C'era una volta Bella

di Waltdisneydreams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

 

C’era una volta, una principessa di nome Isabella, ma tutti la chiamavano Bella. Era di una bellezza straordinaria, era candida come la neve e aveva le guancie rosee. Visse la sua infanzia con serenità fino a quando un giorno la sua dolce mamma, che aveva sempre governato il regno con amore e dolcezza, si ammalò. Da quando la regina Renee si ammalò non ci fu giorno che Bella non passò con lei. Gli sistemava i cuscini, gli portava l’acqua…insomma si prendeva cura di lei, mentre il padre doveva continuare a occuparsi del regno. Ma purtroppo gli sforzi della piccola principessa non bastarono a far guarire la madre, che un giorno morì. Fu un giorno molto triste per il regno, che aveva sofferto molto la perdita dell’amata regina. Il re Charlie e la principessa Bella soffrirono molto la perdita della regina, ma dovevano tenere i nervi saldi e continuare a occuparsi del regno. La principessa Bella fu degna di quel titolo, perché governava con amore e dolcezza, proprio come governava la madre, e anche lei fu una principessa molto amata.

Qualche mese dopo che la principessa compì diciassette anni, nel cuore del re Charlie fece breccia una donna molto graziosa, ma attenzione, l’apparenza può ingannare. La donna aveva dimostrato di essere una brava regina e, cosa più importante per il re, aveva dimostrato di voler bene a Bella, così dopo qualche mese il re decise di sposare la donna.

La recita della donna andò avanti per un annetto, dopodiché incominciò a mostrare la sua vera faccia. Iniziò a trattare male Bella e a trascurare il regno, ma il povero re Charlie non si accorgeva di nulla perché era accecato dall’amore.

«Padre. Oh padre, dovete cacciare quella donna da casa nostra», gli ripeteva la principessa in continuazione.

«Non ne capisco il motivo», rispondeva il re.

«Padre, ma come fate a non accorgervene! Il regno intero la detesta e mi tratta male, mi odia. Oh padre se solo non foste accecato dall’amore, se solo poteste vedere ciò che quella donna è in grado di fare!», ripeteva la principessa per poi ritirarsi nella sua stanza cercando di trovare una soluzione migliore per far svegliare il re da quell’incantesimo d’amore.

Ma un giorno il re Charlie colse in flagrante la regina, che stava sgridando Bella. Così l’amore che prima impediva al re di vedere le malefatte della donna, ora si era trasformato in odio profondo.

«Guardie! Guardie!», urlò a squarciagola e le guardie accorsero subito all’urlo del sovrano. Ma la donna malefica riuscì a scappare.

«Oh mia principessa, potrai mai perdonarmi? Avevi ragione. L’amore mi accecava e per tutto questo tempo ho lasciato quella pazza alla guida del regno e ho lasciato che vagasse liberamente nella nostra casa. Mai più succederà una cosa del genere. D’ora in poi quel che tu dirai per me sarà oro», disse il re alla figlia abbracciandola.

«Oh padre, ma certo che vi perdono», disse Bella ricambiando l’abbraccio.

«Cara figlia, ora dovrai scappare via, tu lo capisci non è vero? Quella donna cercherà vendetta e quale altro modo migliore se non uccidere la famiglia che l’ha condannata alla prigionia? Al crepuscolo del nuovo giorno tu te ne andrai in un luogo sicuro, un vecchio castello. Il luogo dove si trova non lo conosce nessuno, era il vecchio rifugio mio e di tua madre, il nostro nascondiglio di quando eravamo giovani».

«Padre e voi non venite con me? La donna cercherà anche voi, tenterà di uccidervi. Perché non venite con me al sicuro?», chiese la principessa preoccupata e spaventata per le sorti del padre.

«Oh mia Bella, non posso abbandonare il mio popolo e lasciarlo nelle mani di quella pazza. Un giorno capirai».

«D’accordo padre», disse la principessa e lo abbracciò forte a sé.

Bella preparò una piccola borsa contenente il minimo indispensabile e anche alcuni passatempi per non annoiarsi lì tutta sola nella torre.

L’intera notte non riuscì a dormire, ma pensò al padre.

Al crepuscolo del giorno seguente la principessa dovette dire addio al padre.

