L'AMORE CHE VERRA'

di Vivien L
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 ***
Capitolo 2: *** #2 ***



Capitolo 1
*** #1 ***








  

 

L'amore che verrà

Capitolo primo
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Il dolce baluginio di un caldo raggio di luce solare mi ferì violentemente gli occhi, costringendomi ad abbassare lo sguardo. Sbuffai, irritata, scostandomi con forza il lenzuolo dal corpo, mentre sentivo il fastidioso pigolio della sveglia penetrarmi la mente. Premetti il tasto d'accensione, esasperata, e finalmente nella camera regnò il silenzio.

All'improvviso, uno strano rumore mi fece alzare il capo di scatto, e nello stesso istante sentii un fracasso assordante saturare l'aria.

- Maledetto!- borbottai ,infervorata, quando le note di "Like a virgin" mi giunsero con forza alle orecchie.

Con fatica mi alzai dal letto, e senza neanche prender fiato mi incamminai a passi svelti e felpati verso la porta , spalancandola con violenza.

Aprii per un attimo gli occhi, arrossati dal sonno, tentando di reprimere i brividi violenti che mi scuotevano il corpo, causati dal repentino abbandono del caldo terpore delle coperte. Scesi di corsa le scale, salutando mia madre con un grugnito d'esasperazione, e senza curarmi delle buone maniere spalancai la porta d'uscita, dirigendomi a passi felpati verso il minuscolo giardinetto di casa Swan. Pochi secondi dopo, inebetita dal freddo vento invernale che saturava l'aria, mi trovai a bussare alla porta della piccola villa di fianco alla mia, mentre sentivo i caldi raggi di luce solare lambire il mio volto pallido e smunto.

La porta si aprì all'improvviso, rivelando, in tutta la sua stupefacente avvenenza, Esme Cullen, che mi attendeva di fronte al'uscio con un sorriso mortificato e l'espressione divertita.

- Esme, quell'idiota di tuo figlio non potrebbe evitare di alzare la musica a livello spaccatimpani a quest'ora del mattino?- grugnii esasperata, e lei ridacchiò.

- Faresti prima a dirglielo tu, non credi?- replicò sarcastica e io, sorridendo maligna, mi feci strada nel salotto senza attendere alcun invito. Mi incamminai verso il piano superiore, incespicando ad ogni passo, e in pochi secondi giunsi di fronte a una piccola porta in faggio che spalancai con violenza. Le note di "Like a virgin" si spandevano nell'aria, carica di tensione e aspettativa, la stanza illuminata dai tenui raggi solari che filtravano dalla grande vetrata situata nel lato più lontano della camera, tapeggiata da enormi poster di famosi gruppi musicali alternativi. Senza chiedere il permesso mi feci strada nell'antrione, chiudendomi con impeto la porta alle spalle e afferrando con forza un grosso cuscino che giaceva, abbandonato, sul lucido lineolum del pavimento.

- IDIOTA!!!- strillai ,infuriata, per sovrastare la squillante voce di Madonna, lanciando il cuscino contro la schiena del ragazzo che, placidamente appoggiato alla finestra, osservava pensieroso il panorama circostante. Edward voltò il capo di scatto, e mi scontrai all'improvviso con due occhi verdi, splendenti come il cielo d'estate, profondi come l'oceano, innaturalmente statici e fissi sul mio volto infuriato, le labbra piegate in un impercettibile smorfia di sorpresa. Il suo sguardo percorse il mio corpo con malcelata malizia, e sentii un violento brivido salirmi lungo la spina dorsale. Tuttavia, quando i suoi occhi si posarono sul pigiama con le pecorelle che indossavo, un lampo di divertimento attraversò le sue iridi cristalline, e sentii la sua fragorosa risata saturare l'aria e sovrastare la musica.

- Bells, un pigiama un po' più decente no, eh?- chiese con voce ironica, e io socchiusi gli occhi, irritata, avvicinandomi a passi felpati all'interruttore dello stereo e schiacciando il tasto d'accensione. Il silenzio si cristallizzò all'improvviso nell'aria, interrotto soltanto dal flebile cinguettare degli uccelli fuori dalla finestra e dai nostri respiri cadenzati.

- Edward, ti sembra il modo di svegliare la gente a quest'ora del mattino?- sillabai con voce carica d'astio, e lui ridacchiò.

-So che lo hai fatto a posta, a te Madonna neanche piace!!!- mi lamentai, e lui rise.

- Che ci vuoi fare...mi piace farti innervosire!-rispose, e io sbuffai.

- Sei grande e grosso, eppure rimani sempre il solito idiota!!- replicai, avvicinandomi a lui, e il suo profumo dolce e fruttato mi invase le narici.

All'improvviso sorrisi; un sorriso sadico e malvagio che a lui non sfuggì. Aggrottò la fronte, perplesso, e lo vidi passarsi una mano fra i capelli scompigliati.

- Spara, che hai in mente stavolta?- brontolò, e io ridacchiai.

- Dato che ti piace farmi innervosire, ti restituirò il favore!!! Sono sicura che la tua adorata Tanya sarà molto contenta di sapere che...-

Le sue guance si tinsero di un pudico rossore, e io risi.

Tanya Denali, la ragazza più bella e popolare della scuola, nota anche per le sue famose "doti amatoriali", se così possiamo chiamarle, era da qualche anno diventata il chiodo fisso di Ed...peccato che lei non lo calcolasse nemmeno di striscio!!! Adoravo avere delle carte false per ricattarlo, dato che lui, il mio più grande amico-nemico, nonché vicino di casa e mio compagno di giochi dalle elementari, non perdeva mai occasione per prendermi in giro o infastidirmi.

Come per esempio quella volta in cui, quando avevamo entrambi cinque anni, mi nascose una rana nello zainetto, facendomi gridare a squarciagola dalla paura o, ancora, quando si divertì a infilare un piccolo petardo acceso nelle mutande del mio primo fidanzatino, Jacob Black...inutile dire che il poveretto, da quel giorno, si vide bene dallo starmi vicino o dal pretendere ancora la mia compagnia!

Sorrisi al ricordo di quelle sue marachelle infantili, e non potei fare a meno di far spuntare sul mio volto un espressione intenerita, che si trasformò in sadica soddisfazione quando vidi i suoi occhi sognanti riempirsi di terrore.

- Non osare...- mormorò con voce soffocata, e io scoppiai in una fragorosa risata , per poi continuare, sghignazzando - vuoi forse che dica alla tua cara Tanya di tutte le poesie d'amore che le hai dedicato? Oppure della volta in cui, quando la vidi baciarsi con Tyler, piagnucolasti per un' intera settimana?- lui socchiuse gli occhi, irritato, e strinse i pugni. Si avvicinò, i suoi passi erano lenti e cadenzati, il terrore impresso nel suo volto ormai celato da una smorfia rabbiosa.

