Never say never

di Fiorels
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Never say never
Salveeeeeeeeee *__*
Prima di tutto Buon Natale a tutti! :D
Siamo di nuovo noi, Cloe e Fio, le due pazze sadiche di 'Qui dove batte il cuore' XD (se non l'avete ancora letta fatelo perché è stupenda *modestia mode on ahahaha* e tra l'altro postiamo tra poco u__u) e in occasione del Natale e di volere fare gli auguri in modo speciale alla nostra sorellina abbiamo partorito questa nuova cosa.
Se già partite con asce e bastoni, potete anche metterli giù u_u
Tranquille, non siamo tanto pazze da metterci in un nuovo progetto a lungo termine quando abbiamo già altre FF in corso..
Questa è nata un po' per caso. Doveva essere una shot inizialmente ma purtroppo quando noi due iniziamo a pensare è difficile fermarci e la sintesi non sappiamo manco dove sta di casa -__-
Perciò diciamo che si può definire una mini-FF: prologo, 4 capitoli ed epilogo.
La storia era così travolgente che solo per un secondo avevamo pensato di farne una FF, ma il secondo dopo siamo rinsavite e abbiamo capito che non era cosa XD
La trama è particolare e abbastanza complessa, piena di flashback e riferimenti, perciò se iniziate a leggere attaccate il cervello e seguite ogni minima cosa perché qui tutto ha un significato e niente è ciò che sembra!
E’ una storia che parla d’amore, di sofferenza, di distanza…ma che sopra ogni cosa parla del destino. E del fatto che niente, NIENTE, può spezzare i legami tra le persone se quello che le unisce è speciale.
Chi scrive come noi (e “scrivere” è una grossa parola XD) potrà capire l'ansia nel postare qualcosa di nuovo, ma ci teniamo davvero a sapere cosa ne pensate visto che ci abbiamo lavorato in pochissimo tempo e speriamo ripagherà in pieno di tutto. Tutta la fatica, le nottate ad organizzare i personaggi e i dettagli e a scrivere pensando che il fine valeva un pò di lavoro...
(Cloe si è alzata alle 4 di notte per scrivere o____o)
Detto questo, speriamo di avervi incuriosite un po'.. e speriamo di leggere i vostri pareri anche su questa specie di esperimento *__*
Vi lasciamo al Prologo e domani ci vediamo col primo capitolo.
Un bacio!
Fio e Cloe

Never say never


Prologo


Quando il battito del cuore supera le ombre del passato l’amore potrà trionfare sul destino. (Nicholas Sparks)

Avevo letto tante volte quella frase, ma mai ci avevo creduto.
Come fa un solo battito del cuore a superare il passato?
Il cuore non è altro che un cuore non una macchina del tempo.
Come può l'amore trionfare sul destino?
Non dovrebbe essere il destino così potente da essere imprescindibile da ogni cosa? Sciolto da ogni vincolo e superiore a tutto?
E ammesso che esista.. come può l'amore trionfare su di esso senza ridursi ad esso?
E' così facile attribuire la colpa al destino..
Non è altro che una comoda giustificazione per illuderci che tutto ciò che accade non dipende da noi e dalle nostre scelte.
Ma come può l'amore superare il destino? Come può essere più forte? Come si può incontrare qualcuno e dire Ti amo quando al mondo ci sono migliaia di persone che potremmo amare di più se le incontrassimo?
Sembrerebbe in questo modo che nella vita non facciamo altro che accontentarci..
Accettare passivamente quello che abbiamo senza guardare altrove per paura di non trovare niente e restare irrimediabilmente soli.
Credevo di sapere tutto una volta, credevo di aver capito la vita e di poter essere indifferente con lei..
Ma non è così..
Oggi so che non è così, perché il destino non è il futuro, ma è nel passato stesso.
Puoi svegliarti molto presto all'alba ma lui si sveglierà sempre mezz'ora prima di te e se il caso ti trascina in determinate situazioni è perché evidentemente doveva andare così.
Non c'è spiegazione a ciò..
Non so quali siano gli eventi che mi hanno condotto a quella che sono oggi.
Posso averne un'idea, posso immaginare, posso credere di sapere. Ma non lo saprò mai.
So solo che li guardo, i miei occhi si posano su di loro senza pausa, immobili, senza nemmeno battere le ciglia e ora capisco cosa voleva dire..ora ha tutto un senso e il cuore non batte più solo perché il sangue mi scorre nelle vene, ma perché ha una ragione vitale per farlo.
Ed è tutto quello che posso e vorrò mai sapere perché il futuro non ha destino senza il passato e non esiste spiegazione scientifica alle certezze del cuore.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Buon pomeriggio a tutte :D
Wow.. 16 recensioni solo per il prologo sono tante *__* e non possiamo fare altro che ringraziarvi per fidarvi di noi e seguirci in questa 'piccola avventura'.
Abbiamo notato che il tema piace a molte quindi siamo fiduciose che la storia non vi deluderà ;)
Visto che non c'è molto da aggiungere vi lasciamo subito al primo capitolo!
Verranno postato a distanza di circa 5 giorni l'uno dall'altro in modo da darci il tempo di scrivere QDBIC e di darvi un modo per passare il tempo e non farvi dimenticare di noi nel frattempo :)
Buona letturaaa!!!
E fateci sapere che ne pensate *__*
Baci.
Fio e Cloe

Never say never


Capitolo 1


POV Kris


Le luci, i suoni, le immagini..
Tutto, ogni cosa si stava affievolendo man mano..
Il respiro. Non lo sentivo più.
La forza. Era sparita.
La paura. Non sapevo più cos'era perché non sentivo niente.
Tutto attorno a me perdeva senso mentre sentivo il dolore pulsare dentro di me, il bisogno di liberarmi e liberarlo.
Fa..fatelo.. uscire..”
Fu un lieve sussurro il mio. Due parole biascicate prima di sentire un beep assordante, di quelli che si sentono solo nei film, di quelli che sai che arrivano quando la situazione va male e i dottori si guardano preoccupati.
Ma i miei occhi era già troppo pesanti e l'udito era rimasto l'unico senso che mi teneva ancora al mondo..
Morivo, lo sentivo. Sarei morta e non sarei nemmeno riuscita a vederlo.
Ma.. ma lui ce l'avrebbe fatta?
Doveva! Doveva farcela almeno lui altrimenti avevo combattuto invano e non poteva farmi un affronto del genere, non dopo aver affrontato tutto e tutti.
Tu vivrai..” un sospiro subito coperto da voci pesanti che echeggiarono subito nella mia testa.
Lo stiamo perdendo”
E' il cordone!”
Dobbiamo farlo uscire subito!”
No.. no ti prego.. tu devi vivere..
Ma qualcosa sul mio viso bloccò le parole che volevano uscire e in pochi secondi fu il buio.

Aprii gli occhi lentamente, senza spaventarmi, senza saltare nel sonno come di solito accade dopo un incubo.
Ma forse era perché quello non era più nemmeno un incubo. Lo era stato per i primi mesi forse ma ora era diventato semplicemente parte di me.
Non ero nemmeno sicura che fosse un sogno, sembrava più il ricordo del sogno stesso..
Una futile e inutile speranza di svegliarmi da quel buio e trovarmi in una realtà diversa, una realtà che non mi aveva portato via nulla senza motivo.
La realtà che doveva essere, l'alternativa per cui sarebbe valsa la pena urlare “No, non è così!”.
Ero davvero una stupida..
Per quanto ancora sarei andata avanti a vagare in quella che credevo una menzogna?
Per quanto ancora avrei continuato a credere che non poteva essere vero?
Per quanto mi sarei svegliata sperando che davvero fosse solo un incubo e non una parte di me?
Stupida.. ero solo una stupida..
Una stupida che meritava di soffrire così come aveva sofferto lui.
Sofferenza fetale.
Sofferenza.
Era tutto ciò che contava e che aveva avuto da quell'attimo di vita che aveva respirato.
Sofferenza.
E' stato meglio così tesoro..” mi aveva detto mia madre e da quel momento non ero riuscita a guardarla più allo stesso modo.
Come poteva essere stato meglio così? Come poteva anche solo pensare che io sarei stata meglio dopo averlo sentito dentro per otto mesi?
Dopo aver sentito la sua presenza costante dentro di me, i suoi calci, i suoi tentativi di allungarsi per farsi sempre più spazio.
Presto sarai fuori.. con me..” gli sussurravo carezzandomi la pancia e sentendolo calmarsi credevo davvero che non vedesse l'ora di venire al mondo.
Invece mi sbagliavo, non era così.
Perché avrebbe voluto in fondo?
Il mondo non era altro che delusione, dolore e sofferenza, la stessa che aveva provato nei suoi pochi secondi di vita, la stessa che lo aveva portato via da me e che albergava il mio cuore da mesi.
E non potevo fare a meno di chiedermi cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente.
Se non avesse assunto quella posizione, se avessi fatto un'ultima ecografia o se quella notte non avessi bevuto così tanto.
Se non avessi accettato l'invito di Jessica, se non fossi andata a quella festa, se non avessi sfidato la sua scommessa..
Pensai al modo in cui mi era stata vicina per mostrarmi quanto si sentisse in colpa e quanto avrebbe fatto qualsiasi cosa per alleviare il mio dolore.
Ma non era colpa sua. Non era colpa di nessuno in realtà.
Evidentemente doveva andare così..”
No mamma. Non doveva andare così..
Non la pensavi così quando ti ho detto che ero incinta di quattro mesi..”
Le cose non accadono per un motivo predeterminato. Accadono e basta.
Non c'è fato, non c'è destino, non c'è nessuna forza mistica e nessun motivo particolare.
Accadono e basta; aggrapparsi a queste cose è da deboli e io non ero mai stata debole.. fino ad allora almeno.
Prima di perdermi per l'ennesima volta nei meandri infiniti di quegli ultimi undici mesi guardai l'orologio che come una sveglia mi avvertiva di quanto sarei stata in ritardo se non mi fossi data una mossa eppure, nonostante tutto, rimasi lì a fissare il soffitto, l'unica cosa tanto simile a quella stanza d'ospedale in cui mi ero svegliata per vomitare anche l'anima.
L'unico pezzo di quel caso che era rimasto così intatto da farmi vivere il dolore che avevo provato mentre mia madre parlava prima ancora che io potessi chiedere.
Era troppo tardi..”
Tre parole vivevano costantemente nella mia testa in tutta la loro esatta tonalità ed espressione..
E una lacrima solitaria sfuggì al mio controllo.
Kristeeeeeen!”
Perché cazzo non potevo soffrire in pace? Perché non potevo vivere senza sentire la sua più che irritante voce penetrarmi come un martello pneumatico ogni santo secondo?
Coma va? Come ti senti? Hai mangiato? Il lavoro? Che ne pensi? Hai dormito? Che ore sono? Cosa guardi? L'hai letto? Te l'avevo detto....
Ogni minima cosa mi irritava a morte e non perché l'odiassi effettivamente. Lei non aveva colpe in tutto ciò se non l'avermi rinfacciato quanto ero stata stupida a “restare incinta a nemmeno diciassette anni, di uno sconosciuto per giunta!”
E' stato meglio così.
Si.. certo che era stato meglio così, per loro senza dubbio. A loro non importava, non era mai importato e la mia sofferenza era solo una fase di passaggio che sarebbe affievolita col tempo..
Mesi chiusa in casa...
Prediche...
Delusioni.
La figlia prediletta, quella che avrebbe potuto avere una grande carriera in quel mondo si era rovinata la vita per nulla e doveva pagarne le conseguenze.
Prima e dopo.
Ma in fondo tutti dobbiamo pagare le conseguenze delle nostre azioni, non finiscono mai per nessuno.
Finché ci sarà un'azione ci sarà una conseguenza e a pagare in un modo o nell'altro è sempre la donna.
Il mio bambino aveva pagato con la vita, io stavo pagando con i sensi di colpa e lui..
Lui non sapeva nemmeno il mio nome..
Kristen!” mi madre irruppe in camera rompendo nuovamente quella bolla di silenzio che ero riuscita a creare attorno a me. “Sei in ritardo!”
Lo so” mugugnai senza degnarla di uno sguardo.
Ti muovi allora?”
Te ne vai allora?”
Non rispondermi così”
Allora non darmi ordini”
Non ci si comporta così! E' tuo dovere presentarti in tempo e rispettare i tuoi impegni!”
Non potendo evitare lo scontro mi misi a sedere sul letto per poi alzarmi un attimo dopo.
Non sono i miei impegni, mamma. Sono i tuoi! Come tutto! Tutto è tuo, ogni cosa. I miei pensieri, i miei sentimenti, la mia vita!”
Lo faccio solo per te..”
Cosa esattamente fai per me? Chiami il mio agente costringendomi a leggere un copione e a fare un provino? E' questo il tuo aiuto per me? Bè grazie ma potevo farne a meno..”
E' il massimo che posso fare.. Tesoro..”
Strinsi gli occhi.
Sai che sarò sempre qui..”
Era davvero troppo. “Non mi serve più mamma. Non mi serve più. Non mi servi ora. Dov'eri quando avevo bisogno di te? Dov'eri quando ho fatto l'ecografia la prima volta? Dov'eri quando con la maglia più larga che avevo sono dovuta andare a comprare culla e passeggino? Dov'eri quando mi si sono rotte le acque? DOVE CAZZO ERI?!”
Io ero lì, accanto a te..”
Col corpo forse.. ma con lo spirito? Dov'eri con lo spirito?”
Mi guardò truce. “Sei ingiusta”
Scrollai le spalle con disinvoltura. “Si bè.. benvenuta nel club. La vita è ingiusta nel caso non te ne fossi accorta..”
Mi voltai e aprendo l'armadio mi cambiai velocemente maglia.
Kristen, tu devi smetterla di pensare al passato. Non serve a nulla. Concentrati sul futuro e dimentica. Prima dimentichi prima ricominci a vivere..”
Evidentemente la vita non è la mia priorità in questo momento..”
Risponderle a tono era una soddisfazione che non potevo negarmi in momenti come quello, momenti in cui volevo solo prendermela con qualcuno e lei era la mia cavia preferita, lei che mi aveva sempre dato il suo appoggio, lei che c'era sempre stata ma che non avevo mai sentito davvero vicina.
Tesoro..” iniziò ma l'ignorai completamente quando aprendo la cassettiera non trovai quello che stavo cercando.
Il sangue mi salì al cervello quando mi resi conto che era stata lei, che l'aveva fatto per l'ennesima volta ignara di quanto potessi davvero diventare pericolosa.
Dove stanno?” ringhiai con lo sguardo chino tra i panni nel cassetto.
No..”
Mamma..” mormorai con calma estremamente forzata richiudendo il cassetto “Dove stanno?” ripetei.
Ti fanno male..”
DOVE CAZZO STANNO?!” esplosi contro di lei che tremò al tono della mia voce.
Lo sguardo duro e rassegnato mentre metteva una mano in tasca per poi passarmi il pacchetto di sigarette che le strappai di mano con un colpo secco e preciso.
Uscii di camera velocemente arronzando Cameron che si era offerto di accompagnarmi.
I miei fratelli erano gli unici che potevano capirmi minimamente ma quello era troppo per me e sarebbe stato impossibile da sostenere per loro.
Dovevo solo stare sola.. anche sul sedile freddo di un taxi.
Fissai l'orologio della macchina per l'ennesima volta e quando mi resi conto che il traffico evitava ogni tipo di movimento e che eravamo solo a due isolati dalla meta pagai il tizio velocemente e scesi.
Presi a correre mentre cercavo disperatamente di allacciarmi la zip della felpa quando inevitabilmente mi scontrai contro qualcosa. Vidi prima i suoi piedi e capii immediatamente che era un ragazzo.
Alzai il capo per un attimo, giusto il tempo di vederlo in viso un secondo e scusarmi.
Piacere mio..” lo sentii sussurrare mentre già prendevo la mia via.
Doveva essere un pazzo..
Allungai il passo velocemente ma nonostante il ritardo non mi negai il piacere di una sigaretta, la quinta da quando ero uscita di casa.
Dio, con quei presupposti non sarei riuscita a ricordare nemmeno una battuta.
Arrivai a destinazione col fiatone e mi scusai più volte con Catherine per il ritardo ma lei non sembrò darci molto peso troppo presa dalla sua incessante euforia che dopo un po' iniziava anche a dare sui nervi.. e i miei erano già a fior di pelle...
Calma Kristen.. calma... mi ripetevo mentalmente maledicendo per l'ennesima volta la condiscendenza che avevo dimostrato nell'accettare quel lavoro. Ancora una volta avevo lasciato che qualcuno decidesse per me, ancora una volta mi ero lasciata vivere.
Tutto prospettava un pomeriggio d'inferno e infatti l'ora e mezza successiva non fece che dare credito ai miei presentimenti.
Quattro ragazzi, quattro provini uguali e diversi, quattro approcci ma nessun con cui valesse la pena anche solo iniziare a girare un film del genere.
Senza elettricità non avrebbe significato nulla e le loro labbra non avevano fatto altro che darmi disgusto.
Sconosciuti. Erano sconosciuti, proprio come lui.
Mi dispiace Cath.. credo sia colpa mia..” dissi per essere gentile non sapendo quanto di vero ci fosse nelle mie parole.
Non dire sciocchezze Kristen.. non convincevano per niente neanche me..”
Troveremo qualcuno..” l'arronzai lì col solo desiderio di uscire da quella casa e farmi quattro passi con l'unica compagnia dei miei pensieri.
Bè.. io andrei..” azzardai dopo un po' ma lei mi bloccò.
Ce n'è un altro ancora..”
Non erano quattro?”
E' arrivato poco fa..”
Iniziamo bene..” borbottai tra me e me dimentica di come il ritardo fosse stato una mia colpa quello stesso pomeriggio.
Tanto vale provarle tutte..” sospirò quasi rassegnata per poi aprire la porta e lasciare entrare l'ultimo pretendente.
L'osservai seduta sul letto mentre entrava col capo chino e il passo insicuro.
Seriamente? Se quello era l'approccio che avrebbe avuto con l'audizione poteva anche iniziare a tornarsene a casa.
Stavo giusto per perdermi nei miei pensieri quando alzò il viso e seppure l'avessi visto per un solo secondo, lo riconobbi subito.
Tu..” sussurrai.
Ciao..” disse timido abbozzando un sorriso e colpendomi gli occhi con i suoi.
Vi conoscete?”
Gli sono finita addosso prima” risposi senza staccare il contatto visivo.
Ma dai! Magari è un segno del destino!” esordì lei e bastò quella parola a farmi ridestare dei pensieri confusi che giravano nella mia testa e a farmi chinare il viso.
No..non credo..” sussurrai.
Non mi sono nemmeno presentato. Mi chiamo Robert..”
Vidi una mano tesa proprio sotto i miei occhi e non potei fare a meno di alzare il viso e allungare la mia per stringergliela.
Kristen..” dissi mentre le nostre mani si muovevano leggermente e si mise seduto sul letto accanto a me come attratto dalla forza di un magnete.. o forse semplicemente perché non c'erano altre sedie in camera.
Voltai lo sguardo insieme a lui quando Catherine prese a illustrargli la scena che ormai conoscevo a memoria ma non mi esentai dal lanciargli qualche occhiata e non potei fare a meno di notare come avesse iniziato a mordersi le labbra quando aveva inteso che la scena comprendeva un bacio.
Era incredibilmente impossibile spiegare l'effetto che mi faceva quel ragazzo.
Non era attrazione.. era curiosità..
O forse era davvero attrazione e io stavo cercando di celarla sotto falso nome ma semplicemente perché non riuscivo a spiegarmela.
Era come se lo conoscessi da tempo, come se l'avessi lì accanto a me da una vita e fossi in grado di leggergli nel pensiero..
Era come sentire che col tempo sarei stata capace di capire com'era davvero, qual era il suo cognome, perché portava quei capelli scuri e quel taglio assurdo che a prima vista mi avevano portato a farmi un'opinione completamente sbagliata di lui..
Questo è ancora da vedere..
Echeggiò una vocina nella mia testa ma le intimai il silenzio e decisi di concedergli quanto meno il beneficio del dubbio.
Mi resi conto di essere stata a fissarlo per molto solo quando si voltò verso di me dicendo: “Quando vuoi”.
I suoi occhi furono nei miei ancora una volta e fu come perdersi completamente. Erano così profondi che mi sembrava di precipitare in quel mare di silenzio e.. ansia, dolore, dolcezza, calma.
Era un mix assurdo di sensazioni che mi resero il respiro irregolare mettendomi lo stomaco sotto sopra.
Come sei entrato?” recitai chiedendomi davvero come potesse essere già entrato così in fondo in me dopo appena cinque minuti.
Dalla finestra..”
Mio dio.. la sua voce. Era così soffice e dolce che mi sembrava di poterla accarezzare, così morbida da non poter essere rotta.
L'hai fatto tante volte?”
Perché l'impressione di conoscerlo era così radicata in me da portarmi a desiderare una risposta a quella domanda che fosse sincera e non solo una battuta di copione?
Nell'ultimo paio di mesi..”
L'ultimo paio di mesi.. quelli che per me erano stati un inferno.
Mi piace guardarti mentre dormi.. è una cosa che mi affascina molto..”
Mi penetrò con gli occhi e il mio pensiero andò irrimediabilmente a quella notte, l'unica, sola e ultima notte in cui avevo dormito tra le braccia di qualcuno. E nonostante tutto mi ero sentita protetta e amata..
Assurdo..
Voglio.. solo provare a fare una cosa..”
Il cuore prese a battermi in modo così vergognoso che fui lieta che non fosse udibile all'orecchio umano.
Però non ti devi muovere..”
E non volevo. Non volevo muovermi, non volevo andare da nessuna parte. Volevo stare lì e aspettare che fosse lui a venire da me.
Non sarei più andata incontro a nessuno io.. mai più..
Col respiro quasi affannato e irregolare restavo ferma al mio posto aspettando che lui, con tutta la calma del mondo, si avvicinasse.
Era quasi frustrante quella minima distanza che ci teneva a un passo impercettibile l'uno dall'altra e mi sentii strana.
Strana al pensiero di come avessi disgustato i baci di quei quattro sconosciuti e di come ora desiderassi il suo.
Improvvisamente il concetto di sconosciuto mutò forma, le lettere presero a mischiarsi nella mia testa e non ebbe più un senso, come se per lui non esistesse un termine del genere, come se non rientrasse in quella schiera.
Fu un attimo solo di esitazione prima che finalmente le sue labbra si posassero lievi sulle mie.
Quasi impercettibili e così prudenti che mi portarono a desiderarne di più.
Mi riavvicinai baciandolo a mia volta, e fu allora che la sentii.
La scarica, il brivido, la scintilla, l'elettricità, la carica. Tutto ciò che solo un'altra volta avevo sentito in vita mia.
Nonostante volessi godermi quel momento il mio inconscio tornò a quella notte di quasi un anno prima..
Ricordavo perfettamente le sue mani sul mio corpo e le mie tra i suoi capelli, il suo respiro sul mio viso, i nostri odori così simili e contrastanti.. Rum e Vodka che passavano dalla sua bocca alla mia e poi di nuovo alla sua.. e di nuovo alla mia.
Sentii una mano sul fianco e rabbrividii per quanto rispettasse alla perfezione la vividezza di quel ricordo.
Avvertii la punta della sua lingua contro la mia bocca ma non premeva per passare e nonostante volessi non glielo lasciai fare, non prima di farlo io almeno.
Avvicinai la mia punta alla sua e senza esitare mi lasciò passare facendo scivolare una mano dietro la mia schiena per farmi stendere sul letto sotto di lui, quasi con violenza e irruenza.
Alzai le ginocchia per permettergli i movimenti e giocando tra i suoi capelli lo tirai e lo avvicinai a me finché non fu di nuovo lui a stringermi per portarmi su un lato insieme a lui finché non sentii lo stacco improvviso delle nostre labbra e un tonfo assurdo sul pavimento di legno.
Sbarrai gli occhi quando lo vidi lì per terra e una risata sonora e spigliata si liberò dal mio corpo per la prima volta dopo tanto tempo, sincera come mai.
Catherine si aggiunse a me ricordandogli di attenersi ai canoni del film.
Continuai a ridere e lui, imbarazzato fino al midollo, era ancora per terra borbottando qualcosa per giustificarsi.
Istintivamente allungai una mano seppur non sarebbe servita davvero a niente.
Eppure lui l'afferrò e la strinse alla sua alzandosi minimamente e tirandomi un po' così che i nostri visi erano estremamente vicini.
Restammo a fissarci per molti secondi, senza mai nemmeno sbattere le ciglia.
A rompere l'idillio fu l'entusiasmo di Cath, manifestato prima con qualche sussurro estasiato e poi con vere urla di soddisfazione
Si! Si! Eccolo! E' questo! E' questo quello che volevo! Quello sguardo!!!”
Fu quell'ultima parola a farmi rendere conto di come fosse assurda e imbarazzante quella situazione e allargando leggermente la mano, la liberai dalla sua rimettendomi composta sul letto mentre Cath era già intenta a rivedere la registrazione.
NO! Porca..” si trattenne giusto in tempo. “Vado a prendere il caricabatteria!” ci informò e io ne approfittai.
Va bene se mi fumo una sigaretta?” esitai sperando che non fosse un problema.
Oh certo tesoro, torno subito comunque..” rispose già uscendo dalla stanza.
Mi morsi le labbra passandomi una mano tra i capelli e senza guardarlo presi le sigarette dalla scrivania e andai fuori.
Nei disperati tentativi di accendere la sigaretta e far funzionare quel dannato accendino iniziai quasi ad andare in ansia sicura che mi avrebbe raggiunta di lì a poco e forse mi avrebbe anche teso un fiammifero o qualcosa del genere, proprio come accadeva nei film e proprio come in effetti accadde solo due secondi dopo.
Me lo trovai al mio fianco con un accendino già acceso in mano.
Lo avvicinò piano a me e velocemente aspirai.
Di cuore..” ringraziai nel modo in cui ero abituata a fare da tempo.
Come.. come mai questo modo per ringraziare?”
Mi prese alla sprovvista. Nessuno aveva mai fatto caso a quella mia abitudine o per lo meno nessuno mi aveva mai fatto domande, ma in effetti non avevo stretto molti rapporti umani in quel periodo quindi nessuno poteva davvero interessarsi a me o a quello che mi passava per la testa.. eccetto questo ragazzo che era lì, appoggiato sulla ringhiera accanto a me, intento a scrutare le mie espressioni e in attesa di una risposta.
Aprii la bocca in attesa che qualche suono ne uscisse. “Ehm..”
Come potevo spiegargli? Come potevo trovare un modo di rispondergli senza sembrare un pazza invasata?
Cercavo disperatamente una risposta quando decisi di essere semplicemente molto evasiva. In fondo era pur sempre uno sconosciuto e non ero certo obbligata a raccontargli particolari della mia vita.
Non lo so..” scrollai le spalle. “E' solo un modo per sentirmi vicina a qualcuno..” dissi una mezza verità sperando che non chiedesse altro.
E' strano comunque..”
Mi sentii quasi offesa per un secondo, ma solo perché era vero.
Senti chi parla, quello che quando si scontra con qualcuno dice 'Piacere mio'..”
Sorrise e mi resi conto di quanto fosse davvero carino.
Era così diverso dagli altri ragazzi che avevo visto quel pomeriggio.. Aveva qualcosa in più..
E' un modo per rimorchiare o lo dici a tutte le ragazze che ti piombano addosso?”
No.. lo dico solo se è vero..”
Iniziavo a perdere il filo. “Vero cosa?”
Che è stato un piacere..”
Rimasi a fissarlo per un po' senza dire niente.. senza sapere cosa dire per la prima volta.
Eppure sembravi piuttosto ansioso di scappare via. Cosa ti ha fatto cambiare idea e tornare indietro?”
Un quarto di pasticca di valium” confessò con un sorriso un po' imbarazzato.
Non potei trattenere il riso. “Stai scherzando?” chiesi cercando di moderare la risata.
Lui scosse il capo mantenendo quel sorriso che già adoravo.
Ricambiai con un cenno del capo invitandolo a darmi una spiegazione.
Ero solo nervoso all'idea di rivederti..”
Non capii e pensai stessa usando qualche gioco di parole o cose del genere.
Cosa?”
Guardò davanti a sé verso il giardino poi di nuovo verso di me.
Immaginavo che non ti ricordassi.. Ma.. ci siamo già visti..”
Questo pomeriggio..”
Scosse il capo lentamente.
Prima ancora..”
Quelle parole non avevano alcun senso per me, erano solo parole alla rinfusa, dette a caso..
Eppure prima che potessi ignorarle socchiusi gli occhi focalizzandomi sul suo viso, i suoi lineamenti, i suoi capelli così.. diversi.
E come un fulmine a ciel sereno, tutto fu di nuovo chiaro come la luce, il suo viso mi fu di nuovo noto e.. aveva ragione.
Io lo avevo già visto e ora che tutto tornava alla memoria come se fosse stato ieri mi chiedevo come avevo fatto a dimenticarlo.

