What you mean to me,falling down

di mileybest
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Orfanotrofio ***
Capitolo 2: *** Una nuova casa ***
Capitolo 3: *** I'm not a Killer...now ***
Capitolo 4: *** Shopping! ***
Capitolo 5: *** Halloween ***



Capitolo 1
*** Orfanotrofio ***



Non fiatare, non far capire che sei intimorita da loro, lasciale ridere mentre a passi sicuri ritorni nella tua stanza. Questa è la filastrocca che mi ripeto mentalmente ogni giorno, da cinque anni per la precisione. Da quando sono arrivata nel momento peggiore della mia vita in questa prigione o comunemente detta orfanotrofio. La mia vita è cambiata in un soffio, da felice è passata a drammatica come se niente fosse, non ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta in cui mi sono sentita una normale adolescente, da ben cinque lunghissimi e interminabili anni nemmeno l'ombra di un sorriso mi passa fra le labbra, da ben cinque anni vivo come un emarginata, aspettando solo il momento che la fine arrivi presto,ma sembra che si diverti a non farmi fare la stessa sorte che è capitata alle persone a me più cara. Mi ha trovata perfino qui, tre anni fa, e io non ho potuto fare niente per constrastarla, forse perchè vive dentro di me, sono io la mia stessa fine, ormai non c'è altra spiegazione, io ho provocato tutto questo e niente potrà farmi tornare a vivere normalmente. Mai.

Una ragazza poco più grande di me, scoppia a ridere quando avverto una terribile fitta alla testa seguita da un dolore lancinante al ginocchio. Mi hanno fatta cadere di proposito, sospiro silenziosamente,ancora a faccia a terra.

Ignorale, non puoi nulla contro di loro, ignorale e riprendi a camminare,mi autoconvinco. Premo le mani sul pavimento e riesco a rialzarmi, nascondendo una lacrima salata che fremeva per uscire, non per il dolore della botta,ma per l'umiliazione che sono costretta a subire ventiquattrore su ventiquattro,sempre, costantemente. A volte mi chiedo se sono sul serio io la cattiva in questa faccenda,se questa è sul serio una punizione da pagare per quello che ho fatto.

Riprendo a camminare, con il viso nascosto fra i lucenti capelli biondo castani. Quando tento di muovere le mani per scostarmi delle ciocche che non mi permettono di vedere bene, mi accorgo di stare tremando.

No, devo stare calma,devo...resistere. Strizzo gli occhi per evitare di far cadere altre lacrime, no...non piangerò,l'ho giurato e una promessa si mantiene, nonostante tutto.

Non sarai triste per sempre, promettimi che riuscirai a stare bene. Queste parole mi ronzano in testa da tempo, pochi ricordi sbiaditi nel tempo, un altro “incidente” che mi ha trascinato ancora di più nel baratro buio delle sofferenze.

Cerco a tentoni la chiave nella tasca, le dita non fanno altro che muoversi velocemente, senza controllo, e gli occhi pizzicano come ogni volta cerco di non mostrare la mia debolezza.

Mi ci vogliono cinque minuti buoni per aprire la porta e chiuderla con un sonoro tonfo, ignorando le risa dei miei compagni.

Mi butto di peso sul letto grigio, in perfetta sincronia con il resto della mia piccola camera. Coperta grigia, lenzuola e cuscino bianchi,muro grigio e mobili bianchi, ingialliti nel tempo.

Eppure una volta la mia vita era differente, non era uno schifo, ero la migliore, la più bella,la più talentuosa, ora invece è solo un triste ricordo. I giorni in cui mi divertito a cantare con mio padre, fare spese con mia madre, prendere in giro mio fratello Fabio quando sbagliava qualche passo di danza con i suoi amici. Tutto schifosamente finito. Il destino mi ha tolto tutto,anche se mi sento ripetere continuamente che la colpa è mia, che quello che è successo anni fa l'ho provocato io. Se tornassi indietro, di sicuro farei tutto per non far capitare niente a nessuno,perfino sacrificare la mia stessa vita.

Alzo lo sguardo aprendo un cassetto del comodino,nel quale sotto i pochi vestiti è nascosta l'unica cosa preziosa che mi è rimasta, asciugo con una manica gli occhi inumiditi.

Un foglio sbiaditi e mezzo bruciacchiato. Per tutti gli altri questo foglietto sarebbe un inutile pezzo di carta,inutile. Per me,invece, è il ricordo a cui sono più legata e che mi permette di andare avanti, di continuare a lottare per sopravvivere.

Una canzone, composta con l'aiuto di Fabio quando andavamo io in prima media e lui in terza. La melodia che aveva composto ritorna in mente sempre nei sogni,prima che si tramutino in incubi.

Una semplice canzone per nostro padre,Roberto. L'anno in cui ci aveva lasciati soli con la mamma pardendo per la Spagna, per poi tornare alla fine dell'anno promettendo che non sarebbe più scappato via,e la mamma l'ha perdonato,anche se diceva di odiarlo a morte,ma sia io che Fabio sapevamo che quei due si amavano e il loro amore aumentava ogni volta che litigavano seriamente.

Mamma, papà, mi mancate tanto, quanto vorrei abbracciarvi ancora,ma non potrò più, voi non siete più con me. Tutto per colpa mia.


-Bene,direi che puoi andare-

Non saluto nemmeno la psicologa quando arrivo fino all'uscita della schifosa stanza nella quale sono costretta a dire tutto quello che penso,anche se sono sempre le stesse cose. Vorrei andarmene da qui, e sentirmi rispondere “non hai nessun posto dove andare”.

Non so se sono le famiglie a non volermi adottare o la direttrice a non far si che io me ne vadi, ma come darle torto, sono o non sono la psicopatica dell'orfanotrofio?

Vado nella sala mensa e come sempre quasi tutti si voltano nella mia direzione, se gli sguardi non fossero divertiti o intimoriti direi quasi di essere una celebrità.

La cuoca mi porge la solita zuppa disgustosa e mi rintano nel tavolo accanto ad una delle finestre,oggi il cielo è stranamente splendente, mentre di solito è cupo come il mio umore. Che sia un buon segno? Si,certo come no.

Nelle orecchie mi arriva un ronzio soffocato di risolini, a qualche tavolo più avanti un gruppo di ragazze della mia età non fanno altro che indicarmi,ma quando si accorgono che le sto guardando senza battere ciglio,con un pizzico di malignità negli occhi, abbassano lo sguardo,spaventate,ma comunque per chissà che soddisfatte.

Quando mi decido ad aprire il piatto in cui è conservata la zuppa, posso giurare di avvertire sguardi curiosi poggiarsi su di me.

Trattengo il respiro, ho una brutta sensazione...chissà che cosa hanno combinato....

Quando,però, il cartoncino fila via liscio come l'olio,sospiro di sollievo. Mi stavano prendendo in giro? Volevano vedermi spaventata per poi ridere un altro po'?

Le mie domande ottengono subito una risposta,nella mensa un urlo rieccheggia lasciando i presenti raggelati sul posto.

Una delle ragazze cade all'indietro terrorizzata con gli occhi neri spalancati e i capelli del medesimo colore scompiliati, dalla sua zuppa compare un ragno enorme di colore nero.

Le docenti le vanno a dare una mano,insieme alle sue amiche. Dopo di chè, ripretosi dallo spavento, indica nella mia direzione.

-è stata lei! Lo ha messo nella mia zuppa! Ecco perchè mi guardava in quel modo!-

Ci metto qualche attimo a capire che sta accusando a me per uno scherzo di poco gusto. Uno scherzo che le si è rivoltato contro, ecco perchè ridevano perfidamente, quel ragno era destinato a me. Lo avevano messo in un piatto che doveva essere consegnato a me,ma la cuoca deve essersi confusa e l'ha dato a lei. Non sospettando niente.

Ma la mia teoria verrà smentita, tutti qui mi credono una poco di buono, di sicuro crederanno alla ragazza e non a me. Ma tentar non nuoce.

-Non è vero! Voleva spaventarmi con quel ragno, è colpa sua, quella zuppa dovrebbe essere la mia,invece per sbaglio sel'è presa lei- dico alzandomi dalla sedia, mentre alcuni ragazzi alla mia sfuriata fremono per uscire, mi prendono in giro tutto il tempo,ma basta una mia mossa a farli scappare via. E non so se mi dispiaccia più di tanto mettere paura cosi facilmente.

Una delle docenti guarda prima me e dopo l'altra.

-Bugiarda! Allora è tutto vero,sei una strega! Una strega! Come faresti a sapere della mia burla se non fossi tutta matta? Significa che ragioni in modo brutale, strega asassina !-

I miei occhi si riducono a due fessure, è ovvio che tutti le daranno ragione, ha paura, tutti hanno paura quando ci sono io in gioco. Ma il mio carattere non sparirà, ormai lo so, e sono pochi i momenti in cui mi sento fiera e decisa, tanto da rischiare tutto. E quei momenti di solito arrivano quando vengo offesa in questo modo.

Spingo la sieda cosi da togliermi dal tavolo e stare in piedi, fisso la ragazza negli occhi. Con un espressione perfida.

-Come mi hai chiamato?- Chiedo retorica, in tono minaccioso.

Quella stupida fa un passo indietro,intimorita.

Mi avvicino a passi cauti,lenti ma decisi.

Ma quando sono ad un metro di distanza dalla ragazzina, una delle docenti si piazza davanti a me, cercando di sembrare autoritaria,ma anche nei suoi occhi leggo la paura.

-Fermati- mi ordina- fermati o non saremo cosi cortesi con te, signorina Bernardi-

Lancio uno sguardo gelido sia a lei che alla ragazza dietro, che perdente, si fa difendere da una donna che mi teme ancora più di lei.

Ma sono costretta ad ubbidire,andare in isolamento un altra volta non rientra proprio nei miei piani.

Però come mi insegnava sempre Bianca,mia madre, non devo mai andarmene a testa bassa. Per cui devo rispondere qualcosa.

-Cortesi? Secondo lei è una cortesia vivere in questo schifo di posto e in una camera nella quale nemmeno un barbone metterebbe piede?-

La docente mi fissa allibita.

-Educazione e disciplina,signorina-

-Io sarò educata se lei dirà a tutti questi deficenti di smetterla di provare a mettermi paura-

La docente trema per brevi istanti.

-Mi segua direttamente dalla direttrice-

Come volevasi dimostrare, ha dato ragione alla piccoletta qui dietro, ecco perchè quando le passo davanti non posso far altro che tirarle uno schiaffo in pieno viso.


-Il suo comportamento è inaccettabile, non le basta quello che le è capitato signorina?-

-Lei come avrebbe reagito se qualcuno l'avesse chiamata strega assassina?- Le chiedo ammiccante. La direttrice balbetta qualcosa di incomprensibile.

-Mi ritrovo costretta ad aumentare di nuovo le ore di sedute-

-Faccia quel che crede- dico, ogni volta che capitano scene di questo genere, più o meno ogni tre mesi, la direttrice dice la solita frase, aumenta le mie ore si sedute da quella strizza cervelli e dopo settimane di dimostrazione che ho ancora la mia sanità mentale,diminuisce le ore ancora.

Ma le lacrime ritornano a provare ad uscire, gli incubi non mi abbandonano, le prese in giro si fanno più frequenti e non faccio altro che trattenermi dall'assalire qualcuno o dal piangere, forse per paura che faccia qualcosa di peggiore o forse per mostrare che sono superiore per quel che vale,fino a quando qualcuno non si spinge troppo in là e mi ritrovo con una nuova energia che mi permette di rispondere a tono e di spaventare l'intero orfanotrofio.

E quando la direttrice mi congeda fredda ed una delle bidelle mi porta nella mia camera,mi stendo sul letto e mi metto il cuscino sulla faccia urlando per attutire il rumore.

Urlo e libero tutta la frustrazione e la rabbia che mi brucia nelle vene. Urlo e per un po' dimentico tutto.

Ma quando mi ritrovo senza voce,la realtà torna a galla e mi stringo fra le braccia,chiudendo gli occhi mentre alcuni flash di ricordi tornano a galla.

Io che gioco con Fabio, io che festeggio con la mia famiglia, io che vengo sbattuta in questo posto per sempre.

Strega assassina.

Lo sono davvero,e niente cambierà la mia sorte.



