Brothers ~ Sai & Shin Collection

di Dragon gio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** For You ***
Capitolo 2: *** I'm Only Human ***
Capitolo 3: *** Nakama ***
Capitolo 4: *** Per chi? ***



Capitolo 1
*** For You ***


For You
Brothers   ~  Sai & Shin Collection
For You 


Come tutti gli anni era giunta anche a Konoha l’ormai onnipresente festività invernale da tutti conosciuta con il nome di “Natale”. Come di consueto le strade si riempivano di persone, festoni, luci, gioia. Tanta era la confusione ma anche la trepidazione con cui tutti attendevano l’arrivo della lieta festa volta a scaldare i cuori. Ovviamente non tutti potevano festeggiarla come si conveniva, chi per differenti credo religiosi, chi invece perché una vera famiglia non l’aveva mai avuta. E questo era il caso specifico del bambino di dieci anni che scrutava curioso la vetrina di un negozio. Le manine bianche poggiate appena sulla superficie trasparente, gli occhioni nerissimi puntati con fanciullesco interesse su quella meravigliosa scatola di matite colorate. Era un prezioso set da 32 colori, nulla a che vedere con i carboncini e le matite scure che usava lui di solito per disegnare.
Erano davvero bellissimi esposti lì in quella stupenda scatola di legno lasciata aperta per poterne scorgere l’antro misterioso. La felicità del bimbo scemò in uno sbuffo di freddo quando frugando nelle tasche si rese conto di non avere soldi. Quel poco che aveva guadagnato con le recenti missioni li aveva già spesi per comperare dell’inchiostro adeguato al suo tipo di chakra. Gli serviva per le missioni e quindi era un acquisto assolutamente indispensabile.
Il piccolo sognatore trasalì quando vide una figura riflettersi nel vetro – Ehi Sai, tutto bene? – domandò il ragazzino poco più grande dai capelli argento.
Sai fece un timido cenno affermativo con il viso – Certo, fratello! - e si allontanò lesto da quel negozio tentatore. Non poteva permettersi quel set di matite colorate, perché dunque restare lì a sospirare?
Shin, questo il nome del più grande, si soffermò prima sullo sguardo del compagno più piccolo e poi su quella vetrina. L’equazione fu semplice così come il risultato che ne conseguì nella sua mente. Lo raggiunse correndo, affondando i piedi nella neve morbida appena caduta – Stavi guardando quella scatola di colori? – si affrettò a domandare curioso. Sai sussultò colto nel vivo delle sue emozioni e con un certo imbarazzo rispose – Sì… -
Un sorriso sornione si dipinse sul viso di Shin che prese a scompigliargli affettuoso la chioma corvina – Perché non scrivi una lettera a Babbo Natale? Sono certo che ti porterà proprio quel dono in regalo! – la faccia semi seria e imbronciata che ne conseguì stupì il ragazzino.
- Fratello, guarda che non sono un moccioso! Lo so che Babbo Natale non esiste… -
- E tu come puoi affermarlo con tanta sicurezza? Chi è secondo te che porta i regali a tutti i bambini la notte di Natale? –
- Ovviamente i genitori! Comperano i regali prima e poi li nascondono sotto l’albero la vigilia, così al mattino i bambini credono che sia stato Babbo Natale a lasciarli lì… un trucchetto banale ma efficace! -
- Aha, non posso credere che tu sia già così cinico alla tua età! –
- Non sono cinico, dico solo la verità! –
- Bè, non fa male di tanto in tanto credere in qualcosa di fantasioso come Babbo Natale! – replicò decisamente indispettito Shin.
- Non temere fratellone, non ho bisogno di credere in queste sciocchezze! –
- Sul serio? E perché mai? – Sai attese qualche istante prima di rispondere. Afferrò con noncuranza la mano del fratello prima di sussurrare – Perché io ho te… non mi serve altro… - Shin sgranò gli occhi sorpreso dinanzi quel gesto. Sapeva che non avrebbe dovuto provare quel sentimento così forte e incondizionato per quel bimbo che considerava come un fratellino; il dogma della Radice gli imponeva di non “provare alcuna emozione” ma lui non era mai stato il tipo da sottostare alle regole. Gli sorrise felice lasciando che le guance si imporporassero di un rosso vivace.
- Ti ringrazio… - e strinse con più fermezza la mano del fratellino, perché per Shin quel piccoletto che se ne stava sempre in un angolo a disegnare tutto solo era davvero parte della sua famiglia ormai. Quanta importanza potevano avere i legami di sangue quando trovavi qualcuno con cui condividere le gioie e i dolori della vita?
Rientrarono così silenziosi nel loro dormitorio, stretti mano nella mano e un tiepido sorriso a deformare le labbra.

