Paramour - amore segreto.

di nanaRIOTER
(/viewuser.php?uid=117449)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** We'll make it last forever; ***
Capitolo 2: *** Last Chance; ***
Capitolo 3: *** All I need is to smile again; ***
Capitolo 4: *** 18 Dicembre 2010. ***
Capitolo 5: *** It's already my birthday. ***
Capitolo 6: *** Old times; ***
Capitolo 7: *** My thoughts you can't decode; ***
Capitolo 8: *** I'm gonna go on ; ***
Capitolo 9: *** Such fragile broken things; ***
Capitolo 10: *** Alone, under the snow. ***
Capitolo 11: *** Think of me, when you're out. ***
Capitolo 12: *** This is what I need, please? ***
Capitolo 13: *** Happy new year. Happy? ***
Capitolo 14: *** Keep me safe inside, your arms like towers. Tower over me; ***
Capitolo 15: *** You're clouding up my mind; ***
Capitolo 16: *** You're always here, beside me. ***
Capitolo 17: *** Night of memories. ***
Capitolo 18: *** Congratulation; ***
Capitolo 19: *** So, smile. ***
Capitolo 20: *** I think we have an emergency. ***
Capitolo 21: *** The only guy, who I love. ***
Capitolo 22: *** Parli ora, o taccia per sempre. ***
Capitolo 23: *** Reaching as I sink down into life. ***
Capitolo 24: *** No name. ***
Capitolo 25: *** Friendship; ***
Capitolo 26: *** There's always another day. ***
Capitolo 27: *** And now? ***
Capitolo 28: *** LIBRO SECONDO - I can't belive the news today; ***
Capitolo 29: *** Well sentence me to another life. ***
Capitolo 30: *** I saw my daddy cry and cursed at the wind; ***
Capitolo 31: *** And, when it rains; ***
Capitolo 32: *** I'm just one of those ghosts; ***
Capitolo 33: *** She lives in a Fairy Tale; ***
Capitolo 34: *** Broth, I love you. ***
Capitolo 35: *** Such selfishness; ***
Capitolo 36: *** LIBRO TERZO. 'Josh' ***
Capitolo 37: *** Heart, please stop beating; ***
Capitolo 38: *** No one of them. ***
Capitolo 39: *** Tragedy it seems unending ; ***
Capitolo 40: *** Yeah, we go on tour. ***
Capitolo 41: *** I can't force these eyes to see the end; ***



Capitolo 1
*** We'll make it last forever; ***


- Concerto fantastico ragazzi!
- Wooo, paramore will be the band!
Ci abbracciamo, come sempre, tutti insieme nel backstage.
Jeremy - Taylor - Josh - Zac e Io, i Paramore.
Qualcosa non andava quella sera però, me lo sentivo.
- Ehm, ragazzi - ecco, lo sapevo.
io e Zac vorremmo dirvi una cosa, forse è meglio.. se ci accomodiamo.
Ci sedemmo, c'era aria viziata.
- Lo so, è difficile da dire, è stata una scelta difficile però.. Io e Zac.. Beh.
- Niente giri di parole. internvenne duro Jeremy.
- lasciamo la band.
Il silenzio calò all'improvviso.
Zac guardava verso il tavolo, Josh verso me e Jeremy, Jeremy verso loro due e Taylor verso il muro. Io..Feci un sorriso finto, e guardando il vuoto, dissi
- Era da un pò che c'era qualcosa che non va e me lo aspettavo, ragazzi, qualcunque cosa farete, io sarò felice della vostra scelta, basta che voi siate felici. e così, uscii dalla stanza e mi chiusi la porta alle spalle.
Sentivo le urla, le urla di Jeremy, imprecava ed urlava il mio nome - contro Josh, di sicuro- Hayley , Hayley, non pensi ad Hayley?
Non volevo sentire,no.
Tornai sul palco dello stadio - ormai vuoto - presi il microfono in mano e intrecciai il cavo tra le dita. come potevano fare questo, come potevano abbandonarci ora, dopo tutto quello che abbiamo passato assieme, dopo che LORO mi avevano convinta a formare questa band LORO.
come, come..
Mi accasciai sul pavimento, accesi il microfono e lentamente dissi
- We'll make ti last forever.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Last Chance; ***


Me ne stavo ancora lì, sul pavimento dello stadio, a guardare il soffitto.
Le urla di sottofondo erano scomparse e il silenzio regnava attorno a me, fino a che non sentii dei passi in lontananza, sempre più vicini.
Non mi voltai, non m'alzai. Non m'importava chi fosse, in quel momento non ero capace d'intendere, non capivo più niente. Sapevo che le cose stavano andando male, che stavamo prendendo una via diversa da quella iniziale, ma arrivare a questo punto mi sembrava troppo.
I passi erano più vicini.
Sempre più vicini.
Tap.
Tap.
Mossi leggermente la testa di lato e vidi delle converse nere, le sue converse nere.
Alzai lo sguardo, Josh.
Rimasi immobile, non dissi niente, non feci niente. Non lo guardai nemmeno, mi faceva rabbia, tanta rabbia.
Lui si distese in fianco a me e senza dire niente - senza fare niente - si mise a guardare il soffitto - come me.
Avrei voluto chiedergli perchè.
Avrei voluto urlargli quanto lo odiavo in quel momento.
Avrei voluto domandargli perchè voleva distruggere il nostro sogno, la nostra band.
Avrei voluto chiedergli se quello che avevamo passato assieme era definitivamente finito nel dimenticatoio del suo cuore e del suo cervello.
Non ebbi risposta a nessuna domanda, tranne che a quest'ultima.
Josh allungò la mano, in cerca della mia.
Il mio cuore, iniziò a battere all'impazzata. perchè?
La mia mano si mosse di conseguenza e si intrecciò alla sua.
Sentivo le sue lacrime e lui sentiva le mie.
Ma non facemmo niente.
Immobili. Zitti. Con lo sguardo verso l'alto.
A sprecare l'ultima occasione per sfogarci, urlare, capire.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** All I need is to smile again; ***


- Yeah! Stendilo al tappeto! suuu!
- Taylor, keep calm.
- Jeremy, sei peggio di una nonnetta, tutto il giorno a non fare niente.
- Di sicuro è meglio di essere uno sfigato che guarda le lotte dei polli.
- E' wrestling. Non la lotta dei polli.
- La faccia che hai fatto Taylor, oddio girati!
Feci velocemente una foto per immortalare quell'espressione epica.
- Complimenti Taylor, sei riuscito a strappare un sorriso alla nostra brontolona.
Aveva perfettamente ragione a chiamarmi così. Da quando, si ecco, eravamo rimasti solo noi 3, sorridevo raramente - ma non ridevo più. Non mi era capitata ancora l'occasione per ridere.
- Dovreste vedere che cosa si è scatenato sul sito ragazzi, come se fosse morto qualcuno, si chiedono come faremo senza di loro.
- Quanta fiducia che hanno in noi.
- Jeremy, capiscili.
- Chi?
- I fan.
- Ah bene, perchè gli altri due non li capirò mai.
- Jeremy, smettila!
- No.
- Almeno tu, stammi vicino, almeno tu.
- FOREVER ALONE! - esclamò Taylor.
Eccolo. Eccollo arrivato il motivo per ridere, i miei ragazzi.
Scoppiai in una risata fragorosa, Jeremy e Taylor mi stavano guardando ad occhi spalancati. Mi alzai e dissi - allargando le braccia - - Venite qui ragazzi!
Ci abbracciamo, il cerchio si era ristretto, ma l'amore per la nostra musica, la voglia di trasmetterlo agli altri, non era mai sparito.
- Paramore is..
- still a band. dicemmo assieme.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 18 Dicembre 2010. ***


Il silenzio regnava incontrastato nella stanza. Me ne stavo davanti al computer ad aggiornare quel blog e a vedere tutti i commenti struggenti dei nostri fan e ogni tanto, sorgevano pure degli insulti.
Solo la voce di Taylor mi distrasse da quello che stavo facendo
- Hayley, ti sta suonando il telefono.
- Chi è?
- ehm..
Mi girai verso di lui.
- Taylor, chi è?
- E' Josh.
Per un nanosecondo tutto si bloccò e la mia mente si annebbiò all'improvviso.
con totale indifferenza gli dissi di passarmi il telefono. - Ma veramente.
- Cazzo Taylor passami quel maledetto telefono!
Con un espressione alquanto sconcertata Taylor mi passò il telefono.
Respirai a fondo e premetti il tasto di risposta, senza nemmeno avere il tempo di dire qualcosa.
- Ma come ti sei permessa!? Chi ti ha dato l'autorizzazzione per dire a tutti che io e Zac avevamo lasciato la band eh? Ma è possibile che nemmeno questo ti sia servito a non fare tutto di testa tua?
- Buon giorno pure a te Josh, per quanto avresti voluto illuderli ancora?
- Di sicuro, non avrebbero voluto sentirlo dire da voi! In questo modo vi siete solo salvati il culo. Oh piccoli Jeremy e Taylor o povera Hayley quei bastardi di Josh e Zac vi hanno mollati! Questo potevate proprio evitarlo. Adesso vedrai.
- Cosa vedrò Josh? Non ho paura di te, stai pure tranquillo.
- Metterò tutta la verità alla luce Hayley, dirò il vero motivo per cui noi ce ne siamo andati.
- Non vi crederà nessuno.
- Vedremo.
- Hai altro da dirmi?
- Si, ti saluta Jenna.
- Vaffanculo.
Riattaccai il telefono e lo lanciai contro la parete. Jeremy continuava a guardare la tv, senza problemi, invece Taylor sembrava il più preoccupato.
- Io te lo avevo detto..
- Stai zitto Taylor. Per piacere stai zitto.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** It's already my birthday. ***


E' il mio telefono che suona? O è ancora un sogno? Il suono non smetteva e allora allungai la mano e tastando trovai il telefono.
- AWW, si?
un urlo fuorì usci dal telefono - passò dentro il mio orecchio e uscì dall'altra parte
- TANTI AUGURI HAYLEYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!
- JEREMY! TI AMMAZZO!
- Cosa? Perchè? E io che pensavo di essere stato carino.
- Ma tu sei sempre dolce e carino, ma non quando mi svegli.
- Ma come ti ho svegliato? Ma se la a Nashville sono le 3.
- Pisolino pomeridiano, conosci?
- Ecco, qui in inghilterra è mezzanotte e quindi qui è già il tuo compleanno e quindi io ti ho già fatto gli auguri.
e con un verso di disguisto terminò la frase.
- Allora sei perdonato. Comunque, grazie mille, mi manchi un sacco.
- Pure tu mi manchi, stai tranquilla che torno il prima possibile.
- Ti conviene, ahah, ti voglio bene.
- Anche io, un bacio.
E con questo riattaccò il telefono.
- Povero Jeremy, magari si è offeso davvero, forse dovrei richiam..
E crollai nel sonno di nuovo.
00.00
era ufficialmente il mio compleanno e non ero per niente entusiasta, lo ero stata di più per quello di Taylor, così dopo aver ricevuto le varie telefonate dalla famiglia decisi di mettermi a finire di guardare Dexter, un bel modo per iniziare il mio compleanno. Solo il suono del campanello mi distrasse.
Convinta che fosse una sorpresa di Chad corsi in pigiama e ciabatte alla porta e con un sorriso a 360 gradi la aprì.
Ma nel vedere chi c'era realmente alla porta gli angoli della mia bocca si piegarono all'ingiù e lasciai a loro le prime parole.
- Buon compleanno Hayley, possiamo entrare?

