Ravenclaw's Queen

di LilianLunaPotter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Per Merlino quanto ti odio! ***
Capitolo 2: *** Ti amo ***
Capitolo 3: *** Ostacolo ***
Capitolo 4: *** Spiegazioni ***
Capitolo 5: *** Ultimi giorni ***
Capitolo 6: *** A casa ***
Capitolo 7: *** Ritorno ad Hogwarts ***
Capitolo 8: *** Sei un emerito deficiente ***
Capitolo 9: *** Vendetta ***
Capitolo 10: *** Ti amo, Ted ***
Capitolo 11: *** Fidanzati ***
Capitolo 12: *** Partenza ***
Capitolo 13: *** Bel modo di iniziare il primo giorno! ***
Capitolo 14: *** Amici ***
Capitolo 15: *** Party ***
Capitolo 16: *** Confessioni ***
Capitolo 17: *** Ho bisogno di tempo, Victoire ***
Capitolo 18: *** Soltanto amici ***
Capitolo 19: *** Una serata con il mio ex ***
Capitolo 20: *** Mi hai lasciata ***
Capitolo 21: *** Discussioni ***
Capitolo 22: *** Di nuovo insieme ***



Capitolo 1
*** Per Merlino quanto ti odio! ***


 

 

Victoire Gabrielle Weasley scese in Sala Grande con le sue due migliori amiche: Isabelle Sophie Steeval e Rosalie Alice Corner. Tutte e tre appartenevano a Corvonero e frequentavano il quinto anno.

-Victoire, guarda chi sta venendo verso di noi- disse Isabelle maliziosa.

Davanti a loro stava un ragazzo talmente bello da togliere il fiato: biondo, alto, il fisico slanciato e dei meravigliosi occhi azzurri. Era Edward Corner, il fratello maggiore di Rosalie, nonchè fidanzato di Victoire.

-Victoire- disse baciandola dolcemente e cingendole la vita.

-Ciao Edward-

Le amiche, nel frattempo, si erano allontanate per prendere dei posti per la colazione al tavolo di Corvonero e tenere un posto per la Weasley in mezzo a loro.

Victoire arrivò abbracciata a Edward e, entrando, molte occhiate assassine si posarono su di lei.

Dal tavolo di Grifondoro un ragazzo dai capelli castani e la cravatta rosso-oro allentata si alzò per salutarla.

-Ehi! Ciao Vic- le urlò.

Victoire alzò gli occhi al cielo. Odiava Ted Lupin. E odiava essere chiamata Vic. Non lo degnò di uno sguardo e si sedette tra le amiche.

-Morgana, com'è odioso quel Lupin-

-Non ti lascia in pace un attimo, Victoire-

-Dovrebbe aver capito l'antifona però...sono tre anni che lo eviti come la peste-

Victoire le lasciò parlare e si guardò intorno: molti ragazzi si voltavano verso di lei con sguardi adoranti, merito del suo sangue Veela. Amava tutte quelle attenzioni. Sorrise.

-Belle, Rose, io vado a prendere i libri in dormitorio, ci vediamo a lezione ok?-

Le amiche annuirono.

-Ma dai Vic, stai ancora con quel Corner?!- chiese la voce dell'ultima persona che avrebbe voluto incontrare non appena ebbe svoltato l'angolo per la sua Sala Comune.

-Si Teddy- disse freddamente sottolineando il soprannome che lui tanto odiava.

-Mi chiamo Ted-

-Piacere, Victoire Gabrielle Weasley- rispose lei con pesante sarcasmo.

-Spiritosa-

Lei fece finta di non aver sentito e cercò di superarlo ma lui le sbarrò la strada.

-Theodore Remus Lupin, fammi passare immediatamente!-

-Oh-Oh la Reginetta di Ravenclaw si sta scaldando!- scherzò lui -vuoi che ti aiuti io?-

-Vai a farti fottere Lupin!- sbottò mollandogli uno schiaffo.

Fece per correre via da quel luogo ma Ted la trattenne per un polso per poi attirarla a sè.

-Non così in fretta Weasley- disse con il viso a un centimetro dal suo.

-Altrimenti?- chiese lei sprezzante.

Ted la baciò con un tale impeto da spiazzarla, e lei solitamente era sempre padrona di qualunque situazione. Tuttavia rispose al bacio con una fredda e rovente passione.

Quando le loro labbra si staccarono, Ted la strinse al suo corpo ma lei, irritata, gli pestò un piede con le decoltè vertiginose che aveva ai piedi.

-Non farlo mai più Lupin- e si allontanò, questa volta senza che nessuno la fermasse.

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Capitolo 2
*** Ti amo ***


-Victoire? Perchè non scendi?- Belle e Rose erano venute a cercarla per andare a lezione ma vedendola con la testa sotto il cuscino e apparentemente priva di vita abbandonarono il buon proposito.

-Cosa succede?-

-Ted Lupin!- esclamò lei irata.

-Merlino! Ancora lui?! Deve imparare a starsene al suo posto!- esclamò Rosalie.

-Che ti ha fatto stavolta, Victoire?- questa era Isabelle.

-MI HA BACIATA!- strillò la bionda saaltando a sedere sul letto.

-COSA?! Aspetta che lo sappia mio fratello!-

-E tu non gli hai fatto niente? Neanche una fattura?- Isabelle era incredula.

Quelle tre erano mancate Slytherin.

-Victoire, vuoi che vado io a cercarlo? Sai c'è quell'incantesimo... quello che ti incolla la lingua al palato... così non la potrà più usare no?- disse Rose assorta nei suoi piani in veste di vendicatrice dell'amica.

-Oh, no. Voi non farete niente. Me la sbrigo da sola- disse Victoire con uno sguardo a dir poco assassino -e spero per lui che non lo sappia nessuno-

-Di grazia Victoire, pensi davvero che Ted Lupin stia zitto?! Sarà già a sventolarlo ai quattro venti, vantandosi con i suoi amichetti in quel covo pulcioso di Grifondoro- le fece notare ragionevolmente Isabelle.

-Gli conviene- sputò la Weasley velenosa, prendendo la sua bacchetta di legno di rose e crine d'unicorno dal comodino e alzandosi dal letto.

-Victoire, calmati ti prego- tentarono le amiche mentre lei usciva spedita dal dormitorio.

Tutto inutile.

 

Poco dopo, in un corridoio al quinto piano Ted Lupin, che stava uscendo da un'aula di incantesimi, venne spedito contro il muro di pietra con molta violenza. Gli amici lo soccorsero subito.

-Ted cosa...?-

Ted sapeva benissimo chi e l'aveva Schiantato e anche perchè l'aveva fatto.

-Ahio...- si lamentò lui.

 

-Victoire!!- urlò Edward Corner entrando in Sala Comune di Ravenclaw, fortunatamente vuota a parte Victoire e le sue due amiche che si dileguarono in fretta.

-Vi lasciamo soli-

Victoire annuì, disinteressata.

-Perchè l'hai fatto?- Edward era addolorato.

-Cos'avrei fatto di preciso?- chiese lei facendo finta di nulla.

-Lupin! Hai baciato Lupin!- esplose lui.

-Teoricamente io non ho fatto niente. E' stato lui a saltarmi addosso-

-Non secondo la sua versione-

-Sì, bravo. Credi a lui adesso!- Victoire si alzò di scatto dal divanetto e si voltò per andarsene.

-No...no io... scusa Victoire...- disse lui cambiando totalmente espressione. Era terrorizzato dall'idea di perderla. Dopo tutto quello che aveva faticato per averla non poteva lasciarla andare così -non volevo! Mi dispiace... credo a te!-

-Non ne eri così sicuro un minuto fa- la risposta della bionda arriva fredda e tagliente.

-Victoire ti prego!- la implorò Edward per poi stringerla a sè -ti prego...-

-Edward...- sussurrò lei prima di lasciarsi andare fra le sue braccia.

-Ti amo- queste parole uscirono labbra di lui cogliendola totalmente impreparata.

-Ti amo- rispose con semplicità sempre stretta al ragazzo.

Victoire lo baciò con passione e lui, rispondendo felice, la trascinò nel suo dormitorio, dove serrò e rese imperturbabile la porta con alcuni incantesimi e la fece sua per la prima volta.

 

La mattina dopo, la bionda aprì i suoi magnifici occhi color zaffiro e notò solo dopo un po' di essere completamente nuda nel letto di Edward, le tende blu del baldacchino tirate in modo che nessuno li vedesse. Era stretta al petto del suo ragazzo e quando lo osservò gli parve ancora più bello del giorno prima.

-Buongiorno principessa- Edward si era svegliato -ti hanno mai detto che sei magnifica?-

-Certamente amore- rispose lei ridendo e baciandolo dolcemente.

 

-Victoire! Dove sei stata tutta la notte?- chiese preoccupata Belle in Sala Grande mentre la Weasley prendeva posto tra lei e Rosalie.

-Secondo te?- disse con un sorriso malizioso.

Rose scoppiò a ridere -Te l'avevo detto che era meglio non chiedere Belle!-

-Come se tu ieri sera non avessi fatto la stessa cosa- si inserì calma Victoire.

-Si ma...-

-Scherzavo Rose!- rise la bionda mentre le amiche la seguivano fuori dalla Sala Grande.

Uscendo, Victoire si sentì addosso lo sguardo di un certo Grifondoro.

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Capitolo 3
*** Ostacolo ***


Corridoio del quarto piano. Due Ravenclaw si stavano baciando con tale foga che non si riconosceva quali mani fossero di chi.

-Toglile le mani di dosso bastardo- la voce di Ted Lupin era piena di rabbia.

I due si staccarono e si guardarono intorno. Victoire alzò gli occhi al cielo ed Edward rispose strafottente -Altrimenti?-

-Non vorrei scoprirlo se fossi in te- rispose il Grifondoro serrando i pugni.

-Santo cielo Lupin! Mi lasci perdere un attimo?!- le parole arrivarono fredde e distaccate ma Victoire cercava di appellare tutta la calma possibile per non uccidere quel ragazzo che tanto odiava.

-Ma...-

-L'hai sentita: niente ma!- intervenne Edward attirando a sé Victoire prendendola per la vita, cosa che alla bionda fece molto piacere.

I due Ravenclew se ne andarono scambiandosi gesti d'affetto verso la loro torre lasciando Ted fremere di rabbia.

-Porca Morgana!- sbraitò quello tirando violentemente un pugno al muro.

Crack. Rumore di ossa rotte. -Ahi!-

 

-Ucciderò quel maledetto Gryffindor!- sbottò Edward non appena ebbero svoltato l'angolo.

-No- rispose calma Victoire.

-Cosa??- Edward era incredulo.

-Lo ucciderò io, non tu. Io. Gliela farò pagare Edward, stanne certo-

-Ah... che ne dici di incontrarci da qualche parte stasera?- disse lui cambiando completamente discorso e atteggiamento.

-Perchè no?- rispose lei con malizia.

-Alle undici e mezza nel corridoio del terzo piano?-

-Perfetto-

 

Dopo la cena Victoire, Isabelle e Rosalie si chiusero in dormitorio per spettegolare un po' e scegliere i vestiti per l'appuntamento della Weasley. Cosa che lei riteneva completamente inutile dato che non le sarebbero stati addosso più di cinque minuti.

-Mettiti questo dolcevita azzurro Chanel... risalta i tuoi occhi. E poi puoi abbinarci quei bei jeans di Cavalli...-

-No, Belle. Per me sarebbe molto meglio se indossasse la gonna nera che abbiamo comprato a Diagon Alley a fine Agosto e la camicetta rossa di Abercrombie-

-Ma Rosie! Il blu le sta molto meglio del rosso!-

-Ma il rosso è più...-

-Basta così! Mi metto la gonna di Burberry, il maglioncino a V nero di Ralph Lauren e le ballerine marroni. Punto.-

-Oh che bello! Non avevo neanche pensato a quella gonna! A proposito, Ed mi ha detto che Ted Lupin vi ha interrotti oggi-

Victoire fremette di rabbia al ricordo e rispose -Sì... la prossima volta non la passerà liscia, statene certe...-

Poi si vestì e alle undici e venti uscì dal dormitorio di Corvonero.

