La forza dell'amore di mostrina (/viewuser.php?uid=110445)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Verità ***
Capitolo 2: *** L'attesa ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** Il ritorno ***
Capitolo 1 *** Verità ***
La
verità
La
piccola ormai era
cresciuta e notava da tempo che tra lei e suo padre Jacob
c’erano troppe
differenze, notava qualcosa di strano, aveva 17 anni ed era inutile
nasconderle
ancora la verità.
Era
arrivato il momento.
Jacob
aveva una gran
paura di perderla, era contrario a tutto ciò, non voleva
rischiare di perdere
la sua piccola, l’aveva considerata da sempre sua figlia ed
insieme eravamo una
famiglia felice.
-“Amore,
è arrivato il
momento di dire tutto a nostra figlia, non possiamo ancora fingere, lei
ha
tutto il diritto di sapere la verità..”
Cominciai
io una sera a
letto prima di addormentarmi.
Jacob
si voltò verso di
me con un’aria spaventata.
-“No,
ma è presto, non
turbiamola per nulla.. aspettiamo ancora qualche anno Bella..
perché vuoi rovinare
tutto?”
-“Tesoro,
non voglio
rovinare nulla, ma non aspettiamo di farlo quando è ormai
troppo tardi, lo sai
anche tu che non si può più aspettare, fallo per
lei, secondo te non le
piacerebbe sapere chi è il suo vero padre?”
Cercai
di farlo
ragionare.
-“Eh..
è proprio questo
il problema Bella.. e se poi decide di restare con lui?”
-“Stai tranquillo
tesoro mio, non se ne
andrà.. conosco nostra figlia, tornerà..
tranquillo.. e se Edward si
presentasse qui? Come glielo spiegheresti? E se lo scoprisse da sola?
T’immagini quanto si arrabbierebbe? No, non lo
scoprirà da sola.. saremo noi a
dirglielo!”
Era
terrorizzato, gli
andai vicino per consolarlo, cominciai ad accarezzargli la testa e a
baciarlo
dolcemente, tremava.
Tra
le mia braccia era
più rilassato e dovetti stargli accanto tutta notte per
farlo addormentare, non
avrei mai detto che si sarebbe così attaccato a una bambina
che non era sua
figlia, e di questo ne ero immensamente felice.
Passammo
tutta la notte
abbracciati, ma io non dormii nemmeno un’oretta, nonostante
continuassi a
rassicurare Jacob anch’io avevo la stessa paura, non potevo
avere la certezza
che non avrebbe scelto il suo vero padre, e se l’avesse
fatto, non avrei potuto
oppormi, lui era suo padre tanto quanto io ero sua madre.
Fu
una notte
interminabile, nonostante Jake riuscì ad addormentarsi, era
molto agitato, si
muoveva nel letto, non stava fermo un secondo, e io.. anche..
La
mattina fu annunciata
da un piccolo raggio di sole che si infiltrò nella nostra
camera da letto
svegliandomi, l’estate ci dava il suo buongiorno.
Nessie
dormiva ancora,
ignara di tutto quello che sarebbe successo da lì a pochi
minuti.
Io
mi alzai e, non
appena misi un piede sul pavimento, Jacob si svegliò di
soprassalto, la
lontananza da me lo uccideva.
-“Amore,
dove vai?”
Chiese
sorpreso.
-“Non
ho più sonno.. mi
alzo, ti aspettò di là in cucina
tesoro.”
Jacob
cambiò colore.. i
suoi occhi si svegliarono d’improvviso.. aveva capito, lo
aspettavo in cucina
per parlare a Nessie, e dal suo sguardo potevo leggere il terrore, il
terrore
di chi perde la sua vita, di chi da un momento all’altro gli
viene strappato il
cuore, il terrore di una persona che perde tutto ciò che ha..
Mi
dispiaceva, ma dovevo
farlo, la piccola doveva sapere tutto, e l’avrebbe saputo
quella mattina, non
un giorno più tardi.
Ero
in cucina e
aspettavo tutti e due con ansia, mi sedetti sul divano e attesi.
Jacob
arrivò per primo,
non si era neanche vestito, a dorso nudo arrivò con fatica,
aveva una faccia
sconvolta e si sedette accanto a me.
Silenzio.
Nessuno
dei due aprì
bocca fino all’arrivo di Nessie, che un po’
insonnolita ci guardò incuriosita.
-“Mamma,
papà, che ci
fate seduti sul divano? Che c’è?”
Chiese
lei.
Non
sapevo come
cominciare, ma sicuramente non potevo far parlare Jacob, non avrebbe
avuto la
forza, dovevo essere io a rompere il ghiaccio.. e l’avrei
fatto subito.
Presi
molto coraggio e
cominciai.
-“Ciao
tesoro.. vieni,
siediti qui che ti dobbiamo parlare, siediti accanto a noi..”
