Il graffito

di Lollo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Parte ***
Capitolo 2: *** Seconda Parte ***
Capitolo 3: *** Parte Terza ***
Capitolo 4: *** Parte Quarta ***



Capitolo 1
*** Prima Parte ***


-

IL GRAFFITO

 

Prima Parte

 

-   Io... mi chiedevo... ti andrebbe di venire ad Hogsmeade con me, sabato?

 

Ron si girò lentamente verso la ragazza dai lisci capelli biondo miele seduta vicino a lui; incredulo la guardò per qualche istante, mentre in viso gli diventava di un acceso colore rossastro.

Aprì la bocca a fatica un paio di volte, prima di balbettare incoerentemente. La ragazza fece una faccia dispiaciuta e offesa allo stesso tempo, come una bambina a cui hanno levato il suo giocattolino preferito:

 

-         Non vuoi...?

 

Ron abbassò lo sguardo, sempre borbottando qualcosa di incomprensibile, imbarazzatissimo. Lei decise che era ora di passare all’azione.

Gli accarezzò una guancia (lui si scostò subito, neanche l’avesse scottato) e gli posò l’altra mano su quella di lui (che la ritirò velocemente), cercando di intercettare gli occhi del ragazzo con il suo sguardo azzurro, ancora seducentemente imbronciato. Lui continuava ad evitarlo ostinatamente, e lei cominciava ad irritarsi.

 

-         Non ti piaccio?

 

Questa volta lui alzò la testa, seppur al rallentatore, e la guardò, per poi dire con voce bassa, ma sicura: - Non... non è che non mi piaci... è che non mi interessi.

Questa volta fu il suo turno rimanere a bocca aperta; poi, disse, con voce che sprizzava vendetta: - C’è qualcun altra?

Proprio mentre lui stava – forse – per rispondere, un’altra ragazza entrò in Sala Comune, carica di libri, e gettò un’occhiata verso il loro tavolo:

 

-         Ron! Eccoti! È da un’ora che ti cerco... siamo di ronda adesso! Andiamo, dai...

 

A quella voce, il ragazzo sussultò, diventando di un bordò ancora più acceso; e salutata la ragazza bionda, si avviò con Hermione, tirando un sospiro di sollievo per essersi liberato di quell’impiccio.

 

Ma non sapeva, mentre la ragazza li guardava furente dall’altra parte della stanza, che l’impiccio era appena cominciato.

 

*

 

Ron Weasley ama Hermione Granger

 

Non era possibile.

 

Eppure, era davanti ai suoi occhi. Quella scritta. Troneggiava nel corridoio del sesto piano, rossa, brillante, a caratteri cubitali in modo che chiunque la potesse vedere.

 

E un unico pensiero si fece strada nella sua mente, a quella vista.

 

Oh, cazzo!

 

-         Ron, cosa c’è?

 

La voce di Harry lo raggiunse attraverso il corridoio, e sentì i suoi passi avvicinarsi velocemente. Si fermò proprio accanto a lui, e volse lo sguardo occhialuto verso il graffito; Ron si girò ancora sconvolto, come in trance, verso di lui; lo vide alzare un sopracciglio, perplesso. Poi si sistemò gli occhiali sul naso, gli mise una mano sulla spalla.

 

-         Bè, amico...

 

Scosse la testa.

 

-         ... oh, cazzo, eh?

 

Disse Harry, come se fosse davanti ad un’opera stupenda e rivelatrice di un autore – autrice, sospettava Ron – di grandissimo talento, quasi ammirato. E proprio mentre si stava voltando verso di lui per mandarlo a quel paese, vide Hermione.

 

 

 

 

 

 

 

Prima particina di una cosa che sto scrivendo... la seconda e penso ultima parte, a meno che – cosa improbabile – cambi idea, verrà postata stasera o domani.

 

Recensiteeee!

 

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Capitolo 2
*** Seconda Parte ***


IL GRAFFITO

IL GRAFFITO

 

Seconda Parte

 

 

Stava correndo verso di loro; anche Harry la notò, e gli scoccò un’occhiata malefica prima di sibilargli un: ‘Auguri!’ e svignarsela prima che potesse prenderlo a randellate col candelabro posato sul ripiano lì accanto.

