Per una macchia

di ElseW
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pericolo pubblico ***
Capitolo 2: *** Segreti ***
Capitolo 3: *** Porta Pazienza ***
Capitolo 4: *** Sono io ***
Capitolo 5: *** Per cinque grammi ***



Capitolo 1
*** Pericolo pubblico ***


Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Mommy Row (sempre sia lodata); questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

-

 

Peuna macchia.

Capitolo 1:

- Pericolo pubblico -

 

-

 

Moony!”

Sparisci.”

Ma Moony, io… !”

Ho detto sparisci Sirius, credo tu abbia fatto abbastanza per oggi.”

Dai, non ti sembra di esagerare?”

Mi volto di scatto, come se mi avessero scagliato una fattura tra le scapole. “Esagerare? Esagerare, Sirius?! Che ne dici se ricapitoliamo insieme la questione, uhm?” Comincio a gesticolare freneticamente, come mi sono reso conto di far sempre nei momenti di nervosismo. “Per prima cosa oggi, per qualche astruso motivo, hai deciso che dovevi assolutamente sederti accanto a me in prima fila, zona che solitamente tu repelli come se fosse impregnata di arsenico; seconda cosa, hai impedito a Lily di sedersi vicino al sottoscritto visto che, è ben noto, odia te quasi quanto odia James, di conseguenza l’unica studentessa in grado di farmi partorire una pozione presentabile si è rincantucciata in angolo sperduto dell’aula lasciando TE e ME a preparare una pozione Inverto - distillato di notevole complessità - totalmente DA SOLI; e sai la parte più divertente? Che entrambi siamo un disastro in pozioni, Sirius! E questo è stato ampiamente dimostrato dall’esplosione che ha scosso l’intera aula dopo che tu, genio del male, hai pensato di versare venti grammi di centinodia, invece dei quattro segnati sul libro! E io te l’ho lasciato fare! Sarò anche impedito in pozioni ma TU, tu Sirius sei un pericolo pubblico!” Tiro fuori dalla mia borsa un ammasso di carta, mentre cerco di ignorare l’espressione stupita e un po’ vitrea del mio interlocutore. “Lo vedi?! Questo qui Black, ERA il mio libro di pozioni e cioè l’ultima spiaggia su cui potevo contare per ottenere un voto decente in questa dannatissima materia e guarda adesso com’è ridotto!” Mi avvicino fino a quando il mio viso non è che a pochi centimetri da quello di Sirius. Normalmente questa cosa mi avrebbe riempito di imbarazzo, ma al momento sono totalmente soverchiato dall’indignazione, suscitata anche dal fatto di dover alzare il volto per poterlo guardare negli occhi. Lo stronzo-per-eccellenza è leggermenteun più alto di me, in questo periodo. “Questa, Sirius, è la prima punizione in tutta la mia carriera scolastica. Il professore ci ha ordinato di rifare la pozione prima che lui ritorni dal convegno che si terrà al Ministero, di farla in maniera esemplare e senza alcun aiuto. Ciò vuol dire che se oserai lasciarmi in tredici perché troppo occupato a correre dietro a tutte le gonnelle che ti passano davanti, farò in modo che la mia prossima luna piena sia un incubo anche per te.

Ecco l’imbarazzo. Prima di rovinare tutto arrossendo impietosamente, mi volto di scatto e mi incammino a passo di marcia verso il Dormitorio di Grifondoro, imbarazzato, furioso e disperato.

Maledetti siano gli occhi di Sirius Black …

 

Maledetti siano gli occhi di Remus Lupin!

Mi ha ammutolito, quel bastardello mieloso. Prima mi sbraita contro che sono un pericolo pubblico e poi, ignaro dell’effetto che la sua vicinanza ha su di me, si è – appunto – avvicinato, fino a quando tutto ciò che vedevo non erano altro che i suoi capelli castano chiaro e i suoi occhi colore miele... per non parlare di quella deliziosa cicatrice che gli solca la guancia!

Scuoto la testa, imbronciato, quindi mi dirigo verso la Sala Grande: il mio stomaco farà un ammutinamento se non mi decido a riempirlo in qualche modo.

Ignoro bellamente tutte le occhiatine delle giovini donzelle che incontro sul mio percorso - cosa che normalmente non farei - troppo turbato per dar loro conto, quindi entro in Sala Grande e piombo sulla panca accanto a Peter, mentre James sedutomi di fronte mi lancia un’occhiata che vuol significare: tu in ritardo per il pranzo? Chi sei e che ne hai fatto del mio migliore amico?'. Probabilmente anche Peter mi guarderebbe in quel modo, ma quando vede cibo il mio simpatico amico perde ogni facoltà mentale, di conseguenza non me la prendo.

Decido che è il caso di dire qualcosa. “Remus è furibondo.”

James sogghigna. “E ci credo, hai fatto esplodere quella pozione disgustosa, fuso il calderone e ridotto a brandelli il suo libro di pozioni e tutto questo solo pochi giorni prima della luna piena. Direi che ci sono ottimi motivi per essere incazzati con te, no?”

Gli lancio un’occhiata al vetriolo. “Grazie Prongs, sul serio, il tuo sostegno morale mi… ”

Piantala e mangia, le cosce di pollo stanno per finire.”

Sempre più imbronciato mi dedico al nutrimento del mio povero stomaco, ormai ridotto ad un ammasso organico che urla pietà.

... che poi non ho ancora capito che razza di pozione stessimo facendo.
 

*

 

È in ritardo. Ovviamente.

Ci eravamo dati appuntamento in Biblioteca dopo pranzo visto che nessuno dei due aveva delle lezioni pomeridiane, ma naturalmente non si è ancora presentato... e sono già le tre e mezza.

Sirius Black, mio compagno di studi, esimio imbecille e visitatore assiduo dei Dormitori femminili di ogni Casa, è in ritardo; o più probabilmente non verrà.

Lui e James sono gli unici essere viventi capaci di distruggere il mio equilibrio psichico, nonostante il record rimanga comunque di Sirius: è riuscito a farsi affatturare dal sottoscritto nel bel mezzo del corridoio; ed io sono un Prefetto. Ancora ringrazio il cielo che la McGranitt non sia venuta a saperlo, altrimenti avrei potuto dire addio alla mia spilla.

Sbuffando mi accingo a chiudere il libro e ad andare a studiare vicino al Lago, ma un improvviso mormorio emesso dagli altri frequentatori della Biblioteca mi costringe ad alzare gli occhi.

Devo dire che lo spettacolo sorprende anche me: Sirius Black, mio compagno di studi, esimio imbecille e visitatore assiduo dei Dormitori femminili di ogni Casa… è in Biblioteca. Credo che Madama Pince stia per avere un infarto.

Il suddetto Black, guardandosi intorno quasi si aspettasse di essere aggredito da un momento all’altro, si dirige verso di me a passo rapido, quindi si siede silenziosamente nel posto libero di fronte al mio.

Cercando di non dare a vedere lo stupore, assumo un’espressione compita. “Sei arrivato, finalmente.”

Lui rotea gli occhi. “Direi che il fatto che io sia arrivato è più che sufficiente.”

Stringo gli occhi e produco un basso ringhio. L'unico lato positivo dell’essere un licantropo sanguinario a pochi giorni dalla trasformazione.

Sirius impallidisce. “Okok, luna piena, incubo, d’accordo. Che dobbiamo fare?”

Prendo il libro di pozioni che il professor Lumacorno mi ha permesso di prendere dall’armadio delle scorte e afferro Pads per la manica, trascinandolo giù dalla sedia. “Vieni qua.”

Oh, ma Moony, non c’è bisogno di essere così violento, se vuoi la mia vicinanza basta chiedere, sono un distributore d’amore io… Ahi!”

 

Scuoto la testa, cercando di smettere di pensare a Remus in situazioni poco ortodosse, quindi mi concentro su ciò che sta indicando. “Dobbiamo riguardare ogni passaggio della pozione, ogni ingrediente ed individuare i punti in cui abbiamo sbagliato, quindi ci sposteremo nella capanna di Hagrid per fare qualche prova: il professore si è rifiutato di rendere disponibile la sua aula. Credo avesse paura di non trovarla più a causa delle nostre capacità pirotecniche”

Mi acciglio e chiedo svogliatamente, “Piro-che?”

Scuote la testa. “Nulla Sirius, nulla”

Odio quando mi tratta da idiota. “Oh certo, sono troppo stupido per capire quello che dici…”

I suoi occhi ambrati si puntano nei miei. “No, sei semplicemente troppo pigro per interessartene.”

Ok, ha vinto.

Restiamo per almeno quattro ore chini su quel dannatissimo libro, con Remus che ha percorso ogni singolo rigo di quel paragrafo - emettendo versetti infastiditi quando uno dei due trovava gli errori commessi – ricopiando poi con estrema puntigliosità il tutto su una pergamena nuova. È pazzo.

Quando sento il trambusto dei nostri compagni in corridoio che si dirigono in Sala Grande, capisco che è il momento di chiudere i libri. Guardo Moony e sbadiglio. “Rem, è ora di cena”

Non vuoi prendere neanche in considerazione l’idea di saltarla?”

Lo guardo come se fosse matto il che, come ho detto prima, è più che comprovato.

Saltarla? Remus, tu stai chiedendo a ME di saltare la cena? Credevo mi conoscessi Moony, credevo che il nostro rapporto fosse basato su una profonda conoscenza reciproca! Voglio il divorzio!

Non siamo sposati.”

Un divorzio MORALE allora!”

Quando hai finito di straparlare, che ne dici di alzare il tuo aristocratico fondoschiena dalla sedia e di andare a mangiare?”

Oh certo! Adesso mi accontenti solo per non avere un confronto verbale con il sottoscritto!”

Sirius, piantala per Merlino!” Remus accompagna l’invocazione con un gesto secco del braccio, colpisce una boccetta di inchiostro che si riversa sulla scrivania e lascia qualche macchia sul libro. Lo afferro prontamente, chiudendolo e infilandomelo nella borsa. “E poi sono io il pericolo pubblico …”

Remus mi lancia una delle sue occhiate perforanti, poi scuote la testa, mormora un incantesimo per pulire la macchia d’inchiostro sulla scrivania e insieme ci dirigiamo in Sala Grande.

 

 

Ed eccoli, i due piccioncini:

Remus e Sirius zigzagano tra i vari studenti, quelli ancora intenti a viaggiare da un tavolo ad un altro in quei pochi minuti che anticipano la cena, quindi si siedono di fronte me e Peter, quest’ultimo concentrato sulla parte centrale del tavolo: quella che tra poco sarà piena di cibarie, per intenderci.

Allora, com’è andata la vostra ricerca, mmh?” chiede Peter mentre, sorprendentemente, distoglie lo sguardo dall’Aera X.

Sirius è imbronciato: probabilmente avrà detto qualcosa di stupido e Remus l’avrà rimesso al suo posto. Solita routine.

Direi molto bene, siamo riusciti ad individuare tutti i punti in cui abbiamo sbagliato e quelli che invece avevamo eseguito in maniera corretta; domani ci occuperemo della parte pratica.”

Pads, riappropriatosi velocemente del suo buon umore, si volta verso Moony e gli lancia uno di quegli sguardi che, diverso tempo fa, mi hanno spinto a chiedergli se fosse innamorato di lui.

Sorrido. “Quindi avrete a disposizione l’armadio delle scorte! Vedete di racimolare qualcosa, non deludetemi.”

Remus scuote fermamente la testa. “La prepareremo nella capanna di Hagrid. Il Professore non ha reso disponibile la sua aula... ”

... a causa delle nostre capacità pironiche!” esclama tronfio Sirius.

Io mi acciglio. “Piro-che?”

E Remus lancia a Pads una di quelle occhiate che, diverso tempo fa, mi hanno spinto a chiedergli se fosse innamorato di lui. “Pirotecniche, si dice pirotecniche”

Io rido, divertito dal suono della parola. “La domanda è la stessa: piro-che?”

Pirotecniche Potter, sarebbe a dire l’arte di fabbricare fuochi artificiali.”

Mi volto verso la fonte della voce, sapendo già a chi appartiene: capelli rossi, occhi verdi e una bocca da favola. “Evans, quale onore! Vuoi per caso cenare con noi stasera? Con me?” aggiungo smaliziato. La mia Caposcuola preferita rotea gli occhi e mi supera, lanciando un sorriso di scuse a Remus che, nel frattempo, sta tentando di spiegare a Sirius che non è una buona idea tentare realmente di rubare qualcosa dall’armadio delle scorte.

Oh beh, tanto lo faremo comunque.

Ah, ecco il pollo!

 

*

 

Remus, credo sia il caso che abbassi la bacchetta, da bravo Moony… sì, ecco bravissimo – NO! Moony! Il fuoco è abbastanza alto ok?”

Sono terrorizzato. È completamente impazzito! Questo è il nostro quarto tentativo e sono già le sette e mezza, il coprifuoco scatta alle nove e Remus sta dando di matto perché la pozione ha assunto un colorito giallognolo anziché amaranto. Mi fiondo su di lui strappandogli la bacchetta di mano. “Remus, non credo Hagrid sarebbe contento se dessi fuoco alla sua capanna non credi?”

Finalmente i suoi occhi ritornano su questo pianeta, svuotandosi di quella cieca determinazione che li aveva riempiti fino a qualche secondo prima. “Sì… sì, hai ragione, mi dispiace” Si strofina la fronte, abbattuto. “Manca meno di una settimana alla luna piena e comincio a sentirne gli effetti.”

Sorrido gentilmente, quindi tento di risollevargli il morale. “Nessun problema… e poi, come dici sempre tu: non c’è quattro senza cinque, no?”

Moony si acciglia e mi lancia un’occhiata in tralice. “Sono abbastanza certo di non aver mai detto una cosa del genere.”

Agito una mano, già dimentico della mia frase. “Ricominciamo!” e Moony sorride.

Maledetto lupastro dal sorriso disarmante …

 

Sorrido.

È incredibile. Nonostante siamo qui da quasi sei ore, è pronto a ricominciare nuovamente… e lo so, lo so che lo sta facendo per me.

Arrossisco, cercando di togliermi dalla mente una certa immagine che include me, Sirius e il grosso letto che occupa una parte della capanna del mezzo gigante. “Dai, avvicina il libro.”

Pads esegue e io comincio ad elencare gli ingredienti, posizionandoli in ordine sul tavolo.

Si ricomincia.

 

È FATTA!”

L’urlo di Sirius mi riscuote dall’apatico sbalordimento in cui sono piombato nel momento in cui, aggiunto l’ultimo ingrediente, la pozione ha assunto una tonalità amarantina (anche se leggermente più chiara di quanto indicato nell’immagine).

Ci siamo riusciti… ” Sussurro scioccato; quindi ripeto, con un tono più entusiastico “Ci siamo riusciti!” e mi fiondo addosso a Sirius, abbracciandolo.

Lo sento irrigidirsi e poi rilassarsi qualche secondo dopo, mentre ricambia l’abbraccio. Mi distacco imbarazzato, poi mi volto, nascondendo il rossore che mi è sicuramente salito alle guance. In caso potrei giustificarlo come l’effetto dei vapori della pozione: sono proprio una femminuccia. “Prendo le fiale e ne riempio quattro! Con la nostra fortuna se ne romperanno almeno due” dico ironico, quindi scatto verso lo zaino.

Succede tutto in pochi secondi: la testa prende a girarmi, le mie gambe si fanno molli e sono costretto ad appoggiarmi alla sedia; nel frattempo sento Sirius alle mie spalle che si muove, inquieto “Sir… ?” lo chiamo io, preoccupato nonostante anche io non sia in ottime condizioni. Lo sento mugolare flebilmente, prima che la mia vista cominci a diventare sfocata; infine avverto una sensazione simile a quella che si prova usando una Passaporta: uno strappo all’ombelico e poi la consapevolezza di non essere più dove si era prima.

Apro gli occhi e mi rendo conto di essere nuovamente accanto al calderone, accasciato contro la parete, accaldato e confuso. “Sirius?” Ho una voce strana ma al momento non me ne preoccupo, mi volto invece a destra e a sinistra, rendendomi conto che c’è una figura stesa a terra vicino al camino “Sirius!” ripeto ansioso, tentando di alzarmi; per poco non muoio dal sollievo quando lo vedo muoversi e …

Credo di non aver mai urlato più forte in tutta la mia vita.

