Il nome della piuma

di Egle e Elivi
(/viewuser.php?uid=1851)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. Agente 00Minchia ***
Capitolo 2: *** Elementare Watson ***
Capitolo 3: *** C'è posta per te ***
Capitolo 4: *** Integrazione Razziale ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. Agente 00Minchia ***


IL NOME DELLA PIUMA

IL NOME DELLA PIUMA

 

- Chi di piuma ferisce, di piuma perisce -

E. E.

 

 

Premessa

A sorpresa siamo tornate con una nuova fanfic!

Sappiamo che abbiamo ancora alcune storie lasciate in sospeso e cercheremo di finirle al più presto. Intanto godetevi le avventure dei nostri amatissimi Serpeverde

 

 

E ora vi lasciamo alla storia…

 

Questa fanfic è politicamente scorretta!

 

 

 

Capitolo 1 – Agente 00Minchia.

 

Draco Malfoy si stava grattando distrattamente la testa, cercando di capire perché quel mattino il suo porridge avesse un aspetto così denso.

Quello era il culmine della sua giornata.

"Assassinio!" urlò una voce resa stridula dalla paura.

O forse no. Un omicidio poteva sempre risollevare le sorti di una giornata.

Era un'idea da non escludere a priori, forse avrebbe potuto pensarci lui ad eliminare qualcuno, giusto per animare il piattume quotidiano della vita scolastica. C'era solo l'imbarazzo della scelta.

Sollevò lo sguardo sul tavolo dei Tassorosso. Tutti probabili camionisti, scaricatori di porto, camerieri ed ortolani. Il gradino immediatamente sopra agli elfi domestici ma non in cima alla catena alimentare.

I Corvonero, al tavolo immediatamente successivo. Dottori, avvocati, ingegneri e tutti i liberi professionisti che, durante le pause dal loro lavoro altamente intellettualoide, si concedevano lunghe discussioni allietate da veli di cocaina che aleggiavano attorno alle loro teste come aureole mistiche.

Ed infine loro… i Grifondoro, coraggiosi e onesti Grifondoro. Auror, pompieri, guardie del corpo e un'insolita percentuale di assistenti sociali. Andiamo… volete davvero che certe persone stiano all'apice della nostra società?

"Assassinio!" gridò nuovamente la vocina stridula, non per la paura, come aveva sperato Draco in un primo momento, ma per il ritardo dell'adolescenza che non aveva ancora trasformato il giovane virgulto in un uomo.

Ottima risorsa il panico. In un nano secondo persino le facce spente dei Tassorosso si erano tramutate in maschere degne di un essere dotate di soffio vitale.

Il ragazzetto urlante entrò nella sala grande sventolando entrambe le mani, nella patetica imitazione di un cespuglio scosso dal vento.

Dio, l'adolescenza non gli aveva nemmeno risparmiato l'acne. Perché non mettere fine alle sue sofferenze con un atto di pietà come l'omicidio?

Draco allungò un piede, nell'attimo esatto in cui il giovane transitava gemente davanti alla sua postazione.

L'attimo dopo il suo corpo giaceva a terra inerme.

"Cazzo, l'ho accoppato davvero!" sussurrò Draco rivolgendosi ai suoi compagni di casa.

Stava già facendo il conto di quanto avrebbero dovuto sborsare per risarcire i genitori del ragazzo, quando quello stesso si rimise miracolosamente in piedi, e riprese la sua corsa al tavolo dei professori.

, quantomeno, a giudicare dalle risatine circostanti, doveva essere riuscito ad ammazzargli la vita sociale.

Cento punti per Serpeverde!

Draco si volse tronfio del suo successo verso il ragazzo seduto al suo fianco, alzando una mano per farsi battere il cinque. Rimase fermo per almeno dieci secondi buoni prima di ricevere in cambio un'occhiata ostile.

Theodore, che si legge Tiodor, Nott famoso per la sua loquacità, non disse nulla e tornò al suo porridge per nulla interessato alla scena in corso.

Nel frattempo il detentore della vita sociale ormai deceduta era sopraggiunto ansimante al cospetto del preside Albus Silente.

"Professore, professore! Uno studente è stato spinto giù dalle scale! Hanno cercato di ucciderlo!" esclamò interpretando una certa enfasi.

La reazione fu immediata: un distinto e scandalizzato vociare si elevò dai presenti.

"Silenzio!" tuonò imperioso il preside, alzandosi in piedi, facendo scrocchiare tutte le articolazioni ormai arrugginite.

"Qual è il nome del ragazzo?" domandò il mago, facendo vibrare drammaticamente la sua voce.

Il giovane tremante scosse la testa in segno di diniego.

"So solo che è un Serpeverde!" rispose titubante e un po' intimorito dalla presenza di Silente.

Il silenzio nella sala si fece tombale.

"Ambè…" fu la laconica replica del preside dopo qualche secondo di perplessità.

Liquidò l'argomento con un vago cenno della mano "Tornate pure a mangiare. E non dimenticatevi di Cedric Diggory…"

Il silenzio fu immediatamente riempito dal rumore delle mascelle che si muovevano allegramente, triturando cibo, assolutamente disinteressati alla tragedia in atto.

"Signor preside, mi permetta…" si intromise il professor Piton, allungando il collo in direzione dell'anziano mago "Non crede sia il caso di soccorrere la vittima e altresì indagare sulla disdicevole vicenda?"

Silente si volse con uno scatto d'ira che gli costipò la mascella raggrinzita.

"Zitto tu! Mangiamorte di merda!" sibilò con la stessa voce di un posseduto.

Piton sgranò gli occhi, rattrappendosi sulla sedia, sperando di diventare tutt'uno con lo schienale della stessa.

"Suvvia Severus…" lo tranquillizzò consolatrice la professoressa McGrannith, posandogli una mano su un braccio "Non averla a male, stamattina non ha trovato erba nella serra…"

Draco, che aveva assistito perplesso alla scena, rimase a fissare il tavolo dei professori con espressione vuota finchè non udì il rantolo di Goyle che si era appena strozzato con il succo di zucca.

"Non è giusto!" sbottò, tirando un pugno sul tavolo per sottolineare il suo sdegno, beccando una forchetta che prese il volo, andando a conficcarsi nella mano suina di Millicent Bullstrode.

"Fatta male?" le chiese premurosamente Tracey Davis che le era seduta di fronte.

"Naaaa…" si elevò a sorpresa la voce di Theodore "E' tutto grasso."

"Stai attenta che arriva Natale e si cucina lo zampone!" diede il suo contributo Draco che aveva momentaneamente accantonato la sua indignazione. Di nuovo alzò la mano aperta a cinque dita verso Theodore, che di nuovo si volse a contemplare il porridge che tra l'altro ancora non aveva toccato.

"Dicevo…" riprese Draco, come se non fosse mai stato interrotto "Non è giusto! Un Serpeverde è stato vigliaccamente attaccato alle spalle… e il corpo insegnante non muove un solo dito!"

Preso dall'enfasi del suo discorso si mise in piedi, poggiando teatralmente un piede sul tavolo. Una luce divina lo investì improvvisamente, proiettata da una delle finestre.

"Noi serpeverde siamo la canticchiante e danzante merda di Hogwarts! Ma io dico… BASTA!" gridò pestando furiosamente il piede sul tavolo "Ai soprusi, se non siamo noi a farli, dico… BASTA!" e il piede colpì di nuovo il tavolo "Alle discriminazioni, che non prevedono la nostra superiorità! Io dico… BASTA!"

"Al fatto che continui a pestare il piede nel mio porridge…" giunse la voce piatta di Theodore che assisteva impotente allo scempio della sua colazione.

Draco, schifato, alzò la gamba imbrattata di cibo, fece un giro di centoottanta gradi ritrovandosi il viso di Tiger sottotiro.

"Lecca…" ordinò altezzoso, restando in posizione.

 

Nemmeno le successive ore di lezione riuscirono a calmare i bollenti spiriti di Draco che per un breve attimo aveva pensato di correre in bagno e reprimere l'euforia nel modo più tradizionale.

