Dall'altra parte del mondo

di FedeSpuffy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


prologo

Dall'altra parte del mondo


PROLOGO

In un edificio di Manatthan tre uomini erano comodamente seduti in una stanza buia difronte ad un proiettore che in quel momento mandava le immagini di un uomo.
Uno dei tre parlò - Capo, chi è quello? -
Dall'interfono posto nella stanza una voce cammuffata rispose - Questo, ragazzi, è Ryo Saeba, 30 anni, originario di Tokyo, ma ora vive a New York e lavora per l'FBI - in quel momento l'immagine cambiò mostrando il volto sorridente di una giovane ragazza dai capelli castani e gli occhi nocciola - Questa invece è Kaori Makimura, 24 anni anche lei originaria di Tokyo ma si è trasferita Boston e lavora per l'FBI - .
Finita la descrizione dei soggetti il proiettore si spense e le luci si accesero.
- Il vostro compito è quello di ucciderli - i tre uomini si guardarono - Possiamo saperne il motivo capo? - chiese uno di loro.
La voce all'interfono si zittì per qualche attimo, come se stesse pensando se rivelargli altre informazioni oppure no. Dopo pochi secondi: - Come penso voi abbiate già capito la Makimura è la sorella di Hideyuki Makimura che faceva parte della polizia di Tokyo e che, quando noi, Unione Teope, l'abbiamo ucciso, insieme a Ryo Saeba era City Hunter. Ora, tutti e due i soggetti si sono trasferiti in America perchè dopo aver intralciato i nostri piani a Tokyo vogliono fermarci anche qui. La Makimura, secondo i nostri informatori, è venuta qui senza dire nulla a Saeba quindi è un obbiettivo abbastanza semplice. Quello più pericoloso naturalmente è lui, ma io mi fido di voi e so che farete un buon lavoro - detto ciò la counicazione si chiuse.
- Ok ragazzi, mettiamoci al lavoro - disse uno dei killer -Va bene, io direi di iniziare con la donna - e così si avviarono verso il loro obbiettivo.

Nel frattempo a Boston la donna in questione fù convocata dal suo superiore.
- Capo mi ha fatta chiamare? - l'uomo si chiamava Hayato Ijuin, conosciuto anche come Umibozu, capo del dipartimento antidroga dell'FBI di Boston.
- Si Makimura. Ho saputo che hai intenzione di chiedere il trasferimento a New York, è vero? -
Kaori divenne rossa  - Bhe, non ero ancora sicura signore, è per questo che non le ho detto nulla - poi in un moto di ribellione aggiunse - Però Umibozu, potrebbe dire a sua moglie di non spifferarle le mie confidenze? - e, vedendo il testone del suo capo diventare rosso, rise.
- Guarda Kaori che Miki mi ha detto tutto solo perchè io le ho detto che ho intenzione di mandare una mia squadra a New York - 
- Come mai? - chiese la donna alquanto stupita.
- Il capo dell'antidroga a New York mi ha chiesto una mano e tu dovresti sapere bene il motivo - disse serissimo.
Kaori cambiò dicolpo espressione - L'unione Teope?! - disse speranzosa.
- Esatto e, bhe , io tra le persone che vorrei mandare ho fatto anche il tuo nome -
- Grazie Umi, non sai quanto è importante per me questo incarico -
- Si che lo so, ma sappi che con te lavorerà anche Ryo -
A quella scoperta Kaori sbiancò - Che cosa? -
- Non fare tanto la stupita, lo sai che lui lavora per l'FBI di New York -
- Si che lo so ma lui lavora per il reparto terrorismo, che centra con l'antidroga? -
- Hanno richiesto l'aiuto anche del suo reparto -
- Dannazione Umi, quello se sa che sono qui uccide prima me e poi Saeko - disse un pò spaventata. Infatti dopo la morte del fratello, risalente a 4 anni prima, lei e Ryo, insieme a Saeko, erano riusciti a bloccare l'espansione dell'Unione in Giappone, ma per impedire che ciò ricapitasse Ryo voleva eliminare l'organizzazione dalla radice e per questo, grazie all'amica polizziotta era riuscito a entrare nell'FBI con delle referenze false. Quando l'anno prima Ryo aveva deciso ciò Kaori ci era rimasta malissimo, perchè lui aveva subito messo in chiaro che lei sarebbe dovuta rimanere a Tokyo, e per evitare che la seguisse aveva chiesto a Saeko di tenerla d'occhio e in più l'aveva obbligata, almeno una volta al mese a scrivergli una lettera e a spedirgliela così che fosse sicuro che lei si trovasse ancora in giappone. Grazie a Saeko però lei, una paio di mesi dopo che Ryo era partito, riuscì a farsi assumere dall'FBI di Boston in modo che Ryo non ne sapesse nulla, e per quanto riguardava le lettere lei le scriveva, le mandava a Saeko e poi lei le rispediva a Ryo. Kaori fu distolta dai suoi pensieri dal sonoro richiamo del suo capo.
- Makimura, ma mi stai ascoltando? -
- Scusami capo ero sovrappensiero -
- Ma veramente pensavi che saresti riuscita a nascondere a Ryo che sei scappata da Tokyo - Umi sapeva tutto, poichè, non solo conosceva Ryo da tempo immemore, ancora prima che lui venisse in giappone,  ma Miki, sua moglie, aveva stretto una fortissima amicizia con Kaori che si era confidata con i due.
- Sinceramente no, però non pensavo che sarebbe successo così presto, non sono preparata, e poi se ci incontriamo durante una riunione di lavoro lui è capace di farmi una scenata e di farmi toranre a Tokyo -
- A questo ho già pensato io -
- E come? -
- Il tuo nuovo incarico inizia fra due settimane, così ho deciso che da oggi iniziano le tue ferie, in modo che avrai il tempo di leggere tutti i fascicoli sull'incarico e potrai andare a New York qualche giorno prima e parlare con Ryo. -
Kaori rimase sorpresa - Ehi, hai proprio programmato tutto, non me l'aspettavo, bravo -
- Bhe, in realtà ..... - e qui fece un colpo di tosse - ... questa è stata un'idea di Miki -
- Ah, mi sembrava strano - e così dicendo si avviò verso la porta e mentre la richiudeva sentì - Makimura, brutta insolente!!!! -
 
Quella stessa sera Umi e Miki erano a casa, nel loro letto, e l'uomo raccontò tutto alla donna - Lo sai che Kaori ti ucciderà vero? -
Lui la guardò facendo finta di non capire - Non fare il finto tonto lo so che il capo dell'antidroga non ti ha chesto nulla  e che tu l'hai trasferita direttamente nel reparto antiterrorismo di Ryo -
Umibozu rise - Perspicace -
- No, ho solo sentito la confersazione tra te e il tuo amico dell'FBI. Non riesco a capire però perchè l'hai fatto -
- Uno perchè Kaori è davvero brava e per l'antidroga è sprecata, due perchè era quello che lei voleva e tre perchè mi sono stufato di chiamare Ryo per sapere come sta e dopo due minuti mi inizia a parlare di come è preoccupato per questa amica di Tokyo di nome Kaori che io non dovrei neanche conoscere -
Miki guardo il marito e poco dopo si mise a ridere seguita a ruota da lui - Vabbè andiamo a dormire va, anche se avrei dato qualsiasi cosa per stare con lei nel periodo a New York -
- E perchè? - chiese Umibozu - Bhe, perchè ci sarà da ridere poichè loro due si piacciono ma non lo sanno, e per com'è Kaori se poco poco lo vede con un'altra lo stende - e continuando a ridere cercarono di prendere sonno.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Dall'altra parte del mondo



Capitolo uno

10 giorni dopo a New York ...

-
Ehi Ryo - Mick Angel chiamava a gran voce il suo collega Ryo Saeba - Ryo, ma mi vuoi aspettare -
L'uomo si girò - Ehi Mick scusa, e che stavo pensando al lavoro e non ti ho sentito -.
- Si sì, come no -
- Scusa? - chiese lui non capendo.
- Di piuttosto che stavi pensando alla tua amica di Tokyo, com'è che si chiama? Ah sì, Kaori - e pronunciò il suo nome in un tono così dolce che a Ryo vennero i nervi.
- Che dici cretino - e gli diede una botta molto forte sulla spalla.
- Ma sei scemo, guarda che mi hai fatto male -
- Lo so. Comunque che volevi che mi cercavi così insistentemente? -
- Ah, è vero quasi me ne dimenticavo. Prima, parlando con il capo ho saputo una cosa - disse sottovoce.
- Ti devo torturare o me la dici? -
- Beh, mi ha detto che per il caso sull'Unione Teope ci ha assegnato un nuovo partner, o per dirla meglio una nuova partner - e qui fece un ghigno soddisfatto.
- Che cosa? Ma, è impazzito, una donna in un’indagine del genere. Ora vado da lui e gli faccio cambiare idea - e stava per fare dietro front e rientrare negli uffici del FBI quando Mick lo bloccò.
- Fermo, guarda che è tutto inutile, dice che questa ragazza è giovane ma molto brava e che ha questioni personali che la incoraggiano a fare ancora meglio -
- Giovane quanto? -
- 24 anni -
- No, no e no. Assolutamente no, ora ci vado a parlare -
- L'ha mandata Umibozu -
E a quelle parole Ryo si bloccò - In che senso l'ha mandata Umi? -
- Nel senso che questa ragazza lavora all'antidroga e voleva venire qua a New York. Probabilmente Umi sa qualcosa che ci può essere utile -.
- Sì ma lui sa quant'è pericoloso, perché immischiare una donna in una cosa così, e poi lo sa che per me è una questione personale e che se va storto qualcosa, me la prenderò con lui - disse con uno sguardo feroce negli occhi.
- Ryo, io e Umi abbiamo deciso di darti una mano proprio perché sappiamo quant'è importante sia per te sia per la tua Kaori -
- Non è la mia Kaori, lei è solo la sorella di Hide - riabbatté un po’ rosso in viso.
- Si si va bene - disse a bassa voce Mick poco convinto - Comunque lui non farebbe nulla che possa compromettere le indagini -
Ryo era scettico ma fece un cenno di assenso con la testa e poi se ne andò in direzione del suo appartamento.

Quella stessa mattina a Boston ...

Kaori aveva in mano il telefono ormai da mezz'ora e non sapeva cosa fare, se chiamare Ryo e dirgli tutto, o telefonare a Saeko e chiederle un consiglio. Decise di scegliere la seconda soluzione, anche perché lei il numero di Ryo non avrebbe dovuto nemmeno averlo poiché l'uomo lo aveva dato solo alla poliziotta nel caso le fosse successo qualcosa. Il telefono iniziò a squillare.
- Ispettore Saeko Nogami, chi parla? -
- Saeko? Ciao sono Kaori -
- Ciao piccola, è da parecchio che non ci sentiamo come va? - rispose la poliziotta contentissima di sentirla.
- Più o meno - rispose Kaori non sapendo da dove cominciare.
- Perché? Cos'è successo? - chiese preoccupata.
- Beh, nulla di grave però ... - e così iniziò a raccontargli tutto.
Dopo una ventina di minuti la prima cosa che la poliziotta disse fu: - Kaori di al tuo capo che io lo uccido - la ragazza si mise a ridere - Lo sai che quando Ryo verrà a scoprire tutto mi farà la pelle? -
- Forse la farà a me, soprattutto perché mi ha a portata di mano -
- Si forse hai ragione. Senti dammi un po’ di tempo per pensare e vedrai che una soluzione la trovo ok? -
- Va bene. Saeko? -
- Dimmi -
- Sei veramente una vera amica - la poliziotta ridendo mise giù.

Nel frattempo ...

Sotto casa di Kaori quella mattina c'era un camioncino bianco che nessuno notò poiché aveva la scritta di una compagnia elettrica. Al suo interno però...
- Ma si può sapere perché da dieci giorni non esce? -
- Calmi ragazzi ci vuole solo ancora un po’ di pazienza, ho scoperto che domani mattina alle dieci ha prenotato un aereo diretto a New York -
- Si ma se va lì, c'è Saeba e faremo più fatica a farla fuori -
- Però se succede prima che salga sull'aereo? - disse uno di loro con un ghigno malvagio.
- ah ma bravo hai pensato a tutto -
- E certo, è per questo che il capo mi ha fatto chiamare -
- Che vorresti dire? -
- Che io sono il più intelligente dei tre -
L'altro si stava per alzare quando: - Ragazzi, ora basta!!!! -
- Capo!!! - dissero i tre in coro.
- Si, vi stavo tenendo d'occhio, e state facendo un buon lavoro - la voce proveniva da un interfono posto dietro a un computer che gli uomini non avevano visto - Non rovinate tutto per inutili screzi -
-Ok capo, ci rimettiamo subito al lavoro - e così si misero a controllare i monitor che mandavano le immagini delle telecamere che avevano posto qualche giorno prima davanti la casa della ragazza.


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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

Capitolo due


Poche ore dopo in Giappone nel distretto di Shinjuku...

-
Sakura -
- Si capo - la ragazza entrò nell'ufficio del capo della polizia
- Per una ventina di minuti non deve entrare nessuno e non devi passarmi telefonate ok? -
- Ok capo - e la ragazza uscì.
Alla scrivania una donna dai capelli neri accavallò le gambe, prese il telefono e, mentre componeva un numero di telefono, pensò "Che Dio me la mandi buona".
Dall'altro capo del filo: - Pronto - rispose un uomo assonnato.
- Ryo? -
- Saeko? - chiese l'uomo.
- Si sono io -
L'uomo subito si svegliò - Dimmi, cos'è successo? - chiese preoccupato.
La donna si stupì "Possibile che dalla mia voce abbia già capito che ci sono problemi? Sono così tanto una frana a recitare?"- Niente perché? -
- Primo perché qui sono le due di notte e secondo perché hai una voce un po’ preoccupata -
- Scusa, non mi ero ricordata del fuso orario. Comunque si, qualcosa è successo -
- A Kaori? - disse preoccupatissimo. Sapeva che alla fine quella ragazza avrebbe combinato qualcosa; lui aveva cercato di tenerla fuori da quella storia non facendosi sentire per quasi un anno, cosa che a lui era costato tantissimo poiché, era duro doverlo ammettere, lei gli era mancata molto e non capiva ancora perché.
- Beh, si -
- Lo sapevo-
- Ma mi vuoi far finire di parlare, quando si tratta di Kaori, non capisci più niente -
Menomale che in quel momento Saeko non lo poteva vedere altrimenti si sarebbe messa a ridere vedendolo diventare rosso come un peperone - Ma cosa dici, è normale che mi preoccupi, lei e la sorella di Hide e lui l'ha affidata a me -.
- Si si ok - lei non ne era molto convinta ma lasciò perdere - Comunque non le è successo nulla, ma penso che fra dieci ore a te succederà qualcosa di molto brutto -
- Come scusa? - Ryo non riusciva a capire.
- Svegliati!!!! Kaori sta venendo lì! -
- Che cosa? Sei impazzita, perché l'hai lasciata partire? -
- In effetti, io non l'ho lasciata partire, avevo messo dei poliziotti di guardia, solo che erano nuovi e lei è riuscita a seminarli. Devo dire che ha imparato dal migliore. Comunque mi ha telefonato circa un'ora fa e mi ha detto che era all'aeroporto -.
- Bene, benissimo, non poteva capitare in un momento peggiore. Certo che oggi ho avuto due ottime notizie -.
- Perché? Qual è la seconda? -
- A me e Mick ci hanno affiancato una nuova partner -
Saeko non riuscì a trattenere una risata - Ehi, cosa ridi? -
- Niente Ryo, scusa - e continuando a sghignazzare - Ciao Ryo e imbocca al lupo - e chiuse la conversazione.
- Maledetta Saeko, ridere delle disgrazie altrui - intanto però il sonno se ne era andato e allora, mentre canticchiava un motivetto allegro, decise di rimettere un po’ in ordine l'appartamento; a quanto pare l'arrivo di Kaori lo aveva messo di buon umore!

Pochi secondi dopo a Boston ...

Drinn ... drinn ... - Pronto ... ah, Saeko, finalmente, ma che fine avevi fatto - Kaori era agitatissima, pensava che la sua amica si fosse dimenticata del suo problema.
- Scusa Kao e che ho avuto una mattinata allucinante -
- Allora? -
- ci ho parlato ... - e le raccontò della balla che aveva detto a Ryo per giustificare la sua presenza a New York l'indomani mattina.
- Ok, e a che ora dovrei arrivare da lui? -
- A mezzogiorno, è un problema per te? -
- No no va benissimo - anche Kaori da una parte era contenta di vedere Ryo dopo un anno, ma per niente al mondo l'avrebbe ammesso con lei - Grazie Saeko, ho un debito con te -
- L'ennesimo. Comunque fammi sapere come va, ok? -
- Ok, ciao - e riattaccò.
Kaori era molto preoccupata, non sapeva come raccontare a Ryo la verità, non perché dovesse dar conto a lui di quello che faceva, lei era grande e vaccinata, il problema e che non voleva che la rispedisse in Giappone, purtroppo lei non aveva alleati lì, era completamente sola. Poi un ricordo di ciò che aveva letto sui fascicoli le ritornò in mente: Ryo aveva un partner, Mick Angel; poteva incontrarlo prima di vedere Ryo e spiegargli tutto. Umi le aveva detto che anche lui e Ryo si conoscevano da tanto tempo, forse le poteva dare una mano. Sollevata per la soluzione presa finalmente riuscì a prendere sonno.


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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


capitolo 3

Capitolo tre


Il mattino seguente a Boston ...

Erano le otto e Kaori si svegliò; quella notte l'aveva passata in bianco ed era riuscita a prendere sonno solo verso le cinque di mattina. Si alzò, si fece un bagno rilassante (era nervosissima e non capiva il perché) e dopo una ventina di minuti uscì. Decise di mettersi una gonna che le arrivava poco sopra il ginocchio, scarpe con il tacco a spillo e una camicetta bianca con i primi due bottoni sbottonati. Si rimirò allo specchio e si piacque; non sapeva perché si fosse vestita così, lei le minigonne non le metteva mai, però dopo un anno che non si vedevano, aveva intenzione di far capire a Ryo che era diventata una donna, e che donna. Sorrise alla sua immagine riflessa e iniziò a preparare i bagagli; erano le nove e mezzo e lei era pronta, il suo aereo sarebbe partito alle dieci e mezza e quindi decise di avviarsi un po’ in anticipo.

Nel frattempo ...

- Ehi ... ehi ragazzi svegliatevi - nel furgone di fronte casa di Kaori i killer si erano un attimo assopiti.
- Che vuoi - chiese uno.
- Guardate, finalmente sta uscendo da casa, di certo per andare a prendere l'aereo -
- Era ora, non pensavo che tenere d'occhio quella ragazza sarebbe stato così noioso, in due settimane non è uscita neanche per andare a fare la spesa -
- Bando alle chiacchiere, il tragitto da qui all'aeroporto dura mezz'ora, quindi abbiamo poco tempo per farla uscire di strada e far credere che sia stato un incidente -
- Ok, mettiamoci al lavoro - e così come Kaori uscì dal garage loro partirono.

Dieci minuti dopo ...

Kaori guardò lo specchietto retrovisore - Ma ... ma allora non mi sono sbagliata, quelli mi stanno proprio seguendo - quando era uscita di casa le era sembrato che un furgoncino grigio la stesse pedinando e così aveva deciso di fare un po’ di svolte improvvise e si era accorta che, pur di seguirla, aveva rischiato un incidente - E ora che faccio? Devo cercare di seminarli - iniziò a prendere delle stradine molto strette e che poca gente conosceva ma il furgone continuava a pedinarla. A un certo punto vide un passaggio a livello che stava per abbassarsi e decise di rischiare il tutto per tutto: premette l'acceleratore a tutta forza e mise la quinta, se non ce l'avrebbe fatta, vuol dire che era arrivata la sua ora.

All'interno del furgone ...

L'uomo alla guida vide cosa aveva intenzione di fare Kaori - Ma forse è impazzita non ce la farà mai -.
- Continua a seguirla, se non ce la fa dobbiamo essere sicuri che muoia -
- Ma così rischiamo anche noi di fare una brutta fine -
- Ho detto di continuare, se non finiamo bene il lavoro faremo lo stesso una brutta fine-
- E' quasi arrivata allo sbarramento ... ma che fa, l'ha rotto. Dannazione è passata poco prima del treno, e ora? -
- E ora andiamo all'aeroporto, non la dobbiamo far partire -
- Hai ragione, se arriva a New York e si ricongiunge con Saeba sarà molto più difficile farli fuori - e così si diressero all'aeroporto.

10:20am aeroporto di Boston ...

- Dannazione, per colpa di quel furgone ho rischiato di perdere il volo - Kaori finalmente era riuscita ad arrivare all'aeroporto. Era appena entrata quando sentì una brusca frenata - Che succede? - si girò verso le porte scorrevoli e ...
- Eccola li, muoviamoci, non deve prendere l'aereo - i tre killer erano appena arrivati e l'avevano vista.
Kaori iniziò a correre verso il check in, se fosse riuscita a passarlo, forse era salva, anche se non riusciva a capire come avessero fatto a raggiungerla, a meno che... - Ma certo, tenevano sotto controllo tutti i miei spostamenti -.
- Ragazzi dobbiamo muoverci, se arriva al check in non potremo fare più nulla -
Kaori continuava a correre, mancavano pochi passi al check in quando uno dei tre killer riuscì ad afferrare la sua valigia - Dove vai bellezza -
Alla donna non resto scelta - Vado a prendere un aereo - lasciò la valigia e  ricominciò a correre.
- Maledizione, non pensavo che ci avrebbe lasciato la valigia, dobbiamo muoverci -
- Guarda che è troppo tardi, ormai ce l'ha fatta - e infatti una Kaori sorridente sorpassava il controllo e si dirigeva verso l'entrata dell'aereo, si girava verso di loro e, prima di entrare gli rifilava una linguaccia - Cosa facciamo? -
- Ovvio, prendiamo anche noi un aereo per New York - .
 
Ore 11:30am uffici FBI New York ...

Una ragazza dai capelli rossi si avvicinò al banco informazioni - Buongiorno, sono l'agente Makimura del reparto antidroga, volevo sapere se l'agente Angel è in servizio questa mattina. Ecco qui il mio tesserino -
L'uomo controllò i suoi dati e, dopo essersi accertato dell'identità della ragazza si aprì in un sorriso dicendo - Benvenuta agente Makimura, come mai così presto noi l'aspettavamo dopodomani? -
- Si lo so ma volevo far conoscenza prima con i miei colleghi della sezione antiterrorismo -
- Capisco. Allora, mi faccia controllare ... ah, oltre che con Angel lei farà coppia anche con Saeba, in bocca al lupo -.
- Perché? - chiese Kaori ingenuamente, poi pensandoci però si ricordò del "piccolo" difetto che aveva Ryo.
- Beh, diciamo che ha un debole per le belle donne - il ragazzo alzò lo sguardo dal computer e quello che vide lo lasciò di stucco.
- Ah si - quella piccola donna aveva in mano un martello gigantesco che pesava almeno 10t.
L'uomo subito riabbassò lo sguardo e cambiando discorso: - Comunque il signor Saeba oggi non è venuto al lavoro -.
- Ah, e come mai - il martello era scomparso e lei era tornata la dolce ragazza di prima.
Il ragazzo un po’ più tranquillo rispose - Ha chiamato questa mattina dicendo che si è ammalato, però se vuole le posso dare il suo indirizzo -.
Kaori ci pensò su, lei il suo indirizzo ce l'aveva perché glie lo aveva dato Umi, ma a Ryo come lo avrebbe spiegato?Questa era la soluzione adatta - Si grazie mille - e si annotò la via - L'agente Angel invece? -
- Guardi, sta scendendo in questo momento le scale, è quel signore biondo -
Kaori si girò per vederlo e rimase a bocca aperta "Mamma che schianto!" pensò. Subito dopo però l'immagine di Ryo le si sovrappose nella mente e lei si mise a ridere.
Il ragazzo dietro al bancone la guardò incuriosito. Kaori si giro - Grazie mille, arrivederci - e allontanandosi per raggiungere il suo obbiettivo rifletté "Posso provare attrazione per chiunque ma lui rimarrà sempre dentro di me", e ancora sorridendo si avvicinò a Mick Angel.

Stesso momento in una palazzina di New York al settimo piano ...

Un uomo dai capelli neri si stava facendo una doccia e, mentre canticchiava, pensava "Quella ragazza stavolta mi sentirà, come le è saltato in mente di prendere un aereo tutta sola quando sa che quelli dell'Unione potrebbero tenerla ancora sotto tiro? Però sono contento che venga, tanto avevo deciso che il prossimo mese sarei andato io in Giappone per vedere come stava, non mi fido di Saeko".
Uscì dalla doccia, si avvolse in un asciugamano e poi andò in camera - Ah, è quasi mezzogiorno, il suo aereo dovrebbe arrivare a minuti, e meglio che mi vesta così quando mi chiamerà per vederci sarò già pronto - e così iniziò a ispezionare l'armadio. Si sentiva eccitato come un bambino, ma decise di non soffermarsi troppo su quel'emozione.

In un bar di New York ...

- Hai detto di chiamarti Kaori giusto? - Mick era seduto con una sventola di ragazza nel bar vicino la sede dell'FBI e un dubbio lo stava assillando-
- Si -
- E hai detto che hai bisogno del mio aiuto -
- Esatto -
- Scusami Kaori posso farti una domanda? -
- Certo, dimmi pure -
- Per caso, mica sei Kaori Makimura che abita in Giappone e che è amica di Ryo Saeba? -
Kaori lo guardò sbalordita "Possibile che Ryo gli abbia parlato di me? ". In quel momento lei arrossì.
Mick se ne accorse e disse sottovoce - Lo sapevo, una sventola del genere non poteva cercare proprio me -.
- Scusa, ha detto qualcosa? - No non ho detto nulla. Allora Kaori, per prima cosa diamoci del tu, ormai ti conosco come le mie tasche, Ryo non fa altro che parlare di te -.
- Davvero? - Mick vide la ragazza illuminarsi di un sorriso stupendo e le piacque ancora di più, emanava dolcezza e serenità da tutti i pori.
- Si davvero, per lui sei molto importante, sei la sorella del suo migliore amico -
- Ah - Kaori si rabbuiò un momento, poi tornò sorridente e cambiò discorso - Senti mi devi dare una mano -
- Di cosa si tratta? - e così Kaori raccontò tutto a Mick, e dopo un quarto d'ora ... - Che casino, ma tu lo sai che dopo aver ucciso Umi, Ryo se la prenderà anche con te e Saeko? -
- Si Mick, lo so, ma non potevo fare altrimenti - e qui sospirò - Lui mi stava tenendo all'oscuro di tutti, e per evitare che Saeko mi dicesse qualcosa non aggiornava neanche lei. Mi ha costretta -
- Ok, comunque sappi che nel tuo racconto c'è una cosa sbagliata -
- In che senso scusa? -
- Nel senso che il nostro reparto non ha chiesto aiuto all'antidroga di Boston -
- Non ho capito, ma Umi ... -
- Umi ti ha mentito, ha mandato il tuo curriculum al mio capo - Kaori era incredula - A lui è piaciuto e così ha chiesto la tua assunzione. L'unico punto su cui Umi non ha voluto transigere era di metterti in coppia con noi -.
- Scusa ma tu quindi sapevi del mio arrivo? -
- Assolutamente no, il mio capo non mi ha voluto dire il nome della persona che ci aveva affiancato -
- Io giuro che a Umi lo uccido. Ma ora come faccio a raccontare tutto a Ryo -
- Non ti preoccupare ora ci penso io - e iniziarono a preparare un piano.

Casa Saeba ore 12:15am ...

Era un quarto d'ora che Ryo non faceva altro che camminare avanti e indietro per la stanza; Kaori ormai doveva essere arrivata all'aeroporto ma non lo aveva ancora chiamato "Speriamo che non le sia successo nulla". A un certo punto sentì qualcuno bussare alla porta.
- Ma chi sarà a quest'ora? - andò ad aprire e rimase a bocca aperta. Gli si era parato davanti il più bell'angelo che avesse mai visto.


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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


Capitolo 4

Capitolo quattro


Casa Saeba ...

