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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Nuovo giorno..Nuovo Re..e nuove,pessime,Notizie.. *** Capitolo 2: *** RiuNione di Famiglia: la Strega si sta preparando ..!!!! *** Capitolo 3: *** Campana d'Allarme: direzione Accampamento *** Capitolo 4: *** Camelot: chiacchierate col Drago e nuovi piani *** Capitolo 5: *** Ritorno all'Accampamento: Litigate,ripensamenti.. e Verità svelate XD *** Capitolo 6: *** Attacco a Viviana: alla conquista di Excalibur! *** Capitolo 7: *** Piani d'attacco ^^ *** Capitolo 8: *** SCUSE *** Capitolo 9: *** FLASHBACK: The Wedding Day. *** Capitolo 10: *** Il Complotto di Vivian *** Capitolo 11: *** Il Piano di Morghy&CO. *** Capitolo 12: *** Ricordi di un Giorno di Primavera: la Nascita dell'Erede & l'Idea di Morgause *** Capitolo 13: *** Perplessità & Riunioni su un prato di lillà XD *** Capitolo 14: *** Grandi Nomi per Grandi Nascite.... peccato per il Finale.. *** Capitolo 15: *** Di nuovo Libero.... ma decismente provato.. ;- ( *** Capitolo 16: *** Di nuovo Libero.... ma decismente provato.. ;- ( *** Capitolo 17: *** Di nuovo a casa *** Capitolo 18: *** Di nuovo a casa-parte II: il ritorno della terza Pendragon..proposte..e riavvicinamenti ^_^ *** Capitolo 19: *** La proposta! *** Capitolo 20: *** Sempre legati: *** Capitolo 21: *** OGGI SPOSI!!!! *** Capitolo 22: *** Piano e partenza.... *** Capitolo 23: *** sospesa *** Capitolo 24: *** Modifiche! *** Capitolo 25: *** AUGURI E SCUSE!!! ***
Capitolo 1 *** Nuovo giorno..Nuovo Re..e nuove,pessime,Notizie.. ***
Il gran giorno era finalmente giunto: l’alba quel giorno
spuntò in netto anticipo sul regno di Camelot, calda, luminosa e confortevole
come non mai; il popolo si levòdi primo
mattino per prepararsi all’evento che da anni e anni attendevano. Tra cui Balinor
e Gaius che, insieme ad Hunith, si alzaronorelativamente presto perché sapevano benissimo che se non fossero andati
da Merlino, sarebbe entrato nel panico! Il primo, comunque ,prima di tutto
sellò il proprio cavallo per andare da Kilgharrah. Gwen,invece, si svegliò poco
prima della sua sposa che, aperti gli occhi, lavide già in piedi, bella come non mai, e sorrise. E Morgause si svegliò
vicino al suo Carot.
Però, il primo in assoluto a svegliarsi quel giorno, nel
Castello, fu il RE.
“E’ il grande giorno, finalmente.”, disse guardando fuori,
“Il popolo è pronto ad accogliere Artù.”
Ygraine lo abbracciò dolcemente da dietro, sorridendo.
“Sonocosì felice! Il
nostro bambino ... diventa Re.” Sospirò “ Camelot stava aspettando Artù da anni
… Sono certa che ti ama, ma.. Artù..”
“Sì. Sono orgoglioso di lui.Molto orgoglioso.”
“E’ anche merito tuo, Uther.”, disse lei, “Sì, hai esagerato
in molte cose a causa della tuainnata
severità, ma”
“Lo so.”
Ygraine sospirò e dopo averlo baciato teneramente andò dietro
al solito paravanto per cambiarsi: indossòil suo abito preferito, semplice, color avorio, mezze maniche, una
fantasia a fiori chiari lungo il vestito, dei piccoli veli, ed una sottile
cinta argentata sulla vita. E sorrise.
“Sono pronta.”
Uther la guardò estasiato.
“ Sei… Veramente stupenda, tesoro mio.”
Ygrainegli fece un
occhiolino.
“Anche tu non sei niente male, amore.”
Uther indossava le solitevesti da cerimonia: sotto unanormalissima camicia scura con pantaloni leggeri, sopra la solitissima
maglia in ferro, e sopra una mantellina marrone scuro chiusa sotto al collo con
due grossi bottoni. E il mantello rossoda ex Cavaliere con lo stemma dei Pendragon sul petto.
“Manca un’ultima cosa ad entrambi.”, disse lui.
Ygraine annuì e aprì un cassetto del suo comò, il primo
dall’alto, prendendo la sua piccola coronad’oro intrecciata come una lunga e spessa treccia. E la indossò.
“Ecco fatto.”
Uther aprì il suo
armadio: su di un cuscino rosso rubino c’era la corona da Re. La indossòe sospirando lo richiuse.
“E’ il momento.”
Merlino aprì
l’armadio del suo consorte, e tirò fuori il vestiario che sempre lo aiutava ad
indossare in occasioni ufficiali, per lecerimonie importanti: la solita maglia, i soliti pantaloni, gli stivali
lucidati, la maglia più pesante, e infine il mantello rosso di Camelot.
“Tu? Che cosa indossi?”
Artù glielo chiede alzandosi dal letto ed entrando in bagno,
lavandosi velocementeil viso per poi
uscire e avvicinarsi a lui.
“Non ne ho idea!”, sospirò, “Non ho vestiti tanto eleganti.
Né adatti all’occasione.”
Prese uno per uno gli abiti di Artù, e da dietroal paravento glieli passò, prima la maglia
rossa, poi i calzari marroni, gli stivali, giacchetta rossa, mantello.
“Perché non indossi il vestito delle cerimonie?”, disse lui
uscendo dal paravento .
Merlino storse il naso.
“ QUEL vestito da Cerimonia?”
Il Principe sorrise e aprì l’armadio prendendolo.
“Senza quel ridicolo cappello, e un paio di modifiche.. sarà
perfetto.”
In
effetti… Potrei usare un tocco di Magia. Però ho poco tempo!
Per
cosa?
Morgana!
Giusto tu! Ho bisogno d’aiuto.SUBITO.
DAMMI 10 SECONDI E SONO Lì!
In effetti, in pochi secondi bussarono
alla loro stanza e sbucò Morgana con Gwen al seguito. Per mano.
“Qualcuno ha bisogno di una sarta?”
Artù sorrise.
“Puoi fare qualcosa, Gwen?”
“Ovvio. Dai Merlino, dammi qua.”, prese
il vestito dallemani dell’amico e
annuì, “Togliamo questo nastrino rosso davanti… il cappello… E direi che siamo
a posto. Che dici?”
Morgana assentì.
“Sarai perfetto!”
Gwen si mise subito al lavoro: doveva
togliere quel nastrofacendo attenzione
a non scucire il resto, a non far saltare punti. E ci riuscì benissimo, in
pochi minuti.
“Indossalo.”
Merlino si sistemò dietro al paravento, e
indossò l’abito rossoche indossava
sempre. Si guardò allo specchio.
“Wow.”
Morgana e Gwen sorriserosoddisfatte.
“Ottimo lavoro, amore. Come sempre. E’
veramente strepitoso!”
“Ti ringrazio.”, sorrise ai due, “Noi
andiamo. A tra poco!”
Mentre le dueuscivano, Artù si posizionò dietro a Merlino
davanti allo specchio. E lo strinse dolcemente , posando la testa sulla sua
spalla.
“Stai benissimo. Sei veramente
meraviglioso. Sei pronto?”
Merlino sorrise.
“La ringrazio, mio futuro RE. Non molto!
Tu? Come tisenti?”, si voltò e lo
guardò, “Ah ah. Già te lo leggonegli
occhi. Nervoso. Agitato. E particolarmente ansioso. Ma comunque emozionato.”
Artù rise.
“Ebbene sì!”, e lo baciò, “Mi capisci con
un solo semplice sguardo, Merlino. Come fai a scavarmidentro così?, e sospirò “So che hai paura. Ma
devi ricordarti che..” gli prese al mano e la strinse “ Affronteremo tutto
questo assieme. In ogni SINGOLO istante.”
Merlino lo baciò stringendosia lui.
“Sempre Insieme. In capo al Mondo. Lo so
tesoro.”
Toc Toc.
“Artù. Merlino. Vi stanno aspettando
nella Sala del Trono, mancate solamente voi.”
“Grazie, Leon.” Artù prese la mano di
Merlino, che però lo trattenne. “Che c’è?”
Lui sospirò.
“Stai dimenticando qualcosa.”aprì l’
armadio davanti a lui e prese la corona “So che tra pochi minuti ne avrai una
nuova. Ma questa ti ha seguito fedelmente in ventuno anni.”
Artù sorrise lasciando che gliela mise
sulla testa con dolcezza.
“Grazie.”
Quando i due uscirono dalla stanza, per
mano, i corridoi già erano deserti: tuttiriuniti nella Sala Trono. Dai servitori ai Cavalieri, dai nobili ai Re
deiRegni vicini. C’era un sacco di
gente, e quando arrivaronodavanti alla
Sala, era gremita di persone che aspettavano loro. Merlino si sentì quasi
svenire.
“Per gli Déi..”
Artù lo guardò e gli prese anchel’altra mano baciandogli la fronte.
“Non guardarli. Fa finta che nonci siano, guarda soltanto me. Ci siamo
soltanto io e te. Nessun altro.”
Merlino annuì e lo baciò con passione e
amore.
“Soltanto io e te.Sempre.” E sorrise “Andiamo dai.”
Avanzarono in mezzo alla folladi persone che liguardavano sorridenti e battendo già le mani,
tra cui i volti di chi li conosceva,dai
familiari agli amici, ed erano volti rassicuranti. Artù notò le occhiate di
Merlino e Gaius e coi suoi genitori, sorrise, e lo portò da loro.
“Figliolo, hai una cera pessima!”
“Beh, Gaius, stoper diventare Re in seconda.. fossi in te non
ci scherzerei..”, rise lui, “Sono un fascio di nervi!”
“Lo puoi fare.”
“Gaius ha ragione, come sempre.”, sorrise
la madre, “Figlio mio. Non devi cheessere te stesso. Nient’altro.” E lo abbracciò forte.
“UnDragonLord ha forse paura di una corona?”
Merlino guardò il padre.
“Nossignore. Vedrai che affronterò con
coraggio anche questa prova.”
“Ne sono più che certo” rispose
stringendolo “E ora su, andate e prendeteil vostroposto.”
Uther e Ygraine sorrisero quando videro
arrivare idue giovani davanti a loro, e
inginocchiarsi in attesa. Il primo a parlare fu Uther, che guardò Artù
inginocchiatodavanti a lui.
“Artù Pendragon. Giuri di essere sempre
fedele a Camelot.. di agire sempre e comunque nel bene del tuo popolo.. di
governare questo Regno con saggezza, giustizia, bontà e quel poco di severità
che basta? E di non mettere mai la tua Vita davanti al bene della tua gente?”
Artù alzò lo sguardo.
“Lo giuro.”
Uther annuì soddisfatto, e si tolse la
corona dalla testa.
“Per il potere a me conferito in quanto
Re di Camelot, nomino te, Artù Pendragon..”, e la posò sulla testa del figlio,
“Nuovo Re di Camelot.”
L’intera Sala del Trono scoppiò in
applausi di congratulazioni ed esultarono tutti quanti di gioia. Ygraine attese
quei due-tre minuti che bastaronoperché
gli applausi si spegnessero, e guardò Merlino che alzò lo sguardo su di lei. La
quale gli sorrise.
“Merlino di Eldor. Giuri di essere sempre
fedele al Regno di Camelot.. di aiutare il Re nelle decisioni più difficili, di
restargli accanto nelle difficoltà dandogliil tuo appoggio, e aiutandolo a prendere la decisione più giusta per il
popolo? E di non mettere mai la tua Vita personale davanti al Regno?”
Lui annuì.
“Lo giuro.”
“Bene!” si tolse la corona, “Per il
Potere conferitomi in quanto Regina di Camelot, nomino te, Merlino di Eldor..”
e la posò sulla testa del ragazzo, “Re in seconda di Camelot.”
E di nuovo applausi scoppiaronodentro la Sala: Artù si alzò e guardando con
amore il suo Merlino gliporse la mano
che egli afferrò e strinse forte, per poi voltarsi verso gli altri che ora si
stavano inchinando ai nuovi Regnanti .
“Il popolo vi aspetta.”, disse Ygraine.
Merlino e Artù si strinserola mano e sorridendo uscirono dalla Sala con
al seguito la Regina Madre e il Re Padre, per poi uscire sul balcone dove, al
di sotto, li stavano aspettandocon
trepidazione gli abitanti della città. Non appena uscirono, la gente scoppiò in
grida di felicità e mille epiù
applausi. Il popolo era euforico nell’avere finalmente il giovaneArtù sul trono. E che al suo fianco ci fosse una
persona tanto valida quanto Merlino. Uno di loro.
“LUNGA VITA A RE ARTU! LUNGA VITA A RE
MERLINO!”
Merlino guardò Artù cheaveva le lacrime agli occhi dalla commozione,
e lo abbracciò. Lui posò la testa sulla sua e gli baciò con tenerezza i
capelli.
“Visto? E’ andata alla grande!”
“Già! Il popolo ti adora, Artù. Telo avevo detto che sarebbero stati
prontissimi ad accoglierti.”
“Stanno accogliendo entrambi”, disse
Morgana da dietro di loro, “E fanno bene! Sarete i più bravi regnanti del
mondo!”
È quello che spero di tutto cuore…, pensò
Artù.
Merlinonotò il suo sguardo
pensieroso, e gli strinse la mano per poi dargli un bacio sulla guancia.
Sorridendo. E lui si voltò.
“Hey. Andrai benone! Sarai il più grande Re ditutti i secoli, amore mio.”
Artù sorrise e lo baciòsulla fronte teneramente.
“ Ti ringrazio Merlino. Se non avessi teal mio fianco impazzirei.”
Perché.. sei
moltonormale, di solito?
Il biondo lo guardò e si mise a ridere
tirandogli una lieve spinta perpoi
nuovamente attirarlo a sé. Puntandogli il ditocontro.
“Fa molta attenzione a ciò che dici, Mago
dei miei stivali.”
“Mi staminacciando, mio Re?”
Lui sogghignò.
“Beh … Ti ricordoche sarai sempre e prima di tutto il mio
servitore. Dunque posso mettertialla
gogna quanto voglio. E poi” rise “Devo ammettere che dalla mia finestra ho
un’ottima visuale deltuo didietro,
amore!”
Merlinogli tirò un pugno sul braccio e lo guardò finto offeso.
“EI!! Non seiaffatto divertente!”
Io
lo trovodecisamente spassoso invece!
Attento a
te, Pendragon. Saidi cosa sono capace.
Lui si voltò improvvisamentepreoccupato.
“Beh.. sì ma io… stavo scherzando,
Merlino. Sai che mai tifarei
intenzionalmente del male.”
“Ei..”, Merlino lo baciò con tenerezza
sulla tempia, “Lo so! E anche io scherzavo! Nonpotrei farti del male neppure volendo, non ci riuscireimai tesoro.”
Il popolo li acclamò e li applaudìper molto tempo, prima che Artù prendesse un
respiro profondo per poi avvicinarsi al balcone e, sempre tenendo Merlino per
una mano, posò l’altrasul balcone e
guardò giù con un largo sorriso.
“Popolo di Camelot. Per molto
tempo,adire il vero da quando ero
ancora un bambino, ho sognato questo giorno. Il giorno in cuiavrei preso il mio legittimo posto sul trono
in quanto Re. E finalmente oggi.. è successo. Voi mi conoscete, e sapete che
quando avevo il ruolo di Principe Ereditario, ovvero sino a poche ore fa, tutto
ciò che ho fatto l’ho sempre fatto per il bene della mia gente. Voi. Voglio che
sappiate, che da questo giorno in avanti… finché mi sarà permesso… vi guiderò
con Saggezza.. Giustizia.. E MAI metterò me stesso,o le mie faccende personali, davanti al bene
vostro.”
WOW … Artù,
hai … Li hai conquistati!
“Io spero con tutto ilmio cuore… di non deludere MAI la fiducia che
in me avete riposto. Da parte mia vi prometto, anzi viGIURO, che farò sempre tutto il possibile per
assicurarvi una Vita serena. Pacifica. E che i problemi di ognuno di voi ...
saranno innanzitutto i MIEI problemi. Vi sarò sempre accanto quando avrete
bisogno. Da me troverete sempre appoggio. Un giudizio giusto. Saggio.. spero!
Farò tutto quanto èin mio Potere per
ilmio popolo.”
Dei.. Se
dovessideluderli in qualche modo, io
I suoi pensieri furonointerrottida un nuovo scroscio di applausi e grida esultanti: l’interaCamelot lo acclamava, e gioiva di quel
giorno.
“Sono fiero di te, Artù.”
Il giovane si girò e annuì sorridendo. Commosso.
“Vi ringrazio padre.”
Ygrainestrinse forte il
suo figlio adorato. Commossapiù di lui.
“ Il mio bambino. Sei il miopiù grande orgoglio, tesoro.”
“E’ l’orgoglio di tutti quanti.”, disse Yngrid sorridendo e
abbracciandolo, “Mai avrei potutodesiderare un nipote migliore di te, Artù.”
“Vi ringrazio tanto, zia.”
Morgause e Morgana sorrisero guardandosi, dopodiché andaronoinsieme ad abbracciare fortissimo il ragazzo.
“GRANDISSIMO DISCORSO!!”
“Grazie Morghy.”
Morgause sorrise baciandoloaffettuosamente sulla guancia.
“ Sei davvero una persona eccezionale, fratello. Non cambiare mai.
Per nessuno.”
“Non lo farò,sorella.”
Uno dopo l’altro, tutti si congratularono coi due nuovi
regnatimentre rientravano dentro al
Castello: Gaius abbracciò prima Merlino poi Artù, Balinor e Hunith lo stesso, e
così Carot e anche Gwen.
“Hai un cuore grande, Artù Pendragon”, disse Olimpia, “E generoso.
Questonon deve cambiare per nessuna
ragione.”
Lui lestrinse la mano
amichevolmente sorridendo.
“Grazie di essere venuta, Olimpia. Lancillotto.”
I duegiovani si strinsero
con grande amicizia la mano sorridendo.
“Sei il più giovane Re che io abbia mai conosciuto e che, oltre ad
esseregiovane, è VERAMENTE in gamba. E
ama SERIAMENTEil suopopolo.”
EhmEhm. Artù. Avanti!
Il giovane Re sorriseal consorte, dopodiché guardò il moro davanti
a lui.
“Grazie di cuore, Lancillotto. Senti…
avrei una proposta da farti. Puoi prenderti tutto il tempoche vuoi per pensarci, ovviamente.”
“Certo, dimmi.”
“Ti.. andrebbe di diventareCavaliere di Camelot?”
Il viso di Lancillotto si accesedi gioia, e i suoi occhi brillarono difelicità assoluta.
“Di.. Dici sul serio?”
“Ovvio.”, sorrise lui.
“Sarebbe … Grandioso! Grazie!”, disse lui
chiaramente felice, “Non.. Perché mai mi hai proposto questo?”
“Beh” rispose “Ti batti in modo
decisamentenotevole. Oltretutto oramai
sei un amico fidato, sincero, e ecco… mi pare giusto che tu diventi Cavaliere.
Lo meriti. Dai. Mettiti in ginocchio.”
Lancillotto guardò Merlino e Artù
sbalordito.
“Q..qui? Ora?”
“Perché aspettare?”, fece contento
Merlino “Te lo meriti, Lancillotto. Non vedomotivi per indugiare oltre.”
Cavaliere.. Cavaliere di Camelot! WOW!!!
Lancillotto s’inginocchiò davanti alnovello Re, che con un sorriso da un orecchio
aunaltro sfoderò la sua spada che poi posò sulla spalla destradel giovane amico.
“Per il potere a me conferito, io ti
nomino..”, la spada si posòsull’altra
spalla “Sir Lancillotto. Cavaliere .. di Camelot.”
Olimpia gli si gettò addosso non appena
il fratellosi fu alzato.
“CONGRATULAZIONI FRATELLINO!!”
“Grazie, sorella!”, si scostò e s’inchinò
ad Artù “Mio Re. Io vi giuro fedeltà. E consacro a voi e a Camelot ... la mia
Vita.”
Artù rinfoderò la spada e gli strinse la
spalla amichevolmente.
“Benvenuto tra iCavalieri di Camelot, Sir Lancillotto. Sono
fiero di averti tra le mie schiere.”
Carot si avvicinò e gli strinsesorridente la mano.
“Benvenuto!”
“Ti ringrazio! Sir Leon.”
Il giovane castano-biondo, il fedelissimo
di Artù,il suo secondo, si avvicinò e
gli strinse la mano contento.
“Sono felice di averti finalmentetra noi, Lancillotto.”
Merlino si avvicinò e lo abbracciò.
“Visto? Lo avevo detto, io, che nonsarebbe stato un sogno irraggiungibile.”
“Grazie anche a te, Merlino” disse
staccandosi “Sul serio. Non ce l’avrei fatta se tu non avessi parlato con
lui.”, gli sussurrò
L’ho fatto
volentieri, amico mio.
Artùprese la mano di
Merlino e la baciò con dolcezza e devozione.
“Mio sposo. Che ne dici di unbel giro a cavallo? È una bella giornata. Leon. Mi sostituisci negli
allenamenti?”
“Certo, mio signore.”
“Lancillotto. Uniscitipure
a loro già da questo allenamento. Se non hai da fare, ovviamente.”, disse
all’altro
Lui annuìeuforico.
“Da fare? Nono! Mi uniscoa
loro con piacere.”
Uther, Ygraine e Yngrid si allontanarono insieme ai genitori d
Merlino e a Gaius. Morgana e Gwen si avviaronoverso le loro stanze per potersene starein santa pace per almeno un po’. Morgause, salutato il suo
fidanzatocon un bel bacio, si avviò
verso la suastanza per allenarsi un po’
con la Magia e cercare altre informazioni concernenti la maleficaViviana.
I due giovaninovelli
sposi,invece, s’avviarono verso le stalle dove li aspettavano placidi etranquilli i loro due cavalli. Dietro di loro
c’erano Lancillotto, Leon e carot che si avviavanoal campo.
“Mio Re.”
“Sì, Carot?”, disse lui fermandosi e girandosi
“Ecco, siete… Indossi ancora i tuoi indumenti da cerimonia. Volete
togliervi la corona, tutti e due? Provvedoa riportarli in stanza, al
sicuro.”
Artù sorrise e si tolse il mantello e la maglia di ferroda cerimonia, dopodiché anche la corona,
porgendola all’amico che la prese con un sorriso. Merlino si tolse il
vestitoda cerimonia, sotto aveva i suoi
soliti vestiti, e la corona. E li porse a Lancillotto che s’era avvicinato.
“Grazie.A entrambi.”,
disse il moro
Mentrei tre si
allontanavano, Artù preseHengroen
carezzando il suo muso con affetto, dopodiché lo sellò, strinseben bene la sella, e vi saltò in groppa. E si
avvicinò a Merlino porgendogli la mano.
“Cavalca con me.”
“Sarà un onore, mio Re esposo.”
Afferrò la mano del biondo , e saltò in groppa davanti a lui, che
afferrò bene le redinidel suo stupendo
cavallo bianco e uscì dalle stalle al passo: furonosalutati da tutti quanti, saluti a cui
risposero con larghi sorrisi e perfino strette di mano.
Ti adorano, Artù.
CI adorano, Tesoro mio.
Uscirono dallaCorte al
trotto, Merlino si poggiò al petto di Artù e luigli baciò i capelli teneramente: trottarono
fino al Lago Sacro, scherzandotra di
loro e ridendo, fin quando non arrivarono e Artù scese per poi aiutare il suo
sposo, prendendolo tra le braccia.
“Dei… Da quanto tempo non facevamo una passeggiata così.”
Merlino sospirò e si strinse a lui.
“Già! Troppo tempo, Artù. Dovremofarlo più spesso.”
“E lo faremo.”, lo guardò baciandolosulla guancia “Adesso che siamo dei Regnanti,
però, dobbiamo organizzarci un po’ meglio.”
“Parole sagge, mio Re.”
I due giovani, presosi per mano, sorriseroe si voltarono: davanti a loroapparve Kilgharrah con un larghissimosorriso. Poi s inchinò.
“Oh, no non devi farlo.”
“E’ mio dovere, Re Artù. E.. Re Merlino.” Poi si feceserio “Tempibui stanno per sorgere sul regno di Camelot. E voi dovreteessere pronti. Dovrete essere tutti pronti.”
Merlino si fece scuro in viso e si avvicinò.
“Viviana?”
“Purtroppo sì, mio giovane DragonLord. Siamo in pericolo, io
compreso. Se Lady Vivianariesce a
trovare un modo per controllarmi, sarò in serio pericolo.”, rispose lui triste
Artù scosse la testa.
“ Non le permetteremo di avvicinarsi a te, amico mio. Ti
proteggeremo.”
Il Grande Drago sorrise.
“Vi ringrazio, mio Re. Mi spiace doverinterrompere tanto bruscamente la vostra
bellissima passeggiata.”
“Non.. puoi aspettare un paio d’ore?”, chiese Merlino
Per favore.. Se ciò che temiamo si avvera, saremo in guerra. Non
avremopiù tempo…
Kilgharrah sorrise.
“Due ore. Tra due ore vi attendo sulla
collina. Tutti.”, si alzò in voloe li
guardò “Gioite di queste due ore che vi concedo.Non so tra quanto potrete gioire ancora.” E
volò via.
Merlino sospirò e guardò il Lago.
“Hey..”, alche Artù si avvicinò e gli
posò le mani sulle spalle, “Ce la faremo. Insieme. Siamouna Famiglia.”
“E’ compito mio fermare Viviana.”
“No.”
Merlino si voltò e lo guardò negli occhi.
“Artù. Nessunodi voi può farlo. E’ compito solamente mio.
Ha sfidato ME. E non anche Morgana e Morgause, o le vostre madri. ME. E’ con me
che ce l’ha.”
Il biondo sospirò.
“Non vogliopensare per le prossime due ore.”
Merlino sorrisee lo prese per mano per poi avviarsi con lui
al seguito versoil piccolo sentiero che
portava alla ormai LORO casetta: Merlino aprì la porta, e fece entrare Artù per
poi sorridergli e baciarglicon
devozione le mani: dopodiché camminando all’ indietro lo portò verso la loro
stanza da letto, e si fermò proprio davanti ad esso.
“Lascia che mi prenda cura di te.”
Artù sorrise, dopodiché lo baciò sulla guancia
con amore.
“Lo fai sempre. Stavoltami prenderò io cura di te, tesoro mio.”
Merlino sorrise e chiuse gli occhi,
sentendo quasi subito le labbra di Artù posarsi dolcementesulle sue, per poi coinvolgerlo in un bacio
colmo di amore e passione, nel quale il desideriodi entrambi era piùche esplicito. Desiderio che si notavaanche nel modo in cui si tolsero i vestiti,
nel modo in cui Artù baciò il collo e l’incavo di Merlino, per poi
prenderlotra le braccia e posarlo sul
letto con la testa sul cuscino,delicatamente.
Quando
sentì Artù dentro di sé, Merlino aprì i suoi occhi blu mare perincrociare quelli azzurro cielo in cuisi perdeva sempre. E sorrise carezzandogli il
viso.
“Ti amo Merlino”
“Ti amoanche io Artù”
Quel letto era stato testimone del loro
Amore tante volte, ma mai come allora lo fu di un Amore che, nonostante
conoscesse le difficoltà a cuiandava
incontro, restava solido. Vero. E Forte. Ben radicato inprofondità nei loro cuori.
Mentre si rivestivano, quando oramai
mancavano pochi minuti allo scadere delle due ore che potevano passare lontani
daCamelot in vista di una visita di
Kilgharrah e della riunione straordinaria che doveva indire, Artù fece un salto
nel bagno e Merlino sospirando si avviò verso ilcavallo che, tranquillo e sereno, pascolava
nel pratodietro la casa e che gliandò incontro contento.
“Hey Hengroen. Ti seifatto una bella scorpacciata?”, Hengroen gli
diede un’affettuosa musata elui rise
“Ok! Ho capito il messaggio! Devi star attento pure tu, mio caro amico cavallo.
Perché Viviana é.. decisamente cattiva.”
“Ma noila sconfiggeremo.”
Merlino si voltò conun sorriso e Artù lo strinse da dietro con
dolcezza e lo baciò
teneramente
“Comefai a essere così… sicuro ?”
Artù sorrise e presele redini del suo cavallo e montòin sella
“Perché.. credo nella Forza della nostra
Famiglia.”, Merlino afferrò la sua mano e montò “ E soche batteremo Viviana comeabbiamo battuto tutti i nostri nemici. Tu..
Perché hai cosìpoco ottimismo?”
Merlino sospirò poggiandosi a lui mentre
al trotto tornavanoa Camelot.
“Perché ho visto nel suo passato. E so
quantopuò esser spietata e sanguinaria.
Credimi, Artù, quando dico che Viviana è il più grave problema cheCamelot abbia mai affrontato finora.”
“Ma noi abbiamo il più grande Mago di
tutti i tempi.”, rispose lui sorridente, “Questo vale qualcosa, non ti sembra
?”
Merlino sorrise e lo baciò con amore.
“Ovvio. Con menon avete NULLA da temere.”
Ne dovesse
andare della mia Vita.. e credo proprio che andrà così… proteggerò questo
Regno.
Chiedoprofondamente VENIA.
1: avevo
saltato questochappy;
2à diamine, questoe’ l’inizio della terza ‘serie’. Nonla fine della seconda”!!! Uff.. Che errori.
Erroracci!!
Ed eccomicon questo chappy:
Artù diviene FINALMENTE Re Artù..
Merlino il Re “in seconda.’.. Efinalmente Camelot ha il Re che si merita!!!!
^^
Capitolo 2 *** RiuNione di Famiglia: la Strega si sta preparando ..!!!! ***
“Il Re è tornato!”
Il cancello della Città si aprì, e ad accoglierlic’erano Leon, Lancillotto e Carot.
“Giusto voi.”
Artù scese dal suo cavallo che diedead uno scudiero. Sir Leon s’inchinò aisuoi Re.
“Posso fare qualcosa?”
“Sì. Ho bisogno che cerchi gli altri. Anzi, dividetevi.”,
guardò gli altri due, “Carot, avvisa Morgause, Morgana e Gwen. Lancillotto, tu
pensa ad avvisare i genitori di Merlino. Mentre tu, Leon, avvisa i miei
genitori e mia zia. E Gaius.”
“Sarà fatto.”, risposero
“Li voglio tutti qui fuori tra dieci minuti.”
“Sì, Sire.”
Artùprese per la
mano Merlino e corsecon lui su per le
scaleverso la loro stanza.
“Ehm.. Artù?””
“Scusa. Scusase ti
ho spinto a correre, ma…”
“Ma?”
Lui sospirò e si poggiò al camino.
“Ho paura diquello
che sentirò da Kilgharrah, Merlino. Ho paura di sentire quella.. parola.”
Merlinosi avvicinò e
lo guardò .
“Lo so.Credi che non
veda l’ora di sentirla? No. Ma dobbiamo affrontarela realtà. E TU” sorrise, “Tu sarai all’altezzadella situazione, Artù Pendragon. Porterai
Camelot allavittoria.”
“Artù? Merlino?”
“Sì?”
I due si voltaronoquando la porta si aprì efece
capolino Lancillotto.
“ Vi aspettano.”
“Grazie,Lancillotto.”, rispose Merlino.
Merlino e Artù lo
seguironofuori dalle stanze e
prendendosi per mano si avviarono verso ilCancello, dove li aspettavano tutti quanti: dai genitori di Artù, fino
anche alle sue sorelle ed agli altri.
“Bene. Kilgharrah ci sta aspettandoqua fuori. Venite.”
Artù ,ma soprattuttoMerlino, avanzarono verso i cancelli, uscirono e raggiunsero la
collinetta precedendo gli altri.
“Ben arrivati, amici.”
“Ciao Kil. Come stai?”, gli chieseBalinor
“Peril momento sto bene, mio DragonLord.”,
rispose lui inchinandosi, “Ma potrei nonstare tanto bene tra poco tempo. Porto notizie tantoimportanti quanto cupe, amici miei. La Strega
si sta preparando.”
Ygraine avanzò verso di lui, seria in volto.
“Haun esercito??”
“ Siamoarrivati
tardi. Yngrid, so che hai fattoil
possibile. Morgause, purtroppo è stata più furba di noi, isuoi incantesimi sono molto più potenti di
quanto credessimo. So che tu e Morgana avete tentatodi contrastarla.”
Morgana si sedette su di un tronco, sospirando.
“Non abbastanza. Avremmo dovuto tentare ancora.”
“Temo che non sarebbe servito,sorella.”, disse Morgauseaffiancandola, “E’ davvero troppo forte, per
noi. Kilgharrah. Quantotempo abbiamo?”
“Troppo poco.”
Artù guardò suo padre e sua madre che si avvicinarono.
“Siamo una Famiglia, Artù. Nel Bene.. quanto nelMale. Se rimaniamo uniti, saldi, ce la
faremo.”, disse Uther.
“Tuo padre ha ragione. Andrà bene.”
Vorrei
essere ottimistacome loro…
Beh? Che fai,
prima fai l’ ottimista con me e poi.. mi crolli in questa maniera?
Lui si voltò verso Merlino chegli strinse la mano sorridendo.
“Ei. E dai, non fare questa faccia!”
“Kilgharrah. Tu sei in seriopericolo, devi fare attenzione.”, disse Hunith.
Il Drago sospirò.
“Temo ci siaben poco
che posso fare per difendermi.”
“Io e Merlinonon
permetteremo maiche ti venga fatto del
male” disse Balinorserio “Dobbiamo
trovare una soluzione. E’ evidente che non puoirimanere allo scoperto come finora.”
Merlino assentì.
“Kilgharrah. Io houn’idea per tenerti al sicuro.”
“Beh, dilla giovane Mago.”
Lui guardò Artùe poi
Uther, e di nuovo Kil e sospirò.
“Devi tornare nella caverna sotto a Camelot. Io, le ragazze,
la Regina Madre e Yngrid ti terremo al sicuro. Uniremo i nostri poteri. E se
non fosserosufficienti, anche quelli di
mio padre eGaius. Creeremo una barriera
di protezione per te.”
Kilgharrah lo guardò stupito.
“ Devo ammetterlo, Merlino. Alle volte mi sorprendi.”
“Oh. Mille grazie, davvero!”, rise lui.
“Ovviamente senza catene.”, aggiunse Uther sorridendo
Kilgharrah sorrise al Re Padre. Poi guardò Merlino.
“E va bene. Neppure iovoglio diventare preda di quella terribile Strega. Accetto la vostra
protezione.”
“Vedraiche con la
nostra protezione” disse Morgause “Non ti sfiorerà nemmeno.”
Ygraine sospirò.
“Come si fa con l’imminente gu”
“Risolveremo.”
Ygraine e gli altrisi voltarono perplessi verso Merlino, che li guardò con un sorriso.
“Che.. Che c’è?”
“Stai bene?”
“Certo. Gaius, tu che ne pensi?”, disse all’amico cerusico
Gaius sospirò
tristemente.
“Beh, Viviana è senz’altromolto più potente di quanto lo fossesua cugina Nimueh. Yngrid e Ygraine lo possono confermare così come io.
Abbiamo passati mesi con lei e sua cugina, su Avalon. Viviana è assetata di
Potere. E più ne ottiene, più ne vuole. Non si fermerà davantia niente, mai, pur di raggiungereil suo scopo. Tu hai ucciso sua cugina, la
sua protetta.. Sei ilsuo bersaglio,
Merlino.”
Come
se non lo sapessi …
“Non vi dovete preoccupare per me, dico sul serio. Me
lacaverò.”
Yngrid rise con tono chiaramente sarcastico.
“Sei davveroil più
grande Mago di tutti i tempi Merlino, ma credimi…
nonostante questo, al tuo posto sarei un po’ più concentrato. E la
prendereimolto meno alla leggera. Tu
sei il soloche la può fermare. Ma non
se lo credi tanto facile.”
“Yngrid.”
“Sorella, Merlino può farlo ma non se si comporta così!”
“E’ questoche
crede?”, intervenne lui incredulo, “Che io la prendaALLA LEGGERA?? Sentite. So che riponete molta
fiducia in me, e viringrazio. E vi
giuro che ci metterò tutte le mie energie. Ma”
“Dubiti di te stesso, giovaneMago?”
Non sono forte abbastanzaKilgharrah. E TU lo sai perfettamente.
Io so PERFETTAMENTE che tu sei in
gradodi sconfiggerla.
“Merlino.”
“Sì Artù…”
“ Ce la faremo. INSIEMEce la faremo.”, Artù gli prese la mano e la baciò sorridendo, “E
grazieper prima. So che parola stava
per dire mia madre. Glielo haivoluto
impedire perché sai che mi spaventa.”
“Mi prendocura di
te. Come sempre.”, rispose sorridendo.
Artù sospiròe serio
guardò negli occhi Kil.
“Quanto tempo ci resta primache Viviana ci dichiari guerra?”
“Pochi giorni.”
Uther sospirò e si avvicinò al figlio, posando una manosulla sua spalle.
“Figliolo. Ti ho visto affrontare importanti battaglie a
testa alta. Ce la farai anchestavolta.
Artù sospirò.
“Ho bisogno del vostro aiuto, padre. Lo so che sono il Re
ormai, ma…”
“Non temere” gli rispose lui “Sonoal tuo fianco, figlio mio. Come sempre.”
“ E questa volta non sarete da soli.”, aggiunse Ygraine,
“Questa volta i Regnanti sono ben quattro!”
Mentre lei prendeva la mano del marito, Merlinoafferrava quella di Artù: i due Pendragon si
voltaronoverso il rispettivo consorte e
sorrisero.
“Hai ragione cara.”
“Vedrete. Se uniamo le nostre forze” disse unsorridente Merlino “nulla e nessuno ci potrà
abbattere. Giusto , Gaius?”
Il cerusico gli sorrise.
“Giustissimo ragazzo!”
“Kil.” Intervenne Balinorguadando il Drago “Preferirei che tornassinella grotta da subito.”
“Se può farti tranquillizzare, MyLord.
Va bene. Ma ora saràmeglio rientrare.
Lancillotto salutò e si diresse verso l’accampamento della
sorellae delle altre Amazzoni, Morghy e
Gwen, assieme a Morgause ,ripresero i loro cavalli e s’avviarono verso casa,
seguite a ruota dal Re Padre& la
Regina Madre e da Unith e Gaius; Balinor saltò ingroppa al Grande Drago, e mentre Artù con un
bel fischio richiamava Hengroen, Merlino guardòin alto verso i due.
“Voglio trovarvi giàa Camelot quando torno. Niente vagabondaggi, intesi?”
Kilgharrah
scoppiò aridere, assieme al Dragon Lord
più anziano.
“Mio figlio mi da degli ordini? Da quando?”
Merlino sorrise.
“Da quando VOI DUE
fate i monelli! Ehi, Lucertolone,guarda
che ti osservo.”
“Signorino.” rispose lui “Sarai pure uno dei mieidue DragonLords, ma
NESSUNO mi dà ordini oltre il limite, chiaro?”
“Su, calmati Kil.”, disse Artù avvicinandosi col cavallo,
“Merlino, come noi tutti,si preoccupa
soloper te.”
Merlino sbottò.
“Lascia stare. E’ un lucertolone ingrato, ecco quelloche è!”
Kilgharrah lo guardòperplesso. Poi però sorrise.
“ E va bene. Promettoche voliamo diretti a Camelot. TI va bene così?”
Merlino sorrise e
annuì, per poi osservarli mentre si alzavano in volo e, successivamente,
salutandoli con la mano.
“A tra pocofigliolo!”
Merlinosi voltò e
afferrò la mano di Artù per poi saltar in groppadavanti a lui.
“Coraggio. Si torna a casa.”
“Gia..” sospirò Merlino “La nostra
stupenda casa… Mi sento ottimista!”
“Ed io anche. Sarai
tu ad ispirarmi!” , disse Artù baciandolo.
“Grazie tesoro.”
OOOOK. E’
CORTO.
Lo so. Ok,
scusatemiperò se è Natale e c’ho tuuuuttiquanti i
parenti intorno e. … ;(( mi disp Immensamente!!! Ragazze. Ragazzi. Vi avviso che dal
prossimo chappie le cose si faranno MOOLTO più serie.
^^ per la felicità e gioia di tuutti i guerrieri, è
in vista una bellissima stupefacente …
GUERRA _
Poveri noI!!!
Il
prossimochappi
è pronto. MAlo devo scrivere sul pcperché l’ho sul
quad. **
RINGRAZIO DI CUORETUTTI
COLOROCHE LEGGONO, RECENSISCONOE AGGIUNGONO LA STORIATRA SEGUITE & PREFERITE.
La campana d’allarme suonò appena due giornidopo, mentre Camelot si svegliava: il suono
fece balzare Artù e Merlino giù dal letto.
“No. Mi vesto da solo. Pensa a te, Merlino.”
Merlino annuì, aprì l’armadio e presealla rinfusa i soliti abiti, mentre ancheArtù si vestiva indossando i suoi abiti
lasciati sulla cassapanca in fondo al letto. La porta si spalancò.
“Morgause.”
“Fratello.Due
villaggi al Nord, tra cui Eldor seppur lievemente,
sono stati attaccati.”, disse, “Gli abitanti sonosalvi.”
“Chi è stato?” chiese Merlino.
“I Cavalieridi
Viviana. Artù.” lo guardò seria “Ha richiamato a sé un Esercito di banditi, mercenari…”
“Beh… non mi sembra tanto grave.”,
disse lui.
“LI ha resi Invincibili.”,fece lei seria, “Li ha dotati delle armi
dell’ Antico Esercito di Idorlhas.”
“Armi indistruttibili…”, sussurrò
Merlino, “Ma è ovvio. Il suo prossimo passo?!Renderli Immortali?!”
“Non lo possiamo escludere.”, rispose Lady Yngridsulla prota.
“Artù. Dobbiamo partire.”
Lui annuì serioguardando la sorella.
“ LE impediremo di avvicinarsi troppo al Castello, O di
attaccare altri villaggi.”, guardò Merlino, “Leandremo noi incontro. Prepara l’esercito, sorella.”
Lei annuìe con un
inchino usci di corsa.
“Nontemere per il
Castello, nipote.”, disse la zia, “Ci pensiamo io e tua madre. E Gaius.”
“Grazie. Merlino, andiamo.”
Mentre Artù usciva,
Yngrid guardò il ragazzo e gli sorrise per in seguito abbracciarlo … Da zia!
“Non dubitare di te stesso.,”, lo guardò “Tu solo puoi
fermare Viviana. Ma .. non da solo. Lo capirai.”
Merlino le sorrise di
rimando.
“Grazie, Lady Yngrid.” e uscì di corsa.
Artù era in armeria con Sir Leon ,Carote Lancillotto. Ediscutevano.
“Direi che accampandoci dietro le colline” disse Lancillotto
“Saremmo unapreda estremamente facile.”
“Lancillotto ha ragione,Sire.” Disse Leon “Se poniamol’accampamento così in basso, le facilitiamo
di molto l’Attacco.”
“ Carot ?”
“SOPRA la Collina. Oppure in una zona piana.”, rispose lui
“Lontana da montagne e colline.”
Artù mise la spada
nella fodera e annuì.
“Ottimo. Riunite i Cavalieri.”
Mentre i tre amici uscivano, Merlino li salutòcon un sorriso e si guardò attorno.
“Vieni.”
Si voltò verso Artù e fece come detto: lo seguì verso un
piccolo armadietto che il Re aprì, dentro c’era una spada ben lavorata, con
l’Elsa intarsiata con piccole pietre blu mare ma scure. La prese tra le mani e
gliela porse .
“ L’ho fatta forgiare per te. E’ leggera, ma è robusta e ben
calibrata al tuo braccio.”
Merlino sorrise commosso ela prese, per poi impugnarla e guardarlada cima a fondo.
“ÈMAGNIFICA! Gra”
Le labbra di Artu si posarono dolcemente sopra le sue, e il
moro corrisposecon tenerezza.
“CI stanno aspettando.”
Il moro annuì sorridendo , per poi seguirlo fuori dalla
stanza edal Castello. Ad aspettarli
c’erano iCavalieri di Camelot, le
Amazzoni, i genitori di entrambi, Gaius, ovviamente Gwen con Morgana. E
LadyYngrid con Morgause.
“RE Artù.”
Il giovane sorrisealla Regina delle Amazzoni.
“Olimpia.”
“Voglio tu sappia che alla protezione del Castello
collaboreremo anche noiAmazzoni, in tua
assenza.”
Lui sorrise nuovamente.
“VI ringrazio molto.”
“Figliolo.” Uther lo abbracciò “Mentre tu sei lontano,non dovrai temere per le faccende del
Castello.”
“Ci saremo noi.”, disse Lady Ygraine stringendolo.
“Lo so. Non temo per il Castello,so che voi due lo governerete bene ,come
sempre. E leAmazzoni lo difenderanno
bene.”
Balinor e Hunith lo
salutarono con un abbraccio, e successivamentesalutarono il proprio figlio.
“Fa’ attenzione.”
“Sì, madre. Padre …” Merlino lo fissò “Tienilo al sicuro.
Non voglio gli accada niente.”
Balinor assentì.
“Il nostro Drago è al sicuro. Ci teniamo incontatto telepatico, intesi?”
Merlino annuì .E poi guardò colui che fino a pochi mesiprima era come un padre, l’unico padre.
“Stavolta hai attirato l’attenzione diuna delle Streghe più potenti, ragazzi.”,
disse lui, “Finirai primao poi di
metterti nei guai?”
Il ragazzo scoppiò a
ridere.
“Non credo!”
Poi l ‘ uomo lo strinse forte, con affetto.
“Fa molta attenzione, figliolo.Non sottovalutarla. E non sottovalutareneppure te stesso.”
“Non lo farò.”
“Se serve aiuto,
basterà un fischio. Artù.”
“Gaius.”
Il giovaneRe e
l’anziano cerusico s’abbracciarono affettuosamente.
“Prendetevi cura l’ uno dell’altro.”
“ Sempre.”
Il medico sivoltò
verso Merlino ancora una volta.
“ Attenzione,giovanotto. Occhi aperti. “
“Merlino.”
Il magosi voltò
verso il suocero. E gli strinse la manoamichevolmente.
“Tornatevincitori.”
“Camelot non perderò, Signore.Lady Ygraine.”
Lei sorrise e, con affetto, lo strinse baciandolo
successivamente sulla fronte.
“Ricorda.Per battere
un tale Potere, avrai bisogno di forze. Chiedi aiuto, al momento cruciale.”
“Beh ,ma io..”, la guardò incerto “Solitamente chiedo
aiutoalla Famiglia…”
Efai benone. Ma ricorda, young Wallock: TUTTI
sono la tua Famiglia.
E ilgiovane sorrise.
Grazie, amico.
“Vi ringrazio, Milady.”, sorrise e poi si voltò,“Gwen. Fatti abbracciare.”
Laragazza lo strinse.
“Fa attenzione, Merlino. QuellaStrega deve pagarla, e perdere..”
“Così andrà. Tranquilla perMorghy. Ci siamo noi.”
Morganas’ avvicinò e ,
dopo averla guardata negli occhi la strinse forte. EGinevra la strinse altrettanto forte a sé.
“Torna da me, Morgana.”
Lei si staccò dolcemente e leasciugò le lacrime.
“Certo che lo farò.”, e la baciò con Amore INFINITO “Aspettami,
mio tesoro.”
Artù salutò Ginevra con un abbraccio d’Amicizia, fraterno per
poisorridere alla sorella e saltare con
un piccolo balzo in groppa ad Hengroen. Morgana sorrise alla sua sposa e
presele redini del suo cavallo, vi
montò su in attesa.
“Merlino?”
Il ragazzoguardò per l’
ultima volta i suoi genitori, per poi avvicinarsi al suo meraviglioso fido
Garulf, prendere in mano le redini e conun respirosaltarvi,in groppa.
“Infineci siamo … ”
Artù sorrise ai suoi genitori: poi il suo sguardocorse lungo tutto il suo Castello, scese
lungo la piazzae poi.. sospirò.
Tristemente.
Lo rivedraitutto questo.
Come fai adesserne sicuro?
Merlino rise.Alla faccia del “misento ottimista anch’io, sei tu che
m’ispiri”, EH!
HAI RAGIONE …,sorrise alsuo sposo. E
guardòi suoi compagni di armi.
Incoraggiante.
“Sì, signore!”, gridarono loro sorridendofiduciosi
Sei
ingenuo a tal punto … da illuderti di potermifermare, piccolo e insignificante Maghettino?
