossa,
sul serio! Sono veramente felice che vi piaccia questa fanfic, è una
di quelle che mi è venuta in mente da un momento all'altro, come, per
chi l'ha letta, "Long live rock 'n roll", e che ho scritto in una
decina di giorni... Grazie davvero! E grazie anche a tutti i lettori, spero
che anche i loro pareri siano positivi!
Capitolo
7 - I tempi stringono
Kagome non volle proseguire
oltre la conversazione, instaurata con Sesshomaru, sull'amore. Anche se non
lo conosceva molto, poteva immaginare quanto gli desse fastidio parlare di "quelle
cose da miseri umani", come più volte aveva detto.
Allora volle tornare all'argomento
che più la assillava: cercare di restituire il cuore umano di Inuyasha
al legittimo proprietario.
"Dunque… noi
dobbiamo trovare Kikyo, e fare in modo che lei ed Inuyasha si trovino nello
stesso posto allo stesso momento, insieme a noi. Hai idea di come possiamo fare?"
chiese Kagome al demone.
"No, ma so per certo
che è meglio cercare di portare Kikyo da lui che non il contrario"
"Io pensavo esattamente
l'opposto"
"Ragiona: Kikyo è
una donna umana, per di più con uno straccio d'anima, che se non si nutre
delle anime dei morti si indebolisce e rischia la vita, se così si può
chiamare quello che sta vivendo. Inuyasha, anche se è solo un misero
mezzo demone, è chiaramente più forte fisicamente di lei, ed è
molto… instabile, considerando com'è ridotto ora" disse Sesshomaru,
con voce atona.
"…instabile?"
"Si… lui stesso
lo dice, anche prima, quando l'abbiamo visto, ha ripreso la ragione ed è
venuto da te, ma poi si è allontanato, dicendo che da un momento all'altro
il suo sangue demoniaco avrebbe potuto trasformarlo di nuovo in una bestia assassina,
ricordi?"
"Allora hai ascoltato
la nostra conversazione!" Kagome assunse l'atteggiamento della finta infastidita,
in realtà sapeva benissimo che se Sesshomaru aveva ascoltato quello che
si erano detti lei ed Inuyasha, non l'aveva fatto volontariamente.
Quel demone poteva avere
tanti difetti, ma sicuramente aveva il pregio di farsi sempre gli affari suoi.
Lui non aveva mai interferito tra lei ed Inuyasha, anche prima di questa brutta
faccenda. Poteva forse aver criticato il fratello per la scelta di essere sempre
affiancato da un'umana, ma pensandoci bene non aveva tutti i torti.
Inuyasha infatti era rimasto
molto scottato con Kikyo: anche se si era rivelato tutto un inganno, quello
che era successo tra loro stava a significare che la miko era sempre pronta
a scagliare una freccia contro di lui, non appena avesse fatto un passo falso.
In poche parole l'apparenza lasciava intendere che Kikyo non si fosse mai fidata
totalmente di Inuyasha.
Kagome l'aveva liberato
dal sigillo, e dopo la prima esperienza, sicuramente tragica, con una donna
umana, Inuyasha aveva deciso di intraprendere il suo viaggio affiancato da un'altra
donna, non una qualsiasi, ma la reincarnazione di Kikyo. Effettivamente non
sarebbe stato da tutti, dopo una prima e tragica esperienza con un'umana, scegliere
di averne nuovamente accanto un'altra.
Ma Sesshomaru non aveva
ancora risposto alla domanda posta da Kagome… la ragazza quindi gli disse,
per la seconda volta:
"Allora hai ascoltato
la nostra conversazione!"
Sesshomaru capì di
aver detto troppo… lui aveva visto Kagome, subito dopo aver pronunciato
quella frase la prima volta, immergersi nei suoi pensieri, e il demone ne approfittò
per non rispondere. Ma dopo le sue riflessioni, Kagome gli aveva ripetuto la
frase, che anche se non era stata posta in tono interrogativo, aveva tutta l'aria
di essere una domanda. Dannazione, non poteva farle un altro esempio, doveva
per forza dirle che prima Inuyasha aveva detto di dover andare via perché
il suo sangue di demone avrebbe potuto prendere il sopravvento in qualsiasi
momento!
Ora però doveva risponderle,
la ragazza continuava a fissarlo dritto negli occhi… e quegli occhi avevano
un potere strano su Sesshomaru.
"No, non ho ascoltato.
Ma ho un udito finissimo, e non potevo non sentire quello che dicevate, eravate
vicini a me!"
"Ma se eravamo a più
di cinquecento metri!" Kagome manteneva quella sua aria arrabbiata, ma
sempre in modo ironico.
"Ma io sono un demone,
e il mio udito è molto più fino di quello di Inuyasha, come tutti
gli altri sensi. Ma torniamo al discorso che stavamo facendo: capisci perché
dico che è più facile portare Kikyo nel posto in cui si trova
Inuyasha?" cercò così di sviare nuovamente Sesshomaru. Anche
se aveva capito che l'atteggiamento di Kagome era quello della "finta arrabbiata",
il modo di fare della ragazza lo metteva quasi in soggezione. Aveva il potere
di farlo sentire come un bambino colto in flagrante a rubare la marmellata.
"Si, ho capito, ma…
è difficile comunque. Con arco e frecce non sbaglia un colpo, e se dovesse
colpirci, persino tu non avresti scampo…" disse Kagome, con una nota
di preoccupazione nella voce.
"Allora vai a prenderla
tu!" le rispose Sesshomaru, con apparente calma. In realtà quella
situazione riusciva ad agitarlo, seppur lievemente e impercettibilmente. Tutto
quel che aveva a che fare con un possibile scontro con Kikyo, in fondo, lo preoccupava.
"Andrò io, ma
neanche io avrei scampo se mi colpisse" disse Kagome, decisa. Sesshomaru
a quelle parole perse un battito. Quella ragazzina pensava veramente di affrontare
un avversario come Kikyo?
La miko, negli ultimi tempi,
aveva ulteriormente rafforzato il suo potere, e con il suo arco non sbagliava
un colpo anche a distanze molto elevate. Kagome sarebbe stata colpita immediatamente,
senza nemmeno darle la possibilità di scorgere l'avversario in lontananza!
D'altro canto, se non fosse
andata lei, sarebbe andato lui. Ma rischiava ugualmente, seppur fosse di gran
lunga più veloce e agile della ragazza, per non parlare poi del suo fiuto
e della sua capacità di percepire ogni tipo di pericolo anche a parecchia
distanza.
"Kagome, tu hai ancora
la veste di Inuyasha… quella veste è più dura di un'armatura…
potresti prestarmela, e comunque andrò io"
"Posso anche prestartela,
ma sappi che le frecce di Kikyo la trapassano, se no come avrebbe fatto a sigillare
Inuyasha? La freccia l'aveva trafitto nonostante indossasse la sua veste…"
"Mh…" Sesshomaru
detestava dare ragione a qualcuno, soprattutto se si trattava di un umano, ma
in questo caso, anche se non rispose (non sia mai che il grande Sesshomaru ammette
a parole la ragione degli altri) ammise a sé stesso che la deduzione
di Kagome era più che fondata. Aveva ragione, insomma.
I due erano scoraggiati
da quei ragionamenti. Come sarebbero riusciti ad avere Kikyo ed Inuyasha contemporaneamente
nello stesso posto, se era praticamente impossibile riuscire a prendere la miko?
Per non parlare poi di Inuyasha, che perdeva il controllo in qualsiasi momento
e soprattutto quasi senza preavviso?
"Sesshomaru…
a noi in fin dei conti non serve Kikyo, ma la sua sfera… dovremmo solo
rubargliela…" disse Kagome, con una nota di scetticismo nel tono
della voce.
"Si, ma se ci avviciniamo
ci uccide comunque" rispose secco il demone, mal celando però una
piccolissima nota di preoccupazione, che non passò inosservata a Kagome.
"Mh… Sesshomaru
che ha paura di un'umana?" Kagome, naturalmente, pronunciò la frase
con molta ironia, voleva solo scherzare.
Il demone le lanciò
un'occhiata che le gelò il sangue. Kagome per un attimo ebbe davvero
paura di aver esagerato. Sesshomaru notò la preoccupazione nello sguardo
della ragazza, e capì che le sue parole erano puramente ironiche, così
cercò di sorvolare su quella frase "poco felice".
"Non ho… paura.
Solo non ho voglia di rischiare inutilmente" le rispose poi, sempre secco,
ma un po' meno freddo di prima.
Kagome sapeva che Kikyo
incuteva un minimo timore anche a lui, ma per raddolcirlo leggermente disse
solo:
"Beh, è comprensibile…"
e gli sorrise con dolcezza, come si fa con un bambino che cerca di negare l'evidenza,
illudendolo di non aver lasciato trasparire i reali motivi del suo comportamento.
"Ahia!" Kagome
si sentì improvvisamente pizzicare il collo, massaggiò leggermente
la parte punta e notò di avere tra le mani l'artefice di quella puntura.
"Vecchio Miyoga! Che
ci fai qui?" chiese lei, sorpresa, guardando il demone pulce sul palmo
della sua mano.
"Che ci fai tu piuttosto!
Ma ancora di più… come hai fatto a convincere Sesshomaru?"
chiese lui. Kagome gli sorrise e non rispose, distratta da chi stava per raggiungerli.
Arrivarono infatti anche
Sango, Miroku e Shippo.
"Semplice caro Miyoga,
neppure il freddo Sesshomaru può resistere al fascino della divina Kagome!"
rispose Miroku, avendo sentito la domanda posta dalla pulce.
Sesshomaru fu molto infastidito
da quell'affermazione, e in meno di un secondo Miroku si ritrovò il collo
pericolosamente stretto dagli artigli del demone, che lo guardava con sguardo
assassino.
"Lascialo andare, lui
è fatto così, ma in fondo è buono" disse pacatamente
Kagome al demone, andandogli vicino.
Kagome sapeva di riuscire,
non sapeva nemmeno lei come, a tranquillizzare il demone in certe situazioni.
Forse il merito era dell'esperienza che aveva fatto con Inuyasha, che lo aveva
letteralmente "addomesticato"… anche perché il mezzo
demone ed il fratello non erano poi così dissimili, e se li si trattava
allo stesso modo mostravano lati del carattere comuni ad entrambi.
Sesshomaru guardò
un attimo la ragazza, e lasciò andare Miroku, facendolo cadere a terra.
"Monaco, ricorda che
io non sono come quel deficiente di mio fratello, io non ammetto che si scherzi
così con me". Un glaciale Sesshomaru gelò il sangue al monaco,
non tanto per la fase detta, ma per il tono che usò nel pronunciarla.
"Che strano…
ora che ci sono loro Sesshomaru sembra il solito demone terribile e glaciale
di sempre…" pensò immediatamente Kagome. Ma poi si disse:
"Dev'essere una caratteristica
tipica di famiglia…"
"Basta scherzare! Non
c'è tempo, non c'è tempo!" urlò Miyoga. Tutti si voltarono
a guardarlo, con aria interrogativa.