 

Si sentiva le gambe molli, e quando Hermione gli si avvicinò chiedendogli allegramente dove stava scappando Harry e cosa stesse fissando, la lingua gli si appiccicò al palato, praticamente; non sarebbe più riuscito a parlare nè a camminare. Sarebbe rimasto lì, impalato per il resto della sua vita, a fissare quel maledetto graffito di quella maledetta ragazza bionda; di cui non ricordava neanche il nome, ora che ci pensava,  e avrebbe volentieri voluto strangolare con le sue stesse mani e poi spiaccicarla sul muro, lì, proprio vicino alla scritta, così tutti avrebbero visto cosa succedeva a chi gli rompeva le palle gli rovinava l’amicizia più bella della sua vita. L’amicizia. Se, ok.

 

 Cercò di calmarsi; magari a lei faceva piacere, magari...

 

-          Cos’è questa scritta?

 

Ok, no, molto probabilmente non le aveva fatto piacere.

 

-          Non... non lo so... era qui... eh...

-          Cosa. Stai. Blaterando!

 

Decise che stare zitto era la soluzione migliore, mentre Hermione cercava disperatamente di mandarla via, prima con un incantesimo, poi passandoci su una mano, furiosamente, con le lacrime agli occhi, tutta rossa.

 

Quella reazione non lo rincuorò più di tanto. Ma, insomma, lui era o non era Ronald Weasley? Sì, ovvio che lo era. E cosa faceva lui in queste occasioni, quando l’amore della tua vita ti sta praticamente spiattellando in faccia la verità? Ci pensò un secondo.

 

Non stava facendo nulla.

 

Sentirono dei passi nel corridoio, e si voltarono tutti e due subito, per scorgere la figura alta e magra di Piton che veniva loro incontro. Hermione sbiancò, e cercò ancora più disperatamente di far scomparire il graffito. Ron rimase immobile dov’era. E la scritta anche.

 

-          Le lezioni sono cominciate, dovreste essere in classe!

 

Li raggiunse a passo di carica, per poi fermarsi anche lui; fissò il muro con sguardo accigliato; si vedeva che stava trattenendo un sorriso malefico.

 

-          Oh, bene, bene... che modo inusuale di dichiararsi, Weasley... credo che la tua originalità ti costerà una bella punizione.

-          Io... non sono stato io!

-          No? E chi? Hai dei sospetti?

 

Questa volta non trattenne il ghignetto, anzi, lo mostrò in tutta la sua malignità. Ron stava cominciando ad infuriarsi.

 

-          Sì!

-          Prove?

-          B...bè...

-          Lo sa benissimo che non ne ha! Ma come avrebbe potuto scriverla lui?! È come se si diffamasse da solo, no?

 

La voce di Hermione, infuriata, lo interruppe, e lo sguardo perfido si spostò sulla ragazza.

 

-          Bene... punizione per Granger e Weasley.

-          Cosa?

-          Perché?

-          Granger, perchè sei un’insopportabile impertinente. Weasley, perchè, non avendo prove, e riferendosi la scritta a te, di conseguenza sei il colpevole dell’atto di vandalismo...

 

Ron non potè fare a meno di chiedersi come era giunto a questa conclusione.

 

- .. quindi, dovrete pulire la scritta dal muro. Senza magia, stasera, al posto della ronda notturna di Prefetti.

 

Prima che Ron ed Hermione potessero ribattere – cosa che non avrebbero comunque fatto – Piton scese le scale e scomparì dalla loro vista, portandosi dietro il suo giallognolo sorriso perfido.

 

Hermione si girò verso di lui, lentamente, mentre Ron sperava di essere inghiottito dal pavimento come mai in vita sua. Riusciva a vedere le fiamme dardeggiarle negli occhi mentre gli diceva: - Non ti chiederò cosa diamine ci fa quella roba lassù perchè sono in ritardo per la lezione. Ma stasera...

 

E con questa inquietante minaccia, SuperGirl si diresse verso l’aula di Incantesimi, col mantello svolazzante, lasciando Ron alquanto terrorizzato.

 

 

 

Wiiiiiiiiii cambiata idea! XDDDD posto il secondo pezzo ora, e la terza parte domani... o stasera ancora più tardi! Perchè mi sembrano più belli, così, tutti spezzettati... SUSPANCE!

 

Ok, ora la pianto, scusate, ho la cena sullo stomaco, non è colpa mia se dico cose stupide, è colpa delle lenticchie di stasera.

 

Ringrazio moltissimo Joey Baggins, Nina, Ellie, Ronny92 [Sono una ragazza... lo so, lo so, ci si può confondere con questo stupido nick che mi sono messa XD], Romen Evans, Minako-Chan, kamomilla e gigia990... grazie mille!