- Isabella Swan, prova anche solo a pensare di fare una cosa del genere e giuro sulla mia preziosa macchina che non vedrai mai più la luce del sole!- sbraitò, e io risi.

- Oh! Mi ricordo la volta in cui ti ho graffiato la tua amatissima Volvo!! La tua espressione era davvero da Oscar!!- lo stuzzicai, sghignazzando, e nei suoi occhi scorsi un lampo di furia che quasi mi fece arretrare - Emmett e io abbiamo riso per...- all'improvviso sentii uno strano spostamento d'aria, sostituito da due braccia calde e confortevoli ancorate alla mia schiena. Urlai, spaventata, quando sentii Edward prendermi in braccio di slancio e trascinarmi verso il piccolo bagno adiacente alla sua camera.

- Edward, stupido idiota, lasciami subitooo!!!- strillai con voce lamentosa, e sentii una fragorosa risata scuotergli il petto quando, con una mossa improvvisa, mi sentii catapultare nella piccola vasca da bagno. Spalancai gli occhi, terrorizzata, quando un potente getto d'acqua mi colpì in pieno viso, per poi insinuarsi fra i miei capelli e in tutto il mio corpo.

- Edwaaaard!!!- strillai ancora, e lui rise, divertito dalla mia espressione tramortita.

- Così impari a fare la scema!- sghignazzò, mentre violenti brividi di freddo risalirono lungo la mia schiena.

Mi alzai a fatica, reggendomi alla balestra della vasca, trucidandolo con lo sguardo.

- Sei un cretino, ti rendi conto che adesso rischio di fare tardi a scuola?- sbraitai, e lui rise, indugiando per qualche istante sulla pudica trasparenza del mio pigiama bagnato.

- Ti accompagno io, così la smetti di lamentarti- sussurrò, e io sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

Avevo il sospetto che quella sarebbe stata una pessima giornata...

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Sbattei con forza la portiera dell'auto, guadagnandomi un' occhiata in tralice da parte del mio gentile accompagnatore, e con uno sbuffo d'irritazione mi incamminai a passi lenti e cadenzati verso l'ingresso della Forks High School, o meglio soprannominata la mia personale tortura giornaliera. All'improvviso mi bloccai, sbalordita, quando vidi una calca di studenti ammassati di fronte ad una piccola bancarella rivestita da una morbida tovaglia rossa, e un enorme cestino stracolmo di rose bianche e rosa troneggiare sullo spalto. La mia espressione confusa si tramutò in una smorfia di disappunto quando scorsi, oltre la nutrita folla che si addensava attorno allo sfarzoso espositore, un imponente cartellone bianco con un elegante scritta nera che spiccava sul lucente candore della carta.


"Valentine's Day, Ballo In Maschera"


Recitava l'insegna, e sentii un familiare tremolio risalirmi lungo la spina dorsale: detestavo le feste, soprattutto se quest'ultime comprendevano il ballo!

Certo, ci sarebbe stata un' unica eccezione che mi avrebbe però indotto a partecipare....

- Ciao, Bella!- sussurrò una voce calda e suadente alle mie spalle, e io voltai il capo di scatto, tramortita, mentre un pudico rossore imporporava le mie gote. Sobbalzai, e sentii le mie gambe iniziare a tremare quando scorsi gli occhi azzurri e penetranti di Mike osservare il mio pallido volto con malcelata malizia.

Iniziai a sudare freddo, mentre il mio cervello tentava disperatamente di formulare un pensiero coerente, che mi avrebbe permesso di non fare l'ennesima figura da idiota balbuziente agli occhi dell'unico ragazzo per cui mi fossi mai presa una cotta.

Mike Newton, l'espressione strafottente e lo sguardo attraversato da una scintilla di malizia, era di fronte a me, in tutta la sua stupefacente avvenenza: il volto diafano, le labbra rosee e carnose piegate in un sorriso compiaciuto, il naso dritto, regolare, la mascella squadrata e il fisico scultoreo che avrebbe fatto concorrenza a quello di un adone sceso in terra...

Sospirai, l'espressione sognante, e quando sentii una lieve risatina divertita proruppere dalla sua bocca mi riscossi, scuotendo il capo con forza, mentre le mie gote si coloravano di un pudico rossore.

- Ciao, Mike, come va?- pigolai con voce dolce, e i suoi occhi chiari, splendenti come lapislazzuli preziosi si illuminarono.

- Alla grande- mormorò, per poi aggrottare la fronte - Bella...- continuò, imbarazzato, e sentii distrattamente il battito del mio cuore accelerare il suo ritmo cadenzato - non è che ti andrebbe...-

- Ma che bella coppia!!!- mormorò una voce acuta e cristallina alle mie spalle, e io mi voltai, scocciata, incenerendo con lo sguardo quella smorfiosa di Lauren che, gli occhi verdi ridotti a fessure, squadrava il mio volto accigliato con un'esprezzione di puro disprezzo.

Sbuffai, irritata , e lei sorrise, avvicinandosi a noi con passi felpati, come un felino selvaggio in procinto di stanare la sua preda. Sapevo che la sua era soltanto gelosia...lei e Mike erano stati insieme per parecchi mesi, prima che, per ragioni apparentemente sconosciute, lui la mollasse in tronco, senza alcuna scusa o giustificazione...eppure non potevo fare a meno di irritarmi al pensiero che quell'oca giuliva senza cervello fosse riuscita a conquistare un ragazzo bello, intelligente e gentile come Mike.

- Che vuoi, Lauren?- sillabò quest'ultimo con voce alterata, e la ragazza sorrise, un sadico luccichio ad illuminare il suo volto pallido e smunto.

- Nulla, stavo semplicemente ammirando i tuoi tentativi di abbordare le ragazze, Mike! Con me non ti sei fatto tanti problemi a...-

- Ehi!- sbottai con voce irata, avvicinandomi a lei e stringendo i pugni.

- Non provare mai più a paragonarmi a te!- continuai, e sulle sue labbra rosse e carnose, colorate da un orrido lucidalabbra brillantinato, fiorì una smorfia di disprezzo.

- E tu chi saresti, scusa?- mormorò, sovrastandomi con la sua altezza.

Aggrottai la fronte, infuriata - Di sicuro sono migliore di una stupida oca senza cervello!!- risposi, e vidi i suoi occhi ardere dalla furia. Fece un passo avanti, un altro e un altro ancora, e proprio quando iniziai a pensare che si sarebbe scatenata una bella rissa con i fiocchi, una voce suadente e cristallina interruppe la nostra diatriba.

- Che succede qui?- sbottò Edward, afferrandomi per un polso e parandosi di fronte a me. Alzai gli occhi al cielo, esasperata.

- Ed, non ti ci mettere anche tu!!- trillai, ma lui mi ignorò, posando lo sguardo su Lauren, che si era improvvisamente immobilizzata, gli occhi fissi sul volto di Edward, che contemplavano ogni centimetro della sua pelle quasi con venerazione.