* * *

Infine la fatidica notte di Natale giunse, c’era un silenzio irreale a Konoha rotto solo dal sibilare del vento. Il paesaggio bianco, tutto ricoperto da un manto di soffice neve e il cielo tinto di rosa con sprazzi di nuvole.
C’era quiete ovunque, anche nel dormitorio dei membri della Radice, tutti quanti erano già nei loro letti e dormivano sereni. Tutti tranne uno. Nascosto dal lenzuolo e come unica compagna la fioca luce di una candela, Sai disegnava disteso sul materasso. Anche se aveva sonno ci teneva a riportare sul suo libro illustrato le gesta delle ultime missioni svolte da lui e suo fratello. Non vedeva l’ora di concludere quel libro, ci teneva tantissimo a mostrare un certo disegno a suo fratello. Ma come gli aveva già confidato poco tempo fa ci sarebbe voluto ancora un po’.
Finì con cura di disegnare la pagina e soddisfatto richiuse l’albo per poi nasconderlo nel solito cassetto lontano da occhi indiscreti, soprattutto di quel curioso di Shin! Si stiracchiò, era davvero stanco, ma prima di coricarsi e dormire doveva andare assolutamente in bagno. Gli effetti di tutto quel latte che aveva bevuto prima si stavano facendo sentire. Sgusciò silenzioso dalla camerata e si diresse verso i bagni, sulla strada di ritorno si soffermò lungo il corridoio deserto. Qualcosa lo aveva colpito, una delle finestre che prima era chiusa ora era misteriosamente aperta e cigolava sinistra mossa dal vento.

Deglutì a vuoto, che si trattasse di un intruso? Senza perdere il suo sangue freddo si avvicinò alla suddetta finestra. Guardò fuori ma non vide l’ombra di impronte sospette, che la neve che fioccava abbondante le avesse già cancellate? Impossibile, erano passati appena due o tre minuti. Con cautela controllò anche gli altri corridoi, ma niente, non vi erano tracce o segni di una possibile intrusione. Fece allora spallucce, forse si era allarmato per nulla. Forse era stato davvero il vento a far spalancare quella finestra, anche se gli era un po’ difficile crederlo.
Ma la stanchezza e il freddo pungente lo fecero desistere da qualunque teoria, ritornò lesto nella camerata e si infilò subito sotto le coperte. Il piacevole calduccio di prima lo avvolse nuovamente riscaldando le membra infreddolite dalla sua passeggiata notturna fuori programma. Prima di spegnere la candela rivolse uno sguardo a Shin che per tutto il tempo se ne era stato nel suo giaciglio a dormire profondamente nella stessa posizione scomposta. Sorrise divertito, aveva una tale faccia da scemo quando dormiva, prima o poi lo avrebbe ritratto in un disegno ne era certo.

Chiuse gli occhi e finalmente si assopì. Non era solito ricordarsi dei sogni che faceva, ma quella notte ne fece uno talmente strano che non poté scordarselo; un uomo dalla stazza abbondante che veniva verso di lui, vestito di rosso dalla testa ai piedi, una folta barba bianca e una risata davvero bizzarra. Da un ampio sacco estrasse quello che pareva un pacchetto regalo e glielo porse sorridendo. A Sai rimase impresso il colore della carta, così bianca da ferirgli gli occhi. E proprio quando stava per domandargli chi fosse il trillo della sveglia lo fece destare di soprassalto. Si mise seduto passandosi una mano nei capelli scompigliati – Che razza di sogno… - muovendosi urtò qualcosa – Eh? – sul cuscino c’era un pacchetto regalo avvolto in una delicata carta bianca. Sai strabuzzò gli occhi sorpreso e si guardò attorno stranito. In quella stanza c’erano solo lui, Shin e un paio di altri coetanei. Erano già tutti svegli tranne Shin, come sempre.
- Ragazzi scusate, lo avete lasciato voi questo pacchetto? – tutti i ragazzini dissero di no, che fosse stato Shin? Il suddetto ancora si rigirava fra le coperte mugugnando frasi senza senso. Si ricordò che la notte precedente aveva visto quella finestra aperta, forse…
Attese che gli altri uscirono e poi scartò piano quel misterioso regalo. Quando le sue dita sfiorarono quella preziosa custodia di legno gli si illuminarono gli occhi. Era il bellissimo set di 32 matite colorate che aveva visto in quella vetrina solo due giorni prima! Felice come solo un bimbo della sua età poteva esserlo, strinse a sé quella scatola sorridendo emozionato. Fu solo allora che la voce assonnata di Shin gli giunse alle orecchie – Nah, Sai… che ore sono? Uh? – stropicciandosi un occhio era sceso dal letto e si era avvicinato a quello del compagno – Ehi, hai ricevuto un regalo! – esclamò sorpreso lui. Sai lo osservò e poi replicò – Grazie fratellone… -
- Eh? E per cosa scusa? Non sono mica stato io a farti quel regalo! –
- Dai smettila, lo so che sei stato tu! -   
- E come avrei potuto scusa? In questi ultimi due giorni siamo sempre stati assieme, dimmi tu dove lo trovavo il tempo per farti il regalo, tenerlo nascosto e farlo apparire magicamente sul tuo cuscino stamattina! –
- Non so come tu abbia fatto, ma lo hai fatto! –
- Aha, ma che testa dura che sei! Non sono stato io! Di sicuro Babbo Natale sapeva che desideravi tanto quei colori e così stanotte te li ha portati! – affermò con sicurezza Shin. Ma Sai non ci cascava, era sempre stato un pessimo attore suo fratello. Ora tutto gli tornava; la finestra aperta, le impronte sulla neve cancellate. Perfino tutto quel latte che gli aveva fatto bere prima di andare a dormire erano solo una scusa per tenerlo lontano il tempo occorrente per andare a prendere il regalo nascosto chissà dove.
- Ehi, fratellone… -
- Cosa? –
- Buon Natale… - quel sorriso sincero stampato su quel visino pallido era di sicuro il dono più bello per Shin. Era valsa la pena faticare un po’ per fargli quel regalo e anche se non si prendeva il merito, era felice lo stesso. Anche negli anni avvenire continuò a mostrarsi sorpreso e ignaro ogni volta che la mattina di Natale Sai si trovava un regalo sul cuscino. Continuando a fargli credere che Babbo Natale non si scordava mai dei bambini orfani come loro. E Sai, che al contrario di lui era più bravo a mentire, pur di farlo felice per un po’ fece finta di credere davvero nella favola di Babbo Natale. Anche se quando scartava il regalo ringraziava sempre il suo fratellone e non il buffo signore vestito di rosso che piombava “misteriosamente” nei suoi sogni proprio la vigilia di Natale. Ma per il suo amato fratello avrebbe fatto questo ed altro.


