La forza dell'amore

di mostrina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Verità ***
Capitolo 2: *** L'attesa ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** Il ritorno ***



Capitolo 1
*** Verità ***


La verità

 

La piccola ormai era cresciuta e notava da tempo che tra lei e suo padre Jacob c’erano troppe differenze, notava qualcosa di strano, aveva 17 anni ed era inutile nasconderle ancora la verità.

Era arrivato il momento.

Jacob aveva una gran paura di perderla, era contrario a tutto ciò, non voleva rischiare di perdere la sua piccola, l’aveva considerata da sempre sua figlia ed insieme eravamo una famiglia felice.

-“Amore, è arrivato il momento di dire tutto a nostra figlia, non possiamo ancora fingere, lei ha tutto il diritto di sapere la verità..”

Cominciai io una sera a letto prima di addormentarmi.

Jacob si voltò verso di me con un’aria spaventata.

-“No, ma è presto, non turbiamola per nulla.. aspettiamo ancora qualche anno Bella.. perché vuoi rovinare tutto?”

-“Tesoro, non voglio rovinare nulla, ma non aspettiamo di farlo quando è ormai troppo tardi, lo sai anche tu che non si può più aspettare, fallo per lei, secondo te non le piacerebbe sapere chi è il suo vero padre?”

Cercai di farlo ragionare.

-“Eh.. è proprio questo il problema Bella.. e se poi decide di restare con lui?”

 -“Stai tranquillo tesoro mio, non se ne andrà.. conosco nostra figlia, tornerà.. tranquillo.. e se Edward si presentasse qui? Come glielo spiegheresti? E se lo scoprisse da sola? T’immagini quanto si arrabbierebbe? No, non lo scoprirà da sola.. saremo noi a dirglielo!”

Era terrorizzato, gli andai vicino per consolarlo, cominciai ad accarezzargli la testa e a baciarlo dolcemente, tremava.

Tra le mia braccia era più rilassato e dovetti stargli accanto tutta notte per farlo addormentare, non avrei mai detto che si sarebbe così attaccato a una bambina che non era sua figlia, e di questo ne ero immensamente felice.

Passammo tutta la notte abbracciati, ma io non dormii nemmeno un’oretta, nonostante continuassi a rassicurare Jacob anch’io avevo la stessa paura, non potevo avere la certezza che non avrebbe scelto il suo vero padre, e se l’avesse fatto, non avrei potuto oppormi, lui era suo padre tanto quanto io ero sua madre.

Fu una notte interminabile, nonostante Jake riuscì ad addormentarsi, era molto agitato, si muoveva nel letto, non stava fermo un secondo, e io.. anche..

La mattina fu annunciata da un piccolo raggio di sole che si infiltrò nella nostra camera da letto svegliandomi, l’estate ci dava il suo buongiorno.

Nessie dormiva ancora, ignara di tutto quello che sarebbe successo da lì a pochi minuti.

Io mi alzai e, non appena misi un piede sul pavimento, Jacob si svegliò di soprassalto, la lontananza da me lo uccideva.

-“Amore, dove vai?”

Chiese sorpreso.

-“Non ho più sonno.. mi alzo, ti aspettò di là in cucina tesoro.”

Jacob cambiò colore.. i suoi occhi si svegliarono d’improvviso.. aveva capito, lo aspettavo in cucina per parlare a Nessie, e dal suo sguardo potevo leggere il terrore, il terrore di chi perde la sua vita, di chi da un momento all’altro gli viene strappato il cuore, il terrore di una persona che perde tutto ciò che ha..

Mi dispiaceva, ma dovevo farlo, la piccola doveva sapere tutto, e l’avrebbe saputo quella mattina, non un giorno più tardi.

Ero in cucina e aspettavo tutti e due con ansia, mi sedetti sul divano e attesi.

Jacob arrivò per primo, non si era neanche vestito, a dorso nudo arrivò con fatica, aveva una faccia sconvolta e si sedette accanto a me.

Silenzio.

Nessuno dei due aprì bocca fino all’arrivo di Nessie, che un po’ insonnolita ci guardò incuriosita.

-“Mamma, papà, che ci fate seduti sul divano? Che c’è?”

Chiese lei.

Non sapevo come cominciare, ma sicuramente non potevo far parlare Jacob, non avrebbe avuto la forza, dovevo essere io a rompere il ghiaccio.. e l’avrei fatto subito.

Presi molto coraggio e cominciai.

-“Ciao tesoro.. vieni, siediti qui che ti dobbiamo parlare, siediti accanto a noi..”

