fratellino... o di più?

di La Kurapikina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** sogno ***
Capitolo 2: *** Allenamento ***
Capitolo 3: *** Filippo ***
Capitolo 4: *** Separazione ***
Capitolo 5: *** Jenet Callik ***
Capitolo 6: *** Tradimento ***
Capitolo 7: *** ritrovato ***
Capitolo 8: *** Olimpiade ***
Capitolo 9: *** conclusione ***



Capitolo 1
*** sogno ***


Alessandro gli tirò uno schiaffo.
Efestione aveva paura, piangeva.
Perchè lo stava trattando così?! Loro si erano sempre voluti bene... erano sempre stati come fratelli! Sempre!
Aveva fatto qualcosa di male? Lo aveva offeso?
No.
Alessandro stava diventando come suo padre... Filippo.
Efestione aveva paura di Filippo... dopo quello che gli aveva fatto poi... 
Ma Alessandro non era mai stato come lui... non gli avrebbe mai fatto del male, mai!
Con uno strattone il principe strappo gli abiti all'amico ed Efestione urlò!
No! Ancora no!! Ti prego no!
Negli occhi del figlio il soldato vedeva il padre... Quel maiale di Filippo che non aveva esitato a... fargli ciò che gli aveva fatto!
" Efestione! Fratellino! " lo chiamo una voce.
Il soldato si svegliò di soprassalto, sudato, spaventato. Quando vide il ragazzo che aveva di fronte però,  cercò di urlare ma la voce gli morirà in gola.
" Cosa succede Efe? Un brutto sogno? " chiese il principe, sedendosi accanto al migliore amico, tanto caro che ormai era come un fratello.
" Alexandrè! " sussurò il soldato realizzando solo in quel momento che prima stava solo sognando. Una volta capito ciò lanciò le braccia al collo di Alessandro, che lo strinse a se, per proteggere ilm suo fratellino da qualunque cosa lo turbasse.
" Tu non mi faresti mai del male vero? " chiese il soldato.
" Efe cosa dici? Ovvio che non ti farei mai del male! Tu sei mio fratello! " rispose il principe: " perchè? Cosa c'è che non va? "
" Tu non sei come tuo padre! Ma perchè sei venuto quì? " chiese Efestione, cercando di cambiare discorso.
" Volevo chiederti se volevi allenarti con me... ma cosa succede? " Alessandro era seriamente preoccupato per tutta quella strana storia, ma Efestrione non gli rispose, limitandosi ad un sorriso, per poi iniziare a prepararsi per gli allenamenti.
 

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Capitolo 2
*** Allenamento ***


Alessandro ed Efestione si incamminarono insieme verso il solito boschetto dove si allenavano.
Efestione sembrava allegro e parlava con il principe del più e del meno, saltellandogli a fianco, come un bambino.
Alessandro però non lo ascoltava. era ancora troppo preoccupato per lo strano comportamento dell'amico, quella stessa mattina. Visto, però, che l'altro non accennava a volerna parlare, si limitò a fare finta che non fosse successo nulla ed ascoltò ciò che il suo fratellino stava dicendo, per rendersi conto che stava parlando... di cachi.
Il principe ridacchiò, pensando a quante volte Efestione si comportava come un bambino.
" Efe, tu odi i cachi! " disse Alessandro.
" Lo so! per questo dico che sono frutti strani! Cioè... la buccia, la pelle o quel che è, si mangia oppure no!? E poi perchè alcune parti sono più liquide di altre?! " disse il soldato, camminando all'indietro, per poter guardare in faccia l'altro.
" Senti Efe... ma da dove li tiri fuori certi discorsi! " Alessandro rise, tirando leggermente i lunghi capelli castani di Efestione.
" Non sapevo cosa dire! " ribattè questo, mettendo su un adorabile, anche se infantile, broncetto.
Quando arrivarono allo spiazzo nel boschetto presero entrambi le spade e si prepararono all'allenemanto indossando l'armatura.
" Mi raccomando Efe, vacci piano... "
" Guarda che sei tu il principe e quindi il più esperto! "
Lo scontro iniziò con un cozzare di lame e di ferro incredibile, creando un rumore forte e fastidioso. Proprio per questo si allenavano nel boschetto: per evitare interruzioni e per non disturbare la gente di Pella.
Ad un certo punto Alessandro buttò a terra Efestione,che alzò le mani, lasciando a terra la spada in segno di resa.
Il principe aiutò l'amico a rialzarsi, sussurrando un provocante: " Battutto! "
Come si aspettava Efestione ribattè subito, non disposto a farsi prendere in giro: " E' stata tutta fortuna! "
" E... come no! " il principe ridacchiò e i due si avviarono verso il centro della città, senza accorgersi dell'ombra che li aveva osservati per tutto il tempo e che ora li stava seguendo...
 