"Che c'è Miyoga?"
chiese Kagome, preoccupata.
"Vedete… Oltre
a quello che già sai, Kagome… devi sapere anche che il sangue demoniaco
di Inuyasha lentamente lo logorerà, trasformandolo definitivamente in
una bestia sanguinaria senza ragione. Ma il suo sangue è troppo forte
per il suo fisico, e finirà per logoralo dall'interno, andando così
incontro alla morte precocemente" proseguì la pulce.
Kagome sbiancò. Inuyasha
rischiava di morire, avevano poco tempo.
"Miyoga… io non
capisco una cosa… perché il sangue demoniaco di Inuyasha non viene
più placato da Tessaiga?" chiese la ragazza, con il filo di voce
che le rimaneva dopo aver appreso i reali rischi che correva il mezzo demone,
mentre si sforzava di trattenere le lacrime, anche se la sua voce era rotta
dal magone.
"Vedi… Tessaiga
ha sempre placato il suo istinto demoniaco agendo sulla parte umana di Inuyasha,
aiutandola a prevalere, ma ora che essa è quasi totalmente lontana dal
suo corpo, Tessaiga non riesce a placarlo se non per poco tempo, quando i suoi
sentimenti sono stimolati…"
"Ora capisco perché
Inuyasha mi ha attaccato non appena mi ha visto con Kagome, e perché
è ritornato se stesso solo quando si è avvicinato a lei"
intervenne Sesshomaru.
Miyoga, Shippo, Miroku e
Sango rimasero esterrefatti dal discorso del demone. Non avrebbero mai pensato
che avesse risposto in quel modo ad un'affermazione che c'entrava con i tipici
sentimenti umani… Persino Shippo capì che era molto strana una
risposta del genere, data da Sesshomaru.
"È ora di muoversi.
Con Kagome abbiamo concluso che l'unico modo per salvare Inuyasha è avere
lui e Kikyo presenti, nello stesso momento, nel luogo dove ci troviamo…
ma Kikyo, dopo quello che ha fatto, scaglierebbe immediatamente le sue frecce
su Kagome, ed anche su di me… e noi dovremmo rubarle quella sfera…"
iniziò Sesshomaru.
"La stessa cosa vale
per noi, del resto Kikyo sa perfettamente che noi siamo amici di Inuyasha e
di Kagome…" intervenne Sango.
"Io… io credo
che Sesshomaru sia l'unico non sospettato dalla divina Kikyo. In più
lui è anche estremamente forte, ed anche in caso di una reazione violenta
della sacerdotessa lui saprebbe cavarsela senza un graffio…" disse
Miroku. Un discorso mirato ad elogiare Sesshomaru per risvegliare il suo orgoglio
e fare in modo che accettasse di affrontare la miko. Ma aveva comunque ragione,
si disse Sesshomaru.
Infatti la miko non avrebbe
mai immaginato che proprio Sesshomaru si sarebbe adoperato per aiutare il suo
tanto odiato fratello. Il demone, dentro di sé, temeva solo di essere
attaccato da Kikyo per due motivi: uno, lui era un demone, e le sacerdotesse
avevano sempre lottato contro di loro, e poi… Kikyo amava Inuyasha. Lui
non sapeva se l'ossessione che tutt'ora provava la miko nei confronti del fratello
fosse ancora dovuta all'amore, o a qualche altra cosa, e nemmeno gli interessava
saperlo, ma un fatto era chiaro. Kikyo cercava sempre di salvare la vita ad
Inuyasha, impedendo ai suoi nemici di sopraffarlo e di ucciderlo, talvolta uccidendo
loro stessi. E Sesshomaru si era dimostrato tra i più pericolosi nemici
che il mezzo demone aveva.
Ma Sesshomaru, toccato il
suo orgoglio, non poteva tirarsi indietro, non se la sentiva proprio. Sarebbe
stato come tradire sé stesso.
"Ho capito monaco,
andrò io" disse Sesshomaru, con lo sguardo puntato in un punto indefinito.
"Vengo con te"
disse subito Kagome. Sesshomaru era stato coinvolto in quella storia da lei,
non poteva abbandonarlo ad affrontare un avversario tanto vulnerabile quanto
pericoloso.
"No, tu resti qui con
loro" rispose freddamente lui.
"Ma…" cercò
di ribattere lei.
"Niente ma. Se Kikyo
ti vedesse capirebbe subito che io sono con voi, invece se andassi da solo,
almeno per un attimo, non lo capirebbe. Il pensiero che io possa essere d'accordo
con te è l'ultimo che potrebbe sfiorarla. E quell'attimo è proprio
il momento che devo sfruttare per ingannarla…" la interruppe il demone.
"Sesshomaru…
prima di andare via, però… vieni un attimo con me?" chiese
Kagome.
I due si allontanarono,
sotto gli sguardi curiosi degli altri.
"Che vuoi?" chiese
lui con arroganza,quando si furono allontanati.
"Non voglio" rispose
semplicemente lei.
"Non vuoi… che
cosa?" il tono di Sesshomaru sembrava quasi irritato, ma perché?
"Non voglio che tu
ci vada da solo!"
"E per quale motivo?"
"Come per quale motivo…
perché sono io ad averti coinvolto in questa storia, e sappiamo tutti
quanto possa essere pericolosa Kikyo… anche per un demone potente come
te…"
"E allora? Se può
farti piacere la rispedirò da dove è venuta" disse lui, mentre
un lievissimo sorrisino si delineava sulle labbra sottili.
"No! Possibile che
non capisci?"
"Cosa dovrei capire?"
"Se ti succedesse qualcosa,
io mi sentirei responsabile! Io ti ho coinvolto in questa storia, e tu corri
i rischi maggiori!" Kagome si sentiva davvero in colpa, Sesshomaru era
davvero potentissimo, ma Kikyo non era da meno… se fosse successo qualcosa
al demone non se lo sarebbe lai perdonato.
Sesshomaru rimase piacevolmente
colpito dall'apprensione della ragazza nei suoi confronti. Aveva sempre creduto
di essere indifferente a tutti, lui non si era mai preoccupato di nessuno, e
nessuno si era mai preoccupato di lui. Però doveva ammettere che non
era spiacevole avere qualcuno che si preoccupasse per lui.
"Non mi succederà
niente, vedrai. Se venissi anche tu, Kikyo se ne accorgerebbe, e io sarei esposto
ad ogni sorta di suo attacco. Se invece andassi da solo, lei non sospetterebbe
di nulla, almeno all'inizio"
"Si ma…"
"Niente ma, Kagome.
Anche il tuo compito non sarà semplice"
"Eh?" Kagome non
capiva dove volesse arrivare il demone.
"Intendo dire che,
una volta recuperata la sfera, dovremo cercare Inuyasha. Sicuramente lo troveremo
con il suo aspetto demoniaco, e solo tu puoi cercare di placarlo, come già
hai fatto un paio di volte. E poi, quando dovremo completare l'opera, la sua
parte demoniaca si ribellerà non poco, e solo tu hai abbastanza presa
su di lui per calmarlo e farlo rimanere in sé"
Kagome non rispose. Non
poteva dargli torto. Ma dal suo viso si capiva chiaramente la sua preoccupazione.
Prima di tornare dagli altri,
e di andare alla ricerca di Kikyo, Sesshomaru si avvicinò a Kagome, fissandola
negli occhi. Lei si sentiva un po' in soggezione, quello sguardo era davvero
penetrante. Lui le si avvicinava sempre di più, fino ad arrivarle a pochi
centimetri di distanza.
Sesshomaru le accarezzò
una guancia con il dorso della mano, senza mai distogliere lo sguardo dal suo.
Il viso del demone si avvicinò pericolosamente a quello di Kagome.
"Oddio, oddio, ma che
sta facendo!!!! Cosa vuoi fare Sesshomaru???" pensò Kagome, che
non sapeva assolutamente cosa fare e come reagire. Non capiva proprio cosa avesse
in testa quel demone.
"Stai tranquilla, tornerò
il prima possibile e soprattutto sano e salvo" le sussurrò, con
fare fraterno, senza mail distogliere lo sguardo dagli occhi di lei. Poi avvicinò
ancora di più il viso a quello di Kagome.
La ragazza chiuse istintivamente
gli occhi, e sentì un freddo brivido percorrerle il corpo. Quel contatto
lieve, appena accennato, l'aveva lasciata veramente perplessa.
Sesshomaru le aveva dato
un lieve bacio sulla fronte.
"Grazie" le sussurrò.
Lei aprì gli occhi
e lo guardò con aria un po' interrogativa.
"Grazie per esserti
preoccupata per me" rispose lui, pacato.
Lei sorrise. Sesshomaru
le voltò le spalle e si diresse verso gli amici della ragazza, per spiegare
le sue intenzioni agli altri. Kagome lo seguì in fretta.
Il demone aveva milioni
di pensieri nella testa. Ma cosa gli era saltato in mente? Non aveva mai dato
un bacio a nessuna ragazza… e doveva farlo proprio con Kagome, un'umana?
"In effetti…
non è vero che non ho mai baciato nessuna donna…" ma a questi
pensieri, che cercò immediatamente di scacciare, il suo volto si incupì.
Cercando di distrarsi, pensò solamente che aveva baciato Kagome perché
gli andava di farlo, era un semplice gesto di ringraziamento. In fondo, un bacio
sulla fronte, non era nulla di tanto strano… Con questi pensieri il demone
arrivò dagli amici di Kagome.
Amici che sembravano strani rispetto a prima, guardavano Sesshomaru come se
fosse un rarissimo esemplare di qualche razza strana di animale.
"Io andrò
a prendere la sfera a Kikyo, voi attendetemi qui, non dovete muovervi. Al mio
ritorno dovremo cercare Inuyasha, e Kagome sarà l'unica che potrà
calmarlo. Dovete sapere che lui ha sempre il suo aspetto demoniaco, mentre quando
è vicino a Kagome ritorna ad essere il mezzo demone che tutti conosciamo.
Quindi, se lo incontraste, siete avvertiti" pronunciò Sesshomaru,
con la sua solita calma e la sua freddezza.
Gli altri annuirono appena. Sesshomaru, dopo aver scambiato un ultimo sguardo
con Kagome, sparì rapidamente nella foresta.
