Ho già detto
nell’introduzione alla storia che sarà un racconto un po’ strano, interattivo.
Ad un certo punto della lettura, dovrete fare delle scelte, proprio come i
personaggi della storia. Non siamo ancora arrivati a quel punto, questo è solo
il primo capitolo; più avanti si capirà meglio cosa intendo. Nel frattempo,
spero che vi piaccia questa prima parte e spero che mi lasciate il vostro
parere, anche se dovesse essere negativo… ne ho bisogno comunque! Le originali
non sono il mio forte, scrivere capitoli lunghi non è il mio forte, le
descrizioni non sono il mio forte… proprio per questo ho voluto provarci,
quindi il vostro parere per me è importante (se mai arriverete a leggere questa
storia). Intanto, ringrazio chi ha già aggiunto AtoA
nelle seguite e nelle ricordate e in particolare emobilla483 che ha persino commentato :D
Buona lettura
^-^
Summer
P.S. I titoli
della storia e dei capitoli sono tutti titoli di canzoni. Ashes
to ashes è ovviamente di David Bowie e si riferisce
allo stato in cui Ashleigh è nel prologo (la cenere le
si addice), ma anche al senso ultimo di tutta la storia, che poi spero
emergerà; Enchanted è di Taylor Swift
ed oltre ad essere la canzone che casualmente è partita mentre scrivevo il
capitolo, si adatta all’incontro con il ragazzo per ora misterioso…
Non prometto
che i prossimi titoli avranno tutti un senso, prometto però che saranno titoli
di canzoni =P
I.
Enchanted
Ashleigh non aveva assolutamente
voglia di andare a quel matrimonio. Non voleva mettersi il suo bel tubino nero
con una spallina sola, non voleva mettersi scarpe con il tacco alto che prima
di sera le avrebbero fatto maledire di avere dei piedi, non voleva ballare con
i vari zii e parenti ubriachi, non voleva rivedere vecchi amici con cui non
avrebbe voluto scambiare nemmeno un saluto.
Voleva semplicemente vedere la sua amica Casey
sposarsi con il suo fidanzato Luke, niente di più. A Casey
teneva davvero, nonostante non condividesse la sua scelta di sposarsi così
giovane. Avevano entrambe poco più di vent'anni e ad Ashleigh
venivano i brividi al solo pensiero. No, per lei non era decisamente ancora
arrivato il momento di mettere la testa a posto. Avrebbe voluto divertirsi al
matrimonio, quello sì: purtroppo però il gruppo di amici con cui lei e Casey erano solite uscire prima che arrivasse Luke da
qualche mese era stato monopolizzato da Betsy, cugina
insopportabile di Casey.
- Doveva proprio venire anche lei? - aveva chiesto Ashleigh quando le due amiche si erano ritrovate nella
"stanza della sposa", che era intenta a prepararsi. Mancavano pochi
minuti all’inizio della cerimonia, ma la sposina non era per niente agitata:
sembrava essere preparata a quel momento da tempo e sembrava tranquilla e
serena come non mai. Per lei era sempre tutto così semplice, pensò Ashleigh: aveva trovato un bravo ragazzo, aveva capito che
era l'uomo della sua vita, l'aveva conquistato (anche se non era stato
difficile, perché Casey conquistava tutti
immediatamente, con il suo sorriso radioso e la sua estroversione) e non aveva
voluto aspettare un momento di più. - Perché aspettare? - le aveva detto - Lui
è quello giusto, ne sono sicura.
Ashleigh, che non era mai stata
sicura di niente in vita sua, a sentire quelle parole si era commossa. E, al
tempo stesso, si era scoperta invidiosa di lei. Certo, lei voleva fare le cose
a modo suo, ma il modo di fare di Casey faceva
intuire che era davvero felice, decisa. Ed Ashleigh si
era ritrovata a chiedersi se lei si sarebbe mai sentita così.
- Sì che doveva venire, è mia cugina... - le rispose quella
con un sorriso comprensivo - So che non ti va a genio...
- Non va a genio neanche a te...! – esclamò a quel punto e Casey fece una smorfia: - Ok, mettiamola così: neanche io
la sopporto tanto. Ma puoi sempre parlare con gli altri...
