a Devil who has Dark Mark and an Angel Whom he's Fallen For.

di Nikaido
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** rave ***
Capitolo 2: *** nemo ***
Capitolo 3: *** world ***
Capitolo 4: *** Red ***
Capitolo 5: *** Studio 54 ***
Capitolo 6: *** medimago ***
Capitolo 7: *** uderground ***
Capitolo 8: *** attico ***
Capitolo 9: *** crisantemi ***
Capitolo 10: *** koimetirion ***
Capitolo 11: *** estranei ***
Capitolo 12: *** necessità ***
Capitolo 13: *** scoperto...beccati! ***
Capitolo 14: *** ricatto ***
Capitolo 15: *** passato? presente! ***
Capitolo 16: *** Draco VS Draco ***
Capitolo 17: *** ad azione... reazione! ***
Capitolo 18: *** dolore di ricordi... ***
Capitolo 19: *** lettera a Blaise ***
Capitolo 20: *** ...e ora? ***
Capitolo 21: *** colpevole fino a prova contraria ***
Capitolo 22: *** io ti conosco... ***
Capitolo 23: *** scontro incontro ***
Capitolo 24: *** lasciate ogni speranza... ***



Capitolo 1
*** rave ***


a Devil who has Dark Mark and an Angel Whom he's Fallen For

Sbuffava. Tanto per cambiare era irritato. E quando mai non trovava qualche minuscolo dettaglio che gli desse sui nervi? Mai. C’era sempre qualcosa o qualcuno a rovinare, in minima parte o totalmente, ogni cosa. In quel caso cos’era? Ma la musica ovviamente!! Non che ci si dovesse aspettare chissà che cosa, ma almeno un po’ di coerenza nella scelta dei brani!! Insomma! Passare dal grunge alla disco!! Qualcuno rischiava di restarci secco sul serio!!!

Si arrangiava a trascinarsi in quell’ammasso di gente. Erano tutti sversi, chi più e chi meno. Cominciavano già a vedersi le prime coppie defilarsi in una delle varie stanze… in fondo si trovavano lì apposta, no?! Si avvicinò ad un moro dai capelli mossi…

-Ehi Mark!! Ma che razza di casino hai combinato?!-

-Ivaan!! Finalmente!! Era tanto che non ci vedevamo!! Come te la passi bello?!-

Bello?! Ma credeva di parlare con il succube con cui se la faceva?!

-Non c’è male Mark… mi sto persino divertendo nonostante questa festa l’abbia organizzata tu!!-

-Ah…ah…ah… davvero spiritoso Ivan.. davvero… che mi dici allora?! Stai sempre al 54?-

-Secondo te come avrei fatto a venire a conoscenza di questa festa se non stessi al 54?!-

-Ah bhò… sei pieno di risorse tu…- e intanto lo squadrava, anzi no: lo squartava letteralmene con gli occhi…

-Mark… vedi di darti un contegno.. lo sai che non apprezzo questo tuo genere di attenzioni…-

L’interlocutore si riscosse dai sui “pensieri” e tornò a sorridergli guardandolo in faccia

-Oki. Non c’è problema. Senti: cerca Eric. Sono sicuro che ti farà piacere riverdere anche lui.-

-Immagino!! A dopo Mark!-

Con un lieve sorriso di circostanza si rimise a vagare in mezzo a quella ressa di gente mentre vedeva passargli davanti boccali di birra, bicchieri pieni di superalcolici e storceva il naso per come erano stati mal preparati e ancor peggio serviti… in fondo lui era maestro in quella sottile arte di rendere tutto equivoco…

Dannazione! Ma perché questa casa deve essere così…enorme!! Proviamo e vedere in giardino: magari sta per fare la stessa fine di due mesi fa…

In effetti la scena era alquanto bizzarra… insomma… vedere un ragazzo sui trent’anni in compagnia SOLO di altri ragazzi… no.. decisamente non era consueto. Soprattutto per il fatto che il ragazzo attorno al quale tutti gravitavano era persino bello da mozzare il fiato… aveva capelli biondissimi e corti. Due occhi da perdercisi dentro: freddi come l’acciaio e liquidi come l’acqua; non si incontravano decisamente tutti i giorni un paio di occhi del genere.. non era molto alto, ma abbastanza muscoloso. Aveva tratti marcati che gli davano l’aspetto da “duro della situazione” con la mascella quadrata e nemmeno la lontana parvenza di barba che invece era sempre presente sul viso di Ivan. Oltretutto il suddetto era pure albino, quindi al massimo potevano essere la pelle diafana e gli occhi rossi a colpire, perché in quanto a fattezze il giovane era decisamente androgino, anche se di muscoli scolpiti e scattanti sotto la camicia nera che indossava ne aveva decisamente in abbondanza anche per qualcun altro. Ed era parecchio alto. Forse aveva raggiunto il metro e novanta, non che la cosa lo turbasse: non era quella la fonte del suo incontrastato ego.

Si fece largo tra quella massa di ragazzini eccitati e si trovò faccia-a-faccia con l’altro biondo.

-Oh! Che sorpresa!! Il mio gemellastro!! Come stai Ivan?!-

“Gemellastro” era il nomignolo che aveva deciso di adottare quello scoppiato di Eric nei suoi confronti quando si era convinto che loro due si assomigliassero in modo quasi indecente…

-Non c’è male Eric… tu?-

-Come al solito.. si lavora di continuo perché come vedi di clienti non ne mancano… a proposito: come mai da queste parti? Non penso tu abbia bisogno di me…-

-In effetti sono qua sotto consiglio di Mark.. ma non ho la più pallida idea del motivo per cui sia stato mandato proprio da te…-

-Oh, ma non ti preoccupare… lo so io!- e detto questo gli aveva preso la mano voltandogliela verso l’alto e gli aveva schiaffato qualcosa con forza… qualcosa di piccolo e messo in un involucro di nylon…

-Ah.. ora capisco… grazie Eric! Sei un amico…-

L’albino aveva ghignato e si era allontanato cn il pacchettino stretto nel pugno: gliene avevano accennato al locale, una nuova droga sintetica: qualcuno la chiamava apollo13, qualcuno invece diceva “la nuova”, ma erano talmente pochi a potersela permettere per il momento che non c’era rischio di confondersi. Come la buona etichetta gli imponeva doveva andare a trovare Mark e ringraziarlo di persona… inutile dire che il gesto galante gli costò quasi un’ora e mezza di tempo… quella casa era TROPPO grande!! Lui decisamente odiava i luoghi grandi e spaziosi: sosteneva che in una casa grande non ci fosse sufficiente personalità perché molte zone della casa non erano mai raggiunte dagli abitanti. A questo molti rispondevano dicendo che era solo invidioso dato che viveva in un alloggetto di 80 mq a Londra… lui ghignava e ribatteva molto semplicemente.. “Ragazzi.. io in una sera al 54 guadagno più di voi in un mese.. credete che non mi possa permettere l’attico del palazzo in centro a Londra?” e una volta si era sentito rispondere che no, non se lo sarebbe potuto permettere…la sua espressione interrogativa era stata presto esaustita: l’attico era stato comprato dalla stilista nascente più in voga del momento: una certa Red o qualcosa del genere… peccato.. le aveva rubato la battuta!!

Finalmente dopo l’estenuante ricerca era riuscito a beccare Mark prima che si imboscasse con qualcuno!

-Ehi, Mark!! Maaaaaaark!!-

-Oh! Ivan!! Dimmi…-

-Nulla.. solo ringraziarti…-

-Ma dai! Figurati! Non saremo mai in pari, lo sai…-

-Non scherzare!! Ad ogni modo.. sai mica dirmi con chi posso dividere questa roba? Per me è troppa, poi non reggo al locale…-

-Se fossi in te andrei a cercare la Red…-

-La stilista?!-

-No… mia sorella… certo!! Quante altre Red conosci??!-

-Ma che ci fa una zitella a casa tua?! Ad un rave!!!-

-Ivan… Red ha un anno meno di te… e ti assicuro che se pensi di ritrovarti ad una vecchia megera,, piena di rughe e zitella… bhè: sei fuori strada amico!!-

L’albino parve pensarci un po’… ghignò e salutò cortesemente per dedicarsi alla caccia alla sua nuova preda…

La crisi di nervi non era mai stata vicina come quella sera: la casa era spropositata, la sua pazienza limitata, non sapeva che aspetto avesse Red e soprattutto… non sopportava più tutte le piattole che ci provavano con lui!!!

Dopo estenuanti ricerche finalmente riuscì a trovare qualcuno, che per altro era un perfetto sconosciuto, che gli dicesse dove avrebbe potuto trovarla: in giardino. Se fosse stato credente avrebbe ringraziato il signore, ma non lo era: si congratulò con se stesso per l’ottimo lavoro!! Appena uscito in giardino si ricordò di un piccolo particolare… Poi dicono di non bestemmiare, ma il giardino era persino più grosso della casa!!! Non sapeva nulla delle abitudini di quella ragazza: non sapeva dove cercarla!!

Che palle!!!

Demoralizzato decise di mandare tutto e tutti a fanculo ed estranearsi dal mondo da solo!! Quella sera non faceva decisaemnte caldo e questo era dovuto al fatto che la proprietà di Mark confinasse da un lato con la ripida scogliera della costa che dava direttamente sul mare. Di notte era uno spettacolo imperdibile sia per la vista che per i suoni. Ricordava perfettamente la prima volta che era rimasto ammaliato: il mare grigio che pareva di ferro, ferro fuso che assorbiva tutta la luce delle poche stelle che si intravedevano tra le nubi burrascose, la luna completamente celata e soggiogata, come se non bastasse il sole a nasconderla… il rumore lento e costante delle onde che si infrangevano sugli scogli sotto il bordo… quel rumore di qualcosa di estremamente bello che si infrange. Un rumore di cupa disperazione e leggera liberazione. La libera interpretazione, ma perché lui ne vedeva solo la parte negativa?! Dannazione… quel basso ringhio dell’acqua, solo lui lo sentiva. Quell’urlo straziato nell’aria, solo a lui rimbombava nelle orecchie… Dannazione. Ecco cos’era: la sua dannazione.

Senza perdersi in ulteriori ricordi si avviò ad un punto della scogliera a lui ben noto: una piccola cavità riparata dalla vista indesiderata degli altri ospiti da un paio di macigni non indifferenti e in cui l’eco delle onde si infrangeva e rifrangeva sugli spigoli che dal basso filtravano gli spruzzi lasciando che il suono faticasse a trovarsi una via se voleva essere ascoltato da chi era pronto a tendere l’orecchio… solo che la sua piccola Avalon quella sera era già stata scoperta e profanata! Lì, proprio davanti ai suoi occhi, proprio dove si sarebbe voluto sedere lui, c’era una ragazza che fissava il vuoto… aveva un bicchierino da vodka in mano e una bottiglia vuota poggiata con cura lì vicino. Era bizzarra come scena: nonostante la ragazza fosse alticcia, sintomo ne era lo sguardo vacuo, non era una scena raccapricciante o pietosa… manteneva un’aspetto dignitoso, distaccato se vogliamo, ma non fuori posto o compromesso.

Pareva che lei non si fosse minimamente accorta della presenza insistente di lui. Era persa, persa in un mondo che apparteneva solo a lei; fosse quello dei ricordi o delle fantasie non ci è dato saperlo, ma di certo era in un posto in cui si sentiva tranquilla e sicura per avere ogni difesa a zero in quel modo. Osservandola meglio aveva notato che le labbra dischiuse erano scure, troppo scure e la pelle era troppo esangue…e poi, impercettibile come un battere d’ali, si sentiva di sottofondo il suo battere dei denti!! Quella ragazza sta tremando di freddo!! Cn un paio di salti scese fino a metterlesi vicino.

-Ehi!! Cosa hai in mente di fare eh??! Vuoi per caso morire assiderata??-

La ragazza non rispose, ma si ridestò dai propri pensieri e gli occhi scuri ripresero forza mentre lo osservavano, poi vagarono di nuovo ad indugiare sullo specchio di mare e le pareti umide. Ivan pensava che la ragazza non riuscisse ad alzarsi e quindi agì di impulso: la sollevò dalle braccia e una volta in piedi la prese in braccio. Risalì con qualche difficoltà mentre la ragazza gli si arpionava al collo per reggersi e si lasciava cullare dal passo cadenzato del giovane. Da quell aprospettiva poteva studiare con tranquillità ogni sfaccettatura del viso del ragazzo e non le dispiaceva poi molto in fin dei conti… solo non capiva per quale motivo stesse facendo tutta quella scena… lei non aveva nemmeno freddo in quel momento: si era addirittura tola il maglioncino dalle spalle rimanendo con una canottiera a bretelline sottili. Una strana sensazione si fece largo in lei: tra le braccia decisamente muscolose di quel ragazzo si sentiva bene. Proprio come prima, quando era al riparo tra quelle rocce, gli occhi color del sangue di quel giovane la riportarono in dietro nel tempo, ai suoi errori. Sentì la necessità di allontanarsi da lui.

-Grazie… posso continuare da sola…-

Ivan era rimasto colpito dalla voce della ragazza: pensava che con il corpo esile che si ritrovava anche la voce dovesse essere flebile e dolce. Invece aveva un timbro abbastanza basso, ma molto melodica. Una sopresa decisamente gradita lotretutto!

-Ok… non c’è problema…-

Camminarono nel silenzio con solo in lontanazna il riverbero del mare…

-Certo che tu l’alcool lo reggi bene… dopo un’intera bottiglia cammini come se niente fosse!-

Lei in risposta lo fulminò con lo sguardo.

-Ok! Ok! Scusa! Non volevo.. io mi chiamo Ivan… tu?-

-Red.-

Oh!! Colmo dei colmi!! L’aveva cercata per buona parte della notte e quando l’aveva trovata era dovuto diventare una specie di crocerossina perché quella deficiente a momenti andava in ipotermia per tutto l’alcool che aveva in corpo e alla fine della fiera nemmeno un grazie??!! Mark se la sarebbe vista brutta, molto brutta!! Consigliargli di conoscere un simile riccio di mare era stato proprio un colpo basso!! Poteva essere pure la ragazza più bella del mondo, e con buone probabilità lo era pure, ma a lui non gliene sarebbe mai fregato nulla!! Era una promessa!

La lasciò sola senza salutarla all’entrata della casa, si riappropriò di tutto ciò che gli apparteneva e salì sulla sua TNT per tornare a casa propria! Ne aveva le scatole piene per quella sera!!

Peccato che il vento che filtrava attraverso la fessura della visiera del casco non portasse via anche i suoi pensieri… continuava a tornare alla mente a quella ragazza… non riusciva devvaro a capire perché! Eppure non l’aveva mai vista, non le aveva quasi parlato e dicerto non lei non gli aveva fatto quella che si definisce essere una “buona impressione”! per quale motivo doveva assillarlo a quel modo?

Aprì maggiormente l’accelleratore e si perse nell’oscurita di quella notte senza luna mentre si costringeva ad una piega dietro l’altra per tornare verso Londra indenne: anche quella ragazza era riuscito a farlo irritare.

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Salve… spero che siate arrivati tutti al fondo di questo capitolo e immagino che stiate pensando che io sia pazza perché in questa storia non ci sono i personaggi di hp… invece ci sono, ma on si sono ancora svelati!! Credetemi.. il bello deve ancora venire… questo è diciamo… uno scorcio sulla serata media di questa massa di giovani decerebrati… Ivan, Mark, Eric, Red… ma chi cavolo saranno mai?? ^^ “lo scoprirete solo nella prossima puntata” ve lo risparmio… MA!!! Un critica è quasi d’obbligo ^____^ ve ne sarei grata ^_^

Nika

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Capitolo 2
*** nemo ***


Entrò in casa… finalmente poteva concedersli la pace dei sensi

Entrò in casa… finalmente poteva concedersi la pace dei sensi. Non che gli dispiacesse andare ai rave organizzati dagli amici, ma ogni tanto aveva bisogno di staccare. Il lavoro lo stava veramente distruggendo e non sapeva fino a che punto avrebbe retto sostenendo quel passo. Aveva forse fatto il passo più lungo della gamba? No… ne era certo: da sei anni a quella parte non aveva più sbagliato un solo movimento! Aveva ventitre anni e la cosa migliore che avesse fatto era stata quella di lasciare Hogwarts e tutti i maghi con una faccia da ebeti mentre lui: l’erede Malfoy, Draco Lucius Malfoy, abbandonava per sempre il mondo magico. Vivere all’ombra di Lucius? Perché?! Sottostare alle idee di un pazzo? Per qual motivo?! Fidarsi di un mezzosangue? Possibile, ma che non si chiamasse Riddle… altro che mezzosangue e maghinò! Erano sei anni che non vedeva l’ombra di una scintilla magica. Si era abituato fin troppo ad usare tutte le diavolerie che i babbani avevano inventato per sopperire alla mancanza di una bacchetta magina e qualche “cromosoma impazzito” che sprigionasse energia da vendere… non si riconosceva più: lui che ridicolizzava i maghi, i purosangue, che difendeva i babbani e che ne faceva parte… il mondo girava alla rovescia e i poli dovevano essersi invertiti!! Invece no: più semplicemente Draco Malfoy aveva capito che la testa non serve solo per dividere le orecchie, ma anche per pensare e proprio per quello ognuno aveva una testa “personale”: ognuno lo doveva fare da solo! Ed eccosi accontentato. Aveva riflettuto quanto? Una notte? Una notte di insonnia indotta e basta? Forse ci aveva pensato un po’ su anche al mattino, magari mentre si lavava i denti o gettava il gel fuori dalla finestra, non se lo ricordava, ma non avrebbe mai dimenticato le facce attonite e il ghigno di Silente: così simile al suo in quel momento! Un cenno del capo al preside e poi si era diretto al portone centrale mentre tutto il settimo anno di Slytherin gli si riversava alle calcagna per spiegazioni… poveri illusi. Non si era mai sentito così leggero. Li stava beatamente ignorando sorridendo all’infinito che gli si apriva davanti. L’ultima cosa che aveva fatto era stata un saluto appena accennato a Blaise e poi aveva chiamato il Nottetempo. Il resto era solo storia. E fortuna!! Quanta fortuna! Meno male che all’università aveva conosciuto Mark… d’accordo! Era più giovane di tutti quelli del proprio corso perché aveva solo diciassette anni anziché i loro 18-20, ma non era mica la fine del mondo! Alla fine li aveva superati tutti… eheheheh la sua solita modestia innata. Per i primi tempi aveva avuto molta paura: il padre lo cercava ed era intenzionato ad ammazzarlo! Di certo non gliel’avrebbe fatta passare liscia… ma o Lucius era troppo scemo per pensare di cercarlo tra i babbani o reputava che suo figlio fosse davvero un coglione che si era lasciato riempire la testa di segatura e sogni altrui.

Si tolse la giacca e lanciò le chiavi nel piattino che raccoglieva tutto quello che aveva in mano all’entrata. Sfilò tutto fino a rimanere a torso nudo e si stravaccò sul divano per godersi quel moemnto di assoluto silenzio. Erano rari in quella città caotica e non voleva assolutamente perderselo. Come ogni volta però il “rumore” di quel silenzio cominciò ad insinuarglisi nella testa prepotente, irrispettoso e privo di scrupoli. E come ogni volta si vide costretto a rifugiarsi nell’altro mondo. Si alzò svogliatamente e prese a sfogliare tutte le varie custodie dei cd originali e masterizzati che aveva fino a firmarsi ad uno che aveva fatto lui stesso e che una sua cara amica gli aveva gentilmente decorato con la scritta “Ti piace la musica? È solo il mondo in cui ti rifugi per spezzare il silenzio della tua solitudine…” sorrise al ricordo e infilò il cd senza ulteriori indugi nel lettore dell’impianto… ancora pochi attimi… canzone? Tre… nemo… non gli piaceva il metal, ma quella era veramente da ascoltare… la voce melodica di una donna cominciò a cantare…

This is me for forever One of the lost ones The one without a name Without an honest heart as compass…

Sbuffò divertito dall’ironia… nemo, nessuno. Proprio come lui… oltretutto quel nome gli faceva tornare alla mente il personaggio di un romanzo che aveva letto tempo fa sulla saga di artù… una ragazza di nome Nemo che era arrivato ad odiare per la sua stupidità infinita!!! Quell’orchestra che risuonava nelle stanze era proprio ciò che gli voleva… 4 minuti e 37 secondi di pace assoluta e nemmeno le proteste del rompi palle di sotto sarebbero valse a rovinargli l’angolo di paradiso in cui si era calato a forza!

This is me for forever One without a name These lines the last endeavor To find the missing lifeline

Era piacevole… senza alcun dubbio era piacevole lasciarsi scorrere addosso quelle parole così melodiose e così strazianti… in fin dei conti era una supplica quella canzone. Una supplica non accettata cm quasi tutte le suppliche che vengono dette nel mondo, suppliche che lui per primo aveva ignorato in più occasioni. Madonna che sonno… si alzò mentre cadenzava i passi con il tempo della strofa e oscillava le braccia per accompagnare l’ancheggiare… si preparò qualcosa di bere di veloce: non aveva assolutamente voglia di perdere tempo con shaker e alambiccarsi il cervello inutilmente: non doveva farsi vedere proprio da nessuno in quel momento. Andò nel bagno… doveva togliersi quelle lenti o sarebbe impazzito. Alle volte non le sopportava anche se gli erano fondamentali per sopravvivere… certo che era triste dover aver paura della propria immagine riflessa negli occhi degli altri… voleva almeno sperare che se un giorno avesse incrociato ancora gli occhi freddi e spietato di Lucius Malfoy il padre non avrebbe visto lo stesso color argento rispondergli, ma un rosso acceso. Il rosso non era mai stato un colore della nobile e aristocratica famiglia Malfoy anzi! Era quasi considerato sciatto e volgare… eppure nel castello ne aveva tinte di pareti con quel colore… soprattutto nelle segrete…

Oh how I wish For soothing rain All I wish is to dream again My loving heart Lost in the dark For hope I`d give my everything Oh how I wish For soothing rain Oh how I wish to dream again Once and for all And all for once Nemo my name forevermore

Aveva persino chiuso il rubinetto per poter sentire meglio il ritornello.. lo faceva letteralmente impazzire!! D’altronde chiunque sarebbe impazzito per quelle parole, a meno che non si stesse parlando con delle capre nigeriane assolutamente intente a belare e ruminare…

-All i wish is to dream again… mmmmh-mh… nemo my name… forevermore… m-mhhhh…-

E se lui arrivava a canticchiare una canzone voleva dire che ne era rimasto davvero colpito!

My flower, withered between The pages 2 and 3 The once and forever bloom gone with my sins

Il mio fiore appassito tra pagina 2 e 3?! No.. questo decisamente no… no.. lui aveva salvato se stesso prima di appassire e di questo doveva solo ringraziare se stesso! Quel cretino di suo padre… non aveva apprezzato ed era subito corso ad acciuffarlo. Non se lo aspettava, non aveva pianificato una sua mossa del genere e il primo tentativo era svanito come fumo in mezzo ad una forte raffica di vento… al manor era sotto sorveglianza, ma non troppo stretta e ovviamente giocava in casa. Sua madre l’aveva aiutato… l’unica parente che gli mancasse davvero, in fin dei conti. Il secondo tentativo non era stato così spavaldo come il primo: aveva capito che salvare la pelle non voleva dire salvare anche l’apparenza!! Era sgattaiolato via, di notte, sotto un mantello che probabilmente in futuro lo avrebbe segnato come mangiamorte dietro una maschera d’argento. Peccato che lui avesse appena buttato la sua maschera personale e non aveva assolutamente intenzione di mettere quella di qualcun altro!! Che roba…

Walk the dark path Sleep with angels Call the past for help Touch me with your love And reveal to me my true name

Belle parole… quella canzone era tutta belle parole, ma lui? Lui che dal passato stava fuggendo come poteva anche solo pensare di chiedere aiuto ad azioni morte e sotterrate da tempo?! Lui che rifiutava anche il presente che avrebbe dovuto appartenergli! Lui che rinnegava la conoscenza di qualunque cosa definita “sopranormale” e che predicava la magnificenza delle stronzate scritte sui maghi nelle saghe fantasy! Lui che aveva vietato a chiunque di raggiungerlo, di parlargli. Ogni persona. Per qualunque motivo. Non comprava nemmeno più la gazzetta: si era totalmente disinteressato. Non era quello il suo mondo. Era solo il mondo che qualcun altro aveva creato e ora non riusciva più a sorreggere. Bhè: lui non era lì per beneficienza! Mettersi al servizio di qualcuno e rischiare la propria vita per l’incapacità altrui? Ma anche no!

Nemo sailing home Nemo letting go

Ed era finita… di nuovo era finita quella canzone… guardò l’ora con poco interesse: le 7:10… aveva circa 3 ore di sonno prima di andare ad adempire al suo lavoro… e con i pantaloni ancora addosso si buttò tra le braccia protese di morfeo addormentandosi quasi all’istante…

Le dieci lo scoprirono fin troppo presto e lo svegliarono con quel suono schifoso ed odioso della sveglia… che nervi quell’aggeggio! Eppure era utile nel suo piccolo: non voleva che la “vecchia megera” avesse di che dirgli dietro più del solito!! Mentre si alzava allungò il giro fino davanti al rettilario e ne tirò fuori il suo grazioso famiglio… uno di quei serpentelli assolutamente innocui che ti attorcigliano addosso… di un bel verde sgargiante! Giusto per non essere appariscente… era divertente quel serpente mal riuscito… ed era silenzioso! Ottima qualità… lo districò dal suo polso lasciandolo scivolare sul tavolo e gli lasciò cadere davanto al piccolo muso triangolare qualche cubetto di carne: non voleva certo che morisse di fame!! Era il suo confidente e anche l’unico a conoscenza della sua vera identità. E di certo non avrebbe potuto raccontarlo ad anima viva… si rabbuiò a quel pensiero: riflettendoci conosceva un paio di persone a cui quel maledetto rettile avrebbe potuto raccontare vita, morte e miracoli di Draco Malfoy… scacciò con forza il pensiero dalla propria mente e si concentrò sulla clazione, la propria questa volta!

Alle 11 spaccate era davanti alla serranda di un negozio. Lui era in orario, la padrona un po’ meno… dopo dieci minuti buoni sul voso dell’”albino” si dipinse un ghigno poco promettente…

-Ehilà capo!! È questa l’ora di arrivare per caso??-

-Oh sta’ zitto Ivan!! È la prima volta in tre anni che capita una cosa del genere!! E oltretutto ho un’ottima mot…-

-Si capo, non stento a crederlo… apri ora o lasciamo che i clienti facciano self service??-

L’altra gli scoccò un’occhiataccia che non gli fece ne caldo ne freddo e si affrettò ad alzare la serranda illuminando il negozietto pulito ed estremamente umido… tutti ordinati su scaffali e ripiani c’erano decine e decine di fiori che mischiavano l’aria di troppi odori perché ci si potesse più raccapezzare, ma lui adorava quella strana atmosfera e forse, inconsciamente, gli ricordava quegli aloni stravi chespesso aleggiavano ad Hogwarts, ma non l’avrebbe mai ammesso a se stesso. Ad ogni modo il “capo” aveva notato come lo sguardo del giovane si rilassasse appena metteva piede in quell’ambiente. E pensare che tutto era partito per scherzo. Ivan voleva lavorare e lei aveva bisogno di un paio di braccia cn sacchi e casse e poi da lì tutto si era evoluto: la straordinaria conoscenza di piante e semi che il ragazzo mostrava raramente, la misura nei gesti con i quali non rompeva mai uno stelo, la passione che filtrava da quegli occhi rosso sangue che ad avviso della donna stonavano in quel viso diafano. Era come dire che lì dentro, in mezzo a quel casino, quella terra impregnata di odore di “vero”, quegli strumenti che richiamavano il principio dello sviluppo di tutto, quegli innaffiatori ricolmi di acqua cristallina, ma celata lui fosse se stesso. Ed ora erano anni che si conoscevano e collaboravano e pareva davvero che quella sarebbe stata l’unica cosa nella vita dei due che non sarebbe mai cambiata a discapito di qualunque situazione.

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Capitolo 3
*** world ***


Quando

Quando? Quando sarebbe finita quella inutile guerra?? Narcissa Black in Malfoy si aggirava per il manor e se lo domandava in continuazione… gli attacchi e le perdite erano diventate insostenibili, le fazioni erano sguarnite su entrambi i fronti, ma Voldemort non demordeva! E nemmeno quello spocchioso di Potter pareva intenzionato a darsi per vinto… era disposto a tutto pur di vincere, sembrava che dopo la consapevolezza di essere solo al mondo non gli importasse un bel niente di infliggere quella stessa atroce punizione anche al resto delle persone. … Va bene!! Va bene!! Potter non poteva certo definirsi un ragazzo agiato, viziato e coccolato dai suoi genitori, ma ora stava imponendo il proprio destino ponendo una spada di Damocle su ogni singolo abitante del mondo magico!! O da una parte o dall’altra della riga. Non c’erano più sfumature nel suo mondo! O era verde o era rosso. Non esisteva più l’azzuro o il marrone o il grigio… “O con me o con Voldemort!” ripeteva a tutti. E forse nulla ormai lo distingueva da quell’essere abbietto che si trascinava facendo la muta proprio come un serpente. Era spietato il giovane Potter: era quello che con più furore uccideva Deatheater nei combattimenti e se faceva prgionieri non si faceva scrupoli a torturali a morte. Dopo la morte del vecchio decrepito di Silente al sesto anno di scuola era cambiato: irrimediabilmente cambiato. In peggio secondo alcuni, in meglio secondo altri. Voldemort si compiaceva di quanto quel ragazzo ormai uomo gli assomigliasse ogni giorno di più. Gli sarebbe forse stato simpatico se non fosse stato per quel piccolo particolare della “morte” che aleggiava fra e attorno ai due…

Dio… erano sei anni che non rivedeva suo figlio.

Le mancava. Le mancava da morire alle volte. Si svegliava di notte con l’ansia che potesse essergli successo qualcosa e il suo terrore aumentava ancora di più quando rischiava di svegliare il suo consorte per quelle sue ansie. Se lui avesse saputo cosa realmente sentiva lei per il suo unico figlio, probabilmente non avrebbe vissuto a lungo per raccontarlo.

Forse… forse anche lei avrebbe dovuto essere sincera con se stessa. Avrebbe dovuto seguire suo figlio sei anni prima. Non sarebbe dovuta rimanere indietro ad osservare la schiena di quel bambino fatto uomo allontanarsi sempre di più da lei. Non aveva più avuto sue notizie. Mai. Era peggio non sapere dove fosse e come stesse che saperlo morto o in battaglia. La sospensione tra la vita e la morte è l’equilibrio più precario e instabile che ci sia e la mente umana è facile allo sbilanciamento dall’una o dall’altra parte.

Inoltre un pessimo presentimento aleggiava nell’aria: sapeva che una delle battaglie più feroci sarebbe stata combattuta di lì a pochi giorni e mai come prima di allora si era sentita sperduta e sconsolata all’idea della lontananza del suo primigenito…

Lo stesso giorno seguente ogni sua congettura aveva preso forma: il Lord aveva detto che avrebbero attaccato la sede di Potter e l’avrebbero espugnata! Le stime dei mangiamorte e degli auror erano state prese e i maghi oscuri avevano un vantaggio di 3:1.. una passeggiata insomma.

Tutto si era svolto da copione: al calar delle tenebre i mangiamorte erano comparsi attorno all’edificio che da fuori appariva fatiscente, ma che era la sede dell’ordine della fenice. La tenebra era stata squarciata dall’innaturale luce acida del Morsmordre che aveva gettato riflessi grotteschi sulle maschere d’argento e sui mantelli color pece degli adepti del Lord. Voldemort marciava in testa ai suoi fedeli distinguendosi da quel mare di nera morte con il suo mantello rosso vermiglio e la faccia sgombra di qualunque maschera: era lui la faccia del male, lui l’ultima immagine prima della morte che li attendeva. Non aveva bisogno di nascondersi, non doveva nascondersi!!

Uno ad uno entrarono nel quartier generale da un passaggio che un infiltrato aveva preparato per loro. Il silenzio era assoluto. Il lieve fruscio dei mantelli roboava come una carica di rinoceronti. Il cadenzato ritmo dei tacchi rimbombava in modo indegno. Ogni respiro pareva l’ultimo. Ogni occhiata la decisiva. Solo Voldemort pareva fuori da quella tensione che tendeva ogni mangiamorte come una corda di violino. Arrivarono lentamente al salone centrale da cui si dipanavano un gran numero di corridoi più o meno ampi e ciò che apparve davanti ai loro occhi li sconvolse: il nulla!

Non uno, nemmeno uno schifosissimo auror pareva essere in quell’edificio.

Eppure… eppure il lord ghignava, guardava davanti a sé sicuro e fiero come sempre e ghignava… sferzò l’aria con la bacchetta e come per incanto, come un mastro burattinaio che recide i propri fili dell’illusione della scena, come un machinista al teatro che scambia la sceneggiatura, apparvero davanti ai mangiamorte gli esuli auror. Davanti a tutti c’era Potter e poco dietro di lui i suoi più fedeli e “più duri a morire” amici di scuola. Dietro figuravano i membri dell’ordine e infine tutti gli auror che erano disposti a morire per sconfiggere il “male”. Ad un gesto del moro un corpo fu gettato inmezzo alla sala: la posizione scomposta, il torace immobile… morto.

-La tua spia Tom…- aveva detto il-bambino-diventato-uomo-o-quasi-ma-che-non-si-decide-a-crepare!!

Voldemort non prestò minimamente caso a quel corpo esanime, anzi lo calpestò per avvicinarsi al giovane che lo sfidava con lo sguardo e poi… poi solo l’inferno.

Incantesimi saettavano da tutte leparti. Maledizioni senza perdono venivano scagliate e respinte; rimbalzavano e aggredivano alle spalle qualcuno che non era nemmeno il bersaglio prefisso. Lampi di luce di ogni genere illuminavano con effetti psichedelici la stanza che ben presto era la rappresentazione in terra del caos primordiale. Fumo, polvere, calcinacci e urla. Sangue, dolore, sofferenza e trionfo. Luce, paura, ombra e coraggio. Morte, fortuna, distruzione e affanno. I caduti creavano una scomoda base d’appoggio per chi si ostentava a sopravvivere, gli auror incespicavano, i mangiamorte si intrappavano nei mantelli alle volte. Maledizioni e incantesimi offensivi spesso erano lanciati alla cieca e più di una volta colpivano parti amiche anziché nemiche. Chiunque lì dentro poteva essere la morte che ti guardava in faccia, ostentasse essa una maschera d’argento o una “A” scarlatta. Non c’era pietà tra quelle mura. In realtà non c’era spazio per altro sentimento che non fosse cieco furore o rossa vendetta. Pareva che l’angelo della morte che mieteva vittime sopra le loro teste, immune ad ogni colpo di bacchetta, cantilenasse con snervante cinismo il “motto” di quei due capi fazione… “o con me o con loro…” ripeteva… e sempre più vittime andavano ad appesantire la barca di Caronte…

Narcissa Black in Malfoy si districava in quel groviglio di morte e salvezza alla disperata ricerca di una via di scampo! Cercava di difendersi e basta, ma già da una spalla sgorgava sangue nobile ad imbrattare il terreno fertile su cui rigoglioso cresceva l’odio. Manco a dirlo, ma la smaterializzazione non era nemmeno da prendere in considerazione. Non c’erano vie di scampo. Il cervello lavorava alla velocità della luce per difendersi dagli attacchi e contemporaneamente trovare uno stramaledeto modo per salvarsi. Lesta afferrò un calcinaccio e lo strasformò in una passaporta. Lo strappo all’ombellico non l’aveva mai sentito però. Tutto era diventato buio poco prima…

Lontano da tutto quello Ginevra Weasley si era svegliata di soprassalto!!!

Poteva sentire nelle orecchie il rumore assordante del proprio cuore che rimbombava nella gabbia toracia e si divertiva a scombussolarle il respiro corto che l’aveva assalita. Si era addormentata in studio… dannazione! Non era possibile!! Era inconcepibile che LEI dovesse lavorare fino a quell’ora!! Ma chi glielo faceva fare poi? Che palle… accatastò progetti e schizzi e prese la giacchetta e le chiavi della macchina. No.. un attimo! Quelle non erano della macchina! Erano della seconda casa… e quelle della macchina dove cavolo erano finite ‘sta volta?? Perse un sacco di tempo, ma alla fine riuscì a trovarle.. erano finite nella stanza di uno degli apprendisti: si ripromise di strozzarlo il giorno seguente! Uscì e chiuse lo studio e si fermò davanti all’ascensore… le caddero le… braccia. Era fuori servizio?!?!?! Ma porc… e ora lei, alle 3 del mattino, doveva farsi ben 43 piani a piedi??? Cose da pazzi!! Avrebbe fatto causa alla compagnia responsabile della manutenzione degli ascensori!!! Non le passò nemmeno per l’anticamera del cervello che a quel punto avrebbe potuto fermarsi a dormire nello studio, troppo accecata dall’ira… impiegò una vita a raggiungere la macchina e sperò ardentemente che non gliene capitasse un’altra o non avrebbe risposto delle proprie azioni! La macchina, per fortuna, si accese al primo giro di chiave. Il custode era sveglio e la fece uscire dal parcheggio sotterraneo e per strada non c’era nemmeno una macchina… sfidoio!! Alle 5 meno un quarto del mattino chi vuoi che ci sia a parte gli sfigati e i ritardatari?!?!?! Mentre attraversava alcune strade del centro fu costrtta a rallentare per la coda che si snodava davanti allo Studio 54… no… quella notte non le andava davvero… sarebbe stata per un’altra volta magari. Tirò dritto sorpassando il locale ed entro breve arrivò a casa sua: l’attico in centro a Londra.

Il suo ascensore funzionava, per grazia di dio, ed arrivò all’ultimo piano in poco più di un minuto, aprì la porta che aveva una modernissima serratura elettronica, praticamente inespugnabile, e la richiuse con un colpo deciso del tacco. Lasciò che la cartellina con i disegni si appoggiasse con “grazia e cura” al pavimento lindo e tirato a lucido e mosse il primo passo sul tappeto che occupava quasi tutto l’ingresso… un urlo disumano risuonò per tutto il grattacielo! La “leggiadra e soave” voce della povera stilista era risuonata forse fino alla cintura di Orione perché la poveretta si era appena pianata un volo carpiato all’indietro con ovvio atterraggio della sua nuca per terra… E NON ERA STATO PIACEVOLE!! Maledicendo la donna delle pulizie che aveva di nuovo dato la cera ovunque si rialzò a fatica facendo ben attenzione a non mettere più piede sul tappeto… troppo ottimista! Il tacco a spillo perse aderenza come fosse stato appoggiato sul ghiaccio e lei si ritrovò di nuovo col culo per terra.. le imprecazioni si sprecavano… si stava togliendo le scarpe per camminare a piedi nudi quando un qualcosa di peloso e affettuoso le si precipitò addosso facendola rovinosamente e definitivamente stendere a terra!

-Ehi!! Daiiiii… o miseria benedetta spostati da lì!!! No… nooooo!! Ehehehehehehe mi fai il solleeheheheheheticoooooo…-

Un botolino tutto pelo e linguaccia spatolosa continuava a leccarle la faccia con fare affettuoso suscitando l’ilarità della giovane… il cucciolo era un cagnolino bastardo che era stata costretta a raccattare perché aveva per sbaglio investito ed ucciso la madre e aveva potuto salvare solo uno dei tre piccoli che la accompagnavano. Sorrise triste al ricordo di quell’orribile incidente. Però il piccolo pareva averla presa in simpatia. Aveva due occhioni azzurri incastonati in un muso dal taglio affilato su cui incombevano due orecchie a punta piiiiiiccole piccole. Aveva i tipici zamponi sproporzionati che gli davano quell’aria goffa e cucciolosa. La coda non smetteva mai di frustare l’aria con forza. Era piccolo davvero ed aveva un bel pancino satollo… era decisamente un incrocio perchè non riusciva a distinguere che razza di cane potesse essere… oltretutto non gli aveva dato un nome.. per cui lo chiamava alle volte “hei” alle volte “cane” alle volte “cucciolo” e via dicendo, ma pareva che il botolo avesse capito l’antifona e si girava sempre… anche quando lo chiamava “brutto-stronzo-ingrato” perché magari aveva fatto uno.. schizzo di pipì in giro…

Agguantò la feroce belva e finì di togliersi quelle stramaledette scarpe! Si mise comoda, con un bel pigiamone largo e cadente… doveva essere da uomo forse… vabbhè! Prese in braccio il cucciolotto e si avviò nel dedalo che era casa sua… fece tappa in cucina per mettere qualcosa sotto i denti, dato che aveva saltato cena, e passò velocemente dal bagno. Il cucciolo la guardò incuriosito sentendosi dire un “le signore vanno al bagno senza cavalieri! Fai cuccia lì!” e ovviamente aveva subito iniziato a raspare la porta per entrare, con sommo disappunto della rossa!! Odiava le porte graffiate!! Sofratutto perché delle porte nere lasciavano intraverere il legno chiaro che c’era sotto…

Che palle!

Aprì la porta e lo lasciò entrare, lui per ringraziamento si mise a giocare con i pantaloni del suo pigiama tirandoglielo a destra e sinistra come se lo volesse sbrandellare.

-Cane smettila!! Me no devasti se fai così!! Gioca con sto schifo di tappeto che tanto me l’ha regalato quel finocchio di Gerard e mi fa skifo…-

Oh, detto fatto!! Il mostriciattolo tutto pelo si era lanciato in una serie di finte ed agguati ai danni del tappetino rosa shoking.. faceva a dir poco vomitare… appena vide Ginny allontanarsi si affrettò a starle dietro e non perderla di vista. Aveva uno strano senso del territorio in effetti…

Finalmente arrivarono nella stanza da letto, la ragazza prese il cucciolo e lo buttò giocosamente sul letto per poi saltargli a fianco e farlo fimbalzare sulle morbide coperte… giocarono ancora pochi minuti e poi rimasero lì sdraiati, mentre lei gli grattava il panciotto esposto…

Fu in quel momento di calma che prepotenti ed irritanti tornarono ad infastidirla le immagini sconnesse che avevano tormentato il suo sonnellino a lavoro. Le scacciò con forza e poco dopo le tornò in mente il giorno in cui aveva lasciato La Tana… si girò contrariata prendendo il cucciolo e stringendoselo addosso mentre scivolava lenta ed inesorabile nel mondo dove non sei padrone di te stesso…

Non capiva dove potesse essere finita, ma le pareva di riconoscere quella struttura di acciaio e vetro. Si rivide come un anno prima: a camminare con lo sguardo fisso di fronte a se ed entrare in una porta. Non c’erano particolari.. tutto sembrava fumoso… Una voce ovattata le chiedeva

–nome d’arte?- e lei sentiva la sua voce rispondere sicura

–Red.-

Un grazie a tutti quanti!! La storia si dipana e man mano si spiega tutto sto gran casino… COMMENTATEEEEEEE!!!!

Un grazie particolare a

Ginny88

Maharet

Aledra_xan

Romen Evans

Lilyth

E

Angelroy

Prossimo capitolo: Red

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Capitolo 4
*** Red ***


-Nome d’arte

-Nome d’arte?-

-Red-

-Anni?-

-Ventuno-

-Scuola?-

-Nessuna.-

-Come prego?-

-Nessuna…-

-E lei vorrebbe diventare stilista senza aver frequentato una scuola?!-

-Certo. Non è un problema.-

-Signorina, si rende conto che non c’è nulla che attesti la sua capacità o incapacità in merito?-

-In effetti è proprio per questo che sono qui. Può valutar da lei se sono competente o meno, giusto?-

La ragazzina sfoggiava un ghignetto ironico e trafficava nella propria borsa per prendere una matita. Dieci minuti dopo era già stata messa ad una scrivania con l’ordine perentorio di disegnare quanti più capi le venissero in mente per la prima raccolta autunno-inverno.

Ed era stato così. In questo modo Ginevra Weasley era diventata Red ed era stata conosciuta in tutta l’inghilterra entro breve per le forme bizzarre che dava ai propri capi, ma ben presto aveva cominciato a vendere e si era arricchita. Ora, dopo un anno, era contesa da case di moda e di oggettistica.

Ma partiamo dal principio.

Hogwarts era finita e con essa anche la volgia di scherzare. Suo fratello Ron, Harry e Hermione erano diventati insopportabili da quando avevano cominciato il corso da auror!

Certo! Ora che si stavano addestrando per essere qualcosa di più delle mezze cartucce che erano potevano sfogare la propria voglia di comandare su qualcuno… e chi meglio se non la “povera”, “piccola”, “indifesa” e “deficiente” Ginevra Weasley?? In fin dei conti quando aveva 12 anni si è fatta fregare da Voldemort!! Bisogna umiliarla perché non ricada in errore!!

Insomma: la rossa non li poteva vedere! Aveva sbagliato, d’accordo! Ma non era deficiente come la dipingevano quei tre!! Per Merlino! Entro breve sarebbero arrivati a dirle come vestirsi!! E così il lato del suo carattere che era sempre rimasto sopito era lentamente riemerso per sfociare in un bel “Oh… vaffanculo Harry!!” il giorno in cui il-bambino-sopravvissuto aveva tentato di riprenderla per come mal curava la bacchetta.

