Love & Comics

di SNeptune84
(/viewuser.php?uid=116322)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oggi è la volta buona - Hiroshi ***
Capitolo 2: *** Oggi è la volta buona - Kaito ***
Capitolo 3: *** Abbiamo rotto il ghiaccio - Hiroshi ***
Capitolo 4: *** Abbiamo rotto il ghiaccio - Kaito ***
Capitolo 5: *** Tra le nuvole - Hiroshi ***
Capitolo 6: *** Tra le nuvole - Kaito ***
Capitolo 7: *** L'invito - Hiroshi ***
Capitolo 8: *** L'invito - Kaito ***
Capitolo 9: *** La fiera - Hiroshi ***
Capitolo 10: *** La fiera - Kaito ***
Capitolo 11: *** Interruzione inopportuna - Hiroshi ***
Capitolo 12: *** Interruzione inopportuna - Kaito ***
Capitolo 13: *** È tutto finito? - Hiroshi ***
Capitolo 14: *** È tutto finito? - Kaito ***
Capitolo 15: *** Fine o inizio? - Hiroshi ***
Capitolo 16: *** Fine o inizio? - Kaito ***
Capitolo 17: *** Extra - Instancabile ***



Capitolo 1
*** Oggi è la volta buona - Hiroshi ***


Salve a tutti. Questa è la mia prima fan fiction che carico qui su EFP quindi perdonatemi se sbaglio qualcosa o faccio qualcosa di strano.
Questa è anche la prima fan fiction che ho scritto. Si tratta di un'opera originale, completamente inventata da me (anche se devo ammettere che ho avuto una buona fonte di ispirazione). I protagonisti di questa storia sono Hiroshi e Kaito. Ancora non lo sanno ma stanno per affrontare un sentimento nuovo, che non avevano mai provato, che porterà momenti di sconforto e momenti di felicità.
Come dicevo prima, questa è la prima fan fiction. Prima di una serie di 3 dedicate ai personaggi che pian piano imparerete a conoscere e spero amare.
Spero che mi seguirete fino alla fine.
SNeptune84


CAPITOLO 1: Oggi è la volta buona - Hiroshi

Sono passati ormai tre mesi da quando l'ho incontrato. È stato per caso. Ero in giro con gli amici e all'improvviso abbiamo notato un nuovo negozio.
- Toh, una nuova fumetteria - dice uno degli amici che era con me.
- Entriamo a vedere - rispondo incuriosito.
Aperta la porta me lo ritrovo lì, che piazzava i nuovi arrivi sullo scaffale. Un fulmine a ciel sereno. Si volta verso di noi e con uno splendido sorriso ci dà il benvenuto nel suo negozio. Io rimango lì, paralizzato, finché il mio amico non mi chiede:
- Ehi Hiro-kun, stai bene?
Io gli rispondo: - Sì, tutto a posto -, poi guardo l'orologio, fingo di essermi dimenticato di un appuntamento e scappo via.
Da quel giorno ormai è diventata abitudine per me andare alla fumetteria dove lavora a osservarlo da lontano.
Ho scoperto che si chiama Kurosawa Kaito e che frequenta il primo anno di università. Tutte le mattine passa dal parco vicino a casa mia per andare a lezione. L'ho visto passare diverse volte in questi giorni.
- Oggi è la volta buona, devo riuscire a parlare con lui!
Eh, sì. In questi tre mesi non sono mai riuscito a spiccicare parola. Se mi guarda io mi giro e se devo comprare qualcosa chiedo sempre ad un amico con qualche scusa di andare alla cassa al posto mio.
Oggi però i miei amici non ci saranno e devo cercare il nuovo manga della Arakawa.
- Bene, sono pronto.
Un'ultima controllata allo specchio per controllare che sia tutto a posto, prendo le chiavi e il cellulare ed esco di casa.
Eccomi davanti alla porta del negozio. Faccio un bel respiro ed entro. Non c'è, in cassa non c'è. Mi sa che non è destino. Mi metto a cercare il manga che voglio comprare.
All'improvviso da dietro una voce:
- Posso aiutarti?
Mi giro... È lui.
Devo stare calmo. È il suo lavoro. Devo riuscire a rispondergli tranquillamente.
- Sto cercando il nuovo manga di Hiromu Arakawa, è arrivato?
Ancora non ci credo, sono riuscito a parlare con lui. Sento le gambe che mi tremano e il cuore che batte all'impazzata. Vorrei fuggire via ma a questo punto non posso più tirarmi indietro.
Lui mi risponde:
- È tra i nuovi arrivi, vado a cercartelo in magazzino. Aspettami alla cassa.
Mi sorride e si avvia verso il magazzino per cercarmi il manga.
Io mi sposto verso la cassa e aspetto il suo ritorno, pensando a come potrei proseguire il discorso e presentarmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Oggi è la volta buona - Kaito ***


Ecco svelata la particolarità di questa storia. I capitoli dispari sono scritti come vissuti da Hiroshi, mentre quelli pari come vissuti da Kaito. In questo modo alcune scene non chiare nella descrizione vista da Hiro vengono svelate nel capitolo dedicato a Kaito e viceversa. Spero che questa idea vi piaccia.

CAPITOLO 2: Oggi è la volta buona - Kaito

Ormai è un po' di tempo che lo vedo venire nel negozio in cui lavoro. La prima volta dev'essere stato circa 3 mesi fa, più o meno in corrispondenza dell'inaugurazione.
Me lo ricordo come se fosse ieri. Era insieme a degli amici ed è entrato incuriosito. Ad un certo punto però se ne è andato di corsa, senza un motivo apparente.
Da allora viene in negozio quasi ogni giorno, ma non incrocia mai il mio sguardo. Me ne sono già accorto da tempo. Quando non lo guardo mi osserva e appena mi giro verso di lui sposta lo sguardo da un'altra parte. Addirittura se sono in cassa io lascia i fumetti e i soldi agli amici ed esce dal negozio.
- Chissà se verrà anche oggi.
- Di chi parli? - mi chiede Sato-san, il mio datore di lavoro. Poi ribatte:
- quel ragazzo che ti guarda sempre intendi? Ma non è che per caso ti piace?
- Ma cosa stai dicendo!?! Assolutamente no!
E invece mi sa che ha ragione. Anche se non ho mai parlato con lui, mi sa che me ne sono innamorato senza rendermene nemmeno conto. Non so cosa mi ha colpito. Forse il suo imbarazzo, la sua aria innocente.
Mi è sembrato di sentire che si chiama Hiroshi, ma non so nient'altro di lui.
Devo decidermi una buona volta a parlarci. Non deve per forza essere un discorso lungo, devo giusto rompere il ghiaccio. Se oggi viene ci provo.
- Kaito-kun, puoi andare un attimo nel magazzino a portare quello scatolone?
- Certo, vado subito.
Come posso fare a parlarci? Che scusa mi invento? Al diavolo, lavoro qui, no? È normale parlare con un cliente!
- Kaito-kun, è arrivato il tuo amico e quando mi ha visto mi è sembrato un po' deluso - mi dice ridendo Sato - Oggi è da solo, non ci sono i suoi amici, quindi se vuole prendere qualcosa dovrà per forza venire alla cassa personalmente.
Finalmente è arrivato e non si è accorto di me. Sta cercando qualcosa sugli scaffali. Forse è l'occasione giusta, vado.
Mi avvicino a lui. Ho il cuore che batte forte, non mi era mai successo prima.
- Posso aiutarti?
Lui si gira verso di me. Quando mi vede, molto imbarazzato mi risponde
- Sto cercando il nuovo manga di Hiromu Arakawa, è arrivato? Finalmente sento la sua voce. Era un po' tremolante ma sono riuscito a cominciare un discorso con lui, senza che si dileguasse nel nulla.
- È tra i nuovi arrivi, vado a cercartelo in magazzino. Aspettami alla cassa. - gli rispondo.
Ora devo pensare a come continuare il discorso e intanto mi avvio verso il magazzino alla ricerca del manga che mi ha chiesto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Abbiamo rotto il ghiaccio - Hiroshi ***


Eccoci con un nuovo capitolo. Finalmente i protagonisti hanno rotto il ghiaccio e sono riusciti a parlarsi. La tensione si può tagliare con il coltello, ma con il tempo chissà che la situazione non migliori.

Vorrei rispondere a chi mi ha fatto notare che i capitoli sono corti. Il motivo per cui li ho tenuti così brevi è proprio l'alternanza dei due punti di vista. Se avessi prolungato troppo il capitolo veniva difficile ottenere questa idea di parallelismo. Comunque più avanti ci saranno anche capitoli più lunghi, questi sono solo i primi.
Aspetto i vostri commenti, i consigli sono sempre ben accolti.