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Old times; ***


Me ne stavo ancora li, con uno sguardo indefinito a fissarli.
Josh e Zac.
Che cosa erano venuti a fare? Volevano rovinarmi il compleanno? Eppure, che potevo fare? Dire: no andatevene! non voglio parlarvi perchè ho paura delle vostre parole? Non potevo, non ora che erano davanti a me.
- Grazie, entrate pure.
Si accomodarono sul divano, con fare tranquillo.
C'era imbarazzo, troppo imbarazzo non sapevo che dire, non sapevo che fare.
- Come mai quelle foto sono capovolte?
- In un momento come questo, mi vieni a chiedere perchè le foto sono capovolte Josh?
- Si, problemi?
- Quanta acidità. sussurrai.
All'improvviso Josh si alzò ed andò a girare le foto che stavano sopra il caminetto.
In realtà un motivo c'era se quelle foto erano girate.
- Sono..
- Si, sono tutte le nostre foto.
Dissi in maniera nostalgica.
Nel frattempo ero incantata nel guardare Zac, aveva un espressione triste, come se volesse dirmi qualcosa, come se volesse chiedermi scusa. Per un secondo incrociò lo sguardo con il mio, schiuse la bocca - come in procinto di dire qualcosa - Ma non lo fece e si rimise a guardare verso Josh, che stava iniziando a ridacchiare alle mie spalle.
- Cos'è che ti fa tanto ridere? - dissi in maniera schietta-
- Guarda questa foto, siamo io te e Zac alla recita scolastica delle elementari. Zac, guarda che ciccione che eri!
e si mise a ridere.
- Molto gentile come sempre Josh. disse zac facendo una finta faccia da offeso.
In quel momento, mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo. Quando tutto andava bene e niente era successo. Scoppiammo tutti e tre a ridere, però non era una di quelle risate allegre di una volta, era una risata triste, nostalgica.
Josh però smise di ridere, ripose la foto al suo posto e tornò a sedersi.
- Mi dispiace rovinarti il compleanno, ma noi, dobbiamo parlare Hayley.
- Beh, io ora me ne tiro fuori. disse Zac in piena schiettezza.
- No, aspetta. Io voglio parlare pure con te!
- Ne parleremo, dopo. Stai tranquilla, prima tu e Josh avete delle cose da chiarire.
e così,se ne andò nell'altra stanza. Lasciando soli, me e Josh.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** My thoughts you can't decode; ***


L'ultima chiaccherata tra me e Josh risaleva a quella sfuriata da parte sua al telefono. Aveva detto che si sarebbe vendicato e in effetti l'aveva fatto, scrivendo un blog dove lui e Zac dicevano i motivi per i quali avevano abbandonato la band o più che altro, sparlavano di me.
- Hai letto..
- Si, l'ho letto Josh.
- Bene.
Il silenzio regnava incontrastatò, sentivo lo sguardo di Josh su di me , ma non riuscivo ad alzare lo sguardo per guardarlo negli occhi. Così per rompere quel silenzio, decisi di dire qualcosa, la prima cosa che mi venne in mente e di fatto la più sincera, il punto dove credo che anche lui volesse arrivare.
- Sai, la cosa che mi ha fatto più male di quel blog, oltre al fatto del modo in cui mi avete messa in cattiva luce e di conseguenza le brutte voci che ora stanno circolando nel web su di me..
- Tu hai fatto lo stesso con.
- Lasciami finire. Dicevo, la cosa che mi ha fatto più male è. -feci un respiro profondo- il modo in cui tu hai parlato di quello che c'è stato tra di noi. Lo hai detto in due parole. ''io ed Hayley abbiamo avuto una relazione che non è andata a buon fine.''. Allora per te, quello che c'è stato, è stata solo una, scappatella d'adolescenza Josh?
Lui non rispondeva e io continuavo a non guardarlo, non potevo.
Cosa avrebbe detto vedendo i miei occhi in lacrime? Avevo pianto tanto per lui, soprattutto quando mi aveva detto che avrebbe sposato Jenna.
- Io lo so perchè l'hai sposata.
- Eh?
- L'hai sposata per vedere se riuscivi veramente a dimenticarmi.
- Non..
- Josh, non dirmi che non è vero.
A quel punto alzai lo sguardo e fui molto orgogliosa nel vedere pure i suoi occhi lucidi, avevo fatto centro.
- Io amo Chad e tu ami Jenna, non voglio mettere in dubbio questo, assolutamente, però io tutto quello che abbiamo passato, non l'ho dimenticato, gran parte del mio cuore.. è ancora tua Josh.
Josh stava per dire qualcosa, ecco, adesso.
- Hayley io..
DRIIN. DRIIN.
- Questo, ehm, questo è il mio telefono. Scusa. Josh guardò lo schermo e rispose.
- Si Jenna?
Jenna, eccola, logico non poteva mancare.
- Tranquilla amore, torno a casa tra poco, si tutto bene. Ti amo anche io.
In quel momento non capivo più niente, mi alzai dal divano e feci per andare fuori.
- Dove vai?
- Ho sbagliato.
- A fare cosa Hayley?
- Merda!
Uscì sbattendo la porta, e mi misi a correrrere sulla neve.
Fuori si gelava, ero in pigiama e con le pantofole, zuppe di neve. Continuavo a maledirmi, per aver detto tutto a Josh.
- Ma perchè?
- Hayley fermati, ti prenderai un malanno!
Si mi se a rincorrermi e quando mi raggiunse, mi prese per un braccio e mi avvicinò a se, poi, dolcemente mi abbracciò, sussurandomi nell'orecchio.
- Hai ragione. Non voglio amarti, ma lo faccio.*
*don't wanna love you, but I do. {StopThisSong;

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** I'm gonna go on ; ***


Erano passati alcuni giorni dalla mia corsa pazza sotto la neve con Josh.
Dopo essere rientrati in casa, avevo parlato pure con Zac, si era scusato, anche per il fatto che ora suonava in un altra band e mi aveva giurato che lui non voleva scrivere quelle cose su di me, ma che era stata solo idea di Josh. Come potevo essere arrabbiata con Zac? Gli dissi di stare tranquillo e ci abbracciammo come niente fosse.
Avrei voluto restare con Josh e parlare ancora di quello che mi aveva detto, di quello che avevamo scoperto, ma lui doveva tornare a casa e quindi non ne avemmo avuto l'occasione.
- - Ah ah ah Hayley. Proprio un bel casino.
- Jeremy non mi sei di alcun aiuto così.
L'unica persona con cui mi sentivo di parlare in quel momento era Jeremy, che purtroppo si trovava a chilometri e chilometri da me.
- Già non lo sopporto e poi mi vieni pure a raccontare queste cose, sorella tu hai un problema.
- Smettila dai..
- Comunque e Chad?
- E' via.
- Ma scusa non è venuto per farti gli auguri?
- No, lascia perdere.
- Se quel cretino non fosse sposato, per quanto non lo sopporti, ti direi, corri da lui. Ma, è sposato.
- Tralasciando questa tua ultima affermazione. Quando torni? Ho assolutamente bisogno di te.
- Torno presto, te lo giuro.
- Presto quanto? L'ultimo dell'anno?
- Si, facciamo qualcosa?
- Va bene..
- Ora devo andare e ti prego, sorridi. Sto male sapendoti in questo stato.
- Cercherò di fare il possibile..
- Ci sentiamo Hayls, ti voglio bene.
- Anche io Jeremy, un sacco.
TU TU TU.
- E' così, sono sola un altra volta.
Mi guardai attorno, cercando qualcosa da fare e mi illuminai all'improvviso quando lo vidi.
Il final riot.
La nostra più grande avventura.
Così, lo presi e lo infilai nel computer.
Mi sdraiai sul letto con patatine e fazzoletti.
Premetti play e la prima lacrima mi cadde sul viso.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Such fragile broken things; ***


Pulire la casa.
Di sicuro non era mai stato il mio più grande hobby, ma non avando nient'altro da fare ne approffitai.
Però, non tolsi le luci natalizie, con tutto il tempo che avevo impiegato nel decorare casa mia, ho deciso che le avrei lasciate per un tempo indeterminato, mi piacevano e mi donavano una strana allegria, della quale - ora come ora - avevo proprio bisogno.
Taylor mi aveva appena mandato una mail, con allegato il primo demo del nostro nuovo cd, il cd con solo noi tre. Avevo provato a scrivere qualcosa, ma non m'era uscito niente, perchè tutto mi ricordava quando eravamo felici.
Io Josh e Taylor sdraiati sul pavimento con fogli accartocciati ovunque, mentre cercavamo di scrivere le canzoni. Si, cercavamo perchè Zac e Jeremy di sottofondo non erano proprio l'ideale.
Mi ricordo specialmente una volta, avevo mille cose da fare, ma i ragazzi insistetterò perchè completassi una delle ultime demo che ci erano rimaste. Me ne stavo sul pavimento e con me vari appunti e idee buttati qui e li su dei fogli, fino a che Zac - ovviamente scappando da Jeremy- corse in mezzo a tutti i miei appunti, creando un disordine terribile. Lui iniziò subito a scusarsi ma io, incavolata com'ero, mi alzai di scatto e gli urlai: ora come ora, con tutte le cose che ho da fare, non ho tempo per provare dispiacere! E da li, potete ben immaginare che canzone è nata.
Ecco e per questo me ne stavo li a pulire casa mia.
Jeremy mi aveva promesso che sarebbe tornato in giornata e ne ero felicissima, magari lui avrebbe potuto aiutarmi in qualche modo, anche se con un tweet divertente mi aveva suggertio che dopo casa mia sarei potuta andare a pulire la sua.
- Ma che palle!
Lo urlai, non avevo niente da fare, ero sola. Chad era via, sarebbe tornato per fine dell'anno. (in questo momento, era l'ultima persona che volessi vedere, mi sentivo estremamente in colpa per quello che era successo con Josh e non riesco ad immaginare in che modo avrei potuto reagire.) Taylor era qui in giro, ma sempre indaffarato a fare altre cose, che ovviamente non includevano me. Jeremy era in inghilterra anche se stava tornando.
- Potrei chiamare Josh. - riflettei due secondi.
- Ma che cavolo mi salta in mente, sarà a coccolare quel cazzo di gattino con la sua fottuta mogliettina Jenna Rice.
Per quanto Jenna non mi avesse fatto niente di male, la odiavo, o quasi. Ma, aspetta. Lei mi ha fatto qualcosa di male, mi ha preso da sotto il naso il ragazzo che amavo.
Che amo.
Stare a casa mi creava troppi pensieri, così, mi preparai e salì in macchina con una destinazione non definita.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Alone, under the snow. ***


Guidare mi tranquillizzava, anche se le strade non erano pulitissime per via della neve.
Non sapevo dove stavo andando, perchè non avevo nessun prosto dove andare. Più che altro dove voler andare davvero.
All'improvviso però, un piccolo fiocco bianco si posò sul parabrezza della mia automobile e piano o piano iniziò a nevicare.
Decisi di fare marcia indietro e di tornare a casa, perchè non mi sentivo molto al sicuro.Ma la macchina parve non essere della stessa mia idea e con un tonfo sordo il motore si spense all'improvviso e taque.
Cercai di farla ripartire, ma non ci fu niente da fare.
- MERDA e adesso cosa faccio? Oh,quando mi manchi miss anne.
Ripensai alla mia vecchia macchina e a tutte le avventure che avevamo passato insieme.
In questi giorni, ogni piccolo dettaglio mi faceva pensare al passato. Non riuscivo ad orientare la mia mente verso il futuro.
Però, in macchina stavo iniziando a congelare e la neve si stava facendo sempre più fitta.
Non mi ricordavo più il numero del carro attrezzi.
Non potevo chiamare Chad e nemmeno Jeremy, perchè erano in aereo e quindi non potevano essermi di nessun aiuto.
Il telefono di papà risultava staccato e quello di Taylor senza campo.
Oh, perfetto.
Il freddo si faceva sempre più pesante ed io ero esausta ed avevo fame.
Così, in preda alla disperazione presi il telefono e feci il numero di Josh.
Suonava. Dai, rispondi. Cavolo rispondi.
- Pronto?
- Oh grazie a dio.
- Chi è?
Ero rimasta di stucco sentendo una voce femminile al telefono.
Era Jenna.
Ma in quel momento non m'importava. Volevo tornare a casa, anche al costo di dover parlare con Jenna.
- Hei, ciao Jenna sono Hayley, per caso c'è..
- Cosa vuoi? - chiese seccata.
- Per caso c'è Josh?
- Che vuoi ancora da lui?
- Jenna, ti prego non è il momento.
- Cosa c'è? Ti senti tanto sola perchè il tuo caro fidanzato non c'è? Beh di certo non puoi prenderti mio marito.
- Jenna - lo urlai, ero disperata, stavo piangendo e mi sentivo esausta - ti prego, sono rimasta ferma con la macchina, fuori nevica e io sto congelando. Ho provato a chiamare tutti, ma non mi rispondeva nessuno, Josh è l'ultima mia speranza.
- Poverina mi dispiace.
-Jenna.
Silenzio. Aveva riattaccato.
Maledicendo quella brutta strega buttai il telefono sul sedile, e mi accovaciai stringendomi come potevo sul mio giubbotto.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Think of me, when you're out. ***


Pensavo di aver perso le speranze. Mi sentivo congelata. Anzi, sentivo ben poco. Penso che persino le lascrime che erano scese dal mio viso si fossero congelate.
Mi stavo già immaginando i titoli dei giornali, cantante dei paramore muore congelata in auto.Poi magari avrei fatto la fine di quei cantanti che fanno più successo da morti che da vivi.
Però, all'improvviso, quando la mia speranza aveva ormai toccato il fondo vidi lo schermo del mio telefono illuminarsi. Allungai un braccio e lo presi, era congelato. Così, senza nemmeno guardare chi fosse, premetti il tasto di risposta.
- Hayley! Grazie al cielo, dove sei?
- Chi è? - non capivo più niente in quel momento e non riconobbi nemmeno la voce al telefono.
- Cazzo Hayley, sono Josh. Dove sei?
- Josh - le lacrime continuavano a scendere sul mio viso, sceserò fino alla mia bocca e le bevvi. erano amare, lacrime di sofferenza, di tristezza, di senso di colpa.
- Hayley, sto cercando di raggiungerti, ti prego dimmi dove ti trovi.
- Non lo so!
- Ti prego, non piangere sto arrivando. Dammi un indizio, prova a ricordare.
- Sono sulla stradina per andare al lago, credo. Non ci sono cartelli qui..
- Ok,stai ferma li.
mi misi a ridacchiare istericamente.
- Anche se volessi, come potrei muovermi da qui? La strada è tutta innevata, ti prego resta a casa, rischi di farti male pure tu e non voglio che questo accada, ti prego.
- Non se ne parla, arrivo.
E con questo chiuse la chiamata.
Se fosse successo qualcosa a Josh non me lo sarei mai perdonato.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** This is what I need, please? ***