-Buona fortuna!!- le urlarono dietro le amiche.

All'uscita della Sala Comune però c'era un Grifondoro ad attenderla.

-Vic!-

-Basta Ted! Smettila di tormentarmi- esclamò Victoire con tutto il disprezzo che riuscì a usare.

-Vic, io lo faccio per il tuo bene! Non vedi che idiota è Corner? E poi vuoi davvero dirmi che bacia meglio di me? O non ti ricordi di quando mi hai baciato? No, perchè se vuoi ci diamo una ripassata...-

-Questo è troppo! Punto primo: la mia vita non è affar tuo e quello che faccio o non faccio non dovrebbe intaccarti in alcun modo, punto secondo: a me piace Edward, punto terzo: tu hai baciato me, non io!-

-Tu hai ricambiato... e in che modo!- esclamò, poi però vide lo sguardo truce della bionda -Comunque calmati Vic-

-Punto quarto: io mi chiamo Victoire, non Vic-

-Come vuoi... comunque dove stai andando?-

-Non credo siano fatti tuoi Teddy- fece lei allontanandosi dal ragazzo.

-Non dirmi che stai andando da quel Corner?!- disse lui serio, trattenendola per un braccio.

-Io non ti dico niente. E "quel Corner" ha un nome-

-Se prova anche solo a sfiorarti io...- era incazzato.

-Non sono fatti tuoi Ted!- Victoire mostrava la sua fredda maschera da ragazza glaciale e snob ma dentro di sè era esasperata.

-Certo che lo sono!- tuonò lui.

-No- esclamò lei con veemenza tirandogli uno schiaffo -e se provi a intrometterti di nuovo non solo te ne beccherai altri, ma sarò "costretta" ad affatturarti-

Lui rimase lì impalato, con la mano sulla guancia arrossata, non riusciva a credere che la sua Vic, la sua amica d'infanzia, lo trattasse in quel modo.

 

-Victoire! Avevo perso le speranze ormai- disse Edward sorridendole mentre entrava in una delle vecchie aule di incantesimi. Era mezzanotte.

-Come mai così tardi?- le chiese lui accogliendola fra le sue braccia.

-Lupin- sputò lei con disprezzo.

-Che cosa??!! Ha osato di nuovo avvicinarsi a te?! Ma io lo ammazzo!- sbottò in preda all'ira provocata dalla gelosia.

-Si grazie... posso aiutarti?- lei era seria.

-Meglio che mi aiuti a fare qualcos'altro ora- disse lui per poi baciarla con ardore.

-Sono perfettamente daccordo- rise lei mentre lui trasfigurava la cattedra in un bel materasso e insonorizzava e chiudeva la stanza con i soliti incantesimi.

-Sei bellissima Victoire Weasley- sussurrò Edward al suo orecchio.

 

-Sshh, Edward dobbiamo tornare in dormitorio! Sono le tre di notte! Pensa se ci trovano qui domattina-

-Ok piccola, lasciami togliere gli incantesimi-

Dopo essersi rivestiti uscirono abbracciati dall'aula.

-Cosa cazzo le hai fatto?! Ti avevo avvertito: non dovevi toccarla- Ted era lì a braccia incrociate, il volto deformato dall'ira.

-Lupin, per l'ennesima volta, lo so che tu sei tardo di comprendonio ma non sono fatti tuoi- disse Edward cercando di mantenere la calma.

-COSA LE HAI FATTO??- sbraitò Ted. Faceva paura.

-Edward ha proprio ragione Ted, ti ci vuole tanto a capirlo? Credevo fossi più sveglio- commentò Victoire con finta aria annoiata, ancora abbracciata al suo ragazzo che le cingeva la vita sotto lo sguardo inceneritore del Gryffindor.

-Cosa?!- sibilò quello socchiudendo gli occhi -e tu, Vic... tu l'hai lasciato fare?-

-Oh, Merlino, Ted! La vuoi smettere di controllarmi? Non sei mio padre e non puoi dirmi cosa devo o non devo fare! Lasciami vivere la mia vita e non intrometterti mai più-

-Andiamo Victoire- disse Edward -è tardi, domani c'è lezione-

Detto questo si avviarono verso la torre di Ravenclaw.

-Edward, ammazzalo- lo pregò Victoire.

-Sarà fatto mia regina- scherzò quello baciandola.

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Capitolo 4
*** Spiegazioni ***


Victoire Weasley entrò come una furia in dormitorio dove le sue due migliori amiche la aspettavano sfogliando delle riviste.

-Victoire cos'è successso?- come al solito quella preoccupata era Belle.

-Cos'è successo?! COS'E' SUCCESSO?!- sbraitò la bionda mentre Rose insonorizzava la stanza -E' SUCCESSO CHE QUEL LUPIN NON SE NE SA STARE AL SUO POSTO!! Oltre ad aver osato fermarmi fuori dalla Sala Comune ed avermi fatto una predica lunga due ore ed essersi preso uno schiaffo dalla sottoscritta, ha avuto il coraggio di seguirmi e aspettare me ed Edward fuori da un'aula di Incantesimi! A quel punto si è messo a sbraitare contro Edward che non doveva toccarmi. LO ODIO!!!!!- strillò Victoire togliendosi le ballerine e scagliandole via.

Silenzio.

-Oh Victoire mi dispiace tesoro!- Isabelle era sincera e la abbracciò prima che lei scoppiasse a piangere, cosa che non aveva mai fatto se non con le sue amiche.

-Victoire, ti giuro che non vivrà a lungo se continua così- disse Rosalie unendosi all'abbraccio di gruppo e guadagnandosi una lacrimosa occhiata d'approvazione dalla Weasley.

 

L'indomani era sabato e dopo una colazione leggera (le tre Ravenclaw erano a dieta) le ragazze si diressero verso la biblioteca con l'intenzione di terminare i compiti per la settimana così da rilassarsi il giorno dopo.

Finiti i compiti, le tre uscirono dalla biblioteca e rotearono gli occhi quando videro Ted Lupin appoggiato al muro davanti all'entrata.

-Ma come si permette?!- esclamò Rose.

-Victoire stai bene?- si accertò Belle.

-Non dovrei?- fece la bionda con noncuranza passando davanti al ragazzo.

-Vic-

-...-

-Vic- ritentò Ted.

Ancora nessuna risposta.

-VIIIC!-

-Cosa urli pezzo di deficiente?!- sbottò malamente Victoire facendo cenno alle amiche di andare avanti senza di lei -vuoi rovinarmi anche questa giornata?-

-No Vic io...-

-Non chiamarmi Vic!- lo rimbeccò lei -e dimmi cosa vuoi alla svelta o me ne vado-

-Forse è meglio cercare un posto più adatto- provò Ted.

-Qui è perfetto-

-Ok. Allora volevo chiederti perchè sei fredda e distaccata quando parli con me in questi giorni-

-E te lo chiedi?! Ted ti stai continuando ad intromettere nella mia vita!-

-Ma è solo per il tuo bene!-

-Io so cos'è meglio per me, tu non mi servi- chiarì Victoire decisa e spietata.

-Io ti devo proteggere Vic! Non posso permettere che quel Corner ti metta le mani addosso!-

-Tu non mi devi proteggere Ted, è leggermente diverso, no? E forse non ti passa per la mente che a me piace che Edward "mi metta le mani addosso"-

-Quindi ha osato toc...-

-Sì Ted! Sì. E io ero e sono perfettamente daccordo!-

Ted era sotto shoc e Victoire ne approfittò per scappare da lì.

Arrivata in Sala Comune si posizionò sulle ginocchia di un Edward piacevolmente sorpreso, prima impegnato a parlare con Rose e Belle, che sorrisero alla vista dei due piccioncini.

-Allora, piccola cos'hai detto a Lupin? Rose mi ha riferito che ti ha bloccata prima- le chiese lui lievemente preoccupato.

-Le solite cose, però credo che stavolta abbia afferrato il concetto- sorrise radiosa la bionda.

-Bene, quindi niente più interruzioni no?- domandò Edward con il volto quasi attaccato al suo.

-Lo spero- disse lei per poi baciarlo con trasporto.

-Ehi!!! Prendetevi una stanza voi due!- urlò Rose divertita.

I due fecero finta di niente e si avviarono verso il parco di Hogwarts per fare una passeggiata in riva al lago.

-Tenetemi il posto a pranzo- ricordò la Weasley alle amiche mentre uscivano.

Una volta nel parco Edward e Victoire si sedettero sotto un albero e passarono le loro prime ore insieme senza interruzioni.

 

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Capitolo 5
*** Ultimi giorni ***


-Rosie guarda questo!- esclamò Victoire scorgendo un bel dolcevita firmato in una delle numerose botique di Hogsmeade.

-Ooh è fantastico!- commentò Rose felice.

-Ehi Victoire! Che ne dite di questi jeans?- chiese Belle poco convinta dagli stupendi jeans Calvin Klein che aveva addosso.

-Sono perfetti Belle- le assicurarono le amiche.

-Ok se lo dite voi, li prendo. Mmh... Victoire? Perchè non ti provi quell'abito verde?-

-Quale?- chiese la Weasley guardandosi attorno.

-Quello lì in angolo-

-Oh, ma è magnifico Belle! Tu invece cosa ne pensi Rosie? Lo provo?-

-Certo che sì!-

Pochi minuti dopo Victoire stava ammirando il suo perfetto riflesso nel grande specchio dalla cornice dorata del negozio. Era divina. Sembrava una modella appena uscita dalle pagine di un giornale. Patinata.

L'abito era di raso verde smeraldo, lungo fino a metà coscia e con un fiocco nero in vita.

-Lo compro!- disse Victoire riponendolo nella pila dei vestiti da pagare.

Inutile dire che tornando ad Hogwarts erano piene di sacchetti ed enormemente soddisfatte dei loro acquisti.

-Amore, ancora vestiti?!- si lamentò Edward quando salirono in Sala Comune -sai che ti preferisco senza quelle inutili aggiunte!-

-Porco!- gli urlò dietro divertita la diretta interessata mentre con Rose e Belle si dirigeva ai dormitori.

Arrivate lì, riposero i vestiti in valigia: l'indomani sarebbero tornate a casa, l'anno scolastico era finito. Tennero fuori solo gli abiti per il viaggio e per il festino che si sarebbe tenuto quella sera nella Stanza delle Necessità, al quale avrebbe partecipato solamente l'élite di Hogwarts.

Scesero in Sala Grande e ascoltarono con impazienza il discorso della Preside McGranitt e poi risalirono ai dormitori per prepararsi alla serata.

Victoire aveva optato per il suo nuovo abito verde, delle decoltè nere e i boccolosi capelli biondo-argentei sciolti sulle spalle.

Belle preferì un vestito oro pallido che si intonava perfettamente ai suoi capelli color grano, delle decoltè nere e i capelli legati in una mezza coda.

Infine, Rose decise di indossare un mini abito azzurro, decoltè anche lei nere e i solitamente lisci capelli biondo ramati abboccolati e liberi.

Le tre bionde si truccarono un po' e poi raggiunsero i loro accompagnatori. Edward e Victoire andavano insieme, ovviamente; Rosie aveva scelto tra uno dei suoi tanti amanti un tale molto carino chiamato David Goldstain e Belle era stata invitata da Thomas Vance, un Corvonero molto amico di Edward e di bell'aspetto.

I tre ragazzi le condussero fino al settimo piano e quando apparve una porta si fiondarono dentro la Stanza per paura di incontrare qualcuno.

La Stanza era stata trasformata in una sala da ballo molto grande e molto chic, in stile ballo delle debuttanti. Gli alcolici erano stati fatti entrare di straforo e la musica era alta.

La fine della serata vide Victoire, Edward, Rose e David ubriachi fradici, non che Belle e Thomas si fossero trattenuti ma almeno loro stavano in piedi.

