Capitolo 1 – Io Odio
Draco
P.O.V.
Io Potter lo odio. E non sto scherzando. Se mi capita tra le
mani, io lo uccido.
Quella che fino al secondo anno era stata solo antipatia –
insomma, mi aveva giudicato senza nemmeno conoscermi, solo per il nome che
porto –, quella che dopo il terzo anno si è trasformata in gelosia pura e
bruciante – ebbene si, avevo saputo! –, dopo la fine dell’anno scorso, il
quinto che abbiamo trascorso a Hogwarts, si è trasformata in odio primordiale.
E gelosia. E rancore. Perché mi ha strappato la cosa più importante che avevo.
Anzi. Che non avevo.
Ha ucciso mio padre.
Lucius?
È in prigione, lo so. Può anche crepare, Lucius. Non è il
mio vero padre e non ho mai desiderato che lo fosse.
Io sto parlando di Sirius.
Sirius il ricercato criminale, Sirius il traditore degli
amici, Sirius, l’innocente perseguitato dalla “giustizia”. Sirius che è morto
per proteggere il suo figlioccio. Sirius che aveva avuto una relazione con la
sua stessa cugina, da cui ero nato io. Sirius, mio padre.
Che odiava Lucius Malfoy. Che mi disprezzava, - di sfuggita;
non ho mai davvero meritato la sua attenzione. Ero solo il figlio di quel
Mangiamorte di Malfoy. Un fastidio, niente altro. Il petulante moccioso che
infastidiva in tutti i modi il suo pupillo.
Harry Stramaledetto Potter.
Harry Spero Che Crepi All’Inferno Potter.
Me l’ha portato via. Me l’ha sempre portato via. Avrei
voluto rivelarmi a lui… a Sirius, dirgli che ero suo figlio, drgli che non ero
come Lucius Malfoy e che avrei tradito subito la mia “famiglia” se lui me l’avesse
chiesto.
Ma come potevo?
Lucius mi controlla. Anche adesso, dalla prigione.
Sa che non sono suo figlio e mi controlla.
Sempre.
Narcissa? Non posso sperare in alcun aiuto da parte sua. Lucius
l’ha cambiata, l’ha plagiata. Non so come fosse prima, ma Sirius non si sarebbe
innamorato di lei, se fosse stata sempre così stronza. Sottilmente malvagia.
Infida.
Come sono io. Che cosa mi spinge a fare il bastardo, ad
architettare sempre nuovi piani per nuocere al Salvatore Del Mondo Magico Harry
Potter?
L’odio. Non la mia eredità genetica. Soltanto l’odio.
Perché tutti mi credono un Malfoy, e un Malfoy non ha nessun
diritto di ricevere affetto. Non merita nessuna possibilità. Deve pagare per gli
errori di “suo padre”, e tutti si aspettano che diventi come lui.
Io?
Un Mangiamorte?
…Una parte di me vorrebbe, solo per il piacere di uccidere
Potter. Ma ho due fondamentali ragioni per non farlo:
1), Sirius mi avrebbe disprezzato e
2), non intendo darla vinta a quelli che mi hanno sempre
giudicato, che si aspettano che segua la strada del Male.
Non hanno ragione. Non hanno mai avuto ragione su di me. Io
li odio perché mi hanno giudicato senza appello da quando avevo undici anni.
Non muoverò mai un dito per aiutarli. Ma non sarò un Mangiamorte.
Lucius, spero che resti in galera il più a lungo possibile.
Riverso su di lui buona parte del mio rancore, perché mi ha costretto ad
assomigliargli, perché ha convinto tutti che fossi suo figlio. Sarebbe stato
così semplice uccidermi appena nato. Perché diavolo non lo ha fatto? E, non
bastandogli tutto questo, mi ha sempre tenuto sotto il suo tacco, impedendomi
di vivere come avrei voluto, impedendomi di aver degli amici, comportarmi
normalmente, parlare con mio padre.
Oh, sono un vigliacco.
Un vigliacco e un bugiardo.
Ho avuto una manciata di occasioni per parlare con Sirius, a
dire il vero; quando si nascondeva fuori dalla scuola, al terzo e al quarto
anno. Quando l’ho visto alla stazione. Forse sarei rtiuscito a sgattaiolare
lontano da Lucius per un paio di minuti… e quanto rimpiango di non averlo
fatto!
La verità, ed è doloroso ammetterla, è che io non ho mai
cercato un confronto con Sirius Black perché avevo paura.
Non lo conoscevo nemmeno. Cosa gli avrei detto?