I due si guardarono imbambolati, la prima a rompere il silenzio fu Kaori - Ciao Ryo, come va? - e gli sorrise.
L'uomo si riscosse dai pensieri poco puri che in quel momento gli erano venuti in mente e abbracciandola rispose - Non sai come sono contento di vederti - si staccò da lei e rimirandola di nuovo disse - Sei cambiata molto in un anno, se ci trovavamo per strada a stento ti avrei riconosciuta. Ma che ci fai qui, Saeko mi ha detto che dovevo venirti a prendere in aeroporto -.
- Ah, scusa e che volevo farti una sorpresa e sono andata alla sede del Fbi e li ho conosciuto un tuo collega -
Ryo si rabbuiò "Perché ho la sensazione di sapere chi è?" - Come si chiama? -
- Mick Angel - a quel nome Kaori si accorse che un lampo di non so che cosa passò negli occhi di Ryo - Gran bel ragazzo, mi ha offerto un caffè e mi ha spiegato dove abitavi - Ryo era sempre più scuro in volto - Ryo tutto ok? ti vedo strano -
L'uomo si riscosse dai suoi pensieri e sorridendole rispose - Tutto ok, non ti preoccupare. Su dai entra, non vorrai rimanere fuori tutto il tempo -.
La prima cosa che Kaori notò fu la foto di lei, Ryo e Suo fratello Hide che si trovava sul mobile del corridoio - Te la sei portata? -
Ryo non capendo a cosa si riferisse si girò e vedendo il sorriso triste di Kaori capì subito - Si, come potevo lasciarla in Giappone, è l'ultimo ricordo che abbiamo di tuo fratello - le tolse la foto da mano - Su non lasciamoci trasportare da ricordi tristi; siediti dai - e la fece accomodare sul divano - Lo sai che in questo momento invece di essere così gentile dovrei essere molto arrabbiato con te? -.
Kaori fece un sorriso innocente - E perché mai? -
- Non fare la finta tonta, ti avevo detto esplicitamente che non dovevi muoverti dal Giappone -
- Ed io ti avevo detto di tenermi informata su tutto quello che riguardava l'Unione Teope, cosa che tu non hai fatto - rispose animatamente.
- L'ho fatto per proteggerti, cosa che mi ha chiesto tuo fratello -
- Non mettere in mezzo quella stupida promessa fatta a Hide. Ryo, io ho ventiquattro anni, sono abbastanza grande da decidere da sola cosa fare -.
Ryo la guardò e vedendo la determinazione nel suo sguardo non seppe cosa rispondergli, in un solo anno era maturata tanto - Hai ragione, scusami -.
Kaori non si aspettava le sue scuse e ora si sentiva un po’ in colpa per averlo aggredito - No, scusami tu, non dovevo prendermela così con te. Tu lo stavi facendo in buona fede ma sai quant'è importante per me tutto questo -.
- Hai ragione - ci fu un attimo di silenzio - Senti Kaori, ma per quanto tempo hai intenzione di rimanere? -
La domanda la colse alla sprovvista - Beh ... non lo so, anzi, ora che mi ci fai pensare, dovrei andarmi a cercare una stanza in una pensione o in un albergo -.
- Non esiste proprio - disse Ryo inalberandosi.
- Come scusa? - Kaori non capiva perché gli avesse risposto così duramente.
- Scusa, volevo dire che tu dormirai qui -
- No Ryo non esiste, non voglio crearti nessun disturbo -
- Ma quale disturbo, ho una camera degli ospiti quindi avrai una stanza tutta per te -
- Ne sei proprio sicuro? -
- Certo - drinn ... drinn - Vado a rispondere al telefono, tu intanto sistemati. La tua stanza è quella in fondo al corridoio a sinistra, quella di fronte e la mia e il bagno e la porta a fianco nel caso ti vuoi fare una doccia -.
- Ok, grazie ancora -.
Mentre Kaori si dirigeva nella sua stanza, sentì Ryo rispondere al telefono - Pronto ... ciao Mary ... no oggi non possiamo vederci ... si ok ... domani? ... ti ritelefono e ti faccio sapere ... va bene ... ciao - e riattaccò.
Kaori entrò nella sua stanza sbattendo la porta: " E ora chi è questa?", poi pensandoci meglio "Ma che me ne importa, io e Ryo non stiamo mica insieme, anzi a me neanche piace, è solo un amico" ma il suo cuore sapeva che non era vero - Forse è meglio che mi faccia un bagno rilassante prima di pranzo, perché oggi sarà una giornata molto dura - disse ad alta voce - Ryooo!!! - chiamò.
L'uomo era in cucina e stava preparando qualcosa per pranzo - Dimmi - rispose.
- Io mi vado a fare un bagno caldo -
- Va bene - e intanto sentì la porta del bagno chiudersi . "Mamma mia, forse ho fatto uno sbaglio a proporle di dormire da me. Lei non è più una ragazzina e io ho i miei istinti, chi mi darà la forza di trattenermi? Prima riuscivo a non esternare le mie emozioni perché c'era Hide e poi perché era ancora una bambina, ma ora è diventata a tutti gli effetti una donna, sia nel carattere sia fisicamente". A un certo punto sentì la sua presenza alle spalle, ma fece finta di nulla.
- Ryo - sentì la sua voce che lo chiamava flebilmente e un brivido gli passò dietro la schiena.
- Dimmi - rispose senza girarsi.
- Dove posso trovare degli altri asciugamani? -
E proprio in quel momento lui fece l'errore più grande: si girò. Quello che vide lo lasciò letteralmente senza fiato: lei era scalza, con i capelli bagnati e con un asciugamano che le arrivava a stento sotto l'inguine. Sembrava un pulcino bagnato, il più bel pulcino bagnato che lui avesse mai visto; proprio in quel momento il suo 'amico' si risveglio, fortunatamente indossava un maglione abbastanza lungo.
Lo sguardo pieno di desiderio che Ryo le rivolse non passò inosservato a Kaori che si sentì bruciare da dentro e divenne tutta rossa.
L'uomo per riprendersi tossì e, vedendo l'effetto che aveva provocato alla ragazza sorrise tra se - Ti faccio vedere vieni - e con la scusa passò avanti in modo da non doverla vedere così da calmarsi un attimo.
- Grazie - rispose Kaori. E, una volta che Ryo le porse l'asciugamano, si richiuse in tutta fretta la porta del bagno alle spalle.
Lo sweaper si appoggiò esausto alla porta del bagno pensando " E sì, ho fatto proprio un errore. Penso proprio che non riuscirò a resisterle a lungo. Hide ti chiedo scusa in anticipo", e sorridendo si avviò verso la cucina.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


capitolo 5

Capitolo cinque


Nel bagno ...

Kaori si appoggiò alla porta: " Ma che gli prende a Ryo? Mi ha guardato in un modo, è la prima volta che lo fa. Non so cosa pensare, non mi ha mai fatto capire che gli interessavo così, anche perché quando mi ha conosciuto, andavo vestita come un maschiaccio" pensò. Iniziò ad asciugarsi i capelli sempre ripensando allo sguardo dello sweaper, forse non doveva presentarsi a lui in quel modo. Stava finendo di vestirsi quando si sentì chiamare.
- Kaoriiiiii ... è pronto!!! -
- Arrivoooo!!!-
Si vestì in tutta fretta e, uscendo dal bagno, si diresse in cucina.
- Ma ... Ryo hai cucinato per un reggimento!! - disse vedendo la tavola stracolma di cibo.
- Tu dici? - la guardò imbarazzato - E che non ho mai gente a casa e quindi non mi so regolare -
- Ho capito, da domani cucino io -
- Per me va benissimo. Su forza mangiamo - si sedettero e Ryo non riuscì a evitare di guardare le sue gambe lunghissime coperte solo da un misero pantaloncino di jeans; la guardò di sottecchi e vide che aveva già iniziato a mangiare - Allora? - chiese.
Kaori lo guardò interrogativa, ingoiò il boccone e domandò - Allora cosa? -
- Com'è? -
- Ah, scusa, non avevo capito. E' molto buono lo sai, non me lo aspettavo -.
- E perché scusa? - chiese fingendo di essersi offeso.
- Ti ricordi quando abbiamo vissuto insieme? -
- Certo - come poteva dimenticarlo, ogni volta che portava una donna a casa, lei gli lanciava uno dei suoi martelloni e puntualmente l'altra scappava - Come non potrei, ho ancora i bernoccoli - disse sarcastico.
Lei arrossì visibilmente imbarazzata e anche un po’ dispiaciuta; non riusciva a capire perché ogni volta che lo vedeva con una donna a casa le saliva una furia cieca - Sbaglio o non sapevi neanche usare la macchinetta del caffè? -
Ora ricordava, dopo due giorni che vivevano insieme a lui, piaceva talmente tanto vederla hai fornelli che quando gli aveva chiesto se sapesse cucinare lui le aveva risposto che non sapeva fare neanche il caffè, la qual cosa era naturalmente una bugia - Imparo in fretta - rispose abbassando gli occhi.
Kaori lo guardò sospettosa - Mica mi hai mentito per far fare tutto a me vero?! -
- Chi, io? Ma no, cosa dici - e cambiando argomento - Senti, hai qualcosa in programma per questi giorni? Io lavoro quasi tutto il giorno, non ti annoierai tutta sola?
Kaori lo fulminò con uno sguardo - Non lo so ancora, e non provare a farmi cambiare idea, ho deciso di restare per sapere qualcosa sull'Unione ma, come ti ho detto prima, se ti do fastidio, posso anche cercarmi un albergo; non vorrei che tu dovessi disdire qualche appuntamento per colpa mia - come disse quelle parole, se ne pentì subito "Che cretina, ma come mi è saltato in mente, ora sicuramente si arrabbierà".
Ryo però, non era arrabbiato, ma interdetto, non capiva perché l'avesse aggredito così a meno che ... no, non poteva essere gelosa - Ma che cosa stai dicendo, perché mi attacchi così, a me fa piacere se resti, io l'ho detto solo perché se volevi, mi potevo prendere i pomeriggi liberi così non stavi da sola-.
Kaori si sentì ancora più in colpa - Scusami Ryo, non voleva aggredirti, e che sono molto stanca, sai, il fuso orario mi ha distrutto. Comunque grazie ma non ce n'è bisogno -.
- Sei sicura? New York è grande -
- Sì e poi domani Mick si è offerto di farmi da guida -
- Che cosa? -chiese Ryo alquanto arrabbiato.
- Beh, è stato così gentile che mi è sembrato brutto rifiutare -
- E dove andrete? - domandò incominciando a mangiare ma con la faccia scura.
Kaori non capiva la sua reazione - Ha detto che mi viene a prendere qui e poi vediamo -.
- Ok, comunque a casa ci sarò anch’io -
La donna sorrise sotto i baffi - E come mai? - chiese, già sapendo la risposta.
- Ho il turno di riposo domani -
- Ah, scusami, se vuoi chiamo Mick e gli chiedo di rimandare - propose sperando che rifiutasse.
- No, non ti preoccupare, anch’io ho qualcosa da fare -
Kaori non sapeva se essere contenta perché così il suo piano procedeva bene o scontenta perché Ryo aveva qualcosa da fare e forse quel qualcosa era una donna. " Ma cosa me ne importa a me", scrollo la testa per togliersi quel pensiero di mente e ricominciò a mangiare pure lei.
Finirono di mangiare in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri e poi sparecchiarono e lavarono i piatti insieme, cosa che meravigliò molto Kaori.
Finito il tutto Kaori, si avviò verso la camera - Ryo -.
- Dimmi - rispose l'uomo che si era avviato verso il salone.
- Io vado a riposarmi un po’, sono distrutta -
Lui le sorrise e disse - Vai, non preoccuparti - e si girò.
Kaori rimase imbambolata lì per qualche secondo ammaliata dal suo sorriso, poi si riscosse e si diresse nella sua stanza. Una volta entrata si mise nel letto e cercò di prendere sonno, ma i pensieri si affollavano nella mente: "Certo che Ryo è ancora più bello di come mi ricordavo ... No Kaori, ma cosa dici ... però quando prima mi ha guardato in quel modo che strana sensazione ho provato, ma mi è piaciuta" e si diede una botta in testa "Ma a cosa stai pensando, tu sei venuta qui per smantellare l'Unione Teope non per pensare a Ryo ... si, è vero, però non riesco a farne a meno, non e che ... no, zitta, non la dire neanche quella parola, hai cose più serie per la testa, tipo pensare a come gli racconterai tutto domani ". E mentre lei continuava a parlare con il suo cervello e si addormentava nel salone, c'era un'altra persona che stava facendo la stessa identica cosa.
"Certo che mi è mancata tanto, è l'unica donna che mi sa dare il buonumore. E poi, mamma mia com'è cambiata, come farò a dirle ancora che è un maschiaccio, ora è così ... non finire la frase hai capito, lei è la sorella di Hide o sbaglio, non guardare e non toccare ... ma come, non posso neanche guardare? ... No, la devi tenere fuori dal pericolo ... hai ragione, se le dovesse succedere qualcosa, non me lo perdonerei mai ... ecco, bravo ... si, ma è così bella e poi prima mi ha provocato una reazione ... no no no, non devi pensarci assolutamente ... si, lo so, ma è una cosa che non ho provato per nessuna; e se mi stessi ... no, non dire stupidaggini ... si, hai ragione, non può essere " e tornò a guardare la tv.

Ore 5:00pm Casa Saeba

Kaori fu svegliata da qualcosa ma non capiva di che si trattava; si stiracchiò un po’ e poi usci dal letto - Mamma mia che dormita, ma che ore sono? - vide l'orologio e - O no, dannazione ho dormito troppo, e sicuramente Ryo si sarà annoiato da solo - corse in cucina e non c'era, nel salone e non c'era, bussò persino nel bagno ma non ci fu risposta - Ma, dove si sarà cacciato? - fu così che passando nel corridoio vide un biglietto sul mobile del telefono:
"Ehi Sugar,
dormivi così beata che non ho avuto il coraggio di svegliarti, io sono andato al lavoro, torno verso le 10:00pm.
Per cena nel frigo non c'è molto quindi se non hai voglia di cucinare nell'agenda c'è il numero di una pizzeria a domicilio e di un ristorante cinese.
Buon risveglio Ryo."

 Kaori sorrise mentre leggeva il bigliettino, certo che era cambiato molto nel tempo che non si erano visti, prima quando usciva, soprattutto per andare a fare baldoria nei night, non le lasciava mai scritto nulla, ora invece. Decise di aprire il frigo per vedere se poteva fare una cenetta con i fiocchi anche con il poco che c'era, ma purtroppo l'unica cosa commestibile erano due uova. Allora aprì l'agenda di Ryo per trovare il nome della pizzeria, ma dopo poche pagine, vedendo che i nomi erano solo di donne, una furia cieca la invase e lanciò l'agenda, la quale andò a finire dritta nel cestino dei rifiuti; decise allora di cercare nell'elenco telefonico. Dopo varie pagine ... - Bingo!!!Un ristorante italiano, speriamo che faccia anche consegne a domicilio - e così compose il numero.

Stessa ora nella sede del F.B.I.

Ryo era seduto davanti al suo computer; doveva finire di scrivere un rapporto ma purtroppo non aveva ancora digitato una sola parola, i suoi pensieri erano rivolti sempre verso casa.
- Ehi Ryo - lo chiamò Mick.
- Che c'è? - disse sbuffando.
- Cos'hai, guarda che quel rapporto lo devi consegnare per stasera -
- Lo so benissimo rompiscatole-
- E allora perché non hai ancora scritto nulla? - Ryo non rispose; Mick ci pensò su e subito gli venne un’illuminazione - Ah, ora ho capito, scommetto che stai pensando a una donna dai capelli rossi, gli occhi nocciola e delle gam ... argh ... ma che fai sei scemo - Ryo lo aveva preso per il bavero della camicia.
- A proposito di donne, come ti è saltato in mente di invitare Kaori a fare un girò della città? -
Mick sorrise, aveva colpito nel segno - Perché, che c'è di male ... non sarai mica geloso -.
Ryo lo lasciò immediatamente - Ma non dire sciocchezze, io geloso di quel maschiaccio ... no, e che è pericoloso. Se l'Unione venisse a sapere che lei è in città, potrebbero cercare di farla fuori -.
- Ti ricordo che anch’io sono un poliziotto -
Ryo non sapendo cosa rispondere si girò stizzito e iniziò a scrivere il suo rapporto, lasciando Mick sogghignante.

Ore 10:00pm Casa Saeba

Kaori stava mettendo a tavola tutto ciò che gli aveva portato pochi minuti prima il fattorino del ristorante quando suonarono alla porta - Preciso come un orologio -.
Aprì la porta e per poco non svenne: Ryo con i pantaloni neri eleganti, la camicia bianca con il primo bottone slacciato, la giacca tenuta sulla spalla e il braccio appoggiato allo stipite della porta era una visione semplicemente paradisiaca. Kaori cercò di riprendersi - Ciao - disse con voce un po’ tremante.
Ryo le sorrise - Buonasera dormigliona - ed entrò.
- Sei arrivato appena in tempo - ora che lui era girato di spalle la voce le era tornata.
- In tempo per cosa? - disse appoggiando la giacca sull'appendiabiti e dirigendosi in cucina.
- Ho ordinato italiano! -
- Ma dai, e come l'hai trovato il numero? -
- Sull'elenco - rispose
- E come mai? -
- Sinceramente non ho trovato la tua agenda -
Ryo la guardò interrogativo - Ma se l'avevo lasciata sopra al mobile del telefono -.
- Non so cosa dirti -
- Vabbè non è un problema, tanto i numeri ce li ho tutti segnati sul cellulare. Non vorremmo sprecare tutto questo ben di Dio. Buon appetito -
Kaori si sedette a tavola "Dannazione, dovevo aspettarmelo che aveva una copia dei numeri". Sorrise e gli rispose - Buon appetito - .
Dopo un po’ - Allora, cos'hai fatto oggi pomeriggio? - chiese Ryo.
- Sinceramente mi sono svegliata alle cinque, ormai era già buio e quindi sono rimasta sul divano - "E sono andata in camera tua per vedere in che condizioni era. Risultato: un disastro. Ti ho dovuto mettere apposto l'armadio perché non si capiva nulla e ti ho dovuto buttare tutte le bottiglie vuote di birra. Mamma mia quanto bevi!!" Ma questo non glie lo disse - E tu così hai fatto al lavoro? -
- Nulla, dovevo solo scrivere un rapporto su una rapina avvenuta due giorni fa -
Continuarono a ridere e scherzare per un po’ fino a che Kaori non guardò l'orologio - O mamma mia, è l'una, il tempo è volato. Mi vado a cambiare e poi a nanna - e si alzò dal tavolo.
- Io finisco qui e poi vado pure io -
- Ma no dai, faccio io domani -
- Sei sicura? -
- Ma certo, lo sai che sono mattiniera, almeno avrò qualcosa da fare -
- Se lo dici tu - e si avviò nella sua camera.
Kaori fece lo stesso, prese una vecchia maglia di suo fratello che usava come pigiama e poi andò in bagno. Quando uscì, sbatté contro qualcosa di molto duro - Ahi - e si sentì prendere per i fianchi prima che cadesse.
- Scusa Kao, pensavo che avessi finito - la ragazza alzò gli occhi su di lui e fu la volta di Ryo di rimanere senza fiato: quella maglietta non copriva quasi nulla.
- Non ti preoccupare - rispose Kaori allontanandosi in tutta fretta; le mani di Ryo sui suoi fianchi le facevano uno strano effetto - Buonanotte - e si rintanò nella sua stanza.
- Buonanotte - rispose Ryo a una porta ormai chiusa ma con un sorriso sornione sulle labbra: a quanto pareva non era l'unico a sentirsi strano.

In quello stesso momento all'aeroporto di New York ...

Tre uomini uscirono dall'aeroporto.
- Finalmente siamo arrivati. Saeba, Makimura, avete i giorni contati - .

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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***


capitolo 6

Capitolo sei


La mattina dopo ...

Erano le 8:00am e Kaori si era appena svegliata; la prima cosa che si ricordò fu il comportamento della sera prima "Perché sono scappata così?", aprì l'armadio e prese un pantalone attillatissimo, "Infondo lui non stava facendo nulla di male", chiuse l'anta e aprì il tiretto del comò da dove tirò fuori un maglioncino con scollo a v, "Anzi, mi ha evitato un brutto livido dovuto alla caduta", prese una mutandina di pizzo dal comodino e si diresse verso il bagno, "Da quando ci siamo riuniti, è cambiato tutto", iniziò a lavarsi, "Ogni volta che mi tocca il mio corpo è percorso da delle scariche elettriche", s’iniziò a vestire, "Inoltre anche lui si comporta in modo strano, è fin troppo gentile", uscì dal bagno e si appoggiò alla porta chiusa, scosse la testa e, senza accorgersene, disse a voce alta - Uffa, non ci capisco più niente - .
- Che cosa non capisci? - chiese Ryo affacciandosi dalla cucina.
Kaori fece un salto - Ryo mi hai spaventato!! - disse con il cuore a mille.
- Scusa, non volevo -
Ripresasi dallo spavento, lo guardò e per poco non gli venne un colpo: Ryo era di fronte a lei solo con il pantalone del pigiama, scalzo e a torso nudo. Si, era vero che quando abitavano insieme spesso lo aveva visto anche solo in boxer, però ora le faceva un altro effetto. Si girò e si diresse verso la sua stanza per appoggiare i vestiti ma soprattutto per riprendersi un attimo e intanto rispose - No, scusa tu, e che ero sovrappensiero e non mi ero accorta che ti eri già svegliato - uscì dalla stanza e lo trovò nella stessa posizione in cui l'aveva lasciato: appoggiato allo stipite della porta della cucina.
Ryo, infatti, non si era mosso da lì perché era ancora intento ad ammirare l'effetto che dava il pantalone che portava al suo didietro.
Kaori un po’ imbarazzata dal suo sguardo cercò di distrarlo - A proposito, come mai sveglio a quest'ora? di solito non ti alzi prima di mezzogiorno!!! -.
Ryo si riscosse - Che fai provochi? - le rispose sorridendo.
Kaori sorrise a sua volta - Chi io? Ma che dici - disse passandogli accanto ed entrando in cucina. Rimase di sasso: sul tavolo c'era ogni ben di Dio possibile e immaginabile - E tutta questa roba da dove viene? -
- Beh ... siccome sapevo che in casa non c'era nulla con cui fare colazione ho chiamato il bar qui all'angolo. Su siediti - la invitò lui un po’ imbarazzato.
Kaori non sapeva cosa dire, quando stavano in Giappone, lui non aveva fatto mai una cosa del genere, anzi era lei che doveva occuparsi del mangiare, e se mancava qualcosa una bella strigliata non glie la toglieva nessuno - Allora buon appetito - e si fiondò sul mangiare.
Ryo sorrise; aveva preso tutto quel cibo perché sapeva che lei la mattina mangiava tanto e questo a lui piaceva molto. Kaori non era come tutte le clienti o le ragazze che aveva conosciuto, non le importava nulla della linea, forse perché anche se mangiava tanto non prendeva un etto, anche se lui le aveva detto sempre il contrario; solo ora stava iniziando a capire quanto era stato duro con lei in quei quattro anni ma ancora riusciva a capire il perché, non riusciva neanche a capire cosa era cambiato adesso e il motivo per cui la trattava diversamente.
- Ehi Ryo, ma che fai, vuoi fare ingrassare solo me? - disse Kaori vedendo che non aveva ancora toccato cibo. "Strano, di solito quando mangia è un animale" pensò sorridendo.
- Si, si ora mangio, scusa e che stavolta ero io quello sovrappensiero -
- Ah si, e a cosa stavi pensando? - "Non mi dire a quella Mary che una martellata non te la toglie nessuno" pensò ricordandosi che oggi pomeriggio sicuramente lui si sarebbe visto con lei.
- Pensavo a una bella donna - subito Kaori estrasse il martello e allora Ryo si corresse subito - No ..... Kaori ferma, stavo solo scherzando, volevo vedere se li avevi portati con te poiché ieri non ne hai usati - Kaori lo rimise apposto un po’ imbarazzata "Possibile che sono così prevedibile?" - Comunque mi chiedevo se questa mattina fossi impegnata -
Kaori lo guardò sorpresa - No perché? -
- Ti vorrei portare in un posto che sono sicuro ti piacerà -
- Ok, allora vado a cambiarmi e arrivo -
- Ok, io invece mi vado a fare anche una doccia. Ce la fai a prepararti in mezz'ora? - chiese già sapendo la risposta.
Lei lo guardò un po’ offesa e poi disse - Ti sembro una delle tue clienti? -
Ryo si mise a ridere, si alzò e andò in bagno.
Intanto anche Kaori rideva da sola in cucina - Che scemo, lo sa bene che io in dieci minuti sono pronta - e anche lei si diresse verso la sua stanza.

Un quarto d'ora dopo ....

Kaori uscì dalla stanza e andò verso il bagno - Ryo? - chiamò bussando alla porta.
Ryo era in bagno intento ad asciugarsi - Dimmi -.
- Quando vuoi uscire, io sono pronta - la porta si aprì e l'uomo comparve con addosso solo un piccolo asciugamano attaccato alla vita. Kaori si girò di scatto assalita da un improvviso calore.
Ryo sorrise poiché, prima che lei si girasse aveva visto il suo viso diventare di un rosso scarlatto - Mi vado a vestire e usciamo -.
- O - ok - rispose con voce tremante la donna - T- ti aspetto di là - e si diresse verso il salone.
Ryo entrò nella sua stanza; gli piaceva quando Kaori reagiva così a lui, era cosa timida. Prese i vestiti e si tolse l'asciugamano, mentre se li metteva, però iniziò a pensare a come sarebbe stato fare l'amore con lei, per Kaori era sicuramente la prima volta. All'improvviso gli ritornò in mente la scena di poco prima, quando lui aveva aperto la porta; e se quando Kaori si era girata, lui le avesse preso il braccio e l'avesse fatta rigirare per guardarla negli occhi? E poi se si fosse avvicinato lentamente e l'avesse presa per i fianchi, avvicinata a lui e l'avesse baciata? E se lei avesse risposto? All'improvviso, nella sua mente apparve l'immagine di lui e Kaori avvinghiati nel suo letto e il suo amico si risvegliò. Fu quello che lo riportò bruscamente alla realtà "Ma cosa mi salta in mente, mi ero ripromesso di non pensare a lei in quel modo e invece. Devo cercare di trattenermi fino a che non parte. Devo essere freddo e distaccato, è l'unica soluzione". Finì di mettersi la maglia e uscì dalla stanza - Kaori, dai andiamo -.
Kaori lo raggiunse ancora un po’ imbarazzata; quando lo vide in viso, però si raggelò: il suo sguardo non era più dolce e gentile come quella mattina ma era freddo e distaccato, lo stesso che aveva quando erano in Giappone. "Cos'è successo per cambiarlo così, cosa ho fatto? Non capisco"pensò tristemente - Allora, dove andiamo? - .
Lui non disse una parola e facendole segno di seguirlo uscì da casa. Si era reso conto che quando era uscito dal bagno lei aveva visto il suo viso e ci era rimasta male, ma continuava a pensare che fosse la cosa migliore. Lei doveva tornare assolutamente in Giappone perché a New York rischiava davvero la vita.
E mentre loro uscivano dall'edificio e si avviavano a piedi verso una destinazione ignota, in un furgone parcheggiato poco più avanti un uomo disse - Ehi ragazzi, guardate, stanno uscendo -.
- Vedo, dobbiamo assolutamente seguirli e approfittare di un momento favorevole per attaccarli -
- Ma perché non lo facciamo ora? -
L'uomo gli diede una botta in testa - Perché c'è troppa gente idiota, e il capo ci ha detto di essere i più discreti possibili -.
- OK, ma il problema e che Saeba ha un udito e un sesto senso fenomenale, non sarà facile seguirli senza farci vedere, soprattutto con questo furgone -
- Infatti,è per questo motivo che io li seguirò a piedi senza farmi notare e voi mi seguirete a distanza di sicurezza senza farvi vedere -
- Va bene ci stiamo, ma ti conviene muoverti altrimenti li perdiamo; mi raccomando tieni il cellulare a portata di mano nel caso dovessimo perderti di vista -
 Intanto Ryo era impegnato a osservare Kaori senza farsi vedere. Erano uno affianco all'altro ma la donna teneva la testa bassa sconsolata; Ryo non sapeva come sbloccare la situazione quando vide con la coda dell'occhio due ragazze in minigonna e lì gli venne l'illuminazione. Corse subito verso di loro, le quali vedendolo con quella faccia da maniaco iniziarono a scappare - Aspettate ragazze, dove andate, il vostro Ryo voleva solo un bacino - .
Kaori sentendo tutto quello schiamazzo si riscosse dai suoi pensieri tristi e si rese conto che Ryo non era più affianco a lei - Ma dov'è andato? - si chiese. Poi sentì delle ragazze urlare è capì tutto; una furia cieca la invase e un martello da 950 t si materializzò nelle sue mani. Si avvicinò senza farsi sentire a Ryo e poi: - Ryo, brutto maniaco, cosa stai facendo? -
Sentendo la sua voce, Prima di girarsi verso di lei, l'uomo sorrise - Ka - Kaori ..... no dai, stavo solo scherzando - ma la donna non sentì ragioni e lo schiacciò.
L'uomo che li seguiva intanto assistette alla scena terrorizzato - Mi sa che la signorina mi ha risparmiato metà del lavoro, nessuno uscirebbe vivo da un colpo del genere -.
E invece - Kaori, ma sei impazzita? Potevi farmi veramente male - disse Ryo fingendosi alterato.
Lei non gli diede risposta ma si girò e continuò a percorrere la strada che stavano seguendo.
Lui la raggiunse - Dove pensi di andare se non sai dovevi ti dovevo portare? -
Lei lo guardò è rispose - Sicuramente il più lontano da te - e continuò a camminare imperterrita. Arrivati a un bivio però si fermò non sapendo cosa fare.
Ryo rise - Visto! - le prese la mano e la trascino verso il bivio a destra.
Kaori però tolse subito la mano poiché una forte scossa elettrica l'aveva percorsa.
Ryo si offese un po’ ma lasciò correre pensando che fosse ancora alterata.
- Allora vuoi dirmi dove mi stai portando? -
- Lo vedrai quando ci arriveremo -
- Ti ricordo che sono già le dieci e dobbiamo andare a fare la spesa perché non c'è più nulla in frigo; inoltre oggi pomeriggio viene Mick quindi non voglio fare tardi -
Al sentire nominare il suo collega Ryo si rabbuiò improvvisamente "Possibile che abbia così tanta voglia di vederlo?" - Lo so benissimo, non c'è bisogno che me lo ricordi - rispose in maniera brusca avviandosi avanti.
Kaori lo guardò sconcertata "E ora cosa gli è preso, io non lo capisco proprio" - Ehi aspetta, altrimenti rischio di perdermi -.
- Non avevi detto che dovevamo muoverci - rispose senza fermarsi.
Intanto l'uomo dell'unione continuava a seguirli.
Dopo altri dieci minuti Ryo si fermò e disse - Eccoci arrivati -.
Kaori alzò lo sguardo e rimase a bocca aperta - Ma è stupendo!! - quel posto era veramente magnifico. Davanti a lei si apriva un cancello in ferro enorme e da li si entrava in un parco e poco più avanti si riusciva a vedere un grande lago circondato da ciliegi. Kaori corse immediatamente verso di esso.
Ryo la guardò felice: vederla con quella luce gioiosa negli occhi gli faceva apprezzare di più la vita. La raggiunse anche lui vicino al lago.
- Ti piace? - chiese.
Lei lo guardò raggiante - Si Ryo è bellissimo - e,colta da una slancio di affetto, l'abbraccio.
Ryo all'iniziò rimase imbambolato ma poi anche lui ricambiò l'abbraccio: si sentiva sereno con lei. Ad un certo punto però tutti i suoi sensi si misero allerta e proprio mente sentiva uno sparo riuscì a spostare Kaori dalla traiettoria - Kaori aspetta qui, non ti muovere -.
- Ryo aspetta - gridò lei, ma fu tutto vano, lui era già scomparso all'inseguimento di colui che aveva sparato.
Kaori si alzò, aveva un brutto presentimento e, infatti, poco dopo un furgone arrivò verso di lei a tutta velocità cercando di metterla sotto, ma lei agilmente si spostò, estrasse la pistola e iniziò a sparare. Purtroppo però subito dopo che lei lo aveva schivato il furgone se ne stava già andando e quindi Kaori non riuscì a colpirlo.
Ryo intanto continuava a seguire l'uomo, ma a un certo punto un furgone si avvicinò e lo tirò dentro al volo. Sparargli fu tutto inutile poiché lui se ne era accorto troppo tardi.
Dopo poco arrivò al parco e trovò Kaori allungata nell'erba al sole; rimase qualche secondo a fissarla "Mamma mia com'è bella, cosa ho fatto per meritarmi un angelo del genere? ".
Kaori si sentì osservata e si girò - Ehi, finalmente, allora? Che è successo? -
- Niente, mi è sfuggito, un furgone è arrivato a tutta velocità tirandolo dentro -
"Sicuramente è lo stesso furgone che ha cercato di uccidermi" - Mi dispiace, ma che volevano? -
- Non ne ho la più pallida idea - "Ma cos'è questo odore di polvere da sparo? Proviene da Kaori"
- Che succede? - chiese la donna vedendo che Ryo odorava l'aria.
- Niente, e che sento odore di polvere da sparo -
- Sarà il residuo della pallottola. Su dai andiamo a casa che è tardi - e lo prese sotto braccio "E' meglio se non gli dico nulla prima di avergli detto tutta la verità".
Ryo la guardò di sottecchi "La cosa non mi convince, ha cambiato argomento troppo repentinamente. Cosa mi nasconde?"