Il giorno dopo sono in giardino, sola naturalmente,ammirando l'unico albero capace di fare ombra. Tutti gli altri parlano fra loro e ogni tanto qualcuno si volta a guardarmi per poi allontanarsi.

Patetici.

Ma anche oggi il sole risplende,c'è aria di cambiamento,o almeno avverto questa sensazione.

Di sicuro il cambiamento non sarà per me, io sono costretta a vivere qui sola per tutta la vita. Sola e umiliata.

La ragazza di ieri,accanto alle sue amiche, mi fissa divertita, il suo scherzo è andato meglio di quanto si aspettasse,ma credo che dovrebbe ricordarsi chi delle due stava tremando come una foglia.

La fisso con il mio solito sguardo freddo,da perfetta regina di ghiaccio quale sono,e lei spaventata abbassa la testa. Ma quando riprende a guardarmi,sussurra una frase che mi fa ribollire il sangue nelle vene.

-Tanto lo sai di essere una strega assassina-

E quando sto per andarle vicino e sferrarle un pugno nello stomaco, una segretaria di mezza età si avvicina a passo incerto davanti a me,anche lei come le altre temono che possa perdere il controllo.

-Antonella Lamas Bernardi?-

Sbuffo,come se non lo sapesse.

-Cosa c'è?-

-La vogliono nell'ufficio della direttrice-

Cosa ho fatto adesso? Mi sono seduta troppo veloce? Bah, tanto non ho di meglio da sopportare.

La segretaria mi accompagna nell'ufficio dove ad attendermi c'è la direttrice in tutto il suo non splendore.

-Signora Cooper-

-Si sieda signorina,prego-

Faccio come ha detto, le sue mani si muovono dubbiose. Oggi è più nervosa del solito, ha sognato per caso che la stessi uccidendo brutalmente? Mi trattengo dal chiderglelo davvero.

-Perchè mi ha convocata?-

-Devo parlarti- e da quando mi dà del tu?

-Cosa ho fatto?-

-Niente, proprio niente-

-E allora?-

Di solito non sono cosi scontrosa,devo comunque evitare di andare in isolamento,ma la sensazione che sta per accadere qualcosa non accenna a passare.

-Ecco...devo darti una notizia-

-Mi dica-

-Temo che dovrai sbrigarti a fare i bagagli, andrai via-

-CHE COSA? Volete rinchiudermi di nuovo in un centro psichiatrico come l'anno scorso?- Domando furiosa avvicinandomi alla direttrice Cooper un po' troppo veloce, lei infatti arretra subito.

-No, no, anche se non sarebbe una cattiva idea-

-Mi dica immediatamente dove mi manderete!-

-Antonella...sei stata adottata-

Sei stata adottata, sto impazzendo o davvero il destino ha sconvolto la mia vita di nuovo?




Ok, lo so che ho altre ff da continuare, infatti questa ff doveva essere pubblicata dopo aver concluso qualche altra cosa, ma non ho potuto resistere, ho scritto il primo capitolo talmente presa che ho voluto pubblicarla subito, bhè la situazione di Anto non è abbastanza chiara, ma si capirà con il tempo,ora la domanda è...chi l'ha adottata? Vediamo se indovinate,al prossimo chappy ciao ^^






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Capitolo 2
*** Una nuova casa ***



Il giorno dopo,mi ritrovo tutta indaffarata a mettere le mie cose nella valigia,un unica valigia. E pensare che cinque anni fa ero piena di vestiti,ora niente. Solo la roba necessaria. Ma come si può vivere questa vita? Non riesco a credere di aver vissuto per tutto questo tempo in questo schifo. Ora, sto andando via,sto per tornare alla vita di prima,posso essere libera.

Sbuffo,no. Niente sarà come prima,tornare a far parte del mondo non riporterà indietro i miei genitori.

Con estrema delicatezza prendo il foglio con scritta la canzone per mio padre,se non fosse per questo pezzo di carta potrei addirittura credere di aver sempre vissuto qui nell'orfanotrofio,sola al mondo.

-Quindi,adesso te ne vai- un insulsa vocina mi arriva nelle orecchie,di fretta metto il foglio nella valigia,senza mostrarlo.

Incontro due occhi neri perfidi e meschini,trattengo un sorriso ricordando come tremava di paura ieri,ed ora viene a parlarmi?

-Che cosa vuoi?-

Lei alza le spalle.

-Nessuno è venuto a salutarti,non volevo sembrare scortese-

-Hum,non mi dire,ma guarda...oltre a scortese mi sei sembrata una perfetta stronza,se non sbaglio mi hai accusato di uno scherzo che hai organizzato tu,da fare a me- dico con sarcasmo.

-E ovviamente tutti hanno creduto a me,strega-

-Non azzardarti a ripeterlo!- Urlo,cercando di intimidirla.

-Altrimenti che mi fai,eh? Se provi a fare qualcosa di sbagliato ti spediscono in riformatorio,mi sorprende che non l'abbiano già fatto,passati anni-

Stringo le nocche,fino a farle sbiancare. Io non la sopporto,quanto vorrei...no,non posso e non devo reagire. Sto andando via,non la rivedrò più,lei rimarrà qui,e con il carattere che si ritrova nessuno la adotterà.

-Complimenti,sai come far arrabbiare le persone,ma non reagirò,anche se tutti voi pensate questo di me,io sto andando via da questa topaia,tu e le tue amichette rimarrete qui-

La ragazza per qualche istante non sa che dire,giurerei di vederla pensare,strano,un oca che pensa. Dopo di chè ritorna a squadrarmi.

-Qui o in qualunque altra parte del mondo il tuo passato non cambierà,tutti ti tratteranno alla stessa maniera,sarai sempre sola,per tutta la vita- dice sprezzante,rivolgendomi un sorriso crudele e divertito,vedendo il modo in cui ho abbassato lo sguardo.

La odio, la odio da quando è arrivata qui, è come se sapesse che tasti cliccare per farmi perdere fiducia e dignità,ma non ho intenzione di darglela vinta.

-Non hai ragione,io non non sono una strega,capito?- Ma lei è già andata via,con il suo sorriso meschino. -Hai sentito,Babi? Io non sono una strega!-

Sospiro,attorcigliando fra le dita una ciocca di capelli. Anche oggi il sole risplende,il cambiamento ci sarà,tornerò a risplendere,un giorno. Fabio mi diceva sempre che sarei diventata più raggiante di una stella,avrei realizzato i miei sogni,in un modo o nell'altro,devo realizzarli per lui,per la mia famiglia,per dimostrare al mondo che Antonella è la migliore e non una strega da cui tutti sono spaventati.

-Signorina Bernardi- la voce della segretaria,mi distrae.

-Si?-

-La stanno aspettando al cancello,è ora di andare-

Prendo dal manico la valigia. È ora di andare,finalmente.


La segretaria mi accompagna all'enorme cancello che proibisce a noi poveri orfani di fuggire,non è un orfanotrofio,è una prigione.

Rimango sbalordita vedendo una porche nera tirata a lucido,in tutto il suo splendore.

Sono stata adottata da una famiglia di ricconi? E perchè mai hanno scelto me?

Dalla macchina scende un uomo,giovane e di bell'aspetto che rivolge un sorriso a me e alla segretaria,la quale dandole dei documenti e parlottando un po' con l'uomo,saluta prima lui e dopo me,andandosene. Rimaniamo io e il proprietario della macchina,lo guardo senza proferir parola. Non si direbbe un disonesto o un farabutto,sembra una persona per bene,ma sono stata adottata da lui,diverrà il mio tutore,ma non posso far parte della sua famiglia,mia madre,mio padre,mio fratello...loro erano i miei parenti,non posso sostituirli.

Ma non voglio neanche tornare dentro quell'edificio disgustoso.

-Ciao,tu devi essere Antonella- dice,sorridente,offrendomi la mano. Sta cercando essere amichevole.

Nessuno l'ha mai fatto,nessuno è stato carino con me per ben cinque anni,e ora questo gesto non...non credo di poter ricambiare,per il momento non oso fidarmi delle persone.

Rimango il silenzio.

-Io sono Manuel Molina,è un piacere conoscerti-

Di certo non per me,sono solo grata a questo tizio per avermi liberato da quella agonia.

Ma davvero non capisco! Fra tutti quei ragazzi ha deciso di prendere me,perchè? Cosa vuole da me? Anche lui,come tutti quanti,crede che la colpa di quanto è accaduto sia mia? Quindi cos'è, un agente segreto?

Intanto,il suo sorriso svanisce,ma nei suoi occhi posso leggere un “melo aspettavo”.

-Coraggio,entra in macchina,dammi la valigia- Ubbidisco,e a passi svelti apro lo sportello,ancora stordita dalla situazione.

Sto entrando in una bellissima automobile,come non mi capitava da tempo,troppo tempo.

Anche l'uomo dopo qualche istante entra in macchina e con un rombo di motore questa inizia la sua corsa.

-Questa è davvero la sua macchina?- Domando,Manuel rimane sorpreso e si volta verso di me,ho parlato per la prima volta.

Fa una piccola risata.

-Ti sorprende tanto? Non ne hai mai vista una cosi?-

-D troppo tempo-sussurro.

Cala un altro silenzio. Manuel ogni tanto inizia a guardarmi,di sicuro si aspetta che chieda qualcos'altro.

-Lavora nei servizi segreti?- Chiedo,lui stavolta scoppia in una sonora risata.

-Come ti viene in mente? Perchè me lo chiedi?-

-Allora non capisco perchè abbia adottato me,c'erano altri ragazzi,più...più...che non siano stati accusati di omicidio- per due volte,mi dico mentalmente. Fa male parlare con qualcuno di questo fatto,ma ho bisogno di sapere il motivo per il quale non sono più un orfana,e perchè non mi tratta male come gli altri.

Manuel rallenta un po', in modo da puntare i suoi occhi nei miei.

-A differenza di certa gente,io non credo che una bambina di dodici anni possa aver ucciso la sua famiglia,e per quanto possano averti accusata,per quante prove ci siano,nessuno ha mai parlato di movente,e...non sembri un assassina-

-E cosa le sembro allora?- Chiedo,alzando il tono di voce,nessuno ha mai capito il motivo per cui io abbia ucciso,io l'ho negato fin da subito,non ricordo molto di quel giorno,ma non ero io la colpevole,ma continuando a sentirmi ripetere le stesse identiche frasi,alla fine ho ceduto all'evidenza,sono una strega assassina.

-Mi sembri una ragazza che ne ha passate decisamente troppe,e che ha bisogno di qualcuno che le sia vicino-

-Lei non sa niente,sono l'unica sopravvissuta all'incendio,se non sono stata io significa che questa è solo una burla,che per cinque anni sono stata accusata ingiustamente e che i miei genitori sono vivi e presto salteranno fuori urlando “sorpresa!” ed invece no,non è uno scherzo,è la realtà, i miei genitori sono morti,li ho uccisi io essendo io l'artefice dell'incendio sono riuscita a scappare dalla casa-

Singhiozzo,respirando affannosamente,evitando di guardare in faccia Manuel,questa è la verità,ho commesso un delitto e nonostante abbia sempre amato la mia famiglia,li ho uccisi,senza capire mai il perchè.

-Questo è quello che dicono chi si è occupato del caso,evidentemente non l'hanno fatto abbastanza,il colpevole è ancora in circolazione,non sei stata tu-

-Come può esserne certo?- Chiedo,asciugandomi una lacrima sulla guancia. Affrontare questo discorso...da quanto non ci pensavo più? Quanto ci ho messo ad imponere alla mia mente di scordare quanto è accaduto? Gli anni passati all'orfanotrofio sono stati fondamentali,evitavo di pensare,ora che sono fuori invece i ricordi sono pronti per tornare,ma con tutta la forza mentale di cui dispongo riuscirò a tenerli a distanza,a qualunque costo non ricorderò niente di quel periodo.

-Se la polizia avesse svolto le indagini nel modo giusto avrebbero capito fin da subito che tu non c'entri niente- Dice fiero Manuel.

-Non ne sia tanto sicuro,la colpa è mia,fine della storia-

-Non credere a quello che ti hanno detto,non è la verità, e tu lo sai-

-Se non è la verità allora mi dica, perchè un innocente è stata sbattuta in riformatorio per un anno? Perchè dopo l'hanno spedita ad un orfanotrofio ed ha assassinato una persona buttandola giù dalla finestra? E per ultimo,perchè avrebbe spinto una ragazza giù per le scale rompendole le gambe ed essere mandata in un centro psichiatrico per mesi? Risponda a questo e mi dica che crede ancora che sia innocente-

Manuel sospira,guardando la strada pensieroso.