Non riuscivo a stare ferma, camminavo avanti e dietro in quella sala d'aspetto come se fosse quella di un'ospedale e fossi in attesa delle analisi più importanti della mia vita.
La situazione era meno tragica ma per qualche motivo mi sentivo ugualmente in ansia e desiderosa di uscire da quel posto il prima possibile.
Da molto tempo non entravo in uffici del genere e tornarci dopo mesi come se niente fosse successo mi dava la nausea soprattutto consapevole di essermi messa in un nuovo progetto quando forse non ero ancora pronta.
Come sempre i miei mi avevano spronato ad andare avanti e spinta da quel desiderio che animava anche me avevo accettato.
Dovevo continuare la mia vita, non potevo chiudermi in me o non sarei più tornata alla normalità.
Eppure non potevo fare a meno di pensare che fosse troppo presto.
Erano passati appena due mesi e il mio ricordo di tutto ciò che era successo era ancora troppo vivo per essere semplicemente cancellato da un nuovo copione che la mio agente mi aveva obbligato a leggere.
Inizialmente avevo rifiutato con un no secco ma dopo una lettura più accurata mi ero ricreduta. La storia non era male e per niente scontata. Era diverso da ogni cosa che avevo mai fatto prima e forse era quello di cui avevo bisogno per distrarmi.
Ma stare lì, in attesa del nulla, mi dava davvero i nervi.
Odiavo aspettare, odiavo gli obblighi, odiavo la formalità e le regole, odiavo in pratica ogni cosa che fosse così adiacente alla società in cui vivevo, la stessa società che mi avrebbe criticato per essere rimasta incinta di uno sconosciuto a soli sedici anni, la stessa società di cui tanto si preoccupavano i miei genitori mentre a me non fotteva un cazzo..
Tesoro.. puoi aspettarmi giù se vuoi. Non c'è necessariamente bisogno di te ora..quindi..”
Davvero? Posso?”
Certo, se vuoi puoi anche andare. Ti chiamerò per le ultime cose..”
Oh grazie a dio!
Grazie di cuore Stephanie..” l'abbracciai cautamente sorridendole grata.
Stranamente lei sembrava l'unica ad essersi messa nei miei panni. Non erano mancati i suoi rimproveri ma nel tentativo di spronarmi ad accettare altri lavori era stata la sola che aveva capito quanto grande fosse il mio dolore nel dire di no e quanto avessi bisogno di tempo per assimilare tutto.
Ricambiò il mio abbraccio ma il suo saluto fu coperto da un tuono assurdo che rimbombò per tutta l'aria interna ed esterna facendo vibrare le vetrate.
Muoviti prima che cominci a piovere..”
E con quelle sue ultime parole mi allontanai definitivamente già agognando il momento in cui sarei potuta stare seduta alla finestra di camera mia a fissare la pioggia cadere forte..
Speravo solo che non iniziasse prima di lasciare l'edificio. Ero uscita con jeans e maglietta a maniche corte nell'umida aria di Los Angeles, tiepida e piacevole come sempre in Ottobre e mai avrei creduto possibile che nel giro di un paio d'ore il cielo azzurro potesse lasciare spazio a dense nuvole nere che incombevano pronte ad esplodere.
Una volta mi avevano raccontato che la prossimità del temporale si poteva misurare contando i secondi che separavano un tuono dall'altro e scioccamente lo facevo ogni volta per prepararmi e contai appena sette secondi di distanza tra i diversi tuoni.
Allungai il passo verso l'ascensore che ovviamente non poteva già trovarsi a disposizione per me.
Premetti il pulsante di chiamata e restai in attesa per qualche secondo continuando con quello stupido gioco che mi impegnava a passare il tempo.
I secondi erano diminuiti a quattro e sapevo che da un momento all'altro si sarebbe scatenato il delirio e non sarei riuscita ad arrivare alla mia macchina senza bagnarmi da capo a piedi.
Dai dai.. muoviti...” tamburellai contro la parete e come se mi avesse ascoltato le porte si aprirono un secondo dopo.
Entrai e velocemente premetti il bottone per il piano terra. Le porte iniziarono a chiudersi ma quando erano a qualche centimetro dall'incontrarsi furono bloccate sgarbatamente da qualcuno che si frappose tra loro con irruenza facendo in modo che si riaprissero.
Perfetto.. avevo proprio bisogno di perdere altro tempo, pensai tra me e me mentre un ragazzo entrava.
Senza chiedere niente decisi di nuovo per il piano terra e sbuffai.
E' maleducazione non chiedere a che piano, sai?”
Mi voltai a dir poco sbalordita ma non senza la parole pronta. “Lo è anche fermare le porte come hai fatto tu..”
No, quello si chiama ritardo..”
Bè anche il mio allora..”
D'accordo.. che caratterino..”
Senti, a che piano vai? Così facciamo prima..” cercai di chiudere la faccenda prima di scoppiare e dire cose poco gradevoli.
Piano terra..”
Ancora più senza parole. Non potevo crederci. Andava al mio stesso piano. “Perché tutte queste polemiche allora?”
Pura constatazione, niente di che..”
E' assurdo quanto il tuo bel visino non faccia giustizia ai tuoi modi irritanti..” sbottai prima di poter pensare a quello che stavo dicendo. Gli avevo detto che era irritante, certo, ma inconsciamente gli avevo anche confessato che era carino e in effetti lo era davvero ma decisamente non era il modo per colpire a fondo il suo ego.
Credi che abbia un bel visino?”
Era ironico” me ne uscii indifferente. “Oltre che irritante quindi sei anche poco perspicace.. Wow.. hai due delle caratteristiche che odio di più al mondo..” continuai acida non sapendo nemmeno perché portassi avanti quella conversazione.
E cosa te ne importa a te delle mie caratteristiche?” chiese sorridendo, evidentemente divertito da quel gioco e lo ignorai sperando fosse la sua ultima parola, anche perché aveva ragione. Dopotutto non me ne importava niente.
Infatti.. non so nemmeno perché sto qui ancora a parlarti..”
Sai è sbalorditivo che piccolina come sei possa contenere un così alto tasso di acidità. Hai preso uno yogurt scaduto a colazione?”
Non era possibile che ogni parola di quel ragazzo riuscisse a farmi ribollire il sangue nelle vene peggio di prima.
Dì un po'.. ma cerchi di rovinare la vita a tutti quelli che incontri negli ascensori oppure sono la sola sfigata ad avere avuto questo onore?”
Rovinare la vita? Addirittura? Sto solo cercando di fare un po' di conversazione..”
Conversazione? Ma se hai solo insultato dal momento in cui hai aperto bocca..”
Ah, aspetta. Io non ho insultato. Ho solo fatto una critica. La tua reazione è stata esagerata. Rispondere a una critica con un'altra critica è sintomo di debolezza e di aver torto..”
Un sorriso amaro mi dipinse il viso e presto sentii una sensazione di acido invadermi lo stomaco. “Tu non sai niente di me.. non sai niente. Chi ti credi di essere per entrare in un ascensore e pensare di avere il diritto di sputare sentenze su di me? Chi sei tu? Non mi conosci e non ci tengo nemmeno a continuare questa conversazione quindi.. stai semplicemente zitto e fatti gli affari tuoi per cortesia..”
Lo fissavo negli occhi per sfidarlo ma mi risultò piuttosto difficile quando mi persi in quel blu così bello e profondo, come se i suoi occhi dicessero tutto il contrario di quello che usciva dalla sua bocca.
Annuì leggermente prima di parlare.
Come pensavo..” disse semplicemente e distogliendo lo sguardo dal mio si voltò verso le porte chiuse dell'ascensore.
Eh no.. che gran figlio di puttana. Credeva forse di lasciare le frasi a metà e darsi la vittoria con mezzi enigmi senza che chiedessi altro per dimostrare la mia ragione?
Povero illuso. Non sapeva com'ero fatta. Non sapeva che ero così abituata ad essere criticata e ad andare contro tutto e tutti che non sarebbero state certo le parole di uno sconosciuto a scalfirmi.
Come pensavi cosa, scusa?”
Si voltò a fissarmi di nuovo scrollando le spalle come se la questione non gli riguardasse.
Niente.. non hai fatto altro che confermare le mie impressioni..”
E sarebbero?”
Credevo che non ti importassero..”
Infatti non mi importano. Cioè.. non so nemmeno il tuo nome perché dovrebbe importarmi quello che pensi di me?”
Farebbe differenza se ti dicessi il mio nome? Per quel che ne sai potrei sempre mentirti e non varrebbe nulla..”
Sbattei le palpebre diverse volte. “Sai una cosa? Hai ragione..non mi importa.. non so nemmeno perché ho insistito.. Tanto siamo quasi arrivati.. Tutto ciò non ha senso..”
Bene”
Perfetto”
Grandioso”
Meraviglioso!”
Favoloso!”
Inspirai profondamente chiudendo gli occhi. “D'accordo.. hai vinto tu.. dio..”.
Lo vidi sorridere soddisfatto e irritata al massimo lanciai un'occhiata ai numerini in alto sperando di vederli scendere sempre più velocemente. Ovviamente non fu così e l'ascensore continuò il suo corso iniziato al 32° piano, sempre più vicino a raggiungere la meta.
Mi torturavo le mani nell'attesa ed ero già in posizione davanti alle porte quando arrivato al terzo piano si fermò di botto.
Mi ci volle qualche secondo per realizzare che era effettivamente fermo e che non si stava muovendo di un millimetro.
Non è possibile..” bisbigliai incredula, sicura che non fosse vero e che forse semplicemente si stava muovendo ma non l'avvertivo.
Eppure il tondino era illuminato sul 3, fermo e immobile.
Non ci credo..”
Credo che sia bloccato..” sentii la sua voce irritante dietro le mie spalle e rabbrividii per quanto mi desse fastidio.
Ma dai.. sei un vero genio! Non ci sarei mai arrivata da sola!!!” sbottai acida prima di iniziare a battere con forza le mani contro le porte.
AIUTO!! C'E' QUALCUNO?? SIAMO CHIUSI DENTRO!!! QUALCUNO MI SENTE??!”
Siamo dietro un muro..”
Cosa?”
Guarda..”. Mi indicò la soglia che separava l'ascensore dal piano ed era appena sotto al suolo quindi non c'era nemmeno possibilità di intravedere minimamente qualcuno all'esterno.
Tuttavia lo ignorai e con tutto il corpo mi buttai di peso contro le porte per fare quanto più rumore possibile.
Ma sei pazza per caso?!?! Ti fai male così..”
Che te ne importa?”
D'accordo allora. Fai come vuoi. Ucciditi pure..”
Perché tu non sembri minimamente preoccupato?”
Perché sono intelligente abbastanza da ricordare che in ogni ascensore c'è un campanello d'allarme”
Ecco.. bastarono quelle poche parole per farmi sentire una perfetta idiota.
Mi schiarii la voce cercando di ricompormi e senza dire una parola distolsi lo sguardo dal suo e con estrema e forzata calma mi voltai verso il quadrante e allungai la mano giusto un secondo prima di vederlo illuminarsi ad intermittenza per poi spegnersi sotto i miei occhi.
Le luci nel vano si spensero improvvisamente e terrorizzata dal buio pesto che improvvisamente mi fu attorno lanciai un urlo impaurito e senza nemmeno pensarci feci due passi indietro per voltarmi e affondare il viso nel suo petto.
Non pensai alle conseguenze di quel gesto e al fatto che potesse prendermi per una psicopatica e allontanarmi in malo modo, ma non lo fece.
Passarono solo pochi secondi prima che avvertissi le sue mani leggere sui miei fianchi per poi farsi strada dolcemente dietro la mia schiena stringendomi a se.
Hey.. va tutto bene.. tranquilla..”
La sua voce era così soffice ora che mi sembrava appartenesse a un'altra persona, non lo stesso irritante ragazzo con cui avevo avuto l'onore di parlare fino ad ora.
Mi carezzava debolmente la schiena forse per non sembrare troppo sfacciato ma mi dava un senso di protezione non indifferente, come non mi sentivo da tempo, come non mi sentivo da allora.
Dovrebbe accendersi la luce d'emergenza..” disse al mio orecchio e per un secondo sperai tanto che avesse torto ma invece non fu così e man mano una piccola luce gialla sopra di noi si riscaldò sempre più fino a tornare a illuminarci parzialmente.
Mi sentii terribilmente in imbarazzo quando potei constatare alla luce della debole illuminazione che eravamo ancora abbracciati e prima che potesse fraintendere, a malincuore mi allontanai un po', eppure lui non sciolse la presa dietro la mia schiena.
Ehm.. scusami..” sussurrai alzando il viso e incontrando i suoi occhi.
Piacere mio..” sorrise e mi sciolsi come neve al sole.
Mi lasciò andare appena dopo qualche minuto e fu una mossa completamente inutile visto che un attimo dopò si fulminò anche la luce d'emergenza e restammo di nuovo al buio.
Fu più forte di me e non potei non tornare tra le sue braccia che mi accolsero subito, come se si aspettassero quella mossa da me.
Sorrise teneramente e mi carezzò i capelli col filo di barba che era così piacevole da sentire sulla fronte.
Come non detto..” rise stringendomi e di tutta riposta mi scusai di nuovo dato che stavolta sapevo di averlo fatto consapevolmente.
Te l'ho detto.. è un piacere..”
E di nuovo la sua voce mi trasmise una calma assurda, come se l'avessi già sentita altrove, come se non fosse per niente nuova.
Restammo così per qualche altro minuto senza dire niente poi sembrò ricordarsi di qualcosa..
Aspetta un secondo...” mormorò e le sue mani mi lasciarono quel poco che bastava per fargli frugare nelle tasche della sua felpa.
Estrasse qualcosa e poco dopo la lucetta di una mini-torcia mi illuminava il viso.
Sorrisi prendendola dalle sue mani e spostandola verso di lui.
Non mi importava del buio attorno, non era quella la mia fobia. Era più che altro sapere che c'era qualcuno accanto che non potevo vedere..
Era quello il pensiero che mi dava paura e che mi tormentava da quella notte di dieci mesi prima. La paura di restare al buio e non poter riconoscere le persone, la paura di non ricordare i loro volti e restare delusa e ferita un'altra volta..
Vuota.
Come mai porti una torcia con te?”
Hei, è una mini torcia”
Oh d'accordo. Come mai porti una mini-torcia con te allora?”
Sembrò rifletterci un po' o semplicemente prendere tempo. “Non.. non lo so.. Nella speranza di trovare qualcuno forse.. La porto solo quando vengo negli States comunque..”
Ah.. non sei di qua?”
Il mio accento non è abbastanza forte? Wow.. questa è una sorpresa..”
E quella parola, 'sorpresa', fu più che sufficiente per farmi capire.
Sei inglese..” era un'affermazione ovviamente.
Sorrise annuendo e lo seguii con la piccola luce mentre si metteva a sedere con le spalle alla parete dell'ascensore.
Che fai?”
Bè.. sembra che staremo qui per un po' ..Sicuramente il temporale ha fatto scattare qualche circuito. Finché non rimettono a posto le cose non possono farci uscire..”
Potremmo chiamare i pompieri” suggerii d'un tratto di nuovo in ansia e avvertii che era soprattutto perché si era allontanato da me.
In una città come questa non sono certo due poveracci chiusi in un ascensore per blackout a rappresentare un'emergenza..”
Potrei fingere un attacco di panico..” proposi e lo vidi ridere scuotendo il capo.
Non sarebbe giusto. Ci saranno sicuramente casi che necessitano più di noi. Stai tranquilla. Nel giro di mezz'ora saremo di nuovo fuori. Ora rilassati e siediti”
Fu difficile cedere alle sue parole che rievocavano un deja-vu assurdo e la paura di riviverlo. Ma non sarebbe stato così. Ero perfettamente cosciente, non avevo bevuto più da quella sera e non sarebbe successo assolutamente niente. Soprattutto non con uno sconosciuto in un ascensore.
Feci come mi disse prendendo posto di fronte a lui e lo vidi scuotere il capo.
Intendevo qui..” batté la mano sullo spazio libero accanto a lui ma esitai. “Ti giuro che non mordo..” scherzò e lo trovai ironico visto che avevo appena firmato un contratto per un film sui vampiri.
Spinta da chissà quale forza mi spostai e gattonando in quel piccolo spazio mi sistemai accanto a lui e.. iniziai a tremare per il freddo.
Avevo una semplice maglia di cotone e da sopra arrivava una fastidiosa aria gelida che mi copriva il corpo di brividi continui e mi fece venire la pelle d'oca. Mi accucciai su me stessa e lo sentii muoversi accanto a me.
Non capii cosa stava facendo né tanto meno me lo chiesi finché non sentii qualcosa appoggiarsi sulle mie spalle e mi fu ovviamente chiaro che mi aveva dato la sua felpa.
Non poteva essere vero.. Era tutto come quella notte..
Non.. non importa..” sussurrai nascondendo la voce rotta dal freddo.
Sono abituato a questa temperatura io. Per una ragazza californiana come te questo è il polo Nord..” scherzò esasperando la cosa eppure risi di gusto.
Bè.. di cuore..” lo ringraziai.
C..cosa?”
Non farci caso.. è una strana abitudine che ho di ringraziare..”
Oh..” sembrò deluso ma non ci feci molto caso e prima che potessi accorgermene lo scontro di soli pochi minuti prima era dimenticato e ci trovammo a parlare del più e del meno.
Comunque scusa per prima.. ero nervoso.. mi avevano appena rifiutato a un provino..”
Sei attore?”
Non proprio.. diciamo che faccio quello che mi va.. ma dopo questa ho chiuso.. Evidentemente non sono tagliato..” rise.
Bè.. mai dire mai..” cercai di confortarlo.
E tu? Come mai qui?”
Mi sentii improvvisamente a disagio. Lui mi aveva confessato di voler chiudere col suo lavoro dopo l'ennesima delusione e io avrei dovuto dirgli che avevo appena firmato per un nuovo progetto?
Oh.. niente di che..pensavo di lasciare anche io..” mentii ma la mia stessa voce mi tradì.
Spostai la luce dal suo viso così che non potessi vederlo in faccia.
Lo sentii ridere. “Per essere un'attrice sei una pessima bugiarda.. ed è una buona cosa. Vuol dire che devi essere davvero brava..”
Scusa..” mormorai. “Se può consolarti.. non sono molto spronata a farlo.. è un modo per tenermi impegnata ora come ora..”
Non preoccuparti.. E poi mi va bene così. Se non mi avessero rifiutato non avrei sentito il bisogno di fuggire via, non avrei bloccato l'ascensore e non ti avrei conosciuta.. Forse era destino..”
Credi nel destino?” chiesi sorpresa.
Tu no?”
No.. non più..” risposi chinando il capo.
Bè.. non si può mai sapere..” continuò citando le mie stesse parole.
Non risposi e mentre lui mi stringeva massaggiandomi le braccia per farmi calore poggiai il viso sulla sua spalla senza più bisogno di illuminargli il viso.
Posso?” chiese prendendo la torcia dalle mie mani e lo lasciai fare.
Esitò un po' prima di portarla sul mio viso.
Che.. che stai facendo?”
Voglio solo.. ricordarmi il tuo viso..” sussurrò e incatenando i miei occhi ai suoi lasciai che esplorasse ogni particolare del mio volto mentre il suo mi restava oscuro iniziando a farmi di nuovo paura.
In quel momento ci fu un leggero movimento, le luci si accesero e la discesa riprese come se nulla fosse successo.
Sentivo già un vuoto nello stomaco all'idea di dovermi allontanare da lui ma non feci niente. Non gli chiesi il nome, o il numero di telefono. Niente. Lui era inglese e presto sarebbe ritornato nel suo paese e mi sarei sentita abbandonata.. di nuovo.
Le porte si aprirono ma noi eravamo ancora persi nei nostri occhi finché non sentimmo le persone in attesa tossire con imbarazzo.
Lui si alzò per primo e mi tese una mano senza staccare gli occhi dai miei.
L'accettati e lasciai che mi tirasse su. Chinai il viso e gli passai la giacca.
Fa freddo.. puoi tenerla..”
No.. non la voglio..” sussurrai malinconica. “Però grazie davvero.. di cuore..”
Gli baciai una guancia e uscii velocemente dalla cabina.
Lo sentii subito urlarmi dietro.
Aspetta!”
Mi voltai per guardarlo un'ultima volta.
Non.. non so nemmeno il tuo nome..”
Sorrisi ripensando alla risposta che lui mi aveva dato quando ero stata io a farglielo notare. Avrei potuto citare le sue parole, avrei potuto avere la mia vittoria e dirgli che non faceva differenza.. ma non lo feci.
E' più bello così..” dissi con un sorriso scrollando le spalle e uscendo dall'edificio me lo lasciai alle spalle, come tutto il resto.

Sorrisi al ricordo.
Sai.. dovrei sentirmi offeso per questa mancanza..”
Mi dispiace davvero tanto ma.. cioè.. ti sei visto con questi capelli? Sei totalmente diverso..”
Finse una faccia offesa per qualche secondo ma poi sorrise e fu costretto a darmi ragione spiegandomi di aver appena finito un film.
Allora.. credevo che avessi deciso di mollare..”
Oh bè.. sai com'è.. mai dire mai..” scherzò e sorrisi insieme a lui.
Assurdo come ci troviamo qui insieme no?” lo schernii con un filo di ironia.
Te l'ho detto che credevo nel destino io..”
Ma questo non è destino.. è solo.. un provino, un film.. Di certo non ti si è rotta la macchina mentre andavi all'aeroporto e casualmente hai chiesto aiuto a Cath che casualmente cercava qualcuno con le tue caratteristiche..”
Bè.. no.. Lo ammetto..”
Allora come mai di nuovo qui?”
Per te..”
Cosa?”
Non ho fatto che pensare a quel giorno e ti ho cercata ma non sapevo proprio dove trovarti. Sono anche tornato su a chiedere agli uffici ma ovviamente la legge sulla privacy impediva di darmi qualsiasi informazione. Non sapevo che fare e infine una sera.. guardavo un film con un mio amico nel mio appartamento di Londra e ho sentito la tua voce dalla cucina.. così nitida che credevo di impazzire per il ricordo chiaro che ne avevo. E tu eri lì.. in quello schermo, nel mio salotto.. e non potevo credere ti averti trovata e averti a un palmo dalle mie mani ma non poterti toccare.”
Il cuore mi si era fermato quando aveva iniziato a parlare e ogni frase, ogni parola, ogni sillaba sembrava una parte essenziale di una poesia.
Ed ecco perché credo nel destino.. perché due settimane fa il mio agente si è presentato con questo copione che inizialmente ho rifiutato su due piedi.. finché non ho letto il nome della protagonista. Il tuo nome. Kristen Stewart, la ragazza dell'ascensore, la ragazza del film, la ragazza che cercavo e volevo rivedere...” sospirò sorridendo al ricordo. “Così eccomi qui..” concluse tornando in sé e mi resi conto di avere la bocca aperta, le fronte inarcata e uno stupido sorriso stampato in faccia.
Tu sei pazzo..” fu tutto quello che riuscii a dire.
Lo prendo come un complimento” sorrise avvicinandosi a me e sentii un brivido percuotermi la schiena.
Devi imparare a seguire il tuo cuore Kristen”
Gelai sentendolo pronunciare quella parola, cuore, con quella r così soffiata e appena accennata che mi rimandò indietro di un anno.
Inchiodai i miei occhi ai suoi per molto tempo, finché la voce di Catherine ci giunse da dentro invitandoci a rientrare.
Ti farò credere nel destino... Fosse l'ultima cosa che faccio..”
Buona fortuna allora..” risposi ironica.
Bè..” disse piano. “Mai dire mai..”
Soffiò quelle parole sul mio viso e sentii le sue morbide labbra sulla mia guancia.
Un sorriso e una carezza delicata prima di allontanarsi e tornare dentro.
E mentre lo guardavo capii che volevo fidarmi di lui, che forse era quello che mi mancava davvero, che forse era quello che mi serviva per andare avanti e dimenticare il passato.
Ma ancora non sapevo quanto fossi lontana dalla verità.

Come avrete notato ( o forse no XD ) non abbiamo specificato il nome di chi ha scritto il capitolo XD
Siamo curiose di sapere se riuscite a indovinare chi di noi due l'ha scritto hihi.
Alla prossima! ;)

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Salve :D
Bè.. prima della fine di questo anno vi postiamo il secondo capitolo, che in effetti è un po' a tema perché.... mmm.. vabbè capirete leggendo XD
Vogliamo davvero ringraziarvi per il supporto a questa storia. Per chi l'ha aggiunta tra seguita, preferiti, e per chi ha recensito *__* Ma grazie anche a chi legge.. Significa molto per noi..
Non rispondiamo volutamente alle vostre recensioni perché preferiamo dirvi un “grazie” generale e non abbiamo alcuna intenzione di rispondere alle vostre domande u_u
La FF è piccola.. XD quindi le cose si scopriranno subito.. già a partire da questo capitolo che speriamo vi piaccia...
Ma sicuramente vi piacerà u__u ahahaha
Ok.. la smetto XD
Avete indovinato quasi tutte *__* Lo scorso capitolo l'ho scritto io (Fio) e in effetti sono felice di notare che gli stili si distinguono anche se sono abbastanza simili..
Ormai ci conoscete troppo bene hihi.
Vabbè.. meglio chiuderla qui tanto nessuno se ne frega di quello che sto a dì XD
Buona lettura! E come sempre, fateci sapere cosa ne pensate..
Anche se non rispondiamo, leggere le vostre recensioni ci riempie il cuore di gioia *__*
Un bacio!
Fio e Cloe



Never say never


Capitolo 2


POV Rob


Ma tu sinceramente avresti mai ..mai pensato che avrebbe avuto un successo del genere?” chiesi ancora sconvolto per quello che era successo la sera precedente: la premiere a LA di Twilight.
Insomma, avevo percepito che c’erano grandi aspettative ma il bagno di folla, di luci, di fans era qualcosa che mi aveva lasciato totalmente allibito.
Effettivamente le ragazze che ti urlavano di prenderti la loro verginità sono state un tantino uno shock” commentò divertita.
Improvvisamente rise quasi isterica mentre diceva: “Oddio e la ragazzina che ti ha proposto di essere la madre dei tuoi figli!Lì …quello è stato un momento epico!”
Ahahah” allungai una mano e le pizzicai il fianco.
Ma sei matto!” la sua voce risuonò nell’abitacolo e questa volta fui io a ridere della sua assoluta mancanza di sopportazione del solletico. “Sto guidando!”
Sei tu che hai insistito, mi sono offerto di guidare io se ben ricordi prima”
Roteò gli occhi al cielo come se avessi detto la più grande delle sciocchezze. “Si, se volevo vederci morti!”
Sbuffai anche se dovetti ammettere che ancora non riuscivo bene a capire perché il resto del mondo dovesse guidare dal lato sbagliato. Evitai di dirglielo però, consapevole che avrebbe iniziato a sostenere che fossero gli inglesi a fare sempre le cose diverse da tutti.
A che pensi?” chiese mostrandomi quel sorriso abbagliante che ogni volta riusciva a togliermi il respiro.
Penso che ti amo” risposi sincero.
Lei arrossì di botto e scosse il capo, tornando a guardare la strada.
Che c’è?”
Niente è che…” balbettò “E’ che non te ne puoi uscire con una cosa così. Una ragazza si scioglie a sentire una dichiarazione simile..”
Mandai all’aria la cautela e, anche se stava guidando ed era rischioso, mi sporsi per lasciarle piccoli baci lungo la guancia e sul collo.
La sentii rabbrividire.
Mmmm…sì, direi che mi ami anche tu. Anzi sei completamente andata, partita, innamorata cotta di me.”
Alzò gli occhi al cielo, allontanandomi con la mano “Sbruffone! E poi quello che è stato folgorato e cotto a puntino sin dal primo istante sei tu, mio caro.”
Mmmm” le posai un altro piccolo bacio proprio dietro l’orecchio.
Non hai prove al riguardo..”
Ah no?” mi sfidò “Sappi che Tom mi ha raccontato ogni dettaglio. Di come non facevi che parlare di me e del nostro incontro in ascensore, dei miei occhi verdi come la campagna inglese, di quanto fossi dolce e coraggiosa e…”
“…e terrorizzata dall’ascensore!” la presi in giro.
Immediatamente mi colpì sul petto. “Non ho paura degli ascensori..solo di quelli bloccati!”
Certo..” sussurrai.
E comunque si parlava d’altro. Si parlava di quanto mi ami e di come hai sbrodolato davanti alla tv quando mi hai vista in ‘Into the wild’ e hai capito che ero io..” continuò.
Sbuffai. “Tu passi troppo tempo con Tom. E pensare che per farvi conoscere ho dovuto passare le pene dell’inferno!”
Siamo due tipi timidi all’inizio!” ribatte. “E comunque vuoi negare di aver sbavato davanti alla TV?”
Sospirai ricordando quel momento come se fosse stato il giorno precedente.
No…non posso proprio negarlo” ridacchiai.

Rob e dai muoviti! Odio vedere i film da solo!” la voce di Tom arrivò dal salottino e mi trattenni a fatica dal mandarlo a quel paese.
Aveva scelto lui il film da affittare e poi pretendeva pure che lo guardassi. Oltretutto una storia di un tipo e del suo cammino interiore…non avevo per niente capito la trama.
Non sapevo se era proprio il mio genere…
E dopo un’ora ancora la cosa non mi era ben chiara. Tutto ciò che avevo capito era che il protagonista voleva andare in Alaska.
Mi sembra sia il caso di prendere altra birra se vogliamo arrivare alla fine” dissi.
Tom annuì ma non si mosse, segno che dovevo alzarmi io ovviamente.
Arrivai in cucina e presi altre due lattine dal frigo e risi sentendo Tom urlare ancora.
Ma cosa ci sarà mai in Alaska poi? Ahhh ah c’è una ragazza finalmente! Wow miracolo! Scommetto che c’è una storia fra i due da qualche parte..”
Probabile..” borbottai senza registrare davvero le sue parole. Finchè non sentii la voce dell’attrice dalla TV.
E mi raggelai all’istante.
Ciao mi chiamo Tracy..” disse.
Era lei. Avrei riconosciuto la sua voce tra mille.
Era lei, era lei. Cazzo era lei.
Gettai le lattine sul tavolo della cucina correndo a rotta di collo in salotto proprio mentre la ragazza entrava in scena ed iniziava a suonare e cantare.
Schivai non so come la scatola di cartone della pizza e caddi in ginocchio davanti allo schermo della TV.
Era lei, la ragazza dell’ascensore. Era in quel film e stava suonando la chitarra…
Ed era bellissima…ancora più bella di come la mia mente potesse ricordarla.
I capelli castani sparsi alla rinfusa sulle spalle che il vento le portava sul viso e il suo viso pensieroso e il modo in cui le sue dita toccavano le corde della chitarra…
E’ lei..” mormorai per quella che doveva essere la centesima volta.
Tom mi batté un pugno sulla spalla “Rob ma sei scemo? Che hai?”
E’ lei Tom!”
Ma lei chi?”
La ragazza…la ragazza che rimase chiusa con me in ascensore!”
Nooo” esclamò “Lei…lei è quella?”
Ebbi solo la forza di annuire mentre il film andava avanti e io non prestavo attenzione a niente che non fosse il suo viso e le parole che le uscivano dalle labbra.
Dio quanto era bella…
E i suoi occhi verdi. Non li ricordavo così grossi e brillanti e..
Beh è un gran bel pezzo di..”
Presi una lattina vuota dal tavolino e senza scollare gli occhi dallo schermo la gettai contro Tom. La sentii rimbalzare contro una parte non ben definita del suo corpo prima che imprecasse sottovoce.
Ehi non è mica la tua ragazza!” protestò ridendo come un pazzo.
Forse…ancora” dissi, completamente perso.
E non potei fare a meno di rimanere a bocca aperta quando il protagonista le disse una frase che era completamente azzeccata.
Lo sai? Tu sei magica…’
E lo era davvero. Mi aveva passato qualcosa in quella piccola e angusta ascensore quel giorno. Qualcosa che non avrei potuto spiegare se non con una magia.
Tom..” ebbi solo la forza di sussurrare “manda indietro…”
E poi, come se il destino non fosse mai stato stanco di mandarci dei segni, era arrivata la proposta di sostenere il provino per Twilight.
E quando l’avevo vista lì, in piedi, che mi tendeva la mano e mi sorrideva avevo capito…
Che c’era qualcosa. Che, bene o male, eravamo destinati e che non mi sarei mai arreso, mai, finché lei non fosse stata mia. E l’avevo fatto.
Avevo lottato per conquistarla così duramente nel corso dell’ultimo anno che adesso averla li, sorridente e felice, in macchina con me, mi sembrava un sogno, quasi un illusione.
Comunque sia” sussurrò “Ti amo anche io Rob..”
Ti amo anche io…
Adesso sembrava così normale che lei mi dicesse quelle semplici parole. Ma non era sempre stato così. Sin dall’inizio avevo notato qualcosa in lei. Qualcosa che nelle altre ragazze della sua età non c’era.
Qualcosa nei suoi occhi.
Alle volte bastava una parola, una frase, un gesto e improvvisamente si spegnevano oppure si perdevano nel vuoto come se stesse disperatamente cercando di scacciare le lacrime o un ricordo così terribile da non potere, o volere, rievocare.
C’era qualcosa…qualcosa di orribile doveva esserle accaduto, ne ero certo.
Qualcosa che l’aveva ferita al punto da impiegare mesi prima di fidarsi di me e di abbandonarsi al sentimento che stava nascendo tra noi.
Sorrisi ripensando che, però, alla fine aveva trovato il coraggio di buttarsi nella nostra storia.
Anche se aveva paura,anche se non aveva certezze sul futuro, si era fidata di me e, quel pomeriggio che non avrei mai dimenticato, era davvero cambiato tutto fra noi.

