Neve di primavera.

di sonounaspugna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ingenue. ***
Capitolo 2: *** Diverse. ***
Capitolo 3: *** Ricordo. ***
Capitolo 4: *** Vittima. ***
Capitolo 5: *** I'm not Bella Swan. ***
Capitolo 6: *** Errore. ***



Capitolo 1
*** Ingenue. ***


Neve di Primavera.
Tratto da una storia vera,
tratto dalla mia vita.

 


 

Ingenue.

“Elena!” la vidi voltarsi verso di me, sorridendo.
La mia amica del cuore, da sempre, per quanto mi ricordi. Saltellò e mi raggiunse in pochi istanti.
“Dimmi.” strillò tutta occhioni. Faceva sempre così. Si piazzava lì, davanti, braccia dietro la schiena e busto leggermente in avanti. I nostri nasini si sfioravano appena e i suoi occhi erano sbarrati al massimo, come se non volesse perdersi neanche un particolare.
Indietreggiai appena. Non ero un’amante del contatto, io.
“Credi che saremo per sempre amiche?!”
Eravamo piccole, niente timori e vergogna, solo sincerità.
“Certo. Mai potrei lasciarti. Sei la mia migliore amica, ricordi?”
Mi abbracciò ed io, per una volta, non mi tirai indietro.
Dietro l’ingenuità dell’infanzia c’è solo pura verità.

Il più delle volte.

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Capitolo 2
*** Diverse. ***


Diverse.

Capelli scurissimi, lisci, sempre e solo legati.
Occhi verdi, enormi, profondi. Due smeraldi.
Pelle bianca come il latte, delicata. Già, talmente tanto che, tutte le volte che andavamo in piscina, rischiava un'insolazione.
Magra, alta. 
Le ginocchia sfregavano tra di loro, mentre camminava. Era colpa delle gambe, leggermente storte.
E le spalle non erano erette, come se si chiudesse in se stessa.
Le Vans di tre numeri in più, tanto grandi che sembrava avesse delle barche al posto dei piedi.

Io, invece, l'opposto
Più rotonda e paffuta, ma comunque ben alta.
I miei capelli più chiari e sciolti in ogni occasione. Mi sento opprimere, se li lego.
Gli occhi cioccolato e la pelle più bronzea della sua, ma pur sempre abbastanza pallida, dopotutto non posso sperare di abbronzarmi più di tanto con le mie origini più che nordiche.
Due spalle molto larghe, erette, colpa del nuoto di quando ero bambina. Magari ora sarei più minuta. 

E  siamo sempre cresciute insieme, senza mai dare peso a differenze, senza mai accorgercene, a dir la verità.
Mai.




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Capitolo 3
*** Ricordo. ***


Ricordo.

I ricordi di ciò che ormai è finito, sepolto, fanno male.
Quando i flashback si fanno avanti il cuore si fa pesante, cercando di respingerli. Ma alle volte resistere non serve, opprimere non ha senso.
Ricordo come se fossero ieri le notti insonni perché tu dicevi di essere innamorata, e di tre ragazzi contemporaneamente, per di più.
Le serate passate a mangiare schifezze mentre mi assillavi con Lost, che tu adoravi e continuavi a rivedere puntate su puntate.
Il film Io sono Leggenda, che terrorizzava quasi a morte tuo fratello, ma tu lo costringevi a guardare.
Ricordo anche quando a volte prendevi tutto e te ne andavi. Ti infilavi la musica a palla nelle orecchie, per abbandonare la realtà, e  cominciavi a camminare. Via, veloce, lontano. Lasciando tutti e tutto alle spalle, perchè nulla poteva avere più importanza che te stessa, in quei momenti.
Sì, penso che tu fossi segretamente narcisista, ma non ci trovo nulla di male. Un po' egoisti lo siamo tutti, in fondo. Siamo al centro della nostra vita, noi siamo i protagonisti.
Sei sempre stata una maledetta contraddizione. Riflessiva, ma impulsiva. Socievole, ma lunatica. 
E' complicato da spiegare, ma, per quanto assurdo può sembrare, era così. Eri così.

Ho un’immagine di te.
Era primavera e raccoglievi le margherite. Avrai anche avuto tredici anni, ma il tuo istinto di bambina non ti aveva mai abbandonato.  Era una di quelle giornate in cui il polline viene trasportato dal vento, che ondeggia per aria e che si infila ovunque.
Te mi sorridi, come sempre.
-Odio stare al chiuso in giorni come questo.-
-I primi giorni di Primavera, il risveglio dal letargo.-
Sospiri. -Mi piacerebbe che anche mio fratello potesse uscire.-
-Dai. Adesso arriva il caldo, il freddo se n’è andato e lui p..-
-è uno dei suoi periodi no. È stato ricoverato.-
-Oh.- Da lì c'era passato molto spesso. Si era anche temuto il peggio, alle volte.
L'ho notata, quella lacrima scorrerti sul viso perfetto.
Non commentai. Non aggiunsi altro. Non ero in grado di aiutare, confortare, scusami per questo.
-Mi piace il polline. Assomiglia a neve.- Ti stimavo, e molto. I tuoi attimi di debolezza sei sempre stata in grado di eclissarli con qualcos’altro.
Sospirai. -Neve di Primavera.-


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Capitolo 4
*** Vittima. ***


Vittima.

