~ Memories

di Human_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Trust ***
Capitolo 2: *** Dancing ***
Capitolo 3: *** Tears ***
Capitolo 4: *** Surprise ***
Capitolo 5: *** War. ***
Capitolo 6: *** Peace. ***
Capitolo 7: *** Wedding. ***
Capitolo 8: *** Stars. ***
Capitolo 9: *** I'll stay with you for all of time. ***
Capitolo 10: *** The feeling you have after laughing so hard you can't breathe. ***
Capitolo 11: *** È finito il caffè. Se ti faccio felice va bene lo stesso? ***
Capitolo 12: *** L'amore è una quiete accesa. ***
Capitolo 13: *** Quel che deve rimanere rimane e quel che si deve perdere si perde. ***
Capitolo 14: *** Il cuore ha i suoi limiti. ***



Capitolo 1
*** Trust ***




La piazza era stranamente deserta quel giorno, e la ragazza non poté che esserne lieta.

Le piaceva sedere sulla sua panchina a pensare, senza l'interferenza della folla che fissava e giudicava senza remore.
E quel giorno non aveva fatto eccezione.
Se ne stava seduta sulla sua panchina, con l'ipod alle orecchie.
Teneva la musica bassa, quel giorno.
Aveva una strana sensazione che la rendeva irrequieta. Come se stesse per succedere qualcosa.
Aveva ancora il suo zaino di scuola, così estrasse una penna ed un quaderno ed iniziò a scrivere. Anche questo le piaceva.
Scrisse solo la frase di una canzone.
I find it hard to trust not only me, but everyone around me.
Ed era vero. La ragazza non si fidava di nessuno. Non più.
«Ci sono delle realtà che rendono bella la vita e delle quali si possa dire che portano come una fioritura, una gioia interiore? Sì, ci sono. Una di queste realtà si chiama fiducia»
La ragazza si voltò e rimase incantata per qualche istante.
Due occhi profondi come l'oceano la fissavano, incorniciati da un bellissimo volto pallido.
«I monaci svizzeri non sono proprio i miei preferiti, ma è una bella frase» rispose al ragazzo, che nel frattempo s'era accomodato al suo fianco.
Era imbarazzata, chiaramente.
«Conosci Frere Roger?» domandò lui stupito.
La ragazza annuì, consapevole del fatto che che Roger non fosse molto noto.
«Come mai qui tutta sola?»
La ragazza si voltò verso il ragazzo e si ritrovò a sorridere.
Le ispirava fiducia.
«Pensavo» rispose allargando il sorriso.
«Anche tu?» fece allora lui «Che coincidenza. Anche io penso spesso»
L'espressione che si dipinse sul volto di lui incantò la ragazza che, per un istante, dimenticò persino di respirare. Si ritrovò ad arrossire.
«Come sei carina quando arrossisci» sussurrò il ragazzo, per poi arrossire a sua volta.
«Oh, anche a te dona molto» lo rassicurò allora lei, diventando se possibile ancor più rossa. Sospirò, tornando all'argomento principale.
«Io penso anche troppo, in verità» mormorò. Osservò il ragazzo, che aveva assunto un'aria pensierosa. Aveva la fronte corrugata e fissava un punto imprecisato.
«Non credo sia possibile pensare troppo. Ed anche se fosse possibile, sarebbe un bene. C'è gente che non pensa mai» Sorrise. Anche lei la pensava così.
«E poi, una persona che conosce Roger non può pensar nulla di dannoso»
Risero, insieme. E alla ragazza sembrò di non aver mai sentito nulla di più bello della sua risata.
«Cosa ascolti?» s'interessò lui indicando la cuffia. Lei gliene passò una.
«Are you locked up in a world that's been planned out for you? Are you feeling like a social tool without a use?» canticchiò lui.
Lei lo guardò stupita «La conosci?» Aveva la sua stessa età, quella canzone.
Lui annuì. Poi incatenò di nuovo i loro occhi «Ti piacciono i Green Day?»
«Sì» rispose lei. Il suo cellulare suonò. Un messaggio; doveva andare.
«Devo andare adesso» Il ragazzo le restituì la cuffia e le sorrise.
«Ci vediamo» mormorò. Sorrise anche la ragazza.
«Quando?» Lui allargò il sorriso e si avviò «Presto» promise.
E lei ci credette. Si fidava di lui.