Siamo in un paese libero, speriamo ardentemente che Lord Voldemort assuma al più presto il potere, ma per ora siete liberi di interpretare la frase come più vi aggrada.

Quando tornò ai sotterranei, in una sala comune brulicante di Serpeverde sconvolti dall'accaduto, il suo umore non era affatto migliorato.

"Ma si sa almeno il nome della vittima?" gli chiese Pansy, spalmandoglisi addosso sul divano.

"T'importa?" ribattè Draco, scostandola malamente per allungare le gambe sui cuscini "Il punto è: uno di noi è stato aggredito. Se uno di noi viene aggredito, è come se tutta la casa venisse aggredita."

"Davvero?" domandò Tracey, arcuando un sopracciglio incredula "Da quando?"

Draco le scoccò un'occhiata arrogante.

"Da quando lo dico io!" esclamò imperioso.

"E quando lo dici tu?" replicò Tracey sempre più perplessa.

"Quando? Te lo dico io quando!"

"Dimmi quando quando quaaaaaando..." canticchiò Tiger, mentre i suoi occhi fissi sul caminetto acceso, riflettevano il vuoto cosmico.

"L'anno, il giorno, l'ora in cui…" lo seguì a ruota Goyle non certo più sveglio.

"28 giorni, 6 ore, 42 minuti, 12 secondi… la data di scadenza per la fine del mondo" Si intromise Theodore piegando le labbra in una smorfia disgustata.

Gli occhi del gruppetto Serpeverde si posarono sul ragazzo che se ne stava leggermente in disparte a leggere.

Draco si artigliò i coglioni scaramantico.

"Davvero?" chiese, mentre tutti gli altri trattenevano il respiro.

Theodore scrollò le spalle, tornando a dedicarsi al suo testo.

"No, ma almeno avete smesso di sparare cazzate." Sentenziò immergendo la testa nel libro, sperando di essere dimenticato.

Cosa che peraltro non risultò poi tanto difficile.

"Qui ci vuole un leader, qualcuno che prenda in mano la situazione…" cianciò Draco, avvertendo una strana sensazione all'inguine.

"Pansy, tieni giù quelle mani! La situazione ho detto, non il mio pisello…"

"Draco, il tuo favellare è oltremodo inappropriato e offensivo." La voce di Blaise Zabini, cognome italiano, viso d'ebano, si elevò come il canto delle sirene tentatrici alle orecchie di Odisseo.

Draco alzò la testa, al di sopra della sua spalla per osservarlo dritto negli occhi tenebrosi.

"Ma stai zitto tu, preferisco chiamarlo pisello che non Signor Pene come fai tu, tutte le mattine per convincerlo ad evacuare."

Blaise si limitò a stringersi elegantemente nelle spalle degnandolo di un sorriso bastardo… purtroppo i sorrisi purosangue erano riservati ad altri membri della casa. Sempre per restare in tema.

"Stavo dicendo…" riprese Draco, assumendo una posa ferina "Qui ci vuole una soluzione drastica. Bisogna sradicare il problema alla radice, quindi…" s'interruppe per portarsi al centro della Sala Comune, richiamando l'attenzione dei presenti "Tutti fuori! Da adesso la Sala Comune diventa il mio ufficio personale per indagare sull'omicidio del nostro congiunto… congiunto…". Abbassò la voce, girandosi verso Tracey in cerca di suggerimenti.

"Gilderoy Allock…" sussurrò la ragazza completamente presa alla sprovvista.

"Gilderoy Allock!" ripetè Draco con enfasi, senza notare le espressioni confuse dei presenti.

Battè le mani come per risvegliarli dal torpore che li aveva invasi.

"Ohu! Fuori dai coglioni! Siete tutti nel mio ufficio!" esclamò, agguantando un ragazzino del primo anno per la collottola e spintonandolo verso l'uscita.

"Ma non puoi farlo!" si lamentò uno studente dell'ultimo anno indignato. Draco serrò le mascelle, altamente infastidito dall'intromissione e, afferrato a tradimento il libro di Theodore, lo lanciò a parabola attraverso la stanza, beccando il malcapitato in fronte.

"Cercatore mica per la mia bella faccia" si gongolò "Ho una mira da cecchino. E adesso fuori!".

Lentamente la stanza andò svuotandosi, tra mormorii e imprecazioni a stento trattenute.

"Tu no" disse Draco, circondando la vita di Pansy con un braccio. L'attirò contro di sé, accarezzandole il collo con il naso.

"Tu sei la mia Malfoy Girl" le bisbigliò e fu ricompensato da un risolino della ragazza.

Theodore che aveva allungato i piedi sul puff per nulla intenzionato a lasciare la sala comune defraudato del suo libro e abbastanza indignato, alzò la testa, fulminandolo con lo sguardo.

"Sì, e tu sei l'agente 00Minchia." Borbottò.

Draco fece un sorrisino compiaciuto. Lui non sorride bastardo. Lui è un Purosangue.

"00, come la farina più buona" si vantò, facendogli l'occhiolino.

Theodore sospirò esasperato, mimando il gesto di farsi una pera.

Draco sgomberò uno dei tavoli, sistemandolo vicino al camino per avere più luce.

"Adesso" disse a quelli rimasti "Vi assegnerò i vostri compiti. Pansy! Seduta sulla mia scrivania, mostra le gambe. Autoreggenti d'ordinanza!" ordinò.

La ragazza si affrettò ad eseguire, tutta felice.

"Tracey, tu, che sai scrivere, sei la mia segretaria. Annota i messaggi e redigi i verbali degli interrogatori."

Tracey si strinse nelle spalle, sventolando una piuma.

"Tiger, Goyle. Voi sarete i miei bodyguard. E dovrete, all'occorrenza, intimidire i testimoni."

"Ma non è quello che fanno sempre?" intervenne Zabini, annoiato.

"Zabini, tu canta. Non è questo quello che fanno i negri e gli italiani? Quindi canta almeno un'opera lirica" ribattè prontamente Draco, fissando poi Millicent.

"Tu, che devi dimagrire, sarai la portalettere."

"Ma ci sono i gufi per questo…" azzardò la ragazza, arrossendo.

"Ti ho detto di parlare? Non hai questo compito. Parlo solo io. E Blaise, ma può farlo solo cantando, possibilmente in rima e senza usare parole come evanescere, che mi stimola la diuresi. Teddy…"

Il ragazzo era sparito.

"Accio Teddy" pronunciò Draco, sventolando la bacchetta in direzione del dormitorio.

Il ragazzo non arrivò.

"Tiger. Goyle. Andate a prendere Teddy. Lui è il mio consigliere e factotum."

"Che culo" recitava il cartello che mostrava Tracey. Lei non poteva parlare, però, poteva scrivere.

"E adesso tutti al lavoro!"

 

 

Il Professore Severus Piton non era un tipo collerico.

Dopo mezza bottiglia di sherry, fregata dalle scorte della Cooman, anche Hulk sarebbe diventato docile come un agnellino.

Per questo, quando arrivò davanti all'entrata della sala comune e vide tutti gli studenti che bivaccavano nel corridoio, non iniziò a lanciare maledizioni senza perdono, ma si limitò ad avvicinare uno studente, chiedendogli nel suo peggior tono intimidatorio che diavolo facessero tutti lì.

"Malfoy, signore, ha preso possesso della sala comune, facendone il suo studio personale" rispose il ragazzino, bianco come un cencio.

Piton represse un ringhio. E un rutto. I mangiamorte non ruttano. Solo McNair, ma questa è un'altra storia. Entrò con passo deciso nella Sala comune, individuando l'indaffarato signor Malfoy seduto a uno dei tavoli, intento a rollarsi una canna.

"Signor Malfoy" sibilò, non del tutto certo che il regolamento impedisse di farsi canne, visti i trascorsi e i presenti del preside. "Lei ed io dobbiamo parlare, adesso."

"Ma certo, professor Piton" ribattè Draco, sfoderando un sorriso sicuro. Si alzò in piedi, indicando elegantemente una sedia.

"Nel mio ufficio o nel suo?".

Piton lo prese per un orecchio e lo portò fuori dalla sala comune.

