Un principe molto azzurro

di Salice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1.Come cacciarsi nei guai ***
Capitolo 3: *** 2.Piano fallito ***
Capitolo 4: *** 3.O forse no? ***
Capitolo 5: *** 4.Amici ***
Capitolo 6: *** 5.L'anello ***
Capitolo 7: *** 6.Il turno di Kisame ***
Capitolo 8: *** 7.Casa Uchiha ***
Capitolo 9: *** 8.Vita sociale ***
Capitolo 10: *** 9.Tutto è bene ***
Capitolo 11: *** 10.Quello che finisce bene ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Kisaino_1.html






Un principe MOLTO azzurro




C'era una volta un principe azzurro.
C'era una volta una bionda fioraia.

Esiste un inizio meno originale per una storia?

Ricominciamo:
C'era una volta un principe molto azzurro. Di pelle, per esempio.
C'era una volta una bionda fioraia che conosceva le arti marziali...


Meglio? Allora inizio:

C'era una volta...




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Capitolo 2
*** 1.Come cacciarsi nei guai ***


Kisaino_2.html

1. Come cacciarsi nei guai


Ino attraversò il cortile a passo lento, quasi strascicato. La campanella era suonata da un pezzo, ma non aveva alcuna intenzione di entrare in classe. Non aveva voglia di vedere Sasuke e Sakura appiccicati di prima mattina; Sakura era sempre stata innamorata di lui, fin dai tempi dell'asilo, e non aveva desistito neppure quando la famiglia Uchiha si era trasferita all'estero. Finalmente, al ritorno di Sasuke dopo la terza media¹, era riuscita a spuntarla. Si erano messi insieme qualche settimana prima, e, nonostante il comportamento di Sasuke fosse sempre molto sostenuto, persino Ino non aveva potuto fare a meno di notare come in presenza di Sakura lui fosse molto più rilassato. Aveva mantenuto il suo broncio pieno di fascino, ma non sembrava più seduto sulle puntine, pronto a scappare; anzi sembrava che finalmente avesse trovato un posto dove stare.
Nel posto giusto al momento giusto.
Ino arricciò il naso. Per quanto odiasse quella storia, quei due assieme davano proprio quella sensazione. Si fermò davanti al portone, valutando la situazione: forse era meglio saltare del tutto la prima ora, ed entrare direttamente alla seconda. Tanto nessuno ci avrebbe fatto caso; l'unico ad accorgersene probabilmente sarebbe stato Shikamaru, che si sarebbe limitato a scoccarle un'occhiata interrogativa, senza fare domande. Sempre che non stesse dormendo, ovviamente.
All'ultimo momento deviò verso il retro, diretta al piccolo spiazzo che la scuola superiore condivideva con l'edificio universitario. Là sarebbe stata in pace da sguardi indiscreti e non ci avrebbe messo molto a sgattaiolare dentro senza farsi notare dalle classi che cambiavano aula.
Si sistemò in un angolino all'ombra e tirò fuori una rivista che si mise a sfogliare pigramente. Dopo neanche tre minuti però la ributtò nella cartella: perché c'erano tutti quegli stupidi consigli sull'amore e sulle conquiste? Aveva fatto di tutto, ma Sasuke non l'aveva notata. Non si era mai accorto della sua presenza, in realtà, Ino lo sapeva; lui aveva sempre avuto solo occhi per Sakura. Beh, e per quello scemo di Naruto. Erano proprio fatti per stare insieme, quel trio di idioti.
Cercò di concentrarsi, di pensare ad altro, ma non le riusciva affatto semplice. Stava ancora cercando di focalizzare una scusa convincente per il suo ritardo, quando uno scroscio di risate attirò la sua attenzione: nel cortile assolato stava passando una coppia di ragazzi.
Ino sollevò d'istinto lo sguardo, e si trovò davanti qualcosa che avrebbe preferito non vedere: Itachi Uchiha, il fratello maggiore di Sasuke! Perché non stava già seguendo le sue lezioni nell'edificio universitario? Cosa aveva fatto di male lei nella vita, per essere perseguitata? Si sforzò di non guardarlo, puntando gli occhi azzurri sull'altro ragazzo. Cosa che in effetti non fu difficile. Era altissimo, e decisamente grosso; aveva la pelle di un colorito strano, quasi azzurrino e un'espressione feroce, un sorriso da predatore. Ridevano e scherzavano insieme, sembravano piuttosto amici. Presa com'era sempre stata da Sasuke, Ino non aveva mai fatto troppo caso al fratello, limitandosi a catalogarlo come “Un gran figo”. Men che meno aveva mai guardato i suoi amici. Ora non aveva alternative. Lo fissò intensamente - qualsiasi cosa pur di non ritrovare i lineamenti di Sasuke nel volto di Itachi. - e quello alzò lo sguardo. Il sorriso si trasformò in un ghigno, e le fece l'occhiolino. Ino arrossì fino alla punta dei capelli biondissimi. Dopo un istante i due entrarono nell'edificio, fuori vista, e la campanella della seconda ora suonò. Un attimo di smarrimento e lei filò via, verso la sua classe.


*


- Dov'eri finita Ino? - Cinguettò Sakura, mentre abbracciava il collo di Sasuke, che era seduto al suo posto e leggeva – o forse fingeva di leggere – un libro. Ino sospirò. Cosa poteva inventare per farsi lasciare in pace da Sakura?
- Stavo aspettando un ragazzo. - Maledetta boccaccia! Per fortuna mentiva meglio di quanto non le riuscisse studiare e Sakura, tutta presa dalla sua relazione, non fece troppo caso ai segnali di disagio che il suo corpo stava lanciando.
- Davvero Ino? Vuol dire che ti piace qualcuno? - Le chiese, sinceramente interessata. Anche se erano state rivali in amore, la loro amicizia era rimasta intatta. Certo, litigavano, ma nei momenti difficili nessuna delle due era venuta meno all'altra.
- Mh, non proprio. Diciamo che lo trovo interessante. - Buttò lì lei.
Nel frattempo un paio di teste si erano voltate a fissarla. Shikamaru e Choji, due file di banchi più avanti, la guardavano. Eccoli là, i suoi due migliori amici. Shikamaru aveva alzato un sopracciglio, ma non aveva accennato a muoversi. Prima o poi le avrebbe detto cosa stava pensando, e sapeva che non le sarebbe piaciuto. Gli fece una smorfia in risposta.
Kiba e Naruto invece, erano corsi via in corridoio, seguiti da un più silenzioso Shino.
- E chi è? - La incalzò Sakura.
- Uno dell'università. - La risposta era ancora più laconica di prima. Se la sua amica non fosse stata così cotta, si sarebbe sicuramente accorta di qualcosa. Shikamaru la fissava con disapprovazione, ma lei si limitò a scoccargli un'occhiataccia. Come si permetteva di provare a suggerirle cosa fare, quando lui non faceva che dormire?
- Wah! Punti in alto Ino! -
- Niente è troppo in alto per Ino Yamanaka, mia cara. - Una punta di amarezza la colse mentre pronunciava questa frase. Purtroppo, a quanto pareva, Sasuke Uchiha lo era.
Sakura stava per rispondere qualcosa di pungente, glielo si leggeva in faccia, ma la professoressa Kurenai fece il suo ingresso in aula. Ino ringraziò mentalmente la fine dell'intervallo e corse con la coda tra le gambe a sedersi al suo posto. Come avrebbe fatto a sistemare la faccenda?
Dopo neanche dieci minuti di lezione le piombò sul banco una gomma. Dentro la protezione di cartoncino che l'avvolgeva, c'era un bigliettino:

Ti caccerai nei guai.

Ino sollevò lo sguardo al cielo. Perché Shikamaru non si faceva mai i fatti suoi? Era il suo migliore amico, d'accordo; non suo padre! Scribacchiò in fretta una risposta:

Non mi è venuto in mente di meglio. Il genio sei tu.

In breve ci fu un passa e ripassa della gomma tra un banco e l'altro.

Come sistemerai la storia del ragazzo dell'università?

E lei che ne sapeva? Tirò fuori la sua strategia migliore:

Mi basterà seguirne uno per un po' di tempo, finché Sakura non sarà presa da
qualche appuntamento da organizzare con Sasuke.

Shikamaru aggrottò le sopracciglia a quella frase, ma smise di risponderle. Si limitò a poggiare la testa sul libro, ignorandola. Che fingesse pure di dormire! In un modo o nell'altro lei se la sarebbe cavata. Chi avrebbe potuto seguire? Non conosceva nessuno dell'università... A parte il fratello di Sasuke, ma era ovviamente fuori discussione. All'improvviso le venne in mente il ragazzo che aveva visto quella mattina. Era perfetto! Le aveva pure fatto l'occhiolino, quindi probabilmente sarebbe riuscita a parlargli qualche volta, sviando le paranoie di Sakura. Forse a quel punto sarebbe riuscita a stare in pace. Quando ci fu il cambio dell'ora Ino aveva deciso: Avrebbe attuato il suo piano fin da subito.



*

Al termine delle lezioni Ino corse via dalla classe. Aveva un sacco di buoni motivi per farlo, ma quelli principali erano fondamentalmente due:
1) Voleva scansare i rimproveri di Shikamaru.
2) Sperava di evitare Sakura e Sasuke.
Dubitava che quei due la seguissero, ma se si fossero fatti gli affari loro avrebbe potuto fare a meno di seguire uno sconosciuto e andarsene invece direttamente a casa. Corse giù per le scale e saltò fuori nel cortile sul retro. Gli universitari stavano terminando le lezioni proprio in quel momento. Un gruppo di ragazzi si era messo a giocare a basket. Ino si guardò in giro e poi alle spalle, e quasi le venne un colpo quando si trovò la faccia sorridente di Sakura a due centimetri dietro di lei.
- Co... Cosa ci fai qui?! -
- Accompagno Sasuke da suo fratello, così facciamo tutti e tre la strada insieme! - Le rispose allegramente Sakura. Ino si sforzò di controllarsi. Ora doveva agire.
Sorrise a Sakura e sorrise anche a Sasuke, che sembrava più imbarazzato che imbronciato di avere la sua ragazza così vicino che gli teneva la mano, ma perlomeno non stava tentando di scappare via. Dopo tutte le lezioni di arti marziali che Sakura aveva preso grazie a lei, probabilmente lo avrebbe atterrato al volo. Ino sospirò, e tornò a guardarsi intorno. Quasi tutti i ragazzi più grandi se n'erano andati, ma rimanevano quei cinque o sei che stavano giocando a pallacanestro. Tra gli altri c'era il fratello di Sasuke. Era agile e veloce, mentre giocava al centro, coordinando i movimenti degli altri. Ma uno in particolare si faceva notare: era il ragazzo di quella mattina. Aveva indosso calzoncini larghi e una canottiera. Correva da una parte all'altra dell'area di gioco, ed era straordinariamente imponente, come se il rettangolo che delimitava il campo fosse troppo piccolo per lui. Era più alto di una spanna buona rispetto a tutti gli altri, e i muscoli guizzavano sotto la pelle leggermente sudata. Non era molto bello di viso, anzi; ma aveva un'espressione sorridente e inquietante al tempo stesso. Sembrava che stesse mettendo tutto se stesso nel gioco e che non risparmiasse un briciolo di energia. Sprizzava vitalità e sembrava occupare tutto il campo con la sua sola presenza. Sakura le diede una gomitata.
- Qual'è? Sono curiosa! -
- Quello! - Ino lo indicò con sicurezza, gustandosi l'espressione inorridita dell'amica. Di certo si sarebbe aspettata che indicasse il biondino con la coda che saltellava sul campo chiamando la palla, oppure quel bel ragazzo dagli occhi grandi e i capelli rossi che sedeva silenzioso con un libro in mano, accanto agli zaini abbandonati. Invece aveva indicato quello più lontano dai suoi canoni di bellezza.
- Stai scherzando? -
- Per niente. - Lei se la rideva sotto i baffi. Sarebbe valsa la pena di portare avanti quella storia anche solo per sconvolgere così tanto Sakura. Era una vendetta lieve, dopotutto, rispetto al fatto che le aveva rubato Sasuke. E al diavolo Shikamaru!
- Cosa ci trovi in quello? E'... Fa paura! - Le disse l'amica, ed Ino non poté fare a meno di pensare che era un termine azzeccato. Quel ragazzo dal sorriso aperto – forse persino troppo, sembrava quasi che avesse più denti delle persone normali – nascondeva qualcosa. Di certo non era semplicemente un allegro ragazzaccio. Quel suo modo di essere, anche solo muovendosi così invadente, era inquietante.
- A me piace. Sembra un tipo interessante! -
- Mgh. - Sasuke, due passi indietro, aveva mugolato, accigliandosi.
- Che c'è? - Gli domandò, seccata. Andava bene essere criticati da Shikamaru. Andava bene essere criticati da Sakura, ma un mugolio da Sasuke era qualcosa di intollerabile.
- E' un amico di mio fratello. Mi ha detto che è un tipo pericoloso, e di non dargli troppa confidenza. -
- Se lo frequenta tuo fratello, posso farlo anche io! - Esordì lei. Sasuke non rispose, ma si limitò a fare spallucce. Ino avanzò verso il campo, sciogliendo la coda che aveva fatto quella mattina, conscia del fatto che la luce leggermente dorata del tramonto avrebbe donato riflessi splendenti ai suoi capelli biondi.
- Ciao ragazzi! Vi dispiace se guardo la partita? - Chiese a voce alta, un po' più allegramente di quanto avrebbe voluto, ma a fare la femme fatale con dei ragazzi tanto più grandi rischiava di rendersi ridicola. Meglio ingenua e allegra che pagliaccio, si disse. Si voltarono tutti a fissarla; persino il giovane dai capelli rossi sollevò lo sguardo dal suo libro. Fu proprio il ragazzo alto a parlarle:
- Stavamo andando via, Bionda, ma puoi tornare a vederci domani, se ti fa piacere. - Le sorrise, e per un attimo Ino tentennò. Si stava infilando da sola nella vasca degli squali? Comunque oramai era tardi, e si sentiva bruciare la nuca dagli sguardi di Sakura, quindi si limitò a sorridere e piegare leggermente la testa di lato, sperando di non esagerare:
- Certo che torno! A domani ragazzi! - Si voltò, cercando di far fare ai capelli una bella ruota teatrale - anni e anni passati a farli crescere dovevano pur servire a qualcosa, no? - e fece l'occhiolino a Sakura.
- Visto? -




1- L'ambientazione della storia è Giapponese moderna, quindi l'ipotetico rientro di Sasuke dopo le scuole medie sarebbe stato all'età di 14-15 anni, mentre il primo anno di superiori, frequentato da Ino, si svolge all'età di 15-16 anni




Trailer della prossima puntata:
Ino inizierà il suo piano di conquista. Itachi ci metterà il suo zampino, Shikamaru tenterà di rimediare
e ci sarà una brutta sorpresa per la nostra protagonista!

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!





Kisame


Commento del giudice:

I crack pairing sono, checché se ne possa dire, difficili da gestire – vuoi perché spesso non si dona una caratterizzazione soddisfacente ai personaggi, rendendoli meri fantocci nelle mani dell’autore, o vuoi perché alla fine non tutti hanno la forza di apprezzare coppie improponibili –, e non sempre soddisfano le aspettative del lettore.
Nel tuo caso, però, mi sono dovuta ricredere.

In trentotto pagine sei riuscita a delineare le personalità controverse di Ino e Kisame, rendendoli dapprima alleati, e solo successivamente veri e propri innamorati – e comunque ci sarebbe da ridire su quest’affermazione, perché le cose tra loro non possono essere banalizzate col termine amore. Sono veri e propri complici, capaci di scambiarsi cattiverie gratuite senza il minimo accenno di risentimento, salvo poi tranquillizzarsi in seguito allo sguardo dell’uno o dell’altro.
Ho molto gradito la caratterizzazione dei vari personaggi: Itachi, in particolare, mi ha convinta, e stesso dicasi di Sakura. Ho un po’ meno apprezzato Sasuke, pur essendo questi IC – Shikamaru, invece, mi è piaciuto totalmente. Il modo in cui lui e Temari si sono avvicinati mi è parso totalmente da loro: «organizzare degli scontri amichevoli tra i due club», dicono. Sì, certo.
Ino era lei: non la ragazza frivola che spesso viene dipinta, ma un’adolescente consapevole di essere carina e decisa a divertirsi – ma non a lasciarsi passare per una ragazza facile.
È la Ino cocciuta del manga, amica di Sakura e al contempo sua rivale, quella stessa Ino capace di fidarsi totalmente dei suoi compagni di squadra, e disposta a tutto per restare con loro.
Anche Kisame era perfetto.

Ripeto: ho trovato veramente molto buono l’IC dei personaggi.

Perplessa mi ha lasciato l’apparizione di Hanayuki, lo ammetto: non conoscendola – è un tuo OC –, non ho perfettamente capito la ragione per cui sia stata inserita. Compare con Shisui, d’accordo, e con Itachi, ma… perché? Cosa c’entra? Chi è?, perché Itachi la conosce?
Sospetto che per lui sia una persona importante, comunque, e che quantomeno sia servita come diversivo.
Anche se, lo ammetto, avrei gradito qualche delucidazione in più: dato che nella tua fan fic ogni personaggio, dal più importante al secondario-più-secondario, ha un minimo di background, qualche parola in più sulla relazione di Hanayuki e Itachi l’avrei gradita.
Ma va beh, è una questione mia, alla fine.

Sul fronte grammaticale, devo fare qualche piccolo appunto: «Qual è» non necessita di apostrofo, spesso inserisci la maiuscola dopo i due punti – non so se sia una questione stilistica, ma stando a quel che so è sbagliato –, ci sono varie ripetizioni del tipo: « Per i primi minuti minuti Ino», spesso la punteggiatura non è inserita nei punti necessari – ad esempio, il complemento di vocazione è costantemente dimenticato, cosa che rende complessa la lettura – e c’è qualche errore di battitura.
In linea di massima non si parla di errori gravissimi, e contando la lunghezza della fic sono spesso trascurabili, però ritengo che complichino la lettura.
Soprattutto la punteggiatura, che sia dal punto di vista grammaticale che da quello prettamente stilistico serve: c’è, tanto per citarti qualcosa, una virgola tra il soggetto («Choji») e il verbo («si spazzolò le mani»), oppure un «Sta attenta...Ino?!», la cui forma corretta è: «Sta’ attenta… Ino?!».
Cose di poco conto, errori di battitura o poco più, ripeto – ma senza queste imperfezioni, la fic sarebbe stata certamente migliore.

Passando allo stile, ammetto di averlo apprezzato: è fresco, per nulla pesante. Il lettore non ha problemi a seguire la storia, e la lettura procede – se si escludono alcune virgole, ripeto – in modo fluido e armonioso.
Se dovessi dare un consiglio, ti suggerirei solo di non mettere la maiuscola dopo la fine del dialogo.
Per farti capire ciò che intendo: tu scrivi «- Volevo venirti a trovare! - Si lagnò la ragazza». Ma il tutto risulterebbe più scorrevole in questo modo: «- Volevo venirti a trovare! – si lagnò la ragazza».
La maiuscola, secondo il mio sindacabile parere, stacca un po’ la lettura, donando una pausa non necessaria.

Anche se le AU scolastiche sono abusate, direi che te la sei cavata egregiamente: i personaggi sono parsi assolutamente ben inseriti nel loro contesto, capaci di mantenere le proprie caratteristiche principali anche all’interno dell’universo da tre creato.
L’Akatsuki, il nonno Madara – Kami, lui mi ha fatto lollare tantissimo! –, le situazioni di tutti i giorni: tutto era naturale, piacevole. I vari riferimenti al Giappone da te inseriti mi sono piaciuti – ho adorato la battuta sui Love Hotel, e sorriso sull’ABC dell’amore. Quest’ultima cosa mi ha fatto pensare a Marmalade Boy, renditi conto!, ed è stato piacevole.
Il mio animo sadico avrebbe desiderato trovarsi faccia a faccia col White Day, lo ammetto, ma sono certa che Kisame sarà capace di cavarsela anche in quell’occasione – un paio di guantoni, delle ginocchiere… A Ino starebbe bene comunque, ne sono certa.

Insomma, davvero un buon lavoro: mi è piaciuto tanto. Complimenti!


Grammatica e stile: 9/10
Trama: 9/10
Caratterizzazione: 10/10
Rispetto del bando e degli obblighi: 10/10
Parere personale: 0,8/1




Breve sproloquio dell'Autrice:
Oddio! °_° non mi aspettavo proprio il primo posto! Un piccolo commento dovuto, è che questa storia si è praticamente scritta da sola. Giuro che io volevo scriverne un'altra, ma questi due - Kisame e Ino - si sono messi a urlare nella mia testa, in continuazione, pretendendo che io scrivessi quella roba! Chi mi conosce sa che non scrivo crack (da fanatica dell'IC fatico a concepirli, anche se a leggerli non li disdegno) e che neanche le AU sono il mio terreno. Eppure questa storia è un concentrato di tutto quello che non faccio di solito! Un'ulteriore prova che mentre scrivevo ero letteralmente posseduta.
Grazie a chi leggerà queste pagine ^^

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Capitolo 3
*** 2.Piano fallito ***


Kisaino_2.html

2. Piano fallito


Quel mattino, contrariamente al giorno precedente, Ino si presentò a scuola prestissimo. Si era svegliata in preda all'ansia, quando ancora il cielo era tinto di rosa dalle luci dell'alba, e non era riuscita a riaddormentarsi. Anziché girarsi nel letto, aveva preferito fare una lunga doccia e curare particolarmente il suo abbigliamento e trucco di quel giorno: l'uniforme non poteva essere cambiata, con la gonna scura a pieghe e la camicetta chiara, ma aveva stirato con cura il fazzoletto da annodare al collo. Anziché fare la solita coda, aveva optato per una mezza-coda, per valorizzare al massimo la lunghezza dei suoi capelli. Non era permesso truccarsi a scuola, ma si era data comunque un velo di mascara e aveva infilato il lucidalabbra trasparente in borsa. Sperava che quella messa in scena avrebbe convinto Sakura che stava facendo sul serio, anche se in realtà lo faceva più che altro per sé stessa: si sentiva stanca e a pezzi; apparire al meglio la faceva sentire meno fragile. Sasuke e Sakura insieme erano peggio di quello che aveva creduto, da sopportare.
Si sedette al suo banco e si mise ostinatamente a leggere la lezione da preparare per quel quel giorno, fino a che tutta la classe non fu sciamata a sedere. Si azzardò a sollevare lo sguardo solo quando la campanella trillò in corridoio. Le prese una fitta al cuore quando si accorse che Sakura e Sasuke sedevano vicini, testa contro testa, chini su qualche problema di matematica che sicuramente con quei due cervelloni che si ritrovavano avrebbero risolto. Sakura non l'aveva neppure salutata. Si morse le labbra, tentando di ricacciare indietro i lacrimoni che le stavano bruciando gli occhi. Non si sarebbe messa a piangere in classe, mai!
Uno scossone al suo banco la distrasse. Tirò su con il naso mentre guardava di lato: Shikamaru si era appoggiato con i fianchi al suo banco, e la fissava con un mezzo broncio dipinto in faccia.
- Ti aiuto io con quel ragazzo pesce. - Le disse.
Ino aggrottò le sopracciglia:
- Con chi, scusa? -
- Quel ragazzo dell'università. Hai visto che sembra un pesce? Uno squalo, per l'esattezza.-
Ad Ino sfuggì un mezzo sorriso. Ragazzo pesce era un soprannome piuttosto azzeccato. Sempre meglio di Squalo, che faceva rabbrividire.
- Grazie Shikamaru. -
Lui sospirò, tenendo il muso senza guardarla.
- Non sono d'accordo con te, e nemmeno Choji, ma non ci piace veder piangere una ragazza. Soprattutto se è la nostra migliore amica. - Affermò, fissando la lavagna. Ino si voltò dall'altra parte, per non farsi scorgere mentre sorrideva.