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 6

Capitolo sette

Ore 01:00pm ...

In un appartamento situato in uno dei grattacieli più alti di New York un uomo, si era appena svegliato. La sera prima aveva fatto le ore piccole girando per i vari strip club della città - Mamma mia che sonno, me ne rimarrei volentieri a letto - poi guardò l'orologio e vedendo che ore erano disse - O cavolo è già l'una, ho promesso a Kaori di aiutarla ed io mantengo sempre le promesse. Certo che quella ragazza è proprio carina, quando ieri l'ho vista, mi ha lasciato senza parole; ora capisco perché Ryo si è innamorato di lei, anche se ancora l'ha capito - si alzò dal letto e si buttò sotto la doccia.

Intanto Ryo e Kaori erano appena entrati in casa. Kaori era un po’ abbattuta perché per tutto il tragitto lei e Ryo non si erano parlati per niente, tranne quando erano entrati nel negozio di alimentari, anzi lì successe qualcosa che, se ancora ci pensava, diventava viola per l'imbarazzo. Lei si trovava vicino al banco frigo mentre Ryo era già alla cassa e stava aspettando solo lei quando, mentre arrivava, sentì il cassiere chiedere - Lei e sua moglie siete nuovi della zona? - lei s’immobilizzò per non farsi vedere da Ryo e guardare la sua reazione.
All'inizio Ryo aveva pensato di smentire ma poi ci aveva riflettuto bene "Se io dico che non è mia moglie può essere che sto damerino ci provi con Kaori, forse è meglio assecondarlo tanto lei non c'è". - Sì, ci siamo trasferiti da poco -
A quella risposta Kaori sentì le sue guance andare in fiamme "Perché non ha smentito? Di solito quando capitava che le clienti mi scambiassero per la sua compagna lui smentiva energicamente. Perché questa volta non l'ha fatto? ".
Proprio in quel momento lui si girò e la vide - Ehi, che ci fai lì impalata? è un pezzo che ti aspetto, dai muoviti - "Ti prego fa che non abbia sentito" pregò mentalmente.
Kaori si riscosse dai suoi pensieri e si diresse verso di lui come un automa. Usciti, non si rivolsero la parola per tutto il tragitto fino a quel momento.
- Kaori, ti devo dare una mano in cucina? - le chiese Ryo uscendo dalla stanza.
- No, avevo detto che da oggi cucinavo io e così sarà -
Ryo sorrise - Ok, allora io mi vado a fare una doccia perché prima di uscire, non faccio in tempo -.
Kaori non rispose, ma per la terza volta in quei due giorni, il tarlo della gelosia tornò a divorarla; allora per non pensarci si mise a cucinare.

Nello stesso momento in uno scantinato di New York tre uomini stavano facendo il punto della situazione:
- Ragazzi, qui la situazione si complica. Oltre a vedercela con Saeba ora dobbiamo stare attenti anche alla sua amichetta -.
- Infatti, non immaginavo potesse essere così brava, il capo aveva detto che in Giappone era una schiappa -
Drinn ... Drinn ... un telefono squillò.
- Pronto? -
- Allora com'è andata? - chiese una voce dall'altro capo del telefono.
- Capo!! - esclamò l'uomo.
- Sì, idiota, sono io. Allora? -
- Beh ... purtroppo ci sono sfuggiti -.
- Che cosa? -
- Purtroppo si capo, Saeba è forte e la ragazza l'abbiamo sottovalutata, anche lei non se la cava male -
- Non dite stupidaggini, è solo una donna!!! -
- Sì, ma che donna - rispose l'uomo con la bava alla bocca.
- BASTA!! - urlò il boss al limite dell'esasperazione - Non voglio sentire ragioni, avete solo una settimana per farli fuori -
- Come una settimana - chiesero in coro sbalorditi
- SILIENZIO!!! Se entro una settimana non li uccidete manderò un'altra squadra, è sapete cosa vi succederebbe nel caso non completiate la missione - e riattaccò.
- Ragazzi, siamo veramente nei guai -
-Hai ragione, muoviamoci andiamo a pedinarli -
- A cosa servirebbe, dobbiamo avere prima un piano -
- Sì ma se non conosciamo le loro rutine, non riusciremo a organizzarlo -
- Hai ragione, andiamo - e così si diressero verso il furgone.

Ryo si stava facendo la doccia quando sentì bussare - Si?-.
- Ryo, è pronto -
- Ho quasi finito, arrivo - rispose. Dall'altra parte non si sentì nessuna risposta; gli faceva strano averla in casa, non era più abituato e, doveva ammetterlo, gli piaceva.

Kaori intanto non se n'era andata come aveva immaginato Ryo, ma era rimasta appoggiata alla porta pensierosa. Era ansiosa per l'arrivo di Mick e per quello che avrebbe raccontato a Ryo, non sapeva proprio da dove cominciare e poi, era sicura che una volta finito il racconto lui sarebbe andato su tutte le furie. Sospirò "Che Dio me la mandi buona" pensò. Proprio in quel momento la porta del bagno si aprì e Kaori perse l'equilibrio; stava per cadere a terra quando due forti braccia la sollevarono, alzò la testa e si perse in due pozze nere.
Anche Ryo rimase incollato ai suoi occhi nocciola. Non seppe quanto tempo fosse passato quando, a destarlo da quell'incantesimo, fu l'odore di bruciato che proveniva dalla cucina - Kaori -.
- Si - rispose lei ancora sulle nuvole leccandosi le labbra; davanti a lei l'uomo era a petto nudo e con i capelli bagnati, una visione paradisiaca che non la lasciava indifferente.
Ryo vide il gesto della donna e deglutì cercando di trattenersi: aveva una voglia matta di baciare quelle labbra rosa. Poi si ricordò della cucina - Hai lasciato qualcosa sul fuoco? -
A quelle parole Kaori si rialzò di scatto e correndo in cucina disse - O no, il pollo nel forno!! -
Ryo sorrise e pensò "Sempre la solita, sarà anche molto più femminile ma rimane sempre una pasticciona. Certo che se non avesse lasciato il pollo nel forno chissà cosa sarebbe successo". Si avviò in cucina e una volta entrato vide Kaori che cercava di salvare il salvabile.
Lei lo sentì entrare - Fortunatamente si sono bruciate le patate mentre il pollo è prefetto - disse girandosi verso di lui e facendoglielo vedere.
- Perfetto? Da quando hai imparato a cucinare bene? Mi ricordo che quando stavamo in Giappone cucinavi tutta roba non commestibile - disse cercando di farla arrabbiare, gli piaceva quando diventava tutta rossa per la collera.
- Come osi, io ho sempre cucinato cose ottime - e lo spiaccicò al tavolo con un martello da 500 t, facendo rovesciare naturalmente tutto a terra, compreso il pollo che aveva poggiato poco prima.
Una volta riemerso da sotto il martello Ryo vide il disastro che aveva combinato - Sei sempre la solita, io stavo solo scherzando!! -
Kaori lo guardò scettica.
- Che c'è, non mi credi? E comunque ora cosa mangiamo? - disse indicando la cucina e il mangiare sparso da tutte le parti.
Kaori arrossì per l'imbarazzo.
- Ok, ho capito anche oggi pranzo a domicilio. Chiamo il ristorante cinese qui all'angolo - e andò nell'altra stanza.
Intanto Kaori iniziò a pulire il disastro che aveva combinato "Come potevo immaginare che stesse scherzando? Quando abitavamo insieme, mi prendeva sempre in giro e ora non capisco più se dice sul serio oppure no".
Ryo rientrò in stanza e si rese conto che Kaori stava pulendo la stessa macchia da quando era andato di là "Chissà che cosa le prende, e da quando è arrivata che è sempre pensierosa, cosa mi starà nascondendo?" - Hanno detto che fra una ventina di minuti saranno qui -.
- Ok - la donna continuò a pulire sempre la stessa macchia ancora per un po’, poi si alzò all'improvviso e, girandosi verso di lui, disse - Ryo, volevo chiederti scusa per prima -
Lo sweaper la guardò sbalordito, era la prima volta che chiedeva scusa per avergli dato una martellata. Sorrise - No, scusami tu, non dovevo provocarti così -.
Questa volta fu la sweaper a meravigliarsi. I loro sguardi rimasero incatenati per un po’, nessuno dei due voleva sottrarsi fino a che, non fu Kaori ad abbassare gli occhi poiché lo sguardo di Ryo a un certo punto era diventato famelico. Proprio in quel momento fortunatamente, suonò il campanello e la donna andò ad aprire.
Decisero di mangiare nel salotto perché la cucina era ancora in disordine e, come in un tacito accordo, nessuno dei due parlò durante il pasto, né dopo, quando insieme iniziarono a pulire la cucina, con somma sorpresa di Kaori. Entrambi però stavano riflettendo sul loro comportamento da quando si erano rincontrati dopo un anno. Erano talmente immersi nei loro pensieri che quando suonarono alla porta saltarono entrambi.
Kaori guardò l'orologio - O cavolo, è Mick ed io ancora non sono pronta. Ryo per favore apri tu io mi vado a vestire - e corse in camera sua.
Ryo andò ad aprire alquanto infastidito, già il fatto che quei due uscivano insieme gli dava enormemente fastidio, in più aggiungiamo che Kaori sembrava nervosa lo faceva arrabbiare ancora di più.
Una volta aperta la porta .. - Ehi Ryo come va? Tutto ok? -
Ryo lo fulminò con lo sguardo ma non rispose, si sedette sul divano e gli fece cenno di fare altrettanto.
"Perfetto, ancora prima di dirgli la cosa peggiore è già incazzato nero, sicuramente perché pensa che io e Kaori usciremo insieme. Mamma mia che Dio mi aiuti, e che aiuti anche Umibozu e Saeko quando Ryo saprà cos'hanno combinato".

Kaori nell'altra stanza si era appena finita di cambiare per far credere a Ryo che sarebbe uscita davvero e ora era seduta sul letto e stava cercando di trovare il coraggio per parlare a Ryo.

Ryo si stava leggermente spazientendo, anche perché rischiava di far tardi all'appuntamento, e poi chi la sentiva Mary. Proprio in quel momento Kaori entrò nella stanza e sia Ryo sia Mick rimasero a bocca aperta per quanto era bella con quel vestito a fiori, ma quest'ultimo cambiò subito espressione dopo che vide Ryo invaso dalla gelosia " Sì, si ho capito, lei è tua e chi te la tocca" pensò.
- Ryo senti Mick ed io ti dovremmo parlare - disse Kaori sedendosi accanto a Mick, in quel momento aveva bisogno di un po’ di sostegno e lui, conoscendo la verità era l'unico che poteva dargliela.

Ryo guardò entrambi incredulo "Possibile che mi stia per dire che si è innamorata di lui? No, non può essere " la paura iniziò ad assalirlo, non poteva perderla ora che forse aveva capito cosa provava per lei, e lei non poteva essersi innamorata di lui in un giorno.

Kaori non capiva perché Ryo fosse impallidito in quel modo, ma decise di continuare comunque - Promettimi che non m’interromperai fino a che non avrò finito di dirti tutto - Ryo la guardò ma non rispose - Ryo, promettilo! -
- Te lo prometto - rispose a denti stretti.
Kaori fece un respiro di sollievo. Raccolse le idee e iniziò a raccontare. Gli raccontò di quando lui era partito e dei mesi a seguire, di come lei si sentisse inutile e di come stava in ansia non avendo sue notizie, di com’era andata da Saeko obbligandola a rivelargli qualcosa e poi di come fosse venuta a sapere che neanche lei sapeva nulla; di quando l'aveva obbligata a trovarle un lavoro in America in modo da poter cercare qualche informazione sull'unione. Quando Ryo sentì ciò, divenne rosso per la rabbia ma non la fermò, così lei continuò raccontando di quando aveva iniziato l'addestramento al FBI con Umi e che lui, trovandola molto brava gli aveva fatto finire l'addestramento dopo solo due mesi e l'aveva assunta nel suo reparto.
- CHE COSA!!! - urlò Ryo furioso con quell'omone pelato, glie l'avrebbe fatta pagare per averla messa in pericolo.
- Ryo, falla finire - disse Mick.
Ryo lo fulminò con lo sguardo ma, vedendo che Kaori si era un po’ spaventata si zittì e le fece segno di continuare.
Kaori gli raccontò di alcuni incarichi svolti, e infine gli disse di come Umi circa una settimana prima le aveva detto che il dipartimento anti terrorismo aveva chiesto l'aiuto dell'antidroga di Boston per quanto riguardava l'Unione Teope.
- Ma che dici, il mio capo non ha mai chiesto il vostro intervento - disse Ryo.
- Ora lo so, me l'ha detto Mick -
- E allora perché ti ha mandato qui? -
- Prova a riflettere Ryo, che novità c'è stata nel nostro reparto? - s’intromise Mick.
- Beh, a parte ... - e in quel momento capì - Non dirmi che la nostra nuova partner sei tu? - disse rivolto a Kaori.
La donna abbassò gli occhi ma non rispose.
- Non esiste - disse Ryo alzandosi dal divano furioso. Iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza - Ho fatto di tutto per proteggerti come avevo promesso a Hide, e ora tu mi vuoi far rompere il giuramento che ho fatto a tuo fratello? Non ti farò mai correre un rischio simile, ti rendi conto che nel periodo che sei stata a Boston hai rischiato che ti uccidessero? Sei stata fortunata che non ci abbiano neanche provato -.
- In realtà ti sbagli -
- Come scusa? -
- Ieri mattina, quando sono uscita da casa per andare prendere l'aereo, un furgone ha cercato di buttarmi fuori strada, ed è lo stesso furgone che mi ha attaccato stamattina al lago quando tu ti sei allontanato per correre dietro a quel sicario -
- Ma di che state parlando? - chiese Mick.
- Dopo ti spiego - disse Kaori.
Ryo stava per esplodere. Si alzò di scatto e si avvicinò alla porta d'ingresso - Ho un appuntamento, quando torno, ti accompagno in aeroporto -.
- No, aspetta - protestò Kaori, ma lui uscì sbattendo la porta talmente forte da far cadere un quadro.
- Maledizione, non ho nessuna intenzione di farmi comandare da lui, non ho perso tutto questo tempo per nulla -
- Dai, calmati Kaori, lo sai che Ryo è impulsivo, sicuramente dopo una bella camminata tornerà e ti chiederà scusa - disse Mick.
- Non lo conosci, quando dice una cosa, non cambia idea -
- E' proprio perché lo conosco che ti dico che si pentirà di ciò che ha detto -
Kaori lo guardò scettica - Se lo dici tu -.
- Sì, lo dico io. Senti, io devo andare ci vediamo domani mattina al lavoro - le fece l'occhiolino e se ne andò.

Intanto Ryo per strada emanava un'aura di rabbia che costringeva la gente a scansarlo per paura che se la prendesse con loro. Non capiva come a Saeko e Umibozu gli fosse venuta un’idea del genere, ora comprendeva perché, solo dopo oltre un anno, l'Unione Teope si era fatta avanti, aveva sicuramente scoperto che lui e Kaori stavano per riunirsi e volevano ucciderla prima che arrivasse a New York, ma a quanto pare non ci erano riusciti e lui era fiero di lei. Ma era anche parecchio incazzato, vicino a lui era costantemente in pericolo ed era per quello che, a malincuore, era partito per l'America sapendo che lei era al sicuro. Ora non sapeva cosa fare, di sicuro non l'avrebbe rimandata in Giappone come le aveva fatto credere, però domani avrebbero iniziato a lavorare insieme e lui era consapevole che quando c'era Kaori spesso non ragionava, soprattutto ora quando era in pericolo. Doveva cercare di essere distaccato sul lavoro altrimenti quell'anno di sacrifici sarebbe stato inutile. Era quasi arrivato al luogo dell'appuntamento quando si rese conto che il furgone che quella mattina aveva attaccato Kaori lo stava seguendo."Ora si che mi divertirò un po’, e penso proprio che Mary sarà felice di darmi una mano".

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8 Dall'altra parte del mondo.

Capitolo otto

Era più di mezz'ora che una donna dai capelli biondi aspettava il suo collega - Dannazione, ma che fine ha fatto quello scansafatiche? - si chiese. Dopo poco sentì una mano che accarezzava il suo fondoschiena.

- Eccolo qui il tuo scansafatiche - l'uomo non finì nemmeno di dire la frase che ricevette un calcio in pieno viso che lo mandò a sbattere su un lampione a parecchi metri di distanza.

La donna lo raggiunse - Era ora, io non ho tempo da perdere Ryo, lo sai che sono infiltrata e che non so nemmeno io come sia riuscita a sfuggirgli per un paio d'ore -.

Ryo si aggiustò i vestiti - Si che lo so Mary, era per alleggerire la tensione -.

- Si si, come no - lei si guardò intorno - Ma ti sei reso conto che quel furgone ti sta pedinando? -

- Mi hai preso per un pivello? Che ne dici se ci divertiamo un po’? -

- Per me va bene, ho bisogno di sgranchirmi un po’ le ossa, fare la donnetta del vicecapo dell'Unione annoia -

- Bene, allontaniamoci però, qui c'è troppa gente e nel frattempo mi racconti tutto ok? - e così si diressero verso il parco.

 

“Sono rientrata a casa dopo ore che vago per la città alla tua ricerca. So di averti deluso con la mia decisione ma io aveva bisogno di fare ciò che ho fatto” pensò Kaori dirigendosi verso il soggiorno. La stanza è al buio ma la luce del tramonto rivela la presenza di un uomo; “ Sei davanti alla finestra e guardi fuori pensieroso. So che sei uscito con questa Mary e questo mi fa davvero ingelosire, forse perché sto iniziando a capire che provo qualcosa per te; ti giri verso di me ma dal tuo sguardo non traspare nessuna emozione. Non so quanto tempo abbiamo passato a fissarci ma alla fine sei tu che ti muovi e rompi quest'aria tesa che si è creata. Esci dalla stanza, ti dirigi verso la tua camera e ti chiudi dentro. Io, sollevata per non aver assistito a un'altra tua scenata, mi appoggiò al muro e sospirando mi accascio a terra; penso proprio che il mio primo giorno di lavoro sarà molto duro”.

Ryo si svegliò di soprassalto. Aveva fatto un sogno ma stranamente non ricordava nulla e non sapeva cosa l'avesse fatto svegliare così di colpo. Si alzò dal letto sentendosi accaldato e si diresse in cucina per prendere una lattina di birra. Aprì il frigo e proprio in quel momento sentì la presenza della sua ex socia non che futura collega di lavoro dietro di se - Sai dove sono le birre? - chiese non riuscendo a trovarle.

- Sì, nel cassetto sotto a destra -

- Grazie - prese la bottiglia, la aprì e si girò verso di lei per offrirgliene un po’, ma ciò che vide lo lasciò senza fiato: lei indossava solo un pantaloncino corto e una canotta molto attillata e senza reggiseno. Per evitare che si accorgesse dell'effetto che aveva su di lui, decise di fiondarsi sulla bottiglia di birra. Il liquido freddo gli scese giù per la gola e gli fece ritornare la lucidità che aveva rischiato di perdere poco prima - Vuoi? - le chiese.

- No grazie, mi faccio un bicchiere di latte, non riesco a dormire e la birra di certo non mi aiuta - "E neanche tu che stai disinvoltamente di fronte a me praticamente nudo a parte per i boxer e con quella goccia di birra che ti sta scivolando per tutto il torace e che vorrei leccare" pensò Kaori diventando immediatamente bordeaux per ciò che stava immaginando.

A Ryo sembrò di vedere una luce di desiderio negli occhi della donna ma così com’era arrivata sparì lasciando una Kaori solo molto rossa - Senti caldo? -

- Sì, un pochino -

- Non è che ti sta venendo la febbre? - chiese avvicinandosi e poggiandole una mano sulla fronte per sentire la temperatura. Subito una violenta scarica elettrica passò tra i loro corpi e Kaori si stacco bruscamente.

- No, sto benissimo grazie - e se ne ritornò nella sua stanza.

- E il latte? - chiese Ryo, e non ricevendo nessuna risposta ritornò in camera sua.

Tre ore dopo Ryo era ancora nel suo letto completamente sveglio e con la bottiglia in mano. Erano esattamente le tre e trenta del mattino"Ma porca miseria si può sapere perché non riesco a dormire" e improvvisamente il viso di Kaori gli apparve davanti agli occhi. Scosse la testa - Ah, accidenti, devo smetterla di pensare a lei - si alzò dal letto e decise di andare sulla terrazza per schiarirsi le idee. Quando passò davanti alla stanza di Kaori, però non resistette all'impulso e, aprendo piano piano la porta, sbirciò dentro: lei dormiva con le coperte che si erano attorcigliate alle sue gambe affusolate. Ryo entrò in punta di piedi, s’inginocchiò affianco al suo letto e le scostò una ciocca di capelli dal viso "Mio Dio quant'è bella!!!Sembra così indifesa e invece ha il coraggio di un leone".

- Ryo sei uno stupido idiota -

All'uomo per poco non venne un colpo, guardò Kaori ma si accorse che stava dormendo ancora "Pensa un po’ te, m’insulta anche mentre dorme. Buono o cattivo segno?". Decise di non rischiare e si avviò verso la terrazza.

 

Kaori si svegliò, aveva la sensazione di essere osservata ma nella sua stanza non c'era nessuno, poi si accorse che la porta della sua camera era semi aperta - Ryo -. Si alzò e si avvicinò alla stanza dell'uomo ma dentro non c'era nessuno, poi pensò a quante volte a Shinjuku lo aveva trovato sulla terrazza e si ricordò che anche quella palazzina l’aveva e decise di salire, dovevano chiarire quella situazione a tutti i costi. Una volta arrivata in terrazza, lo vide, era appoggiato alla balaustra a petto nudo, con la sigaretta in bocca e i capelli scompigliati dal vento "Ecco, il mio angelo demoniaco" pensò sorridendo.

Ryo si girò - Che ci fai qui a quest'ora? - "Speriamo che non si sia accorta di nulla".

- Dobbiamo parlare -

"Ecco, lo sapevo" - Di cosa? - lei lo guardò storto - Ok, va bene, non lo farò più, è stato un impulso, scusami – disse un po’ agitato.

Kaori rimase scioccata, non si aspettava di certo delle scuse così - Mi hai sorpreso, non me lo aspettavo -.

- Beh, mi hai colto sul fatto mi sembrava stupido mentire -

Ora Kaori non capiva - Sul fatto? Ma a cosa ti riferisci? -

Ryo sbiancò per un attimo - E tu a cosa ti riferivi? -

- A quello che ti ho raccontato oggi. Perché tu? - chiese Kaori sospettosa.

Ryo si mise a ridere nervoso - Alla stessa cosa - "Menomale, ho rischiato di farmi scoprire".

- Quindi non mi rimanderai a casa? -

Ryo tornò subito serio - No, ma sono ancora arrabbiato -.

- Lo so, ma per me è importante, lo devo a Hide -

- Se Hide vedesse cosa ti sto permettendo di fare mi ucciderebbe - "E lo farebbe anche per i pensieri che sto avendo sulla sua sorellina in questo momento" - Su ora rientriamo che domani abbiamo una giornata impegnativa - e così si diressero verso le rispettive stanze.

- Buonanotte Ryo -

- ’notte Sugar –

Kaori arrossì, era da tanto tempo che non sentiva quel nomignolo. Si mise nel letto e si addormentò, contenta che Ryo l’avesse perdonata.

Nell’altra stanza Ryo invece erano ancora sveglio e sapeva che la sua giornata ormai era incominciata. Avendo ancora un po’ di tempo decise di riflettere su ciò che sentiva per la donna che dormiva sotto il suo stesso tempo. Lui sapeva di volerle molto bene già  quando la incontrò vestita da maschio all’età di 16 anni, era in quel momento che le aveva dato il nomignolo di Sugar Boy. Poi quando era morto Hide e lei aveva deciso di stare al suo fianco per vendicare il fratello lui non aveva avuto il coraggio di cacciarla, ma faceva di tutto perché non le capitasse nulla. In quel periodo il loro legame si era rafforzato, anche se sembravano cane e gatto, sapevano che potevano contare l’uno sull’altro per qualsiasi cosa: la loro amicizia era molto forte. Ora però gli veniva qualche dubbio, sicuro che per lui quella fosse solo una buona amicizia e non qualcos’altro?  Il giorno che seppe da Saeko, che lei sarebbe arrivata a New York, lui aveva provato una gioia indescrivibile, al momento non ci aveva dato peso ma ora gli ritornava tutto in mente. Possibile che Umi e Mick avessero ragione a dirgli che quando parlava di lei gli s’illuminavano gli occhi? – Hide mannaggia a te e a quando me l’hai affidata, scommetto che tu già sapevi a cosa andavo incontro vero? – disse rivolto al suo migliore amico sorridendo.  

Kaori fu svegliata dal suono della sveglia che segnava le sette del mattino. La prima cosa che fece dopo essersi alzata fu andare a chiamare Ryo memore della sua difficoltà ad alzarsi presto, ma quando entrò nella stanza, la trovò vuota e con il letto già rifatto – E ora dov’è andato? – si chiese. Controllò tutte le stanze della casa ma di lui nessuna traccia – Possibile che sia andato a lavoro senza di me? Eppure mi ero informata e so che avevamo gli stessi orari – rifletté ad alta voce dirigendosi verso il bagno. Si fece una doccia veloce e, sapendo di essere sola, si avvolse in un asciugamano, e si diresse in cucina per fare colazione.

Mentre Kaori si dirigeva in cucina, Ryo stava salendo le scale. Dopo aver lasciato Kaori in terrazza e aver aspettato che lei si addormentasse, si era messo una tuta ed era andato a correre.  Aprì la porta di casa e chiamò – Kaori! –

La donna sussultò “O cavolo e mo che faccio? Sto solo con un asciugamano!!” – Sono in cucina, pensavo fossi già andato a lavoro -.

-          No, sono andato a correre perché non riuscivo a riprendere sonno – disse entrando nella stanza e bloccandosi davanti alla porta. La sua mise non lo lasciava di certo indifferente anzi, sentiva il suo amico che iniziava a svegliarsi.

Kaori, ancora girata, sentiva lo sguardo di Ryo su di se – Scusa, pensavo di essere sola, ora vado a cambiarmi ~.

-          No, fai prima colazione, ti ho preso un cornetto. Io mi vado a fare la doccia – “Molto molto fredda” pensò tra se e se dirigendosi già verso il bagno. Mentre si spogliava, pensava “Certo che quella donna voglia farmi davvero morire”; quando stava facendo jogging Ryo aveva capito che molto probabilmente si stava innamorano di quell’angelo della sua socia ma, primo non poteva esserne sicuro poiché non aveva mai provato un sentimento simile, secondo comunque doveva nascondere bene i suoi sentimenti almeno a lei finché non avesse vendicato Hide e poi sarebbero tornati a Shinjuku e le avrebbe rivelato ciò che provava, anche perché, una volta tornato in Giappone, lui voleva tornare a essere City Hunter, lavoro che a lui mancava molto, e quindi non sapeva se lei sarebbe rimasta; terzo lei avrebbe ricambiato i suoi sentimenti? Era soprattutto quello a spaventarlo e a frenarlo molto.

Dopo aver fatto colazione Kaori, si diresse verso la sua stanza per vestirsi; fortunatamente lavorare per l’F.B.I. non significava dover indossare l’uniforme, che lei odiava, ma un vestito nero con la giacca. Una volta vestita uscì e bussò alla porta del bagno – Ryo, muoviti o faremo tardi, Mick ci aspetta tra dieci minuti davanti all’ufficio - .

Proprio in quel momento la porta si aprì e l’uomo apparve in tutto il suo splendore; Kaori, senza neanche accorgersene si leccò le labbra e questo fece andare Ryo fuori di testa “Dannazione, speriamo che non mi distragga sul lavoro”. Si schiarì la voce e la fece ritornare alla realtà – Eccomi, sono pronto. Non vorremo far aspettare Mick giusto?! – disse con una punta di astio nella voce che Kaori percepì “Ma non erano buoni amici quei due” pensò.

Dopo circa un’ora arrivarono all’F.B.I. Come Mick vide Kaori la prima cosa che fece fu saltarle addosso – Mia piccola Kaori, che bello rivederti – ma non fece in tempo a finire la frase che un enorme martello lo appiattì al suolo.

-          Buongiorno anche a te Mick – rispose Kaori sorridendo.

Uscendo da sotto il martello, l’uomo però si accorse di un luccichio vicino alla giacca di Ryo dal lato della pistola che gli fece  venire i capelli bianchi “Ok, ho capito, giuro che non lo faccio più” cercò di fargli capire con uno sguardo.

Lo sweaper rimise la pistola al suo posto “Provaci di nuovo e sai quello che ti aspetta Angel” pensò.