 

Continua…

 

 

Ed eccoci alla fine del primo capitolo di questa nuova fanfic!

Speriamo che vi abbia appassionato…la continueremo al più presto!

Un bacione

Egle & Eli

 

 

p.s. venite a visitare il nostro gioco di ruolo su Harry Potter: http://www.greatestjournal.com/community/equilibrium_rpg

Un Alternative Universe dove Lord Voldemort ha preso il potere, dopo aver vinto la guerra, ed Harry Potter è a capo della resistenza.

P.P.S Non vogliamo alimentare polemiche e nemmeno puntare il dito contro qualcuno, ma saremmo veramente onorate se evitereste di attingere a piene mani dalle nostre idee, perciò vi chiediamo di non ispirarvi in alcun modo a questa storia, né per la caratterizzazione dei personaggi, né per i dialoghi, né per lo stile di scrittura.

Grazie.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Elementare Watson ***


Nuova pagina 1

Capitolo 2 – Elementare Watson

 

- Chi di piuma perisce, di piuma ferisce...

O era il contrario?

Oh bè... -

E.E.

 

 

Non c'era niente di meglio che cominciare un'attività con una bella punizione.

Se non altro perché quella, scontata nella puzzolente solitudine di un sotterraneo, ti costringe a pensare.

Draco tornò, quel pomeriggio, molto più maturo dalla detenzione scontata con il professor Piton.

Entrò in sala comune, scoccò occhiate intimidatorie a questo o quell'altro primino e poi, finalmente… buttò fuori nuovamente tutti quanti.

"Esiste un modo migliore per esercitare la mia autorità di prefetto?" domandò a nessuno in particolare, guadagnandosi l'applauso estatico di Pansy e i grugniti d'approvazione di Tiger e Goyle.

"Ma Draco, non ti ha insegnato nulla l'ignobile e volgare punizione cui ti ha sottoposto il nostro pregevole diret…" tentò di irretirlo Zabini, guadagnandosi un calcio nei maroni diretto da Goyle.

"Ma Goyle, gli hai fatto male!" ciarlò piangente Millicent, portandosi le mani alle labbra, osservando Zabini che diventava pallido… marroncino.

"Ma va là che quello, lì sotto non ha niente…" la rassicurò Draco, cominciando a preoccuparsi solo quando lo vide boccheggiare sul terreno ed emettere schiuma bianca dalla bocca.

"Bè, se non altro preserverà la sua voce bianca… voleva mica fare il cantante?" si giustificò poi, tossicchiando appena, prima di dirigersi a passo spedito verso la porta della sala comune.

"Miei prodi, miei sottoposti, miei schiavi…" riprese, volgendosi verso il gruppetto che aveva assoldato per l'agenzia investigativa.

"Schiavi a chi?!" scrisse Tracey sul suo cartello, mostrandolo a tutti.

Draco l'ignorò.

"Vi comunico ufficialmente l'inizio delle indagini. Prima missione: andare ad interrogare il cadavere del Serpeverde ritrovato!"

Theodore Nott si levò mollemente in piedi, avanzando verso il gruppetto con aria lugubre.

"Se è cadavere come fai ad interrogarlo?"

"Forse Draco voleva dire vittima?" suggerì Tracey, scrivendo sempre sul suo cartello.

Draco di nuovo l'ignorò.

"Vuoi mettere in dubbio le mie capacità investigative? Non lo sai che con un Malfoy, anche i morti parlano?"

Teddy l'ignorò.

Tiger e Goyle grugnirono stupefatti.

Pansy squittì.

Tracey fece cadere la piuma a terra.

Millicent osservava Zabini che invocava Socrate in latino, ancora sul pavimento.

"Seguitemi!" ordinò Draco, uscendo dal buco nel ritratto tutto impettito, facendo rilucere la sua spilla di prefetto.

 

Il povero Graham era steso su uno dei letti di fondo dell'infermeria.

Madama Chips aveva protestato vivacemente all'intrusione dell'intera banda di Malfoy, ma un colpo secco di Tiger, su ordine di Draco, l'aveva zittita per almeno una buona mezz'ora.

"Ore diciassette e trenta, di un quindici dicembre… Tracey scrivi." Disse Draco, fissando serioso il ragazzetto che dormiva tranquillo sotto le candide lenzuola.

"Oggi è il sedici, veramente…" suggerì la ragazza, allungandosi appena, per poter guardare il ragazzo in viso.

Draco sbuffò spazientito.

"Io non ti pago per avere un cervello, ma solo per prendere appunti! Perciò prendi appunti!" la rimbeccò dittatoriale, intrecciando le braccia al petto.

"Non mi risulta che tu ci paghi, Draco." Di nuovo la voce di Theodore, più monocorde del LA di una chitarra.

"Non lo sai che lo stipendio arriva solo il ventisette del mese? E comunque non vedrete il becco di un quattrino finchè il caso non sarà risolto, quindi…" si fermò solo per puntare il dito contro tutti quanti "Fate bene il vostro lavoro, sennò… kaputt!"

"Nisba?" di nuovo Tracey.

"Nisba, Kaputt, tanto sempre di Cirillico si tratta."

Tracey riprese a scrivere il suo rapporto, sospirando.

"La qui presente vittima… ehm.. coso, è evidentemente stato attaccato alle spalle." Riprese Draco, analizzandolo a fondo.

"E questa deduzione nascerebbe da… ?" domandò Teddy, mettendosi seduto su una sedia accanto al letto.

Draco gli scoccò un'occhiata truce.

"Dimmelo tu…" rispose, alzando le sopracciglia con sfida.

"Dal fatto che lo hanno spinto giù dalle scale?" fu l'ovvia replica del ragazzo.

Draco si illuminò entusiasta e annuì.

"Esattamente! Bravo Elementare Watson!"

Theodore inarcò un sopracciglio istupidito.

"Che vuoi che ti dica, come io, da oggi, mi farò chiamare Draco Malfoy, tu da oggi, come mio assitente, ti chiamerai Elementare Watson! Come l'assitente di Sherlok Holmes!"

"Io credevo si chiamasse solo Watson…" scrisse Tracey.

Draco l'ignorò.

"Come il nostro Elementare ci ha spiegato, il giovane Serpeverde è stato attaccato alle spalle, e sospinto giù dalle scale! Ora. Chi è stato? Chi me lo sa dire?" chiede Draco, scrutando una ad una le facce dei presenti, senza ovviamente attendere una reale risposta.

Tiger alzò la mano.

Tutti sgranarono gli occhi.

"Ehm… s-sì?" domandò Draco, perplesso.

"Mi scappa la pipì…" disse il ragazzone, visibilmente imbarazzato.

Draco lo liquidò con un cenno della mano, prima di tornare sulla vittima.

"Dicevamo: chi potrebbe essere stato? La Chips, prima di cadere nella pace dei sensi, ci ha detto che sul corpo del nostro caro congiunto… ehm… coso, è stata ritrovata una piuma. Piuma di cui ora Millicent ci farà la diapositiva…"

Millicent fece una smorfia che venne considerata comunque buona, nonostante la stazza che mal si sposava con l'immagine di una piuma.

"Ora…" riprese Draco, cominciando a camminare avanti e indietro attorno al letto "Mi sembra logico pensare che ci troviamo di fronte ad un caso di assassinio seriale.

Lascia dietro di sé sempre lo stesso indizio."

"Ma veramente questo è il primo caso che ci troviamo ad analizzare..." scrisse Tracey, mostrando al pubblico la sua perplessità.

Draco l'ignorò.

"Blaise! Goyle! Trovatemi quella piuma! A costo di doverla strappare dalle mutande della Chips, è una prova importante, potrebbe essere il bandolo per districare l'intera matassa."

I due giovani si prodigarono ad eseguire l'ordine, allontanandosi alla ricerca della piuma perduta.

Draco si portò una mano sotto il mento, cercando di capire il prossimo passo da compiere.

"Immagino sia richiesta un'autopsia in questi casi…" sentenziò con aria grave, ostentando professionalità.

Puntò un dito verso Theodore.

"Teddy, bisturi. Aprigli lo stomaco."

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, scompigliandoseli.

