The Prom Night

di Maho
(/viewuser.php?uid=1488)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Paper Cup ***
Capitolo 2: *** Dress In the Box ***
Capitolo 3: *** Now that you're leaving ***
Capitolo 4: *** Epilogo: This love is all I have to give ***



Capitolo 1
*** Prologo: Paper Cup ***


The Prom Night:

The Prom Night

 

Prologo: Paper Cup

 

Wishful thinking I might be yours

Drifting on every step

I’m always drawn to the dark horse

Sweet sweet, oh nothing’s said

 

And every dream, every, is just a dream after all

And everything stands so still when you dance

Everything spins so fast

And the night’s in a paper cup

When you want it to last

 

Wishful thinking you might be mine

Every shiver sends

One breath under the bridge of sighs

Bending where the river bends

 

And every dream, every, is just a dream, after all

 

And everything stands so still when you dance

Everything spins so fast

And the nights in a paper cup

When you want it to last

 

And every dream, every, is just a dream after all

And everything stands so still when you dance

Everything spins so fast

And the night’s in a paper cup

When you want it to last

 

And everything stands so still when you dance

Everything spins so fast

And the night’s in a paper cup

When you want it to last
(Heather Nova – Paper Cup)

 

Marie entrò dolcemente nella sala principale, che era davvero bellissima quella sera, beh.. certamente, il ballo di diploma era sempre fantastico allo Xavier Institute for higher learning, o almeno questo era quello che Jean le aveva detto a proposito, quando Marie glielo aveva chiesto. La ragazza aveva passato l’intera settimana prima del ballo pensandolo, sognandolo o sognandosi fasciata da un bellissimo abito, mentre ballava con Logan.

“Ma ogni sogno, è solo un sogno dopo tutto, questo era quello che Marie aveva imparato nei due anni che aveva passato all’istituto; sempre con in mente il pensiero fisso di Logan, il suo meraviglioso eroe. Lo amava ancora mentre stava con Bobby, aveva usato l’uomo ghiaccio (e si era pentita di averlo fatto) per scatenare la gelosia di Wolverine, ma non aveva funzionato, affatto. Dopo la morte di Jean lui si era spazientito ed era mancato da scuola per quasi un anno e mezzo, attualmente era ritornato da quasi quattro mesi e quando Marie l’aveva visto di nuovo, era improvvisamente diventata euforica e si era messa a canticchiare per i corridoi “I only have eyes for you” dei Flamingos, con tanto di “duap, duap” incorporati.
Ma ora lui sembrava diverso, sempre con un aspetto sofferente, più serio che mai. Marie non era affatto contenta di questo, lei si era innamorata del divertente, occhi-profondi e coraggioso Logan non di questo noioso vecchiaccio.
Ora lui era uno del “team”, ma il suo comportamento nei confronti di Scott non era cambiato, lo chiamava ancora “Occhione” oppure “Scoooter” e questo manteneva una piccola speranza in Marie che il Logan che aveva conosciuto era sempre lì da qualche parte, nella nuova e non mi migliorata versione.

Comunque, il ballo si avvicinava e lei non aveva i soldi per comprare un vestito. La maggior parte degli studenti avevano dei genitori che spediva loro soldi regolarmente, ma lei era sola, era due anni e mezzo che non sapeva niente dei suoi familiari. Le mancavano, ma ovviamente non poteva tornare indietro da loro, perché era una mutante, una pericolosa per altro (poteva controllare i suoi poteri per solo cinque minuti ora) e le persone normali cacciavano i mutanti come animali. L’istituto e il professore si occupavano di lei e degli altri studenti “orfani”. Tuttavia non desiderava essere un peso per nessuno, avrebbe potuto prendere un vestito di seconda mano, che una delle passate studentesse aveva lasciato anni prima. Aveva posato gli occhi su delizioso abito rosso e avrebbe voluto indossarlo al ballo, ma il problema rimaneva.

Ed era sempre lo stesso: Lei voleva di più. Più amore, più soldi e –ovviamente- più Logan. Voleva che lui la vedesse sotto una nuova luce. Voleva che la portasse al ballo, anche se era quasi un insegnante. Voleva che Pyro tornasse indietro, perché le mancava veramente. Voleva essere più coraggiosa e chiedere lei a Logan di accompagnarla al ballo. Ma una nuova vita la stava aspettando e lei non lo sapeva. Non ancora.

Continua…

Maho

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Dress In the Box ***


The Prom Night - Capitolo Primo

The Prom Night

 

Capitolo Primo: Dress in the box.