Kristen!”
Vattene via, Rob!” strillò accelerando il passo e correndo via da me.
Andarmene? No, questa volta no. Questa volta non ne avevo la ben che minima intenzione.
No”
Vai via!”
No!”
Salì i gradini della sua roulotte e fece per chiudersi la porta alle spalle ma fui io il più veloce e glielo impedii, bloccandola con il piede.
Sbatté con forza la giacca sul letto e mi fissò. Rossa in volto, gli occhi gonfi…
Kristen..”
Ti ho detto che voglio restare sola!”
Tu non vuoi restare sola” dissi “Non lo vuoi. E quel bacio me lo stava urlando…”
Sorrise amara. “Quel bacio non voleva dire niente. Stiamo girando un film d’amore. Un bacio è…è solo un bacio. Niente di più.”
Niente di più” la sfidai “Se non era niente guardami negli occhi. Guardami negli occhi mentre mi dici che non hai sentito niente durante quella scena. Niente elettricità, niente passione, niente a…”
Alzò gli occhi pieni di lacrime e mi zittì con la mano. “Non lo dire, ti prego. Non dire che…non farlo..”
Mi passai istintivamente le mani fra i capelli, disperato. Perché non riusciva a capire quello che provavo per lei? O meglio, perché non lo accettava?
Era come se si rifiutasse di credere che io potessi amarla. Come se pensasse di non meritare il mio amore.
Mentre io la guardavo e vedevo solamente la ragazza più dolce e bella e…fragile che avessi mai visto.
Se ne stava li con ancora gli abiti di scena indosso, una semplice maglietta ed un paio di shorts, le braccia incrociate sul petto, come a volersi proteggere e lo sguardo smarrito.
Mi avvicinai di un passo.
Kris io ti..”
Non lo dire” Ora la sua era quasi una supplica.
Perché?”
Perché servirebbe solo a ferirci entrambi. Perché non funzionerebbe mai..”
Adesso lacrime di dolore scendevano sulle sue guance e quella vista provocò un moto di rabbia nel mio stomaco. Io sapevo che lei mi ricambiava, che ricambiava i miei sentimenti e che respingermi la faceva soffrire.
Sei solo una bugiarda” mormorai “Menti a me e a te stessa perché hai paura. Ma io posso aiutarti.” Presi un respiro profondo, deciso ad essere sincero questa volta. “Kristen io sono innamorato di te.”
Trasalì, come se l’avessi pugnalata e alzò lo sguardo, furente.
Tu non sai niente di me! Niente”
Questo perché non mi permetti di saperlo” urlai avvicinandomi “Perché non mi fai entrare nella tua vita!”
Istintivamente allungai la mano e le afferrai il braccio, trascinandola contro di me.
Adesso potevo sentire il suo corpo tremare contro il mio ei suoi occhi spalancati e pieni di un emozione che non riuscivo a decifrare.
La mia vita è un macello Rob” disse così piano che feci fatica a sentirla “Ho solo…solo avuto un casino dietro l’altro e…e finirò per incasinare anche te. Io..fallisco sempre..”
Potremmo sempre incasinare tutto insieme..” mormorai nel tentativo di rassicurarla.
Ho paura” Le sue labbra tremarono nel pronunciare quelle parole.
Perché?”
Respirò ma poi ebbe il coraggio di guardarmi in faccia, seria.
Perché, tanto per citare questo stupido film che stiamo girando, ‘sono totalmente incondizionatamente innamorata di te.’ E so che alla fine rovinerò tutto.”
Si asciugò le lacrime con rabbia e io non le permisi di riabbassare il volto. Lo cinsi con le mani e la costrinsi a guardarmi.
Ma non capisci?” mormorai “A me non importa se sei piena di casini. Non importa quello che è successo. Il passato è..passato. Non capisci che per me conta solo quello che hai appena detto ora? Hai detto che mi ami..”
Avvicinai il viso al suo, pronto a non lasciarla mai andare via. “Dimmi che mi ami e tutto il resto non vale niente…”
Rob..” protestò leggermente ma la bloccai.
Dillo..” Ora le nostre labbra si sfioravano appena.
Io..io ti amo.”
E allora conta solo questo..” sussurrai mentre le mie braccia la stringevano.
Adesso era mia. Mia e avrei fatto di tutto per non permetterle di scappare via da  me.
Di tutto.

E adesso lei era la mia ragazza.
Mia, mia,mia..
Alle volte mi sentivo ridicolo da come mi faceva sentire quel piccolo, semplicissimo aggettivo.
Piano piano avevo sciolto un po’ il guscio in cui si era rifugiata per tutti quegli anni. Avevo capito che faticava a fidarsi delle persone e che il suo rapporto con i genitori non era dei migliori. Cosa che risultava difficile da comprendere ai miei occhi visto che le poche volte che li avevo visti mi erano parsi estremamente gentili. Ma Kristen..lei alle volte sembrava che pensasse che non la amassero davvero o che, quanto meno, a loro non importasse affatto di lei.
La mia convinzione che qualcosa di brutto fosse successo nel suo passato si rafforzava ogni giorno di più, anche se non l’avrei mai forzata a raccontarmi qualcosa. Doveva partire da lei, se e quando ne avesse sentito il bisogno.
Ma forse quella sera…
Forse quella sera si sarebbe aperta un po’ di più.
Mi era sembrata strana sin dall’inizio. Aveva proposto di fare un giro in macchina e poi mi aveva posto una semplice domanda.
Vuoi venire in un posto con me? Sono anni che non ci vado…”
E anche se aveva scherzato durante la strada, anche se mi aveva preso in giro, anche se si era comportata come al solito io…io vedevo chiaramente che qualcosa non andava. C’era una tensione in lei che non avevo mai visto prima e che andava ben al di là della sua calma apparente.
Dopo alcuni minuti di pesante silenzio Kristen parcheggiò l’auto in una piccola piazzola proprio di fronte ad una spiaggia larga e totalmente vuota. Era tardi e tirava un’aria leggermente fredda anche per gli standard di LA.
Osservai attentamente le onde scure, il modo in cui erano posizionate le rocce e le stelle che creavano una volta scura sopra di noi.
Mi sembrava quasi…
Forse era un pensiero stupido ma non potei evitare di pensare di essere già stato in quel posto. Cosa alquanto improbabile visto che la mia conoscenza di LA esisteva solo grazie a Kristen e lei, di certo, non mi aveva mai portato prima in quel luogo.
Spense il motore e rimanemmo al buio.
La sentivo respirare piano e con regolarità, come se stesse cercando di tranquillizzarsi e, senza pensarci, le strinsi la mano nella mia.
Che c’è?”
Io..io volevo parlarti di una cosa..”
Ma la sua voce era debole e chiaramente sconvolta.
E non era questo che volevo. Non volevo che pensasse che dovesse parlarne. Io l’avrei amata comunque, malgrado tutto.
Non sei obbligata.”
Invece sì” rispose “Ho sempre evitato di farlo con chiunque perché faceva troppo male.”
E ora non fa male?”
Sospirò. “Farà sempre male. Ma tu…tu mi fai sentire come se mi accetteresti comunque, malgrado tutto.”
Rafforzai la mia presa. “Lo sai che è così.”
Facciamo due passi?” propose in un sussurro.
E così ci ritrovammo a scavalcare il basso muretto di pietra che divideva la sabbia dalla strada e a camminare con le scarpe in mano e le dita affondate nella sabbia. Era fresca ma piacevole sotto la pelle.
E non sapevo perché ma quell’assurda sensazione di deja-vu ritornò a colpirmi forte, anche se il luogo che mi circondava era…sbagliato in qualche modo. Diverso. Troppo buio, troppo…silenzioso?
Cosa diavolo poteva voler dire?
Mi lasciai trascinare da Kris in un punto svariati metri più in la e ci accoccolammo sulla sabbia umida. Il cielo scuro e puntinato di stelle sopra di noi.
Ero già stato lì…
E’ successo la notte dell’ultimo dell’anno. Quasi due anni fa” Kristen strinse con forza le mie dita sul suo grembo e iniziò a parlare piano “Ero..ero venuta a questa festa sulla spiaggia proprio qui, con Jessica. Ricordi? L’hai conosciuta. C’era musica assordante, lucine bianche simili a stelle e..tanta tanta roba da bere.”
Annuii veloce mentre le sue parole entravano piano nel mio cervello.
Spiaggia, musica, festa l’ultimo dell’anno….
E improvvisamente mi fu tutto chiaro come il sole. Ecco perché mi sembrava di essere già stato in quel posto! Perché, effettivamente, ci ero già stato.
Quando ero venuto qui in vacanza con Tom, Sam e Johnny!
Quindi Kristen anche quella sera era stata li vicino, a pochi metri da me. Un’altra coincidenza nel nostro rapporto!
Kris ti sembrerà assurdo ma..”
No ti prego lasciami finire. Lasciami parlare o finirà che non avrò più la forza…” la sua voce non era più di un mormorio e quasi mi spaventai quando sentii la sua mano tremare come una foglia nella mia.
O..okay..”
Avevo bevuto un po’ troppo e feci una stupida scommessa con Jess di baciare una ragazzo…non l’avevo neppure ben visto in faccia” rise di una risata amara e spenta “E poi andò via la corrente e…e abbiamo iniziato a camminare e ci siamo fermati proprio qui. Qui in questo punto e…e le cose ci sono sfuggite un po’ di mano…”
Si bloccò, probabilmente per calmarsi prima di continuare, ma in quel momento quello a doversi calmare dovevo essere io.
Se non fossi stato certo che Kris non sapesse nulla di quella notte avrei pensato che mi stesse prendendo in giro.
Perché..perché quello che mi stava raccontando era…era la stessa storia…la stessa cosa che era successa a me quella stessa notte.
L’alcool, il buio, il bacio della mia piccola sconosciuta e poi…io che le toglievo i vestiti e la sua pelle morbida contro la mia.
Abbiamo fatto l’amore. La mia prima volta….e nemmeno sapevo che faccia avesse. Ricordo che sentii qualcosa e..e che sperai che ci sarebbe potuto essere un sentimento tra noi...”
Provai a respirare ma non ci riuscii. Non bene, comunque.
Perché non poteva essere. Non poteva essere vero.
Eppure quella notte e i suoi dettagli erano impressi a fuoco nella mia mente.

Ti prego, ricordami ancora una volta perché siamo dovuti volare dall’altra parte dell’oceano per una festa” domandai abbandonando il capo sul sedile “A Londra non ce n’erano abbastanza per te?”
Tom alzò gli occhi al cielo. “No, non ce n’erano abbastanza. E poi dai. Mostra un po’ più di entusiasmo accidenti. Ti ho regalato la vacanza no? E fino adesso ci siamo divertiti!”
In effetti aveva ragione. Per esserci divertiti ci eravamo divertiti.
Era da una settimana che eravamo arrivati in California e non avevamo fatto altro che stare spaparanzati sulla spiaggia a prendere i raggi del sole tiepido anche a Dicembre di giorno, e a partecipare a diversi party di notte.
E le feste erano divertenti ma ora, dopo una settimana di baldorie, ero esausto. Avevo ingurgitato così tanta birra e accumulato così tante ore di sonno arretrato da bastarmi per la mia intera esistenza .
E ora avrei francamente passato una sola, singola notte a dormire.
E poi stanotte è l’ultimo dell’anno. Divertirsi è assolutamente d’obbligo! Perciò…festa” continuò a parlare mentre gli altri miei due amici, Johnny e Sam, seduti sui sedili anteriori guidavano e si divertivano a distruggere l’autoradio della macchina che avevamo preso in affitto la settimana precedente.
Festa e ragazze” strillò Sam quando ci avvicinammo ad una spiaggia da cui proveniva musica a palla “E si sa che le ragazze americane sono molto meglio di quelle inglesi tutte così rigide e perfettine!”
Chissà, magari stasera troverai la donna della tua vita!” disse Tom dandomi una gomitata mentre parcheggiavamo l’auto al lato della strada.
Scendemmo e ci dirigemmo verso il luogo della festa. E dovetti ammettere che il tutto prometteva bene: fili di luci bianche erano tirate sopra le nostre teste, alcuni fuochi erano sparsi qua e la e da quanto potevo vedere c’erano tonnellate di alcolici da bere. Senza contare che camminare su una spiaggia calda a Dicembre era sempre un’esperienza piacevole.
Io e i ragazzi ci separammo e, ad un certo punto, mi ritrovai a ballare con una biondina di cui ignoravo il nome reggendo tra le mani quella che doveva essere almeno la quarta birra. Sentivo la testa leggera ma tutto sommato ero ancora abbastanza lucido da capire cosa stessi facendo.
Al contrario di Sam che all’improvviso arrivò alle mie spalle, ridendo come uno scemo e porgendomi un bicchiere di carta colmo di quello che mi pareva essere Coca e Rum.
O meglio…molto Rum e molta poca Coca.
Bevilo” mi ordinò “E’ troppo buono.”
Ehi non voglio ridurmi come te.”
No davvero..è la cosa più buona che abbia mai assaggiato. Tu la devi provare!” detto questo si avvinghiò a una rossa che passava li vicino e, in pratica, le ficcò la lingua in bocca. Ma non mi parve che a lei desse fastidio anche perché si appartarono poco distante a fare chissà cosa.
Anzi, sapevo benissimo cosa. Speravo solo che l’alcool non gli impedisse di stare attento a non fare sciocchezze.
Annusai sospettoso il liquido e tentai un assaggio e, malgrado sapessi che era roba forte, ne bevvi una sorsata.
Cazzo solitamente Sam diceva una marea di stupidaggini ma quella cosa era davvero buona! Era Coca e rum ma dentro sembrava esserci anche qualcosa alla…era vaniglia quella. Prima che me ne rendessi conto ne avevo bevuta più di metà…
Dopo qualche altra canzone la musica iniziò ad essere un po’ troppo forte per i miei gusti così mi allontanai di qualche metro alla ricerca di un posto tranquillo dove stendermi. E fu in quel momento che sentii qualcuno battermi sulla spalla.
Non ebbi il tempo di girarmi a vedere chi fosse che la sconosciuta mi gettò le braccia addosso e infilò la testa nell’incavo del mio collo.
Inizialmente fui tentato di seguire il primo impulso e allontanarla da me, anche perché non mi sentivo affatto fermo sulle gambe, ma poi affondai il volto fra i suoi capelli e inspirai il suo profumo.
Sapeva di…oddio la mia mente non riusciva ad elaborare esattamente di cosa profumasse ma era buono…un qualche strano fiore…
Ridacchiò al mio orecchio e mi parve che fosse brilla almeno quanto me. “La mia amica ha detto..ha detto che non avrei mai avuto il coraggio di venire a parlarti. Ahahah invece ci sono venuta…perciò tienimi stretta qualche secondo e reggimi il gioco..”
Divertito da quello scherzo tra ragazzine abbassai il volto e sussurrai. “Vuoi darle davvero qualcosa di cui parlare?Vuoi che ti dia un bacio?”
Teneva il viso così premuto contro di me che non potevo vederlo ma da quello che sentivo aveva un bel corpo e i suoi capelli scuri erano così profumati..mmm avrei potuto benissimo dare un bacio alla mia piccola sconosciuta.
Lei scostò leggermente il viso e in quel preciso istante le luci si spensero e la musica saltò, con gran pace per le mie orecchie e la mia testa martellante. Doveva esserci stato un sovraccarico di tensione.
Ci fu un po’ di brusio e qualche voce concitata e quando mi resi conto che la mia mano si era intrecciata con quella della ragazza cercai di dare un occhiata al suo viso. Ma era davvero troppo buio, specie per i miei occhi stanchi e abituati alla luce forte di prima.
Io faccio due passi” mormorai “Se vuoi quel bacio e una scommessa vinta come si deve allora vieni con me…”
La sentii allontanarsi di qualche passo senza dire nulla.
Presi un bel respiro di aria fresca e provai a reggermi in piedi da solo. Ci riuscii perciò mi incamminai verso il bagnasciuga, anche se un po’ barcollante.
Probabilmente la ragazza aveva cambiato idea..dopotutto nemmeno mi conosceva…
Aspetta!”
O forse no…
La sua voce mi colpì e in pochi secondi arrivò vicino a me reggendosi al mio braccio per sostenersi.
Aahahah scusa ho..avvertito Jess..ahahah. Dove ..dove andiamo? Ti prego lontano dalla musica mi sta facendo scoppiare la testa…ahahah”
Anche a me..anche a me..” risposi trattenendo a stento una risata, contagiato in qualche modo da quelle della ragazza.
Ridacchiava ogni cinque secondi, cosa che mi faceva capire che aveva bevuto almeno quanto me, se non di più.
Ad un certo punto dovemmo esserci avvicinati un po’ troppo all’acqua perché un ondata più forte delle altre ci colpì gelida, bagnandoci fin quasi alle cosce.
Cazzo..cazzo” strillammo insieme e iniziammo a spostarci dal lato opposto al mare ma, molto probabilmente,lei inciampò su un tronco abbandonato perché prima di rendermene conto mi ritrovai steso sulla sabbia con lei sopra di me.
Ops..scusa” questa volta la sua voce non era più di un flebile sussurro. Cercò di spostarsi ma non era molto lucida e tutto ciò che le riuscì fu di strusciarsi contro di me in modo decisamente troppo..invitante. E il profumo dei suoi capelli sul mio viso era…
Ribaltai velocemente le nostre posizioni e mi ritrovai a premere lei contro la sabbia.
Alzai la testa deciso guardarla negli occhi ma prese a girare in modo così orribile che la riaffondai sul suo collo dove mi sentivo decisamente meglio.
Allora..mi sembra di averti promesso un bacio. Lo vuoi ancora?” gliene posai uno appena percettibile dietro l’orecchio e lei tremò.
Non rispose e visto che ovviamente non avrei mai forzato una ragazza a fare qualcosa, feci per alzarmi. Ma le sue braccia circondarono il mio collo e mi trascinò di nuovo verso di lei.
No..” balbettò “Lo..lo voglio…”
Eccitato dalle sue parole posai le labbra sulla sua fronte lasciandole una serie di piccoli baci finché non mi decisi a scendere sul suo naso e poi…poi le mie labbra furono sulle sue, morbide e invitanti come mai.
Si schiusero piano e non indugiai nemmeno un attimo prima di affondare dentro di lei e rendermi conto che il sapore della sua bocca era anche migliore del profumo. Invitante e dolce e…simile alla bibita che avevo bevuto poco prima.
Prima che potessi fermarmi le mie labbra scesero a tracciare una scia di piccoli baci lungo il suo collo, la sua gola mentre le mie dita sbottonavano a fatica quella che doveva essere una camicetta. So solo che presto mi ritrovai con la lingua affondata nel suo ombelico, la morbida pelle del suo ventre premuta contro il mio viso.
Risalii e quando le scostai l’indumento mi resi conto che non portava il reggiseno. Neanche da dire che questo non fece nulla per diminuire la mia voglia di averla li in quel preciso istante.
Le succhiai piano il collo, mentre la mia mano copriva un seno. Era piccolo ma morbido e duro sotto il mio tocco. Riuscivo a sentire il suo respiro spezzato…
Ehi..piccola..vuoi tornare..torniamo di la?” domandai. Anche se confuso riuscivo a sentire il rumore della musica in lontananza e volevo darle la possibilità di andare via. Mi sarei sempre fermato ma, se non voleva andare oltre, meglio farmelo sapere subito.
La sentii tentennare e trattenere il respiro ma, quando la mia mano si mosse sul suo fianco, rabbrividì.
No..no..restiamo..”
Fu quello che mi servì per continuare. Ripresi a massaggiarla, sentendola venirmi incontro e rimasi sorpreso quando le sue mani fecero fare alla mia camicia la stessa fine della sua: un mucchio di stoffa sulla sabbia…
Le sue dita erano piccole e incerte ma tiepide e così piacevoli. Ne baciai una per una prima di portare le mie al bottone dei suoi jeans. Ne afferrai i lembi e quando alzò il bacino fu una conferma a continuare. Non smisi mai di baciarla mentre glieli sfilavo insieme alla biancheria.
Iniziai ad accarezzarla lentamente in tutto il corpo. Era così morbido e piacevole contro il mio che mi chiesi come dovesse essere vederlo davvero. Ma ci eravamo allontanati troppo dalla festa per avere una qualsiasi luce e tutto ciò che potevo apprezzare erano i suoi capelli disordinati che le coprivano il viso, sollevati soltanto dal suo respiro quando ansimava un po più forte.
Mi stava facendo letteralmente impazzire e non ce la facevo davvero più a continuare così..
La sentii tremare quando la toccai un po’ più a fondo con le dita e fui felice di sentirla pronta.
Piccola non resisto ancora…sei sicura?” le chiesi tanto per essere sicuro.
Annuì solamente e riuscii a sfilarmi i pantaloni, nonostante la nausea che mi colpì quando mi misi in ginocchio per farlo. Me ne liberai il più velocemente possibile mentre la testa che girava vorticosamente mi fece ricadere sul suo corpo morbido.
Chiusi gli occhi….oddio era l’inferno ed il paradiso insieme.
Forse non la potevo vedere ma la potevo sentire in un modo…era tutto così amplificato.
Presi a baciarle il petto e quando le labbra sfiorarono il punto sopra il suo cuore sussurrai: “Il tuo cuore batte fortissimo…”
Inspiegabilmente lei rise a quelle mie parole. “Ahahahaha oddio non sei..di qui..sei inglese? Solo voi avete un modo così…ahah di dire ‘cuore’ senza quasi pronunciare la r.”
Sorrisi a quell’assurdo commento e ripresi a baciarla, facendomi spazio fra le sue gambe.
Dio la volevo così tanto..ma non volevo neppure affrettare le cose.
Cercai di fare piano entrando centimetro dopo centimetro ma facevo incredibilmente fatica e lei era così stretta, quasi come se fosse…
Anche se ubriaco fradicio quel pensiero mi attraversò la mente.
Ehi hai mai..hai mai..tu lo hai mai fatto prima?” sussurrai stringendola più forte.
Scosse il capo. “No…”
Sospirai. Cazzo, cazzo, cazzo…
Se non vuoi…”
Non mi lasciò il tempo di finire. “Voglio..”
Incoraggiato dalle sue parole mi spinsi un po’ di più, lento e il più piano possibile, ma sapevo di starle facendo male.
Almeno all’inizio. Ma quando iniziò a venire incontro ai miei movimenti capii che il peggio era passato e iniziammo a muoverci insieme, dolcemente e via via sempre più forte.
Era bellissimo e intenso e non sapevo se fosse per via di lei o solo perché non avendo la vista tutti gli altri sensi erano molto più amplificati.
La sentii fremere e sprofondai ancora di più dentro il suo corpo tiepido affondando il viso contro di lei, lasciandomi andare totalmente a quel mix terribilmente eccitante che era quella ragazza
Uscii lentamente lasciandole una serie di baci sulla spalla nuda, senza smettere di tenerla contro il mio petto. Sentivo il suo viso bollente ma se era in imbarazzo non lo disse o almeno io non lo capii. Mi lasciai andare con la schiena contro la sabbia mentre uno strano ronzio mi invadeva le orecchie.
Dio ti prego fa che non vomiti.
Dopo qualche minuto iniziò a tremare e a tentoni trovai la mia giacca di jeans abbandonata li a terra.
La coprii mentre lei infilava la testa sotto il mio braccio per scaldarsi.
Di ‘cuore’” mormorò in un soffio.
Cosa?” Ormai i miei occhi si stavano chiudendo e volevo solo sprofondare nell’incoscienza.
Di ‘cuore’” mormorò “Così…così capirò sempre che sei tu.”
Cuore” ebbi la forza di sussurrare.
Lei rise e quello fu l’ultimo suono che sentii prima che il buio del cielo si confondesse con quello del mio sonno.
Mi sembrava di stare dormendo da pochi minuti quando la mia testa sbattè violentemente contro qualcosa di duro.
Ouch..!” esclamai.
Ehi bell’addormentato, cerca di riprenderti e vestirti o non ti fanno salire sull’aereo.”
Mmmm..ma quella era la voce di.. Tom??
Aprii gli occhi e per un secondo li richiusi, accecato dalla luce del sole che, prepotente entrava dal finestrino della macchina.
Confuso più che mai li aprii e mi guardai attorno.
Johnny e Tom erano sui sedili anteriori mentre Sam era addormentato al mio fianco, un rivolo di bava che gli colava dalla bocca.
Ewww Dio che schifo! Senza considerare che il mio stomaco già aveva voglia di fare le capriole per conto suo. Ma cosa diavolo avevo bevuto per stare così male…
Sentii una ventata di aria gelida e mi resi conto di essere in boxer. I miei vestiti un cumulo umido sul tappetino.
Ma che cazzo ci facevo mezzo nudo? La mia mente era in pratica un enorme buco nero ma potevo giurare di non essermi messo a fare uno streap tease davanti a tutti o…
E poi, all’improvviso, un flash.
La spiaggia, il cocktail di Sam, la ragazza che mi aveva gettato le braccia al collo.
La mia piccola sconosciuta.
Mi massaggiai le tempie cercando di ricordare meglio.
Ci eravamo appartati e poi…aveva un profumo così buono e la sua pelle era così morbida. Ed era così caldo e bello stare dentro di lei eppure…cazzo nemmeno ricordavo che faccia avesse. Era troppo buio e io troppo ubriaco.
Come diavolo ci sono finito in macchina? Mi sono..ehm..addormentato sulla spiaggia stanotte”
Johnny scoppiò a ridere. “Ah sì addormentato!! In dolce compagnia direi! Ti abbiamo ripescato stamattina a faccia in giù sulla sabbia vicino ad una ragazza…”
Sbiancai. “Cosa?? Lei era ancora lì?E..e..perché non mi avete svegliato?”
Credimi ci abbiamo provato” disse Tom “Ma eri completamente andato. Se ci fossi riuscito mi sarei risparmiato l’ingrato compito di infilarti i boxer. Comunque lei dormiva ancora e non l’abbiamo svegliata.”
Gli diedi una botta in testa accecato dalla rabbia mentre mi infilavo la maglietta. “Tom ma sei scemo? L’avete lasciata lì nuda?”
Ehi ma sei scemo tu, piuttosto? Che avrei dovuto fare secondo te? Mettermi a scuotere una sconosciuta? E poi era coperta con la tua giacca fin sopra i capelli e le ho messo i vestiti vicino. E ora vestiti tu, dobbiamo riconsegnare l’auto e correre al terminal o perdiamo l’aereo!”
Mi infilai i jeans ancora umidi, passandomi le dita fra i capelli.
Cazzo, non era così che sarebbe dovuta andare.
Certo la sera prima eravamo entrambi troppo ubriachi per capire bene quello che facevamo o anche solo per vedere che faccia avessimo ma avevo pensato che la mattina avremmo potuto scambiare due parole.
In fondo avevamo condiviso parecchio e se c’era una cosa che ricordavo era lei che mi diceva di essere vergine. Volevo almeno sapere il suo nome.
Cazzo” sbottai.
Tom guardò nello specchietto la mia aria disperata.
Ehi dai. E’ stata un’avventura. Probabilmente è meglio così. Avete evitato il terribile imbarazzo della mattina dopo. E poi stiamo ripartendo. Conoscerla e dirle il tuo nome non avrebbe cambiato niente.” Disse abbozzando un sorriso.
Sospirai. Probabilmente aveva ragione. Non era come se avessimo mai potuto avere un qualche tipo di futuro insieme.
Sì, forse era meglio così. Probabilmente sarebbe stato orribile per lei parlarmi da sobria. Così invece avrebbe sempre conservato la mia giacca e, in qualche modo, un piccolo ricordo di me.
Aveva certamente ragione Tom: conoscerla non avrebbe cambiato niente.
Eppure quella frase la dovetti ripetere molte volte prima di iniziare a crederci almeno un poco.

No…
Cazzo, no..
Il destino aveva uno strano senso dell’umorismo ma questo no.
Questo era impossibile, impossibile!
E poi…poi quando mi sveglio la mattina non c’è più. Sono sola e..e …” sbuffò e con la mano libera diede un pugno alla sabbia.
All’inizio sono stata così triste e delusa e poi…poi alla fine ero solo tanto arrabbiata” sussurrò “Avrei solo voluto sapere chi fosse per chiamarlo e potergli dire ‘Ehi aspettiamo un bambino!’”
A quelle sue ennesime parole raggelai.
Un nodo mi chiuse la gola e avrei voluto morire all’istante.
Cosa?” gemetti.
Mi voltai e incontrai i suoi occhi pieni di lacrime.
Quella notte…quella notte sono rimasta incinta.”



