Darkness

di Hilarie Winfort
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 44: *** Capitolo 44 ***
Capitolo 45: *** Capitolo 45 ***
Capitolo 46: *** Capitolo 46 ***
Capitolo 47: *** Capitolo 47 ***
Capitolo 48: *** Capitolo 48 ***
Capitolo 49: *** Capitolo 49 ***
Capitolo 50: *** Capitolo 50 ***
Capitolo 51: *** Capitolo 51 ***
Capitolo 52: *** Capitolo 52 ***
Capitolo 53: *** Capitolo 53 ***
Capitolo 54: *** Capitolo 54 ***
Capitolo 55: *** Capitolo 55 ***
Capitolo 56: *** Capitolo 56 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


<>

Rilessi più volte quella promessa bagnandola con la mia ultima lacrima,
una promessa scritta su un foglio di carta,
Una promessa destinata a essere solo una frase su un pezzo di carta...






Capitolo 1

"Sam!! sbrigati o farai tardi a scuola!"
"aarrivo!!",risposi a mia zia prendendo lo zaino e scendendo al piano di sotto.
Mi sedetti a tavola con la zia Meredith.
Eggià, zia, perché io non avevo una famiglia normale. Non più almeno.
Mia madre, mio padre e mio fratello erano morti in un incidente stradale pochi mesi prima.
Io ero l'unica che era sopravvissuta.
"oggi è il tuo primo giorno di scuola, qui intendo"
Mi ero appena trasferita con mia zia a Dallas e quel giorno avrei iniziato il liceo nella nuova scuola.
Le sorrisi e iniziai a mangiare la mia colazione.
"spero che tu ti diverta"
C'eravamo trasferite lì perché Londra ci ricordava troppo i miei genitori e mio fratello.
"grazie. ci vediamo dopo",dissi mettendomi il cappotto e uscendo di casa.
La neve mi colpì come uno schiaffo appena misi piede fuori di casa.
Essì, perché a peggiorare il tutto c'era anche l'inverno che era terribilmente freddo in quella città.
Corsi verso la mia macchina e finii quasi per scivolare sul ghiaccio.
Misi in moto e mi diressi verso la scuola.
Dopo aver parcheggiato raggiunsi l'ingresso principale accompagnato dallo sguardo di tutti gli studenti addosso.
Salii il primo gradino che mi avrebbe condotta all'interno dell'edificio, quando scivolai su un pezzo di ghiaccio e caddi nella neve.
Sentii delle risate e ad un tratto vidi una mano tesa verso di me.
La presi e dissi:"grazie"
La ragazza che mi aveva aiutata mi sorrise mettendosi apposto un ciuffo ribelle dei capelli neri.
"prego. io sono Elena"
"Sam",dissi accennando un sorriso.
"sei nuova vero?",chiese iniziando a camminare.
"si nota eh?",dissi sospirando.
"solo un pò"
"in che aula sei?",chiese sistemandosi lo zaino sulle spalle.
Presi il foglio che mi aveva dato la zia dallo zaino e dissi:"uhm...313"
"fantastico!! siamo in classe insieme!!",disse sfoderando un sorriso smagliante.
Per la prima volta in quella giornata nera mi sentii sollevata.
Le sorrisi sinceramente. "su su andiamo, non c'è tempo da perdere. ti devo presentare David"
La guardai con aria interrogativa, non sapevo chi fosse quel David.
La seguii senza esitare fino alla porta dell'aula.
"tranquilla, non è così male",sussurrò abbozzando un sorriso.
Presi un respiro profondo ed entrai in classe subito dopo Elena.
Notai con sollievo che non c'era nessuno seduto alla cattedra, segno evidente che il professore non era ancora arrivato.
Gli occhi di tutti gli alunni erano puntati su di me ma solo uno mi faceva sentire a disagio, solo uno mi scalfiva l'anima.
Mi voltai verso quegli occhi e lo vidi.
Era alto, aveva i capelli neri che gli ricadevano scomposti su gli occhi glaciali.
Stava appogiato al muro e mi fissava in un modo che mi faceva sentire quasi sporca.
Era l'unico che mi guardava intensamente, era l'unico che mi guardava davvero.
Indossava una maglia grigia e dei pantaloni neri di pelle. Sembrava un angelo.
"ehi! ehi Sam ma ci sei?!"
La mano di Elena che sventolava davanti alla mia faccia mi fece tornare alla realtà.
"c-cosa?",dissi scuotendo la testa.
"lui è David!!",disse Elena entusiasta.
Solo in quel momento mi resi conto che affianco a lei c'era un ragazzo bruno con dei meravigliosi occhi verdi.
"o-oh...p-piacere, Sam",sussurrai stringendogli la mano.
"piacere mio",disse regalandomi un fantastico sorriso.
La giornata si rivelò davvero bella, passai tutto il tempo con Elena e David ma bastò incrociare di nuovo il suo sguardo glaciale
per piombare ancora una volta nell'oscurità.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Quando tornai a casa trovai la zia concentrata su un gioco a premi in tv.
"Sam! com'è andato il primo giorno?",mi chiese quando mi sedetti accanto a lei sul divano.
"b-bene. ho conosciuto due ragazzi simpatici",risposi accennando un sorriso.
"sono contenta per te. vorrei che tu ricominciassi ad essere felice",disse sorridendomi dolcemente.
"s-sono felice. grazie a te zia",sussurrai stringendola in un abbraccio.
"stasera ti va una pizza?",chiese abbassando il volume della tele.
"si mi va",dissi annuendo.
"e potresti invitare anche i tuoi nuovi amici a cena!",disse entusiasta.
"b-beh...n-non lo so zia...li ho conosciuti soltanto oggi"
"mi farebbe piacere conoscerli",disse fissandomi con lo sguardo da cucciolo smarrito.
"e va bene, glielo chiedo",dissi alzando gli occhi al cielo.
Presi il cellulare e composi il numero di Elena, fortunatamente me l'aveva dato mentre pranzavamo a mensa.
"ehy Elena sono Sam",dissi appena rispose.
"oh ciao Sam!"
"s-senti...volevo chiederti se stasera ti va di cenare a casa mia. prendiamo la pizza e mia zia ha insistito tanto"
"ok. allora ci vediamo dopo"
"si. a-ah e chiedi anche a David"
"ok a dopo"
Le diedi l'indirizzo della nuova casa e riattaccai.
"invitati. contenta?",chiesi sorridendo alla zia Meredith.
"molto"
"v-vorrei fare un salto al cimitero",sussurrai prendendo il cappotto.
Le tombe dei miei genitori erano al cimitero di Dallas, li avevamo seppelliti lì perché era la loro città di origine.
"ok. ma non fare tardi. le pizze arriveranno tra non molto"
Annuii e uscii di casa.
L'aria gelida mi sventolava i capelli.
Mi strinsi nel cappotto e iniziai a camminare verso il cimitero, non molto lontano da casa.
Entrai attraverso il cancello e accesi la torcia elettrica alla ricerca della lapide della mia famiglia.
-Emily, Jack e Lindsay Potter-, la scritta era incisa sulla lapide in marmo sotto a tre foto della mia famiglia.
Le avevo scelte io quelle foto, quelle che mi piacevano di più.
Mi chinai davanti alla tomba e iniziai a piangere accarezzando la foto di mia sorella Lindsay.
Un rumore improvviso alle mie spalle attirò la mia attenzione.
Mi voltai di scatto cercando di vedere qualcosa con la torcia elettrica, ma vedevo solo il buio e altre lapide.
Tornai ad accarezzare le foto della mia famiglia, quanti bei momenti avevo passato con loro.
Ad un tratto sentii di nuovo quel rumore, mi voltai di nuovo e vidi solo un paio di occhi blu che mi fissavano.
Iniziai a correre impaurita verso l'uscita del cimitero.
Ansante entrai in casa trovandomi davanti i miei amici.
"c-ciao",sussurrai togliendomi il cappotto.
"ciao Sam!",dissero all'unisono David e Elena.
Ci sedemmo tutti a tavola a mangiare la pizza.
"tua zia ci stava giusto dicendo che abitavate a Londra prima di venire a Dallas",disse Elena per rompere il silenzio.
"g-già",sussurrai bevendo un sorso d'acqua.
"e...e come mai vo siete trasferite qui?",chiese David.
"b-beh...i-i miei genitori e mia sorella s-sono morti e...e così siamo v-venute qui",sussurrai chinando la testa.
"o-oh... mi dispiace... n-non lo sapevo",sussurrò David imbarazzato.
"tranquillo",dissi accennando un sorriso.
Non poteva sapere che erano morti, lo conoscevo da un giorno.
"finiamo di mangiare le pizze, sennò si raffreddano",disse la zia rompendo il silenzio imbarazzante.
Mi vennero in mente quegli occhi blu che avevo visto al cimitero ed ero sicura che mi stessero fissando perché
mi guardavano in modo intenso. fissavano me, ne ero sicura.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Il mattino dopo andai a scuola coperta più del solito, c'era un aria molto gelida quella mattina.
"ciao Sam!",mi salutò Elena appena mi sedetti nel banco accanto a lei.
"oggi il proffessor Gray ci riconsegna i compiti di biologia",sussurrò sbuffando.
"o-oh giusto...tu non l'hai fatto. tranquilla non credo ti chiederà di farlo",disse accennando un sorriso.
"lo spero",dissi sorridendole.
Il sorriso sparì dal mio volto quando lo vidi entrare.
Indossava una maglia bianca che faceva intravedere gli addominali scolpiti e una giacca di pelle nera come i suoi pantaloni.
Mi lanciò una rapida occhiata e poi si diresse verso il suo banco.
Appena si sedette fu circondato da ragazze con la bava alla bocca.
"lo so, fa questo effetto"
La voce di Elena mi fece distogliere lo sguardo dal ragazzo.
"chi?",chiesi con aria ingenua.
"Mark Night, il ragazzo che stai fissando imbambolata diciamo da...tre ore"
Mark...era così che si chiamava allora.
"non lo sto fissando imbambolata!",risposi indignata.
"oh certo! ma andiamo...non riesci nemmeno a mentire a te stessa. comunque succede a tutte. ogni ragazza dell'istituto
ha una cotta per lui",disse mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"io non sono una di quelle!",dissi incrociando le braccia al petto.
"si...come no",disse scoppiando a ridere.
Poco dopo il professor Gray entrò in classe e mi disse che il giorno dopo avrei fatto il compito.
"non importa se è nuova. venga alla terza ora nell'aula di biologia", aveva detto con un sorriso malefico.
"oh...anche lei signor Night",aveva aggiunto guardando in direzione di Mark.
Quindi ci sarebbe stato anche Mark nell'aula di biologia.
Tornai a casa con quel pensiero in testa.
"Sam com'è andata oggi?",chiese la zia quando entrai in casa.
"è stata una pessima giornata. per domani devo studiare biologia",dissi sbuffando.
"hanno già cominciato a riempirti di compiti e sei appena arrivata",disse azionando la lavastoviglie.
"già. ora vado in camera a studiare",dissi sospirando.
Mi buttai sul letto e aprii il libro di biologia.
Non avevo nessuna voglia di studiare ma non volevo prendere un brutto voto nella prima verifica, perché il professor
Gray mi avrebbe classificata come una che non si impegna.
Sbuffai e iniziai a leggere. Passai tutto il pomeriggio con la testa china sul libro di biologia.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il mattino dopo andai a scuola molto stanca, avevo passato un sacco di tempo a studiare la sera prima.
Passai le prime due ore in classe a letteratura e la terza sarei dovuta andare nell'aula di biologia.
Diedi il permesso alla professoressa Witlock e uscii dall'aula seguita dai passi di Mark.
Percepivo la sua presenza dietro di me, era come un fruscio.
Accellerai il passo e ovviamente persi l'equilibrio facendo cadere a terra anche tutti i miei libri.
"cavolo!",imprecai raccogliendo i libri.
Poi vidi una mano tesa verso di me con il mio libro di biologia in mano.
Lo afferrai e alzai lo sguardo per vedere chi fosse.
Mark si era abbassato per aiutarmi a raccogliere i libri.
"g-grazie",sussurrai perdendomi nei suoi occhi blu.
"dovresti stare più attenta",sibilò rialzandosi.
Suonava come un avvertimento. Quando avevo incontrato i suoi occhi mi erano sembrati così familiari, mi ricordavano
teribilmente gli occhi che avevo visto nell'oscurità al cimitero.
Mi alzai e ricominciai a camminare in direzione dell'aula dietro a Mark.
Il professor Gray ci fece sedere in due dei banchi vuoti.
Presi la penna in mano e...ok, avevo studiato, ma ero agitata e non riuscivo a capirne il motivo.
"bene. avete un ora a partire da...adesso!",disse il professore sedendosi comodamente alla cattedra.
Sbuffai e iniziai a scrivere, era facile, mi ricordavo tutto abbastanza bene.
Iniziai a sentirmi più tranquilla ma avevo una strana sensazione, mi sentivo osservata.
Mi voltai lentamente e incontrai gli occhi glaciali di Mark. Continuò a scrutarmi anche quando si accorse
che lo stavo osservando.
Scossi la testa e tornai a concentrarmi sul foglio, dovevo prendere un bel voto.
Alla fine dell'ora misi il foglio sulla cattedra e uscii dall'aula di biologia.
Elena e David mi aspettavano in mensa. Raggiunsi il nostro tavolo e mi sedetti salutandoli.
"allora come è andata?",chiese Elena sorridendomi.
David si stava ingozzando di pasta.
"bene, mi ricordavo quasi tutto",dissi sorridendo.
Non raccontai ai miei amici dell'incontro con Mark, era come se fosse un segreto, non volevo rivelarlo a nessuno.
Alla fine delle lezioni tornai a casa con uno strano presentimento. Mi sentivo osservata ovunque e inqualsiasi
momento della giornata. Quando entrai in camera mia trovai una busta sul letto. La aprii e...Non era possibile.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


No, non era possibile.


La tua famiglia non è morta


Era scritto in corsivo al centro del foglio. Chi era stato a farmi uno scherzo simile?!
Non c'era nessun nome sulla busta, c'era solo un marchio, un marchio nero.
Scesi in salotto dalla zia e le chiesi:"sai niente di questa busta?"
"no. non era tra la posta stamattina",disse scuotendo la testa.
Non era tra la posta? Quindi qualcuno era entrato in camera mia.
Uscii velocemente di casa senza dire niente alla zia e corsi a casa di Elena.
"ehy sam. che sorpresa!",disse facendomi entrare in casa.
"sai niente di questa?",chiesi ansante.
"n-no. sembrerebbe una busta",disse con aria interrogativa.
"leggi cosa c'è scritto. l'ho trovata in camera mia prima",dissi porgendole la lettera.
Sgranò gli occhi e disse:"chi può essere stato?!"
"non lo so. l'unica cosa che so è che qualcuno è entrato in casa mia e scoprirò chi è"