 

Un urlo mi scuote improvvisamente.

Scatto a sedere e per virtù di non so quale divinità azteca riesco a trattenermi dal non rigettare tutto. “Remus? Remus che su… ” ma che razza di voce ho? Lo sguardo cade poi sulla figura seduta per terra vicino al calderone:sono io! “Oh cazzo! Oh cazzo Remus! Remus sei… oh cazzo!”

Si, l’hai già detto Sirius! Oh cazzo,  oh cazzo! Peccato che non risolveremo niente dicendo: oh cazzo!”

Vedo me alzarsi in piedi e dirigersi un po’ traballante verso il libro di pozioni. È strano vedermi con un’espressione così tesa e concentrata… so perfettamente di non indossarla quasi mai (tranne quando mi conviene, ecco). Ancora sconvolto tento di sollevarmi, aiutandomi con il tavolo della capanna. Oh Merlino… ho le mani di Moony!

Ha delle mani deliziose bisogna dirlo, così affusolate, candide e morbide, sì, morbide, sembrano davvero morbide …

Mi tiro uno schiaffo morale e tento di non pensare al fatto che SONO Moony. “Remus, stai tranquillo adesso andiamo dalla McGranitt e risolviamo tutto quanto ok?”

Vedo il mio corpo voltarsi verso di me con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Ok, è terrificante. Non lo auguro a nessuno. “Dalla McGranitt? Sirius, vuoi morire per caso?”

Perché dovrei voler …?”

Perché se la McGranitt venisse a sapere che abbiamo creato una pozione al di fuori dell’aula di pozioni, al di fuori delle mura di Hogwarts, come minimo ci farebbe ripulire l’intera Sala dei Trofei con uno spazzolino!”

Mi gratto la nuca, sentendo sotto le dita la consistenza quasi evanescente dei capelli di Remus; sono così sottili.“Giusto, scusa, hai ragione… allora Lumacorno! Lui non farà tutte queste storie, è stato lui stesso a non rendere disponibile la sua aula!”

RemusMe scuote la testa. “Se fosse a scuola probabilmente andare da lui sarebbe stata un’idea più che geniale, peccato che proprio oggi Lumacorno sia partito per quel maledetto convegno -io dico per una vacanza- e non tornerà prima della prossima lezione e cioè tra tre giorni!” Moony(ancora Me) si siede su una delle gigantesche poltroncine di Hagrid e sospira. “Se ci azzardiamo a dirlo a James ci prenderà in giro fino a quando, esausti, non ci consegneremo volontariamente alla McGranitt e Peter … beh, Peter è Peter.”

Io concordo, annuendo. “E quindi? Che si fa?”

Remus fa spallucce e si alza, esponendo il piano. “Facciamo evanescere la pozione e spalanchiamo le finestre di questo posto, non devono rimanere tracce di ciò che abbiamo fatto, quindi portiamo via le fiale e le custodiamo fino a quando Lumacorno non tornerà a scuola.”

Io sogghigno. “Hai una vera e propria attitudine per il crimine, Moony... peccato che la sfrutti così poco!”

Remus storce il naso (espressione più indicata per il sottoscritto). “Smettila di sorridere a quel modo, è inquietante vedere il TUO ghigno, sul MIO viso.”

Rido, gongolando quando sento la risata argentina di Remus, fuoriuscire dalla mia bocca. “Abituati!” e improvvisamente la mia risata si interrompe di botto, come se avessero spento un interruttore. “Cosa…c?” chiedo, confuso, spaesato. Cosa succede? Perché mi sento così?

Mi guardo intorno e sembra che tutto mi si stringa addosso, quindi segue una sensazione assurda: è come se qualcosa stesse tentando di uscire, di farsi spazio ai limiti della mia coscienza. “Remus?” chiedo, spaventato. Due mani si posano sulle mie spalle.

 

Oh cielo… non ci avevo pensato. Essendo Sirius nel mio corpo, dovrà sopportare gli sbalzi d’umore e le crisi a cui sono sottoposto continuamente nei giorni presso la luna piena. Mi chiama, quasi spaventato e io mi avvicino rapidamente, poggiandogli le mani sulle spalle. “Sirius, guardami.” Lui alza i miei occhi su di me e io tento di non allontanarmi di scatto. Odio quella dannatissima cicatrice. “È tutto ok, è... è il lupo. Quando si avvicina il plenilunio comincia a farsi sentire, ma ho imparato a gestirlo, il mio corpo ha imparato a gestirlo, adesso usciamo da questa capanna e torniamo in Dormitorio, una volta arrivati là darò una spiegazione soddisfacente a Peter e James, dicendo che tu-Remus, non ti senti molto bene a causa della luna piena, così non faranno domande … adesso siediti, ci penso io.”

Lascio che Sirius si sieda sulla poltrona-formato-mezzogigante di Hagrid, quindi mi volto e mi metto al lavoro: spalanco le finestre, per evitare che l’odore della pozione permanga troppo a lungo, rischiando così di mettere nei guai anche Hagrid, appendo sul camino il piccolo calderone che il guardiacaccia ha messo a nostra disposizione e faccio evanescere rapidamente tutti gli ingredienti, appuntandomi mentalmente di farli riapparire una volta arrivati in Dormitorio.

Ritorno verso Sirius e gli rivolgo un sorriso colpevole. “Mi dispiace tanto Pads.”

I suoi occhi si posano su di me, sconvolti. “Ti dispiace?!”

 

Sono scioccato. Lui è costretto a sopportare continuamente tutto questo e adesso chiede scusa a me? A me che lo irrito e lo faccio innervosire, non avendo la più pallida idea della pressione e dell’angoscia che deve portarsi dietro, ignaro di ciò che è costretto a sopportare… in silenzio.

Non mi ha mai parlato del... del lupo pre-plenilunio e suppongo non l’abbia fatto neanche con James o con Peter. “Ti dispiace?!” Scuoto la testa, mentre le dita martellano ritmicamente sul tavolo. “Non devi assolutamente dispiacerti, non hai NULLA di cui dispiacerti! Sono io che non… quando hai… perché non me lo hai detto, accidenti? Chissà quante volte ti ho fatto incazzare proprio mentre il lupo si... ! Perché?” vedo me scuotere le spalle con timidezza, in un gesto che non mi si addice per niente, ma in qualche modo riesco ad individuare Remus sotto tutto questo altro.

Non volevo che vi preoccupaste ulteriormente. Già lo fate abbastanza quando c'è luna piena.”

Mi alzo, irritato da… nulla. Sono solo irritato. “Ah certo! Certo! Non credi nella nostra amicizia allora? Credi che non riusciremmo a sopportare un po’ di pressione in più, eh? È questo che pensi?”

Remus rimane incredibilmente calmo, conscio del fatto che questa reazione sia totalmente spropositata. “No, Sirius. Penso solo che quello che fate per me sia più che abbastanza, ormai ho imparato a controllarlo perfettamente e…” e questa parola distrugge quel minimo di autocontrollo che già in me non abbonda, e che adesso, sottoposto al panico non riesco proprio a richiamare.

Ma come diavolo fai?!” Sbotto alla fine, esasperato dal suo comportamento e da qualcos’altro che probabilmente è questa ORRIBILE sensazione di oppressione che sta nascendo alla bocca dello stomaco, questa rabbia liquida che mi ruggisce nelle vene.

Come faccio a fare cosa?” chiede, sempre con tranquillità.

Questo!” continuo io, indicandolo. “Come fai ad essere sempre così dannatamente perfetto! Perché DEVI esserlo? Perché ti sforzi continuamente di essere impeccabile e inattaccabile, perché non lasci che le tue imperfezioni rimangano in vista? Perché?!”

Stavolta l’espressione imperturbabile sul MIO viso si sfalda, quindi Remus erompe con violenza “Non capisci! Non capisci un accidente!”

"Che cosa non capisco? Non capisco perché ti sforzi continuamente di essere, se non il migliore, allora UNO dei migliori in QUALUNQUE COSA? Non capisco perché ti sforzi, fai violenza su te stesso pur di apparire perfetto agli occhi di chiunque? Sì, non lo capisco, non capisco perché ci tieni tanto!"

"Non voglio dimostrare di essere il migliore o UNO dei migliori, non voglio apparire perfetto, voglio solo dimostrare che... " tace. Respira affannosamente, quasi avesse corso per chilometri. Fa sempre così quando si infervora: trattiene il fiato per tutta la discussione e poi, al primo momento di pausa, prende grosse boccate d'aria, dando l'impressione di qualcuno che è appena uscito da un'apnea di trenta minuti.

"Dimostrare cosa? Cosa vuoi dimostrare, Remus?"

"Voglio dimostrare che nonostante ciò che sono, posso - posso essere... " sospira e le sue spalle si afflosciano "... posso essere di più."

Di più.

Oh Merlino, Remus. Se fossi di più tu… tu mi annienteresti. Lo fai già! Se fossi di più mi travolgeresti e io non sarei più in grado di resistere, di sopravvivere accanto a te.

Come puoi essere di più, quando sei già così… troppo.

Ma non posso dirtelo. Non posso.

Moony, a volte mi chiedo come fai ad essere tanto intelligente e allo stesso tempo tanto idiota.”

Grazie.”

Sai che cosa voglio dire!” Un sorriso amaro attraversa il volto di Remus (il mio volto) e le spalle si stringono ulteriormente. Riesce a farmi sembrare mille volte più basso e piccolo. Non so come faccia. “Solleva le spalle.”

Remus sobbalza e mi guarda, sbattendo le palpebre. “Eh?”

Ancora nervoso mi avvicino fino a prenderlo per le spalle e a spingergliele indietro. “Solleva queste dannatissime spalle! Smettila di nasconderti. Non hai nulla di cui vergognarti Remus, nulla! Sei un ragazzo intelligente, determinato e bello, smettila di tentare di non farti notare”

Moony si lascia scappare un secondo sorriso aspro e tenta di fare una battuta ironica. “Davvero Sirius, la tua vanità non ha fine, riesci a dirti che sei bello anche quando non sei più nel tuo corpo”

Lancio le mani in aria, esasperato e inspiegabilmente furioso. “Sta zitto, sai perfettamente che non mi riferivo al mio corpo, ma al tuo!” La pelle pallida del suo (mio) viso assume una tonalità rosata. “Remus, ti proibisco di arrossire, ok? Sirius Black non arrossisce e tu sei in possesso del mio corpo in questo momento, quindi cerca di non distruggere la reputazione di cinico-stronzo che mi sono costruito in anni e anni di duro lavoro, d’accordo?” e finalmente ride. Ok, è stranissimo sentire la mia risata e sapere che non sono io a ridere.

Remus mi scruta dall’alto, con aria confusa e grata allo stesso tempo. “Riesci a farmi sembrare più alto.” dice poi e io inarco un sopracciglio.

Tu SEI alto. Misuri un metro e settantasette centimetri, non puoi lamentarti. Certo, io sarò SEMPRE più alto di te e tu sarai SEMPRE costretto a guardarmi dal basso ma… che ci vuoi fare? Non si può avere tutto dalla vita! Tu hai avuto un’esagerata intelligenza e io un’esagerata altezza.”

Per non parlare del tuo esagerato ego.”

Credimi, ci sono diverse altre cose esagerate in me.”

“…”

“…”

Alla mia affermazione segue un silenzio di totale sbalordimento.

E poi Remus solleva le mani. “Non voglio sapere il reale significato di questa frase d’accordo? Non voglio e non mi interessa!” scoppio a ridere, leggermente imbarazzato e divertito allo stesso tempo “Giuro che per una volta non avevo alcuna intenzione di inserire un doppio senso! È capitato per caso ma… beh, quantomeno è la verità”

Sirius! Taci!”

Oh, come sei pudico!”

Discreto, Sirius, discreto”

Chissà come farai quando dovrai fare pipì con il mio corpo. Forse ti benderai? O magari no, piccolo, perverso Lupin... ”

Sirius.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio Autrice:

(Incosciente T___T)

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Lo so, è una mossa stupida.

Ho due storie in sospeso e ne comincio un’altra?

Beh, vi dico solo che questa l’ho iniziata MOLTO tempo fa xD

Ho deciso di postare il primo capitolo, in barba ai mille dubbi che ancora permangono nella mia testolina.

Fatemi sapere che ne pensate

Besos ♥

 

 

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  1.         
  2. Benvenuti         al Mercato Nero ♠         - di MorwenBlood.         Una breve shot che mette in evidenza come sia facile soffrire anche         per qualcosa di NON detto o NON DATO. Mette in evidenza un COMMERCIO         poco funzionante basato sul DARE e l’AVERE. Quanti di noi hanno         dato TUTTO di loro stessi, senza ricevere NULLA in cambio? Molti,         immagino. O comunque, buona parte. Questa, è la shot che fa per         voi.
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  4. Nostalgia         di un niente ♥         - di MorwenBlood.         E questa breve ff mi tocca particolarmente. Amanti non corrisposti?         Ecco. Avete mai amato una persona, rendendovi conto successivamente         che nonostante non ci sia mai stato nulla tra di voi, provate         nostalgia per qualcosa che non è neanche esistito o … nato? Io         si. Date un’occhiata
  5.         
  6. Immortale         come il Vento         di sbrodolina.         Ed ecco una shot dedicata al rapporto tra Ginny e il suo         MERAVIGLIOSO fratellone Fred che, come bene sapete, lascerà un         vuoto incolmabile nei cuori di tutta la famiglia Weasley (Harry ed         Hermione compresi) e in quello di noi poveri lettori che, impotenti,         abbiamo assistito alla sua morte = )

 

 

Capitolo in revisione. Di nuovo.

 

 

 

*Moony

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Capitolo 2
*** Segreti ***


PerUnaMacchiaCap2

Per una macchia.

Capitolo 2:

- Segreti -

-

Grazie a non so quale divinità pagana siamo riusciti a raggiungere la Sala Comune senza essere fermati da nessuno. Sirius è in uno stato pietoso; mentre percorrevamo i corridoi non ha fatto altro che guardarsi intorno con un'espressione da bestia in gabbia, strascicando i piedi e assumendo un’aria minacciosa totalmente NON da me. Mi aspettavo che da un momento all’altro ringhiasse.

Oltrepassiamo il camino e saliamo in Dormitorio, quindi apro la porta e …

REMUS! SEI VIVO!” Spalanco gli occhi e per un momento sono tentato di rispondere: poi ricordo che non è me che James sta indicando con fare melodrammatico. Tento di distrarlo. “Prongs, è meglio se …”

E TU! Tu taci! Siete stati via tutta la giornata, pensavamo che avessi approfittato di Remus e poi l’avessi ucciso, gettando i resti del suo povero corpo martoriato nelle profondità del lago nero come spuntino per la piovra gigante.”

Normalmente sarei arrossito, ma sono troppo sconvolto dalla fervida immaginazione di questi due per permettere al mio corpo di fare qualcosa. Scuoto rapidamente la testa e tento di usare un tono scherzosamente arrogante. “Come puoi vedere, Remus sta benissimo. Se non ci credi ti accompagno al lago e ti faccio setacciare il fondale.”

Sento gli occhi di Sirius (cioè, i miei occhi… che al momento sono i suoi. Oh, che casino!) perforarmi la nuca; probabilmente non credeva che sarei riuscito a mantenere la calma.

Taci, cane!”

Affoga, Cornuto!” Sirius lo dice sempre a James.

Bestia pulciosa!”

Surrogato di Bambi.”

James spalanca gli occhi, quindi li stringe di colpo. “Questa è nuova... ”

Non arrossire Remus, non arrossire …

Ahn… sì. Suppongo di sì.”

Peter, ancora comodamente steso sul suo letto, drizza improvvisamente la testa. “Suppongo?!”

Ok, meglio cambiare discorso.. “Remus non si sente molto bene, volete chiudere quei forni?” Spingo brutalmente Sirius sul mio letto a baldacchino e tiro le tende, nascondendolo alla vista.