*



Al termine delle lezioni, Ino si dondolava nervosamente sulla sedia. Stava aspettando che suonasse la campanella da un momento all'altro, pronta a scappare via. Quando finalmente il suono tanto atteso rimbombò nei corridoi, salutò tutti e schizzò fuori, diretta all'uscita sul retro.
Stavolta avevano finito un'ora prima, e poteva spiare la sua preda con calma. Anche se forse preda, per quel ragazzo enorme, non era il termine adatto.
Si sedette sul muretto accanto al campo di basket, e tirò fuori specchietto e lucidalabbra, truccandosi velocemente e nascondendo il tutto prima che qualcuno degli universitari uscisse. Pian piano li vide apparire, e si mise a sfogliare con noncuranza il suo diario, scarabocchiando qua e là dei fiorellini sghembi, per dare l'impressione di essere piuttosto impegnata.
- Che fai? Disegni? -
La voce la fece sobbalzare, e chiuse di scatto il diario, arrossendo. Alle sue spalle era apparso il ragazzo pesce e lei non lo aveva neppure sentito arrivare! Come faceva a muoversi così silenziosamente, con quella stazza?
- Ciao! Scarabocchiavo... - Fu costretta ad ammettere, infilando frettolosamente il quadernetto nella cartella e accavallando le gambe. - E tu? Dove hai lasciato i tuo amici? - Chiese lei, ma la risposta alla sua domanda si materializzò pochi istanti dopo: gli stessi del giorno prima erano comparsi nel suo campo visivo, palleggiandosi la palla da basket. Oltre a loro si era aggiunto un ragazzo dai capelli chiari, con diversi piercing in volto. Aveva una strana espressione assente, e dietro di lui c'era una ragazza con una rosa tra i capelli dai riflessi violetti. Il ragazzo enorme aveva smesso subito di considerarla, e aveva preso a passarsi la palla con gli altri.
- Passa Kisame! Passa! - stava urlando il giovane biondo. Ino si trovò a rabbrividire. Che razza di genitori potevano chiamare Demone-squalo¹ il proprio figlio? Meglio non chiederselo. La ragazza con la rosa si sedette accanto a lei, in silenzio.
- Ciao! Come ti chiami? - Provò dopo qualche minuto, senza successo: non si era nemmeno voltata.
- Ehm... Sei amica loro? O magari la ragazza di qualcuno... - Buttò lì, tentando di nuovo. Forse era la fidanzata di Kisame e stava marcando il suo territorio. La giovane si limitò a fare spallucce. Ino decise che una così non poteva essere la fidanzata del Ragazzo pesce. Non avevano nulla in comune. Trascorse tutta la partita in silenzio, e di tanto in tanto si accorse che Kisame le scoccava un'occhiata, sorridendo. All'inizio le dava i brividi. Con quel suo volto feroce, quando sorrideva sembrava più un animale pronto a balzare sulla preda che non un gesto di gentilezza, ma il suo entusiasmo era prorompente. Aveva un risata forte e leggermente rauca, contagiosa. Anche se era spaventoso, non si poteva dire che fosse noioso starlo a guardare. La partita era quasi al termine, quando Sasuke e Sakura apparvero nel cortile. Ino si irrigidì subito, cercando di concentrarsi ancora di più sul gioco. Si permise persino di esultare quando il Ragazzo pesce fece un canestro.
Sakura si appoggiò al muretto vicino a lei, fissandola:
- Ciao, Ino. -
- Ciao Sakura. Fate anche oggi la strada tutti insieme? - Le domandò, con una punta di acido nella voce. Per quanto si ripetesse che doveva fingere di essere interessata a qualcun altro, pensare a quei due insieme le faceva ribollire il sangue nelle vene.
- Già, vado a studiare a casa di Sasuke. Senti Ino... -
- Sì? - Le rispose con un'aria distratta studiata ad arte: gli universitari avevano terminato di giocare, e lei non aveva distolto gli occhi neanche per un secondo dalla figura dell'imponente ragazzo.
- Ti piace davvero quello? - Le mormorò la sua amica, con espressione incerta.
- Certo. Hai visto come è alto, e che bei capelli scuri che ha? - In effetti, non era bello, ma non passava certo inosservato. Se solo non avesse avuto quegli occhi inquietanti e quel sorriso pauroso! Dopo un istante però si distrasse dalle obiezioni che le stava ponendo la sua amica: Itachi si era avvicinato al Ragazzo pesce, e dopo averle gettato una breve occhiata aveva preso a sussurrargli in un orecchio. Che cosa gli stava dicendo? Kisame aveva sollevato un sopracciglio, e poi l'aveva fissata fugacemente. Non era affatto un buon segno a giudicare dalle espressioni di quei due. Sakura stava ancora parlando, quando Itachi li raggiunse, mormorando:
- Andiamo a casa. - Sasuke e Sakura quasi scattarono in piedi, ma Ino continuò a seguire con lo sguardo il ragazzo alto, che si stava asciugando il sudore per poi scolarsi quasi in un sorso solo un'intera bottiglietta d'acqua. Decise di prendere il coraggio a due mani e avvicinarsi, mentre il resto del gruppetto la salutava con educato disinteresse, allontanandosi. Non fece in tempo a raggiungerlo, comunque, perché lui raccolse il suo zaino e le andò incontro, superandola e parlandole senza neppure voltarsi:
- Non venire più a vedere le partite. Non venire più e basta. -
Ino rimase impietrita davanti al campetto deserto. Cosa poteva aver fatto? Si era semplicemente presentata al campetto, come lui stesso l'aveva invitata a fare il giorno precedente. All'improvviso si rese conto che doveva essere stato Itachi. Chissà cosa gli aveva detto, per creare quella reazione in Kisame? Li aveva visti chiaramente bisbigliare e fissarla... Ma non riusciva ad immaginare cosa potesse sapere Itachi di lei. Doveva essere qualcosa di sconvolgente, se l'altro ragazzo l'aveva respinta in quel modo brusco. Silenziosamente, si voltò e attraversò il cortile deserto, dirigendosi a casa.

*


- Ti ha detto quella cosa sul serio? - Shikamaru si stava grattando il naso.
- Abbassa la voce, cretino! Certo che me l'ha detta! - Lo rimproverò lei, indignata. Si era rintanata in cima alle scale della scuola, davanti alla porta del magazzino con le bancarelle del festival, ma ovviamente Shikamaru non ci aveva messo molto a trovarla. Lui non si scompose minimamente, ma si limitò a sbuffare in maniera leggera, sedendosi accanto lei. Per tutta risposta, Ino si circondò le ginocchia con le braccia e abbassò le palpebre.
- Allora pensi di rinunciare al tuo piano? - Le chiese lui, cautamente.
Ino spalancò gli occhi azzurri, squadrandolo:
- Ma neanche per sogno. Sarà solo un po' più difficile del previsto! -
Shikamaru fece una smorfia, seguita da una faccia sconsolata.
- Allora ho delle informazioni per te. -
- Che tipo di informazioni? - Le brillava lo sguardo, e Shikamaru sapeva che era un pessimo segno, ma ormai si era fatto invischiare in questa faccenda, e non poteva tirarsene fuori senza abbandonare Ino.
- Domenica prossima ci sarà una partita amichevole della squadra di basket universitaria contro l''università dell'istituto Suna. E il tuo Ragazzo pesce frequenta anche il club di kendo. -
Ino sgranò gli occhi.
- Come sei riuscito a scoprire tutte queste cose? -
- Lo sai che Choji passa la maggior parte del suo tempo davanti alle macchinette sul pianerottolo della presidenza. E' incredibile come nessuno faccia caso alla sua presenza... E la preside parla a voce decisamente troppo alta. - Le rispose, buttando lì le frasi con indifferenza, proseguendo:
- Quanto al club di kendo, lo frequentano sia Hinata che Neji, suo cugino, quello della sezione 3. Gli ho sentito dire che c'era questo ragazzo enorme nella squadra universitaria. Pare che sia molto bravo anche se è una testa calda. -
Ino gli gettò le braccia al collo, sbilanciandolo all'indietro sugli scalini.
- Shika! Ti devo un favore! Quando avrai una fidanzata vieni a trovarmi al negozio dei miei, ti farò avere i più bei fiori gratis! - Gli strillò nelle orecchie, mentre il ragazzo cercava di divincolarsi dalla stretta, semi sdraiato sulle scale. In quel mentre fece la sua comparsa Choji, aprendo quello che con tutta probabilità era l'ennesimo pacchetto di patatine.
- Ero venuto a dirvi che l'intervallo è finito, non volevo disturbare... - Farfugliò senza scomporsi, tra un boccone e l'altro. Con un piccolo strillo Ino saltò su e gli piombò tra le braccia.
- Non dire scemenze! Grazie anche a te, Choji! - Detto questo la ragazza filò via, lasciando i due sulle scale a fissarsi in un silenzio allibito. Shikamaru fu il primo a spezzare la calma:
- Non chiedere a me che cosa ha! Non le capisco io, le femmine! -



1. Kisame significa precisamente demone squalo (fonte Wikipedia)




Trailer della prossima puntata:
Ino non si arrende, Shikamaru fornisce il suo supporto
e Kisame dice la sua su questa storia!

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice:
Eccoci al secondo capitolo! Non c'è molto da dirne, se non che è ancora in parte introduttivo, e che i veri "fuochi d'artificio" inizieranno dal prossimo :) ah, ecco, qua,cosa da dire c'è! Ovvero che dedico questa storia a Slice, la mia guru sui crack! E che ringrazio in particolare Elos per il sostegno entusiasta che mi ha fornito mentre ancora stavo scrivendo, in pieno delirio! XD Spero comunque che vi divertiate leggendo! Passo a segnalare due bellissime storie classificatesi seconda e terza al contest e ringraziare le gentilissime che hanno commentato:


Fly Away from here, di KikiWhiteFly, che vi consiglio di leggere se amate le storie romantiche e misteriose, dove avrete un'inedita versione di Shikamaru, decisamente affascinante!


E poi Sunrise, di Chamomile. Una storia delicata e interessante, un perfetto missing moment che apre una piccola parentesi sul rapporto tra Lee e TenTen!


@Slice: grazie ^^ Sono felice che si legga velocemente, perchè era proprio quello che speravo! Quanto ai Crack pairings con l'IC, non è che io non ce li veda, è che proprio il mio cervello è programmato per pensare canon °_° Io penso a Hinata, e la vedo con Naruto! Se poi mi sforzo, la posso vedere con Kiba o Neji, ma nella mia testa non ce la vedrei mai... chess, con Kakashi o con Hidan! Ma questo non significa che non possa essere IC quando qualcuno riesce ad "inventarsi" una storia del genere, anzi! E' solo che difficilmente a me vengono in mente accoppiate così particolari, e per questo mi sono stupita quando ho scritto questa storia! XD


@Kicca: grazie di aver letto anche questa storia! :) spero che anche questo secondo capitolo ti sia piaciuto, e se sì, ti invito a tenerti pronta per il terzo, dove si "imposteranno" molte cose ^_* Ino si è ficcata in una situazione piuttosto "bollente", ma dopotutto è una ragazza in gamba XD Grazie mille dei complimenti *_*


@SadGirl90 : Ciao! Sono felice di averti incuriosito! La coppia KisamexIno è stata una novità, per me, e sinceramente non so neanche se ne esistono altre! Il povero Kisame è un personaggio sottovalutato, secondo me! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!


@Lames76: Miao! mi raccomando, continua a darmi il tuo parere, e sii più spietato! (e fondiamo un fan club per rivalutare Kisame!)


@Elos : No che non te lo segnalo! XD tu NON dovresti commentarmi! Grazie per i complimenti, tesoro, e mandami pure un Necromante... Basta che sia quello giusto, e tu sai quale ^_*! Quanto a Sakura, ti confesso che volevo qua una versione "Sakura dagli occhi asciutti" e non della piagnucolona che ogni tanto si rivela. Mi sono quindi ispirata anche alle tue storie, che anzi consiglio al mondo e che trovate qui: Tre in uno - si comincia come un gioco


@Chamomile : ti ringrazio tantissimo per i complimenti! Lo stile confesso che è ancora in piena evoluzione e ogni storia è un po' diversa dalle altre, vuoi per l'atmosfera, vuoi per la trama! Per quel che riguarda la coppia... Il mio unico consiglio è di attendere e guardare, che giuro, è quel che son stata costretta a fare io! Mi permetto di citare una tua frase in risposta sul thread del forum:
"E ho un debole per gli immaturi, le teste calde e gli eterni bambini <3 "
Anche io!!! Confido nel fatto che quella testa di legno di Kisame ti piacerà, qui XD E sono davvero contenta di aver letto la tua storia. Lee, come Kisame, secondo me è un personaggio troppo poco sfruttato!
Ah! Quanto a Kisame che gioca a basket... XD. In realtà ho pensato al Giappone e agli sport che si possono praticare in gruppo, e, una volta scartato il calcio (poco praticato, rispetto ad altri) al baseball (Kisame col cappellino? Noooo!), il basket si è presentato come una scelta perfetta per un club sportivo, per giunta si può praticare anche in un cortile per strada, mi sembrava "adatto" ad una piccola banda e i giocatori non sono troppo vestiti XD insomma si adeguava alle mie esigenze!


@BlueAngel: Grazie dei complimenti! Anche io adoro Kisame! (ho persino chiamato Kisame la mia macchina, da tanto sono malata!) E spero davvero che qui ti piacerà!


@KikiWhiteFly: Grazie anche a te di essere passata di qui a leggere e dei complimenti! Ho cercato di trasformare i dettagli che rendono caratteristici i personaggi di Naruto ad una vita "Normale" e spero di esserci riuscita! Una delle sfide più grosse si è rivelato Itachi, in realtà! Con il suo passato tragico, adattare non è stato semplice, ma non ti rivelo altro, perchè sarà lui stesso a parlare, tra qualche capitolo! Quanto a Kisame principe molto Azzurro, avrà modo di fare bella mostra di sè nei prossimi capitoli! ^^ Spero non ti dispiaccia se ho colto l'occasione per pubblicizzare qui la tua storia!

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Capitolo 4
*** 3.O forse no? ***


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3. O forse no?


Domenica mattina Ino era in fibrillazione. Era stata a lungo indecisa se chiamare o meno Shikamaru, ma poi aveva deciso di lasciar perdere. Se le cose fossero andate troppo male perlomeno non avrebbe avuto testimoni.
Stavolta non era vincolata all'uniforme e aveva deciso di dare il meglio di sé, e del suo armadio, ovviamente.
Dopo due ore il letto era ingombro di abiti scagliati via dopo una frettolosa selezione, ed era un tripudio di colori. Sul pavimento invece erano allineate diverse paia di scarpe, dai deliziosi sandali in cuoio agli stivali dedicati ai giorni di pioggia.
Ino fece una giravolta dietro l'altra, scrutandosi con aria critica ma soddisfatta: indossava una gonna di jeans non troppo corta ed una canottiera viola, con sopra una maglietta di rete dello stesso identico colore. Si infilò un paio di stivali di camoscio morbido, leggermente flosci, e un bel paio di orecchini pendenti. Era quasi pronta. Scoccò un'occhiata alla sveglia sul comodino e saltellò verso il bagno, spalancando il cassetto dei trucchi. Non era il caso di fare qualcosa di troppo complicato, così scelse un colore di ombretto il più simile possibile a quello della maglietta e abbondò con il mascara, ottenendo ciglia nere, folte e lunghe a circondare i suoi occhi chiari. Si sorrise allo specchio, e dopo aver afferrato la borsa corse via.


*


Meno di quindici minuti dopo era davanti alla palestra dell'istituto Suna. Ino fissò l'edificio con astio, quasi, e rimase lì per qualche minuto mentre diverse presone entravano e uscivano dal cancello. La maggior parte stava comunque dirigendosi verso la palestra, e stava per andare in quella direzione anche lei quando un leggero tocco su una spalla la fece sobbalzare.
- Ehi, calmati! Sono io! - Protestò Shikamaru, facendo un passo indietro.
- Mi hai spaventato! Cosa ci fai qui? - Domandò lei, sospettosa, tormentandosi una delle mollettine con cui aveva sistemato il ciuffo biondo davanti all'occhio.
- Pensavo ti avrebbe fatto piacere avere compagnia e... Mia madre mi ha sbattuto fuori casa all'alba per fare le pulizie di primavera. - Ammise infine il ragazzo, vagamente imbarazzato. Ino soffocò una risata.
- Sei il solito Shikamaru! Già che sei qui aiutami! Cosa mi consigli di fare? - Gli chiese, afferrandolo per un polso e trascinandolo verso la palestra. Lui si lasciò trainare di malavoglia per qualche metro, poi si allontanò da lei, dirigendosi a passo deciso verso una ragazza bionda che stava seduta su un muretto, seria e con le braccia incrociate al petto.
- Ciao! Sei di questa scuola vero? Sai dirmi da che parte sono gli spogliatoi? - Le chiese. La ragazza lo guardò come si potrebbe fare con una mosca caduta nel proprio piatto di minestra, ma gli indicò una porta sul lato della palestra.
- Sono da quella parte. Come sai che sono di questa scuola? - Lo stava fissando con un paio di occhi incredibilmente verdi, mentre Ino era dietro di lui, silenziosa ma tesissima.
- Non hai l'aria di qualcuno qua per la partita. - Rispose con calma, sollevando un braccio in un gesto di saluto. Prima che potesse allontanarsi la ragazza era saltata giù, facendo un'espressione divertita.
- Magari sono la ragazza di uno dei giocatori. -
Shikamaru parve colto di sorpresa dall'affermazione, cosa che Ino non vedeva succedere spesso.
- Ah, hai ragione, grazie comunque. -
Si allontanarono piuttosto di fretta, con Shikamaru che sembrava leggermente scosso.
- Uh, che antipatica quella! - Esordì Ino, cercando di sbirciare la reazione del ragazzo. Shikamaru non fece una piega a quell'affermazione.
- E' una ragazza. Voi siete gentili solo quando vi fa comodo. - Fu la lapidaria risposta. Lei non osò neanche contraddirlo; era del tutto inutile, tenendo conto di che razza di cerbero era la madre di Shikamaru. Perfino il signor Shikaku chinava spesso la testa di fronte ai rimproveri della moglie.
Quando furono davanti alla porta degli spogliatoi, Ino fece un respiro profondo e si voltò verso l'amico:
- Io ora gli chiedo qualche spiegazione. Se ti va di aspettarmi davanti alla palestra... Se tutto va bene ci guardiamo la partita, altrimenti ce ne andiamo, ok? Puoi venire a pranzo da me, se tua madre non ha ancora finito di mettere sottosopra la casa. - Propose lei, alternando velocemente lo sguardo tra lui e la porta. Shikamaru fece un cenno di assenso e aggirò in fretta l'angolo, andando verso l'ingresso principale.
Ino contò fino a dieci prima di prendere coraggio e bussare.
Venne ad aprire la porta il ragazzo biondo, che la fissò stranito.
- Che cosa ci fai qui? - Le chiese, mettendosi proprio in mezzo allo spiraglio della porta. Non si vedeva nulla della penombra all'interno, ma un brusio nervoso si era interrotto bruscamente. La ragazza deglutì un paio di volte, cercando di capire che fine avesse fatto la sua saliva, prima di riuscire a spiccicare parola:
- Voglio parlare con Kisame. -
- Kisame ha da fare! - Le rispose sgarbatamente il ragazzo. Era carino ma decisamente borioso, decise Ino. Prima che lui potesse chiudere la porta ci infilò uno stivale. Benedetti stivali! Le avrebbe spiaccicato il piede se avesse indossato quei sandaletti tanto carini che adorava. Il ragazzo sembrò piuttosto stupito della sua reazione. Ino sillabò di nuovo:
- Vo-glio ve-de-re Ki-sa-me! -
A quell'affermazione seguì un momento di silenzio attonito, poi dall'interno si udì una voce secca:
- Vai. -
Ino aggrottò le sopracciglia. Kisame prendeva ordini da qualcuno? Non le pareva proprio il tipo. Comunque il corpulento ragazzo apparve nel vano della porta, scostando in malo modo il biondino e uscendo alla luce del sole. Se la richiuse alle spalle, fissandola dal basso in alto, apostrofandola acidamente:
- Che vuoi? Ti avevo detto di non venire. -
- Voglio sapere perché mi hai trattata in quel modo, ieri. -
- Perché non mi interessi. -
Lo aveva detto in tono duro, fissandola dall'alto in basso, ma Ino si rifiutò di credergli.
- E perché mi hai invitata a tornare, il giorno prima? E quell'occhiolino? - Gli chiese, incalzandolo. lui incrociò le braccia muscolose al petto, messe in bella mostra dalla divisa da basket senza maniche.
- L'ho fatto prima di sapere che sei una bambina. Non mi interessano le poppanti, non voglio guai.-
- E' questo che ti ha detto Itachi Uchiha? Che sono una poppante? - Gli chiese lei, a voce decisamente troppo alta. Kisame continuava a fissarla con quei suoi occhi leggermente tondi, quasi crudeli in quel momento.
- Mi ha detto che hai l'età di suo fratello. Sei una poppante, per me. -
Ino abbassò le braccia, distendendo le mani che aveva stretto a pugno. Quando le aveva sollevate?
- Senti... Ricominciamo. Ho bisogno di te. Mi aiuteresti? - Propose, senza neanche sollevare gli occhi. Ci furono alcuni istanti di silenzio, mentre lei si fissava la punta degli stivali, poi lui si mosse.
- Che cosa intendi dire? -
- Volevo far ingelosire una persona... Forse due. Ho fatto una cavolata. Ho detto che stavo puntando uno dell'università, e mi sei venuto in mente tu. - Ammise. Non aveva altre armi, tanto valeva giocare a carte scoperte.
- Quindi se uscissimo insieme... Non lo faresti perché ti piaccio, ma per far ingelosire qualcuno? -
Ino sollevò lo sguardo, titubante. O collaborava con lei, o il suo piano era naufragato ancora prima di partire, ora che era stata scoperta.
- Sì. - Ammise con vocina sottile, contrita. Lui esplose in una risata che le fece fare un balzo indietro.
- Ci sto! Potremmo dare una lezione al fratello di Itachi. -
Alla ragazza mancò il fiato:
- Come sai che si tratta di lui? -
- Ce li ho gli occhi, Bionda, anche se non sono grandi. - Ghignò verso di lei, sciogliendo le braccia muscolose e prendendo a sfilarsi un polsino di spugna bianco e azzurro.
- Mi aiuterai? - Gli chiese, ancora incredula. Per tutta risposta lui le afferrò il braccio, ficcandole in mano il polsino e le fece uno dei suoi occhiolini inquietanti.
- Va' sugli spalti a guardare la partita con il tuo amichetto. Ho avuto un'idea. - Detto questo riaprì di scatto la porta dello spogliatoio, provocando una sequela di insulti da parte del biondino, che probabilmente era stato tutto il tempo ad origliare di nascosto. Ino non fece in tempo a dire nulla che si ritrovò la porta sbattuta in faccia. Fece dietro front, dirigendosi di corsa all'ingresso principale, sperando che Shikamaru le avesse tenuto un posto
.


