War Lullaby - Il Compimento del Destino.

di LadyMerendina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovo giorno..Nuovo Re..e nuove,pessime,Notizie.. ***
Capitolo 2: *** RiuNione di Famiglia: la Strega si sta preparando ..!!!! ***
Capitolo 3: *** Campana d'Allarme: direzione Accampamento ***
Capitolo 4: *** Camelot: chiacchierate col Drago e nuovi piani ***
Capitolo 5: *** Ritorno all'Accampamento: Litigate,ripensamenti.. e Verità svelate XD ***
Capitolo 6: *** Attacco a Viviana: alla conquista di Excalibur! ***
Capitolo 7: *** Piani d'attacco ^^ ***
Capitolo 8: *** SCUSE ***
Capitolo 9: *** FLASHBACK: The Wedding Day. ***
Capitolo 10: *** Il Complotto di Vivian ***
Capitolo 11: *** Il Piano di Morghy&CO. ***
Capitolo 12: *** Ricordi di un Giorno di Primavera: la Nascita dell'Erede & l'Idea di Morgause ***
Capitolo 13: *** Perplessità & Riunioni su un prato di lillà XD ***
Capitolo 14: *** Grandi Nomi per Grandi Nascite.... peccato per il Finale.. ***
Capitolo 15: *** Di nuovo Libero.... ma decismente provato.. ;- ( ***
Capitolo 16: *** Di nuovo Libero.... ma decismente provato.. ;- ( ***
Capitolo 17: *** Di nuovo a casa ***
Capitolo 18: *** Di nuovo a casa-parte II: il ritorno della terza Pendragon..proposte..e riavvicinamenti ^_^ ***
Capitolo 19: *** La proposta! ***
Capitolo 20: *** Sempre legati: ***
Capitolo 21: *** OGGI SPOSI!!!! ***
Capitolo 22: *** Piano e partenza.... ***
Capitolo 23: *** sospesa ***
Capitolo 24: *** Modifiche! ***
Capitolo 25: *** AUGURI E SCUSE!!! ***



Capitolo 1
*** Nuovo giorno..Nuovo Re..e nuove,pessime,Notizie.. ***


Il gran giorno era finalmente giunto: l’alba quel giorno spuntò in netto anticipo sul regno di Camelot, calda, luminosa e confortevole come non mai; il popolo si levò  di primo mattino per prepararsi all’evento che da anni e anni attendevano. Tra cui Balinor e Gaius che, insieme ad Hunith, si alzarono  relativamente presto perché sapevano benissimo che se non fossero andati da Merlino, sarebbe entrato nel panico! Il primo, comunque ,prima di tutto sellò il proprio cavallo per andare da Kilgharrah. Gwen,invece, si svegliò poco prima della sua sposa che, aperti gli occhi, la  vide già in piedi, bella come non mai, e sorrise. E Morgause si svegliò vicino al suo Carot.

Però, il primo in assoluto a svegliarsi quel giorno, nel Castello, fu il RE.

“E’ il grande giorno, finalmente.”, disse guardando fuori, “Il popolo è pronto ad accogliere Artù.”

Ygraine lo abbracciò dolcemente da dietro, sorridendo.

“Sono  così felice! Il nostro bambino ... diventa Re.” Sospirò “ Camelot stava aspettando Artù da anni … Sono certa che ti ama, ma.. Artù..”

“Sì. Sono orgoglioso di lui.  Molto orgoglioso.”

“E’ anche merito tuo, Uther.”, disse lei, “Sì, hai esagerato in molte cose a causa della tua  innata severità, ma”

“Lo so.”

Ygraine sospirò e dopo averlo baciato teneramente andò dietro al solito paravanto per cambiarsi: indossò  il suo abito preferito, semplice, color avorio, mezze maniche, una fantasia a fiori chiari lungo il vestito, dei piccoli veli, ed una sottile cinta argentata sulla vita. E sorrise.

“Sono pronta.”

Uther la guardò estasiato.

“ Sei… Veramente stupenda, tesoro mio.”

Ygraine  gli fece un occhiolino.

“Anche tu non sei niente male, amore.”

Uther indossava le solite  vesti da cerimonia: sotto una  normalissima camicia scura con pantaloni leggeri, sopra la solitissima maglia in ferro, e sopra una mantellina marrone scuro chiusa sotto al collo con due grossi bottoni. E il mantello rosso  da ex Cavaliere con lo stemma dei Pendragon sul petto.

“Manca un’ultima cosa ad entrambi.”, disse lui.

Ygraine annuì e aprì un cassetto del suo comò, il primo dall’alto, prendendo la sua piccola corona  d’oro intrecciata come una lunga e spessa treccia. E la indossò.

“Ecco fatto.”

 Uther aprì il suo armadio: su di un cuscino rosso rubino c’era la corona da Re. La indossò  e sospirando lo richiuse.

“E’ il momento.”

 

 Merlino aprì l’armadio del suo consorte, e tirò fuori il vestiario che sempre lo aiutava ad indossare in occasioni ufficiali, per le  cerimonie importanti: la solita maglia, i soliti pantaloni, gli stivali lucidati, la maglia più pesante, e infine il mantello rosso di Camelot.

“Tu? Che cosa indossi?”

Artù glielo chiede alzandosi dal letto ed entrando in bagno, lavandosi velocemente  il viso per poi uscire e avvicinarsi a lui.

“Non ne ho idea!”, sospirò, “Non ho vestiti tanto eleganti. Né adatti all’occasione.”

Prese uno per uno gli abiti di Artù, e da dietro  al paravento glieli passò, prima la maglia rossa, poi i calzari marroni, gli stivali, giacchetta rossa, mantello.

“Perché non indossi il vestito delle cerimonie?”, disse lui uscendo dal paravento .

Merlino storse il naso.

“ QUEL vestito da Cerimonia?”

Il Principe sorrise e aprì l’armadio prendendolo.

“Senza quel ridicolo cappello, e un paio di modifiche.. sarà perfetto.”

In effetti… Potrei usare un tocco di Magia. Però ho poco tempo!

Per cosa?

Morgana! Giusto tu! Ho bisogno d’aiuto.   SUBITO.

DAMMI 10 SECONDI E SONO Lì!

In effetti, in pochi secondi bussarono alla loro stanza e sbucò Morgana con Gwen al seguito. Per mano.

“Qualcuno ha bisogno di una sarta?”

Artù sorrise.

“Puoi fare qualcosa, Gwen?”

“Ovvio. Dai Merlino, dammi qua.”, prese il vestito dalle  mani dell’amico e annuì, “Togliamo questo nastrino rosso davanti… il cappello… E direi che siamo a posto. Che dici?”

Morgana assentì.

“Sarai perfetto!”

Gwen si mise subito al lavoro: doveva togliere quel nastro  facendo attenzione a non scucire il resto, a non far saltare punti. E ci riuscì benissimo, in pochi minuti.

“Indossalo.”

Merlino si sistemò dietro al paravento, e indossò l’abito rosso  che indossava sempre. Si guardò allo specchio.

“Wow.”

Morgana e Gwen sorrisero  soddisfatte.

“Ottimo lavoro, amore. Come sempre. E’ veramente strepitoso!”

“Ti ringrazio.”, sorrise ai due, “Noi andiamo. A tra poco!”

Mentre le due  uscivano, Artù si posizionò dietro a Merlino davanti allo specchio. E lo strinse dolcemente , posando la testa sulla sua spalla.

“Stai benissimo. Sei veramente meraviglioso. Sei pronto?”

Merlino sorrise.

“La ringrazio, mio futuro RE. Non molto! Tu? Come ti  senti?”, si voltò e lo guardò, “Ah ah. Già te lo leggo  negli occhi. Nervoso. Agitato. E particolarmente ansioso. Ma comunque emozionato.”

Artù rise.

“Ebbene sì!”, e lo baciò, “Mi capisci con un solo semplice sguardo, Merlino. Come fai a scavarmi  dentro così?, e sospirò “So che hai paura. Ma devi ricordarti che..” gli prese al mano e la strinse “ Affronteremo tutto questo assieme. In ogni SINGOLO istante.”

Merlino lo baciò stringendosi  a lui.

“Sempre Insieme. In capo al Mondo. Lo so tesoro.”

Toc Toc.

“Artù. Merlino. Vi stanno aspettando nella Sala del Trono, mancate solamente voi.”

“Grazie, Leon.” Artù prese la mano di Merlino, che però lo trattenne. “Che c’è?”

Lui sospirò.

“Stai dimenticando qualcosa.”aprì l’ armadio davanti a lui e prese la corona “So che tra pochi minuti ne avrai una nuova. Ma questa ti ha seguito fedelmente in ventuno anni.”

Artù sorrise lasciando che gliela mise sulla testa con dolcezza.

“Grazie.”

Quando i due uscirono dalla stanza, per mano, i corridoi già erano deserti: tutti   riuniti nella Sala Trono. Dai servitori ai Cavalieri, dai nobili ai Re dei  Regni vicini. C’era un sacco di gente, e quando arrivarono  davanti alla Sala, era gremita di persone che aspettavano loro. Merlino si sentì quasi svenire.

“Per gli Déi..”

Artù lo guardò e gli prese anche  l’altra mano baciandogli la fronte.

“Non guardarli. Fa finta che non  ci siano, guarda soltanto me. Ci siamo soltanto io e te. Nessun altro.”

Merlino annuì e lo baciò con passione e amore.

“Soltanto io e te.  Sempre.” E sorrise “Andiamo dai.”

Avanzarono in mezzo alla folla  di persone che li  guardavano sorridenti e battendo già le mani, tra cui i volti di chi li conosceva,  dai familiari agli amici, ed erano volti rassicuranti. Artù notò le occhiate di Merlino e Gaius e coi suoi genitori, sorrise, e lo portò da loro.

“Figliolo, hai una cera pessima!”

“Beh, Gaius, sto  per diventare Re in seconda.. fossi in te non ci scherzerei..”, rise lui, “Sono un fascio di nervi!”

“Lo puoi fare.”

“Gaius ha ragione, come sempre.”, sorrise la madre, “Figlio mio. Non devi che  essere te stesso. Nient’altro.” E lo abbracciò forte.

“Un  DragonLord ha forse paura di una corona?”

  Merlino guardò il padre.

“Nossignore. Vedrai che affronterò con coraggio anche questa prova.”

“Ne sono più che certo” rispose stringendolo “E ora su, andate e prendete  il vostro  posto.”

Uther e Ygraine sorrisero quando videro arrivare i  due giovani davanti a loro, e inginocchiarsi in attesa. Il primo a parlare fu Uther, che guardò Artù inginocchiato  davanti a lui.

“Artù Pendragon. Giuri di essere sempre fedele a Camelot.. di agire sempre e comunque nel bene del tuo popolo.. di governare questo Regno con saggezza, giustizia, bontà e quel poco di severità che basta? E di non mettere mai la tua Vita davanti al bene della tua gente?”

Artù alzò lo sguardo.

“Lo giuro.”

Uther annuì soddisfatto, e si tolse la corona dalla testa.

“Per il potere a me conferito in quanto Re di Camelot, nomino te, Artù Pendragon..”, e la posò sulla testa del figlio, “Nuovo Re di Camelot.”

L’intera Sala del Trono scoppiò in applausi di congratulazioni ed esultarono tutti quanti di gioia. Ygraine attese quei due-tre minuti che bastarono  perché gli applausi si spegnessero, e guardò Merlino che alzò lo sguardo su di lei. La quale gli sorrise.

“Merlino di Eldor. Giuri di essere sempre fedele al Regno di Camelot.. di aiutare il Re nelle decisioni più difficili, di restargli accanto nelle difficoltà dandogli  il tuo appoggio, e aiutandolo a prendere la decisione più giusta per il popolo? E di non mettere mai la tua Vita personale davanti al Regno?”

Lui annuì.

“Lo giuro.”

“Bene!” si tolse la corona, “Per il Potere conferitomi in quanto Regina di Camelot, nomino te, Merlino di Eldor..” e la posò sulla testa del ragazzo, “Re in seconda di Camelot.”

E di nuovo applausi scoppiarono  dentro la Sala: Artù si alzò e guardando con amore il suo Merlino gli  porse la mano che egli afferrò e strinse forte, per poi voltarsi verso gli altri che ora si stavano inchinando ai nuovi Regnanti .

“Il popolo vi aspetta.”, disse Ygraine.

Merlino e Artù si strinsero  la mano e sorridendo uscirono dalla Sala con al seguito la Regina Madre e il Re Padre, per poi uscire sul balcone dove, al di sotto, li stavano aspettando  con trepidazione gli abitanti della città. Non appena uscirono, la gente scoppiò in grida di felicità e mille e  più applausi. Il popolo era euforico nell’avere finalmente il giovane  Artù sul trono. E che al suo fianco ci fosse una persona tanto valida quanto Merlino. Uno di loro.

“LUNGA VITA A RE ARTU! LUNGA VITA A RE MERLINO!”

Merlino guardò Artù che  aveva le lacrime agli occhi dalla commozione, e lo abbracciò. Lui posò la testa sulla sua e gli baciò con tenerezza i capelli.

“Visto? E’ andata alla grande!”

“Già! Il popolo ti adora, Artù. Te  lo avevo detto che sarebbero stati prontissimi ad accoglierti.”

“Stanno accogliendo entrambi”, disse Morgana da dietro di loro, “E fanno bene! Sarete i più bravi regnanti del mondo!”

È quello che spero di tutto cuore…, pensò Artù.

Merlino  notò il suo sguardo pensieroso, e gli strinse la mano per poi dargli un bacio sulla guancia. Sorridendo. E lui si voltò.

“Hey. Andrai benone! Sarai il più grande Re di  tutti i secoli, amore mio.”

Artù sorrise e lo baciò  sulla fronte teneramente.

“ Ti ringrazio Merlino. Se non avessi te  al mio fianco impazzirei.”

Perché.. sei molto  normale, di solito?

Il biondo lo guardò e si mise a ridere tirandogli una lieve spinta per  poi nuovamente attirarlo a sé. Puntandogli il dito  contro.

“Fa molta attenzione a ciò che dici, Mago dei miei stivali.”

“Mi sta  minacciando, mio Re?”

Lui sogghignò.

“Beh … Ti ricordo  che sarai sempre e prima di tutto il mio servitore. Dunque posso metterti  alla gogna quanto voglio. E poi” rise “Devo ammettere che dalla mia finestra ho un’ottima visuale del  tuo didietro, amore!”

Merlino  gli tirò un pugno sul braccio e lo guardò finto offeso.

“EI!! Non sei  affatto divertente!”

Io lo trovo  decisamente spassoso invece!

Attento a te, Pendragon. Sai  di cosa sono capace.

Lui si voltò improvvisamente  preoccupato.

“Beh.. sì ma io… stavo scherzando, Merlino. Sai che mai ti  farei intenzionalmente del male.”

“Ei..”, Merlino lo baciò con tenerezza sulla tempia, “Lo so! E anche io scherzavo! Non  potrei farti del male neppure volendo, non ci riuscirei  mai tesoro.”

Il popolo li acclamò e li applaudì  per molto tempo, prima che Artù prendesse un respiro profondo per poi avvicinarsi al balcone e, sempre tenendo Merlino per una mano, posò l’altra  sul balcone e guardò giù con un largo sorriso.

“Popolo di Camelot. Per molto tempo,a  dire il vero da quando ero ancora un bambino, ho sognato questo giorno. Il giorno in cui  avrei preso il mio legittimo posto sul trono in quanto Re. E finalmente oggi.. è successo. Voi mi conoscete, e sapete che quando avevo il ruolo di Principe Ereditario, ovvero sino a poche ore fa, tutto ciò che ho fatto l’ho sempre fatto per il bene della mia gente. Voi. Voglio che sappiate, che da questo giorno in avanti… finché mi sarà permesso… vi guiderò con Saggezza.. Giustizia.. E MAI metterò me stesso  ,o le mie faccende personali, davanti al bene vostro.”

WOW … Artù, hai … Li hai conquistati!

“Io spero con tutto il  mio cuore… di non deludere MAI la fiducia che in me avete riposto. Da parte mia vi prometto, anzi vi  GIURO, che farò sempre tutto il possibile per assicurarvi una Vita serena. Pacifica. E che i problemi di ognuno di voi ... saranno innanzitutto i MIEI problemi. Vi sarò sempre accanto quando avrete bisogno. Da me troverete sempre appoggio. Un giudizio giusto. Saggio.. spero! Farò tutto quanto è  in mio Potere per il  mio popolo.”

 Dei.. Se dovessi  deluderli in qualche modo, io

 I suoi pensieri furono  interrotti  da un nuovo scroscio di applausi e grida esultanti: l’intera  Camelot lo acclamava, e gioiva di quel giorno.

“Sono fiero di te, Artù.”

Il giovane si girò e annuì sorridendo. Commosso.

“Vi ringrazio padre.”

Ygraine  strinse forte il suo figlio adorato. Commossa  più di lui.

“ Il mio bambino. Sei il mio  più grande orgoglio, tesoro.”

“E’ l’orgoglio di tutti quanti.”, disse Yngrid sorridendo e abbracciandolo, “Mai avrei potuto  desiderare un nipote migliore di te, Artù.”

“Vi ringrazio tanto, zia.”

Morgause e Morgana sorrisero guardandosi, dopodiché andarono  insieme ad abbracciare fortissimo il ragazzo.

“GRANDISSIMO DISCORSO!!”

“Grazie Morghy.”

Morgause sorrise baciandolo  affettuosamente sulla guancia.

“ Sei davvero una persona eccezionale, fratello. Non cambiare mai. Per nessuno.”

“Non lo farò,sorella.”

Uno dopo l’altro, tutti si congratularono coi due nuovi regnati  mentre rientravano dentro al Castello: Gaius abbracciò prima Merlino poi Artù, Balinor e Hunith lo stesso, e così Carot e anche Gwen.

“Hai un cuore grande, Artù Pendragon”, disse Olimpia, “E generoso. Questo  non deve cambiare per nessuna ragione.”

Lui le  strinse la mano amichevolmente sorridendo.

“Grazie di essere venuta, Olimpia. Lancillotto.”

I due  giovani si strinsero con grande amicizia la mano sorridendo.

“Sei il più giovane Re che io abbia mai conosciuto e che, oltre ad essere  giovane, è VERAMENTE in gamba. E ama SERIAMENTE  il suo  popolo.”

EhmEhm. Artù. Avanti!

Il giovane Re sorrise  al consorte, dopodiché guardò il moro davanti a lui.

“Grazie di cuore, Lancillotto. Senti… avrei una proposta da farti. Puoi prenderti tutto il tempo  che vuoi per pensarci, ovviamente.”

“Certo, dimmi.”

“Ti.. andrebbe di diventare  Cavaliere di Camelot?”

Il viso di Lancillotto si accese  di gioia, e i suoi occhi brillarono di  felicità assoluta.

“Di.. Dici sul serio?”

“Ovvio.”, sorrise lui.

“Sarebbe … Grandioso! Grazie!”, disse lui chiaramente felice, “Non.. Perché mai mi hai proposto questo?”

“Beh” rispose “Ti batti in modo decisamente  notevole. Oltretutto oramai sei un amico fidato, sincero, e ecco… mi pare giusto che tu diventi Cavaliere. Lo meriti. Dai. Mettiti in ginocchio.”

Lancillotto guardò Merlino e Artù sbalordito.

“Q..qui? Ora?”

“Perché aspettare?”, fece contento Merlino “Te lo meriti, Lancillotto. Non vedo  motivi per indugiare oltre.”

Cavaliere.. Cavaliere di Camelot! WOW!!!

Lancillotto s’inginocchiò davanti al  novello Re, che con un sorriso da un orecchio a  un  altro sfoderò la sua spada che poi posò sulla spalla destra  del giovane amico.

“Per il potere a me conferito, io ti nomino..”, la spada si posò  sull’altra spalla “Sir Lancillotto. Cavaliere .. di Camelot.”

Olimpia gli si gettò addosso non appena il fratello  si fu alzato.

“CONGRATULAZIONI FRATELLINO!!”

“Grazie, sorella!”, si scostò e s’inchinò ad Artù “Mio Re. Io vi giuro fedeltà. E consacro a voi e a Camelot ... la mia Vita.”

Artù rinfoderò la spada e gli strinse la spalla amichevolmente.

“Benvenuto tra i  Cavalieri di Camelot, Sir Lancillotto. Sono fiero di averti tra le mie schiere.”

Carot si avvicinò e gli strinse  sorridente la mano.

“Benvenuto!”

“Ti ringrazio! Sir Leon.”

Il giovane castano-biondo, il fedelissimo di Artù,  il suo secondo, si avvicinò e gli strinse la mano contento.

“Sono felice di averti finalmente  tra noi, Lancillotto.”

Merlino si avvicinò e lo abbracciò.

“Visto? Lo avevo detto, io, che non  sarebbe stato un sogno irraggiungibile.”

“Grazie anche a te, Merlino” disse staccandosi “Sul serio. Non ce l’avrei fatta se tu non avessi parlato con lui.”, gli sussurrò

L’ho fatto volentieri, amico mio.

Artù  prese la mano di Merlino e la baciò con dolcezza e devozione.

“Mio sposo. Che ne dici di un  bel giro a cavallo? È una bella giornata. Leon. Mi sostituisci negli allenamenti?”

“Certo, mio signore.”

“Lancillotto. Unisciti  pure a loro già da questo allenamento. Se non hai da fare, ovviamente.”, disse all’altro

Lui annuì  euforico.

“Da fare? Nono! Mi unisco  a loro con piacere.”

Uther, Ygraine e Yngrid si allontanarono insieme ai genitori d Merlino e a Gaius. Morgana e Gwen si avviarono  verso le loro stanze per potersene stare  in santa pace per almeno un po’. Morgause, salutato il suo fidanzato  con un bel bacio, si avviò verso la sua  stanza per allenarsi un po’ con la Magia e cercare altre informazioni concernenti la malefica  Viviana.

I due giovani  novelli sposi,invece, s’avviarono verso le stalle dove li aspettavano placidi e  tranquilli i loro due cavalli. Dietro di loro c’erano Lancillotto, Leon e carot che si avviavano  al campo.

“Mio Re.”

“Sì, Carot?”, disse lui fermandosi e girandosi

“Ecco, siete… Indossi ancora i tuoi indumenti da cerimonia. Volete togliervi la corona, tutti e due? Provvedo  a riportarli in stanza  , al sicuro.”

Artù sorrise e si tolse il mantello e la maglia di ferro  da cerimonia, dopodiché anche la corona, porgendola all’amico che la prese con un sorriso. Merlino si tolse il vestito  da cerimonia, sotto aveva i suoi soliti vestiti, e la corona. E li porse a Lancillotto che s’era avvicinato.

“Grazie.  A entrambi.”, disse il moro

Mentre  i tre si allontanavano, Artù prese  Hengroen carezzando il suo muso con affetto, dopodiché lo sellò, strinse  ben bene la sella, e vi saltò in groppa. E si avvicinò a Merlino porgendogli la mano.

“Cavalca con me.”

“Sarà un onore, mio Re e  sposo.”

Afferrò la mano del biondo , e saltò in groppa davanti a lui, che afferrò bene le redini  del suo stupendo cavallo bianco e uscì dalle stalle al passo: furono  salutati da tutti quanti, saluti a cui risposero con larghi sorrisi e perfino strette di mano.

Ti adorano, Artù.

CI adorano, Tesoro mio.

Uscirono dalla  Corte al trotto, Merlino si poggiò al petto di Artù e lui  gli baciò i capelli teneramente: trottarono fino al Lago Sacro, scherzando  tra di loro e ridendo, fin quando non arrivarono e Artù scese per poi aiutare il suo sposo  , prendendolo tra le braccia.

“Dei… Da quanto tempo non facevamo una passeggiata così.”

Merlino sospirò e si strinse a lui.

“Già! Troppo tempo, Artù. Dovremo  farlo più spesso.”

“E lo faremo.”, lo guardò baciandolo  sulla guancia “Adesso che siamo dei Regnanti, però, dobbiamo organizzarci un po’ meglio.”

“Parole sagge, mio Re.”

I due giovani, presosi per mano, sorrisero  e si voltarono: davanti a loro  apparve Kilgharrah con un larghissimo  sorriso. Poi s inchinò.

“Oh, no non devi farlo.”

“E’ mio dovere, Re Artù. E.. Re Merlino.” Poi si fece  serio “Tempi  bui stanno per sorgere sul regno di Camelot. E voi dovrete  essere pronti. Dovrete essere tutti pronti.”

Merlino si fece scuro in viso e si avvicinò.

“Viviana?”

“Purtroppo sì, mio giovane DragonLord. Siamo in pericolo, io compreso. Se Lady Viviana  riesce a trovare un modo per controllarmi, sarò in serio pericolo.”, rispose lui triste

Artù scosse la testa.

“ Non le permetteremo di avvicinarsi a te, amico mio. Ti proteggeremo.”

 Il Grande Drago sorrise.

“Vi ringrazio, mio Re. Mi spiace dover  interrompere tanto bruscamente la vostra bellissima passeggiata.”

“Non.. puoi aspettare un paio d’ore?”, chiese Merlino

Per favore.. Se ciò che temiamo si avvera, saremo in guerra. Non avremo  più tempo…

 Kilgharrah sorrise.

“Due ore. Tra due ore vi attendo sulla collina. Tutti.”, si alzò in volo  e li guardò “Gioite di queste due ore che vi concedo.  Non so tra quanto potrete gioire ancora.” E volò via.

Merlino sospirò e guardò il Lago.

“Hey..”, alche Artù si avvicinò e gli posò le mani sulle spalle, “Ce la faremo. Insieme. Siamo  una Famiglia.”

“E’ compito mio fermare Viviana.”

“No.”

Merlino si voltò e lo guardò negli occhi.

“Artù. Nessuno  di voi può farlo. E’ compito solamente mio. Ha sfidato ME. E non anche Morgana e Morgause, o le vostre madri. ME. E’ con me che ce l’ha.”

Il biondo sospirò.

“Non voglio  pensare per le prossime due ore.”

Merlino sorrise  e lo prese per mano per poi avviarsi con lui al seguito verso  il piccolo sentiero che portava alla ormai LORO casetta: Merlino aprì la porta, e fece entrare Artù per poi sorridergli e baciargli  con devozione le mani: dopodiché camminando all’ indietro lo portò verso la loro stanza da letto, e si fermò proprio davanti ad esso.

“Lascia che mi prenda cura di te.”

 Artù sorrise, dopodiché lo baciò sulla guancia con amore.

“Lo fai sempre. Stavolta  mi prenderò io cura di te, tesoro mio.”

Merlino sorrise e chiuse gli occhi, sentendo quasi subito le labbra di Artù posarsi dolcemente  sulle sue, per poi coinvolgerlo in un bacio colmo di amore e passione, nel quale il desiderio  di entrambi era più  che esplicito. Desiderio che si notava  anche nel modo in cui si tolsero i vestiti, nel modo in cui Artù baciò il collo e l’incavo di Merlino, per poi prenderlo  tra le braccia e posarlo sul letto con la testa sul cuscino,delicatamente.

 Quando sentì Artù dentro di sé, Merlino aprì i suoi occhi blu mare per  incrociare quelli azzurro cielo in cui  si perdeva sempre. E sorrise carezzandogli il viso.

“Ti amo Merlino”

“Ti amo  anche io Artù”

Quel letto era stato testimone del loro Amore tante volte, ma mai come allora lo fu di un Amore che, nonostante conoscesse le difficoltà a cui  andava incontro, restava solido. Vero. E Forte. Ben radicato in  profondità nei loro cuori.

 

Mentre si rivestivano, quando oramai mancavano pochi minuti allo scadere delle due ore che potevano passare lontani da  Camelot in vista di una visita di Kilgharrah e della riunione straordinaria che doveva indire, Artù fece un salto nel bagno e Merlino sospirando si avviò verso il  cavallo che, tranquillo e sereno, pascolava nel prato  dietro la casa e che gli  andò incontro contento.

“Hey Hengroen. Ti sei  fatto una bella scorpacciata?”, Hengroen gli diede un’affettuosa musata e  lui rise “Ok! Ho capito il messaggio! Devi star attento pure tu, mio caro amico cavallo. Perché Viviana é.. decisamente cattiva.”

“Ma noi  la sconfiggeremo.”

Merlino si voltò con  un sorriso e Artù lo strinse da dietro con dolcezza e lo baciò            teneramente

“Come  fai a essere così… sicuro ?”

Artù sorrise e prese  le redini del suo cavallo e montò  in sella

 “Perché.. credo nella Forza della nostra Famiglia.”, Merlino afferrò la sua mano e montò “ E so  che batteremo Viviana come  abbiamo battuto tutti i nostri nemici. Tu.. Perché hai così  poco ottimismo?”

Merlino sospirò poggiandosi a lui mentre al trotto tornavano  a Camelot.

 “Perché ho visto nel suo passato. E so quanto  può esser spietata e sanguinaria. Credimi, Artù, quando dico che Viviana è il più grave problema che  Camelot abbia mai affrontato finora.”

“Ma noi abbiamo il più grande Mago di tutti i tempi.”, rispose lui sorridente, “Questo vale qualcosa, non ti sembra ?”

Merlino sorrise e lo baciò con amore.

“Ovvio. Con me  non avete NULLA da temere.”

 Ne dovesse andare della mia Vita.. e credo proprio che andrà così… proteggerò questo Regno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiedo  profondamente VENIA.

1: avevo saltato questo  chappy;

2à diamine, questo  e’ l’inizio della terza ‘serie’. Non  la fine della seconda”!!! Uff.. Che errori. Erroracci!!

Ed eccomi  con questo chappy: Artù diviene FINALMENTE Re Artù.. Merlino il Re “in seconda.’.. E  finalmente Camelot ha il Re che si            merita!!!! ^^

Spero vi  possa piacere ^__*

 

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Capitolo 2
*** RiuNione di Famiglia: la Strega si sta preparando ..!!!! ***


  “Il Re è tornato!”

Il cancello della Città si aprì, e ad accoglierli  c’erano Leon, Lancillotto e Carot.

“Giusto voi.”

Artù scese dal suo cavallo che diede  ad uno scudiero. Sir Leon s’inchinò ai  suoi Re.

“Posso fare qualcosa?”

“Sì. Ho bisogno che cerchi gli altri. Anzi, dividetevi.”, guardò gli altri due, “Carot, avvisa Morgause, Morgana e Gwen. Lancillotto, tu pensa ad avvisare i genitori di Merlino. Mentre tu, Leon, avvisa i miei genitori e mia zia. E Gaius.”

“Sarà fatto.”, risposero

“Li voglio tutti qui fuori tra dieci minuti.”

“Sì, Sire.”

Artù  prese per la mano Merlino e corse  con lui su per le scale  verso la loro stanza.

“Ehm.. Artù?””

“Scusa. Scusa  se ti ho spinto a correre, ma…

“Ma?”

Lui sospirò e si poggiò al camino.

“Ho paura di  quello che sentirò da Kilgharrah, Merlino. Ho paura di sentire quella.. parola.”

Merlino  si avvicinò e lo guardò . 

“Lo so.  Credi che non veda l’ora di sentirla? No. Ma dobbiamo affrontare  la realtà. E TU” sorrise,  “Tu sarai all’altezza  della situazione, Artù Pendragon. Porterai Camelot alla  vittoria.”

“Artù? Merlino?”

“Sì?”

I due si voltarono  quando la porta si aprì e  fece capolino Lancillotto.

“ Vi aspettano.”

“Grazie,  Lancillotto.”, rispose Merlino.

 Merlino e Artù lo seguirono  fuori dalle stanze e prendendosi per mano si avviarono verso il  Cancello, dove li aspettavano tutti quanti: dai genitori di Artù, fino anche alle sue sorelle ed agli altri.

“Bene. Kilgharrah ci sta aspettando  qua fuori. Venite.”

Artù ,ma soprattutto  Merlino, avanzarono verso i cancelli, uscirono e raggiunsero la collinetta precedendo gli altri.

“Ben arrivati, amici.”

“Ciao Kil. Come stai?”, gli chiese  Balinor

 “Per  il momento sto bene, mio DragonLord.”, rispose lui inchinandosi, “Ma potrei non  stare tanto bene tra poco tempo. Porto notizie tanto  importanti quanto cupe, amici miei. La Strega si sta preparando.”

Ygraine avanzò verso di lui, seria in volto.

“Ha  un esercito??”

“ Siamo  arrivati tardi. Yngrid, so che hai fatto  il possibile. Morgause, purtroppo è stata più furba di noi, i  suoi incantesimi sono molto più potenti di quanto credessimo. So che tu e Morgana avete tentato  di contrastarla.”

Morgana si sedette su di un tronco, sospirando.

“Non abbastanza. Avremmo dovuto tentare ancora.”

“Temo che non sarebbe servito,sorella.”, disse Morgause  affiancandola, “E’ davvero troppo forte, per noi. Kilgharrah. Quanto  tempo abbiamo?”

“Troppo poco.”

Artù guardò suo padre e sua madre che si avvicinarono.

“Siamo una Famiglia, Artù. Nel Bene.. quanto nel  Male. Se rimaniamo uniti, saldi, ce la faremo.”, disse Uther.

“Tuo padre ha ragione. Andrà bene.”

Vorrei essere ottimista  come loro…

Beh? Che fai, prima fai l’ ottimista con me e poi.. mi crolli in questa maniera?

Lui si voltò verso Merlino che  gli strinse la mano sorridendo.

“Ei. E dai, non fare questa faccia!”

“Kilgharrah. Tu sei in serio  pericolo, devi fare attenzione.”, disse Hunith.

Il Drago sospirò.

“Temo ci sia  ben poco che posso fare per difendermi.”

“Io e Merlino  non permetteremo mai  che ti venga fatto del male” disse Balinor  serio “Dobbiamo trovare una soluzione. E’ evidente che non puoi  rimanere allo scoperto come finora.”

Merlino assentì.

“Kilgharrah. Io ho  un’idea per tenerti al sicuro.”

“Beh, dilla giovane Mago.”

Lui guardò Artù  e poi Uther, e di nuovo Kil e sospirò.

“Devi tornare nella caverna sotto a Camelot. Io, le ragazze, la Regina Madre e Yngrid ti terremo al sicuro. Uniremo i nostri poteri. E se non fossero  sufficienti, anche quelli di mio padre e  Gaius. Creeremo una barriera di protezione per te.”

Kilgharrah lo guardò stupito.

“ Devo ammetterlo, Merlino. Alle volte mi sorprendi.”

“Oh. Mille grazie, davvero!”, rise lui.

“Ovviamente senza catene.”, aggiunse Uther sorridendo

Kilgharrah sorrise al Re Padre. Poi guardò Merlino.

“E va bene. Neppure io  voglio diventare preda di quella terribile Strega. Accetto la vostra protezione.”

“Vedrai  che con la nostra protezione” disse Morgause “Non ti sfiorerà nemmeno.”

Ygraine sospirò.

“Come si fa con l’imminente gu

“Risolveremo.”

Ygraine e gli altri  si voltarono perplessi verso Merlino, che li guardò con un sorriso.

“Che.. Che c’è?”

“Stai bene?”

“Certo. Gaius, tu che ne pensi?”, disse all’amico cerusico

 Gaius sospirò tristemente.

“Beh, Viviana è senz’altro  molto più potente di quanto lo fosse  sua cugina Nimueh. Yngrid e Ygraine lo possono confermare così come io. Abbiamo passati mesi con lei e sua cugina, su Avalon. Viviana è assetata di Potere. E più ne ottiene, più ne vuole. Non si fermerà davanti  a niente, mai, pur di raggiungere  il suo scopo. Tu hai ucciso sua cugina, la sua protetta.. Sei il  suo bersaglio, Merlino.”

Come se non lo sapessi …

“Non vi dovete preoccupare per me, dico sul serio. Me la  caverò.”

Yngrid rise con tono chiaramente sarcastico.

“Sei davvero  il più grande Mago di tutti i tempi Merlino, ma credimi… nonostante questo, al tuo posto sarei un po’ più concentrato. E la prenderei  molto meno alla leggera. Tu sei il solo  che la può fermare. Ma non se lo credi tanto facile.”

“Yngrid.”

“Sorella, Merlino può farlo ma non se si comporta così!”

“E’ questo  che crede?”, intervenne lui incredulo, “Che io la prenda  ALLA LEGGERA?? Sentite. So che riponete molta fiducia in me, e vi  ringrazio. E vi giuro che ci metterò tutte le mie energie. Ma”

“Dubiti di te stesso, giovane  Mago?”

 Non sono forte abbastanza  Kilgharrah. E TU lo sai perfettamente.

Io so PERFETTAMENTE che tu sei in grado  di sconfiggerla.

“Merlino.”

“Sì Artù…”

“ Ce la faremo. INSIEME  ce la faremo.”, Artù gli prese la mano e la baciò sorridendo, “E grazie   per prima. So che parola stava per dire mia madre. Glielo hai  voluto impedire perché sai che mi spaventa.”

“Mi prendo  cura di te. Come sempre.”, rispose sorridendo.

Artù sospirò  e serio guardò negli occhi Kil.

“Quanto tempo ci resta prima  che Viviana ci dichiari guerra?”

“Pochi giorni.”

Uther sospirò e si avvicinò al figlio, posando una mano  sulla sua spalle.

“Figliolo. Ti ho visto affrontare importanti battaglie a testa alta. Ce la farai anche  stavolta.

Artù sospirò.

“Ho bisogno del vostro aiuto, padre. Lo so che sono il Re ormai, ma…

“Non temere” gli rispose lui “Sono  al tuo fianco, figlio mio. Come sempre.”

“ E questa volta non sarete da soli.”, aggiunse Ygraine, “Questa volta i Regnanti sono ben quattro!”

Mentre lei prendeva la mano del marito, Merlino  afferrava quella di Artù: i due Pendragon si voltarono  verso il rispettivo consorte e sorrisero.

“Hai ragione cara.”

“Vedrete. Se uniamo le nostre forze” disse un  sorridente Merlino “nulla e nessuno ci potrà abbattere. Giusto , Gaius?”

Il cerusico gli sorrise.

“Giustissimo ragazzo!”

“Kil.” Intervenne Balinor  guadando il Drago “Preferirei che tornassi  nella grotta da subito.”

“Se può farti tranquillizzare, MyLord. Va bene. Ma ora sarà  meglio rientrare.

Lancillotto salutò e si diresse verso l’accampamento della sorella  e delle altre Amazzoni, Morghy e Gwen, assieme a Morgause ,ripresero i loro cavalli e s’avviarono verso casa, seguite a ruota dal Re Padre  & la Regina Madre e da Unith e Gaius; Balinor saltò in  groppa al Grande Drago, e mentre Artù con un bel fischio richiamava Hengroen, Merlino guardò  in alto verso i due.

“Voglio trovarvi già  a Camelot quando torno. Niente vagabondaggi, intesi?”

                Kilgharrah scoppiò a  ridere, assieme al Dragon Lord più anziano.

“Mio figlio mi da degli ordini? Da quando?”

Merlino sorrise.

 “Da quando VOI DUE fate i monelli! Ehi, Lucertolone,  guarda che ti osservo.”

“Signorino.” rispose lui “Sarai pure uno dei miei  due DragonLords, ma NESSUNO mi dà ordini oltre il limite, chiaro?”

“Su, calmati Kil.”, disse Artù avvicinandosi col cavallo, “Merlino, come noi tutti,  si preoccupa solo  per te.”

Merlino sbottò.

“Lascia stare. E’ un lucertolone ingrato, ecco quello  che è!”

Kilgharrah lo guardò  perplesso. Poi però sorrise.

“ E va bene. Prometto  che voliamo diretti a Camelot. TI va bene così?”

 Merlino sorrise e annuì, per poi osservarli mentre si alzavano in volo e, successivamente, salutandoli con la mano.

“A tra poco  figliolo!”

Merlino  si voltò e afferrò la mano di Artù per poi saltar in groppa  davanti a lui.

“Coraggio. Si torna a casa.”

Gia..” sospirò Merlino “La nostra stupenda casa… Mi sento ottimista!”

 “Ed io anche. Sarai tu ad ispirarmi!” , disse Artù baciandolo.

“Grazie tesoro.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OOOOK. E’ CORTO.

Lo so. Ok, scusatemi  però se è Natale e c’ho tuuuutti  quanti i parenti intorno e. … ;((       mi disp Immensamente!!! Ragazze. Ragazzi. Vi avviso che dal prossimo chappie le cose si faranno MOOLTO più serie. ^^ per la felicità e gioia di tuutti i guerrieri, è in vista una bellissima stupefacente …

GUERRA _

 Poveri noI!!!

Il prossimo  chappi è pronto. MA  lo devo scrivere sul pc  perché l’ho sul quad. **

RINGRAZIO DI CUORE  TUTTI COLORO  CHE LEGGONO, RECENSISCONO  E AGGIUNGONO LA STORIA  TRA SEGUITE & PREFERITE.

<3<3<3

LADYMERENDINA alias  KINDERBUENA89

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Campana d'Allarme: direzione Accampamento ***


La campana d’allarme suonò appena due giorni  dopo, mentre Camelot si svegliava: il suono fece balzare Artù e Merlino giù dal letto.

“No. Mi vesto da solo. Pensa a te, Merlino.”

Merlino annuì, aprì l’armadio e prese  alla rinfusa i soliti abiti, mentre anche  Artù si vestiva indossando i suoi abiti lasciati sulla cassapanca in fondo al letto. La porta si spalancò.

“Morgause.”

“Fratello.  Due villaggi al Nord, tra cui Eldor seppur lievemente, sono stati attaccati.”, disse, “Gli abitanti sono  salvi.”

“Chi è stato?” chiese Merlino.

“I Cavalieri  di Viviana. Artù.” lo guardò seria “Ha richiamato a sé un Esercito di banditi, mercenari…

Beh… non mi sembra tanto grave.”, disse lui.

LI ha resi Invincibili.”,  fece lei seria, “Li ha dotati delle armi dell’ Antico Esercito di Idorlhas.”

“Armi indistruttibili…”, sussurrò Merlino, “Ma è ovvio. Il suo prossimo passo?!  Renderli Immortali?!”

“Non lo possiamo escludere.”, rispose Lady Yngrid  sulla prota.

“Artù. Dobbiamo partire.”

Lui annuì serio  guardando la sorella.

“ LE impediremo di avvicinarsi troppo al Castello, O di attaccare altri villaggi.”, guardò Merlino, “Le  andremo noi incontro. Prepara l’esercito, sorella.”

Lei annuì  e con un inchino usci di corsa.

“Non  temere per il Castello, nipote.”, disse la zia, “Ci pensiamo io e tua madre. E Gaius.”

“Grazie. Merlino, andiamo.”

 Mentre Artù usciva, Yngrid guardò il ragazzo e gli sorrise per in seguito abbracciarlo … Da zia!

“Non dubitare di te stesso.,”, lo guardò “Tu solo puoi fermare Viviana. Ma .. non da solo. Lo capirai.”

 Merlino le sorrise di rimando.

“Grazie, Lady Yngrid.” e uscì di corsa.

Artù era in armeria con Sir Leon ,Carot  e Lancillotto. E  discutevano.

“Direi che accampandoci dietro le colline” disse Lancillotto “Saremmo una  preda estremamente facile.”

“Lancillotto ha ragione,Sire.” Disse Leon “Se poniamo  l’accampamento così in basso, le facilitiamo di molto l’Attacco.”

“ Carot ?”

“SOPRA la Collina. Oppure in una zona piana.”, rispose lui “Lontana da montagne e colline.”

 Artù mise la spada nella fodera e annuì.

“Ottimo. Riunite i Cavalieri.”

Mentre i tre amici uscivano, Merlino li salutò  con un sorriso e si guardò attorno.

“Vieni.”

Si voltò verso Artù e fece come detto: lo seguì verso un piccolo armadietto che il Re aprì, dentro c’era una spada ben lavorata, con l’Elsa intarsiata con piccole pietre blu mare ma scure. La prese tra le mani e gliela porse .

“ L’ho fatta forgiare per te. E’ leggera, ma è robusta e ben calibrata al tuo braccio.”

Merlino sorrise commosso e  la prese, per poi impugnarla e guardarla  da cima a fondo.

“È  MAGNIFICA! Gra

Le labbra di Artu si posarono dolcemente sopra le sue, e il moro corrispose  con tenerezza.

CI stanno aspettando.”

Il moro annuì sorridendo , per poi seguirlo fuori dalla stanza e  dal Castello. Ad aspettarli c’erano i  Cavalieri di Camelot, le Amazzoni, i genitori di entrambi, Gaius, ovviamente Gwen con Morgana. E Lady  Yngrid con Morgause.

“RE Artù.”

Il giovane sorrise  alla Regina delle Amazzoni.

“Olimpia.”

“Voglio tu sappia che alla protezione del Castello collaboreremo anche noi  Amazzoni, in tua assenza.”

Lui sorrise nuovamente.

VI ringrazio molto.”

“Figliolo.” Uther lo abbracciò “Mentre tu sei lontano,  non dovrai temere per le faccende del Castello.”

“Ci saremo noi.”, disse Lady Ygraine stringendolo.

“Lo so. Non temo per il Castello,  so che voi due lo governerete bene ,come sempre. E le  Amazzoni lo difenderanno bene.”

 Balinor e Hunith lo salutarono con un abbraccio, e successivamente  salutarono il proprio figlio.

“Fa’ attenzione.”

“Sì, madre. Padre …” Merlino lo fissò “Tienilo al sicuro. Non voglio gli accada niente.”

  Balinor assentì.

“Il nostro Drago è al sicuro. Ci teniamo in  contatto telepatico, intesi?”

Merlino annuì .E poi guardò colui che fino a pochi mesi  prima era come un padre, l’unico padre.

“Stavolta hai attirato l’attenzione di  una delle Streghe più potenti, ragazzi.”, disse lui, “Finirai prima  o poi di metterti nei guai?”

 Il ragazzo scoppiò a ridere.

“Non credo!”

Poi l ‘ uomo lo strinse forte, con affetto.

“Fa molta attenzione, figliolo.  Non sottovalutarla. E non sottovalutare  neppure te stesso.”

“Non lo farò.”

 “Se serve aiuto, basterà un fischio. Artù.”

“Gaius.”

Il giovane  Re e l’anziano cerusico s’abbracciarono affettuosamente.

“Prendetevi cura l’ uno dell’altro.”

“ Sempre.”

Il medico si  voltò verso Merlino ancora una volta.

“ Attenzione,giovanotto. Occhi aperti. “

 “Merlino.”

Il mago  si voltò verso il suocero. E gli strinse la mano  amichevolmente.

“Tornate  vincitori.”

“Camelot non perderò, Signore.  Lady Ygraine.”

Lei sorrise e, con affetto, lo strinse baciandolo successivamente sulla fronte.

“Ricorda.  Per battere un tale Potere, avrai bisogno di forze. Chiedi aiuto, al momento cruciale.”

“Beh ,ma io..”, la guardò incerto “Solitamente chiedo aiuto  alla Famiglia…

E  fai benone. Ma ricorda, young Wallock: TUTTI sono la tua Famiglia.

E il  giovane sorrise.

Grazie, amico.

“Vi ringrazio, Milady.”, sorrise e poi si voltò,  “Gwen. Fatti abbracciare.”

 La  ragazza lo strinse.

“Fa attenzione, Merlino. Quella  Strega deve pagarla, e perdere..”

“Così andrà. Tranquilla per  Morghy. Ci siamo noi.”

Morgana  s’ avvicinò e , dopo averla guardata negli occhi la strinse forte. E  Ginevra la strinse altrettanto forte a sé.

“Torna da me, Morgana.”

Lei si staccò dolcemente e le  asciugò le lacrime.

“Certo che lo farò.”, e la baciò con Amore INFINITO “Aspettami, mio tesoro.”

Artù salutò Ginevra con un abbraccio d’Amicizia, fraterno per poi  sorridere alla sorella e saltare con un piccolo balzo in groppa ad Hengroen. Morgana sorrise alla sua sposa e prese  le redini del suo cavallo, vi montò su in attesa.

“Merlino?”

Il ragazzo  guardò per l’ ultima volta i suoi genitori, per poi avvicinarsi al suo meraviglioso fido Garulf, prendere in mano le redini e con  un respiro  saltarvi,in groppa.

“Infine  ci siamo … ”

Artù sorrise ai suoi genitori: poi il suo sguardo  corse lungo tutto il suo Castello, scese lungo la piazza  e poi.. sospirò. Tristemente.

 Lo rivedrai  tutto questo.

Come fai ad  esserne sicuro?

Merlino rise  .   Alla faccia del “mi  sento ottimista anch’io, sei tu che m’ispiri”, EH!

HAI RAGIONE …  ,sorrise al  suo sposo. E guardò  i suoi compagni di armi. Incoraggiante.

“ Coraggio,amici miei! Rivedremo presto  le nostre case. Le nostre Famiglie.  Tutto questo..”

“Sì, signore!”, gridarono loro sorridendo  fiduciosi

Sei ingenuo a tal punto … da illuderti di potermi  fermare, piccolo e insignificante Maghettino?

 L’Espressione di Merlino si fece tanto  determinata quanto incredula e seria.

E  tu sei talmente sicura di te, da   credere che io non abbia la  capacità di farlo ?

La sua risata gli risuonò dentro la mente.

Merlino, Merlino. Camelot, oramai é già spacciata.

 Lascia in pace Camelot, Viviana. E’  ME che vuoi.

 Di nuovo la risata  MALVAGIA di Lei.     Sai, come Sacerdotessa dell’Antica Religione .. non posso  essere parziale né indulgente. Capisci?.. Niente di person

IO ho ucciso Nimueh. ,la interruppe lui,  Tua cugina è morta per mano MIA. E lo rifarei,  se dovessi!

   Percepì  CHIARAMENTE l’ondata di odio e  cieca furia che provenne da lei. 

 Ti ucciderò, Mago Merlino! Guardati le spalle.  E POI.. il silenzio. DI nuovo.

 Rotto dallo sbraitare di Gaius , che lo guardò severamente.

“Ti rendi conto che hai appena  provocato la sua ira.. oltre ad accrescere l’odio  che provava verso di te?!”

“Ha iniziato lei.”,disse lui calmo.

“E tu  hai subito abboccato!”, sbottò lui, “Su,  adesso andate. Bada d’ignorarla Merlino.”

    Il ragazzo sbuffò e girò il cavallo  ,seguito da Morghy, Morgause, e Carot. E Artù.

“Artù.”

·         Sir Lancillotto fece passare il Re che, con un sospiro ma sorridente,  si mise alla guida dell’Esercito. Ed uscirono da Camelot.

 

“Fermiamoci qua.”

 Dopo un paio di ore di trotto alternato a passo, arrivarono a  una piccola piana , lontana sia da Colline che  Montagne : Artù smontò da Hengroen,imitato da Merlino e dalle  due sorelle.

“Morgause. Morgana. Per favore, aiutate  gli uomini per le tende.”

“Sì, Sire.”, risposero.

 Merlino seguì Artù verso un tronco vicino, a cui legarono i  loro due cavalli. Legando Garulf, si guardò attorno.

 “ Ottimo posto.”

“Oh, ti ringrazio.”, sorrise Artù, “Sono  contento che OGNI TANTO ti ricordi che sono anche  un abile Stratega.”

Merlino fece il nodo  alla corda poi  guardò il Consorte.

“Ti ricordo che la scelta della  piana l’avete presa tu, Léon, Lancillotto  e Carot. INSIEME, asino reale che non sei altro!”

“HEY!”, esclamò lui, “Guarda  che lo so!”

“Beh,sarà meglio.”

Artù lo guardò.  Non capisco… Perché mi tratta in questo modo?  , pensò. Poi, d’un tratto  lo vide avvicinarsi e abbracciarlo.

“Scusami. Alle volte so essere, se possibile, più idiota del solito!”

“Confermo.”, sorrise lui corrispondendo all’ abbraccio, “Ma resti sempre il MIO, DOLCE idiota. Coraggioso.”

Merlino sorrise

“E tu, seppur asino, rimani sempre il MIO asino. Reale, s’intende. Nonché tenero. Il MIO tenero asino Reale.”

“Sire.”

I due,  di malavoglia, dovettero staccarsi, seppur dolcemente, e Artù si voltò sorridendo.

“Sì, Carot?”

“La vostra  tenda é pronta, miei Re.”

“Non ce n’era bisogno, Carot. Noi…” sospirò “Ti ringrazio,amico  mio. Io e Merlino ti ringraziamo.”

“Dovere, Artù.”, e si allontanò.

Artù si avviò  verso la tenda dove trovò Morgause, e Morgana, assieme a Carot.

“Novità?”

“Stiamo tentando di capire come rendere le loro armi inefficaci. Normali,come quelle di tutti.”, disse Morgana, “Ma non e’ così semplice.”

   A meno che non rendiamo invincibili anche  le nostre.” , intervenne Carot.

“Ma in questo modo andrà  avanti a lungo!,” , ribatté Morgause “Potrebbe  durare mesi!”

“Intendevo il tempo necessario  affinché troviate il modo per batterla.”

                 Morgause guardò estasiata il  suo fidanzato.

“Hai..perfettamente ragione.”

“Perfetto.” sorrise Artù togliendosi  le polsiere “Morgause, per le armi provvedi tu?”

“Ci pensiamo noi” gli rispose Morgana sorridente “Oh! Merlino!”

 Il ragazzo entrò nella tenda  in quel momento.

“Che mi son perso?”

“ Renderemo le nostre armi indistruttibili.”, rispose Morghy, “Come le  loro. Giusto il tempo per capire come  batterla.”

Lui annuì.

“ Mi pare un’ottima idea!”

 “E l’ha avuta il mio fidanzato.”, sorrise Morgause, “Carot lo ha proposto. Ne sono fiera.”

“Grande!”, esclamò il moro.

“Beh, sto ancora imparando”, rispose lui sorridendo, “E  sto di sicuro imparando dal migliore. Il mio RE!”

                  Artù sorridendo scosse lievemente la testa.

“Il cervello è il tuo,amico.”

 Morgause guardò orgogliosa entrambi, poi passo’ lo sguardo sulla sorella.

“Coraggio,andiamo.”

“Sì. C’é molto  da fare. Artù.”, abbracciò il fratello,e sorrise , “Ce la faremo. Ne sono certa!”

“I Pendragon uniti.. non li batterà mai nessuno.”, rispose lui fiducioso  “Ora su,andate. Carot. ”

“Sì Artù?”

“A te e Lancillotto dispiacerebbe uscire in perlustrazione?”

“No, Sire Artù.”, rispose  lui inchinandosi, “Lo rintraccio e andiamo immediatamente.”

Lui gli sorrise.

“Vi ringrazio. Ah, e.. Carot. Sai  che puoi darmi del ‘tu’.”

“Sì, lo so. Ma ‘ Sire Artù’ è una via di mezzo, e la trovo più rispettosa. Ed io vi.. Ti rispetto moltissimo. Sei il mio esempio. “

A Merlino sfuggì una  piccola risatina.

“ Attento. A questo modo gonfi oltre misura il  suo egO!”

 Carot scoppiò a ridere, mentre Artù rise tra i baffi e guardò l’amico.

“Come preferisci, amico mio. E..Grazie.”

“E’ la  pura verità. Cerco Lance. A più tardi.”, e uscì.

Quando lui fu  uscito, Artù si avvicinò a Merlino con finta espressione seria.