Erano passati giorni da quell'episodio e non avevo più trovato lettere.
Quel giorno a scuola tutti parlavano della festa di Halloween che ci sarebbe stata il giorno dopo a casa di Mark.
Ovviamente quelli della nostra "cerchia" non erano invitati.
"potremmo inbucarci alla festa",disse David a mensa mentre mangiavamo.
"ma perché è così importante andarci?",chiesi mangiando una fetta di torta.
"Perché è la festa dell'anno. Ogni anno Mark fa questa festa a casa sua e poi se ne parla per tutto l'anno.
è essenziale che anche noi ci andiamo",disse Elena che quel giorno era molto nervosa.
"ma come facciamo senza invito?",chiesi in evidente confusione.
"è una festa in costume, nessuno ci riconoscerà. basterà entrare dietro a un gruppo e dire che siamo con loro"
"e come troviamo dei costumi entro domani sera?",chiesi alzando un sopracciglio.
"facile. oggi si fa shopping!",disse Elena esultante.
Le sorrisi, saremmo andati tutti e tre in cerca di costumi e l'idea mi piaceva.
Ripensai a quel biglietto e pensai a chi potesse essere così crudele da mandarmi una lettera simile.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Quel pomeriggio mi trovai al centro commerciale con David ed Elena.
Entrammo in un negozio che vendeva costumi per halloween.
Non sapevo cosa scegliere, c'era da strega, da vampiro, da mago, da diavolo...proprio non sapere che prendere.
Ad un tratto vidi un costume che spiccava in mezzo a tutti gli altri.
Era rosso, fatto a corpetto in vita e largo sui fianchi. Dietro aveva dei lacci neri.
Lo provai ed era fantastico.
"ti sta benissimo!",disse Elena sorridendo.
"grazie"
C'era anche una maschera dello stesso colore del vestito.
Lo comprai, Elena prese quello da strega e David quello da diavolo.
Quando tornai a casa lo feci vedere alla zia che mi chiese:"è per la festa di stasera?"
"si. che ne pensi?",chiesi speranzosa.
"è fantastico e ti sta d'incanto"
"grazie zia!"
Ero un pò impaurita al pensiero della festa. Perché non eravamo stati invitati.
Dopo aver cenato andai alla festa con Elena e David.
Quando arrivammo era pieno di gente.
Attuammo il piano e funzionò!
La casa era sommersa da gente che beveva, ballava o mangiava.
"ok...ci siamo",disse Lindsay sorridendo.
Sistemai meglio la maschera sugli occhi e mi diressi con i miei amici verso la tavola piena di stuzzichini.
Ne mangiai qualcuno ma la musica era troppo alta e mi assordava.
"esco un momento a prendere una boccata d'aria",dissi ai miei amici bevendo un sorso di birra.
"ok",disse David ricominciando a mangiare.
Uscii dalla casa e mi sedetti su una panchina.
L'aria fresca mi sventolava i capelli.
Il giardino attirò la mia attenzione: era pieno di piante e sembrava quasi un labirinto.
Mi alzai dalla panchina e camminai osservando le piante.
Annusai il profumo di una rosa blu e sentii un rumore di passi dietro di me.
Mi voltai e...un ragazzo era dietro di me, aveva un costume da vampiro come quello che avevo visto al negozio.
"che ci fai tu qui?"
Quella voce l'avrei riconosciuta tra mille. Era Mark.
Mi aveva riconosciuta? come aveva fatto?
Cosa gli avrei detto? io non ero stata invitata.
"b-beh...ne parlavano tutti e....e così sono venuta con i miei amici",sussurrai chinando la testa.
"ma non sei stata invitata",disse avvicinandosi.
"lo so",risposi alzando lo sguardo su di lui.
"la metà delle persone qui presenti non sono state invitate",disse staccando la rosa che avevo annusato dalla pianta.
"o-ora devo entrare. i miei amici mi aspettano",sussurrai superandolo.
"aspetta",disse facendomi fermare.
Mi voltai verso di lui e vidi la sua mano tesa verso di me con la rosa blu.
"questa puoi tenerla"
La presi e dissi:"g-grazie"
Tornai dentro da Elena e David.
"ehy dove hai preso quella rosa?",mi chiese Elena.
"ehm...me l'ha data Mark",sussurrai chinando la testa.
"Mark?!?!?!",chiese istericamente.
"g-già...l'ho incontrato in giardino"
"domani mi racconti tutto!",disse urlando a causa della musica alta.
Annuii, glielo dovevo. In fondo non era cosa da tutti i giorni ricevere una rosa da Mark Night.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Il mattino dopo mi svegliai frastornata.
La sera prima non ero riuscita a chiudere occhio.
Presi la rosa blu dal comodino e ne assaporai il profumo, era incredibile, me l'aveva data l'Mark.
Dopo essermi preparata scesi in cucina a fare colazione.
"buongiorno!",mi disse la zia mentre metteva le uova nei piatti.
"com'è andata ieri sera?",chiese sedendosi.
"bene. anche se stanotte non ho chiuso occhio"
Avevo fatto un bruttissimo sogno.
I miei genitori e mia sorella venivano risucchiati in un vortice nero e io li guardavo senza poter fare niente.
E poi quella scritta "la tua famiglia non è morta"
Mi ero svegliata piangendo.
Dopo aver fatto colazione mi diressi verso la scuola.
"ciao!",mi disse una Elena raggiante quando scesi dall'auto.
"ehy",dissi salutando sia lei che David.
"aallora! devi raccontarmi tutto su ieri sera!"
"Mark mi ha dato una rosa. tutto qui",sussurrai per paura che fosse nei paraggi.
"tutto qui?! tutto qui?! Mark Night ti ha regalato una rosa!!"
Evidentemente era una cosa che non aveva mai fatto.
Le sorrisi ed entrammo a scuola.
Il professor Gray quel giorno ci avrebbe dovuto riconsegnare i compiti e speravo fosse assente.
Durante la durata della verifica ero stata impegnata a fissare Mark.
Ma in un tempismo perfetto, eccolo varcare la soglia della porta con il suo solito completo marrone scuro e gli occhiali sul naso.
"buongiorno ragazzi",disse sedendosi alla cattedra.
"buongiorno",dicemmo tutti in coro.
"ho corretto i vostri compiti signorina Potter e...signor Night"
Deglutii e mi alzai dalla sedia dirigendomi verso la cattedra, seguita dai passi di Mark.
"complimenti signorina Potter, si è aggiudicata una a!",disse sorridendomi.
Una a? non potevo crederci!!
Presi il mio compito e tornai al mio posto con un sorriso a 32 denti.
"in quanto a lei...signor Night. ha preso l'ennesima c"
Prese il suo compito e tornò al suo banco con un espressione impassibile.
"non posso credere che hai preso una a!",mi disse David sorridendo.
"io è già tanto se prendo una c",disse sempre più di malumore.
Gli sorrisi e dissi:"vedrai che se ti impegni ci riesci anche tu"
Dopo le lezioni andammo verso la mensa e sulla bacheca della segreteria, una scritta attirò la mia attenzione.
Non potevo crederci, Amanda Bloom era morta. Era stata trovata morta nel suo appartamento la sera prima.
Sussultai, ci avevo parlato una sola volta ma era una ragazza gentile.
Un altro particolare attirò la mia attenzione. Non eravamo i soli a guardare l'annuncio.
Mark era proprio affianco a noi e fissava la bacheca con un espressione indecifrabile.
Indossava la camicia scura della sera prima e rimasi a bocca aperta quando notai una piccola macchia di sangue sulla stoffa.
Quando si accorse del mio sguardo si arrotolò la camicia sulle braccia fissandomi intensamente, come faceva sempre.
"era alla festa ieri sera?",chiesi ancora sconcertata a Elena.
"si. e ci ho anche parlato. non posso crederci",sussurrò chinando la testa.
Non sapevo perché, ma ero sicura che Mark centrasse qualcosa in quella storia, e io avrei scoperto cosa.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Quella mattina ero uscita di casa in anticipo, ne approfittai per passare al cimitero.
Mi chinai sulle lapidi della mia famiglia appoggiando un mazzetto di rose rosse, erano le preferite di Lindsay.
Ad un tratto incontrai ancora quegli occhi glaciali e fui percossa da un brivido.
Iniziai a camminare in direzione di quegli occhi e li scoprii tremendamente familiari.
Sparirono all'istante ma li avrei riconosciuti tra mille, erano sicuramente gli occhi di Mark.
Quando arrivai in classe Mark era seduto al suo banco.
Mi fissava, come sempre, come al cimitero.
All'uscita della scuola lo aspettai appoggiata alla mia auto, avevo bisogno di sapere.
Ed eccolo, stava uscendo dal portone.
"perché mi hai seguita?",chiesi quando mi passò davanti.
"e perché dovrei seguirti?",chiese accennando un sorriso.
"non lo so. dimmelo tu"
Scoppiò in una risata fragorosa e disse:"io non ti seguo"
"e allora perché prima mi hai seguita al cimitero?",chiesi incrociando le braccia al petto.
"io? io avrei seguito te al cimitero?"
"andiamo, ogni volta che ci vado vedo i tuoi occhi",dissi avvicinandomi per guardarlo meglio.
Erano proprio i suoi occhi, non c'era dubbio.
"forse perché, come ogni altra ragazza, sei innamorata di me e mi vedi ovunque. capita a tutte sai?",disse trafiggendomi con lo sguardo.
"primo, io non sono innamorata di te. secondo io non sono tutte!",dissi fulminandolo con lo sguardo.
Come risposta ricevetti una sonora risata.
"bene. vorrà dire che lo scoprirò da sola",sussurrai voltandogli le spalle e salendo sulla mia auto.
"buona fortuna",sussurrò quando ero troppo lontana per poterlo sentire.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Erano passate due settimane da quel giorno, io e Mark non avevamo più parlato da all'ora.
"buona giornata",mi disse la zia prima che uscissi di casa.
Quando arrivai in classe erano già tutti seduti, compreso il professor Gray.
"Bene signorina Potter. vedo che ha deciso di onorarci con la sua presenza"
"scusi il ritardo professore",sussurrai ansimando per la corsa.
"spero sia la prima e l'ultima volta. ora vada al suo posto",disse guardandomi male.
Mi sedetti al mio banco ed ebbe inizio la noiosissima e lunghissima lezione del professor Gray.
A pranzo presi solo una frittata, non avevo molta fame.
"non posso crederci!",disse ad un tratto Elena.
La guardai con aria interrogativa.
"ci sono già i saldi da Beautiful & Beauty!",esclamò elettrizzata.
Beautiful & Beauty era il suo negozio preferito.
"dobbiamo assolutamente andarci un giorno di questi!",disse guardando speranzosa me e David.
"ok. vado a prendere i libri nell'armadietto. ci vediamo in classe"
Annuirono mentre mi alzavo.
Dopo pranzo avremmo avuto letteratura e matematica.
Aprii il mio armadietto e presi i libri.
Mentre andavo in classe mi scontrai contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno.
Alzai gli occhi e...quegli occhi li conoscevo fin troppo bene.
Erano quelli di Mark. ma...un momento, non era Mark.
Erano quasi uguali, ma questi avevano una sfumarura di verde.
"scusa",disse aiutandomi con i libri e regalandomi un magnifico sorriso.
Il ragazzo era alto, aveva i capelli biondi e gli occhi che mi ricordavano terribilmente quelli di Mark.
Gli sorrisi e porgendomi la mano disse:"mi chiamo Heric. sono nuovo"
"Sam",risposi stringendogli la mano.
"questa scuola è davvero un labirinto, non riesco a trovare la mia classe",disse accennando un sorriso.
"in che classe sei?"
"315...c-credo"
"è proprio accanto alla mia! s-se vuoi ti accompagno"
"grazie",disse sorridendo.
"allora...come mai sei venuto qui?",chiesi mentre camminavamo.
"beh...sono stato bocciato l'anno scorso per la seconda volta e i miei genitori hanno pensato bene
di mandarmi qui dove il mio fratellone può controllarmi",disse ridendo.
"hai un fratello qui?"
"si. Mark Night, non so se lo conosci. sembra sia molto popolare tra le ragazze"
Ecco spiegato tutto, era il fratello di Mark, ecco perché avevano gli stessi occhi.
"s-si lo conosco. s-siamo in classe insieme",sussurrai accennando un sorriso.
"eccoci arrivati",dissi davanti alla 315.
"grazie mille Sam. spero ci incontreremo ancora",disse sorridendomi.
"lo spero anchio",sussurrai perdendomi nel suo sguardo.
Solo quando Heric entrò nell'aula mi accorsi di Mark che mi stavano fulminando con lo sguardo.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Quando il mattino dopo arrivai a scuola l'aula era ancora vuota, c'era solo Mark.
"ciao",lo salutai poggiando lo zaino sul banco.
Non disse niente né si voltò a guardarmi.
"h-ho conosciuto tuo fratello ieri",sussurrai.
Sapevo bene che ci aveva visti ma volevo sapere cosa avrebbe risposto.
Non disse niente ma il suo voltò si indurì.
"avete gli stessi occhi",sussurrai avvicinandomi a lui.
"già non l'avrei mai detto. ci vedi bene",disse guardandomi male.
Perché si comportava in quel modo?
"non capisco! perché ti ostini a parlarmi?!",chiese con un odio negli occhi che non avevo mai visto.
Aprii la bocca per rispondere ma mi interruppe dicendo:"tu non mi piaci, io non piaccio a te e allora perché
continuiamo con questa commedia?!"
"i-io...i-io non capisco",sussurrai chinando la testa.
"non dobbiamo per forza essere amici. fa come se non esistessi e io farò lo stesso con te",disse fissandomi con
un espressione indecifrabile.
"bene. se è questo quello che vuoi...",dissi tornando a sedermi al mio banco.
Una lacrima colò sul mio viso e non riuscivo a capire perché.
"ehy. tutto bene?",una voce mi distolse dai miei pensieri.
Ero seduta sull'erba del giardino della scuola e stavo pensando ancora all'accaduto di quella mattina.
"s-si tutto ok",risposi ad Heric che si era seduto accanto a me.
"allora che fai oggi?",chiese sorridendo.
"v-vado a fare compere con Elena"
"a-ah. perché....pensavo che...p-potevamo fare qualcosa...ma se hai già un altro impegno",sussurrò chinando la testa.
"forse...forse potrei dire ad Elena che...che facciamo shopping un altra volta",dissi arrossendo.
"fantastico. ci vediamo oggi",disse regalandomi uno dei suoi adorabili sorrisi.
Sorrisi ma il sorriso svanì quando incontrai gli occhi glaciali di Mark.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Avevo detto ad Elena dell'uscita con Heric e lei aveva detto di divertirmi e che poi gli avrei dovuto raccontare tutto."b-beh...un ragazzo...un ragazzo mi ha invitata ad uscire",dissi alla zia arrossendo."oh ma è magnifico!"
Il campanello mi fece sussultare.
"c-ciao",sussurrai ad Heric quando aprii la porta.
"ciao"
Uscii di casa e dissi:"allora dove andiamo?"
"è una sorpresa",disse sorridendo.
Dopo dieci minuti circa arrivammo davanti al parco.
Lo guardai con aria interrogativa e disse sorridendo:"ci venivo sempre da bambino"
Ci sdraiammo sull'erba, iniziammo a parlare e presto si fece buio.
Notai che sul dito destro aveva un meraviglioso anello. C'era un drago e tutti attorno dei diamanti incastonati nell'oro.
"è bellissimo",sussurrai sfiorandogli il dito.
"era di mio padre e ora è mio",disse giocando con un filo d'erba.
"ho perso la mia famiglia in un incidente",sussurrai chinando la testa.
"mi dispiace. dev'essere dura per te"
"per fortuna c'è mia zia. ma mi mancano tantissimo"
Era la prima volta che mi aprivo così liberamente con una persona.
"io non so cosa si prova. ma voglio che tu sappia che ci sono",sussurrò incatenando i suoi occhi nei miei.
Avvicinò il suo volto al mio, le sue labbra erano a un centimetro dalle mie e...squilla il mio cellulare.
Mi allontanai imbarazzatissima e risposi.
"pronto?"
Era la voce della zia.
"non volevo disturbarti ma...ma è quasi pronta la cena"
"tranquilla. va bene zia. arrivo",dissi riattaccando.
"e-era mia zia",dico arrossendo.
Mi sorrise e disse:"allora sarà meglio che andiamo. ci aspettano"
Annuendo mi alzo da terra e raggiungiamo la macchina.
"è stata una giornata fantastica",dissi a Heric quando arrivammo davanti a casa mia"
"si. bellissima"
Si avvicinò a me...per quel bacio tanto desiderato e...un bacio sulla guancia? <>
"buona notte",sussurrò al mio orecchio.
Arrossii e sorridendogli entrai in casa. Era stata una giornata davvero fantastica ed Heric cominciava a piacermi. Cominciava a piacermi davvero.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Il mattino dopo andai a scuola distrutta. Non avevo dormito per niente a causa degli incubi.
Non li ricordavo, ma sapevo che erano terribili.
"buongiorno",mi disse la zia sorridendo quando entrai in cucina.
"buongiorno",sussurrai sbadigliando.
"hai un aspetto orribile"
"grazie tante",borbottai sedendomi a tavola.
"stanotte ho fatto tanti incubi ma non me li ricordo",dissi sospirando.
"vedrai che con un pò di latte caldo ti sentirai meglio"
Quando uscii l'aria gelida mi colpì come uno schiaffo.
Mi strinsi nel cappotto e salii sulla mia auto.
Quando arrivai in classe fortunatamente il professore non c'era.
"com'è andata ieri?!",mi chiese Elena elettrizzata appena mi sedetti accanto a lei.
"bene. mi sono divertita molto!",risposi sorridendole.
"ti ha baciata?!"
Aveva il vizio di urlare quando era eccitata.
"shh. no. ma...ma quasi. comunque è ancora troppo presto",dissi arrossendo.
"sarà. secondo me siete una bellissima coppia",detto questo mi diede un bacio sulla guancia.
Sorridendo mi voltai verso la finestra. Rimasi a fissare le auto che c'erano nel parcheggio finché non notai
lo sguardo fulminante di Mark fisso su di me.
"insomma...secondo me non tutti siamo portati per la matematica",eravamo seduti al tavolo della mensa e David
continuava a borbottare riguardo al brutto voto di matematica che aveva preso.
"tanto lo puoi sempre recuperare",disse Elena sorridendo all'amico.
Quel giorno a mensa c'erano le lasagne, le mangiai volentieri.
"ehy sta arrivando il tuo ragazzo!!",disse Elena urlando letteralmente.
"quale ragazzo?",chiese David perplesso.
"non è il mio ragazzo",dissi bisbigliando.
"ciao" disse la voce di Heric alle mie spalle.
"c-ciao",dissi arrossendo.
"come stai?",chiese sorridendo.
"bene bene. tu?"
"non c'è male",disse abbozzando un sorriso.
Elena mi tirò un calcio da sotto il tavolo.
"ahi!"
Mi schiarii la voce e dissi:"Heric, loro sono Elena e David. i miei amici"
"piacere",disse Heric rivolgendo ai due un bellissimo sorriso.
Quando uscii da scuola ero distrutta. La giornata era stata noiosa e stressante.
"devi smetterla di frequentarlo",la voce melodiosa di Mark mi fece sussultare.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


"cosa?",chiesi inarcando un sopracciglio.
"devi smettere di frequentare Heric",disse con voce dura.
Scoppiai a ridere e dissi:"sbaglio o non esistevi?"
"ascoltami Sam. non devi più frequentarlo"
Incrociai le braccia al petto e dissi:"chi ti credi di essere?! non dovrei più vederlo perché me lo dici tu?!"
"esatto"
Era anche convinto il ragazzo. "non so cos'hai fumato stamattina ma se ti aspetti che ti ascolti ti sbagli di grosso"
"lui è pericoloso",disse scandendo ogni singola parola e guardandomi con una espressione indecifrabile.
"pericoloso! Heric!",scoppiai a ridere ma nella sua espressione non c'era niente di divertente.
"dico sul serio. stagli lontana"
Se ne andò lasciandomi scioccata.
Pensava davvero che gli avrei dato retta?