Dissi io molto delicatamente mentre lei era sempre più impaziente e agitata.

-“Cos’ho fatto? Cos’è successo?”

Non capiva, e si stava spaventando, credeva di averne combinata una delle sue dato che era una ragazzina molto vivace e che ogni tanto, anzi, molto spesso, si cacciava nei guai.. proprio come sua madre tempo prima.

-“Tranquilla amore, tu non hai fatto niente, ma.. abbiamo deciso che è arrivato il momento di dirti la verità, la verità su una cosa che riguarda tuo padre..”

Nessie non parlava, ascoltava e guardava Jacob con aria interrogativa che dall’inizio non aveva spiaccicato parola.

-“Sai.. è difficile per me spiegarti.. non so da dove cominciare.. “

Una lacrima scese dal mio viso, ero pallida, mi sentivo svenire, non sentivo più la presenza di Jacob, era immobile, una statua, ma dovevo sbrigarmi, prima gliel’avrei detto e meglio era per lei e per noi.

-“Jacob.. Jacob.. non.. non è il tuo padre naturale!”

Dissi con la voce rotta da singhiozzi e appena mi voltai Jake chiuse gli occhi come qualcuno che avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco, i suoi polsi si chiusero a riccio.

Nessie sgranò gli occhi e aprì la bocca, da quelle piccole fessurine nere cominciarono a sgorgare grandi gocce di pianto, e si impallidì.

-“Amore.. non fare così, mi dispiace, è tutta colpa mia.. mi dispiace.. avrei dovuto dirtelo prima ma eri così piccola e indifesa, non volevo traumatizzarti, volevo che tu vivessi bene la tua infanzia.. volevo farti vivere tranquilla..”

-“Cosa??! Papà.. cosa dice la mamma?”

Chiese lei rivolgendosi a Jacob in modo supplichevole.. la sua voce era lieve e dolce.. e i suoi occhi diventavano sempre più lucidi.

-“Tesoro, non rendere le cose più difficili, la mamma dice la verità, ma io voglio che tu sappia che dal primo momento che ti ho vista ho subito desiderato essere tuo padre, ti ho sempre amato e sempre ti amerò.. non voglio perderti.. ti ho sempre considerato la mia bambina..”

Disse Jacob delicatamente.

-“Papà.. tu non sei il mio papà.. perché? Perché dite così? Non è vero.. non ci voglio credere.. papà..”

Nessie scoppiò in lacrime mentre io e Jacob ci guardavamo tenendoci la mano per farci forza a vicenda; mio marito aveva preso coraggio e solo con la stretta della sua mano mi dava una forza tale da superare qualsiasi ostacolo.

Provò a continuare..

-“Devi sapere che quando sei nata.. è successa una cosa..”

No! Non volevo che Nessie sapesse del passato, questo non era tenuta a saperlo, quello che era successo tra me ed Edward non la interessava, lei doveva solo sapere la verità su se stessa.

-“No Jacob, questo no, è ancora troppo piccola e non capirebbe, non voglio che sappia niente di più dello stretto necessario..”

Urlai a mio marito infastidita.

-“Hai ragione tesoro, scusa, ma quello che voglio che lei capisca è che per me è la mia bambina.. mia figlia..”

Jacob avrebbe fatto di tutto per tenersela vicino, l’idea di perderla lo sconvolgeva, ma non volevo farle odiare suo padre, non volevo che sapesse nulla di più di quello che le avevamo detto, che già era un bel fardello per lei.

-“Amore non piangere, questo non cambia nulla.. la nostra famiglia.. io e tuo padre..”

Mi interruppe bruscamente.

-“Mi avete mentito per tutti questi anni!!”

Urlò Nessie tra un pianto e un singhiozzo. Anche lei chiuse gli occhi strizzandoli.

-“Non vi perdonerò mai! Siete cattivi, io non vi voglio più vedere, mi avete tenuta lontana dal mio papà.. chi è? Dov’è? Ditemelo!”

Sbraitò lei furiosa.

-“Tuo padre è..”

Mi faceva male ricordare il passato, non volevo pronunciare niente che mi ricordasse Edward, quello che mi aveva fatto non poteva essere perdonato, abbassai lo sguardo pensierosa e triste e Jacob, notandolo, si alzò e, nonostante fosse profondamente ferito, porse a “nostra” figlia un biglietto con su scritto un nome e un indirizzo.

Nessie lo prese con arroganza leggendolo attentamente e, subito dopo, corse in camera sua per fare le valigie.

-“Io me ne vado!”

Affermò lei in tono deciso prima di sbattere la porta.