Quando mi volto, trovo James e Peter che mi fissano sospettosi. “Stai bene, Sir?” chiede il primo, picchiettandosi il mento con aria pensosa.

S-sì, certo, sto benissimo, sono solo un po’ stanco”

Sento un movimento alle mie spalle e mi accorgo che Peter mi sta osservando da dietro, come un avvoltoio che scruta la sua preda. Fa DAVVERO impressione, con quei suoi occhietti avidi… ha lo stesso sguardo di quando punta l’ultima fetta di torta al cioccolato.

Sai Pads, sei il mio migliore amico” dice James, poggiandomi pesantemente le mani sulle spalle. Se l’avesse fatto con il mio corpo, probabilmente mi sarei schiantato a terra.

Lo so, Prongs.” Mi prendo la libertà di lanciargli un’occhiata dubbiosa, quasi fossi io quello che trova strano lui.

E sai anche che puoi dirmi tutto, in ogni momento”

Annuisco nuovamente. “So anche questo, sì... ”

Sento un rumore strano provenire dal baldacchino del mio letto. “E sai che se si tratta di quella cosa possiamo andare a parlarne da…”

Qualcosa di biondo e rapido mi precipita addosso. “Sirius! Ora ricordo, troglodita che non sei altro!”

Ok, non sto capendo più nulla. Per quale motivo Sirius mi si è scagliato addosso? E qual è la COSA a cui si riferiva James?

Sir - Remus! Che diavolo stai …?”

Adesso ricordo tutto! Sei stato tu a rovesciarmi addosso quel miscuglio disgustoso, poco fa! Come hai potuto CONFONDERMI solo per non farmi infuriare?!”

Credo che un Sirius Black (non proprio Sirius Black) tanto confuso non si fosse mai visto ad Hogwarts. “Io – io …” e poi capisco: Pads non vuole che io parli con James.

Spalanco gli occhi e poi sogghigno, molto più Sirius.

Quanto la fai lunga per un Cunfundus! E poi, Remmino, non sai che è maleducazione interrompere due persone che stanno evidentemente parlando di qualcosa di molto importante?” vorrebbe uccidermi lo so; e Merlino, sto godendo come mai nella vita.

Mo – Sirius! Sssirius… ” sibila il cagnaccio, furibondo.

Sono seriamente tentato di esplodere in una risata demoniaca, ma credo risulterebbe un po’ fuori luogo anche per i parametri di Sirius. “Sssh, a nanna lupacchiotto!”

James scoppia a ridere. “Stai tranquillo Remus, quando tornerai in forma potrai affatturarlo come si deve”

Lancio un’occhiata assassina a Prongs. “Grazie”

De nada… allora, andiamo?”

Sto per annuire energicamente, quando la porta si spalanca e la mia migliore amica fa il suo ingresso a passi pesanti. Sto per sollevare una mano e salutarla, quando mi ricordo che sono Sirius; e Lily odia Sirius “Potter.” James distoglie lo sguardo da me e lo punta su di lei, mentre i suoi occhi si spalancano e diventano liquidi, come quelli di un cerbiatto innamorato.

oh, beh.

Evans! Sei una visione, o sei realmente in camera nostra? Ti sei finalmente accorta di essere perdutamente innamorata del sottoscritto e… ”

Taci, animale. Sono solo venuta a dirti che la McGranitt vuole parlare con te, ha detto che è importante, credo riguardi il Quidditch” e qui Lily mette su un'espressione che la dice tutta su quanto lei possa considerare importante uno sport in cui sette beoti su una ramazza si lanciano addosso delle palle tentando, apparentemente, di farsi il più male possibile.

James sospira. “Quante scuse, Lily-bella… tanto lo so che mi ami”

Lily rotea gli occhi, arrossendo leggermente, infine scruta l’interno della camera. “C’è Remus, per caso?”

Oh. Oh no. “Ahm…” comincio io, sperando in una grazia divina ma …

Le tende del baldacchino si spalancano e Sirius scende dal letto, con un sorriso disarmante e una luce diabolica in fondo agli occhi.

a quanto pare la preghiera non è arrivata in tempo.

Bastardo. Bestia. “Ehi, Lily!”

La mia migliore amica sorride e fa segno a Sirius di seguirla. “Andiamo, abbiamo la riunione per stabilire i turni delle ronde.”

Credo che se continuerà a sorridere in quella maniera, si slogherà la mascella. “Certo Lily, arrivo subito, aspettami in Sala Comune.”

L’ignara Lily annuisce e chiude la porta alle sue spalle.

Sto per scagliarmi contro Sirius in barba alla segretezza, quando noto lo sguardo di James. È furioso.

Remus.”

Pads solleva gli occhi, con un’espressione talmente innocente da far venire la nausea. “Sì, James?”

Prongs si avvicina di qualche passo. “Cosa era quello?”

Sirius inclina la testa da un lato, ostentando un’aria perplessa. “Quello cosa?”

James sibila tra i denti. “Quello, Remus, sai di cosa parlo. Hai QUASI flirtato con Lily!”

Mi inserisco rapidamente nella conversazione. “James, ma non dire assurdità! Lo sappiamo tutti che Remus non farebbe mai una cosa del genere… vero Moony?”

Attento a quello che dici Pads.

Se osa farmi una carognata del genere giuro che lo uccido seduta stante.

James, non crederai sul serio che io sia capace di farti una tale cattiveria, vero? E poi Lily è la mia migliore amica, nient’altro e tu lo sai.”

Prongs continua a guardarlo dubbioso… infine scoppia a ridere. “Lo so! È che avevi quel sorriso così disarmante che mi hai fatto pensare a Sirius quando cerca di abbordare una ragazza”

Dovrei indignarmi, suppongo. Pads mi lancia un’occhiataccia e io capisco che, sì, dovrei indignarmi.

Grazie, Bambi”

Prego, sacco di pulci.” Inarco un sopracciglio in direzione di Sirius che sembra soddisfatto dello scambio di dolci parole tra me e James.

Adesso però devo andare, altrimenti faccio tardi alla riunione.” impallidisco.

Accidenti.

James si stiracchia con pigrizia. “Io invece credo farò attendere la McGranitt ancora per un po'.”

Quando la porta si chiude alle sue spalle, schizzo fuori borbottando confusamente una scusa per seguirlo, quindi lo afferro per un braccio, sibilando avvertimenti. “Fai qualche disastro e GIURO che te la faccio pagare. Io prometto che, una volta che James sarà tornato dallo studio della McGranitt, non parlerò con lui fino al tuo ritorno.” Pads arrossisce furiosamente: avvenimento normale per Remus Lupin, ma totalmente straordinario per Sirius Black.“Il fatto che tu l’abbia detto solo a James, mi fa pensare che riguardi me.”

Il colorito si intensifica. “Non dire cazzate, Moony, perché dovrebbe riguardare te?”

Lascio di scatto la presa sul suo braccio. “Forse ti sfoghi con lui quando io divento insostenibile”

Sirius sembra sconvolto. “Cosa?! Sai Remus, credo che, nonostante tu non sia più nel tuo corpo, la luna continui ad avere un influsso su di te. Oppure hai il ciclo, ma sono abbastanza certo di quello che io ho in mezzo alla gambe, quindi tifo per la prima ipotesi.” Lo guardo malissimo e lo supero, deciso ad andare in Biblioteca, ma la MIA voce mi ferma. “Se stai pensando di andare in Biblioteca, ti ricordo che sei Sirius Black. Non puoi.”

Se fossi nel mio corpo ringhierei, ma sono in quello di Sirius, quindi mi limito a lanciare un grido frustrato.

Sarà un vero incubo.

Quando vedo RemusMe, sparire dalla mia visuale, posso emettere un ringhio di rabbia e stress: devo riuscire a tenere James lontano da lui, altrimenti potrebbe accadere una catastrofe.

Prongs è, infatti, il custode del mio amor segreto verso il dolce licantropo mieloso. Peccato che adesso il suddetto si trovi nel mio corpo e che James, notando strani comportamenti, si sia convinto che siano a causa della mia eccessiva vicinanza con Remus.

Oddio, che disastro…

Lascio andare un sospiro, quindi scendo in Sala Comune, raggiungendo quella piattola della Evans.

Sarà un vero incubo.

Remus?” Prati verdi, ossi da sgranocchiare, Remus che mi saluta, con le mani tese e pronte a farmi i grattini sulla pancia... “Stai dormendo?!”

Sobbalzo quando la voce della rossa petulante raggiunge le mie orecchie. Stavo per appisolarmi, accidenti!

No Lily, scusami, è che ho dormito malissimo stanotte e sono molto stanco, mi dispiace.”

La Evans sembra bersi la balla, infatti sorride e annuisce. “Tranquillo, per oggi gli appunti li prendo io.”

Fanno i turni per prendere gli appunti?! Ma questi due sono dei PAZZI.

Sì, credo sia meglio, non vorrei mi sfuggisse qualcosa di importante.” tipo il numero di gomme da masticare che è consentito appiccicare sotto i banchi prima che si rischi l'espulsione..

Lily tira fuori il suo arsenale da secchiona e io posso ricominciare da dove ero rimasto: grattini sulla pancia.

La tentazione di scappare da quest’aula soffocante e uscire nel parco a godermi la brezza serale è davvero fortissima ma… ma Remus mi ha intimato di non fare disastri e io, per quanto possa essere arrabbiato, non mi perdonerei mai se Moony stesse male a causa mia.

E poi mi ha promesso che non avrebbe parlato con James fino al mio ritorno e Remus mantiene sempre le sue promesse.

Sai Pads, non capisco perché ti rifiuti di parlarne con me! Sai perfettamente che ne abbiamo già discusso, il fatto che tu sia …”

NON DIRE UN’ALTRA PAROLA!”

James mi guarda, sconvolto. “Si può sapere che ti prende?”

Scuoto la testa, dandomi dell’idiota. Per quale motivo sono tornato in camera? Ah sì. Perché girovagando per Hogwarts ho finito per attirare un’orda di ragazze sospiranti che non hanno fatto altro che seguirmi per tutto il tempo, ridacchiando e chiocciando come galline in un pollaio. Non capisco come faccia Sirius a sopportarle. Stupide oche.

Scaccio l’ennesima ondata di gelosia e decido che è il caso di rispondere a James (in qualche modo).

Io – io… ho fame - no, sonno! Sì, ho un sonno terribile, sul serio, non me la sento di parlarne adesso, sono ancora troppo scosso e poi ormai sono quasi le – oh cielo! Sono le NOVE E MEZZA, è tardissimo.”

James inarca un sopracciglio e Peter, appena tornato da un’escursione nelle cucine, prende la parola, dopo aver afferrato l’ultimo stralcio di conversazione. “È tardissimo? Sirius, tu alle nove e mezza saluti dicendo ancora buon pomeriggio.”

Rido nervosamente. “Non dire assurdità, è praticamente notte fonda. Adesso mi infilerò nel MIO letto e mi farò una bella dormita, sì.” Mi lancio verso il materasso - vedendo una sorta di aura bianca attorno ad esso, come se facesse parte di una visione celeste - quindi tiro le tende, chiudendomi all’interno del confortante baldacchino.

Ho detto che non avrei parlato con James fino al ritorno di Sirius. E così farò.

Vai a riposare Remus, hai dormito per tutta la riunione, devi essere distrutto!”

Annuisco stancamente. “Sì Ev – Lily, in effetti sono proprio stanco.”

La Evans mi da qualche colpetto sul braccio, comprensiva. “Già. Ho saputo poi che hai passato tutta la giornata con Sirius.”

Alzo di scatto gli occhi. “Sì. Questo che c’entra?”

La Caposcuola scuote le spalle. “Non deve essere facile per te averlo sempre vicino”

Ok, sono confuso. “Che – che intendi dire?”

Evans inarca un sopracciglio in quel modo che fa tanto impazzire Prongs e fa tanto incazzare me.

Che dovresti dirglielo, ecco cosa intendo dire! Accidenti, questo segreto ti sta uccidendo Remus, guardati: sei sempre depresso, anche nei periodi lontano dalla… ” abbassa di colpo la voce per finire la frase “… la luna piena” il fatto che non l’abbia gridato ai quattro venti, mi fa capire per quale motivo Remus abbia deciso di dirlo anche a lei.

Sta di fatto che Lily Evans, sembra sapere qualcosa che IO non so. “Già, credo tu abbia ragione. Ne parlerò con Sirius.”

Il sogno-proibito-di-James spalanca i suoi grandi occhi verdi e mi osserva, sorpresa. “Davvero? Hai finalmente deciso di dirglielo?”

Annuisco fermamente. “Esatto e se non dovessi dirlomi costringerò a farlo.”

Capito, Remus? Adesso vediamo un po’ chi dei due ha più segreti.

Stamattina mi sono svegliato presto, come al solito.

Ho dato uno scossone a James, un calcetto a Peter e un pugno al fagotto ronfante che è Sirius, la mattina, quindi sono entrato in bagno e ho fatto pipì (inutile nasconderlo), infine sono tornato in camera per prendere la divisa.

Inutile celare che, quando mi sono guardato allo specchio, ho avuto un infarto: l’immagine che questi mi ha restituito infatti non è stata quella di un ragazzo biondo, magro e insonnolito, ma quella di un ragazzo moro, scandalosamente bello e insonnolito.

In effetti stamattina avevo avuto l’impressione di essere nel letto sbagliato, solo che appena sveglio non vi ho fatto molto caso. Adesso però, tutto assume un senso.

Mi passo una mano tra i capelli, in crisi: devo farmi la doccia.

Ok. Ho un’idea.

Torno in camera, approfittandone per dare un altro pugno al Sirius-fagotto, apro il suo baule e trovo un paio dei suoi boxer, quindi torno in bagno. Mi farò la doccia con i boxer addosso.

Sorrido, soddisfatto del mio piano geniale, ignaro del disastro che sta per avvenire da un momento all’altro. James infatti, ogni mattina da quattro anni a questa parte, si sveglia dieci minuti dopo di me, avendo imparato che Lily scende in Sala Grande sempre un po’ prima degli altri, per avere il tempo di ripassare. Quindi, l’ultima persona che lui, una volta entrato in bagno per darsi una sciacquata al viso, si aspettava di vedere… ero io: Pseudo-Sirius-in-boxer-sotto-la-doccia.

Rimango immobile, con la spugna in una mano e il bagnoschiuma nell’altra.

James mi occheggia con aria insonnolita, ma già vigile.

Sirius?”

Accenno un sorriso, ma questo sembra sconvolgerlo ancora di più: Sirius non sorride MAI appena sveglio.

Prongs. Ehi.”

Sì, sei davvero convincente Remus, dovresti fare l’attore.

Sirius, tu lo sai che sono le sette, vero?”

Annuisco, sempre più imbarazzato dalla situazione. “Ssss-ì”

E sai che sei in boxer, no? Sotto la doccia, intendo.”

Ssssss-ì”

Bene. Chi sei?”

Sobbalzo “Cosa? James, sono io, Sirius, chi altri dovrei... ?”

Piantala di recitare, voglio sapere chi sei. Tu non sei Sirius.”

Sono sconcertato. “Prongs, ma cosa stai dicendo? È ovvio che sono io!”