 

Affamata sperduta intirizzita

Una ragazza di sedici anni

Tutta sola senza una lira

Ferma in piedi

In Place de la Concorde

Il quindici agosto a mezzogiorno.

 

(Jacques Prévert – La Bella Stagione)

 

Tutto era cominciato due settimane prima del ballo, quando Tempesta aveva chiesto a Marie di occuparsi dell’organizzazione del ballo insieme a lei, “giusto per tenere la testa libera da ogni pensiero”, così le aveva detto la professoressa, facendole l’occhiolino. In un primo momento Marie era arrossita, un po’ per l’imbarazzo un po’ per la rabbia, credendo che Tempesta alludesse alla sua galattica cotta per Logan, chiedendosi se proprio tutto l’istituto ne fosse a conoscenza. Una frazione di secondo dopo capì che la strega dei venti si riferiva alle sue “ristrettezze economiche” e accettò con un sorriso.

Erano stati quattordici giorni frenetici, ma tutti si erano dati da fare: Kitty aveva pensato ad appendere gli addobbi (per lei che poteva attraversare i muri e i pavimenti era un’attività assolutamente facilissima, non aveva neppure bisogno della scala!) e le scatole dei suddetti addobbi erano state portate da Peter (infondo lo chiamavano Colosso mica per nulla), ma d’altro canto era Giugno e Bobby teneva tutti al fresco con due fischi ben piazzati.

Se avessero voluto avrebbero perfino potuto avere delle statue di ghiaccio alla festa, ma Marie vi aveva rinunciato quando i ragazzini più piccoli avevano amputato le ali (e anche qualcos’altro) agli adorabili putti scolpiti da Jubilation Lee. Proprio in quel momento vedendo Jubilee preparare i fuochi d’artificio le ritornò in mente il “tic-tic” di un accendino e la parlantina del suo proprietario.

Con una lentezza che le sembrò infinita, Marie uscì fuori in giardino, sedendosi sui gradini, sotto il sole estivo. Un po’ le veniva ancora da piangere quando pensava a John, questo la faceva arrabbiare immensamente perché non si era mai ritenuta una ragazza piagnucolona, ma ogni volta che ripensava a lui, alle ultime parole che si erano detti, all’ultima notte che avevano trascorso insieme, quando Bobby e lei avevano cercato di accendere il fuoco nell’accampamento senza chiedergli aiuto… si passò una mano tra i capelli, fermandosi qualche momento a giocare con le ciocche più lunghe. “Chissà dove si trova adesso John?”, continuava a domandarselo da mesi. Abbassando la mano si ritrovò stretto nel pugno un capello bianco. Magneto e Mystica. John era con loro e questo non la rassicurava affatto.

Avrebbe voluto averlo lì, davanti a lei in quel momento, per abbracciarlo e pestarlo di botte nello stesso momento, per poi abbracciarlo nuovamente e chiedergli scusa per non averlo ascoltato troppo negli ultimi tempi, per dirgli che era divertente con quel suo egoistico modo di fare e che reputava il loro primo incontro qualcosa di assolutamente esplosivo. Ancora prima di Bobby era stato lui a capire il suo imbarazzo in una scuola nuova dove ancora non conosceva nessuno, era stato il primo a non farla sentire “strana”, “diversa” ma soprattutto “tossica”.

La sua pelle era pericolosa quanto una scoria nucleare, eppure lui l’aveva avvolta nel suo fuoco, senza fare domande, se l’era sentito negli occhi, lei, quel calore rosso, così caldo da arrivarle fino al cuore e sciogliere la diffidenza, facendo nascere un sorriso. In tanti le avevano detto di non fidarsi di John, perché era “una testa matta”, “fuori di testa” ma in realtà quello che la gente chiamava Pyro era solo un ragazzo estremamente sincero, che non credeva nei formalismi della loro società, tutti lo condannavano di essere crudele, di non avere tatto, ma in realtà esprimeva puramente ciò che gli passava per la testa senza il filtro pensiero/parola. E lei aveva bisogno di uno come lui, che assomigliasse così dolorosamente a Logan nel carattere, da farle sentire un po’ meno la sua mancanza.

Si alzò piano da terra, a causa del caldo, riattraversando il salone impartì le ultimi disposizioni a Kitty, che stava appendendo il cartellone con scritto “Congratulazioni, classe del 2004”.

Al mattino era passata in lavanderia a ritirare l’abito rosso che aveva preso.

Il vestito era del colore delle ciliegie mature, con le spalline larghe che si incontravano dietro al collo e la gonna larga fino al ginocchio. Faceva molto anni ’60 e le piaceva da matti, ma non era il fantastico abito che aveva visto in centro. Pazienza.