- Ciao, E-edward- balbettò, rossa di vergogna, e io non potei fare a meno di emettere una risatina divertita, che mi fece guadagnare un' occhiata risentita da parte di Lauren.

- Allora?- mormorò Ed, lanciando uno sguardo in tralice alla ragazza, che sospirò sognante, probabilmente per riordinare lo scorrere caotico dei suoi pensieri.

Alzai gli occhi al cielo, esasperata:Edward era indubbiamente un bel ragazzo, ma proprio non riuscivo a capire il motivo per cui tutte le ragazze che incontrasse si imbambolassero in sua presenza, come se avesse degli strani poteri paranormali che riuscissero ad incantare l'intero genere femminile!!

Lauren alzò lo sguardo, determinata, lanciando un' occhiata d'apprezzamento a Edward.

- Beh, io e Isabella- pronunciando il mio nome con palese disprezzo - abbiamo avuto una piccola discussione...ma adesso è tutto risolto, vero cara?- continuò con voce smielata, e io repressi un grugnito di rabbia.

- Certo, come no!!- sbottai, prendendo per mano Edward e trascinandolo con me verso l'ingresso della scuola, senza degnare Lauren della benchè minima considerazione.

Salutai Mike con una mano, per poi addentrarmi nell'edificio scolastico.

-Possibile che tu ti debba sempre mettere nei guai?- sbraitò Edward, irritato, e io alzai gli occhi al cielo, reprimendo un sbuffo d'esasperazione.

- E tu possibile che debba sempre metterti in mezzo?- replicai, e il suo sguardo si addolcì, divenendo quasi divertito. Mi strinse per la vita, baciandomi teneramente i capelli.

- Ammettilo, che se non ci fossi io tu non riusciresti nemmeno...- all'improvviso si bloccò, e i suoi occhi si spalancarono dalla sorpresa, mentre il suo colorito cereo divenne più marcato; le sue guance, infatti, sembrarono prender letterarmente fuoco, e con uno sguardo sognante lasciò andare la sua mano, allontanandola dalla mia. Quando un profumo forte e penetrante mi giunse alle narici voltai il capo di scatto, incontrando lo sguardo limpido e malizioso di Tanya fisso su Edward. Indossava un paio di blue-jeans aderentissimi, che fasciavano le sue gambe toniche e tornite, una maglia nera in plexligas dalla pudica trasparenza, che risaltava il suo seno sodo e prosperoso;

i capelli le ricadevano in morbidi boccoli infuocati lungo schiena, contornando il suo pallido viso dai lineamenti fini, delicati, di una bellezza eterea, irraggiungibile. Quando la ragazza lanciò un' occhiata lasciva a Edward repressi una risatina di scherno, per non urtare la sensibilità del mio migliore amico, che era diventato rosso dalla vergogna, le gote infuocate e gli occhi spalancati dalla sorpresa. Tanya ci passò davanti in quel momento, ondeggiando come un odalisca scesa dal deserto, e per alcuni istanti vidi il volto di Edward impietrirsi in una maschera imperturbabile, ma potevo scorgere l'ammirazione nei suoi lineamenti marcati e spigolosi, e quasi riuscii a sentire il ritmo cadenzato del suo cuore accelerare il suo lento intercedere.

Ridacchiai silenziosamente, battendogli una mano sulla schiena in segno di conforto, e lui si riscosse, lanciandomi un' occhiataccia.

- Prima o poi ti noterà- gli assicurai, sincera, e lui sospirò, improvvisamente rattristato.

Più prima, che poi... pensai, piccata, afferrando la sua mano calda e confortante e trascinandolo verso la nostra prima lezione della giornata.

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- Io...io non capisco- mormorai, rigirandomi il piccolo bigliettino rosso fra le mani, in cui spiccava una scritta ornata di strass dorati, che preannunciava l'imminente ballo di San Valentino che la Forks High School aveva indetto per noi studenti del quinto anno.

Edward sospirò, accarezzandomi i capelli.

- Cosa non capisci?- chiese con voce suadente, e io sospirai, rigirandomi sul letto e allontanando il capo dal suo petto. Appoggiai la testa ai gomiti delle braccia, lanciandogli un' occhiata risentita.

- Non capisco come abbia fatto un ragazzo bello, simpatico e dolce come Mike a stare con una gallinaccia frigida come Lauren!!- Edward alzò gli occhi al cielo, giocherellando con una ciocca dei miei capelli scuri.

Appoggiò il capo sul cuscino, chiudendo per un istante gli occhi, e quando li riaprì scorsi un' ombra di fastidio oscurare il suo sguardo magnetico e lucente.

- Beh, Bella, se c'è una cosa che non hai ancora capito di noi uomini è che...-

- Oh no!- lo interruppi, infuriata, alzando la voce - non tornartene un' altra volta con questa storia, Ed, perchè non me la bevo più, ormai!! Non venirmi a dire che i maschi ragionano solo con...quello- abbassai la voce, sibilando - perchè non ti credo!! Non tutti gli uomini sono uguali!!-

- Cosa te lo fa credere?- sbottò lui, irritato, lanciandomi un' occhiataccia - cosa ti fa credere che Mike sia il principe azzurro della situazione?

- Beh...- mormorai sognante, mentre sentivo le farfalle invadermi lo stomaco nella più dolorosa delle morse - Tralasciando il suo aspetto fisico,di lui mi piacciono molte cose...- continuai vaga, e lui aggrottò la fronte, perplesso.

-Cosa?- insistette, accarezzandomi i capelli.Mi accoccolai meglio sul suo petto, respirando il suo profumo, e lui sospirò.

-E' così tenero, impacciato...quando sono triste riesce sempre a strapparmi un sorriso, e ogni volta che mi si avvicina sento qualcosa di strano...credo di essermene innamorata, Eddy!!- affermai con voce sicura, e lui si irrigidì, stringendomi fra le braccia con più forza. Alzai lo sguardo, confusa, tentando di spiegarmi il motivo dello strano silenzio che si era cristallizzato nell'aria, carica di tensione e aspettativa, e sul suo volto dalla bellezza eterea, irraggiungibile, scorsi un sorrisino derisorio che fece imporporare le mie guance di un pudico rossore.

-Eddy...ma che...-

-La nostra Bella si è innamorata!!- cantilenò, afferrandomi per i fianchi e buttandomi a peso morto sul letto. Sussultai, sorpresa, quando le sue mani si posarono sul mio ventre, solleticando la mia pelle, e una risata isterica prese possesso del mio corpo. Tentai di liberarmi, inutilmente, finchè un rumore stridulo ci riscosse, facendo immobilizzare entrambi.