È la pura e semplice verità,sono colpevole,sono un assassina,sono una pazza assassina spietata. Ormai ho accettato quello che sono,non c'è altra spiegazione.

-No,non abbandonarti all'evidenza,è stato un errore farlo,se vorrai scoprire la verità fammelo sapere-

-Io voglio solo sapere perchè ha deciso di adottarmi!- Esclamo,stufata.

-Perchè tu...mi ricordi una persona,molto speciale-

Certo che sono sul serio strana,una persona che mi tratta bene e che crede nella mia innocenza rispondo al peggio,quando desidero da sempre che la gente mi dia fiducia,se questo Manuel fosse apparso cinque anni fa,sarei stata felice che qualcuno credesse in me,ora no,ora so cosa sono,e l'ho accettato,niente mi farà cambiare idea. Devo solo allontanare i ricordi.


Passano ben due ore,dopo la discussione con il mio nuovo tutore mi sono appisolata,quando riapro gli occhi una villa bellissima e con un giardino in perfetto stile con addirittura la piscina,mi fa andare il cuore in gola. Una volta ero abituata al lusso...una volta.

Manuel parcheggia la macchina davanti alla villa,posso scorgere la figura di due persone davanti ad essa.

-Andiamo,Antonella,ti presento i miei figli-

Figli?

Quindi saranno i miei fratelli adottivi. Nessuno potrà sostituire Fabio,nessuno. Già li odio solo per il fatto che dovrò vivere con loro.

Seguo Manuel fino al vialetto,due ragazzi bellissimi mi lanciano strani sguardi,il primo ricciolino e con gli occhi azzurri mi squadra da capo a piedi con stupore misto a spavento negli occhi. L'altro con i capelli castani lisci e gli occhi smeraldo mi guarda con astio,come se avessi invaso il suo territorio. Perfetto,almeno non mi parlerà. Uno in meno di cui preoccuparsi.

-Antonella,questo è Gonzalo e lui è Bruno,andiamo figlioli date il benvenuto alla nuova ospite- dice Manuel amichevole ai suoi figli.

Il primo scuote la testa allungandomi una mano.

-Piacere di conoscerti- dalla voce non si direbbe,penso.

-Come va?- Mi saluta il secondo,abbozzando un sorriso,finto.

Sono entrambi due bei ragazzi,ma...è il secondo che mi fa perdere un battito incontrando i miei occhi con i suoi,è...una sensazione che non provavo da tempo,ed è sbagliato,non sono degna di provare attrazione per qualcuno,non più.

Non da quando l'unico ragazzo che ho amato è morto per causa mia cadendo dalla finestra.

-Bene,Antonella la tua stanza è al piano di sopra a destra,ma se preferisci darti una sistemata il bagno è proprio accanto ad essa-

Ho quasi paura a varcare la soia di casa,non ho idea di quanta nostalgia potrei provare vedendo una villa fantasmagorica come quella che avevo,a cui ho dato fuoco.

Manuel mi accompagna,seguito dai due ragazzi,nella camera,e rimango imbambolata per cinque minuti buoni,è la stanza più bella che abbia mai visto.


-Non posso crederci- sussurro,lo stile è antico,ma è comunque bellissima,una stanza da sogno,nè troppo grande né troppo piccola.

Sento lo sbuffo del ragazzo di nome Bruno,gli dispiace che abbia avuto questa?

Bah,meglio non pensarci.

Il citofono interrompe la contemplazione della camera.

-Bruno,ti dispiace andare ad aprire?-

-Vado subito-risponde a suo padre.

-Aspetta ti accompagno!- Esclama Gonzalo seguendo suo fratello.

Sospiro,posando la valigia sul letto.

-Ti piace?- Mi domanda Manuel.

-Certo,è...molto bella,davvero- per la prima volta sorrido all'uomo che conosco da poche ore.

-Mi fa piacere...era la camera di mia moglie,lei..era il suo studio,ci aveva aggiunto il letto perchè molte volte doveva lavorare anche di notte,quindi si addormentava qui-

Una nota di nostalgia suona nella voce di Manuel. Mi paralizzo sul posto..sbaglio o ha detto..era?

-Mi scusi,in che senso era?-

Il suo viso si rabbuia. -Oh,non intendevo essere scortese,mi spiace-

-No..non preoccuparti,ormai è passato,non è un problema-

-Papà! Sono arrivati Leandro e Patty!- La voce di Gonzalo interrompe il silenzio imbarazzante fra me e Manuel.

Il sorriso ricompare sulle labbra di Manuel.

-Molto bene,stasera abbiamo amici a cena,è un buon modo per cominciare la tua nuova vita,che ne dici?-

Abbasso la testa,girandomi verso la finestra della stanza.

-Scusi signor Molina,ma preferisco riposarmi,non ho molta voglia di...stare fra la gente-

Manuel annuisce.

-Come desideri,ti farò portare la pizza in camera da Bruno allora,ma puoi sempre scendere se ti va-

-Ok-

-Bene,sistema le tue cose in camera,fai come vuoi,questa è casa tua adesso-

Mi sorride,ma stavolte non ricambio.

Casa mia,vorrei tanto fosse possibile riavere una casa con la mia vera famiglia. Ma non succederà mai.

Sospiro e inizio a sistemare i pochi vestiti nell'armadio.


-Bruno,vai a portare la pizza ad Antonella- Mi ordina papà quando entro in cucina.

Sbuffo,ma perchè proprio io? Non può prendersela da sola? Le pesa tanto scendere e risalire?

Già,viziatella la ragazza. E pensare che ha vissuto per parecchio tempo nell'orfanotrofio. Cosa ci trova mio padre in lei?

-Che se la prenda da sola- dico acido.

-Bruno non essere scortese con lei-

-Perchè non dovrei esserlo? Forse dovrei rispondere male a te! Ti rendi conto di cosa hai fatto? Hai dato ad una sconosciuta la stanza della mamma! E poco fa hai detto a Carmen di aiutarla a comprarsi tutto ciò di cui ha bisogno,non ha bisogno di niente quella...-

La odio,ho visto come guardava storto me e mio fratello,oltre ad ospitarla in casa devo sopportare di vederla uscire dalla camera di mia madre e ora di farle lo schiavetto? Accidenti a mio padre.

-Smettila,lei ha una storia molto difficile,e ti ho già detto che non la racconterò né a te né a Gonzalo,deve essere lei a confessarvela,ma non lo farà se vi comportate male,ha bisogno di amici-

-Me ne frego della sua storia e dei suoi bisogni-

Mio padre mi fulmina con lo sguardo.

Perchè ha scelto lei? Capisco che ha voluto esaudire il desiderio della mamma,ma un neonato,un bambino di cinque anni,no! Ha dovuto prendere un adolescente prigra e bellissima...che cosa? Ecco sto diventando pazzo,ho appena pensato che quella li è bella,si e fra poco gli asini volano.

-Te lo ripeto per l'ultima volta,vai a portarle la pizza,di sicuro all'orfanotrofio non ha mai mangiato bene,quindi voglio che tu le porti qualcosa di buono,cerca di fare il bravo Bruno-

-Perchè proprio lei?-

-Perchè ho deciso di portarla via da quel posto,non era giusto per lei. Ora vai.-

Stringo i denti,stupida ragazzina.

-Sai cosa penso? Penso che dovevi lasciarla li, la conosco da pochissimo,ma di sicuro è una perfida,viziata,egoista strega del cavolo! Non mi sorprenderebbe se ci ammazzasse nel sonno solo per vivere nella nostra casa e fare la bella vita!- Urlo sfogando la mia rabbia,accorgendomi solo dopo di una presenza dietro me e mio padre.

Un singhiozzo mi arriva fin dentro il cervello e con un espressione quasi dispiaciuta vedo la nuova ospite,Antonella,correre su per le scale,nascondendo il volto fra i capelli.

Mio padre mi dà una spinta.

Patty,la mia migliore amica,entra nella cucina e segue con lo sguardo Antonella correre nella nuova camera.

-Complimenti Bruno,è qui da un giorno e già le hai rovinato la vita-

E la frase di Patty,mio malgrado,mi fa sentire in colpa.

Buffo,io in colpa per una ragazza. Mai successo.

-Adesso ubbidisci e le vai a chiedere scusa! O non uscirai di casa per due mesi,Bruno,vai!-

Anche Patty mi guarda accusatoria. Tutti che sono contro di me,bah.

-E va bene- prendo la pizza e velocemente mi ritrovo davanti la camera,ora di Antonella.

-Ascolta mi dispiace non...-mi sbatte la porta in faccia,ringhio. -Ehi ti sto chidendo scusa! E comunque questa è la cena,se vuoi mangiare apri la porta e te la prendi!-

Passano due minuti,Antonella mi apre la porta afferra la pizza e mi guarda in cagnesco,ma nei suoi occhi riesco a scorgere l'ombra della ferita che le ho provocato.

Certo che...posso ammettere solo che è la più bella ragazza che ci sia al mondo,ma non mi pento di ciò che ho detto.

-Vuoi conoscere la mia storia? Per cinque lunghi anni ho vissuto nel dolore,sola al mondo,fino ad ora,sono un assassina. Fine della storia-

E chiude la porta a chiave,lasciandomi con gli occhi sbarrati.



Rieccomi con il secondo capitolo,che ve ne pare l'entrata in scena dei Molina? Da qui oltre al pov di Anto ci sarà anche quello di Bruno e Patty,spero che non vi dispiaccia. Bhè direi che a Bruno stia già antipatica Antonella,e ora lei ovviamente lo odierà a morte xD Ma chissà chissà....


Martathebest: Eh già povera Antonella,ma come dice un proverbio non può piovere per sempre xD Cmq l'assassinio dei genitori e di Fabio è ancora tutto da scoprire,anche se Anto si è arresa all'evidenza. Come hai visto è stato Manuel ad adottarla,per un ottimo motivo dovrei aggiungere,ma si capirà più avanti...


Elisabhet York: Come hai notato Anto è andata dai Molina xD grazie mille per aver aggiunto la storia alle preferite^^


divinacapricciosa: Anche io adoro Anto quando è scontrosa,anche se non sono quel genere di persona,però la adoro anche quando è buona e come hai visto i Molina l'hanno presa in costudia xD ma non tutti sono sono felici xD Cmq sto seguendo la tua ff ma non trovo mai il tempo di recensire,cmq ti dico che è bellissima e aspetto un tuo aggiornamento^^


Love girl: No no sono stati i Molina xD Cmq le ragazze dell'orfanotrofio sono solo un lontano ricordo per ora...Grazie mille per averla messa fra le preferite^^ spero che anche questo chap ti sia piaciuto.


_ Lety _ : Ciao! Mi fa piacere che ti piaccia molto^_^ Eh già Anto ha sofferto molto,ma in questo chap si capisce qualcosa di più sul suo conto,e si sarà capito perchè si sente in colpa della morte dei suoi,spero xD No no Manuel Molina l'ha adottata xD E ti informo che ci saranno anche i tuoi adorati Patty e Matias nella storia,ma anche loro avranno dei problemi purtroppo,sono troppo perfida con tutti non credi xD?






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Capitolo 3
*** I'm not a Killer...now ***



-Ma tu ti rendi conto,Patty? Mi ha rivelato che è un assassina senza neanche conoscermi...e dopo mi ha sbattuto la porta in faccia- trattengo a stento le risate. Bruno mi sta raccontando di questo fatto da quando l'ho chiamato per andare a scuola. E non ha più smesso.

Scuoto la testa.

Mi viene da chiedermi se è infuriato per aver una psicopatica in casa o perchè è la prima ragazza che si permette di chiudergli la porta in faccia in malo modo.

-Dai Bruno è un adolescente come me e te,secondo te tuo padre l'avrebbe adottata se fosse stata una vera killer?-

-Mio padre è un tonto,non capisco come possa ospitarla in casa nostra-

Lo fermo con un occhiata e alzando la mano.

-Da adesso è anche casa sua,quindi è la vostra casa,ed è davvero cosi male avercela intorno?-

Bruno annuisce.