Entrando in camera trovò già Jubilee intenta ad acconciarsi i capelli scuri. Marie fece per sedersi sul suo letto, ma notò che accanto alla confezione della lavanderia c’era una grossa scatola nera e altre tre più piccole dello stesso colore. Lanciò uno sguardo interrogativo alla sua amica, che le rispose guardandola dal riflesso dello specchio.

“Era già qui quando sono tornata, sono stata tentata di aprirle, ma so quanto ti irriti se non rispettiamo la tua privacy.disse sbuffando “Ho resistito per circa venti minuti, ora aprile, donna!”

Marie acconsentì con un cenno del capo, iniziando dalle piccole. La più grossa delle tre conteneva un paio di scarpe di raso nero, il tacco non molto alto, che avevano tutta l’aria di costare un occhio della testa. Jubilee la guardò stralunata.

Jimmy Choo! E queste da dove arrivano?!”

“Ti assicuro che non ne ho la più pallida idea!”

Dai apri le altre!”

La seconda era una scatoletta bassa e lunga e dentro Rogue vi trovò una collana con un pendente dalla forma di X e degli orecchini uguali.

“Wow!” si lasciò scappare in un soffio.

L’ultima scatoletta fu aperta mentre anche Kitty rientrava e veniva informata da Jubilee a proposito delle quattro scatole. All’interno del terzo prezioso scrigno c’era il fiore da indossare al polso, un semplice giglio bianco.

“Jubilee, ma non hai proprio idea di chi li abbia portati e posati sul letto di Marie?” chiese dubbiosa Shadowcat.

“Secondo te? Lo sai benissimo che non so tenere un segreto per più di trenta secondi! Anzi, anzi! Questo mistero mi inquieta molto! Abbiamo un ammiratore segreto!”

Rogue guardò Jubilee dritta negli occhi “Abbiamo?

Jubilee si corresseHai”

“Penso che abbia scelto la ragazza sbagliata, non mi potrebbe neppure sfiorare!” disse spazientita Marie.

“Magari gli piaci e sta cercando di dirtelo con questo meraviglioso omaggio!” le fece notare Kitty. “Oppure è soltanto Bobby Drake che sta cercando di riconquistarti, è così romantico!”

L’interessata sorrise “Kitty, tra me e Bobby è finita così tanto tempo fa che non ricordo nemmeno più com’é cominciata. Se pensasse ancora a me non avrebbe invitato Siryn al ballo”

“Theresa è solo un riempitivo” esordì Jubilation, ritornando ad aggiustarsi i capelli “Scommetto che cercherà di scaricarla non appena aprirà bocca!”

Jubilee!” sbottarono le altre due.

“Si, ok, ok. Ho capito l’antifona. Jubilee sta zitta, perché altrimenti inizi a parlare a vanvera. Lo so, lo so, è una vita che me lo sento dire, e comunque se volete sapere come la penso-” il fiume di parole fu interrotto da due cuscinate, che fecero cadere bocca-larga dalla sedia.

Ahi! Potevate deturpare il mio bel visino!” disse ridendo, accompagnata dalle altre due.

“Ora apri la scatola grande, dai!” la esortò Kitty.

“Okay”

Alzò il coperchio con entrambe le mani, scostò la carta e sollevò il contenuto dell’ultimo enigmatico contenitore. Un vestito. Nero. Lungo. Senza spalline. Con delle perline nere sulla parte superiore. E lunghi guanti dello stesso colore.

O-mio-dio!” fu la reazione unanime delle ragazze. “é.. assolutamente meraviglioso.”

Jubilee glielo strappò dalle mani. “è di Valentino! O Santo, dev’essere costato più tutte le paghette della mia vita messe insieme!” Kitty era a bocca aperta “Aggiungimi anche le mie”

Ma di tutte e tre quella più esterrefatta era Marie. “è esattamente il vestito che volevo, come diavolo…?”

Jubilee la guardò intensamente “Sei la ragazza più assurdamente fortunata che io abbia mai avuto la sfortuna di incrociare, Marie D’Ancanto. Ora alza quel culo, indossa questo popò di roba e fiondati alla festa. Penso che il tuo cavaliere misterioso si farà vivo”

La cosa più strana fu che, per la prima volta in vita sua, Rogue dovette dare ragione a Jubilation Lee.