Io scoppiai in lacrime disperata, ma Jake era lì, come sempre, pronto a consolarmi, mi prese tra le sue braccia per tranquillizzarmi.

Non mi aspettavo una tale reazione, adesso ero io che avevo paura, paura che si sarebbe allontanata da noi, paura di non vederla mai più, e cominciò a nascere in me un pentimento per averle detto la verità, se l’avessi persa non me lo sarei mai perdonata!

-“Tesoro, stai tranquilla, è normale che abbia reagito così, mi sarei stupito del contrario, vedrai che si calmerà.. deve solo pensarci su.. vedrai che andrà tutto bene, ci sono io con te piccola mia..”

In quel momento ringraziai il fato per avermi dato un compagno come Jacob, era un amore, tutte le volte che avevo bisogno di conforto lui c’era, non avrei potuto desiderare un uomo migliore.

Singhiozzavo tra le sue braccia possenti e piangevo..

La mia bambina se ne sarebbe andata..

Lo sentivo..

 

Mie care ragazze!!!

Rieccomi con un’altra ff.. diciamo un po’ originale.. e vi devo dire che durerà solo 4 capitoli perché con questa ho partecipato a un concorso.. spero vi piaccia lo stesso..

La mia ff  SESSO CON IL LUPO  la riprenderò tra qualche settimana perché sono molto impegnata con gli esami all’università, ( mercoledì ho l’esame di cinese.. aiutooo…( ma farò il possibile per voi ragazze, non voglio deludervi e cercherò di aggiornare appena posso!!

Intanto godetevi questa e fatemi sapere se vi piace!!

Un bacione tatone mie..

Spero mi perdoniate!!

 

                                           mostrina

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Capitolo 2
*** L'attesa ***


L’attesa

 

 

Per tutto il giorno Nessie restò in camera sua.. non sapevo cosa stesse facendo, ma non si sentiva volare una mosca, temevo perfino che fosse scappata.

Era ormai sera, lei non si era ancora fatta viva, decisi di salire da lei, potevo immaginare come si sentiva.. povera piccola.. doveva avere una bella confusione in testa, scoprire che l’uomo che ha da sempre considerato suo padre non lo è, deve essere un bella botta morale, senza contare che non sapeva nulla dei poteri di Jacob..

Tentai la fortuna.

-“Nessie, tesoro, stai bene? Perché non scendi a mangiare qualcosa? È tutto il giorno che sei chiusa lì dentro!”

Chiesi io sperando in una risposta.

Nulla.

Bussai di nuovo.

-“Vattene mamma!”

Urlò lei tutto d’un fiato.

Menomale! Almeno aveva parlato e sapevo che stava bene; la lasciai tra le sue idee, doveva pensare, ero sicura che se ci avesse ragionato, avrebbe capito il mio gesto di averle tenuto nascosto questa notizia.

Tornai da Jacob, era distrutto, lo trovai rannicchiato a letto, sotto le coperte come un bambino in castigo.

-“Amore, che fai?”

Chiesi io con tanto amore e tenerezza.

-“Bella, ho paura, ho paura che me la porti via, la amo più della mia stessa vita, se ne andrà, lo sai anche tu.. cosa possiamo fare?”

Disse Jacob tra un singhiozzo e l’altro.

Lo presi nuovamente tra le mie braccia cercando di tranquillizzarlo, non l’ avevo mai visto così, era davvero terrorizzato.

-“Amore, non possiamo fare nulla, è suo padre, mettiti nei suoi panni, è giusto che lei sappia, dobbiamo correre il rischio, non faresti lo stesso tu?”

Cercai di nuovo di farlo ragionare.

-“Hai ragione, ma non voglio perderla, lei è mia figlia, e se me la porta via?”

Abbracciandolo cercai di trasmettergli tutto l’amore possibile, passai un’altra notte a coccolarlo, mi faceva quasi pena, la sua apprensione per Nessie era indescrivibile e loro due avevano sempre avuto un rapporto speciale, erano più amici che padre e figlia.

Un’altra notte senza dormire, nonostante Jacob avesse un corpo caldissimo e fosse estate, tremava, non sapevo più come calmarlo: gli stetti accanto per tutta la notte senza chiudere occhio, ormai ero senza forze.

Quel mattino si presentò più complicato di quello precedente, quando io e Jake ci alzammo, Nessie era già in cucina con le valigie, pronta per partire.

Ebbi un tuffo al cuore, sapevo che quel giorno sarebbe arrivato, e lo temevo più di ogni altra cosa, ed eccomi qua, mia figlia davanti a me che stava per lasciarmi.