 
 
 
Ringrazio di cuore Per_Aspera_Ad_Aspra e Neryssa per aver recensito una ficcy tanto stupida e banale! Grazie ragaze!!!!! Senza conoscervi già vi adoro!! Per Neryssa: Io immagino Efe più piccolino di Alessandro, ma non so se è vero, è la mia menta bacata che preferisce pensarla così!!
Alla prox (sperando che ci sarà!!) 
 

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Capitolo 3
*** Filippo ***


Pella era una cittadina tranquilla, ma gli bitanti erano sempre in fermento.
Quando il principe raggiunse il centro, tutti lo salutarono, inginocchiandosi umilmente.
Ormai erano tutti abituati a vedere Efestione perennemente con Alessandro, ma i primi tempi i due si guadagnavano sempre occhiate sospettose e cariche di gelosia, soprattutto da parte della raggazze.
Una volta in città il principe convinse l'altro ad andare insieme al castello per salutare Olimpiade, che ormai li vedeva entrambi come figli.
Questa volta però, Efestione si era dimostrato maggiormente restio ad acconsentire ad andare al castello ed alessandro temette di aver fatto male a portarlo con se, quando, una volta varcato il portone di ingresso, i due giovani si trovarono davanti Filippo
Il soldato era impallidito di colpo, aggrappandosi al braccio di Alessandro, come se quella fosse la sua unica salvezza.
Il Re li osservò a lungo, poi disse solennemente: " Alessandro, quando imparerai che un principe ha dei doveri e che non può passare tutto il suo tempo con gli amici! "
Filippo fissò il suo unico occhio glaciale sul povero Efestione, che conficcò le unghie nella mano del principe.
Questo si mise davanti all'amico, per proteggerlo da qualcosa che ignorava.
" Tu, Efestione, devi stare lontano da mio figlio! Te lo ho già detto... ma forse devo rispiegartelo? "
Il Re si dileguò in uno dei tanti corridoi,mentre un ghigno malefico deformava il suo viso già mutilato.
" Efe, che succede? " chiese preoccupato il principe, quando il soldato, si sedette a terra, sconvolto.
" Succede che quel maiale di Filippo riesce sempre a terrorizzarlo! " esclamò Olimpiade, comparendo alle spalle dei due, silenziosa come solo lei sapeva fare: " Oh, forse, ci stai nascondendo qualcosa Efestione? "
" Fratellino... Mi vuoi dire cosa ti sta succedndo? Per favore non ti fidi di me? " Il principe alzò di peso l'amico, sorreggendolo quando lui vacillò.
" E' una storia ridicola, che non merita nemmeno di essere ricordata... " Sussurò il soldato, incamminandosi verso la stanza del principe.
Questo, per quanto preoccupato, lo seguì con la madre, mentre la misteriosa ombra minacciosa si mischiava ai srvitori del castello.
 
 
Un grazie di Cuore a Neryssa,a Per_Aspera_Da_Aspra e ad Alaska! Vi adoro ragazze!!!
Un grazie anche a chi legge silenziosamente... un kiss a tutte!!!!! Ciao, ciao!!!! 
 