“Cos’è questa.. faccenda del mio ego, SERVITORE IDIOTA?

Il moro, sorridendo tra i  baffi, tossicchiò e lo guardò di sott’occhio. Pure  lui fingendosi  serio.

“Beh, lo sappiamo tutti quanto il Vostro Ego sia … particolarmente sensibile ai complimenti, ASINO REALE.”

Artù lo guardò severamente, per l’esattezza FINGENDOSI severo , quanto offeso, poi si voltò  dall’altra parte. Dopodiché si girò nuovamente verso il consorte e, sorridendo, prese a fargli il solletico ( il pizzicorino).

“Ehi! No... fermo… !!”

 Sentendo Merlino ridere, scoppiò a ridere anche lui mentre il giovane mago rispondeva all’ “attacco”;.  E presero a rincorrersi per tutta la tenda.

“ Preso! 

Merlino sorrise e posò le braccia su quelle di Artù che  gli circondavano la vita senza stringere. Le sue  mani cercarono  quelle del biondo, che strinsero quelle esili del moro, le loro dita s’incastrarono  in quelle dell’altro PERFETTAMENTE.

“Ho paura.”

Artù lo strinse un pochino  più forte e gli baciò con tenerezza i capelli. Più volte.

“ TI proteggerò a costo  della vita. Come ho sempre fatto, e come farò sempre.”

 Lui sorrise, e si appoggiò a lui.

“E io  mi fido di te, Ma…” si rigirò tra le  sue braccia e lo guardò negli occhi, “Non devi mostrarti un impavido  Cavaliere senza macchia e paura. Non con me.”

“Lo so.” Rispose baciandolo sulla fronte “Era il mio modo  per dirti che ci sono.”

“Ei. Tranquillo,lo so! E tu sai anche … che darei la mia Vita per proteggerti.”

 Artù sentì il sangue gelarsi nelle vene. E d’istinto lo abbracciò stringendolo molto forte.

“Ti prego. Ti SUPPLICO non dirlo più, Merlino. MAI PIU’. Già troppe volte  ho rischiato di perderti. Non accadrà  di nuovo.”

Artù.... ,Lui gli circondò le spalle con le braccia. Forte.

“Non  mi perderai mai più”

“Promettimelo.”

“Lo prometto.”, si staccò e lo guardò, “Te  lo prometto, Artù.”

 Artù gli sorrise posando una mano sul suo viso e guardandolo con Amore  immenso, lo stesso sguardo con cui lo guardava Merlino prendendogli la mano, e baciandogliela con devozione.

“Ti amo,Artù”

 Il giovane sorridendo si avvicinò e posò dolcemente  le sue labbra su quelle dello sposo,che corrispose con tantissima Tenerezza; Le labbra di   Artù scesero, baciando il collo, e l’incavo,  provocando in Merlino mille brividi. Poi lo fece indietreggiare fino alla balla di fieno,coperta da un telo,che  sostituiva il letto.

“As..petta….”

Merlino,sentendo quelle labbra torturargli  con tanta dolcezza il collo,prima di perdere  definitivamente il controllo e  la lucidità, volse lo sguardo sull’apertura della tenda, le iridi si tinsero d’oro, e la tenda  si chiuse. Adesso, poteva scollegarsi  da tutto il resto del Mondo. Esso non contava. NON in Quel momento. Le sue mani viaggiarono sino alle spalle di Artù,  si staccò leggermente per poi sganciare l’armatura,  mentre le mani di Artù gli sfilavano i pantaloni; le loro labbra si toccarono  di nuovo, dapprima dolcemente poi con più passione.

 I due si buttarono sulla balla  di fieno, Merlino ribaltò le posizioni per poi gettarsi  sul collo del Re , torturandolo con la lingua mentre Artù iniziava a gemere; le mani ormai esperte del moro alzarono la maglia del Re, e baciò il petto  prendendo tra le labbra un capezzolo. Il biondo gemette  e s’inarcò verso di lui.

Dei… Sentirti gemere per me é… ogni volta sempre meglio..!

Mi.. fai impazzire, amore mio… ,, poi sorrise, Adesso tocca a ME, però.

Artù  ribaltò difatti le posizioni,di nuovo,  baciandolo con passione e Amore, per poi scender ancora su incavo e  collo, torturandoli di baci. Fece scivolare una mano sotto la maglia e poi prese un capezzolo tra le labbra:  sentì il suo Merlino gemere e inarcare la schiena, e per  questo sorrise.

Le loro labbra  si cercarono nuovamente, baciandosi con Passione, Merlino si tirò su per cercare l’elastico dei  calzari di Artù e, aiutato da lui, glieli tolse. Per poi baciarlo di nuovo. Artù  rallentò la frenesia del bacio e Merlino sorridendo lo seguì stendendosi di nuovo, seguito dal suo amato sposo che cercò la sua mano, e la trovò. Le due mani  si strinsero ,mentre Artù entrava in Merlino: i due giovani  amanti si amarono con Dolcezza, Passione e infinito Amore, raggiungendo  successivamente INSIEME l’apice. Sussurrando il nome dell’  altro per poi baciarsi.

Le labbra  d’Artù  si posarono sulla fronte  del suo Mago.

“Ti amo Merlino. Più di quanto  tu possa immaginare”

“ Resteremo uniti…”, rispose lui sorridendogli, “come due facce della”

“stessa medaglia. SEMPRe .. e COMUNQUE.”

Merlino si strinse a lui che si sdraiò accanto, e s’accoccolò al suo petto.  Lasciandovi un tenero piccolo bacio. E poi, passato qualche minuto, sospirò  triste.

“Dobbiamo rivestirci, Artù.”,disse, “I tuoi uomini han bisogno di te, amore.”

“Lo so..”

 Merlino  con un altro sospiro alzò il viso, lo baciò, e poi si alzò rintracciando i suoi calzari e lanciando ad Artù i suoi sul viso, ridendo, e il Cavaliere li afferrò con un sorriso  , alzandosi , e infilandoseli.

“Grazie per  avermeli lanciati sul viso, Merlino.”

L’altro rise.

“Quando desideri,mio consorte.”

Non  appena riaprì la tenda [con la Magia], apparvero  Lancillotto e Carot, tornati in quel momento dalla spedizione di perlustrazione.

“Entrate.”

“Grazie Merlino.”, Lance entrò seguito dall’altro,  “Abbiamo qualcosa di  riferirti, Artù.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze… MI DISPIACEEE!!!! ;((( mi dispiace mi  dispiace chiedo PERDONO UMILMENTISSIMAMENTE! !!

E’ che sono giornate piene! Non ho tempo  per postare, e devo  poi scriver altri chappies.. e studiare  per l’Uni. .Cerco di essere piu’ puntuale ok?? Ve lo prometto lo  giuro solennemente!!

Spero  vi possa   piacere questo chappy ^.^

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Capitolo 4
*** Camelot: chiacchierate col Drago e nuovi piani ***


Lui  si fece serio e annuì-

“Dite pure”

“Lancillotto ha scoperto l’accampamento dei nemici.”, rispose Carot “Sappiamo  come attaccarli.”

 Artù sorrise  prima a lui, poi guardò soddisfatto l’altro amico,

“Parla  pure, Lance.”

“ L’Esercito di Viviana si é accampato a meno  di due miglia. Ci sono delle piccole colline che circondano tutte le tende, sul lato  Ovest.”

“Bene” disse Artù,  “ Quindi possiamo prenderli di sorpresa e approfittare delle colline.”

“Aspettate…”

“Che c’è?”, chiese a  Merlino

 Lui li guardò incerto.

 “Molto probabilmente è quello che si aspetta. Voglio dire … Prima cosa, non ricordo  di avere mai visto colline a due miglia da qui. E secondo, Viviana non è solo una potente Strega, ma come Sacerdotessa”

“gode di un’abilità  strategica straordinaria.”

“Morgana.”

 Lei affiancò Merlino che le  sorrise, e si voltò nuovamente verso gli altri tre.

“Viviana  sa che cosa fa, lo sa benissimo.”, disse poi,  “non è affatto una sprovveduta.”

“E quindi conosce perfettamente  i rischi dell’accamparsi vicino alle colline..”

Morgana sorrise.

“Bravo, fratellino! Hai capito.”

“Lei VUOLE che  pensiamo di aver un vantaggio grazie alle colline.”, aggiunse lui, “Quando,invece,potrebbero”

“essere  una semplice illusione ottica.”, fece Morgause entrando.

 Morgana sbuffò.

“ Ma certo. Come poteva essere altrimenti!”

“Lo avevo detto io, che in questa  zona non ci sono colline vicine.”, disse Merlino.

“D’ accordo.”, disse Artù, “In questo caso… attaccheremo alla solita maniera. Lèon, eccoti.”

Il giovane  uomo entrò e lo guardò.

“Volete”

“Dammi del tu. Ci conosciamo  da anni,amico mio.”, lo interruppe il biondo  sorridendo

“Ok.” Sorrise lui, “Quindi, vuoi fare un attacco frontale?  Non sarà avventato?”

“Forse. Ma c’é altra scelta?”

C’è SEMPRE un’altra scelta,Artù.

Il biondo lo guardò.  Merlino. Non posso  aspettare che sia lei ad attaccarci. Potrebbe metterci giorni!

Oppure settimane.”, intervenne Morgana “E  gli uomini potrebbero arrivare allo scontro finale troppo sfiancati e abbattuti.”

Dannazione.  Su questo hanno ragione!..

 “Bene. Allora sarà  meglio avvisare gli altri.”; disse Lancillotto.

Artù assentì.

“Pensateci tu e  Léon. Carot, va’ con Morgause e Morgana. Iniziate l’ Incantesimo sulle armi.”

I cinque s’inchinarono e,dividendosi ,uscirono dalla tenda.

“Dove vai?”

Merlino, che stava uscendo  dietro di loro, si fermò sulla soglia  della tenda e voltandosi lo guardò con  un sorriso.

“B..beh, ecco.. Ho una spada,ma mi  manca l’armatura! Ne vado a prendere una. Torno subito.

“Merlino, non attacchiamo oggi.. ma tra un paio di giorni..” si fece Serio “Dove  stai andando?”

Te l’ho promesso, Artù. Tranquillo.

“Niente di stupido, Merlino.”

“Sarà fatto.” , rispose lui sorridendo “Sarà di ritorno tra poco.”

Uscito dalla tenda,  si diresse di corsa verso i cavalli, e mentre ne slegava uno incrociò Morgause con  alcune spade. Si guardarono  per cinque secondi ,fissi,  dopodiché la prese da parte.

“Devo parlare con Kilgharrah. Ma.. Artù NON deve sapere che vado dal Drago.”

 “d’accordo.”, rispose lei, “Vai pure. Qua ci  pensiamo noi. Va’ pure.”

Merlino le sorrise ringraziandola con gli occhi, prese  uno dei cavalli dei soldati, vi  montò sopra e spronò al galoppo verso  Camelot; quando passò il cancello  scese da cavallo e, senza fermarsi,  corse verso il sotterraneo prendendo una torica all’entrata.

“EOCH BORA.”, scese di corsa le scale, “KILGHARRAH!”

“Eccoci tornati  al punto di partenza.”, disse Kil planando ed  accovacciandosi, “Io chiudo nella grotta  sotterranea di Camelot … E tu che corri qua sotto in cerca di consiglio. E di aiuto.”

“Ho bisogno di Excalibur” disse lui deciso

“ Vedo che Morgause ti ha accennato dell’Antica Spada. Sì, effettivamente Artù ne avrebbe   proprio bisogno.”

“Dimmi dove trovarla. Ti prego.”

“Sei sicuro  di volerlo sapere, Merlino? E’ molto pericoloso recuperarla.”, rispose

  Merlino sbuffò.

“HO affrontato cose ben peggiori che  recuperare una spada, sai..”

“Bene!”, esclamò Kil, “ la puoi trovare.. nella tenda  di Lady Viviana.”

L’espressione di Merlino si fece improvvisamente preoccupata.

PERFETTO.

Kilgharrah  scoppiò a ridere.

“Noto che ORA hai capito perché ho detto ‘pericoloso’. Io lo  so quante sfide hai affrontato, mio giovane    amico. Ma QUESTA volta è assai più rischioso.”

Merlino si fece pensieroso..  Kilgharrah ha ragione..E’ DECISAMENTE  rischioso. Ma Artù ha bisogno di quella spada! Excalibur è Destinata a lui.

 “ Non posso far altrimenti. Ne ha bisogno.”

“Troppo rischio.”, ribatté il  Drago, “Non ci servi a nulla da morto, Merlino. Abbiamo     bisogno di te VIVO.”

“Anche tu, tra gli altri.”, disse lui.

 “Non per il motivo  che pensi.”, rispose una voce piu’ che familiare dietro  di lui.

“ E sarebbe?”

Balinor si poggiò alla parete, a braccia conserte.

 “ Viviana non vuole Kilgharrah per  i suoi Poteri., Vuole catturarlo per ucciderlo.”

Merlino sbiancò.

“ UCCIDERLO?! Ma…l’Antica Religione rispetta  i Draghi. Non li vorrebbe MAI morti. Casomai li protegge.”

“Difatti non è a ME  che mira.”, rispose lui

Merlino prima guardò il drago , dopodiché suo padre,  e sbuffò.

“Grandioso! Un altro Rebus.”

“C’è una cosa che non sai,figliolo. Riguardo al legame tra  un Drago ed il suo Signore.”

Kilgharrah annuì serio.

“Conficca una spada nel cuore di un Drago, ovvero a sinistra … e con lui morirà il suo  DragonLord.”

Questo significa che…

“Vuole  trafiggere TE per uccidere ME!? Ma in questo modo… Morirà anche mio padre!!”

Balinor scosse lievemente  la testa.

“Altro particolare del Legame,  e’ che dopo un tot di anni che servi un Drago,e un Drago serve Te, puoi ‘tagliare’ il vostro Filo mediante una specifica pozione seguita  da un Incantesimo. Il Legame resterà  comunque sempre…

“Ma se  dovesse morire il Drago” Aggiunse Kil “Il DragonLord vivrebbe. Vedi,Merlino, un DragonLord può sopravvivere, grazie a  questo espediente, al suo Drago. Mentre..”

“Un DragonLord che è agli inizi muore con lui.”, finì Merlino,  “Bene. Perfetto… Tu hai già fatto l’Incantesimo e bevuto  la pozione?”, chiese al padre che annuì “Benissimo.”

“Pensiamo a come  prendere Excalibur”

“Ci sto  pensando,papà.”, rispose  lui, “Ma non mi vengono idee, dannazione!”

“ Chiedi aiuto, giovane Mago.”

“Alla Famiglia…” mormorò  lui “Ti ringrazio, Kilgharrah!”

 “ Un onore servirla, mio Signore.”, rispose inchinandosi, “Adesso va.”

Merlino sorrise.

“Ci vediamo presto. E tu NON MUOVERTI di qua. Ciao!”, e corse via.

“ Ce la farà?”

Kil  sospiro’.

“E’ esattamente come te alla  sua età. Fiducioso , ottimista. E  coraggioso! Ma insicuro.”

Merlino ripercorse le scale alla rovescia, uscì  di corsa dal sotterraneo rimettendo al  suo posto la torcia, accesa, e si diresse verso al Castello. In direzione  delle stanze dell’ex Re.

Bussò.

“Scusate. È permesso?”

“Oh. Merlino!” Uther si volò  verso la porta, “Che fai qui?  E’ accaduto qualcosa?”

“Oh, nono! Sono  qui perché ho bisogno di parlare con”

“Merlino. Ti ho visto arrivare.”, Igraine uscì  dal bagno, “Vieni. Mia sorella ci attende  di là. Tesoro. Vieni anche tu.”

I tre uscirono dalla stanza dirigendosi verso le stanze di Lady Ingrid , in fondo al corridoio. Ad attenderli, quando arrivarono, c’erano lei  assieme a Gaius.

“Gaius.”

L’uomo  sorrise al figlioccio.

   Sono felice di rivederti tanto presto, ragazzo. So che hai bisogno di aiuto.”

“ Esattamente,ne ho proprio bisogno.”, rispose , “Artù ha bisogno di Excalibur. Ma la spada è nella tenda di Viviana.”

Gaius sospirò

“Questo é un  bel problema. Però...C’è una soluzione.”

“Cioè?”

“ Creare un diversivo.”; rispose Yngrid

Merlino scosse la testa.

 “Non voglio coinvolgere Artù e gli altri Cavalieri.”, disse serio, “In  questa maniera si stancherebbero.”

Uther assentì

“Sono pienamente d’accordo. Devono mantenere intatte le forze il più possibile.”

Ygraine guardò i due  con un sorriso.

 “ Difatti non ci  serve l’Esercito di Camelot. Ne abbiamo un altro a nostra disposizione, che però.. non potrà,in seguito, affiancare quello di Artù.”

“Esattamente” aggiunse la sorella “Può essere utilizzato SOLO come diversivo.”

“Un altro Esercito?”

Gaius  guardò il suo Protetto e annuì.

“Lady Ygraine, io stesso,  E Lady Yngrid siamo rispettivamente Sacerdotesse e  Sacerdote della Religione Antica. In quanto tali , abbiamo la possibilità di richiamare l’Esercito di Avalon. Camuffandoli da comuni mortali. Lady Viviana non li riconoscerà.”

“Non hanno Aura Magica?” chiese Merlino

“No. Sono ,sì, Immortali ma non ce l’hanno. Creeremo, poi,una piccola illusione.  Per far creder anche che sanguinino.”

Merlino scosse il capo.

“E’ sveglia, non ci cascherà.”

Yngrid rise.

“Caro Merlino! I nostri tre Poteri  uniti, di certo non la possono sconfiggere o neutralizzare ma.. ingannare sì.”

“Però non a lungo.”, aggiunse Ygraine

“avrai bisogno di appoggio, Merlino.”

Lui  annuì.

“porterò con me Lancillotto e..” ci pensò su “ Morgause.”

   Molto bene.”, disse Yngrid “Domani all’alba l’Esercito vi aspetterà a mezzo miglio dal vostro accampamento.”

“Ci saremo. Adesso vado , oppure Artù si insospettirà.”

Ygraine lo guardò.

“Merlino..”

“Che..c’é?”

“ Artù non sa nulla, del tuo piano?”,gli  chiese Gaius “Lo vuoi tener all’oscuro ?”

“Sì.”

Parlagliene.

 Gaius.. “lo voglio tener fuori da  questo piano.”

“Non puoi tenerglielo nascosto,caro.” , gli disse Yngrid, “Ti prego, non iniziate  coi segreti. Artù non ti tiene MAI niente nascosto. Non farlo tu con lui. Per favore.”

Hanno ragione … Diamine.. Io non voglio  avere segreti con Artù… Lo amo..!

“Va bene. Lo renderò  partecipe, ok?” sorrise “Ora vado,  ho bisogno di un’armatura.”

“C’è la mia. Prendi  quella.” , disse l’ex Regina , “ Prima di sposare Uther , qui , volevo esser Cavaliere! Abbiamo le stesse misure..”

Wow… Mi sta sempre  più simpatica! ,pensò

 Grazie, caro.

Lui la guardò ancor  più sorpreso .E poi sorrise.

La ringrazio, Lady Ygraine .  

“ Non mi  devi ringraziare. Armadio  in fondo a sinistra ,nell’ARMERIA.”

Merlino si congedò da  loro ,e a passo spedito si avviò verso l’Armeria: aprì l’armadio  in fondo a sinistra, come suggerito, e prese quella stupenda armatura. Mettendone un pezzo alla volta in un sacco:  era leggerissima, ma si sentiva al tatto  che era assai robusta e spessa. Ben lavorata. Uscì chiudendo la porta e , uscito dal Castello, ritrovò il cavallo nelle stalle. Montò in groppa , e spronò.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MI.DISPIACE.TANTISSIMO!!!

Ragazze,  Ragazzi,  mi dispiace tantissimOoOo!!! Purtroppo  ho avuto da studiare,  ero indietro nel preparare l’ Esame di INGLESE per l’Università e dopo  mi son un pochino ammalata. Ma ADESSO … . TUUUuTTO A POSTO!!!!

Fatemi  sapere che cosa ne pensate <3

 

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Capitolo 5
*** Ritorno all'Accampamento: Litigate,ripensamenti.. e Verità svelate XD ***


 

“Allora?”

Merlino  smontò dal cavallo che successivamente legò subito al suo  posto, e guardò le due amiche.

“Vostra madre  e vostra zia, assieme con Gaius, mi hanno decisamente aiutato. Ho delle grosse novità,  ragazze. E avrò bisogno del tuo aiuto, Morgause. E  di Lancillotto.”

Cercato ,e  trovato, l’amico ,  i quattro s’inoltrarono dentro al bosco raggiungendo un ruscello, sino ad un punto in cui nessuno poteva sentirli. Lì vicino. Dove Merlino raccontò tutto, dal pericolo che correva  il Grande Drago KILgharrah, fino alla spada, raggiungendo l’argomento , ovvero il diversivo ideato per prenderla.

“Come ho fatto a non pensarci!”,esclamò   entusiasta Morgause.

“Quanto  tempo ti serve?”, gli chiese Lance

“Il tempo necessario  per raggiungere la sua tenda”, rispose lui “ E prendere EXCALIBUR.”

“A lei penso io.”, disse Morgause “La sfiderò in duello  con la spada. E la  terrò lontana dalla tenda.”

“Adesso però va ,e dillo ad Artù.”, disse Morgana

 Merlino sospirò e assentì con la testa.

“Sì,sì. Lo so.”

Lascio’  i tre tornare ai loro rispettivi impegni , mentre lui andava al cavallo di nuovo, e iniziava a slegare il sacco contenente l’Armatura per portarsela alla  tenda.

“Merlino.”

CAVOLO. Il ragazzo si  voltò, con la borsa in braccio e un sorriso.

“Ehi.”

Artù  alche’ si avvicinò  prendendogli la  sacca.

“Lascia. Te la porto io. Piuttosto … come mai l’armatura è in un sacco , legata ad uno dei cavalli dei miei Cavalieri?”

Merlino alzò le spalle.

“Beh, io… Ho semplicemente chiesto a costui  il favore di portare la mia Armatura.”

“Ah. E non poteva portarla  Garulf?”

“Ce..Certo.” ,  rispose lui , “Sai, il problema è che lo vizio troppo quel pigro di un cavallo.”

Perché?,, pensò Artù, .Mi sta mentendo … Perché lo fa?

Artù finse   un sorriso e gli  diede un veloce bacio.

“Già! Dai.  Torniamo alla tenda.”

Guardandolo  allontanarsi, a Merlino venne un’enorme magone all’altezza del petto. Più precisamente a sinistra… Sul cuore.

Non posso.  Io non gli posso mentire! Fa  troppo male...

Lo raggiunse nella tenda, dove lo vide  posare il sacco con l’ armatura ,e  dopo voltarsi verso di lui. E il suo sguardo ferito. I suoi  occhi pieni di lacrime, furono un colpo tremendo.

“Artù…” si avvicinò  di due passi, “Artù. Io”

“Non  ci riesco. Io non…” lo guardò “Non  riesco a stare in silenzio ;Merlino,. Non sei sincero con me. L’ho capito che erano  tutte bugie. L’Armatura legata al cavallo di un altro, la scusa per allontanarti.”

L’ho ferito… Bravo. COMPLIMENTI MERLINO!

“Art”

“IO non ho alcun segreto con te.”, disse serio , “Di nessun tipo. IO non ti  mento mai, Merlino. E credevo che tu avessi smesso di tenere dei segreti con me! Eppure.. adesso mi stai mentendo. Come facevi prima !”

 Non ti fidi di me?

 “ NO! Artù, ho la  più assoluta Fiducia in te!”, sospirò, “Non  avrei dovuto mentirti. Mi dispiace tanto. La verità é… che sono stato a Camelot.  Non ho preso Garulf per non insospettirti.”

 Artù lo guardò stupefatto.

“Non volevi insospe… Merlino. Mi  hai per caso preso per uno stupido?! “

“No!” ,rispose incredulo

“Credevi, allora, che ti conosco così poco  da non capire quando menti?”

 Merlino  sospirò

 “Certo che non lo credevo! Ci speravo, tutto qui. Non ti  volevo coinvolgere …nel pianto che abbiamo. Volevo proteggerti, come faccio sempre... “

“Non sono uno sciocco , Merlino!”, urlò lui “Mi so’ difendere benissimo anche da solo!”

“Non c’è bisogno di  alzare la voce.”

Artù lo guardò  furioso. Avvicinandosi pericolosamente

“IO URLO QUANDO E QUANTO VOGLIO, E’ CHIARO?! NON  HO FORSE IL DIRITTO DI ESSERE FERITO ED INFURIATO?! EH? RISPONDI!”

 Merlino, preso dall’Orgoglio ,  rispose a tono:

“D’ ACCORDO HO MENTITO!! E HO SBAGLIATO! E SI’ , HAI RAGIONE AD ESSERE INFURIATO E FERITO! MA NON A COMPORTARTI  DA BABBEO O A URLARE!!!”

In quel  momento, presi dalla rabbia e dal loro stupidissimo quanto decisamente futile Orgoglio,  neppure si accorsero che le loro grida erano totalmente insensate e sciocche. Merlino prese un respiro,ma non si  calmò.

“SEI UN BUGIARDO, MERLINO! FUORI!!”

“ CON PIACERE!”

Il mago si voltò e uscì dalla tenda a passo spedito , mentre il biondo lo guardava allontanarsi da lì senza dire né fare nulla.

“Asino!”, mormorò un irato Merlino

Artù fissò per un  paio di secondi il punto in cui si apriva la tenda, lo stesso da cui era appena uscito Merlino ; poi distolse lo sguardo. E si  coprì il viso con le mani.

Idiota…”, mormorò

Poi improvvisamente le gambe di Merlino tremarono. Non cadde  a terra, ma non appena fu un attimo più lucido, si rese conto che aveva il viso bagnato di lacrime, rosso, e il cuore che faceva male: pulsava e pulsava, e pulsava. Molto dolorosamente. Chiuse  gli occhi e tentò di calmarsi. INULTIMENTE.

E’ un asino, è vero. Ma é  il TUO asino … Lo ami più della tua stessa Vita. E per di più ha reagito correttamente....

All’interno  della tenda, Artù sentì il cuore pulsare. Anche il suo dolorosamente. TROPPO    dolorosamente.

Però.. è pur sempre il TUO DOLCE Idiota. E non contiamo il fatto  che urlando sei passato nella parte del torto. Inoltre … Dèi, lo amo da morire..!                

Guardò il tavolo dove teneva mappe, calamaio e piuma,  e improvvisamente in uno scatto d’ira prese una polsiera  della sua armatura per poi  gettarla a terra violentemente. Sentendo quel rumore,  Merlino non ci pensò due volte a correre indietro. Piombò dentro la tenda , in tempo per vedere Artù che, in lacrime, rovesciava il tavolo.

“Artù!”

Il  giovane moro si voltò velocemente verso il tavolo che stava  cadendo: l’oro si accese d’improvviso dentro le sue iridi, fissò il tavolo ed esso ,lentamente, rallentò per poi tornare velocemente in piedi; dopodiché si avvicinò , chinandosi e raccogliendo la piuma. E le mappe. Di nuovo l’oro dentro ai suoi occhi e, con un “ formien doost ronanel’inchiostro  tornò lentamente dentro al  calamaio. Lo rimise sul tavolo e penso’ a raccogliere il resto delle carte. Quando  una mano che conosceva perfettamente  si posò sulla sua.

“Lascia. Faccio io…”

Ma  lui fermò a sua volta la mano di lui, che si era a sua volta chinato

“Perdonami. Hai  tutto il diritto di sentirti ferito,Artù. E ad  essere infuriato. Ti ho mentito e me ne pento moltissimo. Scusami.. ti supplico.”

Artù tenne il capo chino.

   Ti chiedo perdono anche io. Tu hai cercato di proteggermi.. Lo fai sempre, Merlino. Non avevo comunque bisogno di alzare la voce.”

I Due finalmente alzarono lo sguardo, cielo  contro mare, e le loro mani si strinsero di più. Artù, sorridendo, si sporse e lo baciò. Merlino corrispose.  Dopodiché il Re si sedette per terra, con Merlino  che si posizionò tra le sue braccia. Voltandosi verso di lui.

“Quella e’ l’Armatura di mia madre.”

 Lui annuì.

“Stesse misure.” poi sospirò “Sono  andato da Kilgharrah. Viviana non lo vuole dalla sua parte.  Non vuole il suo immenso e fortissimo Potere da Drago. Lo vuole semplicemente morto.”

Artù  lo guardò perplesso.

Ma… L’Antica Religione”

“Esatto.  I Draghi li protegge e li  rispetta molto. Ma..c’e’ qualcosa  che non sai.”

Mentre  ascoltava il resoconto di Merlino, Artù sgranò gli occhi e strinse forte i pugni:

“Maledetta Strega!!”

“Sht. Calmo.” Merlino  sciolse ‘  i suoi pugni ,”Va tutto bene. Artù vedrai che io e  Kil ce la caveremo.. fidati.”

  Lui sospirò accarezzandogli le mani.

“Mi fido  dei Vostri Poteri. Comunque sia.. perché eri da Kilgharrah?” lo fissò “C’è forse  dell’altro, Merlino? È così, non è vero?”

“Sì.”, rispose, “Sì, Artù, c’è  dell’altro che.. devi sapere. Conosci la spada forgiata dal fuoco  di Drago? Da Kil in persona,  per la precisione.”

“Excalibur. Giusto?”

“Esatto. Morgana  ha avuto una Visione. Ti ha visto  brandirla. Ecco ciò che ti serve per sconfigger Viviana. Quella Spada é destinata a TE. E a te solamente. Per questo la recupererò per te.”

Artù lo osservò attentamente.

“Quindi..Tu sai dove si trova?”

“Ehm..Sì. Ma..” disse sospirando “Non  ti piacerà affatto..”

“Già  il tuo tono non mi piace.”

Il    giovane prese un piccolo respiro, e in un soffio di voce sussurrò:

NellatendadiViviana.”

 Artù, che aveva capito nonostante  avesse mormorato, lo guardò  per poi a sua volta prendere un respirone e, chiudendo gli occhi, si calmò.Per poi riaprirli  e guardarlo di nuovo.

“Come.. hai detto,scusa? Penso d’aver sentito male.”

Dopo un altro ,profondo respiro, questa volta più grande con cui  cercò di trovare il coraggio  per ripeterlo, il moro  lo guardò negli occhi:

“La  Spada Excalibur si.. trova dentro la… La Tenda di Viviana.”

“N-O.”

“Art”

“Merlino. CE la farò, d’accordo?”, lo interruppe lui,  “Anche senza quella spada.  Credimi. Non metterai a repentaglio la tua”

Lui prese il viso del suo giovane amore  tra le mani e lo baciò.

“ Non mi succederà NIENTE. Ricordi poco tempo fa? Ho detto che abbiamo un piano. Ed  é la Verità. Tranquillo. Il piano è semplice  quanto efficace.”

L’ Ex Principe (ormai Re)lo guardò perplesso e alquanto nervosino.

“A..spetta un attimo. ..? “ e prese un respiro  “Amore. Chi é.. Chi è coinvolto oltre Te?”

Merlino sorrise.

“Tua madre. Tua zia. E  le tue amabili sorelle. Oh!  E Lancillotto. E Gaius.”

“Tu. E le mie .. ‘adorabili’ sorelline avete sempre dei  piani, come dire… FOLLI!” poi sospirò “Però mia zia e mia madre beh.. E Gaius.. Se  poi c’é pure Lancillotto..”

“In Realtà”, gli disse “colui che qui rischia qualcosina  sono IO, mio caro! Però..Te lo voglio spiegare.”

“Spiega. Avanti.”

 “ Devi sapere che, in quanto Sacerdote e Sacerdotesse  dell‘Antica Religione, istruiti a Avalon, Gaius, tua madre  e la tua zietta hanno il Potere di chiamare in soccorso,qualora ne  avessero necessità o bisogno, l’Esercito dell’Isola. E’stata  una sorpresa anche per me.”

Artù si  fece pensieroso.

“Beh.. wow! Ma  Viviana e’ stata istruita anch’ella ad Avalon. Da loro,oltretutto.  Conoscerà di sicuro quell’Esercito!”

Merlino annuì.

“Senza alcuna ombra  di dubbio. E sa anche che, tra l’altro, sono Immortali. Tuttavia  non hanno Aura Magica.”, sorrise, “E  quei tre non sono  sicuramente abbastanza potente da batterla, ma.. lo sono senz’altro  per INGANNARLA.”

“In che senso?”, chiese curioso

“Nel senso  che creeranno  un’Illusione abbastanza potente da farle credere, e farlo  credere pure al SUO Esercito, che essi siano comuni Mortali.  Che addirittura sanguinano. Un diversivo.”

Artù  assentì.

“Mi pare un ottimo piano.”

“Lo è in effettivi. Lancillotto  e Morgause verranno con me. A questo modo Lei non s ‘insospettirà, se vedrà uno dei tuo bracci destri. Morgause,  invece, la sfiderà con la spada.”

“Ok.. E tu?”

“Ecco.. Io entrero’ nella tenda  di Viviana, per prendere la Spada.”

“ Tutto per dare tempo A TE. Ho capito.”, sospirò “E.. vuoi ovviamente  che io resti qua all’accampamento … Dico bene?”

“Più che bene. Artù, non ti  voglio coinvolgere. Ti voglio al sicuro, lontano il  piu possibile da  Viviana. Per favore promettimelo.  Ti scongiuro.”

Beh … Merlino se  la può cavare anche senza di me per stavolta.. Inoltre, lo proteggerà Morgause..

Sospirò  nuovamente. E poi sorrise  e lo baciò.

“E va bene.  Me ne starò qua buono.. in attesa. Quando andrete..?”

“Domani. All’Alba.”, lo bacio’  sorridendo “Grazie amore mio.  Sei il ragazzo più.. obbediente del mondo, quando vuoi.”

Artù  scoppiò a ridere.

“Mh.  Obbediente eh? L’ ultimo degli aggettivi che mio padre  mi attribuirebbe!”

“Beh” rise lui “forse non è  un termine tanto adatto a te. Ma in questo caso lo é.” E lo baciò  di  nuovo  “Ti amo Artù.”

“Ti amo, mio adorabile e premuroso ,e.. iperprotettivo sposo.”, lo  baciò Ancora  “Posso almeno accompagnarvi al punto  accordato?”

 Merlino gli sorrise.

“Puoi.. Fare di più. Ascolta.  Morgana ci aspetterà lì, Puoi star con lei. Il  Tempo stabilito è di mezz’ora.  Se dopo questa mezz’ora non torniamo, dovete avvertire  gli altri. E NIENTE INIZIATIVE  PERSONALI , Pendragon.”

“Ricevuto,capitano” Poi sogghignò  “Sai forse, dovrei chiamarti REGINETTO.  Non mi dispiace come Titolo…

Merlino rise.

“A ME ,invece,dispiace e pure molto!! Preferisco il  Titolo ‘Re In  Seconda’.”

Artù  di nuovo lo baciò ,poi lo prese per mano e ,dopo essersi tirato su in piedi ,tiro su lui per poi attirarlo a sé  e stringerlo forte. Baciandolo con dolcezza .

“Dei, Merlino..” sussurrò “Non hai.. la minima  idea di che cosa significhi per me e… non sono molto bravo a dimostrartelo. Ma tu.. Tu per tutto quanto, per me. Sei il Mondo.. L’Aria.. L’Acqua.. il Mio Sole..”

Artù…. Déi, è così…..

Merlino  poteva sentire il cuore battere forte. All’Unisono insieme   a quello del suo giovine sposo.

“Come  tu sei i miei. Sei il Sole  che m’illumina la Vita. Sei la mia.. casa. Il mio Fuoco.. Tu  rappresenti IL TUTTO, per me, Artù  Pendragon.”

Lui lo attirò quindi a sé,  e le loro labbra si intrecciarono in un bacio strapieno di passione ..Amore.. di dolcezza,tenerezza.. trasporto.  Desiderio Infinito dell’Amore ,delle labbra, dell’altro. Di Artù Di Merlino. Di LORO.

“Ti amo ti amo ti amo…

A quei mormorii  Merlino lo strinse e posò la fronte  contro quella dell’altro.

“ Ti amo da morire..”

“Andrà tutto bene, Merlino. Tutto bene.”

“Lo so.”, sorrise  lui, “Lo so  che andrà tutto bene.  Vedrai, se restiamo uniti non ci batteranno. MAI.”

“L’Unione  fa la Forza.”, disse lui.

“E noi siamo  forti INSIEME.”, aggiunse il Mago moro.

La tenda  si aprì.

“Artù.”

“Morgana.”, sorrise alla  sorella e l’abbracciò teneramente, “Ascolta, ti crea problemi  se domani..”

“No.”

“Come..?”

 Lei rise.

“Diamine,Artù.  Sono una Strega!”, guardò  Merlino, “Gli impedirò di fare colpi  di testa, tranquillo. Andrà alla grande. TU sta attento. Non c’è  bisogno che ti dica che Viviana non é da sottovalutare.”

Merlino  assentì. Serio.

“Lo so BENISSIMO. Ci starò attento.”

“D’accordo.  A domani allora, ragazzi.  Riposatevi. TU soprattutto, Merlino.”, e uscì.

Merlino sospirando andò a  sistemare le coperte sopra il fieno, rendendoli ospitali e comode  per il suo Re e amato sposo: Artù sorridendo lo raggiunse con  un balzo e lo aiutò, cosa di cui  Merlino andò molto fiero e fu contentissimo.

“Posso tenerti  con me?”

Merlino gli fece cenno di sdraiarsi, cosa  che il Re fece per poi poggiare la testa su di  un braccio piegato dietro di essa. E poi si stese lui,  il capo sul suo petto. E Artù, sorridendo felice e intenerito, gli baciò i capelli  per poi carezzarglieli dolcemente.

“La risposta è  chiara, mio Re?”

“Cristallina.”

“Mi  sento al sicuro.”, fece  lui chiudendo gli occhi, “Come se niente  e nessuno potesse anche soltanto scalfirmi. Dei.. Mi fai sentire  sempre così protetto Artù..”

Lui sorrise e lo  strinse a Sé anche con l’altro braccio.

“Voglio  che ti senti sempre così, Merlino. Perché io  ti proteggerò sempre. Lo sai vero?”

“Lo so. E io  lo farò con te.”, rispose.

“ Adesso chiudi i tuoi dolcissimi e stupendi  occhi. Domattina  ci aspetta, anzi TI aspetta, una missione molto impegnativa. Ah,  e nel caso non lo sapessi… Credo in te, amore mio.”

Merlino  si sporse e lo baciò con Tenerezza

“Grazie amore! Così  come io credo in te. Buonanotte.”

“’Notte, amore.”

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze, mi dispiace  che  aggiorno sempre  in ritardassimo,  é che devo  scrivere  nuovi chappies  e non ho mai Tempo =(  proverò ad  aggiornare di più ^^ PROMESSO.

Spero  vi piaccia!! L’HO fatto lunghino  così  ne avete da leggere *^

          GRAZIE A TUTTI!! <3 <3 

 

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Capitolo 6
*** Attacco a Viviana: alla conquista di Excalibur! ***


L’Alba sorse silenziosa quanto lenta, sull’accampamento, facendo sì  che Merlino, che già era sveglio da un’oretta, fissasse la tenda sopra di lui, con le braccia dietro la testa e un’espressione pensierosa in volto.

“Non rimuginarci troppo.”

Sorrise.

“Beh, io almeno penso e rifletto … mio Re.”

 Improvvisamente, anche se effettivamente se lo aspettava  da parte sua, si ritrovò Artù a cavalcioni sopra di lui, in un piccolo quanto letale  attacco di solletico verso la sua persona.

“ Chi é che non riflette, e che  non pensa?”

Merlino, in preda alle risa, riuscì a scansarsi e finire di lato.

“Scusa, scusa…” poi lo guardò “Ti amo, Artù.”

Lui lo guardò con tenerezza, dopodiché si  sporse in avanti su di lui, sussurrandogli un “ti amo” prima di baciarlo con amore e scendere poi, con tutta  calma, sul collo e sull’incavo torturandolo con piccoli ma intensi baci. Mentre Merlino, dal canto suo, non fece che chiudere gli occhi e, sorridendo, lasciare che il Suo  Re e Sposo lo riempisse di attenzioni  e premure, come sempre faceva.

Le labbra di Artù scesero, mentre le sue mani s’insidiavano sotto alla  maglia di Merlino, sollevandola per poi baciargli il petto, posando poi le labbra sopra al primo capezzolo che incontrò sulla sua ‘strada’ e, mentre lui baciava  e torturava quel piccolo pezzo di carne, Merlino gemeva oramai senza sosta. Dopo essersi dedicato anche all’altro, le labbra del Re scesero sempre più giù, sfiorando la pelle dell’addome con piccoli baci.

Quando poi si fermò dove iniziavano i pantaloni, all’improvviso si trovò  inspiegabilmente con la schiena contro quel letto di fieno improvvisato, con Merlino a cavallo sopra di lui che con un sorrisino si chinava a torturargli dolcemente il collo. Chiuse anch’egli gli  occhi, mentre le labbra del giovane Mago riservavano al corpo del suo Re, tutte quelle attenzioni che Artù aveva appena  rivolto al suo.

Merlino …

“Lo so. È tardi, e mi stanno aspettando.”, sospirò alzandosi, “Anzi, CI stanno aspettando.”

Artù con un balzo si alzò, cercando i suoi vestiti  che rintracciò poi su una sedia dentro la tenda, e mentre li indossava notò che Merlino già li aveva addosso. Piccolo particolare che gli era sfuggito.

“Intendi andare così?”

Merlino si guardò i vestiti , poi sorrise alzando le spalle.

“Perché, scusa? Come dovrei vestirmi?”

“Beh,metti almeno un… Qualcosa che ti protegga se ti attaccassero.”, rispose lui preoccupato, “Va bene, ci sarà l’Esercito, e Lancillotto  ti copre le spalle…ma sarei più tranquillo se”

“Artù.”il moro si avvicinò ridendo  “Starò bene. Andrà tutto bene.”

Ha ragione.  La devo smettere di essere così TANTO apprensivo. Se la caverà, come sempre.

Il biondo sorrise e lo baciò teneramente prendendo  il suo viso fra le mani.

“Scusami. Istinto  protettivo.”

Merlino sorrise, guardandolo con amore e tenerezza. Dopodiché allargò le braccia, e le mise attorno al torace di Artù. Abbracciandolo, e posando il capo sul suo petto.

“Mi abbracci?”

Ti supplico,fallo… Ho bisogno  di te…

Sorpreso, sebbene non  piu’ di tanto, da quel  gesto, Artù sorridendo lasciò cadere la maglia sporca per terra, fregandosene altamente, e stringendosi forte il suo Merlino   gli carezzò i capelli dolcemente e , con altrettante dolcezza, glieli baciò. Più  volte.

Potessi…”, sussurrò poi, “Resterei in questo modo per sempre…

Merlino sorrise.

“Già. Non ho bisogno  di andare in Paradiso, sai? Già lo conosco un Angelo. E so già per certo  che cosa si prova ad andarci . Mi basta stare qui… così… tra le tue braccia.”

“Idem per me.”, rispose Artù. CoN Un sorriso estasiato

Restarono così per qualche minuto,  in completo silenzio : in momenti come quello, le parole o alcun suono avrebbero solamente rovinato tutto quanto. Finché Merlino sospirò e lo strinse  forte.

Ei… Che hai?”

“E’… Ho paura. E mi sento ..stupido,  per questo.”

Artù lo strinse  a sé ancora di più, senza però fargli male. E baciandogli nuovamente  i capelli. Poi sorrise, e si staccò leggermente per guardarlo dritto negli occhi.

“Ascolta. La paura é un’emozione naturale, per gli esseri umani. Questo lo sai.”,l’altro annuì, “Ma sappi che non è segno di stupidità, come d’altronde  non lo é di debolezza. Ma permettere alla paura di dominare le  tue emozioni, di controllarti, gestire le tue azioni e ciò che dici, pensi, o altro… QUELLO è da sciocchi. Sei TU che  comandi, Merlino. E non devi permettere MAI che sia lei a farlo.”

Merlino  lo guardò tra l’ammirato e l’ incantato. Dopo qualche secondo, gli sorrise e lo baciò con tenerezza e un pizzico di passione.

“Dei! Quando fai così sei… WOW.”

Artù ridendo lo baciò di rimando.

“Ti  devo forse ricordare che io, il grandissimo Artù Pendragon  ,sono SEMPRE ‘Wow’?”

Merlino  scoppiò a ridere prendendolo scherzosamente a pugni.

“Oh, certo Sire.

“Merlino? Artù?”

“Vieni, Morgana.”, dissero in coro i due.

La ragazza sorridendo  entrò, guardandoli prendere la loro giacchetta per poi indossarla.

“Andiamo? Merlino, come ti senti?”

“Beh”,disse mentre uscivano dalla  tenda “Lo ammetto, Morgana, mi sento un tantino preoccupato.”

“Non devi.”

Si voltarono tutti e tre verso Lancillotto che avanzava  verso di loro assieme a Morgause.

“Buongiorno, Lance.”

“Ci sono  io a coprirti le spalle, ricordi?”

Morgause si avvicinò a Merlino, mentre tutti e cinque  si avviavano silenziosamente verso i cavalli.

“ Te la senti?”

Lui annuì deciso.

“Artù ha bisogno di quella spada,  lo sai. E io sono il solo, come avete detto  pure voi, che può prenderla.”, annuì  di nuovo “Lo posso fare.”

Spero soltanto  che niente vada storto…!

Ognuno prese il proprio cavallo, e quando  tutti furono in groppa, si avviarono al trotto verso il luogo d’incontro, chi coi suoi pensieri, chi parlando tranquillamente come se niente  stesse per accadere. Lady Ingrid era già lì, che li attendeva con  un sorriso incoraggiante e fiducioso.

“Ciao, madre.”

“Morgana. Morgause. Buongiorno anche  a te, Artù.”

Lui le sorrise affettuosamente

“Felice  di rivederti, zia.”

Lei sospirò.

“ L’Esercito è pronto a servirvi , ragazze. E a servire  te, Merlino. Riconoscerà voi tre, in quanto Streghe e Mago istruiti secondo le Leggi  e le Regole dell’Isola Sacra di Avalon. E’ il momento. Merlino? Come  ti senti caro?”

Lui si strinse  nelle spalle.

“Come  se dovessi andare al patibolo. Né più  meno.”

Lancillotto rise.

“ Ti ho detto di non preoccuparti! Ci sono io, amico.”, e guardò il Re, “Artù. Anche tu, non temere.  Gli coprirò le spalle, non lo mollerò neppure un istante. Sarà al sicuro.”

“Lo so. Mi fido di te.” ,rispose lui sorridendo.

Artù  prese le redini  di Garulf e voltò  il cavallo  verso di lui.  Prese il suo viso  fra le mani, e lo baciò con tenerezza.

“Torna  da me, dolcissimo  idiota coraggioso…

Merlino  lo baciò di rimando. Con passione.

“Giuro. Mio  aitante asino reale.”

“Bene. Lasceremo  i cavalli poco più in là” disse Morgause “e proseguiremo  a piedi. Domande?”

Gli altri  scossero la testa.

“Andiamo.”, fece Lance.

Con  Morgause a capofila, e Lancillotto  e Merlino dietro, e a chiudere ovviamente  l’Esercito, partirono verso l’accampamento  di Lady Viviana; trottarono all’incirca per un quarto d’ora,  dopodiché scesero non facendo rumore, e i tre legarono i cavalli. Morgause precedette  gli altri due, mentre l’Esercito in silenzio, ma pur sempre  a cavallo, si accingeva a circondare l ‘accampamento nemico.

“D’accordo. Ci siamo.”

 Merlino sia acquattò  come gli altri due dietro un cespuglio e attese  le disposizioni di Morgause, che non  tardarono a arrivare.

“Io e  l’Esercito attaccheremo di lato . Tu, Lancillotto, assicurati di essere visto da Viviana. E tu Merlino, attendi il mio segnale per sgattaiolare  fino alla tenda. Tutto chiaro?”

“Chiarissimo.”, fecero i due

Merlino  guardò gli altri due strisciare  fuori dal cespuglio, raggiungendo l’Esercito  che a piccoli gruppetti  si era diviso per attaccare l’accampamento da più fronti.

Era da tanto che non assisteva a un attacco, e sebbene  le budella gli si stringessero ogni volta, ammetteva  che era estremamente eccitante: Esser lì,  a pochi passi dal nemico che neppure immaginava che lo  spii… Le chiacchiere che i soldati fanno tranquillamente, senza sapere cosa gli aspetta … E il silenzio! che precede  le urla di battaglia! Quelle erano emozioni che ,per  quanto ti provocano una fitta di paura al cuore, erano assolutamente uniche.

I suoi pensieri furono  interrotti dalle grida dell’Esercito di Avalon che, dopo aver  aggirato gli ostacoli, piombarono in mezzo all’accampamento nemico, spade e lance alla mano, mentre i soldati  di Viviana rispondevano all’attacco. O almeno, quelli più fortunati , o abbastanza agili da schivare  un colpo mortale per poi armarsi a loro volta e respingere l’attacco nemico.

Dopo neanche due minuti, Merlino percepì l’Aura  Magica di Viviana in movimento. E si voltò  a destra,verso  la tenda di lei: eccola, ferma sull’apertura della tenda con la spada in mano.  Fortunatamente non Excalibur. La  vide rientrare, e poi uscire  nuovamente tenendo nell’ altra mano uno scudo con lo Stemma  di Avalon. E per poco  non gli venne da ridere.

Incredibile! Utilizza lo Stemma  di Avalon! Quando sa perfettamente  che ciò che sta facendo non è degno dell’Isola. Che il  suo comportamento  non è degno di una  Sacerdotessa dell’Antica Religione. Tz.  Se non cambia,farà  una pessima fine!

 Mio giovane amico,  non corrucciarti per la sorte della Strega. I vostri cammini  si sono incrociati per una ragione. E cioè che tu ponga fine per sempre alla sua slealtà, e alla sua cupidigia .

IO??? Kilgharrah, ma  ti sei impazzi-

Non  è il momento di pensarci. Recupera  Excalibur. Per Artù.

Giusto. Doveva  recuperare la spada. E attendere il segnale di Morgause, quindi aveva  bisogno di rimanere concentrato più possibile. I suoi occhi tornarono sulla battaglia, che ora si era fatta decisamente più cruenta. E con lo sguardo  cercò lei e Lancillotto: impegnati entrambi contro un soldato. Poi  guardò verso  Viviana, che lottava contro due dell’Esercito, e vide che guardava furiosa Lancillotto  e Morgause. PERFETTO. Ora che aveva  visto che c’era anche  Lancillotto…

Merlino. E’ il momento. Va!

Bene.

Prendendo  un bel respiro profondo, si alzò  tenendosi basso e camminando quasi a raso terra nascondendosi dietro  ai cespugli: fortunatamente la tenda  di Lady Viviana era posizionata vicino agli alberi. Si alzò velocemente, nascondendosi proprio  dietro a uno degli alberi dietro la tenda. E lanciò uno sguardo: vide Lancillotto combattere con un soldato, e abilmente indietreggiare fino alla  tenda. Lo uccise, e attese che  Morgause facesse la sua mossa.

Che non tardò  ad arrivare: oramai i due  soldati che stava combattendo giacevano a terra morti, e Viviana  aveva appena ucciso (così  lei credeva) uno dell’Esercito nemico. Le due si ritrovarono  una di fronte all’altra. Sorrisero, ironicamente s’intende.

“Bene, bene… Bene. Viviana. Sono tre anni che non ho tue notizie.”

L’altra bionda la guardò dritto negli occhi. E sorrise ,falsamente.

“OH, mi dispiace Morgause. Purtroppo  sono stata molto impegnata. Sai, prima l’addestramento con  le Sacerdotesse, e poi qualche mese fa  … i funerali di Nimueh. Hai saputo di mia cugina, immagino.  Visto che é stato il tuo nuovo migliore amico ad ammazzarla.”

Lei annuì.

“Ovviamente.” Sospirò “Senti,  mi dispiace per Nimueh ok? Siamo cresciute tutte  insieme, e da bambine eravamo amiche ricordi? Ma… Nimueh ha intrapreso la strada sbagliata. Come te.”

Viviana  sogghignò.

“E’ la strada  più bella che abbia mai intrapreso. Sai… è un peccato che ti sei schierata coi  Buoni, cara. Avremmo potuto essere un grande Duo, noi due. Anzi… Un grande Trio, se Nimueh fosse ancora viva.”

Morgause alzò la spada  e gliela puntò contro.

“ Fammi vedere come te la cavi… cara.

Come Morgause  si era  aspettata, Viviana accettò subito la sfida e , con un colpo da maestro, alzò velocemente la spada che cozzò contro l’altra. LE due si guardarono, con rabbia e cieca ira, per  poi intraprendere un duello. E quello  era il momento giusto, per Lancillotto  e Merlino, di entrare nella tenda.

Merlino sgattaiolò  fuori dall’albero tenendosi basso e, raggiunto da Lancillotto, lo guardò tirare su la tenda con la spada  quel tanto che bastava perché il Mago vi entrasse, seppur strisciando per terra, e rialzatosi  si guardò attorno alla ricerca di Excalibur:  non fu facile la ricerca. L’aveva nascosta decisamente  molto bene. Ma ci volle soltanto un pizzico di Magia, per il giovane  Merlino, per individuare l’aura di Magia  che  la Spada emanava.

 Era avvolta in uno  splendido tessuto viola scuro, di velluto: Merlino  la scoprì, e dietro  di sé sentì chiaramente  lo sguardo incantato quanto  impressionato dell’amico.

“Wow.. Per  il braccio di Artù sarà perfetta. Dai,andiamo!”

Merlino annuì,  riavvolse la Spada, e poi  uscì dal retro  della tenda insieme all’amico, per sgattaiolare di nuovo verso l’albero, e ancora lungo  i cespugli. Tornando così al suo punto di partenza. E osservando  il duello selvaggio e intenso che si  stava svolgendo tra Lady  Viviana e Morgause.

“Dove sono  il tuo…caro fratello… e  il tuo amichetto?” chiese Viviana lottando.

L’altra ,rispondendo con abilità, le rispose :

“La nostra é… un’avanguardia.”

Viviana  allora si fermò. E la guardò ridendo.

“Poveri sciocchi! Pensate  di poterci battere con una semplice avanguardia?”, abbassò  la spada, “ Mi sento magnanima,quest’oggi. Vi lascio  andare. Riprenditi  i tuoi uomini, e riposate. Perché  la vera guerra non è ancora giunta. E avrete bisogno di tutte le Energie che  riuscite a recuperare.”

Anche  Morgause abbassò la spada. E rise.

“Oh, adesso  la temibile Lady Viviana diventa così… gentile? Mi sorprendi.  Pensavo che il tuo cuore fosse  completamente .. marcio.”

“OH,te  ne accorgerai.”

Morgause  fischiò  e richiamò i suoi uomini.

“Ce  ne andiamo! Ritirata!”

