All I Want For Christmas Is You

di manubibi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Christmas Eve ***
Capitolo 2: *** Christmas Day ***



Capitolo 1
*** Christmas Eve ***


 

I ragazzi ridono e scherzano con i loro nonni. Sienna mi guarda amorevole sorseggiando l'ennesimo bicchiere di vino. Le dico sempre di non esagerare, ma stasera non ho né la voglia né lo stato d'animo per farle da fratello maggiore, oltre che da futuro marito, prospettiva che ho imparato ad accettare. Si viene a sedere sulle mie ginocchia, sghignazzando.

-Jude, got somethin' for me?

La guardo e forzo un sorriso, annuendo appena e poggiando una mano sulle sue gambe, carezzandole la schiena, cosa che la fa sorridere apertamente.

-Of course. Just let me make a call, alright baby?- rispondo. Mi bacia la fronte, carezzandomi i capelli.

-Sure. And cheer up a little, you been pouting all evening, you barely talked to anybody.

Assume un'aria giocosa per nascondere la vena di preoccupazione. E' vero, ho tenuto un'espressione imbronciata e triste tutto il giorno, il fatto è che non posso dirle il perché.

Le bacio il braccio e mi sforzo di più per sorriderle. 

-Yeah...Sorry, hun, don't know what's wrong, but it's surely nothing, you know.

Sienna mi guarda per qualche secondo, poi sospira e si alza per sedersi a chiacchierare con mia madre, che sento vagamente mormorare qualcosa su di me: "...What's wrong with David?". Vedo Sienna scrollare le spalle. "Have no idea, he's got one of his blues, y'know. Maybe".

Sì, uno dei miei momenti di tristezza. Ne ho avuti un bel pò nell'ultimo anno e mezzo. Dovrei sapermi nascondere, ma non posso semplicemente annullare quel senso di disgusto.

Mi manca, vorrei non doverlo ammettere ma è così. Non mi manca in modo esagerato, dopotutto non ci vediamo solo da qualche giorno.

Ma è la Vigilia di Natale e sono circondato di persone che amo, certo, ma è lui l'anima della festa, è da lui che voglio sentirmi dire "Buon Natale". Per me questa è una festa a metà. Non voglio chissà quale regalo, dopotutto. Voglio solo passare la giornata di domani con la persona che amo davvero. Però lui è a New York a passare giustamente il Natale con i suoi. Ma lo posso chiamare, no? Magari lo avverto con un messaggio. Non è lontanamente il suo metodo di comunicazione preferito e francamente nemmeno il mio, odiamo leggere le parole che vorremmo sentirci dire. La sua risposta mi arriva dopo secoli, tanto che faccio in tempo a farmi un ballo con Natasha e a distribuire i regali ai miei ragazzi, prima che senta una vibrazione. Deglutisco e guardo Sienna.

-I should really make that call, now.

Annuisce e si china su Sophia, giocando col dito sul suo nasino. Davvero, Sienna è adorabile. Un pò petulante, possessiva e perfida nei suoi momenti peggiori, ma dopotutto è una donna. Ed è rimasta con me anche se l'ho tradita. E' sempre stata lì per me. Davvero, se l'amassi sarei felice di sposarla. O meglio, se non avessi smesso di amarla. Perché il matrimonio, allora? Perché sono stanco di intrappolarmi in relazioni instabili e disfunzionali, impegnandomici ed uscendone a pezzi. Per ricompormi col colpo di fulmine successivo. E poi Sienna mi fa sentire a casa: mi conosce, sa come sono fatto, ha imparato a pensare come me quando serve, si prende cura di me ed io devo solo accontentarla. A volte, se ci penso, mi dispiace che l'unica innamorata sia lei. Ma chissà, poi, non è detto che non mi innamorerò di lei di nuovo.

Potrei suonare opportunista, ma la verità è che - almeno un pò - lo sono. Non so quanto andrà avanti l'altra storia, per questo preferisco dare la priorità a quella stabile.

Ma lui mi manca, è questa la verità. Avrei voluto svegliarmi con lui, ovunque, stamattina; avrei voluto salutare lui con un bacio ed un "buongiorno". Ma lui giustamente deve stare con la sua famiglia, con sua moglie, con Indio. Non gli posso portare via tutto questo. Non lo farei anche perché credo che anche lui trovi più saggio non vederci.