Ashleigh la guardò con gli occhi
sbarrati: - Sai che Dave non mi parla più.
- Certo, l'hai mollato dopo un mese!
La storia di Dave non era stata
molto complicata. Semplicemente, erano amici da anni, lei aveva sempre pensato
che fosse carino, ma l’aveva sempre considerato un amico e niente più: quando
lui le aveva chiesto di uscire, era rimasta stupita e alla fine aveva
accettato, anche dopo tutte le pressioni delle sue amiche, compresa Casey. Ben presto però si era resa conto che Dave era sì carino, era sì simpatico, ma che non l’avrebbe
mai considerato altro che un amico. Non era scattata la scintilla, insomma.
Certo, Ashleigh ci aveva messo un mese per capirlo e
nel frattempo Dave diceva di essersi innamorato di
lei, ma di questo lei non aveva colpa. O almeno, così pensava.
- Be', ma se non provavo niente per lui, cosa avrei dovuto
fare? – ripeté quindi per l’ennesima volta. Stavolta, però, aggiunse anche: -
Anche Grace non mi parla.
- È da secoli che muore dietro a Dave.
– sentenziò Casey con noncuranza, continuando a
guardarsi nello specchio e aggiustandosi i capelli. Ashleigh
che misurava la stanza a grandi passi dietro di lei, si fermò ed esclamò:
- E io cosa c'entro?!?
La ragazza alzò un sopracciglio, come se quello che stava
per dire fosse ovvio: - Ti ci sei messa e, peggio ancora, l'hai scaricato.
L'hai fatto soffrire.
- Certo, come no. Sono sicura di avergli lasciato una ferita
profondissima. – sbuffò Ashleigh, riprendendo a
camminare nervosamente.
- Neanche Cindy ti parla? – chiese Casey
timorosa.
- Cindy è diventata la sorella gemella di tua cugina. La sua
“biefef”.
- Ah, già. Mark poi ce l’ha con te perché ti sei messa con Dave invece che con lui...
Ashleigh si fermò per l’ennesima
volta, stranita: - Perché, interessavo anche a lui?
- Cosa c'entra... – ridacchiò Casey:
- Hai preferito un altro a lui… come hai potuto? – disse in tono patetico,
imitando il tono che avrebbe dovuto avere un uomo ferito nel suo orgoglio.
- Oh… Ma sul serio, Mark…? Be’, non importa. Però rimane…
- … Tania. – concluse l’altra - Ma Betsy
le ha detto che la odi.
Ashleigh, stranamente, sembrò
sollevata: - Ah, ecco il motivo delle occhiatacce.
Casey sospirò: - Quindi credo
proprio che...
- ...me ne starò in un angolino zitta e ferma? – suggerì
l’altra. Ormai si era rassegnata a passare tutto il ricevimento da sola,
scambiando magari qualche parola con i parenti della sposa e niente più. A
quanto pareva, nessuno dei suoi vecchi amici le avrebbe parlato. In fondo,
però, se erano davvero quelli i motivi per cui la escludevano, era anche felice
che non le rivolgessero la parola. Doveva solo arrivare alla fine della
giornata facendo meno danni possibili. E questa, per Ashleigh,
era una sfida già abbastanza grande.
Casey scosse la testa con forza: -
No, mia cara. Tempo proprio che dovrai farti dei nuovi amici.
Le sorrise pazientemente e ritornò a guardarsi nello
specchio, come se avesse all’improvviso realizzato qualcosa di molto
importante: - Ma...! – esclamò - È il mio matrimonio! Quindi ora parliamo un
po' di me! – disse e sorrise dispettosa.