No che non lo sei e l’ho capito grazie a diversi indizi:” si avvicina alla doccia e mi scruta, severo. “Il primo è stato l’insulto del nostro piccolo dibattito: surrogato di Bambi” scuote la testa, con aria costernata “Hai proprio toppato, Sirius sperimenta i nuovi insulti durante la giornata, poi li adopera nei nostri litigi serali… tu invece ci hai pensato sul momento e lui non lo fa MAI;” Si strofina il mento con una mano. “Poi il linguaggio: troppo forbito. Hai usato parole come suppongo, diamine! Sappiamo bene che il linguaggio aulico di Sirius si limita a quello che gli hanno inculcato da bambino e fa ben attenzione a non utilizzarlo mai;” Perché James, che fa l’idiota trecentosessantaquattro giorni l’anno, proprio oggi doveva diventare così intuitivo? “Passiamo al comportamento assurdo di ieri sera e poi all’orario in cui sei andato a letto: lo sanno tutti che Sirius è un nottambulo. Non va MAI a letto prima delle undici, anzi, se potesse probabilmente dormirebbe di giorno e vivrebbe di notte;” strizzo nervosamente la spugna, aspettando il verdetto finale. Inutile negare, James ha la stessa espressione di quando sta per prendere il boccino: è certo di vincere. “E infine passiamo all’ultimo indizio:” Stringe gli occhi, si appoggia al muro e sogghigna e io sono tentato di roteare gli occhi per tanta teatralità. “Ti sei svegliato alle sette meno dieci del mattino e Sirius non si sveglia MAI prima delle otto e un quarto.” Si accosta alla doccia, con espressione soddisfatta. “Per non parlare di altri piccoli dettagli che, a me, suo migliore amico, non potevano sfuggire. Ho pensato e ripensato a cosa potesse essergli successo, ripercorrendo gli avvenimenti della giornata: fino all’ora di pranzo tu eri Sirius. Hai tirato degli spaghetti sui capelli di Mocciosus, riso a crepapelle quando la Evans mi ha dato del porco persecutore, hai lottato con Peter per accaparrarti l’ultima fetta di torta – e ha vinto Peter, quindi tutto normale – e infine hai punzecchiato Remus per tutto il pranzo, rischiando di essere affatturato un paio di volte.” Credo sia il caso di uscire dalla doccia. Metto un piede fuori e afferro un asciugamano, cominciando a tamponarmi, ormai incantato da questo aspetto di James che non avevo mai sperimentato. Adesso capisco come fa ad avere dei voti discreti, pur non studiando più di tre quarti d’ora al giorno. “Infine tu e Remus siete andati nella capanna di Hagrid, avvolti da una nuvola di uccellini cinguettanti e campanelle scampanellanti... ” ma è pur sempre James. Non capisco però quel tono enfatico quando pronuncia il mio nome. “... e siete tornati qualche ora dopo, saltando la cena, verso le nove... e tu non eri più tu. Quindi deve essere successo qualcosa nell’arco di quelle sette ore e mezza che ha scatenato questo inquietante cambiamento in te … e in Remus.” Se n’è accorto. Se n’è accorto! Ok, non so se ammirarlo o ucciderlo lanciando poi il cadavere dalla torre. “Il fatto che tu non stia dicendo niente, mi porta alla conclusione che quello che sto dicendo sia esatto.” Molto bene.

Uno dei miei migliori amici si è pericolosamente avvicinato alla verità, quindi non mi rimane che dirla o mentirgli spudoratamente.

Beh, almeno avremo un alleato. “Sì. È esatto.”

James sorride, estasiato dal ruolo che ha assunto in questo frangente. Probabilmente si sta immaginando nei panni di Sherlock Holmes, mentre un Watson(Peter) gli scodinzola dietro, in una penosa imitazione dello stesso. “Allora, Sirius-che-non-è-Sirius, hai intenzione di colmare le lacune del mio racconto?”

Annuisco, mentre un sorrisino nasce spontaneo sulle mie labbra.

James è una persona particolare: sbruffona, superficiale, impulsiva e confusionaria per la maggior parte del tempo, ma in quello restante, nei momenti in cui nessuno lo sta osservando, lodando o incitando, è attento, fedele, leale e brillante. Preferisce passare per idiota, piuttosto che rinunciare ai suoi fan.

Lo osservo, mentre mi scruta con sospetto, quasi a voler cogliere altri indizi… e decido di parlare.

Sono Remus.” James continua a guardarmi, in silenzio. Forse non ha capito; meglio ripetere. “Io sono Remus nel corpo di Sirius, mentre il cagnaccio adesso si trova nel MIO corpo e nel MIO letto.”

Prongs continua a tacere per qualche istante.

Forse non mi crede, o magari pensa che io sia un Serpeverde travestito da Sirius; tenendo conto della fervida immaginazione di Prongs, bisogna aspettarsi di tutto.

Scoppia a ridere.

A parte questo, magari. Spalanco gli occhi, sconcertato: sta ridendo! Sta ridendo di NOI! Gli tiro un pugno sul braccio, per una volta contento di non essere più nel mio corpo. Se l’avessi colpito con le mia mani, probabilmente mi sarei fatto male. “Piantala di ridere, non è affatto divertente!”

James si regge la pancia con le mani, mentre le risa isteriche si tramutano in risatine convulse. “Non posso crederci, avete...” intervallo risate “… avete bevuto la pozione! Siete due idioti!” altre risate.

Lo odio. Ritiro tutto ciò che di positivo ho detto e/o pensato su di lui.

Mentre medito vendetta sul cerbiatto qui presente, mi rendo conto di quello che ha detto: avete bevuto la pozione. Mmh. Peccato che noi NON l’abbiamo bevuta.

James, rientra in te e smettila subito di ridere, la situazione è più grave di quanto pensi e soprattutto, Lumacorno non è presente per metterla a posto.”

Prongs, di nuovo (quasi) serio, mi guarda dubbioso. “Ma perché non siete andati dalla McGranitt?”

Inarco un sopracciglio: degno fratello di Sirius. Io continuerò a pensare che li abbiano separati alla nascita.

Abbiamo preparato la pozione al di fuori delle mura di Hogwarts. Ci ucciderebbe.”

James annuisce, resosi conto della cazzata che ha detto. “E quindi? Cosa avete intenzione di fare?”

Sospiro, sconsolato. “Restare così fino al ritorno di Lumacorno.”

Prongs strabuzza gli occhi. “Siete pazzi! Non ci riuscirete mai senza farvi scoprire!”

Incoraggiante James, grazie. “E invece dobbiamo riuscirci, quindi cancella immediatamente qualunque piano diabolico ti stia venendo in mente, d’accordo?”

Prongs mette il broncio, colto sul fatto. “Sei proprio Remus

Sembri dispiaciuto.”

Più che altro è strano vedere il corpo di Sirius e sapere che non posso lanciarmi su di te, tentando di strangolarti con le ginocchia.”

Faccio involontariamente un passo indietro. “Già. Non puoi. Non puoi assolutamente.”

E se provassi a farlo con il tuo corpo, probabilmente ti spezzerei l’osso del collo.”

Esattamente.”

Dovrò accontentarmi di Peter.”

Ne sarà entusiasta.”

Lo so.”

Stiamo davvero parlando di queste cose?

Senti James, ho bisogno del tuo aiuto. Oggi abbiamo compito di trasfigurazione e Sirius non ha studiato neanche mezza pagina: dobbiamo scambiare i compiti.”

Prongs mi guarda, quasi sconvolto. “Sei disposto a rischiare così tanto… per un compito in classe?” dice James, con un tono che non lascia adito a dubbi riguardo alla sua opinione sulle verifiche.

Stringo gli occhi, lanciando un’occhiata fulminante al mio interlocutore. “Tu non sai cosa sarei disposto a fare, per un compito in classe.

Prongs indietreggia, probabilmente inquietato dalla visione di Sirius che inneggia alla didattica e, contemporaneamente, dal mio tono da invasato. “Ok, Capitan Il-Fine-Giustifica-I-Mezzi, che cosa proponi di fare?”

Guardo James con espressione angelica prima di limitarmi ad una sola frase. “Ho bisogno di un diversivo”

Lo sguardo che Prongs mi dedica, è di puro terrore. “Mai. Non lo farò mai.”

Professoressa! Oh Merlino, PROFESSORESSA!”

La McGranitt solleva gli occhi su di me, scrutandomi da dietro le lenti rettangolari.

Signor Potter, ha appena interrotto il compito in classe, ne è consapevole? Spero che sia qualcosa di vitale importanza.”

Mi alzo dal banco, barcollante. “Professoressa io - io non mi sento… ” e mi accascio a terra, nel silenzio sbigottito della classe e in quello tra il preoccupato e lo scettico, della Vecchia Immortale.

Potter?” Sento i tacchi bassi della McGranitt ticchettare sul pavimento freddo nella mia direzione (Merlino, sto gelando!) e prendo nota riguardo alla futura vendetta che presto, molto presto, si abbatterà su Remus Lupin. Nel frattempo mi sento un idiota. Aveva promesso che non avrei MAI più dovuto farlo!

Io porto Potter in infermeria, voi continuate il compito, ricordatevi che dovrete consegnare fra dieci minuti. Torno fra poco, quindi vedete di non far disastri in mia assenza.”

Improvvisamente non avverto più il pavimento sotto di me e, pregando di uscire il più presto possibile dall’aula, comincio a progettare un regolamento di conti nei confronti di Moony.

Mi getto verso il banco in cui Sirius sta lentamente giocherellando con la piuma, mentre i nostri compagni si lanciano suggerimenti a destra e a manca. “Ho finito il compito, passami il tuo” dico, allungando il foglio verso Pads, ma lui si volta verso di me, lanciandomi uno sguardo glaciale.

Non prima di avermi detto un paio di cose.” impallidisco. Non vorrà ricattarmi?!

Sirius, non è il momento, scambiamo i compiti e cercherò di dirti ciò che… ”

No, noi parliamo adesso.”

Pads, dannazione!”

Non sono l’unico a nasconderti qualcosa. Ieri Lily mi ha parlato di un segreto che tu non vuoi rivelarmi; e mi riguarda a quanto pare, quindi sono tenuto a saperlo!”

Tu non sei tenuto a sapere un bel niente, ti sarai sbagliato, non ti nascondo proprio… ”

Non prendermi per il culo, quantomeno io ho avuto la decenza di ammettere che ti sto nascondendo qualcosa!”

Nonostante Sirius sia relegato nel mo corpo e viceversa, credete sia normale continuare a provare attrazione per lui? Maledetto. Riesce a rendere attraente persino me.

Oh certo! Che uomo corretto, affidabile, onesto, retto… oh aspetta, scusami, dimenticavo tutte le volte in cui mi hai costretto a raccontare cazzate a James e Peter mentre tu eri a scoparti chiunque in qualche angolo del castello!”

Ok, questo non c’entra nulla. Sirius strabuzza gli occhi e agita le mani. “E questo cosa c’entra adesso?”

Tento di non arrossire, ricordandomi l’avvertimento di Pads riguardo alla sua reputazione. Poi penso che non me ne frega un cazzo. “C’entra sempre! E adesso prenditi il tuo compito!”

Signor Black.”

La voce che sento alle mie spalle è talmente gelida che per poco non rischio l’ipotermia. Mi volto, incontrando lo sguardo furente della professoressa McGranitt. “Pro-professoressa, non è come… ”

“E invece è proprio come sembra. Dia subito il compito al Signor Lupin.”

Per poco non muoio dal sollievo. Allungo il braccio verso Sirius che, furente, è costretto a darmi il suo, desolatamente vuoto, se non per qualche tentativo di risposta. “Toglierò cinque punti a ciascuno di voi! Dovreste ringraziarmi per la mia clemenza.”

Vedo Sirius sbuffare e poi bisbigliare rumorosamente “Certo, molte grazie... ”

La McGranitt si volta scioccata verso di lui (cioè, verso di me. Ok, avete capito). “Signor Lupin! Da dove esce questa insolenza?”

Immediatamente intervengo. “Lo scusi Professoressa, oggi non è in sé”

La donna mi guarda, sconvolta. “E lei? Se questo è uno scherzo, non è affatto divertente!”

Sospiro, passandomi una mano sulla fronte. “A chi lo dice... ”

La professoressa sembra percepire la disperazione nella mia voce, infatti mi lancia un’occhiata penetrante e infine esordisce con una promessa che sa più di minaccia. “Vi terrò d’occhio, ci siamo capiti? Vedete di stare attenti.” Quindi ci oltrepassa e torna in cattedra.

Qualche minuto dopo la campanella suona, nella gioia e nella disperazione generale.

Stronzetto.

Secondo voi è normale essere attratti da se stessi? Quel lupastro maledetto è riuscito a farmi innamorare di me stesso… e non è il momento di fare battute, accidenti!

Sbatto la porta del Dormitorio e mi lancio sul letto. Non ho intenzione di aprire un solo libro durante l’ora buca.

Sto per sistemarmi per fare un pisolino, quando la porta della nostra stanza si apre e avverto dei passi leggeri sul pavimento. “Adesso non ho voglia di parlarti, R… ”

Remus?” Evans?

Mi volto, lanciando alla rossa uno sguardo forse un po’ troppo sospettoso. Cerco di rendermi più coccoloso.

Ev… Lily. Sì, Lily, che c’è?”

Come che c’è? Non ti riconosco più, si può sapere cosa ti prende?”

Trattengo a stento uno sbuffo. “Nulla, sono solo un po’ più nervoso del solito a causa della luna piena.”

C’entra Sirius. Ti ho visto discutere con lui oggi, durante trasfigurazione.”

Emetto un ringhio che spero la Evans abbia sentito. “Routine.”

Remus, credo tu debba dirglielo. Ti stai consumando. Ogni volta che giri l’angolo te lo ritrovi avviluppato a qualche stupida oca e lo vedo, accidenti, lo vedo che ci stai male. È come se ogni santissima volta il tuo cuore si spezzasse un po’ di più. Diglielo e togliti questo maledetto peso. Se dovesse andare male, ti resterà accanto. Black, secondo la mia modesta opinione, è il più grande coglione dell’universo… ma ti vuole bene e darebbe la vita per te, Minus e quell’idiota di Potter.”

Credo di avere una faccia sconvolta. Evans fa qualche passo avanti, quindi sorride, vedendo la mia espressione allibita. “Che c’è? Perché tanto sorpreso?”

Scatto in piedi. “Io… io devo… ” Scappare; e scappo.

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Spazio Autrice:

(Altra mossa scema)

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Oh beh, ecco il secondo capitolo!

La storia non sarà eccessivamente lunga, come sempre ho bisogno di lavorarmi un po’ i personaggi, prendere confidenza con loro … però sono abbastanza soddisfatta di come si sta evolvendo la storia

Non è nulla di eccessivamente impegnativo, ma neanche un cesso, no?

… no?

*Silenzio*

Ok, meglio non sapere.

Besos ♥

P.S. Ho notato che alcuni avevano riscontrato una certa difficoltà nel raccapezzarsi in questo scambio di corpi, quindi ho deciso di fare qualcosa che solitamente non gradisco molto (vedete quanto vi adoro **?): colorare diversamente i paragrafi, a seconda se a parlare sia Remus(nero), Sirius(blu) o James(bordeaux).

Spero possa esservi utile.

P.P.S. Un grazie ENORME a tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra le seguite, le ricordate e le preferite, ma senza dubbio ringrazio ancora di più, tutti coloro che hanno recensito. Le vostre parole mi aiutano a migliorare, mi spingono a far di meglio e soprattutto, mi danno qualche suggerimento su come impostare meglio la storia, cosa correggere, cosa modificare… esattamente come la faccenda dei colori ;)

Quindi GRAZIE.

Grazie a tutti.

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  1.         
  2. Benvenuti         al Mercato Nero ♠         - di MorwenBlood.         Una breve shot che mette in evidenza come sia facile soffrire anche         per qualcosa di NON detto o NON DATO. Mette in evidenza un COMMERCIO         poco funzionante basato sul DARE e l’AVERE. Quanti di noi hanno         dato TUTTO di loro stessi, senza ricevere NULLA in cambio? Molti,         immagino. O comunque, buona parte. Questa, è la shot che fa per         voi.
  3.         
  4. Nostalgia         di un niente ♥         - di MorwenBlood.         E questa breve ff mi tocca particolarmente. Amanti non corrisposti?         Ecco. Avete mai amato una persona, rendendovi conto successivamente         che nonostante non ci sia mai stato nulla tra di voi, provate         nostalgia per qualcosa che non è neanche esistito o … nato? Io         si. Date un’occhiata
  5.         
  6. Immortale         come il Vento         di sbrodolina.         Ed ecco una shot dedicata al rapporto tra Ginny e il suo         MERAVIGLIOSO fratellone Fred che, come bene sapete, lascerà un         vuoto incolmabile nei cuori di tutta la famiglia Weasley (Harry ed         Hermione compresi) e in quello di noi poveri lettori che, impotenti,         abbiamo assistito alla sua morte = )

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Mommy Row (sempre sia lodata); questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.