-“Ho deciso di andare a conoscere papà, voglio sapere chi è il mio vero padre, ne ho tutto il diritto e voi non potete fermarmi, io partirò!”

Era molto decisa, non si sarebbe fermata davanti a nulla, la conoscevo abbastanza bene per affermare ciò con sicurezza.

-“Nessie, vuoi che ti accompagniamo? Non puoi andare da sola, mi sta bene che tu voglia conoscere tuo padre, ma non puoi partire così, da sola allo sbaraglio..”

Cercai di restare il più lucida possibile, ma era troppo difficile, si stava parlando di mia figlia! Come potevo parlare oggettivamente?

-“Mamma è ora che cominci a sbrigarmela da sola, non voglio nessuno, voglio andare da sola, non vi dovete preoccupare.”

Jacob si sentiva morire, non aveva avuto una reazione impulsiva come al suo solito, quando si trattava di Nessie era molto cauto, teneva gli occhi bassi e ascoltava ogni singola parola, era immobile.

-“Stai attenta, non voglio che ti succeda niente, vieni di là, ti do alcune cose per il viaggio..”

-“Grazie mamma.. domattina partirò.. prenderò un taxi per poi andare in aeroporto, non vi preoccupate, sarà semplicissimo, non è molto lontano da qui..”

Non resistetti.. l’abbracciai d’impulso, la mia bambina stava affrontando un viaggio da sola. Avevo una paura folle, ma per fortuna in qualche modo “speciale” Jacob poteva restare in contatto con lei a sua insaputa, certe cose le sarebbero state dette al momento giusto..

Contraccambiò il mio abbracciò seguito da quello di Jacob e l’aiutai a prepararsi.

Avevo paura, tentai di chiederglielo.

-“Quando tornerai Nessie?”

Gemetti io con un filo di voce.

-“Non lo so mamma, ora voglio solo partire, non sono ancora partita che già mi chiedi del ritorno? E poi sarò con papà, quindi non ti devi preoccupare.”

Proprio questo era il problema, non lo vedevo da un sacco di tempo e non potevo sapere se o come era cambiato, volevo solo che lei fosse al sicuro!

-“Ti aspetterò tesoro, ah!! Un consiglio, vai da tuo padre, sta soffrendo molto, ha molta paura di perderti, ha passato due notti d’inferno, vai a salutarlo almeno!”

Vidi il suo viso sempre più cupo, sapevo che era ferita, ma noi l’avevamo cresciuta, anche Jacob, e non si meritava nessun torto, aveva fatto molto per lei, l’aveva sempre considerata sua figlia ed era naturale il suo terrore.

La vidi andare da lui, a passo deciso.

Decisi di lasciarli soli, non volevo intromettermi nel loro rapporto, e nel frattempo finii di sistemare le ultime cose di Nessie.

Dopo pochi minuti la vidi tornare con un volto triste, non le chiesi nulla, immaginavo cosa si erano detti ma non volevo sapere niente, so quanto era difficile per entrambi e potevo immaginare la malinconia di Jacob.

-“Domattina presto partirò, ho chiamato un taxi e all’alba sarà qui per accompagnarmi all’aeroporto.”

-“Va bene tesoro..”

Il mio cuore si riempì di tristezza, ma la mascheravo bene, non volevo farmi vedere debole da Nessie, dovevo cercare di far valere il mio ruolo da genitore!

-“Ora vorrei stare da sola mamma, domani mi aspetta un lungo viaggio, quindi oggi me ne sto tranquilla a riposare..”

-“Certo, cerca di riposare bene e domani fai buon viaggio!”

Furono le mie ultime raccomandazioni, poi chiusi la porta dietro di me e raggiunsi mio marito che era ancora rannicchiato a letto e non accennava ad alzarsi.

Mi stesi vicino a lui e lo presi tra le mia braccia un’ennesima volta.

 

 

RINGRAZIAMENTI.

 

khika liz: Ciao tesoro mio.. come stai? In cinese ho preso 28, sono felicissimaaaaaaaaa..e tu ? Sono contenta che anche questa storiella ti piaccia.. e grazie per i tuoi complimenti, sei sempre più unica!! Un bacio tesoro

 

miriam90: Ciao cara.. sono molto felice che ti piaccia, davvero.. guarda devo essere sincera, a me Nessie non piace molto perché la vedo come un’intrusa, però ho voluto fare qualcosa di originale.. Grazie per aver recensito.. Ciao cara un bacio.

