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drabble di 100 parole l’una, dedicate ad una delle
band che ha scritto la storia del Rock e che ha segnato la vita di migliaia di
persone, compresa la mia.
Titolo:L’ABC dei Led Zeppelin
Fandom: Led
Zeppelin
PG: Robert Plant, Jimmy Page, John “Bonzo” Bonham, John Paul Jones, Peter Grant (menzionato), Richard
Cole (menzionato), Lori Maddox e tanta altra bella
gente :D
Avvertimenti: Introspettiva,
sentimentale, sliceof life,
piccoli accenni di slash(cose innocentissime,
sia ben chiaro *fa occhi dolci*)
Conteggio parole: 100 l’una, siori e siore :D
Note (parte I): Trovare una parola per
lettera e adattarla a questi quattro uomini fantastici è stata una vera fatica:
in certi casi mi sono dovuta ingegnare per trovarne una, in altri ho dovuto
sceglierne una da una rosa abbastanza vasta… Poco
importa: il lavoro è finalmente completo, e andrò ad ampliare ulteriormente la
sezione dei Led *w*
Disclaimer:Percy, Pagey, Bonzo e Jonesy appartengono a loro stessi (purtroppo, sigh! ndA)
Vi pare che se appartenessero alla sottoscritta
(specialmente Plant e Page),
sarei ancora qua a scribacchiare? ;D
A loro va un ringraziamento speciale per avermi
cambiato la vita.
Do what thou wilt.
So mete it Be.
Ala
spezzata.
-Cerco
un angelo con un’ala spezzata-, diceva.
Jimmy
sapeva sempre come catturare l’attenzione, con ampi gesti delle mani affusolate
e con i discorsi che farciva di termini ampollosi. Lo vedevi lì, seduto
compostamente sulla poltrona, fissare l’interlocutore con quei suoi occhietti
vispi, i riccioli cadergli ordinatamente sulle spalle.
-Un
angelo con un’ala spezzata…- avevi ripetuto
sottovoce.
Chissà
che intendeva dire; Pagey adorava quell’alone di
mistero che lo circondava.
Poi
eccolo sfilarti accanto, rivolgerti un sorriso gentile, anche se malinconico, un solo sguardo.
E
finalmente avevi capito.
Jimmy
non cercava un angelo con un’ala spezzata.
Jimmy
era l’angelo con un’ala spezzata.
Per ora è tutto, ci becchiamo alla prossima drabble,
pipol (;
Danny
Goldberg si torceva le mani, imbarazzato. Sperava con
tutto il cuore che non gli venisse posta quella dannata domanda, e invece era
successo.
-Avanti,
cos’è che la stampa negli Stati Uniti pensa di noi?- gli ripeté Grant,
ghignando.
Deglutì
sonoramente, e sputò il rospo.
-Dicono
che siete dei…barbari.-
Aspettò
in silenzio il primo pugno nello stomaco, ma l’unica cosa che ricevette fu uno
scappellotto di Bonzo, seguito da uno sguaiato sghignazzare generale.
Li
fissava incredulo, stavano davvero ridendo?
Poi
Page gli si avvicinò e, posandogli una mano sulla
spalla, aggiunse: -È vero, siamo dei barbari, ma barbari gentili.-
Questa non mi convince molto, ma vabbé D:
Non mi veniva in mente nient’altro xD
E, se non erro, non è stato manco Page a dirla ‘sta cosa, ma mi sembrava carino fargliela
dire (:
Jimmy
detestava il non poter controllare John Paul Jones, come invece gli era
concesso di fare soprattutto con Bonzo. Se il batterista era furia allo stato
puro, piantata però in un corpo da adulto con la mentalità di un bimbo, lui,
invece, era meno visibile ma sapeva il fatto suo, e si sentiva autorizzato ad
andarsene per i cazzi propri.
Per
questo Jimmy urlava a Cole di sparargli a vista, nel caso in cui lo avesse
intravisto, salvo poi dichiarare pacatamente alla stampa che alcune volte
lavorare con Jonesy fosse estremamente difficile, sai?
Ahahaha, ho sempre amato Jonesy per questo suo
modo di fare totalmente menefreghista : D
E amo quel bastardo di Pagey per le differenti modalità con cui esprime il suo
fastidio nei confronti del comportamento di JPJ(;
Spero che vi sia piaciuta, vi
aspetto per la prossima drabble **
Il
Buio e la Luce. Lui, così tetro,
misterioso e inarrivabile e l’altro, solare
e genuino: così come si mostrava, era.
Di
lui la gente si ricordava i minuscoli occhi e il pallore spettrale, coadiuvati dai completi tutti paillettes e porporina.
Se
invece dovevano descrivere Robert, optavano per la voce sensuale con cui
raggiungeva le ultime file dei concerti o faceva interviste, la cascata di
riccioli che lo faceva rassomigliare ad un principe baciato dal Sole.
Ma
lui, più di tutto, amava quel suo
ridere sincero che ora stava splendendo
nella hall e con cui sperava di potersi finalmente riscaldare.