Da quel giorno era cominciato a mutarsi tutto.

I tre intanto avevano smesso di puntigliare su ogni sua azione e lei si era iscritta al corso di medimago. I voti ad Hogwarts glielo permettevano abbondantemente e poi lo faceva per dare una lezione a quei tre! Erano tutti bravi a rompere, ma non sapevano curarsi manco a pagarli, lei da parte sua sapeva già parecchie cose perché con sei fratelli a carico diveva improvvisarsi crocerossina di continuo. Così era cominciata una piccola guerra: ogni volta che uno del trio la rimproverava su qualunque cosa lei gli rinfacciava l’incapacità innata nel campo della cura. Nervi a fior di pelle?? Noooooo… peggio! L’ipocrisia regnava sovrana!! Il cinismo si mangiava a colazione e sembrava che quei tre fossero cresciuti in compagnia di un Dorsorugoso di Norvegia per la ferocia che mettevano nelle battute che si lanciavano. Con Ron invece non era così, perché il legame di sangue era inscindibile e stava sopra ogni altra cosa. Questo fatto faceva ancora più imbestialire gli altri due!! Oltretutto il giovane Potter presentava dei seri problemi esistenziali e relazionali… scatti d’ira, tic nervosi, sbalzi d’umore… da scriverci un’enciclopedia sulla psichiatria!!

Per fortuna che doveva studiare spesso e volentieri e quindi non dava più corda a quei due rompipalle… così dopo tre anni in cui era diventata una medimago a tutti gli effetti si era rotta le palle!! Oltretutto da quando Ron e Hermione stavano insieme il rosso si stava facendo travia re da quell’arpia infame!! Si era in effetti resa conto che in quell’ultimo periodo il proprio carattere stava drasticamente mutando in quello di uno slytherin, ma poco le importava se questo poteva aiutarla a sopravvivere! In quella casa oramai era sempre in torto! Qualunque cosa dicesse la so-tutto-io era giusta, ma quando si permetteva di darle contro in ambito di medicina a Ginny giravano proprio le palle!! I suoi fratelli si erano già dati alla fuga da tempo: Percy era svanito nel nulla, Fred e George vivevano per i fatti loro per mandare avanti il locale, Charlie si era trasferito in definitiva e Bill si era addirittura sposato!! Ron restava lì perché era troppo comodo fare le radici… bhè: lei non avrebbe fatto le radici! Non a quel prezzo! Così una mattina si era presentata in cucina sotto gli occhi di tutti con una valigia enorme in mano e aveva gentilmente annunciato che se ne sarebbe andata a vivere per conto proprio. Si aspettava una reazione degna di nota in loro, ma doveva essersi sbagliata in fin dei conti: la madre la guardava storta e non aveva assolutamente aperto bocca, il padre aveva uno sguardo dispiaciuto, ma non si azzardava a dire nulla, e in quanto ad Hatrry, Ron e Hermione… bhè: i due intrusi avevano uno sguardo soddisfatto, Ron fissava con interesse il proprio porridge, ma le orecchie spiccavano rosse come non mai tra la folta chioma… in fin dei conti di cosa si stava stupendo? Le era stato detto in più modi che il suo atteggiamento non era tollerabile. Non era lei a perderci andandosene.

E così si era ritrovata catapultata in quel mondo magico che conosceva come le sue tasche, non era proprio un’incapace e quindi un lavoro al san mungo lo avrebbe trovato con la facilità con cui si trova una bacchetta da Olivander, ma era troppo semplice. E poi lei voleva staccarsi! Voleva stare lontana da quel mondo in cui c’erano quelle persone, quei “familiari” che non la degnavano d’uno sguardo se non per biasimarla o riprenderla… si era rotta le scatole insomma!!

Il mondo non magico era un’allettante alternativa e non mancava di attrattiva! E così si era ritrovata a fare part-time fino a quando non aveva dato lustro alle proprie capacità di stylist. Dopo era stato tutto di nuovo fin troppo semplice, ma da quando aveva avuto quell’incubo in qui rivedeva e risentiva tutte le occhiate e gli insulti dei suoi “cari” si sentiva inquieta. Qualcosa doveva essere successo per forza se non riusciva a togliersi di dosso quella sgradevole sensazione…

A risvegliarla da quel sogno era stato lo scricciolo di pelo che le stava generosamente lavando la faccia. Più che sogno poteva dirsi un dejavù.. sottigliezze!

-Ho capito! Ho capito! Che rompiscatole che sei… fai concorrenza a Hermione!!-

Che poi.. POVERINO!! Non si può paragonarlo a lei, ma ha ragione… è mezzogiorno passato, ha leggermente fame magari..

Si alzò stiracchiandosi mentre il piccolo mostriciattolo continuava a giocare con il suo pigiama.

-Dai coso!! Ti ho già dett…- niente da fare, la lezione non le era servita ed era di nuovo per terra…

-Maledetti tappeti…- scalciò via il tappeto e si rimise in piedi.. in cucina aprì uno scomparto e prese il riso soffiato a cui aggiunse carne trita e un po’ d’acqua calda: il cucciolo adorava quel genere di pastone.

Si mise al tavolo e prese la posta sfogliandola svogliatamente… sempre le solite cose: pubblicità, pubblicità, oh! Una delle MIE pubblicità, lavoro, lavoro e infine un foglietto bianco, ripiegato e chiuso con la ceralacca. Non le era per niente estraneo quel modo di spedire biglietti, purtroppo. Non lo aprì subito: prima di rovinarsi la giornata voleva concedersi una colazione degna d’un re! E fu così che si mangiò due tazze di cereali col latte, un panino dolce con la cioccolata fondente, e una fetta di cioccolato. Dopo la “colazione” aveva decretato di avere sufficienti energie per affrontare quello che aveva tutta l’aria di essere un messaggio di un mago.

Mai sbagliato a quel modo prima d’ora!! Il biglietto non solo non era di un mago, ma di un babbamo, ma che babbano!! Era niente meno che Steve Rubell a scriverle!! Quel cocainomane la voleva quindi nel suo locale!! Eheheheh roba da matti, la sera prima aveva scartato l’idea e ora si trovava invitata ufficialmente allo Studio 54.

Ed eccoci finalmente alla fine anche di questo capitolo… non so: non mi convince! Ditemi un po’ voi che ve ne pare

Un doveroso ringraziamento a:

ginny88: come ho detto in rec anke a me è successa la stessa scena di ginny cn i tappeti e la cera!! ç___ç quindi non la deridere troppo… grazie per i complimenti! Sn contenta che le parti descritte piacciano: a mio giudizio sn le più difficili… per il resto continua a seguirmi ^^ le cose si stanno evolvendo nel mio cervello deviato *_*

Romen Evans: cavolo!! Davvero hai pensato ke ginny sognasse la battaglia?? In realtà sono due momenti diversi della situazione.. la battaglia è uno e poi c’è gin a parte… cavolo.. devo aver sbagliato a scrivere la scena.. mi disp, ma sn contenta che ti piaccia ^^

Maharet: eheheheh come vedi ho giocato a tutti un piccolo, innocente scherzetto ^^ non eric, ma ivan!! Colpa mia colpa mia…. Non lo faccio più giuro!! >.<

aledra_xan: cercherò di aggiornare il più frequentemente possibile.. cm ho già accennato ho tutto in mente per i primi 11 capitoli, ma poi è il nulla per ora… nn voglio bruciarmi in fretta ^_- spero che continui ad essere di tuo gradimento! E grazie!

Next chapter: Studio 54 (scontato.. -____- prometto di fare di meglio per stupirvi in seguito!!)

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Capitolo 5
*** Studio 54 ***


Era appena uscito dal negozio di fiori quando il suo cellulare si era messo a squillare un motivetto simpatico

Era appena uscito dal negozio di fiori quando il suo cellulare si era messo a squillare un motivetto simpatico. Il biondo aveva guardato il display e vi aveva letto sopra “Stewe”…

-Steve! Quante volte ti devo dire di non cambiare il tuo nuome nella rubrica del mio cellulare!? Mi fa senso leggere “stewe”…-

-Oh dai non fare così! Sei sempre il solito insensibile…-

-Steve.. non attacca! Arriva al dunque.-

-Mhhh… ma come siamo precipitosi…-

-Steeeeve.. sto perdendo la pazienza…-

-Vabene! Vabene! Vabene! Va-bene! Allora carino: sta sera abbiamo un’ospite d’eccezione…-

-Io non lavoro questa sera…-

-Oh sì che lavori invece! Tu sei la mia punta di diamante e non puoi non esserci… ti dovrai prendere cura di lei carino… altrimenti sarà meglio che cominci ad abbassarti le braghe…-

-Ma chi è?-

-Uhuhuhu… sorpresa!! Vedrai che ne sarai entusiasta!!-

-Speriamo… a che ora devo venire?-

-Dipende da quanto tempo ti ci vuole per essere irresistibile e assolutamente scopabile…-

-Steve… io SONO irresistibile e NECESSARIAMENTE scopabile!!-

-Ohohohoh! Così mi piaci! Alla solita ora bello!!-

-A dopo Steve…- non me la conta giusta manco un po’.. che palle.. chissà quale cesso schifoso mi toccherà sorbirmi oggi

Prima di quell’ingrata fine che già si immaginava decise di concedersi un po’ di lusso e si andò a chiudere in una bottega di sarti per farsi confezionare un paio di pantaloni su misura: non ne poteva più di avere sempre e solo addosso i soliti pantaloni! Facevano la loro porca figura, era indiscutibile, ma doveva cambiare aria dopo un po’! il risultato ottenuto lo soddisfaceva in pieno! Stava provando, per quella che sperava ardentemente fosse l’ultima volta, un paio di pantaloni molto semplici: a vita bassa, in cotone, chiusi non con un bottone ma con una di quelle graffette d’altri tempi, zip parecchio lunga per gli standard, cavallo leggermente basso. Ricadevano morbidamente dalle sue anche a filo di piombo di una larghezza tale che tutto ciò che si trovava lì sotto fosse solo immaginabile. Erano lunghi al pelo per non essere pestati con i talloni ed erano di uno di uno sfacciato bianco ghiaccio che risaltava al meglio ogni posto che doveva essere risaltato e in contro-luce erano semitrasparenti. Soddisfatto se la ghignò per la poveretta che quella sera avrebbe dovuto sostenere quella visione paradisiaca.

La classe non è acqua… (si e nemmeno la modestia ti manca!!scusate, nn ce l’ho fatta a stare zitta questa volta… ndNik)

Visto l’andazzo con cui era cominciata la giornata la rossa aveva deciso di non andare a lavorare: se lo poteva pure permettere ogni tanto!! Che quei razza di scansafatiche facessero qualcosa per una volta!! Quindi per seguire l’ideologia che si era preposta per quella giornata, il fancazzismo, si era ributtata a letto seguita a ruota dal cucciolo… verso le 5 del pomeriggio aveva deciso che l’otium non le si addiceva per niente e quindi doveva cominciare a progettare come vestirsi per la serata… nei TRE armadi di vestiti non c’era nulla che la convincesse e quindi decise di fare un salto in giro per trovare qualcosa che le andasse a genio… dopo un’attenta ispezione trovò ciò che cercava! Un vestito con taglio prettamente cinese in seta verde bottiglia con ricamato sopra un dragone argentato che partendo dalla spalla sinistra cingeva tutto il corpo fasciato in quel vestitino molto seducente… al ritorno a casa aveva fatto ben attenzione a non fracassarsi di nuovo la testa per terra nonostante il cucciolo ci avesse provato facendola inciaampare infilandolesi tra i piedi… l’aveva guardato un po’: voleva trovare un modo per punirlo!! Lo aveva squadrato in lungo e in largo, dai vari punti di vista, gli occhi, le orecchie, gli aveva pure pizzicato e tirato la lingua!! E alla fine aveva deciso!

-Bene… visto quanto tu riesci ad essere rompicoglioni… da questo momento ti chiamerai… Draco!!- ed era partita a ridere allegramente sotto lo sguardo, giustamente, basito di “Draco” il quale non capiva assolutamente che avesse la padrona da essere così allegra, ma visto che non accennava a smettere decise di partecipare a modo suo zampettandole addosso!!

.. decisamente questo cane è rompipalle come Malfoy!! Eheheheh che poi chissà che razza di fine ha fatto quel egocentrico narciso? Bhà.. è da quando se n’è andato dalla scuola che non ci ho più pensato.. non che me ne sia mai data pensiero eh… ma è un po’ che mi è tornato in mente… e meno male!! Draco è la piaga ideale per il nome di quel cucciolo borioso!!

Si era alzata da terra, gira e rigira sempre a terra sono!!, e aveva preparato il papone per il ostriciattolo e per se stessa, anche se a differenza del quadrupede lei si era concessa una bella fetta di sottofiletto scottata in padella… aveva passato due ore a mollo nella vasca, unico luogo in cui il cucciolo non osasse mettenere nemmeno la punta della coda, e un’altra ora ad asciugarsi. Si era vestita e truccata e per ultimo si era “acconciata” i capelli… acconciata per modo di dire dato che li aveva tagliati corti e sembrava più un asterisco che un essere umano, ma sul suo viso non troppo ovale stavano bene. Inoltre su quel vestito una cioma troppo volumisona avrebbe appesantito la scena. E così all’alba delle 23 era finalmente uscita di casa e con l’eco delle lamentele di Draco nelle orecchie si era infilata nell’ascensore ed aveva preso la macchina.

Al cordone era stata riconosciuta ed aveva saltato la fila, si era accomodata al guardaroba per posare il suo giacchino e poi si era gettata nella sala principale.

Fumo… una caliggine di fumo da far vomitare chiunque era ciò che l’aveva accolta con tanto affetto appena aveva messo piede nel salone. Le leggi che vietavano di fumare nei luoghi pubblici in quel locale non erano certo rispettate… massì… si era lì per divertisrsi, mica per rispettare la legge! Altrimenti quel posto avrebbe chiuso prima di subito. L’attrazione principale erano i cantanti famosi che si esibivano dal vivo davanti ai vip che avevano l’onore di mettere piede lì dentro. L’ambiente era da favola: tutto foderato d’oro e argento in modo che le luci mobili facessero quanti più giochi di luce possibili. I divanetti a lato erano illuminati con neon rossi, verdi, blu, gialli e allungavano riflessi artificiali sui volti dei più vicini. Il disk jok osservava tutto dall’alto e di fianco a lui Steve Rubell in persona annunciava e faceva i convenevoli agli invitati d’onore.

Lei era una di quelli appunto.

Il suo arrivo era stato annunciato a tutti e come aveva messo la punta di un piede dentro la sala subito una marea di gente le si era fatta intorno mentre già compariva uno dei famosi camerieri a porgerle un coktail di benvenuto. I camerieri eran ofamosi per un motivo pratico: il vestiario. Allo Studio 54 nessun cameriere poteva portare la camicia o la maglietta.. tutti rigorosametne con addosso solo i pantaloni, e tutti con pantaloni scuri, tranne il “preferito” che poteva metterseli del colore che più gli aggradava. Poi c’erano tutti i vari inservienti e company che vestivano con solo pantaloncini da atletica decisamente scosciati… insomma era un locale ricercato!

Dopo un’ora Red aveva avuto il “piacere” di conoscere circa un centinaio di persone più o meno influenti, ma tanto non se ne ricordava nemmeno mezza. Aveva bevuto ancora un paio di coktail e aveva rifiutato per 6 volte extasy, crack e simili. Si era scatenanta a ballare a ritmo con tutti gli altri e si era stupida di trovare in mezzo a tutto quel casino anche vecchie megere straricche, strascoppiate e stratirate che si esibivano in spettacoli più o meno ridicoli tra una tirata di coca e l’altra… ESILARANTI!

Ad un certo punto si era seduta su uno dei divanetti per riposarsi un po’.. erano solo le 2 in fin dei conti e subito una “piattola”, come li chiamava lei, si era avvicinata pronta all’abbordaggio… inutile esplicitare he il tono con cui rispondeva al malcapitato e lo sguardo che gli rivolgeva erano degli dell’iceberg che aveva affondato il titanic, ma questo non demordeva. Fortunatamente per lei e sfortunatamente per lui uno dei baristi era accorso ad assicurarsi che andasse tutto bene e glielo aveva tolto dai piedi. “grazie” e “prego” e chi s’è visto s’è visto.

Peccato, non era niente male… avevano pensato entrambi quando la voce di Steve aveva annunciato che “Ivan immediatamente al divando blu, prima che scenda a intrattenere io la nostra invitata d’eccezione!!” e il famigerato “Ivan” si era bloccato, voltato e aveva sorriso ad una Ginny sotto shock.

-Piacere! Io sono Ivan!-

-Red… bhè.. allora grazie di nuovo per prima!!-

-Di nulla figurati! Così non ho più bisogno di farti una buona impressione!-

-Per cos-

Diciamo che la domanda si era persa nei meandri di una delle due bocche… in effetti il barista a veva apppena iniziato ad intrattenere la sua “ospite d’eccezione”

Niente più di una pomiciata… non era il caso di dare spettacolo, anche se c’era anche chi apprezzava quel genere di prestazioni da parte di Ivan. Red non era troppo sotto shock.. in fin dei conti sapeva ciò che accadeva là dentro, ma un conto è sentirlo raccontare e un altro è “subirlo”!!!

Anche se potrei subire fighi del genere 366 gironi su 365…

I due avevano chiacchierato e poi il barista si era impegnato in complicate figure acrobatiche mentre serviva i coktail per il puro divertimento della ragazza.

Eppure io l’ho già vista… pensava il falso albino… poi, come folgorato sulla via di Damasco, aveva avuto l’illuminazione!! L’aveva vista al Rave di Mark pochi giorni prima!! Bhè: ora che la guardava meglio, e con QUEL vestito addosso, era decisamente carina, anzi: provocante! Era simpatica, disponibile, allegra e la sua risata era cristallina; si era più volte ritrovato anche lui a seguirla nella risata da quanto era contagiosa. Sospettava però che fosse un po’ brilla… ad ogni modo baciava bene!! Aveva insomma accumulato parecchi punti positivi a suo vantaggio e non gli staccava gli occhi dal fondoschiena che si immaginava benissimo sotto quei pantaloni chiari!!

La rossa stava attirando la sua attenzione per dirgli qualcosa…

-Senti Ivan.. sono le 6 e io devo andare a lavorare tra due ore…- lui in risposta l’aveva guardata sornione

-va bene!! DOVREI andare a lavorare, ma ciò non toglie che io adesso abbia un po’ di stanchezza addosso e voglia andare via…-

-Ok.. no problem sweet…-

-Mi sono trovata bene sta notte.. penso che passerò ancora… in compenso questo è per te.- e gli si era avvicinato dandogli un bacio a stampo sulle labbra e gli aveva infilato nei pantaloni un biglietto da visita.

-Ciao Ivan…-

-Ciao.. e, ma.. senti!! Qual è in tuo vero nome?-

-eheheh… è solo per gli intimi un segreto del genere!!- e dopo avergli fatto l’occhiolino era andata al guardaroba.

Lui l’aveva guardata allontanarsi.

Sì, ci sarebbe anche potuto stare una volta ogni tanto con lei: era meglio della media che passava lì dentro almeno!! E per una volta doveva dare ragione a Steve: non era rimasto deluso! Magari il giorno dopo per farlo felice lo avrebbe chiamato Stewe… rabbrividì al pensiero!!

Ed eccoci alla fine di questo gran casino!! Bel bordello là dentro eh? Bhè.. il tutto è tratto da un film ke per l’appunto si intitola “studio 54” e dracuzzo nostro fa la parte che nel film è abbondantemente, equvalentemente interpretata da rayan philippe.. cruel intentions per intenderci.. guardatevelo se ne avete tempo, ma prima!! Recensite! Non sapete quanto mi faccia piacere leggere se vi piavce o se mi reputate un’idiota ^^ nel secondo caso lascaite anke il vostro indirizzo di residenza ^____^

Ringrazio infinitamente:

angelroy: la mia zietta.. secondo me ti piacerà ancora di più dopo questo.. ma come sempre lo sai ke la mia mente deviata ha infinite soluzioni!! Uhauhauhauhauhauhuahuahuahuahuahuahua!!!!

Ginny88: aggiorno il prima possibile come vedi ^^ grazie, sn contenta che ti piaccia

Romen evans: non ti preoccupare! Potevo aver scritto male io ^___^

Ciao a tutte! A presto

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Capitolo 6
*** medimago ***


Teoricamente i capitoli non si dedicano nella mia filosofia… praticamente questo è dedicato a ginny88 perché è il suo compleanno

Teoricamente i capitoli non si dedicano nella mia filosofia… praticamente questo è dedicato a ginny88 perché è il suo compleanno!!

AUGURIIIIIII!

Draco:ma ki è??

Nik:ke te frega di ki è?! Sappi ke è una tua fan!! Quindi sii riconoscente!!

Gin: si figurati se quel “coso” sa cosa sia la riconoscenza…

Nik: in effetti >_>

Draco: ehi non parlate di me come se non ci fossi!! >.<

Gin&Nik: ah ma eri qui??!!

Draco: ç__ç piangu…

Gin&Nik: non ti crede nessuno -.-

Draco: megere.. -____-

Nik: occhio.. potresti fare una brutta fine Draco *__*

Draco: °_° non oseresti…

Nik: Steeeeeeeeweeee…..

Draco: °O° AUGURI GINNY88!! SE NON CI FOSSI TU NON SO COME FAREI!! TI SONO INFINITAMENTE GRATO!!!

Gin: falso.. -.-

Nik: nn s cava il sangue da una rapa.. non ti lamentare…

Di nuovo.. auguri ginny ^____^ anche se non è uno dei capitoli più allegri e ora alla storia.. basta con l’idiozia.. -.-

Era appena arrivata a casa sua e si era tolta il vestito per mettersi comoda… era stata una nottata piacevole. Sì… a pensarci bene sarebbe tornata a fargli visita molto presto… decisamente. La sua testa arruffata era appena sbucata fuori dal colletto di una felpona che usava per casa quando un sonoro crack le aveva fatto prendere un infarto alla tenera età di 22 anni!!

-Ma chi diavolo…-

-Weasley non abbiamo tempo!! Vestiti subito e seguici!-

-Voi?! Ma che volete da me a quest’ora del mattino??-

-Di certo non portarti la colazione a letto!-

-Sbrigati! È successo un macello!-

Davanti a lei si erano appena materializzati dei suoi ex compagni di corso per medimago… avevano il loro tipico camice sgargiante, ma di sangue.. erano coperti di sangue. Appena la rossa era riuscita a rimettere le idee in quadro si era fiondata a cambiarsi e si era smaterializzata con loro al San Mungo.

Mai… mai aveva visto l’ospedale in quello stato e mai avrebbe mai anche solo lontanamente immaginato che lo avrebbe visto in quelle condizioni… il caos… il pandemonio. Del silenzioso ambiente pulito e organizzato non rimaneva altro che un pallido ricordo. Infermieri e medimaghi correvano da tutte le parti. Lettighe volavano sopra le teste in tutte le direzioni. Urla si alzavano da ogni parte e i lamenti facevano da sottofondo a quella scena che era 100% drammatica. Ginny ci impiegò un po’ di secondi per metabolizzare la scena. Poi capì: gli auror! C’erano auror feriti ovunque! Una cinquantina almeno e il personale era ridotto. In ogni caso c’era così tanto da fare che erano pochi i medimaghi qualificati per quel putiferio: non erano feriti comuni. Presentavano tutti diverse patologie ottenute con maledizioni di alto livello alle volte persino incrociate per sbaglio…

-Ma che diavolo è successo??!-

-Weasley non li leggi i giornali?! C’è stato uno scontro ferocissimo!! Non si è ancora calcolato il numero dei morti! Sappiamo solo che i feriti continuano ad aumentare da ieri sera… ora muoviti!-

Con calma eh.. si era ritrovata apensare: era troppo che nessuno le si rivolgeva più con quel tono, ma vista l’emergenza avrebbe sopportato per questa volta. D’improvviso tutto l’ospedale la sentì urlare:

-Porca troia!! La bacchetta!!- e si era smaterializzata per ricomparire un minuto dopo più trafelata che mai con la bacchetta stretta in mano. Ora che era tornata le avrebbero trovato da fare di sicuro…

Tre lunghissime, estenuanti, soffocanti, impegnativissime ore dopo la rossa era finalmente riuscita a sedersi, per altro per terra, e fare il quadro della situazione. Finalmente i feriti non piovevano più dal cielo come cocomeri, forse avevano quasi finito. Fino a quel momento aveva incontrato pochi amici di scuola, ma tra quelli aveva avuto una seria perdita: Luna Lovegood era giunta all’ospedale con uno squarcio all’addome probabilmente dovuto ad un’arma stregata, aveva avuto il tempo solo per fermare l’emorragia e cominciare a controllare lo stato degli organi interni che la ragazza aveva smesso di lamentarsi reclinando la testa.. a nulla era servito diagnosticare che la lama che l’aveva ferita era imbevuta di un anticoagulante velenoso che l’aveva fatta soffrire quanto più possibile prima di costringerla ad abbandonare la vita… l’aveva coperta con un telo per evitare che sballottassero la lettiga e poi aveva dato istruzione che il padre fosse avvisato. Per fortuna quel genere di compito non toccava mai o quasi ai medici perché lei non avrebbe mai saputo come fare a sbrogliarsela in modo dignitoso… po co dopo era arrivato un tassorosso che aveva visto di frequente ad Hogwarts perché erano dello stesso anno e aveva dovuto riattaccargli quattro dita di una mano che dopo essere state recise erano pure state maledette e non volevano sapere di riallacciare “contatti” con il resto della mano… roba da pazzi! E probabilmente la maledizione doveva essere stata uan tarantallegra incrociata con chissà cos’altro che aveva per sbaglio colpito le dita… altri meno complicati erano passati sotto le sue mani esperte e ne erano usciti bene… poteva tirare un sospiro di sollievo e iniziava persino a sentire sonno… in fin dei conti per un motivo o per l’altro non aveva dormito quella notte!!

Ma una cosa che i medici sanno bene è quella che non devono mai perdere di vista il quadro generale della situazione concentrandosi su un punto e quindi proprio per questo la ragazza non aveva sentito che stava arrivando l’ennessimo gruppo di feriti… improvvisamente erano comparse le prime barelle con corpi coperti di calcinacci e sangue. Di nuovo i lamenti avevano cominciato a fare da sfondo alla realtà che era obbligata a vivere… ad occhio un paio di quei poveretti erano già morti e altri erano decisamente gravi. In mezzo a tutta quell aconfusione aveva riconosciuto la figura di Hermione mentre faceva la spola fra due barelle, si poteva intuire di chi fossero. Si avviò sicura ad una delle due a tra cui si affaccendava la mora: era Harry. Aveva un braccio completamente disarticolato su gomito e spalla: un gioco da ragazzi rimetterlo a posto. Non riusciva a parlare, ma non presentava traumi alla gola quindi doveva essere sotto l’influsso di un silencio bello tosto… forse la cosa più grave che avesse era uno squarcio in una coscia, ma al contrario di quello di Luna non era vvelenato. L’esperienza insegna dunque.. era la prima precauzione che si era presa la briga di controllare in ogni taglio da quel momento. Stava per mettergli a posto il gomito quando due mani sporche di sangue le avevano bloccato i polsi…

-Non lo toccare…-

-Hermione non essere sciocca.. lo devo curare.-

-Non ne sei in grado…-

-Questo non sei tu a deciderlo!-

-Non ne sei degna! Non lo toccare!!-

Ginny si era liberata una mano e le aveva dato un sonoro ceffone che finalmente aveva zittito quell macchinetta sputasentenze!!

-Ora stammi a sentire Hermione: non me ne frega un cazzo se mi odi e non mi sopporti! Io sono stata trascinata fuori di casa e sono in questo inferno da ore ormai quindi: levati-dal-cazzo-e-fammi-lavorare!!!-

La brunetta pareva essere rinsavita e si era tolta dai piedi come su richiesta e ora in poco tempo e qualche grido la spalla er a posto, solo indolenzita e gonfia. I poco la coscia era tornata come nuova e non ne era rimasta nemmeno la cicatrice, per l’incantesimo non c’era altro da fare che aspettare e nel mentre gli aveva attaccato al braccio una flebo di rimpolpasangue.

Appena aveva alzato gli occhi si era resa conto che Hermione era da sola di lato alla barella di Ron: forse non era così grave come aveva immaginato, o forse…

Un dubbio atroce si fece strada nella sua mente con furia: in fin dei conti lei era lì proprio perchè non c’era sufficiente personale!! Colmò la distanza che la separava dalla barella di corsa e si accorse che mai aveva sperato in un qualcosa di tanto utopistico… Ron stava morendo…

Il rosso gemeva e soffriva. Era colto di continuo da spasmi respiratori che lo obbligavano a tossire andando a peggiorare quella che aveva tutta l’aria di essere una emorragia polmonare di livello serio. Aveva la bocca piena di sangue e continuava a tossire e già questo era una pessima cosa! C’era da aggiungere a questo il fatto che avesse una frattura esposta in due punti del femore e il sangue di lì era proprio in svendita… a giudicare dalla maglia lacera il polmone perforato era il sinistro e sperando nella divina provvidenza forse non aveva subito danni al cuore; invece no… non era possibile! Le stava andando tutto male!! Mentre con l’uso della bacchetta osservava lo stato del cuore si era accorta che un ventricolo era stato lievemente danneggiato, ma per un muscolo come il cuore anche il minimo graffio era grave! Non riusciva a pompare sufficiente sangue e già si vedevano i primi effetti di quella tragedia: gli occhi del rosso si erano girati verso l’interno e spasmi violenti l’avevano colto mentre cadeva in coma. Il sangue non stava più raggiungendo il cervello!! La rossa si mise a fargli il massaggio cardiaco nella speranza che riprendesse vigore e tra una pausa e l’altra cercava di tamponare le ferite!! Con un colpo di bacchetta a veva risistemato la gamba e l’alrteria femorale che era rimasta lacerata dalle scheggie d’osso.

Di fianco a lei Hermione guardava e piangeva in silenzio per la propria incapacità…

Stava praticando il terzo ciclo del massaggio quando il cuore si era fermato e ad attestare l’accaduto la bruna aveva emesso un acuto grido strozzato… la rossa si era allontanata e poggiata la punta della bacchetta all’altezza del cuore aveva fatto scaturire una leggera scossa elettrica per ravvivarlo, niente. Il cuore aveva ceduto… Ronald Bilius Weasley era deceduto.

Il mondo stava lentamente crollando mentre, come se la realtà fosse su un mondo parallelo. Ginny vedeva la scena come uno spettatore che fa andare a rallentatore l’immagine… Hermione si era buttata sconvolta dal dolore sul corpo esanime di Ron e l’aveva scosso ciamandolo a gran voce ben consapevole che non avrebbe mai ottenuto una risposta. Aveva scacciato le mani che la volevano separare dal corpo che non voleva abbandonare. Si era messa le mani nei capelli mentre guardava gli addetti portare via la lettiga coperta da un lezuolo viola scuro. E poi d’improvviso tutto era tornato a velocità normale e mai era parso tutto così limpido. Hermione le si era avventata contro accusandola di essere lei la responsabile della morte di Ron e in fondo quella piccola mezzosangue non si era discostata troppo dai pensieri che passavano nell amente della rossa in quel momento. Ginny Weasley si sentiva responsabile per la morte di suo fratello e a nulla valevano in quel momento le opinioni che già aveva esposto sul fatto che quelli fossero i “rischi del mestiere”. Non c’era filosifia! C’era solo la fottuta realtà! Lei, Ginny, viva e Ron, suo fratello, morto! Era questala realtà! Lei il medico e lui il paziente. Lei la ferrata e lui l’inerme. Lei l’incapace e lui… la sfortunata vittima di quell’incapacità.

Mentre la voglia di piangere l’invadeva una nuova ondata di barelle si era riversata nell’atrio e sotto ai suoi occhi era arrivato un Percy Weasley semi cosciente. Un medimago lì di fianco l’aveva esortata a mettersi al lavoro se avesse voluto sperare di salvarlo. Ma lei no.. aveva paura anche solo di sfiorarlo! Non poteva mettersi di nuovo in gioco e rischiare di perdere ancora! Non quando la posta in gioco era quella di uno dei suoi fratelli!!

A nulla erano valsi i richiami e le esortazioni: lei non era riuscita a muoversi… aveva vito la vita spirare persino dal corpo di Percival…e non aveva mosso un dito…

Si sentì uno schifo! Con una mano premuta sull abocca si era rifugiata in un bagno! Aveva aperto l’acqua e si era resa conto di avere le mani zuppe di sangue… del sangue di Ron, del proprio sangue quindi. Si guardò allo specchio: la faccia sporca e affannata, la bocca dove aveva posto la mano imbrattata di rosso vermiglio. Quella visione le diede alla testa! Come un cannibale… col sangue di suo fratello addosso.. non resse più: spalancò la porta di una latrina e rigettò qualunque cosa avesse nello stomaco: poco più che succhi gastrici. Gli spasmi e la tosse continuarono a scuoterle le spalle ancora a lungo mentre un gelo mortale prendeva possesso di lei partendo dallo sterno ed irradiandosi per tutte le membra fino a quando un lieve torpore la separò dalla realtà in cui, di nuovo, non voleva stare. Come un automa uscì dal bagno, pulendosi la bocca con una manica… non percepiva più: tutto era di nuovo ovattato, niente aveva consistenza; sembrava un monto eterogeneo privo delle leggi mortali. Eppure di morte era circondata, di morte era saturo l’ambiente. Intorno a lei gente urlava e gemeva, di nuovo; gente piangeva e imprecava, di nuovo; gente moriva e sopravviveva, di nuovo. Il mondo intorno a lei era più vivo che mai in un turbine di colori che ubriacavano i sensi e l’odore di sangue e disinfettante che impestavano l’aria rendendoti succube. Solo di fianco all’entrata aveva ripreso coscienza di sé e di cosa capitava attorno a lei: infermiere stravolte continuavano ad alternarsi davanti ad un foglio. Alla fine di quella lunga lista spiccavano due nomi a lei conosciuti:

Weasley, Percival.

Weasley, Ronald.

Il mondo aveva smesso di girare in quel momento, appena aveva compreso a fondo cosa fosse successo, cosa avesse fatto.

Triste, ma non so se ho reso bene l’idea… commentate eh!! -.-

Grazie a:

angelroy: eheheheheh forse il cucciolo dovrebbe esserne orgoglioso, ma visto il perché del nome che si ritrova… forse povero cucciolo! E di questo cap ke mi dici??

Ginny88: sinceramente non lo so nemmeno io , per ora, come reagirà lui e come reagirà lei… ma in fin dei conti è una d/g…no, non è una tua sensazione.. tutti senza esclusione ci provano con draco, ma pare che l’unica che invece rimanga indifferente al sua fascino sia proprio ginny…. Vedremo.. la storia si sta scrivendo da sola.. decido delle cose, ma poi cambiano sempre… la storia è viva… >_>

GiuliaLestrange:evvai!! Una new entry tra i commentatori!! Spero di sentirti ancora in futuro e sono contenta che ti piaccia sta… storia ^^ ciao ciao

Next chap: conseguenze.

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Capitolo 7
*** uderground ***


Aveva passato il resto della notte e buona parte della mattina a scrivere lettere di condoglianze alle vittime di quella strage: alla fine della fiera gli auror e i “civili” erano morti in nummero ben maggiore dei mangiamorte, il cui decesso aveva destat

Aveva passato il resto della notte e buona parte della mattina a scrivere lettere di condoglianze alle vittime di quella strage: alla fine della fiera gli auror e i “civili” erano morti in nummero ben maggiore dei mangiamorte, il cui decesso aveva destato la sua curiosità in soli due casi: uno era Percival Weasley, per ovvi motivi, ricordava ancora come fosse ieri la litigata furiosa che aveva perversato in casa Weasley molti anni prima, quando il terzogenito aveva apertamente dichiarato le proprie intenzioni alla famiglia completa con tanto di dimostrazione tangibile di ciò che affermava: il braccio teso di fronte a sé su cui spiccava il Marchio Nero. Per la prima volta Ginny aveva visto sua madre mancare e svenire tra le braccia del marito mentre Ron si alzava di scatto facendo ribaltare la sedia e cominciando ad inveire contro il maggiore sotto lo sguardo sbigottito dei gemelli e quello furente dei due maggiori, i quali riuscivano a stento a non alzarsi dalla sedia per imitare il minore. Le motivazioni… quale singolare assurdità erano state le motivazioni che avevano spinto Percy in quella strada: l’ambizione. Solo per l’ambizione lui si era venduto al miglior offerente che in breve tempo avrebbe potuto dargli fama e potere…ed ora era morto… l’altro era il decesso di Narcissa Malfoy, ritrovata priva di vita nella propria residenza, con al fianco una passaporta non autorizzata creata da un calcinaccio della sede degli auror, tutti i segni indicavano chiaramente che era morta per un Avada Kedavra, ma chissà chi era il responsabile che l’aveva colta alle spalle mentre cercava evidentemente di fuggire, in mezzo a tutto quel caos tutto era possibile, persino che fosse stata colpita per errore.

Poco importava, poco le importava.

Per quanto ne sapeva l’ultimo Malfoy rimasto, Lucius, non era tipo da sciogliersi in pianti commoventi o simili; si dispiacque per la morte illacrimata che avrebbe avuto quella donna senza alcun dubbio bellissima.

Si smaterializzò a casa propria con il preciso intento di farsi un bel bagno bollente per lavare via da sé l’odore di morte e sangue e sciogliere i muscoli tesi per l’ansia e le forti emozioni provate… non degnò assolutamente della minima attenzione il cucciolo che reclamava la dose quotidiana di coccole che aveva saltato, anzi: talmente non lo degnò di una sola occhiata che non si accorse nemmeno che il piccolo non si azzardava ad avvicinarlesi e storceva il naso… probabilmente il sangue che le inzuppava i vestiti era troppo forte per quel nasino “aristocratico”.

Mentre, da sola, rifletteva su quegli avvenimenti non potè fare altro che arrabbiarsi per la stupidità umana… era chiaro che Voldemort avesse dato di matto, ma Potter? Era caduto dal seggiolone da piccolo per caso?? Due psicolabili del genere a piede libero e assolutamente idolatrati dal mondo… ma che coincidenza!! Già è un miracolo vedere uno di questi imbecilli squilibrati diventare importante, figurarsi vederne due nella stessa centuria!!! Ok.. forse doveva smetterla con il sarcasmo gratuito come quello.. fece ben attenzione a passare il proprio bagnoschiuma alla menta su tutto il corpo con maggior cura per le mani e poi si dedicò alla “chioma”. Dopo un lungo e rilassante bagno si potè buttare a dormire con somma soddisfazione di Draco che le si era subito accoccolato addosso!

Il postino delle 14 l’aveva strappata con immensa violenza dal suo mondo dei sogni e l’aveva portata alla realtà… scocciata e quanto mai di cattivo umore si era alzata e ancora in pigiama aveva aperto la porta, strappato le lettere si mano al malcapitato e gli aveva chiuso la porta i n faccia senza nemmeno dirgli “crepa”.

Bel buongiorno… gli prendesse una sincope a sti maledetti postini!

Per prima cosa si era psarata un bel bicchiere di cocacola in endovena: lei il caffè non lo reggeva, le faceva proprio ampiamente schifo così ripiegava sulla “cocaina”, come la chiamava lei. Sfogliò le varie buste…

Pubblicità…pubblicità….schifezza….depliant….studio54…lavoro!?!?

Lo studio stilistico le aveva mandato una lettera… strano… la aprì e la lesse in pochissimo tempo. Dieci secondi forse… poi la appoggiò sul tavolo, andò a lavarsi la faccia e ancora grondante l’aveva ripresa in mano: l’aveva riletta. L’aveva posata ancora con sguardo assente… si era data uno schiaffo in faccia: faceva male!! Almeno era certa di essere sveglia… ma non ci poteva credere davvero… l’avevano.. l’avevano appena… LICENZIATA??!!!

-Quel… quei.. QUEI ROTTI IN CULO!!! Ma come hanno potuto?! E perché???!! Ma non possono!! Gli faccio causa! Gli faccio chiudere baracca e burattini!! Anzi: vado là e li ammazzo!! Li avadakedavrizzo tutti quanti e faccio un piacere al mondo intero!!! MA COME HANNO POTUTO???!!!-

Con ottime probabilità i diretti responsabili avevano saputo in tempo reale le intenzioni della rossa anche se forse gli sarebbe potuto sfuggire il significato reale del verbo “avadakedavrizzare”, ma il concetto era di facile intesa in fin dei conti… non stiamo a dire le bestemmie che erano rimaste sigillate in quelle mura, anche se qualche vecchietta in effetti era fuggita dal palazzo per nascondersi in chiesa e fare ammenda…

Nella sua cieca ira aveva abbastanza distrutto la casa tra esplosioni magiche involontarie e oggetti tirati a casaccio per le stanze… con un “reparo” mise tutto a posto come prima e con un profondo sospiro si diede una calmata… anche se era difficile in effetti!

Aveva già accartocciato tutte le pubblicità per sfogare lo stress quando le era capitata tra le mani la lettera dello Studio 54… decise di aprirla, questa volta non era formale come la precedente e di sicuro non l’aveva scritta Rubell…

Cara Red

Sono stato entusiasta della tua compagnia la sera scorsa e quindi ora, con il permesso di Steve, vorrei invitarti nel’Under del locale, che come ben sai è riservato ai clienti più importanti.

Spero che riuscirai a venire.

Ivan

Perfetto!! Quello che mi ci voleva! Scarichiamo la tensione e via!!

L’umore era decisamente migliorato grazie a quella notizia, avrebbe proprio dovuto ringraziarlo a modo per quell’invito. Per quella serata decise di vestirsi un po’ più comoda: non era decisamente in vena di mettersi in tiro da paura, i nervi non avrebbero retto lo stress di tacchi alti e minigonne impacciate…

Optò per una maglietta corta in vita e pantaloni work style molto comodi a vita bassa… la maglietta era della serie di Nightmare Before Xmas invece i pantaloni erano semplicemente di velluto nero a coste piccole con un ricamo dietro al ginocchio destro.. semplice, ma apprezzabile! Il solito look da “asterisco” e poi si era concessa una passeggiata con Draco prima di buttarsi nella ressa. Si era infilata il giubbotto di pelle nera che aveva comprato tempo prima ed era scesa a far sgranchire e zampotte al piccolo rompi balle. Si era fermata ad osservarlo sgambettare mentre faceva un agguato mal riuscito ad un paio di piccioni nel parchetto ed era scoppiata a ridere mentre si incartava nelle proprie zampone da leone.. era decisaemtne sproporzionato!!

Dopo una mezz’oretta decise di riportarlo in casa ed assicurarsi che avesse acqua e pappa in abbondanza fino al proprio ritorno a tarda notte.

Un’ultima occhiata che fosse ancora tutto in ordine e poi si decise finalmente a scendere ed andare al locale…

Erano solo le 22:30 di sera e già fuori dal locale c’era una ressa da far incidia alla prima di un film ultra atteso!! Ma cosa ci trovava la gente in quel posto??

Bhè.. a parte me, ovvio! (niente oh.. è proprio modesto.. -.- ndNik)

La lettera l’aveva mandata, ora doveva solo sperare che la graziosa stilista si degnasse di tornare in quel locale per la seconda sera di fila. In fin dei conti ci aveva pensato: era meglio di tante altre, appena l’aveva vista le era pure piaciuta, perché non farsela?! E quella era decisamente la sua intenzione a prescindere da tutto il resto, lavoro compreso. L’aveva anche detto a “Stewe” e lui ne era stato entusiasta perché in quel modo avrebbe ottenuto un cliente abituale in più poiché tutte le donne che erano state con Ivan tornavano sempre… sempre. Ecco uno dei vari motivi per cui Ivan riusciva ad everle tutte vite, o quasi.

23.00

23.30…

Certo che si fa desiderare eh!!

Aveva appena deciso di tornare dentro il locale ed aspettarla al calduccio anziché fuori quando una macchina si era fermata davanti al locale e una familiare testolina ad “asterisco” ne era uscita consegnando svogliatamente le chiavi ad uno degli addetti al parcheggio.

-Red!!-

-Oh, Ivan! Grazie dell’invito…-

-Grazie a te di essere venuta! Vieni, dammi la giacca. Ti mostro l’under.-

Detto fatto, non erano nemmeno passati dalla pista da ballo, avevano svoltato prima passando davanti ad un grosso e brutto buttafuori ed erano scesi in quelle che un tempo dovevano essere state le cantine, ma che avevano subito una bella modifica per essere la parte più intrigante del locale.

L’ambiente era diviso in stanzette pi ù o meno appartate dotate di un neon verde tenue e poltroncine, divanetti e un tavolino.

C’era gente di tutti i ceti e di tutti i gradi di importanza. Una volta aveva sentito dire che persino la principessa era stata a quel locale!! Mica male in fin dei conti..