 

Sono quella che sono

Sono fatta così

Se ho voglia di ridere

Rido come una matta

Amo colui che m'ama

Non è colpa mia

Se non è sempre quello

Per cui faccio follie

Sono quella che sono

Sono fatta così

Che volete ancora

Che volete da me

Son fatta per piacere

Non c'e niente da fare

Troppo alti i miei tacchi

Troppo arcuate le reni

Troppo sodi i miei seni

Troppo truccati gli occhi

E poi

Che ve ne importa a voi

Sono fatta così

Chi mi vuole son qui

Che cosa ve ne importa

Del mio proprio passato

Certo qualcuno ho amato

E qualcuno ha amato me

Come i giovani che s'amano

Sanno semplicemente amare

Amare amare...

Che vale interrogarmi

Sono qui per piacervi

E niente può cambiarmi.

 

(Jacques Prévert – Sono quella che sono)

 

Continua…

 

*

 

è il momento delle note!

 

Riguardo ciò che Marie dice a proposito dell’ultima notte che ha trascorso con John e Bobby, la chicca arriva dalle scene eliminate del film. Jubilee parla di Theresa “Siryn” Rourke, so che non ha la loro età, ma qualche annetto di meno, però non volevo inventarmi un personaggio.

 

Ringraziamenti:

 

Martiguns: Grazie, il tuo commento non è affatto pessimo, anzi essendo il primo di questa fic è davvero bene accetto ^__-! Spero che andando avanti al storia non ti deluda!

 

wolvie91: Continuato!

 

brilu: Io sono un’accanita sostenitrice di questa coppia *_*, sono troppo belli insieme, ho notato che hai commentato anche la One shot “L’amore non muore”, grazie!

 

Morgan: Hello! Spero di averti chiarito qualcosa, prima, con la mia lunghissima spiegazione! Continua a seguire la fic!

 

il prossimo capitolo: 25/12/2005, sarà anche l’ultimo penso, seguito poi da un epilogo. Infatti questa fic dovrebbe constare di quattro capitoli in tutto!

 

A presto!

 

Maho

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Now that you're leaving ***


Capitolo Secondo

N.B.: Le frasi tra […] sono i versi delle canzoni che suonano in quel momento al ballo, sono solo un background.

 

The Prom Night

 

Capitolo Secondo: Now that You’re leaving

 

Ogni vita converge a qualche centro,

Dichiarato o taciuto.

Esiste in ogni cuore umano

Una metà

 

Ch’esso forse osa appena riconoscere,

Troppo bella

Per rischiare l’audacia

Di credervi.

 

Cautamente adorata come un fragile cielo,

Raggiungerla

Sarebbe impresa disperata come

Toccar la veste dell’arcobaleno

 

Ma più sicura quanto più distante

Per chi persevera:
E come alto alla lenta pazienza

Dei santi è il cielo!

 

Non l’otterrà forse la breve prova

Della vita, ma poi

L’eternità rende ancora possibile

L’ardente slancio.

 

(Emily Dickinson – Ogni vita converge a qualche centro)

 

Quando Marie entrò nella sala la musica già rimbombava prepotente, a quel ritmo che ti obbliga a danzare, anche se non puoi o vuoi muovere un passo. Jubilee, che era dietro di lei, si tuffò nella folla di studenti, facendo ondeggiare la gonna del suo lungo abito (giallo sole, come quasi tutti i suoi vestiti da yellaholic). Kitty, insicura su dei tacchi che non indossava mai, stava appoggiata a Marie, cercando di evitare una rovinosa caduta. Le due si incamminarono a braccetto verso il buffet.

 

[I turn to you. Like a flower leaning toward the sun.
I turn to you. Because you're the only one.
Who can turn me around when I'm upside down.
I turn to you.]

 

“Pensi che suoneranno solo musica dance stasera?” disse Kitty, scrutando la calca.

“Non so, spero di no, altrimenti Jubs sarebbe euforica” si scambiarono un sorriso.

Marie non sapeva perché, ma tra lei e Kitty non c’era mai stata poi molta confidenza, si limitavano a parlare cordialmente, come buone compagne di classe e di stanza, ma l’imbarazzo iniziale non era mai stato superato e ognuna era rimasta dalla propria parte di barricata.

Senza contare il fatto Bobby era stato con entrambe.

“Con chi sei tu?” le chiese Rogue, per cercare di smorzare il silenzio.

“Peter, ma non riesco a vederlo, non dev’essere ancora sceso. E tu?” Marie le lanciò uno sguardo interrogativo. “Intendo, cosa farai? Come farai a riconoscere il tipo che ti ha regalato in vestito?”