Pensavo di essermi addormentata.
Mi trovavo in un posto caldo e sentivo dei rumori e una voce di sottofondo.
Però, lentamente aprii gli occhi e non mi trovavo più nella mia macchina, fuori dal finestrino vedevo il paesaggio muoversi, girai la testa e vidi Josh tranquillo al posto di guida.
- Ehi, bella addormentata.
disse sfoggiando un sorrisetto. uno di quei sorrisi rari, che amavo.
- Josh, grazie.
- Figuriamoci. Ah, ti chiedo scusa per..
- Jenna.
- Si.
Io non dissi niente. Cosa potevo dire? Qualunque cosa avessi detto sono sicura che lo avrebbe fatto stare ancora più male e allora taqui.
- Comunque Chad è preoccupato, ti sta aspettando a casa.
Effettivamente era così, guardai il telefono e c'erano 4 suoi messaggi e una chiamata.
- Ma come sa che sei con me?
- Dopo che non rispondevi al telefono ha chiamato me.
Che cosa era saltato in mente a Chad? Chiamare Josh? Non potevo crederci.
Guardai fuori e stavamo entrando nel vialetto di casa mia. Chad se ne stava davanti alla porta e appena vide la macchina si alzò in piedi, tirando un sospiro di sollievo e sorridendo. Josh spense la macchina e mi guardò. Rimanemmo così, a fissarci per non so quanti secodi. Sentivo una confusione nel mio cuore, non capivo cosa fare, non potevo fare niente.
Però all'improvviso lui tolse lo sguardo e scese dalla macchina e così feci anche io.
Chad corse subito verso di me e mi abbracciò teneramente. Quel abbraccio, mi fece sentire bene. Ero tornata a casa ed ero tra le braccia del ragazzo che amavo.
- Josh grazie per avermela riportata sana e salva.
- Figurati.
E si strinsero la mano, rimasi molto sconvolta da quel gesto.
- Josh, grazie.
Fece un mezzo sorriso e salì in macchina verso casa.
- Vieni amore, andiamo dentro - mi disse Chad teneramente.
- Si.
così, mi abbracciò e io con lo sguardo vidi Josh che ci guardava dallo specchietto retrovisore metre si allontanava. E la cosa che mi fece più male, fu il suo sguardo impassibile.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Happy new year. Happy? ***


Stavo osservando chi mi aveva menzionato su twitter. C'erano i soliti fan che mi dicevano che mi adoravano. Quelli che dicevano che ci sostenevano e ovviamente qualche commento in una lingua a me sconosciuta che ovviamente non capivo cosa volesse dire. Però, in quel momento rimasi colpita soprattutto da un tweet, una ragazza che mi chiedeva se Josh e Zac mi avessero fatto gli auguri per il compleanno.
Quel tweet mi fece pensare a tutto quello che successe quella sera, alla dichiarazione che avevo fatto a Josh e che in qualche modo lui aveva contraccambiato. Se solo Chad lo fosse venuto a sapere, di sicuro poche ore prima non gli avrebbe stretto la mano.
Mi girai e lo vidi dormire beatamente difianco a me. Per quanto lo amassi, non riuscivo a non pensare a Josh in quel momento.
-
Jeremy era tornato, finalmente.
e come avevamo deciso precedentemente abbiamo trascorso il capodanno assieme, purtroppo senza Taylor perchè era impegnato.
Così, decidemmo, con dei nostri amici di fare qualcosa di tranquillo e quindi stemmo tutti a casa di Jeremy. Fu una serata divertente ed finalmente dopo un pò di tempo mi sentivo, bene.
Forse perchè me ne stavo con i miei amici, forse perchè ora avendo Chad vicino a me mi stavo rendendo conto di aver fatto la scielta giusta. O forse lo facevo per tutti loro, che odiavano vedermi triste.
- Hayley, vieni manca poco alla mezzanotte!
Jeremy, sembrava così felice.
- Certo!
Feci un sorriso e mi avvicinai a tutti loro.
tre. due. uno.
- Buon anno! -urlammo tutti assieme.
Chad si girò verso di me e mi diede un tenero bacio sulle labbra.
- Ti amo Hayley.
Lo guardai e sorrisi.
- Ti amo tanto anche io Chad, più di qualsiasi cosa al mondo.
All'improvviso mi sentii terribilmente in colpa con me stessa, come se avessi detto una bugia universale.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Keep me safe inside, your arms like towers. Tower over me; ***


Chad doveva ripartire per Los Angeles ed io lo stavo accompagnando all'aereoporto.
Arrivati fermai la macchina davanti all'ingresso.
- Scrivimi un messaggio quando sei arrivata, non vorrei che questa simpaticona ti lasciasse a piedi un'altra volta.
Disse ironicamente.
- Certo, anche tu scrivimi quando sei arrivato.
- Ovviamente. Sorrise e mi baciò tranquillamente, questo fu il bacio più intenso che ci demmo da quando lui era venuto a trovarmi.
Così, scese dalla macchina e fece per chiudere la porta, però poi si fermò
- ah, amore. Un'ultima cosa. Non starci così male per la storia di Zac e Josh, sono stati dei coglioni, hai degli amici che ti vogliono molto bene, soprattutto Jeremy, ti prego.
Mi limitai a sorridere e partii verso casa.
Come poteva dare dei coglioni a loro due? Anche io dovrei odiarli, per tutto quello che hanno fatto, per come mi hanno descritta, per le cose che hanno detto. Il mio cervello parzialmente li odia. Ma come faccio a dire al mio cuore di odiarli?
Per tutto il tragitto verso casa questo fu il mio unico pensiero, però, quando entrai nel vialetto di casa, c'era una sorpresa per me.
Josh, se ne stava seduto sulle gradinate di casa mia. Cosa voleva ancora da me? Scesi dalla macchina e mi avviai verso la porta, senza nemmeno badarlo, non potevo farmi altro male. No.
- Buon anno pure a te Hayley.
- Che ci fai qui? chiesi schiettamente.
- Sono solo passato ad augurarti un buon anno nuovo.
- Beh grazie, anche a te.
Entrai dentro casa e mi sedetti sul divano, lasciando la porta aperta.
Come se volessi con tutto il cuore che lui entrasse in casa mia e così fu, entrò, chiuse la porta e si sedette vicino a me.
- Cosa dice Jenna di tutte queste visite? Già mi odia, potrei denunciarla per tentato omicidio.
Lo dissi quasi scherzosamente, ma in realtà non c'era proprio niente di divertente in quella frase.
- In realtà, abbiamo litigato, per quello che è successo l'altro giorno, beh comunque lei non sa che sono qua. Osservai meglio Josh e notai una cosa, gli stavano ricrescendo i capelli.
Si dice che le persone, quando vogliono cambiare qualcosa nella propria vita iniziano dai capelli, difatti dopo che la storia tra me e Josh finì lui si tagliò i capelli, però adesso li stava facendo ricrescere, lunghi, come piacevano a me, continuavo a fissarlo, aveva uno sguardo triste, si sentiva in colpa, lo vedevo. D'altronde non potevo dire niente al riguardo, doveva sentirsi in colpa per quel che aveva fatto. Dovevano. - Beh comunque, sono venuto qui perchè sei l'unica persona con la quale volessi stare in questo momento. Alzò lo sguardo e mi guardò con quei suoi bellissimi occhi ofuscati da un velo di tristezza.
Fu uno sguardo intenso, sarei voluta restare lì a guardarlo negli occhi per ore. Però lui, all'improvviso si avvicinò a me. Lo sentivo, eravamo troppo vicini. Troppo. Potevo sentire il calore del suo corpo vicino a me e cosa più grave. Anche io mi stavo avvicinando a lui. Lentamente. In quel momento il mio cuore aveva preso comando sul cervello.
Lo vidi. Vidi lui chiudere gli occhi. Sapevo cosa stava per accadere lo sapevo. Ormai non avevo via di fuga. I nostri nasi si sfiorarono e all'improvviso.

Qualcuno bussò alla porta.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** You're clouding up my mind; ***


Ce ne stavamo li.
Imbarazzati al massimo. A guardarci negli occhi, senza aver perso la vicinanza tra di noi.
-Hayley - sussurò Josh. -Forse dovresti andare ad aprire. Mossi la testa, come per scacciare via tutto e mi alzai.
Aprì la porta e c'era Jeremy che mi abbracciò salutandomi, ma vedendo Josh si ritrasse.
- Non sapevo fossi occupata.
- No -disse Josh alzandosi - In effetti me ne stavo andando, ciao Hayley.
Lo guardai uscire dalla porta senza rivolgere uno sguardo a Jeremy. Vidi invece Jeremy che lo fulminò, come se avesse voluto ucciderlo.
Avrei voluto urlare a Josh di restare, di restare qui con me, di non andarsene ora che avevo bisogno di lui, ora che si stava - in un certo senso - avverando quello che ho segretamente aspettato per anni.
Ma lui se n'era già andato.
- Che ci faceva LUI qui? - scandì bene le parole, come fosse una minaccia, pareva alquanto scocciato.
- Niente, era venuto a farmi gli auguri dell'anno nuovo.
Sembrava una bugia immensa, ma era la verità.
- Hayley. - disse mettendomi le mani sulle spalle.- Ti sta solo prendendo in giro, un'altra volta.
- No, Jeremy.
- e allora? Perchè ha lasciato la band?
- Oh Jeremy, quello che, sta succedendo non riguarda affatto la band. Per quello che ci ha fatto io lo odio, ma in cuor mio..
- Tu lo ami ancora, vero?
Jeremy. Non avrei mai potuto desiderare un amico migliore di lui, mi capiva. Come se mi leggesse nel pensiero, capiva ogni mio stato d'animo, ogni mia emozione, lui sapeva sempre tutto.
Ovviamente, le lacrime iniziarono a scendere. Ultimamente ero diventata molto più vulnerabile.
Abbracciai Jeremy e piansi su di lui. Lui dolcemente mi accarezzò la schiena e mi sussurrò nell'orecchio:
- Lo vedi? Lo vedi perchè lo odio? Perchè oltre a tutto quello che ha fatto alla band fa piangere te ed io mi ritrovo sempre con le camicie bagnate.
Mi misi a sorridere e lo sguardai negli occhi.
- Jeremy, grazie. Ti voglio bene.
- Io di più Hayls, non immagini quanto.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** You're always here, beside me. ***


Avevo preso un tè con Jeremy e avevamo parlato, mi piaceva parlare con lui.
Perchè sapevo di poter essere me stessa e di lui mi fidavo.
- che cosa dovrei fare secondo te Jeremy?
- Sinceramente, non è davvero una decisione facile. Perchè tu non stai prendendo in giro, fondalmentalmente nessuno. Tu li ami tutti e due, anche se da quello che mi pare di capire provi qualcosa in più per Josh. -si mordicchiò il labbro, come in senso di disgusto. Ma come fai ad essere innamorata di quello Hayley? Dai, dopo tutto quello che ti ha fatto. - Ma tu lo odi così tanto Jeremy?
- No, d'altronde abbiamo passato bei momenti assieme. Però, se ora fosse qui penso che lo strozzerei, si.
Mi misi a ridere guardandolo mentre faceva finta di strozzare un Josh invisibile.
- Cazzo! -urlai all'improvviso
- Che succede?
- Ho dimenticato di inviare un messaggio a Chad.
- Questo potrebbe essere un problema.
All'improvviso il mio telefono suonò e come fosse telepatia, era Chad.
Jeremy mi guardò con una faccia, come per dire: oh adesso voglio vedere che farai.
Alzai lo sguardo al cielo e risposi.
- Scusami amore, ma mi sono..
- HAYLEY! Perchè non mi hai scritto?
- Scusami mi sono scordata.
- Tanto lo so, è inutile che menti.
- Cosa Chad?
- Eri con Josh.
E così, mi crollò parzialmente il mondo addosso. Come faceva a saperlo?
- Anche se fosse vero, ma non lo è, chi te lo ha detto?
- Nessuno.
- Chad!
- Senti Hayley, lascia perdere.
- Cosa devo lasciare perdere Chad?
Non volevo piangere di nuovo, no. Però all'improvviso sentii la mano calda di Jeremy appogiarsi sulla mia spalla, mi girai e mi fece segno di passargli il telefono.
- Ciao Chad, sono Jeremy. E' colpa mia se Hayley non ti ha scritto, perchè sono venuto qui e le ho fatto una sorpresa, scusami.
Non sentivo quello che Chad stava rispondendo al telefono, ma dalla faccia sembrava avesse funzionato.
- Va bene, ciao Chad. - Jeremy si voltò verso di me e mi sorrise - mi devi una pizza Hayley.
Sorrisi e gli detti un tenero bacio sulla guancia. - Quando vuoi!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Night of memories. ***