Che ne dite? Ok, lo so che il comportamento di Kagome potrebbe essere ambiguo,
ma come abbiamo visto, è nel suo animo preoccuparsi per le persone...
e poi lei ci tiene a Sesshomaru, anche perchè sa che Inuyasha stesso,
in fondo, tiene al fratello, e non vuole che gli succeda niente. Nel prossimo
capitolo l'incontro tra Sesshomaru e Kikyo, ci sarà da ridere...! Fatemi
sapere cosa ne pensate!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Sulla strada che porta verso Kikyo... ***
Ciao! Scusate per il ritardo,
ma questa settimana per me è un inferno: il lavoro mi stressa, e oggi
è il primo anniversario del mio sito, che ho totalmente rinnovato...
e sto ancora facendo qualche modifica... impazzirò! Inoltre ho anche
cercato di leggere qualche fanfic che mi interessa... Cmq, passiamo a voi: ringrazio
tutti i lettori, dal prmo all'ultimo, e ringrazio darkangelodette92 (ma che
bel nick hai? Io un tempo, prima di essere "darkrose", ero "darkangel",
ma poi ce n'erano troppi e ho cambiato...), Lila, Lorimhar, Elychan, rubin89,
Natsu Yuki (anch'io ce li vedrei bene, non ti credere, ma bisogna contare che
se Kagome è davvero innamorata di Inuyasha, non le bastano certo pochi
giorni per dimenticarlo e innamorarsi di un altro! Cmq è normale: dal
principio, se i personaggi non fanno coppia come vogliamo noi, ci prende male,
ma poi, se lo scrittore sa farci piacere quella coppia "insolita",
cominciano a piacere anche a noi! Long live rock 'n roll inizia proprio con
Koga e Kagome insieme... qualcuno mi ha insultata subito, molti altri sono andati
avanti a leggere e li hanno trovati carini insieme...), kiba91, Anastasia9,
mewrobby, Shirin, federicachan, Yoro-chan, Ayako, fede_chan 90 e Serry_Black
(non parlarmi di trapassati e roba simile... io ho sempre parlato e scritto
un italiano corretto, ma sicuramente qualche svista c'è in tutto quel
che scrivo... probabilmente hai ragione... io, leggendola bene, quella frase
l'avrei riscritta così:
Era la seconda volta
che lo vedeva piangere, ed in entrambi i casi si trattava di lacrime versate
per lei. La prima volta fu quando lottarono contro i sette mercenari. Inuyasha
credeva che fosse morta, e si fece sfuggire una lacrima.
Non so se intendevi questo...
cmq se anche questa è sbagliata querelo i miei ex prof di italiano! :-P
Ora passiamo al capitolo...
Vi avverto che ho cambiato
un po' le cose, l'incontro tra il bel ghiacciolo e Kikyo avverrà nel
prossimo capitolo! Ho voluto fare un capitolo un po' più tranquillo,
con molti discorsi e riflessioni tra Kagome e i suoi amici... ma ci sarà
anche un piccolo colpo di scena... leggete!
Capitolo
8 - Sulla strada che porta verso Kikyo...
Miroku fissò Sesshomaru
allontanarsi, esterrefatto da quello che aveva appreso nei pochi minuti in cui
si era trovato davanti al demone. Si era comportato in maniera molto diversa
da come poteva immaginare. Innanzitutto, aveva accettato di aiutare Inuyasha,
fratellastro che, a quanto sembrava, avrebbe volentieri eliminato. Inoltre,
si era fatto stupire non poco dal suo comportamento con Kagome, sembrava essere
anche più dolce di Inuyasha, che nonostante le apparenze, era risaputo
essere un "cucciolone". Ma anche i ragionamenti e i discorsi che aveva
fatto con loro… non avrebbe mai immaginato di poter sentire Sesshomaru
parlare in quel modo, sembrava aver molti più scrupoli di quanto si pensasse.
Il monaco rifletté
su questi argomenti; poi, di scatto, si voltò verso Kagome.
"Divina Kagome…
spiegatemi una cosa, come avete fatto a convincere Sesshomaru ad aiutare Inuyasha?"
"Beh, non lo so nemmeno
io, posso solo dirti cosa è successo…" un cenno del monaco
incitò la ragazza a proseguire "dunque, io lo stavo cercando quando,
poco prima di vederlo, sulla mia strada è comparsa Rin, piena di tagli.
Io l'ho subito medicata, e lei mi ha presa in simpatia. Poi sono andata da Sesshomaru,
e gli ho spiegato cos'è successo ad Inuyasha, chiedendogli aiuto. Lui
mi ha trattata con la solita glaciale arroganza, ma a quel punto è comparso
Inuyasha, con il suo aspetto demoniaco, che si è avventato contro il
fratello. Era arrabbiato perché mi aveva trattata male. Inuyasha però
lo stava davvero massacrando, lo stava quasi per uccidere, quando mi sono lanciata
in mezzo ai due, per evitare ad Inuyasha di provare un gran rimorso per aver
ucciso il suo fratellastro, e poi… perché una risposta sgarbata
rivolta a me non vale tanto quanto una vita, umana o demoniaca che sia. Ma il
mortale colpo di Inuyasha, che era diretto a Sesshomaru, ha colpito involontariamente
me"
"Ma allora… ti
è andata bene, se non sei morta…?" chiese titubante Sango.
"Non proprio. In realtà
ero morta, ma quando mi sono svegliata ho appreso che Sesshomaru mi aveva salvata
con Tenseiga, e mi stava curando la ferita… poi abbiamo parlato ancora
un po', lui non sembrava aver intenzione di accettare, ma dopo aver riflettuto
a lungo in silenzio, mi ha detto di voler aiutarmi" concluse Kagome, con
una nota di perplessità nella voce.
"Non lo capisco proprio…
non avrei mai immaginato che Sesshomaru fosse capace di tanta gentilezza verso
un essere umano!" commentò Miroku, chiaramente scioccato.
"C'è da dire
una cosa… Rin ha insistito molto affinché lui accettasse di aiutarmi,
e tutti sappiamo che quella bambina è molto importante per lui…
anche se non ne capisco il motivo…"
"Ma… Kagome…
come mai con te lui è così dolce…? Sembra quasi umano…"
chiese Sango, troppo curiosa di capire cosa stava accadendo tra l'amica, e lo
pseudo cognato.
"Non lo so, non chiedermelo,
ma credo che trattandolo nel modo giusto, Sesshomaru riesca a tirare fuori il
suo animo nobile, un po' come Inuyasha…" rispose Kagome.
"Come… Inuyasha?
Ma a me sembrano l'opposto uno dell'altro…"
"No, ti sbagli Sango.
Anche a me sembravano l'opposto uno dell'altro, ma poi vedendo Sesshomaru con
Rin, e analizzando il comportamento che tiene con me, ho rivisto davvero Inuyasha
in lui, forse perché è consapevole che io sono considerata da
Rin una 'sua amica'. Sesshomaru e Inuyasha sono un po' diversi, ma allo stesso
tempo molto simili"
"Quindi dici che lui,
come Inuyasha, fa finta di essere così freddo e scontroso per difendersi?"
"Credo di si. Abbiamo
fatto un discorso, io e lui…
***Flash back***
Se: "Dovrei essere
l'ultimo a parlare con te di sentimenti, ma sappi che mi sono accorto persino
io di quanto Inuyasha tenga a te. Lui è innamorato, anche se io non so
cosa voglia dire"
Ka: "Secondo me invece
tu lo sai. Io ho solo quindici anni di vita e sono riuscita, in così
breve tempo, ad innamorarmi. Tu che hai… hai… quanti anni hai?"
Se: "Quattrocentosessantacinque"
Kagome sbiancò al
pensiero di avere davanti una persona che aveva quasi mezzo millennio…
Ka: "Ehm… ehm…
dicevo… in quattrocentosessantacinque anni non hai mai trovato una persona
da amare?"
Se: "No"
Ka: "Non ti credo…"
Se: "…"
***Fine flash back***
"Quindi l'hai lasciato
senza parole?" chiese una curiosissima quanto stupita Sango.
"Beh… si…
non ha risposto… secondo me, in passato ha avuto una delusione affettiva,
e da allora si comporta così, come l'abbiamo sempre visto, come il 'glaciale
Sesshomaru'. Ma in fondo è un demone molto gentile, e dolce…"
Sango e Miroku ripensarono
a pochi istanti prima, quando Kagome e Sesshomaru si erano allontanati per parlare,
e poi pensarono soprattutto a quella scena scioccante in cui Sesshomaru aveva
baciato Kagome sulla fronte… non era nulla, solo un bacio sulla fronte,
che indica un affetto quasi fraterno, ma mai avrebbero immaginato che il demone
fosse capace di tanto.
Kagome si rese conto che
gli amici erano perplessi, e voleva scoprirne il motivo…
"Ragazzi, che vi succede?
Sembrate pensierosi, che vi prende?" la ragazza, conoscendoli, immaginava
che avessero spiato tutto quello che era successo quando lei e Sesshomaru si
erano allontanati, ma fece finta di nulla.
"Eh? No, no, niente…"
rispose distrattamente il monaco, voltandosi poi a guardare in modo altrettanto
distratto un nido di rondini su un albero lì vicino.
"Non mi convinci Miroku,
tu hai qualcosa che ti dà da pensare… e anche tu, Sango…
non è che avete sentito tutto quel che ci siamo detti io e Sesshomaru?"
la ragazza continuò imperterrita a far finta di niente…
"Eh? No, no, no…
non saremmo mai capaci di fare una cosa simile…!" Miroku era molto
agitato…
"Dai, tanto vi ho visti,
eravate lì a spiare!"
I due sbiancarono, allora
Kagome li aveva visti…
"Kagome, vieni a fare
un bagno?" intervenne Sango.
"Ragazze, perché
non andare tutti insieme?" chiese candidamente Miroku.
"Scordatelo!"
risposero contemporaneamente le due ragazze. Poi Sango tirò un bello
schiaffo al monaco.
Così il monaco restò
solo con Kirara e Miyoga, che fino a quel momento aveva dormito su Kirara. Shippo
aveva seguito le due ragazze, per fare il bagno con loro, e ora erano immersi
in una sorgente termale…
"Kagome, ti ho chiesto
di venire qui anche perché volevo chiederti un po' di cose riguardo a
prima… ad esempio, perché ti preoccupi tanto per Sesshomaru? In
fin dei conti ha cercato più volte di uccidere Inuyasha…"
"Vedi, Sango…
se pensi bene a tutte le volte che Inuyasha e Sesshomaru si sono scontrati,
ti rendi conto che nessuno dei due ha mai voluto realmente uccidere l'altro.
Infatti più volte ad Inuyasha si è presentata l'occasione di uccidere
Sesshomaru, e viceversa, e sempre entrambi hanno sferrato contro l'altro colpi
micidiali, ma mai mortali…"
"Beh, questo, a pensarci
bene, è vero…"
"Anche il maestro Totosai
se n'era accorto, quando Inuyasha aveva sferrato contro il fratello il taglio
nel vento, la prima volta…"
"Già, mi ricordo…
e Sesshomaru… anche lui in effetti non ha mai voluto realmente uccidere
suo fratello, perché possibilità ne ha avute…"
"E' per questo che
io mi sono buttata tra loro due prima che Inuyasha, che aveva perso il controllo
di sé, potesse uccidere Sesshomaru… ed è per questo che
sono preoccupata, non voglio che gli succeda niente, perché in fondo
al suo cuore Inuyasha ne soffrirebbe… anche se non lo ammetterebbe mai
con nessuno"
"Comunque mi ha davvero
stupita vederlo mentre ti dava un bacio sulla fronte… sembrava quasi commosso…
probabilmente lo era, perché fin ora credo che solo tu e Rin gli abbiate
dimostrato di preoccuparvi per lui…"
"Probabile… comunque,
nonostante le apparenze, Sesshomaru sa anche essere dolce… con me si comporta
come se fosse una specie di… fratello maggiore!"