-Non sono riuscito a chiudere occhio,poteva accoltellarmi durante la notte..come la storia di quella bambola che saliva le scale canticchiando Katy..oh Katy apro la porta-

Stavolta scoppio in una sonora risata.

-Oh Bruno..ma tu pensi davvero che lei ti voglia uccidere? È solo una ragazza-

-Una svitata-

Sospiro in segno di resa. Quando Bruno si mette in testa una cosa è difficile convincerlo del contrario.

Secondo me lei ha semplicemente voluto rispondergli a tono,e non mi sorprende. Bruno poteva risparmiarsi quegli insulti,non la conosce nemmeno!

-Quindi vorresti che se ne andasse subito-

-Ovvio- dice incrociando le braccia Bruno,con espressione seria e decisa nei suoi occhi verdi.

-Vorresti che tornasse in quel brutto orfanotrofio-

-Il posto giusto per lei-

-Dove tornerà ad essere presa di mira da tutti,malignamente-

L'espressione di Bruno inizia a vacillare. Sorrido,sta iniziando a capire..

-Bhè...-

-Senza una famiglia,senza amici con cui confidarsi-

-Io...-

-Sola,senza nessuno-

Adesso sul viso del mio amico appare uno sguardo rammaricato.

-Ehm...-

-Bruno-gli poggio le mani sulle spalle-è rimasta sola per anni in quella topaia,i suoi genitori sono morti,non ha amici,la polizia aspetta un suo passo falso per arrestarla...non possiamo giudicare una persona senza conoscerla...ieri sera quando l'ho vista catapultarsi in camera mi è sembrata triste e ferita dalle tue accuse,non ha l'aria di pazza assassina...e inoltre...nessuno vuole avere a che fare con lei,nessuno le ha mai dato possibilità di dimostrare la sua innocenza...e tu stai facendo lo stesso sbaglio della polizia...perchè non provi a darle una possibilità?-

Bruno sospira. Annuisce piano.

-Ho capito cosa vuoi dirmi...ho sbagliato e lei ha avuto tutte le ragioni per rispondermi cosi,ma ciò non toglie che potrebbe essere sul serio un assassina-

Scrollo le spalle.

-Staremo a vedere,intanto io e mia madre abbiamo in mente di portarla a fare shopping...se mi ucciderà allora significa che hai ragione tu- Rido. Ma evidentemente Bruno non ha colto il mio senso dell'umorismo,anzi è intenzionato ad osservare un punto ben definito.

Com'è che si chiama...Antonella! Già..Bruno sta guardando Antonella camminare velocemente in direzione della scuola accompagnata da Manuel.

E direi che non la sta osservando impaurito...anzi...

-Attento a non sbavare caro Bruno- scoppio a ridere ancora dopo l'affermazione divertita di Giusy,la mia migliore amica e vicecapo delle Popolari,il nostro gruppo musicale della scuola.

Purtroppo invece Bruno è un Divino,fa parte della squadra avversaria.

Chissà se Antonella sa cantare,e in quale gruppo prenderà parte..Manuel ha detto che vuole assolutamente che si impegni in qualcosa,e non mi sorprenderebbe se avesse un talento particolare per il canto e il ballo.

Bruno colto sul fatto fa finta di tossire e si volta verso di me,con un leggero rossore a colorargli le guance.

La sua nuova ospite non gli causa solo rabbia da quanto ho visto.

-Ma cosa diavolo dici...stavo solo..-

-Stavi solo puntando gli occhi sulla ragazza nuova-

-è la sua nuova sorella- dico io. Giusy rimane a bocca spalancata.

-Ah...quindi sarà più facile sedurla in casa e bravo Bruno- Gli dà un pugno affettuoso sul braccio.

-Ma siete diventati tutti matti? Io...io me ne vado-

-Ehi ricorda alle quattro in punto!- Gli urlo mentre lo vedo allontanarsi per il cortile. Ho il sospetto che prenderà parte allo shopping.

-Ok spiegami tutto-

-Non c'è niente da spiegare,Giusy. Manuel l'ha adottata e ora vive a casa dei Molina- evito di dire che è un assassina. Non penso farebbe molto piacere ad Antonella se si sapesse della sua storia.

Essere derisi è la peggior cosa che può succederle ora,e io lo so bene. Poco tempo fa io ero soprannominata papera patagonica per via del mio brutto aspetto.

-Direi che aveva uno sguardo troppo...angosciato-

E ci credo,dopo quello che ha passato.

-Già-

Giusy sorride maliziosamente...oh no..no fa che non sia quello che penso..

-A proposito di angoscia...hai già comprato il costume?-




Sono qui da un quarto d'ora,e Manuel e dentro a discutere con la preside della mia ammissione a questa scuola privata.

Di sicuro non accetteranno l'iscrizione,chi vorrebbe una potenziale assassina nella propria scuola?

Comincio a rassegnarmi al mio futuro spento e vuoto.

La porta che si apre mi fa sobbalzare.

-Antonella,entri un attimo?- La voce speranzosa del signor Molina

fa capolino dall'ufficio.

Sospiro e mi alzo.

Entro e mi trovo davanti a me una signora non proprio giovane con gli occhi neri e i capelli del medesimo colore.

Oh no, una Babi adulta.

Questa mi sbatte fuori a calci.

Stranamente invece mi rivolge un sorriso cordiale,non ricambiato.

-Quindi tu sei Antonella,è un piacere conoscerti-

Vorrei urlare bando alle ciance,sono o non sono ammessa?

Ma non vorrei che anche qui mi considerino una strana,quindi meglio stare in silenzio.

-Non è di molte parole,Ines. Ma sono sicuro che non la deluderà,scommetto che farà un gran figurone sul palco-

Alzo un sopracciglio. Di che stanno parlando?

-Co..come?-

-Oh Manuel non ti ha detto nulla? Prenderai parte al gruppo teatrale della scuola,in questo modo avrai molte opportunità di apparire in televisione e chissà...diventare famosa-

Gruppo teatrale?! Questa scuola ha uno stupidissimo gruppo teatrale?!

Cinque anni fa avrei dato tutto pur di prendere parte ad un progetto simile,ma ora...io non ho niente da dare...io ho perso tutto...TUTTO!


-Anto non sei contenta? Sarai la migliore,sei nata per essere una stella!-


-No!- Urlo,sentendo già le lacrime pungermi gli occhi.

-No? Ma io pensavo...-

-Non me ne importa niente,io non canterò...non lo farò,non voglio più venire a studiare qui,questo posto fa schifo- e detto questo corro fuori dall'ufficio,senza preoccuparmi dei richiami della preside Ines e di Manuel.

Corro fuori in cortile cercando un posto isolato,faccio il giro della scuola e mi appoggio ad un muro sul retro. Cercando con tutte le mie forze di non piangere.

Non posso cantare,che senso avrebbe cantare senza avere i miei genitori vicino ad ascoltarmi?

-Hey- una voce aumenta i battiti del mio cuore,già nervoso di suo.

È uno dei figli di Manuel,quello che non ha perso tempo ad insultarmi,quello con gli occhi più belli che abbia mai visto. Bruno.

Adesso,però,sembra quasi preoccupato di vedermi cosi sconvolta.

-Che cosa vuoi?- Gli rispondo acida.

-Stai bene?-

Sbuffo. Come se glene importasse.

-Vuoi assicurarti che stia bene cosi puoi andare a raccontare a tutti chi sono?- è impossibile che si sia dimenticato della mia confessione.

Voleva sapere chi ero,e glielo ho detto...sono un assassina. E non perderà tempo a dirlo a ogni persona che conosce,se non l'ha già fatto.

-Sono affari tuoi non miei,non sono cosi cattivo-

-Certo...il cattivo della storia sono io,giusto? L'assassina che presto o tardi ti farà fuori...è questo quello che pensi?-

Lui si avvicina piano,e ogni passo che fa sembra aumentare di suono nelle mie orecchie.

Prima che me ne possa rendere conto mi ha schiacciato contro il muro,impedendomi di fuggire.

-Uccidimi adesso- fa un sorriso malizioso-non c'è nessuno che può vederti commettere il tuo delitto,quindi perchè non sfogare la tua rabbia su di me? Avanti,dimostrami che ho fatto uno sbaglio a seguirti..ad assicurarmi che fosse tutto apposto..metti fine alla mia vita-

Il respiro mi si blocca in gola,il mio cuore ad ogni sua parola aumenta la sua folle corsa,come se potesse scoppiare da un momento all'altro.

È bello,oh altro che se lo è...questo posso ammetterlo. Non ha niente che non vada.

La sua voce,i suoi occhi,il suo viso...

è da tanto tempo che non provavo queste emozioni per qualcuno. Per anni la gente si è tenuta a debita distanza da me,invece adesso Bruno nonostante la mia confessione,nonostante sappia cosa sono,ha abbassato la guardia,e nei suoi occhi posso leggere il suo divertimento.

Non ha paura di me. Ma io di lui.

I ruoli si sono invertiti. Cosa che non mi accadeva da tempo.

Sono io la vittima.

-Cosa stai cercando di fare?- Gli sussurro,attenta ad ogni suo sguardo e ad ogni sua mossa.

-Hai per caso paura?...Un assassina non prova paura per una delle sue possibili vittime,non teme nulla-

-Allora significa che non sono io il killer..almeno non in questo momento-

Bruno sorride,e i nostri nasi si sfiorano.

-Quindi ora potrei benissimo ucciderti e nascondere il tuo corpo-

I nostri respiri si fondono.

-Potresti-

La distanza dei nostri visi diminuisce ancora.

-Ho un idea migliore-

Deglutisco,cercando di calmarmi.

Ma che mi prende?

Perchè ho cosi timore di Bruno? Dovrei essere io a minacciarlo,dovrei essere io a comportarmi da pazza assassina...invece mi sento fragile e impotente.

-Quale?-

Ho perfino paura di sentire la sua risposta. Che non tarda ad arrivare.

Mi ritrovo a baciarlo senza rendermene conto. E mentre lo bacio tutto si aggiusta,mi sembra di ritornare a cinque anni fa..quando ero una normale ragazzina,senza colpe,felice.

Ma è solo questione di pochi minuti.

Appena mi accorgo di aver affondato nei capelli di Bruno le mie mani mentre le sue sono intente a stringermi per la schiena l'incubo ritorna.


Una stanza buia.

-Sono innamorato di te,Antonella-

Bacio.

Un coltello infilzato nella carne.

Urla.

Disperazione.

Una finestra.

Vetri rotti.

Lacrime.

Dolore.

Morte...


No!

Tolgo le mani dai capelli morbidi di Bruno e inizio ad allontanarlo da me.

Non permetterò che succeda di nuovo.

-Antonella..che..-

-Allontanati!- Gli urlo spingendolo via.

Lo fisso con gli occhi fuori dalle orbite.

No,io non voglio più uccidere nessuno. Nessuna vita deve più finire per causa mia.

-Che ti prende? Si può sapere che ti succede?- Ritorna accanto a me e mi prende il viso fra le mani.

-No,va via..io non...-non posso più controllare le lacrime. Escono dai miei occhi come un fiume in piena.

-Tu cosa?..-Bruno sospira-mi dispiace se ti ho spaventata-

-Vai via da me...o ti ucciderò-




Eccomi con il terzo capitolo di questa storia.

Non è un capitolo entusiasmante se non per l'ultima parte,ma è quello che è venuto fuori. Ed ecco un altro mistero da risolvere..cosa ricorda precisamente la nostra “assassina” xD? Ah fate ben attenzione all'ultima frase di Giusy,sarà importante nella storia xD cmq passando a un argomento che non c'entra nulla con la ff...chi di voi ha visto Brenda in televisione giovedi *_*?


_ Lety _ : Eh si un monumento a Manuel Molina per aver messo al mondo quei due gran pezzi di ragazzi xD..cmq Bruno non sembra molto riluttante ad accettare Anto xD cmq si sono perfida con i miei personaggi,ma qualche felicità glela faccio provare xD anche se qui all'essere felici manca mooolto xD


DemetriaDevonne: Babi come al solito è perfida ma guarda il lato positivo è nell'orfanotrofio xD Non darà tanto fastidio alla nostra Anto,che è sempre più incasinata poveraaa xD


MartaTheBest: eheh qualcosa fra i nostri due piccoli è successo,ma appunto è solo qualcosa e Anto l'ha interrotta alla grande xD ma ne succederanno di belle..e anche brutte...


nami_pazza: grazie molte per i complimenti,mi fa piacere che la storia ti interessi ma cara mia anche io aspetto un tuo aggiornamento sempre,spero di vederlo presto per le tue storie xD


lamasi: eh già anche a me anto fa piangere in questo stato xD ma forse con il tempo tornerà ad essere energia come sempre..forse..