Dissi
io molto
delicatamente mentre lei era sempre più impaziente e agitata.
-“Cos’ho
fatto? Cos’è
successo?”
Non
capiva, e si stava
spaventando, credeva di averne combinata una delle sue dato che era una
ragazzina molto vivace e che ogni tanto, anzi, molto spesso, si
cacciava nei
guai.. proprio come sua madre tempo prima.
-“Tranquilla
amore, tu
non hai fatto niente, ma.. abbiamo deciso che è arrivato il
momento di dirti la
verità, la verità su una cosa che riguarda tuo
padre..”
Nessie
non parlava,
ascoltava e guardava Jacob con aria interrogativa che
dall’inizio non aveva
spiaccicato parola.
-“Sai..
è difficile per
me spiegarti.. non so da dove cominciare.. “
Una
lacrima scese dal
mio viso, ero pallida, mi sentivo svenire, non sentivo più
la presenza di
Jacob, era immobile, una statua, ma dovevo sbrigarmi, prima
gliel’avrei detto e
meglio era per lei e per noi.
-“Jacob..
Jacob.. non..
non è il tuo padre naturale!”
Dissi
con la voce rotta
da singhiozzi e appena mi voltai Jake chiuse gli occhi come qualcuno
che avesse
appena ricevuto un pugno nello stomaco, i suoi polsi si chiusero a
riccio.
Nessie
sgranò gli occhi
e aprì la bocca, da quelle piccole fessurine nere
cominciarono a sgorgare
grandi gocce di pianto, e si impallidì.
-“Amore..
non fare così,
mi dispiace, è tutta colpa mia.. mi dispiace.. avrei dovuto
dirtelo prima ma
eri così piccola e indifesa, non volevo traumatizzarti,
volevo che tu vivessi
bene la tua infanzia.. volevo farti vivere tranquilla..”
-“Cosa??!
Papà.. cosa
dice la mamma?”
Chiese
lei rivolgendosi
a Jacob in modo supplichevole.. la sua voce era lieve e dolce.. e i
suoi occhi
diventavano sempre più lucidi.
-“Tesoro,
non rendere le
cose più difficili, la mamma dice la verità, ma
io voglio che tu sappia che dal
primo momento che ti ho vista ho subito desiderato essere tuo padre, ti
ho
sempre amato e sempre ti amerò.. non voglio perderti.. ti ho
sempre considerato
la mia bambina..”
Disse
Jacob
delicatamente.
-“Papà..
tu non sei il
mio papà.. perché? Perché dite
così? Non è vero.. non ci voglio credere..
papà..”
Nessie
scoppiò in
lacrime mentre io e Jacob ci guardavamo tenendoci la mano per farci
forza a
vicenda; mio marito aveva preso coraggio e solo con la stretta della
sua mano
mi dava una forza tale da superare qualsiasi ostacolo.
Provò
a continuare..
-“Devi
sapere che quando
sei nata.. è successa una cosa..”
No!
Non volevo che
Nessie sapesse del passato, questo non era tenuta a saperlo, quello che
era
successo tra me ed Edward non la interessava, lei doveva solo sapere la
verità
su se stessa.
-“No
Jacob, questo no, è
ancora troppo piccola e non capirebbe, non voglio che sappia niente di
più
dello stretto necessario..”
Urlai
a mio marito
infastidita.
-“Hai
ragione tesoro,
scusa, ma quello che voglio che lei capisca è che per me
è la mia bambina.. mia
figlia..”
Jacob
avrebbe fatto di
tutto per tenersela vicino, l’idea di perderla lo
sconvolgeva, ma non volevo
farle odiare suo padre, non volevo che sapesse nulla di più
di quello che le
avevamo detto, che già era un bel fardello per lei.
-“Amore
non piangere,
questo non cambia nulla.. la nostra famiglia.. io e tuo
padre..”
Mi
interruppe
bruscamente.
-“Mi
avete mentito per
tutti questi anni!!”
Urlò
Nessie tra un
pianto e un singhiozzo. Anche lei chiuse gli occhi strizzandoli.
-“Non
vi perdonerò mai!
Siete cattivi, io non vi voglio più vedere, mi avete tenuta
lontana dal mio
papà.. chi è? Dov’è?
Ditemelo!”
Sbraitò
lei furiosa.
-“Tuo
padre è..”
Mi
faceva male ricordare
il passato, non volevo pronunciare niente che mi ricordasse Edward,
quello che
mi aveva fatto non poteva essere perdonato, abbassai lo sguardo
pensierosa e
triste e Jacob, notandolo, si alzò e, nonostante fosse
profondamente ferito,
porse a “nostra” figlia un biglietto con su scritto
un nome e un indirizzo.
Nessie
lo prese con
arroganza leggendolo attentamente e, subito dopo, corse in camera sua
per fare
le valigie.