CAPITOLO 3: Abbiamo rotto il ghiaccio - Hiroshi

Sta tornando. Ora che faccio? Che gli dico?
- Ecco - mi dice porgendomi il manga che gli avevo chiesto.
- Grazie - gli rispondo sorridendo - Quant'è?
- Sono 600 Yen.
Tiro fuori il portafoglio. Mi tremano le mani dall'agitazione. Pago e prendo il mio manga. Sto per andarmene, quando lui mi dice
- Lo sai, l'Arakawa è una delle mie mangaka preferite. Ho letto tutte le sue opere.
Incredibile, abbiamo gli stessi gusti. Possibile sia solo una coincidenza?
Gli rispondo
- Adoro il suo stile. Anche io ho tutte le sue opere e per questo non ho saputo aspettare per il nuovo manga e sono venuto a prenderlo il giorno stesso in cui è uscito.
Ancora non ci credo che stiamo avendo una conversazione normale. È da tre mesi che sogno questo momento e finalmente è arrivato. Certo l'argomento è legato alla situazione. Non posso certo sperare che si metta a chiedere di me per conoscermi meglio. Ma è un ottimo punto di partenza.
- Che scemo che sono, non mi sono presentato. Io sono Kaito Kurosawa. Tu come ti chiami?
- I-Io sono Hiroshi Hanamori. Ma perché lo vuoi sapere?
Ma che razza di domande faccio? Perché lo vuoi sapere gli chiedo? È lui che si è presentato, è normale che voglia sapere il mio nome.
- Sono tre mesi che vieni alla nostra fumetteria e volevo sapere come ti chiamavi, tutto qua.
Accidenti, possibile che si sia accorto che venivo qui per vederlo? No, non è possibile. Se così fosse non mi avrebbe di sicuro parlato. Comincio a sentirmi molto agitato. Non so più che devo fare o dire.
- Mi scusi, quanto viene questo? - chiese una ragazza con un fumetto in mano.
- Arrivo subito - gli rispose.
- Il lavoro mi chiama. Devo andare. Parliamo un'altra volta, ok?
- O-Ok! Ciao.
Esco dal negozio cercando di non far vedere la mia agitazione. Appena fuori mi metto a correre come un matto verso casa.
Ci ho parlato, ho parlato con lui! Ancora non ci credo che sia successo veramente! Ho il cuore che batte all'impazzata e mi viene voglia di urlare la mia felicità al mondo. Da domani cercherò di essere meno nervoso per conoscerlo meglio. Non vedo l'ora.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Abbiamo rotto il ghiaccio - Kaito ***


E come ogni capitolo pari, vediamo le emozioni provate da Kaito. Vuole assolutamente eliminare l'imbarazzo che c'è tra loro, ma non è facile trovare un buon argomento di discussione. Vediamo cosa succederà.

CAPITOLO 4: Abbiamo rotto il ghiaccio - Kaito

- Cosa mi invento? Cosa gli chiedo?
Guardo il manga che ho in mano.
- Ma certo, possiamo parlare di questo! D'altronde adoro questa mangaka, quindi posso sfruttare questo fatto! Torno in negozio.
- Ecco
- Grazie - mi dice sorridendo.
È la prima volta che lo vedo sorridere. Però si vede che è molto nervoso.
- Quant'è? - mi chiede.
Guardo il prezzo sulla copertina del manga e gli rispondo
- Sono 600 yen.
Gli tremano le mani mentre tira fuori il portafoglio per pagare. Devo sbrigarmi altrimenti se ne va. Ora glielo dico.
- Lo sai, la Arakawa è una delle mie mangaka preferite. Ho letto tutte le sue opere.
- Adoro il suo stile. Anche io ho tutte le sue opere e per questo non ho saputo aspettare per il nuovo manga e sono venuto a prenderlo il giorno stesso in cui è uscito.
Abbiamo gli stessi gusti. Ho azzeccato la domanda. Questa è la mia occasione per presentarmi e sapere qualcosa in più di lui.
- Che scemo che sono, non mi sono presentato. Io sono Kaito Kurosawa. Tu come ti chiami?
Ma che domanda è? Cosa penserà di me? Perché dovrebbe interessarmi il suo nome? Accidenti, forse sono stato troppo precipitoso e scapperà via terrorizzato.
- I-Io sono Hiroshi Hanamori. Ma perché lo vuoi sapere?
Mi ha risposto! Forse un po' tentennante ma mi ha risposto. Ora so come si chiama, è già qualcosa. La prossima volta posso salutarlo e chiamarlo per nome. Mi ha chiesto perché voglio saperlo. E adesso che gli dico? In effetti, perché voglio saperlo? Non posso certo dirgli perché mi piace, no non posso.
- Sono tre mesi che vieni alla nostra fumetteria e volevo sapere come ti chiamavi, tutto qua.
Ma che sto dicendo. È vero che viene qui da tre mesi, ma non per questo devo sapere il suo nome. Non conosco i nomi dei miei clienti, a meno che non si siano presentati di loro spontanea volontà. Non è una risposta sensata questa. Ora che faccio? Come proseguo?
- Mi scusi, quanto viene questo? - mi chiede una ragazza con un fumetto in mano.
- Arrivo subito - gli rispondo. Non so se chiamarla fortuna o sfortuna, ma almeno esco da questa situazione di imbarazzo. Peccato però, avrei voluto sapere tutto di lui. Sarà per un'altra volta.
- Il lavoro mi chiama. Devo andare. Parliamo un'altra volta, ok?
- O-Ok! Ciao Se ne va, cercando di nascondere la sua agitazione. Ho solo scoperto il suo nome e che adora la Arakawa. Sempre meglio che niente. Spero che torni anche domani così possiamo continuare a parlare.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tra le nuvole - Hiroshi ***


Eccomi con un nuovo capitolo. E finalmente entra in scena Chiaki. Avrà un ruolo fondamentale nella storia. Senza di lei probabilmente non sarebbe successo tutto ciò che succederà in seguito.
Ammetto che mi identifico un po' in questo personaggio, anche se in realtà non sono esattamente come lei (e non ho le fortune che ha lei, che per ora non anticipo).
Prima che qualcuno me lo chieda. Non so se avete notato, ma non ho messo nessuna descrizione fisica dei personaggi che non fosse strettamente necessaria con la storia. Questo perché mi sembra giusto che ognuno si immagini i miei protagonisti come meglio crede. Non è importante il colore dei capelli o degli occhi, l'altezza o qualche altro particolare. È importante capire i sentimenti che provano i nostri protagonisti e le loro emozioni. Io ho dato un volto ai miei protagonisti, ma ho preferito non descriverlo per lasciare al lettore l'immaginazione di come vuole che sia un particolare personaggio piuttosto che un altro.


CAPITOLO 5: Tra le nuvole - Hiroshi

Stanotte non ho quasi dormito, continuavo a pensare a quello che è successo ieri. Non vedo l'ora di parlare con Chiaki-chan e raccontarle tutto.
Chiaki-chan è una mia compagna di classe ed anche la mia migliore amica. Ci conosciamo ormai da molto tempo, quindi siamo molto in confidenza. Ha un carattere forte e deciso, ma sa ascoltare i miei problemi e darmi consigli preziosi. È l'unica che sa che mi piace Kaito-kun e le racconto tutto ciò che succede.
In questi tre mesi ha continuato a dirmi che dovevo trovare il coraggio di parlare con Kaito, per farmi conoscere da lui. Io puntualmente le dicevo che non riuscivo neanche a incrociare il suo sguardo e mi deprimevo sempre di più. Allora lei mi tirava su il morale facendomi cambiare discorso.
A volte credo di averla quasi stressata con i miei discorsi e i miei problemi. Ma lei ha continuato ad ascoltarmi, a consigliarmi e a chiedermi come si evolveva la situazione. Eccomi a scuola finalmente. Corro verso la mia classe. Apro la porta e urlo:
- Chiaki-chan, è successa una cosa incredibile!
Tutta la classe si gira verso di me, chiedendosi cosa mi fosse preso improvvisamente.
Chiaki si gira verso di me e mi dice:
- Calmati Hiro-kun e raccontami cos'è successo.
- Preferirei raccontartelo in privato - le rispondo.
In quel momento però entra il prof. Konimitsu che inizia a spiegare storia.
- Parliamo dopo, ok? - mi dice sottovoce con tono gentile. - D'accordo - rispondo un po' scocciato.
Durante la lezione però non riesco a concentrarmi. Continuo a pensare alle parole di ieri e continuo a guardare l'orologio sperando che l'ora finisca in fretta e arrivi l'intervallo.
- Hanamori, continua tu per favore.
Cosa? Accidenti dove saremo arrivati.
- Pag 65, quinta riga: "L'epoca Edo..." - mi suggerisce prontamente Chiaki-chan.
Mi alzo e leggo dal libro di testo.
- Basta così Hanamori.
Mi siedo e ringrazio prontamente Chiaki-chan.
- Figurati - mi risponde sorridendo, - deve esserti successo qualcosa di veramente bello per non farti seguire la lezione.
Non avevamo ancora parlato ma aveva già colto nel segno. Finalmente è l'intervallo, ora posso raccontarle tutto. Usciamo dalla classe e andiamo verso la terrazza.
- Allora Hiro-kun, cosa volevi raccontarmi?
- Ci ho parlato, no, cioè, è lui che mi ha parlato per primo. Ma poi io gli ho risposto. Ok, d'accordo, lui faceva il suo lavoro, ma poi...
Sono così agitato e felice che non riesco neanche a dirle quello che vorrei.
- Calmati e raccontami tutto lentamente. Non ho capito praticamente niente di quello che mi hai detto, a parte che ci hai parlato. Dimmi per filo e per segno cosa è successo ieri.
Faccio un bel respiro e inizio a raccontare
- Ieri sono andato al negozio. Quando sono entrato lui non c'era. Stavo cercando un manga quando all'improvviso mi arriva da dietro e mi chiede: "Posso aiutarti?"
- E tu gli hai risposto, vero? - mi chiede con grande entusiasmo.
- Sì, gli ho risposto e non è tutto. Dopo aver preso il fumetto abbiamo continuato a parlare di manga. Peccato che siamo stati interrotti da una cliente.
- Però almeno adesso hai rotto il ghiaccio.
- Sì, e ci siamo anche presentati. Lui mi ha detto il suo nome e ha chiesto il mio.
- Sono contentissima per te, ma ora devi continuare a parlarci.
- Certo, oggi infatti tornerò al negozio e cerco di conoscerlo meglio.
Torniamo in classe e finalmente suona la campanella. Ora finalmente posso andare al negozio.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Tra le nuvole - Kaito ***


Nuovo capitolo, dedicato a Kaito. A volte le coincidenze sono fortuite e grazie ad un suo amico riesce a trovare il modo di vedere Hiro. Ma quale sarà questo modo? Leggete e lo scoprirete.