-Ragazzi, vi si sente dall'altra ala della casa!- sbraitò Emmett, ma il sorriso che era fiorito sulle sue labbra rosee e carnose dimostrava quanto la nostra piccola parentesi lo avesse divertito. Edward ridacchiò, scostandosi lievemente da me, per poi afferrarmi per i fianchi e trascinarmi sul letto, costringendomi a posare il capo sul suo petto. Continuò ad accarezzarmi i capelli, mentre una luce particolare albergava nello sguardo profondo di suo fratello.

-Comunque...come mai strillate più del solito?- proseguì, e io lanciai un'occhiata implorante a Edward...se gli avesse confessato il mio "piccolo segreto", sarebbe stata la fine.

Nel vero senso della parola.

Ed alzò le spalle, ostentando indifferenza, ma un sorriso derisorio era fiorito sulle sue labbra, preludio di un qualcosa che lo avrebbe molto divertito.

E infatti...

-Bella si è innamorata!!- strillò, a voce alta e tonante, mentre un pudico rossore imporporava la mia pelle adamantina.

Il silenzio si cristallizzò nell'aria, lacerato all'improvviso da un urletto isterico proveniente dall'uscio aperto della porta.

-Cosa?- trillò Alice, la sorella minore di Edward, e la sua testa corvina spuntò dallo stipite, causandomi un sobbalzo di paura.

-Ho sentito bene?- un altra voce si aggiunse al nostro idillio...Jasper, il ragazzo di Alice.

-Bella si è innamorata?- questa volta era stata Rosalie a parlare, la fidanzata storica di Emmett.

Edward scoppiò a ridere, lanciandomi un'occhiata dispettosa, sghignazzando del rossore che si era impadronito del mio volto.

-Allora, Bella?- tuonò Emmett, curioso, e Edward ridacchiò, solleticandomi il collo con il suo dolce respiro.

-Si, Isabella- sottolineò con foga il mio nome completo, memore di quanto mi infastidisse l'esser chiamata in quel modo - digli pure di chi ti sei innamorata...-

-Andiamo, siete ridicoli!- lo interruppi, lanciandogli un'occhiata ammonitrice, e lui rise, stringendomi con dolcezza per la vita.

-Che c'è, Bells, hai paura che ci scappi il morto?- Emmett scoccò uno sguardo strano a Ed, che si irrigidì, per poi rilasciare uno sbuffo frustrato.

Aggrottai la fronte, perplessa - Veramente Edward sa chi è...- mormorai, ma l'urlo di giubilio di Alice mi interruppe.

-Allora è vero!! E' vero che ti sei innamorata!-

Alzai gli occhi al cielo, irritata dalla sua esuberanza, notando soltanto in quel momento che il suo sguardo sembrava percorrere il mio pallido volto come alla ricerca della scottante verità che, in ogni caso, mi sarei rifiutata di rivelare...soprattutto a loro.

-NO!- urlai, esasperata, arrossendo di fronte agli sguardi curiosi dell' "allegra famigliola" - Non sono innamorata, va bene?-

Edward ridacchiò, stringendomi con forza per i fianchi, e la sua voce, quando parlò, si diradò nell'aria, carica di tensione e aspettativa, lacerando il silenzio che era si era improvvisamente cristallizzato nella stanza.

-Bells, devi imparare che non si dicono le bugie!- scherzò, afferrandomi per i fianchi e solleticandomi il ventre con le mani. All'appello di unirono anche Alice e Emmett che, ridendo, si ancorarono con forza alla mia vita, contribuendo alla mia capitolazione. Scoppiai in una risatina isterica, suscitando l'ilarità generale.

-Avanti, ammettilo che sei innamorata!- trillò Alice, sibillina, saltandomi addosso e imprigionandomi nella sua morsa d'acciaio. Risi ancora, contorcendomi e tentando di liberarmi dalle loro prese, ma loro continuarono imperterriti con la loro punizione, ignorando le mie proteste urlate a gran voce.

-E va bene!- sbraitai infine, rossa in viso, e il silenzio si cristallizzò nell'aria, stemperato dalle risatine di Edward. Gli lanciai un'occhiataccia, e lui aggrottò la fronte, perplesso.

-Che c'è?- mormorò, caustico, e io sbottai, irritata

-Non riesci proprio a tenere la bocca chiusa, vero?- le sue labbra si piegarono in un sorriso sarcastico, lo sguardo illuminato da una luce pericolosa.

-Sei la prima ragazza che mi dice una cosa del genere- ridacchiò,malizioso, e io gli tirai un cuscino addosso, irata.

-Idiota!-

Anche Alice rise, accarezzandomi con dolcezza i capelli.

-Come fai a sopportarlo?- sussurrò, e io alzai gli occhi al cielo, irritata, fingendo un sospiro d'esasperazione - credimi, me lo chiedo anch'io tutti i giorni- eppure, quando vidi le labbra rosee e carnose del mio migliore amico distendersi in un sorriso divertito, pensai che, nonostante tutto, erano proprio quelle le caratteristiche che lo rendevano unico ai miei occhi...e non lo avrei scambiato per nessun altro ragazzo al mondo.
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Questa storia si è classificata prima al contest "Festivity", indetto da Bella_Kristen e Cullenuzza. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Di certo non io, per una serie di motivi che non sto qui a spiegare, fra cui il poco tempo in cui l'ho scritta e ideata , e non mi sarei mai augurata di giungere a questi risultati! Mi sento pertanto in dovere di ringraziare le organizzatrici del contest per avermi dato quest'opportunità, e per l'accurata analisi alla mia storia, che riporterò nel prossimo capitolo. E' la primissima volta che mi cimento in una commedia ( chi mi conosce sa che amo i drammi e vari piagnistei ^^ ), e sono felice che questo primo, e credo ultimo tentativo abbia avuto i suoi risultati. Come le giudici stesse hanno ribadito, in questa storia mi addentrerò in molti dei clichè ripercorsi nel fandom, dandogli però una diversa interpretazione...spero comunque che la ff sia di vostro gradimento! Colgo inoltre l'occasione per augurare a voi tutte un sereno Natale, ricco di quella magica atmosfera che tanto amo e che spero abbia avvolto anche voi. Le mie lettrici hanno precedentemente deciso che il missing- moment che dovrò pubblicare sarà un outtakes di "Ombra", per cui esso verrà al più presto postato sulla mia pagina autore...e se avrò tempo scriverò qualcosa anche su "Il mondo Intorno a te"!Che altro dire? Ah, si, questa è l'immagine su cui la storia è basata, e la potete trovare qui. Il prossimo capitolo verrà pubblicato a breve, sperando che vogliate darmi un parere per questo primo aggiornamento!Un bacio, E.
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Capitolo 2
*** #2 ***



 

L'amore che verrà

Capitolo secondo
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-Maestraaaaaaaaaa- una voce dolce e cristallina si diradò nell'aria, stemperata da un singhiozzo disperato. Gli occhioni scuri e luminosi colmi di lacrime, lo sguardo innaturalmente statico e fisso sulla piccola cartelletta che stringeva fra le mani,la bimba battè i piedini a terra, disperata, stringendo le piccole manine a pugno e singhiozzando senza tregua, invocando a gran voce l'aiuto della sua insegnante che, ahimè, sembrava proprio esser scomparsa del nulla.