L’Espressione di Merlino si
fece tantodeterminata quanto incredula
e seria.
Etu sei talmente sicura di
te, dacredere che io non abbia lacapacità di farlo ?
La sua risata gli risuonò dentro la mente.
Merlino,
Merlino. Camelot, oramai é già spacciata.
Lascia in pace Camelot, Viviana. E’ ME che vuoi.
Di nuovo la risataMALVAGIA di Lei.Sai,
come Sacerdotessa dell’Antica Religione .. non possoessere parziale né indulgente. Capisci?..
Niente di person
IO
ho ucciso Nimueh. ,la interruppe lui, Tua cugina è morta per mano MIA.E lo rifarei,se dovessi!
Percepì CHIARAMENTE l’ondata di odio ecieca furia che provenne da lei.
Ti ucciderò, Mago Merlino!
Guardati le spalle.E POI.. il silenzio. DI nuovo.
Rotto dallo sbraitare di Gaius , che lo guardò
severamente.
“Ti rendi conto che hai appenaprovocato la sua ira.. oltre ad accrescere
l’odioche provava verso di te?!”
“Ha iniziato lei.”,disse lui calmo.
“E tuhai subito abboccato!”, sbottò lui, “Su,adesso andate. Bada d’ignorarla Merlino.”
Il ragazzo sbuffò e girò il cavallo,seguito da Morghy, Morgause, e Carot. E Artù.
“Artù.”
·Sir Lancillotto
fece passare il Re che, con un sospiro ma sorridente,si mise alla guida dell’Esercito. Ed uscirono
da Camelot.
“Fermiamoci
qua.”
Dopo un paio di ore di trotto alternato a
passo, arrivarono auna piccola piana ,
lontana sia da Colline cheMontagne :
Artù smontò da Hengroen,imitato da Merlino e dalledue sorelle.
“Morgause.
Morgana. Per favore, aiutategli uomini
per le tende.”
“Sì,
Sire.”, risposero.
Merlino seguì Artù verso un tronco vicino, a
cui legarono iloro due cavalli. Legando
Garulf, si guardò attorno.
“ Ottimo posto.”
“Oh, ti
ringrazio.”, sorrise Artù, “Sonocontento che OGNI TANTO ti ricordi che sono ancheun abile Stratega.”
Merlino
fece il nodoalla corda poiguardò il Consorte.
“Ti ricordo
che la scelta dellapiana l’avete presa
tu, Léon, Lancillottoe Carot. INSIEME, asino reale che non sei altro!”
“HEY!”,
esclamò lui, “Guardache lo so!”
“Beh,sarà
meglio.”
Artù lo
guardò.Non capisco… Perché mi tratta in questo modo?, pensò. Poi, d’un trattolo vide avvicinarsi e abbracciarlo.
“Scusami. Alle volte so essere, se
possibile, più idiota del solito!”
“Confermo.”, sorrise lui
corrispondendo all’ abbraccio, “Ma resti sempre il MIO, DOLCE idiota.
Coraggioso.”
Merlino sorrise
“E tu, seppur asino, rimani sempre il
MIO asino. Reale, s’intende. Nonché tenero. Il MIO tenero asino Reale.”
“Sire.”
I due,di malavoglia, dovettero staccarsi, seppur dolcemente, e Artù si voltò
sorridendo.
“Sì, Carot?”
“La vostratenda é pronta, miei Re.”
“Non ce n’era bisogno, Carot. Noi…” sospirò “Ti ringrazio,amicomio. Io e Merlino ti ringraziamo.”
“Dovere, Artù.”, e si allontanò.
Artù si avviòverso la tenda dove trovò Morgause, e
Morgana, assieme a Carot.
“Novità?”
“Stiamo tentando di capire come
rendere le loro armi inefficaci. Normali,come quelle di tutti.”, disse Morgana,
“Ma non e’ così semplice.”
“A
meno che non rendiamo invincibili anchele nostre.” , intervenne Carot.
“Ma in questo modo andràavanti a lungo!,” , ribatté Morgause
“Potrebbedurare mesi!”
“Intendevo il tempo necessarioaffinché troviate il modo per batterla.”
Morgause guardò estasiata ilsuo fidanzato.
“Hai..perfettamente ragione.”
“Perfetto.” sorrise Artù
togliendosile polsiere “Morgause, per
le armi provvedi tu?”
“Ci pensiamo noi” gli rispose Morgana
sorridente “Oh! Merlino!”
Il ragazzo entrò nella tendain quel momento.
“Che mi son perso?”
“ Renderemo le nostre armi
indistruttibili.”, rispose Morghy, “Come leloro. Giusto il tempo per capire comebatterla.”
Lui annuì.
“ Mi pare un’ottima idea!”
“E l’ha avuta il mio fidanzato.”, sorrise
Morgause, “Carot lo ha proposto. Ne sono fiera.”
“Grande!”, esclamò il moro.
“Beh, sto ancora imparando”, rispose
lui sorridendo, “Esto di sicuro
imparando dal migliore. Il mio RE!”
Artù sorridendo scosse lievemente la testa.
“Il cervello è il tuo,amico.”
Morgause guardò orgogliosa entrambi, poi passo’ lo sguardo sulla sorella.
“Coraggio,andiamo.”
“Sì. C’é moltoda fare. Artù.”, abbracciò il fratello,e
sorrise , “Ce la faremo. Ne sono certa!”
“I Pendragon uniti.. non li batterà
mai nessuno.”, rispose lui fiducioso“Ora su,andate. Carot. ”
“Sì Artù?”
“A te e Lancillotto dispiacerebbe
uscire in perlustrazione?”
“No, Sire Artù.”, risposelui inchinandosi, “Lo rintraccio e andiamo
immediatamente.”
Lui gli sorrise.
“Vi ringrazio. Ah, e.. Carot. Saiche puoi darmi del ‘tu’.”
“Sì, lo so. Ma ‘ Sire Artù’ è una via
di mezzo, e la trovo più rispettosa. Ed io vi.. Ti rispetto moltissimo. Sei il
mio esempio. “
A Merlino sfuggì unapiccola risatina.
“ Attento. A questo modo gonfi oltre
misura ilsuo egO!”
Carot scoppiò a ridere, mentre Artù rise tra i
baffi e guardò l’amico.
“Come preferisci, amico mio.
E..Grazie.”
“E’ lapura verità. Cerco Lance. A più tardi.”, e uscì.
Quando lui fuuscito, Artù si avvicinò a Merlino con finta
espressione seria.
“Cos’è questa.. faccenda del mio ego,
SERVITORE IDIOTA?”
Il moro, sorridendo tra ibaffi, tossicchiò e lo guardò di sott’occhio.
Purelui fingendosiserio.
“Beh, lo sappiamo tutti quanto il
Vostro Ego sia … particolarmente sensibile ai complimenti, ASINO REALE.”
Artù lo guardò severamente, per
l’esattezza FINGENDOSI severo , quanto offeso, poi si voltòdall’altra parte. Dopodiché si girò
nuovamente verso il consorte e, sorridendo, prese a fargli il solletico ( il
pizzicorino).
“Ehi! No... fermo…
!!”
Sentendo Merlino ridere, scoppiò a ridere
anche lui mentre il giovane mago rispondeva all’ “attacco”;.E presero a rincorrersi per tutta la tenda.
“ Preso!“
Merlino sorrise e posò le braccia su
quelle di Artù chegli circondavano la
vita senza stringere. Le suemani
cercaronoquelle del biondo, che
strinsero quelle esili del moro, le loro dita s’incastraronoin quelle dell’altro PERFETTAMENTE.
“Ho paura.”
Artù lo strinse un pochinopiù forte e gli baciò con tenerezza i
capelli. Più volte.
“ TI proteggerò a costodella vita. Come ho sempre fatto, e come farò
sempre.”
Lui sorrise, e si appoggiò a lui.
“E iomi fido di te, Ma…” si rigirò tra lesue braccia e lo guardò negli occhi, “Non
devi mostrarti un impavidoCavaliere
senza macchia e paura. Non con me.”
“Lo so.” Rispose baciandolo sulla
fronte “Era il mio modoper dirti che ci
sono.”
“Ei. Tranquillo,lo so! E tu sai anche
… che darei la mia Vita per proteggerti.”
Artù sentì il sangue gelarsi nelle vene. E
d’istinto lo abbracciò stringendolo molto forte.
“Ti prego. Ti SUPPLICO non dirlo più,
Merlino. MAI PIU’. Già troppe volteho
rischiato di perderti. Non accadràdi
nuovo.”
Artù.... ,Lui gli circondò le spalle con le braccia.
Forte.
“Nonmi perderai mai più”
“Promettimelo.”
“Lo prometto.”, si staccò e lo guardò, “Telo prometto, Artù.”
Artù gli sorrise posando
una mano sul suo viso e guardandolo con Amoreimmenso, lo stesso sguardo con cui lo guardava Merlino prendendogli la
mano, e baciandogliela con devozione.
“Ti amo,Artù”
Il giovane sorridendo si
avvicinò e posò dolcementele sue labbra
su quelle dello sposo,che corrispose con tantissima Tenerezza; Le labbra
diArtù scesero, baciando il collo, e
l’incavo,provocando in Merlino mille
brividi. Poi lo fece indietreggiare fino alla balla di fieno,coperta da un
telo,chesostituiva il letto.
“As..petta….”
Merlino,sentendo quelle labbra torturarglicon tanta dolcezza il collo,prima di
perderedefinitivamente il controllo
ela lucidità, volse lo sguardo
sull’apertura della tenda, le iridi si tinsero d’oro, e la tendasi chiuse. Adesso, poteva scollegarsida tutto il resto del Mondo. Esso non
contava. NON in Quel momento. Le sue mani viaggiarono sino alle spalle di
Artù,si staccò leggermente per poi
sganciare l’armatura,mentre le mani di
Artù gli sfilavano i pantaloni; le loro labbra si toccaronodi nuovo, dapprima dolcemente poi con più
passione.
I due si buttarono sulla
balladi fieno, Merlino ribaltò le
posizioni per poi gettarsisul collo del
Re , torturandolo con la lingua mentre Artù iniziava a gemere; le mani ormai
esperte del moro alzarono la maglia del Re, e baciò il pettoprendendo tra le labbra un capezzolo. Il
biondo gemettee s’inarcò verso di lui.
Dei… Sentirti gemere per me é… ogni volta
sempre meglio..!
Mi.. fai impazzire, amore mio…
,,
poi sorrise, Adesso tocca a
ME, però.
Artùribaltò difatti le posizioni,di nuovo,baciandolo con passione e Amore, per poi scender ancora su incavo ecollo, torturandoli di baci. Fece scivolare
una mano sotto la maglia e poi prese un capezzolo tra le labbra:sentì il suo Merlino gemere e inarcare la
schiena, e perquesto sorrise.
Le loro labbrasi cercarono nuovamente, baciandosi con
Passione, Merlino si tirò su per cercare l’elastico deicalzari di Artù e, aiutato da lui, glieli
tolse. Per poi baciarlo di nuovo. Artùrallentò la frenesia del bacio e Merlino sorridendo lo seguì stendendosi
di nuovo, seguito dal suo amato sposo che cercò la sua mano, e la trovò. Le due
manisi strinsero ,mentre Artù entrava
in Merlino: i due giovaniamanti si
amarono con Dolcezza, Passione e infinito Amore, raggiungendosuccessivamente INSIEME l’apice. Sussurrando
il nome dell’altro per poi baciarsi.
Le labbrad’Artùsi posarono sulla
frontedel suo Mago.
“Ti amo Merlino. Più di quantotu possa immaginare”
“ Resteremo uniti…”,
rispose lui sorridendogli, “come due facce della”
“stessa medaglia. SEMPRe
.. e COMUNQUE.”
Merlino si strinse a lui che si sdraiò
accanto, e s’accoccolò al suo petto.Lasciandovi un tenero piccolo bacio. E poi, passato qualche minuto,
sospiròtriste.
“Dobbiamo rivestirci, Artù.”,disse, “I
tuoi uomini han bisogno di te, amore.”
“Lo so..”
Merlinocon un altro sospiro alzò il viso, lo baciò, e poi si alzò rintracciando
i suoi calzari e lanciando ad Artù i suoi sul viso, ridendo, e il Cavaliere li
afferrò con un sorriso, alzandosi , e
infilandoseli.
“Grazie peravermeli lanciati sul viso, Merlino.”
L’altro rise.
“Quando desideri,mio consorte.”
Nonappena riaprì la tenda [con la Magia], apparveroLancillotto e Carot, tornati in quel momento
dalla spedizione di perlustrazione.
“Entrate.”
“Grazie Merlino.”, Lance entrò seguito
dall’altro,“Abbiamo qualcosa diriferirti, Artù.”
Ragazze…MI DISPIACEEE!!!! ;((( mi dispiace
midispiace chiedo PERDONO
UMILMENTISSIMAMENTE! !!
E’ che sono giornate piene! Non ho
tempoper postare, e devopoi scriver altri chappies..
e studiareper l’Uni. .Cerco di essere
piu’ puntuale ok?? Ve lo prometto logiuro solennemente!!
Capitolo 4 *** Camelot: chiacchierate col Drago e nuovi piani ***
Luisi fece serio e annuì-
“Dite pure”
“Lancillotto ha scoperto l’accampamento
dei nemici.”, rispose Carot “Sappiamocome attaccarli.”
Artù sorriseprima a lui, poi guardò soddisfatto l’altro amico,
“Parlapure, Lance.”
“ L’Esercito di Viviana si é accampato a
menodi due miglia. Ci sono delle
piccole colline che circondano tutte le tende, sul latoOvest.”
“Bene” disse Artù,“ Quindi possiamo prenderli di sorpresa e
approfittare delle colline.”
“Aspettate…”
“Che c’è?”, chiese aMerlino
Lui li guardò incerto.
“Molto probabilmente è quello che si aspetta.
Voglio dire … Prima cosa, non ricordodi
avere mai visto colline a due miglia da qui. E secondo, Viviana non è solo una
potente Strega, ma come Sacerdotessa”
“gode di un’abilitàstrategica straordinaria.”
“Morgana.”
Lei affiancò Merlino che lesorrise, e si voltò nuovamente verso gli
altri tre.
“Vivianasa che cosa fa, lo sa benissimo.”, disse poi,“non è affatto una sprovveduta.”
“E quindi conosce perfettamentei rischi dell’accamparsi vicino alle
colline..”
Morgana sorrise.
“Bravo, fratellino! Hai capito.”
“Lei VUOLE chepensiamo di aver un vantaggio grazie alle
colline.”, aggiunse lui, “Quando,invece,potrebbero”
“essereuna semplice illusione ottica.”, fece Morgause entrando.
Morgana sbuffò.
“ Ma certo. Come poteva essere
altrimenti!”
“Lo avevo detto io, che in questazona non ci sono colline vicine.”, disse
Merlino.
“D’ accordo.”, disse Artù, “In questo caso… attaccheremo alla solita maniera. Lèon,
eccoti.”
Il giovaneuomo entrò e lo guardò.
“Volete”
“Dammi del tu. Ci conosciamoda anni,amico mio.”, lo interruppe il
biondosorridendo
“Ok.” Sorrise lui, “Quindi, vuoi fare un
attacco frontale?Non sarà avventato?”
“Forse. Ma c’é altra scelta?”
C’è SEMPRE
un’altra scelta,Artù.
Il biondo lo guardò.Merlino. Non
possoaspettare che sia lei ad
attaccarci. Potrebbe metterci giorni!
“Oppure
settimane.”, intervenne Morgana “Egli uomini potrebbero arrivare allo scontro
finale troppo sfiancati e abbattuti.”
Dannazione.Su questo hanno ragione!..
“Bene. Allora saràmeglio avvisare gli altri.”; disse
Lancillotto.
Artù assentì.
“Pensateci tu eLéon. Carot, va’ con Morgause e Morgana. Iniziate l’
Incantesimo sulle armi.”
I cinque s’inchinarono e,dividendosi ,uscirono dalla tenda.
“Dove vai?”
Merlino, che stava uscendodietro di loro, si fermò sulla sogliadella tenda e voltandosi lo guardò conun sorriso.
“B..beh, ecco.. Ho una spada,ma mimanca l’armatura! Ne vado a prendere una. Torno subito.
“Merlino, non attacchiamo oggi.. ma tra un paio di giorni..” si
fece Serio “Dovestai andando?”
Te l’ho promesso, Artù. Tranquillo.
“Niente di stupido, Merlino.”
“Sarà fatto.” , rispose lui sorridendo
“Sarà di ritorno tra poco.”
Uscito dalla tenda,si diresse di corsa verso i cavalli, e mentre
ne slegava uno incrociò Morgause conalcune spade. Si guardaronoper
cinque secondi ,fissi,dopodiché la
prese da parte.
“Devo parlare con Kilgharrah. Ma.. Artù
NON deve sapere che vado dal Drago.”
“d’accordo.”, rispose lei, “Vai pure. Qua
cipensiamo noi. Va’ pure.”
Merlino le sorrise ringraziandola con gli
occhi, preseuno dei cavalli dei
soldati, vimontò sopra e spronò al
galoppo versoCamelot; quando passò il
cancelloscese da cavallo e, senza
fermarsi,corse verso il sotterraneo
prendendo una torica all’entrata.
“EOCH BORA.”, scese di corsa
le scale, “KILGHARRAH!”
“Eccoci tornatial punto di partenza.”, disse Kil planando
edaccovacciandosi, “Io chiudo nella
grottasotterranea di Camelot … E tu che
corri qua sotto in cerca di consiglio. E di aiuto.”
“Ho bisogno di Excalibur” disse lui
deciso
“ Vedo che Morgause ti ha accennato
dell’Antica Spada. Sì, effettivamente Artù ne avrebbeproprio bisogno.”
“Dimmi dove trovarla. Ti prego.”
“Sei sicurodi volerlo sapere, Merlino? E’ molto pericoloso
recuperarla.”, rispose
Merlino sbuffò.
“HO affrontato cose ben peggiori cherecuperare una spada, sai..”
“Bene!”, esclamò Kil, “ la puoi trovare..
nella tendadi Lady Viviana.”
L’espressione di Merlino si fece
improvvisamente preoccupata.
PERFETTO.
Kilgharrahscoppiò a
ridere.
“Noto che ORA hai capito perché ho detto ‘pericoloso’. Io loso quante sfide hai affrontato, mio
giovaneamico. Ma QUESTA volta è assai
più rischioso.”
Merlino si fece pensieroso.. Kilgharrah ha ragione..E’ DECISAMENTErischioso. Ma Artù ha bisogno di quella
spada! Excalibur è Destinata a lui.
“ Non posso far altrimenti.
Ne ha bisogno.”
“Troppo rischio.”, ribatté ilDrago, “Non ci servi a nulla da morto, Merlino. Abbiamobisogno di te VIVO.”
“Anche tu, tra gli altri.”, disse lui.
“Non per il motivoche pensi.”, rispose una voce piu’ che
familiare dietrodi lui.
“ E sarebbe?”
Balinor si poggiò alla parete, a braccia conserte.
“ Viviana non vuole
Kilgharrah peri suoi Poteri., Vuole
catturarlo per ucciderlo.”
Merlino sbiancò.
“ UCCIDERLO?! Ma…l’Antica Religione
rispettai Draghi. Non li vorrebbe MAI
morti. Casomai li protegge.”
“Difatti non è a MEche
mira.”, rispose lui
Merlino prima guardò il drago , dopodiché suo padre,e sbuffò.
“Grandioso! Un altro Rebus.”
“C’è una cosa che non sai,figliolo. Riguardo al legame traun Drago ed il suo Signore.”
Kilgharrah annuì serio.
“Conficca una spada nel cuore di un Drago, ovvero a sinistra … e
con lui morirà il suoDragonLord.”
Questo significa che…
“Vuoletrafiggere TE per
uccidere ME!? Ma in questo modo… Morirà anche mio
padre!!”
Balinor scosse lievementela testa.
“Altro particolare del Legame,e’ che dopo un tot di anni che servi un Drago,e un Drago serve Te, puoi
‘tagliare’ il vostro Filo mediante una specifica pozione seguitada un Incantesimo. Il Legame resteràcomunque sempre…”
“Ma sedovesse morire il
Drago” Aggiunse Kil “Il DragonLord vivrebbe. Vedi,Merlino, un DragonLord
può sopravvivere, grazie aquesto espediente, al suo Drago. Mentre..”
“Un DragonLord che è agli inizi muore con lui.”, finì
Merlino,“Bene. Perfetto…
Tu hai già fatto l’Incantesimo e bevutola pozione?”, chiese al padre che annuì “Benissimo.”
“Pensiamo a comeprendere
Excalibur”
“Ci stopensando,papà.”,
risposelui, “Ma non mi vengono idee,
dannazione!”
“ Un onore servirla, mio
Signore.”, rispose inchinandosi, “Adesso va.”
Merlino sorrise.
“Ci vediamo presto. E tu NON MUOVERTI di qua. Ciao!”, e corse via.
“ Ce la farà?”
Kilsospiro’.
“E’ esattamente come te allasua età. Fiducioso , ottimista. Ecoraggioso! Ma insicuro.”
Merlino ripercorse le scale alla rovescia, uscìdi corsa dal sotterraneo rimettendo alsuo posto la torcia, accesa, e si diresse
verso al Castello. In direzionedelle
stanze dell’ex Re.
Bussò.
“Scusate. È permesso?”
“Oh. Merlino!” Uther si volòverso la porta, “Che fai qui?E’
accaduto qualcosa?”
“Oh, nono! Sonoqui perché
ho bisogno di parlare con”
“Merlino. Ti ho visto arrivare.”, Igraine uscìdal bagno, “Vieni. Mia sorella ci
attendedi là. Tesoro. Vieni anche tu.”
I tre uscirono dalla stanza dirigendosi verso le stanze di Lady
Ingrid , in fondo al corridoio. Ad attenderli, quando arrivarono, c’erano leiassieme a Gaius.
“Gaius.”
L’uomosorrise al
figlioccio.
“Sono felice di rivederti tanto presto,
ragazzo. So che hai bisogno di aiuto.”
“ Esattamente,ne ho proprio bisogno.”, rispose , “Artù ha bisogno
di Excalibur. Ma la spada è nella tenda di Viviana.”
Gaius sospirò
“Questo é unbel problema.
Però...C’è una soluzione.”
“Cioè?”
“ Creare un diversivo.”; rispose Yngrid
Merlino scosse la testa.
“Non voglio coinvolgere
Artù e gli altri Cavalieri.”, disse serio, “Inquesta maniera si stancherebbero.”
Uther assentì
“Sono pienamente d’accordo. Devono mantenere intatte le forze il
più possibile.”
Ygraine guardò i duecon un
sorriso.
“ Difatti non ciserve l’Esercito di Camelot. Ne abbiamo un
altro a nostra disposizione, che però.. non potrà,in seguito, affiancare quello
di Artù.”
“Esattamente” aggiunse la sorella “Può essere utilizzato SOLO come
diversivo.”
“Un altro Esercito?”
Gaiusguardò il suo
Protetto e annuì.
“Lady Ygraine, io stesso,E
Lady Yngrid siamo rispettivamente Sacerdotesse eSacerdote della Religione Antica. In quanto
tali , abbiamo la possibilità di richiamare l’Esercito di Avalon. Camuffandoli
da comuni mortali. Lady Viviana non li riconoscerà.”
“Non hanno Aura Magica?” chiese Merlino
“No. Sono ,sì, Immortali ma non ce l’hanno. Creeremo, poi,una
piccola illusione.Per far creder anche
che sanguinino.”
Merlino scosse il capo.
“E’ sveglia, non ci cascherà.”
Yngrid rise.
“Caro Merlino! I nostri tre Poteriuniti, di certo non la possono sconfiggere o neutralizzare ma.. ingannare
sì.”
“Però non a lungo.”, aggiunse Ygraine
“avrai bisogno di appoggio, Merlino.”
Luiannuì.
“porterò con me Lancillotto e..” ci pensò su “ Morgause.”
“Molto bene.”, disse Yngrid “Domani all’alba
l’Esercito vi aspetterà a mezzo miglio dal vostro accampamento.”
“Ci saremo. Adesso vado , oppure Artù si insospettirà.”
Ygraine lo guardò.
“Merlino..”
“Che..c’é?”
“ Artù non sa nulla, del tuo piano?”,glichiese Gaius “Lo vuoi tener all’oscuro ?”
“Sì.”
Parlagliene.
Gaius.. “lo voglio tener fuori daquesto piano.”
“Non puoi tenerglielo nascosto,caro.” ,
gli disse Yngrid, “Ti prego, non iniziatecoi segreti. Artù non ti tiene MAI niente nascosto. Non farlo tu con
lui. Per favore.”
Hanno ragione … Diamine.. Io non voglioavere segreti con Artù… Lo amo..!
“Va bene. Lo renderòpartecipe, ok?” sorrise “Ora vado,ho bisogno di un’armatura.”
“C’è la mia. Prendiquella.” , disse l’ex Regina , “ Prima di sposare Uther , qui , volevo
esser Cavaliere! Abbiamo le stesse misure..”
Wow… Mi sta semprepiù simpatica! ,pensò
Grazie, caro.
Lui la guardò ancorpiù
sorpreso .E poi sorrise.
La ringrazio, Lady Ygraine .
“ Non midevi ringraziare. Armadioin
fondo a sinistra ,nell’ARMERIA.”
Merlino si congedò daloro ,e a passo spedito si avviò verso
l’Armeria: aprì l’armadioin fondo a
sinistra, come suggerito, e prese quella stupenda armatura. Mettendone un pezzo
alla volta in un sacco:era
leggerissima, ma si sentiva al tattoche
era assai robusta e spessa. Ben lavorata. Uscì chiudendo la porta e , uscito
dal Castello, ritrovò il cavallo nelle stalle. Montò in groppa , e spronò.
MI.DISPIACE.TANTISSIMO!!!
Ragazze,Ragazzi,mi dispiace tantissimOoOo!!! Purtroppoho avuto da studiare,ero
indietro nel preparare l’ Esame di INGLESE per l’Università e dopomi son un pochino ammalata. Ma ADESSO … . TUUUuTTO A POSTO!!!!
Capitolo 5 *** Ritorno all'Accampamento: Litigate,ripensamenti.. e Verità svelate XD ***
“Allora?”
Merlinosmontò dal
cavallo che successivamente legò subito al suoposto, e guardò le due amiche.
“Vostra madree
vostra zia, assieme con Gaius, mi hanno decisamente aiutato. Ho delle grosse
novità,ragazze. E avrò bisogno del tuo
aiuto, Morgause. Edi Lancillotto.”
Cercato ,etrovato,
l’amico ,i quattro s’inoltrarono dentro
al bosco raggiungendo un ruscello, sino ad un punto in cui nessuno poteva
sentirli. Lì vicino. Dove Merlino raccontò tutto, dal pericolo che correvail Grande Drago KILgharrah,
fino alla spada, raggiungendo l’argomento , ovvero il diversivo
ideato per prenderla.
“Come ho fatto a non pensarci!”,esclamòentusiasta Morgause.
“Quantotempo ti
serve?”, gli chiese Lance
“Il tempo necessarioper raggiungere la sua tenda”, rispose lui “ E prendere EXCALIBUR.”
“A lei penso io.”, disse Morgause “La sfiderò in duellocon la spada. E laterrò lontana dalla tenda.”
“Adesso però va ,e dillo ad Artù.”, disse Morgana
Merlino sospirò e
assentì con la testa.
“Sì,sì. Lo so.”
Lascio’i tre tornare ai loro rispettivi impegni ,
mentre lui andava al cavallo di nuovo, e iniziava a slegare il sacco contenente
l’Armatura per portarsela allatenda.
“Merlino.”
CAVOLO.
Il
ragazzo sivoltò, con la borsa in
braccio e un sorriso.
“Ehi.”
Artùalche’ si
avvicinòprendendogli lasacca.
“Lascia. Te la porto io. Piuttosto … come mai l’armatura è in un
sacco , legata ad uno dei cavalli dei miei Cavalieri?”
Merlino alzò le spalle.
“Beh, io… Ho semplicemente chiesto a costuiil favore di portare la mia Armatura.”
“Ah. E non poteva portarlaGarulf?”
“Ce..Certo.” ,rispose lui
, “Sai, il problema è che lo vizio troppo quel pigro di un cavallo.”
Perché?,, pensò
Artù, .Mi sta mentendo … Perché lo fa?
Artù finseun sorriso e
glidiede un veloce bacio.
“Già! Dai.Torniamo alla
tenda.”
Guardandoloallontanarsi, a
Merlino venne un’enorme magone all’altezza del petto. Più precisamente a sinistra… Sul cuore.
Non posso.Io non gli posso mentire! Fatroppo male...
Lo raggiunse nella tenda, dove lo
videposare il sacco con l’ armatura
,edopo voltarsi verso di lui. E il suo
sguardo ferito. I suoiocchi pieni di
lacrime, furono un colpo tremendo.
“Artù…” si avvicinòdi due passi, “Artù. Io”
“Nonci riesco. Io non…” lo guardò “Nonriesco a stare in silenzio ;Merlino,. Non sei
sincero con me. L’ho capito che eranotutte bugie. L’Armatura legata al cavallo di un altro, la scusa per
allontanarti.”
L’ho ferito… Bravo.
COMPLIMENTI MERLINO!
“Art”
“IO non ho alcun segreto con te.”, disse serio , “Di nessun tipo.
IO non timento mai, Merlino. E credevo
che tu avessi smesso di tenere dei segreti con me! Eppure.. adesso mi stai
mentendo. Come facevi prima !”
Non ti
fidi di me?
“ NO! Artù, ho lapiù assoluta Fiducia in te!”, sospirò, “Nonavrei dovuto mentirti. Mi dispiace tanto. La
verità é… che sono stato a Camelot.Non ho preso Garulf per non insospettirti.”
Artù lo guardò stupefatto.
“Non volevi insospe… Merlino. Mihai per caso preso per uno stupido?! “
“No!” ,rispose incredulo
“Credevi, allora, che ti conosco così pocoda non capire quando menti?”
Merlinosospirò
“Certo che non lo credevo!
Ci speravo, tutto qui. Non tivolevo
coinvolgere …nel pianto che abbiamo. Volevo
proteggerti, come faccio sempre... “
“Non sono uno sciocco , Merlino!”, urlò lui “Mi so’ difendere
benissimo anche da solo!”
“Non c’è bisogno dialzare
la voce.”
Artù lo guardòfurioso.
Avvicinandosi pericolosamente
“IO URLO QUANDO E QUANTO VOGLIO, E’ CHIARO?! NONHO FORSE IL DIRITTO DI
ESSERE FERITO ED INFURIATO?! EH? RISPONDI!”
Merlino, preso
dall’Orgoglio ,rispose a tono:
“D’ ACCORDO HO MENTITO!! E HO SBAGLIATO! E SI’ , HAI RAGIONE AD
ESSERE INFURIATO E FERITO! MA NON A COMPORTARTIDA BABBEO O A URLARE!!!”
In quelmomento, presi
dalla rabbia e dal loro stupidissimo quanto decisamente futile Orgoglio,neppure si accorsero che le loro grida erano
totalmente insensate e sciocche. Merlino prese un respiro,ma non sicalmò.
“SEI UN BUGIARDO, MERLINO! FUORI!!”
“ CON PIACERE!”
Il mago si voltò e uscì dalla tenda a passo spedito , mentre il
biondo lo guardava allontanarsi da lì senza dire né fare nulla.
“Asino!”, mormorò un irato Merlino
Artù fissò per unpaio di
secondi il punto in cui si apriva la tenda, lo stesso da cui era appena uscito
Merlino ; poi distolse lo sguardo. E sicoprì il viso con le mani.
“Idiota…”, mormorò
Poi improvvisamente le gambe di Merlino tremarono. Non caddea terra, ma non appena fu un attimo più
lucido, si rese conto che aveva il viso bagnato di lacrime, rosso, e il cuore
che faceva male: pulsava e pulsava, e pulsava. Molto dolorosamente. Chiusegli occhi e tentò di calmarsi. INULTIMENTE.
E’ un asino, è
vero. Ma éil TUO asino … Lo ami più
della tua stessa Vita. E per di più ha reagito correttamente....
All’internodella tenda,
Artù sentì il cuore pulsare. Anche il suo dolorosamente. TROPPOdolorosamente.
Però.. è pur
sempre il TUO DOLCE Idiota. E non contiamo il fattoche urlando sei passato nella parte del
torto. Inoltre … Dèi, lo amo da morire..!
Guardò il tavolo dove teneva mappe, calamaio e piuma,e improvvisamente in uno scatto d’ira prese
una polsieradella sua armatura per
poigettarla a terra violentemente.
Sentendo quel rumore,Merlino non ci
pensò due volte a correre indietro. Piombò dentro la tenda , in tempo per
vedere Artù che, in lacrime, rovesciava il tavolo.
“Artù!”
Ilgiovane moro si voltò
velocemente verso il tavolo che stavacadendo: l’oro si accese d’improvviso dentro le sue iridi, fissò il
tavolo ed esso ,lentamente, rallentò per poi tornare velocemente in piedi;
dopodiché si avvicinò , chinandosi e raccogliendo la piuma. E le mappe. Di
nuovo l’oro dentro ai suoi occhi e, con un “formiendoostronane” l’inchiostrotornò lentamente dentro alcalamaio. Lo rimise sul tavolo e penso’ a
raccogliere il resto delle carte. Quandouna mano che conosceva perfettamentesi posò sulla sua.
“Lascia. Faccio io…”
Malui fermò a sua volta la
mano di lui, che si era a sua volta chinato
“Perdonami. Haitutto il
diritto di sentirti ferito,Artù. E adessere infuriato. Ti ho mentito e me ne pento moltissimo. Scusami.. ti
supplico.”
Artù tenne il capo chino.
“Ti chiedo perdono anche io. Tu hai cercato di
proteggermi.. Lo fai sempre, Merlino. Non avevo comunque bisogno di alzare la
voce.”
I Due finalmente alzarono lo sguardo, cielocontro mare, e le loro mani si strinsero di
più. Artù, sorridendo, si sporse e lo baciò. Merlino corrispose.Dopodiché il Re si sedette per terra, con
Merlinoche si posizionò tra le sue
braccia. Voltandosi verso di lui.
“Quella e’ l’Armatura di mia madre.”
Lui annuì.
“Stesse misure.” poi sospirò “Sonoandato da Kilgharrah. Viviana non lo vuole dalla sua parte.Non vuole il suo immenso e fortissimo Potere
da Drago. Lo vuole semplicemente morto.”
Artùlo guardò perplesso.
“Ma… L’Antica Religione”
“Esatto.I Draghi li
protegge e lirispetta molto. Ma..c’e’
qualcosache non sai.”
Mentreascoltava il
resoconto di Merlino, Artù sgranò gli occhi e strinse forte i pugni:
“Maledetta Strega!!”
“Sht. Calmo.” Merlinosciolse ‘i suoi pugni ,”Va tutto
bene. Artù vedrai che io eKil ce la
caveremo.. fidati.”
Lui sospirò
accarezzandogli le mani.
“Mi fidodei Vostri Poteri.
Comunque sia.. perché eri da Kilgharrah?” lo fissò “C’è forsedell’altro, Merlino? È così, non è vero?”
“Sì.”, rispose, “Sì, Artù, c’èdell’altro che.. devi sapere. Conosci la spada forgiata dal fuocodi Drago? Da Kil in persona,per la precisione.”
“Excalibur. Giusto?”
“Esatto. Morganaha avuto
una Visione. Ti ha vistobrandirla. Ecco
ciò che ti serve per sconfigger Viviana. Quella Spada é destinata a TE. E a te
solamente. Per questo la recupererò per te.”
Artù lo osservò attentamente.
“Quindi..Tu sai dove si trova?”
“Ehm..Sì. Ma..” disse sospirando “Nonti piacerà affatto..”
“Giàil tuo tono non mi
piace.”
Ilgiovane prese un
piccolo respiro, e in un soffio di voce sussurrò:
“NellatendadiViviana.”
Artù, che aveva capito
nonostanteavesse mormorato, lo
guardòper poi a sua volta prendere un
respirone e, chiudendo gli occhi, si calmò.Per poi
riaprirlie guardarlo di nuovo.
“Come.. hai detto,scusa? Penso d’aver sentito male.”
Dopo un altro ,profondo respiro, questa volta più grande con
cuicercò di trovare il coraggioper ripeterlo, il morolo guardò negli occhi:
“LaSpada Excalibur si..
trova dentro la… La Tenda di Viviana.”
“N-O.”
“Art”
“Merlino. CE la farò, d’accordo?”, lo interruppe lui,“Anche senza quella spada.Credimi. Non metterai a repentaglio la tua”
Lui prese il viso del suo giovane amoretra le mani e lo baciò.
“ Non mi succederà NIENTE. Ricordi poco tempo fa? Ho detto che
abbiamo un piano. Edé la Verità.
Tranquillo. Il piano è semplicequanto
efficace.”
L’ Ex Principe (ormai Re)lo guardò perplesso e alquanto nervosino.
“A..spetta un attimo. ..? “ e prese un respiro“Amore. Chi é.. Chi è coinvolto oltre Te?”
Merlino sorrise.
“Tua madre. Tua zia. Ele
tue amabili sorelle. Oh!E Lancillotto.
E Gaius.”
“Tu. E le mie .. ‘adorabili’ sorelline avete sempre deipiani, come dire…
FOLLI!” poi sospirò “Però mia zia e mia madre beh.. E Gaius.. Sepoi c’é pure Lancillotto..”
“In Realtà”, gli disse “colui che qui rischia qualcosinasono IO, mio caro! Però..Te lo voglio
spiegare.”
“Spiega. Avanti.”
“ Devi sapere che, in
quanto Sacerdote e Sacerdotessedell‘Antica Religione, istruiti a Avalon, Gaius, tua madree la tua zietta hanno il Potere di chiamare
in soccorso,qualora neavessero
necessità o bisogno, l’Esercito dell’Isola. E’statauna sorpresa anche per me.”
Artù sifece pensieroso.
“Beh.. wow! MaViviana e’ stata
istruita anch’ella ad Avalon. Da loro,oltretutto.Conoscerà di sicuro quell’Esercito!”
Merlino annuì.
“Senza alcuna ombradi
dubbio. E sa anche che, tra l’altro, sono Immortali. Tuttavianon hanno Aura Magica.”, sorrise, “Equei tre non sonosicuramente abbastanza potente da batterla,
ma.. lo sono senz’altroper INGANNARLA.”
“In che senso?”, chiese curioso
“Nel sensoche
creerannoun’Illusione abbastanza
potente da farle credere, e farlocredere pure al SUO Esercito, che essi siano comuni Mortali.Che addirittura sanguinano. Un diversivo.”
Artùassentì.
“Mi pare un ottimo piano.”
“Lo è in effettivi. Lancillottoe Morgause verranno con me. A questo modo Lei non s ‘insospettirà, se
vedrà uno dei tuo bracci destri. Morgause,invece, la sfiderà con la spada.”
“Ok.. E tu?”
“Ecco.. Io entrero’ nella tendadi Viviana, per prendere la Spada.”
“ Tutto per dare tempo A TE. Ho capito.”, sospirò “E.. vuoi
ovviamenteche io resti qua
all’accampamento … Dico bene?”
“Più che bene. Artù, non tivoglio coinvolgere. Ti voglio al sicuro, lontano ilpiu possibile
daViviana. Per favore
promettimelo.Ti scongiuro.”
Beh … Merlino
sela può cavare anche senza di me per
stavolta.. Inoltre, lo proteggerà Morgause..
Sospirònuovamente. E poi
sorrisee lo baciò.
“E va bene.Me ne starò qua
buono.. in attesa. Quando andrete..?”
“Domani. All’Alba.”, lo bacio’sorridendo “Grazie amore mio.Sei il ragazzo più.. obbediente del mondo,
quando vuoi.”
Artùscoppiò a ridere.
“Mh.Obbediente eh? L’
ultimo degli aggettivi che mio padremi
attribuirebbe!”
“Beh” rise lui “forse non èun termine tanto adatto a te. Ma in questo caso lo é.” E lo baciòdinuovo“Ti amo Artù.”
“Ti amo, mio adorabile e premuroso ,e.. iperprotettivo sposo.”,
lobaciò Ancora “Posso almeno accompagnarvi al puntoaccordato?”
Merlino gli sorrise.
“Puoi.. Fare di più. Ascolta.Morgana ci aspetterà lì, Puoi star con lei. IlTempo stabilito è di mezz’ora.Se dopo questa mezz’ora non torniamo, dovete
avvertiregli altri. E NIENTE
INIZIATIVEPERSONALI , Pendragon.”
“Ricevuto,capitano” Poi sogghignò“Sai forse, dovrei chiamarti REGINETTO.Non mi dispiace come Titolo…”
Merlino rise.
“A ME ,invece,dispiace e pure molto!! Preferisco ilTitolo ‘Re InSeconda’.”
Artùdi nuovo lo baciò ,poi
lo prese per mano e ,dopo essersi tirato su in piedi ,tiro su lui per poi
attirarlo a sée stringerlo forte.
Baciandolo con dolcezza .
“Dei, Merlino..” sussurrò “Non hai.. la minimaidea di che cosa significhi per me e… non
sono molto bravo a dimostrartelo. Ma tu.. Tu per tutto quanto, per me. Sei il
Mondo.. L’Aria.. L’Acqua.. il Mio Sole..”
Artù…. Déi, è
così…..
Merlinopoteva sentire il
cuore battere forte. All’Unisono insiemea quello del suo giovine sposo.
“Cometu sei i miei. Sei il
Soleche m’illumina la Vita. Sei la
mia.. casa. Il mio Fuoco.. Turappresenti IL TUTTO, per me, ArtùPendragon.”
Lui lo attirò quindi a sé,e le loro labbra si intrecciarono in un bacio strapieno di passione
..Amore.. di dolcezza,tenerezza.. trasporto.Desiderio Infinito dell’Amore ,delle labbra, dell’altro. Di Artù Di
Merlino. Di LORO.
“Ti amo ti amo ti amo…”
A quei mormoriiMerlino lo
strinse e posò la frontecontro quella
dell’altro.
“ Ti amo da morire..”
“Andrà tutto bene, Merlino. Tutto bene.”
“Lo so.”, sorriselui, “Lo
soche andrà tutto bene.Vedrai, se restiamo uniti non ci batteranno.
MAI.”
“L’Unionefa la Forza.”,
disse lui.
“E noi siamoforti
INSIEME.”, aggiunse il Mago moro.
La tendasi aprì.
“Artù.”
“Morgana.”, sorrise allasorella e l’abbracciò teneramente, “Ascolta, ti crea problemise domani..”
“No.”
“Come..?”
Lei rise.
“Diamine,Artù.Sono una
Strega!”, guardòMerlino, “Gli impedirò
di fare colpidi testa, tranquillo.
Andrà alla grande. TU sta attento. Non c’èbisogno che ti dica che Viviana non é da sottovalutare.”
Merlinoassentì. Serio.
“Lo so BENISSIMO. Ci starò attento.”
“D’accordo.A domani
allora, ragazzi.Riposatevi. TU
soprattutto, Merlino.”, e uscì.
Merlino sospirando andò asistemare le coperte sopra il fieno, rendendoli ospitali e comodeper il suo Re e amato sposo: Artù sorridendo
lo raggiunse conun balzo e lo aiutò,
cosa di cuiMerlino andò molto fiero e
fu contentissimo.
“Posso tenerticon me?”
Merlino gli fece cenno di sdraiarsi, cosache il Re fece per poi poggiare la testa su
diun braccio piegato dietro di essa. E
poi si stese lui,il capo sul suo petto.
E Artù, sorridendo felice e intenerito, gli baciò i capelliper poi carezzarglieli dolcemente.
“La risposta è chiara, mio
Re?”
“Cristallina.”
“Misento al sicuro.”,
fecelui chiudendo gli occhi, “Come se
nientee nessuno potesse anche soltanto
scalfirmi. Dei.. Mi fai sentiresempre
così protetto Artù..”
Lui sorrise e lostrinse a
Sé anche con l’altro braccio.
“Voglioche ti senti sempre
così, Merlino. Perché ioti proteggerò
sempre. Lo sai vero?”
“Lo so. E iolo farò con
te.”, rispose.
“ Adesso chiudi i tuoi dolcissimi e stupendiocchi. Domattinaci aspetta, anzi TI aspetta, una missione
molto impegnativa. Ah,e nel caso non lo
sapessi… Credo in te, amore mio.”
Merlinosi sporse e lo
baciò con Tenerezza
“Grazie amore! Cosìcome io
credo in te. Buonanotte.”
“’Notte, amore.”
Ragazze, mi dispiacecheaggiorno sempre in ritardassimo,é che devoscriverenuovi chappiese non ho
mai Tempo =(proverò adaggiornare di più ^^ PROMESSO.
Sperovi piaccia!! L’HO fatto
lunghinocosìne avete da leggere *^
Capitolo 6 *** Attacco a Viviana: alla conquista di Excalibur! ***
L’Alba sorse silenziosa quanto lenta, sull’accampamento,
facendo sìche Merlino, che già era
sveglio da un’oretta, fissasse la tenda sopra di lui, con le braccia dietro la
testa e un’espressione pensierosa in volto.
“Non rimuginarci troppo.”
Sorrise.
“Beh, io almeno penso e rifletto … mio Re.”
Improvvisamente,
anche se effettivamente se lo aspettavada parte sua, si ritrovò Artù a cavalcioni sopra di lui, in un piccolo
quanto letale attacco di solletico verso
la sua persona.
“ Chi é che non riflette, e chenon pensa?”
Merlino, in preda alle risa, riuscì a scansarsi e finire di
lato.
“Scusa, scusa…” poi lo guardò “Ti
amo, Artù.”
Lui lo guardò con tenerezza, dopodiché sisporse in avanti su di lui, sussurrandogli un
“ti amo” prima di baciarlo con amore e scendere poi, con tuttacalma, sul collo e sull’incavo torturandolo
con piccoli ma intensi baci. Mentre Merlino, dal canto suo, non fece che
chiudere gli occhi e, sorridendo, lasciare che il SuoRe e Sposo lo riempisse di attenzionie premure, come sempre faceva.
Le labbra di Artù scesero, mentre le sue mani s’insidiavano
sotto allamaglia di Merlino,
sollevandola per poi baciargli il petto, posando poi le labbra sopra al primo
capezzolo che incontrò sulla sua ‘strada’ e, mentre lui baciavae torturava quel piccolo pezzo di carne,
Merlino gemeva oramai senza sosta. Dopo essersi dedicato anche all’altro, le
labbra del Re scesero sempre più giù, sfiorando la pelle dell’addome con
piccoli baci.
Quando poi si fermò dove iniziavano i pantaloni, all’improvviso
si trovòinspiegabilmente con la schiena
contro quel letto di fieno improvvisato, con Merlino a cavallo sopra di lui che
con un sorrisino si chinava a torturargli dolcemente il collo. Chiuse anch’egli
gliocchi, mentre le labbra del giovane
Mago riservavano al corpo del suo Re, tutte quelle attenzioni che Artù aveva
appenarivolto al suo.
Merlino …
“Lo so. È tardi, e mi stanno aspettando.”, sospirò alzandosi,
“Anzi, CI stanno aspettando.”
Artù con un balzo si alzò, cercando i suoi vestitiche rintracciò poi su una sedia dentro la
tenda, e mentre li indossava notò che Merlino già li aveva addosso. Piccolo
particolare che gli era sfuggito.
“Intendi andare così?”
Merlino si guardò i vestiti , poi sorrise alzando le spalle.
“Perché, scusa? Come dovrei vestirmi?”
“Beh,metti almeno un… Qualcosa che ti
protegga se ti attaccassero.”, rispose lui preoccupato, “Va bene, ci sarà
l’Esercito, e Lancillottoti copre le spalle…ma sarei più tranquillo se”
“Artù.”il moro si avvicinò ridendo“Starò bene. Andrà tutto bene.”
Ha ragione.La devo smettere di essere così TANTO
apprensivo. Se la caverà, come sempre.
Il biondo sorrise e lo baciò teneramente prendendoil suo viso fra le mani.
“Scusami. Istinto protettivo.”
Merlino sorrise, guardandolo con amore e tenerezza. Dopodiché
allargò le braccia, e le mise attorno al torace di Artù. Abbracciandolo, e
posando il capo sul suo petto.
“Mi abbracci?”
Ti supplico,fallo… Ho bisognodi
te…
Sorpreso, sebbene nonpiu’
di tanto, da quelgesto, Artù sorridendo
lasciò cadere la maglia sporca per terra, fregandosene altamente, e stringendosi
forte il suo Merlinogli carezzò i capelli dolcemente e , con
altrettante dolcezza, glieli baciò. Piùvolte.