Buon natale fratellino…


END
29/11/10



* * *


Buona sera a tutti cari lettori!! E' con piacere che inauguro la prima di tre fiction Natalizie dedicate alla serie Naruto!! Oltre a ciò questa è anche la prima fiction di una nuovissima raccolta dedicata a Sai e a suo fratello Shin!! Non ho potuto resistere, alla luce degli ultimi capitoli (e non scendo nei dettagli per non fare spoiler! XD) non potevo starmene ferma e buona senza scrivere qualcosa dedicato a questi due ragazzi!!!! ç O ç
Mi è tornata l'ispirazione per scrivere qualcosina su Shin e Sai e in questa raccolta a differenza della precedente  Memories sarà caratterizzata da generi più svariati, forse ma dico forse sperimenterò anche qualche AU con loro due! * *
Umh, non c'è molto altro da dire, domani è la vigilia di Natale e finalmente poi sarà Natale! Quest'anno non ho percepito molto lo spirito Natalizio, però l'ho sentito con piacere mentre scrivevo queste fiction, è stato davvero bello! Stare senza pc per quasi un mese (a causa di un guasto... =_=) mi ha dato modo di rilassarmi e concentrarmi sulle fiction (grazie al pc di mia madre che sarà troppo vecchio per una connessione internet ma va benissimo per scrivere con Word! XD) e la lettura di manga in arretrato, della serie "non tutti i mali vengono per nuocere", almeno ho sfruttato bene il tempo libero! ^ ^
Non ho molto altro da dire per ora, risponderò con maggiore cura alle recenti bellissime recensioni nella prossima fiction che pubblicherò, intanto colgo l'occasione per ringraziarvi tanto tanto!!!! Mi raccomando tenete d'occhio il mio account, vi attendono tante nuove fiction!!

Un grosso bacione a tutti!!!

See you soon fan writer...

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Capitolo 2
*** I'm Only Human ***


I'm only human
Brothers  ~  Sai & Shin Collection
I'm Only Human 


Fino ad oggi Sai era riuscito a controllare magnificamente le emozioni, pochi rari momenti lo avevano visto vacillare sul serio. C’è chi diceva di lui che non aveva sentimenti, che non provasse nulla, ma quel qualcuno non sapeva su cosa dovesse far leva per farlo sentire smarrito, spaventato, furioso.
Perché così come tutti gli esseri umani avevano una debolezza anche Sai non era da meno, solo che la sua riguardava una persona: suo fratello.
Shin, così lo chiamava, il ragazzo che più di ogni altro all’interno della Radice lo aveva fatto sentire vivo, parte di una famiglia e non solo di un plotone di assassini.
La persona per la quale Sai aveva cominciato a disegnare un libro illustrato, solo per lui, per suo fratello, l’unico essere umano per la quale avesse davvero provato affetto.
Il suo punto debole che però tale non poteva essere considerato visto che il suddetto era morto da tempo. Ma quando ti ritrovavi invischiato in una guerra mondiale dove a tirar le file c’erano personaggi come Kabuto dovevi aspettarti di tutto, anche il ritorno dall’aldilà di una persona amata. E Shin era fra queste persone, riportato a “nuova vita” come un cadavere fantoccio manovrato da terzi, ma con gli stessi sentimenti umani che lo contraddistinguevano e che Sai aveva amato profondamente.
La fiducia di Sai non era mai venuta meno, ma dinanzi suo fratello o quello che ne rimaneva, il suo cuore si sentì stritolato in una morsa fredda. Un dolore implacabile e improvviso che lo aveva scosso fin dentro le ossa.
E quel che faceva più male era sentir suo fratello in quelle condizioni preoccuparsi per lui, ancora una volta pensava solo a proteggere lui.

Sai, scappa fratellino! Hai visto cosa hanno fatto al mio corpo… non puoi vincere!

Lo shock e lo stupore erano così vivi in Sai che per un istante pareva non riuscisse più a respirare. Vane le speranze di reagire lucidamente a quel caos che regnava nel suo animo, le parole sfuggivano senza controllo dalle sue labbra. Suppliche silenziose ma impossibili da realizzarsi.