«Oh padre, vi supplico ancora una volta. So che dovete rimanere qui per una questione che io non posso comprendere, ma vi prego voi siete l’unica persona che mi è rimasta», disse la principessa con le lacrime agli occhi. «Oh mia cara, non devi piangere. Questo non è un addio, un giorno ci rivedremo», la consolò il padre. Si diedero un ultimo abbraccio.

Quell’addio fu per la principessa, come per il re, molto doloroso.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

La principessa, dopo un lungo tragitto, arrivò al castello e rimase colpita dalla sua maestosità. Ma quel castello tanto bello era anche un luogo di prigionia in un certo senso. La principessa vi doveva rimanere fino a quando il padre non la sarebbe venuta a liberare, in modo tale da poter stare di nuovo insieme a lui. La principessa già assaporava quel felice giorno che sentiva sarebbe stato molto lontano. Intanto però, la principessa doveva fare di quel castello la sua nuova casa, così non perse tempo e subito vi entrò. Se all’esterno era maestoso i decori che vi erano all’interno erano mozzafiato. Il castello era curato nei minimi particolari ed era molto vasto. Troppo vasto per una sola persona. La principessa già incominciò a sentirsi sola. Era orribile non poter parlare con nessuno, non avere nessuno con cui sfogarti o con cui contemplare la bellezza del castello o di qualunque altra cosa al mondo. Magari è per questo che non esiste un solo uomo sulla Terra, ecco perché ne esistono tanti, per farsi compagnia l’un l’atro. Infondo anche la persona più solitaria ha bisogno di un amico.

Le stelle sono bellissime, ma la loro bellezza svanirebbe senza qualcuno con cui contemplarla.

 La principessa decise di non pensare, così iniziò a pulire il castello da cima a fondo, in modo tale da conoscerne ogni singolo angolo. Infine, stanchissima, Bella scelse fra le tante la sua camera e iniziò a decorarla a suo piacimento.

Non c’era giorno che non guardasse fuori dalla finestra immaginando suo padre su un cavallo venuto a salvarla da quella solitudine infernale, ma ahimè era solo un sogno per la povera principessa.

Intanto nel regno il re era ancora alla ricerca della donna, che sembrava essere sparita nel nulla. Passarono mesi, ma la donna non si trovava. Un giorno però la donna riuscì ad intrufolarsi nella servitù e avvelenò la cena del sovrano.

Quando il sovrano morì lei si ripresentò al palazzo, ma le guardie non potettero imprigionarla poiché, essendo la moglie del re e non sapendo la principessa dove fosse, era l’unica erede al trono.

La principessa Bella, essendo nascosta, non fu a conoscenza della morte del padre e così ogni giorno continuava a sperare.

 

Risposte recensioni:

 Lena_91: Grazie milleeeee!!!! Sono contenta che ti stia piacendo :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 

La principessa trascorse un anno nel castello continuando a sperare, ma la sua speranza si spense il secondo anno di vita che trascorse il quella maledetta torre.

«Se potessi me ne andrei e mio padre riabbraccerei. Il mio regno governerei e da sola non starei», canticchiò la principessa dalla finestra, ma si zittì non appena udì un rumore di zoccoli. La speranza era risorta, finalmente il padre era venuto a salvarla, o almeno così pensava la principessa.

Il rumore di zoccoli si faceva sempre più vicino, sempre più vicino, sempre più vicino, fino a quando non spuntò da in mezzo agli alberi un bellissimo cavallo bianco che portava in groppa un bellissimo uomo dai capelli ramati e gli occhi color miele.

«Salve fanciulla», la salutò l’uomo.

La principessa era spaventata, ma allo stesso tempo era felice di aver visto di nuovo, dopo due anni, una persona.

«Salve buon uomo», gli rispose.

«Cosa ci fa una fanciulla così graziosa tutta sola in mezzo alla foresta», chiese curioso l’uomo.

«È una triste e lunga storia», rispose rammaricata Bella. «Son rinchiusa qui da circa due anni e voi siete la prima persona che vedo da quando son venuta ad abitare qui».

«E come mai non siete mai andata nel regno?», chiese l’uomo.

«Non posso raccontarvi tante cose, non so neppure come vi chiamate», disse la principessa. Doveva stare a tenta con chi parlava, per quanto ne sapeva quest’uomo poteva lavorare per la donna.

«Io sono il principe Edward», si presentò. «Di me potete fidarvi», aggiunse.