 

Recensite! ^__^

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Parte Terza ***


IL GRAFFITO

IL GRAFFITO

 

Terza Parte

 

 

Ron si sedette vicino ad Harry, in biblioteca. Fortunatamente non aveva più incontrato Hermione – forse dipendeva anche dal fatto che ogni volta che la vedeva comparire all’orizzonte si nascondeva, cosa che aveva causato un po’ di perplessità a Ginny, soprattutto quando l’aveva scovato in un cubicolo del bagno femminile, in piedi sulla tavolozza del water per non fare vedere i piedi da sotto la porta.

 

 

Gettò la borsa coi libri sul tavolo e si stravaccò sulla sedia, coprendosi gli occhi con una mano, esausto. Vide con la coda dell’occhio Harry che lo guardava di sottecchi. Lui non si mosse, nè disse nulla, chiedendosi cosa diamine volesse. Harry, impaziente, cominciò a tossicchiare per attirare la sua attenzione. Ron ancora non aveva capito che cosa volesse. Di nuovo quella tossettina. Cercò di ignoralo, magari aveva male alla gola. Un altro colpo di tosse.

 

-          Ma che cazzo c’hai?!

-          Cosa?

-          Sei qui che mi scatarri addosso!

-          Sto cercando di attirare la tua attenzione!

-          E perchè?

-          Per sapere come è andata a finire con Hermione!

-          Ah, ma dirlo subito, no?

-          Siamo in una biblioteca!

 

La voce scandalizzata di Madama Pince li interruppe, e i due decisero di uscire, anche perchè oramai la storia era di dominio pubblico da tutta la mattina – motivo in più per evitare Hermione – e tutti li stavano fissando famelici per sapere come aveva reagito lei.

 

-          Allora, come ha reagito?

-          Scusa, non gliel’hai chiesto a pranzo?

 

Pranzo che lui aveva accuratamente saltato. E iniziava ad avvertirne le conseguenze.

 

-          No, avevo troppa paura, aveva una faccia nera.

 

Di bene in meglio.

 

-          Niente, è successo che Piton ci ha messo in punizione e lei se n’è andata a lezione perchè era in ritardo.

-          E basta?

 

Non rispose, sperando che la sua fosse una domanda retorica. Non aveva molta voglia di raccontargli nei dettagli cosa aveva fatto Hermione. Orgoglio maschio. Ma non ebbe bisogno di dirglielo.

 

In quel momento Ron desiderò con tutte le sue forze di essere figlio unico.

 

-          Ron! Hermione era sconvolta stamattina, sul serio...

 

Ginny stava arrivando velocemente verso di loro, indignata. Stava ancora blaterando qualcosa su Hermione e le sue disgrazie, quando scorse la ragazza bionda dietro di lei.

Sentì torcerglisi le budella dalla rabbia; lei non si era accorta di lui.

 

-          Maledetta!

-          Cosa? Cosa hai detto, Ronald Weasley? Io vengo qui a riferirti come sta Hermione e tu mi insulti?

 

In quel momento, colto da un improvviso stimolo omicida, lasciò Ginny a blaterare incoerentemente e Harry a bersi ogni sua parola per capire cosa aveva realmente detto Hermione, per inseguire la ragazza.

 

La rincorse più forte che potè – non sapeva neanche lui che cosa voleva farle, sapeva solo che le avrebbe fatto molto male – quando  andò a sbattere proprio contro ad Hermione.

 

Si fissarono per un secondo.

 

-          Chi stavi rincorrendo?

 

Gli chiese lei. Sembrava un po’ imbarazzata; finalmente non era più l’unico.

 

-          Uhm... no, nessuno...

-          Weasley! Che bella sorpresina che hai ricevuto stamattina, eh!

 

La voce della ragazza lo raggiunse; non sapeva come c’era finita, ma era dietro di lui. Probabilmente era entrata in qualche aula e lui non l’aveva visto, così aveva continuato a correre come un deficiente in giro per il corridoio. Stava per rispondergli qualcosa di molto poco carino, quando Hermione lo superò e squadrò la ragazza dall’alto in basso.

 

-          E tu chi saresti?

 

Si guardarono in silenzio; Hermione con una faccia che trasudava disprezzo da tutti pori, l’altra inizialmente confusa, poi, presumibilmente dopo aver capito chi aveva davanti, con uno sguardo di puro odio.