O________________O
Wow... non ve lo aspettavate eh?? O_____O
Ahahahaha ok forse ve lo aspettavate..
Ma... ma... c'è sempre un MA.. muhahahahaha
mi cucio la bocca :D
Buon Fine Anno a tutte!
Ci vediamo l'anno prossimo ;)

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Buon pomeriggio girls :D
Dico girls perché dubito seriamente che ci siano dei ragazzi qui XD ma se ci sono fate un fischio ahahaha
Allora? Come avete passato l'inizio anno? :D
Sicuramente bene.. con tutte queste cosine dai Robsten come si fa a non essere felici?? Avete visto che bellini *-* awwww il 2011 è iniziato da solo 4 giorni e già è EPIC! Hahahaha XD
Vabbè.. detto questo volevamo tanto ringraziarvi per le recensioni! Siete fantastiche ed è assurdo il supporto e la fiducia che ci date per ogni cosa (anche sadica e malata) che ci passa per la testa XD ahahaha.
Ci scusiamo per non rispondere ad ognuno singolarmente ma vi assicuriamo che ogni piccola parola, ogni minimo complimento ci rende felicissime e come vedrete le vostre domande troveranno presto risposta :) E' il bello di scrivere e leggere una mini-ff hihi.
Dovevo dire qualcos'altro ma mi sono dimenticata -__-”
Bah.. evidentemente non era importante.. come tutto questo sproloquio in fondo hahaha.
Ah si! Da questo capitolo in poi ci saranno POV di entrambi. Inizialmente avevamo pensato di fare in modo che io mi occupassi dei Pov Kris e Cloe dei Pov Rob ma arrivati a questo punto era impossibile non narrare da entrambi i lati hihi.
Leggete il chappy che è meglio di stare a leggere me che dico ca***te XD ahaha
Ci leggiamo in fondo ;)
Un bacio a tutte!
Fio e Cloe

Never say never


Capitolo 3


POV Rob


Quelle cinque parole erano uscite dalle sue labbra nello stesso momento in cui dense lacrime avevano solcato il suo viso incontrando i miei occhi e io ero semplicemente immobile.
Fermo col corpo, fermo con l'anima e col cuore, cercavo di elaborare tutte le possibilità esistenti ma non ce n'erano perché era una frase tanto chiara che non poteva essere fraintesa.
Quella notte sono rimasta incinta...
Quella notte, la stessa notte in cui avevo conosciuto e abbandonato la mia piccola sconosciuta, la stessa notte in cui mi ero lasciato andare a lei senza nemmeno sapere il suo volto o il suo nome..
E a distanza di quasi due anni.. un'altra notte in quello stesso luogo mi rivelava una delle verità che non avrei mai creduto possibile in vita mia.
Eppure tutto combaciava..
La scommessa con la sua amica, il blackout, la spiaggia..
E noi ubriachi e lei che mi confessava che era la sua prima volta proprio come Kristen mi aveva appena detto.
La sua prima volta e non lo aveva nemmeno visto in faccia..
E come mille tessere di un puzzle attratte da una strana forza magnetica ogni cosa tornò al suo posto e ricordai come se fosse ieri la prima volta che lo avevamo fatto.
Vorrei fingere che questa sia la mia prima volta..” mi aveva detto e io non avevo fatto domande perché temevo di metterla a disagio, eppure sapere mi premeva molto.
Se solo glielo avessi chiesto, se avessi insistito sul perché di alcuni suoi atteggiamenti forse avrei potuto scoprire la verità molto prima.. ma a che scopo in fondo?
Le cose non sarebbero cambiate.. e ancora stentavo a credere che la ragazza che ero riuscito a conquistare, quella che mi aveva stregato il cuore in quell'ascensore, e poi al provino e poi con quel bacio era la stessa che non avrei voluto lasciare quella mattina in spiaggia.
La stessa a cui avevo lasciato la mia giacca. L'unica cosa che aveva di me..
Ma come poteva essere? Doveva essere per forza un assurdo caso del destino, non poteva essere vero e il mondo non poteva essere tanto piccolo.
O forse era piccolo solo per noi..
Rob..” sentii la sua voce lontana chiamarmi e solo allora, guardandomi le mani, mi resi conto di stare tremando.
No.. non era possibile..
Di.. di cuore..” un sussurro involontario uscì dalla mia bocca ora che quelle parole avevano tutt'altro senso, anzi ora che finalmente ce l'avevano un senso.
Cosa..?” la sentii sospirare tra le lacrime ancora calde.
Così.. così avresti capito che ero io..”
Non riuscii a guardarla in faccia ma sentivo il suo sguardo confuso sul mio volto.
Che stai dicendo.. non capisco..”
E nonostante la paura che quella rivelazione potesse rovinare tutto, era troppo per tenermelo dentro. Prima o poi avrei dovuto dirglielo e solo lei poteva spazzare via i miei ultimi dubbi.
Mi voltai a fissarla e vidi il suo viso ancora bagnato dalle lacrime che aveva versato per quella confessione che io avevo interrotto.
Rob..”
Ero io Kris... il ragazzo sulla spiaggia.. il.. il ragazzo della festa.. ero io..”.
I suoi occhi prima impazziti si fermarono di botto sconvolti da quelle parole poi piano prese a scuotere il capo.
No..” sussurrò chinando lo sguardo. “No, non è possibile..”
Kristen.. lo ricordo.. è tutto come hai detto tu..”
No, non è vero. Non eri tu!”
La scommessa con la tua amica.. e tu mi hai gettato le braccia al collo.. e io ti ho promesso un bacio e ti ho invitata a seguirmi fuori..”
Continuava a scuotere il capo mentre ogni mia parola la colpiva sempre di più.
No..”
E le onde.. l'acqua gelida.. la tua risata mentre dicevo la parola cuore.. e il tuo corpo che tremava per il freddo mentre ti coprivo con la mia giacca..”
Ricordavo ogni cosa.. nonostante fossi ubriaco quella sera avevo portato con me ogni particolare di quei momenti, compreso il senso di vomito e il mal di testa..
'Di cuore.. così capirò sempre che sei tu..'”
Citai le sue parole e allora fermò il viso, il respiro le sembrava bloccarsi in gola come se non riuscisse a trovare via d'uscita..
Finalmente alzò lo sguardo e di nuovo i suoi occhi furono nei miei ma erano così.. diversi.
Non riuscivo a capire cosa li animasse. Delusione, rabbia, sorpresa, tristezza, malinconia..
Ti prego.. dimmi che non eri tu..” sussurrò e col cuore che perse un battito annuii leggermente col capo e la vidi stringere gli occhi lasciando di nuovo scorrere le lacrime.
Non è possibile..” scoppiò a piangere mentre si alzava di scatto.
Kristen ti prego..”
Mi hai abbandonata lì.. Nuda.. su una spiaggia. Sola..”
Io non volevo Kris..” piansi col cuore in mano.
Non ti credo Rob, non voglio sapere più niente.. Lo sapevi.. l'hai sempre saputo e.. hai solo giocato con me.. per tutto il tempo. Volevi che mi innamorassi di te e ci sei riuscito.. e io.. lo sapevo.. Lo sapevo che non dovevo darti retta. Lo sapevo che avrei solo sofferto di più! Dio.. perché?! Perché ho lasciato che mi facessi questo? Dovevo dire di no.. perché Rob? Perché sei entrato nella mia vita in questo modo? Ti sei divertito?”
Non riuscivo assolutamente a seguire il filo del suo discorso. Erano parole senza senso per me e non potevo credere che davvero pensasse che l'avevo solo usata o che mi ero preso gioco di lei.
Kristen come puoi pensare una cosa del genere? Non sapevo niente prima di stasera.. io non lo sapevo..”
Vattene Rob.. esci dalla mia vita!” urlò esasperando i gesti che guidavano le mani tra i suoi capelli.
Non vado da nessuna parte”
Aaaagh!” ringhiò piangendo forte e calciando la sabbia.
Non seguirmi!” urlò infine un secondo prima di correre indietro verso il lungomare, lasciandomi lì, ad osservarla mentre spariva nel buio di quella notte.
E rimasi del tutto vuoto mentre senza forze mi abbandonavo di nuovo alla sabbia, pieno di domande e di paure.
Non poteva davvero credere che avessi finto per tutto questo tempo, non poteva credere che avessi sempre saputo tutto e volessi solo prendermi gioco di lei.
Il solo pensiero che lo credesse mi faceva male e le sue parole urlavano ancora nella mia testa rinfacciandomi come l'avessi abbandonata lì senza motivo.
Dio.. se solo mi avesse ascoltato..
Avrei trovato un modo per parlarle ma non sapevo se era il caso di lasciarla sola o chiarire le cose prima che diventassero troppo irrecuperabili.
Proprio mentre i dubbi mi stavano assalendo ricordai di ciò che mi aveva fatto gelare il sangue e non riuscivo a capire come potessi anche solo aver messo da parte un simile particolare.
Incinta. Lei era rimasta incinta. Era ciò che le mie orecchie avevano sentito ma che il cervello non aveva ben elaborato. Troppe cose erano salite a galla tutte insieme e la realtà che avevo vissuto nell'ultimo anno con lei era troppo chiara per non mettere in discussione una tale affermazione.
Non mi aveva mai detto niente né avevo mai visto bambini attorno a lei e per quanto fosse sconvolta sapevo che non poteva aver esasperato la cosa o essersi inventata il falso.
Era vero. Lei era rimasta incinta, incinta di me.. eppure niente quadrava e l'ipotesi più ovvia si fece subito strada, l'ipotesi che mai avrei voluto accettare ma che potevo comprendere.
Immaginavo lei tutta sola in quella clinica, a dire addio al bambino.. al nostro bambino.. al figlio di un bastardo che l'aveva scopata su una spiaggia la notte dell'ultimo dell'anno e l'aveva lasciata lì senza dare nessuna spiegazione e senza preoccuparsi delle conseguenze.
Gli occhi iniziarono a pungermi al pensiero, per quanto irreale e astratto fosse ancora nella mia mente.
Era esistito ed era sparito nello stesso istante in cui ne ero venuto a conoscenza e d'improvviso tutto sembrò semplicemente troppo da assorbire in una volta sola.
Come potevo pretendere di riuscire a sopportare senza scoppiare?
Avrei voluto prendere a calci ogni cosa ma stranamente la rabbia passava in secondo piano davanti la paura che Kristen avesse frainteso tutto e d'un tratto lei fu la sola cosa importante di cui dovevo preoccuparmi.
Dovevo andare da lei e assicurarmi che non si fosse pentita di nulla, non del tempo che avevamo passato insieme, non del primo Ti amo che mi aveva detto dopo averlo tanto desiderato e dopo aver capito che poteva fidarsi di me.
Presi un pugno di sabbia e la vidi scivolare via dalle tante fessure create dalla mia mano chiusa. Presto cadde tutta e non potei fare niente per fermarlo.
In quel millesimo di secondo mi resi conto di quanto la vita fosse fuggevole e capii che non doveva essere così per noi, potevo fare qualcosa. Potevo afferrare il tempo e lo spazio tra di noi, potevo bloccarlo e ripeterle quanto l'amassi nonostante tutto.
Mi alzai sicuro di me e tornai indietro percorrendo i suoi stessi passi, le sue stesse orme illuminate dalla luna ma che purtroppo si interrompevano ovviamente davanti il muretto che avevamo scavalcato.
La macchina era ancora lì e non sapevo se esserne sollevato o no. Se era lì voleva dire che in qualche modo lei era nei dintorni ma l'ansia che potesse esserle successo qualcosa si fece subito viva in me portandomi a guardare ovunque.
Non era in macchina ovviamente ed esplorai il posto attorno a me con cura cercando tra le panchine nascoste dalle enormi e lunghe palme e dietro i muri ma niente.
Stavo davvero per preoccuparmi quando scorsi una figura seduta di spalle sul molo e mi ci volle nemmeno un secondo per riconoscere la sua sagoma così minuta ed essenziale.
Camminai lentamente verso di lei attento a non far rumore ma il legno del pontile mi tradiva e sapevo che si era accorta di me nonostante non si voltasse a guardarmi.
Solo quando arrivai a pochi passi da lei notai che aveva qualcosa tra le mani, qualche che somigliava a una maglia o una felpa o.. una giacca. La mia giacca, la famosa giacca di jeans che avevo usato per coprirla.
Tutti i minimi e pochi dubbi che avevo mi abbandonarono definitivamente e di nuovo il ricordo di quella notte tornò a pulsare tra le membra più forte che mai.
Con cautela mi sedetti accanto a lei lasciando penzolare le mie gambe dal pontile.
Non mi degnò di uno sguardo e avrei voluto essere io a parlare ma il suo silenzio era troppo strano dopo la sfuriata di prima e persi tempo a chiedermi cosa potesse voler dire.
E' tua questa?”. Un debole sussurro mentre continuava a tenere il capo chino sulla giacca.
Si..” risposi sincero e quello che ne seguì fu un sussurro accompagnato da un gemito e una lacrima che vidi scenderle dalla guancia destra per poi cadere sul tessuto.
Era.. troppo facile. Era troppo facile prendermela con lui, con quel ragazzo che mi aveva lasciata lì.. Era così semplice dargli la colpa di tutto.. ma.. ma ora quel ragazzo sei tu e..”
Kristen.. ti prego ascoltami..”
Grazie al cielo non scosse la testa e la vidi semplicemente mordersi le labbra; avevo la sua attenzione ma non pretesi il suo sguardo.
Non sapevo nulla.. non lo avrei mai immaginato e mai avrei voluto che andasse così” iniziai. “Mi sono svegliato quella mattina che i miei amici mi avevano già caricato in macchina. Mi avevano raccolto sulla spiaggia che ancora dormivo, mi hanno messo su un auto e prima che potessi accorgermene eravamo al terminal dell'aeroporto. Non facevo che pensare a te e al modo in cui ti avevo lasciata su quella spiaggia. Il pensiero che tu fossi lì nuda e sola mi uccideva. Avrei voluto tornare indietro ma avevano ragione loro.. Era stata solo una notte, sarei dovuto partire comunque la mattina dopo e non avrei potuto darti niente. Ti ho cercata quando sono tornato a Londra, ho cercato in tutti i modi di arrivare a te ma non era possibile non sapendo il tuo nome. Ricordavo quello della tua amica e su facebook ho cercato tutte le Jess possibili residenti a Los Angeles ma erano più di 500 risultati e non sapevo nemmeno il suo volto o il suo cognome. Ho cercato l'indirizzo della casa della festa sperando di risalire ai proprietari e alla loro lista di invitati ma era una festa organizzata e senza lista.. e noi c'eravamo imbucati. Non conoscevo nessuno, non sapevo niente. Non un nome, non un indizio, non un volto che potesse aiutarmi.
A lungo andare ho desistito convincendomi che in fondo sarebbe stato inutile, che tu probabilmente eri felice con qualcuno, ma anche se non fosse stato così e se avessimo trovato di avere in comune più di una semplice notte, cosa avrei potuto offrirti? Fino a qualche mese fa ero un ubriacone che se ne stava sul tetto di un appartamento a Londra a bere una birra dopo l'altra e cantare alla luna.. come avrei anche potuto pensare di poter significare qualcosa per qualcuno? Decisi che avrei semplicemente lasciato stare, che non avrei più cercato nulla e nessuno e non avrei più forzato le cose.. Questo finché non ho visto il tuo nome scritto su quel copione..” feci una breve pausa ricordando quel momento. “In quell'istante capii che non potevo semplicemente ignorare i segni. La ragazza dell'ascensore, quella che mi era sembrata tanto acida quanto dolce e ingenua, quella che col suo strano modo di ringraziare mi aveva portato indietro di dieci mesi, quella che avevo visto sullo schermo del televisore di casa mia un mese e mezzo dopo era lì.. a due passi da me. Avrei solo dovuto fare un provino..”
Mi fermai qualche secondo per guardarla e fui felice di notare come fosse leggermente più calma mentre carezzava il tessuto della mia giacca.
Decisi di continuare. “Non avevo letto quasi per niente il copione, solo le parti che ritenevo essenziali. Dopotutto non m'importava molto di come andasse, volevo solo rivederti. Eppure dopo soli dieci minuti iniziai a darmi dello stupido e del cretino. Eri così bella che era impossibile che non avessi un ragazzo ed io ero solo un povero illuso visionario che sperava di farti credere nel destino. Quel destino che mi aveva rifiutato ad un provino, che mi aveva fatto bloccare l'ascensore, che aveva portato quel film nel mio lettore DVD e quel copione sulla mia tavola.. Quello stesso destino che ci ha fatto scontrare per strada e mi ha fatto capire che scappare non serviva a nulla.. e che ora mi ha rivelato che eri tu.. anche quella notte..”
Fu allora che la vidi scuotere il capo. “Non è destino Rob.. non capisci? Sono solo tante.. inutili.. coincidenze.. Il destino dovrebbe farti avere un lieto fine, non mesi di sofferenza..”
Un pugno mi strinse il cuore strizzandolo come se fosse una pezza e sentii il pressante bisogno di chiederle del..
Non riuscivo nemmeno a pensarlo, figuriamoci a dirlo..
Parlami Kristen.. dimmi di quei mesi.. sfogati.. ti prego..”
Non c'è niente da dire Rob.. Non c'è.. più niente..”
Quelle parole volevano dire molto più di ciò che lasciavano intendere, lo sapevo e avevo un disperato bisogno che si confidasse con me. In fondo si trattava anche di mio.. figlio. Il solo pensiero mi gelava il cervello e non sapevo se fosse perché mai avevo sfiorato la possibilità di essere padre e ventidue anni o perché ero consapevole che quella possibilità era morta e svanita insieme a quella creatura di cui non avevo mai saputo l'esistenza fino a pochi minuti fa.
Amore.. ti prego..”
No mi va di parlarne Rob.. non ora.. non..”
Un nodo alla gola bloccò le sue parole e non osai andare oltre. Non potevo vederla soffrire così e se dovevo aspettare per sapere, avrei aspettato. In quel momento tutto ciò che mi interessava era lei e sapere che stesse bene.
Kristen, guardami..”
Non.. non ci riesco..”
Ti prego..” sussurrai debole e con la mani accompagnai il suo viso per lasciare che incontrasse i miei occhi.
Io ti amo.. ti amo da sempre.. a prescindere dal passato e dal futuro e.. ho davvero bisogno che tu mi creda e che non sia pentita.. ti prego.. Dimmi che non lo sei.. dimmi che mi ami..”
Gli occhi colmi di lacrimi mi fissavano come se fossi l'unica ancora di salvezza a un oceano di dolore.
No..” sussurrò e mi si gelò il cuore.
No. No cosa? No, non mi amava?
Non sono pentita..” rispose ai miei pensieri silenziosi e sentii il cuore battermi di nuovo mentre una lacrima silenziosa mi scendeva sul viso.
Grazie amore mio. Grazie..” bisbigliai sfogando il mio dolore e abbracciandola stretta a me.
Si lasciò cullare respirando il profumo nell'incavo del mio collo e non feci altro che stringerla e carezzarle e baciarle i capelli.
Mi canti qualcosa?” chiese dopo un po' scostandosi leggermente e poggiandosi al mio petto.
Cosa?”
Qualsiasi cosa..”
E pensai.. pensai a qualcosa che potesse avere un senso in quel momento e che potesse aiutarla a stare meglio e farle capire quanto l'amassi ma c'erano così tante canzoni che non riuscivo a fare ordine nella testa. Ne conoscevo così tante che nessuna mi veniva in mente in quel momento cruciale.
Questa, quella? Infine decisi di non scegliere e le prime parole che si erano fermate in mente iniziarono a uscirmi di bocca.
On the days I can't see your eyes I don't even want to open mine. On the days I can't see your smile, well I'd rather sit and wait the while..”
Un suono leggero e appena ritmato, simile molto a una ninna nanna. Una melodia per farle capire come non avrebbe avuto senso per me svegliarmi sapendo di non poter vedere i suoi occhi o di non poter vedere il suo sorriso.
For the days I know you'll be near, cause a day without you just isn't fair. See the days I can hear your voice I'm left without a choice”
Era proprio così.. proprio come cantavo. Non avrebbe avuto senso alcun giorno passato senza di lei, non sarebbe stato giusto e solo sentire la sua voce mi avrebbe lasciato di nuovo senza scelta. Solo sentire il suo respiro sul mio collo mi ricordava quanto ero incatenato a lei.
But to get weak in the knees fall head over heels baby and every other cheesy clichè..”
Avrei fatto di tutto per lei, mi sarei messo in ginocchio, la avrei mandato centinaia di rose a casa, una lettera d'amore o le avrei semplicemente cantato una canzone.. tutto..
Yes I'm swept off my feet, oh my heart skips a beat.”
Sono fuori di me, sono innamorato e il mio cuore perde un battito.
But there's really only one thing to say”
Una cosa da dire, una cosa semplice ed essenziale.
God damn you're beautiful to me..”
Bella.
You're everything”
Tutto.
Yeah that's beautiful.. to me..”
Ed era tutto quello che le bastava sapere. Che per me era bella, era perfetta così com'era e non l'avrei cambiata nemmeno di una virgola.
Era lei.. la mia piccola sconosciuta. La ragazza che aveva segnato la mia vita per sempre.
La sentii tirare su con il naso e nascondersi nel mio petto cercando di frenare il pianto.
Va tutto bene amore mio... Ora sono qui.. ora ci sono..”
E continuando a cullarla e cantarle quelle parole restammo lì.. fino alle prima luci dell'alba.
Stavolta svegli e insieme.
Davvero insieme.

POV Kris

Mmm...” lo sentii mugugnare sulle mia labbra e sapevo che non voleva lasciarmi andare.
Ti prego.. dimmi perché devo andare..”
Sorrisi. “Perché manchi alla tua famiglia ed è giusto che passi il Natale con loro..”
E' giusto che lo passi con te..”
Qualche giorno non ci ucciderà.. e il 26 sarò a Londra.. Non credi di poter resistere quattro giorni senza di me? In fondo ci sono stati periodi più lunghi..”
Era diverso.. ora non voglio lasciarti più..”
Sapevo che inconsciamente il vero problema era che aveva paura di lasciarmi sola, paura che questa cosa mi avrebbe nuovamente ferita ma onestamente stavo bene, relativamente bene, e non sapevo come ancora fargli capire che gli credevo.
Rob non stai partendo per il Vietnam...” cercai di sdrammatizzare la situazione alzandomi sulle punti per baciarlo.
Lo so.. ma.. vorrei tanto che tu venissi con me. Non voglio lasciarti qui di nuovo..”
Non mi stai lasciando qui.. Sono io che resto. E poi.. stavolta conosco il tuo nome, il tuo numero di telefono e so anche dove abiti quindi nel caso non ti facessi più vedere saprei come venire a prenderti a calci in culo..”
Cosa che non accadrà mai.. perché tornerò..”
Lo so..” lo rassicurai subito anche un po' divertita da quella conversazione. Era assurdo come fosse diventato apprensivo dopo quella che io chiamavo la 'grande rivelazione'.
Lo so che tornerai.. bè non letteralmente perché verrò io da te.. ma..” sospirai “Va tutto bene Rob.. tra poco inizia un nuovo anno, perciò lasciamo quello che è stato alle spalle e pensiamo solo a noi e al futuro, d'accordo?”
E con quelle parole sembrò tranquillizzarsi un po'.
D'accordo..” annuì debolmente per poi baciarmi, prima con calma e poi con urgenza sempre più crescente. Un ultimo bacio prima di sentire il taxi bussare e lasciarlo andare anche se solo per qualche giorno.
Ora vai..”
Però potrei sempre restare qui dopo tutto..”
Vai..” lo ammonii spingendolo fuori ma fece due passi prima di tornare indietro e baciarmi ancora una volta.

Kristen..”
La voce di mia madre offuscò il ricordo di quella mattina fino a farlo sparire completamente.
Mmm?”
Mi passi la farina?”
Oh.. certo..”. Mi allungai per passarle quello che mi aveva chiesto nel tentativo di rendere più facile quel suo desiderio di fare la torta di mele insieme, come se avesse risolto tutti i nostri problemi.
A cosa pensavi?”
Oh.. ehm.. niente..” scossi il capo velocemente.
Pensavi a lui, vero?” sorrise. “Sono contenta tesoro. Sai quanto mi piaccia quel ragazzo, ti ha fatto bene..”
Oh mamma, non la penseresti così se sapessi la verità.
Avevo volontariamente deciso di non dire niente ai miei genitori. Per loro sapere non era né essenziale né avrebbe cambiato niente quindi non ne vedevo il motivo.
Sapevo che Rob non era della mia stessa opinione tuttavia rispettava la mia scelta e sapeva che era una cosa che riguardava più me che lui.
Onestamente ripensare a tutto quello che era successo nelle ultime settimane ancora mi faceva tremare le gambe per l'assurdità.
Quale mondo era così piccolo da creare tante minime coincidenze e farci incontrare nei modi più impensati per ben tre volte?
Destino, diceva lui che era destino ma io non riuscivo a crederci.
Se davvero era destino che stessimo insieme, se era destino che quella notte avrebbe cambiato le nostre vite, perché non era destino che nostra figlia vivesse?
Perché portarcela via se era destino che prima o poi le nostre vite si sarebbero incrociate e avremmo scoperto di appartenerci da sempre?
Forse perché se lei avesse vissuto non avrei mai accettato quella parte.. ma se era destino ci saremmo trovati in altro modo, no?
No.. non era destino.
Non potevo e non volevo crederlo. Era troppo facile pensarla così eppure Rob alzava gli occhi al cielo quando facevo quei discorsi e presto avevamo iniziato a non parlarne più. Probabilmente avremmo sempre avuto opinioni differenti e a nulla serviva dibattere sulla questione.
Le cose non cambiavano. Lei era andata e prima che potessi evitarlo la mente volò alla notte in cui avevo trovato il coraggio di parlarne a Rob un paio di settimane prima, su quel tetto, sotto il cielo stellato di Londra.
Avevo sentito il suo corpo tremare e il suo respiro bloccarsi in gola.. incapace di esprimere a parole qualsiasi sentimento gli traviasse il cuore.
Mi aveva stretta tutta la notte, trasmettendomi il rimorso per ciò che era passato e il calore per quello che sarebbe venuto.
Credevo che quella sera avremmo archiviato la faccenda una volta per tutte ma lui sembrava non riuscire a farsene una ragione, come l'ultima conversazione che avevamo avuto a riguardo.

Dov'è?” chiese d'un tratto prendendomi alla sprovvista.
Chi?” risposi non capendo.
Lei.. Faith.. dov'è?”
Un tuffo al cuore..
Io.. spero in un posto migliore di questo..”
Non.. non era quello che intendevo dire..”
Lo guardai stranita cercando di seguire il suo discorso.
Aspettò qualche secondo prima di spiegarmi. “Dov'è seppellita?”
Mio dio.. come poteva chiedermi una cosa del genere? Eppure.. era qualcosa che non mi aveva mai sfiorato, un pensiero che non avevo mai preso in considerazione come se fosse morta dentro di me e non fuori.
Io.. non ci ho mai pensato.. Non.. non ne ho idea..” mormorai confusa.
Magari potresti chiedere..”
No Rob..”
Perché no?”
Bè che senso avrebbe?”
Potremmo andare da lei..”
No..”
Kristen..”
Ho detto di no, Rob!” sbottai d'un tratto nervosa.
Non poteva buttarmi lì quella cosa come se niente fosse e aspettarsi che fossi d'accordo; faceva ancora male per me parlarne così apertamente, come se niente fosse. Lui non l'aveva tenuta dentro per otto mesi, non aveva affrontato l'inferno per portarla alla luce e non poteva capire il dolore che avevo provato nel sentirmi dire che era troppo tardi..
D'accordo.. scusami..”
Non importa..” bisbigliai più a me che a lui mettendo termine alla conversazione.

Eppure ora, a distanza di un po' di tempo, mi premeva sapere. E nonostante sapessi che con quella domanda avrei portato a galla la situazione spiacevole che stavamo cercando di lasciarci alle spalle, non potei trattenermi.
Mamma..”
Alzò il viso dall'impasto e, incontrando i suoi occhi, glielo chiesi.
Dov'è la bambina?”
Sbatté le palpebre diverse volte e per un secondo mi parve di notare un'espressione terrorizzata sul sul viso, come se avessi appena fatto la domanda che sperava non avessi mai fatto.
In.. in che senso?” la sua voce tremò notevolmente.
Dov'è.. seppellita?”
Mi parve di vederla rilassarsi all'istante nonostante mantenesse una posizione rigida. Come pensavo, avevo tirato fuori l'argomento tabù della casa creando di nuovo quello stacco che ci divideva da più di un anno.
Non lo so.. Abbiamo lasciato che se ne occupassero alla clinica..”
Che schifo..” mormorai indignata prima che potessi fermarmi.
Tesoro..”
Lascia stare mamma, lasciamo stare..” sospirai sapendo che ormai era una battaglia persa in partenza. Avevo sempre perso, avevo perso fin dall'inizio, fin da quando avevo confessato tutto.
Senti.. perché non vai a prendermi il cellulare? Dovrebbe stare sul comò in camera.. se chiama tuo padre non lo sento..”
Ovviamente per lei l'unico modo di andare avanti era fare finta che non fosse successo niente e prendendo alla lettera le mie parole aveva trovato la prima scusa per togliermi di torno. Altro che torta riparatrice.
Ma in fondo era meglio così, non avevo creduto a quel tentativo di riconciliazione fin dall'inizio e già iniziavo a pentirmi di non aver accettato l'invito di Rob a passare il Natale con loro; con quella famiglia che mi aveva accolto con un sorriso la prima volta che avevo messo piede in casa loro e non aveva esitato un secondo a farmi sentire parte di loro..
Avevo davvero bisogno di una sigaretta..
Ne approfittai per andare prima in camera mia ma ovviamente non erano nel mio cassetto.
Dio, quanto avrei voluto gridare! Fu solo il pensiero di non voler rovinare il Natale a tutta la famiglia a bloccarmi e diretta in camera sua per prendere il cellulare provai a cercare le mie Camel tra i cassetti del comò dove di solito teneva anche le sue scorte.
Allungai una mano tra le sue maglie sicura che le avrebbe nascoste bene in fondo e infatti le trovai lì ma tirandole qualcosa venne con loro.
Un sottile foglio di carta che aprii inconsapevolmente.. ignara di quello che avrei trovato scritto.

CERTIFICATO DI NASCITA
Stato della California – Dipartimento della Salute Pubblica

Mi ci volle appena un secondo per capire di cosa si trattasse e un semplice sguardo al nome per averne la conferma.
Nome: Faith Jamie Stewart.
Femmina, nata alla Private Health Clinic di Los Angeles il giorno 10 Agosto dell'anno 2007.
Madre: Kristen Jaymes Stewart
Padre: X
Guardavo quel foglio, quella fotocopia come se ne dipendesse il mio futuro, come se racchiudesse tutto il mio essere, come se fosse la prova definitiva di ciò che avevo passato..
Strinsi gli occhi insieme al foglio che si comprimeva piano in un mio pugno e il bisogno di sapere e avere la prova anche di ciò che avevo perso fu più forte del dolore che quella carta apparentemente innocua mi faceva alla mano, come se fosse fuoco vivo.
Tornai a scavare nel cassetto in cerca dell'altro certificato, quello che mi avrebbe dato una volta e per tutte la conferma che ciò che avevo perso non sarebbe tornato mai più, perché era andata via nello stesso momento in cui era venuta.
Finalmente sentii qualcosa sotto le mani ma era di una consistenza diversa e decisamente più dura.. lucida..
Senza pensarci oltre tirai fuori le maglie gettandole sul letto e diverse foto erano sparse nel cassetto.
Ne afferrai una a caso e sorrisi.
Una bambina, una stupenda bambina dai capelli scuri e gli occhi verdi in tutina rosa rideva felice, poggiata su quella che sembrava una sedia a dondolo rivestita di piume d'oca, o forse era una copertina, non si capiva bene. L'accarezzai dolcemente chiedendomi chi potesse essere, forse qualche figlia di parenti lontani e fu solo quando la voltai che sentii il cuore perdere un colpo leggendo ciò che c'era scritto.
Faith. 22-12-07
Santo dio.. come potevo credere al destino quando non faceva altro che infliggermi colpi del genere?
Cercai di rilassarmi all'idea che un nome non è che un nome e non poteva significare nulla eppure.. eppure non volevo crederci.
Presi le altre foto ispezionandole man mano.
Faith. 02-10-07.
La stessa bimba, adorabile con un ciuccio in bocca e gli occhioni aperti mentre reggeva un pupazzo tra le mani.