All'improvviso, attratto dalle urla strozzate di Isabella, un bimbo piccolo e cicciottello si incamminò verso la bambina, gli occhietti vispi e intelligenti che scrutavano, perplessi, le lacrime dispettose che sgorgavano dai suoi occhi scuri e luminosi . Strinse le piccole manine a pugno, incespicando ad ogni passo, e quando giunse vicino alla "scena del delitto" resistette a malapena alla tentazione di coprirsi le orecchie con le mani, disturbato dall'insistente strepitare della piccola.

-Pecc...pecchè piaggi?- trillò Edward, curioso, inclinando il capo di lato. Bella singhiozzò, saltellando goffamente verso il bambino e indicandogli, inorridita, il piccolo zainetto che giaceva placidamente sull'asfalto del cortiletto dove, nelle rare giornate di sole, i bambini potevano mangiare godendo dell'aria fresca e frizzantina di Forks.

-Jacob...- singhiozzò, e Edward socchiuse gli occhi, irritato, stringendo con forza i piccoli pugnetti.

-Quello...quello è un bambino catti...catti- non riusciva proprio a pronunciare quella parola, che ai suoi occhi suonava difficilissima da imparare, e allora gonfiò il petto, un cipiglio orgoglioso sul volto dai lineamenti fini, delicati, e si avvicinò alla bimba in lacrime.

-Che coa ha fatto Jacob?- gorgogliò, e Isabella singhiozzò, disperata.

-Ha messo un ranocchio nel mio zainetto!- trillò, battendo i piccoli piedini per terra - dice...dice che te lo bacio diventa un pricipe...ma io non voioo...non voioo!- pianse tutte le sue lacrime, e Edward, impietosito, le accarezzò una timidamente una guancia. All'improvviso, i suoi occhi chiari e splendenti si illuminarono di una luce nuova; nel pallido volto del piccolo Edward comparve un cipiglio felice, come se una nuova idea si fosse affacciata alla sua mente.

-Ci penso io!- gorgogliò, sorridente, salterellando verso il piccolo zainetto, abbandonato nel centro del giardino, vicino a una fontana che gorgeggiava piccoli zampilli d'acqua ad intervalli regolari.

Edward trattenne il fiato, gonfiò il petto e sollevò le spalle, afferrando la cartella e incespicando verso la fontanella.

All'improvviso gli occhi di Isabella si riempirono di terrore e, nello stesso istante, Edward rovesciò tutto il contenuto dello zainetto nella vasca della fontana, comprese le amate favole della bambina e la sua bambola preferita.

-Noooooooooooo!-

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-Bella? Isabella!?!-una voce acuta ed insistente mi riscosse dal vortice caotico dei miei pensieri, costringendomi ad abbandonare l'oceano di ricordi di un passato lontano, che si erano impossessati della mia mente. Voltai il capo di scatto, irritata, scontrandomi con gli occhi chiari e luminosi di Tanya, che osservava il mio pallido volto con una smorfia implorante che deturpava le sue labbra rosee e carnose. Sbuffai, annoiata, conscia che c'era un unico motivo per cui quell'oca giuliva potesse degnarsi di rivolgermi la parola.

-Cosa vuoi, Barbie?- mormorai, e un pudico rossore si impadronì delle sue guance. Strinse i pugni, irritata.

-Tanya...mi chiamo T-a-n-y-a!- strepitò, attorcigliandosi una ciocca di capelli fra le dita e lanciandomi un'occhiata indispettita. Sorrisi, ironica e pungente.

- Barbie, Tanya...per me non fa alcuna differenza- presi fiato, sbuffando rumorosamente - che cosa vuoi?- ripetei a denti stretti, e lei si accomodò al mio fianco, accavallando sensualmente le gambe e ignorando l'occhiata irritata che il professore di letteratura le aveva rivolto.

-Beh, sai...ieri sera sono andata a una festa-

- Ma che bella novità!- la interruppi, sghignazzando, e il suo volto divenne cinereo.

- Bene, dato che a me non interessano le tue uscite mondane, potresti dirmi cosa ti serve?- lei sospirò, lanciandomi un'occhiata implorante, per poi sussurrare, con voce ansiosa

-Beh...sai, dato che io ho una vita sociale, ieri non ho avuto il tempo di portare a termine la ricerca di biologia e, siccome tu sei la prima del corso...-

-No!- la interruppi ancora, irata, e lei sbattè sensualmente le ciglia, tentando di impietosirmi...o forse ci stava provando con me!?

Rimossi quell'increscioso pensiero dalla mente, ignorando le sue suppliche sussurrate a mezza voce, pronta a rifilarle un due di picche...non avevo la minima intenzione di diventare la schiavetta di Tanya-madonna-quanto-sono-figa!. Ma, all'improvviso, un'idea geniale si intromise nel vortice caotico dei miei pensieri, e le mie labbra si piegarono in un sorriso sibillino.

-Ok!- interruppi il suo sproloquio, ridacchiando.

Lei aggrottò la fronte, perplessa.

-Ma?...- mormorò, sospettosa, conscia che le avrei sicuramente chiesto di rendermi il favore.

Risi, una risata sadica e cattiva.

-Ma se io lo farò, tu dovrai fare una cosa in cambio...-

-Che cosa?- trillò a denti stretti, e io sorrisi ancora, lanciandole uno sguardo trionfante.

- Inviterai Edward al ballo di San Valentino!-

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-Ancora non posso crederci- mormorò Edward, incredulo, passandosi nervosamente una mano fra i capelli. Ridacchiai, spaparanzandomi sull'imponente letto della sua stanza, e gli lanciai un'occhiata intenerita: da quando Tanya lo aveva invitato al ballo che si sarebbe tenuto nel week-end -senza fargli sapere che ero stata io ad obbligarla a chiedergli di accompagnarla-, la sua felicità era davvero salita alle stelle...e io non potevo che condividere la gioia che si era così impetuosamente impossessata del suo animo. Certo, non nutrivo molta simpatia per Miss-perfezione, ed ero fermamente convinta che lei non meritasse nella maniera più assoluta le attenzioni di un ragazzo dolce come come Edward...ma io, in quanto sua migliore amica, ambivo prima di tutto alla sua felicità, e se Tanya era in grado di donargliela, allora...

-Beh, è fantastico!- la sua voce interruppe lo scorrere caotico dei miei pensieri, e il suo volto divenne entusiasta quando realizzò che no, quello non era un mero sogno partorito dalla sua fervida immaginazione...

