A Love In Four Walls di Rasty_ (/viewuser.php?uid=104880)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** MIO FRATELLO ***
Capitolo 3: *** Ascensore ***
Capitolo 4: *** I want you so ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
E
A LOVE IN FOUR WALLS
PROLOGO
Salve a tutti, questa è la mia seconda ff,
spero che vi piaccia, mi è venuta così di getto
pensando a una mia amica che sta più o meno nella
stessa situazione di Giuliet.
Bè non ho più nient'altro
da dire quindi vi lascio al prologo
BUONA LETTURA RASTY
Scuola. Casa. Amici. Letto.
Questa era tutta la mia vita... una monotona e pallosa vita.
Scuola: la cosa che odiavo di più al mondo.
Casa: è da quando la mamma cia ha lasciato ( due anni fa ) che non faccio altro che litigare con mio padre.
Amici: l'unica cosa che sanno rendere la giornata da noiosa a divertente.
Letto: l'unico fidanzato che è costante nella mia vita.
Come dicevo prima questa era la mia monotona e pallossissima vita.
Finché un giorno mio padre ha
la fantastica idea di far trasferire la sua compagna da noi e, fino a
qua non ci sono obbiezioni. L'obbiezione arriva quando la stronza si
porta dietro anche il suo stronzo, insopportabile, presuntuoso,
disordinato, antipatico, strafigo figlio, di cui io, naturalmente non
ne ero a conoscenza, dato che sia io che lui ci siamo sempre e
categoricamente rifiutati di venire ad ogni tipo di cena organizzata
dai nostri rispettivi genitori.
MA, e dico MA, non è finita
qui: il giorno del trasferimento, non ero presente a casa, come ogni
16enne sfigata stavo a scuola e penso che voi potiate immaginare la mia
faccia quando scopro che il mio futuro fratellastro, oltre che essersi
preso la maggior parte della mia povera e dolce stanza, trasformandola
in una centrifuga di mutande, poster e calendari di donne mezze nude
è Alexander Wall del 5C, praticamente il ragazzo più
desiderato in assoluto in tutto il mondo... no, ripensandoci non credo
proprio che voi la potiate immaginare.
Scesi di fretta le scale, con lo zaino ancora sulle spalle, con un diavolo per capello, spalanco la porta della cucina e
- mi dici che cazzo ci fa quel parassita schifoso nella mia
cameraaa!!!! - Urlai a mio padre, poi aprii gli occhi, che avevo tenuto
serrati fino a quel momento per la rabbia, e mi accorsi che il mio
dolce papino stava allegramente pomiciando con la sua nuova "ragazza"
- ho interrotto qualcosa? - Chiesi facendo finta di nulla
- in verità si, e poi signorinella, non mi sembra proprio il
caso di accogliere la nuova parte della famiglia in questo modo - nuova parte della famiglia?
- primo, non c'è nessuna nuova parte della famiglia, secondo,
non mi chiamare signorinella, e terzo quando torno voglio vedere quella
specie di coso FUORI DALLA MIA CAMERA! - Urali come una matta, non mi
importava niente di quella specie di donna che stava li spiaccicata
addosso a mio padre, non i importava di nulla, MIO PADRE NON POTEVA
PORTARE LA MIA COTTA DI UN SECOLO A CASA MIA!
- Non credo proprio e poi tu oggi ti scordi di uscire vai in camera tua e di Alexander -
- è camera mia, non di Alexander! - Dissi chiudendomi la porta alle spalle.
Salii di fretta le scale, arrivando al piano di sopra, feci schiantare
lo zaino addosso alla poltrona del corridoio e continuai a correre a
testa bassa per arrivare alla mia camera finché non mi schiantai
addosso a qualcosa di duro
- sono contento di esserti simpatico - se ne uscì il coglione,
probabilmente perché aveva sentito la mia scenata di prima -
piacere.. Alexander - dice spavaldo, alzai lentamente la testa e mi
staccai dal suo petto nudo
- ma sei scemo o cosa? Andiamo a scuola insieme da 3 anni - dissi
acida, cercando di non far esplodere il petto che conteneva il mio
cuore che stava ballando la macarena
- davvero non mi sono mai accorto di te - disse facendo la faccia da classico figo che non ha tempo per notare le " normali "
- bene, mi chiamo Giuliet, ho 16 anni quella la mia stanza, non
invadere il mio spazio, non girare a petto nudo, stacca quei ridicoli
poster che già intravedo da qui e... basta, non c'è nient
altro da sapere - e feci per andarmene, ma tornai indietro - anzi ti
dico solo un'altra cosa: SE VUOI VIVERE STAMMI LONTANO - lui in tutta
risposta alzò le mani al cielo e aggiunse un - sei tu che non
riuscirai a stare lontano da me -.