“Non ne ho idea, insomma non c’era nessun biglietto del tipo – sarò quello con il fazzoletto rosso – oppure il nome. Però se ha comprato un vestito del genere non deve essere uno degli studenti “orfani” come me”

E questo esclude Bobby, no? Lui non ha più contatti con i suoi genitori da quando al scuola è stata sotto attacco”

“Si, hai ragione” ammise Rogue.

“Ti da fastidio? … Ti ferisce?” si azzardò a chiedere Katherine con il bicchiere di punch in mano.

“No, non mi ferisce. Forse mi da un po’ fastidio, perché penso ci sarà sempre una parte di me che gli vorrà bene.”

“Si, ti capisco. Anche per è lo stesso. Il primo amore non si scorda mai, giusto?”

Marie si mise a ridere, riportando il suo pensiero a Logan. “Non sai quanto hai ragione.

 

[Oh, kiss me beneath the milky twilight

Lead me out on the moonlit floor

Lift your open hand

Strike up the band and make the fireflies dance

Silver moon's sparkling

So kiss me]

 

Proprio in quel momento entrò il corteo dei professori, capeggiato dal Professore Xavier, seguito da Tempesta e Ciclope, e infine, per la gioia di Marie, Logan. Quasi non lo riconosceva con un paio di pantaloni neri che non fossero jeans, una camicia bianca, e una normale giacca nera, al posto di quella di pelle che lei tanto adorava. Grazie al cielo non aveva la cravatta, altrimenti Marie avrebbe pensato che lui e Scott si fossero serviti nello stesso negozio.

“Oh Dio…” disse Kitty.

Cosa?” le chiese Marie.

“Quello?! Quello è il professor Logan?”

Rogue non tentò neppure più di correggerla, non sapeva perché, ma Kitty chiamava tutti gli adulti che erano lì all’istituto “professore” o “professoressa”, anche coloro che non facevano parte del corpo docenti, come Logan e la defunta Jean. Jubilee la prendeva in giro per questo dicendole che se avessero avuto un professore del genere, si sarebbe fatta bocciare fino a diventare vecchia e Marie non era da meno.

“Effettivamente… è irriconoscibile” esclamò Peter, alle loro spalle.

“Oh Eccoti” disse Kitty, aggrappandosi a lui e non più a Marie.

“Non potevi metterti un paio di scarpe con cui potessi camminare autonomamente?” le chiese Colosso.

“Ti lamenti perché mi devo aggrappare a te?” domandò acida.

“Assolutamente no” rispose quello, dandole un bacio a fior di labbra, che fece sorridere Kitty all’istante.

“Sparitemi da davanti prima che mi scappi la lacrimuccia, forza!” lì incoraggiò Marie.

“Ok, noi andiamo a ballare” disse Peter, portandosi via Kitty, che riuscì solo a salutarla con la mano, prima di sparire nella folla.

Cosa aspetti a farti vivo ragazzo misterioso?” si domandò Rogue, sedendosi su una sedia, accanto al tavolo del punch.

Passò qualche minuto ed era già stanca di osservare gli altri che si divertivano, mentre lei era lì ad annoiarsi.

 

[I'll be waiting
I'll be watching

under a blue moon
the taste of heaven
only happens
once in a blue moon ]

 

Aveva cercato di intrattenersi nel modo più efficace che conoscesse, ossia immaginarsi una meravigliosa scena romantica con lei e Logan, ma averlo là, dall’altra parte della stanza rendeva vani tutti i suoi sforzi. Aguzzò meglio la vista e si accorse di non averlo più nel suo raggio visivo, come nemmeno Tempesta.

Perfetto. Non solo mi sono innamorata di uno che potrebbe essere mio padre, ma ora se la fa anche con l’unica professoressa davvero a posto che io abbia mai avuto. La odio. E odio anche lui”. Si alzò infuriata per andarsene, quando si accorse che Logan stava venendo proprio nella sua direzione. Si fermarono davanti al tavolo del buffet e Marie si accorse di trovarsi lì da tutta la sera, quel dannato tavolo doveva avere qualcosa di magnetico!

“Ehi, ragazzina” esordì lui.

Marie non seppe perché, ma in quel momento si accorse che le dava fastidio che Logan la chiamasse sempre in quel modo, era come se la classificasse soltanto una delle tante, come se il loro intero rapporto potesse essere espresso in quelle due parole: Ehi, ragazzina.

 

[Sometimes love can hit you every day
Sometimes you can fall for everyone you see

Only one can really make me stay

A sign from the sky

Said to me

 

You're one in a million

You're once in a lifetime

You made me discover all the stars above us

You're one in a million

You're once in a lifetime

You made me discover all the stars above us]

 

Nonostante tutto Marie mantenne il controllo, riuscendo perfino a sorridere e dire allegramente “Ciao Logan!”