Me ne stavo stradiata a letto, senza riuscire a dormire. Lo ammetto. Dovevo ammerterlo. Ormai era chiaro come il sole. In quel momento avrei voluto essere con Josh. Come ai vecchi tempi. Non dico con lui in senso d'amore, ma anche in senso d'amicizia. Quante notti passate nel letto a parlare.
Ricordo tutte quelle notti, ma una in particolare.
Eravamo nel tourbus appena finito uno show.
Jeremy - Taylor e Zac se ne stavano fuori a firmare gli ultimi autografi e a scambiare alcune chiacchere con le fan. Invece noi due eravamo già in procinto di andare a dormire, quando lo vidi sdraiato nella mia cuccetta.
- Scendi che ho sonno.
- Vieni su tu.
- Non me lo dire due volte.
- Va bene.
- Cretino.
e così salì sopra il letto.
Mi viene ancora da ridere al pensiero, tendavamo ad essere così ingenui a quell'epoca. Tra di noi non era ancora successo niente di ufficiale era prima della nostra, mezza storia.
Ero sopra di lui. D'altronde, per quando piccola fossi le dimensioni della cuccetta non erano superiori a quelle di un cassetto e quindi quello era inevitabile.
Ma m' andava bene, non avevo nulla da nascondere, nessuno a cui pensare mentre stavo vicina a lui, nessuno per cui sentirmi in colpa.
- Cosa è quel sorrisetto Josh?
- Sei così bella.
- Oh si certo, sono bellissima senza trucco e in pigiama.
Ironizzavo, ma quei commenti erano molto più che graditi.
- Sei sempre bellissima Hayley. Durante i concerti, non faccio altro che guardarti, sei un fuoco, sei una bomba.
- Non so se l'hai notato, ma pure io non faccio che guardare te.
ammisi sorridendo.
E sorrideno ci scambiammo uno di quei soliti baci. Segreti, veri, felici.
Al solo pensiero mi scappò un sorriso timido.
- Te lo ricordi Josh? Te lo ricordi?*
*Do you remember that? Do you remember that? {Franklin;

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Congratulation; ***


Era da quasi una settimana che non avevo notizie di Josh. Forse si era pentito di quello che aveva fatto, anzi, di quello che stava per fare. Forse Jenna, che più che da moglie mi sa da suocera, l'aveva segregato in casa. Non sapevo niente. In questo momento avevo solo voglia di andare via, di partire per il sud america con i miei ragazzi, con quello che era rimasto dei miei ragazzi.
Avevo pure visto Chad a Los Angeles alcuni giorni fa, ma le cose sembravano tranquille.
Oggi, appena tornata a casa, mi sono tristemente messa a togliere le luci natalizie e tutte le decorazioni. Era una cosa alquanto triste. Passai davanti alle foto capovolte, quelle del giorno del mio compleanno, quelle che Josh aveva girato e io avevo a mia volta ri-girato. Non le guardai, diedi una spoverata e passai ad altro.
Oggi era la sera dei People's Choice Awards e noi eravamo nominati come Best Rock Band. Il che mi faceva un pò male, difatti noi tre non saremmo stati presenti alla cerimonia.
Non era mio desiderio guardarli, sinceramente la mia speranza di vincere era pittosto remota, eravamo in competizioni con altre grandi Rock band.
Ero sul divano, a mangiare del formaggio davanti ad un film, quando mi arrivò la chiamata di Jeremy.
- Hai visto?! - pareva molto entusiasto.
- Ehm, cosa?
- COME COSA?
- No.
- Cosa no?
- Abbiamo vinto?
- OVVIO! urlò Jeremy dall'altro capo del telefono.
Sul mio viso si aprì un sorriso a 365 denti, ne ero molto orgogliosa, non me lo aspettavo, davvero.
- Ce la faremo Hayls, torneremo più forti di prima.
- Mi basta avere voi al mio fianco.
- Noi ci saremo, semopre.
- ABBIAMO VINTOOOOOOOOOO! -urlai
- sei incredibile, beh ora vado. Ah si, Katy ti saluta! - e in sottofondo sentì Katy urlami qualcosa.
- Salutala pure tu. Che carini che siete!
- Ti voglio bene.
- Pur'io e fate i bravi!
sentì la risata di Jeremy e poi chiuse la chiamata.
Guardai lo schermo del telefono e c'erano 3 messaggi. Il primo era di Taylor.
- Cioè, ci credi? Abbiamo vinto ragazza! Sono così felice, il 2011 sarà l'anno dei paramore! Non vedo l'ora di partire per il tour e di incidere il nuovo album. Approposito, noi quando ci vediamo per buttar giù qualcosa? Ti voglio bene!
ps: Vincitori! :)
Sorrisi e decisi che gli avrei risposto dopo.
Il secondo era di Chad.
- Ehi, ho sentito che avete vinto, congratulazioni! Ti amo.
Si, anche a quello avrei risposto dopo.
Il terzo era di Josh.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** So, smile. ***


Ero un pò sorpresa nel vedere Josh come mittente, a quanto pare, era ancora vivo.
Premetti il tasto leggi, convinta di trovarmi il solito messaggio di congratulazioni, freddo e un pò insipido, come quello di Chad, ma non fu del tutto così.
- Congratulazioni per il premio. Non mi soffermo tanto su questo punto, penso sia meglio così. Beh, no niente.
Immaginai che volesse scrivere qualcosa come ve lo meritate. o cose così, ma il premio era pure per loro, le votazioni si erano chiuse quando, quando tutto andava ufficialmente ancora bene. Guardai meglio il messaggio e c'era un altro punto.
- ps: quando sei libera? Ho bisogno di vederti.
Ecco, quello si che mi lasciò senza fiato. ''Ho bisogno di vederti''.
Senza volerlo, sorrisi. Sorrisi come una adolescente quando il ragazzo che le piace le rivolge un cenno. Un sorriso timido, un sorriso felice, sincero e pieno di allegria.
No, a lui decisi di rispondere subito.
- Grazie, d'altronde il premio è destinato a TUTTI noi. Evidenziai il tutti.
- comunque, io sono libera quasi sempre, anche domani se vuoi.
Con il cuore a mille. Chiusi gli occhi premetti su invio ed inviai.
Risposi pure agli altri e appoggiai il telefono di fianco a me, in attesa di una risposta, che non arrivò. Spensi la televisione e andai a letto, appoggiando il telefono sul comodino, averi voluto esprimere un desiderio, in quel momento.
_ Aprii gli occhi e me ne stavo ancora sul letto, non avevo intenzione di uscire. Stavo così bene.
Guardai il telefono per vedere l'ora e però notai un'altra cosa.
- Ok, arrivo verso le 4.-Josh
Sorrisi e mi infilai del tutto sotto le coperte.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** I think we have an emergency. ***


Josh sarebbe arrivato nel pomeriggio ed io ero molto agitata. Avevo pensato di chiamare Jeremy e di dirgli di non venirmi a trovare a sorpresa oggi, ma me lo risparmiai.
C'era un motivo fondamentale per il fatto che ero agitata. Stavo pensando al fatto che Josh, forse, voleva continuare dal punto dell'altra volta. Avete presente i soliti film? Dove il ragazzo va dalla ragazza e fa ''allora, dove eravamo rimasti?'' ecco, mi sembrava una cosa del genere.
Stavo impazzendo. Mi stavo facendo dei film mentali su un altro uomo. Per un momento pensai a Chad, io lo amavo, non potevo non dire questo.. ma. Tutto questo era così strano.
Mi preparai, ma non esageratamente, non volevo dare nell'occhio. Mi legai i capelli e tirai su la frangia con una fascetta. Una lieve passata di terra e basta. D'altronde quella volta aveva detto che gli piacevo sempre, no?
- Hayley, basta! -lo urlai a me stessa davanti allo specchio. - Stai fantisticando su un uomo sposato e tu sei findanzata,devi solo recuperare l'amicizia.
All'improvviso fui distratta dal campanello. Guardai l'ora ed erano le 4.
Josh.
Corsi alla porta. Feci un sospiro e aprì.
Se ne stava li, era . Non trovo le parole per descriverlo. I capelli erano più lunghi e una scompigliata e leggera frangia gli cadeva sulla fronte. Come ai vecchi tempi e poi. Il suo sorriso. Quel sorriso che non sfoderava mai. Bianco. Stupendo.
- Ehi Hayley.
C'era ancora dell'imbarazzo. D'altronde come faceva a non esserci? Dopo tutto quello che era successo.
- Vieni Josh.
Lo feci accomodare, questa volta in cucina.
- Desideri qualcosa?
- Un caffè grazie!
mi veniva da ridere, così iniziai a ridacchiare.
- Cosa c'è di divertente?
- E' solo che, mi sembra di essere tornata ai vecchi tempi, quando tutto.. beh, andava bene. -respirai- vorrei tanto tornare indietro.
- Lo sai che non è possibile Hayls.
- Già, non è possibile.
- Però io vorrei tanto tornare indietro da un altra cosa. - Da cosa?
- Dal matrimonio.
Mi paralizzai. Lo aveva ammesso. Josh aveva messo che aveva fatto un errore a sposarla. Avevo ragione, avevo ragione cazzo!
Però, non mostrai tutto questo entusiasmo e mi feci preoccupata per lui.Gli servii il caffè e sedendomi sulla sedia gli chiesi:
- Qualcosa non va con Jenna?
- Utlimamente -disse sorseggiando il caffè- litighiamo spesso. Per poi fare pace, ma è un rapporto instabile. Si è incavolata soprattutto per quello che riguarda la band e questo non può farlo visto..
- Visto che la colpa è anche un pò sua. -commentai io. Josh guardò verso il tavolo come in senso di colpa.
All'improvviso però, mi suonò il telefono. OVVIO. Doveva sempre succedere qualcosa per rovinare quei momenti.
Guardai e mi vennero i sudori freddi, quando vidi chi era.
Era Chad.
Così, mi alzai dal tavolo, lasciando Josh in cucina e risposi in salotto.
-Pronto?
- Ciao amore!
- Ehi.. -il mio entusiasmo.
-Cosa stai facendo?
-Beh, niente. Perchè? -sono con un altro uomo cazzo.
-Oh così, mi trovavo davanti a casa tua e..
Sentii bussare alla porta.
MERDA. MERDA. MERDA.
-Sei..
-Si sono qua fuori, mi apri? O vuoi lasciarmi qui?
- Ora ti apro! -no cazzo ti lascio li!
Buttai il telefono sul divano e corsi in cucina.
- Josh, c'è un problema.
Lui mi guardò con una faccia come se stessi parlando un altra lingua.
- Chad è qua fuori.
-Oh. Bello.
- Cazzo. Cazzo. Cazzo.
- Mandalo via.
-Dai Josh, ecco. Ho un idea, vai giù nella nost.. nella stanza delle prove ok? Cerco di liberarmene. Josh si alzò dal tavolo e si fermò davanti alla porta che portava giù in cantina. Si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia.
-Scaccialo.
e così andò giù.
Io ero li. Paralizzata da quello che era successo. Ma non potevo perdermi così ora.
Chiusi la porta a chiave e questo faceva molto Playing God.
E così, corsi ad aprire a Chad.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** The only guy, who I love. ***


Chad era davanti a me, con un mazzo di fiori.
- Ciao amore.
e mi diede un tenero bacio.
- come mai così bella per stare a casa?
Non sapevo che rispondere, ero nel panico.
-Oh, così..-presi i fiori e pensai che per perdere tempo potevo andare a metterli in un vaso, ma c'era un piccolo particolare. Sul tavolo della cucina c'erano due tazzine. DUE. Così li appoggiai sul comodino e mi sedetti sul divano.
- Che bella sorpresa!
- Hai visto?
Si sedette e fece segno di sedermi sulle sue ginocchia. Così feci.
Mi sentivo strana, come se stessi facendo qualcosa si sbagliato. Anche se quello era il giusto. Non riuscivo a controllarmi.
Chad si avvicinò a me e mi baciò più intensamente, iniziando a sfiorare il mio corpo.
Io mi ritrassi.
-Chad, cosa stai facendo?
-E' da tanto che non ci vediamo da soli.
-E con questo?
-Dai..
Riprese a baciarmi ma io lo spinsi via e mi alzai.
- Chad!
- Dai Hayley. si alzò e mi prese per un braccio
-Ora chiamo Jeremy.
Presi il telefono ma lui me lo tolse dalle mani.
-Non fare la sciocca.
-Chad, mi stai facendo paura. Davvero. Vattene.
- Dai.
E riprese a baciarmi. Io ormai non potevo farci niente e così contraccambiai il bacio.
Sentivo Josh battere sulla porta. Maledetta quella volta che ho chiuso quella porta a chiave.
-
Mi svegliai sul divano.
Davanti a me c'era un foglio.
-Grazie mille amore, sei fantastica, ti amo.
Iniziai a piangere e strappai quel foglio, mi alzai e andai ad aprire a Josh.
e lui se ne stava appena davanti alla porta appena mi vide mi abbracciò. Forte. Un abbraccio sincero.
-Hayley, mi dispiace è tutta colpa mia.
Volevo rispondergli, volevo urlargli che non era colpa sua. Ma non riuscivo.
E mi ritrovai a piangere tra le sue braccia, che ora, era diventato l'unico ragazzo che amavo.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Parli ora, o taccia per sempre. ***