Moony

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Capitolo 3
*** Porta Pazienza ***


Per una macchia3

Per una macchia.

 

 

Capitolo 3:

- Porta pazienza -

 

-

 

 

“Quindi tu sei Remus?”

“Sì, Peter. L’ho già detto un paio di volte, mi sembra”

“Sìsì … ma sei proprio Remus?” chiudo gli occhi, tentando di mantenere una parvenza di calma.

Io e James siamo seduti vicino al caminetto e abbiamo appena finito di spiegare a Peter, in che razza di situazione ci siamo andati a cacciare io e quel mentecatto di Sirius “Wormtail, non lo ripeterò un’altra volta. Io sono Remus nel corpo di Sirius e Pads è nel mio corpo, in questo momento. Quello di James è stato tutto un diversivo per attirare la McGranitt fuori dall’aula e permettermi di scambiare i compiti, in modo che Sirius non radesse al suolo la mia perfetta media” Peter sbarra gli occhi e sussurra con un tono a metà tra il riverente e il terrorizzato “E tu hai fatto tutto questo per un compito in classe?” sento James ridacchiare e io faccio violenza su me stesso per non mettermi ad urlare “Sì Peter. Sì” alzo gli occhi quando sento qualcuno precipitarsi giù dalle scale del Dormitorio. Rimango allibito quando vedo Sirius (me) scapicollarsi in Sala Comune con un’aria stravolta, guardarsi intorno e individuarmi. Mi osserva.

Batto le palpebre, perplesso. I nostri compagni di Casa stanno lanciando occhiate curiose e io avverto un principio di arrossamento partire dalla base del collo. Improvvisamente Pads si dirige verso di noi con un passo rapido e quasi frenetico, quindi crolla in ginocchio accanto a me, sul tappeto. Sussurra “Perché non …” sembra incapace di spiccicare una parola. Peter e James ci guardano come se non sapessero se compatirci o deriderci e sinceramente, non so neanche io quale delle due preferirei “Sirius?” sussurro io, per non farmi sentire da qualcuno. Scuote la testa, muto.

Improvvisamente fa qualcosa che mi lascia senza fiato. Si china in avanti, quel tanto che basta per ritrovarsi a pochi millimetri dalla mia bocca, sospira, butta fuori un respiro tremolante e poi si tira indietro di scatto “No. Non così” si alza e scappa via.

Credo di avere un’espressione sconvolta.

I nostri compagni di Casa grazie a Dio hanno preso tutto per una delle nostre solite cretinate e hanno perso interesse, James e Peter però hanno assistito a tutto il siparietto e adesso mi osservano, come si aspettassero una reazione spropositata.

Ok, teoricamente io non sono un tipo da scenate ma … ma cosa voleva dire?

Perché?

Quando?!

Pochi secondi dopo, Lily scende le scale del Dormitorio, accigliata e confusa, quindi si guarda intorno e una volta individuati, si avvicina a passi rapidi. Vedo Prongs trattenere un sorriso estasiato.

“Black. Dobbiamo parlare” vedo Peter aprire bocca, come se volesse dire qualcosa e io prego che non dica qualche stupidaggine. Grazie a Dio la richiude pochi secondi dopo, probabilmente conscio della cazzata che stava per fare. Ringrazio che James sia troppo occupato a fissare le gambe della Evans per poter completare quello che Peter ha avuto il buon senso di interrompere “Ok L- … Evans” mi alzo e la seguo fuori dal ritratto.

Ahia.

Ok, perché Lily mi ha appena schiaffeggiato?

“Perché l’hai fatto?!” chiedo, scandalizzato. Sono abbastanza Siriusoso in questo momento.

“Perché l’ho fatto?! Hai anche il coraggio di chiedermelo?” è furiosa, non l’ho mai vista tanto agitata, se non per opera di Prongs “Remus: ecco qual è il problema. Guarda com’è ridotto! E sai cosa c’è? È tutta colpa tua!” un dubbio comincia a solleticarmi la coscienza “A-ah, si? E come mai? Cos’avrei fatto?” cerco di apparire il più strafottente possibile “Oh, niente! A parte far del male ad entrambi” ti prego, ti prego Merlino, fa che Lily non abbia detto nulla a Sirius del mio amore spropositato nei suoi confronti “Che intendi?” lei sembra piuttosto titubante, ma io insisto “Lily, è importante, cosa vuoi dire?” la vedo tentennare, indecisa sul da farsi, quindi prende un bel respiro e dice “Hai ferito Remus. L’hai ferito. Non ha neanche la forza di parlarne con me e l’ha sempre fatto!” oh cazzo.

“Lily, oddio …” la vedo trasalire. Sirius non la chiama mai per nome. Scuoto la testa e mi appoggio al muro, sconfitto. A questo punto, meglio dirlo anche a lei “Hai combinato un casino Lily. Sono IO Remus. Quello che per ora vaga per la scuola con le mie sembianze, è Sirius! Abbiamo fatto un pasticcio nella capanna di Hagrid con la pozione Inverto e Lumacorno non è a scuola per sistemare il danno. Non possiamo parlarne con la McGranitt perché altrimenti …”

“Vi ucciderebbe!” conclude lei, inorridita. Allargo le braccia: finalmente qualcuno si decide a mettere in moto il cervello “Esattamente!” la vedo portarsi le mani ai capelli, sconvolta “Adesso si spiega tutto” e improvvisamente sbarra gli occhi e sbianca “Oddio. Oddio Remus, io … credo di aver combinato un guaio” annuisco “Già; ma non è colpa tua, dovevo parlartene prima. In realtà avevamo intenzione di tenerlo segreto fino alla fine dell’incubo, ma James l’ha scoperto da sé stamattina e Peter l’ha saputo poco fa” Lily si accosta a me, quindi si appoggia alla parete, sfiorandomi il braccio “Cosa ha fatto quando è sceso?” arrossisco solo pensandoci “Si è avvicinato, si è fermato a tanto così dalla mia faccia, poi ha sospirato, si è allontanato e ha detto ‘no, non così’. Sapessi cosa vuol dire.” vedo con la coda dell’occhio un sogghigno attraversare il viso di Lily. Mi volto, perplesso “Perché sorridi?” la mia migliore amica scoppia a ridere “Perché siete due idioti” strabuzzo gli occhi, basito “Co- …” l’enigmatica-rossa si stacca dal muro con un colpo di fianchi, quindi indietreggia verso il ritratto, sempre con quel sorriso da Sfinge “Porta pazienza” quindi ride ancora e rientra nella Sala Comune dopo aver borbottato la parola d’ordine.

… E io dovrei resistere tre giorni?!

Maledetto sia il giorno in cui decisi di continuare a frequentare Pozioni.

 

 

Ed eccola, la mia strega preferita. Sorrido, divertito dalla visione di lei che si raddrizza la gonna, sempre troppo corta per i suoi gusti e sempre troppo lunga per i miei. L’unica nota positiva di quel pesante strato di stoffa che mi impedisce di godere della vista delle sue gambe, è che oltre che impedirlo a me, lo impedisce a tutti gli altri. Il che è un bene.

“Ehi Evans” la rossa si volta verso di me, lanciandomi un’occhiata fulminante “Cosa vuoi, Potter?” sogghigno, facendole segno di avvicinarsi “Si può sapere cosa hai detto a Remus di così tanto sconvolgente, da ridurlo in quello stato?” la vedo roteare gli occhi mentre Peter si porta a distanza di sicurezza: è terrorizzato dai nostri scontri visto che, solitamente, finisce con entrambe le nostre bacchette sguainate “So tutto, microcefalo. Il vero Remus mi ha raccontato che cosa sta succedendo.”

Il sorriso che nasce spontaneo sul mio viso, sembra terrorizzarla, mentre Peter strabuzza gli occhi, inquietato.

“Potter, sarò sincera: sei terrificante.”

La trattengo per il polso e la costringo a sedersi tra me e Peter, sul tappeto, mentre comincio a parlare in preda ad un'ispirazione mistica: “Au contraire, mon amour, il mio sorriso dovrebbe rassicurarti, luce delle mie giornate”. Rotea gli occhi e io continuo, lanciatissimo, “Allora, direi che nessuno si sconvolgerà se dico che tra Sirius e Remus c'è sempre stato un rapporto molto, uhm, speciale, no?”

Lily arrossisce lievemente e infine annuisce - dire il contrario sarebbe una bestemmia - mentre Peter borbotta, “Ci credo: non riescono a togliersi le mani di dosso”

Io mi volto sorpreso verso di lui e notando la mia espressione stupita si affretta a chiarire, “Non sarò una cima, ma non sono cieco! Quei due sono più palesi di Alice e Frank.”

Lily ridacchia e io mi dimentico per qualche secondo di Sirius, Remus, Peter e il resto del mondo, perso nel suono argentino della sua risata. “Beh, sì, non hai tutti i torti,” aggiunge infine rivolta a Peter, quando la sua risata si spegne.

Agito le mani, attirando l'attenzione di entrambi su di me.

“Tornando a noi: adesso la situazione è delicata. Sirius sa, ma Remus non sa che lui ricambia, sa solo che lui sa e non sa quindi come comportarsi.” Lily si porta una mano alla fronte, con aria esasperata. “Potter, sei capace di parlare chiaramente?”

Prendo una ciocca dei suoi capelli tra le dita e ci gioco con fare indolente. La manda in bestia.

I suoi straordinari occhi verdi si stringono ancora di più e la sua mano schiaffeggia la mia con forza. Sorrido, divertito e deliziato da tanta foga. “Remus ti ha detto come ha reagito Sirius, per caso?”

Lily annuisce e poi, ammaliato, mi godo il suo sorriso da vero malandrino: siamo o non siamo fatti l'uno per l'altra?

“Sì e da ciò che mi ha raccontato mi è parso proprio che Sirius non voglia far accadere nulla con Remus mentre sono in queste condizioni ... solo che lui è troppo terrorizzato dall'idea che Sirius sia semplicemente scappato, per riuscire ad interpretare decentemente la reazione del tuo compare.”

Sono estasiato! Non è meravigliosamente brillante?

“Esattamente, mio tesoro. Ciò vuol dire che se non vogliamo che accadano altri disastri, dobbiamo fare in modo che Sirius e Remus ritornino nei rispettivi corpi,” quindi aggiungo, teatrale, “prima dello scadere dei tre giorni.”

Peter si inserisce nella conversazione. “E come pensi di fare? Non è che tu sia proprio un campione in Pozi … oh.” Il suo sguardo cade su Lily.

La rossa-del-mio-cuore osserva i quattro (sei, contando i miei occhiali) occhi che la osservano, pieni di aspettativa. “Perché mi state … oh. Oh no. No! Assolutamente no, non mi prendo una responsabilità del genere, potrei anche peggiorare la situazione e non ho alcuna intenzione di vivere con i sensi di colpa per il resto della mia vita, siamo intesi?”

Sbatto le palpebre con aria da cucciolo martoriato; “Aaaw, ma Evans! Sai che è fondamentale che quei due testoni si parlino il prima possibile! Tra l'altro la luna piena si avvicina e se non riuscissero a mettere le cose a posto in tempo, vuoi che durante la notte rischino di azzannarsi perché non sono riusciti a sfogare la loro tensione sessuale repressa?”

Sento il respiro trattenuto di Peter e mi rendo conto di quello che ho detto.

Lily mi osserva con aria stolida, come se non fosse sicura di aver sentito bene. “Durante la notte. Azzannarsi.” Mi scruta, mentre la consapevolezza di ciò che ha sentito si fa strada nel suo cervello. La mia mente lavora febbrilmente alla ricerca di una scusa plausibile per ciò che ho detto ma, sorprendentemente è Peter che parla per primo: “Sirius!” esclama, per attirare l'attenzione della rossa, “Sirius. Sirius, lui … lui nelle notti di luna piena cerca sempre di seguire Remus, ma noi siamo sempre riusciti a fermarlo, ecco. E se – se questa volta non ci riuscissimo … potrebbe … magari … insomma, non …”

La voce di Peter, uno dei miei migliori amici, si spegne.

Gli lancio un'occhiata che vuol dire 'grazie per il tentativo', mentre l'amore della mia vita ci osserva con quello sguardo che sembra dire 'ti sembro davvero così stupida?'.

Lily prende un bel respiro e si avvicina, trascinandosi sul tappeto. “Se devo fare questa cosa, pretendo che non mi prendiate in giro. Mi raccontate tutto di vostra spontanea volontà o devo estorcervelo con la forza?”

Beh, devo ammettere che sono tentato di scoprire a quali mezzucci perversi (ok, magari non proprio perversi) ricorrerebbe Lily per avere delle risposte, ma lo sguardo implorante di Peter che sembra aver intuito il filone dei miei pensieri, mi convince a desistere dalle mie idee pseudo-masochiste.

Sospiro. “D'accordo Evans, ma ti conviene metterti comoda: sarà una lunga storia”.

Peter geme.

 

*

 

Oggi è stata una delle giornate più orribili che mi sia mai capitato di vivere: le successive lezioni sono state una tortura perché Remus ha tentato di parlarmi, ma io l'ho evitato non troppo velatamente.

Non ce la faccio.

Sto facendo violenza su me stesso perché non ho alcuna intenzione di parlare con lui in queste condizioni. Quando parleremo, voglio che siano gli occhi color miele di Remus a guardarmi e non i miei maledettissimi occhi grigi. Sto arrivando ad odiarmi e, se Lumacorno non si sbriga a tornare, lo farà anche Moony.

Sospiro e mi lascio cadere sulla sedia di un tavolo della Biblioteca – sì, sono in Biblioteca – quindi comincio a giocherellare con la bacchetta di Remus. È più sottile e slanciata della mia, adatta per le sue mani morbide e affusolate.

Devo ammettere che farsi la doccia stamattina è stato piuttosto soddisfacente, grazie a loro.

… Non pensate male, pervertiti! Intendevo dire che farsi la doccia con mani tanto morbide è una goduria e l'unica nota stonata della situazione era che quelle dannatissime mani erano le mie!

Cioè, quelle di Remus. Che però erano mie.

Mi passo una mano sul viso, incontrando con le dita la cicatrice che Remus odia più di tutte le altre. Storco la bocca, pensando che è un idiota.

Ignoro prepotentemente un principio di attacco di panico, lasciando che la preoccupazione lo soffochi.

Sto cominciando a pensare seriamente di prendere un libro e sforzarmi di leggere qualche parola, quando sento una risata di scherno dietro le spalle e una voce tristemente conosciuta dire, “Guardate un po' chi c'è, ancora una volta senza le sue guardie del corpo: Lupin – il – Secchioncello.”

Mi irrigidisco, sentendo la rabbia cominciare a montare: esiste ancora qualcuno con tutti i denti necessari per riuscire a prenderlo in giro?

Quando mi volto, mi ritrovo di fronte i lunghi, biondissimi e liscissimi capelli di Lucius Malfoy.

Probabilmente devo avere un'espressione davvero poco 'da Remus', perché il Serpeverde mi lancia un'occhiata sorpresa e sadicamente divertita allo stesso tempo.

“Oh – ho, che sguardo focoso! Che c'è? Sei di cattivo umore oggi, Sangue-sporco?”

Scatto in piedi, fronteggiandolo. “Non osare chiamarlo … chiamarmi in quel modo.”

Lucius scoppia in una risata divertita, quindi mi supera e indietreggia, in modo da potermi guardare mentre dice, “Peccato che ho fretta, altrimenti mi sarei divertito a cercare ad esplorare questa nuova versione del Secchione Grifondoro. Devo ammettere che è molto più divertente se ti arrabbi!”

Ride nuovamente, quindi si volta e se ne va, lasciandomi lì, in piedi, mentre le sue parole cominciano ad assumere un significato agghiacciante: non era la prima volta.

Non era affatto la prima volta che Lucius o altre Serpi lo prendevano in giro … e Remus non ce l'ha detto!

Afferro il mantello e infilo la bacchetta in tasca, quindi prendo rapidamente l'uscita marciando in corridoio: dopo aver parlato con James e Peter, faremo capire a quella feccia dei Serpeverde che nessuno può insultare Remus J. Lupin e pensare di essere in grado di rifarlo.