CAPITOLO 6: Tra le nuvole - Kaito

Oggi le lezioni in università sono sospese per una manifestazione. Per questo sono venuto in biblioteca a studiare. Ma proprio non riesco a concentrarmi. Continuo a pensare che finalmente ieri ci siamo presentati. Sono riuscito a parlare con Hiroshi-kun senza che lui scappasse. Ora devo far in modo di sfruttare questo fatto per conoscerlo meglio e fare amicizia con lui. Non voglio essere troppo frettoloso, rischio di perderlo sul serio. Ma come faccio? Ci vorrebbe una scusa per vederci al di fuori del negozio.
- Kurosawa-kun, hai da fare domenica?
- Eh, cosa? Scusami tanto Matsuo-kun, non ti stavo ascoltando.
Accidenti, devo smetterla di pensare a quello che è successo ieri.
- Ti ho chiesto se domenica hai qualche impegno.
- No, per ora no. Perché?
- C'è la fiera del fumetto, vuoi venire?
La fiera, giusto. Non ci avevo pensato. Posso invitarlo a venire con noi.
- Ah, sì. Ne avevo sentito parlare, ma non avevo ancora deciso niente. Per me va bene, ma posso chiedere a una persona di venire con noi?
Matsuo-kun mi guarda incuriosito, forse era meglio non dirlo così. Ora chissà cosa penserà?
- Certo. Ma chi è? Una ragazza?
- No no, è solo un ragazzo che ho conosciuto in questi giorni al negozio. Anche a lui piacciono molto i manga e ho pensato di chiedergli se voleva venire.
Ma perché devo inventare scuse? Che mi prende, non devo giustificarmi per forza con Matsuo-kun sulle decisioni che prendo.
- Ok, ho capito. Allora ci vediamo domenica alle 10 e mezza davanti all'ingresso della fiera, va bene?
- D'accordo. A domenica.
Ora devo solo invitare Hiroshi-kun alla fiera, sperando che accetti. Ci penserò quando arriverò al negozio.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** L'invito - Hiroshi ***


Finalmente ho introdotto la fiera. Dall'inizio pensavo di farli uscire insieme mandandoli a una fiera del fumetto, solo non pensavo di farlo così presto. Pensavo di tenermela come finale, invece ho anticipato (senza pentirmene), ma l'effetto è stato buono comunque. In questo capitolo Hiro riceve l'invito da Kaito e gli presenta Chiaki-chan. Accetterà di andare alla fiera?

CAPITOLO 7: L'invito - Hiroshi

- Hiro-kun, vai alla fumetteria? Vengo anche io che devo prendere un paio di cose.
- Ok, Chiaki-chan. Allora ti aspetto.
Chiaki-chan deve aver capito che sono ancora agitato e per questo ha deciso di venire con me. Devo cercare di essere meno imbarazzato di ieri e salutarlo con naturalezza.
- Eccomi, possiamo andare.
Eccoci al negozio. Forza e coraggio. Entriamo.
- Hiro-kun, andiamo?
Chiaki-chan apre la porta e mi trascina dentro. Si vede proprio che mi conosce da tanto tempo e sa esattamente quello che provo.
Eccolo lì, alla cassa come sempre. Mi ha visto, lo saluto con un cenno. Accidenti, il cuore mi batte forte, non so se riesco a parlarci. Come faccio? Ormai non posso più andarmene. È tutto il giorno che aspetto questo momento e ora che è arrivato vorrei scappare via.
- Hiro-kun, io vado a cercare il manga che mi interessa. Intanto tu parla con Kurosawa-kun, ok?
- Certo, vai pure.
Meglio che mi faccia coraggio e vada a salutarlo come si deve. Se non lo saluto magari si offende. Forza e coraggio. Mi avvicino alla cassa.
- Ciao Ka... ehm Kurosawa-kun. Tutto bene? - gli domando agitatissimo.
- Ciao Hanamori-kun - mi risponde sorridendo. Quanto è bello quando sorride così, starei ore a guardarlo sorridere.
- Chiamami pure Kaito, se ti va. Per me non ci sono problemi.
Me lo ha chiesto davvero? Accidenti. Cosa significherà?
- D'accordo, allora ti chiamo Kaito-kun.
Wow, fantastico. Almeno non rischio di sbagliarmi e tradirmi con le parole. Mi sa che sto arrossendo, devo calmarmi accidenti. Chiaki-chan dove sei?
- Anch'io posso chiamarti per nome? Hiroshi-kun va bene?
- I miei amici mi chiamano Hiro, quindi se vuoi puoi chiamarmi anche tu così.
- Ok, Hiro-kun - e mi sorride di nuovo. Ma perché deve essere così carino.
- Ho visto che sei venuto con una persona. È una tua amica?
- Parli di Chiaki-chan? È la mia migliore amica. Andiamo a scuola insieme dall'asilo e ci raccontiamo tutto. È venuta anche lei perché doveva comprare una cosa e sapeva che sarei venuto qua.
Ci risiamo. Sto di nuovo giustificando quello che succede. Non gli importerà niente del perché è venuta anche Chiaki-chan con me, sarebbe più sensato trovare una scusa che spieghi perché sono venuto io.
- Ah, quindi non è la tua ragazza. Mi sembravate molto uniti.
Diamo questa impressione? Era preoccupato di questo? No, non è possibile. Sarebbe troppo bello se gli interessasse una cosa del genere.
- No, siamo solo grandi amici. È come una sorella per me. Mi giro per vedere se Chiaki-chan ha trovato quello che stava cercando.
- Hiro-kun, prima che mi dimentichi. Sei libero domenica?
Perché me lo chiede? Domenica?
- Sì, perché me lo chiedi?
- Beh, sai. C'è la fiera del fumetto e pensavo ti interessasse. Ti va di venirci con me?
Un appuntamento? Saremo noi due soli? Devo respirare, mi sento svenire. Non è possibile che succeda veramente.
- Ci sarà anche un mio amico dell'università e forse anche altri suoi amici. È lui che me lo ha chiesto e ho pensato di invitarti. Puoi chiederlo anche alla tua amica se vuoi. Chiaki-chan, giusto?
Allora non saremo soli. Sono deluso ma anche sollevato.
- Sì, si chiama Chiaki. Per me non ci sono problemi per domenica. Ora lo chiedo anche a lei. Aspettami qua.
Chiaki-chan, dove sei? Eccola.
- Chiaki-chan. La fiera. L'invito - farfuglio tutto agitato.
- Calmati Hiro-kun. Non capisco cosa stai dicendo.
Faccio un bel respiro e riprendo a parlare.
- Kaito-kun mi ha invitato ad andare con lui e un suo amico alla fiera di domenica. E mi ha detto di chiederlo anche a te. Vieni con me vero?
- Sul serio te lo ha chiesto? Certo che ci vengo se questo ti tranquillizza.
- Bene vado a dirglielo.
- Vengo con te, intanto devo pagare. Così me lo presenti.
- Certo.
La prendo per un braccio e senza rendermene conto la trascino verso la cassa.
- Kaito-kun, ti presento Chiaki-chan. Ha detto che viene anche lei domenica.
- Molto piacere Chiaki-chan, va bene se ti chiamo così? Mi fa molto piacere che tu abbia accettato il mio invito.
Sorride di nuovo, ma mi sembra un sorriso diverso da prima. Comunque è sempre bellissimo.
- Certo chiamami pure così. Ti ringrazio molto dell'invito. Ah, pago questi intanto.
- Ecco, a posto così.
- Sì, per oggi va bene così. - risponde Chiaki-chan.
- Allora ci vediamo domenica. L'appuntamento è alle 10 e mezza davanti alla fiera.
- Allora a domenica. Ciao.
- Vado anch'io con lei, ci vediamo domenica.
Gli faccio un sorriso penso molto imbarazzato e esco dal negozio. Non vedo l'ora che venga domenica.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** L'invito - Kaito ***


Kaito appare sempre sicuro di se davanti ad Hiro, ma in realtà nasconde parecchie incertezze. Ogni domanda che rivolge al ragazzo è seguita da mille dubbi, ma nonostante questo riesce sempre a mantenere la situazione serena, cercando di imbarazzare il meno possibile Hiro.