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Capitolo 4
*** Separazione ***


La stanza di Alessandro era a dir poco enorme.
Il letto era al centro, con intorno un sacco di mobili, spade, briglie e giù di lì.
Un enorme finestra dava sulla città, con un balconcino piccolo, ma molto elegante, degno di un palazzo, appunto.
Efestione ormai la conosceva meglio di casa sua, passava lì molto del suo tempo fin da quando era bambino.
Entrò e si buttò mollemente sul letto di Alessandro, che gli si sedette a fianco, mentre Olimpiade si chiudeva la porta alle spalle.
Il soldato chiuse gli occhi portandosi una mano sulla fronte, triste: ormai non potteva più farci niente: doveva allontanarsi da Alexandrè.
Questo lo fissava incuriosito e contemporaneamente preoccupato, cercando di capire cosa stesse pensando.
La regina ruppe il silenzio e chiese, con tono leggero: " Efestione, o capito male o Filippo vuole che tu stia lontano da mio figlio? "
Il soldato annuì,lentamente, poi si alzò e dopo aver lanciato un'occhiata dolce al principino gli diede un bacio sulla guancia.
Alessandro non si rese neanche conto del fatto che Efestione stava uscendo dalla stanza, fino quando Olimpiade non gli lanciò un sguardo fulminante, con cui praticamente costrinse il figlio ad inseguire il soldato.
Quest'ultimo, però, voleva evitare di dover dare spiegazioni e si allontanò correndo quando... SBAM!!
Efestione era a terra, con davanti una serva fratornata contro cui si era scontrato.
" Ma da dove sei uscita? " Le chiese il soldato, con la netta impressione che la donna fosse sbucata dalle piastrelle.
" Efe... ascoltami per favore! " Alessandro raggiunse l'altro, che, cercando in tutti i modi di ignorarlo, uscì dal castello.
Il principe però, deciso a non lasciarlo andare, lo afferrò per un braccio, trascinandolo in un vicolo deserto.
" Fratellino... perchè mi fai questo? "
" Tu non capisci Alexandrè... " la voce di Efestione era un sussuro appena udibile: " Tuo padre non vuole che io ti parli... "
" E allora! Tu non segui mai le regole... Efe non mi puoi lascire... non mi abbandonare, ti scongiuro... " il principe sentiva una morsa attanagliargli lo stomaco, mentre lacrime dispettose gli pizzicavano agli angoli degli occhi.
" No, non fare così Alessandro... vorrei poterti non lasciarti, ma davvero, DEVO farlo! Mi mancherai tantissimo... tengo più a te che a qualsiasi altra persona... sei tutta la mia famiglia! Non so come farò senza di te... mi prometti una cosa? "
" Qualsiasi cosa per te... " sussurò il principe, stringendo forte l'amico a se, come per trattenerlo e non lasciarlo mai andare via.
" vivi anche per me, perchè io senza di te non posso vivere... " detto ciò Efestione scappò via, lasciando il principe solo nel vicolo, che sussurò: " neanche io posso vivere senza di te, fratellino. "
 
 
***
 
Una volta a casa Efestine si buttò sul proprio letto, piangendo sconsolato, quando una voce femminile lo face sussultare: " Non fare così tesoro mio... ci sono io con te. "
 
 
Allora?? Che ne pensate raga??!!! Attando notizie!! Baci a tutte!!
Ad Per_Aspera_Ad_Astra: Efe e Ale sono giovani, come all'nizio del film quando compaiono Jared e Colin!
Ciao a tutte raga!!!