Per iniziare presero solo due nirre che bevvero alla bottiglia appartati in uno comodo “cubicolo” apprtato e non troppo in vista. Era stata uan saggia decisione: erano tutti e due famosi alla fine della fiera e quindi continuavano ad attirare l’attenzione della gente intorno e non riuscivano a seguire i filo logico di un discorso perché erano sempre interrotti. Come già la sera precedente le presentazioni futili e fastidiose si erano susseguite una dietro l’altra senza che si prestasse davvero attenzione al nome altrui..

-Ivan, ma è sempre così qua dentro?-

-Così come?-

-Tutti sti pinguini con le scope dove non batte il sole che ti stringono la mano per il semplice fatto che tu sia famoso!-

-Oh!! Sì, è normale! Ma vedrai che qua non avremo la stessa affluenza di presentatori di prima.-

-Me lo auguro.- aveva mugugnato lei..

-Ehi, che hai? Ti vedo giù di corda sta sera? Non ti andava di venire qua da me?-

-Oh no! No.. decisamente non è quello...-

-E allora cosa? Stai conservano uno sguardo omicida da far gelare il sangue nelle vene…-

-Problemi sul lavoro.. nulla di chè…-

-Ah, ma allora è vero?!-

-…cosa?-

-Che ti hanno licenzioata!-

-Ma porca puttana…-

-Deduco un sì…-

-È questo il problema di Londra! Nessuno si fa i cazzi propri!!-

-In effetti… non hai tutti i torti..-

-Senti, scusami! Me ne torno a casa.. non ho più nulla da fare qui, ora.-

La rossa si era già alzata scazzata quando anche lui l’aveva imitata e l’aveva trattenuta per un polso senza farle male. Lei l’aveva guardato male… lui era rimasto impassibile

-Bhè?-

-Non andare… ti ho invitata personalmente.. mi scoccierebbe un bel po’ se te ne andassi proprio ora…- in risposta lei aveva sbuffato..

-Vuoi scopare Ivan?- lui era rimasto interdetto per un attimo poi aveva ghignato..

-Tu no?-

-Allora cosa ci facciamo ancora qui? Vieni.. andiamo a casa mia.-

L’aveva tirato e si erano avviati all’uscita senza degnare d’uno sguardo tutti gli altri invitati…

-Ehi! Ehiehi! Frena! Io non posso andarmene da qui prima del’orario di chiusura!-

-Non c’è problema: io non ho intenzione di dare spettacolo.. dov’è Rubell?-

-Su alla piattaforma immagino…-

-Aspettami qua…-

Ivan era rimasto vicino al guarda roba come un ebete mentre Red si perdeva in mezzo alla marea di gente che saltava e e ballava e pogava sul ritmo della dance che girava in quel momento. La ragazza si era spinta fin in cima alle scale del dj e aveva trovato Steve.. avevano parlato un po’ e avevano trovato un bell’accordo: 1000 sterline e Ivan per quell asera poteva uscire prima!

La rossa si portò di nuovo vicino al ragazzo e lo esortò ad uscire. Non parlarono più per tutto il tragitto fino a quando non furono in casa e lei si concesse un sonoro sbuffo… si voltò a squadrarlo per bene: aveva indosso solo i pantaloni bianchi che gli aveva visto la sera precedente…e infatti era attraente tanto quanto la sera prima… i capelli bianchi avevano dei riflessi biondi ora che non erano più sotto quell eluci colorate e i suoi occhi erano di un bel rosso cupo… un po’ troppo cupo per un albino in effetti…

Lui dal canto suo non si perdeva un singolo movimento di quegli occhi scuri e di quelle mani chiare mentre posavano le chiavi e poi si infilavano svogliate nelle tasche: era davvero bella, anche se probabilmente non era bellissima, ma da come le cadevano addosso i vestiti doveva avere proprio un bel corpo…

Ad un certo punto l’aveva sentita pronunciare una parola che gli aveva fatto gelare il sangue nelle vene e se fosse stato possibile gli avrebbe fatto venire un infarto a soli 23 anni… l’aveva chiamato con il suo vero nome!!

-Draco!-

Buona sera e buon natale!! Spero che il vostro sia stato migliore del mio!!

Devo dire che mi dispiace che nessuno commenti a parte le affezionate.. è deprimente, ma non si può avere tutto dalla vita.. eppure pare che la leggiate in tanti… vabbhè.. pazienza!

Un ringraziamento sentito a chi commenta sempre e mi da l’entusiasmo per andare avanti!! Avviso la gentile clientela che ho un momento di magra inventiva e quindi aggiorno cn un po’ più di ritardo.. nn uccidetemi e non tentate di sopprimermi please.

Next chap: attico

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Capitolo 8
*** attico ***


Panico

Panico! Panico!!! PANICOOOOOO!!!

Ecco cosa urlava il mio cervello flippato in quel preciso momento: quando avevo pensato di essere stato scoperto dopo sei anni di copertura!!! E poi chi era quella ragazza?! Un’auror forse?? O una cacciatrice di taglie?! In fin dei conti potevo essere facilmente accusato di parecchie cose tra cui…

L’attenzione del giovane era stata attratta da un indistinto ticchettio proveniente dal corridoio e poi in seguito da un ammasso di pelo che si era lanciato sulla giovane!!

DRACO?? Questa… questa… SCELLERATA ha chiamato un… un pulciosissimo CANE con il MIO nome??!!

L’indignazione del giovane traspariva dalla sua faccia in modo tanto palese che Ginny si era trovata costretta ad indagare…

-Che c’è Ivan? Non ti piacciono i cani forse?-

-…eh? C-come scusa?-

-Dico: non ti piacciono i cani? Hai una faccia che non te la raccomando…-

-Oh!! Sì! Esatto! Non mi piacciono i cani.. no…-

-Capisco.. bhè non ti preoccupare, Draco è solo un cucciolo e non ti farà del male…-

-E ci mancherebbe!!!-

La rossa l’aveva guardato con tanto d’occhi come a dire “cosa vorersti insinuare? Il mio cane se vuole ti sbrana e tu non ti devi lamentare!” e lui se l’era scrollata di dosso con uno sbuffo e un’alzata di spalle. Però almeno si era tranquillizzato: non l’aveva riconosciuto, ma lo guardava con sospetto… se solo avesse saputo chi si celava dietro quella giovane stilista molto probabilmente gli sarebbe preso una sincope. Stessa cosa valeva per lei…

I due si studiavano con attenzione e velata curiosità.

-Allora signorina… mi avevi detto che mi avresti detto il tuo vero nome se fossimo diventati più intimi… lo siamo?-

-Tu che dici? E poi comunque il mio non è un nome conosciuto in questo mondo…-

-In questo mondo??-

Ginny si morse la lingua per la sua stupidità…

-Sì.. sono di un altro pianeta!! Dai.. ti sembra che sia una terrestre??!- aggiunse subito per cammuffare il lapsus… si tranquillizzò quando vide il giovane ghignare…

-No… non sei di questo mondo di certo…-

-Ehi!! E ora cosa vuoi insinuare??!-

-Che mi ricorderei di una terrestre carina come te… quindi sei un extraterrestre!! Da dove vieni?-

-Da Altais!! Presente dov’è?-

-Oh certo… eheheh… delta draconis…-

-E bravo il nostro Ivan! Te ne intendi di stelle eh?-

-Qualcosina…-

-Perfetto!! Ti va qualcosa di caldo? Devo smaltire tutto l’alcol… o vuoi qualcosa di alcolico?-

-No no.. mi va benissimo quello che prendi tu…-

-Oh bene!! Ti spiace se fumo?-

-No figurati! Nessun problema- poi mentre la vedeva alzarsi continuò – i primi tempi al locale mi dava fastidio oltre ogni dire, ma poi ti ci devi abituare a forza! Tra le sigarette, l’erba, i cilum, il fumo dell’oppio poi!! Nauseante dopo un po’…-

-Ah! Non me ne parlare!! Ormai se lo sento mi agito subito! E dopo un brutto giro di coca appena ne sento il fumo divento una bestia sanguinaria… tipo licantropo, presente?-

-M-mh… presente..-

-Sorprendente! Ti piaccono i libri fantasy?-

-No no.. è proprio la mia vita!-

-Eheheheheh! Ma chi è il più strano tra noi due eh?-

-Io che sono più vecchio!-

-Ma va… avrai… un anno più di me, forse?! Vecchio… che parola grossa…-

-4 novembre 1980-

-11 agosto 1981… vedi? Nemmeno un anno pieno!! Di cosa ti vai lamentando eh?! Eheheheh-

-Ma infatti io mi sento vecchio dentro…-

-Dai.. vedrai che questo ti fa passare un po’ di anni dalle spalle… è un thè olandese e fa miracoli!! Credi a me…-

Il thè in effetti era proprio piacevole e pareva che sciogliesse tutta la tensione dei muscoli mentre scendeva lento fino allo stomaco scaldando piacevolmente tutto il corpo dal centro fino alle punta delle dita.

-Ottimo… e ora mi fai la cortesia di dirmi almeno il tuo nome? Odio doverti chiamare con un nome fittizio, non mi sento nemmeno a mio agio… tu il mio lo sai in fin dei conti, no?-

-Mah! Ne siamo proprio sicuri?! Magari anche tu a lavoro ti spacci come qualcuno che in realtà non sei…-

Vedendo che l’altro perdeva il poco colorito che gli rimaneva prese a giustificarsi immediatamente!

-Scherzo Ivan!! Non dicevo veramente!! Mi chiamo Ginevra in realtà…-

-…mh… che nome importante eh?-

-Già… pecato che sia andato all apersona sbagliata, non trovi?-

-Magari per qualcuno sei importante, non trovi?-

-Eheheheheh! Magari in un’altra dimensione!! Naaaa, decisamente dai retta a me: non gliene frega niente a nessuno di ciò che mi accade! Mi cercano solo quando gli servo.. tipo usa e getta, sai?-

-Mi dispiace…-

-Non ti preoccupare.. non è colpa tua…- ma gli occhi la tradivano in pieno… con una scusa qualunque era andata in bagno e ora Ivan si aggirava a zonzo per la stanza gettando occhiate a destra e a sinistra senza particolare interesse…almeno fino a quando non gli cadde l’occhio su una.. pergamena?! Era una lista di nomi… alcuni li conosceva, altri no…

Ohccazzo!! Ma questa è una strega!!! Ohpporca miseria!! Questa mi frega!! Questa mi frega!! No aspe’! stai calmo scemo! Tu sai cos’è lei, ma lei no… tu puoi scoprire chi è… aspetta.. GINEVRA?? HA DETTO GINEVRA??

-WEASLEY?!- peccato che il pensiero aveva preso forma nella sua voce…ecco.. si era appena fregato!

-C-come scusa?-

-Eh?! No no no!! Nulla nulla!! È… è una nuova marca di vestiario che no mi veniva in mente da tutto il pomeriggio… sai…la…Sisley!-

Lei lo guardava attenta… e poi aveva visto la pergamena rimasta esposta al “pubblico”… facendo due più due.. tra la reazione al cane e tutto il resto…

-…Malfoy?-

E ora?! E ora?! Che faccio?? Quella lì è proprio la Weasley!! Solo lei lo pronunciava così male il mio fottutissimo cognome!!!

-Malfoy?! Cosa sarebbe?- bravo bravo!! Fingi di non saperne nulla!!

-Tu…-

-No Gin… io mi chiamo Ivan Isaac… non Ivan Malfoy…-

-Infatti…-

-Appunto, vedi?-

-Infatti.. ti chiami Draco Lucius Malfoy…-

Oh ma mmerda!! Ma perché il mondo è così schifosamente piccolo?! Non ne posso più!!

-E va bene Weasley… hai vinto..- si era tolto anche le lenti a contatto per guardarla con il suo antico colore di occhi e la “piccola Weasley” come ogni volta era rabbrividita ad osservare quelle due scheggie di stella.

-Cosa hai intenzione di farne di me ora? Quant’è che mi stai dietro, eh?!-

-Ma cosa blateri scemo?? Io non sto dietro proprio a nessuno e non ti cercavo nemmeno!! È stato tutto un puro caso!-

-Oh, devono aver creato un nuovo reparto di auror specializzati nelle menzogne vedo…-

-Malfoy.. io sono una medimago!! E quella che stavi guardando è la lista dei deceduti dopo l’ultimo scontro tra cretini e idioti se proprio lo vuoi sapere!!-

-Ma come?! Niente più san Potter e lenticchia alla riscossa??-

A quelle parole la ragazza si era rabbuitata… e non poco! Il biondo era rimasto interdetto da quell’atteggiamento…

-Ehi…-

-Sta zitto Malfoy!! Non capisci mai un cazzo eh?! Non hai mai capito nulla e continuerai a non capire niente nella tua vita!! Ma quale Sfregiato e quale Zannuta? Li ho mandati a fare in culo 4 anni fa guadagnadomi il rancore di mia madre!! Mia madre capisci?? Preferiva quel.. quel… quel testa di cazzo di Harry a me!! e quella… quella rncoglionita di Hermione!!! Gelosa di me perché voleva Ron!! Ma come si fa? E sono pure più grandi di me eh!! Come te d’altronde…e Ron… Ron ormai non ha più importanza… è andato lui… almeno lui…-

-Lenticchia?? Morto?? Ma non è possibile!! Ho sempre pensato che tutta la sfiga che aveva addosso Potter si trasformasse in Fortuna per Weasel!! In fin dei conti essere il miglior amico di quello sfigato che non si decide a crepare mai è stata la sua più grande fortuna e gli ha portato la poca fama che aveva…-

-Eh, non hai idea di quante volte l’ho sentito sfogare su me la sua frustrazione Malfoy… tu non puoi capirmi…-

-Posso provarci!!-

-Malfoy… lo sai perché il mio cane ha il tuo stesso nome?-

-Perché è bello?-

-Anche… ma soprattutto perché è un rompicoglioni, arrogante, testardo, viziato ed egocentrico.. ti ricorda qualcuno?-

-Non che io sappia…-

-Tsk… tipico di voi… voi altolocati aristocratici di sto cazzo!-

-Ehi ehi… con calma adesso!! Noi aristocratici non siamo tutti uguali!! E poi io non lo sono più da tempo… ho rinnegato quella parte di me quando ho mollato la scuola!!-

-Questa mi è nuova davvero!! Per quel che ne so io tu hai una bella taglia da fare invidia a Black e sei scappato da scuola dopo aver ammazzato il padre di Zabini… correggimi se sbaglio.-

-La fai troppo semplice… avevo i miei buoni motivi per fare ciò che ho fatto!!-

-Ma certo.. tutti noi abbiamo i nostri motivi Malfoy!! Anche quando li ho lasciati morire avevo i miei motivi…- Pareva decisamente sull’orlo delle lacrime…

-Mettendo in gioco me stesso io ho salvato Blaise… altrimenti marchio nero per tutti!- solo in quel momento la ragazza si era accorta che il biondo aveva un polsino da basket a coprirgli l’avambraccio sinistro…

-Ma vedo che buon sangue non mente…-

Il biondo aveva contratto la mascella e stretto il pugno lungo il fianco…

-Weasley io non so nulla di te e tu non sai nulla di me! io non mi permetto giudizi e tu fa’ altrettanto!!-

-C’è poco da dire per quello Malfoy!!- indicava il braccio coperto… il biondo spazientito si era sfilato il polsino mostrando il braccio pallido

-Giudica ora stupida ragazzina!!-

E detto quello si era avviato alla porta, senza curarsi di darle un’ultima occhiata o ascoltare la, a suo avviso, prossima scemenza di quella pezzente che non si decideva a cambiare mai e poi mai il suo fottutissimo punto di vista ristretto come una fessura di un micron alla -20!!!

Si diede mentalmente del coglione per il macello che aveva appena combinato e non si era nemmeno dato premura di controllare che fra i caduti non ci fossero amici suoi… o almeno quello che rimaneva dei suoi amici dato che non li sentiva da sei lunghissimi anni… affrando e depresso da quella situazione fissò lo sguardo al cielo nero pece che si scorgeva tra un tetto e l’altro di Londra…

-Che città di merda per guardare le stelle… troppa luce e troppo poco cielo…-

Quella stupida Weasley… ma perché non si era tappata la boccuccia prima di sputare sentenze?! Ma in fondo come darle torto: se quello hce aveva detto di lui era ciò che tutti credevano voleva dire che aveva la fama di un mangiamorte, ma di un mangiamorte codardo. Non che la cosa lo turbasse più di tanto: la sua intenzione era stata ed era tutt’ora quella di non rimettere mai più piede nel mondo magico e quindi ciò che una manica di imbecilli esaltati pensavano di lui non gli importava assolutamente!!

O almeno questo era quello che si stava ripetendo nel vago tentativo di auto convincersi, ma chi voleva prendere in giro? Non poteva non importargli!! La sua azione compiuta per far capire al mondo che non era un fantoccio senza personalità era stata mal interpretata!! Possibile che il passato potesse gravare sulle spalle di una persona in modo così impietoso? Possibile che il suo maledettissimo cognome non lo avrebbe mai lasciato in pace? Possibile che tutti al mondo fossero così ciechi da non saper discernere?

Angelroy: ed ecco la mia zietta preferita!! Grazie dei tuoi commenti su efp e su msn ^___^ ti voglio tanto bene e meno male che ci sei tu!!

Lilyth: grazie mille ^^

aledra_xan: sn proprio contenta che ti piaccia la mia storia!! E come vedi aggiorno presto… finkè la barca va… aggiorno! Anke perkè poi non so quando potrò di nuovo… ciau

ginny88: i tuoi sono sempre i commenti più belli! ^O^ grazie mille!! Grazie grazie grazie!! Non tutti capiscono ke i commenti sn utili e aiutano ad andare avanti.. motivano.. grazie mille ^_^

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Capitolo 9
*** crisantemi ***


Il mattino dopo il biondo si era svegliato con un mal di testa da record… era stato geniale bere ancora dopo essere tornato a casa, ma gli andava… poco importava il resto…

Il mattino dopo il biondo si era svegliato con un mal di testa da record… era stato geniale bere ancora dopo essere tornato a casa, ma gli andava… poco importava il resto…

No… di nuovo!! Era lì che cercava, invano, di autoconvincersi di qualcosa che non era assolutamente come avrebbe voluto… ed ecco perché aveva bevuto qualche bicchierino di troppo… e ora che ci faceva caso, doveva anche aver scaricato la rabbia in modo “ortodosso” dato che c’erano vetri e scheggie di legno un po’ ovunque…

Sbuffò dansosi del perfetto cretino per il disastro combinato e si alzò in piedi gemendo perché aveva appena pestato dei vetri rotti…

Perfetto!! La giornata non poteva davvero cominciare meglio!!!

Saltando dal tappeto alla poltrona era riuscito a prendere la scopa e aveva arginato il disastro raccogliendo i cocci, li aveva guardati da diverse angolazioni, li aveva rigiranti ancora un po’ e poi aveva di nuovo sbuffato!

Massì… vaffanculo!!

-Reparo!-

Due piccioni con una fava! Aveva risistemato tutti i mobili e aveva fatto pulizia! Perfetto!

Si concesse una doccia calda per lavare via i pessimi pensieri che l’avevano torturato per tutta la notte e che tentavano di riaffacciarsi alla sua attenzione anche da sveglio. Oltretutto odiava puzzare di vodka!

Bello, lindo e profumato si diresse a lavoro.. la vecchia fioraia era arrivata prima di lui come da copione e lui sempre come da copione si era limitato a ghignare ad ogni suo rimprovero…

Quella mattina il cielo era uniforme.. uniformemente grigio in realtà! Ma non quel grigio cupo che intristisce, bensì quel grigio chiaro, che ferisce gli occhi di chi lo guarda… non ci diede assolutamente peso: quella mattina si sentiva già sufficientemente sconfortato senza mettersi a pensare a cazzate del genere.

Era nel retro del negozio a scaricare casse di semi e terriccio e sistemare e catalogare piante esotiche nuove, ma sentiva comunque un gran via vai dal lato del negozio “esposto al pubblico” pareva fosse una giornata proficua!! Se ne compiacque: forse non tutto sarebbe andato male quel giorno…

Ad un certo punto si sentì chiamare dal capo e si affrettò ad andare a rendersi utile con i clienti, dato che pareva essercene troppi e da sola la donna non riusciva a gestirli.

Si presentò ai clienti con un bel sorriso affabile stampato in faccia e dicendo –Chi posso servire?-

Dovette ricredersi un attimo quando incontrò gli occhi che quel giorno avrebbe voluto incontrare men che meno!! Un ippogrifo imbizzarrito sarebbe stato di gran lunga più gradito!!

-…Weasley?-

-Ehm… così pare… non sapevo lavorassi qua in effetti…-

-Oh certo! Come no!-

-Senti Malf- il ragazzo la guardò allarmato dato che il capo li stava fissando e pensò bene di intervenire prima che la ragazza lo fregasse definitivamente rivelando la sua vera identità!!

-Venga con me la prego!! I fiori che desidera sono nel retro!!-

Se la trascinò dietro fino a quando non fu sicuro di essere fuori portata uditiva di quella vecchia pipistrella che si ritrovava per principale!

-Ora… sentimi bene Weasley, perché non mi ripeterò un’altra volta: cosa vuoi da me? Azkaban mi attende? Non ci contare.. potrei anche levarti di mezzo e scappare di nuovo… tanto in fin dei conti è quello che mi viene meglio, no? Oppure Potty-Potter ti ha chiesto di prendermi vivo per potermi torturare un po’ magari?-

-Niente di tutto questo Malfoy…-

-Niente di questo?? Oh mio dio, ma allora voi del ministero siete proprio sadici!! Cosa vuoi??!-

-Dei… Solo.. Solo dei crisantemi…-

-…-

Spiazzato?

Sconvolto?

Disorientato?

Tutti questi aggettivi calzavano a pennello a Draco Malfoy in quel momento, ma decisamente lui si sentiva…

DEFICIENTE!!

Draco Lucius Malfoy sei un perfetto idiota!! In fin dei conti quel cazzo di Paiolo Magico è solo a 5 isolati da qui e il tuo stramaledetto negozio di fiori è famoso!! Perché non hai pensato che questa… pezzente potesse essere in buona fede stupido ossessionato psicolabile che non sei altro!!!

-Oh…- il meglio che era riuscito a dire…

-Sai… Oggi ci sono i funerali dei caduti…-

-Ah…-

Continuava a fissarla: si sentiva decisamente mortificata, lo si vedeva, ma tra i due era lui quello che avrebbe dovuto sentirsi un perfetto coglione, non lei! La rossa continuava a non volerlo guardare negli occhi, fissava “entusiasta” un sacco di terriccio posato a caso sul ripiano sporco e quell’aria umida e spessa tipica dei negozi di piante appiccicava addosso alle persone tutte le loro colpe, come se all’aria aperta queste potessero volare via insieme ad una folata di vento…

Si riscosse dai suoi ragionamenti!!

-Io.. Io.. bhè, scusami Weasley.. non avrei dovuto aggredirti in quel modo, ma insomma: incontrarci per tre giorni di seguito dopo sei anni che non vedo un solo mago… avrebbe destato sospetti in chiunque… e temo di non dormire bene da troppo tempo ormai…-

-Non importa Malfoy… non me la sono presa affatto.. in compenso sentirti pronunciare più di dieci parole per vola.. questo sì che desta dei sospetti!-

-Spiritosi come non mai eh? Tsk…-

-Ecco! Qualcosa di affasciante!! Non rispondi più a tono?-

-Prima o poi si cambia Weasley…- le diede un’occhiata critica – in fin dei conti nemmeno tu sei più la pezzente di un tempo…-

-Non so davvero se prenderlo come un complimento…-

-Dovresti… ma pensiamo al lavoro… di che colore li vuoi?-

-Quelli…- disse indicandone alcuni – quelli lì bianchi…-

-Che fantasia… chi è il fortunato?-

-Ron… e Percy anche… dividili in due mazzi piccoli per favore…-

-Ci vuoi degli ornamenti in mezzo? Qualche felce, un po’ di trifoglio, chessò…-

-No, tanto non avrei tempo per sistemarli a dovere, quindi pochi ed essenziali per favore…-

-Mh…-

Non si dissero più niente, in realtà la rossa non salutò nemmeno la proprietaria prima di uscire… draco era rimasto persieroso per il comportamento della rossa… sembrava… affranta da qualcosa… forse c’entrava quello che aveva detto la sera prima, com’era? Li aveva lasciati morire aveva detto, ed era una medimago; magari non era riuscita a curarli ed ora si sentiva in colpa… eppure, diceva persino che sua madre la odiava!! E questo era fuori da ogni logica visto che la mamma Weasley era sempre stata bonaria con i suoi figli, autoritaria con i maschi, ricordava ancora con piacere la strillettera di Lenticchia, e fin troppo buona con la sua “piccola” Ginny… mah! Strano il mondo… aveva appena detto lui stesso che tutti si cambia prima o poi, ma mai avrebbe pensato che una persona come la signora Weasley potesse cambiare in quel modo…

Avrebbe continuato con le proprie elucubrazioni mentali ancora a lungo se la sua attenzione non fosse stata attirata nuovamente da una figura familiare, più che familiare era mezz’ora che faceva pensieri su di lei, perché in effetti Ginevra Weasley si era appena ripresentata nel negozio di fiori e dal fiatone che aveva pareva avesse corso per arrivare in tempo, ma in tempo per cosa??!

-Ivan…- Oh dio grazie che ha capito che ho una doppia identità da mantenere!! –Senti, probabilmente non ti è arrivata, anzi: non ti è arrivata di sicuro dato che le ho spedite tutte io… e in fin dei conti perché mandartela? Ti credevo morto fino a ieri sera, quindi non dovrei nemmeno sentirmi in colpa, magari in dovere, ma in fin dei conti sono qui apposta per adempire al mio dovere, sai, in quanto medimago io-

-Weasley! Per favore.. arriva al punto eh?!- vide la rossa mordersi il labbro inferiore ed abbassare lo sguardo… e non gli piacque per niente…

-Draco… tua madre…- il cuore si era appena fermato al biondo –Narcissa Malfoy- ora aveva ripreso a battere talmente forte da fargli male al suono di quel nome –è stata…è stata…- ora le mani cominciavano a diventare fredde invece, man mano tutto perdeva sensibilità e lo sguardo sgranava, la bocca si era seccata da qualche secondo ormai… -è stata trovata morta, Draco.- e lì, per la prima volta, il sangue si era mutato in ghiaccio.

Onestamente Draco non avrebbe saputo dire se la ragazza avesse continuato a parlare dopo o se si fosse limitata ad osservarlo timorosa della sua possibile reazione, che per altro non c’era stata. Il biondo si era letteralmente “ghiacciato” nella posizione rigidamente eretta che aveva assunto, con i palmi adagiati lungo i fianchi, lo sguardo oltre linfinito, perso in un ricordo che solo lui poteva vedere, totalmente estraneato dalla realtà.

Perché? Perché nemmeno fuggendo dalla realtà riusciva ad evitersi di soffrire?? Era stato tutto vado dunque? Sei anni lontano da lei, da sua madre e alla fine non era servito a nulla!! Come?! Come era potuto accadere? Chi era il responsabile di quello scempio?? Avrebbe pagato con il sangue per quell’assassinio indegno!! Perché lui lo sapeva: sua madre era innocente, non aveva mai usato UNA sola delle maledizioni senza perdono!! Lei era stata èiegata al volere di Lucius e della propria madre a prendere il marchio, ma non aveva mai condiviso gli ideali del Lord e lui lo sapeva!! Voldemort lo sapeva e per questo non le affidava mai nessun tipo di missione, perché tanto lei si sarebbe rifiutata di eseguirla ed uccidere Narcissa Black avrebbe significato perdere anche Lucius Malfoy e conseguentemente Draco Malfoy… Draco era stato perso lo stesso alla fin fine, ma non era questo ciò che importava e tantomeno ciò che la gente credeva…

Dopo un lasso di tempo che avrebbe potuto essere un secodno, come un minuto, come un’ora il biondo diede segno di essere ancora fisicamente vivo…

-Com’è morta?-

-…Colpita da un Avada Kedavra, ma non si sa da chi. Solo…-

-Solo?-

-Solo di sicuro è stata colpita di spalle mentre cercava di teletrasportarsi lontano dalla battaglia con una passaporta… in parte è riuscita nel suo intento, ma la maledizione l’ha colpita mentre stava partendo, per cui è stata trovata al manor priva di vita…- ora la rossa era pronta a subire le ire dell’erede Malfoy, perché di sicuro questo aspetto della morte della madre doveva averlo fatto infuriare, invece, esattamente come prima, il biondo non ebbe la minima reazione alle parole di lei limitandosi a fissarla con sguardo vaquo…

Lo sapevo… mia madre era comunque innocente… ed è morta da innocente… stupidamente…

Non degnò la rossa più di uno sguardo e dopo essersi tolto il grembiulaccio di cuoio che usava per lavorare aveva deto due parole alla propria principale ed era uscito dal negozio…

Ecco perché la piccola Weasley aveva quella faccia da funerale…doveva darmi la buona novella! Probabilmente pensava che l’avrei ammazzata sul posto per aver anche solo osato pensare che mia madre fosse morta in un modo così stupido… bhè, si sbagliava! E ad ogni modo in effetti quando sono uscito aveva la facci amolto più risollevata…

Come si sbagliava, se DAVVERO lui avesse guardato il viso di Ginevra vi avrebbe letto dispiacere per quel ragazzo… lei sapeva, dalla sera prima, che nessuno conosceva realmente quel biondo taciturno e dato per disperso, perché nessuno si era mai dato la briga di volerlo conoscere veramente, ma in quel momento stava soffrendo e la sua maschera di indifferenza ne era la prova… solo che nessun altro oltre a lei era a conoscenza di ciò che si celava dietro al cognome che ora più che mai pesava sulle spalle del giovane Draco Lucius Malfoy…

Andrò a fare visita alla sua tomba oggi stesso, non mi interessa se la gente mi riconoscerà e mi additerà per un motivo o per l’altro. Io devo andare a rendere il mio saluto a mia madre! Chiisà, magari incontrerò qualche brava persona…

Sorrise ironicamente a quel pensiero.

Di certo troverò.. qualche, come si erano definiti quei due cretini che mi si erano messi alle costole?? “Cacciatori di Draghi”… magari incontrerò quacuno che non vede l’ora di rivedermi, per farmi la pelle! Poco male… ormai non mi importa più… non mi importa più di niente e nessuno

.

Buondì a tutti.. scusate il ritardo, ma ho avuto dei problemi di ispirazione e dei problemi tecnici x la stesura di questo capitolo…il mio cane mi ha staccato un pezzo di dito e non riesco a scrivere per molto tempo di seguito causa dolor >.< ecco perché non farò ringraziamenti specifici per oggi! Ma tanto sono sempre gli stessi da ringraziare… per cui: GRAZIE e commentate! M fate felice ^^

Next chap: koimetirion

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Capitolo 10
*** koimetirion ***


Era la prima volta quella

Era la prima volta quella. La prima da sei anni. La prima volta che muoveva un passo dopo che qualcuno aveva già tracciato le orme da seguire. Era tornato nel mondo magico.

Il cimitero era leggermente fuori Diagon Alley, giusto un centinaio di metri per fare in modo che il freddo della morte e le agonie rimanessero isolate senza dare pensiero ai comuni mortali. Una figura ammantata in un lungo cappotto nero camminava svogliatamente verso quell’austero portone. In mano aveva solo un unico fiordaliso bianco che risaltava il proprio candore come la luna nelle notti più scure. Non guardava dinnanzi a se, non si guardava intorno: guardava a terra. Occhi vacui. Occhi spenti. Occhi trasparenti nel loro lucente riflesso argentato.

Draco Malfoy camminava sul ciglio della strada e in mano teneva un fiordaliso bianco.

Quel freddo però non riusciva a raggiungerlo. Non riusciva a sconfortarlo. Non riusciva ad intaccare quella maschera che era divenuto il volto del biondo. Sembrava totalmente estraneo a quel mondo. Un pesce fuor d’acqua che non tenta nemmeno di annspare. Sa che il suo destino è uno solo e lo percorre con deferenza. Il muro in mattoni proseguiva ancora per qualche metro prima di interrompersi per dare agio ad un enorme cancello di ferro battuto. Le colonne su cui era fissato erano sormontate da due cerberi di pietra incantata che latravano e ringhiavano a qualunque vivo osasse entrare nel regno che era loro compito difendere. Il biondò non li degnò di attenzione. Sfilava tra la folla senza attirare l’attenzione in un modo proprio solo dei fantasmi.

Il cimitero era insolitamente pieno di persone

Logico… dopo quell’ecatombe…

Da una parte poteva vedere maghi nei loro migliori vestiti seguire in silenzio un corteo di teste rosse. Non se ne stupì: la famiglia Weasley aveva perso due membri pochi giorni prima. Ron era rimasto ferito a morte nello scontro e nemmeno le cure della sorella erano valse a qualcosa. Anche Percy era morto nell’ospedale, ma nessuno si spiegava il perché in realtà... Un gruppetto di adulti si stringeva di fronte ad una lapide solitaria, ma erano veramente pochi. Il biondo continuò a salire la scalinata dei conduceva alle cripte delle famiglie nobili.

Ne sorpassò un bel po’. Sapeva che molti mangiamorte erano morti in quella carneficina, ma nessuno posava un fiore o spendeva una preghiera per loro. Non erano azioni che gente ricercata potesse permettersi. Ognuno consumava il proprio dolore all’interno del proprio Manor. Non potevano permettersi il lusso della presenza in un luogo pubblico. La cripta dei Malfoy era l’ultima, la più isolata, la più austera e la più sfarzosa.

Quale spreco di denaro! Da morto che senso può avere dove vengono poste le tue spoglie? Tanto tutti, da morti, fanno la stessa fine: cibo per vermi.

Il suo stesso pensiero lo riempì di sdegno. No.. sua madre no… non sarebbe stata come tutti gli altri, nemmeno da morta.

Mentre si avvicinava la sua mente vagava nei ricordi che conservava, con infinita gelosia, di sua madre: la rivide da giovane, mentre lo abbracciava o gli regalava una coccola in più, mentre lo rimporoverava o mentre litigava con Lucius per contrastare il volere di quel genitore che nel suo unico figlio non aveva mai visto nulla più di uno strumento per ottenere potere e assicurarsi la continuazione di una dinastia pura, nobile e corrotta. La rivedeva nella serra del manor, mentre curava i fiori di cui tanto ammirava. Era stata lei a trasmettergli la passione per quell’arte così nobile, sensibile e affascinate.

Perse un battito quando la sua attenzione fu riportata alla realtà. Di fronte alla critpa Lucius Malfoy reggeva il proprio bastone con aria greve mentre contemplava chissà quale ricordo davanti alla tomba della moglie. Dopo sei anni i due si erano incontrati, in una situazione troppo precaria per di più. L’uomo non pareva essersi accorto della presenza del figlio. Draco continuò ad avanzare, ma con lo sguardo alto questa volta. Se doveva affrontare il padre l’avrebbe fatto di petto.

Al rumore di passi Lucius si riscosse e voltò la testa per specchiarsi in quel mare di acciaio che non vedeva da sei anni. Rimase spiazzato. Scioccato. Sconvolto. Disorientato. Come si permetteva quel figlio indegno di presentarsi davanti la tomba di sua moglie?! Come si permetteva di ripresentarsi dopo tutto quel tempo?! Ammantato di nero l’aveva visto fuggire e ammantato di nero era tornato, ma di maschere d’argento nemmeno l’ombra.

I due volti erano gli specchi dell’inespressività. Non tradivano nessuna emozione. Il primo a distogliere lo sguardo era stato Draco: si era avvicinato e aveva posato il fiordaliso sulla tomba di marmo nero su cui spiccava per contrasto il nome della madre scritto con un carattere ricercato e impeccabile. Era rimasto accovacciato un paio di secondi sfiorando la foto della donna meravigliosa che non aveva avuto il tempo di salutare un’ultima volta, ma che avrebbe rimpianto per sempre. Si tirò in piedi raddrizzando ben bene le spalle per affrontare il padre. Lucius lo fissava con sguardo incrinato dalla collera. Nemmeno lui, maestro dell’inganno, riusciva a contenere quel sentimento immenso che lo stava divorando dall’interno!

-Padre…-

Gli occhi dell’uomo avevano avuto un lampo d’ira a quella parola.

-Non osare chiamarmi in quel modo… tu non ne hai il diritto.-

-… Lucius.-

Il disagio nel sentirsi chiamare in quel modo dal proprio unico figlio era palpabile nell’aria, ma la testardaggine di Lucius Malfoy non avrebbe ceduto il passo a nessuno degli altri deplorevoli sentimenti che premevano per uscire.

-Perché sei qui? Non fai più parte di questo mondo, non del suo certamente. Come osi rimostrarti a me?-

-Non è per te che sono qua, ma per lei…-

-Hai sprecato il tuo tempo dunque.-

-No… non è come credi. Nulla è mai stato come tu hai creduto Lucius. Hai sempre pensato che la tua influenza, la tua persona e il tuo nome avrebbero plasmato ogni persona sulla faccia della terra ed eri orgoglioso di vedere in me un tuo degno allievo. Che smacco quando ho cominciato a ragionare per conto mio, eh?-

-Con te ho sbagliato tutto fin dall’inizio. Sei più Black di quanto potessi anche solo lontanamente immaginare. Sei un’onta per me e un disonorre per la casata. Mi addolora sapere che i Malfoy moriranno con me.-

-No… l’unica cosa che ti addolora…padre…è la consapevolezza di non aver mai prestato attenzione a te stesso o a chi ti stava intorno. Volevi plagiare e sei rimasto plagiato a tua volta. Volevi distinguerti e ti sei unito alla massa. Volevi vincere e dubito che otterrai questa soddisfazione: se anche Voldemort diventasse padrone dell’universo tu resteresti sempre e comunque un suo sottoposto!-

Lo schiocco secco di uno schiaffo risuonò nell’aria tesa e qualche corvo si librò in volo infastidito per l’interruzione della quete del posto. Lucius Malfoy abbassò con composta lentezza il braccio teso e Draco Malfoy riportò lo sguardo negli occhi del padre.

-In questo modo, Malfoy, non fai che darmi ragione.-

Dopo l’ultima frase il giovane si era girato e avviato all’uscita del cimitero. Aveva fatto ciò che doveva fare e si era esposto oltre ogni precauzione. Ora doveva fuggire di nuovo da quel mondo: doveva di nuovo trovare la pace del mondo che si era creato, doveva andarsene.

Mentre percorreva a passo spedito gli scalini scuri per poco non era andato a sbattere contro qualcuno che invece si dirigeva nella direzione opposta.

-Mi scusi…- aveva biascicato senza guardare chi fosse

-No, mi scusi… lei… Draco!!-

Il biondo si era fermato, quella voce non l’avrebbe mai dimenticata… non si voltò indietro…

-Blaise…-

Il moro gli girò attorno per guardarlo in faccia…

-Sei proprio tu! Amico mio ti credevo morto ormai!-

Il biondo lo fissava negli occhi, le sopraciglia aggrottate in un’espressione disperata…

-Blaise…- e infine i due si erano lanciati in un abbraccio che voleva dire molto: c’erano scuse, c’era disperazione, c’era gioia… tutti sentimenti mischiati fra loro perché quei due ragazzi in fin dei conti ancora troppo giovani non riuscivano più a trovare un senso alle sensazioni che quell’incontro aveva scatenato in loro…

-Sto andando su Draco.. alla vostra cripta… vieni con me?-

-No.. ci sono già stato, c’è mio padre. Se torno mi uccide.-

-Mh… è stato lui?- indicava la guancia.

-Come minimo…-

-Già… allora aspettami qui. Torno subito.-

Si scambiarono un consenso visivo e il biondo si appoggiò ad una lapide alle sue spalle fregandosene abbastanza di chi fosse… perso nei suoi pensieri non si accorse di qualcuno che gli si era avvicinato con impeto.

-Malfoy cosa cazzo credi di fare?! Togli subito il tuo culo dalla tomba di mio padre maledetto!!-

Il biondo si era ridestato e alzato lentamente, poi aveva guardato la lapide su cui si era appoggiato e infine aveva spostato lo sguardo curioso sul suo interlocutore… non era poi molto cambiato…

-Harry… James… Potter…-

-Sì Malfoy! So anche io come mi chiamo!-

Ok… Potter doveva essersi perso nel suo mondo di visioni e profezie per rimanere impassibile davanti alla vista di una persona che era data per dispersa da sei anni… ridacchiò tra se e se…

-Sì.. è decisamente divertente questa situazione. Finalmente ti ritrovo così almeno uno di voi me lo leverò dalle palle.-

Il biondo non afferrò subito il discorso senza senso che l’altro stava campando in aria, ma le intenzioni erano cristalline quando si ritrovò la bacchetta del moro puntata contro.

-Per Merlino Potter! Mi credi un mangiamorte??-

-Lo sei…-

-No che non lo sono pezzo di cretino! Dove credi che sia stato in questi ultimi sei anni se non a nascondermi da mio padre e la sua causa persa?! Ti sei fuso il cervello sfregiato?!-

-Non ci provare Malferret. Consegnami la tua bachetta.-

-Potter.. in questo momento non ce l’ho nemmeno con me quella cazzo di bacchetta… e se proprio non ci credi guarda questo!-

La classica arma per scagionarsi: avvolse la manica della camicia e mostrò il proprio avambraccio su cui spiccava in effetti un marchio nero… ma non certo quello di Voldemort! Era un drago.. un drago stilizzato occupava lo spazio che in teoria avrebbe occupato il Marchio Nero.

-L’hai trasfigurato eh?-

-Oh Morgana, Potter!! Ma sei paranoico o cosa?! Non si può trasfigurare il marchio nero!! Questo è un tatuaggio babbano idiota!-

Il moro constatò la verità dell’affermazione con un paio di incantesimi e poi depose la bacchetta. Stava per riaprire bocca quando il biondo lo precedette.

-Senti.. se hai ancora voglia di fare l’eroe corri alla cripta della famiglia Malfoy, è possibile che mio padre sia ancora lì a far finta di compiangere mia madre.-

Il moro allargò gli occhi dalla sorpresa e ragionò che se non aveva mentito prima non l’avrebbe fatto nemmeno adesso: si lanciò su per le scale a rotta di collo e a momenti ammazzava il povero Zabini nella sua folle corsa…

-Fatica sprecata.- disse il moro una volta a portata d’orecchio dell’amico, che lo guardò con aria interrogativa. –Tuo padre se n’è già andato da un pezzo.-

-Ed è ciò che dovremmo fare anche noi prima che a quello squilibrato di Potter torni in mente quella brutta storia e decida di mandarmi ad Azkaban…-

-D’accordo, vieni Draco: andiamo a casa mia.-

-Non posso Blay…-

-Ma come no?! Ci siamo appena ritrovati! Non vorrai lasciarmi così, proprio ora!!-

-Non posso, non voglio rischiare di metterti in pericolo. Sono comunque ricercato.-

-Cristo Draco, ma perché lo hai fatto?! Si può sapere?!-

-Per il tuo futuro…-

-Dio… fammi sapere dove vivi Draco e non mi dire di no perché in quel caso ti giuro che ti sguinzaglierò dietro tutti gli auror e ti troverò!!-

-Auror?-

-Stai parlando con il uno degli auror più qualificati Draco… non credere di sfuggirmi così! Se fin’ora non ti ho cercato è stato solo perché tuo padre ci ha fatto chiaramente intendere che tu fossi morto!-

-Va bene Blaise… ti scriverò in quelche modo… a presto.-

-Ci conto!-

Poco distante un paio di occhi scuri fissavano la scena: Ginevra Weasley era davanti alle tombe dei suoi due fratellli maggiori Ron e Percy e non riusciva a piangere. Non perché non lo volesse, ma perché come medimago era sempre a stretto contatto con la morte ed aveva capito come difendersi da essa senza darle la possibilità di distruggerti. Molly Weasley non pareva dello stesso avviso e lanciava occhiate rancorose alla figlia mentre versava un fiume di lacrime. Ginny sostenne lo sguardo impassibile. Le dispiaceva, era ovvio, ma non era stata lei a ordinare a quei due di gettarsi in battaglia! E soprattutto non da due fazioni opposte!! Comunque il destino era stato davvero troppo crudele in quel caso… i due fratelli erano stai l’uno la causa della morte dell’altro. Forse era questo che uccideva Molly Weasley dall’interno, senza contare il fatto che la riteneva la diretta responsabile, dato che non er stata in grado di curarli a dovere. Probabile, ma nemmeno quello era un problema della rossa. Lei faticava già a sufficienza a vivere la propria di vita, figurasri se avesse dovuto preoccuparsi persino di come vivevano gli altri!! Ognuno responsabile per sé e lei l’aveva capito fin troppo presto, o tardi a seconda dei punti di vista…

Si era avvicinata al padre per dargli il proprio sostegno morale, Artur Weasley non era mai sembrato più vecchio e stanco che in quel momento… ma la presenza della sua unica figlia femmina e di conseguenza la sua preferita gli era di grande aiuto: lui aveva fiducia nelle capacità della più piccola e l’aveva sempre avallata o almeno non ostacolata. Erano complici e la vicinanza della rossa era servita a farlo sentire leggermente meglio di prima. Con fare incerto aveva appoggiato una mano sulla spalla di lei e quando i loro occhi si erano incontrati aveva abbozzato un sorriso tirato.