I sei Ravenclaw si trascinarono fino alla loro Sala Comune, poi Edward e Victoire andarono nella loro aula di Incantesimi, Belle seguì Thomas nel suo dormitorio e Rose andò con David chissà dove.

 

La mattina dopo i postumi della sbronza si fecero sentire e sul treno erano tutti sbigottiti. Solo verso metà viaggio cominciarono a riprendersi. Prova ne fu il fatto che Edward e Victoire scapparono in uno scompartimento vuoto e furono subito imitati da Rosie e David.

Sfortunatamente per i primi due, che commisero l'errore di non imperturbare la porta, Ted Lupin passava per di là e, guardando dentro lo scompartimento della bella anglo-francese e del suo ragazzo fu preso da una furia incontrollabile. Provò in tutti i modi ad aprire la porta ma i due, impegnati com'erano, non lo sentirono. Ted allora ebbe un'idea: lanciò l'incantesimo Muffliato sugli studenti di quel vagone e fece saltare in aria la porta dello scompartimento.

Si trovò davanti una Victoire mezza nuda e un Edward incazzato nero per il fatto che li avesse interrotti sul più bello.

-VIC! Tu, bastardo, levale l...-

-Si lo conosco il seguito Lupin: levale le mani di dosso, non ti azzardare più neanche a sfiorarla- mimò Edward -in ogni caso posso sapere perchè cazzo ti intrometti sempre? Victoire non ha bisogno di essere protetta da te, ci sono io per lei-

-Non mi pare che tu la stia proteggendo Corner!!- sbraitò Ted indicando la camicetta e la gonna di Victoire che giacevano per terra insieme alla camicia di lui.

-Vattene- sibilò Victoire con addosso solo mutandine e reggiseno di pizzo azzurro.

-Vic! Guarda cosa ti sta facendo- continuò Ted sbraitando con lo sguardo non proprio sulla faccia della bionda.

-Ma allora sei un deficiente Ted! LUI non mi sta facendo nulla!-

-Perchè sono arrivato io! Altrimenti...-

-Altrimenti cosa? Avremmo fatto ciò che facciamo quasi tutte le notti? Perchè sì, Ted, se lo vuoi sapere di solito è così. E sappi che lui non mi costringe a fare niente...anzi!-

Ted sbiancò si sarebbe avventato su Edward se non fosse stato colpito da un doppio Schiantesimo.

Edward buttò malamente il suo corpo svenuto fuori dallo scompartimento e lui e Victoire riiniziarono da dove erano stati interrotti.

 

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Capitolo 6
*** A casa ***


L'Espresso si fermò fischiando al binario nove e 3/4.

Victoire ed Edward erano ormai ritornati dagli amici e insieme a loro, furono gli ultimi a scendere dal treno.

I ragazzi portavano le valigie delle ragazze ed ebbero un bel da fare poichè oltre ai già innumerevoli vestiti portati da casa le tre Ravenclaw non avevano badato a spese durante le gite ad Hogsmeade.

Victoire salutò le amiche e fu accompagnata da Edward fino dai genitori. Bill conversava con Harry, venuto a prendere Ted e Fleur con Ginny. Louis scherzava con Albus, Lily guardava il suo riflesso su uno specchietto dalla cornice argentata e Dominique discuteva animatamente con James.

-Victoire!- esclamò sua madre abbracciandola amorevolmente per poi alzare lo sguardo su Edward -E chi è il tuo amico cherie?-

-Edward Corner- rispose lui con un sorriso smagliante.

-E' il mio ragazzo maman- disse Victoire anche lei sorridendo.

-Alors tonto piascere Edward, sei il fratelò di Rosie?- fece Fleur stringendogli la mano.

-Sì signora Delacour-

-Edward, sei stato molto gentile a portare i bagagli di Victoire...E avrai fatto fatica: immagino che non si sia trattenuta dal fare shopping- rise Bill tendendogli anche lui la mano destra.

-Nessun disturbo signor Weasley-

I due si strinsero la mano e poi Edward salutò Victoire con un bacio mentre Bill guardava casualmente da un'altra parte.

-Ah, Corner-

-Lupin- disse Edward freddo.

Victoire abbracciò il suo ragazzo ignorando un Ted piuttosto infastidito.

-Mi mancherai principessa- sussurrò lui.

-Anche tu-

Si baciarono di nuovo, poi i signori Corner chiamarono Edward e lui se ne andò.

-Victoire, cherie! E' meravilioso. Complimonti- commentò Fleur soddisfatta -cosa ne disci Bill?-

-Concordo. Sembra un bravo ragazzo-

-Sembra. Bravo Bill. Sembra.- disse maligno Ted ghignando a una scandalizzata e irritata Victoire.

-Come scusa?-

-Oh, niente papà. A Ted piace scherzare- rispose Victoire sbattendo le lunghe ciglia in direzione del padre, che restò imbambolato per qualche secondo.

-Tu e il tuo maledetto fascino Veela- le sibilò Ted all'orecchio.

-Non lo maledicevi tanto quando mi hai baciata- rispose freddamente Victoire per poi sbattere gli occhioni color zaffiro in direzione di zio Harry che la guardava sospettoso.

 

Quella sera a Villa Potter, situata nell'elegante quartiere londinese di Mayfair, erano stati invitati Bill e Fleur con i figli.

Sfortunatamente per Victoire, Kreacher l'aveva fatta accomodare di fianco a Ted e lei passò tutta la durata della cena a fare la sostenuta, cosa che tutti notarono.

-Alors, Teddì, com'è andoto l'anno scolastico?- chiese elegantemente Fleur per spezzare il silenzio.

-Bene, grazie Fleur. Ho dovuto studiare tanto per i M.A.G.O.-

-Ah, e come sono andoti gli exami?-

-Splendidamente- rispose lui baldanzoso.

Ginny rise.

-E quell'Alicia di cui mi hai parlato nella tua ultima lettera? Come va con lei?- chiese Harry.

-Ehm...insomma...l'ho mollata sai- Victoire ghignò: sapeva benissimo che era stata Alicia Baston a mollare Ted.

-Ma se volete sapere di qualche storia d'amore chiedete a Vic... lei ne sa qualcosa- disse Ted perfidamente.

Bill alzò la testa di scatto.

-Ma dai Viiic!! Racconta un po' di Edward- infierì il ragazzo.

-Cosa dovrei raccontare Ted?- chiese lei distaccata. "Merlino, Morgana, Godric, Salazar, Tosca, Priscilla salvatemi voi!!" pensava intanto.

-Oh, non so... vi ho visti discutere oggi in treno, cos'è successo poi?-

"Santo cielo come ti odio Lupin!"

-Non stavamo affatto discutendo Ted, non so cosa o chi tu abbia visto, non eravamo noi-

Gli adulti seguivano in silenzio lo scambio di battute fra i due ragazzi.

-Jinnì, comme va con l'articolo a cui lavorovi hier?- chiese Fleur in un nuovo, vistoso tentativo di spezzare la tensione.

-E' complicato... l'allenatore dei Cannoni non vuole rilasciarmi un'intervista e...-

Finito il dolce, Victoire si alzò da tavola per recarsi in bagno. Ted la seguì.

-Vic!- l'apostrofò appena lei fu uscita -posso parlarti?-

-Mi pare che tu l'abbia già fatto anche troppe volte Lupin- rispose lei altezzosa, ma non fece in tempo ad aggiungere altro che Ted l'aveva trascinata nella sua stanza.

-Insomma!- esclamò lei mettendosi a posto i capelli biondo-argentei.

-Ascoltami- esordì lui serio -so che mi sono intromesso nella tua vita. Non me ne pento. Era solo per proteggerti Vic. Non intendevo offenderti o altro io vol...-

-Per l'ultima volta Ted. Io. Non. Ho. Bisogno. Di. Essere. Difesa. Di certo non da te-

-Vic tu sei mia amica, capisci perchè sono così... protettivo no?- chiese lui esitante, mortificato.

-No Ted. Ti sbagli. Non non siamo amici. Lo eravamo, forse. In ogni caso ora non più-

-Ma...-

-Niente ma! Soprattutto dopo quello che è successo oggi! Come hai osato entrare nello scompartimento? Perchè ti sei intromesso di nuovo? Mi sembrava di essere stata chiara!-

-Ma Vic hai visto quello che ti stava facendo quel maiale di Corner?-

-Oddio Ted!! Sei proprio stupido allora! Noi stavamo facendo quello che volevamo. Non mi ha costretta o violentata o che so io!- sbottò Victoire incenerendolo con lo sguardo -Io vado a letto con chi voglio, Ted!-

-COOOSAA??!! Tu non puoi... sei troppo... piccola!!!-

-Ho sedici anni Ted, faccio ciò che voglio con chi voglio- .

-Io...io...i-io c-credevo che stessi scherzando V-Vic- disse sbiancando.

-Credevi- concluse piccata uscendo dalla stanza per cercare Lily e Louis.

Ted era scioccato, amareggiato, geloso, incazzato nero. Cos'aveva fatto di male lui per avere tutto questo? Per soffrire vedendo la sua Vic tra le braccia di un altro, per perdere la sua amicizia?

Si lascio cadere sul suo letto dalle lenzuola rosse, pensando.

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Capitolo 7
*** Ritorno ad Hogwarts ***


-In che Casa vorresti essere Smistata Nicky?- chiese Bill alla sua secondogenita mentre si recavano a King's Cross.

-A Grifondoro!- esclamò la piccola dai capelli color dell'oro: un misto tra quelli di sua madre e il rosso Weasley.

-Bene- disse Bill -era la mia Casa, ti piacerà-

-Anche James e Fred vogliono andare lì- Dominique era molto legata ai due cugini.

-Che belo! Sarote ensemble!- cinguettò Fleur prendendo Louis per mano per attraversare la barriera del binario nove e 3/4.

Victoire passò per prima e andò subito a cercare le amiche e il suo ragazzo.

-Victoire!- un turbine biondo la travolse. Turbine che si rivelò essere Isabelle che la stava abbracciando -mi sei mancata!-

-Anche tu Belle!-

-Ehi, mi state tradendo?- arrivò da lontano la voce di Rose.

-Rosie!!- esclamarono le due abbracciando anche lei.

-Che bello rivedervi! Comunque Edward ti sta cercando Victoire...-

-Vado. Ci vediamo dopo!- disse lei scorgendolo poco lontano.

-Edward!-

-Victoire!- la salutò lui correndo ad abbracciarla e baciarla -come va?-

-Bene, grazie. Tu? Le vacanze?-

-Bene. Lupin ti ha...rotto?- chiese lui curioso.

-Me ne sono liberata- ghignò Victoire.

-Brava la mia principessa!!-

-Edward, ci vediamo sul treno, devo salutare i miei-

-Ok, però dammi i tuoi bauli che te li porto dentro-

Victoire si avvicinò alla sua famiglia.

-Victoire, scrivici eh!- si raccomandò suo padre.

-Cherie, sci vediomo a Natale- le disse sua mamma abbracciandola.

-Controlla Nicky- le sussurrò all'orecchio Bill -Con James e Fred potrebbe combinarne tante!-

-Va bene papà, ciao mamma, ciao Louis!- salutò Victoire salendo dul treno.

 

Salita sull'Espresso per Hogwarts, Victoire cercò lo scompartimento occupato dagli amici e quando lo trovò, vi entrò.

Parlarono delle vacanze, dei compiti, delle novità e del nuovo anno scolastico

-C'è anche Dominique quest'anno ad Hogwarts, vero Victoire?- chiese Belle.

-Sì. E ha deciso di essere Smistata a Gryffindor- rispose la Weasley storcendo il nasino all'insù.

-E perchè mai?- rise Rosie.

-Penso che voglia stare con i nostri cugini, hanno deciso insieme- disse Victoire ripassandosi lo smalto rosso.

-Vogliono andare a finire in quel covo di pulciosi arroganti? Bell'aspirazione!- quasi tutti i Ravenclaw ritenevano i Grifondoro degli spocchiosi esibizionisti.

-Se è contenta lei- sbuffò la bionda.