Mi scuso per il sssuper
ritardo, ma sono stata impegnata u.u
Per la prossima ci vorrà un po’ di
tempo, dato che ho poche idee per la lettera E, ma intanto vi dico già che
questa, Dark & Bright, è una di
quelle a cui sono più affezionata :3
Vi saluto e vi ringrazio per il
vostro sostegno, carissime ♥
-Elvis, sei il mio
idolo. Grazie per averci fatti venire.-
Robert
si morse la lingua, maledicendosi mentalmente per quell’uscita infelice da fan-checca
isterica, con tanto di doppio senso che contribuiva a volerlo far sprofondare.
-Treat me like a
fool…-
La
voce del Re lo fece sobbalzare ma, senza pensarci su, proseguì quello che Sua
Maestà aveva cominciato, facendolo così sorridere affettuosamente, come un padre
fa con il proprio figlio; conclusero insieme l’ultimo verso.
Presley
gli si inchinò dinnanzi sorridente e sparì rapido, il suo autografo per la
figlia nella mano, la felicità di uno dei suoi più accaniti fan nell’altra.
Vi avevo promesso che c’avrei
impiegato un bel po’ di tempo, è così è stato x°D
Davvero, mi scuso per l’imperdonabile
ritardo ma ‘sta cazzo di E è stata veramente rognosa all’inverosimile D:
Ringrazio tutte voi, che continuate
a commentare e sostenermi. Grazie di cuore. ♥
Sembrava
fatto di cristallo, da tanto era pallido. Sì, sembrava uno di quei bicchieri
pregiati che gli addetti ai traslochi avvolgono con stracci vecchi e ripongono
con cura, facendo ben attenzione a non scheggiarli, in quegli scatoloni con la
scritta “Fragile” ormai sbiadita.
Eppure,
quanta forza e arguzia e follia e genio c’erano, in una creatura così delicata?
Nelle
innumerevoli torsioni che compiva nei suoi interminabili assolo pareva quasi
sul punto di spezzarsi, salvo poi rialzarsi, la chitarra rigorosamente “sotto
le palle”, e continuare i suoi incantesimi.
Ma
Robert sapeva che gli mancava qualcosa, quello che mancava a lui: l’amore.
Buonsalve! ^^
‘sto giro avevo avuto una buona
idea, credo, ma forse non sono riuscita a realizzarla bene, o meglio: il finale
non mi soddisfa, ma patience :3
Ringrazio tutte voi, che continuate
a commentare e sostenermi. Grazie di cuore. ♥
Nel
bel mezzo dell’assolo Robert continuava a starnazzare come un ossesso,
scuotendo la sua folta chioma con foga.
Il
tono della sua voce era sempre più acuto e gli ansimi sempre più rapidi e
confusi.
Tra
una risata e l’altra Bonzo, sempre pestando forte sui tamburi, urlò:
-Ahahaha, Percy sta venendo sul microfono!-
John
gli lanciò un’occhiata distratta e fece spallucce, continuando a lasciar
scorrere le sue dita sulle corde ma, quando si voltò, giurò di aver visto Jimmy
arrossire, tra tutte quelle luci psichedeliche.
Non
aveva però potuto notare il ghignetto soddisfatto di
Robert, Stregatto provetto.
OHAIII (:
Ahahaha, scrivere ‘ste cose alla prima ora del
sabato, in aula informatica, mi fa sghignazzare indegnamente : D
Mi sembrava una buona idea quella di
mettere un Jimmy imbarazzato perché lui sa bene che quelle urla non sono state
inventate lì lì sul momento, un Robert bastardo e un Jonesy che forse inizia a sospettare qualcosa LOL
Beh, che dire?
Ringrazio tutte voi, che continuate
a commentare e sostenermi, nonostante i miei ssssuperitardi. Grazie di cuore. ♥
Gli
occhi strizzati, ancor più piccoli del solito, ti accoccoli meglio sulla sedia.
Una
manciata di secondi ed eccoli già chiusi; sonnecchi tranquillo, riuscendo a
percepire nel dormiveglia qualche domanda sulle posizioni da assumere, che
presumi sia stata posta da Robert, con quel suo timbro squillante.
Ti
bastano due minuti, solo due, per poterti rimettere in sesto: qualcuno però ti
scrolla e tu, la voce impastata, mormori: -Mmmm, devo
smetterla di prendere quel Valium…-
Noti
che gli altri alzano gli occhi al cielo e incroci lo sguardo di John, che
sembra dirti:
-Chi
vuoi prendere per il culo, eh, Jimmy?-
Oddio, sono in sssuper-ritardo
>o<
E sappiate che stavolta non è per
mancanza d’ispirazione, perché ‘sta drabble l’avevo
pronta da agosto u.u
Conoscete quella parolina, come si
dice? Ah sì!, la pigrizia? Ecco, è
uno dei miei difetti più acuti x°D
Spero che possiate perdonarmi, anche
perché questa non è tra le più belle :3
Comunque non mi stancherò mai di ringraziare
tutte voi, che continuate a commentare e sostenermi, nonostante tutte le
cazzate che scrivo. Grazie di cuore. ♥
Gli
ultimi sprizzi di luce inondarono i musicisti, intenti a concludere il brano.
Robert
emise una serie di strilli impazziti, conducendo al più totale isterismo il
pubblico, ormai ebbro della carica di Whole Lotta Love.
Gli
ultimi rintocchi sui tamburi e poi via, a lanciare archetti e bacchette ai
ragazzini famelici stipati in prima fila e correre nel backstage in cerca di groupies.