"Beh, non puoi dire
che non lo sia! È il fratello maggiore di Inuyasha! Sarebbe un po' come
un cognato per te!"
Kagome abbassò lo
sguardo.
"Ehi, Kagome…
come va?" chiese Sango, sottovoce.
"Va male, malissimo,
ma cerco di farmi forza… spero solo che Sesshomaru torni al più
presto con la sfera, in modo da proseguire. Ero preoccupata anche prima, ma
ora, dopo il discorso di Miyoga, lo sono ancora di più!"
"Stai tranquilla. Andrà
tutto bene… anche se…"
"Anche se…?"
Kagome era preoccupatissima, temeva che la sterminatrice le rivelasse qualche
altro particolare che metteva in serio pericolo la vita di Inuyasha.
"Anche se mi sono chiesta
più volte… ci sarà da fidarsi di Sesshomaru?"
Kagome la guardò
con ara stranita. Non capiva come potesse dubitare di uno come Sesshomaru.
"Sango… Sesshomaru
avrà anche milioni di difetti, ma su una cosa non si può discutere:
la fedeltà. Per quanto poco lo conosca, è estremamente orgoglioso
e la sua parola, non la tradirebbe mai. Sarà anche un demone terribile,
se vuole, ma se dà la sua parola, è quella. È sempre stato
molto insensibile, ma anche molto leale"
"Si… in fondo,
credo che tu abbia ragione"
Le ragazze uscirono dall'acqua,
era ormai mezz'ora che vi erano immerse. Si rivestirono e tornarono da Miroku.
Inuyasha vagava per i villaggi sterminando tutti coloro che in quel momento
non gli andavano a genio, senza fare alcuna distinzione tra adulti, anziani,
bambini, uomini, donne, animali, umani, demoni. Di qualsiasi natura fosse l'essere
vivente che egli trovava dinnanzi a sé, se non gli piaceva lo uccideva
in un solo istante.
Si stava trasformando sempre
di più in un mostro, un mostro senza cuore. Alle narici gli giunse un
odore, un odore conosciuto, un odore che aveva amato, e che ora sapeva di odiare.
Senza pensarci due volte
lo seguì, fino a ritrovarsi davanti alla creatura che lo emanava: Kikyo.
La miko vedendo Inuyasha
sussultò leggermente, non credeva che quel visino a volte così
dolce ed innocente potesse assumere anche un'aria così terribilmente
crudele. Fu lei la prima a parlare, con voce ferma nonostante l'insicurezza
che l'immagine di Inuyasha in quello stato le incuteva.
"Ciao Inuyasha…
ti sei deciso a venire via con me, finalmente?" la voce della sacerdotessa
voleva essere dolce, ma da un involucro senz'anima, pieno solo di rabbia e risentimento
come era lei, non poteva uscire parola espressa con dolcezza, ma solo con freddezza
e sarcasmo.
"Stai zitta Kikyo!
Vedi come mi hai ridotto? Sono un mostro, uccido persone senza rendermene conto,
come se il mio corpo fosse guidato da qualcuno, e agisco contro la mia volontà…"
Inuyasha era affaticato, non riusciva a parlare con disinvoltura. Quello che
gli permetteva di parlare era quel poco di cuore che gli era rimasto, ma che
rischiava sempre più di venire sopraffatto dal suo sangue demoniaco,
troppo potente per riuscire a controllarlo.
Kikyo estrasse dalla sua
veste la sfera contenente il cuore di Inuyasha. Il mezzo demone alla vista di
quella sfera avanzò verso di lei. Lui non desiderava altro che tornare
il mezzo demone di sempre, per poter stare con Kagome e vivere una vita serena.
Dapprima sapeva che dopo la morte di Naraku avrebbe dovuto seguire Kikyo nella
morte, ma dopo quello che aveva fatto la miko lui non aveva nessuna intenzione
di stare con lei. Voleva solo ucciderla.
Ma a differenza di tutte
le sue precedenti vittime, che aveva ucciso perché spinto dal suo incontrollabile
sangue di demone, Kikyo la voleva uccidere lui, era il suo cuore che la voleva
vedere definitivamente morta.
Kikyo si protesse con una
barriera, Inuyasha la inquietava. Il mezzo demone alla vista della barriera
si fermò. La sacerdotessa, sempre tenendo la sfera in mano, cominciò
a parlargli con frasi che avevano l'unico scopo di farle capire a che punto
era il suo piano.
"Inuyasha, ricordi
come stavamo bene, noi due, un tempo?"
"Si, lo ricordo. E
hai detto bene: UN TEMPO" disse lui, sottolineando freddamente le ultime
due parole.
"E… non vorresti
tornare a stare bene come in quel periodo?"
"Si, certo che lo voglio"
sul viso di Kikyo si dipinse un sorriso malefico. Poi Inuyasha continuò:
"Ma non con te, con
Kagome" il sorriso di scherno si dipinse ora sulle labbra di Inuyasha.
Lui l'aveva fatto apposta, le aveva detto la frase precedente proprio per illuderla,
per poi stroncarla con la seconda parte della sua risposta.
Non finì di parlare
che Inuyasha estrasse Tessaiga, con la lama rossa, distruggendo così
la barriera della miko, che ora si trovava davanti ad un demone a tutti gli
effetti, e per di più quel demone la voleva morta.
Sesshomaru aveva fiutato da tempo l'odore di Kikyo, ed era mischiato a quello
di Inuyasha. Camminava con cautela perché era imprevedibile la reazione
di Inuyasha, se l'avesse visto. Temeva potesse anche far scoprire il piano di
Sesshomaru alla miko.
Oltre a delle file di alberi,
Sesshomaru vide Inuyasha. Stava parlando con Kikyo, quando ad un tratto estrasse
Tessaiga, con la lama rossa, e distrusse in un sol colpo la barriera che proteggeva
la sacerdotessa.
Sesshomaru restò
ben nascosto, non poteva farsi vedere o il suo piano sarebbe andato quasi sicuramente
a monte, e gli altri confidavano in lui. Non poteva fallire, era una questione
d'orgoglio.
Vide perfettamente Inuyasha
sferrare un attacco su Kikyo con i suoi affilati e lunghi artigli. Colpì
la miko di striscio, su un braccio. Non usciva sangue, ma sabbia. Era come se
avesse sgretolato un pezzo di roccia friabile.
Kikyo tuttavia era molto
spaventata, Sesshomaru poteva avvertire l'odore della paura della miko sin dalla
sua postazione. In una piccola frazione di secondo, Kikyo prese l'arco e scoccò
una freccia diretta alla spalla sinistra di Inuyasha.
Sesshomaru era senza parole.
Di nuovo, era accaduto di nuovo. Kikyo, resasi conto di quel che aveva fatto,
tentò subito di rimediare, ma non vi riuscì. Poi qualcosa le fece
pensare che quella situazione era tutta a suo vantaggio.
Sesshomaru rimase ancora
un po' nascosto, a guardare il fratello, inerme, nuovamente sigillato ad un
grosso albero.
Poi la voce della sacerdotessa
che aveva appena compiuto quel gesto lo risvegliò:
"Sesshomaru, vieni,
so che sei lì"
Il demone allora lentamente
avanzò fino ad arrivare dinnanzi a lei.
Come vi pare? Inuyasha di
nuovo sigillato... Kikyo potrebbero assumerla in una ditta che fa prodotti sottovuoto,
tanto sigilla qualsiasi cosa alla perfezione! Ok, questa me la potevo risparmiare...
cmq fatemi sapere cosa ne pensate!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** L'incontro tra Kikyo e Sesshomaru ***
Ciao! Scusate se ultimamente
ci metto un po' ad aggiornare ma sono incasinata… ho troppe cose da fare!
Ringrazio tutti i lettori, e in particolare Shirin, rubin89, Yoro-chan, darkangelodette92,
Elychan, kagome0090, Makino, Natsu Yuki, Anastasia9, AngelMoon, Ayako e Mewrobby
per i commenti… Sono davvero felice che vi piaccia… Ora vediamo cosa
combina Sessomaru…
Capitolo 9 - L'incontro tra Kikyo e
Sesshomaru
"Che ci fai da queste parti, o potente Sesshomaru?"
la voce di Kikyo aveva una vena d'ironia che non piacque affatto al demone,
che però cercò di sorvolare, almeno per il momento.
"Nulla che possa interessarti" rispose, mantenendo
un'apparente calma.
"Siamo glaciali come al solito, vedo…"
"Parli tu? Almeno il mio corpo è caldo, scaldato
dal sangue che scorre nelle vene… tu non hai nemmeno quello" Sesshomaru
accompagnò le parole con una tonalità di voce che lasciava trasparire
tutto il suo disgusto nei confronti della miko.
Kikyo non ripose, il demone era davvero pungente.
"Non mi dici niente? Avrai visto che ho sigillato tuo fratello
a quell'albero" nella voce di Kikyo vi era una punta d'orgoglio.
"Non è affar mio quel che combina quello stolto
mezzo demone"
"Ah, no? Io credevo di sì, dal momento che te ne
sei stato a guardare un bel po' cosa stavamo facendo…"
"L'ho fatto semplicemente perché non volevo interferire"
"Va bene, allora io me ne vado…" Kikyo fece
per voltarsi ed andarsene. Sesshomaru non sapeva assolutamente come fare a rubarle
la sfera senza ricorrere alla violenza.
"Aspetta" disse lui, senza riflettere molto.
"Perché? Hai qualcosa da dirmi?"
"Si, io… vorrei sapere cos'hai fatto ad Inuyasha.
L'ho visto un paio di volte dopo la morte di Naraku, ed entrambe le volte aveva
l'aspetto di un demone"
"Cosa ti fa pensare che c'entri io?"
"Tu prima parlavi di andare via con lui e roba simile,
e hai mostrato una sfera… allora ho pensato che c'entrassi tu, o perlomeno
che tu ne sapessi qualcosa…" Sesshomaru sapeva che la scusa non sarebbe
stata molto credibile…
Kikyo assunse un'espressione che lasciò trasparire tutto
il suo scetticismo, ma poi rispose come se nulla fosse.
"In effetti io ne so qualcosa… ma perché ti
interessa tanto?"