“Potessi…”, sussurrò poi, “Resterei in
questo modo per sempre…”
Merlino sorrise.
“Già. Non ho bisognodi
andare in Paradiso, sai? Già lo conosco un Angelo. E so già per certoche cosa si prova ad andarci . Mi basta stare
qui… così… tra le tue braccia.”
“Idem per me.”, rispose Artù. CoN Un
sorriso estasiato
Restarono così per qualche minuto,in completo silenzio : in momenti come quello, le parole o alcun suono
avrebbero solamente rovinato tutto quanto. Finché Merlino sospirò e lo strinse forte.
“Ei… Che hai?”
“E’… Ho paura. E mi sento ..stupido,per questo.”
Artù lo strinsea sé ancora
di più, senza però fargli male. E baciandogli nuovamentei capelli. Poi sorrise, e si staccò
leggermente per guardarlo dritto negli occhi.
“Ascolta. La paura é un’emozione naturale, per gli esseri umani.
Questo lo sai.”,l’altro annuì, “Ma sappi che non è segno di stupidità, come
d’altrondenon lo é di debolezza. Ma
permettere alla paura di dominare letue
emozioni, di controllarti, gestire le tue azioni e ciò che dici, pensi, o altro… QUELLO è da sciocchi. Sei TU checomandi, Merlino. E non devi permettere MAI
che sia lei a farlo.”
Merlinolo guardò tra
l’ammirato e l’ incantato. Dopo qualche secondo, gli sorrise e lo baciò con
tenerezza e un pizzico di passione.
“Dei! Quando fai così sei… WOW.”
Artù ridendo lo baciò di rimando.
“Tidevo forse ricordare
che io, il grandissimo Artù Pendragon,sono SEMPRE ‘Wow’?”
Merlinoscoppiò a ridere
prendendolo scherzosamente a pugni.
“Oh, certo Sire.”
“Merlino? Artù?”
“Vieni, Morgana.”, dissero in coro i due.
La ragazza sorridendoentrò, guardandoli prendere la loro giacchetta per poi indossarla.
“Andiamo? Merlino, come ti senti?”
“Beh”,disse mentre uscivano dallatenda “Lo ammetto, Morgana, mi sento un tantino preoccupato.”
“Non devi.”
Si voltarono tutti e tre verso Lancillotto che avanzavaverso di loro assieme a Morgause.
“Buongiorno, Lance.”
“Ci sonoio a coprirti le
spalle, ricordi?”
Morgause si avvicinò a Merlino, mentre tutti e cinquesi avviavano silenziosamente verso i cavalli.
“ Te la senti?”
Lui annuì deciso.
“Artù ha bisogno di quella spada,lo sai. E io sono il solo, come avete dettopure voi, che può prenderla.”, annuìdi nuovo “Lo posso fare.”
Spero
soltantoche niente vada storto…!
Ognuno prese il proprio cavallo, e quandotutti furono in groppa, si avviarono al
trotto verso il luogo d’incontro, chi coi suoi pensieri, chi parlando
tranquillamente come se nientestesse
per accadere. Lady Ingrid era già lì, che li attendeva conun sorriso incoraggiante e fiducioso.
“Ciao, madre.”
“Morgana. Morgause. Buongiorno anchea te, Artù.”
Lui le sorrise affettuosamente
“Felicedi rivederti, zia.”
Lei sospirò.
“ L’Esercito è pronto a servirvi , ragazze. E a servirete, Merlino. Riconoscerà voi tre, in quanto
Streghe e Mago istruiti secondo le Leggie le Regole dell’Isola Sacra di Avalon. E’ il momento. Merlino?
Cometi senti caro?”
Lui si strinsenelle
spalle.
“Comese dovessi andare al
patibolo. Né piùnè
meno.”
Lancillotto rise.
“ Ti ho detto di non preoccuparti! Ci sono io, amico.”, e guardò
il Re, “Artù. Anche tu, non temere.Gli
coprirò le spalle, non lo mollerò neppure un istante. Sarà al sicuro.”
“Lo so. Mi fido di te.” ,rispose lui sorridendo.
Artùprese le redinidi Garulf e voltòil cavalloverso di lui.Prese il suo
visofra le mani, e lo baciò con
tenerezza.
“Tornada me,
dolcissimoidiota coraggioso…”
Merlinolo baciò di
rimando. Con passione.
“Giuro. Mioaitante asino
reale.”
“Bene. Lasceremoi cavalli
poco più in là” disse Morgause “e proseguiremoa piedi. Domande?”
Gli altriscossero la
testa.
“Andiamo.”, fece Lance.
ConMorgause a capofila, e
Lancillottoe Merlino dietro, e a
chiudere ovviamentel’Esercito,
partirono verso l’accampamentodi Lady
Viviana; trottarono all’incirca per un quarto d’ora,dopodiché scesero non facendo rumore, e i tre
legarono i cavalli. Morgause precedettegli altri due, mentre l’Esercito in silenzio, ma pur semprea cavallo, si accingeva a circondare l
‘accampamento nemico.
“D’accordo. Ci siamo.”
Merlino sia acquattòcome gli altri due dietro un cespuglio e
attesele disposizioni di Morgause, che
nontardarono a arrivare.
“Io el’Esercito
attaccheremo di lato . Tu, Lancillotto, assicurati di essere visto da Viviana.
E tu Merlino, attendi il mio segnale per sgattaiolarefino alla tenda. Tutto chiaro?”
“Chiarissimo.”, fecero i due
Merlinoguardò gli altri
due strisciarefuori dal cespuglio,
raggiungendo l’Esercitoche a piccoli
gruppettisi era diviso per attaccare
l’accampamento da più fronti.
Era da tanto che non assisteva a un attacco, e sebbenele budella gli si stringessero ogni volta,
ammettevache era estremamente eccitante:
Esser lì,a pochi passi dal nemico che
neppure immaginava che lospii… Le
chiacchiere che i soldati fanno tranquillamente, senza sapere cosa gli aspetta …
E il silenzio! che precedele urla di
battaglia! Quelle erano emozioni che ,perquanto ti provocano una fitta di paura al cuore, erano assolutamente
uniche.
I suoi pensieri furonointerrotti dalle grida dell’Esercito di Avalon che, dopo averaggirato gli ostacoli, piombarono in mezzo
all’accampamento nemico, spade e lance alla mano, mentre i soldatidi Viviana rispondevano all’attacco. O
almeno, quelli più fortunati , o abbastanza agili da schivareun colpo mortale per poi armarsi a loro volta
e respingere l’attacco nemico.
Dopo neanche due minuti, Merlino percepì l’AuraMagica di Viviana in movimento. E si
voltòa destra,versola tenda di lei: eccola, ferma sull’apertura
della tenda con la spada in mano.Fortunatamente non Excalibur. Lavide rientrare, e poi uscirenuovamente
tenendo nell’ altra mano uno scudo con lo Stemmadi Avalon. E per poconon gli venne da ridere.
Incredibile!
Utilizza lo Stemmadi Avalon! Quando sa
perfettamenteche ciò che sta facendo
non è degno dell’Isola. Che ilsuo
comportamentonon è degno di unaSacerdotessa dell’Antica Religione. Tz.Se non
cambia,faràuna pessima fine!
Mio giovane amico,non corrucciarti per la sorte della Strega. I
vostri camminisi sono incrociati per
una ragione. E cioè che tu ponga fine per sempre alla sua slealtà, e alla sua
cupidigia .
IO???
Kilgharrah, mati sei impazzi-
Nonè il momento di pensarci. RecuperaExcalibur. Per Artù.
Giusto. Dovevarecuperare
la spada. E attendere il segnale di Morgause, quindi avevabisogno di rimanere concentrato più
possibile. I suoi occhi tornarono sulla battaglia, che ora si era fatta
decisamente più cruenta. E con lo sguardocercò lei e Lancillotto: impegnati entrambi contro un soldato. Poiguardò versoViviana, che lottava contro due dell’Esercito, e vide che guardava
furiosa Lancillottoe Morgause.
PERFETTO. Ora che avevavisto che c’era
ancheLancillotto…
Merlino. E’ il momento. Va!
Bene.
Prendendoun bel respiro
profondo, si alzòtenendosi basso e
camminando quasi a raso terra nascondendosi dietroai cespugli: fortunatamente la tendadi Lady Viviana era posizionata vicino agli
alberi. Si alzò velocemente, nascondendosi propriodietro a uno degli alberi dietro la tenda. E lanciò
uno sguardo: vide Lancillotto combattere con un soldato, e abilmente indietreggiare
fino allatenda. Lo uccise, e attese
cheMorgause facesse la sua mossa.
Che non tardòad arrivare:
oramai i duesoldati che stava
combattendo giacevano a terra morti, e Vivianaaveva appena ucciso (cosìlei
credeva) uno dell’Esercito nemico. Le due si ritrovaronouna di fronte all’altra. Sorrisero,
ironicamente s’intende.
“Bene, bene… Bene. Viviana. Sono tre
anni che non ho tue notizie.”
L’altra bionda la guardò dritto negli occhi. E sorrise
,falsamente.
“OH, mi dispiace Morgause. Purtropposono stata molto impegnata. Sai, prima
l’addestramento conle Sacerdotesse, e
poi qualche mese fa… i funerali di
Nimueh. Hai saputo di mia cugina, immagino.Visto che é stato il tuo nuovo migliore amico ad ammazzarla.”
Lei annuì.
“Ovviamente.” Sospirò “Senti,mi dispiace per Nimueh ok? Siamo cresciute tutteinsieme, e da bambine eravamo amiche ricordi?
Ma… Nimueh ha intrapreso la strada sbagliata. Come te.”
Vivianasogghignò.
“E’ la stradapiù bella che
abbia mai intrapreso. Sai… è un peccato che ti sei
schierata coiBuoni, cara. Avremmo potuto essere un grande
Duo, noi due. Anzi… Un grande Trio, se Nimueh fosse
ancora viva.”
Morgause alzò la spadae
gliela puntò contro.
“ Fammi vedere come te la cavi…cara.”
Come Morgausesi eraaspettata, Viviana accettò subito la sfida e
, con un colpo da maestro, alzò velocemente la spada che cozzò contro l’altra.
LE due si guardarono, con rabbia e cieca ira, perpoi intraprendere un duello. E quelloera il momento giusto, per Lancillottoe Merlino, di entrare nella tenda.
Merlino sgattaiolòfuori
dall’albero tenendosi basso e, raggiunto da Lancillotto, lo guardò tirare su la
tenda con la spadaquel tanto che
bastava perché il Mago vi entrasse, seppur strisciando per terra, e
rialzatosisi guardò attorno alla
ricerca di Excalibur:non fu facile la
ricerca. L’aveva nascosta decisamentemolto bene. Ma ci volle soltanto un pizzico di Magia, per il giovaneMerlino, per individuare l’aura di Magiache la
Spada emanava.
Era avvolta in unosplendido tessuto viola scuro, di velluto:
Merlinola scoprì, e dietrodi sé sentì chiaramentelo sguardo incantato quantoimpressionato dell’amico.
“Wow.. Peril braccio di
Artù sarà perfetta. Dai,andiamo!”
Merlino annuì,riavvolse la
Spada, e poiuscì dal retrodella tenda insieme all’amico, per
sgattaiolare di nuovo verso l’albero, e ancora lungoi cespugli. Tornando così al suo punto di
partenza. E osservandoil duello
selvaggio e intenso che sistava
svolgendo tra LadyViviana e Morgause.
“Dove sonoil tuo…carofratello… eil tuo amichetto?” chiese Viviana lottando.
L’altra ,rispondendo con abilità, le rispose :
“La nostra é… un’avanguardia.”
Vivianaallora si fermò. E
la guardò ridendo.
“Poveri sciocchi! Pensatedi poterci battere con una semplice avanguardia?”, abbassòla spada, “ Mi sento magnanima,quest’oggi. Vi
lascioandare. Riprenditii tuoi uomini, e riposate. Perchéla vera guerra non è ancora giunta. E avrete
bisogno di tutte le Energie cheriuscite
a recuperare.”
AncheMorgause abbassò la
spada. E rise.
“Oh, adessola temibile
Lady Viviana diventa così… gentile? Mi sorprendi.Pensavo che il tuo cuore fossecompletamente .. marcio.”
“OH,tene accorgerai.”
Morgausefischiòe richiamò i suoi uomini.
“Cene andiamo! Ritirata!”
LasciandoViviana lì a
ridere, e i suoiuomini che lentamente
si rialzavano esi andavano a riposare,
Morgause si voltòverso Viviana mentre
Lancillotto la affiancava. E la Strega Nera videuno strano sorrisino sul suo volto. Madopo i primi istanti non cifece caso. Finché l’Esercito nemico non se ne
fu interamenteandato; itre corsero verso i propri cavalli.
“ Non ne avevo alcun dubbio, amico mio. E adessocoraggio, torniamo. Ci abbiamo messo più del
previsto. E conoscendo mio fratello...”
“Oh, Artù sarà... fuori di testa ormai!”,rise Lancillotto.
“E’ passatotroppo tempo.
La mezz’ora ormai è”
“Artù. Calmati.”, lointerruppe Morgana, “Sannoquel che
fanno. Sono sicura che a quest’ora staranno cavalcando in qua. Hanno detto
mezz’ora,ma chissà quanto ci è voluto per distrarre Viviana.”
Artù sospirando assentì-
“Sì. Sì, hai… ragione sorellina. Sela possono cavare.”
Ricordala promessa, Merlino. TORNA DA ME. Ti supplico…
Ecome attirato dal suo
richiamo, eccoche all’orizzonte spuntò
Garulf, con ingroppa un Merlino tutto
soddisfatto e sorridente, seguito a ruota da Lancillotto e Morgause che si
fermarono davanti a Lady Ingrid. E leisorrise felice.
“Neero sicura.”
Artùguardò Merlino che gli
sorrise.
Malfidato.
Io non hodetto niente!, rise lui
Te lo leggo in faccia.
Avevipaura che non potessi farcela.
Ti
sbagli. Avevo soltanto il terroredi
perderti. Soche potevi farcela.
LadyIngrid guardò le sue
figlie con orgoglio, e altrettantofece
con Merlino. E con Lancillotto.Dopodiché chiuse gli occhie
comunicò a Gaius e allasorella che
l’Esercito poteva essere richiamato.
“ Bene. Il mio compito qua é terminato. Avete fatto un ottimo
lavoro di squadra. Siamo fieridi
voi,ragazzi! Adesso è giusto che vi riposiate.” Girò il cavallo verso Nord “Io
me ne torno acasa. Fate attenzione.”
“Promesso,mamma.”, rispose Morgana.
Ingrid dunquespronò
versoCamelot, mentreMorgause guardò la sorella.
“Haiuno sguardo triste. Ti
manca Gwen?”
Lei annuì.
“Già... Ma non la vogliovicina alla guerra. Non posso perderla.”
“Ti capisco…”sospiròlei, “Carot,però, é un Cavaliere di
Camelot.Non posso impedirgli di
combattere, è nella sua Natura. E intanto vivo con l’angoscia che qualche
cosagli possa accadere.”
Artù, volgendoil cavallo
verso l’accampamento, guardò dolcementela sorella.
“ Se vuoi posso esentarlo. Non so, potrei…
inventare qualcosa per spedirloa
Camelot. Al sicuro.”
Morgause gli sorrise.
“Seimolto premuroso,
fratello. Ma Carotnon me lo
perdonerebbe mai. Va bene anche così. Comunquegrazie di cuore.”
“Doveredi fratello
maggiore.”
Mentretornavano al trotto
verso il loro accampamento, per tutto il tempoi loro pensieri furono rivolti altrove: Lancillotto pensava alla
sorella, e alla propria ragazza lasciata incinta a Camelot; Morgausepensava,ovviamente, a quanto aveva paura di
perdere il suo amato Carot in quella stupida e f****** Guerra;Morgana pensava costantemente alla sua
Ginevra, lontanada lei mille
miglia;e Artù e Merlino pensavano ad
arrivare presto alla lorotenda per
potersene stare un po’ in pace.
Tornatiall’accampamento,
legarono i cavallial legno apposito, e
poi si divisero : Morgause dal suo ragazzo, Morgana andòcon Lancillotto dalle Amazzoni, e Merlino
corse verso la Loro tenda con in mano Excalibur. Quando sentì Artùentrare dietro di lui, si voltò per fargli
vedere la Spada, ma vide le mani di lui posarla sul tavolo.
“Che”
Epoile sue braccia lo strinsero forte. Sentì
ibattiti del suo cuore irregolari, il
respiro quasi affannoso, e piccole gocce d’acquache gli bagnavano la camicia all’altezza
della spalla.
“Stringimi…ti prego…”
Merlino nonci pensò
due volte.
“ Artù…” e lostrinse
forte “Sono qui. Siamo qui, amore mio, non…” gli
baciò i capelli teneramente“Ce l’
abbiamo fatta. Ho mantenuto la promessa, sono tornato da te amore mio.”
Artùpianse.
“Dei!Ho avuto il
terroredi perderti..per tutto quantoil Tempo …Ti amo Merlino, ti amo tanto.La
solaidea di perdertimi… Mi fa morire. Tiprego non ti allontanare.. mai più ,da me…”
Merlinoa quelle
parole lo strinse ancora più forte.
“MAI. Mai più, mio Re. Saròsempre al tuo fianco, sempre. Qualunquecosa possa accadere.”
Artùsi scansò da lui
di pochi millimetri, e poi lo attrasse a séper poi baciarlo: dapprima posò semplicemente le labbra sulle sue,
baciandolocon tenerezza,dolcemente,
bacio a cui Merlinoricambiò sorridendo.
Poi, lentamente il baciosi fece più
intenso. Passionale. Merlinosi strinse
ad Artù più forteche poteva, mentre si
baciavano con trasporto e Amore.
Soltanto quando
rimasero senza ossigeno , si scostarono leggermente per guardarsi negli occhi
con un sorriso. Artù spostò un ciuffo dagli occhi di Merlino , e lui gli baciò la fronte.
“Artù.La devi
proprio vedere.”
Lui si staccò con dolcezzae sorrise.
“Coraggio, mostramela. Sarà la miafutura Spada, giusto?”
Merlinoavvicinandosi
al tavolo annuì entusiasta.
“Esatto! E ,credimi, nessuna spada potrebbe essere più
adatta ate di questa. E nessun altro
aquesto Mondo potrebbe mai utilizzarla
come te.”,la scoprì e gliela porse, “Eccola qua. Prendila.”
Davanti agli occhi di
Artù comparvela spada più bella che
avesse mai visto: l’elsa eracostituita
del cuoio piùresistente e ben lavorato
che avesse mai visto, cuoio nero, e così l’impugnatura non era affatto
scivolosa ma alcontrario rendeva la
presa ben salda; il pomoloe la guardia
crociata erano lavorate con oro puro, e su entrambivi erano incise immagini di un Drago.
Inoltre, sulpomolo era ben leggibile
anche il nome scritto in Argento: EXCALIBUR.
Lalama anch’essa era stata
lavoratacon estrema maestria, e anche
su essa vi erano incisi iSimboli della
Religione Antica.
Artùse la rigirò fra
le mani con un sorriso entusiasta.
“W.O.W! E’.. E’ una spada
MAGNIFICA, Merlino. L’acciaiodella lama
è dei più resistenti che abbia mai potuto vedere, ma… allo stesso tempo é
leggerissima.”
Aquanto pare il Re apprezza moltissimo la nuova Spada.
Perfetto! Lo
sapevo. Possiamoentrare un attimo?
Ioe Morgana…
Ma certo.
Latenda del Re si
aprì. Facendoentrare le sue sorelle.
“Artù. Abbiamoun
Dono per te.”
Lui abbassòla spada
e sorrise alle due ragazze.
“I Donisono sempre graditi
ad un Pendragon.” Poi rise “Coraggio. Cos’è?”
Morgana tirò su le mani, sulle cuiposava uno splendido fodero: era in
solidissimocuoio, blu cielo, lavorato
con Argento e Oro per ricreare lo stemma del Drago e i simbolidi Avalon e dell ‘
Antica Religione. Artù lo osservòestasiato.
“Avete..?”
“Lo abbiamofatto
noi,sì.Excalibur non puòavere ‘riparo’ piùsicuro, credimi.”, disse Morgana , “Io eMorgause abbiamo messo un pizzico di Magia.
Giustoper essere sicure.”
Lo posòsul tavolo, e
Artù guardòMorgause e poi Morgana: si
avvicinòa quest’ultima, preseil suo viso tra le mani, e le posò un bacio
affettuoso sulla fronte . La stessa cosa fece con Morgause.E loro gli sorrisero abbracciandolo forte.
“Comefarei senza le
mie sorelline?”
Lororisero.
“Molto male!”, dissero in coro.
“Bene” feceMorgause
“Vi lasciamo soli. Ottimolavoro,
Merlino. Sei stato veramente bravissimo! Ora goditi il meritato riposo.”
Lui sorrise contento.
“ Ti ringrazio. Morgause.” Si feceserio “Mi dispiace molto. Intendo…
L’Amicizia tra te e loro, ecco…”
Lei sospiròscotendo
il capo.
“No. Nondispiacertene. Volevomolto bene
a Nimueh e Viviana. E di sicuro, seda
bambine mi avessero detto che sarebbe finita così… non ci avrei creduto
affatto. Ma le cose purtroppo non si possonocambiare.”
“E se… Se invece si potesserocambiare?”, fece lui, “ Se ci fosse … una
possibilità per”
“Merlino. NO.”
“Ma perché? Morgana, dammi un motivo valido.”
Leisospirò.
“Nonho avuto
l’occasione di conoscere Nimueh. Ma Viviana sì. Ho scopertoi miei Poteri che avevo 11 anni, e da
quelmomento Gaius mi ha sempre portato
ad Avalon appena eravamo liberi. Mi esercitavo,con lei. E ,credimi, sa quello che fa. E’ lucida.Per lei non possiamo fare nulla.”
Eppure… Vedere un mio simile MALVAGIO… E’…
Morgausedi slanciolo abbracciò forte.
“Soche cosa stai provando.
E’ sempre doloroso dover assistere alla rovinadi un nostro simile.”, lo guardò “Ma, Merlino…
Viviana ha scelto di sua spontanea volontà questastrada.”
Poile due salutarono il
fratello e sicongedarono. Artù
sorridendo mise EXCALIBUR alsicuro
dentro la sua nuova fodera, che poi posò sotto alcuscino e sotto le coperte. Poi si voltòverso Merlino, che abbozzò un sorriso. E il
biondo sospirò.
“Ei…”
Quandolo vide avvicinarsi
a lui, Merlino si gettò istintivamentefra le sue braccia e si strinse forte a lui. Libero di versare
qualchelacrima. E Artù, che erasempre pronto a consolarlo e aiutarlo, e
astringerlo forte, lo fece.
Stringendoloforte fortea sé, gli baciò più volte i capelli
dolcemente. Lasciandolo sfogare. Epoi
pensò a qualche cosa da dire per farlo stare meglio.
“So cometi senti, Merlino.
Lo so perfettamente, credimi.” sospirò “Provo lastessa cosa ogni volta che vedo un mio
simile, ovvero un Re… o un Principe…
prendere una brutta strada. La strada dell’odio, della rabbia, e del potere. E
quandovedo cose del genere, mi viene da
pensare… ‘e seun giorno accadesse anche a me?’. Perché questa paura ti prende sempre.
Sempre. Vedendo così tanti tuoi simili perdersi,ti viene il terrore di poterti perdere a
tuavolta.”
Merlino si commosse: Artù stava proprio usandole parole giuste. Per farlo stare meglio.
“Hai ragione. Lasituazione
dei Maghiè molto simile a quelli dei
Principi.O dei Re. Anzi, direi proprio
che é… IDENTICA. Perché puoianche essere cresciuto coi più sani dei
principi morali, ma … Quando ti fai prendere dalla sete di potere, dall’odio,
dalla rabbiaverso qualcosao qualcuno… è la
fine.”
MaA TE
non succederà mai, amore mio.
“Comefai a dirlo? Come lo
sai?”, chieselui titubante
Artùsorridendo si scostò
queltanto da prendergli il volto tra le
mani e sorridergli.
“ Perché ti conosco. E ti amo.E so che non c’è Mago in questo Universo più saggio, giusto, e buono di
te Merlino di Eldor. Che tu cada in questo vortice nero è pressoché
impensabile. EIM-POS-SI-BI-LE. Fidati
di me. E poi…quando
ti sentisull’orlo del precipizio, sai
che cosa puoi fare?”
“Cosa?”
“Chiudere gli occhi. E pensare a me.”, rise, “No, tiassicuro che non é la mia arroganza o
altroche parla. Ma il mio Cuore. Perché
se chiuderai gli occhi, e ascolterai i battiti del tuo cuore … nonti accadrà mai niente. Se crederai in tutto
te stesso all’Amore. ALl’Amicizia.E ti aggrapperai ad essi contutte le tue forze. Nulla andrà male,mai.”
DEI… Artù é…
Merlino scoppiò a piangere, stavoltadalla gioia, e, gettate le bracciaa collo del Re, lo strinse forte. Cosa che
pure Artùa sua volta fece.
“E’il discorso più …
Meravigliosoche mai mi potessi fare,
amore! E perchétu lo sappia”, disse
guardandolosorridente “Questodiscorso vale anche per te. Fidati dei tuoi
amici. Dellatua Famiglia. E di me. Di
NOI. Enon sarai MAI uno di quei Re,oPrincipi, che cadono in quel vortice nero
come la pece.Perché tu sei diverso,
Artù Pendragon. Sei destinato a essere il piùgrande Re che il Mondoabbia conosciuto
mai.”
Artù, commosso nel profondo, preseil suo viso trale mani e lo
baciò con amore. Tanto, tantissimo amore.
E come ogni volta cheerano assieme, il resto del Mondoper quella notte lo scordarono . Avrebbe
aspettato.
CHIEDO
AMMENDA.
ChiedoUMILMENTISSIMAMENTEil Vostro Perdono!!!!!!! Purtropposono stata poco bene, e poisono susseguitiuna serie di eventi che mi ha impedito di
postare un altro chappy!!!! Diamine, sono... 3
settimaneche non posto!!!!! OhmyGods!!!!
Passarono tre giorniprima che
Re Artù , dopo vari e duri allenamenti coi suoi Cavalieri per temprarli ancor
meglio a una guerra che senz’altrosarebbe statatanto spietata
quanto cruenta, radunò Lancillotto,Sir Leon, Sir Carot e Sir Gwaine, uno
deisuoi miglioriuomini tornato da pocoda un mese di assenza, nella suatenda. Con Morgause e alcune Amazzoni
arrivate in soccorso.
“Ho riflettutomolto sulla
nostra situazione attuale. Eho preso
una decisione che mipare la più saggia.”
Gwaine sorrise poggiato al tavoloa braccia conserte.
“Perfetto. Tuesponicela
allora.”
“L’Esercitodi Viviana é troppo
numeroso, per noi. L’unica cosache
possiamo fare,é prenderli a piccoligruppi.”, disse determinato, “Daquanto mi ha riferito Merlino, il loro Accampamentonon è ‘invalicabile’.”
“No,difatti.”, disse lui
Morgause sorrise.
“Ottimaosservazione, in
mezzoa tanto caos.”
“Grazie!”
“Aquanto riferitomida Merlino, acui avevo chiesto , se poteva,di
studiare un po’ il loro Accampamento, essoé costituito da un ‘nucleo’centrale, costituito dall’Esercitodegli Immortali e da Viviana, e poi attorno altri tre ‘strati’ composti da
piccoligruppi di soldati mortali.”
Morgause assentì.
“Esattamente. Per
rafforzarel’Esercito, ha assoldato dei Mercenari diquelli bravi. Che sorveglianol’Accampamentoa piccoli gruppi.”
“Mi pare eccellente”, disse Gwaine “Dunqueil tuo piano è farfuori quelli che possono morire.”
“Ediminuire l’Esercito aisoli Immortali.”
Lancillottoannuì soddisfatto.
“Beh ,mipare giusto. Non
dovendocioccupare anche di stupidi
Mercenari ,ci potremo concentrare
interamente sugliImmortali.”
Carot sorrise,un sorrisoa 32
denti.
“Lo sapevo io!Sei un genio!”
Gli altririsero, e Morgause gli
prese la mano stringendolapoi guardò il
fratello di nuovo, chefece un piccolo
‘inchino’scherzosoall’amico.
“Lo so, lo so.”
“Asino..”, mormorò ridendo Merlino.
Artù scherzandogli tirò
unalieve spinta.
“Idiota..”, poi li guardò, “Bene. Direidi organizzarciper il primo attacco. Morgause,Gwaine, e
Carot con me. E porteremoanche Helenae Carole,duedelle Amazzoni. Ci state?”
“Ioe Carot prepariamoi cavalli.”, fece Morgause sorridendo e
uscendo col fidanzato.
“Bene.”fece Gwaine“missione
UCCIDI I MERCENARI. Cosa aspettiamo?”
Merlinoprese da sopra al tavolo
la sua Spada.
“Merli”
“ Niente obiezioni”, lo interruppe lui, “Artù,é mio DOVEREproteggerti.E ti copriròle spalle. Come
sempre fatto, faccio, e farò.”
E ilRE sospirò.
“D’accordo. Dai,andiamo.”
Davantialla tendac’erano Morgause, Carot eGwaine a cavallo. Quest’ultimoreggeva anche Hengroene Garulf,su cui Merlino posizionò la suaspada.
“Dai, in sella. Torneremoprima
del calar del Sole.”
Morgana che li salutava da
terrasorrise e annuì.Guardò Merlino salirein sella e lui le fecel
‘occhiolino.
“Te lo riportotuo fratello.”
I cavallipartirono in
direzionedell’accampamentonon appena Carole ed Helenasi furono avvicinate agli altri,e raggiunsero l’accampamentonemico, lasciandoi cavalli poco distante e acquattandosidietro ai cespugli. Erasituato in una piccola valle, facilmente
penetrabile, e sembravache il primo
‘cerchio’di difensori fosse limitato.
Artù si girò.
“Carot. Morgause. Da quella parte”, fece indicando la loro destra “
Riferitemi quantisono, quantiarmi hanno e quali.”, mentrei due andavano sospirò“Direiche non sono poi moltissimi.”
Gwaineassentì.
“Beh,cié andata bene direi.
Solitamente questi Mercenariadoranostare tutti insieme. LI fasentire
invincibili.”
“Non saremomeno fortunati con
gli Immortali.”, fece Merlino, “Giàper
il fatto che sono … Beh.. Immortali. E non muoiono.”
“Artù.”
Morgausee Carots’ acquattarono accantoa lui e Carot riferì:
“24 uomini.Sono armati di
spade, lance .Niente archi. Dovrebbe
essere facile abbatterli.”
Artùannuì.
“Mi pareperfetto. Neabbiamo quattro a testa. Helena, Carole.Ve la sentite?”
Loro risero.
“Tuche dici?”
“Eccellente.Morgause, comesono disposti?”
“Diecisono ancora dentro le loro tende. Treaccanto al Fuoco. E 7 tutto intorno
all’accampamento.Ah,e duevicino al fiume.”
“Ok. Allora, deidue vicino al
fiume se ne occupa Carole.”
Lei assentì.Non era Amazzone
che da un anno , era novellina meglionon rischiare.
“ Perfetto. Ci sto! ”
“Bene.Di quelli accanto al
fuocoe attorno all’accampamentose ne occuperanno Carote Morgause.”, loroannuirono, “Helena. Tuaiuta loro, poi raggiungi me e Gwaine alle
tende. Gwaine.Tu, con me.”
“ Agli ordini,Sire.”,disselui
ridendo.
Merlino sospirò.
“Edio me ne resto qua buono,
aspettandoche qualcuno abbia bisogno di
aiuto. Giusto?”
Artùsorrise,preseil suo viso fra le mani e lo baciò con
tenerezza e amore a stampo. Perpoi
lasciargli un baciosulla fronte.
“ Beh,chici copre le spalle a
tutti noi altrimenti?”
Il gruppetto si divise: Carolesi acquattòlungo i cespugli, e
glialberi, chefortunatamente arrivavano sino al Laghetto.
Sfilòla spadae la impugnò perpoi aspettare che i due fossero di
spalle.Fortunatamente non erano tanto
alti, né anziani;nel momentoin cui si furonovoltatidi spalle, leisaltòfuori dai cespuglie attaccò. Idue si difesero, malei combatté con
fervore. Ilprimo lo stesequasi subito, e presea duellare col secondo.
Morgausee Carot, nel frattempo,
avevano accerchiato gli uominiintorno
all’accampamento e quelliaccanto al
fuoco: Morgausecon tutta tranquillità
sbucò in mezzo aivicini al Fuoco, con
un sorriso.
“Eilà! Pronti a morire,ragazzi?”
Itre sfoderaronole loro spadeguardandola sogghignanti, credendo fosse unadelle tante ragazze che si divertivano afare la Guerriera.
“Aquanto pare abbiamo
un’altrache aspira alla gloria.”, fece
quello più tozzo.
Leirise.
“Alla Gloria? Nonfa per
me.Ciò a cuiispiro io,è unicamente il piacere distaccarvi le vostre orribiliteste dal resto del corpo.”
Itre si guardarono e poi,
furiosiper quello che aveva detto,
l’attaccarono. Dicerto non si
aspettavanoche Morgause fosse
un’eccellente combattente: dopoaver
infilzato il primo, colui che avevaparlato, sorriseagli altri
dueche intantola stavano attaccando uno da dietrol’altro dal davanti.
Carotfece fuori iprimi duecon estrema abilità. Erano anniche si allenava tra i Cavalieridi Artù e, seguendo tuttii suoi
preziosi insegnamenti ,si battécome un
leone . A un certo punto, però, trafittoil terzo, unodei due lo
buttòa terra. Era robusto, grosso, e
una volta rialzatolo, fece cennoall’altro che lo prese a pugni. Poi tiròfuori la spada. E poi sogghignando sipreparò a trafiggerlo.
Unaseconda lama,però, trafisse
prima lui da parte a parte.
“Grazie,tesoro.”, fece Carotprima di trafiggere l’ultimo.
Morgauseavanzòverso di lui e lo strinse forte baciandolo
con amore, bacioallaquale lui corrispose pienamente.
“Stai bene?”
“Oh, sì,decisamente!”, sorrise
lui.
Helenainvece raggiunse Artù e
Gwaine che,una volta raggiunte le
tende, si acquattaronodietro agli
alberi studiando benei movimenti dentro
di esse. In quella proprio davanti a loro ce n’erano tre. In quella poco più
avanti, alla loro destra, altri tre,e
poi nell’altra accanto quattro.
“Helena. Occupatidi quella alla
nostra destra.”
“Quellacon tre uomini?”, annuì,
“Cipenso io.”,e si allontanò.
“Sotto a chi tocca”, fece Gwen sorridendo
“Glialtri trenella seconda tenda. IOmi occupo dei quattro.”, fece Artù,e rise alla sua espressionepreoccupata, “E dai!Andiamo!! Nonsono mica un novellino. Coraggio Gwaine,va’.”
Gwaineallora sospirò E
sorridendo scotendola testasi avviò alla tenda indicatagli dal suo
Re:prima però si fermòa vedere come se la cavava l’Amazzone …
Helena ebbela fortuna di trovarsi davanti una tendacon due entrate.Probabilmente era una trovata di
Viviana,perchissà quali stranissimi
motivi. Dunque entrò dalla seconda fessura nella tenda:quandola scostò, si trovòdavanti uno dei tre, sedutosu una sediache le dava le spalle. Sorrise. Quantoerano prevedibilii maschi,a
volte! Gli portò unamano alla bocca e
lo trafisse. Con lasua abilitàe agilità, in pochi secondi uccise pure gli
altri due.
Uscì, e fece cenno a Gwainee un
sorriso, che lui ricambiòprima di
entrare. Direttamente dall’entrata principale, come soleva farelui con la sua spavalderia. La Spada su di una
spalla.
“Che tempostrano, eh ragazzi?”
Unodei tre glisi gettò addosso direttamentesenza spada e Gwaine,dopo essersifatto una sonora risata, lo fermòcon un bel pugno sul naso.Quando
iltiziotornò alla carica lo trafisse. Eguardògli altridue che,frattanto,avevano preso laloro spada. Aprì lebracciae li invitò ad attaccarlo.
“Coraggio! Fatemidivertire.”
Idue si gettarono addosso
alragazzo contemporaneamente. Ma per
luifu un gioco da ragazzi
abbatterli.Liguardò stesi a terra e sospirò.“Niente divertimento oggi.”
Intanto, Merlino aveva fattoil
giro per vedere se qualcunoaveva
bisogno,ma sorrise vedendo che tutti
quantise l’eranocavata stupendamente: da Carole,che mai aveva visto lottare con tanto ardore,a Carotche stavaaccorrendo ad
aiutarese non fosse arrivata la sua
grandeamica Morgause a difendere il suo
amore; poiGwaine, rise quando lo vide
spavaldocome suo solito. EdHelena.La vice-capo Amazzone. Leisì che
aveva tecnica da vendere!
Artù.
Questoil suo pensiero quando,
con espressione seriae preoccupata,
quanto concentrata,proseguì e arrivò in
prossimità della tenda dove Artù era alle presecon uno dei quattro uomini controi quali si stava battendo: l’uomocon cui duellava era alquanto resistente ai suoi attacchi. Artù lo stese
con un pugno, perpoi incrociare la
spada con un altro dietro le spalle che tentòdi colpirlo.
“Noncosì di fretta,topo di
fogna.”
L’uomoreagì, perpoco non lo trafissema Artù si difese e lo stesecon una gomitata sotto al mento, mentre si
batteva con un altrodietro di lui.
Trafiggendolo quasi immediatamente.
Sentìdue paiadi occhi su di lui,e sorrise.
Me
lasto cavando,comevedi. Sta tranquillo.
Beh, la prudenzanon è mai troppa!
“Bene,bene. Il famigerato Re Artù. Ovunque vadosento il tuo nome. E mi dico ‘finalmente … un
uomo che valela pena uccidere.’.”,
disse l’altro uomo rialzandosi, “Edé
quello che farò. ”
Artùsorridendo si misein posizione di difesa, e gli fece cenno di
attaccare.
“Forza,allora. PROVACI.”
Quellolo attaccò:le loro spade di nuovo si scontrarono, mentre
Artùstava sfortunatamente
indietreggiando per la velocità con cui l’altro impostava colpi. Lo vide
sorridere, e pensòche fosse soltanto
compiaciuto di vederlo messoin
difficoltà. Non si accorseche, alle sue
spalle, l’altroche aveva semplicemente
steso con un calcio nella pancia si era rialzato.E sorrideva.
L ‘ uomocon cui stava duellando
riuscì,perpura fortuna,a disarmarlo.Excalibur volò
quasi fuoridalla tenda, mentreArtù parava il colpocon una sedia che ovviamente si spezzò.
Sfortunatamenteera finito in ginocchio,
parandoi colpi dal davanti.Quello dietro allesue spalle si preparò a trafiggerlo alle spalle,
quando …
“Akwele!”
Unasfera infuocata illuminò per
unistante la tenda, andando a colpire
in pienopetto il Mercenario dietro ad
Arthur. Poi Merlinoraccolse la spada, e
gliela lanciò. “Artù.” E luisorridendo
trafisse l’ ultimo il quale,presocompletamente alla sprovvista, non fece in tempoa reagire.E lui lo trafisse fino in fondo,vedendoloaccasciarsi al suolo per poi guardarsi
attornoe sospirare.
“Missionecompiuta.”,poi sentì
dei singhiozzi e si voltò “Me..”
Merlinoera ancorafermo sull’ entrata della tenda e,ora , stava
piangendo scosso dai singhiozzi. Rimase immobile lìper un paiodi secondi poi, correndo, gli gettòle braccia al colloe lo
strinseforte. Tremando.
“Artù…”
E il giovaneRe non ci
pensòdue volte: mollò la spadachecadde a terra,e strinse forte
tra le braccia il suo amore. Baciandogli i capelli teneramente, carezzandogli
la schiena e cullandolo con dolcezza.
“Vatutto bene. Sto bene. Sht …
Sono qui, Merlino. Sono qui.”
Merlinolo strinse ancora più
forte.
“Mi... Mi dispiace Artù. Io…”
fecetra i singhiozzi “Dei,forse sto
esagerando ma… Q-quando ti ho visto in...ginocchio,
una spada quasipuntata alla gola,
l’altra... prontaa trafiggerti alle
spalle, n-non ciho capito più nulla!
Hoavuto...il terrore di
perderti,Artù.Di … non vedere più il
tuo sorriso.Di non poterti più
stringere. Di…”
Artùlo baciò a stampo con
dolcezza.
“Ehi. Tistai scusando perché
hai avuto terrore diperdermi?”,
sorrise, “Amore mio, tu non mi devichiedere perdono di niente. Mai. Io TI AMO,Merlino. Sai quante volte ho
il terroredi poterti perdere?”
Merlinolo guardò.
“Tu…? Perché?”
Artùsospirò.
“Merlino... Io posso combattere altri guerrieri, altriCavalieri,l’Arte della Spadao di altre
armi non ha segreti per me. Posso battermi abilmentecon la Spadatanto quanto con una lancia, o una mazzaferrata, un arco oppureun
bastone. Addiritturacon la balestra,
equesto lo sai, sono un asso. Maquando si tratta di Magia, io... Ho paura.
Non per me. Ma per TE. Perchétu con la tua Magia mi salvila Vita sempre. Mentreio non so... Seuno Stregone ti attaccasse, o una Strega...
Non saprei come proteggerti e QUESTO mi fa male.”
Merlinolo guardò tra
l’esterrefatto e il commosso.E poi lo
strinse di nuovo.
“ Tu mi fai sentireprotetto,Artù.Come mai nessuno é
riuscitoa farmi sentire in tutta la mia
Vita.”
E Artùsi commosse, tanto da
piangeree stringerlo forte,, baciandolo
sulla guancia,sulla tempiae sulla fronte.Stringendolo forte per pauradi perderlo da un momento all’altro. Per
giorni ,settimane,si era tenuto dentro
quella paurae orafinalmente era riuscitoa tirarla fuori.
“Dèi Merlino,ti amo da morire!”
Ilcuore di Merlino scoppiòdi felicità pura: si staccò di unpaio di millimetri perpoi ,stringendolo, baciarlo con infinito
Amore e trasporto. Acui Artù
corrispose.
“Ti amoda morire,Artù.”
Artùsentì il cuore
esploderedi pura gioia. Si guardarono
sorridendo, poisi baciarono. Nuovamente.
Senzasmettere. E poisi misero fronte contro fronte ridendo,
contenti. E poi ,quandoi loro bacini si
sfiorarono, entrambi sussultarono. E smettendodi baciarsi si guardarono. Per qualche istante. Primadi riprendere a baciarsi con foga, ma con
tanto amore.
“Merlino…”
“Prendimi. HObisogno di te,
Artù. Adesso. Ti scongiuro…”
“Anche io. Hotanto bisogno di
te, Merlino.”, disse per poiguardarsi
intorno,“Non qui. Questatenda trasuda morte.E non voglio amarti in mezzo a questi barbari.”
E sorrise “Lo sai che purdi stare con
te andrei anche in capo al Mondo, vero?”
Merlino annuì sorridendo.
“Oh,sìche lo so. Eio anche.”
“Vieni con me.”, gli sussurrò baciandolo.
Merlinoarrossì come un
ragazzino sentendola mano di Artù stringere
tanto dolcemente quanto fermamente la sua, epoi come un bambinosi lasciò
portare lontano da tutto quel sanguee
quell’odore di Morte, seguendolo comesempre avrebbe fatto. Passaronoin mezzo agli alberi, Morgauseli
intravidee sorrise proseguendo verso le
tende per aiutarea bruciare i corpi.
Arrivarono sullasponda di un
piccolo fiumiciattolo, e Artùsi fermò
e,presoil viso del suo amatotra le mani, lo baciò con dolcezza.E trasporto.Merlino corrispose. E mentre illoro bacio si faceva sempre più intenso, le mani di Artù si
infilaronosotto la magliadel moro, carezzandogli la schienae sorridendo quando percepì i fremitidell’altro. Poi si staccò, e feceindietreggiareMerlino fino a un grosso albero, luilo seguìfino a farlo poggiare al largo tronco, perpoi togliergli il fazzoletto rosso che
portava come sempre al collo, e gettarsi su di esso baciandolo con passione.
Scendendo sull’incavoche torturò con
maestria.
Merlino gemette, facendo aderirei loro bacini più volte,per poi
staccarsi e farscendere una mano sotto
ai pantaloni di Artù fino a prendere dolcemente e saldamente il suo membroe massaggiarlo. Sorridendoquando lo sentì gemere per lui. Ansimò quando
sentìle mani di Artù tirargli giù i
pantaloni.
Poi Artù entrò dentro di lui,con dolcezza per poi assumere subito un ritmo sostenuto: Merlino
circondòil suo bacino con le gambe, e
chiudendogli occhi si lasciò andare per
poi corrisponderesia al bacio di
Artù,che alla stretta della sua mano
sopra la sua testa,contro al tronco.
I due gemettero con l’altroe
per l’altro ,amandosicon Passione,
tanto Amore,e raggiunsero l’apice
assiemegridando il nome dell’altro.LE loro fronti si poggiarono l’una contro
l’altra, mentrei due giovani
riprendevanofiato.
“WOW…”, sussurrò Merlino
Artùsorrise, mentrecon estrema premura gli rimetteva il
fazzoletto al collo legandolonon troppo
stretto,e tiravasu i suoi pantaloni
primadi pensare a sé stesso.
“Nonmi stanco mai di te, Merlino.”
Luisorrise baciandolo con
Tenerezza,quella di cui era capace solo
lui,e legòi pantaloni del suo Re sposo. Poigli sistemòla camiciatirandola giùda sotto la sua lucente armatura.Dopodiché lo vide ancora davanti a sé,
sorrise elo guardò negli occhi.
Marecontro Cielo. Blu VERSUS Azzurro.
Artùaprì le braccia, sorridendo.EMerlino con un largo sorrisosi
accoccolò al suo petto forte. Déi, lo faceva sentire al sicuro come
nessunomai poteva fare in tuttoil Mondo intero.
Artù lo strinse dolcemente, e
più forte,e gli baciò la fronte. Con
Dolcezza.
Ragazzi.Va tutto bene? Noi torniamo... Voi che fate?
“Morgauseci chiama a
rapporto!”,rise Merlino,“Dai.Andiamo,oppure se ne andrannosenza di
noi.”
Artùsorrise, poi gli prese la
mano e la baciòsul dorso dolcemente
econ devozione,facendo sentire Merlino completamente e
MERAVIGLIOSAMENTE Bene. Epoi di nuovo
lo seguì. Fino all’accampamento,
pochissimo distante da lì. Trovaronogli
altri già a cavallo. Artùsenza
staccarela manoda quelladi Merlino, si avvicinò a Hengroen e poi vi montò in sella lasciando
unattimo la sua mano.
Poi nuovamentegliela porse.
“Cavalchi con me,mio amato?”
Merlinosi voltòverso Gwaineche, ridendo, legòGarulfa Scar (il suo cavallo ), dopodichépassato giusto un secondo afferròla mano e si misedavanti al suo sposo chegli baciò con amore e tenerezza i capelli.
“Ne saròonorato, mio Sire.”,fece
il giovaneMago.
“Dai ragazzi, a casa.”, fece Carot spronando al trotto, “ Ci stanno
aspettando tutti a gloria, me lo sento!”
Morgause e Carotfecero a gara
per qualche metro, mentre Gwainechiacchierava allegramente con Carole e Helena.I due sposi, invece, si stringevano l’ uno
all ‘altro e il Mondo sembravaessere
quasi scomparso. ILprimo ad
accorgersene fu Gwaine,che fece cenno
alledue Amazzoni. E ,quandoli affiancarononuovamente i due piccioncini, Carot
ridacchiò.
“ Sembrache qualcuno abbia
visto il Paradiso, oggi.”
Morgausegli tiròuna lieve bottasul braccio.
“Carot!”
Merlinosi voltò verso luiE sorrise.
“Oh ,manon ho bisogno difare l’amorecon Arthur per vedere il Paradiso.”, fece, “Lui E’il mio Paradiso.”
Dietrodi lui le Amazzonie Sir Gwaine fischiarono comeapprezzamento, mentre Morgause sorrise
alromanticismo INNATO delsuo migliore amico. Arthurinvece lo guardò in completa beatitudine. Perdopo fermare Hengroen ebaciarlo con trasportoe dolcezza.
“ Sei il mio Angelo!”