Faith. 16-06-08. Primavera, ride mentre sul prato gioca con un fiore.
Faith. 11-09-08. Triste, guarda fuori dalla finestra come se aspettasse qualcuno.
Faith. 07-03-08. Ride, stesa su un tappetino colorato circondata da giochi e pupazzi.
Faith. 09-04-08. Intenta a non far cadere la piramide di cubi che ha messo su, con quell'adorabile pigiamino.
Per qualche motivo sentivo il respiro iniziare a mancarmi e forse era dovuto a quel nome.. Quel nome, quelle date..
Le coincidenze, troppe coincidenze perché non si affacciasse il più impossibile dei pensieri nella mia testa..
Ne presi un'altra.
Faith. 10-08-08. Nel seggiolone, con le codine e completamente sporca di cioccolata come se avesse appena messo la faccia in una torta intera.. come se fosse il suo.. compleanno. 10 Agosto.
10-08-08. Un anno. Agosto. 10.
No.. non era così.. non poteva essere così.. Stavo avendo un flash assurdo..
Sicuramente c'era una spiegazione a quelle foto, a quel nome e a quelle coincidenze. Doveva esserci una spiegazione perché non potevo minimamente credere che..
Faith. 10-08-07. Appena nata. L'ultima foto che avevo tra le mani era anche la prima che le era stata scattata.. Quel giorno.. Il giorno della sua nascita..
La vista si appannò all'improvviso, il respiro si bloccò.. le gambe presero a tremarmi, la testa girava, completamente, come se fossi il centro del suo universo..
Strinsi gli occhi più volte per rendermi conto che ero effettivamente sveglia e cercare di non lasciare che il buio mi prendesse, non di nuovo, non in quel momento in cui un'altra verità si faceva spazio tra i meandri del passato..
No.. non poteva essere. Non stava accadendo a me. Non poteva essere vero..
Lei era morta, morta quello stesso giorno come mi aveva detto mia madre.
Lei non voleva venire al mondo, non voleva..
Sentii il cuore stringersi come costretto in una morsa che si chiudeva sempre più, e un improvviso conato di vomito mi scosse lo stomaco costringendomi a piegarmi su me stessa mentre sentivo tutto nel mio corpo vibrare dalle scosse dei conati.
Riuscii a rimettermi in piedi e poggiai i gomiti al comò mentre stringevo quelle foto con una mano e con l'altra asciugavo il sudore che ormai bagnava la mia fronte.
Kristeeen?” sentii mia madre chiamarmi dalle scale e dai suoi passi capii che era vicina.
Mio dio.. no.. non ora.. o avrei anche potuto ucciderla..
Non riuscivo nemmeno a pensare che avesse fatto una cosa del genere.
Cercai di riprendermi e mi preparai ad affrontarla.
Tesoro se non lo trovi forse è per..”
Si bloccò quando mi vide e con la coda dell'occhio potevo constatare io stessa quanto la mia immagina riflessa allo specchio fosse impressionante.
I suoi occhi caddero sui panni sparsi sul letto e poi immediatamente sulle foto che avevo tra le mani..
Che cosa.. che cosa hai fatto?” il suo sguardo perso.
Cosa sono queste?” la mia voce fredda e dura come il ghiaccio.
Non rispose e cercò di avvicinarsi a me ma indietreggiai per quanto mi fosse possibile.
Dimmi che non è vero mamma.. dimmi che ho capito male.. dimmi che c'è una spiegazione..”
Tesoro..”
DIMMELO!” urlai isterica e bloccai le lacrime in attesa della sua risposta, pronta a ricacciarle quando mi avrebbe detto che non era vero e mi avrebbe spiegato come stavano le cose.
Sospirò stringendo la mascella. “Cosa avrei dovuto fare Kristen? Eri appena una bambina, avevi fatto un errore e volevi continuare su quella strada. Non potevo permetterlo. Cosa avrebbe pensato la gente? Uno scandalo del genere non sarebbe stato tollerato e la tua carriera ne avrebbe risentito per sempre!”
Ero di pietra, completamente vuota mentre quelle parole entravano nello stesso momento in cui uscivano, trapassandomi come se fossi un fantasma.
No.. dimmi che non l'hai fatto..”
Tesoro è stato meglio per entrambe.. credimi..”
Il cuore ormai aveva smesso di battere e non riuscivo nemmeno a capire come avessi ancora la forza di respirare o di parlare.
Dov'è?”
Non è il caso Kristen.. credo che tu ora abbia bisogno di calmarti e magari..”
DIMMI DOV'E'!!!” urlai incurante del dolore alle corde vocali.
Tenevo il viso fisso su di lei in attesa di una semplice risposta quando vidi gli altri accorrere in camera.
I miei fratelli che chiedevano cosa stesse succedendo e infine mio padre, ancora con la giacca addosso.
Lo guardai un secondo per restituirgli lo sguardo che mi aveva conservato per tutto quel tempo ma ero ancora in attesa.
Dimmi.dove.è.mia.figlia?”
Un silenzio assurdamente rumoroso invase la camera e io con lo sguardo duro attendevo solo una risposta e non me ne sarei andata senza averla ottenuta.
Gill” la voce roca di mio padre arrivò come un pugno allo stomaco. “Gill Somerville” precisò quasi professionale.
Spostai lo sguardo su di lui e incontrai i suoi occhi che con tutto il cuore imploravano perdono.
Annuii debole ricordando il nome della sorella adottiva di mia madre ed associandolo a un viso poco conosciuto che risiedeva nella mia memoria solo grazie ai pochi ricordi sfocati che avevo dei momenti passati in Australia da piccola.
Spinta dalla sola forza di volontà e di lasciare quella casa scansai gli altri e mi diressi velocemente in camera mia.
Sentivo i loro sguardi addosso mentre prendevo un borsone per infilarci le prime cose che mi trovavo sotto mano. Poca roba. Soldi, carta e passaporto.
Nient'altro mi serviva.
Scesi le scale seguita da tutti loro che mi ponevano domande continue ma ormai nulla aveva importanza.
Kristen dove credi di andare?!”
Presi la giacca dall'attaccapanni all'entrata e avrei davvero voluto ignorare quella sua ultima domanda, ma non potevo andarmene così. Dopo tutto era pur sempre mia madre..
Non esisti più per me..”
E coi suoi occhi che si gelarono all'istante uscii sbattendo la porta dietro di me e presi a correre più veloce e più lontano possibile.
Via da quell'incubo, quel nuovo incubo.. con la sola speranza che non avrei dovuto affrontarlo da sola.

POV Rob

Forse ero davvero patetico, mi rendevo ben conto che stare lì da almeno un'ora a fissare una nostra foto era alquanto ossessivo eppure.. non facevo che pensare al modo in cui l'avevo lasciata all'aeroporto promettendole che sarei tornato presto, assicurandola in qualche modo che non andavo per non tornare più.
Sarei tornato da lei, il prima possibile.
Personalmente avrei anche potuto evitare di passare le vacanze a Londra ma Kristen ci teneva che stessi con la mia famiglia e non mi ero per niente sentito di proporle di restare a Los Angeles. Sapevo dei suoi rapporti burrascosi con la madre e ora ne capivo anche più il motivo e la mia presenza non avrebbe aiutato, soprattutto perché loro non sapevano niente. Non sapevano che fossi io quel ragazzo quella sera e fingere che nulla fosse sarebbe stato scorretto ma volevo rispettare la scelta di Kristen di tenere quella specie di piccolo segreto solo tra noi, almeno per un po'.
Sai fratellino.. sei un po' patetico.. Stai fissando quella foto da un'ora! Perché non le hai chiesto di venire qui se ti manca così tanto?”
Lizzie.. sempre molto gentile.
Grazie sorellina, regina del tatto..” risposi ironico.
Credeva forse che non glielo avessi proposto?
Mi sembrava la cosa migliore per non stare lontani quel periodo ancora così in bilico delle nostre vite ma..
E' natale.. a mamma le si spezzerebbe il cuore se la sua unica figlia femmina lo passasse lontano per la prima volta.. e vorrei evitare. Siamo tutti più buoni a Natale no? O almeno in teoria..” aveva risposto con un sorriso sulle labbra ma sapevo che le costava. Sapevo, in modo anche molto sfrontato, che avrebbe adorato abbandonare il clima di casa sua per respirare l'aria londinese della mia famiglia che aveva conosciuto un paio di settimane prima in occasione della premiere di Twilight. Avevo parlato alla mia famiglia di lei ma per loro era inconcepibile che avessi davvero messo la testa apposto e avessi trovato una ragazza che presentassi come tale. Eppure sapevo che gli era bastato uno sguardo, gli era bastato vedere i miei occhi su di lei per capire che stavolta era quella giusta e che lei era tutto per me.
Vorrei non dover tornare..” mi aveva confessato una sera, l'unica sera libera prima di rientrare, la sera in cui avevo conosciuto l'altra parte della storia.

Possiamo restare qui..” suggerii con una punta di speranza nella mia voce fermandomi per avvicinarla a me e baciarle delicatamente le labbra.
Mmm.. davvero invitante come proposta..” rispose al bacio ma scherzando con lei mi allontanai sorridendole e trascinandola con me per le strade deserte e buie di Londra.
Attenzione.. potrei prenderti in parola..” continuai camminando e stringendola a me per baciarle i capelli.
Dammi un solo motivo per non farlo?” rispose seria e pensai per qualche secondo che non stesse più scherzando.
Bè.. la tua famiglia..”
Poco conto..” scrollò le spalle. “Mi preoccuperei più di un posto dove vivere. Di certo non potremmo accamparci dai tuoi per sempre..”
Sorrisi per la piega che stava prendendo quella conversazione. Inconsciamente stavamo parlando del nostro futuro e il pensiero mi riscaldò il cuore.
Voglio mostrarti una cosa..” sussurrai baciandola velocemente e afferrandola per mano per farci meglio strada tra l'umidità e la nebbia tipica della città agli inizi di dicembre quando il tempo si preparava alla neve.
Dove stiamo andando?” chiese seguendomi sicura.
Vedrai..”
Sapevo che le piacevano le sorprese e infatti non chiese altro finché non ci trovammo di fronte un palazzo, quel palazzo, quello del mio periodo passato a pensare a lei in un modo o nell'altro: come la piccola sconosciuta, come la ragazza dell'ascensore, come l'attrice del film, come nome su quel copione..
Ogni cosa mi riportava a lei..
Dove siamo Rob?”
Non risposi preoccupandomi solo di far scattare la chiave del portone.
La trasportai con me salendo le scale e passando davanti quella porta, così triste ora con quel cartello “FITTASI” che, per mia assurda felicità, era ancora lì dopo mesi.
Nessuno aveva occupato l'appartamento e io c'ero così affezionato che quando l'avevamo lasciato avevo avuto il barbaro coraggio di farmi un'altra copia delle chiavi di casa. Sapevo che era come commettere un reato ma in fondo in quel palazzo abitavamo solo noi e ora che eravamo andati via era completamente vuoto. Probabilmente nessuno ci aveva nemmeno messo piede nell'ultimo anno e io andavano avanti nella speranza che non lo demolissero.
In poco tempo salimmo anche l'ultima e ripida rampa di scale e ci trovammo di fronte la porticina di cui sperai la maschiatura non fosse troppo arrugginita da rifiutare una chiave ancora praticamente nuova.
Fortunatamente non fu così e tirai un sospiro di sollievo quando con un cigolio si aprì davanti a noi.
Guardai Kristen che di rimando mi guardava come se avesse intuito tutto. Le feci un cenno e uscì fuori davanti a me.
Si guardò intorno per qualche secondo in quella piccola terrazza spoglia per poi voltarsi verso di me.
E'.. è casa tua..”
Annuii malinconico. “Lo era..”
Lo sarà sempre..” sussurrò avvicinandosi con un sorriso per poi posare le sue dolci labbra sulle mie.
Da qui è più bello però.. vieni..”
Mi avvicinai a una piccola scala a pioli al lato del muro invitandola a salire per prima per assicurarmi che non cadesse.
Si fidò di me, nonostante tutto, e mi aspettò in cima, lì, sul tetto, sulle tegole abbastanza piane da permettere di stare in piedi senza cadere.
Siediti Kris..” le suggerii quando fui accanto a lei e insieme ci sedemmo su quella superficie fredda come il marmo.
Avrei dovuto portare una coperta.. mi dispiace..”
Se vuoi puoi darmi la tua giacca” scherzò ma io non me lo feci ripetere due volte.
Rob, scherzavo! Sei pazzo? Ti prenderai una polmonite. Sto bene davvero..” soffiò stringendosi a me per poi accucciarsi sul mio petto costringendo entrambi a stenderci.
Così va meglio..” respirò il mio profumo e per momenti interminabili non feci altro che stringerla a me mentre fissavamo le stelle.
Guarda quella.. com'è luminosa..” bisbigliò a un tratto indicando una stella poco più a destra della luna.
Si.. è bella..” concordai e mai mi sarei aspettato le parole che stava per dirmi.
Avrei voluto chiamarla Faith..”
Inspirai l'aria gelida per lasciarla penetrare nei polmoni e ricordarmi che ero vivo.
Era.. una femmina?” chiesi nello stesso istante in cui chiedevo a me stesso a quanti mesi fosse possibile conoscere il sesso di un bambino e fino a che mese fosse possibile praticare un aborto.
Si.. non ho voluto saperlo fino all'ultimo. Volevo fosse una sorpresa.. ma avevo deciso i nomi in entrambi i casi. Alex se fosse stato maschio.. Ma speravo tanto che fosse una bambina per poterla chiamare Faith..”
Mi gelai. Cosa voleva dire fino all'ultimo?
Mi resi conto che fino ad allora ero vissuto nella convinzione che avesse volontariamente rinunciato al bambino ma le altre opzioni non mi avevano minimamente sfiorato le idee.
C..cosa.. Cosa è successo Kristen?” ebbi il coraggio di chiedere dopo tanto tempo. “Io.. io credevo che..” non riuscii a terminare la frase maledicendomi per aver considerato solo quell'unica soluzione.
La sentii inspirare forte per poi iniziare a parlare mentre carezzava il mio corpo e io la sua schiena.
Avevo cinque giorni di ritardo. Ho fatto un test ed era lì, da tre settimane, da quella notte, dall'unica volta in cui avevo fatto l'amore. E tutto quello che provai fu rabbia.. rabbia nei confronti di quel ragazzo che mi aveva abbandonata lì, nuda e sola, senza un nome, senza un contatto, senza qualsiasi cosa per cui potessi raggiungerlo e dirgli che portavo suo figlio in grembo. Non sapevo cosa fare. Ce l'avevo con lui, ce l'avevo con Jess, ce l'avevo col mondo intero. Ero così piccola.. troppo piccola per vivere per due e decidere per entrambi. Troppo piccola per abituarmi al pensiero che qualcosa crescesse dentro di me. Qualcosa che in fondo non conoscevo.. Volevo solo tornare ad essere quella di prima e liberarmi di quella parte sconosciuta che occupava il mio corpo. Fissai un appuntamento ma non entrai mai in quella stanza.
Una donna era lì.. e piangeva.. Piangeva come se avesse appena perso la cosa più importante della sua vita. “Perdonami bambino mio..” furono le sue uniche parole sussurrate tra le lacrime mentre nascondeva quel ventre vuoto e capii.. Capii che non avevo diritto di decidere della vita degli altri. Qualcuno aveva deciso per la mia ottenendo tutto il mio odio e il pensiero che quell'essere potesse odiarmi mi distrusse quel poco di coraggio che avevo.
Tornai a casa.. mi chiusi nel silenzio parlando solo con lui..Era il mio unico confidente, l'unico che poteva davvero capirmi. Avrei voluto che fossimo solo noi due per sempre ma presto divenne troppo evidente per nasconderlo.
Ricordo il volto deluso dei miei genitori nel momento in cui annunciavo che la loro figlia appena diciassettenne era rimasta incinta di uno sconosciuto perché aveva bevuto troppo all'ultimo dell'anno e non aveva pensato alle conseguenze. Mio padre .. è sempre stato così.. sofferente nei miei confronti. Anche ora.. come se nascondesse un segreto ma so che in realtà è solo la delusione per ciò che sono diventata. Mia madre invece.. lei non ha mai capito. Mi è stata vicina materialmente ma non perdeva occasione per rinfacciarmi la mia irresponsabilità. 'Incinta a diciassette anni, cosa penserà la gente?'
Mi hanno chiusa in casa per mesi con l'unico svago dei miei fratelli che cercavano di fare il possibile per aiutarmi ma loro.. non capivano. Nessuno poteva capire e l'unica persona di cui avrei voluto il sostegno, l'unica da cui avrei voluto sentire le semplici parole “Andrà tutto bene, ci sono io tesoro”.. non c'era, troppo presa da modi per mascherare la mia assenza.
Sono sempre stata sola in tutto.. solo io e il mio bambino..e sola ero nel momento in cui mi si sono rotte le acque. Era agosto..il 10 Agosto, un mese prima del previsto. Sono stata portata in una clinica privata con medici già informati e pagati per tenere il silenzio ma.. mi faceva tutto troppo male.. non riuscivo a respirare.. il bambino non riusciva a respirare.. Sentii che era tutto perduto per me e chiusi gli occhi con la sola speranza che non lo fosse per lui.. e invece..”
Un respiro profondo mi fece capire che lacrime dense già erano pronte e infatti un secondo dopo le sentii bagnarmi la maglietta.
Invece io ero viva e lui era morto.. Sofferenza fetale.. col suo stesso cordone ombelicale.. Quello da cui gli davo la vita era stato la stretta che lo aveva ucciso.. e forse è stato meglio così.. Forse non voleva venire a questo mondo.. e non potevo biasimarlo.. Fino ad ora..” sospirò lasciandomi un bacio sul petto per poi stringersi a me.
Sentivo gli occhi colmi di lacrime. Lacrime per il suo dolore, lacrime per quello che mi ero perso e per non aver potuto fare nulla per alleviare la sua pena, lacrime per quello che mi, che ci, era stato portato via..
E le lasciai scorrere non facendo altro che carezzarle la schiena cingendola a me in un abbraccio forte che le trasmettesse tutto quello che non riuscivo a dire a parole.
E non ci fu bisogno di dire niente. Restammo lì, l'uno nella braccia dell'altro, a fissare la nostra stella luminosa, la nostra piccola Faith.

Sentii il dito bagnarsi e mi resi conto di stare piangendo solo quando sbattei le ciglia.
Dio.. non riuscivo a non pensare a lei e a quanto avrei voluto averla lì vicino a me, solo per stringerla ancora.
Il suono del campanello mi portò completamente alla realtà ma lo ignorai.
Rooob vai tuuuuu!” urlò mia sorella dalla doccia per poi riprendere a cantare.
Sbuffai chiedendomi dove fossero finiti tutti e affacciandomi alla finestra che dava sul retro li notai velocemente intenti a costruire un pupazzo di neve.
Sorrisi immaginando Kris con me, con noi, spensierata e magari felice e non potei fare a meno di chiedermi come stesse passando la sera prima della vigilia.
Se fosse serena, se avesse abbracciato sua madre perdonandole il male che le aveva fatto, se avesse espresso un desiderio guardando le stelle nel cielo.
Il campanello tornò a suonare e mi chiesi chi potesse essere a quell'ora e in quel giorno.
Arrivo!” urlai percorrendo velocemente il corridoio.
Infine spalancai la porta e la trovai lì.
Il viso pallido, gli occhi arrossati e la paura nel suo volto..
Dio mio.. che diavolo era successo?
Kris..” sussurrai sconvolto rendendomi conto delle sue condizioni.
E furono solo due parole.
E' viva...”

Wow.. o_____o questa si che è una sorpresa eh??
O forse no?? Dite la verità.. chi ci aveva pensato?? Un applauso a Veronicas che è stata molto perspicace hihi, ma in fondo con tanto di bimba in copertina u_u poteva mai essere morta davvero? u__u ahahaha
Il punto ora è.. come la prenderà Rob e cosa succederà? eheheh.
Lo scoprirete tra 5 giorni ;) muhamuhamuha
PS: Le foto di Faith è stato più comodo renderle così e fare una specie di collage perchè erano troppe ma era impossibile scegliere XD
PPS: la canzone che canta Rob a Kris alla fine della prima parte si chiama "God damn you're beautiful". Io me ne sono totalmente innamorata e ce l'ho messa.. ascoltatela se avete tempo perchè è stupenda e troppo dolce *__*

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Buona sera a tutte :D
Scusate il piccolo ritardo ma mi ero dimenticata che dovevo postare XD Buhauahua
No vabbè la verità è che mi stavo vedendo per la terza volta il film “Tre all'improvviso” *__________*
Se non l'avete visto e come noi siete malate di storie con bimbe adorabili, vedetelo assolutamente! *__* Mi sono innamorata di Sophie! Awwwwwwww
Ok basta u_u Torno in me u_u
Awwwww ragazze grazie mille per le recensioni! *__* Non sappiamo che dire cioè.. siete FANTASTICHE!!!
Tra l'altro Cloe ci teneva a ringraziare Mel per tutte le info su “Into the Wild” che le sono servite nel capitolo due.. (ancora non ho capito perché non ha chiesto a me u__u) Buahuahaua
Non ve l'aspettavate che Faith fosse viva eh? Muhamuhamuha
Andiamo u__u noi non facciamo morire nessuno u__u Bè..
Cloe no.. io qualche volta si.. ma non delle povere bimbe innocenti...
Anche se in effetti il titolo della FF è “Mai dire mai” quindi... mai dire mai.. Muahahaahha. Oddeo sto male o____O
Beeeeeeeeeene... visto che sono a corto di parole (immagino che stiate esultando..) vi lasciamo al capitolo 4 ;)
Un bacio!
Fio e Cloe


Never say never


Capitolo 4


POV Rob


E' viva”
Sbattei le palpebre un paio di volte, per accertarmi che Kristen fosse davvero li, davanti a me, e non un’allucinazione della mia mente.
Kristen?”
Rob è..lei è viva. E’ viva” continuava a ripetere quelle parole, il volto sconvolto, le labbra tremanti e gli occhi arrossati.
Kris amore è successo qualcosa?” la trascinai dentro sbattendo la porta, sempre più terrorizzato.
Quella frase ‘E’ viva’ significava che qualcosa di terribile doveva essere successo. Forse una sua amica aveva avuto un incidente. O forse sua madre.
Ma Kris non faceva nulla. Stava li a guardarmi così ferma che avrei potuto iniziare a domandarmi se si fosse trasformata in una statua.
Amore stai bene?” sussurrai “Tu stai bene? I tuoi stanno bene?”
Il suo viso si fece immediatamente duro e freddo, come se con le mie parole l’avessi schiaffeggiata.
Non voglio parlare di loro. Loro non esistono più per me.” Rispose seria “Ciò che conta è che lei..lei è viva.”
Mi prese la mano mentre mormorava quella singola parola, lei, con un amore e una venerazione tali da farmi vacillare. Avevo sentito la sua voce avere quel tono solo poche volte prima e tutte quante mentre stava parlando di Faith.
Faith…
E inconsciamente, ancora prima che il mio cervello riuscisse a fare un collegamento razionale, il mio cuore prese a battere velocemente, come mai prima. Impazzito, era leggero come se un enorme peso fosse scomparso nel giro di un secondo.
E capii che quello che voleva dirmi Kristen non erano brutte notizie, ma belle.
Anzi meravigliose.
Ma non poteva..non poteva essere…
Kristen non..non stai parlando di..”
Lei annuì semplicemente con gli occhi che le brillavano dall’emozione e dalle lacrime.
Non è morta..no” mormorò “Faith è viva. Nostra figlia è viva. Ci hanno mentito. Mi hanno mentito per tutto questo tempo e non l’avrei mai saputo se non fosse stato per..”
Scossi il capo incapace di ascoltare oltre in quel secondo. Non riuscivo a capire nulla di ciò che stava dicendo, non d’avvero per lo meno. Le sole parole che danzavano nella mia mente erano ‘Faith è viva’.
Faith…viva.
Qualcosa che credevo impossibile razionalmente era davanti ai miei occhi.
Nostra figlia era la fuori, da qualche parte. Ora non importava il dove , il come o il perché. Importava solo portarla a casa, farla restare con noi.
Kristen che ci fai qui?” La voce eccitata di mia sorella mi strappò dai miei confusi ragionamenti.
Alzai gli occhi e vidi Kristen travolta dall’abbraccio di Liz.
Allora? Pensavo che stessi con i tuoi per Natale.” Continuò lei ignara di ciò che aveva appena interrotto “E..e sei sicura che vada tutto bene? Sembra che tu abbia pianto.”
Posò il suo sguardo indagatore su di me “Rob non è che l’hai fatta soffrire eh? E tu Kris non hai nemmeno una valigia?”
Guardai in giro e notai che in effetti il solo bagaglio di Kristen sembrava essere un piccolo borsone pieno di roba, certamente cacciata dentro alla rinfusa.
Avevo una certa fretta” mormorò e quando i miei occhi incontrarono i suoi vidi la stessa cosa che doveva invadere i miei. Bisogno.
Bisogno di parlare, di spiegarci, di capire..
Ma soprattutto bisogno di lei.
Della nostra bambina.
Noi andiamo di sopra” ebbi solo la forza di dire dopo aver afferrato la mano di Kristen “Trova tu una scusa con mamma e papà.”
Ma la cena di Natale..”
Liz, non ora!”
Lo sapevo di non essere stato gentile o carino con lei, ma non era importante al momento.
Salimmo velocemente le scale e ci chiudemmo in camera mia.
Insieme, crollammo seduti sul pavimento, distrutti.
Non sapevo nemmeno come fare a tirare fuori l’argomento. In quei pochi secondi milioni di ipotesi possibili mi avevano affollato la mente ed erano una meno probabile dell’altra.
Ma com’era possibile che nostra figlia, una preziosa e piccola innocente bambina fosse stata strappata dalle braccia di sua madre e che lei l’avesse creduta morta per tutto quel tempo?
Come?
Sono stati i miei”
La voce di Kris mi arrivò potente e chiara come se mi avesse letto nel pensiero. Fissava un punto della moquette e la sua espressione mi ricordò per un attimo quella di quando mi aveva raccontato della ‘morte ‘ di Faith. Ma questa volta i suoi occhi non erano spenti e vuoti. No, li vedevo duri e freddi ma allo stesso tempo infuocati e decisi.
Mi hanno detto che era morta” continuò “E invece l’hanno data ad una sorellastra di mia madre, in Australia. E tutto perché si vergognavano di me. Solo per salvare le apparenze e la mia fottuta carriera..”
Repressi a stento un conato di vomito a quell’immagine. Avevo conosciuto i genitori di Kris e mi erano sembrati delle brave persone e invece..ma come avevano potuto fare una cosa simile? Mentire per tutti quegli anni?
Ma tu..tu ne sei certa?”
Annuì velocemente “Ho trovato il certificato di nascita di Faith in un cassetto e ..e alcune fotografie” si asciugò le lacrime che colavano abbondanti dai suoi occhi “Ho chiesto a mia madre e..e sia lei che papà hanno confessato tutto.”
Deglutii, sconvolto. “Ma che ti hanno detto per..per..”
Per trovare una scusa a quello schifo?” domandò con odio “Non lo so. Non gli ho dato neppure lontanamente il tempo di provare a giustificarsi. Non riuscivo nemmeno a guardarli in faccia. Per me sono morti per sempre.”
Non dissi nulla. Normalmente avrei cercato di trovare un modo, una possibilità per cercare di sistemare le cose, ma non quella volta. Certo, io ero il primo da biasimare in tutta la storia. L’avevo lasciata sola su una spiaggia, dopo aver condiviso qualcosa di così intimo e perfetto ma.. ma mentire volontariamente sapendo che questo aveva distrutto il cuore di Kristen giorno dopo giorno era diverso.
Era imperdonabile.
Stavo per dire qualcosa ma, poi, i miei occhi si posarono sul pacco che Kristen aveva stretto fra le mani sin da quando aveva oltrepassato la porta di casa.
E il mio cuore si bloccò all’istante.
Quelle..sono..”
Kris annuì e si avvicinò a me, fino a posare il capo sulla mia spalla.
Notando le mie mani tremanti ci pensò lei ad aprire lentamente la busta e ad estrarre un mazzetto di fotografie.
E quando i miei occhi si posarono sui tratti delicati e perfetti di quella bambina non potei trattenermi più. E scoppiai in lacrime.
Era l’esatta copia in miniatura di me e Kris. I capelli castani leggermente mossi e gli occhi di un’indescrivibile tonalità di verde, ma con una punta di azzurro all’interno. Proprio come me.
La osservai crescere mano a mano che le foto andavano avanti. La vedevo passare da piccola neonata a dolcissima bimba che festeggia il suo primo compleanno completamente ricoperta di torta al cioccolato.
E più la guardavo più mi rendevo conto che c’era una parte del mio cuore la fuori in Australia, a milioni di chilometri di distanza. Una parte che dovevo andare a riprendermi.
Alzai lo sguardo e vidi Kris fissarmi con la stessa determinazione.
Lei è nostra. E la nostra bambina. E io la rivoglio.”
Mi stupì quando si aprì in un debole sorriso. “Aspettavo solo che lo dicessi..”
Improvvisamente allungai le braccia e la strinsi a me, affondando le dita tra i suoi capelli, le labbra che si modellavano sulle sue con una forza quasi disperata. Le nostre lacrime, mescolate, diventavano una cosa sola.
Ti amo…e lei è viva” mormorai “la nostra bimba è viva. Nostra figlia..nostra figlia..”
Non riuscivo a smettere di dirlo e lei a sorridere, mentre i nostri occhi non si staccavano mai, luccicanti di eccitazione.
Le diedi un ultimo rapido bacio prima di scattare in piedi. Presi una vecchia borsa dall’armadio e iniziai a riempirla di jeans e maglioni.
Credo..credo che in Australia sia estate” borbottò lei , scoppiando a ridere.
Giusto” Cambiai cassetto e presi una manciata di t shirt, un po’ di biancheria e i documenti.
Io sono pronto” dissi veloce e mi diressi a grandi passi verso Kristen, prendendola tra le braccia.
La mia ragazza. La madre di mia figlia.
Andiamo..andiamo a riprenderci la nostra bambina.”
Kris si morse il labbro, probabilmente per non piangere, e annuì forte e decisa.
Strinsi di nuovo le nostre mani per darci sostegno l’uno con l’altra e ripercorremmo le scale a rotta di collo. Per un secondo cercai di pensare ad una buona scusa da rifilare ai miei genitori ma, quando entrammo in salotto scoprii che non ce n’era affatto bisogno.
Mamma e papà se ne stavano in piedi davanti al caminetto e, insieme alle mie sorelle, reggevano tra le mani dei calici di champagne.
Che sta..?” Non ebbi il tempo di parlare che mi ritrovai racchiuso nell’abbraccio stritolatore di mia madre.
Oh tesoro tesoro sono così felice per voi due. E noi saremo nonni…è fantastico” disse lasciandomi totalmente spiazzato “Ecco prendi un bicchiere di vino per festeggiare. Invece per te Kristen un po’ di succo di frutta, non vorrei che l’alcool facesse male al piccolino”
Lanciai una rapida occhiata confusa in giro per la stanza finché non incontrai lo sguardo eccitato e colpevole di Liz.
Ok, ok va bene lo ammetto. E’ possibile che io abbia origliato, ecco. Beh comunque abbiamo capito che sei incinta. Rob ha detto ‘Abbiamo una figlia’ perciò..”
Sospirai passandomi velocemente una mano tra i capelli.
Non c’era tempo per spiegare ogni singolo dettaglio ora ma non potevo neppure lasciare i miei genitori nel buio su quella storia.
Io..io non sono incinta” Kristen mi tolse dall’impiccio di parlare per primo. Si avvicinò a me e mi passò un braccio attorno alla vita prendendo un bel respiro “Ma sì…io e Rob avremo una bambina. In realtà l’abbiamo già.”
Quello che vuole dire…” continuai io “E’ che nostra figlia ha già..quasi un anno e mezzo.”
A quelle parole vidi papà accigliarsi e mamma impallidire al punto che temetti potesse svenire di fronte a me.
Vorrei..penso che meritiamo una spiegazione..” mormorò.
Guardai kris negli occhi e quando l’ebbi vista annuire veloce riportai l’attenzione sulla mia famiglia.
Dovevano sapere, loro lo meritavano.
Forse è il caso che vi sediate tutti” dissi sospirando “Questa è una storia lunga. Decisamente lunga”