NON IMMAGINAVO QUANTO AVESSE RAGIONE.
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Capitolo 2 *** MIO FRATELLO ***
E1
MIO FRATELLO
Eccomi con il secondo capitolo.
Spero vi piaccia, anche se non è un granché...
Buona lettura Baci
Rasty
QUASI DIMENTICAVO, CHI VUOLE PUO' AGGIUNGERMI SU FACEBOOK QUI,
( è il contatto che usa mia sorella, ma praticamente ci sono sempre io lì)
Entrai in camera mia e sbattei violentemente la porta, mi buttai a
cannone sul letto, mi inserii le cuffie e misi a palla la prima canzone
che c'era sulla lista del mio i-pod.
- Giulieeeet! Scendi! - La voce della donna di mio padre
mi sveglio sonno, mi alzai e mi trascinai lentamente giù
per la cena..
- Bene, allora.. facciamo un brindisi alla nuova famiglia - disse,
incerto mio padre che, già aveva riempito i bicchieri di
champagne
- io non ho fame - risposi alzandomi
- idem - confermò Alexander
- Giuliet, siediti, immediatamente! - Ordinò mio padre, ma non
gli diedi il minimo ascolto - o ti siedi o non esci per un mese - mi
bloccai, mi girai e, rabbiosa mi misi a sedere
- e ora, facciamo il brindisi, abbiamo un'importante notizia da
darvi... - annunciò con entusiasmo mio padre -... una cosa che
ci legherà tutti, che ci renderà più uniti... -
- fanculo, mettimi pure in punizione per tre anni, io me ne vado in
camera - mi alzai e, senza troppi indugi, scattai in camera, lasciando
tutti a bocca aperta.
Mi sfilai la maglia e mi tolsi il reggiseno, afferrai la canottiera che
usavo per dormire, ma due mani, calde e accoglienti mi cinsero i fianchi da dietro, non mi girai, restai immobilizzata
- mh.. te l'avevo detto che non saresti riuscita a stare lontana da me
- naturalmente il cazzone dietro di me, non aveva capito che non
funzionavo come una delle sue troie
- ciao FRATELLO, non hai niente di meglio da fare? - E mi liberai della sua presa con i gomiti, lui
cadde sul letto, ghignando, mi infilai la canottiera e mi girai - cosa
hai tanto da ridere? -
- Attenta, non usare la violenza SORELLINA, potrei eccitarmi - disse
togliendosi la maglia, non potei fare a meno di notare il suo fisico
perfetto e lui purtroppo se ne accorse - che c'è? Ci hai
ripensato? - Chiese alzando un sopracciglio, come solo un vero e
proprio figo sa fare
- no, stavo guardando il tuo assurdo tatuaggio e poi mi chiedevo perché ti togli sempre la maglia - affermai cercando di
mostrarmi sicura, mentre la me interiore si squagliava letteralmente
- assurdo? - Rispose sconcertato - forse perché non riesci a
vederlo per intero - in effetti era per questo, si vedeva solo un
bastoncino che fuori usciva dalle sue mutande - guarda - disse e con
un gesto secco si tirò giù mutande e pantaloni, lasciandomi
seriamente sconcertata.
La mia faccia era ricoperta da una maschera tra
il sorpreso e lo scioccato...
Il sorpreso riguardava il tatuaggio, che
come aveva detto lui era fantastico, era raffigurata una rosa rossa
rinchiusa dentro un cristallo, messa verso il basso, con un petalo
staccato dal resto del fiore.
Lo sciocato era per la cosa messa un po,
più al centro che dire? Complimenti, ma
come ho detto prima la mia faccia rimase una maschera. Alzai il volto,
era fiero di sè, ma non gli avrei dato la soddisfazione che si
aspettava
- bè, in effetti, avevi ragione, è un bel... tatuaggio - dissi con aria da sostenuta.