-Come sono andati i G.U.F.O., Victoire?- chiese David.

-Oh, tutte E. E voi ragazze?-

-Tutte E, ovviamente- risero Rosalie e Isabelle, vantandosi.

-Victoire, che ne dici di fare un giretto per il treno?- sorrise maliziosamente Edward.

-Perchè no?-

-Ehi! Guardate che potete anche dire che volete stare soli sapete?-

-Ok, ok. Allora, cosa ne dici di cercare uno scompartimento tutto per noi?-

-Certo Edward-

Uscendo, il ragazzo le sussurrò all'orecchio -Che bellezza! Quest'anno niente Ted Lupin che ci interrompe sul più bello!-

-Già- rispose lei felice della prospettiva -non so se te ne sei accorto, ma l'ultima volta che ci ha beccati non mi guardava proprio in faccia-

-Infatti. Non mi è andato molto a genio, ma d'altra parte è più che comprensibile: eri mezza nuda davanti a lui!- le disse baciandola e spingendola dentro uno scompartimento vuoto.

 

In Sala Grande, Victoire aspettava di vedere in che Casa sarebbe stata Smistata la sorella minore. Non che le importasse più di tanto, era molto più legata con Louis; Dominique aveva un'indole non dissimile da quella dello zio George, cioè il contrario della sua.

Il primo dei cugini ad essere chiamato fu James. Appena il Cappello Parlante gli si posò sulla testa mora urlò subito -GRIFONDORO!- e il ragazzino si avviò spavaldo al tavolo rosso-oro tove tutti applaudirono al figlio dell'eroe del mondo magico.

-Weasley Dominique!- urlò la McGranitt.

Anche con la sorellina il cappello non ebbe attimi di indecisione, così come per Fred: li assegnò immediatamente ai Grifoni.

-Mi fanno ribrezzo- disse Victoire annoiata -sono tutti stereotipati! Tutti felici di andare a Grifondoro come i parenti!-

-Sono daccordo con te, Victoire- concordò Belle altrettanto annoiata.

 

Una volta in dormitorio, Victoire, Belle e Rose spettegolarono tutta la notte.

-Allora Victoire, come hai fatto a liberarti di Lupin?-

-Semplice: gli ho detto che io vado a letto con chi voglio. E' rimasto talmente scioccato che non mi ha parlato per tutta l'estate- rise lei.

-Io ti venero! Sono state le tue testuali parole?- chiese Rosie ammirata.

-Certo che si.

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Capitolo 8
*** Sei un emerito deficiente ***


-Victoire...io ti posso spiegare! Victoire torna qui!-

Lei si voltò, gli occhi color zaffiro lampeggianti di rabbia.

-No Edward-

-Non è come credi...io...lei...tu non sai com'è andata!-

-So che ti ho visto con le labbra incollate alle sue idiota!- disse andandosene e lasciando Edward in mezzo al corridoio.

Tornò in dormitorio, dove trovò Belle che notò la sua espressione furente.

-Cos'è successo?-

-Perchè dovrebbe essere successo qualcosa?- chiese la Wealsey di malumore. L'amica non si fece scoraggiare dalla sua risposta.

-Victoire...-

-Ok, ok...ho mollato Edward-

-Perchè?- Isabelle era alquanto stupita: erano anni che quei due stavano insieme e sembrava che si amassero davvero.

-Stava baciando Jenny Finnigan!- urlò isterica Victoire.

-Ah...beh allora hai fatto bene- sentenziò Belle.

Rose entrò nella stanza.

-Ciao ragazze...- si guardò intorno -cosa succede?-

-Edward ha baciato Jennifer Finnigan di Grifondoro, Victoire li ha visti e l'ha mollato- riassunse velocemente Belle.

-Davvero?! Beh Victoire, hai fatto bene, quello stronzo non la passerà liscia!- esclamò Rosie.

-Oh, non essere triste! E' lui che non ti merita- disse dolcemente Isabelle.

-Non sono triste per lui- rispose pensosa Victoire -sono triste perchè se ha preferito Jennifer a me, significa che lei ha qualcosa che io non ho. E non so cosa-

-Te lo dico io cos'è! Lei è una puttana, tu no-

-Ha ragione Rose, Victoire! E adesso vedi di divertirti dato che tra due giorni si torna a casa-

-Già è vero...a proposito, cosa vi mettete per il party di domani sera?- si rianimò Victoire.

-Io pensavo a quell'abito corto color panna di Gucci- disse Belle.

-Io invece metterò il vestito di Armani di lamè color bronzo- rispose Rosie -e tu?-

-Credo l'abito bordeaux di Dior-

 

-Sei un brutto coglione Ed!- sbraitò Rose una volta davanti al fratello.

-Prego?-

-Mi hai sentita. Come cazzo hai potuto?! Stavate insieme da quasi tre anni! Sei una merda!-

-Miss Finezza è arrivata-

-Non far finta di niente! Spiega- ordinò la sorellina minore incutendo così tanto terrore al fratello che questi parlò.

-Insomma mi vuoi dire che ti piace Jenny Finnigan?! Quella schifosa Gryffindor?!- chiese sbalordita Rosalie alla fine del racconto.

Edward annuì -Sì, però anche Victoire...-

-Volubile il ragazzo- pensò ad alta voce Rose -e che cazzo ha Jenny in più di Victoire?-

-Nulla, anzi...-

-Appunto!-

-Infatti io l'ho solo baciata! Io amo Victoire!-

-E perchè se ami lei hai baciato la Finnigan?-

-Non lo so- rispose Edward sconsolato.

-Sei un emerito deficiente- sentenziò Rosie alzandosi e raggiungendo il dormitorio femminile.

 

Il giorno dopo Victoire si alzò presto e, dopo essersi preparata adeguatamente scese a fare colazione.

La Sala Grande era quasi deserta, c'era solo un gruppetto di Ravenclaw del settimo che studiava per l'ultimo esame.

La Weasley si sedette e cominciò a mangiare.

-Victoire? Posso?- le chiese Edward sedendosi di fianco a lei.

-Mi sembra che tu l'abbia già fatto- rispose lei fredda.

-Victoire mi dispiace! Io ti amo!-

-Io no-

-Ma...-

-Niente ma- disse lei alzandosi dalla panca.

Uscì dalla Sala Grande e tornò alla Torre di Corvonero per prendere la borsa dei libri.

Entrando in Sala Comune notò con piacere che tutti gli esseri maschili presenti si erano voltati versò di lei con sguardi adoranti e le ragazze prendevano mentalmente nota di quello che indossava, ovvero una gonna bianca Hilfiger, delle ballerine blu notte coordinate con il dolcevita e un foulard azzurro. I morbidi boccoli biondi erano tenuti indietro da un cerchiello dello stesso colore dei suoi occhi.

Ghignò e raggiunse Rosie e Belle, che ridacchiavano osservando la scenetta.

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Capitolo 9
*** Vendetta ***


Victoire, Isabelle e Rosalie iniziarono i preparativi per il festino di fine anno alle tre del pomeriggio.

Trasformarono la Stanza delle Necessità in un'ampia sala da ballo in pieno stile Victoire Weasley: elegante, ricercato, curato; in fondo si trovavano divanetti e sedie, per chi non avesse il dono della danza.

Finito di arredare, andarono in dormitorio per vestirsi e truccarsi a dovere.

Belle indossò un abito di Gucci corto e color panna a cui abbinò dei tacchi beige. I capelli biondo grano legati in una coda alta.

Rosalie cambiò idea e invece dell'Armani bronzeo mise un vestito color champagne dal generoso scollo sulla schiena e delle decoltè nere. Lasciò poi i setosi capelli biondo ramati che ricadevano sulle spalle.

Victoire indossò l'abito bordeaux di Dior che aveva scelto già la sera prima e calzò delle decoltè in vernice nera. raccolse i capelli biondo argentei ereditati dalla madre in un morbido nodo dal quale ricadevano alcuni boccoli fatti ad arte.

Tutte e tre optarono per un trucco leggero: mascara, una riga di eyeliner e rossetto.

Terminati i preparativi, si recarono nella Stanza delle Necessità per gli ultimi ritocchi e per accogliere gli invitati: erano le padrone di casa. Cioè, Victoire era la padrona.

Quando arrivò Jenny Finnigan nessuna delle tre la salutò, era stata invitata solo perchè era una delle ragazze più corteggiate di tutta la scuola.

Victoire notò che sua sorella Dominique, accompagnata da un certo Christopher Wayden, faceva la sua figura nell'abito blu notte che le aveva regalato lei.

Sorrise e vide Edward già attaccato al tavolo degli alcolici fatti entrare di straforo. Sorrise di nuovo. Era bene che si disperasse.

 

La mattina dopo Victoire, Rosie e Belle facendosi scherzosamente degli auto-complimenti per non essersi ubriacate, terminarono di preparare i numerosi bauli e salirono sull'Espresso.

Occuparono uno scompartimento e spettegolarono per tutto il viaggio di ritorno.

Arrivate a King's Cross si salutarono e con la promessa di vedersi durante l'estate tornarono dalle rispettive famiglie.

Victoire vide che Edward osservava qualcuno dietro di lei e voltandosi vide Teddy. Sapeva che era venuto a prendere lei, Dominique, Fred e James perportarli a casa e la cosa le dava fastidio.

O almeno gliene dava fino a un minuto prima, perchè le era appena venuta una brillante idea nel vedere Ted che le sorrideva.

Si avvicinò velocemente a lui e, una volta controllato che Edward seguisse tutti i suoi movimente, lo baciò.

Ted non poteva essere più contento e rispose con trasporto al bacio della bionda.

Quando Victoire si staccò da lui vide che Edward aveva i pugni stretti e un'aria incazzata. Gli sorrise velenosa e attraversò la barriera del binario nove e 3/4 con gli altri.

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Capitolo 10
*** Ti amo, Ted ***


-Penso che tu mi debba delle spiegazioni- disse Ted seguendola nella sua camera.

-Pensi male- sentenziò Victoire distaccata dandogli le spalle.

-Victoire!-

Il fatto che lui l'avesse chiamata con il suo nome di battesimo e non con il solito soprannome Vic la fece voltare sorpresa -Si?-

-Dimmi cos'è successo-

E lei, senza sapere il perchè gli raccontò tutto. La sua mente cercava inutilmente di bloccare il flusso di parole che uscivano dalle sue labbra. Che le avesse dato del Veritaserum?

-Ah bene! Non mi è mai andato molto a genio quel Corner- disse lui trattenendo a stento un sorriso compiaciuto.

-Non si era capito- fece Victoire sarcastica.

-Io volevo solo...-

-Proteggermi- finì per lui la bionda -lo so-

-Allora...- cominciò Ted speranzoso.

-Vattene-

 

Il giorno dopo i Weasley si recarono alla Tana per il solito pranzo che Molly organizzava per i ragazzi di ritorno da Hogwarts.

C'erano tutti: zio Charlie con la moglie Eleanor e la figlia Angelica, zio Percy e zia Penelope con le loro due figlie Molly e Lucy, zio George con zia Angelina, Fred e Roxanne, zio Ron e zia Hermione con Rose e Hugo, i nonni Weasley e infine zia Ginny con zio Harry, i loro tre figli James, Albus e Lily e...Ted, che si appena la vide si diresse verso di lei.

Victoire si guardò intorno e il caso volle che Lily passasse per di lì.

-Lily! Che bei jeans tesoro, dove li hai comprati?- disse la bionda sperando che la cuginetta non fosse fredda e scostante come al solito.

Lily le rivolse un tiepido sorriso, il massimo che potesse concederle.

-In Brompton Road, sai ci sono dei negozi carini- le rispose la rossa senza troppo trasporto.

Victoire osservò la cugina: aveva i capelli color rubino, molto diversi dal rosso fuoco dei Weasley, gli occhi blu-violetti e i lineamenti alteri. Non sembrava figlia di Harry e Ginny, proprio no. Notò che il suo abbigliamento doveva essere costato al padre circa mille galeoni e si disse che Lily a nove anni aveva un gran senso della moda e del gusto. Inoltre non sembrava la solita Potter-Weasley, cioè stile perfetta Gryffindor, ma aveva un comportamento più simile a quello degli Slytherin. Sorrise.