"Vorrei solo capire come mai è cambiato così
tanto, in modo da sapere chi mi trovo davanti la prossima volta, se dovesse
aggredirmi"
"Non credo possa aggredirti, è sigillato ad un albero…"
"Sai anche tu che questo non è un ostacolo. Come
è stato liberato dal sigillo la prima volta, potrebbe essere liberato
una seconda volta"
Già. Kikyo non aveva pensato alla possibilità
che Kagome lo liberasse, ma era molto probabile che accadesse, lei sicuramente
era già alla ricerca di Inuyasha.
"Beh, in questo caso… innalzerò una barriera
che lo protegga da quella ragazzina!" E così fece.
"Comunque, Sesshomaru… se proprio vuoi saperlo…
Inuyasha è stato privato del suo cuore umano, quindi ora è una
bestia senza alcun tipo di sentimenti che vaga uccidendo chiunque gli capiti
a tiro, guidato dalla sua parte demoniaca…"
"Senza sentimenti dici? Se fosse davvero come hai detto
tu, un essere senza quello stupido cuore umano, non sarebbe nemmeno stato in
grado di parlarti, o sbaglio?"
"In effetti… hai ragione. Lui non è stato
privato del tutto del suo cuore, una parte, legata a quella… Kagome…
è rimasta dentro di lui, ed il resto… è qua dentro"
disse Kikyo mostrando la sfera contenente il cuore umano di Inuyasha.
Sesshomaru avrebbe dovuto agire in quel momento. Ma non sapeva
assolutamente come fare. L'unica idea che gli venne in mente fu quella di cercare
di addolcire la miko, magari farla infatuare, in modo da poter stare a stretto
contatto con lei e poterle rubare la sfera senza che se ne rendesse conto.
Ma la sola idea gli dava il voltastomaco, non ce l'avrebbe mai
fatta, era più forte di lui. Era stata una pessima idea lasciarsi convincere
di andare da quella sacerdotessa.
Inuyasha aveva ancora gli occhi socchiusi, vedeva quello che
stava accadendo, anche se non poteva né muoversi, né parlare.
Kikyo aveva notato che Inuyasha era ancora sveglio e cosciente,
e come vendetta per quello che il mezzo demone le aveva fatto nel corso degli
anni decise di fargli vedere qualcosa, in quegli ultimi istanti di coscienza
che gli rimanevano, che l'avrebbe sconvolto.
Kikyo si avvicinò a Sesshomaru, non distogliendo lo sguardo
dagli occhi ambrati del demone. Lui era quasi impaurito da quel che avrebbe
potuto fare quella donna, aveva una strana luce negli occhi.
La sacerdotessa avvolse il collo del demone tra le sue braccia.
Sesshomaru l'avrebbe volentieri uccisa per tanta sfrontatezza nei suoi confronti,
ma non poteva. Miyoga aveva detto infatti che il sigillo del cuore di Inuyasha
poteva essere distrutto solo se chi l'aveva creato era nei paraggi, vivo.
Sesshomaru era parecchio irritato, quella donna, oltre ad un
altro miliardo di cose che non andavano bene al demone, era morta… per
cui aveva un odore di terra tombale da far spavento. Il gesto della miko, inoltre,
aveva fatto irrigidire il demone.
"Sai, non avevo mai notato quanto fossi affascinante…"
la voce di Kikyo voleva essere sensuale, ma alle orecchie di Sesshomaru risuonò
come una voce priva di qualsiasi sentimento, proveniente dall'oltretomba.
Inuyasha era là, sigillato ad un albero, i sensi lentamente
si spegnevano, ma ancora poteva vedere e sentire bene. E quella scena lo fece
infuriare. Non tanto perché Kikyo stava facendo le moine ad un altro,
neanche perché questo era Sesshomaru, ma perché Kikyo lo assillava
così tanto e gli impediva di amare Kagome quando lei era così
disinibita e pronta a concedersi ad un altro.
Sesshomaru a quell'affermazione non disse niente, si sforzò
solo di non distogliere lo sguardo in modo da provare a reggere il gioco. Quella
era la sua unica possibilità. Ma era difficile, quella donna gli faceva
proprio ribrezzo. Quella volta provò davvero paura, per la prima e forse
unica volta nella sua vita. Era inerme, non poteva farle nulla, un solo colpo
dei suoi artigli l'avrebbe sicuramente rispedita nel regno dei morti.
Le labbra di Kikyo andarono a toccare quelle di Sesshomaru,
che disgustato, non riusciva a rispondere al bacio. Ma non poteva fare altro,
sperando che in quel modo la sacerdotessa si distraesse un attimo dandogli l'occasione
per rubarle la sfera.
Sesshomaru cercò di pensare ad altro, era schifato, ma
contraccambiò quel bacio. Kikyo allora si strinse di più a lui,
approfondendo il contatto.
Sia Sesshomaru che Inuyasha, anche se per motivi diversi, stavano
morendo dal disgusto che Kikyo provocava loro.
Il demone insidiò due dita delicatamente nella tasca
della veste della miko. Aveva trovato la sfera, cercò di rendere più
appassionato quel bacio per riuscire a prendere quel dannato oggetto. Kikyo,
notando il coinvolgimento del demone si strinse ancor di più a lui. Non
avrebbe mai immaginato che quel demone avrebbe potuto suscitare in lei quelle
emozioni, soprattutto visto che lei non provava quasi nessuna emozione.
Sesshomaru prese la sfera, e la mise immediatamente all'interno
della manica della sua veste. Dopodichè, lentamente, si staccò
dalla sacerdotessa.
"Ora devo andare" le disse freddo. In realtà
era davvero disgustato. "quando finirà questa storia la prima cosa
che farò sarà ucciderla, per tanta sfrontatezza!" pensò
il demone.
Kikyo non disse nulla, sciolse l'abbraccio e proseguì
per la sua strada.
Sesshomaru si diresse verso il luogo dove Kagome lo aspettava.
Inuyasha aveva visto tutto. Verso Kikyo provava una rabbia immensa. Perché
non se ne stava con un altro uomo e lo lasciava in pace? Ma poi vide come Sesshomaru,
nonostante il fastidio di quel bacio, recitò alla perfezione in modo
da rubarle la sfera. Non si era lasciato sfuggire nulla, e aveva capito che
l'insolito gesto di Sesshomaru era dovuto all'intenzione di rubare la sfera
a Kikyo.
"Allora Kagome aveva ragione, era con Sesshomaru perché
lui li vuole aiutare… che strano… Kagome, la mia Kagome, chissà
come sta? Kagome… amore mio… con il tuo aiuto presto tornerò
da te…" e con questi pensieri i suoi occhi si chiusero, accompagnandolo
in un sonno dal quale quasi nessuno avrebbe potuto risvegliarlo.
Sesshomaru era tornato da Kagome e gli altri, trionfante, con la sfera in mano.
Ma tutti erano curiosi di sapere com'era riuscito a rubare l'oggetto alla miko…
Raccontò la prima cosa che gli venne in mente, dopodichè
si allontanò con Kagome. Era meglio evitare di spiegarle davanti agli
altri che Inuyasha era stato sigillato.
Ma la prima cosa che lei domandò al demone, non appena
si allontanarono, fu:
"Dimmi la verità, come hai fatto a prenderle la
sfera?"
Allora Kagome non gli aveva creduto! Ma a questo ci avrebbe
pensato più tardi.
"Senti Kagome… prima di parlare di questo, devi sapere
che… Inuyasha è stato di nuovo sigillato da Kikyo"
La ragazza sbiancò, senza proferire parola per alcuni
istanti.
"Co… cosa?" la voce di Kagome era incredula.
"Hai capito bene… Kikyo, per difendersi da un attacco
di Inuyasha, l'ha colpito sigillandolo ad un albero"
"Dov'è? Devo liberarlo!" apparentemente Kagome
non era agitata, ma in realtà stava sempre peggio. Istante dopo istante
le brutte notizie su Inuyasha giungevano alle sue orecchie.
Sesshomaru le spiegò dove si trovava, ma prima che lei
se ne andasse, lui le si parò davanti tenendola ferma per le spalle.
"Ragiona! Sta diventando buio, è pieno di pericoli,
non puoi andare là da sola, soprattutto di notte"
"Allora mi accompagnerai tu, così potrai difendermi"
"Non ho nessuna intenzione di difenderti se non da un attacco
che io stesso subisco, e poi devi sapere anche che Kikyo ha protetto Inuyasha
con una barriera. Prima di andare ti conviene parlarne con il monaco"
"Almeno… in questo modo per lui il tempo si ferma,
non può migliorare ma… nemmeno peggiorare. Ora dimmi…come
hai fatto ad ingannare Kikyo?"
Sesshomaru abbassò lo sguardo. Non riusciva a sostenere
lo sguardo di Kagome mentre le raccontava una bugia.
"Ecco io… la ho ingannata, mentre era distratta le
ho rubato la sfera che teneva in tasca"
"Intendevo dire come hai fatto VERAMENTE per rubarle la
sfera"
"Te l'ho detto"
"Fai come vuoi…" rispose Kagome, lievemente
scocciata, incamminandosi in direzione degli amici.
Tornarono dagli altri, e si accamparono per la notte. Come sempre,
Sesshomaru dormiva accanto a Kagome, anche se in realtà molto spesso
il demone si limitava a riposare, non avendo una reale necessità di dormire.
Kagome si infilò nel suo sacco a pelo. Immaginava che
durante l'incontro tra Kikyo e Sesshomaru fosse successo qualcosa di spiacevole
al demone. Anche se all'apparenza sembrava stare benissimo, un occhio attento
avrebbe sicuramente notato il suo malessere, che sembrava essere un malessere
morale, piuttosto che fisico.
Kagome, mentre pensava tutto ciò, aveva tenuto lo sguardo
fisso sul demone, che a sua volta se ne era accorto.
"Che hai da guardarmi tanto?" per quanto la frase
fosse scortese a prescindere, Sesshomaru la pronunciò con un tono totalmente
privo di arroganza.
"Eh? …no, scusa, niente… stavo pensando…"
"A cosa?"
"A niente che ti riguardi!" Kagome rispose con un
sorriso, per far capire al demone che stava scherzando.
Sesshomaru le strinse la mano e lei si addormentò. Era
bello avere qualcuno vicino, in un momento così tragico per Kagome. Sesshomaru
le ridava sempre quella forza che cercava di venirle a mancare in alcuni momenti…
Senza il suo appoggio sarebbe sicuramente caduta in depressione.
Allora? Forse un bacio, seppur finto, tra Kikyo e Sesshomaru può farvi
rabbrividire, ma mi sono divertita troppo a scriverlo, soprattutto a descrivere
il disgusto del demone! Commentate, a presto - spero - un bacio.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** La barriera e il sigillo ***
Ciao! Dico immediatamente
che il bacio che Kikyo ha dato a Sesshomaru x me è stato inevitabile
perchè non sapevo proprio come impostare una battaglia tra i due, allora
ho cercato un modo alternativo x fargli prendere la sfera... Anch'io ho pensato
"che schifo", però è stato divertente decrivere il disgusto
di Sesshomaru...