“Non vedo il tuo cavaliere”

Perché è inesistente! comunque, come mai questo cambio di look?” domandò Marie, riferendosi alla sua apparenza elegante.

“Chuck. Mi ha detto che dovevo essere eccellente almeno per la festa di diploma.

Marie rise “Sembra che tu abbia comprato i vestiti dallo stesso negozio di Scott”

Come già in passato, Logan espose solo la lama in mezzo dei suoi artigli, mostrando la mano chiusa a pugno a Marie, la quale scoppiò ancora una volta a ridere.

“Ok, scusa, scusa”

Intanto vide Jubilee avvicinarsi al DJ e chiedergli qualcosa. Qualche minuto più tardi nell’aria cominciò a risuonare una canzone che Marie conosceva molto, molto bene e fu allora che Jubilation si avvicinò pericolosamente a loro.

“Logan! Non hai ancora invitato Marie a ballare? Devi sapere che questa canzone le piace moltissimo, l’ha ascoltata per mesi dopo che tu te ne sei andato per la seconda volta!”

Marie la osservò sconvolta. “Jubilee… cosa stai dicendo?” ma questa la ignorò, continuando a rivolgersi a Logan. “Forza, dai!” e li spinse sulla pista.

 

[You will never know

What it's like to be here what it's like to be me

I won't let it show

What I'm really feeling now that you are leaving]

 

Non si mossero molto, Logan perchè odiava ballare e Marie perchè era troppo imbarazzata per fare qualunque cosa.

“Davvero ascoltavi questa canzone?” le chiese, con un che di triste nella voce.

“Io… non potevo fare altrimenti, no?” gli rispose semplicemente lei.

Proprio quando lei si decise a lasciare la pista da ballo iniziò un lento e Logan la riportò a sé, prendendola per la vita, come Marie aveva sognato in un dei suoi numerosi sogni romantici.

Le prese la mano guantata e iniziarono a scivolare sulla pista, lentamente.

 

[And every dream, every, is just a dream after all

And everything stands so still when you dance

Everything spins so fast

And the night's in a paper cup

When you want it to last]

 

“Ci sarà una volta in cui tu non te ne andrai?”

“Non posso promettertelo, Marie”

“Non mi chiami mai con il mio nome” disse lei, come se fosse la cosa più ovvi del mondo.

“Non posso chiamarti ragazzina, ora che sei una donna”

Perché continui a ripetere – non posso -?”

“Non lo so. Dev’essere questa serata.” le sussurrò all’orecchio.

 

Continua…

 

*

 

Lo so, interrompere il capitolo proprio sul più bello non è il massimo, eh?

Però volevo che l’epilogo fosse incentrato solo su loro due *_*, senza altri personaggi.

 

ComunqueBUON NATALE A TUTTI!

 

Il soundtrack di questo capitolo:

 

I turn to you – Mel C

Kiss me – Sixpence None the Richer

Once in a blue moon – Sydney Forest

One in a million – Bosson

Now that you’re leaving – Not by choice

Paper Cup – Heather Nova.

 

Inizialmente ci dovevano essere più canzoni (tra cui The Way You Love Me [Faith Hill]; Baby, Now That I Found You [Allison Krauss]; Erase/Rewind [The Cardigans]; Eyes on me [Faye Wong]), che comunque vi consiglio, perché oltre a essere molto belle, sono adattissime alla Logan/Marie *__*!

 

siccome non tutti leggono i fumetti, forse è il caso di presentare alcuni personaggi:

 

Bobby “Uomo Ghiaccio” Drake: Il ragazzo con cui sta Marie, durante il secondo film. Non gli va esattamente tutta la mia simpatia.

Katherine – Kitty – “Shadowcat” Pryde: nei film compagna di stanza di Rogue, la ragazza che passa attraverso i muri durante l’attacco alla scuola del secondo film.

Jubilation “Jubilee” Lee: anche lei compagna di stanza di Rogue, purtroppo le uniche scene in cui era un po’ presente sono state tagliate nel primo film! Al contrario di quanto montato sullo schermo ha un carattere forte e piuttosto sfacciato.

St. John “Pyro” Allerdyce: l’amico di Bobby e Marie, che decide di stare dalla parte di Magneto. (Io uso solo una faccetta per descriverlo: *çç*)

Piotr – Peter – “Colosso” Rasputin: nei film è il ragazzo che durante l’attacco alla scuola trasforma il suo corpo in metallo. Nei fumetti ha una relazione con Kitty, a parte il fatto che è morto(?) e risorto(?). Comunque è vivo.