Ma poi sono arrivati i tempi bui, cara mia. Tempi che non abbiamo mai illuminato, schiarito, capito.
È meglio che non racconti tutto. Non è una storia particolarmente interessante, la nostra. Ma vorrei che qualcosa venga ricordato.
Da parte mia niente rimpianti, ma tutto quello che abbiamo vissuto prima di questo non è giusto che vada a finire nel cesso.
Il fatto che ora non ti rivolga più la parola è una mia scelta, una di quelle più difficili che abbia mai preso in vita mia.
E' stato difficile, ha fatto male.

Hai litigato con il mondo intero, tranne che con me.
Ti sei scannata quasi a morte con le nostre amiche, io ne ero sempre rimasta da parte.
E poi me lo hai chiesto.
Mi hai chiesto chi fosse l'errore. Chi sbagliava.
Cosa avrei dovuto fare? Mentire?
No. Mai. Non a te.
Neppure se l'errore eri tu?
No. Neppure in quel caso.
E pur conoscendo la tua reazione, ora, se dovessi tornare indietro, ripeterei ogni cosa. Ogni mio gesto, ogni mio movimento.
Perchè ti ero amica, perchè ti volevo bene, perchè la verità fa male ma va affrontata.
-Dovresti sostenermi.- Questo, è quello che mi hai detto.
E io l'ho fatto, Elena, credimi, l'ho fatto.
Te non lo sai, non te ne sei mai accorta.
Ed è così che ho rinunciato. Eri cieca, ed è inute aiutare chi non vuole vedere.
Ho lasciato che le cose, i fatti, scorressero via, senza che io intralciassi il tuo cammino. Verso chissà cosa, poi.
Ti ho lasciata vivere la tua vita, sperando che un giorno saresti stata in grado di capire, di renderti conto che ragazza stavi diventando, che ragazza sbagliata stavi diventando.
Così ho aspettato.
-E' intelligente, prima o poi aprirà gli occhi.- mi dicevo.
Ammetto che ci credevo davvero.
Ammetto che pensavo che un giorno saresti davvero tornata.
Avresti fatto eruzione nella mia vita, ancora, di nuovo.

E invece la tua esistenza si è ridotta a fare la vittima, vittima di noi, quelle che fino a qualche mese prima chiamavi amiche.

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Capitolo 5
*** I'm not Bella Swan. ***


I'm not Bella Swan.

Sembro un libro aperto, ma in realtà quello che la gente vede di me è semplicemente la copertina.
Penso che le persone ci vedino una ragazza solare, che ha sempre voglia di ridere. Anche troppo, forse.
Provo a pensarci, non so se qualcuno mi ha mai vista piangere. Eppure piango, io. Spesso.
Non so se esser felice di questo, se andar fiera del fatto che nessuno mi conosce, non per davvero. 

Vi piace la Twilight Saga? A me no. No, non più.
Credo che sia per la delusione del finale. Del felici e contenti troppo patetico, che non fa per me.
Però adoro Jacob Black. Un amico. L'amico. Quello vero, che è capace di farci ridere tra le lacime. Perchè è andata così, no? Bella distrutta dal dolore, con la sua voragine nel petto, e Jake a curarla, inconscio del bene e del sollievo che le ha dato.
Jacob si sarebbe meritato molto più. Perchè lui non è il ripiego, la spalla su cui disperarsi e basta, stop.
Una volta che il vampiro glitterato è tornato -puff.- Bella è come sparita dalla riserva, dalla vita del lupo. Jake è stato trattato peggio di un calzino, di una ciabatta, di una mutanda.
Lui non deve essere, non è un ripiego. Lo ripeto.
Lui è la dimostrazione di amicizia, che non pretende nulla, ma dà. Senza neppure rendersi conto in certe circostanze.
Ed io l’ho provato sulla mia pelle.
Ho conosciuto l'amicizia, quella vera, pura, cristallina.
C’è solo un motivo per cui mi sono lasciata alle spalle Elena e tutte le sua paturnie.
Come Bella Swan sono stata 'abbandonata'. Dalla mia migliore amica.
Come Bella Swan ho trovato un riparo, ti ho incontrata.
Ma non come Bella Swan sono rimasta.

Anche se Elena dovesse mai tornare io ho fatto la mia scelta.
Non mi chiamo Bella Swan.



OverTheHill, è lei che devo ringraziare. Non sarà mai abbastanza. E ricordati, Jake non è un ripiego. Non lo sarà mai, non per noi.

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Capitolo 6
*** Errore. ***


Errore.

È Primavera ed io sono nello stesso prato di un anno fa.
Questo è il mio primo anno senza di te, la Neve di Primavera ondeggia accanto a me.
Forse lei sentirà la mancanza di noi due, io ci ho fatto l’abitudine.

E se non sei tornata c'è solo un motivo.
Noi eravamo come la Neve in Primavera, sbagliata. 

Fine.
Di questa amicizia, di questo errore.

 

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