Era
il sette luglio 1980, e il pubblico non poteva sapere che quello sarebbe stato
l’ultimo canto del cigno, l’ultimo canto del brutto anatroccolo John Bonham, l’ultima volta in cui avrebbe potuto sbattere le
sue ali possenti.
Sssuper-ritardo, vieni a me! >o<
Non riuscivo ad ultimare questa
maledetta drabble, ma non preoccupatevi: non mi sono
affatto dimenticata di voi ^^
Il titolo mi piace un sacco, mentre
il risultato un po’ meno, ma questo è normale LOL
Era il quarantesimo compleanno di Rings, mancavano poco più di cinque mesi alla tragedia
Lennon e un’altra grandissima band si accingeva ad abbandonare migliaia e migliaia
di fan nel più terribile degli sconforti.
Ok, la smetto di fare la pallosa
x°°°°D
Comunque non mi stancherò mai di
ringraziare tutte voi, che continuate a commentare e sostenermi, nonostante
tutte le cazzate che scrivo. Grazie di cuore. ♥
Robert
se ne stava davanti all’armadio, passando in rassegna le paia di jeans di cui
poteva disporre: prendeva le grucce, scrutava attentamente i pantaloni e poi li
gettava insoddisfatto sul letto, sbuffando come una locomotiva.
Bonzo
se ne stava su una poltrona, sbevazzando silenziosamente del vinello e
carezzandosi distratto i baffi.
Ultimamente
si ritrovava a riflettere su un’anomalia che li riguardava: era risaputo che
Percy non facesse molto mistero dei suoi gioielli, ma anche il suo cazzo poteva
intravedersi dal tessuto del cavallo, esclusa qualche difficoltà con la
pinguedine.
Allora
perché le fan non catalogavano pure lui come sex symbol?
Dai, l’ho scritta in cinque minuti,
quindi perdonatemi x°°°D
Ho sempre adorato la frase in cui Percy confessava candidamente la sua opinione in merito al
suo essere un sex symbol,
però ho voluto rendere ancor più demente la situazione, grazie ad un adorabile Bonzino :’D
Mi sembrava giusto descriverlo, dopo
la precedente drabble non proprio felice, in un modo
un po’ più allegro e spensierato, alla
Bonzo, per l’appunto ^^
Bene, detto questo ringrazio
chiunque mi stia seguendo e commentando, e anche leggendo e basta. Grazie di
cuore. ♥
Dopo
la nascita di Carmen, Maureen sperò che Robert mettesse finalmente la testa a
posto.
Non
fu così, ma quando scoprì di essere nuovamente incinta ricominciò a crederci: in
realtà era stufa di dover condividere il proprio uomo con migliaia di fan, e
con la parola “condivisione” non intendeva solo quella spirituale, ma soprattutto quella spicciola del backstage.
L’arrivo
di Karac aveva però mostrato da subito lo stretto
legame tra padre e figlio, escludendola nuovamente dal suo mondo.
Si
era quindi rassegnata: vedere suo marito cullare amorevolmente quel frugoletto
e sussurrargli fiero all’orecchio -Farai grandi cose, figliolo.- le bastava.
Eccome.
Penso che la K obbligasse in un
certo senso a scrivere qualcosa su di lui: è vero che potevo scegliere fra tre
opzioni, ma mi è sembrato giusto omaggiare anche quell’orsacchiotto riccioluto
che era il bellissimo Karac.
Karac era bello, bello come il Sole, bello come suo padre (sì, suo
padre era il Sole), e sto veramente male quando ripenso alla fine meschina che
ha dovuto subire.
Sono molto affezionata a questa drabble, pur non essendo tra quelle che mi sono riuscite
meglio, perché è inevitabile affezionarsi al piccolo Karac.
Bene, detto questo ringrazio
chiunque mi stia seguendo e commentando, e anche leggendo e basta. Grazie di
cuore. ♥
-Che
c’avete spicci?- Plant barcollava ubriaco tra l’entourage,
elemosinando soldi dai roadies.
BenjiLeFevre gli si avvicinò, chiedendogli cosa fosse successo,
ma questi lo fissò abbastanza incazzato e si scostò rabbioso:
-Succede
che quel cazzone di Page,
che è nato con una fottuta pepita d’oro su per il culo, pretende che mi paghi
la mia parte di alcool, ma ho zero liquidi!-
-A
questo punto mi conveniva pagare in natura…-
bofonchiò poi scocciato ma, dopo aver incrociato lo sguardo malizioso di quel
gatta morta di un Page, comparso dal nulla, si
affrettò a ripensarci:
-Ehm,
forse è meglio di no.-
Allora, preciso che questa drabble non so in che cazzo di posizione temporale
collocarla (Page mi suggerisce altri tipi di posizioni, ma è meglio che lasci
perdere.), so solo che è un’idea che m’è appena venuta, e ci tenevo a rimanere
sul filone della demenza x°D
Allouur, BenjiLeFevre
è stato il roadie di Plant
non mi ricordo in che periodo, so solo che è stato lui a ritrovare Bonzo in
quel giorno fatale.
Anygay, è un roadie e questo conta x°D
Poooi! La frase della pepita è una semicitazione di una frase alquanto nota
del mitico Cole (noto solo ora che è comparso pochissimo in queste drabble; vedrò di rimediare, perché ha tutta la mia stima,
quel tizio LOL), ossia questa:
«Sapeva di essere destinato ad essere un grande leader del rock. Non era
difficile capirlo. Quando gli Yardbirds si sciolsero,
in qualche modo, sebbene fosse stato nel gruppo per un solo anno, finì per rappresentarne
il nome. Non chiedetemi come, ma diventò gli Yardbirds.