Non che io mi aspetti niente da questa.. cosa, sia chiaro. Però mi andava di pubblicarla, chissà per quale motivo. Se mi lasciaste un commentino, anche solo per dire "Fa schifo! Chiuditi in un monastero e non farti più vedere!", mi fareste contenta u.u (:
Baci,
Human_

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Capitolo 2
*** Dancing ***




« E dai! »

« No »
« Per favore! »
« No! »
« Ti preeego! »
« E' inutile che fai gli occhi da cucciolo, non te lo dico »
« Uffa »
« Ah! Visto? Vinco sempre io! »
La ragazza lo guardò truce, poi si voltò dall'altra parte, fingendosi offesa.
Il ragazzo le si avvicinò e l'abbracciò da dietro, baciandole i capelli.
« Su, non fare la scema. Posso farti una sorpresa una volta ogni tanto? »
« Non mi piacciono le sorprese » borbottò lei. Poi si voltò, restando stretta nelle braccia forti che l'avvolgevano e facendo incatenare i loro occhi.
« Ma per me farai un'eccezione, perché mi adori indiscutibilmente e vuoi farmi felice. Non è vero mia piccola barbabietola? » sussurrò lui strafottente.
« Ora mi spieghi da dove t'è uscita “barbabietola”, forza »
« Non lo so, mi ricordi una barbabietola » Lei arcuò un sopracciglio.
« Ma è un complimento, eh » s'affrettò a specificare lui.
Lei posò le labbra sul mento del ragazzo, per poi posare la testa sul suo petto ed ascoltare il battito del suo cuore.
Lui la strinse più forte ed iniziarono a ballare un lento tutto loro.
« Ben poco ama chi può esprimere a parole quanto ami » sussurrò il ragazzo.
« Ci diamo a Dante, adesso? » scherzò lei alzando gli occhi.
Rise, lui, e rispose « Roger ha funzionato.. Dante è più sofisticato, no? »
« Scemo » rise lei, baciandogli una guancia.
Amava quel ragazzo ed il loro rapporto. Un amore che non si poteva esprimere a parole.




Eccheèstaroba? Ecco, ottima domanda u.u
Non lo so che è, m'è uscita così. A scuola m'è capitato un foglio vuoto su cui in teoria avrei dovuto scrivere gli appunti di quella materia adorabile nota anche come latino.. e invece c'ho scritto 'sto obbrobrio. (sì, lo so che avrei fatto meglio a scriverci gli appunti.. non serve infierire ù_ù)
Obbrobrio che, tra l'altro, è anche corto. Ma vabbè. Io l'ho messo lo stesso.
Se fa davvero così schifo lo faccio dire a voi (:
E approposito ù_ù
Un grazie immensissimissimo a quella santa fanciulla che m'ha recensito il capitolo prima u.u
Davvero, grazie.
E voi, popolo, seguite il suo esempio e fatemi sapere quanto schifo vi fa 'sta roba U.U xD
Baci,
Human_

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Capitolo 3
*** Tears ***




Piangeva, la ragazza. Piangeva singhiozzando come una bambina.

E forse era proprio così che si sentiva: piccola ed indifesa come una bambina.
Era corsa al mare a sedersi sul suo scoglio preferito, quello nascosto agli occhi di tutti, per potersi sfogare senza alcuna interferenza da parte di sconosciuti curiosi o conoscenti ipocriti.
A che sarebbe servito, in quel momento, farsi dire che tutto andava bene? A nulla.
Piangeva con la sola compagnia della sua musica, quella musica che non l'aveva mai abbandonata.
Nonostante i singhiozzi che la scuotevano, le sue lacrime scendevano in modo delicato, quasi avessero paura di ferirla cadendo troppo violentemente dai suoi occhioni azzurri.
Sembrava non sapesse fare altro se non piangere, e restò lì, immobile, ad osservare il mare in tempesta, per chissà quanto tempo.