Parola di Sirius Black.

Prima però, penso dirigendomi verso il quarto piano, cerco Lucius-ronzolo e gli faccio il culo a strisce.

 

*

 

Oltre alla matassa di angoscia, disperazione e vergogna per la situazione tra me e Sirius, c'è una piccola domanda che martella insistentemente il mio lato più diligente: sono un ipotetico Prefetto? Cioè, se provassi a togliere dei punti, funzionerebbe? O funziona solo se sono nel mio corpo?

Comincio a meditare se fare una piccola prova con qualche studente di Serpeverde – spingendo i sensi di colpa nei recessi della mia coscienza -, quando un ragazzino mi urta, facendomi quasi sbattere contro la parete.

“Ehi! Non si corre nei corridoi!”

Il ragazzino, un Corvonero del secondo anno, mi rivolge un'occhiata deferente, mista ad una piuttosto perplessa, quindi esclama, “Ho un po' di fretta … a quanto pare Malfoy e Lupin stanno duellando al quarto piano!”

La mia espressione deve essere di totale stupore perché il ragazzino mi lancia un'ultima occhiata che sembra dire: 'e tu saresti il suo migliore amico?', quindi si volta e trotta verso le scale.

Stringo le mani a pugno, mentre per la prima volta mi sento assolutamente Sirius.

In sostanza … incazzato.

Marcio deciso in direzione delle scale, mentre articolo in un sussurro rabbioso:

“Black.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio Autrice:

(chiedo perdono in ginocchio)

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Scusaaaaaaaaaatemi! Lo so che vi ho fatto aspettare un sacco e in cambio sto pubblicando un capitolo addirittura PIÙ CORTO del precedente, ma ho avuto qualche problemuccio … scusatemi!

Giuro che cercherò di aggiornare prima, lo prometto!

Nel frattempo, spero non vomitiate troppo con queste paginette.

Besos*

 

 

Risposte alle recensioni:

Anthy:         Come         puoi vedere tu stessa, non hai nulla di cui scusarti, anzi …         dovrei essere io a chiedere perdono in ginocchio T__T

Onorata che la mia storia ti abbia interessata e soprattutto, che ti piaccia!

Tendo a isterizzare Lupin perché, almeno penso, essere un lupo mannaro, cinque giorni                                                  della luna piena, innamorato del proprio migliore amico, non deve essere facile o.o … per non parlare del fatto che adesso si trova NEL corpo del suddetto migliore amico. Un casino.

Che poi Remus sia un tipo pacato è         ovvio, ma dubito che anche una persona controllata come lui, possa riuscire a trattenersi in casi come questi.

Come vedi, Lily, James e Peter, stanno lavorando per NOI! * sorriso smagliante *

Grazie         ancora per i complimenti, anzi, grazie a te.        

ElynLC: Ggià         xD non è una robina semplice. Ti ringrazio immensamente per i complimenti e ancora di più per la domanda su Peter xD. Ti ho già         risposto privatamente, quindi evito di scrivere esattamente le stesse cose qui. Come vedi però, Peter finalmente PARLA. Mi serve.         Cioè, è stato un Marauders, quindi mi sembrava stupido ignorarlo;         povo verosimile.

Ovviamente non è ben caratterizzato e probabilmente è originale quando un calzino bianco, però non è colpa mia c.c … non ho idea di come il Peter traditore, potesse essere ai tempi di Hogwarts. Spero di aver comunque fatto una buona impressione @.@, o comunque, di aver         ottenuto un risultato quantomeno decente.

TINAX86: Ti ringrazio **!                 

Sì, anche io adoro Remus e Sirius insieme e come te amo le storie in cui         ci lasciano godere il loro 'innamoramento', o comunque, cioè che precede la scoperta del loro Looove (oh cielo, l'ho scritto sul serio?).

Sì, la faccenda dello scambio dei corpi non è la genialata del secolo, ma devo ammettere di non aver trovato una cosa del genere (con loro due ovviamente) in giro su EFP e la cosa mi stuzzicava quindi …         ecco sta schifezzuola xD

Spero         che questo capitolo un po' breve ti soddisfi e non ti deluda c.c        

Uhm,         c'avevo già pensato ed essendo appunto in allestimento, ti prometto comunque di tenere in considerazione la cosa, anche se dovrei         rivedere però alcuni punti della trama u.u

Grazie         ancora per i complimenti!        

Edo: Sono imperdonabile T____T. Vi ho fatto aspettare tantissimo! Spero che almeno questo capitolo ti piaccia!

Laura_Black:         Ooooh! Ma allora sono una super eroina ** (pernacchia in         lontananza).        

Ti ringrazio per ogni complimento, per ogni parola e per ogni segno di punteggiatura *w*

Spero che questo capitolo non ti deluda troppo @.@        

Adhara: Se ti fai schifo tu, figurati quanto posso farmi schifo io c.c … giuro, vorrei sotterrarmi!

Grazie         infinite per i complimenti e SPERO che anche questo capitolo ti piaccia : )

 

 

Moony

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Capitolo 4
*** Sono io ***


Per una macchia4

Per una macchia.

 

Capitolo 4:

- Sono io -

 

-

 

 

“Fallo nero!”

“Strappagli le extension!”

“Sta zitto, Mezzosangue!”

“Sta zitto tu, Serpe del ca...”

“Spostatevi.”

I due litiganti si allontanano, scioccati. Qualcosa, nei meandri dei loro istinti ancestrali, deve essersi risvegliato una volta udita quella voce gelida che sembrava promettere artigli e lunghi, terribili, sanguinolenti quarti d'ora.

Mi porto una mano al viso, mentre Peter trattiene il fiato.

È arrivato Remus.

Osservo quello che apparentemente è Sirius farsi largo tra la folla ed arrivare in prima fila, accanto a noi.

Peter lancia un'occhiata terrorizzata al nuovo arrivato, tentando di rabbonirlo in modo da evitare una carneficina, fungendo da pacere. “Moony, non arrabbiarti, l'ha fatto per te! Non voleva attaccar briga, l'ha fatto solo... perché... ”

Ammiro la forza d'animo di Wormtail. Non ho mai visto Remus tanto furioso, se non al quinto anno, quando Sirius ha pensato che sarebbe stato divertente far ridurre Mocciosus a brandelli da un Remus in versione licantropo incazzato.

Noto che Moony sta semplicemente osservando i due duellanti, con la mascella serrata e gli occhi grigi di Sirius ridotti a due ghiacciai.

Il silenzio cala sulla folla.

Gradualmente i due duellanti sembrano rendersi conto dell'improvviso silenzio, lentamente i loro incantesimi diventano sempre meno convinti e infine, abbassano le bacchette.

Remus è stato in grado di fermare il duello con la sola forza della sua furibonda disapprovazione.

Probabilmente il vero Sirius avrebbe usato un metodo molto meno elegante.

Malfoy si volta verso di noi, con i capelli biondi leggermente scompigliati e le punte bruciacchiate.

“Black! Devi essere orgoglioso del tuo amichet... ”

“Taci.” Stesso tono dal retrogusto animale.

Lucius sembra un po' restio ad ubbidire, ma ad interromperlo è Sirius, il vero Sirius, che sorride con aria innocente in direzione di Remus, “Ehi! Sei arrivato in tempo per goderti lo... lo spettacolo... ”

Il sorriso si spegne con lentezza, fino a ridursi ad uno sguardo battagliero e capriccioso che raramente ho visto sul volto di Remus, se non quando si parla della sua cioccolata.

“Tornate nei vostri Dormitori. Non c'è più niente da vedere.” Dice Moony con un tono che non ammette repliche. Vedo la confusione disegnarsi sul volto di tutti: ognuno di loro conosce bene la vena casinista di Sirius, quindi non riescono a capacitarsi di questo cambiamento...

Volete che chiami la Professoressa McGranitt? Levatevi di torno!

…ma questa frase sembra far dimenticar loro ogni perplessità.

In meno di venti secondi, il corridoio è vuoto, se non per noi e Sirius. Anche Lucius, tirato via dai suoi amici Serpeverde, ha abbandonato il campo.

Sirius continua a guardare Remus con aria bellicosa, quindi interrompe il pesante silenzio che si è andato a creare. “Perché non ci hai detto nulla?”

Moony ribatte con tono pericolosamente piatto, “Perché volevo evitare questo.”

Non aggiunge altro e sia io che Peter intuiamo che sarebbe meglio rimandare la discussione a quando sia lui che Sirius saranno più calmi... ma i nostri due amici sono troppo furiosi per capirlo.

Tento di calmare gli animi. “Ragazzi, dai, non è successo nulla di grave... ”

“E invece sì Prongs, cazzo! Le Serpi hanno continuato a prendere in giro Remus, magari hanno anche alzato le bacchette su di lui... e ovviamente Moony non ci ha detto niente! In fondo siamo solo i suoi migliore amici, perché metterci al corrente di un fatto del genere?”

“Sono certo che... ”

“No James, fallo continuare, voglio vedere fin dove arriva la sua ottusità!” Ringhia Remus.

Io e Peter ci scambiamo uno sguardo impotente.

Sirius strabuzza gli occhi, sconvolto, “Ho cercato di difenderti!”

“Certo, non mi rivolgi la parola, però 'mi difendi'! Sono davvero onorato, Sirius!”

Questo sembra ammutolire Pads quel tanto che basta per consentire a Moony di continuare a parlare, “Credi che mi importi qualcosa di quello che dicono? Non mi importa nulla di loro! Se chiamarmi sangue sporco o pezzente li distrae da ciò che sono, allora ben venga. Non vi ho detto niente perché sapevo che sarebbe accaduta una cosa del genere, sapevo che avresti fatto casino e non volevo mettervi nei guai. La cosa peggiore è che ovviamente non hai pensato. Se un professore vi avesse sorpreso, secondo te chi si sarebbe beccato una punizione esemplare? Guardati Sirius. Sei me! Ma ovviamente tu non rifletti, agisci e basta... ” Remus prende fiato, quindi lancia uno sguardo di pura amarezza in direzione di Sirius. “Potrei anche pensare che l'hai fatto di proposito a causa della... scoperta... che hai fatto di recente. È questo il motivo per cui mi eviti, no?”

“Che stai dicendo?! Non... !”

“Lascia perdere. Stai tranquillo. Non darti tanta pena.”

Remus si volta e fa per andare via, ma...

Vedo distintamente l'attimo in cui Sirius perde definitivamente quel poco di controllo che gli è rimasto.

“Stai tranquillo, non me ne frega assolutamente nulla se quei Serpeverde ti dicono che sei una checca!”

Vedo anche l'esatto momento in cui Sirius si pente di ciò che ha detto.

Moony invece è troppo stupito per rendersene conto e, successivamente, ferito.

Infine, arrabbiato.

Lo guarda con uno sguardo così triste e deluso che per un momento mi sembra di vedere Remus perché, Dio mio, Sirius non guarderebbe mai così Moony. Moony non delude.

Sirius invece...

“Vaffanculo.”

“Aspetta, Remus io non... ”

“James, Peter, ci vediamo a cena. Black.” E se ne va.

Quando l'eco dei suoi passi si spegne, io e Wormtail ci voltiamo verso Sirius, che è ancora immobilizzato dalla vergogna in mezzo al corridoio.

Adesso che la rabbia di Remus è evaporata – e la rabbia di Remus è così ingombrante e gelida che è in grado di soffocare qualunque altro genere di rabbia -, posso tranquillamente sentire la mia.

Mi avvicino rapidamente a Sirius, che non si da neanche la pena di spostarsi, e sollevo il pugno, ma quando sto per colpire, una mano paffuta mi trattiene per il polso. I miei occhi si posano su Peter, che sta guardano Pads con un'espressione quasi disgustata. “No James. Faresti male al corpo di Remus.”

Sto tremando dalla furia. Non posso credere che abbia davvero detto una cosa del genere a Remus.

A Remus!

Abbasso il pugno con estremo sforzo, quindi aspetto che Sirius abbia il coraggio di alzare gli occhi e guardarmi. Lo fa. Quello che trova probabilmente lo fa sentire peggio, perché incurva le spalle e assume una posa che ricorda parecchio quella del normalissimo Remus.

Mi avvicino di un altro passo, mentre Peter mi trattiene per un gomito. Voglio solo dirgli due parole.

“Non vuoi che Remus soffra, però sei il primo a ferirlo, colpendolo nei suoi punti più deboli. Prima quella faccenda alla Stamberga, adesso questo... lui si fida di te, Sirius, si fida di te più di chiunque altro al mondo. Un colpo proveniente da te è diverso da un insulto dei Serpeverde: un insulto da parte tua, lo distrugge. L'hai distrutto. Sei uno stronzo. E stavolta io e Peter non faremo da tramite per farti perdonare, dovrai cavartela da solo, Sirius, specialmente perché, che tu lo voglia o no, sei una checca anche tu e ami Remus, quindi vedi di risolvere la situazione o Moony ti taglierà fuori dalla sua vita e, scusami tanto fratello mio, ma questa volta nessuno potrebbe biasimarlo.”

Peter ha trattenuto il fiato durante tutto il mio discorso e adesso sposta lo sguardo da me a Sirius, che sembra parecchio incazzato. Probabilmente se fosse nel suo corpo mi picchierebbe.

“Remus è - non osare dubitare del... è tutto.” Nonostante la frase non sia connessa da un punto di vista sintattico, io ho capito lo stesso.

“Allora dimostraglielo.”

Mi volto verso Wormtail, liberandomi dalla sua stretta al gomito. “Andiamo Pet. Noi abbiamo da fare.”

Non farò da tramite, certo, ma quantomeno posso rimettere a posto i loro connotati.

O quantomeno.

Lo farà Lily.

 

“Non può davvero avergli detto questo!”

“L'ha fatto, Lily. L'ha fatto.”

“Ma io lo uccido! Adesso vado a cercarlo e lo uccido!”

Se non fossi ancora così furioso, penserei che è davvero deliziosa così arrabbiata e scompigliata.

“Non ce n'è bisogno, si è sentito un verme nell'attimo stesso in cui l'ha detto. Un verme ipocrita.” Dico io, con amarezza.

Peter sospira “Non interferiremo, ma dobbiamo facilitar loro le cose. Ti abbiamo portato il libro di pozioni che hanno usato, i loro appunti e le fiale contenenti i campioni della pozione. È tutto?”

Lily annuisce con aria grave, quindi prende il tutto e dice, “Ci vediamo stanotte in Sala Comune. Non abbiamo altri luoghi in cui poterla preparare.”

Io e Peter ci scambiamo un sorriso complice. “Oh, non preoccuparti, tu aspettaci lì. Ci pensiamo noi al posto.”

La rossa dei miei sogni mi scruta con i suoi stupefacenti occhi verdi stretti con sospetto. “Ho come l'impressione che non resteremo in Sala Comune.”

“Brillante come sempre, luce dei miei occhi!”

Per la prima volta il suo viso viene attraversato da un sorriso nel sentirmi appellarla in questo modo, quindi, trattenendo visibilmente una risata dice, “Sei uno scemo, Potter.”

Ci osserviamo con attenzione, entrambi consci di ciò che sta accadendo.

Anche Pet non si azzarda a spiccicare parola, temendo di distruggere il momento.

Ebbene sì.

Signore e Signori, questo è un momento storico: Lily Evans ha appena abbassato la guardia.

 

 

Non sto neanche piangendo.

Sono troppo deluso anche per piangere, sono oltre ogni sentimento che possa essere anche solo descritto o reso visibile da delle lacrime.

Sto semplicemente qui, seduto sul pavimento della Torre di Astronomia, a fissare il cielo con un'espressione di assoluta indifferenza. Mi sembra di essere ritornato all'anno scorso.

Certo, meno nocivo per la mia e l'altrui sicurezza, ma senza dubbio ha fatto quasi ugualmente male.

Solo Sirius, probabilmente, è in grado di farmi così male.

A questo punto mi chiedo se non sia il caso di mettere un fermo alla cosa.

Finirla.