E' triste, però. Passare il Natale lontani. E non posso evitarmi ed evitarci lo sconforto di sentire le reciproche voci solo al telefono.

Scivolo di sopra, passando inosservato, tenendo in mano il cellulare come fosse la cosa più preziosa in questo momento, cercando il suo nome nella rubrica e premendo il tasto verde.

Non risponde.

Non risponde.

Non risponde.

Non risponde.

Non risponde.

Non risponde.

Non risponde.

Risponde.

-Hello?

Ammutolisco per qualche secondo, che a lui basta per insospettirsi ed insistere.

-Jude?

Rimane un uomo d'affari persino quando sa che sono io, nel tono e nell'impazienza.

-Jude, c'mon, say somethin', I know you're there.

Deglutisco, sentendomi improvvisamente triste.

-Hey...- rispondo finalmente, mordendomi poi il labbro. 

Da dove viene tutta questa tristezza? Certo che lo so, semplicemente mi sta travolgendo e lui lo sente dal tono della mia voce.

-Watson, what's up?

Rimango ancora in silenzio, poi mormoro e spero che lui capisca senza che debba ripetermi.

-I miss you...

 

I don't want a lot for Christmas

There is just one thing I need.

I don't care about the presents

underneath the Christmas tree.

 

 

Anche lui fa passare qualche secondo, segno che ha capito. Ma Robert è un bastardo, fino alla fine. Sento un ghigno nella sua voce.

-What? Speak louder.

Fottiti.

-Fuck you.

Ora so per certo che sta sorridendo.

-Oh, now I get it.

Alzo gli occhi al cielo.

-Rob, I said I miss you. You with all your stupid rants and your childishness and your fucking voice, bloody Hell...- continuo, sospirando poi.

Rimane ancora in silenzio e, aggrappandomi al cellulare come fosse lui a portare me, lo sento sospirare.

-I miss you too.

E' tutto quello che gli posso strappare, e deve anche essere davvero triste per dirmelo. Ma va bene, mi va bene così. Non mi servono tante parole, mi bastano quelle essenziali.

Faccio passare qualche altro secondo, prima di cambiare argomento.

-What you doing?

-Nothing. I mean, same stuff as usual, Christmas party with the family.

Non suona del tutto annoiato o scocciato e posso capirlo, ma quella sua voce mi fa capire che preferirebbe ci fossi anch'io. L'altro pezzo che completa il suo equilibrato sistema affettivo.

-...You?- aggiunge, come ricordandosi che degli affetti ce li ho anch'io.

-Same here, I'm with the kids and parents and grand-parents.

-Oh!- commenta, posso vedermelo mentre sorride.

Esito.

-...And Sienna.

-Oh- ripete, in tono gelido, così freddo che rabbrividisco.

Non credo abbia pretese su di me, dopotutto io non ne ho su di lui e per giunta adoro genuinamente Susan, quindi non capisco perché lui debba dimostrare tutto questo disprezzo. E mi irrita.

-What?!

So cosa. Ma voglio che me lo spieghi lui. Credo che stia cominciando un bel litigio proprio la Vigilia di Natale. Stupendo.

-Nothing.

-What that "oh" mean?  

-Means "I fucking hate her". 

Mi mordo il labbro di nuovo. E' un'abitudine che ho preso stando con lui, si capisce perché.

-That was clear. Why? Because she has me?

Sì, ammetto che questa è del tutto gratuita. Cosa, non posso fare lo stronzo anch'io, ogni tanto?

-No, because she's annoying and you're even more annoying. And boring. And it's because of her, she turns you into this.

Ansimo brevemente per il nervoso e rispondo senza lasciargli aggiungere altro.

-Oh, so I'm annoying and boring. Great. Know what, I'll stop annoying you. Good Christmas Eve.

E riattacco.

Sì, ho fatto la scenata da donnetta isterica. E' colpa sua, lui mi riduce così. Per giunta, spengo il cellulare.

Fastidioso io? Noioso? Vedrà. La prossima volta che mi mette le mani addosso, vedremo chi l'avrà vinta.

Cazzo, come si permette?!

Lo odio. Mi chiedo perché sto con lui, cazzo, perché perdo ancora tempo, perché mi faccio del male così.

La cosa più assurda è che so che non lo penso davvero, ma quando siamo così lontani non possiamo fare a meno di stuzzicarci a vicenda, siamo di pessimo umore.