"secondo me è geloso",mi disse Elena quando gli raccontai l'accaduto.
"geloso? Mark? no! non siamo nemmeno amici"
"cosa centra? secondo me è così"
Le sorrisi e dissi:"come può dire che Heric è pericoloso? è così...così...così adorabile"
"qualcuno si è preso una bella cotta!",esclamò sorridendo.
"no! ma che dici?!",sbottai tappandele la bocca siccome continuava a urlare.
Sorrise e disse:"comunque anche io mi sono presa una cotta"
"davvero? e chi é?!",chiesi curiosa.
Sussurrò qualcosa che non capii.
"chi?"
"D-David",sussurrò arrossendo come un peperone.
"oh! ma è magnifico!",dissi emozionata.
"non...non credo di piacergli",disse chinando la testa.
"ma che dici! certo che gli piaci!"
Elena era una ragazza fantastica, sicuramente anche David se n'era reso conto.
Quando tornai a casa trovai Heric seduto sulla soglia della porta.
"che ci fai tu qui?!",chiesi sorpresa.
"mi annoiavo e ho pensato di venire a trovarti. ma se non ti fa piacere...torno a casa",sussurrò chinando la testa.
"no! certo che mi fa piacere! entra pure!"
Entrammo in casa e ci sedemmo sul divano.
"v-vuoi...v-vuoi qualcosa da bere?",chiesi passandomi una mano tra i capelli.
"no. no grazie",rispose sorridendo.
Accesi la televisione, c'era un noiosissimo quiz a premi.
"sei da sola?"
"ehm...s-si. mia zia...mia zia è a lavoro",sussurrai.
Era imbarazzante, non sapevo cosa dire.
"oggi ho visto che parlavi con mio fratello"

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


"s-si. in realtà...n-non...non abbiamo un bel rapporto. anzi...credo che mi odi",sussurrai.
"e cosa ti ha detto?"
"ha detto che sei pericoloso! assurdo no?",dissi scoppiando a ridere.
In compenso non ricevetti nessuna risposta.
Mi voltai verso Heric che ora aveva cambiato totalmente espressione.
"a-assurdo...n-no?",ripetei con voce meno convinta.
Quando si voltò a guardarmi sul suo viso c'era un ghigno spaventosa.
"ebbravo il mio fratellino! avrei voluto farlo più avanti ma mi ha costretto"
Anche la sua voce era cambiata.
In un attimo me lo trovai addosso con le sue labbra sulle mie.
"H-Heric...c-che...c-che fai?",chiesi irritata.
Sorrise e scoprì i canini sotto la luce della luna che entrava dalla finestra.
Deglutii. Continuavo a ripetermelo ma più lo guardavo più mi convincevo del contrario.
"Si Sam...proprio così",sussurrò sfiorandomi il collo con le dita gelide.
"v-vuoi...v-uoi farmi del male?",sussurrai con voce stridula.
"l'idea era quella"
"ma...ma noi...noi siamo amici no?",sussurrai senza convinzione.
"sei proprio ingenua. il piano era quello di farti innamorare di me e poi gustarmi il banchetto",disse passandosi la lingua sulle labbra.
"era tutto un piano?!",esclamai inorridita.
Annuì con la testa.
"tutto?!"
"già. e direi che è riuscito perfettamente",rise maligno.
"ti sbagli! io non ti amo! mi fai schifo!"
Cercai di spingerlo senza alcuno risultato.
<è un mostro. Mark aveva ragione> pensai.
"vuoi mentire a te stessa"
"non sto mentendo. Non provo niente per te. sei solo un mostro!"
"oh, con queste parole mi distruggi",disse scoppiando a ridere.
"adesso basta con le chiacchiere. ho fame",sussurrò maligno scoprendo ancora i denti.
Deglutii e mi preparai al mio destino. Dopotutto me l'ero cercata. Mark mi aveva avverita.
Sentii un ringhio spaventoso e poi il buio...

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Correvo, senza notare gli alberi che erano attorno a me.
Correvo verso quella luce, dovevo raggiungerla altrimenti il buio mi avrebbe oscurata...Per sempre.
Continuavo a correre ma il buio era più veloce di me, mi accasciai a terra senza forze e l'oscurità mi inghiottì.



Lanciai un urlo spaventoso e spalancai gli occhi. La luce, ero riuscita a raggiungerla.
Strizzai gli occhi e mi alzai, un mal di testa tremendo mi costrinse a buttarmi di nuovo giù.
La luce del lampadario mi illuminava. Ecco cos'era quella luce che avevo visto appena aperto gli occhi.

"sei sveglia finalmente. hai dormito tutto il giorno",quella voce mi fece sussultare.
Dov'ero? Mi guardai attorno, la stanza era buia, solo la luce del lampadario la illuminava.
Ero stesa su un letto, anche molto comodo, vagai con lo sguardo verso tutta la stanza finché non incontrai i suoi occhi.
Realizzai quello che era successo, ricordavo tutto fino a quando Heric aveva scoperto i denti.
"c-cosa...c-cosa è successo?",la mia voce risuonò bassa e roca.
"per fortuna sapevo che non mi avresti dato retta e...e ti ho seguita",disse senza guardarmi negli occhi.
Sarei dovuta essere arrabbiata, ma lui mi aveva salvata.
"Ti ho salvata prima che...prima che succedesse il peggio",sussurrò incatenando i suoi occhi nei miei.
"e...ed Heric?" Lo odiavo, per quello che mi aveva fatto. e odiavo anche me stessa per essere stata così stupida.
La vera Sam non sarebbe mai stata così imprudente. Essere così fiduciosi con un ragazzo che si conosce appena...
"non lo so. l'ho seguito, ma poi è sparito nella foresta. Avrei tanto voluto ucciderlo",sibilò con voce dura.
Solo in quel momento mi chiesi se anche lui fosse un...un vampiro.
"t-tu...anche tu...sei un v-vampiro?",chiesi deglutendo.

Alzò la testa e la sua espressione mi fece rabbrividire...


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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Alzò la testa e la sua espressione mi fece rabbrividire...

"si...si anche io lo sono. ma...io non sono come mio fratello. io non ti farei mai del male",sussurrò sorridendomi.
La sua voce era rotta, come se stesse piangendo, ma sul suo viso non c'era alcuna lacrima.
Gli sorrisi e cercai di alzarmi. Sentii un dolore lancinante al braccio e abbassai lo sguardo.
Era fasciato. Guardai Mark con espressione interrogativa.
"è solo slogato. è successo proprio quando sono arrivato",disse deglutendo.
"ti ringrazio Mark. non eri tenuto a salvarmi, noi non siamo amici. lo apprezzo davvero"
"ti starai chiedendo dove siamo",disse allontanandosi dal muro.
Annuii con la testa. "siamo a casa mia. giù ci sono anche i miei fratelli"
Fratelli? non aveva solo Heric come fratello?
"vieni. ti vogliono conoscere"
Mi alzai piano dal letto, mi girava la testa. Mark mi afferrò per la vita prima che potessi cadere.
"g-grazie",sussurrai arrossendo.
Mi guidò fuori dalla porta e mi aiutò a scendere le scale.
Quella casa era davvero enorme. Solo il salotto era più grande di casa mia.
I mobili erano bellissimi, dovevano essere davvero costosi.
Appena entrammo quattro teste si voltarono verso di noi contemporaneamente.
Si alzarono dal divano e ci vennero in contro.
"loro sono Liam e Zoe",disse Mark indicando i due ragazzi che si tenevano per mano.
Liam aveva i capelli biondi che gli cadevano disordinati sul viso e gli occhi castani.
Zoe aveva i capelli rossi lunghi fino al sedere e gli occhi di un verde intenso.
"S-Sam",sussurrai ricambiando il sorriso.
"e loro sono Ally ed Evan",disse Mark presentandomi gli altri due.
La ragazza aveva i capelli biondi corti ed era bassa al contrario di Zoe.
Evan aveva i capelli castani ed era alto quasi come Mark.
Sorrisi ai due. Ero imbarazzatissima, anche perché probabilmente anche loro erano dei vampiri.
"forse è meglio se ora ti riporto a casa. tua zia si sarà preocupata",sussurrò Mark.
Annuii con la testa e uscimmo da casa sua...

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Salimmo sulla sua meravigliosa auto nera.
"pensavo avessi solo un fratello",sussurrai mentre sfrecciavamo verso casa mia.
"di sangue ne ho soltanto uno",disse facendo una smorfia.
"loro sono fratelli...diciamo aquisiti. Liam e Zoe si sono uniti a me per primi. apprezzano diciamo...il mio stile di vita.
Ally la trovò Evan in fin di vita, in un lago. Era annegata, ma non si ricorda quasi niente della sua vita da umana.
Non sono i miei veri fratelli ma gli voglio bene come a nessun altro"
Era affascinante la loro storia.
"e tu...tu come lo sei diventato?",chiesi voltandomi verso di lui.
"Era il 1925 e avevo 19 anni. fu Heric a trasformarmi. disse che lo faceva per me. ma mi ha
condannato per sempre...",disse con un espressione trisstissima.
"ed Heric come...come successe a lui?"
"aveva iniziato a frequentare gente poco raccomandabile e un giorno...in un vicolo lo trovò una donna, steso a terra
dopo l'ennesima rissa. Aveva ferite d'appertutto. e così...lo trasformò"
Era una storia orribile, sia quella di heric sia quella di Mark.
"lui adora essere diventato un vampiro. si nutre di persone innocenti, ruba...io invece...non c'è un giorno
in cui non rimpiango la mia vita da umano e in cui...non desidero ucciderlo per quello che mi ha fatto diventare"
Con una mano teneva il volante e l'altra era stretta in un pugno.
I suoi occhi avevano cambiato colore, si erano scuriti in modo spaventoso.
Capii di aver fatto riaffiorare brutti ricordi.
"mi dispiace, non avrei dovuto chiedertelo",sussurrai chinando la testa.
"no, tranquilla",disse sforzandosi di sorridere.
Quando arrivammo davanti a casa mia spense il motore.
"ti ringrazio ancora Mark",dissi sorridendogli.
Mi sorrise e dissi:"ci rivedremo?"
"a scuola...suppongo di si",disse in tono duro.
Capii che non aveva intenzione di vedermi fuori dalla scuola.
"o-ok",sussurrai delusa scendendo dalla sua auto.
Una lacrima solitaria colò sul mio viso ma dopotutto lui era un vampiro, non avrebbe mai potuto desiderare una
semplice umana.


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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Era passata una settimana da quell'episodio e Mark non si era più fatto vedere. Nemmeno a scuola.
"oggi potremmo andare a fare shopping",disse Elena sorridendo.
"io non posso. oggi mi levano il gesso",annunciai entusiasta.
Finalmente potevo riavere il mio braccio.
"ah ok. tu David?"
"ehm...",cercò di trovare una scusa plausibile.
"ok allora ci vediamo oggi!",strillò Elena sorridendo.


Dopo la scuola andai in ospedale accompagnata dalla zia.
Finalmente mi tolsero il gesso.
Tornata a casa mi stesi sul divano. Ero distrutta.
Suonarono improvvisamente alla porta.
"apri tu?",urlò la zia dalla cucina.
Quando aprii la porta non trovai nessuno.
Abbassai lo sguardo e vidi solo una lettera bianca.
La aprii e ancora quella frase che diceva che i miei genitori e mia sorella non erano morti.
Ma questa volta c'era un altra scritta: fatti trovare al confine se vuoi rivederli
Sgranai gli occhi e uscii di casa dicendo alla zia che andavo a fare un giro.
Salii sulla mia auto e sfrecciai lungo la strada.
Non ricordavo esattamente dove fosse la casa di Mark ma alla fine la trovai.
Scesi dalla macchina e lo trovai davanti all'ingresso che mi aspettava, ovviamente mi aveva sentita.
"che ci fai tu qui?",chiese in tono duro.
"io...ho...ho ricevuto una lettera che dice che la mia famiglia non è morta e di andare al confine se voglio rivederli. non è la prima che ricevo"
"fammela vedere",disse avvicinandosi.
Gliela porsi e disse:"potrebbe essere la calligrafia di Heric"
"devo andarci",dissi riprendendomi la lettera.
"no. non ci andrai"
"c-cosa?",chiesi strabuzzando gli occhi.
"potrebbe essere pericoloso e la possibilità che la tua famiglia sia ancora viva è molto bassa"
"non mi interessa. c'è una possibilità e questo mi basta"
"è pericoloso",sibilò incrociando le braccia al petto.
Mi voltai e mi diressi  verso la mia auto. Mark mi piombò davanti in un attimo.
"lascia almeno che ti accompagni",disse addolcendo il tono della voce.
Salimmo sulla mia auto e sfrecciamo verso il confine. Non sapevo cosa mi attendeva, ma mi sembrava
tutto più semplice con Mark accanto.


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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Sfrecciammo a tutta velocità oltrepassando la vegetazione e finalmente arrivammo al confine.
Scendemmo dalla macchina ed entrammo nella foresta.
Una risata agghiacciante eccheggiò tra la vegetazione.
Sussultai e mi avvicinai di più a Mark.
"siete proprio una bella coppietta"
Quella voce mi fece ribollire il sangue nelle vene. Avevo pensato potesse essere lui, ma in quel momento ero spaventatissima.
"cosa vuoi Heric?",chiese Mark con voce ferma.
"voglio dire a Sam dove si trova la sua famiglia"
La figura di Heric comparse dalla vegetazione.
"non credi che ne abbia il diritto dopo tutto questo tempo?",chiese a Mark con un ghigno spaventoso.
Mi voltai verso Mark che stringeva i denti e i pugni.
"oh. ma scometto che non le hai detto niente. vero fratellino?",chiese scoppiando in una risata fragorosa.
"detto cosa?",chiesi voltandomi verso Mark.
Non rispose, continuò a fulminare Heric con gli occhi.
"io so dove si trova la tua famiglia. e anche Mark lo sa",disse Heric sorridendo soddisfatto.
Sgranai gli occhi e mi rivolsi a Mark. "è vero?",chiesi con le lacrime che spingevano per uscire.
"io...te l'avrei detto...p-prima o poi",sussurrò abbassando la testa.
"mi fai schifo",dissi a Mark prima di andare in contro ad Heric.
"allora. dove sono i miei genitori?",dissi incrociando le braccia al petto.
"vieni con me e lo scoprirai",rispose ghignando.
Un ringhio spaventoso mi fece deglutire.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Un ringhio spaventoso mi fece deglutire.
"non andrai con lui"
L'espressione di Mark si era trasformata in una maschera spaventosa.
"ti porto io dai tuoi genitori",disse avvicinandosi.
Salimmo sulla sua auto e non dissi niente. Continuavo a piangere, non potevo credere che Mark mi avesse mentito su una cosa così importante.
"mi dispiace Sam",disse mettendo in moto.
"non dire niente per favore",sussurrai singhiozzando.
Rimase in silenzio per un pò finché non disse:"si trovano in una scuola per vampiri che frequentavo anche io.
e lì che li ho conosciuti. ho detto loro che...sarei venuto qui e loro mi hanno chiesto di prendermi cura di te"
Sgranai gli occhi e dissi:"tu conosci la mia famiglia?!"
"si. è per questo che ti spiavo sempre"
"quindi...n-non...n-non perché ti interessavo?",chiesi sentendomi immediatamente stupida.
Non avrei potuto fare una domanda peggiore.
"beh...all'inizio era per quello"
Che razza di risposta era quella? Sospirai e mi appoggiai contro la portiera sbadigliando.
"è molto lontana?"
"no. quando ti sveglierai saremo già arrivati",sussurrò accarezzandomi dolcemente la testa.
Sorridendo mi abbandonai all'oscurità.


Mi svegliai di scatto nel cuore della notte.
"hai fatto un brutto sogno?",la sua voce vellutata mi fece sorridere.
"no. non lo so...mi sono svegliata di scatto. non mi ricordo cosa ho sognato"
Il suo sorriso si illuminò nella notte.
"perché sorridi?",chiesi stropicciandomi gli occhi.
"niente",rispose sorridendo ancora.
"daii! dimmi perché!",dissi con espressione implorante.
"è solo che...che hai detto il mio nome mentre dormivi",sussurrò sospirando.
"c-cosa?!",chiesi sentendo le mie guancie andare a fuoco.
"già. in un primo momento pensavo che ti fossi svegliata, poi ho capito che stavi sognando"
Era il momento più imbarazzante della mia vita.
"quanto manca?",chiesi cambiando discorso.
"non molto"
Poco dopo arrivanno davanti a un enorme edificio che faceva venire i brividi,
Sembrava un castello, era nero e tetro.

Entrammo nel cancello che mi avrebbe condotta finalmente dalla mia famiglia...

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Quando entrammo era pieno di vampiri che correvano a una velocità impressionante per la scuola.
Mi strinsi a Mark che mi sorrise dolcemente.
Mi guidò verso la segreteria.
"sono qui per dei vecchi amici",disse Mark alla signora che stava seduta alla scrivania.
"nome?"
"i Potter, la famiglia Potter"
Sfiorai impercettibilmente la mano di Mark che si irrigidì e si allontanò appena. Ma percepivo la lontananza.
"non vivono più qui da un pò",disse la signora passandosi una mano tra i capelli.
"a-ah. e... dove sono andati? lo sa?",chiese Mark deciso a non arrendersi.
"non saprei"
Chinai la testa sconfitta. Non li avrei mai ritrovati.
"va bene. grazie"
Uscimmo dalla scuola e quasi subito iniziai a piangere.
"vedrai che li troveremo",sussurrò Mark sfiorandomi piano la guancia.
"c-credevo...c-credevo che li avrei trovati finalmente",sussurrai singhiozzando.
"li troveremo. te lo prometto",disse intrappolando una lacrima nel dito.


Quando tronai a casa ero distrutta. Dissi alla zia che ero stata a casa di Elena fino a tardi e sembrò crederci.
Mi buttai sul letto sfinita. Non avrei mai ritrovato la mia famiglia.