 

 essebi: Ciao bella.. sei stata sincera e questo lo apprezzo molto.. stai tranquilla perché non ci penso proprio a scrivere queste cose.. amore tra padre e figlia per me non esiste, vedrai se ti piacerà come prosegue, è tutt’altra cosa.. un bacio e grazie per aver recensito.

 

 

 

Buona sera mie careeeee.. come state?

Volevo ringraziare la mia tata che l’adoro.. khika liz,  miriam90 e  essebi che hanno recensito la mia storia, siete state molto gentili.. grazie ragazze!!

Spero che piacerà anche a qualcun altro!

Il prossimo capitolo lo pubblicherò la prossima settimana, vi adoro tatone mie..

Un bacio

 

mostrina

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Capitolo 3
*** Ricordi ***


Ricordi

 

Pov. Nessie.

 

Ero partita da poche ora e già non stavo più nella pelle di conoscere il mio vero papà.. chissà come sarebbe stato.. Mi aveva pensato in tutti questi anni? Perché non ha mai voluto conoscermi? E perché mia mamma me lo aveva tenuto nascosto?

Tante domande mi ponevo senza trovare una risposta, stavo impazzendo, aver scoperto tutto in pochi minuti era stato sconvolgente..

E ora mi ritrovavo in un taxi qualsiasi che mi stava portando in aeroporto, non vedevo l’ora di arrivare, e più passavo i minuti più ero vicina al mio papà.. e più ero felice..

Ero però molto arrabbiata con mia mamma, non avrebbe dovuto tenermi nascosto un simile segreto, ed ero furiosa con il mio.. “papà” per essersi spacciato da genitore quando non lo era, non ci si comporta così!!

Ero partita solo con uno zaino di fretta e furia, volevo solo andarmene da quella casa di bugiardi.. dovevo dimostrar loro che ero capace di cavarmela da sola, senza i loro imbrogli.. non avevo bisogno di loro..

Ora avevo solo bisogno del mio vero papà..

Dov’era? Chissà se mi assomigliava? O avevo preso tutto da mamma?

Curiosità..

Tanta impazienza di arrivare..

Dopo un paio d’ore che ero su quel taxi il mio telefonino squillò, era perso nei meandri della mia borsa, frugai in quelle cianfrusaglie inutili e lo trovai.

Era “papà”, Jacob.

-“Pronto... papà.. dimmi..”

Dissi io molto aspra.

-“Tesoro mio, dove sei? Stai bene?”

Chiese lui con voce molto preoccupata e rotta dal pianto.

-“Sto bene, sono sul taxi, tra un’oretta dovrei arrivare in aeroporto, vi chiamo quando arrivo ok? Sull’ aereo i cellulari devono essere spenti per sicurezza.”

Affermai molto convinta.

-“Va bene amore, ma mi raccomando stai attenta, per qualunque cosa tu abbia bisogno chiamaci, arriverò in un batter d’occhio..”

Cercava come sempre di essere il padre perfetto.. e devo dire che in tutti questi anni c’era riuscito, avevamo instaurato un rapporto meraviglioso, eravamo come due amici, ci dicevamo tutto.. ma da quel giorno un altro sentimento si era fatto strada in me.. la delusione.. una grande delusione..

-“Si, non ti preoccupare, andrà tutto bene, ciao!”

Non l’avevo chiamato papà.. non se lo meritava, non era il mio vero papà, era solo un bugiardo, un egoista!

Per tutta la vita mi avevano mentito, perché?

Questa domanda mi aveva occupato il cervello per tutto il tragitto fino a quando arrivai all’aeroporto, non mi capacitavo dell’idea che io avevo creduto a una menzogna.. avevo notato qualcosa di strano nel suo comportamento, ma..

Non lo so, non lo so, non lo so!!

-“Sono confusa!!!!”

Urlai ad un tratto al taxista.

Lui mi guardò in modo strano e io mi sentii morire dalla vergogna.

-“Eh.. no scusi, non ce l’ho con lei.. mi scusi ancora..”

Un ricordo.

Ad un tratto mi venne in mente una giornata particolare che avevo passato con il mio papà, in quell’occasione si era dimostrato un eroe, devo ammetterlo.

Era una giornata di primavera, stavo uscendo da scuola, ero piccola, avevo solo otto anni, e bella contenta stavo raggiungendo il mio papà che mi stava aspettando fuori scuola.

Ero strapiena, avevo uno zaino che conteneva almeno dieci libri, in mano tenevo una cartelletta per disegno e nell’altra tenevo il giubbotto, non sapevo più dove mettere le cose.