Ebbi la risposta che desideravo, la sua faccia era da tutto qui?
- Cos'è quella faccia? - Chiesi facendo finta di nulla
- niente - disse scrollando le spalle
- cosa ti aspettavi che ti dicessi? - e sorrisi - una cosa del tipo wow.. mamma mia.. sei
come Rocco Sifredi - dissi con la tipica voce da oca
- no non mi aspettavo che parlassi - rispose facendo un occhiolino.
- SVEGLIATI SORELLA! - Urlò il coglione alle sei di mattina
- Fottiti - risposi alzandomi lentamente
- oggi ti accompagno io -
- si si come no -.
Mi lavai, mi vestii e feci colazione in fretta, poi uscimmo.
Montai sulla lamborghini di mio padre, che, per guadagnarsi la
simpatia di Alexander aveva deciso di fargli usare la sua seconda
macchina.
- Sorella, non ti dispiace se passo a prendere un paio di amici vero? - Chiese innocente
- verament... -
- ne ero sicuro.. grazie, in cambio prometto di non fare parola sul
fatto che tu abbia provato a baciarmi - promise accendendo il motore
- ma io non ho provato a baciarti! - Urlai
- e chi lo dice? - Domandò
- IO! -
- Ah, e secondo te crederanno alla ragazza ribelle e arrapata, o al
ragazzo con la faccia da angelo e pieno di autocontrollo? - Mi
spiegò, scontato
- primo non sono arrapata, secondo il tuo " autocontrollo " è
pari a zero, e terzo.... - ecco, mi ero rovinata il finale a sorpresa
- terzo? - Chiese curioso
- bè.. non c'è un terzo - dissi incrociando le braccia al petto e sbuffando.
La macchina si fermò davanti a un vialetto che conduceva a una
casa, Alexander diede due colpi di claxon e subito dalla casa
uscì Lorenzo, il suo migliore amico, il suo figo e inseparabile
migliore amico, con lui non avevo un cattivo rapporto, certo, non
eravamo particolarmente confidenziali, ma nemmeno del tutto
indifferenti..
- Alex... ieri mi sono fatto la troia del 3 A, una scopata assurda.. una ninfomane... - entrò tutto felice
- ma.... Lore non vedi che stai spaventando la mia nuova sorellina? - Lo sgridò Alexander indicandomi.
Lore seguì il dito del suo amico fino ad arrivare a me - lei
è la figlia del... compagno di tua madre? - Chiese incominciando
a ridere fino a farsi uscire le lacrime
- cazzo ridi? - E il mio fratellastro gli tirò una gomitata
- ok... ok basta.. ti stavo dicendo della troia? - Riprese Lorenzo
- ma non ne possiamo parlare più tardi? La mia sorellina
potrebbe rimanere sconvolta - mi derise letteralmente il coglione che
stava al volante
- ma chi.. lei? - E riscoppiò a ridere - per me ne sa più di te -
- come scusa? Cosa ti fa pensare che io non sia pura vergine e casta? - Mi accigliai
- ma dai si vede lontano un miglio - affermò, ovvio
- ha ragione - annui mio fratello
- TU, invece ti proteggere la tua povera SORELLA indifesa, gli dai ragione? -
- ...si -.
Arrivammo finalmente a scuola e, io senza aspettare oltre mi fiondai in classe.
La giornata fu abbastanza normale, io ignoravo lui e lui ignorava me... tutto perfetto.
Dopo aver lasciato Lorenzo a casa, finalmente riuscimmo a raggiungere
la nostra, prendemmo l'ascensore e Alexander spinse il numero tre...
- Allora sorella come è andata la g... - l'ascensore si bloccò di punto in bianco, tra il primo e il secondo piano
- cazzo! - Sputai tra i denti
- dai, su non preoccuparti sorellina... - mi disse accarezzandomi la testa, come fossi un cagnolino
- finiscila e allontanati - lo rifiutai, ma lui non si mosse di un
passo, anzi si avvicino ancora di più a me, spalmando il suo
corpo perfetto sul mio
- che c'è?... Hai forse paura di tuo fratello - mi soffio sulle labbra. Io in risposta deglutii rumorosamente.
maka_chan: Ciao, grazie mille per la tua recensione^^.