 

 

Sono ancora qui quando il rumore dei loro passi si confonde con il normale brusio che pervade la scuola durante tutta la giornata. Sono ancora qui, a sperare di poter riavvolgere il tempo, per non dover vedere l'espressione di dolore sul viso del mio Moony, dolore che sono stato io a infliggergli.

È stato come quando, durante le notti di luna piena, lo guardiamo impotenti mentre si auto infligge delle ferite terribili, ferite che vanno a deturpare la pelle candida di Remus, come note stonate in uno spartito perfetto. Mi è quasi sembrato di vedere il sangue.

Oggi sono stato io a ferirlo. Oggi io ero il suo licantropo, il suo mostro. Ho deturpato la sua pelle candida con la mia voce, la mia presenza sporca e ingombrante, pesante, le mie parole violente e limacciose, volgari e indegne, soprattutto se usate contro uno come Remus. Il mio Remus.

È tanto razionale il nostro licantropo, ma noi Marauders sappiamo benissimo quanto in realtà si comporti come un animale quieto: tiene lontano tutto ciò che potrebbe ferirlo, perché è troppo spaventato dall'idea che lo faccia. L'anno scorso sono riuscito a riguadagnarmi la sua fiducia.

Si è fidato di me ancora una volta, ha accettato di rischiare di farsi ferire ancora.

E io l'ho fatto. L'ho ferito.

Sono io la tua bestia, Rem.

Sono io.

 

*

 

“Questa è la cosa più sconvolgente che abbia mai visto.” Dice Lily Evans, il Caposcuola irreprensibile, quando entriamo nella Stanza delle Necessità che ha assunto per la situazione l'aspetto di un'aula di pozioni. Le brillano gli occhi. “Come l'avete scoperta?” chiede, curiosa. Sorrido, mentre Peter chiude rapidamente la porta e formula espressamente la richiesta che nessuno possa entrare, neanche con la forza, se non con il nostro permesso.

Bisogna essere precisi con la Stanza.

“Beh, accompagniamo un lupo mannaro nelle notti di luna piena, siamo Animagi a sedici anni, abbiamo creato una mappa cangiante di Hogwarts e dei suoi abitanti, posseggo un Mantello dell'Invisibilità e ti stupisci se abbiamo scoperto una stanza durante le nostre notti brave? Evans, sei strana.” Ricordate che ha voluto sapere tutto? Beh, ha saputo tutto. Proprio tutto.

“Siete davvero sorprendenti. E io che pensavo foste una banda di bagordi.”

Peter sbuffa. “Grazie.”

“Senza offesa, ovviamente.”

“Certo che no, ci hai solo chiamato bago... ”

Tiro una gomitata nel fianco a Pet, per impedirgli di continuare la frase. Per una volta che sembra bendisposta nei nostri confronti - e soprattutto nei miei -, non ho alcuna intenzione di rovinare il momento a causa di una dannata parola.

“Beh, non potete negare che l'impressione che date dall'esterno sia proprio questa. Certo, piuttosto brillanti, ma la cosa si conclude lì. Per il momento penso che siate anche piuttosto scaltri visto che, probabilmente, la vostra aria da allegroni distrae l'attenzione da ciò che fate realmente e cioè affermare il vostro dominio incontrastato in ogni angolo della scuola.”

La amo disperatamente. “Lily, sposami.”

La rossa scoppia a ridere, mentre Peter rotea gli occhi.

“Mi sono ricreduta, ma da qui al matrimonio c'è ancora un bel po' di strada da fare, Potter.”

“Beh, normalmente mi avresti lanciato uno Schiantesimo, direi che è un passo avanti.”

“Senza dubbio.”

“Ragazzi, che ne dite di smetterla di tubare e di mettervi ai calderoni?”

Il rossore che tinge il viso di Lily è così delicato e tenero che per un momento penso di mandare a monte tutto quanto, ma ai nostri amici serve il nostro aiuto.

Marauders: uniti in ogni avversità! Che le avversità in questione siano quasi sempre provocate da noi però è solo un dettaglio trascurabile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio Autrice:

(:D)

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Lo so, il capitolo è di nuovo più corto del solito, ma come potete vedere, sono riuscita a postare molto prima del solito u.u

Spero possa piacervi :)

Risponderò alle recensioni tramite il magico strumento che la Dea Erika ha messo a nostra disposizione * w *

Ahm, piccola comunicazione di servizio, ho rimosso Shadow dal sito per un piccolo progetto **

Per scaramanzia, taccio u.u

Vi farò sapere.

Besos*

 

P.S. Scusate per il TROPPO rosso, ma James parla parecchio in questo capitolo ^^”

Chiedo scusa.
P.P.S. AVVISO: Quel 'finirla' pensato da Remus, non è un sinonimo di 'suicidio'; assolutamente NO. È riferito alla situazione con Sirius, null'altro. Chiedo scusa se ho usato dei termini fraintendibili.

 

 

Moony

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Capitolo 5
*** Per cinque grammi ***


Per una macchia5[AuContraire]

 

Per una macchia.

 

Capitolo 5:

- Per cinque grammi -

 

-

 

Sono degli imbecilli.” sentenzia Lily, rimestando nel calderone e scorrendo con gli occhi gli ingredienti della pozione Inverto nel libro che Remus e Sirius hanno usato per distillarla.

Peter, ormai sull'orlo del baratro, tira su la testa ciondolante e si strofina gli occhi, biascicando la stessa domanda che avrei fatto io se non fossi troppo impegnato a osservare con interesse come stia bene la Evans senza il maglione. “Perché?”

Lily lascia riposare quella massa liquida e ribollente, chiudendo il suo libro di pozioni - quello da cui sta preparando l'antidoto – e dirigendosi verso di noi con quello dei due canidi tra le mani. La rossa si siede tra me e Peter, facendo cenno di avvicinarci.

Ovviamente non me lo faccio ripetere due volte; e magari mi avvicino anche un po' più del necessario...

Vedete qui? Questo rigo?” sia io che Peter annuiamo e lei continua, con quel tono da maestrina severa che mi fa impazzire. “Che c'è scritto?”

Mi avvicino e Pet mi lascia l'onore di leggere quello che Lily segna con tanta insistenza.

Uhm... Grinzafico: 18g” leggo, con un po' di difficoltà. Ci sono delle piccole macchiette nere che intaccano la mia - già non perfetta - vista.

Avverto, più che vedere, il sorrisino saputo che ha senza dubbio increspato le labbra rosee della mia fanciulla preferita. Mi volto e infatti eccolo lì. Inarco le sopracciglia, in una muta richiesta di chiarimenti.

Lily sospira e ci fa cenno di chinarci ancora di più sulle pagine del libro, sollevandolo nel contempo verso di noi, in modo da riuscire a distinguere i singoli caratteri. “Tredici. Non è diciotto. È tredici.”

Il silenzio che segue questa affermazione è di iniziale confusione e poi di completo sbigottimento.

Aspetta, tutto questo casino è accaduto per... per cinque grammi?”

Lily rotea gli occhi, esasperata. “Pozioni è una materia complessa. Bastano pochi grammi, una rimescolata di troppo, qualche minuto di riposo in eccesso e il lavoro è del tutto compromesso! Alle volte con effetti drastici e non voluti, esattamente come è accaduto nel caso di Sirius e Remus. Queste macchiette qui sono gocce di inchiostro, probabilmente causate dalla caduta di una boccetta nelle vicinanze del libro o sul libro stesso. Come te anche loro non si saranno accorti della cosa e, se non avessi studiato la pozione alla perfezione, probabilmente non me ne sarei accorta neanche io. Suppongo che nessuno di voi abbia ascoltato la spiegazione del professore prima di cominciare la preparazione, non è vero?”

È Remus quello che sta attento, di solito.” borbotto, ignorando bellamente l'occhiata di pura commiserazione che mi lancia la Evans, quindi le faccio segno di continuare, mentre Wormtail osserva con terrore il calderone ripensando alle precedenti parole della rossa.

Lumacorno si è premurato di avvertirci che la pozione Inverto è un distillato piuttosto instabile. Le quantità sono fondamentali nella sua preparazione. Basta esagerare - o viceversa - e si rischia di combinare qualche disastro, come ad esempio l'esplosione del calderone di Sirius e Remus a causa di uno sbaglio sulla quantità della Centinodia e... beh, questo inconveniente dello scambio dei corpi senza che i due abbiano assunto la pozione per via orale. La mia è un'ipotesi azzardata ma, probabilmente, qualche grammo in più di Grinzafico ha reso più potente l'effetto scambiante della pozione, rendendo effettivo il suo funzionamento anche respirandone i vapori densi e impregnati dei vari ingredienti. Quei due hanno semplicemente respirato troppo.”

La voce di Lily si spegne nel silenzio gorgogliante della stanza, mentre la pozione continua a bollire e io e Peter assimiliamo la notizia.

Successivamente scoppiamo tutti a ridere.

Dopo qualche attimo trovo il fiato per balbettare, “Oh per le mutande di Merlino... sono stati stesi dal vapore! Li prenderò in giro a vita per questo!” Peter, tante sono le risate, non è neanche più in grado di rispondere, quindi rotola giù dal divanetto su cui eravamo accomodati con un buffo singhiozzo, quasi non sappia se lamentarsi per la botta o continuare a ridere.

Mi volto, assicurandomi che Lily non stia rischiando di soffocare a causa del ridere... e smetto di ridere.

Sta ridendo.

Non l'avevo mai vista ridere così. Non insieme a me.

La osservo, notando come il verde dei suoi occhi si intraveda appena dalle palpebre socchiuse, sembrando ancora più luminoso, mentre la bocca è aperta in un sorriso gioioso e divertito e le guance sono accese dall'emozione e rosee in un modo che non ho mai potuto apprezzare in questi anni, a causa della distanza a cui mi ha sempre costretto.

È così... Lily.

Dopo qualche secondo sembra notare che ho smesso di ridere e infatti si volta, mentre la sua risata si spegne e la stanza diventa molto più buia e io non so perché, guardandomi dapprima con un'espressione interrogativa e poi imbarazzata. Si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, a disagio, come non lo era mai stata a causa mia. “Che c'è? Ho qualcosa in faccia?” chiede, toccandosi le guance accaldate e la fronte, scostando i capelli lisci che non vogliono sentir ragione di rimanere dove li mette lei.

Scuoto la testa, mentre la realtà torna a bussare alla mia porta, allontanando tutti i precedenti pensieri, come fa Remus ogni mattina con i viticci pigri dei miei sogni.

Er... no. No, sei perfetta. Cioè, stavo solo... beh, nulla, è tutto ok. Sì.” balbetto, patetico come un povero Tassorosso impedito.

Lily arrossisce lievemente, riprendendo la solita aria composta e alzandosi di scatto dal divanetto.

A questo punto la pozione dovrebbe essere quasi ultimata. Vado a finire il lavoro.”

Mentre la osservo trafficare e Peter riprende a pisolare sul divano, comincio ad avvertire il potente desiderio che questa pozione non finisca mai di bollire.

Il desiderio si fa più intenso quando Lily mi lancia un'occhiata fuggiasca e poi sorride timidamente, in direzione del calderone.

Sorrido anche io, non so neanche bene perché.

Lei però sorride.

Tanto basta perché lo faccia anche io.

 

*

 

Mi evita.

Questa notte non l'ho sentito rientrare e stamattina non l'ho trovato in camera.

È quasi grottesca come cosa. Voglio dire, prima ero io ad evitarlo perché l'idea di dichiararmi a me stesso mi atterriva e adesso... beh, vorrei prendermi a pugni.

Checca. Ho dato della checca a Remus.

Sono un idiota. Che poi, accidenti, sono checca tanto quanto lui: lo amo! Se amarlo vuol dire essere una checca, allora sì, lo sono e grazie tante.

Sospiro, abbandonando la forchetta nel piatto, sconsolato; non ho appetito.

Per un istante, senza alcuna motivazione apparente, provo la strana sensazione che ci sia qualcuno accanto a me, ma voltandomi non vedo nessuno, quindi penso che sia tutta colpa del mio pseudo-esaurimento nervoso.

Probabilmente se fossi un po' meno disperato, il mio cervello registrerebbe degli strani movimenti attorno al mio calice di succo di zucca ma, come ho già detto... sono disperato; quindi solo il mio subconscio narrante si rende conto della cosa.

Allungo la mano verso il suddetto calice, meditando il suicidio tramite soffocamento, quando un'altra mano piccola e abbronzata l'afferra prima di me, porgendomelo subito dopo.

Mi volto e mi ritrovo davanti una graziosa Corvonero dalla pelle color caramello, gli occhi scuri e i capelli neri e setosi. È un po' minuta per i miei gusti, ma è senza dubbio carina.

“Ehi, Remus!”

Remus? Ah, giusto.

Er. Sì, ahm... ciao!” rispondo, sorseggiando un po' di succo.

Ridacchia e si siede accanto a me, un po' troppo vicina anche per i miei canoni, figuriamoci per quelli di Moony.

Non ti ricordi, vero? Sono Evangeline, la ragazza a cui hai dato ripetizioni di Babbanologia la settimana scorsa.”

Mi batto una mano sulla fronte, facendo finta di aver avuto un improvviso colpo di genio.

Il movimento però mi esce un po' affaticato: è stato come se non avessi il totale controllo del braccio.

Giusto! Scusami ma per ora non ci sono proprio con la testa”

La sua mano è pericolosamente vicina a quella di Remus.

Per caso non ci starà mica provando con...

Volevo solo ringraziarti. Sei stato davvero gentile con me”

Sì, ci sta senza dubbio provando con.

Beh, dovere.” rispondo laconico, utilizzando la tipica replica alla Remus.

Comincio ad avvertire uno strano mal di testa.

Naturalmente, ma un altro Prefetto non l'avrebbe fatto di certo, mentre tu sei stato proprio carino,” ridacchia in un modo che alle mie orecchie suona davvero odioso, anche se normalmente avrei anche trovato simpatica la sua risata. “Beh, in effetti sei carino.”

Batto le palpebre, cominciando a vederci doppio. “Ah, grazie, ma... io... ”

Evangeline sembra non rendersi conto del mio malessere, infatti continua, “Magari potremmo vederci qualche volta. Al di fuori delle lezioni. Conoscerci un po', ecco.” conclude, mentre le sue guance si arrossano e io comincio a temere di essere diventato sordo e mezzo cieco.

E-evangeline, sei molto gentile ma n-”

Buio.

 

 

Sono patetico.

Rinchiuso in camera , abbracciato al cuscino di Sirius e con le lacrime agli occhi, sono davvero patetico.

Ieri notte ho dormito in Sala Comune e stamattina mi sono svegliato alle cinque pur di poter rientrare in camera a cambiarmi e lavarmi senza essere intercettato da Sirius.

Tiro un pugno stanco al cuscino, immaginando la faccia ridente del mio patetico amore. Che poi al momento sarebbe la mia, ma sono quisquilie.

La porta si apre, distraendomi dai miei turpi pensieri e una Lily dall'aria materna mi osserva dalla soglia. “Ehi” esordisce, chiudendo l'anta alle sue spalle.

Mi metto a sedere, appoggiandomi alla testiera del letto. “Ehi” rispondo, poco convinto.

Noto che tiene tra le mani una tazza di quella che, a primo impatto olfattivo, sembra proprio cioccolata.

Interessato allungo la testa. “Quella è per... ?”

... te, sì. Ho pensato ti avrebbe fatto bene un po' di cioccolata calda, no? Proprio come piace a te, senza schiuma e con una bella spolverata di cannella sopra. Guarda, quasi non si vede il cioccolato sotto!”

Scoppio a ridere, accettando la tazza di bevanda bollente e sorseggiandone subito un po'.

Per un istante sul volto di Lily mi sembra di intravedere qualcosa di simile a sollievo misto a trionfo, ma immediatamente il suo viso torna normale, affettuoso e materno, come al solito.

Mi sarò sbagliato.

Sai che Sirius non intendeva dire quello che ha detto.”

La cioccolata sembra improvvisamente molto più amara.

L'ha detto. Tanto basta.”