Lasciando  Viviana lì a ridere, e i suoi  uomini che lentamente si rialzavano e  si andavano a riposare, Morgause si voltò  verso Viviana mentre Lancillotto la affiancava. E la Strega Nera vide  uno strano sorrisino sul suo volto. Ma  dopo i primi istanti non ci  fece caso. Finché l’Esercito nemico non se ne fu interamente  andato; i  tre corsero verso i propri cavalli.

“ CE  l’abbiamo fatta!” esclamò Merlino, “HO Excalibur.”

Morgause sorrise montando in groppa.

“ Non ne avevo alcun dubbio, amico mio. E adesso  coraggio, torniamo. Ci abbiamo messo più del previsto. E conoscendo mio fratello...”

“Oh, Artù sarà... fuori di testa ormai!”,  rise Lancillotto.

 

“E’ passato  troppo tempo. La mezz’ora ormai è”

“Artù. Calmati.”, lo  interruppe Morgana, “Sanno  quel che fanno. Sono sicura che a quest’ora staranno cavalcando in qua. Hanno detto mezz’ora,  ma chissà quanto ci è  voluto per distrarre Viviana.”

Artù sospirando assentì-

“Sì. Sì, hai… ragione sorellina. Se  la possono cavare.”

Ricorda  la promessa, Merlino. TORNA DA ME. Ti supplico…

E  come attirato dal suo richiamo, ecco  che all’orizzonte spuntò Garulf, con in  groppa un Merlino tutto soddisfatto e sorridente, seguito a ruota da Lancillotto e Morgause che si fermarono davanti a Lady Ingrid. E lei  sorrise felice.

“Ne  ero sicura.”

Artù  guardò Merlino che gli sorrise.

Malfidato.

Io non ho  detto niente!, rise lui

 Te lo leggo in faccia. Avevi  paura che non potessi farcela.

 Ti sbagli. Avevo soltanto il terrore  di perderti. So  che potevi farcela.

Lady  Ingrid guardò le sue figlie con orgoglio, e altrettanto  fece con Merlino. E con Lancillotto.  Dopodiché chiuse gli occhi  e comunicò a Gaius e alla  sorella che l’Esercito poteva essere richiamato.

“ Bene. Il mio compito qua é terminato. Avete fatto un ottimo lavoro di squadra. Siamo fieri  di voi,ragazzi! Adesso è giusto che vi riposiate.” Girò il cavallo verso Nord “Io me ne torno a  casa. Fate attenzione.”

“Promesso,mamma.”, rispose Morgana.

Ingrid dunque  spronò verso  Camelot, mentre  Morgause guardò la sorella.

“Hai  uno sguardo triste. Ti manca Gwen?”

Lei annuì.

“Già... Ma non la voglio  vicina alla guerra. Non posso perderla.”

“Ti capisco…”sospirò  lei, “Carot,però, é un Cavaliere di Camelot.  Non posso impedirgli di combattere, è nella sua Natura. E intanto vivo con l’angoscia che qualche cosa  gli possa accadere.”

Artù, volgendo  il cavallo verso l’accampamento, guardò dolcemente  la sorella.

“ Se vuoi posso esentarlo. Non so, potrei… inventare qualcosa per spedirlo  a Camelot. Al sicuro.”

Morgause gli sorrise.

“Sei  molto premuroso, fratello. Ma Carot  non me lo perdonerebbe mai. Va bene anche così. Comunque  grazie di cuore.”

“Dovere  di fratello maggiore.”

Mentre  tornavano al trotto verso il loro accampamento, per tutto il tempo  i loro pensieri furono rivolti altrove: Lancillotto pensava alla sorella, e alla propria ragazza lasciata incinta a Camelot; Morgause  pensava,ovviamente, a quanto aveva paura di perdere il suo amato Carot in quella stupida e f****** Guerra;  Morgana pensava costantemente alla sua Ginevra, lontana  da lei mille miglia;  e Artù e Merlino pensavano ad arrivare presto alla loro  tenda per potersene stare un po’ in pace.

Tornati  all’accampamento, legarono i cavalli  al legno apposito, e poi si divisero : Morgause dal suo ragazzo, Morgana andò  con Lancillotto dalle Amazzoni, e Merlino corse verso la Loro tenda con in mano Excalibur. Quando sentì Artù  entrare dietro di lui, si voltò per fargli vedere la Spada, ma vide le mani di lui posarla sul tavolo.

“Che”

E  poi  le sue braccia lo strinsero forte. Sentì i  battiti del suo cuore irregolari, il respiro quasi affannoso, e piccole gocce d’acqua  che gli bagnavano la camicia all’altezza della spalla.

Stringimi…ti prego…”

Merlino non  ci pensò due volte.

“ Artù…” e lo  strinse forte “Sono qui. Siamo qui, amore mio, non…” gli baciò i capelli teneramente  “Ce l’ abbiamo fatta. Ho mantenuto la promessa, sono tornato da te amore mio.”

 Artù  pianse.

“Dei!  Ho avuto il terrore  di perderti..  per tutto quanto  il Tempo …  Ti amo Merlino, ti amo tanto.  La sola  idea di perderti  mi… Mi fa morire. Ti  prego non ti allontanare.. mai più ,da me…

Merlino   a quelle parole lo strinse ancora più forte.

“MAI. Mai più, mio Re. Sarò  sempre al tuo fianco, sempre. Qualunque  cosa possa accadere.”

Artù  si scansò da lui di pochi millimetri, e poi lo attrasse a sé  per poi baciarlo: dapprima posò semplicemente le labbra sulle sue, baciandolo  con tenerezza,dolcemente, bacio a cui Merlino  ricambiò sorridendo. Poi, lentamente il bacio  si fece più intenso. Passionale. Merlino  si strinse ad Artù più forte  che poteva, mentre si baciavano con trasporto e Amore.

 Soltanto quando rimasero senza ossigeno , si scostarono leggermente per guardarsi negli occhi con un sorriso. Artù spostò un ciuffo dagli  occhi di Merlino , e lui gli baciò la fronte.

“Artù.  La devi proprio vedere.”

Lui si staccò con dolcezza  e sorrise.

“Coraggio, mostramela. Sarà la mia  futura Spada, giusto?”

Merlino  avvicinandosi al tavolo annuì entusiasta.

“Esatto! E ,credimi, nessuna spada potrebbe essere più adatta a  te di questa. E nessun altro a  questo Mondo potrebbe mai utilizzarla come te.”,la scoprì e gliela porse, “Eccola qua. Prendila.”

 Davanti agli occhi di Artù comparve  la spada più bella che avesse mai visto: l’elsa era  costituita del cuoio più  resistente e ben lavorato che avesse mai visto, cuoio nero, e così l’impugnatura non era affatto scivolosa ma al  contrario rendeva la presa ben salda; il pomolo  e la guardia crociata erano lavorate con oro puro, e su entrambi  vi erano incise immagini di un Drago. Inoltre, sul  pomolo era ben leggibile anche il nome scritto in Argento: EXCALIBUR. La  lama anch’essa era stata lavorata  con estrema maestria, e anche su essa vi erano incisi i  Simboli della Religione Antica.

Artù  se la rigirò fra le mani con un sorriso entusiasta.  

W.O.W! E’.. E’ una spada MAGNIFICA, Merlino. L’acciaio  della lama è dei più resistenti che abbia mai potuto vedere, ma… allo stesso tempo é leggerissima.”

A  quanto pare il Re apprezza moltissimo la nuova Spada.

 Perfetto! Lo sapevo. Possiamo  entrare un attimo? Io  e Morgana…

 Ma certo.

La  tenda del Re si aprì. Facendo  entrare le sue sorelle.

“Artù. Abbiamo  un Dono per te.”

Lui abbassò  la spada e sorrise alle due ragazze.

“I Doni  sono sempre graditi ad un Pendragon.” Poi rise “Coraggio. Cos’è?”

Morgana tirò su le mani, sulle cui  posava uno splendido fodero: era in solidissimo  cuoio, blu cielo, lavorato con Argento e Oro per ricreare lo stemma del Drago e i simboli  di Avalon e dell ‘ Antica Religione. Artù lo osservò  estasiato.

“Avete..?”

“Lo abbiamo  fatto noi,sì.  Excalibur non può  avere ‘riparo’ più  sicuro, credimi.”, disse Morgana , “Io e  Morgause abbiamo messo un pizzico di Magia. Giusto  per essere sicure.”

Lo posò  sul tavolo, e Artù guardò  Morgause e poi Morgana: si avvicinò  a quest’ultima, prese  il suo viso tra le mani, e le posò un bacio affettuoso sulla fronte . La stessa cosa fece con Morgause.  E loro gli sorrisero abbracciandolo forte.

“Come  farei senza le mie sorelline?”

Loro  risero.

“Molto male!”, dissero in coro.

“Bene” fece  Morgause “Vi lasciamo soli. Ottimo  lavoro, Merlino. Sei stato veramente bravissimo! Ora goditi il meritato riposo.”

Lui sorrise contento.

“ Ti ringrazio. Morgause.” Si fece  serio “Mi dispiace molto. Intendo… L’Amicizia tra te e loro, ecco…

Lei sospirò  scotendo il capo.

“No. Non  dispiacertene. Volevo  molto bene a Nimueh e Viviana. E di sicuro, se  da bambine mi avessero detto che sarebbe finita così… non ci avrei creduto affatto. Ma le cose purtroppo non si possono  cambiare.”

“E se… Se invece si potessero  cambiare?”, fece lui, “ Se ci fosse … una possibilità per”

“Merlino. NO.”

“Ma perché? Morgana, dammi un motivo valido.”

Lei  sospirò.

“Non  ho avuto l’occasione di conoscere Nimueh. Ma Viviana sì. Ho scoperto  i miei Poteri che avevo 11 anni, e da quel  momento Gaius mi ha sempre portato ad Avalon appena eravamo liberi. Mi esercitavo  ,con lei. E ,credimi, sa quello che fa. E’ lucida.  Per lei non possiamo fare nulla.”

Eppure… Vedere un mio simile MALVAGIO… E’…

Morgause  di slancio  lo abbracciò forte.

“So  che cosa stai provando. E’ sempre doloroso dover assistere alla rovina  di un nostro simile.”, lo guardò “Ma, Merlino… Viviana ha scelto di sua spontanea volontà questa  strada.”

Poi  le due salutarono il fratello e si  congedarono. Artù sorridendo mise EXCALIBUR al  sicuro dentro la sua nuova fodera, che poi posò sotto al  cuscino e sotto le coperte. Poi si voltò  verso Merlino, che abbozzò un sorriso. E il biondo sospirò.

Ei…

Quando  lo vide avvicinarsi a lui, Merlino si gettò istintivamente  fra le sue braccia e si strinse forte a lui. Libero di versare qualche  lacrima. E Artù, che era  sempre pronto a consolarlo e aiutarlo, e a  stringerlo forte, lo fece. Stringendolo  forte forte  a sé, gli baciò più volte i capelli dolcemente. Lasciandolo sfogare. E  poi pensò a qualche cosa da dire per farlo stare meglio.

“So come  ti senti, Merlino. Lo so perfettamente, credimi.” sospirò “Provo la  stessa cosa ogni volta che vedo un mio simile, ovvero un Re… o un Principe… prendere una brutta strada. La strada dell’odio, della rabbia, e del potere. E quando  vedo cose del genere, mi viene da pensare… ‘e se  un giorno accadesse anche a me?’. Perché questa paura ti prende sempre. Sempre. Vedendo così tanti tuoi simili perdersi,  ti viene il terrore di poterti perdere a tua  volta.”

Merlino si commosse: Artù stava proprio usando  le parole giuste. Per farlo stare meglio.

“Hai ragione. La  situazione dei Maghi  è molto simile a quelli dei Principi.  O dei Re. Anzi, direi proprio che é… IDENTICA. Perché puoi  anche essere cresciuto coi più sani dei principi morali, ma … Quando ti fai prendere dalla sete di potere, dall’odio, dalla rabbia  verso qualcosa  o qualcuno… è la fine.”

Ma  A TE non succederà mai, amore mio.

“Come  fai a dirlo? Come lo sai?”, chiese  lui titubante

Artù  sorridendo si scostò quel  tanto da prendergli il volto tra le mani e sorridergli.

“ Perché ti conosco. E ti amo.  E so che non c’è Mago in questo Universo più saggio, giusto, e buono di te Merlino di Eldor. Che tu cada in questo vortice nero è pressoché impensabile. E  IM-POS-SI-BI-LE. Fidati di me. E poi…  quando ti senti  sull’orlo del precipizio, sai che cosa puoi fare?”

“Cosa?”

“Chiudere gli occhi. E pensare a me.”, rise, “No, ti  assicuro che non é la mia arroganza o altro  che parla. Ma il mio Cuore. Perché se chiuderai gli occhi, e ascolterai i battiti del tuo cuore … non  ti accadrà mai niente. Se crederai in tutto te stesso all’Amore. ALl’Amicizia.  E ti aggrapperai ad essi con  tutte le tue forze. Nulla andrà male,mai.”

DEI… Artù é…

Merlino scoppiò a piangere, stavolta  dalla gioia, e, gettate le braccia  a collo del Re, lo strinse forte. Cosa che pure Artù  a sua volta fece.

“E’  il discorso più … Meraviglioso  che mai mi potessi fare, amore! E perché  tu lo sappia”, disse guardandolo  sorridente “Questo  discorso vale anche per te. Fidati dei tuoi amici. Della  tua Famiglia. E di me. Di NOI. E  non sarai MAI uno di quei Re,o  Principi, che cadono in quel vortice nero come la pece.  Perché tu sei diverso, Artù Pendragon. Sei destinato a essere il più   grande Re che il Mondo  abbia conosciuto mai.”

Artù, commosso nel profondo, prese  il suo viso tra  le mani e lo baciò con amore. Tanto, tantissimo  amore.

 E come ogni volta che  erano assieme, il resto del Mondo  per quella notte lo scordarono . Avrebbe aspettato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CHIEDO AMMENDA.

Chiedo  UMILMENTISSIMAMENTE  il Vostro Perdono!!!!!!! Purtroppo  sono stata poco bene, e poi  sono susseguiti  una serie di eventi che mi ha impedito di postare un altro chappy!!!! Diamine, sono... 3 settimane  che non posto!!!!! Oh  my Gods!!!!

 Ok.  Da qui  in avanti ricomincio a  far sul serio!!

 

Spero  vi piaccia  questo looong chappy!!! ^^

KinderBuena

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Capitolo 7
*** Piani d'attacco ^^ ***


Passarono tre giorni  prima che Re Artù , dopo vari e duri allenamenti coi suoi Cavalieri per temprarli ancor meglio a una guerra che senz’altro  sarebbe stata  tanto spietata quanto cruenta, radunò Lancillotto,Sir Leon, Sir Carot e Sir Gwaine, uno dei  suoi migliori  uomini tornato da poco  da un mese di assenza, nella sua  tenda. Con Morgause e alcune Amazzoni arrivate in soccorso.

 

“Ho riflettuto  molto sulla nostra situazione attuale. E  ho preso una decisione che mi  pare la più  saggia.” 

 

Gwaine sorrise poggiato al tavolo  a braccia conserte.

 

“Perfetto. Tu  esponicela allora.”

 

“L’Esercito  di Viviana é troppo numeroso, per noi. L’unica cosa  che possiamo fare,é prenderli a piccoli  gruppi.”, disse determinato, “Da  quanto mi ha riferito Merlino, il loro Accampamento  non è ‘invalicabile’.”

 

“No,difatti.”, disse lui

 

Morgause sorrise.

 

“Ottima  osservazione, in mezzo  a tanto caos.”

 

“Grazie!”

 

“A  quanto riferitomi  da Merlino, a  cui avevo chiesto , se poteva,  di studiare un po’ il loro Accampamento, esso  é costituito da un ‘nucleo’  centrale, costituito dall’Esercito  degli Immortali e da Viviana, e poi attorno altri tre ‘strati’ composti da piccoli  gruppi di soldati mortali.”

 

Morgause assentì.

 

 “Esattamente. Per rafforzare  l’Esercito, ha  assoldato dei Mercenari di  quelli bravi. Che sorvegliano  l’Accampamento  a piccoli gruppi.”

 

“Mi pare eccellente”, disse Gwaine “Dunque  il tuo piano è far  fuori quelli che possono morire.”

 

“E  diminuire l’Esercito ai  soli Immortali.”

 

Lancillotto  annuì soddisfatto.

 

“Beh ,mi  pare giusto. Non dovendoci  occupare anche di stupidi Mercenari ,  ci potremo concentrare interamente sugli  Immortali.”

 

Carot sorrise,un sorriso  a 32 denti.

 

“Lo sapevo io!  Sei un genio!”

 

Gli altri  risero, e Morgause gli prese la mano stringendola  poi guardò il fratello di nuovo, che  fece un piccolo ‘inchino’  scherzoso  all’amico.

 

“Lo so, lo so.”

 

“Asino..”, mormorò ridendo Merlino.

 

Artù scherzando  gli tirò una  lieve spinta.

 

 Idiota..”, poi li guardò, “Bene. Direi  di organizzarci  per il primo attacco. Morgause,Gwaine, e Carot con me. E porteremo  anche Helena  e Carole,due  delle Amazzoni. Ci state?”

 

“Io  e Carot prepariamo  i cavalli.”, fece Morgause sorridendo e uscendo col fidanzato.

 

“Bene.”fece Gwaine  “missione UCCIDI I MERCENARI. Cosa aspettiamo?”

 

Merlino  prese da sopra al tavolo la sua Spada.

 

“Merli”


“ Niente obiezioni”, lo interruppe lui, “Artù,é mio DOVERE  proteggerti.  E ti coprirò  le spalle. Come sempre fatto, faccio, e farò.”

 

E il  RE sospirò.

 

“D’accordo. Dai,andiamo.”

 

Davanti  alla tenda  c’erano Morgause, Carot e   Gwaine a cavallo. Quest’ultimo  reggeva anche Hengroen  e Garulf,  su cui Merlino posizionò la sua  spada.

 

“Dai, in sella. Torneremo  prima del calar del Sole.”

 

 Morgana che li salutava da terra  sorrise e annuì.  Guardò Merlino salire  in sella e lui le  fece  l ‘occhiolino.

 

 “Te lo riporto  tuo fratello.”

 

I cavalli  partirono in direzione  dell’accampamento  non appena Carole ed Helena  si furono avvicinate agli altri,  e raggiunsero l’accampamento  nemico, lasciando  i cavalli poco distante e acquattandosi  dietro ai cespugli. Era  situato in una piccola valle, facilmente penetrabile, e sembrava  che il primo ‘cerchio’  di difensori fosse limitato. Artù si girò.

 

“Carot. Morgause. Da quella parte”, fece indicando la loro destra “ Riferitemi quanti  sono, quanti  armi hanno e quali.”, mentre  i due andavano sospirò  “Direi  che non sono poi moltissimi.”

 

Gwaine  assentì.

 

“Beh,ci  é andata bene direi. Solitamente questi Mercenari  adorano  stare tutti insieme. LI fa  sentire invincibili.”

 

“Non saremo  meno fortunati con gli Immortali.”, fece Merlino, “Già  per il fatto che sono … Beh.. Immortali. E non muoiono.”

 

“Artù.”

 

Morgause  e Carot  s’ acquattarono accanto  a lui e Carot riferì:

 

“24 uomini.  Sono armati di spade, lance .  Niente archi. Dovrebbe essere facile abbatterli.”

 

Artù  annuì.

 

“Mi pare  perfetto. Ne  abbiamo quattro a testa. Helena, Carole.  Ve la sentite?”

 

Loro risero.

 

“Tu  che dici?”

 

“Eccellente.  Morgause, come  sono disposti?”

 

 “Dieci  sono ancora dentro le loro tende. Tre  accanto al Fuoco. E 7 tutto intorno all’accampamento.  Ah,e due  vicino al fiume.”

 

“Ok. Allora, dei  due vicino al fiume se ne occupa Carole.”

 

Lei assentì.  Non era Amazzone che da un anno , era novellina meglio  non rischiare.


 “ Perfetto. Ci sto! ”

 

“Bene.  Di quelli accanto al fuoco  e attorno all’accampamento  se ne occuperanno Carot  e Morgause.”, loro  annuirono, “Helena. Tu  aiuta loro, poi raggiungi me e Gwaine alle tende. Gwaine.  Tu, con me.”

 

“ Agli ordini,Sire.”,disse  lui ridendo.

 

Merlino sospirò.

 

“Ed  io me ne resto qua buono, aspettando  che qualcuno abbia bisogno di aiuto. Giusto?”

 

Artù  sorrise,prese  il suo viso fra le mani e lo baciò con tenerezza e amore a stampo. Per  poi lasciargli un bacio  sulla fronte.

 

“ Beh,chi  ci copre le spalle a tutti noi altrimenti?”

 

Il gruppetto si divise: Carole  si acquattò  lungo i cespugli, e gli  alberi, che  fortunatamente arrivavano sino al Laghetto. Sfilò  la spada  e la impugnò per  poi aspettare che i due fossero di spalle.  Fortunatamente non erano tanto alti, né anziani;  nel momento  in cui si furono  voltati  di spalle, lei  saltò  fuori dai cespugli  e attaccò. I  due si difesero, ma  lei combatté con fervore. Il  primo lo stese  quasi subito, e prese  a duellare col secondo.

 

Morgause  e Carot, nel frattempo, avevano accerchiato gli uomini  intorno all’accampamento e quelli  accanto al fuoco: Morgause  con tutta tranquillità sbucò in mezzo ai  vicini al Fuoco, con un sorriso.

 

“Eilà! Pronti a morire,ragazzi?”

 

I  tre sfoderarono  le loro spade  guardandola sogghignanti, credendo fosse una  delle tante ragazze che si divertivano a  fare la Guerriera.

 

“A  quanto pare abbiamo un’altra  che aspira alla gloria.”, fece quello più tozzo.

 

Lei  rise.

 

“Alla Gloria? Non  fa per me.  Ciò a cui  ispiro io,  è unicamente il piacere di  staccarvi le  vostre orribili  teste dal resto del corpo.”

 

I  tre si guardarono e poi, furiosi  per quello che aveva detto, l’attaccarono. Di  certo non si aspettavano  che Morgause fosse un’eccellente combattente: dopo  aver infilzato il primo, colui che aveva  parlato, sorrise  agli altri due  che intanto  la stavano attaccando uno da dietro  l’altro dal davanti. 

 

Carot  fece fuori i  primi due  con estrema abilità. Erano anni  che si allenava tra i Cavalieri  di Artù e, seguendo tutti  i suoi preziosi insegnamenti ,si batté  come un leone . A un certo punto, però, trafitto  il terzo, uno  dei due lo buttò  a terra. Era robusto, grosso, e una volta rialzatolo, fece cenno  all’altro che lo prese a pugni. Poi tirò  fuori la spada. E poi sogghignando si  preparò a trafiggerlo.

 

Una  seconda lama,però, trafisse prima lui da parte a parte.

 

“Grazie,tesoro.”, fece Carot  prima di trafiggere l’ultimo.

 

Morgause  avanzò  verso di lui e lo strinse forte baciandolo con amore, bacio  alla  quale lui corrispose pienamente.

 

“Stai bene?”

 

“Oh, sì,  decisamente!”, sorrise lui.

 

Helena  invece raggiunse Artù e Gwaine che,  una volta raggiunte le tende, si acquattarono  dietro agli alberi studiando bene  i movimenti dentro di esse. In quella proprio davanti a loro ce n’erano tre. In quella poco più avanti, alla loro destra, altri tre,  e poi nell’altra accanto quattro.

 

“Helena. Occupati  di quella alla nostra destra.”

 

“Quella  con tre uomini?”, annuì, “Ci  penso io.”,  e si allontanò.

 

“Sotto a chi tocca”, fece Gwen sorridendo

 

“Gli  altri tre  nella seconda tenda. IO  mi occupo dei quattro.”, fece Artù,  e rise alla sua espressione   preoccupata, “E dai!  Andiamo!! Non  sono mica un novellino. Coraggio Gwaine,va’.”

 

Gwaine  allora sospirò E sorridendo scotendo  la testa  si avviò alla tenda indicatagli dal suo Re:  prima però si fermò  a vedere come se la cavava l’Amazzone …

 

 Helena ebbe  la fortuna di trovarsi davanti una tenda  con due entrate.  Probabilmente era una trovata di Viviana,per  chissà quali stranissimi motivi. Dunque entrò dalla seconda fessura nella tenda:quando  la scostò, si trovò  davanti uno dei tre, seduto  su una sedia  che le dava le spalle. Sorrise. Quanto  erano prevedibili  i maschi,a volte! Gli portò una  mano alla bocca e lo trafisse. Con la  sua abilità  e agilità, in pochi secondi uccise pure gli altri due.

 

Uscì, e fece cenno a Gwaine  e un sorriso, che lui ricambiò  prima di entrare. Direttamente dall’entrata principale, come soleva fare  lui con la sua spavalderia. La Spada su di una spalla.

 

“Che tempo  strano, eh ragazzi?”

 

Uno  dei tre gli  si gettò addosso direttamente  senza spada e Gwaine,  dopo essersi  fatto una sonora risata, lo fermò  con un bel pugno sul naso.  Quando il  tizio   tornò alla carica lo trafisse. E  guardò  gli altri  due che,frattanto,  avevano preso la  loro spada. Aprì le  braccia  e li invitò ad attaccarlo.

 

“Coraggio! Fatemi  divertire.”

 

I  due si gettarono addosso al  ragazzo contemporaneamente. Ma per lui  fu un gioco da ragazzi abbatterli.  Li  guardò stesi a terra e sospirò.  “Niente divertimento oggi.”

 

Intanto, Merlino aveva fatto  il giro per vedere se qualcuno  aveva bisogno,  ma sorrise vedendo che tutti quanti  se l’erano  cavata stupendamente: da Carole,  che mai aveva visto lottare con tanto ardore,  a Carot  che stava  accorrendo ad aiutare  se non fosse arrivata la sua grande  amica Morgause a difendere il suo amore; poi  Gwaine, rise quando lo vide spavaldo  come suo solito. Ed  Helena.  La vice-capo Amazzone. Lei  sì che aveva tecnica da vendere!

 

Artù.

 

Questo  il suo pensiero quando, con espressione seria  e preoccupata, quanto concentrata,  proseguì e arrivò in prossimità della tenda dove Artù era alle prese  con uno dei quattro uomini contro  i quali si stava battendo: l’uomo  con cui duellava era alquanto resistente ai suoi attacchi. Artù lo stese con un pugno, per  poi incrociare la spada con un altro dietro le spalle che tentò  di colpirlo.

 

“Non  così di fretta,topo di fogna.”

 

L’uomo  reagì, per  poco non lo trafisse  ma Artù si difese e lo stese  con una gomitata sotto al mento, mentre si batteva con un altro  dietro di lui. Trafiggendolo quasi immediatamente.

 

Sentì  due paia  di occhi su di lui,  e sorrise.

 

Me la  sto cavando,come  vedi. Sta tranquillo.

 

Beh, la prudenza  non è mai troppa!

 

“Bene,bene. Il famigerato Re Artù. Ovunque vado  sento il tuo nome. E mi dico ‘finalmente … un uomo che vale  la pena uccidere.’.”, disse l’altro uomo rialzandosi, “Ed  é quello che farò. ”

 

Artù  sorridendo si mise  in posizione di difesa, e gli fece cenno di attaccare.

 

“Forza,allora. PROVACI.”

 

Quello  lo attaccò:  le loro spade di nuovo si scontrarono, mentre Artù  stava sfortunatamente indietreggiando per la velocità con cui l’altro impostava colpi. Lo vide sorridere, e pensò  che fosse soltanto compiaciuto di vederlo messo  in difficoltà. Non si accorse  che, alle sue spalle, l’altro  che aveva semplicemente steso con un calcio nella pancia si era rialzato.  E sorrideva.

 

L ‘ uomo  con cui stava duellando riuscì  ,per  pura fortuna,  a disarmarlo.  Excalibur volò quasi fuori  dalla tenda, mentre  Artù parava il colpo  con una sedia che ovviamente si spezzò. Sfortunatamente  era finito in ginocchio, parando  i colpi dal davanti.  Quello dietro alle  sue spalle si preparò a trafiggerlo alle spalle, quando …

 

“Akwele!”

 

Una  sfera infuocata illuminò per un  istante la tenda, andando a colpire in pieno  petto il Mercenario dietro ad Arthur. Poi Merlino  raccolse la spada, e gliela lanciò. “Artù.” E lui  sorridendo trafisse l’ ultimo il quale,preso  completamente alla sprovvista, non fece in tempo  a reagire.  E lui lo trafisse fino in fondo,vedendolo  accasciarsi al suolo per poi guardarsi attorno  e sospirare.

 

“Missione  compiuta.”,poi sentì dei singhiozzi e si voltò “Me..”

 

Merlino  era ancora  fermo sull’ entrata della tenda e,ora , stava piangendo scosso dai singhiozzi. Rimase immobile lì  per un paio  di secondi poi, correndo, gli gettò  le braccia al collo   e lo strinse  forte. Tremando.

 

“Artù…”

 

E il giovane  Re non ci pensò  due volte: mollò la spada  che  cadde a terra,  e strinse forte tra le braccia il suo amore. Baciandogli i capelli teneramente, carezzandogli la schiena e cullandolo con dolcezza.

 

“Va  tutto bene. Sto bene. Sht … Sono qui, Merlino. Sono qui.”

 

Merlino  lo strinse ancora più forte.

 

“Mi...  Mi dispiace Artù. Io…” fece  tra i singhiozzi “Dei,forse sto esagerando ma… Q-quando ti ho visto in...ginocchio, una spada quasi  puntata alla gola, l’altra... pronta  a trafiggerti alle spalle, n-non ci  ho capito più nulla! Ho  avuto...il terrore di perderti,Artù.  Di … non vedere più il tuo sorriso.  Di non poterti più stringere. Di…

 

Artù  lo baciò a stampo con dolcezza.

 

“Ehi. Ti  stai scusando perché hai avuto terrore di  perdermi?”, sorrise, “Amore mio, tu non mi devi  chiedere perdono di niente. Mai. Io TI AMO,Merlino. Sai quante volte ho il terrore  di poterti perdere?”

 

Merlino  lo guardò.

 

Tu…? Perché?”

 

Artù  sospirò.

 

“Merlino... Io posso combattere altri guerrieri, altri  Cavalieri,  l’Arte della Spada  o di altre armi non ha segreti per me. Posso battermi abilmente  con la Spada  tanto quanto con una lancia, o una mazza  ferrata, un arco oppure  un bastone. Addirittura  con la balestra, e  questo lo sai, sono un asso. Ma  quando si tratta di Magia, io... Ho paura. Non per me. Ma per  TE. Perché  tu con la tua Magia mi salvi  la Vita sempre. Mentre  io non so... Se  uno Stregone ti attaccasse, o una Strega... Non saprei come proteggerti e QUESTO mi fa male.”

 

Merlino  lo guardò tra l’esterrefatto e il commosso.  E poi lo strinse di nuovo.

 

“ Tu mi fai sentire  protetto,Artù.  Come mai nessuno é riuscito  a farmi sentire in tutta la mia Vita.”

 

E Artù  si commosse, tanto da piangere  e stringerlo forte,, baciandolo sulla guancia,  sulla tempia  e sulla fronte.  Stringendolo forte per paura  di perderlo da un momento all’altro. Per giorni ,settimane,  si era tenuto dentro quella paura  e ora  finalmente era riuscito  a tirarla fuori.

 

“Dèi Merlino,  ti amo da morire!”

 

Il  cuore di Merlino scoppiò  di felicità pura: si staccò di un  paio di millimetri per  poi ,stringendolo, baciarlo con infinito Amore e trasporto. A  cui Artù corrispose.

 

“Ti amo  da morire,Artù.”

 

Artù  sentì il cuore esplodere  di pura gioia. Si guardarono sorridendo, poi  si baciarono. Nuovamente. Senza  smettere. E poi  si misero fronte contro fronte ridendo, contenti. E poi ,quando  i loro bacini si sfiorarono, entrambi sussultarono. E smettendo  di baciarsi si guardarono. Per qualche istante. Prima  di riprendere a baciarsi con foga, ma con tanto amore.

 

Merlino…

 

“Prendimi. HO  bisogno di te, Artù. Adesso. Ti scongiuro…

 

“Anche io. Ho  tanto bisogno di te, Merlino.”, disse per poi  guardarsi intorno,  “Non qui. Questa  tenda trasuda morte.  E non voglio amarti in mezzo a questi barbari.” E sorrise “Lo sai che pur  di stare con te andrei anche in capo al Mondo, vero?”

 

Merlino annuì sorridendo.

 

“Oh,sì  che lo so. E  io anche.”

 

“Vieni con me.”, gli sussurrò baciandolo.

 

Merlino  arrossì come un ragazzino sentendo  la mano di Artù stringere tanto dolcemente quanto fermamente la sua, e  poi come un bambino  si lasciò portare lontano da tutto quel sangue  e quell’odore di Morte, seguendolo come  sempre avrebbe fatto. Passarono  in mezzo agli alberi, Morgause  li intravide  e sorrise proseguendo verso le tende per aiutare  a bruciare i corpi.

 

Arrivarono sulla  sponda di un piccolo fiumiciattolo, e Artù  si fermò e,preso  il viso del suo amato  tra le mani, lo baciò con dolcezza.  E trasporto.  Merlino corrispose. E mentre il  loro bacio si faceva sempre più intenso, le mani di Artù si infilarono  sotto la maglia  del moro, carezzandogli la schiena  e sorridendo quando percepì i fremiti  dell’altro. Poi si staccò, e fece  indietreggiare  Merlino fino a un grosso albero, lui  lo seguì  fino a farlo poggiare al largo tronco, per  poi togliergli il fazzoletto rosso che portava come sempre al collo, e gettarsi su di esso baciandolo con passione. Scendendo sull’incavo  che torturò con maestria.

 

Merlino gemette, facendo aderire  i loro bacini più volte,  per poi staccarsi e far  scendere una mano sotto ai pantaloni di Artù fino a prendere dolcemente e saldamente il suo membro  e massaggiarlo. Sorridendo  quando lo sentì gemere per lui. Ansimò quando sentì   le mani di Artù tirargli giù i pantaloni.

 

Poi Artù entrò dentro di lui,  con dolcezza per poi assumere subito un ritmo sostenuto: Merlino circondò  il suo bacino con le gambe, e chiudendo  gli occhi si lasciò andare per poi corrispondere  sia al bacio di Artù,  che alla stretta della sua mano sopra la sua testa,  contro al tronco.

 

I due gemettero con l’altro  e per l’altro ,amandosi  con Passione, tanto Amore,  e raggiunsero l’apice assieme   gridando il nome dell’altro.  LE loro fronti si poggiarono l’una contro l’altra, mentre  i due giovani riprendevano  fiato.

 

WOW…”, sussurrò Merlino

 

Artù  sorrise, mentre  con estrema premura gli rimetteva il fazzoletto al collo legandolo  non troppo stretto,e tirava  su i suoi pantaloni prima  di pensare a sé stesso.

 

“Non  mi stanco mai di te, Merlino.”

 

Lui  sorrise baciandolo con Tenerezza,  quella di cui era capace solo lui,  e legò  i pantaloni del suo Re sposo. Poi  gli sistemò  la camicia  tirandola giù  da sotto la sua lucente armatura.  Dopodiché lo vide ancora davanti a sé, sorrise e   lo guardò negli occhi. Mare  contro Cielo. Blu VERSUS Azzurro. Artù  aprì le braccia, sorridendo.  E  Merlino con un largo sorriso  si accoccolò al suo petto forte. Déi, lo faceva sentire al sicuro come nessuno  mai poteva fare in tutto  il Mondo intero.

 

Artù  lo strinse dolcemente, e più forte,  e gli baciò la fronte. Con Dolcezza.

 

Ragazzi.  Va tutto bene? Noi torniamo... Voi che fate?

 

“Morgause  ci chiama a rapporto!”,rise Merlino,  “Dai.  Andiamo,  oppure se ne andranno  senza di noi.”

 

Artù  sorrise, poi gli prese la mano e la baciò  sul dorso dolcemente e  con devozione,  facendo sentire Merlino completamente e MERAVIGLIOSAMENTE Bene. E  poi di nuovo lo seguì. Fino all’  accampamento, pochissimo distante da lì. Trovarono  gli altri già a cavallo. Artù  senza staccare  la mano  da quella  di Merlino, si avvicinò a Hengroen e poi vi montò in sella lasciando un  attimo la sua mano.

 

Poi nuovamente  gliela porse.

 

“Cavalchi con me,mio amato?”

 

Merlino  si voltò  verso Gwaine  che, ridendo, legò  Garulf  a Scar  (il suo cavallo ), dopodiché  passato giusto un secondo afferrò  la mano e si mise  davanti al suo sposo che  gli baciò con amore e tenerezza i capelli.

 

“Ne sarò  onorato, mio Sire.”,fece il giovane  Mago.

 

“Dai ragazzi, a casa.”, fece Carot spronando al trotto, “ Ci stanno aspettando tutti a gloria, me lo sento!”

 

Morgause e Carot  fecero a gara per qualche metro, mentre Gwaine  chiacchierava allegramente con Carole e Helena.  I due sposi, invece, si stringevano l’ uno all ‘altro e il Mondo sembrava  essere quasi scomparso. IL  primo ad accorgersene fu Gwaine,  che fece cenno alle  due Amazzoni. E ,quando  li affiancarono  nuovamente i due piccioncini, Carot ridacchiò.

 

“ Sembra  che qualcuno abbia visto il Paradiso, oggi.”

 

Morgause  gli tirò  una lieve botta  sul braccio.

 

“Carot!”

 

Merlino   si voltò verso lui  E sorrise.

 

“Oh ,ma  non ho bisogno di  fare l’amore  con Arthur per vedere il Paradiso.”, fece, “Lui E’  il mio Paradiso.”

 

Dietro  di lui le Amazzoni  e Sir Gwaine fischiarono come  apprezzamento, mentre Morgause sorrise al  romanticismo INNATO del  suo migliore amico. Arthur  invece lo guardò in completa beatitudine. Per  dopo fermare Hengroen e  baciarlo con trasporto  e dolcezza.

 

“ Sei il mio Angelo!”

 

Merlino  prese il suo  viso tra le mani E sorrise.  Baciandolo. 1, due, 3 volte.

 

“Dai,fa’  correre un po’ il  povero Hengroen.”

 

Artù  sorrise e, mettendosi a ridere,  spronò  al galoppo. Morgause  si mise  a ridere, assieme  a Gwaine, per poi sfidare lei  il suo ragazzo  e lui le  due Amazzoni. A  un certo punto Gwaine superò  Artù&Merlino, e  il giovane Re ridendo  spronò  ancor di più,mettendosi  a fare a gare con l’amico. Ovviamente ,con tutto  il suo Orgoglio da asino reale, avrebbe  voluto vincere. Ma  sorrise quando arrivarono  a parità.

 

“Complimenti,mio Re.”

 

“Oh,ti  ringrazio Sir Gwaine. Anche  tu non te la cavi male.”, rispose lui.

 

Dopo  essere sceso  da Hengroen, aiutò  Merlino che poi  prese in collo senza mollarlo un solo istante.

 

“Dov’é che mi portate,  vossignoria?”, chiese lui innocentemente

 

“ Alla nostra tenda”

 

  “ Bentornati!!”,esclamò un’entusiasta Morgana, “Finalmente  siete tornati!” andò  loro incontro “Ero  preoccupatissima.”

 

“Stiamo bene.”, fece Helena

 

“Bene.  Se volete  scusarci. Morgause  provvederà a raccontarvi tutto quanto.”,fece  Merlino,  “Io e il mio sposo… ci allontaniamo.”

 

 Morgause  scoppiò a ridere divertita, e così  anche gli altri, nel veder Artù  che si caricava Merlino  sulle spalle, come un sacco di patate,  ma con la sola differenza che lui protestava!, e  se  lo portò nella tenda.

 

Per  quell’oggi,  avevano entrambi dato  abbastanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 CHIEDO UMILMENTISSIMAMENTE  VENIA!!!!  MI STANNO RIEMPIENDO  CON GLI ESAMIII!!!! T_T  ma fortunatamente  ho un paio  di giorni x scrivere  e STATE sicure  che i Chappies  son gia’  in corso ^^

A  breve, avverto, metterò un Flashback ^^  Morghy&Gwen  e il loro Wedding…..  ANDAVA DESCRITTO!!! Poi  ne metterò  un altro  in cui … No aspettate… Ho  già  scritto di ….. AAAHHH!!!!!! Ma Morghy  ha partorito  e non l’ho messooo!!! lO FARO’!!!!  Intanto  godetevi  questo attacco  alla Stregaccia  dei miei stivali X°D

 

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Capitolo 8
*** SCUSE ***


Questo  non è un capitolo  della Storia, volevo  solo chiedere scusa  ai miei lettori  e Lettrici  per  non avere aggiornato!!! Ma  mi rifarò, ve lo prometto!!! purtroppo non  sto bene,  e posso stare  pochissimo al pc!  Ma sto scrivendo  gli altri chappies,  e entro  domenica GIURO  posterò  l'8!!!!

 

Chiedo  umilmente perdono ;(

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Capitolo 9
*** FLASHBACK: The Wedding Day. ***


Era  passato un mese, di logoranti  allenamenti e altrettanto logorante  angoscia, in cui  avevano continuato  ad attaccar a piccoli gruppi,  ma senza ottenere risposta dalla controparte. E così,  in attesa che Viviana  decidesse finalmente di attaccare  e mettere fine alla loro ansia, non potevano far altro che continuare  ad allenarsi, e allenarsi ancora. Per  essere VERAMENTE Pronti.  Tra di loro, c’era anche Lady Morgana. E Lady  Morgause. Merlino  si esercitava aiutato dal Great Dragon,  alias Kilgharrah per  gli Amici KIL;  mentre Gaius faceva toccata  e fuga se qualcuno si feriva allenandosi.  Con lui Gwen, con immensa gioia di Morgana,che quel particolare giorno  convinse il cerusico a portarla con sé.

 

“Ei, sorella.”,fece Morgause sorridente,  “Guarda un po’ chi c’è  con Gaius,quest’oggi.”

 

 Quando i suoi occhi  smisero di fissare il fantoccio,  e il suo sguardo si spostò, ecco  che la vide: scendere  da cavallo, prendere  il cesto coi Medicinali , per  poi legare il suo bel cavallino alla staccionata  libera insieme a quello di Gaius.  E il suo Cuore, appena la vide, fece  un balzo enorme fuori dal suo petto.

 

“Ginevra..!”

 

E lei,  a sentire  il suo nome pronunciato  da quella voce tanto melodiosa  quanto cara al suo cuore, si voltò verso di lei  con un sorriso a trentadue denti.

                                                                                                                                                                                                                                              

In quel  preciso istante,  i suoi ricordi presero  a vagare, indietro  nel Tempo, al  giorno delle sue nozze con Lady Morgana: era successo circa un mese  dopo il matrimonio di Merlino e Artù . Lei stava riordinando la stanza  della sua (ormai) fidanzata, come tutte  le mattine. E mentre  usciva per cambiare l’Acqua ai Fiori,  aveva intravisto Morgana in una stanzetta attigua alla sua, fare  avanti e indietro nervosa. Ma pensava  che tale nervosismo fosse motivato  dalla sua gravidanza.

 

Invece, Lady Morgana quel giorno non camminava  avanti e indietro in  quella piccola stanza soltanto  perché la gravidanza rende nervose. Era agitata, euforica, e spaventata, tutte insieme! E questo  perché, dopo tanto tempo,  finalmente aveva (forse) trovato il  coraggio che le mancava per fare quel passo che fin da bambina sognava. Certo, nei suoi progetti  c’era un bel Principe Azzurro. Ma le era  andata molto meglio: aveva trovato  una bellissima, dolcissima, Principessa. Perché Ginevra questo era, ai suoi occhi. E prendendo un respirone, aveva deciso  di andare nella sua stanza e chiederglielo.

 

Ma si sa,  il nervosismo  pre-proposta  gioca SEMPRE brutti scherzi! E  così la ragazza si era rifugiata nella prima stanza vuota disponibile,  facendo avanti e indietro lungo di essa, e rimuginando per la milionesima  volta sulle parole giuste da usare.  O su quelle sbagliate.

 

 Camminava  avanti e indietro ormai da quasi  un’ora, quando la porta si aprì. Non fece  nemmeno caso a chi entrò, finché non sentì una  presa sulle spalle.  E non vide Merlino appoggiato alla  parete con la porta  di nuovo chiusa. E ovviamente,  colui che adesso le stava  massaggiando dolcemente  e con delicatezza  le spalle , non poteva  che  essere il suo adorato fratello  maggiore Artù.

 

“Ragazzi…”, sospirò, “Dèi,sto”


“Sht. Rilassati, Morghy. E’ tutto  sotto controllo,su.”, fece Artù sorridendo, “Adesso chiudi  gli occhi, e scaccia via tutta l’ansia  che hai dentro.”

 

La  giovane sorridendo  eseguì:  chiuse gli occhi. E si rilassò  sotto al tocco fatato del fratello.

 

“Wow... Come  sempre, hai le mani d’oro fratellone.”  Riaprì gli occhi  e sospirò nuovamente “Ragazzi, non so... Déi, mi pareva  tanto facile! Artù, tu come … Cioè, so come hai fatto la proposta a Merlino,visto  che c’ero”

 

“E  sei stata sua complice.”, fece il Mago ridendo.

 

“Già! E  non me ne pentirò MAI. Però, dove  hai trovato...le parole giuste?”

 

Artù  sorrise,poi  la guardò.  Prese il suo viso  tra le mani, le chinò piano  la testa per  poi,baciarla in fronte.

 

“Qui.”,le posò una mano sul cuore “E’  Lui che mi  ha dato le parole giuste. E poi, mi é bastato  guardare negli occhi di Merlino.”, lo guardò,  “Anche  lì dentro ho trovato le parole giuste.”

 

Merlino  guardandolo sorrise, e arrossì come  un ragazzino.

 

Déi, non finirà  Mai  di farmi questo effetto... , pensò.

 

 Morgana  li guardò.  Con un’ espressione decisamente determinata  in volto.

 

“Sapete una cosa?  Ho aspettato anche troppo. E  ho fatto soprattutto attendere sin troppo tempo  Ginevra. Adesso è ora di... mettere un punto alla nostra  situazione. E intendo farlo adesso.”

 

Loro  si guardarono sorridendo, e poi guardarono lei.  Merlino  annuì, e le aprì la porta.

 

“Coraggio,Morgana.  Siamo tutti con te!”

 

“Falle... una proposta semplice”, disse Artù “Tu entri. Richiami  la sua attenzione in qualche modo. E poi... Semplicemente t’inginocchi  davanti a lei e,beh, glielo domandi.”

 

L’idea  di Artù è decisamente  semplice quanto diretta., pensò lei.

 

“ Perfetto. Io… Vado.”

 

Uscì  con passo deciso fuori  dalla stanzetta,  prese un bel e  profondo  respirone e,  dopodiché, aprì  la porta della sua stanza. La vide  e le batté forte il cuore, come ogni singola volta che  le passava vicino.  Che erano assieme. Sorrise, sentendosi  il viso andare a fuoco. Poi si guardò  indietro: Artù e Merlino erano poggiati al muro,  fuori dalla stanza, coi pollici rivolti  in su. E  due sorrisi incoraggianti e ottimisti.

 

“G..Ginevra?”

 

La  morettina,  che aveva appena messo i Fiori  nel vaso riempito d’Acqua fresca,  si voltò facendo sì  che Morgana  si sentisse davvero tutta un Fuoco: il suo sorriso era dei più belli  che avesse mai visto. E quel vestito color lillà,  addosso a lei era semplicemente...divino. E per di più ,i due  ciuffi di capelli ribelli che ricadevano lungo il suo viso  le davano un aspetto  decisamente...BELLO.

 

“Buongiorno,tesoro! Stai... Bene?”, fece poi preoccupata.

 

“I-Io? Oh. Sì. Certamente.”

 

Ginevra  la guardò. <C’è qualche  cosa che non va... Non può fingere  con me. >, pensò.  Si avvicinò a  lei di due passi. Ma  Morgana improvvisamente chiuse la porta e, con un rapido movimento, si inginocchiò  davanti a lei prendendole la mano.

 

Morg..ana…

 

La  ragazza guardò l’altra  negli occhi,  e vide tutto l’Amore che aveva per lei.  Che avevano l ‘una per l’altra. E sorrise, chinando  il capo per  poi guardala nuovamente negli occhi, ora  più  sicura di sé. Come lo  era sempre stata in  tutto il resto.

 

 “Sono sempre stata sicura di me,e tu lo sai. Con i ragazzi, poi, ho...sempre saputo cosa dire, o fare, nel  momento giusto. Ma quando sei  arrivata TU, per me é stato un totale sconvolgimento. Improvvisamente,  per la prima volta in tutta la mia vita,  non sapevo che cosa dire. Fare. Né come  comportarmi. Perché  tu hai ribaltato la mia Vita dal primo secondo che  ti ho vista,Gwen. Ti ho amata dal   primo istante in cui ti ho vista sulla porta, quel giorno che mio  padre mi affidò te  come mia Dama  di Compagnia. Certo,allora ero  troppo  piccola per capire. Ma  più crescevo, accanto a te,  più mi accorgevo che il mio  cuore era per te che batteva. Solo per te,Gwen. E ora, che finalmente  abbiamo trovato il coraggio di dichiararci  i nostri sentimenti, io so cosa voglio  dalla mia Vita.  Passarla con te. Perché  ti amo, Gwen. Mi faresti  l’enorme onore di...diventare la mia  sposa?”

 

Ginevra, che  era rimasta per tutto il tempo  con una mano sul  viso, spostandola  da davanti alla bocca fino ad  asciugarsi le lacrime,  per due tre volte. Poi  la guardò  ridendo tra le lacrime dalla felicità. E annuì.

 

“Sì. Sì… Mille volte sì!”

 

Morgana  scoppiando a piangere  dalla gioia tirò  fuori l’anello da  una tasca della veste che indossava,  e la mise al dito  di Gwen. Per  poi alzarsi, prendere il suo  bellissimo viso  fra le mani, e baciarla con amore e dolcezza. Venendo a pieno corrisposta.

 

“Ti  amo, Ginevra.”

 

“Ti  amo, Morgana.”

 

“E brava  sorellina!”, esclamò Artù sulla porta con un sorriso  da un orecchio all’altro , “Sarà  meglio dirlo a papà. E  a tua madre. Direi che è inutile attendere ancora, no? In un paio  di giorni organizziamo.”

 

Merlino  assentì.

 

“ Sono pienamente d’accordo. Che aspettate? Correte!”

 

 Le due, guardandosi con la felicità stampata  in faccia  E che brillava negli occhi, si presero  per la mano e corsero fuori dalla stanza lungo  il corridoio, scesero  le scale che portavano al piano di sotto, e  poi di nuovo una corsa lungo  I corridoi fino alla Sala  della Colazione. L’ex  Re e la  ex Regina,  assieme a Lady  Ingrid  e Gaius, ancora la stavano consumando placidamente. Artù  e Merlino  entrarono subito dietro  di loro.

 

“Morgana. Ginevra.  Ragazzi.”

 

“Padre.”, fece Morgana, “Zia. Madre.  Io e Ginevra abbiamo...  Un annuncio da farvi.”

 

Lady  Ingrid sorrise e,telepaticamente ,richiamò  Morgause in Sala. Che  si fermò con un  gran sorriso  sulla porta, già sapendo  che notiziona c’era in corso. Guardò  la madre e le fece un occhiolino.

 

“Dicci pure, tesoro.”, fece Uther.

 

 Morgana sorrise, e strinse  forte la mano di Gwen.

 

“ Ho  chiesto a Ginevra  di sposarmi. HA  accettato.”

 

Lady  Ingrid fu la prima  ad alzarsi. E  ad abbracciare prima la figlia  , e poi Gwen.

 

“Posso?”

 

“Ma  certo,Milady.”

 

“Ingrid.”, fece  lei stringendola come  una figlia,  “ Non darmi del Lei.”

 

Morgause  sorrise abbracciando la sua  sorellina.

 

“Ce  l’hai fatta, eh?”

 

Lei rise.

 

“Pare di sì!”

 

Uther  andò  ad abbracciare prima sua  figlia, poi diede un bacio  sulla fronte di Ginevra. E sorrise.

 

“Fra quanto  vi volete sposare? Organizziamo subito!”

 

 

E  poi  ecco che i suoi ricordi vagarono sul giorno  del Matrimonio: in nemmeno due giorni,  tutta Camelot era stata messa all’erta per quell’unione. Erano stati  fatti arrivare i Fiori più  belli, Artù  e Carot  con Leon  e Gwaine  erano andati a caccia  dei più begli esemplari di cinghiale  e capriolo, era  stata fatta arrivare la Frutta più fresca, la Verdura più rigogliosa, e tutto  per quella Sacra unione.

 

Quando  era arrivata la mattina in  cui si sarebbero finalmente unite nel vincolo sacro, le due ragazze erano agitatissime: Gwen, nella sua   vecchia casa, veniva aiutata da Hunith e  , per quanto sembra strano, da Merlino. Il  suo abito era stupendo: color bianco e  con sfumature di lillà, il suo  colore preferito, con un piccolo  velo che arrivava sotto le spalle, fermato da un fermaglio  sui capelli lasciati  liberi. Il bouquet di calle.

 

“Sei  splendida,Gwen.”,fece Merlino.

 

Lei  arrossì.

 

“G..Grazie..”

 

“Immagino  che tu sia alquanto agitata, no?”, fece lui, “ Ebbene, ti dico soltanto una cosa. In  quanto tuo Testimone. RI-LAS-SA-TI. Non c’é niente di  cui aver paura,amica mia. Stai  per sposare la ragazza che ami!”

 

“Sì! E  non potrei esserne più felice!!”

 

Nella  stanza di Morgana,  invece, c’erano  sua madre, sua  sorella e  sua zia. E  l’abito  che aveva  era altrettanto magnifico: un corpetto bianco, non aderente  e che  non fasciava eccessivamente, visto  la gravidanza sebbene non tanto pronunciata e poi sotto  la vita diventava azzurro cielo. Il  velo lungo  con lo strascico,  degno d’una Regina, e

Il bouquet di  Fiordalisi.  I capelli sciolti e   un fermaglio ,così  come Ginevra,  sopra la testa che teneva il suo velo.

 

“Wow.”, fece Morgause.

 

Lady  Ingrid già era commossa.

 

“Sei... Meravigliosa, tesoro mio. Ringrazio gli Déi  per avermi fatto  essere presente a questo giorno tanto  importante.”, poi sorrise, “ Andrà tutto benone, vedrai. Ginevra é una ragazza strepitosa. E ti ama tanto!”

 

“E io amo lei, mamma!  Da morire!”, fece  lei ridendo dalla gioia.

 

Igraine  guardò fuori la finestra.

 

“Oh cielo. Siamo  già in ritardo!  Tesoro sei... una Favola! Ti giuro  che niente rovinerà il  Vostro Matrimonio.”

 

Le  due uscirono nello  stesso momento, per dirigersi lentamente verso la piazza  dov’era  stato allestito un Gazebo fatto  di Fiori dai più splendidi colori, caldi, forti, come loro, e che  donavano Allegria. E mentre  avanzavano, Morgause con sua  madre,  E sua zia, intonavano  un canto tipico di quelle occasioni. C’era tutto il Popolo ad assistere, e quando le videro  spuntare, Morgana in cima  alle scalinate e  Ginevra dalla strada che portava a  casa sua, esclamarono contenti.