Merlinoprese il suoviso tra le mani E sorrise.Baciandolo. 1, due, 3 volte.
“Dai,fa’correre un po’ ilpovero Hengroen.”
Artùsorrise e, mettendosi a
ridere,spronòal galoppo. Morgausesi misea ridere, assiemea Gwaine, per
poi sfidare leiil suo ragazzoe lui le due Amazzoni. Aun certo punto Gwaine superòArtù&Merlino, eil giovane Re ridendospronòancor di più,mettendosia fare a
gare con l’amico. Ovviamente ,con tuttoil suo Orgoglio da asino reale, avrebbevoluto vincere. Masorrise quando
arrivaronoa parità.
“Complimenti,mio Re.”
“Oh,tiringrazio Sir Gwaine.
Anchetu non te la cavi male.”, rispose
lui.
Dopoessere scesoda Hengroen, aiutòMerlino che poiprese in collo senza mollarlo un solo istante.
“Dov’é che mi portate,vossignoria?”, chiese lui innocentemente
“Bene.Se voletescusarci. Morgauseprovvederà a raccontarvi tutto
quanto.”,feceMerlino,“Io e il mio sposo…
ci allontaniamo.”
Morgausescoppiò a ridere divertita, e cosìanche gli altri, nel veder Artùche si caricava Merlinosulle spalle, come un sacco di patate,ma con la sola differenza che lui protestava!,
eselo portò nella tenda.
Perquell’oggi,avevano entrambi datoabbastanza.
CHIEDO UMILMENTISSIMAMENTEVENIA!!!!MI STANNO RIEMPIENDOCON GLI ESAMIII!!!! T_Tma fortunatamenteho un paiodi giorni x scriveree STATE
sicureche i Chappiesson gia’in corso ^^
Abreve, avverto, metterò un Flashback ^^Morghy&Gwene il loro Wedding…..ANDAVA DESCRITTO!!! Poine metteròun altroin cui … No aspettate… Hogiàscritto di ….. AAAHHH!!!!!! Ma Morghyha partoritoe non l’ho messooo!!! lO
FARO’!!!!Intantogodeteviquesto attaccoalla
Stregacciadei miei stivali X°D
Questonon è un capitolodella Storia, volevosolo chiedere scusaai miei lettorie Lettricipernon avere aggiornato!!!
Mami rifarò, ve lo prometto!!!
purtroppo nonsto bene,e posso starepochissimo al pc!Ma sto scrivendogli altri chappies,e entrodomenica GIUROposteròl'8!!!!
Erapassato un mese, di
logorantiallenamenti e altrettanto
logoranteangoscia, in cuiavevano continuatoad attaccar a piccoli gruppi,ma senza ottenere risposta dalla controparte.
E così,in attesa che Vivianadecidesse finalmente di attaccaree mettere fine alla loro ansia, non potevano
far altro che continuaread allenarsi, e
allenarsi ancora. Peressere VERAMENTE
Pronti.Tra di loro, c’era anche Lady
Morgana. E LadyMorgause. Merlinosi esercitava aiutato dal Great Dragon,alias Kilgharrah pergli Amici KIL;mentre Gaius faceva toccatae fuga se qualcuno si feriva
allenandosi.Con lui Gwen, con immensa
gioia di Morgana,che quel particolare giornoconvinse il cerusico a portarla con sé.
“Ei, sorella.”,fece Morgause sorridente,“Guarda un po’ chi c’ècon Gaius,quest’oggi.”
Quando i suoi occhismisero di fissare il fantoccio,e il suo sguardo si spostò, eccoche la vide: scendereda cavallo, prendereil cesto coi Medicinali , per poi legare il suo bel cavallino alla
staccionatalibera insieme a quello di
Gaius.E il suo Cuore, appena la vide,
feceun balzo enorme fuori dal suo
petto.
“Ginevra..!”
E lei,a sentireil suo nome pronunciatoda quella voce tanto melodiosaquanto cara al suo cuore, si voltò verso di
leicon un sorriso a trentadue denti.
In quelpreciso istante,i suoi ricordi preseroa vagare, indietronel Tempo, algiorno delle sue nozze con Lady Morgana: era successo circa un mesedopo il matrimonio di Merlino e Artù . Lei
stava riordinando la stanzadella sua
(ormai) fidanzata, come tuttele
mattine. E mentreusciva per cambiare
l’Acqua ai Fiori,aveva intravisto
Morgana in una stanzetta attigua alla sua, fareavanti e indietro nervosa. Ma pensavache tale nervosismo fosse motivatodalla sua gravidanza.
Invece, Lady Morgana quel giorno non camminavaavanti e indietro inquella piccola stanza soltantoperché la gravidanza rende nervose. Era
agitata, euforica, e spaventata, tutte insieme! E questoperché, dopo tanto tempo,finalmente aveva (forse) trovato ilcoraggio che le mancava per fare quel passo
che fin da bambina sognava. Certo, nei suoi progettic’era un bel Principe Azzurro. Ma le eraandata molto meglio: aveva trovatouna bellissima, dolcissima, Principessa.
Perché Ginevra questo era, ai suoi occhi. E prendendo un respirone, aveva
decisodi andare nella sua stanza e
chiederglielo.
Ma si sa,il nervosismopre-propostagioca SEMPRE brutti scherzi! Ecosì la ragazza si era rifugiata nella prima stanza vuota
disponibile,facendo avanti e indietro
lungo di essa, e rimuginando per la milionesimavolta sulle parole giuste da usare.O su quelle sbagliate.
Camminavaavanti e indietro ormai da quasiun’ora, quando la porta si aprì. Non
fecenemmeno caso a chi entrò, finché
non sentì unapresa sulle spalle.E non vide Merlino appoggiato allaparete con la portadi nuovo chiusa. E ovviamente,colui che adesso le stavamassaggiando dolcementee con delicatezzale spalle , non potevacheessere il suo adorato fratellomaggiore Artù.
“Ragazzi…”, sospirò, “Dèi,sto”
“Sht. Rilassati, Morghy. E’ tuttosotto
controllo,su.”, fece Artù sorridendo, “Adesso chiudigli occhi, e scaccia via tutta l’ansiache hai dentro.”
Lagiovane sorridendoeseguì:chiuse gli occhi. E si rilassòsotto al tocco fatato del fratello.
“Wow... Comesempre, hai le mani
d’oro fratellone.”Riaprì gli occhie sospirò nuovamente “Ragazzi, non so... Déi,
mi parevatanto facile! Artù, tu come …
Cioè, so come hai fatto la proposta a Merlino,vistoche c’ero”
“Esei stata sua complice.”,
fece il Mago ridendo.
“Già! Enon me ne pentirò MAI.
Però, dovehai trovato...le parole
giuste?”
Artùsorrise,poila guardò.Prese il suo visotra le mani, le
chinò pianola testa perpoi,baciarla in fronte.
“Qui.”,le posò una mano sul cuore “E’Lui che miha dato le parole
giuste. E poi, mi é bastatoguardare
negli occhi di Merlino.”, lo guardò,“Anchelì dentro ho trovato le
parole giuste.”
Merlinoguardandolo sorrise, e
arrossì comeun ragazzino.
Déi, non
finiràMaidi farmi questo effetto... , pensò.
“Sapete
una cosa?Ho aspettato anche troppo.
Eho fatto soprattutto attendere sin
troppo tempoGinevra. Adesso è ora di...
mettere un punto alla nostrasituazione.
E intendo farlo adesso.”
Lorosi guardarono sorridendo, e poi guardarono
lei.Merlinoannuì, e le aprì la porta.
“Coraggio,Morgana.Siamo tutti con te!”
“Falle...
una proposta semplice”, disse Artù “Tu entri. Richiamila sua attenzione in qualche modo. E poi...
Semplicemente t’inginocchidavanti a lei
e,beh, glielo domandi.”
L’ideadi Artù è decisamente semplice
quanto diretta., pensò lei.
“
Perfetto. Io… Vado.”
Uscìcon passo deciso fuoridalla stanzetta,prese un bel eprofondorespirone e,dopodiché, aprìla porta della sua stanza. La videe le batté forte il cuore, come ogni singola
volta chele passava vicino.Che erano assieme. Sorrise, sentendosiil viso andare a fuoco. Poi si guardòindietro: Artù e Merlino erano poggiati al
muro,fuori dalla stanza, coi pollici
rivoltiin su. Edue sorrisi incoraggianti e ottimisti.
“G..Ginevra?”
Lamorettina,che aveva appena messo i Fiorinel vaso riempito d’Acqua fresca,si voltò facendo sìche
Morganasi sentissedavvero tutta un Fuoco: il suo sorriso era dei più
belliche avesse mai visto. E quel
vestito color lillà,addosso a lei era
semplicemente...divino. E per di più ,i dueciuffi di capelli ribelli che ricadevano lungo il suo visole davano un aspettodecisamente...BELLO.
“Buongiorno,tesoro!
Stai... Bene?”, fece poi preoccupata.
“I-Io?
Oh. Sì. Certamente.”
Ginevrala guardò. <C’è qualchecosa che non
va... Non può fingerecon me. >, pensò.Si avvicinò alei di due passi.
MaMorgana improvvisamente chiuse la
porta e, con un rapido movimento, si inginocchiòdavanti a lei prendendole la mano.
“Morg..ana…”
Laragazza guardò l’altranegli occhi,e vide tutto l’Amore che aveva per lei.Che avevano l ‘una per l’altra. E sorrise, chinandoil capo perpoi guardala nuovamente negli occhi, orapiùsicura di sé. Come loera sempre stata intutto il resto.
“Sono sempre stata sicura di me,e tu lo sai. Con
i ragazzi, poi, ho...sempre saputo cosa dire, o fare, nelmomento giusto. Ma quando seiarrivata TU, per me é stato un totale
sconvolgimento. Improvvisamente,per la
prima volta in tutta la mia vita,non
sapevo che cosa dire. Fare. Né comecomportarmi. Perchétu hai
ribaltato la mia Vita dal primo secondo cheti ho vista,Gwen. Ti ho amata dalprimo istante in cui ti ho vista sulla porta, quel giorno che miopadre mi affidò tecome mia Damadi Compagnia. Certo,allora erotroppopiccola per capire.
Mapiù crescevo, accanto a te,più mi accorgevo che il miocuore era per te che batteva. Solo per
te,Gwen. E ora, che finalmenteabbiamo
trovato il coraggio di dichiararcii
nostri sentimenti, io so cosa vogliodalla mia Vita.Passarla con te.
Perchéti amo, Gwen. Mi farestil’enorme onore di...diventare la miasposa?”
Ginevra,
cheera rimasta per tutto il tempocon una mano sulviso, spostandolada davanti alla bocca fino adasciugarsi le lacrime,per due tre volte. Poila guardò ridendo tra le lacrime dalla felicità. E
annuì.
“Sì.
Sì… Mille volte sì!”
Morganascoppiando a piangeredalla gioia tiròfuori l’anello dauna tasca della veste che indossava,e la mise al ditodi Gwen. Perpoi alzarsi, prendere il suobellissimo visofra le mani, e
baciarla con amore e dolcezza. Venendo a pieno corrisposta.
“Tiamo, Ginevra.”
“Tiamo, Morgana.”
“E
bravasorellina!”, esclamò Artù sulla
porta con un sorrisoda un orecchio all’altro
, “Saràmeglio dirlo a papà. Ea tua madre. Direi che è inutile attendere
ancora, no? In un paiodi giorni
organizziamo.”
Merlinoassentì.
“
Sono pienamente d’accordo. Che aspettate? Correte!”
Le due, guardandosi con la felicità
stampatain facciaE che brillava negli occhi, si preseroper la mano e corsero fuori dalla stanza
lungoil corridoio, sceserole scale che portavano al piano di sotto,
epoi di nuovo una corsa lungoI corridoi fino alla Saladella Colazione. L’exRe e laex Regina,assieme a LadyIngride Gaius, ancora la stavano consumando placidamente. Artùe Merlinoentrarono subito dietrodi loro.
“Morgana.
Ginevra.Ragazzi.”
“Padre.”,
fece Morgana, “Zia. Madre.Io e Ginevra
abbiamo...Un annuncio da farvi.”
LadyIngrid sorrise e,telepaticamente ,richiamòMorgause in Sala. Chesi fermò con ungran sorrisosulla porta, già sapendo che
notiziona c’era in corso. Guardòla
madre e le fece un occhiolino.
“Dicci
pure, tesoro.”, fece Uther.
Morgana sorrise, e strinseforte la mano di Gwen.
“
Hochiesto a Ginevradi sposarmi. HAaccettato.”
LadyIngrid fu la primaad alzarsi. Ead abbracciare prima la figlia,
e poi Gwen.
“Posso?”
“Macerto,Milady.”
“Ingrid.”,
fecelei stringendola comeuna figlia,“ Non darmi del Lei.”
Morgausesorrise abbracciando la suasorellina.
“Cel’hai fatta, eh?”
Lei
rise.
“Pare
di sì!”
Utherandòad abbracciare prima suafiglia,
poi diede un baciosulla fronte di
Ginevra. E sorrise.
Epoiecco che i suoi ricordi vagarono sul giornodel Matrimonio: in nemmeno due giorni,tutta Camelot era stata messa all’erta per
quell’unione. Erano statifatti arrivare
i Fiori piùbelli, Artùe Carotcon Leone Gwaineerano andati a cacciadei più begli esemplari di cinghialee capriolo, erastata fatta arrivare la Frutta più fresca, la
Verdura più rigogliosa, e tuttoper
quella Sacra unione.
Quandoera arrivata la mattina incui si sarebbero finalmente unite nel vincolo
sacro, le due ragazze erano agitatissime: Gwen, nella suavecchia casa, veniva aiutata da Hunith
e, per quanto sembra strano, da
Merlino. Ilsuo abito era stupendo:
color bianco econ sfumature di lillà,
il suocolore preferito, con un
piccolovelo che arrivava sotto le
spalle, fermato da un fermagliosui
capelli lasciatiliberi. Il bouquet di
calle.
“Seisplendida,Gwen.”,fece Merlino.
Leiarrossì.
“G..Grazie..”
“Immaginoche tu sia alquanto agitata, no?”, fece lui,
“ Ebbene, ti dico soltanto una cosa. Inquanto tuo Testimone. RI-LAS-SA-TI. Non c’é niente dicui aver paura,amica mia. Staiper sposare la ragazza che ami!”
“Sì!
Enon potrei esserne più felice!!”
Nellastanza di Morgana,invece, c’eranosua madre, suasorella esua zia. El’abitoche avevaera altrettanto magnifico: un corpetto bianco, non aderentee chenon fasciava eccessivamente, vistola gravidanza sebbene non tanto pronunciata e poi sottola vita diventava azzurro cielo. Ilvelo lungocon lo strascico,degno d’una
Regina, e
Il
bouquet diFiordalisi.I capelli sciolti eun fermaglio ,cosìcome Ginevra,sopra la testa che teneva il suo velo.
“Wow.”,
fece Morgause.
LadyIngrid già era commossa.
“Sei...
Meravigliosa, tesoro mio. Ringrazio gli Déiper avermi fattoessere presente
a questo giorno tantoimportante.”, poi
sorrise, “ Andrà tutto benone, vedrai. Ginevra é una ragazza strepitosa. E ti
ama tanto!”
“E
io amo lei, mamma!Da morire!”,
fecelei ridendo dalla gioia.
Igraineguardò fuori la finestra.
“Oh
cielo. Siamogià in ritardo!Tesoro sei... una Favola! Ti giuroche niente rovinerà ilVostro Matrimonio.”
Ledue uscirono nellostesso momento, per dirigersi lentamente
verso la piazzadov’erastato allestito un Gazebo fattodi Fiori dai più splendidi colori, caldi,
forti, come loro, e chedonavano
Allegria. E mentreavanzavano, Morgause
con suamadre,E sua zia, intonavanoun canto tipico di quelle occasioni. C’era
tutto il Popolo ad assistere, e quando le viderospuntare, Morgana in cimaalle scalinate eGinevra dalla strada che portava acasa sua, esclamarono contenti.
“Sono
magnifiche…”, sussurrarono
“Due
fiori!”
Ad
attendere accanto al Gazebo,oltre a
Gaiusche celebrava il Rito, i due
Testimoni: Merlinoper Gwen,per Morgana invece Artù.
“
Sono davvero belle.”, fece lui.
Merlinolo guardò divertitodall’altra parte del Gazebo.
“Ah
sì?”
Midevo preoccupare forse?
Di cosa? Ma no!!
Sono due sorelle lo sai. Epoi,io ho occhi soltanto per te . E soprattutto
NON peruna ragazza. Ormainon più.
“Codadi paglia,Pendragon?”, gli sussurrò
fissandolo
Artùlo guardò e gli fece una piccola linguaccia.
“Non
essere stupido!”
Ledue spose arrivarono unadavanti all’altra, ed entrambe arrossirono
rimanendoincantate da tantabellezza: Morgana alzòun braccio per carezzare col dorso della mano
il viso di Gwen.Che sorrise.
“Sei
meravigliosa, angelo mio.”
“No...
Seitu ad essere bellissima,
tesoro”,rispose baciando quella mano con devozione
Gaiussorrise alle due.
“Adesso
che entrambesiete qui, mie care,
possiamo cominciare questo Rito Sacro .
Cominceròcol dire...checonosco queste due giovani fanciulle sinda piccolissime. Hoseguito Lady Morgana sin dalla sua nascita,
che ammetto di aver assistito assieme a una Curatrice, vederla cresceree...sprigionare lentamente i suoi Poteri.
L’ho portata quandopotevo sull’Isola
Sacradi Avalon, per imparare a dominare
i suoi Poteri, e ad utilizzarli peril
Bene. E l’ho vistadivenire la Strega
che è ora. Ho assistitoi suoi primi
colpidi spada, la suatenacia nel dimostrarsi all’altezzadegli altri Cavalieri. E adesso è
diventata...la ragazza chetutti conosciamo.”
Leigli sorrise affettuosamente.
“Ti
ringrazio,Gaius.”
“Oh,nonc’è di che. Quelche é vero è vero.
E poic’é l’incantevole Ginevra.
Purtropponon ho potuto assisterela sua nascita. Ma dal giornoin cui é arrivata qua a Camelotcon suo padre...che riposiin Pace...l’ho presasotto la mia ala protettiva. Perché sin
dalprimo approccio, ho capito che
stupenda persona fosse.Leale. Generosa.
Dolce. E premurosa. Affettuosa. Econ
uno spiccato sensodi osservazione
eottima inclinazioneper la Medicina. E ora... Eccola qui.
Davantia me. Innamorata di una persona,
dell’unica, chemeriti il suo cuore.”
Ginevraassentì.
“L’UNICA.”,mormorò
guardando la sua fidanzata
Gaiussorridendo prese lemani delle due fanciulle,per poi unirle l’una con l’altra, e iniziare
a svolgere il Rito,lo stesso che aveva
unito in matrimonio Artù&Merlino e, ancor prima di loro,i genitori di quest’ultimo. Oltre,
ovviamente, alRe e alla Regina.
“Bene.
Adesso,careragazze, tocca a voi scambiarvi le promesse.”
Laprima fu Morgana.
“...Possanogli Dèivegliare sulla nostra Unionee
sul nostro Amore, sempre. Fino alla fine dei Tempi,e oltre.”, e presol’Anello lo mise allamano di Gwen sorridendo felice.
Ginevra,altrettanto entusiasta,presedapprima l’Anello, e successivamente
pronunciòla sua Promessa:
“...Possanogli Dèivegliare sulla nostra
Unionee sul nostro Amore, sempre. Fino
alla fine dei Tempi,e oltre.”, e lo
misealla mano della sua Lady.
Gaiussorrise.
“Grandioso.
Testimoni?Il Nastro.”
Merlinoe Artù porseroil Nastroche, dopo,legarono ai polsidelle due ragazzeper poi tornare alleloro rispettivi postazioni.
Luirise,come tutti i presenti invitati,e
poi annuì.
“Perfetto.”,
il Rito continuò, esponendo il valoree
il significatodel Nastro, “Eadesso, lePromesse preparate da Voi. SEle
avete preparate,ovviamente. Se no,improvvisate figliole mie.”
Ledue risero, e Morganafece un cenno con la testa a Ginevra ,eun sorriso, per invitarla ad iniziare:
“Beh...ionon ho preparato niente,in effetti . Anche
perchénon credo ci sia da dire granché.
Cioè, sì...c’émolto di più da dire suciò che provo per Morgana. Per te. Ma con tutta l’agitazionedi quest’oggi...non credo che sarò molto
chiara! Però ,ci provo.”, la guardò, “Quandosono arrivata qui, a Camelot, erouna ragazzina sperduta, col solo scopo di trovare un buon lavoro, e
aiutare miopadre a pagare la casa che
aveva preso. Ma sicuramente non mi sareimai lontanamente immaginata, di potertrovare qui la mia Famiglia. Legaisubito con Gaius.”, il cerusico sorrise sotto ai baffi, “E capiiche questo posto era...come spiegarlo? Ecco
,sì,il luogoa cui appartenevo! Ero felice, avevo
addirittura due padri! Ma...”, sorrise,“La vera Felicitàl’ho conosciuta
quando ho incontratoTE. Nonappena mi dissero che sarei stata la tua Dama
di Compagnia, al principio sbuffai. Pensavo fossi unadelle tante Principesse
spocchiose,antipatiche,che non ti
rispettano minimamentee ti fanno
sentire ,se possibile, ancor peggio di ciò che sei realmente. E invece...no.
Eridiversa, SEI diversa dalle altre.
Midai sicurezza. Mi faisentireprotetta, e amata. Esoprattutto
Rispettata ! E quando ho capito che era a te che il miocuore apparteneva,beh...hocapito che QUESTO é il mio veroscopo. Starti accanto. Amarti. Onorarti,
erispettarti. Ti amo.”
Morganaoramai era in preda al pianto assoluto, non
capivaquasi più nulla. Senon che aveva davanti a sé la ragazza dei
suoi Sogni. E chese non si sarebbe data
una mossa,il Ritonon avrebbe potuto proseguire..!
“Ho...
Ioho sempre avuto tutto, sin da
bambina. Mio padre, Gorlois,mi riempiva
di vestiti deipiù belli e pregiati,
stanzeintere. Tuttoper me. Soltanto per me. E mio padre, Uther,
anche. Ma...nonle sentivo comunque cose
MIE. Finda piccola ho sempresentito il bisogno di avere anche solo UNA
cosache fosse interamente mia.
Solamente per me. Chenon fosse di
altri. E non la trovavo. Pensavo,ingenuamente,chepotessi trovare la Vera Felicitàin una bambola. Inuna casa,magari. O cosesimili. Manon erano le cose materialia
potermi dare ciòche cercavo. Lo capii
quel giorno”,sorriseguardandola,
“quandoti vidi entrare a Camelot
assieme a tuo padre. Dal momento che imiei occhi si posarono su di te, allora ho capito. HO SENTITO. Era
l’Amoreche mi mancava. Quello Vero.
Macome una sciocca, iniziaia cercarlo dalla parte sbagliata. Prima nel
mio ‘fratellastro’,che sie’ rivelato
poi essere seriamentemio fratello.”,lo
guardò e luirise, “Epoi in Leon. Ammettoche con lui ero contenta. Stavoabbastanza bene tutto sommato. Però... non
ero FELICE. Perchélui non era TE! Non
aveva la tua Dolcezza. La tua Semplicità. Néla tua Tenerezza, o latua
Gentilezza. Né la tua Bellezza. Il mio cuore è statotuo sin da principio. E tichiedo perdono ,qui, al cospetto di Camelot
,pernon averlo capito prima. TI
amo,Ginevra.”
Ginevrachinò la testa per cercare di nascondere
lelacrime che copiose, scendevano giù
lungoil suo viso. Ma furono
notate,e di certo nessuno mai si sarebbe
mai azzardato a prendersene beffa.
Ginevra
sorridendosi avvicinò di due passi,
cosìcome Morgana e, sporgendosil’una verso l’altraattente che Il Nastronon cadesse, si scambiarono un dolcee tenero bacio ,per suggellare l’Unione.
“Peril Potere a me conferitodagli Déidella Religione Antica”, proclamòalfine Gaius,“Dichiaro te, Ginevradi Camelot, ete MorganaPendragon... unite in
matrimonio! Siate felici. E ricordate, cosìcome disse Kilgharrah per il Ritodei vostri due Testimoni: Amicizia. Rispetto. Amore. Fiducia.”
“Pertutta l’Eternità”,sussurrarono i due
Testimoni sorridendo e guardandosi.
“FELICITAZIONI!!”
Morgana,
liberandosidel Nastro Bianco,
attrassefinalmente a sé Ginevra e,
dopoaverle sorriso felice, la baciòcon amore e dolcezza,venendoda lei totalmente ricambiata e strettaaltrettanto forte. Mentretra gli
Invitatiscoppiavanogli applausi.Le due abbracciarono forteGaius,
che rise felicee baciò entrambe sulla
fronte,per poi ‘lasciarle’ nelle
manidegli altri parenti.
“Cara
Ginevra.”,fece Lady Ingrid “Benvenutaufficialmente nella nostra Famiglia.”
“
La ringrazio,Milady.”
Ledue si abbracciaronoaffettuosamente,mentre Morgausestringeva fortela sorella.Per poi fare scambio.
“Gwen,finalmente!”
Leirise.
“Già! Ti ringrazioper essermi
amica,Morgause. Perme è un gran
privilegio.”
“L’Onoreè mio,Ginevra.”, rispose lei abbracciandola
forte,“Semai ti servisse una sorella, conta pure su di
me!”
“Lo
farò senz’altro!”
“Ebbene,
anchetu adesso sei sposata. Cheeffetto faessere una Pendragon?”
Gwensi voltò ridendoverso il suo migliore amico.
“Capiscoquando hai dettoche fa unostranissimo effetto!”,e lostrinse forte forte, “Oh ,Merlino,ti ringrazio tanto ! Senon mi avessi dato il coraggio non avreimai potuto ammettere i miei sentimenti.”
“E’stato un piacere!Lo meritavi.”
Artùstrinse forte la sorella.
“Finalmenteti vedo felice.Non sai quanto me ne compiaccio, sorellina.”,
fece baciandoledolcemente i
capelli,“Tu, piùdi chiunque altro, te lo meritavi.”
Eil Banchettoera stato veramente magnifico!! C’era ognitipo di piatto esistente:cinghiale, maiale, cervo.Ogni tipo dicarne esistente al Mondo, Uthere
Artù avevano provvedutoad averla.
D’altronde, seArtùera il Re,Morganaera pur sempre la
sorellae quindi una sortadi First Lady, roba simile,e certi privilegi erano più che normali in
una FamigliaReale.
Merlinoe Ginevrapresero a parlare e ridere, quandofu poi il momento delle Danze.Lady Morgana scostòla sedia dal
tavolo,si tolseil tovagliolodalle gambe, lo posòsul
tavoloe si alzò fermandosi accanto a
Ginevra. Le sorrise, e le porse la mano.
“Miconcedi l’onore, miaamatissima Sposa?”
“Perme èun Privilegiodanzare con voi,
mia bellissimasposa.”, risposelei sorridendo.E prendendo la sua mano.
Ledue giovani ragazze raggiunsero il
centrodella Sala,e quando la Musicapartì fu Morghy a guidare e trascinare Gwen
pertutta quanta la Sala, ridendospensieratae felice comenon lo era mai stata
.
“Morgana!”
Finitoil flashback,che si chiudevacon loro due che
correvanovia insieme verso le loro
stanzeper poi consumare il loro
Matrimonio, in quella che era statala
Notte più bella nella Vitadi entrambe,
Ginevra sciolseil sacco di medicinalie le corse incontroper poi stringerla forte.
“Déi,
Gwen... Mimancavi tantissimo!”
“Etu a me, amore mio.”
“Gwen!!”
“Merlino!”,
strinse forte l’amico. “Oddio,ho saputo
dell’attaccoa Viviana! E’andato tutto beneper fortuna.”
“Beh,sì.Salvoche quando ho temuto di restar
vedovo.”
Dietrodi lui una risatache conosceva benissimo,e che persino Ginevra riconobbe.
“Ti
pareche quattro mercenarida due soldi, e anche meno”disse Artù “possanobattere ilgrandioso Pendragon? Giammai!”
“Cheasino...”, sussurrò lui.
“Ginevra.Sono felice di rivederti, comevanno le cose a Camelot?”
Leisorrise inchinandosi.
“Oh,
al momentobene mio Re. Cioè..” si
corresse agli sguardidi Merlino e
Morghy “Artù. Re Utheré felice direndersi utilea Camelot. E La ReginaIgraine è... semplicemente fantastica.”
“Artù.”
Ilgiovane si voltòcon un largo sorriso.
“Gaius!
Chegioia averti al Campo! Perfortuna sei arrivato, alcuniuomini sono feriti.”
“Già,
le voci girano!”, riselui, “Vado
subitoa curarli mio signore.”
Artùguardò Morgana.
“Sorella.Ho bisognodi te e Morgause nella mia Tenda. Tra cinqueminuti.”
Leiannuì.
“Laavverto immediatamente. Gwen.” La baciò
dolcemente ma cn amore “Apiù tardi
tesoro.”
“Apiù tardi.”
Ementre la Ladycorreva dalla
sorella, Gwenraggiungeva Gaiusper curare i feriti.E Merlinole guardò allontanarsientrambe,
sorridendo.
“Sonoperfette, come sempre.”
“Oh
sì. Ma...” fece Artù abbracciandolo da dietro “Noilo siamo di più.”
Merlinorise
“
Beh, ma ovvio. Il ReArtù e il piùgrande Magodi tutti i tempiMerlino.
Nessuno ci supererebbeneppure volendo,
inquanto a perfezione.”
Artùsorrise scostandogli un ciuffo dagliocchi, sorriso a cui il moro corrispose.
“Sai...”,
aggiunse Artù“Nonso dirtiil perché, ma... E'QUI chesentivodi dover arrivare. In questomomento, inquesto Campo,... CON
TE.”
Merlinoannuì.carezzandogli il viso teneramente.
“Sentola stessa cosa, amore mio. E soche dureremo? Saiperchélo so?”, artùnegò, “ Beh, lo so
perché ...quando mi sveglio,ogni mattina, la prima cosache voglio vedere è il tuo viso.Non riesco ad immaginareun Mondosenza di te.”
Artùlo guardò congli occhi lucididi gioia.
E comesuccede in ogni momentod’Amoree Tenerezza, leloro labbra si incontrarono .
Ragazzeeeee!!!!!
Spero proprio che visia piaciuto questo FLASHBACKnella mente di Gwen!!! Ilsuo WeddingDaycon Morgana
andava descritto SENZA OMBRA DI DUBBIO!! E’stato a dir poco stupendo! *___*
Ok , il
prossimosaràsulla nascitadel piccolo……ehm….
Non abbiamoun nome ^^”Mi aiutatea sceglierlo??? Pensavoa
Gorlois. Oppure Gwydion. O... Mh... Vediamoun po’... Alexander ?
Vivianalasciò la sua tendanel mezzo della Notte:indossòil suo mantello, nero per mimetizzarsie non farsi notare da nessuno, sebbene non le importava d’esserenotatadai suoi Guerrieri. A parte per Sir Tristan,con cui aveva un accordo.E lui era decisamente ‘pignolo’ perquanto riguarda gli Accordi:dovevano essere mantenuti esattamente nelle
stesse condizioni iniziali. CosìViviana
prese il cavallo ma, primadi montarci e
spronare, lo sciolsedal palo di
legnoe lo portò pochi metri piùin là. Non usò il Teletrasporto, onde
evitaredi essere percepita. E
arrivòai Boschi che circondavano, a
Ovest,l’accampamento.Scese, e andòincontro ad unafigura
incappucciata poco più altadi lei. A
cui sorrise.
“Felicedi rivederti, Alvarr.”
L’uomosi tolse il cappuccio:
eraun ragazzo sulla trentina,
lieveaccenno di barba, occhi verde
smeraldoe lo sguardo a dir poco
penetrante.Le sorrise.
“Posso direlo stesso, Viviana.
Ti presentoil nostro più giovane
Druido. Mordred.”
Quando ladonnaabbassò lo sguardo, vide un bimbocon mantello verde scurospuntare da dietro al Druido piùgrande:due occhi azzurri color del cieloche ti trapassavano da partea
parte, e fino al buco piùrecondito che
avevi dentro. Capellicolor
carbone,e soprattutto l’espressione più
angelica che si potesse immaginare.La
giovanesi chinò e gli sorrise.
“Piaceredi
conoscerti,giovaneMordred.”
“Lei èuna Strega.”
“Sì,tesoro.”, risposelei sorridendo“E ho bisognodel tuo aiuto. Puoi aiutarmi?”
“Saiusare unpo’ di Magia?”, lui annuì“Molto bene. Vedi, ho bisognoche tu porti un po’ di... scompiglio
nell’accampamento di Re Artù. Farlilitigare tra loro, senza che loro sospettino, in modo chesi indeboliscano ed io possaattaccare senzatroppo sforzo.”
Alvarr la fissò
“ Il Magoe le due Streghe
percepiranno la sua Aura.Capiranno
cheha nelle vene Magia Ne-
“Tuspera chenon accada, allora.O che accadaquando la Missione sarà compiuta. “ guardò Mordred
“Te la senti, piccolo?”
“Sì, signora.”
“Bene. Va’ allora.fuorida questi Boschi,fa’qualche passo e ci sarai.”Guardò
Alvarr“Percepisco latua ansia, rilassati. Andràtutto
per il meglio.”
Il bambino Mordred si diresse dunque
versol’accampamento di Camelot, ilcui Re,
secondo la Leggenda,sarebbe dovuto
morire per sua mano.era poco prima
dell’Albae altre due personestavano arrivando.
“Secondote dormono tutti?”
Gaius rise.
“Conosci Merlino.A quest’ora
saràgià in piedi da un pezzo!”
“Oh sì, hai ragione!”, rise Gwen.
Idue legarono i cavalli al
palettoorizzontale, e presero il
necessario per le medicazioni eventuali che avrebbero dovuto esse fatte. FU Gaius che,dopo il
recente risvegliodei suoi Antichi
Poteri,si accorse del bambinoche, ora, si era fermatodavanti a loro. Lo fissò a lungo: l’ Aura che
quel piccolo emanava non gli piaceva AFFATTO.
“Ciao, piccolo.”, gli sorrise,invece, Gwen -Cometi chiami?TI sei perso?-
Luiannuì.
“ Viaggiavocol mio Popolo,e siamo stati attaccati.Mi hanno detto di venirea questo accampamento. Sembradifeso bene.E hanno aggiunto che mi verranno a prendere presto...”
“Oh, poverino.Avrai fame
immagino.-rispose lei “Esarai stanco!”
“ Comehai detto che ti
chiami?”, gli chieseGaius
“Mordred.Signore.”
Ginevra gli tesela mano sorridente.
“Vieni.Il Reti accoglieràfinché nontornerà la tua gente.”
Ilbambino sorrise ela prese,per poi lasciarsiguidare,con un sospettoso Gaiusal seguito, verso l’Accampamento che si
stavasvegliando.Fino alla Tenda Reale.
“Merlino? Artù?Siete svegli?”
Latenda si scostò,e Merlino fece capolino.
“Gwen!! Buongiorno!Hai bisogno?”
“Non io.” indicòil bimbo.“Lui. Siè perduto,e ho pensato che..-
Lo sguardo delMago si
spostò,quindi, sul bambino:non appenai loro occhi s’incrociarono,avvertì degli stranibrividi
lungo la schiena che scosserotutto il
suo corpo. Come quandoavverti Un
PERICOLO.
“Merlinochi è?”
“Sire, sono Gwen.HO trovato un bambinoche ha bisognodi aiuto.”
Artùscostòla Tenda,e guardò il bambino:i suoi occhi
azzurrocielo erano molto similiai propri.Ma avevano qualche cosadi
estremamente strano... un luccichìo sinistro, quasi.
“Entrate.”
Ginevra portòil bambino dentro
la Tenda,e Artùcon Merlino si avvicinò a loro.Il primo versòun po’ d’Acquain un Calicee lo porse al piccolo,che bevve.
“Non avere paura.Sei fra
Amici.Che cosati è accaduto?”
Inquel momentosi svegliòdi soprassalto, LadyMorgana,e corse
immediatamentefuori dalla sua
tendadove incontro sua sorella.
“Sorella! Dov’è?”
“Dov’èchi?”
Morganarespirava a fatica.
“Ilbambino!L’ho visto…”la fissò terrorizzata“ Viviananel mio Sogno si incontravacon
un Druidonel Bosco che-
“Morgana!Va tutto bene?”
Laragazza si voltò verso il
medico di Corte.
“Gaius...”
“Una Visione?”lei annuì“per caso includevaun bambino?Occhi blu..-
“ Capelli colorcarbone...
Come..?”
Gaiussospirò
“E’ nellaTenda Reale.Io e Gwenlo abbiamo trovato davanti all’Accam-
Morghy iniziòla sua corsa verso la tenda reale,per fortuna la distanzacon la sua
non era moltissima,e arrivò in una
manciatadi secondi.Alseguito Morgausee Gaius.
“Dimmiche cosa tiè accaduto.”,disse Artùal bimbo.
“Ioe il mioPopolo stavamo viaggiandoverso Nord, Signore.E cihanno attaccati.Mi hanno lasciatoqui, perchéhanno visto questo Accampamento ben protetto.Promettendo di tornarea prendermi tra qualche giorno.”
Morgausesentì unasorta di strana fitta,che neppure seppe localizzare.Sapeva solamenteche era MALE. Allo statopuro.
“Chiè il tuo Popolo?”, gli
chiese
“DRUIDI.”
Gaiuse Morgausesi guardarononello stesso istante, con losguardo consapevoledel problemache era appena giunto;Morganasi poggiòal paloche reggevala tenda, adessopiù che mai spaventata.Merlinoinvece sentìlo sguardodel bambino addosso e,quando Artùgli chieseil suo nome, nel
sentirloil suoAnimo tremò .
“Mi chiamo Mordred,
signore.”
“Bene.Mordred.Sarainostro Ospitefinché non
tornerannoa prenderti. –feceArtù – Purtroppo per poco, vistoche siamo in Guerra... –
MentreMorgana usciva,
seguitadalla sorella,entrambepreoccupatequanto
spaventateda quel bambino,Gwen sorriseaccompagnandolo fuori:mentre passava davanti a Merlinosenza guardarloné aprir bocca gli parlò.Tramite Telepatia.
di conoscerti, Emrys.>
Merlino sussultò.Per poi
guardarlouscire senza staccaregli occhi dai suoi.Quandofu lontanocon Gwen,sospiròe sentìle labbradi Artù posarsi
gentilmente sui capelli.
“ Che hai?”
“E’… quel bambinoDruido.Ha qualchecosa di molto strano.“rispose “Direi... Inquietante.”
Artùscoppiò a ridere.,
tornandoal Tavolo per versarsidell’Acquafresca.
“E’soltanto un Bambino,
Merlino.Sì,soche
i Druidi son estremamentepotenti,ma..avrà sìe no... 10 anni!Che cosacredi possa fare ?”
“ah,proprionon saprei.”Rispose lui ironico. “Magari...Fammi pensare... Oh. Sì. UCCIDERTI!?”
Artù riseancora più fortescotendola testa.
“Pergli dei, è un BAMBINO!”
“Nonsottovalutareil Potere diquel Popolo.”feceserio“Anchese è solamenteun Bambino,è comunquepericoloso.”
“Manoi abbiamo il Mago piùpotentedi tuttiI Tempi.”Sorrise “Questovale moltodi più!”
Merlinoscoppiòa ridere.
“Macerto!Valgopiù Iodi 20 Druidimessi assieme.”
Artùgli si ri-avvicinòe lo baciò con amore , carezzandogliteneramenteil viso.Cinsei suoi fianchie lo strinse,dolcemente.Dei, erano giornoche non avevano più momentidel genere.E adessopure questo nuovo
ospiteche giàli aveva fatti,seppur lievemente, battibeccare.E questoa loro non piaceva. Adoravano molto di piùle loro frecciatine spontanee.
Intantoil piccolo Druido
alloggiavanella Tendadove Gaius curava i
feritio ammalati,e mentre Gwen lo
sfamavacon un po’ di brodo caldo,lil Cerusico lo fissavacon sommo sospettoe preoccupazione:quel bimbo lo spaventava,gli incuteva timore.
Morganaera con Morgausenella sua tenda,la primatenevala tenda lievemente
scostata guardando versola tenda di Gaius.
“Lo so, Morgause.La mia
secondaVisione non èsbagliata,nessunalo è mai stata.E’ lui.”
L’altrasospirò.
“Il Bambinodella Profezia.Non so, però,chi di noi due lo fermerà. Merlinoha già Vivianaa cui pensare...”
“ Limitiamocia tenerlo d’occhio”fece lei
“Sonod’accordo.Al momentoopportuno agiremo.”
Morganaassentì.
“La Profezia. ..Va SPEZZATA.”
Fortunatamente,passatiun paio di giorni,parevache il bambino fosse pressochéinnocuo. O almenocosì
sembrava,appunto. Male cose stavano lentamente
degenerando. E lepersone coinvolteerano principalmenteil Re, eil suo Sposo.E Lady Morgana...
con Gwen. Negliultimi due giorninon avevano
fatto altroche bisticciare per via di
quel bambino. Di Mordred.Gwene Artù lo difendevano,Merlinoe Morganainsistevano coldire che era pericoloso.
“ Quel bambino noné quelloche sembra, Gwen.E’un... piccolo mostro!Un
assassino!!Come puoinon accorgertene!?”
Gwenscosse la testa. Sconvolta.
“Peramor del Cielo,
Morgana!E’solamente un bambino!Non mene intendodi Magia,ma che sia un Druidonon comportaaffattoche lui possa essere
malvagio. Non come hai VISTO tu.”
Morganala guardòattonita. Ferita.
“Non... Tifidi più di
me..?Tisei semprefidatadi me!Del mio Dono e... delle mie Visioni.”
“Tesoro...”le si avvicinò“Sìche mi fido. Ma...Seiquida un mesee mezzo.E l’ho notato quanto sei
stanca.Io credoche tutto questo stress non-
“Non... Questo nonè...possibile...”sussurròlei “ Tu lo SAIche stress o stanchezzanon incidonosulle Visioni che ho.Che non
l’hanno MAI fatto. Mapreferisci...crederea lui... “
“Questonon é vero.”,ribattélui“Ioti ho semprecreduto, Morgana. Credoin te,
neltuo Dono,non potrei cessare MAIdi farlo.”
Morgana,le lacrime agliocchi , la guardò.
“Ealloracrediin me anche ADESSO!”
“Ragazze.”
Leduesi voltarono verso l’entratadella tenda,da cui avevafatto capolino la
testamora e concapelli mossi di Merlino;il ragazzopassandoci davantiper andar da Gaius le aveva sentite litigare.Le guardò,sorpreso.
“ Sipuò sapere che cosavi prende?Non avetemai litigatotra di voi.”
“Mordredl’ha incantata”rispose Morghyamareggiata
“Preferiscecrederea lui ,piuttostoche a me.”
Merlinoguardòstrabiliatola sua migliore amica.
“Gwen!Ma che ti prende?? Quelpiccolo...mostroè un pericolo!Per tutti quanti.Non lo capiscichecosa sta facendo?Senon ci vuoi credere,lasceròche lo chiedi a Gaius.”
<Gaius?Verrestiun paio di minutinella Tendadi Morgana, per piacere?>
Richiamatocosì urgentementedal suo figlioccio,il Cerusicodi Cortein brevetempo raggiunse i trenella tenda della Lady.
“Problemi?”
“
Lo sta facendo anchecon Gwen.Comecon Artù.L’haincantata con la
sua...faccinada angioletto
indifeso!Ed oraper difenderlo, Ginevralitiga con Morgana.”
Gaiusla fissòsorpreso.
“Figliola.Nonriescia vederequello che succede?Quel bambinoè la causadi tutti questi
litigi!IN cuortuolo
sai.”
“Ma
è”
“
Oh ,nonfartiingannare dal fattoche è un bambino.Il pericoloche consiste non è da meno,credimi.”
Gwenin cuor suo sentì unafortissima
fitta: stavacredendo a un bambinoche nemmeno conosceva, soltantoperchélui le aveva parlato tanto gentilmente ... piuttosto che alla suaSposae Signora.E questo nonera mai accaduto,prima.Nessunosi era mairiuscitoa mettere tra loro due.E dai suoiocchi uscirono calde lacrime. di amarezza.
“Mi dispiace... Perdonami,Morgana! Ionon intendevo dubitare di te.”
Leiannuì.poi sospiròe la strinsecon Dolcezza.Baciandolei capelli.
Teneramente.
“Sht.E’tuttoa posto. Davvero.Non serve
piangere.”
“Tiamo, Morgana.”
“
E ioamo te, Ginevra.”,e la baciò con amore.
“Haiparlato con Artù?”,chiese Gaiusa Merlino
Luisospiròe scosse la testa.
“Sono
TRE GIORNIche tentodi parlargli. Nonmi ascolta!Riguardo al Druido, intendo.Lo
difendea spada tratta.Non posso neanche...nominarlo,che mi mette subito a tacere!”
Gaiusguardòil suo ‘protetto”.
“SolamenteTU lo puoiconvincere.O più che altro,fargli VEDERE.Sei l’ Unicoa poter abbattere questo ‘muro’, Merlino.”
Luiannuì.
“Eintendo farlo subito.”,e uscì-
Mentreil moro,a passo determinato, si avviavaalla Tendadel Re,e sua,Gwencontinuavaa piangere nonostante
il bacio.
“Comeho potuto mettertiin dubbio??Sono proprio un’ingenua!”
Morganala strinse.
“No,non lo sei!Tusei una ragazza fiduciosa.
Generosa.Non ingenua.E sonoduedelle tantissimeragioni per cui ti amo, Ginevra.”
“
Scusamiancoratesoro mio.”,fece lei sorridendo.E baciandola
nuovamente.
“Morganaha avuto una Visione pochi giorni fa.”
Artùalzòlo sguardodalle carte chesi stava studiando,per la sessantesimavolta!, elo guardò.In piedidavantia lui.
“
Parlamene.”
“Neha avute due,per l’esattezza.In una ha
vistoVivianaincontrarsicon un Druido,di nome Alvarr.”Rispose
serio“Eun bambino.”
Artùsospirò sorridendo.
“
Ancoracon questa storia ridicola?Merlino-
“Nonlo vediche cosasta facendo?!”lo interruppealzando la voce“Quelbambinoha il compitodi metterci l’ uno
contro l’altro, Artù!Tiha incantatocon la sua...falsa facciada
povero angioletto innocente!!“
Luiscossela testa.Guardandolo
strabiliato.
“Merlino,che ti prende?E’ UN BAMBINO.Si puòsapereperchéce l’haitanto con”
“Nellaseconda Visione”fece poggiando al tavolocon le mani,e fissandolo dirittonegliocchi,“loha vistodi nuovo. Loha visto UCCIDERTI, Artù.”
Artù aveva lo sguardofissoin quello di Merlino.La prima
voltada tre giornia quella parte.Non c’era Menzogna, o esagerazione,nei suoi occhi.Solamente paura,per lui, anziesattamente TERRORE.E allamentegli tornarono le paroledel Great
Dragon.Si alzò.
“La
PROFEZIA...”
Merlinoannuì,tirandoin séun sospirodi sollievo. ritrovatoil senno.Grazie Dei!!> Siavvicinòa lui.Seriamentepreoccupato.E vide lo sguardodispiaciutodi Artù. Quindi sorrise.
“E’tutto a posto.”
“No.”,scossela testa ,“No, non lo è.Per niente.Ho... credutoa quel bambinoe non a TE. Pursapendoche le tue sensazionisono sempre
giuste,che mai mi mentiresti néti comporteresticosì sgarbatamente con qualcuno senza valida
ragione.Sono”
“Unasino.”
Artùlo
guardò serio...ma poiscoppiòa ridere.
“Haiproprioragione!Perdonami, Merlino.
Dovevocredere immediatamente a te.Questo non accadrà più,te lo posso giurare.”,siavvicinò per abbracciarlo, “Sono un vero asino...”
Merlinolo baciò teneramente.Con immenso Amore.
“Vatutto bene, amore mio. Nonme la sono presa piùdi tanto.” Sospirò“Nonvorrei doverlo fare.Però...
nonabbiamo altra scelta.Purtroppo.”
Artùsospirò-
“Comesi fa a... pensaredi uccidere un..”
“Non
cene sarà il bisogno.”
“Morgause.Ma che-
Leisulla‘porta’ dellaTenda sorrise.
“Merlino,ho consultatomia ziae mia madre.Abbiamo trovatoun’altra via.Enon occorreucciderlo.”