Fratello, ti prego torna in te!

Nell’infuriare della battaglia il burattinaio di Shin fece la sua mossa, perché non bastava essere un fantoccio ma pure una marionetta i cui fili venivano mossi dal maestro della sabbia rossa Sasori, anche esso a sua volta mero cadavere rinato.
Shin sapeva cosa stava per accadere, perché anche se il suo corpo non provava più dolore non voleva dire che il suo cuore non stesse soffrendo e gridando.

Scappate… via…

Poche flebili parole rivolte a coloro che dovevano essere i suoi “nemici”, agli shinobi della squadra d’assalto, al suo fratellino che ora lo osservava con occhi paralizzati dall’angoscia.
Inevitabile come era stato predetto dal membro del clan Hyuga, l’argilla nello stomaco di Shin venne fatta saltare in aria e con lui il corpo dello stesso. Se non fosse stato per il tempestivo intervento di Kankuro forse sarebbero periti tutti nell’esplosione.

Fratello!

Troppo tardi era giunto il grido di Sai, ormai del corpo di Shin non vi era altro che polvere. Dopo la deflagrazione rimaneva solo un fischio assordante nelle orecchie e confusione attorno a lui. La sacca di Sai si era aperta e il contenuto era sparso ovunque, a pochi centimetri dalle mani del ragazzo il prezioso libro illustrato.
Non fece in tempo a riprendersi che le parole del suo nemico scuoterono e agitarono sentimenti che Sai pensava di aver dimenticato.
E Deidara non ne aveva abbastanza, il suo velenoso discorso proseguì ancora andando a toccare nervi scoperti che Sai nemmeno pensava di possedere.

Sei venuto fin qui pur sapendo di essere solo un debole… che non è nemmeno in grado di rimpiazzare Sasuke!? Fintanto che la nostra anima è legata a questo mondo noi continueremo a rigenerarci all’infinito! Così posso usarlo come bomba un'altra volta!

Al sentir definire il fratello una “bomba” qualcosa di indefinito si spezzò nel suo cuore. E un emozione simile alla rabbia prese forma dentro lui.
A lenire quelle parole fredde intervenne nuovamente Shin, ancora una volta i suoi pensieri erano rivolti a Sai.

Io non voglio ferirti… ora che sono morto… non devo più sottostare alle regole della Radice.

Era ferma e calma la sua voce, preoccupata e piena di dolcezza, proprio come Sai la ricordava. Le persone attorno a lui continuavano a parlare, anche Sasori che affermò di aver sentito “certe voci” sui metodi di insegnamento della Radice. Ma Sai non reagiva, davanti a lui vedeva solo quel libro illustrato e un silenzio assordante gli sigillava le labbra. Una quiete che preannunciava una tempesta. A far innescare questo turbine di emozioni bastava poco, davvero pochissimo. Avevano trattato suo fratello come un oggetto, lo avevano schernito come shinobi ed avevano parlato fin troppo del suo passato alla Radice.

Ora basta.

Cosa stai cercando di disegnare? Pensi di essere un artista? L’arte è qualcosa che esplode! Te ne darò un chiaro esempio!

Sai non ebbe più esitazioni, la goccia che aveva fatto traboccare il vaso era già scivolata via. E il vaso si era frantumato in mille pezzi assieme al suo animo ferito.

Devi solo provarci!

Una furia cieca guizzava nelle iridi color carbone di Sai, un sentimento vivo e pungente che mai nessuno gli aveva scorto in volto si era materializzato in tutta la sua cruda realtà.
Le mani corsero veloci sul rotolo tingendolo di nero inchiostro con la sua tecnica speciale. E mentre lui dava finalmente sfogo alla sua rabbia l’attenzione di Shin fu attirata su quel libro lì ai suoi piedi. Lo riconobbe, era proprio quel libro illustrato, lo stesso su cui Sai disegnava tutti i giorni con tanto impegno.
In quella pagina vi erano rappresentati loro due che si tenevano per mano, i visi dipinti in un espressione felice.
La sua mente seppur manovrata era rimasta lucida e i suoi ricordi, l’unica cosa preziosa rimastogli, vagarono veloci in lui.
Rivide se stesso e Sai bambini, quando ancora il piccolo artista gli sorrideva spensierato.

Fratellino, sto facendo un disegno per te… non l’ ho ancora finito quindi devi aspettare un altro po’!

Vedendo quel disegno il petto di Shin si scaldò, se ci fosse stato ancora un cuore pulsante lì dentro avrebbe preso a battere fortissimo.
La forza travolgente della tecnica di Sai permise ai suoi compagni di imprigionare i due pericolosi avversari, Sasori il marionettista ormai divenuto burattino nella mani di Kabuto e Deidara, l’artista folle che nonostante tutto si sentiva ancora libero ed invincibile.
Ora non c’erano più ostacoli fra loro e i due ragazzi si guardavano finalmente dritti negli occhi. Sai fissò con forza e risolutezza quelli spenti del fratello, ma perché ora c’era un espressione così serena sul suo viso?
Si fece più vicino, era arrivato il momento lo sapeva. Il momento di porre la parola fine al calvario di Shin.