CAPITOLO 8: L'invito - Kaito

Finalmente ho l'occasione per uscire con lui. Non saremo soli, ma è meglio che niente. Non ci saranno clienti che ci disturbano mentre parliamo e potremmo comportarci come buoni amici.
- Sono arrivato Sato-san, buongiorno.
- Buongiorno a te Kaito-kun e ben arrivato. Tra poco apro il negozio. C'è da finire di sistemare questi, mi dai una mano?
- Certo, arrivo subito.
Guardiamo un po' cosa c'è da fare. Allora, questo va negli shojo, questo negli shonen. Chissà se accetterà il mio invito. No, ora non è il momento di pensare a queste cose, sto lavorando. Ci penserò quando lo vedrò.
- Kaito-kun, sei più silenzioso del solito oggi. Ti vedo pensieroso. È successo qualcosa? Spero niente di brutto.
- N-no no, Sato-san. È tutto ok. Non preoccuparti - gli rispondo allegramente. Anche Sato-san si è accorto che non ero concentrato.
- Meglio così. Ma cerca di non distrarti. Hai appena messo uno shonen tra gli shojo manga.
- Accidenti, non me ne ero accorto. Scusami tanto.
- Non è un errore grave, è facilmente risolvibile. Basta che non sbagli a darmi i resti e poi va bene.
- Sì, hai ragione. Scusami ancora.
Devo concentrarmi sul lavoro adesso.
Eccolo finalmente. È arrivato. Meno male.
Ma... non è solo, è con una ragazza. E sembrano anche molto in confidenza. Non dirmi che stanno insieme.
Mi fa un cenno, mi ha visto. Gli rispondo con la mano. Chissà se viene qua a parlarmi?
Eccolo, sta arrivando.
- Ciao Ka... ehm Kurosawa-kun. Tutto bene?
Mi stava chiamando per nome, ma non l'ha fatto. Peccato. Mi piacerebbe che mi chiamasse Kaito. Quanto è carino però quando è così imbarazzato.
- Ciao Hanamori-kun - gli rispondo. Quanto sono felice in questo momento, chissà se anche lui se n'è accorto.
- Chiamami pure Kaito, se ti va. Per me non ci sono problemi.
Ecco, gliel'ho detto. Spero di non essere stato troppo precipitoso nel chiedergli una cosa del genere. Ma ormai è fatta.
- D'accordo, allora ti chiamo Kaito-kun.
Ha accettato, stupendo. Ora dovrebbe essere normale che mi permetta di chiamare lui con il suo nome, Hiroshi.
- Anch'io posso chiamarti per nome? Hiroshi-kun va bene?
- I miei amici mi chiamano Hiro, quindi se vuoi puoi chiamarmi anche tu così.
- Ok, Hiro-kun.
Ancora non ci credo che stia filando tutto liscio. Ah, già. La ragazza. Chissà chi è. Non posso rimanere con questo dubbio, devo chiederglielo, anche a costo di sembrare inopportuno. Devo togliermi ogni dubbio.
- Ho visto che sei venuto con una persona. È una tua amica?
Dimmi di sì, dimmi di sì. Dimmi che non è la tua ragazza ti prego.
- Parli di Chiaki-chan? È la mia migliore amica. Andiamo a scuola insieme dall'asilo e ci raccontiamo tutto. È venuta anche lei perché doveva comprare una cosa e sapeva che sarei venuto qua.
Per fortuna, mi sento sollevato.
- Ah, quindi non è la tua ragazza. Mi sembravate molto uniti.
Ma che ho detto. Me lo ha appena detto che sono amici e basta.
- No, siamo solo grandi amici. È come una sorella per me.
Ora gli chiedo della fiera, prima che torni la sua amica. Chissà se accetterà.
- Hiro-kun, prima che mi dimentichi. Sei libero domenica?
Dai, rispondi. Non farmi aspettare.
- Sì, perché me lo chiedi?
- Beh, sai. C'è la fiera del fumetto e pensavo ti interessasse. Ti va di venirci con me?
Detto così sembra un appuntamento. Non risponde. Forse è meglio che gli dica subito che non saremo soli. Ho trovato, gli dico di chiedere di venire anche alla sua amica, così si sentirà meno isolato domenica.
- Ci sarà anche un mio amico dell'università e forse anche altri suoi amici. È lui che me lo ha chiesto e ho pensato di invitarti. Puoi chiederlo anche alla tua amica se vuoi. Chiaki-chan, giusto?
Forse non era quello che voleva sentirsi dire. Mi è sembrato deluso da questo.
- Sì, si chiama Chiaki. Per me non ci sono problemi per domenica. Ora lo chiedo anche a lei. Aspettami qua.
Ha accettato. Non ci credo. Viene. Peccato solo che non saremo soli. Se la giornata andrà bene gli chiederò un appuntamento. Ormai ho deciso.
Eccolo che torna. C'è anche la sua amica.
- Kaito-kun, ti presento Chiaki-chan. Ha detto che viene anche lei domenica.
- Molto piacere Chiaki-chan, va bene se ti chiamo così? Mi fa molto piacere che tu abbia accettato il mio invito.
Mi sembra una ragazza molto decisa e diretta. L'esatto contrario di Hiro-kun. Forse è per questo che vanno così d'accordo.
- Certo chiamami pure così. Ti ringrazio molto dell'invito. Ah, pago questi intanto.
Vediamo di non sbagliare il resto altrimenti sono guai.
- Ecco, a posto così.
- Sì, per oggi va bene così.
Non gli ho detto a che ora domenica. Che sciocco.
- Allora ci vediamo domenica. L'appuntamento è alle 10 e mezza davanti alla fiera.
- Allora a domenica. Ciao.
- Vado anch'io con lei, ci vediamo domenica.
Se ne va? Di già? Peccato. Lo saluto e mi dedico agli altri clienti. Non vedo l'ora che sia domenica.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** La fiera - Hiroshi ***


Ecco un nuovo capitolo. Hiroshi e Kaito finalmente passeranno una giornata insieme, anche se sembra non saranno soli. Ma mai dire mai, Chiaki ha sempre qualche asso nella manica per aiutare il suo amico. Tutto andrà come previsto?

La fiera - Hiroshi

È più di un'ora che sto davanti all'armadio aperto in mutande cercando di decidere cosa mettere. Tra poco arriverà Chiaki per andare alla fiera e io sono ancora così.
Finalmente è domenica. Ho aspettato questo momento tutta la settimana e adesso che è arrivato me ne sto qua a cercare che cosa mettermi.
- Hiroshi, c'è Chiaki-chan - mi urla mia madre dal piano di sotto.
Ecco lo sapevo. È arrivata. Ora che faccio?
- Non sono ancora pronto mamma, falla aspettare - le rispondo.
Tempo tre secondi e la porta della mia camera si spalanca con violenza. È Chiaki-chan, infuriata.
- Che ci fai ancora lì mezzo nudo a contemplare l'armadio! Vuoi fare tardi?
- L-lo so Chiaki-chan, ma...
- Niente ma, cosa ci vuole a scegliere un paio di jeans e una maglietta. Mica ti ha invitato a una cena al ristorante. Dobbiamo semplicemente andare a una fiera.
Quando Chiaki-chan si arrabbia diventa una furia. Non mi lascia neanche il tempo di rispondere.
- Ecco, mettiti questi e sbrigati.
Mi infilo i vestiti che Chiaki-chan mi ha "gentilmente" tirato fuori dall'armadio.
Sono pronto.
- Eccomi, possiamo andare.
- Finalmente. Dai che facciamo tardi. Ci stanno aspettando. Prendo chiavi, cellulare e il portafoglio e apro la porta d'ingresso.
- A dopo, mamma. Io vado.
- Arrivederci signora.
- Ciao ragazzi, divertitevi.
Avrò preso tutto? I capelli saranno a posto. Accidenti dovevo controllare prima di uscire di casa.
- Sei silenzioso, Hiro-kun. Sei già agitato? Scommetto che stai pensando se hai preso tutto o se sei ben pettinato.
Accidenti, ma è così evidente quello che penso? O forse è perché lei ormai mi conosce meglio di chiunque altro?
- In effetti stavo pensando proprio a quello.
- Ormai non hai più segreti per me - mi dice ridendo - Oh, siamo arrivati. Laggiù c'è Kaito-kun.
- Già, andiamo.
Non mi ha visto, sta parlando con un altro ragazzo. Sarà l'amico che diceva?
- Ehi, Kaito-kun. Siamo qui!
Si gira verso di me e mi saluta.
- Ciao Hiro-kun, ciao Chiaki-chan. Ben arrivati.
- Scusa il ritardo, colpa mia.
Mi sento meno agitato del solito. Sono felice.
- Non ti preoccupare, siamo appena arrivati anche noi. Vi presento il mio compagno d'università, Matsuo Misaki.
- Piacere Matsuo-san, io sono Hanamori Hiroshi.
- E io sono Ishimaru Chiaki, ma puoi chiamarmi Chiaki-chan.
- Il piacere è tutto mio, entriamo?
Annuisco con la testa. Ora entriamo. Chiaki-chan mi ha detto che mi avrebbe aiutato. Chissà cos'ha in mente. Vabbè, vedremo.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La fiera - Kaito ***


Ecco un nuovo capitolo. Kaito agli occhi di Hiro sembra sempre sicuro di se, ma con gli altri lascia trasparire le sue emozioni. E lo capisce benissimo anche Matsuo-kun, nonostante non lo conosca profondamente.

CAPITOLO 10: La fiera - Kaito

Finalmente oggi lo incontro fuori dal negozio. È la mia occasione. Devo cercare di passare del tempo con lui. Sarebbe bello da soli, ma sarà difficile. Non so quanto ancora posso trattenermi. Voglio stringerlo a me e baciarlo, ma ho paura di essere troppo precipitoso. E se ho frainteso quello che prova? Rischio di perderlo per sempre. Devo esserne sicuro prima.
- Meglio sbrigarsi, non voglio fare tardi.
Come posso fare per stare da solo con lui? Solo, alla fiera c'è una marea di gente, quindi non si può proprio dire che si riesce a rimanere soli.
Mi guardo allo specchio
- Dovrei pettinarmi in maniera diversa forse, o forse no. Va bene così.
Meglio uscire che viene tardi. Avrò preso tutto? Sembra di sì. Chiavi, cellulare, portafoglio. Ok, sono a posto.
Eccomi. Sono in anticipo mi sa, non vedo ancora nessuno.
- Kurosawa-kun, sono qui.
- Ciao Matsuo-kun, non ti avevo visto.
Lui non è ancora arrivato, non lo vedo.
- Ehi, Kurosawa-kun, chi cerchi? Sei strano.
- Oh, sto guardando se arriva quell'amico che ti dicevo, non vorrei che mi stesse cercando e non mi trovi.
Mi sto comportando in modo strano? Non me n'ero accorto. Possibile che sia così evidente?
- Ma non hai il suo numero? Prova a chiamarlo.
Il suo numero? Dovrei farmelo dare. Non ci ho pensato, accidenti. E se non mi vede che faccio?
- No, purtroppo non ce l'ho.
- Allora mettiamoci bene in vista così non può non vederci.
Continuo a guardarmi intorno. Non sono ancora le dieci e mezza, quindi può darsi che non sia ancora arrivato. Hiro-kun, dove sei?
- Ehi, Kaito-kun. Siamo qui!
È arrivato per fortuna. E c'è anche Chiaki-chan con lui.
- Ciao Hiro-kun, ciao Chiaki-chan. Ben arrivati.
- Scusa il ritardo, colpa mia.
Che strano, non ha la voce che trema. Forse inizia a non essere più agitato come all'inizio. Al contrario io oggi mi sento agitatissimo, anche se non so perché. Giusto, devo presentare Matsuo-kun agli altri.
- Non ti preoccupare, siamo appena arrivati anche noi. Vi presento il mio compagno d'università, Matsuo Misaki.
- Piacere Matsuo-san, io sono Hanamori Hiroshi.
È proprio più sicuro del solito, forse perché c'è Chiaki-chan con lui. Quanto vorrei abbracciarlo. Non so per quanto potrò ancora resistere. Se solo potessi sfogarmi con qualcuno.
- E io sono Ishimaru Chiaki, ma puoi chiamarmi Chiaki-chan.
- Il piacere è tutto mio, entriamo?
Ora entriamo in fiera. Per ora non posso fare mosse azzardate. Almeno non davanti a tutta sta gente. Vedrò nel corso della giornata.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Interruzione inopportuna - Hiroshi ***


Ecco un nuovo capitolo. Finalmente i ragazzi entrano nella fiera e la "maga" Chiaki riesce a farli rimanere soli. La giornata trascorre tranquilla, fino ad un certo punto. Kaito inizia uno strano discorso con Hiro, che purtroppo non porta a termine. Tutto è rinviato, ma non sarà così facile, ve l'assicuro. Continuate a seguirmi. Aspetto con ansia le vostre recensioni. Critiche e apprezzamenti sono ben accetti.