«Io sono la principessa Isabella, ma potete chiamarmi Bella», si presentò anche lei.

«Ora potreste rispondere alla mia domanda?», chiese il principe curioso di conoscere la storia della principessa.

«Mia madre è morta quando ero piccola. Mio padre si è risposato con una donna malvagia e quando ha capito del suo errore mi ha fatto nascondere qui, al sicuro. Lo implorai di venire con me, ma lui doveva rimanere con il regno. Mi promise che non appena fosse riuscito a catturare la donna sarebbe venuto a prendermi e sono ancora qui che lo aspetto», raccontò la principessa.

«Che storia triste», disse dispiaciuto il principe. «Ma voi siete la principessa del regno di “Meyer”?», chiese Edward. Bella annuì.

«Mi dispiace che debba essere io a darvi la notizia, ma il re di quel regno è morto due anni fa. Ora il regno è governato da una donna», la informò Edward.

«La vostra è una menzogna, mio padre è vivo, ha promesso che sarebbe venuto a prendermi», urlò la principessa ora arrabbiata con il principe.

«Mi dispiace principessa, ma non è una menzogna», si scusò il principe. Bella uscii dal castello e per la prima volta dopo due anni si trovò all’aria aperta. Era una sensazione meravigliosa.

«Come osa lei venire qui e dirmi una cosa del genere, magari ha mentito anche sul fatto che lei è un principe», lo accusò Bella.

«Perché non viene con me nel suo regno così si renderà conto lei stessa», propose il principe e la principessa accettò e salì sul cavallo bianco.

 

Risposte recensioni:

 iamalone e simona9278: Son contenta che vi sia piaciuto. Ecco a voi il vostro principe… :D

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 

Non appena la principessa vide le condizioni del suo povero regno non poté non piangere.

«Oh è colpa mia!», si struggeva la principessa. «Se avessi saputo. Se solo avessi saputo della morte di mio padre sarei venuta prima a salvare il mio popolo dal governo di una donna così pazza e meschina».

«Oh principessa, non deve torturarsi in questo modo. Lei non poteva saperlo», la consolò il principe. Per la prima volta da quando lo aveva incontrato, la principessa fu contenta di essere in compagnia del principe Edward. Alzò lo sguardo e lo guardò in viso. Era come se lo guardasse per la prima volta. Aveva un volto bellissimo, dei lineamenti a dir poco perfetti.

«Vi ringrazio», disse la principessa.

Si girò e vide un foglio fissato al muro e diceva : “Chiunque trovi la principessa la deve portare al castello. Il premio sarà di 10.000 euro”.

Erano attaccati da per tutto. Non vi era angolo dove non fosse appeso quel volantino.

«Principessa presto dobbiamo correre al riparo. A quanto pare siete ricercata», bisbigliò il principe per non farsi sentire da eventuali spioni.

La principessa annuì e seguì il principe. I due reali si rintanarono nel castello dove Bella era stata in solitudine per due anni.

«Di nuovo qui»,  disse rammaricata la principessa guardando quel castello tanto odiato.

«Ma lei non è sola, mia dolce principessa. Io resterò con lei», gli riferì Edward.

«Davvero?», chiese eccitata.

«Ma certo, non esiste che io vi abbandoni quando avete bisogno di me».

La principessa sorrise e presa dall’entusiasmo abbracciò il principe.

«Mi scusi», disse per il suo comportamento.

«Si figuri».

Edward e Bella entrarono nel castello e non persero tempo ad attuare un piano contro la donna.

«Domani ci sveglieremo presto, dobbiamo arrivare al regno prima dell’alba. Ci intrufoleremo nella servitù e uccideremo la donna», ideò il principe.

«Ucciderla mio principe? Lo so che meriterebbe questo ma io non sono in grado», disse spaventata la principessa.

«Ci sarò io al vostro fianco», la rassicurò il principe.

La principessa si perse negli occhi del principe, notò che erano più scuri dell’ultima volta che li aveva visti, ma lasciò passare. Una sensazione di calore le inondò il corpo. I due reali si fissarono per qualche secondo, dopodiché il principe uscì dal castello per vedere se vi era qualcuno nei dintorni che cercava la principessa, almeno questo è quel che aveva detto a Bella. In realtà lui era uscito per andarsi a nutrire. Aveva fame e l’odore del sangue della principessa era così dolce e unico da non potergli resistere. Il principe non si nutriva di uomini, ma di sangue animale. Ma ancora si chiedeva come faceva a resistere ad un odore così buono.