Cercò la cugina Angelica, che pur essendo una bambina di dieci anni appena compiuti era molto sveglia. Aveva capelli biondi e una spruzzata di graziose lentiggini sul viso gentile. Dai Weasley aveva preso solo quelle.

Anche se le cugine le sembravano tutte noiose uguali, tutte tanne Lily, cercò di fare più conversazione possibile.

Ted, tanto per cambiare, non capì l'antifona ed era sempre più deciso a parlarle per svelarle i suoi sentimenti, che reprimeva da anni.

Durante il pranzo Victoire sedette di fianco a alle zie Ginny e Angelina e dovette sorbirsi una lunga ed estenuante discussione sul Quidditch, uno sport che peraltro lei riteneva inutile.

Chiese ai genitori il permesso di Smalerializzarsi a casa subito dopo mangiato, accusando un gran mal di testa. Sfortunatamente per lei Ted la sentì e si offrì subito volontario per accompagnarla, guadagnandosi un'occhiataccia dalla bionda.

-Sì, Ted, accompagnala, non si sa mai che si senta male mentre è sola- disse Bill.

Si Materializzarono a Villa Conchiglia e, una volta arrivati alla porta in marmo bianco, Victoire gli disse -Ora vai via-

-Ma no! Non stai male?! Devo curarti!-

-Cosa intendi dire?-

-Oh, non lo so...- fece lui vago.

-Contento tu- rispose Victoire entrando in casa e salendo le scale per andare nella sua stanza.

Quando spalancò la porta, trovò Ted seduto sul suo letto ad attenderla, si era Smaterializzato.

Lei alzò gli occhi al cielo -Cosa vuoi, Ted?-

-La stessa cosa che vuoi tu- rispose lui malizioso -non siamo poi così diversi sai- aggiunse prima di baciarla con impeto. Lei non si tirò indietro: non le dispiaceva Ted come ragazzo, certo era un po' tanto invadente, ma come diceva Hagrid, il guardiacaccia di Hogwarts che lei disprezzava, "meglio fuori che dentro!".

Quando ebbero finito di rotolare sul letto assumento posizioni assai poco caste, restarono nudi e abbracciati tra le lenzuola candide.

-Ti amo- buttò lì Ted con tono falsamente vago.

Victoire era sorpresa e non seppe cosa rispondere se non -Io...-

-Non ti preoccupare, non mi aspetto che tu ricambi- disse triste Ted stringendola.

Ok, ora Victoire era ancora più sorpresa. Non odiava Ted come lo odiava quando si erano visti durante le ultime vacanze, anzi, le faceva piacere la sua compagnia. Non le era assolutamente indifferente...ma amarlo!

Quando Victoire si fu addormentata, Ted si alzò e si vestì. Mentre apriva la porta della stanza, però, notò che vedendo la loro bella figlioletta nuda nel suo letto Bill e Fleur si sarebbero insospettiti, quindi decise di rivestirla.

Aprì l'immensa cabina-armadio della bionda e si trovò davanti miriadi di abiti perfettamente piegati, divisi per colore e sfumatura. Di sicuro c'erano una cinquantina di jeans e almeno un centinaio di dolcevita. Alla fine scelse una semplice tuta azzurra e la infilò alla bella addormentata non senza qualche rimpianto.

Stava per andarsene quando Victoire cominciò a parlare. Diceva frasi e parole sconnesse, ma Ted riuscì a comprenderne una: ti amo, Ted.

Al colmo della felicità uscì da Villa Conchiglia e fece ritorno a Villa Tonks.

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Capitolo 11
*** Fidanzati ***


Non riusciva neanche a guardarlo in faccia senza provare imbarazzo. Sì, Victoire Weasley era imbarazzata, probabilmente per la prima volta nella sua vita.

Ted dal canto suo faceva di tutto per ignorarla. Sapeva che Victoire era abituata ad essere trattata come una principessa sempre e comunque e voleva essere diverso, per una volta. Diverso dalla massa di corteggiatori che la adulavano e le dicevano che la amavano, diverso da tutti quelli che le morivano dietro, anche se pure lui faceva fatica a staccarle lo sguardo di dosso. Diverso.

La bionda si accorse delle scarse attenzioni che lui le dedicava e questo comportamento di lui la interessava sempre di più. Anche lei cominciava a provare qualcosa per il bel Lupin.

 

Una notte di fine Giugno, mentre Victoire, in casa con Dominique e Louis, terminava un saggio di 50 centimetri di pergamena sugli Antiveleni Asiatici, Ted si Materializzò a Villa Conchiglia.

Bussò alla porta e quando Nicky la aprì disse -Ciao Nicky, c'è Victoire? Devo parlarle-

-E' in camera sua- rispose la piccola Gryffindor ritornando a scrivere la sua lettera per l'amica Beatrice.

-Victoire?-

-Mmh?- fece quella senza alzare la testa dal tema.

-Ehm...posso parlarti?-

-Se peoprio devi-

Lui stette zitto e aspettò che Victoire finisse di scrivere.

-Allora?- chiese stizzita la bionda.

-Ecco...io volevo parlarti...-

-Fin qui ci ero arrivata-

-Insomma volevo chiederti perchè non mi guardi più in faccia, mi eviti, fai come se io non ci fossi. Quasi preferivo quando ti comportavi da stronza!- sbottò Ted lasciandola perplessa.

-Perchè? Tu non fai forse lo stesso?- si riprese subito la Weasley.

-Io volevo solo essere...diverso-

-Diverso da chi?-

-Dagli altri ragazzi, da tutti quelli che ti sbavano dietro-

Silenzio.

-Tu...sei diverso, Ted- sussurrò Victoire. "Ma cosa cazzo stai dicendo?! Sei impazzita! E' Ted!" si disse un attimo dopo.

-Cosa?!- lui si aspettava come minimo una rispostaccia. I capelli gli diventarono blu per la sorpresa.

Aveva una faccia talmente ebete che le fece tenerezza e, buttandogli le braccia al collo, lo baciò. "Appunto" pensò.

-Sei diverso dagli altri...tu sei tu- disse ridendo.

Ted svenne e quando finalmente si svegliò, trovò Victoire stesa di fianco a lui.

-Ti amo- sussurrò accarezzandole i capelli pensando dormisse.

-Anche io- la frase tanto attesa arrivò anche se sembrava che le costasse molto pronunciare quelle parole. Victoire odiava essere trasparente, si apriva solo con Belle e Rosie.

-Davvero?!-

-Non svenire di nuovo-

 

Quando una domenica di inizio Luglio i Weasley si ritrovarono al completo alla Tana per festeggiare il quinto compleanno di Lucy, Ted e Victoire decisero di rendere pubblica la loro relazione.

-Victoire, tesoro, come va con il tuo fidanzato?- chiese nonna Molly non sapendo che Edward e Victoire non stavano più insieme da un mese.

-L'ho lasciato- rispose lei fredda.

-Ora sta con me- si inserì allegramente Ted lasciando a bocca aperta la tavolata. Quei due si odiavano da anni.

-Ooh, che bello- Hermione fu la prima a riprendersi dallo shok, seguita da Eleanor e Penelope che fecero commenti simili.

Ben presto tutti ritornarono alla piccola Lucy e solo Bill non prestava molta attenzione alla festeggiata per osservare la sua Victoire.

 

-Bill? Cosa suscede?- chiese Fleur notando l'espressione corrucciata del marito quando quella sera si ritirarono nella loro camera da letto.

-Niente-

-Comme nionte? Dimelo-

-Ted- ringhiò lui.

-Victoire est innamorata-

-Lo so. Fino ad ora pensavo che sarebbe stato bello se si fossero messi insieme. Non mi è mai piaciuto quell'Edward...ma adesso...-

-Non è une trajedia Bill-

-Sì, lo è. Ora me la porterà via. E' troppo piccola-

-Mais non. Non se ne andrà- cercò di rassicurarlo Fleur.

-Prima o poi si-

-Forse. E che male sci sarebbe?-

-Che è mia figlia!-

-Dovrai lasciarla andore, se lei lo vorrà. Ho visto comme si guardano...si amano varamonte-

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Capitolo 12
*** Partenza ***


Il primo settembre arrivò presto e Bill e Fleur accompagnarono i figli a Kings Cross.

Louis avrebbe iniziato il primo anno, Dominique il secondo e Victoire il settimo. Non ci sarebbero più stati bimbi che urlavano e ridevano per casa, pensò amaramente Fleur.

-Louis, comportati bene e impedisci a Dominique ti trascinarti in punizione con lei- disse al figlio minore abbracciandolo e scoccando un'esasperata occhiata di rimprovero alla sua secondogenita, che assunse un'espressione da angioletto.

-Dominique, spero per te che non arrivi una lettera dalla McGranitt già durante la prima settimana- le disse Bill severo ma divertito.

-Sciao Victoire- la salutò la madre sorridendole -sci vediamo a Natale-

Quando ebbe salutato entrambi i genitori si mise a cercare le amiche.

-Victoire!!- la salutò Rosie.

-Rose! Hai visto Belle?-

-No, vi stavo cercando-

-Ah, eccola! E guarda con chi è- disse maliziosa la Weasley notando che Isabelle stava baciando un tale Gerard Flitt.

-Wow...e a propostito di...- ma venne interrotta.

-Ragazze vi disturbo? Corner ti spiace se me la porto via un attimo?- intervenne Ted prendendo Victoire per mano.

-Fai pure...ci vediamo sul treno- fece quella allontanandosi.

Ted non si sprecò a parlare e prese Victoire tra le braccia per poi baciarla a lungo...finchè uno stupito James Sirius Potter non li interruppe.

-Teddy?! Che cosa stai facendo?!-

Ted vide Victoire alzare gli occhi al cielo.

-Sono venuto a salutare Victoire-

-Ma la stavi baciando!-

-Jamie, fatti gli affari tuoi- disse la bionda con voce falsamente zuccherosa e sbattendo le lunghe ciglia.

-Ehm, James...non credi sia ora di salutare Al?- provò Ted.

-Capito...ciao Victoire, ciao Teddy-

Victoire lo guardò andare via esasperata e poi ritornò a baciare Ted, consapevole del fatto che tutti i presenti li stavano guardando stupiti.

-Beh, allora ciao- disse triste Ted quando il treno fischiò per l'ultima volta.

-Ciao- disse Victoire. Lo baciò di nuovo e salì sull'Espresso per cercare lo scompartimento delle amiche.

-Victoire- disse una voce ben conosciuta e altamente sgradita.

Andò avanti senza voltarsi.

-Victoire!- esclamò il ragazzo trattenendola per un polso.

-Non toccarmi Edward- fece lei. Glaciale.

-Stai con Lupin?! Lupin?!-

-Sì, ti da fastidio? Non che mi importi eh-

-Si che mi da fastidio! Tu sei mia!-

-Io non sono di nessuno! Nè tua nè di nessun altro! E lasciami perdere, tra noi è finita- si infiammò lei alle parole "tu sei mia".

-Io ti amo- ringhiò rabbioso Edward coome se quella fosse una buona motivazione perchè lei fosse sua.

-Io no. Io amo Ted- replicò Victoire allontanandosi.

-Ce ne hai messo di tempo!- disse Rosie quando la Weasley entrò nello scompartimento.

-Tuo fratello- le rispose -ciao Belle!-

-Ciao Victoire!- la salutò l'amica mentre si sedeva.

-Allora, raccontaci tutto di Ted-

-Cosa dovrei raccontare?- chiese Victoire sorridendo -Stiamo insieme e basta-

-Questo lo sappiamo...vogliamo sapere perchè-

-Perchè lo amo- rivelò Victoire sempre con un sorriso stampato in faccia.

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Capitolo 13
*** Bel modo di iniziare il primo giorno! ***


-Weasley!-

"Bel modo di iniziare il primo giorno" pensò la bionda.