Tra Molly ed Hermione non si riusciva a capire chi piangesse più lacrime. Una cosa era certa: alle due donne la presenza di Ginevra era sgradita. Non le ci voleva una scienza. La rossa si era dunque girata e aveva abbracciato suo padre, aveva salutato tutti i fratelli che avessero avuto intenzione di salutarla a loro volta e si era lentamente avviata all’uscita.

Certo era stata una sorpresa imbattersi in Malfoy!! A momenti gli andava a sbattere dritto contro il suo petto…

-Malfoy…-

-Weasley… bhè.. niente.. solo grazie per l’avviso.-

-Dovere Malfoy, nulla più del mio dovere…-

-Mh…-

In quell’esatto momento il moro-occhi-verdi ricomparve stringendo la bacchetta in pugno. Il biondo non lo degnò della propria attenazione e si girò per anadrsene…

-Fermati Malfoy!- aveva urlato l’altro puntandogli la bacchetta alla schiena, vedendo che non accennava a fermarsi glielo aveva intimato una seconda volta.

-Potter.. non ci sperare. Io non c’entro e non ci voglio entrare.-

-O con me o con lui Malfoy. Altrimenti sei già morto!-

-Ma non dire stronzate sfregiato: di spalle e disarmato… è così che mi vorresti uccidere? Vai a farti un giro deficiente…-

Non aveva aggiunto nulla. l’uno né l’altro. Il biondo era andato per la propria strada e Potter per la propria senza notare la presenza di Ginevra a pochi passi dalla scena.

La rossa sbuffò, si aggiustò meglio la sciarpa e il cappotto e si smaterializzò a casa propria.

Ed eccoci alla fine di questo… questo!!

Che ve ne pare?? Fatemelo sapere!!! Buttate 3 minuti e scrivetemi quanto vi ha fatto schifo!!! >.< sarei una persona felice…

Un grazie a:

angelroy:ke instancabile segue le disavventure di questa coppia di “sfigati”… come si evolverà la situazione?? Bhò.. anke perkè nn l’ho ankora progettato…

Lilyth:rosica rosica… ti fa bene.. ^^

Ginny88: dove sei finitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa??? Scomparsa!! Bhè.. nn mi morire eh!! Che mi sei indispensabile x trovare la giusta carica a scrivere!!!

aledra_xan: ed eccoci!! Come vedi aggiorno più o meno regolarmente a seconda degli impegni e tutto il resto.. ke te ne pare?? Piace?? ^____^

alla prossima belle fanciulle..

next chap: estranei

PS:Koimetirion è una parola greca da cui deriva il nostro cimitero appunto.. curiosità.. in greco koimetirion vuol dire dormitorio ^_-

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Capitolo 11
*** estranei ***


Era di nuovo a casa, lontano da quel mondo da cui si era ritrovato a scappare per la seconda volta a malincuore. Eppure questa volta non si sentiva tranquillo. Non si sentiva al sicuro a casa propria, lontano da tutto ciò che di magico scorreva nel suo sangue. Si perché lui lo sapeva: poteva rinnegare fino alla nausea il suo essere un purosangue della luuuuunga e decantata dinastia Malfoy, ma alla fine questo suo essere così… magicamente magico ritornava sempre in superficie, in un modo o nell’altro. Non si poteva rinnegare ciò che si è, eppure lui cercava di farlo con tutte le sue forze, ma quando il giorno prima aveva fatto quel semplice "reparo" si era sentito vivo, aveva sentito vibrare in sé quella forza della natura che da troppi anni non trovava più sfogo.
Si era sentito riempire da un dolce tepore nonostante la situazione e la mano aveva continuato a fremergli per quel brivido per un paio di minuti senza che lui potesse fare nulla per ignorare che la sua vera natura non lo avrebbe mai abbandonato…
Merlino: non si riconosceva più! Di nuovo!
Aveva passato i primi sedici anni della propria vita a professare la superiorità della casata di cui lui era l’erede ed ora da sei anni che rinnegava la superiorità dei maghi e soprattutto dei Malfoy!
Ma la sua battaglia non si limitava a quello ovviamente! No… per carità: troppo semplice. Aveva capito che lui sarebbe stato un Malfoy fino alla fine dei suoi giorni per quanto si fosse sforzato di non esserlo, quindi non gli restava altro da fare che essere un Malfoy, ma diverso! In fin dei conti chi aveva detto che TUTTI i Malfoy dovessero essere maghi oscuri??
Ok…
In effetti lo diceva semplicemente tutto il mondo magico.. questo era un dato di cui non si poteva NON tenerne conto, ma non gli importava più molto il giudizio della gente e quindi avrebbe potuto cominciare a mettere le basi per dimostrare che Draco Lucius Malfoy era soprattutto Draco e poi Malfoy…
Il punto era drammatico però!! Ora lui si era esposto troppo tornando nel mondo magico e aveva finalmente scoperto per quale motivo fino a quel momento aveva potuto vivere in pace senza scappare ulteriormente, ma ora Blaise era stato cristallino, quindi una volta espostosi non poteva più tirarsi indietro.
Una bella scocciatura…
Non era un mago.
Non era un babbano.
Non era morto.
Non era vivo.
Non era libero.
Non era schiavo.
Non era buono.
Non era cattivo.
NON ERA NIENTE!!!
Nessuna di quelle affermazioni erano completamente vere oltretutto!!! Insomma! Lui era EFFETTIVAMENTE un mago, ma nascosto; non era un babbano, ma si doveva comportare come tale; non era morto, ma fino a quel momento lo era stato per il mondo magico e non era vivo perché non aveva intenzione di partecipare attivamente alle vicissitudini di quel mondo da cui era fuggito; non era libero e il fatto che si stesse nascondendo ne era la prova lampante, ma non era nemmeno schiavo: non c’erano catene ai suoi polsi obbiettivamente; non era buono: era un assassino; non era cattivo: l’aveva fatto per salvare una persona e non per puro e perverso piacere…
Era solo… un estraneo.
Estraneato dal mondo in cui era nato e cresciuto ora era costretto a vivere in quella relatà che si era creato con persone che non conosceva nemmeno, ma le persone che aveva imparato a conoscere ad Hogwarts, o ad Hogsmade o a Diagon Alley o perfino a Malfoy Manor ora lo cosideravano meno di nulla. Non l’avrebbero mai accolto in casa loro con intenzioni benevole, non sarebbero state cordiali con lui, non gli avrebbero dato una mano. Lui era un estraneo per tutti, indistintamente.
Non si rammaricava di questa sua situazione ovviamente dato che era proprio ciò che desiderava, ma diciamo che gli stava abbondantemente sullo stomaco un piccolo fatto: lui era considerato un assassino! Era assurdo! Se un auror uccideva un mangiamorte era un eroe e veniva acclamato fino alla fine della storia! Se un ragazzo coperto ti pregiudizi altrui faceva lo stesso gesto, ma con un fine ben più nobile di un qualunque auror che ammazzava gente per “lavoro”, veniva subito considerato alla stregua di quello stesso “schifoso, lurido, infame mangiamorte” che aveva appena ucciso! Questo sì che gli dava in testa!! E a niente sarebbe potuto valere il fatto che sul proprio braccio non spiccasse un marchio nero a forma di teschio, ma uno a forma di drago, per sottolineare che l’unico padrone di Draco Malfoy era nessun’altro che Draco stesso, ma quanti lo avrebbero capito? E quanti lo avrebbero accettato soprattutto??
Decise che non gli importava poi così tanto saperlo! Aveva combinato abbastanza casino nel suo mondo “originale” ora doveva prodigarsi a non mandare a monte anche quello che si era costruito intorno.
Si vestì senza cura e scese in strada per dirigersi allo Studio… era in anticipo, ma Steve non l’avrebbe lasciato in strada, anzi: come al solito Steve fu gongolante di trovarselo tra i piedi per tutto quel tempo e dato che era così in anticipo si prodigò con dovere a far bere oltremodo il biondino e magari fargli anche calare qualche pasticca che fino a quel momento si era categoricamente rifiutato di prendere…

Perfetto!! Non c’era altro modo per descrivere la situazione di… merda!! In cui si trovava!! Era tutto perfetto!! Era tornata a casa e a momenti aveva preso a calci Draco dal nervoso… poi aveva arrotolato il tappeto di entrata prima che questo l’ammazzasse facendola DI NUOVO volare per terra e infine si era seduta con un bel bicchiere di scotch in mano!
Bisognava riflettere attentamente…
Sua madre l’odiava! Non c’erano più dubbi in merito e questa constatazione la riempiva di dolore… dolore e rammarico! Non era stata necessariamente colpa sua: un medimago ogni dieci feriti e tutti morenti! Come potevano anche solo sperare che le vittime arrivate in ospedale sarebbero state tutte seguite nel migliore dei modi?? Ma ad ogni modo, ormai non era più importante…
Anche Hermione la considerava nel peggiore dei modi e anche lei poteva avere la sua scusante dato che in fin dei conti era la ragazza di Ron, ma perché prendersela con lei?? Ora che ci ragionava a mente fredda non era lei che doveva sentirsi responsabile per la morte dei suoi due fratelli!!
Tutta quella manica di decerebrati sapeva a cosa stava andando in contro e non si era opposta! Anzi!! Erano tutti belli infervorati e convinti di poter vincere contro l’altro scemo di turno: Voldemort.
Ma non potevano vedersela solo Potter e Riddle senza mettere in mezzo decine, centinaia di persone?? Volevano proprio fare le cose in grande!! Certo! E chi ci rimetteva alla fine? Lei…
Era sconcertante questa cosa!! Per colpa di due megalomani lei si ritrovava cacciata fuori dall’albero genealogico della famiglia Weasley!! Era sconcertante!!
Mai come quel pomeriggio al cimitero si era sentita estranea in casa propria!
In un primo momento questa consapevolezza l’aveva schiacciata ed oppressa, poi però l’aveva fatta infuriare! E di brutto anche!
Le era sempre andato bene il fatto che si dovesse prendere le proprie responsabilità, ma quando le era affibiata una colpa che non era sua andava subito in escandescenza e a rigor di logica anche!! E quindi ora che ci aveva riflettuto per bene… aveva appurato che quella era la strada migliore da intraprendere per far star zitto quello schifosissimo senso di colpa misto a coscienza che la stava assillando dalla notte precedente!!
Dannazzione… la vuoi smettere stupida coscienza inutile?? Non è stata colpa mia e basta!! Sono loro che si sono ammazzati con le proprie mani e io non c’entro, non c’entro!! NON C’ENTRO!!!
E poi… bhè: come la sera precedente si era rannicchiata con le ginocchia al mento e aveva preso a singhiozzare convulsamente: niente da fare, era troppo buona per potersi permettere tutto quel cinismo. Non sarebbe mai cambiata, o forse non voleva lei stessa cambiare mai.

eeeeeeeeeeeeeeee stop!! Bene!! Ed eccoci alla fine.. non so voi, ma questo capitolo mi ha fatto perticolarmente schifo… cazzo scrivi allora?? Direte voi.. e io vi risponderò molto tranquillamente: cazzi miei!! Bando alle cazzate! Si ringrazia cordialemnte:
angelroy: ciau zietta!! Come cvedi ho finito anke questo capitolo e mi fa abbondantemente schifo… soprattutto a confronto con quello prima che come hai giustamente detto anke tu era carico di emozioni…dimmi tu cosa ne pensi!! Ti vi ti ti ti ti bi!!
Lilyth: rosica rosica… di questo che te ne pare? È all’altezza delle tue aspettative?? Secondo me cmq per quanto lucius possa voler ammazzare il mio draco non può esporsi più di tanto in un posto pacioso e soprattutto PUBBLICO come il cimitero…
ginny88: l’importante è che tu non sia morta!! Mi è proprio piaciuta la tua nuova ^^ ma tu ai letto la mia ke ho postato a capodanno?? “The lonley position of neutral”!! non te la perdere mi raccomando e ci tengo a sapere cosa tu ne possa pensare anche di quella ^_____^
lord Martiya: una new entryyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy!!! Bien venida!! Piacere mio! Mi presento: sono una spicolabile con un’inesauribile vena pessimistica, ma sn un’inguaribile romantica! Non temere troppo per le sorti di questi due… “esseri” che sto travisando.. ah.. e per harry e Herm.. mettiti il cuore in pace: ho delle idee poco ortodosse e poco simpatiche per quei due: il loro calvario è appena all’inizio!!

ora vorrei ringraziare invece quelli che hanno commentato t.l.p.o.n.!!
Un grazie a: linkin park, marky91, Izumi e ginnve oltre alle solite scassa balle… skerzo!! Grazie infinite a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!


Next chap: necessità.

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Capitolo 12
*** necessità ***


Come dire? Quella sera non aveva decisamente voglia di starsene a casa a pensare e ripensare a tutte quella marea di boiate che continuava incessantemente e ripetersi!! Era tempo di cambiare aria!! Altrimenti non avrebbe certo fatto una bella fine… tra il lavoro e la famiglia… le rimanevano solo gli amici e lo svago… meglio goderseli prima di finire le risorse finanziarie!!!
Deciso questo il più era fatto… entro le undici di sera stava già sfrecciando in macchina verso un qualche improbabile locale, dato che non aveva la benchè minima idea di dove passare la nottata!!
Ovviamente la scelta più ovvia sarebbe stata quella di andare allo Studio 54 finchè ne aveva ancora la possibilità, appena si fosse saputo in giro che era stata bellamente scaricata non se lo sarebbe più potuto permettere e di andare a trovare Malfoy in negozio di giardinaggio non se ne parlava nemmeno…
Un momento!! Cosa aveva appena detto? Che andava a trovare Malfoy? Cose da suicidarsi!! Meglio non pensarci e trovare parcheggio…
Come al solito i buttafuori del locale la lasciarono entrare senza fare storie e si ritrovò per la terza sera consecutiva immersa nelle luci psichedeliche del locale più in voga di Londra!


Bene…doveva ammettere che cominciava a non capire più molto bene tutta la strana situazione in cui si stava cacciando… aveva iniziato servendo tranquillamente da dietro il bancone e poi dopo un paio di acrobazie con bottiglie e cose simili si era trovato costretto a scavalcare il tavolo e mettersi a fare mostra su ampia scala mentre quei pazzi degli altri baristi gli versavano addosso un secchiello di acqua e ghiaccio ottenendo due effetti devastanti: tutti i muscoli gli si erano tesi, e questo aveva scaturito l’emozione di molte delle ragazze presenti, e i pantaloni erano diventati trasparenti ed aderenti come una seconda pelle, e questo aveva attirato definitivamente l’attenzione del gentil sesso su di lui. Era stato obbligato a scendere dal bancone rialzato e le donne facevano a gara per tenerselo vicino almeno un po’… Il biondo cominciava ad avere il vago sospetto che al locale avessero venduto anche anfetamine quella sera… poco male! Ballava a ritmo serrato con qualunque ragazza gli si avvinghiasse addosso e più di una volta era stato intercettato mentre un’ardita tentatrice cercava di portarselo sul balconcino del secondo piano per concludere piacevolmente la serata in sua compagnia… aveva il vago sentore di sentirsi usato, ma gli importava decisamente poco: qualunque cosa purchè riuscisse a non pensare a tutto ciò che gli stava crollando in testa in quello stesso momento!
Ballava con una moretta tutta curve e niente cervello quando questa aveva messo in bocca una pasta, aveva bevuto un po’ di champage per buttarla giù e poi l’aveva attirato in un bacio a bocche aperte e il biondo aveva scoperto a sue spese che il destinatario ultimo di quella pasta era niente meno che lui stesso e troppo tardi aveva cercato di rendere al mittente la droga sciolta nello champagne… la cosa più snervante era la faccia da deficiente con quel sorriso scemo stampato sopra che lo fissava mentre lui cercava invano di sputare quella robaccia!! Bhè visto che lui non lo trovava per niente divertente decise di mollarla lì come la deficiente che era e di mettersi su un divanetto ad attendere i risvolti negativi di quella pasta, visto tutto l’alcool che aveva bevuto!!
Con passo malfermo e sguardo appannato cercava invano di procedere in linea retta mentre sentiva le gambe reggerlo sempre meno fino a quando a portata di divano non si era lasciato cadere… piccolo inconveniente: qualcuno si era messo sulla sua traiettoria ed ora era rovinosamente caduto insieme a lui sulla morbida stoffa setosa del divanetto… -ops…- aveva biscicato lui senza riconoscere la figura imprigionata sotto le sue braccia… aveva capito che fosse una ragazza dato che non si era ancora ritrovato per terra con la faccia gonfia di pugni, ma non aveva assolutamente la minima idea di chi fosse… -Draco, se non ti fosse di troppo disturbo, potresti levarti di dosso??- curioso.. c’è ancora qualcuno che mi chiama con il mio vero nome!! Ehi aspetta… nessuno dovrebbe chiamarmi con il mio vero nome!!
Scombussolato da questa piccola rivelazione si sforzò di rimettere in quadro le idee ed obbligare gli occhi a fare il loro dovere a modo!!
-…Gin?-
-No! Sono la fata turchina e non capisco come mai abbia i capelli rossi!! certo che sono Ginevra, Malfoy!! Quanti altri conoscono il tuo nome??-
Un grugnito aveva segnalato l’approvazione del biondo a ciò che aveva appena detto la rossa… E con un altro paio di versi non meglio definibili si era finalmente tolto da sopra l’altra per svaccarsi sul divano con la testa reclinata indietro…
-Bevuto troppo eh? Insomma, anche se ci lavori qui non dovresti esagerare… che poi secondo me è anche abbasanza stupido rovinarsi il fegato con un lavoro del genere… e poi, oggi sei fradicio!! Ti prenderai uno o due malanni mica male di questo passo… ma non ci pensi alla salute, scemo d’un Malfoy che non sei altro??!-
La reazione del biondo alle parole della ragazza era stata chiara ed esplicita: non aveva mosso il benchè minimo muscolo… questa presa di posizione avrebbe anche potuto infastidire la rossa, ma il petto che si alzava ed abbassava a ritmo irregolare le faceva dedurre che il ragazzo avesse seri problemi a respirare, eppure le vie respiratorie erano tutte libere in quella posizione!! Si alzò a guardarlo in faccia: aveva gli occhi reclinati in dietro e non ci stava decisamente più con la testa!! Gli prese un polso per sentirgli le pulsazioni, ma doveva avere le vene profonde perché non riusciva, gli premette due dita sulla giugulare: il battito cardiaco stava velocemente schizzando alle stelle!! Di questo passo si assicurava un arresto cardiaco in piena regola!!
-Ehi!! Ehi Malfoy!! Non te ne andare eh!! Resta su questo pianeta!!- alternava parole a schiaffi più o meno forti in faccia all’altro cercando di richiamarne l’attenzione sulla realtà… stava per venirgli un brutto trip! Questo era poco, ma sicuro!!
-Malfoy cazzo non mollare!! Eddai svegliaaaaa!!- Niente da fare… bisognava uscire di lì per fargli un paio di incantesimi o ci avrebbe lasciato la pelle… ad un suo “Draco locomotor” funi invisibili l’avevano sollevato e lei aveva solo fatto finta di trascinarselo via senza fare alcuna fatica, se l’era caricato in macchina e appena fuori la visuale di occhi indiscreti gli aveva fatto un bell’”innerva” in pieno petto. Aveva infatti scoperto che anche per gli svenimenti non causati da magia poteva funzionare quel incantesimo! Il biondo si era ripreso con uno scatto alla ricerca di aria… all’ennesimo movimento complicato della bacchetta della rossa si era sentito come comprimere lo stomaco e aveva buttato fuori tutto quello schifo che gli stava ntossicando il cervello… un disinvolto “gratta e netta” e non era più rimasta nessuna traccia della disavventura….
-Meglio?-
-Indubbiamente…- il biondo comunque aveva ancora la fronte imperlata di sudori freddi e il respiro un po’ affannato… e come quasi tutte le volte in cui si erano incontrati aveva solo i pantaloni addosso!!
-Pazzesco che praticamente ogni volta che ci incontriamo tu sia praticamente nudo, eh?-
-Lavoro… cosa posso farci? Se mi passassi a trovare a casa non sarei mezzo nudo…-
-E magari non rischieresti nemmeno di morire di polmonite… dove abiti che ti accompagno? La mia coscienza professionale mi impedisce di lasciarti andare a piedi, mezzo nudo, fradicio e debole come sei ora!-
-Ehi Waesley! Piano con le parole! Deboluccio sarà Potter, non io!-
-Oh questo è poco, ma sicuro! Fidati… allora?-
-Penso che potrei anche abituarmi a sentirti insultare lo Sfregiato, sai?-
-E’ un modo carino per dire che mi sopporti per caso?-
-Precisamente…- il solito ghigno gli incurvava le labbra…
-Simpatico come sempre… allora mi dici dov’è casa tua??- anche lei ghignava però…

Arrivati all’abitazione solo pochi minuti più tardi la rossa si permise di salire in casa altrui anche senza chiedere il permesso: il biondo non pareva troppo in sé ancora, meglio dargli una controllata ancora per qualche minuto, magari avrebbe potuto preparargli un infuso in modo da fargli passare i residui…
-Occio a dove metti i piedi, non vorrei che pestassi il mio amico per sbaglio…-
-Vivi con un nano Malfoy?- Si era dovuta decisamente rimangiare tutto quando aveva sentito un qualcosa di viscido strisciarle su un piede ed aveva pensato bene di cacciare un urlo degno del nome!!
-No… vivo con un piccolo famiglio Weasley…- il biondo ghignava apertamente del terrore che il piccolo serpentello aveva scatenato nella rossa…
-Ca-carino…-
-Vuoi tenerlo un po’ in mano tu? Ho altro da fare al momento…-
-NO!! PER CARITA’!! cioè… nel senso che magari non so… gli potrei fare male o potrebbe avere paura di me…-
-Weasley! Non pensavo che potessi ancora confondere soggetto e complemento oggetto!! Eheheheh!!- non ghignava più ormai… la derideva e basta.
-Stronzo…- aveva bisbigliato lei di rimando, ma si era tranquillizzata quando aveva visto che l’orrida bestia era stata riposta nella teca ed era sparita tra rametti ed erbacce… -Degno di una serpe: vivere con una serpe!-
-In effetti non è degno di un grifone avere paura di un serpentello…-
-Non mi stai facendo molta paura Malfoy…-
-Oh, ma infatti io parlavo del mio più piccolo e ben più innocuo amico…- e di nuovo ghignava!! Stava persin meglio di lei! Altro che infusi e postumi! La stava prendendo in giro come sempre!! Ma ‘sta volta era da sola a difendersi e il pensiero le era involontariamente scivolato sul ricordo di Ron e Percy e conseguentemente la tristezza accumulata dal giorno prima le era caduta addosso con ferocia inaudita…
-Forse sarà maglio che io vada ora…Avrai bisogno di dormire…- la voce le era uscita decisamente abbattuta, ma confidava nel fatto che il biondo insensibile non se ne fosse accorto… a giudicare dallo sguardo indagatore pareva essere vero il contrario però…
-E tu di cosa hai bisogno invece?-

Doveva ammetterlo: la domanda a bruciapelo così non se l’era affatto aspettata ed era rimasta un po’ stordita… non si era mai fermata a ragionare su cosa fosse per lei necessario in quel momento. Persa nella solitudine di un mondo che l’aveva rifiutata si era preoccupata solo di non darci peso, ma si rendeva conto ora più che mai che non riusciva affatto a tollerare quella situazione, ma di cosa aveva bisogno?


L’aveva osservata in silenzio mentre il tempo passava e la vedecva farsi sempre più piccola, sempre più chiusa in se stessa, come se la realtà la stesse opprimendo come una spada di Damocle… le si era avvicinato, quasi inconsciamente, e con gentilezza le aveva alzato il mento con due dita per ottenere conferma ai proprio sospetti: quei vividi occhi azzurri erano velati da uno spesso strato di tristezza, lo stesso strato che aveva opacizzato i propri da quando aveva scoperto della morte di sua madre….
-Ti va di fermarti da me… sta notte?- il suo era stato poco più di un sssurro perso in mezzo alla notte e la muta risposta di lei gli era arrivata con un leggero assenso della testa… non aveva potuto evitarsi di sorriderle di cuore, timidamente, non sapendo cosa fare di meglio…
-Allora sarà il caso che tu ti metta comoda! Casa mia non è certamente spaziosa come la tua, ma a me piace così… un po’ di intimità non fa male e poi non ho mai sopportato molto bene gli spazi enormi!!-
-Strano.. pensavo che il Manor fosse immenso!-
-Precisamente… immenso! Immensamente schifoso! Eheheh… togliti la giacca dai.. non mordo nonostante le zanne! Vado a mettermi qualcosa o morirò di freddo in casa mia!!-
Il biondo era così sparito in un’altra stanza mentre la rossa si togliva il giubbottino e si avvicinava al piccolo e caloroso salottino… mica male… la libreria era piena di libri babbani più o meno famosi sia inglesi che stranieri, c’era una bella tv al plasma, uno stereo niente male, un bel divano con un tavolino appoggiato su un morbido tappeto costoso, o così pareva che fosse ad una prima occhiata! Una cosa la stava stupendo più di tutto: non c’era traccia di magia in quella casa!! Cosa alquanto insolita e quanto mai assurda per un esponente purosangue come Malfoy!!
-Stupita?- le aveva chiesto la voce di lui dopo un po’.
-Sì! Devo ammettere di sì! Mai avrei pensato di poter ammirare un esponente di razza come te vivere come un qualunque babbano!!- Non c’era cattiveria in quelle parole e lo sapevano entrambi…
-Bhè sai… bisogna pur adattarsi, no? E poi ho scoperto che questi babbani non sono poi COSI’ stupidi! Insomma: hanno inventato cose che noi nemmeno ci sogniamo!! Pensa già solo alla tv o agli stero!! Per non parlare del pc!! Quello sì che mi fa andare fuori di testa!!- ad una più attenta osservazione la ragazza aveva notato un portatile nuovo di zecca poggiato sul tavolino con non pochi dvd nei dintorni… lungo la parete poi c’era una bella sfilata di cd più o meno originali…
-Ti dai alla pirateria informatica per caso?-
-E’ una passione come un’altra… non trovi?-
-A chi piace…-
-A chi riesce…- di nuovo la stava prendendo in giro bonariamente…
-Oh, perdonami, che sbadato!! Siediti prego! Gradisci qualcosa?-
-Qualcosa di caldo possibilmente…- che non senta più il gelo che mi divora all’interno…
-Si può fare! Arrivo subito!!- ed era di nuovo sparito in quell ache doveva essere la cucina mentre lei si accomodava sul divano e si portava le ginocchia al petto… neanche cinque minuti dopo il ragazzo era di ritorno con due tazze fumanti in mano, ne aveva porta una a lei e poi le si era seduto di fianco… il divano era da una piazza e mezza: lo spazio era quello che era insomma!!
-Non mi hai poi detto di cosa hai bisogno tu eh… guarda che la mia memoria non è a breve termine come quella dei pesci rossi!! presente i pesci ross? Cinque secondi di memoria… in pratica la loro boccia di vetro è sempre una scoperta continua! Eheheheheh- la rossa aveva sorriso, ma non si era lasciata troppo coinvolgere dalla cazzata appena detta dal biondo…
-In fin dei conti… io e te siamo nella stessa situazione… sai perfettamente come mi sento…-
-Stessa situazione non direi!! Insomma: nessuno ti vuole ad Azkaban, vero?-
-Non ci giurerei…- un sorriso vuoto le aleggiava sul volto…
-Ehi piccola Weasley! Potrei cominciare a preoccuparmi!! Sei un serial killer e io sto qui ad offrirti tranquillamente una cioccolata calda?!?- questa volta la ragazza aveva ridacchiato almeno un po’ per la stupidità della persona con cui stava dividendo il divano, poi come se nulla fosse si era lasciata scivolare andandosi ad appoggiare alla spalla di lui ed erano rimasti entrambi in silenzio per un bel po’…
-Probabilmente mia madre mi ci vorrebbe pure mandare ad Azkaban sai? Quando ricadono su di te delle responsabilità più grandi di quelle richieste è sempre così… non volevo che morissero… non volevo davvero, ma non ho potuto fare niente! L’ospedale era sottosopra, non c’era nemmeno un’infermiera! E Harry mi è arrivato più vicino di Ron… e ho guarito prima lui… e….e… Ron invece….- sentendo che non riusciva ad andare avanti il biondo le aveva passato un braccio attorno alle spalle e lei si era appoggiata di più a lui, in cerca del suo calore…
-Non ti può volere ad Azkaban… non è stata colpa tua…-
-Sono anni che non mi sopporta! Ha adottato due figli nuovi di zecca e non rossi, perché preoccuparsi ancora dell’ultima ruota del carro? Ero un peso e non c’è voluto molto perché io capissi l’antifona di casa Weasley… me ne sono andata, volente o nolente. Non c’era altro modo, ma ora mi sento sola, sola da troppo tempo… pensavo di non essere più quella stupida ragazzina dipendente dalla propria famiglia, ma evidentemente non è così… ti invidio per questo, sai?-
-Invidiare me?!- la testa di lei aveva detto sì mentre gli occhi non gli si staccavano di dosso… -Non c’è nulla da invidiare a me Weasley! Sono scappato come un codardo, di notte! Ho abbandonato l’unica persona da cui mai avrei dovuto separarmi e ora l’ho persa! L’ho persa e non potrò mai più averla indietro! Faccio un lavoro di merda in cui sono poco più di un oggetto giusto per il motivo che respiro! Vengo pagato per far passare una buona scopata a chiunque abbia sufficienti sterline da permettersi quello che a detto comune sarebbe “sto pezzo di figo” e per cosa? Per sentirmi apprezzato? Non credo proprio sai? Mi sento molto più a mio agio in quel buco di negozio di fiori che sotto i riflettori di quella stupida discoteca del cazzo dove solo l’attrazione principale! Manco fossi una tigre bianca o che cazzo ne so! No.. .la mia vita è frustrante e vuota, costellata di paura ed angoscia! No davvero: non sono da invidiare…-
-Ripeto: io ti invidio Malfoy… codardo o no tu hai preso in mano le redini della tua vita… io l’ho fatto troppo tardi… e nel farlo mi sono lasciata dietro troppi cadaveri…-
-Weasley giuro che se non la smetti di dire cazzate trovo io un modo per tapparti la bocca!!-
Per tutta risposta la rossa si era messa in modo di poter appoggiare la propria guancia sul petto dell’altro riuscendo così ad ascoltarne il battito cardiaco…
-Sei agitato Malfoy… qualcosa ti turba per caso?- un bel ghignetto sornione le increspava le labbra…
-Non in particolar modo piccola vipera!!-
-M..Draco?-
-Mh?-
-Io ti piaccio?- la risposta plateale a quella innocente domanda era venuta dallo strozzamento che si era preso il biondo mentre mandava giù la cioccolata calda e a momenti ci restava secco per davvero!!
-Ma che razza di domande fai Weasley?!! Mica puoi andare in giro dalal gente a dire “scusa, io ti piaccio??” ma dove vivi scema?-
-Non sono mica io che ti ho abbracciato fino ad ora…- lo stava fregando… e quel sorrisetto furbo avrebbe dovuto aleggiare sulle sue labbra! Non su quelle di lei!! Per difesa il biondo si era chiuso in un silenzio ostentato…
Un dito sinuoso di lei si era mosso timidamente ed aveva sfiorato il bordo della sua bocca… -Eri sporco di cioccolata…- un’idea gli era baluminata in testa!! Col cucchiaino aveva lasciato che un sottile filo di cioccolata non più calda si adagiasse sulle labbra di lei, che oramai era sdraiata sulle sue ginocchia, e poi si era sporto a baciarla dolcemente, ma con trasporto, e una volta staccatosi le aveva sussurrato a fior di labbra –eri sporca di cioccolata…- per poi riprende da dove aveva interrotto poco prima!


Ciò che in principio era partito come un gioco si era trasformato in breve in quelcosa di passionale e travolgente: sembravano aver maggiore bisogno del compagno che dell’ossigeno. I baci si erano fatti sempre più roventi mentre le mani di lei giocavano con i corti capelli della sua nuca facendogli scendere piccoli brividi lungo la schiena… i baci poi si erano spostati verso zone più “out of control” e i “poveri” lobi di lui erano ormai rossi, causa le attenzioni della rossa… le mani di lui avevano iniziato a vagare, incontrando presto il brodo della maglietta ed andando ad intrufolarvisi sotto: il contatto delle mani di lui sull apelle di lei aveva fatto scattare qualcosa nella ragazza che all’improviso si era resa conto che forse quello era proprio ciò di cui aveva bisogno… non erano movenze sensuali per farla cadere in una trappola, erano solo carezze che esprimevano sentimenti… entrambi sapevano troppo bene cosa significasse agire come un automa, senza sentimenti. E decisamente non era ciò che stavano facendo: in ogni gensto c’era una parte di loro, in ogni carezza una ricerca, in ogni movimento un desiderio esaudito… quello che era nato per gioco si era trasformato ben presto in una necessità. Necessita di cui non sarebbero stati certi di riuscire a rinunciarvi, ma quello che sarebbe stato il futuro non doveva assolutamente coincidere o intralciare il presente che per la prima volta volevano vivere!






Bene! Ed eccoci qua!! Scusate il ritardo spropositato, ma non riuscivo proprio ad iniziarlo sto benedetto capitolo!! Finalemtne questi due si sono kiariti un po’ le idee… oppure si sono lasciati prendere dal momento senza pensare alle conseguenze.. si vedrà poi in seguito… che ve ne pare?? ^^
Ringraziamenti per:
come sempre, la mia zietta mi segue assidua e mi assilla pure perkè io continui la storia in fretta… ke palle!! Ke te ne pare di questo comunque?? ^___^
Lilyth: tu hai visto la prima parte.. ke te ne pare del proseguimento??
Lord Martiya: sn andata a vedere il forum e mi sn abbastanza sganasciata dal ridere a leggere cosa cavolo combinate in quell’ospedale di psicolabili!! XDDD che te ne pare di questo capitolo? Prometto che poi in un futuro non troppo prossimo prenderò in considerazione l’idea di valutare harry e hermione…
E dulsin in fundo ginny88 sì, scusa! Errore mio che non mi ero ricordata del tuo commento alla one shot! Colpa mia U__U mea culpa, mea culpa…lo so ke il fato di essere strana si a un complimento! Ma pure se tu mi dicessi che sono una bastarda insensibile lo prenderei come complimento!! XDD il sesto libro.. ihihihihih io il sei gennaio alle 4 del pomeriggio l’avevo già finito ^^ ciau a presto!!

Next chap:no non ve lo dico se no si rovina la sorpresa!! XDDDDDD

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Capitolo 13
*** scoperto...beccati! ***


Il risveglio era stato lento e piacevole… sotto alle coperte di quel letto c’era uno strano e nuovo tepore che intorpidiva i sensi e regalava brividi lungo la schiena… il biondo si prese un paio di minuti buoni per stiracchiarsi sbadigliando e tornare finalmente a connettere il cervello al mondo dei vivi…
Si era poi pigramente girato su un fianco per incontrare il viso “d’angelo” della ragazza che gli dormiva accanto con aria placida e tranquilla… si era perso a seguire la forma indomita dei suoi capelli color del tramonto che così corti com’erano non ne volevano proprio sapere di starsene composti o anche solo con una forma “umana”… eppure passarci in mezzo le dita era estremamente piacevole sia per lui che per lei… gli occhi erano poi scivolati lungo gli zigomi che sostenevano senza sporgere quel paio di occhi azzurro intenso che aveva a lungo fissato la sera prima, mentre parlavano, si era poi soffermato sul naso: piccolo e un po’ all’insù e poco più in basso la bocca… assolutamente stupenda! Sottile, ma non troppo; ben definita e che sapeva esprimere una quantità di emozioni…
Aveva giusto fatto in tempo ad alzarsi ed infilarsi un paio di pantaloncini sui boxer che un sonoro CRAC gli aveva fatto prendere un colpo e si era trovato niente meno che Harry James Potter in casa propria, in alta uniforme da Auror, che lo minacciava con la bacchetta puntata alla propria gola.


-Trovato, finalmente!- il moro gli si era rivolto direttamente senza darsi remora di controllare in giro, o anche dare solo un’occhiata e il biondo sperava ardentemente che Gin non si svegliasse proprio in quel momento o sarebbero stati davvero guai grossi, soprattutto per lei! Decise di prendere tempo…
-Eh bravo lo sfregiato… mi stupisce non poco che tu sia riuscito a trovarmi tutto da solo… come hai fatto dunque?- la frecciatina era involontaria, ma chiedere a lui di non istigare Potter era come chiedere a Voldemort di non uccidere!!
-Devi sapere, furetto, che ti sei fregato da solo in realtà… ieri ero troppo imegnato e non sono passato dal quartier generale degli Auror, ma oggi ho trovato sulla mia scrivania un rapporto interessante… interessante perché parlava di un incantesimo “reparo” compiuto proprio in questa casa babbana dalla bacchetta di Draco Lucius Malfoy… ammetto che se non ti avessi visto al cimitero non ci avrei creduto.. in fin dei conti eravamo tutti convinti che uno sporco assassino codardo come te fosse morto nel vano tentativo di scappare dal suo imperioso Manor, ma a quanto pare tuo padre è più incapace di te…- gli insulti alla famiglia non gli facevano un baffo, finchè si trattava di suo padre, e quindi continuò a fissarlo con sguardo strafottente mentre cercava di focalizzare dove cavolo avesse cacciato la bacchetta il giorno precedente!!
-Bhè… mio padre potrà pur essere incapace, ma in fin dei conti io ho vissuto sei anni senza che uno solo di voi avesse anche solo il sospetto che io potessi essere ancora vivo… sono sempre stato molto attaccato alle cose che mi appartengono…- e accompagnò la frase finale con uno sguardo fugace al letto sfatto che gli stava di fianco…
Il moro, incuriosito spostò per un attimo lo sguardo dal biondo al letto e soffermandocisi un po’ per capire chi cavolo fosse sommerso dalle coperte in quel momento, momento fatale! Aveva capito troppo tardi di essere caduto nella piccola trappola di Malfoy! Il biondo gli aveva già fatto volare di mano la bacchetta e l’aveva afferrato ferreo al collo con una mano mentre con l’altro gomito lo inchiodava con le spalle allo stipite della porta!
-Potter, capisco la tua infanzia provata, ma… non ti hanno mai detto che si avverte prima di fare visita ad un amico?-
Il moro aveva stretto gli occhi a fessura e lo aveva spintonato lontano da se con un bel colpo di reni e gli si era lanciato addosso cominciando a rotolarsi con l’altro per tutta la stanza mandando in frantumi vasi e comodini…


Ok… la rossa lo doveva ammettere: fino al momento di quel mostruoso rumore la giornata era stata stupenda: si stava crogiolando nel dolce profumo che la circondava sotto le calde coperte di quel letto che non considerava nemmeno troppo sconosciuto nonostante ci avesse solo dormito, ma già quel rumore di materializzazione l’aveva leggermente tratta dal mondo dei sogni e ora quel fracasso era stato il colpo di grazia! Si era messa seduta ancora intontita, ma il sonno era ben presto scomparso quando aveva visto la scena che le si parava a breve distanza!! Draco ed Harry si stavano rotolando per terra nel tentativo, quanto mai vano, di avere la meglio sull’altro! E negli intermezzi volavano dritti e ganci micidiali, tanto che uno zigomo del moro era vistosamente rotto e il biondo perdeva sangue dalla bocca! La rossa si era prodigata a riottenere il controllo della situazione e con un gesto deciso della bacchetta i due erano volati agli opposti della stanza!
I due si concessero di riprendere fiato e asciugarsi alla bell e meglio dal sangue che al moro sporcava la divisa blu e al biondo colava lungo il petto nudo…
Solo in quell’istante Potter recepì la presenza della rossa all’interno dell’abitazione del nemico e una smorfia di disgusto gli incurvò le labbra… il biondo sapeva già solo guardandolo che avrebbe detto qualcosa di cui poi lui gli avrebbe fatto pentire anche solo l’aver osato pensare contro Ginevra…
-E così… è con questo schifoso assassino che te la fai ora, eh? Brava… congratulazioni Gin… sei caduta proprio in basso, anche come puttana…- ecco! Non l’avesse mai detto!!
Mentre lo sguardo della rossa si faceva tagliente il biondo gli si era di nuovo slanciato contro e afferratolo per il bavero aveva cominciato a “sbatterlo” ripetutamente contro il muro! La testa del moro, stordito, continuava ad oscillare al movimento imposto dal biondo che poi, tanto per cambiare percussione, aveva deciso di buttarlo a terra, lungo e distesso… gli si era messo a cavalcioni e dopo averlo sollevato un po’ dal pavimento prendendolo per la giacca aveva cominciato ad infilargli uno dietro l’altro una serie di destri micidiali che continuavano a far scattare il volto del moro che inerme subiva i colpi infertigli…
Forse solo l’intervento della rossa aveva evitato che il biondo uccidesse il moro a mani nude dato il fervore che metteva in quei colpi.. quando Draco l’aveva lasciato il moro era crollato a terra decisamente svenuto… l’altro aveva il fiatone e una mano completamente coperta di sangue, mentre il volto del moro era gonfio ogni oltre dire… l’occhio sinistro non si distingueva più, troppo gonfio di sangue e la mascella poteva essere o rotta o slogata… e poi c’era un bel livido degno di nota che si stava allargando festosamente sotto in suo occhio.. un vero Picasso!! Ovviamente non le passava nemmeno dall’anticamera del cervello l’idea di metterlo in sesto… cazzi suoi!!
Draco la fissava poco lontano con il fiatone… lo sentiva.. il suo sguardo che la fissava… decise di fare la superiore alla situazione allontanandosi dal moro svenuto… riuscì a fare si e no tre passi, poi si era fermata con gli occhi stretti e l’espressione contrita… e poi… e poi bhè… si era girata e aveva dato un bel calcio nelle costole al moro!! Aveva cominciato ad accanirglisi contro aggiungendo verbalmente che “puttana sarà tua sorella!!” prima che Draco ebbe la decenza di bloccarla…in fin dei conti era il fantomatico “salvatore del mondo”, la sua utilità doveva pur averla!!
Erano in due ad avere il fiatone e ogni tanto la rossa faceva finta di essersi calmata pur di poter tornare ad infierire sullo svenuto, ma i riflessi del biondo continuavano a fregarla sul tempo…
-Ok, va bene.. non lo tocco più, promesso… lasciami pure…- il biondo aveva alzato un sopracciglio dubbioso, ma l’occhiata assassina di lei l’aveva distolto dall’intento di esternare il proprio dubbio e l’aveva dunque lasciata… la rossa si era seduta su una sedia del tavolo nella cucina dopo essersi appropriata del pacchetto di sigarette e se n’era accesa una dal nervoso… povera sigaretta….sembra che voglia accanirsi su di lei dato che non può più su Potter
-Allora genio, come pensi di sistemare quel casino?- disse lei tra una boccata e l’altra indicando con sguardo di fuoso i piedi del moro svenuto che si intravedevano dallo stipite… dal suo canto Draco non se ne preoccupava affatto e si stava sciacquando le mani… prima di rispondere si era ancora preso la briga di prendersi un po’ di ghiaccio dal freezer per schiaffarselo in faccia e sulla mano dolorante… la ragazza aveva alzato gli occhi al cielo e con un movimento naturale della bacchetta escoriazioni e tagli erano spariti…
-Bhè, hai appena trovato la soluzione al problema, no?- l’aveva guardata scettico…
-Io non guarisco chi mi chiama puttana, grazie… e poi la mia buona azione masochistica l’ho già fatta graziandolo pochi giorni fa a discapito di mio fratello! Non ho intenzione di essergli utile in altro modo se non quello di castrarlo! Possibilmente senza anestesia!!- il suo sguardo aveva un qualcosa di folle… doveva essere leggermente imbestialita… meglio non tentarla.
-D’accordo… e quindi?-
-Tocca obliarlo… e fargli credere, chessò… che un bambino di sei anni gli ha fatto lo sgambetto, lui è scivolato su una merda di cane che gli aveva cagato sul pianerottolo, è caduto dalle scale di casa sua finendo dritto in strada, lì un motorino l’aveva centrato in piedo e infine una vecchietta aveva infierito sul suo corpo credendolo un barbone… che te ne pare?-
-Mh… fantasiosa… ma non è messo così male…-
-A QUESTO SI PUO’ SEMPRE RIMEDIARE!!- il biondo stava cominciando a preoccuparsi del modo morboso in cui stringeva la propria bacchetta e dello sguardo folle che le illuminava lo sguardo…
-Ehm… meglio di no, eh? Facciamo che è caduto dalle scale e basta…-
-Come vuoi…-

Così il moro era stato obliato e rispedito al mittente con una bella balla stampata in memoria e già che c’era il biondo aveva provveduto a fargli dimenticare del “reparo” che la bacchetta del defunto Draco Malfoy aveva effettuato giorni prima… e finalmente poteva tirare un mezzo sospiro di sollievo per lo scampato pericolo… dal canto suo Gin sembrava assolutamente tranquilla, anche se un po’ silenziosa…
-Tutto bene?- le aveva chiesto calmo…
-No che non va tutto bene!! Ti pare che vada tutto bene? A me pare che vada tutto male! Malissimo se possibile! Abbiamo aggredito e pestato a sangue Harry Potter!! Non era mica Colin Canon quello!!-
-Chi?!-
-Ohhh!! Sta’ zitto Malfoy!!- avea terminato lei brusca e lui così aveva fatto.. si era zittito, ma continuava a fissarla mentre lei invece studiava le venature del tavolo…
-DRACO!!- aveva urlato improvvisamente, tanto che il diretto interessato aveva fatto un salto di dieci centimetri sulla sedia…
-Non sono ancora sordo Weasley… che vuoi?!- aveva risposto seccato con le palpitazioni a 220…
-Non tu, scemo d’un furetto!! L’altro Draco!!- aveva esordito lei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo pensare al suo cagnolino mentre lui le faceva notare che avevano assalito il bambino-sopravvissuto-ma-che-a-momenti-veniva-ucciso-da-due-pazzi-rinnegati-e-scatenati…
Il biondo aveva messo su un bel broncio quando si era sentito chiamare “furetto” e lei non aveva potuto fare a meno di ridere di lui…poi gli aveva chiesto se voleva accompagnarla a casa e lui aveva acconsentito dato che non aveva nulla di meglio da fare, “altrimenti non sprecherei il mio tempo con quel tuo cane orribile…” aveva aggiunto e i due avevano ripreso a discutere di stupidaggini come “Draco non è orribile!” mentre lui ghignava e sornione ribateva “lo so, grazie, ma se mi fai un altro complimento arrossisco. Promesso!” dalla sera precedente tra i due si era creata una sorta di “sintonia” che da molto non sentivano con nessuno…
A casa erano stati entrambi assaliti dalla palla di pelo ambulante che si era vendicato per il ritardo rivoltando la casa sottosopra, ma Gin non aveva avuto cuore per sgridarlo dato che si sentiva immensamente colpevole… avevano passato la giornata a bighellonare per i parchi con il piccolo cane che il biondo si divertiva a definire rognoso e la rossa per vendetta si divertiva a richiamare il proprio cucciolo e deridere il Malfoy dato che si girava sempre anche lui… “Siete più simili di quanto tu possa credere!” e il biondo dopo aver notato che il cucciolo era attorniato da cani almeno quanto lui era fissato da ragazze sbavanti non aveva potuto trattenersi dal dire “Almeno nello charme non ti sbagli!”
A conti fatti, tolto l’episodio “Potter” la giornata era stata molto piacevole!