Ashleigh rise e si mise ad
allacciare uno dei fiocchi di raso che si era allentato sul corsetto della
sposa. Nel frattempo osservò la sua immagine dallo specchio e si trovò a
pensare ancora una volta che quella situazione sembrava proprio congeniale alla
sua amica, il suo habitat naturale. I capelli biondo cenere erano raccolti in
una complicata acconciatura dietro alla testa e solo pochi ciuffi le ricadevano
a boccoli sul viso. Il trucco era leggero e luminoso ed accentuava la sua
carnagione rosea e i grandi occhi blu. Il vestito, di un bianco quasi
abbagliante, aveva mille fiocchi di raso e mille lavorazioni; c’erano persino
delle perle, che formavano una decorazione sul corpetto. La sposa aveva voluto
un matrimonio completamente bianco: bianche le decorazioni, bianchi i fiori,
bianchissimo il suo vestito, bianco il bouquet. Rose bianche, per la
precisione. Per poco, non aveva convinto anche lo sposo a vestirsi di bianco.
Come se le stesse leggendo nel pensiero, Casey disse
con una smorfia: - Nero, eh?
Solo in quel momento, Ashleigh si
accorse che anche l’altra stava osservando qualcosa allo specchio. O meglio,
stava osservando proprio lei.
Sorrise e replicò tranquilla: - Lo sai… Il nero è il mio
colore. Così come il bianco è il tuo.
Le ragazze si guardarono nello specchio e si sorrisero,
scambiandosi uno di quegli sguardi pieni di significato e di emozione che le
parole non saprebbero raccontare.
∼∗∗∗∼
La cerimonia era stata molto tradizionale: il padre di Casey l'aveva accompagnata lungo la navata, bellissima e
raggiante. Luke intanto la aspettava sull'altare nel suo doppiopetto grigio che
lo faceva sembrare ancora più imponente e granitico di quanto non fosse già.
Nel tempo libero, faceva l'istruttore in palestra e i risultati erano sotto gli
occhi di tutti. Non era stato questo, però, né i suoi capelli biondissimi o i
suoi occhi azzurri o ancora il suo sorriso smagliante a colpire Casey. A quanto diceva lei, Luke era davvero un bravissimo
ragazzo: gentile, generoso e premuroso. Ashleigh non
poteva essere più felice per lei, ma aveva ammesso dal primo momento che Luke
non era proprio il suo tipo. D’altra parte, lei e Casey
non avevano mai avuto gli stessi gusti, in fatto di uomini. A lei piacevano
ragazzi con un aspetto più alternativo ed un carattere più particolare,
spigoloso, brillante, ironico al limite del sarcastico. Purtroppo, questo
spesso si traduceva in litigi frequenti e conseguentemente in storie mai troppo
lunghe.
Seduta ad uno dei tavoli del ristorante, Ashleigh
fece vagare lo sguardo per la sala del ricevimento. Vide qualche coppietta che già
ballava sulla pista: qualcuno si baciava, qualcuno si stringeva teneramente...
e poi c'era Betsy avvinghiata a Dave.
Distolse subito lo sguardo. Non che la vista di Dave
con un’altra la facesse impazzire di gelosia, ma il fatto che tutto quello che
la perfida cugina faceva sembrasse fatto apposta per farla innervosire la
faceva innervosire ancora di più. Per fortuna, dopo la cerimonia, i genitori di
Casey le avevano offerto un passaggio nella loro
auto, altrimenti avrebbe dovuto fare il viaggio da sola o, peggio ancora,
elemosinare un posto tra Betsy e Cindy sulla macchina
di Mark. Ashleigh rabbrividì e bevve un sorso di vino
bianco, tornando a guardarsi intorno. Quasi immediatamente, incontrò un paio di
occhi brillanti che la guardavano dall'altra parte della sala e subito dopo un
sorriso poco più sotto.
Il ragazzo a cui appartenevano quegli occhi e quella bocca
era alto e magro, aveva i capelli scuri piuttosto corti e disordinati e stava
appoggiato al muro con le mani nelle tasche dei pantaloni. Non portava né
giacca né cravatta, ma una semplice camicia nera con le maniche tirate su fino
ai gomiti. Ashleigh ormai lo capiva al primo sguardo:
quello sì che era il suo tipo.
Dopo averle sorriso, lui disse un "ciao" che lei
poté solo leggergli sulle labbra, per via della distanza che li separava. Ashleigh sorrise a sua volta ed il ragazzo, dopo essersi
guardato intorno per un attimo, si staccò dal muro ed andò verso di lei.