*


Dieci minuti dopo Ino e Shikamaru sedevano perplessi sulla gradinata, fissando i giocatori che stavano entrando in campo.
Lei gli aveva brevemente spiegato cosa si era detta con Kisame, e Shikamaru aveva annuito, pensieroso. Non aveva osato distrarlo, ben sapendo che lui stava riflettendo, ma quando scorse la ragazza bionda di prima sedersi dalla parte opposta della gradinata dei tifosi non riuscì a trattenersi e gliela indicò:
- Guarda là! -
Shikamaru sollevò lo sguardo, e mugugnò qualcosa che suonava come un “avevo torto”. La giovane bionda, che sembrava più grande di loro di qualche anno, sedeva accanto ad un ragazzino dai capelli rossi e ad un altro completamente vestito di nero. Gli avrebbe chiesto cosa diamine stesse dicendo, se qualcosa di un fastidioso color rosa barbie non fosse entrato nel suo campo visivo. Ino ringraziò di essersi truccata prima di uscire, visto che con tutta probabilità era diventata più bianca di uno spettro.
- Sakura! Sasuke... Cosa ci fate qui? - Il tono era palesemente allarmato, al punto che Shikamaru, di nuovo attento, le aveva dato una piccola gomitata.
Sakura si sedette allegramente dietro di loro e Sasuke la imitò, molto meno allegramente.
- Quell'idiota di Naruto ci ha costretti a venire a vedere la sua partita di basket, tra un'ora e mezza. -
Ino fissò perplessa Sasuke, e Sakura venne in suo soccorso:
- Visto che prima c'era l'amichevole della squadra universitaria siamo venuti a vedere Itachi! - Trillò con voce argentina, per poi sporgersi verso Ino:
- Non mi dirai che sei venuta ancora per... -
Ino la interruppe, indicando Kisame con un sorriso che sperò risultasse convincente.
- Certo che sì! E ora inizia la partita! Magari parliamo dopo... - Troncò bruscamente la discussione sul nascere, e si voltò, fissando i giocatori che avevano preso a muoversi sul campo.
Per i primi minuti Ino era talmente scossa da non intravedere altro che macchie di colore, poi l'uniforme rossa e nera della sua scuola riuscì a scuoterla; come era successo anche per le partite precedenti a cui aveva assistito, Kisame sembrava occupare da solo la metà del campo.
Ora che lo vedeva giocare seriamente, ne rimase incantata: i suoi movimenti erano ampi e precisi, enfatizzati dagli arti lunghi e muscolosi, proporzionati alla schiena enorme. Nella squadra avversaria non c'era nessuno che fosse alto quanto lui, e torreggiava sugli altri giocatori, con quella sua espressione divertita e selvatica insieme, come se fosse una caccia. Era immersa nei suoi pensieri, quando durante un momento di pausa lui si avvicinò alla balaustra, sollevando il braccio destro ed indicandole il polso vuoto.
Ino lo fissò decisamente perplessa, dopo essersi assicurata che stesse guardando proprio lei. Fortunatamente Shikamaru colse al volo la situazione e la tolse dall'imbarazzo:
- Il polsino! Ino tiragli il polsino! -
Svelta a reagire alla voce dell'amico, si sfilò il polsino di spugna che aveva indossato distrattamente per non perderlo, e dopo essersi alzata in piedi lo lanciò verso il campo. Lui lo afferrò al volo, portando due dita alle labbra e poi facendole l'occhiolino. Come quando lo aveva visto la prima volta, Ino arrossì vistosamente. Quando si voltò per risedersi, sia Sasuke che Sakura la fissavano con espressione stupita. Sakura aveva addirittura la bocca aperta. Si risedette con decisamente soddisfatta. Shikamaru, che era riuscito a mantenere un'espressione impassibile fino a quel momento, alzò per un istante lo sguardo, sorridendo e sollevando in maniera impercettibile il pollice. Missione riuscita.







Trailer della prossima puntata:
Ino finalmente ha fatto funzionare il suo piano,
Kisame ancora una volta la spiazza e Shikamaru
tenta di fare chiarezza nei sentimenti della sua amica!

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice:
Taaa-Daaan! Piaciuto questo capitolo? Finalmente qualcosa si muove tra i due protagonisti! Ma non illudetevi, non è certo tutto qua, molte cose devono ancora succedere! Per quello che riguarda questo capitolo, invece, mi permetto di puntualizzare due cose che proprio non ci stavano, nella storia: come avrete capito la ragazza bionda che rimette al suo posto Shikamaru è Temari. E anche lei, come Sakura e Sasuke, è andata in palestra per vedere la partita di pallacanestro di Gaara, che si sfiderà con Naruto *_* Ecco. Non ve ne fregava niente, probabilmente, ma era una cosa mi spiaceva lasciare non detta XD. E già che ci sono puntualizzo anche che Kisame è andato a prendere Itachi a casa, e quindi sapeva che Sasuke e Sakura sarebbero stati alla partita, e non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione! Ecco spiegato il perchè delle sue azioni. Non è un veggente XD solo un ficcanaso! Quanto alla scena del polsino, è un cameo ispirato al manga "High School Debut" Passo a ringraziare singolarmente le gentilissime persone che hanno recensito i capitoli precedenti e a pubblicizzare altre due storie partecipanti al contest "Wicked and Lovely". Piano piano vi presenterò tutte quelle che sono state pubblicate, perchè era un contest che meritava molto!

:


Eternity Damn - Eternità Dannata, di Bumbuni/Bimba_chic_Aiko, dove potrete trovare una Ino in una situazione davvero insolita, ma soprattutto un Naruto particolarmente serio oltre che pericoloso!


E poi The Dark Knight, di Amaranth93, dove troverete un Sasuke vampiro molto, molto pericoloso, e una Sakura disposta a tutto pur di salvare il suo villaggio.


@Kikka: Ecco la risposta alla tua domanda sul capitolo precedente! A quanto pare Itachi ha spifferato l'età di Ino al suo amico! Anche se qua la situazione pare essere cambiata parecchio eh? Almeno la caparbietà di Ino ha avuto effetti... Beh, diciamo che in un modo o nell'altro ha ottenuto quel che voleva, che "positivi" è ancora presto per dirlo! ^_^ Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto :) A presto!


@The fenix of innocence: sono molto felice che ti stia piacendo! In questo capitolo si vede un po' più di Kisame, e anche di Shikamaru, in effetti :) Io penso che Kisame e Ino siano personaggi interessanti e poco sviluppati nel fandom, soprattutto Kisame. Dopotutto essere sempre accanto ad Itachi temo che lo metta in ombra più del dovuto, anche se secondo me ha del potenziale! Fammi sapere che ne pensi!


@Slice : anche io sono felice di averla scritta! XD è stata la storia più divertente da realizzare che mi sia mai capitata, giuro! Shikamaru e Choji sono tanto carini *_* io li adoro, e più avanti faranno un bel po' di cose XD ma non ti anticipo nulla! Quanto a Itachi... Ecco svelato cosa ha detto! Hai ragione, dovrebbe farsi i fatti suoi, ma fondamentalmente ha i suoi motivi, che non ti anticipo, si vedrà più avanti!


@LaGrenouille: accidenti che recensione! ç_ç mi sono commosa (in senso buono!) Se hai il mio corrispettivo maschile nei preferiti, voglio assolutamente scoprire chi è! Ho già un alterego maschile XD potrei scoprire di averne un altro! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, e quanto al numero 1.. Cavolo! Ho corretto subito, spero non ci siano altri errori, grazie della segnalazione! Sei gentilissima, e ora passo a rispondere punto per punto alla tua recensione:
1)Mi fa piacere che trovi originale e allo stesso tempo credibile il punto di vista di Ino: per quel che riguarda i suoi sentimenti, sono andata a ritroso nel tempo e ho cercato di ricordare come si potesse sentire una persona piuttosto caparbia nella sua situazione. Sono davvero felice che la trovi interessante!
2)Io adoro Shikamaru e Choji! Mi sembrano molto uniti, tutti e tre, nonostante le apparenze, e sì, il povero Choji è un personaggio poco sfruttato!
3) XD terrò il righello buono per la prossima volta!
4) Ghgh! Questa è la storia della pagliuzza nell'occhio dell'altro! D'altra parte almeno "Cinghiale" può non essere un gran bel nome, ma non è inquietante XD
5)Zut, zut! Su questo punto non posso dir niente, ogni cosa a suo tempo! Posso solo dirti che no, nulla è un caso in questa storia!
6) Wow! Sono davvero felice che qualcuno lo abbia notato! Ho cercato di rendere l'idea e se ci sono riuscita anche solo un pochino ne sono felice! Grazie di tutto! *_*


@Elos : qui Ino è tanto fragile, nonostante voglia far credere a tutti di essere forte! E c'è anche la conferma, sì, è gelosa anche di Sakura ç_ç Povera Ino che si sente sola! Dopotutto lei è quella che ha passato tanto tempo a fare forza a Sakura e si è trovata soppiantata così su due piedi! E Shikamaru e Choji io li adoro. In particolare Shikamaru, che è tanto dolce XD ( e che fugge da sua madre!)
E sì, ti faccio pubblicità progresso, non posso? °_°


@Chamomile : grazie ancora una volta per la recensione! In questo capitolo ci sono parecchie risposte alle tue domande! Ino a me personalmente fa un po' tenerezza, con quelle arie da "Io-non-ho-bisogno-di-nessuno" quando in realtà si sente un po' abbandonata, oltre che da Sasuke, anche da Sakura! Per fortuna che ha Shikamaru e Choji! (e adesso, a quando pare, un alleato in più!) Quanto ai risvolti romantici... Direi che la biondina che è comparsa in questo capitolo dovrebbe far pensare! Quanto a Kisame... XD Oddio, a dire "perchè sono incantevole e pericoloso, piccola" potrebbe farmi inquietare parecchio! (e anche ad Ino!) Però posso dire che ha ancora molte cosa da rivelarci, il caro Demone-Squalo!


@KikiWhiteFly: sono felicissima che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Spero che questo ti abbia intrigato altrettanto, e ti ringrazio tanto per i complimenti, sia sullo stile che sui tagli di narrazione ^^ Sono contenta di mantenere un po' di suspence, qui era inevitabile, ci sono molte cose che ancora questi due non sanno l'uno dell'altra! :) E se ami i Crack Pairing, a maggior ragione ci tengo molto alla tua opinione su questa stramba coppia! Quanto alla "Pubblicità" figurati! E' sempre un piacere leggere belle storie e penso che sia giusto consigliarle, visto che la sezione le rende poco visibili già dopo pochissimo! A presto!


Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno messo questa storia tra i preferiti, tra i seguiti e tra le scelte, spero che continui a piacervi e grazie anche solo a chi ha resitito a leggere fino qua! ^^

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Capitolo 5
*** 4.Amici ***


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4. Amici


Dalla partita era passata qualche settimana, e Ino era sempre più soddisfatta di come stavano andando le cose. Sakura sembrava inorridita dalla sua scelta, ed evitare la coppietta era sempre più facile: non erano interessati al gruppo di universitari, e Ino trascorreva volentieri gran parte delle pause nel cortile che avevano in comune, chiacchierando con Kisame e i suoi amici, perlopiù compagni della squadra di kendo o di basket.
Era semplice e piacevole discorrere con loro, e ormai l'avevano accettata come una presenza più o meno fissa. Dopo i primi giorni di imbarazzo aveva imparato a prendere le misure di Deidara, il ragazzo biondo, e qualcuno passando le aveva persino chiesto se fossero fratelli. Avevano riso insieme di quella frase, ma avevano scherzosamente preso a pettinarsi in maniera identica, sotto lo sguardo severo di Sasori, il ragazzo dai capelli rossi. Pain dal canto suo, pur essendo il capitano della squadra di basket, non si presentava quasi mai agli allenamenti. Ino ne era segretamente felice. Con tutti quei piercing in faccia le risultava più inquietante di Kisame, e la ragazza, Konan, non era diventata più loquace con il tempo. Un altro paio di persone andavano e venivano dal gruppetto, ma per la maggior parte del tempo rimanevano solo loro fino al termine delle lezioni, quando faceva il primo tratto di strada scherzando con Kisame, affiancando Sakura, Sasuke e ed Itachi. Quest'ultimo per lei era un mistero: aveva il forte sospetto che sapesse che lei e Kisame non stavano seriamente insieme, ma per qualche strano motivo non ne aveva parlato con Sasuke.
Ormai in tutta la scuola girava la voce che lei aveva un ragazzo che frequentava l'università, e si stava godendo in pieno la notorietà che la cosa le aveva procurato. Ragazzi e ragazze la guardavano bisbigliando in corridoio e aveva anche ricevuto qualche proposta da un paio di studenti dell'ultimo anno, che aveva educatamente rifiutato; le era costato un po' farlo, ma aveva rafforzato la sua credibilità e sapeva bene a cosa puntassero. Se si fosse fatta una fama da ragazza facile, non sarebbe stato semplice uscirne, ed Ino non era stupida. Le piaceva sembrarlo, a volte, ma decisamente non lo era.
Quel pomeriggio si avviò come al solito verso il cortile sul retro, e trovò solo Kisame ad aspettarla.
- Ciao Bionda. - Esordì, come al solito. Lei gli sorrise - non era più così difficile farlo, ormai. - e lo salutò a sua volta.
- Ciao! Gli altri dove sono finiti? Te li sei mangiati? -
Lui sghignazzò, indicandole il cancello.
- Ti accompagno solo io, oggi. -
Avevano percorso il primo tratto di strada, quando Ino si voltò, guardandosi alle spalle.
- Non ci segue nessuno, possiamo salutarci qui, se vuoi. -
Lui scosse il capo, sistemandosi sulla spalla la spada da Kendo.
- Ti accompagno fino a casa. -
- Non vado a casa. Devo andare al negozio di fiori dei miei. - Gli rispose lei, arricciando il naso.
- Quindi hai un lavoretto part-time? - Le chiese lui, apparentemente interessato. Non parlavano molto tra loro, quando erano in presenza di altri. Perlopiù si limitavano a stare vicini e parlare con il resto del gruppo; Kisame di tanto in tanto allungava un braccio e la afferrava per la vita, oppure le circondava le spalle quando era seduta sulla panchina, ma non avevano mai fatto altro.
- Devo lavorare per i miei. Se potessi scegliere, non lo farei di sicuro. - Si lamentò lei, indicando la vetrina con davanti i fiori in fondo alla strada.
- Mi sembra che ti lamenti troppo, stare in mezzo ai fiori si addice alle ragazze. -
- Lo dici perché non sai cosa vuol dire essere costretti a seguire un corso di Ikebana all'età di cinque anni! -
- In effetti non lo so! - Le rispose ridendo e appoggiandosi ad un muretto che circondava un cortile. Ino lo squadrò: per sedercisi sopra avrebbe dovuto saltare. Non fece in tempo a fare nulla, però, perché Kisame parve intuire i suoi pensieri. La afferrò per la vita e la sollevò, depositandola in meno di un secondo sul muretto.
- Ehi! - Ebbe la prontezza di protestare, anche se non veementemente quanto avrebbe voluto. Il ragazzo si chinò su di lei, appoggiando le braccia a circondarle le gambe, i palmi sul cemento. Ino sentiva la pelle calda di Kisame attraverso la sottile stoffa della gonna a pieghe. Lui la stava guardando e per qualche secondo rimasero perfettamente immobili.
L'incantesimo – se così si poteva chiamarlo – si interruppe quando un ragazzo in bicicletta passò sulla strada, scampanellando. Lui si scostò, tirandosi dritto in piedi in fretta, come se niente fosse. Ino sentì di essere arrossita, senza sapere perché. Si ritrovò a pensare che era un peccato che nessuno li avesse visti, probabilmente sembravano proprio una coppietta; se poi lei arrossiva anche così facilmente... Probabilmente il motivo era l'invadente personalità di Kisame.
Lui dal canto suo, stava studiando con attenzione l'insegna di un bar piuttosto grande, proprio lì di fronte.
-Ti va un gelato? - Le chiese, entrando nel locale senza attendere la sua risposta. Ino si affrettò a saltar giù e seguirlo, sedendosi ad un tavolino un po' in disparte con lui.
- Che ne dici se la smettiamo con questa storia? La tua amica si è convinta, no? - Le propose bruscamente, senza neanche lasciarle il tempo di posare la cartella dopo l'ordinazione.
- Così all'improvviso? Si è convinta ma... Pensavo potessimo andare avanti ancora un po'... - Si trovò incredibilmente ad ammettere lei, prima di tutto con se stessa.
- Credevo ti piacessero di più i tipi come Sasori, o Deidara... Magari Itachi. -
Lei sollevò un sopracciglio biondo:
- Itachi Uchiha? Mai nella vita. Di Uchiha me ne è bastato uno! -
- Se continui a “uscire” con me non avrai occasione di vederti nessun' altro. - Le sorrise, mettendo in mostra la dentatura spaventosa, proseguendo : - Inoltre, se invece dovessi scoprire che la mia ragazza se la fila con qualcuno, sarei costretto a farli a pezzi. -
Aveva parlato in tono scherzoso, ma come spesso succedeva, Ino rabbrividì.
- Hai ragione, ma comunque non sono interessata a nessun ragazzo. E tu mi tieni lontano un bel po' di mosconi... -
Lui ghignò.
- Quindi ho messo le mani su una preda ambita eh? -
Lei si scostò i capelli dalla spalla, affettando un'espressione compiaciuta.
- Ma ovviamente! Che ti credevi di avere per le mani? -
- Una bambinetta. - La provocò, indicandole il gelato cioccolato e panna che un cameriere le stava posando davanti. Lei fece una smorfia, saltando sulla difensiva:
- Mi piacciono cioccolato e panna, che c'è di male? -
Lui si limitò a sorridere e scuotere il capo, prendendo a sorseggiare il cocktail che aveva scelto. Lei sbuffò di rimando.
- Continuiamo ancora un po'... Possiamo studiare la cosa ad arte e quando il clamore sarà mitigato, faremo un'uscita di scena col botto! Che ne dici? - Propose lei, allungando le mani sul tavolo e sporgendosi verso di lui, con aria complice. Lui alzò gli occhi dalla bibita, squadrandola:
- Non mi stupisce che tu vada tanto d'accordo con Deidara. - Mugugnò soltanto.
- Eddai! - Esplose lei, incapace di controllarsi oltre. - E poi siamo amici, no? -
Stavolta lui rise apertamente.
- Nessun uomo vuole essere amico di una donna che trova attraente, vuole sempre portarsela a letto. - Sentenziò lui, lasciandola a bocca aperta per qualche secondo. Quando lei trovò la forza di rispondere, stava pensando : “Mi trovi attraente?”. Chissà come, le uscì detto tutt'altro:
- Quindi un uomo può essere amico solo di una donna che non trova attraente? - Chiese, piuttosto stupita di avergli fatto una domanda al posto di un'altra. Lui per tutta risposta rise di nuovo.
- No, di norma vuole farsi anche quella! -
Ino tuffò il cucchiaio nella sua coppa, tirandone fuori una dose abbondante di gelato che si ficcò in bocca, tentando di mettere ordine nella sua testa prima di dire altre cavolate. Dunque non la trovava affatto attraente. O sì? Era un modo di dire, oppure un rozzo complimento? E soprattutto: perché lei si stava facendo tutte queste domande? Trascorsero qualche minuto in un silenzio quasi imbarazzato, dove però Kisame sembrava perfettamente a suo agio, al contrario di lei che si agitava sulla sedia. Fu proprio lui a parlare, sporgendosi oltre il tavolo.
- Ascoltami, Bionda: anche se ti sembra una pacchia, non lo è. -
Lei non rispose, ma sollevò gli occhi azzurri per fissarlo, titubante. La conversazione aveva preso una piega stranamente seria. Lui proseguì, imperterrito.
- Non sono tutto università, basket e kendo, io. Conosco un sacco di gente, e non tutta raccomandabile. - Ino non lo interruppe. Aveva immaginato qualcosa del genere. - Se continui a stare vicino a me, qualcuno prima o poi ti noterà. Sei... Sembri una bella ragazza, se non dici quanti anni hai. Prima o poi qualcuno che non deve si accorgerà di te, ti metterà gli occhi addosso e finirai in un mare di guai. Di norma non mi preoccupo tanto, ma, come hai detto tu prima, forse potremmo essere amici. -
Lei rimase zitta, rimescolando il gelato ormai sciolto nella coppa. Lui si alzò dal tavolo, posando sul bancone una banconota bastante a pagare per entrambi.
- Pensaci, Bionda. Per una volta lo dico per te. -
Non aggiunse altro, dirigendosi verso l'uscita del bar.

*

Ino parlava da ore. Fortunatamente suo padre le aveva portato una brocca di limonata, o non sarebbe riuscita a proseguire così tanto. Fortunatamente per lei, non per Shikamaru. La ascoltava silenzioso, dall'altra parte del filo, mugugnando di tanto in tanto per dare ad intendere di essere ancora in linea, e maledicendo Sakura per essersi messa con quel rompiscatole di Sasuke.
- E adesso non so che fare! - Esordì per la settima – o era l'ottava? - volta Ino.
- Lascialo perdere, no? Hai avuto quello che volevi, con in più una dose extra di popolarità. - Sospirò di rimando lui, per la settima – O forse ottava – volta.
- E' fuori discussione, Shika! C'è modo e modo di finire le cose, e questo non mi va! - Protestò ancora lei, sorseggiando la limonata.
- Ino... Visto che non lo stai più facendo per Sasuke... Perché? - Le chiese, con calma. Lei ammutolì, sbiancando. Era una domanda che si era vagamente posta, mentre si esercitava a disporre i fiori nei momenti morti tra un cliente e l'altro, ma aveva preferito non soffermarcisi. Sicuramente era perché non voleva terminare bruscamente la loro messa in scena. Sicuramente. Se lo ripeté un paio di volte nella testa, prima di aprire la bocca per riferirlo a Shikamaru:
- Ovviamente è perch... -
Shikamaru non seppe mai cosa gli volesse dire Ino: sua madre fece irruzione nella stanza, sbraitando che non era civile starsene ore e ore al telefono, quando qualcuno poteva chiamare per un'emergenza.
- Ci sono i cellulari Ma'... - Lo sentì biascicare lei, anche se in tono ovattato. Probabilmente aveva coperto la cornetta con la mano. La signora Yoshino non la prese bene, comunque. Si mise ad urlare ancora più forte, fino a che Ino non sentì ticchettare nella cornetta; era il segnale che avevano prestabilito anni prima: Shikamaru non aveva scampo, ed era costretto a mettere giù. Un istante dopo, il click risuonò nella cornetta, e mise giù anche lei.
Rimase sdraiata a pancia in giù a riflettere per diverso tempo, ripercorrendo gli eventi di quel pomeriggio. Quando quella frase imbarazzante di Kisame le passò per la mente, le immagini presero forma nella sua testa senza che potesse impedirlo, sconvolgendola. Perché il suo cervello faceva certe connessioni? Per un istante aveva avuto l'impressione di precipitare in una scena di un film: un grande letto, due paia di gambe aggrovigliate, forti e lunghe le prime, sottili e pallide le seconde. Lenzuola stropicciate a coprire... Fuori discussione!
Ino represse un mugolio arrabbiato, e scagliò il cuscino sulla parete di fronte, provocando il crollo dell'unica foto che aveva di Sasuke. Era così nervosa che uscì dalla stanza senza raccogliere né l'uno, né l'altra.

.






Trailer della prossima puntata:
Dopo l'ultima batosta, Ino forse ha deciso di arrendersi?
Cosa lega Kisame a Konan?
Perchè lui le ha dato il benservito?