Adesso spero solo che trovi un modo per farsi sentire. 

Perché io il cellulare non lo riaccendo.

 

 

[Vi informo che sto ascoltando tutte le canzoni di Natale possibili ed immaginabili per scrivere questa cosa, ed è il primo di Dicembre, anche se posterò (cioè ho già postato XD) il ventiquattro. Mi sono presa in tempo per Natale LOL no, la verità è che ho cominciato a sentire l'atmosfera tipo un mese prima .___. e ho sentito il bisogno di scrivere la solita RDJude per le festività XD Also, ieri notte (30 Novembre) ho fatto un mega-spam da Tumblr con foto e meme su loro due, quindi ecco, diciamo che mi è venuto facile scriverla oggi xD

Sono di buonumore. Ho intenzione di postare la seconda parte il giorno di Natale (24 giorni per me, domani per voi - oddio che strano scrivere al futuro LOL!)

E poi oggi mi sento di mandarvi tanto amore perché a Natale si è più buoni *annuisce* anche se per me ora è presto. Però ecco, vi amo e avete reso quest'anno più bello e sopportabile, quindi direi che questa fic è il mio regalo per tutte voi, donnine mie, quindi spero vi piaccia! In particolare, la dedico a Shadowolf, la donna con cui scambio messaggi telepatici involontari almeno ogni giorno e con cui ho perso ogni traccia di vita sociale, se mai ne ho avuto una XDDD ti voglio bene, bb. Dobbiamo vederci il più presto possibile <3 

E sulle note di Broken vi lascio e continuo il secondo capitolo u.u]

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Capitolo 2
*** Christmas Day ***


 

Mi sveglio la mattina di Natale salutato dalla pioggia, che bello. Almeno il giorno speciale dell'anno Londra potrebbe cambiare un pò, no? 

Ovviamente, che domande faccio?

Sospiro, stropicciandomi gli occhi. Accendo il cellulare e non trovo chiamate, se non quella del mio agente.

Me l'aspettavo? Sì. Questo mi manda in bestia. 

Richiamo, sentendomi dire che le riprese per Contagion, per quelle poche scene che ho io, cominciano fra tre giorni. Quando teoricamente dovrei rilassarmi un pò. Questo mi manda su di giri, davvero. E' fantastico.

E poi ci sarà la promozione per Hugo Cabret. E poi la post-produzione di Holmes. Al momento, vorrei solo buttarmi sul divano e dormire tutto il giorno, voglio che sia domani. Invece avrò tutta la girandola: amici, parenti stretti e quelli vagamente conosciuti, chiamate, paparazzate, regali, stronzate.

Io adesso vorrei solo una cosa: le sue braccia attorno a me, il suo petto sulla mia schiena, le sue labbra sul mio collo, mentre guardo fuori dalla finestra. E poi una cioccolata insieme.

E fare l'amore, sentendolo chiamare il mio nome, stringendolo a me, dicendogli che lo amo e ricevere un sorriso che vuol dire "anch'io".

Tutto quello che voglio è lui.

 

I just want you for my own,

more than you could ever know.

 

 

Però lui è dall'altra parte del mondo ed io mi devo rassegnare. Mi alzo dal letto e vado in soggiorno, qui comincia la mia routine festiva.

Sienna che mi bacia e mi augura buon Natale, io che devo fingere.

I bambini che mi scaldano un pò abbracciandomi e strillando "Buon Natale papà", a differenza di Finlay che si avvicina e sorride.

-Merry Christmas, Jude.

E' così strano che mi chiami per nome, lo penso ogni volta.

Sorrido lo stesso e li abbraccio tutti. 

C'è anche Sadie, chiaramente. Mi trascina fuori per una sessione straordinaria di visite, ai suoi genitoni e nnnnhhhhhhh non voglio.

-Oh, shush, Jude. Let's go- mi esorta, ridacchiando. -You're such a baby sometimes.

-Learnt from someone, I guess.

Mi è sfuggito. Il fatto è che lui mi dice sempre la stessa cosa e per me quella è la risposta preconfezionata a questo tipo di provocazione. Ma Sadie non è Rob. Anzi, tutto il contrario.

-What? Are you insinuating something?- rimbecca, irritata.

-No, no, was just saying.

Mi guarda tutta stizzita poi scrolla le spalle e mi trascina via.

E così comincia il lungo Natale di Jude Law.