Anche se non è particolarmente interessante spero ti sia piaciuto anche questo capitolo alla prossima baci Rasty.
nerissa_blu: Ciao, grazie mille per la tua bellissima recensione^^,
sono molto contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente, spero
di non averti delusa con questo.
Alla prossima bacioni Rasty.
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Capitolo 3 *** Ascensore ***
E2
ASCENSORE
Respira.... e... inspira..... Respira..... e..... inspira... ecco, brava, così, ora cerca di non far scoppiare il cuore. Questo era ciò che pensavo mentre Alexander continuava ad avvicinarsi PERICOLOSAMENTE a me.
- I-io... n-no... che caldo è? - Dissi, scuotendo la mano e
scivolando dalla trappola di lui e di uno dei quattro angoli
dell'ascensore, mettendomi in un altro spazietto troppo stretto dell'ascensore.
Alexander alzò un sopracciglio e
sorrise maligno
- dai, su, lo so che non puoi resistermi - deglutii di nuovo, senza dare risposta.
Si avvicinò ancora, fino ad arrivarmi a un soffio dalle labbra,
non sapevo cosa fare, quindi mi limitai a tenere il suo sguardo e a
restare immobile.
Purtroppo lui diede una conferma alla sua domanda sottintesa e,
incominciò a baciarmi il collo, per poi scendere e, slacciarmi
la camicetta.
Si tirò su e mise la sua bocca a un millimetro dalla mia
- Giuliet? - Si fammi tua, si scappiamo insieme, si cazzo! Baciami
- dimmi - risposi con un soffio di fiatone
- vuoi che io ti baci? - si, si, si, si
- n-no - era la cosa giusta da dire no?
Ma, come mi aspettavo non si arrese, mi prese in braccio e, io per non
cadere ( o almeno era la scusa che mi ero imposta per il mio gesto )
allacciai le mie gambe al suo bacino, poi mise la sua testa nei miei
seni, con una mano si insinuò sotto la mia camicetta e mi
slacciò il reggiseno, che poi butto con un gesto secco a terra,
infine iniziò una piacevole tortura, che mi fece uscire un
gemito.
A quel punto si stacco da me mi rimise giù, si
girò e spinse il tasto stop
- Stop?... Ma se siamo bloccati - ansimai mentre cercavo di riacchiappare il mio reggiseno, senza svenire
ghigno - non siamo bloccati per un guasto - lo guardai sottecchi, poi
guardai il tasto, che, in effetti era messo " in dentro "
rispetto agli altri tasti, era stato lui a bloccarlo
- perché? - Chiesi confusa perché mi non mi ha fatto sua? Perché non mi aveva baciato? Perché aveva bloccato l'ascensore?
- nessuno mi rifiuta -
- brutto stronzo! Come cazzo ti se... - non feci in tempo ad incazzarmi che l'ascensore fece il suo tin segno, che eravamo arrivati.
Decisi di rimandare a più tardi la discussione, mi sistemai i capelli e suonai al portone di casa mia.
Aprì mio padre, fece per salutarmi, ma si arrestò,
fissando il suo sguardo sulla mia camicetta, incuriosita
abbassai anch'io lo sguardo e... cazzo! Bottone rotto
- papà posso spie... - ma non feci in tempo a finire, che
Alexander fece capolino dietro di me e, i suoi capelli arruffati non
aiutavano la situazione.
- Ora entrate... e poi mi spiegate - disse mio padre apparentemente
calmo per una persona sconosciuta, ma io, che lo conoscevo bene, sapevo
che stava aspettando il momento giusto per scoppiare.
Entrammo e, senza parlare mio padre ci fece sedere in cucina, si mise davanti a noi e accese la luce, secondo me si vede troppi polizieschi, pensai nonostante la situazione
- cos'è allora? Devo comprare un test di gravidanza? - Alexander si sporse in avanti e gli caddero gli occhi a terra
- papà sei forse matto? Eravamo rimasti chiusi in ascensore, punto - dissi, con una faccia da poker
- si, come no, e per sbaglio lui ti ha strappato la camicetta? - rispose poggiando violentemente le mani sul tavolo
- primo non è strappata, c'è solo un bottone rotto,
secondo mi si è rotto a scuola - cercai di giustificarmi
- per questa volta lascio passare... - e si girò - ...ma... - si
girò di nuovo verso di noi - ... vi tengo d'occhio e,
soprattutto, ti tengo d'occhio - finì guardando serio Alexander
- si, certo, ciao - e lo liquidai salendo in camera seguita da Alexander.