Mick deglutì nervoso e avvicinandosi a Kaori disse – Allora, come va? –

-          Sono un po’ nervosa, dovrò ambientarmi – e a bassa voce per non farsi sentire da Ryo aggiunse – In più il signorino non mi facilita le cose ~.

-          Ancora arrabbiato? –

-          Un po’, però avevi ragione tu, non mi ha cacciata ~.

-          Te l’avevo detto, ci tiene troppo a te per mandarti via ~.

-          Sarà – rispose Kaori un po’ scettica “A me non sembra”.

Ryo vedendoli confabulare e sentendosi messo da parte disse contrariato – Ehi, piccioncini, avete finito di confabulare? –

Mick si bloccò immediatamente memore della minaccia di qualche momento prima mentre Kaori si girò verso di lui dicendo – Che c’è, sei geloso forse ~.

-          Chi, io? Di un travestito? Ma quand … BANG – un enorme martello da 1.000 t con scritto “TRAVESTITO CI SARAI TU!!” lo colpì in pieno e il rumore assordante fece gira tutti gli agenti presenti nell’ingresso .

Kaori prese sotto braccio Mick – Dai, abbiamo ancora cinque minuti, fammi fare un giro per gli uffici così se sto da sola non rischio di perdermi - .

Ryo, mentre cercava di uscire da sotto a quell’enorme martello,  pensava “Forse stavolta ho esagerato, ma vederli così vicini mi fa davvero infuriare “.

Cinque minuti dopo erano tutti e tre nell’ufficio del capo, ma l’uomo non era ancora arrivato.

-          Strano, di solito arriva mezz’ora prima di tutti gli altri – disse Mick preoccupato.

Proprio in quel momento un uomo muscoloso ma bassino e con i capelli bianchi entrò trafelato nell’ufficio e si chiuse la porta alle spalle – Ragazzi scusate per il ritardo, ma è sorto un grave problema ~.

Ryo lo guardò preoccupato – Cos’è successo ? ~.

-          Mary è stata scoperta –

-          Che cosa? – esclamarono in coro Mick e Ryo.

-          Non vi preoccupate è al sicuro, però non abbiamo più un infiltrato all’interno dell’Unione ~.

-          Scusate se m’intrometto – disse Kaori con un po’ intimidita – Ma chi è questa Mary – chiese, anche se aveva capito che era la donna che Ryo aveva incontrato la sera prima.

-          Ah, scusami, tu devi essere Kaori Makimura – l’uomo si avvicinò alla donna – Piacere io sono Sendo Nogami ~.

Kaori lo guardò sorpresa – Scusi, ma ha detto Nogami? –

-          Sì, sono il cugino di Saeko non che tuo nuovo capo e so tutto di te naturalmente, Umi mi ha detto tutto ~.

-          Che cosa? Quindi tu sapevi già chi era quando Umi ti ha chiesto di farla entrare a far parte del gruppo? – chiese un Ryo alquanto furioso.

-          Certo, e abbassa i toni Ryo, sono sempre un tuo superiore ~.

-          Ancora per poco – disse a bassa voce.

Sendo fece finta di non capire e continuò il discorso – Ragazzi, ma non l’avete informata di nulla? –

-          Beh, è arrivata solo da due giorni e sinceramente non abbiamo avuto tempo – rispose Mick.

-          Ok, allora devo farle un riassunto veloce. Kaori mi raccomando stammi bene a sentire – la donna annuì – Mary è un agente dell’F.B.I. che lavora con Mick e Ryo – Kaori era tesissima, possibile che Il suo socio si fosse innamorato di lei durante il lavoro? Forse si erano visti il giorno prima per andare da qualche parte perché a casa c’era lei – Un paio di mesi fa l’abbiamo fatta infiltrare all’interno dell’Unione; fortunatamente ha fatto colpo sul vicecapo e quindi ci forniva regolarmente informazioni sulla nuova droga che i terroristi stanno mettendo in circolazione -.

Kaori alzò un sopracciglio – Quale droga? Io non so nulla - .

-          Non sai nulla perché di tutto ciò siamo informati solo noi tre, Mary che ci ha dato l’informazione, Umibozu e ora anche tu ~.

-          Capisco, ma come hanno fatto a scoprire Mary? –

-          La colpa è di un certo signor Ryo Saeba – disse il capo fulminandolo con lo sguardo.

-          Mia? – chiese Ryo innocentemente.

-          Si, non fare il santarellino. Perché ieri sera l’hai coinvolta in una zuffa con alcuni sicari dell’Unione? –

-          In una zuffa? – chiese Kaori – Quando sei tornato non mi hai detto nulla ~.

Ryo rise un po’ nervoso – Beh, pensavo che quei tre idioti non sarebbero tornati dal loro capo per raccontargli l’accaduto ~.

-          Pensavi male, quelli dell’unione a quanto pare, avevano mandato i sicari per uccidere voi due e dopo il tuo exploit di ieri sera hanno chiamato il vice mentre Mary era con lui e gli hanno descritto la donna che era con te. L’idiota ha fatto due più due è ha capito tutto poiché gli orari della scomparsa di Mary coincidevano con l’orario della sparatoria. Ora, voglio sapere se Mary ti ha fatto rapporto ~.

Kaori fece un respiro si sollievo “Allora dovevano vedersi solo per il rapporto”.

-          Si capo, Mary mi ha detto che ha sentito una conversazione tra Goro, che è il vice capo dell’Unione – specificò rivolto a Kaori – e uno dei suoi uomini. Secondo lei stavano parlando del rapimento di un famoso scienziato e di sua figlia, solo che è riuscita a capire solo il nome della ragazza, che fa la scienziata anche lei ~.

-          E qual è? – chiese Mick.

-          Kazue Natori –

-          Ma io lo so chi è! – disse Kaori entusiasta di poter iniziare a dare una mano.

Tutti si girarono verso di lei sorpresi – E chi sarebbe – chiese il capo.

-          Lei e suo padre, Gennosuke Natori, sono i due scienziati Giapponesi che si dice stiano arrivando alla soluzione per una cura contro l’aids ~.

-          Sul serio? – Kaori annuì a Mick – Ecco perché li hanno rapiti, devo essere degli scienziati straordinari - .

-          Si, ma c’è un problema, il padre è morto. Mary mi ha detto che ci sono stati dei problemi con il rapimento ~.

-          Non mi meraviglio, Kazue è stata nei corpi di pace dell’esercito per tanti anni, quindi sa benissimo come difendersi – disse Kaori.

-          Perfetto, questo vuol dire che ora usufruiranno delle sue conoscenze minacciandola di fargli fare la fine del padre – disse Sendo – Perché non andate a fare un giro con Kaori dai vostri informatori? Così loro la conosceranno e se ce ne sarà bisogno, potrà anche andare da sola la prossima volta ~.

-          Ok capo – dissero i tre in coro e poi uscirono.

 

Nell’atrio – E brava la nostra Kaori, se non ci fossi stata, a quest’ora staremo ancora cercando chi era Kazue Natori – disse Mick.

-          Grazie Mick ma non ho fatto nulla –

-          No, ha ragione lui, ci sei stata davvero di grande aiuto. Ora, Mick io vado con Kaori a fare un giro dei miei informatori mentre tu vai dai tuoi ok? – e gli fece uno sguardo che non ammetteva repliche.

-          Si si, ok. Tanto non ho altra scelta – e mentre si avviava mogio verso la sua auto – Ci vediamo qui fra tre ore così ci scambiamo le informazioni – e se ne andò.

-          Cos’ha Mick, mi è sembrato triste – chiese Kaori preoccupata.

-          Non ha nulla, su dai muoviamoci – rispose Ryo innervosito dal fatto che lei si preoccupava per lui “Non e che si sta iniziando a innamorare di lui?”.

-          Ryo –

-          Si –

-          Grazie –

-          Per cosa? – chiese non capendo.

-          Per non avermi fatto tornare in Giappone ~.

-          Di nulla – “Non potevo far andare via metà del mio cuore” pensò sorridendo.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** capitolo 9 ***


Capitolo 9 Dall'altra parte del mondo

Capitolo nove


Kaori era sfinita, si era dimenticata di com'era lavorare con Ryo, aveva dei ritmi assurdi ma mai e poi mai gli avrebbe fatto capire che non ce la faceva più. Erano passate almeno tre ore da quando avevano iniziato a fare il giro dei suoi informatori e per il momento non avevano cavato un ragno dal buco.
- Parliamo con quest'altro informatore e poi raggiungiamo Mick ok? - 
- Va bene - rispose Kaori sorridendo. Era stanca ma contenta di stare lì con lui anche se in quel periodo spesso si era vergognata da morire. Voi penserete che la sua vergogna fosse dovuta al fatto che rincorreva ogni paio di gambe che si trovava di fronte, ma, con sommo stupore della donna, fino a quel momento non ne aveva importunata neanche una in compenso, però erano entrati in una decina di strip club perché tutti i suoi informatori lavoravano in quei locali; ogni volta che Kaori ne vedeva uno, diventava rossa e sperava che non sarebbero entrati ma puntualmente le sue preghiere non venivano esaudite. Questa volta però il loro informatore si trovava si in un Night ma il locale ormai era abbandonato da un bel pezzo. 
- Ryo, sicuro che qui ci sia qualcuno? - 
- Assolutamente sì, anzi sono sicuro che questa persona sarà anche molto contento di vederci - 
Ryo rise e Kaori iniziava a innervosirsi, "Ma che diavolo ci sarà in questo locale". 
Una volta entrati salirono degli scalini che conducevano a una specie di privè, Ryo aprì la porta e Kaori nella penombra vide una figura accucciata su una poltrona che, a giudicare dai rumori che faceva, stava dormendo profondamente. Lo sweaper accese la luce e l'uomo si mosse infastidito.
- Su alzati sfaticato - si avvicinò all'uomo e iniziò a scuoterlo energicamente.
- Ryo aspetta, non vedi che sta dormendo - non finì di dire l'ultima parola che una mano iniziò a palparle il sedere ... bang, un martello da 500 t colpì l'uomo sulla testa. Quando Kaori si girò, è vide che era un vecchietto si sentì in colpa - O Dio, mi scusi non volevo ma mi è venuto automatico ... aspetti un attimo - Kaori guardò l'uomo cercando di capire dove l'aveva già visto e poi una lampadina gli si accese - Doc? - 
Il vecchio si alzò da sotto il martello - Kaori, che bello rivederti - disse tutto arzillo.
La donna guardò Ryo - Ecco perché prima ti stavi sbellicando dalle risate - poi rivolta all'anziano - Ma si può sapere che ci fa lei qui? - 
- E' una storia molto lunga - 
- Allora la accorci e mi racconti tutto, abbiamo appuntamento con Mick fra mezz'ora - 
- Beh Kaori devi sapere che purtroppo sono stato io a creare la Polvere degli angeli - 
- Che cosa? - domandò Kaori incredula, come aveva potuto quel vecchietto così simpatico, a volte anche un po’ troppo, e che li aveva sempre aiutati in Giappone quando erano sweaper, aver creato la cosa che aveva ucciso suo fratello.
- Fammi finire prima di accusarmi di qualcosa, non sai quanto mi detesti perché so che tuo fratello è morto per colpa mia purtroppo però più di quindici anni fa il capo dell'Unione rapì mia moglie e mio figlio e mi ricattò - 
- E ora dove sono tua moglie e tuo figlio? - 
L'uomo abbassò la testa tristemente senza rispondere.
-Capisco. Però ora che cosa ci fai qui? - 
- Il giorno che Ryo venne qui io lo seguii, volevo dare una mano e quindi mi sono infiltrato tra i malavitosi come medico così che, loro si fidano di me perché li curo e quindi parlano di tutto disinvoltamente, ed io riferisco tutto a Ryo. A proposito, ho saputo di Mary, ora dov'è? - 
- Non ne ho idea, il capo ha detto solo che per ora è al sicuro - rispose l'uomo. 
- Lo spero perché Goro ha scagliato contro di lei tutti suoi scagnozzi, a quanto pare aveva fatto parecchio colpo su di lui e il signorino si è scottato - 
Entrambi risero ma Kaori no, era preoccupata per quella donna che neanche conosceva.
Ryo se ne accorse e, avvicinandosi a lei, le mise una mano sula spalla - Mary è brava quasi quanto me, saprà cavarsela -. 
Kaori annuì ma non disse nulla "Perché lei è brava mentre io no? perché a lei ha fatto un complimento del genere e a me no?" pensò poiché il tarlo della gelosia la stava di nuovo divorando.
L'uomo si accorse che lei si era leggermente irrigidita e non riusciva a capire il perché. Decise di lasciar stare e si avvicinò a Doc - Allora? Cos'hai per me? - 
- Fra tre settimane ci sarà una festa nella lussuosa villa di Goro a Los Angeles, da quello che ho capito ci saranno tutti i rappresentanti dell'Unione delle varie città d'America e del Giappone e anche il capo -
- Come il capo?! - chiese Kaori stupita.
- Sì, il capo dell'Unione sarà alla festa, quindi questo vuol dire ... - 
- ... che è una cosa grossa - finì Ryo per lui.
- Esatto - rispose Doc.
- Ma il motivo di tutto questo spiegamento di persone importanti qual è ? - chiese di nuovo la donna.
- Purtroppo, da come ho capito, vogliono estendere la PCP anche in Europa e, grazie alla dott.sa Natori mettere in commercio in America e in Giappone quella nuova - 
- Dobbiamo fermarli - Kaori si era fatta avanti e nei suoi occhi c'era una luce battagliera.
- Hai ragione - disse Ryo, era fiero di lei per come stava reagendo, ma sicuramente non glie lo avrebbe mai detto - Su, andiamo da Mick e poi dal capo, vediamo se riusciamo a fare qualcosa - e si diressero verso il luogo dell'appuntamento.
Circa venti minuti più tardi erano di nuovo alla sede del F.B.I. e videro subito Mick che li stava aspettando impaziente - Era ora, siete in ritardo di dieci minuti, mi avete fatto preoccupare in più ho una fame da lupi -. 
- Scusa Mick, ma abbiamo avuto un contrattempo - disse Kaori con il fiato corto, per arrivare in tempo si erano messi a correre e non ce la faceva più, Ryo invece sembrava che non avesse neanche camminato "Uffa, non è giusto perché lui non fa nessuna fatica mentre io sto per morire? NO, non devo farmi vedere così debole", si raddrizzò e cercò di regolare il battito, Umibozu glie lo aveva insegnato solo che quando stava con Ryo le sembrava di essere tornati a quando erano sweaper e si dimenticava tutto quello che aveva imparato nell'ultimo anno "Sono cambiata, sono diventata più forte e, come Mary, anch’io sono alla sua altezza". Una volta ripresa il controllo di se si avvicinò a Mick e, prendendolo sotto braccio disse - Sai, anch’io ho una fame da lupi, su andiamo a mangiare qualcosa - e si allontanarono lasciando Ryo di nuovo in disparte. Kaori aveva capito che all'uomo dava fastidio vederla così appiccicata al suo amico, ma non capiva il motivo così, per scoprirlo, aveva deciso di adottare una tecnica: stargli il più appiccicata possibile in modo da farlo esplodere e sapere che cosa nascondeva.
"Dannazione, sta di nuovo attaccata a quel damerino, ma com'è possibile che gli piaccia lui. Questa cosa mi da enormemente fastidio, ma se lei è felice, mi farò da parte" e così mogio mogio li seguì.

- Quindi come faremo a intrufolarci? - chiese Mick dopo che Kaori gli aveva raccontato ciò che aveva detto Doc. Fino a quel momento invece Ryo non aveva aperto bocca e la cosa lo insospettiva, c'era qualcosa che non andava.
- Non ne ho la più pallida idea - anche Kaori se ne era accorta e si stava impensierendo - Ryo? - 
L'uomo non rispose.
- Ryo? - chiamò anche Mick.
Niente.
Mick si avvicinò a Kaori - Ma cos'ha? - chiese a bassa voce.
- Non ne ho la più pallida idea - rispose la donna nello stesso tono - si comporta così da quando siamo arrivati qua - 
In quel momento a Mick gli si accese la lampadina - E' geloso! - 
- Cosa? - 
- E' geloso - 
- E di chi? - 
- Di te scema, gli ha dato fastidio che mi hai preso sotto braccio e ora fa l'offeso - 
- Ma per favore non dire cavolate - 
Ryo in quel momento captò tutto quello che stavano dicendo e decise di fare qualcosa per distrarli e non far capire che Mick ci aveva preso in pieno - Ehi, signorina venga qui, mi da il suo numero? - 
Sulla testa di Kaori e Mick caddero una decina di corvi e la donna, con un gocciolone sulla testa, ridendo nervosamente disse - Hai preso una cantonata Mick -. 
- Si, forse hai ragione, non ci sentiva perché era troppo impegnato a puntare quella ragazza - 
- Grrr ........ RYOOOOOOOOOOOOOOO ..... DOVE PENSI DI ANDARE ................... BANG .... - un gigantesco boato si senti all'interno del bar, dove erano andati a mangiare e la gente che entrava proprio in quel momento avrebbe solo visto un uomo spiaccicato sotto un martello da 10.000 t e una donna che, vicino al povero malcapitato, diceva - Noi andiamo a fare rapporto al capo, vedi di muoverti a raggiungerci - e uscì accompagnata da un uomo biondo.
Ryo da sotto il martello cacciò un braccio e fece ok con la mano, "Porca miseria alla fine ci rimango secco sotto uno di questi, e poi perché l’ha tirato così pesante". Finalmente riuscì a uscire e anche lui si diresse verso l'ufficio del capo.

- Allora capo, cosa facciamo? - chiesero i tre dopo aver raccontato tutto a Sendo.
L'uomo li guardò pensieroso - L'unica soluzione è infiltrarci -
- Ma va, io volevo sapere come - disse Ryo.
- Ehi signorino, ti ricordo che io sono ancora il tuo capo qui quindi non fare l'impertinente - rispose lui con un sorriso - Comunque non lo so ancora dovrò pensarci su. Facciamo così, voi tornate a casa e spremetevi le meningi ci rivediamo qui domani mattina e vadimao di mettere su un piano ok? -
Ryo, Mick e Kaori annuirono e si congedarono. Il poliziotto nel suo ufficio alzò il telefono e compose un numero - Stanno arrviando .... si, non gli ho detto nulla .... lo sai che mi ucciderà vero .... si, c'era anche lei ... ma perchè lo devi sfidare così? .... Vabbè, se lo dici tu, ma vedi di non strapazzarmeli troppo nessuno dei due, e per favore non farli litigari, divisi sono bravi, ma insieme sono fenomenali da come mi ha raccontato Saeko .... ci sentiamo ... stai attenta ... ciao - e riagganciò - Quella donna mi farà morire di crepacuore o per mano di Ryo .... speriamo bene - disse sospirando e passandosi una mano tra i capelli.

Intanto fuori dal F.B.I. Ryo e Kaori stavano salutando Mick - E mi raccomando fate i bravi - disse quest'ultimo facendo arrossire Kaori.
Dopo poco arrivarono al loro palazzo; Ryo si bloccò di colpo davanti al portone e anche Kaori percepì un aura sconosciuta - C'è qualcuno che non conosco nel palazzo - disse la donna estraendo la pistola.
Ryo la guardò sbalordito - Come te ne sei accorta? -
Lei sorrise - Umi mi ha insegnato tutto -
Iniziarono a salire le scale, Ryo davanti e Kaori subito dietro di lui. Arrivati davanti al portone Ryo le fece cenno di fare silenzio e diede una spallata alla porta, entrò rotolando e puntò la pistola verso la figura in piedi in fondo al corridoio. Kaori si mise dietro di lui in piedi e anche lei puntò la pistola verso lo sconosciuto.
- Fermo o spariamo - disse Ryo.
L'ombra si girò verso di loro - Ma che accoglienza calorosa, è così che si da il benvenuta ad un amica -
A Ryo cadde la mascella a terra - Mary!!! - esclamò "O c###o questo mi complicherà molto le cose".
Kaori abbassò la pistola "E lei cosa ci fa qui?".
Ryo si alzò e accese la luce - Ma il capo non aveva detto che eri al sicuro? -
- Si infatti - rispose lei con un sorriso sensuale avvicinandosi a lui.
Ryo sorrise amaramente - Lo sapevo che c'era sotto qualcosa quando non mi ha voluto dire dov'eri -
- Secondo lui questo è il posto più sicuro di tutta la città - rispose Mary appoggiandosi alla sua spalla - Che fai, non mi presenti la tua amica e nostra nuova collega? -
Kaori si avvicinò a lei senza aspettare la presentazione di Ryo - Piacere io sono Kaori Makimura -
- Piacere io sono ...-
- .. Mary - finì Kaori per lei - Si, ti conosco per sentito dire. Scusate se non mi fermo ma vado a farmi una doccia così poi preparo la cena - e senza degnare Ryo di uno sguardo entrò in camera sua, prese i vestiti e si chiuse in bagno.
Ryo guardò la porta del bagno non capendo la reazione della donna quando fu Mary ad aprirgli gli occhi - Gelosa la ragazza -
L'uomo la guardò - Tu dici? -
- Perchè, ti interessa? -
Ryo non rispose e se la scrollò di dosso - Per quanto tempo devi stare qui da noi? - chiese dirigendosi verso la cucina per prendersi una birra.
- Non lo so, pensò finchè non incastrerete Goro -
- Il capo ti ha detto nulla delle ultime novità? -
- No, non l'ho sentito, racconta - disse mentendo.

Kaori uscì dalla doccia un pò più rilassata. Quando aveva visto che Mary si era avvicinata a Ryo in modo un pò troppo sensuale una scarica di gelosia l'aveva pervarsa e per evitare di fare una scenata davanti a Ryo era scappata. "Come posso piacergli io se ho Mary come rivale?" pensò la donna credendo che Mary facesse la corte a Ryo. Si mise una gonna leggera che le arrivava poco sopra il ginocchio. una maglietta rosa con scollo a V e uscì dalla stanza dirigendosi in cucina.
Appena entrata trovò i due seduti al tavolo a parlare, appena la videro si bloccarono entrambi: Ryo perchè era rimasto a bocca aperta per quanto era bella mentre Mary prima per squadrarla e poi per vedere la reazione di Ryo che la fece sorridere sotto i baffi. Kaori si accorse solo del silenzio e non delle loro reazioni - Allora Mary, per quanto tempo rimarrai? - chiese sperando nel più poco tempo possibile.
- Stavo giusto dicendo a Ryo che finchè non incastrerete Goro dovrete ospitarmi -
- Per me non c'è nessun problema, tanto la casa e di Ryo. Allora ti lascio la stanza degli ospiti e io dormo sul divano -
- Assolutamente no - si intromise con fervore Ryo - Dormo io sul divano, Mary dorme in camera mia -
A quelle parole Kaori divenne viola per la gelosia e per non farsi vedere si girò intenta a cucinare.
- Idiota, così sembra che mi inviti nel tuo letto - disse Mary a Ryo a bassissima voce per non farsi capire dalla donna.
Ryo sgranò gli occhi capendo la reazione della socia, allora Mary decise di risolvere il problema.
- Stavo pensando,sempre se per Kaori non è un disturbo, siccome la stanza delgi ospiti ha un letto matrimoniale, potremmo dormire insieme -
Kaori ricominciò a respirare normalmente, si girò e le sorrie - Ok, per me non c'è problema - e ricominciò a cucinare molto più serena.
Mary fece un occhiolino a Ryo e l'uomo pensò "Forse non tutto il mal vien per nuocere".
La cena passo tranquilla e, mentre Kaori e Mary sparecchiavano, Ryo si trasferì i salotto "Certo che quel vestito a Kaori gli sta veramente bene, ora che c'è Mary però dovrò cercare di nascondere ancora di pìù le mie emozioni anche perchè Mary è molto più perspicace e maliziosa della mia Sugar". Dopo poco arrivarono anche le due donne, Mary si sedette sulla poltroncina rimasta mentre Kaori, per evitare di sedersi accanto a Ryo, si sedette a terra.
Fu Mary a rompere il silenzio - Allora, avete già delle idee su come infiltrarvi alla festa? -                                                                                                                  - In relatà ancora no - rispose Kaori.
 - Io un idea ce l'avrei - disse Ryo
- Ah si, e quale sarebbe? - chiese Kaori incuriosita.
-Non te lo dico - disse Ryo guardandola e facendogli una linguaccia - Dovrai aspettare la riunione del capo domani mattina -
- Ma non è giusto - rispose Kaori mettendo il broncio.
Ryo sorrise quando, ad un certo punto sentì qualcosa che si strusciava contro la sua gamba, si girò e vide che Mary gli stava facendo il "piedino", cosa che non era passata inosservata a Kaori e che la stava facendo diventare furiosa. Ryo tra se e se pensava "Merda Mary finiscila di fare la deficente" ma esternamente, per non fare capire a Kaori che non glie ne fregava nulla inziò a fare la faccia da maniaco e, avvicinandosi alla poliziotta disse - Si, dimmi -
- A me lo dici subito vero - disse la donna mettendosi sulle sue gambe.
- Se in cambio mi dai qualcosa si - .... BANG .... non finì di dire la frase che un enorme Kompentio lo spiaccicò nel muro di fronte.
- Io me ne vado nella mia stanza - disse una Kaori completamente furiosa.
Intanto Ryo cercava di scastrarsi dal muro - Sei contenta .... è tutta colpa tua ... dovevi per forza fare la cretina? - chiese rivolto alla bionda.
- E tu dovevi perforza assecondarmi? - rispose Mary sorridendo.
Ryo si era finalmente scastrato e, non rispondendo, si avviò in cucina per prendere una bottiglia di birra.
Mary lo raggiunse - Ryo -  niente - Dai, non fare l'arrabbiato con me, l'ho capito che lei ti piace - ancora nulla - E, a quanto ho visto, anche tu non le sei proprio indifferente, perchè non ti fai avanti? - nessuna risposta - ok, ho capito, non ne vuoi parlare. Io mi vado a fare una doccia - e così se ne andò.
Ryo si diresse verso la terrazza e si accese una sigaretta. Tra un sorso di birra e una tirata di sigaretta pensava "Sarà vero quello che ha detto Mary? Mah, se voglio farmi avanti però le devo raccontare del mio passato; prima di incontrare Hide non ero sicuramente uno stinco di santo, e non voglio che, se lo viene a sapere dopo, lei mi lasci perchè si sente sporca".

Intanto in casa Mary era appena uscita dalla doccia e si diresse verso la stanza degli ospiti per vestirsi e in più aveva intenzione di fare un discorsetto a  Kaori, voleva raccontarle del passato di Ryo per farle capire che uomo speciale lo aveva fatto diventare perchè, ne era sicura, se Ryo era cambiato così tanto lo doveva solamente a lei, "E poi conoscendolo lui non le racconterà nulla della sua vecchia vita" pensò la donna non sapendo che avrebbe scatenato l'ira furibonda di un ex killer professionista.

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Capitolo 11
*** capitolo10 ***


Capitolo 10 Dall'altra parte del mondo

Capitolo 1


Ore 10:30pm camera degli ospiti, casa Saeba

Kaori era seduta sul letto della sua stanza e pensava "Ma con tutti posti che ci sono a New York quella per forza qui si doveva rifugiare? E poi se ripenso a come gli si strusciava contro mi viene una rabbia". In quel momento sentì un lieve bussare alla porta - Avanti -
- Scusa se disturbo - disse Mary entrando.
- No, figurati questa è anche la tua stanza giusto? -
Mary sorrise e si sedette sul letto - Perchè ho la sensazione che io non ti stia molto simpatica? -
Kaori sgranò gli occhi - Ma cosa dici, non è vero - rispose abbassando lo sguardo.
- Non c'è bisogno che neghi, posso capire perchè lo sei, ho cercato di sedurre l'uomo che ami quindi è comprensibile -
Kaori divenne bordeaux e quasi urlò - Io non amo Ryo - mentì.
- Ho forse pronunciato il suo nome? - e sorrise - Comunque ho una confessione da farti -
Kaori la guardò scettica - Ah si, è quale? -
- Io e Ryo siamo stati insieme - Kaori si intristì - Ma ti posso dire che con me non si è mai comportato come si comporta con te - la rossa alzò di botto la testa - Da quando è tornato dal Giappone lo vedo davvero diverso anzi, noi tutti lo vediamo diverso, è finalmente felice. Il passato di Ryo non è stato molto semplice, quando aveva solo tre anni il suo aereo precipitò nella giungla del sud America dove in quel periodo era in corso una guerra civile. Fù l'unico sopravvissuto - Mary la guardò.
- Ora capisco perchè, quando gli chiedo del suo passato, cerca sempre di cambiare argomento -
- Lui non ne parla mai. Devi sapere che mentre girovagava per la giungla fù trovato da un mercenario che combatteva al fianco dei ribelli; quell'uomo lo prese con se e gli fece da padre. Quando crebbe anche lui iniziò a combattere insieme a loro - .
- Come può sopravvivere un bambino in un posto simile? - chiese sciocata Kaori.
- Non lo so però lui è forte e c'è l'ha fatta. Finita la guerra, che si rivelò per loro una sconfitta, decise di imbarcarsi per gli Stati Uniti -
- E voi come vi siete conosciuti? -
- Mio padre era uno dei mercenari e arrivarono insieme qui. Per un pò di tempo lavorarono fianco a fianco -
- Cosa facevano? -
Mary esitò per un attimo -Killer professionisti - Kaori si mise una mano davanti alla bocca sconvolta - Quel periodo per Ryo fù il più brutto perchè si sentiva un verme per il lavoro che faceva, ma purtroppo quella era l'unica cosa che sapeva fare -
Kaori si alzò come un automa dal letto - Ho bisogno di prendere un pò d'aria - e uscì dalla stanza diretta verso il terrazzo.
Proprio mentre la donna stava salendo le scale incrociò Ryo ma, era talmente presa da ciò che le aveva rivelato Mary che non se ne accorse nemmeno.
Ryo invece capì subito che c'era qualcosa che non andava perchè Kaori aveva lo sguardo completamente assente; corse immediatamente in casa e raggiunse Mary. Prese per le spalle la donna e iniziò a scuoterla violentemente urlando - COSA LE HAI DETTO?? - Mary non rispose ma abbasso gli occhi - MARY, RISPONDIMI, COSA LE HAI DETTO? -
Mick entrò nella stanza e cercò di staccare Ryo dalla donna - Ryo lasciala, le stai facendo male -
In quel momento lo sweaper ritornò alla realtà e lasciò di botto la presa tanto che la donna cadde a terra sorpresa.
Mick aiuto Mary a rialzarsi - Ma si può sapere cosa è successo? - poi guardandosi intorno aggiunse preoccupato - E dov'è Kaori?.
Fu Mary a rispondere - Le ho raccontato tutto del passato di Ryo e ora è in terrazza a prendere un pò d'aria -
Ryo le afferrò un polso - Se lei se ne va io ti uccido - e corse verso il terrazzo.
- Mick, cos'ho fatto? - chiese Mary rivolta all'uomo biondo.
Mick le si avvicinò e l'abbracciò - Non ti preoccupare, Kaori e una persona forte ed è troppo innamorata di lui per lasciarlo da solo - disse tristemente.
La donna se ne accorse - Mick, ti sei innamorato di lei? -
L'uomo fece un sorriso amaro - Penso proprio di si, ma mi raccomando non dire niente a nessuno, soprattutto a Ryo, sennò mi spella vivo - e rise.
Mary fu contagiata dalla sua risata - Ok, promesso -

Sulla terrazza Kaori, vestita solo di una maglia a maniche corte che le arrivava poco sotto l'inguine, rifletteva sul racconto di Mary "Povero Ryo, che infanzia difficile che ha vissuto. Ora capisco perchè è sempre così chiuso con gli altri. Ma ora come dovrò comportarmi? Mi vorrà ancora accanto a lui quando saprà che Mary mi ha raccontato tutto". Un rumore alle sue spalle la fece girare.