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice:
vorrei farvi notare soltanto un breve passaggio: - Ciao! Gli altri dove sono finiti? Te li sei mangiati? - Lui sghignazzò, indicandole il cancello. - Ti accompagno solo io, oggi. - Ebbene, mentre scrivevo Tal cosa, io rabbrividivo. Letteralmente. Perchè se ci fate caso, Kisame non nega affatto le parole di Ino, si limita a ridersela di gusto °_° per qualche breve istante la mia AU si è proiettata di nuovo nell'universo di Naruto e ho temuto che se li fosse mangiati davvero! Tornando alle cose serie: purtroppo non si vedrà da nessuna parte la partita di Basket tra Gaara e Naruto e molte altre cose saranno appena accennate (come in questo caso, il capitolo copre uno spazio di qualche settimana) Questo perchè la storia è stata scritta per un contest, e consta di diversi capitoli (volete sapere quanti o preferite la suspence?) Quindi per questione di termini di tempo ho dovuto necessariamente tagliare su tutto il superfluo. Spero che comunque la storia vi risulti gradevole, e che la storia tra Kisame e Ino vi coinvolga abbastanza!*Edit* Avevo aggiunto questo pezzo, ma non so che fine abbia fatto... Sparito nei meandri del codice! Grazie alle segnalazioni di LaGrenouille, vi informo che la citazione "Nessun uomo vuole essere amico di una donna che trova attraente, vuole sempre portarsela a letto" "Quindi un uomo può essere amico solo di una donna che non trova attraente?" "No, di norma vuole farsi anche quella!" Proviene dal film "Harry ti presento Sally" Ed era una delle condizioni richieste dal contest Wicked and... Lovely" P.S. Grazie LaGrenouille, ora correggo tutto *-* (la nota era una cosa solo per la Giudicessa, e ho provveduto ad eliminarla!)

Passo ora a rispondere ai gentilissimi commenti:


@Lelia_chan : Ciao e grazie di essere passata di qua! ^^ anche se breve i complimenti fanno sempre piacere! Non ti svelo nulla sulla trama, ma spero che tu abbia letto anche questo capitolo e che ti sia piaciuto!

@Kikka: Kisame ha stupito me per prima, decidendo di aiutare Ino! Purtroppo ho dovuto tagliare molto per consegnare la storia in tempo, e qui la pubblico così come l'ho mandata al concorso (oVVoVi di ortografia e punteggiatura a parte, anche se forse non del tutto!) Mi dispiace molto per i pezzi saltati, ma spero che quelli inseriti siano ugualmente piacevoli! Grazie dei puntualissimi commenti *_*

@LaGrenouille: ciao! XD capisco la sensazione sì. E' che mentre scrivevo questa storia i dettagli si aggiungevano da soli, come se semplicemente io mi limitassi a cercare di afferrare la storia da scene che avevano davanti, limitandomi per via di tempo, costruzioni lessicali e tematica del contest, a raccontare solo i pezzi "utili". Mentre invece dietro c'è tutto un mondo che si muove in piena autonomia! Mi fa piacerissimo che ti sia piaciuta la preparazione dei vestiti, e sono felice che qualcuno abbia apprezzato Deidara che fa la spia XD. E ti confermo che sì, hai pienamente colto il segno °_° Quel Bas**rdo di Kisame si diverte!
Ti prendo in parola e inizierò anche io a sostenere la specie in estinzione dei maschi-nel-Naruto-fandom (e quando avrò un minuto e finito almeno una delle long che sto seguendo, andrò assolutamente a sbirciare anche quest'uomo!). Grazie mille dei puntualissimi e preziosi commenti! *___*

@Gweddi at Ecate: ma ciao! *_*Grazie dei complimenti, cara, e dimmi pure... Dimmi tutti gli errori che così ti sfrutto per correggerli! XD Non sai quanto mi fai felice se dici che la storia appare spensierata e che i personaggi sono IC! Dico sul serio! E più avanti ci sarà pure una sorpresina per te! Ma non ti posso anticipare nulla, o che sopresa è?

@The fenix of innocence: Felice che la storia continui a piacerti! Da qui in poi i fatti saranno un po' più veloci, ma non dico altro! E soprattutto mi fa piacere che ti piaccia il comportamento di Kisame, perchè in fondo è uno dei due protagonisti! Merita un po' di considerazione positiva, oltre che essere visto come un essere inquietante XD

@Slice : Io pure credo che valga più la pena per Kisame, piuttosto che Sas'kè XD Sarà che lo odio? O sarà che è troppo prevedibile con quella sua allure da "bello e impossibile"? Kisame è più divertente! *_* sono felice che scorra e che ti piaccia, grazie mille!

@Chamomile : ehehe Kisame ha ancora parecchi segreti. ù.ù ma non posso dir nulla o viene qui e mi picchia, giuro! Ino è una bella testa dura, ma anche Hinata è un personaggio molto coraggioso. Ha una forza delicata che le suggerisce di non arrendersi. A volte mi fa pensare ad un fiorellino nato tra le rocce, sempre rivolto verso il sole con tutte le sue forze. Sembra sempre sul punto di venire spazzato via da qualche raffica di vento (Hiashi, e tutti quelli che non fanno che dirle che non è abbastanza) Poi ti sorprendi di scoprire che quel fiorellino si è piegato sì, ma è ancora ben saldo sulle sue radici, anche se forse soffre. Io personalmente la adoro come personaggio! *_*

@Safyia : Mi fa piacerissimo *.* Continua a seguirli, possono fare anche di meglio! (o peggio, a seconda dei punti di vista!)

@Elos : High school Debut si presenta pieno di scene carinissime. Quella del polsino è uno dei momenti di "maggior" tensione emotiva di tutta la storia, secondo. Una sorta di punto catartico. E Kisame secondo me è un gran furbo. Uno fesso non sarebbe potuto stare così vicino ad Itachi, oh! E poi *_* è azzurro! Cioè, non basta da solo a renderlo adorabile? Io penso di sì. Quanto a Temari, pare che sia una mia fissazione. Mai scritto niente su di lei, però la infilo sempre nelle storie appena ne ho l'occasione! XD un giorno o l'altro dovrò togliermi la voglia e scrivere qualcosa solo per lei!

Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno messo questa storia tra i preferiti, tra i seguiti e tra le scelte, spero che continui a piacervi e grazie anche solo a chi ha resitito a leggere fino qua! ^^

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Capitolo 6
*** 5.L'anello ***


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5. L'anello


Due giorni dopo Ino non era ancora venuta a capo di nulla, e Kisame non si era fatto vedere. Si tormentava nervosamente una ciocca di capelli biondi mentre guardava oltre il vetro, masticando una gomma americana. Si era affacciata ad una delle finestre del corridoio, di quelle che casualmente davano sul cortile del retro. Quello dove casualmente stavano passando in quel momento degli studenti universitari.
Più alto degli altri e con espressione feroce, Kisame non aveva accanto nessuno, ma camminava a passo spedito con la sua spada sulla schiena, probabilmente diretto alla palestra. Ino si guardò attorno, cercando Shikamaru: dove accidenti era finito, quando le serviva qualcuno che le impedisse di fare cose stupide? Oh, al diavolo! Si tirò indietro e si precipitò di corsa lungo le scale, pregando che la campanella che segnava la fine della ricreazione non suonasse troppo presto.
In meno di un minuto aveva percorso le scale, e stava correndo con il cuore in gola attraverso il cortile. La porta della palestra era aperta, Kisame rideva e scherzava con quel suo brusco modo di fare con un ragazzo che lei non conosceva. Presa da un momento di incertezza, decise di infilarsi in un androne del portico che correva lungo l'edificio, conducendo alla palestra. Sembrava che scherzassero allegramente, quando da dietro un angolo sbucò Konan, la ragazza silenziosa che girava sempre con una rosa di carta tra i capelli. A quel punto Kisame si fece brusco e Ino non riuscì a capire il perché, trovandosi ancora ben distante. Quello che le risultava chiaro era che stava liquidando il ragazzo, il quale non si fece ripetere due volte il suggerimento, svanendo dentro la palestra.
Cosa aveva mai da dire la ragazza silenziosa a Kisame? Non le sembrava che fossero così vicini, anzi, negli ultimi tempi si era fatta l'idea che lei fosse la ragazza di Pain, visto che arrivavano e se ne andavano sempre insieme. Invece stavolta si era accostata a Kisame, e lui si era avvicinato mentre lei si frugava in tasca. Ino fremeva dalla testa ai piedi. Cosa stava succedendo?
Decise di muoversi cautamente, avanzando con calma lateralmente, protetta in parte dal colonnato.
Quando si sporse di nuovo, le teste dei due erano vicine, chine su un oggetto che lei stava consegnando a lui: un anello!
Che razza di... Ino tentò di soffocare l'urlo che le stava nascendo in gola. Intanto lei non avrebbe dovuto essere lì a spiare, e Kisame glielo avrebbe rinfacciato a vita se lo avesse scoperto. Rimase immobile, e dita talmente strette attorno alla colonna da far sbiancare le nocche. I due rimasero a confabulare per diversi istanti, e Kisame si infilò frettolosamente il gioiello che lei gli aveva dato. Parlarono ancora qualche minuto, mentre ad Ino sembrava di impazzire. Che si stavano dicendo? Da dove era non riusciva a sentire una parola, ma non aveva mai visto Konan parlare così tanto, né tanto meno Kisame ascoltare qualcuno con così tanta attenzione e costanza.
Dunque era per quello che aveva fatto tante scene? Avrebbe anche potuto dirglielo, che si era trovato una ragazza! Pensò con un moto di rabbia. Anche se non capiva che cosa ci trovasse in Konan. Certo era bella, con quello sguardo malinconico e la rosa tra i capelli; ma era anche strana, silenziosa e per nulla vitale. Cosa diavolo ci trovava in lei? Cosa cavolo avevano, tutte le altre? Sasuke aveva scelto Sakura, e ora Kisame... Quasi le venne un colpo. Che le importava di Kisame? Era solo arrabbiata per essere stata messa da parte per l'ennesima volta. Prima Sakura, e ora Konan. C'era qualcosa che non andava in lei?

*



- Ino! Senti, visto che Sasuke stasera ha da fare potremmo... -
- Non ora Sakura! - Le abbaiò a pochi centimetri dalla faccia, voltandosi e correndo in corridoio. Proprio non aveva voglia di parlare con la sua amica. Intanto l'aveva ignorata per settimane, chiedendole a malapena come stava quando si incrociavano in classe, e poi con tutto quel subbuglio che si sentiva dentro, ascoltare le melensaggini di Sakura su Sasuke non era sopportabile. Che si godesse un poco della solitudine che le era toccata da quando lei si era fidanzata!
Una volta raggiunte le scale però, si fermò incerta. Che cosa doveva fare? Non se la sentiva di affrontare Kisame.
Forse poteva provare a parlare con qualcuno dei suoi “amici”. Evitando Itachi, certo. Itachi era troppo inquietante, ed Ino era sicura che lui sapesse qualcosa. Inoltre essere il fratello di Sasuke gli dava una sgradevole posizione ambigua, esattamente in uno dei punti chiave del fragile castello di carte che aveva costruito.
Scese cautamente le scale. Stava iniziando ad odiare il piccolo quadrato dell'atrio posteriore, con le file di armadietti dei ragazzi dell'ultimo anno. Si attardò attorno alla porta, ben conscia degli sguardi che i ragazzi più grandi le stavano lanciando. La voce che lei e Kisame si erano “lasciati” era già corsa per tutta la scuola, e gli inviti a uscire si erano moltiplicati. Erano proposte provocatorie, per la maggior parte; si aspettavano tutti che avendo frequentato uno più grande, lei sapesse – e soprattutto volesse – fare chissà che. Invece non sapevano un accidenti. Si affacciò verso il cortile da basket. C'era solo Itachi che si allenava a tirare. Cavolo.
Ino gli si avvicinò, decisa, scrutandolo per qualche minuto senza osare parlargli. Lui l'aveva vista certamente, ma stava facendo finta di nulla. Rimasero così per qualche tempo, e quando finalmente Itachi fermò il pallone e si mosse verso l'università, Ino gli serrò una mano.
- Aspetta, devo parlarti! -
Lui si girò, come se si aspettasse un'affermazione simile, e sospirò:
- Sentiamo. - Il ragazzo si appoggiò con i fianchi al muretto, tenendo il pallone sotto braccio. Lei si fece coraggio e gli pose la prima domanda:
- Tu sai di me e Kisame? - Aveva parlato con vocina sottile, e lui la scrutò in silenzio qualche attimo prima di parlare:
- Sì. -
- E non hai detto niente a Sasuke. - Era un'affermazione stavolta, non una domanda, ma lui rispose lo stesso:
- No. -
- Perché? -
Lui si guardò intorno, ma non sembrava che cercasse una via di fuga. Piuttosto sembrò volersi assicurare che nessuno fosse nei paraggi.
- Kisame mi ha ricattato. -
La risposta stupì Ino: Itachi non sembrava il tipo da avere un sordido passato per cui essere ricattato. Sembrava più una cosa adatta ad uno come Pain, anche se Ino non riusciva ad immaginare qualcuno con abbastanza fegato.
- Cosa ti ha detto? -
Forse non aveva toccato il tasto giusto, perché lo vide accigliarsi. La fissò con espressione truce per qualche istante, ma comunque rispose.
- Sono entrato nella squadra di basket dell'università solo per ottenere la borsa di studio sportiva. -
Lei lo fissò perplessa, ma lui proseguì, insolitamente loquace:
- Il regolamento scolastico impone che si conceda una sola borsa di studio per tipo a famiglia. Se io avessi continuato con la borsa di studio normale, Sasuke sarebbe dovuto andare in un'altra scuola. Il preside Sarutobi... Quello anziano che c'era prima, mi ha convocato appositamente per propormi questa alternativa. -
Finalmente una lampadina si accese nella testa di Ino:
- Quindi Sasuke non sa niente? Crede semplicemente che tu abbia deciso di prendere la borsa di studio sportiva? -
Itachi evidentemente aveva esaurito la sua dose di loquacità, visto che si limitò ad annuire.
- E me lo racconti? Potrei dirlo a Sasuke. - Non ci credeva neppure lei a quella frase, ma era comunque stupita. Il fatto che suo fratello maggiore avesse dovuto rinunciare ad una borsa di studio non lo sminuiva di certo. Se Sasuke l'aveva ottenuta, era perché se la meritava... Di certo non era colpa sua se era nato come secondogenito!
- Te lo dico perché mi sembri una ragazza intelligente che si fa i fatti suoi. E perché se tu gli dici questo, io racconto tutto quello che so di te. Ci sono cose che non puoi nascondere ai miei occhi. - Le fece un sorriso piuttosto triste, quasi malinconico. A quel punto Ino non sapeva cosa dire, quando un urlo dalla strada li fece voltare entrambi.
- Itachi! Fratellone! -
Una ragazza dai capelli lunghi e neri, carina ma non bellissima, con indosso un'uniforme di una prestigiosa scuola femminile, si stava accingendo ad attraversare la carreggiata fuori dal cortile. Aveva appena messo un piede giù dal marciapiede, che sia Ino che Itachi videro con orrore una macchina tentare di frenare bruscamente. Itachi scattò in avanti, ma non sarebbe mai riuscito a raggiungerla in tempo. Per fortuna un ragazzo piuttosto alto con capelli neri scompigliati afferrò la giovane per un braccio, strattonandola all'indietro.
- Hana! Che accidenti combini? - La sgridò. La ragazza abbassò il capo e arrossì, ma mentre lo faceva il suo sguardo già scivolava verso Itachi che li stava raggiungendo.
- Hanayuki! Cosa ci fai qui? -
- Volevo venirti a trovare! - Si lagnò la ragazza. Non era bella, pensò Ino, ma aveva un modo grazioso di lamentarsi, sembrava una specie di gioco a cui partecipavano gli altri due. Il più alto, che aveva i lineamenti di Itachi ma capelli ribelli forse anche più di Sasuke, fece spallucce.
- Lo sai anche tu com'è quando si mette in testa una cosa. E le ho salvato la vita tre volte mentre correva qua! -
Itachi scosse il capo, cacciando a forza la palla sul petto del ragazzo alto e sospirò, tornando indietro:
- Tieni Shisui. Non muovetevi da qui mentre mi cambio. Vi voglio trovare vivi quando torno. - Puntò il dito sulla ragazza, che sorrise allegramente, annuendo in maniera perfino eccessiva.
- Soprattutto tu. -
Passando, Itachi sollevò un braccio verso Ino.
- Non arrenderti, le cose non sono semplici come sembrano! -


*


Ino aveva ripensato alle parole di Itachi per tutta la notte, rigirandosi nel letto fino a ridurlo ad un ammasso di lenzuola stropicciate. All'alba si era alzata e truccata. Si sentiva pronta a tutto. Lo avrebbe messo all'angolo e gli avrebbe chiesto delle spiegazioni. Poi, una volta ottenute, si sarebbe fatta da parte. Voleva solo che lui le dicesse in faccia che era innamorato di Konan. Altro che tutte quelle storie “Se tu volessi uscire con un altro”. Quella era la parte che l'aveva fatta arrabbiare di più.
Quando fu a scuola, approfittò della pausa pranzo del pomeriggio per attraversare di corsa il cortile che la separava dalla palestra di Kendo. Era presto, quindi la maggior parte dei ragazzi erano ancora fuori a chiacchierare al sole. Kisame si trovava un po' in disparte rispetto al gruppo, e parlava forte con un ragazzo alto, incappucciato. Perché non può avere amici normali? Si chiese Ino. Non uno che non avesse qualche stranezza o che non fosse inquietante almeno quanto lui. Era un perverso modo di non sentirsi soli?
Lui la vide arrivare da lontano, e liquidò l'altro voltandosi verso di lei, una mano minacciosamente posata sulla spada di legno. Anche se era solo un'arma da allenamento, conferiva al ragazzo un'aura particolarmente pericolosa. L'altro l'aveva degnata a malapena di uno sguardo, e si era frettolosamente ritirato dentro la palestra.
- Che cosa vuoi, Ino? -
Lei si bloccò ansimando, vagamente stupita: non l'aveva mai chiamata per nome, e che iniziasse a farlo con quel tono duro proprio non le andava giù.
- Sei scomparso! - Lo accusò, tra un respiro e l'altro.
- Non ti devo spiegazioni. -
- Neanche su quello che ti lega a Konan? -
Finalmente Ino aveva ottenuto un risultato: la faccia di Kisame si era contratta in una smorfia nervosa, e si era guardato attorno prima di risponderle.
- Quello che faccio non ti riguarda più. Siamo stati alle tue regole, adesso è tutto finito e iniziano le cose serie. Vai a giocare con i bambini della tua età, ora. -
Quello era davvero un colpo basso!
Lei si raddrizzò, rossa in volto.
- Non è finito un bel niente, ho ancora delle domande da farti! -
Lei fece un passo avanti, ma lui si voltò ed entrò in palestra, chiudendole praticamente la porta davanti. Era un chiaro segnale quello. Non ci voleva un genio come Shikamaru per capirlo:
Resta-fuori-dalla-mia-vita.






Trailer della prossima puntata:
Cosa significa in realtà la frase di Itachi?
Ino riuscirà ad ignorare Konan e Kisame che le passeggiano davanti al negozio?
Cosa scoprirà tra Deidara e Kisame?

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice:
Bene bene! Su questo capitolo non c'è da dire molto, a meno di non spoilerarvi tutto, e... Tranquille, non ho intenzione di farlo! Passo dunque a presentarvi brevemente l'OC che appare in questo capitolo, ossia Hanayuki: è un mio personaggio originale che trovate nella storia "Il Giardino dei mandorli" ed è riferita ad un frase detta da Madara a Sasuke durante il fumetto. E' una mia interpretazione della faccenda, ma non ho resisistito all'idea di portarla anche qui e di darle una storia più felice. Troverete storie che la riguardano anche nell'Elosaliceverso, (account che condivido con Elos) dove ci sono storie riguardandi l'infanzia di Itachi, Shisui, Hanayuki e Sasuke. Inoltre a breve introdurremo con Elos alcune storie che riguardano la sua bellissima "Cronache dalla terra di Suna - Tagliavento" che è poi una sorta di sequel de "Il Giardino dei Mandorli". Colgo in'oltre l'occasione per pubblicizzare l'ItachiXHana, un movimento che conquisterà il mondo! XD Per spiegazioni, vi rimando all'account "Elosaliceverso" e su quello di Gweddi At Ecate.
Detto questo segnalo sinceramente che il prossimo capitolo che pubblicherò è uno tra i miei pereferiti! E ora, dopo la pubblicità Regresso, passo ai ringraziamenti alle recensioni:




@Elos : ù.ù Mi fa piacere che Kisame ti piaccia. Sai quanto io adori KISAMEAMOREMIO. Ecco! Quanto alle atmosfere, prima o poi una fase pseudoromantica doveva pur esserci! Non possono punzecchiarsi in eterno, quei due... O sì? Il padre di Ino mi è sempre sembrato uno che vizia la figlia XD anche se questo vuol dire torturare il povero Shikamaru Nara che nulla c'entra!

@Erena : ti ringrazio tantissimo dei complimenti :) A maggior ragione se non sei una persona di molte parole, mi fa davvero piacere che tu ti sia scomodata per farmi avere il tuo parere! Grazie molte! Quanto alle maiuscole, mi sa che non riesco a farne a meno! ARGH! Lo stile è volutamente semplice, volevo una storia che filasse via, e lo è anche "necessariamente" Mi bruciava letteralmente sotto alle dita dalla smania di scrivere XD Kisame e Ino avevano fretta, pare!

@Kikka: occhio al gelato! Non voglio perdere una delle mie lettrici in questo modo! XD anche tu eri nel bar con Kisame e Ino, ad origliare la conversazione eh? XD Felice che i progressi della storia ti soddisfino! Quanto alla forza di volontà di Ino non mi pronuncio. Shikamaru direbbe "testa di legno" ma si sà come sono i maschietti, no? E appoggio l'idea di fargli una statua, fidati, più andrà avanti la storia e più se la meriterà!

@LaGrenouille: ciao! Ma certo che puoi chiamarmi Nonna Salice XD Sul mondo che vive in simbiosi con la storia non mi pronuncio. Tutte le volte che ho osato dire qualcosa mi ha portato sfiga, ma giuro che ci sto lavorando su. Ecco. ho già detto anche troppo! Quanto a Deidara ed Ino... No comment! XD secondo me sono solo cretini uguale (Kisame approva quanto sto scrivendo!) PEr quel che riguarda Kisame e il suo cuore, ti rimando direttamente ad una citazione di Elos: Kisame ha un grande cuore ma è bene non chiedersi a chi l'abbia mangiato. Ecco, direi che rende da morire l'idea no? Io però lo adoVo *-*
La citazione (ero sicura di averlo messo, ma si vede che ho pasticciato col codice!) viene dal film "Harry ti presento Sally". Quanto ad Ino... Io penso che una ragazza carina debba imparare a sopravvivere, altrimenti è fritta. ù.ù Credo che le piaccia essere sottovalutata per stupire, ma NON essere considerata una ragazza facile. Dopotutto, lei è una che punta in alto, no? :P. Sul finale io non mi prendo responsabilità: la colpa è di Shikamaru, che è troppo intelligente per farsi infinocchiare e troppo maschio per avere la sensibilità di afferrare la cosa e starsene semplicemente zitto XD
Grazie mille per le segnalazioni degli errori! Li ho corretti subito!