_ Bren _ : sai all'inizio ho pensato a Leandro ma poi sarebbe stato troppo scontato e quindi ho cambiato idea xD il motivo per cui Manuel ha scelto Anto...pensavo che si fosse capito xD ma comunque la notizia non tarderà ad arrivare




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Capitolo 4
*** Shopping! ***



-Antonella mi passi lo zucchero?- La voce di Gonzalo mi fa per la prima volta in questa mattinata alzare lo sguardo.

Ma comunque sto cercando con tutte le mie forze di non guardare in faccia nessuno,capirebbero la mia paura e...non voglio creare altri problemi.

E soprattutto...non voglio rischiare di buttarmi di nuovo fra le braccia di Bruno.

Possibile che non sono riuscita a mantenere il controllo con lui?

L'ho baciato e...ho infranto la mia promessa.

Di non cacciarmi più nei guai,di evitare qualsiasi emozione di fronte a qualcuno,dopo quello che è successo nell'orfanotrofio...non posso più permettere al mio cuore di provare sentimenti.

Devo stare lontana da Bruno.

Passo il barattolo contenente lo zucchero a Gonzalo,questo mi rivolge un sorriso di ringraziamento.

Nonostante la mia forza di volontà i miei occhi incrociano il profilo teso e serio del ragazzo che ieri per brevi minuti mi ha fatto tornare ad essere quella di un tempo.

Bruno sembra captare il mio sguardo su di lui,infatti si gira nella mia direzione e i suoi occhi verdi incrociano i miei marroni.

Posso sentire il battito del cuore fermarsi alla vista di tanta bellezza.

Scuoto la testa e ritorno ad osservare Gonzalo che addenta un cornetto.

Entrambi sono bellissimi,ma Gonzalo ha qualcosa di diverso,non è impulsivo come Bruno e soprattutto...non mi fa provare attrazione come Bruno.

Ma non posso diventare sua amica,un assassina non merita di avere amici.

-Tutto bene?- Per un attimo spero che sia la voce di Bruno a chiedermi preoccupata questo,invece è l'altro fratello.

Sto provando delusione?

-Si,si certo...sto bene- rispondo alla domanda di Gonzalo.

-Sono felice che tu venga nella nostra scuola,ci sono tante persone simpatiche-

Si,pronte a scappare dalla mia vista se scoprono cosa ho fatto in passato.

-Bene,non vedo l'ora di conoscerle- fingo un sorriso tirato. A quanto pare,però,Gonzalo è più furbo di quanto pensassi.

-Sul serio?- Chiede ironico nascondendo a stento una risata.

-Emh...non ne sono sicura- Stavolta ride.

E per poco non coinvolge anche me ad una sana risata,invece il rumore di Bruno che sposta la sedia per andare ad aprire il frigo non permette alla mia mente di distrarsi.

-Sono certo che ti farai qualche amica...all'orfanotrofio non ne avevi?-

Un colpo,proprio al centro del petto.

Amiche? Se avevo delle amiche?

Adesso l'amicizia nascitura con Gonzalo sembra proprio essere scomparsa.

-No- rispondo acida e diretta.

Gonzalo si accorge del cambiamento d'umore che ha scombussolato la mia voce.

Si passa una mano fra i riccioli neri evidentemente in imbarazzo.

Per fortuna arriva Manuel accompagnato da una donna con i capelli rossi e mossi e un sorriso a trentadue denti a interrompere la conversazione.

-Buongiorno ragazzi- dicono insieme. La donna e Manuel si voltano verso di me,dopo la risposta al saluto da parte dei due fratelli.

-Antonella volevo presentarti una persona...lei è Carmen,lei e sua figlia Patty erano qui l'altro giorno a mangiare la pizza-

Ah,quindi erano loro gli ospiti della serata.

E perchè ora Manuel me la presenta?

-Oh...piacere-biascico alla donna di nome Carmen.

-Il piacere è tutto mio,Antonella. Aspettavo impaziente di fare la tua conoscenza...a quanto pare per una volta Bruno non ha ingigantito le cose...sei davvero bellissima come dice-

Tossisco rumorosamente quasi strozzandomi con il latte che stavo bevendo.

Bruno cosa?!

-Carmen ma che dici!- Dice lui alzandosi sotto chock mentre gli altri tre presenti in cucina ridono sotto i baffi.

-Oh su via Bruno,non c'è niente di male nel dire la verità- ribatte Carmen scherzosa.

Tutto a un tratto le paia di converse nere che ho ai piedi sembrano davvero allettanti. Non riesco a credere che Bruno possa aver detto che sono bellissima alla madre di una dei suoi amici.

-Ma...che....nessuno che riesce ad essere normale in questa casa- dice Bruno mentre se ne torna in camera sua.

-Ok anche io vi lascio ai vostri affari, ci vediamo stasera - Saluta Gonzalo uscendo dalla porta posteriore della cucina che da dritta in giardino.

Rimaniamo solo io,Carmen e Manuel.

-Allora...tolto l'imbarazzo...Antonella hai bisogno di rifarti completamente il guardaroba e la camera- afferma il mio tutore.

-Cosa?- Chiedo confusa.

-Shopping! Una giornata dedicata completamente allo shopping-

Shopping?

Mi mordo le labbra.

Io e la mamma passavamo giornate intere al centro commerciale a provare vestiti su vestiti.

Ora questa sconosciuta pretende di rimpiazzare i miei momenti con mia madre? È fuori discussione.

-Non ho voglia,i miei vestiti vanno benissimo- dico decisa salendo al piano di sopra lasciando i due adulti a bocca aperta.

Entro in camera e sbatto violentemente la porta.

Mi butto sul letto di peso affondando la testa sul cuscino.

Solo mia madre aveva il privilegio di portarmi a fare compere.

Lei e basta!

Nessuno la sostituirà,nessuno mi farà dimenticare di lei.

Prima che me ne possa accorgere gli occhi sono completamente umidi.

Tornare a indossare magliette,jeans,gonne,scarpe di alta moda...non he ho più bisogno,non ha più senso.

Quell'Antonella non esiste da tempo ormai,e non tornerà.

Tanto vale andare in giro con degli stracci.

Qualcuno bussa alla porta.

Non voglio vedere nessuno! Resterò confinata in questa camera per il resto della vita.

-Antonella? Posso entrare?- NO!

-Se ne vada- dico con la voce soffocata dal cuscino.

-Ma...-

-Ho detto che se ne deve andare!- Urlo,ma Carmen deve avere la testa dura,infatti il cigolio della porta mi avverte della sua presenza nella stanza. -Allora non ha capito! Deve andars...-

Subito mi volto dall'altra parte.

Non deve vedere le mie lacrime.

Sento il suono della porta che si chiude.

-Che ne dici di calmarti?-

-Vada via- dico ancora voltata dalla parte in cui non può vedermi in faccia,con la manica della felpa cerco di asciugare le lacrime rimaste.

-Sai che con questo comportamento non vai da nessuna parte,vero?-

-Infatti desidero restare ferma qui-

Carmen fa una piccola risata. Cosa ci trova di divertente nella mia frase?

-Hai un bel caratterino....è un peccato tenerlo nascosto cosi,non trovi?-

-Che cosa vuole da me?- Chiedo quando sento il materasso abbassarsi,si è seduta sul letto.

-Tanto per cominciare voglio che tu mi parli guardandomi in faccia,come segno di rispetto nei miei confronti-

Con le dita stringo forte le lenzuola,trattenendo un singhiozzo.

-Nessuno mi ha portato rispetto per cinque anni perchè dovrei farlo io-

-Bhè...-

-Lei non può capire cosa si prova quando tutti ti sono contro,non sa come ti si spezza il cuore vedendo che nessuno ti tratta da umano ma bensi da animale,per anni sono stata trattata con disprezzo e maltrattata dai miei coetanei,quindi non ho il dovere di rispettare nessuno-

Respiro profondamente ancora girata dalla parte opposta.

Il mio corpo si irrigidisce quando sento un piccolo peso sulla spalla.

Sobbalzo quando mi accorgo che è la mano di Carmen che me la stringe teneramente. In modo fin troppo...materno.

Finalmente mi giro nella sua direzione e incontro con gli occhi lacrimanti i suoi castani.

-A quanto pare hai avuto delle complicatezze nella tua vita-

-Complicatezze? Lei chiama cosi il dolore di essere accusata di omicidio della tua famiglia e dopo un paio di anni del ragazzo che amavi?!-

-Ascolta...mi dispiace per quello che ti è capitato,tutti hanno diritto ad avere dei genitori e un posto sicuro dove stare. Ed è quello che sta facendo Manuel,vuole ridarti la possibilità di continuare a vivere.-

-Dopo aver ucciso? Che vita potrei avere? Lei non capisce niente!-Faccio per alzarmi,ma Carmen mi blocca e mi rimette a sedere sul letto con entrambe le mani poggiate sulle spalle.

-Io capisco...abbastanza da affermare che sei innocente Antonella. Tu sei innocente.-

-Cosa ne sa lei? Era presente nel momento in cui ho dato fuoco a casa mia?!- Perchè sia lei che Manuel sostengono che io non sia ciò che la polizia invece crede? Non sanno niente,niente. Vogliono farmi credere che l'assassina della vicenda non sono io,ma non è possibile,io ho ucciso i miei genitori,mio fratello e...e ho ucciso l'unica persona al mondo che mi aveva dato la sua fiducia e della quale ero totalmente innamorata.

-Certo che no,ma la polizia ha accusato te perchè non aveva altri sospettati,ma credimi tu non hai fatto niente,hai perso ingiustamente tua madre e tuo padre,ma non per causa tua...loro vorrebbero che tu fossi felice,non che continui a incolparti per la loro morte-

-La smetta! Basta,non ha il diritto di parlare dei miei genitori,nessun diritto.-

Mi alzo un altra volta,ma anche adesso Carmen mi rimette giù.

-Mi lasci! Mi lasci andare-

-Impara a fidarti delle altre persone,o finirai per impazzire. Gli anni che hai passato a chiuderti in te stessa ti hanno distrutto,ti sei autoconvinta di essere il motivo per cui i tuoi non ci sono più,ma tutto questo deve finire,Antonella. - mi prende il viso fra le mani,proprio come faceva Bianca quando ero piccola. E smetto di protestare. Era da tempo che un adulto si avvicinava cosi tanto a me. Ed era da molto che non provavo una tale calma a questo contatto. -Hai diciassette anni e sei in grado di capire se ti dico che ti comporti nel modo sbagliato. Tu non hai fatto niente,capisci? Non incolparti di niente,pensa a recuperare ciò che hai perso-

-Perchè lei e Manuel siete convinti della mia innocenza?- Chiedo mentre il cuore ritorna a battere normalmente e il nervosismo svanisce.

-Perchè...perchè ci sono dei fatti che mostrano la verità e che purtroppo a te non sono stati raccontati-

-Che fatti?-

Carmen si allontana da me.

-Non devi preoccuparti di questo-

-Si invece! Non può dire che sono innocente senza provarmi perchè lo crede...che cosa è successo che dimostra la mia innocenza? Me lo dica-

Carmen sospira.

-Facciamo un patto-

Adesso si mette a delirare? Che diavolo passa per la testa a questa donna?!

-Di che parla?-

-Io ti racconterò perchè sei innocente...se tu incominci da adesso a comportati da adolescente normale-

-Lei deve essere fuori di testa-

-Probabile...ma voglio aiutarti,Antonella. Ci sono tante cose che puoi fare,e se vuoi sapere la verità ti conviene darmi retta-

Sbuffo.

-Cosa vuole che faccia?-

-Tanto per cominciare...oggi tu andrai al centro commerciale e ti comprerai tutto quello di cui una ragazza ha bisogno e ti iscriverai alle lezioni di musical della scuola e per ultimo dovrai divertirti con i tuoi compagni-

COSA?!