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Capitolo 5
*** Jenet Callik ***


" Chi sei? " chiese Efestione, osservando la donna in piedi in un angolo della stanza.
" Ma come, non mi riconosci? Io sono la tua salvezza... sono l'unica che ti ama veramente! " la sconosciuta avanzò verso il soldato, che indietreggiò stranito: non poteva fare del male ad una donna! 
" Ma io non ti conosco! Cioè... tu sei la serva contro cui mi sono scontrato! "
" Io ti conosco meglio di chiunque altro, Efestione... Ti seguo da molto tempo ormai... " il sorriso della donna era dolce, ma trasmetteva un senso di panico, di paura, che Efestione non aveva mai provato.
" Alessandro... lui si che mi conosce bene! " protestò il ragazzo, ma dicendo quel nome, lo colpì un grande senso di tristezza.
" Non nominare quel traditore! Lui non ti ha difeso da Filippo! Esatto tesoro mio, so anche questo: so cosa ti ha fatto il re, so cosa desideri, so che vuoi dimenticare... Io ti posso aiutare: lasciamelo fare... " la serva, se questo era veramente, si avvicinò ad Efestione, che si era bloccato, colpito da quelle parole, come incantato: fu così che Jenet Callik conquistò il suo ultimo trofeo.
 
****
 
Alessandro tornò sconsolato al palazzo, pensando al suo fratellino.
Quando arrivò nelle sue stanze, Olimpiade lo guardò dolcemente: " Se ne è andato? "
Il principe annuì, mentre il senso di colpa lo assaliva, convincendolo che Efe lo avesse abbandonato solo perchè non gli voleva più bene, che la colpa era sua: doveva aver fatto qualcosa di sbagliato.
" Ci parlerò io con Filippo! Lo costringerò a dirmi la verità! Tu intanto seguì Efestione, senza farti scoprire, guarda cosa fa! " disse la regina, alzandosi e incamminandosi verso la porta.
" cosa vuoi fare madre? " chiese Alessandro, preoccupato: le idee di Olimpiade si dimostravano sempre pericolose.
" Tu fidati di me! " disse la donna con un sorriso misterioso e poi se ne andò, lasciando il figlio solo, a pensare a tutto quello che era successo quel giorno.
 
 
Allora che ne pensate? Finalmente si è scoperto chi era quell'ombra misteriosa!! XD! Ringrazio tutte in anticipo!
Ciao ciao! Alla prossima!
P.S Ovviamente Jenet Callik me la sono inventata, ma mi serviva qualcuno!

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Capitolo 6
*** Tradimento ***


Efestione era sparito.
Questo era sicuro, visto che Alessandro non lo vedeva in giro da quasi una settimana.
Il principe era già nell'ansia più completa, anche perchè sua madre non era ancora riuscita a convincere Filippo a rivelarle ciò che era successo veramente, rimediando solo un piao di schiaffi e di insulti.
Quel giorno, però, Alessandro vide il suo fratellino entrare nel castello con una donna sconosciuta: una strana morsa gli attanagliò lo stomaco, mentre, nascosto dietro la porta con sua madre, spiava i due nuovi arrivati.
Efestione camminava al fianco della sconosciuta senza guardare in faccia nessuno, come se fossero i soli in tutto il castello: stavano andando verso le stanze di Filippo.
Il principe si sentì strattonare di colpo e la porta della sua camera si chiuse di colpo.
" Tu ed Efestione avete notato qualcuno che vi seguiva in questi giorni, o comunque qualcosa di strano? " chiese la regina, osservando con insistenza Alessandro.
" Cosa... Perchè madre? " 
" Rispondimi! Avete notato qualcosa di insolito? " insistette Olimpiade, osservando il figlio tanto intesamente che sembrava volesse leggerli dentro.
" No... Perchè? " ripetè Alessandro, osservando a sua volta la donna.
" Io la conosco quella puttanella... dicono che segua la sue prede per giorni e le studi, per poi amaliarle con le sue parole e farle cadere ai suoi piedi! " la regina tornò a spiare fuori dalla porta, ma i due erano spariti.
" efestione... " sussurrò il principe, sconvolta dalla rivelazione, ma in quel momente uno straziante urlò ruppe il silenzio: " Fermate i traditori! Fermate quei due! "
 
***
 
Il piano era semplice: entravano entrambi e mentre Efestione distrava il re chiedendo spiegazioni sul perchè delle idee perverse del sovrano su di lei, Jenet avrebbe ucciso quel porco, come lo aveva definito lei.
Avrebbero usato un coltello e gli avrebbero tagliato la gola, in modo da non fare rumore, e così fecero.
L'unico problema fu il fatto che nella sala c'era anche una guardia, ma Jenet disse che l'omicidio era da fare lo stesso: aveva poco tempo.
Una volta compiuto il colpo i due neotraditori scapparono, mentre la guardia dava l'allarme, iniziando l'inseguimento.
 