 

“Sono magnifiche…”, sussurrarono

 

“Due fiori!”

 

Ad attendere accanto al Gazebo,  oltre a Gaius  che celebrava il Rito, i due Testimoni: Merlino  per Gwen,  per Morgana invece Artù.

 

“ Sono davvero belle.”, fece lui.

 

Merlino  lo guardò divertito  dall’altra parte del Gazebo.

 

“Ah sì?”

 

Mi  devo preoccupare forse?

 

Di cosa? Ma no!! Sono due sorelle lo sai. E  poi,  io ho occhi soltanto per te . E soprattutto NON per  una ragazza. Ormai  non più.

 

“Coda  di paglia,Pendragon?”, gli sussurrò fissandolo

 

Artù  lo guardò e gli fece una piccola linguaccia.

 

“Non essere stupido!”

 

Le  due spose arrivarono una  davanti all’altra, ed entrambe arrossirono rimanendo  incantate da tanta  bellezza: Morgana alzò  un braccio per carezzare col dorso della mano il viso di Gwen.  Che sorrise.

 

“Sei meravigliosa, angelo mio.”

 

“No... Sei  tu ad essere bellissima, tesoro”,rispose baciando quella mano con devozione

 

Gaius  sorrise alle due.

 

“Adesso che entrambe  siete qui, mie care, possiamo cominciare questo Rito Sacro .

Comincerò  col dire...che  conosco queste due giovani fanciulle sin  da piccolissime. Ho  seguito Lady Morgana sin dalla sua nascita, che ammetto di aver assistito assieme a una Curatrice, vederla crescere  e...sprigionare lentamente i suoi Poteri. L’ho portata quando  potevo sull’Isola Sacra  di Avalon, per imparare a dominare i suoi Poteri, e ad utilizzarli per  il Bene. E l’ho vista  divenire la Strega che è ora. Ho assistito  i suoi primi colpi  di spada, la sua  tenacia nel dimostrarsi all’altezza  degli altri Cavalieri. E adesso è diventata...la ragazza che  tutti conosciamo.”

 

Lei  gli sorrise affettuosamente.

 

“Ti ringrazio,Gaius.”

 

“Oh,non  c’è di che. Quel  che é vero è vero.

 E poi  c’é l’  incantevole Ginevra. Purtroppo  non ho potuto assistere  la sua nascita. Ma dal giorno  in cui é arrivata qua a Camelot  con suo padre...che riposi  in Pace...l’ho presa  sotto la mia ala protettiva. Perché sin dal  primo approccio, ho capito che stupenda persona fosse.  Leale. Generosa. Dolce. E premurosa. Affettuosa. E  con uno spiccato senso  di osservazione e  ottima inclinazione  per la Medicina. E ora... Eccola qui. Davanti  a me. Innamorata di una persona, dell’unica, che  meriti il suo cuore.”

 

Ginevra  assentì.

 

“L’UNICA.”,mormorò guardando la sua fidanzata

 

Gaius  sorridendo prese le  mani delle due fanciulle,  per poi unirle l’una con l’altra, e iniziare a svolgere il Rito,  lo stesso che aveva unito in matrimonio Artù&Merlino e, ancor prima di loro,  i genitori di quest’ultimo. Oltre, ovviamente, al  Re e alla Regina.

 

“Bene. Adesso,  care  ragazze, tocca a voi scambiarvi le promesse.”

 

La  prima fu Morgana.

 

“...Possano  gli Dèi  vegliare sulla nostra Unione  e sul nostro Amore, sempre. Fino alla fine dei Tempi,  e oltre.”, e preso  l’Anello lo mise alla  mano di Gwen sorridendo felice.

 

Ginevra,  altrettanto entusiasta,prese  dapprima l’Anello, e successivamente pronunciò  la sua Promessa:

 

 “...Possano  gli Dèi  vegliare sulla nostra Unione  e sul nostro Amore, sempre. Fino alla fine dei Tempi,  e oltre.”, e lo mise  alla mano della sua Lady.

 

Gaius  sorrise.

 

“Grandioso. Testimoni?  Il Nastro.”

 

Merlino  e Artù porsero  il Nastro  che, dopo,  legarono ai polsi  delle due ragazze  per poi tornare alle  loro rispettivi postazioni.

 

“Ti  prego Gaius, fa’ alla  svelta!”,fece  un’euforica Morgana

 

Lui  rise,  come tutti i presenti invitati,  e poi annuì.

 

“Perfetto.”, il Rito continuò, esponendo il valore  e il significato  del Nastro, “E  adesso, le  Promesse preparate da Voi. SE  le avete preparate,ovviamente. Se no,improvvisate figliole mie.”

 

Le  due risero, e Morgana  fece un cenno con la testa a Ginevra ,e  un sorriso, per invitarla ad iniziare:

 

“Beh...io  non ho preparato niente,in effetti . Anche perché  non credo ci sia da dire granché. Cioè, sì...c’é  molto di più da  dire su  ciò che provo per Morgana. Per te. Ma con tutta l’agitazione  di quest’oggi...non credo che sarò molto chiara! Però ,ci provo.”, la guardò, “Quando  sono arrivata qui, a Camelot, ero  una ragazzina sperduta, col solo scopo di trovare un buon lavoro, e aiutare mio  padre a pagare la casa che aveva preso. Ma sicuramente non mi sarei  mai lontanamente immaginata, di poter  trovare qui la mia Famiglia. Legai  subito con Gaius.”, il cerusico sorrise sotto ai baffi, “E capii   che questo posto era...come spiegarlo? Ecco ,sì,  il luogo  a cui appartenevo! Ero felice, avevo addirittura due padri! Ma...”, sorrise,  “La vera Felicità  l’ho conosciuta quando ho incontrato  TE. Non  appena mi dissero che sarei stata la tua Dama di Compagnia, al principio sbuffai. Pensavo fossi una  delle tante Principesse spocchiose,antipatiche,  che non ti rispettano minimamente  e ti fanno sentire ,se possibile, ancor peggio di ciò che sei realmente. E invece...no. Eri  diversa, SEI diversa dalle altre. Mi  dai sicurezza. Mi fai  sentire  protetta, e amata. E  soprattutto Rispettata ! E quando ho capito che era a te che il mio  cuore apparteneva,beh...ho  capito che QUESTO é il mio vero  scopo. Starti accanto. Amarti. Onorarti, e  rispettarti. Ti amo.”

 

Morgana  oramai era in preda al pianto assoluto, non capiva  quasi più nulla. Se  non che aveva davanti a sé la ragazza dei suoi Sogni. E che  se non si sarebbe data una mossa,il Rito  non avrebbe potuto proseguire..!

 

“Ho... Io  ho sempre avuto tutto, sin da bambina. Mio padre, Gorlois,  mi riempiva di vestiti dei  più belli e pregiati, stanze  intere. Tutto  per me. Soltanto per me. E mio padre, Uther, anche. Ma...non  le sentivo comunque cose MIE. Fin  da piccola ho sempre  sentito il bisogno di avere anche solo UNA cosa  che fosse interamente mia. Solamente per me. Che  non fosse di altri. E non la trovavo. Pensavo,ingenuamente,che  potessi trovare la Vera Felicità  in una bambola. In  una casa,magari. O cose  simili. Ma  non erano le cose materiali  a potermi dare ciò  che cercavo. Lo capii quel giorno”,sorrise  guardandola, “quando  ti vidi entrare a Camelot assieme a tuo padre. Dal momento che i  miei occhi si posarono su di te, allora ho capito. HO SENTITO. Era l’Amore  che mi mancava. Quello Vero. Ma  come una sciocca, iniziai  a cercarlo dalla parte sbagliata. Prima nel mio ‘fratellastro’,che si  e’ rivelato poi essere seriamente  mio fratello.”,lo guardò e lui  rise, “E  poi in Leon. Ammetto  che con lui ero contenta. Stavo  abbastanza bene tutto sommato. Però... non ero FELICE. Perché  lui non era TE! Non aveva la tua Dolcezza. La tua Semplicità. Né  la tua Tenerezza, o la  tua Gentilezza. Né la tua Bellezza. Il mio cuore è stato  tuo sin da principio. E ti  chiedo perdono ,qui, al cospetto di Camelot ,per  non averlo capito prima. TI amo,Ginevra.”

 

Ginevra  chinò la testa per cercare di nascondere le  lacrime che copiose, scendevano giù lungo  il suo viso. Ma furono notate,  e di certo nessuno mai si sarebbe mai azzardato a prendersene beffa.

 

“Bene!”,esclamò  Gaius felice, “ Adesso,ragazze mie,  il Bacio dell’Unione.”

 

“Con molto piacere.”, fece Morgana.

 

Ginevra sorridendo  si avvicinò di due passi, così  come Morgana e, sporgendosi  l’una verso l’altra  attente che Il Nastro  non cadesse, si scambiarono un dolce  e tenero bacio ,per suggellare l’Unione.

 

“Per  il Potere a me conferito  dagli Déi  della Religione Antica”, proclamò  alfine Gaius,  “Dichiaro te, Ginevra  di Camelot, e  te Morgana  Pendragon... unite in matrimonio! Siate felici. E ricordate, così  come disse Kilgharrah per il Rito  dei vostri due Testimoni: Amicizia. Rispetto. Amore. Fiducia.”

 

“Per  tutta l’Eternità”,sussurrarono i due Testimoni sorridendo e guardandosi.

 

 “FELICITAZIONI!!”

 

Morgana, liberandosi  del Nastro Bianco, attrasse  finalmente a sé Ginevra e, dopo  averle sorriso felice, la baciò  con amore e dolcezza,   venendo  da lei totalmente ricambiata e stretta  altrettanto forte. Mentre  tra gli Invitati  scoppiavano  gli applausi.  Le due abbracciarono forte  Gaius, che rise felice  e baciò entrambe sulla fronte,  per poi ‘lasciarle’ nelle mani  degli altri parenti.

 

“Cara Ginevra.”,fece Lady Ingrid “Benvenuta  ufficialmente nella nostra Famiglia.”

 

“ La ringrazio,Milady.”

 

Le  due si abbracciarono  affettuosamente,  mentre Morgause  stringeva forte  la sorella.  Per poi fare scambio.

 

“Gwen,finalmente!”

 

Lei  rise.


“Già! Ti ringrazio  per essermi amica,Morgause. Per  me è un gran privilegio.”

 

“L’Onore  è mio,Ginevra.”, rispose lei abbracciandola forte,  “Se  mai ti servisse una sorella, conta pure su di me!”

 

“Lo farò senz’altro!”

 

“Ebbene, anche  tu adesso sei sposata. Che  effetto fa  essere una Pendragon?”

 

Gwen  si voltò ridendo  verso il suo migliore amico.

 

“Capisco  quando hai detto  che fa uno  stranissimo effetto!”,  e lo  strinse forte forte, “Oh ,Merlino,  ti ringrazio tanto ! Se  non mi avessi dato il coraggio non avrei  mai potuto ammettere i miei sentimenti.”

 

“E’  stato un piacere!  Lo meritavi.”

 

Artù  strinse forte la sorella.

 

“Finalmente  ti vedo felice.  Non sai quanto me ne compiaccio, sorellina.”, fece baciandole  dolcemente i capelli,  “Tu, più  di chiunque altro, te lo meritavi.”

 

“Ti ringrazio. Ti voglio bene.”

 

“Signore  e Signori,  se volete venire da  questa parte.”, fece  Uther, “All’interno  ci aspetta un bel banchetto!”

 

E  il Banchetto  era stato veramente magnifico!! C’era ogni  tipo di piatto esistente:  cinghiale, maiale, cervo.  Ogni tipo di  carne esistente al Mondo, Uther  e Artù avevano provveduto  ad averla. D’altronde, se  Artù  era il Re,  Morgana  era pur sempre la sorella  e quindi una sorta  di First Lady, roba simile,  e certi privilegi erano più che normali in una Famiglia  Reale.

 

Merlino  e Ginevra  presero a parlare e ridere, quando  fu poi il momento delle Danze.  Lady Morgana scostò  la sedia dal tavolo,  si tolse  il tovagliolo  dalle gambe, lo posò  sul tavolo   e si alzò fermandosi accanto a Ginevra. Le sorrise, e le porse la mano.

 

“Mi  concedi l’onore, mia  amatissima Sposa?”

 

“Per  me è  un Privilegio  danzare con voi, mia bellissima  sposa.”, rispose  lei sorridendo.  E prendendo  la sua mano.

 

Le  due giovani ragazze raggiunsero il centro  della Sala,  e quando la Musica  partì fu Morghy a guidare e trascinare Gwen per  tutta quanta la Sala, ridendo  spensierata  e felice come  non lo era mai stata .

 

 

“Morgana!”

 

Finito  il flashback,  che si chiudeva  con loro due che correvano  via insieme verso le loro stanze  per poi consumare il loro Matrimonio, in quella che era stata  la Notte più bella nella Vita  di entrambe, Ginevra sciolse  il sacco di medicinali  e le corse incontro  per poi stringerla forte.

 

“Déi, Gwen... Mi  mancavi tantissimo!”

 

“E  tu a me, amore mio.”

 

“Gwen!!”

 

“Merlino!”, strinse forte l’amico. “Oddio,  ho saputo dell’attacco  a Viviana! E’  andato tutto bene  per fortuna.”

 

“Beh,sì.  Salvo  che quando ho temuto  di restar vedovo.”

 

Dietro  di lui una risata  che conosceva benissimo,  e che persino Ginevra riconobbe.

 

“Ti pare  che quattro mercenari  da due soldi, e anche meno”  disse Artù “possano  battere il  grandioso Pendragon? Giammai!”

 

“Che  asino...”, sussurrò lui.

 

“Ginevra.  Sono felice di rivederti, come  vanno le cose a Camelot?”

 

Lei  sorrise inchinandosi.

 

“Oh, al momento  bene mio Re. Cioè..” si corresse agli sguardi  di Merlino e Morghy “Artù. Re Uther  é felice di  rendersi utile  a Camelot. E La Regina  Igraine è... semplicemente fantastica.”

 

“Artù.”

 

Il  giovane si voltò  con un largo sorriso.

 

“Gaius! Che  gioia averti al Campo! Per  fortuna sei arrivato, alcuni  uomini sono feriti.”

 

“Già, le voci girano!”, rise  lui, “Vado subito  a curarli mio signore.”

 

 Artù  guardò Morgana.

 

“Sorella.  Ho bisogno  di te e Morgause nella mia Tenda. Tra cinque  minuti.”

 

Lei  annuì.

 

“La  avverto immediatamente. Gwen.” La baciò dolcemente ma cn amore “A  più tardi tesoro.”

 

“A  più tardi.”

 

 E  mentre la Lady  correva dalla sorella, Gwen  raggiungeva Gaius  per curare i feriti.  E Merlino  le guardò allontanarsi  entrambe, sorridendo.

 

“Sono  perfette, come sempre.”

 

“Oh sì. Ma...” fece Artù abbracciandolo da dietro “Noi  lo siamo di più.”

 

Merlino  rise

 

“ Beh, ma ovvio. Il Re  Artù e il più  grande Mago  di tutti i tempi   Merlino. Nessuno ci supererebbe  neppure volendo, in  quanto a perfezione.”

 

Artù  sorrise scostandogli un ciuffo dagli  occhi, sorriso a cui il moro corrispose.

 

“Sai...”, aggiunse Artù  “Non  so dirti  il perché, ma... E'  QUI che  sentivo  di dover arrivare. In questo  momento, in  questo Campo,... CON TE.”

 

Merlino  annuì.  carezzandogli il viso teneramente.

 

“Sento  la stessa cosa, amore mio. E so  che dureremo? Sai  perché  lo so?”, artù  negò, “ Beh, lo so perché ...  quando mi sveglio,  ogni mattina, la prima cosa  che voglio vedere è il tuo viso.  Non riesco ad immaginare  un Mondo  senza di te.”

 

Artù  lo guardò con  gli occhi lucidi  di gioia. 

 

 E come  succede in ogni momento  d’Amore  e Tenerezza, le  loro labbra si incontrarono .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzeeeee!!!!!

 Spero proprio che vi  sia piaciuto questo FLASHBACK  nella mente di Gwen!!! Il  suo Wedding Day  con Morgana andava descritto SENZA OMBRA DI DUBBIO!! E’  stato a dir poco stupendo! *___*

Ok , il prossimo  sarà  sulla nascita  del piccolo…… ehm…. Non abbiamo  un nome ^^”  Mi aiutate  a sceglierlo??? Pensavo  a Gorlois. Oppure Gwydion. O... Mh... Vediamo  un po’... Alexander ?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Il Complotto di Vivian ***


 Viviana  lasciò la sua tenda  nel mezzo della Notte:  indossò  il suo mantello, nero per mimetizzarsi  e non farsi notare da nessuno, sebbene non le importava d’essere  notata  dai suoi Guerrieri. A parte per Sir Tristan,  con cui aveva un accordo.  E lui era decisamente ‘pignolo’ per  quanto riguarda gli Accordi:  dovevano essere mantenuti esattamente nelle stesse condizioni iniziali. Così  Viviana prese il cavallo ma, prima  di montarci e spronare, lo sciolse  dal palo di legno  e lo portò pochi metri più  in là. Non usò il Teletrasporto, onde evitare  di essere percepita. E arrivò  ai Boschi che circondavano, a Ovest,  l’accampamento.  Scese, e andò  incontro ad una  figura incappucciata poco più alta  di lei. A cui sorrise.

 

“Felice  di rivederti, Alvarr.”

 

L’uomo  si tolse il cappuccio: era  un ragazzo sulla trentina, lieve  accenno di barba, occhi verde smeraldo  e lo sguardo a dir poco penetrante.  Le sorrise.

 

“Posso dire  lo stesso, Viviana. Ti presento  il nostro più giovane Druido. Mordred.”

 

Quando la  donna  abbassò lo sguardo, vide un bimbo  con mantello verde scuro  spuntare da dietro al Druido più  grande:  due occhi azzurri color del cielo  che ti trapassavano da parte  a parte, e fino al buco più  recondito che avevi dentro. Capelli  color carbone,  e soprattutto l’espressione più angelica che si potesse immaginare.  La giovane  si chinò e gli sorrise.

 

“Piacere  di conoscerti,giovane  Mordred.”

 

“Lei è  una Strega.”

 

“Sì,  tesoro.”, rispose  lei sorridendo  “E ho bisogno  del tuo aiuto. Puoi aiutarmi?”

 

Il  bambino sorrise.


“ Sarò felice  di aiutarla  come posso. Che  cosa devo fare?”

 

“Sai  usare un  po’ di Magia?”, lui annuì  “Molto bene. Vedi, ho bisogno  che tu porti un po’ di... scompiglio nell’accampamento di Re Artù. Farli  litigare tra loro, senza che loro sospettino, in modo che  si indeboliscano ed io possa  attaccare senza   troppo sforzo.”

 

Alvarr la fissò

 

“ Il Mago   e le due Streghe percepiranno la sua Aura.  Capiranno che  ha nelle vene Magia Ne-

 

“Tu  spera che  non accada, allora.  O che accada  quando la Missione sarà compiuta. “ guardò Mordred  Te la senti, piccolo?”

 

“Sì, signora.”

 

“Bene. Va’ allora.  fuori  da questi Boschi,  fa’  qualche passo e ci sarai.”  Guardò Alvarr    Percepisco la  tua ansia, rilassati. Andrà  tutto per il meglio.”

 

Il bambino Mordred si diresse dunque verso  l’accampamento di Camelot, il  cui Re, secondo la Leggenda,  sarebbe dovuto morire per sua mano.  era poco prima dell’Alba  e altre due persone  stavano arrivando.

 

“Secondo  te dormono tutti?”

 

Gaius rise.

 

“Conosci Merlino.  A quest’ora sarà  già in piedi da un pezzo!”

 

“Oh sì, hai ragione!”, rise Gwen.

 

I  due legarono i cavalli al paletto  orizzontale, e presero il necessario per le medicazioni eventuali che avrebbero dovuto esse fatte. FU Gaius che,  dopo il recente risveglio  dei suoi Antichi Poteri,  si accorse del bambino  che, ora, si era fermato  davanti a loro. Lo fissò a lungo: l’ Aura che quel piccolo emanava non gli piaceva AFFATTO.

 

“Ciao, piccolo.”, gli sorrise  ,invece, Gwen -Come  ti chiami?  TI sei perso?-

 

Lui  annuì.

 

“ Viaggiavo  col mio Popolo,  e siamo stati attaccati.  Mi hanno detto di venire  a questo accampamento. Sembra  difeso bene.  E hanno aggiunto che mi verranno a prendere presto...”

 

“Oh, poverino.  Avrai fame immagino.-  rispose lei “E  sarai stanco!”

 

“ Come  hai detto che ti chiami?”, gli chiese  Gaius


Mordred.  Signore.”

 

  Ginevra gli tese  la mano sorridente.

 

“Vieni.  Il Re  ti accoglierà  finché non  tornerà la tua gente.”

 

Il  bambino sorrise e  la prese,  per poi lasciarsi  guidare,  con un sospettoso Gaius  al seguito, verso l’Accampamento che si stava  svegliando.  Fino alla Tenda Reale.


“Merlino? Artù?  Siete svegli?”

 

La  tenda si scostò,  e Merlino fece capolino.

 

Gwen!! Buongiorno!  Hai bisogno?”

 

“Non io.” indicò  il bimbo.  “Lui. Si  è perduto,  e ho pensato che..-

 

Lo sguardo del   Mago si spostò,  quindi, sul bambino:  non appena  i loro occhi s’incrociarono,  avvertì degli strani  brividi lungo la schiena che scossero  tutto il suo corpo. Come quando  avverti Un PERICOLO.

 

“Merlino  chi è?”

 

“Sire, sono Gwen.  HO trovato un bambino  che ha bisogno  di aiuto.”

 

Artù  scostò  la Tenda,  e guardò il bambino:  i suoi occhi azzurro  cielo erano molto simili  ai propri.  Ma avevano qualche cosa  di estremamente strano... un luccichìo sinistro, quasi.

 

“Entrate.”

 

Ginevra portò  il bambino dentro la Tenda,  e Artù  con Merlino si avvicinò a loro.  Il primo versò  un po’ d’Acqua  in un Calice  e lo porse al piccolo,  che bevve.

 

“Non avere paura.  Sei fra Amici.  Che cosa  ti è accaduto?”

 

In  quel momento  si svegliò  di soprassalto, Lady  Morgana,  e corse immediatamente  fuori dalla sua tenda  dove incontro sua sorella.

 

“Sorella! Dov’è?”

 

“Dov’è  chi?”

 

Morgana  respirava a fatica.

 

“Il   bambino!  L’ho visto…  la fissò terrorizzata  “ Viviana  nel mio Sogno si incontrava  con un Druido  nel Bosco che-

 

“Morgana!  Va tutto bene?”

 

La  ragazza si voltò verso il medico di Corte.

 

Gaius...”

 

“Una Visione?”  lei annuì   “per caso includeva  un bambino?  Occhi blu..-

 

“ Capelli color  carbone... Come..?”

 

Gaius  sospirò

 

“E’ nella  Tenda Reale.  Io e Gwen  lo abbiamo trovato davanti all’Accam-

 

Morghy iniziò  la sua corsa verso la tenda reale,  per fortuna la distanza  con la sua non era moltissima,  e arrivò in una manciata  di secondi.  Al   seguito Morgause  e Gaius.

 

“Dimmi  che cosa ti  è accaduto.”,  disse Artù  al bimbo.

 

“Io  e il mio  Popolo stavamo viaggiando   verso Nord, Signore.  E ci  hanno attaccati.  Mi hanno lasciato  qui, perché  hanno visto questo Accampamento ben protetto.  Promettendo di tornare  a prendermi tra qualche giorno.”

 

Morgause  sentì una  sorta di strana fitta,  che neppure seppe localizzare.  Sapeva solamente  che era MALE. Allo stato  puro.

 

“Chi  è il tuo Popolo?”, gli chiese

 

“DRUIDI.”

 

Gaius  e Morgause  si guardarono  nello stesso istante, con lo  sguardo consapevole  del problema  che era appena giunto;  Morgana  si poggiò  al palo  che reggeva  la tenda, adesso  più che mai spaventata.  Merlino  invece sentì  lo sguardo  del bambino addosso e,  quando Artù  gli chiese  il suo nome, nel sentirlo  il suo  Animo tremò .

 

  Mi chiamo Mordred, signore.”

 

“Bene.  Mordred.  Sarai  nostro Ospite  finché non torneranno  a prenderti. –fece  Artù – Purtroppo per poco, visto  che siamo in Guerra... –

 

Mentre  Morgana usciva, seguita  dalla sorella,  entrambe  preoccupate  quanto spaventate  da quel bambino,  Gwen sorrise  accompagnandolo fuori:  mentre passava davanti a Merlino   senza guardarlo  né aprir bocca gli parlò.  Tramite Telepatia.

 

  di conoscerti, Emrys.>

 

Merlino sussultò.  Per poi guardarlo  uscire senza staccare  gli occhi dai suoi.  Quando  fu lontano  con Gwen,  sospirò  e sentì  le labbra  di Artù posarsi gentilmente sui capelli.

 

“ Che hai?”

 

“E’… quel bambino  Druido.  Ha qualche  cosa di molto strano.    rispose “Direi... Inquietante.”

 

Artù  scoppiò a ridere., tornando  al Tavolo per versarsi  dell’Acqua  fresca.

 

“E’  soltanto un Bambino, Merlino.  Sì,  so  che i Druidi son estremamente  potenti,  ma..  avrà sì  e no... 10 anni!  Che cosa  credi possa fare ?”

 

“ah,proprio  non saprei.”  Rispose lui ironico. “Magari...  Fammi pensare... Oh. Sì. UCCIDERTI!?”

 

  Artù rise  ancora più forte  scotendo   la testa.

 

“Per  gli dei, è un BAMBINO!”

 

“Non  sottovalutare  il Potere di  quel Popolo.”  fece  serio   “Anche  se è solamente  un Bambino,  è comunque  pericoloso.”

 

“Ma  noi abbiamo il Mago più  potente  di tutti   I Tempi.”  Sorrise “Questo  vale molto  di più!”

 

Merlino   scoppiò  a ridere.

 

“Ma  certo!  Valgo  più Io  di 20 Druidi  messi assieme.”

 

Artù  gli si ri-avvicinò  e lo baciò con amore , carezzandogli  teneramente  il viso.  Cinse  i suoi fianchi  e lo strinse,  dolcemente.  Dei, erano giorno  che non avevano più momenti  del genere.  E adesso  pure questo nuovo ospite  che già  li aveva fatti,  seppur lievemente, battibeccare.  E questo  a loro non piaceva. Adoravano molto di più  le loro frecciatine spontanee.

Intanto  il piccolo Druido alloggiava  nella Tenda  dove Gaius curava i feriti  o ammalati,  e mentre Gwen lo sfamava  con un po’ di brodo caldo,l  il Cerusico lo fissava  con sommo sospetto  e preoccupazione:  quel bimbo lo spaventava,  gli incuteva timore.

 

Morgana  era con Morgause  nella sua tenda,  la prima  teneva  la tenda lievemente scostata guardando verso  la tenda di Gaius.

 

“Lo so, Morgause.  La mia seconda  Visione non è  sbagliata,  nessuna  lo è mai stata.  E’ lui.”

 

L’altra  sospirò.

 

“Il Bambino  della Profezia.  Non so, però,  chi di noi due lo fermerà. Merlino  ha già Viviana  a cui pensare...”

 

 “ Limitiamoci  a tenerlo d’occhio”  fece lei 

 

“Sono  d’accordo.  Al momento  opportuno agiremo.”

 

Morgana  assentì.

 

“La Profezia. ..  Va SPEZZATA.”

 

 

Fortunatamente,  passati  un paio di giorni,  pareva  che il bambino fosse pressoché  innocuo. O almeno  così sembrava,appunto. Ma  le cose stavano lentamente degenerando. E le  persone coinvolte  erano principalmente  il Re, e  il suo Sposo.  E Lady Morgana... con Gwen. Negli  ultimi due giorni  non avevano fatto altro  che bisticciare per via di quel bambino. Di Mordred.  Gwen  e Artù lo difendevano,  Merlino  e Morgana  insistevano col  dire che era pericoloso.

 

“ Quel bambino non  é quello  che sembra, Gwen.  E’  un... piccolo mostro!  Un assassino!!  Come puoi  non accorgertene!?”

 

Gwen  scosse la testa. Sconvolta.

 

“Per  amor del Cielo, Morgana!  E’  solamente un bambino!  Non me  ne intendo  di Magia,  ma che sia un Druido  non comporta  affatto  che lui possa essere malvagio. Non come hai VISTO tu.”

 

Morgana  la guardò  attonita. Ferita.

 

“Non... Ti  fidi più di me..?  Ti  sei sempre  fidata  di me!  Del mio Dono e... delle mie Visioni.”

 

“Tesoro...”  le si avvicinò  “Sì  che mi fido. Ma...Sei  qui  da un mese  e mezzo.  E l’ho notato quanto sei stanca.   Io credo  che tutto questo stress non-

 

“Non... Questo non  è...possibile...”  sussurrò   lei “ Tu lo SAI  che stress o stanchezza  non incidono  sulle Visioni che ho.   Che non l’hanno MAI fatto. Ma  preferisci...credere  a lui... “

 

“Questo  non é vero.”,  ribatté  lui  “Io  ti ho sempre   creduto, Morgana. Credo  in te, nel  tuo Dono,  non potrei cessare MAI  di farlo.”

 

Morgana,  le lacrime agli  occhi , la guardò.

 

“E  allora  credi  in me anche ADESSO!”

 

“Ragazze.”

 

Le  due  si voltarono verso l’entrata  della tenda,  da cui aveva  fatto capolino la testa  mora e con  capelli mossi di Merlino;  il ragazzo  passandoci davanti  per andar da Gaius le aveva sentite litigare.  Le guardò,  sorpreso. 

 

“ Si  può sapere che cosa  vi prende?  Non avete  mai litigato  tra di voi.”

 

Mordred  l’ha incantata”  rispose Morghy  amareggiata “Preferisce  credere  a lui ,piuttosto  che a me.”

 

Merlino  guardò  strabiliato  la sua migliore amica.

 

Gwen!   Ma che ti prende?? Quel  piccolo...mostro    è un pericolo!  Per tutti quanti.  Non lo capisci  che  cosa sta facendo?  Se  non ci vuoi credere,  lascerò  che lo chiedi a Gaius.”

 

<Gaius?  Verresti  un paio di minuti  nella Tenda  di Morgana, per piacere?>

 

Richiamato  così urgentemente  dal suo figlioccio,  il Cerusico  di Corte  in breve  tempo raggiunse i tre  nella tenda della Lady.

 

“Problemi?”

 

“ Lo sta facendo anche  con Gwen.  Come  con Artù.  L’ha  incantata con la sua...faccina  da angioletto indifeso!  Ed ora  per difenderlo, Ginevra  litiga con Morgana.”

 

Gaius  la fissò  sorpreso.

 

“Figliola.  Non  riesci  a vedere  quello che succede?  Quel bambino  è la causa  di tutti questi litigi!  IN cuor  tuo  lo sai.”

 

“Ma è”

 

“ Oh ,non  farti  ingannare dal fatto  che è un bambino.  Il pericolo  che consiste non è da meno,  credimi.”

 

Gwen  in cuor suo sentì una  fortissima fitta: stava   credendo a un bambino  che nemmeno conosceva, soltanto  perché  lui le aveva parlato tanto gentilmente ... piuttosto che alla sua  Sposa  e Signora.  E questo non  era mai accaduto,prima.  Nessuno  si era mai  riuscito  a mettere tra loro due.  E dai suoi  occhi uscirono calde lacrime. di amarezza.


“Mi dispiace... Perdonami,Morgana! Io  non intendevo dubitare di te.”

 

Lei  annuì.  poi sospirò  e la strinse  con Dolcezza.  Baciandole  i capelli. Teneramente.

 

Sht.  E’  tutto  a posto. Davvero.  Non serve piangere.”

 

“Ti  amo, Morgana.”

 

“ E io  amo te, Ginevra.”,  e la baciò con amore.

 

“Hai  parlato con Artù?”,  chiese Gaius  a Merlino

 

Lui  sospirò  e scosse la testa.

 

“Sono TRE GIORNI   che tento  di parlargli. Non  mi ascolta!  Riguardo al Druido, intendo.  Lo difende  a spada tratta.  Non posso neanche...nominarlo,  che mi mette subito a tacere!”

 

Gaius  guardò  il suo ‘protetto”.

 

“Solamente  TU lo puoi  convincere.  O più che altro,  fargli VEDERE.  Sei l’ Unico  a poter abbattere questo ‘muro’, Merlino.”

 

Lui  annuì.

 

“E  intendo farlo subito.”,  e uscì-

 

Mentre  il moro,  a passo determinato, si avviava  alla Tenda  del Re,  e sua,  Gwen  continuava  a piangere nonostante il bacio.

 

“Come  ho potuto metterti  in dubbio??  Sono proprio un’ingenua!”

 

 Morgana  la strinse.

 

“No,  non lo sei!  Tu  sei una ragazza fiduciosa. Generosa.  Non ingenua.  E sono  due  delle tantissime   ragioni per cui ti amo, Ginevra.”

 

“ Scusami  ancora  tesoro mio.”,  fece lei sorridendo.  E baciandola nuovamente.

 

“Morgana  ha avuto una Visione pochi giorni fa.”

 

 Artù  alzò  lo sguardo  dalle carte che  si stava studiando  ,per la sessantesima  volta!, e  lo guardò.  In piedi  davanti  a lui.

 

“ Parlamene.”

 

“Ne  ha avute due,  per l’esattezza.  In una ha visto  Viviana  incontrarsi  con un Druido,  di nome Alvarr.”  Rispose serio  “E  un bambino.”

 

Artù  sospirò sorridendo.

 

“ Ancora  con questa storia ridicola?  Merlino-

 

“Non  lo vedi  che cosa  sta facendo?!”  lo interruppe  alzando la voce  “Quel  bambino  ha il compito  di metterci l’ uno contro l’altro, Artù!  Ti  ha incantato  con la sua...falsa faccia  da povero angioletto innocente!! 

 

Lui  scosse  la testa.  Guardandolo strabiliato.

 

“Merlino,   che ti prende?  E’ UN BAMBINO.  Si può  sapere  perché  ce l’hai  tanto con”

 

“Nella  seconda Visione”  fece poggiando al tavolo  con le mani,  e fissandolo diritto  negli  occhi,  “lo  ha visto  di nuovo. Lo  ha visto UCCIDERTI, Artù.”

 

 Artù aveva lo sguardo  fisso  in quello di Merlino.  La prima volta  da tre giorni  a quella parte.  Non c’era Menzogna, o esagerazione,  nei suoi occhi.  Solamente paura,  per lui, anzi  esattamente TERRORE.  E alla  mente  gli tornarono le parole  del Great Dragon.  Si alzò.

 

“La PROFEZIA...”

 

Merlino  annuì,  tirando  in sé  un sospiro  di sollievo.   ritrovato  il senno.  Grazie Dei!!> Si  avvicinò  a lui.  Seriamente  preoccupato.  E vide lo sguardo  dispiaciuto  di Artù. Quindi sorrise.

 

“E’  tutto a posto.”

 

“No.”,  scosse  la testa ,  “No, non lo è.  Per niente.  Ho... creduto  a quel bambino  e non a TE. Pur  sapendo  che le tue sensazioni  sono sempre giuste,  che mai mi mentiresti né  ti comporteresti  così sgarbatamente con qualcuno senza valida ragione.  Sono”

 

“Un  asino.”

 

 Artù  lo guardò serio...  ma poi   scoppiò  a ridere.

 

“Hai   proprio  ragione!  Perdonami, Merlino. Dovevo  credere immediatamente a te.  Questo non accadrà più,  te lo posso giurare.”,  si  avvicinò per abbracciarlo, “Sono un vero asino...”

 

Merlino  lo baciò teneramente.  Con immenso Amore.

 

“Va  tutto bene, amore mio. Non  me la sono presa più  di tanto.” Sospirò  “Non  vorrei doverlo fare.   Però... non  abbiamo altra scelta.   Purtroppo.”

 

 Artù  sospirò-

 

“Come  si fa a... pensare  di uccidere un..”

 

“Non ce   ne sarà il bisogno.”

 

“Morgause.  Ma che-

 

Lei  sulla  ‘porta’ della   Tenda sorrise.

 

“Merlino,  ho consultato  mia zia  e mia madre.  Abbiamo trovato  un’altra via.  E  non occorre   ucciderlo.”

 

“ Allora  diccela.”  fece  un’ impaziente  Artù.

 

“Toglieremo  in lui ogni traccia  di Potere.  E vivrà  come un normale bambino   di 10 anni. “

 

Merlino  rise  di contentezza.

 

  Ottima idea, sorella!”

 

“Ma  certo!  E’ un’idea...Grandiosa”  esclamò  soddisfatto   e felice Artù  E… per il Futuro?”

 

“ Nessun gruppo di Druidi,  o il più  potente  Strega  o Stregone esistente  al Mondo,  potrà MAI  abbattere lo Scudo di Kilgharrah.”

 

“Scudo?”

 

La  ragazza  annuì.

 

“Sì,Merlino.  Per  impedire  che, in futuro,  qualcuno possa  tentare di ridargli  i Poteri  per far avverare la Profezia.”

 

“Giusto.”

 

“ Mi  pare perfetto.  O perlomeno”  disse artù “Un  buonissimo piano”

 

Kilgharrah  attende  IL Bambino stanotte.” fece, entrando,  Gaius,  “IO  provvederò  a un sonnifero leggere  nello stufato  del bambino.  Ovviamente,  soltanto dentro al  suo piatto.”

 

“Morgana  e  io lo porteremo  là.  Appena finita  la cena  e il sonnifero  avrà  fatto   il suo effetto.”

 

Merlino  la guardò

 

“No.  Sarò  io a portarlo da Kil.  Tu resta  nell’Accampamento.  In caso  di bisogno. E  proteggi bene Artù, mi raccomando.”

 

Lei  rise

 

   “ Ti pare che lascio  mio fratello nelle  mani di  eventuali nemici? Giammai.”

 

Gaius  uscì  con Morgause.

 

“ Allora tu  e Morgana...”

 

“Sì.  Lo portiamo  dal Grande  Drago,  e vedrai  che poi non  avremo problemi di alcun genere.  Neanche in futuro”, rispose  un fiducioso Merlino  “Io  sono ottimista  su questo punto.”

 

Artù annuì sospirando.

 

“Lo  fossi io  su questa  Guerra...”

 

Hey.”, Merlino  sorrise, “Andrà  tutto per il meglio. Credici!  E abbi fiducia  in te,  in noi, e in Camelot.  I tuoi Uomini  ti seguiranno, Artù.”

 

“Lo so.  E se... dovesse portare a  Morte certa?”

 

Merlino   sospirò.  E lo guardò.  Non avrebbe sopportato  mai di vederlo morire,  di vederlo pieno  di sangue o peggio  combattere nonostante  il suo corpo già reclamasse la sepoltura.  Ma  poi gli venne  in mente una cosa.  E sorrise.

 

“ Ieri leggendo Shakespeare  ho... letto una citazione. Dall’Otello.   Il Moro, dice: “Se  non avessi che un' ora d'Amore... Se questo  solo concedessero a me, Un'Ora d'amore Su questa Terra... Donerei  il  mio Cuore  a TE.". E  così è.  Se dovesse andare  male, amore mio ...  se  lo dovessi avvertire,  percepire o... Io  vorrei stare con te ,prima  di lasciare questa  Terra.”

 

Artù  commosso  gli prese  il viso  tra le mani  carezzandolo,   dolcemente,  per poi baciarlo con Amore Infinito  e Dolcezza.

 

“ Restiamo così un po’?”

 

“ Tra  le tue braccia?”,  sorrise il Mago  “Pure  in Eterno,  se potessi.”

 

E  di nuovo si baciarono  , con calma,  senza fretta  tenendosi stretti come  se  Il Tempo  fosse solamente loro .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Il Piano di Morghy&CO. ***


Gwen  guardò  Gaius mentre  era indaffarata  a girare lo stufato:  il Cerusico  le aveva spiegato il piano,  e lei aspettava il momento in cui le avrebbe passato il sonnifero  per metterlo dentro  al piccolo piatto di Mordred.  Finalmente il  Medico finì una fasciatura  a Lancillotto,  e fu così in grado di prender  la fialetta contenente il liquido e poi  di nascosto passarla  alla ragazza. Lei sorrise  e prese il piatto per il bambino  e,mentre  con una mano girava  lo stufato,  con l’altra versò  nel piattino il sonnifero.  Per poi versarci una bella mestolata  di stufato.

 

“Ecco .  Mangia  finché  è caldo.”  Disse al piccolo sorridendo “ Se vuoi,  potrai dormire  con me questa Notte.”

 

“Ne sarei  felice.”, rispose   lui.

 

Ginevra  gli sorrise ancora, per poi sedersi con  un piatto di Stufato  e, come Mordred, cominciare a mangiarlo. Il bambino non sospettava  ,fortunatamente , nulla. E dalla Tenda Reale  poco più in  là, Merlino  osservava.

 

“ Ci siamo quasi.  Preparo Garulf.”

 

“Lascia,  li prendo  io i cavalli.”,  fece Morgana,  “Tu sta’ qui  e sorveglialo.”,  ed uscì.

 

  Artù sospirò.

 

“Te  l’ho mai detto ,  che voi due all’opera INSIEME  ...è qualche  cosa che  mi preoccupa  ogni volta  sempre di più  dalla precedente? “

 

Merlino   scoppiò a ridere.

 

“mi hai accennato  qualcosa, sì.”  si voltò “Hey,  sta’ tranquillo.  Tutto andrà bene.  Fidati.  Non ti  fidi di me?”

 

“Ma   certo che mi fido, tesoro.”,  fece avvicinandosi , “ Ti amo  e mi fido ciecamente  , totalmente  di te.”,  e lo baciò.

 

Merlino  tutto contento ricambiò.  Ma purtroppo  non durò  che pochissimi secondi, perché  la Tenda  si scostò

 

“Ragazzi, scusate” fece Morgause,  “ Il piccolo sta  dormendo.  Merlino.  Tocca  a te e Morgana ora.”

 

Lui  annuì scostandosi  da Artù con estrema  dolcezza  e avviandosi  ai cavalli.  Dove l’attendeva l’amica  e sorella,  già  in groppa  con davanti  a lei Mordred  che dormiva profondamente. Merlino montò sul fidato  Garulf  prendendone  le redini. Guardò  Artù  che gli sorrise.

 

“A domattina.”

 

“Mi  aspetto  che tu venga  a svegliarmi, Merlino. “,  disse Artù “, Ci conto.”

 

Merlino  sorrise annuendo

 

“Non  mancherei mai.  Amore  mio.”

 

Morgana  salutò  con un sorriso  ginevra,  e poi fece cenno  a  Merlino  che annuì  e la seguì.

 

E spronarono  a piena velocità   verso Camelot.

 

 

“Kilgharrah.  Eccoci.”

 

Il  Grande  Drago  attendeva paziente sopra  alla solita semi-collinetta  dove sempre atterrava,  fuori dai Cancelli   di Camelot.  E li vide  stenderlo  davanti a lui  , sull’erba.

 

“ Sono molto  felice   che le cose si risolvano  in questa maniera.”, disse ,  “E’ un  ottimo piano.”

 

Merlino  lo fissò. –

 

“Artù  sara’   al sicuro?”

 

Da  Mordred sì.  Per sempre.”,  rispose KIL,  “ Proteggerlo  da Viviana, bè... quello   è un TUO compito. Esclusivamente tuo.”

 

  E lo porterà  a termina con successo.”

 

Morgana si voltò   sorridendo.

 

“Madre.”

 

“Con  Ginevra  avete risolto, poi?”  annuì “Molto bene!  Te lo avevo detto, visto?  Bene.  Siamo pronte.”

 

Lady Igraine  si avvicinò  al bambino.

 

È  il momento che viva la  sua Vita da  bambino normale.  Sorella.  Dammi le tue mani.”

 

 Lady Yngrid si posizionò  in piedi di  fronte alla sorella,  e le loro mani si unirono  sopra al bambino.  E chiusero   gli occhi.

 

Caman sin Gala... Caman  sin Bodvo.” , lo  ripeterono  Tre volte .

 

 Dal corpo del  piccolo Druido  si alzò una palla  di Luce.  Una Luce Bianca  ma in un qualche modo  oscurata. Morgana  s’avvicinò  fissandola intensamente. ..  finché  le iridi si tinsero d’ORO  ed essa...  esplose.  Non ne rimase  la benché minima   traccia.

 

“L’ Aura  è scomparsa.” Sorrise  felice Merlino

 

Morgana,soddisfatta,rise.

 

“E’  andata benissimo!”

 

Ygraine. Ingrid.”,  intervenne il  Great Dragon,  “Ora spostatevi tocca a  me.”

 

Quando  le due Donne,  giovane donne  comunque,  furono ‘fuori tiro’,  Kilgharrah si avvicinò al corpo ancora  addormentato  Del Bambino Druido,  con 2 piccoli passi...  e soffiò  sopra di lui.  dopodiché  sorrise, alfine.

 

“La  Profezie  è stata spezzata.  Nessuno  e niente,  in questo  Universo,  la può avverare.”

 

Merlino  abbracciò forte   Morgana, la  suocera  e l’altra donna,  E guardò lui.

 

“ Sei  stato grandioso, Kil!  Sono  FIERO di te!”

 

“Oh!  Ti ringrazio  mio giovane DragonLord!”

 

“Tuo  padre  lo porterà  a un Villaggio.”,  riferì  Ygraine  “ Una   coppia senza figli,  sarà come  se fosse sempre vissuto  là.  con  loro.  Per tutti quanti, sarà così.”

 

Merlino annuì

 

“ Per Mordred   sarà la Vita migliore. Perfetto, mi  pare che qui abbiamo finito. Possiamo”

 

“Un’ultima  cosa, giovane Mago. Un  Avvertimento.”,  disse  Kilgharrah, “  Dovete  fare attenzione. I Druidi  sono un Popolo pacifico,  ma non tutti saranno tanto comprensivi. E c’è  l’eventualità che qualcuno di loro...”

 

“Non  abbia preso  bene quello  che abbiamo fatto.”, aggiunse Lady Ingrid.

 

 Lady Ygraine  sospirò.

 

“ Potrebbero pensare di vendicarsi. Dovete  fare molta attenzione.”

 

“Lo   faremo.”, disse Morgana.

 

“Bene.” , disse Igraine,  “ Adesso  tornate pure all’accampamento. I vostri  amici e  i vostri amati vi stanno aspettando. O certo,  a quest’ora dormono. Ma  domani mattina sarete lì in tempo.”

 

Merlino  rise.

 

“se non lo  sveglio,  il mio Sposo  diventa alquanto irascibile!”

 

Anche  Lady Igraine rise  con lui.

 

“Non   sia mai! Va’,  che altrimenti non ci sarai  a svegliare quel dormiglione di  mio figlio.”

 

Merlino  e Morgana salutarono le  due donne e il  Great Dragone, riprendendosi i loro cavalli e  montandovi in groppa. E procedendo  verso Est  a passo lento, visto che tanto avevano tutta quanta  la Notte davanti a loro.

 

“Era   la cosa migliore.”

 

  Merlino annuì  sorridendo.

 

“quel  Bambino vivrà  la Vita che merita. I Druidi  lo hanno messo di mezzo, e  questo non va bene. E’  solo un bambino,   ha soltanto 10 anni. Ed  é   giusto che viva come tutti gli altri.”

 

Morgana  sorrise  di rimando

 

“Tu  ne sai qualcosa, vero?   Voglio dire... Eri soltanto  un bambino quando hai  scoperto di  avere dei Poteri.  Ed eri pure più piccolo   di Mordred.”

 

“Già...”

 

I  due cavalcarono in silenzio  per tutta la Notte, prendendo  una strada diversa  che no portasse  tanto vicino agli accampamenti   dei Druidi;    fortunatamente arrivarono che era appena sorta l’alba:  Morghy corse   verso la tenda sua e di Ginevra,  mentre Merlino  entrò nella  tenda reale  in tempo per vedere Artù  che iniziava a rigirarsi  dentro al letto.  Si chinò  sulla paglia,  attento a non pesare  sulla coperta, e gli   carezzò il viso dolcemente.  Sorridendo.

 

<Dei... E’  così bello... Quando dorme  sembra proprio un angelo sceso in Terra...>, pensò.

 

“Merlino...”

 

Lui  sorrise:  ormai era abituato  a sentirsi chiamare per nome  nel sonno. Si  chinò sopra di lui e  gli lasciò un piccolo dolce bacio. E  poi un altro  e  un altro ancora. Tanti  piccoli tenerissimi baci.

 

“Sveglia, mio RE.”

 

Artù  finalmente aprì i suoi splendidi   occhi azzurro cielo,  e si fissarono in quelli blu  mare di Merlino.  Il biondo sorrise e alzò un braccio per togliergli un ciuffo dagli occhi. E poi lo baciò.

 

“Buongiorno, mio Sposo.  Sei di parola.  Come sempre.”

 

Merlino  rise.

 

“Ovvio!” sospirò  “Ha funzionato. Mordred  è ufficialmente  senza Potere.  Un normale bambino  di dieci anni, che mio  padre provvederà a portare in un Villaggio dove una coppia senza  figli avrà la gioia  di averne   finalmente uno.”

 

Artù  ci pensò su.

 

“Ma”

 

“Sta   tranquillo. Sarà  come se fosse  sempre stato là.  Da quando   è nato.”,  sorrise, “ Se  la merita una Vita   normale, quel povero Bimbo! E,  finalmente, un bambino  che ha la possibilità di vivere  normalmente.”

 

Artù  lo guardò.

 

“ A cosa  stai pensando, Merlino?”

 

“Beh,  io..” sospirò  “Morgana  mi ha fatto ricordare di  quando ero bambino. Io  il mio Potere l’ho  scoperto quando avevo soltanto cinque anni.”

 

“A  CINQUE ANNI??”, esclamò  lui sbalordito

 

Merlino  assentì.

 

“Eh  già. Mia  madre mi disse che  ero speciale,  e che un giorno avrei  trovato lo scopo di quello che, in quel  momento, mi sembrava soltanto... una maledizione. Però  adesso SO a  cosa può servire.  E ne sono onorato   e felice.”

 

 Artù  sorrise,  e lo attirò al suo petto  stringendolo forte,  e baciandogli  e accarezzandogli   i capelli.   Dolcemente.

 

“Ehi.  Non pensare  di nuovo che sei un mostro, chiaro?”

 

Merlino  scosse la testa.

 

“No.  Questo no  tranquillo.  Oramai so perfettamente  di non esserlo.  Sono”

 

“SPECIALE.”,  fece Artù  “E  ti amo.”

 

Merlino  sorridendo si  tirò su  e gli carezzò  il viso  per poi baciarlo  dolcemente  ma con amore.  Artù  corrispose a pieno, poi  intrecciò le dita  nei suoi capelli mossi  e con estrema dolcezza  lo portò sotto di sé. 

 

  Potrei  baciarlo all’Infinito  senza mai stancarmi..>,pensò.

 

Passarono  quasi mezz’ora  a quella maniera, abbracciati  stretti l’uno  all’altro, baciandosi con dolcezza e amore,  Tenerezza ,  e tantissima calma:  come se il Tempo fosse di nuovo soltanto  loro. E alle volte  si fermavano  per stare semplicemente  abbracciati,  per poi riprendere  a baciarsi,  o coccolarsi  l’un con l’altro;  finché  Artù notando l’espressione malinconica   di Merlino,  non sorrise ...  e lo attaccò  con il Solletico.

 

“Ei!!”, fece Merlino   ridendo a crepapelle, “ Ei.. no... no  fermo!!...”  poi passò  al contrattacco,  “Vuoi  la guerra eh? Beccati  questo!”  fece ridendo.

 

Artù  scoppiò   a ridere.  Ma poi si rabbuiò.

 

“Guerra... Già...”  sospirò “ Vorrei poterla evitare... Non voglio perdere  più nessuno dei miei Cavalieri  e Compagni, Merlino.  Non voglio...”

 

Il mago  si fermò  e lo baciò  sulla fronte, steso   di fianco accanto a lui

 

“Hey.  Andrà  tutto  bene. Nessuno morirà.  Te lo posso giurare.” Sospirò  “Piuttosto.  Io  e le altre  dovremo preoccuparci  anche per i Druidi. Non tutti saranno così tanto comprensivi  riguardo  a quello che  abbiamo fatto al piccolo.”

 

Artù  assentì  con  la testa sospirando.

 

“Morgana.  Lei  ha visto un Druido adulto  assieme a Mordred  e Viviana.”

 

“Alvarr.  Difatti temiamo che possa  pensare di”

 

“HEY!!! FERMO!!”

 

Delle  grida vennero da  fuori la Tenda:  i due si guardarono  e poi si alzarono di scatto  correndo fuori. I  Cavalieri  stavano circondando  un uomo giovane sulla trentina, lieve accenno  di barba. Mantello scuro. 


“Cosa  sta succedendo?”

 

“Sire.  Quest’uomo  stava dirigendosi  verso la Vostra Tenda.”

 

Artù  lo scrutò  avvicinandosi.

 

“Chi se”


“E’ LUI!”

 

 Artù  e Merlino, come  tutti quanti,  si voltarono verso Morgana  che a occhi sgranati  fissava ora il giovane uomo.

 

“Lui chi?”

 

“Alvarr.  Il Druido  che ho visto nella mia Visione.”

 

Nei primi  secondi di sgomento  e sorpresa, Alvarr ne approfittò  per scavalcare  il ‘muro’  di Cavalieri  e mettersi  di fronte  a lei.  infuriato.

 

“TU... Strega!  Dovrai pagare  per ciò che hai fatto!”

 

Lei  senza paura  lo fronteggiò.

 

“Io  ho  fatto la cosa più giusta. Mordred”

 

“Era  un Druido!! Era  il”

 

“Bambino  della Profezia.”,  fece Morgause avvicinandosi   “Lo sappiamo.  Per questo lo abbiamo privato  dei suoi Poteri.  E creato  lo Scudo. A  questo modo,  la Profezia non si potrà  avverare mai.”

 

Il  Druido  si allontanò  da loro di qualche  passo, senza smettere di fissarle.  Con rabbia,  odio,  frustrazione.  E disperazione. Finché  le sue iridi  si tinsero d’Oro e  chinò  la testa stringendo  i pugni.  Per poi rialzarla  di scatto  assieme al braccio,  per sussurrare   qualche cosa sottovoce. Parole  Arcaiche.  E fissando  Lady Morgana  che, indomita, lo guardava  negli occhi.  Dritto  negli occhi.

 

 Un fascio  di luce rossa   scaturì dalla sua mano,  si sentì un “no!!!”,  un urlo  di disperazione  e angoscia,  e una figura esile  ma giovane  che  si parava davanti alla Lady... per poi sgranare  gli occhi per  esser stata colpita  in pieno  dal fascio di luce. E poi  l’urlo   di più persone assieme :

 

“NO!!!!”