-io...ma che cosa va blaterando? Io non lo farò mai-

-Perchè?-

-Perchè non posso- Carmen incrocia le braccia,indignata.-perchè...queste sono cose che facevo prima di...prima di...-

-Ho capito. Ed è ora di ricominciare-

-Ma...-

-Proviamo a procedere con calma...oggi vai a fare shopping e stasera mi dirai se ti sei divertita o no-

Sospiro profondamente.

-Se oggi faccio quello che mi ha detto...poi lei e Manuel risponderete alle mie domande?-

-Te lo posso assicurare-

-Allora...-sono certa che me ne pentirò-va bene.-



Bene,sono pronta. Non devo sembrare troppo invadente,la mamma ha detto che Antonella è un tipo piuttosto strano. E voglio sapere di più sulla sua vita,devo guadagnarmi la sua fiducia. Di sicuro non mi comporterò come Bruno...è proprio uno sciocco a far soffrire una ragazza cosi.

Bhè ma non mi aspetto niente di meglio da lui. Da quando si è messo con quell'oca di Pia ha perso il suo solito tatto.

Vedo una chioma fra il biondo e castano camminare nella direzione opposta.

-Ehi!-Cerco di raggiungerla.

La ragazza si gira e per fortuna è quella che sto cercando: Antonella.

-Finalmente riesco a incontrarti,io sono Patty- le allungo una mano,che lei non accetta. Anzi mi fissa stupita.

-Tu sei la figlia di Carmen?-

-Ehm..-ritiro il braccio-si sono io. Mia madre non è con te?-

Lei mima il no con la testa.

C'era da aspettarselo. Mi ha lasciato sola a fare shopping con una nuova compagna di scuola,qualcosa mi dice che l'ha fatto apposta per far stare Antonella a suo agio.

È più grande di me di due anni,ma penso che a lei vada bene conoscere una persona nuova,dopo essere stata in quel brutto orfanotrofio.

-Mi ha lasciato dei soldi e ha detto che ci avrebbe raggiunte dopo,allora sbrighiamoci a fare questa cosa- mi passa davanti e inizia a camminare veloce.

-Aspettami!- Le urlo raggiungendola. -Non ti piace fare spese?-

-La moda ha perso ogni interesse per me-

-Nemmeno a me piace,ma sai ho bisogno di comprare dei vestiti nuovi..e anche l'abito del ballo-

Lei ferma la sua camminata e si volta verso di me,visibilmente sorpresa.

-Ballo? Che ballo?-

-Il ballo di Halloween...Gonzalo e Bruno non te lo hanno detto? Domani ci sarà una festa nella nostra scuola,tutti saranno mascherati e...oh ti serve un costume anche a te!-

Antonella rimane per qualche minuto a fissare il vuoto,poi scuote la testa e mi passa i soldi che le ha lasciato mia madre.

-Non posso farlo...senti riprenditi i soldi e compra quello che sei venuta a comprare- mi lascia le banconote in mano e se ne va.

Un momento...sbaglio o Antonella mi sembra proprio la fidanzata esatta per il mio migliore amico? Di sicuro sarebbe molto meglio di Pia,anche se Antonella è davvero insolita come persona.

Nei suoi occhi non c'è nessuna emozione,le deve essere successo qualcosa che l'ha fatta soffrire,la perdita dei genitori? Forse...e forse ha bisogno di amici.

Io quando sono arrivata qui non ho ricevuto aiuto da nessuno,se non da Giusy,Antonella non deve ripetere le stesse disavventure che sono capitate a me.

La raggiungo a passo felpato.

-Aspetta...non ti piace partecipare a una festa? Anche a me però le mie amiche mi hanno praticamente costretto ad andarci...secondo me ti divertirai e sei venuta qui per comprare qualcosa di carino...non puoi andartene senza aver comprato niente-

-Non ho intenzione di fare questa stupida cosa- ribatte lei sedendosi su una panchina.

-a Bruno non dispiacerebbe vederti con dei vestiti migliori di quella felpa larga che indossi-

Anche se dura poco veloce posso vedere un certo luccichio nei suoi occhi alla parola “Bruno”.

-Che centra Bruno ora?-

-Lo trovi carino?-

-Lo trovo insopportabile-

è sorprendente vedere il suo cambiamento d'umore. Prima sembrava uno zombie camminante e ora sembra...una normale ragazza che si è presa una cotta.

Oh no,Giusy e i suoi piani da cupido mi hanno contagiata,riesco a capire esattamente cosa sta provando Antonella.

-Ok...però devi comprarti qualcosa-

-Tu e tua madre siete proprio due....senti Patty ti chiami cosi no? Io ho...avuto dei problemi,molti problemi e non mi importa più di cosa indosso o cosa pensano gli altri del mio aspetto per cui...non ho voglia di comprare niente,quindi divertiti alle tue..compere,ciao-

Inizia a camminare verso l'uscita.

L'idea formidabile di questa giornata mi colpisce all'improvviso.

Non ha l'aria di una che perde una sfida,vediamo...

-hai paura?- Le chiedo avvicinandomi.

Lei si blocca. Fa una risata.

-Paura io? Non farmi ridere-

-Allora dimostramelo o tutta la scuola crederà che tu sia una fifona e che non andrai alla festa di Halloween solo perchè sei una fifona -

Il suo sguardo sembra rilasciare fiamme.

Ho colto nel segno.



Va bene ho perso la testa. Devo essere sotto incantesimo,non è possibile che una ragazzina che conosco da pochi minuti mi abbia fatto tornare a comprare quello che un tempo faceva parte della mia vita: vestiti,scarpe e roba del genere.

Quanto è passato dall'ultima volta che sono stata in un centro commerciale? E soprattutto...quanto è passato dall'ultima volta che ho riso con qualcuno?

-Prova questo- mi dice Patty passandomi l'ennesima camicetta e scoppiamo in un altra risata quando la vedo quasi scivolare vicino al camerino.

Il tempo sembra essersi fermato e non mi dispiace affatto.

Sono qui e sono felice mentre mi provo il cinquantesimo paio di stivali e soddisfatta degli acquisti passo alle varie casse a pagare.

-Non ci siamo,quello non va bene...queste ti mettono in risalto gli occhi- dico a Patty mentre siamo in un altro negozio di scarpe e le passo delle ballerine marroncine.


-Ok,sono ufficialmente esausta,ma ci manca ancora un negozio da visitare...devo passare a prendere il costume che avevo ordinato-

E io dovrò comprare qualcosa per la festa.

È pazzesco..Patty mi ha convinto ad andarci.

Sarebbe un amica fantastica,ma non ho intenzione di parlare con lei e far scoprire cosa mi è successo. Gli adulti lo sanno,non tutti,ma se lo sa Carmen allora Manuel deve averlo detto anche a suo marito,Leandro,e la preside Ines e...Bruno,lui non sa proprio la storia ma sa che sono un assassina. E spero non lo riveli a nessuno.

Entriamo nel negozio e la vedo andare a parlare con la commessa.

Noto un bellissimo vestito da principessa appeso in uno dei camerini. A quanto pare qualcuno l'ha lasciato li senza curarsi di metterlo apposto.

Entro nel camerino per prenderlo e rimetterlo al suo posto accanto agli altri abiti,ma quando sto per uscire due braccia mi prendono da dietro e mi impediscono di urlare...


Ok non è uno dei capitoli migliori della ff...ma essenziale per scoprire qualcosa in più su Antonella e sul suo passato,comunque avete notato che ho un debole per i balli scolastici xD? Bhè vi avviso che dal prossimo capitolo si entra nell'horror vediamo cosa succederà...

Non vi rispondo alle recensioni perchè non ho tempo scusatemi tanto,ma ultimamente non ho tanti momenti liberi per scrivere figurarsi rispondervi uno per uno xD cmq prometto che dal prossimo ricomincierò a rispondere a tutte spero non me ne vogliate xD al prossimo capitolo^^












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Capitolo 5
*** Halloween ***



Ok,posso giurare di aver visto la mia vita passarmi davanti gli occhi, in un solo battito di ciglia.

Cerco di non farmi prendere dal panico,ma la chiaramente impossibile rimanere calmi in una situazione del genere.

Un braccio di uno sconosciuto mi tiene stretta per la vita per non farmi fuggire e l'altro è impegnato a tapparmi la bocca.

Oh andiamo,ho affrontato pericoli peggiori...me stessa ad esempio.

Posso cavarmela con una specie di maniaco.

Ma perchè Patty non si accorge che non sono più con lei?

E perchè nessuno viene a provare un vestito?

Provo a parlare,ma tutto quello che mi esce è un suono rauco per via del braccio serrato attorno alla mia faccia.

-Hai paura?- Sussurra il tipo al mio orecchio.

Un brivido di paura mi passa per la schiena.

Però...un momento...

Io conosco questa voce.

In uno scatto di rabbia cieca calpesto il piede del ragazzo più idiota della terra.

Gli sfugge un urlo dolorante e ci metto poco a liberarmi dalla sua presa.

-Che diavolo pensavi di fare,Bruno?!-


Scoppio a ridere alla domanda di Antonella,infuriata più che mai,mentre mi massaggio il piede che mi ha appena calpestato.

Chi se la aspettava una mossa del genere da parte sua.

Credevo avesse iniziato a scalciare,invece ha mantenuto la calma e è riuscita a riconoscere la mia voce,anche se ridotta in un sussurro.

Uno strano sorriso appare sulle mia labbra pensando che riesce a riconoscermi nonostante mi conosca da poco.

-Ti ho chiesto...che diavolo pensavi di fare,Bruno?!- Ripete.

La mia risata deve averla fatta innervosire di più.

Sinceramente non so neanche io cosa volevo fare.

Sapevo che sarebbe venuta qui a comprare dei vestiti e non mi sono trattenuto dal farle uno scherzo,d'altronde siamo o non siamo nel periodo di Halloween?

-Niente- dico,guardandola con il mio miglior sorriso.

-E ti sembra normale far prendere un colpo cosi alla gente?!-

Per poco non mi metto a ridere di nuovo.

Almeno quando è arrabbiata mostra un po' di vita in quei bellissimi occhi castani.

Scuoto la testa.

Non posso fare pensieri simili su di lei. O meglio su nessun'altra. Pia non ne sarebbe tanto contenta.

Ora che mi viene in mente...Antonella non sa niente della mia vita sentimentale.

Come reagirà quando scoprirà che sono fidanzato?

In una piccola parte di me spero si ingelosisca...

-Volevo metterti paura.- Ammetto.

Lei sbuffa.

-E si può sapere perchè?!-

-Abbassa la voce...gli altri in negozio potrebbero preoccuparsi.- le dico intimandole di non urlare.

-Ma che mi frega!-

Non riesco a trattenere un altra risata.

Lei,indignata per il mio comportamento,mi tira un forte schiaffo sulla guancia.

-Ehi...fa male.- mormoro massaggiandomela sotto il suo sguardo soddisfatto. -Di certo se fai cosi tutti i ragazzi ti snobberanno.-

-Non mi importa.-

Guardo bene i suoi pantaloni stretti,sbaglio o sono appena comprati?

-Bhè certo...magari potrebbero farci un pensierino vedendo il tuo bel...-

-Ma come ti permetti!- Alza di nuovo la voce e fa per tirarmi un altra sberla,ma questa volta riesco a bloccarla,trattenendola per il polso e avvicinandola subito dopo di più a me. -Lasciami andare.- dice,mentre la sua sicurezza inizia a svanire e provando a tirare via il braccio.

Le è cosi difficile stare a contatto con gli altri?

Che cosa le è capitato di male dal farla chiudere in sé stessa?

Perchè dice di essere un assassina?

Non posso negare che sia strana,ma non ha l'aria di essere quello che dice.

Gli assassini non vanno in giro a temere qualsiasi persona che ha voglia di conoscerli.

Gli assassini non si spaventano per un semplice bacio.

-Bruno,molla il mio braccio.-

La sua voce ansiosa mi riporta alla realtà.

Osservo bene i suoi occhi,i suoi capelli,il suo viso...

è solo una ragazza. Una bellissima e misteriosa ragazza. Ma oltre al mistero che le regala anche un certo fascino non ha nient'altro.

Invece di liberarla dalla mia presa,la attiro di più verso di me,fino a farle incontrare i miei occhi vicinissimi ai suoi.

-Che stai facendo?- Domanda spaventata quando le sfioro la guancia con una mano.