 
Allora? Raga aspetto con ansia vostre notizie per saopere cosa ne pensate!!!
Tanto per curiosità, mi direste quanti anni avete?
Un grazie a tutti quelli che seguono questa ficcy!!
Ciao ciao!!!

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Capitolo 7
*** ritrovato ***


Efestione si sentì afferrare improvvisamente per un braccio, mentre scappava con Jenet.
Qualcuno lo trascinò fuori dal castello, tappandogli la bocca per impedirgli di urlare, mentre la sua unica vera amica si allontanava sempre più.
" Efestione, cosa sta succedendo? " chiese il misterioso qualcuno, rivalandosi come niente meno che il principe.
" Alessandro, principe, cosa voleta da me? " chiese il soldato, con occhi vuoti, fissando il nulla.
" Cosa sta succedendo?! " insistette l'altro, scutendo Efestione per le spalle, ma questo non dava segno di volersi riscuotere.
A questo punto il principe fece una cosa che non pensava avesse mei dovuto fare: tirò uno schiaffo al suo fratellino, che finalmente reagi: " Cosa cavolo stai facendo, Ale?! Ti è dato di volta il cervello?! Non lo so io, la ricchezza ti deve aver dato alla testa! "
Alessandro lo fissò per un attimo l'altro e poi lo abbracciò di impulso, stringendolo forte, desiderando di non doverlo mai più lasciare.
Efestione sembrò stordito per un attimo, ma poi strinse a sua volta il principe, mentre piano piano i ricordi riaffioravano nella sua mente.
Le guardie non si vedevano in giro, visto che erano state fermate da Olimpiade, che li aveva convinti che solo il principe poteva risolvere la questione: Filippo non era neppure morto, a detta sua... sembrava quasi delusa che il re si fosse salvato.
" Mi vuoi dire che cosa ti è successo in questo periodo Efestione? e' stato tutto così strano... " Alessandro si sedette a terra, facendo accomodare l'altro accanto a se.
Erano nascosti dietro una casa disabitata, in una via altrettanto vuota.
" Ecco... ricordi la mattina in cui ci siamo allenati insieme? " chiese il soldato, decidendosi che era finalmente ora di confessare quel peso che si portava sulle spalle da troppo ormai.
Alessandro annuì e l'altro continuo: " Quella mattina ti ho chiesto se mi avresti mai fatto del male e ho detto che non eri come tuo padre... quella notte avevo fatto un sogno, dove rivivevo tutto ciò che era successo la sera, prima di tornare a casa... Filippo mi ha fermato per strada, evidentemente ubriaco e beh... capisci? Lui ha cercato di fare una certa cosa con me, non molto carina, e quando mi sono rifiutato ci ha provato comunque, quindi sono scappato... avevo i vestiti tutti rotti... " Efestione iniziò a tremare, piangendo, mentre quella sera tornava nitida nella sua mente, sconvolgendolo per l'ennesima volta.
Il principe lo abbracciò, mentre veniva invaso da una rabbia incredibile: faceva bene sua madre a definire Filippo un porco: aveva cercato di portarsi a letto il suo Efestioncino!!
Il ragazzo in questione riprese a parlare, tenedo il viso affondato nella tunica dell'altro: " mentre me ne andavo il re a detto che se non volevo che quello risuccedesse dovevo stare lontano da te, perchè tu sei il futuro sovrano e io ho una brutta influenza su di te, quindi il giorno dopo me ne sono andato, ricordi? Quando sono tornato a casa c'era una donna che mi aspettava, quella con cui ero prima e non so come è riuscita ad ottenere il pieno controllo su di me... Non sapevo più cosa facevo e soprattutto perchè lo facevo, ma ero disposto a dare la vita per accontentarla... ho ucciso tuo padre! "
Alessandro lo fissò un attimo interdetto poi disse: " Non è colpa tua... non sapevi cosa stavi facendo... "
" Potevo fermarmi... " singhizzò Efestione, aggrappandosi al braccio del principe, fissandolo con i suoi occhioni da cucciolo pieni di lacrime.
" Vero, potevi fermarti e non lo hai fatto! Perchè tu ormai sei mio ragazzoe non sarà certo questo stupido principe a strapparti da me! " Jenet era comparsa all'imbocco della via, e fissavo orripilata i due ragazzo, con una spada in mano.
 