Ryo arrivò davanti alla porta della terrazza con il fiato corto, aveva fatto cinque piani di scale tutte di corsa. Aprì lentamente la porta per non farsi sentire da Kaori ma quella maledetta cigolò e così la donna si girò. Da quella distanza non riusciva a vedere le emozioni sul suo viso e così iniziò ad avvicinarsi.
Kaori si mise una mano sul cuore, aveva paura che gli scoppiasse; quando aveva visto Ryo aveva iniziato a batterle furiosamente e, anche cercando di calmarsi, aveva capito che non era sua intenzione smettere "Dannato organo inutile" pensò stizzita.
Ryo si appoggiò alla balaustra affianco a lei e rivolse lo sguardo verso la città - Se vuoi andartene io non ti biasimo, e sappi che non ti fermerò - disse continuandò a guardare dritto di fornte a lui.
- Ma cosa dici - urlò la donna prendendo di sorpresa l'uomo che non si aspettava una reazione simile - Stai cercando di sbarazzarti di me? No, perchè io non ho nessuna intenzione di andarmene capito -
- Ma io cedevo che .... -
- Credevi cosa? che mi interessasse il tuo passato? No, a me non importa che lavoro facevi prima di incontrare mio fratello. A me importa solo di come sei ora e di sicuro ora non sei più un killer. E non pensare nemmeno di convincermi ad andarmene così puoi fare i tuoi comodi capito? - continuò Kaori girandosi verso di lui e mettendo le mani sui fianchi.
Ryo, all'iniziò perplesso, le sorrise - Grazie - e l'abbracciò.

Mick decise di salire in terrazza per vedere cosa stava succedendo pichè aveva sentito delle urla e quello che vide da una parte lo fece sorridere ma dall'altra lo intristiva parecchio. Ryo stava abbracciando una Kaori completamente rossa in viso. L'uomo si girò e decise di lasciarli da soli.

Ryo non voleva muoversi da quella posizione, gli piaceva troppo sentire il calore della sua pelle sotto le mani, poi però si accorse che il suo amico si stava risvegliano e non era una buona cosa quindi si staccò da lei - Ora andiamo, altrimenti gli altri si preoccupano - e la trascinò in casa.

Quando Ryo e Kaori entrarono trovarono Mary e Mick ad aspettarli in salotto.- Ehi Mick cosa ci fai qui? - chiese Kaori felice di vederlo.
Mick partì al volo verso di lei - Sono venuto a trovare te mia piccola Kaori, su dammi un bacino - ma non riuscì neanche ad avvicinarsi che un pugno lo colpì in pieno viso.
Kaori rimase a bocca aperta perchè era stato Ryo a darglielo, lo guardò sorpresa ma lui girò la testa facendo finta di niente e continuò a parlare con Mick.
- Allora, che sei venuto a fare? -
- Il capo mi ha detto di dirvi che domani mattina arriva la vostra amica Saeko - rispose massaggiandosi la mascella.
- Cosa? - disse Ryo - Ma che dici? - continuò Kaori.
- Avete capito bene, e dice di aver chiesto anche l'aiuto di Umi e Miki -.
- Quindi vuol dire che vengono in citta? - chiese Kaori.
- Si - le sorrise Mick.
- Ah, che bello - disse tutta contenta.
- Si, che bello, così potrò chiedere a Saeko il pagamento di tutti i mokkori arretrati - esultò Ryo con la bava alla bocca ma, un enorme martello con scritto "Te li do io i mokkori arretrati", lo spiaccicò al suolo.
- Io vado a dormire, buonanotte - salutò Kaori ancora arrabbiata.
- Aspetta, vengo anche io - la rincorse Mary che fino a quel momento non aveva proferito parola perchè si sentiva troppo in colpa.

Rimasti soli i due uomini si sedettero sul divano.
- Allora? - chiese Mick.
- Cosa vuoi sapere? - rispose Ryo passandosi una mano stanca tra i capelli.
- Si sentiva urlare da qui sotto -
- Era Kaori -
- Lo so ... che ti ha detto? -
- Mi ha fatto una lavata di capo - rispose Ryo sorridendogli.
Anche Mick sorrise divertito - Quella donna mi sorprende sempre di più, lo sai che non la meriti vero? - disse scherzando,ma Ryo non rispose - Guarda che stavo scherzando - continuò preoccupato.
- No, hai ragione -
- Non dire cavolate - stava iniziando a innervosirsi - Da quando hai conosciuto lei e il fratello sei diventato un uomo e non più una macchina per uccidere -
- Si lo so, ma il mio passato? -
- Ora basta - Mick si alzò di scatto - Lei ha detto che non le importa quindi smettila di tormentarti e di commiserarti -
- E tu come fai a sapere quello che mi ha detto? - chiese Ryo sospettoso.
Mick rise nervosamente.
Ryo si alzò e gli puntò un dito contro - Tu, biondino dei miei stivali, ci hai spiato?! -
Mick iniziò ad arretrare - No, ma che dici -
- Mick Angel, io ti ammazzo - e iniziarono a litigare.

Nel frattempo nella camera degli ospiti ...

Mary non sapeva che fare, voleva chiedere scusa a Kaori ma lei , come si erano messe nel letto, si era girata di schiena.Non le piaceva litigare con qualcuno e specialmente con lei che iniziava a starle simpatica quindi si fece coraggio - Kaori -
- Mmh -
- Volevo chiederti scusa -
- Per cosa? -
- Per quello che ti ho detto -
- Mi hai detto solo la verità -
- Si, ma l'ho fatto perchè pensavo che non avresti retto e te ne saresti andata -
- Ne sei innamorata? - chiese Kaori con l'angoscia nel cuore "Non potrò mai competere con lei" pensò.
- Assolutamente no, gli voglio bene come un fratello e pensavo che tu non eri abbastanza forte per stargli accanto - fece una pausa - Ma ora mi rendo conto che sbagliavo, mi dispiace - .
A Kaori sfuggì un sospiro di solievo e Mary se ne accorse - Cos'era quello? -
Kaori si girò - Quello cosa? - chiese indifferene.
- Quel sospiro, era di solievo? - chiese sospettosa.
La sweaper divenne rossa come un peperone ma non rispose e Mary iniziò a ridere.
- Smettila di prendermi in giro -
- Scusa e che sei troppo divertente, ti si legge a caratteri cubitali in faccia che ne sei innamarota e solo quell'imbecille non se n'è accorto - disse continuando a ridere.
- Tanto non cambierebbe nulla perchè io non gli interesso, mi ha sempre detto che sembro un travestito e che sono l'unica donna che non glie lo fa drizzare - disse Kaori tristemente.
Mary la guardò "Certo che Ryo è proprio uno stupido; pur di nascondere i suoi sentimenti non si sta accorgendo che la sta facendo soffrire. Dovrò fargli un discorsetto". - Non ti preoccupare, ci penseremo io e Miki a farlo capitolare perchè ti posso assicurare che non gli sei indifferente - .
- E' la stessa cosa che mi ha detto Mick ma io ci credo poco - poi guardò l'orologio - E' ora di andare a dormire che domani sarà una giornata impegnativa. Buonanotte -.
- Buonanotte - rispose Mary.
L'ultimo pensiero di Kaori prima di cadere nelle braccia di morfeo fù per il suo socio senza sapere che, nella stanza accanto, anche Ryo, dopo aver salutato Mick, si era messo a letto e stava pensando a lei.

Ore 07:00am, Casa Saeba.

Kaori si era appena alzata e, dopo essersi fatta una doccia, si era messa un asciugamano ed era andata in cucina a preparare la colazione.
Ryo dal canto suo, si era svegliato nel momento in cui aveva sentito la donna entrare nella doccia, e immagini poco adatte ai monori gli si erano materializzate nella mente. Mentre pensava ancora a lui e Kaori insieme sotto la doccia sentì la donna che apriva la porta ed entrava nella stanza.
- Ryo?! - lo chiamò, ma l'uomo fece finta di non averla sentita e continuò a tenere gli occhi chiusi - E menomale che nel sonno dovrebbe avere sempre i sensi allerta - disse sarcasticamente sottovoce facendo sorridere impercettibilmente il socio senza che lei se ne rendesse conto. Arrivata davanti a lui rimase qualche secondo ad ammirarlo: Ryo era steso a pancia in su con una mano appoggiata al cuscino e una sul torace, la coperta che gli copriva solo il basso ventre quindi non si capiva se dormiva con o senza boxer, e un ciuffo di capelli davanti agli occhi. La donna non seppe resistere e glie lo spostò delicatamente - Ryo, svegliati -.
In quel momento Ryo aprì gli occhi, la prese per un braccio, la buttò sul letto, le si mise a cavalcioni e, bloccandole i polsi sopra la testa, la fissò dritto negli occhi. Le sorrise e il primo pensiero che gli venne in mente fù che era stupenda con gli occhi sgranati, la bocca rosa leggermente aperta per lo stupore, le guance rosse e poi quando vide che indossava un asciugamano minuscolo addosso pensò " Prima o poi mi farà impazzire di desiderio". Per non farle capire pero, che aveva reagito così solo per poterla ammirare indisturbato disse - La prossima volta sii meno delicata nel svegliarmi altrimenti penserò di nuovo che sia qualcuno che vuole uccidermi ok? -
Kaori annuì ma non proferì parola continuando a guardare dritto nei suoi occhi "Ma possibile che sia desiderio quello che ci leggo dentro?".
Ryo non aveva nessuna intenzione di spostarsi da quella posizione ma, per sua sfortuna Mary uscì proprio in quel momento dalla stanza accanto e li vide. La donna sorrise e subito i due si staccarono e si alzarono dal letto - Scusate se ho interrotto qualcosa ma voleva andarmi a fare una doccia, posso? - chiese rivolta a Kaori che era ancora mezza nuda.
-N-no, d-devo solo v-vestirmi ci m-metto due s-secondi - e quasi corse nel tragitto verso il bagno.
Mary a qul punto guardò Ryo sorniona - Che stavi combinando? -
- Pensavo che fosse qualcuno che mi stava attaccando e l'ho bloccata -
- Ma non dire scemenze, senti il passo di una persona che conosci da tre chilometri di distanza - .
Ryo non rispose e si diresse verso la cucina lasciando Mary da sola in corridoio tutta sorridente.

Dopo un'ora Ryo e Kaori salutarono Mary e si avviarono a piedi verso l'ufficio. Non si rivolsero la parola fino a quando Kaori guardando indietro si accorse di due uomini che li stavano seguendo da quando avevano lasciato casa.
- Ryo? -
- Li ho visiti -
- Pensi che si siano accorti di Mary? -
- No, non credo, e comunque il capo ha messo a guardia del palazzo due agenti in borghese -
- Non lo sapevo - disse Kaori sorpresa.
- Neanche io, me l'ha detto Mick ieri sera. Io gli ho detto che secondo me non c'era bisogno che Mary sa cavarsela benissimo da sola ma mi ha detto che Sendo ha insistito -
- E ora che facciamo con quei due? -
- Vieni - e la prese sotto braccio trascinandola verso il parco.
I due tizi continuavano a seguirli - E ora dove vanno? - chiese uno.
- Boh, il capo ci aveva detto che dovevamo ucciderli prima che arrivassero alla sede dell'F.B.I. -
- Continuiamo a seguirli -

Dopo un'altro quarto d'ora di cammino Ryo e Kaori si fermarono nello stesso punto dove li attaccarono la prima volta gli altri tre.
- E ora? - chiese Kaori.
- Secondo te? - chiese sarcastico Ryo.
- Gli facciamo la festa? -
- Esatto -
I due uomini capirono subito che li avevano scoperti e così decisero di affrontarli - Bene bene, vedo che ci avete scoperti -
- Due bambini sarebbero stati molto più bravi di voi a non farsi scoprire - li stuzzicò Kaori.
- Ehi sgualdrina, come ti permetti -
A quella parola Ryo cacciò immediatamente la pistola - Non permetterti mai più di chiamarla in quel modo -
Kaori lo guardò sbalordita, raramente aveva visto uno sguardo così duro verso un nemico.
- Perchè sennò che mi fai? - disse puntandogli anche lui la pistola.
Ryo sparò disarmandolo - E la prossima volta mirerò alla testa. Vedo che il vostro capo non ha uomini migliori. Siete dei perdenti come quei tre damerini dell'altra volta. A proposito, che fine hanno fatto? Presumo che il capo li abbia fatti fuori - i due deglutirono - Quindi, vi uccido io o preferite darvela a gambe e farvi uccidere dal vostro capo? -
I due si guardarono non sapendo cosa fare, poi al'improvviso uno attaccò Ryo mentre l'altro attaccò Kaori con un coltello. Il combattimento però duro pochi minuti infatti Kaori con pochi movimenti riuscì ben presto a disarmare il malvivente e a bloccarlo a terra - Tesoro, lo sai che sei in arresto vero? - gli disse sorridendo.
Nel frattempo Ryo stava ancora combattendo con l'altro uomo, lo aveva sottovalutato ma ora era lui ad essere in vantaggio poichè Ryo con un calcio all'inguine lo aveva ridotto KO - E quello che ha detto la mia collega al tuo amico vale anche per te - gli disse piegandogli il braccio all'indietro. Poi, rivolto a Kaori - Leghiamoli a quell'albero e chiamiamo una pattuglia, noi abbiamo cose più urgenti da fare - e così, una volta legati i due si avviarono verso l'ufficio.

Tutti erano riuniti dentro l'ufficio di Sendo aspettando che arrivassero Ryo e Kaori - Ma che fine hanno fatto quei due, dovevano arrivare mezz'ora fa - disse il capo alquanto alterato.
- Su capo, lo sai che Ryo non è mai puntuale - disse Mick - Però mi meraviglio di Kaori - poi riflettendoci bene - A meno che .... -
- Tu dici che quei due ... - disse Saeko.
- No, è impossibile - intervenne Miki.
- Impossibile cosa? - a quella voce i presenti saltarono: erano arrivati.
- Allora? Cos'è impossibile? - chiese Kaori.
- Che Ryo arrivi qualche volta puntuale - disse Umi salvando tutti.
- Ehi lucciolone, io sono sempre puntuale -
- Non chiamarmi in quel modo Don Giovanni da strapazzo - e i due iniziarono a litigare.
- BASTA VOI DUE - urlò Sendo - Ma possibile che ogni volta dobbiate litigare. Comunque, mi spiegate il motivo del vostro ritardo? -
Tutti ammutolirono aspettando con ansia la risposta.
- Siamo stati attaccati - disse Kaori
- Di nuovo? - chiese Mick scettico.
- Si, ma questa volta li abbiamo catturati, solo che per non fare ancora più tardi abbiamo chiamato una pattuglia e poi li abbiamo legati ad un albero per non farli scappare - proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
- Avanti - disse il capo.
L'uomo entrò e per poco non gli venne un infarto vedendo tutta quella gente li dentro - C-capo, mi scusi se la disturbo ma i due uomini che Saeba ci ha detto di andare a prendere sono stati uccisi con un colpo di pistola alla testa - .
- Merda - disse Ryo - Che deficente che sono stato -
- Anch' io lo sonostata, non ho pensato che potesse esserci un eventualità simile - si incolpò Kaori.
- Va bene, ormai il danno è fatto, l'unica nostra speranza e il ballo - disse Saeko.
- Il tenente Nogami ha ragione - disse Umi  - Qualcuno ha avuto qualche idea? -
- E se ci travestissimo? - propose Ryo.
- Intendi dire con parrucche, lenti colorate e occhiali? - chiese Kaori.
- Esatto - rispose Ryo contento che lei l'avesse capita al volo.
Miki si avvicinò al marito e bisbigliò - Certo che quei due si intendono a meraviglia -
- Te l'avevo detto -
- Allora siamo tutti daccordo? - tutti annuirono - Bene, abbiamo all'incirca tre settimane per prepararci e per decidere i ruoli che interpreterete. Ci vediamo qui  domani mattina stessa ora, e mi raccomando puntuali - disse rivolto a Ryo.
Una volta usciti dall'edificio Kaori abbracciò sia Saeko che Miki - Come mi siete mancate ragazze -
- Anche tu - dissero in coro le due.
- Avete già un posto dove andare? -
- Si, il capo ci paga un albergo - disse Miki.
- Io invece dormo da lui - rispose Saeko.
- Ehi voi - chiamò Ryo - che ne dite se andiamo a mangiare qualcosa? Io sto morendo di fame - .
E così tutti si diressero verso il ristorante italiano sotto casa di Ryo. Nel tragitto Miki si avvicinò a Kaori - Allora? -
- Allora cosa?- chiese Kaori non capendo.
- Come va tra te e Ryo? - chiese Saeko che nel frattempo si era avvicinata alle due.
- In che senso scusate - Kaori stava diventando tutta rossa quindi le amiche insistettero.
- E' successo qualcosa fra voi due? - chiese Miki
- Beh .... no, però ultimamente mi guarda in modo strano -
- Lo sapevo, l'ho sempre detto a Umi che ha una cotta per te -
- Ma che dici Miki, non è vero -
- E invece si - disse Saeko - Me ne sono accorta anche io, solo voi due non ve ne siete accorti - .
Nel frattempo un pò più avanti Umi e Mick stavano affrontando lo stesso discorso con Ryo.
- Su Ryo, non dirmi che quello schianto di Kaori non ti fa nessun effetto - disse Mick.
L'uomo lo fulminò con uno sguardo e al biondino gli si rizzarono i capelli in testa - No, non mi fa nessuno effetto -
- E allora perchè, se avessi potuto, avresti ucciso Mick in questo momento? - chiese Umi divertito.
Ryo si bloccò - A ME NON PIACE QUEL TRAVESTITO CI SIAMO CAPITI - urlò. Proprio in quel momento un gigantesco martello lo spiaccicò a terra e una Kaori nera dalla rabbia lo sorpassò.
- Idiota - gli disse Miki.
- Cretino - ribbattè Saeko.
- Imbecille - continuò Mick, mentre Umi lo guardò divertito e poi entrò nel ristorante che nel frattempo avevano raggiunto.
Una volta uscito da sotto il martello anche Ryo entrò e la prima cosa che fece fù guardare Kaori; lei non se lo filava nemmeno anzi faceva proprio finta che non esistesse "Ma perchè per colpa loro io devo sempre litigare con lei? Certo che però ho esagerato ma devo cercare di non far trasparire i miei sentimenti altrimenti tutto il lavoro di questo periodo non sarà valso a nulla".

Dopo aver mangiato e bevuto a sazietà il gruppetto decise che era ora di tornare a casa ma, appena Kaori mise piede fuori dal ristorante si rese conto che c'era qualcosa che non andava. Guardò Ryo e dal suo sguardo capì che anche lui aveva notato qualcosa di strano; gli si avvicino tranquillamente, mandando all'aria la promessa che si era fatta pochi minuti prima cioè di non parlargli più, e gli disse sottovoce - Sbaglio o siamo circondati? -
- Bella intuizione, complimenti - rispose davvero colpito per i suoi miglioramenti in quell'ultimo anno - Comunque siamo anche sotto tiro -
- Certo che devono essere impazziti, che vogliono fare, ucciderci tutti in mezzo ad un mucchio di innocenti? -
- Si sentono messi alle strette, anche perchè non capiscono il motivo del coinvolgimento di tutti questi poliziotti -
- Non avranno scoperto i nostri piani? -
- Credo di no -
- E ora cosa fiacciamo? Cerchiamo di portarli lontano dai luoghi publici? -
- Esatto - Ryo si girò e constatò che gli altri li stavano seguendo in silenzio nell'attesa di una loro mossa.
Poco dopo Ryo li portò all'interno di un cantiere abbandonato, si fermò nel centro e urlò - SU RAGAZZI, FATEVI AVANTI. PENSAVATE VERAMENTE CHE FOSSIMO COSì STUPIDI DA NON ACCORGERCI DI VOI? -
Da dietro un blocco di cemento apparvero due uomini - Il grande Ryo Saeba, finalmente ci conosciamo -
- Se vi manda la stessa persona che a assoldato gli altri vi conviene andarvene se non volete fare la loro stessa fine -
- Si, ci manda la stessa persona, ma noi abbiamo chiamato rinforzi - e fece un cenno con la mano. Da dietro varie colonne comparvero almeno una ventina di uomini armati di mitragliatrice - Paura? - chiese uno dei due - .
- Perniente - disse Ryo sfidandolo.
- Peggio per voi - e subito iniziarono a sparare.
Ryo si girò immediatamente verso Kaori, ma la donna già si stava rifugiando dietro ad un blocco "Però, svelta la ragazza", e così la seguì;  una volta al riparo entrambi controllarono dove fossero i loro amici e li trovarono tutti nascosti e già intenti al controattacco. Ryo allora si girò verso Kaori e quello che vide gli fece strabbuzzare gli occhi: si era alzata la gonna, che quella mattina aveva messo al posto della divisa da lavoro, e ne stava estraendo qualcosa da sotto.
- Ma che fai? - le chiese cercando di controllare il tono della voce.
- Prendo questa - e gli fece vedere la pistola di Hideyuki.
- Bel nascondiglio -
- Merito di Saeko - e sorrise - Allora, stiamo solo a guardare o ci buttiamo nella mischia anche noi? -
Ryo ricambiò il sorriso e si girò verso i loro bersagli. Kaori ne aveva già feriti tre ad una gamba e due al braccio "Ma si può sapere dove ha imparato a sparare così? " poi ad un certo punto tirò fuori anche una bomba a mano e la lanciò - E quella dove la tenevi? - chiese Ryo sbalordito. Kaori divenne bordò ma non rispose, e così Ryo iniziò a ridere sommessamente ma subito un martello lo colpì
- Non ridere scemo - .
Dopo dieci minuti avevano messo fuori gioco tutti gli uomini ed erano rimasti solo i due capi. Uscirono tutti dal proprio nascondiglio e lentamente si avvicinavono a loro con le pistole puntate. Fu Ryo a palrare - Allora? Volete morire o preferite vivere? - i due non se lo fecero ripetere due volte e scapparono a gambe levate.
- Ci voleva proprio una sparatoia così - disse Umi stiracchiandosi.
- E si, mi ricorda quando stavamo in Giappone vero Saeko? - disse Kaori.
- Si, ma ce una cosa diversa - rispose la donna.
- E quale sarebbe? - chiese Ryo.
- Che a questo punto Kaori veniva sempre rapita - rispose sorridendo. Tutti scoppiarono in una fragorosa risata compresa l'interessata. Il gruppo a quel punto si divise e Ryo e Kaori rimasero da soli; Ryo sbirciò la donna con la coda dell'occhio e vide che era soddisfatta di se stessa. Sorrise - Ehi Sugar -
Lei si volto sorpresa, ultimamente lo usava troppo spesso quel nomignolo, che volesse significare qualcosa? - Dimmi -
- Scusami -
Lei lo guardò ancora più incredula - E per cosa? -
Ryo tossì imbarazzato - Per quello che ti ho detto prima, che sei un travestito, non è vero, e poi scusami anche per questi quattro anni in cui ti ho sepre detto che non valevi niente come socia. Mi sbagliavo -
A Kaori per poco non venne da piangere ma si trattenne - Non fa niente, lo so che lo facevi solo per stuzzicarmi - e lo prese sotto braccio - Su andiamo a casa sennò Mary si preoccupa - Ryo annuì.
Fu così che la donna li vide affacciandosi alla finestra poco prima che salissero e un sorriso le si dipinse sul volto "Caro Ryo tempo tre settimane e cederai, oh si che cederai", e richiuse la tenda per non farsi vedere.


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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11 Dall'altra parte del mondo

Capitolo 11


Kaori si svegliò e uscì dal letto di soppiatto per non svegliare Mary però, come aprì la porta, si trovò faccia a faccia con Ryo. Lui le sorrise e la lasciò senza fiato.
- Buongiorno - la salutò lui.
- B-buongiorno - rispose lei ancora un pò intontita.
- Caffè? - le chiese porcendogli la tazza fumante.
Lei la prese e si diressero entrambi in cucina; si osservarono di sottecchi per un pò fino a quando non arrivò Mary che spezzò la tensione che si era creata.
- E tu come mai già in piedi - chiese Ryo.
- Buongiorno anche a te - rispose acida - Ieri sera mi ha telefonato Sendo è ha detto che alla riunione che si terrà oggi dovrò partecipare anche io -
- Ah - esclamò Ryo.
- Ma non è troppo pericoloso? - chiese Kaori che fino a quel momento non aveva spiccicato parola.
- Non ti preoccupare, andremo in macchina così nessuno la vedrà - le rispose Ryo sorridendogli dinuovo.
Kaori divenne rossa in viso, annuì e si diresse in bagno.
- Non fare così - lo redarguì Mary sendendosi.
- Così come? - chiese l'uomo non capendo a cosa si riferisse.
- Non le fai capire più niente se prima la seduci e poi la insulti; sii chiaro e dille cosa provi altrimenti si stuferà dei tuoi sbalzi di umore - e si alzò dirigendosi in camera per farlo riflettere.

Un'ora dopo erano tutti e tre in macchina diretti al lavoro. Arrivarono in perfetto orario e una volta entrati nell'ufficio del capo Mary andò dritta a sedersi vicino a Mick e iniziarono a parlare sottovoce; a Ryo la cosa non piaceva per niente "Chissà cosa stanno tramando quei due" pensò.
Quando Sendpo arrivò si rivolse a tutti loro - Allora, abbiamo deciso le coppie? -
- Io starò con Ryo - disse subito la bionda.
- Perchè, vieni anche tu? - chiese l'uomo avendo intuito cosa lei stava macchinando.
- Certo - disse sorridendo - Allora capo? -
- Per me va bene, ma chi starà con Kaori? -
- Mi offò io - si fece subito avanti Mick sfidando Ryo con lo sguardo "E ora prova a dire qualcosa". Ryo lo guardò torvo "Lo sapevo", ma non disse nulla.
- Perfetto - disse Kaori anche se dentro di se era un pò delusa.
Proprio in quel momento si sentì bussare alla porta e un uomo entrò - Capo, mi ha fatto chiamare? -
- Si. Ragazzi questo è l'agente Kitao e farà parte, insieme a voi, della squadra. Di certo non potevo far andare da sola al ballo la mia cuginetta -
Saeko lo fulminò, ma guardò l'uomo sconvolta e lo stesso fecero Ryo e Kaori: era la fotocopia quasi perfetta di Hideyuki.
La prima a farsi avanti dopo che si fù ripresa dallo shock fu Kaori - Piacere il sono Kaori Makimura - e dopo di lei anche gli altri iniziarono a presentarsi.
- Perfetto, le coppie sono fatte ora bisogna solo organizzarsi. Ho deciso di darvi queste settimane libere in modo che vi possiate preparare - disse rivolto a Ryo, Mick, Mary e Kaori - Ci rivediamo tre giorni prima della festa per gli ultimi preparativi, e mi raccomando, se dovesse succedere qualcosa avvertitemi - .
Tutti uscirono e si diresse verso casa dei due sweaper. Una volta arrivati i ragazzi si misero nel salone mentre le ragazze andarono in cucina.
- Allora, dove andremo a prendere i vestiti e tutto l'occorrente? - chiese Kaori.
- Non ti preoccupare so io dove andare - disse Saeko. Prese il cellulare e compose un numero - Ciao ... si, è qui ... aspetta - poi rivolta a Kaori - Vuole parlare con te - e le porse il telefonino.
La donna guardò le altre due amiche ma loro alzarono le spallo - Pronto -
- Ehi amica mia, come sta? - disse una voce con accento Giapponese.
- Eriko! - esclamò la donna sorpresa ma felice.
- Non ti preoccupare, ci penso a tutto io -
- Ma a cosa ti riferisci? -
- Ai vestiti e agli accessori per la festa naturalmente -
- Ma non sei in Giappone? -
- E no cara mia, sono arrivata a New York questa mattina per una sfilata, Saeko l'ha saputo e mi ha chiamato ieri sera -
- Sono felicissima, allora ci vediamo domani alle dieci al tuo hateliè -
- Perfetto, a domani allora -
- Va bene ciao - e rideide il telofono a Saeko - Grazie, è stata una bella sorpresa - .
- Prego, naturalmente domani verranno anche gli uomini, non mi fido dei loro gusti - e rise seguita dalle altre.