Mi misi sotto le coperte stringendomi nelle braccia e mi addormentai senza sapere che
qualcuno, la fuori...mi stava osservando...

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


"che faccia che hai...hai dormito stanotte?",mi chiese Elena appena mi sedetti al mio banco.
"no, per niente. ho fatto più volte lo stesso incubo",sussurrai sbadigliando.
"alla prima ora abbiamo matematica. come farai a restare sveglia?",chiese passandosi una mano tra i capelli.
"non lo so"
Ad un tratto entrò Mark in classe e mi ripresi dallo stato pietoso in cui ero caduta.
Indossava dei jeans neri e una maglietta bianca che faceva intravedere i muscoli.
Camminò a passo lento davanti al mio banco e mi lanciò un occhiata impercettibile, ma che io notai.
La prof di matematica entrò in classe con la sua solita valigetta rossa e si sedette alla cattedra.
Dopo aver fatto l'appello disse con tono di voce malefica:"oggi faremo un test a sorpresa"
Tutti i compagni, compresa me, sbiancammo al pensiero di un test di matematica e per di più alla
prima ora.
Mark si alzò dal suo banco e si avvicinò alla cattedra.
"non potrebbe rimandare alla settimana prossima?",chiese con voce suadente alla prof.
"i-in...i-in realta...devo dare le medie oggi"
Non ci potevo credere, la prof era arrossita.
"la prego",insistette Mark sorridendole in un modo che avrebbe potuto provocarle un infarto.
"o-ok",sussurrò infine la professoressa sorridendo a Mark che tornò al suo posto.
"bene ragazzi....il test è rimandato",annunciò la prof passandosi una mano sulla fronte.
Per il resto della giornata continuai a pensare ai miei genitori e a mia sorella.
Quando passai davanti alla segreteria mi ricordai di Amanda Bloom la ragazza morta inspiegabilmente.
Cercai Mark con lo sguardo e lo trovai steso sul prato in cortile.
"ciao",disse sorridendo.
"avrei da chiederti una cosa",sussurrai sedendomi accanto a lui sul prato.
Mi fece segno di parlare e dissi:"ti ricordi di Amanda Bloom?"
"credi che l'abbia uccisa io", Non era una domanda.
"n-no...c-cioe...forse"
"non è così. è stato Heric. l'ho trovata morta in un vicolo e l'ho semplicemente riportata a casa",rispose
con semplicità.
Gli sorrisi e mormorai:"scusa se ho pensato male"
"tranquilla. è comprensibile"
"sei stato fantastico stamattina con la prof",dissi sorridendo.
"eh...non si può resistere al mio fascino",sussurrò incatenando i suoi occhi nei miei.
Arrossii e gli concessi un sorriso.

Dopotutto aveva ragione. Non si poteva resistere al suo fascino e io lo sapevo bene....

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Mi svegliai di scatto sudata. Avevo fatto l'ennesimo incubo.
Accesi la lampada e feci un respiro profondo per tranquillizzarmi.
Avrei tanto voluto che Mark fosse accanto a me in quel momento.
Bevvi un sorso dal bicchiere d'acqua appoggiato sul mio comodino e un rumore mi fece sussultare.
Mi voltai di scatto e...


Mi voltai di scatto e...non potevo credere che fosse nella mia camera.
"che ci fai tu qui?",chiesi deglutendo.
"hai detto il nome di mio fratello più volte",rispose ghignando.
Arrossii e Heric disse:"comunque sono qui per un altro motivo. scommetto che non hai trovato la tua famiglia"
"n-no",sussurrai affranta.
"io so dove si trovano veramente. se vuoi ti ci posso portare",sussurrò sfoderando un sorriso sadico.
"mi porterà Mark",dissi alzandomi dal letto per fronteggiarlo.
Scoppiò in una risata fragorosa e disse:"lui non sa dove si trovano. io si però"
"non mi farò ingannare ancora. tu non sai dove si trovano. li troverò da sola"
"da sola? da sola? non sai nemmeno dove cercarli. fatti aiutare da me. voglio farmi perdonare",sussurrò
con uno sguardo che non gli avevo mai visto. Era dolce, supplicante.
"n-no",sussurrai con poca convinzione, il suo viso si avvicinò al mio.
"non ti voglio fare del male",soffiò sulle mie labbra inebriandomi con il suo profumo.
Deglutii e mi allontanai da lui.
"no! non ti credo!",urlai spingendolo senza riuscirci.
"io non sono cattivo. devi credermi. ti aiuterò a trovare la tua famiglia. si trovano a TexVille",disse prendendomi la mano.
"torneremo prima che sorga il sole",aggiunse con un sorriso.
"o-ok",sussurrai. La mia voce suonò debole.
Mi sorrise e andò verso la finestra.
Scese con un balzo fuori di casa.
"ti prendo io",disse sorridendo.
Con poca convinzione scesi dalla finestra e lui mi prese tra le sue braccia prima che potessi cadere.
Mi regalò un sorriso magnifico che mi scaldò il cuore.

Forse mi ero sbagliata su di lui, forse Heric era buono. Ricambiai il sorriso e lo seguì nell'oscurità della notte.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Quando aprii gli occhi mi trovavo in macchina con Heric.
"quanto manca?",chiesi con la voce impastata dal sonno.
"non molto",rispose sorridendo.
Ad un tratto sentii un tonfo e la macchina si fermò all'improvviso.
Sussultai quando vidi due occhi nell'oscurità della notte.
La mia portiera si aprì improvvisamente e deglutii.
Mi ritrovai in pochi secondi tra le braccia dello sconosciuto.
"aggrappati",disse iniziando a correre alla velocità della luce.
Era Mark. Cercai di oppormi ma non avevo via di scampo.
Superammo gli alberi in una velocità incredibile.
Quando sentii l'erba sotto di me mi venne da vomitare.
"non posso credere che ti sia fidata ancora di lui!",disse.
Era arrabbiato. "lui sa dov'è la mia famiglia. è buono",sussurrai.
"buono? buono? hai già dimenticato quello che volevo farti?! lui è cattivo!"
"mi stava portando dalla mia famiglia e tu hai rovinato tutto!",urlai puntandogli il dito contro.
"io avrei rovinato tutto?! ti ho salvata! avrebbe fatto di te il suo spuntino notturno!"
"no. non è vero. riportami indietro",sussurrai.
"stai scherzando spero"
Mi alzai di scatto dall'erba, questo movimento mi fece girare la testa costringendomi a tornare seduta.
"è l'unico che sa dove si trova la mia famiglia. è la mia unica speranza",dissi con le lacrime agli occhi.
"no. ti ha presa in giro. lui non sa dove sono. ti prometto che ti aiuterò a trovarli. ma non ti
fidare più di lui. è malvagio, credimi"
"come posso sapere chi di voi due mente. chi mi dice che non sia tu il cattivo?"
"i-io...i-io non ho mai cercato di ucciderti e...ci tengo a te",sussurrò sfiorandomi delicatamente una guancia.

Mi fissò intensamente negli occhi e capii che non stava mentendo. Lui ci teneva davvero a me.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


La luce del mattino mi fece aprire gli occhi. Sbadigliando mi tirai su sedendomi.
"buongiorno",la voce melodiosa di Mark al mio fianco mi fece sorridere.
Capii che eravamo ancora nella foresta.
"c-ciao",risposi voltandomi verso di lui.
Era steso sull'erba con le mani dietro la schiena ed era stupendo.
"che ore sono?",chiesi stropicciandomi gli occhi.
"è tardi e sarà meglio che ti riporti a casa",disse alzandosi dall'erba.
Come la sera prima, sfrecciamo tra gli alberi e come la sera prima, atterrati mi veniva da vomitare.
Entrammo dalla finestra della mia camera.
"ci vediamo a scuola",disse prima di sparire fuori dalla finestra.
Mi feci una doccia, mi cambiai e scesi in cucina da mia zia.
"buongiorno",disse mettendo le uova nei piatti.
"'giorno",dissi sorridendo.
Ero ancora intossicata dalla presenza di Mark, non riuscivo a non sorridere.
Dopo aver fatto colazione e aver salutato la zia con un bacio sulla guancia, mi diressi verso la scuola.
"ciao Sam!",mi disse euforica Elena quando arrivai in classe.
"ciao",dissi sorridendole a mia volta.
"devo darti una notizia grandiosa!"
Rimasi in attesa.
"mi sono fidanzata!!",urlò iniziando a saltellare.
"è fantastico!",dissi unendomi alla sua gioia.
"e non indovinerai mai con chi"
"con chi?",chiesi sorridendo.
Speravo fosse con David, tra di loro dopotutto c'era del tenero.
"con Heric! il fratello di Mark!! non è magnifico?!"
Sgranai gli occhi per la sorpresa. Con Heric? si era fidanzata con Heric?
"è...è fantastico",sussurrai poco convinta.

Dovevo trovare Mark. Elena non poteva stare con Heric, lui era pericoloso...

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Vagai per i corridoio della scuola in cerca di Mark ma di lui non c'era traccia.
Tornai in classe e non era nemmeno lì. Evidentemente non era venuto a scuola.
Dopo le lezioni guidai fino a casa sua.
Suonai al campanello e attesi.
Fu lui ad aprirmi.
"c-ciao",sussurrai imbarazzata.
Mi fece entrare e dissi:"devo dirti una cosa"
"ti ascolto"
"Elena si è fidanzata con Heric",dissi preoccupata.
"oh. è un bel problema. probabilmente Heric l'ha fatto per arrivare a te"
"si ma non possono stare insieme! è pericoloso! lui...lui potrebbe farle del male!"
"uhm...sei sicura di non essere gelosa?",chiese scrutandomi.
"io gelosa? Mark la mia migliore amica è in pericolo!"
"ma tra te ed Heric c'è stato qualcosa?"
"no! ma che dici!"
Come poteva pensere che fossi gelosa! la mia amica era in pericolo!
"e tu...tu provi qualcosa per Heric?"
"no! ma cosa ti salta in mente?!"
"secondo me invece sei gelosa",disse incrociando le braccia al petto.
"Mark io non sono gelosa. io non provo niente per lui",dissi scandendo bene il -lui- e guardandolo fisso negli occhi.
Mi guardò attentamente per un attimo e quando capì il senso della mia frase cambiò discorso.
"devo trovare Heric",disse in tono duro.
"vengo con te"
"scordatelo",rispose fulminandomi con lo sguardo.
"non posso lasciarti andare da solo e stare a casa ad aspettare. Heric potrebbe farti male"
Scoppiò a ridere e disse:"direi che so cavarmela"
"per favore",sussurrai facendo la mia faccia supplicante a cui tutti cedevano.
Tutti. Tranne lui.
"non se ne parla. è troppo rischioso. vai a casa. ti faccio sapere appena so qualcosa"

Sbuffai rassegnata. Non l'avrei vinta con lui...

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Ero sdraiata sul letto della mia camera, ero preoccupata per Mark.
Anche se lui era un vampiro, avevo paura che si facesse male.
Un rumore improvviso mi fece sussultare.
Mark piombò nella mia stanza con una leggerezza incredibile.
"com'è andata?",chiesi alzandomi dal letto.
"non abbiamo litigato. il che è incredibile. n-noi...n-noi litighiamo sempre. ha detto di amarla, ma
io so che non è così. ha qualcos'altro in mente. forse crede che stando vicino alla tua migliore
amica può arrivare a te",disse avvicinandosi.
"tranquillo. dopotutto ho un vampiro che mi protegge",dissi ridendo.
Ma a quanto pare a lui non fece ridere, perché mantenne la solita espressione neutra di sempre.
"dovrei parlarti",disse con un tono di voce che non prevedeva nulla di buono.
"ok. avanti",dissi sedendomi sul mio letto.
"oggi...oggi hai detto una cosa che non mi ha fatto piacere",disse fissandomi dritto negli occhi.
Deglutii. Sapevo perfettamente a cosa si stava riferendo.
"io...t-tu...insomma...tu senti qualcosa per me?"
Non lo sapevo nemmeno io in realtà.
"i-io....i-io non lo so...t-tu sei importante. importante....ecco",sussurrai chinando la testa.
"importante come?"
"senti non lo so!"
"volevo farti capire che...che non potrà MAI esserci qualcosa tra di noi",sussurrò scandendo bene il MAI.
"l-lo so...tranquillo non mi ero fatta illusioni!",sbottai rialzandomi dal letto.
Con quale coraggio veniva lì a dirmi quelle cose?! non ero una sciocca. Non ero stupida come tutte le altre.
Non aspettavo il principe azzurro e tantomeno il vampiro! Sapevo che non avrebbe mai provato niente per me.
"cosa vorresti dire?"
"che non mi sono fatta illusioni. Non ho mai creduto di poterti piacere e non ti ho mai guardato sospirando
come tutte le altre ragazze sciocche e ingenue del liceo! Tu sei bello, incredibilmente bello e...intelligente e per
di più immortale! tu resterai bellissimo e giovane per sempre. io e tutti gli altri invecchieremo! che cosa
potresti trovare in una come me? in una qualunque?!"
La sua risposta fu uno sguardo omicida. Aveva un espressione stravolta.
"ma davvero mi credi così superficiale?!
io non sono come te, sono pericoloso. Scrivono libri e fanno
film horror su di me! io potrei farti a pezzi senza alcuno sforzo!!",urlò sfogando la sua ira su di me.
"ma...ma tu non sei cattivo! non hai scelto tu di diventare un vampiro, non hai scelto tu questa vita!
e io non sono spaventata da te...io...io...sono attratta da te. e non solo per la tua bellezza! ma per
il tuo cuore",sussurrai poggiando una mano sul suo petto freddo.
Si allontanò in un secondo da me.
"per il mio cuore?! il mio cuore non batte Sam!! il mio cuore è morto!"

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Mi faceva tenerezza seduto sul mio letto con la testa tra le mani.
"no Mark...non è vero. il tuo cuore non è morto",sussurrai prendendogli il viso tra le mani.
"si che lo è! io non provo emozioni! non provo niente!",disse scansandomi.
Gli accarezzai piano una guancia e posai le mie labbra calde sulle sue.
All'inizio fu come una ventata d'aria fresca, poi percepii il calore delle sue labbra.
Attorcigliai le dita tra i suoi capelli per assaporare appieno quel momento.
Mi cinse la vita con le mani e mi strinse a se.
"eccole le emozioni",sussurrai posando, ancora una volta, la mano sul suo petto.
"t-tu...tu non avresti dovuto. potevo farti male",disse accarezzandomi la mano che tenevo salda sul suo petto.
"ma non è successo",risposi sorridendogli.
"era...era tanto che non provavo una cosa del genere",sussurrò sciogliendomi con lo sguardo.
"ammesso che l'abbia mai provato",aggiunse poi sdraiandosi accanto a me sul letto.
Gli sorrisi e dissi:"non so dove ho trovato il coraggio. Avevo paura che da un momento all'altro mi avresti respinta"
Mi sorrise e mi abbracciò.
"ho una domanda",disse dopo un tempo che sembrò durare in eterno.
Gli feci segno di proseguire e disse:"mi chiedevo se...se hai baciato Heric"
Scoppiai a ridere e dissi:"io? baciare Heric?! non avrei mai potuto! credo che all'inizio fossi attratta da lui
per i suoi occhi"
Si irrigidì ma mantenne un'espressione composta. "ma solo perché mi ricordavano terribilmente i tuoi",sussurrai poi
accarezzandogli delicatamente una palpebra.
"n-non...non dovresti starmi così vicina. potrei...potrei farti male sul serio. L'odore del tuo sangue è così...così..."
Non gli feci terminare la frase e lo interruppi dicendo:"io non mi allontanerò da te. è rischioso, è vero. ma io
non rinuncerò a te solo perché è rischioso. ci vuole ben altro per convincermi a lasciarti andare"
Aprì la bocca per ribattere qualcosa ma lo zittii posando le mie labbra, ancora una volta, sulle sue.

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Il giorno dopo andai a scuola contentissima per quello che era successo con Mark.
"Elena devo parlarti",le dissi appena arrivai in classe.
"dimmi"
"non...non ti piaceva David?",chiesi sorridendole.
"si. ma lui non prova quello che provo io. e poi Heric è così fantastico! non puoi immaginare quanto è dolce!"
"già...",sussurrai cercando un modo per dirle di non vederlo.
"senti Elena. f-forse...fosre sarebbe meglio se non lo frequentassi",sussurrai poi con un filo di voce.
"e perché non dovrei?"
"vedi...Heric non è un ragazzo affidabile. me l'ha detto Mark"
"con me è fantastico e poi...sei solo gelosa!",disse puntandomi il dito contro.
"io? gelosa?",dissi strabuzzando gli occhi.
"si! perché Heric è bellissimo ed è dolce! e perché usciva con te!"
"senti Elena...se ti ho detto queste cose è perché sono preoccupata per te. è vero, ci sono uscita e...e
non si è comportati affatto bene"
"con te forse...ma con me è dolcissimo. e poi non so affari tuoi!",disse voltandosi dalla parte opposta.
Capii di averla fatta arrabbiare, ma era per il suo bene.
Dopo la scuola decisi di andare a casa di Mark, avevo bisogno di vederlo.
Trovai Zoe sulla soglia che mi aspettava.
"ciao",le dissi un pò a disagio.
"ciao. Mark non c'è"
"a-ah...e...e sai quando tornerà?"
"no. ha detto che aveva bisogno di riflettere, di cambiare aria. credo che non tornerà almeno per due
giorni. di solito fa così"
"o-oh. o-ok...g-grazie",sussurrai con un filo di voce.
"vuoi entrare lo stesso?",chiese sorridendomi.
"n-no. no grazie. c-credo che...che andrò a casa ora"
"va bene. ma torna a trovarci"
Sforzandomi di sorriderle salii sulla mia auto.
Mark se n'era andato per un pò. Sicuramente per quello che era successo il giorno prima.
Mi sentii improvisamente vuota, avevo bisogno di lui. Avevo bisogno di Mark.