"Non faccio autopsie su corpi vivi." Rispose, intrecciando le braccia al petto, lanciandogli il chiaro segnale di non voler muovere un solo muscolo.

"Ma lui è morto!" protestò Draco, pungolandogli la faccia "Non vedi come è pallido e molliccio?"

Il ragazzetto, a quel contatto, aprì leggermente gli occhi.

"Non sono morto…" bisbigliò, terrorizzato, ma troppo debole per poter dimostrare la sua mobilità.

Draco sgranò gli occhi, guadagnandosi gli sguardi perplessi di tutti i presenti.

Alzò allora le braccia al cielo.

"Ma questo è un miracolo! Ve lo avevo detto che Malfoy può anche resuscitare i morti!"

Si avvicinò al giovane.

"Allora… ehm… coso…"

"Graham…" mormorò il ragazzino a fior di labbra.

"Delira… poveretto. Allora, dicci, chi ti ha buttato giù dalle scale?"

"E' stato…" fece per dire prima che Blaise e Goyle tornassero in corsa trionfanti, con la piuma tra le mani.

Il grosso Serpeverde inciampò su una boccetta, lasciata cadere dalla Chips e si aggrappò poco aggraziatamente a Millicent che, perdendo l'equilibrio, finì con il caracollare sul letto, soffocando il malcapitato.

La piuma stretta nelle mani di Goyle cadde sulle lenzuola del letto, fluttuando leggera.

Draco l'afferrò, prima che Millicent, aiutata a fatica da Blaise, Goyle e Tracey, si rimetteva in piedi, rossa in volto per l'imbarazzo.

"Oh cielo… oh cielo… oh cielo." Continuava a ripetere ossessivamente, mentre Draco serrava la piuma tra le mani, indignato.

"Ora abbiamo solo questo indizio, ma io, Draco Malfoy, riuscirò a riportare la giustizia in questa scuola corrotta." Disse, con solennità "Abbiamo ora un cadavere, abbiamo un indizio, ora ci manca un movente e un sospettato…"

"Roba da poco insomma…" commentò Theodore, scrutando interessato il viso palliduccio e gli occhi sgranati del povero Graham.

"Nemmeno molto…" riprese a sorpresa Draco "Nemmeno molto se si considera il fatto che molto probabilmente colui che ha spinto il nostro caro congiunto… ehm… coso, deve essere di un'altra casa. Chi, se non un nemico della nostra autorevole comunità, potrebbe voler male di un suo pari? Nessuno, o al massimo un malato di mente.

Quindi, se escludiamo il bidello, e il maggiordomo, che di solito è sempre l'assassino… tutto il resto della scuola risulta indiziato, persino il preside stesso!"

"Iiiiiiiiiiiiiih!" scrisse fintamente orripilata dall'affermazione Tracey.

"Insomma giusto due o tre studenti." Di nuovo commentò Theodore.

Draco lo indicò con un dito.

"Buffo, proprio buffo che tu abbia nominato, tra tanti, proprio il numero tre…" disse assumendo un'espressione concentrata.

"Perché three is the magic number?" scrisse Tracey.

Draco l'ignorò.

"Secondo il modesto parere il campo a questo punto si restringe, si restringe enormemente.

Chi dell'intera scuola, può dirsi il nemico numero uno in assoluto di tutti i Serpeverde?"

Nessuno seppe dare una risposta.

"Ma non è ovvio?!" sbottò indignato Draco, alzando le braccia al cielo per dare più enfasi alla sua affermazione.

Tutti quelli che lo circondavano si ritrassero.

"Il nostro… coso è stato spinto giù dalle scale, da qualcuno che odia i Serpeverde, colpendolo alle spalle perché evidentemente è una persona famosa, una persona che, se vista in faccia, non può essere confusa con nessun altro." Si fermò solo per creare un po’ di suspance.

"Quindi abbiamo una persona famosa, che odia i Serpeverde. Dopodiché c'è la piuma." Disse prendendo in mano l'oggetto, mostrandolo "La piuma, che ovviamente è il bandolo della matassa. Chi è famoso, odia i Serpeverde e lascia in giro piume?"

"E' un enigma?" scrisse Tracey.

"Mellon…" rispose di rimando Theodore.

Draco li ignorò.

Ridestò la sua attenzione solo quando un vociare concitato si elevò dall'ingresso dell'infermeria.

"Capo dobbiamo telare!" esclamò cavernoso Tiger di ritorno dal bagno "Hanno scoperto il corpo della Poppy!"

Draco annuì e ricoperto generosamente il volto del povero Graham con il lenzuolo si diresse a passo spedito verso l'ingresso.

Si trovò piuttosto stupito di trovarsi faccia a faccia con Potter e la sua ghenga di patetici sfigati.

Aggrottò la fronte in una smorfia disgustata e poi, di nuovo, puntò un dito contro il ragazzo che era sopravvissuto.

"Ti incastrerò… Potter!" esclamò solennemente, con il dito che gli vibrava incostante.

"Mh." Fu la mesta e disinteressata replica di Harry.

"Miseriaccia!" esclamò Ron.

"Maschi…" aggiunse Hermione, scotendo la testa.

"Allora era Potter il ragazzo famoso che odia i Serpeverde?" domandò eccitata Pansy, superando il trio che soccorreva la povera infermiera, mentre Draco e la sua squadra investigativa tornava ai sotterranei… all'ufficio di Draco.

"Ovviamente…" ribattè impettito il ragazzo, sorridendo sornione.

"E le piume… dove stanno le piume?" domandò di nuovo la ragazza.

Draco l'ignorò.

 

Continua…

 

E nel prossimo capitolo:

Nuove vittime, vecchi sospettati; complicati indizi e lettere da ogni dove... seguite le avventure dell'investigatore Draco Malfoy e dei suoi fedeli assistenti.

 

Ted: Fedeli a chi?

Draco: Zitto, Ass Fidanchen!

Ted: Bau.

 

 

L'angolo delle autrici:

 

E siamo alfine giunte anche alla fine del secondo capitolo, ebbene che ve ne pare?

Siamo felici che la storia vi sia piaciuta sino ad ora, vediamo se anche in questo caso, riusciamo a rispondere ad ognuno di voi.

 

Hermione Weasley: Ma ciao bella. La tua recensione ci ha fatto morire. In tutti i sensi. Ricordati dei fiori al cimitero, niente crisantemi però, solo rose bianche, come Lady Oscar. Grazie infinite per il tuo caloroso supporto.

 

Cho89: Saruccia, ma grazie anche a toi! Non abbiamo scorto nella recensione nulla di machiavellico, sta pur tranquilla e un inchino.

 

Angi: Felici entrambe che la storia fino ad ora ti sia piaciuta. Continua a seguirci che da adesso in poi, per come la abbiamo progettata, sarà il degenero.

 

Thilwen: Mille Grazie! E dire che questa storia è nata tutta da un: ma perché non scriviamo una ff sui Serpeverde? E da un: e se fosse un giallo? Era ovvio che non potesse venire niente di serio. Quindi in una notte, trama e gag sono scaturite come un'esplosione. Questi sono i risultati.

 

Romen Evans: Continuato abbastanza presto? Felici che ti sia rotolata dalle risate, quello ci sarebbe piaciuto vederlo. Grazie infinite per la recensione e a presto.

 

Kisa: Grazie! Siamo felici che la nostra versione di Draco ti piaccia. Stavolta niente di drammatico e serioso (a far quello ci ha pensato la Rowling nel sesto libro e diremmo che basta e avanza), in fondo è anche giusto che il nostro piccolino si diverta e agisca come un sedicenne qualsiasi… altrimenti che balle!

 

Ellie: Ma grazie per la tua recensione così entusiasta! Ci hai rallegrato davvero.

E comunque ovvio che si risvegli il lato Slytherin, ricorda: c'è un piccolo Sly in ognuno di noi, solo, a volte, ci si vergogna a tirarlo fuori. Perché: lato Sly pericoloso è…

 

Mika: Ma grazie carissima. Fiere di essere degne di figlie di cotanta mamma.

Dove c'è Molly, c'è casa.