 
 
 
Fine di altro capitolo!
Spero di aver colto il suggerimento di alaska ed essere entrata nel vivo della questione! Grazie!
A just_dream: sei giovane è... io ho tredici anni e quindi mi viene da pensare che tu abbia la mia età?
A Alaska come fai a sapere che sei più grande di me?
A Neryssa: grazie per il tuo supporto tesoro è sempre molto utile!
A Per_Aspera_Ad_Astra: cavolo sei grande! Quasi diciassette anni!
 
Grazie a tutte ragazze, vi adoro!!!

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Capitolo 8
*** Olimpiade ***


Filippo era vivo: salvato da un errore di Jenet, o meglio, di Efestione.
Il ragazzo aveva esitato, si era fatto scoprire e così il re era vivo.
Olimpiade era seduta nelle stanze del marito, che dormiva, mentre  il medico la rassicurava sul fatto che il re si sarebbe salvato senza problemi.
La regina però, era distratta: all'inizio aveva trattenuto le guardie, preferendo che fosse Alessandro a risolvere la questione, ma ora, visto che il figlio non tornava, aveva mandato l'esercito in giro per tutta Pella, alla ricerca dei traditori, con l'ordine preciso di non ucciderli e soprattutto di stare attenti a non ferire nè il principe nè Efestione, per la donna beh... un incidende poteva sempre succedere, no?
Era un'ora che, però, non aveva notizie: nessun segno, nè terreno, nè divino.
Olimpiade era da sempre molto legata alla superstizione, tanto che spesso veniva definita " strega ".
Le sue doti, però, erano evidenti: sempre, o quasi sempre, le sue intuizioni si rivelavano esatte, ed ora aveva un brutto presentimento.
In quel momento Filippo si svegliò e la regina fece chiamare il medico: era tutto a posto.
" Allora Filippo, stanno succedendo cose strane, non è vero? " cominciò la donna, camminando in circolo intorno al letto del marito.
" Succede solo che il tuo caro Efestione è completamente impazzito, ecco tutto! " rispose il re, irratato, con voce roca e cavernosa.
" Oh, questo lo ho capito, ma vorrei sapere perchè... " insistette Olimpiade, la voce bassa, suadente.
" E cosa vuoi che ne sappia io, donna! Fatti i fatti tuoi, per una volta, barbara che non sei altro! " il re aveva sempre trattato male la regina, ma questa volta non gli conveniva: " Sai, non sei nelle condizioni adatte per dettare legge questa volta, Filippo...  "
Il discorso però fu interrotto da una guardia, che entrò di slancio, urlando: " La città stava andando a fuoco! L'incendio è stato fermato, ma non c'è traccia nè del principe, nè della donna, nè di Efestione! Sono tutti spariti! "
Olimpiade si precipitò fuori dalla stanza: era ora di mettere fine a questa storia!
 
 
Allora? Scusate se farà schifo, ma è solo un capitolo di passaggio, per vedere la cosa sotto un altro punto di vista e per descrivere un po' i pensieri di Olimpiade! Io la stimo quella donna! XD! Kissotti a tutti, sia alle commentatrici che alle lettrici, o lettori non si sa mai, silenziosi!!  