Non faccio il tempo a godermi atmosfera, luci, canti, sorrisi; la mia adorata ex-moglie non me ne dà il tempo. 

 

Make my dreams come true,

All I want for Christmas is you.

 

Quindi il pomeriggio scorre lentamente, fin troppo, fra tutte le relazioni possibili ed immaginabili. Mi fa piacere vedere queste persone, certo alcune eviterei di incontrarle tutti i giorni di Natale, dato che mi fanno sempre le solite domande e battutine. Sempre. A volte mi sembra di essere intrappolato nella vita di un teen-ager.

Torno a casa, ancora qualche ora di allegria con i bambini e, alle otto di sera, mi ritrovo di nuovo solo nella mia poltrona. Sienna è dai suoi e resterà lì fino a domani, i ragazzi sono ovviamente con Sadie. Come sempre, a questo punto sento la solitudine avvolgermi. E' sempre delizioso farsi prendere dai rimorsi per aver sviluppato una vita affettiva disordinata con comparse incostanti. Accendo la tv perché sì, sono così annoiato. Danno i soliti film per famiglie che mi fanno venire l'orticaria. Davvero, la faccia mi si sta arrossando e spellando.

Cazzo. La cosa peggiore è che lui mi sta mancando più di prima. E siccome sono masochista, ripenso all'ultima volta che sono stato a letto con lui. Le sue mani ed il suo fiato sulla mia pelle, il calore del suo corpo e la sensazione di sentirsi suo. E poi il suo sorriso.

Il petto comincia a dolermi, la gola a bloccarsi. No, non mi metterò a piangere, cazzo, sono un uomo!

E gli uomini non piangono. Vero? Neanche se l'unica persona con cui vorresti essere si trova dalla parte opposta del mondo a festeggiare con la donna che ama.

 

Sto per addormentarmi davanti alla tv quando sento il campanello suonare. Lo lascio lì, chiunque sia. Poi mi costringo ad alzarmi e vado ad aprire. Nessuno. Guardo dappertutto, anche in basso, ma non c'è niente. Grugnisco al solito teppista che rompe le palle e torno a sedermi, sperando che il sonno possa tornare, ma il campanello suona di nuovo.

-Who is it?- grido, spazientito, ma non ricevo risposta. Stupidi ragazzini.

La scena si ripete ancora e di nuovo non trovo nessuno, ma c'è un bigliettino scarabocchiato per terra. "Backdoor".

Alzo un sopracciglio, sospettando di chiunque voglia vedermi alla porta secondaria, così vado a controllare.

Scosto la tendina della porta e sbianco, il cuore perde un battito. Attraverso gli occhi appannati, vedo Rob, sorridente, che inclina la testa di lato.

Come...com'è possibile? Si è fatto tutto il viaggio da New York?

Apro la porta di scatto e prima che possa dire qualsiasi cosa, intona una canzone.

-Last Christmas I gave you my heart, but the very next da-

Non lo faccio neanche continuare. Lo so, è poco romantico ed è rude, ma afferrarlo per il colletto e baciarlo d'impeto mentre sta lì, sulla porta, è inevitabile.

E poi è la canzone sbagliata, per quanto ci riguarda.

Lo sento sorridere sulle mie labbra ricambiando il bacio, quindi neanche a lui dispiace poi tanto. E vorrei ben dire, insomma.

Muove le sue labbra sulle mie per entrare, ma mi piace fare il difficile quindi mi concedo tutto il piacere di sentirlo premere ed insistere con la lingua prima di aprire la bocca e lasciarmi andare. 

Mi è mancato tantissimo. Spero non lo capisca. 

Ma il cuore mi batte troppo forte, secondo me lo sente anche da lì. Forse lo sente dal modo in cui la mia mano raggiunge i suoi capelli mentre chiudo la porta allungando l'altra oltre la sua spalla; da come il mio corpo cerchi il suo, in astinenza; da come la mia lingua assapori il suo gusto di tabacco e cioccolato. Ho una vaga idea di cosa abbia mangiato venendo qui.

Ridacchio nella sua bocca a quest'ultimo pensiero, lui si separa da me e mi osserva alzando un sopracciglio. Ma non mi frega, vedo bene nei suoi occhi che prova quello che provo io.

-Chocolate cheesecake, huh?- è la prima cosa che dico e lui mi scocca uno sguardo ironico.

-How d'you know?