@Slice : anche io amo Kisame!! Facciamogli un fanclub! *-* Se lo merita! Anche io apprezzo questi due, che non sono smielosi come la coppia Sasuke-Sakura XD ù.ù Insomma tra loro c'è complicità, direi; e ti devo ringraziare, perchè, anche se alla fine non ho sfruttato la tua citazione, in gran parte mi sono ispirata a quella famosa frase che mi avevi detto! In realtà avrei voluto farla dire a Kisame, ma mi sembrava troppo... Non so. Dolce in bocca a lui, così ho ripiegato sull'altra, anche se l'idea di fondo, come vedi è rimasta! Grazie *_*
Shikamaru è adorabile, e senza di lui Ino andrebbe poco lontano, vedrai! X°D

@The fenix of innocence: ehehe Kisame è un po' brusco, ma ha le sue ragioni! (firmato: quella-che-ama-Kisame-incondizionatamente *.*) A parte questo XD sì, forse è cannibale e non ce lo vuole dire (etticredo!) ti ringrazio tantissimo per i complimenti :) E' una semplice Au scolastica, ma mi fa piacere che in generale stia piacendo ^^ anche se non tratta dei soliti personaggi!

E ora un piccolo spazio pubblicitario, di nuovo:
Ho trovato per puro caso un dollzmaker, e quella che mi è finita tra le mani era esattamente INO! sono rimasta così stupita che volevo condividerla con voi!





Ditemi se non è lei? Il Dollzmaker è questo: dollsdivine.com

Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno messo questa storia tra i preferiti, tra i seguiti e tra le scelte, spero che continui a piacervi e grazie anche solo a chi ha resitito a leggere fino qua! ^^

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Capitolo 7
*** 6.Il turno di Kisame ***


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6. Il turno di Kisame


Quella domenica pomeriggio, l'umore di Ino aveva raggiunto il suo punto più basso. La settimana si era rivelata una catastrofe: Kisame l'aveva scaricata senza neanche un ripensamento e lei aveva passato ore ad arrovellarsi il cervello del suo brusco cambiamento di direzione, prima di scoprire che Konan gli aveva regalato un anello. Come se non bastasse era incastrata in un gioco di ricatti con Itachi, il fratello di Sasuke, e a scuola avevano fatto tre compiti in classe per i quali ovviamente non aveva studiato niente.
Il risultato era stata la punizione: passare tutta la domenica al negozio di fiori, in castigo.
Sbuffò mentre recideva alcuni asfodeli con cura, sistemandoli poi un vaso di metallo. Come cavolo era finita in quella situazione? Era un secolo che i suoi genitori non le imponevano una punizione.
Dopo aver riposto i fiori, si appoggiò con i gomiti al bancone, tentando di non addormentarsi. Che punizione idiota! Potevano chiuderla in casa a studiare, avrebbe avuto più senso. Perlomeno si era sfogata un po' vestendosi carina: aveva indossato un paio di leggins viola, una gonna corta nera e una maglietta color melanzana con le maniche a pipistrello. Per completare il look aveva scelto un paio di ballerine nere e accessori dello stesso colore.
Stava cercando una scusa per tornarsene perlomeno in camera sua a poltrire, quando lo scampanellio della porta attirò la sua attenzione.
- Choji! Shikamaru! -
I suoi due amici erano entrati nel negozio.
- Ciao Ino, ti annoi? - Le chiese Choji, raggiungendola. Neanche a dirlo, aveva un enorme cono gelato in mano.
- Da morire! - Sospirò lei, roteando gli occhi al soffitto.
- Siamo venuti a farti un po' di compagnia... - Le disse Shikamaru, ma Ino non lo stava già più ascoltando: davanti alla vetrina del negozio aveva visto passare Kisame e Konan, vicini.
- Shika, Choji! Potete tenere d'occhio il negozio per un po'? Torno subito! - Un istante dopo Ino si precipitò al telefono.
- Pronto? Papà? Sì, io devo fare una consegna urgente. No, ci sono Shikamaru e Choji ma... Sì, i figli di Shikaku e Choza... Sì certo, vado e torno. -
Buttò quasi la cornetta sul telefono e si mise a correre verso l'entrata tallonata dai suoi due amici, visibilmente perplessi.
- Ino! Che cavolo stai combinando? -
- Te lo spiego dopo, Shika! - Senza aggiungere altro inforcò la bicicletta che usavano per le consegne e corse via sgommando, lasciandosi i ragazzi basiti alle spalle.
Purtroppo non appena raggiunse il fondo della strada si rese conto di averli persi di vista. Si guardò intorno con ansia, cercando un dettaglio che potesse aiutarla a trovare le loro tracce, quando tra la folla che passeggiava nella via del centro commerciale scorse una testa bionda con un codino che lei conosceva bene. Si precipitò verso Deidara, inchiodandogli la bicicletta praticamente sui piedi.
- Ehi! Sta attenta...Ino?! - Sbraitò il giovane, osservandola con un'espressione mista tra lo stupito e il terrorizzato.
- Deidara! Dove sono andati Kisame e Konan? - Gli chiese senza preamboli.
Il giovane agitò le mani davanti alla faccia.
- Io non ne so niente! Non ne so niente! -
Stava chiaramente mentendo, ma quello che attirò l'attenzione di Ino fu un'altra cosa: un anello brillava all'indice destro della sua mano.
- Hai anche tu un anello! Te l'ha dato Konan? -
- Sì. -
Il cuore di Ino le fece una capriola nel petto. Che si fosse sbagliata?
- Quindi non è quello che pensavo. Da che parte sono andati? Dimmelo subito! -
Il ragazzo ebbe un moto di dubbio, ma le indicò una via secondaria:
- Senti, ti caccerai nei guai. Sul serio. -
Ino decise di ignorarlo e pedalò via, verso la direzione che le aveva indicato. Mentre stava imboccando la strada, la voce di Deidara la raggiunse:
- Ti stai buttando in un campo minato! -

*



Qualche minuto più tardi, Ino raggiunse un incrocio con dei vicoli stretti e bui. Appoggiò con estrema cautela la bicicletta al muro, cercando di non far rumore e guardandosi attorno. Lì la strada era sporca e poco curata, i negozi erano perlopiù chiusi e con le insegne di traverso. Qualche porta era addirittura sfondata, coperta solo da assi inchiodate. Le finestre degli appartamenti erano piuttosto malmesse e da qualcuna uscivano odori di cibi da quattro soldi mal cucinati. Ino arricciò il naso. Non sembrava vero che qualche metro più in là ci fossero le vetrine scintillanti del centro commerciale, pieno di gente ben vestita che andava e veniva.
Avanzò ancora più cautamente di come avrebbe fatto, quasi strisciando rasente ai muri fino ad un angolo. Non appena sentì un rumore drizzò le orecchie e si immobilizzò. Le voci provenivano da dietro il palazzo.
- E così sei davvero deciso? - Domandò qualcuno con un timbro basso e melodioso, appena strascicato. Ino l'aveva sentita poche volte, ma era sicura che fosse Konan.
- Te l'ho già detto. Voi donne iniziate a stufarmi, con tutte le vostre domande. - Sbuffò Kisame a voce alta, arrogante come al solito.
- Non avrai una seconda occasione per ripensarci... - Ora lei sembrava quasi titubante. Di che diavolo stanno parlando? Ino avrebbe dato via volentieri la sua paghetta di un mese pur di saperlo.
- Non ci voglio ripensare. Riprenditi questo stupido anello e facciamola finita. -
Un breve fruscio e un istante di silenzio. Ino fremeva. Le stava restituendo l'anello? E se l'aveva anche Deidara, cosa significava?
- Lo sai che non sarà così semplice, Sud¹. -
Ci fu un altro attimo di silenzio, poi si sollevò la risata di Kisame:
- Me lo aspettavo, da te. Pensi che possano bastare? -
Non ci fu nessuna risposta da parte della ragazza, ma una serie di gemiti e tonfi. Qualcuno si stava picchiando! Attendere oltre era impensabile, ed Ino si azzardò a sbirciare oltre l'angolo. Quattro ragazzi robusti, anche se non quanto Kisame, lo stavano attaccando. Konan si stava allontanando tranquilla e veniva nella sua direzione. Ino si ritirò in fretta nell'androne di un palazzo, trattenendo il fiato. Quando la ragazza fu passata, si sporse di nuovo. Due dei ragazzi erano stati messi KO, e Kisame stava combattendo selvaggiamente contro gli altri. Uno era un omaccione grande e grosso, con spessi occhiali da sole e il volto abbronzato aveva diversi tatuaggi, l'altro era un ragazzetto mingherlino dai capelli lunghi, ma decisamente veloce. Nel complesso erano impressionanti, e Kisame sembrava che iniziasse a risentire della fatica. I pugni erano più lenti, e la guardia leggermente più aperta.
Ad Ino non piaceva farlo sapere, ma era stata lei a costringere Sakura ad iscriversi al corso di arti marziali per reagire alla partenza di Sasuke, lo stesso che lei già frequentava con ottimi risultati. Purtroppo sembrava che questo dettaglio spaventasse i ragazzi, così era stata ben attenta a non rivelarlo in giro. Quindi ora capiva perfettamente come sarebbe finito quell'incontro: Kisame per fortuna era decisamente superiore. Un colpo di taglio di quello basso colpì il ragazzo alla mascella, costringendolo a voltarsi, annaspando. Kisame rispose con un pugno verso l'addome di quello più grosso, azzardando una gomitata all'altro, mancandolo clamorosamente ma distraendolo. Finalmente quello più robusto sembrò vacillare, e cadde in ginocchio. L'altro si spinse più vicino a Kisame, e dalla sua mano si liberò un bagliore che per un istante accecò Ino: un coltello! Colpì veloce, la portata della mano allungata dalla lama, che affondò con un disgustoso risucchio nel fianco del ragazzo. Ino si coprì la bocca con la mano per non gridare. Kisame afferrò il ragazzo per un braccio, strattonandolo all'indietro ed estraendo la lama sporca di sangue. Con una specie di muggito gli rovesciò il braccio, producendo uno scricchiolio inquietante. Girò e girò ancora, finché quello non cadde per terra, probabilmente svenuto dal dolore. Kisame tossì, tenendosi il ventre e chinandosi in avanti.
Ino si era appena ritirata indietro, indecisa se andare a parlargli o meno, quando altri quattro ragazzi fecero il loro ingresso nel vicolo. Uno aveva delle cicatrici sul volto che correvano dal naso all'occhio, il secondo aveva delle bende sul viso, il terzo era enorme, con una bandana sulla testa che sembrava rasata, mentre l'altro era biondo e masticava svogliatamente uno stuzzicadenti.
- Credevi che Konan ti sottovalutasse, Kisame? E' una ragazza prudente, e ci ha mandato a finire il lavoro. - Esordì il più grosso di tutti, con una voce che risuonò per l'intero vicolo.
Ino impallidì. Stavolta Kisame non poteva farcela, da solo. Prima ancora che potesse realizzare che quel maledetto di Deidara aveva ragione, saltò dentro al vicolo. Si mosse silenziosamente alle loro spalle, colpendo di taglio tra collo e spalla il più vicino, quello con le cicatrici in viso, e buttandolo a terra con un calcio ben assestato dietro alle ginocchia. Quello stramazzò al suolo, solo stordito. Gli altri tre, purtroppo, si voltarono.
Dietro di loro intravide Kisame, ancora piegato in due, che la fissava con uno sguardo allibito. Lo ignorò, concentrandosi sugli avversari. Si era cacciata in un grosso guaio, e quello che aveva appena designato a suo principe azzurro non era decisamente in grado di aiutarla. Mugugnò tra i denti, preparandosi a vedere cara la pelle; largo alle principesse!
Si avventò sul più vicino, quello biondo. Mirò con il palmo al mento, dal basso verso l'alto, ben decisa a fargli ingoiare quel maledetto stuzzicadenti. Lo colpì in pieno, facendolo barcollare all'indietro, anche se non le riuscì di farlo strangolare da solo. All'improvviso Kisame si buttò nel mezzo, ansimando. Aveva gli occhi iniettati di sangue e una faccia davvero spaventosa: sembrava un animale selvatico braccato, leggermente piegato in avanti mentre stringeva tra le mani un grosso tubo di metallo. Non era la sua spada, ma in mano a uno come lui poteva diventare comunque letale. Senza aspettare oltre colpì il più alto, lasciando però scoperta la guardia a destra. Ino reagì d'istinto allontanando con un calcio l'altro, quello con le bende sul volto, che si era subito scagliato contro il ragazzo. Lo spazio nel vicolo era stretto e mentre Kisame teneva a bada quello grosso, Ino tentò un altro calcio verso l'altro, scagliando lontano una delle sue ballerine. Con un moto di orrore si ritrovò su un piede solo: meglio morire di botte che posare il piede in quel putridume.
A quel punto la situazione era disperata. Due contro due, lei senza una scarpa e Kisame ferito. Da come rantolava, probabilmente aveva un paio di costole incrinate e si muoveva sempre più lentamente, a fatica. Lei poteva anche essere brava, ma quei due erano in netto vantaggio e decisamente più grossi; senza contare che le sue ballerine non si erano dimostrate esattamente le calzature più adatte per picchiare qualcuno in un vicolo sudicio.
I due erano pronti all'ultimo attacco, che probabilmente sarebbe stato risolutivo: Kisame ansimava faticosamente accanto a lei. Abbassò per un attimo le palpebre, pregando che si limitassero a picchiarla senza far di peggio, quando due gemiti soffocati le fecero aprire gli occhi azzurri di scatto.
Davanti a lei i due avevano un'espressione piuttosto ebete. Uno era stato spintonato malamente verso il muro, e aveva battuto la testa, l'altro si stava accasciando a terra. Gettò uno sguardo a Kisame, ma sembrava stranito quanto lei; non era stato lui a colpirli. Tornò a guardare verso i due, e da dietro emersero due figure. Una molto esile con capelli legati e sparati in aria, che reggeva un'asse di legno, ed un'altra decisamente più massiccia.
- Shikamaru! Choji! - Esclamò lei.
Shikamaru abbozzò un sorrisetto tra i denti:
- Ci abbiamo messo una vita a trovarti, Ino. Per fortuna quell'idiota biondo ci ha indicato la direzione giusta! -
- Deidara! -
Shikamaru fece spallucce, buttando via l'asse e colpendo con il piede quello che aveva atterrato.
Kisame si appoggiò al muro, abbassando le palpebre e lasciandosi scivolare seduto. Si portò una mano a coprire gli occhi.
- E voi chi siete? Lei. - E indicò Ino - Dovrebbe essere quella che fa Ikebana. - Poi indicò i ragazzi - E voi due? -
Choji si spazzolò le mani, ficcandosele in tasca. Era strano vederlo senza nulla di commestibile in mano.
- Io sono nel club di sumo - Disse con calma, estraendo una caramella e ficcandosela in bocca. Kisame non disse nulla, ma fece schioccare la lingua, spostando poi lo sguardo su Shikamaru. Questi sollevò le spalle mentre restituiva alla ragazza la sua ballerina:
- Sono nel club di shogi -
Stavolta il verso rauco che uscì dalla bocca di Kisame era chiaramente di stizza. Stava per dire qualcosa, quando il suono di una sirena si fece sentire poco distante.
- Dannazione! Se vedono questa scena sono spacciato. Non mi lasceranno andare così facilmente, stavolta... - Mormorò lui, tentando di alzarsi e soffocando un mugolio di dolore. Ino si precipitò a sorreggerlo, prendendogli il braccio e mettendoselo sulle spalle. La ragazza scoccò un'occhiata disperata verso Choji e Shikamaru. Quest'ultimo sollevò gli occhi al cielo mentre grugniva.
- Proprio di domenica... Perché non me ne sono rimasto a letto? Andiamo Choji! - Tirò l'altro ragazzo per la manica, afferrando la bicicletta delle consegne di Ino.
- Salta su! Andiamo, tu pedali e io ti indico la strada da seguire! -
Choji non se lo fece ripetere due volte, ed entrambi balzarono sulla bici, uno pedalando, l'altro sul portapacchi. La sirena era sempre più vicina. Kisame e Ino si ritrassero all'interno del vicolo, all'ombra dei panni stesi tra un edificio e l'altro. La macchina sgommò davanti a loro proprio mentre attivava l'altoparlante:
- Ehi voi! In due su una bicicletta!² Fermatevi! - E si allontanò in fretta, sulle tracce di dei due ragazzi. Solo a quel punto Ino si rese conto di aver trattenuto il fiato e finalmente si permise di respirare, mentre si accasciava in terra, tirandosi dietro Kisame.
- Attenta! -
Lei sbuffò, rimanendo per qualche istante ad occhi chiusi, il braccio di Kisame sulle spalle e leggermente appoggiata al suo torace, incurante del cattivo odore e del pessimo stato della strada. Rimase in silenzio quanto bastava a permettere al suo cuore di tornare a battere normalmente, poi si alzò, torreggiando su di lui.
- Senti un po', non facevi Ikebana tu? - Le chiese lui, con un mezzo ghigno sulla faccia, anche se già un livido si stava estendendo dalla mascella fin sotto all'occhio. Lei gli scavalcò le gambe con un piede, mettendosi esattamente sopra di lui con le mani sui fianchi ed accucciandosi fino a trovarsi faccia a faccia. Lo prese alla sprovvista, costringendolo a trattenere dolorosamente il fiato. Quando si chinò un po' di più, avvicinandosi al suo collo, lo sentì chiaramente irrigidirsi.
- Tu non hai la più pallida idea di quello che sono in grado di fare. - Gli soffiò piano all'orecchio, risollevandosi e voltandosi. La giornata era stata decisamente movimentata, non era il caso di infilarci un'altra litigata con lui. Inoltre si sentiva particolarmente fiera del suo ingresso ad effetto. Aggiungerci un'uscita di scena teatrale era il minimo, a quel punto; poi appena svoltato l'angolo, avrebbe potuto chiamare un'ambulanza.
- Ehi! Non avevi ancora delle domande da farmi? - Le chiese, con la voce raschiante, affaticata. Lei non si prese neanche la briga di voltarsi:
- Ho già avuto le mie risposte. - Si incamminò verso l'uscita del vicolo, quando dal rettangolo di luce emerse una figura agile e veloce: Itachi apparve con la faccia scura, preoccupata, e la fissò con sincero stupore.
- Il tuo amico è lì dietro. Tutto intero... Quasi. - Indicò con il pollice alle sue spalle e si diresse lungo il vicolo, mentre il ragazzo la superava di volata. Li sentì parlare mentre si allontanava.
- Questo vicolo è più affollato della scatola di marionette della nonna di Sasori. - Borbottò Kisame.
- Mi ha telefonato Deidara, ce lo aspettavamo. -
- Dannazione... salvato da dei bambinetti... - Bofonchiò ancora l'altro.
- Come hai detto? - Chiese Itachi, ma si intuiva chiaramente la nota di ironia che non tentava neanche di nascondere.
- Sta' zitto Itachi! -





1. “Sud” è un riferimento all'anello di Kisame. Ho immaginato che i membri del “Gruppo” a cui appartiene, e di cui verranno svelati i dettagli più avanti, potessero anche essere chiamati con il nome del simbolo rappresentato sul proprio anello.



2.In base alle mie conoscenze, in Giappone è vietato andare in due su una bicicletta con un posto singolo, per questo l'azione “diversiva” di Shikamaru e Choji è andata a buon fine







Trailer della prossima puntata:
Ino andrà a trovare Kisame ferito?
Itachi si dimostrerà più sensibile di quello che sembra
e qualche nodo giungerà al pettine!

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice:Che dire? Innanzi tutto mi scuso per il ritardo, ma ero in ferventi preparativi per Lucca Comics & Games, dove ho avuto modo di conoscere alcune simpaticissime ( E bellissime O_O) utenti di EFP, oltre che rivedere la mia adorata Elos! Grazie a tutte, alla mia Elosartina inparticolare XD Tu sai perchè! Ed ecco finalmente la rissa che qualcuna attendeva! Devo dire che questo è stato un capitolo laborioso, ma soddisfancente, a modo suo. Ino finalmente prende in mano la situazione e direi che le riesce alla grande eh? Povero il nostro ragazzo-pesce, in balia di questa ragazza ^^ Nel prossimo capitolo... C'è un personaggio che amo moltissimo X°D




@Lelia_chan : ^^ ora si spiegano molte cose su Kisame e Konan, vero? E nel prossimo ci saranno ancora spiegazioni! Grazie di aver recensito il capitolo precedente!!

@Slice : Aww *.* Sono felice che Itachi ti sia piaciuto! E soprattutto che tu lo trovi IC, sebbene l'ambientazione sia così diversa! Su Kisame e Konan qualcosa si è visto in questo capitolo, e altro si svelerà nei prossimi! Di più non posso dire! Sono felicissima che ti stia piacendo Ino e anche gli altri personaggi, e soprattutto... Sono felicissima di averti conosciuto *_* mancava solo il cane giallo a completare il quadro, ma me lo tengo per la prossima volta, ok?

@Elos: Povera, Piccola, Hanayuki! Comunque sì, non potevo resistere all'idea di vederla felice, almeno qui! E poi tu sai che io adoro quei tre tutti insieme. Sono la felicità fatta persona, secondo me T_T maledetto Kishimoto! Quanto a Ino... E' un bel tipo :D mi è sempre piaciuta perchè, al contrario di Sakura, mi embra più permalosa e meno piagnucolosa, il che me la rende più simpatica XD è un peccato sprecarla!

@Kikka: Taaa-Daaan! Piaciuto questo capitolo? Un po' di colpi di scena non potevano mancare, e sì, la tua intuizione come vedi era esatta: Ino ha ficcato Shikamaru in un sacco di guai! XD A onor del vero debbo dire che era lui a preoccuparsi, e quindi un po' se l'è cercata... XD
Davvero hai letto il Giardino dei mandorli? *_* Se la piccola Hana ti è piaciuta io sono felice X°°D

@LaGrenouille : Ecco qua, qualche mistero si spiega un po'! visto che arti marziali avevano un buon motivo (Ino direbbe buonissimo) per essere citate? :D ed è stato anche un ribaltamento dei ruoli. Il "Principe azzurro" che viene salvato dalla principessa! Un vero smacco per Kisame, che ha fatto il duro fin'ora, vero? ^^
Vero che Itachi è tenero? Rendere un Itachi senza tutte le depressioni del manga è stata un'impresa XD spero di esserci riuscita!

@Chamomile: Ecco svelata parte dei misteri... E beh... Ino ora ha un bel po' di cose a cui pensare, in aggiunta a quelle di prima!Quanto a Kisame... Beh non svelo ancora niente, anche se ormai è evidente che Ino non gli risulti propriamente indifferente, altrimenti se ne sarebbe fregato di quello che poteva succederle ^^ E mi fa particolarmente piacere che ti sia piaciuto Itachi, perchè traslarlo in un universo "normale" senza morti, squartamenti vari senza snaturarlo è stata impresa particolarmente difficile! !

@Shania: oddio! XD un po' complicato! Ma più che altro... Se tu fossi Sasori, ti fideresti ad avere come "cupido" Kisame? Io no!!

Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno messo questa storia tra i preferiti, tra i seguiti e tra le scelte, spero che continui a piacervi e grazie anche solo a chi ha resitito a leggere fino qua! ^^

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Capitolo 8
*** 7.Casa Uchiha ***


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6. Casa Uchiha


Ino spedì un SMS a velocità incredibile, poi chiuse il suo cellulare, corredato di pon pon viola, e si gettò con le braccia al collo di Sasuke.
- Sasuke! Oggi vengo a casa tua! -
Due metri più in là, Sakura si stava palesemente innervosendo.
- Ino! Che cavolo fai? -
- Oh, avanti Sakura, vi faccio solo compagnia lungo la strada – Miagolò lei, ben contenta di fare quell'innocente dispetto a Sakura. Stare vicino a Sasuke non le dava più alcun fastidio, e nemmeno le procurava un balzo al cuore: forse sotto sotto non era mai stata davvero innamorata di lui, quando dell'idea che aveva di lui. Da quando aveva conosciuto Kisame... Molte sue idee erano cambiate.
Prima che Sakura potesse effettivamente esploderle davanti, si allontanò, andando a preparare la sua cartella, per poi accodarsi allegramente alla coppietta. Sasuke sembrava nervoso, mentre Sakura non faceva che guardarsi indietro con la fronte aggrottata.
- Su, su! Andiamo a prendere Itachi! - Li spronò Ino, pilotandoli verso l'uscita della classe.