Non appena fu sazio tornò dalla principessa.

«C’è qualcuno lì fuori?», chiese curiosa la principessa avvicinandosi al principe.

«No, nessuno», le rispose.

«Cos’è quello?», chiese curiosa Bella quando vide qualcosa di rosso sulla maglietta del principe.

«Niente», rispose lui frettolosamente.

«Oh, mai voi state sanguinando», disse e corse subito per aiutare il principe, ma non appena vide che non aveva ferite, divenne confusa e perplessa.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 

Capitolo 5

 

«Quello non è il vostro sangue», disse spaventata la principessa. «Siete un assassino», aggiunse urlando allontanandosi il più possibile da Edward.

«Principessa aspettate non è come pensate. Lasciatemi spiegare», urlò Edward, ma la principessa continuò a correre senza fermarsi, ma d’un tratto se lo ritrovò davanti.

«Ma come avete fatto?», chiese confusa.

«Lasciatemi spiegare», disse lui.

«Vi ascolto», si arrese la principessa e si allontanò di un passo dal principe.

«Non sono un assassino, sono un vampiro», spiegò lui.

«Cos’è? Un nuovo termine per definire un assassino?».

«In un certo senso. Vedete io sopravvivo bevendo il sangue. Ma io e la mia famiglia non siamo come gli altri vampiri, noi non beviamo sangue umano, noi beviamo quello animale».

La principessa si calmò, sapeva che quello che il principe gli aveva raccontato avrebbe dovuto disgustarla, ma per qualche motivo non lo fece.

«Niente assassini, ma vampiri», ripeté la principessa.

«Esatto. Allora mi credete?», chiese speranzoso il principe.

«Mi risulta difficile credere a tutto ciò. Il termine “vampiro” potete averlo inventato anche voi visto che io non l’ho mai sentito, come non ho mai sentito parlare di gente che vive bevendo del sangue», disse in tutta risposta la principessa. «Magari se potreste dimostrarmelo…», aggiunse.

«Certo», rispose il principe e mostrò a Bella le zanne che gli permettevano di bucare la pelle degli animali per poi succhiare il sangue.

Non appena la principessa vide le zanne si spaventò, ma subito si ricompose.

«Ora mi credete?».

«S..si», disse ancora shockata la principessa. «Mi scusi se ho dubitato di lei», aggiunse.

«Non si preoccupi, lo so che è difficile da comprendere», disse e sorrise, contento che la principessa gli credesse.

I due reali passarono il pomeriggio divertendosi e scherzando, cosa che la principessa non faceva da ben due anni.

Il giorno seguente Bella ed Edward si svegliarono prima dell’alba per raggiungere, secondo il piano, il regno prima che tutti gli altri si svegliassero.

«Pronta per l’avventura principessa?».

La principessa si limitò ad annuire, non era affatto pronta, anzi a dirla tutta era spaventata, ma doveva farlo per il suo popolo.

Grazie alle abilità vampiresche del principe, riuscirono ad entrare nel castello e a mescolarsi con la servitù.  Lavoravano entrambi in cucina.

«È la nostra occasione», bisbigliò Edward all’orecchio della principessa.

«Che dovrei fare?», chiese confusa la principessa.

«Avvelenarla».

Quell’unica parola fece raggelare la povera principessa.

Il principe porse a Bella una fiala contenente del veleno estratto da una pianta velenosa. La principessa frettolosamente lo versò sulla colazione della donna.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

 

I due reali rimasero tutto il giorno in cucina aspettando notizie della morte della regina, ma non ve ne furono. La principessa e il principe rimasero sorpresi.

«Ma come è possibile?», chiese Bella ad Edward.

«C’è solo una spiegazione principessa e non le piacerà, ma non ne sono sicuro. Forse la regina non ha fatto colazione», ipotizzò il principe.

«E quale sarebbe l’ipotesi?», chiese Bella spaventata.

«Non vi dirò nulla finché non ci sarà nulla di certo», le rispose Edward.

«Avete un piano in mente?».

«State a guardare», rispose Edward con un sorriso sghembo.