“
Alloradiccela.”feceun’ impazienteArtù.
“Toglieremoin lui ogni tracciadi Potere.E vivràcome un normale bambinodi 10 anni. “
Merlinorisedi contentezza.
“Ottima idea, sorella!”
“Macerto!E’ un’idea...Grandiosa”esclamòsoddisfattoe felice Artù“E… per il Futuro?”
“
Nessun gruppo di Druidi,o il piùpotenteStregao Stregone esistenteal Mondo,potrà MAIabbattere lo
Scudo di Kilgharrah.”
“Scudo?”
Laragazzaannuì.
“Sì,Merlino.Perimpedireche, in futuro,qualcuno possatentare di ridarglii Poteriper far avverare la Profezia.”
“KilgharrahattendeIL Bambino stanotte.”
fece, entrando,Gaius,“IOprovvederòa un sonnifero
leggerenello stufatodel bambino.Ovviamente,soltanto dentro
alsuo piatto.”
“Morganaeio
lo porteremolà.Appena finitala cenae il sonniferoavràfattoil suo effetto.”
Merlinola guardò
“No.Saròio a portarlo da Kil.Tu restanell’Accampamento.In casodi bisogno. Eproteggi bene Artù, mi raccomando.”
Leirise
“ Ti pare che lasciomio fratello nellemani dieventuali nemici? Giammai.”
Gaiususcìcon Morgause.
“
Allora tue Morgana...”
“Sì.Lo portiamodal GrandeDrago,e vedraiche poi nonavremo problemi di
alcun genere.Neanche in futuro”,
risposeun fiducioso Merlino“Iosono ottimistasu questo punto.”
Artù
annuì sospirando.
“Lofossi iosu questaGuerra...”
“Hey.”, Merlinosorrise, “Andràtutto per il
meglio. Credici!E abbi fiduciain te,in noi, e in Camelot.I tuoi Uominiti seguiranno, Artù.”
“Lo
so.E se... dovesse portare aMorte certa?”
Merlinosospirò.E lo guardò.Non avrebbe
sopportatomai di vederlo morire,di vederlo pienodi sangue o peggiocombattere nonostanteil suo corpo già reclamasse la
sepoltura.Mapoi gli vennein mente una cosa.E sorrise.
“ Ieri leggendo Shakespeareho... letto una citazione. Dall’Otello.Il Moro, dice: “Senon avessi che un' ora d'Amore... Se
questosolo concedessero a me, Un'Ora
d'amore Su questa Terra... Donereiilmio Cuorea TE.".
Ecosì è.Se dovesse andaremale, amore mio
...selo dovessi avvertire,percepire
o... Iovorrei stare con te ,primadi lasciare questaTerra.”
Artùcommossogli preseil visotra le manicarezzandolo,dolcemente,per poi baciarlo con Amore Infinitoe Dolcezza.
“ Restiamo così un po’?”
“ Trale tue braccia?”,sorrise il
Mago“Purein Eterno,se potessi.”
Edi nuovo si baciarono, con
calma,senza frettatenendosi stretti comeseIl
Tempofosse solamente loro .
GwenguardòGaius mentreera indaffarataa girare lo
stufato:il Cerusicole aveva spiegato il piano,e lei aspettava il momento in cui le avrebbe
passato il sonniferoper metterlo dentroal piccolo piatto di Mordred.Finalmente ilMedico finì una fasciaturaa
Lancillotto,e fu così in grado di
prenderla fialetta contenente il
liquido e poidi nascosto passarlaalla ragazza. Lei sorrisee prese il piatto per il bambinoe,mentrecon una mano giravalo
stufato,con l’altra versònel piattino il sonnifero.Per poi versarci una bella mestolatadi stufato.
“Ecco .Mangiafinchéè caldo.”Disse al piccolo
sorridendo “ Se vuoi,potrai
dormirecon me questa Notte.”
“Ne sareifelice.”, risposelui.
Ginevragli sorrise ancora, per
poi sedersi conun piatto di
Stufatoe, come Mordred, cominciare a
mangiarlo. Il bambino non sospettava,fortunatamente , nulla. E dalla Tenda Realepoco più inlà, Merlinoosservava.
“ Ci siamo quasi.Preparo
Garulf.”
“Lascia,li prendoio i cavalli.”,fece Morgana,“Tu sta’ quie
sorveglialo.”,ed uscì.
Artù sospirò.
“Tel’ho mai detto ,che voi due all’opera INSIEME...è qualchecosa chemi preoccupa ogni voltasempre di piùdalla precedente? “
Merlinoscoppiò a ridere.
“mi hai accennatoqualcosa,
sì.”si voltò “Hey,sta’ tranquillo.Tutto andrà bene.Fidati.Non tifidi di me?”
“Macerto che mi fido,
tesoro.”,fece avvicinandosi , “ Ti
amoe mi fido ciecamente, totalmentedi te.”,e lo baciò.
“Ragazzi, scusate” fece Morgause,“ Il piccolo stadormendo.Merlino.Toccaa te e Morgana ora.”
Luiannuì scostandosida Artù con estremadolcezzae avviandosiai cavalli.Dove l’attendeva l’amicae sorella,giàin groppacon davantia lei Mordredche dormiva
profondamente. Merlino montò sul fidatoGarulfprendendonele redini. GuardòArtùche gli sorrise.
“A domattina.”
“Miaspettoche tu vengaa svegliarmi, Merlino. “,disse
Artù “, Ci conto.”
Merlinosorrise annuendo
“Nonmancherei mai.Amoremio.”
Morganasalutòcon un sorrisoginevra,e poi fece cennoaMerlinoche annuìe la seguì.
E spronaronoa piena velocitàverso Camelot.
“Kilgharrah.Eccoci.”
IlGrandeDragoattendeva paziente sopraalla
solita semi-collinettadove sempre
atterrava,fuori dai Cancellidi Camelot.E li videstenderlodavanti a lui, sull’erba.
“ Sono moltofeliceche le cose si risolvanoin questa maniera.”, disse ,“E’ unottimo piano.”
Merlinolo fissò. –
“Artùsara’al sicuro?”
DaMordred sì.Per sempre.”,rispose KIL,“ Proteggerloda Viviana, bè... quelloè un TUO compito. Esclusivamente tuo.”
“E lo porteràa termina con successo.”
Morgana si voltòsorridendo.
“Madre.”
“ConGinevraavete risolto, poi?”annuì “Molto bene!Te lo avevo detto, visto?Bene.Siamo pronte.”
Lady Igrainesi avvicinòal bambino.
Èil momento che viva lasua Vita dabambino normale.Sorella.Dammi le tue mani.”
Lady Yngrid si posizionòin piedi difronte alla sorella,e le loro
mani si unironosopra al bambino.E chiuserogli occhi.
“Caman sin Gala... Camansin Bodvo.” , loripeteronoTre volte .
Dal corpo delpiccolo Druidosi alzò una palladi Luce.Una Luce Biancama in un qualche
modooscurata. Morganas’avvicinòfissandola intensamente. ..finchéle iridi si tinsero
d’OROed essa...esplose.Non ne rimasela benché minimatraccia.
Quandole due Donne,giovane donnecomunque,furono ‘fuori
tiro’,Kilgharrah si avvicinò al corpo
ancoraaddormentatoDel Bambino Druido,con 2 piccoli passi...e soffiòsopra di lui.dopodichésorrise, alfine.
“LaProfezieè stata spezzata.Nessunoe niente,in questoUniverso,la può avverare.”
“Tuopadrelo porteràa un Villaggio.”,riferìYgraine“ Unacoppia senza figli,sarà comese fosse sempre vissutolà.conloro.Per tutti quanti, sarà
così.”
Merlino annuì
“ Per Mordredsarà la Vita
migliore. Perfetto, mipare che qui
abbiamo finito. Possiamo”
“Un’ultimacosa, giovane Mago.
UnAvvertimento.”,disseKilgharrah, “Dovetefare attenzione. I Druidisono un Popolo pacifico,ma non tutti saranno tanto comprensivi. E
c’èl’eventualità che qualcuno di
loro...”
“Nonabbia presobene quelloche abbiamo fatto.”, aggiunse Lady Ingrid.
Lady Ygrainesospirò.
“ Potrebbero pensare di vendicarsi. Dovetefare molta attenzione.”
“Lofaremo.”, disse Morgana.
“Bene.” , disse Igraine,“
Adessotornate pure all’accampamento. I
vostriamici ei vostri amati vi stanno aspettando. O certo,a quest’ora dormono. Madomani mattina sarete lì in tempo.”
Merlinorise.
“se non losveglio,il mio Sposodiventa alquanto irascibile!”
AncheLady Igraine risecon lui.
“Nonsia mai! Va’,che altrimenti non ci saraia svegliare quel dormiglione dimio figlio.”
Merlinoe Morgana salutarono
ledue donne e ilGreat Dragone, riprendendosi i loro cavalli
emontandovi in groppa. E
procedendoverso Esta passo lento, visto che tanto avevano tutta
quantala Notte davanti a loro.
“Erala cosa migliore.”
Merlino annuìsorridendo.
“quelBambino vivràla Vita che merita. I Druidilo hanno messo di mezzo, equesto non va bene. E’solo un bambino,ha soltanto 10 anni. Edégiusto che viva come tutti gli altri.”
Morganasorrisedi rimando
“Tune sai qualcosa, vero?Voglio dire... Eri soltantoun bambino quando haiscoperto diavere dei Poteri.Ed eri pure più
piccolodi Mordred.”
“Già...”
Idue cavalcarono in
silenzioper tutta la Notte,
prendendouna strada diversache no portassetanto vicino agli accampamentidei Druidi;fortunatamente arrivarono che era appena
sorta l’alba:Morghy corseverso la tenda sua e di Ginevra,mentre Merlinoentrò nellatenda realein tempo per vedere
Artùche iniziava a rigirarsidentro al letto.Si chinòsulla paglia,attento a non
pesaresulla coperta, e glicarezzò il viso dolcemente.Sorridendo.
<Dei... E’così bello... Quando dormesembra
proprio un angelo sceso in Terra...>, pensò.
“Merlino...”
Luisorrise:ormai era abituatoa sentirsi
chiamare per nomenel sonno. Sichinò sopra di lui egli lasciò un piccolo dolce bacio. Epoi un altroeun altro ancora. Tantipiccoli tenerissimi baci.
“Sveglia,
mio RE.”
Artùfinalmente aprì i suoi splendidiocchi azzurro cielo,e si fissarono in quelli blumare di Merlino.Il biondo sorrise e alzò un braccio per
togliergli un ciuffo dagli occhi. E poi lo baciò.
“Buongiorno,
mio Sposo.Sei di parola.Come sempre.”
Merlinorise.
“Ovvio!”
sospirò“Ha funzionato. Mordredè ufficialmentesenza Potere.Un normale bambinodi dieci anni,
che miopadre provvederà a portare in un
Villaggio dove una coppia senzafigli
avrà la gioiadi avernefinalmente uno.”
Artùci pensò su.
“Ma”
“Statranquillo. Saràcome se fossesempre stato là.Da quandoè nato.”,sorrise, “ Sela merita una
Vitanormale, quel povero Bimbo!
E,finalmente, un bambinoche ha la possibilità di viverenormalmente.”
Artùlo guardò.
“
A cosastai pensando, Merlino?”
“Beh,io..” sospirò“Morganami ha fatto ricordare
diquando ero bambino. Ioil mio Potere l’hoscoperto quando avevo soltanto cinque anni.”
“ACINQUE ANNI??”, esclamòlui sbalordito
Merlinoassentì.
“Ehgià. Miamadre mi disse cheero
speciale,e che un giorno avreitrovato lo scopo di quello che, in quelmomento, mi sembrava soltanto... una
maledizione. Peròadesso SO acosa può servire.E ne sono onoratoe felice.”
Artùsorrise,e lo attirò al suo
pettostringendolo forte,e baciandoglie accarezzandoglii
capelli.Dolcemente.
“Ehi.Non pensaredi nuovo che sei un mostro, chiaro?”
Merlinoscosse la testa.
“No.Questo notranquillo.Oramai so
perfettamentedi non esserlo.Sono”
“SPECIALE.”,fece Artù“Eti amo.”
Merlinosorridendo sitirò sue gli carezzòil visoper poi baciarlodolcementema con amore.Artùcorrispose a pieno, poiintrecciò le ditanei suoi capelli mossie con estrema dolcezzalo portò sotto di sé.
Potreibaciarlo all’Infinitosenza mai
stancarmi..>,pensò.
Passaronoquasi mezz’oraa quella maniera, abbracciatistretti l’unoall’altro, baciandosi con dolcezza e amore,Tenerezza ,e tantissima calma:come se il
Tempo fosse di nuovo soltantoloro. E
alle voltesi fermavanoper stare semplicementeabbracciati,per poi riprenderea
baciarsi,o coccolarsil’un con l’altro;finchéArtù notando l’espressione malinconicadi Merlino,non sorrise ...e lo attaccòcon il Solletico.
“Ei!!”,
fece Merlinoridendo a crepapelle, “
Ei.. no... nofermo!!...”poi passòal contrattacco,“Vuoila guerra eh? Beccatiquesto!”fece ridendo.
Artùscoppiòa ridere.Ma poi si rabbuiò.
“Guerra...
Già...”sospirò “ Vorrei poterla evitare...
Non voglio perderepiù nessuno dei miei
Cavalierie Compagni, Merlino.Non voglio...”
Il
magosi fermòe lo baciòsulla fronte, stesodi fianco
accanto a lui
“Hey.Andràtuttobene. Nessuno morirà.Te lo posso giurare.” Sospirò“Piuttosto.Ioe le altredovremo preoccuparcianche per i Druidi. Non tutti saranno così
tanto comprensiviriguardoa quello cheabbiamo fatto al piccolo.”
Artùassentìconla testa sospirando.
“Morgana.Leiha
visto un Druido adultoassieme a Mordrede Viviana.”
“Alvarr.Difatti temiamo che possapensare di”
“HEY!!!
FERMO!!”
Dellegrida vennero dafuori la Tenda:i due si guardaronoe poi si alzarono di scattocorrendo fuori. ICavalieristavano circondandoun uomo
giovane sulla trentina, lieve accennodi
barba. Mantello scuro.
“Cosasta succedendo?”
“Sire.Quest’uomostava dirigendosiverso la Vostra
Tenda.”
Artùlo scrutòavvicinandosi.
“Chi
se”
“E’ LUI!”
Artùe
Merlino, cometutti quanti,si voltarono verso Morganache a occhi sgranatifissava ora il giovane uomo.
“Lui
chi?”
“Alvarr.Il Druidoche ho visto nella mia Visione.”
Nei
primisecondi di sgomentoe sorpresa, Alvarr ne approfittòper scavalcareil ‘muro’di Cavalierie mettersidi frontea lei.infuriato.
“TU...
Strega!Dovrai pagareper ciò che hai fatto!”
Leisenza pauralo fronteggiò.
“Iohofatto la cosa più giusta. Mordred”
“Eraun Druido!! Erail”
“Bambinodella Profezia.”,fece Morgause avvicinandosi“Lo sappiamo.Per questo lo abbiamo privatodei suoi Poteri.E creatolo Scudo. Aquesto modo,la Profezia non si potràavverare mai.”
IlDruidosi allontanòda loro di
qualchepasso, senza smettere di fissarle.Con rabbia,odio,frustrazione.E disperazione. Finchéle sue iridisi tinsero d’Oro echinòla testa stringendoi pugni.Per poi rialzarladi scattoassieme al braccio,per sussurrarequalche cosa sottovoce. ParoleArcaiche.E fissandoLady Morganache, indomita, lo guardavanegli occhi.Drittonegli occhi.
Un fasciodi luce rossascaturì dalla sua
mano,si sentì un “no!!!”,un urlodi disperazionee angoscia,e una figura esilema giovanechesi parava davanti alla
Lady... per poi sgranaregli occhi
peresser stata colpitain pienodal fascio di luce. E poil’urlodi più persone assieme :
“NO!!!!”
LadyMorganaprese tra le bracciala sua
Sposanel momentoin cui cadevaa terra,e cadde in
ginocchiocon l’ amatatrale
braccia .
“Gwen!!!
Ginevra... Tiprego rispondimi!!”
Merlinocorseverso di lorochinandosilì accanto.
“Gwen!!
Gwen...Ti prego...”
Morgausesichinòaccanto alla sorella,guardandolacon un sorriso.
“Hey.Tranquilla sorella.La riportiamo indietro.Conosci la Leggedella Religione”
“Una
Vita...peruna Vita.”
Merlinosi voltòversoArtùchinoaccantoa lui.
“Aiutamia portarla in tenda.”
“Certo.”
Con
Gaiusdietro,i due ragazziportarono Ginevra dentrola tendadi Morghye sua,mentre Morgauserestava con la sorella.
“Nonavresti... dovuto farlo.”,sussurrò Morgana,“ Colpire Ginevra è statol’errore più grande che tu potessi mai fare,
Alvarr.”,lo fissò con odio,“ La Legge è chiara. E non ho dubbisu quale Vita offrirò in cambio.”
Morgausesospirò, eindietreggiòcosì come tutti gli
altri,anche Alvarrche adesso sottoallo sguardodella Stregasi sentì il sangue
gelare nelle vene,e fermare la sua
corsa. Il cuoreperse dei battitiuno dietro l’altroe, mentre luiindietreggiava,lei restava fermaal suo posto.Le iridiche si tingevanodi ORO, nellatesta la vocedel Grande Drago
che le suggerival’Incantesimo.
<
Sicuradi volerlofare, figlia mia? >
“Sicura.”,risposelei in un mormorio.
Morganaalzòla testa,fissando losguardoin quello del Druido.Il suo
bracciosi alzò ele sue labbracominciarono a sussurrareparole
Arcaiche,mentre il Druidonon riuscivaa muovere nemmeno un muscolo.Di
nuovoun fascio di luce rossa. Eil corpo senzaVita di Alvarrcadde a terra. Morganalo guardò, trionfante,soddisfatta, poi si voltòverso suasorella.
Mentrele due correvanoalla tenda, e Morghy prendevala mano di Gwenfrale
sue dolcementema con fermezza,baciandoladevotamente econ Amore,Carot prese
il corpoesanimedel Druidoportandolo anch’eglidentro la
tenda.Morgauseprese unaCoppa d’Argentoe poi uscìfuori dalla Tendadi nuovo.E guardòverso il Cielocon leiridicolor dell’ORO.
“Tidrenas!”
Dal cielocadderopiccole goccedi Pioggia cheriempironoil Calice.E lei rientròdentro posizionandositra Gwene Alvarr.Diedea Merlinola Coppae lui la fece bere a
Gwen. Morgauseprese un respiroe pronunciò l’ Incantesimo .
Dalcorpo esanimedelDruido Alvarrsi levò una luceazzurra,chesalì versol’alto della tendae si fermò.allo stesso tempodal tettinodella tenda
ne scese un’altra,sempre azzurra,che riscesesopra Ginevra.L’Animadi Alvarrse ne andò.
EGinevrariaprì gliocchi.
“Ginevra!!”
Laragazza si alzòa sederesulla paglia,e Morgana lastrinse dolcemente.
“Ei.”
“
Non mi lasciaremai più.Maipiù, Ginevra.”,fece trale lacrime,“Déi...Tu nonpuoi nemmeno immaginarecome sono stata negli ultimi minuti. Mi
sembravadi non poter... sentire o...
pensare...”
Ginevrala abbracciòe la baciò.Conimmenso Amore.
“
MAI PIU.Sonoqua, tesoro mio.”
“Sire.”
LaTendasi scostòe apparve Sir Gwaine.
“Sì,Gwaine.?”
“
Fuoric’è qualcunoche chiededi Gwen. Dicedi essere un suo
parente stretto.”
Morganaguardò curiosaGwen,che sentendo il cuorefare un
enormebalzo fuori dal petto,si alzòe corsefuori dalla sua
tenda:davanti a lei c’erala persona che si aspettava di trovare.Un ragazzodalla pelleun po’ piu’scura della sua,sui ventidueanni. Acui lei sorriseper poi corrergli incontro.Esi
strinseroforte forte.I ragazzi uscironodalla tenda incuriositi
Gaiussorrise .
“
Elyan.”
“Chi”
Ginevrasorriseai suoi amici ealla sua adorata Sposa.
“Tesoro.Amici.Vi presento Elyan.Mio fratello.”
VIAIL
POTERE ,VIA IL MALE.
Ragazzeeee!!!
Scusateil ritardo MOSTRUOSISSIMO
^^" Maoramai temo vici stiate pureabituando ;(manon é mia la colpa.... non del
tutto!!! :(:(
Coomunquue:eccovila tanto agognata
&attesa seconda parte ^^sperovi possa piacere!!!
ringrazio
tantissimole mie recensitrici,e i lettori silenziosiche purnon lasciando traccia di séleggono accanitamentee con
ansiaquestamia Storia **
<3
PS:Le Formuleusate per lo scambiodell' Anima,sono state utilizzatequelle che pronunciaNimueh ^^
Perquanto riguardal'altra,é dal Celtico/Galeico:' VIA
ILPOTERE,VIAIL MALE'
Capitolo 12 *** Ricordi di un Giorno di Primavera: la Nascita dell'Erede & l'Idea di Morgause ***
Morgausemancava da due giorni
dall'accampamento: suamadre l'aveva
richiamata per questioni urgenti, e con lei Morgana;e mentre Artù allenava senza tregua i suoi Cavalieri,
pur andandoci leggero, e Merlino era messosotto pressione dal Great Dragoncon tremila e più esercitazioni di Magia,le due sorelle cercavano, con madree zia, un qualunque modo per neutralizzare
l'Esercito Immortale di Viviana. Ricorrere alle Guardie del Sangue,gli antichi Cavalieri che difendevanole Sacerdotesse e le servivanotanto devotamente, era impensabile,ed inoltre erano comunque Mortali. Mossa
alquanto inutile, quindi.
"Eallora che cosa ci
resta?"chiese Morgana,
"Nonci possiamo arrendere in
questa maniera!"
morganaha ragione. Madre,
zia.Ci sarà pur qualche cosache possiamo fare.", disse Morgause.
Lady Igraine sospirò.
"Beh, partendo dal presuppostoche prima fossero semplici Mortali, forse potrebbe aver utilizzato"
"IlCalice della Vita é
gelosamente custodito dai Druidi.", disse Lady Ingrid,"Etu, sorella, sai perfettamentequanto siano ligi al dovere. Ogni tesoroche hanno mai custodito, mai è stato sottratto alla loro custodia."
Morganala guardò in ansia.
"Ma ilbambino, Mordred,
era un Druido!E l'uomo che ho visto con
lui eViviana nella Foresta,
Alvarr,era anche lui un"
"ALVARR?"
Ledue sorelle all'unisonodissero quel nome cheben conoscevamo, dopodiché si fissarono a
lungo negli occhi,per poi guardare
nuovamentele due ragazze che
attendevanouna qualsiasi risposta. Che
le potesse aiutare.
" Lo conoscete?"chiesero in coro.
"Purtroppo sì.",rispose Ingrid.
Ygraine sospirò tristemente.
"Alvarré il nipotedel Capo dei Druidi, Aslan.Da un po'di tempo, ormai,sospettiamo con
suozio, che si siavenduto alla Magia Nera."
"Quindi...", disse Morgause,"Potrebbe benissimoaver
tradito il suo Popolo. Eaver così
consegnato il Calice della Vita nelle mani di Viviana. Beh, secosì fosse, se davvero avesseusato il Calice della Vita per renderli
Immortali..."
Morganale guardò incuriosita.
"Checos'è questo Calice
della Vita?"
"Un'Armamolto, moltopotente sorella. Basta ancheuna sola goccia del sangue di un uomo,e un Incantesimo molto potente.Il Calicesi riempiedi Acqua Sacra...
econ un solopiccolo sorso divieni Immortale."
"Oddei!!Eccocom'èche ha fatto!", esclamò lei.
" Non abbiamoancora la
certezza cheabbia il Calice."
,disse Ygraine,"Prima dobbiamo
accertarcene,ragazze.Voi nelfrattempo avvisate Artùe
Merlino."
Il piccolo Gorloisdormiva,ma quando avvertì quei leggeri passiaprì gli occhi, e guardò la madrecon un largo sorriso , che lei ricambiò completamente..
"Ciao, piccolo mio!Mi mancavi tanto,sai? Vieniin braccio alla mamma."
Mentre il piccolole afferrava
piano i capelli, leisorriseancora di più: le ricordavamoltissimo Artù.E in quel momento le riaffiorò alla
mentequel giorno, i momentiprima del parto, quando le Acque si
ruppero:I Ricordivagarono ,fino a quel giorno.Era una
caldissima giornata di Primavera,i
raggi del Sole entravano di prepotenza nelle stanze di Morgana &Gwen.
**
"Tesoro,fa' dei bei
respiriprofondi."
Lady Yngrid, in aiutodi Gaius e
Igraine, era chinata ai piedi del letto,mentre Ygraine sistemava i cuscinidietro alla schienadi sua figlia,
semi-stesasul letto, assieme a
Gwen,che le sedeva accantoe le stringevaforte la mano.E MORGAUSEchele bagnavala fronte conun freddopanno umido. E Gaius
'monitorava ' le contrazioni:
" Stanno diventando frequenti.",dissesorridendo, "Oramai mancapochissimo. Puoi farcela,bambina.", disserassicurante. A lei.
Morganalo guardò
preoccupata,con espressione di pura
angoscia sul volto
"HOpaura, Gaius.E se ...nonfossi ancora prontaad essere
madre?"
Gaiussorrise prendendole
dolcemente l'altra mano.
"Nessunoè mai VERAMENTE
prontoper fare il genitore,
tesoro."
" Eallora... come
farò?"
"E'semplicemente nella
Naturadi ognuno", lerispose sua madresorridente, "nonti devi preoccupare. Capirai di che cosa ha bisogno,quando ne avrà bisogno. Fidati."
Ygraineannuì.
"Tuttisiamo spaventati,
quando è il momentodi essere padri o
madri, nipote mia. Peròquando lo
diventi,ti passa tutto."
Le preoccupazioniche
hai",le disse Morgause,"letue paure, svanirannoda
sole.Non te ne accorgerainemmeno."
Epoi le contrazionicrebberoancora,e Ygrainesorriseguardandola.
" E'il momento.
Iniziaa spingere."
Morganatra le urla cominciòa spingere...
**
Inquel momento tornòal Presente, e Morgausesorridendole siaffiancò solleticandoil pancino del nipote.
" Vivianaper oggi non attaccherà.Vuoi aprireil Portalee portarlo dal
padre?Sarebbe felicedi vederlo!"
Morgana annuì.
"Ma sì!Hai
ragione.",la prese per mano.
"Dai, andiamo.",e
pronunciaronoall'unisono laFormula.
Merlino e Artù
rientrarononella loro Tenda nel
momentoesatto in cuiarrivavano , o meglioapparivano, i tre. Artù posòla Spada sul tavolo e sorrise. Felice.
"Ilmio piccolo!"
"Ehi,Gorlois!", fecefelice Merlino, "Il piccoloche viene dal padre. Bizzarro."
Artù lo prese in bracciocon le
lacrime agli occhi, commosso.
"Eccolo, ilmio bambino.
Dèi, ébellissimo..", equando sisorrisero, la sua mente tornò indietro nel Tempo, sino al giorno della
nascitadel figlio:quando sentì Morgana urlare.
*****
Le gridasi sentirono,
ovviamente, pure fuoridalla stanza,
dove ilRe padre, in compagniadi Carot, Gwaine e Lance,era seduto in attesa.Come del resto tutta quantala Città e, molto più in generale, tutto
quantoil Regno. E mentre loroerano calmi e tranquillie chiacchieravano scherzando tradi loro, Artù camminavaavanti e indietrolungo il corridoio, in unevidentissimo statodi ansia e d'agitazione. Fin troppa!
"Tivuoi CALMARE?? Mista venendo il mal dimare a guardarti andarsu e giù! "
"Merlino. Stoper diventare
PADRE!!"
"Già!Ed io sto per
vomitare.",ribatté lui."Dai, fermati. Per favore.Non ti aiutafare avanti e indietro, anzipeggiora le cose."
Artùsi fermò. Un'espressione
sul visonettamente allarmata.
"E se...Se non ne fossi
capace, Merlino?Se non fossi... in
grado difare il padre? Non so niente di
bambini, o... annessi e connessi.."
Merlino sorrise, per poi alzarsida dov'era seduto e prendergli dolcemente le mani, baciandolecon tanta devozione.
"Strano.Perché i
bambinidi Camelot ti adoranoe ammirano.Per nonparlare ,poi, delle
bambine!"
Artù rise .
"Beh, le affascino sai
com'è! E comunque,per quanto riguarda i
maschietti... sono già grandicelli, Merlino. Nonsono NEONATI."
Artù", lo guardònelle
palle degli occhi," Sarai un papà
MERAVIGLIOSO. Amerai allapazzia tuo
figlio,e tuo figlio ti adorerà!
Fidati.E poi, se lo ha predetto Il
GreatDragon... scusa se èpoco!"
Lui rise.Ma durò poco,perchépoi lo guardò pieno di dubbi sulla faccia.
"Come... COmefai ad essere così sicuro?",gli chiese
timoroso.
Il morettino sorrise.
"Perché credo in TE. Hofiducia
nel tuo gran cuore.Seiun'ottima persona, Artù Pendragon,una SPLENDIDA persona.Di questo non dubitarne mai. E non cambiarti
mai, pernessuno al Mondo intesi? Per
niente."
Artù avevale lacrime agli occhi
per la commozione.E lo baciòcon Dolcezza e Amore.
"Ti amo" sussurrò
"Ancheio ti
amo.",rispose lui sorridendofelicissimo, "Ecomunque,in caso di dubbi o timori, bheci
siamo io, Gaius, Gwainee Morgause. Chi
megliodi noi?!"
"Haiperfettamente
ragione!"riselui "W i Padrinie le Madrine!"
***+
Epoi tutto ritornò al Presente,
dove Artùstava stringendofra le braccia il suo piccolo, cullandolo
dolcementee sorridendogli mentreil bimbo rideva tutto felice.E Merlino li guardava con le lacrime agli
occhidalla gioia. E unapiccola strana morsa intornoal cuore.
insieme sono... PERFETTI.>, pensò.Ed eccoche il cuore si strinse ancora<
Alle volte sono... quasi invidiosodi
Morgana.Lei ha potuto donargli un
figlio, puressendo sua sorella. Mentreio che lo amocon tutto me stesso,e che l'ho
sposato, nonho potuto farlo.Né potrò farlo ... mai. >
Mentreguardava suo fratello cullare
loro figlio,Morgana avvertìuna fitta stranissima al cuore.Quasi di dolore,di rammarico,e invidia. Ma non certamente sua. Così, attraverso ilsuo senso, più un Potere, diEmpatica,il filo di quelle Emozionila '
condussero' proprioin direzione del suo
migliore amico.E lo guardò.Preoccupata.
Che cos'hai?>, glichiese.
Ilragazzoricacciò indietro le lacrimeche,prepotentemente ,reclamavanol'uscita,e le sorrise con
affetto.<Niente.Assolutamente niente,tranquilla . > "Piuttosto", dissea voce dopo, "Avete novità?"
Morgananon eraaffatto convinta, ma
Morgauseera pronta a rispondere aMerlino quindi, la lasciò parlare.
"
Alvarrè il nipote di Aslanche, come anchevoi già sapete, èa CapodeiDruidi.Da anni.Ma da tempo oramai si sospettache il nipotino sia passato ...alleForze Oscure."
"Eche dunque , potrebbe avere rubatoqualcosa di prezioso",aggiunse
Morghy,"chei Druidiper anno hanno custodito gelosamentee tenevano in sicurezza.Un'Arma,che potrebbe inoltre aver consegnatoproprioa Viviana."
"Cioè,
cosa?" ,chiese Artù
"Unadelle Armi piùpotentedi questo Mondo.", rispose Morgause,"La Coppadella Vita."
"
Questosarebbe davvero un gran belguaio.", dissela voce di Gaius comparso nella tenda,"Però, perlomenocosì sapremmodi fronte a cosa citroviamoa combattere. "
Artùli guardò perplesso.
"Ok...
Ma ,gentilmente,qualcuno dei presenti
potrebbespiegare al sottoscritto che
cos'èesattamente questa COPPA ?"
"Sì,
scusa.",disse Merlino,"Ne ho letto inun Libro ,una
volta.Basta versare una gocciadi sangue di una persona all'interno , e
pronunciare undeterminato quanto
potente Incantesimo. La Coppasi
riempiedi Acqua Sacra,e se colui chevi ha versato il proprio sanguene beve anche solo un goccio"
"diventaImmortale!", sussurròlui consapevole,"Eccocome ha fatto a creare il suo Esercitoinvincibile, allora."
"Nonlo sappiamo ancora per certo.",
ribattéMorgause.
"Mae'la
versione più verosimile. "controbattéGaius "Nonci sono altrespiegazionicosì tanto logiche.
Morgause.Va'da Kilgharrah, riferiscigli quantoscoperto e diglidi andare dai Druidi. Assiemea Balinor .Aslan parlerà, con lui. Ciaopiccolino!"
Gorloissorrisequando Gaiusgli solletico la pancina.Itipici risolinidei bimbi:era un bambino bellissimo,occhi verde smeraldo,profondi, comequelli della madre,i suoi capelli erano ancora molto pochima s'intravedeva ilbiondo color granoche aveva suo padre, il Re.Inoltreera sempreallegro,era sano,e sorrideva sempre!
"Portaloa Camelot . Anzi, primafa' visitaal suo padre. Gwainene sarà
molto felice.", disseArtù
porgendoleilbambino
Il
ragazzo annuì,e nel dargliun bacio, precisamentein quel momento s'accorseche qualche cosa non andava nello sguardo di
Merlino: era triste,tanto triste.Maprima chepotesse chiedergli
qualcosa sucosa avesse,il ragazzo uscì dalla tendadietro all'Amicae al bambino. Artùquindi lo guardò andandosene.
"Merlino.",
risposeguardandola, "E'triste.Turbato. E... io nonho idea del
perché."
Lei
sospirò.
"Nonti resta chechiederlo a lui.Conosci Merlino,
però,sai com'è fatto.Per quanto glielo domandi potrebbe..."
"Loso.Non rispondermi."
"Il
miofiglioccio!",fece Gwaine contento"Mammamia, crescia vista
d'occhio."
"Prendilo!"
Luisorridendolo prese,e Gorloisgli fece un grandissimosorriso seguito subito dopoai suoi stupendi risolinidi felicità.E Gwainerise con lui.
"Eccoci qui!Come pesi,
Gorlois.SU,che zio Gwaineti porta a spasso.Andiamo dazia Gwen, prima di tutto!!Dopodiché, un belgiro tra i
valorosie fortissimie belli Cavalieridi Camelot. Che ne pensi? Andiamo. "
Morghy,che si fidava ciecamente, sorrisecontenta ecome vide i due allontanarsi versola sua tenda,si voltò
immediatamenteverso Merlino,
guardandolo attonita.
"Nonci posso propriocredere ancora!"
"A-Acosa?",chiese luisorpresodall'impeto.
"Che sei invidiosoDI ME, Merlino!", vedendoloaprir bocca per ribattere lo bloccò,"Nont'azzardare a ribattere, sai?Sono Empatica,etu lo sai benissimo. Lo sentoche cosa provi, checosa senti. E ho capitoche lo senti per me."
Merlinola guardò.Poi sospirò,rassegnato
all'evidenzache non poteva decisamente
competerecontro l'ostinazione di Lady Morgana;népoteva ,d'altronde,mettersi
contro un Potere tanto fortee preciso
com'eral 'EMPATIA.Lei sapevaciò cherealmente provava.
LeiSENTIVA.
"Non...
é verae propria Invidia. E'solo...Tu sei... Hai potuto..."
"
Merlino", disse lei sorridendo," selo vuoi, seciò che desideriè questo,ed èpiù che giustoe naturale, c'è un modoper questo. C'èdi sicuro,non neho dubbi."
"L'Incantesimodi per sénon é complicato.",fece
Morgausedietro di loro.
Merlino scosse la testa.
"No.,Lasciate perdere, ragazze.E' molto gentile,da parte vostra.Davvero, molto gentilee generoso ma... NO. Grazie."
"Ma"
"NO."
Eprimache le due potessero ribattere,si avviò a passo speditoverso la
sua Tenda.Quella Reale, cheovviamente condividevacome già tutti quanti sapevano,con Artù,checredeva di trovare:mala Tenda era vuota,o perlomeno cosìsembrava. PoichéArtù erapoggiato dietro l' apertura della Tendae , quando il Magoentrò, gli si
avvicinòlentamente,cingendogli dolcemente la vita con le
braccia. E luiquando sentì quelle
bracciadolci, maforti, stringerglii fianchi,sorrise.Per nulla spaventato.
"Sonoinvidioso di Morgana.",disse d'unfiato interrompendolo.E ilSilenzio calò.Per una manciatadi secondi.
"S..scusa,che..."
Merlinolasciòle sue braccia,quel nido
tantoprotetto quanto caldo,
allontanandosi da lui,edandogli le
spalle.Vederloridere di lui,gli avrebbe fatto troppo male! Giàil SENTIREle sue risa... sarebbe statoun
colpotroppo duro da mandar giù...
"
Provo...invidia , nei confrontidi
Morgana.PerchéLEIti
ha dato un figlio mentreIO...no."
Chiuseimmediatamente gli occhi,attendendocon un macignosopra al cuore,lo scoppio di risa.Che, però non arrivarono;comunquelui non si voltò, pur avendonuovamente gli occhi aperti, ma lo sentì avvicinarsi,lo vide affiancarlo,superarlo.E con losguardo fissosul terreno lo
videfermarsi davanti alui. Insilenzio.
"
Merlino.Guardami."
"N..no..."sussurròlui "Tiprego, non"
"MERLINO."
Luiscossela testa, le lacrimeche
,lentamentescendevanosul viso.
"Nonposso...non neho il coraggio..."
Sentì lemani diArtù posarsi sulle sue
guance,e dolcemente asciugarele sue lacrime,e poi gli sollevòil viso, lentamente,baciandole ultime lacrime.Sorrise,e fissòlo sguardo dentro al suo.
Artùlo strinse a sédolcemente.Baciandogli i capellicon
tantissima Tenerezza.
"
Perdonami, Merlino.Io"sospirò," Anche ioci penso spesso.Non credevo che"
Luialzò la testa.
"S..ul serio?"
"Sì.Quandoho presofra le braccia mio
figlio,per la prima volta, io ho
pensato 'comeavrei voluto che fosse mio
edi Merlino..'DA quandoabbiamo saputodel fatto
dell'Erede, che dovevo avereun
figlio."
Merlinoannuì,
"Io
l'ho sempre desideratoun figlio NOSTRO.Maanche io,da quel giorno...ci pensosempre più spesso. "
"Già.E non tantoper il fattodi dare un Erede al
Regno, ma"
"peravere un bambino NOSTRO.", sussurròl'altro con un sorriso,"Il frutto del nostro AMORE...tra le braccia..."
"Senon tene ho parlato"disse
Artù,"e'perchécredevoche mi avresti preso
per... non so...per pazzo!",rise poi.
Merlinorise insieme a lui,
"Allorasiamo pazzi in due!",e lo baciò,"Inquestopreciso istante,per la
primavolta in vitamia, io...rimpiangodi nonessere una ragazza."
Artùlo baciò con Amore ridendo.
"Maio ti amoper ciò che sei, tesoro mio.Non
mi stuzzicaproprio per niente l'ideadi u..unaMerlina!"
Merlinolo guardò commossoe ricambiòil suo baciocon dolcezza.
"Ancheio, ti adoroesattamente cosìcome sei.Non ticambiereimai,per nessunmotivo al Mondo.Con nessuno."
Artùgli rivolse unosguardoaltrettanto commosso,e ricambiò
il suo baciocol cuore che batteva a
mille.Fuori dalla TendaMorganae Morgause si appiattironoalla
tenda,e si guardarono sorridendo.
<Sicurasia giusto?>,
chieseMorgana alla sorella.
Morgause annuì.<Noncrediche se lo meritano?Il
Fruttodel loro Amore...Ti preoccupiper l'Erede ?>
<Assolutamente
NO!>,Esclamò leiSe volesseronominare Eredequesto bambino , sono soltanto contenta.>
Poiguardarono all'internodella Tenda,sguardo fissosu Merlino
,prendendosiper la manoed iniziando amormorare un Incantesimo a bassissimavoce,attendendo dopo qualche secondo,sinché non avvertironoche era
andatofortunatamente a buon fine E,
sorridendo,si allontanarono.
Artù continuòtranquillamente a baciareMerlinoche, d'improvviso, si staccò. Non bruscamente.Maaveva immediatamenteavvertito
qualche cosa, e ora sapeva. Avevacapito.Aveva SENTITO che
cos'erasuccesso.Dentro di lui:sentivaadesso qualcosa di nuovo,di
decisamentestrano anche .Esgranò gli occhi.
"Eh..."sospiròdi nuovo"Loromi hanno... comete lo dico...Fatto crescereun... UTERO.
"
ECCOOMIII!!!!! :DFinalmente eh?
Unavolta alla Settimanaposso
recensire adesso ^^E speroche vi basti... ame no ma... d'altronde forse meglio così
altrimentifinisce subito...nonpensate? :/
Capitolo 13 *** Perplessità & Riunioni su un prato di lillà XD ***
Il voltodi Artùassunse un'espressionetra lo
strabiliato...e l'euforico .
"Che stai...Ti
hanno...Mi stai dicendo che... che
oratu puoi..."
Lui annuì.Arrossendo.
"Possoconcepire. Sì."
Luilo guardòconintensità, finquando non andò
versola Tendae la chiuse ,voltandosi poidi nuovo verso di
lui, e avvicinarsicon pochi passi,e successivamenteriprendere il suo viso tra le mani, e
baciarlo.Con amoree Passione.E un solo piccoloprofondo
sguardo, fu sufficientea
comprendersi,e baciarsicon ancora più trasporto, togliendosia vicenda le maglie;
dopodichél'exPrincipe tolse aMerlino il
fazzoletto intorno al colloper
divorarglielo dibaci e sentirlo gemere
per lui,e lo eccitò ancora di più. Lo
feceindietreggiare fino al loro'letto'di paglia e stoffa, doveArtù lo
spinse dolcementesotto di sé.E Merlino sorridendosi tiròsu a sedere perpoi sganciargli
ipantse tirargli poi giù,per attrarlo
poi a sé.EArtù,con un grandesorrisolo baciò. Con immensa dolcezza.E
dopotanto Tempo,le loro mani si cercarono,si trovarono estrinsero,le loro ditaintrecciate.I lorocuori che battevano forte,all'unisono.
EquandoArtù venne dentro di lui, MerlinoLO SENTI': il Semedella Vitache si faceva strada dentrodi
lui, ilsuo piccolo quantovitale percorsoper poi arrivare fino all'Uteroe piantarsi lì .E si strinse feliceed entusiasta al pettodi Artù,che coprì entrambi conuna
copertae se lo strinse dolcemente a sé.
"Bene!",esclamòArtù
altrettanto felice"IO
anche!"E lo baciò
EMerlinoricambiandosi accoccolòancor di più,come un bambino in cercadi tanta sicurezza,che lui gli donavasenzaesitare, senzaremoresenza restrizioni.
"Unfiglio nostro."
MormoròArtù"TUO e MIO...Danon
credersi quasi!"
Merlino rise .
"Già!"
Esiaddormentarono felici,abbracciati strettil'uno all' altro.Entusiasti eanche un po' spaventati... tutti e due.Anzi.Tutti & TRE!
Lamattina dopo, Merlinosi svegliò abbastanza tardi peri suoi standard,infatti Artùgià era uscitodalla Tenda:si alzò a sederesulla pagliae poi ,sorridendo, si lasciò cadereall'indietro ridendo felice col cuorea 4000! Quella Notteera stata
FANTASTICA! Artù riusciva aessere tanto
passionale quanto dolce,e dèi quanto
era...!Aveva un corpo STRE-PI-TOSO!
Sechiudeva gli occhi,lo poteva vedere ,comese fosse davantiai suoi occhi...La sua ' visione'fu interrotta:sentì la Tenda aprirsipiano,e si alzòdi nuovo a sorridere
perpoi sorridere al suo Sposo.Teneva unpiccolo vassoio tra le mani:due
spremute di arancia,due piatti con
pane,salciccee formaggio, e due
bicchieroni dilatte tiepido.Una colazioneda Re! Il Re (appunto XD )sorrise,e si sedettesopra le balledi paglia posandovianche il vassoio.DOpo si sporse, e lo baciòcon dolcezzae tantissimo Amore.
"Buongiorno,mio
Sposo.Dormito bene ?"
"Comeun bambino!",
rispose,"Anzi...ENTRAMBI abbiamodormito bene.", si corressepoi sorridente,"L'hosentito, questa Notte...il
Semeche raggiungeva l'Utero."
Artùrise e sorrise,felicissimo,con le lacrime agli occhie il
Cuore che esplodeva dallapuragioia assoluta,e posòuna mano delicatamente sul grembo.
"O Bambina.", locorresse annuendo " Potrebbenascere una femminucciae non un
maschio.Cihai pensato?Tu...preferisciun maschio?"
Artùscosse la testa.
Sorridendo.
"Ame é sufficienteche sia in salute,il sessomi è indifferente.Sarà
Fruttodel nostro Amore,lo ameremo... o LA ameremo, comunque."
Merlinosorridendo preseil suo bicchieronedi latte tiepidoe lo bevve, sentendouno strano solletico nella pancia.Cosìvi poggiòa sua volta la manoe rise.
"saràancora un piccolo
embrione, mail Lattegià lo adora!",poi sospirò"Mi domandocome lo,o la nutrirò , quando verrà al mondo."
"Cipenseremo."
Luiannuìe poi
cominciarono a mangiare;da tantissimo non facevanouna vera colazione assieme,e adesso,seppurin Guerra,erano lì seduti insiemeche parlavano del più e del meno ,e si
guardavano contanta devozione e
tantoamore.Quandopoi finirono, Artùscosto il
vassoio,e Merlino gli presela mano e lo avvicinò a sé.Artùsi alzòper poi sedersi più
vicino a lui, proprio davantiai suoi
occhi, e Merlino conun sorriso glisfilòla maglia e la poggiò accanto a sé.Artù sorrise.
Merlino posòle sue manisul viso di Artù carezzandolo dolcementee con tanta tenerezza,e Artù chiuse gli occhisorridendo:le mani del giovaneiniziarono ad
accarezzare la fronte scendendo giù sugli occhi chiusi,passando sugli zigomi lisci e posarsisulle guance roseesenza accenno di rossore;scese giùsul collo, liscioe
perfetto,l'incavo fino alle spalle,
forti, possenti,le sue braccia
muscolose che potevano togliertiil
respiro ma anche fornireunoscudo di protezione, e il suo petto...gli addominali perfettie ben scolpiti,con le varie cicatriciche si era procuratodurante duelli o allenamenti vari, e sorrise.
"Sai,se fossi statogià presentenella tua Vita, queste"
" Mele sareievitate.",disse Artù sorridendo,"Lo so, Merlino.Ma adesso sei qui, giusto?Questo conta, null'altro."
Lemani di Merlino lo
carezzavanocon così tantaDolcezza e Tenerezza,e Artùsi sentiva in una sortadi
Trance.Da cui avrebbe pagato oroe argento per NON uscire. sensazioni che provo ogni voltache mi sfiora sono... straordinarie!Sentire le suemani su di me... è intossicante... >, pensò.Ilsuo
corpo era percorso da millee più
brividi,DèiMAI aveva provatosensazioni di questo genereprima, ed erano così intense,che gli sembravadi librarsi addirittura in volo!E quando riaprì gli occhi,evide
il suo sorriso,i suoi occhi...
sentìche per qualche motivoera Lì che doveva essere.Gli carezzò il viso.
"Un
poetaantico un giorno disse... "Eravamo insieme.Tutto il resto del Mondol'ho scordato". Déi, quando sono
conte mi scordo addiritturadel Tempo che passa, Merlino."
Merlinosorrise baciandogli il polsodellamano con Devozione..
"Eravamo
destinati, amore mio.",poi
sospiro',"Sai, questa Guerra mi mette paura.Ma voglioche tu sappia una cosa."
"Cosa?"
"concedessero a me: un'oradi
Amore suquesta Terra... donerei me
stesso A TE.>Qualunque cosa
possaaccadere, io sono TUOe lo sarò sempre amore mio."
Artù
lo guardòcon le lacrime agli
occhi.E gli prese il viso fra le
maniPer poi baciarlo con amore etanta Dolcezza.