Un bacione e continua a seguirci.

 

Harry: Uh, ma grazie giovane. Siamo quasi commosse dello sputacchiamento sullo schermo, più di tutte le altre azioni che ci hai elencato. Diciamo sul serio.

Pigiati abbastanza velocemente "i diti" sulla tastiera?

Ah, guarda che quell' "Mh." di Harry nella ff, ti è tutto dedicato, sappilo.

Un bacione.

 

Dopo di ciò, cari, vi lasciamo, e ci sentiamo presto con il prossimo capitolo.

In caso, se non dovessimo farci risentire prima, bè: oh oh oh, Buon Natale!

L'oh oh oh è un colpo di tosse. Ovviamente.

Egle ed Elivi.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** C'è posta per te ***


Nuova pagina 1

Capitolo 3: C'è posta per te

 

- Chi di piuma ferisce…

… è un fenomeno. –

E.E.

 

 

Theodore Nott era sempre stato piuttosto bravo in rune antiche, ma la costante presenza di due occhioni supplici, che lo fissavano pieni di speranza, e di una voce strascicata, che gli si infiltrava nella mente come uno spiffero fastidioso, gli impedivano di concentrarsi a sufficienza per completare quella semplice traduzione.

Emise l'ennesimo sbuffo della giornata, grattandosi la testa con la punta della piuma.

No, quella volta non aveva nessuna intenzione di cedere. Doveva studiare, porca miseria!

"Eddai Theodore, guardalo" s'intromise la voce di Tracey, impietosita.

Teddy sollevò di poco lo sguardo fino a incrociare gli occhi color del cielo invernale di Draco Malfoy.

Occhi da rompipalle!

Lo guardò distendere le labbra in un sorrisino speranzoso, mentre tutto il viso gli si illuminava. Theodore era certo che se Draco avesse avuto la coda avrebbe cominciato anche a scodinzolare.

Scosse la testa e riprese a consultare il dizionario.

Immediato giunse il lamento sofferente di Draco.

Tiger e Goyle grugnirono.

"Eddai Theodore, lo sai che Draco ha bisogno di attenzioni, come i bambini. Tu lo guardi, stai a sentire un po' le sue stupidaggini e lui è tutto contento" disse Tracey, raggomitolata su una poltrona a studiare storia della magia. "Oh Draco, che belle spille che hai fatto, o Draco come sei carino vestito da Dissennatore, bravo vai a spaventare Potter" ciarlò la ragazza, rigirandosi una ciocca di capelli tra due dita, rimembrando i momenti topici della vita dell'amico.

Theodore roteò gli occhi. Chiuse il quaderno, il libro e il dizionario, rimise il tappo alla boccettina di inchiostro e riordinò tutte le sue pergamene con una calma da asceta.

"Sì, Draco, dimmi." si arrese alla fine.

Draco sorrise ampiamente, deponendo sul tavolo il plico di lettere, che aveva fino a quel momento tenuto in grembo, come un tesoro prezioso.

Il suo sguardo luccicava di esaltazione. Theodore valutò per qualche secondo l'idea di andarsi a sotterrare.

"Sono arrivate le lettere di risposta!" disse trionfante.

"Che lettere?" chiese Tracey, mostrandosi subito interessata.

Fece per prenderne una, ma Draco le schiaffeggiò la mano. Le aveva concesso di parlare, non di cercare di minacciare la sua autorità.

"Ho chiesto ai miei parenti un consiglio su come gestire l'intera faccenda" disse, aprendo la prima missiva.

Theodore tossicchiò

"Ah sì, abbiamo scritto anche al papà di Theodore" concesse, mettendosi comodo sulla poltrona. Si ficcò una pipa spenta in bocca e allungò le gambe sul tavolino.

"Perché fumi una pipa spenta?" domandò Tracey, sfoderando un'espressione a metà tra il sorpreso e lo schifato.

"Basta, abolito il diritto di parlare" rispose seccato Draco, picchiettandosi pensosamente la pipa sul labbro superiore.

"Perché accesa gli fa venire da vomitare, ma dice che tutti gli investigatori hanno la pipa" sussurrò Theodore, intrecciando le braccia sul petto.

Tracey annuì, riducendo le labbra a una linea sottile, senza però dire nulla.

"Vi leggo la lettera di mio padre" continuò Draco, schiarendosi la voce.

Assunse una posa un po' più pomposa e tenne elegantemente il foglio di fronte a sé.

 

"Figliuolo, procedi con il tuo piano.

Ma Potter?

Cosa fa?

Lo stai tenendo d'occhio? E a Quidditch? Si allena sempre dalle 6:30 alle 7:30 del mattino, tutti i giorni, tranne il martedì perché la sera prima è solito mangiare la peperonata di nascosto?

Vai tutti i giorni a importunarlo alla solita ora? In biblioteca si siede sempre nel tavolo in fondo, vicino al reparto di Incantesimi? Sei certo che non lo faccia perché nasconde qualcosa?

Non perderlo di vista, mi raccomando.

L.M.

 

P.s. ricordami di mandarmi la arance a Natale. Sono pur sempre un povero galeotto"

 

La lettura della lettera fu seguita da un lungo silenzio imbarazzato.

Tracey si sfregò leggermente una palpebra con un dito, guardando ovunque a parte Draco.

Theodore rimase perfettamente immobile, sprofondato nella sua poltrona. Fonti non meglio precisate sostengono che quando è in quello stato significa che ha il cervello in stand by.

Tiger e Goyle non erano considerati come esseri pensanti e se ne rimasero zitti.

Alla fine fu Draco a parlare.

Scosse la testa veemente, sospirò e poi appoggiò la lettera, perfettamente ripiegata, sul tavolino.

"Harry Potter è il figlio… anzi, la figlia che non ha mai avuto." sentenziò.

Degnò la lettera di suo padre ancora di una manciata di secondi di religioso silenzio e poi si dedicò alla seconda.

"Questa è da parte di mia madre…" disse, aprendo la busta dalla quale si sprigionò un delizioso profumo di lillà. Narcissa Malfoy, nata Black e potenzialmente psicotica, aveva sempre avuto un gusto impeccabile e un'innata eleganza.


"Mio carissimo Draco,

come stai? Sono lieta di sentire che hai trovato un nuovo svago, ma tesoro, ti prego stai attento a non farti male. Mangi abbastanza? Oh, hai ricevuto i dolcetti che ti ho mandato la settimana scorsa? E la torta di mele la settima prima?"

 

Tiger e Goyle annuirono consapevoli.

 

"Stai attento a non prendere freddo. E prendi sempre le tue vitamine, sei così pallido, tesoro.

E ricordati di cambiare la maglia della pelle, metti quella lana fuori e felpa dentro che ti tiene più caldo e non ti irrita la pelle".

 

Tracey cominciò a sghignazzare sonoramente. Puntò un dito contro Draco, osservandolo attraverso il velo delle lacrime di derisione.

"Tu metti la maglietta della salute?" lo prese in giro, sventolando una pergamena con su scritte quelle parole.

Draco si accigliò.

"Ovvio" ribattè, crucciato "Altrimenti prendo freddo al pancino e mi viene subito la diarrea"

Le risa di Tracey si fecero più forti.

"Anche Tiger e Goyle la portano" aggiunse Draco tutto impettito.

I due bestioni annuirono.

"E anche Teddy"

Theodore per tutta risposta scrollò le spalle.

"Io ritengo che indossare un capo d'abbigliamento di siffatta risma sia demodè e pragmaticamente poco…" cercò d'intromettersi Zabini, elevandosi dalla sua postazione.

"Nessuno ha chiesto la tua opinione, zio Sam!" lo rimbrottò Draco.

Blaise si rimise a sedere, intonando il blues dell'amico… amico? Compagno di casa dimenticato.

Fu ignorato.

"Nah, mia madre non ha consigli utili su queste cose, ma per fortuna abbiamo un'arma segreta" disse poi Draco, sfoderando una lettera vergata in caratteri inquietantemente gotici.

"Mia zia Bellatrix." spiegò, mentre un guizzo gli accendeva lo sguardo e cominciava a leggere.