I ragazzi intanto stavano iniziando a conoscere il nuovo arrivato-
- Allora, da quanto tempo lavori per l'F.B.I. Kitao? - chiese Ryo.
- All'incirca dieci anni, ero motlo giovane quando iniziai - .
- Come mai ti hanno fatto fare proprio coppia con Saeko? -
- In relatà avevo chiesto Kaori, ma il capo mi ha detto che era già accoppiata - e guardò Ryo - E così ho scelto Saeko -
- E perchè non Mary? -
- Non lo so, Saeko mi attirava di più e poi Sendo mi ha detto che ha anche un bel caratterino -
- Vacci piano con lei, pensa ancora al suo ex - lo avvertì Ryo.
- Lo so, ho retto il rapporto e le cartelle in puù il capo mi ha raccontato tutto di voi -  e riguardò Ryo come per fargli capire che sapeva tutto su City Hunter - E so anche di assomigliare molto a Hideyuki Makimura - .
- Abbastanza, ma le differenza si vedono - rispose Ryo.
In quel momento entrarono le ragazze con il vassoio del caffè.
- Volevo avvisarvi che domani mattina abbiamo le prove degli abiti per la festa - disse Kaori.
- E dove andremo? - chiese Mick.
- Da Eriko - e spiegò tutto.
- No, da lei no - si lamentò Ryo - Spero solo che non mi faccia un vestito come quello dell'ultima volta che abbiamo lavorato per lei - al solo pensiero Kaori scoppiò a ridere e Ryo la seguì.

Dopo un paio d'ore gli ospiti se ne andarono.
- Io mi vado a riposare un pò prima di pranzo - disse Mary.
Ryo e Kaori rimasero da soli seduti sul divano uno affianco all'altro e la tensione subito salì.
- Come ti senti dopo aver conosciuto Kitao? - chiese Ryo cercando di alleggerirla.
- Bene - rispose la donna stiracchiandosi un pò - All'inizio l'impulso di saltargli al collo è stato forte ma poi, guardandolo attentamente e a mente lucida mi sono resa conto che sono molto diversi. E tu? cos'hai pensato? -
- Di vedere un fantasma - sorrise e lei ricambiò - Ma anche io mi sono reso conto delle differenze - .
Dopo qualche minuto passato in silenzio Kaori si alzò - Vado a preparare il pranzo - ma mentre lo diceva il tacco della scarpa si incastrò nel tappetto che la fece inciampare.
Ryo, ancora seduto, allungò la mano e prendendola per un polso la trascinò all'indietro e la fece sedere sulle sue ginocchia per evitare che cadesse.
- Ultimamente non faccio altro che cadere - constatò lei guardandolo.
- E già - confermò lui fissandola dritta negli occhi.
Senza rendersene conto Ryo iniziò ad avvicinarsi sempre di più al suo viso fino a quando Kaori potè sentire il suo respiro sviorarle la faccia. Le loro labbra stavano Quasi per toccarsi quando una voce giunse dal corridoio - Kaori, puoi venire un'attimo? -.
I due sweaper si guardarono imbarazzati e Kaori scappò subito via, e arrivata in camera si chiuse la porta alle spalle e ci si appoggiò contro sospirando.
- Che c'è che non va? - chiese Mary vedendola tutta rossa in viso.
- Niente - mentì.
- Non sei brava come bugiarda -
- Beh ... quando mi hai chiamata  ... Ryo .... mi stava per baciare - disse l'ultima frase tutta d'un fito.
- Cosa? - urlò.
- Zitta, non urlare - .
- Sono così contenta -
- Anche io, ma durerà? - chiese triste la rossa
- Dagli tempo vedrai che non si tirerà indietro - .
- Speriamo. Approposito, ma che volevi? -
- Volevo spiegarti perchè ho voluto fare coppia con Ryo -
- Non ti preoccupare, lo so che l'hai fatto per far ingelosire Ryo quando mi vedrà con Mick - .
- Menomale che l'hai capito, pensavo ci fossi rimasta male -
- No, non ti preoccupare. Ora vado un pò in terrazza a schiarirmi le idee e poi cucino ok? -
- Va bene, a dopo - .
Quando Mary sentì che Kaori non era più in casa andò in salotto e trovò Ryo ancora seduto e imbambolato assorto in chissà quali pensieri.
-Ehi - gli disse passandogli una mano davanti alla faccia - Bello addormentato!! -
Solo in quel momento l'uomo si riscosse - Che c'è? - .
Lei sorrise - Allora, ti sei fatto avanti eh? -
Ryo capì che Kaori le aveva detto tutto e non rispose - Dov'è? - chiese.
- In terrazza a schiarirsi le idee - proprio in quel momento si sentirono degli spari.
-Merda - esclamò lo sweaper correndo fuori seguito dalla polizziotta.
 Quando aprì la porta della terrazza quello che vide gli raggelò il sangue nelle vene: Kaori era a svenuta. Subito Ryo la raggiunse - Kaori? - chiamò terrorizzato - Kaori svegliati ti prego - Mary era affianco a lui e non lo aveva mai visto così sconvolto.
Kaori aprì lentamente gli occhi - Ryo - sussurrò.
- Ehi Sugar, come ti senti? - le chiese un ò più rilassato.
- Bene, ho solo il braccio destro un pò indolenzito. Credo che mi abbiano colpito - .
Ryo controllò ed effettivamente dalla maglietta si intravedeva una chiazza di sangue - Non ti preoccupare, ora ti porto da Doc - e si alzò prendendola in braccio.
- Vuoi una mano? - chiese Mary anche lei preoccupata.
- No, ce la faccio. Tu torna dentro e chiama il capo per dirgli cos'è successo: io nel frattempo chiamo Mick e lo faccio venire qui, almeno se riattaccano sarete in due - .
- Ok, fammi sapere - .
Una volta in macchina prese il telofono e chiamò l'amico - Ehi Mick, c'è un problema -
- Dimmi tutto -
- Dovresti raggiungere Mary a casa mia -
- Perchè? e tu dove sei? -
- Sto portando Kaori da Doc ... le hanno sparato -
- Che cosa? - urlò.
- Ehi, calmati non è nulla di grave l'hanno solo ferita di striscio ma non voglio rischiare - "Perchè è così agitato?" - Non voglio che Mary Rimane da sola ok? -
- Ok, vado subito e mi raccomando tienimi informato -
- Si, e tu avverti anche gli altri - e riagganciò.
- Ryo - chiamò Kaori dal sedile posteriore dove l'aveva appoggiata.
- Dimmi -
- Ma c'è proprio bisogno di andare da Docù? Io sto bene -
- Assolutamente si e non voglio sentire ma - lei annuì - Mi vuoi spiegare cos'è successo di preciso? -
- Mah ... niente, mi hanno solo sparato da un elicottero in volo - disse sarcastica.
- Menomale che hanno una pessima mira - rispose lui nello stesso tono e scoppiarono entrambi a ridere.

Un'ora dopo Kaori usciva dal night dove abitava al momento Doc con una fasciatura vistosa al braccio - Uffa io odio le fasciature - .
- Dai, non lamentarti, tanto ha detto che domani puoi già toglierla, è solo una precauzione per la notte. Fortuna vuole che ti abbiano solo sfiorato. Non capisco però perchè sei svenuta -
- Ero affacciata al cornicione e mi hanno dato una botta in testa con non so cosa - .
- Scusa, ma possibile che non ti sia accorta che un elicottero stava arrivando? -
- Si ma ero talmente sovrappensiero che me ne sono resa conto troppo tardi - e divenne tutta rossa ripensando a cosa stava per succedere nel salotto.
 Una volta arrivati a casa trovarono una vera folla ad attenderli, c'erano persino Kitao e Sendo; Kaori quasi si commosse.
Dopo cjhe si furono accertati delle sue condizioni il capo prese la parola - Voi tre ora preparerete le valige, da questa notte dormirete in albergo sotto falso nome, o già prenotato -.
- Ma capo - protestarono i due sweaper.
- Niente ma, voi siete i miei agenti migliore e non voglio che vi accada nulla, casa vostra non è più un posto sicuro. Su muovetevi!! - li incitò vedendo che erano rimasti lì impalati.
Dopo mezz'ora tutti e tre erano pronti. Una volta arrivati in albergo a mary fù data subito la chiave mentre, quando toccò il turno di Ryo e Kaori, la cassiera li guardò dispiaciuta e disse - Vi porgo le miei scuse ma purtroppo l'albergo è pieno ed è rimasta solo una camera - e porse le chiavi all'uomo.
- Cosa? - esclamarono.
- Mi dispiace -
- Almeno c'è un divano nella stanza - chiese Ryo.
- Certo -
E così i due salirono al loro piano. Una volta entrati nella camera rimasero a bocca aperta: era gigantesca.
Dopo che entrambi si furono cambiati, Ryo rimase in boxer mentre Kaori si mise una sottoveste un pò trasparente, entrambi si misero ai loro posti.
- Ryo - chiamò la donna.
- Dimmi -
- Senti, il letto è molto grande, non voglio che dormi sul divano - .
Lui la fissò nell'oscurità - Ne sei sicura? -
- Si, mi fido di te - lo sentì alzarsi dal divano e mettersi sotto le coperte. Era nervosissima; percepiva la sua presenza con ogli cellula del suo corpo e ognuna aveva una voglia matta di abbracciarlo.
- 'notte Kaori -
- 'notte Ryo -
"Questa sarà la notte più lunga della mia vita" pensarono all'unisono.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12 dall'altra parte del mondo

Capitolo 12


Un raggio di luna entrò dalla finestra di un albergo di New York illuminando il viso di una donna facendola svegliare; senza aprire gli occhi cercò di girarsi ma invano; non capendo cosa la bloccasse li aprì e, con suo sommo stupore, si rese conto che il suo socio si era addormentato con un braccio che le cingeva la vita e la stringeva in una morsa d'acciaio. All'inizio Kaori arrossì imbarazzata ma poi sentì Ryo che diceva qualcosa: - Sugar, non andare - e poi la strinse ancora di più a se. A quelle parole la donna sorrise e gli si accoccolò vicino riprendendo quasi subito sonno. 

Ryo si svegliò sentendosi riposato come non gli succedeva ormai da chissà quanto tempo; girò la testa verso il comodino e vide l'orologio - Uffa, sono solo le otto e mezza del mattino - disse ad alta voce. In quel momento qualcosa si mosse affianco a lui e per poco non gli venne un infarto quando si accorse che Kaori gli si era stretta contro e lui la stava abbracciando inconsapevolmente. A quella vista Ryo tolse immediatamente il braccio e cercò di spostarsi ma la donna mugulò il suo disappunto e gli mise un braccio sul torace che gli impediva di muoversi; "Merda, e ora che faccio? se quando si sveglia mi becca in questa posizione una martellata non me la toglie nessuno" penso ma poi, riflettendoci attentamente "E no, e lei che mi si è avvinghiata contro quindi non potrà fare nulla perchè io non la sto toccando". E così, con un sorriso a trentadue denti si rilassò e rimase a guardarla dormire.

Nel sonno Kaori, intanto, si sentì infastidita, c'era un suono che era cambiato e che ora la stava svegliando. Aprì lentamente gli occhi e subitò capì che la sua faccia si trovava sul torace di Ryo; fece finta di nulla e cercò di capire cos'era il suono che l'aveva svegliata, e poi lo sentì: era il battito del cuore di Ryo che era leggermente più accellerato del normale "O cavoli, si è svegliato?! Questo vuole dire che avrà già capito che sto facendo finta!", quindi si scostò lentamente da lui.
- Buongiorno - le disse.
Kaori non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi - B-Buongiorno - e dopo una breve pausa - Scusa, non volevo ma nel sonno mi muovo molto - si giustificò imbarazzata.
- Figurati, tanto ho dormito benissimo -
Lei lo guardò sbigottita, poi si alzò  - Vado a farmi una doccia - e corse in bagno, ma una fragorosa risata la raggiunse, allora infastidita aprì la porta è lanciò un enorme martello verso il socio - Così impari a prendermi in giro - e si richiuse la porta alle spalle.
Si fece una doccia molto lunga e una volta uscita si avvolse in un asciugamano.
- Cavolo, mi sono dimenticata i vestiti, e ora? -
Rimase un buon dieci minuti sulla vasca e poi si fece coraggio e uscì.

Ryo stava riflettendo su quello che aveva provato con Kaori al suo fianco quella mattina, quella sensazione di benessere a cui, forse, poteva abituarsi. Ad un certo punto sentì la porta del bagno aprirsi.
- Era ora, pensavo che ti fossi riaddormentata nella vasca - disse sarcastico, ma alzando gli occhi rimase pietrificato: una visione paradisiaca gli si era presentata davanti agli occhi.
- Dovrai aspettare ancora un pò, ho solo dimenticato i vestiti - e sorridendo lo guardò: Ryo se la stava mangiando letteralmente con gli occhi e un brivido di desiderio le passò per tutto il corpo. Distolse gli occhi imbarazzata e ritornò, a passo malfermo, in bagno; si appogiò alla porta e un sorriso le si dipinse sul volto "Ma vuoi vedere che Mary ha ragione? Forse mi conviene stare al suo gioco".

Ryo intanto decise di farsi portare la colazione in camera; il cameriere arrivò e lasciò il carrello, stava per andarsene quando tornò sui suoi passi.
- Signore, la signorina alla reception mi ha detto di avvisarla che si è liberata una stanza proprio qui difronte -
- Ok grazie mille - e Ryo lo congedò "E ora che faccio? Glie lo dico o no a Kaori? "pensò, poi la donna uscì dal bagno con una gonna leggera che le arrivava alle ginocchia e una canotta che faceva intravedere il solco tra i seni e le idee gli si schiarirono subito "No, non glie lo dico". La faccia che fece Kaori quando vide la colazione fù di vera sorpresa.
- Hai svaligiato tutto l'albergo? -
Ryo sorrise - So che la mattina ti piace fare colazione abbondante -
- Grazie  - disse anche lei sorridendogli.
- Tu mangia io vado a farmi una doccia e dopo andiamo da Eriko - disse l'uomo chiudendosi nel bagno "Una doccia non basterà a mettere a tacere il mio amico" pensò guardandosi i pantaloni "Ma una completamente ghiacciata forse si". Quando Ryo uscì, ormai con le labbra completamente viola, erano passati almeno venti minuti; si vestì e, quando uscì, trovò Kaori vicino alla finestra che guardava New York dall'alto "Quanto vorei avvicinarmi, abbracciarla e poi sussurrarle quanto è bella, ma ora non è proprio il momento, devo prima occuparmi dell'Unione, lo devo a Hide".
- Ah, scusa, non mi ero accorta che eri uscito, quando vuoi possiamo andare - disse guardandolo.
- Inizia a scendere e raggiungi Mary, io arrivo subito - .
La sweaper guardò Ryo non capendo ma annuì e uscì. 
L'uomo nel frattempo si era avvicinato alla valigia, la aprì e ne estrasse la foto di lui, Kaori e Hide che aveva a casa e che si era portato dietro - Ti prometto amico mio che, finito l'incarico, la farò felice, sempre che lei mi vorrà ancora naturalmente - disse sorridendo, poi ripose la foto e si diresse verso la hall.

Kaori stava aspettando Ryo insieme a Mary che, da quando era scesa, aveva iniziato a fargli un interrogatorio con i fiocchi. Solo dopo che Kaori non aveva proferito parola, aveva deciso di smettere ma continuava a borbottare che era impossibile che, nella notte, i due sweaper avessero solo dormito. Naturalmente la donna aveva evitato di dirle che quando si era svegliata si era ritrovata tra le braccia del suo socio, altrimenti non avrebbe fatto altro che ammiccare tutto il giorno. Finalmente Ryo era arrivato e, tutti e tre, si diressero da Eriko.
Appena Kaori scese dalla macchina fù travolta da un tornado.
- Eriko! - esclamò felice.
Una volta che si furono salutate per bene e dopo che l'amica le aveva sussurrato all'orecchio che voleva sapere tutto di quell'ultimo anno trascorso separate compreso i particolari più piccanti facendo arrossire Kaori come una quindicenne, si divisero e la stilista si diresse verso Ryo, il quale stava parlando con Umi e Mick che erano appena arrivati insieme a Miki, Saeko e Kitao. I due prima si guardarono male poi Ryo sorrise e Eriko lo abbracciò contraccambiando; Kaori li guardò un pò invidiosa e anche un pochino gelosa anche se sapeva che la sua migliore amica non ci avrebbe mai provato con lui. Finalmente entrarono e la stilista mandò subito gli uomini dalla parte opposta rispetto ai camerini delle donne.
- Ma perchè? - piagnucolò Mick.
- E no, io volevo vedere Saeko e Mary con le mutandine - BANG ... un enorme martello spiaccicò Ryo dall'altro lato e tutti si misero a ridere mentre le donne si dirigevanpo verso i loro camerini.
Mick intanto si era avvicinato a Ryo, ancora incastrato tra parete e martello - Io avrei preferito vedere Kaori - ma, un'occhiata assassina dello sweaper gli fece rimangiare ciò che aveva detto - Calmo amico, stavo solo scerzando, e chi te la tocca la tua Kaori - e anche lui si diresse verso gli altri.
- Ehi, idiota dammi una mano - sbraito Ryo, ma Mick gli fece la linguaccia e continuò per la sua strada.

Nello spogliatoio delle donne Erico aveva poggiato su un tavolo almeno una trentina di vestiti.
- Eriko, ma sei impazzita? ci vorranno ore per provarli tutti! - si lamentò Kaori.
- Ah, ma tu non dovrai provarli, per te il vestito l'ho già trovato, devi solo misurarlo per qualche ritocco - disse andandolo a prendere - Eccolo qui - e lo mostrò a tutte.
Le donne rimasero senza fiato soprattutto Kaori - Io ... Io non posso, è troppo audace -
- Invece devi - replicò Mary - Altrimenti Ryo non capitolerà tanto infretta -
- Su, vattelo a provare così decidiamo anche gli accessori da abbinare e la parrucca per la trasformazione - disse la stilista porgendole il vestito - E voi cosa aspettate? Su, muovetevi io vado a vedere cosa stanno ombiando i barbari di là, non mi fido del loro gusto in fatto di vestiti -
Una volta raggiunti li trovò già tutti vestiti; li osservò attentamente e arrivata a Ryo rimase per qualche seccondo incantata.
- E' la prima volta che posso dire davvero che hai avuto gusto per un vestito - disse per provocarlo.
Ryo sorrise - Lo dovrei considerare un complimento? Vuol dire che ora posso andare? -
- Assolutamente no, devi dare una mano ai tuoi amici che dovranno cambiarsi perchè gli accostamenti non vanno bene -
- Cosa? - si lamentarono in coro Mick, Kitao e Umi.
Eriko sorrise e tornò dalle altre.
Dopo un paio d'ore finalmente riuscirono ad accontentare la stilista.
- E mi raccomando nessuno deve vedere il vestito della compagna o del compagno prima della sera della festa, altrimenti che sorpresa è? -
Tutti annuirono e dopo i vari saluti si separarono ognuno diretto al proprio appartamento.

Le settimane passarono e arrivò la sera della festa. Ryo, Umi e Mick erano arrivati a Los Angeles il giorno prima per perlustrare dall'esterno la villa di Goro, le ragazze invece erano arrivate quella mattina. Ora Ryo, Mick e Mary si trovavano in stanza di Kaori.
- Kaori, muoviti o faremo tardi -
- Ho quasi finito - urlò lei.
- Ehi, ma perchè non vi siete messi le parrucche? Così vi riconosceranno - si lamentò Ryo rendendosene conto solo in quel momento.
- Ho saputo questa mattina da un mio informatore che la festa è in maschera - disse Mick e Mary prese dalla borsa due mascherine per gli occhi.- Tieni - .
- Meglio, così non dovrò mettermi quelle dannate lenti colorate e quella stupida parrucca bionda - proprio in quel momento la porta del bagno si aprì, lui si girò e il cuore gli si fermò per un lungo secondo "Sulla Terra è sceso un angelo che si è travestito da diavolo tentatore" pensò leccandosi inconsapevolmente le labbra: il desiderio in lui stava crescendo a dismisura "Questa sera penso che avrò parecchi problemi a gestire la mia gelosia. Maki aiutami tu per favore!!!".

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Capitolo 14
*** capitolo 13 ***


Capitolo 13 Dall'altra parte del mondo

Capitolo 13


Ryo era rimasto bloccato davanti alla porta della camera incapace a muoversi tantomeno a parlare. Kaori era un vero schianto con quel vestito intero color smeraldo, le spalline sottili, il decoltè evidenziato dalla scollatura profonda e la gonna che aveva uno spacco laterale da cui si intravedeva il pizzo delle autoreggenti; ciò che lo sweaper non poteva vedere invece, era la profonda scollatura dietro la schiena che arrivava poco più sopra del fondoschiena.
A differenza di Ryo, Mick le si era avvicinato e le aveva baciato la mano.
- Sei stupenda - le disse.
Kaori arrossì mentre Ryo, ridestatosi, si fece scuro in volto - Su muoviamoci o faremo tardi - disse prendendo per mano Mary e avviandosi alla limousine affittata apposta per quella sera.
La sweaper abbassò la testa tristemente; Mick le mise una mano sulla spalla - Lascialo perdere, è solo geloso perchè ti ho baciato la mano anzi, scommetto che questasera rischio di lasciarci le penne - e le sorrise.
Kaori si sentì un pò meglio - Andiamo mio cavaliere? -
- Ma certo - disse porgendole il braccio.
Durante tutto il tragitto la tensione nella macchina fù altissima; Ryo non faceva altro che fulminare Mick ogni volta che si avvicinava a lei o la toccava, Mary rideva sommessamente e il poliziotto non faceva altro che provocarlo, Kaori invece non si era accorta di nulla e pensava che Ryo ce l'avesse con lei e questo la rattristava ancora di più perchè non ne capiva il motivo.
- Ryo hai ancora le maschere? - chiese Mary.
 - Certo anzi, mi stavo quasi per dimenticare che le dobbiamo mettere - e ne porse una a Kaori  - Con questa la parrucca puoi anche toglierla - le disse.
 - E' meglio di no - rispose lei accarezzandosi i capelli lunghi e lisci - La mia pettinatura da troppo nell'occhio e mi potrebbero riconoscere - e si mise la maschera.
- Come vuoi - disse lui senza mai guardarla in faccia "Mi dispiace Sugar ma, se ti guardassi negli occhi potri perdermi per quanto sei bella e oggi non posso permettermelo. Certo che questa volta Eriko ha davvero esagerato" pensò.
- Ragazzi, mi sentite? -
Tutti e quattro saltarono - Sendo? - dissero sorpresi.
- Esatto, le maschere che portate sono provviste di microfono e auricolare vicinino al laccio. Qualsiasi problema io saprò tutto e potrò aiutarvi da fuori - .
- Ok - risposero.
- Ora, il compito di Ryo e Mary è quello di trovare la stanza dove si dovrebbe tenere la riunione; Mick e Kaori li seguirete nel caso dovesse succedere qualcosa. Ora vi lascio devo parlare anche con gli altri - e interrumpe la comunicazione.
- Siamo arrivati - disse Mary guardando fuori dal finestrino.
La villa dove si teneva la festa era situata all'interno di un giardino di circa mille metriquadri ed era di forma circolare su tre livelli.
- Caspita - esclamò Kaori - Sarà una faticaccia fuggire se dovesse succedere qualcosa - constatò.
Uscirono dalla macchina e subito raggiunsero gli altri. Quando Kaori li vide notò subito che Saeko e Kitao si tenevano per mano - Ehei ragazzi, guardate quei due - .
Un volta avvicinati la sweaper prese da parte la poliziotta - Che mi sono persa in questi giorni? - chiese facendo un cenno verso l'uomo.
Saeko arrossì leggermente - Beh ... in queste ultime settimane siamo stati sempre insieme anzi, diciamo pure che mi ha fatto una carto spietata, e ... mi sono resa conto che mi piace parecchio e che mi è mancato avere un uomo al fianco in tutti questi anni quindi ho deciso di darci una possibilità -
- Saeko, lo sai che lui non è Maki vero? - chiese un pò preoccupata.
- Certo Kaori, sono così diversiche è impossibile confondersi - .
- Allora sono felicissima per te - dissse abbracciandola - Mi è sempre dispiaciuto vederti da sola da quando è morto mio fratello - Saeko sorrise.
Una volta dentro rimasero tutti ancora più stupiti: la sala era illuminata da decine di candelabri in cristallo e conteneva più di trecento persone.
- Ryo, ho visto Goro - esclamò Kaori.
- Dove? - "Ma come cavolo ha fatto con tutta questa gente?". dei dolci, affianco alla porta sulla sinistra del tavolo
- Vicino al buffet dei dolci affianco alla porta a sinistra del tavolo - .
- Brava, non so come hai fatto ma brava - lei sorrise ma non disse nulla - Ragazzi mi raccomando tenetelo d'occhio - .
Mick si avvicinò a Kaori, sapendo che Ryo ascoltava, e le chiese - Ti va di ballare? - .
- Certo - .
Mick guardò lo sweaper e vide che stava stringendo i pugni mentre Mary sorrideva soddisfatta. Dopo anche loro iniziarono a ballare mentre le altre due coppie controllavano la situazione ai due lati della sala.
Mentre ballavano Mick mise una mano quasi sul sedere di Kaori che prontamente glie la spostò; Ryo se ne accorse e lasciò di scatto Mary avvicinandosi ai due.
- Ora tocca a me - disse scansando bruscamente Mick che, senza reagire, andò verso la bionda.
Kaori lo guardò accialiata e infastidita - Lo sai che sei stato un troglodita maleducato? - .
Ryo non rispose.
- Ryo!!! - lo ammonì lei.
- Uffa, lo so ma volevo ballare con te e, tra parentesi, dopo verrai tu con me e non Mary -
- Ma ... - cercò di obbiettare Kaori.
- Nessun ma, se ti dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerei mai  se succedesse quando sei con qualcun'altro sarei capace di farlo fuori, amico o nemico che sia - e guardò Mick che, avendo sentito tutto, era sbiancato - Quindi verrai con me - .
Lei sorrise e appoggiò la testa al suo torace - Ok - .
- Ma i miei ordini non contano nulla? - si sentì chiedere da Sendo.
- In questo momento no - rispose secco Ryo.
Si sentirono delle risatine sommesse e poi più niente fino a quando ...
-Ryo, un uomo si è avvicinato a Goro - era Kitao.
- Non è possibile - disse Ryo guardando verso di loro spalancando gli occhi e bloccandosi in mezzo alla sala - Kaibara -
- Cosa!? - dissero tutti in coro increduli.
Solo Kaori si stava chiedendo chi fosse; Ryo si accorse del suo sguardo interrogativo e allontanandola la fece dirigere verso il terrazzo e iniziò a spiegarle tutto.
- E' mio padre - disse tutto d'un fiato.
- Tuo padre? - chiese incredula.
- Più che altro è l'uomo che mi ha trovato nella giungla e che mi ha cresciut; è l'unico che ricordo di aver considerato come un padre, fino a quando ... - si bloccò, il suo sguardò divenne improvvisamente vitre e Kaori si spaventò.
- Ryo, cos'hai? - ciese preoccupata.
L'uomo ritornò alla realtà - Scusami, mi ero perso nei ricordi ... brutti ricordi - .
- Cosa successe? - lo incoraggiò lei.
- Prima che la guerra finisse, nei due anni precedenti per la precisione, mi resi conto ce qualcosa in lui era cambiato; non nei tratti fisici o caratteriali ma erano i suoi occhi ad avere qualcosa di diverso. Spesso quando pensava di non essere osservato vi leggevo dentro la follia; probabilmente è stata la guerra a ridurlo così - e si bloccò di nuovo.
Kaori aspettò paziente e poco dopo Ryo riprese il racconto.
- Un giorno lui e Doc, che era il medico del campo in quel periodo, convocarono una riunione nella sua tenda. Una volta riuniti tutti ci informarono che, dopo aver consultato alcuni fogli contenenti alcune ricerche degli scenziati del governo contro cui combattevamo, avevano trovato la formula di una droga chiamata "Polvere degli Angeli". Questa droga, se assunta, dava una forza sovrumana ma non era stata ancora sperimentata sull'uomo e loro volevano farlo su di noi; naturalmente tutti quanti si rifiutarono e sembrò che la questione fosse chiusa ma mi sbagliavo ... una sera Kaibara entrò nella mia tenda con una siringa in mano. L'ultima cosa che ricordo e lui che mi bloccava sulla brandina e che mi ignettava qualcosa - Kaori spalancò gli occhi e si mise una mano sulla bocca "Non può averlo fatto" pensò - Mi svegliai tre settimane dopo nella tenda di Doc che mi disse di avermi trovatoin fin di vita in un campo di battaglia  pieno di corpi orrendamente mutilati. L'unico sopravvisuto fù Umibozu; da ciò che gli raccontò e che poi raccontò pure a me capìì che ero stato io a uccidere gli uomini del suo battaglione. Lo avevo fatto sotto l'effetto della PCP e che lui era sopravvissuto solo perchè quando lo aveva attaccato dopo poco svenni - finalmente la guardò negli occhi e quello che vide lo lasciò di stucco: si aspettava pietà, ribrezzo per tutte quelle persone che aveva ucciso ma non si aspettava che i suoi occhi si riempissero di lacrime.
- Perchè piangi? - le chiese sorpreso.
- Perchè ... sigh .... mi dispiace ... sigh ... per te - rispose lei tra i singhiozzi.
Ryo si rilassò e, sorridendo, l'abbracciò forte - Non voglio che piangi per colpa mia  - e, alzandole la maschera, le asciugò le lacrime.
- Ragazzi, scusate se vi interrompo, ma si stanno muovendo. Sono entrati nella porta alla destra del buffet - disse Mick.
- Stiamo arrivando - rispose Kaori con la voce un pò inclinata.
- Noi vi raggiungiamo tra due minuti altrimenti si potrebbero insospettire - disse Mary.
- Vab bene - disse Ryo entrando con Kaori nella stanza.
- Dannazione ma dove sono finiti - disse Kaori dopo un pò che camminavano nel lungo corridoio dove c'erano solo stanze vuote.
- Shhh, stai calma, ci sarà sicuramente qualche deviazione - disse lo sweaper e infatti, dopo aver sorpassato un'altra decina di stanze, trovarono due svincoli: uno a sinistra conduceva al piano superiore mentre l'altro a destra scendeva.
- Mick, Mary, mi sentite? - li chiamò lo sweaper.
- Si Ryo, stiamo per entrare - rispose Mick.
- Ok, ad un certo punto vi troverete ad un bivio. Io e kaori prendiamo la strada che va al piano superiore voi invece andate a quello che va verso il sotterraneo - .
- Ma il capo ha detto che ... - iniziò Mary.
- Lascia perdere i miei ordini, fa come dice lui - disse Sendo - Quella strada potrebbe condurre ai laboratori e potremmo trovare la dottoressa Natori -.
- Ok capo - e chiusero la comunicazione.
La missione era iniziata ma, nessuno dei quattro sapeva che si stavano andando a cacciare in grossi guai.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Non so se questa fanfiction stia continuando a piacervi perchè nessuno commenta più però ho deciso di continuare a pubblicarla per chi continua a leggere. Ringrazio tutti coloro che mi stanno seguendo e spero di non annoiarvi!!! Capitolo 14 dall'altra parte del mondo

Capitolo 14


Era tutto buio, due figure si muovevano lentamente e senza fare il minimo rumore, sembrava che neanche respirassero. Avevano già controllato cinque stanze e tutte erano completamente vuote; stavano per girare l'angolo quando si accorsero che la porta situata subito dopo era sorvegliata  da quattro guardie.
- Mick, che facciamo? -
- Non lo so Mary, fammi riflettere un'attimo - dopo qualche secondo - Ho un idea, te la sentiresti di fare da esca? -

Nello stesso momento un'altra coppia aveva iniziato a ispezionare il primo piano; dopo vari minuti e una ventina di stanze vuote arrivarono alla scala che conduceva al secondo piano.
- Ma quanti ne sono? - chiese Ryo.
- A giudicare da come si presenta fuori la villa dovrebbero essere tre - rispose Kaori.
Una volta arrivati alla fine delle scale però ....
- Ma che diavolo! - esclamò lo sweaper.
Davanti ai loro occhi c'erano solo due sanze e un muro con una finestra che dava sul giardino.
- Ma dove sono le scale per il terzo piano? chiese la donna.
- Non lo so - Ryo si passò una mano tra i capelli - Dopo tutta questa fatica non possono scapparci così - si appoggiò al muro e .... TAC  ..... - Cos'è stato? - chiese guardando cosa avesse toccato.
- E' un pulsante - esclamò Kaori entusiasta.
- Ma cosa apre? qui non è cambiato nulla - disse lo sweaper guardandosi intorno.
- Perchè non proviamo a vedere nelle due stanze? - propose la donna.
- Qui niente - disse Ryo aprendo la porta a sinistra.
- Ryo, vieni a vedere - urlò Kaori.
Nella stanza sulla destra, nella parete difronte la porta si era aperto un passaggio segreto dove si intravedevano delle scale di pietra che salivano.
- Perfetto ... Umi, Miki, Kitao, Saeko mi sentite?  - chiamò lo sweaper.
- Si -
- Come va la situazione? -
- Qui tutto ok - disse Umi.
- Confermo - rispose Kitao.
- Allora dovete raggiungere me e Kaori; abbiamo trovato un passaggio segreto al secondo piano nella stanza a destra e non sappiamo se lì dentro prendano gli auricolari - .
- Ok, arriviamo subito - acconsentì Miki.
- Noi aspettiamo due minuti e poi vi raggiungiamo - disse Saeko.
- Mick, Mary voi a che punto siete? - chiese Kaori preoccupata per l'amico.
Ryo se ne accorse è una fitta di gelosia lo colpì "Dannato damerino!" pensò.