-“Io
me ne vado!”
Affermò
lei in tono
deciso prima di sbattere la porta.
Io
scoppiai in lacrime
disperata, ma Jake era lì, come sempre, pronto a consolarmi,
mi prese tra le
sue braccia per tranquillizzarmi.
Non
mi aspettavo una
tale reazione, adesso ero io che avevo paura, paura che si sarebbe
allontanata
da noi, paura di non vederla mai più, e cominciò
a nascere in me un pentimento
per averle detto la verità, se l’avessi persa non
me lo sarei mai perdonata!
-“Tesoro,
stai tranquilla,
è normale che abbia reagito così, mi sarei
stupito del contrario, vedrai che si
calmerà.. deve solo pensarci su.. vedrai che
andrà tutto bene, ci sono io con
te piccola mia..”
In
quel momento
ringraziai il fato per avermi dato un compagno come Jacob, era un
amore, tutte
le volte che avevo bisogno di conforto lui c’era, non avrei
potuto desiderare
un uomo migliore.
Singhiozzavo
tra le sue
braccia possenti e piangevo..
La
mia bambina se ne
sarebbe andata..
Lo
sentivo..
Mie
care ragazze!!!
Rieccomi
con un’altra ff.. diciamo un po’
originale.. e vi devo dire che durerà solo 4 capitoli
perché con questa ho
partecipato a un concorso.. spero vi piaccia lo stesso..
La
mia ff “SESSO
CON IL LUPO” la
riprenderò tra qualche settimana perché sono
molto impegnata con gli esami
all’università, ( mercoledì ho
l’esame di cinese.. aiutooo…( ma farò
il
possibile per voi ragazze, non voglio deludervi e cercherò
di aggiornare appena
posso!!
Intanto
godetevi questa e fatemi sapere se vi
piace!!
Un
bacione tatone mie..
Spero
mi perdoniate!!
mostrina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** L'attesa ***
L’attesa
Per
tutto il giorno
Nessie restò in camera sua.. non sapevo cosa stesse facendo,
ma non si sentiva
volare una mosca, temevo perfino che fosse scappata.
Era
ormai sera, lei non
si era ancora fatta viva, decisi di salire da lei, potevo immaginare
come si
sentiva.. povera piccola.. doveva avere una bella confusione in testa,
scoprire
che l’uomo che ha da sempre considerato suo padre non lo
è, deve essere un bella
botta morale, senza contare che non sapeva nulla dei poteri di Jacob..
Tentai
la fortuna.
-“Nessie,
tesoro, stai
bene? Perché non scendi a mangiare qualcosa? È
tutto il giorno che sei chiusa
lì dentro!”
Chiesi
io sperando in
una risposta.
Nulla.
Bussai
di nuovo.
-“Vattene
mamma!”
Urlò
lei tutto d’un
fiato.
Menomale!
Almeno aveva
parlato e sapevo che stava bene; la lasciai tra le sue idee, doveva
pensare,
ero sicura che se ci avesse ragionato, avrebbe capito il mio gesto di
averle
tenuto nascosto questa notizia.
Tornai
da Jacob, era
distrutto, lo trovai rannicchiato a letto, sotto le coperte come un
bambino in
castigo.
-“Amore,
che fai?”
Chiesi
io con tanto
amore e tenerezza.
-“Bella,
ho paura, ho
paura che me la porti via, la amo più della mia stessa vita,
se ne andrà, lo
sai anche tu.. cosa possiamo fare?”
Disse
Jacob tra un
singhiozzo e l’altro.
Lo
presi nuovamente tra
le mie braccia cercando di tranquillizzarlo, non l’ avevo mai
visto così, era
davvero terrorizzato.
-“Amore,
non possiamo
fare nulla, è suo padre, mettiti nei suoi panni,
è giusto che lei sappia,
dobbiamo correre il rischio, non faresti lo stesso tu?”
Cercai
di nuovo di farlo
ragionare.
-“Hai
ragione, ma non
voglio perderla, lei è mia figlia, e se me la porta
via?”
Abbracciandolo
cercai di
trasmettergli tutto l’amore possibile, passai
un’altra notte a coccolarlo, mi
faceva quasi pena, la sua apprensione per Nessie era indescrivibile e
loro due
avevano sempre avuto un rapporto speciale, erano più amici
che padre e figlia.
Un’altra
notte senza
dormire, nonostante Jacob avesse un corpo caldissimo e fosse estate,
tremava,
non sapevo più come calmarlo: gli stetti accanto per tutta
la notte senza
chiudere occhio, ormai ero senza forze.
Quel
mattino si presentò
più complicato di quello precedente, quando io e Jake ci
alzammo, Nessie era
già in cucina con le valigie, pronta per partire.
Ebbi
un tuffo al cuore,
sapevo che quel giorno sarebbe arrivato, e lo temevo più di
ogni altra cosa, ed
eccomi qua, mia figlia davanti a me che stava per lasciarmi.
