IL
GRAFFITO
Terza Parte
Ron
si sedette vicino ad Harry, in biblioteca. Fortunatamente non aveva più
incontrato Hermione – forse dipendeva anche dal fatto che ogni volta che la
vedeva comparire all’orizzonte si nascondeva, cosa che aveva causato un po’ di
perplessità a Ginny, soprattutto quando l’aveva scovato in un cubicolo del
bagno femminile, in piedi sulla tavolozza del water per non fare vedere i piedi
da sotto la porta.
Gettò
la borsa coi libri sul tavolo e si stravaccò sulla sedia, coprendosi gli occhi
con una mano, esausto. Vide con la coda dell’occhio Harry che lo guardava di
sottecchi. Lui non si mosse, nè disse nulla, chiedendosi cosa diamine volesse.
Harry, impaziente, cominciò a tossicchiare per attirare la sua attenzione. Ron
ancora non aveva capito che cosa volesse. Di nuovo quella tossettina. Cercò di
ignoralo, magari aveva male alla gola. Un altro colpo di tosse.
-
Ma
che cazzo c’hai?!
-
Cosa?
-
Sei
qui che mi scatarri addosso!
-
Sto
cercando di attirare la tua attenzione!
-
E
perchè?
-
Per
sapere come è andata a finire con Hermione!
-
Ah,
ma dirlo subito, no?
-
Siamo
in una biblioteca!
La
voce scandalizzata di Madama Pince li interruppe, e i due decisero di uscire,
anche perchè oramai la storia era di dominio pubblico da tutta la mattina –
motivo in più per evitare Hermione – e tutti li stavano fissando famelici per
sapere come aveva reagito lei.
-
Allora,
come ha reagito?
-
Scusa,
non gliel’hai chiesto a pranzo?
Pranzo
che lui aveva accuratamente saltato. E iniziava ad avvertirne le conseguenze.
-
No,
avevo troppa paura, aveva una faccia nera.
Di
bene in meglio.
-
Niente,
è successo che Piton ci ha messo in punizione e lei se n’è andata a lezione
perchè era in ritardo.
-
E
basta?
Non
rispose, sperando che la sua fosse una domanda retorica. Non aveva molta voglia
di raccontargli nei dettagli cosa aveva fatto Hermione. Orgoglio maschio. Ma
non ebbe bisogno di dirglielo.
In
quel momento Ron desiderò con tutte le sue forze di essere figlio unico.
-
Ron!
Hermione era sconvolta stamattina, sul serio...
Ginny
stava arrivando velocemente verso di loro, indignata. Stava ancora blaterando
qualcosa su Hermione e le sue disgrazie, quando scorse la ragazza bionda dietro
di lei.
Sentì
torcerglisi le budella dalla rabbia; lei non si era accorta di lui.
-
Maledetta!
-
Cosa?
Cosa hai detto, Ronald Weasley? Io vengo qui a riferirti come sta Hermione e tu
mi insulti?
In
quel momento, colto da un improvviso stimolo omicida, lasciò Ginny a blaterare
incoerentemente e Harry a bersi ogni sua parola per capire cosa aveva realmente
detto Hermione, per inseguire la ragazza.
La
rincorse più forte che potè – non sapeva neanche lui che cosa voleva farle,
sapeva solo che le avrebbe fatto molto male – quando andò a sbattere proprio contro ad Hermione.
Si
fissarono per un secondo.
-
Chi
stavi rincorrendo?
Gli
chiese lei. Sembrava un po’ imbarazzata; finalmente non era più l’unico.
-
Uhm...
no, nessuno...
-
Weasley!
Che bella sorpresina che hai ricevuto stamattina, eh!
La
voce della ragazza lo raggiunse; non sapeva come c’era finita, ma era dietro di
lui. Probabilmente era entrata in qualche aula e lui non l’aveva visto, così
aveva continuato a correre come un deficiente in giro per il corridoio. Stava
per rispondergli qualcosa di molto poco carino, quando Hermione lo superò e
squadrò la ragazza dall’alto in basso.
-
E
tu chi saresti?
Si
guardarono in silenzio; Hermione con una faccia che trasudava disprezzo da
tutti pori, l’altra inizialmente confusa, poi, presumibilmente dopo aver capito
chi aveva davanti, con uno sguardo di puro odio.
Ron
cominciava ad avere paura.
La
ragazza fece un passo avanti.
-
Sei
Hermione Granger?
-
Chi
sei tu?
-
Rispondi
alla mia domanda.