Ringraziamenti: shirin, Makino, rubin89, kagome0090, Elychan,
mewrobby, Natsu Yuki, kiba91, Lila, Ayako e Neera. Grazie per i commenti, sono
sempre graditissimi ma posso dire che i commenti che avete postato fin ora per
questa fanfic mi sono serviti molto... capirete il perchè in fondo, dopo
il capitolo! Ora leggete, che il prossimo è l'ultimo!
Capitolo
10 - La barriera e il sigillo
L'alba era giunta,
i tiepidi raggi del sole illuminarono il viso di Kagome, avvolgendola in un
caldo tepore e svegliandola dolcemente. Due luminosi occhi ambrati la stavano
guardando con apparente indifferenza, ma lei in quello sguardo sapeva leggervi
un velo di dolcezza. Sesshomaru le teneva ancora la mano, istintivamente la
ragazza guardò le loro mani intrecciate, per poi tornare a guardare il
demone. Lui si scansò velocemente, con estrema freddezza ed indifferenza,
lasciando la mano di Kagome ed intimandole di alzarsi, con un tono che sembrava
non ammettere repliche. Gli occhi del demone erano tornati ad essere freddi
ed impassibili.
Poco dopo si svegliarono
anche gli altri, che in men che non si dica erano pronti per partire.
Tutti erano pronti,
tranne uno…
"Sesshomaru,
muoviti, dobbiamo andare" disse Kagome che, senza accorgersene, aveva usato
il tono che usava solitamente con Inuyasha quando faceva il bambino capriccioso.
"Andate voi"
rispose più freddo che mai il demone.
I raggi del sole
gli sfioravano appena lo splendido viso, illuminandogli gli occhi che ora assumevano
le più svariate tinte dell'ambra e dell'oro. Ma neanche quelle sfumature
calde gli davano un'aria meno gelida.
Kagome lo guardò
con un'espressione lievemente arrabbiata.
"Muoviti!
Sai benissimo che tu sei importantissimo per la riuscita di tutta questa storia!"
"Non ci penso
neanche. Perché dovrei aiutare degli stupidi umani ed un lurido mezzo
demone?"
Sango e Miroku
si intesero con uno sguardo, allontanandosi in groppa a Kirara, che ospitava
il vecchio Miyoga e Shippo.
Kagome osservò
un momento i due amici, e per un attimo si chiese per quale motivo si erano
allontanati. Principalmente dava due spiegazioni a quel comportamento: o avevano
frainteso tutta la situazione tra lei e Sesshomaru, o avevano capito che Sesshomaru
si sbloccava un po' solo con lei e Rin, e nessun altro intorno. Sperava tanto
che avessero voluto allontanarsi coscienti della seconda ipotesi.
"Dai, muoviti!"
"No"
"Vieni!"
"…"
Sesshomaru non rispose. Non l'aveva guardata ancora una volta in faccia, dopo
averle lasciato la mano al suo risveglio.
Kagome cercò
di utilizzare un'altra strategia, gli si avvicinò e si mise a sedere
accanto a lui. Poi, con voce dolce, cominciò a parlare.
"Sesshomaru,
dimmi… cos'è che ti turba?"
"…"
ancora nessuna risposta da parte del demone.
Kagome provò
a pensare a quale motivo potesse renderlo così scontroso e assente, ma
non le venne in mente nulla. Doveva cercare di farselo spiegare da lui stesso.
"Ti prego…
dimmi cos'hai… parlando potresti sfogarti… e io ti ascolto…
e chissà che non possa aiutarti…"
"…"
ancora niente. Kagome allora provò a chiedergli l'unica cosa che le venne
in mente e che, poco tempo prima, aveva fatto rabbuiare Sesshomaru.
"Non è
che… tutta questa storia ti ha fatto capire che anche tu puoi provare
dei sentimenti?" Kagome immaginava che il solo fatto di cercare di aiutare
il fratello gli avesse fatto capire che verso Inuyasha non provava l'odio che
voleva far credere, ma piuttosto pensava che volesse bene, in fondo al suo cuore,
al fratello.
Gli occhi di Sesshomaru
per un istante si colorarono di un rosso intenso, e con la mano spinse Kagome
indietro. Non le fece male, fisicamente, ma la fece spaventare davvero molto.
Accompagnò il gesto con fredde parole:
"VAI VIA!
TI ODIO, COME ODIO TUTTI GLI ALTRI, E SOPRATTUTTO INUYASHA! VAI VIA E NON FARTI
PIÙ VEDERE DA ME!" non le aveva urlate, le aveva dette a voce leggermente
più alta, ma estremamente tagliente.
Kagome, che era
stata allontanata dal gesto del demone, era terrorizzata. Sesshomaru arrabbiato,
con occhi rossi e artigli sfoderati, non poteva far altro che incuterle timore.
Dallo spavento poche piccole lacrime le inumidirono gli occhi, non scesero nemmeno,
ma bastarono per far sentirne a Sesshomaru l'acre odore.
Gli occhi del demone
tornarono color dell'ambra, e si voltarono immediatamente verso Kagome, che
aveva gli occhi appena lucidi. Il suo olfatto gli aveva chiaramente fatto capire
che la ragazza stava piangendo, anche se in modo molto lieve e non evidente.
Sesshomaru si voltò
a guardare Kagome, senza dire nulla, ma nel suo sguardo la ragazza potè
notare una luce lievemente diversa da quella che aveva poco prima.
Il demone si alzò,
voltando le spalle a Kagome fece qualche passo, poi si fermò. Con la
coda dell'occhio guardò appena la ragazza.
"Andiamo"
le disse. Dopodichè lui si incamminò, senza controllare che Kagome
lo seguisse.
Ma la ragazza lo
stava seguendo.
Durante il breve viaggio Kagome e Sesshomaru non solo rimasero in silenzio,
ma non si guardarono nemmeno una volta. La ragazza continuava a pensare a tutto
quello che era successo.
"Si sarà
svegliato con la luna storta…" pensava.
Ma durante la notte,
lei si era svegliata un paio di volte. Ed entrambe le volte aveva visto il demone,
sveglio, con lo sguardo fisso verso la luna e le dita intrecciate con le sue.
Sembrava stesse pensando… chissà, forse rifletteva. Ma su cosa?
A Kagome venne
il serio dubbio che il cuore di Sesshomaru si stesse leggermente scaldando,
perché lei sapeva che in fondo provava anche lui dei sentimenti umani
verso Inuyasha. Era pur sempre suo fratello.
Avrebbe potuto
ucciderlo infinite volte e non l'aveva mai fatto. Un motivo c'era, e probabilmente
era quello… solo che prima lui non se ne rendeva conto, o forse non voleva
ammetterlo a sé stesso, ma ora… probabilmente era troppo evidente,
non poteva più negarlo, almeno al suo cuore. E anche il comportamento
apprensivo ed attento che aveva quotidianamente con Rin, agli occhi di Kagome,
era una manifestazione di affetto.
Sesshomaru ad un
tratto si fermò. Kagome, distratta com'era da queste riflessioni, non
se ne accorse ed andò a sbattergli contro. Lui non reagì, ma si
voltò verso di lei. Ora la stava guardando.
"Kagome…
Se proprio vuoi sapere com'è andata ieri… Kikyo mi ha baciato.
È stato orrendo, terrificante, davvero. Ma ho dovuto far finta di corrispondere
per potermi avvicinare a lei e prenderle la sfera. Stai meglio ora che lo sai?"
la sua voce era freddissima, quasi più del solito, ma allo stesso tempo
sembrava… triste. E Kagome lo capiva sempre meno.
La ragazza subito
non disse nulla, poi, dopo qualche interminabile attimo di silenzio, con lo
sguardo a terra, sussurrò appena "grazie".
Sesshomaru le posò
un dito sotto il mento e le sollevò il viso, fino ad arrivare a guardarla
negli occhi.
"Oltre quelle
siepi, c'è Inuyasha. Il monaco e la sterminatrice sono già là,
sento i loro odori, sei pronta?" ora la voce di Sesshomaru aveva quasi
una parvenza di dolcezza fraterna. Lievissima, ma Kagome la colse.
La ragazza annuì
col capo, seguendo poi il demone che le faceva strada in mezzo alle piante.
Quel giorno Kagome
non capiva davvero niente. Sesshomaru era stranissimo. In alcuni momenti era
più terribile di come lo aveva sempre visto, ed in altri era il Sesshomaru
che aveva imparato a conoscere, quello che lui stesso voleva a tutti i costi
celare dietro uno spessissimo strato di ghiaccio.
Oltrepassata l'ultima
fila di piante, Kagome si trovò in un piccolo prato, circondato quasi
interamente da alberi. Su uno di questi, protetto da una barriera, giaceva Inuyasha,
sigillato da una freccia della sacerdotessa che un tempo amava.
"È
tutto come quella volta…" pensò Kagome. Le due sostanziali
differenze erano che innanzitutto quella volta Inuyasha non era protetto da
alcuna barriera, seconda cosa, quella volta lei era sola. Invece ora con lei
c'erano Sango, Miroku, Kirara, Miyoga, Shippo e Sesshomaru.
La ragazza si avvicinò
ad Inuyasha, lo guardò. Quant'era bello! Esattamente come la volta precedente,
sembrava avvolto da un piacevole sonno, aveva un viso dolcissimo. Ricordò
la prima volta che lo vide, quando gli accarezzò le orecchie… era
commossa al punto che sentiva gli occhi pungere, ma rimandò indietro
le lacrime. Sesshomaru se ne sarebbe accorto.
"Divina Kagome,
ce la fate a infrangere la barriera?" chiese Miroku.
"Non da sola,
ho bisogno del tuo sostegno" rispose lei.
Lui allora le si
avvicinò, ed insieme andarono molto vicino alla barriera. Dopodichè
si concentrarono profondamente, per poi posare entrambi la mano su di essa.
Vennero respinti
lontano, con la mano bruciata. Sesshomaru guardò Kagome, mentre Sango
era accorsa da Miroku.
"Niente da
fare" disse Kagome, come in risposta, al demone.
Poi la ragazza
fissò per un momento il fianco sinistro del demone. Lui se ne accorse,
ma non disse nulla. Lei si avvicinò moltissimo, lui continuava a guardarla.
Pose infine una mano su una delle due spade che Sesshomaru aveva al fianco.
"Questa…
questa è Tenseiga, non è vero?" chiese timidamente lei.
"Si, perché?"
"Vorrei…
vorrei provare ad infrangere la barriera con questa. Del resto ha un potere
pari a quello di Tessaiga, seppur opposto"
"Prendila
pure, tanto è una spada inutile"
Kagome prese la
spada, e mentre la sfilava dal fodero sussurrò a Sesshomaru:
"Sai anche
tu che non è così, se fosse una spada inutile sia io che Rin saremmo
morte… e forse anche altre persone…"
Sesshomaru non
disse nulla, ed osservò la ragazza dirigersi verso Inuyasha con Tenseiga
in mano. Non la sapeva nemmeno impugnare correttamente!