-“Ho
deciso di andare a
conoscere papà, voglio sapere chi è il mio vero
padre, ne ho tutto il diritto e
voi non potete fermarmi, io partirò!”
Era
molto decisa, non si
sarebbe fermata davanti a nulla, la conoscevo abbastanza bene per
affermare ciò
con sicurezza.
-“Nessie,
vuoi che ti
accompagniamo? Non puoi andare da sola, mi sta bene che tu voglia
conoscere tuo
padre, ma non puoi partire così, da sola allo
sbaraglio..”
Cercai
di restare il più
lucida possibile, ma era troppo difficile, si stava parlando di mia
figlia!
Come potevo parlare oggettivamente?
-“Mamma
è ora che
cominci a sbrigarmela da sola, non voglio nessuno, voglio andare da
sola, non
vi dovete preoccupare.”
Jacob
si sentiva morire,
non aveva avuto una reazione impulsiva come al suo solito, quando si
trattava
di Nessie era molto cauto, teneva gli occhi bassi e ascoltava ogni
singola
parola, era immobile.
-“Stai
attenta, non
voglio che ti succeda niente, vieni di là, ti do alcune cose
per il viaggio..”
-“Grazie
mamma..
domattina partirò.. prenderò un taxi per poi
andare in aeroporto, non vi
preoccupate, sarà semplicissimo, non è molto
lontano da qui..”
Non
resistetti..
l’abbracciai d’impulso, la mia bambina stava
affrontando un viaggio da sola.
Avevo una paura folle, ma per fortuna in qualche modo
“speciale” Jacob poteva
restare in contatto con lei a sua insaputa, certe cose le sarebbero
state dette
al momento giusto..
Contraccambiò
il mio
abbracciò seguito da quello di Jacob e l’aiutai a
prepararsi.
Avevo
paura, tentai di
chiederglielo.
-“Quando
tornerai
Nessie?”
Gemetti
io con un filo
di voce.
-“Non
lo so mamma, ora
voglio solo partire, non sono ancora partita che già mi
chiedi del ritorno? E
poi sarò con papà, quindi non ti devi
preoccupare.”
Proprio
questo era il
problema, non lo vedevo da un sacco di tempo e non potevo sapere se o
come era
cambiato, volevo solo che lei fosse al sicuro!
-“Ti
aspetterò tesoro,
ah!! Un consiglio, vai da tuo padre, sta soffrendo molto, ha molta
paura di
perderti, ha passato due notti d’inferno, vai a salutarlo
almeno!”
Vidi
il suo viso sempre
più cupo, sapevo che era ferita, ma noi l’avevamo
cresciuta, anche Jacob, e non
si meritava nessun torto, aveva fatto molto per lei, l’aveva
sempre considerata
sua figlia ed era naturale il suo terrore.
La
vidi andare da lui, a
passo deciso.
Decisi
di lasciarli
soli, non volevo intromettermi nel loro rapporto, e nel frattempo finii
di
sistemare le ultime cose di Nessie.
Dopo
pochi minuti la
vidi tornare con un volto triste, non le chiesi nulla, immaginavo cosa
si erano
detti ma non volevo sapere niente, so quanto era difficile per entrambi
e
potevo immaginare la malinconia di Jacob.
-“Domattina
presto
partirò, ho chiamato un taxi e all’alba
sarà qui per accompagnarmi
all’aeroporto.”
-“Va
bene tesoro..”
Il
mio cuore si riempì
di tristezza, ma la mascheravo bene, non volevo farmi vedere debole da
Nessie,
dovevo cercare di far valere il mio ruolo da genitore!
-“Ora
vorrei stare da
sola mamma, domani mi aspetta un lungo viaggio, quindi oggi me ne sto
tranquilla a riposare..”
-“Certo,
cerca di
riposare bene e domani fai buon viaggio!”
Furono
le mie ultime
raccomandazioni, poi chiusi la porta dietro di me e raggiunsi mio
marito che
era ancora rannicchiato a letto e non accennava ad alzarsi.
Mi
stesi vicino a lui e
lo presi tra le mia braccia un’ennesima volta.
RINGRAZIAMENTI.
khika
liz:
Ciao tesoro
mio.. come stai? In cinese ho preso 28, sono felicissimaaaaaaaaa..e tu
? Sono
contenta che anche questa storiella ti piaccia.. e grazie per i tuoi
complimenti, sei sempre più unica!! Un bacio tesoro
miriam90:
Ciao cara..
sono molto felice che ti piaccia, davvero.. guarda devo essere sincera,
a me
Nessie non piace molto perché la vedo come
un’intrusa, però ho voluto fare
qualcosa di originale.. Grazie per aver recensito.. Ciao cara un bacio.
essebi:
Ciao bella.. sei stata sincera e questo lo apprezzo molto.. stai
tranquilla
perché non ci penso proprio a scrivere queste cose.. amore
tra padre e figlia
per me non esiste, vedrai se ti piacerà come prosegue,
è tutt’altra cosa.. un
bacio e grazie per aver recensito.