E ciò rappresentava una miniera d’oro, e lui lo sapeva. Sapeva anche che cosa
voleva fare con un gruppo e aveva solo bisogno di avere attorno a sé le persone
adatte. Sono sicuro che fosse nato con una cazzo di pepita d’oro su per il culo
e probabilmente ha ancora quella cazzo di pepita originale, con due mani di
colore sopra. È il più gran bastardo al mondo. Ecco perché lo chiamano “Led
Portafoglio”.»
Un po’ di pseudo-slasssh
fa sempre bene <333
Dedico ‘sta drabble
a Thief_,
perché mi sono appena accorta di non averle mai dedicato nulla, e aggiungo che
spero che le piaccia almeno un pochino : D
Bene, detto questo ringrazio
chiunque mi stia seguendo e commentando, e anche leggendo e basta. Grazie di
cuore. ♥
L’incidente
in macchina era stato il primo, silenzioso avvertimento.
Poi
era morto suo figlio, quel piccolo raggio di Sole strappato troppo presto da un
mondo ancora tutto da scoprire.
Cadere
e rialzarsi, alzarsi e cadere nuovamente: la vita alla fine è un girotondo
monotono, in cui un giorno l’incantesimo si spezza e arriva il turno di
abbandonare tutto e tutti.
Loro
non se n’erano mai curati, impegnati com’erano nel donare emozioni vere.
Con
la loro musica avevano creato una magia, ma questa alla fine si era ripresa uno
degli ingredienti fondamentali, che ora dormiva,
mentre la terra lo copriva lieve.
Sono in ritardo e ‘sta drabble mi fa pure schifo! *modalità
lapidazione ON*
No, seriamente. Non mi piace come l’ho
costruita, non mi convince per nulla…
Sarò in una delle mie fasi emo (mi auguro che finisca in fretta), ma veramente boh,
non mi dice niente ‘sto scritto.
Anyway, ringrazio chi mi sta seguendo (rose rosse per tutti) e chi mi
sostiene in questa fatica u.u
Ti
porti una mano al volto, ritrovandotela sporca di sangue.
Spaventato,
cerchi di formulare un pensiero sensato, ma in questo preciso istante la tua testa
vuole solo scoppiare e volare via, leggera, evitando il continuo brusio di Grant,
Jones e Page, intenti a discutere amabilmente delle tue evidenti turbe psichiche, e un Cole
piuttosto schizzato che continua a urlarti dietro appellativi teneri come “coglione”
e “testa di cazzo”.
Come
se non bastasse, poi, ci si mette anche il tuo amicone Riccioli d’Oro,
saltandoti sulla pancia e facendoti quasi soffocare:
-Guarda,
ti ho preso il naso!-
-… non è
divertente, Percy.-
Sono in ritardooooo!
E sono tornata, ma non credo che
questo sia un bene LOL
Ultimamente ‘stedrabble non mi soddisfano più u.u
L’unica cosa che mi piace è lo
scambio di battute finale e basta LOL
Anyway, ringrazio chi mi sta seguendo (tripla razione di rosse per
tutti) e chi mi sostiene in questa fatica u.u
Bastava
dare un’occhiata a qualche loro foto di gruppo per vedere quanto fossero
differenti: la nuvola di ricci chiari di Robert rischiarava lo scatto,
illuminando perfino la pelle diafana di Jimmy, ostinato nel piantare quei suoi
occhietti penetranti in quelli dell’osservatore, mentre il naso diritto e i
baffetti curati donavano a Bonzo un’aria rispettabile.
Solo
alla fine ci si accorgeva della figura che se ne stava nell’ombra, gli occhi malinconici e le labbra
sottili chiuse in un sorriso assente.
Nell’ombra si nascose
durante quei dieci anni, e in seguito fu sempre l’ombra ad avvolgerlo e proteggerlo
da quella silenziosa maledizione.
No, non mi sono dimenticata di voi.
E nemmeno di loro.
Come potrei farlo, diamine?!
E nemmeno di te, Jonesy,
che ora mi stai squadrando con sguardo truce: ora hai anche tu la tua pure drabble *spupazza*
Coff, coff.
No, a parte gli scherzi, finalmente
ho finito con la scuola (“finito” tra virgolette, dato che sento che mi daranno
il debito in matematica, ma questi sono altri discorsi x°D),
e quindi posso finalmente dedicarmi anima e corpo a tutte le ff che mi stanno aspettando da tipo ere giurassiche
:3
Questa era una di quelle. Avevo il
titolo e la trama pronti da un’eternità, ma non riuscivo mai a buttarli giù,
vuoi per mancanza di tempo o ispirazione…
Ma ora ce l’ho fatta *hero* e non
crediate di liberarvi facilmente di me! MUAHAHAHAHA!
Occhei, torno seria.