- Ti rendi conto in che casino ci stavi per mettere?? - Lo sgridai con rabbia
- e perché? Cosa abbiamo fatto? - Chiese pacato mentre si sdraiava sul letto accanto al mio
- cosa abbiamo? Cosa hai fatto - gli puntai il dito addosso
- è qui che ti sbagli, io non ho fatto proprio niente... o
almeno non ho fatto niente di ciò che non volevi, non volevi che
ti baciavo? E infatti non ti ho baciato - cazzo ha ragione.
La situazione stava andando a mio sfavore, quindi decisi di andare via... questa sera avrei ripreso a parlargli della questione.
Decisi di andare da Lu che, tra le tante amiche era quella che forse poteva essermi più di aiuto.
- frena, frena... fammi capire: tu hai un fratellastro strafigo,
che ti provoca, ti " usa " solo per dimostrare che non gli si puo' resistere e poi ti ignora? - Disse
la mia amica portandosi le dita sulle tempie, massaggiandole
- esatto -
- perfetto, fallo anche tu! - Disse, con faccia di chi la sa lunga
- cioè? - Chiesi confusa
- oddio Giuliet, VENDETTA, provoca anche tu, fallo arrivare allo stremo e poi... - trattenni per un attimo il respiro
- ...poi? - La incitai a continuare
- lo molli -
- ah.. giusto - sarà, ma il finale non mi piace affatto.
Il pomeriggio continuò normalmente.
Lu che continuava a parlare dei cavoli suoi e io che pensavo al mio piano.
- Oh... guarda quanto è tardi! - Esordii guardandomi il polso... anche se privo di orologio
- ma... -
- ciao tesoro ti voglio bene - e uscii prima di farla finire... conoscendola mi avrebbe costretto a restare un'altra ora.
Venerdì sera, come tutte le sere, Lore e Alexander
uscivano a ballare e, io avevo tutto il tempo per organizzare quello che
era solo l'inizio della mia " vendetta ".
Cenai e mi fiondai il camera.
Presi il perizoma di capodanno ( usato solo nelle occasioni speciali )
e il mio push-up di pizzo e andai a farmi la doccia... ma il
brutto delle questione doveva ancora arrivare: mi spogliai e mi guardai
allo specchio e
- Porca vacca - le mie gambe erano una foresta, mi guardai intorno
terrorizzata all'idea che mio padre non avesse ricomprato le lamette..e
infatti... tadan.. mi ritrovai seduta sulla tazza del cesso a farmi la
ceretta giuro su quanto è vero che mi chiamo Giuliet che se non cade nella mia provocazione lo cancello dall'anagrafe!
Superato il momento doccia & peli, mi ritrovai davanti a un
armadio a scegliere il vestito adatto... alla fine optai per dei
pantaloncini corti, ma comunque sexy e, presi una sua camicia, ora mi
toccava solo aspettare...
aspettare...
aspettare...
....
Il mattino seguente mi svegliai con un peso addosso, così
aprii gli occhi e vidi una mano forte che mi teneva stretta la vita,
sorrisi tra me e me convinta che fosse Alexander, mi girai e
- LORE! -
* RISPOSTE
DontJumpMelanie: Ciao^^ GRAZIE TANTE per la recensione.
GRAZIE MILLE per aver aggiunto la mia storia tra i preferiti*.*.
E GRAZIE DI CUORE per i complimenti, sono felice che ti piaccia così tanto la mia storia.
Spero di non deluderti con questo e con i prossimi capitoli e, se accade spero tu me lo dica ^^.
Alla prossima bacioni Rasty.
maka_chan: Ciao^^ grazie dinuovo per la tua recensione.
Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo precedente.
In questo capitolo entriamo nel "vivo" della storia, dove ci saranno un
po' di tira e molla, ma credo che lla storia finirà bene... credo xD.
Alla prossima bacioni Rasty.
love_today_the_world: Ciao, grazie mille per la recensione^^.
Anche io me lo chiedo sempre, per esempio una mia amica si è
conosciuta con il ragazzo su un ascensore, io al massimo ho due scalini
>.