-Bene!- continuò, annuendo vigorosamente a se stesso, e sulle mie labbra fiorì un sorriso intenerito - Devo andare ad ordinare lo smoking, e i fiori...secondo te le piacciono i cioccolatini?-

-Tu sei un ottimo cuoco, Ed- lo interruppi, sghignazzando - perchè non le fai dei biscotti al cioccolato?- sorrise, e il suo sguardo si illuminò.

-Ben detto, Bella! Gli farò i miei famosi biscotti, e...- all'improvviso le sue guance si tinsero di un pudico rossore, e io alzai il capo di scatto, incuriosita.

-E...cosa?- sussurrai, ma lui scosse la testa, imbronciato.

-Nulla, lascia stare...- aggrottò la fronte, perplesso, voltandosi verso di me - Ma tu ce l'hai qualcuno che ti accompagni? No, perchè se no potremmo chiedere a Emmett...o forse è meglio Jazz? Sono sicura che Alice te lo presterebbe per qualche ora...

-Ehi, frena un po'!- lo interruppi, irritata - Non ho nessuna intenzione di fregare il ragazzo ad Alice in una serata così importante, e poi...- arrossii, sorridendo estasiata, e Edward mi lanciò uno sguardo incuriosito.

-Poi?- incalzò, e io ridacchiai, saltellando allegramente sul suo letto.

-Ieri Mike mi ha invitato al ballo!!- strepitai felice,rammentando ancora una volta il borbottio imbarazzato con cui Mike mi aveva domandato se avessi voglia di accompagnarlo al "Valentine's Day", e lo sguardo torrido che mi aveva lanciato Lauren, la sua ex ragazza...non mi ero mai sentita così felice e orgogliosa come in quel momento, quando avevo scorto il volto di quell'oca divenire verde d'invidia.

E neanche la maschera cinerea che in quel momento si era impossessata del pallido volto del mio migliore amico fu in grado di distrarmi dal vortice di quei pensieri felici...

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-Accidenti, Bella..sei fantastica!- sussurrò Mike, incredulo, lanciando un'occhiata estasiata all'abito che fasciava sensualmente il mio corpo,composto da un semplice tubino nero intarsiato in vita da luccicanti brillantini, risalendo lentamente verso la pudica scollatura che offriva un modesto panorama delle mie curve. Un borbottio sommesso si diradò nell'aria, e io alzai gli occhi al cielo, irritata.

-Ehi, tu, stai attento a cosa combini...ci siamo intesi?- ringhiò Edward, afferrandomi per la vita e lanciando un'occhiata torrida al mio accompagnatore. Mike alzò le braccia al cielo, spaurito, porgendomi un vistoso mazzo di rose rosse, unito ad un piccolo pacchetto di cioccolatini al latte. Storsi il naso, irritata, e nello stesso istante sentii la risatina sarcastica di Edward penetrarmi la mente...io odiavo i cioccolatini al latte e, cosa ancora più importante, detestavo le rose rosse...erano così banali, così maledettamente ordinarie...

Perchè gli uomini devono sempre affidarsi a degli stupidi cliché quando si tratta di appuntamenti galanti?

Ignorando l'ilarità del mio migliore amico, abbozzai un sorriso tirato in direzione di Mike, lanciando una gomitata inviperita a Edward.

Ridacchiai, quando un gemito dolorante risuonò nell'aria, carica di tensione e aspettativa, e all'improvviso uno sbuffo spazientito mi fece voltare il capo di scatto. Tanya Denali, meravigliosa nel suo abito slabrato dalle tonalità chiare, i capelli biondi raccolti in una coda ordinata, le labbra luccicanti di un disgustoso rosa acceso, sembrava irritata: lanciava sguardi impazienti verso la porta d'ingresso, non degnando Edward della benché minima attenzione e sbattendo rumorosamente un piede sul lucido lineolum del pavimento. Socchiusi gli occhi, irata.

-Tanya, cara- cinguettai, sbattendo velocemente le palpebre e stringendo le mani a pugno - Tu e Edward potete avviarvi in macchina, noi vi raggiungiamo a scuola...- lei sbuffò, e io lanciai un'occhiata apprensiva al mio migliore amico, che sorrideva imbarazzato, guardandola adorante.

-Ok- mormorò lei, ricambiando il sorriso di Edward, che avvampò. Ridacchiai, accarezzandogli i capelli, e lui mi lanciò un'occhiata apprensiva - Se hai qualche problema con questo...questo...-scrutando Mike con uno sguardo torrido.

-Edward- lo interruppi, spintonandolo verso la porta d'entrata - vai- ringhiai a denti stretti, e lui aggrottò la fronte, perplesso.

-Ma...-

-Niente ma. Vai, ho detto-lui mi squadrò con disapprovazione, e io alzai gli occhi al cielo, esasperata - andrà tutto bene, ok? Ci vediamo in palestra...- e lo congedai, intimando Tanya di seguirlo. Quando entrambi furono andati, mi voltai verso Mike, sorridendo soddisfatta, e lui ridacchiò, porgendomi galantemente il braccio

...ero più che certa che quella sarebbe stata la serata dei miei sogni...

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Le dolci note di "Colorblind"* saturavano l'aria, carica di tensione e aspettativa. Sospirai, lanciando un'occhiata distratta al piccolo spalto incentrato al delimitare della palestra della Forks High School, contornata da morbidi addobbi di seta rossa, palloncini colorati e piccole girlacche in stile barocco pendenti dal soffito, che conferivano un' atmosfera suggestiva all'ambiente.

-Ti stai divertendo?- una voce chiara e cristallina mi riscosse dal vortice caotico dei miei pensieri. Alzai il capi di scatto, incontrando gli occhi chiari e luminosi di Edward, un sorriso estasiato piegava le sue labbra rosee e carnose, l'espressione divertita. Ridacchiai, accarezzandogli la chioma fulva e lanciandogli un'occhiata soddisfatta.

-Eccome!- mormorai - Mike è andato a prendermi da bere...- osservai per qualche istante il piccolo spalto allestito per le vivande, cercando inutilmente il mio accompagnatore, ma non notai la sua presenza in quel momento...chissà dove era andato a cacciarsi? Edward aggrottò la fronte, perplesso.

-Anche Tanya è sparita...ha detto che sarebbe andata un attimo in bagno, ma sono più di dieci minuti che è via...-

-Sarà andata ad incipriarsi il naso!- ridacchiai, sfiorando con delicatezza le sue mani, e lui sorrise.

-Donne...- bisbigliò a mezza voce, e io gli scompigliai i capelli, fingendomi irritata.

-Non azzardarti, Edward! Noi donne non siamo tutte uguali...-

-Tu non sei una donna!- mi interruppe, e io avvampai di rabbia.

Strinsi i pugni, lanciandogli un'occhiata furente.

-Cosa vorresti dire, Mr Testa a mandolino?-il mio sguardo divenne torrido; il suo, confuso.