BENE!! Finito anche questo!! Quindi, ricapitolando: Draco e Ginny NON hanno fatto nulla (brutti perversi che non siete altro!) e Potter si rivela essere il solito rompicoglioni… tanto per cambiare!! Massì… mi sto vendicando per ciò ke la Row mi ha fatto nel sesto libro!! Si perkè io lo prendo come un affronto personale alla stoica logica che mi porta a dire che Draco e Ginny sono la coppia perfetta!
Non posso dilungarmi oltre perché non ho tempo! Rinvio i saluti al prossimo capito, ke fra l’altro non so ancora come si intitolerà… cioè: non so proprio cosa potrà mai accadere… d’ora in avanti è tutto bianco! XDDD sparate idee o desideri se volete! Qualcuno potrebbe essere accontentato!!
A presto e RECENSITE MALEDETTI!!!

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Capitolo 14
*** ricatto ***


Il giorno dopo la rossa aveva dovuto affrontare l’inconveniente “lavoro”. Non ci aveva pensato, ma in effetti non poteva mica stare senza far nulla! O meglio: poteva per un po’, ma non certo rimanendo in quell’appartamento super lussuoso e con un cane al seguito che gli combinava più disastri di una mandria di snarl infervorati in una miniera d’oro!
Di cercare un nuovo lavoro non se ne parlava proprio: non sapeva fare grandi cose e non voleva certo cominciare alla veneranda età dei ventidue anni a fare un lavoro che odiava!
C’era solo un’unica cosa da fare! Andare a parlare col capo che l’aveva licenziata giusto qualche giorno prima e “dissuaderlo” a farla tornare in ditta… sia chiaro che la rossa non aveva assolutamente intenzione di ricorrere alla magia: aveva appreso molto velocemente che per sopravvivere nel mondo dei babbani dovevi essere più slytherin che gryffindor… era giunto il momento di affilare le zanne dunque.
Quella mattina si era vetita, se possibile, ancora peggio del solito: un paio di pantaloni marcatamente da uomo che le stavano addosso solo grazie al misericordioso ausilio di un bel paio di bretelle rosso sangue, i suddetti calzoni “dovwevano” essere stati du un colore tendente al nero, ma attualmente erano più definibili come calcinacci-vari-di-un-vecchio-cesso-turco, il che era decisamente folkloristico! Soprattutto il fatto che fossero di circa otto taglie più grandi del giusto… per cui doveva mettere pure una cintura per evitare di avere una presa diretta con la ionosfera… ora la cintura non sarebbe stata nemmeno fuori posto SE fosse stata una comunissima cintura con la fibbia, magari fatta di pelle o di tela… invece no! Era chiaramente una di quelle cinture di arti marziali di un bel verde bottiglia… e vabbhè, sorvolando sull’intonazione dei pantaloni cesso-pubblico con la cintura verde bottiglia e le bretelle rosso sangue non si poteva però non rimanere sconvolti, a dir poco, dalla maglietta… vedendola la cosa spontanea da chiedere sarebbe stato “Ciao Red! Che per caso hai avuto un’incontro ravvicinato con uno squalo?” perché l’effetto c’era… non parlaimo poi del colore… ma ad una stilista tutto è concesso! Anche essere egocetrica, altezzosa, indisponente, irriverente e bastarda. Questo ed altro ancora era la “piccola” Red!
Ghignetto vispo ed un bel paio di oakley sul naso creavano la facciata adatta per far credere alllo staff che in quel luogo era ancora lei a comandare!
Ah! Da non tralasciare: ai piedi aveva un paio di zori, infradito di paglia… tipicamente giapponesi… no comment please.
Con andatura spedita si era diretta nell’ufficio del produttore: aveva aperto la porta, si era introdotta nell’ufficio e aveva diligentemente chiuso la scorrevole senza che nessuno in effetti le avesse accordato anche solo il permesso di entrare. Si era voltata verso il capo e gli aveva fatto uno di quei sorrisi belli quanto falsi per cui era diventata celebre ultimamente…
-Ciao Frank! Ho notato con piacere che le mie cose sono ancora tutte qui, posso riprendere subito allora?- non sperava davvero che cedesse subito su de piedi
-Red, cosa non ti è chiaro nella frase “sei licenziata”?-
-Oh dai Frank! Ti ho fatto fare più soldi io di Valentino e Armani messi insieme! Non fare così…- giochiamo sul guadagno diretto…
-Red, non mi voglio ripetere: vattene!-
-Mhh… e sia! Ma almeno dimmi per cosa mi cacci…-
-Molto semplice mia cara: tu non puoi fare la prima donna qui dentro! Non puoi prenderti tutte le libertà che ti sei sempre arrogata come tuoi diritti! E inoltre non stai simpatica a nessuno…- bhè poteva inventarsene una migliore dato che qua dentro tutti mi hanno invitato a cene e feste almeno una decina di volte mentre a lui nisba… la rossa aveva sbuffato sonoramente…
-Va bene Frank, hai vinto…- l’uomo già ghignava quando Gin decise che il lato Slytherin poteva uscire ed ottenere la sua giusta dose di compenso… -facciamo così allora: li vedi tutti quei bei disegni sulla mia scrivania? Bhè, quelli sono i prossimi venti capi se non ricordo male, una intera stagione! Pensa un po’: per sbadataggine mia non li ho ancora registrati sotto il tuo marchio e se tu ci provi ti denuncio per furto… allora adesso io vado fuori di qui, mi prendo i miei progetti e tutte le bozze, una trentina mi pare, e me ne vado… ho già un’aggancio con un produttore che si propone a livello mondiale, in fin dei conti l’Inghilterra non mi basta più e che ci vuoi fare? Ho queste manie da prima donna… oltretutto penso che dovrò fare due chiacchere con Jack… conosci Jack? Deduco di sì… l’avvocato della regina in effetti, un po’ caro, ma ne vale la pena dato che mi devono essere sfuggiti i trenta giorni di preavviso e la liquidazione del mio lavoro… bene! Che altro faccio qui ancora?? Mi affretto a sloggiare dato che nessuno mi vuole qui!- l’effetto ottenuto era qualcosa di pretamente… stupendo! Il capo era sbiancato ed ora stava assumendo velocemente delle sfumature color prugna in zona oreccie, che fosse un parente Weasley anche lui??
-Red… a-aspetta! Parlaimone un attimo, che ne dici?- tombola!
-Parlare? E di cosa Frank? Mi hai fatto intendere che la tua decisione fosse irrevocabile…- si stava divertendo e non le costava nulla ammetterlo!
-Ehm… P-però… ah! Ecco! Mi è venuta ora in mente una proposta che prima mi sono scordato di dirti!!- sì certo.. e io sono la figlia di Voldemort…
-E cioè?- diciamoci le cose come stanno: la rossa stava impiegando tutte le proprie energie per evitarsi di ridergli in faccia! E questa era un’impresa a dir poco titanica…
-Ecco.. come sai a noi manca un indossatore… abbiamo tante ragazze, ma ci manca un bel ragazzo che sia il pezzo forte della scena… quindi pensavo: tu… se tu riesci a trovare un ragazzo all’altezza della situazione puoi tornare in carreggiata! Che..che ne dici?- questa forse è ancora più patetica di quella del “nessuno ti vuole qui”… vabbhè.. a caval donato…
-Mh.. interessante! Ma a quel punto mi alzi lo stipendio giusto?!-
-C…-
-CERTO! Non avevo dubbi! Allora affare fatto Frank! Ci vediamo presto!!-

La giornata era cominciata non troppo bene per un biondo di nostra conoscenza ormai “intima”: aveva potuto constatare che dormire da soli non è rilassante e ristorante come dormire in compagnia… a questo proposito il suo cervello aveva preso il largo su riflessioni del tipo “Che poi anche la compagnia fa la differenza! Insomma.. un conto è dormire con un’estranea completa e un altro è dormire con tua madre! Inoltre anchela bellezza della donna con cui dormi influisce senza alcun dubbio… ma che pensieri retrò! Sto escludendo a prescindere l’idea di dormire con un uomo!! Però in effetti io non ci voglio dimire con un uomo!!” e via dicendo… il consueto rituale del bagno mattutino era stato interamente accompagnato da sbotti di risa e scotimenti energici della testa che avevano fatto sì che il dentifricio raggiungesse angoli improbabili dello specchio, ma a parte queste “stranezze mattutine” sembrava che tutto fosse normale!
Era appena uscito di casa quando si era reso conto di essersi vestito un po’ leggerino per il tempo di quel giorno… voleva tornare in casa per mettersi un maglione ma due fatti salienti glielo impedivano: primo aveva dimenticato le chiavi dentro casa secondo era in ritardo come sempre! Stringendo i denti contro il vento inaspettatamente freddo si mise in marcia per il negozio “mattutino” di fiori.
Da questo momento in poi hanno inizio gli avvenimenti insoliti. (leggesi anche “la sfiga ti conosce per nome” ndGin)
Davanti al negozio c’erano degli uomini vestiti in modo a dir poco bizzarro, decisamente troppo bizzaro! Ci scommetteva il blasone che quelli erano dei maghi! Auror che dir si voglia… quindi erano ancora sulle sue tracce eh?
Il freddo era improvisamente scomparso mentre si fermava dietro un angolo a fissare quegli uomini che continuavano a guardarsi in giro indagatori mentre la sua temeraria “capa” li teneva a bada con uno sguardo davvero poco rassicurante… dopo alcuni minnuti finalmente si decisero ad allontanarsi dal negozio e lui potè uscire allo scoperto entrando nel locale…
-Ivan, si può sapere in che guaio ti sei cacciato questa volta?- ahi ahi…
-Guaio? Io?! Ma ti pare??- finto tonto…
-Senti Ivan.. sono volate parole grosse… falsi nomi, un certo Mal qualcosa, assassinii e aggressioni!- oh porc… fanno le cose in grande ora?
-Ho capito.. a questo punto è meglio che io non lavori più qui con te… non vorrei metterti in mezzo a casini… ti ringrazio di tutto boss…- e per una volta erano davvero quelle le mie intenzioni: non volevo davvero che le accadesse qualcosa per causa mia, non me lo sarei mai perdonato. Lei era troppo importante per me e anche se mi dispiaceva da morire lasciarla così sapevo che era l’unica cosa da fare!
Il biondo si girò per uscire quando si sentì buttare addosso qualcosa di morbido: era un maglione grigio perla caldo e mobido… la ringraziai con uno dei miei sorrsi più veri ed uscii dal suo negozio, questa volta per sempre.
Vagai tutta la mattina guardandomi le spalle come un cane braccato, mangiai qualcosa velocemente e constatai che quella giornata avrebbe avuto la sua gloriosa conclusione con un acquazzone degno del nome. Verso il tardo pomeriggio mi ritrovai davanti allo Studio e vidi i due “familiari” maghi parlare con uno Steve decisamente incazzato! Poveretti loro, mai fare incazzare un cocainomane checca fino al midollo, potrebbe graffiarti la faccia come un gatto… furono rispediti al mittente per direttissima anche se mi parevano abbastanza soddisfatti, io feci qualche passo verso il locale prima che il padrone m vedesse, fu chiaro e coniso: con una mano mi intimò l’alt e con un cenno della testa mi disse di tirare dritto: non c’era più posto per me. Non mi fece né caldo né freddo…
Decisi di tornare a casa mia, ma se tanto mi da tanto quei maledetti auror avevano scoperto anche il mio alloggio…
Quella sera capii che le speranze sono mere chimere e non vale la pena guardare le stelle in città, perché le luci artificiali le oscurano…
La porta… non esisteva più. Era scardinata e frammentata a parecchi metri di distanza… provai gratitudine per Potter che almeno aveva evitato un’irruzione violenta con conseguente devastazione di casa mia. Appurato che oramai i due se ne fossero andati mi azzardai ad entrare e mi si strizzò il cuore…
Tutto.
Tutto ciò che avevo di più caro era lì dentro.
Era.
Avevano distrutto tutto.
Tutto.
Non avevano risparmiato niente: era chiaro che si erano divertiti a spaccare uno per uno i miei cd e il lettore… avevano bruciato i libri, svuotato tutti i ripiani della cucina per terra, tagliato e sparso in giro l’interno del materasso, strappato le tende, sfondato la poltrona, fracassato il tavolino, spaccato le finestre, frantumato il televisore contro un muro, divelto le librerie, stracciato quadri e poster, rubato gli oggetti di valore e distrutto come più gli aggradava ciò che rimaneva…
Notai con disappunto che mancavano tutti i pochi oggetti magici o semi magici che possedevo… ma forse ciò che più desideravano non l’avevano trovata: tornai in cucina senza curarmi troppo dei pezzi di vetro e delle posate su cui mettevo i piedi, avevano buttato a terra e spezzato anche quasi tutti i mestoli di legno, ma un paio li avevano lasciati interi, forse perché non reputavano sufficientemente divertente spaccare cose così piccole ed insignificanti… peccato! Tra quei pochi esuli superstiti c’era anche la mia bacchetta!
Osservai quella devastazione con angoscia, sapevo di avere tra le mani il modo più semplice per far tornare tutto come prima, per far rivivere tutti i miei ricordi, ma improvvisamente quella prospettiva mi disgustava… i miei ricordi e i miei affetti sarebbero sempre rimasti nel mio cuore e nella mia memoria… quelle parti materiali di essi non sarebbero mai ritornate le stesse solo per magia… chiusi le ante delle finestre esterne constatando che aveva iniziato a diluviare ed era piena notte, ero rimasto dentro quella che avrei chiamato “casa” fino a pochi giorni prima per un tempo lunghissimo senza che me ne accorgessi… ripristinai la porta e la chiusi a chiave. Lanciai un incantesimo scudo che impediva a chiunque di entrare in quel piccolo regno di desolazione tranne al sottoscritto.
Nessuno meritava tanto.

La rossa per festeggiare il suo completo ed assoluto trionfo su quello stronzo di Frank era stata tutto il giorno a zonzo con Draco che le scodinzolava intorno e un paio di volte l’aveva pure fatta cadere aggrovigliandole il guinzaglio tra le caviglie…
-No, decisamente in questo tuo lato iper espansivo non assomigli affatto al tizio a cui hai fregato il nome…- il cucciolo l’aveva guardata con espressione incuriosita e alquanto bizzarra per cui lei era sbottata a ridere come una cretina da sola, in mezzo alla strada, col fondoschiena adagiato sul cemento, il guinzaglio attorcigliato alle caviglie e pacchi, pacchini e pacchetti sparsi tutt’attorno… una figura mediocre ad essere gentili.
Nel mezzo di tutto ciò si era pure messo a piovere per cui la rossa si era affrettata a sbrogliarsi il guinzaglio di dosso, raccattare tutto e schizzare in macchina seguita a ruota da quell’impacciato del suo cucciolo.
Si era fatto buio in un baleno e ben presto si era ritrovata a bighellonare in macchina per Londra… aveva pensato un po’ a qualche bel giovine che fosse anche disponibile a diventare un modello per la sua linea, ma non le veniva in mente nessuno… era ferma in coda e fuori diluviava che Dio la mandava, si mise a guardarsi intorno svogliatamente mentre non desiderava altro che tornare a casa, era scattato il verde per la sua corsia e lei aveva svoltato per proseguire e a momenti investiva un ragazzo!! Dopo un primo momento di adrenalina aveva cominciato a dirgliene dietro di tutti i colori facendogli i fari per intimargli di spostarsi, ma quello pareva essere su un altro pianeta: stava con le spalle curve e le mani strette attorno ai gomiti per difendersi dal freddo, non aveva ombrello e i capelli gli ricadevano davanti la faccia… i capelli… quel biondo così chiaro non le era del tutto nuovo…
-Draco!- gli urlò mentre apriva la portiera sporgendosi fuori.

Aveva preso a vagare sotto la piogga senza curarsi del freddo che lento ed inesorabile gli si insidiava sotto la pelle e fra le ossa, i capelli appesantiti dall’acqua gli erano man mano scivolati davanti al viso, non si azzardava a mettere le mani nelle tasche dei pantaloni per evitare ogni contatto con la propria bacchetta… si sentiva oppresso e scombussolato da tutte le cose capitate in quell’unica giornata che aveva imparato a maledire con tutto se stesso. Aveva freddo. Decisamente freddo. Si era stretto le braccia al petto per evitare di morire assiderato, ma forse era ciò che sentiva dentro a fargli provare quei brividi… aveva svoltato ad ogni angolo in una direzione diversa senza concezione di causa o senza badare alla direzione reale, non sapeva dove andare, non gli importava neanche saperlo. Aveva perso la cognizione del tempo e dello spazio, poteva aver camminato per minuti come per ore e non avrebbe saputo decidere, non aveva badato a dove era passato, ma a giudicare dalle scarpe sporche di fango doveva essere passato anche in mezzo ad un parco, o magari anche più di uno…
Stava attraversando una strada quando una macchina gli aveva inchiodato a pochi centimetri dal ginocchio… non ci aveva nemmeno fatto caso in effetti… chissà se aveva il verde? Si era visto abbagliare dai fari e non riusciva a capire cosa potesse volere da lui… ad un certo punto si era sentito chiamare e una ragazza dai capelli rossi si era sporta dalla portiera… Ginevra Weasley…Ginny Weasley… Gin… la sorella di Lenticchia… l’amico di Harry Potter.. l’Auror…la casa… era tutto collegato alla fine…e a capo di tutto c’era Lei.
Continuava a chiamarlo, ma questa volta non si sarebbe fermato. Non di nuovo. Aveva quasi passato l’auto quando si era sentito strattonare i pantaloni: Draco gli si era incollato addosso e gli strattonava il tessuto bagnato fradicio e sporco da far schifo… quel cucciolo era proprio ostinato e testardo… proprio… proprio come lui… lo sollevò da terra stringendoselo al petto ed entrò in macchina sul posto del navigatore.
-Ma si può sapere come ti è saltato in mente di camminare senza ombrello con ‘sto tempaccio?!-
-Volevo fare due passi…-
-Due passi?! Guardati! Sei bagnato fradicio! E stai anche tremando di freddo…- in un batter d’occhio il biondo si era ritrovato asciutto e pulito.
-..Gin, davvero questo cucciolo mi assomiglia?- continuava a guardare quella palla di pelo che si era sistemata sulle sue gambe e giocava a mordicchiargli le dita delle mani…
-Oh certo!! È un rompiscatole di prima categoria! E poi è orgoglioso, fissato e testardo… sa farsi capire al volo ed ha le idee chiare. È cuccioloso, ma ogni tanto ha degli sbalzi d’umore e si isola, se ne sta per gli affari suoi e poi… bhè, non ha avuto una bell’infanzia…però c’è da dire che non si abbatte mai… mantiene il suo caratteraccio sempre…- mentre la rossa parlava il ragazzo continuava a fissare il cucciolo… ad un certo punto il musetto appuntito dell’altro aveva smesso di giocherellare con la sua mano e l’aveva fissato… Anche gli occhi erano simili… poco dopo il cane si era dato alla scalata e avendogli appoggiato le zampine sul petto aveva preso a leccargli la faccia lavando via le lacrime che il giovane non si era accorto di star versando…
-Oh, pare ti abbia preso in simpatia eh?- la rossa si era poi ricreduta quando il ragazzo aveva preso a singhiozzare piano e si era stretto il cucciolo al petto, tra le braccia…
-…Draco?-
-Non ho… più niente Gin… mi hanno… mi hanno portato via… tutto.-

Eeeeeeeeeeeeeeeet voilà!!! Finito! Bene… scusate il mostruoso ritardo, ma è da mercoledì che sto male… quindi se questo capitolo fa schifo ho anche la scusante!! Uhauhauhauhauhauhauhauhauhah!!! Ad ogni modo… i ringraziamenti!!!
angelroy: allora che te ne pare? Soddisfatta o rimborsata? Nell’altro le botte a potter ti avevano esaltata, qua invece? Dimmi dimmi carissima!! Un bacione!!
ginny88:ammetto che in questo capitolo non ci sono cose che fan morire dal ridere come scuse banali o simili, però il contenuto mi pare decisamente diverso ^^ ad ogni modo… PITON MORIRA’!! e lo ucciderò io se non vi dispiace ^^ vabbhè… fammi sapere che te ne pare eh ^^ ciau ciau
Lilyth: dimmi un po’ ke te ne pare ^^ io ce la sto mettendo tutta perkè venga fuori tutta la mia “luposità” ^_-
E ora… MA TUTTI GLI ALTRI??? Eravate tanti a commentare… invece ormai… sigh… vabbhè.. U_U pazienza… alla prossima!! Ah… come sempre non so cosa accadrà nel next chap x cui nn posso nemmeno dirvi il titolo… ^^”

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Capitolo 15
*** passato? presente! ***


La rossa aveva ben pensato di portare l’ospite inatteso a casa propria per cercare di venire a capo della situazione e per evitare che l’altro si prendesse un qualche malanno in qualche modo… per tutto il tempo il giovane aveva stretto a se il cucciolo che, stranamente, non aveva mostrato il minimo segno di volersi divincolare dalla sua presa. Era stato fatto entrare nell’appartamento e su esplicita richiesta gli era stata portata una coperta contro il freddo che continuava a sentire… la padrona di casa e di cucciolo l’aveva poi fatto accomodare in salone, un ambiente abbastanza intimo rispetto al resto dell’appartamento e sufficientemente familiare a quel piccolo e alle volte scomodo salotto che il biondo si era visto costretto ad abbandonare solo qualche ora prima.
In quella situazione fastidiosamente familiare e piacevolmente estranea aveva spiegato a Gin che cosa fosse successo… per un attimo aveva quasi rischiato di dire ciò che per pochi secondi, mentre si sentiva chiamare sotto la pioggia, gli era balenato in testa: la folle e vigliacca conclusione per assurdo che Ginevra Weasley fosse la causa e l’origine dei suoi guai e non solo una coincidenza e una mano amica tesa a sorreggerlo… l’attimo di silenzio in cui si era maledetto per quei pensieri indegni e il filo logico del discorso che stava tenendo avevano portato Ginevra alla logica conclusione che lui la ritenesse responsabile. Erano tornati come in principio? Lui la credeva ancora, davvero, un auror? O peggio ancora una cacciatrice di maghi oscuri o forse una spia? Lo sguardo colpevole del ragazzo doveva averle fatto intuire che i propri sentimenti fossero così palesati sul suo volto da farlo sentire colpevole anche senza che uno dei due avesse parlato. Ma allora cos’era quell’intesa se non il basamento di un’amicizia?
-Non sono ciò che credi…- la voce stizzita era stata involontaria e quasi giustificata dato che era almeno la decima volta che si ritrovava a ribadire sempre lo stesso concetto.
-Lo so…- aveva risposto lui sereno prima di aggiungere –ma il genere umano tende a trovare la soluzione più comoda ed indolore per se stessi. Dovresti saperlo ormai.. quante volte il mondo magico mi ha giudicato eroneamente per avallare i suoi propositi… e quante volte ha fatto la stessa cosa con te?-
-Io ho ricevuto dei riconoscimenti da questo stesso mondo che mi ha usata…-
-Per cosa?- aveva detto sinceramente incuriosito…
-La mia buona azione nella vita… un paio di maghi si professavano “Cacciatori di Draghi” o simili, ma ciò che mi domandavo io era: cosa mai faranno dei cacciatori di lucertoloni a Londra? Così quando ho pensato di chiederlo ai diretti interessati è scattata una piccola baruffa e li ho consegnati al ministero... oddio… non molto piccola… da medimago a paziente in tempo zero! Eheheh- sdrammatizzare… sarebbe stata la cosa più sensata da fare… eppure non riusciva…
-Evidentemente c’è sempre qualcuno che riemerge e qualcuno che continua ad affondare…-
All’ultima affermazione purtroppo nessuno aveva trovato nulla da ribattere…
-Niente è per sempre Draco…-
-Oh sì, soprattutto la felicità! È labile e facilmente deteriorabile, instabile aggiungerei… fai tanto per ragiungerla, trovi un senso alla tua vita, un equilibrio nel tuo mondo, trovi persone che tengono a te, persone che ti usano e che usi, trovi compagni, amici, nemici… e poi basta un battito di ciglia, uno schiocco di dita e poi… cosa ti resta in mano? Un pugno di cenere e ricordi dolorosi… non penso nemmeno valga la pena…-
-In questo momento sei perso… non sai più chi sei… non assomigli nemmeno lontanamente al cucciolo che stringi.-
-E’ un cane! Per lui è tutto più semplice!-
-Non è tutto più semplice.. tutto E’ semplice e basta… il passato non fa mai parte del presente! Può essere vero il contrario, ma se un cane è in grado di non tenere da conto ciò che gli è stato fatto se ciò che ha al momento gli basta per essere felice, per stare bene… allora caro mio anche tu ne sei capace.-
Il biondo stava soppesando le parole della sua interlocutrice… aveva anche ragione sotto un certo punto di vista… sospirò…
-Weasley…- alla rossa non stava piacendo molto il fatto che l’avesse chiamata per cognome…sta a vedere che l’ho fatto incazzare e non so manco io come… -…posso abbracciarti?- no… forse non si è incazzato… o forse è così incazzato che delira…
-…Cosa?-
-Hai capito benissimo…- E sti cazzi se ho capito! Ma mica puoi dire le cose così!
-Si… Ma… Cioè: perché?- Ti odio quendo sei così calmo mentre io invece balbetto come un’idiota, lo sai? Oddio… parlo pure da sola… povera me…
-Averti vicina mi fa stare bene… ora… ho bisogno di sentirmi bene.-
Le parole che erano appena state pronunciate con la naturalezza con cui di solito si parla del tempo erano subito state seguite dal lento e fluido movimento del braccio che si era sollevato e aveva porto il palmo verso l’alto in un chiaro invito ad accettare quella mano tesa, la ragazza aveva appoggiato la propria mano su quella del ragazzo sentendone nitidamente la freddezza. Le dita l’avevano dolcemente stretta e il polso si era mosso in modo da invitarla a sederglisi in braccio… lei, docile, aveva seguito quegli inviti che imponevano rispetto nella loro gentilezza… il cucciolo si era spostato e la ragazza si era appoggiata al torace ancora tiepido del ragazzo… brividi continuavano ad attraversarle la schiena mentre lui lasciava la sua mano e la stringeva possessivamente a sé tenendola per la vita ed appoggiando il mento contro la sua tempia… erano tutti e due raggomitolati sul divano sotto una coperta, in silenzio, mentre le loro menti vagavano lontano e le mani di lui disegnavano pigre figure immaginarie sulla schiena di lei che a sua volta si faceva cullare dal lento e profondo ritmo respiratorio del ragazzo e dal suo battito del cuore… appoggiò il proprio palmo sul punto della gabbia toracica sotto cui era celato quell’organo pulsante di vita… lo sentì battere forte, veloce, poi man mano rallentare… rallentare ancora fino a quando il lento e costante rumore da lui prodotto non si era regolarizzato su una dolce melodia rilassante… quel caldo piacevole, quella posizione privilegiata, quel senso di protezione.. era tutto perfetto in quel momento, si lasciò trascinare in uno stato di dormi-veglia nel tentativo che quel momento durasse il più a lungo possibile…
Appena la mano del biondo aveva stretto quella della ragazza il cuore aveva cominciato a battere più veloce, la sicurezza e la disinvoltura mostrata fino a poco prima erano scomparse, il freddo si era incrinato, se avesse tentato di parlare ora non ci sarebbe riuscito, l’unica cosa concessagli era guidare quella ragazza a gesti, gesti che lui stesso non sapeva essere in grado di farle compiere, ma la rossa aveva seguito quasi telepaticamente ciò che lui pensava e lentamente si era accomodata sulle sue gambe… era bastato quel contatto, quel calore a contrasto del gelo che lo attanagliava al centro della gabbia toracica e il desiderio di sentirla vicina a se era stato insopprimibile! Aveva lasciato la sua mano e con una mano le aveva cinto la vita, con l’altra le spalle. L’aveva adagiata addosso a se in modo che potesse eventualmente appoggiare il suo viso al proprio petto e inconsciamente aveva preso a percorrere l’esile schiena della giovane con la propria mano, come in cerca del centro pulsante del suo calore, di quel calore che lo faceva stare bene, che aveva il potere di calmarlo ed estraneralo da quel mondo che colpo su colpo lo stava abbattendo. Poi aveva sentito la mano di lei vagare sul suo pettorale sinistro, in cerca di cosa si era chiesto… l’aeva sentita soffermarsi dove una volta avrebbe giurato che ci fosse il proprio cuore, aveva steso il proprio palmo a coprire quella porzione irrimediabilmente ferita e un tepore era filtrato… attraverso la maglia, attraverso la pelle, i muscoli, le ossa! Fino al cuore… quel cuore che aveva creduto spezzato per sempre, di cui non sentiva più il calore…. E poi improvvisamente, più assordante che mai, aveva ricominciato a sentire rimbombare il proprio ritmo cardiaco nelle orecchie. Un ritmo veloce irregolare ed irruento che si era man mano fatto calmo… dolce e melodioso… solo lei era in grado di fargli toccare vette simili… cullato dal proprio cuore e il profumo di lei ad inebriargli i sensi si era semi assopito premendo il proprio mento contro la sua tempia…

È passato… quanto tempo? Minuti? Ore?a giudica dalla luce nella stanza direi… Decisamente ore… è qualsi l’alba e io non mi sono mai sentita meglio di così… la rossa mosse un po’ la testa come a voler creare una piccola fossetta nel petto del ragazzo ed accomodarvi la propria guancia… a quel movimento anche lui si era ridestato dal sonno che lo aveva colto e fatto lentamente scivolare dallo stato di dormi-veglia.
-Buon giorno signor Malfoy…-
-Mmmmh…. Questi elfi domestici… che rompi scatole…-
-Eflo domestico?! Malfoy non ti azzardare sai!!- la rossa aveva fatto il gesto di alzarsi, ma si era ritrovata di nuovo schiacciata contro il petto di lui mentre la voce arrochita dalla notte le sussurrava in un orecchio…
-Scherzo Weasley… sei molto più bella e piacevole di un elfo domestico…- con una mano aveva preso ad accarezzare dolcemente la nuca ed i capelli vermigli della giovane, la quale aveva fatto un verso di apprezzamento che rasentava le fusa…
-Ho una proposta da farti…- aveva detto lei dopo un po’ di quelle coccole così apprezzabili
-Mi dispiace, io sono un’animo puro… non accetto proposte indecenti.-
-Ma sarai scemo? Quasi quasi non penso di volerti in giro per casa mia a tempo pieno…-
-Ah bhè, se mi vuoi in giro per casa ventiquattro ore su ventiquattro….. sì, penso si possa fare!!- aveva parlato in fretta, non aveva davvero ragionato sulla risposta e infatti subito dopo si corresse interrompendo le coccole –anzi no… meglio di no…-
La rossa l’aveva guardato stupita e stranita…
-Come no? E perché? La casa non le paice?-
-No cretina! Non voglio rischiare che ti accada qualcosa! Mi sembrava fosse lampante…-
-Oh ti prego Draco! Non cominciare! Siamo tutti e due maggiorenni e vaccinati! Anzi la vita ci ha dato pure un paio di calci in culo in più che al resto delle persone, quindi non venirmi a trovare una scusa del cazzo come quella…-
-Non è una scusa! Ho il ministero alle costole per molteplici accuse! Non voglio che tu rischi…-
Interrotto.
-Non rischio! Io sono sopra gli auror! Io ho una classe di Merlino! Santo cielo Draco! Non rompere!-
-Ma posso rifiutare!-
-Ma per andare dove?! Ma non mi stressare! Tu stai qui e basta!!-
-Ma…-
-Non hai detto che sono il tuo antistress?!-
-Non ho decisamente parlato di antistress io…- a giudicare dall’adorabile broncio che aveva appena messo su il biondo era servito!
-Perfetto! Ora Mr Possessività potrebbe lasciarmi? So che sembra strano, ma io devo andare a lavorare se vogliamo campare!!-
-Oh mi scusi Mrs CasaeChiesa.. non volevo turbare la sua routine…-
-Veramente è più il tempo che non lavoro… ad ogni modo… io ora mi faccio una doccia… tu puoi andare a dormire… oggi dovrai prenderti cura di Draco perché non tornerò nemmeno per pranzo.. a dopo!-
La rossa si era fiondata in bagno e anche il biondo aveva deciso di alzarsi e stiracchiarsi un po’… tempo dieci minuti e si era ritrovato da solo con il piccolo cucciolotto che lo fisava incuriosito e una lunga giornata davanti alle sue aspettative…


Et voilà! Che fatica gente… che fatica… spero ne sia valsa la pena… il prossimo capitolo si ride!! DracoVSDraco XDDDDDD ora i saluti e ringraziamenti!!
ginny88 come vedi ho cercato di aggiornare il più in fretta possibile!! ^___^ odio la scuola… mi ruba tempo all astoria… -.- vabbhè… eccoci dunque! Che te ne pare?? Fammi un bel commento please ç_ç baci baci baci!!
Lilythquesto cap me l’hai già commentato in msn ^^ cmq io proseguo sulla strada dei lupi!! *_*
angelroy commuovere… eh sì, alle volte è quello il mio intento… lo ammetto… certo che Draco è cuccioloso.. .Draco è come voglio io… ti piace come consolazione? ^_- bacioni
Dulcis in fundo Lord Martiya dove te n’eri sparito?! Pensavo ke la storia non ti piacesse più… T_T cmq secondo me è da vero Slytherin (leggesi bastardo approfittatore che pensa sempre a pararsi il culo e poi al benessere altrui) avere sempre una via d’uscita… e poi era un bluff se voglaimo dirla tutta >_> ma tu non lo potevi sapere ^^ cmq hai ragione! È un ragionamento degno anche di un Ravenclaw!! Dimmi ke te ne pare di questo capitolo ora ^_^ un bacio anche a te!
Ora un commento generale: bella gente….non siate timidi! Lasciatemi la vostra impressione! Non vi costa nulla e a me fa molto piacere! In più se pensate che questa ff sia bella più la commentate e più questa attirerà l’attenzione e altra gente la leggerà… le emozioni si devono espandere… è comunicazione basilare!!! Poi cmq fate cm volete ^___^ a presto!!

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Capitolo 16
*** Draco VS Draco ***


Per il biondo si prospettava quindi una luuuuuuga e fantastica giornata completamente da solo e con tutta la casa a sua disposizione… il rumore di sottofondo gli fece ricordare che non era propriamente da solo, c’era pur sempre anche Draco con lui! Il ragazzo guardò l’ora: erano a mala pena le otto e lui aveva ancora un sonno del diavolo… decise che era il caso rimanere ancora sotto le coperte e dormire un po’… ma forse qualcuno non era propriamente d’accordo con lui…
Ben presto il cucciolo giunse al suo capezzale per reclamare le attenzioni dovute… uggiolii, sbuffi e piccoli abbai riempirono l’aria rendendola indormibile
-Ehi cane.. non rompere… ho sonno…-
Niente da fare… il cucciolo aveva preso a fare ancora più casino di prima! L’esploit era stato quando era balzato con decisione addosso al biondo e gli aveva lavato la faccia con abbondante lingua…
-EHI! Ma , ma che schifo!! Draco sei un maledetto stronzo!!!-
Il cucciolo non pareva assolutamente intenzionato a smentire le parole appena rivoltegli, anzi continuava a tirare la coperta del ragazzo il quale entro breve si vide costretto ad alzarsi…
Intontito dal sonno e dalla sveglia violenta del cucciolo non si accorse affatto di aver messo un piede in fallo su un giochino della palla di pelo, che disseminavano tutta la casa per altro, ed era volato in avanti beccandosi poco leggiadramente lo stipite della porta in mezzo agli occhi…
Seguì un buon quarto d’ora di ingurie al cucciolo.
Il biondo si diresse in bagno per darsi una sciacquata da tutta la bavetta del sacco di pulci e anche lì fu pedinato e tartassato dalla peste…il piccoletto esiggeva la pappa e quindi continuava ad andare in giro con la ciotola in bocca facendola sbattere e cadere in continuazione causando una forte emicrania al proprio omonimo che ad un certo punto, preso da una crisi di nervi, l’aveva agguantata e gettata con no-çalance fuori dalla finestra, realizzando solo in un secondo momento le cose seguenti con il preciso ordine descritto: era una CIOTOLA, ora il cane dove mangiava? Poi che in effetti la ciotola era volata giù dal 68° piano di un palazzo e solo infine aveva realizzato che con quell’atto da psicolabile avrebbe potuto fare molti, molti danni a qualcosa o qualcuno… eppure non pareva esserne troppo preoccupato… aveva preso una ciotola e l’aveva trasfigurata in una uguale a quella che aveva buttato giù dalla finestra del bagno…
-Così la tua padrona non se ne accorgerà nemmeno… ora però vedi di non farmi sclerare più, o al suo ritorno potrebbe trovare un bel paio di comode e calde pantofole ad attenderla e di te nemmeno l’ombra…-
Spinto dai cinque minuti di bontà della giornata trovò le crocchette del cane e riempì la ciotola posandogliela a terra, il cucciolo guardò le crocchette e poi si rimise a fissare il biondo…
-Bhè?! Mangia, no?-
Ma il cucciolo nisba! Pensando che per abitudine volesse anche l’acqua di fianco gli riempì la ciotola dell’acqua… ancora niente. Gli mise un po’ d’acqua nelle crocchette per ammorbidirle… nulla. Versò un po’ di latte per renderle più appetitose, ma ancora nada. Scocciato prese il pastone in cui si erano trasformate le crocchette gonfiate e spappolate e lo buttò nel cesso.. cambiò strada: mise dei bocconcini per cani con il riso soffiato… il cucciolo pareva apprezzare, ma dopo un’annusata un po’ più prolungata aveva di nuovo preso a fissare il biondo… che per altro si stava pure incazzando… buttò tutto e sostituì con pane e latte, poi con cereali e latte, poi con riso e yogurt, poi con avanzi vari del frigo!! Quel cane non molava…. Non mangiava manco sotto minaccia!!!
-Bhè, se sei così viziato vuol dire che ti puoi pure saltare la colazione! Quando avrai i crampi per la fame mangerai qualunque schifosissima porcheria ti si parerà sul cammino!! Ma come cazzo ti ha abituato la Weasley?!- sbuffando come una teiera impazzita il biondo si era dedicato alla propria colazione: uova e pancetta cotte alla perfezione, accompagnate da una sana spremuta d’arancia e fette biscottate cn varie marmellate da accompagnare se eventualmente avesse voluto del dolce. Si era appena seduto al tavolo quando si era sentito addosso uno sguardo fisso e insistente… per un po’ l’aveva ignorato, ma si sentiva in soggezione… si era sporto dal tavolo per incontrare il più bel paio di occhioni cucciolosi che avrebbero piegato al loro volere anche il più perfido dei mangiamorte!!
-No ciccio… spiacente, ma hai sbagliato proprio persona…spelacchiotto, non pensare di fregarmi con un paio di occhi dolci… sapessi quante volte ho avuto IO lo sguardo che hai TU adesso! Ed il mio era persino più convincente!-
Soddisfatto di se stesso si era rimesso a sgranocchiare fette biscottate e bere il succo… il cucciolo non desisteva… stava bramando con tutto se stesso il suo piatto di bacon e uova… ma non sapeva nemmeno contro quale osso duro si era appena messo… ridacchiando il biondo aveva appena preso la prima forchettata di uova quando un dolore non indifferente gli si era diffuso dal polpaccio per tutto il corpo!!!
-TU! MALEDETTO CANE BASTARDO! MI HAI MORSO!!! Ehi, ma… dove ca-?- nenache a crederlo! Draco era schizzato sul tavolo con un balzo elegante e si stava spazzolando allegramente bacon, uova e fette biscottate!! Era seguito poi uno scatenato e violento corri-corri per riuscire a fuggire o scappare a seconda del caso, ma il cucciolo giocava in casa e il povero ragazzo aveva preso tante porte e tanti tappeti cerati in faccia o sul fondo schiena che alla fine aveva rinunciato… avrebbe avuto la sua vendetta una volta che il cane fosse stato al guinzaglio… quanto si sbagliava!
Una volta che lui fu pronto per uscire cercò in tutti i modi di acciuffare il piccolo uragano peloso per imbrigliarlo, ma non era un’idea comune ad entrambi, che cercavano in tutti i modi di ostacolarsi…dopo un’epica impresa il cucciolo era finalmente inguinzagliato, ma il bello doveva ancora venire! L’irrequietezza del quadrupede non si era certo placata per un misero guinzaglio… continuava a strattonare e girare in torno al “capo” e più di una volta l’aveva fatto incartare o inciampare, ma quel dannato umano persisteva a rimanere in piedi… la rossa sarebbe già caduta da un pezzo!! Architettò così un espediente collaudato e ritenuto affidabile… appena ebbe trovato il momento più adatto, cioè il primo di una lunga serie di scalini, si diede da fare perché le caviglie del biondo fossero completamente bloccate e sotto il suo sguardo terrorizzato gli si era strusciato contro facendolo precipitare nella più disastrosa e al contempo coreografica caduta di Draco Malfoy… peccato per il piccolo particolare non tenuto in considerazione preventivamente… il ginzaglio aveva trascinato anche la diabolica mente architettatrice in un turbine di cappotti, urli, imprecazioni, bestemmie, spigoli vivi e poi infine…quiete… il biondo si era ripreso solo molti mugugni dopo, il cane invece giaceva fermo immobile poco lontano dai suoi piedi… il guinzaglio aveva resistito e non si era spezzato… anche lui si era fatto le scale… si era portato a sedere con calma a causa delle fitte alla schiena, aveva sciolto il nodo formatosi tra i suoi piedi e poi aveva dato uno strattoncino al collarino di Draco: nessuna risposta… al quarto o quinto richiamo vocale la testolina si era voltata e il paio di occhi grigio-azzurri aveva fissato per un attimo quelli del ragazzo prima di lasciar cadere la testa di nuovo inerme a terra…
-Stupido piccolino… tsk-
Il biondo se l’era preso in braccio ed era ritornanto in cima alle scale, constatando fra l’altro che non aveva mai fatto una rampa di scale di 46 scalini in più di dieci minuti prima di allora, senza contare che a scenderla ci aveva messo solo qualche decimo di secondo!!
Era tornato a casa portando con se il moribondo che si lasciava cullare dal dondolio dovuto all’azzoppamento del biondo, una volta constatato che non era in pericolo di vita e non aveva nulla di rotto il ragazzo si era dedicato anche a se stesso, dato che aveva un sopracciglio bello che rotto e gonfio e dei dolori alla schiena degni di un vecchio reumatico di ottant’anni!! Quando finalmente era riuscito a mettersi un po’ in sesto con i pochi e semplici incantesimi che conosceva era tornato a constatare le condizioni del demonietto scoprendolo in ottima salute…dato che gli aveva appena smangiato COMPLETAMENTE una scarpa e si stava dando alla chetichella, anche se con una strana odulazione… il biondo l’aveva agguantato e chiuso in balcone rendendosi sordo ai suoi lamenti ed uggiolii, solo dopo due ore aveva avuto la decenza di farlo tornare dentro e quello subito aveva approfittato per arraffare i calzini, unici del biondo, e bucarli e stracciarli nel modo peggiore possibile!! Questa volta si era meritato una stupenda museruola…

La ragazza era tornata a casa poco prima di sera e si era stupita nel trovalr a silenziosa e in uno stato di disastro completo! Infuriata come una faina si era lanciata alla ricerca del colpevole della situazione non sospettando affatto che fosse più colpa del cane che del umano e trovandoli invece tutti e due addormentati profondamente uno sull’altro, più precisamente: Draco-uomo cuscino di Draco-cane, con oggetti di ogni genere sparsi in torno… doveva essere stata una giornata lunga ed impegnativa per entrambi… sorrise alla scena prima di accostare la porta e dirigersi in cucina a mangiare qualcosa per poi cambiarsi e buttarsi anche lei a completare la triade di scemi integrali.