La cercava, il ragazzo.
Avevano appuntamento al solito posto, ma lei non si era presentata. E non era da lei.
Soprattutto, non era da lei non rispondere alle sue chiamate o non avvertire con un sms.
La preoccupazione era troppa per restare anche solo un altro minuto seduto su quella panchina. Si alzò di scatto, spaventando un paio di piccioni lì vicino, ed iniziò a camminare mentre estraeva il cellulare dalla tasca dei pantaloni della tuta.
Compose il suo numero di casa, dove sperava di trovarla, ma non rispose nessuno.
« Accidenti » sbottò, calciando una lattina abbandonata sul marciapiede.
Pensa, maledizione. Pensa! ..in positivo, magari.
Scartò a priori l'opzione dell'ospedale. Non poteva.. non doveva esserle accaduto niente.
Non poteva essere fuori con le sue amiche, perché aveva già un appuntamento con lui.
Quindi era fuori da sola, d'accordo, ma dove? C'erano solo due posti in cui era solita andare quando stava sola, e lui si trovava in uno di questi.
Iniziò a correre.


Quando la vide, credette di essere scivolato in acqua.
Sì, era sicuramente così, altrimenti non si sarebbe potuto spiegare perché l'ossigeno faticasse così tanto a raggiungere i polmoni.
Aumentò l'andatura, se possibile, rischiando di perdere l'equilibrio nel fare salti troppo lunghi sugli scogli bianchi, troppo bisognoso di abbracciarla, di farle sentire la sua presenza.. di farla smettere di piangere.
Fortuna che ho messo la tuta, pensava.
Quando la raggiunse, fu più forte di lui, la strinse.
La ragazza sobbalzò spaventata e portò una mano al petto, tentando di rallentare i battiti.
Non che fosse possibile, vista la combinazione vincente di paura ed emozione nel vedere chi l'aveva colta così di sorpresa.
« M'hai fatto prendere un colpo! » lo accusò, con la voce rotta, mentre tentava di asciugare le lacrime ed infilava l'ipod in tasca.
« Senti chi parla » rispose, sedendosi accanto a lei ed affondando il volto nei capelli lunghi che tanto amava ed ispirandone l'odore.
Sollievo, ecco cosa provava il ragazzo. Ma anche un'immensa preoccupazione. Forse più di prima. Cosa la tormentava?
« Scusa » mormorò flebilmente lei.
« Non importa. È passato » mentì. E lei se ne accorse.
Riprese a piangere e nascose il viso nell'incavo del collo del suo.. angelo.
Arrossì un po' al suo pensiero, ma fu un attimo. Erano altre le emozioni prevalenti, purtroppo.
« Ehi, ehi.. shh.. ci sono io, te lo giuro. Non sei sola, te lo prometto.. shh, non piangere ».
Tremava, lei. E di certo non per il freddo.
Tremava e piangeva, nonostante cercasse con tutte le sue forze di smettere.
Evidentemente, le sue forse non erano abbastanza.
Stava perdendo il controllo del suo corpo, lo sapeva. Anzi, lo sapevano entrambi.
Come li aveva chiamati il medico? Oh, già: attacchi di panico.
« Ehi, barbabietola, guardami » la chiamò « Guardami ».
Obbedì, e nonostante la vista appannata riuscì a trovare i suoi occhi. E come non trovarli? Erano un richiamo, quegli occhi.
« Va tutto bene, ci sono io. È tutto passato. Qualsiasi cosa sia successa, si aggiusterà, chiaro? Non sarai mai sola, capito? Non ho intenzione di lasciarti neanche un momento. Adesso concentrati. Ci sono io con te, okay? ».
La ragazza chiuse le palpebre, tentando di bloccare le lacrime, e ce la fece. O quasi. Perlomeno, aveva bloccato i singhiozzi ed il corpo aveva smesso di tremare.
Quando riaprì gli occhi, sorrise. Adesso che vedeva i suoi occhi.
« Scusa » sussurrò.
« Se lo dici un'altra volta di strozzo » scherzò il ragazzo, palesemente sollevato.
« Va bene, non lo dico più » rispose lei, accoccolandosi meglio contro il suo petto.
« Ecco, brava la mia barbabietola ».
« Bisogna che m'impegni a trovarti un degno soprannome » borbottò.
« Con comodo » rise lui, baciandole la fronte.
Lei sospirò, e pensò che forse era il momento giusto per dirglielo.
Si staccò un poco e fece in modo che i loro sguardi s'incatenassero, come spesso accadeva.
« Voglio.. vorrei dirti una cosa » iniziò.
« Sono tutt'orecchi ».
« Sappi che con tutto il tempo che ho usato per pensarci, non ho ancora trovato il modo di dirlo senza sembrare un'idiota, però ti prego di non ridere ».
« Non potrei ridere di ciò che dici neanche volendo » la rassicurò lui sorridendo.
Sorrise anche lei, e ricominciò il suo discorso.
« Ecco.. io.. io credo che tu mi abbia.. catturato l'anima, e non penso ci sia modo per riprendermela. Adesso è tua, ti appartiene, è proprio qui » posò la mano sul cuore del ragazzo « e.. e sono un po' preoccupata, perché non so cosa tu voglia farci, ma ho deciso che non m'importa. Perché ormai è tua e puoi anche calpestarla, non m'importerebbe più comunque. Solo che sento la voglia, il bisogno di dirti che.. anche quando ti vedo ridere, quando ti vedo parlare serio con quella ruga che si forma sulla fronte, con gli occhi che ti brillano.. non posso fare a meno di pensare che.. ».
S'interruppe. Non capiva perché gli occhi del ragazzo luccicassero con quell'ardore che non aveva mai visto prima.
Lui, d'altro canto, era sbigottito. Ma aveva bisogno che lei continuasse.
« Che..? » la incitò.
« Per me sei un angelo » finì lei, sospirando.
E fu un attimo: le loro labbra s'incontrarono, finalmente, e nonostante fosse la prima volta, fu come se non avessero fatto altro per tutta la vita se non baciarsi in quel modo dolce ed irruento allo stesso tempo. Gustarono l'uno il sapore dell'altro, staccandosi solo il minimo indispensabile per prender fiato, maledicendo il loro corpo che pretendeva ossigeno.
Quando furono sazi, rimasero a guardarsi negli occhi.
« Grazie di avermi donato l'anima, e sappi che l'accudirò con tutto l'amore che posso dare. In cambio, ti chiedo solo di prenderti cura della mia. Non so se te ne sei accorta, ma la stai custodendo da un sacco di tempo ».
Sorrise felice, la ragazza, e pensò che infondo, a volte, il paradiso è più vicino di quanto si pensi.