Guarda, io non sono un Malfoy. Non voglio diventare un
Mangiamorte. Io sono tuo figlio.
Mi avrebbe creduto? E come avrebbe reagito a una simile
notizia?
Penso che il lungo soggiorno ad Azkaban abbia letteralmente interrotto
la sua vita. Non è mai maturato come uomo; è rimasto un ragazzo. Voleva bene a
Harry Fottuto Verme Potter, un po’ come un padre, ma più di tutto come un
amico. Un surrogato di quel James che era morto tanti anni prima.
Come avrebbe potuto accettare la responsabilità di un
figlio?
Soprattutto un figlio che non aveva mai conosciuto, a cui
non voleva bene, di cui – diciamolo – non gli importava niente.
Che fino a qual momento aveva disprezzato.
Perché darsi tanto peso? Per me?
Non l’avrebbe accettato.
Sarei stato l’ennesimo fastidio, l’ennesimo problema per
lui.
Ecco. Sto mentendo di nuovo.
La verità, avevo promesso. La verità, breve e concisa.
Temevo che mi rifiutasse. Temevo che mi avrebbe cacciato,
insultato, ferito. Non avevo la forza di essere ferito dall’uomo che è sempre
stato la mia “immaginaria” guida morale, come lo è stato, immagino, James
Potter per suo figlio. Mi sarebbe crollato il mondo addosso. Non avrei più
saputo chi fossi, perché mai andare avanti…
In realtà, Sirius stato il mio mito da quando ho saputo che
era innocente. Da quando Lucius me l’ha detto, ridendo crudelmente. Avevo
appena sei anni, ma ricordo benissimo; “Sai, tuo padre è in prigione.” Lucius
ghignava “Hanno fatto uno sbaglio di persona. Lui è innocente, ma resterà ad Azkaban
per sempre. Un fastidio in meno, ne convieni?”
L’aveva detto per farmi del male, e ci era riuscito. Sapevo
come dovevo rispondere, pena la Cruciatus. Neanche una lacrima rigò il mio
volto.
-
Si, un fastidio in meno – ripetei, senza comprendere il significato
politico dell’affermazione di Lucius
Le mie parole suonavano convinte, fredde. Ma stavo mentendo,
lo sapevo quanto lo sapeva Lucius.
Non mi punì. Voleva che imparassi a mentire bene. E sapeva
che non avrebbe potuto farmi più male.
Qualla notte non riuscii a dormire; non avevo pianto per
Sirius. Mi sentivo in colpa. Era mio padre, era rinchiuso ad Azkaban a vita, e
io non avevo nemmeno pianto per lui. In quel momento desiderai di averlo fatto,
desiderai aver fatto arrabbiare Lucius, essermi attirato addosso la sua
vendetta. Desiderai aver mostrato i miei sentimenti, essermi ribellato. Il
dolore non sarebbe diminuito, ma non avrei avuto quel pressante senso di colpa…
che mi ha accompagnato tutta la vita. Stavo diventando marcio, corrotto. Lo
sentivo. Avevo sporcato la mia anima, con quell’unico gesto. L’avevo condannata
a restare imprigionata dietro un muro di bugie, e così è stato finora.
Bugie. Una facciata di perfezione e malvagità, come si
addice a un Malfoy.
Non ero più libero. La mia anima, rinchiusa, si sarebbe
imputridita.
Per questo mio padre non avrebbe mai potuto amarmi.
Non avevo neanche il coraggio di piangere per lui.
Sapevo che non mi avrebbe accettato. Per questo non ho
mai cercato di parlargli. Nessuno può amarmi, tantomeno la mia famiglia, perché
io stesso mi odio. Mi faccio schifo, mi vergogno di me stesso.
Io odio.
Odio Potter che mi ha portato via mio padre, anche se… come
può portarmi via qualcosa che non mi appartiene?
Odio Lucius Malfoy perché mi ha portato via la mia identità.
La mia vita.
Odio me stesso perché glie l’ho consentito.
Soprattutto, odio me stesso.
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NdA: tempo fa Angi
e Gius mi chiesero di scrivere una fiction a capitoli in cui Sirius
fosse il padre di Draco. Tutto era nato dal fatto che loro avevano scritto una
fiction – Pensieri sotto la pioggia – che tra l’altro è bellissima e ve la
consiglio caldamente! E mi era piaciuta tanto che anch’io avevo scritto una
fict oneshot sulla falsariga, ma più tragica, cosicchè loro mi hanno chiesto di
farne una a capitoli… beh farò del mio meglio, anche se non so ancora dove
andrà a parare!