Mick intanto si stava allontanando da Mary in modo da poter rispondere - Abbiamo trovato una porta sorvegliata, forse si tratta del luogo dove tengono prigioniera la dottoressa - .
- Ok allora ci sentiamo quando avrete finito - disse Kaori chiudendo la comunicazione.
Il biondino tornò alla sua postazione - Che vuoi fare? -
- Va bene - disse Mary dirigendosi verso i quattro energumeni - Ehi bei giovani, scusate potreste dare una mano a una povera fanciulla in difficoltà? - cinguettò scoprendo una porzione abbondante di gamba.
- Lei cosa ci fa quì? - chiese uno di loro in modo scorbutico.
- In verità cercavo la toilette e penso di essermi persa -
Uno dei quattro, forse il capo, fece un cenno a due di loro - Accompagnatela e poi tornate qui immediatamente -.
- Si signore - risposero facendo il saluto militare.
- Oh, ma che gentili, non so proprio come ringraziarvi - continuò la donna prendendoli sotto braccio.
Una volta girato l'angolo però i due non fecero in tempo a rendersi conto di nulla che un forte pugno li mise ko; le due guardie rimaste sentendo solo un forte tonfo si insospettirono e si avvicinarono.
- Scusate, mi sono persa di nuovo - disse Mary uscendo fuori insieme a Mick puntandogli le pisole contro.
- Ora, da bravi, mettete le mitragliette a terra - disse il biondo. I due fecero come gli era stato detto - Troppo facile - disse legandoli.
- Non la passerete liscia -
- Zitto - disse Mary mettendogli lo scotch sulla bocca.
Presero le chiavi e aprirono la porta; all'interno c'era solo un letto e sopra una donna dai lunghi capelli castani stava dormendo. Mick la osservò attentamente e rimase incantato a guardarla "Com'è bella!" - Signorina Natori? - disse scuotendola leggermente.
Kazue aprì gli occhi e ... "Un angelo, sono finalmente morta?" pensò; poi ritornata in se si allontanò velocemente un pò spaventata - Voi chi siete? -
- Non abbia paura siamo dell'F.B.I. e siamo qui per liberarla. Io sono Mick e quella ragazza fuori si chiama Mary - disse sorridendole.
- Come posso sapere che è la verità? - .
- Si fidi di me - disse guardandola negli occhi e porgendole la mano.
Un brivido percorse la donna guardando in quelle pozze azzurre e subito si fidò ciecamente dell'uomo prendendo così la mano che le porgeva.
- Se la sente di portarci dove sintetizzava la droga? Abbiamo bisogno di più prove possibili - lei annuì - Perfetto - poi accese di nuovo il microfono - Ryo, Kaori ci siete? - .

- Mick - chiamò lo sweaper.
- Ragazzi, perchè Ryo e Kaori non rispondono? - chiese Mick.
- Lo sapevo, noi possiamo sentirli ma loro non sentono noi - constatò Ryo.
- E ora? - chiese Kaori continuando a salire le scale davanti a lui.
- Non lo so Mick, probabilmente avevano ragione loro, nel passaggio segreto non funzionano gli apparecchi - disse Saeko nel frattempo.
- Comunque noi abbiamo trovato la dottoressa e ora stiamo andando nel laboratorio per raccogliere un pò di prove. Voi dove siete? - disse Mary.
- Siamo quasi arrivati al secondo piano - rispose Umi mentre Ryo e Kaori ascoltavano in silenzio per non perdersi nulla.
- Perfetto, allora ci sentiamo dopo - continuò Mick chiudendo di nuovo la comunicazione.
- Menomale, ci hanno quasi raggiunto - disse Kaori sollevata.
- Si ... e noi siamo arrivati in cima - rispose Ryo.
Davanti a loro c'era una porta, la aprirono e si ritrovarono in un corridoio talmente lungo che non riuscivano a vederne la fine.
- La cosa non mi piace, resta vicino a me ok? - le disse guardandola negli occhi e prendendole la mano; lei annuì con il cuore che le batteva a mille sia per la tensione della missione sia per il gesto premuroso di lui.
Dopo poco però ci fù il primo imprevisto: Ryo si sentì tirare bruscamente.
- Ryoooooooooooo!!! - urlò Kaori.
Lui si girò di scatto e vide che, ai piedi di Kaori, si era aperta una botola e la donna era sospesa nel vuoto - Tieniti forte, ora ti tiro su -
- Sbrigati, mi scivolano le mani - urlò di nuovo lei.
Dopo pochi minuti Ryo ci riuscì e Kaori nel risalire inciampò e gli cadde addosso; lui sentiva il suo seno premuto contro il petto e la gamba, lasciata nuda dallo spacco, un pò troppo vicino al suo inguine. Il desiderio stava iniziando a montargli dentro fortunatamente fù Kaori a rinsavire per prima dopo che erano rimasti parecchi secondi a fissarsi in quella posizione.
- Grazie - disse mentre si rialzava.
- Prego - rispose lui un pò imbarazzato - Continuiamo - disse riprendendole la mano - Ma questa volta facciamo più attenzione - .
Continuarono il loro cammino ma sembrava che il corridoio non finisse mai; ad un certo punto Kaori vede un movimento alla destra di Ryo e gli si butta addosso.
- Attento - era una freccia.
Una volta a terra dal soffitto iniziarono a cadere delle lance accuminate e Ryo, stringendola a se, iniziò a rotolare velocemente. Una volta finite ebbero solo due secondi di tempo per rendersi conto che, dietro di loro, il corridoio aveva iniziato a prendere fuoco.
- Corri Kaori, corri - disse facendola rialzare in tutta fretta e trascinandola.
Non si sa per quanto tempo corsero ma, quando le fiamme stavano per raggiungerli, ruscirono a trovare una porta che li condusse in una stanza circolare senza finestre ne altre uscite; al suo interno c'era una scrivania e una sedia girata. Ryo si rese subito conto che c'era qualcuno seduto.
- Ryo, era una trappola - non era una domanda ma un affermazione.
- Si, sono stato uno stupido a non capirlo - si rimproverò.
Lei gli mise una mano sulla spalla sorridendogli e lui si rilassò immediatamente "Quanto la amo" pensò. Si, ormai non c'era più ombra di dubbio, l'amava più della sua stessa vita e, una volta tornati a Shinjuku, glie lo avrebbe detto "Mi dispiace Maki ma mi sono stufato di reprimere ciò che sento".
-Mi dispiace interrompere questo momento - disse una voce proveniente dalla scrivania.
Ryo si irrigidì ... quella voce ....
La poltrona si girò e ....
- Kaibara - disse lo sweaper con voce sprezzante.


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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15 dall'altra parte del mondo

Capitolo 15


- Mick, Mary, ci siete? - chiamò Miki.
- Si, dicci tutto - disse l'uomo.
- Qui c'è qualcosa che non va, sembra che ci sia stato un incendio - intervenne Saeko.
- Cosa? - esclamarono dall'altro capo delle ricetrasmittenti.
- Si, inoltre ci sono parecchie trappole che sono scattate - continuò Umi.
- Qualche traccia di Ryo e Kaori? - chiese Mick preoccupato.
- Nessuna - rispose Kitao - Comunque vediamo di proseguire e vi facciamo sapere -.
- Ok allora quando avremo finito vi raggiungiamo, sempre se kazue è daccordo - la donna annuì sicura - Perfetto, ha detto si - .
- Ehi mandrillone, già la chiami per nome? - lo provocò Umi.
- Zitto lucciolone -
- Quando ti avrò a tiro ti uccido -
- Buona fortuna anche a te - disse Mick chiudendo la comunicazione.
- Lo odio - disse l'omone rosso per la rabbia mentre gli altri ridevano sommessamente.

- Mick, siamo arrivati - disse Kazue fermandosi davanti ad una porta in acciaio-
- Era ora, non ce la facevo più a camminare - disse accasciandosi al suolo.
- Su alzati scansafatiche - disse Mary tirandolo per un braccio.
- E dai, cinque minuti - si lagnò. La bionda allora cacciò un enorme martello - E questo da dove è uscito? - chiese alzandosi immediatamente.
- Me lo ha prestato Kaori - sorrise.
- E va bene, mi metto al lavoro - disse sbuffando.
Kazue sorrise divertita  ma qualcosa di simile ala gelosia le aleggiava vicino al cuore e non capiva il perchè.
- Allora Kazue, ora che si fa? Come si apre questa porta?-
- Semplicissimo - spinse un pulsante nascosto vicino alla porta e da uno dei mattoni uscirono fuori una tastiera dove digitò un codice e uno schermo dove poggiò lamano - Solo io e, quando era vivio, mio padre abbiamo la pasword per accedere a questa stanza, oltre a Goro naturalmente; nemmeno le guardie avevano il premesso di entrare - disse mentre la porta si apriva con un click.
Entrarono e la donna li condusse vicino ad un computer - Questio è mio, avete qualcosa su cui scaricare i dati? -
- Bhe, in realtà no - disse Mick grattandosi il naso.
Mary e la dottoressa caddero a terra insieme ad una decina di corvetti.
- E io ora dove li trasferisco i dati? - .
- Mary - chiamò Sendo che aveva sentito tutto.
- Si capo - .
- Ti ricordi la pinzetta per i capelli che ti ho regalato? -
- Si, ce lo qui, e allora? - chiese non capendo.
- Aprila -
- Come aprila? -
- Fai come ti ho detto -
Mary la aprì e ... - Una memory card - disse sorpresa -.
Kazue la prese - Andrà benissimo -
- Ed io che pensavo fosse un regalo - disse la poliziotta delusa.
- Lo era stupida - disse Sendo dolcemente per poi chiudere il microfono.
Mick la guardò non capendo cosa fosse successo tra i due, poi si girò verso Kazue - Quanto ci vorrà più o meno per scaricare i dati? - le chiese avvicinandosi a lei che, nel frattempo, si era seduta e stava scrivendo sulla tastiera "che buon profumo" pensò annusandole i capelli.
La dottoressa ci mise un pò più tempo a rispondergli perchè la presenza di Mick la scombussolava molto - All'incirca un quarto d'ora, minuto meno minuto più -.
- Speriamo meno, ho un brutto presentimento -
- Per Ryo e Kaori? - chiese Mary.
- Si ma anche per noi -
- E perchè? - chiese Kazue.
- E' stato troppo facile liberarti -
E proprio mentre finiva di dire ciò un'ombra sbucò fuori da dietro una scrivania e si avventò su di lui ma, la dottoressa se ne accorse e gli si butò addosso così che l'omone si diresse verso un'altro obbiettivo.
- Maryyyyy!!!!!!!!!! - urlarono entrambi.
L'uomo prese la bionda per il collo e, sollevandola, la sbatte contro il muro.
Mary cercava in tutti i modi di liberarsi ma non c'era verso allora Mick si avventò contro quella figura massiccia che lasciò la donna e attaccò lui. Kazue intanto, ancora a terra, osservò l'uomo e un pensiero la colpì - Mick quell'uomo e sotto l'effetto della pcp - gli urlò.
- E come faccio a fermarlo? -
- Devi sparargli in testa -
- Al momento sono un pò occupato - disse assestandogli un pugno allo stomaco che non sortì alcun effetto.
Kazue si avvicinò a Mary che era rimasta a terra priva di forze - Ce la fai a sparargli? -
La bionda prese la mira ma la mano le tremava parecchio - No, ci devi provare tu - .
- Ma ... -
- Ce la devi fare, altrimenti Mick morirà - .
Kazue prese la pistola che le porgeva e cercò di prendere con più precisione possibile la mira "Ti prego fa che non colpisca Mick" pensò premendo il grilletto .... BANG ....

Nel frattempo ...
- Su Ryo, non fare quella faccia, sapevi che prima o poi ci saremo potuti rincontrare - disse Kaibara alzandosi.
- Sinceramente speravo fossi morto - rispose lui a denti stretti.
Era diventato rigido come una pietre e Kaori, per calmarlo, gli strinse la mano che lui non aeva lasciato neanche per un attimo. La stretta della donna lo fece tornare in se e si rilasso leggermente.
Kaibara ormai era molto vicino a loro - Perchè non mi presenti questa bella fanciulla? - chiese prendendole la mano libera.
Ryo estrasse immediatamente la pistola e glie la puntò contro - Non ti azzardare a toccarla - disse con un lampo omicida negli occhi.
Kaibara le lasciò immediatamente la mano e, rivolgendosi a Ryo in maniera alterata, disse - Come osi puntare una pistola contro tuo padre!! -
- Ho smesso di considerarti mio padre da quando avevo quindici anni - rispose duro lo sweaper.
Kaori credette di vedere un lampo di tristezza in quegli occhi che ora avevano di nuovo uno sguardo folle.
Anche Ryo se ne rese conto ma fece finta di nulla - Allora, mi spieghi che cos'è questa farsa? - chiese invece.
- Ti avevo sopravvalutato, pensavo che quando mi avevi visto in sala avessi capito tutto -.
Una lampadina si accese nella testa del nostro sweaper - Sei tu ..... sei tu il capo dell'Unione - la rabbia gli stava montando in corpo come in un eruzione "E' stato lui che ha ordinato la tua morte amico mio" pensò rivolto a Maki.
Kaibara fece un ghigno e si avvicinò alla scrivania - Esatto - .

Nello stesso momento ...
- Mick .... Mick ... ti prego alzati - urlava Kazue vicino al corpo immobile dell'uomo. Eppure era sicura di non averlo nemmeno sfiorato e di aver colpito solo il gigante alla testa.
Ad un certopunto si sentì prendere per i fianchi e sollevare su di lui; i suoi occhi la stavano fissando così intensamente e con una pasisone e una dolcezza da farle girare la testa.
- Allora stai bene - disse con un filo di voce.
- Grazie a te si, sei stata eccezionale ... Grazie - e, facendola prima alzare, le diede un bacio sulla guancia.
- Mary, come ti senti? - chiese Mick avvicinandosi e aiutandola ad alzarsi.
- Va molto meglio grazie -
- Vuoi che ce ne andiamo o .... -
- Assolutamente no, dobbiamo aiutare Ryo e Kaori, io ce la posso fare - poi si avvicinò al suo orecchio e sussurrò - E' lei che mi sembra un pò sulle nuvole - disse indicando la dottoressa - Il tuo bacio, anche se innocente, a sortito il suo effetto - Mick sorrise soddisfatto - Ti piace vero? - .
- La devo ancora conoscere ma si, mipiace e poi è molto coraggiosa, potrebbe entrare facilmente nel nostro mondo - poi si iniziò ad avvicinare a lei - Kazue - chiamò.
Lei si riscosse dal suo stato catatonico - Si? - .
- Te la senti di continuare? - le chiese guardando il corpo dell'uomo a terra.
- Certo, voglio fargliela pagare per tutto quello che hanno fatto a me e mio padre - disse con una luce determinata negli occhi.
- Ok, allora andiamo - e tutti e tre si avviarono al terzo piano.

Nel corridoio del terzo piano intanto ...
- Umi allora? - .
- Niente Miki, non ci sono trappoli oltre a quelle che sono già scattate al passaggio di Ryo e kaori, in più le uniche telecamere che ci sono  in questo momento sono spente; è come se non si aspettavano qualcun'altro oltre a loro due - disse dopo essere tornato da un giro di ispezione.
. Ci sono altre scale o stanze? - chiese Saeko.
- Che io abbia visto no -
- Però Ryo e kaori non posso essere svaniti nel nulla, da qualche parte devono pur essere entrati - constatò kitao.
- Ragazzi -
- Si Mick, dicci tutto - rispose Umi.
- Dove siete? -
- Ancora all'inizio del corridoio, sono andato a fare un sopralluogo ma non ho trovato nulla - .
- Va bene, noi stiamo arrivando, abbiamo avuto un piccolo contrattempo -
- Cos'è successo? - chiese Miki preoccupata.
- Nulla di grave, ci ha attaccato un omone sotto l'effetto della pcp ma kazue lo ha sistemato-
- Come scusa? - chiese Saeko incredula.
- ora non c'è tempo per spiegare, aspettateci lì, ho un brutto presentimento e voglio che restiamo tutti uniti -
- Per la prima volta concordo con te biondino - disse Umi chiudendo la comunicazione.
La battaglia finale stava per iniziare e tutti ormai se ne erano resi conto.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16 Dall'altra parte del mondo

Capitolo 16


Sette figure si muovevano silenziosamente in un lungo corridoio alla ricerca di una porta o di un passaggio.
- Ormai sono dieci minuti buoni che vaghiamo alla cieca - disse Kitao spazientito.
- Calmati, sento che ci siamo quasi - disse Mick tranquillo - Lo so che sembra stupido ma perchè, dove finisce il corrioio, non proviamo ad accostare l'orecchio alla parete? - propose anche lui scettico.
- Bella idea biondo, così se c'è qualche stanza segreta dovremmo sentire le voci di chi c'è dietro - disse Umi.
- Esatto, su iniziamo - .
Dopo pochi minuti Kazue sentì qualcosa - Ragazzi - chiamò a bassa voce - Sento almeno una decina di voci qui dietro - tutti si avvicinarono a lei.
- E si, ma vuoi vedere che sei riuscita a trovare la stanza dove si tiene la riunione? - disse Mick sorridendole e facendola arrossire.
- Ora come facciamo a entrare? - chiese Saeko.
- Sicuramente ci sarà qualche leva nascosta, cerchiamola senza fare rumore - disse Umi, poi si girò per parlare con la moglie e si rese conto che era rimasta parecchi metri indietro e continuava a tenere l'orecchio attaccato alla parete - Miki - urlò.
- Shhhh ... ma non avevi detto di non fare rumore? - lui arrossì - Comunque credo di aver trovato Ryo e Kaori - disse a bassa voce.
Tutti si bloccarono e la guardarono speranzosi.
- Ne sei sicura? - chiese Mick avvicinandosi.
- Si ma c'è un'altra voce che non riesco a riconoscere, prova a sentire tu - e si spostò per lasciarlo ascoltare.
Dopo qualche secondo Mick si staccò e, con una faccia preoccupata, disse - C'è un problema ... sono caduti in una trappola di Kaibara e quell'uomo non ha scrupoli -
- Sei proprio sicuro che sia lui? - chiese Kitao.
- Si, ho sentito la sua voce quando eravamo nella sala. L'unica cosa da fare è dividerci - poi rivolto all'uomo - Tu, Saeko e Mary cercate di trovare l'entrata per la stanza della riunione; Kazue tu andrai con loro -
- Non se ne parla nemmeno, vengo con te -
- E' troppo pericoloso -
- Non mi interessa, ti ho salvato la vita già una volta e potrei ancora esserti utile -
Mick sorrise - Va bene - poi rivolto a Umi - Noi cerchiamo di entrare qui dentro. Su, al lavoro - tutti annuirono e il gruppo si divise.

Intanto Ryo e Kaori continuavano ad osservare Kaibara che aveva preso qualcosa dalla scrivania.
- Ora vi starete chiedendo cos'è questo - disse alzando un telecomando - Beh ... Lo saprete presto - e premette il pulsante al centro.
La parete dietro di lui si aprì e due uomini massicci, diciamo pure giganti, fecero il loro ingresso. Kaibara si avvicinò loro e gli sussurrò qualcosa all'orecchio e poi di nuovo si rivolse agli sweaper.
- Devo pur testare la nuova PCP su qualcuno giusto? - e scomparì chiudendosi il passaggio alle spalle.
- Dannazione, lo sapevo - disse Ryo parandosi davanti alla donna - Kaori stai lontana io cercherò di ferirli e di fargli perdere i sensi  - .
Iniziò a sparare a entrambi gli uomini ma sembrava che le pallottole non sortissero alcun effetto poichè continuavano ad avanzare; il primo uomo raggiunse Ryo che, dopo aver rimesso la sua Python a posto, parò il pugno che stava arrivando e lo colpì allo stomaco ma senza che l'uomo facesse una piega, quest'ultimo infatti continuò ad attaccarlo e lo sweaper non poteva fare altro che scansare, parare e cercare di contrattaccare.
Nel frattempo anche Kaori si trovava in difficoltà perchè l'altro energumeno si era avventato su di lei che aveva provato a colpirlo ma senza ottenere risultati poichè lui la evitava facilmente.
- Ryo  .... anf anf ... che facciamo? -
Sentendo la donna ansimare l'uomo si girò e, solo in quel momento, si accorse che anche lei stava combattendo "Merda, è in pericolo e io ho le manio legate" pensò - Non lo so, sto cercando di .... -
- ATTENTO!! - urlò Kaori.
Ryo, che si era distratto a guardarla, si girò e, solo per un pelo, scansò il suo avversario che lo stava attaccando con un cortello anche se la punta gli ferì una guancia e un fiotto di sanngue cadde a terra.
Kaori intanto, dopo aver visto Ryo scansare il colpo, continuava a combattere; in quel momento un pugno la stava per raggiungere allo stomaco ma lei lo scansò e diede un calcio in faccia al suo avversario che, dopo aver vacillato per qualche passo, ritornò alla'attacco.
Lo sweaper invece continuava a colpire il gigante che non demordeva; mentre stava parando con la mano un calcio all'inguine sentì un urlo sommesso e girandosi si rese conto che la sua socia era stata afferrata per la vita e il suo avversario la stava stritolando.
- Kaori - urlò correndo verso di lei.
- Fermo - disse con un filo di voce - Devo ... farcela ... da sola - e mentre lo diceva diede una testata sul naso del suo avversario rompendoglielo. L'uomo, accecato dal suo stesso sangue la lasciò immediatamente;  Kaori, non si sa da dove, cacciò fuori un enorme martello da 10.000 t e glie lo diede in testa talmente forte che si ruppe e l'uomo svenne.
Ryo la guardò con una gocciolina che gli stava scendendo sulla testa e due corvetti che gli passarono vicino ma, si accorse troppo tardi di ciò che stava succedendo dietro di lui; si girò e ....BANG ... l'energumeno si accosciò a terra con un buco in mezzo agli occhi.
Lo sweaper si girò di scatto verso la socia: la sua pistola fumava ancora.
Kaori si guardò le mani - Io ... - poi le abbassò e tenne lo sguardo fisso a terra - Mi dispiace - disse, sapendo che Ryo aveva sempre cercato di evitare che lei si sporcasse le mani.
L'uomo le si avvicnò e parlò con una voce piena di rabbia per se stesso - E' tutta colpa mia, se ti avessi impedito di venire con me tutto questo non sarebbe successo -
- Finiscila di dire stupidaggini - gli urlò contro Kaori guardandolo negli occhi - Se non ci fossi stata io tu saresti morto e di me che ne sarebbe stato? - continuò con gli occhi lucidi - La tua vita vale molto di più di quella di quell'uomo e anche della mia - disse tra i singhiozzi.
Ryo la guardò sconcertato poi le sorrise teneramente e l'abbracciò - Scusami, per te è stata la prima volta e io sono stato capace solo di lamentarmi .... shhhhh .... passerà, il doloro passerà!! - le disse capendo che le lacrime erano dovute anche alla morte di quell'uomo "La mia piccola Sugar, quanto mi dispiace, ma se voglio tenerti con me per sempre dovrò mettere a conto che potrebbe ricapitare, anche se io lo impedirò con tutto me stesso".
Dopo qualche minuto si staccò da lei e, asciugandole l'ultima lacrima, le disse - Andiamo a catturare l'uomo che ha ucciso tuo fratello? - lei annuì decisa, era tornata la sua Kaori - Bene, ora dobbiamo solo capire come riaprire quel passaggio -
- Beh, Kaibara non mi è sembrato tanto stupido quindi dovrebbe aver previsto un altro modo in caso di rottura del telecomando -
- Si ma cosa? - chiese Ryo iniziando a tastare le pareti.
- E se provassimo a controllare dentro la scrivania? -
- Buona idea - disse l'uomo dandole una mano.
Mentre iniziavano ad aprire i cassetti però sentirono un rumore e videro che davanti a loro si stava aprendo un passaggio; subito estrassero le pistole e si misero in posizione d'attacco.
Dalla parete difronte emersero un omone pelato, una donna con i capelli castani e un uomo biondo.
- Mick, Umi - urlò Kaori correndo loro incontro e abbracciandoli - Come ci avete trovato? -
- Bastava seguire le tue urla - scherzò Mick scompigliandole i capelli, facendole capire che avevano sentito tutto mentre Umi fumava ancora per l'abbraccio.
- E gli altri? - chiese la donna.
- Abbiamo trovato la stanza dove si sta tenendo la riunione e stanno cercando di trovare un modo per entrare -
Kaori vide la donna al fianco di Mick - Tu devi essere la dottoressa Natori, piacere il mio nome è Kaori -
- Piacere mio ma per favore chiamami Kazue - disse stringendole la mano e la rossa annuì sorridendo.
Ryo invece le si fiondò subito addosso - Kazue io sono Ryo Saeba e sono a sua completa disposizione per qualsiasi motivo - disse abbracciandola con la bava alla bocca.
Mick stava per intervenire quando sentì una presenza - Ryoooooooooo - Kaori era dietro allo sweaper con un enorme martello in mano e un aura demoniaca - Ti sembra questo il momento di fare il cascamorto? -
- Scusa ... scusa Kaori ... perdonami - disse inginocchiandosi davanti a lei.
La donna sorrise divertita - Va bene, solo per questa volta però -
Ryo si alzò e le sorrise complice mentre Umi e Mick rimaneva a bocca aperta.
"Cosa sta succedendo tra quei due?" pensò e poi disse - Da quando lo lasci impunito? -
- Da quando Kaibara e scappato lasciandoci soli soletti con quei due - rispose Kaori indicando i due uomini a terra.
Kazue li guardò - Ma ... ma questi sono due delle cavie di Goro. Lui ormai era già bello che andato da un pò, la PCP ormai gli era stata iniettata così tante volte che non sarebbe mai sopravvissuto neanche con mesi e mesi di disintossicazione - disse indicando l'uomo morto; Kaori si sentì leggermente meglio, forse gli aveva risparmiato un pò di sofferenza - Mentre questo qui, se trovo un rimedio, lo riesco ancora a salvare - continuò la dottoressa guardando l'uomo svenuto.
- Allora lo leghiamo e lo veniamo a prendere dopo - disse Mick e Kazue annuì.
-  In che senso se riesco a trovare un rimedio - chiese Kaori incuriosita.
- La nuova PCP è motlo più potente di quella vecchia e da un assuefazione che è impossibile da eliminare, diaciamo che è come un veleno di una vipera, lentamente ti uccide ma se riesci a trovare l'antidoto puoi salvare colui che è stato infettato. Io sto cercando di trovare questo antidoto, è un anno che ci lavoro di nascosto e credo di esserci quasi riuscita -
- Allora dobbiamo muoverci così puoi continuare le tue ricerche - disse Mick fiero di lei "Questa donna mi piace sempre di più".
- Ragazzi, guardate cos'ho trovato - disse Kaori mentre apriva uno scomparto segreto della scrivania.
Tutti si avvicinarono e ...
- Ma .. ma è un altro telecomando - disse Ryo prendendolo e premendo il pulsante al centro.
- Evviva, così possiamo continuare - disse entusiasta la sweaper e tutti e cinque entrarono nel passaggio che si era aperto.
All'interno si estendeva per parecchi metri un'altro corridoio completamente al buio; Kaori, che seguiva Ryo, tastava la parete per capire da che parte andasse la strada poichè non vedeva il socio davanti a se.
Ryo invece stava cercando di capire se la strada salisse o scendesse quando sentì uno strano rumore ... TONF ...
- Cos'è stato? - disse fermandosi.
- Niente, Mick mi ha toccato il sedere e io gli ho dato una martellata - rispose Kaori spingendolo per fargli capire che lo aveva raggiunto e che doveva andare avanti.
- Ma non è giusto - dise Mick ancora sotto il martello - Sono solo inciampato -
- Si si, come no - disse Ryo scuro in volto "Se ci riprova lo uccido".
Intanto Kazue era sempre più infuriata per il suo comportamento e stava cercando di capirne il morivo "Non posso essere gelosa, lo conosco appena" pensò dandogli un calcio quando gli passò accanto.
- Ahi, mi hai fatto male -
- Oh, che sbadata, con questo buio non ti ho visto - disse sarcastica.
Mick rimase sorpreso - Ma che le prende? -
Umi gli passò accanto sghignazzando e gli si avvicinò con un sorriso a 32 denti che si vedeva anche al buio - Biondino sei in grossi guai - e lo sorpassò.
- Ehi vedo una luce - disse Ryo dopo qualche minuto di cammino.
- Forse stai morendo - scherzò Mick.
- Idiota - disse Umi dandogli un cazzotto in testa mentre Kazue si sbellicava dalle risate "Certo che questi quattro sono una forza insieme".
- Ha ragione Ryo, la vedo anche io - disse Kaori e poco dopo uscirono in una stanza di circa 90 metri quadri piena di macchinari ma senza porte e con una parete di vetro al lato opposto che dava in un'altra stanza dove c'erano Kaibara e Goro che stava discutendo ignari dei cinque nuovi arrivati.
- Come? Vi ha trovato la polizia? - urlò l'uomo furibondo.
- Mi dispiace capo - rispose Goro.
- Ti diaspiacerà molto di più all'inferno buono a nulla - disse sparandogli un colpo in fronte - Non mi servi più - poi si voltò - Voi invece mi servite ancora - disse guardando i nostri amici.