Bè, la ninfomane, naturalmente era solo di passaggio... una
delle tante, e poi più che di lei ci dobbiamo preoccupare di
Giuliet che ha avuto un risveglio inaspettato... chissà? XD
Si, sono cattivissima, comunque la nostra amichetta, ha rifiutato il
bacio di Alexander che, come hai letto, dopo aver ottenuto ciò
che voleva l alasciata stare, ma ogni cosa a suo tempo ;D.
Alla prossima bacioni Rasty.
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Capitolo 4 *** I want you so ***
E3
I want you so
PERDONATEMI:
1 indiscutibile ritardo;
2 capitolo fin troppo corto;
3 non ho avuto tempo di fare una rilettura approfondita.
CAUSA:
il computer mi ha abbandonato di nuovo, non so proprio
quando e quanto riuscirò a scrivere e quindi a pubblicare
però vi prometto che non abbandonerò nessuna delle due storie,
mi serve solamente un bel po' di tempo e tanta pazienza da parte vostra e
da parte del computer della mia migliore amica.
Detto ciò vi lascio al capitolo.
Alla prossima ( che spero sarà al più presto possibile ) Rasty_
- LORE! - Urlai saltando come una molla dal letto
- si, Lore - Ripetè lui stordito
- PRIMO cosa ci fai al letto con me, SECONDO dov'è Alexander e
TERZO mio padre è in casa? - Chiesi immediatamente allarmata.
Lui, si alzò, mettendosi seduto sul letto, si portò una
mano sulla fronte e si scompiglio i suoi
meravigliosi capelli biondi, mentre i miei occhi indagavano sulla sua
parte del corpo dove c'era l'assenza della sua maglia
- sh, sh rispondo ma non urlare, primo ti ho stuprata, secondo
Alexander sta facendo una doccia... credo e terzo i tuoi sono partiti
questa mattina presto, al nostro rientro hanno detto solamente che
questa sera avrebbero ucciso Alexander - spiegò lentamente con
estrema tranquillità
- si... ti piacerebbe stuprarmi - risposi dirigendomi in bagno
- no, stuprarti no, scoparti si - e si ributtò sul letto, non
gli diedi nemmeno conto e iniziai a vagare come un anima in pena
verso il bagno.
- Alexander.... - bussai alla porta, ma non udii nessuna risposta, quindi mi feci avanti ed entrai.
C'era la musica alta e l'acqua della doccia ancora accesa, segno che
Alexander era stato lì, chiusi
la porta e decisi di indagare più tardi sulla scomparsa di mio
fratello. Iniziai a spogliarmi, poi mi legai i capelli e entrai in
doccia
- poi sono io quello che ci prova con te è? - Mi girai di scatto
e vidi Alender NUDO dietro di me, acchiappai la tenda che copriva la
doccia e la usaii a mo di accappatoio per coprirmi
- cosa cazzo fai qui? -
- La doccia.. ovvio -
- ma perché non mi hai avvertita...? -
- Non mi dai fastidio... fai pure - disse afferrando il sapone e facendomi segno di entrare
- sei il fratello più... più... - bello, desiderabile, stronzo, presuntuoso, affascinante, sexy... - ...stronzo del mondo -
- e perché? Tutti i fratelli fanno la doccia insieme - come al
solito mi aveva azzittito, presi l'accappaio, lasciai la
tendina e andai al bagno di sotto.
Finito di fare la doccia, mi diressi in cucina per fare colazione
- Ale, io me ne vado.. 'sta sera discoteca o pub? - Chiese Lorenzo aprendo la porta
- non lo so... non so nemmeno se 'sta sera mia madre mi faccia mettere
i piedi fuori dalla porta... comunque in tutti i casi direi pub -
rispose Lui scendendo le scale
- ok, vengo alle otto qui sotto - e uscì.
Alexander si avvicinò furtivo a me, e sbirciò dietro le mie spalle
- Ma brava sorella che mi fa la colazione -
- non ci pensare neanche - gli risposi sbuffando
- dai, su, non fare l'egoista -
- se ti metti in ginocchio e mi baci i piedi, ti do la mia metà... va bene? - Proposi girandomi
- e se invece la preparo io e tu ti metti comoda sulla sedia? - Ripropose lui
- d'accordo, ma sappi che così non riuscirai a comprarmi - dissi tirandogli lo straccio che avevo intorno alla vita.