Uscivo con tutti i miei amichetti quando David, un bulletto, mi passò di fianco e mi fece cadere di proposito con tutto quello che stavo portando, per fortuna non mi feci male, ma ero talmente piccola che mi spaventai; ed erano molti nella mia classe che si comportavano così sgarbatamente.

Il mio papà aveva visto tutta la scena, era allibito, nessuno doveva toccare la sua bambina, subito corse verso di me, mi prese in braccio cercando di consolarmi e di farmi smettere di piangere; raccolse tutte le mie cose e mi portò in macchina, dopo di che pensavo che andassimo a casa, invece chiuse la portiera e si avviò verso David, che nel frattempo era tornato dal suo papà.

Si avvicinò a lui.

-“La prossima volta che suo figlio torce un capello alla mia bambina me la prenderò con lei, è stato avvisato, faccia in modo che d’ora in poi suo figlio le porti rispetto o se la vedrà con me!”

Papà mi aveva difeso nel migliore dei modi, e non so cosa abbia detto il padre di David con suo figlio perché da quel giorno, non solo lui, ma anche tutti gli altri bambini non mi hanno più fatto dispetti, anzi, sono diventati gentili con tutti.

Che caro che era stato il mio papà.

Avevo le lacrime agli occhi, non potevo certo dire che in tutti quegli anni non si era preso cura di me, ero sempre stata al centro della sua attenzione, a volte anche mettendosi contro mamma..

Come quella volta che mi ero persa al mare, che spavento che avevo preso!!

Avrò avuto dieci, undici anni, stavo nuotando sul mio materassino quando d’improvviso non riconobbi più il lido dove mia mamma e  mio papà stavano giocando a ping pong, neppure loro c’erano più, e mi spaventai al punto che pensavo mi avessero abbandonato.

Tornai sulla spiaggia e non riconoscendo nessuno cominciai a piangere, meno male che il bagnino si offrì per prendersi la briga di mandare l’annuncio che mi ero persa, e dopo nemmeno dieci minuti vidi il mio papà correre verso di me disperato!

Non appena lo vidi, gli corsi incontro anch’io piangendo e gli saltai in braccio felice che mi aveva ritrovato!

Mi abbracciò talmente forte che mi fece male e subito dopo ringraziò il bagnino per aver dato l’annuncio e, ancora stringendomi, ci avviammo verso la mamma che pure lei era in  totale disperazione, ma sapevo anche che lei si sarebbe molto arrabbiata, avevo paura della sua reazione, se il mio papà era molto equilibrato, mia mamma era, invece, molto più suscettibile.

Provai a parlarne con papino.

-“Papà.. ma la mamma si arrabbierà? Non è colpa mia, non ho fatto apposta a perdermi, te lo giuro!”

Avevo una vocina molto impaurita e il mio papà se ne accorse.

-“Stai tranquilla piccolina, ci parlo io con la mamma, lo so che non hai fatto apposta, può capitare, che ti serva di lezione per la prossima volta.”

Il mio papà era unico, già dalle sue parole mi sentivo meglio, mi sentivo protetta, non so come avrei fatto senza di lui, e non solo in quell’occasione, era sempre il mio eroe!

Era stato sempre il mio salvatore.

E in quell’istante mi sentii in colpa per tutto quello che gli avevo detto, lui mi aveva sempre portato in palmo di mano, e io?

Non ero più sicura come poche ore prima, ero molto più confusa, forse avevo esagerato?

Avevo fatto bene a trattarli così?

Avevo frainteso le loro intenzioni e magari veramente l’avevano fatto solo per il mio bene?

Confusione.

E il mio vero papà perché non mi ha mai cercato?

Perché non è mai venuto da me ed ero io a volerlo andare a conoscere?

Ero arrivata all’aeroporto, tra poco glielo avrei chiesto di persona, la mia sicurezza vacillava sempre di più.

Scesi dal taxi, lo pagai e mi avviai verso quello che sarebbe stato il mio futuro, camminavo a passo lento fino a quando non arrivai alla porta d’ingresso dell’aeroporto.

Prima di entrare mi guardai indietro una volta chiedendomi se stavo facendo la cosa giusta..

 

 

RINGRAZIAMENTI

 

khika liz: ciao tesoroooo.. grazie per la recensione.. sei troppo gentile.. eh si.. Jacob è davvero un tesoro.. davvero molto carino, io lo adoro.. sono contenta che ti sia piaciuta questa piccola storia.. sicuramente non è come l’altra però.. anche io voglio l’estate bella.. non vedo l’ora.. l’inverno è troppo triste.. tu dove abiti? Bacio stella..

 

 

Ciao ragazze.. allora?