Grazie fino allo sfinimento a chi mi
legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi preferisce e chi più ne ha più ne
metta :’D
-Si
accettano scommesse per sapere se sarà Ernesto o Callisto a congelarsi per
primo!-
Richard
Cole se ne stava sul ciglio della strada a pisciare allegramente mentre, nonostante
la tormenta, Page si divertiva: -Non ti si congela
niente, c’è solo cotone!-
-Ma
vaffanculo, mammoletta!-
rise Cole, quando all’improvviso sentì delle urla.
Si
voltò e vide la macchina pronta a scivolare giù per il precipizio.
-PORCAPUTTANAVACCAINFAMETROIA!-
I
pantaloni ancora giù, Cole volò dentro l’auto e la sterzò.
-Ho
temuto che mi cadesse l’uccello, gente!- sbraitò poi, distribuendo whiskey e
pacche affettuose ai cuccioli Bonzo e Percy, che se l’erano
fatta addosso.
Visto che potenza?
Un giorno e ne ho sfornata un’altra,
e quest’idea mi frullava in mente già da un bel po’ :’D
Avevo promesso che avrei dato più
spazio a Cole, perché è il mio idolo e se lo merita, e così ho fatto: ora anche
lui ha una drabble tutta sua <33 *abbraccia*
Veramente, io amo quest’uomo x°D
Innanzitutto perché, grazie a lui,
quel signor libro che è Il Martello degli
Dei è pieno zeppo di avvenimenti succulenti che Percy,
Pagey e Jonesy non
avrebbero raccontato, e poi perché è lui.
Questo è sempre stato uno dei miei
episodi preferiti riguardo la carriera dei Led Zeppelin, e quindi il caro
Richard si merita un’ovazione per averli salvati, da bravo Superman procura
mignotte che è. <3
Grazie fino allo sfinimento a chi mi
legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi preferisce e chi più ne ha più ne
metta :’D
Era
un solo, insignificante numeretto troneggiante sulla
carta d’identità stropicciata che sbucava dalla borsa in pelle nera, poggiata
sulla poltrona.
Uno
stupidissimo numero, di quelli che puoi incontrare tra una parentesi graffa e
l’altra, tra una sterlina sullo scaffale della drogheria sotto casa e una
percentuale sulla vetrina del negozietto che ti piace tanto, dove ora ci sono i
saldi.
Ma
quanti problemi comportavano quelle due banalissime cifre? Tanti, troppi.
Quattordici
erano gli anni che le teenager avevano quando davano il loro primo bacio.
Quattordici
erano gli anni a cui Lori Maddox perse la propria
verginità, con mister Jimmy Page.
Allora, non sono una cogliona
ignorante, v’avviso già.
Lo so anch’io che a 13 anni la Maddox era andata da Bowie, e di sicuro non hanno trascorso
la serata a giocare a briscola ma, per esigenze puramente artistiche, ho fatto
finta che il Cavaliere OscuroPage l’abbia
deflorata.
Che, diciamocelo, penso che a Lori
non sarebbe dispiaciuto, o forse sì, dato come s’è comportato dopo.
Anyway, questa l’ho scritta l’estate scorsa, è rimasta per un anno in
attesa di essere pubblicata e ora esaudisco il suo desiderio *-*
Ah, abbiate pietà di questa manipolazione dei fatti, pliz.
<33
Grazie fino allo sfinimento a chi mi
legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi preferisce e chi più ne ha più ne
metta :’D
Robert
scrutò attentamente i compagni: Jonesy
A’ Dale? Già.
Bonzo
Little John? Nome e stazza uguali, quindi ok.
Page Robin Hood?
Poteva capire: scaltro come una volpe.
Ma,
leggendo quelle quattro fottutissime
parole, s’incazzò:
-Perché
cazzo io sarei Lady Marian?!-
-Hai
capelli lunghi e biondi come lei?- azzardò Bonzo.
-Era
la fiamma di Robin.- disse enigmatico
Jones, sorridendo.
-Questo
lo so.- ribatté secco l’altro ma, accortosi
del senso che quell’affermazione voleva
avere, rilesse l’articolo daccapo.
John
non si stupì quando Robert sbiancò e scappò via: lo aveva previsto.
D’altronde,
ogni menestrello ha la propria storia
d’amore preferita da cantare, no?
Oddio, ce l’ho
fattaaaaa!
Un parto, ‘sta
drabble è stata un parto –omg
Vi dico che
son partita da quota 185 parole e sono arrivata a 100 esatte o/ *partonoapplausi*
Sì, me
li faccio da sola LOL
Da cosa nasce
quest’idea? Da quel gran drittone di Stephen Davis (Dio ti benedica!):
infatti, non credo che sia esistito il famigerato articolo in cui i nostri eroi
venivano paragonati ai personaggi di Robin
Hood, ma ceste: prendetela come una miiiinuscola
licenza poetica, ‘kay?
Richard Cole
e Peter Grant erano, rispettivamente, Fra’ Tuck
e lo Sceriffo di Nottingham (anche se, personalmente, quell’adorabile coglioncello di Cole io ce lo vedrei meglio nei panni di
Fra’ Tuck, ma dettagli LOL)
Anyway, per problemi di spazio, ho potuto
parlare solo dei membri della band: gli abbinamenti sono azzeccatissimi,
a mio parere.
Alan A’
Dale non se lo ricorderà nessuno, ma nel
cartone della Disney è Cantagallo, il mito che
canta “Urcaurca, tirulero, oggi splende il Sol”; nell’originale
era un menestrello pacato il cui unico compito era quello di narrare i fatti
che avvenivano. Un osservatore, quindi, come Jonesy.