Ce ne stavamo seduti in silenzio al centro della stanza delle prove a casa mia, tra due chitarre ,un basso una batteria ed un microfono. Quello era stato luogo di mille nostre avventure, di mille nostre prove. Dove tutto era nato. I nostri strumenti ci circondavano, come se fosse una riunione. Io e Josh stavamo seduti a gambe incrociate sul pavimento, ma ad una certa distanza.
C'era silenzio, ma non era un silenzio imbarazzante. Era un silenzio che faceva riflettere.
- Ormai -dissi con un filo di voce - posso anche dirti tutto.
- Dirmi cosa?
- Non ti capita mai di guardare l'album delle foto del tuo matrimonio , Josh?
- Sinceramente, cerco di evitarlo. Ma, che c'entra?
- Se lo guardi bene, sono l'unica che non ha una foto con gli sposi. -era vero, ma mi andava bene così, non volevo avercela. -quello -continuai facendo un respiro profondo- è stato il giorno più brutto della mia vita Josh. Ma tu eri così, sorridente, così felice. Che io al ''se qualcuno a qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre'' ho scelto la sceconda parte e solo ora me ne sto pentendo amaramente.
- Sai -si intromise lui- al pronunciare di quella frase, pensavo che tu avresti alzato la mano, io, se fossi stata te, lo avrei fatto.
- Ma ormai il gioco è fatto, tu hai il tuo ''fino a che morte non ci separi'' -anche se avevo gli occhi umidi lo guardai sorridendo- e va bene così.
Lui, non contraccambiò per niente il mio sorriso, anzi, mi guardò con un aria triste e malinconica.
- No, non va affatto bene così. Ho fatto un errore. Era, ancora troppo presto per compiere questo passo, avevi ragione quel giorno Hayley, io l'ho sposata solo per dimenticare te, ma non è stato possibile e poi, lei parla di te in continuazione, pensando di essere meglio, invece non lo è. Come si fa ad essere meglio di te? Non è possibile.
Lo guardavo incantata. Ci eravamo appena confessati tutto. Tutto quello che avevamo dentro. Ora mi sentivo più leggera, anche se non ero a conoscenza delle conseguenze a qui tutto questo avrebbe portato. Josh, con fare tranquillo si alzò, prese una chitarra e iniziò a intonare le prime note di Franklin, io mi spostai vicino a lui ed appoggiai la mia testa sulla sua spalla ed insieme iniziammo a cantare.
- 'cause you remind me of a time, when we where so alive, do you remember that. do you remember that.
Josh si girò verso di me e il mio cuore iniziò a battere a mille.
- Spero -disse sorridendo imbarazzato - che nessuno bussi alla porta o che nessun telefono suoni, di nuovo. Sorrisi - Lo spero anche io.
L'ultimo ricordo visivo che ho è Josh che chiude gli occhi e avvicina il suo viso al mio e anche io feci altrettanto.
I nostri nasi si sfiorarono e finalmente, dopo quattro anni le nostre labbra si unirono di nuovo.
Quanto le amavo, labbra morbide, con quel piercing che era una cosa magnifica. Questo era più di un semplice bacio, questo era quel genere di bacio delle favole, il bacio che sveglia le principesse, che le libera. Ecco, questo bacio mi aveva liberata, finalmente mi sentivo bene. Ero felice.
Le nostre labbra iniziarono a muoversi assieme però Josh si fermò e mi guardò sorridendo.
- Nichole Williams, ti amo.
- Neil Farro, ti amo pure io.
- E' un paramour.
- E' un bel casino piuttosto.
- Già.
- Comunque, adesso.. che pensi di fare con la band?
Josh mi guardò un pò in modo perplesso e disse.
- Io..

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Reaching as I sink down into life. ***


Me ne stavo sotto la doccia, con la musica a tutto volume, il mio I-pod era in modalità ''casuale'' e quindi ad ogni fine canzone speravo nel bene, c'erano molte canzoni piene di ricordi dentro esso e questo non era il momento esatto per setnirle.
Mi stavo sciaquando i capelli quando la canzone corrente finì e partì "Speak now" di Taylor Swift, come dicevo.
Avevo ottenuto quello che volevo, in parte, ma non del tutto. Le parole di Josh risuonavano fredde ancora nella mia mente.
- Io.. non penso di voler tornare in band Hayley. Quelle parole, per quanto cattive, erano in parte sincere. Non mi riconosco più in questa musica, non ha niente contro di voi, ma penso che questa sia la decisione giusta.
Dovevo chiamare Jeremy, avevo bisogno di lui, avevo bisogno di sentire le sue parole e di sicuro i suoi sottointesi insulti, non approvava questo amore e dopo quello che aveva fatto, a me e alla band, odiava a morte Josh.
- Pronto Hayls? Che succede?
- Deve per forza succedere qualcosa? Non posso chiamarti così solo perchè voglio sentire il mio migliore amico?
- Certo che puoi sciocchina, solo che mi stavo preoccupando.
Femmo una telefonata di un'ora, gli raccontai quello che era successo con Chad e soprattutto quello che era successo con Josh, c'era rimasto male.
- Hayley, stai continuando a farti del male. Lui sta dinuovo scherzando con te, perchè non vuoi capire questo?
- Ma perchè dovrebbe scherzare? Perchè dovrebbe mentirmi?
- Non lo so Hayley, io non mi fido.
- Io non credo che menta Jeremy.
- E' così.
- Ma perchè dici questo? Spiegami.
- Ha sempre fatto così, prima diceva di amare te e poi andava con altre ragazze. Se si è sposato un motivo c'è..
- Si, voleva dimenticare me.
- Svegliati Hayley.
- Jeremy, ma che hai oggi?
- Io ti ho avvertito Hayley, se succede quello che ti ho detto, non venire a piangere da me.
E con questo mi sbattè il telefono in faccia.
C'ero rimasta malissimo. Me ne stavo li, con gli occhi sbarrati e il telefono ancora all'orecchio.
Tutto quello che sapevo stava cadendo.* Tutto quello di cui mi fidavo, le persone su cui contavo. Mi stava cadendo il terreno sotto i piedi, non avevo più qualcosa di stabile sul quale appoggiarmi, stavo cadendo nel buio.

*Ispirato a All we know is falling.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** No name. ***


In questo momento, l'unica cosa della quale sentivo di avere veramente bisogno era una persona con la quale sfogarmi e non l'avevo.
Pensai a mia sorella, ma era ancora troppo giovane per capire e poi, non potevo raccontarle di Josh. A chi potevo raccontare di Josh? Mi stavo rispondendo da sola, solo a Josh.
Ma lui non c'era. Il suo telefono risuonava spento.
Nessun messaggio, niente di niente.
E poi c'era Dakotah, la mia migliore amica. Non le avevo raccontato niente, che amica ero?
Mi sentivo tremendamente sola, in un punto di non ritorno. Era passato quasi un mese da quel 18 dicembre e non c'è stato un giorno di questi in cui non sia scesa almeno una lascrima debole sul mio viso. Mi stavo indebolendo sempre più.
Ero sotto le coperte del mio letto, matrimoniale.
Troppo grande per una sola persona, troppo grande solo per me. La vibrazione del cellulare mi fece sobbalzare, mi iniziò la tachicardia, ero convintissima che fosse Josh, invece era di Taylor.
- Ciao Hayls, come butta? Ti va se vengo a farti una visitina? E' da tanto che non ci vediamo! Posso portare un'amico? Ti voglio bene.
Mi sentivo in colpa con Taylor, era estraneo ai fatti, era estraneo a tutto. Però, mi mancava tanto pure lui. Posso portare un'amico? Questa cosa mi incuriosì parecchio.
- Ciao capuccetto rosso, certo che puoi venire! Un'amico? Ti aspetto.
Decisi, che se Taylor stava arrivando dovevo rendermi quel minimo presentabile.
Andai in bagno e mi guardai allo specchio. Ero ridotta malissimo. I capelli erano arruffati in una coda storta e le occhiaie erano profonde. Mi buttai sotto la doccia, cercando di migliorare qualcosa.
Mi asciugai i capelli e li raccolsi, per il mio viso non c'era niente da fare. Così, maledicendo la mia immagine allo specchio andai giù in salotto ad aspettare Taylor e questo amico misterioso.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Friendship; ***


Sentii suonare il campanello, segno che Taylor era arrivato.
Andai ad apire, però con mia sorpresa non trovai nessuno alla porta.
- Bene Hayls, ora oltre che pazza stai diventando pure sorda. -mi dissi da sola, quando all'improvviso qualcosa di freddo e bagnato mi arrivò dritto in faccia, neve.
Delle risate scoppiarono vicino a me.
- TAYLOR! -ulrai
Però, le risate non erano solo sue.
C'era anche una risata più calda, più roca, una risata amica.
Mi pulii il viso dalla neve e scoppiai in un sorriso quando vidi che con Taylor, c'era Zac.
Taylor c'era rimasto malissimo quando ha ricevuto la notizia che pure Zac avrebbe lasciato la band. Loro erano inseparabili, ogni cosa che facevano, la facevano insieme. Erano come fratelli, forse Zac si sentiva più legato a lui che a Josh.
Ed ora, ero così felice e sorpresa di vederli ridere e scherzare assieme, di nuovo, almeno qualcuno di noi stava bene.
- ZAAAAAAAAAAAAAAAC!
Gli corsi in contro e lo abbracciai, lui mi strinse forte.
- Hayls, mi manchi. -la sua voce. mi mancava, cavolo se mi mancava.
- Mi manchi tanto pure tu Zac, davvero.
All'improvviso un'altra palla di neve ci colpì e c'era Taylor che rideva di gusto.
Io e Zac ci scambiammo uno sguardo di complicità ed iniziammo a giocare a palle di neve, come quando eravamo ragazzini, ma con un senso di vuoto nel cuore.
''Anche se non eravamo più nella stessa band, chi ci proibiva di essere amici?''

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** There's always another day. ***


- Allora voi due siete ancora amici?
- Ovvio -disse Taylor
- Ci mancherebbe altro! -aggiunse Zac
- Sono così felice per voi! Siete proprio una bella coppia!
- OH! -urlarono assieme
- Non dire queste cose -disse con tono scandaloso Taylor
- Ci blocchi la crescita! -Zac
Loro due sembravano proprio una di quelle coppie comiche, inseparabili, se uno dei due fosse stato donna, beh sarebbe stata una di quelle coppie felici fin che morti non li separi, ma scommetto che anche come amici, andrà a finire così.
Non sentivo Josh da una settimana e ora suo fratello era davanti a me, forse non era il momento, ma avevo bisogno di sue notizie, sperando che Zac non sapesse del nostro ultimo incontro.. e di quello precedente..
- Come sta Josh, Zac?
Non face nessuna faccia strana, come m'aspettavo, ma si limitò a rispondere.
- E' partito per il Montana qualche giorno fa con Jenna, torneranno in settimana, comunque sta bene, quando l'avevo visto sembrava un pò pensieroso, ma sta bene.
Gli risposi con un sorriso, falso, sforzato al massimo.
Era partito con la moglie per allontanarsi da quello che era successo qua, con me. Si era pentito. Ovviamente, anche questa volta, Jeremy aveva ragione.
* * * ''Ciao sono Josh, in questo momento non posso rispondere, lascia un messaggio dopo il Kiwi Kiwi Kiwi Oi Oi Oi'*'
Mi venne da sorridere a sentire la segreteria telefonica di Josh, anche se era la quinta volta che la sentivo quel giorno, sapevo che non avrebbe risposto, ma l'avevo chiamato solo per sentire la sua voce in quei minimi 20 secondo, mi sentivo talmente stupida.
Erano le cinque del pomeriggio e il sole risplendeva debole nel cielo.
Lasciai il cellulare in cucina, presi chitarra, carta, penna e uscii di casa, sperando di trovare l'ispirazione per scrivere qualcosa.
*cercate su youtube.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** And now? ***


Camminando per le strade di Nashville mi sentivo a casa, ero a casa.
La gente che incontravo per strada però, mi salutava con un sorriso timido, imbarazzato. Come se non mi riconoscesse più. Ero cambiata? Che cosa era cambiato in me? Ero solo cresciuta, e avevo cambiato una decina di volte colore dei capelli, ma ero sempre la solita Hayley.
La gente non pareva pensarla al mio stesso modo. Avevo la chitarra sulle spalle e stavo letteralmente vagabondando per la città, non avevo una direzione precisa da raggiungere, stavo girando a vuoto. Fino a che, non mi venne quasi una fitta al cuore a vedere dove ero arrivata.
Mi trovavo difronte al negozio dove avevamo comperato le nostre prime chitarre e i nostri primi strumenti musicali.
Mi ricordo quanto tempo abbiamo passato qui davanti, da bambini. A fantasticare.
Ora però, questo posto era chiuso e buio. Così vidi la mia immagine allo specchio. Era vero, qualcosa in me era cambiato. Mancava qualcosa, mancava quel sorriso. Onnipresente sul mio volto. Non c'era, ed era da molto che non lo vedevo più.
Decisi di allontanarmi da quel posto, c'erano troppi ricordi, mi sentivo male. La testa mi girava e il cuore mi batteva all'impazzata. Non capivo più nulla, la mia mente era diventata un enorme buco nero.
Un rumore sordo di frenata mi fece tornare alla realtà.
Girai di scatto la testa, ma ormai , era troppo tardi.
Ricordo solo due cose di quel giorno.
Dolore e sangue.