 

Spero di avervi dato un aiutino!

 

Ringrazio davvero moltissimo wolvie91, _Elentari_ e Morgan per i loro commenti^^!

 

Il prossimo capitolo: 8/01/2006.

A presto,

 

Maho

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Epilogo: This love is all I have to give ***


Epilogo

N.B.: Le frasi tra […] sono i versi delle canzoni che suonano in quel momento al ballo, sono solo un background.

 

The Prom Night

 

Epilogo: This love is all I have to give

 

Immenso e rosso

Sopra il Grand Palais

Il sole d'inverno viene

E se ne va

Come lui il mio cuore sparirà

E tutto il mio sangue se ne andrà

Se ne andrà in cerca di te

Amore mio

Bellezza mia

E ti ritroverà

In qualunque posto tu stia.

 

(Jacques Prévert – Immenso e rosso)

 

Canzone dopo canzone Logan e Marie continuarono a scivolare sulla pista, senza fermarsi, senza dire una parola. Il silenzio pesava tra loro, carico di domande come non lo era mai stato. Le parole di Jubilee avevano insinuato in Logan il dubbio che Marie provasse qualche tipo di sentimento per lui. Questo lo terrorizzava completamente, era come se sentisse le sue ossa di adamantino stridere. Marie dal canto suo, si cullava nella sua illusione, lasciandosi portare da Logan.

[There’s a calm surrender to the rush of day

When the heat of a rolling wind can be turned away

An enchanted moment, and it sees me through

It’s enough for this restless warrior just to be with you

 

And can you feel the love tonight?

It is where we are

It’s enough for this wide-eyed wanderer

That we got this far

And can you feel the love tonight?

How it’s laid to rest]

 

D’un tratto Logan si fece un po’ più indietro, per guardarla in volto.

“Sei bella, Marie” Queste semplici parole invasero il cuore della ragazza come un ciclone.

“È il mio vestito ad esserlo” ribatté guardando altrove.

Ma è la ragazza che c’è dentro a renderlo speciale, a fare di lui il vestito che volevo per il mio ballo di diploma. È per questo che te l’ho comprato”

Lei alzò la testa di scatto.

Tu? Me l’hai comprato tu?” disse al massimo della sorpresa.

“Ho promesso o no, che mi sarei preso cura di te?” le rispose semplicemente.

“Questo non è prendersi cura di me… questo é… non so neppure come chiamarlo” sorrise.

“L’importante è che ti piaccia. Perché ti piace, giusto?”

“Non hai nemmeno idea di quanto” e il silenzio tornò ad avvolgerli. 

“È un po’ il mio modo di chiederti scusa. Per essermene andato. Per la seconda volta. affermò dopo Logan.

“Non era questo che volevo, non sono una sciocca ragazzina che puoi comprare con un vestito, per quanto sia bello” gli disse lei, serafica.

“Non ho mai pensato che lo fossi”

“Io ti volevo qui, soprattutto dopo quello che era successo. Invece hai pensato solo a sparire”

“Marie…” intervenne Logan.
”No, ti prego, lasciami parlare” quasi lo supplico lei, con una forza d’animo che non credeva di possedere. Gli stava dicendo tutto quello che aveva provato e se l’avesse interrotta ancora una volta non avrebbe più avuto il coraggio di continuare.

“Io ti volevo qui, perché avevo bisogno di te. Come credi che mi sia sentita io? John è scomparso, Jean è morta e tu hai solo pensato a te stesso. Era allora che dovevi prenderti cura di me. Marie si staccò da lui, voltandogli le spalle, con l’intenzione di uscire dalla sala.

Jubilee la guardò andare via, sentendosi in colpa per aver scatenato tutto con la sua solita sconsideratezza.

Logan uscì nel cortile, togliendosi la giacca con un gesto furioso.

Dopo pochi minuti si accorse di una figura in lontananza, seduta sulla panchina opposta all’istituto. Era sicuramente lei. La raggiunse e quando vide che la ragazza non gli rivolgeva la parola si sedette accanto a lei.

Lacrime silenziose le rigavano le guance, sbavandole il trucco.

“Non me ne sono solo andato per Jean.

Lei si voltò di scattò, sentendo quel nome.