 

Ron cominciava ad avere paura.

 

La ragazza fece un passo avanti.

 

-          Sei Hermione Granger?

-          Chi sei tu?

-          Rispondi alla mia domanda.

 

Adesso Hermione si stava davvero irritando. Improvvisamente, squadrò prima Ron e poi la ragazza, e lui potè vederle come un lampo di genio scoccarle negli occhi.

 

-          Tu, sei.. tu!

 

L’altra fece un passo indietro, un po’ spaventata dal tono di Hermione, che si avvicinava minacciosa.

 

-          Tu, sei tu quella della maledetta scritta, eh?!

 

Ora Quella-Della-Maledetta-Scritta era decisamente terrorizzata.

 

-          I-io...

-          Non voglio sapere perchè l’hai fatto dato che se no tu e quest’ altro – e indicò Ron – fareste proprio una brutta e atroce fine, ma sappi che dopo di quel che hai fatto...

 

La voce di Hermione si affievolì, lasciando intendere all’altra quello che non aveva finto di dire. Ron avrebbe voluto baciarla da quanto era fiero di lei. Di Hermione, ovvio. Che poi avrebbe voluto baciarla anche senza essere fiero, ma pazienza.

 

La ragazza ora si stava allontanando correndo da loro, con lo sguardo di fuoco di Hermione ancora puntato contro. Quando scomparve dalla loro vista, lei si girò e sospirò guardando Ron, dicendo: - Devi averle fatto proprio un torto enorme, povera ragazza...-

 

Ora la povera era lei??

 

-          Io non ho fatto nulla di male...! Le ho solo detto...

-          No, seriamente, non lo voglio sapere, me l’immagino.

 

Hermione assunse un’espressione mortificata e dispiaciuta mentre pronunciava quelle parole, lasciando Ron di stucco a chiedersi il perchè. Che non tardò a scoprire, dato che glielo fece capire lei direttamente, con le sue parole, pronunciate questa volta con un tono rabbioso.

 

-          Sempre a sfarfallare in giro stai, posso figurarmi cosa ha patito quella poveretta...

-          Sf-sfarfallare?!

-          Non fare il finto tonto, Dio santo!

-          Te l’ho già detto, non ho fatto niente! Andiamo, io che vado in giro a sfarfallare, come dici tu...

-          Sei odioso quando fai così! Perchè neghi l’evidenza?

-          Non potrei mai farlo!

-          E perchè, sentiamo...!

 

Ron si girò: non si era accorto che erano fermi proprio davanti alla scritta. La fissò ancora per un istante, accennandovi mentre diventava bordò per l’ennesima volta in una giornata:

 

Ron Weasley ama Hermione Granger

 

-          Cosa diavolo c’è, adesso?

 

Hermione si girò verso la scritta, come per cercare una verità nascosta da qualche parte. La vide sillabare le parole tra le labbra, con una faccia concentrata. Lentamente, anche sua faccia si tinse di rosso e i suoi occhi si allargarono, ancora una volta.

 

-          Ron... Ron Weasley ama Hermione Granger –

 

Lesse.

 

Si girò verso di Ron, piano. Lui rise nervosamente: - Non è poi così stupida, quella ragazza... l’ha capito subito... –

 

Sentì la testa di lei poggiarsi delicatamente sulla sua spalla.

 

-          Non mi va che qualcuno mi superi in qualcosa.

-          I..in che senso?

-          Lei l’ha capito prima di me.

-          Oh... ma bè...

-          Abbiamo perso un sacco di tempo, in questo modo...

-          S...sì...

 

Lei gli sorrise e gli accarezzò il viso; Ron stava per piegarsi su di lei e baciarla, quando Hermione lo bloccò.

 

-          Aspetta... dobbiamo pulire la scritta.

-          M-ma dovevamo farlo questa sera...

-          Ma così stasera faremo la ronda insieme...

-          Oh. Oh. Giusto.

 

Lei si avvicinò al muro.

 

- Prima di... cancellarla, devo fare una cosa.

 

 

 

 

 

 

Eccooooo! Non è finita qui, manca ancora un capitolo, che – stranamente, eh! XD – posterò o stasera o domani... credo che sarà molto corto, non c’è gran che da dire, è solo per concludere e dare luce alla prima idea che ha generato questa fanfiction.