 

"Caro nipote,

sono felice che ti sia rivolto a me in cerca di consiglio.

Ho un metodo infallibile per scoprire il colpevole di questi atti riprovevoli: ammazza un po' di studenti e poi aspetta qualche giorno. Se ai membri della tua casa non succede più nulla di brutto, vuol dire che hai ammazzato anche il colpevole, in caso contrario riprendi a uccidere. Se alla fine hai ammazzato tutta la scuola e rimani tu l'unico colpevole possibile, vuol dire che sei affetto da schizofrenia e la tua seconda personalità ha agito autonomamente senza che tu te ne rendessi conto, compiendo gli atti che tentavi di fermare.

Non preoccuparti, caro, non saresti il primo in famiglia.

Oscuro-Signoramente tua

Zia Bella"

 

"Un po' drastico come metodo" commentò Draco, passandosi la lingua sulle labbra.

Tracey annuì.

Tiger e Goyle grugnirono.

Theodore scrollò le spalle, non troppo interessato.

Blaise intonò il blues del cadavere putrefatto.

In quel momento arrivò una Pansy piuttosto sculettante che portava il vassoio con il the. Rivolse a Draco un sorriso abbagliante e poi posò il vassoio sul tavolino.

Draco, troppo concentrato sulle lettere per badare agli ormoni festanti della ragazza, fece per portarsi una tazza alle labbra quando il liquido contenuto fu scosso da una vibrazione.

Anche gli altri osservavano le loro tazze piuttosto perplessi.

"E' come un'onda d'urto" commentò assorta Tracey, quando il fenomeno si ripeté una seconda e poi una terza volta "Come in quel film babbano… Jurassic Park"

Draco sbuffò, lanciando un'occhiata verso le scale.

"Ehi, Porchetta ambulante! Scendi le scale in modo più delicato!" gridò.

Millicent arrivò rossa in volto dalle scale del dormitorio. Biascicò qualcosa d'incomprensibile, prima di inforcare la porta, facendo tremare il pavimento della sala comune…cioè dell'ufficio di Draco. Non appena fu abbastanza lontana il the smise di vibrare nelle tazze.

"E ora riprendiamo con la lettura. Sono sicuro che mio Zio Rodolphus avrà qualche perla di saggezza da regalarci" proseguì Draco.

"Ma che schifo! È tutta sporca" pigolò Pansy, indicando le macchioline rosse che costellavano il foglio.

Draco si strinse nelle spalle, iniziando a leggere.

 

"Nipote,

per arrivare alla verità la strada è una sola: seduci tutte le gnocche di Hogwarts.

Le donne sanno tutti i pettegolezzi e una volta che sei riuscito a far aprir loro le gambe sono disposte a dirti qualunque cosa.

Il cervello femminile è semplice, perché, durante l'adolescenza, è direttamente collegato con la loro verginità. Una volta presa quella, si ha anche tutto il resto.

Tienimi informato.

Zio Rod.

 

P.S. scusa se la lettera è macchiata di sangue. Tua zia Bella l'ha letta e mi ha amputato un alluce. Ora stiamo andando di corsa al pronto soccorso per cercare di farmelo riattaccare.

Meno male che non ha mirato ad altre appendici.

 

P.P.S : mi sono preso la libertà di chiedere un parere anche a mio fratello Rabastan.

Il suo consiglio è: brucia la scuola.

Il consiglio del mio amico McNair, di professione boia, è: se vuoi smettere di essere sulla lama di un rasoio, taglia la testa al toro e batti il chiodo finchè è caldo

R."

 

Teddy tentò di reprimere un sorriso, nascondendolo dietro alla mano, ma Draco non se lo lasciò sfuggire.

"Che c'è?" chiese, stringendo gli occhi.

Il ragazzo scosse la testa, sperando che Draco lasciasse perdere.

"Ah ridi dei miei parenti! Beh vediamo che consigli ha da darci tuo padre" replicò Draco, aprendo anche l'ultima lettera.

Theodore alzò le spalle, buttando lievemente il labbro inferiore all'infuori.

 

"Signore,

io non ho figli. Se riceverò altre missive di questo tipo, sarò costretto ad agire legalmente.

Distinti saluti.

Nott"

 

Draco scoppiò a ridere, fino a cappottarsi giù dalla poltrona. Si asciugò gli occhi con fare melodrammatico, guardando l'amico.

"Tuo padre si è di nuovo rincoglionito…" borbottò tra una risata e l'altra.

Teddy indossò un'espressione affranta, osservando il tappeto grigio e verde. Draco, da buon amico qual era, si accomodò sul bracciolo della poltrona, gli cinse le spalle con un braccio e gli indicò Zabini, da solo in un angolo a leggere un saggio di Gadamer.

"Guarda lui" gli disse incoraggiante. "C'è sempre qualcuno che sta peggio di te"

Theodore scoccò un'occhiata a Zabini e poi a Draco, soffermandosi su quest'ultimo.

"Sì" concesse "C'è sempre qualcuno che sta peggio di me"

 

Continua...

 

Ed eccoci qui con un nuovo capitolo e di nuovo partiamo con i singoli ringraziamenti ad ognuno di voi^^

 

Evian: Grazie mille per il complimento Evian^^ Spero continuerai a seguirci.

 

Ellie: Ihihih felici che anche questo capitolo ti sia piaciuto. E decisamente sì. Come dicevano i Nomadi: sempre e soltanto... Slytherin.

 

Harry: Ignurant a chi?! Era una citazione fantozziana: i diti! :P

Comunque speriamo che ci siano tutte le gag preannunciate... fatichiamo a ricordarle anche noi Oo

 

Serena89: Grazie mille. La tua recensione ci ha fatto morire dal ridere! Oh, finalmente qualcuno che capisce tutto l'universo che traspare dall' "Mh" di Harry!

 

Ayko: Felicissime che la ff ti piaccia! Draco investigatore è un'attività che pochi avevano osato sperimentare... è tremendo, ce ne rendiamo conto, ma ormai è segnato.

 

Hermione Weasley: Ma ciao cavissima. Acciocchè tu possa compvendere appieno la risposta che soavemente andiamo esponendoti ti pavliam come si confà ad una siffatta gentildonna...

Ehm... facciamo che torniamo normali eh? Grazie per la recensione bella!

 

Kisa: Notiamo che l'Elementare Watson è stata eletta miglior gag a furor di popolo. Ma grazie infinite.

 

Maria: Molte molte grazie anche della tua recensione. Continuiamo come meglio possiamo! Torna a trovarci.

 

Ed infine un ringraziamento anche a chi legge soltanto la fic, si fa una risata e passa via.

Cogliamo l'occasione per augurare a tutti un Buon Anno!

Ci risentiamo nel 2006!

Egle e Elivi

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Integrazione Razziale ***


Capitolo 4

Capitolo 4 – Integrazione Razziale

 

- Quando la piuma si fa dura, i duri cominciano a spiumare -

E.E.

 

 

L'assolato mattino del giorno dopo fu una piacevole sorpresa per tutti.

Uscire fuori, all'aria aperta per godere dei tiepidi raggi solari, aveva messo di buon umore gli studenti che si apprestavano a trascorrere il tanto sospirato fine settimana.

Ma soprattutto, lo scorrazzare per il parco, giocando amabilmente a palle di neve, aveva spompato gli animi e le forze di ogni singolo studente.

L'atmosfera, nella sala grande, all'ora di pranzo, era mangereccia.

"Scommetto che ci sarà ancora del rognone…" sibilò Draco, portandosi una mano allo stomaco che protestava vivacemente alla mancanza di cibo.

"Odio il rognone…" si accasciò sulla sedia, attendendo l'arrivo del preside per dare il via con l'attività mandibolare.

Si rizzò sulla sedia e cercò di trovare energia più dilettevole per passare lo snervante tempo d'attesa.

"Tracey, puoi gentilmente elencarmi gli impegni di oggi?" domandò, congiungendo professionalmente le mani una sull'altra, sporgendosi sul tavolo.

La ragazza si limitò ad inarcare enigmaticamente un sopracciglio.

"Quali impegni?" domandò, dopo un attimo di assoluta titubanza.