-...-

-Weasley!-

Victoire si voltò scocciata -Che vuoi Baston?-

-Secondo te?-

-Uno Schiantesimo solo per avermi chiamata Weasley, come minimo- rispose lei facendo finta di niente.

-Uhm...non direi- il suo volto era pericolosamente vicino.

Victoire gli si avvicinò ancor di più, poi gli pestò un piede con uno dei suoi tacchi e completò l'opera con una ginocchiata ben assestata in un punto piuttosto delicato.

-Non ti permettere mai più- gli disse lasciandolo dolorante in mezzo al corridoio.

 

-Victoire!- Flitt la bloccò alla fine della cena.

-Ho saputo che sei libera-

-Chi ti ha informato in modo così...scarso?-

-Perchè con chi stai?-

-Non credo siano fatti tuoi...Ted Lupin, comunque-

-Lupin? Ma non era quello che odiavi?-

-No, Michael-

-Ma ti piace?-

Lei non rispose.

-Non ho nessuna possibilità?-

-Direi di no- gli disse lei allontanandosi con un ghigno stampato in faccia.

 

-Tu! Maledetta Veela!- Jenny Finnigan correva verso di lei con aria truce.

-Prego?- fece Victoire, gelida.

-Hai incantato Devon, non è così?-

-Io non ho incantato nessuno e tieni d'occhio il tuo caro Baston, credimi se ti dico che non è molto fedele- disse sprezzante.

-Non osare. E comunque, chi sei tu per dirmi di tenerlo d'occhio? Se non sbaglio non sei un genio in materia: Edward è stato con me l'anno scorso-

-Pensi che se lo avessi voluto veramente sarei stata così clemente?-

Jennifer non seppe cosa dire.

-No, vero? Infatti ho preferito lasciarlo... così potrà prendersi cura del vostro bastardo no?-

-Tu...io...lui...-

-Ho capito che conosci i pronomi personali Finnigan...brava, non me lo aspettavo da un'oca come te, in ogni caso lo so e basta, se è questo che vuoi sapere-

 

-Victoire, è arrivato un gufo per te- le disse Belle appena la Weasley entrò in corridoio.

-Ti consiglio di non leggere la lettera, quello è Kirk, il barbagianni di Edward- la informò Rose.

Victoire rimase ferma in mezzo al dormitorio, valutando le opzioni sotto lo sguardo attento delle amiche, poi si decise e prese la pergamena legata alla zampa di Kirk.

Victoire,

Ti devo assolutamente parlare, mi dispiace di averti ferita e insultata, ma è molto importante.

Rispondi presto.

E.M.C.

La bionda si lasciò cadere sul grande letto dalle trapunte blu, leggermente accigliata.

-Che dice?- le chiese Belle mentre Rosie leggeva avidamente la lettera.

-Vuole parlarmi-

-E tu?-

-No lo so...dice che è importante-

-Victoire...dagli una possibilità- poi allo sguardo truce della Weasely aggiunse -non per stare insieme, certo, però se è importante...-

-Ok-

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Capitolo 14
*** Amici ***


-Victoire! Sei venuta!-

-A quanto pare- fece la bionda fredda e distaccata.

-Prima di tutto vorrei di nuovo scusarmi con te per il modo assurdo in cui mi sono comportato. Mi dispiace, ho rovinato tutto, ti ho ferita e tradita. So che non mi ami più, ma io non posso farne a meno Victoire. Ti amo. Ah, e il bambino di Jennifer non è mio, non volevo che pensassi a me...ancora peggio di come mi pensi di solito. Vorrei rimanere tuo...amico, Victoire. Insomma, mi piacerebbe essere qualcosa di più, ma tu stai con Lupin...-

Victoire Weasley rimase zitta.

-Victoire?-

-Va bene, amici- disse lei, poi aggiunse -il giorno che sono partita per Hogwarts sei salito sul treno solo per me?- chiese curiosa, infatti si era chiesta perchè Edward, che aveva terminato l'anno prima i suoi stusi ad Hogwarts fosse sull'Espresso.

-Ti amo- fu la sua semplice spiegazione.

 

-Victoire, che ti ha detto mio fratello?-

-Che gli dispiace, che il bambino di Jennifer non è suo, che mi ama...le solite cose-

-Non sembri incazzata- notò Belle.

-Perchè dovrebbe esserlo?- la difese Rosie.

-Di solito quando parla di o con Edward è sempre incazzata-

-Ha ragione, Rosie-

Belle ghignò trionfante.

-Allora, racconta-

-L'ho personato-

-Victoire Weasley che perdona? Tu? Ma cos'è successo- esclamò Rose sbalordita, in effetti la Regina di Ravenclaw non era conosciuta per la sua gentilezza.

-Amici. Solo amici. Nulla di più-

-Non hai risposto Victoire! Perchè lo hai perdonato?-

-Così- cercò di sviare la francese.

-Ti piace! Lo sapevo! Ti piace ancora!- Rosie battè le mani contenta, sembrava una bimba piccola.

-Non è vero! Io sto con Ted! Io amo Ted!- replicò Victoire, impassibile. Amava Ted, certo, ma doveva ammettere almeno a se stessa che Edward non le era del tutto indifferente.

 

-Teddy, come va con Victoire?- chiese Harry al suo figlioccio.

-Bene- rispose quello addentando del pane tostato.

-Se vuoi proprio saperlo, lo sapevo che vi sareste messi insieme prima o poi-

-Anche io, e se fosse stato per me sarebbe successo molto prima. Il problema era lei: è testarda come un mulo. E poi stava con quell'altro-

-Si, neanche a Bill andava molto a genio, e dire che mio fratello non si è mai fatto problemi per i ragazzi di Victoire- notò Ginny.

-Ci credo che non gli piaceva: è arrogante, snob, vanesio e...un porco- sbottò Ted sotto lo sguardo divertito di Ginny e Harry.

-Teddy, anche Victoire è snob, vanitosa e un po' arrogante-

-No, Ginny. E' solo un po' fredda-

-Tutta sua madre- sbuffò la rossa.

-Ginny...credevo avessi superato- rise Harry.

-Ho superato. Ma non si può non dire che Flebo le sta ancora bene-

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Capitolo 15
*** Party ***


Il dormitorio femminile del settimo anno di Corvonero era enorme, le tre ragazze che lo occupavano lo avevano ingrandito con parecchi incantesimi e ora, oltre ad essere immenso era arredato con gusto, raffinatezza e precisione.

La sala era tonda, sotto le tre grandi vetrate stavano tre bei letti matrimoniali. A fianco di ognuno, c'era un comodino in marmo chiaro e su una parete stavano tre grandi armadi ricolmi di ogni abito possibile immaginabile.

Le tre scrivanie erano poste vicino ai comodini insieme a tre librerie con le ante in vetro. Tende azzurre ricadevano sulle vetrate e si abbinavano al colore delle trapunte e delle cortine dei baldacchini.

La sera del venticinque Aprile Rosalie, Isabelle e Victoire erano elegantemente sdraiate ognuna sul proprio letto e stavano discutendo del festino per i diciotto anni di quest'ultima.

-Cos'hai intenzione di fare?- le chiese Belle.

-Sapete, il due Maggio c'è il ballo no?- fece Victoire riferendosi al ballo che la Preside dava ogni anno in onore della Battaglia di Hogwarts.

-Si...-

-Direi che dopo il ballo non ci sarebbe nulla di male se io dessi un party, no?- rispose la Weasley con espressione innocente -Direi, il solito. Solo le èlite, alcool, musica...-

-Fatta!- sorrise Rosie.

 

Il giorno del ballo e del festino, nonchè diciottesimo compleanno di Victoire, le tre Ravenclaw andarono di nascosto ad Hogsmeade a fare acquisti.

Neanche a farlo apposta spesero una fortuna. Victoire pensò che a suo padre sarebbe venuto un infarto vedendo il suo conto alla Gringott abbassarsi così di colpo ma non le importava più di tanto.

Comprarono di tutto e di più: dai cosmetici ai tacchi, dai jeans agli abiti eleganti, dai prodotti per capelli a dieci enormi casse di vari alcolici che sarebbero state recapitate nella Stanza delle Necessità quella sera.

Tornate di fretta in dormitorio, si prepararono per il ballo: Belle mise un abito lungo di satin grigio-bianco, decoltè abbinate e raccolse i capelli in un morbido chignon.

Rosie decise di indossare un abito color panna con una generosa scollatura e dei tacchi neri. Lasciò i capelli liberi sulle spalle e passò al trucco: semplice e leggero.

Victoire optò per un abito nero, il taglio trasversale della gonna le arrivava fino a sopra il ginocchio, i tacchi in vernice nera la facevano sembrare più adulta. Mise un semplice mascara e un rossetto rosato rouge-Coco di Chanel. Anche lei lasciò i capelli sciolti e abboccolati.

Come accompagnatori si erano trovati tre Slytherin del settimo anno: Belle stava con Gerard Montague, Rosalie con Herbert Bulstrode e Victoire con un Michael Flitt al colmo della gioia.

 

Dopo un Ballo della Vittoria in grande stile, le èlite si rifugiarono nella Stanza delle Necessità per il party della Reginetta.

Victoire ricevette ogni tipo di regali e restò piacevolmente stupita dal fatto che Edward fosse ad Hogwarts per portarle un regalo: un magnifico collier di diamanti di Tiffany.

-Grazie-

-Farei di tutto per te Victoire- rispose lui guardandola adorante.

Inutile dirlo, ma le dieci casse di alcool fatte entrare di straforo furono terminate e così, finito il festino, tutti gli invitati andarono, o meglio dire cercarono di andare ai loro dormitori. Erano decisamente sbronzi.

 

Belle fu l'unica a svegliarsi nel suo dormitorio nonostante si fosse scolata una bottiglia di vodka tutta da sola.

Pensò a dove potessero essere le amiche e miracolosamente ricordò di aver visto un'ubriaca Victoire appiccicata alle labbra di Edward Corner.

 

Victoire Weasley fu destata dalla luce dell'alba. Si guardò intorno e capì di essere sulla Torre di Astronomia. Poi, si accorse di un braccio che le cingeva la vita sottile. Si voltò per capire chi fosse il ragazzo e per poco non si Avada Kedavrizzò da sola.

Edward Corner. Di nuovo.

Fece apparire uno specchio e si sistemò trasfigurando l'abito del party nella divisa scolastica, poi tolse l'incantesimo Imperturbabile dal portone e scappò nel suo dormitorio dove trovò Belle ad attendera.

Scoppiò in lacrime.

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Capitolo 16
*** Confessioni ***


-Victoire...- Belle la teneva abbracciata mentre le lacrime sgorgavano dai suoi occhi color zaffiro.

-Sono una stupida- continuò a piangere la Weasley.

-Edward?- chiese l'amica.

Lei annuì, il bel viso sconvolto dal pianto. Belle non disse niente e si limitò ad abbracciarla, comprensiva.

-Mi sento terribilmente stupida...è tutta colpa mia. Perchè ho bevuto così tanto?-

-Victoire, non è colpa tua. Non eri in te, e poi Ted non lo deve necessariamente sapere- le disse Belle, sleale.

-Belle! Come faccio? Lo capirà di sicuro, mi conosce troppo bene-

-Oh, ti assicuro che se vuoi sai mettere su una maschera di ghiaccio: perfetta, snob e indifferrente. Non ti scoprirà, a meno che tu o Edward non glielo diciate-

-Ecco, un altro problema...-

-Tanto hai detto che quando te ne sei andata dalla Torre dormiva no? Non ricorderà nulla-

-E se era sobrio?-

-Questo è un problema-

-Che cazzo ci fate sveglie alle sei e mezza del mattino?- esclamò Rosie, ritornata al dormitorio barcollante.

-Mi sono ubriacata- disse Victoire.

-Logico, è rimasto sobrio qualcuno?- rise la Corner.

-E' questo il problema: sai se tuo fratello lo era?- chiese Belle senza tanti giri di parole.

-Ah, non so. Comunque Victoire, so che lo hai baciato, non ero ancora del tutto sbronza quando è successo- ghignò.