Su Little John
non mi esprimo: nel cartone era un orso grande e buono, e non può che
essere l’alter-ego di Bonzo.
Robin Hood
è Robin Hood: Page è scaltro come lui
(come una volpe, per l’appunto)
e, nonostante la pepita d’oro conficcata nel suo prezioso culettino, non perde occasione per buggerare i più
potenti. Robin rubava loro il denaro, Page si
limita ad incidere massime di Crowley sui vinili.
E Robert? Quando
ho letto che era Lady Marian sono scoppiata subito a
ridere, e ho ringraziato 48357493094 volte Davis per avermi lanciato l’ennesimo
segnale di slash (che poi li percepisca solo io ‘sti segnali è un altro discorso LOL).
Grazie fino
allo sfinimento a chi mi legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi
preferisce e chi più ne ha più ne metta :’D
Jimmy
si bloccò fuori dall’ascensore, sfiorandosi piano il mento con le
dita affusolate.
-Vuoi
dire che sono una spirale vorticosa?- chiese spaesato.
Il
fan lo guardò perplesso, optando poi per un assecondarlo totalmente: e
quando cazzo gli sarebbe ricapitata un’occasione del genere?
Chi
se ne fotteva se Page aveva le rotelle più
fuori posto del solito: avrebbe avuto di che vantarsi con gli amici, lui.
-Ehm,
già. Sei spiralidosamente
fantastico!-
Il
chitarrista lo fissò distrattamente, perso com’era tra i ghirigori
della tappezzeria.
-Oh,
grazie.- soffiò poi, sorridendogli gentilmente e scomparendo dalla sua
vista in un batter d’occhio.
Bananle da far paura LOL
Ora vi spiego
un po’: Davis racconta che, nel tour americano del ’75, un giorno
Jimmy era appena uscito dall’ascensore quando un fan lo ha accolto con
una marea di complimenti.
Il nostro
beniamino gli ha risposto esattamente nel modo in cui ho scritto, il che mi ha
sempre lasciata un po’ di merda: vien spontaneo chiedersi che cazzo
avesse assunto mangiato a colazione quella mattina, no?
Io,
personalmente, ho una mia teoria, ossia che avesse sniffato dal tubo di
scappamento della Corvette di Bonzo ma, come ho appena precisato, è solo
una mia ipotesi :D
Anyway, so di aver reso Pagey
ancor più svampito del solito, ma credetemi: ci sta tutto ;)
E sì,
la seconda risposta del fan ha il mio copyright: io avrei agito esattamente
così, e voi?
Grazie fino
allo sfinimento a chi mi legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi
preferisce e chi più ne ha più ne metta :’D
-Ritirataaa!- urlò
il Beatle non così quiet, prendendo per mano la
moglie e tentando una fuga inutile sotto una pioggia di crema e candeline,
quest’ultime fortunatamente spente.
Ora,
in preda ad una ridarella continua, era intento a levarsi l’impasto di
dosso, leccandosi le dita come un bimbo, mentre Pattie lo implorava di scusarsi
con Bonzo, giacché lo vedeva un pochino agitato.
Il
marito non fece in tempo a rassicurarla, perché La Bestia li aveva
già scaraventati in acqua.
-Così
mi verrà una congestione, maledettooo!- aveva
strillato ridacchiando, mentre Bonzo giocava a domino con gli altri invitati a mo’
di tessere.
SONO APPENA
TORNATAAAAA! (cit.)
Ebbene
sì: non sono morta o(
Oggi ho avuto
l’esame di matematica e quindi ho concluso la mia avventura con i debiti:
ora mi auguro che mi promuovano, altrimenti mi vedrò costretta a spaccar
culi a destra e a manca LOL
Ma veniamo
alla fic!
Come tutti
ormai sapranno, è riferita al famosissimo episodio del compleanno di
Bonzo del ’73, quello in cui un GioggHurrison non proprio in sé gli ha buttato addosso la
torta e il nosto Bonzino da dolce orsetto s’è
trasformato in un toro di Pamplona TROLOLOL
Non sono
soddisfatta di questradrabble,
mi fa parecchio cagare ma, se non altro, sono riuscita ad uscire dal periodo di
crisi scrittoria in cui ero caduta u.u
Ringrazio
Federica Jane per avermi illuminato con il titolo e, come al solito, grazie
fino allo sfinimento a chi mi legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi preferisce
e chi più ne ha più ne metta :’D
Bonzo
si appiccicò al finestrino: San Diego si stava avvicinando decisamente troppo per i suoi gusti.
-Seh, Starship
‘sto cazzo.- brontolò, mentre in sottofondo iniziava Teddy Bear.
-Sentite?
Credo che anche questo sia un segno
dell’energia cosmica, signori!-
Tsk, Percy aveva perfino il coraggio d’imbastire uno dei
suoi sermoni?
-Eccoci,
la nostra fine sarà a ritmo di Elvis, così come il nostro inizio!
Non esiste suono migliore per morire, no?-
-Se
permetti, l’unica musica che vorrei sentire morendo sarebbe il gemito di
una bella fica: d’altronde, non esiste modo migliore per morire, no?- aveva ribattuto malizioso, mentre
l’amico approvava sorridente.