Se vi state chiedendo cos'è 'sta roba, sappiate che non lo so nemmeno io.
Però l'ho sognato. E non avevo neppure mangiato pesante ù_ù
Sarà perchè prima di andare a letto ho ascoltato "Forse un angelo" degli Studio3.. Bah, mistero.
Non che mi sorprenda far sogni strambi, eh. Però in genere non li ricordo così bene xD
Vabbè, bando alle ciance. Passiamo alle cose serie (per quanto serio possa essere un discorso fatto dalla sottoscritta).
Qui c'è tanta gente che passa e non dice niente nessuno ._. Ora, tanto per rassicurarvi, io sono vegetariana u.ù Quindi state tranquilli che non vi mangio ù.ù
Sono contenta anche se mi dite che quello che scrivo funziona meglio dell'EvaQ, ma fatemi sapere qualcosa T.T
Bòn. Finite le suppliche, un THANK YOU grande grande a ily27 che con il coraggio di un concorrente di CiaoDarwin ricoperto di bistecche in una gabbia di leoni ha messo 'sta storiella tra le seguite. Mercì cara *O*
Ora, se andate giù giù giù, c'è una scritta blu. "Inserisci una recensione".
Fatemi contenta ç.ç xD
Un bacio grande,
Human_

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Capitolo 4
*** Surprise ***




« Mi dici dove stiamo andando? »