 

Lady  Morgana  prese tra le braccia  la sua Sposa  nel momento  in cui cadeva  a terra,  e cadde in ginocchio  con l’ amata  tra  le braccia .

 

“Gwen!!! Ginevra... Ti  prego rispondimi!!”

 

Merlino  corse  verso di loro  chinandosi  lì accanto.

 

“Gwen!! Gwen...  Ti prego...”

 

Morgause  si  chinò  accanto alla sorella,  guardandola  con un sorriso.

 

“Hey.  Tranquilla sorella.  La riportiamo indietro.   Conosci la Legge  della Religione”

 

“Una Vita...per  una Vita.”

 

Merlino  si voltò  verso  Artù  chino  accanto  a lui.

 

“Aiutami  a portarla in tenda.”

 

“Certo.”

 

Con Gaius  dietro,  i due ragazzi   portarono Ginevra dentro  la tenda  di Morghy  e sua,  mentre Morgause  restava con la sorella.

 

“Non  avresti... dovuto farlo.”,  sussurrò Morgana,  “ Colpire Ginevra è stato  l’errore più grande che tu potessi mai fare, Alvarr.”,  lo fissò con odio,  “ La Legge è chiara. E non ho dubbi  su quale Vita offrirò in cambio.”

 

Morgause  sospirò, e  indietreggiò  così come tutti gli altri,  anche Alvarr  che adesso sotto  allo sguardo  della Strega  si sentì il sangue gelare nelle vene,  e fermare la sua corsa. Il cuore  perse dei battiti  uno dietro l’altro   e, mentre lui  indietreggiava,  lei restava ferma  al suo posto.  Le iridi  che si tingevano  di ORO, nella  testa la voce  del Grande Drago che le suggeriva  l’Incantesimo.

 

< Sicura  di volerlo   fare, figlia mia? >

 

“Sicura.”,  rispose  lei in un mormorio.

 

Morgana  alzò  la testa,  fissando lo  sguardo  in quello del Druido.  Il suo braccio  si alzò e  le sue labbra  cominciarono a sussurrare  parole Arcaiche,  mentre il Druido  non riusciva  a muovere nemmeno un muscolo.  Di nuovo  un fascio di luce rossa. E  il corpo senza  Vita di Alvarr  cadde a terra. Morgana  lo guardò, trionfante,  soddisfatta, poi si voltò   verso sua   sorella.

 

“Effettuo  lo scambio.  Andiamo  da Gwen. Carot.  Porta Alvarr.”

 

Mentre  le due correvano   alla tenda, e Morghy prendeva  la mano di Gwen  fra  le sue dolcemente   ma con fermezza,  baciandola  devotamente e  con Amore,Carot prese il corpo   esanime  del Druido  portandolo anch’egli  dentro la tenda.  Morgause  prese una  Coppa d’Argento  e poi uscì  fuori dalla Tenda  di nuovo.  E guardò  verso il Cielo  con le  iridi  color dell’ORO.

 

Tidrenas!

 

  Dal cielo  caddero  piccole gocce  di Pioggia che  riempirono  il Calice.  E lei rientrò  dentro posizionandosi  tra Gwen  e Alvarr.  Diede  a Merlino  la Coppa   e lui la fece bere a Gwen. Morgause  prese un respiro   e pronunciò l’ Incantesimo .

 

 Ic  seo heah   sacerd,  the acwelle  strenghte   ealdan aewfaestnesse!

 

Dal  corpo esanime  del  Druido Alvarr  si levò una luce  azzurra,  che  salì verso  l’alto della tenda  e si fermò.  allo stesso tempo  dal tettino  della tenda ne scese un’altra,  sempre azzurra,  che riscese  sopra Ginevra.  L’Anima   di Alvarr  se ne andò.

 

 E  Ginevra  riaprì gli  occhi.

 

“Ginevra!!”

 

La  ragazza si alzò  a sedere  sulla paglia,  e Morgana la  strinse dolcemente.

 

“Ei.”

 

“ Non mi lasciare   mai più.  Mai  più, Ginevra.”,  fece tra   le lacrime,  “Déi...  Tu non  puoi nemmeno immaginare  come sono stata negli ultimi minuti. Mi sembrava  di non poter... sentire o... pensare...”

 

Ginevra  la abbracciò  e la baciò.  Con  immenso Amore.

 

“ MAI PIU.  Sono  qua, tesoro mio.”

 

“Sire.”

 

La  Tenda  si scostò  e apparve Sir Gwaine.

 

“Sì,  Gwaine.?”

 

“ Fuori  c’è qualcuno  che chiede  di Gwen. Dice  di essere un suo parente stretto.”

 

Morgana  guardò curiosa  Gwen,  che sentendo il cuore  fare un enorme  balzo fuori dal petto,  si alzò  e corse   fuori dalla sua tenda:  davanti a lei c’era  la persona che si aspettava di trovare.  Un ragazzo  dalla pelle  un po’ piu’  scura della sua,  sui ventidue  anni. A  cui lei sorrise  per poi corrergli incontro.  E  si strinsero  forte forte.  I ragazzi uscirono  dalla tenda incuriositi

 

Gaius   sorrise .

 

“ Elyan.”

 

“Chi”

 

Ginevra  sorrise  ai suoi amici e  alla sua adorata Sposa.

 

“Tesoro.  Amici.  Vi presento Elyan.  Mio fratello.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 VIA  IL POTERE ,  VIA IL MALE. 

 

 

Ragazzeeee!!! Scusate  il ritardo MOSTRUOSISSIMO ^^" Ma  oramai temo vi  ci stiate pure  abituando ;(  ma  non é mia la colpa.... non del tutto!!! :(:(

 Coomunquue:  eccovi  la tanto agognata &   attesa seconda parte ^^  spero  vi possa piacere!!!

 

ringrazio tantissimo  le mie recensitrici,  e i lettori silenziosi  che pur  non lasciando traccia di sé  leggono accanitamente  e con ansia  questa  mia Storia **

<3

 

PS:  Le Formule  usate per lo scambio  dell' Anima,  sono state utilizzate  quelle che pronuncia  Nimueh ^^

 Per  quanto riguarda   l'altra,  é dal Celtico/Galeico:  ' VIA IL  POTERE  ,VIA  IL MALE'

 

 

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Capitolo 12
*** Ricordi di un Giorno di Primavera: la Nascita dell'Erede & l'Idea di Morgause ***


Morgause  mancava da due giorni dall'accampamento: sua  madre l'aveva richiamata per questioni urgenti, e con lei Morgana;  e mentre Artù allenava senza tregua i suoi Cavalieri, pur andandoci leggero, e Merlino era messo  sotto pressione dal Great Dragon  con tremila e più esercitazioni di Magia,  le due sorelle cercavano, con madre  e zia, un qualunque modo per neutralizzare l'Esercito Immortale di Viviana. Ricorrere alle Guardie del Sangue,  gli antichi Cavalieri che difendevano  le Sacerdotesse e le servivano  tanto devotamente, era impensabile,  ed inoltre erano comunque Mortali. Mossa alquanto inutile, quindi.

 

"E  allora che cosa ci resta?"  chiese Morgana, "Non  ci possiamo arrendere in questa maniera!"

 

morgana  ha ragione. Madre, zia.  Ci sarà pur qualche cosa  che possiamo fare.", disse Morgause.

 

Lady Igraine sospirò.

 

"Beh, partendo dal presupposto  che prima fossero semplici Mortali, forse potrebbe aver utilizzato"

 

"Il  Calice della Vita é gelosamente custodito dai Druidi.", disse Lady Ingrid,  "E  tu, sorella, sai perfettamente  quanto siano ligi al dovere. Ogni tesoro  che hanno mai custodito, mai è stato sottratto alla loro custodia."

 

Morgana  la guardò in ansia.

 

"Ma il  bambino, Mordred, era un Druido!  E l'uomo che ho visto con lui e  Viviana nella Foresta, Alvarr,  era anche lui un"

 

"ALVARR?"

 

Le  due sorelle all'unisono  dissero quel nome che  ben conoscevamo, dopodiché si fissarono a lungo negli occhi,  per poi guardare nuovamente  le due ragazze che attendevano  una qualsiasi risposta. Che le potesse aiutare.

 

 " Lo conoscete?"  chiesero in coro.

 

"Purtroppo sì.",  rispose Ingrid.

 

Ygraine sospirò tristemente. 

 

"Alvarr  é il nipote  del Capo dei Druidi, Aslan.  Da un po'  di tempo, ormai,  sospettiamo con suo  zio  , che si sia  venduto alla Magia Nera."

 

"Quindi...", disse Morgause,  "Potrebbe benissimo  aver tradito il suo Popolo. E  aver così consegnato il Calice della Vita nelle mani di Viviana. Beh, se  così fosse, se davvero avesse  usato il Calice della Vita per renderli Immortali..."

 

Morgana  le guardò incuriosita.

 

"Che  cos'è questo Calice della Vita?"

 

"Un'Arma  molto, molto  potente sorella. Basta anche  una sola goccia del sangue di un uomo,  e un Incantesimo molto potente.  Il Calice  si riempie  di Acqua Sacra... e  con un solo  piccolo sorso divieni Immortale."

 

"Oddei!!  Ecco  com'è  che ha fatto!", esclamò lei.

 

" Non abbiamo  ancora la certezza che  abbia il Calice." ,disse Ygraine,  "Prima dobbiamo accertarcene,  ragazze.  Voi nel  frattempo avvisate Artù  e Merlino."

 

Le due annuirono, e  Morghy  poi sorrise.

 

"Vogliate scusarmi...":  la ragazza uscì  dalla stanza per  dirigersi verso quella  del futuro Erede  dei Pendragon.  

 

 Il piccolo Gorlois  dormiva,  ma quando avvertì quei leggeri passi  aprì gli occhi, e guardò la madre  con un largo sorriso , che lei ricambiò completamente..

 

"Ciao  , piccolo mio!  Mi mancavi tanto,  sai? Vieni  in braccio alla mamma."

 

Mentre il piccolo  le afferrava piano i capelli, lei  sorrise  ancora di più: le ricordava  moltissimo Artù.  E in quel momento le riaffiorò alla mente  quel giorno, i momenti  prima del parto, quando le Acque si ruppero:  I Ricordi  vagarono ,  fino a quel giorno.  Era una caldissima giornata di Primavera,  i raggi del Sole entravano di prepotenza nelle stanze di Morgana &Gwen.

 

**

 

"Tesoro,  fa' dei bei respiri  profondi."

 

Lady Yngrid, in aiuto  di Gaius e Igraine, era chinata ai piedi del letto,  mentre Ygraine sistemava i cuscini  dietro alla schiena  di sua figlia, semi-stesa  sul letto, assieme a Gwen,  che le sedeva accanto  e le stringeva  forte la mano.  E MORGAUSE  che  le bagnava  la fronte con  un freddo  panno umido. E Gaius 'monitorava ' le contrazioni:

 

" Stanno diventando frequenti.",disse  sorridendo,  "Oramai manca  pochissimo. Puoi farcela,  bambina.", disse  rassicurante. A lei.

 

Morgana  lo guardò preoccupata,  con espressione di pura angoscia sul volto

 

"HO  paura, Gaius.  E se ...non  fossi ancora pronta  ad essere madre?"

 

Gaius  sorrise prendendole dolcemente l'altra mano.

 

"Nessuno  è mai VERAMENTE pronto   per fare il genitore, tesoro."

 

" E  allora... come farò?"

 

"E'  semplicemente nella Natura  di ognuno", le  rispose sua madre  sorridente, "non  ti devi preoccupare. Capirai di che cosa ha bisogno,  quando ne avrà bisogno. Fidati."

 

Ygraine  annuì.

 

"Tutti  siamo spaventati, quando è il momento  di essere padri o madri, nipote mia. Però  quando lo diventi,  ti passa tutto."

 

Le preoccupazioni  che hai",  le disse Morgause,  "le  tue paure, svaniranno  da sole.  Non te ne accorgerai  nemmeno."

 

E  poi le contrazioni  crebbero  ancora,  e Ygraine  sorrise  guardandola. 

 

" E'   il momento. Inizia  a spingere."

 

  Morgana  tra le urla cominciò  a spingere...

 

                                                                                                                                             **

In  quel momento tornò  al Presente, e Morgause  sorridendo  le si  affiancò solleticando  il pancino del nipote.

 

 " Viviana  per oggi non attaccherà.  Vuoi aprire  il Portale  e portarlo dal padre?  Sarebbe felice  di vederlo!"

 

Morgana annuì.

 

"Ma sì!  Hai ragione.",   la prese per mano. "Dai, andiamo.",  e pronunciarono  all'unisono la  Formula.

 

   Merlino e Artù rientrarono  nella loro Tenda nel momento  esatto in cui  arrivavano , o meglio  apparivano, i tre. Artù posò  la Spada sul tavolo e sorrise. Felice.

 

"Il  mio piccolo!"

 

"Ehi,Gorlois!", fece  felice Merlino, "Il piccolo  che viene dal padre. Bizzarro."

 

Artù lo prese in braccio  con le lacrime agli occhi, commosso.

 

"Eccolo, il  mio bambino. Dèi, é  bellissimo..", e  quando si  sorrisero, la sua mente tornò indietro nel Tempo, sino al giorno della nascita  del figlio:  quando sentì Morgana urlare.

*****

 

Le grida  si sentirono, ovviamente, pure fuori  dalla stanza, dove il  Re padre, in compagnia  di Carot, Gwaine e Lance,  era seduto in attesa.  Come del resto tutta quanta  la Città e, molto più in generale, tutto quanto  il Regno. E mentre loro  erano calmi e tranquilli  e chiacchieravano scherzando tra  di loro, Artù camminava  avanti e indietro  lungo il corridoio, in un  evidentissimo stato  di ansia e d'agitazione. Fin troppa!

 

"Ti  vuoi CALMARE?? Mi  sta venendo il mal di  mare a guardarti andar  su e giù! "

 

"Merlino. Sto  per diventare PADRE!!"

 

"Già!   Ed io sto per vomitare.",  ribatté lui.  "Dai, fermati. Per favore.  Non ti aiuta  fare avanti e indietro, anzi  peggiora le cose."

 

Artù  si fermò. Un'espressione sul viso  nettamente allarmata.

 

"E se...  Se non ne fossi capace, Merlino?  Se non fossi... in grado di  fare il padre? Non so niente di bambini, o... annessi e connessi.."

 

Merlino sorrise, per poi alzarsi  da dov'era seduto e prendergli dolcemente le mani, baciandole  con tanta devozione.

 

"Strano.  Perché i bambini  di Camelot ti adorano  e ammirano.  Per non  parlare ,poi, delle bambine!"

 

Artù rise .

 

"Beh, le affascino  sai com'è! E comunque,  per quanto riguarda i maschietti... sono già grandicelli, Merlino. Non  sono NEONATI."

 

Artù", lo guardò  nelle palle degli occhi,  " Sarai un papà MERAVIGLIOSO. Amerai alla  pazzia tuo figlio,  e tuo figlio ti adorerà! Fidati.  E poi, se lo ha predetto Il Great  Dragon... scusa se è  poco!"

 

Lui rise.  Ma durò poco,  perché  poi lo guardò pieno di dubbi sulla faccia.

 

"Come... COme  fai ad essere così sicuro?",gli chiese timoroso.

 

Il morettino sorrise.

 

"Perché credo in TE. Ho  fiducia nel tuo gran cuore.  Sei  un'ottima persona, Artù Pendragon,  una SPLENDIDA persona.  Di questo non dubitarne mai. E non cambiarti mai, per  nessuno al Mondo intesi? Per niente."

 

Artù aveva  le lacrime agli occhi per la commozione.  E lo baciò  con Dolcezza e Amore.

 

"Ti amo" sussurrò

 

"Anche  io ti amo.",  rispose lui sorridendo  felicissimo, "E  comunque,  in caso di dubbi o timori, bhe  ci siamo io, Gaius, Gwaine  e Morgause. Chi meglio  di noi?!"

 

"Hai  perfettamente ragione!"rise  lui "W i Padrini  e le Madrine!"

 

***+

E  poi tutto ritornò al Presente, dove Artù  stava stringendo  fra le braccia il suo piccolo, cullandolo dolcemente  e sorridendogli mentre  il bimbo rideva tutto felice.  E Merlino li guardava con le lacrime agli occhi  dalla gioia. E una  piccola strana morsa intorno  al cuore.

 

  insieme sono... PERFETTI.>, pensò.  Ed ecco  che il cuore si strinse ancora < Alle volte sono... quasi invidioso  di Morgana.  Lei ha potuto donargli un figlio, pur  essendo sua sorella. Mentre  io che lo amo  con tutto me stesso,  e che l'ho sposato, non  ho potuto farlo.  Né potrò farlo ... mai. >

 

Mentre  guardava suo fratello cullare loro figlio,  Morgana avvertì  una fitta stranissima al cuore.  Quasi di dolore,  di rammarico,  e invidia. Ma non certamente sua. Così, attraverso il  suo senso, più un Potere, di  Empatica,  il filo di quelle Emozioni  la ' condussero' proprio  in direzione del suo migliore amico.  E lo guardò.  Preoccupata.

 

  Che cos'hai?>, gli  chiese.

 

Il  ragazzo  ricacciò indietro le lacrime  che,prepotentemente ,reclamavano  l'uscita,  e le sorrise con affetto.  <Niente.  Assolutamente niente,  tranquilla . > "Piuttosto", disse  a voce dopo, "Avete novità?"

 

 Morgana  non era  affatto convinta, ma Morgause  era pronta a rispondere a  Merlino quindi, la lasciò parlare.

 

" Alvarr  è il nipote di Aslan  che, come anche  voi già sapete, è  a Capo  dei  Druidi.  Da anni.  Ma da tempo oramai si sospetta  che il nipotino sia passato ...alle  Forze Oscure."

 

"E  che dunque , potrebbe avere rubato  qualcosa di prezioso",aggiunse Morghy,"che  i Druidi  per anno hanno custodito gelosamente  e tenevano in sicurezza.  Un'Arma,  che potrebbe inoltre aver consegnato  proprio  a Viviana."

 

"Cioè, cosa?" ,chiese Artù

 

"Una  delle Armi più  potente  di questo Mondo.", rispose Morgause,  "La Coppa  della Vita."

 

" Questo  sarebbe davvero un gran bel  guaio.", disse  la  voce di Gaius comparso nella tenda,  "Però, perlomeno  così sapremmo  di fronte a cosa ci  troviamo  a combattere. "

 

Artù  li guardò perplesso.

 

"Ok... Ma ,gentilmente,  qualcuno dei presenti potrebbe  spiegare al sottoscritto che cos'è  esattamente questa COPPA ?"

 

"Sì, scusa.",  disse Merlino,  "  Ne ho letto in  un Libro ,una volta.  Basta versare una goccia  di sangue di una persona all'interno , e pronunciare un  determinato quanto potente Incantesimo. La Coppa  si riempie  di Acqua Sacra,  e se colui che  vi ha versato il proprio sangue  ne beve anche solo un goccio"

 

"diventa  Immortale!", sussurrò  lui consapevole,  "Ecco  come ha fatto a creare il suo Esercito  invincibile, allora."

 

"Non  lo sappiamo ancora per certo.", ribatté  Morgause.

 

"Ma  e'  la versione più verosimile. "  controbatté  Gaius "Non  ci sono altre  spiegazioni  così tanto logiche. Morgause.  Va'  da Kilgharrah, riferiscigli quanto  scoperto e digli  di andare dai Druidi. Assieme  a Balinor .  Aslan parlerà, con lui. Ciao  piccolino!"

 

 Gorlois  sorrise  quando Gaius  gli solletico la pancina.  I  tipici risolini  dei bimbi:  era un bambino bellissimo,  occhi verde smeraldo  ,profondi, come  quelli della madre,  i suoi capelli erano ancora molto pochi  ma s'intravedeva il  biondo color grano  che aveva suo padre, il Re.  Inoltre  era sempre  allegro,  era sano,  e sorrideva sempre!

 

"Portalo  a Camelot . Anzi, prima  fa' visita  al suo padre. Gwaine  ne sarà molto felice.", disse  Artù porgendole  il   bambino

 

La  ragazza sorrise.


"Vado subito!  Merlino?  Mi accompagneresti   per favore?"

 

Il ragazzo annuì,  e nel dargli  un bacio, precisamente  in quel momento s'accorse  che qualche cosa non andava nello sguardo di Merlino: era triste,  tanto triste.  Ma  prima che  potesse chiedergli qualcosa su  cosa avesse,  il ragazzo uscì dalla tenda  dietro all'Amica  e al bambino. Artù  quindi lo guardò andandosene.

 

"Fratello.  Che cosa  ti turba?",  gli chiese Morgause  preoccupata.

 

"Merlino.", rispose  guardandola, "E'  triste.  Turbato. E... io non  ho idea del perché."

 

Lei sospirò.

 

"Non  ti resta che  chiederlo a lui.  Conosci Merlino, però,  sai com'è fatto.  Per quanto glielo domandi potrebbe..."

 

"Lo  so.  Non rispondermi."

 

"Il mio  figlioccio!",  fece Gwaine contento  "Mamma  mia, cresci  a vista d'occhio."

 

"Prendilo!"

 

Lui  sorridendo  lo prese,  e Gorlois  gli fece un grandissimo  sorriso seguito subito dopo  ai suoi stupendi risolini  di felicità.  E Gwaine  rise con lui.


"Eccoci qui!  Come pesi, Gorlois.  SU,  che zio Gwaine  ti porta a spasso.   Andiamo da  zia Gwen, prima di tutto!!  Dopodiché, un bel  giro tra i valorosi  e fortissimi  e belli Cavalieri  di Camelot. Che ne pensi? Andiamo. "

 

Morghy,  che si fidava ciecamente, sorrise  contenta e  come vide i due allontanarsi verso  la sua tenda,  si voltò immediatamente  verso Merlino, guardandolo attonita.

 

"Non  ci posso proprio  credere ancora!"

 

"A-A  cosa?",  chiese lui  sorpreso  dall'impeto.

 

 "  Che sei invidioso  DI ME, Merlino!", vedendolo  aprir bocca  per ribattere lo bloccò,  "Non  t'azzardare a ribattere, sai?  Sono Empatica,  e  tu lo sai benissimo. Lo sento  che cosa provi, che  cosa senti. E ho capito  che lo senti per me."

 

Merlino  la guardò.  Poi sospirò,  rassegnato all'evidenza  che non poteva decisamente competere  contro l'  ostinazione di Lady Morgana;    poteva ,d'altronde,  mettersi contro un Potere tanto forte  e preciso com'era  l 'EMPATIA.  Lei sapeva  ciò che  realmente provava. Lei  SENTIVA.

 

"Non... é vera  e propria Invidia. E'  solo...  Tu sei... Hai potuto..."

 

" Merlino", disse lei sorridendo,  " se  lo vuoi, se  ciò che desideri  è questo,  ed è  più che giusto  e naturale, c'è un modo  per questo. C'è  di sicuro,  non ne  ho dubbi."

 

"L'Incantesimo  di per sé  non é complicato.",  fece Morgause  dietro di loro.

 

   Merlino scosse la testa.

 

"No.,  Lasciate perdere, ragazze.  E' molto gentile,  da parte vostra.  Davvero, molto gentile  e generoso ma... NO. Grazie."

 

"Ma"

 

"NO."

 

E  prima  che le due potessero ribattere,  si avviò a passo spedito  verso la sua Tenda.  Quella Reale, che  ovviamente condivideva  come già tutti quanti sapevano,  con Artù,  che  credeva di trovare:ma  la Tenda era vuota,  o perlomeno così  sembrava. Poiché  Artù era  poggiato dietro l' apertura della Tenda  e , quando il Mago  entrò, gli si avvicinò  lentamente,  cingendogli dolcemente la vita con le braccia. E lui  quando sentì quelle braccia  dolci, ma  forti, stringergli  i fianchi,  sorrise.  Per nulla spaventato.

 

"Ei..."

 

"Merlino...  mi stai letteralmente  torturando.",  gli sussurrò  posando la  propria testa sulla  sua spalla dx .

 

 "Perché   dici questo?",  gli chiese perplesso.

 

"Tu  hai...la minima  idea di come io mi possa sentire,  sentendo TE turbato  ,e  non sapendo la ragione?"

 

Merlino  sospirò

 

"Artù"

 

 " Puoi parlare con me.", disse  voltandolo per guardarlo,poi,negli  occhi, "Puoi FIDARTI, di me.  Ti scongiuro,  amore mio non...tenermi  fuori così."

 

Merlino  gli accarezzò il  viso teneramente e, abbozzò  un piccolo sorriso.

 

"Scusa.  Hai ragione.  Io...", sospirò,  "Dèi,  mi vergogno  di me stesso,per  questo."     di Morgana! >,  pensò  tra sé, < Cioè,Merlino...  della serie  ' più  in basso  di così, non  potevi andare  neppure volendo'!>

 

" Qualsiasi  cosa sia,  sono certo che"

 

"Sono  invidioso di Morgana.",  disse d'un  fiato interrompendolo.  E il  Silenzio calò.  Per una manciata  di secondi.

 

"S..scusa,  che..."

 

Merlino  lasciò  le sue braccia,  quel nido tanto  protetto quanto caldo, allontanandosi da lui,e  dandogli le spalle.  Vederlo  ridere di lui,  gli avrebbe fatto troppo male! Già  il SENTIRE  le sue risa... sarebbe stato  un colpo  troppo duro da mandar giù...

 

" Provo...invidia , nei confronti  di Morgana.  Perché  LEI  ti ha dato un figlio mentre  IO...no."

 

Chiuse  immediatamente gli occhi,  attendendo  con un macigno  sopra al cuore,   lo scoppio di risa.  Che, però non arrivarono;  comunque  lui non si voltò, pur avendo  nuovamente gli occhi aperti, ma lo sentì avvicinarsi,  lo vide affiancarlo,superarlo.  E con lo  sguardo fisso  sul terreno lo vide  fermarsi davanti a  lui. In  silenzio. 

 

" Merlino.  Guardami."

 

"N..no..."  sussurrò  lui "Ti  prego, non"

 

"MERLINO."

 

Lui  scosse  la testa, le lacrime  che ,lentamente  scendevano  sul viso.

 

"Non  posso...  non ne  ho il coraggio..."

 

 Sentì le  mani di  Artù posarsi sulle sue guance,  e dolcemente asciugare  le sue lacrime,  e poi gli sollevò  il viso, lentamente,  baciando  le ultime lacrime.  Sorrise,  e fissò  lo sguardo dentro al suo.

 

" Merlino.  Amore mio.  Non"

 

"PERCHE' LEI sì,  e IO no?!"  ,urlò lui  piangendo "Perché  LEI che...ti  vuole solo  BENE, ha potuto darti  un  figlio,  mentre IO  che...  ti amo  con tutto  me stesso... posso dartelo?"

 

Artù  lo strinse a sé  dolcemente.  Baciandogli i capelli  con tantissima Tenerezza.

 

" Perdonami, Merlino.  Io"  sospirò,  " Anche io  ci penso spesso.  Non credevo che"

 

Lui  alzò la testa. 

 

"S..ul serio?"

 

"Sì.  Quando  ho preso  fra le braccia mio figlio,  per la prima volta, io ho pensato 'come  avrei voluto che fosse mio e  di Merlino..'  DA quando  abbiamo saputo  del fatto dell'Erede, che dovevo avere  un figlio."

 

 Merlino  annuì,

 

"Io l'  ho sempre desiderato  un figlio NOSTRO.  Ma  anche io,  da quel giorno...  ci penso  sempre più spesso. "

 

"Già.  E non tanto  per il fatto  di dare un Erede al Regno, ma"

 

"per  avere un bambino NOSTRO.", sussurrò  l'altro con un sorriso,  "Il frutto del nostro AMORE...  tra le braccia..."

 

"Se  non te   ne ho parlato"  disse Artù,  "e'  perché  credevo  che mi avresti preso per... non so...  per pazzo!",  rise poi.

 

Merlino  rise insieme a lui,

 

"Allora  siamo pazzi in due!",  e lo baciò,  "  In  questo  preciso istante,  per la prima  volta in vita  mia, io...  rimpiango  di non  essere una ragazza."

 

Artù  lo baciò con Amore ridendo.

 

"Ma  io ti amo  per ciò che sei, tesoro mio.  Non mi stuzzica  proprio per niente l'idea  di u..una  Merlina!" 

 

Merlino  lo guardò commosso  e ricambiò  il suo bacio  con dolcezza.

 

"Anche  io, ti adoro  esattamente così  come sei.  Non ti  cambierei  mai,per nessun  motivo al Mondo.  Con nessuno."

 

Artù  gli rivolse uno  sguardo  altrettanto commosso,  e ricambiò il suo bacio   col cuore che batteva a mille.  Fuori dalla Tenda  Morgana  e Morgause si appiattirono  alla tenda,  e si guardarono sorridendo.

 

<Sicura  sia giusto?> , chiese  Morgana alla sorella.

 

  Morgause annuì.  <Non  credi  che se lo meritano?  Il Frutto  del loro Amore...  Ti preoccupi  per l'Erede ?>

 

<Assolutamente NO!>,Esclamò lei   Se volessero  nominare Erede  questo bambino , sono soltanto contenta.>

 

Poi  guardarono all'interno  della Tenda,  sguardo fisso  su Merlino ,prendendosi  per la mano  ed iniziando a  mormorare un Incantesimo a bassissima  voce,  attendendo dopo qualche secondo,  sinché non avvertirono  che era andato  fortunatamente a buon fine E, sorridendo,si allontanarono. 

 

 Artù continuò  tranquillamente a baciare  Merlino  che, d'improvviso  , si staccò. Non bruscamente.  Ma  aveva immediatamente  avvertito qualche cosa, e ora sapeva. Aveva  capito.  Aveva SENTITO che cos'era  successo.  Dentro di lui:  sentiva  adesso qualcosa di nuovo,  di decisamente  strano anche .  E  sgranò gli occhi.

 

"Non  ci posso...  credere..!  Quelle"

 

"Che  succede?",  gli chiese  Artù allarmato,  "Che  cos'hai  ?  Stai male? Sei"

 

"No, sto bene.  Credo.",  sospirò   " HO percepito... un Incantesimo.  Che  mi hanno appena fatto.,  e so anche chi.  Morgause  e Morgana. Giusto ...due  minuti fa."

 

Artù rise.  "sono veramente... tremende!  Che Incantesimo  é stavolta?"

 

"Eh..."  sospirò  di nuovo  "Loro  mi hanno... come  te lo dico...  Fatto crescere  un... UTERO. "

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ECCOOMIII!!!!! :D  Finalmente eh?

 Una  volta alla Settimana  posso recensire adesso ^^  E spero  che vi basti... a  me no ma... d'altronde forse meglio così altrimenti  finisce subito...non  pensate? :/

 

Gli  Asterischi,OVVIAMENTE, servono  per dividere Presente& Passato. ^^

 

 Non  a tutti piacerà che abbia  scritto  di Gorlois MA... Ecco,  adesso  pure Elfin é sistemata:  CONTENTA? Avranno  un figlio loro!!!! **

 

E  ora:  GRAZIE  DI CUORE  A TUTTI QUANTI!!!!! <3

 

 

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Capitolo 13
*** Perplessità & Riunioni su un prato di lillà XD ***


 Il volto  di Artù  assunse un'espressione  tra lo strabiliato...  e l'euforico .

 

"Che stai...  Ti hanno...  Mi stai dicendo che... che ora  tu puoi..."

 

Lui annuì.  Arrossendo.

 

"Posso  concepire. Sì."

 

Lui  lo guardò  con  intensità, fin  quando non andò verso  la Tenda  e la chiuse ,  voltandosi poi  di nuovo verso di lui, e avvicinarsi  con pochi passi,  e  successivamente   riprendere il suo viso tra le mani, e baciarlo.  Con amore  e Passione.  E un solo piccolo  profondo sguardo, fu sufficiente  a comprendersi,  e baciarsi  con ancora più trasporto, togliendosi  a vicenda le maglie;

 dopodiché  l'ex  Principe tolse a  Merlino il fazzoletto intorno al collo  per divorarglielo di  baci e sentirlo gemere per lui,  e lo eccitò ancora di più. Lo fece  indietreggiare fino al loro  'letto'  di paglia e stoffa, dove  Artù lo spinse dolcemente  sotto di sé.  E Merlino sorridendo  si tirò  su a sedere per  poi sganciargli i  pants  e tirargli poi giù,  per attrarlo poi a sé.  E  Artù,con un grande  sorriso  lo baciò. Con immensa dolcezza.  E dopo  tanto Tempo,  le loro mani si cercarono,  si trovarono e  strinsero,  le loro dita  intrecciate.  I loro  cuori che battevano forte,  all'unisono.

 

E  quando  Artù venne dentro di lui, Merlino  LO SENTI': il Seme  della Vita  che si faceva strada dentro  di lui, il   suo piccolo quanto  vitale percorso  per poi arrivare fino all'Utero  e piantarsi lì .  E si strinse felice  ed entusiasta al petto  di Artù,  che coprì entrambi con  una coperta  e se lo strinse dolcemente a sé.

 

" Stai bene?"

 

"Sì!  Splendidamente!!", rispose lui  ottimista,  "Mi  sento... POSITIVO.", aggiunse felice.

 

"Bene!",esclamò  Artù altrettanto felice  "IO anche!"  E lo baciò

 

E  Merlino  ricambiando  si accoccolò  ancor di più,  come un bambino in cerca  di tanta sicurezza,  che lui gli donava  senza  esitare, senza  remore  senza restrizioni.

 

"Un  figlio nostro." Mormorò  Artù  "TUO e MIO...  Da  non credersi quasi!"

 

Merlino rise .  

 

"Già!"

 

E  si  addormentarono felici,  abbracciati stretti  l'uno all' altro.  Entusiasti e  anche un po' spaventati... tutti e due.  Anzi.  Tutti & TRE!

 

La  mattina dopo, Merlino  si svegliò abbastanza tardi per  i suoi standard,  infatti Artù  già era uscito  dalla Tenda:  si alzò a sedere  sulla paglia  e poi ,sorridendo, si lasciò cadere  all'indietro ridendo felice col cuore  a 4000! Quella Notte  era stata FANTASTICA! Artù riusciva a  essere tanto passionale quanto dolce,  e dèi quanto era...!  Aveva un corpo STRE-PI-TOSO! Se  chiudeva gli occhi,  lo poteva vedere ,come  se fosse davanti  ai suoi occhi...  La sua ' visione'  fu interrotta:  sentì la Tenda aprirsi  piano,  e si alzò  di nuovo a sorridere per  poi sorridere al suo Sposo.  Teneva un  piccolo vassoio tra le mani:  due spremute di arancia,  due piatti con pane,salcicce  e formaggio, e due bicchieroni di  latte tiepido.  Una colazione  da Re! Il Re (appunto XD )   sorrise,  e si sedette  sopra le balle  di paglia posandovi  anche il vassoio.  DOpo si sporse, e lo baciò  con dolcezza  e tantissimo Amore.

 

"Buongiorno,  mio Sposo.  Dormito bene ?"

 

"Come  un bambino!", rispose,  "Anzi...  ENTRAMBI abbiamo  dormito bene.", si corresse  poi sorridente,  "L'ho  sentito, questa Notte...  il Seme  che raggiungeva l'Utero."

 

Artù  rise e sorrise,  felicissimo,  con le lacrime agli occhi  e il Cuore che esplodeva dalla  pura  gioia assoluta,  e posò  una mano delicatamente sul grembo.

 

"Q-Quindi,  tra 9 mesi tu  e io... Cioé ... Avremo  un ... Bambino NOSTRO?"

 

"O Bambina.", lo  corresse annuendo " Potrebbe  nascere una femminuccia  e non un maschio.  Ci  hai pensato?  Tu...  preferisci  un maschio?"

 

Artù  scosse la testa. Sorridendo.

 

"A  me é sufficiente  che sia in salute,  il sesso  mi è indifferente.  Sarà Frutto   del nostro Amore,  lo ameremo... o LA ameremo, comunque."

 

Merlino  sorridendo prese  il suo bicchierone  di latte tiepido  e lo bevve, sentendo  uno strano solletico nella pancia.  Così  vi poggiò  a sua volta la mano  e rise.

 

"sarà  ancora un piccolo embrione, ma  il Latte  già lo adora!",  poi sospirò  "Mi domando  come lo,  o la nutrirò , quando verrà al mondo."

 

"Ci  penseremo."

 

Lui  annuì  e  poi cominciarono  a mangiare;  da tantissimo non facevano  una vera colazione assieme,  e adesso,  seppur  in Guerra,  erano lì seduti insieme  che parlavano del più e del meno ,e si guardavano con  tanta devozione e tanto  amore.  Quando  poi finirono, Artù   scosto il vassoio,  e Merlino gli prese   la mano e lo avvicinò a sé.  Artù  si alzò   per poi sedersi più vicino a lui, proprio davanti  ai suoi occhi, e Merlino con  un sorriso gli  sfilò  la maglia e la poggiò accanto a sé.  Artù sorrise.

 

"Sei insaziabile!"

 

"Non  voglio farlo.",controbatté scuotendo  il capo  "Voglio soltanto ...  Chiudi  gli occhi, amore mio."

 

"Certo."

 

Merlino posò  le sue mani  sul viso di Artù carezzandolo dolcemente  e con tanta tenerezza,  e Artù chiuse gli occhi  sorridendo:  le mani del giovane  iniziarono ad accarezzare la fronte scendendo giù sugli occhi chiusi,  passando sugli zigomi lisci e posarsi  sulle guance rosee  senza accenno di rossore;  scese giù  sul collo, liscio  e perfetto,  l'incavo fino alle spalle, forti, possenti,  le sue braccia muscolose che potevano toglierti  il respiro ma anche fornire  uno  scudo di protezione, e il suo petto...  gli addominali perfetti  e ben scolpiti,  con le varie cicatrici  che si era procurato  durante duelli  o allenamenti vari, e sorrise.

 

"Sai,  se fossi stato  già presente  nella tua Vita, queste"

 

" Me  le sarei   evitate.",  disse Artù sorridendo,  "Lo so, Merlino.  Ma adesso sei qui, giusto?  Questo conta, null'altro."

 

Le  mani di Merlino lo carezzavano  con così tanta  Dolcezza e Tenerezza,  e Artù  si sentiva in una sorta  di Trance.  Da cui avrebbe pagato oro  e argento per NON uscire.   sensazioni che provo ogni volta  che mi sfiora sono... straordinarie!  Sentire le sue  mani su di me... è intossicante... >, pensò.  Il  suo corpo era percorso da mille  e più brividi,  Dèi  MAI aveva provato  sensazioni di questo genere  prima, ed erano così intense,  che gli sembrava  di librarsi addirittura in volo!  E quando riaprì gli occhi,  e  vide il suo sorriso,  i suoi occhi... sentì  che per qualche motivo  era Lì che doveva essere.  Gli carezzò il viso.

 

"Un poeta  antico un giorno disse... "Eravamo insieme.  Tutto il resto del Mondo  l'ho scordato". Déi, quando sono con  te mi scordo addirittura  del Tempo che passa, Merlino."

 

Merlino  sorrise baciandogli il polso  della   mano con Devozione..

 

"Eravamo destinati, amore mio.",  poi sospiro',  "Sai  , questa Guerra mi mette paura.  Ma voglio  che tu sappia una cosa."

 

"Cosa?"

 

"  concedessero a me: un'ora  di Amore su  questa Terra... donerei me stesso A TE.>  Qualunque cosa possa  accadere, io sono TUO  e lo sarò sempre amore mio."

 

Artù lo guardò  con le lacrime agli occhi.  E gli prese il viso fra le mani  Per poi baciarlo con amore e  tanta Dolcezza.

 

"Tu.non.mi lascerai, Merlino." Sussurrò  "Perché senza te , io non valgo niente.  Non SONO niente.  Se TU dovessi...  Io non resterei qui  un  secondo di più.  Sei la  mia ragione di Vita, piccolo mio. La Luce dei miei occhi,  dei miei giorni."

 

Merlino,commosso,lo  strinse.

 

"Ho tantissima  paura.  Perché quando  verrà il momento in cui mi troverò  di fronte a Viviana... sarò da solo.  Nessuno dovrà esserci,  oltre a me,  e a lei.", disse  piangendo  "Ho  terrore di non farcela! Di non  essere all'altezza!  Tutti  vi aspettate   così tanto da me  ed io... Sembrate  tanto fiduciosi ma..."

 

"Merlino.

So perfettamente  com'é che ti senti.  Che cosa provi. ",  Artù lo  guardò,  " Perché lo provo ogni  volta che mi trovo davanti  ad un altro Cavaliere,  in duello.  E  so che cosa si sente  ad avere Paura di non farcela,   conosco bene il timore di deludere  chi crede in te."

 

"Ma  tu non potresti MAI deluderci.  Neppure volendo!  Perché  tu ci metti il cuore, e  tutta la tua buona volontà.  Sempre.  Questo fa' di te un  Vincitore in partenza."

 

Artù sorrise  col cuore che gli esplodeva  dalla gioia.

 

"E  lo stesso discorso  vale per te, Merlino.   Tu non devi ascoltare che il tuo Cuore. Il tuo istinto.  Nessun' altro  o niente altro."

 

"Grazie,amore  mio."

 

Artù  si stese  ,voleva stare  ancora lì al caldo per qualche minuto,  e si stese  anche Merlino, con la  testa del biondo sul petto,  e cominciò ad accarezzare  i suoi capelli dorati e robusti con tenerezza, sorridendo.

 

"Wow... Lo  adoro..."

 

"Che  cosa?"

 

" Ascoltare i battiti  del tuo cuore. Mi calma."

 

Merlino  restò lì  dieci minuti, baciandogli i  capelli dolcemente,  e poi si alzò porgendo  le mani ad Artù che si alzò  davanti a lui senza  mollare mai le sue mani, stringendole  tra le sue con forza e infinita dolcezza.  Si scambiarono  tanti piccoli  teneri baci a stampo, ridendo, e  tenendosi per la mano uscirono  dalla tenda baciandosi ancora.  Il Cielo era abbastanza limpido,  con qualche nuvoletta candida e bianca sparsa  di qua  e di là .

 

" Merlino!  Artù! Buongiorno!!"

 

 I due guardarono  le due ragazze che stavano avanzando  sorridenti verso di loro con l'espressione più  tranquilla di questo Mondo,  E Merlino puntò  loro il dito contro.

 

"VOI DUE... lo  sapete che cosa siete?",  disse  serio  "Due pesti!  Ecco cosa siete!  Cosa... Come.. ARGH! "

 

Le due chinarono  la testa,  dispiaciute,  e poi guardarono  il loro fratello maggiore,  e lui.

 

 "Ci dispiace.",  fece Morgause,  "Moltissimo!  Avremmo dovuto  parlarne con voi, prima.  E' che...  A noi sembrava così ingiusto  che voi non abbiate un figlio  vostro!!  E abbiamo agito di conseguenza, a istinto."

 

Morgana  annuì.

 

" Abbiamo  pensato che... tu,  Merlino, non avresti  MAI  trovato il Coraggio.  Non perché  tu sia vigliacco eh!  Ma perché... raramente pensi a te."

 

"E  dai Merlino...",fece Artù.

 

"Ok, ok.  Grazie, sorelle...",  dopo sospirò  .  "Devo  soltanto dirlo ai  miei. Gran  bella conversazione,ve  la immaginate!? "

 

"Buondì!",  salutò Ginevra,  "Morgana  mi ha annunciato la grande novità.  L'idea di diventare  genitori deve essere  decisamente entusiasmante!"

 

"Lo è!",  rispose  Artù  contento sorridendo,  "Avere un Erede  é emozionante, questo non lo nego. Ma  un figlio dalla persona  che  ami di più al Mondo è... tutta un'altra cosa."

 

Gwen sorrise.


"Sì.  Hai perfettamente ragione.  Un figlio  dalla persona  che ami é  una... Emozione unica."

 

"Ci... CI hai ripensato?",  le chiese  Morghy felice,  "Hai  deciso di..."

 

"Sì.  Fammi  pure l'Incantesimo.  Io  mi  fido totalmente  di te.", rispose annuendo.

 

"Credimi, tesoro mio:  andrà tutto alla grande!"

 

Merlino  rise  e sorrise   insieme.

 

" Mi  fa tanto piacere  per voi!  Non immaginate  quanto sono... SIAMO , felici per voi! "

 

"Grazie!", risposero  in coro entusiaste.

 

Morgause  sorrise.

 

" Così  la quota sale a tre.", guardò  Artù,  "Non te l'ho detto prima,  perché  io voglio combattere.  E so  che essendo incinta, secondo il  Nostro Codice non potrei farlo. Ma"

 

"A  questo modo metti a rischio  il bambino.", la interruppe lui,  " Voglio vederlo  mio nipote,Morgause.  E voglio che sia al sicuro  anche tu."

 

"Sa'  sicuramente quel che fa, Artù.",  intervenne Merlino,  "Quando avvertirà  pericolo per il Bambino,  si fermerà. Giusto?"


"Giusto!"

 

"Le  copro le spalle io.  Non  ti devi preoccupare, è  la mia sposa.  E ale  e a nostro Figlio ci penso io.",  disse  Carot avvicinandosi.

 

Artù annuì.  E sospirò.

 

"Bene!"

 

Merlino  sorrise lasciando  il gruppetto con un bacio  d'amore ad Artù,  e si  diresse tranquillamente alla Tenda  del Cerusico di Corte  ,il quale lo guardò :uno  sguardo misto  fra il serio e il divertito.   E sospirò .

 

 " Come  ci si sente  a...",  fece cenno alla pancia,  "Ad  avere... bhe... un UTERO?  Deve'essere molto..."

 

"Strano,sì.",rise  lui,  "Ma darò un  figlio ad Artù!  E ne siamo entrambi  felicissimi.   Emozionati, e...ed entusiasti!!  Anche se, effettivamente,  ci spaventa molto. Me soprattutto."

 

"Solo  perché lui è già padre  di un figlio,  ciò non significa  che sia meno spaventato  di te. Sebbene, bisogna dirlo:  Artù  NON HA un utero."

 

"Appunto.", disse lui.

 

"Ti  senti DAVVERO pronto  a questo,Merlino?"

 

Il giovane  assentì col capo.

 

" HO soltanto  il timore di quella faccenda  sull'Equilibrio.  'Una  Vita...per un' altra.'.  E adesso pure Ginevra vuole  un figlio da Morgana, quindi...  la mia ansia è decisamente  raddoppiata! Voglio dire... Chi é che sarà   preso per questi due bambini?"

 

Gaius  scosse  la testa.  Sorridendo ,fiducioso.

 

"In questo  caso  non credo valga lo stesso Principio.  Ma  se sei nel dubbio  e vuoi uscirne,  se sono conferme  che cerchi, chiedi a chi  ne sa senza dubbi, molto  più di te.  E di me,anche."

 

"Kilgharrah.  Più  tardi andrò sicuramente da lui, prima, però devo  dare la Novella ai miei. ", disse,  "Chissà  che giubili di gioia!" . E uscì.

 

"Dove vai?"

 

Merlino, che scioglieva  Garulf, si voltò  verso il suo sposo sorridendo.

 

"Dai miei. Ovvio.  Vado ad annunciar loro la lieta novella.  Preferisco lo  sappiano da me."

 

Artù  col suo medesimo sorriso prese  le redini di Garulf e vi montò porgendo  la mano a Merlino.

 

"Mi pare  una splendida idea!  E dunque vengo assieme a  te. A questa maniera daremo la notizia INSIEME.  A tutti  e quattro. Avanti."

 

Il moro  contento afferrò  quella mano e salì davanti  a lui, baciò Artù  e lui spronò verso Camelot;  sulle scalinate  ad  attenderli  c'era già Uther assieme ad Ygraine  e Ingrid,  che li avevano visti giungere con i loro Poteri.

 

"Artù! Merlino!"

 

"Padre. Madre.  Zia.",  rispose artù smontando,  "Io  e Merlino vorremmo... conferire  con voi, Hunith, e Balinor.  Se possibile."

 

Merlino, aiutato  naturalmente  da Artù, smontò  e sorrise.

 

"Niente  di grave, potete  stare tranquilli.  Però preferiamo  non entrare, perché  vorremmo tornare  all'accampamento il  prima possibile."

 

" Per noi  è una gran  gioia rivedervi,  figlioli adorati.",  disse una sorridente Ygraine.

 

"Merlino!"

 

"Madre!  Padre!"  li abbracciò  " Siamo giunti  a darvi una...  grandiosa notizia!  Sono certo che  vi renderà felici. Cioé... Questo,perlomeno  è... ciò  che spero.  Che speriamo."

 

Ygraine  sorrise,

 

"Se ti riferisci  per caso  a Morgana e Gwen,  già lo sappiamo  ragazzi.  Ci hanno annunciato la Novella  giusto venti minuti fa.

 

Uther  sorrise felice

 

" E' bellissimo  che abbiano deciso  di avere un figlio tutto loro.  Come anche Morgause  e Carot, a  quanto ci hanno detto.", disse.

 

"Non  saranno i soli."

 

Tutti  e cinque  si voltarono  verso Merlino  che, con un gran bel  profondo respiro  ,aveva preso  il Coraggio e lo aveva finalmente detto.  In parte almeno. Sentì  la mano di Artù stringere dolcemente ma con presa salda  la sua,  e i due sposi  si guardarono con un largo sorriso.

 

"Morgause  e Morgana",disse poi artù "hanno compiuto  lo stesso Incantesimo anche  sopra Merlino, l'altra Notte. Certo,avrebbero dovuto  come minimo avvisarci prima di compierlo, ma non per questo ne siamo meno felici."

 

Ingrid  guardò la sorella, divertita  e perplessa.

 

"E  avete... consumato la Notte?"

 

Loro  annuirono,  e Ygraine sorrise  agli sguardi  degli altri tre genitori

 

"Oh,  non preoccupatevi. E assolutamente  senza alcun tipo di rischio.  E' un Incantesimo  tanto semplice quanto strepitoso. Unith?"

 

La donna  guardò suo figlio  incredula.

 

"Tu hai... un  Utero? "

 

"Sì..." rispose  sorridendo commosso  " E l'ho sentito, madre!  Ho SENTITO  la Vita  che... Nasceva dentro di me!  Ed è stata l'emozione  più... grande e indescrivibile che  potessi provare mai."

 

La  donna ormai commossa scoppiò in lacrime,  e avvicinatasi al figlio con  pochi passi lo strinse poi a sé, forte.

 

"Un nipote... Non  potevi darmi gioia  più grande!!"

 

"Bhe, figliolo.",  rise Balinor  "Se  ne sei contento tu,  e ne sei felice... non  c'è niente, allora,  che possa esser detto contro  tutto questo.", e lo strinse.

 

Merlino  annuì felice..

 

"Ne sono   più che convinto. Amo Artù   con tutto me stesso,  e dargli un figlio  per me è il Sogno  più...grande  mai realizzato!"

 

"Congratulazioni!",  rise il padre felice.

 

Uther,Igraine  e Yngrid strinsero Artù felicissimi,  e a dir  poco commossi, dopodiché  abbracciarono anche Merlino mentre  i genitori  del Mago stringevano  forte Artù.

 

"Mio caro  Merlino", disse Ygraine  "Non  sai quanto io  sia felice per voi!  Piuttosto, il Bambino, o  Bambina,  andrà assolutamente protetto  o non vedrà la Luce.  Con la Guerra non si scherza!  E poi,  neanche ciò  che devi fare é tanto  più semplice."

 

Merlino  in quel preciso momento sentì  una forte fitta al petto,  all'esatta altezza   del cuore:  il senso  di colpa  che lo pervase.  Lady Igraine  glia veva appena fatto tornare alla mente  che lui aveva un preciso compito  da portare a termine. Un dovere.  E non era affatto un gioco.

  sono affidati  a TE, Merlino!  Tutti loro.>, pensò,  <Ed  é una cosa veramente pericolosa, lo sai.  E troppo importante!  >

 

" Vi chiedo perdono.", disse,  "Umilmente  perdono.  Voi confidate moltissimo in me, perché  io ho una missione  da compiere. Devo  affrontare una delle  Streghe più potenti  che esistano, e ho appena fatto una...  Mi sono comportato da  emerito idiota! E da  Egoi"

 

"Merlino, no!",  intervenne Artù,"Non  sei un idiota,    tantomeno un Egoista!  Non  potresti MAI esserlo, tesoro."

 

Yngrid  scosse  la testa, difatti.  Con  un sorriso.

 

 "Porti in  grembo il figlio tuo e di Artù.  E' un frutto d'AMORE, non certo di Egoismo. Mia  sorella  comunque ha ragione:  opereremo un Incantesimo. Lo stesso  che abbiamo compiuto  sul grembo di Gwen e di Morgause.  Lo  faremo  anche per il tuo."

 

"E'  un Incantesimo  di Protezione.",  aggiunse Igraine,  "Molto,  molto potente."

 

"Una  sorta di Scudo,  in poche parole.  Che protegge  il Bambino.  Oppure  Bambina.",  finì  poi Balinor.

 

Le  due sorelle Pendragon Senior  sorrisero al ragazzo,  per poi prendersi per la mano  e avvicinarsi  a lui;  si avvicinò pure Balinor,  che prese la mano di  Igraine mentre  le altre tre andarono a posarsi  sopra al grembo  del giovane.  I tre chiusero  in seguito gli occhi.  Iniziarono a sussurrare parole  in Lingua Arcaica,  formule della Religione  Antica,  mentre  poi dalle loro mani si sprigionò  una intensa Luce azzurra E bianca,  che  successivamente  passò sulla pancia  del mago,  che la sentì  penetrare, calda, con gentilezza,  dentro al suo grembo. Quel  calore fortissimo  lo riscaldò lungo tutto il corpo, per  poi accentrarsi nuovamente attorno  al grembo. E seppe  che il feto  era ,adesso,  al sicuro.  Che  era ben protetto.  E sorrise alle  due donne e  al proprio padre.

 

"Vi  ringrazio, di cuore.",  poi sospirò.  " A proposito. Ho parlato  con Morgana,mentre  venivo qua.  Riguardo... allo scontro con la Strega.  Se tale  scontro con  Viviana  comportasse un sacrificio, da parte mi"

 

"NO!"

 

"Artù!",  sbraitò  lui,  "Stavo  dicendo...  In quel caso,  voglio che voi salviate il piccolo. Sarà Morgana  a concepirlo,  e a tenerlo  nel suo grembo."

 

Le  due annuirono.  Serie.

 

"Hai  la nostra Parola.", disse Igraine

 

"Non  ce ne  sarà alcun bisogno.",  intervenne Artù altrettanto  serio "Tu  non dovrai sacrificarti, Merlino.  Mettitelo bene  in quella testolina!  IO.NON.TE.LO.PERMETTERO'. MAI!"

 

"Lo so...",  sospirò lui.

 

"Bene."

 

"E'  già troppo che siete via.",  disse Uther,.  "Ora é meglio se  rientrate ragazzi miei."

 

Merlino  assentì.

 

"Dobbiamo  ancora passare da  Kilgharrah, però.  Meglio avviarsi."

 

"Beh" disse Balinor,  "Puoi tran tranquillamente chiamarlo , così sarà  lui a venire da"

 

"NO! Viviana non  deve avvertire.  Deve restare al sicuro  nella  grotta.", disse Merlino,   "non  c'è problema.  Scendiamo noi  ,da lui. "

 

"D'accordo.  Forse è meglio.", rispose lui.