*



Dieci minuti dopo erano tutti per strada. Sakura e Sasuke camminavano vicini, silenziosi e apparentemente tesi, mentre Ino si sentiva leggera, come se non avesse nessun pensiero al mondo. Quasi saltellava al fianco di Itachi, completamente dimentica del ricatto che le aveva fatto qualche giorno prima.
Quando raggiunsero il cancello della grande casa degli Uchiha, Sakura sembrava restia ad allontanarsi da Sasuke. Lo guardava con un'espressione grave e pensierosa, come se lui se ne stesse per partire di nuovo. Lui non aveva nessuna espressione particolare, ma era leggermente teso e fissava suo fratello tra uno sguardo e l'altro di Sakura. Ino non aveva intenzione di dar loro fastidio, anzi, si sentiva una magnanima benefattrice quel giorno; così prese Itachi a braccetto e lo spinse verso il cancello.
- Andiamo, lasciamoli soli, il tuo ospite ci sta aspettando. -
Itachi non rispose, ma aprì il cancello e si infilò dentro, subito imitato da Ino.
I due attraversarono in silenzio il vialetto ordinato che conduceva alla grossa casa al centro della proprietà. Ino si guardò attorno con espressione vagamente stupita: era una casa enorme! Non le dava proprio l'idea che gli Uchiha potessero aver bisogno delle borse di studio...
- Non è nostra. - Fu la criptica affermazione di Itachi, mentre stavano per raggiungere il largo portico tradizionale.
- Come? -
- La casa. Non è nostra, ma di un parente. - Indicò con un ampio gesto la proprietà. Ino annuì.
- Ah... vi ospita lui? -
- Sì... Da quando siamo tornati in Giappone. Lo stipendio della polizia di mio padre non basterebbe a coprire tutte queste spese. -
Non fece in tempo a dire altro, poiché raggiunsero i tre scalini che li separavano dall'abitazione e sotto alla tettoia inclinata c'era una figura: un vecchietto dai lunghi capelli grigi era assiso su una sedia a dondolo, con un'espressione dura e quasi disgustata dipinta sul volto dai tratti scavati. Fissò a lungo sia lei che Itachi, soffermandosi su quest'ultimo, che ricambiò lo sguardo per diversi istanti.
- Chi è quella lì!? - Sbraitò poi il vecchietto, indicando Ino con il bastone che aveva appeso alla sedia.
- Un'amica, nonno Madara. -
- Potrebbe essere una spia! Le donne lo fanno in continuazione! - Continuò con la sua voce gracchiante l'anziano, fissando malevolo Ino. Lei dal canto suo, lo guardava allibita.
- Nonno, la guerra è finita da un pezzo... - Sospirò Itachi, facendo cenno alla ragazza di avanzare.
- E' una compagna di scuola, tutto qui. -
- Lo dici adesso! Il governo insabbia sempre le cose! Vedrai se ho ragione... - Sputacchiò ancora, mentre Itachi la sospingeva oltre l'ingresso, chiudendosi la porta alle spalle.
- Non farci caso. Nonno Madara è il proprietario della villa e un lontano parente di mio padre... Lo hanno ritrovato anni fa su di un'isoletta sperduta. La sua testa non funziona come dovrebbe. Era uno di quei soldati che si sono dimenticati di richiamare dalla guerra quando è finita, e che ha tenuto la sua posizione finché non lo hanno... convinto a ritornare. -
Ino era decisamente sbalordita. Credeva che le storie sui soldati giapponesi dimenticati sulle isole durante la seconda guerra mondiale fossero solo leggende, e ora scopriva che erano vere.
- Come lo hanno convinto, se crede di essere ancora in guerra? - Gli chiese, balbettando, mentre lo seguiva oltrepassando l'ingresso, attraversando corridoio e stanze. A parte il vecchietto strambo all'ingresso, la casa era molto bella e antica, e un profumo di biscotti e arance aleggiava nell'aria.
- In realtà lo hanno sedato. - Affermò Itachi, imperturbabile.
- Scherzi, vero? -
Itachi non rispose, ma la spinse leggermente verso una porta socchiusa.
- La stanza degli ospiti. - Disse soltanto, proseguendo poi a camminare lungo il corridoio. - Vado a prendere del tè per tutti. -
Quando la figura silenziosa di Itachi fu svanita dietro al primo angolo, Ino fissò la porta, come se dietro potesse esserci un pescecane pronto a sbranarla. Attese una manciata di secondi, giusto il tempo di decidere se bussare o fuggire via – Sempre se le riusciva di ritrovare la strada, in quel labirinto di casa – e finalmente prese coraggio. Sollevò una mano e picchiò a malapena un colpo sul legno. Dall'interno provenne una voce gracchiante:
- Avanti. -
Spinse delicatamente il battente, socchiudendoselo con cura alle spalle. Ino si sentiva il cuore pulsare nelle orecchie, e probabilmente la sua faccia stava andando in fiamme. La stanza era pulita e in ordine: c'era una piccola scrivania con una lampada antica, un comodino in legno intagliato e stampe di pregio alle pareti. Sull'unico grande letto – troppo per essere un singolo, troppo poco per essere un matrimoniale – c'era Kisame.
- Ehi, Bionda. Allora eri seria quando dicevi che saresti venuta. - Scherzava, ma il volto era pallido e la faccia stanca. Il livido del giorno prima si era trasformato in un'enorme macchia violacea che copriva tutta la guancia come una bizzarra cartina geografica.
Lei fece una smorfia, tentando di non mostrarsi preoccupata. Afferrò la sedia della scrivania e la portò vicino al letto.
- Ti sei lamentato via messaggio. Dicevi di volere un'infermiera! - Lo canzonò lei, chinandosi per sedersi. Lui allungò una mano da sotto le coperte, scoprendo la spalla nuda e parte del torace fasciato. Con le dita le afferrò la punta della coda, tirandola verso di lui.
- E' vero. Ma pensavo ad un'infermiera sexy, non ad una bambina con la divisa delle medie. -
- Ehi! Guarda che vado alle superiori! - Protestò lei, lasciandosi però tirare verso il letto.
- Sì, in prima. Praticamente sei uscita dalle medie l'altro ieri. - Sospirò l'altro, tentando di raddrizzarsi per un istante sul letto. Lei gli posò una mano sulla spalla, spingendolo giù senza delicatezza:
- Non muoverti, mi hanno detto che hai un bel tag... -
Mentre lo spingeva, lui le aveva passato una mano dietro al collo, strattonandola verso di lui.
Non era stato un vero e proprio bacio. Più che altro lei gli era quasi precipitata addosso, ma lui aveva serrato la presa, cercandola con la bocca e impedendole di divincolarsi.
Non che intendesse farlo, comunque. Aveva lasciato che le braccia le diventassero molli, sfiorandogli a malapena le spalle, mentre il tocco di lui si faceva gentile sulla sua nuca e le labbra si schiudevano, umide.
Ino non ricordava neanche più dove si trovava, quando lui si scostò un poco, con quel suo sorriso largo e spaventoso. Si aspettava che le dicesse una frase carina, o almeno pronunciasse il suo nome o quello stupido soprannome. Le cose andarono in maniera decisamente diversa.
- Itachi... Se tu avessi voluto davvero essere discreto, te ne saresti andato a fare un giro, oppure avresti chiesto a tua madre di fare un tè meno profumato. -
Uno scricchiolio lievissimo, ed Itachi fece il suo ingresso nella stanza portando un vassoio.
- Me ne stavo appunto andando. - Disse tutto compunto. Ino si sentì arrossire fino alla radice dei capelli, saltando su come una molla.
- E ci lasceresti senza tè? - Ghignò Kisame, raddrizzandosi a fatica. Itachi posò il vassoio con tre tazze sulla scrivania, con un cenno di diniego. Con un certo sollievo, Ino si rese conto che persino l'imperscrutabile fratello di Sasuke era umano, e sembrava provare imbarazzo in quella situazione. Non quanto lei, ad ogni modo.
Prese grata la tazza fumante di tè; almeno aveva qualcosa da fissare insistentemente e che giustificasse il color fuoco delle sue guance in quel momento. Per bere si scottò la lingua, ma non ci badò. Itachi porse una tazza anche a Kisame, che si limitò a fissarla in silenzio. Quando anche il padrone di casa ebbe in mano la sua, finalmente si decise a spezzare il silenzio vagamente imbarazzato della stanza.
- Allora... Glielo hai detto? -
Kisame sollevò un sopracciglio, guardandolo male.
- Certo che no. -
- Visto che è finita in una rissa per causa tua, credo sia un suo diritto saperlo. - Proseguì il fratello di Sasuke, immobile, appoggiato alla parete con una spalla.
- Visto che sono finito in quella rissa per causa tua, puoi anche dirglielo tu. -
Un altro istante di imbarazzante silenzio, che però stavolta non la riguardava direttamente, così Ino sorrise dietro la sua tazza. Itachi sospirò, ma si scostò dal muro e si sedette sul letto prima di parlare:
- Come avrai capito, Ino, questo zuccone non è esattamente un bravo ragazzo. -
- Questo glielo avevo già detto. - Bofonchiò Kisame, beccandosi un'occhiataccia di Itachi che stava già proseguendo:
- Faceva parte di una banda di teppisti, l'Akatsuki, di cui sono membri anche Deidara e Sasori, e quasi tutta la squadra di basket universitaria, in realtà. -
- Faceva? - Chiese Ino.
- La rissa a cui hai assistito... -
- Assistito? Ha partecipato! Ne ha suonati due! - Protestò Kisame, ingollando tutto il suo tè in sorso.
Itachi proseguì impassibile il suo discorso:
- La rissa a cui hai partecipato era una specie di... Mh, regalo d'addio di Pain. Questo perché sono mesi che tento di convincere Kisame a lasciarli perdere. Ecco perché la colpa è mia. -
- Non gli piacciono molto le dimissioni vero? - Chiese lei, fissandoli uno alla volta. Kisame scoppiò in una sonora risata.
- Voleva essere una dimostrazione, quella di ieri. Peccato che tre bambini gli abbiano messo i bastoni tra le ruote... - Proseguì Kisame, visto che Itachi si era zittito.
- Pain non ne sarà affatto contento. -
- Non glielo diremo. – Propose Ino. Itachi, con orrore di Kisame, annuì.
- Ha ragione. Nessuno dirà niente, e non c'è niente di strano che la tua ragazza ti sia venuta ad aiutare ieri. -
- La mia cosa? - Gracchiò Kisame, strabuzzando gli occhi verso Itachi, indicando Ino. - Questa qui picchia come un fabbro! Altro che negozio di fiori! - Protestò con veemenza.
- Guarda che una ragazza normale avrebbe pianto tutto il tempo, oppure sarebbe scappata a gambe levate, con una bestia come te! - Sbottò lei. Lui la fissò allibito.
- Ma sei una bambina! Mi arresteranno! - Si lagnò lui, subito zittito da Itachi.
- Veramente Ino ha quindici anni. Tra un anno, se lo volesse, potrebbe sposarsi con il consenso dei suoi genitori. -
Kisame fissò con aria incredula Itachi e poi Ino, indicando quest'ultima con un dito.
- Stai scherzando? -
Itachi fece un cenno di diniego. Kisame mugugnò rigirandosi nel letto. Ino si sporse verso di lui, protettiva:
- Ti fa male la ferita? - Chiese, aggrottando le sopracciglia.
- No, mi è venuto mal di testa – Borbottò lui.


*



Itachi riaccompagnò Ino verso la porta. Che fosse una persona così silenziosa non le dava alcun fastidio in quel momento, visto che i troppi pensieri le stavano facendo quasi girare la testa. Raggiunsero il portone e scivolarono fuori. Nonno Madara era ancora là, immobile a fissare il tramonto. Quando uscirono si voltò a guardarli, commentando seccato:
- Ah, di nuovo qui. Non c'è più rispetto per un povero vecchio. -
- Nonno Madara... - Provò Itachi, zittito da un gesto imperioso del vecchio, che puntò il dito verso Ino.
- Guarda qua. Adesso il vecchio Danzo manda pure le ragazzine a fare il lavoro sporco! -
- Ma veramente... - Tentò di protestare lei, ma l'anziano proseguì, inveendo e sputacchiando:
- Non tentare di difenderti! So benissimo che quell'uomo ha occhi dappertutto! Ha sempre collaborato con gli americani, il maledetto! -
Itachi la prese dolcemente per un braccio, conducendola via, mentre il vecchio prendeva a borbottare da solo.
- Non farci caso, Ino. Come ti dicevo, Nonno Madara è ancora convinto di essere in guerra... Vede intrighi ovunque. Per fortuna sembra che abbia preso in simpatia Kisame, e lo tratta come un suo sottoposto. -
Lei annuì, vagamente stordita. Non doveva essere semplice vivere in quella casa.
Quando la ebbe riaccompagnata al cancello, la salutò.
- Puoi tornare domani, se vuoi. Quel grosso idiota finge che non gli importi, ma gli fa piacere, e daresti un gran sollievo alle mie orecchie. Se è impegnato a baciare te, non mi può chiamare in continuazione solo per sfogare la sua parlantina. -
Ino si schiarì la gola, tentando di trovare una risposta adulta – o perlomeno arguta – a quello che le aveva appena detto Itachi, ma aveva la mente vuota. Per fortuna lui non sembrava si aspettasse una risposta, visto che si limitò a chiudere il cancello, allontanandosi.









Trailer della prossima puntata:
La vita di Ino ora scorre tutta rose e fiori?
Ino dovrà destreggiarsi tra persone invidiose
e improvvisi voltafaccia

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice: Eccoci qua! Se dovessi scegliere un capitolo preferito, in questa storia, punterei tutto su questo. Adoro il caro vecchio Nonno Madara ed Itachi ù.ù e finalmente gli altri due (leggasi: Kisame ed Ino) finalmente sembra che abbiamo capito qualcosa di sè stessi eh? Ma passo subito ai ringraziamenti personali!




@Kikka : Ino è una ragazza tosta XD e nel capitolo precedente lo ha ben dimostrato! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, sono curiosa di sapere cosa ne pensi di Nonno Madara! Guarda, le storie a sfondo scolastico le leggevo anche, ma non mi sarei mai pensata di scriverne, prima (cioè, non nel mondo di Naruto) XD sono curiosa di sapere che tipo di storia hai in mente!

@Shania : eccomi che posto di nuovo ^^ Ehehe, lo so, la storia non è particolarmente imprevedibile, ma mi auguro che almeno ti stia risultando divertente! (quanto al SasoDei, ti consiglio vivamente di sbirciare l'account di slice, che sta scrivendo una bella storia su loro due! Anzi, minacciala, visto che è un po' che non mi mostra aggiornamenti! Mannag! Piaciuto Itachi qui?

@Lelia_chan: Ecco qua di nuovo il "povero Kisame" XD personalmente lo prenderei a schiaffi, ma l'importante è che piaccia ad Ino e lei piaccia a lui... suppongo. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! (si nota che Konan mi sta antipatica?)


@LaGrenouille : beh, anche se picchia i teppisti nei vicoli bui, Ino è sempre Ino! D'altra parte non è colpa mia tutti i benedetti clan della foglia hanno un segno distintivo, mentre il clan Yamanaka "si distingue per la cura con cui ciascun membro dedica alla sua persona" O_O giuro che non me lo sto inventando! Non ricordo dove l'ho letto XD ma la cosa mi aveva assai impressionato. Tornando seri, i combattimenti sono la "croce e delizia". Senza azione non riesco a stare, ma descriverli in maniera realistica e al contempo veloce non mi riesce particolarmente bene: finisce sempre che o taglio troppo, oppure descrivo troppo/mi dilungo/il ritmo rallenta. Prima o poi suppongo che imparerò a descriverne di avvincenti! Shikamaru e Choji sono fantastici! Io li vorrei due amici così *_* E sì XD non essendo io una persona molto originale, ho semplicemenre "ripescato" gli anelli dell'akatsuki ù.ù Quanto ad Ino e le sue scene teatrali XD Beh, se Kisame dice che assomiglia a Deidara, un motivo ci sarà, no? :P povera Ino! Grazie come al solito del lungo e articolato commento!

@Slice: *_* sono felicissima che ti piaccia Ino! E soprattutto che, in generale, tu trovi sensati i personaggi del manga pur essendo un mondo normale Comunque sì, si capisce perfettamente cosa vuoi dire! Il fatto è che per una che vuole farsi passare (e apprezzare) come una delicata fanciulla, non è bene far sapere in giro che picchia come un fabbro ferraio, no? XD Povera Ino! E sono contenta che ti piaccia Deidara, anche se quando lo accosto ad Ino, fanno decisamente scintille quei due... Mah! Grazie del commento *-*

@Gwiddi at Ecate: Ma ciao!!Beh... X°D come dicevo in un commento più sopra... Ino è sempre Ino, sia che picchi, sia che faccia la ninja o la studentessa! Se non si ponesse ogni tanto qualche quesito frivolo, pur rimanendo tutto sommato una ragazza con la testa sulle spalle, dubiterei di avere davvero a che fare con lei! Non intristirti troppo per Konan. Diciamo che ha i suoi motivi per fare quello che fa, anche se non sono propriamente condivisibili da tutti XD purtroppo non c'era lo spazio/tempo per parlare di questo all'interno della storia (se avessi avuto più spazio/tempo avrei sicuramente sbrodolato su Itachi e Hanayuki, comunque X°D) Ma tu non intristirti XD ho ancora qualche sorpresa, a riguardo! E poi mi cucio le dita per non aggiungere altro! Quanto alla scelta di Itachi... Beh beh, ha risposto già in questo capitolo no? Cercare di riportare sulla retta via Kisame! E' proprio un amante delle cause perse eh? Grazie per i complimenti e il commento ^^

Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno messo questa storia tra i preferiti, tra i seguiti e tra le scelte, spero che continui a piacervi e grazie anche solo a chi ha resitito a leggere fino qua! ^^

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Capitolo 9
*** 8.Vita sociale ***


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8. Vita sociale


Per una settimana tutto filò liscio: al termine delle lezioni Ino accompagnava Sasuke e Sakura fino al cortile posteriore, dove trovavano Itachi; dopodiché proseguivano tutti insieme fino a casa Uchiha. Dopo i primi sbalorditivi giorni, Ino aveva imparato ad ignorare il vecchio Nonno Madara, anzi, quasi la divertiva sentirlo sbraitare contro tutti e contro tutto, agitandosi. Certo, per Sasuke ed Itachi era diverso, ma lei non doveva viverci insieme, per fortuna.
Kisame si mostrava ogni giorno più insofferente, segno che stava decisamente guarendo; Itachi passava gran parte del tempo con loro, portando i libri di studio al ferito, il quale sembrava più sconsolato che felice di questo genere di premure. Di tanto in tanto facevano la loro comparsa i due ragazzi che Ino aveva visto venire a trovare Itachi a scuola, e lui li lasciava da soli per trascorrere del tempo con loro.
Quelli erano i momenti che lei preferiva di più.
Inizialmente fingeva di studiare, seduta sul pavimento o sul letto, e Kisame faceva lo stesso. Dopo qualche minuto lui sbuffava, e scagliava via il libro con nervosismo. Dopo le prime due o tre volte, Ino aveva capito le dinamiche di quello strano gioco, e lo ignorava, comportandosi come se lui non ci fosse. Bastava però qualche secondo, che lui la attirava a sé, stringendola tra quelle sue braccia enormi. A quel punto il libro di Ino finiva invariabilmente sul pavimento o contro il muro dall'altra parte della stanza, e a fine pomeriggio, l'unica materia che potevano sinceramente dire di aver ripassato era anatomia.
La domenica successiva Kisame tornò a vivere nel suo appartamento, nonostante gli inviti ripetuti a rimanere di nonno Madara, e lunedì rientrò a lezione.
Ino fremeva dalla testa ai piedi, in classe, guardando in continuazione l'orologio. Shikamaru la fissava sollevando lo sguardo al soffitto, come se non comprendesse cosa c'era da agitarsi tanto. Maschi! Non capivano mai un accidente. Il suo... Oddio! Kisame tornava a lezione dopo una settimana, ed era assolutamente normale che lei fosse agitata!
Quando finalmente suonò la campanella della ricreazione, Ino scattò come una molla. Stava per guadagnare il corridoio, quando una ragazza alta e magra, con lunghi capelli neri le si parò davanti.
- Ami¹! Lasciami passare, per favore. - Le parole erano educate, ma il tono assomigliava di più ad un ringhio. Evidentemente stare con Kisame la stava influenzando più del previsto.
- Devi correre dal tuo fidanzato? - Chiese l'altra, sprezzante.
- Solo perché tu non ne hai uno, cerchi di mettermi i bastoni tra le ruote? - Rispose lei, guardandola in cagnesco. La confusione che c'era in classe sembrava essersi quietata all'improvviso e tutti gli occhi erano puntati su di loro.
- Come se potessi essere invidiosa di quel gigante che frequenti. E' spaventoso! - Buttò lì Ami.
- Se ti impressioni così facilmente, come fai a guardarti allo specchio la mattina? - La pungolò Ino. A quel punto già si immaginava l'espressione sconvolta di Shikamaru, che le avrebbe consigliato di non provocare Ami, ma era troppo arrabbiata per lasciar perdere.
- Perlomeno io non passo tutto il mio tempo davanti allo specchio! - Ghignò la ragazza, incrociando le braccia. Ino sbuffò:
- Si vede. - Fu l'unico commento pungente che fece, e la ragazza, incapace di rispondere, si limitò a guardarla furente. Ino tra sé e sé già gongolava. Da quando erano alle elementari, rimettere al suo posto quella presuntuosa di Ami era una delle cose che le dava più soddisfazione.
- E' un vecchio. Avete troppi anni di differenza, quello ti usa solo! - Affermò Ami con arroganza. Ad Ino quasi cascò la mascella. Quella maledetta strega non era in grado di rispondere alle sue provocazioni a tono, e cercava di ferirla con una cosa così ridicola? Stava per risponderle e dirgliene quattro, quando successe una cosa che non avrebbe mai creduto possibile: Shikamaru fece un passo e si portò di fianco a lei.
- La differenza d'età non c'entra niente. -
Tutti si voltarono stupiti verso Shikamaru, Ino compresa; solo Choji masticava tranquillo le sue patatine, come se stesse guardando uno show in TV.
Il silenzio era assoluto, persino Ami era ammutolita, così Shikamaru si grattò nervosamente dietro la testa, continuando:
- Quello che conta è quanto si è affiatati, e stare bene insieme. Nessuno starebbe bene con una ragazza acida come te, Ami. -
Il silenzio si fece ancora più raggelante, se possibile. Ami era arrossita, e stringeva le mani a pugno in maniera spasmodica. Ino si aspettava quasi che le uscisse fumo dalle narici da un momento all'altro.
- E tu cosa ne sai? Come se tu ce l'avessi, una ragazza! - Ringhiò Ami. Come in una partita di Ping Pong, gli sguardi rimbalzavano tra i due contendenti, e Shikamaru stava sollevando le spalle, quando Choji biascicò qualcosa tra una patatina e l'altra:
- Veramente Shikamaru ha la ragazza. -
- Cosa? - Sibilò Ami, mentre un brusio si sollevava dalla classe. Shikamaru era vagamente arrossito sotto lo sguardo inquisitore di Ino.
- Non è la mia ragazza. Ci siamo visti un paio di volte... -
Ino sollevò un sopracciglio. Era stata così distratta? Choji sembrava però disposto ad elargire altre informazioni:
- Ed è più grande di lui, di due anni. -
Il mormorio aumentò di intensità, mentre tutti bisbigliavano. Shikamaru proseguì, rivolto unicamente ad Ino.
- E'... La presidentessa del club di Shogi dell'istituto Suna... -
- La ragazza bionda? - Strillò Ino, incerta se inorridire o abbracciare l'amico. Lui annuì con il broncio.
- Ci siamo visti solo per organizzare degli scontri amichevoli tra i due club... - E scoccò uno sguardo malevolo verso Choji, che non disse più nulla, ma annuì impercettibilmente quando Ino lo guardò.
- Uh, sì sì... Ok Ok. Scusa Ami. - Fece Ino, con voce vellutata, approfittando del fatto che tutti sembravano piuttosto sconvolti dalla faccenda di Shikamaru e superandola. - Visto che sei l'unica senza una vita sociale, non so se capirai, ma noi abbiamo da fare. - E si trascinò via Shikamaru, tirandolo per un braccio, mentre Ami rimaneva pietrificata in classe
.