 

Ora passiamo ai ringraziamenti: a ^miky^, Romen Evans, kamomilla, orlandina88, Aurora Ginevra, daniel14, Ares, Nina, melbonfix, Ronny92 [ma ti pare non mi hai mica offesa ^__^],  Mikisainkeiko, Drak Dreamer, call, SiJay, StefyGranger e a tutti quelli che hanno letto: un GRAZIE enorme come una casa!

 

 

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Capitolo 4
*** Parte Quarta ***


IL GRAFFITO

IL GRAFFITO

 

Quarta Parte

 

 

La nostra cara ragazza, che in realtà si chiamava Lisa Turpin ed era di Corvonero, si alzò stiracchiandosi dal letto; era una bella mattinata... ieri non aveva passato un bel pomeriggio – quella dannata di una Granger l’aveva spaventata a morte, ma poi era riuscita a calmarsi; non c’era motivo di preoccuparsi, figurati se le faceva qualcosa, no?

 

Si vestì quindi serena, anche se in realtà sperava di non incontrarla, quella pazza: comunque, cercò di non pensarci... era un gran giorno, per lei: poteva ritornare alla carica, ora che quei due si odiavano perchè la Granger aveva scoperto che Weasley era innamorato di lei, e probabilmente lui aveva oramai perso ogni speranza. Il che era grandioso.

 

Non aveva idea di come avesse cominciato a piacerle Ronald Weasley, di cui prima non conosceva neanche l’esistenza, o quasi. Si passò un po’ di ombretto sulle palpebre, cercando di ricordarsi come mai. Non che lo amasse, però era diventato davvero un bel ragazzo. Non c’entra niente con quella, pensò finendo di truccarsi. Niente di niente!

 

Scese le scale velocemente, perchè non vedeva l’ora di raggiungere Ron e chiedergli di nuovo di uscire con lei. Avrebbe accettato di sicuro, pensò ridendo sotto i baffi, almeno per paura che lei gli facesse qualche altro scherzetto. Ma non le importava perchè accettava, purchè accettasse.

 

Era ancora immersa nei suoi pensieri quando scorse Hermione Granger che veniva nella sua direzione nel corridoio affollato.

 

Si immobilizzò immediatamente; poi corse giù per le scale, cercando di non farsi notare, e si nascose – per sicurezza – dietro un’armatura.

 

Non aveva paura dellA Granger. Assolutamente no. Solo, se poteva evitarla era meglio.

 

Ma non l’aveva evitata: era scesa anche lei. Stava iniziando a spaventarsi. Vide qualcuno avvicinarsi dall’altra estremità del corridoio, ma non riusciva a capire bene chi – maledetti occhiali! Ma non se li sarebbe mai messi, mai!

 

Vide la Granger sbracciarsi con entusiasmo per far vedere dov’era alla persona in fondo al corridoio, come se non fosse chiaro dov’era.

Anche l’altro si fermò e salutò, mentre lei lo raggiungeva correndo, e tutti e due entrarono in aula che, a quanto sapeva Lisa, era vuota.

 

Lentamente, uscì dal suo nascondiglio con cautela, guardandosi attorno. Quando fu sicura che il corridoio fosse vuoto, si alzò del tutto e tirò un sospiro di sollievo, mentre la curiosità si faceva strada nella sua mente: chi era quel tizio? Perchè era un ragazzo; anche se non ci vedeva bene lo sapeva, si vedeva da come si era comportata lei.

 

Ancora logorata dalla curiosità, andò in bagno e bevve un goccio d’acqua. Quando uscì, scrollò le mani con forza per asciugarle, ed un po’ d’acqua finì sul muro; Lisa vide come delle tracce di qualcosa di rosso nei punti in cui aveva schizzato. Perplessa, tornò in bagno, si bagnò le mani di nuovo e le passò sulla pietra.

 

Sul muro dove lei stessa aveva tracciato il graffito, c’era scritto:

 

Ron Weasley ama Hermione Granger. E lei ama lui.

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

Eccolo qui! Ultimo, corto capitolo! Cavolo, quarantuno recensioni per tre capitoli, wow! Me ne aspetto tante altre per questo, eh!

 

Ringrazio moltissimo: Hermia, Mony (“;), Drak Dreamer, SiJay, StefyGranger, daniel14, Ile Grint, Eva, MandyJJ, orlandina88, Joey Baggins, gigia990, Romen Evans e tutti quelli che hanno letto e leggeranno questa stupidaggine, ma che soprattutto quelli che  la RECENSIRANNO! XD

 

 

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