Buona
sera mie careeeee.. come state?
Volevo
ringraziare la mia tata che l’adoro.. khika
liz,
miriam90
e essebi
che
hanno recensito la mia storia, siete state molto gentili..
grazie ragazze!!
Spero
che piacerà anche a qualcun altro!
Il
prossimo capitolo lo pubblicherò la prossima
settimana, vi adoro tatone mie..
Un
bacio
mostrina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Ricordi ***
Ricordi
Pov.
Nessie.
Ero
partita da poche ora
e già non stavo più nella pelle di conoscere il
mio vero papà.. chissà come
sarebbe stato.. Mi aveva pensato in tutti questi anni?
Perché non ha mai voluto
conoscermi? E perché mia mamma me lo aveva tenuto nascosto?
Tante
domande mi ponevo
senza trovare una risposta, stavo impazzendo, aver scoperto tutto in
pochi
minuti era stato sconvolgente..
E
ora mi ritrovavo in un
taxi qualsiasi che mi stava portando in aeroporto, non vedevo
l’ora di
arrivare, e più passavo i minuti più ero vicina
al mio papà.. e più ero
felice..
Ero
però molto
arrabbiata con mia mamma, non avrebbe dovuto tenermi nascosto un simile
segreto, ed ero furiosa con il mio..
“papà” per essersi spacciato da genitore
quando non lo era, non ci si comporta così!!
Ero
partita solo con uno
zaino di fretta e furia, volevo solo andarmene da quella casa di
bugiardi..
dovevo dimostrar loro che ero capace di cavarmela da sola, senza i loro
imbrogli.. non avevo bisogno di loro..
Ora
avevo solo bisogno
del mio vero papà..
Dov’era?
Chissà se mi
assomigliava? O avevo preso tutto da mamma?
Curiosità..
Tanta
impazienza di
arrivare..
Dopo
un paio d’ore che
ero su quel taxi il mio telefonino squillò, era perso nei
meandri della mia
borsa, frugai in quelle cianfrusaglie inutili e lo trovai.
Era
“papà”, Jacob.
-“Pronto...
papà..
dimmi..”
Dissi
io molto aspra.
-“Tesoro
mio, dove sei?
Stai bene?”
Chiese
lui con voce
molto preoccupata e rotta dal pianto.
-“Sto
bene, sono sul
taxi, tra un’oretta dovrei arrivare in aeroporto, vi chiamo
quando arrivo ok?
Sull’ aereo i cellulari devono essere spenti per
sicurezza.”
Affermai
molto convinta.
-“Va
bene amore, ma mi
raccomando stai attenta, per qualunque cosa tu abbia bisogno chiamaci,
arriverò
in un batter d’occhio..”
Cercava
come sempre di
essere il padre perfetto.. e devo dire che in tutti questi anni
c’era riuscito,
avevamo instaurato un rapporto meraviglioso, eravamo come due amici, ci
dicevamo tutto.. ma da quel giorno un altro sentimento si era fatto
strada in
me.. la delusione.. una grande delusione..
-“Si,
non ti
preoccupare, andrà tutto bene, ciao!”
Non
l’avevo chiamato
papà.. non se lo meritava, non era il mio vero
papà, era solo un bugiardo, un
egoista!
Per
tutta la vita mi
avevano mentito, perché?
Questa
domanda mi aveva
occupato il cervello per tutto il tragitto fino a quando arrivai
all’aeroporto,
non mi capacitavo dell’idea che io avevo creduto a una
menzogna.. avevo notato
qualcosa di strano nel suo comportamento, ma..
Non
lo so, non lo so,
non lo so!!
-“Sono
confusa!!!!”
Urlai
ad un tratto al
taxista.
Lui
mi guardò in modo
strano e io mi sentii morire dalla vergogna.
-“Eh..
no scusi, non ce
l’ho con lei.. mi scusi ancora..”
Un
ricordo.
Ad
un tratto mi venne in
mente una giornata particolare che avevo passato con il mio
papà, in
quell’occasione si era dimostrato un eroe, devo ammetterlo.
Era
una giornata di
primavera, stavo uscendo da scuola, ero piccola, avevo solo otto anni,
e bella
contenta stavo raggiungendo il mio papà che mi stava
aspettando fuori scuola.
Ero
strapiena, avevo uno
zaino che conteneva almeno dieci libri, in mano tenevo una cartelletta
per
disegno e nell’altra tenevo il giubbotto, non sapevo
più dove mettere le cose.