« Per una volta voglio fartela io una sorpresa, broccolo » rise la ragazza, trascinando il ragazzo bendato per la strada.
« Lo sai che sono ridicolo con questa benda? E poi perché broccolo? »
« Non sei ridicolo, sembri quasi Zorro.. E poi, broccolo perché finalmente ho trovato un soprannome adatto a te, visto che mi ricordi un broccolo »
« I broccoli sono tonti » borbottò lui, assumendo una tenerissima espressione imbronciata.
« Come fai a saperlo? Hai dialogato con un broccolo, per caso? »
« Non si può dialogare con i broccoli: non parlano! » replicò.
« Ecco, segui l'esempio e taci.. broccolo » rise lei.
« Cattiva ». Mise su un broncio tanto dolce che per la ragazza fu impossibile trattenere l'istinto di baciargli il labbro inferiore che sporgeva.
« E dai, su.. guarda che è un complimento, eh »
« Mi citi adesso? » domandò, anche lui divertito.
« Sì, tu sei molto meglio di Roger o Dante » Gli baciò lievemente una guancia e lo condusse giù per le scale di marmo « L'amore è la guida e il cammino » sussurrò con aria saccente.
« Coelho? Bel salto di qualità » commentò lui.
« Taci e seguimi »
« Va bene capo » esclamò, scatenando le risate di entrambi.
Seguì qualche istante di silenzio, di quelli che è quasi un peccato interrompere tanto sono carichi di significato.. ma a lei premeva fare una domanda, perciò dovette necessariamente scoppiare la loro bolla.
« Posso chiamarti “amore”? » sputò, quasi, incespicando nelle sue stesse parole.
Il sorriso che si allargò sul volto del ragazzo era di quanto più bello la ragazza avesse mai visto, e per un attimo fu tentata di togliergli la benda per poter vedere la luce dei suoi occhi. Se non fosse stato per l'importanza della sorpresa, molto probabilmente, l'avrebbe fatto.
« Puoi chiamarmi come vuoi » mormorò in risposta.
« Anche carciofo? ». La buttò sul ridere, ma si sentiva chiaramente dalla sua voce quanto fosse emozionata.
« Non ero un broccolo? » scherzò lui, intuendo la volontà di sdrammatizzare un po'.
« I broccoli non mi piacciono »
« Neanche i carciofi »
« Dettagli »
Ridendo, arrivarono a destinazione e lei sbendò il ragazzo.
Sorrise, lui, e l'abbracciò baciandole la fronte.
« La mia romantica barbabietola » sussurrò.
Erano lì, sulla loro panchina, insieme.
« Non c'è altro posto in cui vorrei essere » esclamò il ragazzo.
« Su questa panchina? » chiese lei confusa.
« No, con te »
E fecero sfiorare le loro labbra in un bacio leggero e delicato. Dolce.
« Cos'è un bacio? » chiese lui.
« Un apostrofo rosa fra le parole t'amo » rispose lei sorridendo.
E s'abbracciarono stretti, perdendosi l'uno negli occhi dell'altro.








Lo so che speravate non postassi più niente fino alla fine dei miei giorni, ma questa voglio talmente bene a questi due fanciulli che la loro storia devo urlarla, necessariamente.
Non i loro nomi, non le loro età, non le loro vite, ma la loro storia che, a mio parere, è invidiabile.
Che poi io la rovini scrivendola è un altro paio di maniche u.u
Bòn, che dire di 'sto capitoletto mingherlino mingherlino come mio solito?
Niente se non che m'è uscito così, senza preavviso, esattamente come i suoi predecessori.
Bando alle ciance: le cose serie chiamano ù_ù

..MA iO UN ANGOLiNO, ily27, TE LO DEVO DEDiCARE! *O* xD
Sì, m'hai fatto proprio contenta xD Più che altro perchè mi piacerebbe sapere cosa pensa quel numero (che io vedo, perchè vi vedo v.v) di persone che leggono u.u Ma tu sei la mia eroina, sì *o*
Io ci provo a farti contenta, ma sai.. io sono un po' stramba ù_ù
Non sono io che decido quando scrivere, è la mano che decide quando farmi scrivere qualcosa di quantomeno leggibile. E la cosa è triste T.T xD

Vabbuò, io non è che abbia poi tutta questa cattiveria, perciò smetto di assillarvi blaterando cose senza senso e vado a studiare un po'. Non è che io domani al mio adorabile professore di matematica possa dire "no, sa prof.. è che.. dovevo postare il quarto capitolo" u.ù
..o forse sì *o* xD
Popolo, fatemi sapere che ne pensate *__*
Besitos,
Human_