La bionda impallidì -Io...non credo di averlo solo baciato- sussurrò.

Rosie scoppiò a ridere -Lo sapevo! Ti piace! Ti piace ancora!-

-No! Rosie avevo bevuto!-

-Come la metti con Ted?-

-Non lo so...-

 

-Victoire!- esclamò Ted non appena la vide entrare ai Tre Manici di Scopa.

Lei lo salutò felice, ma sempre con quel senso di colpa che le gravava sul cuore.

Si sedettero in un angolo e mentre Ted la abbracciava e rideva con lei, Victoire avvertì lo sguardo fisso di Edward Corner puntato sulla sua schiena.

-Corner ti fissa- ringhiò Ted con i capelli che diventavano verde invidia.

-Può darsi- Victoire si sforzò di sorridere.

Quando uscirono dal locale, Edward li seguì e, appena ebbero svoltato l'angolo disse -Victoire, possiamo parlare?-

La bionda si girò, sulla sua vita ancora la mano di Ted, che guardava il 'nemico' con un ghigno soddisfatto -Che c'è Corner? Geloso?-

-Dovrei esserlo Lupin? Anzi, quello geloso dovresti essere tu- ghignò Edward, perfido -Victoire, stasera alle nove davanti al passaggio per Mielandia- disse deciso alla Weasley che rabbrividì e annuì.

-Cosa voleva dire Victoire?- chiese Ted a denti stretti quando Edward si fu allontanato.

-Nulla-

-Sicura? Mi sembri strana...-

-Non è niente, tranquillo. Dai, accompagnami a fare shopping!-

Ted capì che qualcosa non andava ma seguì la fidanzata in giro per Hogsmeade.

 

Alle cinque, Ted riaccompagnò la bella Weasley ad Hogwarts e poi ritornò ai Tre Manici, dove incontrò di nuovo Edward.

-Corner-

-Lupin-

-Cosa volevi dire prima con la frase 'quello geloso dovresti essere tu'?- gli chiese senza tanti giri di parole.

-Se ci pensi ci arrivi Lupin-

-Non ti sarai approfittato di nuovo di Victoire?!- ringhiò.

-No. No di certo. Nessuno si è approfittato di nessuno. Solo...- lasciò la frase in sospeso, ghignando.

-Solo?- chiese Ted irrigidendosi.

-La tua ragazza non è molto fedele Lupin- disse perfido alzandosi.

-Cosa?!- sbraitò Ted.

Edward si Smaterializzò.

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Capitolo 17
*** Ho bisogno di tempo, Victoire ***


Victoire,

dobbiamo parlare.

Alle dieci nella Stanza delle Necessità.

T.R.L.

Victoire leggendo quasta lettera trattenne a stento un'altra crisi isterica.

Isabelle le prese la pergamena dalle mani e lesse le poche parole fredde e distanti. Parole che facevano male: dure, taglienti.

 

Alle dieci meno un quarto Victoire si preparò. Optò per una tenuta semplice: mise dei jeans scuri di Cavalli e un dolcevita color ghiaccio abbinato con un cerchietto che le teneva indietro i lucenti capelli biondo argentei. Infilò i tacchi neri e si diresse al settimo piano, dove passò tre volte davanti all'arazzo dei troll ballerini e varcò la porta che era apparsa.

Ted era lì, seduto su un divano davanti al fuoco. Si vedeva che era teso e arrabbiato.

Victoire si avvicinò lentamente.

Il rumore dei suoi tacchi fece voltare Ted, che la guardò addolorato.

Lei andò a sedersi di fianco a lui.

-Perchè l'hai fatto?-

-Io...mi dispiace Ted, non...non volevo, ero ubriaca...dopo la festa...- tentò di dire mentre le lacrime le sgorgavano copiose dai begli occhi. Provò a dire qualcosa di più ragionevole, ma senza riuscirci.

Ted rimase in silenzio, lo sguardo fisso sul fuoco.

-Ted, mi dispiace tanto, lo so che ho rovinsto tutto...-

Ancora silenzio.

Victoire smise di parlare e lo guardò triste. Poi si alzò dal divanetto e fece per andarsene, ma la mano di Ted la trattenne stringendola per il polso.

-Victoire, so che non l'hai fatto apposta...lo so...ma ho bisogno di tempo...solo un po' di tempo...-

Lei annuì: era più di quello che si aspettava.

-Grazie Ted-

 

Arrivata al dormitorio si stese sul suo letto, piangendo, cosa che in quel periodo accadeva piuttosto spesso. Le dava fastidio piangere: la faceva sentire indifesa e vulnerabile. Da piccola non piangeva mai, o lo faceva solo con Belle e Rosie.

Rosie entrò e la vide lì stesa. La raggiunse e le chiese com'era andata.

-Ha bisogno di tempo-

-E' già qualcosa no?-

-Immagino di si- disse Victoire addormentandosi.

 

-Ted, cosa succede?- gli chiese Ginny all'alba del mattino dopo. Era scesa in cucina per un bicchier d'acqua e aveva trovato Teddy seduto al tavolo della sala da pranzo. Immobile.

-E' successo qualcosa con Victoire?-

Lui annuì.

-Vuoi parlarne?-

-Mi ha tradito- disse lui semplicemente. Ma in quelle tre parole mise tutto il dolore e la tristezza che provava.

Ginny lo guardò comprensiva -Ted, forse ti sbagli...mi sembrava che la cosa fosse piuttosto seria, e Victoire appariva così presa...-

-Dice che era ubriaca-

-Allora non l'ha fatto apposta, Ted. Certo, ha sbagliato, e non dire a Bill e Fleur che la loro bambina si ubriaca ma dalle un'altra possibilità-

-Piangeva-

-Vedi?! Le dispiace. Aspetta, Victoire che piange? L'ho vista piangere solo una volta: quando è nata. Ted, sei importante per lei...-

-Le ho detto che ho bisogno di tempo-

-Bravo...pensaci...-

-E' solo che non mi ha tradito con uno qualunque ma con quello stronzo di Edward Corner: il suo ex. Che ovviamente non ha esitato a rinfacciarmelo e a darmi del cornuto. A Victoire è sempre piaciuto. Da quando aveva dodici anni. Ha un certo ascendente su di lei.- Ted blaterava frasi incoerenti mentre Ginny lo ascoltava pazientemente.

-Lei dice che durante la sua festa di compleanno si è ubriacata e non sapeva quello che faceva-

-Sarà così Teddy. Anche se non credevo che ad Hogwarts fossero ammessi gli alcolici...-

-Quei festini sono sempre così...sai solo per le èlite- la interruppe Teddy, protegggendo la sua Victoire.

-E tu hai mai partecipato?-

-No...quando ero ad Hogwarts Victoire non mi ha mai invitato. E' lei che organizza tutto. E' la Regina-

Ginny riflettè, in effetti sua nipote aveva proprio il carattere giusto per comandare: era indifferente, decisa, altera, e con quel suo fascino Veela sapeva incantare chiunque.

-Ted, forse è meglio se torni a dormire, vedrai che si sistemerà tutto, non temere-

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Capitolo 18
*** Soltanto amici ***


Victoire, Isabelle e Rosalie passarono tutta la notte a parlare e il mattino seguente fu davvero uno strazio separarsi da quello che per sette lunghi anni era stato il loro dormitorio.

Durante il viaggio occuparono uno scompartimento, come di consueto, ma la tristezza per aver terminato Hogwarts lasciò spazio alla felicità di andare a vivere insieme. Bill e Fleur, infatti, le avevano regalato una bella villa per il suo diciottesimo compleanno. Le tre Ravenclaw si sarebbero trasferite lì quella sera stessa e non vedevano l'ora di andarsene di casa.

Scesa dall'Espresso, Victoire vide Ted, venuto a prendere James, Albus, Dominique, Fred e Louis per portarli alla Tana, lui la guardò, i suoi occhi si riempirono di lacrime, poi si voltò.

Victoire prese i suoi bagagli e insieme alle amiche attraversò per l'ultima volta la barriera del binario nove e 3/4.

-Victoire, tutto bene?- le sussurrò Belle all'orecchio.

-Si, perfettamente-

Le tre ragazze si Materializzarono a casa e, lasciandosi i pensieri sgradevoli alle spalle, entrarono nella loro nuova casa.

L'ingresso era ampio e luminoso, il portone a vetri faceva filtrare la luce della sera, c'era uno scalone in marmo bianco che portava al piano superiore, mentre altre due porte conducevano in cucina l'una e in sala da pranzo l'altra.

Era una villa grande, frutto di molte fatiche e risparmi da parte di Bill e Fleur, che avevano voluto regalare alla loro 'bambina' una dimora in pieno stile Victoire Weasley.

I piani erano tre più il seminterrato e la mansarda. Le camere da letto erano cinque dotate ognuna di una cabina armadio.

-Victoire, è stupenda- disse Rosie stupita.

-Concordo- fece Belle.

-Casa nostra...-

 

Quella sera, le tre diplomande mangiarono ciò che era stato preparato loro dall'elfo domestico di Victoire, Joix, e poi andarono in salotto per passare la serata a chiacchierare.

Il campanello suonò. Joix andò ad aprire e poi ritornò in salotto dalla padrona.

-Signorina Victoire, giù c'è Ted Lupin che vorrebbe parlarvi-

-Grazie Joix- rispose la bionda, irrigiditasi.

Victoire scese le scale e raggiunse Ted.

-Ted-

-Victoire, volevo dirti che...vorrei che rimanessimo amici per un po'-

Lei fece di tutto per trattenere le lacrime e rispose -Se a te va bene-

-No, no Victoire, non mi va assolutamente bene. Io ti amo, ma non riesco a perdonarti, proprio non ce la faccio. So che non era tua intenzione tradirmi dato che eri ubriaca, ma non ce la faccio a passare sopra a tutto-

-Ok Ted- disse lei con la voce rotta dal pianto.

Ted uscì e Victoire ritornò dalle amiche con gli occhi color zaffiro colmi di lacrime.

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Capitolo 19
*** Una serata con il mio ex ***


-Victoire, cherie, ce soir viendront ici ton grands-parents. Est ce que tu resterais?-*

-Non, maman. Je dois sortir avec Edward-**

-Edward? Mais, Teddì?-***

-Ehi voi due smettetela di parlare in francese che non ci capisco niente- disse Bill che stava giocando a scacchi magici con Louis.

-Scerto Bill-

-Victoire, ho sentito bene? Edward?- Bill si era rabbuiato.

-Ma non avevi detto che non capivi il francese, papà?-

-Allora?- le chiese il padre senza ascoltarla.

-Allora niente- Victoire incrociò le braccia come una bambina viziata.

-Victoire Gabrielle Weasley ti ordino di dirmi tutto-

-Cosa vuoi sapere?-

-Tutto-

-Io e Ted ci siamo lasciati due settimane fa. Ora esco con Edward-

-Non mi piace-

-Non deve piacere a te papà-

-Victoire! Ho detto che non mi va che tu stia con Edward Corner. Non mi sembra un bravo ragazzo-

-Ho detto ce esco con Edward, non che ci sto insieme- ribattè lei con fare principesco.

-Oh...allora va bene...-

 

-A che ora passa a prenderti mio fratello?- chiese Rosie mentre sfogliava la Gazzetta del Profeta.

-Alle otto-

-Dove andrete?-

-Non lo so, spero non in un postaccio babbano- rispose Victoire storcendo il naso.

-Posso sceglierti i vestiti?-

-Rosie! No! Decido io cosa mettermi-

-Daai...-

-No-

 

-Signorina Victoire, c'è il Signor Corner che la aspetta all'ingresso- squittì Joix.

-Digli che arrivo- rispose la bionda mettendosi due orecchini in cristallo.

L'elfa trotterellò via.

Victoire scese lo scalone ed Edward rimase senza fiato: era stupenda.

-Sei bellissima- le sussurrò all'orecchio.

Lei sorrise, non troppo partecipe -Grazie. Dove mi porti?-

-Vedrai-

Le prese la mano e si Smaterializzarono.