 

Artù  prese quindi le   redini di Garulf, mentre  Merlino si avviava precedendolo  verso le Grotte  e accendendo una fiaccola  con la Magia,  attendendo così che Artù lo raggiungesse,  per prenderlo poi di nuovo per  mano. Insieme  scesero giù fino alla Grotta  dove KIL  li attendeva con largo sorriso.  Appollaiato   sulla sua bella  roccia.

 

 " Buongiorno,miei giovani Amici!"

 

"Ciao,Kil!", risposero sorridenti i due

 

"So  tutto.  Questa  Notte ho percepito  la Magia  delle due giovani  sorelle,  e ho capito  immediatamente che genere  di Incantesimo  hanno operato. Sono ultrafelice  per vo!  Oh. E anche  per Ginevra, Morgana ,  e Morgause."

 

"Grazie!",  risposero felici.

 

"Ma ditemi...  in che cosa  posso aiutarvi stavolta?"

 

Merlino  lo guardò.  Preoccupato.

 

"Tu  lo sai meglio di  me, Kilgharrah:   quando si chiede aiuto  alla Magia per una Vita  da far nascere...  la Magia  ne chiede un'altra  in cambio.  E sia  io che Ginevra"

 

"Non  avete niente  da temere!", lo rassicurò  lui,  "In  questo caso  non vale quell'esatto Principio.  La Vita  richiesta  in cambio  può essere anche  animale. Suggerisco   due belle caprette, di quelle più anziane e paffutelle."

 

Artù sorrise.

 

"Ne  abbiamo gi usto  un paio  fresche,  che tra 9mesi   saranno perfetto per... ecco,quello."

 

"Bene!"

 

Merlino  si sentì molto  più sollevato.

 

" Perfetto. In questo  caso, non abbiamo  di che preoccuparci. Adesso mi sento molto più tranquillo."

 

Kilgharrah lo scrutò.  E sorrise,ma  perplesso comunque.

 

"Qualche cosa  ti turba,giovane Merlino. "

 

Lui  annuì.  E sospirò .

 

" Trovarmi da solo  di fronte a Viviana, ecco  che cosa mi turba. Cioé... No.  In realtà  non è esattamente  quello,  che mi preoccupa. Mi  sono già trovato di fronte a una Strega potente, da solo.  Però c'é  da dire che Nimueh  probabilmente non era  tanto... malvagia... in fondo."

 

Artù  si sentì scappare una  risata sarcastica

 

 " Non  era malvagia? Merlino, Merlino."

 

"Il Mago ha ragione, mio Re.", disse Kil,  "La Strega  Nimueh aveva la mente purtroppo  annebbiata dall'Oscurità.  Ma non si può  dire che fosse, in  fin dei conti, malvagia.  Al principio, quando  era più giovane, non lo era affatto mi creda."

 

Merlino  assentì  con il capo.

 

"E'  quello che pensavo io.  Ma Viviana, é  guidata da Odio.  Furia.  E sete  di Vendetta.  Come posso fermarla?  I miei  soli Poteri non basteranno."

 

"Lei  è l'Oscurità nella tua Luce, Merlino.  L'Odio... nel tuo Amore. E  queste altre due potentissime quanto sottovalutate Armi, Amore  e Luce, ti aiuteranno a sconfiggerla e  mettere fine alla sua Vita. Se è questo  ciò che realmente desideri."

 

Merlino  scosse la testa.

 

"Io  non voglio ucciderla, Kilgarrah. Voglio   solamente... aiutarla."

 

Artù  sorrise  guardando Kilgharrah.

 

"Come  al tuo solito. Vuoi aiutare  tutti, eh Merlino?"

 

"Sì.  É  tanto sbagliato ?"

 

"No,  giovane Mago",  rispose kilgharrah  "e  ti dirò anche  come farlo.  Ma non adesso.  Verrà  il momento  in cui te lo dirò,  ma  non é questo. Tornate  all'Accampamento, giovincelli.  Altrimenti penseranno che li avete abbandonati!  Ah.  Volete  che vi dica di  che sesso sarà?"

 

Artù  e Merlino annuirono e si guardarono.

 

"Ci  farebbe felici saperlo.",disse Artù

 

"Bene!  Allora  ora tornate in là,  nella  vostra Tenda.  Tra poco  vi saprò  dire."

 

 

I  due, allora fiduciosi  e più che mai incuriositi, uscirono  dalla Grotta risalendo le scale  e spegnendo  la fiaccola  e montando sul fido  Garulf  che li salutò con  in lieve nitrito e, felice  pure lui, partì alla volta dell'Accampamento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Seconda Parte:  VI piace? *___* Spero  tanto di sì!!!

Ho  deciso di suddividerlo in due,  perché altrimenti  era troppo  lungo l'altro ^^"  e adesso, vedremo  un che cosa riserverà  il Fato  a questi due, anzi  quattro, giovani ragazzi:  femmine? Maschi?  I nomi  già  li ho pronti... in ogni eventualità **

 

Fatemi  sapere  miei cari <3<3

 

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Capitolo 14
*** Grandi Nomi per Grandi Nascite.... peccato per il Finale.. ***


"Ragazzi.  Ben tornati."

 

"Grazie, Morgause."

 

"Kilgharrah  ha appena riferito  a  me e Carot,  che sarà  un maschio.  Un bel maschietto.  Abbiamo deciso  di chiamarlo Aidan.", disse  radiosa.

 

  E  Carot, altrettanto raggiante,  annuì.

 

"Significa letteralmente 'piccolo Orgoglioso' , in Celtico."

 

Merlino  si lasciò sfuggire una  risatina .

 

" Oh, bhe,  speriamo solamente non  venga su orgoglioso  quanto lo zio."

 

"Ehi!",  esclamò lui ridendo.  "Comunque, siamo  felicissimi di questa Notizia,  ragazzi." Aggiunse poi

 

Merlino annuì.  Tutto contento.

 

"E  così  avremo un altro maschietto  Pendragon ,eh? Bene!"

 

"Il vostro?", chiese Carot.

 

" Lo sapremo a minuti,  il Drago sta ' verificando'.", gli  rispose impaziente Artù.

 

"Stiamo  attendendo  pure noi."

 

Morgana  e Ginevra arrivarono tranquillamente  per la mano.

 

"Che  ne dite", fece Gwen  "se  aspettiamo insieme?   Sediamoci sul prato, magari."

 

"Ci sto!", risposero  i due maschietti.


  Carot  e Morgause  sorridenti annuirono.

 

 

I  sei ragazzi, così, si avviarono  verso il prato  dietro alla tenda reale, dove  si sedettero: Morgause  si poggiò a Carot, restando  in posizione semi distesa;  Morgana  si sedette a gambe distese,  con la testa di Gwen dolcemente posata  su di esse,  mentre la ragazza  era stesa completamente. Merlino tra  le gambe di Artù, poggiato  a un albero. 

 

"Che  bella giornata, vero?", disse Gwen.

 

"Bellissima,tesoro mio.",  le rispose  Morgana,  "Anche  se niente potrebbe mai  essere bella quanto te ."

 

Artù  rise.

 

"In arrivo  un carro stracolmo di smancerie, ragazzi!"

 

"EHI!"

 

Merlino  scosse la testa sorridendo.

 

" Lascialo perdere, Morgana.  Tuo fratello,lo  sai,se lo vuole  sa diventare alquanto indisponente  e dispettoso."

 

"Bhe,  sicuramente ha preso da papà.", intervenne Morgause.

 

E  tutti quanti insieme risero.

 

"Di  che cosa parliamo, ragazzi?"

 

" Ci uniamo pure noi!"

 

Dal  Campo arrivarono , sedendosi  vicino a loro, anche Gwaine e Lancillotto.  Soddisfatti del buon allenamento e felici  nel vedere tanto  Amore  intorno a loro.

 

"Parlavamo  di quanto sia indisponente il Re.", disse Carot.

 

Gwaine  annuì.

 

"oh,sì.  Mi spiace molto  Artù, ma... Qui hanno pienamente ragione!"

 

"Ah,ma grazie.",  disse lui  ma ridendo,  " Ne terrò  sicuramente conto, quando dovrò  assegnare gradi più alti."

 

Lance  scosse  la testa, ridendo anche lui  con gli amici .

 

" Povero Artù."

 

"Non  sembreresti  tanto...burbero, almeno  non a me."

 

Elyan  si unì a loro dopo qualche minuto che  erano lì, e  si sedette vicino  ai suoi due Amici.  Iniziò  a ridere anche lui,dopo.

 

" Oh!  Ti  ringrazio,Elyan!"

 

Merlino  vedendoli  tutti tanto affiatati e sorridenti, spensierati , sorrise.  Col cuore sereno  e pesante allo stesso tempo:  quella  Guerra aveva letteralmente  logorato i nervi di  tutti quanti  ma lì, in quel particolare  momento,  eccoli tutti lì insieme , rilassati  e senza pensieri imminenti.

 

" Che c'é?"

 

 Dopo qualche  minuto, Ginevra si accorse  che il suo migliore amico  li guardava uno per  uno con un largo  quanto bizzarro sorriso stampato  sulla faccia .  E Il ragazzo  senza smettere  di sorrise scosse la testa.

 

"Oh, niente.  Stavo soltanto  constatando quanto sembriamo  sereni, e... senza pensieri."

 

Lei sorrise.

 

"Già!  Sembra così strano...  Eppure  tra  non molto avremo a che  fare con un'ennesima Guerra."

 

"Alcuni  di noi potrebbero non  essere qui",  disse Gwaine,  "quando  tutti questi pargoli nasceranno.  E so...  di esser molto  pessimista ma...  la cruda verità va affrontata ."

 

Lance  annuì. .

 

" Beh,  se non altro  lasceremo un Mondo migliore."

 

 Ma  tutto andrà bene, ragazzi. Dobbiamo avere  fiducia nel Grande  Drago.  E nelle  nostre forze.", intervenne  un positivo Elyian   .

 

"Giusto!", disse  Artù soddisfatto,  "E  poi, noi abbiamo  il più grande Mago di tutti i Tempi.  QUESTO varrà  pure qualcosa, non vi  pare?"

 

Merlino rise.

 

"Oh certo! "

 

 

 Accadeva, a volte,  che Kilgharrah parlasse  mentalmente,  e che  gli altri rispondessero a voce  alta:  questo non  impediva affatto  le comunicazioni, anzi. Alle volte  era più facile.

 

"Ciao Kil!", dissero loro in coro.

 

" Ebbene?", chiese  Artù, "Novità? "

 

  appena visto la futura  Famiglia di Morgana  e Ginevra.>, rispose  lui.

 

Morgana  e Gwen  si guardarono  e poi prendendosi  per la mano, intrecciarono  le loro dita  sul grembo  di quest' ultima.

 

"Dicci pure."

 

Kilgharrah,  nel  fondo della sua  Caverna, sorrise felice.

 

<  Ebbene,  ragazze mie... andra'  aumentata la  Protezione  al grembo, al  più presto direi!>

 

"Come mai?", chiese Morgana.

 

  perché  altrimenti il vostro bambino... e  la vostra  bambina... rischierebbero la  loro Vita.>,rispose  più che  raggiante.

 

I   cuori delle due si fermarono  per un istante.... per  poi prendere a  battere  a un  ritmo frenetico;  si guardarono,  con  le lacrime agli occhi  dalla commozione  e dalla gioia pura:  due bambini!! Se ne aspettavano  uno, ma averne  due duplicava  la loro già  crescente felicità!!

 

"Un  maschio..."

 

"E  una femmina... "

 

  miei vivissimi complimenti, giovincelle!>, disse Il  Drago entusiasta.

 

Morgana  si chinò  sorridendo  su Gwen, e  la baciò con infinito Amore,  mentre  lei rideva euforica,  e gli  altri applaudivano  felici,  facendo loro  le congratulazioni  più sincere.

 

"Due  Pendragon  in una volta! WOW!!",  esclamò Lance.

 

Elyian  abbracciò  forte la sorella.  Ma  con  tantissima Dolcezza,comunque.

 

" Una Nipote!!  Che gran gioia!"

 

" Beh, se  non altro per ora  siamo a  quota DUE Pendragon maschi.  E non tre!",  rise Merlino,  "Una bimba  Pendragon è  molto più semplice  da gestire.  Ed   educare."

 

Artù  gli baciò i  capelli.

 

"Su  questo mi trovo concordante  con te, amore mio."

 

"E  per quanto riguarda i  nostri due amatissimi Regnanti?",  chiese Gwaine  curiosissimo,  " Che  cosa ci puoi dire, KIL?"

 

  c'é  una bellissima bambina!>,Rispose  lui.

 

Merlino  sentì le lacrime agli occhi  e il cuore esplodere  di gioia,  mentre  le braccia  di Artù lo stringevano  dolcemente,  le sue labbra  si posavano con tenerezza  sui suoi capelli,  e si voltò  verso di lui  che lo guardava  con Amore,  sentì  il suo cuore  battere   fortissimo, e soprattutto vide  i suoi occhi pieni  di lacrime  di commozione.

 

" Una bellissima bambina! "

 

" Avrà... la più  bella cameretta  che una bambina possa mai sognare!", disse  entusiasta.

 

I  due si baciarono con  tanto Amore  E dolcezza . 

 

"I  nomi!",  esclamò Gwaine,  " Scegliete dei  nomi, coraggio!"

 

Morgana  guardò Ginevra. .

 

" Come vorresti  chiamarla, tesoro?  Anzi, chiamarli?"

 

"Ragazzi, dovete  aiutarci  a scegliere.",  disse Gwen alzandosi  a sedere,  "Io  penserei dapprima  al maschietto.  Tu  che dici, tesoro?"

 

Morghy  annuì.  Entusiasta.

 

"Vediamo... Suggerimenti?"

 

"Tristan."

 

" Paride."

 

Elyan  guardò  soddisfatto   i due Amici  Cavalieri.

 

"Belli!!  Che  ne dite di... Mh ... Percival?"

 

Ginevra  sorrise.

 

"Mi  piace molto Tristan."

 

"Anche  a me.  Ma  non mi convince  ancora del tutto..",  disse  una  dubbiosa  Morghy.

 

"Ryann?"

 

Tutti  i giovani  lì presenti  si voltarono verso  il loro Re.

 

"Ryann..." sussurrò Gwen

 

"Significa 'Piccolo  Principe',  in  Lingua Celtica.",  spiegò poggiando  la testa sulla  spalla sinistra di Merlino.

 

 Morgana  sorrise,  felice.

 

"Bellissimo!!"

 

"Perfetto,direi!!!",  esclamò  altrettanto entusiasta  Ginevra. .

 

"Ryann Pendragon."

 

Le  due lo guardarono  di nuovo.  E gli saltarono  addosso.

 

" Ti  vogliamo bene!!  Suona BENISSIMO!",dissero all'unisono .

 

 Artù  rise

 

"Benissimo!!  Sono  felice  di avervi potuto aiutare. Davvero !"

 

Lance  si complimentò  prima con Gwen,poi   con Morgana.  E  lo stesso Gwaine,  che   poi si distese,  per la precisione  semi disteso,  sull'erba  con  una spiga tra  le labbra,  mentre Lance  si risedeva  a gambe incrociate.  E  aspettava  che si aprisse 'il  dibattito' per la scelta  del nome della Bambina.

 

"Adesso  tocca all'Erede  del Re,  e del Regino.", disse Gwaine.

 

"  No,  dai.. Pensiamo  prima all'erede  femmina di Lady Morgana.   Io pensavo... non so ...ad  un nome che  ha origini  greche.  Tipo  quelle  Greche."

 

Gwen  sorrise.

 

" Sono d'accordo  con te.  Essendo di  origine Greca, be ..."

 

Morgana  anche assentì.  E sorrise.

 

"Scegli  quello che  preferisci,   mio tesoro."

 

Elyan  sorrise  alla sorella.  Prendendole  con delicatezza  e dolcemente la  mano.  E Baciandogliela.  Con   tantissimo Affetto.

 

"La  Favola che  ti raccontava sempre papà.  Te la ricordi ?"

 

Lei  annuì.  Commossa.  E nostalgica.

 

" Morfeo...ed Euridice."

 

"Tu  dicevi  sempre che eri un po' come  la giovane Euridice .  Bella  quanto lei di sicuro. "

 

"Grazie.",  disse  lei sorridendo,  "E'  un meraviglioso nome, Euridice.  Se alla  mia Sposa va bene..."

 

Morgana  annuì.  Contenta.

 

"Perfetto.",  e la baciò  con amore .  "Significa  'Dispensatrice  di Giustizia.'.  Bellissimo."

 

 "Euridice  Pendragon.",  fece Merlino  guardando il Cielo  "Suona  benissimo, senza dubbio!  Bene.  Ryann & Euridice.  E  il piccolo Aidan. "

 

"E  adesso tocca  alla vostra Bambina. "

 

Artù  guardò  Gwaine.  E sorrise .


"Ti  ringrazio.  Credevo  non volesse scegliere  un nome..."

 

Merlino  lo guardò

 

"hey !  Invece sì.  Vediamo,  uno di origine Celtica .  Tu  hai studiato più  di me... che nomi ti  vengono in mente?"

 

"Hannah.  Che significa"

 

" Lo so. 'Graziosa'. Carino.",  disse pensieroso.

 

"Che  ne dite di Agata?"

 

"Naa. Sì, ok,   molto carino ma..."

 

Gwaine  sorrise.

 

" Era soltanto  una proposta."

 

Lance sorrise.

 

" io propongo  Elena. Ma  ora che ci penso"

 

"Non  va molto  bene.",disse Elyian.

 

Morgana  sorrise.

 

"Io  credo che Merlino  avrà un'illuminazione tra  pochi secondi."

 

"Conoscendolo  sicuramente.",  aggiunse Gwen  con largo sorriso.

 

Carot  rise tra sé  e sè .

 

"T'immagini  si chiamasse ' Esther'  Pendragon?"

 

"Na!  Troppo comune.",  disse Morgause.

 

"Merlino?",  fece Artù " Hai trovato u"

 

"Enya! "

 

Tutti  lo guardarono tanto stupefatti  quanto consapevoli.  Consapevoli che Merlino  avrebbe di certo trovato un  bellissimo nome  in pochi secondi:  gli  era necessario   guardare le Nuvole,  il cielo...et voilà aveva  l'idea folgorante!

 

"Significa  ,in Gaelico,  'Miracolo'.  E'  il nostro piccolo  Miracolo.",  si voltò indietro,  "Non  é così, amore?"

 

Artù  sorridendo annuì.

 

"Ma certamente,  amore mio.  Il nostro    Miracolo . Piccolo  , ma vitale."

 

Merlino  lo baciò con infinita Dolcezza.  A cui il Re corrispose,  sorridente.

 

" Perfetto.  Mi piace!"

 

"Dovremo  fare molta attenzione, d'ora innanzi.", disse  a un tratto Morgause,  " Viviana sta  certamente per fare la sua mossa. Oramai  é passato  troppo tempo. Non  è certamente un tipo paziente, se  vuole qualcosa... la vuole  quanto prima."

 

"Questo significa allenamenti ulteriori .",  disse Gwaine,  "Bene"

 

Gwen   sospirò.

 

"Quasi  ci spero  che attacchi al più  presto. Perlomeno tutto  questo avrà fine...  e potremo  tornare finalmente  a casa nostra."

 

Merlino  baciò nuovamente Artù,  poi si alzò.  E sospirò.


" Devo  essere  pronto per quel momento. Vado  a fare esercizi."

 

"Vengo  con te",  disse Morgana alzandosi.

 

" Ti  aspetto per cena.", disse  Artù al  suo sposo, "Va bene  tenerti allenato, ma... devi  pur tenerti in  Forze, giusto?"

 

"Giusto!"

 

"A dopo, tesoro",  fece Morgana  chinandosi a baciare  con immensa DOLcezza Gwen.

 

"A  più tardi"

 

 

Quando  rientrò  nella loro TEnda,  Merlino era esausto, quanto  affamato.  Artù  sorrise,  e gli andò incontro  per abbracciarlo dolcemente.

 

"Ben tornato, amore mio."


"Ciao... Dei, sono  così felice di rivederti!"

 

Artù  rise.


"Merlino... sono  passate soltanto tre ore!"


"Già...",  fece  lui arrossendo,  "Però...mi sei mancato  lo stesso. Tanto, anche."

 

Il  Re tirò  su il suo viso con il pollice,  guardandolo  con infinito Amore e  tanta Tenerezza.  E gli baciò  la fronte,  la guancia,  e poi l' altra.

 

 " Mi  sei mancato  da impazzire anche tu. Piccolo mio."

 

"Mi  da' sicurezza,  quando mi chiami così,  lo sai sì?",  fece  lui sorridendo  per poi baciarlo,  " Quando lo fai..  io mi sento  sempre molto.... PROTETTO. Amato."


"Beh, ti amo."

 

"Lo so.  E io te."

 

"Ti  ho preparato  la cena,  una Cena  coi fiocchi.", disse  il biondo,  "Per entrambi."

 

Merlino  contento  si sedette  sui cuscini  vicino al vassoio,  prendendo tra  le mani un piatto  con uova, e pane.  E un pò  d'Acqua fresca.  Poi  posò una mano   delicatamente sopra il pancione, e sorrise.

 

"Grazie, papà."

 

Artù  sorrise,  e posò   la mano  sopra a quella  dell'amato.  Commosso,con le lacrime  agli occhi .

 

"La  nostra piccolina.  Sarà  una... MERAVIGLIA!"

 

"Bionda  occhi verdi."

 

" E sia! ",  rise artù.

 

" Mangia  insieme a noi."

 

Artù prese  quindi un piatto,  con pancetta  e pane,  e  un pò di acqua  fredda,  e mangiò  con lui:  iniziarono a parlare  del più e  del meno,  del fatto che oramai Merlino era  pronto ad affrontare Lady Viviana, e  che  ne sarebbe uscito senz'altro  vincitore.  E  Artù era  pronto  col piano  di difesa  per affrontare l' Esercito  degli Immortali,  i temibili  Cavalieri  senza Paura  della  Stregaccia. Di Viviana. I  due erano fiduciosi, erano ottimisti,  e...

 

E  a un tratto  quella Bolla  di beatitudine e  Serenità  che si  erano creati  per quella sera,  fece "boom!", e scoppiò.

 

"CI STANNO ATTACCANDO!"

 

Artù si  alzò  dai cuscini,  brandendo  la sua Spada Excalibur,  e uscendo  di corsa:  un paio  di Tende erano  in fiamme, Morgause  e Morgana  stavano combattendo a  fianco di Gwaine, Carot, ed Elyian, eppure qualche cosa  non tornava:  non  c' erano molte  grida di panico, e  oltre a quelli  che si stavano  battendo  coi suddetti  individui,  di Cavalieri  non ce n'erano... era un attacco, ma  non lo sembrava del tutto. Perché  mandare  soltanto una  decina di  Cavalieri  a battersi,  mentre  sapevano perfettamente  che i Cavalieri  della 'rosa"  di Camelot  erano ben più  numerosi,  e pure forti..?

 

  Finché  tutto  quanto gli fu  chiaro,  quando sentì  il grido di Gwen:

 

"HANNO  PRESO MERLINO!! "

 

Il  gruppetto  che stava lottando  si fermò  e si voltò  verso  le colline  a destra  della Tenda  Reale,  che  si estendevano anche  al  didietro di essa:  un  cavallo scuro  si stava allontanando, su  di esso  una figura non tanto  robusta,  che portava davanti  a sé, accasciato,  un ragazzo  la  cui luce  della Luce  mostrò  i suoi capelli corvini  ricci. 

 

" Era un diversivo.",  mormorò  Morgause.

 

Morgana  abbassò  la spada.

 

"Era un  semplice e  banale diversivo..."

 

" Volevano  MERLINO..."

 

 

 

 

 

 

 

Chiedo  Scusa. VERAMENTE. Avevo 3 Esami  da preparare e  ero  piena fino al collo!!! ;(;(  SPerO mi possiate  Perdonare :(

 

Intanto  vi lascio  questo Chappy^^  spero  vi piaccia!!!!  I Nomi  a me piacciono  moltissimo onestamente,  sono  molto azzeccati ^^ e purtroppo  siamo tutti quanti afflitti  e storditi  per  il Rapimento  di Merlino!!!!!

 

Aggiornerò!!!

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Capitolo 15
*** Di nuovo Libero.... ma decismente provato.. ;- ( ***


Quando aprì gli occhi sentì un  gran mal di testa: sicuramente dovuto alla sostanza usata   per addormentarlo. Si tirò su  a sedere, e guardandosi  attorno notò le spesse  pareti di una grotta: l'intero Antro era immerso nella semi Oscurità. L'unico suono  che i suoi timpani e i suoi sensi  di Mago riuscivano a percepire, era quello  dell'Acqua che scorreva in piccoli rivoli. Acqua stagnante, di sicuro. Si alzò, e la testa  smise di  girare dopo pochi secondi.

 

 L'ultima  cosa che ricordava  era di essere nella  Tenda REALE,  con Artù, avevano  appena concluso  la cena  ,quando  avevano sentito  le grida di  un attacco,  e Artù  impugnata  Excalibur  era uscito fuori  di fretta  e furia,correndo,  e dopo pochi  minuti  qualcuno  la cui mano  si  posava sulla sua bocca,  premendogli contro le  labbra una stoffa .

 

"Fossi  in te non proverei a scappare.", disse una voce profonda e roca .

 

Merlino  si voltò,  la semi -Oscurità  non gli permetteva  di vedere che il profilo di un uomo  alto quanto lui , robusto  come un Cavaliere,  che avanzava  nella sua direzione.

 

"Chi sei?  Che  cosa vuoi?"

 

"Ho il  Compito di... farti fuori Mago Merlino. La  mia Signora non ti vuole  tra i piedi,  quanto attaccherà."

 

Merlino  lo guardò infuriato.

"Dì a Viviana  che se mi vuole, deve  venire qui...  e affrontarmi. "  poi ridacchiò  , " A meno  che...la tua ADORATA Signora  non abbia paura di me."

 

L'uomo  gli si avvicinò  sempre  di più, finché  non afferrò un suo braccio, e  glielo torse dietro la schiena,  spingendolo contro  il muro  e sghignazzando,  e mentre  Merlino tentava  di liberarsi, lui stringeva ancora.  Ridendo .

 

 "  La mia  Signora non  ha paura  di un pidocchio. E... Non ti libererai di  me, giovane Mago.",  disse,  "E  fintanto  non mi diranno che cosa  fare di te... ci  divertiremo insieme."

 

Merlino  sgranò gli occhi. Ma  mantenne  il sangue freddo.

 

"Lasciami  andare.  Lo dico per te."

 

 Lui  scoppiò a ridere.

 

"So  che cosa  sei capace di fare. La  mia Signora mi  ha provvisto di un 'Amuleto '  contro la  tua Magia. Non puoi  proprio niente  caro mio. E'  stato fin  troppo facile creare  un diversivo  qualunque,per spingere  Artù  il tuo amato  ad uscire  dalla Tenda,sai? ",  poi gli strappò  i pantaloni,  "E adesso  vediamo un pò  perché  il Re di  Camelot  tiene tanto a te. Sii  carino."

 

Merlino  si dimenò,  in ogni modo possibile,  ma l'uomo  lo gettò  a terra e lo bloccò contro  il terreno freddo e  terroso, , e  si mise sopra  di lui bloccandolo  e sganciandosi  i pantaloni sogghignando, mentre il  giovane cercava  in tutti i  modi di fuggire, senza  riuscirci: l'uomo  si avventò  su di lui,  sul suo collo  e l'incavo, lasciando una scia  di baci roventi ma rudi, non dolci  e teneri come quelli del suo sposo ; scese sul petto  che iniziò a mordere, facendogli male. Poi le sue  mani sfilarono  via i pantaloni.  Non temeva per  la Piccola, se non altro....

 

"NO!  Ti scongiuro... ti prego... "

 

"Basta  parlare, giovane Mago .  E' il momento  dei fatti.",disse  lui.

 

Quando  lo sentì entrare  dentro di lui,  con violenza  e irruenza, la  sua prima reazione  fu di urlare dal  dolore ,ma  sapeva  che non avrebbe certo suscitato  la sua compassione. Lo avrebbe  soltanto fatto sentire  più forte. Ma  mentre l'uomo entrava  in lui  con sempre maggior violenza, Merlino  si dimenò  e gridò:

 

"NO!  LASCIAMI!! ARTU!! Artù..."

 

cercò  in tutti i modi di ribellarsi.  ma alla fine non aveva più neanche la forza per farlo. Allora smise di  dimenarsi, e si lasciò  semplicemente prendere.

 

"Ora  si ragiona . Hai  capito chi comanda.", disse  lui,  "Uh.  Ora  capisco perché  ti adora tanto,  Artù Pendragon. Sei... veramente ottimo  da prendere .  E non  illuderti:  non verrà a salvarti."

 

Merlino  non rispose.   

E  quando l'uomo  finì, lo  lasciò lì per  terra,  in mezzo alla polvere,  coi pantaloni  tirati  giù.  Dopo pochi  secondi gli gettò una misera  coperta mezza rotta,  che Merlino  non  notò neppure:  si limitò a  fissar la  parete  davanti a lui.  Pensando a Lui. Ad  Artù. Probabilmente  lo stava cercando, e  si stava offendendo ,  si stava auto commiserando perché  non riusciva a trovarlo,  perché  non era riuscito a proteggerlo e difenderlo.

 

"Artù..."

 

 

"Artù... "

 

Il  giovane Re era seduto  sulla paglia, lo sguardo  perso nel vuoto,  il viso rosso e bagnato  dalle lacrime che aveva pianto fino a quel momento. Così immerso nei  suoi Pensieri, non sentì  Morgause e Morgana entrare.

 

"Artù. Lo troveremo presto.", disse Morgana.

 

Morgause  si chinò.

 

"Il  suo Potere ci aiuterà  a individuarlo . Sta  certo  che te lo riportiamo ."

 

"E' colpa mia."

 

"No!"

 

"Sì, invece.  Merlino... è  una mia responsabilità. Lui e... la bambina.  Non sono stato in grado di ...proteggerli.", disse  tra i singhiozzi,  "E mentre  lui veniva portato via... io DORMIVO! Che razza  di Re posso essere se...  non riesco neppure a difendere  il mio sposo, e mia figlia?!"

 

"Artù, ora basta."

 

"Morgana"

 

"No!  Merlino non vorrebbe  vederti così .  Combatti!  Reagisci,  e riprendi  la tua lucidità!",  fece lei,  "Dobbiamo  riprenderci Merlino!!"

 

Lui  annuì.

 

"Hai ragione."

 

"Riposa  un pò. Vedrai  che domani lo  troviamo.", disse Morgana.

 

Ma  il giorno dopo arrivò,  partirono all'Alba in  pattuglie per  cercare MERLINO, Morgana  e Morgause ci stavamo mettendo tutte  le loro energie  per trovarlo, ma  inutilmente: ancora  dell'amico non c'era alcuna traccia. E  Artù, ogni  giorno che trascorreva  senza di lui, passava  dalla disperazione più totale  alla determinazione più salda:  voleva  trovare Merlino. Voleva prenderlo tra le braccia, stringerlo e portarlo a casa. E  ci sarebbe riuscito,  fosse l'ultima  cosa nella Vita  che fosse riuscito  a fare.

 

 

 Dopo  quattro giorni di prigionia, gli occhi  di Merlino erano ridotti a due piccolissime  fessure, e  oramai quelle pareti  non avevano il più piccolo segreto per lui: il suo corpo era sporco, il  suo viso rosso e bagnato  dalle lacrime che oramai, a forza  di piangere, aveva finito.  Le sue corde vocali, consumate dalle  grida  e dai pianti ,  e dalle suppliche verso  il suo aguzzino, oramai erano  sfinite.  E il suo 'fondoschiena' , dopo  esser stato abusato  per quattro lunghi giorni.... era tutto  ferite .

 

"Allora, MERLINO. Non mi supplichi, oggi?",  chiese l'uomo ridendo,  mentre si sfilava i pantaloni .

 

"Cosa  cambierebbe? Niente. Evito  di sprecare fiato."

 

Lui  si chinò  sul ragazzo.

 

"Tanto  meglio.  Godo  di più se stai in silenzio."

 

L'uomo  si sdraiò  sopra di lui,  e stava  per sfilargli i pantaloni  quando sentì  qualche cosa di appuntito sulla schiena,  che premeva.  E  si alzò in ginocchio .

 

"Togliti, lurida...feccia umana."

 

Il  cuore di Merlino,  che negli ultimi  quattro giorni aveva quasi cessato  di battere, adesso  riprese lentamente la  sua corsa... verso la Sua voce.  I suoi occhi si riempirono di lacrime  quando riconobbe la lama  di Excalibur  che trafiggeva  da parte a parte  il suo carceriere e carnefice.  E finalmente  gli fu tolto  di dosso, ed  ecco che alla luce  di un paio  di fiaccole, comparve lui :  bello come sempre, un pò più magro del solito.  Provò  a dire il suo nome,  ma non aveva  più voce.  E Artù,  nel vederlo  a questo modo ridotto ,  per poco non pianse:  sporco,  magro  per esser  stato via quattro  giorni TROPPO magro, e col  viso rosso. Bagnato .,

 

"Artù."

 

Il  biondo, concentrato  a guardare Merlino  con le lacrime agli occhi,  si voltò  verso le sorelle.

 

"Sì?"

 

"Lo  portiamo noi.",  disse Morgana .

 

"P..perch"

 

"Fidati  di noi.",  disse Morgause  prendendo Merlino,  "Adesso  ti portiamo via, Merlino. "

 

Lui  annuì:  Morgana  lo prese dall'altra  parte, e  le ragazze guidate  da Artù  lo portarono fuori  dalla caverna: usciti  fuori,  la prima reazione  di  Merlino fu di chiudere gli occhi, per la  diretta luce  del Sole sugli occhi. Morgana  gli mise  un pezzo di mantello sugli occhi,  per coprirglieli,  e lui  con un mezzo sorriso la ringraziò.

 

Quando  arrivarono al Campo,  ringraziò  di essere  coperto  e protetto  dagli sguardi dal  Mantello rosso  di Morgana:  eppure, poté  riconoscere  le voci,  le imprecazioni  di rabbia dei suoi amici: Gwaine, ed Elyan,  Lancillotto.  Lui  era arrivato  subito  dopo l' attacco,  fermando  un Cavaliere Immortale  dal trafiggere Artù;  lo  portarono  all'interno  della Tenda Reale,  dove ad attenderlo  c'era Gwen con Gaius, i  due sorrisero  ma erano  prontissimi  a versare  lacrime di dolore  per lui.... Anche se sapevano  non essere una buonissima idea.

 

" Merlino. Stenditi.",  disse  dolcemente Gwen.

 

" Merlino, figliolo...  vuoi  che sia  Gwen  a lavarti?"

 

Lui  annuì a Gaius.

 

"D'accordo  Merlino,.  tirati su a  sedere. Coraggio.",  disse  la ragazza  sorridendo  fiduciosa ,  "Faremo in  pochi minuti."

 

 

"Gaius! Allora?"

 

Gaius  uscì dalla Tenda Reale tenendo  le mani incrociate  altezza grembo e  un'espressione alquanto truce e seria in volto.  E  guardò Artù,  che aspettava un responso.

 

"Ho  visitato Merlino a fondo e... Beh, è di  sicuro in una  condizione di denutrizione molto allarmante, e di disidratazione  notevole.  Ma  niente che non un bel pasto e  un pò d'Acqua non  possano risanare questo è certo."

 

Artù  tirò un  sospiro di sollievo.

 

"Bene. Vado da"

 

"Artù. Non é tutto.  Merlino é... ",  il  Cerusico sospirò,  "Ha  abusato di lui. E non... una sola volta."

 

Quella  che Artù sentì fu  un'ondata gigantesca e travolgente  di rabbia...  dolore... e  odio  verso  se stesso.  Verso  Viviana.  Quella stupidissima  inutile  futile allucinante   Guerra ,che  stava facendo male a tutti  stava logorando  i suoi  Amici,  la sua Famiglia,  i suoi  validissimi tenaci  Cavalieri...

 

" Dovevo picchiarlo,  quel bastardo,  prima di trafiggerlo..."

 

"Artù."

 

"Gwen..?"

 

" Ha  chiesto  di te.",  fece la giovane  uscendo  dalla tenda.

 

Lui  annuì,  e sorrise  ai due,  per poi dirigersi  verso  l'entrata...

 

Quando entrò nella Tenda, vide  Merlino disteso sulla paglia che  fissava l'entrata,  segno che  lo stava  aspettando. Si stampò  sul volto un mezzo sorriso, e si avvicinò lentamente . Fermandosi a  pochi metri e sedendosi a terra .

               

"Ti... Stai.. meglio?"

 

Lui annuì.

 

"P..puoi  sederti qui. Se vuoi."

 

" No, io... Resto qui. Tranquillo",  rispose lui,  "so  che... è meglio se"

 

Merlino  dopo quattro giorni finalmente  sorrise .

 

"Andiamo, Artù.  So distinguere  fra te, e lui . Lo  so che non  mi farai del male. Vieni.  Ti prego."

 

Il Re  sorridendo si avvicinò,  e si sedette  vicino a lui , e quando  il Mago prese  un respiro profondo, comprese  che se avesse allungato  la mano anche soltanto per prendere  la sua, si sarebbe ritratto: non poteva  neanche immaginare  che cosa stesse provando. Sapeva  soltanto la rabbia che provava lui. L'odio...  I  suoi Pensieri  furono interrotti  dalla mano di Merlino:  la vide lentamente alzarsi dal grembo su  cui era poggiata,  assieme unita all'altra,  e lentamente cercare la sua. Che  rimase ferma. 

 

Merlino  sfiorò  la mano di Artù, e  quando  quella si mosse leggermente,  la strinse forte . 

 

"Andrà... tutto bene, Merlino. "

 

"Lo so. ", rispose  lui tenendogli  la mano, "Io... mi  fido di te, Artù. Ho... gridato  il tuo nome ma... "sospirò   "Beh,  alfine  sei venuto a salvar"

 

"Odio  me stesso... per non  averti saputo proteggere ."

 

"Ehi, no! Non  ci provare, ok?   E'  di Viviana  la colpa.  Soltanto sua .  "

               

Artù scosse  forte la testa .  Piangendo

 

"NO io  dovevo... pensare  a VOI, prima  che a chiunque altro."

 

"Artù,  lo hai fatto.  LO FAI.  SEMPRE! ",  disse lui ,  " Questo non  devi Mai  dubitarlo.  Intesi?"

 

"S..sì.."

 

Merlino  si spostò nell'altra  parte di  quel letto  improvvisato,  e sorrise.  Protendendo  le braccia ;  verso di lui.

 

"Stringimi a te."

 

Artù  sorrise,e annuì  ,asciugandosi  un pò le lacrime e  sistemandosi sotto  la coperta,  sinché non  sentì  la  testa  di Merlino dolcemente posata sopra al suo petto,  e allora lo cinse  con le sue forti  braccia, ma  con tanta Tenerezza.  BAciandogli  con dolcezza  immensa i capelli.  Più volte.

 

"  Ci sono io, amore mio.  Sei il mio piccolino,  lo sai vero? ", lui annuì  " Ti  proteggerò  sempre, Merlino, finché  avrò  fiato nei polmoni.  Sinché  il mio Sangue  scorrerà nelle  vene."

 

Merlino  tirò su la  testa.  Commosso.  E lo baciò  teneramente.

 

"Ti  amo,Artù.  Tu sei l' Unico,per  me.  Lo sai ,vero amore? "

 

"Sì.  E  tu  per me.  L'UNICO E  SOLO. ", sussurrò  ricambiando.

 

"Sono stanco. Tanto  stanco."

 

"Dormi, allora,  amore mio. Io  non  me ne vado  da nessuna parte.", rispose lui.

 

Merlino, rasserenato  dalle braccia  del suo Re, chiuse  gli occhi.  E  serenamente  si addormentò

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

State  pensando di ammazzarmi, VERO? -.-"  VI CAPISCO PERFETTAMENTE.

 Merlino... abusato. Non  c'é  più  le belle cose  di una volta.... :(

 

Ma  ora  sta bene, Artù  l'ha salvato... ^^"  effettivamente  poteva farlo prima,  se  non altro  ho descritto brevemente  l'agonia  di quei due loontani!!!

 

Scusate....

 

^^"

 

Il ritardo è  dovuto al  fatto che scrivere  ‘sto chappy è stato…. TERRIFICANTE.  

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Capitolo 16
*** Di nuovo Libero.... ma decismente provato.. ;- ( ***


Quando aprì gli occhi sentì un  gran mal di testa: sicuramente dovuto alla sostanza usata   per addormentarlo. Si tirò su  a sedere, e guardandosi  attorno notò le spesse  pareti di una grotta: l'intero Antro era immerso nella semi Oscurità. L'unico suono  che i suoi timpani e i suoi sensi  di Mago riuscivano a percepire, era quello  dell'Acqua che scorreva in piccoli rivoli. Acqua stagnante, di sicuro. Si alzò, e la testa  smise di  girare dopo pochi secondi.

 

 L'ultima  cosa che ricordava  era di essere nella  Tenda REALE,  con Artù, avevano  appena concluso  la cena  ,quando  avevano sentito  le grida di  un attacco,  e Artù  impugnata  Excalibur  era uscito fuori  di fretta  e furia,correndo,  e dopo pochi  minuti  qualcuno  la cui mano  si  posava sulla sua bocca,  premendogli contro le  labbra una stoffa .

 

"Fossi  in te non proverei a scappare.", disse una voce profonda e roca .

 

Merlino  si voltò,  la semi -Oscurità  non gli permetteva  di vedere che il profilo di un uomo  alto quanto lui , robusto  come un Cavaliere,  che avanzava  nella sua direzione.

 

"Chi sei?  Che  cosa vuoi?"

 

"Ho il  Compito di... farti fuori Mago Merlino. La  mia Signora non ti vuole  tra i piedi,  quanto attaccherà."

 

Merlino  lo guardò infuriato.

"Dì a Viviana  che se mi vuole, deve  venire qui...  e affrontarmi. "  poi ridacchiò  , " A meno  che...la tua ADORATA Signora  non abbia paura di me."

 

L'uomo  gli si avvicinò  sempre  di più, finché  non afferrò un suo braccio, e  glielo torse dietro la schiena,  spingendolo contro  il muro  e sghignazzando,  e mentre  Merlino tentava  di liberarsi, lui stringeva ancora.  Ridendo .

 

 "  La mia  Signora non  ha paura  di un pidocchio. E... Non ti libererai di  me, giovane Mago.",  disse,  "E  fintanto  non mi diranno che cosa  fare di te... ci  divertiremo insieme."

 

Merlino  sgranò gli occhi. Ma  mantenne  il sangue freddo.

 

"Lasciami  andare.  Lo dico per te."

 

 Lui  scoppiò a ridere.

 

"So  che cosa  sei capace di fare. La  mia Signora mi  ha provvisto di un 'Amuleto '  contro la  tua Magia. Non puoi  proprio niente  caro mio. E'  stato fin  troppo facile creare  un diversivo  qualunque,per spingere  Artù  il tuo amato  ad uscire  dalla Tenda,sai? ",  poi gli strappò  i pantaloni,  "E adesso  vediamo un pò  perché  il Re di  Camelot  tiene tanto a te. Sii  carino."

 

Merlino  si dimenò,  in ogni modo possibile,  ma l'uomo  lo gettò  a terra e lo bloccò contro  il terreno freddo e  terroso, , e  si mise sopra  di lui bloccandolo  e sganciandosi  i pantaloni sogghignando, mentre il  giovane cercava  in tutti i  modi di fuggire, senza  riuscirci: l'uomo  si avventò  su di lui,  sul suo collo  e l'incavo, lasciando una scia  di baci roventi ma rudi, non dolci  e teneri come quelli del suo sposo ; scese sul petto  che iniziò a mordere, facendogli male. Poi le sue  mani sfilarono  via i pantaloni.  Non temeva per  la Piccola, se non altro....

 

"NO!  Ti scongiuro... ti prego... "

 

"Basta  parlare, giovane Mago .  E' il momento  dei fatti.",disse  lui.

 

Quando  lo sentì entrare  dentro di lui,  con violenza  e irruenza, la  sua prima reazione  fu di urlare dal  dolore ,ma  sapeva  che non avrebbe certo suscitato  la sua compassione. Lo avrebbe  soltanto fatto sentire  più forte. Ma  mentre l'uomo entrava  in lui  con sempre maggior violenza, Merlino  si dimenò  e gridò:

 

"NO!  LASCIAMI!! ARTU!! Artù..."

 

cercò  in tutti i modi di ribellarsi.  ma alla fine non aveva più neanche la forza per farlo. Allora smise di  dimenarsi, e si lasciò  semplicemente prendere.

 

"Ora  si ragiona . Hai  capito chi comanda.", disse  lui,  "Uh.  Ora  capisco perché  ti adora tanto,  Artù Pendragon. Sei... veramente ottimo  da prendere .  E non  illuderti:  non verrà a salvarti."

 

Merlino  non rispose.   

E  quando l'uomo  finì, lo  lasciò lì per  terra,  in mezzo alla polvere,  coi pantaloni  tirati  giù.  Dopo pochi  secondi gli gettò una misera  coperta mezza rotta,  che Merlino  non  notò neppure:  si limitò a  fissar la  parete  davanti a lui.  Pensando a Lui. Ad  Artù. Probabilmente  lo stava cercando, e  si stava offendendo ,  si stava auto commiserando perché  non riusciva a trovarlo,  perché  non era riuscito a proteggerlo e difenderlo.

 

"Artù..."

 

 

"Artù... "

 

Il  giovane Re era seduto  sulla paglia, lo sguardo  perso nel vuoto,  il viso rosso e bagnato  dalle lacrime che aveva pianto fino a quel momento. Così immerso nei  suoi Pensieri, non sentì  Morgause e Morgana entrare.

 

"Artù. Lo troveremo presto.", disse Morgana.

 

Morgause  si chinò.

 

"Il  suo Potere ci aiuterà  a individuarlo . Sta  certo  che te lo riportiamo ."

 

"E' colpa mia."

 

"No!"

 

"Sì, invece.  Merlino... è  una mia responsabilità. Lui e... la bambina.  Non sono stato in grado di ...proteggerli.", disse  tra i singhiozzi,  "E mentre  lui veniva portato via... io DORMIVO! Che razza  di Re posso essere se...  non riesco neppure a difendere  il mio sposo, e mia figlia?!"

 

"Artù, ora basta."

 

"Morgana"

 

"No!  Merlino non vorrebbe  vederti così .  Combatti!  Reagisci,  e riprendi  la tua lucidità!",  fece lei,  "Dobbiamo  riprenderci Merlino!!"

 

Lui  annuì.

 

"Hai ragione."

 

"Riposa  un pò. Vedrai  che domani lo  troviamo.", disse Morgana.

 

Ma  il giorno dopo arrivò,  partirono all'Alba in  pattuglie per  cercare MERLINO, Morgana  e Morgause ci stavamo mettendo tutte  le loro energie  per trovarlo, ma  inutilmente: ancora  dell'amico non c'era alcuna traccia. E  Artù, ogni  giorno che trascorreva  senza di lui, passava  dalla disperazione più totale  alla determinazione più salda:  voleva  trovare Merlino. Voleva prenderlo tra le braccia, stringerlo e portarlo a casa. E  ci sarebbe riuscito,  fosse l'ultima  cosa nella Vita  che fosse riuscito  a fare.

 

 

 Dopo  quattro giorni di prigionia, gli occhi  di Merlino erano ridotti a due piccolissime  fessure, e  oramai quelle pareti  non avevano il più piccolo segreto per lui: il suo corpo era sporco, il  suo viso rosso e bagnato  dalle lacrime che oramai, a forza  di piangere, aveva finito.  Le sue corde vocali, consumate dalle  grida  e dai pianti ,  e dalle suppliche verso  il suo aguzzino, oramai erano  sfinite.  E il suo 'fondoschiena' , dopo  esser stato abusato  per quattro lunghi giorni.... era tutto  ferite .

 

"Allora, MERLINO. Non mi supplichi, oggi?",  chiese l'uomo ridendo,  mentre si sfilava i pantaloni .

 

"Cosa  cambierebbe? Niente. Evito  di sprecare fiato."

 

Lui  si chinò  sul ragazzo.

 

"Tanto  meglio.  Godo  di più se stai in silenzio."

 

L'uomo  si sdraiò  sopra di lui,  e stava  per sfilargli i pantaloni  quando sentì  qualche cosa di appuntito sulla schiena,  che premeva.  E  si alzò in ginocchio .

 

"Togliti, lurida...feccia umana."

 

Il  cuore di Merlino,  che negli ultimi  quattro giorni aveva quasi cessato  di battere, adesso  riprese lentamente la  sua corsa... verso la Sua voce.  I suoi occhi si riempirono di lacrime  quando riconobbe la lama  di Excalibur  che trafiggeva  da parte a parte  il suo carceriere e carnefice.  E finalmente  gli fu tolto  di dosso, ed  ecco che alla luce  di un paio  di fiaccole, comparve lui :  bello come sempre, un pò più magro del solito.  Provò  a dire il suo nome,  ma non aveva  più voce.  E Artù,  nel vederlo  a questo modo ridotto ,  per poco non pianse:  sporco,  magro  per esser  stato via quattro  giorni TROPPO magro, e col  viso rosso. Bagnato .,

 

"Artù."

 

Il  biondo, concentrato  a guardare Merlino  con le lacrime agli occhi,  si voltò  verso le sorelle.

 

"Sì?"

 

"Lo  portiamo noi.",  disse Morgana .

 

"P..perch"

 

"Fidati  di noi.",  disse Morgause  prendendo Merlino,  "Adesso  ti portiamo via, Merlino. "

 

Lui  annuì:  Morgana  lo prese dall'altra  parte, e  le ragazze guidate  da Artù  lo portarono fuori  dalla caverna: usciti  fuori,  la prima reazione  di  Merlino fu di chiudere gli occhi, per la  diretta luce  del Sole sugli occhi. Morgana  gli mise  un pezzo di mantello sugli occhi,  per coprirglieli,  e lui  con un mezzo sorriso la ringraziò.

 

Quando  arrivarono al Campo,  ringraziò  di essere  coperto  e protetto  dagli sguardi dal  Mantello rosso  di Morgana:  eppure, poté  riconoscere  le voci,  le imprecazioni  di rabbia dei suoi amici: Gwaine, ed Elyan,  Lancillotto.  Lui  era arrivato  subito  dopo l' attacco,  fermando  un Cavaliere Immortale  dal trafiggere Artù;  lo  portarono  all'interno  della Tenda Reale,  dove ad attenderlo  c'era Gwen con Gaius, i  due sorrisero  ma erano  prontissimi  a versare  lacrime di dolore  per lui.... Anche se sapevano  non essere una buonissima idea.

 

" Merlino. Stenditi.",  disse  dolcemente Gwen.

 

" Merlino, figliolo...  vuoi  che sia  Gwen  a lavarti?"

 

Lui  annuì a Gaius.

 

"D'accordo  Merlino,.  tirati su a  sedere. Coraggio.",  disse  la ragazza  sorridendo  fiduciosa ,  "Faremo in  pochi minuti."

 

 

"Gaius! Allora?"

 

Gaius  uscì dalla Tenda Reale tenendo  le mani incrociate  altezza grembo e  un'espressione alquanto truce e seria in volto.  E  guardò Artù,  che aspettava un responso.

 

"Ho  visitato Merlino a fondo e... Beh, è di  sicuro in una  condizione di denutrizione molto allarmante, e di disidratazione  notevole.  Ma  niente che non un bel pasto e  un pò d'Acqua non  possano risanare questo è certo."

 

Artù  tirò un  sospiro di sollievo.

 

"Bene. Vado da"

 

"Artù. Non é tutto.  Merlino é... ",  il  Cerusico sospirò,  "Ha  abusato di lui. E non... una sola volta."

 

Quella  che Artù sentì fu  un'ondata gigantesca e travolgente  di rabbia...  dolore... e  odio  verso  se stesso.  Verso  Viviana.  Quella stupidissima  inutile  futile allucinante   Guerra ,che  stava facendo male a tutti  stava logorando  i suoi  Amici,  la sua Famiglia,  i suoi  validissimi tenaci  Cavalieri...

 

" Dovevo picchiarlo,  quel bastardo,  prima di trafiggerlo..."

 

"Artù."

 

"Gwen..?"

 

" Ha  chiesto  di te.",  fece la giovane  uscendo  dalla tenda.

 

Lui  annuì,  e sorrise  ai due,  per poi dirigersi  verso  l'entrata...

 

Quando entrò nella Tenda, vide  Merlino disteso sulla paglia che  fissava l'entrata,  segno che  lo stava  aspettando. Si stampò  sul volto un mezzo sorriso, e si avvicinò lentamente . Fermandosi a  pochi metri e sedendosi a terra .

               

"Ti... Stai.. meglio?"

 

Lui annuì.

 

"P..puoi  sederti qui. Se vuoi."

 

" No, io... Resto qui. Tranquillo",  rispose lui,  "so  che... è meglio se"

 

Merlino  dopo quattro giorni finalmente  sorrise .

 

"Andiamo, Artù.  So distinguere  fra te, e lui . Lo  so che non  mi farai del male. Vieni.  Ti prego."

 

Il Re  sorridendo si avvicinò,  e si sedette  vicino a lui , e quando  il Mago prese  un respiro profondo, comprese  che se avesse allungato  la mano anche soltanto per prendere  la sua, si sarebbe ritratto: non poteva  neanche immaginare  che cosa stesse provando. Sapeva  soltanto la rabbia che provava lui. L'odio...  I  suoi Pensieri  furono interrotti  dalla mano di Merlino:  la vide lentamente alzarsi dal grembo su  cui era poggiata,  assieme unita all'altra,  e lentamente cercare la sua. Che  rimase ferma. 

 

Merlino  sfiorò  la mano di Artù, e  quando  quella si mosse leggermente,  la strinse forte . 

 

"Andrà... tutto bene, Merlino. "

 

"Lo so. ", rispose  lui tenendogli  la mano, "Io... mi  fido di te, Artù. Ho... gridato  il tuo nome ma... "sospirò   "Beh,  alfine  sei venuto a salvar"

 

"Odio  me stesso... per non  averti saputo proteggere ."

 

"Ehi, no! Non  ci provare, ok?   E'  di Viviana  la colpa.  Soltanto sua .  "

               

Artù scosse  forte la testa .  Piangendo

 

"NO io  dovevo... pensare  a VOI, prima  che a chiunque altro."

 

"Artù,  lo hai fatto.  LO FAI.  SEMPRE! ",  disse lui ,  " Questo non  devi Mai  dubitarlo.  Intesi?"

 

"S..sì.."

 

Merlino  si spostò nell'altra  parte di  quel letto  improvvisato,  e sorrise.  Protendendo  le braccia ;  verso di lui.

 

"Stringimi a te."

 

Artù  sorrise,e annuì  ,asciugandosi  un pò le lacrime e  sistemandosi sotto  la coperta,  sinché non  sentì  la  testa  di Merlino dolcemente posata sopra al suo petto,  e allora lo cinse  con le sue forti  braccia, ma  con tanta Tenerezza.  BAciandogli  con dolcezza  immensa i capelli.  Più volte.