Sapevo… che all’interno della Radice ci sarebbe stata la possibilità di dover combattere contro di te… e va bene, concludiamo la battaglia che non abbiamo mai cominciat…

Era sicuro ora Sai, sapeva cosa doveva fare e come agire. Non aveva dubbi né paure, ma Shin era così imprevedibile e ancora una volta lo protesse con lo sue parole.

No… non ce ne è alcun bisogno!

Quel sorriso gentile, lo stesso di allora, così carico di affetto solo per lui, per il suo amato fratellino.
Sai si sentì strano, quasi ferito da quel sorriso abbagliante, la luce e il calore che gli trasmise gli sembrò così forte che gli occhi bruciarono.

Ora che finalmente ho visto il disegno che avevi fatto per me… la mia anima non è più legata a questo mondo…

Mentre pronunciava le sue ultime parole il corpo di Shin cominciò a sgretolarsi come se fosse fatto di terra secca. Ma quel sorriso non svanì dal suo volto e negli occhi di Sai si riversano lacrime troppo a lungo trattenute in quegli anni. Mentre sgorgavano timidamente gli giunse alle orecchie come un eco lontano un'unica parola carica di amore.

Grazie…

Sai rimase immobile, non distolse lo sguardo ma osservò lo svanire delle spoglie del fratello. Si sentiva gli occhi umidi, era una strana spiacevole sensazione. Quel dolore che avvertiva pulsare nel suo cuore era terribile tuttavia in qualche modo liberatorio. Come lo scorrere di quelle lacrime tiepide, man mano che uscivano si sentiva più sollevato.
Ma l’amarezza quella non poteva liberarsene, non ancora almeno. Quell’orrida tecnica che riportava dall’aldilà un morto aveva dunque un punto debole come non mancò di osservare Kankuro; i sentimenti delle persone non si potevano comandare o prevedere ed era per questo che quando sentivano che la loro anima non aveva più motivo di rimanere legata a questo mondo abbandonavano quel corpo fittizio creato a loro immagine e somiglianza.

Tutto ciò che rimanevano a Sai erano i ricordi e quel libro illustrato. Lo stesso che ora stringeva e guardava con un espressione triste.
Fino ad oggi Sai aveva saputo tenere sotto controllo le sue emozioni, chi lo conosceva poteva dire di non averlo mai visto crollare sotto il peso dei sentimenti. Forse quel qualcuno non lo conosceva bene.

Perché anche Sai era solo un essere umano…


END
07-12-10



* * *

Buona sera  a tutti voi!! Anche se con ritardo mi decido finalmente ad aggiornare questa raccolta!! U_U Chiedo scusa ma ho avuto la testa altrove, ma ora rieccomi di nuovo qui!!!! * *
Allora, come avrete notato anche questa fiction è stata scritta tempo fa, precisamente nel periodo in cui rimasi senza pc! XD Devo ringraziare il vecchio, ma perfettamente funzionante, computer di mia madre dotato di Word 2003 che mi ha permesso di dar sfogo alla mia vena ispiratrice che mi coglie sempre quando rimango senza il pc o internet! XDD
Come inserito anche nell'avviso questa one shot è un mega spoilerone per chi non legge le scan, spero dunque di non avervi rovinato nulla! *_*'  I capitoli in questione sono diventati famosi per noi fan di Sai in quanto abbiamo avuto prova tangibile di quello che sostenevamo da una vita, ovvero che Sai NON E' PRIVO DI EMOZIONI!! E scusate se l'ho "urlato" ma questa soddisfazione personale me la dovevo prendere! U_U
In soli due capitoli lo abbiamo visto vittima delle più comuni convulsioni umane come paura, sgomento, rabbia, tristezza, in un crescendo di intensità fino alla naturale conclusione degli eventi ed a quelle lacrime sgorgate dai suoi occhi.... ç/////ç
Inizialmente questa shot doveva essere una cosa a "se stante" ma poi quando ho deciso di inaugurare questa nuova raccolta ho convenuto che fosse più saggio inserirla qui visto che tratta il tema Sai/Shin! E se ve lo state chiedendo sì, sono stati proprio questo i cap scatenanti che mi hanno indotta e invogliata a scrivere nuovamente sui due fratelli della Radice! ^ ^
Le frasi di Sai e Shin in corsivo sono tratte paro paro dal manga, ringrazio il sito Narutogot per le traduzioni! :3
Che altro dire, questa fiction è più che altro un racconto delle sensazioni di Sai visto dal mio personale punto di vista, in realtà non ho fatto altro che raccontarvi ciò che accade nel manga, passo dopo passo, inserendoci anche le mie emozioni! Spero di essere riuscita a trasmettervi qualcosa, non solo un mero racconto di un paio di capitoli!
Fra l'altro il titolo è ispirato ad un verso di una canzone che io personalmente reputo PERFETTA da ascoltare leggendo i suddetti capitoli (se non erro sono i 516-517-518): Flower for a Ghost dei Thriving Ivory, se non la conoscete correte sul tubo ad ascoltarla! * *