Arrivarono davanti al lussuoso ristorante '1880' del 'Bentley Kempinski Hotel', uno dei locali più eleganti e raffinati di tutta Londra.

Entrarono e occuparono il tavolo per due che aveva prenotato Edward, dietro un separè.

Victoire sfogliò il menù, pensando a cosa avrebbe detto Ted se avesse saputo che usciva con Edward. Si sentiva in colpa, terribilmente in colpa. Uscire con Edward era un errore, ma d'altra parte Ted l'aveva lasciata, lei aveva bisogno di qualcuno che la sapesse consolare ed Edward era perfetto, senza contare che lui era innamorato e lei non gli era ancora del tutto indifferente.

-Come entrée**** vorrei una mousse di salmone e poi mi porti una Ratatouille- disse al cameriere.

-Il solito John, grazie- ordinò Edward -Victoire, mangi così poco?-

-Grazie Edward ma sono a dieta-

-Come al solito- sorrise lui -sai che non ne hai bisogno-

-Grazie-

Finita la cena andarono in Piccadilly Circus. Si sedettero su una panchina e Edward le cinse le spallee con un braccio -Victoire, che ne dici se tornassimo insieme?-

Lei ci pensò su, non era affatto sicura che fosse la scelta migliore -Sì...si, credo che vada bene-

Edward sembrava al colmo della gioia e la baciò con impeto, sorprendendola.

 

 

 

...ALLORA...

*-Victoire, tesoro, questa sera verranno qui i tuoi nonni. Resterai?-

**-No, mamma. Devo uscire con Edward-

***-Edward? Ma, Teddì?-

**** entrée = antipasto

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Capitolo 20
*** Mi hai lasciata ***


-Victoire!- esclamò Rosie non appena la Weasley ebbe varcato la soglia di casa.

-Ciao Rose- la salutò Edward.

-Ti spiace se te la rubo? Vi vedrete domani- disse Rose al fratello.

-Beh, in verità si- poi aggiunse -ma quel luccichio nei tuoi occhi non promette nulla di buono quindi...- poi salutò Victoire con un bacio sotto lo sguardo soddisfatto della sorella e quello di lieta sorpresa di Belle.

-A domani...- e se ne andò.

-Victoire!!-

-Non urlare Corner!-

-Dimmi tutto- ordinò Rosalie.

-Ci siamo rimessi insieme- sospirò Victoire.

-Questo l'avevo capito- borbottò l'amica.

-Ma tu sei...felice?- le chiese Belle preoccupata come al solito.

-Credo di si-

-Credi?-

-Mi piace Edward...-

-Ma pensi ancora a Ted- concluse Rosie.

-Si-

 

-Victoire, è il compleanno di Ginny. Oggi pranzeremo alla Tana- disse Bill alla sua primogenita quando l'undici agosto arrivò a Villa Conchiglia.

Lei lo guardò male -Papà, preferirei...-

-No. E' il compleanno di tua zia. Verrai- replicò perentorio.

Victoire non vide via di fuga e si rassegnò.

-Victoire tesoro! E' così tanto che non ci vediamo!- esclamò nonna Molly quando la nipote la salutò.

-Ciao nonna- poi si voltò verso Arthur -nonno-

Salutò la moltitudine di zii, zie e cugini e andò a sedersi in fianco a Dominique.

-Victoire, Teddy ti guarda- la informò cauta la sorella.

-Lo so Dominique-

A tavola rimase per lo più zitta, rispondendo solo alle domande che le venivano poste, sotto lo sguardo penetrante di Ted.

Lei voleva stare con Ted, lo amava, ma non voleva mostrarsi debole ai suoi occhi quindi recitò la solita parte: quella dell'algida, altera, fredda e distaccata Reginetta.

-Victoire?- Ted le si sedette accanto quando lei si ritirò in salotto.

-Dimmi-

-Io...Harry mi ha detto che stai con Corner- disse sputando il nome del rivale.

-Mi hai lasciata-

Ted non parlò e rimase a guardare Victoire: era splendida come al solito, il suo volto era una perfetta maschera di freddezza e indifferenza ma gli occhi, i suoi begli occhi color zaffiro, quel mix perfetto tra quelli di Bill e Fleur, la tradivano. Esprimevano tutta la tristezza che tratteneva, l'amore che provava per lui, tutto.

Ted si sentì in colpa: nessuno prima di lui aveva fatto stare Victoire così male.

-Scusa- disse mentre si alzava e la lasciava sola.

 

-Rosalie-

-Cos'è successo Victoire?-

-Sei sola? Belle dov'è?-

-Belle è dai suoi e io ero con qualcuno fino a dieci minuti fa- sorrise maliziosa.

-Ah-

-Racconta-

-Ho parlato con Ted-

-Che vi siete detti?-

-Nulla di particolare...è solo che mi fa male vederlo-

-Lo so, un bel giorno lo ucciderò così smetterai di soffrire- disse l'amoca con tono leggero, coem se stessero parlando delle previsioni del tempo.

-Rosie!- protestò Victoire, divertita -Ho pensato che Edward è la cosa migliore: quando sto con lui quasi dimentico Ted, mi fa sentire bene...-

-Ma non lo ami...-

-No-

-Ami Ted...-

-Si, e non so cosa farci-

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Capitolo 21
*** Discussioni ***


-Edward, fai come se fossi a casa tua- Fleur accolse Edward e Victoire sforzandosi di pronunciare le parole in perfetto inglese.

-Grazie signora Weasley-

Una volta seduti, Bill intavolò un terzo grado per il fidanzato della figlia. -Allora Edward, lavori?-

-Certo signor Weasley, sono entrato ad Agosto al Ministero all'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici come vice-capo e gioco per la squadra di Quidditch dell'Inghilterra come Cercatore- rispose orgogliosamente Edward.

Bill non trovò altro da ridire, anzi, il fatto che non fosse nullafacente glielo faceva stare già più simpatico.

A Fleur, d'altro canto, piaceva molto Edward sin dal primo incontro, trovava che fosse il ragazzo perfetto per la sua Victoire: erano uguali.

A Dominique Edward non faceva nessun effetto e a Louis dava fastidio come guardava Victoire.

Victoire era felice di avere accanto Edward, ma si dava della stupida perchè se non si fosse ubriacata avrebbe avuto accanto Ted.

Alla fine della serata, Bill l'avvicinò -Victoire, volevo dirti che sta cominciando a piacermi. E' davvero un bravo ragazzo-

Victoire sorrise: se il padre avesse saputo cosa facevano quando erano soli di certo non lo avrebbe ritenuto un bravo ragazzo -Si papà, lo so-

Bill le sorrise a sua volta.

 

-Signorina Rosalie,il signor Lupin vorrebbe parlare con la signorina Victoire-

-Victoire non c'è, Joix. Vado io-

Rose entrò in salotto, dove Ted stava nervosamente misurando la stanza a grandi falcate.

-Victoire!- esclamò quando si accorse di lei.

-Non sono Victoire, sono Rosalie, lei è uscita-

-Ah, Corner. Dov'è?-

-Te l'ho detto, è uscita-

-Grazie, fin qui ci arrivavo da solo visto che non è in casa, volevo sapere dov'è...e con chi è-

-Non so dove sia, so solo che Edward è passato a prenderla due ore fa- sogghignò sottolineando il nome del fratello.

Ted sbiancò -La aspetterò qui-

-Non sarà contenta-

 

-Victoire!- esclamò Rosalie non appena l'amica tornò.

-Dimmi Rose-

-C'è Ted-

La Weasley si irrigidì.

-Cosa vuole?-

-Parlarti suppongo, vai da lui, è in salotto-

Ted l'aspettava.

-Ted- lo salutò Victoire.

-Victoire! Io...vorrei parlarti- lei alzò un sopracciglio e si sedette sul lussuoso divano di broccato azzurro -Cosa vuoi?- chiese, fredda.

-Bill sembra entusiasta di Edward- disse, nervoso.

Victoire annuì -C'è qualche problema?-

-Perchè l'hai fatto?- Ted crollò sul divano: una perfetta maschera di dolore -Perchè sei stata con Edward? Perchè?-

-Ted, io non volevo. Ero momentaneamente incapace di intendere e di volere. Non ero in me, ero ubriaca- il tono di lei cambiò: da freddo e distaccato a rotto dal pianto.

-Avresti potuto pensare alle conseguenze prima di scolarti bottiglie su bottiglie di vodka o che so io-

-Beh, non l'ho fatto e ormai è andata così- urlò Victoire con gli occhi pieni di lacrime -Ho sbagliato, lo so e non lo nego-

Ted non rispose.

-Allora, Ted, sei venuto per chiedermi questo? Mi sembrava di aver già risposto a questa domanda-

-Volevo chiederti perchè stai con Corner-

-Mi hai lasciata, questo non ti riguarda. Io sto con Edward. Chiuso- rispose lei, dura.

-Lo ami?-

Quella domanda la spiazzò un po': no, lei non amava Edward, di questo era sicura. Non le era indifferente, tutto qui. Ma Ted...

-No, vero?- ghignò lui.

-Non sono fatti tuoi Ted-

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Capitolo 22
*** Di nuovo insieme ***


-Victoire, Victoire, cosa ci fai qui?-

-Ciao Teddy!- strillò lei abbracciandolo.

-V-Victoire?-

Ted la osservò: un abito grigio le arrivava fino a metà coscia, un cerchietto di cristalli le teneva indietro i capelli biondo argentei, i tacchi vertiginosi la facevano essere alta quanto lui.

Non doveva essere sobria, proprio no.

Decise che l'avrebbe riportata a casa sua e così la prese in braccio, mentre lei protestava e si Smaterializzarono.

Quando entrò nella villa andò fino alla camera della Weasley e la posò sul letto. Rimase a guardarla, incantato. Era bellissima con tutti i biondi e lunghi capelli sparsi attorno al viso.

Si distese accanto a lei e si addormentò tenendola abbracciata.

La mattina dopo si svegliò e la vide accoccolata di fianco a lui, gli fece tenerezza e rimase così ad aspettare che la bionda si svegliasse.

Quando finalmente lei aprì gli occhi e si accorse di non essere sola cacciò un urlo.

-Sssh Victoire!-

-T-Ted? Che ci fai qui?-

-Ti ho trovata ubriaca in un locale in Diagon Alley e ti ho riportata a casa. Tutto qui-

-E Rose e Belle?-

-Perchè? C'erano anche loro?-

-Sì-

Silenzio. Interminabile.

-Ted, perchè l'hai fatto?-

-Cosa?-

-Riportarmi qui-

-Perchè...- Lui lo sapeva bene il perchè: l'amava, ma non poteva dirglielo così. O sì? -Perchè ti amo-

Victoire rimase immobile, sconcertata, felice.

-Grazie- gli disse abbracciandolo.

Lui non si aspettava uno slancio d'affetto come quello da parte della bionda ma ricambiò volentieri.

-Anche io- disse lei.

 

-Perchè quando ti dico che ti amo devi sempre svenire?- gli chiese Victoire divertita quando lui aprì gli occhi.

-Non era un sogno? Sei vera?-

-Sono vera- rise lei: una risata cristallina, che ti riempiva il cuore.

Ted la baciò e lei ricambiò felice come non mai.

-Dovrai lasciare Corner-

-Mi sembra logico-

 

-Victoire, devi parlarmi?-

-Sì, Edward-

-Dimmi tutto-

-Ti sarai accorto che tra noi non funziona...-

-Mi sembrava andasse benissimo-

-A me no. Io non ti amo, non possiamo stare insieme-

-Ma io si! Per favore Victoire...-

-E poi ti ho tradito- di inventò lei.

-Cosa? Con chi?-

-Ted- sorrise Victoire, trionfante.

-Perchè mi fai questo?-

-Basta Edward, è durata fin troppo- e detto questo se ne andò leggera e felice.

Grazie a chi ha seguito e recensito questa fanfiction. Mi dispiace per il ritardo nell'aggiornare. Buon Natale a tutti voi, E

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