Uscivo
con tutti i miei
amichetti quando David, un bulletto, mi passò di fianco e mi
fece cadere di
proposito con tutto quello che stavo portando, per fortuna non mi feci
male, ma
ero talmente piccola che mi spaventai; ed erano molti nella mia classe
che si
comportavano così sgarbatamente.
Il
mio papà aveva visto
tutta la scena, era allibito, nessuno doveva toccare la sua bambina,
subito
corse verso di me, mi prese in braccio cercando di consolarmi e di
farmi
smettere di piangere; raccolse tutte le mie cose e mi portò
in macchina, dopo
di che pensavo che andassimo a casa, invece chiuse la portiera e si
avviò verso
David, che nel frattempo era tornato dal suo papà.
Si
avvicinò a lui.
-“La
prossima volta che
suo figlio torce un capello alla mia bambina me la prenderò
con lei, è stato avvisato,
faccia in modo che d’ora in poi suo figlio le porti rispetto
o se la vedrà con
me!”
Papà
mi aveva difeso nel
migliore dei modi, e non so cosa abbia detto il padre di David con suo
figlio
perché da quel giorno, non solo lui, ma anche tutti gli
altri bambini non mi
hanno più fatto dispetti, anzi, sono diventati gentili con
tutti.
Che
caro che era stato
il mio papà.
Avevo
le lacrime agli
occhi, non potevo certo dire che in tutti quegli anni non si era preso
cura di
me, ero sempre stata al centro della sua attenzione, a volte anche
mettendosi
contro mamma..
Come
quella volta che mi
ero persa al mare, che spavento che avevo preso!!
Avrò
avuto dieci, undici
anni, stavo nuotando sul mio materassino quando d’improvviso
non riconobbi più
il lido dove mia mamma e mio
papà
stavano giocando a ping pong, neppure loro c’erano
più, e mi spaventai al punto
che pensavo mi avessero abbandonato.
Tornai
sulla spiaggia e
non riconoscendo nessuno cominciai a piangere, meno male che il bagnino
si
offrì per prendersi la briga di mandare l’annuncio
che mi ero persa, e dopo
nemmeno dieci minuti vidi il mio papà correre verso di me
disperato!
Non
appena lo vidi, gli
corsi incontro anch’io piangendo e gli saltai in braccio
felice che mi aveva
ritrovato!
Mi
abbracciò talmente
forte che mi fece male e subito dopo ringraziò il bagnino
per aver dato
l’annuncio e, ancora stringendomi, ci avviammo verso la mamma
che pure lei era
in totale
disperazione, ma sapevo anche
che lei si sarebbe molto arrabbiata, avevo paura della sua reazione, se
il mio
papà era molto equilibrato, mia mamma era, invece, molto
più suscettibile.
Provai
a parlarne con
papino.
-“Papà..
ma la mamma si
arrabbierà? Non è colpa mia, non ho fatto apposta
a perdermi, te lo giuro!”
Avevo
una vocina molto
impaurita e il mio papà se ne accorse.
-“Stai
tranquilla
piccolina, ci parlo io con la mamma, lo so che non hai fatto apposta,
può
capitare, che ti serva di lezione per la prossima volta.”
Il
mio papà era unico,
già dalle sue parole mi sentivo meglio, mi sentivo protetta,
non so come avrei
fatto senza di lui, e non solo in quell’occasione, era sempre
il mio eroe!
Era
stato sempre il mio
salvatore.
E
in quell’istante mi
sentii in colpa per tutto quello che gli avevo detto, lui mi aveva
sempre
portato in palmo di mano, e io?
Non
ero più sicura come
poche ore prima, ero molto più confusa, forse avevo
esagerato?
Avevo
fatto bene a
trattarli così?
Avevo
frainteso le loro
intenzioni e magari veramente l’avevano fatto solo per il mio
bene?
Confusione.
E
il mio vero papà perché
non mi ha mai cercato?
Perché
non è mai venuto
da me ed ero io a volerlo andare a conoscere?
Ero
arrivata
all’aeroporto, tra poco glielo avrei chiesto di persona, la
mia sicurezza
vacillava sempre di più.
Scesi
dal taxi, lo pagai
e mi avviai verso quello che sarebbe stato il mio futuro, camminavo a
passo
lento fino a quando non arrivai alla porta d’ingresso
dell’aeroporto.
Prima
di entrare mi
guardai indietro una volta chiedendomi se stavo facendo la cosa giusta..
RINGRAZIAMENTI
khika liz:
ciao
tesoroooo.. grazie per la recensione.. sei troppo gentile.. eh si..
Jacob è
davvero un tesoro.. davvero molto carino, io lo adoro.. sono contenta
che ti
sia piaciuta questa piccola storia.. sicuramente non è come
l’altra però..
anche io voglio l’estate bella.. non vedo l’ora..
l’inverno è troppo triste..
tu dove abiti? Bacio stella..
Ciao
ragazze.. allora?