Ed ora passiamo ai ringraziamenti!! ^ O ^ Come sempre il primo pensiero va alla dolcissima Miwako_chan che sta commentando tutte le mie folli fiction arricchendole di consigli e commenti utili!!!! Grazie GRAZIE di cuore Miwako, le tue recensioni sono preziose e valgono più di mille commenti futili che ricevono tante altre fiction (meglio poche ma buone recensioni, lo dico sempre...)! <3
E poi tante grazie anche a ryuga hideki production per aver commentao la mia SaiNaru Collection, un bacio immenso va anche a te!!!! ^/////^

Bon, anche per oggi è tutto gente, ci si rivede alla prossima fiction!!! Tenete sempre d'occhio anche la SaiNaru Collection, verrà aggiornata anche quella, magari proprio nel giorno più romantico dell'anno, chissà... ♥ ♥


 

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Capitolo 3
*** Nakama ***


Nakama
Brothers  ~  Sai & Shin Collection
Nakama  


Se ne stava silente seduto su quel ramo, osservando il resto del mondo da lassù. Quel mondo lucente a cui lui non avrebbe mai potuto prendervi parte. I bambini dell’accademia si trovavano in cortile intenti a seguire una lezione di pratica all’aperto, forse una serie di combattimenti “sparring shinobi” un allenamento che facevano spesso anche loro della Radice. Il sensei stava spiegando agli alunni come dovevano comportarsi, quale era l’etichetta da seguire durante tale antica tradizione. La solitaria ombra guardava lo svolgersi degli eventi con un espressione assorta, i piccoli occhi scuri fissi sui due mocciosi che stavano per battersi. Il ragazzino biondo era un vero casinista, l’altro invece gli assomigliava, freddo e calcolato nei movimenti e nelle parole, di certo avrebbe vinto lui.

Non appena quel sensei dalla buffa cicatrice diede il via il tipo chiassoso si ritrovò spalmato a terra in totale balia del suo avversario, era troppo distante ma quasi poteva percepirne lo sguardo penetrante e gelido.
Come si aspettava aveva vinto il ragazzino silenzioso, mentre l’altro seguitava ostinatamente a fare baccano, e poi cosa erano quegli insulti assurdi?

Sei un viscido pezzo di cacca secca, ecco cosa sei!

Udendo quella frase non si trattenne dal sorridere divertito, quel biondino doveva essere proprio uno scemo. Proprio mentre rideva di quel moccioso, qualcuno lo sorprese alle spalle.
- Ecco dove ti eri cacciato! –
- Aha… Shin… - sussultò il ragazzino girandosi di scatto verso il suo nuovo interlocutore. I capelli color argento di Shin svolazzarono leggeri trascinati dal quel lieve soffio di vento e quando si scontrò con quelle gemme onice indagatrici interruppe bruscamente il contatto visivo – Perché sei qui? – azzardò la domanda vagando altrove con lo sguardo.
- Veramente questo dovrei essere io a chiedertelo! – voce di rimprovero, non voleva farlo arrabbiare, non gli piaceva. Ma Shin lo precedette intuendo il motivo per cui quel “piccoletto” si era rifugiato in quel luogo – Ti diverte proprio tanto osservare i bambini dell’accademia, vero Sai? –
Colto in flagrante, questo esprimeva pienamente quel visino pallido mentre gonfiava le guance tinte di rosa ed esclamava – Ma no, cosa dici… avevo solo voglia di fare due passi! – ma Shin lo conosceva troppo bene e lui sapeva cosa rendeva Sai felice.
- Sei davvero un pessimo bugiardo! Se vuoi diventare una spia abile come i senpai devi impegnarti di più caro il mio fratellino! –
Indispettito perché Shin gli aveva letto di nuovo in faccia tutte le sue emozioni si ritirò in un dignitoso silenzio, tralasciando il vociare di quei bimbetti poco distanti da loro. I due mocciosi di prima si stavano per pestare e forse lo avrebbero fatto se non fosse stato per l’intervento del sensei. Chissà cosa avevano tanto da gridare gli altri contro quel tipetto tutto pepe che ora fuggiva a gambe levate dal campetto. Shin si accorse della strana malinconia che avvolgeva il piccolo Sai, anche se si ostinava testardamente ad affermare il contrario, sapeva che anche lui avrebbe voluto ridere e scherzare come quei ragazzini, poter fare un allenamento sparring shinobi senza dover fare realmente male al suo avversario, poter usare il disegno come un gioco e non come un arma.

- Dai Sai, rientriamo! Se no il vecchio si incavola a morte! – buttò letteralmente le braccia attorno al collo di Sai, stringendolo forte a sé. La guancia gli aderiva alla sua, facendo una leggera pressione poté quasi percepire Sai arrossire.
- Se per vecchio intendi Danzo-sama… -
- E chi altri se no?! – trillò con quella vocetta irriverente al massimo – Sai, anche se facciamo parte della Radice non significa che non possiamo divertirci come loro! – rimase perfino sorpreso da quell’espressione così persa ed ingenua che gli rivolse Sai. Sì, lui era davvero diverso da tutti gli altri allievi della Radice.
- Però… noi un giorno dovremmo affrontarci in un duello all’ultimo sangue… loro no… - sussurrò piano lui in una calcolata e sterile risposta. Quella era una realtà dal quale entrambi tentavano ancora disperatamente di fuggire. Sai poté osservare il viso di Shin farsi più dolce mentre gli porgeva una mano – E’ vero, ma fino a quel giorno noi siamo compagni! – con naturalezza afferrò le dita di Sai ricreando il “simbolo dell’armonia”, lo stesso che stavano imparando gli allievi dell’accademia.
- Compagni… - si sentì abbracciare letteralmente da quel sorriso così disinteressato e puro. Faceva quasi male agli occhi perché era tanto luminoso e Sai doveva ogni volta abbassare lo sguardo.
Ulteriori parole furono futili dopo quel semplice gesto, Sai si lasciò portare via dal fratellone sempre tenendo le dita strette fra le sue. E fu così che li vide allontanarsi il ragazzino biondo che stava passando proprio sotto quell’albero, domandandosi fra l’altro chi fossero quelle due ombre.