"Ma come: quali impegni!?" sbottò indignato Draco, battendo la mano aperta sulla superficie del tavolo "Quelli riguardo la nostra…" ridusse la voce ad un sussurro "Attività segreta."

Theodore al suo fianco, rilasciò un rumoroso sbuffo.

Draco si volse verso di lui, infastidito.

"Che c'è?"

Il ragazzo si limitò a stringersi nelle spalle.

"Da quando la nostra è un'attività segreta?" domandò, rivolgendogli uno sguardo veloce.

"Da sempre…" rispose Draco, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Theodore fece una smorfia incomprensibile.

"E l'aver usato l'intera sala comune come ufficio?"

"Quello non conta…" rispose Malfoy, liquidando l'argomento con un cenno della mano.

La pausa che segui l'affermazione fu quasi snervante.

Theodore si mosse a disagio sulla panca, prima di infossarsi nelle spalle.

"Anche il fatto che abbia aperto un giro di scommesse sul caso non conta, giusto?" chiese all'improvviso, fissando un punto imprecisato sul tavolo.

Draco si volse a guardarlo stupefatto.

"Un giro di scommesse?"

"Sì…"

"Sul caso?"

"Già…"

Draco tornò silenzioso mentre il suo cervello ponderava la possibilità.

"Quanto… ?" riprese dopo un po', curioso.

"10 a 1… tu perdente."

"Che cosa? Ma questo significa mettere in dubbio le mie capacità!"

Theodore non rispose e di nuovo calò un silenzio piuttosto imbarazzante.

"A quanto ammonterebbe una possibile vincita?" domandò senza guardare l'amico.

"Abbastanza…"

"Così tanto?" constatò con aria pensosa.

"Già…"

Draco si illuminò improvvisamente.

"Se vinciamo possiamo mettere la somma a disposizione della nostra società! Per il prossimo caso! Ci serve un certo tipo di equipaggiamento e l'affitto di un locale a norma per avere un ufficio decente, per cui…"

"Perché parli al plurale?"

Draco lo osservò stupefatto.

"Perché sì! In una società quello che è mio è tuo, e quello che è tuo è mio."

Theodore afferrò il pane che Draco stava sbocconcellando.

"Cosa fai?" domandò il ragazzo, riafferrandolo.

"Non avevi appena detto che quello che è tuo è mio? E viceversa?"

"Non con le mie cose!" protestò Draco, infilandosi il panino in una tasca della divisa.

"Allora rielabora: quello che è tuo… è tuo." Replicò Theodore, guardandolo con aria spenta.

"Ovvio!" rispose Draco inorgoglito.

"E quello che è mio è mio." Riprese Theodore.

Draco ci pensò su un attimo.

"No, io sono il capo e quello che è tuo è mio, mentre quello che è mio è… mio."

"Io continuo a non capire perché devi essere tu il capo." Si intromise Tracey scrivendo su un tovagliolo.

Draco la ignorò.

"Quindi è tutto tuo." Concluse Theodore atono.

"Uhm… già! Perché sono il capo."

Theodore si umettò le labbra.

"Ma se io mi licenziassi tu non saresti il mio capo. Per cui i soldi li terrei io."

Draco sgranò gli occhi stupefatto.

"Ma tu non puoi licenziarti!" protestò Draco con una vocetta acuta.

"E' un mio diritto." Rispose il ragazzo, sospirando.

"Tu non hai diritti."

"Mi licenzio…"

Draco aggrottò la fronte.

"Non puoi licenziarti. Pretendo una richiesta scritta!"

"Si licenzia." Scrisse Tracey su un altro tovagliolo, porgendolo a Teddy che lo mise sotto il naso di Draco.

"No, non puoi licenziarti, solo io posso licenziare!"

Theodore si strinse nelle spalle.

"Strano, pensavo di averlo appena fatto." Disse, facendo per rimettersi in piedi, spompato da quella assurda conversazione.

Draco trasecolò un momento. Inorridito dal fatto che la sua autorità potesse venir minata.

"Allora…" riprese gesticolando furiosamente "Ti riassumo! E poi ti licenzio!"

"Allora devi pagarmi la liquidazione." Disse Teddy, intrecciando le braccia al petto.

Draco fece una smorfia, non del tutto convinto. Non aveva proprio pensato all'eventualità.

"Bè dato che al momento non ho molti fondi… come liquidazione ti offro…" si guardò attorno alla ricerca di ispirazione. Colse lo sguardo di Pansy che aveva assistito all'intero scambio di battute in semiestasi "Pansy!" concluse soddisfatto.

Theodore fissò la ragazza non molto convinto.

"Senza offesa Pansy, ma non sei il mio tipo." Disse sorridendogli appena.

La ragazza fece un cenno evasivo con la mano.

"Tranquillo, nemmeno tu sei il mio."

Draco, per niente contento del rifiuto, indicò Zabini.

"Allora ti offro Blaise!"

Theodore scosse al testa, volgendo il capo verso il ragazzo di colore.

"Scusami Blaise, ma nemmeno tu sei proprio il mio tipo."

Blaise si strinse nelle spalle.

"Indecoroso peccato… perché tu eri il mio." Rispose lanciandogli un ambiguo occhiolino.

Theodore fece roteare gli occhi, mentre finalmente Silente raggiungeva il palco e sul tavolo dei Serpeverde veniva servita la portata principale.

"Oh!" esclamò Draco, dimenticando immediatamente la questione dei licenziamenti.

"Speriamo che sia un bel maiale arrosto!"

Quando scoperchiarono il grosso vassoio a centrotavola, si ritrovarono di fronte uno spettacolo terribile: Millicent Bullstrode, condita e oliata in mezzo a ciuffi di insalata, mugugnava sgomenta, impossibilitata a parlare da una mela che qualcuno gli aveva sadicamente conficcato tra i denti.

Si elevarono urli più o meno velati.

"Oh… bè… non sarà proprio un maiale ma…"

Tiger prese una forchetta e la conficcò nella coscia della ragazza.

Draco lo fermò appena in tempo.

"Ma sei matto?" lo riprese, con aria di rimprovero "E' ancora cruda!"

Il ragazzone si ritrasse, giusto in tempo per l'arrivo di Snape.

"Questo è ovviamente un…" cercò di dire.

"Attentato!" esclamò Draco anticipandolo sul tempo. Si alzò in piedi in tutta la sua sfolgorante altezza e puntò il dito, dritto al tavolo dei Grifondoro.

"Ti incastrerò… Potter!"

"Mh." Fu la mesta e disinteressata replica di Harry.

"Miseriaccia!" esclamò Ron.

"Maschi…" aggiunse Hermione, scotendo la testa.

 

Nel pomeriggio Draco e la sua ghenga, raggiunsero l'infermeria, sperando di riuscire a scucire alla povera Millicent qualche particolare riguardo la sua tragica aggressione.

Ma un po’ per lo shock ancora in corso, un po’ per la gola infiammata dal ripieno che qualche sadico aveva seriamente provato ad infilarle in gola per renderla più succulenta, non riuscirono a scucirle niente di più che qualche grugnito di approvazione o diniego.

Per questo Draco aveva deciso di dedicare il resto del pomeriggio a sperimentare la creazione del veritaserum, barricati nella sala comune del dormitorio, che ancora era vietata ai più.

"Io credo che la formula sia completa." Annunciò versando un po’ della pozione verdastra in un bicchiere di vetro, scrutandone la trasparenza.

"Avevi mai fatto una cosa simile prima di ora?" domandò Tracey dimentica del fatto che non poteva parlare.

Ma se ne dimenticò persino Draco, per cui…

"Ovvio che no!" esclamò il ragazzo "Per questo adesso uno di voi farà da volontario e sperimenteremo questa specialità Made in Malfoy."

Il silenzio che permeò la stanza a seguito di quella affermazione, fu totale.

"Oh, avanti! Dobbiamo essere sicuri che funzioni. Dobbiamo farla ingurgitare a Potter e costringerlo a confessarci la sua ovvia colpevolezza!"