 

"  Ci sono io, amore mio.  Sei il mio piccolino,  lo sai vero? ", lui annuì  " Ti  proteggerò  sempre, Merlino, finché  avrò  fiato nei polmoni.  Sinché  il mio Sangue  scorrerà nelle  vene."

 

Merlino  tirò su la  testa.  Commosso.  E lo baciò  teneramente.

 

"Ti  amo,Artù.  Tu sei l' Unico,per  me.  Lo sai ,vero amore? "

 

"Sì.  E  tu  per me.  L'UNICO E  SOLO. ", sussurrò  ricambiando.

 

"Sono stanco. Tanto  stanco."

 

"Dormi, allora,  amore mio. Io  non  me ne vado  da nessuna parte.", rispose lui.

 

Merlino, rasserenato  dalle braccia  del suo Re, chiuse  gli occhi.  E  serenamente  si addormentò

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

State  pensando di ammazzarmi, VERO? -.-"  VI CAPISCO PERFETTAMENTE.

 Merlino... abusato. Non  c'é  più  le belle cose  di una volta.... :(

 

Ma  ora  sta bene, Artù  l'ha salvato... ^^"  effettivamente  poteva farlo prima,  se  non altro  ho descritto brevemente  l'agonia  di quei due loontani!!!

 

Scusate....

 

^^"

 

Il ritardo è  dovuto al  fatto che scrivere  ‘sto chappy è stato…. TERRIFICANTE.  

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Capitolo 17
*** Di nuovo a casa ***


Nei giorni successivi, Merlino lentamente  si riprese e tornò  ad essere il ragazzo allegro e spensierato  di sempre: girava  per il campo dispensando Saggezza, consigli,  e aiuti a chiunque  ne aveva  bisogno. E mentre  lo osservava, Artù sorrideva col  cuore colmo di gioia. Ritrovare il  suo amato Merlino era  come nascere di nuovo: il  suo sorriso, i  suoi occhi che brillavano ogni volta che incrociavano i propri, la  sua andatura tranquilla...

"Artù?"

"Come?", fece  lui voltandosi, "Scusami Lancillotto ero... Sovrappensiero."

Il ragazzo sorrise  scotendo la testa.

"Più  che sovrappensiero... eri distratto  dalla figura del tuo Sposo che, se non   erro,  e dubito  di sbagliarmi, ha  appena attraversato il Campo verso la tenda di Gaius.", disse poi, "Ehi. Ti capisco, non devi certo giustificarti. Piuttosto.... Mi  pare che stia... meglio."

Lui annuì.

"Pare anche a me. Non credevo  possibile che mi parlasse di quanto successo ma... lo ha fatto. E noto la differenza tra ora e qualche giorno fa: gli  ci vorrà ancora tempo per  guarire totalmente, questo é indubbio, ma sono ottimista."

"E' più forte  di quanto crediamo.", disse Gwaine sorridendo, "Ne uscirà. Dobbiamo  soltanto lasciargli i suoi tempi, vedrete che come  suo solito riuscirà a stupirci pure questa volta."

"Sì. Questo  é vero.  Però  vi state scordando  di cosa ha subìto."

"Non  potremo mai scordarcelo, Elyan.", fece  Artù truce in volto, "IO non  potrò mai  scordarlo. Né perdonarmelo. "

"Hey. Ora esageri, però", gli  fece Lance, " Nessuno  di noi ti crede il colpevole  di quanto é accaduto,Artù. Hai fatto il  possibile, ma  Viviana stavolta ci ha battuti. Non  capiterà una seconda volta. Attaccherà presto, e noi saremo pronti."

Gwaine annuì.

"E  stavolta, le  ripercussioni le  avrà lei. Giusto Elyan?"

"Giustissimo direi."

Artù sorrise.

"Dai. Torniamo  ad allenarci,  che la  Guerra si avvicina."

Quello che  non sapevano,era  che Merlino NON stava bene. FInzione, la sua,  ingannava anche  l'occhio  più esperto,ovvero  quello di Gaius. Ma  non quello di Kilgharrah, né  quello di Morgause. Merlino  era ancora scosso. E lei SAPEVA  che non poteva andare avanti  ancora a lungo...

 

"In base  al mio sogno era l'Alba, e  il Sole si trovava  tra quei  due Tigli la'."

Morgana era  entrata con Morgause dentro  la Tenda dove Gaius curava i feriti  o altro, e dove  Merlino lo stava aiutando a  riordinare fiale, sacche, etc. La Lady aveva  avuto una Premonizione  la stessa notte, e  la stava  illustrando ai 3.

"Dunque  tra due giorni. Il  Sole arriverà  a raggiungere quel punto  fra due giorni.", disse Morgause.

Gaius  assentì.

Artù va  avvertito subito. Viviana però  non mi pare il tipo da  attaccare un accampamento  di  prima mattina, mentre  tutti dormono."

"Oh, nono.", disse Morgana scuotendo il capo  "Non  attaccherà  il campo. Ho visto  una Pianura, se  non sbaglio non  é molto lontana  da qua. Sicuramente  vorrà un attacco  frontale,  altrimenti non é divertente."

"Ha ragione. Viviana  è conosciuta  per il gusto  della guerra."

"Sarai  pronto, Merlino?", gli  chiese Gaius.

Lui,  che finora  era rimasto zitto,  li guardò serio.  E annuì.

"Oggi  mi  recherò  a Camelot, da Kilgharrah. Ho  bisogno  di alcuni chiarimenti, dopodiché  lasciatela pure a me quella  Streghetta  da mezzo soldo."

Artù sorrise. entrando,

“Sono felice  di vederti  di nuovo… tu.”

Merlino sorrise,

Beh. Qualcuno la deve  pur abbattere quella dannatissima Strega no? “

Artù annuì.

“Parti subito? Vuoi che  vengo con te ?”

“No,preferisco andarci da solo” rispose lui  “Sarò di ritorno  prima di cena. Se riesco.”

Mentre usciva, il Re  non gli tolse gli occhi  di dosso per tutto il tempo: Morgana  E Morgause si guardarono con  una strana espressione  di consapevolezza,e sospirarono uscendo a loro  volta dalla Tenda  del cerusico e  dei feriti.

“Cosa ti  turba,Artù?”,gli chiese Gaius

“Merlino. Lui … Ci sono  volte in cui sembra essere tornato  lui e altre in cui è come… un fantasma. Un pallido riflesso  di ciò che era, di  ciò che dovrebbe essere. E non  so come aiutarlo.”

Gaius sospirò

Pazienta,Artù. Ci vuole del tempo, quando  sarà pronto lo capirai. Lo  capirete entrambi.”

“Lo spero tanto,Gaius.” Disse lui  chinando  la testa “Lo rivoglio com’era prima. Non che  sia diverso,però… Ha qualche cosa  nello sguardo di così…

“E’ provato. Quell’uomo ha abusato  di lui,Artù. Dagli il  suo Tempo.”

“Grazie Gaius.”

“Non c’é di  che.”

E quando il Re usci, il  saggio medico ricominciò a  occuparsi delle sue fiale.

 

“Merlino.”

Il giovane,che  stava slegando Garulf dal  tronco, si voltò sorridendo.

“Dimmi,Morgana.”

“Non puoi nasconderti a lungo.”,disse lei.

“Che intendi?”

“Non fare  l’indifferente,o  il vago, con me. Posso leggerlo nel tuo sguardo.”, fece lei avvicinandolo, “La tua  sofferenza, il tuo dolore… per quanto tenti disperatamente di nasconderli, la tua Anima  è riflessa negli occhi. E come l’ho visto io, così lo vedrà”

“Smettila.”

Morgana scosse la testa.

“TU smettila  di mostrarti già guarito. NON LO SEI,Merlino.”

Merlino la  guardò serio, slegando  finalmente Garulf.

Io.STO.BENE. Morgana.”

“Non é vero,no  che non stai bene! Merlino. Se non ti  vuoi aprire con ME,o Morgause  o Gaius… devi aprirti con Art”

“Non  ce la faccio.”

“Non adesso! E nemmeno in una  volta sola. Con calma, pazientemente vedrai che  ce la farai. Ma inizia.”

Merlino annuì. E  chinando la testa  sospirò.

“Mi dispiace per il tono   di prima,scusami. Io…

“Non scusarti.”,disse lei sorridendo,  “Non ne hai bisogno. E ora va’. Kil  é al Lago Sacro.”

“Ti ringrazio.”

“Non  c’é  di che.”,fece lei  sorridendo.

Merlino montò in  sella al fido Garulf, e  spronando galoppò veloce  verso Camelot. Mentre  da lontano il Re Pendragon lo osservava con un  sorriso sul volto ma una brutta espressione angosciata.

 

“Qual buon vento,giovane Mago?”

Merlino,arrivato al Lago  Sacro, ci vide Kilgharrah: appollaiato sulla roccia  della Cascata, sorridente e  rilassato. Sorrise a sua volta,  contagiato  da quel giovial sorriso, e rimase in sella a  Garulf.

“Morgana ha  avuto una Premonizione. Ha visto Viviana attaccare  su di una Pianura,non  distante  dal nostro e  suo Accampamento.”, disse.

Kilgharrah annuì.

 “ E tu sei pronto?”

“Certo.”

“Merlino. Per affrontare una  Strega come Viviana, devi essere VERAMENTE pronto. Col corpo e  la mente. E nessuno dei  due é totalmente pronto, lo posso percepire. In te c’è ancora molta pena.   E questo non va bene.”

“Guarirò.”, fece lui  serio, “TI  giuro che starò meglio. Da oggi allo  scontro con Viviana, vedrai che  starò bene. O  se non altro .. meglio.”

“Lo spero per  te, giovane Mago.”, disse lui  sorridendo.

“Nel frattempo, devo prepararmi. Mi  devi addestrare meglio di prima, se  puoi.”

“Dubiti,forse,della  mia capacità d’insegnante?”, disse lui ridendo.

Merlino  scoppiò a  ridere  con lui.

“Certo  che no,amico mio.!”

Molto bene. Allora possiamo  anche iniziare. Prima di tutto, esercitiamoci su come NON far entrare Viviana  dentro la tua testa.”, disse lui sedendosi accanto a lui, “Hai bisogno di  tutta la concentrazione possibile.”

“Ci sono. Sono  pronto”, disse smontando.

“Chiudi gli occhi,  Merlino. E ascolta  soltanto la mia voce.”

 

 

 

 

 

Eccomi quii!!!!!!!!!!!!!!!

Scusateee!!!!! ho avuto il pc  rotto ed ero  in vacanza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

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Capitolo 18
*** Di nuovo a casa-parte II: il ritorno della terza Pendragon..proposte..e riavvicinamenti ^_^ ***


I giorni successivi furono decisamente duri per Merlino, e in generale per tutti quanti i Cavalieri di Camelot: Artù, senza volerlo, li  metteva sotto pressione per assicurarsi che fossero preparati al meglio per lo scontro decisivo; Camelot era  la sua città, era il suo Regno, non avrebbe mai permesso che andasse distrutto,oppure nelle mani sbagliate. Non senza almeno combattere sino allo stremo delle forze.

E dopo qualche giorno di allenamento intensivo, quando stava per congedare i suoi fidi valorosi Cavalieri, arrivò un Messaggero.

 

“Re Artù Pendragon. Il mio nome è Fidras. La mia Signora e padrona, Lady Viviana, vi manda questo messaggio: desidera ritirarsi al suo Castello, momentaneamente,per intensificare le sue forze. I nostri Cavalieri non stanno bene, e desidera curarli. Fossi in voi,se siete furbo, tornerete anche voi.”

 

Artù annuì.

 

“Ti ringrazio per il messaggio”, rispose.

E mentre lui e i Cavalieri si ritiravano, l’uomo spronò.

 

“Artù! Chi era  quell’uomo?”, fece Merlino correndo verso  di loro.

 

“Un Messaggero. Viviana si ritira. Per  il momento.”

 

<Oh,beh,se  non altro ho più  tempo per prepararmi.>,pensò. “O...k. Allora torniamocene a Camelot pure noi, no?”

 

Artù annuì.

 

“Chiama gli altri. Prepariamo i cavalli. Si torna a casa.. per  il momento,almeno.”, disse.

 

E così ,Merlino andò a chiamare Gaius, Gwen, Morgause, Morgana, tutti alquanto scettici sulla scelta del loro Re: tornare a casa, per  aspettarsi magari  un bell'attacco direttamente a Camelot? O restare  lì e attendere?

 

“Se Artù ha  deciso così, noi non possiamo far altro”fece Morgause preparandosi, “che rispettare i suoi voleri.”

 

Gwen guardò Morgana,  alquanto preoccupata, e poi  sospirò e si prepararono entrambe a rientrare a casa loro. Così  come Gaius. E Merlino, che nella tenda  di Artù preparava quanto necessario per ritornare a Castello.

 

“Lascia,ci penso io alla mia roba.”

 

Merlino si voltò verso l'entrata della Tenda Reale, e sorrise.

 

“L'ho sempre fatto io.”, disse , “non  mi crea problemi, lo sai benissimo.”

 

Artù sospirò.

 

“Vorrei che ti riposassi,per  un paio di giorni. Ti vedo così stan

 

“Ma che avete  tutti quanti?!  Si può sapere?!” , fece lui all'improvviso, “STO.BENE!! D'accordo?? STO.BENE!  Non ho bisogno che mi chiediate come sto, o... mi facciate riposare. Sto bene Artù. Davvero. Tutto bene.” Artù lo guardò  per un paio di secondi. Dopodiché annuì e si sedette. Merlino riprese  ad arraffare 'baracca e  burattini”,... ma  per pochi secondi. Dopo i quali si voltò, rattristato. “Mi dispiace. Perdonami Artù, non volevo.. usare  quel tono tanto duro. Scusa!”

 

Il ragazzo scosse  la testa. sorridendo,o quantomeno  provandoci.

 

“Fa' niente. E'  tutto a posto.”

 

“No che non lo è, invece. Ti ho risposto male, mentre tu cercavi soltanto di essere premuroso. Come sempre.”

 

Artù si avvicinò, dopo essersi  alzato, e lo strinse a  sé. Dolcemente.

 

“Va tutto bene,amore. Non mi sono offeso,non me la sono presa.”, fece baciandogli i capelli con tenerezza

 

E Merlino dal canto suo si accoccolò al suo petto forte, caldo e sicuro. Chiudendo gli occhi.

 

Tornerò quello  di prima,amore. Promesso.”

 

“Lo so.”

 

“Artù? Merlino? Siamo pronti.”,disse  la voce di Gwaine.

 

I due si staccarono, sorridendosi, e si diedero un dolce tenero bacio a stampo, carico però di tutto il loro amore verso l'altro. Poi presero tutto e uscirono. Montarono in sella a Garulf e Hengroen, e si misero a  testa  del 'convoglio' verso  Camelot.

Varcarono i cancelli del Castello prima del tramonto, stanchi  ma soddisfatti e felici di essere tornati a casa. E al loro ritorno furono accolti con gioia da tutti benché, attuato il rapporto al Re padre, la situazione preoccupasse  tutti. Soprattutto  il Grande Drago, e  le due Sacerdotesse Madri. Nonché  Balinor.

Ma  c'era una sorpresa ad attenderli  nel Salone: dalla porticina dietro  i troni, entrò  in Sala una ragazza: castana, capelli  lunghi raccolti in  una treccia lunga, legata da un nastro azzurrino mare, dolcissimi occhi chiari,dal  colore indefinito, di corporatura normale, con un vestito rosa antico che risaltava le  sue forme.

 

“Giuls!!!”, gridarono quasi tutti.

 

Lei sorrise  e s'inchinò ad Artù.

 

“Mio Re. Sono onoratissima di  poter  risiedere alla Vostra Corte.”

 

Artù sorrise, poi  avanzò e la strinse forte.

 

“Ciao sorellina.”

 

“Mi sei mancato!”, disse lei felice,  “Sono tornata al momento giusto,direi! Diamine, non vi  si può lasciare soli qualche  mese che  succede il finimondo qui.”

 

“Abbiamo chi ci protegge.”

 

“Oltre ai piu' valenti, coraggiosi,impavidi Cavalieri di tutto  il Mondo? Ovvio,LO SO. Il più grande Mago di tutti i Tempi!”

 

Merlino lasciò cadere la sacca per  terra, e andò ad abbracciarla con affetto immenso.

 

“Che bello  che sei a casa, Giuls!”

 

“Sono felice di esserci!! Ehi. Io mi sento … euforica!, al pensiero di poter battere Viviana. Voi no? TU, Merlino, sei  la nostra unica speranza. Vedi di cavartela EGREGIAMENTE, oppure...”

 

“Oppure  incapperò nella tua punizione.”, fece lui sogghignando “Lo so, lo so  tranquilla.”

 

La ragazza rise, dopodiché guardò dietro di lui, e  sorrise.

 

“Sorelle mie...”

 

Morgana e Morgause corsero ad abbracciarla, come si abbraccia una sorella che non  si vede  da molto tempo.

 

“Come stai, Giuls? Ad Avalon com'è andata?”, chiese Morgause.

 

“Oh, benone! Devo ammettere che Flora sa essere decisamente TROPPO rigida.”, disse lei sospirando, “Neanche un'oretta  libera. Nemmeno una!”

 

“Pretende  la perfezione.”, disse lei  ridendo, “Ma  sono più che certa che sei stata all'altezza delle  sue aspettative,sorella.”

 

“Non  potrebbe essere altrimenti.”, disse Morgana felice, “Sei la  migliore di noi tre in quanto a Ma”

 

“Ah-ah. Non esistono migliori, in Magia. Ognuno ha  il suo Potere,e  ciascuno di noi impara ad usarlo come e quando può.”, disse lei.

 

“Ci sei diventata poetessa? Insegnano anche questo sull'Isola?”

 

Giuls sorrise e  si voltò, per poi abbracciare  uno dei suoi migliori amici.

 

“E' bello rivederti, Lancillotto! L'ultima volta che ti ho visto eri appena.. caduto innamorato della tua sposa. O sbaglio..?”

 

“No, no, non  sbagli.” disse lui sorridendo “Ci sei mancata molto, tra le Amazzoni. Speravamo d'incontrarti prima.”

 

“Lo so,scusa. Chiederò scusa  anche a Olly. Mi  hanno tenuta impegnata... troppo tempo...”

 

Lui sospirò

 

“Mia madre  sa essere alquanto rigida.”

 

“E' quello  che ho detto io.”, disse lei, salutando poi l'altro Cavaliere accanto a lui, “Elyan, salve a te! Finito  di metterti nei guai?”

 

Lui rise

 

“Il rischio é il mio mestiere.  Questo  lo sai bene!”

 

“O eccome! Tua sorella  avrà un esaurimento,presto o tardi.”, poi abbracciò l'amica, “Ciao Gwen! Déi  quanto mi sei mancata,amica mia.”

 

“Sapessi  tu a me! Mi spiace  che  non c'eri al mio matrimonio...”

 

“Dispiace  piu' a me! Oddio, c'ero ma  non corporalmente. Con lo spirito, che di sicuro si é sentito tanto.”

 

“Sì,questo é vero.”

 

 La ragazza sorrise felice voltandosi alla destra della ragazza.

 

“Il mio  padrino... Ciao Gaius.”,disse abbracciandolo

 

“Son felicissimo di rivederti a casa, Giulia. Per  quanto resterai?”

 

“Per sempre. Ovvio.”

 

“ Lo hai detto anche prima di sparire per mesi.”, disse una voce maschile dietro il cerusico.

 

Giuls sentì il cuore schizzarle fuori dal petto, e  guardò in quella direzione….. La solita posa da sbruffone, la mano sull'elsa, e quegli occhi magnetici… che avevano il potere  di mandarla direttamente in cielo quando li guardava...

 

“Gwaine...”

 

“Ciao,Giuls.”

 

Erano mesi che non lo vedeva, ma in quel preciso istante si sentì DAVVERO di nuovo a casa. LUI era  la sua casa. Lo aveva lasciato poco prima che si dichiarassero, e mentre era via la sua Mente, il suo cuore,  erano rimasti fedeli solamente a lui.

 

“Non mi abbracci?”,fece lui.

           

Giuls sentì le gambe staccarsi dal posto in cui era, iniziando a marciare velocemente verso il ragazzo, e quando lo ebbe raggiunto, le sue  braccia gli circondarono il collo ed i suoi occhi presero a far uscire tutte  le lacrime tenute dentro da mesi. In un attimo, senza rendersene conto, si trovò fuori nel giardinetto. E sorrise, piangendo: Morgana e Morgause erano delle vere Amiche.

Sentì Gwaine stringerla fortissimo,ma  con la sua  innata dolcezza che  tanto amava e adorava in lui.

 

“Déi, quante.. notti ho sognato di stringerti di nuovo tra le mie braccia.”

 

“Perdonami! Perdonami per esser stata via tanto a lungo. Non c'é istante in cui non abbia pensato a te, in cui”

 

Gwaine  la strinse di più.

 

“ In cui cosa?”

 

Giuls si staccò leggermente, e  lo guardò negli occhi carezzandolo sul viso con tenerezza: lui prese  la sua mano, e  ne baciò il palmo gentilmente,con amore.

 

“Giulia... prima  che tu partissi volevo dirti.. una cosa importante. E adesso che sei tornata...non  indugerò più.” lei  sentì il cuore battere come un tamburo impazzito, e i suoi occhi non  riuscirono a staccarsi dai suoi,tanto profondi e  intensi da toglierle il fiato.

“Giulia Pendragon.”, disse lui guardandola diritto negli occhi, “Dalla prima volta che ti ho vista al Campo,quando arrivai, ho sentito... una scossa. Un Legame. Tra me,e te. Non ho fatto che pensarti, notte e giorno,giorno  e notte. Ogni singolo..attimo che passavo senza di te era un Inferno! E nei momenti in cui eravamo insieme,toccavo il Cielo con un dito! TI AMO. Non ho mai amato in questo modo,e non riuscirò più ad  amare così. Voglio te,solo te. Per sempre.”

 

Giuls scoppiò ulteriormente a piangere, e  prese le sue mani baciandole con  devozione. E dolcezza.


“I tuoi occhi mi hanno .. calamitata dal primo attimo in cui  hanno incrociato i miei,Gwaine. Da quel momento si é creato un Legame così ..forte, così...profondo,intenso e  travolgente che... non  so definire. Ma riesco a definire perfettamente il senso di solitudine,e.. disperazione che provo, quando non sei al mio fianco. E quello di gioia, pura e.. infinita che  provo soltanto con te! Non c'è istante passato ad  Avalon, senza che tu affollassi la mia mente, i miei sogni... Il mio cuore batte sempre per te. Solo per te. Non amerò nessun altro,MAI. TI AMO,Sir Gwaine Duval.”

 

Gwaine la  guardò con amore infinito, ridendo felice,  poi le tirò su la mano e,guardando nei suoi dolcissimi occhi, intrecciò le loro dita. Lentamente,poi , si avvicinò al suo viso,sfiorando il naso col suo, gesto  al quale entrambi risero. Felicemente.

E poi, le loro  labbra si unirono in  un bacio, dolce, tenero, inizialmente senza pretese di divenire altro. Poi, con  dolcezza estrema e pazienza, Gwaine chiese  l'accesso che non gli fu naturalmente negato...e stringendosi forte ma molto dolcemente, si scambiarono un bacio carico d'amore, dolcezza, tenerezza e  passione. Poi  si guardarono felicissimi  negli occhi, e  lui la baciò  sulla fronte, poi sul naso. E  lei lo strinse forte ridendo entusiasta.

 

“Credi che  sappiano già?”, chiese lui.


“Di SICURO.”

 

 Gwaine sorrise, e  le prese  la mano.

 

“Bene,my Lady, in  questo caso... rientriamo dentro... dove chiederò a suo fratello, e a suo padre, di concedermi l'onore di fidanzarmi con Voi.”

 

Quando le  sue labbra calde e dolci toccarono il  dorso della sua mano, Giuls fremette. E arrossì, annuendo.

 

“Dov'eravate finiti?”, chiese un finto tonto Artù.

 

“Mio Re. Anzi.. miei Re. Vorrei chiedervi.. una cosa importante.”, disse Sir Gwaine inchinandosi, “Io amo Giulia, e vorrei avere.. l'immenso onore di chiederla come fidanzata.”

 

Uther e  Artù si guardarono, poi guardarono  lei che li guardava a sua volta, speranzosa e felicissima. E  sorrisero.

 

“Concesso.”, fece Artù sorridendo.

 

Giuls lasciò la  mano di Gwaine,gentilmente, e ridendo felice corse ad  abbracciarlo buttandoglisi praticamente  addosso.

 

“Grazie,grazie  grazie!!!!”

 

“Onorala. Rispettala. E trattala come merita” disse  un serio Uther.

 

Lui  annuì;altrettanto serio.

 

“Ma certo,Sire. Potete  metterci la  mano sul Fuoco,  che lo farò.”

 

Giulia strinse forte anche il padre (adottivo), e poi Merlino.  E successivamente tornò dal suo amatissimo adorato venerato Gwaine.

 

“Meglio che  ora andiamo a riposare, però.”, disse Uther.

 

“Concordo”, disse Gaius.

 

“Bene. Domani mattina colazione tutti insieme, così  potremo riunirci e parlare di questa strana ritirata.”, disse Igraine.

 

Yngrid annuì.

 

Adesso tutti  a letto! Su,op hop.”

 

Uno per  uno, rientrarono tutti quanti  nelle proprie stanze: Lancillotto,Gwaine  e Elyan dormivano assieme  nella camerata, indi per cui Giuls salutò il suo  fidanzato con un bel bacio, e poi raggiunse  le sorelle per cambiarsi per la notte. Ma appena accomodata, uscì  per bussare a Merlino e Artù.

 

“Si può?”

 

“Oh! Vieni, entra pure.”, disse Artù sorridendo.

 

“Merlino?”

 

“A farsi un bagno caldo.”,rispose lui fissando  la porta.

 

Giuls fece altrettanto. Pensierosa  e preoccupata.

 

“Non é ancora guarito. Ci vuole tempo.”

 

“E'  quello che mi dicono tutti. Ma io vorrei … fare qualcosa di più,per lui. Però non so cosa, e ciò mi rende.. maledettamente impotente!”

 

Giuls gli si avvicinò e  gli prese la mano.

 

“Non angustiarti così, Artù. Vedrai che sarà Merlino a chiederti aiuto. Quando meno te lo aspetti. Lo sento.”

 

“E  se così  non fosse?”, chiese lui  angosciato

 

“Lo farà. FIDATI. Intanto,però, una chiaccheratina ce la faccio.”, disse andando verso il bagno.

 

“Attenta. Tira fuori  l'orgoglio, e  risponde male.”

 

Lei rise.

 

“Sono  cresciuta con un.. asino impertinente e arrogante, che.. fa del suo Orgoglio un “credo”! Con ME , l'orgoglio non  attacca più , oramai.”

 

Artu  rise  con lei.

 

“Hai ragione. IO sono il peggiore.”

 

“APPUNTO.”

 

“Giuls  !”

 

La  ragazza chiuse  la porta, e sorrise avvicinandosi a  lui,e alla tinozza bollente.

 

“Come st

 

Merlino sbuffò

 

   Ah no, pure TU!”

 

“Merlino. SMETTILA. In questo modo non fai che peggiorare le cose,lo capisci? A ME non puoi nascondere nulla,lo sai perfettamente.”

 

“Sto”

 

“Male. Sì,stai  male! E se continui a non volerlo ammettere a te stesso,non riuscirai ad ammetterlo neppure con la persona che  piu' ti ama in questo Mondo. E la perderai.”, disse lei seria

 

Merlino sentì le  lacrime pungergli  gli occhi,dolorosamente.

 

“Non voglio perderlo,Giulia. Dimmi.. che  cosa devo fare. Ti supplico....”

 

Lei sospirò, e  si chinò.

 

“Ammetti di stare male, Merlino.”

                       

“No.”

 

“Merli”

 

“Esci per favore.”

 

Giuls  si alzò, scotendo  la testa.

 

“Come vuoi... zuccone che  non sei altro!”,   e uscì sbattendo la porta.

 

“Non é andata.”, fece Artù seduto sul  letto.

 

“No. Fa' del tuo meglio. Notte  fratellone.”,

 

“notte, sorellina.”

 

Quando lei uscì, Merlino sbucò dal bagno vestito  per la notte. Artù sospirò, guardandolo, dopodiché  si alzò e  lo avvicinò sorridendo.

 

“Ehi.”

 

“Ehi...”, fece lui  sorridendo a sua  volta

 

Artù gli carezzò  dolcemente  le spalle e  le braccia.

 

“Tutto ok?”

 

“Non  é bello litigare con Giuls...”

 

“Lo so.”, disse lui triste

 

Merlino lo guardò,e  d'un tratto gli carezzò il viso dolcemente. Poi lo baciò con amore e tanta tenerezza. 

 

Ed era il gesto che Artù aspettava: lo prese in braccio, e  baciandolo lo portò al letto stendendolo sulle coperte, per poi scendere ancora sul collo e l'incavo,con dolcezza e amore infiniti. Sentì Merlino rilassato , tranquillo, e così prese a sfilargli lentamente la camicia. Scendendo poi a baciare dolcemente il suo petto esile  ma forte.

 

Merlino ansimò, chiudendo gli occhi e sentendosi stranamente sereno. Quando Artù' di nuovo lo baciò, si alzò per  sfilargli la camicia. E scese anche lui a torturare incavo, collo, e  petto, con dolci baci carichi d’amore. Quando sentì  le mani di Artù sui pantaloni, però... posò  le mani sopra le sue e scoppiò a piangere.

 

“ No! No fermati... ti prego non...”

 

Lui si arrestò immediatamente, allontanandosi un poco da lui e alzando le  mani.

 

“Scusa!!! Mi... Perdonami, io.. ”

 

Merlino però alzate le mani le posò sulle sue per abbassarle, e le baciò dolcemente scotendo la testa, preda dei singhiozzi.

 

“Non chiedermi perdono, non..  ne hai bisogno.”

 

Il biondo si stese, allargando le sue braccia in tempo perché il moretto ci si gettasse accoccolandosi al  suo petto ,che lo  faceva sentire protettissimo. E pianse tutte le sue lacrime, mentre Artù gli baciava i capelli con dolcezza, carezzandoglieli.

 

“Sht. Sono qui, Merlino.  Sono qui.”

 

“Scusami! Scusami Artù, scusami scusami. Non”

 

“Ehi. Ehi. E' tutto a posto, Merlino. Non te la senti, é naturale. Guarda che non ho fretta, posso aspettarti tutta la Vita se  necessario.”

 

Il cuore  di Merlino prese a battere fortissimo,come da giorni non accadeva: le lacrime iniziarono a diminuire, mentre le sue dita scorrevano dolci sulle cicatrici di Artù. E sorrideva.,quasi ridendo.

 

“Sono aumentate. Non ti posso lasciar solo..quattro giorni,asino reale che non sei altro.”

 

Artù rise insieme a lui.

 

“Vero. Vedi,purtroppo senza di te non sono capace di difendermi. Ho bisogno di te per  più di un motivo, amore mio. Sei il  mio Guardiano!”

 

Merlino sentì la  paura svanire  lentamente, e a un tratto sentì Artù che gli tirava su il viso per poi  baciare le sue guance, bevendo le sue lacrime.

Una  dopo l'altra.

 

“Non.. una lacrima.. deve  rovinare il tuo bellissimo viso.. e  i tuoi dolcissimi occhi, Amore della mia Vita. Mio Destino.”,sussurrò dolcemente ma con tanto amore.

 

Merlino. Segui il tuo cuore.

 

Il ragazzo sorrise, nel riconoscere la voce  di sua sorella.

 

Grazie sorellina.

 

Prego, fratellino ;)

 

 Merlino guardò Artù negli occhi, prendendo poi dolcemente il  suo viso tra le mani e carezzandolo, per poi sorridergli guardandolo  negli occhi.

 

“Fino a questo  istante, mi era.. terribilmente difficile ammetterlo, ma... Non posso farcela da solo. Arriverà il giorno in cui guarirò,e... quel giorno sarà.. molto presto. e sai, come lo so? Perché se guarirò, sarà merito tuo Artù Pendragon. E accadrà presto,poiché... Sento l’Amore che mi trasmetti ogni giorno,OGNI  SINGOLO ISTANTE, e questo... scatena in me delle emozioni che mi portano … una serenità incredibile! E mi fanno stare bene. TU mi  fai stare bene.”

 

Artù sentì il  cuore battere come impazzito,e le lacrime agli occhi.

Sorrise, quasi rise felicissimo,euforico, e lo strinse fortissimo. Ma dolcemente.

 

“Sarò sempre qui  per te, amore mio. SEMPRE. “

 

“Lo so. Per questo ora  ti chiedo” si staccò da lui di mezzo mm e sussurrò: “fai l'Amore  con me, Artù Pendragon”

 

Il giovane sorrise, e annuì per  poi baciarlo.

 

“Sei sicuro?”

 

“Sì. Stavolta sì.”, mormorò lui  felice.

 

Artù altrettanto felice, lo carezzò lungo tutto il  petto, dolcemente, per  poi tornare con la mano a dove era stato interrotto: sui pantaloni di Merlino. Che lentamente sfilò, lasciandoli cadere  sul letto.

 

Merlino lo baciò, con la  sua innatissima tenerezza, e  prese a sfilare i suoi tranquillamente. Poi si distese nuovamente e aspettò  il suo amato, che non tardò ad arrivare: le  loro labbra si unirono di nuovo, in un

bacio ricolmo di passione, amore e tantissimissima dolcezza.

 

Artù intrecciò la sua mano con quella di Merlino sopra  la testa di lui, e l'altro gli sorrise facendo sfregare i  loro nasi. Artù  corrispose al sorriso, e felice  lo baciò, entrando poi in lui con estrema dolcezza  e cautela.

 

 In quel  preciso attimo, Merlino sentì di nuovo la Magia  scorrere nelle sue vene, prorompente, e sorrise felice, mentre seguiva il ritmo dato da Artù: un ritmo dolce, ma  passionale, deciso ma gentile.

E  quando  venne, seguito  da Artù,  sentì  di poter essere  di nuovo SE STESSO.

 

“Sapevo  che mi avresti guarito.”

 

Artù  lo strinse forte. Baciandogli i  riccioli capelli.

 

“Speravo  di riuscirci.”

 

“Ti amo”

 

“Anche  io ti amo. Per  sempre.”

 

“ Sono felice che Giuls sia tornata! E lo sono anche per lei, e Gwaine. Era ora!”, fece ridendo e accoccolandosi al suo petto  prendendo  la sua mano.

 

 “Concordo con  te! Su  entrambi i lati.”

 

Merlino gli carezzò la mano come stava facendo l’altro…

 

“Giuls.. sta con Gwaine adesso. Sei proprio sicuro ch”

 

“Sicuro. Ti prego,non parliamone più. E’ fidanzata,ora. Felice. E io sono sposato con te,e non chiedo altro dalla Vita che te,e nostra figlia. Riposa..”,disse lui deciso

 

“Sì.. Notte amore mio”

 

“Notte, mio Angelo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze …. FANS da tutta Italia …. Dopo 10 lunghissimi mesi d’attesa ….. KinderBuena …. Èéééèè …. QUUUIIIIIIII!!!!!!!!!! XD

Sono tornataaaa!!!!!!!

Lo so,sono stata lontana per tanto tempo ma … Vedete io ….Ho avuto e ho ancora dei brutti problemi … scrivere questa Storia era diventato impensabile … quasi … =(  Adesso tornerò. Tornerò perché io, e la mia famiglia, abbiamo una Guerra da combattere. =|

Ragazze …. LO SO.

Qui,e ora, vi chiedo perdono se avendo inserito me stessa ho deluso qualcuno.. o peggio!! L ma vedete, il fatto è … che quando scrivo  di loro, mi  sento..... Non so se mai vi è capitato! I suoni attorno a me si annullano. Le voci  non esistono. E vengo trasportata direttamente a CAMELOT. E’ un posto che sento … mio. La mia casa. So che  e‘ strano a dirsi... Adoro la mia famiglia,ci mancherebbe altro! Non dico che non mi diano abbastanza….

Ma loro sono......  La mia VERA famiglia. Quando sono triste,ho paura, oppure sono felice e altro…. Io sento LORO vicino. Non altri… J<3

Quindi scusate, se questa cosa vi delude,o ve lo fa sembrare un cliché … L

 

Detto questo: recensite e fatemi sapere cosa ne pensate!!! Ah!! E se avete idee per aiutarli(ci) a sconfiggere la Strega: FATEVI AVANTI!! ;)

GRAZIE!!!

KB

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Capitolo 19
*** La proposta! ***


La mattina  successiva, Artù si  svegliò  prima di  Merlino: si voltò, e  rimase a guardarlo mentre dormiva,  sorridendo e  carezzandogli il viso, il  naso,  la bocca... dolcemente.

 

Furono  quelle carezze tanto dolci  e tenere che  svegliarono Merlino, con  un sorriso sul volto, che  prima ancora di aprire  gli occhi cercò le labbra  di Artù  e lo baciò con amore. E lui  lo strinse di rimando,baciandolo ancora e  ancora.

 

"Buongiorno,mio Sposo e  Re."

 

"Buondì a  te, mio dolcissimo... meraviglioso.... tenerissimo sposo e Mago personale. Oltre che, e  non é  di minor  importanza certamente,  mio  Guardiano Custode."

 

"Ecco!", rise lui. "E' tardi,dobbiamo scendere."

 

"Sì, Ci aspettano  a colazione.", disse lui alzandosi e  cambiandosi. "Tieni. Metti la maglietta pulita che l'altra temo  sia già nel cesto."

 

Merlino  la afferrò, ottimo lancio  tra l'altro, e  la indossò.  Poi prese  per mano il suo sposo, se lo baciò ancora  un po', cosa  che a  lui  non dispiacque affatto, e  dopodiché scesero giu'. In Sala.

 

"Oh. Eccoli!"

 

 Giuls era  seduta tra Morgana e  Gwaine.

 

"Ben  svegliati, tesori.", disse Igraine.

 

"Grazie!", fecero.

 

Quando  si sedettero, Uther schiarì  la gola  e li guardò.

 

"E così, Viviana  si é ritirata. Strano."

 

Quando  sentì  quelle parole, Giulia  scoppiò a ridere. E  li guardò.

 

"Ri... RITIRATA? VIVIANA  DE FER? Ma  suvvia,  che cavolata!" . ,fece  ora seria.

 

"Lo ha  detto il Messaggero.", fece Lance.

 

Lei  guardò Artù-

 

"Hai CREDUTO  al Messaggero di  una Strega Nera?? Ma  ti é  dato  di volta il cervello?!"

 

"Giuls. Aveva  un plico.", disse lui  serio altrettanto

 

E  con QUESTO? Parliamo  della più grande Strega Nera  degli ultimi due secoli! Ti pare  che si ritiri? LEI?!?" fece sarcastica

 

"Sei tornata  per criticare le  mie decisioni??"

 

Giuls  scosse la testa.,

 

"Ma certo  che no! Io  RISPETTO le tue  decisioni, Artù Pendragon. Lo  sai benissimo,visto che  l'ho sempre  fatto."

 

"E  allora FALLO. Anche adesso. TI PREGO. Ho  bisogno anche  del tuo appoggio.", fece lui, "Sei uno  dei migliori Cavalieri."

 

Giuls sorrise, e  sospirò .

 

"Pronta  a seguirla, mio Capitano."

 

"Bene! Grandioso."

 

"E adesso  pero'  come la mettiamo con Viviana?", disse Ingrid, "Se ha  una  Strategia, direi  che  é decisamente MOLTO astuta."

 

"Non é  un tipo da prendere  sottogamba", disse Gaius  perplesso

 

"Decisamente no. Ma  Merlino  sarà pronto.", disse Balinor.

 

"Oh? Sì,sìsì! Sarò  pronto. Prontissimo!"

 

Hunith sorrise.

 

"Artù  ti fa bene,figliolo. DECISAMENTE."

 

"Ah,lo so  mami."

 

E  lui fa  bene a me.", disse lui baciandolo amorevolmente

 

"Bene... Direi  che  possiamo far ben poco, allora.",disse  un Uther preoccupato.

 

"Possiamo fare  molto, invece.", disse Ygraine, "Caro: fingiamo  di abbassare  le difese. Vedrai che  non tarderà ad  arrivare."

 

"GENIO!", esclamò  ammirata Morgana.

 

"Grazie,nipote."

 

"Prego,zia!"

 

Nel frattempo,  i miei migliori Cavalieri riposino pure.", disse Artù sorridendo, "Lance, se vuoi  far visita a  casa, fa' pure. Elyan, riposa anche tu. Carot,dico anche a te."

 

"E io??"

 

"Giuls. Sei  appena tornata, allenati  un pochino e  poi riposa pure tu.", disse lui sorridendo.

 

"Posso allenarla io.", fece Gwaine

 

"OH, certo. Immagino il TIPO  di allenamento.", sogghignò Carot.

 

Giuls arrossì  di colpo, col cuore  a mille  che batteva all'impazzata : di vergogna,  di paura...

 

"Non é affatto vero",  disse Gwaine guardandola "Io e  Giulia  ci alleniamo  sempre seriamente. Lo abbiamo  sempre fatto. E' così?"

 

"Sì.", fece  lei sorridendogli ."Certo  che é così. Io e Sir Gwaine  formiamo  un duo imbattibile dal  punto  di vista militare."

 

"La nostra Sir Giulia.", disse  ridendo Gwen.

 

Gli altri  risero  assieme a lei.

 

"Come  stanno i pargoli?", chiese Giuls,  "Déi,  non posso ancora credere  che... Nuovi nascituri! WOW!! Sono talmente emozionata!"

 

"Stanno benone!", fece Morgana, "Pensa,iniziano  a scalciare."

 

"Di già?? ODDIO!!!!!!", disse  lei eccitata

 

"Dai,dai. Meglio  andare che  altrimenti il  Re cambia idea.", fece Lancillotto alzandosi, "Io vado  da mia sorella  e le altre. A  piu' tardi."  e uscì

 

"Io... Credo andrò sulla  tomba di papà.", fece Elyian a  Gwen,che annui, "Ci vediamo dopo sorellina. Ragazzi."

 

"Ciao."

 

"Andiamo, Giuls?"

 

Lei annuì sorridente.

 

"Andiamo.", fece alzandosi  "Prendo  la mia spada e arrivo subito da  te, SIR GWAINE."

 

Gwaine la  attese impaziente, col sorriso,  con la sola  spada alla mano: quando arrivò, con  la sua spada  ricamata  delle iniziali  e  dello stemma Pendragon, Giuls  lo prese  per mano e  lo portò alla radura  dove si  erano incontrati  la primissima volta.

 

"Che ricordi!", sospirò lui

 

"Già..."

 

"Sicura  di riuscire a battermi?", disse lui canzonatorio

 

Lei sorrise, alzando la Spada.

 

"Quanto sono  sicura che ti stenderò ancor  prima che  tu ti renda conto  di cosa diamine  sta succedendo."

 

"Vedremo.", sorrise lui.

 

Giuls incrociò  la sua spada  con la sua, e  cominciarono subito  a duellare: Giuls era in netto vantaggio, chiaramente, essendosi allenata  con l'Esercito  di Avalon:; ma Gwaine  riprese in un batter d'occhio.

 

"Mh. Abile, non  c'è che dire.", disse lui, "I  miei rispetti e  omaggi alla grande  Spadaccina,allora."

 

Lei rise

 

"I miei  a Voi, Sir  Cavaliere di  Camelot. "

 

Gwaine sorrise,  poi prese  il polso di lei e  le fece cadere  la spada di mano. Giuls  sorrise, mentre anche  lui faceva cadere la spada. Improvvisamente gli  fece uno sgambetto,e  fu così che  finirono entrambi  per terra  nell'erba alta, sul morbido  del prato. Lei  sopra di lui.Ridendo  come due scemi.

 

"Hai cominciato tu."

 

"Ah,no,signorina! Sei  tu che mi... incanti con  i tuoi occhi dolci e... belli.", disse carezzandole  il viso con tenerezza.

 

Giuls arrossì,e  sorridendo si chinò sorridendo,  per poi posare  le labbra  sulle sue, delicatamente, per  poi posarle  altre volte. Tante.  Gwaine con  un braccio dietro la testa, rilassato, corrispose con  un sorriso. Poi intrufolò  una mano nei  suoi capelli morbidi e  la attirò a sé  aggiungendoci un pizzico  di passione.

 

 Lei corrispose, pienamente, e  si staccò  di poco pur continuando a baciarlo per  distendersi sull'erba: lui  la seguì, e  continuò a  baciarla. Poi vedendola tranquilla scese  sul collo con calma, riempiendolo di baci dolci  ma passionali.

 

Giuls si  sentì fremere, e  a occhi chiusi si godette quelle sensazioni, mentre il  suo cuore le  batteva forte. E  mentre le labbra  di lui scendevano sull'incavo, torturandolo dolcemente, lungo la schiena sentì dei brividi, scorrerle  fino al basso ventre.

 

Gwaine scese ancora, fino a sbottonarle il  primo bottone  della camicietta  arancione chiaro che portava, e  uno dopo l'altro come  se avesse il tocco magico, essi uscirono dall'asola, mentre le  sue labbra scendevan ancora piu giù, fino ai bordi  del reggiseno.

 

Quando sentì il reggiseno scivolare  via dalla  sua pelle, e  le labbra di Gwaine iniziare la  loro lenta tortura, inarcò la schiena e  le scappò un gemito  piu' forte degli altri. Il suo bacino sembrava andare sempre più  a fuoco, man mano  che lui alternava dolcezza a passione.

 

Poi ribaltò  le posizioni, e  restando seduta  su di lui gli  sfilò la camicia  con smania,  e  si chinò  sopra il suo collo e  l'incavo, riservandoli  la stessa tortura. Mentre Gwaine gemeva per lei, si  sentiva tremendamente bene... E Gwaine  chiudendo  gli occhi e ansimando. Déi  aveva il Potere  di farlo impazzire... leTTERALMENTE.

 

Gwaine si alzò  a sedere,baciandola con passione e  amore, e poi portò le mani  alla Sua cinta, e la sfilò per  poi fare  la stessa cosa  coi pantaloni(di lei), mentre Giuls lo baciava  ancora su collo e incavo.  Poi le  Sue mani scesero sui  suoi pantaloni.   E  li sfilarono.

        

 "Giuls."

 

Lei  lo guardò negli occhi,arrossendo.

 

"H..ho sbagliato qualcosa? Non..vuoi..?"

 

"No! No, non... Ehi.", fece prendendole il  suo viso fra le mani calde e morbide. "Io ti desidero,sai che  é così. Più di...qualsiasi altra cosa. Voglio soltanto accertarmi che  tu sia SICURA. Io sono pronto ad aspettarti, tutta  la Vita. E oltre. "

 

Giuls lo guardò  con le lacrime agli  occhi  di commozione. E il cuore  a 3000: prese  il suo viso tra  le mani, e sorrise.

 

"Sì. Sicurissima amore mio" Mi  fido  di  te.

 

TU-TUM. Il cuore  di Gwaine  fece un balzo  fuori dal petto.

 

"Ancora. Dillo ancora."

 

"Amore mio.",disse lei  sfregando i  loro nasini.

 

Gwaine la stese  sotto di sè; baciandola  con infinito amore,  immensa dolcezza,e  passione, mentre baciandola  sul ventre le  sfilò gli slip, e Giuls si  sentì tremare: un  pochino  di paura,  un pò perche' lo desiderava  da impazzire,e  lui lo sapeva PERFETTAMENTE.

 

Il ragazzo prese la  mano  di Giuls, e  la intrecciò  con la  sua. Lei sentì il cuore  schizzare fuori  dal petto, e  la strinse forte.mentre  la bocca  di Gwaine si avvicinava alla sua fronte e  vi, lasciava sopra un affettuoso amorevole  tenero    dolce bacio. per  poi scendere sull'orecchio, e sussurrarle  dolcemente delle parole  stupende:

 

"TI AMO,PICCOLA MIA."

 

Giuls col cuore  a 4000 scoppiò in lacrime, di gioia,  e lo sentì entrare dentro di lei: inarcò la schiena, felice, mentre  lui l'amava con dolcezza, senza  farle male... e lei si sentiva completa finalmente. Dopo mesi , anni in cerca  del pezzo mancante, ECCOLO Lì. Tra le  sue braccia. Sir Gwaine Duval.

 

Gwaine sentì  una scossa fortissima, e  quando la guardò negli occhi  era lì: era dentro di lui. Erano una cosa sola. E quando  la ragazza ribaltò le posizioni, sedendosi  sopra di lui, le sue  mani forti si tuffarono  decise tra i suoi  morbidi capelli smossi, e la baciò  con passione e amore, amandola con gli stessi  sentimenti.

 

Lei sorrise, felice: si  stavano amando in modo intenso, profondo, ma  con tanta dolcezza.; Lo vide  chiaramente dentro  di lei,  una sola persona  una sola  anima  un solo cuore. E  la cosa la riempì di pura gioia. Felicità  ESTREMA.

 

 E finalmente vennero. Insieme. Gridando  il nome  dell'altro.

 

Giuls si accoccolò  tra  le sue braccia. E sorrise,sospirando Felice. E  Gwaine la strinse a sé Dolcemente felicissimo.

 

"E' stato... MERAVIGLIOSO,amore mio.",disse lei.

 

"Ti ho fatto male?", chiese lui  titubante

 

Lei  scosse la testa  ridendo .

 

"No. Affatto! Sta'  tranquillo. Rilassati,amore."

 

"Bene! Meglio così. Se  te ne avessi fatto, non  mi perdonerei MAI.", disse baciandola con amore.

 

"Ti amo Gwaine."

 

"Ti amo  Giulia."

 

"Pensi che  Viviana attaccherà? Cioé... Che  attaccherà Camelot?"

 

"Temo di sì", disse lui , "Rispetto molto Artù. Al posto  suo, quanti  non avrebbero preso la stessa de

decisione?"

 

"IO l'avrei presa.", disse lei decisa. Poi sospirò; "Saremo pronti. So  che lo saremo. Merlino ce la mettera' tutta."

 

"Senti,pensavo...."

 

"A cosa? "

Sono ottimista,  lo sai. Mi conosci  a perfezione ma... In  questa incertezza... con  la Guerra a un  palmo di naso io... ", disse guardandola, "Mi concedi l'onore  di Sposarti?"

 

TU-TUM-TU-TUm. Il  cuore di Giuls rallentò  i battiti  per una manciata  di attimi.... poi ripresero a  scalpitare  dentro al suo  petto.

 

"Sì." sussurrò  guardandolo  negli occhi, "Sì, Gwaine Duval. Con  tutto il mio cuore e... la mia.... Sì, mille un miliardo  di volte sì!"

 

Gwaine rise ,  ,,felice,  e la baciò. Con      immenso amore.

 

Le Guerre  sono orribili faccende... ma qualche volta  da esse può nascere qualche cosa  di buono.. A volte  in un Deserto  puo' sbocciare  un bel Fiore ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze eccomi di nuovooo!!!! *O*

Spero vi piaccia!!!!

Fatmi sapere!!! ^^

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Capitolo 20
*** Sempre legati: ***


L’indomani mattina, a colazione, Giuls entrò  felicissima al fianco  di Gwaine, altrettanto raggiante e  felice:  i presenti  si  voltarono tutti quanto lei tossicchiò e  prese la Parola, guardandoli sorridendo  .

“Famiglia. Vorrei cogliere l’occasione per… fare  un annuncio importante.”, disse allegra, “Ieri io  e Sir Gwaine abbiamo… parlato. E parlando abbiamo capito che, visto che siamo in tempi pericolosi,  e  la Guerra si avvicina, le cose meglio  farle subito.”

Gwaine sorrise,afferrandole la  mano.

“Quello che sta  cercando  di dirvi é…  che ci vorremmo sposare.”

Nella Sala cadde il silenzio, poi partirono  gli applausi. Artù guardò Giuls, che  ricambiò lo sguardo. Poi anche lui  applaudì, sorridendo contento. E Giuls sospirò, sorridendo ancora.

“Ovviamente non  vogliamo niente di… sfarzoso. Piuttosto una cerimonia semplice. Il  piu’ possibile. E non troppo lunga.”, disse.

Morgana annuì.

“Penserò io a  tutto. So esattamente che  cosa desidera il tuo cuore, sorella. “

Giuls corse ad abbracciarla.

“TI ringrazio Morghy!! A voi starebbe bene… tra due giorni? o.. è presto?”, chiese poi  timorosa

Morgause scosse la testa

“Anche domani,se  lo desiderate. A noi  ci vuole poco.”

Gwaine guardò Giuls con  amore, e tenerezza.

“Che ne  pensi,amore mio?”

Sarebbe… grandioso!!”, esclamò lei  entusiasta, “Allora andiamo subito a  preparare il necessario. Tanto ho gia’ tutto. Cioé… credo.”

“Beh, ovviamente i gioielli li hai.”, disse Ygraine sorridendo, “Puoi prenderli, sono  dove  li hai lasciati. Nella tua  stanza.”

“Grazie!”

“E per il  vestito, ce ne occupiamo io e  Ygraine.”, disse una euforica Ingrid, “Sappiamo i tuoi  gusti.”

“Grandioso!!!”

“Bene.”, disse Merlino, “Arco di lillà e  margherite, allora?”

“Arco  di Lillà e  Margherite, fratello.”, disse lei felice,

Merlino si alzò e, insieme  a Morghy, allegramente  si avviò verso il  prato immenso  davanti a Camelot, dove avrebbero fatto  spuntare l’Arco. Erano i Fiori preferiti di Giuls, e , casualmente, anche  di Gwaine Duval. E mentre  gli altri terminavano la  loro colazione, e i due  sistemavano per  l’indomani, Gwaine e Giuls si divisero per  svolgere i loro compiti: lui  in campo, lei sui Libri  di Astrologia.

Finché non sentì bussare.

“Avanti,è aperto!”, disse posando  la piuma in mezzo  al Libro. Quando si voltò, davanti a  lei c’era…

“E così ti sposi.”

“Sì! Ti prego, Artù…

Lui si avvicinò. 

“Giuls, prima  che ti unisci a Gwaine… dobbiamo chiarire.”

Lei sospirò.

“E cosa, Artù? cosa ??”

“Sai perfettamente cosa. Lo sappiamo che quando prendi questo tipo di decisioni, è perché hai in mente qualcosa di... Grosso. E poi... Lo sai che ti voglio bene vero? Lo sai che non andrei mai a dirlo a nessuno di... Quello.”, disse lui poggiandosi al tavolo, e guardandola.

Lei  si alzò  di scatto.

“Ti prego di non parlarne più. Non”

“Giulia, scappare non  serve a niente.”, disse avvicinandola, “Tra noi c’è un segreto. O meglio, tra me, te , Merlino, e quelle tre ficcanaso. Cosa più importante...un segreto che TU non puoi portare con lui. Fin dal primo  momento che vi ho visti assieme a giro per Camelot, e ho capito che tra voi due  era scattato qualcosa, io ho sperato che tu avresti rivela”

Giuls chinò la testa.

