Dobbiamo parlare.

di blackpearl_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prima mossa. ***
Capitolo 2: *** seconda mossa. ***



Capitolo 1
*** prima mossa. ***


Prima mossa:






-Dobbiamo parlare-


Colpo al cuore. Terrore.
James Potter si voltò tanto di colpo che il collo diede in una sonora fitta di protesta, mentre i capelli sbarazzini si agitavano come posseduti. Ignorando il dolore, con gli occhi sbarrati e il cervello che pulsava al ritmo di un unico, terrificante, pensiero, il moro iniziò a contare i secondi, mentre una familiare conversazione gli saliva alla mente..

“-Dobbiamo parlare-

Un Sirius più che soddisfatto (inspiegabilmente soddisfatto) stava davanti a lui, stravaccato sulla poltrona, le gambe accavallate, il braccio appoggiato sullo schienale della sedia dove sedeva Remus in maniera composta.

-Prego?- aveva chiesto un James di poco più giovane.

-E’ così che le donne ti lasciano. Con un ‘Dobbiamo parlare’- chiarì l’amico, annuendo.

Remus alzò un dito –O con una lettera-

Il moro schioccò la lingua –Giusto. Anche la famosa lettera strappalacrime-

James si sporse dalla sedia fissando Remus con scetticismo –E tu che ne sai di questa roba?-

Gli occhi dell’amico si velarono di indignazione.

 –Quanto basta- ribatté seccamente, sistemandosi la giacca beige.

Sirius Black roteò gli occhi –Il punto non è Remus! Ma tu-

James inclinò la testa da un lato, perplesso, aspettando che l’amico continuasse.

-La prima mossa per quando senti un ‘Dobbiamo parlare’: fuggi-

James Potter batté le palpebre più volte.

-Fuggo?-

-Fuggi-“


E mentre una tranquilla Lily Evans gli sedeva al fianco con i luminosi occhi smeraldini illuminati dal sole che traspariva dalle tendine bianche della finestra, James Potter si chiese: Che fare?
Seguire o non seguire il consiglio del proprio migliore amico?
Probabilmente se avesse avuto un briciolo di buonsenso non avrebbe neanche dovuto porsela questa domanda.
Indietreggiò.

-Mi sono appena ricordato di..- balbettò con poca convinzione, fissandola come fosse una Manticora in vena di assassinii.

-Di..-

-Di..?-

La guardò un’ultima volta con gli occhi spiritati, poi si alzò, inciampò, rotolo per terrà, rantolò, aprì la porta e, semplicemente, fuggì.


















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Si. Son demente.
Ma visto che ho la linea, ne approfitto per postare qualcosina.

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Capitolo 2
*** seconda mossa. ***


Seconda mossa:


Fuggito. In salvo.
Per quanto James Potter potesse essere in salvo nascosto nelle siepi sotto la finestra che dava nella cucina della sua stessa casa.
Che tristezza.
Si volse con le spalle al muro, il respiro affannato e gli occhi che guizzavano da una parte e dall’altra con ritmo frenetico. Una piccola, sottile, gocciolina di sudore gli scivolava con enfasi dalla tempia, lentamente, al mento.
L’importante era fare mente locale.
Cos’è che avevano detto, poi?


“-E poi?- aveva chiesto con trepidazione.

Sirius si era scambiato uno sguardo d’intesa con Remus e si era sporto in avanti, verso di lui, con aria cospiratrice. Un sorrisetto aveva deformato le labbra del licantropo lì accanto, che aveva spostato lo sguardo sull’intelaiatura del soffitto.

-Seconda mossa: farsi trovare con un’altra- mormorò ammiccando il ragazzo, passandosi una mano fra i capelli lisci.

James era a bocca aperta. Va bene farle ingelosire, ma così non era troppo?
Sirius parve leggergli nel pensiero, perché si lasciò andare nuovamente indietro con un piccolo sbuffo, e un leggero movimento di mano che voleva dire ‘ma figurati’.

-Non pensarci- disse infatti –Le femmine stabiliscono così la gerarchia amorosa. Lo sapevi che le leonesse si scontrano per accaparrarsi le attenzioni del maschio?-

Remus guardò interessato l’amico, mentre James scrocchiava le nocche perplesso.

-Davvero?- domandò il licantropo.

Sirius lo guardò come avesse muggito  –Ma che ne so! Statemi a sentire e basta-

James inarcò un sopracciglio, mentre Remus scoppiava sonoramente a ridere, allentandosi il colletto della camicia per avere un po’ di respiro.

-Sentito, Prongs? Sei in buone mani-“


Dove la trovo un'altra? Si domandò disperato James Potter, guardandosi attorno.

-James?-

Gli sfuggì un’esclamazione sgomenta: l’aveva trovato!
No, non voleva essere lasciato! No! No!
Lily Evans in Potter sbucò a fatica dal giardino antistante la casa, avanzando fra i cespugli di rose e scostandole con delicatezza per non ferirsi con le spine. I lunghi capelli rosso scuro erano raccolti in alto in un semplice ed austero chignon, da cui, però, scappava un ciuffo ribelle che le accarezzava lo zigomo sinistro.
Gli occhi verdi scintillavano di preoccupazione e curiosità.
James si mosse veloce, certo di avere solo un paio di secondi per seguire il consiglio di Padfoot.
La ragazza finalmente lo vide e si bloccò, sgranando gli occhi, troppo sorpresa per dire qualcosa. Aprì la bocca un paio di volte, come un pesce, senza riuscire a proferire parola. Poi..

-James.. perché sei abbracciato alla statua della vergine cacciatrice?-

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