Mi stringo nelle spalle.

-Nothing, I just sensed it.

Sorride e mi bacia di nuovo, attirandomi a sé verso la porta, intrappolandosi da solo contro di essa. Percorro il suo viso e lo guardo negli occhi, interrompendo il bacio ma rimanendo ad un soffio dalle sue labbra, sorridendo appena e sentendo il cuore risalirmi in gola e lo stomaco farmi male. Non sento più freddo e sorrido di più. Lui fa lo stesso e lascia piccoli baci sulle mie labbra, premendo le dita sul mio maglione, attorno ai miei fianchi. 

-So you went all this way from New York?- chiedo. Sì, è una domanda stupida, ma voglio sentirmelo dire.

Le sue labbra si assottigliano in un sorriso, i suoi occhi si illuminano. Sono senza fiato.

-Yes.

-Just for me?- insisto, a voce più bassa.

Mi bacia di nuovo.

-"Just" is not the proper word. You're a perfect reason to do it.

Rimango a fissarlo, spiazzato. Non è mai stato così esplicito.

Sbatto le palpebre velocemente e lo vedo sorridere di nuovo.

-I love it when you do that.

-What?

-When you blink like that- risponde, abbracciandomi e baciandomi il collo. -You're like a deer when you do it.

Ridacchio sempre più sorpreso.

-Do deers blink?

Torna a guardarmi, assumendo un'aria finto-scocciata.

-You're such a jerk, Jude. Try and think the metaphorical way.

Ridacchio, baciandolo ancora. E ancora. E di nuovo. Lo trascino verso la poltrona, lui si sdraia prima che possa farlo io e mi guarda, allargando le braccia come un bambino.

Rimango a fissarlo per qualche secondo passando il labbro fra i denti, poi lo raggiungo.

Mi sistemo sopra di lui, poggiando la testa sul suo maglione e passando le braccia sotto le sue, sentendomi alzare ed abbassare dolcemente assieme al suo petto.

Rimaniamo in silenzio per un pò mentre lui prende ad accarezzarmi i capelli, giocandoci con aria assente, passandoci le dita attraverso. Mi rilassa.

-I missed you too much- spiega, parlando sottovoce. -After hearing you yesterday, I just couldn't stay there and not see you.

Che fine ha fatto il Rob che conosco? Generalmente non ammetterebbe mai una cosa così. Ed è riuscito anche a farmi sentire in colpa. Alzo lo sguardo su di lui, col suo che mi accarezza come fanno le sue mani.

-I'm sorry about yesterday, by the way- rispondo.

Scuote la testa leggermente.

-Don't worry. Plus, it forced me to understand I needed to see you.

Non so cosa dire. Ma mi piace. Mi piace tutto questo. 

-I shouldn't have gone that...hysterical.

Ride. Sorrido anch'io.

-Well, it's you we're talking about!

-I'm not hysterical! I'm English!- ribatto, senza trattenere un sorriso.

Coglie l'allusione alla cosiddetta flemma inglese, ghignando.

-That means nothing, speaking of you.

E' vero.

Sbuffo e affondo il viso sul suo collo, baciando la sua pelle più volte, lentamente e lievemente., facendolo rabbrividire appena.

Sentire la sua consistenza sotto di me mi convince che lui è davvero qui con me.

-I love you- sussurra, continuando ad accarezzarmi i capelli.

Mi blocco, rimanendo immobile per molti secondi, prima di alzare la testa ed incontrare il suo sguardo serio.

Non so cosa dire. Non so se sono felice o spaventato.

Ci sono troppe cose fra di noi, famiglie intere, il lavoro, le difficoltà che ci sono già di per sé in una relazione. Per non parlare della distanza.

-Rob...- mormoro, piano.

-Ssshhh, Jude, don't spoil it.

Sa che sto facendo delle paranoie. Mi accarezza la guancia col pollice.

-I don't say such a thing without believing it.

Rimango in silenzio. Sto pensando a troppe cose. 

Perché un conto era se lo amavo solo io, da un certo punto rimaneva abbastanza irreale da non illudersi davvero, ma ora che so per certo che mi ama...mi spaventa. E mi esalta incredibilmente.

-Jude, stop struggling, you annoy me.

L'ha detto apposta, è evidente e ho capito, ma mi lascio distrarre lo stesso, perché siamo due bambini.