Il principe si avvicinò a colui che doveva portare la cena alla regina e chiese se poteva cedergli il posto. Quell’uomo accettò e ne fu contento, di certo non aveva voglia di andare dalla regina. Non appena il principe vide la donna ebbe la prova. Sistemò il vassoio con la cena sul tavolo e tornò in cucina.

«Oh principessa, la mia ipotesi era esatta. Dobbiamo tornare al castello e subito anche», sussurrò Edward e la principessa annuì.

Intanto però, la donna malefica – che non meritava affatto il titolo di regina – si accorse di quel che Edward era e sapendo che lui era il principe del regno di “Lion” lo fece seguire per scoprire perché il principe si fosse intrufolato nella servitù.

«Mio cacciatore seguite quello schiavo, ma non fate rumore e camminate distante da lui così non potrà sentirvi e scoprite perché si è intrufolato nel mio castello e se riuscirete a trovare anche la principessa sarete ricompensato profumatamente», riferì la regina al suo cacciatore più fidato. Così il cacciatore seguì i due reali fino al castello.

«Oh principe non sarà mica una vampira quella donna malefica!», disse supplicante Bella.

«Purtroppo si, ma lei non è come la mia famiglia. Lei si ciba si sangue umano. Io e la mia famiglia la incontrammo qualche secolo fa. Victoria è una nostra nemica», spiegò il principe.

«E quindi non potrò mai salvare il mio popolo?», chiese preoccupata la principessa.

«Ma come abbiamo fatto a non pensarci prima!», urlò all’improvviso il principe. «Il popolo non vede l’ora di liberarsi di Victoria. Ma con la morte di tua padre e la vostra scomparsa lei era l’unica erede al trono. Quindi se voi vi faceste vedere dai vostri sudditi loro non cercherebbero di catturarvi. Con la vostra ricomparsa la regina dovrà abbandonare il potere visto che non è lei l’erede al trono», spiegò il principe.

La principessa sorrise. Ogni giorno il loro rapporto cresceva e alla principessa piaceva sempre un po’ di più il principe Edward.

«Mi scuserete ora, ma devo tornare nel mio regno. Di sicuro Victoria avrà mandato qualcuno a cercarmi lì ed io devo avvertire la mia famiglia», disse il principe alzandosi.

«Ma poi ritornerete non è vero?», chiese Bella agitata.

«Il più presto possibile mia principessa. Voi non muovetevi da qua fino al mio ritorno», gli rispose il principe e uscì dal castello.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

 

Il cacciatore acquattato dietro un albero vide il principe allontanarsi e ne approfittò. Entrò nel castello e rapì la principessa.

«Lasciatemi», urlava in continuazione la principessa.

«Principessa non posso farlo, altrimenti la regina mi punirà», rispondeva il cacciatore.

«Lo sapete che state condannando l’erede al trono, colei che può liberarvi dal governo della regina», lo ammonì Bella.

Il cacciatore si fermò un attimo a pensare.

«Senta principessa, io la devo portare dalla regina. Anch’io non voglio che sia lei a governare il regno, quindi, non appena vi avrò consegnato verrò qui e spiegherò tutto al principe. Sarà lui a salvarvi», ideò il cacciatore, ma alla principessa quel piano non convinceva molto.

«Vi prego», lo supplicava la principessa. Ma il cacciatore la condusse dalla regina.

«Bella da quanto tempo», disse la regina con un sorriso sulle labbra, contenta di aver ritrovato la principessa.

«Victoria», disse in tono dispregiativo la principessa.

«Guardie date a quest’uomo 10.000 euro».

La principessa si sorprese. A quanto pare la regina aveva mantenuto la parola data e aveva davvero pagato l’uomo!

«Ora che mi avete trovata cose volete fare? Uccidermi?», chiese la principessa con disprezzo.

«Si, ma a tempo debito. Aspetterò che il principe venga a salvarti, dopodiché ti ucciderò davanti ai suoi occhi», spiegò Victoria.

«Voi siete crudele, ma come fate a dormire la notte? Non avete rimorsi?», urlò la principessa arrabbiata.

«No», rispose ridendo Victoria. «Non ho avuto nessun rimorso neanche dopo aver ucciso tuo padre», aggiunse con un sorriso. «Devo dire che il suo era il sangue più buono che abbia mai bevuto».

«Smettetela», urlò la principessa con le lacrime agli occhi.

«Oh ma prima di bere il suo sangue, l’ho avvelenato. È morto lentamente, con dolore, aspettando che il veleno arrivasse al cuore», continuò Victoria.