POV Kris

E se non le piacessimo?” sussurrai per quella che doveva essere la milionesima volta da quando avevamo lasciato l’aeroporto. “Se non volesse neppure che la tocchiamo? Se..se ci odiasse a prima vista?”
Siamo i suoi genitori Kristen, non ci odierà.”
Ma non ci ha mai visti prima” protestai.
Saprà riconoscerci, io ne sono certo.” Ostentò un sorriso all’apparenza sicuro ma io che lo conoscevo bene riuscivo a capire che era più una forzatura per auto convincersi e soprattutto per far stare calma me.
La verità era che non avevo fatto altro che preoccuparmi da quando avevamo lasciato la casa di Rob a Londra e ora, dopo quasi 20 ore di viaggio e a pochi minuti dal vederla, mi stavo comportando come una codarda.
I genitori di Robert avevano reagito alla notizia meglio di quanto avessi potuto sperare e, anche se erano rimasti un po’ scioccati dal racconto della nostra serata sulla spiaggia ubriachi fradici, non avevano detto nulla. Si erano limitati a sostenerci nella nostra scelta e ad incitarci a riportare a casa la loro nipotina.
Sorrisi alla prospettiva che almeno Faith avrebbe avuto dei nonni che davvero l’avrebbero amata incondizionatamente ma, immediatamente, scacciai il pensiero che inevitabilmente riportava a galla il ricordo dei miei genitori e della loro espressione di soli pochi giorni prima.
Il taxi si fermò proprio davanti ad una piccola casetta bianca, alla periferia di Melbourne. Ci trovavamo in un quartiere residenziale e riuscivo a vedere tante casette simili lungo il resto della via.
Ma in quella… in quella semplice casa c’era la mia bambina.
Per un istante tutti i dubbi che mi avevano martellato la mente per l’intero viaggio ripresero vigore, espandendosi e dilatandosi come una nube pronta a inondarmi completamente.
Decine e centinaia di ‘e se..?’ pronti a rovinare ogni certezza, ogni speranza.
E se non mi avesse voluta?
Se non mi avesse mai riconosciuta?
Se non avesse funzionato?
No…” la voce ferma ma dolce di Rob arrivò dal mio fianco e, quando mi voltai a guardare, mi accorsi che era già sceso e mi aspettava con la porta aperta.
Nonostante tutte le mie paure trovai la forza di scendere e quando il taxi ripartì ci ritrovammo li da soli, davanti a quel piccolo giardinetto, immobili.
Lo so che hai paura” sussurrò. “Guardami ti prego..”
Alzai lo sguardo fino a che i miei occhi si incatenarono ai suoi e lui afferrò entrambe le mie mani.
Anche io sono terrorizzato. Sono…non ho idea di che cosa succederà una volta che entreremo li dentro. Ma di una cosa sono certo: se molliamo ora perché abbiamo paura allora si che saremo dei veri fallimenti come genitori. Cosa credi che penserebbe se tra 10 o 20 anni lei sapesse la verità e…noi non avessimo fatto nulla per lei, per riaverla?”
Sospirò e diede un calcio all’asfalto bollente. “Non mi sono mai pentito di qualcosa come del non aver costretto Tom a girare la macchina e a tornare su quella spiaggia da te. Se solo lo avessi fatto sarebbe cambiato tutto, ma non è andata così. Ho preferito rinunciare a te. Ma so che mai più voglio voltarmi indietro e avere dei rimpianti, mai più. Io combatterò per lei e tu lo farai con me.”
Mi strinse forte e quando guardai i suoi occhi li vidi determinati come mai “Io ora entrerò li dentro perché lei è nostra. E tu..tu non ti arrenderai e verrai con me, vero?”
Sì” risposi ferma. Aveva ragione. Quella era la nostra bambina e non avremmo mai mollato. Avremmo combattuto fino allo stremo per riaverla ad ogni costo.
E alla fine tutto sarebbe andato per il meglio, semplicemente perché doveva andare così..
Andiamo..” La sua voce era un sussurro mentre percorrevamo il vialetto in pietra del piccolo giardino
Notai con la coda dell’occhio dei giochi in plastica dentro ad un contenitore per la sabbia e alcune biciclette abbandonate sull’erba. Forse c’erano altri bambini. Ricordavo in effetti alcune foto ricevute da mamma durante varie vacanze di Natale o estive degli anni passati.
Allungai la mano tremante e schiacciai il campanello. Era ora o mai più e Rob aveva ragione: eravamo solo lì a pretendere ciò che ci era stato strappato con la forza.
La porta si aprì ed una donna sorridente sui 40 anni venne ad aprirci. La riconobbi immediatamente: era lei, Gill.
Alzò gli occhi su di me, probabilmente pronta a parlare con il postino o un venditore porta a porta, ma non di certo con me. Non appena si accorse chi ero il sorriso le morì sulle labbra e il bicchiere di te che reggeva fra le mani scivolò a terra, rompendosi in mille pezzi.
Non so quanto rimanemmo così, ferme a fissarci, ma dalla sua espressione mi resi conto che aveva immediatamente capito il motivo per cui ero alla sua porta.
Tesoro che succede?”
Un uomo arrivò al suo fianco e osservò preoccupato prima la moglie e poi i cocci di vetro sul pavimento. E poi me.
Kristen?”
Annuii solamente.
Rob invece, trovando un coraggio e una forza inimmaginabili, riuscì addirittura a stringergli la mano e a presentarsi.
Beh..direi che forse è meglio se riprendiamo il discorso dentro..”
Ci fecero entrare e il mio cuore accelerò, come impazzito, mentre stringevo convulsamente la mano di Rob.
Era il momento della verità, della resa dei conti quindi.
Sorpassammo due ragazzini seduti sul tappeto davanti alla TV a giocare a dei videogiochi e ci dirigemmo in cucina, chiudendoci la porta alle spalle.
Francamente posso immaginare il motivo per cui siete qui…” Batté nervosamente il dito contro il ripiano della cucina e improvvisamente tutto l’odio ed il rancore che avevo destinato fino ad ora solo a mia madre ritornarono a galla, perlomeno triplicati.
Quella donna che mi stava di fronte era responsabile tanto quanto mia madre. Chissà per quanti mesi prima del parto avevano discusso i dettagli di quel folle e orrendo piano.
Per mia figlia. La rivoglio.” Dissi decisa.
Lei non è tua figlia” ribatté e si avvicinò al marito in cerca di appoggio. “Conosce solo noi. E per lei io sono sua madre…”
Ma non è la verità!”
Lo è per noi, sin da quando è arrivata” il marito che con Rob si era presentato come Tom iniziò a parlare deciso “Nell’anno nuovo potremo iniziare le procedure legali per l’adozione.
Oh non credo proprio.” La voce di Rob era ancora più ferma e tagliente mentre mi stringeva a se.
Gill avanzò di un passo verso di noi col volto rigato di lacrime di paura. “Francamente non so perché sei qui ora. Dopo tutto questo tempo lei è nostra e siamo disposti a combattere in tribunale se è quello che volete.”
Facciamolo. Vorrei proprio vedere una causa dove sarete come minimo imputati di occultamento di minore, rapimento e chissà quante altre cose che ora non so ma sono sicuro il mio avvocato conoscerà alla perfezione.”
Lanciai una rapida occhiata a Rob e i miei occhi si spalancarono automaticamente.
Avvocato?
Avevamo un avvocato?
Non credevo che Rob ne avesse chiamato uno, o forse stava solo bluffando, ma di una cosa ero certa. Se la situazione si fosse messa male avremmo cercato il migliore per aiutarci.
Alle parole di Rob vidi Gill sbiancare e suo marito fissarci sconvolto.
Rapimento?” borbottò lei “Aspettate ma..ma tu” mi indicò col dito “Tu non lo volevi. Tua madre ha detto che..che l’avresti dato via comunque alla fine…”
Le sue parole mi colpirono come una bomba, rilasciando la loro forza a terribili ondate.
Tua madre ha detto…
E in quell’esatto istante capii. La donna di fronte a me credeva ad una storia completamente diversa dalla verità anzi, probabilmente pensava che io avessi dato via mia figlia spontaneamente.
Non credevo che avrei mai potuto odiare mia madre più di quanto l’avessi odiata l’istante in cui aveva confessato tutto, ma forse dopotutto mi ero sbagliata.
Io..” balbettai “Parliamo un secondo fuori io e te, per favore..”
Lei fissò scioccata prima il marito e poi me e annuì, probabilmente speranzosa di convincermi a rinunciare a Faith.
Kristen..” Rob mi bloccò il braccio ma io mi gettai sul suo petto e lo strinsi a me, posando lievemente le labbra sul suo orecchio.
Fammi provare. Fa provare me..” mormorai. Gli diedi un rapido baciò e lui annuì appena percettibilmente.
Seguii Gill lungo i pochi gradini che ci portavano nel giardino sul retro. Vidi un’altalena uno scivolo e un tavolino e…e il mio cuore si spezzò riconoscendo il posto dove la foto di Faith sporca di cioccolata era stata scattata.
Quel luogo era pieno dei ricordi di mia figlia, ricordi che avrebbe dovuto dividere con me e non con una sconosciuta.
Perché mi fai questo?” domandò cercando di mantenere un’aria determinata.
Io..non sto facendo niente. Rivoglio solo mia figlia. “
Lei non è tua figlia!” la maschera di controllo che aveva cercato di mostrare si stava frantumando lentamente mentre vedevo le lacrime colarle lungo le guance “Tu non la volevi, non la volevi!”
Questa è una bugia” Le parole mi uscirono simili ad un ringhio “E’ una sporca bugia!”
Tua madre mi ha detto che avevi pensato di abortire e poi avevi scelto l’adozione. Tu non la volevi comunque!”
Mi passai le mani tra i capelli, disperata. Mia madre aveva mentito così..così tanto che mi risultava perfino difficile credere che fosse caduta così in basso.
Presi un profondo respiro. “Ho pensato di abortire, questo è vero. Per circa cinque minuti prima di capire che sarebbe stata solo un’enorme sciocchezza. Avevo deciso di tenerla e crescerla. Questa è la verità.”
Alzai gli occhi e incontrai i suoi, dubbiosi e confusi.
Lei..Jules ha detto che tu non l’avresti tenuta. Che dirti che era morta era solo un modo per risparmiarti il dolore della separazione e per dare alla bambina una famiglia sicura..” balbettò.
Abbozzai un sorriso amaro. “Beh, ti ha mentito. Proprio come ha mentito a me. Lei ha sempre creduto che qual bambino avrebbe rovinato la mia vita e ha tentato per nove mesi di convincermi a cambiare idea, ma non l’ho mai fatto! Io la volevo…”
Eri poco più di una bambina tu stessa.”
Ma sarei andata a mendicare pur di tenerla con me!” protestai “Avrei fatto qualunque cosa. Sacrificato tutti i miei sogni, tutti!”
A quel punto nessuna delle due riusciva più a contenere le lacrime e la vidi accasciarsi stremata su una sediolina.
Che..che cosa..che cosa abbiamo fatto? Che cosa ho fatto?” sussurrò non so se rivolta a me o a se stessa.
Mi avvicinai a mi sedetti accanto a lei, sull’erba.
Avevamo iniziato le pratiche per l’adozione vera e propria. “ disse flebile “Per darle il nostro cognome e…e io le voglio bene, le voglio così bene…”
Si coprì il viso con le mani e io, anche tra le lacrime, potei vedere i bambini che dall’altra parte del vetro giocavano allegri e spensierati in salotto.
Lo so” risposi “Ma pensa se…se un giorno qualcuno ti portasse via uno dei tuoi figli e…e per quanto magari sia felice tu sai, sai che il suo posto è con te. Che ti appartiene… Ho passato l’ultimo anno a piangere pensando che mia figlia fosse morta e ora che so che non è così sappi che farò qualsiasi cosa per riaverla” Ritornai a guardarla e vidi che le lacrime si erano fermate “E se questo significherà trascinarvi in tribunale allora lo faremo. Io e Robert siamo pronti a tutto.”
Passarono alcuni secondi di assoluto silenzio prima che annuisse così piano che pensai di essermelo sognato.
Lo so.. In effetti una parte di me è felice che tu lo staia facendo..”
Co..come?” balbettai confusa.
Sono stata adottata” rispose debole “ E so che cosa vuol dire. Anche se finisci in una casa felice e piena d’amore non smetti mai, mai di chiederti se i tuoi genitori ti amano. Di domandarti se ti hanno lasciata perché non potevano tenerti o non volevano. E per quanto amassi i miei genitori adottivi ho sempre sperato che mia madre tornasse a battersi per me. Perché mi voleva bene…”
Alzò il viso molto precariamente riuscì a reggersi in piedi. La imitai e ci dirigemmo verso la porta.
Lo capisco e..e anche se mi sembra che mi stiano strappando il cuore io..io non posso negare a Faith sua madre. E ti ho dato solo dolore fino ad ora per cui…”
Non è stata solo colpa tua” dissi. Quasi non potevo credere che davvero accettasse a ridarmi mia figlia. Ma forse…forse mi capiva essendo madre di altri bambini e poteva immaginare il dolore di vederseli strappare dalle braccia.
Mia madre..”
Sì, beh con lei ci farò una lunga chiacchierata” sussurrò mentre entravamo di nuovo in cucina e potei cogliere una sfumatura nella sua voce che mi fece capire chiaramente che mia madre non aveva distrutto solo la mia vita ma, in quel secondo, anche quella di Gill.
Rob era seduto al tavolo con Tom e quando tornammo entrambi scattarono in piedi, nervosi.
Non potei resistere e gli saltai praticamente in braccio stringendomi forte e lui.
Non ci saranno più problemi..più problemi..”
Sentivo le lacrime premere con decisione ma le ricacciai a forza mentre prendevo Rob per mano e lo trascinavo nel corridoio seguiti di Gill che, dopo aver sussurrato qualche parola al marito, ci precedette su per le scale.
Rob mi lanciò un’occhiata confusa anche se visibilmente sollevata e io gli baciai la guancia per tranquillizzarlo.
Come hai fatto?”
Non..ti spiegherò più tardi “ sussurrai di rimando “Ti spiegherò tutto dopo. Ora conta ..conta solo vederla, conoscerla.”
A quelle mie parole Robert spalancò gli occhi e mi fissò scioccato.
Ora?”
Beh..” risposi “Credo di sì. Insomma ci sarà un motivo se stiamo andando al piano di sopra, no?”
Ora sembrava davvero perso e terrorizzato. “Ma..ma io io..sono presentabile?Insomma, vorrei fare una buona impressione.”
Se non fossi stata praticamente sull’orlo di una crisi di nervi sarei scoppiata a ridere molto probabilmente. “Rob ha un anno e mezzo. Non credo che baderà allo stato dei tuoi abiti.”
Lo so però..”
La bambina sta dormendo.” La voce di Gill era piatta e vuota e mi si strinse il cuore a sentirla “Ha avuto un po’ di febbre per via dei dentini questa settimana.”
Annuii deglutendo a fatica un po’ di saliva.
Quello a parer mio non era un buon segno. Conoscevo poche cose sui bambini ma di certo mi pareva che malati non fossero propriamente propensi a conoscere nuove persone.
Ma noi eravamo i suoi genitori quindi, forse, dopotutto…
Ci immobilizzammo quando fummo di fronte ad una porta di legno scuro, socchiusa.
Lei è..” non ebbi la forza di continuare.
Sì” disse Gill “Quella è la stanza di Faith…”
Aprì la porta ed entrò mentre io e Rob rimanemmo fermi sulla soglia.
Ma fu abbastanza per vederla.
Gill si inginocchiò di fronte ad un lettino con le sbarre dove vi era adagiata…
Dovetti portarmi una mano alla bocca per non scoppiare in singhiozzi.
La mia bambina…la nostra bambina era lì, stesa sul suo lettino, profondamente addormentata. I capelli scuri come i miei sparsi sul cuscino bianco, il petto che si abbassava a ritmo regolare, le manine serrate a pugno.
Era l’immagine della perfezione, così simile al piccolo angioletto che mi ero immaginata nel corso dell’ultimo anno. Solo che nella mia mente la mia piccola era volata in cielo, per sempre lontana da me e invece…invece la persona per cui avevo pianto era qui. Proprio di fronte a me. Viva e in salute e…
Emisi un piccolo singhiozzo e sentii la mano di Rob stringere forte la mia, come a ricordarmi che eravamo li insieme e che avremmo condiviso ogni gioia e dolore di quell’esperienza.
Forse fu il suono che avevo emesso a farla svegliare o forse percepì la presenza della propria madre ma, in quell’esatto istante, spalancò gli occhi e io mi ritrovai a fissare il colore più assurdo e meraviglioso che avessi mai visto in tutta la mia vita.
Era verde e allo stesso tempo azzurro, come se il colore del cielo e quello dell’erba fossero riusciti a unirsi in una mescolanza perfetta.
Ti somiglia “ sussurrò Rob mentre la sua mano tremava nella mia “ma..”
Ma i suoi occhi..sono ..sono una combinazione dei nostri..” finii io per lui.
Tesoro..” Gill si sedette al fianco della piccola e le carezzò la testolina “Come stai amore mio? Qui ci sono delle persone che vogliono conoscerti..”
Faith si limitò a sollevarsi leggermente sul cuscino e a strofinarsi gli occhietti assonnati..
Io e Rob ci scambiammo un’occhiata preoccupata. Cosa avremmo fatto se lei ci avesse respinti ? Se fosse scoppiata a piangere? Probabilmente sarebbe stata una semplice reazione istintiva, nulla di personale, ma il mio cuore era certo che un gesto simile avrebbe spezzato la mia già scarsa fiducia.
Avvicinatevi “ mormorò Gill.
Rob si sporse e mi baciò i capelli “Ci siamo dentro insieme. Vedrai ce la caveremo. Alla fine andrà tutto bene.”
Annuii aggrappandomi alla forza che le sue parole sapevano sempre infondermi ed insieme facemmo qualche passo, finché non ci ritrovammo ai piedi del letto.
Faith non pianse né strillò terrorizzata ma si limitò a rimanere li ferma,a fissarci dubbiosa.
Ciao..” non potei fermarmi dal rivolgerle quel semplice cenno di saluto con la mano a cui lei rispose …agitando la sua piccola manina paffuta.
Scoppiai a ridere sentendo il mio corpo rilassarsi man mano.
Forse avevo qualche possibilità per non rovinare tutto fin da subito.
Iniziammo a mostrale piccoli pupazzetti che trovavamo sparsi sul pavimento e ad avanzare pian piano verso di lei, finché non ci ritrovammo seduti ciascuno ad un lato della piccola.
Gill si era alzata e ora ci fissava dalla porta.
Kris, prendi il biberon col latte che c’è sul comodino. Adora berlo a quest’ora e probabilmente a causa della febbre si riaddormenterà… Io scendo di sotto”
Credi che resti sola con noi?’” chiese Rob preoccupato “Non si metterà a  piangere?”
Non credo, di solito lei è molto aperta e sorridente. Leggetele una favola, adora sentire le voci delle persone.”
Rob annuì e prese in mano un piccolo libretto su cui erano raffigurati dei pinguini che ballavano proprio nel momento in cui Gill agitava la mano, seguita a ruota da una replica del gesto da parte di una sempre sorridente Faith.
Quando si chiuse la porta alle spalle mi sentii male per quella donna a cui avevo appena strappato una dolcissima splendida bambina. Era una brava persona e sapevo che, se non avessi mai scoperto la verità, mia figlia sarebbe cresciuta in una famiglia felice e piena d’amore ma.. ma il destino, invece, mi aveva portata lì. Ci aveva riuniti in modo che tutti e tre potessimo formare una vera famiglia e di certo non vi avrei rinunciato per tutto l’oro al mondo.
Presi il biberon e glielo portai alle labbra proprio mentre la sua mano si chiudeva sulla mia per stringerlo meglio a se. Era morbida e vellutata e prima che lei potesse staccarsi afferrai rapida quella di Rob e la unii alle nostre.
Lo sentii rabbrividire leggermente a quel contatto così intimo, puro e perfetto che mai avrei creduto possibile.
La sua pelle sembra quella di una pesca..” mormorò Rob.
Annuii e in quel momento Faith batté il libretto che Rob teneva tra le dita, come a ricordarci che lei pretendeva una storia.
Rob lo aprì e iniziò a leggere piano, con voce delicata e melodiosa, la stessa che ogni volta mi faceva accelerare il cuore come se fosse impazzito.
Continuò senza interruzioni finché arrivato alla quarta pagina circa si interruppe e fece parlare il grande capo pinguino con una vocina così totalmente assurda che non potei fare a meno di scoppiare a ridere, insieme a …
Mi zittii quando mi resi conto che non ero l’unica divertita. Anche Faith si stava letteralmente contorcendo dalle risate sul letto e quando Rob fece ancora quella voce scoppiò in un altro eccesso di risa tanto che dovetti scostarle il biberon per paura che il latte le andasse di traverso.
Dio, la sua voce era…era una magia. E sapere che stava ridendo con noi, felice era..
Mi morsi il labbro, ma non potei evitare alle lacrime di scendere questa volta e quando guardai Rob mi resi conto che per lui era lo stesso. Gli carezzai i capelli e i nostri sguardi che ogni tanto si incontravano molto probabilmente furono la sola cosa che gli diede la forza di riuscire a finire la storia.
E il pinguino danzò felice con tutti gli altri, per sempre. Fine..” sussurrò piano e quando abbassai gli occhi mi resi conto che Faith dormiva ormai profondamente. I tratti dolci del viso erano stesi e rilassati nel sonno e mi azzardai a posarle un bacio fugace sulla sua pelle profumata.
Ti amo..” mormorai stringendole una manina.
Ti amo..” Le parole di Rob furono un eco delle mie mentre ci stendevamo al suo fianco, le nostre dita intrecciate.
E in quel piccolo perfetto momento sentii che Rob sulle scale aveva avuto ragione.
Alla fine, tutto sarebbe andato per il meglio.

E alla fine era davvero stato così. E io stessa alle volte non potevo crederci perché, se c’era una cosa che avevo imparato nella vita, era che raramente le cose andavano per il verso giusto e le persone vivevano felici e contente.
E invece, forse, mi ero sempre sbagliata.
Perché non ricordavo di essere mai stata tanto felice in tutta la mia vita.
Ero di nuovo in macchina con Rob sulle rive dell’oceano californiano ma, questa volta, non eravamo soli. Nel sedile posteriore adesso un seggiolino ospitava la nostra bambina.
Nostra figlia…
Finalmente, dopo sei settimane, avevamo potuto portarla a casa con noi. Erano stati giorni duri, fatti di pianti, crisi, ore a parlare con psicologi per mettere in pratica la forma di distacco meno traumatica per lei da quelli che aveva sempre considerato i suoi genitori ma, alla fine, eravamo insieme. E questa volta, per sempre.
La macchina si muoveva veloce sull’asfalto liscio e, osservando le stelle per un attimo, ripensai al terribile istante in cui Tom e Gill avevano detto addio a Faith. Era stato straziante e si era marchiato a fuoco nel mio cuore. Ma non avrei mai potuto sentirmi in colpa per aver fatto di tutto per fare giustizia, per essere felice. Sapevo che, a lungo andare, quella si sarebbe rivelata la decisione migliore anche per Gill e Tom.
A che pensi?” domandò improvvisamente Rob staccando gli occhi dalla strada per guardarmi.
Scossi le spalle. “Penso che devi assolutamente tenere lo sguardo fisso davanti a te, prima che ci ammazzi tutti!”
Sbuffò borbottando qualcosa di simile a “Esagerata!” e facendomi scoppiare a ridere.
Dopo qualche altro minuto di viaggio finalmente raggiungemmo la nostra meta e rimasi piacevolmente stupita.
Rob spense distrattamente il motore, parcheggiando li. Ancora una volta davanti a quella spiaggia che aveva cambiato per sempre le nostre vite.
La mia, la sua…e quella dello scricciolo che sedeva nel suo seggiolino, curiosa del mondo sconosciuto fuori dal finestrino.
Perché qui?” domandai.
Rob scosse le spalle, ma mi fissò sorridente. “Ho solo pensato che..fosse appropriato portarla qui. Dove è iniziato tutto quanto. Dove è iniziata anche la sua vita.”
Ah sì, perché è il sogno di ogni bambino vedere il luogo in cui è stato concepito vero?” Risi punzecchiandogli il fianco.
Ah non voglio traviare una bimba così piccola. Facciamo che i dettagli di quella notte glieli risparmiamo tra qualche anno.” Borbottai “Oppure mai in effetti…”
Scendemmo dalla macchina e immediatamente feci per slacciarle il seggiolino e prenderla tra le braccia ma, ovviamente, lei le indirizzò subito verso Rob che senza esitare la prese in braccio.
Alzai gli occhi al cielo. Quella bimba stava già diventando una cocca del suo papà in così poco tempo. Ma andava bene così: volevo che avesse il meglio e, anche se era inesperto e alle prime armi, Rob era fantastico. Sembrava essere nato per ricoprire il ruolo di padre ed amava Faith in un modo così assoluto e devastante che alle volte mi faceva male. Male nel pensare a tutto il tempo che avevamo perso, alle piccole conquiste, alle piccole gioie che avremmo potuto provare tutti e tre insieme.
E invece…
Non lo fare” Rob sussurrò e sapevo benissimo che aveva capito cosa stesse passando nella mia mente “Non serve a nulla pensare al passato. Contiamo noi, adesso.”
Annuii debolmente, tentando di scacciare la nuvola nera che minacciava di offuscare il nostro splendido pomeriggio. Non potevo permetterlo.
Strinsi con più decisione la sua mano mentre passeggiavamo sulla sabbia chiara, il pallido sole di febbraio ormai in pieno tramonto sull’orizzonte. Rob fece scivolare una mano sul mio fianco e mi strinse più a se mentre io sistemavo la giacchetta di jeans a mia figlia.
Forse avrei dovuto metterne una anche io. Iniziava a fare freddo e il sole ormai riscaldava davvero poco. Sorrisi, però, notando che Faith e Rob erano in pratica vestiti in coordinato: entrambi ne portavano una di jeans…
E i miei occhi si spalancarono notando quella di Rob.
Era..
Lui si arrestò a guardarmi. “Che c’è?”
Quella è la mia…è la mia giacca” protestai.
Veramente, tecnicamente è mia.”
Ce c’entra? E’ stata mia per tutti questi anni perciò…perciò dopo tutto questo tempo ne ho acquisito il possesso.”
Scoppiò a ridere come un pazzo. “Cosa? Questa è la cosa più assurda che io….oh dai prendila, oltretutto stai morendo di freddo”
Anche con Faith tra le braccia riuscì agilmente a sfilarsela e ad adagiarmela sulle spalle e dovetti ammettere che, dopo che era stata a contatto col suo corpo, era mille volte meglio. Nel corso dei due anni precedenti aveva perso il suo profumo originale mentre ora..ora il tessuto ne era di nuovo impregnato ed era così tiepida da riuscire a scaldarmi la pelle. E anche il cuore.
Lo sentivo caldo e pulsante e…vivo come non mi era mai capitato prima.
Ero felice, felice dentro. Felice di essere lì, con una figlia che credevo non avrei mai visto e con quello che, ormai ne ero certa, era l’uomo della mia vita.
Feci una piccola corsetta staccandomi da loro, finché i miei piedi non sprofondarono nell’acqua ghiacciata. A mala pena sentii il freddo, totalmente oscurato da tutte le altre mille emozioni che occupavano i miei sensi.
Sentii Faith gorgogliare eccitata versetti senza senso dietro di me.
Attenta a non scuotere troppo la giacca, dentro c’è…ehm ci sono le chiavi della tua macchina..”
Mi voltai e gli feci la linguaccia schizzandogli un po’ d’acqua sui jeans col piede.
I miei occhi incontrarono i suoi e non potei trattenere le risa. Nemmeno sapevo perché stavo ridendo a quel modo. O, forse, un perché non c’era. Ero semplicemente felice. Per la prima volta da anni ero felice di esistere.
Mi chinai pronta a cogliere un po’ d’acqua del mare tra le mani quando la sentii.
Prima non era che un insieme sconclusionato di sillabe e poi…
Ma..ma…ma..mama!”
Mi bloccai voltandomi all’istante, paralizzata dallo shock.
Mi ero sognata tutto?
Ero così euforica che mi ero immaginata qualcosa che nemmeno…?
No, era vero. Lo capii quando incontrai lo sguardo di Rob, paralizzato ed emozionato quanto doveva essere il mio.
Mam..mama!” Faith continuò a strillare protendendo le braccine verso di me.
Probabilmente voleva che la prendessi per farla giocare vicino all’acqua, proprio come aveva visto fare a me.
Senza staccare per un secondo gli occhi dai suoi enormi e scintillanti nel tramonto percorsi poche falcate finché non fu al sicuro tra le mie braccia. La tenni stretta a me, inspirando il suo profumo così buono,delicato ed inconfondibile che, ormai, mi era entrato sotto la pelle.
Ti amo, ti amo” mormorai “La mamma non ti lascerà mai, mai più! Mai mai mai più… mai più…”
Improvvisamente mi sentii cingere per la vita e io e Faith ci ritrovammo a volteggiare in aria. Ebbi la forza di scostare il volto dai capelli di mia figlia, appena in tempo perché le labbra di Rob potessero incontrare le mie in un bacio che..che era al di la di ogni definizione o perfezione.
Mia figlia era stretta a me e le nostre bocche si muovevano all’unisono e le nostre braccia erano intrecciate e il nostro miracolo era ben protetto tra di noi.
E per la prima volta quelle a rigarci e mescolarsi fra loro il volto erano lacrime di gioia. Di pura e totale gioia.
Ti amo, ti amo, ti amo” mormorai posando una serie di lievi baci sulle sue labbra, senza potere, o volere, contenere l’enorme sorriso che si apriva sul mio viso in quell’istante.
Ti amo” rispose,prima di prendere un bel respiro.
E poi…poi disse le parole che, ancora una volta, cambiarono tutto per sempre.
Sposami Kristen”
Rimasi immobile, i miei occhi persi nei suoi, le mani di mia figlia che giocavano con i miei capelli.
Lui aveva..?
Quella era una..proposta…o..
Aprii la bocca per dire qualcosa di sensato o meno ma non riuscii ad emettere alcun suono.
Rob abbozzò un risolino nervoso. “Non…non volevo uscirmene con una cosa simile in questo modo, credimi…è che..”
Sospirai e lui mi rimise in piedi , ferma sulle mie gambe.
Non importa Rob. E’ stato un momento..emotivo e le ultime settimane beh, dire che sono state assurde è un eufemismo. Di certo non voglio che tu ti giustifichi per avermi posto una domanda che non era tua intenzione farmi.”
Gli sorrisi debole, anche se il mio cuore si frantumava in mille pezzettini.
Era troppo presto, ovviamente. Non c’era motivo di affrettare le cose, era già successo tutto così in fretta. Io non avevo bisogno di un matrimonio per essere felice.
Aspetta, hai pensato che non intendessi davvero chiedertelo?” domandò scioccato.
Penso solo che..che un matrimonio non sia necessario ecco” sussurrai.
Questo è un no?” Alzai lo sguardo quando incontrai i suoi occhi, freddi e spenti e..distrutti dal dolore.
Oh cazzo..
No Rob è solo che io..che tu..” presi un bel respiro cercando di fare un discorso logico nonostante la miriade di emozioni che stavano lottando nel mio cuore “Voglio solo dire che non devi sposarmi per renderci una famiglia. Noi lo siamo…indipendentemente da tutto. Voglio dire che non devi buttarti in qualcosa di cui non sei sicuro perché…perché davanti ad una domanda come questa..beh, non c’è storia che io ti dica di no.”
La mia voce era bassa e rotta dall’imbarazzato. “Io non potrei mai dirti di no. Perché lo voglio. Voglio essere tua moglie e voglio svegliarmi con te e con Faith ogni singolo giorno della mia vita e..io voglio tutto con te. Ma voglio che tu sia pronto quando me lo chiederai. Non voglio che sia una forzatura, o qualcosa che senti di fare o un..”
La mano di Rob premuta contro le mie labbra interruppe il flusso impazzito che usciva dalla bocca.
Credi che per me sia un obbligo?”
No, ma penso che magari l’emozione del momento..”
Piegò il capo da un lato e mi fissò, quasi divertito.
Che c’è?”
Invece di rispondermi allungò il braccio ed infilò la mano all’interno della mia, ovvero della sua, giacca.
Mi tremarono letteralmente le ginocchia quando vidi la scatolina di velluto blu stretta tra le sue dita.
Credi che sia un caso che avessi questa in tasca?” sussurrò e il mio cuore prese a batter impazzito “Credi che sia un caso che vi abbia portate qui? Volevo che fosse qualcosa di speciale, nel posto dove tutto è iniziato. Ma quando ti ho dato la giacca” ridacchiò “Per un attimo ho dimenticato che avresti potuto sentirlo o farlo cadere in acqua prima..”
Aprì piano il cofanetto e io mi ritrovai a fissare abbagliata il singolo semplice diamante che ornava il cerchio in oro bianco. Non era enorme ma semplice e delicato.
Ne sfiorai la punta col dito, incapace di parlare.
Forse ti sembrerà assurdo ma l’ho comprato in Australia” mormorò “Il giorno dopo la prima sera che abbiamo passato insieme…quando Faith si è addormentata con noi, ricordi? Le tenevamo le manine strette nelle nostre e tu..tu la guardavi in un modo..come se fosse tutta la vita che aspettavi quel momento e io ho capito. Che era così che volevo addormentarmi ogni singola notte della mia vita. Con te e la nostra bambina. Io voglio questo con te Kristen. Io voglio tutto quanto con te. Voglio te e me per sempre e sempre e sempre…”
In quel momento non provavo più nemmeno a tentare di contenere le lacrime, ma le scacciai comunque col dorso della mano. Non volevo che mi offuscassero la vista e mi impedissero di gustare ogni piccolo istante di quel momento.
Chiusi gli occhi cercando di calmarmi quel tanto che bastava a dire: “Chiedimelo di nuovo”
Rob mi sorrise e si mise in ginocchio davanti a me.
Kristen..Faith…vi prometto dia amarvi sempre, per tutta la mia vita. Mi fareste il grande onore di volerla dividere con me? Per l’eternità?”
Tu che dici?” balbettai rivolta alla mia piccola.
Ma..mamma!” strillò come a suggerirmi che dovevo essere io a rispondere a quella domanda.
Allungai la mano e feci alzare Rob, finché i nostri volti non furono l’uno di fronte all’altro ancora una volta.
Di ‘cuore’” sussurrai.
Cuore” le sue parole divertite furono un soffio sulle mie labbra “Fammi indovinare,così saprai sempre che sono io?”