CAPITOLO 11: Interruzione inopportuna - Hiroshi

- E così tu sei il famoso amico di Kurosawa-kun - mi dice Matsuo-kun.
Famoso? Come mai sarei famoso?
- Sai, prima aveva paura di non riuscire a incontrarti in mezzo a tutta quella gente.
- Ma cosa stai dicendo? - risponde prontamente Kaito-kun zittendo Matsuo-kun
- Ma è vero quello che sto dicendo.
- Basta Matsuo-kun, smettila. Andiamo a fare i biglietti ed entriamo.
Si è arrabbiato. Non lo avevo mai visto così imbarazzato. Di solito Kaito-kun è molto tranquillo.
Finalmente siamo dentro. Quanti stand che ci sono. Da dove comincio.
- Kurosawa-kun, io devo andare a cercare degli altri amici che mi hanno detto che venivano. Ti dispiace se ci separiamo? Quando li trovo ti faccio sapere con un SMS e ci ritroviamo, ok?
- Va bene, allora ci vediamo dopo. - risponde Kaito-kun.
- Hiro-kun, mi ha mandato un messaggio Arimi-chan ieri, mi sono dimenticata di dirtelo. Mi ha detto che sarebbe venuta anche lei, ma mi sa che non è ancora arrivata. Vado a cercarla. Ci sentiamo dopo.
- Ok Chiaki-chan. A dopo allora.
Ecco cosa aveva in mente. Così rimango da solo con Kaito-kun.
- Hiro-kun - mi sussurra Chiaki-chan nell'orecchio - non preoccuparti per me, rimango con Matsuo-kun. A lui sta bene. Tu pensa a divertirti, ok?
Le sorrido per farle capire che sono d'accordo con lei e ci separiamo.
- Siamo rimasti soli, dove andiamo? - chiedo a Kaito-kun.
- Devo cercare dei gadgets per degli amici. Direi di cercare uno stand che li venda. Tu hai bisogno di qualcosa di particolare?
- Non saprei, se vedo qualcosa che mi piace lo prendo. Non cerco cose particolari.
In effetti ero talmente eccitato per l'appuntamento che non ho minimamente pensato a cosa avrei potuto comprare oggi.
- Ok, allora andiamo di là. Cerchiamo di non perderci in questo casino.
Dicendo questo mi afferra per un braccio e mi trascina.
- Kaito-kun, non riesco a starti dietro. Aspetta.
Si ferma e di scatto mi molla il braccio.
Me ne rendo conto solo adesso, mi aveva preso il braccio. Anche lui deve essersene accorto solo adesso. Mi ha lasciato di colpo tutto imbarazzato.
- Scusami Hiro-kun, non l'ho fatto apposta - mi dice guardando da un'altra parte.
- N-non preoccuparti, ora andiamo.
Mi incammino verso uno stand. Che begli oggetti che ci sono.
- Che bello questo portachiavi a forma di onigiri.
- Ti piace? Se vuoi te lo regalo.
Me lo regala? Ha detto che me lo regala?
- Non posso chiederti questo - gli rispondo.
- Non ti preoccupare, a me fa piacere.
Un regalo. Accidenti, ora cosa faccio. Me lo prende veramente.
- Ecco, ne ho presi due. Uno per te e uno per me. Sono uguali.
- Grazie, ma non dovevi.
Ne ha preso uno anche per lui. Ora ce lo abbiamo tutti e 2. È solo un portachiavi, ma per me è l'oggetto più importante che possiedo in questo momento. Lo tratterò come un tesoro.
- Figurati, te l'ho detto che mi faceva piacere.
- Ma perché lo hai preso anche tu? Così sembra che siamo una coppia.
Cosa ho detto? Se solo potessi sprofondare sotto terra dopo questa frase. Ma come mi è venuta. Chissà come reagirà.
- Senti, ti va se prendiamo qualcosa al bar. Vorrei chiederti una cosa.
- Certo, va bene.
Chissà cosa vuole dirmi. Sembrava molto serio. All'improvviso ha cambiato espressione. Sarà per quello che ho detto poco fa?
Ecco il bar. Che fortuna c'è un tavolo libero.
- C'è un tavolo libero, ci sediamo lì? - gli chiedo.
- Inizia ad andare, io vado a ordinare. Cosa vuoi?
Cosa prendo? Non ho fame, prenderò una coca.
- Per me una coca cola. Aspetta che ti do i soldi.
- Non preoccuparti, pago io.
Si allontana e va verso il bancone. Paga di nuovo lui. Questa volta non lo accetto, quando torna gli do i soldi. Sta tornando con 2 coca cole.
- Quanto ti devo?
- Non preoccuparti, la prossima volta offri tu.
La prossima volta. Vuol dire che vuole che ci sia una prossima volta.
- Ah, ok. Cosa volevi chiedermi?
Chissà cosa mi dice adesso. Sono agitatissimo.
- Ecco, a proposito di quello che hai detto prima...
Ecco lo sapevo, non dovevo dire quella frase. Chissà cosa penserà di me adesso.
- È una cosa che volevo dirti da tempo. Da dove comincio. Vedi io... tu...
- Kaito-kun, non pensavo di riuscire ad incontrarti.
- Sato-san, cosa ci fai qui?
Proprio adesso doveva arrivare Sato-san, il padrone del negozio?
- Hiro-kun, ne riparliamo un'altra volta, ok? Ora andiamo.
- Va bene.
Accidenti, chissà cosa mi voleva dire. Se solo non fosse arrivato Sato-san a interromperlo.
- Cerchiamo Matsuo-kun e Chiaki-chan. A quest'ora dovrebbero aver trovato i loro amici.
Ha cambiato completamente modo di fare ed espressione. Non è più serio come prima.
Mando un SMS a Chiaki-chan chiedendole dove si trova.
- Hiro-kun, a proposito. Non ho il tuo numero, me lo dai? Stamattina volevo chiamarti quando non ti ho visto ma mi sono ricordato di non avertelo chiesto.
- Certo.
Ci scambiamo i numeri. Ho il suo numero. Fantastico. Ora posso sentirlo quando voglio.
Ecco Chiaki-chan.
- Chiaki-chan, siamo qui.
- Eccovi finalmente. Arimi-chan è già andata via però. Mi ha detto di salutarti - mi dice facendomi un occhiolino per far sì che stessi al suo gioco.
- Ok, la vedrò domani a scuola.
- Matsuo-kun, finalmente. Hai trovato i tuoi amici?
- Sì, ma sono andati per conto loro adesso. Che si fa?
- Io devo ancora prendere un paio di cose e poi sono a posto - dice Kaito-kun.
- Andiamo a prendere quello che cerchi e poi andiamo? - risponde Matsuo-kun.
- Ok, sono solo due cose per alcuni amici.
Ci avviciniamo a uno stand di gadgets e Kaito-kun si mette a guardare attentamente alcuni oggetti.
- Hiro-kun, allora, com'è andata? - mi chiede Chiaki-chan.
- La giornata è andata bene, ma prima Kaito-kun stava cercando di dirmi una cosa ma siamo stati interrotti e poi non è andato avanti con il discorso. Però mi ha dato il suo numero di cellulare.
- Quindi si può dire che qualcosa di bello è successo.
- Sì.
Già, qualcosa di bello. Ma chissà cosa voleva dirmi. Ha detto che era legato a quello che avevo detto. Non è che...
- Hiro-kun, ho finito. Possiamo andare.
- Arrivo.
Mi sa che devo aspettare che capiti un'altra occasione per saperlo. Meglio non pensarci troppo.
Esco dalla fiera stringendo il portachiavi che mi ha regalato. Lo saluto e torno a casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Interruzione inopportuna - Kaito ***


Ecco un nuovo capitolo. Nel capitolo precedente si è visto Kaito cercare di dire qualcosa a Hiro, ma sono stati interrotti proprio sul più bello. Avete capito cosa voleva dirgli, vero? In questo capitolo scopriamo cos'ha provato Kaito durante la giornata e come si è sentito davanti a quell'interruzione inaspettata che ha mandato all'aria i suoi piani.
Ci stiamo avvicinando alla conclusione, anche se ci sarà ancora un piccolo problema che rischia di mandare all'aria tutto. Continuate a seguirmi e alla prossima ;-)