Quel che conta
è che la brandì con tutta la sua forza contro la barriera, sprigionando,
nel punto di contatto, un'abbagliante luce azzurra.
Quando svanì
la luce, apparentemente non era cambiato nulla. La barriera era sempre lì,
tale e quale.
Tutti erano un
po' perplessi, tutti tranne il monaco.
"Divina Kagome,
ora la barriera è cambiata, la posso tranquillamente infrangere"
"Bene Miroku"
Così il
monaco eliminò la barriera mediante l'uso dei suoi sigilli. Kagome porse
Tenseiga al legittimo proprietario, quindi si avvicinò ad Inuyasha.
Proprio come aveva
fatto la volta precedente, Kagome impugnò la freccia che sigillava il
mezzo demone. Da essa brillò una luce rosea, e poi la freccia stessa
svanì nel nulla.
Inuyasha era libero
dal sigillo. Scivolò lungo il tronco dell'albero, Kagome lo stringeva
tra le braccia. Il mezzo demone, lentamente, aprì gli occhi, andando
ad incrociare quelli della sua amata Kagome.
"Kagome…"
la sua voce era flebile.
"Inuyasha…"
"Kagome, che
è successo?"
"Kikyo…
ti ha sigillato di nuovo all'albero"
Il viso di Inuyasha
improvvisamente si fece scuro, e i suoi occhi cominciarono a tingersi di rosso.
"Kagome, scappa!"
urlavano Miroku e Sango
"È
pericoloso, allontanati da lui, si sta trasformando!"
"State tranquilli,
lui è sempre Inuyasha, e io lo amo, qualsiasi sia il suo aspetto"
Sesshomaru fiutò
il pericolo, ed in un balzo si precipitò davanti alla ragazza per poi
allontanarla appena in tempo per evitare che gli artigli del mezzo demone la
ferissero.
"Inuyasha,
no! ti prego, torna in te!" Kagome urlava. Erano passati appena tre giorni,
ma era sfinita. Quella faccenda la stava distruggendo.
"Kikyo…
io voglio Kikyo! Dov'è? Voglio vedere scorrere il suo sangue!" Disse
Inuyasha, con voce demoniaca.
"Mi spiace
deluderti, ma Kikyo è solo un corpo fatto di terra e cenere, dal suo
corpo non esce sangue" disse Sesshomaru con tono di scherno, avvicinandosi
al fratello.
Il mezzo demone
senza pensarci sopra ingaggiò una terribile lotta con Sesshomaru. Sesshomaru
dovette ricorrere all'uso di Tokijin, mentre ad Inuyasha bastavano gli artigli
per combattere… e sembrava quasi essere in vantaggio.
Sango e Miroku
rimasero esterrefatti dalla forza di Inuyasha. Non era mai stato così.
Gli occhi di Sesshomaru si dipinsero di rosso, ed ecco che il demone riusciva
ad eguagliare e forse a sovrastare, seppur lievemente, la forza del fratello.
Inuyasha ora era
fermo, aveva sempre il suo aspetto demoniaco, ma sembrava più tranquillo.
Kagome corse verso
Sesshomaru, che le intimò subito di allontanarsi. Era pericoloso stare
nel bel mezzo di un campo di battaglia, dove uno dei combattenti era una bestia
assetata di sangue che non guardava in faccia nessuno. Ma lei non seguì
i suoi consigli e rimase lì, davanti a lui.
"Sesshomaru,
dammi la sfera"
"Non ora,
deve essere cosciente, altrimenti non acconsentirebbe mai"
"Vale la pena
di provare, dammi la sfera"
"No"
Kagome mise una
mano in tasca al demone e prese la sfera. Sesshomaru in quel momento l'avrebbe
aggredita, ma la ragione lo fermò: se l'avesse aggredita, non solo l'avrebbe
esposta maggiormente al rischio di un attacco di Inuyasha, ma se Inuyasha si
fosse reso conto che il fratello aveva aggredito Kagome, probabilmente avrebbe
lottato con lui fino allo stremo delle forze.
La ragazza andò
lentamente verso Inuyasha, con la sfera in mano. Il mezzo demone la fissava,
sembrava estasiato dalla sua visione, ma riuscì solo a dire poche parole.
"Kagome, no,
vai via, allontanati da me!"
Lei non lo ascoltò,
fece ancora qualche passo verso di lui. Inuyasha con un balzo le si parò
davanti. Ora sembrava di nuovo una belva assetata di sangue. La strinse forte
per le spalle, Kagome, anche se dentro di sé temeva il peggio, davanti
a lei vedeva sempre e solo Inuyasha, non aveva paura.
"Inuyasha…
tu… devi colpire questa sfera… con Tessaiga… per rompere la
barriera che la protegge" la voce di Kagome tremava leggermente.
"Sangue…
voglio… del sangue!" Furono le uniche parole che pronunciò
il mezzo demone. Inuyasha strinse di più la presa su Kagome, che non
trattenne un lamento. Sesshomaru accorse, riuscì a liberare la ragazza
e continuò la battaglia iniziata in precedenza.
Sango si avvicinò
a Kagome, mettendole una mano sulla spalla.
"Kagome, è
troppo pericoloso… solo Sesshomaru al momento è in grado di pareggiarlo…
Inuyasha… ha quasi perso del tutto la ragione…"
"O forse…"
disse Kagome, con voce rotta "L'ha già persa del tutto…"
L'abbraccio di
Sango si fece più stretto, anche se non poteva farla stare meglio, la
rincuorò il fatto di avere accanto persone così belle e care.
Inuyasha continuava
a dire solo e soltanto che voleva del sangue, finchè Sesshomaru fece
un passo falso e si ritrovò con le spalle attaccate ad un albero, Inuyasha
lo teneva per il collo con una mano, e con l'altra stava per trafiggerlo con
i lunghi artigli.
Kagome si sciolse
dall'abbraccio di Sango e corse in mezzo ai due, sempre con la sfera in mano.
"Sangue!"
urlava Inuyasha.
"Se vuoi del
sangue, prendi il mio! Ma devi promettermi che dopo avermi uccisa, infrangerai
la barriera che protegge questa sfera" Kagome urlava ormai disperata.
Inuyasha la guardava
con quegli occhi rossi, vuoti, come quelli di una belva impazzita, mentre Sesshomaru
continuava ad urlare a Kagome di allontanarsi.
Allora, che ne
dite? Il prossimo sarà l'ultimo, sigh... però sto già scrivendo
il seguito... non assicuro ancora niente, ma sono partita bene... non lo pubblicherò
finchè non lo avrò terminato, non voglio rischiare di pubblicare
qualcosa di incompleto... comunque il seguito accontenterà un po' tutti,
non dico altro... l'ho voluto fare in base ai commenti ricevuti su Manganet
e su Efp... quindi i vostri commenti mi hanno aiutata e mi stanno aiutando a
creare qualcosa di nuovo, GRAZIE!!!!! Bacioni. |
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** ...Amore...? ***
Ciao! Scusate per l'ennesima
volta il ritardo, ma i casini mi si accumulano... ora la mia collega si è
licenziata e io mi ritrovo a dover fare il doppio del lavoro di prima! Beh,
ma passiamo ad altro...
Siamo all'ultimo capitolo! Sigh... mi dispiace un po'... ma ho già scritto
i primi quattro capitoli del sequel e sto scrivendo il quinto... è anche
per questo che posto in ritardo... ora passiamo ai ringraziamenti: Shirin, Lila,
kagome0090, Makino, Lorimhar, Elychan, raska81, rubin89, kiky85, AngelMoon,
fede_chan 90, Natsu Yuki, ambri, kagome-chan, Neera e nihal per aver commentato
e per le varie minacce di morte... fosse per me avrei postato prima, ma troppi
casini uno dietro l'altro... un grazie enorme va anche a tutti i lettori...
ora leggetevi sto finale...
Capitolo
11 - ...Amore...?
"Se vuoi del sangue,
prendi il mio! Ma devi promettere che dopo avermi uccisa, infrangerai la barriera
che protegge questa sfera" Kagome urlava ormai disperata.
Inuyasha la guardava con
quegli occhi rossi, vuoti, come quelli di una belva impazzita, mentre Sesshomaru
continuava ad urlarle di allontanarsi.
Inuyasha fissava la ragazza,
e lentamente la presa su Sesshomaru si faceva meno salda. Il mezzo demone lasciò
definitivamente Sesshomaru, facendolo cadere a terra, e sguainò Tessaiga.
Kagome temeva che Inuyasha
potesse colpire lei, ma sperò che le sue parole fossero servite a qualcosa.
Quindi, tese la sfera, che teneva tra le mani, ad Inuyasha.
La lama di Tessaiga era
ormai divenuta rossa, ed in un colpo Inuyasha infranse la barriera. Kagome gli
sorrise, e gli sussurrò "Ti amo, Inuyasha".
Poi si allontanò,
fino a raggiungere Sesshomaru che nel frattempo si era trascinato lontano da
lì.
"Ora tocca a te"
disse Kagome, guardando fiduciosa Sesshomaru.
Il demone prese Tenseiga
e, dopo aver fatto appoggiare a terra la sfera, la colpì. Essa si frantumò
in mille pezzi, facendone fuoriuscire quella luce bianca che conteneva, che
andò ad avvolgere Inuyasha.
Il mezzo demone era totalmente
coperto dalla luce abbagliante. Quando questa piano piano svanì Inuyasha
aveva nuovamente il suo normale aspetto di mezzo demone.
Kagome gli corse incontro,
abbracciandolo.
"Inuyasha!" urlò,
versando lacrime di gioia.
"Sono tornato, piccola
mia. Grazie per avermi aiutato"
I due si baciarono a lungo.
Sesshomaru li osservava. Sembravano felici, gli occhi di Kagome avevano finalmente
ritrovato la luce che avevano perso nei tre giorni precedenti. Ma il demone,
al contrario, ora aveva gli occhi più spenti di prima, se ne accorse
subito Sango, che però non disse nulla.
Tutti sembravano essere
felici, quando una voce richiamò la loro attenzione.
"Sesshomaru, tu mi
hai rubato la sfera che contiene il cuore di Inuyasha!"
Tutti si voltarono, e videro
Kikyo.
"Vorrai dire che CONTENEVA,
dannata!" Inuyasha, pronunciando queste parole, si era avventato contro
di lei, con Tessaiga sguainata, ma la sacerdotessa non venne nemmeno scalfita
dal taglio nel vento.
"Inuyasha… vedo
che vi siete dati da fare subito, eh? Ma tu, Sesshomaru, non detestavi Inuyasha?
E non detestavi gli umani?" chiese Kikyo con voce pungente.
Sesshomaru la guardò
con lo sguardo più gelido che avesse mai potuto avere.
"Se c'è qualcuno
che detesto, quella sei tu!" e le si avventò addosso con Tokijin.
Ma anche questa volta, la sacerdotessa non venne scalfita.