-Mmm...dove salta fuori questo soprannome? Okay, okay!- alzò le mani, ridacchiando silenziosamente, quando vide i miei occhi ardere dalla furia - Volevo dire che, per me, tu sarai sempre la bambina sdentata e brufolosa che conobbi quindici anni fa...-

-E per me tu sarai sempre la palla di lardo che si divertiva a obbligare Emmett a mangiare le formiche!- ridacchiai, divertita, quando un bagliore rossastro attirò la mia attenzione: Tanya si stava svogliatamente incamminando verso di noi, lo sguardo annoiato rivolto a Edward, che subito si alzò, dedicandole un sorriso smagliante.

-Ti dispiace se ti lascio sola?- mormorò, e io sorrisi, alzandomi dalla piccola sedia in plastica.

-Non preoccuparti...vado a cercare Mike!- pigolai, e lui annuì, accarezzandomi teneramente i capelli. Salutai Tanya con un cenno del capo, e lei mi rivolse un'occhiata gelida. Quando le passai davanti mi afferrò violentemente per un braccio, costringendo il mio volto ad accostarsi al suo e sibilando, con voce gelida e tagliente.

-Bagno delle ragazze, terza corsia a destra- aggrottai la fronte, incuriosita, e lei ridacchiò sadicamente - Fidati!- continuò con vigore, allontanandosi da me e lanciando uno sguardo disgustato a Edward. Sospirando impercettibilmente, osservai il perimetro centrale della palestra: del mio accompagnatore non c'era traccia, per cui...beh, forse avrei dovuto seguire il consiglio di Tanya. Scrollando le spalle mi incamminai velocemente verso gli spalti laterali dell'edificio, mentre una stana ansia sembrò attanagliare il mio cuore...finchè non giunsi al luogo indicatomi dalla ragazza.

In quel momento una voce concitata mi penetrò la mente, e un moto di stupore mi colse in pieno quando mi resi conto che apparteneva a Mike.

-Senti, Lauren, io sono stufo! Ogni volta è sempre la stessa storia...tu mi tradisci, io ti lascio, e tu mi implori di darti un altra possibilità! Sono stanco!-

-Ma Mike, cosa stai dicendo? Io non ti ho tradito...erano solo chiacchiere di corridoio! Io amo solo te, e tu...tu ti sei portato la Swan al ballo solo per farmi ingelosire!- il mio cuore accelerò il suo lento intercedere quando realizzai il reale significato di quelle parole, ma la curiosità prevalse sulla rabbia che, impetuosa, si era impossessata dei miei pensieri, costringendomi ad accostarmi alla porta del bagno delle ragazze, dove uno spiraglio di luce mi permetteva di scorgere le loro figure inferocite.

-Io...Ok, è vero, dannazione!- urlò Mike irritato, alzando le braccia al cielo - Ma non puoi negare che anche tu hai fatto di tutto per farmi perdere la testa, quando ti strusciavi su Tyler, oppure quando ti divori con gli occhi Edward Cullen!-

-Lascia stare quell'idiota di Edward!- sibilò Lauren, e io strinsi i pugni - E' cotto di Tanya, che non lo considera neanche di striscio! Te l'ho detto che mentre venivo qui l'ho vista amoreggiare con Jason?E' soltanto un illuso, se crede che Tanya provi qualcosa per lui...- abbassò la voce, per poi continuare, maliziosa - Dicono che sia stata la Swan a costringerla ad invitare Cullen al ballo...beh, non mi stupirei se fosse vero...hai notato che Edward e Bella sono sempre insieme?-

Un pudico rossore imporporò la mia pelle adamantina ...avrei dovuto immaginare che quella strega di Tanya non sarebbe riuscita a non spifferare ai quattro venti il nostro piccolo segreto...ma le parole che in quel momento risuonarono nell'aria, carica di tensione e aspettativa,scacciarono dalla mia mente ogni pensiero coerente, e sentii distintamente il mio cuore spezzarsi a metà quando la voce di Mike dilaniò il silenzio.

-Ma sai che mi importa della Swan!- sbottò, irato, per poi continuare - E' vero, l'ho invitata soltanto per farti ingelosire, ma...-

Non fui in grado di sentire altro.

Un moto di sconvolgente lucidità mi colse, centrandomi in pieno. Le lacrime affiorarono nei miei occhi scuri, trainate dall'umiliazione che sentivo premere nel mio petto, al pensiero per Mike che ero stata una semplice pedina per provocare l'ira di quella strega della sua ex-ragazza...

Strinsi i pugni, voltando le spalle a quell'insolita coppia e incamminandomi velocemente verso gli spalti laterali dell'edificio...avevo bisogno di riflettere, di elaborare il reale significato delle parole pronunciate da Mike, e soprattutto di sbollire la rabbia che mi aveva causato il suo puerile comportamento.

Un risolino isterico abbandonò le mie labbra quando il pensiero che quello era in assoluto il primo San Valentino che avevo deciso di festeggiare mi travolse in pieno, improvviso e totalizzante.

Beata innocenza...come ho potuto anche solo sperare che un ragazzo come Mike si interessasse ad una come me?

L'aria fresca e frizzantina di Forks mi colpì violentemente il volto quando, con passi svelti e cadenzati, raggiunsi il piccolo giardino della scuola.

Strinsi le braccia al petto, rabbrividendo impercettibilmente, e una voce dolce e cristallina mi riscosse dal vortice caotico dei miei pensieri.

-Bella?- voltai il capo di scatto, incontrando gli occhi scuri e penetranti di Angela, innaturalmente statici e fissi sulla mia esile figura.

Quando la ragazza notò le lacrime che si erano cristallizzate sul mio volto mi si avvicinò, allarmata, posandomi una mano sulla spalla.

-Va tutto bene?- mormorò, e io annuii, reprimendo un singhiozzo disperato.

-Bella, cosa succede?- insistette, preoccupata, ma scossi il capo.

-Niente...è solo che...- presi fiato, scossa - puoi accompagnarmi a casa? Non mi sento tanto bene...- Angela annuì, e una piccola ruga d'apprensione solcò la sua fronte.

-Certo- sussurrò, accarezzandomi dolcemente i capelli,e avvolgendomi nelle sue braccia calde e protettive - Non preoccuparti, io e Ben stavano giusto andando via- sorrise - Sai- mormorò, scrollando le spalle - Una palestra piena di adolescenti alticci di punch non è il massimo del divertimento, per noi!- una risatina isterica abbandonò le mie labbra, e in quel momento mi ritrovai a ringraziare mentalmente la mia amica, che aveva così coraggiosamente tentato di risollevare il mio morale.

Buon San Valentino, Bells!.