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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17 Dall'altra parte del mondo

Capitolo 17


- Allora? Avete trovato qualcosa? - chiese Saeko a Mary e Kitao.
- Nulla - rispose l'uomo.
- Niente neanche qui - disse la bionda.
- Maledizione. Ma com'è possibile, abbiamo controllato da tutte le parti -
- Shhh ... sento qualcosa - disse Mary - Si sta aprendo il passaggio, presto allontaniamoci - si nascosero alla menopeggio e estrassero le pistole in attesa.
Dal passaggio che si stava aprendo iniziarono a uscire i primi yakuza che parlottavano tra di loro: sembrava che un accordo fosse stato preso; nessuno si accorse di loro fino a che non si sentì la voce di Mary che diceva - Sendo, credo che abbiamo bisogno di un piccolo aiuto - gli yakuza li videro e, dopo aver fatto due conti, iniziarono a sogghignare.
- Ehm ... Sendo, quei rinforzi ci servirebbero immediatamente - confermò Kitao.
- Lo so, stiamo arrivando, cercate di trattenerli - disse ansimando.
- Fosse facile - rispose Saeko vedendoli avvicinarsi.

Intanto ...
- Esci da lì Kaibara ...cosa fai, hai paura? E' per questo che ti nascondi dietro a quel vetro? - urlò Ryo fuori di se dalla rabbia, avrebbe voluto affrontarlo faccia a faccia e invece il codardo si rintanava in quella stanza.
Kaibara rise divertito - Vedo che dopo tutti questi anni il tuo carattere non è cambiato affatto, sempre preda delle emozioni, che sia odio o che sia amore - disse guardando verso Kaori.
Ryo le si parò davanti - Non osare sfiorarla, lei non centra nulla, questa è una battaglia tra me e te - .
L'uomo sorrise - Hai ragione - premette un pulsante - Ma anche lei mi ha messo i bastoni tra le ruote quindi la deve pagare - dietro di lui si aprì una porta e uscirono 5 uomini. Kaibara aprì il vetro alla sua destra e i 5 si pararono davanti a loro.
- O no, altri sotto l'effetto della pcp - disse Kazue disperata.
- Ryo, cosa facciamo? - chiese Kaori preoccupata.
Lui si girò e le sorrise - Non preoccuparti ok? Cercherò di non fargli troppo male ma tu devi promettermi di non usare la pistola a qualsiasi costo - lei annuì.
- Odio queste scene sdolcinate - commentò Kaibhara - Su non vi trattenete, ho bisogno di provare i miei nuovi gioielli - e si mise seduto ad ammirare il combattimento.
Il primo uomo attaccò Umibozu, era un bestione alto quasi tre metri ma l'ex mercenario non era da meno e gli teneva testa tranquillamente.
Il secondo uomo attaccò Kazue che era brava nello schivare i colpi ma non nell'attaccare - non so fino a quanto potrò resistere - disse con il fiatone.
- Ti vengo a dare una mano io - disse Mick ma, come si girò,  fù colpito in pieno viso da uno dei tre uomini rimasti.
- Miiiiiiiiick - urlò Kazue terrorizzata.
- Sto bene, non ti proccupare - poi si toccò il naso - Però penso di avere il naso rotto - disse ridendo come un ebete. Si rialzò con agilità e poi rivolto verso il suo avversario disse - A noi due pivello - l'uomo emise un ringhio soffocato e poi corse verso di lui.
Nel frattempo anche Ryo e Kaori avevano iniziato il combattimento solo che erano stati accerchiati e ora si trovavano schiena contro schiena.
- Ma perchè ci hanno circondato e non ci hanno attaccati separatamente? - chiese Kaori.
- Non lo so  - rispose Ryo, poi guardò Kaibhara che sorrideva soddisfatto guardandoli e capì - E' stato lui -
- Cosa? -
- E' stato lui a ordinare a questi due di attaccarci insieme - disse mentre per schivare uno dei colpi si abbassava trascinando con se la donna.
- E perchè scusa? -
- Vuole vedere se, messi alle strette, abbandoneremo l'altro al proprio destino pur di salvare la nostra vita -
Kaori lo guardò allibita - Ma è crudeltà assoluta -
- Lo so -
Ad un certo punto si ritrovarono entrambi con la schiena contro il muro.
- E ora?-.
- Dobbiamo saltare - disse Ryo guardando i due che iniziavano a correre verso di loro.
Kaori lo guardò non capendo, poi vide il muro dietro di loro e si illuminò - Ok -
- Al mio tre - lei annuì - Uno ... - i loro avversari li guardarono sogghignando - ... Due ... - ormai erano convinti di avercela fatta - ... Tre ... - gli sweaper saltarono e loro andarono a finire con la testa contro il muro; la botta fù talmente forte che svennerò immediatamente.
Ryo guardò Kaori e sorrise - Ben fatto socia -
- Bene fatto socio -
Lui aveva una gran voglia di baciarla ma l'urlo strozzato di Kazue lo riscosse da quel pensiero poco casto - Tu vai ad aiutare la dottoressa io vedo se Mick e Umi hanno bisogno di una mano - .
Kaori annuì e subito corse in aiuto di Kazue che era stretta in una morsa d'acciaio; la donna prese la rincorsa e saltò sulle spalle dell'energumeno cercando di aprirgli le braccia. Dopo vari minuti  e dopo parecchi calci allo stomaco l'uomo non aveva fatto una piega e Kazue stava iniziando a diventare viola, allora Kaori prese la pistola e glie la diede in testa talmente forte che l'uomo prima lasciò la dottoressa e dopo aver guardato la sweaper svenne; nello stesso momento anche i tre uomini avevano messo fuori uso i loro avversari.
- Allora Kaibhara vuoi uscire da li dietro o continui a fare il codardo? -
- Si si, arrivo subito ma prima ... - spinse un bottone e un enorme vetro divise Ryo, che si era avvicinato alla stanza dell'uomo, dagli altri.
- Noooo, Ryooooo ... - urlò Kaori battendo le mani sul vetro mentre Mick aveva iniziato a spararci contro.
Umi gli fece abbassare l'arma - E' inutile, è antiproiettile -
- Esatto, e ora l'ultimo colpo di scena - disse premendo un'altro interruttore.
Una voce metallica si espanse in tutto il castello - Conto alla rovescia avviato, il castello esploderà tra cinque minuti, si prega tutto il personale di evacuare l'area immediatamente, grazie -
- Tu sei pazzo - urlò Mick rivoltò al mercenario, ma ne Ryo ne Kaori si scomposero minimamente e continuarono a guardarsi negli occhi.
- Devi andare - le disse Ryo ma Kaori scosse la testa - Ti prego ... vai - .
- No, io non ti lascio qui - disse con le lacrime agli occhi.
L'uomo sorrise - Ti prego, non farmi infrangere la promessa fatta a Hide, è l'ultima cosa che mi ha chiesto prima di morire. Io me la caverò come sempre ... vai - .
Kaori lo guardò e poi si allontanò senza girarsi.
- Ryo ... -
- No Mick - poi rivolto anche a Umi - Per favore, proteggetela - tutti e due annuirono e se ne andarono trascinando con loro una Kazue che piangeva disperata "Povera Kaori, abbandonare così l'uomo che ama, io non so se ci riuscirei " pensò guardando poi Mick e continuando a piangere silenziosamente.

Nel frattempo ....
- Che cosa significa questo? - disse Sendo.
- Non lo so ma muoviamoci a uscire di qui - disse Saeko.
- Ok, facciamo evacuare tutti i civili presto - esclamò Kitao iniziando a scendere con l'ultimo yakuza in manette.
- Ryo e gli altri? - chiese Mary a bassa voce alla poliziotta.
- Non ti preoccupare, Ryo a mille risorse - "Per favore sbrigatevi".

In un cunicolo intanto ...
- Due minuti all'esplosione - disse la voce meccanica.
- Dannazione, all'andata sti cunicoli sembravano più corti, su muoviamoci -
- Mick - lo chiamo Kazue a bassa voce.
L'uomo si girò e seguendo il suo sguardo vide Kaori immobile nell'oscurità - Lo sapevo - le si avvicinò - Kaori - niente - Kaori, non ti preoccupare Ryo se la caverà - "Spero, altrimenti lo andrò a cercare anche all'inferno".
La donna lo guardò ma senza vederlo realmente e poi ricominciò a camminare.

All'esterno della villa ...
- Ma dove diavolo sono, mancano 30 secondi - urlò Mary in preda al panico.
- Eccoli - disse Kitao correndogli incontro seguito dagli altri.
- Dov'è Ryo? - chiese Saeko già sapendo la risposta.
- E' rimasto a combattere con Kaibhara - le rispose Mick.
- Che cosa? - urlò Sendo ma la sua voce fu sovrastata da un fortissimo boato e dall'asplosione del castello che fece tremare il terreno sotto i loro piedi.
Kaori si girò verso le fiamme e, con le lacrime agli occhi, urlò il nome dell'uomo che amava e che aveva perso per sempre poi il buio la avvolse.

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18 Dall'altra parte del mondo

Capitolo 18

Erano passati tre giorni dalla fine della missione,tre giorni dalla fine della sua vita. Kaori era rientrata dall'ospedale il giorno seguente, i medici le avevano detto che aveva avuto solo un malore e che poteva tornare a casa ... si, ma quale?. Alla fine aveva deciso di rimanere nell'appartamento di Ryo in mezzo alle sue cose e di non vedere nessuno: doveva ancora elaborare il lutto.La notte non dormiva e come chiudeva gli occhi vedeva il suo viso che le sorrideva; gli era venuto in mente anche di farla finita ma poi si era ricordata di lui e di tutti i sacrifici che aveva fatto per tenerla al sicuro e allora non ci era riuscita.
Quella sera si era alzata come sempre per ancdare a vedere la foto di loro due, trovata nella sua valigia, che aveva rimesso in corridoio; mentre la guardava sentì qualcuno che cercava di forzare la serratura della porta. Subito pre la sua pistola in mano e proprio in quel momento la porta si aprì facendola andare asbattere contro due pozze nere.
- R- Ryo - balbetto
L'uomo sorrise debolmente - Ehi Sugar - poi svenne.

Erano le tre di notte e un vecchietto seduto su una poltrona di un night abbandonato, teneva in mano una bottiglia di wisky ancora intatta "Povero Ryo, è tutta colpa mia se gli è successo tutto questo".
Stava per aprirla quando il suo telefono squillò.
- Ma chi diavolo è a quest'ora? - chiese purbero.
- Ehi Doc sono Kaori - urlò una voce dall'altro capo del telefono.
- Ehi, calmati ragazza, cosa succede? -
- Non posso spiegarle nulla per telefono ma venga immediatamente a casa di Ryo con la borsa dei medicinalei ... Subito!! - e riattaccò.
- Certo che quella donna è proprio strana - disse iniziando a preparare l'occorrente.

Dieci minuti dopo...
Dlin Dlon ...Kaori aprì la porta; il povero vecchietto non ebbe neanche il tempo di entare che fu trascinato da una furia in una camera scarsamente illuminata.
- Ecco, guardi - disse la donna indicando il letto.
Doc si girò e ...
- Sa - Saeba - sussurrò sgranando gli occhi.
- E venuto qui un quarto d'ora fa e mi è svenuto addosso -
- Ma com'è possibile? -
- Non lo so ma faccia qualcosa, non può morire ora che è ritornato - disse Kaori disperata.
- Hai ragione scusami - e subito si mise al lavoro; per prima cosa gli auscultò il torace - Il battito è un pò accellerato - poi controllò se avesse ferite gravi o escoreazioni - A parte Una piccola ferita sul braccio sembra stare bene -  infine, avendo un sospetto, gli toccò la fronte - O mamma, scotta moltissimo, ha la febbre molto alta - prese una confezione dalla borsa - Questa notte stagli accanto, potrebbe anche delirare e mi raccomando bagnagli spesso la fronte per abbassarla e ogni tanto fallo anche con le labbra altrimenti si disidrata. Queste - e gli porse la confezione -le deve prendere per una settimana  - .
Kaori guardò il pacchetto - Quindi è solo febbre? -
- Si, ma stagli vicino perchè in questi tre giorni deve aver passato l'inferno - e, detto questo, se ne andò.
Kaori rimase per un pò a fissare il socio poi prese una sedia e gli si sedette accanto - Quanto mi sei mancato - disse accarezzandogli il viso.
Lui sorrise nel sonno.

Era in un tunnel lungo e buio, gli sembrava che fossero passati mesi o anni ma finalmente riusciva a vedere una luce calda e accogliente, allungò la mano e ...
Aprì gli occhi di botto, la luce forte non c'era più ma si trova in una camera al buio, poi si accorse che affianco a lui c'era una donna che dormiva su una sedia.
- Kaori - sussurrò per non svegliarla - Allora ce l'ho fatta, sono finalmente riuscito a tornare a casa - disse felice come non mai.
Si alzò dal letto e si avvicinò alla donna - Come devi aver sofferto, ssei pallida e dimagrita. Perdonami Sugar - la prese in braccio e l'adagiò sul letto, le accarezzò una guancia e uscì per farla riposare un pò.

Un delizioso tepore la avvolse e un leggero odore di caffè la stava facendo uscire lentamente dal mondo dei sogni; aprì gli occhi lentamente e vide che si trovava nella stanza di Ryo cosa normalissima, negli ultimi tre giorni aveva sempre dormito lì. Poi si ricordò di ciò che era successo la sera prima e, come un fulmine, corse verso la cucina da dove proveniva l'odore del caffè e ...
- Ryo - sussurrò con un filo di voce incredula.
Lui si girò e le fece il sorriso più bello che lei gli avesse mai visto - Ehi Sugar, ma lo sai che hai dormito per nove ore di filato? -
Kaori continuava a rimanere impalata in mezzo alla porta e così Ryo le si avvicinò; fu una mossa veramente azzardata perchè, come Ryo le sfiorò la guancia la donna scattò come una molla e uno schiaffo lo colpì in pieno viso.
- Non osare mai più abbandonarmi in quel modo, hai capito? - urlò - Non puoi immaginare che giorni di inferno ho passato - e iniziò a singhiozzare.
Ryo sorrise e l'abbracciò - Perdonami Sugar, perdonami! - .
Rimase così per parecchi minuti poi Kaori si staccò - Vado a farmi una doccia - e si ciuse in bagno.
L'acqua cadla l'aiutò a rilassarsi e a mente lucida ripensò a quello che era successo nelle ultime ero; sicuramente era felicissima che Ryo fosse tornato ma era curiosa si sapere come se la fosse cavata. Uscì dalla doccia e si avvolse in un asciugamano, poichè come al solito aveva lasciato i vestiti in stanza;aprì la porta e si ritrovò faccia a faccia con lo sweaper che stava tornando in camera sua.
Ryo si immobilizzò e la guardò intensamente; una fitta di desiderio lo colpì al basso ventre "E no, ora basta, e mica posso continuare a soffire così" pensò prima di prendere Kaori per la vita e darle un bacio mozzafiato.
Kaori sentì un calore accenderle il sangue nelle vene e, quando lui insinuò la lingua nella sua bocca fu come tocare il cielo con un dito e non riuscì a trattenere un gemito di piacere.
Ryo la sentì e non capì più nulla - Tu mi farai impazzire - le disse prendendola in braccio.
Kaori gli allacciò le gambe alla vita e, arrossendo, disse - Tu non sei da meno - e sopraffatta dal desiderio iniziò a leccargli il collo.
Ryo la portò in camera sua e la mise sul letto, davanti a se una visione paradisiaca:  sorriso smagliante, guance arrossate per l'imbarazzo, occhi lucidi per il desiderio e gambe interminabili che uscivano da sotto un asciugamano che non copriva quasi nulla - Sei stupenda - le disse allungndosi sopra di lei e iniziando a baciarle il collo.
Kaori arrossì - Anche tu non sei niente male - disse iniziando ad accarezzargli il torace, sentiva i muscoli guizzare sotto le sue mani e la cosa la eccitava ancora di più.
Ryo iniziò a scendere più giù e le spostò l'asciugamano e iniziò ad accarezzarle il seno mentro con la mano libera le accarezzava le gambe fino a che non arrivò al centro della sua femminilità.
Kaori emise un gemito soffocato - Ryo ... ti prego - disse in un filo di voce; per lei era la prima volta ma sapeva di volerlo con tutta se stessa.
Lo sweaper sorrise - E ancora presto - e iniziò a leccarle prima i capezzoli che subito si inturgidirono poi con la lingua iniziò a scendere più giu, sempre più giu fino a che non non si tuffò tra le sue gambe.
Quando Kaori stava per raggiungere l'apice Ryo si fermò.
- Ehi - protestò con voce roca - che fai?
Ryo ridacchiò per la sua reazione quasi arrabbiata. la baciò e piano piano entrò in lei.
All'inizio Kaori sentì una fitta di dolore ma poi fu lei che, muovendo il bacino,  fece capire a Ryo che poteva continuare e così lui iniziò a muoversi molto più velocemente fino a quando non raggiunsero insieme l'apice.
Lo sweaper si accasciò sul letto portando Kaori con se e stringendola forte disse - Sugar? -
- Mmmh - disse lei assonnata.
- Mi vuoi sposare? -
- Che cosa? - disse spalancando gli occhi e fissandolo a bocca aperta.
- Ho intenzione di tornare in Giappone e ricominciare a fare lo sweaper ma prima volgio che tutti sappiano che sei la mia donna e che se solo provano a sfiorarti li uccido. Per questo ti chiedo, vuoi sposarmi? -
Kaori abbassò la testa e non rispose; a Ryo iniziò a salirgli il panico, le alzò il mento con due dita e quello che vide lo fece sorridere - E ora perchè piangi? -
- Perchè sono felicissima - disse tra i singhiozzi.
Lui sorrise ancora di più - Che sciocca, ma e per questo che ti amo - e la baciò con passione.

Da qualche parte a New York stessa ora ...
Una donna dai capelli neri era nel letto con il suo uomo.
- A cosa pensi Saeko? - chiese Kitao.
- A Kaori, ha sofferto tanto dopo la morte di Hideyuki ma grazie a Ryo era riuscita a non cadere nella disperazione e ora che non ce più non so se riuscirà a riprendersi -
Proprio in quel momento il cellulare della poliziottainiziò a squillare e lei rispose.
- Pronto -
- Saeko? -
- Kaori? - disse sorpresa.
- Si sono io, ho bisogno urgentemente di parlare con tutti voi, ci vediamo fra mezz'ora a casa di Ryo e chiama tu gli altri. Ciao - e riattaccò.
Saeko guardò incredula la cornetta del telefono - E ora che le è preso? -

Ore 11:00pm casa Saeba ...
Si trovavano tutti sotto casa di Ryo e si fissavano interrogativi, c'era persino Doc che era stato chiamto da Kaori che gli aveva chiesto di mantenere l'assoluto riserbo.
Salirono le scale e bussarono alla porta; Kaori aprì e li fece accomodare nel salotto.
- Aspettatemi qui, torno subito - e si allontanò verso la sua camera.
Mick guardò in direzione di Umi e lui gli fece cenno di si con la testa. Si erano capiti al volo, infatti tutti e due avvertivano una presenza in casa insieme a Kaori ma, era talmente ben cammuffata, che non riuscivano a capire ne chi fosse ne se era buona o cattiva.
Kaori ritornò e iniziò a parlare - Devo dirvi alcune cose ma non so da dove cominciare .... inanzitutto vi ringrazio per avermi lasciato spazio dopo quello che è successo, avevo bisogno di riflettere e ho preso una decisione ... me ne torno in giappone -
- Che cosa? - esclamarono tutti tranne Saeko.
- Ho bisogno di tornare alla mia vecchia vita, qui ormai non c'è più niente che mi trattenga e poi ... voglio tornare al mio vecchio lavoro -
- No Kaori non posso permettertelo, è troppo pericoloso ... - disse Saeko ma la donna la bloccò.
- Non andrò da sola - e si affacciò nel corridoio urlando - Ora puoi venire - .
I ragazzi sentirono una porta aprirsi e dei passi che li stavano raggiungendo e ...
- Non ci posso credere ...- urlò Micki correndo ad abbracciare l'uomo che era appena entrato.
- Ryo - sussurrò Saeko incredula ma felice come non mai.
Mick si avvcinò allo sweaper e lo abbracciò - Bentornato amico mio, bentornato -
- Grazie Mick -
Dopo che ebbe salutato tutti fu Mary a fare la domanda che tutti si ponevano - Ryo ma cos'è successo dopo che ce ne sono andati Kaori e gli altri? -
L'uomo sospirò e si intristì - Kaibhara mi ha sfidato, mi puntava la pistola contro e non ho potuto fare altro che rispondere e ... bhe , l'ho colpito ma prima di morire mi ha detto che vicino alla scrivania c'era un pulsante che apriva il passaggio segreto per uscire, poi mi ha ringraziato ... probabilmente negli ultimi minuti era tornato il padre affettuoso che la pazzia e la guerra avevano cambiato - sospirò - Ci ho messo tre giorni per uscire da quel passaggio, era un labirinto intricato, molte volte mi sono reso conto di aver fatto due volte la stessa strada, ma finalmente sono riuscito a tornare a casa - e dicendo ciò strinse forte la mano a Kaori che si era seduta sul bracciolo della poltrona affianco a lui.
I loro amici si guardarono e tutti pensarono che nascondessero qualcosa.
- E cos'è questa storia che volete tornare in Giappone? - chiese Mick.
- E tutto vero - rispose Ryo - Ora che l'Unione Teope non esiste più vogliamo tornare a fare gli sweaper - .
- Bhe, allora penso che dovrete sopportarmi ancora pern un pò - disse il biondo.
- In che senso? - chiese Kaori.
- Ho deciso di partire anche io con voi -
- A si? - disse Ryo iniziando a dargli delle leggere gomitate - Dillo che Kazue è ripartita e tu la vuoi raggiungere; dillo che ti sei preso una bella cotta per la dolce dottoressa - BANG ... un enorme martello lo fece finire di parlare.
- Lascialo in pace, sono affari tuoi - Poi rivolta a Saeko - Tu che fai, riparti con noi? -
- Si - disse e kaori guardò Kitao interrogativamente.
- Anche io vengo con voi - e sorrise a Saeko - Sono riuscito ad ottenere il trasferimento nell vostro quartiere -
"Finalmente anche lei ha trovato un pò di pace" pensò la sweaper, poi si alzò e andò ad abbracciare Miki - Mi mancherai tanto -
- E chi l'ha detto che non ci vedremo più? - disse lei sorridendo cospiratrice.
- Non capisco -
- Io e Umi ne abbiamo parlato in questi giorni e abbiamo pensato che se tu parti veniamo anche noi - Kaori era senza parole - Sono anni che penso di aprire un bar tutto mio e da voi potrei averne l'opportunità -
- Ahhhh, sono così felice - urlò la sweaper abbracciando anche Umi che divenne rosso come un pomodoro.
Ryo invece non la finiva di ridere; rideva talmente tanto che gli stava iniziando a fargli male la pancia - Ah aha ah ahah, ce lo vedo proprio lo scimmione dietro al bancone con un grembiule rosa -
Umi non ci vide più e iniziò a rincorrerlo per tutta la stanza cercando di strangolarlo.
Intanto Sendo chiese - Quando dovrò dire addio a due dei miei migliori agenti - chiese tristemente.
Kaori arrossì vistosamente - Beh ... noi ... noi avremo ancora una cosa da fare - disse quasi balbettando.
- Cosa dovete fare? - chiese Mary incuriosita dal suo comportamento.
Kaori non rispose e allora Ryo le si avvicinò e mettendogli un braccio sulla spalla disse - Dobbiamo organizzare un matrimonio - tutti rimasero a bocca aperta: possibile che ...

Tre anni dopo in una palazzina alla periferia di Shinjuku ...
Da una delle finestre si sentì un rumore di vetro infranto e si vide una bambina correre in cucina e aggrapparsi alle gambe di una donna.
- Mamma mamma, papà ha fatto cadere la vostra foto - urlò.
La donna appoggiò il piatto che stava asciugando e prese in braccio la piccola - Mi chiedo sempre chi sia più bambino, se tu o tuo padre -
Un uomo entrò e, baciandola, le portò via la bambina mettendosela sulle spalle - Io naturalmente - rispose sorridendole.
- Ryo, sei sempre il solito, ma non potresti stare più attento? -
- Sugar, sappi che se stessi più attento in tutto quello che faccio a quest'ora non avremmo i nostri due angioletti - e strizzandole l'occhio maliziosamente se ne andò.
Kaori divenne rossa ma sorrise, poi si diresse in salone, prese la foto e ...
- Ma guarda te quella peste, vorrei proprio sapere dove ha imparato a dire le bugie così bene - disse vedendo che nel vetro della foto c'era incastrato un martello in mignatura.
Due forti braccia le cinsero la vita - L'arte delle bugie deve aerla presa sicuramente da me -
- E si, in quello non ti batte nessuno - disse togliendo il piccolo martello dal vetro - La mira però la presa da me -
- Proprio per niente, voleva prendere me e tu sicuramente mi avresti centrato in pieno - disse sghignazzando.
- Touchè - sorrise - Dov'è ora A-Shan? -
- E in camera che gioca con Toshio - poi Ryo guardò la foto - Ti ricordi quel giorno? -
- Come potrei dimenticarlo, è stato il gionro più bello della mia vita dopo la nascita dei nostri figli .... -

Flashback ... tre anni e qualche mese prima ....
Era una giornata soleggiata a New York e in un parco che ridava su un lago c'erano delle persone che, vestite eleganti, sedevano e aspettavano qualcuno o qualcosa. Ad un certo punto si sentì suonare una marcia nuziale e una donna dai capelli rossi inizò a camminare accompagnata dal marito della sua migliore amica: Umibozu; dietro di lei comparvero le damigelle: Miki, Saeko, Eriko (che le aveva disegnato il vestito), Kazue (che Kaori aveva richiamato dal Giappone insistendo che, dopo quello che avevano passato insieme, lei ormai faceva parte della famiglia) e Mary (che sfoggiava felice un anello di fidanzamento regalatogli da Sendo ... e si, quei due ormai erano cinque anni che quei due stavano insieme ma non avevano mai detto nulla perchè lui era il suo capo).
Kaori guardò in direzione dello sposo e rimase estasiata: Ryo era un vero schianto con quel vestito nero; affianco a lui c'erano i suoi testimoni: kitao, che non toglieva nenache un attimo gli occhi da Saeko e Mick, che era rimasto incantato da Kazue.
Anche Ryo guardò la sposa e le mando uno sguardo pieno di desiderio e carico di promesse: con quel vestito bianco, il corpetto aderente pieno di roselline in pizzo che evidenziavano il seno e il piccolo spacco sulla gonna che finiva poco sopra il ginocchio era una tentazione anche per un santo.
La cerimonia iniziò tranquilla, il bello però arrivò quando ci fù lo scambio degli anelli.
Il prete si rivolse alla sposa - Vuoi tu, Kaori Makimura, prendere come tuo sposo Ryo Saeba in salute e in malattia finchè morte non vi separi -
Kaori arrossì - Si lo voglio -
- E tu Ryo Saeba, vuoi prendere .... - lo sposo lo bloccò.
- Si si lo voglio - e tutti risero compreso il prete.
- Allora vi dichiaro marito e moglie ... può baciare la sposa -
Ryo prese Kaori per la vita e stringendola forte le diede un bacio mozzafiato; gridolini di gioia eurla di felicità si alzarono dai testimoni dello sposo e della sposa.
Kaori, staccatasi dal suo uomo, si girò e lanciò il buchè che andò dritto dritto nelle braccia di Kazue che guardando Mick  arrossì come una quindicenne.
Quel giorno lo stallone di Shinjuku era stato domato mentre quello di New York stava per fare la stessa fine.

Ecco la fine della fanfiction, spero vi sia piaciuta e ringrazio vivamente tutti coloro che hanno letto e coloro che hanno commentato. Ci vediamo alla prox che, purtroppo per voi sarà molto presto. Baci :-D

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