-Oh, I annoy you?- lo sfido, sedendomi sul suo bacino e piantando le dita nei suoi fianchi, iniziando a fargli il solletico. 

Inizia subito a ridere, con quel suo ck-ck-ck-ck. 

Sghignazzo continuando a fargli il solletico finché con un colpo di reni non ci fa cadere entrambi giù dal divano, ridendo più forte.

Ahia!

-Ouch! Wanker!- protesto, massaggiandomi il fianco.

Non faccio in tempo ad alzarmi che mi ha già intrappolato con i polsi al tappeto, baciandomi a lungo e lentamente giocando con le mie labbra e con la mia lingua.

Sono felice. Voglio che sia così ogni giorno.

Non credo sarà possibile, ma mi piace crederci finché non lo diventerà.

-Say it again- mormoro sulle sue labbra, ricevendo in cambio un largo e luminoso sorriso, ha capito.

-I love you.

Per ora, penso che questo sia il regalo più bello che potevo ricevere.

 

 

[Abbastanza fluff, per questo Natale? Vi ho fatte sorridere? Spero di sì!! Sto ancora scrivendo dal passato, dal 1 Novembre XDDD Il fatto è che è saltata la connessione del collegio, quindi l'unico modo per passare il tempo - a parte studiare EEEEEHHHMMMM - era scrivere XD altrimenti starei ruolando. Socia, ora sai perché la mattina del 1 Novembre non c'ero LOLOLOL MA IO LI AMO TROPPO. Sì, anche quando li scrivo io :D Non è molto modesto, ma alla fine sono loro ad essere adorabili, io immagino solo situazioni.

Venendo alla fic, non segue del tutto il roleplay, ma il punto di vista di Jude e certe caratteristiche di loro due le ho prese dai nostri meccanismi emotivi del gioco di ruolo, indubbiamente xD MA QUANTO CARINI SONO?

eeeeeeh lo sclero. E' che sto anche ascoltando Snakes e...cioè, quella canzone. Troppi ricordi. Mi ricorda tutto il quinto anno di liceo, probabilmente l'anno più bello della mia vita, anche se eravamo sotto esami e in quel periodo ascoltavo questa canzone anche dieci volte al giorno. IOUDHGIHTIURHGTUR MANU NESSUNO VUOLE SENTIRE I TUOI RANTS NOSTALGICI >_________________< 

*okay* <<< Socia, tu comprendi XDDD

Ma sto sclerando di brutto. Lineaaaaaa tornaaaaaaaaa °A° così magari studio u.u (fatevi spiegare da lei il nostro nuovo metodo di studio XD)

Oh, Every Breath I Take. Credo che a Natale mi guarderò un paio di puntate natalizie (se lorsignori I Miei Genitori me lo permetteranno -.-) (è già tanto se riuscirò a postare questa roba, effettivamente ._.)

Ah, e poi vi sarete chieste "chi cazzo è Finlay?" XD Finlay (che devo ancora capire come si pronuncia...come i nostri disgraziatissimi pseudo-figli dei sum41? °AAAAA°) è il figliastro ventenne di Jude. E' del '90 ed è figlio di Sadie :D e io ho scoperto dell'esistenza del mio coetaneo tipo due mesi fa *ondeggia* però non ho ancora trovato foto ò.ò se è carino mi sembra più abbordabile di Indio, che sarebbe tecnicamente 4 anni più piccolo di me ç_ç ma tanto chi vuoi che esca con me *forever alone*...

Oh, e Sophia è la bimba nata nel 2008 da una breve relazione con tale modella chiamata Samantha, non ricordo il cognome .____.

Vabbè, salvo e chiudo.

 

EDIT DEL 25 DICEMBRE: Che poi sarebbe il 24 xD per un errore ieri pensavo fosse il 24 e invece era il 23, quindi è tutto sfasato .____. spero non abbia troppa importanza xD la mia idea era narrare i fatti mentre teoricamente succedevano .-. ho appena letto la storia di barbydowney dove Robert viene a Londra a sorpresa - come qui - ma mi devo complimentare perché questa versione non è nemmeno lontanamente così romantica *______________* spero vi sia piaciuta comunque!

BUON NATALE RAGAZZE!!! VI ADORO!!!!! *________________________________* <3 ma un ringraziamento più lungo e dettagliato ve lo farò in uno dei prossimi capitoli di Role Playing, voglio postare il 30 o il 31 :) buone feste!]

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