Cosa
ne dite di questa ff?
Vi
è piaciuta?
Un
po’ corta, ma non è male.. o no?
Fatemi
sapere che ne pensate!!
Un
grazie particolare alla mia piccola
khika liz
che mi segue
sempre.. sei la numero uno tesoro!!
Questa
ff la dedico a te!!!!!!!
Mostrina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Il ritorno ***
Il
ritorno
Io
e mio marito eravamo
molto in ansia, non avevamo ancora saputo nulla di preciso, solo una
piccola
telefonata quando ancora era sul taxi, poi più nulla.. e non
potevamo neanche
chiamare perché sull’aereo non si potevano tenere
i cellulari accesi.
L’ansia
mi divorava, non
sapevo più che fare, mentre leggevo sul divano per distrarmi
Jacob guardava la
televisione, peccato che cambiava canale ogni due minuti
dall’agitazione!
Forse
avevo sbagliato a
lasciarla andare tutta sola, ero stata un’incosciente.
E
ora?
Non
potevamo fare altro
che aspettare, Jacob sentiva che stava bene, ma non bastava!
-“Bella..
ho paura..”
Aveva
detto Jake molto
preoccupato.
Non
l’avevo mai visto
così, era come un bambino che ha paura del buio, con
attacchi di panico.
-“Tesoro,
stai
tranquillo, andrà tutto bene, vedrai che da un momento
all’altro chiamerà, non
è più una bambina, deve imparare a cavarsela da
sola!”
Avevo
risposto io.
E
così dicendo gli andai
vicino per dargli un leggero bacio sulla bocca, lo
tranquillizzò e cominciammo
a vedere un film d’azione insieme.
Carino.
Ma
sono sicura che mio
marito non ci capì nulla perché il suo
cervello era in tilt, ma feci finta di niente.
-“Da
quando sei così
fifone?”
Scherzai
io per rompere
quell’atmosfera tetra.
-“Ma
ti sembra il
momento di scherzare? Forse tu non hai capito, ma sono davvero in
ansia, ho
mille pensieri per quella bambina, e non mi so dare pace!”
Affermò
lui deciso.
-“Cosa
ti preoccupa
amore?”
Chiesi
io in tono dolce.
-“Tutto!
Il fatto che
non sappiamo dove sia, con chi sia, se ha fatto qualche brutta
conoscenza, e se
tornerà! Ho il terrore di non vederla più! La amo
più di qualsiasi cosa al
mondo! Lei è la mia bambina!!”
Urlò
con quanto più
fiato avesse in gola.
E
così dicendo lanciò il
telecomando sul tavolo andandosene in giardino e lasciandomi sola con
la
televisione accesa.
Ci
rimasi malissimo.
Va
bene che era nervoso,
ma quella reazione mi sembrava un po’ esagerata.
Decisi
di lasciarlo
solo.
Aveva
bisogno di
riflettere secondo me.
Mi
alzai, ripresi il telecomando
caduto e spensi la tv.
Decisi
di provare a
chiamare Nessie.
Non
si sa mai.
Composi
il numero.
Squillava!!
Il
mio cuore cominciò a
battere più forte.
Uno
squillo..
Due
squilli..
Tre
squilli..
Tu, tu, tu, tu, tu!!
Aveva
riagganciato!
Perché?
Cosa
stava succedendo?
Ansia.
Confusione.
Mi feci prendere dal panico,
il mio istinto fu
quello di uscire in giardino per dare l’allarme, ma non
potevo, Jacob sarebbe
morto di infarto!
Decisi
di riprovare.
Uno,
due, tre squilli..
Tu, tu, tu, tu, tu.
Di
nuovo.
O
no!!
Non
sapevo cosa fare,
Jacob era troppo scosso, lo vidi seduto a terra nel nostro giardino di
fianco a
casa che piangeva.
Mi
fece tenerezza.
Ma
non potevo
tenerglielo nascosto, se fosse davvero successo qualcosa non me
l’avrebbe mai
perdonato!
Con
fatica, riposi il
telefono e mi avviai verso la porta-finestra che conduceva al giardino,
mi
fermai ancora un momento davanti ad essa per prendere tempo.
Come
gliel’avrei detto?
Avevo
paura, non solo
per Nessie, ma anche per la reazione di mio marito.
Mi
decisi.
Presi
la maniglia e
affondai verso il basso per aprire.
Alzai
gli occhi.
-“Nessie!!”
Con
mia grande sorpresa
me la trovai davanti!
-“Ma
cosa ci fai qui?
Non eri sull’aereo?”
Urlai
io felicemente.
-“Ehm,
mamma, ho
sbagliato, scusami mamma, posso.. tornare da voi?”
Disse
lei con un filo di
voce.
Non
capivo la ragione di
tale ripensamento, ma, qualunque cosa le avesse fatto cambiare idea, la
ringraziavo.