Adesso
Hermione si stava davvero irritando. Improvvisamente, squadrò prima Ron e poi
la ragazza, e lui potè vederle come un lampo di genio scoccarle negli occhi.
-
Tu,
sei.. tu!
L’altra
fece un passo indietro, un po’ spaventata dal tono di Hermione, che si
avvicinava minacciosa.
-
Tu,
sei tu quella della maledetta scritta, eh?!
Ora
Quella-Della-Maledetta-Scritta era decisamente terrorizzata.
-
I-io...
-
Non
voglio sapere perchè l’hai fatto dato che se no tu e quest’ altro – e indicò
Ron – fareste proprio una brutta e atroce fine, ma sappi che dopo di quel che
hai fatto...
La
voce di Hermione si affievolì, lasciando intendere all’altra quello che non
aveva finto di dire. Ron avrebbe voluto baciarla da quanto era fiero di lei. Di
Hermione, ovvio. Che poi avrebbe voluto baciarla anche senza essere fiero, ma
pazienza.
La
ragazza ora si stava allontanando correndo da loro, con lo sguardo di fuoco di
Hermione ancora puntato contro. Quando scomparve dalla loro vista, lei si girò
e sospirò guardando Ron, dicendo: - Devi averle fatto proprio un torto enorme,
povera ragazza...-
Ora
la povera era lei??
-
Io
non ho fatto nulla di male...! Le ho solo detto...
-
No,
seriamente, non lo voglio sapere, me l’immagino.
Hermione
assunse un’espressione mortificata e dispiaciuta mentre pronunciava quelle
parole, lasciando Ron di stucco a chiedersi il perchè. Che non tardò a
scoprire, dato che glielo fece capire lei direttamente, con le sue parole,
pronunciate questa volta con un tono rabbioso.
-
Sempre
a sfarfallare in giro stai, posso figurarmi cosa ha patito quella poveretta...
-
Sf-sfarfallare?!
-
Non
fare il finto tonto, Dio santo!
-
Te
l’ho già detto, non ho fatto niente! Andiamo, io che vado in giro a sfarfallare,
come dici tu...
-
Sei
odioso quando fai così! Perchè neghi l’evidenza?
-
Non
potrei mai farlo!
-
E
perchè, sentiamo...!
Ron
si girò: non si era accorto che erano fermi proprio davanti alla scritta. La
fissò ancora per un istante, accennandovi mentre diventava bordò per l’ennesima
volta in una giornata:
Ron Weasley ama Hermione Granger
-
Cosa
diavolo c’è, adesso?
Hermione
si girò verso la scritta, come per cercare una verità nascosta da qualche
parte. La vide sillabare le parole tra le labbra, con una faccia concentrata.
Lentamente, anche sua faccia si tinse di rosso e i suoi occhi si allargarono,
ancora una volta.
-
Ron... Ron Weasley ama Hermione Granger –
Lesse.
Si
girò verso di Ron, piano. Lui rise nervosamente: - Non è poi così stupida,
quella ragazza... l’ha capito subito... –
Sentì
la testa di lei poggiarsi delicatamente sulla sua spalla.
-
Non
mi va che qualcuno mi superi in qualcosa.
-
I..in
che senso?
-
Lei
l’ha capito prima di me.
-
Oh...
ma bè...
-
Abbiamo
perso un sacco di tempo, in questo modo...
-
S...sì...
Lei
gli sorrise e gli accarezzò il viso; Ron stava per piegarsi su di lei e
baciarla, quando Hermione lo bloccò.
-
Aspetta...
dobbiamo pulire la scritta.
-
M-ma
dovevamo farlo questa sera...
-
Ma
così stasera faremo la ronda insieme...
-
Oh.
Oh. Giusto.
Lei
si avvicinò al muro.
-
Prima di... cancellarla, devo fare una cosa.
Eccooooo!
Non è finita qui, manca ancora un capitolo, che – stranamente, eh! XD – posterò
o stasera o domani... credo che sarà molto corto, non c’è gran che da dire, è
solo per concludere e dare luce alla prima idea che ha generato questa
fanfiction.
Ora
passiamo ai ringraziamenti: a ^miky^, Romen Evans, kamomilla,
orlandina88, Aurora Ginevra, daniel14, Ares, Nina,
melbonfix, Ronny92 [ma ti pare non mi hai mica offesa ^__^], Mikisainkeiko, Drak Dreamer, call,
SiJay, StefyGranger e a tutti quelli che hanno letto: un GRAZIE
enorme come una casa!