Cosa ne dite di questa ff?

Vi è piaciuta?

Un po’ corta, ma non è male.. o no?

Fatemi sapere che ne pensate!!

Un grazie particolare alla mia piccola khika liz che mi segue sempre.. sei la numero uno tesoro!!

 

Questa ff la dedico a te!!!!!!!

 

Mostrina

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Capitolo 4
*** Il ritorno ***


Il ritorno

 

 

Io e mio marito eravamo molto in ansia, non avevamo ancora saputo nulla di preciso, solo una piccola telefonata quando ancora era sul taxi, poi più nulla.. e non potevamo neanche chiamare perché sull’aereo non si potevano tenere i cellulari accesi.

L’ansia mi divorava, non sapevo più che fare, mentre leggevo sul divano per distrarmi Jacob guardava la televisione, peccato che cambiava canale ogni due minuti dall’agitazione!

Forse avevo sbagliato a lasciarla andare tutta sola, ero stata un’incosciente.

E ora?

Non potevamo fare altro che aspettare, Jacob sentiva che stava bene, ma non bastava!

-“Bella.. ho paura..”

Aveva detto Jake molto preoccupato.

Non l’avevo mai visto così, era come un bambino che ha paura del buio, con attacchi di panico.

-“Tesoro, stai tranquillo, andrà tutto bene, vedrai che da un momento all’altro chiamerà, non è più una bambina, deve imparare a cavarsela da sola!”

Avevo risposto io.

E così dicendo gli andai vicino per dargli un leggero bacio sulla bocca, lo tranquillizzò e cominciammo a vedere un film d’azione insieme.

Carino.

Ma sono sicura che mio marito non ci capì nulla perché il suo  cervello era in tilt, ma feci finta di niente.

-“Da quando sei così fifone?”

Scherzai io per rompere quell’atmosfera tetra.

-“Ma ti sembra il momento di scherzare? Forse tu non hai capito, ma sono davvero in ansia, ho mille pensieri per quella bambina, e non mi so dare pace!”

Affermò lui deciso.

-“Cosa ti preoccupa amore?”

Chiesi io in tono dolce.

-“Tutto! Il fatto che non sappiamo dove sia, con chi sia, se ha fatto qualche brutta conoscenza, e se tornerà! Ho il terrore di non vederla più! La amo più di qualsiasi cosa al mondo! Lei è la mia bambina!!”

Urlò con quanto più fiato avesse in gola.

E così dicendo lanciò il telecomando sul tavolo andandosene in giardino e lasciandomi sola con la televisione accesa.

Ci rimasi malissimo.

Va bene che era nervoso, ma quella reazione mi sembrava un po’ esagerata.

Decisi di lasciarlo solo.

Aveva bisogno di riflettere secondo me.

Mi alzai, ripresi il telecomando caduto e spensi la tv.

Decisi di provare a chiamare Nessie.

Non si sa mai.

Composi il numero.

Squillava!!

Il mio cuore cominciò a battere più forte.

Uno squillo..

Due squilli..

Tre squilli..

Tu, tu, tu, tu, tu!!

Aveva riagganciato!

Perché?

Cosa stava succedendo?

Ansia.

Confusione.

 Mi feci prendere dal panico, il mio istinto fu quello di uscire in giardino per dare l’allarme, ma non potevo, Jacob sarebbe morto di infarto!

Decisi di riprovare.

Uno, due, tre squilli..

Tu, tu, tu, tu, tu.

Di nuovo.

O no!!

Non sapevo cosa fare, Jacob era troppo scosso, lo vidi seduto a terra nel nostro giardino di fianco a casa che piangeva.

Mi fece tenerezza.

Ma non potevo tenerglielo nascosto, se fosse davvero successo qualcosa non me l’avrebbe mai perdonato!

Con fatica, riposi il telefono e mi avviai verso la porta-finestra che conduceva al giardino, mi fermai ancora un momento davanti ad essa per prendere tempo.

Come gliel’avrei detto?

Avevo paura, non solo per Nessie, ma anche per la reazione di mio marito.

Mi decisi.

Presi la maniglia e affondai verso il basso per aprire.

Alzai gli occhi.

-“Nessie!!”

Con mia grande sorpresa me la trovai davanti!

-“Ma cosa ci fai qui? Non eri sull’aereo?”

Urlai io felicemente.

-“Ehm, mamma, ho sbagliato, scusami mamma, posso.. tornare da voi?”

Disse lei con un filo di voce.

Non capivo la ragione di tale ripensamento, ma, qualunque cosa le avesse fatto cambiare idea, la ringraziavo.