“Smettila. Smettila  ti prego…

“A me va  bene, benissimo,  che Sposi Gwaine. Cioè,a dire il vero non a queste condizioni. Perché IO non avevo un segreto del genere, quando ho sposato  Merlino. Voglio,  anzi pretendo che tu  sia sincera con me, e  con te stessa. Sei sicura che sposarlo non sia un errore? ”

Giulia alzò  lo sguardo,  incontrando  i suoi occhi blu cielo.

“C..che cosa vuoi dire? Lo amo! ”

Artù sospirò.

“Giulia, in una coppia sono importanti la dolcezza.. il rispetto, la  fiducia.. La stima. Il senso di protezione e la tenerezza. L’Amore. Ma queste non bastano. Non puoi sposare qualcuno se gli tieni un segreto.”,disse, “Pensa per un istante a LUI. Cosa senti?”

Il cuore  di Giuls prese un  ritmo talmente  veloce  da schizzare fuori dal  petto in meno  di un nanosecondo. Lo guardò diritto  negli occhi, mentre calde lacrime scendevano  giù per il suo viso.

“Artù, non è mai stato mio. Ha solo un padre e una madre, e quelli sono la Magia. Non l’ho nemmeno portato in grembo! Non è stato generato da.. un utero e un seme, lo sai bene! È fatto soltanto di Magia! Sì, un pochino lo amo, ma.. mandarlo via è stato giusto. Sai che lo é stato, Artù. Era una follia, ero... Smaniosa di avere un bambino e non ho pensato.

“Ti chiedo soltanto di dirglielo prima del rito,Giuls. Solo questo.”, sussurrò, “Ti prego”

Lei annuì, e con un bacio sulla guancia andò alla porta.

“Ti ringrazio.”

Blu contro castano. Cielo  contro Terra. E sul loro volto  si stampò un sorriso, mentre i  Giuls usciva. Pensare che non erano neanche veri fratelli.

“Giulia. Gwaine E’ un uomo  di valore. Ti merita.”

“Lo so.”

“Sarai felice con  lui. E’  uno dei Cavalieri piu’ fidati del regno.”, disse

Giuls sorrise

“E uno  dei tuoi migliori amici.”

“Anche”, disse lui sorridendole a  sua volta.

“Mi controlli meglio!”fece ridendo

“Ah ah!”

Giuls uscì.

Artù aveva ragione… Se voleva sposare Gwaine, meritava la verità. Meritava di sapere di LUI.

Del suo bambino.

Avuto due anni prima, quando era una giovane desiderosa di avere un bambino, di potersi sentire amata da qualcuno, di avere qualcuno a cui dare il suo amore, e si era rivolta a Morgause per averlo.

Un figlio avuto con la Magia. Fatto non di dna di un madre e un padre. Solo di pura Magia.

<>>chiese Gwaine

<<Sì. E’ ora  di preparare  le nozze! Arrivo!!>>

In fondo al cuore lo sapeva: lei e quel bambino erano legati.

<< Saremo sempre  Legati>> pensò <<Artù ha ragione. Nulla e  nessuno  lo potrà  mai cambiare. Per nessuna  ragione al Mondo.>>

Poi scoppiò in lacrime, e  finito il pianto si avviò....

“Giuls!”

“Gwen!”

Morghy ti  aspetta al prato.”

 “Vado subito!”, disse lei.

Quando arrivò  sul prato, il suo cuore  le mandava delle fitte incredibilmente forti  e dolorose: si voltò in su  verso le stanze  di Artù, e lo  vide alla finestra, che la guardava avanzare verso i  cancelli del Castello. Si sorrisero, e  il suo cuore riprese un po’ di coraggio: suo fratello era dalla sua parte,era una buona cosa

Adesso SAPEVA che qualunque  cosa fosse accaduta, non avrebbe rinunciato a Gwaine.

Sarebbero rimasti assieme, uniti.

 

“Ehi, eccoti!”

Si voltò verso  Morgana, e il  suo cuore fece un balzo enorme: là,in  mezzo all’enorme prato, c’era  il più meraviglioso arco  di Margherite & Lillà  che avesse mai visto in vita sua dopo quello  di Merlino&Artù! Avanzò verso   di esso, e  prese a girarlo da destra a sinistra,  da sinistra a destra,  ci passò in mezzo, lo carezzò lievemente con le mani in estasty…

“Morgana é… Non  ho parole per  descriverlo! E’… semplicemente..... PERFETTO.”

La ragazza sorrise, felice.E soddisfatta.

“Sono felicissima  che ti piaccia!”

“PIACERMI?? Lo ADORO!!!!” esclamò lei  entusiasta, “Dei  non vedo l’ora che  sia domani mattina!! Il pranzo é  già..?”

“Papà ha avvisato  le cucine”, disse lei.

“Perfetto.”

Morgause  si avvicinò.

Abbiamo pensato,  visto  le temperature calde,  di fare un pasto leggero.”, disse.

“Ma  é grandioso!! Bravissimi.”

“Grazie!!”,esclamarono loro  in coro. Contente.

“Bene. E il Luogo é  sistemato. Il Pranzo  anche... Che  cosa manca  di Essenziale?”, chiese lei dubbiosa

“Il Celebrante.”, disse Morghy

Lei guardò  Morgause sorridendo, e le  prese le mani (tra  le  sue) avvicinandola.

“Sarebbe per  me, per noi,  un grandissimo onore  se ci sposassi tu...  Sacerdotessa.”

“Ma”

“Sei una  delle Sacerdotesse Madri, sorella. Chi  meglio di te? Ti scongiuro.”

La  bionda guardò  anche  la sorella, che  le sorrise incoraggiante, poi  rise  felice,  e guardò  l’altra sorella.

 Sarà per me  un grandissimo onore, sorella mia adorata.”

Giuls si mise a  saltellare  dalla gioia,  e le strinse affettuosamente  tutte e due.

“Bene!!! Ora  ci resta poco  da organizzare.”

Morgana  ci rifletté un attimo.

“Be’ ,vediamo”

“Io direi  di pensare ai Testimoni. E  alle Fedi.” , disse una voce  dietro  di loro.

“Gwen!”

Morgana  la strinse forte,baciandola  con amore infinito.

“Hai ragione! Ok, le Fedi  ci penso dopo… I Testimoni! Gwaine  vorra’ SICURO Lancillotto. Io… prenderò Elyan.”

“NE  sarà molto felice.”, disse lei.

Perfetto. Rintraccio Gwaine. OH. Morgause. Va’ a dire in cucina, a Mary,  che serva un pranzo  semplice,  Siamo in Famiglia domani.  Nessun estraneo.”, disse poi, “E che dopo aver  cucinato  si riposino com’è giusto che sia .”

Lei sorrise.

“Riferisco  immediatamente, Giuls.”, e  si allontanò.

La ragazza salutò  Gwen e  Morgana, poi  si recò alle stalle mentre  mandava Carot  a chiamare Gwaine. Sellò il suo  bellissimo cavallo nero  a pancia bianca, Peter Pan, e  attese lui  fuori dalle stalle  con in mano  le redini  del Suo cavallo, Jo.

“Amore,eccomi.”

“Ciao! Andiamo da  Cedric,monta.”, disse lei raggiante.

Lui saltò in  groppa, poi  la baciò con amore.

“Ti amo da morire.”

“Anche  io, amore mio.”

Insieme spronarono  verso il vicino  villaggio  di Andàs, dove  abitava appunto  Cedric, l’orafo  piu’ bravo  in tutto quanto il Regno, fortunatamente lo trovarono in casa e non  fuori per commissioni. Smontarono e  Giuls entrò per prima. Da mesi non  vedeva l’amico d’infanzia…

“Che mi venisse… Giulia Pendragon!”

Lei sorridendo  felice si  voltò  verso il retrobottega.

“Cedric di  Andàs! Sono felice  di rivederti!”, disse per  poi abbracciarlo fraternamente, “Déi, sembrano secoli che  non entro nel tuo Laboratorio. Mi hanno  detto grandi cose di te, caro mio.”

“Si  fa quel  che si può, Giuls. E tu? Finito  l’apprendistato  da Streghetta  sull’Isola Sacra?”

“Ebbene sì. E sono  tornata giusto in tempo. Per la  Guerra e.. . per  sposarmi.”, e indicò  Gwaine sorridente.

Lui Rise,  e abbracciò l’amico.

“Ce  l’avete fatta, finalmente!! Vi servono due Fedi? Per  quando?”

“Domani mattina.”, disse lui raggiante

“WOW!!! Fretta, eh? o,be,  vi capisco  perfettamente. Con  la Guerra più brutta mai  vista alle porte, bisogna  essere previdenti. Allora, sarà fatto. Ditemi  il metallo, se  oro o argento,  e comincio subito.”

Gwaine guardò Giuls.

“Argento.”,dissero  insieme.

“Grandi! D‘accordo  su tutto,eh?,come  sempre d’altronde. Le volete  semplici  semplici,  o ci volete  qualche cosa incastonata sopra?”

Giuls guardò  Gwaine,  che le sorrise e  annuì: SAPEVA ESATTAMENTE  quello che  aveva in mente la  fidanzata. E Amica.

“Ci vorremmo sopra  una piccola Pietra di Luna.”

Cedric sorrise.

“Magia,eh? Perfetto! Saranno  pronte per  domani mattina all’Alba. Chi viene a”

“Come chi?? Le  porti  tu, ovvio!”, fece lui.

“Non penserai  certo  che ci sposiamo senza il  nostro Orafo  di fiducia?”, gli disse  Giulia  con un occhiolino.

Il ragazzo  Rise contento.

“Grazie ragazzi! Bene,  domani  mattina allora  arriverò  presto. A domani!! E... AUGURONI!”

“Ti ringrazio.”, fecero  loro.

E  uscirono per  mano  tutti felici.

 

 

 

 

 

Ok….

Strozzatemi pure T_T lo so: un segreto come questo è brutto !

A voi é mai capitato di amare tanto i neonati, da volerne uno tutto vostro nonostante l’età giovane? A me sì, ho dovuto dare l’arrivederci a questo sogno di giovane madre T_T  Ma in fondo l cuore spero di averne uno …

Io spero tanto che non mi odierete….  Le cose non sono sempre semplici e tutte rose e fiori.

Baci baci

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Capitolo 21
*** OGGI SPOSI!!!! ***


Il mattino dopo, era appena spuntata l'Alba che i  primi raggi  del Sole illuminarono  due stanze a Camelot: quella  di Lady Giulia, e  di Sir Gwaine.  Il Sole, caldo  e confortevole,  li svegliò  col suo tepore  mentre i  due Promessi Sposi si  alzavano  per andare  verso l'altare. Poche ore... e lei  avrebbe camminato  verso l'Altare...e Gwaine. Il quale  sarebbe stato lì,pronto ad  aspettarla.

Svegliaaa!!!”,  fece Morgana entrando  nelle Stanze “Non  mi devo Sposare io stamane. Su,su!!!”

Giuls  sorrise stiracchiandosi.  Poi  la guardò felicissima.

MI SPOSO  CON GWAINE!!!!”,e  si mise  con lei a saltellare.

“ehi,ehi! Calmati!”

Lei  si voltò  verso la porta,  da dov’era appena entrato Lance. Come  un fratello,per lei.

“Non posso!! O Déi, Lance,  sono così… così…

“Emozionata? Non  si nota.”,disse  lui ridendo.

Giuls lo abbracciò  felice. Poi  abbracciò  pure Elyan  che entrava in  quel momento.

“TESTIMONE MIO!!!!”

Lui rise stringendola  e facendola volteggiare tra  le sue braccia.

“Sorellina in seconda... Buongiorno!!”

“Buondì!!”

“Il vestito?”

“Arriverà a momenti  con mia madre  e zia Ingrid. Facciam colazione intanto.”

 “Abbiamo  già mangiato.”, le  disse Lance, “Ma  ti ho portato  un bicchiere di  latte caldo, una  brioche tiepida,  succo  di frutta, e… pane tostato col burro.”

Lei  guardò  estasiata il  vassoio, e  prese a mangiare  con gusto  dandogli un  bacio burroso  sulla  guancia. E  ringraziandolo  piu volte. Appena  finita la colazione, ecco entrare Cedric  con un cuscinetto di  cotone e  velluto,  con sopra  le due Fedi pronte.

“Wow!!!”, disse lei entusiasta,.come una  bambina, “STREPITOSE! STUPENDE!!”

“Ti ringrazio,  anche Gwaine  é  di questo avviso!”

Gli occhi  le si illuminarono.  Così  come tutto il viso.

Hai… Hai visto Gwaine? Come sta?”

“Nervosetto.”

“Ah,non  dirlo a me!!! Oddei!!! Mi  sposo  con  il mio  amore.”

“Eccoci  col vestito.”, disse Ygraine entrando, “Spero proprio  che ti piaccia ragazza mia. E’ il  piu semplice che abbiamo  mai cucito.”

Ingrid  dietro  di lei  entrando  annuì.

“Fattelo piacere,tesoro mio.”

Lei rise

Sicuramente  mi piacerà,vedrete. Allora, mostratemelo!”,.disse allegra.

Le  due donne adagiarono  il vestito nuziale  sul letto,  e Giuls si avvicinò  a esso estasiata, toccandolo delicatamente: era  interamente  fatto di cotone leggero, senza spallini, appena sotto  il seno una piccola  cordicella  bianca  con  un fiore  su di una parte: una  Margherita. Al di sotto,  era tutto  bianco, sotto, e sopra  c’era un altro leggerissimo strato, però  ricamato a mano, con ricamati  dei Lillà.

Giuls le  guardò con le lacrime agli occhi.

“E’… E’ meraviglioso…

“Ti piace?”, chiesero

Se… Se  mi… E’  semplicemente spettacolare! Grazie di  cuore, avete cucito  ,e ricamato, l’abito  dei miei Sogni.”,disse  per poi abbracciarle con profondo affetto, “E ora, potete gentilmente aiutarmi a  indossarlo?”

“Ma certo,cara.”,disse Ingrid.

Giuls, quali orecchini vuoi?”, le chiese  Gwen, “Ne  hai un paio  azzurri a cuore,  fatti d’oro giallo,  quelli d’argento  a farfalla  o sennò”

“Azzurri a farfalla.”

Morgana rise  e prese gli orecchini.

“Capito, ci penso io.”, guardò intensamente  gli orecchini a farfalla e quelli,  e scambiò i colori  magicamente, “ecco fatto! Adesso devi scegliere  la collana, tesoro. Quale preferisci? Io opterei”

“Per quella  a forma di cuore, di oro bianco.”, disse lei sorridendo  uscendo  da dietro al paravento, “Decisamente perfetta.”

Morgana, Gwen, e  Morgause, così  come i ragazzi, rimasero   a bocca  spalancata. Privi  di parole.

“TU sei… perfetta,Giulia.”, disse Elyan.

Lancillotto  assentì  con la testa.

“Decisamente!”

Lei  arrossì  tantissimo, e  chinò  la testa  con un inchino.

“Vi ringrazio,ragazzi miei.”

“Andiamo ad avvertire  GWwaine che sei pronta.”, disse Lancillotto.

“Vengo anche i”

Merlino entrò,  e non  appena vide Giuls gli si  fermarono  le parole in gola.

“C...co…Come sto?”

Come… Per tutti  gli Déi, Giuli, sei… Semplicemente stupenda!”

“Dici sul serio?”

Lui rise.

“Scherzi??”, e la strinse  con tanto affetto, “Sarai una  sposa meravigliosa.”

“Grazie,fratellino. Conta  tantissimo,per me.”disse  lei commossa

Vado  con Lance  da Gwaine.”, disse.

A…Aspetta Merlino io... Vieni. Parliamo in terrazzo.” lo prese per la mano e uscì  “Mi devi aiutare. Artù vuole che dica di Aiden a Gwaine. E ha ragione. Ma devo farlo prima del rito. Merlino io sono stata… Egoista, e… Stupida. Non..mi pento di aver fatto la cosa giusta per lui ma”

“Ehi.”, la interruppe lui sorridendo “VA BENE.  Ci penso io ok? Io ti ho capito. Vado da Gwaine.”

Lei sorrise

“IO amo Gwaine. Non vivrei MAI SENZA LUI. Artù però ha ragione e... E’ importante che lui sappia. Vitale.”

“Lo so! E’ giusto. Rilassati. Ora vado dal tuo sposo”, disse e le prese il viso tra le mano,baciando la fronte dolcemente “Ti voglio bene.” E uscì.

 

Gwaine  intanto era  un fascio di nervi... Camminava avanti e  indietro per la  sua stanza, facendo  mente locale  su cosa doveva  ancora prendere,  che cosa avrebbe  dovuto dire  e cosa no... Sistemandosi  davanti  allo specchio.

“Ragazzo  mio! Ti vedo abbastanza... come dire...”

“Nervoso?”, fecero  prima  Merlino e   poi Lance,  ridendo   poi.

“Beh, direi! Lo sono un bel po'... Déi.. E' più  di un anno che  aspetto  questo momento. ”

“A cui  però”, disse merlino, “non  arriverai mai, se prima  non TI CALMI.”

Lui sospirò.

“hai  ragione”

“Respira. Tra meno  di mezz’ora sarà  tua.”, gli disse  Lancillotto  con una bella pacca amichevole  e fraterna  sulla schiena.

Gwaine  guardò nello specchio,  il viso  e gli occhi  luminosissimi. Raggianti-

“Mia. E io  sarò suo. Sì.”

Poi rise  felicissimo ed  euforico  coi due amici, si  sistemò ancora  un po’, andò al Luogo della Cerimonia .

 

Giuls respirò. Guardandosi  allo specchio. Con i  due gioielli  era semplicemente bellissima. E  i capelli, mossi  e lunghi lasciati  cadere sulle spalle  e la schiena… erano magnifici.

“Dei... Sposo Gwaine!!” mormorò  tutta felice.

Sarete  così felici insieme.”

“Lo so, Ginevra.  Lo so benissimo...” poi  sorrise, “Andiamo. Sono pronta.”

Appena fuori  dalla porta, andò loro incontro  Carot  che vedendo  la sua fidanzata vestita  da Sacerdotessa Madre, rimase a  dir poco affascinato: Morgause indossava una veste verde foglia primaverile, chiara, con lo  stemma di Avalon, un  Albero  con radici,  sul cuore; La Veste  aveva un cordone  color sabbia attorno alla vita, legato, e  poi ricadeva giu’ in una  gonna non troppo lunga  ne stretta,per facilitare al meglio  i movimenti. E sopra  di esso, un soffice  candido  mantello Bianco. Con cappuccio.

W… WOW. Tesoro,sei…divina…

Lei arrossì.

“Ti ringrazio,mio amore.”

Mentre  Carot baciava  la mano di Morgause,  facendo i complimenti  comunque a Giuls, arrivò Artù che  vedendola rimase folgorato: dei, somigliava a Uther, il che…non era razionalmente possibile... I loro occhi  si incrociarono, e  sul volto di lui si stampò un sorriso larghissimo, mentre  su quello di lei  due gote rosse.

“Sorella.”, disse lui inchinandosi ,“Sei... divinamente bella. Sei  uno splendore. Un ..vero raggio di Sole.” disse sorridendo e abbracciandola con immenso affetto. “Non si nota che sei adottata,sai?”

Lei  ricambiò col cuore che volava per quelle ultime parole. 

“Ti ringrazio,fratellone. Artù. Ti  voglio bene.”

“Anche  io. Tantissimo. Andiamo?”

“Andiamo.”

Mentre s’incamminavano, Artù  incrociò Merlino che  sorrise.

“Ciao,amore mio.”

“Ciao luce  dei miei  occhi.”, sussurrò lui  felice per  poi baciarlo  con amore . Sorridendo.

“Su... andiamo.”

“Sì andiamo.”fece lui, “N.. no. Prima” e lo fermò e prese da parte “ Merlino , io”

“Zitto. Lo so. Gwaine è stato avvisato che Giuls vuole parlargli.”fece.

Artù chino il capo.

“Perdonami. È che se penso a questa cosa”

Merlino scoppiò a ridere.

“Ehi,ehi! Tranquillo. Giuls. Gwaine dice che glielo dirai poi.”

Artù lo baciò. E  tornò al suo ‘posto ’. Ma esterrefatto.

“COSA?”

“Ma io”

Dice che ti amerà sempre. E comunque.”

“Bene allora!” Giuls guardò le Damigelle andare avanti verso  l'altare: Morgana, Gwen, Yngrid, Ygraine  e Unith. Persino Olimpia.

 “Tocca a noi.”, disse un sorridente Artu porgendole  il braccio.

Lei  lo prese felice.

-sì!!-

E seguirono le damigelle.

Il  cuore  le batteva come 1000 tamburi impazziti. E mentre  camminava, alzò lo sguardo verso di lui. Vide il  suo sguardo, vide  il modo intenso  e carico d’amore  con cui la guardava. Avvertì come  era rimasto senza parole,vedendola… E  arrossì di colpo.

 Lui, dal  canto  suo, Non le staccava  gli occhi di  dosso. Un solo  istante. Era più  forte di lui. Le sorrise  .felice.

>, le disse  telepaticamente

Lei  avvampo'  se possibile,  ancora di più.     stai benissimo! >

<grazie,tesoro!!>,fece Gwaine. Anche lui  arrossendo.

Artù, seppur  provando un certo fastidio per quel segreto non ancora svelato ,  sorrideva. Veramente felice  per loro.

“Sei pronta  per questo importante  passo nella tua Vita?”,  le  sussurrò all'orecchio.

“Sono nata pronta. Pendragon, ricordi? Di adozione,  ma pur sempre Pendragon.”, sussurrò  lei ridendo.

Lui rise  sottovoce  insieme a lei.

“Giusto! Sta’ tranquilla.”

“Grazie..”

Lui  intanto non faceva  altro che guardare Merlino... Dei  era  splendido... ed era così distante ultimamente...   proprio un angelo.. >, gli disse con la  Telepatia. Lo vide arrossire,  e sorridergli  con amore. E  per  lui fu sentire il  cuore aprirsi.

Giuls sospirò. Guardandolo . 

“Ha bisogno  di tempo,Artù. Tornerà come nuovo,vedrai.”

“Non posso  vederlo così,Giulia. Non  ce la faccio più a... vedere i  suoi occhi pieni di dolore.”, disse a tono pieno di angoscia, “Può nasconderlo a tutti,  ma non a me. E  non a se’ stesso.”

“Né  a me, se  per questo.”

“Appunto. Ti ha  detto qualcosa,poi?”, chiese speranzoso

“Niente” fece lei  triste

Parlerà con  me?”

“Sì. Ovvio.”,disse lei ottimista

 Le  Damigelle  si divisero  per andare  a sedersi,  mentre Artù  avanzò  fino all'altare,  e guardò Gwaine finto serio. e tossicchiò.

“Sir Gwaine.”

“Re Artù.”,disse sorridendo

“Vi  affido  mia sorella. Mi  raccomando a Voi, trattatela  come merita.”, disse per  poi porgere  la mano  di lei  a lui

 Lui prese la mano di lei e gli sorrise pur guardandolo serio

“ Non la sposerei se non fossero queste le mie intenzioni, ve lo assicuro, mio Re.”

“Bene, allora.” disse  lui per  poi prendere posto

Merlino gli era accanto e gl prese dolcemente la mano,che  lui strinse  e baciò.

Kil sorrise, da  dietro  Morgause, che si trovava sotto l’arco davanti a loro, che  le sorrisero felici. Sorriso  che lei ricambiò.

“Ciao Kil!”

“L’altro ieri  mi avevi detto  che avevi progetti,  ma questo non  lo immaginavo”, disse  lui ridendo contento, “MA ne  sono felice. Per voi. Gwaine.”

Kilgharrah.”

“Morgause. Tocca a te.”, disse il  Grande Drago.

La  ragazza guardò Carot,  che la incoraggiò sorridendo  e mormorandole  con le labbra  un “ti amo amore”,  e lei sorridendo, convinta e  sicura  di sé, sorrise. E iniziò:

“Famiglia. Siamo qui,riuniti tutti insieme quest’oggi,per celebrare un Rito molto importante nella  Vita  di ogni persona. I qui presenti Sir Gwaine Duval e Lady Giulia Pendragon , hanno espresso il desiderio, e la volontà, di unirsi nel vincolo del  Matrimonio. Un vincolo Sacro, che come ben sapete tutti, lega due persone non soltanto  nello spirito,  e nel cuore, ma interamente. Mettetevi  una  di fronte all’altro,e  prendetevi le mani.

MErlino sorridendo guardò Artù,mentre Gwaine invece guardò Giuls. Felice come non mai. Sguardo  che essi  ricambiarono. E i  due intanto eseguirono,sorridendosi. Contenti.

<ci siamo..> pensò Giuls.

“Giulia. Gwaine. Siete qui,al mio cospetto,perché la vostra Unione riceva la benedizione  degli Déi. E’ tradizione  che io vi chieda, ragazzi: Siete   venuti qui senza alcuna  costrizione , in piena Liberta'  e consapevoli  del significato  della vostra decisione?”

“sì”,  fece Giuls

“sì”, disse Gwaine.

Lei sorrise.

“Perfetto. Allora procediamo  al Rito breve, come  da voi stessi richiesto.

 Sir  Gwaine Duval, vuoi tu  prendere in sposa  la qui presente Lady Giulia Pendragon...promettendo  di amarla, onorarla, rispettarla... in salute  e malattia, in ricchezza e  povertà, nel bene e  nel male, nella gioia  e nel dolore, sinché  Morte non vi separi?”

 

“Sì, lo voglio!”, disse lui sorridendo felice. E  guardandola.

“E vuoi  tu, Lady  Giulia Pendragon, prendere come  tuo legittimo sposo il qui  presente Sir  Gwaine Duval ...promettendo  di amarlo, onorarlo, rispettarlo... in salute  e malattia, in ricchezza e  povertà, nel bene e  nel male, nella gioia  e nel dolore, sinché  Morte non vi separi?”

 

Giuls annuì. Sorridendo. Felicissima. E  guardandolo  dritto negli occhi.

 

“Sì. Lo  voglio!”

“beh,  come minimo!” borbottò kil ,facendo  ridere i presenti “1  anno... Ancora  un po'  e facevamo la muffa!”

“Aveva altro per la testa...”, fece lui. Comunque sorridendo a Giuls

Lei sorrise a  sua volta.

“Fosse stato  per me... non  me ne sarei andata. TU sei  sempre  stato nel mio cuore però.”

Lui tutto contento,e  commosso oltre  ogni dire, con  le lacrime agli occhi  e  il cuore a  3000 e +, a sento riuscì a trattenersi dal baciarla.

Morgause sorrise.

“Benissimo!! Davanti  agli Déi,e davanti a  Noi  qui riuniti,datevi la mano destra ed esprimete il vostro consenso.”

Gwaine le prese dolcemente la mano e poi prese la fede. Che  Cedric  gli porgeva.

“Io, Gwaine Duval, ti dono quest'anello. come segno del mio amore ,e della mia fedeltà.”, disse senza staccare gli occhi da quelli d lei

Giulia felicissima  sorrise , con le  lacrime agli occhi,  e prese  l'altra fede.

Io, Giulia  Pendragon, ti dono questo Anello. Segno  del mio amore, e della  mia fedeltà.”

Gwaine  la guardò  scoppiando a  ridere a bassa  voce  dalla gioia.

“Dèi”fece  lei  “Che sempre vegliate  su di Noi, diffondete  su Gwaine e Giulia lo Spirito dell'Amore,affinche'  diventino un Cuore  solo. E un'Anima sola. Nulla  e Nessuno... osi separare  ciò  che vuoi avete  Unito. Per i  Poteri  che gli Déi  mi hanno conferito, io, Morgause Pendragon, Sacerdotessa Madre  di Avalon, vi dichiaro...uniti nel Sacro Vincolo del Matrimonio. Sposo. Se  vuoi,puoi  baciare  la Sposa”

Giuls  sentì il  cuore scoppiare,  e si voltò  verso Gwaine. Che non rispose neanche  e la baciò con dolcezza e amore. E  lei  si stirnse forte a lui,ricambiando in pieno. Si strinsero forte,baciandosi  con ardore ma  tenerezza.

“Sposati.  Siamo sposati!!” sussurrò  lei baciandolo ancora

“sì.. finalmente!!!”

Tutti  si alzarono per  applaudire felici, Artù  e Lancillotto  addirittura fischiarono. -ALLELUIA!!!-gridò Merlino

Giuls lo  baciò  ancora  per qualche  secondo,  per poi lanciare uno  sguardo alla  sua Famiglia. Che  lentamente  si avvicinò,uno  per uno. Abbracciando  a turno  prima  Gwaine  e poi Giuls, o  viceversa.

“Complimenti  fratello!!”, disse  Lance avvicinandosi  a Gwaine  per abbracciarlo; “Giuls. Congratulazioni  per averlo  messo al cappio.”

“ehi!!!!-

Gwaine rise,e la baciò.

“Mai cappio  fu così ben accetto  però.”

“Tesoro. Le mie  sincere e  più vive  congratulazioni!”

Lei sorrise felice.

“Unith!! Grazie mille!”, e l’abbracciò, “Speravo proprio  che accettassi  di farmi da Damigella. Balinor!”

L’uomo  la stritolò scherzosamente, come  si fa con un’amica  e figlia.

“Sposata!  I miei complimenti,cara.”

“Ti ringrazio!”

“Ragazza mia. In  che guaio  ti sei cacciata!”, fece  una  voce giovane  femminile ridendo.

“Ciao,Olly!!!”,

Le due si  abbracciarono  da  buone vecchie amiche.

“Grazie di  avermi invitata.”

“Oh,grazie  a te di essere  venuta , amica mia.”

“Me  lo sarei perso?”

Lei rise.  Con lei.

“Per  niente al mondo, immagino!”, disse lei

Merlino sorrise  vedendole,  poi si guardò intorno in cerca  di Artù. Che  lo abbracciò da dietro, poggiando  la testa  sulla sua  spalla. Sorridendo.

“Ehilà. Ciao,amore mio bellissimo.”

Lui sorrise, circondando le  sue braccia con  le proprie.

“Ciao a te, mio bellissimo Re.”, e  si strinse a lui.

“Che dici  se ci avviamo  dentro al Castello  per un buon pranzetto in Famiglia?”, fece intanto Gwaine  a Giuls.

Lui sorrise.  Baciandola  sulla spalla scoperta.

“Direi  che va bene, visto  che gli altri  si stanno avviando.”

“Bene! O... Vuoi  restare qualche altro minuto  solo soletto  con la tua sposina? “ sussurrò al  suo orecchio

“voglio stare un po' con te......”,disse per poi baciarla

“Il  mio amatissimo sposo sarà  esaudito allora.”,sussurrò  lei ricambiando

E mentre  lui la  stringeva forte, ma  con dolcezza, e felice,  baciandola, Merlino sorridendo  baciò Artù  su  di una guancia. La sinistra,che  a lui piaceva tanto poiché asseriva sempre  che fosse più morbida  dell’altra.

“entriamo?”, chiese

“Ma certo,mio Sposo adoratissimo  veneratissimo.”, disse  per  poi prenderlo  in braccio “ andiamo!”

lui rise e lo baciò.

Gwaine la strinse intanto felice e la baciò,sul collo. Dolcemente  e teneramente. Ma anche  sensualmente. Mentre  giuls chiudeva gli occhi sorridendo. Scese ancora, baciandola felice  con dolcezza e amore. E Giuls  si poggiò contro un albero;

“Qui  qualcuno  ha sentito  la mia mancanza... ”

Lui annuì. Baciandola   poi sulla fronte.

“L'ho sentita tanto...” sospirò “E  non solamente io. Tutti.”

“sì!! ”

“L'ho  sentita molto anche io... La mancanza  di entrambi.”

Lui sorrise e  la baciò sul naso mentre  le carezzava i capelli e  il viso.

“dei... ogni istante sembrava essere un'Eternità.”

“Non  mi separerò  più  da te  tanto a lungo. “, disse  lei seria “Né  da te dagli altri.”

“Lo so.”

Te  lo prometto. “

 Lui la  baciò e  la strinse forte a sé, coinvolgendola in  un bacio strapieno  di passione, amore, tenerezza infinita e  dolcezza. Che  lei piena di  gioia,e  dei sentimenti, ricambiò. Sussurrando  il suo nome  tra un bacio e l’altro,  così come lui,  e  un “ti amo” o un “amore mio”….

“Ci apparteniamo  adesso.”, ssussurrò lei

“Noi ci siamo sempre appartenuti... Sempre  amore mio.” disse  lui sorridendo.

Giuls  sorrise.

Verissimo.” disse “ E sempre  ci apparterremo.”

Verissimo anche questo. Mh... Che ne  dici  di entrare  e mangiare? Io  ho una certa fame.”

“D'accordo,Lupetto  affamato!”, fece lei  sorridente. Ridendo.

 E presolo  per la mano  entrarono.

“Oh, -eccovi finalmente!”,esclamò  LAncillotto.

Artù intanto guardava  il suo  Merlino con Amore e  Desiderio.

“E se  mangiassimo alla svelta... e  che so... ce ne  andassimo da qualche  parte,io  e te?”

Merlino sentì il  cuore battere forte forte, e  il corpo reagire...ma  di paura. Il solo ricordo di  ciò che era successo  lo faceva stare tremendamente MALE. Ma sapeva che non era Artù. Lui  era diverso. E sorrise.

“Ora però... vorrei prendere  una boccata d’aria, se... A tra poco.”, disse alzandosi e  lasciandolo con  un bacio a stampo  sulle labbra.

Artù rimase lì, e mentre  tutti mangiavano,giuls  faceva  il giro  degli Ospiti.  Dispensando consiglio  alle Amazzoni sui  ragazzi,  e dicendo “i 5 Cereali  di Lady Merendina...non  si  ingannano mai.” Loro risero, e  poi fu  in quel momento  che Giuls si accorse  di Merlino che usciva  nei Giardini. E  si sedette accanto a Artù, tirandogli  una bella botta sul  braccio.

“Ahi!”

Artù. MA  SEI SCEMO? Che fai  qui?? V.A.I.

Artù le sorrise,e  la baciò  sulla tempia. Poi si alzò. “grazie” e  corse fuori. 

“Devo aprire  un ufficio di consulenze matrimoniali. Qualcuno  ne vuole approfittare?”, chiese  lei ridendo. E  facendo ridere.

“Sicuramente!”,disse Lancillotto,e   qualcuna delle Amazzoni.

Merlino era  fuori  che passeggiava. E  sorrise sentendolo.

“Non dovevi.. “, mormorò

“Volevo.”

Merlino sorrise  fermandosi.

“Ciao allora.”,disse baciandolo poi a  fior di labbra.

Lui  ricambiò.

“Ciao amore mio.”

“Sei qui per me?”

“Certamente.”

 Artù  poi gli carezzò il viso dolcemente, e  gli baciò la  fronte, la  tempia, e  la guancia giù fino alle labbra,che baciò  con amore stringendolo. E poi  lentamente  facendo molta attenzione  alle sue minime reazioni, Scese sul collo. Merlino chiuse gli  occhi, sorridendo tranquillo. Artù avanzò  mentre lui indietreggiava,e lo  appoggiò delicatamente al  muro, e Merlino  gli sorrise.

Ma  quando la  mano iniziò a scivolar giù... 

Quella di Merlino  la bloccò. Mentre  il suo  corpo  si irrigidiva tutt’a un tratto.

“Scusa!”, disse Artù staccandosi. Con lo sguardo pieno  di timore e odio verso  se’ stesso.

Merlino scosse la testa.

“Non é  colpa tua,Artù! E’... Io…

“Lo so.”

“Artù, ti prego...”, fece lui piangendo.

Artù si avvicinò  e gli sfiorò impercettibilmente il viso e  i capelli.

“Tranquillo.” fece sorridendo

Merlino  piangendo più forte  allora gli si avvicinò, e  gli si accoccolò al petto, stretto stretto.

Stringimi. Ti prego.”

E lui  non aspettando null’altro  lo strinse dolcemente, non  forte. Baciandogli i capelli,  e le lacrime.

“Parlami.”,disse  con tono disperato.

Merlino  sospiro’ tra  le lacrime.

“Quando dicono che... è sufficiente rifare l’amore  UNA sola volta  con la  persona che ami per... sbloccarti, non é... Non  è la verità,Artù.”, lo guardò “Io so  che tu sei... Che no  sei LUI. Lo  so perfettamente, credimi! Ed é  stato stupendo, fare l’amore  con te di nuovo. M...ma così a... a un albero, io”

Artù lo baciò sulla fronte. Con amore. 

“Perdonami. Sono un  cretino, non  ho capito niente... Amore mio perdonami ti supplico. .”

“Certo  che ti perdono!”

Artù sorrise.

“Te... lo posso dare un bacio?” chiese dolcemente

Merlino  annuì,felice.

“Ma certo,amore della mia Vita”

Artù gli carezzò  dolcemente il viso, con tenerezza, poi  si avvicinò lentamente a lui: i loro nasi sfregarono  per un paio di minuti, per  giocare e ridere un po’ tra  di loro, poi le labbra si  unirono in un dolcissimo bacio. Un bacio d’amore. Dolcezza,appunto. Tanto bisogno  l’uno dell’altro. Un bisogno VITALE. Mentre le  loro braccia  si stringevano l’uno all’altro.

 In un abbraccio senza fine. Né inizio.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ho concluso così...

In fondo  cosa é meglio  che concludere con  Artù che abbraccia il suo  Merlino, e  lui stretto  stretto  tra le braccia protettive forti , e  dolci  del suo ARTù? ** niente di meglio! ^^

Snyway….

Scusate il ritardo: la connessione scarseggiava purtroppo =ç= l’ho scritto tutto d’un fiato!!!! Sto a lavoro anche su un’altra ff quindi è dura XD ma continuerò ^_^

Grazie di cuore tesori che seguite questa FF sgangherata!! <3

Vstr

KB89 Lady Mer

 

 

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Capitolo 22
*** Piano e partenza.... ***


Fortunatamente  per i due novelli sposini, i successivi  tre giorni passarono nella piu completa tranquillità: Camelot festeggiava il ritorno a  casa dei suoi guerrieri, le famiglie si ritrovavano finalmente  riunite, e  stavano assieme il più possibile, ben  sapendo  che presto, la Guerra sarebbe giunta di nuovo e  stavolta non ci sarebbero stati appelli per nessuno di loro. Il quarto giorno, Uther convocò una  bella riunione di Famiglia. Sul prato  fuori Camelot, per dar  modo anche a  Kilgharrah  di parteciparvi.  Kilgharrah arrivò lì prima degli  altri. 

“Oh,eccovi giungere  finalmente.”, disse.

“Mettiamoci il meno  tempo possibile”, disse  Balinor , “per Kilgharrah  é  rischioso  uscire così  spesso allo scoperto. Non sappiamo ancora  come e  quando agirà Viviana, contro  di lui.”

Merlino annuì.

“Siamo qui apposta  per decidere il da farsi  con Viviana.”

“Quello che  non abbiamo mai preso in considerazione”, disse Gaius  sedendosi  su di un tronco abbattuto, “E’  la potenza di Viviana. E’ cresciuta nella Magia, e  ha sviluppato quella piu’ Nera  in assoluto. Se non vogliamo correre rischi”

“Dobbiamo concentrarci sulla nostra unica  Speranza.”, disse Ygraine, “Ovvero Merlino.”

Lui annuì.

“Ditemi  cosa è che devo  fare, e   io lo farò.”, disse  lui determinato

“Allenamento ne  hai fatto abbastanza”, disse Kil, “Adesso prima  di tutto dobbiamo capire i  suoi piani. POI agiremo  di conseguenza.”

Yngrid sospirò

“Non  si arrenderà finché  non vedrà Camelot distrutta. Completamente.”

“E ci vedrà piegati  al suo volere”, aggiunse Ygraine.

“Non le permetteremo di distruggere la nostra casa!”,disse Giuls, “Senti,Kilgharrah... posso fare qualche cosa  se tu lo vuoi. Qualsiasi cosa! Come per esempio... fare da spia dall’interno.”

Artù la guardò con gli  occhi sbarrati.

“Come, prego??”

“Fingerò di... detestarvi. Di volere  Camelot quanto lei, e  le proporrò alleanza fingendo  di far la spia per  lei.”,disse.

Merlino scosse la testa,incredulo.

“Nemmeno per sogno!”

“E’ un piano eccellente,invece.”

Tutti si  voltarono verso Kil, e  Giuls sospirò e annuì.

“Ma sei”

“NO. Ha ragione. Se lei  ci aiuta  a questo modo, sapremo le  sue mosse in anticipo.”

“E’ fuori questione.”

Lei sospirò.

“Artù. Ti prego, lo posso fare.”

“Lo puoi fare??  Gwaine” fece lui “tu non  le dici niente??”

“Credo nella mia  Consorte.”,disse tranquillamente

“Se posso permettermi”, fece Gwen, “credo  che Giulia possa  farlo. E’ capacissima.”

“E  un’ottima attrice.”

“Di SICURO andrà  giusto un   po’ istruita. Ma  può farcela.”, dissero prima Morgana  e poi Morgause.

“Io credo  possa andare.”

“Papà!!”

“Kilgharrah  la sorveglierà.”, disse Balinor, “Devi  stare  tranquillo.”

Elyan s’intromise:

“Se  andrà bene... Se  andrà  come speriamo... Saremo  salvi. Artù. PENSACI.”

Artù sbuffò.

“Fate come volete! Se questo é il  piano, che  gli Dei  ci assistano.”, disse allontanandosi

“Artù. Art”

“ Lascia perdere.” disse Merlino “Ci  penserò io.”

Balinor sospirò.

“Kilgharrah. Torna nella  caverna adesso.”

“Agli ordini.” disse

“Spicca il volo,  sì, da bravo.”

Lui rise. Alzandosi in volo.

“Ho capito, young Wallock!”

Tutti insieme  si avviarono  verso il Castello, parlando  tra loro  delle cose successe,  del  Piano,  mentre Gaius rimaneva a  osservare pensieroso Giulia  , che  ,a  sua volta, guardava  verso Est. Il  Maniero  di Viviana  stava a Est. In quella precisa  direzione.

“Sicura  di quello che vuoi fare?”

“Ho altra scelta?”, si voltò  sorridendo,e   avvicinandosi, “E’ la mia  Casa, Gaius. La sento  MIA, questa Terra. So che  Artù  è preoccupato  per me  perché  mi vuole molto bene, ma”

“Chi vogliamo  prendere in giro, bambina?”, disse lui interrompendola  sorridendo, “Non è  soltanto questo. Lui tiene a  te,tanto. Sei molto,molto  importante  per lui  e lo sai bene.”

Lei sorrise,chinando  lo sguardo e  la testa.

“Già. Lo so benissimo,fin troppo  bene. “ sospirò “Lui mi ha vista nel mio stato peggiore, e mi ha voluto bene lo stesso. Gli devo tanto. Vorrei credesse in me... Beh,al momento Merlino é  il solo che lui ascolta....”

“Sì. Lo farà ragionare.”

“Vado... Gwaine  mi aspetta.”

“Torniamo allora.”, disse  lui  sorridente  porgendole  il braccio.         

 

Merlino rientrò  in camera verso  l’ora di  cena, Artù era affacciato alla  finestra che  scrutava  nella semi oscurità del  cortile interno. Sospirò e  si sedette in tempo  perché il suo  amato Merlino si avvicinasse. Posasse  la testa sulla  sua spalla.

“Non  ti preoccupare.”

“Mi preoccupo. Perché Giuls é  importante per me.”,fece lui.

“Come per tutti noi!”, disse lui  interdetto, “Sa quello che  fa. E’ addestrata  per questo. Lo sai.”

Artù sospirò.

“Non  posso proteggerla,Merlino. Mi  fa impazzire,questa cosa. Non ho saputo proteggerla da se stessa una volta, stavolta vorrei porre rimedio alla mia inadempienza.”

“Lo so.”

Giuls si fermò  davanti alla porta  delle loro stanze, di Merlino e  Artù, e  preso  un respiro bussò.

“Si può?”

“Ehi!”, disse Merlino voltandosi  sorridente, “Entra!!” poi guardò  i due a  turno. E sorrise. “Io... vado. Esco  un attimo”

“Resta” dissero

Artù la guardò. E sospirò.

“Starò bene.”

“Non puoi saperlo. E  io non posso proteggerti,Giulia. Non se vai laggiù.”

Lei sorrise,avvicinandosi.

“Me la  caverò! Sono Cavaliere giusto? Istruita  dal migliore Capo Cavalieri  in circolazione.”

“Adulatrice.”, rise lui, “Non  voglio che  corri pericoli.”

Giuls lo raggiunse e  abbracciò.

“Mi mancherai.”

“Ti prego resta. Troveremo un altro modo. La batteremo ne sono”

“Sht.”, fece  lei , interrompendolo “Non c’é modo  migliore di questo. E  tu lo sai. Come tutti noi.”

Artù  la guardò  carezzandole i capelli  con tenerezza e affetto.

“Ho paura  per te.”

“ Io anche! Ma  soprattutto ne  ho per voi. E per Camelot!” scosse la  testa “Finché avrò Vita, resterà in piedi.”

Il  ragazzo  sorrise.

“Saresti un’ottima Regina,se Gwaine fosse Re.”

La giovane rise

“Merlino lo fa  meglio!”

“Il nostro  adorato Regino!.”, rise  lui divertito.

“Già!!”

“Ehi!!! E comunque, un Cavaliere è ok!”, fece Merlino. Poi lentamente  si avvicinò,e li abbracciò entrambi. “Torna.”

“Avete finito di iellare ?”

I due  si staccarono. E tutti insieme  scoppiarono a  ridere. tutti e  tre assieme.

“Vado  da Gwaine.”

“Certo.”,fecero i  due.

“Giulia”

“Farò attenzione,Merlino. Ci  puoi contare.”, disse lei voltandosi. E  uscì.

Merlino  guardò Artù,che ancora  fissava la  porta.

“Andrà bene. La riavremo presto.”

Lui scosse la testa,

“Merlino. Tu sai che”

“Tendi al pessimismo. Ehi le voglio bene,se necessario so cosa fare.”

“Sì....” Sospirò  “Ma  é sposata con Gwaine e ora parte...e il segreto ancora non è svelato .”

 

“Eccoti di  ritorno.”

Giuls  sorrise togliendosi  il mantello.

“Ciao! Scusa,sono  dovuta ricorrere a  miiille  e piu’ rassicurazioni.”, disse stendendosi accanto a  lui “Artù non  é  per  niente convinto.”

Gwaine sospirò

“Non  lo biasimo. Anche  io sono angosciato. Però... so che  nulla può farti desistere. E nessuno.”

“Starò piu’ attenta  che mai, promesso!”

“Lo so. Ma  Viviana è  pericolosa. Se  non fosse mia cugina,  già l’avrei fatta fuori  da un pezzo...”, disse lui

Giuls rise

“Sé, come no! Non  ti ci vedo.” Si  strinse a  lui “Domattina parto. Tornerò  vincitrice.”

“Lo so.ho  fiducia in  te.”

“Per fortuna. Almeno tu.”

“Hey. “ disse “Artù  CREDE in te. È spaventato perché ti vuol bene.”

Giuls  lo guardò.

“Gwaine io”

“Devi parlarmi lo so. Non preoccuparti per  questo, lo farai quando torni.”

“Quando tornerò..”, disse lei  sicura “e ne  sono convinta.”

Lui sorrise,

“Anche io. Dormi tesoro.”

“Notte mio  sposo.”

“Buonanotte mia  sposina.”

 

I suoi occhi  si aprirono all’Alba: guardò Gwaine  accanto a  lei che  la teneva stretta, e  sorrise baciandolo lievemente. A stampo. Si alzò poi, e  entrò in bagno per  farsi un bagno caldo. Si immerse e  poggiò la testa  alla tinozza  all’indietro. Pensando e  riflettendo. Il piano era  buono, direbbe Kil “ottimo”, però... Aveva paura. Paura,una paura folle...

“Oh,avanti! E’  Viviana. Solo  Viviana.”, borbottò alzandosi.

“Sei sveglia?”

“Ehi! Buondì amore. Sì,ho  fatto un bel bagno  rilassante.”, disse baciandolo “Vado a prenderti la colazione.”

“Ah-Ah.”

“Cosa “ah- ah”? Lo faccio sempre!”, fece  lei  ridendo.

“Stavolta faccio io.”, disse baciandola “Resta qui,tesoro dolce. Io  torno subito.”, e  uscì  di corsa.

Giulia rimase  lì,  con l’asciugamano in vita.E  rise

 “Tesoro dolce??”

 

 

Quando scese gli scalini, anzi  le gradinate, tutti erano  lì: aspettavano per  salutarla. Sapevano tutti quanti  che la missione a  cui si accingeva era  assai pericolosa, e  rischiosa. Sorrise,  e  si fermò  in mezzo ad esse  guardando tutti sospirante, poi  re iniziò a scendere, e  si fermò davanti ai  primi due. Sorridendo loro.

“Padre. Madre . “

“Tesoro. Sei  sicura  di quello che vuoi fare?”, le chiese lui apprensivo.

“Sì,padre.”

Allora… vedi  di tornare,intesi? Non ti  ho adottata  per... poi perderti  così ... prematuramente.”, disse  con voce spezzata.

Lei commossa lo strinse forte.

“Ti voglio bene anche  io!”

Sei la nostra bambina. Tanto quanto  Artù.”, disse Ygraine. Che  la strinse.

“Grazie madre!”

“Devi far attenzione  con Viviana.”, le disse Yngrid, “Non dare  niente  per scontato. Vedrai che  le cose andranno... Bene.”

Lei sorrise

“Sei la solita ottimista, zia Yngrid. Ma  sì,ti  do ragione.”

“Abbracciami,tesoro.”

Giuls  la strinse forte,e  lei altrettanto.

“Farò attenzione. Gaius.”

“Bambina. Mi raccomando, cerca... di farle capire che  può fidarsi  di te.”

“Come?”, chiese

“Fa’ appello ad Avalon. Dille che... non so,  sei  tornata da  poco da  là e... vuoi essere”

“Forte. Potente. Capito.”

Lui annuì

“Ce la  farai.”

Lei lo  abbracciò forte,dopo  nonno Dino, per lei,era  un nonno  in seconda.

“Grazie di tutto.”

I genitori  del suo migliore amico  le sorrisero.

“Prendi delle erbe”, disse Balinor mettendole  nelle mani  un sacchettino di iuta “Ti serviranno.”

A cosa,zio Balinor?”

“A molti usi. E... Sta attenta.”

Li abbracciò  entrambi, con affetto.

“Ti ringrazio. Ringrazio  entrambi. Hunith,non  piangere!”

“Oh,scusa! Sono preoccupata… tanto … Preoccupata. Ma  credo in te.”, disse sorridendo  tra le  lacrime

“Starò bene.”

“Dalle retta,cara. Sa quello  che  dice.”, disse Morgause.

“Spero!”

“Vieni qua...”

Le due sorelle  si abbracciarono.

“So che andrà bene. Lo so,Morgause.”

“DEVE andare bene. Buona fortuna. Fatti sentire appena possibile.”  disse “Ho  la mente spalancata.”

“Basta  un cenno.  Un..piccolo movimento.”

Sì Morgana.”,disse lei.

La ragazza la  strinse forte.

“Se  cambi idea,  corri  qui e  escogiteremo  qualche  altra  cosa.”

“D’accordo...” “

Gwen le  porse un fazzoletto.

“E’ ricamato per te. Ho pensato... che  possa  esserti d’aiuto nel stare  lontana  da casa..”

Lei commossa  la guardò

Gr..grazie Ginevra.”

“Prego.”, rispose abbracciandola

Lei sospirò. E  si spostò a  sinistra.

“Ragazzi... sono felice  che siate venuti a salutarmi.”

“Dovere,Vice capo.”, disse Carot.

“Abbraccio?”

“Ma certo!”

Al loro  abbraccio  si unì pure Leon.

“Ciao caro Leon ”

“Ciao Giuls.”

“Elyan. Mi raccomando, fa’ attenzione  tu per me.”, disse lei  abbracciandolo

“Ma certo. Stanne... certa. Attenta dalla Strega.”

“Sa  come prenderla. Vero?”

Lei rise

“Tua cugina ha un caratterino  niente male,Lance. Ma  sì,so  come prenderla!”

Lui l’abbracciò.

“Se hai bisogno  chiama.”

“Lo farò.”

“Cita i Filosofi Antichi”

Lei guardò  Olimpia  divertita

“Scusami?”

“Le  piace la  Filosofia.”

Giuls annuì

“B..bene. Grazie Olimpia!”

“Io e  le Amazzoni veglieremo  su di te.”, disse stringendola  come una sorella

“Ti ringrazio! VI ringrazio,anzi”

 “Tesoro.”

Lei sorrise e  lo strinse.

“Ti amo  tanto,Gwaine Duval.”

“Anche io Giulia Pendragon.” , sussurrò  al suo orecchio “Torna  da me.”

“Lo farò.”

 “Credevo che  la Missione  fosse mia.”, disse Merlino.

Giuls assentì  incredula

 “Ma ovvio! TU la  puoi uccidere, non io.”

“Ok,ok. Abbracciami.”

Lei lo  strinse forte,confessandogli  la sua paura. Come a nessuno. Ma lui  già  sapeva.

“Lo so. Andrai benissimo!  Respira.”

“Non ce  la faccio...”

Lui la  guardò  mentre  cominciava a piangere  piano.

“Ascolta. Adesso ascoltami bene. Se  non  dovessi farcela, agiremo  in altro modo. Ok? Ma in  nessun caso  ti accadrà qualcosa.”

Giuli assentì,

“Sì. Si lo so.”

“Ti voglio bene.”

“Anche io te  ne voglio! Grazie.”, disse lei sorridendo

“Di che. Prego.”

E  poi c’era i caro fratello apprensivo. E  sospirò guardandola.

“Sei ancora  in tempo.”

“Lo so. Ma...”

 “E’  ciò che vuoi fare. Lo  SO.”,disse lui serio.

SOn testarda.”

“come  ogni Pendragon.”

La giovane rise.

“Come te. Frate” la parola  le si mozzò  in gola.

Non la poteva dire... Proprio non poteva... Certo,lo vedeva  come  un fratello, ok... Ma... Ma non era un fratello di sangue. Ci stava tanto male a non essere di sangue...

 “Torna. Noi ti aspettiamo. Sorellina.”

Quella parola la  fece sentire BENE. E sorrise  stringendosi a  lui.

“Promesso. Fratello.”

 

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Capitolo 23
*** sospesa ***


SOSPENSIONE STORIA

Scusate ma, per cause di forza maggiore devo pensare a cosa fare con questa storia... Devo cambiare.

 

 

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Capitolo 24
*** Modifiche! ***


ULTIMI 4 CAPITOLI MODIFICATI!!!!! ^-^ 

 

 

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Capitolo 25
*** AUGURI E SCUSE!!! ***


Salve mie/i care/i recensitrici/lettrici/lettori!!!!! *^*

Mi siete mancate tantissimo!!!!!! <3 <3 <3

Voglio scusarmi per la mia prolungata assenza ^^ Tornerò ad aggiornare dopo le feste Natalizie!!!!! Non so quale aggiornerò per prima, ma nel giro di 5-6 giorni, dopo il 6 Gennaio, aggiorno tutto quanto!!  ^^ Promesso.

 

VI AUGURO FELICE NATALE E BUON 2013!!! =D

 

KinderBuena89 ALIAS Lady Merendina  X’D

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