Sorrido notando che non oppone più resistenza.

Troppo impegnata a guardare il mio bel viso forse?

Mi piacerebbe tanto sapere cosa pensa di me.

È decisa a provarci con me come tutte quelle ochette che girano per scuola?

No...anzi sembra evitarmi a tutti i costi.

-Perchè?-

-Perchè cosa?- Chiede lei,riacquistando un po' di controllo sulla paura che è visibile ogni istante nel suo sguardo.

-Perchè dici di essere un assassina?-

Lei abbassa il capo,fissando il pavimento.

-Non sono cose che ti riguardano.-

-Allora dimmi per...-

Non riesco a finire la frase.

Una Patty alquanto scombussolata apre la tenda del camerino e fissa incredula prima Antonella e dopo me.

-Oh...eh...che succede qui?- Mormora imbarazzata.

-Niente,assolutamente niente.- Risponde Antonella veloce,prendendo il vestito che era caduto per terra quando l'ho afferrata.

-Hai trovato il vestito per la festa!- Esclama entusiasta Patty.

-In realtà volevo rimetterlo a posto.- Le dice Antonella,guardando il vestito da principessa.

Provo ad immaginarla con quell'abito addosso...sarebbe...sarebbe ancora più bella.

-Provalo.-

Entrambe le ragazze si voltano verso di me.

-Come scusa?- Mi chiede quella che per poco stavo per...la stavo davvero per baciare ancora?

-Si dai, provalo avanti.- la incito dandole una leggera spinta verso il camerino.

-Ma io...- non le do il tempo di parlare.

Copro l'entrata del camerino con la tenda.

-Provalo e zitta!-

Mi giro con uno sguardo spaventato in direzione di Patty,la quale ha incrociato le braccia al petto e sbatte un piede a terra a ritmo.

-Ehilà.- La saluto.

-Bruno...ci stavi spiando?-

Io non lo chiamerei proprio spiare.

Non mi andava di uscire con Pia e ho voluto vedere come se la passava Patty con la nuova arrivata.

-No,ma che vai a pensare? Che motivo avrei di spiarvi?-

-Non lo so...magari far innamorare Antonella di te.-

Smetto di respirare e il mio cuore ha inevitabilmente perso un battito.

-Ah,simpatica Patty. Non ho nessuna intenzione di farla innamorare di me.-

-Sarebbe la prima volta...ogni ragazza è caduta ai tuoi piedi e tu quando ti sei stufato le hai lasciate una per una.-

-Mi stai criticando?-

La mia amica alza le spalle.

-Antonella ha un passato difficile,non farla soffrire ulteriormente.-

-Credi che sia cosi spietato,Patty?-

Non posso crederci.

Antonella mi sta facendo discutere dopo secoli con la mia migliore amica.

Però infondo so che Patty ha ragione. Ho fatto soffrire parecchie ragazze.

Farò lo stesso con Antonella?

No,è fuori discussione. Non posso rovinarle ancora la vita,anche se devo ancora capire bene cosa le è successo di preciso.

-No,non penso che tu sia spietato,ma è cosi che ti ostini a fingere di essere.-

Ah adesso fingo addirittura di essere quello che non sono?

-E allora amica mia,come sono in realtà?- Le chiedo con curioso con fare teatrale.

-Hai appena trovato un occasione per scoprirlo,non sprecarla.- Patty mi fa l'occhiolino sorridendo maliziosa e esce dal negozio.

Oh no,mi ha lasciato solo con...

-Allora,come sto?- Chiede Antonella una volta uscita dal camerino.



Avrò fatto bene a lasciare quei due da soli?

Certo che si.

Insomma guardiamo in faccia la realtà, è da troppo tempo che Bruno fa il finto play boy con ogni ragazza che attira il suo interesse e non mi sta bene che si ostini a continuare.

Sono la sua migliore amica,è mio dovere aiutarlo.

E se Antonella è la sua occasione per tornare ad essere il Bruno dolce e gentile che conosco allora farò tutto il possibile per farli stare insieme.

Sarà una buona cosa per entrambi. Antonella sarà felice e Bruno tornerà com'era prima,a chi può nuocere la cosa?

-Patty!-

Al suono di questa voce per poco non inciampo sui miei stessi piedi. Posso sentire il battito del cuore aumentare appena capisco chi mi ha chiamato.

-Ciao,Matias.- Saluto il ragazzo stando attenta a non diventare rossa come un peperone. Cosa praticamente impossibile.

Ho una cotta per lui da...non so,sempre.

Dalla prima volta che l'ho visto anni fa.

Ma lui,sfortunatamente,era fidanzato con Luciana,una nostra compagna di scuola,fino a poco tempo fa.

-Anche tu a fare spese?-

Sorrido.

-In verità...sono qui con la ragazza nuova,hai capito chi,no? Antonella.-

Lui ci pensa un po' su,poi annuisce.

-Capito, e ora dov'è?-

-L'ho lasciata con Bruno.- Subito dopo averlo detto mi copro la bocca,ancora più imbarazzata.

Bruno è il ragazzo di Pia e le voci corrono.

Certo si devono lasciare al più presto,ma non voglio combinare casini.

Matias,divertito,si avvicina maggiormente a me.

-Stai per caso diventando come mia sorella?-

-No!- Grido.-Certo che no. Io non sono il tipo da organizzare piani su piani per...-

-Certo,certo. Senti...che ne dici di raccontarmi cosa hai in mente stasera?-

Sbarro gli occhi di scatto.

-Stasera?- Mormoro,confusa.

-Si.-

-Perchè proprio stasera?-

Lui mi fissa stranito.

-C'è il ballo di Halloween.-

Ah,ho capito. Un momento....cosa?! Non mi dire che...

-Si tratta di un invito?-

-Dirti che ti passo a prendere alle otto lo renderà ufficiale.- Dice pacato lui,diminuendo ancora di più la distanza fra di noi e baciandomi sulla guancia,mentre le mie mie gambe sono completamente andate. -A stasera.- sussurra prima di allontanarsi.

-A stasera.- dico,quando ormai è già lontano.



-Quindi verrai al ballo?- Mi chiede Bruno quando siamo intenti a uscire dal centro commerciale.

-Non lo so.-

-Allora che senso ha comprare quel vestito?-

Ok,la voglia di tirargli un altro schiaffo più forte dei precedenti aumenta di minuto in minuto.

-Mi hai costretto a comprarlo.-

-Ti ho fatto un favore...almeno avrai qualcosa di bello da indossare.-

Avrei avuto qualcosa di bello da mettere anche senza di lui.

Non mi vestirò più di stracci,ma non per far contento lui.

È per me che lo faccio.

E perchè cosi Carmen e Manuel mi diranno quello che la polizia ha voluto ignorare.

È possibile che loro dicano la verità?

Possibile che non sia io l'assassina?

Ma...se non sono io...allora chi ha ucciso i miei genitori?

Un vero assassino è ancora in libertà?

Scuoto la testa.

Non è possibile.

Ci sono troppe prove contro di me. Troppe per non far di me l'omicida.

-Dov'è Patty?-

-Se ci tieni a saperlo...credo sia morta.-

Mi blocco sul posto.

-Come?!-

Lui ride.

-Rilassati. Morta di...non so come reagiresti tu se il ragazzo che ti piace da tutta la vita ti invitasse al ballo di stasera?-

Ci rifletto un po' su.

-Vuoi dire che Patty è appena stata invitata da un ragazzo e ora si deve riprendere dall'infarto che le sarà venuto?-

Annuisce.

-Già.-

Che idiozia.

Io non sarei nervosa per l'invito di un ragazzo,accetterei volentieri e senza troppa angoscia.

Bhè...farei cosi se non fossi quella che sono diventata.

Non devo avere contatti di nessun tipo con un ragazzo.

Se mi invitasse Bruno?

Mi blocco di nuovo sul posto.

Che mi prende?

Non voglio andare al ballo con Bruno.

Preferirei andarci con un asino,di sicuro è meglio di lui.

-Tutto bene?- Chiede lui,vedendo che mi sono fermata.

-Si.- Rispondo camminando verso l'uscita.

-Aspetta dobbiamo trovare Patty!-

-Trovala da solo,ci vediamo a casa!- Gli urlo prima di uscire fuori dal centro commerciale.



Era da un eternità che non provavo questa sensazione.

Il desiderio di essere perfetta per qualcosa.

Ho abbandonato Bruno e Patty al centro commerciale per prepararmi al meglio per questa sera.

E perchè temevo un invito da parte di Bruno,lo ammetto.

Però eccomi qui,nella stanza che Manuel mi ha regalato a prepararmi come un tempo per una serata speciale.

Non è tanto male tornare ad indossare abiti di qualità.

E questo vestito è bellissimo.

-Già di ritorno?- Gonzalo entra nella stanza dando un colpetto alla porta.-Credevo che saresti rimasta tutta la notte a comprarti nuovi vestiti.-Mi volto verso di lui mentre mi passo il lucidalabbra sulle labbra. Lo vedo cambiare espressione rapidamente.

Sono cosi orribile?

-Che ti prende,Gonzalo?- Domando quasi ridendo.

-Niente è solo che....emh..non ti avevo mai vista...-

-Vista come?-

-Tel'hanno mai detto che sei bellissima?-

Le guance mi si colorano di rosso in risposta al complimento di Gonzalo.

-Grazie.- dico,sorridendogli.

Non ricordavo di fare questo effetto ai ragazzi.

-Ti prepari per il ballo?- Chiede,sedendosi sul letto,non smettendo di fissarmi.

Annuisco.

-Tu non sei ancora pronto?-

Che idiota che sono.

Mi giro di nuovo verso di lui e lo vedo con un perfetto smocking,gli manca solo la giacca che di sicuro metterà dopo.

-Lo so,non è originale. Ma non volevo mascherarmi quest'anno.-

-No,no...ci stai bene.-

Gonzalo mi sorride e...sento le ginocchia tremare.

Wow,è davvero...bello.

E non mi ero accorta che i suoi occhi fossero cosi azzurri.

Deglutisco.

Perchè sto pensando a Gonzalo,adesso?

-Bene. Mi fa piacere che ti piaccia. Senti...Antonella....-

-Dimmi.-

Lui mi fissa con sguardo colpevole.

-Volevo chiederti scusa per stamattina.-

Oh no, ha visto che ci sono rimasta male,ma...sapevo che non voleva ferirmi.

-Gonzalo,no,non mi servono le tue scuse,davvero. Mi avevi solo

chiesto se avevo delle amiche,non dovevo prendermela tanto.-

Senza accorgermene gli ho preso le mani e le ho intrecciate alle mie.

-Permettimi almeno di farmi perdonare.-

-Non hai niente da farti perdonare...però...cosa hai in mente?-

-Un paio di cose. La prima...-apre un cassetto del comodino e dopo qualche secondo tira fuori una maschera che ricopre solo la parte degli occhi,semplice ma bellissima.-Era di mia madre,voglio che la indossi tu stasera.-

-Gonzalo...non posso accettare.- Dico quasi commossa,prendendola in mano.

-Si che puoi,solo per stasera. Renderà il tuo abito ancora più bello.-

Sospiro. È la cosa più carina che qualcuno abbia mai fatto per me.

-E la seconda?-

Gonzalo riprende le mie mani e le stringe forte.

-Ti accompagno al ballo.-



D'un tratto mi sento...bene.

Non ne capisco il motivo,ma posso dire che mi sento bene.

Gonzalo è stato davvero carino a voler accompagnarmi al ballo.

E prenderlo a braccetto entrando nella scuola,mentre altre ragazze muoiono di gelosia alla mia vista con lui è stato davvero uno spasso.

Spero che la serata proceda bene.

Appena entriamo,però, le mie speranze si disintegrano.

Uno spettacolo peggiore non poteva esserci.

Bruno e un altra ragazza,che si baciano al centro della pista.

Lui vestito nella stessa maniera di Gonzalo e lei da fata.

Stringo le nocche.

È una racchia,non ha niente a che vedere con le fate!

Resto inorridita dal mio stesso pensiero.

Da quanto tempo non davo della racchia a qualcuno?

-Stai bene,Antonella?-

Mi volto verso Gonzalo,ha notato il mio nervosismo.

-Certo,è solo che...è passato cosi tanto dall'ultima volta che sono stata ad una festa.-

Lui annuisce,comprensivo.