Fatto… fatto… fatto… fatto… FATTO SCHIFO!!! Massì… si doveva respirare un’aria diversa, poi non ho detto se in meglio o in peggio… quei due non possono vivere fuori dal rapporto amore-odio… massì… i soliti ringraziamenti a angelroy, Lilyth, ginny88 e Lord Matiya gli altri li lascio stare, tanto è inutile…. Tsk, spero vi piaccia nche se non commentate mai!!!
Alla prossima… “compere”

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Capitolo 17
*** ad azione... reazione! ***


Il mattino dopo fu meno traumatico del precedete per il biondo che si era ritrovato utilizzato ampiamente come cuscino sia dal cane che dalla padrona del cane!! Sconcertato ma fondamentalmente contento si era messo a fare i grattini ad entrambi ed entro breve si erano alzati per fare colazione!!
-Allora- aveva esordito la rossa –ho valutato attenta,mente una cosa: tu non hai vestiti!-
-Merlino, come sei perspicace al mattino Weasley…-
-Almeno quanto tu sei dolce devo dire…-
-Io sono sempre così come ora!-
-Io non ho mai dormito con Draco stravaccato addosso…- aveva ghignato lei lanciandogli un’occhiata furba…
-E’ il tuo cane che non mi mollava più!! Non è di certo colpa mia!!!- aveva tentato invano di difendersi lui assumendo una delicata tonalità ciliegia…
-Sì, sì… dicono tutti così… ad ogni modo: oggi io non ho da andare a lavorare, quindi andremo a comprarti un paio di vestiti!!-
-Mh… d’accordo.-
Circa tre ore dopo si sarebbe pentito amaramente di aver dato il proprio assenso alla rossa…

Un paio di vestiti? QUESTI per lei sono un PAIO di vestiti?! Io l’ammazzo… pensava e ripensava il biondo mentre era letteralmente sommerso di pacchi, pacchetti, paccucci e pacchettini… che poi fossero stati i suoi vestiti! No! Erano tutti vestiti per Ginevra! Quella malcapitata donna in carriera si era voluta togliere qualche sfizio ed era tutto il giorno che lo trattava come un facchino facendogli portare pacchi da tutte le parti e richiamandolo come se fosse un cane qualunque!!!
-Oh! Eccoci finalmente! Vieni Draco: questo negozio mi è stato consigliato da uno stilista con cui ho legato in particolare… è frocio perso, ma devo ammettere che ha gusto nel guardaroba…- al biondo invece era passato un brivido freddo lungo la schiena…e a ragione! Sembrava essere entrati nel mondo dei pizzi e merletti! Si vedevano angoli più o meno perversi in cui canottiere attillate in raso facevano sfoggia su manichini iper pompati. Ovunque si notavano, con terrore, magliette intime e slip rosa confetto o di un tenue color lilla, se si voltava lo sguardo verso il vestiario non intimo c’era da accapponare la pelle!! Camice che sarebbero andate bene a mia NONNA con svolazzi e intrallazzi di merletti finemente intrecciati decoravano petto, doppio petto, colletto e polsini. Poco più in là pantaloni aderentissimi totalmente in pelle con… oh Dei…con due buchi per le chiappe!! Alcuni dei pacchi, pacchini, pacchetti e pacchettini gli erano caduti dalle mani, ma era il minimo dato che stava per svenire!!
-G-Gin?-
-Sì Draco?- SI DRACO? Ma vuoi vedere che questa….
-Io preferirei andare da un’altra parte per comprare due magliette e un paio di calze…-
-No, no… io trovo che questo negozio sia perfetto…-
-…Pe-perfetto? Perfetto per cosa?-
La ragazza si era voltata verso di lui con un ghigno decisamente MOLTO poco rassicurante stampato in faccia…
-Malfoy…- già non mi piace come ha detto “Malfoy” -hai sei anni di arretrati nei miei confronti…non credi anche tu che sia finalmente giunto il momento per pagare il debito?- ohDei…
-Oh-oh no! No Weasley, no!! Questo genere di cose non sono divertenti! Affatto!!-
-Ma su.. per un paio di slip leopardati e magari uno di quei fantastici pantaloni in pelle con chiappe al vento…-
Il biondo, ovviamente, continuava a retrocedere per tentare una fuga poco galante, ma necessaria. I suoi ottimi propositi furono interrotti da due bestioni che si erano piazzati davanti all’ingresso e che lo terrorizzavano a dir poco, solo non capiva se a terrorizzarlo era la mole, almeno 140 kili a testa, o l’aspetto… insomma uno sembrava un camionista con un berretto da poliziotto e occhialoni a specchio.. l’altro sembrava un rockettaro con i baffoni a manubrio e un tatuaggio di dubbio gusto sul bicipite ultra pompato…
Dal retrò spuntò come un fungo un tipo magro almeno quanto frocio e si mise a confabulare con la rossa… brutta stronza, questa me la paghi!! Te ne renderò alemno dieci volte tanto qualunque cosa mi capiterà qui dentro in questo pomeriggio che sarà decisamente lungo!! e dopo poco eccola di nuovo lì a squadrarlo con quel suo ghigno così… così… SLYTHERIN!!!
-Tu… me la pagherai….-
-Oh! Io ti rendo solo pan per focaccia!-
-Maledetta…-
-Al posto tuo anziché continuare in questa discussione ingiuriosa comincerei a togliermi la giacca per provare un po’ di “cosette”-
-Piuttosto la morte!-
la rossa aveva di nuovo ghignato…
-Malfoy… c’è qualcosa peggio della morte sai? Ad esempio, se entro breve non avrai addosso questo tenerissimo paio di boxer bordati in pelo di coniglio io potrei farmi scappare una denuncia contro di te al ministero…-
Non ci poteva credere! Lo stava ricattando! Lo stava bellamente ricattando!! Lei, la Gryffindor, babbanofila, pezzente stava ricattando lui, Slytherin, purosangue, aristocratico!! Il mondo girava al contrario…

Mai! Mai prima di allora e come allora si era sentito umiliato e offeso!! Dopo tre estenuanti ore di prova e riprova le cose più schifose e antiestetiche che avesse mai visto era finalmente stato lasciato in pace e si era fiondato fuori dal negozio sbattendosene altamente di pacchi e menate varie dando anche una sonora spallata ai beduidi che stavano a fare il palo al negozio!
Era talmente arrabbiato da avere le lacrime agli occhi! Ma la Weasley non sapeva davvero contro chi si era messa… oh no… ma lui, Draco Lucius Malfoy, avrebbe saputo aspettare ed ottenere la sua vendetta!! Tanto per incominciare si era rifiutato categoricamente di portare ancora i ninnoli della rossa prendendo solo le proprie borse!
Aveva mantenuto un silenzio ostentato per tutto il resto del pomeriggio fino alla sera inoltrata. Era incazzato nero e non faceva nulla perché la situazione sembrasse diversa o che la Weasley non pensasse che stesse organizzando la sua prossima morte violenta e ovviamente riconducibile a lui! Anche Azkaban gli sarebbe andata bene pur di poter strozzare quella brutta stronza rossa che si affaccendava in cucina!!
-Oh andiamo Draco! Non sarai mica ancora offeso per quello scherzetto di oggi?-
Scherzetto?! Mi hai obbligato ad indossare tutù rosa e calzemaglia a rete! Mi hai fatto truccare e vestire con intimo leopardato, tigrato, zebrato, focato e vaffanculato! Mi hai fatto mettere un orrendo berretto da poliziotto con occhiali a specchio! Mi hai fatto mettere pantaloni e giacca di pelle ultra aderente!! Ma quel che è peggio e che mi hai fatto sfilare davanti quella manica di ricchioni che a stento si trattenevano dal massacrarsi di pippe!! Brutta stronza che non sei altro!! Ovviamente nulla di tutto ciò era uscito dalla bocca del giovane biondo che si ostinava a non degnarla di risposta…
Quando l’altra gli aveva gentilente chiesto di aiutarla ad apparecchiare si era sentita gentilmente mandare a fare in culo.
Dopo il simpatico invito a lasciarlo stare la rossa si era fatta ancora più insistente, ma per evitare di rendersi davvero colpevole di omicidio il biondo si era imposto mentalmente la calma mentre le minacce della rossa gli rimbombavano nel cervello… Se non indossi quella culotte a cuori giuro che ti faccio dormire col cane! Se non ti sbrighi ad uscire dal camerino ti tengo a dieta per due mesi! Se non ti decidi ad ancheggiare in modo più vistoso ti faccio finire con i capelli verdi, sei avvisato! e via dicendo… per ogni minaccia avrebbe voluto darle almeno uno sberlone! Anche due in casi tipo ti porto in giro al guinzaglio e dormo con l’altro Draco e ti costringerò a guardare il video di mio fratello e la Granger che scopano! Insomma: si poteva tranquillamente considerare un santo per il fatto che la Weasley fosse ancora viva… quando aveva visto la tavola completamente imbandita si era degnato di sedervisi e mangiare i piatti prelibati che la ingombravano facendo ben attenzione a non lasciarsi sfuggire il minimo apprezzamento, mantenendo anzi una faccia parzialmente schifata.
Una volta finito di mangiare si era alzato e piazzato comodamente sul divano a guardare un po’ di televisione mentre sentiva la rossa dall’altra stanza che gli borbottava dietro qualche insulto per la poca cordialità ce lasciava trasparire…
-Weasley quando hai finito vieni qua!- il tono era chiaro e la rossa si era rassegnata all’idea che il biondo avrebbe continuato quella farsa ancora per un bel po’ di tempo. Una volta finito di sparecchiare e messo a “lavare” i piatti in automatico (leggesi incantando spugna e sapone) si era diretta alla volta del biondo che giaceva ancora spaparanzato sul divano e gli si era fermata davanti guardandolo interrogativamente. La mano di lui si era mossa fulminea e con assoluta mancanza di grazia aveva strttonato la ragazza in modo che gli “rovinasse” addosso…
-Ehi! Che modi!-
-Non ti lamentare! Ora esigo le tue scuse per oggi, io non ti ho mai fatto nulla del genere!-
-Le mie scuse? E cosa vuoi? Che mi inginocchi per terra prostrandomi e chiedendo umilmente perdono?-
-No: tu adesso ti dedichi a me, non mi interessa come, stupiscimi!-
La rossa l’aveva guardato nello stesso modo con cui si sarebbe potuto guardare un cerebroleso terminale, ma visto il volto serio e lo sguardo fermo aveva capito che il ragazzo non scherzava… aveva solo un modo tutto suo per chiedere un po’ di coccole…
La rossa aveva allora preso a fare dei movimenti che sapeva fossero graditi ai più… con tocco leggero aveva ripercorso il profilo delle labbra del biondo, la mascella, aveva accarezzato i muscoli delle spalle e si era spinta sulla nuca a giocherellare con i capelli facendoli passare tra le dita. Il biondo si stava rilassando: probabilmente era uno di quelli che entrava in visibilio se gli si toccavano i capelli… dopo un po’ la ragazza si era spostata a fare dei grattini svogliati alla schiena dell’altro che in cambio mugugnava ogni qual volta che le dita leggere della ragazza entravano in prossimità della sua spina dorsale… sembrava un gatto che fa le fusa… la scena la fece sorridere mentre l’altro si rilassava sempre di più sotto di lei…la cattiveria tornò a brillarle negli occhi.
-Draco, ma tu e il carlino per quanto tempo siete stati insieme?- l’altro, intontito dalle attenzioni della ragazza aveva chiesto aggrottando le sopracciglia
-Carlino?-
-La Parkinson! O se preferisci… io la chiamavo Whoreson…-
-Io e Pansy non siamo mai stati insieme…-
-Pansy?! Che tenero! Chissà che coccole ti sarai fatto fare da quella piattola…-
-Weasley, cosa, nella frase “non siamo stati insieme”, non ti è ciaro?-
-Oh, dai Draco… Non fare il timido!-
-Facciamo che cominci a correre prima che ti uccida?-
La rossa si era trasformata in una macchina da formula uno tanto correva veloce, ma alla fine l’astuzia dell’altro l’aveva fregata! Usando il guinzaglio del cane tipo bolas l’aveva fatta volare lunga distesa sul pavimento d’ingresso e la cera l’aveva fatta scivolare fino contro il muro, a cui aveva per altro dato una bella capocciata in onore dei temp passati. Il biondo torreggiava su di lei guardandola con un ghigno davvero poco rassicurante…l’aveva presa per le braccia e l’aveva tirata in piedi tenendola contro il muro con le mani mentre l’osservava valutando qualcosa…
-No… Non mi sembra davvero il caso di fare così, dai… e poi, non ci scordiamo le parti!! Tu sei un altolocato, stupido, borioso, purosangue, Malfoy d.o.c.! io sono un’indegna Gryffindor! Pezzente, babbanofila Weasley fino al midollo! Un po’ di ribrezzo per favore!- lui l’aveva osservata di nuovo a lungo e poi le si era avvicinato sussurrando
-Ribrezzo? Non direi…- e poi… e poi… poi non c’era stato tempo per aggiungere altro… il biondo l’aveva baciata e la rossa non era certo rimasta a guardare, aveva anzi preso parte attiva alla discussione.. una di quelle discussioni lunghe, articolate e moto, molto profonde…

Ahahahahah ed eccoci qua!! Li sto sparando a raffica i capitoli ormai! Faccio prima io a scriverli che voi a leggerli! E ma che ci posso fare? Ho già programmato i prossimi 6-7 capitoli ed approfitto della pausa da scuola che questa santa neve ci sta fornendo!!!allora! un grazie ben fatto a…
Lord Martiya perkè tu hai un cane che ti fa dannare? Anke me ha un cane, ma è talmente buono e scemo che sembra un… un… bhò non lo so!! Però è tanto brava (è femmina… >_>) un bacio e un saluto caloroso!
angelroy allora?? Che te ne pare di questo? Cosa mi dici?! Te gusta?! Spero di sì, sennò botte -.-
Lilith che te ne pare? ^___^ fa schifo eh? Eh lo so… U_U
ginny88 ke te ne pare? Ne ha passate di tutti i colori eh? Però la sua vendetta c’è stata… ihihihihih cmq ripeto! Secondo me la storia plausibile è quella del chirurgo plastico!! >_< un beso! Ciau!!
E un grazie comunque a tutti! Anke chi non commenta mai (maledetti.. >_>)

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Capitolo 18
*** dolore di ricordi... ***


Il piccolo cucciolottolo si mise a giocare goffamente con una pallina facendole degli agguati micidiali, spingendola ed acchiappandola da solo… dopo poco ovviamente il gioco era risultato essere troppo noioso e la pallina di plastica aveva fatto una pessima fine… compiuta la sua opera di distruzione, la sciagura ambulante decise di dedicarsi al suo passatempo preferito: rompere le palle!
Senza curarsi più di tanto di essere discreto si fece largo nella camera da letto della propria padrona… cresceva a vista d’occhio: in poco più di un mese era raddoppiato sia di altezza che di cattiveria, ma il musetto a punta sormontato da quel giocoso paio di orecchie troppo grandi per un cucciolotto del genere restava sempre furbo e bellissimo da guardare… il bel paio di occhioni azzurro-ghiaccio stava lasciando ultimamente spazio ad una curiosa coppia di macchie ambrate… strane, ma non troppo se La rossa avesse pensato ad un vecchio amico che non vedeva da troppo tempo… lui avrebbe senz’ombra di dubbio saputo dirgli che razza di cane la rossa stesse tenendo in casa. E allora sì che sarebbero stati infarti!
Il cagnotto aveva gironzolato per tutta la stanza in cerca di qualcosa di interessante con cui intrattenersi dal mortorio che si stava rivelando essere quella mattina… ovviamente non c’era proprio un bel niente che potesse interessare al cucciolo e così aveva deciso che era arrivato il momento di svegliare la dormigliona che aveva anche il coraggio di dire che fosse lei a comandare!! Si avvicinò e prese ad osservare la situazione… la padrona non stava dormendo al bordo del letto come al solito, ma era tutt’uno con un groviglio di coperte in centro al letto… prese a scodinzolare: quella situazione lo incuriosiva non poco!! Vedendo che lo scodinzolio non aveva effetto sull’ignaro essere umano che dormiva nel letto decise che magari era il caso di fare un paio di mugugni acuti e prolungati, collaudati apposta per la fase “cucciolo” di ogni cane, per attirare l’attenzione di quella squilibrata, ma non c’era nulla da fare!! Salì con le zampe anteriori sul materasso per vedere la situazione più da vicino e ciò che scoprì non gli piacque per nulla… se c’era una cosa che il cucciolo aveva sempre mostrato di essere era proprio la gelosia folle nei confronti della rossa!! Aveva smesso di scodinzolare e le orecchie erano ben tese in avanti e protese a captare il minimo rumore… era sceso dal materasso per fare il giro del letto e andare a studiare la situazione dall’altro lato del matrimoniale… poco dopo aveva sentito un mugolio da sotto la matassa di lenzuola e se avesse avuto un viso umano avrebbe sicuramente avuto uno sguardo duro e le sopracciglia corrugate… in compenso per sopperire alla propria incapacità di espressione facciale aveva ben pensato di saltare sul letto a mettere in chiaro le cose!!
Di sicuro era atterrato sullo stomaco di qualcuno, perché quel qualcuno ora stava imprecando e tossendo cercando al contempo di districarsi dalle coperte… e fu così che da sotto quell’ammasso fece capolino una testa arruffata e, per il cucciolo, fastidiosamente bionda!
Decise di cambiare tattica e ricoprirlo ben bene con uno strato di saliva canina quasi come se fosse felice di trovarselo davanti al posto della SUA padrona!!
-NO! Dra-Draco!! Che schifo!! Levati scemo che non sei altro!!- l’intento era andato a buon fine perché il biondo si era alzato di corsa per inseguire il cucciolo con propositi poco accondiscendenti nei suoi confronti…
Dopo parecchio tempo la rossa decise che il macello che i due omonimi stavano scatenando era decisamente troppo e con ancora tutte le coperte addosso per mantenere il piacevole livello di tepore raggiunto si era diretta in cucina… passando per il salotto aveva trovato i due draghetti avvinghiati mentre il canide cercava di strappare la maglietta all’altro e l’umanide tentava di immobilizzare l’antagonista! Le scappò una risatina che fece rinsavire all’istante entrambi: il cagnozzo le si fiondò in contro festoso, mentre l’altro borbottava ancora improperi poco cristiani per come quel “maledetto ammasso di pulci” avesse osato ridurre la sua maglietta!!
-Dovresti fare qualcosa per quel cane! È insopportabile e geloso!! Non si può vivere con una cosa del genere tra i piedi!!-
-Eppure mica ti sto cambiando… o sbaglio?- sul viso della ragazza aleggiava un vago ghigno per la faccia basita del biondo di fronte a lei…
-Io…IO non assomiglio affatto a quel… quel coso!! Hai idea dell’indignazione che ho provato quando ho scoperto che tu gli avevi dato il mio nome?? Dico: un nome COSI’ regale ad un cane!!! E pure brutto.- la rossa stava facendo del suo meglio per evitare di ridergli apertamente in faccia, impresa titanica in effetti…
-Va bene… facciamo che ognuno rimane della propria opinione e basta ok?- gli sorrise e lui non potè far altro che acconsentire in silenzio mentre si sedevano per fare una buona colazione.
Nel bel mezzo di una fetta biscottata ricoperta di squisita marmellata alle albicocche il ragazzo ruppe il silenzio che si era venuto a creare.
-Senti io avrei intenzione di andare a trovare la fioraia da cui lavoravo…- la rossa ancora troppo intontita dal sonno pareva non avesse nemmeno sentito le sue parole… il giovane sbuffò e riprese a parlare…
-Gin?- vide la ragazza fissarlo con uno sguardo un po’ più vivo e ripetè il concetto di poco prima…
-Dicevo che voglio andare a trovare Mary, la fioraia da cui lavoravo…- Come risultato la rossa a momenti s’ammazzava soffocando con il cibo che le era appena andato di traverso!
-Come scusa?! Stai scherzando vero? tu NON puoi andare in un posto del genere! E se ti cercassero ancora? Cosa che sicuramente sta succedendo per altro… no Draco! Tu non ci vai!- si era anche fatta seria…
-Come scusa? Guarda che la mia non era una DOMANDA… era un’affermazione che non richiedeva una tua valutazione ed opinione…. Ho deciso che ci vado e basta!- non era alterato… stupefatto magari, ma lungi dall’arrabbiatura…
-Ma…-
-Gin…- lo sguardo era eloquente almeno…
-Dra…-
-Gin!-
-Va bene! Ho capito!! Che ti venisse… vorrà dire che ti accompagnerò!- ecco… di nuovo stupefatto…
-Come scusa? Ma che sei mia madre?- evviva la cortesia…
-No che non sono tua madre per fortuna! Altrimenti non saresti di certo cresciuto con un carattere simile! Ma in ogni caso non voglio grane quindi ti accompagno e non stressare! Non ti stavo chiedendo un’opinione!- il biondo si ritrovò a ghignare per la caparbietà della ragazza che gli sedeva di fronte… e pensare che a scuola non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi!! Finirono di mangiare e poi si diressero con tranquillità verso il negozio di fiori… osservarono la situazione da lontano per un po’: pareva non ci fossero auror in zona “ci sono tutte persone vestite normalmente” aveva fatto notare Draco e quando anche la ragazza era sicura della mancanza totale di pericolo decisero di entrare nel negozio…
Il biondo aveva fatto sì e no mezzo passo all’interno del negozio che subito da lato era stato assalito da qualcuno!!
Alla rossa era venuto un infarto a 22 anni!!
Draco era malamente rovinato a terra sotto il peso dell’aggressore mal trattenendo una bestemmia irripetibile…
La rossa aveva già tirato fuori la bacchetta che sprizzava malsane scintille dalla punta quando il ragazzo aveva sbraitato:
-MARY!! Buon Dio!! Quante cazzo di volte ti dovrò dire di non assalirmi?!- al chè la faccia della Weasley avrebbe fatto concorrenza con quella di un pescepalla e mentre cercava di rimettere in sesto e contare i neuroni che le si erano fulminati per lo spavento si era persa un paio di battute pesanti tra i due… quando si erano poi rialzati Draco le aveva gentilmente detto di chiudere la bocca altrimenti le sarebbero entrate le mosche dentro.
-Devo essermi dimenticato di dirtelo Weasley… Mary ha questo pessimo vizio di salutarmi in modo troppo espansivo e nonostante le abbia ripetuto fino alla nausea di smetterla si ostina a volermi saltare letteralmente addosso!- aveva farcito il tutto con una delle sue migliori, o da un diverso punto di vista: peggiori, occhiatacce!
-Ma smettila ragazzino! E poi qui il capo sono io quindi comando io! E ad ogni modo ero preoccupata per te! Cosa credi?-
-Bhè giocavamo a domino allora perché guarda un po’ il caso, ma io ero preoccupato per te! Vecchiaccia che non sei altro…-
-Non sono io che ho nemici da tutte le parti moccioso…-
-No, ma è anche vero che tra i due la scema che si fa interrogare sei tu! Non io… giusto megera?-
-Una volta e non sono neanche riuscit ad estorcermi alcun tipo di informazione! Credi di parlare con tua nonna per caso? Non sono mica scema sai?-
-Quindi non si sono più fatti vedere?-
-Evidentemente… devono essere rimasti impressionati la prima volta.. mai mettersi contro di me!-
-Si, ma solo perché potresti saltargli addoso! E anche se tenti di mascherarlo non sei più giovane e il peso-forma è lontano!! Eheheh-
-Brutto insolente! Piccola vipera che non sei altro!! È questo il tuo ringraziamento dunque eh?!-
E via dicendo.. evidentemente quel guazzabuglio di ironia, sarcasmo, verità e balle doveva essere il modo naturale per parlare tra i due dato che pareva che nessuno dei due stesse iniziando a dare segni di insofferenza alle frecciatine altrui… Gin lo doveva ammettere: si sentiva abbastanza fuori posto in quella situazione… in fin dei conti Draco voleva sapere come stesse quella sua bizzarra amica e sarebbe stato meglio lasciarlo solo, prima l’aveva pure chiamata Weasley.. .magari voleva mantenere una qual certa facciata, prettamente inutile, ma vaglielo a spiegare a quello zuccone! Dopo una breve ponderazione aveva deciso di uscire dal negozietto per aspettarlo fuori.
Circa un quarto d’ora dopo il biondo era ricomparso in strada con un sorrisone che andava da un orecchio all’altro, quasi…
-A posto?- aveva chiesto la rossa non sapendo se intavolare o meno un discorso…
-Tutto a posto, sono molto più tranquillo ora che so che non ha più avuto problemi con gente di quel mondo…-
-Il nostro mondo…-
-Magari il tuo.. non lo sento più mio da molto in realtà.-
Visto la piega alquanto strana che stava prendendo la situazione Gin decise che forse tacere sarebbe stata la scelta più gettonata e miglire da prendere, e così fece. Ci pensò il biondo a spezzare l’ennesimo silenzio.
-Senti Gi… vorrei passare a casa mia per vedere se c’è qualcosa non andato distrutto… l’ultima volta non ho fatto troppo caso ai dettagli… ti va?-
-Se va a te… per me non è un problema… vieni: andiamo a smaterializzarci in quel vicolo… non ho voglia di farmela a piedi..-
-Che donna pigra…-
-Noi maghi siamo tutti fondamentalmente pigri…-
Si infilarono in un vicolo decisamente squallido e sicuramente vuoto e si smaterializzarono di fronte alla porta dell’appartamento di Draco. Non era stata una mossa azzardata dato che il suo era l’unico su quel piano, l’ultimo piano ad essere precisi.
Il ragazzo tirò fuori la bacchetta e con un gesto piuttosto complicato tolse la protezione alla porta, fece scattare la serratura con la propria chiave e rientrò per la seconda volta in quella rappresentazione vivida di inferno in terra. La situazione non era affatto cambiata, tranne forse per il leggero velo di polvere che si era posato su cocci e schegge… la rossa trattenne il fiato all’entrata in quel luogo che non riusciva più a riconoscere come la casa di Draco: non aveva più nulla dell’accogliente rifugio che aveva visto la prima volta… sembrava quasi che anche quel piccolo mondo fosse stato inglobato dalla condizione che versava nel reale mondo magico… non esisteva più un posto da chiamare casa. Le si strinse il cuore al pensiero.
-Mpf… pensa un po’ Wasley… mi hanno fatto a pezzi anche tutti i cd uno per uno… e scommetto che non sapessero nemmeno cosa fossero o a cosa servissero!- la voce del ragazzo si era fatta grave e carica di dolore.. il ghigno che gli incorniciava la bocca era vuoto, falso. Non c’era allegria né in quel ragazzo né nel luogo in cui si trovavano…
-E pensa ce io personalmente non ho fatto nulla di male a nessuno di loro… va bhè, bisognerebbe escludere Potter in effetti, ma tanto non se lo ricorda… tutto ciò è accaduto per un unico motivo, forse due…- a questo punto si era interrotto per fissare una copertina spaccata in più parti su cui si intravedeva una scritta a pennarello…poi riprese a parlare –Tutto ciò è giustificato dal fatto che io di cognome faccio Malfoy… se io mi chiamassi Potter o Weasley o Granger o Paciok o Finnegan o uno qualunque di gryffindor sta pur certa che le cose sarebbero andate molto diversamente! A nessuno sarebbe mai passato per l’anticamera del cervello di condannare Potter o te per aver ucciso un mangiamorte! Anche se non foste stati nemmeno ancora maggiorenni… ma io mi chiamo Malfoy… Draco Lucius Malfoy! Come potevo anche solo pensare di poterla passare liscia? C’è un detto babbano Weasley… dice: chi semina vento raccoglie tempesta. Io sto per racogliere il mio uragano personale… e questo- indicando l’ambiente –è solo l’inizio!- aveva accompagnato le ultime parole buttando a terra ciò che rimaneva del cd che aveva raccolto poco prima…La ragzza non sapeva affatto cosa dire: poteva comprendere i sentimenti di quel giovane che faceva di tutto per non mostrare la rabbia che lo dilaniava dall’interno, ma i sentimenti, quando sono troppo grandi, non possono essere tenuti solo all’interno del proprio cuore…poco dopo Draco riprese a parlare con un tono di voce decisamente più alterato – Cosa c’è di difficile da capire?! Quale parte del conceto “Draco Malfoy non è Lucius Malfoy” non comprendono?! Cazzo! Se IO fossi davvero un mangiamorte non me ne fregherebbe nulla di tutto ciò! Non me ne fregherebbe niente della morte di mia madre! Non me ne fregherebbe nulla del fatto di essere stato accusato ingiustamente! Invece… tutto ciò mi interessa.. mi tocca… e mi fa soffrire…-
-Perché non mettiamo tutto in ordine qui allora?- aveva chiesto la ragazza per spostare il discorso su qualcosa di meno straziante…
-Non se ne parla proprio… qui deve rimanere tutto così com’è! È un monito e voglio che rimanga tale sia per me che per loro!-
Gin aveva cercato di trovare un filo logico nel discorso del giovane Malfoy che le stava davanti, ma visto che per lei un concetto simile era assolutamente incettabile aveva tirato fuori la propria bacchetta e con un “reparo omnia” aveva messo tutto in ordine in men che non si dica…
La scena era stata così veloce che Draco non aveva nemmeno avuto il tempo per fermarla ed ora assisteva basito alla scena che gli si presentava davanti: tutto a posto, tutto aggiustato. Ora i suoi sentimenti di dolore erano fuori posto in quel luogo… si girò irato verso la rossa prendendola per le spalle!
-Mi sembrava di essere stato chiaro Wasley!!-
-Per quel che mi interessa ciò che dici Malfoy…-
L’uno sprigionava rabbia da ogni dove, l’altra era l’apoteosi della tranquillità e indifferenza.
Il biondo continuava a guardarla malissimo cercando le parole adatte per farle comprendere l’errore mostruoso che aveva appena commesso, aveva appena aperto la bocca per parlare quando una mano della ragazza era salita lentamente fino ad appoggiarglisi all’altezza del cuore…
-Non ti basta soffrire qua? È inutile mantenere “viva” una realtà che ti fa soffrire. Conservi dentro di te tutti i ricodri positivi e negativi, ma è sciocco cristallizzarsi e rassegnarsi alla sconfitta, non trovi?- aveva fatto una piccola pausa in cui aveva anche distolto lo sguardo dagli occhi di lui per farli vagare nell’ambiente e trovare le parole adatte.. parole che poco dopo sorsero spontanee alle sue labbra –Il futuro si troverà procedendo in avanti e superando il dolore per ciò che si è perduto. A volte finiamo col venir schiacciati dal peso di ciò che abbiamo perso e smarriamo il significato della nostra esistenza, tuttavia noi continuiamo a vivere, viviamo facendoci carico di un numero incalcolabile di ferite. I legami e i ricordi da dover difendere si trovano ancora di fronte ai nostri occhi! Non importa se siano positivi o negativi… e se è così… se apriamo gli occhi… se tendiamo una mano… il posto, il luogo anzi, in cui star bene, in cui sentirsi liberi, in cui sentirsi protetti… è già qui… ma noi non ce ne rendiamo affatto conto…- aveva fatto un’altra pausa…-Io sono cresciuta con le credenze Weasley ben salde in testa… se voglio veramente una cosa non ho altro da fare che mobilitarmi per ottenerla. Non esistono barriere insormontabili. C’è sempre una seconda opzione. Sta a noi avere il desiderio di vederla per poterla seguire… io ho capito che tu hai scelto quell’opzione che nessuno riconosce a voi Malfoy… quella di rinnegare chi siete e ciò che siete, ma se l’ho capito io sono sicura che potrai farlo comprendere a chiunque.-
I due si fissarono un po’ negli occhi per cercare di fissare quelle parole che erano aleggiate tra i due nella propria memoria, in modo da poterne trarre vantaggio da quel momento in avanti…
Gin fece scivolare lentamente la mano che ancora era poggiata sul cuore che batteva velocissimo, ma proprio quando il conatto stava per interrompersi la mano di lui era salita a prendere quella di lei stringendola in modo spasmodico, quasi doloroso. Non sapendo cosa dire si limitò a fssarla intensamente, facendo trasparire i sentimenti di gratitudine che lo animavano attraverso quel paio di occhi ritenuti da tutti di ghiaccio… evidentemente però la ragazza aveva capito ciò che lui le stava trasmettendo e curvò le labbra in un dolce sorriso che arrivò ad illuminarle persino gli occhi… poco dopo i due si separarono, lui per prendere tutta una serie di oggetti e lei per darsi una regolata, il biondo non era l’unico a soffrire di tachicardia in quel momento.
Mentre raccoglieva cd e libri Draco si ritrovò a pensare che le cse cambiano in continuazione: solo pochi giorni prima era convinto che quella casa gli avrebbe fatto ricordare solo i suoi peggiori ricordi cancellando tutto il resto, ora invece era convinto che in quelle mura fosse racchiuso ciò che di più bello aveva, sia nel bene che nel male.

Ed eccociiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! Ragazzi che fatica infinita scrivere questo capitolo.. però mi pare ne sia valsa la pena.. diciamo che da questo momento in poi la situazione tenderà ad assumere un piega determinata… ah mi raccomando fate bene attenzione a ciò che scrivo perkè d’ora in poi i capitoli saranno pieni di richiami a fatti, cose, avvenimenti e parole dette in precedenza… bene.. ora i ringraziamenti dovuti ai miei fedelissimi!! ^_^
Lilyth: e mica mi puoi chiedere di staccare Draco da Gin!! Scusa… poi che senso avrebbe il tutto, no? n_n
angelroy bhè son contenta che ti abbia fatto ridere ^_^ diciamo ke è stato il mio regalo a voi lettori prima della parte tosta della storia!! MWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!! E non spoilerare mi raccomando! -.-
ginny88:come dicevo appunto, sono contenta che ti abbia fatto ridere, perkè d’pra in poi… no no! non ho detto nulla!! >.< continua aleggere e recensire mi raccomando ^_^ un bacione!
Eeeee lord Martiya (finalmente ho imparato a scrivere il tuo nome senza doverlo leggere!! >_>) sono una fan di Draco, certo, ma ogni tanto anche gli altri persnaggi dovranno pur ottenere la loro vendetta!! O no??! e poi per risp alla tua domanda… raccontare la guerra? Cioè come io intepreto la guerra che la row ha voluto mettere in atto o analizzarla dal punto di vista di un singolo personaggio? Ma l’hai già pubblicata la tua in cui ne parli??
Bene!! Ho finito con i grazie e le risposte… vi abbandono al vostro destino, qualunque esso sia! Spero di aggiornare in fretta per quanto riguarda gli altri capitoli ^___^
Next chap: Lettera a Balise!!
Un kiss!! Ciau
Gin

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Capitolo 19
*** lettera a Blaise ***


Il giorno prima aveva rivissuto molti momenti della propria vita, ora era arrivato il momento di mantenere la parola data: doveva scrivere a Blaise, ma come cominciare quella missiva? Era talmente tanto tempo che non si sentivano neanche per baglio che aveva dimenticato in che modo si doveva rivolgere a lui… un tempo erano i migliori amici, ma ora? Forse qualcosa era cambiato? Al cimitero erano entrambi troppo sconvolti e sorpresi per ragionare a mente lucida e su chi realmente si trovavano di fronte. Avevano reagito entrambi d’impulso come se quei sei anni non fossero mai esistiti, ma ora che si trovava da solo a ragionare che parole buttare giù su quel pezzo di pergamena la situazione assumeva tutt’altro aspetto!!
Si sedette comodamente alla scrivania di Ginevra e prese penna e calamaio notanto con una punta di cattiveria che niente era di seconda mano su quel bel tavolo di betulla… ma la stesura pareva più difficile del previsto! Dopo un’altra decina di minuti passati a grattarsi il mento con la coda della penna pensando a cosa dire il biondo si era anche reso conto che non riusciva più a scrivere come una volta con piuma e calamaio… doveva riprendere l’abitudine e dopo un po’ rivide comparire quella sua grafia che tanto gli era invidiata a scuola: severa e precisa, chiara e senza sbavature…. Perfetta insomma. Un lampo di tristezza gli aveva attraversato gli occhi al pensiero delle ore passate sotto il rigido controllo di suo padre per scrivere in modo impeccabile… alla fine decise di lasciar perdere quel genere di pensiero e mettersi a scrivere al suo amico!
Dopo molto tempo finalmente la sua opera era da considerarsi completa e dopo averla riletta un’altra volta decise che era soddisfatto del suo lavoro. La piegò e sigillò con la ceralacca e un antico anello raffigurante il marchio della casata Malfoy… era l’unica cosa che gli era rimasta della sua nobile casata dato che il padre non gli permetteva mai di toglierlo e anche quando era scappato ce l’aveva al dito…
Entro breve un bel gufo bruno, comunissimo, era arrivato al davanzale della finestra e il ragazzo gli aveva affidato l’incarico di consegnare la propria lettera al Zabini Manor… l’aveva guardato scomparire all’orizzonte con un lieve sorriso sul viso, poi si era girato e aveva ripreso a dedicarsi alle sue attività, prima fra tutte rimettere in ordine il caos che aveva creato sulla scrivania di Gin per scrivere quella misera lettera!!

Blaise Zabini era appena tornato a casa nel suo Maniero dopo un’infinita e stressante giornata di lavoro. Il non riuscire a trovare e catturare i mangiamorte lo mandava in bestia ultimamente, soprattutto da quando c’era stato lo scontro al chiuso in cui erano morte un sacco di persone… lui stesso si era lanciato infervorato come non mai in quella lotta e doveva ammettere che era riuscito ad ottenere un buon bottino a livello di vittime…
Però qualcosa lo infastidiva… da quando aveva incontrato Draco al cimitero si sentiva strano… come combattuto fra due fazioni avverse… da una parte la gioia di averlo ritrovato, dall’altra la rabbia bruciante… Harry sosteneva che il biondo fosse un mangiamorte vigliacco, fuggito anche dal signore oscuro e lui non sapeva davvero a chi credere… Il moro sapeva davvero ammaliare la gente quando parlava e il ministro aveva piena fiducia in lui ora che si era reso disponibile nei confronti del ministero…
Appena arrivato al portone di casa un elfo domestico gli aprì senza che lui dovesse anche solo fermarsi un attimo… gli tolse il mantello dalle spalle e con un ossequioso inchino annunciò al padrone che la cena sarebbe stata servita entro breve…
Il moro non lo degnò di risposta e si diresse verso il proprio studio, davanti alla porta c’era un altro dei suoi servitori che con voce squillante gli annunciava che una lettera era stata recapitata a lui ed era da parte di “Draco L. Malfoy”. Il moro indurì involontariamente lo sguardo e l’esserino se ne andò sconvolto credendo di aver offeso il proprio padrone…
Il moro si avvicinò con passo regale alla propria scrivania antica come se Draco Malfoy fosse lì davanti a lui pronto a giudicarlo come mille altre volte era accaduto a scuola. Vide la lettera poggiata con cura e riconobbe il sigillo del blasone Malfoy. Aggirò il proprio tavolo con circospezione indeciso se leggere o meno quella missiva… dopo un attimo di tentennamento decise che valeva la pena leggerla! Prese delicatamente in mano la pergamena ripiegata e con un gesto secco e misurato ruppe la ceralacca per immergersi nella lettura del testo.

Amico mio!
Come stai?! È davvero tanto tempo che non ci vediamo e non ci sentiamo… mi dispiace di avervi fatto preoccupare in questo modo, ma era necessario… Fosse stato per me non ci saremmo più rivisti, ma come ben sai mia madre è sempre stata sopra ogni altra cosa e davvero non mi sarei perdonato di non averle dato il mio estremo saluto. Oso solo immaginare il dolore che abbia potuto e dovuto sopportare a causa mia… non che io non abbia patito, ma dubito che lei mi abbia mai dimenticato… per quanto mi riguarda, e per quanto possa essere riprovevole, vi avevo messi nel dimenticatoio, prima che incontrassi di nuovo la Weasley ovviamente… piccolo il mondo eh? Due soli maghi vivono da babbani in Londra e si vengono ad incontrare per caso! Eheheh ammetto che all’inizio ho pensato che fosse un’auror o una spia del ministero… poi però mi ha spiegato un po’ di cose e mi sono dovuto ricredere.
E tu brutto muso?! Sei peggiorato Blay… il lavoro ti stanca per caso? Eh! Devo ammettere però che ne hai fatta di strada, brutta serpe che non sei altro! Ammetto di essere rimasto sopreso quando mi hai detto della tua brillante e facoltosa posizione e mi riempie d’orgoglio sapere che sei arrivato così in alto. È una bella soddisfazione, anche se io devo vivere all’ombra di un crimine troppo grave per potermi congratulare con te di persona. Mi piace pensare che sono stato una delle pietre miliari della tua vita… un po’ eccessivo forse? Ma bada bene! Non mi sento affatto in credito nei tuoi confronti.
Merlino Blay! Quando mi sei mancato amico mio! Tante volte mi sono mancati i tuoi preziosi consigli… troppe volte avrei voluto contattarti, ma non potevo amico mio… ora però sarà tutto diverso!
Quindi… cosa mi racconti? Tua madre sta bene? E dei nostri vecchi amici che ne è stato? Theodore? Pansy? Tutti insomma! Spero non abbiano fatto una brutta fine… mi dispiacerebbe almeno un po’… nessuno di loro era mai stato “vero”, però alla fine siamo stati sei anni sempre insieme a scuola… ci si affeziona… e tu invece? Ci hai messo molto a fare carriera? Sei sempre stato un mago brillante e il posto che ricopri ne è la conferma, ma suppongo che in principio non sia stata facile… con Potter e Co. ad ostacolarti… però te la sei cavata! Sono proprio contento per te!
Io da parte mia non mi posso lamentare… sarò pur stato diseredato, ma lo stesso sono ricco sfondato… faccio un lavoro poco ortodosso che però rende molto. Ho anche scoperto di avere la stessa passione di mia madre per i fiori! Mi ci vedi con un grembiule a trapiantare fiorellini?! Bhè, fai uno sforzo perché è proprio così! Forse però ho fatto male a farmi riconoscere così apertamente al cimitero perché il giorno dopo mi sono svegliato con Potter che mi gironzolava per casa!! C’era pure la Weasley e quando lui l’ha insultata non sono davvero riuscito a trattenermi… insomma… per farla breve è soprattutto colpa mia se lo sfregiato aveva qual pizzico di.. Picasso in faccia.. a mio avviso era pure migliorato! A proposito!! Ma che gli è preso allo sfregiato? È uno psicolabile! È fissato ed ossessioanto! Ma fategli prendere dei tranquillanti da cavallo! Non riuscite a prenotargli una stanza al San Mungo?
Ad ogni modo… il giorno dopo mi sono ritrovato la casa completamente distrutta… non c’era più nulla.. tabula rasa completa… mi piacerebbe proprio sapere chi è stato ad avere avuto la geniale idea in modo da potergli rendere in egual moneta, anzi, anche di più! E questo non è nulla oltretutto! Devi dire ai tuoi tirapiedi che i babbani non vanno importunati! Insomma: per cercare notizie sul sottoscritto non mi pareva il caso di terrorizzare una delle persone a me più care! Sarò anche stato bandito, ma il MIO sangue è sempre quello di un Malfoy! E tu SAI che noi Malfoy non tolleriamo che ci venga toccato o danneggiato qualunque oggetto o persona di nostra appartenenza! Ti assicuro Blay: la prossima volta che uno dei tuoi sottoposti danneggia o fa preoccupare una delle persone a me più care te lo dovrei venire a raccogliere con la cannuccia. Potter deve solo ringraziare che ci fosse la Weasley a fermarmi, altrimenti addio salvatore del mondo!
Bisogna che capiate una cosa: non me ne frega niente di Voldemort e dei mangiamorte. Purtroppo il mio unico garante è morto, altrimenti Silente avrebbe parlato in mio favore… lui era a conoscenza di ogni mia decisione e mi ha spronato ed appoggiato. Ricordo come fosse adesso il suo sguardo dolce ed il suo sorriso mentre abbandonavo Hogwarts… mi aveva proposto di unirmi a lui. Voleva proteggere me e mia madre, ma sono stato io stesso a rifiutare… se mi fossi nascosto non avrei mai potuto compiere il mio destino e tuo padre avrebbe continuato ad uccidere vite innocenti… un po’ ciò che ha fatto mio padre insomma…
Tornando a noi… ora sto a casa della Weasley… non me la sentivo affatto di tornare nella mia casa nonostante quella scema l’abbia messa a posto… è un’impicciona sai?! Però forse ho capito più cose stando con lei poche settimane che non stando da solo per molti mesi… avresti mai detto che dentro quella sua testolina rossa ci fosse tanto buon senso? Altro che il fratello… a proposito… mi ha detto dell’ultimo scontro che avete avuto tra fazioni… un vero macello eh? Spero che non ti sia successo nulla però… o meglio: quando ci siamo visti eri in forma, ma intendo durante lo scontro e prima che ti rimettessero in carreggiata… mio padre, come sappiamo entrambi, è vivo… peccato.
Va bene, penso sia arrivato il momento di separarci! Fammi avere presto tue notizie!
Ciao amico mio.
Draco L. Malfoy.