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Capitolo 5
*** War. ***


« Perdona la domanda indiscreta, ma tu i broccoli, oltre ad averli come fratelli, li fumi anche? ».
« Non ho fumato niente! ».
« Certo, come no. Ora stai buono qui, che io chiamo la neuro e torno »
Era mezz'ora buona che discutevano ed ovviamente nessuno dei due la spuntava.
Troppo testardi per cedere.
« La smetti di fare la scema? È divertente! ».
« Su quali basi reputi divertente il suicidio? Per me è tutto fuorché divertente! ».
« E tu su quali basi reputi il bungee-jumping un suicidio? È una cosa normale! ».
« Oh, certo. “Cosa fai di bello oggi?” “Ma niente di che.. MI BUTTO GIÙ DA UN PONTE!” ».
Non le piaceva alzare la voce, ma insomma.. non poteva certo chiederle questo come regalo di compleanno!
« Ma sei tenuta dall'elastico! Hai tutta l'imbragatura, e poi pensa alla sensazione di cadere nel vuoto e.. »
« Devo ricordarti che sono kenofobica?! » fece lei, alzando un sopracciglio.
« Conosco a memoria tutto l'elenco delle tue paure ».
« Mi sembrava te ne fossi dimenticato, chissà perché l'ho pensato »
Simpatia portami via! pensava intanto il ragazzo.
« Prendila come l'occasione di combattere insieme la kenofobia e l'acrofobia ».
« Grazie, ma se per combattere due paure inutili devo ammazzarmi, me le tengo anzi. E poi ai miei piedi piace rendersi utili. Ogni sera ringraziano la forza di gravità, pensa un po' » ribatté lei sarcastica.
« Ma non vuoi farmi neanche un pochino felice? » chiese lui, assumendo un'aria da cucciolo bastonato quasi irresistibile. Quasi.
« Pensavo di bastarti io, per questo » Quasi perché, ovviamente, lei non si sarebbe fatta abbindolare così facilmente.
Lui le si avvicinò e fece sfiorare i loro nasi.
Resisti, si diceva lei.
Fece combaciare le loro fronti.
Non farti fregare.
Sfiorò delicato il labbro superiore con la bocca.
Sta giocando sporco! Non ti far fregare!
Troppo tardi. Lei si sporse in avanti e lo baciò, e poté chiaramente sentire il sorriso trionfante che spuntò sulla bocca del suo ragazzo.
Dannazione, si maledisse, ci sono cascata di nuovo.
Cercò di elaborare un piano, un qualsiasi modo per ribaltare la frittata.
Quando lo trovò, ghignò ed interruppe il bacio.
« Bene » esclamò « Questo era l'ultimo bacio che avrai dalla sottoscritta finché non ti toglierai quest'idea folle dalla capoccia. Sono stata chiara? »
L'espressione sdegnata del ragazzo era da foto. E lei sicuramente non l'avrebbe più dimenticata.
« Non puoi farmi questo » pigolò.
« Ma guarda un po', lo sto già facendo! » rispose ampliando il ghigno.
« Dovevo vincere ioo! » sbuffò lui, incrociando le braccia al petto.
« Non preoccuparti, amore.. sono sicura che durerà poco » sussurrò avvicinandosi a lui e accarezzandogli una guancia.
« Bene, adesso vado un po' a trovare qualche amica.. Tanto ho il pomeriggio libero » esclamò alzandosi.
« Come sarebbe che hai il pomeriggio libero?! »
« Sì, il mio ragazzo deve riflettere su alcuni dubbi esistenziali.. così ho pensato che un pomeriggio in solitudine potrebbe aiutarlo » Perfida. Ecco com'era.
Ed orgogliosa di esserlo.
« Io invece penso che al tuo ragazzo farebbe bene una presenza per aiutarlo a.. »
« Sono irremovibile » sillabò seria, e lui capì che non si riferiva solo a quel pomeriggio.
Detto questo, se ne andò senza voltarsi.
Sarebbe stata una guerra estremamente lunga.