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Il giorno dopo andai a scuola con la speranza di rivedere Mark, ma lui non si fece vivo.
Passai l'intera giornata con David, anche lui era solo perché Elena passava tutto il suo tempo con Heric.
Già, Heric. Se avesse voluto farmi del male avrebbe potuto senza problemi, senza Mark in città.
Sospirando, cambia pagina. Stavo leggendo Orgoglio e Pregiudizio nella biblioteca comunale.
Si, perché la prof di letteratura ce l'aveva dato da leggere per la settimana successiva.
Quando tornai a casa la zia stava preparando la cena.
"ciao tesoro",mi disse sorridendo.
"ciao zia"
Le diedi un bacio sulla guancia e iniziai ad apparecchiare la tavola.
Pensai al pomeriggio passato con Mark, forse avevo sbagliato a baciarlo.
Forse ero stata troppo frettolosa e lui non era pronto per quello.
Quelle domande mi tormentavano, avevo sicuramente fatto qualcosa di sbagliato e lui non sarebbe più tornato.
A quel pensiero mi si fermò il respiro.
"tutto bene Sam?",mi chiese la zia colando la pasta.
"s-si. benissimo",sussurai bevendo un sorso d'acqua.
"ti conosco? è successo qualcosa?"
"n-no. è...è solo che...si tratta di un ragazzo",sussurrai infine sospirando.
"ti sei fidanzata?"
"no. cioé...non lo so...in realtà ci siamo baciati, o meglio io ho baciato lui"
Finalmente mi resi conto, Io avevo baciato lui, magari lui non voleva e aveva risposto al mio bacio solo
perché gli facevo pena. Si, era sicuramente così.
"e non capisco. qual'è il problema?"
"il problema è che non si è più fatto vivo",dissi iniziando a mangiare.
"vedrai che presto ti chiamerà",disse sorridendo.
Le sorrisi e ricominciai a mangiare. Quella notte mi addormentai sognando Mark.
L'unico posto in cui potevo averlo con me era in sogno.

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Era passata una settimana da quel giorno.
Ogni giorno ero andata a casa di Mark e Zoe mi aveva sempre risposto che non era ancora tornato.
Non riuscivo a capire. Perché non mi diceva che non voleva stare con me è basta? perché doveva farmi
soffrire in quel modo? Si, perché Mark non era un ragazzo qualunque e non perchè era un vampiro, ma perché
era speciale. il suo cuore era speciale.
Elena non mi parlava più e continuava a frequentare Heric.
Ero nel bagno della scuola e mi stavo sciacquando il viso per scacciare dalla mente il volto di Mark.
Un rumore improvviso mi fece girare.
Heric se ne stava comodamente appoggiato contro il muro e mi guardava ghignando.
"ti manca il mio fratellone?",disse sorridendo sapendo di aver fatto centro.
Senza rispondergli lo oltrepassai per uscire dal bagno.
"lui non ti vuole, Sam. non sei abbastanza per lui. io so dove è andato. quando l'hai baciato non deve essergli piaciuto tanto,
visto che è tornato da Roxanne",disse scoppiando in una risata fragorosa.
Heric aveva ragione. se era tornato da quella, probabilmente per lui non significavo niente.
calde lacrime iniziarono a scendermi sul viso.
"lui non si interesserebbe mai a te. l'ha fatto solo perché non voleva che rivelassi la sua
vera identità agli umani. me l'ha detto prima di partire"
Allora era quello il vero motivo. Singhiozzando posai la mano sulla maniglia, ma in un secondo mi ritrovai contro il muro
con il peso di Heric addosso.
"ma sei fortunata. io sono interessato",sussurrò ghignando.
"l-lasciami andare!",sussurrai trai singhiozzi.
Come risposta strinse la presa sui miei polsi.
"io posso darti tutto quello che desideri. lui non ti vuole"
"non eri innamorato di Elena?",chiesi conoscendo già la risposta.
Scoppiò a ridere e disse:"Elena? Elena? chi è questa Elena? ah...si...era solo un modo per arrivare a te. è così patetica!"
"non parlare così di lei! lei non è patetica! e tu sei un bastardo!"
"oh, ma così mi deludi Sam. Una signorina così bella come te non usa questo linguaggio",disse accarezzandomi la guancia con il palmo della mano.
"non mi toccare!",dissi sputandolo in pieno viso.
"ma perché devi rendere tutto così difficile?? mi spezzerai il cuore",disse tirandomi un ceffone così forte da farmi cadere per terra.
"perché non puoi amarmi come ami lui?!"
Aveva uno sguardo che non gli avevo mai visto. Sembrava spiritato.
"io non ti amerò mai! tu mi fai schifo! e non sarai mai all'altezza di Mark!",urlai.
Mi sbattè contro il pavimento con una forza indescrivibile.
Sentii il dolore lancinante sul fianco e poi...niente.

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


Quando aprii gli occhi mi trovavo stesa su un divano. Che riconobbi come quello del salotto di casa Night.
Sentii subito il dolore acuto.
"come ti senti?"
Zoe era china sul bracciolo del divano e mi guardava apprensiva.
"b-bene",mentii.
"per fortuna ti ho trovata in tempo",disse accennando un sorriso.
"grazie",le dissi sorridendo.
Non mi ricordavo che fosse stata lei a salvarmi. Dopo il dolore avevo perso i sensi.
"appena ho saputo quello che era successo sono tornato"
La sua voce mi fece sussultare. Era tanto che non la sentivo.
Così dolce, così vellutata...
Stava in piedi di fronte a me fissandomi con un espressione indecifrabile.
"potevi risparmiarti il disturbo",dissi fulminandolo con lo sguardo.
"che significa?",chiese chinandosi.
"niente. non significa niente. vi ringrazio ma ora devo andare a casa, la zia sarà in pensiero"
Mi alzai dal divano e il dolore che sentii fu indescrivibile.
Mark mi afferrò prima che potessi cadere.
I suoi "fratelli" se ne andarono e ci lasciarono soli.
"che significa la frase di prima?",disse dopo un silenzio interminabile.
"niente. che potevi risparmiarti il sacrificio. tanto non dirò niente su di te, non potrei essere così meschina.
il tuo segreto è al sicuro",dissi iniziando di nuovo a piangere.
Non potevo credere che Mark mi avesse fatto quello.
"di...di cosa stai parlando?",disse corrugando la fronte.
"oh, ma andiamo! te ne sei andato per una settimana dopo che ti ho baciato!! non avrei rivelato niente agli umani
anche se tu non avessi risposto al mio bacio! sono così...così delusa"
Ormai piangevo senza sosta.
"di che stai parlando?",disse ancora.
"smettila di trattarmi come se fossi scema! non avrei detto niente comunque! non posso credere che tu abbia fatto
una cosa del genere...i-io...i-io ho pianto molto quando te ne sei andato. bastava che mi dicessi che non sono
abbastanza per te, avrei capito. e non avrei mai detto agli umani il tuo segreto"
"io...io veramente non so di cosa parli Sam! me ne sono andato perché non sapevo come comportarmi con te e.."
Lo interruppi dicendo:"tranquillo, Heric mi ha detto tutto prima di colpirmi. non dirò niente. e...e non voglio
la tua pietà solo per tenere la bocca chiusa!"
"cosa...cosa ti ha detto esattamente Heric?",chiese stringendo i pugni.
"la verità. che mi hai baciata per tenere la bocca chiusa. perché sai quello che sento per te e...io non lo dirò
comunque. stai tranquillo...puoi tornare da lei"
Senza alcuno sforzò sbriciolò la sedia che era vicino al divano.
"io ti avrei baciata per non farti dire che sono un vampiro?!!!",chiese con una voce che non gli avevo mai sentito.

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


"io...io me ne sono andato perché dovevo riflettere!! dovevo capire se era giusto stare con te!"
"d-dici...d-dici sul serio?",chiesi con un filo di voce.
"si! come hai potuto credergli ancora! dopo tutto quello che ci siamo detti!"
"scusami. è...è che ero distrutta quando te ne sei andato. credevo di aver sbagliato a baciarti.
ho riflettuto sul fatto che ti ho baciato io e...e magari tu non volevi e...e non sai il coraggio che mi
ci è voluto p-per riuscire a bac"
Fui interrotta dalle sue labbra fredde sulle mie.
"credi ancora che io non voglia?",disse regalandomi un sorriso mozzafiato.
"m-mi dispiace. non...non avrei dovuto credergli. e...e ora dov'è?"
"non lo so. ci sfugge sempre!",disse stringendo i pugni.
"un minuto dopo avermi detto che mi ama, mi ha sbattuta a terra",dissi scuotendo la testa.
"lui cosa?!",chiese strabuzzando gli occhi.
"già...incredibile. credo...credo che abbia qualche problema",dissi ridacchiando.
Ma lui non rise. Mantenne un espressione seria.
"non si dava pace perché preferisco te",dissi sorridendogli.
"mi dispiace. Sarei dovuto rimanere. ma...ma io non ho mai provato nulla di tutto questo. e...e tu sei
così fragile Sam",sussurrò sfiorandomi la guancia con il palmo della mano.
"chi è Roxanne?",gli chiesi curiosa.
"una vecchia amica. perché?"
"me ne ha parlato Heric. ha detto che sei andato da lei"
"incredibile! sono stato da solo. non la vedo da un sacco di tempo e...e se proprio ci tieni a saperlo non
siamo mai stati insieme. era solo un amica",disse sorridendomi.
"sono cosi contenta che sei qui. credevo che non ti avrei più rivisto",sussurrai chinando la testa.
"io non ti lascerò mai",disse impossessandosi delle mie labbra.
Se avessi dovuto affrontare ancora Heric l'avrei fatto. Non mi interessava. Per Mark avrei fatto qualsiasi cosa.

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


Il giorno dopo Mark mi accompagnò a scuola, aveva paura che Heric potesse farmi ancora del male.
Quando entrammo a scuola trovammo Elena con Heric che mi guardava con un ghigno malefico.
Entrai in classe e mi sedetti al mio banco. Ero in banco con David da quando Elena non mi parlava più.
Sorrisi a Mark senza farmi notare da nessuno. Non voleva che si sapesse in giro di noi e non capivo il perché.
"professoressa? posso andare in bagno?",chiese Mark alla prof di matematica facendole un sorriso mozzafiato.
Lei arrossì visibilmente e balbettò:"c-certo...v-vai pure"
Mark si alzò dal mio banco e sorridendomi uscì dalla classe.
Sbuffai, era insopportabile non stare con Mark durante la scuola.
Ad un tratto entrò in classe una bidella bassa. Teneva gli occhiali sul naso e guardava fisso per terra.
"il...il professor Gray c-cerca la signorina Potter",sussurrò guardando la professoressa con timore.
"oh. vai pure Sam",mi disse rivolgedomi un sorriso.
Mi alzai dal mio banco e uscii dall'aula.
Mi trovai davanti Mark che mi sorrideva soddisfatto.
"dovremmo rivedere la sua insufficenza",disse imitando il tono di voce del professor Gray.
"non ci posso credere! hai corrotto la bidella!",dissi scoppiando a ridere.
"io non ho corrotto nessuno. non è colpa mia se non mi resiste",sussurrò dandomi un dolce bacio sulle labbra.
Ci nascondemmo dietro a un armadietto quando sentemmo dei passi nel corridoio.
"o-ora dovremmo tornare in classe",dissi sorridendogli.
"o potremmo uscire dalla scuola. potrei convincere anche la portinaia",sussurrò incatenando i suoi occhi nei miei.
"n-no...torniamo in classe",dissi dandogli un altro bacio sulle labbra.
Per tutto il resto della giornata io e Mark ci lanciammo delle occhiate.
Io passai la giornata con David e lui con i suoi amici.
Mi pesava non poter stare insieme.
Quando tornai a casa la zia stava spolverando il salotto.
"come è andata?",chiese rivolgendomi un sorriso.
"bene. è andata bene"
"senti...stasera viene...viene un mio collega di lavoro a cena. v-volevo...volevo che lo sapessi",disse sorridendo.
"ok",dissi stringendomi nelle spalle.
Salii in camera mia e trovai Mark steso sul mio letto che leggeva un libro.


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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


Mi avvicinai e scoprii che il libro in questione era Orgoglio e Pregiudizio, quello che avevo preso in prestito alla biblioteca.
"c-ciao",sussurrai sedendomi accanto a lui sul letto.
"mi sei mancata",sussurrò baciandomi.
"anche tu"
Mi stesi sul suo petto freddo e gli dissi:"perché non possiamo farci vedere a scuola?"
Sospirò e disse:"perché ci sono persone che non approverebberò?"
Quali persone? di cosa stava parlando?
"cioé?",chiesi alzando un sopracciglio.
"sono dei...dei vampiri. molto malvagi. i guardiani della notte"
"e...e cosa centrano con noi?",chiesi sempre più confusa.
"se...se sapessero...farebbero di tutto per impedirci di stare insieme",sussurrò accarezzandomi i capelli.
"ok. non fa niente. mi basta stare insieme a te",sussurrai baciandolo.
Mi accarezzò delicatamente una guancia e notai che aveva un anello simile a quello di Heric.
Solo che il suo invece di un drago, aveva uno strano animale e tutto attorno c'erano dei diamanti rossi.
"H-Heric ne ha uno simile",sussurrai sfiorandogli il dito.
"mi permette di stare alla luce del sole senza bruciarmi"
"Heric mi disse che era di vostro padre",dissi accennando un sorriso.
Rise amaramente e poi disse:"nostro padre è morto. l'ha ucciso lui"
"è...è terribile",dissi stringendogli la mano.
"già",sussurrò guardandomi intensamente.
"comunque. avrai notato che sul suo c'è un drago"
Annuii e disse:"lui fa parte dell'ordine del drago. una scuola...diciamo così...di vampiri cattivi. per questo il drago"
"e...e il tuo che animale è?",chiesi sempre più incuriosità.
"una fenice. ha...ha il potere di rinascere dalle sue ceneri",disse accarezzando il contorno dell'anello.
"io facevo parte di quell'ordine. è lì che ho conosciuto la tua famiglia"

Sorrisi al pensiero della mia famiglia viva. Un giorno li avrei trovati, ne ero sicura.

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


Ben presto si fece sera e Mark dovette tornare a casa sua.
"Sam!! vieni!",urlò la zia dal piano di sotto.
Quando scesi in salotto trovai un uomo accanto alla zia. probabilmente il suo collega di lavoro.
"Sam. ti presento George. un mio caro amico",disse sorridendo.
"Sam",dissi stringendogli la mano.
Aveva i capelli neri e gli occhi chiari.
Ci sedemmo tutti a tavola e iniziammo a parlare del più e del meno.
Lui e la zia sembravano molto affiatati. Secondo me c'era qualcosa sotto.
Quando finimmo di mangiare dissi:"vado a dormire. sono molto stanca"
Mentii. Non avevo affatto sonno ma volevo lasciare la zia da sola con lui.
"buona notte. è stato un piacere conoscerti",mi disse sorridendomi.
"si. anche per me"
Tornai in camera mia e trovai Mark, ancora una volta, steso sul mio letto.
Gli sorrisi e dissi:"ti mancavo ancora?"
"terribilmente",sussurrò facendomi stendere tra le sue braccia.
gli sorrisi e gli cinsi il collo con le braccia.
"io...io devo dirti una cosa",sussurrai alzandomi per guardarlo dritto negli occhi.
"dimmi",disse sorridendo.
"ecco....io..."
Mi sorrise incoraggiandomi.
"io...ecco...è...è difficile e..."
Non riuscivo a dirglielo.
"io...io mi sono innamorata di te. i-io...ti amo",sussurrai infine arrossendo.
Era la cosa più difficile che avessi mai detto nella mia vita.
"anche io. più di ogni altra cosa",sussurrò dopo avermi baciato.
Mi strinsi tra le sue braccia e dissi:"non andare via stanotte. resta con me"
"resteremo insieme...per sempre",sussurrò baciandomi con passione.
Si. Saremmo rimasti insieme...per sempre.

Prima di crollare tra le braccia di morfeo baciai Mark trasmettendogli tutto l'amore che provavo per lui.

 

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


Il mattino quando mi svegliai vidi un pezzo di carta rosso sul comodino
Sbadigliando lo aprii. <<Resteremo insieme...per sempre...>>
Sorrisi, era la frase che Mark mi aveva detto prima di addormentarmi. E ora mi aveva lasciato quel biglietto.
Mi vestii e andai velocemente a scuola, dovevo assolutamente vedere Mark.
Misi l'auto nel parcheggio e quando aprii la portiera mi trovai David davanti.
"ciao David",gli dissi sorridendo.
"c-ciao. che...che ne dici di bigiare?"
Strabuzzai gli occhi e dissi:"cosa?"
"f-forse...forse sarebbe meglio se...se non entrassi a scuola oggi",disse con un tono di voce isterico.
"e perché mai?",chiesi alzando un sopracciglio.
Solo in quel momento mi accorsi degli occhi puntati su di me.
Tutti nel parcheggio mi stavano fissando.
"che succede?",chiesi irritata.
"beh...beh forse dovresti vederlo con i tuoi occhi",sussurrò deglutendo.
Lottando contro gli sguardi entrai nella scuola e quello che vidi fu terribile.
C'erano migliaia di volantini sparsi per la scuola di me e Mark che ci baciavamo.
Qualcuno ci aveva fatto una foto nel corridoio quando Mark aveva persuaso la bidella.
Chi poteva aver fatto una cosa del genere?!
Heric, sicuramente era stato Heric!!
Infatti il ragazzo in questione se ne stava comodamente appoggiato al muro con un sorriso che di buono aveva ben poco.
Mi fece un cenno con la testa e indicò un volantino che era incollato all'armadietto.
Sarei voluta sprofondare, tutti i presenti a scuola mi fissavano.
L'unica cosa positiva era che Mark sarebbe entrato a scuola a momenti e mi avrebbe salvata da quella situazione.
Con quella convinzione entrai in classe e affrontai la giornata più terribile della mia vita.
Che in realtà, scoprii dopo, di terribile aveva ben poco. Paragonata a quelle che mi aspettavano da quel giorno.
Si, perché Mark non entrò a scuola. Né quel giorno. Né quelli successivi.