-Quindi immagino che non bevi del punch alla frutta da anni,vado a prendertene uno.-

E si allontana mischiandosi fra la folla,in direzione del tavolo in cui hanno poggiato ogni sorta di schifezze da festa.

Inizio a contemplare la sala.

È decorata con degli enormi striscioni con su scritto “HAPPY HALLOWEEN” in un colore rosso,simile al sangue.

Le pareti ai lati hanno delle finte ragnatele e ragni appesi ai muri. Tante zucche attaccate al soffitto con un filo e due finti scheletri all'entrata.

Certo che la preside non bada alle spese...

Avverto una mano toccarmi un fianco e mi giro subito,incontrando il sorriso malizioso di Bruno.

Non fa in tempo a chiedermi niente,che gli tiro un bel ceffone sulla faccia.

-Che ti prende?!- Grida lui,sovrastato dalla musica,massaggiandosi la guancia.

-Che mi prende? Sei cosi stupido dal non accorgertene?!-

-Ehi,andiamo non puoi essertela presa perchè ti ho rimesso paura.-

-Non me la sono presa per i tuoi stupidi scherzi!- Con tutti questi urli sto perdendo la voce,ma la rabbia non manca di certo.

-Allora per cosa?-

-Sei uno stronzo! Prima mi baci e dopo ti vedo qui con un altra ragazza.-

Lui rimane per qualche secondo imbambolato a guardarmi.

E quello che dice subito dopo,è la cosa peggiore che abbia sentito e che mi spezza il cuore.

-Lei è la mia ragazza.- Dice con sguardo glaciale.

I suoi occhi verdi con cui riesce a farmi perdere la testa,adesso mi fissano senza sentimenti.

-Allora va da lei invece di rovinare la vita a me!-

Il tutto accade in un attimo.

Vedo una ragazza dai capelli ricci neri passarci davanti con una torta intera in mano,di sicuro dovrà sistemarla al tavolo.

Peccato,penso.

Le sfilo via la torta e la spiaccico in faccia a Bruno.

-Oh,ma scusa tanto.- Dico sarcastica guardando Gonzalo avvicinarsi con il punch in mano.

Perfetto.

Afferro i due bicchieri che ha in mano e faccio cadere il liquido in testa a Bruno,rimasto sconvolto.

Intanto nella sala si espande una risata generale.

-Ma quella era la mia torta!- Esclama la ragazza a cui l'ho presa.

-Lascia perdere,Giusy,tanto Santiago ne stava portando un altra.- Riconosco la voce di Patty tentando di calmare la sua amica.

-Antonella,mi spieghi che è successo?- Mi chiede Gonzalo,non nascondendo un certo divertimento a vedere suo fratello ridotto cosi.

-Emh...è complicato da spiegare.-

Una ragazza spintona Patty e Giusy e si accovaccia accanto a Bruno.

-Oh,amore mio,guarda come sei conciato,chi ti ha fatto questo?-

Bruno sporco dalla testa ai piedi guarda verso di me,il suo sguardo vale più di mille parole e mi trafigge lo stomaco.

Patty sembra notare l'espressione distrutta che ho,infatti mi prende per mano e prova a trascinarmi via.

-Vieni,Gonzalo ci scusi per un momento?-

Gonzalo alza le spalle in segno di assenso e quando mi allontano inizia ad aiutare suo fratello.

Patty e la sua amica mi portano fuori dalla sala in uno dei bagni.

-Patty...io non so che mi sia preso.-

-Io invece si.-

-Io non e non mi interessa,hai distrutto la mia torta!- Urla la ragazza riccia.

Patty scoppia a ridere.

-Giusy,non puoi prendertela cosi,è solo una torta.-

-La mia torta!-

-Ehm...scusa.- Dico all'amica di Patty,che sospira.

-Bhè...se proprio dovevi lanciarla a qualcuno,potevi lanciarla addosso a Pia.- Dice. Sistemandosi il vestito elegante nero che indossa.

-Pia?-

-La ragazza che hai visto con Bruno.-

Quindi è cosi che si chiama quella racchia che osa baciarlo.

-Immagino che sia stato per gelosia,giusto? Che ha fatto Bruno da meritarsi quello?-

Alla domanda di Giusy,abbasso lo sguardo.

Non me la sento proprio di dire che l'ho baciato e credevo...credevo...credevo volesse stare con me. In fondo al mio cuore speravo di piacere a Bruno.

E a quanto pare non è cosi.

-Mi ha fatto credere...che gli piacessi.-

Patty prova a parlare,ma rimane a bocca aperta guardandomi mentre esco dal bagno.

Bene,la mia vita è veramente rovinata.

Esco fuori senza preoccuparmi dei richiami delle due.

L'aria non è troppo fredda.

Mi tolgo la maschera che mi ha dato Gonzalo,osservandola bene.

Non ho mai chiesto a Manuel che fine avesse fatto sua moglie.

Gonzalo sarebbe disposto a parlarmene?

Bruno di sicuro non mi rivolgerà più la parola dopo stasera,bene,nemmeno io voglio più vedere.

-Ehi bellezza.-

Un ragazzo biondo vestito da zorro si avvicina a me,barcollando.

Dal mondo in cui cammina e dallo sguardo da ebete che mi rivolge capisco che è ubriaco.

Deve avere un anno in più di me.

-Sparisci.- Gli dico,ignorandolo.

-Oh dai,non vorrai mica stare fuori tutta sola questa notte...è la notte delle streghe...uuu...non hai paura?-

Prova a toccarmi una spalla. Lo scanso e mi alzo dalla panchina.

-Ho detto sparisci,vattene.-

Il ragazzo,con più prepotenza mi afferra per un braccio.

-Resta con me.-

-Te lo puoi scordare.- Aumento il passo per rientrare nella scuola.

-Fermati,non ti lascio andare via...almeno non fino a quando non mi darai un bel bacio.-

Mi attira verso di lui,prima che possa avvicinarsi ulteriormente al mio viso gli tiro un calcio nelle costole.

Lui mormora qualcosa a bassa voce,però non molla la presa.

-Mi piacciono le tipe toste...vieni qui.-

Prova a prendermi di nuovo e ci riesce.

-No,lasciami andare! Lasciami andare!-

Gli tiro un forte spintone,basta a farlo allontanare da me e a permettermi di tornare dentro la scuola.

Il cuore mi martella furiosamente nel petto.

Dov'è Gonzalo? Penso disperata,camminando per i corridoi bui.

Non mi piace per niente qui.

Mi giro per vedere se l'ubriaco mi sta seguendo,ma non riesco a vedere oltre il mio naso.

Non sento nemmeno la musica ad alto volume che dovrebbe esserci.

Forse ho sbagliato strada...

Vado a sbattere contro qualcosa di duro e non posso trattenere un urlo.

-Antonella?!-

Mi distacco da quello che scopro essere il petto di...Bruno.

-Bru..Bruno.- Mormoro,tremando.

-Che ti succede? Perchè sei cosi agitata?-

-Io..-

Lui sorride divertito.

-Pensi che mi possa vendicare?-

-No..io..io..c'era...-

Lui si accorge che sono spaventata sul serio,e anche infreddolita.

Il suo volto torna ad essere serio.

Devo dirgli che un deficente mi ha importunata? E a che servirebbe? Farei la figura della stupida a spaventarmi cosi per un ragazzo della mia età ubriaco quando ho a disposizione decine di studenti all'interno dell'edificio a cui chiedere aiuto.

-Perchè sei cosi spaventata? Che è successo?-

Deglutisco.

Sono tanto disperata da dirlo a lui invece che al mio accompagnatore?

-Un ragazzo....- A quanto pare si. Lo sono.

Però...non continuo a parlare,nonostante lui mi inciti a farlo con l sguardo.

No,no,no,no!

Cazzo!

La mascherina che mi ha dato Gonzalo! Ciel'avevo in mano e...e l'ho fatta cadere.

No,non posso perderla.

-Devo andare fuori.- Dico agitata.

Bruno,però,mi blocca.

-Vuoi tornarci cosi agitata?-

-Si. Tanto a te che importa? Perchè non vai dalla tua ragazza,eh? Me la cavo da sola.-

Mi sposto dal suo petto e ritorno fuori,lasciandolo solo per il corridoio.

Sarebbe meglio portarmi dietro qualcuno,ma non posso rischiare che succeda qualcosa alla maschera.

Vedo l'uscita e a passo svelto esco di nuovo nel giardino che dà sull'entrata della scuola.

L'ubriaco è sparito.

Guardo attentamente per terra,ma nessuna traccia della maschera.

Forse il vento l'ha fatta volare dall'altra parte.

Vado dalla parte opposta del giardino svelta.

Devo assolutamente trovare la maschera!

Questo è il mio ultimo pensiero prima di alzare lo sguardo.

Un albero,un grande albero.

Sarebbe tutto normale se non notassi qualcosa muoversi in esso.

Gli uccelli non possono muoversi cosi tanto.

Mi avvicino a passi incerti,trattenendo il fiato.

Fa che non sia quello che penso.

Posso giurare di aver sentito il mio cuore fermarsi di botto.

Una corda da cosi vicino è visibile in mezzo ai fitti rami e...legato a quella corda....

Non è possibile! Non può essere vero! Non...non...

Sento già le lacrime pizzicarmi gli occhi e lancio l'urlo più forte della mia vita,in preda al panico.

Il ragazzo ubriaco di prima penzola,adesso,appeso al collo con una corda....morto.

-Antonella. Ecco dov'eri,avevi ragione Giusy.-

-Te l'avevo detto.-

Le voci di Gonzalo e di Giusy mi arrivano scarsamente nelle orecchie.

-Anton...-Gonzalo prova a dire qualcosa,ma l'urlo di Giusy lo interrompe.

Questa è la fine della mia vita.





E bene dopo secoli rieccomi qui xD spero che il capitolo mi faccia perdonare da voi che attendete da tempo il seguito della ff xD

Bhè anche se a me non convince più di tanto spero che sia valsa la pena pubblicarlo cosi xD

Allora...direi che siamo entrati nell'horror vero e proprio xD

Che ve ne pare del colpo di scena inaspettato?

Vi faccio gli auguri e ringrazio tutti quelli che stanno seguendo la ff,non sarebbe male ricevere più recensioni visto che ne altre ff stanno perdendo di interesse...capiterà la stessa sorte a questa?


DemetriaDevonne: Quindi a te almeno è piaciuto il capitolo,io credevo fosse uscito una schifezza xD certo penso lo stesso anche di questo,ma che sia migliore di quello prima su questo non ci piove xD Colpo di scena di quel mini rapimento,colpo di scena anche questo...piuttosto macabro xD


_ Bren _ : Si Patty in questa ff è più saggia,ma non è mai stata sempre cosi,quando avrà più confidenza con Anto capirai perchè xD


Saretta_ : anche a me dispiace tanto quando in una ff il capitolo si conclude con un colpo di scena inaspettato xD ma sono molto sadica in effetti a far soffrire i lettori xD però è un horror quindi servono queste scene xD


JosephineAntoniette: Grazie per averla inserita nei preferiti e per i complimenti xD a me invece ogni volta sembra di creare dei personaggi idioti xD


tamina_e_dastan: davvero ti ha emozionata? Non pensavo di scrivere cosi bene xD comunque la trama non è tutta farina del mio sacco...la maggior parte si ma per alcune scene prendo sempre ispirazione da qualche film o libro modificandole per la ff xD cmq ti avverto che più che emozionarti nei prossimi capitoli ti metterà una certa ansia xD


Girlstar: Ehilaa eh si pensavo fossi morta xD non ti sei fatta viva per taaanto tempo xD cmq che Anto fosse innocente è un dato di fatto xD credo che sia ovvio dal primo capitolo anche se lei non ci crede xDcosa sarà successo? Mistero... vuoi che Patty muoia? Non penso che Anto ne sarebbe contenta specialmente da questo momento xD Anto adora i ragazzi come Bruno,ma dopo quello che le è successo ha paura di avvicinarsi a qualcuno o di provare qualcosa,poi penso che ora Bruno non abbia speranze,che dici lascerà quella ARPIA DI PIA e combatterà per il cuore di Anto xD? ….cmq ti capisco,per fortuna che è ancora vacanza xD io non ce la faccio più a stare a scuola ç_ç


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