«Basta», urlò la principessa. «Voi siete perfida», aggiunse.

La regina schioccò le dita e porse una fiala alle guardie. Quest’ultime fecero bere il contenuto della fiala alla principessa, la quale cadde in un sonno profondo. Era un tipo speciale di veleno che ti faceva addormentare, ma faceva anche smettere il cuore di battere e faceva impallidire la pelle dando così la sensazione, a chi ti guardava, che fossi morta.

D’un tratto la porta della stanza si aprì con un tonfo e il principe Edward entrò. I suoi occhi subito si posarono su Bella.

«Principessa», sussurrò e rimase immobile.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

«La avete uccisa!», urlò il principe non accorgendosi dell’inganno e si scagliò contro Victoria. La regina non ebbe tempo di attuare il suo piano perché il principe non le aveva dato tempo. D’un tratto Victoria si trovò circondata da Edward e la sua famiglia. La principessa Alice e il principe Jasper immobilizzarono Victoria e il principe Edward gli staccò la testa vendicando la principessa.

«Mi dispiace Edward, non avevo visto che la uccidesse», si scusò Alice. Edward appoggiò la sua mano sulla spalla della principessa in tutta risposta e si inginocchiò accanto a Bella.

«Oh mia principessa mi dispiace tanto. Vorrei tornare indietro. Avete lasciato un vuoto in me che non riesco a descrivere. Io vi amavo», sussurrò Edward a Bella anche se sapeva che la principessa non poteva udirlo.

La prese fra le braccia e la strinse forte a sé. Gi baciò la fronte, poi il naso e infine premette le sue labbra su quelle della principessa. Continuò a stringerla a sé.

D’un tratto il principe sentì un cuore pompare e abbassò lo sguardo. Vide la principessa che pian piano riapriva gli occhi. Sul viso del principe comparve un bellissimo sorriso.

«Vi amo anch’io», sussurrò la principessa.

«Mi avete sentito?», chiese il principe sorpreso.

«Ogni parola», rispose la principessa.

Edward e Bella si scambiarono un bacio molto dolce, dopodiché la principessa andò dal suo popolo e spiegò quel che era accaduto fin dal principio, omettendo però che Edward e la sua famiglia fossero vampiri.

Così la principessa riprese il potere e tutto il popolo ne fu felicissimo. Dopo due anni dalla morte del re finalmente ci fu un giorno di gioia nel regno. I festeggiamenti durarono all’incirca una settimana.

La principessa poté dormire di nuovo nella sua camera e poté vedere le foto dei suoi genitori. Ripensò ai suoi genitori, se non fosse stato per il principe Edward ora lei sarebbe stata da sola. Così un giorno chiese al principe: «Edward voglio che ti mi trasformi».

«Non se ne parla», rispose serio Edward.

«Sei l’unica persona che mi sia rimasta. Voglio stare per sempre con te», spiegò Bella.

«No», rispose di nuovo.

«Perché?», chiese curiosa Bella.

«Conosco le conseguenze della scelta che stai per fare. Tu credi che io abbia un’anima, be’ io dico di no. E mettere a rischio la tua per essere sicuro di non perderti un giorno è la cosa più egoista che io possa fare», spiegò Edward.

La principessa sorrise. «Non temere per la mia anima, è una mia scelta. Io voglio restare insieme a te per sempre», controbatté Bella.

«Ho una condizione. Se ti trasformo poi sarà per sempre, quindi, sposami Bella».

Bella rimase immobile a fissare il principe confusa e sorpresa.

«Si», rispose infine la principessa, poi aggiunse: «Sai credevo che la tua paura fosse che io sarei stata troppo diversa,  che ad esempio non sarei stata più calda ne avrei avuto più lo stesso odore se tu mi avessi trasformato», confessò Bella.

Edward sorrise. «Tu sarai sempre la mia Bella, solo meno fragile», rispose e la baciò.

Dopo qualche giorno Edward e Bella si sposarono e insieme fondarono un nuovo regno e lo chiamarono “Renesmee”. Infine vissero tutti felici e contenti.

 

Risposte recensioni:

 

iamalone: Sono contenta che ti sia piaciuto, spero che ti piaccia anche questo. Ho messo alcune miei frasi preferite del film e poi non poteva mancare Nessie!! :)

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