Scossi il capo, decisa. “No. Io lo so che sei tu. Sei sempre stato solo tu per me….”
Ed era così semplice capirlo finalmente. Lo sentivo in ogni poro della pelle, in ogni singolo bacio che lasciava sulle mie ciglia imperlate di lacrime, in ogni carezza.
Ci sarebbe sempre stato solo lui. Per sempre.
Lo prendo come un sì?” sussurrò
Allungai la mano e lui fece scivolare l’anello al mio dito. Le sue mani corsero subito attorno alla mia vita, stringendoci di nuovo al suo corpo.
E non mi servì altro che una piccola, semplice sillaba per dare inizio alla nostra nuova vita insieme.
La vita di una famiglia.
Sì, si voglio sposarti.”


Awwwwwwww che dolciumeria vero?? *__*
Ovviamente abbiamo deciso di accorciare i tempi quindi fare un salto temporale ed “omettere” il “mese di conoscenza” ma come abbiamo già detto all'inizio.. abbiamo scritto questa FF di getto tipo in una settimana XD E il nostro intento era proprio quello di raccontare l'essenziale :)
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto.. ormai siamo quasi alla fine ueueueueue
Quindi ci sentiamo tra 5 giorni per l'epilogo *__*
PS per Cloe: La smetti di recensire la tua stessa FF?? o____O
Buahuahauha mi fai morì XD ahahahahaha


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Capitolo 6
*** Epilogo ***


OMG OMG ç___ç
Non ce la faccio...
Non dico altro.. e ci sentiamo alla fine.. ç_____ç


Never say never

Epilogo

POV Rob

Mmmm” mugugnai quando sentii qualcosa di estremamente pesante adagiato sul mio corpo. Ma avevo decisamente troppo sonno per aprire gli occhi e capire cosa stesse succedendo,perciò rimasi immobile e pregai solamente che ‘la cosa’ sparisse.
Non sembrava, però, intenzionata a farlo.
Qualcosa di morbido e tiepido prese a toccarmi le guance e a darmi leggeri colpetti.
A quel punto non potei trattenere un sorriso, specialmente quando il piccolo mostro prese a fissarmi così da vicino che potevo sentire il suo respiro profumato di cioccolata colpirmi il viso.
Aprii piano un occhio e fui ricambiato con la vista dei più spettacolari occhi verdi che ogni mattina mi stupivo ancora di contemplare.
Ciao amore” sussurrai posandole un bacio sulla fronte “Vieni sotto le coperte su, così prendi freddo…”
Scivolai un po’ verso il centro del letto per farle spazio ma, come al solito, lei occupò quasi per niente il materasso, prediligendo invece il mio petto. Non che mi dispiacesse, anzi…
Passavo con lei ogni singolo istante disponibile, specie se sapevo che mi sarei dovuto allontanare per lavoro.
Lanciai una veloce occhiata a Kris, stesa al mio fianco. Il mese prima c’era stata la premiere di Breaking Dawn 2 e ora si poteva dire che quel periodo fosse finito per sempre. Certo mi spiaceva un po’ smettere di lavorare con Kris e dire addio a quello che, nel bene o nel male, ci aveva riuniti tutti e tre. Senza Twilight io e Kristen non ci saremmo mai messi insieme e Faith…
Scacciai l’immagine della mia piccola, felice con un’altra famiglia il giorno di Natale dal cervello, prima che mi facesse impazzire.
Ora lei era qui con noi, e stava ridacchiando mentre le solleticavo il pancino.
Si tappò la bocca, per non fare rumore e la cosa mi stupì molto. Di solito non si faceva problemi a saltare sulla schiena mia e di Kris la mattina di Natale, circa verso le sei, urlando che Babbo Natale era venuto e aveva lasciato una montagna di regali che aspettavano solo di essere aperti.
Stamattina invece era insolitamente tranquilla.
Ehi piccola come mai così silenziosa?”
Alzò gli occhi al cielo come se avessi fatto la più scema delle domande, tratto che dovevo essere sincero, aveva acquistato da Kris.
Papà!! Non voglio svegliare la sorellina!” sussurrò indicando la pancia di kris sotto le coperte “La mia amica Hope ha detto che se i bambini nella pancia si svegliano iniziano a prendere a calci le mamme. E io non voglio che faccia male alla mamma..”
Non potei fare a meno di stringerla ancora più forte alle sue parole. Era la bambina più dolce e buona che avessi mai potuto desiderare ma, allo stesso tempo, determinata e testarda come sua madre.
Tesoro il bambino non si sveglierà. Per adesso non sente i rumori, è ancora troppo piccolo. Quando crescerà un po’ capirà la tua voce e lo sentiremo muoversi, ma non farà male alla mamma. Lei sentirà solo…solo una specie di solletico, ecco.”
Mi guardò pensierosa e un tantino incredula. “Non le farà male?”
Scossi il capo.
Perciò posso parlare?” Si aprì in un enorme sorriso quando le feci segno di sì col capo.
Si parlare però non…”
E’ NATALE!!!! W IL NATALE!! MAMMA SVEGLIA E’ ARRIVATO BABBO NATALE!!!”
“…urlare..” terminai, completamente ignorato.
Kris a tutto quel baccano alzò di scattò la testa, guardandosi intorno terrorizzata.
Che cosa..cosa..Faith amore stai bene?” La strinse tra le braccia e la esaminò da cima a fondo prima di ricordarsi che oggi era Natale e quello di Faith era stato il suo normale strillo eccitato da 25 Dicembre.
Posso aprirne uno?” domandò sbattendo i suoi occhioni “Posso aprirne uno? Uno solo, per favoreeeeeeeeee! Per favoreeeeeeeeeeee!”
Non riuscii a resistere al suo visino eccitato e annuii provocando altri urletti di gioia mentre si precipitava giù dalle scale alla velocità della luce.
Solo uno” le urlai dietro “Gli altri li apriamo dai nonni, sai che vogliono esserci! E non correre Faith!”
Girai il capo e vidi Kristen osservare la stanza intorno a se, con un’adorabile aria confusa.
Ancora un po’ assonnata?” la presi in giro.
No, veramente sto aspettando di vomitare” rispose seria “Di solito è la prima cosa appena apro gli occhi e invece stamattina no…strano..”
Risi, stringendola a me sotto le coperte e posando le mani sul suo ventre ancora quasi totalmente piatto.
Quasi però. C’era comunque una piccolissima collinetta sotto le mie dita e per me, che conoscevo il corpo di Kristen come il palmo della mia mano, era chiarissima.
Magari sarà la magia del Natale” dissi “Ho sentito che opera miracoli”
Già..” mormorò “In effetti l’abbiamo testato sulla nostra pelle…”
Sapevo benissimo a cosa si riferiva: al Natale di quattro anni prima, quando avevamo saputo la verità su Faith.
Ed eccolo che arriva il nostro piccolo miracolo!” esclamò Kristen mentre nostra figlia saltava sul letto con un enorme pacco rosso tra le mani.
Questo, questo, questo!” disse “Voglio aprire questo!”
Iniziò a strappare la carta facendone migliaia di pezzettini che sarebbero finiti ovunque sul letto e sotto.
Aaaaa!” strillò gettandosi addosso a me “Papàààà!! Allora ha letto la lettelina che gli abbiamo sclitto! Questa è proprio quella che volevo!”
Sorrisi ripensando a quando io e Faith avevamo scritto la letterina a Babbo Natale in salotto o meglio, io avevo scritto sotto dettatura della piccola visto che lei ancora non era in grado di farlo.
Ma certo che ti ha portato quello che hai chiesto” la tranquillizzai “Sei stata una brava bambina tutto l’anno. Te la sei meritata!”
Faith iniziò a contemplare estasiata la macchina fotografica rosa per bambini tra le sue mani, cercando di capirne il funzionamento. Ero stato un po’ stupito quando avevo letto quel dono in cima alla sua lista di richieste ma ero felice che si stesse appassionando a qualcosa di artistico. Dopotutto aveva uno spirito così dinamico e brillante che di certo sarebbe sfociato in un grande talento.
Kris si protese verso di me e sussurrò al mio orecchio :”E io, non ce l’ho un regalo? Prometto di essere stata una buona bambina..”
Le solleticai il fianco prima di commentare: “Oh mi sembra che tu abbia già scartato il tuo regalo ieri sera..ed era anche bello grosso..”
Kristen mi diede uno schiaffo sulla spalla me riuscii a bloccarla e a posarle un bacio a fior di labbra.
Dai c’è Faith!” mi rimproverò.
Tanto lo so che pel mettele bambini nella pancia le mamme e i papà devono darsi tanti tanti baci in un letto” disse tranquillamente lasciandoci a bocca aperta “me l’ha detto Hope..”
Mmm direi che questa Hope sa già un po’ troppe cose su come gira il mondo ..” commentai e Kris rise ma, si immobilizzò non appena notò l’ora sul comodino.
Su su muoviamoci” esclamò “E’ tardi, non vogliamo arrivare in ritardo dai nonni, no?”
Scese dal letto e si diresse rapida verso il bagno.
Ti dispiace se faccio io la doccia per prima”
Annuii.
Perciò puoi fare il bagnetto a Faith e poi aiutarla a vestirsi?” domandò e immediatamente si voltò a guardarmi, seria come mai prima “Questa volta possibilmente non di budino?”
Le feci la linguaccia ma, non appena si fu richiusa la porta alle spalle, mi caricai mia figlia sulle spalle e mi diressi verso la sua cameretta, ricordando con una risata ciò che era successo il giorno del nostro matrimonio quasi quattro anni prima.

Papà!!” La vocina di Faith mi colpì mentre tentavo di farmi il nodo alla cravatta per quella che doveva essere la cento milionesima volta.
Ci rinunciai con un sorriso, però, per afferrare la mia piccolina che si precipitava dentro la stanza in cui stavo finendo di prepararmi.
Papà!!” si aggrappò al mio collo e la strinsi forte a me.
Papà…
Ancora mi sembrava impossibile che davvero lei mi avesse accettato ed amato così incondizionatamente in poco tempo. Erano appena tre mesi da quando mi aveva conosciuto eppure ora che, finalmente, aveva imparato a parlare, mi aveva fatto l’onore di chiamarmi così, papà. Una semplice parolina che ogni volta che veniva pronunciata mi faceva esplodere il cuore di gioia.
Ciao amore mio..ma come sei bella!” la vezzeggiai un po’ e come ogni volta lei arrossì nascondendo il visino nell’incavo del mio collo.
Quel rossore che le imporporava le gote ogni volta che qualcuno le faceva un complimento era uno dei suoi tratti più adorabili, forse perché mi ricordava così tanto Kristen.
Cercai di non pensare al fatto che la mia fidanzata era soltanto poche porte più in la a finire di prepararsi per la cerimonia.
Kristen, la donna della mia vita, la madre di mia figlia, finalmente sarebbe diventata mia, solo mia.
Mia moglie…
Chiusi gli occhi, beandomi di quel pensiero e del profumo dei capelli di mia figlia. La sola cosa che avrebbe potuto calmarmi in quel momento.
Mia madre entrò poco dopo, trafelata, di certo alla ricerca di Faith.
Ah ecco dov’eri finita, piccola monella!” la rimproverò bonariamente ma poi la sua attenzione si focalizzò di nuovo su di me “Rob ma stai ancora così? Ti pare il caso? La cerimonia è tra meno di mezz’ora e non è carino far aspettare il parroco o peggio Kristen”
Abbassai lo sguardo e mi accorsi che in effetti dovevo essere un disastro.
La camicia era tutta sgualcita, la cravatta non stava meglio e…e non avevo i pantaloni!
Cazzo avrei giurato di averli infilati poco prima!
Mia madre rise della mia espressione smarrita e si affrettò a prendere Faith e a posarla sul tappeto ai nostri piedi, cercando di darmi una sistemata.
Mi sistemò il nodo della cravatta, i capelli e mi aiutò a infilarmi i pantaloni, cosa che mi fece sentire un bambino di cinque anni di nuovo.
E ora fammi tornare da Kristen, devo finire di sistemarla” concluse con un sorriso “E’ molto bella.”
Lei è sempre bellissima” mormorai cercando di immaginarmela in bianco avanzare verso di me in quella piccola ed isolata chiesetta inglese dove avevamo deciso di sposarci.
Awww non credevo che avrei mai visto il giorno in cui il mio bambino sarebbe stato cotto di una donna!” mi prese in giro schioccandomi un bacio “Senti dai questo budino a Faith o avrà fame durante il matrimonio. Non credo sappia resistere fino all’ora di pranzo.”
Annuii e, quando fu uscita, sistemai la mia piccola su una sedia con un bel tovagliolo sul petto perché non si macchiasse il vestitino e presi ad imboccarla, ma la mia mano fu presto sostituita dalla sua. Da poco aveva iniziato a mangiare da sola e non soltanto usando le mani, ma anche le posate.
Brava amore mio..” dissi e, in quell’istante, avvertii un rumore assordante provenire dal corridoio. Lasciai Faith occuparsi del budino da sola .
Mi raccomando, vedi di sporcarti col budino eh?” dissi ironico, prima di precipitarmi fuori a vedere cosa fosse successo.
Per fortuna si trattava solamente del vice parroco che aveva fatto cadere un vaso e in pochi secondi fui di nuovo davanti a Faith. Solo che, ora, il vasetto di budino era totalmente vuoto.
Era impossibile che lo avesse già finito tutto…
Non feci in tempo ad aprire la bocca che Faith molto orgogliosamente si strappò il tovagliolo da dosso rivelandomi esattamente dove fosse finito il resto del budino.
Spiaccicato sul suo petto.
Ghiacciai. “No..amore che hai fatto!”
Lei continuava a guardarmi sorridente e ripensai alle stupide parole che avevo detto prima “Mi raccomando, vedi di sporcarti col budino eh?”
Certo, ovviamente lei non aveva colto l’ironia, perché era solo una bambina e io ero un idiota!
E Kristen sarebbe passata alla storia come la sposa assassina!
Rob credo che dovresti proprio venire o..che cazzo hai fatto?” Voltai il capo e vidi Liz fissare sconvolta mia figlia e poi me.
E’..è stato un incidente” mormorai “E ora sono morto..”
Forse no” rispose Liz “Forse no…aspetta qui..”
Corse fuori e ritornò pochi secondi dopo con un vestito simile a quello che già indossava Faith.
Sapevo che avresti combinato qualche casino perciò quando ho visto quello che aveva scelto Kris ne ho comprato uno simile nella stessa boutique di Harrod’s. Certo questo è meno costoso e non è proprio identico ma..”
Sei la mia salvatrice” dissi “Veramente, ti sono debitore. E poi Kris non capirà mai la differenza. E’ quasi lo stesso rosa, no?”
Lei mi fissò alzando le sopracciglia. “Si vede che sei un uomo..”
E infatti negli occhi degli uomini doveva esserci qualcosa che non andava perché dopo la cerimonia, quando ero in uno stato di totale e assoluta beatitudine dopo aver fatto diventare Kristen mia per sempre, la mia dolce mogliettina mi guardò confusa.
Perché Faith ha quel vestito?” chiese.
Mi ghiacciai ma tentai di deglutire mantenendo un’aria tranquilla “E’ il vestito che doveva indossare, no?”
No” rispose “Non è quello..”
No?”
No..” rispose e mi fissò accigliata “Pensi che dovresti dirmi la verità o no?”
Ehmm” ridacchiai “Non credo tu vorresti saperla.”
Con mio grande stupore invece di arrabbiarsi si limitò a ridere “Ti amo e..grazie di avermi sposata.”
Sorrisi. “Di cuore”
Alzò il sopracciglio e mi colpì il petto. “Quella è la mia battuta!”
Ma adori il modo in cui noi inglesi diciamo ‘cuore’”
Un modo strano..” mi provocò.
Guarda che quelli con l’accento strano siete voi americani!” replicai.
Alzò gli occhi al cielo ma prima di avere il tempo di dire qualcosa arrivò Faith e la presi tra le braccia, stringendola tra i nostri corpi.
Direi che quando ci si mettono di impegno inglesi e americani riescono a fare dei veri capolavori” sussurrai.
Direi di sì” rispose prima di posare le labbra sulle mie.

Faith i capelli sono puliti, non te li bagnare mi raccomando!” la ammonii
Ma tu li hai bagnati” rispose incrociando le braccia sul petto in un adorabile broncio.
Sì, ma io sono un ragazzo e i miei capelli sono corti e si asciugano in fretta. I tuoi invece sono lunghi lunghi e poi li hai lavati ieri, perciò attenta a non bagnarli” dissi serio “E stavolta non scherzo..”
Sbuffò ma rimase a giocare con la paperella senza bagnarsi la testa, probabilmente consapevole di aver già tirato un po’ troppo la corda. Il problema era che io non sapevo come fare a dirle di no e quindi, quando mi aveva chiesto di fare il bagno insieme con i costumi per giocare alla spiaggia, non avevo saputo rifiutare, ovviamente. Perciò ora ce ne stavamo qui, stretti dentro l’acqua ormai fredda e pronti a farci trucidare da Kristen una volta scoperto che ancora non eravamo vestiti.
Faith allungò una manina e sparse un po’ di shampoo sui miei capelli, massaggiando piano con le sue manine e poi risciacquando il tutto con un secchiello da spiaggia pieno d’acqua pulita.
Ecco ora sei bello e plofumoso” disse tutta soddisfatta “Puoi andale a vettirti”
La ringrazio signorina..ma che dice di vestirsi anche lei?” domandai mentre uscivo dall’acqua e mi asciugavo velocemente.
No, voglio stare e giocare alla sirena!”
Faith ora vado a vestirmi e quando sono tornato ti voglio in piedi qui ad asciugarti, ok?”
Okkaaayyy!” borbottò troppo intenta a sistemare le paperelle sul bordo per prestarmi davvero attenzione.
Mi precipitai in camera estraendo veloce dall’armadio un paio di jeans ed una camicia e vestendomi alla velocità della luce. Non volevo avere a che fare con un picco di ormoni di Kristen, non la mattina di natale perlomeno.
Proprio nell’esatto istante in cui mi allacciavo l’ultimo bottone, pregando che per una volta mia figlia non avesse fatto di testa propria, Kris uscì dal bagno con indosso solo un paio di coulotte e alla ricerca disperata di qualcosa.
Si avviò verso il comò e prese una crema per il corpo spalmandosela sulle braccia.
Il mio cervello sapeva di avere altra cose più urgenti da fare, come controllare la mia bambina e finire di vestirla ma, a quella vista, non potei evitare una piccola deviazione.
Posai le mani sulla sua pancia e iniziai a lasciarle piccoli baci sulle spalle nude.
Ti ho già detto che ti amo?” domandai.
Oggi in effetti ancora no..” rispose ridacchiando quando presi un po’ di crema sul palmo e la posai sulla sua piccola pancia.
Si vede un pochino”
Rob sono solo al terzo mese, non si vede niente!” disse “Anche con Faith non si è visto nulla fino al quarto mese almeno..”
Ma era diverso, avevi diciassette anni” sussurrai “Adesso sei una donna, il tuo corpo è diverso”
Secondo me ti sei letto troppi libri sulla gravidanza” mi interruppe “E ora vai da nostra figlia o i tuoi genitori ci uccideranno”
Signor sì signore” commentai posandole un bacio sulla pancia “Fai il bravo con la mamma tu…o lei poi se la prende col papà” mormorai a mio figlio in un sussurro.
Kris mi accarezzò i capelli e, dopo un ultimo bacio a mia moglie, tornai in bagno scoprendo, con sommo orrore, Faith ancora felice a sguazzare nell’acqua.
Signorina, che cosa ti avevo detto?”
Sussultò alle mie parole e quando mi guardò mise su il suo musetto da cucciolo ‘non-mi-sgridare-ricorda-che-mi-ami’.
Volevo te papino..” disse e a quelle parole mi sciolsi definitivamente.
D’accordo pulcino non preoccuparti” mi avvicinai e la estrassi dall’acqua avvolgendola in un asciugamano dopo averle sfilato il costume da bagno.
La presi tra le braccia e la portai nella sua cameretta, posandola sul letto dopo averle lasciato una scia di baci sul pancino che la stavano facendo morire dalle risate.
Non ti sei asciugato i capelli” disse lei “La mamma dice che così ti plendi il laffreddole!” mi sgridò.
Lo farò più tardi.” Dissi veloce vagliando una serie di vestitini nell’armadio.
Guarda che se non lo fai ti viene la febbre” rispose “A Londra ta tleddo!”
Sorrisi. Su questo aveva perfettamente ragione. Aveva perfino nevicato la sera precedente.
Preferiresti vivere da qualche altra parte?” chiesi.
La vidi rabbuiarsi e senza pensarci neppure per un secondo urlò:”Nooo! No, Londra è il posto più bello del mondo!”
Faith amava Londra e per lei era una casa sin da quando l’avevamo ripresa con noi. Avevamo deciso di allontanarci da LA e di venire a vivere qui soprattutto dopo il caos che la scoperta di una figlia di Robert Pattinson e Kristen Stewart aveva causato.
Fotografi appostati ovunque, zero privacy, tutti che volevano avere un intervista esclusiva e foto della piccola.
LA sarebbe stata invivibile e Londra per noi era anche la scelta più comoda. I miei genitori ci erano stati vicino e ci avevano aiutati con la piccola, visto e considerato che avevamo una scarsa esperienza in fatto di bimbi così piccoli.
E poi girare Twilight e avere una figlia sul set che richiedeva le tue costanti attenzioni non era stato semplice, ma con l’aiuto di tutti, ce l’eravamo cavata.
Ripensai per un attimo all’enorme sorpresa che Kristen mi aveva fatto pochi mesi dopo che ci eravamo trasferiti a Londra. Stavamo vivendo dai miei ma eravamo alla ricerca di un posto tutto per noi quando un giorno lei mi aveva portato davanti al palazzo dove avevo vissuto sino a pochi anni prima.
Solo che ora il cartello affittasi era sparito perché..perché lei lo aveva comprato. Sapendo quanto fosse stato importante per me aveva pensato che sarebbe stato il posto migliore per vivere ed aveva avuto ragione e così, ora, vivevamo in uno splendido appartamento a due piani con un terrazzo su cui passavo le serate ad osservare il cielo di Londra con la mia famiglia.
Chi l’avrebbe mai detto che in pochi anni la mia vita sarebbe cambiata così drasticamente, per il meglio.
Papà, voglio i jeans e le converse.” Disse Faith riportandomi al presente.
Tesoro, ti prego. Sai che la nonna ci tiene che tu metta un vestitino per fare le foto” la pregai “Dai su fallo per lei..”
Sospirò ma poi accettò prendendo un vestitino grigio di raso e infilandoselo rapidamente con un paio di ballerine basse in vernice.
Infilai le mani tra i suoi capelli ma rinunciai dopo tre secondi a fare qualunque tipo di acconciatura elaborata, limitandomi ad un paio di codine.
Sei molto bella così amore mio..” sussurrai sfiorandole il nasino e mettendole il giubbotto.
Scendemmo di sotto e vedemmo che Kris era già pronta e ci aspettava sul divano sfogliando una rivista.
Siete incredibile. La donna sono io e ci metto la metà del tempo di voi due a prepararmi” disse ridendo “Ho già caricato la macchina con i regali, possiamo andare.”
Salimmo e dopo aver sistemato Faith sul riduttore mi misi alla guida. Stranamente Kris faceva guidare me in Inghilterra perché diceva che il suo cervello non riusciva a ragionare al contrario e a guidare in quello che lei considerava ancora ‘il lato sbagliato della strada’.
Mentre eravamo fermi nel traffico le sfiorai la pancia sotto il vestito di lana.
Allora oggi lo diciamo?” chiesi “Anche perché non so quanto riusciremo a tenere il segreto con Faith..”
Kris mi guardò pensierosa e poi annuì. “Sì, insomma ora che ho passato il terzo mese..mi sento più sicura..”
Andrà tutto bene” Le sorrisi e posai un bacio sul dorso della sua mano “Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene e te lo posso ridire anche ora..”
Mi sorrise a sua volta e poi sbatté gli occhi, eccitata “Ora mi dai il mio regalo?”
No” ridacchiai “E poi non ce l’ho qui. Ti aspetta a casa dei miei.”
Davvero?Dai dimmi che cos’è! Dimmelo ti prego!” esclamò
Assolutamente no. Dai pochi minuti e vedrai.” Dissi, iniziando a sentire i sintomi del nervosismo farsi strada nel mio stomaco.
Non sapevo ancora come avrebbe preso la mia sorpresa. Forse le cose sarebbero andate bene o forse si sarebbe arrabbiata ma, comunque, bisognava sistemare la situazione. Andavamo avanti in un limbo da troppi anni ormai.
Sono certa che comunque sia ne rimarrò stupita”
Sospirai “Oh, non ne hai idea… Spero solo che non ti arrabbierai troppo con me”