L’abbracciai con le lacrime agli occhi, la strinsi a me, la mia piccola era ancora sicura tra le mia braccia e io mi sentivo una donna completa.

-“Tesoro, ma che è successo? Perché non sei andata da tuo padre?”

Chiesi io curiosa.

Lei si staccò da me, mi guardò negli occhi e pronunciò delle parole che mai mi sarei aspettata da lei, erano parole di una donna adulta che mi lasciarono a bocca aperta.

-“Ci sto andando ora da mio padre..”

E così dicendo si avviò verso il giardino, Jacob non l’aveva vista arrivare, era troppo preso dalla sua tristezza e, sedendosi dietro all’albero non aveva potuto vedere il suo arrivo, neanche Nessie l’aveva visto subito.

La mia piccola a passi lenti andò verso Jacob.

Io osservavo la scena, uscii anch’io in giardino, ma mantenni le distanze per non creare disturbo, era una questione padre-figlia, mi avvicinai quanto basta per vedere cosa succedeva.

Jacob quando sentì i passi si alzò e si voltò.

Fermo immobile.

Anche Nessie si era fermata a pochi passi, forse aveva paura di una sua reazione.

Gli occhi di Jacob si riempirono di lacrime e un sorriso si dipinse sulle sue labbra, non ci credeva, la sua bambina era tornata da lui.

-“Papà..”

Provò a dire Nessie, poi presa dal pianto gli corse incontro e gli saltò in braccio, piangeva come una bimba e Jacob la strinse più forte che poteva.

Restarono abbracciati per cinque minuti, non volevano allontanarsi più l’uno dall’altro, sembravano una mamma con il suo cucciolo.

Piangevano entrambi..

E io non potei far altro che commuovermi sorridendo.

Jacob voleva dirle qualcosa, ma gli mancavano le parole, non sapeva cosa o come dirlo.

-“Piccola, come mai sei a casa? Non hai conosciuto tuo padre?”

Chiese Jacob in totale felicità e confusione.

Nessie diede un’altra risposta che mi fece restare nuovamente senza parole.

-“Non mi serve, perché mio padre è qui accanto a me in questo momento, e tutto ciò di cui ho bisogno è qui, a casa mia!”

Jacob non poteva essere più felice di così, dai suoi occhi altre goccioline cominciarono a uscire solcando ogni parte di quel viso di cui mi innamorai e lo trovai più bello che mai.

-“Grazie amore, sei tutta la mia vita, non lasciarmi più!”

Affermò Jacob con la voce rotta dal pianto.

Là, in quel giardino di casa mia, avevo le due cose più importanti della mia vita e, da quel momento decidemmo di non lasciarci più.

Avanzai verso i miei tesori, allargai le braccia e tutti e tre, anche senza parlare, restammo in un abbraccio che esprimeva tutto quello che a parole non poteva essere detto.

Noi tre eravamo una famiglia!

 

 

RINGRAZIAMENTI

 

khika liz: ciao mio piccolo pulcino.. come posso ancora ringraziarti per seguirmi sempre e tutte le mie storie? Sei unica e magica e sei davvero simpaticissima.. ti voglio bene tesoro e grazie ancora.. ti è piaciuto questa piccola ficcy? È stata un po’ corta lo so, ma non ho potuto fare altrimenti.. un bacio piccolina.. spero di non deluderti mai..

 

 sabryepenny: ciao carissima Sabry.. grazie per aver recensito la mia storia.. sono contenta che ti piaccia.. dunque.. no Jacob non ha avuto l’imprinting con Nessie perché ama Bella più di se stesso, infatti tratta Nessie come se fosse sua figlia perché amando talmente tanto Bella è naturale per lui comportarsi come un padre per la piccola.. è come se fosse sua.. è una ff un po’ originale, ho voluto cambiare un po’ le cose, spero ti sia piaciuta! Un bacio cara e grazie ancora.

 

 

Ciao a tutti ragazzi!

Innanzi tutto voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia storia, ma in particolare  sabryepenny, miriam90, essebi per aver recensito la mia storia..e naturalmente il mio tesoro khika liz che non mi abbandona mai, un bacio speciale anche a   ania2692, rossy87 e ancora lei..  khika liz per aver messo questa storia tra le seguite e a amoriiina e sabryepenny per averla messa tra le preferite.

Vi adoro ragazze  e grazie di cuore.. un bacione a tutte voi!

 

Spero che andiate a leggere la mia storia sempre su questa saga intitolata SESSO CON IL LUPO.

A presto care!!!

 

 

Mostrina

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