Appena terminato di leggere la lettera di quello che era stato il suo migliore amico ai tempi della scuola il moro strinse convulsamente la mano attorno a quel pezzo di pergamena pregiata accartocciandolo! Lo sguardo era fisso e vuoto, perso in un infinito lontano, ma allo stesso tempo troppo vicino. Con uno scatto carico d’ira lanciò il foglio lontano da se, quasi come scottasse… quell’unico gesto fulmineo gli aveva fatto venire il respiro corto, o forse il battito cardiaco aveva accellerato mentre leggeva? Il foglio aveva carambolato sulla parete ed era finito con malgrazia a terra dietro una poltrona…
Tanti erano i pensieri che offuscavano il cervello del moro, tante le sensazioni, ma una cosa gli era chiara.
Uscì dal suo studio a passo di marcia per andare a cena.


In quello stesso istante un biondo stava salutando il rientro a casa di una giovane stilista con capelli rossi scarmigliati e le stava dicendo quanto fosse contento di aver riallacciato i contatti con colui che era convinto fosse ancora il suo miglior amico di sempre.


va bene… chi vuole può decidere di uccidermi se lo desidera… ma ke ci volete fare.. mi piace il grafico se coseno… prima scende.. poi sale… poi scende etc etc etc ora basta cazzare e via ai ringraziamenti!!
La prima ad aver commentato lo scorso capito è (ma che strano) ginny88!!!!: volevi sapere che accadrà? Questa è la punta dell’iceberg ^____^ per quel che concerne la vostra ff… non me la perderei mai!!! *_*
In seconda posizione troviamo invece…angelroy!!! e qui che mi dici? Ti rode il fegato eh? Ti rode eh? Eh? Eh? BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!
In terza position lord Martiya!!!! grazie per il parere sul capitolo ^^ ah… allora passerò a dare un’okkiata alla tua ff per farmi un’idea più chiara e poi chissà.. potrei iniziarla anke io una cosa di quel genere ^___^ mai dire mai!
Ed infine… vergogna!!!Lilyth sei una pessima slytherin!!! Datti da fareeeeeeeeeeee!!! E in ogni caso ciò che hai detto è scripta.. quindi rimangono!! BWAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! (oggi ce l’ho cn la risata satanica…)
Bene.. ho finito anke per oggi… il prossimo chap… no.. nn ve lo dico sennò addio surprise ^___- preparatevi i fegati per una sana dose d incazzatura =)) cia ciao!!!

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Capitolo 20
*** ...e ora? ***


Quella sera il biondo era stato molto più di compagnia del solito e I due finirono casualmente su un argomento decisamente interessante…
-Sai Gin… Ho intenzione di trovarmi un nuovo lavoro.. lontano da Mary e da Steve…-
-Mh! Interessante! Almeno non te ne starai qui a sfruttarmi in eterno!-
-Ehi con calma piccina… volendo posso anche vivere di rendita e non fare nessun tipo di stento…-
-Certo.. proprio per questo vivevi in un appartamento mediocre grosso al massimo quanto il mio bagno… quello più piccolo sottolinerei.-
-No guarda.. mi pareva di essere stato chiaro già a suo tempo… io non sopporto i luoghi enormi e asettici.. come questo attico ad esempio…-
-Ehi.. nessuno ti obbliga a rimanere sai?- come se la ghignava la rossa… impagabile indubbiamente.
-Ma che c’entra ora tutto questo? Parlavamo del mio lavoro…- e lei si mise in mezzo
-E dei soldi che non hai…- ma lui continuò come se non l’avesse sentita, ma una venuzza cominciava a pulsare vistosamente sulla fronte…
-E anche del fatto che il mio corpo – disse indicandosi con gli indici – mi ha fatto guadagnare in una sera ciò che tu puoi aver guadagnato in un tuo ”autunno-inverno” o “primavera-estate”… non so quale tiri di più al giorno d’oggi… sai che io non metto molti vestiti in occasioni particolari…- ora era il suo turno per ghignare… ed ovviamente lo fece!!
La ragazza parve pensarci un po’, poi non convinta prese ad esaminarlo con dovizia di particolari…
-Ehi.. Ehi Weasley!! Che ti è preso?! Sono settimane che ci vediamo di continuo, anzi! Ormai sono… sono… cinque giorni che vivo a casa tua!! Vuoi davvero venirmi a dire che non mi hai mai buttato un occhio addosso??- la rossa dal canto suo continuava a scritarlo intensamente… spostando addirittura il corpo per avere diverse angolazioni…
-Non ci posso credere!! Weasley, tu NON puoi avermi ignorato in questo modo per tutto il tempo!!-
La rossa parve risvegliarsi…
-Eh? Scusa, dicevi?- lui dal canto suo aveva un’enorme desiderio di mandarla a farsi un giro lungo su un molo corto…
-Weasley… ti proibisco di scrutarmi come un cane affamato, intesi?-
-No.. veramente… non è che potresti alzarti e toglierti la maglietta?-
-EHI!! Ma almeno mi ascolti quando apro la bocca o secondo te lo faccio solo per far cambiare aria ai miei molari?!-
-E fai come ti dico una volta ogni tanto!!- e dopo questo esploit era uscta dalla stanza, il salotto, ed era andata verso il suo studio…
Pazza… è pazza… non ci sono altre spiegazioni plausibili ad una cosa simile… cioè… le ho DETTO di non spogliarmi con gli occhi… e quindi di conseguenza logica tre secondi dopo… forse meno… comunque, tre secondi dopo mi chiede di spogliarmi materialmente!! Logico! Logico è lineare! Marchio Weasley!! Pazza…
La rossa nel mentre era ritornata in salone con un pacco incelofanato.. morbido… poteva esserci di tutto là dentro… il biondo dal canto suo non si era mosso di un millimetro.. non una piega… e anche la rossa si era bloccata appena entrata nella stanza…
-Ma non ti avevo detto di togliere la maglietta?-
-Ma non mi hai detto per quale motivo…-
-Avresti potuto farlo lo stesso!-
-Avresti potuto dirmelo lo stesso!
-Sei odioso Malfoy!-
-E’ una prerogativa in effetti…- ghigno..
-Perfetto.. se non vuoi che la mia prerogativa imminente sia prendere a calci il tuo fondo schiena alzati e levati quella cazzarola di maglietta!- sta volta era a lei che pulsava una piiiiiicola vena sulla tempia..
-Quanta insistenza per vedermi mezzo nudo Weasley… faccio questo effetto davvero?- girare il coltello nella piaga? Sì grazie!!
-Narciso… ti sto offrendo un’opportunità di lavoro!- a questo il biondo era rimasto interdetto con la maglietta mezza tolta e mezza indosso…
Da quel momento non aveva più detto nulla, con somma gioia della rossa, e quando si era visto usare come manichino, a cui era stata fatta indossare una giacca probabilmente appartenente ad un completo da uomo, le idee nella sua mente si erano fatte, stranamente, ancora più confuse. Dopo averlo “vestito” la rossa l’aveva fatto camminare un po’… lo aveva fatto girare su se stesso e gli aveva girato attorno a sua volta… l’aveva studiato e squadrato, aveva testato la vestibilità del vestito e come gli si addicesse maggiormente… a fine di tutto ciò aveva sbuffato sonoramente…
-E’ perfetto…- aveva poi mugugnato quasi scontenta…
-Già… come mai mi calza così bene a proposito? Non ho mai messo una giacca più comoda…- sta volta era stata di nuovo lei a ghignare.
-Quella giacca l’ho disegnata io… ma senza un modello… fin’ora non ho trovato nessuno che mi soddisfi, ma devo ammettere che tu, con quel faccino da cattivo, quegli occhi freddi e quel tuo ancheggiare molto gay sei perfetto…-
-EHI!! Gay sarà tuo fratello!!! E poi perfetto per cosa??!!-
-Per fare il modello.. anzi: per fare il mio modello… ti può interessare come lavoro?- la rossa si aspettava una risposta affermativa già da subito.. invece il ragazzo si era limitato a non dire nulla ed inscurirsi in volto… si era tolto la giacca posandola con cura e poi aveva bofonchiato che gli serviva tempo per decidere…
-D’accordo… io vado a dormire che domani mi voglio alzare presto… nei limiti ovviamente…-
-Io dormo qui per sta notte…- Draco pareva proprio completamente assorbito in un suo ragionamento fuori da ogni logica… la ragazza preferì non interferire e gli aveva solo lasciato una coperta piegata sul divano, poco distante da dove si era seduto il ragazzo… dopodichè si era andata a coricare cadendo di botto nel mondo dei sogni.

La mattina dopo, nonostante Ginevra si fosse alzata presto, la casa era vuota, fatta eccezione per la ragazza e il cucciolo. La coperta era ancora ripiegata sul divano, proprio come l’aveva lasciata lei la sera precedente. Da ciò doveva dedurre che Draco non avesse dormito affatto… eppure non le pareva di aver fatto una proposta tale da sconvolgere il biondo fino a quel punto, ma se stare da solo era ciò che voleva, bhè lei non era proprio nessuno per impedirglielo.

Quella mattina Draco era uscito presto di casa… era stato sveglio tutta la notte e non ne poteva più di fissare quelle pareti così bianche e basta! Aveva deciso di concedersi una passeggiata all’insegna della frescura mattutina.. osservare la gente gli aveva sempre fatto bene: distrarsi dai propri problemi per cercare di intuire quelli altrui era semprestata un’ottima terapia, ma pareva che quella mattina la terapia non ne volesse sapere affatto di trovargli una soluzione e lui si stava riavviando verso “casa” a mani vuote e con la testa ingolfata di idee più o meno contrastanti tra di loro…
Stava camminando per una delle vie principali di Londra e nonostante questo gli pareva che fosse insolitamente sgombra…
Perso nei suoi pensieri non si era reso conto di tre figure che lo tenevano d’occhio e appena possibile l’avevano assalito e buttato di malgrazia in un vicolo secondario!! Dopo lo shock iniziale si era voltato a fronteggiare i tre aggressori e… rimanere decisamente SCONVOLTO
-Potter! Ancora tu? Ma sei una croce!!-
-Che stai blaterando Malfoy? Sei pazzo oltre che assassino?!-
-Sfregiato, lasciatelo dire: hai una memoria di merda… ah no! Questa volta è DAVVERO colpa mia… a cosa devo la cortese apparizione di… Potter… mhhhh… Granger se non sbaglio e… Paciock? Davvero TU saresti Neville Paciock?!- l’ultimo interpellato si affrettò a rispondere…
-Mi stupisce che tu riesca a ricordare anche il mio nome oltre che il cognome Malofy…-
-Uh.. ma che bel caratterino… Potty, ma li allatti tutti tu gli auror?-
-Malfoy non ti conviene prendere la situazione alla leggera… siamo tre contro uno.- era stato il moro a parlare, ma a ben guardare la Granger non pareva molto intenzionata ad uno scambio di battute “magiche”, sembrava più che si trovasse in quel posto per sbaglio… il biondo esternò un ghigno.
-Ma chi ha intenzione di prendere in mano la situazione, scusa? Io nemmeno alla leggera.... me ne vado e basta.- stava già per smaterializzarsi quando Paciock si era intromesso ottenendo la sua attenzione.
-Io al tuo posto non lo farei, a meno che tu voglia ottenere un tenero mal di testa… il vicolo è stato isolato dal canale di smaterializzazione…-
-Santo cielo! Devo sentirmi onorato di ricevere tante attenzioni?!- era fregato, va bene, ma bisognava mantenere un certo rigore…
-Senti Malfoy, piantala! Sei un mangiamorte e ora non fare storie… dobbiamo processarti.-
-Con che accusa Potter?-
-Oltre quella di essere un lurido servo di Voldemort intendi?-
-No, intendo con quale altra vera accusa, dato che non sono un mangiamorte. Te l’ho già detto mi pare!-
-Senti, non è compito mio capire come tu abbia trasfigurato il marchio nero…-
-Questo- disse mostrando il proprio tatuaggio – NON è un marchio nero, Potter! L’hai anche verificato con la magia! Fallo ancora, adesso!- l’aveva invitato a testarlo avvicinandosi a lui con il braccio teso.
-Harry, che significa che l’hai già appurato?-
-Nulla Neville! Non vuol dire proprio nulla! Questo traditore è un mangiamorte!-
-Ehi, Potter cazzo!! Non dire stronzate, ok? Testami sto cazzo di tatuaggio puramente babbano e facciamola finita!-
-Tu sei un Malfoy! E tutti i Malfoy servono qualcuno più potente di loro! Non sei diverso da tuo padre! E in ogni caso hai un assassinio a carico!!- mentre il moro parlava, o meglio: urlava, Hermione si era presa la briga di fare al braccio di Draco i dovuti incantesimi… non era un mangiamorte per davvero.
-Harry- prese parola la bruna per la prima volta – Malfoy non è davvero un mangiamorte… il nostro mandato di cattura è per quell’accusa… e se non lo è non lo possiamo catturare…- il biondo a momenti se l’abbracciò!
-Oh, Merlino grazie! Finalmente qualcuno che usa il cervello davvero!! sentito Potter?! Anche la Granger è d’accordo con me! ora lasciatemi andare!!- ma il moro si era intestardito ormai…
-Tu non vai da nessuna parte! Hermione, sta’ zitta per una volta! Neville, immbolizzalo!-
Il biondo pareva essere scocciato da quell’assurda situazione, oltretutto non aveva nemmeno con se la propria bacchetta magica, quindi addio ad ogni tentativo di difesa da un eventuale incantesimo…
Potter invece faceva saettare gli occhi tra tutti i presenti in modo da avere la situazione sotto controllo. Era inamovibile dalla sua decisione di processare l’ultimo Malfoy, ma pareva che i suoi sottoposti non fossero altrettanto determinati in merito: Neville era chiaramente interdetto. Le prove appurate da Herm scagionavano, almeno per il momento, il giovane, ma Harry rimaneva pur sempre un superiore e “teoricamente” avrebbe dovuto ubbidirgli… Hermione invece si era improvvisamente ripresa dallo stato di apatia ed era decisamente impuntata sul “no”… risultato? I tre ben presto si ritrovarono a discutere anmatamente con Harry ed Hermione opposti e Neville che alternava momenti di silenzio con appoggi una volta da una parte e una volta dall’altra…
Forse questo… è il momento migliore per tentare una fuga in “babban style”.. poco decorosa magari, ma efficace!
Il biondo, mantendo lo sguardo sui tre, aveva cominciato lentamente a svicolare e una volta trovatosi in strada aveva decisamente preso a correre!! Dopo poco aveva sentito le urla di Potter e i passi delle loro scarpe precipitarsio fuori dal vicolo! Aveva fatto pochi metri, davvero pochi, quando aveva sentito nitido nel centro della schiena un forte dolore e un caldo opprimente, mentre l’eco della voce di Potter gli arrivava alle orecchie attutito, eppure suonava molto come un “stupeficio”…
I tre arrivarono subito dove il corpo del biondo era svenuto e con un “levicorpus” lo avevano sollevato e si erano smaterializzati al ministero della magia.
Una volta arrivati Potter aveva congedato Hermione e ordinato a Neville di mettere il ricercato in una delle celle del ministero in attesa del processo che si sarebbe tenuto il giorno seguente; lui si era invece diretto al proprio studio per mandare lettere ad ogni membro del Winzengamon per convocarlo in udienza.

Ginevra Weasley era in effetti un po’ preoccupata dall’insolita assenza prolungata del giovane Draco Malfoy, ma pensava che dato il suo pessimo carattere ciò gli fosse condonabile… si stupì immensamente quando verso pranzo aveva sentito un battere al vetro della finestra ed era accorsa ad aprire le ante della finestra ad un maestoso gufo reale del ministero.. era facile riconoscerli perché avevano tutti un “collare” per monitorarli in modo che non sbagliassero destinatario, vista l’importanza delle loro missive.
La ragazza prese la lettera ed osservò per un attimo il pennuto volare via come di consueto senza un compenso di alcun genere… poi guardò la lettera.. due cose le facevano supporre che sarebbe stata una cosa noiosa quella celata nella pergamena: il fatto che fosse stata inviata da “Harry James Potter” e il fatto che avesse il sigillo del Wizengamot…
Sbuffò indecisa se leggerla più tardi o subito, decise di leggerla subito! In fin dei conti era sempre stata troppo curiosa…
Non fosse mai stato vero….

Gentile Signorina Ginevra Weasley.
La informiamo che il noto appartenente all’associazione denominata “mangiamorte”, Draco Lucius Malfoy, è stato catturato in data odierna ad opera degli auror autorizzati H. Potter, H. Granger, N. Paciock.
La sua presenza è richiesta alla corte del Wizengamot in data di domani gg-mm-aaaa nell’aula Dieci del Vecchio Tribunale per prendere parte al processo di esecuzione.
Distinti saluti.
Harry James Potter.

C’era mancato poco, ma davvero poco, perchè la rossa svenisse sul posto in quello stesso momento…
Oddio no.. e ora? Ora cosa… cosa devo fare?

Et Voilà!!! Sì sì sì.. odiatemi, uccidetemi, fatemi pure a pezzi… ma il vecchio Potty c’ha beccato per una volta… gira che ti rigira e alla fine a fregato il furetto.. e ora???
Lord Martiya: bhè.. e poi sarei io quella cupa e tendente al pessimismo??!! MA TI PARE CHE BLAISE TRADISCA DRACO IN MANIERA COSI’ SPUDORATA?!!!?!?! In ogni caso ora in un nodo o nell’altro Draco è nei guai…
angelroy questo non te l’ho letto io, ma spero ke potrai apprezzarlo ugualmente ^___^ dimmi ke te ne pare! Ghihihihihihihih
ginny88 anche se retrocedi non importa.. basta che tu non rimanga totalmente indietro!! Allora? Continuo così dici?? Ti accontenterò ^_- ihihihihihi
Lilyth senti drow di conegrina… vedi di stare al passo sennò potri pure offendermi… e una bau che non è altro che una bau della peggior spece di bau OFFESA non è piacevole =))
Alla prossima gente… il next chap si intitola… “colpevole fino a prova contraria” e sarà decisamente MOLTO articolato ed esaustivo :sisi:
Baciu!!

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Capitolo 21
*** colpevole fino a prova contraria ***


Doveva ammettere che la prigione del ministero non fosse affatto il grand hotel, ma almeno non erano tropo serrati, gli avevano addirittura permesso di scrivere una lettera che sarebbe stata inviata al destinatario solo nel caso in cui il processo avesse dato un esito negativo… aveva appena finito di scrivere e dare le disposizioni al gufo affidatogli quando due auror erano entrati nella cella e gli avevano intimato di seguirli per andare nell’aula del processo.
Durante tutto il tragitto per i corridoi e l’ascensore non era volata una mosca. Chiunque l’avesse visto si era spostato velocemente e aveva preferito non incrociarne lo sguardo… una volta entrati nell’aula Dieci i due auror gli dissero di sedersi su una sedia in mezzo alla stanza, ma il biondo era un po’ riluttante in merito.. evidentemente la sua personale opinione era ininfluente in quel frangente…
Era la prima volta che si trovava in quella situazione e decisamente non era piacevole! Quella schifo di sedia gli aveva attorcigliato addosso delle catene incrostate di sangue che si erano animate appena gli auror lo avevano obbligato a servicisi sopra. Davanti a lui c’era tutto il Wizengamot capeggiato dal ministro e con a lato quello spocchioso di Potter e a fianco del prescelto anche quel venduto di Blaise Zabini! Mai si sarebbe aspettato una cosa simile! Non da lui almeno e invece se ne stava lì: lui sommerso di elogi e invece se stesso coperto d’insulti. Eppure era per lui che si era arrischiato… ricordava come fosse ieri il modo in cui, un paio di giorni dopo aver lasciato Malfoy Manor, il suo miglior amico gli avesse trovato un modo per entrare a Zabini Manor senza farsi scoprire. Il giovane Draco sapeva da mesi che il suo miglior ed unico amico non voleva diventare un mangiamorte, ma non aveva il coraggio per ribellarsi al volere del padre e quindi il biondo si era offerto di aiutarlo. Rapido e silenzioso. Era entrato completamente celato da un nero mantello, aveva trovato l’uomo e l’aveva ucciso. Forse Zabini Senjor aveva perfino creduto di essere stato ucciso da un mangiamorte.
Per il suo amico Blaise aveva ucciso un uomo prendendo l’unica prerogativa che avrebbe potuto renderlo simile ad uno di quei tirapiedi. Per lui avrebbe fatto di tutto, convinto, all’epoca, che fosse un’ideologia reciproco.
Con un battito di ciglia era tornato al presente riservando al Zabini un’occhiata di puro disprezzo al quale il moro si era sottratto mostrando un’indifferenza totale. Draco preferì guardarsi intorno per vedere chi fosse presente e per evitarsi di insultare quel traditore con usi verbali e gestuali babbani poco consoni ad uno nella sua situazione… c’era una piccola folla di teste rosse marca Weasley, tutte maschili, che lo osservavano in modo strano… non avevano la loro solita, tipica, aria di chi vede un dei propri nemici al patibolo; di Ginny manco l’ombra purtroppo.
C’erano un sacco di pezzi grossi, si sentiva come un cucciolo di unicorno in gabbia mentre una folla di cacciatori gli si accalcava intorno per fargli l’ultimo prezzo. D’improvviso il presidente della seduta si era alzato ottendendo il silenzio assoluto nell’aula, poi si era seduto nuovamente prendendo in mano alcune pergamene. Poco prima che il ministro cominciasse a parlare la porta alle sue spalle si era aperta e richiusa producendo un discreto macello e poi dei passi erano rimbombati nella sala. A giudicare dallo sguardo di Scrimgeour la persona appena entrata non doveva essere molto ben voluta. Sentì i passi scendere la stessa scalinata percorsa poco prima da lui stesso, ma non si arrischiò a vedere chi fosse; quando la figura gli passò a fianco potè sentire le catene vibrare e stringere di meno, quasi come avessero voluto cambiare prigioniero, il tintinio continuò fino a quando la persona non si fu seduta al banco dei carnefici.
Aveva il tipico mantello blu notte di tutti i giurati e il cappuccio ne copriva il viso. Una ventata di profumo dolce e tranquillizzante l’aveva colpito quando gli era passato a fianco e da questo aveva intuito che fosse una donna.
Quando la figura ritardataria si era tolta il cappuccio c’era mancato poco che il Malfoy svenisse: Ginevra Weasley sedeva, con aria almeno apparentemente pacata, al bancone dei giudici e non si azzardava ad alzare il viso ad incontrare lo sguardo del ragazzo incatenato. Dopo lo sgomento iniziale Draco si ritrovò a chiedersi quale eroica impresa le fosse valsa la tribuna d’onore ai processi di ricercati e simili. Si ricordò di una coversazione avuta pochi giorni prima in cui lei accennava a dei cacciatori o roba simile… Si riscosse dai propri sproloqui mentali quando il ministro aveva preso a parlare.
-Draco Lucius Malfoy. La corte si è oggi riunita per valutare e giudicare le sue azioni. Presiedono la corte il ministro della magina Rufus Scrimgeour, il presidente in seconda Harry Potter e il testimone chiave Blaise Zabini oltre al resto del Winzengamont. Attestiamo inoltre il ritardo della signorina Ginevra Weasley. Proceda l’accusa.- Potter si era alzato prendendo la parola.
-Ringrazio la corte per l’attenzione. L’imputato è accusato di far parte dell’associazione nota con il nome “mangiamorte”, di conoscere e praticare le arti oscure, di aver utilizzato le Maledizioni Senza Perdono e di essere il fautore di omicidi. Questo è quanto.- dopo di che si era interrotto e il ministro aveva ripreso la parola.
-L’imputato ha qualcosa da dire in sua difesa?- il biondo doveva ammettere che non si era aspettato affatto di avere la possibilità di scagionarsi, ma si riprese in fretta cominciando a parlare con voce chiara e profonda.
-Vostro onore… solo due delle accuse che mi imputate sono vere e sono anche conseguenti fra loro. Io non sono un mangiamorte e potrete farmi tutti gli esami che riterrete opportuni per verificare la veridicità delle mie parole. È vera la quarta accusa, ma ho ucciso un solo uomo e da questo consegue l’utilizzo della Maledizione Senza Perdono, insegnatami ad Hogwarts al mio quarto anno e infine io non conosco affatto le Arti Oscure.- aveva fatto una pausa per lasciare che le parole sortissero il loro effetto. Il ministro lo interruppe prima che potesse riprendere.
-Quindi confessa la sua colpevolezza?-
-Vostro onore, vorrei sapere se Potter ha mai ucciso un mago.-
-Il Signor Potter è un auror ed è quindi autorizzato ad uccidere se necessario.-
-Ripeto: Potter ha mai ucciso un uomo?-
-Ho ucciso dei mangiamorte, Malfoy!-
-Allora io sono colpevole tanto quanto il signor Potter…- L’affermazione del biondo aveva scatenato sconcerto e una gran quantità di bisbigli più o meno accentuati. Il moro fissava con odio crescente il suo avversario di sempre: aveva tralasciato volutamente il nome del deceduto. Quando il silenzio fu ripristinato il ministro chiese delle spiegazioni in merito.
-Ciò che Potter deve aver accidentalmente dimenticato di precisare è che l’uomo che uccisi fosse un mangiamorte e per di più padre del qui presente Blaise Zabini. Ho compiuto quest’azione con motivazioni che all’epoca erano inattaccabili, ma che alla luce delle azioni odierne risultano essere cazzate e futilità.- si era alzato in piedi facendo risuonare le catene alle caviglie –Io mi pento della mia azione, vostro onore, e sono pronto a giurare che non rifarei la stessa stupidaggine, ma se un auror può uccidere un mangiamorte per quale motivo non po’ farlo un libero cittadino?!- avendo i polsi liberi di muoversi anche se ancora incatenati il biondo si era alzato la manica sinistra mostrando a tutti il proprio tatuaggio –Questo, vostro onore, è il mio marchio! Solo io sono il padrone di me stesso! E se questo è reato allora mi rimetto al vostro giudizio.- il silenzio aveva accolto le sue parole e i suoi gesti, tutti l’avevano guardato risedersi ed attendere mentre fissava con lo sguardo l’ultima dei Weasley. Lei dal canto suo continuava a guardare in basso. Potter e il ministro si erano consultati per pochi minuti nel più religioso silenzio degli spettatori, come se tutti gli altri del Wizengamot non esistessero, e poi Scrimgeour aveva parlato.
-Draco Lucius Malfoy. Alla luce di ciò appurato oggi la vostra condanna sarà il bacio del dissennatore!-
E finalmente accadde! A quelle parole la rossa aveva alzato la testa di scatto incrociando inevitabilmente gli occhi con quelli di lui, in un solo attimo mote, troppe, le emozioni erano rivissute negli occhi dei due e poi finalmente lei aveva parlato!
-No! Mi oppongo vostro onore!- le voci di protesta si erano zittite poco dopo l’intervento della ragazza, erano infatti quasi tutti schierati per la liberazione del giovane Malfoy.
-Signorina Weasley, già si è presentata in ritardo, ora vuole anche ritrattare il verdetto?-
-Ministro il signor Malfoy non è un mangiamorte, non conosce le Arti Oscure ed ha reso un servizio al ministero eliminando un mangiamorte! Normalmente questo varrebbe riconoscimenti ed onori!-
-Signorina Weasley, il signor Malfoy…-
-I vostri sono pregiudizi e vendette! Malfoy è innocente!-
-Lasciate decidere a me chi è innocente e chi colpevole! Malfoy è…-
-Draco è innocente ripeto! Nemmeno a Bellatrix Lestrange è stato imposto il bacio! Così come anche per Lucius Malfoy! E McNair e talmente tanti altri che potrei continuare ad elencare fino a domani!!-
-Weasley! Se non starà zitta le chiederò di abbandonare la corte d’inquisizione!- la rossa aveva esitato un attimo prima di riaprire la bocca per continuare a sbraitare contro il ministro della magia, ma era stata interrotta ancora prima di iniziare da Draco stesso.
-Smettila Weasley… non ne vale la pena…- l’altra, indignata, gli aveva risposto per le rime
–Decido io quando vale la pena, Malfoy!- lui aveva ghignato di rimando a quella affermazione che celava in sé tutto il carattere di Ginevra Weasley…
-Oh… ma sono certo che il ministro Scrimgeour e il nostro prescelto Potter non commetteranno con me lo stesso errore commesso con Sirius Black.- Tutti sbiancarono come se fosse stata detta la parola magica per zittirli, il ministro era invece arrossito violentemente e Potter pareva essere appena caduto dal cielo… si consultarono un attimo ed emisero un nuovo verdetto inoppugnabile: due anni di reclusione ad Azkaban.
Urli e fischi accompagnarono l’uscita di presidente e vicepresidente e con un ultimo sguardo ai gradoni Draco vide la piccola Weasley piangere lacrime silenziose. Mentre era trascinato via dalla coppia di auror che l’aveva accompagnato dentro il giovane si prese la briga di fermarsi davanti al bancone dietro cui ancora c’era Blaise Zabini, fissarlo un attimo negli occhi e dirgli con quanto odio covava dentro di se:
-Congratulazione per la brillante carriera…Zabini.-

La rossa si aggirava per casa propria irrequieta… non riusciva a stare nello stesso metro quadrato per più di un secondo. Stava cercando di prendere una decisione importante, molto importante, troppo importante! Doveva presentarsi a quel maledetto processo? Oddio.. “processo”.. di processo aveva solo il nome: non si era fatta molte illusioni in merito. Ancora grazie se avessero permesso a Draco di essere in aula… la ragazza aveva il vago sentore di rivelarsi inutile… la presenza fine a se stessa non avrebbe portato alcun vantaggio al giovane e lei lo voleva aiutare ad ogni costo, ma forse non ne era in grado… decise che lo avrebbe scoperto solo a processo concluso!! Evitando con un salto acrobatico il cane stravaccato per terra si era fiondata in camera, aveva agguantato il mantello blu degli appartenenti al Wizengamot e si era smaterializzata nell’atrio del ministero della magia!
Dopo la pesa della bacchetta e lo sferragliare dell’ascensore si era finalmente trovata davanti alla porta che doveva varcare circa un quarto d’ora prima… pazienza! Di certo nessuno si sarebbe aspettato di vederla arrivare, tanto valeva farlo in modo appariscente, no? Sentendo un attimo di silenzio assoluto pensò bene di aprire la pesante porta facendola cedere, cigolare e sbattere per essere chiusa. Entrata ad effetto la chiamano!
Il ministro della magia, tanto per cambiare un po’, le aveva rifilato un’occhiata di profondo astio e rammarico.. più volte in precedenza l’aveva definita un elemento fuori controllo, ma nonostante questo se la ingraziava in tutti i modi per farla stare nel mondo della magia il più possibile…
ipocrito e ruffiano…tsk pareva quasi che gli altri medimaghi fossero degli incapaci… ad ogni modo non si lasciò certo intimidire da un’occhiataccia, ma perse un battito quando si accorse che una testa bionda a lei molto familiare era seduta sulla “poltrona” d’onore… mantenendo il cappuccio calato si era apprestata a scendere la scalinata senza degnare d’uno sguardo Potter e… Zabini? non aveva mai visto il moro presiedere una corte come testimone…
Passando accanto alla sedia aveva potuto sentire distintamente il tintinnìo che le catene avevano prodotto… che più di uno lì dentro la volesse vedere finire male non era un mistero, ma se ora addirittura la sedia maledetta la bramava le cose stavano decisamente capitolando!!
Si era seduta sulla panca stando ben attenta a non farsi riconoscere e quando si era calata il cappuccio di dosso non aveva davvero trovato il coraggio per vedere la reazione del biondo alla sua inattesa apparizione…
Entro breve il ministro aveva preso a parlare e poi aveva lasciato la parola a Potter… si sentiva lontano un miglio che quelle accuse non stavano in piedi da sole…
Nella sua mente erano ben chiare le parole che aveva rivolto al giovane un paio di giorni prima quando erano andati a casa di lui per valutare i danni agli oggetti e il dolore dei ricordi che si celavano in quelle mura… ricordava perfettamente ciò che gli aveva detto “Io ho capito che tu hai scelto quell’opzione che nessuno riconosce a voi Malfoy… quella di rinnegare chi siete e ciò che siete, ma se l’ho capito io sono sicura che potrai farlo comprendere a chiunque.” e lei credeva in ciò che aveva detto al giovane. Era fermamente convinta che il suo aiuto non gli sarebbe stato affatto necessario! Le sue difese erano inattaccabili, il verdetto non poteva essere che uno…
-Draco Lucius Malfoy. Alla luce di ciò appurato oggi la vostra condanna sarà il bacio del dissennatore!-
No… no, no, no!! Tutto, ma NON questo!! Non è possibile!! Scontrarsi così ferocemente con la realtà aveva fatto andare la rossa in una silenziosa crisi di panico e dimentica della sua vergogna aveva alzato gli occhi di scatto incrociandoli inevitabilmente con quelli di lui… ma.. ma cos’era quel sentimento che vi leggeva dentro? Possibile? Possibile che lui fosse preoccupato per lei? Possibile che Draco Malfoy potesse essere così… STUPIDO da preoccuparsi prima che lei, Ginevra Weasley, non stesse soffrendo di tutta quella situazione anziché trovare un modo per scagionarsi?! E poi.. cosa diavolo era quello sguardo?! MAI prima di allora aveva visto in quegli occhi di ghiaccio dei sentimenti così “umani”: vi aveva sempre letto superbia, scherno e malevolezza.. ora invece brillavano di rassegnazione, erano lucidi di dolore e trasparivano… speranza forse? Ma speranza di cosa?!
Non aveva più prestato attenzione a tutti i fischi che sentiva alzarsi sia dallo spalto del Wizengamot che dal pubblico, con voce chiara, forte e decisa si era opposta!!
-No! Mi oppongo vostro onore!-
-Signorina Weasley, già si è presentata in ritardo, ora vuole anche ritrattare il verdetto?-
-Ministro il signor Malfoy non è un mangiamorte, non conosce le Arti Oscure ed ha reso un servizio al ministero eliminando un mangiamorte! Normalmente questo varrebbe riconoscimenti ed onori!-
-Signorina Weasley, il signor Malfoy…-
-I vostri sono pregiudizi e vendette! Malfoy è innocente!-
-Lasciate decidere a me chi è innocente e chi colpevole! Malfoy è…-
-Draco è innocente ripeto! Nemmeno a Bellatrix Lestrange è stato imposto il bacio! Così come anche per Lucius Malfoy! E McNair e talmente tanti altri che potrei continuare ad elencare fino a domani!!-
-Weasley! Se non starà zitta le chiederò di abbandonare la corte d’inquisizione!- aveva avuto bisogno di una frazione di secondo per capire che non le fregava nulla del Wizengamot!! Che se ne andassero tutti a buttarsi oltre il velo per quello che le interessava!!
-Smettila Weasley… non ne vale la pena…- aveva detto la voce sicura di Draco, l’unica in quella sala ad essere fuori posto!! MA CHE CAZZO SEI?! UNO SCEMO??!!!
–Decido io quando vale la pena, Malfoy!- e lui in risposta le aveva ghignato.. un ghigno identico a quelli che aveva a scuola.. come se si aspettasse quella risposta!!
Doveva però ammettere che la trovata successiva era davvero notevole e sicuramente questa volta avrebbero ceduto.. Invece eccoli là! Maledetti schifosi venduti! Due anni… due maledettissimi anni ad Azkaban… non è vero… non può essere vero..
La sorpresa era stata come una doccia gelata e lei non aveva più saputo dire nulla.. aveva assistito impotente mentre lo portavano via, lontano dal mondo reale, lontano da lei, in un mondo da incubo…l’aveva visto accostarsi a Zabini, ma non aveva sentito cosa gli avesse detto… l’ultimo sguardo di sfuggita e poi… era sparito.
Poco dopo l’attenzione della giovane era stata attirata da una voce a lei molto familiare… suo fratello Charlie.
-Gin.. ehi.. dai non piangere.. lo sai che non ti posso vedere così…- la rossa non se n’era nemmeno accorta… non stava singhiozzando, le lacrime scendevano dai suoi occhi ignorando la sua volontà di evitarle…
Nel frattempo anche i gemenlli si erano fatti avanti timidamente… non sapevano bene come comportarsi in quella situazione…
-Gin.. ci dispiace…- e poi l’altro –Si, ci dispiace davvero sorellina… Malfoy non se lo meritava.- a seguire i quattro si erano scambiati abbracci carichi di un affetto familiare che da tempo non sentivano più loro.
Mentre la rossa abbracciava il maggiore dei fratelli non aveva potuto fare a meno di sussurrargli all’orecchio delle parole che da tempo covava dentro di se…
-Mi dispiace per Ron… non volevo Charlie… io non volevo..-
-Shhhht… lo so Gin… lo sappiamo tutti.- quelle parole l’avevano sorpresa per l’ennesima volta in quel giorno.
-Ma la mamma…- aveva cominciato
-La mamma ha bisogno di tempo Gin…- e poi anche i gemelli avevano stretto i due parlando piano a loro volta…
-Non piangere Gin.- e poi anche l’altro –Troveremo una soluzione per Malfoy.-
Quelle parole, quelle poche parole, erano bastate a rincuorarla moltissimo. Ora era pronta a smettere di piangere e sapeva anche che se voleva ottenere una cosa non aveva altro da fare che darsi una mossa per ottenerla.

Era la prima volta che lui, Blaise Zabini, assisteva ad un processo come testimone portante… era stato lui a muovere quel disastro e proprio per questo motivo si trovava al centro dell’attenzione di tutti almeno tanto quanto Draco. Era arrivato all’aula con abbondante anticipo ripassando mentalmente le ragioni che lo avessero portato a quella situazione… era in stato abbastanza confuso. Poche ore prima gli era parso di sentirsi diverso e il giorno prima, durante la cattura del biondo, era certo di avere avuto sensazioni di vertigini e mente snebbiata…
Si era sentito in dovere di dire al suo superiore dove e come trovare il ricercato Draco Malfoy, ma perché?
Mentre leggeva quella lettera…
Tutto era nato in quel frangente: mentre scorreva le righe scritte con quella calligrafia impeccabile si era trovato in totale disaccordo con il giovane! La sua lettera era palesemente una provocazione al fatto che non lo avesse mai ringraziato per aver eliminato suo padre. Era uno squallido tentativo di fargli pesare il fatto che se lui era dove si trovava in quel momento il merito fosse unicamente di Draco, ma non era vero!! Il moro sapeva che anche se Malfoy non fosse mai esistito lui avrebbe lo stesso fatto carriera e sarebbe stato nelle alte sfere! Aveva questa convinzione inattaccabile in testa a sostenere tutta un’altra serie di tesi: per esempio non riconosceva nel gesto di Draco alcun tipo di sacrificio! Anzi!! Alla fine della favola lui aveva ucciso suo padre! E per quanto potesse essere pessimo era e rimaneva colui che gli aveva donato la vita! E Blasie non ricordava affatto di aver mai detto a Draco di non essere in grado di contrastare il genitore… nella sua visione confusa il biondo aveva preso spontaneamente la decisione di infiltrarsi nel suo manor ed uccidere suo padre! E ad ogni modo, come gli aveva sempre ripetuto anche Harry, lui era un mago talmente in gamba che avrebbe potuto cavarsela sempre, in ogni situazione!
Oramai aveva radicata in modo ferreo nella sua mente l’idea che solo auror e mangiamorte uccidessero altre persone, gli auror uccidevano solo mangiamorte, mentre questi oltre ad uccidere gli auror mietevano vittime anche tra persone innocenti. Draco non era certamente un auror, altrimenti non si sarebbe mai seduto dall’altra parte del bancone entro breve, quindi era per forza un mangiamorte! Non c’era altra soluzione plausibile! Il ragionamento era così lineare che si stupiva di non esserci arrivato da solo ed esserselo dovuto far dire da Harry…
Bisogna anche considerare il fatto che il dolore provato da mia madre è stato causato tutto dal suo gesto! E con che coraggio ora viene a rinfacciarmi il fatto che non gli abbia detto grazie?!
Ho fatto solo bene a denunciarlo… ed ora riceverà ciò che si merita…
In breve il biondo al centro dei suoi pensieri era stato sospinto nell’aula e le catene incantate della sedia avevano fatto il loro dovere imprigionandolo.. c’era stato subito uno scambio di sguardi tra i due… il moro poteva leggere nelle iridi dell’altro un odio profondo e, a suo modesto parere, immotivato! Tra i due era lui quello che poteva essere arrabbiato! Distolse lo sgurdo senza far trasparire nessuna emozione giusto per non dargli la benchè minima soddisfazione… vide che anche l’altro aveva spostato lo sguardo intorno per scrutare a sua volta chi lo stesse osservando. Il ministro prese in fretta il controllo dell’aula in subbuglio, ma proprio quando stava per incominciare il suo discorso di introduzione la porta si era aperta ed una figura che lui ben conosceva era entrata e seduta al banco della corte, alla fine dunque la Weasley era venuta.. non ci avrebbe giurato affatto! E a giudicare dallo sguardo sbigottito nemmeno Draco se l’aspettava.
Subito il ministro aveva pronunciato le prime parole
-Draco Lucius Malfoy. La corte si è oggi riunita per valutare e giudicare le sue azioni. Presiedono la corte il ministro della magina Rufus Scrimgeour, il presidente in seconda Harry Potter e il testimone chiave Blaise Zabini oltre al resto del Winzengamont. Attestiamo inoltre il ritardo della signorina Ginevra Weasley. Proceda l’accusa.- e poi come da copione aveva risposto Potter
-Ringrazio la corte per l’attenzione. L’imputato è accusato di far parte dell’associazione nota con il nome “mangiamorte”, di conoscere e praticare le arti oscure, di aver utilizzato le Maledizioni Senza Perdono e di essere il fautore di omicidi. Questo è quanto.-
-L’imputato ha qualcosa da dire in sua difesa?-
-Vostro onore… solo due delle accuse che mi imputate sono vere e sono anche conseguenti fra loro. Io non sono un mangiamorte e potrete farmi tutti gli esami che riterrete opportuni per verificare la veridicità delle mie parole. È vera la quarta accusa, ma ho ucciso un solo uomo e da questo consegue l’utilizzo della Maledizione Senza Perdono, insegnatami ad Hogwarts al mio quarto anno e infine io non conosco affatto le Arti Oscure.- Che assurdità.. come poteva sostenere di non essere un mangiamorte se aveva ammazzato suo padre!!? Mentire così spudoratamente era proprio degno di un Malfoy… il viso di Zabini si fece duro e con una vena di disgusto
-Quindi confessa la sua colpevolezza?-
-Vostro onore, vorrei sapere se Potter ha mai ucciso un mago.-e questo ora…?
-Il Signor Potter è un auror ed è quindi autorizzato ad uccidere se necessario.-
-Ripeto: Potter ha mai ucciso un uomo?-beh.. bel modo di arrampicarti sui vetri Draco…
-Ho ucciso dei mangiamorte, Malfoy!- ed è un auror…
-Allora io sono colpevole tanto quanto il signor Potter…- il moro si mosse a disagio sulla panca.. non riusciva davvero a capire cosa stesse cercando di dimostrare il biondo…-Ciò che Potter deve aver accidentalmente dimenticato di precisare è che l’uomo che uccisi fosse un mangiamorte e per di più padre del qui presente Blaise Zabini. Ho compiuto quest’azione con motivazioni che all’epoca erano inattaccabili, ma che alla luce delle azioni odierne risultano essere cazzate e futilità.- si era alzato in piedi facendo risuonare le catene alle caviglie –Io mi pento della mia azione, vostro onore, e sono pronto a giurare che non rifarei la stessa stupidaggine, ma se un auror può uccidere un mangiamorte per quale motivo non po’ farlo un libero cittadino?!- man mano che l’altro proseguiva il suo discoro il moro sentiva il sangue defluirgli dal viso, dalle mani, dal cervello… non capiva… la mazzata morale ricevuta era stata troppo grande… La testa prese a fargli male…
-Questo, vostro onore, è il mio marchio! Solo io sono il padrone di me stesso! E se questo è reato allora mi rimetto al vostro giudizio.- quel… quel tatuaggio! Era un drago! Non un teschio! Allora Draco DAVVERO non era un mangiamorte!! E lui.. lui si era sbagliato! Lui aveva travisato tutto! Ma COME era possibile che fosse stato così cieco??La testa cominciò a pulsargli sempre più dolorosamente, man mano che vedeva crescere l’indignazione di Harry sentiva il cervello sciogliersi, come se dei nodi si slegassero e delle funicelle scorressero sotto il suo cranio…vide gli altri confabulare, ma non riuscì ad esprimere il proprio giudizio assistendo impotente…
-Draco Lucius Malfoy. Alla luce di ciò appurato oggi la vostra condanna sarà il bacio del dissennatore!-
Dopo di quello non aveva più capito nulla! Solo di una cosa era certo ora: qualcuno lo aveva tenuto per chissà quanto tempo sotto una maledizione, ma non la imperius perché non c’erano mai stati cedimenti… e ora era finalmente libero, di ragionare e di agire…
Il suo pensiero si era protratto e la sua attenzione era stata riguadagnata da un paio di occhi di ghiaccio che gli erano improvvisamente comparsi di fronte…
-Congratulazione per la brillante carriera…Zabini.- gli aveva sentito dire con quanto odio avesse in corpo e il moro, sentendosi in profondo errore e mortificazione non riuscì a far altro che abbassare gli occhi ed osservarlo gettare un’ultima occhiata alla platea per poi sparire scortato dagli auror.
Ricordava perfettamente ORA le parole della lettera del suo ex-migliore amico “ È una bella soddisfazione, anche se io devo vivere all’ombra di un crimine troppo grave per potermi congratulare con te di persona.” invece era ciò che era appena accaduto… era appena accaduto e non sarebbe dovuto succedere…
Il moro si alzò tra vari giramenti di testa e vide la rossa Weasley parlare con i propri fratelli altrettanto rossi… poche battute e lei era uscita dall’aula con uno sguardo fermo e sicuro… proprio in contrario di come si sentiva lui in quel momento… doveva… doveva assolutamente parlare con lei!!