POV Kris

Perché dovrei arrabbiarmi?? Dai Rob dimmi che cosa hai fatto!” chiesi disperata per l'ennesima volta mentre scendevamo dalla macchina.
Lui si limitò a scrollare il capo e liberare Faith dal sediolino.
Amore, perché non vieni in braccio a papà? Così la mamma può non uccidermi..”
Mia figlia rise divertita e di buon grado si buttò tra le braccia del padre iniziando a giocare con i suoi capelli.
Pecchè hai paura che la mamma ti uccide papi?”
Ssh.. non glielo ricordare..” bisbigliò.
Okay okay.. scusa..” rispose lei in un sussurro come se non potessi sentirli.
Alzai un sopracciglio aspettando che si ricordassero della mia esistenza.
Deve essere qualcosa di molto grave se devi usare Faith come scudo..”
Oh dipende dai punti di vista” rispose mentre bussavamo al campanello.
Ma hai abbastanza paura da credere che possa ucciderti?”
Annuì senza aggiungere altro e in effetti quando la porta si aprì l'avrei ucciso più che volentieri.
Nonnaaaaaaaaaa”
Clare ci accolse con un abbraccio reclamando Faith ma Rob la trattenne nelle sue braccia mormorando alla madre qualcosa che somigliava a un “Mi serve per vivere ancora..”
E nello stesso istante in cui sentii la mia bambina bisbigliare “Papi chi sono quelli?” i miei occhi caddero su loro. I miei genitori che stavano in piedi in salone. Mio padre mi guardava come se avesse appena visto un angelo e mia madre cercava di non chinare il viso mentre si torturava le mani. Rimasi pietrificata senza sapere cosa dire o cosa fare.
Hey piccola!!!” riconobbi la voce di mio fratello che appariva dalla cucina.
Faith dovette accorgersi di lui perché la vidi con la coda dell'occhio dimenarsi tra le braccia di Rob e urlare “Tio Taaaaaaaaay”.
Le urla di mia figlia erano l'unica cosa che riempiva il silenzio che era piombato nel momento in cui eravamo entrati in casa.
Vieni qui scricciolo!”
Scusate” mi voltai di scatto incontrando i miei fratelli sulla strada ma ero troppo agitata anche solo per salutarli adeguatamente così abbozzai un sorriso e lasciando l'entrata e il salone attraversai la cucina per rifugiarmi sulla veranda posteriore.
Presi a camminare avanti e indietro aspettando l'arrivo di Rob e infatti passò poco quando lo vidi chiudere il vetro dietro di se e venirmi incontro.
Kris..”
No Rob! No! Questo non dovevi farmelo!”
Sono i tuoi genitori!”
No, non lo sono più!”
Amore..”
No Rob! Come hai potuto!?” mi fermai per affrontarlo negli occhi. “Come hai potuto senza parlarmene!?”
Avresti detto di no..”
Infatti! E sarebbe stato meglio di questo..”
Kris.. è sempre tua madre..”
Una madre che mi ha mentito per quasi due anni!”
Ha fatto un errore..”
No Rob. Mettere il bicarbonato al posto dello zucchero a velo è un errore! Mentire a una figlia per due anni è premeditato! Non posso credere che tu la stia difendendo..” sputai quasi indignata.
Si passò le mani nei capelli un po' esasperato. “Non la sto difendendo! Non sto dicendo che ha fatto bene o che è tutto dimenticato..Sto solo dicendo che è tua madre e so che è sinceramente pentita di ciò che ha fatto..”
Lo guardai aspettando un'ulteriore spiegazione.
Mi ha scritto.. dal giorno in cui partimmo per l'Australia. All'inizio non ho risposto ma poi.. Chiedeva di Faith, di te. Voleva sapere che stavi bene e le inviavo una foto della bambina ogni mese..”
Non ci posso credere! Avete fatto tutto alle mie spalle!”
Non abbiamo fatto niente Kristen. Non ti sto chiedendo niente, solo di pensarci, solo di offrirle un'altra possibilità..”
E questo è niente?! Dopo tutto quello che ha fatto!”
Siamo umani per questo Kris. Sbagliare è nella nostra natura, ma perdonare è ciò che ci rende superiori..”
Io non voglio perdonarla per sentirmi superiore..”
Allora potresti farlo per sentire di aver fatto una buona cosa..” sospirò. “E' Natale Kris. Cosa vuoi insegnare ai nostri figli?” si voltò verso la vetrata e io insieme a lui per notare Faith che saltando un po' sulle punte rideva con mia madre. Si abbassò alla sua altezza aggiustandole le codine e poi le carezzò il viso.
Possibile che fosse la stessa donna che aveva mandato quell'angelo lontano da me nascondendomi la verità per tutto quel tempo?
Solo...Pensaci Kris..” si avvicinò attirandomi a lui e posando le sue labbra sulla mia fronte. Chiusi gli occhi per rilassarmi a quel contatto.
Per lei.. e per lui..” lo sentii sorridere al contatto con la mia pelle mentre una sua mano carezzava dolce la mia pancia.
D'accordo..” sospirai infine.
Ti amo..”
Io no”
Rise divertito. “Andiamo?”
Vorrei.. vorrei restare un po' qui fuori se non ti dispiace..”
Come vuoi..” un ultimo bacio prima di tornare dentro e lo vidi prendere Faith di sorpresa e caricarsela sulle spalle mentre la risa della mia bambina invadevano la cucina arrivando anche a me fuori.
Non potei fare a meno di pensare come fossi stata fortunata in effetti..
Ero riuscita a trovare l'uomo della mia vita, ritrovare una figlia che credevo perduta e sentire di nuovo una vita che cresceva dentro di me.
Mi carezzai la piccolissima sporgenza a quel pensiero e sorrisi al ricordo di come l'avevo scoperto.. Una situazione assurda e impensabile ovviamente, proprio tipico di me.

Ci misi appena un secondo ad arrivare nel bagno dove fortunatamente non trovai nessuno.
Una via sulla prima tazza disponibile e mi accasciai per vomitare quel poco che avevo appena mangiato.
Sentivo la testa pesante e lo stomaco completamente sottosopra, i capelli non riuscivano a stare su con le poche mollettine che avevo e mi caddero sul viso mischiandosi al sapore amaro della mia bocca.
Dopo il secondo conato pensai fosse finita ma invece mi aspettava un terzo rigurgito che mi destabilizzò completamente svuotandomi l'intestino e lasciandomi un senso di disequilibrio assurdo nonostante fossi per terra, su una superficie solida e per niente mobile.
Sentii qualcuno tirarmi i capelli da dietro e capii dalle piccole mani che fortunatamente non era lui.
Kristen..” sussurrò Dakota alle mie spalle mentre tossivo sputando gli ultimi residui di vomito.
Ah..” sospirai cercando di non ingoiare e respirare profondamente.
Mi voltai mettendomi seduta con le spalle al muro e allungando le gambe. Ecco, così sembravo davvero una tossica e immaginai che dovevo avere un aspetto orribile.
Dakota mi guardò compassionevole e mi lasciò per tornare solo qualche secondo dopo con qualche fazzoletto bagnato con cui mi pulii alla meglio.
Va meglio?”
Ebbi solo la forza di scuotere il capo. Sentivo che non era finita..
Lo sapevo che quelle tartine non erano buone.. il salmone era quasi giallo..”
Chiusi gli occhi poggiando il capo al muro. “Non credo siano state le tartine..” sospirai iniziando a massaggiarmi le membra.
Bè..” si sistemò accanto a me facendomi aria col pizzo del suo vestito. “Forse qualcos'altro che hai mangiato..”
Scossi ancora il capo mentre si radicava in me la sicurezza di ciò che davvero era.
Ho un ritardo di otto giorni.. E il mese scorso mi è saltato completamente. Non mi sono preoccupata perché per lo stress mi è capitato altre volte ma ora.. ora non credo sia nemmeno lo stress..”
Non ebbi nemmeno la forza di aprire gli occhi per vedere la sua espressione ma capii dalla sua voce che era confusa e probabilmente scioccata.
Kristen non starai dicendo che..”
Credo di essere incinta”
Ecco...” sospirò.
La guardai per trovarla con gli occhi persi su di me forse chiedendosi come mi sentivo, cosa provavo mentre quella consapevolezza cresceva in me.
Ho bisogno di fare un test.. devo saperlo adesso.. Ti prego Dakota..”
Tesoro..” esitò. “Ma dove lo prendo un test di gravidanza ora?” chiese sincera.
In effetti in quella situazione era alquanto impossibile recuperarne uno.
Di certo non poteva uscire da lì e mettersi a chiedere in giro se qualcuno aveva per caso un test di gravidanza nella borsa..
Non potevo chiedere a Rob, non prima di aver scoperto se era effettivamente così..
Non potevo abbandonare l'after-party o mi sarebbe venuto a cercare e non potevo sgusciare via senza essere vista..
Non lo so.. ma ti prego..” la supplicai. “Ho bisogno di sapere..”
Mi guardò per qualche secondo prima di carezzarmi il viso. “Ehm.. d'accordo. Vedo che posso fare.. torno subito. Non muoverti di qua!”
La ringraziai e sentii la porta del bagno sbattere. Sperai solo che non entrasse nessuno altrimenti non avrei proprio saputo spiegare la situazione.
Sbottonai il bottone dei comodi jeans che avevo indossato dopo la premiere e nonostante i miei problemi fossero altri sentii il bisogno di distrarmi.
Cercai di concentrarmi su altro ma inevitabilmente un senso di tristezza e malinconia mi pervase quando ricordai che con quella serata era tutto finito.
Così com'era iniziata quella avventura si era conclusa e presto saremmo tornati a Londra, in quella casa che amavo e che rappresentava tutto ciò che avevo sempre voluto. Pensai ai miei genitori, ai loro messaggi, alle loro chiamate ignorate..
All'ultimo litigio..
Pensai che forse avrei voluto vederli lì quella sera.. ma loro non c'erano. Non c'erano mai stati e ormai li avevo allontanati dalla mia vita a tal punto che era impensabile recuperare qualunque tipo di rapporto.
Nonostante volessi distrarmi non potei fare a meno di chiedermi cosa stessero facendo, se pensavano a me, se pensavano a Faith, se davvero si rendevano conto di averci perso per sempre.
Grazie a dio Dakota tornò interrompendo i miei tristi pensieri.
Tutto apposto.. ho mandato Gary a una farmacia.. Non ti dico che faccia ha fatto pensando fosse per me..”
Hai mandato il tuo bodyguard a comprare un test di gravidanza?!”
Che potevo fare Kris? Di certo desta meno attenzione di me..”
E anche su questo aveva ragione.
Rob ha chiesto di te..” sussurrò poco dopo.
Che.. che gli hai detto?”
Solo che hai mal di stomaco.. Voleva entrare ma gli ho detto che c'era una con una crisi di pianto isterico..”
Grazie..” sorrisi grata e chiusi di nuovo gli occhi cercando di non pensare all'acidità nel mio stomaco. Bevvi un bicchiere d'acqua che mi aveva portato la mia amica e fui grata di come capì quanto non volessi parlare della cosa prima di esserne certa e sviò l'argomento sul vestito orrendo che aveva indossato Nikki per la premiere.
Spettegolammo per un po' finché non le arrivò un messaggio.
E' Gary. Torno subito..”
Annuii preparandomi a scoprire la verità e di nuovo sgusciò fuori dalla porta, eppure non la sentii chiudersi completamente.. e solo qualche secondo dopo capii perché, sentendo la sua voce.
Mami?”
L'avrei riconosciuta fra mille..
Tesoro..” la chiamai e avanzando nel bagno fu davanti a me. “Che ci fai tu qui?” la ripresi con finto tono perentorio.
Mi guardò da capo a piedi e immediatamente incrociai le gambe drizzando la schiena per non darle una brutta impressione.
Il suo visino si intristì immediatamente. “Non stai bene?”
Cosa? No amore.. che dici.. sto benissimo..” allungai una mano verso la sua e l'afferrò senza esitare venendo a sedersi sulle mie gambe.
Si sistemò il vestitino e dondolò un po' i piedi che sfoggiavano un paio di converse che adorava. Persino la mia stilista mi rimproverava per come la vestivo ma a lei piaceva così.
Pecchè sei bianca bianca allora?”
Perché..” iniziai con tono minaccioso stringendola da dietro. “Sono diventato un vampiro e ora ti mangio tutta tutta!” scherzai e presi a farle il solletico.
Sentirla ridere era la cura migliore che potessi desiderare in quel momento e risi con lei.
Ti ha chiesto papà di venire da me?” le chiesi sicura di averci visto giusto.
Mi guardò colpevole e poi stringendo gli occhi annuì. “Si però non glielo dile che te l'ho detto..” sussurrò con un misto di timore e complotto.
Arricciai il naso baciandole il suo. “Tranquilla. Sarà il nostro piccolo segreto..” le sorrisi. “A patto che però ora torni di là..”.
Mi riservò un faccino triste che mi uccideva ogni volta e in quell'istante rientrò Dakota di fretta e furia.
Ok, dobbiamo fare presto perché Rob inizia davvero a diventare impaz..” si bloccò quando si rese conto della bambina. “Faith! Tesoro, che ci fai qui?”
Lei non rispose e si appoggiò al mio petto stringendo la mia maglia in un pugno.
Stava giusto tornando di là, vero?”
Tu non vieni co me?”
Vengo tra poco amore.. Vai a giocare con Mackenzie, ti starà cercando..”
Assunse un'espressione contrariata mentre giocava con il bordo della mia maglia.
Ma stiamo giocando a nascondino e non riesco a trovarla..”
Hai visto dietro le tende?” suggerii silenziosa e scosse il capo sorpresa, come se avesse appena scoperto un nuovo mondo.
Bene.. facciamo così.. vai a vedere lì..e io tra cinque minuti vengo da te così se ancora non la trovi ti aiuto a cercarla, va bene?”
Ci pensò su qualche secondo poi annuì sorridendo.
Brava la mia bambina..”
Dakota la prese per mano aiutandola ad alzarsi dalle mie gambe.
Faith mi raccomando, non correre fuori però..” mi raccomandai e lei alzò gli occhi al cielo.
D'accordo Mami..”. Si chinò per darmi un bacino sulla guancia e fece per andarsene ma si bloccò. “Mami? Cosa dico a papà?”
Digli che mi aspetta in terrazza, ok? Sai dirlo terrazza?”
Tellazza” ripetè vittoriosa.
Esatto..” sorrisi. “Vai amore, ti raggiungo tra poco..”
E con quella promessa Dakota riuscì finalmente a farla uscire dal bagno.
Bene..” sventolò il test. “Pronta?”
No.. non mi viene nemmeno da fare pipì..” mi lamentai.
Coraggio Kris..pochi minuti e passa la paura..”
Era facile per lei parlare così ma sapevo che lo faceva solo per sdrammatizzare la cosa.
Guarda tu, ti prego..” bofonchiai nervosa passandole il test che avevo tenuto tra le mani per quei due minuti aspettando che scattasse il terzo e mi desse la risposta.
Fu costretta ad afferrarlo quando capì che altrimenti l'avrei lasciato cadere per terra.
Kris calmati..”
Ma era inutile. Presi a camminare incessantemente aspettando che passasse quell'ultimo minuto.
Ok ci siamo..” mi voltai verso la mia amica che con poche cerimonie guardava il test.
Un secondo dopo un sorriso sincero le apparve sul volto e capii perfettamente.
Più di quattro settimane..” sussurrò emozionata per poi incontrare il mio sguardo perplesso.
Lo sapevo..
Congratulazioni tesoro!” mi abbracciò e io.. io sorrisi.
G.. grazie..” risposi dopo un po' ancora disorientata da tutto anche se in fondo me l'aspettavo.
Bè che aspetti? Devi dirlo a Rob! Mio Dio, farà i salti di gioia!”
Ma non.. non posso dirglielo ora..”
Si che puoi.. ti cerca da mezz'ora..”
Ma sono uno straccio..”
Nulla che non si possa risolvere”. Cacciò qualche affare dalla sua borsetta e nel giro di pochi minuti avevo assunto un aspetto quanto meno umano.
Hei io non credo che sia il caso.. magari.. magari lui non lo vuole e se..”
Kris, stai scherzando? Quel ragazzo è pazzo di te, è pazzo di Faith e non aspettava altro.. Ti ama alla follia, non sei sola..”
Annuii convincendomi subito di quelle parole e lei mi abbracciò da dietro mentre la vidi sorridere allo specchio.
Andiamo!” mi afferrò per mano trascinandomi fuori dal bagno e facendo spazio tra la folla.
Lanciai una rapida occhiata in cerca di Faith e la vidi ridere insieme a Mackenzie attorno alle sorelle di Rob.
Vai tesoro” mi incoraggiò Dakota lasciando la mia mano e spingendomi verso le tende del balcone. Le attraversai piano respirando un po' d'aria fresca e lo vidi lì, di spalle, appoggiato al muretto poco lontano da me e illuminato solo dalla penombra che creavano le candele e le fiaccole fissate nelle piante.
Mi avvicinai lentamente e solo quando gli fui accanto si accorse di me e si voltò di scatto assalendomi di domande.
Kristen! Che è successo? Ti senti bene? Faith mi ha detto di aspettarti qui..”
Gli tappai le labbra con un dito e mi avvicinai per sostituirlo poi con le mie labbra, in un bacio dolce e carico di tenerezza e sicurezza mentre cercavo il modo migliore per dirglielo.
Una parte di me voleva aspettare, quella parte di me che ancora rabbrividiva al ricordo dell'ultima volta e al pensiero di quello che avevo passato da sola ma l'altra parte, quella che era fra le sue braccia e nel suo cuore, sapeva che stavolta sarebbe stato tutto diverso e mi riempì di coraggio.
Sicura di stare bene?” sussurrò apprensivo nel secondo in cui ci staccammo e i nostri respiri erano ancora mescolati l'uno all'altro.
Si..” annuii. “Sto bene...” un respiro. “Stiamo bene..”
Si scostò quel poco che bastava per guardarmi negli occhi.
Stiamo..?” la sua voce giustamente confusa.
Non feci altro che prendere una sua mano e portarla sotto la mia sulla mia pancia.
Stiamo..” confermai osservando i suoi occhi che piano risalivano verso i miei e li vidi quasi illuminarsi, vivi come mai li avevo visti in vita mia.
Vuoi.. vuoi dire che..”
Annuii semplicemente, un sorriso estasiato si aprì sul suo viso e il secondo dopo ero tra le sue braccia a volteggiare mentre mi baciava.
Mi mise giù e afferrò il mio viso per baciarlo continuamente, in ogni suo punto.
Ti amo, ti amo, ti amo” sussurrava tra un bacio e un altro e mi strinsi a lui così forte che fu costretto a portare le sue mani sulla mia schiena per cingermi.
Sarà tutto diverso, te lo giuro amore mio. Sarò accanto a te per sempre. Te lo giuro!”
Lo so Rob, lo so” lo rassicurai stringendo le mie braccia attorno al suo collo per poi allungarmi e fare incontrare le nostre labbra che si unirono come se non si vedessero da tempo nonostante si erano appena lasciate.

Gli occhi di mia madre si alzarono incontrando i miei che abbandonarono subito quell'aria sognante che dovevano avere.
E mi resi conto che il prezzo da pagare per tutto ciò era aver perso una madre, ma non potevo davvero farci niente. Non riuscivo a guardarla senza avercela a morte con lei, non riuscivo a dimenticare quello che aveva fatto e senza dimenticare non potevo perdonarla.
Mammaaaaa” vidi mia figlia salire le scale esteriori della piccola terrazza e corrermi incontro gettandosi su di me e facendo dondolare ancora di più il dondolo.
Amore! Vieni qui!” le schioccai un sonoro bacio sulla guancia.
Ah! Perché non hai sciarpa e cappello? Corri subito a metterli che fa freddo.”
Stiamo per fale un pupazzo di neve grande grande. Vieni a dacci una mano?”
Vengo tra poco amore.. solo se vai a metterti la sciarpa e i guanti però..”
Okay, ola vado..” ma non sembrava per nulla intenzionata ad andar davvero.
Mami.. quei signori hanno detto che sono i miei nonni e la signora ha detto che è stata cattiva con me ma io non me lo licoddo”
Mi gelai mentre lei giocava con i miei capelli. “E' stato molto tempo fa..”
Allola posso essere buona con lei? Mi sta simpatica e pule il signore.. mi ha fatto fale l'aloplano..” sorrise spiegandomi e capii che ero davvero fottuta.
Certo amore.. puoi essere buona con loro. Devi esserlo..” mi corressi. “E ora corri a metterti qualcosa! Papà lo sa che sei uscita senza niente addosso?”
Scosse il capo colpevole.
Non glielo dile” pregò e sorrisi.
Guarda.. entra da lì. Così non ti vede..” sussurrai complice indicandole la piccola tendina del cane proprio a fondo della porta che dava sul retro.
Okay” esultò felice e scese dalle mie gambe con poca grazia. “Scusa sorellina.. non è che gli ho fatto male?”
Risi per quella sua premura verso l'esserino che da tre mesi occupava il mio corpo. “No amore, sta benissimo..”
D'accordo.. scusa comunque..” sussurrò e ugualmente si chinò per darmi un bacino sulla pancia facendomi luccicare gli occhi.
La vidi contorcersi mentre attraversava quella fessura e ringraziai il cielo che l'avesse presa così bene, meglio di quanto potessi mai sperare o immaginare.
Temevo avesse paura che le nostre priorità cambiassero con l'arrivo di un altro bambino ma invece lei non ci aveva minimamente pensato e aveva fatto i salti di gioia immaginando di avere finalmente una sorellina con cui poter giocare.
Ovviamente, per evitarle una possibile delusione, le avevamo spiegato che poteva anche essere un fratellino ma lei sembrava sicura di sé e le piaceva immaginare che fosse femmina tanto che quasi mi stavo abituando all'idea come se fosse vera.
Rimasi lì ancora per un po' sola finché non furono i miei fratelli a raggiungermi. Erano gli unici della famiglia con cui non avevo chiuso i rapporti. Anche loro come me erano stati tenuti all'oscuro di tutto e non avevo certo intenzione di privarli del mio affetto o di quello della loro nipotina per gli sbagli di altre persone.
Mi aspettavo anche l'arrivo di mio padre ma invece non si mostrò ed ero sicura che temeva l'avrei respinto. Forse l'avrei fatto, forse no.. Con lui era sempre stato tutto molto particolare, avevo sempre pensato che fosse vittima di tutto ciò che era successo e forse sarei riuscito anche a perdonarlo..
Il solo grande punto interrogativo era mia madre. Perdonarla o no? Sapevo che se avessi perdonato lei automaticamente avrei perdonato anche lui ma non sapevo se ne valesse davvero la pena..
Rimasi di nuovo sola e scesi le scale con l'intenzione di farmi due passi e non essere più disturbata nei miei pensieri e nelle mie scelte.
Voltai l'angolo della casa e notai con la coda dell'occhio Richard, mio padre, Rob, Faith, Lizzie, Victoria e i miei fratelli intenti a fare un enorme pupazzo di neve.
Sorrisi sperando non mi vedessero e mi avviai sul viale ma non feci nemmeno qualche metro che sentii chiamarmi. La sua voce, non la sentivo da così tanto tempo eppure era proprio come la ricordavo.
Controvoglia, o forse no, mi fermai e mi voltai per vederla correre verso di me.
Ti.. ti ho portato un pezzo di torta.. è appena sfornata.. ti riscalderà..” accennò un sorriso sincero mentre mi porgeva il fazzoletto con il dolce.
Grazie..” sussurrai fredda afferrando la torta e feci di nuovo per voltarmi ma mi fermò.
Kristen!”
Mi bloccai evitando il suo sguardo e fissando la neve per terra.
So.. so che quello che ho fatto è imperdonabile.. so che ce l'avrai con me per sempre e non ti biasimo per questo. Vorrei tornare indietro per cambiare quella che sono stata ma so che non si può.. Non ti chiedo nulla per me.. Ma ti prego, non avercela con tuo padre.. non c'entra nulla e soffre ogni giorno sperando di sentire la tua voce.. Non chiedo il perdono perché so di non meritarlo, ma non ignorare lui.. ecco.. solo questo..” terminò scendendo sempre più di tono e sentii i suoi passi affondare nella neve mentre si allontanava da me.
Mamma..” la chiamai prima che potessi ripensarci e si voltò subito, con lo sguardo acceso di speranza e le labbra che le tremavano, sicuramente non per il freddo.
Ci vorrà del tempo...” riuscii a dire abbandonando per qualche secondo l'odio e la rabbia che avevo covato per tutti quegli anni.
Due dense lacrime scesero dai suoi occhi. “Non chiedo altro tesoro..” sussurrò commossa e sospirai sperando solo di non pentirmene.
Jules cara! Puoi venire ad aiutarmi con la seconda infornata???” urlò Clare dal portico e trovai che fosse un'ottima scusa per lasciarla andare ed evitarci quell'imbarazzo assurdo.
Vai pure..” dissi abbozzando un sorriso che ricambiò sincera per poi andare via, non prima di avermi abbracciato come se avesse paura di perdermi per sempre.
Era Natale in fondo.. e come aveva detto a Faith, era stato tutto tanto tempo fa..
Ricambiai l'abbraccio chiudendo gli occhi e mi carezzò una guancia prima di sparire di nuovo dietro la porta di casa.
Restai ferma per qualche secondo finché non vidi Rob avvicinarmisi piano con uno strano sorriso sul viso.
Che ti ridi?” lo schernii quando si fermò davanti a me.
Com'è andata?”
Scrollai le spalle indifferente. “E' andata..”
Oh bè. È già qualcosa..”
Non ho detto che sarà come se non fosse successo nulla..”
Non l'ho mai pensato..”
E ci vorrà del tempo..”
Lo immaginavo bene..”
E non è detto che le cose funzionino..”
Oh, mai dire mai..” rispose a tono e mi rilassai mentre mi cingeva le braccia alla schiena attirandomi a sé. “Sono fiero di te..”
Sei davvero incredibile..”
Lo so.. sono stato bravo..”
Come scusa?” chiesi confusa guardandolo negli occhi.
Avevo detto che ti avrei fatto credere nel destino..”
Questo cosa c'entra ora?” deviai la sua affermazione.
C'entra sempre, se ci credi.. e so che è così.. perché.. tu ci credi.. Ora ci credi..”
Sussurrò tra i miei capelli e chiusi gli occhi alle sue parole così dolci e al suono della voce soffice come la prima volta che l'avevo sentito.
Si.. si ci credo..” ammisi infine distruggendo ogni mia barriera.
Come potevo non crederci ora che avevo tutto? Ora che ogni tessera era tornata al suo posto..
Papaaaaaà prendimiiiiiiiiii!” fu un urlo assordante e Rob si staccò giusto in tempo per voltarsi e trovarsi quel terremoto tra le braccia che rideva senza sosta.
Mami hai visto che bel pupazzo abbiamo fatto?”
Osservai quel tronco di neve di cui si riconoscevano a malapena le tre palle diverse.
Oh si.. è stupendo..” l'assecondai sorridendole e alzandomi sulle punte per baciarle i capelli.
Non ho detto a nessuno della sorellina, come avete detto voi.. Sono stata blava velo?”
Sei stata bravissima tesoro!” disse Rob.
Ti va di dirlo tu agli altri Faith?” le chiesi e notai lo sguardo stupito ed emozionato di Rob. Era stata più una scelta mia tenerlo solo per noi tre ma ora non vedevo momento migliore per unirci ancora di più..
Ora che sarebbe stato tutto diverso.
Posso mami? Davvelo?”
Certo..”
Siiii che bello, che bellooooo...” prese a battere le mani scendendo da Rob e correndo verso il portico.
Credevo di sapere tutto una volta, credevo di aver capito la vita e di poter essere indifferente con lei..
Ma non è così..Oggi so che non è così.
Non so quali siano gli eventi che mi hanno condotto a quella che sono oggi.
Posso averne un'idea, posso immaginare, posso credere di sapere. Ma non lo saprò mai.
So solo che li guardo, i miei occhi si posano su di loro senza pausa, immobili, senza nemmeno battere le ciglia e ora ha tutto un senso e il cuore non batte più solo perché il sangue mi scorre nelle vene, ma perché ha una ragione vitale per farlo.
Ed è tutto quello che posso e vorrò mai sapere perché il futuro non ha destino senza il passato e non esiste spiegazione scientifica alle certezze del cuore.
Faith si fermò sulle scale aspettandoci.
Vi muovete??”
Guardai Rob sorridendo e lui ricambiò felice.
Pronta?” mi tese la mano e l'afferrai stringendola alla mia.
Ora si..”
E ora lo ero davvero, ora che non ero nuda, ora che non ero sola. Ora che sapevo che avrei avuto loro al mio fianco, per sempre.
Bene.. eccoci giunte alla fine.. e quasi non ci credo.. Mi mancano le parole ç__ç
No non è vero XD ahahahaha
Bè.. dal punto di vista “tecnico” voglio solo precisare che questo capitolo l'abbiamo scritto entrambe. Un POV Cloe e uno io.. e come avete notato.. ogni tessera è tornata al suo posto..
Ogni cosa ora ha avuto un senso.. e speriamo che il messaggio che volevamo trasmettere sia arrivato: un messaggio d'amore, di fede.. e di destino.
Che dire..? Siamo felicissime di aver concluso la nostra prima FF insieme *-*
Anche se piccola speriamo davvero che sia stata di vostro gradimento, si può dire che è stato un esperimento, una full immersion assurda, ma ne è valsa la pena! Almeno per noi! E' stato davvero soddisfacente e dobbiamo ringraziare voi e il vostro appoggio se ancora ci diamo alla scrittura.. per noi significa molto, quindi non sia detto che non ci vedrete in futuro con altri piccoli esperimenti, in fondo, Never say never, no? ;)
Ancora una volta, ringraziamo la nostra sorellina Leti (alias “cess/coglia” per me u__u), perché sai.. che senza di te.. non ci saremmo mai conosciute.. non avremmo mai iniziato a scrivere insieme, non avresti creato un mostro malato di Joy quale sono diventata io ç__ç E non avremmo passato insieme la migliore settimana del 2010, per me almeno LOL
Grazie sorellina! Ti vogliamo tanto bene! E tieni a mente questo regalo prima di partire con altri contest u__u Buahauhauha
Se per caso avete letto Joy al posto di Faith da qualche parte.. ehm... abbiate pietà.. la forza dell'abitudine XD ahahahaha
E a proposito di questo, tranquille perché non siamo sparite, e torneremo con l'aggiornamento di “Qui dove batte il cuore” tra cinque giorni :)
Dite la verità.. non siamo super mega buone? u__u ahahahaha
Ok.. prima di iniziare a montarci di nuovo come la panna.. vi lasciamo.. con un “Grazie di cuore!!!” a tutte... e sperando di avervi trasmesso qualcosa.. lasciateci un'ultima recensioncina *-* che ci fa sempre piacere *-* LOL
Un Bacio enorme!
Fio e Cloe

PS per Cloe: Aspetto la tua recensione! Buahauahuaha
Ti voglio bene Sister! Scrivere con te è un onore e non posso immaginare di farlo con nessun altro <3

Alla prossima ragazze ;)

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