*FINE LIBRO PRIMO*

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** LIBRO SECONDO - I can't belive the news today; ***


Finalmente stavo guidando verso casa.
Non che non mi facesse piacere starmene via per un pò, dopo quello che era successo. Avevo pensato che questo viaggio mi sarebbe stato utile, invece non è stato così.
- Amore, ti suona il telefono. -mi disse gentilmente Jenna.
Ecco, l'avevo fatto per lei questo viaggio, non per me. Ma mi sentivo in colpa, ogni bacio era una morsa al cuore, quando la baciavo vedevo un altra, vedevo la ragazza che desideravo baciare in quel momento. Era da una settimana che non la sentivo, chissà come stava. Non mi aveva telefonato, segno che si era pentita, in questo momento ero sicuro che avesse chiarito con Chad e che stessero felici e contendi davanti al camino, strinsi forte il volante per controllare la rabbia.
- Perchè lo lasci suonare? Rispondi no?
- Non, non penso di potere.
All'improvviso mi salì la tachicardia, mi stava chiamando? No, era impossibile. Jenna avrebbe risposto, o non me l'avrebbe detto.
- Chi è?
Fece uno sguardo strano e sospirando disse -E' Jeremy.
Jeremy? Che cavolo voleva ancora? Scommetto che era venuto a sapere tutto e ora voleva tipo uccidermi, ora aveva un movente vero.
Presi il telefono dalle mani di Jenna e accostai.
- Pronto?
- Josh..
- Cosa vuoi Jeremy?
- Senti, non è il momento per queste cose, anche tu non mi piaci, ma lo faccio solo per lei, penso che vorrebbe questo.
Lei. Capì subito a chi si riferiva.
- Cosa è successo ad Hayley?
Jenna mi rivolse subito uno sguardo storto.
- L'hanno.. -Jeremy aveva una voce distrutta e singhiozzava.
- JEREMY, CHE CAZZO E' SUCCESSO AD HAYLEY?
- L'hanno investita.
Pensai che il mio cuore avesse smesso di battere, invece non lo sentivo solo perchè batteva troppo forte.
- Ora si trova in ospedale, qua a Nashville, stanno cercando di fare il possibile.
Non riuscivo a crederci, mi ero portato le mani sugli occhi, per evitare quelle lacrime, che purtroppo sgorgarono lo stesso.
- Siamo tutti qui, ho trovato giusto, chiamare pure te, lei avrebbe voluto così. Sappi che c'è anche Chad e quin..
- Arrivo. -così chiusi la chiamata.
Avrei voluto dire qualcosa, un grazie soprattutto. Ma non ci riuscivo, come potevo? Il mio cervello non connetteva più, ero in un totale stato di vuoto.
- Cosa è successo? -chiese Jenna, sembrava scazzata, non la badai.
- Hanno investito Hayley ora è in ospedale in condizioni gravi.
- Oh, poverina. -Il tono in cui lo disse, fu insopportabile.
- Jenna, se veramente mi ami, capiscimi, è comunque mia amica.
Per fortuna non rispose, spinsi l'acceleratore in direzione di Nashville.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Well sentence me to another life. ***


Parcheggiai la macchina davanti all'ospedale, ma aspettai per scendere. Non potevo restarmente li. La cosa sarebbe stata imbarazzante, ma dovevo farlo, dovevo farlo per Hayley.
Per fortuna, la cosa era rimasta nell'anominato. Non c'era nessun segno di fan distrutti o di paparazzi di qualunque genere.
- Tu cosa fai? -chiesi a Jenna.
Sembrava perplessa - Vengo con te, non ti lascio andare da solo.
- Grazie. -lo dissi, ero sincero. - Però, ti prego, metti da parte il rancore e tutto il resto.
- Tranquillo.
Si era calmata, per fotuna.
Così scendemmo dalla macchina e lei mi strise la mano. Vedevo che voleva dirmi qualcosa, come ''andrà tutto bene.'' ma come poteva? Avrebbe mentito a se stessa, lei non voleva che andasse tutto bene. Ma in quel momento avevo qualcos'altro a cui pensare, strinsi la sua mano ed entrammo.
Gli ospedali non mi erano mai piaciuti, c'era quello strano odore, che mi faceva venire la nausea. Mi avvicinai all'infermiera per chiederle dove stava Hayley.
- Mi può dire dove si trova Hayley Nichole Williams per piacere?
Logicamente, la gente non avrebbe dovuto sapere che Hayley era lì e l'infermiera aveva come una ''lista degli invitati'', in quel momento mi sembrava una cosa così ridicola, anticipandola le dissi il mio nome e lei mi fece strada verso la sala operatoia.
Erano tutti li, nell'anicamera. C'erano faccie distrutte, guardi persi nei pensieri. Chad era seduto vicino al padre di Hayley, si stavano sostenendo a vicenda.
C'erano le sorelle di Hayley, la sua migliore amica, il fratello di Taylor, c'erano tutti.
Mio fratello era seduto vicino a Taylor, mi venne una morsa al cuore a vederlo piangere.
Nemmeno il tempo a mettere piede dentro che già tutti gli sguardi erano su me e Jenna. Jeremy mi guardò, era distrutto ma mi fece un segno, come per dire ''mi fa piacere che sei venuto''.
Andai a sedermi vicino a mio fratello, che mi abbracciò forte singhiozzando.
Chiusi gli occhi e lo abbracciai a vicenda, eravamo diventati tutti come fragili cose distrutte.*

{*Let the flames begin;

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** I saw my daddy cry and cursed at the wind; ***


Era incredibile.
Era incredibile il fatto che senza di Hayley tutto il mondo ci stava crollando addosso. Era il nostro punto di riferimento, senza di lei eravamo persi ed ora che lei rischiava.. no. Non volevo nemmeno pensarci.
Stavo pregando, pregando per lei, pregando per lei, come non avevo mai fatto. Avevo ancora così tante cose da dirle, non poteva andarsene così, no.
Tutti girarono contemporaneamente la testa allo scricchiolio della porta della sala operatoria. Il medico uscì con una faccia distrutta. Qualcosa non era andato bene. No, ti prego.
- Signor Williams, posso parlarle?
Il padre di Hayley si alzò ed andarono a qualche metro da noi, non potevamo sentirli, ma potevamo vederli.
Il dottore parlava lentamente, gli leggevo il labbiale, continuava a ripetere mi dispiace. Il padre di Hayley si era portato le mani sugli occhi ed dopo una stretta di mano il dottore si congedò.
Camminava lento verso di noi. Prese un respiro profondo e disse.
- Hanno fatto quello che potevano, è in coma e non si sa, quando.. o SE si risveglierà.
Un urlo di dolore partì dalla sorellina di Hayley Erica. Chad si alzò in piedi e calciò la parete come un forsennato.
- Se becco quel coglione che l'ha presa sotto, lo faccio a pezzi! - urlò, per poi appoggiare le spalle contro il muro e scoppiare in un pianto silenzioso.
- Per ora. -disse il signor Williams con il poco fiato che gli era rimasto - non ci è concesso vederla. Potete tornare domani, potete starli vicini con il pensiero, andate a casa ragazzi.
- L'ultima cosa che le ho detto -disse alzandosi ed urlando Jeremy - è stata di non venire a piangere da me! - continuava a piangere e scalciare contro il muro -Perchè?! Perchè?! - Katy si alzò e lo abbracciò forte.
Il padre di Hayley uscì a testa bassa, Jiana e Erica si alzarono. A ruota, mano a mano la gente si alzò ed uscì dalla stanza.
Così feci pure io.
Ne ero certo, Hayley non sarebbe morta. Se morisse lei, moriremmo tutti.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** And, when it rains; ***


Stavo nel letto con Jenna, ma non riuscivo a dormire. Il pensiero di Hayley tra la vita e la morte mi perseguitava.
Jenna per tutto il viaggio del ritorno non aveva detto nulla, nulla di offensivo e però nemmeno nulla per rassicurarmi. La cosa mi aveva lasciato un pò d'amaro in bocca. Appena tornati a casa, il nostro piccolo Bagheera sembrava più preoccupato di lei, mi era corso in contro e mi aveva subito fatto le fusa, come se sapesse tutto.
Con fare tranquillo mi alzai dal letto.
- Dove vai? -mi chiese Jenna con una voce lieve.
- Non riesco a dormire.
- Non venire a letto tardi.
Ecco, di nuovo. Apposto di fare la parte di mia moglie stava facendo la parte della mammina. Per quanto la amassi, certi comportamenti non potevo sopportarli. Pensai a cosa fare per placare il mio umore, pensai alla chitarra. Ma Jenna mi avrebbe ammazzato. Allora decisi di andare a fare una doccia, anche se non so a quanto sarebbe servita.
Avevo la schiena appoggiata al vetro della doccia e l'acqua cadeva su di me come fosse pioggia, il che mi face venire in mente un pomeriggio di tanti anni fa.
Avevamo appena pubblicato da qualche mese All we know is falling, io ed Hayley ce ne stavamo al lago, a cercare di scrivere qualcosa. All'improvviso il cielo si annuvolò, non ci facemmo molto caso, troppo eravamo intenti in quello che stavamo facendo.
- Certo che sei proprio senza idee. -le dissi sfcciatamente
- Parla lui -rispose lei facendomi la linguaccia. -Oggi mi pari più allegro, è successo qualcosa?
- No, niente di particolare. Ero felice perchè fino a pochi minuti fa c'era il sole, e quando il cielo splende, sono felice.
- Già, anche io quando piove sono triste, cerco di trovare una via di fuga dai miei problemi, correndo via da tutto e da tutti.
Una piccola goccia mi cadde sulla testa, e piano piano iniziò a piovere.
- Beh, signorina Nichole, ora dovrà scappare da me. -Mi misi a rincorrlerla.
Lei urlava, rideva. Ero così felice, andava tutto così bene.
- Non mi prenderà mai signor Neil!
Stava piovendo a dirotto e l'unico rumore attorno a noi era quello della pioggia che ticchettava sul lago, all'improvviso corsi ancora di più e riuscii ad acchiapparla.
- PRESA! -dissi. I capelli mi si erano appicicati tutti al viso.
Al solo pensiero mi venne un sorrisetto spontaneo, che capelli lunghi che avevo, mi chiedo come facevo a federci fuori.
Lei, era ancora più bella.
Ci guardavamo negli occhi, e lei sorrideva, con questi suoi bellissimi denti bianchi e quella bocca da biaciare. Ci avvicinammo lentamente e ci baciammo, felici, ingenui.
Le lacrime si confondevano con il rumore della doccia e così fui libero di sfogarmi.
Hayley non poteva morire, non prima che le avessi detto che l'amavo ancora.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** I'm just one of those ghosts; ***


Il sole penetrava debole dalla finestra, il che mi svegliò, o più che altro mi distrasse dallo stato di dormiveglia dove mi trovavo.
Jenna dormiva beata accanto a me e non me la sentii di svegliarla, più che altro perchè se lo avessi fatto non mi avrebbe lasciato fare quello che stavo per fare. Le lasciai un biglietto, sul mio cuscino.
'' Sono da Hayley, non t'arrabbiare. Ti amo, un bacio.'' Presi dall'armadio le prime cose che mi capitarono, la mia felpa a quadri e un paio di Jeans. Mi infilai le converse nere e partì in direzione dell'ospedale.
L'infermiera vedendomi, mi indicò subito la strada per la camera di Hayley, fuori, su di una piccola seggiolina c'era Jeremy. Vedendomi alzò lo sguardo e poi tornò a guardarsi le mani. Purtroppo, l'unica seggiola disponibile era quella vicino alla sua, così m'accomodai.
- Buongiorno Josh. -Lo disse con una voce strana, non lo avevo mai visto in quelle condizioni, era messo malissimo.
- Jeremy, c'è già..
- Si, con lei c'è Chad.
Ovviamente.
- Non dovrei nemmeno essere qui. -Lo ammisi, in un momento come questo non potevo avere rancore verso Jeremy, eravamo nella stessa situazione.
- Invece va bene così, lei voleva che tu fossi qui, come ti ho già detto.
- Tu cosa sai di noi?
- Praticamente tutto credo.
- Posso farti una domanda Jeremy?
Aggrottò le sopracciglia ma annui con la testa.
- Perchè le avevi detto di non venire a piangere da te?
-la scena di ieri era ancora nella mia testa, so che gli poteva fare male ripensarci, ma volevo saperlo.
Sbuffò.
- Mi aveva chiamato, disperata perchè non le rispondevi al telefono, io le ho ribadito un'altra volta il concetto che tu... stavi scherzando con lei, lei non voleva crederci, e allora le ho detto che se succedeva, poteva fare a meno di venire a piangere da me. -La voce gli tremava.
- Io non sto scherzando con lei. -dissi schietto.
- Josh, sei sposato, hai giurato amore eterno davanti a Dio ad un altra donna non ad Hayley.
- Questo è quello che succede quando lasci vincere il tuo cuore.
Chad uscì dalla stanza con un aria distrutta.
- Josh! -mi strinse la mano. -Mi fa piacere vederti qui.
Chad, era ignaro di tutto. Il che mi fece sentire ancora più in colpa.
- Jeremy, puoi entrare se vuoi. - continuò Chad.
- Josh, va' prima tu.
Lo guardai con uno sguardo sorpreso.
- Grazie.
Mi alzai e, facendo un respiro profondo entrai.