Sango allora provò
a colpirla con il suo Hiraikotsu, ma non le fece nulla, e nemmeno Kagome riuscì
a colpirla. La sua freccia si polverizzò non appena venne in contatto
con la sacerdotessa.
Miroku allora si avvicinò
a Sesshomaru.
"Nobile Sesshomaru,
forse solo voi potete farla tornare da dove è venuta, ossia nel regno
dei morti. Forse Tenseiga, che ridona la vita a chi è appena morto ingiustamente,
può anche toglierla a chi la ha riavuta ingiustamente…"
"Dici monaco?"
"Può darsi.
Non lo so, ma in un caso, la facciamo fuori. Se invece dovessimo riportarla
in vita, a quel punto la potremmo uccidere come potremmo uccidere qualsiasi
altro essere umano"
Sesshomaru non rispose,
e in meno di un secondo colpì Kikyo con Tenseiga. Il corpo della miko
venne illuminato di una luce bianca, luce che in parte andò a trasferirsi
nel corpo di Kagome, e in parte si disperse nel cielo.
La parte dell'anima di Kagome
che risiedeva in Kikyo tornò al corpo originale.
L'immagine di Kikyo divenne
lentamente trasparente, fino a svanire nel nulla, lasciando a terra solo le
sue ceneri e la terra che formavano il loro corpo, avvolte dalle vesti che indossava.
In quell'istante, si udì una lontana voce:
"Inuyasha, ricorda,
non smetterò mai di amarti, un giorno sarai di nuovo mio!"
Kikyo, finalmente, aveva
avuto quel che le spettava. Non la morte, quella l'aveva già avuto cinquanta
anni prima, ma dopo tanto tempo, aveva avuto la pace eterna. Almeno questo fu
il pensiero comune di tutti.
Kagome guardò Inuyasha,
non sapeva come avrebbe reagito alla scomparsa di Kikyo. Lui era serio, molto
serio, e teneva lo sguardo fisso sulle ceneri della defunta sacerdotessa.
Kagome, accanto a lui, accortasi
di questo abbassò la testa, in fondo pensava che Inuyasha stesse soffrendo
moltissimo. Ma il mezzo demone, notato il comportamento di Kagome, le cinse
la vita con un braccio, senza distogliere lo sguardo dalle ceneri.
"Lo so, Kikyo, neanche
ora ti sei data pace. Ma tu sei morta, io sono vivo. E io non smetterò
mai di amare Kagome, colei che mi ha restituito la vita che tu stessa hai cercato
di togliermi più volte. Addio" disse poi, lui, quasi più
a sé stesso che alla miko.
Inuyasha abbracciò
Kagome e la baciò con infinita dolcezza.
Sesshomaru li osservava.
Sango aveva notato il modo nel quale il demone osservava la coppia, e credeva
di aver capito il motivo di quegli strani sguardi.
Miroku si avvicinò
alla sterminatrice, e le cinse le spalle.
"Finalmente è
tutto davvero finito, eh, mia dolce Sango?"
"Già…"
Sango si aspettava una mano "fuori posto" del monaco, invece no, nulla.
Quel momento per lei fu uno dei più belli della vita.
I due giovani andarono a
sedersi all'ombra di un albero, un po' lontani dal resto del gruppo. Ed osservavano
la scena tra Inuyasha, Kagome e Sesshomaru, aspettando il momento più
scioccante della loro vita.
Inuyasha si sciolse dall'abbraccio
di Kagome. Con passo lento, ma sicuro, si avvicinò a Sesshomaru.
I due fratelli rimasero
interminabili attimi a guardarsi negli occhi, senza proferire parola. Dentro
di loro avrebbero voluto dire milioni di cose, ma l'orgoglio impediva ad entrambi
di parlare, riuscirono solo a dire poche cose, semplici, ma dette con il cuore.
"Sesshomaru…
grazie. Senza di te sarei morto" disse Inuyasha, porgendo la mano al fratello.
Kagome si era allontanata,
permettendo così ai due di parlare senza essere ascoltati da altri.
Sesshomaru strinse la mano
del fratello.
"La prossima volta
che combini qualche casino, te lo risolvi da solo" disse poi il demone,
freddo come sempre, ma allo stesso tempo quasi in modo… fraterno.
Poi Sesshomaru diede un'occhiata
a Kagome, un'occhiata terribilmente malinconica. Tornò a posare lo sguardo
su Inuyasha, per poi riprendere parola.
"Capisco perché
ti sei innamorato di lei… la farai stare benissimo, ne sono certo…
buona fortuna. Forse, un giorno, ci rincontreremo"
Il demone lasciò
la stretta del fratello, si voltò e si incamminò verso il bosco,
per raggiungere la caverna dove aveva lasciato Rin con Jaken.
Inuyasha si avvicinò
a Kagome e le sussurrò qualcosa, la ragazza annuì e lanciò
al mezzo demone uno sguardo pieno di ammirazione.
Sesshomaru si era già
allontanato parecchio, ma una voce lo richiamò, facendolo fermare, ma
non si voltò.
"Aspetta, Sesshomaru!"
Sapeva bene di chi era quella
voce. Subito non voleva arrestare il suo cammino, ma il solo pensiero di non
considerare il suo richiamo gli faceva male.
Dei passi dietro di lui,
che gli si fermarono vicini. Si voltò verso Kagome, che aveva la sfera
degli Shikon in mano. Era quasi completa, mancava solo un piccolo frammento.
"Sesshomaru…
innanzitutto grazie… io… so che la sfera degli Shikon non ti è
mai interessata, ma anche se incompleta, voglio vedere se può servire
ad aiutare te…"
Kagome chiuse gli occhi,
Sesshomaru non capiva a cosa si riferisse la ragazza. Teneva la sfera tra le
mani, quasi come se fosse in preghiera, e sembrava molto concentrata. Dal suo
corpo scaturì una luce rosa che avvolse entrambi.
Sesshomaru si sentiva la
parte sinistra del suo corpo paralizzata. Quando la luce si affievolì,
Kagome aprì gli occhi, ed urlò:
"Ha funzionato!"
con un tale entusiasmo da richiamare ulteriormente l'attenzione dei presenti.
Sesshomaru si guardò il suo braccio sinistro: era come era sempre stato,
prima che Inuyasha glielo amputasse. Kagome aveva espresso il desiderio di far
tornare come prima il braccio del demone.
Sesshomaru le sussurrò
un "grazie" che udì a stento, poi si voltò e se ne andò
veloce. Ma mentre si voltava, Kagome vide che il demone aveva gli occhi lievemente
lucidi, che fosse addirittura commosso dal "regalo" che gli avevano
fatto Kagome ed Inuyasha? Sembrava quasi impossibile…
Il demone tornò nella caverna, Rin gli corse incontro, e notò
subito il braccio sinistro di Sesshomaru. Lui, come spiegazione, disse soltanto:
"Il regalo di un'amica"
Poi andò appena fuori,
osservando l'acqua del ruscello che scorreva, sedendosi su un masso, sotto il
sole, e si mise a riflettere…
"Kagome… una
ragazza magnifica, bella, coraggiosa, dolce, gentile, altruista, sensibile,
ma anche determinata… una donna davvero unica. Sei tu, Kagome, che mi
hai fatto capire cosa era giusto fare e cosa era sbagliato, e devo solo ringraziare
mio padre, per avermi spinto, seppur controvoglia, ad aiutare Inuyasha e quindi
a passare del tempo con te.
[…]
Ma voi… lo sapevate,
padre? Sapevate già tutto quello che sarebbe successo? Con lei io ho
capito cosa significa realmente provare dei sentimenti. Ho capito grazie a lei
che in fondo volevo bene ad Inuyasha. È vero, io non l'ho mai voluto
uccidere, anche se più volte ne ho avuta l'occasione. Come del resto
lui ha fatto con me, quando ha appreso la tecnica del taglio nel vento. Avrebbe
potuto uccidermi in un solo colpo, invece mi ha solo ferito, anche se in modo
piuttosto profondo, mi ha solamente ferito. Ed in fondo lo ringrazio anche di
questo, altrimenti non avrei mai conosciuto Rin, ed ora lei sarebbe morta.
Padre… io ancora però
non capisco con esattezza cosa volevate comunicarmi, inducendomi ad affrontare
questa situazione. In soli tre giorni io sono radicalmente cambiato, lo sento,
dentro di me. I sentimenti non li esternerò mai, è roba da deboli,
da umani, ma dentro di me li provo, ne sono cosciente e felice, in un certo
senso. E questo è solo merito di Kagome.
Lei… lei… è…
particolare. È dolce e gentile con tutti, ed a volte, in questi giorni,
quando il mio comportamento non le andava bene, non si faceva problemi a trattarmi
con durezza. Però aveva ragione, io stamattina sono stato davvero insopportabile.
Ma mi sono comportato così solo perché ero profondamente umiliato
e schifato da quel bacio che ho dovuto dare a Kikyo, perché sapevo che
Kagome aveva capito che avevo agito diversamente per ottenere la sfera, rispetto
a quello che avevo detto, e quindi temevo di doverle dire la verità…
e poi… solo stamattina ho guardato in faccia la realtà: durante
quel bacio io ho immaginato di baciare Kagome, solo in quel modo ho sopportato
quel che stava succedendo.
Avete capito bene, padre.
Ma ora ditemi: voi sapevate già tutto quel che mi sarebbe successo? Perché…
se lo sapevate… perché mi avete indotto ad affrontare una simile
situazione? Perché mi avete indotto a passare tre giorni con la donna
di mio fratello, una donna per la quale ora sto soffrendo terribilmente, una
donna che non avrei mai potuto avere, e per la quale ora sto soffrendo pene
d'amore?"
Una solitaria lacrima scese
da uno dei bellissimi occhi di Sesshomaru. Avete capito bene: Sesshomaru, grazie
a Kagome, aveva imparato ad amare, a voler bene, ed anche a soffrire. In realtà
tutto ciò lui già lo sapeva fare, ma lo nascondeva persino a sé
stesso.
"Kagome, tu…
mi hai fatto il regalo più bello al mondo. Mi hai fatto capire cosa vuol
dire provare dei sentimenti, amare, voler bene, soffrire… e grazie alla
tua bontà d'animo, che hai trasmesso anche a Inuyasha, mi hai ridato
quel braccio che per tanto tempo mi è mancato… mai come in questo
momento ho desiderato averti qui, e poterti stringere, finalmente, tra le braccia.
Ma questo non è possibile, perché tu non mi ami, tu… tu
sei e sarai sempre la donna di mio fratello".
Fine
E' finita... quasi quasi non postavo per non farla finire (scherzo). Bene, spero
di tornare presto con il sequel, nel frattempo vi abbraccio tutti forte forte...
grazie a tutti quelli che hanno commentato e a quelli che hanno semplicemente
letto... spero di tornare al più presto, io mi impegno... ciao! Grazie
davvero... |
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=56696
|