Dobbiamo parlare. di blackpearl_ (/viewuser.php?uid=71489)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prima mossa. ***
Capitolo 2: *** seconda mossa. ***
Capitolo 1 *** prima mossa. ***
Prima
mossa:
-Dobbiamo parlare-
Colpo al cuore.
Terrore.
James Potter si
voltò tanto di colpo che il collo diede in una sonora fitta
di protesta, mentre i capelli sbarazzini si agitavano come posseduti.
Ignorando il dolore, con gli occhi sbarrati e il cervello che pulsava
al ritmo di un unico, terrificante, pensiero, il moro iniziò
a contare i secondi, mentre una familiare conversazione gli saliva alla
mente..
“-Dobbiamo
parlare-
Un
Sirius più che soddisfatto (inspiegabilmente soddisfatto)
stava davanti a lui, stravaccato sulla poltrona, le gambe accavallate,
il braccio appoggiato sullo schienale della sedia dove sedeva Remus in
maniera composta.
-Prego?-
aveva chiesto un James di poco più giovane.
-E’
così che le donne ti lasciano. Con un ‘Dobbiamo
parlare’- chiarì l’amico, annuendo.
Remus
alzò un dito –O con una lettera-
Il
moro schioccò la lingua –Giusto. Anche la famosa
lettera strappalacrime-
James
si sporse dalla sedia fissando Remus con scetticismo –E tu
che ne sai di questa roba?-
Gli
occhi dell’amico si velarono di indignazione.
–Quanto
basta- ribatté seccamente, sistemandosi la giacca beige.
Sirius
Black roteò gli occhi –Il punto non è
Remus! Ma tu-
James
inclinò la testa da un lato, perplesso, aspettando che
l’amico continuasse.
-La
prima mossa per quando senti un ‘Dobbiamo parlare’:
fuggi-
James
Potter batté le palpebre più volte.
-Fuggo?-
-Fuggi-“
E mentre una
tranquilla Lily Evans gli sedeva al fianco con i luminosi occhi
smeraldini illuminati dal sole che traspariva dalle tendine bianche
della finestra, James Potter si chiese: Che fare?
Seguire o non seguire il consiglio del proprio migliore amico?
Probabilmente se avesse
avuto un briciolo di buonsenso non avrebbe neanche dovuto porsela
questa domanda.
Indietreggiò.
-Mi sono appena
ricordato di..- balbettò con poca convinzione, fissandola
come fosse una Manticora in vena di assassinii.
-Di..-
-Di..?-
La guardò
un’ultima volta con gli occhi spiritati, poi si
alzò, inciampò, rotolo per terrà,
rantolò, aprì la porta e, semplicemente,
fuggì.
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Si. Son demente.
Ma visto che ho la linea, ne approfitto per postare qualcosina.
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Capitolo 2 *** seconda mossa. ***
Seconda mossa:
Fuggito. In salvo.
Per
quanto James Potter potesse essere in salvo nascosto nelle siepi sotto
la finestra che dava nella cucina della sua stessa casa.
Che tristezza.
Si volse con le spalle
al muro, il respiro affannato e gli occhi che guizzavano da una parte e
dall’altra con ritmo frenetico. Una piccola, sottile,
gocciolina di sudore gli scivolava con enfasi dalla tempia, lentamente,
al mento.
L’importante
era fare mente locale.
Cos’è
che avevano detto, poi?
“-E
poi?- aveva chiesto con trepidazione.
Sirius
si era scambiato uno sguardo d’intesa con Remus e si era
sporto in avanti, verso di lui, con aria cospiratrice. Un sorrisetto
aveva deformato le labbra del licantropo lì accanto, che
aveva spostato lo sguardo sull’intelaiatura del soffitto.
-Seconda
mossa: farsi trovare con un’altra- mormorò
ammiccando il ragazzo, passandosi una mano fra i capelli lisci.
James
era a bocca aperta. Va bene farle ingelosire, ma così non
era troppo?
Sirius
parve leggergli nel pensiero, perché si lasciò
andare nuovamente indietro con un piccolo sbuffo, e un leggero
movimento di mano che voleva dire ‘ma figurati’.
-Non
pensarci- disse infatti –Le femmine stabiliscono
così la gerarchia amorosa. Lo sapevi che le leonesse si
scontrano per accaparrarsi le attenzioni del maschio?-
Remus
guardò interessato l’amico, mentre James
scrocchiava le nocche perplesso.
-Davvero?-
domandò il licantropo.
Sirius
lo guardò come avesse muggito –Ma che ne
so! Statemi a sentire e basta-
James
inarcò un sopracciglio, mentre Remus scoppiava sonoramente a
ridere, allentandosi il colletto della camicia per avere un
po’ di respiro.
-Sentito,
Prongs? Sei in buone mani-“
Dove la trovo
un'altra? Si domandò disperato James Potter, guardandosi
attorno.
-James?-
Gli sfuggì
un’esclamazione sgomenta: l’aveva trovato!
No, non voleva essere
lasciato! No! No!
Lily Evans in Potter
sbucò a fatica dal giardino antistante la casa, avanzando
fra i cespugli di rose e scostandole con delicatezza per non ferirsi
con le spine. I lunghi capelli rosso scuro erano raccolti in alto in un
semplice ed austero chignon, da cui, però, scappava un
ciuffo ribelle che le accarezzava lo zigomo sinistro.
Gli occhi verdi
scintillavano di preoccupazione e curiosità.
James si mosse veloce,
certo di avere solo un paio di secondi per seguire il consiglio di
Padfoot.
La ragazza finalmente
lo vide e si bloccò, sgranando gli occhi, troppo sorpresa
per dire qualcosa. Aprì la bocca un paio di volte, come un
pesce, senza riuscire a proferire parola. Poi..
-James.. perché sei
abbracciato alla statua della vergine cacciatrice?-
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