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** She lives in a Fairy Tale; ***


Sembrava tanto di essere entrato in una favola, anche se di favola quella storia non aveva niente.
La mia principessa stava dormendo beata con un'espressione angelica nel volto, e così se ne stava Hayley. Era così bella. Una lieve luce entrava dalla finestra e le andava a illuminare quei suoi capelli rossi come il fuoco, ribelli.
Me ne stavo li, imbambolato davanti alla porta. Era tutto così strano. Non riuscivo a capacitarmi che lei in quel momento stesse rischiando la sua vita.
A piccoli passi mi avvicinai, e mi sedetti sullo sgabello che c'era vicino alla sua barella. Con la mano tramante le presi la sua, era fredda.
- Hayley.
Silenzio. C'era solo il rumore del debole battito del suo cuore, e del suo respiro.
- Hayley.
Sembravo un mammone, stavo piangendo di nuovo. - E' colpa mia tutto questo? Se ti avessi chiamato non sarebbe successo?
Sembravo un idiota, stavo parlando con una persona che so che non mi avrebbe risposto.
- Hayley, scusa. Ti prego, non posso sopportare che tu muoia. Ti prego, tutti noi viviamo per te. Puoi anche svegliarti, svegliati e odiami. Non m'importa. Odiami, insultami, fai quello che vuoi. Ma sopravvivi ti prego. Sembravo disperato, stavo dicendo alla donna che amavo di odiarmi.
La bella addormentata non mi diede alcuna risposta, e così, mi immedesimai in quella favola. Che cosa serve per far svegliare le principesse dal loro sonno eterno? Dicono il bacio del vero amore.
Mi alzai e timidamente avvicinai il mio viso al suo, il contatto con le sue labbra fredde mi fece sussultare.
Con una lacrima agli occhi mi staccai da lei.
A quando pare, il suo vero amore non ero io. O questa non era una favola.
Lasciai la stanza e salutando con un cenno Jeremy uscii dall'ospedale, senza sapere se mai ci avessi rimesso piede.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Broth, I love you. ***


Stavo seguendo la strada per tornare a casa, ma in quel momento non ne avevo voglia. Così, decisi di andare a trovare mio fratello, doveva stare male pure lui.
Mi accolse a braccia aperte, e ci accomodammo in soggiorno.
- Sei andato da lei? -mi chiese Zac
- Si, prima di venire qui, li c'erano anche Jeremy e Chad.
- Io non ce la faccio.
- E' stata dura anche per me.
Zac era distrutto, solo una volta lo avevo visto così, quando aveva rotto con la sua ex ragazza, ma ora la situazione era diversa. Mi stavano ritornando alla mente tutte le nostre cavolate, quelle mie di Zac e di Hayley. Quante ne avevamo passate assieme.
- Josh, lo so che forse non è il momento adatto.. ma io.. avrei una cosa da chiederti. - sembrava imbarazzato, intimorito da me.
- Certo, dimmi tutto.
- Io -respirò profondamente - voglio tornare nella band Josh.
Tra tutte le cose che potessi immaginare, quella non aveva minimamente sfiorato l'anticamera del mio cervello. Avevamo deciso insieme di andarcene, ed ora.. lui mi viene fuori con queste storie.
- Se Hayley ce la farà.
Zac sgranò lo sguardo e mi guardò imbambolato.
- Stai mettendo in dubbio questo Josh? Hayley è ovvio che ce la farà. Lei è forte.
Sorvolai l'argomento. Stavo pensando seriamente a quello che aveva detto mio fratello, volevo il meglio per lui, era una delle cose più importante nella mia vita, per lui avrei fatto di tutto.
- Comunque - aggiunsi - se pensi che sia la cosa migliore per te, puoi farlo Zac, di sicuro non posso impedirtelo io, sei grande e vaccinato, non devi dipendere dalle mie scelte. -Tutto questo accompagnato da un finto sorriso.
- Grazie Josh.
Mi guardava con uno sguardo, immaginavo benissimo cosa volesse aggiungere. E tu Josh? Perchè non torni nella band pure tu? No, io non potevo tornare indietro nei miei passi, non più.
- Ora, è meglio che torno a casa.
- Va bene, salutami Jenna.
- Certo. -mi alzai e mi avviai verso la porta, la aprii e valcai la soglia, per poi fare un passo indietro. - Zac, ti voglio bene.
- Anche io ti voglio bene Josh.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Such selfishness; ***


Stavo per entrare in una totale crisi di nervi, non capivo più nulla di quello che mi stava succendendo. Senza Hayley mi sentivo perso.
Era passata una settimana,credo.
Lei non si era risvegliata e non aveva dato alcun segno di ripresa, le mie speranze si stavano esaurendo sempre più.
Non mi riconoscevo più, stavo tralasciando completamente me stesso e sul mio viso c'era una barba incolta.
E poi c'era Jenna, la quale diventava ogni giorno sempre più odiosa. Non capiva, non mi capiva. Non sentiva quello che avevo dentro io, come mi sentivo , il mio vuoto interiore.
Ce ne stavamo sul divano, quando suonò il telefono di casa, Jenna guardò me, come per dire 'vai tu'. Così sbuffando mi alzai, e trascinando i piedi andai a rispondere al telefono.
- Casa Farro.
- Josh!
- Chi è?
- Sono Zac, Josh! Devi venire assolutamente qui in ospedale!
Subito la mia mente si divise in due, da una parte stavano nascendo i piensieri negativi 'è morta' e dall'altra quelli positivi 'si è svegliata'.
- Cosa è successo? -chiesi con un pò di timore a Zac.
- Hayley, beh, non si è svegliata, ma continua a ripetere il tuo nome!
Fissavo la parete arancione, se prima la mia mente aveva sviluppato due percorsi ora era un grande buco nero.
- Arrivo.
Riattaccai la cornetta.
- Chi era? -chiese Jenna dall'altra stanza.
Dirle la verità? No, mi avrebbe rotto il cazzo.
- Mia madre, io esco.
- Cosa?
Così, senza mettermi a posto, senza spiegare qualcosa a Jenna, senza prendere la giacca uscii da casa, dirigendomi di nuovo verso quel posto, dove forse si celava la mia speranza.

FINE LIBRO SECONDO.

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** LIBRO TERZO. 'Josh' ***


Avevo perso la concezione del tempo e l'unica cosa che vedevo era il buio, l'oscurità. Sentivo tante persone parlare, piangere, strigermi la mano o darmi dei lievi baci e non ne capivo il motivo. Avevo sentito la voce di Chad di mio padre, mia madre, le mie sorelle, di Jeremy.. e di Josh.
Tutti si scusavano, non si capiva bene di cosa. Avrei voluto abbracciarli, uno ad uno, dirli che non m'importava, che stavo bene e che li amavo. Ma non potevo, non riuscivo a fare niente. Cercavo con tutta me stessa di aprire gli occhi, di dire una parola, ma nulla. Il vuoto più totale.
Ero morta? Veramente non capivo più in che situazione mi trovavo. Questo buio mi faceva riflettere, su Josh su Chad, sulla band. Volevo piangere, volevo urlare, volevo saltare, ma non potevo. Non potevo fare nulla.
In questi giorni avevo pensato a molte cose, ed ero arrivata ad un unica conclusione desideravo tornare indietro, desideravo tornare a prima di quel 18 dicembre e cercare di fare qualcosa per tenere Josh e Zac con noi. Non li volevo perdere, erano la mia vita erano come fratelli per me. Non riuscivo a capacitarmi di come tutto questo poteva succedere.
'Josh.' Pensai e all'improvviso sentii come un eco nella stanza. 'Josh' pensai di nuovo e di nuovo quel rumore sordo si propagò. Stavo parlando. Non capivo, perchè dicessi proprio il suo nome, ma ero viva. Potevo farcela.
'Josh Josh Josh' continuavo a ripetere.
Sentii la porta aprirsi e dei medici, presumo, parlare. Sentivo la voce di Zac, di Jeremy e quella di Chad.
Volevo salutare anche loro, ma non riuscivo, l'unica cosa che la mia mente pensava e che trasmetteva alla mia bocca era 'Josh'.
Volevo aprire gli occhi e vedere Chad, vedere che faccia avesse in quel momento. Volevo dire il suo nome, volevo un suo bacio, volevo un suo abbraccio, volevo averlo vicino, non volevo fargli ulteriormente del male.
'Josh.' ancora.
All'improvviso sentii la porta aprirsi di colpo e una mano calda e tremante strinse la mia.
- Sono qui Hayley.
'Josh.'

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Heart, please stop beating; ***


Ora lo desideravo più che mai.
Volevo aprire gli occhi. Aprire gli occhi e vedere Josh. Vedere i suoi occhi, le sue labbra con quel piercing fottutamente sexy. Baciarlo e non staccarmi più da lui. Ma, allo stesso tempo, non volevo svegliarmi. Che cosa avrei detto a Chad? Amore sto ripetendo
il nome di Josh perchè sto sognando di strangolarlo? - Hayley, ti prego svegliati. Svegliati. Abbiamo bisogno di te.
La voce di Josh risuonava calda ed era piacevole. Lentamente riuscii a muovere qualche muscolo e a stringergli lievemente la mano.
Subito si scatenò un brusio nella stanza e allora decisi di dar sfogo a tutte le mie forze.
Dischiusi gli occhi, ma la luce era accecante e gli richiusi subito.
- Si sta svegliando! - urlò Zac
- Hayley puoi farcela. - Jeremy
- Amore, ti prego. - Chad
- Sei tutti noi. - Josh
Allora lo feci, con calma aprii gli occhi.
Il nero si trasformò in un bianco assoluto. Non riuscivo a distinguere le figure. Vedevo poco o niente. Ma ce l'avevo fatta. Avevo vinto un'altra volta.
- Sono.. -respirai profondamente - sono viva? -Lo chiesi per conferma, non potevo crederci.
- Hayley! -urlarono
e il medico ribattè di non urlare.
Sentii Josh lasciare la presa della mia mano.
NO.
Prontamente gliela ripresi e la strisi.
- Mi fa piacere,che tu sia qui.
Riuscivo a vederlo. Era strano. Non era il Josh che conoscievo. Aveva delle occhiaie profonde e una barba quasi da fare invidia a Jeremy.
Mi lasciò la mano.
- Sono felice che ti sia svegliata.
e lo vidi allontanarsi dalla stanza.
Pensavo di essere viva, ma quel gesto mi fece desiderare di essere morta.

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** No one of them. ***


Dopo giorni di cure e controlli ero uscita da quel maledetto ospedale. I medici mi continuavano ripetere che era un miracolo che io fossi ancora viva, eppure ero viva fuori, ma morta dentro.
Quel gesto di Josh, mi aveva lasciato una specie di peso nel cuore, come se non bastasse Chad decise di rimanere a casa mia per tutta la durata della riabilitazione, il che non mi sorprese. Non si era affatto arrabbiato del fatto che continuassi a ripetere il nome di Josh, io ovviamente gli avevo detto che non ne sapevo il motivo e lui prontamente mi aveva illustrato la sua teoria:
'Amore, stai tranquilla, è una cosa normalissa. Era il tuo migliore amico e dopo che ha lasciato la band è stato il tuo chiodo fisso, ti ho visto che stavi male Hayley, ma ora ti prego, dimenticalo e sorridi, vai avanti come se nulla fosse, lo hai detto tu no? C'è sempre un altro giorno.'
Mi sentivo in colpa. Mi sentivo tremendamente in colpa, il mio cuore era spaccato in due, una parte amava Josh e l'altra amava Chad.
*** - Ma perchè non sono morta quel giorno? Almeno i miei problemi adolescenziali avrebbero avuto fine.
Me ne stavo in cucina con Jeremy. Ogni volta che ne aveva l'occasione si scusava per le ultime cose che mi aveva detto prima dell'incidente, non riusciva a mettersi il cuore in pace.
- Stai scherzando Hayley? Ai problemi adolescenziali, come li chiami tu, puoi trovare una soluzione e comunque il cuore che si sta spezzando è solo il tuo.
- Oh simpatico.
- Laciami finire, se saresti, dio faccio fatica pure a dirlo, se saresti morta, avresti spezzato milioni di cuori, tra cui il mio.
- Ohh, piccolo Jeremy. -Mi alzai dalla sedia ed andai ad abbracciarlo.
- Sai una cosa Jeremiah?
- Oh ti prego.
- Zitto, sai una cosa? Se su google scrivi 'Miglior amico del mondo' ti esce 'Forse cercavi: Jeremy Davis'. - dissi facendo una vocina da bambina e un sorrisetto.
- Tu hai grossi problemi al cervello sponge.
Gli diedi un buffetto sulla fronte.
- Lo so.
- Ora devo andare, Katy mi ha chiesto se andiamo a fare un giro.
- Aww, che teneri che siete!
- Lei è tenera.
- Aww, sei ancora più tenero così!
- Hayley, ma la smetti?
- Ok. dissi facendo l'offesa.
Mi abbracciò e si avviò verso la porta.
- Ah, un ultima cosa, domani prove?
- YEAH, WE GO ON TOUR!
Appena Jeremy chiuse la porta, gli angoli della mia bocca di ripiegarono all'ingiù. Non ero ancora per niente felice, anzi avevo paura. Avevo paura per il tour, ce l'avrei fatta? sarei stata capace di fare un concerto senza Josh e Zac?
' No one of them.. '