 

[She's so pretty

She's so damn right

But I'm so tired of thinking about her again tonight

 

Worn me down like a road

I did anything you told

Worn me down to my knees

I did anything to please

 

But you can't stop thinking about her

No you can't stop thinking about her]

 

Ma non puoi smettere di pensare a lei” disse Marie, con il cuore pieno di dolore “No, non puoi. Anche se sono passati quasi due anni”

“È vero, penso ancora a lei qualche volta, è innegabile. Ma ci sono cose che tu non sai. Lei aveva scelto Scott. Non voleva stare con me. Me l’ha detto la notte prima che… che morisse” le confidò. “La cosa che mi spaventò, quando me lo rivelò, fu scoprire di non soffrirne poi molto. Quella che provavo per lei era attrazione fisica, lei amava Scott.

Marie lo guardò interrogativamente.

“Me ne andai per te.”

Cosa…?

“Quando quella notte ho capito che la persona a cui tenevo di più eri tu, in me ci fu soltanto paura. Quello che provo per te… non è quello che dovrebbe sentire un uomo della mia età nei confronti di una ragazza così giovane. Tu sei così giovane. disse prendendosi la testa tra le mani.

“Quello che provi per me…” si disse Marie, guardando avanti con aria assente.

Era sconvolta, ormai si era rassegnata a vivere il suo amore da lontano, ammirandolo soltanto.

“È sbagliato. Me ne andai proprio perché era sbagliato e lo è ancora.” sussurrò, con una mano appoggiata alla testa.

Marie si girò verso di lui, prendendogli una mano.

 

[Graceless lady,

You know who I am,

You know I can’t let you,

Slide through my hands

 

Wild horses,

Couldn’t drag me away,

Wild, wild horses,

Couldn’t drag me away...]

 

Perché non me l’hai detto?” gli chiese, con tutta la calma con cui riuscì a farlo.

Ma non capisci? Il solo fatto di pensare a te in quel modo, mio Dio, potrei essere tuo padre

esclamò lui.

Marie gli prese il volto tra le mani. “Ma a me non interessa, non interessa. Io voglio stare con te. Io ti amo, Logan”

Finalmente era riuscita a dirlo, quando la situazione non poteva essere più sbagliata.

“Non dovevo tornare, non ho fatto altro che darti false speranze. le prese la mano guantata tra le sue.

In quel momento gli arrivò un messaggio telepatico del professore. “A tutti gli X-men: Recatevi al Jet, immediatamente. Hanno attaccato il presidente, a Camp David. Magneto e la confraternita dei mutanti.

Marie lo guardò ansiosa. “Un messaggio del Professore. Devo andare in missione, partiamo immediatamente. fece per alzarsi, ma lei lo trattenne.

“Ti prego, non andare. Non ce la faccio a stare di nuovo senza di te. Ti prego”

Logan non poté far altro che accoglierla tra le proprie braccia e tenerla stretta, come per paura che potesse scomparire da un momento all’altro. “Ehi, ragazzina. le sussurrò, ancora tenendola a sé, accarezzandole una tempia “Un giorno, forse non in un prossimo futuro, se tu ancora lo vorrai, noi potremo stare insieme. Quando questo schifo di mondo smetterà di essere una merda totale e vivremo in pace, quando tutto smetterà di sembrare così sbagliato e ci apparirà giusto, allora noi potremo stare insieme”

Marie annuì, stringendosi ancora di più a lui.

Dopo un po’ si staccarono. Logan le posò un bacio sulla fronte e poi se ne andò.

Rogue lo guardò allontanarsi e pensò “Aspetterò e verrà il giorno in cui tu mi chiamerai di nuovo Marie”.

 

[there's not a lot for you to give if you're giving in

and there's not a lot for you to feel if you're not feeling it

you bring it up and bring it in and we'll get you fixed up in no time

 

cause this love is all I have to give

this love is all I have to give

this love is all I have to give

this love is all I have to give]

 

Fine.

 

*

 

Ahhhh ç____ç! Ho finito la mia prima fic a capitoli ç____ç! Ed è anche una fine triste. Mi viene troppo da piangere!!

Ringrazio tantissimo tutti coloro che l’hanno letto, ringrazio ancora di più le persone che l’hanno commentata!!

Martiguns: Ecco la fine! Spero che ti abbia soddisfatta!

_Elentari_: Figurati per la presentazione, sono del parere che le cose per apprezzarle vanno capite, quindi sono più che contenta per esserti stata d’aiuto! Spero che la fic ti sia piaciuta!

Morgan: Conclusione che è arrivata, grazie per esserti appassionata tanto a questa fic^^!

Brilu: Finita
. Spero ti sia piaciuta! Per quanto riguarda una nuova fic, non credo che arriverà prima di febbraio, dato che la scuola mi prenderà davvero molto!

Grazie anche a wolvie91 che ha commentato gli altri capitoli!

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=62441