CAPITOLO 12: Interruzione inopportuna - Kaito

- E così tu sei il famoso amico di Kurosawa-kun.
Ma che sta dicendo Matsuo-kun. Devo fermarlo. Chissà cosa penserà Hiro-kun di me se lo lascio andare avanti.
- Sai, prima aveva paura di non riuscire a incontrarti in mezzo a tutta quella gente.
- Ma cosa stai dicendo? - gli rispondo prontamente. Ma cosa gli è saltato in mente?
- Ma è vero quello che sto dicendo - mi dice con aria innocente.
Lo so che è vero ma doveva proprio dirglielo?
- Basta Matsuo-kun, smettila. Andiamo a fare i biglietti ed entriamo.
Accidenti, non credo di essermi mai agitato così tanto per una cosa. Di solito lascio scorrere. Ma perché non riesco a comportarmi normalmente?
Eccoci dentro. Chissà se riesco a trovare l'occasione per stare da solo con Hiro-kun.
- Kurosawa-kun, io devo andare a cercare degli altri amici che mi hanno detto che venivano. Ti dispiace se ci separiamo? Quando li trovo ti faccio sapere con un SMS e ci ritroviamo, ok?
- Va bene, allora ci vediamo dopo.
Ma... Non mi aspettavo che mi lasciasse solo con loro. Peccato che con noi ci sia anche Chiaki-chan.
- Hiro-kun, mi ha mandato un messaggio Arimi-chan ieri, mi sono dimenticata di dirtelo. Mi ha detto che sarebbe venuta anche lei, ma mi sa che non è ancora arrivata. Vado a cercarla. Ci sentiamo dopo.
- Ok Chiaki-chan. A dopo allora.
Anche Chiaki-chan è andata via? Fantastico, ora siamo soli. Devo solo trovare il momento adatto e parlarci. Devo farmi coraggio. Se non ne approfitto oggi chissà quando riuscirò a parlarci di nuovo da solo.
- Siamo rimasti soli, dove andiamo? - mi chiede.
Già, dove andiamo? Io ho un paio di acquisti da fare. Provo a chiedergli se gli và di cercare gli stand che ho bisogno con me.
- Devo cercare dei gadgets per degli amici. Direi di cercare uno stand che li venda. Tu hai bisogno di qualcosa di particolare?
- Non saprei, se vedo qualcosa che mi piace lo prendo. Non cerco cose particolari.
Voglio abbracciarlo, ma non qui. Meglio spostarsi da tutta questa gente. Sai che scandalo se no?
- Ok, allora andiamo di là. Cerchiamo di non perderci in questo casino.
Dove posso portarlo? Di là forse. O forse è meglio di là?
- Kaito-kun, non riesco a starti dietro. Aspetta.
Accidenti, cosa sto facendo? Lo sto tenendo per un braccio. Che vergogna. Lo mollo subito. Che imbarazzo. L'ho fatto senza pensarci, non me ne sono neanche accorto. Ora che faccio?
- Scusami Hiro-kun, non l'ho fatto apposta.
Non riesco neanche a guardarlo in faccia da quanto sono in imbarazzo, accidenti.
- N-non preoccuparti, ora andiamo.
Si avvicina a uno stand. Avrà visto qualcosa che gli piace? Vado a vedere.
- Che bello questo portachiavi a forma di onigiri.
- Ti piace? Se vuoi te lo regalo.
Chissà se accetta un regalo da me. Mi piacerebbe che avesse qualcosa che gli ho dato io.
- Non posso chiederti questo - mi risponde.
Voglio regalargli qualcosa a tutti i costi. Devo fare in modo che non possa rifiutare.
- Non ti preoccupare, a me fa piacere.
Ne prendo due, così ce lo abbiamo uguale. O forse fa troppo coppia. No, ho deciso. Ne prendo uno a testa.
- Ecco, ne ho presi due. Uno per te e uno per me. Sono uguali.
- Grazie, ma non dovevi.
Non ha sentito che ho detto? Che ne ho presi due, uno a testa?
- Figurati, te l'ho detto che mi faceva piacere.
- Ma perché lo hai preso anche tu? Così sembra che siamo una coppia.
Ecco, allora aveva sentito. Ora non posso più aspettare. Devo parlarci. Vediamo dove però. Ho trovato. Gli offro qualcosa al bar e ci parlo.
- Senti, ti va se prendiamo qualcosa al bar. Vorrei chiederti una cosa.
- Certo, va bene.
Vediamo un po' se c'è un tavolo.
- C'è un tavolo libero, ci sediamo lì?
Perfetto. Che fortuna aver trovato un tavolo libero. Ora vado a prendere da bere.
- Inizia ad andare, io vado a ordinare. Cosa vuoi?
- Per me una coca cola. Aspetta che ti do i soldi.
- Non preoccuparti, pago io.
Gli sto di nuovo offrendo qualcosa. Stavolta mi sa che non accetterà. Ma voglio assolutamente pagare io adesso. Sono io che gli ho chiesto di venire al bar. Magari lui non ci sarebbe mai venuto.
- Desidera?
- Due coca cole, grazie.
Pago e torno verso il tavolo con le bibite. Ci siamo. Forza e coraggio. Devo dirgli quello che provo assolutamente.
- Quanto ti devo?
- Non preoccuparti, la prossima volta offri tu.
Lo sapevo che voleva pagare lui, ma non posso permetterglielo. Ormai mi sono fissato su questa cosa.
- Ah, ok. Cosa volevi chiedermi?
Ci siamo, non posso tirarmi indietro adesso.
- Ecco, a proposito di quello che hai detto prima...
Accidenti come sono agitato, il cuore mi batte all'impazzata. Mi sembra che stia per scoppiare.
- È una cosa che volevo dirti da tempo. Da dove comincio. Vedi io... tu...
- Kaito-kun, non pensavo di riuscire ad incontrarti.
Chi è? Sato-san. Accidenti, che sfortuna. Proprio adesso che mi ero deciso.
- Sato-san, cosa ci fai qui?
Non posso parlare con Sato-san qua davanti. Accidenti. Devo rimandare. Pensavo fosse la volta buona e invece mi sa che non era destino.
- Hiro-kun, ne riparliamo un'altra volta, ok? Ora andiamo.
- Va bene.
Se solo non ci avessero interrotti. Ma forse è meglio così. Se mi avesse risposto di no avrei finito la giornata malissimo. Devo essere sicuro che anche lui prova quello che provo io.
- Cerchiamo Matsuo-kun e Chiaki-chan. A quest'ora dovrebbero aver trovato i loro amici.
Mando un messaggio a Matsuo-kun. Giusto, non ho il suo numero. Ora glielo chiedo.
- Hiro-kun, a proposito. Non ho il tuo numero, me lo dai? Stamattina volevo chiamarti quando non ti ho visto ma mi sono ricordato di non avertelo chiesto.
- Certo.
Ci scambiamo i numeri. Ho il suo numero. Fantastico. Ora posso sentirlo quando voglio.
Arriva Chiaki-chan. Peccato che la giornata non è andata come speravo, ma forse è meglio così.
- Chiaki-chan, siamo qui. - urla Hiro-kun muovendo un braccio per farsi vedere.
- Eccovi finalmente. Arimi-chan è già andata via però. Mi ha detto di salutarti.
- Ok, la vedrò domani a scuola.
Ah, ecco anche Matsuo-kun. È solo pure lui. Ma non doveva incontrarsi con i suoi amici?
- Matsuo-kun, finalmente. Hai trovato i tuoi amici?
- Sì, ma sono andati per conto loro adesso. Che si fa?
Mi stavo dimenticando che devo comprare ancora delle cose. Meglio sbrigarsi.
- Io devo ancora prendere un paio di cose e poi sono a posto.
- Andiamo a prendere quello che cerchi e poi andiamo? - mi risponde Matsuo-kun.
- Ok, sono solo due cose per alcuni amici.
Ci avviciniamo a uno stand di gadgets. Ecco quello che cercavo.
- Prendo questi.
- Hiro-kun, ho finito. Possiamo andare.
- Arrivo.
La giornata è finita e non sono riuscito a dirgli quello che volevo. Però non posso lamentarmi. Ho il suo numero di cellulare adesso. Forse grazie a quello riesco a capire quello che prova per me.
Alla prossima occasione però ci parlo chiaramente. Ormai non posso più aspettare.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** È tutto finito? - Hiroshi ***


Ed ecco un nuovo capitolo. Vi avevo già anticipato che ci sarebbe stato ancora un piccolo problema prima della fine (piccolo o forse grande, ditemi voi). Entra in scena Masaki. Chi è Masaki? Beh, Masaki è... continuate a seguirmi e lo saprete. Questo capitolo forse è un po' triste. Hiro è inizialmente su di giri ma poi è come se gli crollasse il mondo addosso. Manca poco alla fine, abbiate un po' di pazienza. E ovviamente aspetto le vostre recensioni. Voglio sapere cosa ne pensate delle mie storie, vi piacciono?