Ok, mi sono
finalmente ricordata di doverla pubblicare LOL
Passiamo alle
spiegazioni: a pagina 220 della nostra Bibbia (alias Il Martello Degli Dei) Steven Davis ci narra di un movimentato
viaggio dei nostri eroi sull’epico Starship
che, però, si trovò nel bel mezzo di una turbolenza: nel velivolo
c’era Teddy Bear di Elvis sparata a tutto
volume e PercyPerc, quando si accorse del casino in
cui si stavano ficcando, obiettò pacifico che, se i Led Zeppelin
dovevano schiattare, tanto valeva che lo facessero al ritmo del Re, dato che
era grazie ad Elvis che per loro era cominciata tutta quella splendida
avventura.
Mi è
sembrato carino aggiungere il punto di vista di Bonzo, con le sue battutine
dello stracazzo e un finale che PercyPerc non
può che approvare.
Ringrazio fino
allo sfinimentochi mi legge, mi segue, mi sostiene,
mi commenta, mi preferisce e chi più ne ha più ne metta :’D
Era
un urlo strascicato, qualcosa quasi detto più a se stesso che agli
altri, ma al tempo stesso un grido di battaglia. Jimmy osservava con la coda
dell’occhio le mani di Robert che si aggrovigliavano sull’asta, e i
suoi riccioli biondi coprire copiosamente il microfono, mentre si trascinava
appresso quel comiiiiiiiing.
Poteva vedere il pubblico scuotere il capo con frenesia, colto da un raptus.
E
la verità era che ImmigrantSongnon era
nient’altro che un gioco, un Anello dei Nibelunghi musicato.
Ma
quando Robert pronunciava quelle quattro parole, il pubblico lo stava a
sentire, incantato.
E
ci credeva. Davvero.
Sììì, l’anno scolastico è appena
iniziato e io sono già stufissima di andare a scuola, yeee!
Se non altro
mi alzo volentieri dal letto per vedere in fermata un tipo sssupercarino
che ha millemila anni in meno di me ma vabbè, dettagli LULZ
Ok, non vi
tartasso ulteriormente e niente, non ho da dare alcuna spiegazione riguardo
questa drabble: l’avevo pronta dal luglio 2010,
fate conto voi x’D
Ringrazio
fino allo sfinimento chi mi legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi preferisce
e chi più ne ha più ne metta :’D
Molti
fan che all’epoca erano semplici ragazzini in seguito avrebbero
dichiarato che avevano aspettato quel momento con un’ansia snervante.
Lui
non aveva programmato di sentire quella canzone:
gli bastò un pomeriggio finalmente libero per beccarla casualmente alla
radio.
Quando
partì il brano e riconobbe lo stile così simile al loro, al suo, non s’incazzò, anzi:
gli amici lo presero per pazzo quando urlò entusiasta -Go on, my son!-.
In
quel preciso istante a Robert fischiò un orecchio ma non se ne
curò, impegnato com’era a festeggiare con i suoi compari a suon di
birre e pacche affettuose.
Il 7 novembre
1969 uscì il singolo Whole Lotta Love,
destinato a cambiare la storia del rock.
Chi è
il “lui” di cui parlo in questa storia? Nat
sicuramente mi avrà capito, ma è mio dovere spiegarlo a tutte
voi: siore e siori, vi presento Steve Marriott,
strabiliante frontman degli SmallFaces, dotato di una voce eccezionale.
Whole Lotta Love degli Zeppelin riprende molto (per non
dire “scopiazza”) YouNeedLoving dei Faces, che vi consiglio vivamente di ascoltare per farvi un’idea
di quanto si assomiglino.
Il modo in
cui PercyPerc la cantò ricorda un sacco lo
stile di Marriott, infatti Plant era uno dei fan
più sfegatati degli SmallFaces,
ed è risaputo che sia andato ad un sacco di loro concerti.
Ora, non so
se Steve abbia sentito Whole Lotta Love proprio nel giorno in cui
è uscita, anzi, non credo proprio, ma è vero che si è
messo ad urlare incoraggiamenti vari ed urla da stadio rivolgendosi alla voce arrapante
calda di Robert che usciva dalla radio.
Personalmente
l’ho sempre trovata una cosa dolcissima, e quindi ho voluto omaggiarlo in
questa drabble perché mi piace un sacco e
perché so quanto la mia adorata Nat lo ami.
Ringrazio
fino allo sfinimento chi mi legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi
preferisce e chi più ne ha più ne metta :’D
Quando
vide Cole e Presley intenti a fronteggiarsi a colpi di Karate e innumerevoli
“vaffanculo”, John credette
di aver appena assistito alla cosa più stupida mai accadutagli in
ventinove anni di vita.
Dovette
ricredersi quando Elvis gli donò un orologio Baume
& Mercier in lapislazzuli con doppio quadrante,
in cambio di quello di Topolino in plastica che portava al polso.
E
quando Cole, una volta fuori dalla portata del Re, esclamò entusiasta:
-Cazzo, c’ha riempito d’oro, quello stronzo! E tu, fottuto Jonesy, c’hai guadagnato alla grande, eh?-, lui si
limitò a sospirare sconsolato.