*


Ino non fu decisamente fortunata: dopo essersi fatta raccontare tutti i dettagli da Shikamaru – Che non erano poi così tanti – Era sgattaiolata verso le scale antincendio, con l'idea di fare una volata verso il cortile dell'università, ma sfortunatamente aveva incontrato la Preside Tsunade che faceva il giro mensile d'ispezione. La preside non aveva voluto sentire ragioni sulle sue scuse, e, anche se non l'aveva punita per aver usato le scale, l'aveva rispedita in classe senza troppe cerimonie.
A quel punto la campanella era suonata e non aveva più speranze di poter uscire e rientrare, così rimase imbronciata per il resto delle ore, fissando trucemente la lavagna.
Quando finalmente arrivò il termine delle lezioni, non ne poteva più.
Raccolse i suoi libri con calma, pronta a scaraventare Ami in corridoio casomai avesse deciso di nuovo di metterle i bastoni tra le ruote. La sua compagna di classe però non sembrava propensa a scocciarla ancora: era uscita in fretta e furia, senza neanche salutare.
Ino soffocò un piccolo ghigno, e si avvicinò a Sakura, che stava attendendo Naruto con Sasuke. O meglio, entrambi fissavano scocciati Naruto che ficcava in fretta i libri nella cartella.
- Uh... Sasuke? Ti rubo per qualche minuto Sakura, ti dispiace? -
Naruto e Sasuke sollevarono lo sguardo, perplessi. Sasuke fece spallucce.
- Come vuoi. -
- Ci vediamo di sotto! - Esclamò lei allegramente, prendendo per mano Sakura.
L'amica la fissava stupita: erano mesi che non avevano quel tipo di intimità. Ino si fece forza, sorridendo come se niente fosse finché non raggiunsero le scale. Durante la ricreazione aveva parlato con Shikamaru, e aveva deciso per una volta tanto di seguire il suo consiglio.
Mentre scendevano, con Sakura che la fissava perplessa, decise che era ora di parlare.
- Sakura... -
- Sì, Ino? -
Era maledettamente formale, e Ino si detestò un po' per aver messo tutta quella distanza tra loro. D'altra parte erano state accanite rivali in amore; non era pensabile che le cose potessero rimanere uguali a prima.
- Sono felice che Sasuke abbia scelto te. State bene insieme. -
Questa frase spiazzò Sakura, che per poco non perse la presa sulla mano di Ino. Parlarle mentre camminavano era più facile, non doveva per forza guardarla negli occhi.
- Io, uh... grazie. - Balbettò l'amica.
- E se non fosse successo, io non avrei capito molte cose. - Affermò Ino, più seriamente, proseguendo: - Fine delle ostilità? -
Sakura strinse un po' di più la presa sulla sua mano, sussurrando a sua volta:
- Fine delle ostilità. -
Quando raggiunsero il cortile non uscirono subito, ma attesero che le raggiungesse Sasuke. Il ragazzo non chiese loro niente, e si limitò a spingere la porta e uscire, bloccandosi però subito dopo.
Nel cortile dell'università c'era uno spettacolo piuttosto inquietante: Kisame dava loro le spalle, assieme ad Itachi, mentre Pain, Deidara, Sasori erano di fronte a loro, con l'aria minacciosa. Assieme a Pain c'era anche il ragazzo alto e incappucciato, ed un altro paio di tipi strani. Konan non si vedeva da nessuna parte.
L'aria era carica di tensione, ed era chiaro che quello non era un ritrovo tra amici per una simpatica rimpatriata. Pain e gli altri stavano chiaramente bloccando la strada a Kisame e Itachi. E adesso, anche a loro.
- Guardate un po', i vostri amichetti dell'asilo sono arrivati. - Disse un tizio alto, con i capelli verdi e pettinati con il gel, a formare due creste ai lati della testa².
Kisame e Itachi si girarono all'unisono, con espressione inorridita.
Sasuke fece un passo avanti, mettendosi proprio di fronte a Sakura, quando il tizio dai capelli verdi lo raggiunse in un istante, velocissimo, sussurrandogli:
- I bambini dell'asilo devono stare buoni. Non preoccuparti, dopo ce ne sarà anche per te! -


1. Ami non è un personaggio di mia invenzione, bensì una creazione di Masashi Kishimoto che appare in un ricordo di Sakura ed Ino, precisamente qui: http://www.onemanga.com/Naruto/71/07/
Io mi sono limitata a traslarla come gli altri personaggi in questo universo alternativo e metterla ancora in classe con Sakura e Ino. Mi serviva qualcuno di antipatico che facesse arrabbiare Ino e anche Shikamaru, e lei mi è rimbalzata in testa. Povera Ami!



2. Il teppista con le creste è liberamente ispirato a Zetsu! Non mi è venuto in mente altro modo di rendere il personaggio!








Trailer della prossima puntata:
Cosa sta combinando la banda di Pain?
Ino dovrà dare di nuovo prova delle sue arti marziali
o riusciranno a cavarsela?

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice: Eccoci qui! Povera, povera Ami. E' odiosa, ma per la parte era perfetta! Scusatemi tantissimo per il vergognoso ritardo, ma ho avuto problemi a casa, e, come al solito, purtroppo il tempo libero per sistestemare si è ritto all'osso! Finalmente sono arrivata con il capitolo, e la storia va verso la sua naturale conclusione. Spero che vi siate divertiti fino qua! Come ultima cosa, aggiungo che vista la nuova funzione disponibile sul sito, nelle prossime storie probabilmente risponderò direttamente a ciascun commento, ma questa storia è iniziata così, quindi, se non da disturbo, continuerò a tenere il mio "angolino della posta" fino al suo termine :) Ma mai rinuncerò agli sproloqui dell'autrice. Sappiatelo! Grazie a tutti ^-^




@Kikka : sono felicissima che Nonno Madara ti sia piaciuto. E' uscito rimbambito perchè... Beh, nel mondo "reale" me lo sono immaginato così. E' nato da solo, e si è inserito a viva forza nella stroria! E non preoccuparti, il primo bacio ha fatto impressione anche a loro, fidati, anche se non lo ammetteranno mai! Sarò felicissima di leggere la tua storia, e darti tutte le opinioni che vuoi, anzi sono curiosissima! Se vuoi possiamo contattarci tramite il form apposta, per parlare dei dettagli o come preferisci! spero che questo capitolo ti sia piciuto!!

@Shania : ciao! E' abbastanza sconvolgente questo finale di capitolo? E le rivelazioni di choji su Shikamaru? Sono contenta che ti piaccia Nonno Madara XD gli voglio bene ormai! (anche se odio quello vero X°D)


@LaGrenouille : ciao! Ahaha, Nonno Madara ha stupito un po' tutti, me compresa, quando è apparso! Non so se volevo davvero dargli un'alone di tenerezza, quanto più che altro renderlo più "umano". Sono comunque felice che abbia divertito e suscitato delle emozioni, anche se provo una gran pena per Itachi, a causa sua. Così si spiegano anche i caratteri ombrosi dei fratelli Uchiha. Vivere con un pazzoide del genere, in casa sua e che per giunta in parte ti mantiene... Non deve essere facile, decisamente no. Quanto a Kisame e Ino... Erano troppo fuori dagli schemi per una favola classica XD hanno ribaltato tutto da soli, direi... Una bella coppia di fabbr...ehm... ragazzi, volevo dire ragazzi! Eh sì, Kisame è un po' duretto, e prima di ammettere le cose ce ne vuole. d'altra parte se vuole mantenere la sua aria da macho non può fare lo sdolcinato! XD


@Slice: sinceramente, a metà storia mi chiedevo se si sarebbero mai baciati! Fortuna che mi hanno tolto dagli impicci. Itachi è Itachi... Un perfetto padrone di casa, che tiene tutto sott'occhio. Il che è inquietante... XD Nonno Madara è il mio preferito di tutta la storia, anche se ho imparato ad apprezzare Ino, e Kisame lo amavo già da prima! Grazie dei complimenti, grazie davvero!

@Gwiddi at Ecate: Eheheh,quando mi hai detto che non avresti mai voluto vedere Madara nella storia, confesso di aver tremato... Ma dopotutto, ho avuto fiducia in Nonno Madara. Lui è un po' un caso a sè, e sono felice che tu lo abbia apprezzato. Soprattutto perchè è rincitrullito! XD Quanto a Kisame Tsundere... Confesso di non averci pensato. Mi è venuto così, ho cercato solo di non renderlo artificioso. Un vero principe azzurro non era da lui. Io amo Kisame, tante cose, tante cose può essere... Ma non sdolcinato. si sarebbe snaturato. Ed è venuto così. Se è riuscito bene sono contentissima!
Quanto a Itachi... beh, sai anche quanto lo ami pure io. E' fatto così, lo sguardo perso nel vuoto, ma probabilmente ha già capito qualcosa che tu neanche ancora ti immagini. Ed è soprattutto attento, molto attento. Cosa che Ino, fino al capitolo precedente, non aveva ancora colto. ^_^ ora lo sa anche lei.
La storia purtroppo va verso la sua conclusione, ma nel prossimo capitolo (e quello dopo) avrai da vedere Deidara, e anche di cosa sta combinando la banda di Pain, come vede, qui nessuno perde tempo XD.
Grazie del commento, grazie dei complimenti, grazie dei pareri!


Grazie a tutti quelli che, con pazienza, hanno atteso l'uscita di questo capitolo. Grazie e divertitevi!

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Capitolo 10
*** 9.Tutto è bene ***


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9. Tutto è bene


Un istante dopo, il ragazzo con i capelli verdi era stato ribaltato sul muro della scuola. Ino non aveva ben capito cosa era successo, ma sembrava che Itachi non avesse preso bene tutta quella confidenza verso Sasuke.
- Non toccare mio fratello. - Disse soltanto, ma con un tale gelo nella voce che lei stessa si trovò a rabbrividire. Se fosse stata al posto del ragazzo con le creste si sarebbe congelata. Quello invece mentre si rialzava si scrollò via di dosso i pezzetti di intonaco come se fossero state le briciole del pranzo.
- Mi ero dimenticato del tuo corso di Aikido. - Commentò asciutto.
- Faresti bene a ricordartelo. - Ghignò Kisame, avanzando minaccioso verso il gruppo di Pain. In maniera fluida, eppure chiaramente percettibile, Itachi si mise tra loro e il gruppo di universitari.
Pain a sua volta mosse un passo in avanti, il volto inespressivo.
L'aria era elettrica, ed Ino si guardò intorno. Perché non c'era nessun professore in giro quando sarebbe servito?
- Nessuno lascia l'Akatsuki, Kisame. Non se non sono io a deciderlo. -
Stava compiendo un altro passo verso di loro, e sia Kisame che Itachi si erano irrigiditi, lo sguardo attento rivolto al capobanda. All'improvviso Deidara li stupì tutti, parandosi davanti a Pain:
- Non se ne è andato! -
Tutte le teste si voltarono verso di lui, e il ragazzo proseguì come se nulla fosse, fissando Kisame in cagnesco:
- Lo abbiamo mandato via noi. -
Ci fu un istante di silenzio, spezzato solo da un refolo di vento che trasportò alcune cartacce via dal centro del cortile. Tutti gli sguardi rimbalzavano da Deidara a Kisame. Quest'ultimo aveva un'espressione vagamente perplessa, e scrutava Deidara come se stesse pensando di aprirgli il cranio per guardarci dentro. Il ragazzo biondo dal canto suo, fissava Kisame con un odio palese.
- E' vero. - Una voce laconica, spenta, provenne da Sasori, che era fermo immobile un po' in disparte.
- E' vero, io ero d'accordo. - Confermò il ragazzo alto con il cappuccio, il compagno di Kendo di Kisame.
- Io non mi ricordo nulla del genere... - Iniziò il teppista con le creste, ma dovette interrompersi a causa di un forte pestone su un piede da parte di Deidara.
- AH! sì... Ahia... Ora mi ricordo. Lo abbiamo cacciato noi, Pain. - Confermò tra un gemito e l'altro. Lo sguardo del capobanda si spostava da un membro all'altro, mentre li fissava tutti. Itachi e Kisame si scambiarono un'occhiata più che perplessa. Deidara riprese a parlare, dando l'idea di non respirare neanche tra una frase e l'altra:
- E' nel regolamento, Pain. Era stato chiarito fin dall'inizio, non si può tenere nel gruppo qualcuno che sta sulle scatole a tutti, portano solo grane. E io ho sempre odiato Kisame. - Pronunciò quest'ultima frase con una ripugnanza incredibile, dardeggiando con i suoi occhi azzurri verso il soggetto della sua frase, che lo fissava interdetto.
- Anche io l'ho sempre odiato. - Confermò il ragazzo con le creste, quasi allegramente.
- Anche io. - Aggiunse piatto Sasori, fissando ora Itachi, ora Kisame.
- Anche io. - Ribadì il ragazzo con il cappuccio.
Ino strinse forte la mano di Sakura. Che cosa diavolo stava succedendo? Perché il gruppo di compagni di Pain all'improvviso si rivoltava contro Kisame? Eppure era stato proprio Deidara a telefonare ad Itachi, indicandogli il vicolo dove trovarlo, e a dire a lei come seguirlo. E perché il silenzioso Sasori all'improvviso diceva di odiarlo? Appoggiato per giunta dal ragazzo incappucciato che lei aveva visto ridere e scherzare con Kisame solo qualche giorno prima. La stretta di Sakura in risposta le diede un poco di coraggio.
- Ti va bene che Konan si è ripresa l'anello, o ti avremmo fatto saltare via la testa a furia di pugni - Dichiarò Deidara, facendosi avanti con una posa baldanzosa, fissandolo con scherno.
Pain fissò perplesso i suoi compagni per qualche secondo, poi si mosse verso l'uscita del cancello.
- A quanto pare sei stato Buttato fuori. Non si rientra nell'Akatsuki. -
Per tutta risposta Kisame sputò in terra, e Ino fu fortemente tentata di prenderlo a calci nel didietro.
Non capiva esattamente quali fossero le meccaniche che si stavano dipanando davanti a loro, ma le era chiaro che stavano schivando una pioggia di legnate. Sempre che Pain non ritenesse offensiva la spacconeria¹ di quel grosso idiota azzurro che si trovava davanti. Rimasero tutti immobili per i primi secondi, ma Pain non si voltò, e gli altri si mossero alla spicciolata, andandogli dietro. Deidara per primo, seguito dagli altri; Sasori chiuse la fila, ma mentre si voltava per seguire il gruppo sollevò per un istante una mano: con le dita aveva chiaramente disegnato un “ok”, per poi ficcarsi frettolosamente la mano in tasca.


*



- Dai, dai dai, sbrigati! - Piagnucolò Ino battendo i piedi, mentre Shikamaru riponeva i suoi libri nello zaino con una lentezza esasperante. Il ragazzo sbuffò mentre si caricava la borsa sulla schiena. - Senti, Ino, se vuoi correre tra le braccia del tuo ragazzo puoi farlo anche senza di me. -
- Eddai Shikamaru! Sono tre giorni che sono chiusa in casa a studiare e non lo vedo! E poi c'è anche la tua ragazza che ti aspetta giù! - Si lamentò lei, spazientita.
- Non è la mia ragazza! - Protestò lui, mentre si faceva trascinare lungo i corridoi.
- Sì, sì, certo... E' il quarto appuntamento che vi date. Vuoi dire che non siete ancora riusciti ad organizzare un'amichevole? - Lo canzonò lei, mentre con un occhio fissava il corridoio e con l'altro si guardava nello specchietto del portacipria, controllando di essere perfettamente in ordine. Shikamaru non rispose, arrossendo lievemente. Era più intelligente di lei, questo era sicuro, ma di certo non aveva la sua esperienza e il suo occhio allenato per le situazioni scottanti.
Quando raggiunsero il cortile, la ragazza bionda – Shikamaru l'aveva chiamata Temari – era appoggiata al pilone del cancello. Aveva una divisa con la gonna lunga dell'istituto Suna e un'espressione severa. Ino quasi scoppiò a ridere quando le venne in mente che le ricordava la madre di Shikamaru.
- Cosa c'è ora? - Brontolò lui, fissandola malevolo.
- Niente, niente. Pensavo che siete una bella coppia. Lo sai che assomigli a tuo padre? -
- Che stai dicendo, Ino? Mio padre si fa sottomettere da mia madre in continuazione! -
Ino si morse la lingua pur di non rispondere “Appunto” e rischiare così di offenderlo. Si limitò ad indicargli Temari.
- Vai che ti aspetta. Quando ti deciderai a regalarle dei fiori vieni a trovarmi! -
Shikamaru si allontanò da lei bofonchiando qualcosa sulle femmine impiccione. Però quando raggiunse la ragazza si fece silenzioso di colpo. Anche se ostentava la sua solita espressione svogliata, aveva comunque raddrizzato la schiena. La giovane dal canto suo aveva sorriso inaspettatamente, e aveva indicato con piglio deciso la direzione da prendere. Ino li seguì con lo sguardo per qualche istante con un sorrisetto a fior di labbra, per poi avviarsi al campo da basket.
Kisame stava ovviamente giocando, e con lui Deidara e Itachi. Di Pain e Konan nessuna traccia.
Si andò a sedere sulla panchina vicino a Sasori, che sollevò appena la testa dal libro che stava osservando.
Mentre giocavano, Kisame si voltò verso di loro e le fece l'occhiolino; lei fece altrettanto. Mentre il gioco riprendeva, si voltò verso il ragazzo che leggeva.
- Ma insomma, non è cambiato niente. - Non era una domanda, quanto un'affermazione.
Sasori abbassò il libro, facendo scorrere lo sguardo sui giocatori. Ino proseguì:
- Kisame continua a giocare a basket con Deidara e Itachi, e anche con Pain. E continua ad andare a kendo con Kakuzu. -
Il ragazzo annuì.
- L'idea è stata di Deidara. E' un idiota esagitato, ma quando vuole riesce anche a ricordarsi di avere un cervello. -
- Ma... Pain non dice niente? Kisame non fa più parte della banda, eppure è tutto come prima. -
Sasori scrollò le spalle.
- Era nelle regole quando abbiamo fondato il gruppo. Non volevamo disturbatori o persone che potessero metterci gli uni contro gli altri, quindi abbiamo tutti aderito a questa proposta. Anche se Pain è il capo, non può opporsi a tutti gli altri, se sono d'accordo sul buttare fuori qualcuno. -
Ino annuì, pensierosa.
- E qualcosa è comunque cambiato. - Aggiunse lui. Lei lo fissò con aria interrogativa, così il ragazzo proseguì, indicando con il dorso del libro Kisame che correva per il campo, inquieto come un animale in caccia.
- Tutti i tempi morti che ci sono tra una partita e l'altra, adesso li passa con te. Qualsiasi cosa facciate voi due, penso che non sia così male se gli interessa più del resto. -
Ino arrossì vistosamente, e decise che era ora di smettere di parlare.
Per fortuna la partita era finita, e i giocatori stavano uscendo dal campo. Kisame le venne incontro e lei gli lanciò una bottiglietta d'acqua.
- Allora, Bionda, finite le interrogazioni? - La canzonò lui, dopo essersi scolato la bottiglietta intera in due sorsi.
- Finite! Ho il resto della settimana libera! Ma senti un po'... Ora hai smesso di partecipare alle risse? - Chiese lei, sospettosa.
Kisame le si rivolse con quel ghigno inquietante che aveva imparato a riconoscere:
- Certo che no. Ho solo smesso di farlo per conto di Pain! - Detto questo si buttò l'asciugamano dietro il collo, bofonchiando: - Aspettami, vado a cambiarmi. - E si diresse verso la doccia.


*


Venti minuti dopo, Ino camminava su e giù per il cortile. Lo aveva già misurato a grandi passi un paio di volte e aveva calciato tutti i sassi a sua disposizione. Sollevò per l'ennesima volta lo sguardo verso gli spogliatoi: dove diavolo si era cacciato Kisame? Di solito non ci metteva così tanto a cambiarsi, e tutti gli altri erano già usciti. Deidara era stato l'ultimo, cinque minuti prima. Il ragazzo biondo si era allontanato sghignazzando senza apparente motivo, e Ino non era sicura di volerlo conoscere. Il senso dell'umorismo di Deidara era deviato quasi quanto la sua idea di arte. Finalmente la porta si aprì, e Kisame uscì al sole del tramonto in cortile. Aveva sostituito la canottiera del basket con una maglietta scura aderente e portava la sua spada sulla spalla.
- Allora? Ci hai messo una vita per uscire! - Brontolò lei, andandogli incontro. Dopotutto non si vedevano da tre giorni, salvo il breve percorso da scuola a casa, e lui non le sembrava così entusiasta. Si mise in guardia: aveva imparato ad aspettarsi di tutto, da Kisame.
- Lo so. - Rispose bruscamente lui, riprendendo a camminare verso il cancello. Lei non rispose, rimanendo silenziosa al suo fianco. Forse era di cattivo umore? Eppure venti minuti prima non sembrava. Inaspettatamente, quando furono fuori dal cortile, lui tornò a parlare.
- Non sei mai stata a casa mia. -
Era un'affermazione, non una domanda, ma Ino si sentì in dovere di rispondere comunque.
- Già. -
- Non ci ho mai portato nessuna ragazza. Le ho portate tutte... Da altre parti². - Incespicò lui, senza degnarla di uno sguardo. La stava invitando a casa sua? Arrossì senza volerlo. Era una proposta piuttosto... Spinta; allo stesso tempo si rendeva conto che lui le aveva lasciato la possibilità di svicolare, se avesse voluto. A modo suo, era stato carino. All'improvviso le venne un lampo di genio:
- E' per questo che Deidara rideva, quando se n'è andato? -
- Mgh -
Non era esattamente una frase di senso compiuto, ma Ino afferrò al volo il significato e proseguì:
- E tu sei uscito così tardi perché non trovavi il coraggio di dirmelo? -
Kisame si voltò fissandola stupito, come se quell'idea non lo avesse neanche sfiorato.
- Ci ho messo così tanto perché non riuscivo ad acchiappare Deidara per suonargliele. Salta come una scimmia quello. -
- Oh. - Si lasciò sfuggire lei mentre cercava di riordinare le idee. “Ok, ok, pensaci ora e pensaci in fretta: cosa pensi di fare, Ino?”
Lo afferrò per un braccio e si incamminò con lui, ostentando una sicurezza che di certo non aveva, ma non ci teneva a fare la figura della bambina. Non con lui.
Kisame non rispose al suo gesto, ma si limitò a borbottare qualcosa a bassa voce:
- Ti faccio solo vedere dov'è, oggi. Magari più avanti ti offro un caffè³. -
Ino si trovò a tirare bruscamente il fiato, e solo in quel momento si accorse che aveva smesso di respirare:
- Uh... Magari. - Tentò lei, mentre le gambe le si facevano molli e scivolava a terra. Per fortuna il braccio forte di Kisame l'afferrò appena in tempo, sorreggendola. Il suo stomaco, che un secondo prima sembrava un covo di serpenti, ora era pieno di farfalle. La tensione? Forse non era così pronta come credeva di essere due minuti prima. Sollevò uno sguardo incerto sul ragazzo, che la fissò stranito finché un lampo di comprensione non gli balenò negli occhi:
- Ti senti be... Dannazione! Mi hai preso per un maniaco? - Le sbraitò ad un centimetro dalla faccia, sollevandola senza un minimo di tatto.
- Guarda che posso aspettare! Sono un uomo, non uno di quei ragazzini assatanati della tua età! - Abbaiò verso di lei. Ino si ritrasse leggermente, in maniera istintiva, per poi osare chiedere:
- Davvero aspetteresti? -
Lui la squadrò da capo a piedi, con una smorfia dipinta in volto che non preannunciava nulla di buono. Quando infine parlò, lo fece in tono acido:
- Sì. Almeno fino a che non ti crescono le tette. -



1.Spacconeria esiste in italiano, ma Openoffice per qualche motivo me lo segna errore °_°''

2.Quello che il povero Kisame - digiuno di rapporti sociali normali - stava per dire era: “Le ho portate tutte nei Love Hotel”, ossia gli alberghi a ore tipicamente utilizzati in Giappone per appartarsi.