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-Io so solo che ti amo-

 
-E' questa la tua disgrazia-


-Aspetta, Rhett... Rhett...! Se te ne vai, che sarà di me, che farò?-

 

Trattenni il fiato, gli occhi spalancati,innaturalmente statici e fissi sulla piccola tv del soggiorno, il cuore accelerato dall'emozione, afferrando con forza una manciata di pop-corn dall'enorme recipiente giallo che stringevo fra le mani e portandomela alla bocca.

 

-Francamente, me ne infischio-

 

In quel momento cedetti, e violenti singhiozzi mi sconvolsero il petto, trainati da lacrime di sofferenza, che lambivano impetuosamente le mie gote arrossate.

Era sempre la stessa storia: ogni volta che ero depressa, mi consolavo guardando stupidi* film strappalacrime degni delle più terribili soap-opera, rimpilzandomi di porcherie e annegando i miei dispiaceri nel cibo.

Osservai la bella Rossella inginocchiarsi ai piedi dell'imponente scala in marmo della sua tenuta, disperata, e un moto di tristezza mi avvolse...ero patetica!

Il mio primo vero San Valentino lo avevo trascorso a deprimermi in compagnia di film vecchi quanto il mondo, mentre l'uomo dei miei sogni, che altro non si era rivelato se non un odioso ipocrita e bugiardo, se la spassava con la sua ex-ragazza.

 

-Tara... A casa... A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo-.

 

Singhiozzai, portandomi alla bocca una manciata enorme di patatine, quando un suono stridulo e insistente mi costrinse a voltare il capo di scatto.

Spalancai gli occhi, scioccata, quando scorsi la figura alta ed imponente di Edward spalancare violentemente la porta d'ingresso: il suo volto era livido, fradicio di pioggia, pallide lacrime rilucevano nel suo sguardo intenso e penetrante, le labbra piegate in una smorfia risentita.

-Che è successo?- sussurrai, allarmata, e lui sbuffò, incamminandosi lentamente verso di me...soltanto in quel momento notai che fra le mani stringeva la delicata rosa bianca e i biscotti al cioccolato che avrebbe dovuto donare a Tanya come regalo di San Valentino.

-La vita fa schifo!- sbottò, tramortito, gettandosi sul piccolo divano del soggiorno e gettando il capo all'indietro, esausto.

Un dubbio si insinuò nella mia mente.

-Centra Tanya, per caso?- mormorai, e lui annuì, stringendo i pugni con forza.

-L'ho scoperta ad amoreggiare con un certo Jason...che schifo, sembrava gli stesse mangiando la faccia!- i suoi occhi fiammeggiavano dalla furia e dal disgusto.

Sospirai, scossa, afferrando il piccolo pacchetto di dolciumi e aprendolo con malagrazia. Presi un biscotto ricoperto al cioccolato, notando soltanto in quel momento che i dolcetti erano a forma di lettere dell'alfabeto che, accostati ed ordinati, formavano la scritta:

"I love you"

Lessi ad alta voce, e un moto di compassione mi travolse in pieno: povero Edward, innamorato di una ragazza che lo aveva soltanto schernito e preso in giro...evidentemente non non ero l'unica messa male in campo sentimentale!

Mi avvicinai a lui, accarezzandogli i capelli e posando il capo sul suo petto.

-Già...la vita fa schifo- ripetei, per poi addentare un dolcetto con voracità, gli occhi fissi sul volto speranzoso di Rossella O'Hara.

Edward mi strinse con forza per la vita, baciandomi teneramente i capelli e afferrando uno dei biscotti che aveva così amorevolmente cucinato,masticando svogliatamente.

Cullati dal ritmo cadenzato dei nostri respiri, continuammo a goderci le ultime scene di "Via Col Vento", consolandoci con il calore dei nostri corpi uniti, delle nostre carezze delicate e del dolce e avvolgente sapor del cioccolato...

-Dopotutto, domani è un altro giorno



 

The end

 


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*Colorblind: Into the Wild Soundtrack

**L'aggettivo stupido, riferito al film "Via Col Vento" non contiene alcun intento dispregiativo: il linguaggio a tratti scurrile è una mera caratteristica dei protagonisti della storia.

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Nick Autore: essebi.

 

Titolo: L'amore che verrà

 

Festività scelta: San Valentino

 

Immagine scelta: Immagine numero 1

 

Personaggi:Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Mike Newton

 

Pairing:Bella/Edward

 

Genere:Commedia

 

Rating:Arancione

 

Avvertimenti: AU, OOC,Flash-fic.
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Giudizio complessivo:

 
I° classificata: L'amore che verrà di essebi.

-Grammatica 9.75/10 : Non hai commesso alcun errore di grammatica, né di sintassi. Le frasi sono costruite perfettamente, non sono eccessivamente lunghe ma neanche troppo brevi, sono coincise. Complimenti! Hai fatto solamente qualche errore di punteggiatura(alcuni punti di sospensione li puoi togliere).

-Lessico 10/10: Già da una prima lettura si nota che utilizzi un lessico ricercato e curato, adatto alla storia.

-Stile 9.75/10: Che dire dello stile? Perfetto non ci sono altre parole per descriverlo. Brava, hai davvero talento nello scrivere. Abbiamo letto la tua storia tutta d’un fiato, la lettura risulta fluida ed estremamente scorrevole. Bravissima!

-Originalità 10/10: Hai ripreso uno dei cliché più famosi del fandom, ma con estrema originalità. Il titolo poi, sta a pennello con la tua storia. Complimenti!

-Attinenza alla festività 10/10: Hai dato spazio alla festività fin dall’incipit della storia ed hai scelto un’immagine perfetta, bravissima!

-Trama 5/5: La trama è insolita, non banale e ben costruita, cresce man mano con l’evolversi della storia. Inoltre hai fatto benissimo a dividere la storia in due capitoli, è stata una mossa azzecatissima. Non avevamo mai immaginato i protagonisti nei panni di due migliori amici che si consolano per le loro vicende sentimentali. E anche se non sembra esserci un lieto fine ci piace immaginare che Edward e Bella ritrovino in loro stessi le reciproche anime gemelle J Ancora complimenti !

-IC 10/10: I tuoi personaggi sono proprio ben caratterizzati, i loro sentimenti sono limpidi! Edward è dolce, protettivo, talvolta dispettoso ed innamorato – anche se della persona sbagliata! - mentre Bella è solare, vivace ed anche lei innamorata!

-Giudizio personale 5/5: La tua storia ci è piaciuta molto, peccato per quei pochi errori che hai fatto. " L’amore che verrà " è una storia molto realistica, è una commedia leggera ma capace di farti sorridere fin dalle prime righe. Complimenti!

Totale: 74.5/75 (+ punti bonus)
 

 


 

 

 
   

Per questioni di correttezza verso la giuria e i lettori non ho corretto gli errori di sintassi e di punteggiatura citati nel giudizio finale, ma ho riproposto la storia così com'è stata valutata, per comprendere a pieno il giudizio degli organizzatori del contest

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