L’abbracciai
con le
lacrime agli occhi, la strinsi a me, la mia piccola era ancora sicura
tra le mia
braccia e io mi sentivo una donna completa.
-“Tesoro,
ma che è
successo? Perché non sei andata da tuo padre?”
Chiesi
io curiosa.
Lei
si staccò da me, mi
guardò negli occhi e pronunciò delle parole che
mai mi sarei aspettata da lei,
erano parole di una donna adulta che mi lasciarono a bocca aperta.
-“Ci
sto andando ora da
mio padre..”
E
così dicendo si avviò
verso il giardino, Jacob non l’aveva vista arrivare, era
troppo preso dalla sua
tristezza e, sedendosi dietro all’albero non aveva potuto
vedere il suo arrivo,
neanche Nessie l’aveva visto subito.
La
mia piccola a passi
lenti andò verso Jacob.
Io
osservavo la scena,
uscii anch’io in giardino, ma mantenni le distanze per non
creare disturbo, era
una questione padre-figlia, mi avvicinai quanto basta per vedere cosa
succedeva.
Jacob
quando sentì i
passi si alzò e si voltò.
Fermo
immobile.
Anche
Nessie si era
fermata a pochi passi, forse aveva paura di una sua reazione.
Gli
occhi di Jacob si
riempirono di lacrime e un sorriso si dipinse sulle sue labbra, non ci
credeva,
la sua bambina era tornata da lui.
-“Papà..”
Provò
a dire Nessie, poi
presa dal pianto gli corse incontro e gli saltò in braccio,
piangeva come una
bimba e Jacob la strinse più forte che poteva.
Restarono
abbracciati
per cinque minuti, non volevano allontanarsi più
l’uno dall’altro, sembravano
una mamma con il suo cucciolo.
Piangevano
entrambi..
E
io non potei far altro
che commuovermi sorridendo.
Jacob
voleva dirle
qualcosa, ma gli mancavano le parole, non sapeva cosa o come dirlo.
-“Piccola,
come mai sei
a casa? Non hai conosciuto tuo padre?”
Chiese
Jacob in totale
felicità e confusione.
Nessie
diede un’altra
risposta che mi fece restare nuovamente senza parole.
-“Non
mi serve, perché
mio padre è qui accanto a me in questo momento, e tutto
ciò di cui ho bisogno è
qui, a casa mia!”
Jacob
non poteva essere
più felice di così, dai suoi occhi altre
goccioline cominciarono a uscire
solcando ogni parte di quel viso di cui mi innamorai e lo trovai
più bello che
mai.
-“Grazie
amore, sei
tutta la mia vita, non lasciarmi più!”
Affermò
Jacob con la
voce rotta dal pianto.
Là,
in quel giardino di
casa mia, avevo le due cose più importanti della mia vita e,
da quel momento
decidemmo di non lasciarci più.
Avanzai
verso i miei
tesori, allargai le braccia e tutti e tre, anche senza parlare,
restammo in un
abbraccio che esprimeva tutto quello che a parole non poteva essere
detto.
Noi
tre eravamo una
famiglia!
RINGRAZIAMENTI
khika
liz:
ciao mio
piccolo pulcino.. come posso ancora ringraziarti per seguirmi sempre e
tutte le
mie storie? Sei unica e magica e sei davvero simpaticissima.. ti voglio
bene
tesoro e grazie ancora.. ti è piaciuto questa piccola ficcy?
È stata un po’
corta lo so, ma non ho potuto fare altrimenti.. un bacio piccolina..
spero di
non deluderti mai..
sabryepenny:
ciao carissima Sabry.. grazie per aver recensito la mia storia..
sono contenta che ti piaccia.. dunque.. no Jacob non ha avuto
l’imprinting con
Nessie perché ama Bella più di se stesso, infatti
tratta Nessie come se fosse
sua figlia perché amando talmente tanto Bella è
naturale per lui comportarsi
come un padre per la piccola.. è come se fosse sua..
è una ff un po’ originale,
ho voluto cambiare un po’ le cose, spero ti sia piaciuta! Un
bacio cara e
grazie ancora.
Ciao
a tutti ragazzi!
Innanzi
tutto voglio ringraziare tutti
quelli che hanno letto la mia storia, ma in particolare sabryepenny,
miriam90, essebi
per aver recensito la mia storia..e naturalmente il mio tesoro khika
liz
che
non mi abbandona mai, un bacio speciale anche a
ania2692,
rossy87
e ancora lei.. khika
liz
per aver messo questa storia tra le seguite e a amoriiina
e sabryepenny
per averla
messa tra le preferite.
Vi
adoro ragazze
e grazie di cuore.. un bacione a tutte voi!
Spero
che andiate a leggere la mia storia sempre
su questa saga intitolata SESSO CON IL LUPO.
A
presto care!!!
Mostrina
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=632017
|