- io vado su a mettere a posto i panni ok? - Non ottenei risposta,
perché mio fratello era troppo impegnato a piangere la sua play station
che non dava cenni di vita.
Guardai fuori dalla porta della camera, nessun rumore... quindi mi decisi e
tirai fuori i miei panni " più intimi " e iniziai a piegarli
velocemente, mi vergognavo dei miei completini, infatti non li aveva
mai visti nessuno, si erano accumulati nel tempo. Sarà strano a dirsi, ma me
lì aveva fatti mio padre dicendo che riusciva a capire bene gli sfizi delle giovani d'oggi invece
non capiva niente... comunque arrivai al perizoma di un anno fa, messo
solo una volta a capodanno. Rosso e nero, con una chiusura lampo
davanti. Iniziai a osservarlo, seguendo con il pollice il pizzo...
Finché una mano mi spuntò dalle spalle, strappandomelo dalle mani
- Oh.. sapevo che sotto sotto indossavi roba sexy - disse malizioso mio
fratello, che in silenzio si era infilato nella nostra stanza
- Alexander ridammi le mie " mutande " ORA - gli ordinai alzandomi
- sennò? - Mi sfidò
- sennò te le tolgo io - mi impuntai
- cosa mi togli? - Rispose allontanandosi da me.
- Le mutande - risposi ovvia
- allora va bene - disse malizioso
- falla finita parassita, ridammi le mie mutande -
Iniziammo a correre per tutta la camera, finché non mi fece uno
sgambetto e caddi a terra. Scoppio in una risata talmente
forte da farlo piegare in due.
Io invece gli afferrai prontamente il piede e, lui nel tentativo di
scappare, cadde anche lui a terra. Velocemente mi trascinai su di lui
fino ad arrivare alle sua mano, da cui potetti sfilare, finalmente, le
mie mutande, poi mi misi, INVOLONTARIAMENTE, a cavalcioni su di lui e
alzai al cielo il mio trofeo
- io ti avevo avvertito - dissi soddisfatta.
Lui non rispose, si limitò a guardarmi dalla testa ai piedi
innalzando un sorriso malizioso e scrollando le spalle dicendo - fai
pure -
A quel punto, cercai di alzarmi, ma fui bloccata dalle sue mani.
Inizialmente cercai di ribellarmi, poi, quando capii che era inutile, rilassai le braccia, e attesi le sue " istruzioni ".
Mi cinse i fianchi e con leggerezza mi ripose sul letto e si mise a
cavalcioni su di me, non ero più trattenuta, non ero più
obbligata a restare ai suoi ordini, eppure restavo li, incantata dal
mio riflesso nei suoi occhi... stavo cedendo, lo sapevo, sapevo che
dopo avrei sofferto, avrei pianto, sarei stata trattata come tutte le
altre.
Ma il fatto di sentirlo mio, anche solo per una volta, mi soddisfaceva.
Il fatto di sentirmi sua anche solo per una volta, sentirmi desiderata da lui, mi riempiva il cuore.
Lui, che non mi aveva mai nemmeno dedicato uno sguardo, lui che mi piaceva da così tanto....
Le sue labbra sfiorarono le mie....
Si, mi sarei accontentata...
Risposte alle recensioni
DontJumpMelanie: Ciao, grazie tanto tanto tanto per tutte le tue
recensioni e, mi scuso tantissimo per il mio ritardo, ma come ho
spiegato all'inizio ho problemi al computer.
Sono super contenta che ti piacciano tutte e due le mie storie, davvero, non so come ringraziarti *___*.
Comunque sono passata a vedere la tua storia, è carina come
storia, interessante, ma non ho avuto il tempo di recensione, mi
dispiace.
In fine spero di non averti deluso con questo capitolo, che è a parer mio bruttino e piccolo.
Alla prossima bacioni Rasty_,
Xxscrittrice89xX: Ciao, grazie mille per i complimenti, non so come ringraziarti.
Sono felicissima che ti piaccia la mia storia e spero di non averti delusa con questo capitolo.
Grazie ancora, alla prossima bacioni Rasty_.
maka_chan: Ciao, grazie mille anche te per la recensione.
Sono felice che ti piaccia l'inizio del " vivo " xD.
Spero di non averti deluso con questo capitolo, che è brutto e corto, ma come ho scritto su, ho problemi con il computer.
Grazie ancora, alla prossima bacioni Rasty_.
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