"Tu.non.mi
lascerai, Merlino." Sussurrò"Perché senza te , io non valgo niente.Non SONO niente.Se TU dovessi...Io non resterei quiunsecondo di più.Sei lamia ragione di Vita, piccolo mio. La Luce dei
miei occhi,dei miei giorni."
Merlino,commosso,lostrinse.
"Ho
tantissimapaura.Perché quandoverrà il momento in cui mi troveròdi fronte a Viviana... sarò da solo.Nessuno dovrà esserci,oltre a
me,e a lei.", dissepiangendo "Hoterrore di non farcela! Di nonessere all'altezza!Tuttivi aspettatecosì tanto da meed io...
Sembratetanto fiduciosi ma..."
"Merlino.
So
perfettamentecom'é che ti senti.Che cosa provi. ",Artù loguardò," Perché lo provo
ognivolta che mi trovo davantiad un altro Cavaliere,in duello.Eso che cosa si sentead avere Paura di non farcela,conosco bene il timore di deluderechi crede in te."
"Matu non potresti MAI deluderci.Neppure volendo!Perchétu ci metti il cuore, etutta la
tua buona volontà.Sempre.Questo fa' di te unVincitore in partenza."
Artù
sorrisecol cuore che gli esplodevadalla gioia.
"Elo stesso discorsovale per te, Merlino.Tu non devi ascoltare che il tuo Cuore. Il
tuo istinto.Nessun' altroo niente altro."
"Grazie,amoremio."
Artùsi stese,voleva stareancora lì al caldo
per qualche minuto,e si steseanche Merlino, con latesta del biondo sul petto,e cominciò ad accarezzarei suoi capelli dorati e robusti con
tenerezza, sorridendo.
"Wow...
Loadoro..."
"Checosa?"
"
Ascoltare i battitidel tuo cuore. Mi
calma."
Merlinorestò lìdieci minuti, baciandogli icapelli dolcemente,e poi si alzò
porgendole mani ad Artù che si
alzòdavanti a lui senzamollare mai le sue mani, stringendoletra le sue con forza e infinita
dolcezza.Si scambiaronotanti piccoliteneri baci a stampo, ridendo, etenendosi per la mano uscironodalla tenda baciandosi ancora.Il
Cielo era abbastanza limpido,con
qualche nuvoletta candida e bianca sparsadi quae di là .
"
Merlino!Artù! Buongiorno!!"
I due guardaronole due ragazze che stavano avanzandosorridenti verso di loro con l'espressione
piùtranquilla di questo Mondo,E Merlino puntòloro il dito contro.
"VOI
DUE... losapete che cosa
siete?",disseserio"Due pesti!Ecco cosa
siete!Cosa... Come.. ARGH! "
Le
due chinaronola testa,dispiaciute,e poi guardaronoil loro fratello
maggiore,e lui.
"Ci dispiace.",fece Morgause,"Moltissimo!Avremmo dovutoparlarne con voi, prima.E' che...A noi sembrava così ingiustoche
voi non abbiate un figliovostro!!E abbiamo agito di conseguenza, a
istinto."
Morganaannuì.
"
Abbiamopensato che... tu,Merlino, non avrestiMAItrovato il Coraggio.Non
perchétu sia vigliacco eh!Ma perché... raramente pensi a te."
"Buondì!",salutò Ginevra,"Morganami ha annunciato la grande novità.L'idea di diventaregenitori deve
esseredecisamente entusiasmante!"
"Lo
è!",risposeArtùcontento sorridendo,"Avere
un Eredeé emozionante, questo non lo
nego. Maun figlio dalla personacheami di più al Mondo è... tutta un'altra cosa."
Gwen
sorrise.
"Sì.Hai perfettamente
ragione.Un figliodalla personache ami éuna... Emozione
unica."
"Ci...
CI hai ripensato?",le chiese Morghy felice,"Haideciso di..."
"
Mifa tanto piacereper voi!Non immaginatequanto sono...
SIAMO , felici per voi! "
"Grazie!",
risposeroin coro entusiaste.
Morgausesorrise.
"
Cosìla quota sale a tre.",
guardòArtù,"Non te l'ho detto prima,perchéio voglio combattere.E soche essendo incinta, secondo ilNostro Codice non potrei farlo. Ma"
"Aquesto modo metti a rischioil bambino.", la interruppe lui," Voglio vederlomio nipote,Morgause.E voglio che sia al sicuroanche tu."
"Sa'sicuramente quel che fa, Artù.",intervenne Merlino,"Quando avvertiràpericolo per il Bambino,si fermerà. Giusto?"
"Giusto!"
"Lecopro le spalle io.Nonti
devi preoccupare, èla mia sposa.E alee a nostro Figlio ci penso io.",disseCarot avvicinandosi.
Artù
annuì.E sospirò.
"Bene!"
Merlinosorrise lasciandoil gruppetto con un baciod'amore ad Artù,e sidiresse tranquillamente alla Tendadel Cerusico di Corte,il quale
lo guardò :unosguardo mistofra il serio e il divertito.E sospirò .
" Comeci si sentea...",fece cenno alla pancia,"Adavere... bhe... un UTERO?Deve'essere
molto..."
"Strano,sì.",riselui,"Ma darò unfiglio ad
Artù!E ne siamo entrambifelicissimi.Emozionati, e...ed entusiasti!!Anche se, effettivamente,ci
spaventa molto. Me soprattutto."
"Soloperché lui è già padredi un figlio,ciò non significache sia meno
spaventatodi te. Sebbene, bisogna
dirlo:ArtùNON HA un utero."
"Appunto.",
disse lui.
"Tisenti DAVVERO prontoa questo,Merlino?"
Il
giovaneassentì col capo.
"
HO soltantoil timore di quella
faccendasull'Equilibrio.'UnaVita...per un' altra.'.E adesso
pure Ginevra vuoleun figlio da Morgana,
quindi...la mia ansia è
decisamenteraddoppiata! Voglio dire...
Chi é che saràpreso per questi due
bambini?"
Gaiusscossela testa.Sorridendo ,fiducioso.
"In
questocasonon credo valga lo stesso Principio.Mase
sei nel dubbioe vuoi uscirne,se sono confermeche cerchi, chiedi a chine sa senza dubbi, moltopiù di te.E di me,anche."
"Kilgharrah.Piùtardi andrò sicuramente da lui, prima, però devodare la Novella ai miei. ", disse,"Chissàche giubili di gioia!" . E uscì.
"Dove
vai?"
Merlino,
che scioglievaGarulf, si voltòverso il suo sposo sorridendo.
"Dai
miei. Ovvio.Vado ad annunciar loro la
lieta novella.Preferisco losappiano da me."
Artùcol suo medesimo sorriso presele redini di Garulf e vi montò porgendola mano a Merlino.
"Mi
pareuna splendida idea!E dunque vengo assieme ate. A questa maniera daremo la notizia
INSIEME.A tuttie quattro. Avanti."
Il
morocontento afferròquella mano e salì davantia lui, baciò Artùe lui spronò verso Camelot;sulle scalinateadattenderlic'era già Uther
assieme ad Ygrainee Ingrid,che li avevano visti giungere con i loro
Poteri.
"Se ti riferisciper
casoa Morgana e Gwen,già lo sappiamoragazzi.Ci hanno annunciato la Novellagiusto venti minuti fa.
Uthersorrise felice
" E' bellissimoche abbiano
decisodi avere un figlio tutto
loro.Come anche Morgausee Carot, aquanto ci hanno detto.", disse.
"Nonsaranno i soli."
Tuttie cinquesi voltaronoverso Merlinoche, con un gran
belprofondo respiro,aveva presoil Coraggio e lo aveva finalmente detto.In parte almeno. Sentìla mano di
Artù stringere dolcemente ma con presa saldala sua,e i due sposisi guardarono con un largo sorriso.
"Morgausee
Morgana",disse poi artù "hanno compiutolo stesso Incantesimo anchesopra Merlino, l'altra Notte. Certo,avrebbero
dovutocome minimo avvisarci prima di
compierlo, ma non per questo ne siamo meno felici."
Ingridguardò la sorella, divertitae perplessa.
"Eavete... consumato la
Notte?"
Loroannuirono,e Ygraine sorriseagli sguardidegli altri tre genitori
"Oh,non preoccupatevi. E
assolutamentesenza alcun tipo di
rischio.E' un Incantesimotanto semplice quanto strepitoso. Unith?"
La donnaguardò suo figlioincredula.
"Tu hai... unUtero? "
"Sì..." risposesorridendo commosso" E l'ho
sentito, madre!Ho SENTITOla Vitache... Nasceva dentro di me!Ed è
stata l'emozionepiù... grande e
indescrivibile chepotessi provare
mai."
Ladonna ormai commossa scoppiò
in lacrime,e avvicinatasi al figlio
conpochi passi lo strinse poi a sé,
forte.
"Un nipote... Nonpotevi
darmi gioiapiù grande!!"
"Bhe, figliolo.",rise
Balinor"Sene sei contento tu,e ne sei felice... nonc'è niente, allora,che possa esser detto controtutto questo.", e lo strinse.
Merlinoannuì felice..
"Ne sonopiù che convinto. Amo Artùcon tutto me stesso,e dargli un figlioper me è il Sognopiù...grandemai realizzato!"
"Congratulazioni!",rise il padre felice.
Uther,Igrainee Yngrid strinsero
Artù felicissimi,e a dirpoco commossi, dopodichéabbracciarono anche Merlino mentrei genitoridel Mago stringevanoforte Artù.
"Mio caroMerlino",
disse Ygraine"Nonsai quanto iosia felice per voi!Piuttosto, il
Bambino, oBambina,andrà assolutamente protettoo non vedrà la Luce.Con la Guerra non si scherza!E poi,neanche ciòche devi fare é
tantopiù semplice."
Merlinoin quel preciso momento
sentìuna forte fitta al petto,all'esatta altezzadel cuore:il sensodi colpache lo pervase.Lady Igraineglia veva appena fatto tornare alla menteche lui aveva un preciso compitoda portare a termine. Un dovere.E non era affatto un gioco.
sono affidatia TE, Merlino!Tutti loro.>, pensò,<Edé una cosa veramente pericolosa, lo sai.E troppo importante!>
"
Vi chiedo perdono.", disse,"Umilmenteperdono.Voi confidate moltissimo in me, perchéio ho una missioneda compiere. Devoaffrontare una delleStreghe più potentiche esistano, e ho appena fatto una...Mi sono comportato daemerito idiota! E daEgoi"
"Merlino,
no!",intervenne
Artù,"Nonsei un idiota,nétantomeno un Egoista!Nonpotresti MAI esserlo, tesoro."
Yngridscossela testa, difatti.Conun sorriso.
"Porti ingrembo il figlio tuo e di Artù.E' un frutto d'AMORE, non certo di Egoismo. Miasorellacomunque ha ragione:opereremo un
Incantesimo. Lo stessoche abbiamo
compiutosul grembo di Gwen e di
Morgause.Lofaremoanche per il tuo."
"Unasorta di Scudo,in poche parole.Che proteggeil Bambino.OppureBambina.",finìpoi Balinor.
Ledue sorelle Pendragon Seniorsorrisero al ragazzo,per poi prendersi per la manoe avvicinarsia lui;si avvicinò pure Balinor,che prese la mano diIgraine mentrele altre tre andarono a posarsisopra al grembodel giovane.I tre chiuseroin seguito gli
occhi.Iniziarono a sussurrare parolein Lingua Arcaica,formule della ReligioneAntica,mentrepoi dalle loro mani si
sprigionòuna intensa Luce azzurra E
bianca,chesuccessivamentepassò sulla panciadel mago,che la sentìpenetrare, calda,
con gentilezza,dentro al suo grembo.
Quelcalore fortissimolo riscaldò lungo tutto il corpo, perpoi accentrarsi nuovamente attornoal grembo. E seppeche il fetoera ,adesso,al sicuro.Cheera ben protetto.E sorrise
alledue donne eal proprio padre.
"Viringrazio, di cuore.",poi sospirò." A proposito. Ho parlatocon Morgana,mentrevenivo
qua.Riguardo... allo scontro con la
Strega.Se talescontro conVivianacomportasse un
sacrificio, da parte mi"
"NO!"
"Artù!",sbraitòlui,"Stavodicendo...In quel caso,voglio che voi
salviate il piccolo. Sarà Morganaa
concepirlo,e a tenerlonel suo grembo."
"Beh"
disse Balinor,"Puoi trantranquillamente chiamarlo , così saràlui a venire da"
"NO!
Viviana nondeve avvertire.Deve restare al sicuronellagrotta.", disse Merlino,"nonc'è problema.Scendiamo noi,da lui. "
"D'accordo.Forse è meglio.", rispose lui.
Artùprese quindi le redini
di Garulf, mentreMerlino si avviava
precedendoloverso le Grottee accendendo una fiaccolacon la Magia,attendendo così che Artù lo raggiungesse,per prenderlo poi di nuovo permano. Insiemescesero giù fino alla Grottadove
KILli attendeva con largo sorriso.Appollaiatosulla sua bellaroccia.
" Buongiorno,miei giovani Amici!"
"Ciao,Kil!",
risposero sorridenti i due
"Sotutto.QuestaNotte ho percepitola Magiadelle due giovanisorelle,e ho capitoimmediatamente che generedi
Incantesimohanno operato. Sono
ultrafeliceper vo!Oh. E ancheper Ginevra, Morgana ,e
Morgause."
"Grazie!",risposero felici.
"Ma
ditemi...in che cosaposso aiutarvi stavolta?"
Merlinolo guardò.Preoccupato.
"Tulo sai meglio dime, Kilgharrah:quando si chiede aiutoalla Magia per una Vitada far nascere...la Magiane chiede un'altrain
cambio.E siaio che Ginevra"
"Nonavete nienteda temere!", lo rassicuròlui,"Inquesto casonon vale quell'esatto Principio.La Vitarichiestain cambiopuò essere ancheanimale.
Suggeriscodue belle caprette, di
quelle più anziane e paffutelle."
Artù
sorrise.
"Neabbiamo gi ustoun paiofresche,che tra 9mesisaranno perfetto per... ecco,quello."
"Bene!"
Merlinosi sentì moltopiù sollevato.
"
Perfetto. In questocaso, non
abbiamodi che preoccuparci. Adesso mi
sento molto più tranquillo."
Kilgharrah
lo scrutò.E sorrise,maperplesso comunque.
"Qualche
cosati turba,giovane Merlino. "
Luiannuì.E sospirò .
"
Trovarmi da solodi fronte a Viviana,
eccoche cosa mi turba. Cioé... No.In realtànon è esattamentequello,che mi preoccupa. Misono già trovato di fronte a una Strega
potente, da solo.Però c'é da dire che Nimuehprobabilmente non eratanto... malvagia... in fondo."
Artùsi sentì scappare unarisata sarcastica
" Nonera malvagia? Merlino, Merlino."
"Il
Mago ha ragione, mio Re.", disse Kil,"La StregaNimueh aveva la
mente purtroppoannebbiata
dall'Oscurità.Ma non si puòdire che fosse, infin dei conti, malvagia.Al principio, quandoera più giovane, non lo era affatto mi
creda."
Merlinoassentìcon il capo.
"E'quello che pensavo io.Ma Viviana, éguidata da Odio.Furia.E setedi Vendetta.Come posso
fermarla?I mieisoli Poteri non basteranno."
"Leiè l'Oscurità nella tua Luce, Merlino.L'Odio... nel tuo Amore. Equeste altre due potentissime quanto
sottovalutate Armi, Amoree Luce, ti
aiuteranno a sconfiggerla emettere fine
alla sua Vita. Se è questociò che
realmente desideri."
"Comeal tuo solito. Vuoi aiutaretutti, eh Merlino?"
"Sì.Étanto sbagliato ?"
"No,giovane Mago",rispose kilgharrah"eti dirò anchecome farlo.Ma non adesso.Verràil momentoin cui te lo dirò,manon
é questo. Tornateall'Accampamento,
giovincelli.Altrimenti penseranno che
li avete abbandonati!Ah.Voleteche vi dica diche sesso
sarà?"
Artùe Merlino annuirono e si guardarono.
"Cifarebbe felici saperlo.",disse Artù
"Bene!Alloraora tornate in là,nellavostra Tenda.Tra pocovi sapròdire."
Idue, allora fiduciosie più che mai incuriositi, uscironodalla Grotta risalendo le scalee spegnendola fiaccolae montando sul fidoGarulfche li salutò conin lieve
nitrito e, felicepure lui, partì alla
volta dell'Accampamento.
Seconda
Parte:VI
piace? *___* Sperotanto di sì!!!
Hodeciso di suddividerlo in due,perché altrimentiera troppolungo l'altro ^^"e adesso, vedremoun pò che cosa
riserveràil Fatoa questi due, anziquattro, giovani ragazzi:femmine? Maschi?I nomigiàli ho pronti... in ogni
eventualità **
"Significa
letteralmente 'piccolo Orgoglioso' , in Celtico."
Merlinosi lasciò sfuggire unarisatina .
"
Oh, bhe,speriamo solamente nonvenga su orgogliosoquanto lo zio."
"Ehi!",esclamò lui ridendo."Comunque, siamofelicissimi di questa Notizia,ragazzi." Aggiunse poi
Merlino
annuì.Tutto contento.
"Ecosìavremo un altro maschiettoPendragon ,eh? Bene!"
"Il
vostro?", chiese Carot.
"
Lo sapremo a minuti,il Drago sta '
verificando'.", glirispose
impaziente Artù.
"Stiamoattendendopure noi."
Morganae Ginevra arrivarono tranquillamenteper la mano.
"Chene dite", fece Gwen"seaspettiamo insieme?Sediamoci sul prato, magari."
"Ci
sto!", risposeroi due maschietti.
Carote Morgausesorridenti annuirono.
Isei ragazzi, così, si
avviaronoverso il pratodietro alla tenda reale, dovesi sedettero: Morgausesi poggiò a Carot, restandoin posizione semi distesa;Morganasi sedette a gambe distese,con
la testa di Gwen dolcemente posatasu di
esse,mentre la ragazzaera stesa completamente. Merlino trale gambe di Artù, poggiatoa un albero.
"Chebella giornata,
vero?", disse Gwen.
"Bellissima,tesoro mio.",le risposeMorgana,"Anchese niente potrebbe maiessere
bella quanto te ."
Artù rise.
"In arrivoun carro
stracolmo di smancerie, ragazzi!"
"Bhe,sicuramente ha preso
da papà.", intervenne Morgause.
Etutti quanti insieme risero.
"Diche cosa parliamo,
ragazzi?"
" Ci uniamo pure noi!"
DalCampo arrivarono ,
sedendosivicino a loro, anche Gwaine e
Lancillotto.Soddisfatti del buon
allenamento e felicinel vedere tantoAmoreintorno a loro.
"Parlavamodi quanto sia
indisponente il Re.", disse Carot.
Gwaineannuì.
"oh,sì.Mi spiace
moltoArtù, ma... Qui hanno pienamente
ragione!"
"Ah,ma grazie.",disse
luima ridendo," Ne terròsicuramente conto, quando dovròassegnare gradi più alti."
Lancescossela testa, ridendo anche luicon gli amici .
" Povero Artù."
"Nonsembrerestitanto...burbero, almenonon a me."
Elyansi unì a loro dopo qualche
minuto cheerano lì, esi sedette vicinoai suoi due Amici.Iniziòa ridere anche lui,dopo.
" Oh!Tiringrazio,Elyan!"
Merlinovedendolitutti tanto affiatati e sorridenti,
spensierati , sorrise.Col cuore
serenoe pesante allo stesso tempo:quellaGuerra aveva letteralmentelogorato i nervi ditutti
quantima lì, in quel particolaremomento,eccoli tutti lì insieme , rilassatie senza pensieri imminenti.
" Che c'é?"
Dopo qualcheminuto, Ginevra si accorseche il suo migliore amicoli guardava uno peruno con un largoquanto bizzarro sorriso stampatosulla faccia .E Il ragazzosenza smetteredi sorrise scosse
la testa.
"Oh, niente. Stavo
soltantoconstatando quanto
sembriamosereni, e... senza
pensieri."
Lei sorrise.
"Già!Sembra così
strano...Eppuretranon molto avremo a chefare con
un'ennesima Guerra."
"Alcunidi noi potrebbero
nonessere qui",disse Gwaine,"quandotutti questi pargoli
nasceranno.E so...di esser moltopessimista ma...la cruda verità va affrontata ."
"Giusto!", disseArtù
soddisfatto,"Epoi, noi abbiamoil più grande Mago di tutti i Tempi.QUESTO varràpure qualcosa, non vipare?"
Merlino rise.
"Oh certo! "
Accadeva, a volte,che Kilgharrah parlassementalmente,e chegli altri rispondessero a
vocealta:questo nonimpediva affattole
comunicazioni, anzi. Alle volteera più
facile.
"Ciao
Kil!", dissero loro in coro.
"
Ebbene?", chieseArtù,
"Novità? "
appena visto la futuraFamiglia di Morganae Ginevra.>, risposelui.
Morganae Gwensi guardaronoe poi
prendendosiper la mano,
intrecciaronole loro ditasul grembodi quest' ultima.
"Dicci
pure."
Kilgharrah,nelfondo della suaCaverna, sorrise
felice.
perchéaltrimenti il vostro bambino... ela vostrabambina...
rischierebbero laloro Vita.>,risposepiù cheraggiante.
Icuori delle due si fermaronoper un istante.... perpoi prendere abatterea unritmo frenetico;si guardarono,conle
lacrime agli occhidalla commozionee dalla gioia pura:due bambini!! Se ne aspettavanouno, ma avernedue duplicavala loro giàcrescente felicità!!
"Unmaschio..."
"Euna femmina... "
miei vivissimi complimenti, giovincelle!>,
disse
IlDrago entusiasta.
Morganasi chinòsorridendosu Gwen, ela baciò con infinito
Amore,mentrelei rideva euforica,e glialtri applaudivanofelici,facendo lorole congratulazionipiù sincere.
"DuePendragonin una volta! WOW!!",esclamò Lance.
Elyianabbracciòforte la sorella.Macontantissima Dolcezza,comunque.
" Una Nipote!!Che gran
gioia!"
" Beh, senon altro per
orasiamo aquota DUE Pendragon maschi.E non tre!",rise Merlino,"Una bimbaPendragon èmolto più sempliceda gestire.Ededucare."
Artùgli baciò icapelli.
"Suquesto mi trovo
concordantecon te, amore mio."
"Eper quanto riguarda
inostri due amatissimi
Regnanti?",chiese Gwainecuriosissimo," Che cosa ci puoi dire,
KIL?"
c'éuna bellissima bambina!>,Risposelui.
Merlinosentì le lacrime agli occhie il cuore esploderedi gioia,mentrele bracciadi Artù lo stringevanodolcemente,le sue labbrasi posavano con tenerezzasui suoi capelli,e si voltòverso di luiche lo guardavacon Amore,sentìil suo cuorebatterefortissimo, e soprattutto videi
suoi occhi pienidi lacrimedi commozione.
"
Una bellissima bambina! "
"
Avrà... la piùbella camerettache una bambina possa mai sognare!",
disseentusiasta.
Lancesi complimentòprima con Gwen,poicon Morgana.Elo stesso Gwaine,chepoi si distese,per la
precisionesemi disteso,sull'erbaconuna spiga trale labbra,mentre Lancesi risedevaa gambe incrociate.Easpettavache si aprisse 'ildibattito' per la sceltadel nome della Bambina.
"Adessotocca all'Erededel Re,e del Regino.", disse Gwaine.
"No,dai.. Pensiamoprima
all'eredefemmina di Lady Morgana.Io pensavo... non so ...adun nome cheha originigreche. TipoquelleGreche."
Gwensorrise.
"
Sono d'accordocon te.Essendo diorigine Greca, be ..."
"hey
!Invece sì.Vediamo,uno di origine Celtica .Tuhai studiato piùdi me... che nomi tivengono in mente?"
"Hannah.Che
significa"
"
Lo so. 'Graziosa'. Carino.",disse
pensieroso.
"Chene dite di Agata?"
"Naa.
Sì, ok,molto carino ma..."
Gwainesorrise.
"
Era soltantouna proposta."
Lance
sorrise.
"
io propongoElena. Maora che ci penso"
"Nonva moltobene.",disse Elyian.
Morganasorrise.
"Iocredo che Merlinoavrà un'illuminazione trapochi secondi."
"Conoscendolosicuramente.",aggiunse Gwencon largo sorriso.
Carotrise tra sée sè .
"T'immaginisi chiamasse ' Esther'Pendragon?"
"Na!Troppo comune.",disse Morgause.
"Merlino?",fece Artù " Hai trovato u"
"Enya!
"
Tuttilo guardarono tanto stupefattiquanto consapevoli.Consapevoli che Merlinoavrebbe di certo trovato unbellissimo nomein pochi secondi:gliera necessarioguardare le
Nuvole,il cielo...et voilà aveval'idea folgorante!
"Ma
certamente,amore mio.Il nostroMiracolo . Piccolo, ma
vitale."
Merlinolo baciò con infinita Dolcezza.A cui il Re corrispose,sorridente.
"
Perfetto.Mi piace!"
"Dovremofare molta attenzione, d'ora innanzi.",
dissea un tratto Morgause," Viviana stacertamente per fare la sua mossa. Oramaié passatotroppo tempo. Nonè certamente un
tipo paziente, sevuole qualcosa... la
vuolequanto prima."
"Questo
significa allenamenti ulteriori .",disse Gwaine,"Bene"
Gwensospirò.
"Quasici speroche attacchi al piùpresto.
Perlomeno tuttoquesto avrà fine...e potremotornare finalmentea casa
nostra."
Merlinobaciò nuovamente Artù,poi si alzò.E sospirò.
" Devoesserepronto per quel momento. Vadoa fare esercizi."
Merlinocontentosi sedettesui cuscinivicino al vassoio,prendendo trale mani un piattocon uova, e
pane.E un pòd'Acqua fresca.Poiposò una manodelicatamente
sopra il pancione, e sorrise.
"Grazie,
papà."
Artùsorrise,e posòla manosopra a quelladell'amato.Commosso,con le lacrimeagli
occhi .
"Lanostra piccolina.Saràuna... MERAVIGLIA!"
"Biondaocchi verdi."
"
E sia! ",rise artù.
"
Mangiainsieme a noi."
Artù
presequindi un piatto, con pancettae pane,eun pò di acquafredda,e mangiòcon lui:iniziarono a parlaredel più edel meno,del fatto che oramai
Merlino erapronto ad affrontare Lady
Viviana, echene sarebbe uscito senz'altrovincitore.EArtù eraprontocol pianodi difesaper affrontare l' Esercitodegli Immortali,i temibiliCavalierisenza PauradellaStregaccia. Di Viviana. Idue
erano fiduciosi, erano ottimisti,e...
Ea un trattoquella Bolladi beatitudine
eSerenitàche sierano creatiper quella
sera,fece "boom!", e scoppiò.
"CI STANNO ATTACCANDO!"
Artù
sialzòdai cuscini,brandendola sua Spada Excalibur,e uscendodi corsa:un paiodi Tende eranoin fiamme, Morgausee Morganastavano combattendo afianco di
Gwaine, Carot, ed Elyian, eppure qualche cosanon tornava:nonc' erano moltegrida di panico, eoltre a quelliche si stavanobattendocoi suddettiindividui,di Cavalierinon ce n'erano... era un attacco, manon lo sembrava del tutto. Perchémandaresoltanto unadecina diCavalieria battersi,mentresapevano perfettamenteche i
Cavalieridella 'rosa"di Cameloterano ben piùnumerosi,e pure forti..?
Finchétuttoquanto gli fuchiaro,quando sentìil grido di Gwen:
"HANNOPRESO MERLINO!! "
Ilgruppettoche stava lottandosi fermòe si voltòversole collinea destradella TendaReale,chesi
estendevano anchealdidietro di essa:uncavallo scurosi stava
allontanando, sudi essouna figura non tantorobusta,che portava davantia sé,
accasciato,un ragazzolacui
lucedella Lucemostròi suoi capelli corviniricci.
"
Era un diversivo.",mormoròMorgause.
Morganaabbassòla spada.
"Era
unsemplice ebanale diversivo..."
"
VolevanoMERLINO..."
Chiedo Scusa. VERAMENTE. Avevo 3 Esamida preparare eeropiena fino al collo!!! ;(;(SPerO mi possiatePerdonare :(
Intantovi lascioquesto Chappy^^sperovi piaccia!!!!I Nomia me piaccionomoltissimo onestamente,sonomolto
azzeccati ^^ e purtropposiamo tutti
quanti afflittie storditiperil
Rapimentodi Merlino!!!!!
Capitolo 15 *** Di nuovo Libero.... ma decismente provato.. ;- ( ***
Quando aprì gli occhi sentì ungran mal di testa: sicuramente dovuto alla sostanza usataper addormentarlo. Si tirò sua sedere, e guardandosiattorno notò le spessepareti di una grotta: l'intero Antro era
immerso nella semi Oscurità. L'unico suonoche i suoi timpani e i suoi sensidi Mago riuscivano a percepire, era quellodell'Acqua che scorreva in piccoli rivoli.
Acqua stagnante, di sicuro. Si alzò, e la testasmise digirare dopo pochi
secondi.
L'ultimacosa che ricordavaera di essere nellaTenda REALE,con Artù, avevanoappena
conclusola cena,quandoavevano sentitole grida diun attacco,e ArtùimpugnataExcaliburera uscito fuoridi frettae furia,correndo,e dopo pochiminutiqualcunola cui manosiposava sulla sua bocca,premendogli contro lelabbra una stoffa .
"Fossiin te non proverei a
scappare.", disse una voce profonda e roca .
Merlinosi voltò,la semi -Oscuritànon gli permettevadi vedere che il profilo di un uomoalto quanto lui , robusto come un Cavaliere,che avanzavanella sua direzione.
"Chi sei?Checosa vuoi?"
"Ho ilCompito di... farti
fuori Mago Merlino. Lamia Signora non
ti vuoletra i piedi,quanto attaccherà."
Merlinolo guardò infuriato.
"Dì a Vivianache se mi vuole,
devevenire qui...e affrontarmi. "poi ridacchiò, " A menoche...la tua
ADORATA Signoranon abbia paura di
me."
L'uomogli si avvicinòsempredi più, finchénon afferrò un suo
braccio, eglielo torse dietro la
schiena,spingendolo controil muroe sghignazzando,e mentreMerlino tentavadi liberarsi, lui stringeva ancora.Ridendo .
"La miaSignora nonha pauradi un pidocchio. E... Non ti libererai
dime, giovane Mago.",disse,"Efintantonon mi diranno che cosafare di te... cidivertiremo insieme."
Merlinosgranò gli occhi.
Mamantenneil sangue freddo.
"Lasciamiandare.Lo dico per te."
Luiscoppiò a ridere.
"Soche cosasei capace di fare. Lamia Signora miha provvisto di un 'Amuleto 'contro latua Magia. Non puoiproprio
nientecaro mio. E'stato fintroppo facile creareun
diversivoqualunque,per spingereArtùil tuo amatoad usciredalla Tenda,sai? ",poi gli strappòi pantaloni,"E adessovediamo un pòperchéil Re diCamelottiene tanto a te. Siicarino."
Merlinosi dimenò,in ogni modo possibile,ma l'uomolo gettòa terra e lo bloccò
controil terreno freddo eterroso, , esi mise sopradi lui bloccandoloe sganciandosii pantaloni sogghignando, mentre ilgiovane cercavain tutti imodi di fuggire, senzariuscirci:
l'uomosi avventòsu di lui,sul suo colloe l'incavo,
lasciando una sciadi baci roventi ma
rudi, non dolcie teneri come quelli del
suo sposo ; scese sul pettoche iniziò a
mordere, facendogli male. Poi le suemani sfilaronovia i pantaloni.Non temeva perla Piccola, se non altro....
"NO! Ti scongiuro... ti
prego... "
"Bastaparlare, giovane
Mago .E' il momentodei fatti.",disselui.
Quandolo sentì entraredentro di lui,con violenzae irruenza, lasua prima
reazionefu di urlare daldolore ,masapevache non avrebbe certo
suscitatola sua compassione. Lo
avrebbesoltanto fatto sentirepiù forte. Mamentre l'uomo entravain luicon sempre maggior violenza, Merlinosi dimenòe gridò:
"NO!LASCIAMI!! ARTU!!
Artù..."
cercòin tutti i modi di
ribellarsi.ma alla fine non aveva più
neanche la forza per farlo. Allora smise didimenarsi, e si lasciòsemplicemente prendere.
"Orasi ragiona . Haicapito chi comanda.", disselui,"Uh.Oracapisco perchéti adora tanto,Artù Pendragon. Sei... veramente ottimoda prendere .E nonilluderti:non verrà a salvarti."
Merlinonon rispose.
Equando l'uomofinì, lolasciò lì perterra,in mezzo alla polvere,coi pantalonitiratigiù.Dopo pochisecondi gli gettò una miseracoperta mezza rotta,che
Merlinononnotò neppure:si limitò afissar laparetedavanti a lui.Pensando a Lui.
AdArtù. Probabilmentelo stava cercando, esi stava offendendo ,si stava auto commiserando perchénon riusciva a trovarlo,perchénon era riuscito a proteggerlo e difenderlo.
"Artù..."
"Artù... "
Ilgiovane Re era sedutosulla paglia, lo sguardoperso nel vuoto,il viso rosso e bagnatodalle lacrime che aveva pianto fino a quel
momento. Così immerso neisuoi Pensieri,
non sentìMorgause e Morgana entrare.
"Artù. Lo troveremo presto.", disse Morgana.
Morgausesi chinò.
"Ilsuo Potere ci
aiuteràa individuarlo . Stacertoche te lo riportiamo ."
"E' colpa mia."
"No!"
"Sì, invece.Merlino...
èuna mia responsabilità. Lui e... la
bambina.Non sono stato in grado di ...proteggerli.",
dissetra i singhiozzi,"E mentrelui veniva portato via... io DORMIVO! Che
razzadi Re posso essere se...non riesco neppure a difendereil mio sposo, e mia figlia?!"
"Artù, ora basta."
"Morgana"
"No!Merlino non
vorrebbevederti così .Combatti!Reagisci,e riprendila tua lucidità!",fece lei,"Dobbiamoriprenderci
Merlino!!"
Luiannuì.
"Hai ragione."
"Riposaun pò. Vedraiche domani lotroviamo.", disse Morgana.
Mail giorno dopo arrivò,partirono all'Alba inpattuglie percercare MERLINO, Morganae
Morgause ci stavamo mettendo tuttele
loro energieper trovarlo, mainutilmente: ancoradell'amico non c'era alcuna traccia. EArtù, ognigiorno che trascorrevasenza di
lui, passavadalla disperazione più
totalealla determinazione più
salda:volevatrovare Merlino. Voleva prenderlo tra le
braccia, stringerlo e portarlo a casa. Eci sarebbe riuscito,fosse
l'ultimacosa nella Vitache fosse riuscitoa fare.
Dopoquattro giorni di prigionia, gli occhidi Merlino erano ridotti a due
piccolissimefessure, eoramai quelle paretinon avevano il più piccolo segreto per lui:
il suo corpo era sporco, ilsuo viso
rosso e bagnatodalle lacrime che
oramai, a forzadi piangere, aveva
finito.Le sue corde vocali, consumate
dallegridae dai pianti ,e dalle suppliche versoil suo aguzzino, oramai eranosfinite.E il suo 'fondoschiena' , dopoesser stato abusatoper quattro
lunghi giorni.... era tuttoferite .
"Allora, MERLINO. Non mi supplichi, oggi?",chiese l'uomo ridendo,mentre si sfilava i pantaloni .
L'uomosi sdraiòsopra di lui,e stavaper sfilargli i
pantaloniquando sentìqualche cosa di appuntito sulla schiena,che premeva.Esi alzò in ginocchio .
"Togliti, lurida...feccia umana."
Ilcuore di Merlino,che negli ultimiquattro giorni aveva quasi cessatodi battere, adessoriprese lentamente lasua corsa... verso la Sua voce.I suoi occhi si riempirono di lacrimequando riconobbe la lamadi Excaliburche trafiggevada parte a parteil suo carceriere e carnefice.E finalmentegli fu toltodi dosso, edecco che alla lucedi un paiodi fiaccole, comparve lui :bello
come sempre, un pò più magro del solito.Provòa dire il suo nome,ma non avevapiù voce.E Artù,nel vederloa questo modo ridotto ,per poco
non pianse:sporco,magroper esserstato via quattrogiorni TROPPO magro, e colviso rosso. Bagnato .,
"Artù."
Ilbiondo, concentratoa guardare Merlinocon le lacrime agli occhi,si voltòverso le sorelle.
Luiannuì:Morganalo prese dall'altraparte, ele ragazze guidateda Artùlo portarono fuoridalla caverna:
uscitifuori,la prima reazionediMerlino fu di chiudere gli occhi, per ladiretta lucedel Sole sugli
occhi. Morganagli miseun pezzo di mantello sugli occhi,per coprirglieli,e luicon un mezzo sorriso la ringraziò.
Quandoarrivarono al Campo,ringraziòdi esserecopertoe protettodagli sguardi dalMantello
rossodi Morgana:eppure, potériconoscerele voci,le imprecazionidi rabbia dei suoi amici: Gwaine, ed
Elyan,Lancillotto.Luiera arrivatosubitodopo l' attacco,fermandoun Cavaliere Immortaledal
trafiggere Artù;loportaronoall'internodella Tenda
Reale,dove ad attenderloc'era Gwen con Gaius, idue sorriseroma eranoprontissimia versarelacrime di doloreper lui....
Anche se sapevanonon essere una
buonissima idea.
" Merlino. Stenditi.",dissedolcemente Gwen.
" Merlino, figliolo...vuoiche siaGwena
lavarti?"
Luiannuì a Gaius.
"D'accordoMerlino,.tirati su asedere. Coraggio.",dissela ragazzasorridendofiduciosa ,"Faremo inpochi minuti."
"Gaius! Allora?"
Gaiususcì dalla Tenda Reale
tenendole mani incrociatealtezza grembo eun'espressione alquanto truce e seria in
volto.Eguardò Artù,che aspettava un
responso.
"Hovisitato Merlino a
fondo e... Beh, è disicuro in una condizione di denutrizione molto allarmante, e
di disidratazionenotevole.Maniente che non un bel pasto eun
pò d'Acqua nonpossano risanare questo è
certo."
Artùtirò unsospiro di sollievo.
"Bene. Vado da"
"Artù. Non é tutto.Merlino
é... ",il Cerusico sospirò,"Haabusato di lui. E non... una sola volta."
Quellache Artù sentì fuun'ondata gigantesca e travolgentedi rabbia...dolore... eodioversose stesso.VersoViviana.Quella stupidissimainutilefutile allucinanteGuerra ,chestava facendo male a tuttistava
logorandoi suoiAmici,la sua Famiglia,i suoivalidissimi tenaciCavalieri...
" Dovevo picchiarlo,quel
bastardo,prima di trafiggerlo..."
"Artù."
"Gwen..?"
" Hachiestodi te.",fece la giovaneuscendodalla tenda.
Luiannuì,e sorriseai due,per poi dirigersiversol'entrata...
Quando entrò nella Tenda, videMerlino disteso sulla paglia chefissava l'entrata,segno chelo stava aspettando. Si stampòsul volto un mezzo sorriso, e si avvicinò
lentamente . Fermandosi apochi metri e
sedendosi a terra .
"Ti... Stai.. meglio?"
Lui annuì.
"P..puoisederti qui. Se
vuoi."
" No, io... Resto qui. Tranquillo",rispose lui,"soche... è meglio se"
Merlinodopo quattro giorni
finalmentesorrise .
"Andiamo, Artù.So
distinguerefra te, e lui . Loso che nonmi farai del male. Vieni.Ti
prego."
Il Resorridendo si
avvicinò,e si sedettevicino a lui , e quandoil Mago preseun respiro profondo, compreseche
se avesse allungatola mano anche
soltanto per prenderela sua, si sarebbe
ritratto: non potevaneanche immaginareche cosa stesse provando. Sapevasoltanto la rabbia che provava lui.
L'odio...Isuoi Pensierifurono interrottidalla mano di
Merlino:la vide lentamente alzarsi dal
grembo sucui era poggiata,assieme unita all'altra,e lentamente cercare la sua. Cherimase ferma.
Merlinosfioròla mano di Artù, equandoquella si mosse leggermente,la
strinse forte .
"Andrà... tutto bene, Merlino. "
"Lo so. ", risposelui
tenendoglila mano, "Io... mifido di te, Artù. Ho... gridatoil tuo nome ma... "sospirò"Beh,alfinesei venuto a salvar"
"Odiome stesso... per
nonaverti saputo proteggere ."
"Ehi, no! Nonci provare,
ok?E'di Vivianala colpa.Soltanto sua ."
Artù scosseforte la testa
.Piangendo
"NO iodovevo...
pensarea VOI, primache a chiunque altro."
"Artù,lo hai fatto.LO FAI.SEMPRE! ",disse lui ," Questo nondevi Maidubitarlo.Intesi?"
"S..sì.."
Merlinosi spostò
nell'altraparte diquel lettoimprovvisato,e sorrise.Protendendole braccia ;verso di lui.
"Stringimi a te."
Artùsorrise,e annuì,asciugandosiun pò le lacrime esistemandosi
sottola coperta,sinché nonsentìlatestadi Merlino dolcemente posata sopra al suo petto,e allora lo cinsecon le sue fortibraccia, macon tanta Tenerezza.BAciandoglicon
dolcezzaimmensa i capelli.Più volte.
"Ci sono io, amore mio.Sei il mio piccolino,lo sai vero? ", lui annuì" Tiproteggeròsempre, Merlino,
finchéavròfiato nei polmoni.Sinchéil mio Sanguescorrerà nellevene."
Merlinotirò su latesta.Commosso.E lo baciòteneramente.
"Tiamo,Artù.Tu sei l' Unico,perme.Lo
sai ,vero amore? "
Capitolo 16 *** Di nuovo Libero.... ma decismente provato.. ;- ( ***
Quando aprì gli occhi sentì ungran mal di testa: sicuramente dovuto alla sostanza usataper addormentarlo. Si tirò sua sedere, e guardandosiattorno notò le spessepareti di una grotta: l'intero Antro era
immerso nella semi Oscurità. L'unico suonoche i suoi timpani e i suoi sensidi Mago riuscivano a percepire, era quellodell'Acqua che scorreva in piccoli rivoli.
Acqua stagnante, di sicuro. Si alzò, e la testasmise digirare dopo pochi
secondi.
L'ultimacosa che ricordavaera di essere nellaTenda REALE,con Artù, avevanoappena
conclusola cena,quandoavevano sentitole grida diun attacco,e ArtùimpugnataExcaliburera uscito fuoridi frettae furia,correndo,e dopo pochiminutiqualcunola cui manosiposava sulla sua bocca,premendogli contro lelabbra una stoffa .
"Fossiin te non proverei a
scappare.", disse una voce profonda e roca .
Merlinosi voltò,la semi -Oscuritànon gli permettevadi vedere che il profilo di un uomoalto quanto lui , robusto come un Cavaliere,che avanzavanella sua direzione.
"Chi sei?Checosa vuoi?"
"Ho ilCompito di... farti
fuori Mago Merlino. Lamia Signora non
ti vuoletra i piedi,quanto attaccherà."
Merlinolo guardò infuriato.
"Dì a Vivianache se mi vuole,
devevenire qui...e affrontarmi. "poi ridacchiò, " A menoche...la tua
ADORATA Signoranon abbia paura di
me."
L'uomogli si avvicinòsempredi più, finchénon afferrò un suo
braccio, eglielo torse dietro la
schiena,spingendolo controil muroe sghignazzando,e mentreMerlino tentavadi liberarsi, lui stringeva ancora.Ridendo .
"La miaSignora nonha pauradi un pidocchio. E... Non ti libererai
dime, giovane Mago.",disse,"Efintantonon mi diranno che cosafare di te... cidivertiremo insieme."
Merlinosgranò gli occhi.
Mamantenneil sangue freddo.
"Lasciamiandare.Lo dico per te."
Luiscoppiò a ridere.
"Soche cosasei capace di fare. Lamia Signora miha provvisto di un 'Amuleto 'contro latua Magia. Non puoiproprio
nientecaro mio. E'stato fintroppo facile creareun
diversivoqualunque,per spingereArtùil tuo amatoad usciredalla Tenda,sai? ",poi gli strappòi pantaloni,"E adessovediamo un pòperchéil Re diCamelottiene tanto a te. Siicarino."
Merlinosi dimenò,in ogni modo possibile,ma l'uomolo gettòa terra e lo bloccò
controil terreno freddo eterroso, , esi mise sopradi lui bloccandoloe sganciandosii pantaloni sogghignando, mentre ilgiovane cercavain tutti imodi di fuggire, senzariuscirci:
l'uomosi avventòsu di lui,sul suo colloe l'incavo,
lasciando una sciadi baci roventi ma
rudi, non dolcie teneri come quelli del
suo sposo ; scese sul pettoche iniziò a
mordere, facendogli male. Poi le suemani sfilaronovia i pantaloni.Non temeva perla Piccola, se non altro....
"NO! Ti scongiuro... ti
prego... "
"Bastaparlare, giovane
Mago .E' il momentodei fatti.",disselui.
Quandolo sentì entraredentro di lui,con violenzae irruenza, lasua prima
reazionefu di urlare daldolore ,masapevache non avrebbe certo
suscitatola sua compassione. Lo
avrebbesoltanto fatto sentirepiù forte. Mamentre l'uomo entravain luicon sempre maggior violenza, Merlinosi dimenòe gridò:
"NO!LASCIAMI!! ARTU!!
Artù..."
cercòin tutti i modi di
ribellarsi.ma alla fine non aveva più
neanche la forza per farlo. Allora smise didimenarsi, e si lasciòsemplicemente prendere.
"Orasi ragiona . Haicapito chi comanda.", disselui,"Uh.Oracapisco perchéti adora tanto,Artù Pendragon. Sei... veramente ottimoda prendere .E nonilluderti:non verrà a salvarti."
Merlinonon rispose.
Equando l'uomofinì, lolasciò lì perterra,in mezzo alla polvere,coi pantalonitiratigiù.Dopo pochisecondi gli gettò una miseracoperta mezza rotta,che
Merlinononnotò neppure:si limitò afissar laparetedavanti a lui.Pensando a Lui.
AdArtù. Probabilmentelo stava cercando, esi stava offendendo ,si stava auto commiserando perchénon riusciva a trovarlo,perchénon era riuscito a proteggerlo e difenderlo.
"Artù..."
"Artù... "
Ilgiovane Re era sedutosulla paglia, lo sguardoperso nel vuoto,il viso rosso e bagnatodalle lacrime che aveva pianto fino a quel
momento. Così immerso neisuoi Pensieri,
non sentìMorgause e Morgana entrare.
"Artù. Lo troveremo presto.", disse Morgana.
Morgausesi chinò.
"Ilsuo Potere ci
aiuteràa individuarlo . Stacertoche te lo riportiamo ."
"E' colpa mia."
"No!"
"Sì, invece.Merlino...
èuna mia responsabilità. Lui e... la
bambina.Non sono stato in grado di ...proteggerli.",
dissetra i singhiozzi,"E mentrelui veniva portato via... io DORMIVO! Che
razzadi Re posso essere se...non riesco neppure a difendereil mio sposo, e mia figlia?!"
"Artù, ora basta."
"Morgana"
"No!Merlino non
vorrebbevederti così .Combatti!Reagisci,e riprendila tua lucidità!",fece lei,"Dobbiamoriprenderci
Merlino!!"
Luiannuì.
"Hai ragione."
"Riposaun pò. Vedraiche domani lotroviamo.", disse Morgana.
Mail giorno dopo arrivò,partirono all'Alba inpattuglie percercare MERLINO, Morganae
Morgause ci stavamo mettendo tuttele
loro energieper trovarlo, mainutilmente: ancoradell'amico non c'era alcuna traccia. EArtù, ognigiorno che trascorrevasenza di
lui, passavadalla disperazione più
totalealla determinazione più
salda:volevatrovare Merlino. Voleva prenderlo tra le
braccia, stringerlo e portarlo a casa. Eci sarebbe riuscito,fosse
l'ultimacosa nella Vitache fosse riuscitoa fare.
Dopoquattro giorni di prigionia, gli occhidi Merlino erano ridotti a due
piccolissimefessure, eoramai quelle paretinon avevano il più piccolo segreto per lui:
il suo corpo era sporco, ilsuo viso
rosso e bagnatodalle lacrime che
oramai, a forzadi piangere, aveva
finito.Le sue corde vocali, consumate
dallegridae dai pianti ,e dalle suppliche versoil suo aguzzino, oramai eranosfinite.E il suo 'fondoschiena' , dopoesser stato abusatoper quattro
lunghi giorni.... era tuttoferite .