Spero che vi piaccia questo capitolo!! ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia! Al prossimo capitolo!! ;)

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Capitolo 38
*** Capitolo 38 ***


Erano passati due giorni dall'ultima volta che avevo visto Mark.
Decisi di andare a casa sua. dovevo vederlo.
Suonai alla porta e fu Liam ad aprire.
"c-ciao Liam",sussurrai imbarazzata.
"ciao Sam! entra pure",disse sorridendomi.
"sono...sono qui per Mark",sussurrai entrando in casa.
"lui...lui è dovuto andare via",disse con un espressione impassibile.
"e...e dove è andato?",chiesi con voce tremante.
"è andato...è andato per qualche giorno da degli amici in Arizona",disse stringendosi nelle spalle.
Come la volta prima, Mark se n'era andato senza dirmi niente.
Con un groppo in gola sussurrai:"sai...sai quando tornerà?"
"no",disse guardandomi con un espressione indecifrabile.
"oh. o-ok. se...se torna avvisami"
Ormai non riuscivo più a trattenere le lacrime.
"a-a presto",sussurrai andando verso l'uscita.
La voce di Zoe mi fece fermare.
"puoi stare ancora un pò qui se vuoi",disse con la sua voce cristallina.
"n-no. l-la zia mi sta aspettando"
Ormai le lacrime scendevano senza sosta. Mark mi aveva abbandonata, un altra volta.
Corsi fuori da quella casa e salii sulla mia auto. Avevo bisogno di lui.
Mi buttai sul letto appena arrivai a casa.
Non ci potevo credere. Mark se n'era andato senza dirmi niente, per l'ennesima volta!
Mi addormentai pensando a Mark.

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Capitolo 39
*** Capitolo 39 ***


Il mattino dopo andai a scuola stravolta.
Non avevo dormito per niente quella notte.
"ciao Sam",mi disse David sorridendo appena mi sedetti accanto a lui
"ciao",risposi senza entusiasmo.
I volantini a scuola avevano smesso di circolare ma tutti parlavano ancora di me e Mark.
La giornata iniziò con matematica, la materia che odiavo di più in assoluto.
Sospirando mi preparai ad affrontare la giornata.
Speravo che prima o poi Mark avrebbe varcato la soglia dell'aula salvandomi da quell'inferno.
La cosa peggiore era che mi aveva abbandonata proprio quando ci eravamo detti di amarci.
"Sam mi stai ascoltando?",urlò la prof di inglese fulminandomi con lo sguardo.
"s-si",sussurrai pentendomene all'istante.
"allora dimmi cosa ho detto"
Panico totale!!
"ehm...",non sapevo cosa rispondere.
"vada fuori fino alla fine dell'ora",urlò puntandomi il dito contro.
Sconsolata mi alzai dalla sedia e uscii dall'aula.
Camminai lungo il corridoio senza sapere dove andare.
Mi appoggiai al mio armadietto e un rumore mi fece sobbalzare.
"belli i volantini dell'altro giorno eh?"
Era la voce di Heric. Mi guardava con un ghigno stampato in faccia.
"molto",dissi sarcastica cercando di sembrare contenta.
"peccato che Mark non li abbia potuti vedere",disse ridendo.
"già. li vedrà appena torna"
"se torna",disse scoppiando in una risata fragorosa.
Passai l'intera giornata a pensare alle parole di Heric.
Magari quella volta non sarebbe più tornato.

<<Resteremo insieme...per sempre...>>
Rilessi più volte quella promessa bagnandola con la mia ultima lacrima...una promessa scritta su
un foglio di carta...Una promessa destinata a essere solo una frase su un pezzo di carta.

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Capitolo 40
*** Capitolo 40 ***


Erano passate due settimane, e ormai la speranza di rivedere Mark era sparita.
Mi ero rassegnata. Non sarebbe più tornato. Mai più.
Dopo aver fatto colazione salii sulla mia auto e sfrecciai diretta alla scuola.
Andarci era molto più stressante e faticoso da quando non c'era Mark.
Quando scesi dalla macchina mi sorpresi di trovarmi Elena davanti.
Aveva le braccia incrociate e mi guardava minacciosa.
"Heric mi ha lasciata!",sbottò fulminandomi con lo sguardo.
Prima che potessi dire qualcosa aggiunse:"per colpa tua!"
"senti Elena. io non centro niente con questa storia. ti avevo avvertita su Heric. è un brutto periodo e
non ho voglia di discutere con te",dissi superandola e dirigendomi verso l'ingresso principale della scuola.
Non potevo credere che insinuasse quelle cose.
E inoltre non volevo altre preoccupazioni nella mia vita in quel momento.
"vuoi forse farmi credere che non è per te che mi ha lasciata?"
Mi aveva seguita...Fantastico...
"non lo so ma io lo detesto! quindi se ti ha lasciata per me, ha fatto male",risposi stringendomi nelle spalle.
Pensai subito a Mark. A quanto mi mancava e a quanto lo amavo.
"ha detto che è innamorato di te!"
Mi faceva male litigare con Elena.
"senti...abbiamo litigato per una sciocchezza. io non provo niente per Heric! ci sono uscita insieme ma..non
sono innamorata di lui. e tu sei la mia migliore amica",dissi accennando un sorriso.
"anche tu lo sei. c-credevo...credevo che tra voi ci fosse qualcosa"
"non è così. e poi...pensa al lato positivo. tu sei innamorata da sempre di David",dissi sorridendole.
"già. hai ragione",rispose arrossendo.
La strinsi in un abbraccio. Mi era mancata moltissimo.
Avevo bisogno di lei in quel momento.
"per festeggiare lo shopping è d'obbligo!",disse euforica.
Annuii con la testa. Dopotutto era tanto che non uscivamo insieme.
La giornata si rivelò positiva. Almeno per un lato.
Ma quando mi voltavo e vedevo il suo banco vuoto, il dolore tornava. Mi mancavano i suoi occhi, il suo
sorriso
...mi mancava lui...


Spero proprio che vi piaccia questo capitolo!!  Grazie a chi segue la mia storia!! =)






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Capitolo 41
*** Capitolo 41 ***


Posai il mazzetto di rose rosse sulla tomba e mi asciugai le lacrime che mi erano scivolate inevitabilmente.
Ero al cimitero. Sarei dovuta essere già a casa, ma avevo bisogno di stare con la mia famiglia.
Anche se non erano morti davvero, la loro tomba mi faceva sentire vicina a loro.
Pensai a Mark e mi chiesi dove fosse.
Forse se n'era andato nello stesso posto della prima volta in cui mi aveva abbandonata.
Forse si era stancato di me.
"se solo potessi aiutarmi",sussurrai accarezzando la tomba di mia sorella.
Quando c'era la mia famiglia era tutto più semplice.
Se avevo un problema ne parlavo con loro e tutto si risolveva.
Sospira e un rumore mi fece sussultare.
Mi alzai di scatto decisa a scappare e quello che vidi mi lasciò senza fiato.
Non ci potevo credere.
Forse era solo la mia immaginazione, o forse c'era davvero.
"n-non...non posso crederci!",sussurrai singhiozzando.
"se potessi piangere lo farei anche io sorellina",disse stringendomi in un abbraccio.
"mi sei mancata così tanto!!",dissi stringendola forte tra le mie braccia.
Dopo anni, finalmente Lindsay era di nuovo con me.
"anche tu"
"ma perché sei tornata solo adesso?!",le chiesi mentre le lacrime non cessavano di scendere.
"mi dispiace Sam. credevo che non mi avresti accettata per come sono diventata",sussurrò chinando la testa.
"sei sempre mia sorella Lindsay! ti voglio bene"
"anche io"
La strinsi ancora una volta tra le mie braccia e la guardai bene. Era cambiata moltissimo.
La sua pelle era bianchissima e fredda. Ma i suoi occhi erano dolci come sempre.
"sono tornata perché Mark è in pericolo. è stato catturato dai guardiani della notte"
Allora non mi aveva abbandonata! Mark mi amava ancora!!
"dobbiamo salvarlo!",affermammo in coro.
Ora che Lindsay era tornata potevo affrontare tutto.
Avremmo salvato Mark insieme e, finalmente, sarei tornata la ragazza felice e spensierata che ero un tempo.
Sarei tornata felice, con Mark.



Beh spero che questo capitolo vi piaccia!! anche se è un pò cortino! chiedo scusa a chi segue la mia storia perché in questi giorni non ho avuto molto tempo per scrivere... KISS :*




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Capitolo 42
*** Capitolo 42 ***


Io e Lindsay ci eravamo messe d'accordo che saremmo partite nel week end.
Avevo detto alla zia che sarei stata a casa di Elena.
"no capisco perché non mi hai detto prima che stai con Mark"
Ero a casa di Elena e stavamo facendo i compiti di matematica.
"perché avevamo litigato",dissi accennando un sorriso.
"giusto",disse tornando agli esercizi.
Passai tutta la giornata con lei e la sera tornai a casa sfinita.
Trovai la zia intenta a preparare la cena.
Notai che era vestita molto elegante.
"ciao Sam. stasera vado a cena con George. ti ho cucinato la pasta col sugo, la tua preferita!",esclamò entusiasta.
"grazie. e divertiti",dissi dandole un bacio sulla guancia.
Ero contenta che la zia uscisse con qualcuno. Mio zio era morto quando ero molto piccola e la zia da allora era
sempre rimasta sola.
Quando la zia uscì di casa apparecchiai la tavola e mi sedetti a mangiare.
Pensai a Mark, non vedevo l'ora di rivederlo.
Fortunatamente non mancava molto. Mancavano solo due giorni alla missione.
Un rumore mi fece spaventare. Quando mi voltai trovai Lindsay soridente davanti a me.
"ciao. mi hai spaventata",sussurrai ricominciando a mangiare.
"ciao sorellina!",disse dandomi un bacio sulla guancia.
Si sedette accanto a me ed esclamò:"che odore orrendo ha questa pasta!"
"sai...non tutti si cibano di sangue",dissi accennando un sorriso.
Sorrise e aggiunsi:"la mamma e il papà? dove si trovano? quando potrò vederli?"
"vedi...loro...loro sono morti",disse chinando la testa.
"cosa?!",dissi alzandomi di scatto dal tavolo.
"li hanno uccisi i guardiani della notte perché loro volevano rivelarsi a te. io sono scappata"
Non li avrei mai più rivisti. Non piansi, ero abituata alla loro assenza, ma dentro di me si faceva strada
la consapevolezza di averli persi, per sempre.
"menomale che ci sei tu",sussurrai abbracciandola forte.
"ti voglio bene"
"ti voglio bene anche io",dissi facendomi sfuggire una lacrima.


Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!! non so quando potrò postare il prossimo perché stasera mi scade internet =( comunque cerco di aggiornare stasera se riesco. Grazie a chi segue la mia storia! a presto!  BACIII!




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Capitolo 43
*** Capitolo 43 ***


Il mattino dopo andai a scuola stravolta.
Non avevo dormito per niente, avevo parlato tutta la notta con Lindsay.
Avevamo così tante cose da dirci!
Parcheggiai l'auto e quando scesi trovai Elena che mi sorrideva raggiante.
"ciao. come mai così di buon umore?",chiesi sorridendo.
"non ci crederai mai! Mark è tornato a scuola!!",esclamò.
"cosa?!? dici sul serio?!"
Non potevo crederci!! Mark era tornato!! ma perché non era venuto a cercarmi?!
Senza aspettare risposta da Elena corsi dentro la scuola.
Tutti gli studenti parlavano del ritorno di Mark, quindi era vero!
Corsi in classe e lo trovai seduto al suo banco.
Buttai lo zaino in una parte indefinita della classe e mi afrettai ad andargli in contro.
Eravamo gli unici in classe.
"Mark!!",urlai con le lacrime agli occhi. Mi era mancato così tanto!
Alzò gli occhi dal libro e mi guardò. i suoi occhi non erano più quelli che conoscevo. Erano di un verde intenso.
"Oh Mark! non posso crederci! mi sei mancato così tanto!"
Lo abbracciai forte e passai la mano tra i suoi capelli. quanto mi erano mancati i suoi capelli!
Rimase fermo anche quando lo baciai.
"ehm...s-scusa ci conosciamo?",chiese con espressione confusa.
Cosa? stava sicuramente scherzando!
"cosa?! s-stai...s-stai scherzando vero?",chiesi con voce stridula.
"mi...mi dispiace ma non so chi sei. sei...sei una mia amica?",disse accennando un sorriso.
Mi allontanai scioccata da lui.
"Mark ma cosa dici?! noi...noi stiamo insieme! o meglio...s-stavamo...prima che te ne sei andato!",dissi accarezzandogli la guancia.
"io...non me ne sono mai andato. sono sempre stato qui",disse stringendosi nelle spalle.
"smettila Mark!! s-se...se questo è un modo per lasciarmi...s-se vuoi lasciarmi dillo e basta!",urlai singhiozzando.
"mi dispiace...ma io non ti conosco",ribadì scrutandomi.
Sembrava sincero. La sua espressione era davvero confusa.
"io...io so il tuo segreto! sono l'unica, tu...tu me l'hai rivelato. conosco i tuoi fratelli e conosco Heric!",urlai disperata.
"io...veramente...non so proprio chi sei!",disse allontanandosi appena.
"per favore Mark smettila! è...è uno scherzo d-di d-di pessimo gusto! io ti amo e tu ami me!!",dissi strattonandolo con forza.
"io...io...mi dispiace...non so chi sei...dico davvero",disse rivolgendomi un sorriso dolce.
Presi il mio zaino e uscii dall'aula con il viso inondato di lacrime.
Mark non mi riconosceva più. era sincero, non sapeva chi fossi.
Uscii dalla scuola e iniziai a correre senza una meta precisa. L'unica cosa che volevo era allontanarmi da Mark...

 
Ecco un altro capitolo!! Non so quando potrò mettere i prossimo perché, come vi ho già detto, stasera mi scade internet! Spero che vi sia piaciuto questo capitolo!   BACII 

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Capitolo 44
*** Capitolo 44 ***


Correvo più velocemente possibile. Dovevo allontanarmi da lui. Mark non sapeva più chi fossi.
Le lacrime non ne volevano sapere di smettere di scendere.
Non potevo credere che Mark si fosse dimenticato di me. Che si fosse dimenticato quello che provava per me.
Mentre correvo mi imbattei in qualcosa. O meglio, qualcuno.
Appena realizzai chi fosse la persona davanti a me gli corsi incontro e, sbattendolo contro il muro
di un palazzo con forza, urlai:"cosa gli hai fatto?!"
Le lacrime continuavano a scedere ed Heric mi guardava con un ghigno stampato in volto.
"di cosa stai parlando?",chiese liberandosi dalla mia presa.
"lo sai benissimo di cosa parlo! tu...tu l'hai fatto dimenticare di me!!",urlai tirandogli uno schiaffo in pieno viso.
"non è colpa mia se per lui è stato così facile dimenticarti. evidentemente non sei così importante come credi"
Mi guardava sorridendo soddisfatto, sapendo di aver fatto centro.
"devi farlo tornare come prima!",sbottai incrociando le braccia al petto.
"non ci penso neanche. fuori lui...dentro io. dico bene?",sussurrò avvicinandosi e fissandomi intensamente negli occhi.
Presi tutto il coraggio che avevo e gli sputai in un occhio.
Scoppiò a ridere strofinandosi l'occhio e disse:"strano...una volta ti piacevo"
"non mi sei mai piaciuto! credevo che mi piacessi solo perché hai gli occhi così simi a quelli di Mark!"
Già, quelli di Mark. Quelli che ora erano così vuoti e spenti.
"facciamo un patto. io ridò la memoria a Mark...ma tu dovrai stare con me",sibilò sorridendo.
"cosa?!",urlai sconvolta.
"quando avrà riacquistato la memoria dovrai fargli credere che non lo ami più. che ami me"
"non posso farlò!",dissi con le lacrime agli occhi.
"bene...allora Mark non tornerà più quello di prima"
Pensai alle due ipotesi. Nella prima Mark tornava a essere quello di prima, ma dovevo lasciarlo. E nella
seconda non si sarebbe mai ricordato di me.
Erano terribili entrambe. Ma con un pò di fortuna Mark avrebbe capito che non amavo davvero Heric.
"affare fatto",sussurrai sena riuscire a guardarlo negli occhi.

Il ghigno che si dipinse sul suo volto mi fece credere di aver fatto un grosso errore...







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Capitolo 45
*** Capitolo 45 ***


Eccomi con un altro capitolo che spero vi piaccia!!