CAPITOLO 13: È tutto finito? - Hiroshi

Non ci siamo più visti da quel giorno. Kaito-kun è impegnato con gli esami e in quei pochi momenti in cui è stato al negozio io o ero a scuola oppure avevo altri impegni.
Però ci teniamo in contatto via SMS. Ci sentiamo molto spesso, ma quando provo a chiedergli cosa volesse dirmi quel giorno mi dice che vuole parlarmene personalmente e cambia discorso.
Oh, mi ha mandato un messaggio
‹‹CIAO HIRO-KUN. OGGI SONO IN NEGOZIO FINO ALLE 16:30. VIENI? DOPO POSSIAMO ANDARE DA QUALCHE PARTE SE TI VA››
Fantastico, oggi sono libero. Finalmente possiamo rivederci. Gli rispondo subito.
‹‹OGGI SONO LIBERO, QUINDI POSSO VENIRE. VENGO VERSO LE 4. DOVE ANDIAMO DOPO? RIUSCIAMO A FINIRE QUEL DISCORSO?››
Chissà se mi risponde all'ultima domanda. Ecco, vediamo cosa scrive.
‹‹ALLORA CI VEDIAMO DOPO. PER QUEL DISCORSO NON SO, VEDIAMO. VOGLIO PRESENTARTI UNA PERSONA››
Chi sarà questa persona? Ora sono curioso.
‹‹CHI SAREBBE QUESTA PERSONA? POSSO SAPERLO?››
Chi sarà mai la persona che mi vuole presentare? Spero che vengano presto le 4.
‹‹DICIAMO CHE È LA PERSONA CHE MI CONOSCE MEGLIO IN QUESTO MOMENTO››
Che lo conosce meglio? Chi è? Sono sempre più curioso e non ho scoperto niente.
Eccomi davanti al negozio. Tra poco lo rivedo.
Entro nel negozio. Come al solito è alla cassa.
- Ciao Kaito-kun. Come va?
- Ciao Hiro-kun, quanto tempo. Tutto bene. Tu?
- Benissimo.
Che discorso strano. Sembriamo semplici conoscenti che non si vedono da un po'.
- È dalla fiera che non ci vediamo. Hai finito gli esami?
- No, non ancora. Me ne manca uno. Ma nei prossimi giorni sarò più libero.
Finalmente, iniziavo a sentire la sua mancanza. Ora se è più libero ci vedremo più spesso.
- Fantastico. Possiamo vederci qualche volta allora.
- Certo.
Sono quasi le quattro e mezza, tra poco dovrebbe staccare. Chissà se riprende quel discorso dopo.
- Kaito, puoi venire un momento?
Chi è? Una ragazza lo sta chiamando dal retro del negozio. E non ha usato il suffisso kun.
- Arrivo Masaki, hai bisogno?
Masaki? Chi è Masaki? Perché non usa il suffisso chan?
"La persona che mi conosce meglio". Che sia lei? No, non ci credo. Ha la ragazza. E sembrano anche molto intimi, data la confidenza che hanno.
Che mi sia illuso fino a questo momento?
No, non è possibile. Sto per scoppiare a piangere. Forse è meglio che me ne vado.
- Hiro-kun, torno subito. Ma... stai bene?
Non devo piangere davanti a lui. Devo trattenermi.
- N-non molto. Forse è meglio se torno a casa.
Esco dal negozio e mi metto a correre come un pazzo verso casa. Le lacrime scorrono sulle mie guance. Non riesco a smettere di piangere. Ha la ragazza e non mi aveva detto niente. Forse è di questo che voleva parlarmi. E io che credevo che ricambiasse quello che provavo io. Come ho fatto ad essere così stupido.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** È tutto finito? - Kaito ***


Nuovo capitolo, tutto dedicato a Kaito. Si scoprirà qualcosa di più riguardo a Masaki? Mi spiace, ma non ancora. Voglio farvi rimanere sulle spine ancora per un po (risatina malefica). Ormai siamo alle battute finali, rimanete con me fino alla fine. E preparatevi, perché dopo questa serie qua ci sarà il seguito. Se credevate che questi fossero grossi problemi, sbagliavate di grosso. Alla prossima.
P.S. Quando caricherò l'ultimo capitolo farò in modo di rispondere alle varie recensioni ricevute, sperando che aumentino ancora.


CAPITOLO 14: È tutto finito? Kaito

Non ho più avuto occasione di vedere Hiro-kun dal giorno della fiera. Gli esami universitari occupano la maggior parte del mio tempo. I miei orari al negozio si sono ridotti notevolmente. Molto spesso sono in negozio mentre lui è a scuola. Altre volte io sono in negozio al pomeriggio ma lui ha altri impegni e non riesce a venire.
Per fortuna gli ho chiesto il numero di telefono. Ci scambiamo parecchi SMS durante la giornata. Ogni tanto prova a chiedermi di completare quel discorso, ma io cerco sempre di deviare. Non voglio dirglielo via SMS. Voglio vedere la sua reazione quando glielo dirò e avere la possibilità di capire quello che prova lui.
Oggi però sono un po' più libero. Provo a chiedergli se ha voglia di venire con me da qualche parte quando finisco al negozio.
‹‹CIAO HIRO-KUN. OGGI SONO IN NEGOZIO FINO ALLE 16:30. VIENI? DOPO POSSIAMO ANDARE DA QUALCHE PARTE SE TI VA››
Spero che mi risponda di sì, ho tanta voglia di rivederlo. Mi ha risposto. Vediamo.
‹‹OGGI SONO LIBERO, QUINDI POSSO VENIRE. VENGO VERSO LE 4. DOVE ANDIAMO DOPO? RIUSCIAMO A FINIRE QUEL DISCORSO?››
Lo sapevo che me lo avrebbe chiesto. Però oggi sarà difficile. Masaki ha detto che lo vuole conoscere e mi sa che non la convinco a lasciarci in pace.
‹‹ALLORA CI VEDIAMO DOPO. PER QUEL DISCORSO NON SO, VEDIAMO. VOGLIO PRESENTARTI UNA PERSONA››
È un po' di tempo che Masaki vuole conoscere la "persona senza volto e senza nome di cui mi sono innamorato". Diciamo che quando parlavo con lei di Hiro-kun sono stato un po' vago. Ammettere di essermi innamorato di un altro ragazzo non è facile nemmeno con lei che mi conosce così bene.
‹‹CHI SAREBBE QUESTA PERSONA? POSSO SAPERLO?››
Come posso spiegargli chi è? Non gli ho mai parlato di lei.
‹‹DICIAMO CHE È LA PERSONA CHE MI CONOSCE MEGLIO IN QUESTO MOMENTO››
In effetti, è la persona che mi conosce meglio, almeno per ora. Comunque neanche a lei ho svelato tutti i dettagli del mio rapporto con Hiro-kun.
Sono le 4. Ancora mezz'ora e finisco il turno. Ho proprio voglia di svagarmi un po'. Ecco Hiro-kun.
- Ciao Kaito-kun. Come va?
- Ciao Hiro-kun, quanto tempo. Tutto bene. Tu?
- Benissimo.
Sembrano frasi fatte. Peggio di quando ci siamo parlati la prima volta. Però, diversamente da allora, è più tranquillo.
- È dalla fiera che non ci vediamo. Hai finito gli esami?
- No, non ancora. Me ne manca uno. Ma nei prossimi giorni sarò più libero.
Già. Sarò più libero e quindi potrò rivederti più spesso. Questo periodo è stato doppiamente difficile perché oltre allo stress degli esami non potevo vederti, Hiro-kun. Spero di recuperare al più presto.
- Fantastico. Possiamo vederci qualche volta allora.
- Certo.
Bene, è quasi ora di uscire.
- Kaito, puoi venire un momento?
Cosa vorrà Masaki? Chissà cosa mi chiederà di fare. Mai una volta che se la sbrighi da sola.
- Arrivo Masaki, hai bisogno?
Andiamo a vedere di cosa ha bisogno. Poi la faccio venire di qua e le presento Hiro-kun.
Strano, Hiro-kun ha cambiato espressione. Cos'è successo all'improvviso? Era così allegro e ora sembra molto triste. Sta male?
- Hiro-kun, torno subito. Ma... stai bene?
- N-non molto. Forse è meglio se torno a casa.
Ma cosa è successo? Se n'è andato. Così, senza dirmi niente. Ho fatto qualcosa di male?
- Kaito, che succede. Perché non vieni? Hai una faccia.
- Arrivo Masaki, scusa.
Perché se n'è andato? Non gli ho fatto niente. All'improvviso, così. Non capisco cosa gli sia preso? Dove ho sbagliato? Non sono neanche riuscito a presentargli Masaki. Dopo provo a chiamarlo cercando di capirci qualcosa, sperando mi risponda. Ho paura però che in lui qualcosa sia improvvisamente cambiato.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Fine o inizio? - Hiroshi ***


Eccoci alla fine finalmente. Con questo capitolo si conclude la storia, almeno per quanto riguarda Hiro, quindi il prossimo sarà l'ultimo. E finalmente si scopre chi è Masaki. L'avevate capito? Aspetto numerosi i vostri commenti.