Prima che i due shinobi potessero incontrarsi sarebbero trascorsi ancora parecchi anni, ma fino ad allora Sai avrebbe potuto contare sempre sull’affetto incondizionato del suo compagno Shin.


END
15-05-2011

* * *

Hola gente, è un pò che non mi faccio viva qui su EFP!!! XD Di recente ho poco tempo e scarsa fantasia per scrivere qualsiasi cosa, ma oggi mi sono sentita particolarmente ispirata dalla lettura del cap 538 di Naruto!! Non che Sai compaia in tale capitolo, ma vedere Naruto e Sasuke piccini non so, mi ha fatto subito immaginare la scena del nostro artista che li spia quatto quatto da un ramo! XDD E poi con l'arrivo di Shin tutto diventa ovviamente "puccioseria portami via", ma che volete farci, oggi sono romantica così! XD Giusto giusto una breve shot scritta tanto per passare la domenica e per rilassarmi (dopo l'estenuante settimana di lavoro-disegno-malanni vari ne avevo bisogno), spero di aver fatto cosa gradita! ^ ^

Aha, il titolo Nakama significa appunto compagno, amico! ^ ^

Rispondendo a scarlett666: sono assolutamente d'accordo con te sul capitolo riguardante l'incontro Sai/Shin, Kishimoto è davvero sadico quando vuole ma almeno ci ha mostrato il volto più umano dell'artista!! ç . ç Ed io sapevo, SAPEVO che anche Sai era capace di piangere, di arrabbiarsi e perdere il controllo, e come sospettavo lui è la classica persona che è meglio non far incavolare se no sono grossi guai per chi lo ha provocato! XDDD
Ho capito inoltre che Sai è una persona decisamente sensibile e che quando soffre per qualcosa lo fa al 100% purtroppo....
Concludo dicendo che Orochimbuto è il TOP, ti stimo immensamenteeeee! XDDDDDDDD

Ok, per ora è tutto, non so quando porterò un nuovo aggiornamento a questa raccolta, forse è più facile che vedrete qualcosa di nuovo nella raccolta SaiNaru, forse neh, non contateci troppo! XDDD

Un grosso bacione a tutti voi, e grazie per leggere sempre le mie schifezzuole, ma soprattutto per commentarle! XDDDD

See you soon fan writer...

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Capitolo 4
*** Per chi? ***


Per chi?
Brothers  ~  Sai & Shin Collection
Per chi? 


Era notte fonda e nella piccola casetta di legno regnava il silenzio più totale. I due giovani occupanti dormivano sereni, o almeno, uno di essi; il più grande, Shin, invece stava avendo un'altra delle sue crisi. Ultimamente non stava per niente bene, all’improvviso il respiro gli veniva meno e lui tossiva sangue. Tanto sangue. Doveva andare dal medico il prima possibile, ma senza far sapere nulla a Danzou o al suo fratellino.
 
I colpi di tosse erano troppo violenti, di questo passo avrebbe svegliato anche Sai, così Shin corse in bagno chiudendosi a chiave, sperando che quell’attacco gli passasse quanto prima. Era ancora chino sul lavandino ad osservare il sangue scivolare via assieme allo scrosciare dell’acqua, quando udì la voce di Sai.
- Nii-san, stai bene? –
Shin cercò di falsare la voce, non voleva che lui scoprisse di questa sua malattia – Sì… -
- Perché ti sei chiuso dentro? – la maniglia della porta girava a vuoto, Shin rimase immobile ad osservare. Il terrore negli occhi temendo che il fratellino la forzasse per entrare. Ne era perfettamente capace, lo sapeva.
- Mi sono chiuso dentro per essere lasciato in pace! Fra poco esco, torna a letto! –
Dall’altro capo della porta Sai gonfiò le guance indispettito – Ok, vengo dopo in bagno… - tornò mesto al suo lettino, non finendo però di chiedersi se suo fratello si fosse arrabbiato per qualche motivo preciso a lui ignoto.
La crisi di Shin era più grave del solito, quella dannata tosse non gli dava tregua. Ad un certo punto si sentì le gambe molli, la testa gli girava vorticosamente. Quasi senza accorgersene si accasciò sul pavimento. Mentre era steso su quel legno freddo, la mente di Shin si annebbiò per qualche istante, cominciando a porsi tante domande.
 
Perché sono qui?
Perché devo vivere così?
Per chi sto facendo tutto questo?
 