-E ora chi lo dice a Tamara?-
Questa
è sicuramente una delle cose più demenziali che io abbia mai
scritto, e il peggio è che mi sono semplicemente limitata a raccontare i
fatti come si sono realmente svolti LMAO
Ma procediamo
con ordine: Il Martello Degli Dei,
pagina 221. Il nostro guru Davis ci racconta della leggendaria visita che JPJ e
Cole fecero al Re, e quest’episodio è, a mio parere, uno dei
più fantastici della storia dei Led.
Il mio unico
apporto personale è, oltre alle battute dei personaggi, il fatto che
quel delizioso orologio di Mickey Mouse fosse un regalo di quella bimba
bellissima che era Tamara Baldwin per il suo paparino.
Lo spero
vivamente, altrimenti incomincerei seriamente a preoccuparmi per i gusti di Jonesy in fatto di moda e affini.
Ringrazio
fino allo sfinimento chi mi legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi
preferisce e chi più ne ha più ne metta :’D
Il
piede sprofondò velocemente nella fanghiglia ma, con altrettanta
rapidità, se ne sbarazzò.
-Conosce un
certo Robert Plant?-
Era
un febbraio uggioso.
-Ha avuto un
incidente stradale…-
Il
respiro gli moriva in gola, ma resisteva.
-Ha detto che
lei è un suo parente…-
Si
era avvicinato, il cuore a mille.
Robert
lo vide e parve quasi illuminarsi,
l’occhio coperto di sangue e il braccio dolorante.
-Perché…?-
farfugliò Page.
-… tu sei tutta
la famiglia che ho.-
Sospirò
e riprese.
-Oh,
ma sei tutto bagnato…-
Jimmy
sorrise, abbracciandolo piano per non fargli del male e, finalmente, pianse.
-Non importa.-
Eeeee dopo la mia sparizione, eccomi ritornata!
Resoconto
degli ultimi tempi? In due giorni penso di essermi già assicurata due
debiti (matematica e biologia, ofcourse:
anno nuovo, vita nuova ‘sto
cazzo <3), ma in compenso mi sono presa un maglione che è la
fotocopia di quello di Kurt nel video di Sliver,
GAAAAAAAH.
Ok, mi do una calmata.
Questa drabble l’avevo pronta da luglio, obviously, ma l’ho tenuta da parte per millemila motivi (la verità è che mi verrà
un magone assurdo quando premerò il tasto “completa”).
Cioè, questo è il penultimo capitolo, gente…
E dopo sarà finito tutto çç
NON CI VOGLIO PENSARE. Anyway! Prendete la Bibbia e volate a pagina 107:
Davis scrive addirittura che, la sera in cui Robert fece l’incidente e
andarono a chiamare Jimmy, quest’ultimo ebbe una forte reazione: “Il
cuore di Page quasi si fermò.”
Potevo forse lasciarmi sfuggire un’occasione del genere, servita
praticamente su un piatto d’argento? EBBENE NO!
Se PercyPerc ha fatto il nome di JimmehFottutoPeig
come parente prossimo, ci sarà uno stracazzo di motivo, no? *w*
E occhei, c’ho ricamato su tanto, tra la scena della
corsa nella pioggia e questi due ciccìcicciò, ma nel mio cuore ho la profonda convinzione
che sia successo veramente.
Dedico questa
alla mia cara Mitch,
perché quest’estate, quando l’ho scritta, ho pensato subito
a lei, a SeleneSilver
che ha sfornato delle Jimbert che mi hanno stregata e
a Willie,
che oggi compie gli anni. Auguroni, Cillo. <3
Infine ringrazio
fino allo sfinimento chi mi legge, mi segue, mi sostiene, mi commenta, mi
preferisce e chi più ne ha più ne metta :’D
Jimmy
prese in mano uno dei vinili e ne studiò l’interno: i simboli risaltavano
in un insieme armonioso.
Si
soffermò sul proprio: com’era prevedibile, la stampa non si era di
certo fatta attendere per esprimere le proprie congetture riguardo sicure affinità
con Satana e compagnia.
Gli
sfuggì un risolino divertito: se
solo avessero saputo…
La
Z, così aspra e dai contorni taglienti e duri rappresentava se stesso,
mentre la S, con quelle sue curve sinuose, quasi a voler accompagnare quei capelli morbidi, non poteva che
essere lui.
Ma
non poteva farne parola: d’altronde aveva una certa reputazione da
difendere, no?
O. MIO. DIO.
IO NON CI CREDO.
HO FINIT- OK,
NON LO VOGLIO ANCORA DIRE.
Davvero,
ragazze, voi non potete nemmeno lontanamente immaginare a come mi stia sentendo
in questo preciso momento…
GRAZIE,
GEORGE HARRISON.
Stamattina,
alle sei, il cielo era scuro ma pulito, e ho visto un’unica stella
risplendere egoisticamente: sono certa che fossi tu, così come il raggio
di Sole che oggi a scuola mi ha colpita in pieno.
L’unica,
tra un sacco di gente.
E ti
ringrazio per avermi fatto venire l’ispirazione per questa dannata drabble: ormai avevo perso ogni speranza.
Grazie,
George. Grazie.
Gente,
è doveroso che io ringrazi tutte voi, che mi avete sempre sostenuta e
che mi avete sempre riempito di complimenti per questa raccolta di schifezzuole: vi adoro, vi adoro alla follia.
Grazie
davvero, ragazze ♥
Ora
metterò la parola FINE a questi scleri, mi
mancherete :’)