"Allora, MERLINO. Non mi supplichi, oggi?",chiese l'uomo ridendo,mentre si sfilava i pantaloni .
L'uomosi sdraiòsopra di lui,e stavaper sfilargli i
pantaloniquando sentìqualche cosa di appuntito sulla schiena,che premeva.Esi alzò in ginocchio .
"Togliti, lurida...feccia umana."
Ilcuore di Merlino,che negli ultimiquattro giorni aveva quasi cessatodi battere, adessoriprese lentamente lasua corsa... verso la Sua voce.I suoi occhi si riempirono di lacrimequando riconobbe la lamadi Excaliburche trafiggevada parte a parteil suo carceriere e carnefice.E finalmentegli fu toltodi dosso, edecco che alla lucedi un paiodi fiaccole, comparve lui :bello
come sempre, un pò più magro del solito.Provòa dire il suo nome,ma non avevapiù voce.E Artù,nel vederloa questo modo ridotto ,per poco
non pianse:sporco,magroper esserstato via quattrogiorni TROPPO magro, e colviso rosso. Bagnato .,
"Artù."
Ilbiondo, concentratoa guardare Merlinocon le lacrime agli occhi,si voltòverso le sorelle.
Luiannuì:Morganalo prese dall'altraparte, ele ragazze guidateda Artùlo portarono fuoridalla caverna:
uscitifuori,la prima reazionediMerlino fu di chiudere gli occhi, per ladiretta lucedel Sole sugli
occhi. Morganagli miseun pezzo di mantello sugli occhi,per coprirglieli,e luicon un mezzo sorriso la ringraziò.
Quandoarrivarono al Campo,ringraziòdi esserecopertoe protettodagli sguardi dalMantello
rossodi Morgana:eppure, potériconoscerele voci,le imprecazionidi rabbia dei suoi amici: Gwaine, ed
Elyan,Lancillotto.Luiera arrivatosubitodopo l' attacco,fermandoun Cavaliere Immortaledal
trafiggere Artù;loportaronoall'internodella Tenda
Reale,dove ad attenderloc'era Gwen con Gaius, idue sorriseroma eranoprontissimia versarelacrime di doloreper lui....
Anche se sapevanonon essere una
buonissima idea.
" Merlino. Stenditi.",dissedolcemente Gwen.
" Merlino, figliolo...vuoiche siaGwena
lavarti?"
Luiannuì a Gaius.
"D'accordoMerlino,.tirati su asedere. Coraggio.",dissela ragazzasorridendofiduciosa ,"Faremo inpochi minuti."
"Gaius! Allora?"
Gaiususcì dalla Tenda Reale
tenendole mani incrociatealtezza grembo eun'espressione alquanto truce e seria in
volto.Eguardò Artù,che aspettava un
responso.
"Hovisitato Merlino a
fondo e... Beh, è disicuro in una condizione di denutrizione molto allarmante, e
di disidratazionenotevole.Maniente che non un bel pasto eun
pò d'Acqua nonpossano risanare questo è
certo."
Artùtirò unsospiro di sollievo.
"Bene. Vado da"
"Artù. Non é tutto.Merlino
é... ",il Cerusico sospirò,"Haabusato di lui. E non... una sola volta."
Quellache Artù sentì fuun'ondata gigantesca e travolgentedi rabbia...dolore... eodioversose stesso.VersoViviana.Quella stupidissimainutilefutile allucinanteGuerra ,chestava facendo male a tuttistava
logorandoi suoiAmici,la sua Famiglia,i suoivalidissimi tenaciCavalieri...
" Dovevo picchiarlo,quel
bastardo,prima di trafiggerlo..."
"Artù."
"Gwen..?"
" Hachiestodi te.",fece la giovaneuscendodalla tenda.
Luiannuì,e sorriseai due,per poi dirigersiversol'entrata...
Quando entrò nella Tenda, videMerlino disteso sulla paglia chefissava l'entrata,segno chelo stava aspettando. Si stampòsul volto un mezzo sorriso, e si avvicinò
lentamente . Fermandosi apochi metri e
sedendosi a terra .
"Ti... Stai.. meglio?"
Lui annuì.
"P..puoisederti qui. Se
vuoi."
" No, io... Resto qui. Tranquillo",rispose lui,"soche... è meglio se"
Merlinodopo quattro giorni
finalmentesorrise .
"Andiamo, Artù.So
distinguerefra te, e lui . Loso che nonmi farai del male. Vieni.Ti
prego."
Il Resorridendo si
avvicinò,e si sedettevicino a lui , e quandoil Mago preseun respiro profondo, compreseche
se avesse allungatola mano anche
soltanto per prenderela sua, si sarebbe
ritratto: non potevaneanche immaginareche cosa stesse provando. Sapevasoltanto la rabbia che provava lui.
L'odio...Isuoi Pensierifurono interrottidalla mano di
Merlino:la vide lentamente alzarsi dal
grembo sucui era poggiata,assieme unita all'altra,e lentamente cercare la sua. Cherimase ferma.
Merlinosfioròla mano di Artù, equandoquella si mosse leggermente,la
strinse forte .
"Andrà... tutto bene, Merlino. "
"Lo so. ", risposelui
tenendoglila mano, "Io... mifido di te, Artù. Ho... gridatoil tuo nome ma... "sospirò"Beh,alfinesei venuto a salvar"
"Odiome stesso... per
nonaverti saputo proteggere ."
"Ehi, no! Nonci provare,
ok?E'di Vivianala colpa.Soltanto sua ."
Artù scosseforte la testa
.Piangendo
"NO iodovevo...
pensarea VOI, primache a chiunque altro."
"Artù,lo hai fatto.LO FAI.SEMPRE! ",disse lui ," Questo nondevi Maidubitarlo.Intesi?"
"S..sì.."
Merlinosi spostò
nell'altraparte diquel lettoimprovvisato,e sorrise.Protendendole braccia ;verso di lui.
"Stringimi a te."
Artùsorrise,e annuì,asciugandosiun pò le lacrime esistemandosi
sottola coperta,sinché nonsentìlatestadi Merlino dolcemente posata sopra al suo petto,e allora lo cinsecon le sue fortibraccia, macon tanta Tenerezza.BAciandoglicon
dolcezzaimmensa i capelli.Più volte.
"Ci sono io, amore mio.Sei il mio piccolino,lo sai vero? ", lui annuì" Tiproteggeròsempre, Merlino,
finchéavròfiato nei polmoni.Sinchéil mio Sanguescorrerà nellevene."
Merlinotirò su latesta.Commosso.E lo baciòteneramente.
"Tiamo,Artù.Tu sei l' Unico,perme.Lo
sai ,vero amore? "
Nei
giorni successivi, Merlino lentamentesi
riprese e tornòad essere il ragazzo
allegro e spensieratodi sempre: giravaper il campo dispensando Saggezza,
consigli,e aiuti a chiunquene avevabisogno. E mentrelo osservava,
Artù sorrideva colcuore colmo di gioia.
Ritrovare ilsuo amato Merlino eracome nascere di nuovo: ilsuo sorriso, isuoi occhi che brillavano ogni volta che
incrociavano i propri, lasua andatura
tranquilla...
"Piùche sovrappensiero... eri distrattodalla figura del tuo Sposo che, se nonerro,e dubitodi sbagliarmi, haappena attraversato il Campo verso la tenda
di Gaius.", disse poi, "Ehi. Ti capisco,
non devi certo giustificarti. Piuttosto.... Mipare che stia... meglio."
Lui
annuì.
"Pare
anche a me. Non credevopossibile che mi
parlasse di quanto successo ma... lo ha fatto. E noto la differenza tra ora e
qualche giorno fa: glici vorrà ancora
tempo perguarire totalmente, questo é
indubbio, ma sono ottimista."
"E'
più fortedi quanto crediamo.",
disse Gwaine sorridendo, "Ne uscirà. Dobbiamosoltanto lasciargli i suoi tempi, vedrete che
comesuo solito riuscirà a stupirci pure
questa volta."
"Sì.
Questoé vero.Peròvi state scordandodi cosa ha
subìto."
"Nonpotremo mai scordarcelo, Elyan.",
feceArtù truce in volto, "IO
nonpotrò maiscordarlo. Né perdonarmelo. "
"Hey. Ora esageri, però", glifece Lance, " Nessunodi noi ti crede il colpevoledi quanto é accaduto,Artù. Hai fatto ilpossibile, maViviana stavolta ci ha battuti. Noncapiterà una seconda volta. Attaccherà presto, e noi saremo
pronti."
"Dai.
Torniamoad allenarci,che laGuerra si avvicina."
Quello
chenon sapevano,erache Merlino NON stava bene. FInzione, la sua,ingannava anchel'occhiopiù esperto,ovveroquello di Gaius.
Manon quello di Kilgharrah, néquello di Morgause. Merlinoera ancora scosso. E lei SAPEVAche non poteva andare avantiancora a lungo...
"In
baseal mio sogno era l'Alba, eil Sole si trovavatra queidue Tigli la'."
Morgana
eraentrata con Morgause dentrola Tenda dove Gaius
curava i feritio altro, e doveMerlino lo stava aiutando ariordinare fiale, sacche, etc. La Lady
avevaavuto una Premonizionela stessa notte, ela stavaillustrando ai 3.
"Dunquetra due giorni. IlSole arriveràa raggiungere quel puntofra due
giorni.", disse Morgause.
Gaiusassentì.
Artù
vaavvertito subito. Viviana perònon mi pare il tipo daattaccare un accampamentodiprima mattina, mentretutti
dormono."
"Oh,
nono.", disse Morgana scuotendo il capo"Nonattaccheràil campo. Ho vistouna Pianura, senon sbaglio noné molto lontanada qua. Sicuramentevorrà un attaccofrontale,altrimenti non é divertente."
"Ha
ragione. Vivianaè conosciutaper il gustodella guerra."
"Oggimirecheròa Camelot, da Kilgharrah.
Hobisognodi alcuni chiarimenti, dopodichélasciatela pure a me quellaStreghettada mezzo soldo."
Artù
sorrise. entrando,
“Sono
felicedi vedertidi nuovo… tu.”
Merlino
sorrise,
Beh.
Qualcuno la devepur abbattere quella
dannatissima Strega no? “
Artù
annuì.
“Parti
subito? Vuoi chevengo con te ?”
“No,preferisco
andarci da solo” rispose lui“Sarò di
ritornoprima di cena. Se riesco.”
Mentre
usciva, il Renon gli tolse gli
occhidi dosso per tutto il tempo:
MorganaE Morgause si guardarono conuna strana espressionedi consapevolezza,e sospirarono uscendo a
lorovolta dalla Tendadel cerusico edei feriti.
“Cosa
titurba,Artù?”,gli chiese Gaius
“Merlino.
Lui … Ci sonovolte in cui sembra essere
tornatolui e altre in cui è come… un fantasma. Un pallido riflessodi ciò che era, diciò che dovrebbe essere. E nonso come aiutarlo.”
Gaius sospirò
Pazienta,Artù.
Ci vuole del tempo, quandosarà pronto
lo capirai. Locapirete entrambi.”
“Lo spero
tanto,Gaius.” Disse luichinandola testa “Lo rivoglio com’era prima. Non chesia diverso,però…
Ha qualche cosanello sguardo di così…”
“E’
provato. Quell’uomo ha abusatodi
lui,Artù. Dagli ilsuo Tempo.”
“Grazie Gaius.”
“Non c’é
diche.”
E quando
il Re usci, ilsaggio medico ricominciò
aoccuparsi delle sue fiale.
“Merlino.”
Il
giovane,chestava slegando Garulf daltronco,
si voltò sorridendo.
“Dimmi,Morgana.”
“Non puoi
nasconderti a lungo.”,disse lei.
“Che
intendi?”
“Non
farel’indifferente,oil vago, con me. Posso leggerlo nel tuo
sguardo.”, fece lei avvicinandolo, “La tuasofferenza, il tuo dolore… per quanto tenti
disperatamente di nasconderli, la tua Animaè riflessa negli occhi. E come l’ho visto io, così lo vedrà”
“Smettila.”
Morgana
scosse la testa.
“TU
smettiladi mostrarti già guarito. NON
LO SEI,Merlino.”
“Non é
vero,noche non stai bene! Merlino. Se
non tivuoi aprire con ME,o
Morgauseo Gaius…
devi aprirti con Art”
“Nonce la faccio.”
“Non
adesso! E nemmeno in unavolta sola. Con
calma, pazientemente vedrai chece la
farai. Ma inizia.”
Merlino
annuì. Echinando la testasospirò.
“Mi
dispiace per il tonodi prima,scusami. Io…”
“Non
scusarti.”,disse lei sorridendo,“Non ne
hai bisogno. E ora va’. Kilé al Lago Sacro.”
“Ti
ringrazio.”
“Nonc’édi
che.”,fece leisorridendo.
Merlino
montò insella al fido Garulf, espronando
galoppò veloceverso Camelot.
Mentreda lontano il Re Pendragon lo
osservava con unsorriso sul volto ma
una brutta espressione angosciata.
“Qual
buon vento,giovane Mago?”
Merlino,arrivato
al LagoSacro, ci vide Kilgharrah:
appollaiato sulla rocciadella Cascata,
sorridente erilassato. Sorrise a sua
volta,contagiatoda quel giovial
sorriso, e rimase in sella aGarulf.
“Morgana
haavuto una Premonizione. Ha visto
Viviana attaccaresu di una
Pianura,nondistantedal nostro esuo Accampamento.”, disse.
Kilgharrah
annuì.
“ E tu sei pronto?”
“Certo.”
“Merlino.
Per affrontare unaStrega come Viviana,
devi essere VERAMENTE pronto. Col corpo ela mente. E nessuno deidue é
totalmente pronto, lo posso percepire. In te c’è ancora molta pena.E questo non va bene.”
“Guarirò.”,
fece luiserio, “TIgiuro che starò meglio. Da oggi alloscontro con Viviana, vedrai chestarò bene. Ose non altro .. meglio.”
“Lo spero
perte, giovane Mago.”, disse luisorridendo.
“Nel
frattempo, devo prepararmi. Midevi
addestrare meglio di prima, sepuoi.”
“Dubiti,forse,dellamia capacità d’insegnante?”, disse lui
ridendo.
Merlinoscoppiò ariderecon lui.
“Certoche no,amico mio.!”
Molto
bene. Allora possiamoanche iniziare.
Prima di tutto, esercitiamoci su come NON far entrare Vivianadentro la tua testa.”, disse lui sedendosi
accanto a lui, “Hai bisogno ditutta la
concentrazione possibile.”
“Ci sono.
Sonopronto”, disse smontando.
“Chiudi
gli occhi,Merlino. E ascoltasoltanto la mia voce.”
Eccomi quii!!!!!!!!!!!!!!!
Scusateee!!!!! ho avuto il pcrotto ed eroin vacanza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Capitolo 18 *** Di nuovo a casa-parte II: il ritorno della terza Pendragon..proposte..e riavvicinamenti ^_^ ***
I giorni successivi furono decisamente duri per Merlino, e
in generale per tutti quanti i Cavalieri di Camelot: Artù, senza volerlo,
limetteva sotto pressione per
assicurarsi che fossero preparati al meglio per lo scontro decisivo; Camelot
erala sua città, era il suo Regno, non
avrebbe mai permesso che andasse distrutto,oppure nelle mani sbagliate. Non
senza almeno combattere sino allo stremo delle forze.
E dopo qualche giorno di allenamento intensivo, quando stava
per congedare i suoi fidi valorosi Cavalieri, arrivò un Messaggero.
“Re Artù Pendragon. Il mio nome è Fidras.
La mia Signora e padrona, Lady Viviana, vi manda questo messaggio: desidera
ritirarsi al suo Castello, momentaneamente,per intensificare le sue forze. I
nostri Cavalieri non stanno bene, e desidera curarli. Fossi in voi,se siete
furbo, tornerete anche voi.”
Artù annuì.
“Ti ringrazio per il messaggio”, rispose.
E mentre lui e i Cavalieri si ritiravano, l’uomo spronò.
“Artù! Chi eraquell’uomo?”, fece Merlino correndo versodi loro.
“Un Messaggero. Viviana si ritira. Peril momento.”
<Oh,beh,senon
altro ho più tempo per
prepararmi.>,pensò. “O...k. Allora torniamocene a
Camelot pure noi, no?”
Artù annuì.
“Chiama gli altri. Prepariamo i cavalli. Si torna a casa..
peril momento,almeno.”, disse.
E così ,Merlino andò a chiamare Gaius, Gwen, Morgause,
Morgana, tutti alquanto scettici sulla scelta del loro Re: tornare a casa,
peraspettarsi magariun bell'attacco direttamente a Camelot? O
restarelì e attendere?
“Se Artù hadeciso
così, noi non possiamo far altro”fece Morgause preparandosi, “che rispettare i
suoi voleri.”
Gwen guardò Morgana,alquanto preoccupata, e poisospirò e si prepararono entrambe a rientrare a casa loro. Cosìcome Gaius. E Merlino, che nella tendadi Artù preparava quanto necessario per
ritornare a Castello.
“Lascia,ci penso io alla mia roba.”
Merlino si voltò verso l'entrata della Tenda Reale, e
sorrise.
“L'ho sempre fatto io.”, disse , “nonmi crea problemi, lo sai benissimo.”
Artù sospirò.
“Vorrei che ti riposassi,perun paio di giorni. Ti vedo così stan”
“Ma che avetetutti
quanti?!Si può sapere?!” , fece lui
all'improvviso, “STO.BENE!! D'accordo?? STO.BENE!Non ho
bisogno che mi chiediate come sto, o... mi facciate riposare. Sto bene Artù. Davvero.
Tutto bene.” Artù lo guardòper un paio
di secondi. Dopodiché annuì e si sedette. Merlino ripresead arraffare 'baracca eburattini”,... maper pochi secondi. Dopo i quali si voltò,
rattristato. “Mi dispiace. Perdonami Artù, non volevo.. usarequel tono tanto duro. Scusa!”
Il ragazzo scossela
testa. sorridendo,o quantomenoprovandoci.
“Fa' niente. E'tutto
a posto.”
“No che non lo è, invece. Ti ho risposto male, mentre tu
cercavi soltanto di essere premuroso. Come sempre.”
Artù si avvicinò, dopo essersialzato, e lo strinse asé. Dolcemente.
“Va tutto bene,amore. Non mi sono offeso,non me la sono
presa.”, fece baciandogli i capelli con tenerezza
E Merlino dal canto suo si accoccolò al suo petto forte,
caldo e sicuro. Chiudendo gli occhi.
Tornerò quellodi
prima,amore. Promesso.”
“Lo so.”
“Artù? Merlino? Siamo pronti.”,dissela voce di Gwaine.
I due si staccarono, sorridendosi, e si diedero un dolce
tenero bacio a stampo, carico però di tutto il loro amore verso l'altro. Poi presero
tutto e uscirono. Montarono in sella a Garulf e Hengroen, e si misero atestadel 'convoglio' versoCamelot.
Varcarono i cancelli del Castello prima del tramonto,
stanchima soddisfatti e felici di
essere tornati a casa. E al loro ritorno furono accolti con gioia da tutti
benché, attuato il rapporto al Re padre, la situazione preoccupassetutti. Soprattuttoil Grande Drago, ele due Sacerdotesse Madri. NonchéBalinor.
Mac'era una sorpresa
ad attenderlinel Salone: dalla porticina
dietroi troni, entròin Sala una ragazza: castana, capellilunghi raccolti inuna treccia lunga, legata da un nastro
azzurrino mare, dolcissimi occhi chiari,dalcolore indefinito, di corporatura normale, con un vestito rosa antico
che risaltava lesue forme.
“Giuls!!!”, gridarono quasi tutti.
Lei sorrisee
s'inchinò ad Artù.
“Mio Re. Sono onoratissima dipoter risiedere
alla Vostra Corte.”
Artù sorrise, poiavanzò e la strinse forte.
“Ciao sorellina.”
“Mi sei mancato!”, disse lei felice,“Sono tornata al momento giusto,direi!
Diamine, non visi può lasciare soli
qualchemese chesuccede il finimondo qui.”
“Abbiamo chi ci protegge.”
“Oltre ai piu' valenti, coraggiosi,impavidi Cavalieri di
tuttoil Mondo? Ovvio,LO SO. Il più
grande Mago di tutti i Tempi!”
Merlino lasciò cadere la sacca perterra, e andò ad abbracciarla con affetto
immenso.
“Che belloche sei a
casa, Giuls!”
“Sono felice di esserci!! Ehi. Io mi sento … euforica!, al
pensiero di poter battere Viviana. Voi no? TU, Merlino, seila nostra unica speranza. Vedi di cavartela
EGREGIAMENTE, oppure...”
“Oppureincapperò
nella tua punizione.”, fece lui sogghignando “Lo so, lo sotranquilla.”
La ragazza rise, dopodiché guardò dietro di lui, esorrise.
“Sorelle mie...”
Morgana e Morgause corsero ad abbracciarla, come si
abbraccia una sorella che nonsi
vededa molto tempo.
“Come stai, Giuls? Ad Avalon com'è andata?”, chiese
Morgause.
“Oh, benone! Devo ammettere che Flora sa essere decisamente
TROPPO rigida.”, disse lei sospirando, “Neanche un'orettalibera. Nemmeno una!”
“Pretendela
perfezione.”, disse leiridendo,
“Masono più che certa che sei stata
all'altezza dellesue
aspettative,sorella.”
“Nonpotrebbe essere
altrimenti.”, disse Morgana felice, “Sei lamigliore di noi tre in quanto a Ma”
“Ah-ah. Non esistono migliori, in Magia. Ognuno hail suo Potere,eciascuno di noi impara ad usarlo come e
quando può.”, disse lei.
“Ci sei diventata poetessa? Insegnano anche questo
sull'Isola?”
Giuls sorrise esi
voltò, per poi abbracciareuno dei suoi
migliori amici.
“E' bello rivederti, Lancillotto! L'ultima volta che ti ho
visto eri appena.. caduto innamorato della tua sposa. O sbaglio..?”
“No, no, nonsbagli.”
disse lui sorridendo “Ci sei mancata molto, tra le Amazzoni. Speravamo
d'incontrarti prima.”
“Son felicissimo di rivederti a casa, Giulia. Perquanto resterai?”
“Per sempre. Ovvio.”
“ Lo hai detto anche prima di sparire per mesi.”, disse una
voce maschile dietro il cerusico.
Giuls sentì il cuore schizzarle fuori dal petto, eguardò in quella direzione….. La solita posa
da sbruffone, la mano sull'elsa, e quegli occhi magnetici… che avevano il
poteredi mandarla direttamente in cielo
quando li guardava...
“Gwaine...”
“Ciao,Giuls.”
Erano mesi che non lo vedeva, ma in quel preciso istante si
sentì DAVVERO di nuovo a casa. LUI erala sua casa. Lo aveva lasciato poco prima che si dichiarassero, e mentre
era via la sua Mente, il suo cuore,erano
rimasti fedeli solamente a lui.
“Non mi abbracci?”,fece lui.
Giuls sentì le gambe staccarsi dal posto in cui era, iniziando
a marciare velocemente verso il ragazzo, e quando lo ebbe raggiunto, le
suebraccia gli circondarono il collo ed
i suoi occhi presero a far uscire tuttele lacrime tenute dentro da mesi. In un attimo, senza rendersene conto,
si trovò fuori nel giardinetto. E sorrise, piangendo: Morgana e Morgause erano
delle vere Amiche.
Sentì Gwaine stringerla fortissimo,macon la suainnata dolcezza chetanto amava e
adorava in lui.
“Déi, quante.. notti ho sognato di stringerti di nuovo tra
le mie braccia.”
“Perdonami! Perdonami per esser stata via tanto a lungo. Non
c'é istante in cui non abbia pensato a te, in cui”
Gwainela strinse di
più.
“ In cui cosa?”
Giuls si staccò leggermente, elo guardò negli occhi carezzandolo sul viso
con tenerezza: lui presela sua mano,
ene baciò il palmo gentilmente,con
amore.
“Giulia... primache
tu partissi volevo dirti.. una cosa importante. E adesso che sei
tornata...nonindugerò più.” leisentì il cuore battere come un tamburo
impazzito, e i suoi occhi nonriuscirono
a staccarsi dai suoi,tanto profondi eintensi da toglierle il fiato.
“Giulia Pendragon.”, disse lui guardandola diritto negli occhi,
“Dalla prima volta che ti ho vista al Campo,quando arrivai, ho sentito... una
scossa. Un Legame. Tra me,e te. Non ho fatto che pensarti, notte e
giorno,giornoe notte. Ogni
singolo..attimo che passavo senza di te era un Inferno! E nei momenti in cui
eravamo insieme,toccavo il Cielo con un dito! TI AMO. Non ho mai amato in
questo modo,e non riuscirò più adamare
così. Voglio te,solo te. Per sempre.”
Giuls scoppiò ulteriormente a piangere, eprese le sue mani baciandole condevozione. E dolcezza.
“I tuoi occhi mi hanno .. calamitata dal primo attimo in cuihanno incrociato i miei,Gwaine. Da quel
momento si é creato un Legame così ..forte, così...profondo,intenso etravolgente che... nonso definire. Ma riesco a definire
perfettamente il senso di solitudine,e.. disperazione che provo, quando non sei
al mio fianco. E quello di gioia, pura e.. infinita cheprovo soltanto con te! Non c'è istante
passato adAvalon, senza che tu
affollassi la mia mente, i miei sogni... Il mio cuore batte sempre per te. Solo
per te. Non amerò nessun altro,MAI. TI AMO,Sir Gwaine Duval.”
Gwaine laguardò con
amore infinito, ridendo felice,poi le
tirò su la mano e,guardando nei suoi dolcissimi occhi, intrecciò le loro dita.
Lentamente,poi , si avvicinò al suo viso,sfiorando il naso col suo, gestoal quale entrambi risero. Felicemente.
E poi, le lorolabbra
si unirono inun bacio, dolce, tenero,
inizialmente senza pretese di divenire altro. Poi, condolcezza estrema e pazienza, Gwaine
chiesel'accesso che non gli fu
naturalmente negato...e stringendosi forte ma molto dolcemente, si scambiarono
un bacio carico d'amore, dolcezza, tenerezza epassione. Poisi guardarono
felicissiminegli occhi, elui la baciòsulla fronte, poi sul naso. Elei
lo strinse forte ridendo entusiasta.
“Credi chesappiano
già?”, chiese lui.
“Di SICURO.”
Gwaine sorrise,
ele presela mano.
“Bene,my Lady, inquesto caso... rientriamo dentro... dove chiederò a suo fratello, e a
suo padre, di concedermi l'onore di fidanzarmi con Voi.”
Quando lesue labbra
calde e dolci toccarono ildorso della
sua mano, Giuls fremette. E arrossì, annuendo.
“Dov'eravate finiti?”, chiese un finto tonto Artù.
“Mio Re. Anzi.. miei Re. Vorrei chiedervi.. una cosa
importante.”, disse Sir Gwaine inchinandosi, “Io amo Giulia, e vorrei avere..
l'immenso onore di chiederla come fidanzata.”
Uther eArtù si
guardarono, poi guardaronolei che li
guardava a sua volta, speranzosa e felicissima. Esorrisero.
“Concesso.”, fece Artù sorridendo.
Giuls lasciò lamano
di Gwaine,gentilmente, e ridendo felice corse adabbracciarlo buttandoglisi praticamenteaddosso.
“Grazie,graziegrazie!!!!”
“Onorala. Rispettala. E trattala come merita” disseun serio Uther.
Luiannuì;altrettanto
serio.
“Ma certo,Sire. Potetemetterci lamano sul Fuoco,che lo farò.”
Giulia strinse forte anche il padre (adottivo), e poi
Merlino.E successivamente tornò dal suo
amatissimo adorato venerato Gwaine.
“Meglio cheora
andiamo a riposare, però.”, disse Uther.
“Concordo”, disse Gaius.
“Bene. Domani mattina colazione tutti insieme, cosìpotremo riunirci e parlare di questa strana
ritirata.”, disse Igraine.
Yngrid annuì.
Adesso tuttia letto!
Su,op hop.”
Uno peruno,
rientrarono tutti quantinelle proprie
stanze: Lancillotto,Gwainee Elyan
dormivano assiemenella camerata, indi
per cui Giuls salutò il suofidanzato
con un bel bacio, e poi raggiunsele
sorelle per cambiarsi per la notte. Ma appena accomodata, uscìper bussare a Merlino e Artù.
“Si può?”
“Oh! Vieni, entra pure.”, disse Artù sorridendo.
“Merlino?”
“A farsi un bagno caldo.”,rispose lui fissandola porta.
Giuls fece altrettanto. Pensierosae preoccupata.
“Non é ancora guarito. Ci vuole tempo.”
“E'quello che mi
dicono tutti. Ma io vorrei … fare qualcosa di più,per lui. Però non so cosa, e
ciò mi rende.. maledettamente impotente!”
Giuls gli si avvicinò egli prese la mano.
“Non angustiarti così, Artù. Vedrai che sarà Merlino a
chiederti aiuto. Quando meno te lo aspetti. Lo sento.”
“Ese cosìnon fosse?”, chiese luiangosciato
“Lo farà. FIDATI. Intanto,però, una chiaccheratina ce la
faccio.”, disse andando verso il bagno.
“Attenta. Tira fuoril'orgoglio, erisponde male.”
Lei rise.
“Sonocresciuta con
un.. asino impertinente e arrogante, che.. fa del suo Orgoglio un “credo”! Con
ME , l'orgoglio nonattacca più ,
oramai.”
Arturisecon lei.
“Hai ragione. IO sono il peggiore.”
“APPUNTO.”
“Giuls!”
Laragazza
chiusela porta, e sorrise avvicinandosi
alui,e alla tinozza bollente.
“Come st”
Merlino sbuffò
“Ah no, pure TU!”
“Merlino. SMETTILA. In questo modo non fai che peggiorare le
cose,lo capisci? A ME non puoi nascondere nulla,lo sai perfettamente.”
“Sto”
“Male. Sì,staimale!
E se continui a non volerlo ammettere a te stesso,non riuscirai ad ammetterlo
neppure con la persona chepiu' ti ama
in questo Mondo. E la perderai.”, disse lei seria
“Non voglio perderlo,Giulia. Dimmi.. checosa devo fare. Ti supplico....”
Lei sospirò, esi
chinò.
“Ammetti di stare male, Merlino.”
“No.”
“Merli”
“Esci per favore.”
Giulssi alzò,
scotendola testa.
“Come vuoi... zuccone chenon sei altro!”,e uscì
sbattendo la porta.
“Non é andata.”, fece Artù seduto sulletto.
“No. Fa' del tuo meglio. Nottefratellone.”,
“notte, sorellina.”
Quando lei uscì, Merlino sbucò dal bagno vestitoper la notte. Artù sospirò, guardandolo,
dopodichési alzò elo avvicinò sorridendo.
“Ehi.”
“Ehi...”, fece luisorridendo a suavolta
Artù gli carezzòdolcementele spalle ele braccia.
“Tutto ok?”
“Noné bello litigare
con Giuls...”
“Lo so.”, disse lui triste
Merlino lo guardò,ed'un tratto gli carezzò il viso dolcemente. Poi lo baciò con amore e
tanta tenerezza.
Ed era il gesto che Artù aspettava: lo prese in braccio,
ebaciandolo lo portò al letto
stendendolo sulle coperte, per poi scendere ancora sul collo e l'incavo,con
dolcezza e amore infiniti. Sentì Merlino rilassato , tranquillo, e così prese a
sfilargli lentamente la camicia. Scendendo poi a baciare dolcemente il suo
petto esilema forte.
Merlino ansimò, chiudendo gli occhi e sentendosi stranamente
sereno. Quando Artù' di nuovo lo baciò, si alzò persfilargli la camicia. E scese anche lui a
torturare incavo, collo, epetto, con
dolci baci carichi d’amore. Quando sentìle mani di Artù sui pantaloni, però... posòle mani sopra le sue e scoppiò a piangere.
“ No! No fermati... ti prego non...”
Lui si arrestò immediatamente, allontanandosi un poco da lui
e alzando lemani.
“Scusa!!! Mi... Perdonami, io.. ”
Merlino però alzate le mani le posò sulle sue per abbassarle,
e le baciò dolcemente scotendo la testa, preda dei singhiozzi.
“Non chiedermi perdono, non..ne hai bisogno.”
Il biondo si stese, allargando le sue braccia in tempo
perché il moretto ci si gettasse accoccolandosi alsuo petto ,che lofaceva sentire protettissimo. E pianse tutte
le sue lacrime, mentre Artù gli baciava i capelli con dolcezza, carezzandoglieli.
“Sht. Sono qui, Merlino.Sono qui.”
“Scusami! Scusami Artù, scusami scusami. Non”
“Ehi. Ehi. E' tutto a posto, Merlino. Non te la senti, é
naturale. Guarda che non ho fretta, posso aspettarti tutta la Vita senecessario.”
Il cuoredi Merlino
prese a battere fortissimo,come da giorni non accadeva: le lacrime iniziarono a
diminuire, mentre le sue dita scorrevano dolci sulle cicatrici di Artù. E
sorrideva.,quasi ridendo.
“Sono aumentate. Non ti posso lasciar solo..quattro giorni,asino
reale che non sei altro.”
Artù rise insieme a lui.
“Vero. Vedi,purtroppo senza di te non sono capace di
difendermi. Ho bisogno di te perpiù di
un motivo, amore mio. Sei ilmio
Guardiano!”
Merlino sentì lapaura svanirelentamente, e a un
tratto sentì Artù che gli tirava su il viso per poibaciare le sue guance, bevendo le sue
lacrime.
Unadopo l'altra.
“Non.. una lacrima.. deverovinare il tuo bellissimo viso.. ei tuoi dolcissimi occhi, Amore della mia Vita. Mio Destino.”,sussurrò
dolcemente ma con tanto amore.
Merlino. Segui il tuo cuore.
Il ragazzo sorrise, nel riconoscere la vocedi sua sorella.
Grazie sorellina.
Prego, fratellino ;)
Merlino guardò Artù negli
occhi, prendendo poi dolcemente ilsuo
viso tra le mani e carezzandolo, per poi sorridergli guardandolonegli occhi.
“Fino a questoistante, mi era.. terribilmente difficile ammetterlo, ma... Non posso
farcela da solo. Arriverà il giorno in cui guarirò,e... quel giorno sarà..
molto presto. e sai, come lo so? Perché se guarirò, sarà merito tuo Artù
Pendragon. E accadrà presto,poiché... Sento l’Amore che mi trasmetti ogni
giorno,OGNI SINGOLO ISTANTE, e questo...
scatena in me delle emozioni che mi portano … una serenità incredibile! E mi
fanno stare bene. TU mifai stare bene.”
Artù sentì ilcuore
battere come impazzito,e le lacrime agli occhi.
Sorrise, quasi rise felicissimo,euforico, e lo strinse
fortissimo. Ma dolcemente.
“Sarò sempre quiper
te, amore mio. SEMPRE. “
“Lo so. Per questo orati chiedo” si staccò da lui di mezzo mm e sussurrò: “fai l'Amorecon me, Artù Pendragon”
Il giovane sorrise, e annuì perpoi baciarlo.
“Sei sicuro?”
“Sì. Stavolta sì.”, mormorò luifelice.
Artù altrettanto felice, lo carezzò lungo tutto ilpetto, dolcemente, perpoi tornare con la mano a dove era stato
interrotto: sui pantaloni di Merlino. Che lentamente sfilò, lasciandoli
caderesul letto.
Merlino lo baciò, con lasua innatissima tenerezza, eprese a sfilare i suoi tranquillamente. Poi si distese nuovamente e
aspettòil suo amato, che non tardò ad
arrivare: leloro labbra si unirono di
nuovo, in un
bacio ricolmo di passione, amore e tantissimissima dolcezza.
Artù intrecciò la sua mano con quella di Merlino soprala testa di lui, e l'altro gli sorrise
facendo sfregare iloro nasi. Artùcorrispose al sorriso, e felicelo baciò, entrando poi in lui con estrema
dolcezzae cautela.
In quelpreciso attimo, Merlino sentì di nuovo la
Magiascorrere nelle sue vene,
prorompente, e sorrise felice, mentre seguiva il ritmo dato da Artù: un ritmo
dolce, mapassionale, deciso ma gentile.
Equandovenne, seguitoda Artù,sentìdi poter esseredi nuovo SE STESSO.
“ Sono felice che Giuls sia tornata! E lo sono anche per lei,
e Gwaine. Era ora!”, fece ridendo e accoccolandosi al suo pettoprendendola sua mano.
“Concordo conte! Suentrambi i lati.”
Merlino gli carezzò la mano come stava facendo l’altro…
“Giuls.. sta con Gwaine adesso. Sei proprio sicuro ch”
“Sicuro. Ti prego,non parliamone più. E’ fidanzata,ora.
Felice. E io sono sposato con te,e non chiedo altro dalla Vita che te,e nostra
figlia. Riposa..”,disse lui deciso
“Sì.. Notte amore mio”
“Notte, mio Angelo”.
Ragazze
…. FANS da tutta Italia …. Dopo 10 lunghissimi mesi d’attesa ….. KinderBuena ….
Èéééèè …. QUUUIIIIIIII!!!!!!!!!! XD
Sono
tornataaaa!!!!!!!
Lo
so,sono stata lontana per tanto tempo ma … Vedete io ….Ho avuto e ho ancora dei
brutti problemi … scrivere questa Storia era diventato impensabile … quasi …
=(Adesso tornerò. Tornerò perché io, e
la mia famiglia, abbiamo una Guerra da combattere. =|
Ragazze …. LO SO.
Qui,e ora, vi chiedo
perdono se avendo inserito me stessa ho deluso qualcuno.. o peggio!! L ma vedete, il fatto è … che quando scrivodi loro, misento..... Non so se mai vi è capitato! I suoni attorno a me si
annullano. Le vocinon esistono. E vengo
trasportata direttamente a CAMELOT. E’ un posto che sento … mio. La mia casa.
So chee‘ strano a dirsi... Adoro la mia
famiglia,ci mancherebbe altro! Non dico che non mi diano abbastanza….
Ma loro sono......La mia VERA famiglia. Quando sono triste,ho
paura, oppure sono felice e altro…. Io sento LORO vicino. Non altri… J<3
Quindi scusate, se
questa cosa vi delude,o ve lo fa sembrare un cliché … L
Detto
questo: recensite e fatemi sapere cosa ne pensate!!! Ah!! E se avete idee per
aiutarli(ci) a sconfiggere la Strega: FATEVI AVANTI!! ;)
La
mattinasuccessiva, Artù sisvegliòprima diMerlino: si voltò, erimase a guardarlo mentre dormiva,sorridendo ecarezzandogli il viso, ilnaso,la bocca... dolcemente.
Furonoquelle
carezze tanto dolcie tenere chesvegliarono Merlino, conun sorriso sul volto, cheprima ancora di apriregli occhi cercò le labbradi Artùe lo baciò con amore. E luilo
strinse di rimando,baciandolo ancora eancora.
"Buongiorno,mio Sposo eRe."
"Buondì ate,
mio dolcissimo... meraviglioso.... tenerissimo sposo e Mago personale. Oltre
che, enon édi minorimportanza certamente,mioGuardiano Custode."
"Ecco!", rise lui. "E' tardi,dobbiamo
scendere."
"Sì, Ci aspettanoa colazione.", disse lui alzandosi ecambiandosi. "Tieni. Metti la maglietta
pulita che l'altra temosia già nel
cesto."
Merlinola
afferrò, ottimo lanciotra l'altro,
ela indossò.Poi preseper mano il suo sposo, se lo baciò ancoraun po', cosache aluinon dispiacque affatto, edopodiché scesero giu'. In Sala.
"Oh. Eccoli!"
Giuls eraseduta tra Morgana eGwaine.
"Bensvegliati, tesori.", disse Igraine.
"Grazie!", fecero.
Quandosi
sedettero, Uther schiarìla golae li guardò.
"E così, Vivianasi é ritirata. Strano."
Quandosentìquelle parole, Giuliascoppiò a ridere. Eli guardò.
Nel frattempo,i
miei migliori Cavalieri riposino pure.", disse Artù sorridendo,
"Lance, se vuoifar visita acasa, fa' pure. Elyan, riposa anche tu.
Carot,dico anche a te."
"E io??"
"Giuls. Seiappena
tornata, allenatiun pochino epoi riposa pure tu.", disse lui
sorridendo.
"Posso allenarla io.", fece Gwaine
"OH, certo. Immagino il TIPOdi allenamento.", sogghignò Carot.
Giuls arrossìdi
colpo, col cuorea milleche batteva all'impazzata : di vergogna,di paura...
"Non é affatto vero",disse Gwaine guardandola "Io eGiuliaci alleniamo sempre seriamente.
Lo abbiamosempre fatto. E' così?"
"Sì.", fecelei sorridendogli ."Certoche é così. Io e Sir Gwaineformiamoun duo imbattibile
dalpuntodi vista militare."
"La nostra Sir Giulia.", disseridendo Gwen.
Gli altririseroassieme a lei.
"Comestanno
i pargoli?", chiese Giuls,"Déi,non posso ancora
credereche... Nuovi nascituri! WOW!!
Sono talmente emozionata!"
"Stanno benone!", fece Morgana,
"Pensa,inizianoa scalciare."
"Di già?? ODDIO!!!!!!", disselei eccitata
"Dai,dai. Meglioandare chealtrimenti ilRe cambia idea.", fece Lancillotto
alzandosi, "Io vadoda mia
sorellae le altre. Apiu' tardi."e uscì
"Io... Credo andrò sullatomba di papà.", fece Elyian aGwen,che annui, "Ci vediamo dopo
sorellina. Ragazzi."
"Ciao."
"Andiamo, Giuls?"
Lei annuì sorridente.
"Andiamo.", fece alzandosi"Prendola mia spada e arrivo subito date, SIR GWAINE."
Gwaine laattese
impaziente, col sorriso,con la
solaspada alla mano: quando arrivò,
conla sua spadaricamatadelle inizialiedello stemma Pendragon, Giulslo preseper mano elo portò alla
raduradove sierano incontratila primissima volta.
"Che ricordi!", sospirò lui
"Già..."
"Sicuradi
riuscire a battermi?", disse lui canzonatorio
Lei sorrise, alzando la Spada.
"Quanto sonosicura che ti stenderò ancorprima chetu ti renda contodi cosa diaminesta succedendo."
"Vedremo.", sorrise lui.
Giuls incrociòla
sua spadacon la sua, ecominciarono subitoa duellare: Giuls era in netto vantaggio,
chiaramente, essendosi allenatacon
l'Esercitodi Avalon:; ma Gwaineriprese in un batter d'occhio.
"Mh. Abile, nonc'è che dire.", disse lui, "Imiei rispetti eomaggi alla
grandeSpadaccina,allora."
Lei rise
"I mieia
Voi, SirCavaliere diCamelot. "
Gwaine sorrise,poi preseil polso di lei ele fece caderela spada di mano. Giulssorrise, mentre anchelui faceva cadere la spada. Improvvisamente
glifece uno sgambetto,efu così chefinirono entrambiper terranell'erba alta, sul morbidodel prato. Leisopra di lui.Ridendocome due scemi.
"Hai cominciato tu."
"Ah,no,signorina! Seitu che mi... incanti coni tuoi occhi dolci e... belli.", disse
carezzandoleil viso con tenerezza.
Giuls arrossì,esorridendo si chinò sorridendo,per poi posarele labbrasulle sue, delicatamente, perpoi posarlealtre volte. Tante.Gwaine
conun braccio dietro la testa,
rilassato, corrispose conun sorriso.
Poi intrufolòuna mano neisuoi capelli morbidi ela attirò a séaggiungendoci un pizzicodi passione.
Lei corrispose,
pienamente, esi staccòdi poco pur continuando a baciarlo perdistendersi sull'erba: luila seguì, econtinuò abaciarla. Poi
vedendola tranquilla scesesul collo con
calma, riempiendolo di baci dolcima
passionali.
Giuls sisentì
fremere, ea occhi chiusi si godette
quelle sensazioni, mentre ilsuo cuore
lebatteva forte. Ementre le labbradi lui scendevano sull'incavo, torturandolo
dolcemente, lungo la schiena sentì dei brividi, scorrerlefino al basso ventre.
Gwaine scese ancora, fino a sbottonarle ilprimo bottonedella camiciettaarancione chiaro
che portava, euno dopo l'altro
comese avesse il tocco magico, essi
uscirono dall'asola, mentre lesue
labbra scendevan ancora piu giù, fino ai bordidel reggiseno.
Quando sentì il reggiseno scivolarevia dallasua pelle, ele labbra di Gwaine
iniziare laloro lenta tortura, inarcò
la schiena ele scappò un gemitopiu' forte degli altri. Il suo bacino
sembrava andare sempre piùa fuoco, man
manoche lui alternava dolcezza a
passione.
Poi ribaltòle
posizioni, erestando sedutasu di lui glisfilò la camiciacon smania,esi
chinòsopra il suo collo el'incavo, riservandolila stessa tortura. Mentre Gwaine gemeva per
lei, sisentiva tremendamente bene... E
Gwainechiudendogli occhi e ansimando. Déiaveva il Poteredi farlo impazzire... leTTERALMENTE.
Gwaine si alzòa
sedere,baciandola con passione eamore,
e poi portò le manialla Sua cinta, e la
sfilò perpoi farela stessa cosacoi pantaloni(di lei), mentre Giuls lo
baciavaancora su collo e incavo.Poi leSue mani scesero suisuoi pantaloni.Eli
sfilarono.
"Giuls."
Leilo guardò
negli occhi,arrossendo.
"H..ho sbagliato qualcosa? Non..vuoi..?"
"No! No, non... Ehi.", fece prendendole ilsuo viso fra le mani calde e morbide.
"Io ti desidero,sai cheé così. Più
di...qualsiasi altra cosa. Voglio soltanto accertarmi chetu sia SICURA. Io sono pronto ad aspettarti,
tuttala Vita. E oltre. "
Giuls lo guardòcon le lacrime agliocchidi commozione. E il cuorea 3000: preseil suo viso trale mani, e
sorrise.
"Sì. Sicurissima amore mio" Mifidodite.
TU-TUM. Il cuoredi Gwainefece un balzofuori dal petto.
"Ancora. Dillo ancora."
"Amore mio.",disse leisfregando iloro nasini.
Gwaine la stesesotto di sè; baciandolacon
infinito amore,immensa dolcezza,epassione, mentre baciandolasul ventre lesfilò gli slip, e Giuls sisentì
tremare: unpochinodi paura,un pò perche' lo desideravada
impazzire,elui lo sapeva PERFETTAMENTE.
Il ragazzo prese lamanodi Giuls, ela intrecciòcon lasua. Lei sentì il
cuoreschizzare fuoridal petto, ela strinse forte.mentrela boccadi Gwaine si avvicinava alla sua fronte
evi, lasciava sopra un affettuoso
amorevoletenerodolce bacio. perpoi scendere sull'orecchio, e
sussurrarledolcemente delle parolestupende:
"TI AMO,PICCOLA MIA."
Giuls col cuorea
4000 scoppiò in lacrime, di gioia,e lo
sentì entrare dentro di lei: inarcò la schiena, felice, mentrelui l'amava con dolcezza, senzafarle male... e lei si sentiva completa
finalmente. Dopo mesi , anni in cercadel pezzo mancante, ECCOLO Lì. Tra lesue braccia. Sir Gwaine Duval.
Gwaine sentìuna
scossa fortissima, equando la guardò
negli occhiera lì: era dentro di lui.
Erano una cosa sola. E quandola ragazza
ribaltò le posizioni, sedendosisopra di
lui, le suemani forti si tuffaronodecise tra i suoimorbidi capelli smossi, e la baciòcon passione e amore, amandola con gli
stessisentimenti.
Lei sorrise, felice: sistavano amando in modo intenso, profondo, macon tanta dolcezza.; Lo videchiaramente dentrodi lei,una sola personauna solaanimaun solo cuore. Ela cosa la
riempì di pura gioia. FelicitàESTREMA.
E finalmente
vennero. Insieme. Gridandoil nomedell'altro.
Giuls si accoccolòtrale sue braccia. E
sorrise,sospirando Felice. EGwaine la
strinse a sé Dolcemente felicissimo.
"E' stato... MERAVIGLIOSO,amore mio.",disse
lei.
"Ti ho fatto male?", chiese luititubante
Leiscosse la
testaridendo .
"No. Affatto! Sta'tranquillo. Rilassati,amore."