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Tragedy it seems unending ; ***


Alle prove era andato tutto bene, era stato molto strano però, anche se Josh .. Freese e Justin sono dei grandi. Grazie ai ragazzi mi stavo riprendendo, mi stavo convincendo di potercela fare anche senza i Farro, era una bella sensazione, quella di essere felice di nuovo, di sorridere davvero, non solo per fare felici gli altri, mano a mano stavo risorgendo.
L'unica cosa negativa era il fatto di Chad lontano da me, purtroppo lui era impegnato con la band, e adesso ci saremmo rivisti tra un mese, purtroppo è così fra noi, ne siamo abituati, abbiamo dei lavori per i quali non è possibile fare altrimenti. Ma in questo momento avevo bisogno di lui e solo il fatto di passare da sola san valentino, mi metteva in crisi, però questa mattina mi svegliai comunque con il sorriso, grazie ad un suo messaggio.
'Buon giorno amore mio, molto probabilmente stai ancora dormendo, sia per il fatto che siamo a un ora di fusorario, ma soprattutto perchè sei una pigrona. Mi dispiace essere lontano da te, vorrei tanto essere li, e queste cose dirtele dal vivo, tenendoti per mano e baciandoti, ma purtroppo non è così, come ben sai, però, la lontananza non diminuisce il mio amore per te, anzi aumenta il mio desiderio. Bando alle ciance, anche se l'amore va celebrato ogni giorno, io ti faccio gli auguri, buon san valentino amore, ti amo, sei fondamentale per me.'
Io non ero brava con le parole, non riuscivo ad essere dolce come lui, così pensai di rifletterci e di rispondere dopo.
Ero un pò agitata per il tour, però avevo voglia di partire, partire per dimenticare tutto quello che stava succedendo qui, starmene lontana per un pò sapevo mi avrebbe fatto bene.
Mancavano pochi giorni alla partenza, ed ero già stata avvertita che avrei dovuto fare stare tutto in una sola valigia, quindi mi misi d'impegno e cercai di fare il possibile. La cosa però si presentava abbastanza complicata. Era da molto che non tiravo fuori la mia valigia, perchè era da dicembre che non viaggiavo, per tutte le cose che erano successe. Così presi una sedia e la presi da sopra l'armadio, la buttai sul letto e scesi. Con fare tranquillo la aprii e notai che non era vuota.
Il cuore iniziò a palpitare, mi ero totalmente scordata di quello che c'era li dentro.
Era una camicia, ma non era per nulla una camicia qualsiasi, era quella di Josh. Quella del nostro ultimo concerto assieme. Mi ricordo ancora il momento in cui me l'aveva data, quando eravamo sdraiati nel pavimento dello stadio vuoto. Lui si era alzato, e me l'aveva posta.
- Tieni, questa la affido a te, puoi pure buttarla via se lo ritieni opportuno, ti capisco, ma comunque voglio lasciarti qualcosa di me, in modo che tutto questo ricordo non sparisca per sempre nel nulla.
Piena di rabbia per quello che era successo l'avevo lasciata nella valigia.
Ora però, la presi in mano, e l'annusai, sapeva da lui, sapeva da Josh. La strisi a me e una lacrima sfiorò il mio viso. In questo momento avrei dovuto odiarlo, invece, stavo ancora qui a piangere per lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Yeah, we go on tour. ***


- Finiti gli abbracci? Tutti in carrozza! - urlò l'autista.
Il tour bus era li, stavamo per partire per questa nuova avventura, eravamo tutti sul bus, tranne Jeremy che non riusciva a separarsi da Kat, o meglio, lei non riusciva a separarsi da lui.
- Su Jeremy, ora devi andare, i ragazzi ti stanno aspettando.
- Vieni pure tu.
- Scemetto, non posso, su vai.
- Kat..
- Non fare il bambino e vai Jeremy! - lo disse imitando una mamma arrabbiata. Dio, che teneri che erano insieme!
Si diedero un tenero bacio e si salutarono.
- Ti amo Kathryn, sei tutta la mia vita.
- Ti amo pure io Jeremiah.
Con un aria triste e amareggiata salì nel bus. Le porte si chiusero e dissi la mia frase, storica, della quale non si poteva fare a meno prima di partire.
- YEAH, WE GO ON TOUR!
I ragazzi sorrisero, e l'autobus partì.
Ce ne stavamo seduti nel mini salottino a fine autobus, con noi c'era ovviamente pure Justin, sostituto di Josh.
Nel tour ci accompagnava anche Josh Freese alla batteria e Jon alla tastiera, ma loro sarebbero arrivati in un secondo momento.
- Non vi fa strano essere dinuovo qui, senza di loro? -ammise Taylor
- Non senti come si sta bene? -disse francamente Jeremy.
- Eccoli che ricominciano, ragazzi basta. -dissi io.
- Cioè, ma avete me, che cosa volete di più?
- Justin per piacere stai zitto, mi ero appena liberato da te a casa, ed ora ti devo sopportare un intero mese.
- Oh piccolo Taylor, mi dispiace.
- Dovremo subirci le lotte tra fratelli York per tutto il tour? -dissi io.
- Ecco, vedi Taylor? Hai fatto arrabbiare Hayley.
- Cretino.
- Ti voglio bene pure io!
Scoppiò una risata di gruppo, il che mi fece sentire bene. In questo momento mi stavo domandando se ero l'unica a sentire come un vuoto dentro al cuore. Jeremy ovviamente non aveva di questi problemi, non sentiva la loro mancanza. Ma Taylor, non sentiva la mancanza di Zac? Forse il fatto che suo fratello era con noi lo aiutava.
- Ragazzi, io vado a distendermi in cuccietta. -dissi
- Tutto apposto Hayley? - Jeremy mi conosceva, lui lo sapeva che non era tutto apposto.
- Si si, tranquillo, notte ragazzi!
- Notte Hayley! -dissero Justin e Taylor
Jeremy mi prese per un braccio e mi sussurrò all'orecchio.
- Lo sai vero che se hai bisogno, io sono qui?
Gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia.
- Bene, iniziamo subito con i favoritismi qui? - Taylor
Sorridendo uscii dal salottino e andai verso le cuccette.
Senza nemmeno cambiarmi d'abito mi distesi sulla mia, volevo togliermi questo senso di vuoto, ma come? All'improvviso mi ricordai di una cosa.
Scesi dalla cuccetta e aprii la mia valigia, e trovai subito quel che cercavo.
La camicia di Josh. La presi e non so per quale motivo la indossai.
Il che mi fece sentire un pò come a casa, almeno una cosa buona, lasciandomi quella camicia, l'aveva fatta.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** I can't force these eyes to see the end; ***


Paramore. Paramore. Paramore. Paramore.
Le grida si divampavano sempre di più, crescevano. I fan erano li per noi, ci volevano. Mancavano pochi minuti, o meglio secondi, all'inizio del nostro primo show in sud america. Ed ero nervosa, ancora più del solito, stavo per salire sul palco senza di loro. Potevo farcela, dovevo farcela.
Mi misi a saltare impaziente. I ragazzi erano già sul palco, e l'intro di ignorance era iniziato, mancavo solo io.
Le urla erano sempre più alte. Mancava poco, toccava a me.
- CE LA POSSO FARE ANCHE SENZA DI VOI! -urlai e con un salto entrai in scena.
Lo stadio era piena di gente, gente felice, che saltava, piangeva di gioia. I miei ragazzi erano li, a fare del loro meglio, era strano, ma era destino. Presi fiato, ed urlai.
- WE! ARE! PARAMORE!
* * *
Eravamo tutti e quattro seduti su delle sedie, Jeremy alla mia destra, e alla mia sinistra Taylor e Justin.
- Ehi, eccoci qui. -dissi
Delle urla si alzarono, quasi tutte erano per dirci che ci amavano.
- One two three four. -Sentirlo dire da Justin era diverso. La melodia iniziò, e la malinconia iniziava a prendere il sopravvento, di nuovo.
- I'm going away for a while. But I'll be back, don't try to follow me, 'Cause I'll return as soon as possible. See I'm trying to find my place, But it might not be here where I feel safe. We all learn to make mistakes. And run. From them, from them, With no direction. We'll run from them, from them, With no conviction.
Le lacrime iniziarono a sendere calde sul mio viso, e la voce iniziava a tremarmi, ma dovevo farcela, non potevo mollare ora, dovevo arrivare alla fine della canzone. Se fossi arrivata alla fine avrei dimostrato a me stessa di potercela fare.
- But I'm just a ghost.
Mi sentivo come se stessi prendendo in giro me stessa, era evidente quanto stessi male. Sentivo lo sguardo di Jeremy su di me, ma io fissavo un punto fisso, davanti a me. Stavo per farcela, la canzone era quasi finta.
- They echo me in circles.
Mi alzai dalla sedia e feci un inchino. A testa bassa uscii e mi diressi dietro al palco. Qui, appoggiando la schiena contro la parete e portandomi le mani sugli occhi scoppiai a piangere.
- Codarda! -urlavo a me stessa. -Bastardi! - urlavo a loro .
Piangevo così tanto che mi mancava quasi il fiato, la canzone non era ancora finita, e quella melodia risuonava ancora nella mia testa.
All'improvviso apparve Jeremy che mi abbracciò.
- Shh, stai calma, ci sono io.
Cominciai a piangere sul suo petto, mentre lui mi strofinava la schiena.
- Non ce la posso fare. -dissi singhiozzando.
- Cosa? - rispose lui.
- Non ce la posso fare Jeremy, senza di loro..
Mi prese per le spalle e mi allontanò da lui.
- HAYLEY SMETTILA.
Lo guardavo gli occhi spalancati.
- Tu puoi farcela Hayley, sei forte, non dipendi da loro.
- Tu dici così perchè non ti mancano.
- Non prendere me come esempio, guarda Taylor. Pensi che a lui non manchi Zac? Era il suo migliore amico,
eppure guardalo. E' li sul palco, a suonare per i fan. La canzone era finita, e sentii una mano sulla mia spalla.
-Taylor.. -dissi
- Hayley, Jeremy ha ragione. -respirò profondamente. Tu non riesci a capire quando mi manchi Zac in questo momento, quanto mi manchi vederlo li, suonare alla batteria e sorridermi, oppure farmi delle facce buffe. Eppure, non mi sono buttato giù. Sto continuando a fare quello che mi piace, fare musica con voi. Sentire tutti quei fan che gridano, mi da la carica, i paramore sono ancora una band Hayley, anche senza i Farro. Lo so che ci stai male, eh si, lo so quanto ancora ami Josh e quanto ti manchi Zac, però, sorella puoi farcela. Possiamo farcela, noi siamo ancora qui. -fece una pausa. -Poi se ovvimente noi non ti stiamo simpatici, mi dispiace, però non ci toglieremo dalle scatole facilmente. -disse con tono buffo.
Sorridendo lo abbracciai fortissimo.
- Grazie Taylor. -tesi la mano anche verso di Jeremy e ci abbracciammo tutti e tre.
- Grazie ragazzi.
- Ehm, ragazzi, ho capito che io e Freese anche senza di voi siamo bravissimi, però il pubblico vuole voi. -disse Justin.
- Deficente. -dissero Jeremy e Taylor.
- Ehi ragazzi! -dissi -aspettate, ora c'è Misery Business, cosa.. cosa dico?
- Io proporrei un bel 'Hey Justin'
- No seriamente.
- Di quello che ti sentirai di dire, sarà la cosa giusta. -Disse Jeremy.
Sorrisi con gli occhi ancora gonfi di lacrime, con la tristezza nel mio cuore ma la felicità nella mia testa.


* * * - I watched his wildest dreams come true, not one of them involving you. Just watch my wildest dreams come true, not one of them TAYLOR!
Avevo ancora il vuoto dentro il mio cuore, ma una nuova era stava iniziando. I paramore erano ancora uniti, pronti per spaccare. Però mi ero messa in parte l'animo in pace, sapevo che mi sarebbero mancati per sempre, ma non potevo farci nulla, la vita è così. Non sapevo ancora come sarebbe andata a finire tra me e Josh, ma questa, è un altra storia. FINE.


Ringraziamenti. Per prima cosa, ovviamente devo ringraziare loro, i paramore, per tutto quello che fanno, per tutte le emozioni che mi regalano ogni singolo giorno.
Poi ringrazio i fan di BornToBeRIOTER, che mi hanno sostenuta e hanno sempre seguito con passione questa storia.
Non ho altre persone da ringraziare, d'altronde ho scritto solo una fan fiction, non un poema epico. Se la storia è stata di vostro gradimento, ed ha rispettato i vostri ideali sono contenta, se non è così, mi dispiace, la pensiamo in modo diverso.
Ovviamente questa fine non mette una conclusione precisà, ma chi lo sa, ragazzi miei, c'è sempre un altro giorno! :)
Con affetto, nana.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=625845