Finita… uccidetemi se lo credete necessario.. io vi garantisco che tutto ciò è necessario… prendetevela con ginny88 ke mi ha detto di “continuare così” quando le catastrofi erano appena iniziate!!! Dicevamo.. a si!! I grassie…
ginny88 ma ciao cara!!! Allora.. ho fatto qualcosa, visto? Te gusta? ^^ uccidimi pure.. m trovi nella città olipica se hai istinti omicidi…
Lilyth: su dai.. non piangere… andrà tutto.. peggio… insomma.. non c’è fine al peggio =)) per ora ci acontentiamo? Che dici ^__- pubblicizzo la tua petizione!! IO HO FIRMATO!!! Voglio liberarmi del mio potter… e ancora non sapete una cosa….come mi diverto… *_*
angelroy: alla fine ce l’hai fatta col commento.. zia.. se mi comenti questo mega capitolo con meno di dieci righe non ti parlo più… chiaro? -.-
E infine anche a chi non c’è o non ha ancora letto!!! Tipo… Lord Martiya, Aledra_xan, GiuliaLestrange, Romen Evans e Maharet… voi non vi siete più fatti vivi (escluso il Lord!! Sorry me), ma io non vi dimentico perkè il vostro commento passato mi ha fatto molto piacere… ^___^
Un bacione a tutti… Gin

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Capitolo 22
*** io ti conosco... ***


La rossa era appena tornata a casa. Aveva buttato con malgrazia il mantello per terra e si era fiondata in bagno! Si era data una veloce sciacquata al viso per tentare almeno in parte di fare ordine alle idee che le frullavano in testa... ma alla fine la rabbia era veramente troppa.
COME?! COME HANNO POTUTO?!
-MALEDETTI BASTARDI!!- aveva urlato mentre il porta sapone finiva ad infrangere lo specchio e pezzi più o meno grossi cadevano con un assordante rumore per terra e in ogni angolo del bagno. Un gesto rabbioso ed un “reparo” carico di rancore e tutto era tornato come prima.
Si era accesa subito una sigaretta nel tentativo di annebbiare il suo nervosismo con la nicotina e si era lasciata cadere sul divano, ma anche quello scottava come ogni altra cosa presente in quella casa! Ad ogni oggetto, anche il più insignificante, era legato almeno un ricordo e quel divano era decisamente troppo carico di immagini nella sua testa per poterci stare semplicemente seduta sopra senza pensare a nulla!
Veloce si era fiondata nello studio e aveva cominciato a buttare disegni e bozze a terra per trovare una soluzione a quella situazione assurda! La rossa era convinta di avere agganci e soldi a sufficienza da poter trovare un modo per revocare la pena assurda ed ingiusta che gravava sulle spalle del biondo. Aveva passato ore ed ore a cercare, trovare, imprecare e chiamare le persone più disparate. Doveva esserci un modo per scavalcare il ministro della magia e quel Potter di merda, ma se solo si fosse fermata un attimo a pensare a mente lucida a ciò che stava progettando si sarebbe resa conto da sé che la sua era una mera utopia… si sedette sulla poltroncina mentre accendeva la ventinovesima sigaretta ed una lacrima silenziosa le era scesa da un occhio…
Rimase in quella posizione per un lasso di tempo indefinibile, mentre la sigaretta si consumava da sola senza che la rossa tirasse una sola boccata; fu riportata alla realtà dall’insistente ticchettìo alla finestra. Alzò lo sguardo e notò un bellissimo allocco focato insistere per volere entrare, alla zampa aveva una busta ben tenuta e nuova di negozio, incuriosita aprì l’anta, osservò l’animale planare dentro, lasciar cadere la lettera ai suoi piedi e ripartire senza aspettarsi nulla in cambio.
Quando lesse l’intestazione per poco non cadde a terra:

Miss Ginevra Wealsey
Attico – Londra
D.L.Malfoy

Lo shock era stato immenso... Che ci faceva una lettera di Draco lì per terra?! Non poteva avergliela mandata davvero lui... e se fosse stato tutto solo uno stupido, orrendo scherzo?!
era indecisa sul da farsi, esattamente come poche ore prima quando decideva se mettersi in gioco o meno... il peso della la colpa che non aveva per ciò che era accaduto al giovane opsite le rovinò addosso come una valanga e tra un incertezza e l'altra si decise, proprio come quella stessa mattina.
Prese coraggio e con mani tremanti aveva raccolto la busta, l’aveva mal lacerata per aprirla e vedere cosa contenesse…

Bhè Gin…
Ammetto che ho sempre odiato questa frase quando la leggevo nei romanzi babbani, ma… se stai leggendo questa lettera vuol dire che è finita male… al momento non so la pena che mi attende dopo l’udienza, ma sono certo che sarà una pena. Spero solo di non finire vegetalizzato da qualche parte, sarebbe alquanto disonorevole, non trovi?
Non so davvero da dove cominciare Gin…
Ci sono voluti sei anni di libertà ed una morte per farmi cadere… no: ho smesso di attribuire a te la colpa delle mie disgrazie e mi dispiace di averlo anche solo pensato. Gli uomini sono egoisti: trovano la via più semplice per risolvere i propri problemi e ciò non è affatto giusto: tu non c’entri nulla. Mi hai aiutato, mi hai anche salvato la vita ed io non posso certo dimenticarmi di cose come questa.
Grazie Piccola Gin.
Ti voglio confessare: questi sei anni di libertà mi sono piaciuti. Penso di essermi innamorato della vita. Sono cresciuto e maturato con essa, ho scoperto me stesso ed ho conosciuto tante persone meravigliose a cui ora tengo tantissimo (per favore: avverti Mark che non ci vedremo per un po’… non dirgli la verità, fagli credere che sono all’estero o simili…) alcune di esse le ho considerate come miei fratelli o sorelle, altre come i miei genitri (ah! Di’ a Mary che tornerò a trovarla il prima possibile! A lei dillo che sono in prigione, non me la sentirei di mentirle) ho persino conosciuto persone che ho odiato o invidiato. Solo ora mi rendo conto che il mondo in cui vivevo ad Hogwarts sarebbe stato perfetto come quello che ho appena dovuto nuovamente abbandonare se non avessi avuto l’ombra di mio padre ad oscurarmi il sole.
E qui entri in gioco tu Piccola Gin, l’unica incognita nel mio passato, l’unica certezza nel mio presente.
A scuola avevo solo vagamente notato il formarsi del tuo carattere, quel che è certo è che sei sempre stata convinta nelle tue decisioni e chiara nelle tue azioni.
E ti ho invidiata: tu, pezzente e babbanofila, ma libera!
Non so nemmeno dove tu fossi il giorno in cui ho lasciato la scuola, forse avrei dovuto cercarti e ringraziarti già all’epoca, ma non lo feci anche per evitare di farti credere che fossi un pazzo da legare… anche se poi l’avete pensato tutti… nel mio presente ti ho conosciuta da poco e troppo poco, ma queste due settimane superano in ogni aspetto i sei anni che le hanno precedute…
Tu mi confondi, mi inebri e mi inganni, mostri di te solo una minima parte, mentre tu di me conosci ogni aspetto ormai e avrai gà capito cosa sto per dirti.
Conoscendo il tuo stupido animo Gryffindor non riuscirai a stare con le mani in mano di fronte ad una simile ingiustizia, sì: sappiamo entrambi che saranno ingiusti, e quindi sposterai mari e monti per trovare una soluzione “ortodossa” alla mia situazione, ti consiglio di lasciar perdere in partenza: dedicati a te stessa e non ti far licenziare di nuovo, non m e lo perdonerei mai (ho trovato la lettera nel caos che tu osi chiamare “studio”) ah! E non metterti a fumare come una ciminiera per il nevoso o morirai a venticinque anni!
Tu hai il diritto di vivere ed io ho il dovere di pagare…
Per ciò non farti venire strane idee in testa, chiaro? Mai, per nessuna ragione, dovrai tentare di farmi evadere! Chiaro Weasley? Spero di sì…
Una volta finito di scontare la pena (spero che abbia un termine, sennò mi impicco prima) io potrò uscire da quello schifo di posto ed essere totalmente libero, ma voglio anche avere la certezza di possedere ancora un posto in cui tornare; se tu rischierai per me ci troveremo entrambi braccati e senza un luogo in cui poter fare ritorno. Non farmi questo Piccola Weasley, non farti questo Piccola Weasley, non te lo meriti affatto…
Io mi sto auto-convincendo del fatto che prima o poi avrei dovuto pagare per le mie zioni da perfetto stronzo che ho compiuto a scuola… forse è una punizione troppo cara, ma io, Piccola Weasley, sono un assassino e tu sei il mio bene più prezioso ora.
Voglio poterti reincontrare un giorno e voglio poterlo fare esterando di nuovo il mio nome. Voglio tornare a vivere nel mondo dei maghi. Voglio un’altra possibilità Piccola Weasley e voglio che tu non sprechi la tua, di possibilità… con la prospettiva che io vedo stagliarsi davanti ai miei occhi ti assicuro che nulla è più importante della libertà! Non sprecarla… non me lo merito davvero…
Possibilmente non venirmi nemmeno a trovare in visita di cortesia, non riuscirei a sopportare una simile situazione e in più mi troveresti in condizioni così pietose che come minimo mi vergognerei di me stesso, senza contare che potresti starci male ed è l’ultima cosa che voglio per te.
Non venire a tirarmi fuori Weasley!!
A presto, spero.
Con affetto
Draco Lucius Malfoy.

Dire che la rossa fosse “sconvolta” è dire decisamente poco… è più corretto affermare che l’ultima dei Weasley era pietrificata, sconcertata e svuotata completamente di tutte le emozioni…
Come… come è accaduto tutto questo? Ma chi è questo che mi scrive… con questo animo così… e poi… quando è accaduto? Quando Draco ha imparato a conoscermi così bene? Come ha fatto?
Allora… lui!! Il suo ghignare di prima al processo! Lui già sapeva come sarebbe andata a finire!
Al contrario mio che invece ci ho sperato fino alla fine… lui era già disilluso prima di entrare in quell’aula…
Io… io…
Oddio Draco!!

La rossa era esplosa nell’ennesimo pianto… questa volta commiserava solo se stessa, la sua incapacità di comprendere a fondo il biondo e il suo non saper vivere! Non era cambiata davvero dal suo primo anno ad Hogwarts… era ancora la solita ingenua ragazzina, ma nemmeno più Ron sarebbe stato al suo fianco per proteggerla e “soffocarla” dall’essere contaminata da ciò che qualcuno aveva il coraggio di chiamare mondo
Le era impossibile riuscire a contenere lo sconforto che quella lettera le aveva provocato… era così.. così… la rilesse ancora una volta totalmente… e poi man mano che i pensieri tornavano ad affollarle la mente ne rileggeva pezzi, righe, a volte solo parole e dopo sospirava ancora più forte…
Vittima ancora una volta della volontà altrui?
Eppure… aveva già dimostrato di avere carattere… di sapersi imporre per seguire le proprie idee… lei stessa aveva detto che i Weasley si ostinano finchè non raggiungono il loro scopo! Cosa c’era di diverso ora?
Cavolo, era Malfoy!! Chi se ne fregava se diceva di non fare una cosa!! Le aveva detto di lasciare perdere in partenza? Bhè, troppo comodo! Era un comportamento da Slytherin, ma non per una rosso-oro come lei!! Modi ortodossi? Non ce n’erano! Quindi ora bisognava solo togliere le ragnatele che le intasavano quella parte diabolica di cervello che si ritrovava e prendere in mano le redini del proprio destino, e anche di quello di Draco dato che lui pareva intenzionato a lasciarsi trascinare dalla corrente!
Prese il pachetto di sigarette e lo buttò nel cestino tutto accartocciato! In questo devo dargli ragione... e poi non riesco a pensare bene... Allora, qua ci vogliono Fred e George.. loro di sicuro sapranno darmi una mano.. in fin dei conti sono dei pozzi senza fine di trucchi e inganni.. però prima devo scoprire dove cavolo sta in particolare in quella schifo di prigione... ah! Potter di merda... Questa te la faccio pagare cara.. carissima... fosse per me ti ficcherei faccia, cicatrice e tutto il resto in un bel cesso intasato... e quel... QUEL!! MMHHH! non riesco nemmeno a definirlo quel brutto falso, ipocrita, doppiogiochista e figlio d'un mangiamorte di Zabini!! giuro che se mi capita sotto mano lo riduco ad una poltiglia informe peggio di Potter dopo l'incontro ravvicinato con Draco... tsk... che stronzo.. VERO Slytherin proprio... ma adesso il grifone tira fuori gli artigli e alla fine si sa già chi vincerà...
Avrebbe fatto come voleva lei e non come voleva qualcun'altro! Lei era Ginevra Weasley! Ed era in grado di usare il cervello che sua madrele aveva dato per prendere le decisioni che più riteneva opportune... e l'avrebbe dimostrato a tutti! A Potter, al Ministro, alla sua famiglia e anche a Draco...
Gli avrebbe dimostrato che nemmeno lui la conosceva davvero!

Carica come non mai si avviò verso la cucina per bere qualcosa, ma la sua attenzione fu attirata dal campanello del suo alloggio che aveva preso a suonare insistentemente accompagnato con il bussare alla porta.

FINITOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! anche questo chap intendo.. la storia continua invece ^___^
allora.. chiariamo le cose.. questo mostruoso ritardo è dovuto al fatto che word mi odia e m sn dovuta ingegnare in ogni modo (grazie Silvia ç_ç) e quindi dopo diversi programmi m sn dovuta accontentare d scrivere sul wordpad...ma finalmente ce l'ho fatta!!! =)) ed eccoci alle riconoscenze
Lilyth appunto se lo sapevi di che ti lamenti?! ma vate a piantà 'l gnau!!! e scusa se c ho impiegato molto ad aggiornare.. ma le madonne che ho tirato tu le sai...
angelroy sono un genio lo so... ma adesso vedrai.. nel prossimo capitolo ci sarà un'ottima sopresa per chi vuole vendetta ghihihihihihih
GiuliaLestrange per andare ad Azkaban ci va.. ora bisognerà vedere quanto ci rimarrà.. a me pare che la rossa sia determinata... e sostenuta da ottimi aiutanti!! eheheheh.. cmq sì.. ho reso Harry idiota apposta... in questa FF ho voluto stravolgere un po' l'ordine razionale delle cose ^^"
ginny88 ah bhè!! GRAZIE TANTE EH!! non m ammazzi solo pekè vuoi il seguito.. ingrata... e io che sto creando la mia opera magna!!! cmq... che te ne pare??
Lord Martiya intanto qui di dissennatori non si parla come delle guardie di Azkaban.. metti ke abbiano un dementor in gabbia e lo usino come pena.. figurati se un essere schifoso come quello si tira in dietro se può avere un'anima in più!! e in ogni caso io non seguo alla lettera il libro dato ke ho saltato 6 anni di storia che è ancora sospesa nel limbo della creazione della Row... cmq per la cronaca i dementor ci sono ad Azkaban! nn se ne sono andati perkè sono tenuti sotto minaccia dai maghi... o qualcosa del genere.. il piatto di Voldie è ghiotto per loro, ma il ministero se li è tenuti buoni.. E NON CHIEDERMI COME!!! ç___ç
bene... ho finito... allora.. nel prossimo capitolo comparirà no stron.. volevo dire... comparirà qualcuno e io personalmente mi divertirò molto a scrivere il capitolo ghighighighighig!!
CIAU!!!

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Capitolo 23
*** scontro incontro ***


La rossa si sentiva abbastanza tranquilla in quel momento e con un poco convinto “Arrivo, arrivo” aprì la porta senza prima guardare attraverso lo spioncino…. Errore fatale! La corsa della porta andò fino in fondo e il colpo della maniglia contro il muro non servì assolutamente a riportare la ragazza nel mondo reale… Lo sguardo era a dir poco sconvolto, tutta la sua figura era rimasta freddata sulla soglia della porta per la sorpresa e la bocca le era comicamente rimasta aperta sulla “a” dell’“allora?” che aveva tutta l’intenzione di pronunciare, intenzione sfumata appena aveva messo a fuoco chi le si parava davanti in uno stato pietoso: con un braccio poggiato sullo stipite della porta di Ginny, il fiatone, i capelli bagnati e scomposti e un paio di occhi da far venire la pelle d’oca per quanto erano rossi… Blaise non stava affatto bene.
Eppure la rossa non aveva volutamente fatto caso alle condizioni del ragazzo, l’aveva semplicemente afferrato per il bavero della giacca e l’aveva strattonato in casa. Blaise era talmente rintronato che si era accorto di aver ricevuto un pugno in bocca solo dopo essersi sbilanciato, essere scivolato sul tappeto infido ed aver battuto la nuca contro il muro… neppure guardando l’uomo a terra rantolante mente sputava nella mano un po’ del sangue che gli riempiva la bocca la rossa riusciva a provare pietà… non seguiva le parole sconnesse che l’altro pronunciava. Un odio sempre più grande la devastava dall’interno… un odio che voleva e doveva scaricare, riversare su quell’infido bastardo che cercava equilibrio sul tappeto di ingresso di casa sua!!!
Appena lo vide girarsi per poter appoggiare i palmi a terra gli si fece addosso e gli diede un pestone su una mano mentre con l’altra gamba già caricava e sferrava il calcio che fece di nuovo ribaltare il moro con le spalle a terra!! Non contenta gli diede una tallonata sotto lo sterno spezzando il respiro già irregolare dell’altro! Qualcosa di anomalo la pervadeva.. un insano desiderio di fargli il maggor male possibile!! In denti digrignavano come fosse stato un predatore schiumante di rabbia e già le mani avevano nuovamente stretto il bavero della camicia sgualcita mentre una, due, tre, quattro volte il rovescio di quella che da esile mano si era trasformata simbolicamente in un badile di ferro aveva colpito la faccia di Blaise!! Poi come se d’improvviso il contatto con quell’”essere” le avesse fatto schifo, Ginny strattonò e spinse in basso il ragazzo che così non potè affatto evitarsi di battere per l’ennesima volta la nuca contro il freddo pavimento…
In tutto il trambusto la rossa non si era affatto accorta che Draco era arrivato di gran carriera nella stanza e che le stava abbaiando contro furiosamente… la ragazza stava per sferrare l’ennesimo calcio nel costato al ragazzo quando si sentì tirare il pantalone e si accorse che il cucciolo le si era attaccato nel vano tentativo di attirarne l’attenzione…
La vista della piccola palla di pelo l’aveva tranquillizzata all’istante e con ancora il fiatone fece un passo indietro rispetto il corpo riverso del Zabini per accosciarsi ad accarezzare distrattamente il cane… la vista del cucciolo l’aveva distratta poiché le era ritornato in mente come Draco le avesse vietato di esporsi più del dovuto in aula e come le avesse assolutamente proibito qualunque azione fuori di testa… ma quel verme… quello schifoso bastardo responsabile di tutto…. Responsabile di quell’assurda situazione… si.. si era presentato alla sua soglia!!! Ma con che coraggio poi??? Come diavolo aveva osato presentarsi a lei dopo quello che aveva causato all’ultimo erede Malfoy??!!?!
Nuovamente accecata dall’ira aveva malamente scostato il piccolo per lanciarsi sul giovane ancora semi cosciente… ma poco le importava della sua situazione psico-fisica!! Gli si mise a cavalcioni sugli addominali e senza neanche saper come fare iniziò a sferrargli pugni a casaccio in qualunque posto riuscisse a raggiungere!! Incurante dei rantoli del ragazzo! Incurante del dolore alle mani!! Incurante dei piccoli canini di Draco piantati nella gamba!! Incurante di ogni cosa fuorchè del folle furore che le ardeva come stelle negli occhi!! Quella era la sua vendetta e non si sarebbe fermata… non questa volta!! Si era alzata solo un attimo per prendere fiato, gli occhi vermigli puntati sulla figura ormai più incosciente che cosciente… storse la bocca nel vano tentativo di manifestare il proprio di sprezzo… continuava a non sentire nulla… né dolore, né suono, né olfatto, né gusto… vedeva solo il suo obbiettivo!! Pose il proprio piede sotto al mento del ragazzo cominciando a premere la giugulare a regola d’arte… in fin dei conti era quella la prima volta in cui la sua conoscenza medica dell’anatomia umana le tornava così utile… poteva sentire sotto la sua pianta del piede il battito cardiaco del moro farsi sempre più fievole fino quasi a scomparire… tra i rantoli disperati e le sillabe disconnesse la rossa non distinse nessun suono… nessun suono fino a quando il moro non pronunciò una parola…
“P-Pot….er-“
A quel nome rantolato con un filo di voce paragonabile ad un filo di seta purissima la ragazza smise di premere facendo un balzo indietro finendo per cadere su Draco e indi a terra…
“Potter cosa lurido verme?? Anche in questa situazione continui a contare sul suo aiuto maledetto bastardo traditore??” il ragazzo agonizzante dopo aver tossito su un fianco altro sangue cercò di articolare alcune parole…
“E’… lui… sol- lui… credi…credimi Weas-“ ma prima che potesse completare il cognome della ragazza si era ritrovato pinzato nella morsa della sua mano che gli chiudeva nuovamente le vie respiratorie!!
“Tu… sporco, lurido, pezzo di merda! Schifosa serpe… non ti credo!!”
“Sub-acta... tot… totali-ia!”
A quelle poche parole davvero la rossa si ritrasse inorridita portandosi le mani alla bocca.. lei sapeva di cosa il moro stesse parlando… la Subacta totalia…
Totalmente dimentica di ogni sua intenzione precedente si alzò mecanicamente e chiuse la porta d’entrata aperta nella foga poi senza ragionare più del dovuto si diresse al cucinino da cui prese la bacchetta e facendo levitare il giovane Zabini lo portò fino in salotto adagiandolo su un divano comodo e spazioso. Dopo un breve accertamento si concesse di sedersi su una sedia poco distante semza mai staccare gli occhi dal giovane perdendosi in ricordi lontani…
Quell’incantesimo… no anzi.. quella maledizione… ricordava perfettamente come, quando e da chi le era stata presentata… era stata l’unica maledizione di cui lei avesse mai conosciuto l’inventore e il soggetto in questione era niente meno che Harry James Potter. Dopo la scuola il moro aveva passato mesi e mesi chiuso il laboratori vari a perfezionare pozioni, incantesimi e maledizioni, ma la peggiore di tutte era certamente la Subacta Totalia poichè i suoi effetti “collaterali” erano molto ingenti sul soggetto cavia… Ginny a suo tempo era rimasta sconvolta e inorridita poiché la Subacta non era altro che una Imperius potenziata all’estremo che toglieva completamente ogni volontà all’assoggettato il quale seguiva uno schema predefinito dall’incantatore senza dover mai ripetere la magia.. insomma era una garanzia di fedeltà al 100% poiché il flusso di assoggettazione non veniva mai interrotto. Lei stessa era rimasta vittima di una Subacta primordiale ed imperfetta dato che si era rifiutata di curare le cavie umane che Potter utilizzava per fare i propri esperimenti, ma una volta liberatasene aveva fatto ben attenzione a non finire due volte nella stessa rete… aveva evitato di denuncare il moro alle autorità perché era convina che mancando chi gli avesse rimesso a nuovo le cavie dopo le sue prove avrebbe desistito… così non era stato e ora la giovane rabbrividiva al pensiero di quante persone potevano essere state devastate psichicamente dal folle salvatore del mondo magico al fine che lui creasse la quarta maledizione senza perdono…
Ancora assorta nelle proprie riflessioni dapprima piano e poi sempre più feroce si fece strada in lei il dolore alle mani e alla gamba dove chiaramente aveva escoriazioni se non vere e proprie ferite da “dente da latte”, dopo aver lanciato un’occhiataccia al responsabile del danno, cioè Draco, si diresse in cucina per trovare del ghiaccio che le potesse dare del sollievo alle nocche indolenzite dai colpi mentre per le escoriazioni e le lacerazioni la situazione era presto conclusa grazie ad un tocco di bacchetta magica… il ghiaccio era stato il toccasana che le aveva strappato più di un lamento di sollievo… ora non restava altro da fare che rimettere in sesto Zabini…
Zabini…
E al nome del moro non potè fare a meno di ricollegare anche quello del biondo… con tutti gli annessi e connessi che la fecero di nuovo cadere in un profondo stato di disperazione e dolore… sensazioni che poteva esternare in un unico modo… si accasciò a terra con la schiena poggiata al muro mentre ancora stringeva il ghiaccio che piano piano le si scioglieva colandole acqua lungo il polso fino al gomito e di nuovo… di nuovo si mise a piangere… dapprima fissando un punto oltre l’infinito di fronte a lei.. poi osservando il soffitto senza vederlo.. e poi, man mano che l’intensità dei singhiozzi si faceva più forte, abbassò il capo… finendo per stringersi la testa tra lemani e nascondendo il viso rigato di lacrime tra le ginocchia…
La rossa si era persa nelle pieghe del proprio dolore per chissà quanto tempo, ma ad un certo punto avvertì chiaramente la presenza di qualcuno dentro la cucina e quando ebbe alzato lo sguardo si ritrovò ad incrociare il proprio sguardo con l’unico occhio blu profondo del Zabini che non fosse troppo pesto… il ragazzo si reggeva in piedi a stento, era palese che stesse per crollare a terra svenuto: con una ano si reggeva al muro mentre con l’altra si teneva il costato dove era stato ripetutamente calciato dalla rossa. Eppure Gin non si sentiva affatto in colpa per averlo ridotto in quello stato: nonostante avesse scoperto che le intenzioni del moro non erano dettate dalla sua reale volontà non riusciva a non disprezzare quell’uomo che le si trovava davanti con uno sguardo mesto degno del più pentito dei pentiti. Eppure…
Eppure…
Con un gesto svogliato e poco convinto della propria bacchetta rimise a nuovo tutti i tagli superficiali del moro il quale si lasciò andare dapprima in un soffio di sollievo e poi accennando un sorriso stiracchiato… nonostante tutto per i lividi ci sarebbe voluto parecchio tempo.
“Weasley.. io… io non so come farmi-“ i movimenti di diniego della rossa l’avevano fermato… eppure la giovane non pareva intenzionata a parlare. “Te lo giuro Weasley! Io non volevo.. non sapevo davvero cosa stessi facendo! Non l’avrei ma-“
“Ma l’hai fatto… l’hai fatto.. tu-“ Gin si era di nuovo interrotta abbassando lo sguardo per spezzare un singhiozzo… non accennava ad alzare più il capo…
“Dio Weasley… Draco… lui è stato tutto per me! il mio miglior amico! Il mio fratello minore! Il mio fratello maggiore! La mia protezione e la mia paura più grande! Lui ha rappresentato tutto e rappresenta tutto anche adesso per me!! quando… quando l’ho visto odiarmi… da dietro il bancone, con quei suoi occhi azzurri tremendi.. capaci di sembraer ghiaccio alle volte… io mi sono sentito morire e questo deve avermi liberato… Weasley io… io darei la mia vita per farlo uscire adesso!! Ma tu DEVI credermi!”
La rossa lo osservava senza vederlo davvero… però aveva sentito le sue parole e stava riflettendo seriamente, valutando vantaggi e svantaggi… forse… forse davvero il Zabini avrebbe potuto aiutarla… stava andando contro ogni raccomandazione che Draco le aveva fatto e contro ogni divieto, ma in fin dei conti lei era stata da tutta la vita una Weasley e le sue generazioni passate non si erano mai distinte per l’aderenza alla legge quindi non si sentiva affatto in colpa, magari avrebbe fatto meglio a non far sapere in alcun modo a nessuno le sue intenzioni né tanto meno che voleva invischiare in un complotto al potere uno dei più importanti funzionari pubblici del mondo magico…
Ginevra Weasley aveva trovato in Blaise Zabini un ottimo alleato.


Finito… gente… chiedo umilmente perdono a tutti per il ritardo mostruoso… scusatemi vi prego!! >.< vi adoro e vi farò un monumento se continuerete ad leggere questa storia… un grazie a tutti!!! A prestissimo!!

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Capitolo 24
*** lasciate ogni speranza... ***


I due colossi l’avevano strattonato malamente e senza remore lungo il corridoio buio fino all’ascensore. Avevano atteso pazientemente che il vecchio , sferragliante mezzo arrivasse al loro piano e avevano intimato ai presenti dentro di uscire senza fare repliche. Con le bacchette sfoderate seguivano indistintamente il movimento di ogni persona presente. Persino dentro l’ascensore da soli con il più giovane dei Malfoy non abbassavano la guardia. Si erano fermati al piano terra: l’atrio riluceva della consueta lucentezza e i camini vedevano il susseguirsi di partenze e arrivi di maghi e streghe di ogni genere. Quanta vitalità in un luogo tanto inappropriato… L’auror alla destra di Draco puntava la bacchetta in ogni direzione guardingo, mentre l’altro gliela teneva fastidiosamente piantata tra le costole… il messaggio era di facile interpretazione: “Qui comando io!” e in cuor suo Draco sorrise di scherno per l’insicurezza che quei due energumeni facevano trasparire da ogni loro più piccolo movimento.
Il trio si diresse ad un camino isolato e non usato da nessuno… evidentemente “esclusivo”. L’auror che si guardava in giro come se si aspettasse di veder comparire Voldemort in persona per reclamare il suo seguace si era avvicinato ad uno strano oggetto affisso alla parete di fianco al camino e vi aveva tracciato sopra una runa a lui sconosciuta: d’improvviso insolite fiamme nere si accesero nel camino. Sempre lo stesso auror si era apprestato a mettervi viede e appena si era trovato al centro delle fiamme era scomparso senza dover pronunciare la propria destinazione…
-Precauzione… la destinazione è preimpostata in modo che non ci siano cambiamenti di rotta…- il biondo avrebbe voluto rispondere a quel troglodita che aveva capito quella questione da circa mezz’ora, ma aveva saggiamente preferito taciere le proprie rimostranze data la situazione.
Avvilito e affranto si era appostato tra le gelide fiamme nere e un attimo dopo si trovava a viaggiare come al solito con la metropolvere, tranne per il fatto che non vedeva nessuna possibile uscita prima della prigione e già in quel frangente man mano che la sua meta si avvicinava sentiva lo spiacevole freddo appiccicoso assimilato ai dissennatori… la prospettiva di dover ricevere il “bacio” da una di quelle creature schifose gli era improvvisamente balenata davanti agli occhi e non era riuscito a reprimere un brivido di terrore lungo la spina dorsale…
In breve, troppo breve, tempo il biondo raggiunse la sua meta “agognata” e si ritrovò presto tirato fuori dal camino dalle mani del primo auror che si era avviato verso la prigione… eppure… eppure qualcosa non quadrava… non era ad Azkaban… sembrava piuttosto… sembrava un isolotto deserto sperduto in mezzo ad un mare nero e gelido come la morte… di nuovo, ma questa volta con qualche utilità in più della volta precedente, l’auror alle sue spalle prese la parola:
-Non ti stupire Malfoy… siamo in mezzo al Mare del Nord a metà strada dalla costa europea e Azkaban… non si può arrivare fino alla prigione per varie ragioni…-
-Tra cui il non controllo dei dissennatori, per caso?- l’aveva interrotto il biondo lasciando l’altro senza parole per un attimo…
-Questo non deve interessarti Malfoy!- quanto disprezzo nella pronuncia di quel cognome che da anni non sentiva più… rise amaro pensando a quanta gente trovava una sorta di stupido piacere nel pronunciare il suo cognome con quanto più odio e disgusto possibile, a prescindere dall’esponente del blasone che si trovavano davanti… era persino arrivato a domandarsi se non avessero indetto un concorso per trovare chi dicesse la parola “Malfoy” con quanto più disprezzo gli era possibile… scacciò quel pensiero anomalo e fuori luogo dalla sua mente per concentrarsi sull’infamia del destino che entro breve avrebbe preso una svolta decisiva e quanto mai spiacevole…
Improvvisamente si accorse di avere freddo e guardò i vestiti poco consoni alla situazione che stava vivendo… stupito constatò il fatto che il suo abito “elegante” era stato trasfigurato in una casacca grigiastra e un paio di pantaloni neri di lino grezzo assolutamente inadatto al tempo di quella latitudine.
-Ehi, ma… i miei vestiti…?- aveva domandato smarrito; il più aggressivo dei due aruror gli aveva ghignato in faccia schernendolo.
-Cos’è Malfoy?! Credevi di andare ad una sfilata? Stai andando a marcire ad Azkaban e quei vestiti sono più che adatti!- Draco era certo di aver sentito l’altro auror chiedere in un sibilo all’altro come mai li avesse GIA’ trasfigurati , ma il compagno si era limitato a guardare verso il biondo con odio profondo…
Ah.. certo ora è chiaro.. l’annesima vendetta per qualcosa che non ho commesso… sì.. mi sembra ragionevole e logico…
Prima di mettere piede su un’assale che galleggiava circa ad un metro dal pelo dell’acqua al biondo erano state aggiunde altre due catene pesanti: un paio ai piedi e poi una molto più lunga che passava attraverso due anelli appositi delle catene alle caviglie e ai polsi e si chiudevano inesorabilmente in un collare che gli era stato allacciato dopo poco senza il minimo riguardo… i suoi movimenti erano limitati al massimo e anche camminare gli provocava qualche fastidio… gli venne ordinato di sedersi sulle assi fluttuanti e così fece mentre i due guardiani prendevano due estremità di corda ben fissate alla strana imbarcazione per mantenere l’equilibrio… il viaggio fu insospettabilmente e sfortunatamente breve… brevissimo quasi e in pochi minuti la sinistra e agghiacciante figura della fortezza mai violata gli si parò all’orizzonte con spietata durezza…
Draco lo sapeva… sapeva che era per effetto dei dissennatori se sentiva tutta la speranza defluire da lui… sapeva che lo sconforto, la paura, il freddo e l’angoscia erano quasi tutti sentimenti provocati da quelle orride bestie putrescenti, ma non riusciva in alcun modo ad evitare che il freddo si insinuasse nella sua mente, che raggiungesse lembi di memoria sopiti da anni e li strattonasse con forza come a volerli riscuotere dalla polvere del tempo accumulatasi sopra per riportarli vividi più che mai nella sua mente…
I due auror iniziarono a sentire i suoi primi lamenti ben prima di attraccare alle coste dell’isolotto…
Appena arrivati alla costa i due lo spinsero malamente giù dall’imparcazione mentre un lieve mancamento per poco non faceva perdere l’equilibrio al biondo.. si avvicinarono cautamente agli orridi cancelli della prigione che continuavano a rimanere ostinatamente chiusi davanti a loro, eppure nemmeno questo riusciva a riaccendere una piccola scintilla di speranza in lui… non ci credeva, non ci voleva credere, si sarebbero aperti e l’avrebbero accolto festanti in quell’inferno da incubo.
Non si pentì mai come quella volta di avere ragione…
I due auror non lo accompagnarono oltre la soglia, ma due altrettanto “premurosi” dissennatori si presero la briga di scortarlo… man mano che i secondi passavano e quelle creature gli sibilavano e rantolavano intorno il giovane prese a sentirsi sempre peggio: aveva i sudori freddi sulle tempie, si sentiva debole e fragile e un orrido, feroce, incombente senso di nausea aveva preso il controllo di tutti i suoi sensi… attraversarono il cortile interno per raggiungere la costruzione vera e propria anch’essa annunciata ai “visitatori” da una cancellata. Una volta dentro il dissennatore che lo precedeva fece strada verso una porta che dava su delle scale che scendevano verso i sotterranei… una decina di gradini al massimo. Mentre Draco si sforzava di mettere a fuoco i gradini improvvisamente sentì il respiro mozzarglisi e il terreno svanire, subito dopo un’orrida sensazione di gelo, morte e dolore e poi male fisico… si rese conto di aver toccato un dissennatore ed essere rotolato malamente giù per le scale entro breve e il ricordo di quella orrida sensazione aveva scatenato in lui un conato di vomito spasmodico… il dissennatore che l’aveva preceduto e che l’aveva toccato fece strisciare fuori una mano putrida e deformata dal mantello logoro e prese a strattonare Draco per la catena del collo per farlo rialzare. Con non pochi sforzi il biondo si rimise in piedi addossato alla parete con il fiato corto e dolori addominali a spasmi. Si costrinse contro la propria volontà a seguire la creatura davanti ai suoi occhi offuscati e percorse il corridoio per poi risalire delle scale arrivando ad un livello lievemente più alto di quello da cui erano partiti nell’atrio. Subito sulla destra c’erano un paio di porte e dritto davanti a loro una serie di corridoi che si incrociavano e diramavano più e più volte. Venne trascinato nella porta più vicina verso un’altra rampa di scale, questa volta ben più lunga al termine della quale si delineava un’anticamera a quello che doveva essere il braccio della prgione dedicato ai Mangiamorte visto il disegno che riluceva verde smeraldo contro il legno scuro della porta che stavano per attraversare…
Draco alla vista di quel simbolo non potè evitarsi di tremare come un bambino colto in flagrante da un professore o un genitore…
La disperazione più nera e densa prese possesso di lui! Solo in quel momento e per la prima volta si rese conto di ciò che era considerato dal resto del mondo magico! D’improvviso non volle più saperne di oltrepassare quella porta e rantolò qualcosa che non riuscì a capire nemmeno lui stesso… il dissennatore continuava a tirarlo per quel “guinzaglio” ma il biondo cercava di opporre la maggior resistenza che riuscisse a fare nella condizione fisica in cui versava in quel momento… intravedeva i dissennatori spazientirsi e scattare irosi verso di lui… lo percepiva dall’aura che emanavano attorno ai loro corpi esanimi… ma Draco non voleva… osservava il secondo dissennatore premere con la mano bianca e nodosa contro la porta e spalancare la bocca dell’inferno!
Dentro al corridoio ben più ampio e buio c’erano decine e decine di celle chiuse da cui provenivano grida isteriche, risate, bestemmie e lamenti… quella visione era unita a lampi di ricordi che attraversavano la mente del giovane lasciandolo in sospeso tra verità e menzogna, tra realtà e ricordo ed accrescendo ai massimi livelli la sua paura… paura che molto velocemente si stava trasformando in terrore puro.
Il dissennatore si era stufato di tirare la catena a cui lui opponeva quello strenuo ostacolo e dopo esserglisi avvicinato gli aveva afferrato un polso con decisione ponendo fine ad ogni ostilità!
Il biondo a quel contatto avea urlato come ustionato e le gambe avevano ceduto mentre gli occhi gli si giravano in dietro e nella sua mente rivedeva e riprovava come vera la sensazione che gli aveva fatto la prima Cruciatus che avesse subito da suo padre… un attimo dopo riviveva una per una le umiliazioni, gli insulti e le percosse ricevute in tutta la sua vita… tutto! Ogni singolo momento di dolore gli si presentava chiaro e limpido davanti agli occhi mentre lui non riusciva a reprimere gemiti e urli soffocati… un dissennatore gli si avvicinò prendendogli la testa dai capelli e avvicinandola pericolosamente al punto in cui il mantello celava il volto sfigurato di quegli abomini e un filo argenteo e nebuloso passò dalla “bocca” del mostro a quella del giovane… per un attimo il Malfoy parve calmarsi per poi riprendere ad urlare sempre più forte, cercando di divincolarsi dalla presa ferrea di entrambi i carcerieri senza riuscirci. In pochi minuti ai gridi si erano sostituiti singhiozzi rotti e lacrime salate che scendevano implacabili lungo le sue guance: aveva appena rivisto come era morta sua madre…
I due aguzzini estasiati dal dolore che avevano inflitto all’ultimo arrivato lo trascinarono per le braccia fino alla sua cella, l’unica vuota, e lo lasciarono a terra esanime, ansante e solo.
Scosso da fortissimi tremiti il biondo si raggomitolò su se stesso rivivendo stralci di quell’orrido ricordo che gli era stato innestato nella memoria e che gli trasmetteva sensazioni non sue: lui non avrebbe mai gioito della morte di sua madre, non avrebbe provato un freddo e spietato calore alla vista dello spezzarsi della sua vita e non avrebbe provato una gioia feroce per lo scontro che si svolgeva attorno al vero possessore di quel ricordo… forse era la discordanza delle emozioni che straziava maggiormente l’animo di Draco piuttosto che la morte in sé di sua madre… in fin dei conti.. che fosse morta gli era fin troppo noto.
Sentì la porta del corridoio chiudersi e la sua mente meno “pinzata” in quella morsa di disperazione… esausto si trascinò contro le il muro adiacente alle sbarre della porta da cui era stato gettato e si mise a guardarsi intorno, confuso, disorientato e con lo sguardo annebbiato… nella cella di fronte a lui non scorgeva nessuno ed era anche silenziosa… poco lontano poteva sentire gli strilli isterici di alcune donne e le ingiurie di uomini di ogni età… alcune voci era riuscito a riconoscerle e tra quelle anche la “melodica” tonalità di isteria di sua Zia Bellatrix… la consapevolezza di trovarsi riunchiuso con le persone che più detestava e disprezzava spezzò per l’ultima volta il suo animo prima che crollasse in uno stato di semi-incoscienza in cui aleggiava sfocato il volto di Ginevra rigato dalle lacrime…
-Lasciate ogni speranza…voi… ch’entrate…- avessa sussurrato roco e flebile in un lamento che si era perso tra i vari strilli… nella cella di fronte un’ombra si era mossa flebilmente e una bassa e rasposa risata aveva dato la certezza della presenza di qualcuno lì davanti…
-Non c’è pericolo ragazzo…- aveva risposto la boce baritonale –non c’è mai stata speranza per noi…- Draco sentì l’altro ridacchiare di nuovo e suo malgrado non potè far altro che ridere con lui mentre fredde lacrime solcavano di nuovo le sue guance.

Ecco fatto… dio… è stato durissimo… spero vi piaccia… e non chiedetemelo.. non vi dirò chi è che parla a Draco!!! Uhao… come promesso ho aggiornato presto ^_^ ed ora ai ringraziamenti di voi fedelissimi che sto iniziando ad amare per le vostre recensioni che ogni volta mi riempiono di orgoglio e voglia di stupirvi sempre di più!! =))
ginny88: eccomi di nuovo qui carissima!!! E sta pur certa che non ti libererai di questa storia almeno per altri… mh… dieci capitoli eheheh ^^ cmq.. resti fra noi… >_> nemmeno a me dispiaceva pestare Blaise… ghghghgh un bacio Tommina!! ^_^
Ferefe84: questa inaspettata e quantomai gradita new-entry dei recensori!! Mi fa piacere che la storia ti piaccia.. .altrimenti non avrebbe senso continuarla ghghgh dunque… oh eccolo che arriva… *arriva un obelisco d’oro purissimo tempestato di pietre preziose* sai… gentile concessione di Malfoy… dice che a lui non serve più… lo usava come fermacarte.. >_> continua a recensire plz!!! ^^ ciau
Lilyth: piccola scema tu mi vizi e mi fai arrossire!! >///< e in ogni caso ho aggiornato alla velocità della luce… o quasi… >_> ghghgh parete!!
Lord Martiya: eccotiiiiiiiiii!! Dici che ho letto un manuale psico-patico? Possibile possibile… *asserisce con la testa* oppure è tutta farina della mia mente bacata ghghghgh cmq grazie ^^ spero che continui a piacerti a lungo ^^

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