Rinvenne bruscamente sentendo bussare nuovamente alla porta, totalmente nel panico perché temeva fosse passato troppo tempo, e che questo avesse fatto venire dei sospetti a Sai.
- Nii-san, ne hai ancora per molto? – domandò con voce stanca e poi aggiunse – Dai, fammi entrare, devo venire in bagno, non ce la faccio più! –
Facendo appello a tutte le sue forze, Shin si tirò su, a tentoni si appoggiò alla porta, cercando la maniglia. Qualche istante prima di aprirla, nascose quell’espressione sofferente – Eccomi, eccomi rompi scatole! – Sai lo osservò silenzioso, nonostante l’oscurità non gli sfuggì il viso pallido e sudato.
- Nii-san, sicuro di stare bene? –
- Certo! – rispose il giovane dando le spalle a Sai. Attese che lui entrasse in bagno per crollare a peso morto sul suo giaciglio. Ora era scosso dai brividi e si sentiva terribilmente stanco, non aveva più la forza di muoversi da quella posizione.
Poco dopo venne raggiunto da Sai che, notando che il fratello si era addormentato sopra le coperte, pensò di provvedere – Nii-san, così prenderai freddo! – lo aiutò a sistemarsi sotto le lenzuola e poi, soddisfatto si apprestava a tornare nel suo letto.
Si voltò ancora in direzione di Shin, si sentiva stranamente preoccupato quella notte, ma se suo fratello diceva che stava bene, doveva essere vero, no?
Si torturò per qualche istante le mani prima di prendere la sua decisione di insinuarsi nel letto di Shin, accoccolandosi vicino a lui.
Fu così che Shin, il mattino seguente, si ritrovò avvinghiato a sé quel ragazzino dalla carnagione chiarissima. Gli cingeva la vita e teneva il viso poggiato contro il suo petto, aveva una tale espressione innocente dipinta sul viso che per un istante fu seriamente tentato di dargli un bacio sulla guancia. Ma si limitò a sorridere, mentre gli passava una mano fra i capelli scuri. Come era prevedibile Sai si ridestò a quel gesto, sbatté confuso le palpebre più volte prima di focalizzare la persona di fronte a lui.

Shin era lì che lo osservava curioso, non capiva perché le guanciotte del suo fratellino fossero arrossite così tanto.
- Emh… Shin, scusa… ho sbagliato letto… - balbettò invano il piccolo, ma ormai era stato smascherato.
- Certo, come no! – una risata calorosa riempì la stanza, la voce di Shin era così forte e rassicurante che Sai ne era affascinato; avrebbe potuto farsi prendere in giro per ore da quella dolce voce senza mai controbattere.
Sospirò sollevandosi sui gomiti – Scusa, torno nel mio letto… - la mano tiepida del suo nii-san lo fermò.
- Nah, resta! – disse semplicemente Shin, poté vedere chiara e nitida la gioia esplodere negli occhi neri di Sai. Ridacchiando si fiondò letteralmente fra le braccia di Shin, solo che questa volta anche lui ricambiò l’abbraccio. Rimasero così fino ad addormentarsi di nuovo, cullandosi dolcemente uno nel calore dell’altro.
- Shin nii-san… voglio restare con te per sempre… - sussurrò piano Sai nel dormiveglia. Le labbra secche di Shin si incresparono in un sorriso triste, e improvvisamente capì perché era ancora vivo.
 
Perché si trovava in quel luogo.
 
- Anche io lo vorrei, fratellino… -
 
Per chi valeva la pena di sopravvivere un giorno ancora.
 
END
18-05-2012

* * *

Salve gente, è un anno esatto che non aggiorno questa raccolta, ma grazie alle recenti puntate dell'anime ho FINALMENTE ritrovato la giusta ispirazione!!! :D Ormai ero convinta di dover chiudere questa raccolta per mancanza di idee, ma poi ecco finalmente quella saga, ma che dico, LA saga che ha distinto il personaggio di Sai in questo manga!!! *///////* Non voglio spoilerare troppo, ma se vi sono piaciuti i cap 517-518 dovete assolutamente vedervi gli episodi 262 e 263, oltre alla storia del manga vi è un interessante, per non dire "illuminante", flashback sul passato di Sai e suo fratello Shin, ed è da qui che parte questa breve storiella (e probabilmente a seguire le altre future)!

Sai e Shin sono stati mandati in isolamento ad addestrarsi, solo loro due e Danzou che li osserva sempre nell'ombra (strunzo fetente che ordina a Sai e il suo nii-san di combattersi fino alla morte.... ò__ò), questo nuovo scenario mi ha aperto la mente ad un miliardo di idee che spero di scrivere prossimamente!! ♥ Shin è già malato praticamente da quando è un ragazzino, ma fa di tutto per nasconderlo sia a Sai che a Danzou, devo ammetterlo questo ragazzo è diventato il mio nuovo eroe!!! ç___ç
 Bene bene, scappo che ho troppa voglia di scrivere qualcosa altro, sono totalmente in fissa con Shin e Sai in questi giorni, meglio battere il ferro finché è caldo, no? XDD

Un bacione grosso a tutti, ci vediamo al prossimo aggiornamento!!! ♥ ♥


See you soon fan writers...

 


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