Il mattino dopo non avevo per niente voglia di andare a scuola, ma purtroppo non potevo assentarmi.
Sbuffando mi alzai dal letto e andai in bagno a sciacquarmi il viso.
Il mio pensiero andò subito a Mark e pensai a quanto l'avrei fatto soffrire.
Quando arrivai a scuola la classe era vuota. La bidella mi disse che erano andati nell'aula video.
Quando entrai regnava il silenzio. L'unico suono era la voce dei protagonisti del film che eccheggiava nella stanza.
Mi sedetti su una sedia in fondo all'aula e, solo quando mi sedetti, mi accorsi di Mark accanto a me.
Deglutii e cercai di concentrarmi sul film senza riuscirci. Sentivo il suo sguardo fisso su di me e la cosa mi agitava.
Fu come il primo giorno di scuola, quando l'avevo visto per la prima volta, e mi aveva guardata per la prima volta.
"mi dispiace per l'altro giorno",disse in un sussurrò.
Rimasi sbalordita nel sentire la sua voce soave rivolta a me.
"p-per cosa?",riuscii a chiedergli.
"b-beh...sembravi piuttosto triste e...e arrabbiata con me. anche se in effetti non capisco perché"
Aprii bocca per rispondergli ma fui interrotta dalla voce gracchiante della supplente che ci diceva di uscire dall'aula.
"è...è una storia complicata",dissi quando uscimmo dall'aula.
"prova a raccontarmela"
Feci un respiro profondo e dissi:"non ti ricordi niente. ma...ma tu mi amavi e...e a-anche io ti amavo",sussurrai con le lacrime che
erano già pronte ad uscire. Mi guardò con espressione confusa e disse:"io...io non ricordo niente. non so nemmeno il tuo nome"
"mi chiamo Sam",sussurrai sorridendogli.
"come...come faccio a non ricordarmi di te?",disse prendendosi la testa fra le mani.
"è stato Heric a cancellarti ogni ricordo che avevi di me. lui è geloso di noi perché è innamorato di me"
"Solo ora capisco. c'è...c'è una strana forza che mi tiene legato a te. come...come se non potessi
allontanarmi un attimo da te",sussurrò incatenando i suoi occhi nei miei.
Arrossii e gli sorrisi. Le sue parole mi avevano scaldato il cuore.
"io...vorrei tanto ricordarmi di te"
"e io vorrei tanto che ti ricordassi di me",sussurrai accarezzandogli delicatamente una guancia.
Prese ad accarezzare la mano che avevo posato sulla sua guancia e sussurrò:"il tuo calore è...è così familiare. mi fa sentire bene"
Mi lasciai sfuggire una lacrime per l'emozione di sentirlo vicino dopo tanto tempo.
"che...che succede?",chiese allontanandosi appena.
"niente...è solo che...sono felice",sussurrai stringendolo forte tra le mie braccia.
Si, ero felice. Perché anche se Mark non si ricordava di me, mi stava vicino..ed era la cosa più importante...

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Capitolo 46
*** Capitolo 46 ***


Raccontai a Lindsay del patto che avevo fatto con Heric e ne rimase scioccata.
"non posso crederci! Non saresti dovuta scendere a patti con lui!",disse fissandomi in modo torvo.
"non ho altra scelta, è l'unico modo per riavere Mark",sussurrai chinando la testa.
"ma tu ce l'hai Mark!! non si ricorda di te ma ti è vicino comunque. Non dovevi fare patti con Heric!"
Scossi la testa e dissi:"f-forse...f-forse hai ragione. ma...ma Mark non si ricorda di me, capisci?! non...non
ricorda niente di quello che abbiamo passato insieme!"
"e quindi credi che sia meglio ridargli la memoria e ferirlo convincendolo di amare Heric?"
Non capivo perché se la prendesse tanto.
"lui...lui capirà",dissi cercando di convincere più me stessa che Lindsay.
"e se non dovesse farlo? se si convincesse che sei innamorata davvero di Heric? se credesse che non lo ami più?"
Anche quella sarebbe stata una possibilità, ma avrei sopportato, l'avrei fatto per il bene mio e di Mark.
"sono sicura che capira...non capisco perché ti alteri in questo modo!"
"perché se lui si convincesse di averti persa tu moriresti senza di lui e...e io non voglio farti soffire.
Mon voglio che tu soffra Sam...non...non voglio perderti di nuovo",sussurrò prendendosi la testa tra le mani.
"ma tu non mi perderai Lindsay! anzi non mi hai mai persa! e sono sicura che Mark capirà"
"lo spero tanto",disse accennando un sorriso.

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Capitolo 47
*** Capitolo 47 ***


Il mattino dopo ero stravolta.
Mi vestii di fretta e, dopo aver salutato Lindsay, uscii dirigendomi verso la scuola.
Davanti all'ingresso principale trovai Heric che mi fissava con un ghigno soddisfatto stampato in volto.
"allora, sei pronta?",chiese ridendo.
Non gli risposi e lo fissai torva. Deglutii quando sentii il tocco leggero della sua mano sulla mia.
Tutti nel parcheggio ci fissarono sbalorditi.
Quando incontrai lo sguardo di Mark sentii una fitta al cuore.
Mi sorrise, ma quando si accorse di Heric accanto a me si irrigidì.
"c-che...c-che succede?",chiese fissando le nostre mani intrecciate.
"hai perso caro fratellino. ha scelto me",disse Heric maligno.
"è...è uno scherzo",disse Mark puntando il suo sguardo su di me.
Non riuscivo a parlare, Mark era tornato quello di prima, non riuscivo a dire niente.
"avanti, diglielo amore",disse Heric ridendo.
Nel sentire il modo in cui Heric mi aveva chiamata, l'espressione di Mark divenne una maschera d'odio.
"io...i-io...amo Heric",sussurrai infine incapace di guardarlo negli occhi.
"no. non è vero",rispose Mark cercando di catturare il mio sguardo.
"si...i-invece. h-ho...ho amato lui f-fin dall'inizio. tu...eri...eri solo...t-ti ho usato"
Alzai gli occhi e lo fissai cercando di fargli intuire la verità.
Prima che me ne rendessi conto sentii le labbra di Heric posarsi sulle mie.
Deglutii e cercai di allontanarmi da lui, ma la presa era troppo forte.
Mark mi guardò affranto e disse:"bene...se è questo quello che vuoi...s-spero siate felici insieme"
Ci diede le spalle e se ne andò a grandi passi verso l'uscita della scuola.
Iniziai a piangere, Mark non l'aveva capito come aveva previsto Lindsay.
Sentii la risata glaciale di Heric al mio fianco.
"sei uno stronzo! mi fai schifo!!",urlai tirandogli un pugno che ovviamente non gli fece male.
"si, anche io ti amo",disse scoppiando in una risata fragorosa.
Non sarei dovuta scendere a patti con Heric, Lindsay mi aveva avvertita e io come una stupida non le avevo dato retta.
Ora, ne ero certa, avevo perso Mark...per sempre...



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Capitolo 48
*** Capitolo 48 ***


Il mattino dopo ero decisa a raccontare la verità a Mark. Non mi importava cosa avrebbe fatto dopo Heric.
Suonai più volte la porta di casa sua finché non si aprì rivelando la figura di Zoe.
"c-ciao",dissi imbarazzata.
"stai cercando Mark",non era una domanda la sua.
"s-si"
Mi guardò per un secondo e poi disse:"so che non ami Heric"
"d-davvero?",era inutile fingere con lei.
"si ma...per tua sfortuna Mark ci ha creduto. e...e se ne andato",sussurrò chinando la testa.
"dove?! dove é andato?!"
Mi disse che Mark se n'era andato lontano ma non sapeva dove.
"oh. ok"
-stupida! stupida! stupida!- ero stata proprio una stupida! Chissà dov'era Mark in quel momento,
chissà cosa stava facendo o con chi era in quel momento.
"beh...t-ti ringrazio Zoe",le dissi sinceramente.
"quando vuoi vieni pure a trovarci"
Uscii da casa Night stravolta. Il pensiero di non poter più rivedere Mark era indelebile nella mia mente.
Quando arrivai a casa la zia stava spolverando il salotto.
"ciao Sam",disse la zia sorridendomi dolcemente.
"ciao zia",risposi dandole un bacio sulla guancia.
Posai il mio zaino per terra e mi diressi verso le scale.
"tesoro è successo qualcosa?",mi chiese interrompendo la mia camminata.
"n-no zia. sta tranquilla",mentii stampandomi in faccia un sorriso falso.
Entrai in camera e aprii l'acqua della doccia. Avevo proprio bisogno di rinfrescarmi.
Mi buttai sotto il getto d'acqua e chiusi gli occhi provando a scacciare il pensiero di Mark dalla mente,
ma era tutto inutile. Più cercavo di eliminarlo dai miei pensieri, più era presente.
Sospirai e mi avvolsi nell'accappatoio. Quando mi sedetti sul letto brivò il mio cellulare.
Guardai lo schermo e vidi che compariva un messaggio di Elena.
Mi chiedeva se avevo voglia di andare a casa sua.
Le risposi di sì, dopotutto avevo bisogno di distrarmi un pò.
Mi asciugai i capelli e mi vestii. Dissi alla zia che sarei tornata per cena e uscii di casa dirigendomi verso
casa di Elena. Decisi di andare a piedi siccome era vicino.

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Capitolo 49
*** Capitolo 49 ***


Quando entrai ad aprirmi fu un Elena raggiante.
Mi abbracciò e mi fece entrare in casa.
Trovai David seduto sul divano che mi sorrise dolcemente.
"oh. ciao David",gli dissi accennando un sorriso.
Ci sedemmo tutti e tre sul divano a guardare un film.
"mi dispiace",sussurrò ad un tratto David facendo voltare sia me che Elena.
"p-per..p-per Mark",aggiunse mordicchiandosi il labbro inferiore.
"Grazie David",dissi chinando la testa.
No, non dovevo pensare a lui. Quella era una serata di divertimento e non me la sarei rovinata.
Quando uscii da casa di Elena era già buio. Nonostante fosse solo ora di cena.
Camminai a passo lento, non avevo fretta di tornare a casa.
Mi strinsi nel cappotto cercando di coprirmi dall'aria fredda.
"ciao",disse una voca che conoscevo fin troppo bene purtroppo.
Decisi di ignorarlo e continuai a camminare verso casa.
"sai...Mark era molto felice oggi",disse parandosi davanti a me.
Non riuscivo a disinguerlo bene nell'oscurità.
"era felice perché finalmente si è liberato di te"
Sapevo bene che era una bugia. Ma il pensiero che avesse fatto qualcosa a Mark mi uccideva.
"io non capisco cosa vuoi da me?!",sbottai esasperata.
"non lo capisci da sola?"
"no. quindi per favore, illuminami",dissi sospirando.
"io voglio te"
Sentii il tocco gelido della sua mano sul mio collo e sussultai.
"io amo te",aggiunse accarezzandomi delicatamente una guancia.
Vidi uno sguardo nuovo, diverso nei suoi occhi.
"se mi amassi non mi avresti fatta soffrire. invece hai distrutto l'unica cosa che mi faceva stare bene"
Mi sorrise perfido e sussurrò:"ho distrutto una cosa che faceva male a me"
"no. hai solo eliminato un ostacolo per giungere al tuo scopo. ma non ho ancora capito qual'è"
"ogni cosa a suo tempo",disse sparendo nell'oscurità.
Perché doveva essere sempre così? perché la mia vita doveva essere un interminabile susseguirsi di sofferenze?
Quando entrai in casa la zia stava già mettendo i piatti in tavola.
"scusa il ritardo zia",dissi aiutandola ad apparecchiare.
"tranquilla",rispose sorridendo.
Passai la serata con la zia e mi addormentai cullata dalla voce di mia sorella.




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Capitolo 50
*** Capitolo 50 ***


Era passata una settimana da quel giorno ed ero sempre più preoccupata per Mark.
Se fosse stato in pericolo?? se Heric l'avesse trovato davvero e gli avesse fatto del male??
Quei pensieri continuavano a eccheggiarmi nella testa in ogni momento della giornata.
Era come se Mark avesse lasciato un impronta indelebile nella mia mente...e nel mio cuore,
e a pensarci bene era proprio così.
"sai, ho deciso di dire a David che lo amo",mi disse Elena arrossendo.
"è fantastico!",le dissi sinceramente.
Elena e David si conoscevano da sempre ed erano una coppia perfetta.
"stasera l'ho invitato a casa mia. spero che anche lui mi ami"
"ma certo che ti ama! come potrebbe essere altrimenti?! vi conoscete da quando eravate in fasce",dissi sorridendo.
"si, hai ragione. siamo destinati a stare insieme",disse cercando di convincersi.
Cercava di mostrarsi convinta ma si vedeva che aveva una paura folle di confessare a David i suoi sentimenti.
Mi ricordò tanto me, quando dissi a Mark di amarlo. Ero nervosissima e la voce aveva deciso di abbandonarmi proprio in quel momento.
Quando tornai a casa trovai la zia seduta sul divano che si mordicchiava nervosamente le unghie.
"ciao",le dissi sedendomi accanto a lei.
"ciao tesoro",sussurrò sorridendo.
"va tutto bene zia?"
Sapevo che quando si mordicchiava le unghie era successo qualcosa.
"c-certo...v-va tutto benissimo!",disse in tono isterico.
"avanti zia..ti conosco. dimmi che è successo"
"ok...ma promettimi che non ti arrabbierai",disse sospirando.
Annuii con la testa e rimasi in attesa che parlasse.
"allora...stavo facendo il bucato e tu sai che quando faccio il bucato sono distratta, inoltre avevo anche una marea di roba da stirare.."
"zia arriva al dunque",le dissi scocciata.
"ok. stavo facendo il bucato quando ad un tratto è squillato il telefono. mi sono alzata irritata e ho risposto. Era un ragazzo che chiedeva di te io gli ho detto che eri da Elena e lui ha riattaccato, così sono tornata a fare il bucato
e quando sei rientrata me ne sono dimenticata"
La fissai per un secondo e poi chiesi:"chi era?! e quando è successo?!"
"è successo una settimana fa quando eri a casa di Elena"
"chi era?!",chiesi irritata.
"era...era quel ragazzo...un...un certo M-Mark. quello di cui mi parlavi",sussurrò chinando la testa.


 

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Capitolo 51
*** Capitolo 51 ***


Sgranai gli occhi. Mark mi aveva cercata.
"Mark! Mark! oh zia come hai potuto dimenticartene?!",esclamai con le lacrime agli occhi.
"scusami piccola. ero presa dalle faccende di casa, ma puoi sempre richiamarlo no?",disse accennando un sorriso.
Non volevo farla preoccupare dicendole che Mark se n'era andato, e soprattutto che se n'era andato perché ero una completa deficente.
"s-si. l-lo richiamerò. g-grazie zia",sussurrai scossa dai singhiozzi.
Salii di corsa le scale e mi buttai sul letto. La zia mi aveva negato forse l'unica opportunità che avevo per parlare con Mark. Ma non ero arrabbiata con lei, dopotutto non poteva sapere che era una vera tragedia.
Soffocai la testa nel cuscino e mi diedi dell'idiota. Probabilmente non avrei mai più rivisto Mark.
Non avrei più rivisto l'unica persona che mi faceva sentire completa. Mark era esattamente l'altra metà di me stessa, senza quella metà mi sentivo vuota, mi sentivo esattamente incompleta.
Tirai fuori dal cassetto il mio diario, si avevo ancora un diario segreto.
Era quasi un anno che non lo aprivo più. Presi una penna e iniziai a scrivere di Mark, di come l'avevo conosciuto, della sua natura, di Heric, di come avevo allontanato Mark dalla mia vita.
Si, perché in futuro, quando avrei riletto il mio diario avrei avuto la certezza che Mark non era frutto della mia mente malata, ma che esisteva davvero, e che avevo provato davvero quelle sensazioni.
Forse l'avrei anche pubblicato spacciandolo come libro Fantasy.
Sospirai e, dopo aver finito, lo ritirai di nuovo nel cassetto.
Ad un tratto sentii un rumore provenire dalla finestra.
Mi alzai timorosa che fosse Heric ma vidi piombare mia sorella nella mia camera.
"Lindsay!!",esclamai saltandole letteralmente in braccio.
"shh..abbassa la voce sorellina. la zia potrebbe sentirti"
Le sorrisi e poi dissi:"avevi ragione tu. Mark ci ha creduto e...e se ne andato"
Mi guardò allarmata e disse:"come ha potuto essere così stupido! e io che credevo che noi vampiri avessimo un intelligenza superiore a quella umana"
"è stata tutta colpa mia. sono proprio un idiota",sussurrai buttandomi sul letto esasperata.
"non sei un idiota. ok...forse un pò sì. diciamo che non sei un idiota totale",disse sorridendo.
"oh grazie!",esclamai tirandole il cuscino in faccia.
"dopotutto sei solo umana"
Le sorrisi e mi accucciai acanto a lei. Avevo bisogno di Lindsay più che mai in quel momento.
"forse un modo per trovarlo c'è",disse ad un tratto sorprendendomi.
"davvero?!",esclamai sorridendo.
"forse potrei provare a mettermi in contatto con lui. con la sua scia diciamo"
Le sorrisi raggiante e l'abbracciai, anzi la stritolai.
"dobbiamo farlo quando la zia non è in casa"
"ok. come posso rintracciarti?",chiesi alzandomi in piedi.
"tieni questo. agitalo e io verrò da te",sussurrò porgendomi uno strano medaglione.
Era d'oro ed era agganciato in un nastro rosso. era davvero bellissimo.
Lo presi in mano e il mio cuore iniziò a martellarmi nel petto al pensiero di Mark.
C'era una remota possibilità di rintracciarlo, e anche se remota, mi bastava.