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Capitolo 9
*** conclusione ***


Quando Olimpiade arrivò in città, l'incendio si stava ormai spegnendo, ma non c'era traccia nè di suo figlio, nè di Efestione, nè di Jenet. La regina tornò frustrata al castello, dove andò nelle sue stanze per riflettere.
 
***
 
Quando Jenet era comparsa all'imbocco della via dove stavano, impugnando una spada, Alessandro aveva afferato Efestione per un braccio, trascinandolo ovunque il più lontano possibile dalla donna.
I due corsero e corsero, sempre più veloci, fino a raggiungere un boschetto, dove si fermarono, esausti.
" Efestione... " sussurrò il principe, osservando l'altro, che a sua volta restituì lo sguardo.
" Tesoro mio... non scappare da me! " la voce di Jenet veniva da un punto indefinito della foresta, era dolce, ma stranamente forte.
Alessandro tirò a sè l'amico, protegendolo con il proprio corpo, stringendolo, desiderando non doverlo perdere mai più, tenerlo sempre con sè, non vederlo mai soffrire come invece era successo in quegli ultimi giorni.
" Sta lontano da lui, verme! " strillò la donna, il tono acido e acuto, prima di comparire difronte ai due ragazzi.
Il principe buttò a terra Efestione e gli si mise davanti, sguainando la spada.
" Vuoi combattere, principe? "
" Sono pronto, strega! "
" Tua madre è una strega, principe, non io... " Jenet sorrideva, con lo stesso identico sorriso che aveva rivolto ad Efestione la prima volta che avevano parlato.
Quest'ultimo intuì ciò che stava succedendo e si rialzò di scatto, strattonando Alessandro e frapponendosi fra lui e la donna.
" Non ci provare... non con lui... non con lui! " Efestione sentì la rabbia fluire nelle vene, mischiarsi al sangue e diventare parte indivisibile di esso. 
" Sei arrabbiato, ragazzo? " era la prima volta che Jenet chiamava Efestione senza usare termini affettuosi e amorevoli.
" Devi stare lontano da lui! " a quel punto il soldato era in preda a un'ira incontenibile, e una volta afferrata la spada di Alessandro si scaglio contro Jenet, che colta di sorpresa, cerco di difendersi.
La forza di Efestione però era superiore alla sua, e quasi subito la donna si trovò a terra, la spada puntata alla gola.
" Tesoro mio... tu sei legato a me... io ti ho aiutato... "
" Taci mostro! Tu mi hai distrutto la vita! In poco tempo sei riuscita a farmi tradire il mio migliore amico, a farmi uccidere il mio re! " Efestione strillava: ormai aveva parso il controllo.
" Tu volevi uccidere quel porco! Volevi anche tradire il principe! Tu stesso lo hai ammesso! Se non lo avresti voluto, non lo avresti fatto! " Anche Jenet strillava, mentre una risata quasi isterica la scuoteva.
Efestione smise di riflettere e affondò la spada nel petto della donna, che morì con la bocca stesa in un sorriso malefico, sadico.
" Efestione... tutto bene? " Alessandro abbracciò l'amico e lo sentì piangere contro il proprio petto.
Cerco di consolarlo, stringendolo, carezzandoli i capelli, cullandolo come un bambino che ha un bisogno estremo di affetto, ma che non sa come ottenerlo.
Lentamente Efestine si calmò, sfregando dolocemente la guancia contro la spalla di Alessandro, che gli baciò i capelli.
I due si avviarono verso la città, tenendosi semi abbracciati, la testa di Efestione poggiata delicatamnte sulla spalla del principe, che, con mezzo sorriso sulla labbra, si godeva quel momento felicissimo di aver ritrovato il suo frattellino... o era di più di un fratellino ormai?
 
 
Ta-taaaa!!!!! Fine della mia ficcy ridicola e stupida! Credo voi siate felici sia finita questa tortura... in ogni caso, che ne pensate? Accetto anche critiche, so che me le merito! Kiss a tutte!

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