CAPITOLO 15: Fine o inizio? - Hiroshi

È arrivato un altro messaggio da Kaito-kun.
‹‹HIRO-KUN, MI SPIEGHI COSA È SUCCESSO? PERCHÉ NON MI RISPONDI?››
Sempre lo stesso messaggio. Negli ultimi giorni non fa che chiedermi la stessa cosa. Ma non me la sento di vederlo. Mi sento uno stupido per essermi illuso così. Per lui ero un semplice amico. Aveva la ragazza e non me l'ha neanche detto. E dalla confidenza che hanno sembra pure che stiano insieme da molto tempo.
- Hiroshi, scendi che c'è Chiaki-chan - mi grida mia madre.
- Arrivo mamma.
Meglio che mi sbrighi. Nonostante sia domenica devo andare a scuola per preparare il festival studentesco. Non sono dell'umore adatto ma non posso tirarmi indietro.
- Eccomi Chiaki-chan. Andiamo. Ciao mamma.
Usciamo di casa.
- Sei ancora giù di morale vero? Ma sei sicuro che sia la sua ragazza? Secondo me è tutto un equivoco.
Chiaki-chan continua a ripetermi che secondo lei mi sbaglio. Magari fosse così. Ma non ho il coraggio di chiedere la conferma del mio dubbio a Kaito-kun. Se vengo a sapere che è veramente la sua ragazza non so se riuscirei a sopportarlo.
- Me lo hai già detto Chiaki-chan, ma ho paura di sapere se ho ragione.
- Secondo me dovresti chiederglielo. E comunque io sono convinta che non sia la sua ragazza. Chiamalo istinto femminile ma secondo me è innamorato di te.
Istinto femminile o fantasie? Non so più cosa pensare a questo punto.
- Perché non vai tu a chiederglielo allora? Ti sembra facile? - urlo con uno scatto di rabbia.
Non volevo aggredire così Chiaki-chan. Non mi riconosco più.
- Scusa se ho alzato la voce. Non volevo.
- Non preoccuparti. Ora andiamo a scuola e non pensiamoci per adesso.
Eccoci a scuola. Ma... E lui cosa ci fa qui?
Kaito-kun è davanti all'ingresso della mia scuola. Non dirmi che mi sta aspettando.
- Io me ne vado, non voglio parlarci. Sei stata tu a chiamarlo?
Sicuramente è opera di Chiaki-chan. Non doveva farlo. Lo sa che non voglio parlarci.
- Sì, sono stata io. Ma non pensavo che venisse davanti a scuola. Devi chiarirti e questo è il momento buono.
Si avvicina. No, non voglio parlarci. Non ce la faccio. Inizio a piangere.
- Hiro-kun, finalmente. Non ti sei più fatto vivo e non rispondi ai miei messaggi. Mi spieghi cosa è successo?
Non gli rispondo, lo evito e cerco di correre verso la scuola. Lui però mi afferra per un braccio.
- Non ti lascio andare via. Ora parliamo e chiariamo qualunque cosa ci sia da chiarire.
- O-ok - rispondo con un filo di voce.
- Vieni con me.
Senza mollarmi il braccio mi porta fin sulla terrazza della scuola. Ora siamo soli e non ho modo di scappare.
- Adesso mi spieghi cosa è successo l'altro giorno? Hai cambiato espressione all'improvviso e te ne sei andato.
- Sei tu che devi dirmi cosa ci fai qua con me. Non è meglio che passi il tuo tempo con Masaki-chan? Non è la tua ragazza?
Forse sono stato troppo diretto. Era meglio chiederglielo se era vero invece di accusarlo.
- Ah ah ah ah! Cosa sarebbe Masaki?
Ma come? Perché sta ridendo? Cosa ho detto?
- M-ma siete così in confidenza da non usare i suffissi, così pensavo che...
- Ma quella è mia sorella!
Sorella? È sua sorella? Che figura che ho fatto. Vorrei sotterrarmi e non farmi più vedere in giro.
- E poi, io non potrei mai avere una ragazza perché sono innamorato di te.
È un sogno. Qualcuno mi dica che non è un sogno per favore. Mi ha detto che è innamorato di me. Ho sentito bene?
- Hiro-kun, è questo che volevo dirti l'altro giorno. Mi sono innamorato di te. Dimmi qualcosa.
- I-io.
Non riesco a rispondere. Ancora non ci credo. Devo riuscire a rispondergli.
- A-anche io sono innamorato di te - sussurro con un filo di voce.
Non faccio in tempo a finire la frase che lui si avvicina a me e mi bacia.
Sento le sue labbra morbide, il suo respiro. Vorrei che questo momento non finisse mai. Se è un sogno non svegliatemi. Ti amo Kaito-kun, ti ho sempre amato e credo che ti amerò per sempre.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Fine o inizio? - Kaito ***


Eccoci all'ultimo capitolo, dedicato a Kaito. Il povero Kaito ha sofferto molto questo periodo in cui Hiro non gli parlava. Pensava di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma non riusciva a trovare una spiegazione. Ma con la dritta giusta è riuscito a parlare faccia a faccia con Hiro e chiarire il tutto. La serie si conclude qui, ma c'è ancora un capitolo extra corto ma divertente. E poi... ci sarà un seguito. Attendete con impazienza ;)

CAPITOLO 16: Fine o inizio? - Kaito

Da quella volta non l'ho più visto. Gli ho già mandato diversi messaggi ma non ho ricevuto nessuna risposta. Non riesco proprio a capire il suo comportamento. Così, di punto in bianco, ha cambiato modo di fare e ha smesso di parlarmi. Non trovo una motivazione a tutto questo.
Provo a mandargli un altro messaggio, sperando che questa volta mi risponda, altrimenti cercherò di incontrarlo personalmente.
‹‹HIRO-KUN, MI SPIEGHI COSA È SUCCESSO? PERCHÉ NON MI RISPONDI?››
È inutile. Non mi risponde. E anche quando ho provato a chiamarlo ha sempre rifiutato la chiamata. Non ho altra scelta che parlarci direttamente. Chiaki-chan ha detto che stamattina vanno a scuola per organizzare il festival scolastico e mi ha chiesto di raggiungerli perché vuole che ci chiariamo. Non ho capito cosa abbiamo da chiarirci, ma mi sa che seguirò il suo consiglio. Non posso fare altrimenti. Meglio che mi sbrighi però, devo arrivare prima di loro.
- Masaki, io esco.
- Esci adesso? Dove devi andare? È domenica.
E ora che le dico. Se mi faccio sfuggire una parola di troppo farà in modo di venire anche lei, ma non voglio.
- Un amico mi ha chiamato perché ha dei problemi e ha bisogno di aiuto. Non so a che ora torno.
Mi dispiace mentirle, ma non posso fare altrimenti. Non voglio che mi segua.
- Ho capito, va bene. Ma fammi sapere se non rientri per pranzo, ok?
Ci ha creduto? No, mi sa di no. Quel "Ho capito" sembrava significare "Anche se non vuoi dirmi la verità, vai pure". Sei grande Masaki. Sei veramente la persona che mi conosce meglio.
- Va bene, ora vado.
Allora, se non mi sbaglio la sua scuola dovrebbe essere da queste parti. Vediamo... Eccola.
Spero che non sia già arrivato.
Eccolo, sta arrivando adesso con Chiaki-chan. Sono arrivato appena in tempo. Meglio che mi avvicini prima che trovi modo di andarsene.
Sembra terrorizzato da me e che voglia fuggire. Si sta anche mettendo a piangere. Ma perché? Cosa gli ho fatto? Ora voglio una spiegazione.
- Hiro-kun, finalmente. Non ti sei più fatto vivo e non rispondi ai miei messaggi. Mi spieghi cosa è successo?
Non mi risponde. Sta tentando di scappare ma non glielo lascio fare. Ora lo prendo e lo porto in un posto in cui non possa scappare. Ecco, l'ho preso per il braccio.
- Non ti lascio andare via. Ora parliamo e chiariamo qualunque cosa ci sia da chiarire.
- O-ok - mi risponde. Quindi non ha perso la voce. Sa ancora parlare con me.
- Vieni con me.
Lo trascino dentro la scuola e lo porto fin sulla terrazza. Qui c'è solo una via di fuga ed è alle mie spalle. Non potrà scappare tanto facilmente e finalmente avrò le spiegazioni che cerco.
- Adesso mi spieghi cosa è successo l'altro giorno? Hai cambiato espressione all'improvviso e te ne sei andato.
- Sei tu che devi dirmi cosa ci fai qua con me. Non è meglio che passi il tuo tempo con Masaki-chan? Non è la tua ragazza?
Che cosa? È per questo che è scappato via? Mai sentita cosa più assurda. Masaki la mia ragazza? Non riesco a trattenere le risate. E io che pensavo di aver fatto chissà che.
- Ah ah ah ah! Cosa sarebbe Masaki?
Non è possibile. Tutto questo è successo perché si è convinto che Masaki è la mia ragazza.
- M-ma siete così in confidenza da non usare i suffissi, così pensavo che...
Forse è meglio che gli dico come stanno le cose.
- Ma quella è mia sorella!
È il momento. Ormai ho la prova che ricambia i miei sentimenti, non posso più aspettare. Ora glielo dico.
- E poi, io non potrei mai avere una ragazza perché sono innamorato di te.
Avanti, rispondi. Dì qualcosa forza. È rimasto paralizzato dalle mie parole.
- Hiro-kun, è questo che volevo dirti l'altro giorno. Mi sono innamorato di te. Dimmi qualcosa.
- I-io.
Dai, dimmi qualcosa. Dimmi che non mi sono sbagliato. Dimmelo ti prego.
- A-anche io sono innamorato di te - mi sussurra.
Ma l'ho sentito, l'ha detto che è innamorato di me. Non resisto più. Lo bacio.
Finalmente. Quanto ho aspettato questo momento. I nostri respiri si confondono. Vorrei che questo momento durasse in eterno.
Ti amo Hiro-kun e ti amerò per sempre.


FINE

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Extra - Instancabile ***


Come promesso, ecco il capitolo extra. Questo non è un vero e proprio capitolo, infatti è brevissimo. È solo uno scambio di battute divertente tra i due protagonisti dopo aver fatto "quello". Spero che vi divertiate anche voi come mi sono divertita io a scriverlo. Dopo gli ultimi capitoli che erano un po' tristi, arrivando però ad un lieto fine, ho voluto divertirvi un po'. Godetevelo ;)

CAPITOLO EXTRA: Instancabile

- Accidenti, ho la schiena a pezzi.
- Non muoverti se non riesci. Rimani pure qua.
- La fai facile tu, Kaito-kun. Potevi anche andarci più piano. Era la prima volta.
- Lo so, ma ho aspettato talmente tanto che non sono riuscito a trattenermi. Scusa.
- Non devi scusarti. Mi è piaciuto.
- Quindi non ti importa se ti ho fatto saltare la riunione del club e se adesso non riesci più a muoverti?
- La scuola è importante, ma tu lo sei di più. E prima o poi il dolore passerà.
- Ti amo Hiro-kun.
- Anche io ti amo Kaito-kun. Dammi un bacio.
- Certo, solo un bacio?
- Kaito-kun, non dirmi che vuoi ancora... Ma sei instancabile!

Ora posso dichiarare la storia conclusa. Sono contenta di averla pubblicata tutta. L'ho scritta tempo fa e un capitolo per volta sono riuscita a farla conoscere anche agli utenti di EFP. Come ho già annunciato ci sarà un seguito, che inizierò a caricare a breve. Spero mi seguirete.
Come promesso, ora passerò in rassegna i capitoli con le recensioni e risponderò a tutti, abbiate solo un attimo di pazienza. Spero che nel frattempo arrivino altre recensioni, mi fa sempre piacere leggere cosa pensate delle mie storie. Nel frattempo ho deciso di scrivere un'altra storia, spero che quando la pubblicherò la leggerete. Allora, a presto.
SNeptune84

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=605539