"E come gliela fai ingurgitare?" domandò Theodore, appena entrato nella stanza, dopo un'ora in cui era ormai stato dato per disperso.

"Beh…" trasecolò Draco, facendo oscillare pericolosamente il bicchiere colmo di liquido ancora fumante.

"Gliela spari in bocca da lontano con il super liquidator?"

Tiger e Goyle cominciarono a pestare i piedi, eccitati come bambinetti.

"Grazie per i tuoi suggerimenti sempre pertinenti." Sibilò Draco, scrollando le spalle.

Gli scoccò un'occhiata colma di superiorità e poi afferrò Zabini a sorpresa per il collo.

Questo cominciò a dimenarsi e aprì le labbra in cerca d'aria e fu allora che Draco gli lasciò scivolare in gola l'intero contenuto del bicchiere.

Si scostò infine, ansimante, lasciando andare uno sputacchiante e scioccato Blaise.

"Ecco…" mormorò a corto di fiato, indicando il ragazzo di colore, che tentava di recuperare la sua nobile postura, trascinandosi verso una delle sedie.

"Ecco come si fa a far ingurgitare la pozione… a P…"

Sì fermò.

"A P…" tentò nuovamente, con scarsi risultati, continuando a fermarsi alla P.

"A P-P-P…" si portò scioccato le mani alle guance "Ommioddio! Sto diventando allergico al suo nome! E' come il polline, è come la polvere, è come gli acari della polvere!"

"Ma chi?" domandò Tracey che intanto si stava prodigando a fare aria a Zabini che boccheggiava sulla sedia ancora a corto d'aria.

Draco si voltò verso di lei come una furia.

"Ma come, a chi? A P-P-P-P-P-P…"

"Stai sputacchiando…" lo avvisò Theodore impassibile.

"All'acaro sfregiato!" esclamò allora, trascinando violentemente sotto di sé una sedia, posizionandosi di fronte a Blaise, che finalmente aveva recuperato il suo colore.

"Dobbiamo muoverci. Per debellare un'allergia, dobbiamo debellare chi o cosa la provoca.

Lumos!" esclamò puntando la bacchetta su Blaise che si ritrovò accecato dalla luce divina.

"Dove eri ieri sera, verso le 10 e 30?" domandò in perfetto stile investigativo.

"Sei tu avessi la cortesia di rimuovere codesta luminaria dal viso, magari riuscirei anche a non inveire mentalmente e ad elargirti una risposta soddisfacente altresì chiara."

Draco abbassò di poco la bacchetta.

"Ordunque?" domandò spavaldo.

"Ordunque… ero con te."

Tutti i presenti rilasciarono un'esclamazione sgomenta.

"Balle! C-cosa diavolo stai dicendo?!"

"Ma è sotto veritaserum!" mormorò Tiger, che con la sua ingenuità aveva esposto ad alta voce il pensiero corale.

Draco si volse atterrito.

"Potrebbe non funzionare!" esclamò semi isterico.

"Allora non sei così infallibile." Lo provocò Theodore, nascondendo un sorrisetto.

"Certo che sono infallibile! E' ovvio che è la mente di Blaise a non esserlo! Io ieri sera alle 10.30 ero qui, in sala comune, assieme a tutti v…"

Tutti si volsero accennando una fischiatina noncurante.

"Bastardi!" sibilò Draco, mentre Tracey e Theodore cominciarono a ridacchiare.

"Ciò dimostra che IO, Draco Malfoy, SONO effettivamente, INFALLIBILE!"

"Ciò dimostra che la domanda che hai fatto a Zabini è inutile…" di nuovo Theodore che quel pomeriggio pareva volesse guadagnarsi una maledizione senza perdono.

"E allora sentiamo, sapientone… che domanda dovrei fargli?" disse con vocetta derisoria.

Theodore si limitò a stringersi nelle spalle e a dedicarsi ad attività più dilettevoli.

"Allora… " riprese Draco, cercando di calmarsi, volgendosi nuovamente in direzione di Blaise.

"Vediamo di farti una domanda la cui risposta la possa conoscere solo tu…"

Blaise attese paziente, intrecciando elegantemente le gambe una sull'altra, molto basic instinct style.

Tiger e Goyle rabbrividirono.

Tracey per un brevissimo istante se lo figurò con addosso un kilt.

Pansy continuava a fissare solo Draco, quindi non faceva testo.

Theodore seguitava con le sue attività dilettevoli.

Draco si portò una mano sotto il mento, assumendo un atteggiamento professionale.

"Mister Zabini, vorrei sapere… come possa, un ragazzo di colore avere un cognome italiano e la residenza inglese."

Blaise fece per rispondere, quando sopraggiunse di nuovo la voce di Theodore.

"Mai sentito parlare di integrazione razziale?"

Draco serrò le labbra irritato.

"Goyle! Pugno!" ordinò, mentre il bestione, come un integerrimo Terminator, abbatteva su Blaise un cazzotto così potente che lo mandò a tappeto, facendogli perdere i sensi.

"Ma non lui! Idiota!" esclamò Draco che per poco non si beccò il secondo pungo di Goyle.

"Rincoglionito di uno scimmione, era Theodore quello da colpire!" disse indicando il posto ormai vuoto di Theodore che nel frattempo se l'era intelligentemente svignata.

Draco fissò il corpo esanime di Blaise.

"Vabbè, tentativo fallito. Chi è il prossimo?"

Ci fu un fuggi fuggi generale.

 

Continua…

 

***

 

Buooooooona sera lettori (come diceva il grande Robin Williams in Good Morning Vietnam)!

Dopo una pausa di qualche settimana, finalmente torniamo a voi con un nuovo capitolo.

Speriamo non vi siate dimenticate di noi, perché noi, di voi, ci ricordiamo benissimo e a dimostrazione di cio…

 

Kisa: Macciao! Ci fa piacere che il precedente capitolo ti sia piaciuto. E sì le lettere son studiate fin nei minimi dettagli. Quanto ci piace Rod!

 

Ellie:  Grazie mille! Sì, Millicent è un po’ maltrattata, ma il suo momento di gloria lo avrà… se di momento di gloria si può davvero parlare. Cioè lo ha avuto in questo capitolo, qualche riga più su! Seguici ancora, mi raccomando!

 

Thilwen: Grazie anche a te! E, ehm, buon anno, sì con un po’ di ritardo, ma come si dice: meglio tardi che mai!

Siam felici che le lettere ti piacciano, notiamo che quella di Rod è la più apprezzata!

 

Hermione Weasley: Toh! Guarda chi si vede! Solo due parole: mefistofelicamente machiavellico. Peccato la fissa per Amycus ancora non ci fosse, altrimenti una letterina pure lui… sa scrivere? Un bacione caaaava!

 

Serena89: Serena, davvero, la tua recensione ci è piaciuta da morire! Il tuo commento sull'"Mh" di Harry è stata la ciliegina sulla torta! Speriamo che ti piacerà anche questo capitolo! E che continuerai a seguirci con lo stesso entusiasmo!

 

Sara: Ahahah, oddio Sara la tua recensione è un guazzabuglio fuori di testa! Ma il fatto che tu ne abbia lasciate due ti issa al primo posto delle recensioniste, soffocata di saliva o meno… nuuuuuuu non lasciarci Sari! Grazie bella! Un bacione anche a te!

 

Arlieen Greenleaf: Ma grazie Arlieen! Ci fa piacere sapere di essere riuscite a farti ridere! La ff è molto felice di essersi guadagnata la palma!

 

the lost arch angel: Bene, bene, siamo contente che ti piaccia la ff. Immaginiamo che tu rida perché ti piace, giusto? Continua a seguirci! Speriamo anche questo capitolo sia di tuo gradimento!

 

Fiubi: Grazie infinite! Gli applausi ancora non ci erano stati fatti. Abbiamo fatto aspettare un po’, ma finalmente siamo riuscite ad aggiornare! Spero tanto che ti possa divertire anche con questo capitolo!

 

Bene, gente, anche stavolta siamo arrivate alla parte dei saluti generali.

Sperando che continuate tutti a seguirci, vi salutiamo e… alla prossima!!

 

Egle ed Elivi

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=62791