"Bene! Meglio così. Sete ne avessi fatto, nonmi perdonerei MAI.", disse baciandola
con amore.
"Temo di sì", disse lui , "Rispetto molto
Artù. Al postosuo, quantinon avrebbero preso la stessa de
decisione?"
"IO l'avrei presa.", disse lei decisa. Poi
sospirò; "Saremo pronti. Soche lo
saremo. Merlino ce la mettera' tutta."
"Senti,pensavo...."
"A cosa? "
Sono ottimista,lo
sai. Mi conosci a perfezione ma...
Inquesta incertezza... conla Guerra a unpalmo di naso io... ", disse guardandola,
"Mi concedi l'onoredi Sposarti?"
TU-TUM-TU-TUm. Ilcuore di Giuls rallentòi
battitiper una manciatadi attimi.... poi ripresero ascalpitaredentro al suopetto.
"Sì." sussurròguardandolonegli occhi,
"Sì, Gwaine Duval. Contutto il mio
cuore e... la mia.... Sì, mille un
miliardodi volte sì!"
Gwaine rise ,,,felice,e la baciò. Conimmenso amore.
Le Guerresono
orribili faccende... ma qualche voltada
esse può nascere qualche cosadi buono..
A voltein un Desertopuo' sbocciareun bel Fiore ;)
L’indomani mattina, a colazione, Giuls
entròfelicissima al fiancodi Gwaine, altrettanto raggiante efelice:i presentisivoltarono tutti quanto lei tossicchiò eprese la Parola, guardandoli sorridendo.
“Famiglia. Vorrei cogliere l’occasione
per… fareun
annuncio importante.”, disse allegra, “Ieri ioe Sir Gwaine abbiamo… parlato. E parlando
abbiamo capito che, visto che siamo in tempi pericolosi,ela
Guerra si avvicina, le cose megliofarle
subito.”
Gwaine sorrise,afferrandole lamano.
“Quello che stacercandodi dirvi é…che ci vorremmo sposare.”
Nella Sala cadde il silenzio, poi
partironogli applausi. Artù guardò
Giuls, chericambiò lo sguardo. Poi
anche luiapplaudì, sorridendo contento.
E Giuls sospirò, sorridendo ancora.
“Ovviamente nonvogliamo niente di…
sfarzoso. Piuttosto una cerimonia semplice. Ilpiu’ possibile. E non troppo lunga.”, disse.
Morgana annuì.
“Penserò io atutto. So esattamente checosa desidera il tuo cuore, sorella. “
Giuls corse ad abbracciarla.
“TI ringrazio Morghy!!
A voi starebbe bene… tra due giorni? o.. è presto?”,
chiese poitimorosa
Morgause scosse la testa
“Anche domani,selo desiderate. A noici vuole poco.”
Gwaine guardò Giuls conamore, e tenerezza.
“Che nepensi,amore mio?”
“Sarebbe…
grandioso!!”, esclamò leientusiasta,
“Allora andiamo subito apreparare il
necessario. Tanto ho gia’ tutto. Cioé…
credo.”
“Beh, ovviamente i gioielli li hai.”,
disse Ygraine sorridendo, “Puoi prenderli, sono doveli
hai lasciati. Nella tuastanza.”
“Grazie!”
“E per ilvestito, ce ne occupiamo io eYgraine.”, disse una euforica Ingrid,
“Sappiamo i tuoigusti.”
“Grandioso!!!”
“Bene.”, disse Merlino, “Arco di lillà
emargherite, allora?”
“Arcodi Lillà eMargherite,
fratello.”, disse lei felice,
Merlino si alzò e, insiemea Morghy,
allegramentesi avviò verso ilprato immensodavanti a Camelot, dove avrebbero fattospuntare l’Arco. Erano i Fiori preferiti di Giuls, e , casualmente,
anchedi Gwaine Duval. E mentregli altri terminavano laloro colazione, e i duesistemavano perl’indomani, Gwaine e Giuls si divisero
persvolgere i loro compiti: luiin campo, lei sui Libridi Astrologia.
Finché non sentì bussare.
“Avanti,è aperto!”, disse posandola piuma in mezzoal Libro. Quando si voltò, davanti alei c’era…
“E così ti sposi.”
“Sì! Ti prego, Artù…”
Lui si avvicinò.
“Giuls, primache ti unisci a Gwaine…
dobbiamo chiarire.”
Lei sospirò.
“E cosa, Artù? cosa ??”
“Sai perfettamente cosa. Lo sappiamo
che quando prendi questo tipo di decisioni, è perché hai in mente qualcosa
di... Grosso. E poi... Lo sai che ti voglio bene vero? Lo sai che non andrei
mai a dirlo a nessuno di... Quello.”, disse lui poggiandosi al tavolo, e
guardandola.
Leisi alzòdi scatto.
“Ti prego di non parlarne più. Non”
“Giulia, scappare nonserve a niente.”, disse avvicinandola, “Tra
noi c’è un segreto. O meglio, tra me, te , Merlino, e quelle tre ficcanaso. Cosa
più importante...un segreto che TU non puoi portare con lui. Fin dal primomomento che vi ho visti assieme a giro per Camelot,
e ho capito che tra voi dueera scattato
qualcosa, io ho sperato che tu avresti rivela”
Giuls chinò la testa.
“Smettila. Smettilati prego…”
“A me vabene, benissimo,che Sposi Gwaine. Cioè,a dire il vero non a queste
condizioni. Perché IO non avevo un segreto del genere, quando ho sposatoMerlino. Voglio,anzi pretendo che tusia sincera con me, econ te stessa. Sei sicura che sposarlo non
sia un errore? ”
Giulia alzòlo sguardo,incontrandoi suoi occhi blu
cielo.
“C..che cosa vuoi dire? Lo amo! ”
Artù sospirò.
“Giulia, in una coppia sono importanti
la dolcezza.. il rispetto, la fiducia.. La
stima. Il senso di protezione e la tenerezza. L’Amore. Ma queste non bastano.
Non puoi sposare qualcuno se gli tieni un segreto.”,disse, “Pensa per un
istante a LUI. Cosa senti?”
Il cuoredi Giuls prese unritmo talmenteveloceda schizzare fuori dalpetto in
menodi un nanosecondo. Lo guardò
dirittonegli occhi, mentre calde
lacrime scendevanogiù per il suo viso.
“Artù, non è mai stato mio. Ha solo un
padre e una madre, e quelli sono la Magia. Non l’ho nemmeno portato in grembo!
Non è stato generato da.. un utero e un seme, lo sai bene! È fatto soltanto di
Magia! Sì, un pochino lo amo, ma.. mandarlo via è stato giusto. Sai che lo é
stato, Artù. Era una follia, ero... Smaniosa di avere un bambino e non ho pensato.”
“Ti chiedo soltanto di dirglielo prima
del rito,Giuls. Solo questo.”, sussurrò, “Ti prego”
Lei annuì, e con un bacio sulla
guancia andò alla porta.
“Ti ringrazio.”
Blu contro castano. Cielocontro Terra. E sul loro voltosi stampò un sorriso, mentre iGiuls usciva. Pensare che non erano neanche
veri fratelli.
“Giulia. Gwaine E’ un uomodi valore. Ti merita.”
“Lo so.”
“Sarai felice conlui. E’uno dei Cavalieri piu’ fidati del regno.”, disse
Giuls sorrise
“E unodei tuoi migliori amici.”
“Anche”, disse lui sorridendole asua volta.
“Mi controlli meglio!”fece ridendo
“Ah ah!”
Giuls uscì.
Artù aveva ragione…
Se voleva sposare Gwaine, meritava la verità. Meritava di sapere di LUI.
Del suo bambino.
Avuto due anni prima, quando era una
giovane desiderosa di avere un bambino, di potersi sentire amata da qualcuno,
di avere qualcuno a cui dare il suo amore, e si era rivolta a Morgause per
averlo.
Un figlio avuto con la Magia. Fatto
non di dna di un madre e un padre. Solo di pura Magia.
<>>chiese Gwaine
<<Sì.E’
oradi prepararele nozze! Arrivo!!>>
In fondo al cuore lo sapeva: lei e
quel bambino erano legati.
<< Saremo sempreLegati>> pensò <<Artù ha ragione.Nulla enessunolo potràmai cambiare. Per
nessunaragione al Mondo.>>
Poi scoppiò in lacrime, efinito il pianto si avviò....
“Giuls!”
“Gwen!”
“Morghy
tiaspetta al prato.”
“Vado subito!”, disse lei.
Quando arrivòsul prato, il suo cuorele mandava delle fitte incredibilmente
fortie dolorose: si voltò in suverso le stanzedi Artù, e lovide alla finestra, che la guardava avanzare verso icancelli del Castello. Si sorrisero, eil suo cuore riprese un po’ di coraggio: suo
fratello era dalla sua parte,era una buona cosa
Adesso SAPEVA che qualunquecosa fosse accaduta, non avrebbe rinunciato a
Gwaine.
Sarebbero rimasti assieme, uniti.
“Ehi, eccoti!”
Si voltò versoMorgana, e ilsuo cuore fece un balzo enorme: là,inmezzo all’enorme prato, c’erail
più meraviglioso arcodi Margherite
& Lillàche avesse mai visto in vita
sua dopo quellodi Merlino&Artù!
Avanzò versodi esso, eprese a girarlo da destra a sinistra,da sinistra a destra,ci passò in mezzo, lo carezzò lievemente con
le mani in estasty…
“Morgana é…
Nonho parole perdescriverlo! E’… semplicemente.....
PERFETTO.”
La ragazza sorrise, felice.E soddisfatta.
“Sono felicissimache ti piaccia!”
“PIACERMI?? Lo ADORO!!!!” esclamò
leientusiasta, “Deinon vedo l’ora chesia domani mattina!! Il pranzo égià..?”
“Papà ha avvisatole cucine”, disse lei.
“Perfetto.”
Morgausesi avvicinò.
Abbiamo pensato,vistole temperature calde,di fare un
pasto leggero.”, disse.
“Maé grandioso!! Bravissimi.”
“Grazie!!”,esclamarono loroin coro. Contente.
“Bene. E il Luogo ésistemato. Il Pranzoanche... Checosa mancadi Essenziale?”,
chiese lei dubbiosa
“Il Celebrante.”, disse Morghy
Lei guardòMorgause sorridendo, e leprese le mani (tralesue) avvicinandola.
“Sarebbe perme, per noi,un grandissimo onorese ci
sposassi tu...Sacerdotessa.”
“Ma”
“Sei unadelle Sacerdotesse Madri, sorella. Chimeglio di te? Ti scongiuro.”
“Hai ragione! Ok, le Fedici penso dopo… I
Testimoni! Gwainevorra’
SICURO Lancillotto. Io… prenderò Elyan.”
“NEsarà molto felice.”, disse lei.
Perfetto. Rintraccio Gwaine. OH.
Morgause. Va’ a dire in cucina, a Mary,che serva un pranzosemplice,Siamo in Famiglia domani.Nessun estraneo.”, disse poi, “E che dopo
avercucinatosi riposino com’è giusto che sia .”
Lei sorrise.
“Riferiscoimmediatamente, Giuls.”, esi allontanò.
La ragazza salutòGwen eMorgana, poisi recò alle stalle
mentremandava Carota chiamare Gwaine. Sellò il suobellissimo cavallo neroa pancia bianca, Peter Pan, eattese luifuori dalle stallecon in
manole redinidel Suo cavallo, Jo.
“Amore,eccomi.”
“Ciao! Andiamo daCedric,monta.”, disse lei raggiante.
Lui saltò ingroppa, poila baciò con amore.
“Ti amo da morire.”
“Ancheio, amore mio.”
Insieme spronaronoverso il vicinovillaggiodi Andàs, doveabitava appuntoCedric, l’orafopiu’ bravoin tutto quanto il Regno, fortunatamente lo trovarono in casa e nonfuori per commissioni. Smontarono eGiuls entrò per prima. Da mesi nonvedeva l’amico d’infanzia…
“Che mi venisse… Giulia Pendragon!”
Lei sorridendofelice sivoltòverso il retrobottega.
“Cedric diAndàs! Sono felicedi rivederti!”, disse perpoi abbracciarlo fraternamente, “Déi,
sembrano secoli chenon entro nel tuo Laboratorio.
Mi hannodetto grandi cose di te, caro
mio.”
“Sifa quelche si può, Giuls. E tu?
Finitol’apprendistatoda Streghettasull’Isola Sacra?”
“Ebbene sì. E sonotornata giusto in tempo. Per laGuerra e.. . persposarmi.”, e indicòGwaine sorridente.
Lui Rise,e abbracciò l’amico.
“Cel’avete fatta, finalmente!! Vi servono due Fedi? Perquando?”
“Domani mattina.”, disse lui raggiante
“WOW!!! Fretta, eh? o,be,vi capiscoperfettamente. Conla Guerra più
brutta maivista alle porte, bisognaessere previdenti. Allora, sarà fatto.
Ditemiil metallo, seoro o argento,e comincio subito.”
Gwaine guardò Giuls.
“Argento.”,disseroinsieme.
“Grandi! D‘accordosu tutto,eh?,comesempre d’altronde. Le voletesemplicisemplici,o ci voletequalche cosa incastonata sopra?”
Giuls guardòGwaine,che le sorrise eannuì: SAPEVA
ESATTAMENTEquello cheaveva in mente lafidanzata. E Amica.
“Ci vorremmo soprauna piccola Pietra di Luna.”
Cedric sorrise.
“Magia,eh? Perfetto! Sarannopronte perdomani mattina all’Alba. Chi viene a”
“Come chi?? Leportitu, ovvio!”, fece lui.
“Non penseraicertoche ci sposiamo senza ilnostro
Orafodi fiducia?”, gli disseGiuliacon un occhiolino.
Il ragazzoRise contento.
“Grazie ragazzi! Bene,domanimattina alloraarriveròpresto. A domani!! E... AUGURONI!”
“Ti ringrazio.”, feceroloro.
Euscirono permanotutti felici.
Ok….
Strozzatemi pure T_T lo so: un segreto come questo è brutto !
A voi é mai
capitato di amare tanto i neonati, da volerne uno tutto vostro nonostante l’età
giovane? A me sì, ho dovuto dare l’arrivederci a questo sogno di giovane madre T_TMa in fondo l
cuore spero di averne uno …
Io spero tanto
che non mi odierete…. Le cose non sono sempre semplici e tutte rose
e fiori.
Il mattino dopo, era appena spuntata
l'Alba che iprimi raggidel Sole illuminaronodue stanze a Camelot: quelladi Lady Giulia, edi Sir Gwaine. Il Sole, caldoe confortevole,li svegliòcol suo teporementre idue Promessi Sposi sialzavano per andareverso l'altare. Poche ore... e leiavrebbe camminatoverso
l'Altare...e Gwaine. Il qualesarebbe
stato lì,pronto adaspettarla.
Ledue donne adagiaronoil vestito
nuzialesul letto,e Giuls si avvicinòa esso estasiata, toccandolo delicatamente:
erainteramentefatto di cotone leggero, senza spallini, appena sottoil seno una piccolacordicellabiancaconun
fioresu di una parte: unaMargherita. Al di sotto,era tuttobianco, sotto, e soprac’era un
altro leggerissimo strato, peròricamato
a mano, con ricamatidei Lillà.
Giuls leguardò con le lacrime agli occhi.
“E’… E’ meraviglioso…”
“Ti piace?”, chiesero
“Se… Semi… E’semplicemente spettacolare! Grazie dicuore, avete cucito,e ricamato, l’abitodei miei Sogni.”,disseper poi abbracciarle con profondo affetto, “E
ora, potete gentilmente aiutarmi aindossarlo?”
“Ma certo,cara.”,disse Ingrid.
Giuls, quali orecchini vuoi?”, le
chieseGwen, “Nehai un paioazzurri a cuore,fatti d’oro
giallo,quelli d’argentoa farfallao sennò”
“Azzurri a farfalla.”
Morgana risee prese gli orecchini.
“Capito, ci penso io.”, guardò
intensamentegli orecchini a farfalla e
quelli,e scambiò i colorimagicamente, “ecco fatto! Adesso devi
sceglierela collana, tesoro. Quale
preferisci? Io opterei”
“Per quellaa forma di cuore, di oro bianco.”, disse lei
sorridendouscendoda dietro al paravento, “Decisamente perfetta.”
Morgana, Gwen, eMorgause, cosìcome i ragazzi, rimaseroa boccaspalancata. Prividi parole.
“TU sei…
perfetta,Giulia.”, disse Elyan.
Lancillottoassentìcon la testa.
“Decisamente!”
Leiarrossìtantissimo, echinòla testacon un inchino.
“Vi ringrazio,ragazzi miei.”
“Andiamo ad avvertireGWwaine che sei
pronta.”, disse Lancillotto.
“Vengo anche i”
Merlino entrò,e nonappena vide Giuls gli sifermaronole parole in gola.
“C...co…Come
sto?”
“Come… Per
tuttigli Déi, Giuli,
sei… Semplicemente stupenda!”
“Dici sul serio?”
Lui rise.
“Scherzi??”, e la strinsecon tanto affetto, “Sarai unasposa meravigliosa.”
“A…Aspetta
Merlino io... Vieni. Parliamo in terrazzo.” lo prese per la mano e uscì“Mi devi aiutare. Artù vuole che dica di Aiden a Gwaine. E ha ragione. Ma devo farlo prima del rito.
Merlino io sono stata… Egoista, e…
Stupida. Non..mi pento di aver fatto la cosa giusta per lui ma”
“Ehi.”, la interruppe lui sorridendo
“VA BENE.Ci penso io ok? Io ti ho
capito. Vado da Gwaine.”
Lei sorrise
“IO amo Gwaine. Non vivrei MAI SENZA
LUI. Artù però ha ragione e... E’ importante che lui sappia. Vitale.”
“Lo so! E’ giusto. Rilassati. Ora vado
dal tuo sposo”, disse e le prese il viso tra le mano,baciando la fronte
dolcemente “Ti voglio bene.” E uscì.
Gwaineintanto eraun fascio di nervi...
Camminava avanti eindietro per lasua stanza, facendomente localesu cosa dovevaancora
prendere,che cosa avrebbedovuto diree cosa no... Sistemandosidavantiallo specchio.
“Beh, direi! Lo sono un bel po'... Déi..
E' piùdi un anno cheaspettoquesto momento. ”
“A cuiperò”, disse merlino, “nonarriverai mai, se primanon TI
CALMI.”
Lui sospirò.
“hairagione”
“Respira. Tra menodi mezz’ora saràtua.”, gli disseLancillottocon una bella pacca amichevolee
fraternasulla schiena.
Gwaineguardò nello specchio,il
visoe gli occhiluminosissimi. Raggianti-
“Mia. E iosarò suo. Sì.”
Poi risefelicissimo edeuforicocoi due amici, sisistemò
ancoraun po’, andò al Luogo della
Cerimonia .
Giuls respirò. Guardandosiallo specchio. Con idue gioielliera semplicemente bellissima. Ei
capelli, mossie lunghi lasciaticadere sulle spallee la schiena… erano
magnifici.
“Dei... Sposo Gwaine!!” mormoròtutta felice.
Saretecosì felici insieme.”
“Lo so, Ginevra.Lo so benissimo...” poisorrise, “Andiamo. Sono pronta.”
Appena fuoridalla porta, andò loro incontroCarotche vedendola sua fidanzata vestitada
Sacerdotessa Madre, rimase adir poco
affascinato: Morgause indossava una veste verde foglia primaverile, chiara, con
lostemma di Avalon, unAlberocon radici,sul cuore; La
Vesteaveva un cordonecolor sabbia attorno alla vita, legato,
epoi ricadeva giu’
in unagonna non troppo lungane stretta,per facilitare al meglioi movimenti. E sopradi esso, un sofficecandidomantello Bianco. Con cappuccio.
“W… WOW.
Tesoro,sei…divina…”
Lei arrossì.
“Ti ringrazio,mio amore.”
MentreCarot baciavala mano di Morgause,facendo i
complimenticomunque a Giuls, arrivò
Artù chevedendola rimase folgorato: dei,
somigliava a Uther, il che…non era razionalmente
possibile... I loro occhisi
incrociarono, esul volto di lui si
stampò un sorriso larghissimo, mentresu
quello di leidue gote rosse.
“Sorella.”, disse lui inchinandosi ,“Sei...
divinamente bella. Seiuno splendore. Un
..vero raggio di Sole.” disse sorridendo e abbracciandola con immenso affetto. “Non
si nota che sei adottata,sai?”
Leiricambiò col cuore che volava per quelle ultime parole.
“Ti ringrazio,fratellone. Artù.
Tivoglio bene.”
“Ancheio. Tantissimo. Andiamo?”
“Andiamo.”
Mentre s’incamminavano, Artùincrociò Merlino chesorrise.
“Sì andiamo.”fece lui, “N.. no. Prima”
e lo fermò e prese da parte “ Merlino , io”
“Zitto. Lo so. Gwaine è stato avvisato
che Giuls vuole parlargli.”fece.
Artù chino il capo.
“Perdonami. È che se penso a questa
cosa”
Merlino scoppiò a ridere.
“Ehi,ehi! Tranquillo. Giuls. Gwaine
dice che glielo dirai poi.”
Artù lo baciò. Etornò al suo ‘posto ’. Ma esterrefatto.
“COSA?”
“Ma io”
Dice che ti amerà sempre. E comunque.”
“Bene allora!” Giuls guardò le
Damigelle andare avanti versol'altare:
Morgana, Gwen, Yngrid, Ygraine e Unith.
Persino Olimpia.
“Tocca a noi.”, disse un sorridente Artu
porgendoleil braccio.
Leilo prese felice.
-sì!!-
E seguirono le damigelle.
Ilcuorele batteva come 1000
tamburi impazziti. E mentrecamminava,
alzò lo sguardo verso di lui. Vide ilsuo sguardo, videil modo
intensoe carico d’amorecon cui la guardava. Avvertì comeera rimasto senza parole,vedendola…
Earrossì di colpo.
Lui, dalcantosuo, Non le staccavagli occhi didosso. Un soloistante. Era
piùforte di lui. Le sorrise.felice.
>, le dissetelepaticamente
Leiavvampo'se possibile,ancora di più. stai benissimo! >
<grazie,tesoro!!>,fece
Gwaine. Anche luiarrossendo.
Artù, seppur provando un certo
fastidio per quel segreto non ancora svelato ,sorrideva. Veramente felice per
loro.
“Sei prontaper questo
importantepasso nella tua Vita?”,lesussurrò
all'orecchio.
“Sono nata pronta. Pendragon, ricordi? Di adozione,ma pur sempre Pendragon.”, sussurròlei ridendo.
Lui risesottovoceinsieme a lei.
“Giusto! Sta’ tranquilla.”
“Grazie..”
Luiintanto non facevaaltro che guardare Merlino... Deierasplendido... ed era così distante ultimamente... proprio un angelo.. >, gli disse con laTelepatia. Lo
vide arrossire,e sorriderglicon amore. Eperlui fu sentire ilcuore aprirsi.
Giuls sospirò. Guardandolo .
“Ha bisognodi tempo,Artù.
Tornerà come nuovo,vedrai.”
“Non possovederlo così,Giulia.
Nonce la faccio più a... vedere isuoi occhi pieni di dolore.”, disse a tono
pieno di angoscia, “Può nasconderlo a tutti,ma non a me. Enon a se’ stesso.”
“Néa me, seper questo.”
“Appunto. Ti hadetto
qualcosa,poi?”, chiese speranzoso
“Viaffidomia sorella. Miraccomando a Voi, trattatelacome merita.”, disse perpoi porgerela manodi leia lui
Lui prese la mano di lei e gli sorrise pur
guardandolo serio
“ Non
la sposerei se non fossero queste le mie intenzioni, ve lo assicuro, mio Re.”
“Bene,
allora.” disselui perpoi prendere posto
Merlino gli era accanto e gl prese dolcemente la mano,chelui strinsee baciò.
Kil sorrise, dadietroMorgause, che si trovava
sotto l’arco davanti a loro, chele
sorrisero felici. Sorrisoche lei
ricambiò.
“Ciao Kil!”
“L’altro ierimi avevi dettoche avevi
progetti,ma questo nonlo immaginavo”, disselui ridendo contento, “MA nesono felice. Per voi. Gwaine.”
Kilgharrah.”
“Morgause. Tocca a te.”, disse ilGrande Drago.
Laragazza guardò Carot,che la incoraggiò sorridendoe mormorandolecon le labbraun “ti amo amore”,e lei
sorridendo, convinta esicuradi sé, sorrise. E iniziò:
“Famiglia.
Siamo qui,riuniti tutti insieme quest’oggi,per celebrare un Rito molto importante
nellaVitadi ogni persona. I qui presenti Sir Gwaine Duval
e Lady Giulia Pendragon , hanno espresso il desiderio, e la volontà, di unirsi
nel vincolo delMatrimonio. Un vincolo
Sacro, che come ben sapete tutti, lega due persone non soltantonello spirito,e nel cuore, ma interamente. Metteteviunadi
fronte all’altro,eprendetevi le mani. ”
MErlino
sorridendo guardò Artù,mentre Gwaine invece guardò Giuls. Felice come non mai.
Sguardoche essiricambiarono. E idue intanto eseguirono,sorridendosi.
Contenti.
<ci
siamo..> pensò Giuls.
“Giulia. Gwaine. Siete qui,al mio
cospetto,perché la vostra Unione riceva la benedizionedegli Déi. E’ tradizioneche io vi chieda, ragazzi: Sietevenuti qui senza alcunacostrizione , in piena Liberta'e consapevolidel significatodella vostra decisione?”
“sì”,fece Giuls
“sì”, disse Gwaine.
Lei sorrise.
“Perfetto. Allora procediamoal Rito breve, comeda voi stessi richiesto.
SirGwaine Duval, vuoi tuprendere in sposala qui presente Lady Giulia
Pendragon...promettendodi amarla,
onorarla, rispettarla... in salutee
malattia, in ricchezza epovertà, nel
bene enel male, nella gioiae nel dolore, sinchéMorte non vi separi?”
“Sì, lo voglio!”, disse lui sorridendo felice.
Eguardandola.
“E vuoitu, LadyGiulia Pendragon,
prendere cometuo legittimo sposo il
quipresente SirGwaine Duval ...promettendodi amarlo, onorarlo, rispettarlo... in
salutee malattia, in ricchezza epovertà, nel bene enel male, nella gioiae nel dolore, sinchéMorte non vi separi?”
Giuls annuì. Sorridendo. Felicissima. Eguardandolodritto negli occhi.
“Sì. Lovoglio!”
“beh,come minimo!” borbottò kil ,facendoridere i presenti “1anno... Ancoraun po'e facevamo la muffa!”
“Aveva altro per
la testa...”, fece lui. Comunque sorridendo a Giuls
Lei sorrise asua volta.
“Fosse statoper me... nonme ne sarei andata. TU seisemprestato nel mio cuore però.”
Lui
tutto contento,ecommosso oltreogni dire, conle lacrime agli occhieil
cuore a3000 e +, a sento riuscì a
trattenersi dal baciarla.
Morgause sorrise.
“Benissimo!! Davantiagli Déi,e
davanti aNoiqui riuniti,datevi la mano destra ed
esprimete il vostro consenso.”
Gwaine
le prese dolcemente la mano e poi prese la fede. CheCedricgli porgeva.
“Io,
Gwaine Duval, ti dono quest'anello. come segno del mio amore ,e della mia
fedeltà.”, disse senza staccare gli occhi da quelli d lei
Giulia felicissimasorrise , con
lelacrime agli occhi,e presel'altra fede.
Io, GiuliaPendragon, ti dono
questo Anello. Segnodel mio amore, e
dellamia fedeltà.”
Gwainela guardòscoppiando aridere a bassavocedalla gioia.
“Dèi”fecelei “Che sempre vegliatesu di Noi, diffondetesu Gwaine e Giulia lo Spirito dell'Amore,affinche'diventino un Cuoresolo. E un'Anima sola. Nullae Nessuno... osi separareciòche
vuoi aveteUnito. Per iPoteriche gli Déimi hanno conferito,
io, Morgause Pendragon, Sacerdotessa Madredi Avalon, vi dichiaro...uniti nel Sacro Vincolo del Matrimonio. Sposo. Sevuoi,puoibaciarela Sposa”
Giulssentì ilcuore scoppiare,e si voltòverso Gwaine. Che non rispose
neanchee la baciò con dolcezza e amore.
Eleisi stirnse forte a lui,ricambiando in pieno.
Si strinsero forte,baciandosicon ardore
matenerezza.
“Sposati.Siamo sposati!!”
sussurròlei baciandolo ancora
E mentrelui lastringeva forte, macon dolcezza,
e felice,baciandola, Merlino sorridendobaciò Artùsudi una guancia. La
sinistra,chea lui piaceva tanto poiché
asseriva sempreche fosse più
morbidadell’altra.
Gwaine la strinse
intanto felice e la baciò,sul collo. Dolcementee teneramente. Ma anchesensualmente. Mentregiulschiudevagliocchi sorridendo. Scese ancora, baciandola
felicecon dolcezza e amore. E
Giulssi poggiòcontro un albero;
“L'hosentita molto anche io... La mancanzadi entrambi.”
Lui sorrise ela baciò sul naso mentrele carezzava i capelli eil viso.
“dei... ogni istante sembrava essere un'Eternità.”
“Nonmi
separeròpiùda tetanto a lungo. “, disselei seria
“Néda te nè
dagli altri.”
“Lo so.”
Telo prometto. “
Lui labaciò ela strinse forte a sé,
coinvolgendola inun bacio strapienodi passione, amore, tenerezza infinita edolcezza. Chelei piena digioia,edei sentimenti, ricambiò. Sussurrandoil suo nometra un bacio e l’altro,così come
lui,eun “ti amo” o un “amore mio”….
“Ci apparteniamoadesso.”, ssussurròlei
“Noi ci siamo sempre
appartenuti... Sempreamore mio.” disselui sorridendo.
Giulssorrise.
Verissimo.”
disse “ E sempreci apparterremo.”
Verissimo
anche questo. Mh... Che nedicidi entraree mangiare? Ioho una certa fame.”
“D'accordo,Lupettoaffamato!”, fece leisorridente. Ridendo.
E presoloper la manoentrarono.
“Oh, -eccovi finalmente!”,esclamò
LAncillotto.
Artù intanto
guardavail suoMerlino con Amore eDesiderio.
“E semangiassimo alla svelta... eche so... ce neandassimo da qualcheparte,ioe te?”
Merlino sentì
ilcuore battere forte forte, eil corpo
reagire...madi paura. Il solo ricordo
diciò che era successolo faceva stare tremendamente MALE. Ma sapeva
che non era Artù. Luiera diverso. E
sorrise.
“Ora però...
vorrei prendereuna boccata d’aria,
se... A tra poco.”, disse alzandosi elasciandolo conun bacio a stamposulle labbra.
Artù rimase
lì, e mentretutti mangiavano,giulsfacevail girodegli Ospiti. Dispensando
consiglioalle Amazzoni suiragazzi,e dicendo “i 5 Cerealidi Lady
Merendina...nonsiingannano mai.” Loro risero, epoi fuin quel momentoche Giuls si
accorsedi Merlino che uscivanei Giardini. Esi sedette accanto a Artù, tirandogliuna bella botta sulbraccio.
“Ahi!”
“Artù. MASEI SCEMO? Che faiqui?? V.A.I.”
Artù le
sorrise,ela baciòsulla tempia. Poi si alzò. “grazie” ecorse fuori.
“Ciao allora.”,disse baciandolo poi afior di labbra.
Luiricambiò.
“Ciao amore
mio.”
“Sei qui per me?”
“Certamente.”
Artùpoi gli carezzò il viso dolcemente, egli baciò lafronte, latempia, ela guancia giù fino alle labbra,che
baciòcon amore stringendolo. E poilentamentefacendo molta attenzionealle sue
minime reazioni, Scese sul collo. Merlino chiuse gliocchi, sorridendo tranquillo. Artù avanzòmentre lui indietreggiava,e loappoggiò delicatamente almuro, e Merlinogli sorrise.
Maquando lamano iniziò a scivolar giù...
Quella di Merlinola bloccò. Mentreil suocorposi irrigidiva tutt’a un tratto.
“Scusa!”, disse Artù staccandosi. Con lo sguardo
pienodi timore e odio versose’ stesso.
Merlino scosse la testa.
“Non écolpa
tua,Artù! E’... Io…”
“Lo so.”
“Artù, ti prego...”, fece lui piangendo.
Artù si avvicinòe
gli sfiorò impercettibilmente il viso ei capelli.
“Tranquillo.” fece sorridendo
Merlinopiangendo
più forteallora gli si avvicinò, egli si accoccolò al petto, stretto stretto.
“Stringimi. Ti prego.”
E luinon aspettando null’altrolo strinse dolcemente, nonforte. Baciandogli i capelli,e le lacrime.
“Parlami.”,dissecon tono disperato.
Merlinosospiro’ trale
lacrime.
“Quando dicono che... è sufficiente rifare l’amoreUNA sola voltacon lapersona che ami per... sbloccarti, non é... Nonè la verità,Artù.”, lo guardò “Io soche tu sei... Che nosei LUI. Loso perfettamente, credimi! Ed éstato stupendo, fare l’amorecon
te di nuovo. M...ma così a... a un albero, io”
Artù lo baciò sulla fronte. Con amore.
“Perdonami. Sono uncretino, nonho capito niente...
Amore mio perdonami ti supplico. .”
“Certoche ti
perdono!”
Artù sorrise.
“Te... lo posso dare un bacio?” chiese dolcemente
Merlinoannuì,felice.
“Ma certo,amore della mia Vita”
Artù gli carezzòdolcemente il viso, con tenerezza, poisi avvicinò lentamente a lui: i loro nasi sfregaronoper un paio di minuti, pergiocare e ridere un po’ tradi loro, poi le labbra siunirono in un dolcissimo bacio. Un bacio
d’amore. Dolcezza,appunto. Tanto bisognol’uno dell’altro. Un bisogno VITALE. Mentre leloro bracciasi stringevano l’uno all’altro.
In un abbraccio
senza fine. Né inizio.
L’ho concluso così...
In fondocosa é meglioche concludere conArtù che
abbraccia il suoMerlino, elui strettostrettotra le braccia protettive forti , edolcidel suo ARTù?
** niente di meglio! ^^
Snyway….
Scusate il ritardo: la
connessione scarseggiava purtroppo =ç= l’ho scritto tutto d’un fiato!!!! Sto a
lavoro anche su un’altra ff quindi è dura XD ma
continuerò ^_^
Grazie di cuore tesori che
seguite questa FF sgangherata!! <3
Fortunatamenteper i due novelli sposini, i successivitre giorni passarono nella piu completa
tranquillità: Camelot festeggiava il ritorno acasa dei suoi guerrieri, le famiglie si ritrovavano finalmenteriunite, estavano assieme il più possibile, bensapendoche presto, la Guerra
sarebbe giunta di nuovo estavolta non
ci sarebbero stati appelli per nessuno di loro. Il quarto giorno, Uther convocò
unabella riunione di Famiglia. Sul
pratofuori Camelot, per darmodo anche aKilgharrahdi parteciparvi. Kilgharrah arrivò lì prima deglialtri.
“Oh,eccovi
giungerefinalmente.”, disse.
“Mettiamoci
il menotempo possibile”, disse Balinor , “per Kilgharrahé rischiosouscire cosìspesso allo scoperto. Non sappiamo ancoracome equando agirà Viviana, controdi
lui.”
Merlino
annuì.
“Siamo qui
appostaper decidere il da farsicon Viviana.”
“Quello
chenon abbiamo mai preso in
considerazione”, disse Gaiussedendosisu di un tronco
abbattuto, “E’la potenza di Viviana. E’
cresciuta nella Magia, eha sviluppato
quella piu’ Nerain assoluto. Se non
vogliamo correre rischi”
“Dobbiamo
concentrarci sulla nostra unicaSperanza.”, disse Ygraine, “Ovvero Merlino.”
Lui annuì.
“Ditemicosa è che devofare, eio lo farò.”, disselui determinato
“Allenamento
nehai fatto abbastanza”, disse Kil, “Adesso primadi tutto dobbiamo capire isuoi
piani. POI agiremodi conseguenza.”
“E ci vedrà
piegatial suo volere”, aggiunse
Ygraine.
“Non le
permetteremo di distruggere la nostra casa!”,disse Giuls, “Senti,Kilgharrah...
posso fare qualche cosase tu lo vuoi.
Qualsiasi cosa! Come per esempio... fare da spia dall’interno.”
Artù la
guardò con gliocchi sbarrati.
“Come,
prego??”
“Fingerò
di... detestarvi. Di volereCamelot
quanto lei, ele proporrò alleanza
fingendodi far la spia perlei.”,disse.
Merlino
scosse la testa,incredulo.
“Nemmeno per
sogno!”
“E’ un piano
eccellente,invece.”
Tutti
sivoltarono verso Kil,
eGiuls sospirò e annuì.
“Ma sei”
“NO. Ha
ragione. Se leici aiutaa questo modo, sapremo lesue mosse in anticipo.”
“E’ fuori
questione.”
Lei sospirò.
“Artù. Ti
prego, lo posso fare.”
“Lo puoi
fare??Gwaine” fece lui “tu nonle dici niente??”
“Credo nella
miaConsorte.”,disse tranquillamente
“Se posso
permettermi”, fece Gwen, “credoche
Giulia possafarlo. E’ capacissima.”
“Eun’ottima attrice.”
“Di SICURO
andràgiusto unpo’ istruita. Mapuò farcela.”, dissero prima Morganae poi Morgause.
“Io
credopossa andare.”
“Papà!!”
“Kilgharrahla sorveglierà.”, disse Balinor, “Devistaretranquillo.”
“Fate come
volete! Se questo é ilpiano, chegli Deici assistano.”, disse allontanandosi
“Artù. Art”
“ Lascia
perdere.” disse Merlino “Cipenserò io.”
Balinor
sospirò.
“Kilgharrah.
Torna nellacaverna adesso.”
“Agli
ordini.” disse
“Spicca il
volo,sì, da bravo.”
Lui rise.
Alzandosi in volo.
“Ho capito,
young Wallock!”
Tutti
insiemesi avviaronoverso il Castello, parlandotra lorodelle cose successe,delPiano,mentre Gaius rimaneva aosservare
pensieroso Giulia, che,asua
volta, guardavaverso Est. IlManierodi Vivianastava a Est. In quella
precisadirezione.
“Sicuradi quello che vuoi fare?”
“Ho altra
scelta?”, si voltòsorridendo,eavvicinandosi, “E’ la miaCasa, Gaius. La sentoMIA, questa Terra. So cheArtùè
preoccupatoper meperchémi vuole molto bene, ma”
“Chi
vogliamoprendere in giro, bambina?”,
disse lui interrompendolasorridendo,
“Non èsoltanto questo. Lui tiene ate,tanto. Sei molto,moltoimportanteper luie lo sai bene.”
Lei
sorrise,chinandolo sguardo ela testa.
“Già. Lo so
benissimo,fin troppobene. “ sospirò “Lui
mi ha vista nel mio stato peggiore, e mi ha voluto bene lo stesso. Gli devo
tanto. Vorrei credesse in me... Beh,al momento Merlino éil solo che lui ascolta....”
Merlino
rientròin camera versol’ora dicena, Artù era affacciato allafinestra chescrutavanella semi oscurità delcortile interno. Sospirò esi sedette in tempoperché il suoamato Merlino si avvicinasse. Posassela testa sullasua spalla.
“Nonti preoccupare.”
“Mi
preoccupo. Perché Giuls éimportante per
me.”,fece lui.
“Come per
tutti noi!”, disse luiinterdetto, “Sa
quello chefa. E’ addestrataper questo. Lo sai.”
Artù
sospirò.
“Nonposso proteggerla,Merlino. Mifa impazzire,questa cosa. Non ho saputo
proteggerla da se stessa una volta, stavolta vorrei porre rimedio alla mia inadempienza.”
“Lo so.”
Giuls si
fermòdavanti alla portadelle loro stanze, di Merlino eArtù, epresoun respiro bussò.
“Si può?”
“Ehi!”,
disse Merlino voltandosisorridente,
“Entra!!” poi guardòi due aturno. E sorrise. “Io... vado. Escoun attimo”
“Resta” dissero
Artù la
guardò. E sospirò.
“Starò
bene.”
“Non puoi
saperlo. Eio non posso proteggerti,Giulia.
Non se vai laggiù.”
Lei
sorrise,avvicinandosi.
“Me lacaverò! Sono Cavaliere giusto? Istruitadal migliore Capo Cavalieriin circolazione.”
“Adulatrice.”,
rise lui, “Nonvoglio checorri pericoli.”
Giuls lo
raggiunse eabbracciò.
“Mi
mancherai.”
“Ti prego
resta. Troveremo un altro modo. La batteremo ne sono”
“Sht.”,
fecelei , interrompendolo “Non c’é
modomigliore di questo. Etu lo sai. Come tutti noi.”
Artùla guardò carezzandole i capellicon tenerezza e affetto.
“Ho
pauraper te.”
“ Io anche!
Masoprattutto neho per voi. E per Camelot!” scosse latesta “Finché avrò Vita, resterà in piedi.”
Il ragazzosorrise.
“Saresti
un’ottima Regina,se Gwaine fosse Re.”
La giovane
rise
“Merlino lo
fameglio!”
“Il
nostroadorato Regino!.”, riselui divertito.
“Già!!”
“Ehi!!! E
comunque, un Cavaliere è ok!”, fece Merlino. Poi lentamentesi avvicinò,e li abbracciò entrambi. “Torna.”
“Avete finito
di iellare ?”
I duesi staccarono. E tutti insiemescoppiarono aridere. tutti etre assieme.
“Vadoda Gwaine.”
“Certo.”,fecero
idue.
“Giulia”
“Farò
attenzione,Merlino. Cipuoi contare.”,
disse lei voltandosi. Euscì.
Merlinoguardò Artù,che ancorafissava laporta.
“Andrà bene.
La riavremo presto.”
Lui scosse la
testa,
“Merlino. Tu
sai che”
“Tendi al
pessimismo. Ehi le voglio bene,se necessario so cosa fare.”
“Sì....”
Sospirò“Maé sposata con Gwaine e ora parte...e il segreto
ancora non è svelato .”
“Nonlo biasimo. Ancheio sono angosciato. Però... so chenulla può farti desistere. E nessuno.”
“Starò piu’
attentache mai, promesso!”
“Lo so.
MaViviana èpericolosa. Senon fosse mia cugina,già l’avrei fatta fuorida un pezzo...”, disse lui
Giuls rise
“Sé, come
no! Nonti ci vedo.” Sistrinse alui “Domattina parto. Torneròvincitrice.”
“Lo
so.hofiducia inte.”
“Per
fortuna. Almeno tu.”
“Hey. “
disse “ArtùCREDE in te. È spaventato
perché ti vuol bene.”
Giulslo guardò.
“Gwaine io”
“Devi parlarmi
lo so. Non preoccuparti perquesto, lo farai
quando torni.”
“Quando
tornerò..”, disse leisicura “e nesono convinta.”
Lui sorrise,
“Anche io.
Dormi tesoro.”
“Notte
miosposo.”
“Buonanotte
miasposina.”
I suoi
occhisi aprirono all’Alba: guardò
Gwaineaccanto alei chela teneva stretta, esorrise
baciandolo lievemente. A stampo. Si alzò poi, eentrò in bagno perfarsi un bagno
caldo. Si immerse epoggiò la testaalla tinozzaall’indietro. Pensando eriflettendo. Il piano erabuono,
direbbe Kil “ottimo”, però... Aveva paura. Paura,una
paura folle...
Quando scese
gli scalini, anzile gradinate, tutti
eranolì: aspettavano persalutarla. Sapevano tutti quantiche la missione acui si accingeva eraassai pericolosa, erischiosa. Sorrise,esi
fermòin mezzo ad esseguardando tutti sospirante, poire iniziò a scendere, esi fermò davanti aiprimi due. Sorridendo loro.
“Padre.
Madre . “
“Tesoro.
Seisicuradi quello che vuoi fare?”, le chiese lui
apprensivo.
“Sì,padre.”
“Allora… vedidi
tornare,intesi? Non tiho adottataper... poi perderticosì ... prematuramente.”, dissecon voce spezzata.
Lei commossa
lo strinse forte.
“Ti voglio
bene ancheio!”
Sei la
nostra bambina. Tanto quantoArtù.”,
disse Ygraine. Chela strinse.
“Grazie
madre!”
“Devi far
attenzionecon Viviana.”, le disse
Yngrid, “Non darenienteper scontato. Vedrai chele cose andranno... Bene.”
Lei sorrise
“Sei la
solita ottimista, zia Yngrid. Masì,tido ragione.”
“Abbracciami,tesoro.”
Giulsla strinse forte,elei altrettanto.
“Farò
attenzione. Gaius.”
“Bambina. Mi
raccomando, cerca... di farle capire chepuò fidarsidi te.”
“Come?”,
chiese
“Fa’ appello
ad Avalon. Dille che... non so,seitornata dapoco dalà e... vuoi essere”
“Forte.
Potente. Capito.”
Lui annuì
“Ce lafarai.”
Lei loabbracciò forte,dopononno Dino, per lei,eraun nonnoin seconda.
“Grazie di
tutto.”
I
genitoridel suo migliore amicole sorrisero.
“Prendi
delle erbe”, disse Balinor mettendolenelle maniun sacchettino di iuta
“Ti serviranno.”
“E’ ricamato
per te. Ho pensato... chepossaesserti d’aiuto nel starelontanada casa..”
Lei
commossala guardò
“Gr..grazie Ginevra.”
“Prego.”,
rispose abbracciandola
Lei sospirò.
Esi spostò asinistra.
“Ragazzi...
sono feliceche siate venuti a
salutarmi.”
“Dovere,Vice
capo.”, disse Carot.
“Abbraccio?”
“Ma certo!”
Al loroabbracciosi unì pure Leon.
“Ciao caro
Leon ”
“Ciao
Giuls.”
“Elyan. Mi
raccomando, fa’ attenzionetu per me.”,
disse leiabbracciandolo
“Ma certo.
Stanne... certa. Attenta dalla Strega.”
“Sacome prenderla. Vero?”
Lei rise
“Tua cugina
ha un caratterinoniente male,Lance.
Masì,socome prenderla!”
Lui
l’abbracciò.
“Se hai
bisognochiama.”
“Lo farò.”
“Cita i
Filosofi Antichi”
Lei
guardòOlimpiadivertita
“Scusami?”
“Lepiace laFilosofia.”
Giuls annuì
“B..bene.
Grazie Olimpia!”
“Io ele Amazzoni veglieremosu di te.”, disse stringendolacome una sorella
“Ti
ringrazio! VI ringrazio,anzi”
“Tesoro.”
Lei sorrise
elo strinse.
“Ti amotanto,Gwaine Duval.”
“Anche io
Giulia Pendragon.” , sussurròal suo
orecchio “Tornada me.”
“Lo farò.”
“Credevo chela Missionefosse mia.”, disse
Merlino.
Giuls
assentìincredula
“Ma ovvio! TU lapuoi uccidere, non io.”
“Ok,ok.
Abbracciami.”
Lei lostrinse forte,confessandoglila sua paura. Come a nessuno. Ma luigiàsapeva.
“Lo so.
Andrai benissimo! Respira.”
“Non cela faccio...”
Lui laguardòmentrecominciava a piangerepiano.
“Ascolta.
Adesso ascoltami bene. Senondovessi farcela, agiremoin altro modo. Ok? Ma innessun casoti accadrà qualcosa.”
Giuli
assentì,
“Sì. Si lo
so.”
“Ti voglio
bene.”
“Anche io
tene voglio! Grazie.”, disse lei
sorridendo
“Di che.
Prego.”
Epoi c’era i caro fratello apprensivo. Esospirò guardandola.
“Sei
ancorain tempo.”
“Lo so.
Ma...”
“E’ciò
che vuoi fare. LoSO.”,disse lui serio.
“SOn testarda.”
“comeogni Pendragon.”
La giovane
rise.
“Come te.
Frate” la parolale si mozzòin gola.
Non la
poteva dire... Proprio non poteva... Certo,lo vedevacomeun fratello, ok... Ma... Ma non era un fratello di sangue. Ci stava
tanto male a non essere di sangue...
“Torna. Noi ti aspettiamo. Sorellina.”
Quella parola
lafece sentire BENE. E sorrisestringendosi alui.
Voglio
scusarmi per la mia prolungata assenza ^^ Tornerò ad aggiornare dopo le feste
Natalizie!!!!! Non so quale aggiornerò per prima, ma nel giro di 5-6 giorni,
dopo il 6 Gennaio, aggiorno tutto quanto!!^^ Promesso.