Lily si siede accanto a me, togliendomi il cuscino dalle gambe. “Beh, sì, ma l'ha detto solo perché era furioso ed è impulsivo e probabilmente si è sentito ferito e attaccato. Sai com'è fatto, no? L'avrà detto senza neanche pensare! Probabilmente se non fosse stato troppo sconvolto si sarebbe fatto fuori da solo.”

Sbuffo. “Poteva anche farlo.”

Sai anche tu che non lo pensi sul serio.”

... ok, magari non lo penso sul serio. Però il fatto rimane: sapeva dei miei sentimenti per lui, della mia... omosessualità; e mi ha chiamato checca,” sorseggio un altro po' di cioccolata, sperando che faccia sparire questa sensazione di torpore e il principio di mal di testa che comincio ad avvertire. “L'ha detto. Se ne è pentito subito dopo, ok, ma l'ha detto.” Accidenti, è proprio un mal di testa coi fiocchi. Comincio anche ad avvertire un certo fastidio agli occhi e alle orecchie...

Lily mi toglie per qualche motivo la tazza dalle mani e io tento di allungare il braccio per riprenderla, ma lo sento improvvisamente pesante e... non mio.

Lily, cosa... ?”

Mi passa una mano sulla fronte, sorridendo incoraggiante. “Tranquillo Remus. Adesso passa tutto.”

Cosa... cosa passa? Che succede?”

La sento sussurrare con tono dolce e rassicurante. “È tutto a posto”

È tutto... ”

Buio.

 

 

-o.” concludo.

Apro gli occhi, sentendo una strana sensazione di comodità, come quando sei costretto ad usare le mutande di qualcun altro e poi torni ad usare le tue.

Tiro su la testa che aveva preso a ciondolarmi sul petto e mi ritrovo in camera, sul mio letto, con Lily Evans seduta accanto e una tazza di cioccolata sul comodino. Batto le palpebre, confuso. “Che cosa... ?” la rossa si limita a porgermi uno specchietto.

Quello che vedo mi lascia senza parole: sono io.

In un primo istante sono talmente euforico che arrivo addirittura ad abbracciare la Evans; in un secondo momento però, mi rendo conto che se io sono qui...

Scatto in piedi. “Remus!” e corro via.

Poco prima di chiudere la porta, sento la Evans ridacchiare.

 

 

Quando riapro gli occhi, capisco subito di non essere più in Dormitorio.

Prima di tutto, sono accasciato sul tavolo della Sala Grande e poi Evangeline, una ragazza a cui tempo fa avevo dato ripetizioni, mi sta osservando con aria preoccupata.

Remus? Remus va tutto bene?”

Mi scuoto e la mia mente registra il fatto che Evangeline mi abbia chiamato Remus.

Cos- Remus? Sì.” Osservo le mie mani e riconosco i miei pantaloni, quelli con la piccola toppa sotto il ginocchio, quindi annuisco. “Sì, sono Remus. Cioè, va tutto bene. Ho avuto solo un giramento di testa” per qualche motivo la pozione deve aver cessato il suo effetto prima del tempo.

Oppure...

Sbarro gli occhi: Lily! Lily e la cioccolata!

Beh, visto che è tutto ok, che cosa ne dici di... di quello che ti ho chiesto?”

Mi volto verso di lei, tentando di non lasciar vagare la mente. “Perdonami Evangeline, potresti ripetere la domanda?”

Noto un forte rossore coprirle le guance, quindi dice, tutto d'un fiato, “Potremmo frequentarci. Cioè, vederci, conoscerci meglio.”

Ovviamente il suddetto rossore copre anche il mio di viso, ma per motivi differenti.

La osservo, sentendomi un cretino. Potrei stare con una ragazza come lei e invece... invece vado dietro ad un ragazzo immaturo che mi ritiene una checca. Ad un maschio.

Evangeline, io... io non credo sia possibile una cosa del genere.” Nel momento in cui vedo la delusione farsi strada sul suo viso, cerco subito di porvi rimedio. “Aspetta, non è a causa tua! Tu sei deliziosa, davvero; sei intelligente, bella e dolce. Il problema è che... uhm... ” a questo punto, che altro mi rimane da dire? “È che abbiamo... interessi comuni, ecco.” esclamo, lanciandole l'occhiata più eloquente che riesca a tirar fuori. Sono imbarazzatissimo.

Evangeline mi osserva confusa per qualche istante, quindi sbarra gli occhi e si porta una mano alla guancia. “Oh. Oh! Oh io...” quindi si schiaffa entrambi palmi sul viso, mugugnando “Oddio, sono una stupida. Sono così imbarazzata Remus, mi dispiace! Ho insistito troppo, non eri costretto a dirmelo in questo modo... sono stata tremendamente invadente e indelicata.” lascio uscire una risatina nervosa, sollevato dalla sua reazione. Almeno non ha cominciato a darmi della checca anche lei.

Non hai assolutamente fatto nulla di male, anzi, sono onorato di aver attirato la tua attenzione e non sai quanto mi duole dover rifiutare il tuo invito. Se non fosse per questo, uhm, inghippo, accetterei senza pensarci due volte.” la vedo sorridere tra le dita, ancora rossa d'imbarazzo.

Il ragazzo che ti avrà sarà davvero fortunato, Remus. Sei una persona meravigliosa.”

Sorrido a mia volta, un po' imbarazzato.

Altrettanto, Evangeline.”

Ehi!”

Ci voltiamo di scatto verso il nuovo arrivato, un ansimante Sirius dall'aria stravolta.

Prima che abbia il tempo di metter su un'aria sufficientemente offesa Pads mi scosta e scruta Evangeline con aria sospettosa. “Che ha risposto? Gliel'hai chiesto vero? Che ha risposto? Comunque lui non... cioè a lui non... che ha risposto?” farnetica, con aria da pazzo.

Sono tentato di ridere ma mi trattengo: non ho certo dimenticato il delizioso appellativo con cui mi ha chiamato il pazzo in questione.

Evangeline inizialmente ricambia lo sguardo folle di Sirius con uno di estremo stupore, quindi sembra intuire qualcosa che io non ho ancora capito, perché un lampo di comprensione passa nei suoi occhi. La sua espressione adesso è quasi intenerita.

Stai tranquillo Black. È tutto tuo.” mi sorride complice, quindi supera sia me che Sirius ed esce dalla Sala Grande, lasciandoci nell'imbarazzo più totale.

 

Ok, sono ridicolo.

Mi osservo i piedi, accorgendomi di essermi scapicollato giù senza neanche mettermi le scarpe.

Remus segue il mio sguardo e, benché cerchi di non darlo a vedere, sorride.

Sorrido anche io; mi era mancato il suo sorriso.

Prendo un bel respiro e alzo gli occhi, puntandoli in quelli mielati di Remus, adesso assolutamente privi di qualunque accenno di risata. Faccio un passo avanti e per poco non muoio quando lui ne fa automaticamente uno indietro. “Sirius... ” dice, con tono severo. “... non qui.” conclude, inflessibile.

Annuisco, sollevato: almeno è disposto a parlare con me.

Usciamo entrambi dalla Sala Grande, quindi ci inoltriamo nell'intricato dedalo dei corridoi.

Quando ci fermiamo, il brusio dei nostri compagni non si sente più.

Bene. Che volevi dirmi?” chiede, con una voce talmente piatta che per un momento mi chiedo se non abbia cominciato a studiare Occlumanzia.

Deglutisco e faccio un primo tentativo. “Io-” ottimo, Black. Continua così. “- beh, ecco, io... ” per Merlino, sono l'essere più patetico che conosca.

Remus inarca un sopracciglio, evidentemente spazientito. “Senti, se devi solo balbettarmi addosso preferisco andare. Ho cose da fare, compiti da fare, checche da incontrare. Capirai che sono piuttosto impegnato.” vorrei morire.

No! Devo farmi coraggio!

Sono o non sono un Grifondoro, dopotutto?

Volevo solo dirti che, sì, insomma... ok, non sono assolutamente certo di essere del tutto dall'altro lato, ma sono totalmente sicuro di quello che, ecco, sento per te.” vedo con sollievo un certo rossore invadere le guance pallide di Moony.

Cosa... vuoi dire?”

Sono rigido come un palo, probabilmente domani avrò i crampi per quanto sto tendendo i muscoli. “Voglio dire che ti amo, Moony. Non sono del tutto certo di preferire gli uomini alle donne e probabilmente le tette avranno sempre un certo ascendente su di me ma... ma sono certo di preferire te a tutti gli altri. Maschi o femmine che siano. E mi dispiace di averti chiamato checca, anche perché a questo punto lo sono anche io e – e se tu ricambi non è affatto male esserlo. Se esserlo vuol dire desiderare di baciarti senza sentirmi un pervertito e poterti mettere le mani addosso senza rischiare di beccarmi una Fattura Orcovolante, allora ne son- ”

Taccio, mentre Remus fa dei rapidi passi nella mia direzione e, tirandomi giù di qualche centimetro per il nodo della cravatta - che per una volta sono felice di indossare... mi bacia.

È un bacio decisamente dolce, un bacio molto da Remus, un bacio delicato e lento, ma non pigro, perché Moony non è mai pigro, solo molto pacato e ha tanta pazienza e questo è un bacio paziente.

Nel momento in cui le nostre labbra si socchiudono, tutto diventa calore.

 

Non so bene dove abbia trovato il coraggio di baciare Sirius, ma l'ho fatto. E ringrazio il mio coraggio Grifondoro per questo.

Non sono bravo con i baci; insomma, non sono esattamente un play boy, ecco. Probabilmente c'è qualche primino più esperto di me, ma a Sirius non sembra importare.

Le sue mani grandi e affusolate sono sulla mia schiena e le mie invece sono già partite alla volta dei suoi capelli neri.

Mi chiedo come qualcuno possa definire tutto questo 'sbagliato'.

È caldo, dolce, avvolgente e... giusto. È così giusto.

Il bacio finisce, perché checché desideri sia io che Sirius abbiamo bisogno di ossigeno.

Gli occhi grigi di Pads sono lucidi e socchiusi - come quando è appena sveglio - e le labbra sono rosse e un po' disastrate. Non credevo che un bacio portasse questi effetti collaterali.

Ovviamente me ne frega poco. Sorrido.

Sirius risponde al sorriso e riprende pian piano il suo tipico atteggiamento, cioè quello di un gigantesco cucciolo scodinzolante. “Signor Moony, non la facevo così intraprendente!”

Arrossisco e ribatto, feroce. “Beh, se avessi aspettato te probabilmente avrei fatto prima a baciarmi da solo.”

Pads rotea gli occhi e risponde, “Davvero avresti fatto tutto da solo?”

Ovvio.” replico, ignaro delle contorsioni mentali del cagnaccio qui presente.

Il sogghigno che attraversa il viso di Sirius è quasi doloroso tanto mi è mancato, ma sono tentato di strapparglielo dalla faccia quando dice, serafico, “Ci sono cose che in compagnia sono molto più soddisfacenti, Moony caro.”

Impiego qualche istante a cogliere il messaggio sottinteso. A quel punto arrossisco ancora di più.

Sei un pervertito.”

Non hai visto niente, candida creatura!”

Candid... ti odio.”

Bugiardo”

 

A diversi metri di distanza, nascosti sotto il Mantello dell'Invisibilità, io, Peter e Lily assistiamo al rappacificamento di Remus e Sirius. Non volendo abbiamo assistito anche al loro bacio appassionato, cosa che, devo ammetterlo, mi ha un po' stranito. Però è ok. Si tratta solo di farci l'abitudine.

Peter ovviamente è diventato bordeaux e sono certo che sia stato quasi tentato di lanciarsi urlando fuori dal Mantello e correre verso la Sala Grande, ma non l'ha fatto. Sono fiero di lui.

Lily è arrossita e poi ha sorriso, intenerita, quasi materna.

Direi che la missione è compiuta.” sussurro, indietreggiando verso l'angolo del corridoio, in modo da dare un po' di privacy ai due novelli piccioncini.

La mia rossa sorride nella mia direzione, evidentemente soddisfatta. “Assolutamente. E sono sconvolta dal fatto che un piano tanto brillante sia stato partorito dalla tua mente, James.”

Vedo Peter sogghignare in puro stile Marauders, quindi bisbigliare, “James? Da quando lo chiami per nome, Evans?”

Vedo Lily trasalire e arrossire ferocemente, quindi ribattere con ostentata compostezza. “È il suo nome, Peter. È un reato utilizzarlo?”

Probabilmente ho un sorriso talmente ampio che farebbe concorrenza ad una fetta di anguria.

Assolutamente no, Lily.” rispondo. Noto Peter trafficare con il bordo del Mantello, quindi lo solleva e sgattaiola fuori, ormai al sicuro nell'altro corridoio. Lo benedico mentalmente. “Sai Lily, sarebbe davvero interessante discutere di questa nostra avventura e della perfetta riuscita del piano, no? Voglio dire, siamo una squadra eccezionale: me, te e i Marauders. Magari potremmo, non so, approfondire la faccenda davanti ad una burrobirra o di fronte a qualunque altra bevanda, cibo, animale o oggetto inanimato che preferisci avere come testimone o accessorio.”

La risata trattenuta che esce dalle sue labbra è una vittoria personale. Alza i suoi stupefacenti occhi verdi su di me e mi osserva con aria scettica e decisamente divertita allo stesso tempo.

Uhm, discutere eh?” annuisco, continuando a sorridere in modo disarmante. “Beh, se è per discutere, direi che non c'è nulla di male, Potter.” conclude, calcando sul cognome e tentando di apparire severa, non sapendo che è praticamente impossibile con le guance così arrossate e quel sorriso sul viso.

Per discutere, ovvio. Solo per discutere.”

Mi guarda, sempre sorridente, quindi stringe gli occhi e dice solo, “Ci sei riuscito, Potter. È assurdo, quasi irritante, ma ci sei riuscito. È sconvolgente.”

Con espressione imperturbabile ribatto, “Non so di cosa stai parlando, Evans.”

Sono certa sarà un'esperienza indimenticabile.”

Mi premurerò che sia così.”

Devo avere paura?”

...”

Potter?”

Mh?”

Che hai in mente?”

Thestral.

Nulla. Cosa ti fa pensare che stia tramando qualcosa?”

Potrei chiedere ad Hagrid.

Potter, niente cose strane.”

Beh, i Thestral non sono certo strani.

Mh.”

Cioè, non tanto.

Potter...”

Magari un po'.

Mh-mh.”

Dovrei avvertirla?

Potter.”

Ti consiglio di indossare i pantaloni.”

E scappo via, togliendole il mantello di dosso.

È quasi un trionfo quando la sento urlare dal fondo del corridoio, “POTTER!”

Basta poco per cambiare le carte in tavola.

Una macchia, in certi casi, può essere un ottimo punto di partenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio Autrice:

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Ed è finita.

Non posso crederci. Dopo mesi, sono riuscita a concludere la mia prima long su Remus e Sirius.

Devo ammettere che è stato faticoso, ma questi personaggi meravigliosi, frutto della straordinaria mente di Mamma Row e il vostro sostegno, mi hanno permesso di non tentare di uccidermi con il cavo di alimentazione del mio computer.

Probabilmente adesso state pensando che sarebbe stato meglio che l'avessi fatto.

Vi capisco.

Alle volte lo penso anche io.

Beh, mi sembra di aver chiarito tutti i punti, no?

Adesso anche il significato del titolo è stato spiegato: Per una macchia.

Ricordate la boccetta di inchiostro che Remus ha rovesciato sul tavolo, vicino al libro? Ad essere pulito poi non è stato il tomo di pozioni, ma il ripiano, di conseguenza la macchia sul numero 13 ha portato Remus e Sirius a leggere 18, combinando tutto questo disastro.

Pensandoci bene però, forse quei due non si sarebbero dati una mossa se non fosse accaduto qualcosa del genere.

Ci sono cose che solo una macchia ben addestra può fare.

Ok, dopo aver detto questa cazzata, mi dileguo.

Grazie a tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le seguite, le storie da ricordare e chi ha solo letto.

Ovviamente un grazie particolare va a chi ha recensito i vari capitoli :)

Mi rendete incalcolabilmente felice.

Alla prossima.

Besos*

 

 

Moony

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