3. Da tradizione Giapponese di solito come bevanda è più comune il Tè, però in questa AU mi sembrava più adatto che uno come Kisame, sempre in agitazione tra una rissa e un incontro di basket, si tenesse in casa qualcosa di più veloce come un caffè istantaneo






Trailer della prossima puntata:
E' davvero tutto finito?
Che succederà della storia tra Ino e Kisame,
ora che non ci sono più pericoli?

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice: Bene, siamo ormai agli sgoccioli di questa storia. So di aver sorvolato su alcune cose, di aver tagliato e ristretto certi eventi all'osso, ma trattandosi di una storia per un contest, è uscita fuori già abbastanza lunga! Non c'è molto da dire su tutto questo, se non che faccio un piccolo concorsino, che ho dimenticato di inserire nel capitolo scorso, tutta presa com'ero dal parlare di Ami e Nonno Madara!
Che canzone potrebbe mai dedicare Kisame ad Ino?
Al vincitore andranno a scelta: una recensione su una storia di sua segnalazione (non necessariamente sua!) oppure una flashfic/One-shot della sottoscritta, su una coppia/tema/argomento da lui scelto, anche su altri fandom, purchè io li conosca abbastanza bene da poterci scrivere su decentemente.
Lo so, sono pazza, non ho tempo e il Natale mi ucciderà quest'anno, però volevo farlo! XD E sappiate che dovessero volerci mesi, rispetterò i patti :) non demordete! Lascio un piccolo indizio: è una canzone italiana *.*
Passo a ringraziare i gentilissimi commentatori




@Elena_Chan : grazie mielle dei complimenti! Kisame e Ino sono un po' strani, lo so... Ma sono nati così. :P Mi fa tantissimo piacere che Kisame in particolare ti sia piaciuto, perchè io lo adoro come personaggio!

@mhcm : ciao e grazie mille! Trovare qualcuno che apprezza la storia, lo stile e riuscire a fargli apprezzare (non dico amare, ma almeno non odiare) perdonaggi che prima si tollervano a stento... è fantastico :D ti ringrazio davvero tantissimo di aver recensito per dirmelo! Sono anche felice che tu trovi ben riuscita la caratterizzazione e la trasposizione dei pg in AU. (e... Sì, sì! Temari, ovviamente XD appartengo alla cricca delle mosche nere, pare!) Grazie ancora!

@Kicca : rieccomi! :) Grazie della preoccupazione carissima, ma ero solo un po' (tanto) incasinata, tra lavoro, studio e deliri parentali. Il Natale non aiuterà, ma ormai manca poco e spero di fare altri rallentamenti! Hihihi, povera Ami. Mi fa quasi pena averla riesumata dal fumetto solo per darle questa parte da arpia! Quanto a Pain... XD 'stavolta Deidata si è riscattato dell'essersene lavato le mani la rissa precedente, eh? Qualcosa di buono deve pur farlo anche lui, o non si spiega come mai Itachi e Kisame lo frequentino! E la storia la sto leggendo :) ti farò sapere appena avrò macinato tutte le pagine!

@Slice: ahahaha Ami! Poverina! Non so se è una bm, ma di certo è una persona che soffre molto di invidia :) magari sotto sotto (moooolto sotto) è buona anche lei! Quanto alla Shikatema, ebbene sì XD. Per Itachi avevo tenuto in serbo Hanayuki, e lasciare Shikamaru a bocca asciutta non mi pareva il caso. C'è però una coppia yaoi in questa storia, vediamo se indovini qual'è? Non se ne parla affatto, di loro, ma chissà che più avanti non si approfondisca la questione! Come sai io tendo più che altro all'etero XD ma questi due sono tra i pochi che vedo bene insieme! Ghgh

@wari: che onore! *_* anche wari legge la mia storia! Sono felicissima! Felice che ti piaccia, che apprezzi Kisame (fondo all'istante il Kisame fan Club, a te la tessera N.1! io AMO Kisame *_* Elos poverina lo sà. L'ho salutata per mesi con "Kisameamoremio" anciché con "ciao" XD) e sono contenta che ti piaccia anche Ino XD dopotutto quei due sono esplosivi, assieme (Come direbbe Deidara)
E Nonno Madara ringrazia XD se non fosse che le sospetta di essere spie pronte a vendere informazioni al nemico, lui apprezzerebbe molto le sue fans X°D. Forse. Grazie ancora, di avere letto, e di aver recensito *_*

@LaGrenouille: ciao! devo dire che nel capitolo precedente sono stata contenta di inserire un po' di più Chouji! Nei capitoli precedenti era rimasto un po' in ombra a causa del mio amore verso Shikamaru, ma spero di aver bilanciato almeno un poco la sua presenza (e complicità con Shikamaru ed Ino). Quanto a Kisame, ci pensa eccome, al fatto che Ino sia minorenne XD. Povero Kisame!
Quanto al "cambio di gusti" di Ino, devo confessare che la mia idea è stata la seguente: Ino non è mai stata davvero innamorata di Sasuke. Le piaceva molto, sicuramente, ma non lo conosceva davvero, e di conseguenza era innamorata dell'idea che aveva di lui. Un bel tenebroso, un fico a cui stanno dietro metà delle ragazze della scuola, il ragazzo perfetto con cui uscire insieme, e che belli che sarebbero stati insieme, lui moro e lei bionda... Insomma, era una cotta. Una grossa cotta, ma non vero amore. Con Kisame è stato tutto diverso, perchè ha avuto modo di conoscere lui e il suo mondo, e ha iniziato a reagire ancora prima di capire di essere innamorata. Diciamo che, per quanto assurdo, questo è un amore più maturo. Fa ridere, lo so. Ma è venuto così. Perlomeno non si può dire che lui le piaccia per via del suo aspetto XD. E' una cosa che comunque potrebbe funzionare solo in una AU, temo, perchè vedere la vera Ino preoccuparsi per un criminale che ha sterminato un sacco di gente... Non mi riesce molto facile. Come neanche immaginare il vero Kisame che si prende una sbandata per una ragazzina del villaggio della foglia. Insomma, le circostanze qui sono state favorevoli (diciamo così, dai XD)

Ecco la tessera per wari: si accettano aderenti! *_*




Grazie a tutti quelli che passano di qui e leggono, a chi ha inserito la storia nei seguiti, nelle ricordate e nei preferiti! Grazie ^^!

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Capitolo 11
*** 10.Quello che finisce bene ***


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10. Quello che finisce bene


23 settembre – sei mesi dopo



- Ce ne sono ancora? - Sbuffò Kisame, trascinando giù per le scale una cassa di legno piuttosto vecchiotta. Itachi, che nel mentre stava risalendo le scale con gli abiti impolverati, gli scoccò uno sguardo estenuato che lui afferrò al volo.
- Sasori! - Ringhiò verso l'alto. - Avevi detto che era un lavoretto veloce! -
Dall'alto provenne la voce piatta di Sasori:
- Non mi ricordavo che le marionette di mia nonna fossero così tante. -
La vice gracidante di una vecchietta si accostò a quella di Sasori:
- Ho tenuto anche tutte quelle che hai iniziato a costruire fin da bambino, ragazzo mio! -
Due piani più in basso, Kisame lasciò cadere di malagrazia la cassa, pulendosi le mani sporche sui pantaloni da lavoro.
- Una vecchia marionettista pazza e suo nipote... Come ho fatto a farmi incastrare? -
Nel mentre Deidara frugava perplesso tra i pupazzi inanimati, sollevandone alcuni e scuotendo il capo.
- Come si fa ad apprezzare questa roba? Guarda che occhi fissi, inquietanti, sembrano biglie di vetro... Ops. Non stavo parlando di te Kisame! - Ghignò poi, sventolandogli davanti alla faccia una marionetta.
- Deidara... - Ruggì Kisame, pronto ad avventarglisi addosso, quando la voce di Sakura rimbombò nella via.
- Nonna Chiyo! Potevate chiedere a me! Vi avrei aiutato volentieri! - Esclamò la ragazza, affacciandosi ad un terrazzo del primo piano.
- E quella cosa ci fa qui? - Chiese Kisame, iniziando a risalire con il broncio le scale. Sasori gli rispose mentre trasportava a sua volta di sotto un pacco voluminoso:
- E' la mia vicina di casa. Non te lo avevo mai detto? -
Kisame grugnì, affrettandosi a risalire.
- Non me lo avevi detto, e prendi a calci quello sfaticato di Deidara. Siamo tutti almeno al sesto giro e lui perde tempo a giocare! - Berciò verso il basso, raggiungendo l'appartamento ingombro di scatoloni e afferrando l'ennesima cassa.
Sakura era uscita sul pianerottolo, aveva raccolto una scatola di medie dimensioni e si era accostata alla vecchietta dal sorriso sdentato.
- Lo sapete, Nonna, che sono molto forte! -
- Certo cara, ma questo è un lavoro da uomini, lasciamo lavorare questi ragazzoni! - Esclamò l'anziana donna con una risata quasi sguaiata, mentre Kisame scoccava uno sguardo truce ad un ansimante Itachi:
- Ripetimi perché sono qui. -
- Perché hai bisogno di soldi, e la nonna di Sasori ci paga per aiutarlo a sgomberare l'appartamento dagli scatoloni. - Alla riposta di Itachi, brontolò qualcosa di inarticolato e tornò a caricarsi di scatole ingombre di pezzi di marionette. Quando finalmente tutte le casse furono sistemate sul furgone preso a noleggio, Kisame si asciugò la fronte sbuffando.
- Bene ragazzi, vi lascio soli, è quasi ora di pranzo e io me ne devo proprio andare. -
- Scappi per lasciarci tutto il lavoro eh? - Si lagnò Deidara, che soffiava come un mantice sotto all'ultimo scatolone colmo di fili, manici e pezzi di pupazzo rotti.
Kisame ghignò:
- Lo farei anche solo per questo, ma oggi ho un impegno e Sasori lo sa. Inoltre sono cinque giri avanti agli altri. - Si limitò a dire, afferrando la sua giacca e infilandosela con un gesto fluido. Sasori li superò trasportando alcune scatole più piccole.
- E di sette davanti a te. - Sussurrò quest'ultimo verso Deidara, che però stava seguendo con lo sguardo il ragazzo che si allontanava:
- Che razza di impegno ha? -
Sakura nel mentre si era materializzata al suo fianco, e sorrideva, gongolando:
- Come, non lo sai? Oggi è il compleanno della sua ragazza. -



*



Ino faticava a star seduta. Prese a giochicchiare nervosamente con la sciarpa viola che aveva al collo, mentre si guardava intorno: qualcuno passeggiava tra gli aceri carichi di foglie rosse, ma la maggior parte delle persone attraversava il parchetto piuttosto di fretta. L'ora dell'appuntamento era appena passata, e lei era agitata. Avrebbe festeggiato il compleanno con il suo ragazzo! Era alle basi dell'ABC¹ di una coppia! E presto ci sarebbe stato Natale, e poi San Valentino. Peccato avere un negozio di fiori; questo rendeva molto più difficile farle dei regali da parte dei ragazzi...
Stava fantasticando sulle torte al cioccolato che avrebbe potuto preparare, quando un pacchettino sottile, fasciato con carta luccicante, le piombò sulle gambe. Sollevò lo sguardo meravigliata. Kisame torreggiava sopra di lei, con quel suo sorriso da predatore.
- E' un regalo per me! - Trillò lei, entusiasta, scuotendolo leggermente. - Cos'è? -
Lui mugugnò qualcosa:
- I regali vanno aperti, non scrollati. -
Mentre tastava la carta leggermente ruvida per via dei brillantini, annuì distrattamente.
- Dammi un indizio! -
- E' una cosa che si mette alle dita. -
Il cuore di Ino perse un battito, e si sentì andare in fiamme. Era quello che stava pensando? All'improvviso le dita divennero goffe e il pacchetto scivolò di traverso. Lo sguardo di Kisame si era fatto perplesso e Ino si costrinse a respirare forte prima di strappare in un colpo solo la carta. Avrebbe voluto conservarla, ma non controllava più le dita e all'improvviso aprire il regalo era una cosa della massima urgenza. Dalla carta lucida sbucò una scatoletta e dalla scatoletta...
Ino sollevò in alto un lucidissimo tirapugni metallico.
- E'... E'... -
- Una cosa che si mette alle dita. - Ripeté Kisame con un ghignetto fastidioso sulla faccia.
- … Un tirapugni! - Esclamò indignata Ino. Kisame continuava a sorridere.
- Avresti preferito dei fiori? - Le chiese, ironico. Lei si trovò costretta a fare un cenno di diniego, ma di certo non si aspettava una cosa del genere.
- Stai dicendo che sono una ragazza violenta? - Brontolò lei, alzandosi di scatto. Era pronta a provare il regalo sulla faccia di Kisame, se necessario. Lui non si scompose minimamente, e rimase a fronteggiarla con le braccia conserte e un sorriso strafottente a fior di labbra.
- Tu. Tu! Tu non mi consideri minimamente una donna! - Lo accusò lei, puntandogli l'indice sullo sterno.
- Non è vero. - Negò lui, impassibile e tranquillo, cosa che fece infuriare ancora di più Ino.
- E allora dimostramelo! - Inveì lei, tirandosi in punta di piedi e sollevando il mento in un gesto orgoglioso e indisponente. Aveva appena chiuso gli occhi per ostentare un'aria di superiorità estrema, quando lui le circondò le spalle con un braccio e la vita con l'altro, stringendola; la differenza di statura era tale che si sentiva come una bambola tra le sue mani. La baciò con passione, quasi con foga, al punto da lasciarla senza fiato. Quando si allontanò da lei, la scatoletta le era caduta di mano e i pochi passanti che stavano attraversando il parco li guardavano disgustati o imbarazzati. Kisame sembrava semplicemente soddisfatto e li ignorò totalmente. Ben decisa a non dargliela vista, Ino sbuffò, incrociando le braccia:
- Questo non vuol dire niente. Voglio una prova concreta -
Kisame aggrottò la fronte e smise di sorridere, assumendo un'espressione intensa e attenta, quasi cauta. La squadrò e per un attimo lei pensò di aver messo un piede in fallo: cosa diavolo stava pensando lui?
- Ne sei sicura? - Chiese, serissimo.
- Sì. - La cocciutaggine era il suo miglior pregio. O difetto, se a parlarne era Shikamaru. Lui rimase serissimo:
- Ti va un caffè? -





Fine



1. Tipicamente nella mentalità Giapponese, e soprattutto per gli adolescenti, L' ABC di una coppia viene considerato festeggiare San Valentino, Natale (che per loro è una festa squisitamente commerciale e dedicata alle coppie, anziché alle famiglie) e i compleanni insieme. A volte questa terminologia desta però qualche perplessità ai più maliziosi, che pensano ovviamente ad “altro”.










Breve sproloquio dell'Autrice: Eccoci qua! Finalmente sono riuscita a pubblicare la fine! Spero ovviamente che questa storia vi sia piaciuta, e ne approfitto per dirvi che, in concomitanza con questo ultimo capitolo, pubblico anche l'episodio speciale "Sembra acqua ma è grappa". Per coloro che hanno leggiucchiato l'idea del concorso, ecco il momento della verità: la canzone era appunto "La mia ragazza mena" degli articolo 31! L'ho casualmente ascoltata mentre scrivevo questa storia, e ne è venuta fuori questa piccola One-shot/Song Fiction che spero apprezzerete! Ah che scema! Mi stavo dimenticando che il concorso è stato vinto da Kicca, alla quale scriverò una storia appena avrò un nanosecondo!
Che dire? Non mi aspettavo tutto questo "successo" con una stramba coppia come Kisame e Ino, e, se sono riuscita a far apprezzare questi due personaggi (Kisame in particolare) ne sono assolutamente felice!
Grazie a tutti quelli che hanno letto, lasciato un'opinione e fatto critiche, è stato molto utile e divertente!

(anche Nonno Madara ringrazia le sue Fan, Itachi ci fa sapere che attualmente è sulla sedia a dondolo, sommerso dalle lettere... Ancora non sanno se è vivo o meno, ma nessuno ha il coraggio - la voglia? - di andare a controllare!)

Passo a ringraziare i gentilissimi commentatori




@Shania : ciao Shania! Hai ragione, avrei dovuto approfondire un po' meglio la descrizione di Zetsu, anche se nella mia versione non è ovviamente bianco e nero, ma talvota si dipinge (Ma essendo una AU, possiamo perdonarlo, no?) E' vero che di Hidan non si parla affatto, ma purtroppo i ritmi della storia non mi hanno permesso di divagare troppo sulla "banda di Pain". Se mai scriverò qualcosa di più ampio, cercherò di introdurre più personaggi ancora! Come sono venuti i disegni? XD spero bene! A presto!

@Gweiddi at Ecate : Itachi, Itachi, Itachi! *ha gli occhi a cuore anche lei* Ehm, sììì? Ghgh, era il minimo che potesse fare, se qualcuno mette le mani addosso al suo fratellino! E sì, Deidara si è un po' (ma solo un pochino) riscattato dell'idiozia dei capitoli precedenti! Quanto a Pain, ovviamente non è un cretino, ma di certo non aveva senso per lui mettersi contro l'intero gruppo, e magari perdere la faccia! Kisame ha fatto la sua scelta, il suo regno non ne esce rovinato, e quindi a lui sta bene, oh! Non è senza cuore come dicono. Sotto sotto, forse più "cattiva" di lui è Konan, almeno in questa AU. Me lo sono immaginato come un capobanda di quartiere che lo è più per necessità che per passione, e tutto sommato, anche se c'è qualche rissa, le cose rigano parecchio dritto quando c'è lui. Ma non è questa la sede per parlarne, prometto che proverò ad approfondire la questione! :* baci!

@Kicca : Ciao! Finalmente pubblico il capitolo conclusivo e spero di farti felice pubblicando anche "Sembra acqua ma è grappa" dove finalmente si vede la casa di Kisame! E' una cosa estemporanea, venuta come è venuta sulle note della canzone, quindi sii clemente! Niente piranha, anche se effettivamente è un'idea da non escludere... Mhhh... Forse potrei svilupparla più avanti, che ne dici? Scusami se non ti ho ancora dato notizie sul tuo secondo capitolo, ma con le feste avevo proprio la testa in aria! Ho controllato la mail per aprire l'allegato, ma non c'è! Puoi per caso rimandarmelo? Scusa se ti avviso con questo ritardo, ma prima mi era proprio impossibile!

@Slice: *_* ma ciao! Grazie come al solito dei complimenti! Ti tessero subito, ovviamente! (slice, tutto minuscolo!) *-* prima o poi conquisteremo il mondo! Sìsì, il povero Zetsu è tanto carino, vè? Dolcissimo XD pedate a parte! E... Bingo! La coppia yaoi sono proprio loro due, anche se davvero, lo spazio per parlare di questo non c'era in questa sede... Forse più avanti, forse uno spin off... chissà! Perchè no? Grazie moltissime *_* è Merito tuo che sei la mia guru dei Crack XD senza di te non mi sarebbe neanche venuto in mente di considerarli, probabilmente!

@Lady Phoenix: ciao, non preoccuparti! Gli impegni ce li hanno tutti! ^__* Sono davvero felicissima che ti sia piaciuta, e spero che tu abbia apprezzato anche questo ultimo capitolo! XD sono anche strafelice che tu apprezzi sia la coppia principale che Deidara e Nonno Madara *-*
La canzone che tu proponi effettivamente è davvero azzeccata, anche se forse un po' troppo romantica per questa fase "iniziale" della storia tra Kisame e Ino *_* ma è davvero bella! sicuramente gliela dedicherà (senza dirglielo XD) in un secondo momento! La canzone a cui avevo pensato è appunto "La mia ragazza mena" un po' più violenta, visti i turbolenti inizi, ma spero che tu non ti dispiaccia se mi tengo da parte la tua idea, perchè mi piacerebbe infilarla in qualche angolino! Magari più avanti!

@LaGrenouille: giuro che io non c'entro! La battutaccia sulle tette è tutta di Kisame! Io neanche volevo scriverla! Quanto a se abbia ricevuto o meno un pugno in un occhio, lascio a te deciderlo (anche se è altamente probabile temo!) E... passando ai dati "tecnici" ( XD ) secondo me un livido sulla pelle azzurra è violaceo e gialloverdastro in via di guarigione. Quel colore malsano tipico.
Quanto alla cotta di Ino per Sasuke: sìsì vero XD le facevo anche io 'ste cose da bambina! E insomma, un po' anche da ragazzina, anche se diversamente. Insomma a volte ci si prende delle sbandate per quello che si pensa che sia una persona, non per quello che è. A volte si resta delusi, altre si cambia involontariamente direzione (come è successo ad Ino). Kisame un po' si vergognava XD Un pochino dai. E Deidara è un impiccione, e l'unico abbastanza matto da poter avere il coraggio di canzonare Kisame per una cosa del genere. (sebbene neanche Zetsu sia molto a posto di testa, suppongo non sia così impiccione XD)
Kisame è tenero vè? *_* io lo amo XD (si capiva, no?) e sono strafelice che la storia ti sia piaciuta ^^ Grazie mille delle recensione lunghe ed esaurienti, è stato piacevole e utile leggerle, ti ringrazio davvero tantissimo, non ci sono parole per dirti quanto mi abbia fatto piacere leggerle! Spero che tu abbia tempo prima o poi di dare un'occhiata a "Sembra acqua ma è grappa", e criticarlo impietosamente! A presto!


Ecco le nuove due tessere, per slice e la sottoscritta: si accettano aderenti! *_*




Grazie a tutti quelli che passano di qui e leggono, a chi ha inserito la storia nei seguiti, nelle ricordate e nei preferiti! Grazie ^^!

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