 

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Capitolo 52
*** Capitolo 52 ***


"si zia, sta tranquilla",le dissi per l'ennesima volta buttandola praticamente fuori di casa.
"chiudi il gas e chiudi a chiave!",esclamò mentre veniva trascinata da George verso la macchina.
Chiusi la porta alle mie spalle e andai in cucina a sparecchiare.
Avevo convinto la zia a passare una serata con il suo "amico" George dopo molti tentativi.
Dopo aver sparecchiato presi in mano il medaglione che mi aveva dato Lindsay e iniziai ad agitarlo.
Dopo vari tentativi sentii bussare alla porta. Andai di corsa ad aprire e la feci entrare.
"cavolo funziona davvero!",esclamai sorpresa.
"certo che funziona",disse sedendosi sul divano.
Spense la televisione e disse:"ok. sono pronta"
Le sorrisi, ero nervosa.
Si premette le mani sulle tempie e chiuse gli occhi.
La fissai per un secondo preoccupata.
Ad un tratto iniziò ad agitarsi convulsamente.
"Lindsay!! Lindsay!",urlai agitata.
Dopo qualche secondo vidi i suoi occhi spalancarsi.
Sussultai e la fissai ansiosa. Un rumore mi costrinse a voltarmi.
Heric mi guardava con un ghigno stampato in volto.
"vattene!",urlai fulminandolo con lo sguardo.
Lindsay tornò alla realtà e mi fissò preoccupata.
"non sono riuscita a sentire niente. mi ha interrotta",disse indicando Heric con lo sguardo.
"dovresti essere contenta, Lindsay. ho interrotto il tuo patetico tentativo di rintracciare mio fratello. Non avrebbe funzionato comunque",rispose prontamente Heric sorridendo.
Lindsay si alzò di scatto dal divano e lo fissò minacciosa.
Heric continuava a fissarla con quel suo sorrisetto strafottente, veniva voglia anche a me di ammazzarlo.
Ma non doveva andare così, Lindsay non era malvagia.
"Lindsay. calmati",le sussurrai cercando di tranquillizzarla.
Mi fissò per un secondo e poi si risedette sul divano, non senza prima aver lanciato un occhiata di fuoco a Heric.
"e a dirla tutta, mio fratello non vuole essere rintracciato. è contento di essersi sbarazzato di te, come ti ho già detto piccola Sam",disse sorridendo soddisfatto.
Sapevo che erano bugie, ma facevano ugualmente male. Si, mi faceva male sentire quelle cose.
Era come se Heric avesse infilzato un coltello dritto nel mio cuore.
Perché anche se sapevo che non era vero, non riuscivo a non pensare all'eventualità di quella ipotesi.
Dopotutto l' avevo ferito, e forse Mark aveva trovato un altra persona a cui affidare il suo cuore.
Cercai di scacciare dalla testa quei brutti pensieri e mi rivolsi a Heric.
"cosa vuoi?",gli chiesi cercando di mantenere quel briciolo di autocontrollo che mi era rimasto.
"sai bene cosa voglio",rispose avanzando verso di me.
Non ce la feci più ed esplosi, non sopportavo più quel giochetto.
Ero stanca di sentirmi dire sempre le stesse cose.
"senti Heric mi sono davvero stancata!! sono stufa di giocare a questo stupido gioco! devi lasciarmi stare!! io amo Mark! Mark hai capito?! lo amo più di ogni altra cosa e tu l'hai allontanato da me!! mi hai fatta soffire facendomi perdere una delle poche persone a cui tengo davvero! io non ti amerò mai! non potrei mai amare un mostro come te!! io ti odio!! ti odio hai capito?!!!"
La sua espressione cambiò radicalmente.
Il suo viso si trasformò in una mascherà di sofferenza.
Non avevo mai visto i suoi occhi spegnersi, ma quel giorno le mie parole lo fecero.
Spensero quegli occhi magnetici tanto simili a quelli di Mark.
Lo fissai incapace di parlare, l'avevo ferito, non potevo crederci.
Per la prima volta mi sentii male nei confronti di Heric.
Sapevo di aver detto la verità ma non avevo intenzione di fargli del male.
O forse si. forse volevo solo fargli provare quello che avevo provato io.
Non avevo mai detto delle cose tanto orribili ad una persona.
Forse ero io il vero mostro, non lui. Mi guardò un ultima volta, prima di sparire nell'oscurità.

 

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Capitolo 53
*** Capitolo 53 ***


Mi sentivo terribilmente in colpa nei confronti di Heric, anche se non avrei dovuto.
"se l'è meritato",mi ripeté Lindsay per l'ennesima volta.
"lo so. ma non riesco a non sentirmi così",sussurrai chinando la testa.
"smettila Sam! pensa a quello che ti ha fatto! lui ti ha fatto perdere Mark!"
La fissai per un secondo e poi mi alzai di scatto dal letto, sapevo che dovevo fare per togliermi quel senso di colpa che mi opprimeva.
"ci vediamo dopo",dissi a Lindsay correndo giù per le scale.
Uscii di casa e iniziai a correre senza sapere esattamente dove andare.
L'unica cosa che sapevo era che dovevo trovare Heric.
Mi ritrovai improvvisamente davanti al cimitero e...ma certo! Heric mi aveva seguita lì più di una volta. Entrai e camminai lenta scrutando nell'oscurità. Era buio e avevo paura.
Un rumore mi costrinse a voltarmi di scatto. Sospirai di sollievo nel vedere una lepre correre via.
Continuai a camminare sempre più spaventata finché non sentii una voce provenire dall'oscurità.
"Non dovresti andare in giro per i cimiteri a quest'ora",riconobbi la voce di Heric.
"H-Heric! devo parlarti",dissi cercando di visualizzarlo nel buio.
"e perché dovresti? mi odi"
Sospirai e dissi:"no, non ti odio. io non odio nessuno. non intendevo ferirti quando ho detto quelle cose, ero solo arrabbiata. Se uscissi potremmo parlare, mi sono stancata di parlare da sola"
Apparì all'improvviso davanti a me facendomi sussultare.
Era incredibile quanto somigliasse a Mark. Se non fosse stato per i capelli e gli occhi più chiari,
sarebbero stati identici.
"ti chiedo scusa, sono stata cattiva",dissi sperando che accettasse le mie scuse.
"sei davvero incredibile!!",sbottò irritato.
Lo fissai con aria interrogativa, cosa aveva adesso?
"dopo tutto quello che ti ho fatto mi chiedi scusa",disse fissandomi intensamente negli occhi.
Dovetti distogliere lo sguardo per non perdermi nei suoi occhi magnetici.
"vieni",disse superandomi e iniziando a camminare.
Lo seguii senza sapere bene il perché e senza sapere dove mi avrebbe condotta...



Ok, lo so che questo capitolo non è un granché...ma non ho avuto tempo per scrivere qualcosa di decente =(

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Capitolo 54
*** Capitolo 54 ***


Camminai affianco a lui senza sapere dove andare.
Era quasi difficile distinguere la figura di Heric nell'oscurità.
Dopo qualche minuto che camminavamo disse:"siamo arrivati"
Solo ora mi resi conto di essere davanti ad una grande casa.
Non l'avevo mai vista prima di allora.
Aprì la porta e mi fece entrare prima di lui.
Quella casa era completamente diversa da quella di Mark.
C'erano dei mobili modernissimi, invece in quella di Mark erano antichi.
C'era persino una piscina all'interno.
"mi piace vivere nel lusso",disse abbozzando un sorriso.
Si sedette sul divano di pelle nera e mi fece segno di imitarlo.
"quindi vivi qui",dissi senza sapere che altro dire.
"si, vivo qui"
Mi guardai intorno ancora una volta e mi ricordai che dovevo tornare a casa.
E soprattutto mi ricordai di essere con Heric, Heric che mi aveva fatto del male più di una volta.
Stavo per dirgli che si era fatto tardi quando disse:"perché mi hai chiesto scusa?"
Lo fissai per un secondo e poi dissi:"perché mi sentivo in colpa. sai...ti ho detto delle cose davvero
brutte e la tua espressione triste mi ha fatto male. sentivo un grande peso nello stomaco"
Si portò una mano sul mento e mi scrutò attentamente.
I suoi occhi mi provocarono delle strane sensazioni, era come se avessero uno strano
potere su di me.
Continuò a fissarmi intensamente costringendomi a distogliere lo sguardo, non riuscivo a guardarlo
senza rimanere incantata.
"ecco, come pensavo",disse sorridendo divertito.
"c-cosa?",chiesi voltandomi nuovamente verso di lui.
In un attimo lo trovai a un centimetro da me.
Deglutii e mi costrinsi a non guardarlo negli occhi.
"mhh...io penso che tu sia innamorata di me",sussurrò scandendo bene ogni parola.
Strabuzzai gli occhi e esclamai:"che cosa?! sei impazzito?!"
Sorrise divertito e si avvicinò ancora di più a me. Ormai sentivo il suo fiato sul mio collo.
"e allora dimmi, perché non mi guardi negli occhi?"
Deglutii a fatica, aveva ragione, non riuscivo a guardarlo negli occhi.
"n-non è v-vero",mentii incontrando ancora una volta il suo sguardo.
Me ne pentii appena lo feci. I suoi occhi erano incredibilmente belli e magnetici.
Sentii improvvisamente le sue labbra fredde sul mio collo.
Deglutii, ma non per paura, ma perché era estremamente piacevole.
"H-Heric, s-smettila!",dissi cercando di allontanarlo da me.
Sembrò non sentirmi perché continuò nel suo intento.
Quando sentii le sue labbra gelide sulle mie non resistetti più.
Intrecciai le dita tra i suoi capelli e lo strinsi a me.
Non aveva nulla a che fare con i baci di Mark, quelli di Heric non avevano niente di delicato.
Le sue labbra si muovevano lente e inesorabili sulle mie facendomi perdere la ragione.
Improvvisamente mi resi conto, stavo tradendo Mark!!
Quando si allontanò aveva un grande sorriso stampato in volto, io ormai ce l'avevo inondato di lacrime. Come avevo potuto tradire Mark?! Mi guardò e capì, capì che stavo pensando a lui.
"d-devo andare",dissi correndo fuori da quella casa.
Come potevo aver fatto una cosa simile?! Come potevo aver tradito Mark?!


Per ora questo è l'ultimo capitolo che posto, perché oggi mi scade internet e non so quando lo potrò rinnovare =(   Spero che questo capitolo piaccia  :D

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Capitolo 55
*** Capitolo 55 ***


Tornai a casa stravolta, continuavo a singhiozzare, come avevo potuto fare una cosa del genere?!
Posai la mano sulla maniglia e aprii la porta. Quello che vidi mi fece gelare il sangue nelle vene.
Era lì, seduto sul mio divano, con quel viso stupendo e quel sorriso sconvolgente.
Lo fissai per un momento che sembrò interminabile e poi corsi verso di lui riempendo di baci ogni centimetro di pelle esposto.
"Mark!! oh Mark!!",esclamai singhiozzando ancora più forte.
"Lindsay è venuta a cercarmi e mi ha detto tutto. come ho potuto pensare che tra te ed Heric ci fosse davvero qualcosa?! Avrei dovuto pensare che fosse solo un subdolo piano di mio fratello"
Era tanto, tantissimo che non sentivo il dolce suono della sua voce.
"Mark, mi dispiace tanto. ti amo",sussurrai chinando la testa.
Lo amavo ma lo avevo tradito. Lo amavo ma avevo baciato suo fratello.
"lo so e..e anche io",disse sorridendomi dolcemente.
Ricominciai a baciarlo, quanto mi erano mancate le sue labbra carnose!
"bene...vi lascio soli",disse Lindsay alzandosi dal divano.
"grazie",le dissi sorridendole.
Ok, eravamo soli...ma come potevo dirgli quello che era successo??
Era appena tornato e se n'era andato proprio perché credeva che io amassi Heric.
"mi sei mancata così tanto!",disse cominciando a baciarmi.
Non mi aveva mai baciata in quel modo, forse era stata la lontananza. Mi sentii terribilmente in colpa. Mi allontanai da lui che mi guardò perplesso. Come potevo dirglielo?!
"M-Mark..io devo dirti una cosa",sussurrai chinando la testa.
"o-ok",rispose sorridendo.
Cosa gli avrei dovuto dire?! 'Mark ti amo ma ho baciato tuo fratello stasera'?!!
"è successo qualcosa?",chiese iniziando a preoccuparsi.
Presi un respiro profondo e dissi:"i-ieri sera io e Lindsay stavamo cercando di rintracciarti quando Heric ci ha interrotte. L'ho insultato e gli ho detto delle cose davvero orribili. Mi sentivo così in colpa! Così p-prima sono andata a-al cimitero p-per chiedergli scusa e..."
"ti ha fatto qualcosa?!",chiese sempre più preoccupato.
"n-no. ma..ma siamo andati a casa sua...e.."
Non riuscii a terminare la frase, non riuscivo a dirglielo.
"e?!",chiese irritato.
"e...e mi ha chiesto perché gli avessi chiesto scusa, io gli ho detto che è perché mi sentivo in colpa ma lui ha detto che era perché lo amavo e...e in un attimo me lo sono ritrovata addosso e..."
"Sam arriva al punto! cosa ti ha fatto?!",disse alzandosi di scatto dal divano.
Deglutii e dissi:"ha...ha iniziato a baciarmi sul collo e...e io gli ho detto di smetterla ma lui non mi ha dato ascolto!! poi ha posato la sua bocca sulla mia e...e io non ce l'ho più fatta! l'ho baciato!
l-l'ho baciato ma...ma ti giuro che non volevo!! è...è solo che non sono riuscita a respingerlo!!
i...i suoi occhi...i suoi occhi mi fanno uno strano effetto...mi...mi incantano! ma io amo te!
ti prego di credermi Mark! io amo te!!"
Ormai stavo piangendo a dirotto, sapevo che non mi avrebbe più amata dopo quello che avevo fatto.
Lo fissai in attesa di una qualche reazione che non arrivò.
"non...non è colpa tua",disse dopo qualche istante.
"cosa?",chiesi perplessa.
"lui...lui ha un potere. riesce ad ottenere tutto quello che vuole con il suo sguardo. Non è colpa tua
ma la cosa non mi consola. Significa che sei in suo potere, puo farti fare qualsiasi cosa lui voglia.
Non devi più vederlo, non devi più guardarlo negli occhi! promettimelo"
Sopirai e dissi:"ok. ma...ma Mark..io...ti amo. p-per lui..p-per lui non provo nulla"
"shh. lo so amore, lo so",sussurrò posando dolcemente le sue labbra sulle mie.

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Capitolo 56
*** Capitolo 56 ***


Ciao a tutti!!

A malincuore devo annunciare che questo sarà l'ultimo capitolo di questa ff.
"finalmente",diranno alcuni di voi.
So che in effetti 56 capitoli per una ff non sono pochi e mi dispiace per chi
ha dovuto sorbirseli
  :D
Comunque mi sono affezzionata molto a questa storia, molto più che alle altre che ho scritto,
Quindi spero che quest'ultimo capitolo vi piaccia.
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito o semplicemente che hanno seguito la storia
  =)

Grazie ancora!




Quella mattina, quando mi alzai, non trovai Mark accanto a me.
Mi aveva lasciato un biglietto sul cuscino che diceva
<<è ora di concludere questa storia per sempre. Torno presto, ti amo>>

Quale storia? Speravo non si riferisse a Heric.
Ma a chi altro si sarebbe potuto riferire?
Preoccupata mi vestii il più in fretta possibile per andare alla ricerca di Mark, ma non sapevo assolutamente dove fosse andato.
Vagai per il quartiere per un pò sperando di farmi venire in mente qualcosa.
E infatti, quando arrivai davanti al cimitero, un pensiero mi balenò nella mente. La casa di Heric! era sicuramente a casa di Heric!
Cominciai a correre finché non la raggiunsi.
Entrai cauta non sapendo cosa aspettarmi.
"cosa ci fai qui?!",esclamò Mark preoccupato girandosi insieme ad Heric.
Erano faccia a faccia, l'uno difronte l'altro.
"non dovete combattere per forza. potete andare d'accordo"
Non so da dove mi uscii quell'idea assurda.
"ti ha fatto del male più di una volta e..."
"e ho ucciso i tuoi genitori",aggiunse Heric con un sorrisetto divertito.
Rimasi immobile per un secondo per rendermi conto
di quello che avevo sentito.
Heric? Heric aveva ucciso mamma e papà?!
Improvvisamente vidi Lindsay scattare come una furia verso
Heric scoprendo i denti.
Non mi ero nemmeno resa conto che fosse lì.
Successe tutto molto velocemente, feci fatica anche a rendermene conto.
Lindsay e Mark raggiunsero Heric con un balzo immobilizzandolo, quest'ultimo scoprì i denti e cerco di liberarsi.
In una frazione di secondo ci riuscì e scomparve lanciandosi fuori dalla finestra.
Mark non lo fece aspettare, lo seguì senza indugiare.
Avevo il fiato corto, troppe cose stavano accadendo in quel momento.
"tranquilla, non si farà male",mi disse Lindsay per rassicurarmi.
Cercai di incollarmi quell'idea nella mente ma non ci riuscii.
Mark poteva farsi male combattendo con Heric.
All'improvviso me lo ritrovai davanti facendomi sobbalzare.
"Dannazione!!! è sparito!",urlò infuriato.
Vidi la sua mascella contrarsi per la rabbia.
"a un certo punto la sua scia è scomparsa...non so come abbia fatto!!!"
Gli sorrisi dolcemente e dissi:"comunque non ci darà più fastidio no?"
Da parte sua non trovai una risposta a quella domanda.
Si limitò a baciarmi lento sulle labbra e a sussurrare un:"ti amo"
"anche io",risposi stringendolo forte tra le mie braccia.
Finalmente avevo Mark e avevo Lindsay, non avrei potuto desiderare di più.
I miei occhi balzarono impercettibilmente alla vetrata e
fui percossa da un brivido.
Non saremmo mai stati in pace... MAI







 

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