Bòn, il capitolo è questo.
Ormai evito anche di chiedermi come faccio a pensarci per giorni, avere l'ispirazione fulminea nei momenti meno opportuni e riuscire a scriverlo nel giro di cinque minuti. Tanto è così che funziona -.-"
Quindi, appurata la natura ignota di 'sto obbrobrio, passiamo alle cose serie u.ù
*___* Cosa vedono i miei occhi? Tre recensioni? TRE? *O*
Sappiate che i miei conoscenti non possono più dire il numero "tre", che scatta questa faccina => *w*
"Le cocorite hanno fatto tre uova" "Waaaaaaa *w*"
"Sono passato a Tre" "Waaaaaaaa *w*"
E vabbè, ormai dovreste aver approssimativamente capito che sono una squilibrata ù.ù
Passando ai miei doveri, rispondo alle mie tre (waa xD) recensioni:

FraZanna: Innanzitutto, grazie infinite. Non hai idea di quanti saltelli abbia fatto sulla sedia leggendo la tua recensione! *O* {Il gatto dei vicini, che mangia a scrocco a casa mia, mi guardava così -> O_O" ..non credo tornerà molto presto xD} Poi, una cosa per volta u.u
Grazie per i complimenti su come scrivo. So quanto siano pesanti i periodo chilometrici, e soprattutto che polmoni servano per arrivare vivi e vegeti al punto o.ò
Per quanto riguarda il contenuto, sì, lo so, in effetti il passaggio non era chiarissimo.. forse ho dato troppo per scontato. Tra il primo e il secondo nasce solo una bellissima amicizia, la nascita di "quel qualcosa in più" ci sarà solo nel terzo capitolo (:
Il rapporto tra i due, me ne rendo conto, è un po' irreale, ma ti assicuro che non è fantasia. Io aggiungo qualche piccolo dettaglio ad una storia reale, spinta dal mio cervellino che mi fa fare sogni strambi, ma la base è quella (: E il ragazzo, mi dispiace, ma non è disponibile xD
La storia non sarà tutta rose e fiori, per niente, ed è già tutto scritto nel mio cervellino stanco u.u E un commento ed un consiglio, per me, sono l'esatto contrario di uno sputo in un occhio. Quindi non tenerli assolutamente per te ù_ù ;)
Sono stata molto contenta di una recensione tanto.. sincera, perciò di nuovo grazie. In effetti un po' d'incoraggiamento non fa mai male u.u E neppure mi fa schifo xD
Ah, e.. non considero affatto la tua domanda una violazione di privacy U.U
Frequento il liceo scientifico (hai puntato male xD) e nonostante me la cavi piuttosto bene, non sono ancora riuscita a capire cosa caspita abbia bevuto quella sera di gennaio in cui ho compilato la domanda .__." Ma ormai ci sono, stringo i denti ù.ù xD
Permetti che io ti faccia la stessa domanda? Che scuola frequenti?
Un bacio ^^

ily27: *o* Che bello rivederti! Pensavo mi abbandonassi.. Lieta d'essermi sbagliata u.u xD
Sono contenta ti sia piaciuto anche questo :D In effetti l'intenzione sarebbe quella di valorizzare solo la storia. Un po' alla Walt Whitman, no? "Eravamo insieme, tutto il resto l'ho scordato" (o qualcosa di simile, non ricordo xD). E non hai idea di quanto mi faccia piacere sapere che riesco a trasmettere anche un minimo di ciò che vorrei in così poche righe.
Grazie ancora cara *w* Un bacio (:

doddola93: ahahahah! Non preoccuparti compare, sei assolutamente giustificata u.u Non sei da buttare, per l'amor del cielo. Anzi, non t'azzardare a buttare proprio niente, che ho fatto un salto nel tuo profilo e mi sono innamorata di come scrivi ù.ù
Sono contenta ti piaccia questo.. ehm.. lavoro, ecco. E so che magari dovrei dire qualcos'altro, magari d'intelligente, ma colgo l'occasione per ringraziarti d'aver recensito anche la mia shot u.u
Vabbè, spero di non farti venir io voglia di dare una testata al muro dalla disperazione. Sarebbe triste come cosa. Bacione.



E dopo avervi fatto notare che le risposte alle recensioni sono più lunghe del capitolo, vi mando un bacio grande.
Al prossimo capitolo,
Human_

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Capitolo 6
*** Peace. ***





La ragazza dormiva. O meglio, stava sdraiata sul letto con gli occhi chiusi.
Non riusciva a prendere sonno, stranamente.
Come se non bastasse, il pensiero del suo ragazzo non la mollava un momento.
Era stata, forse, troppo dura? Che lui se la fosse presa? Era per questo che non si faceva sentire da due giorni? Magari doveva essere lei a farsi viva per prima..
Ma sì, si disse, Però lo farò domani.
In effetti, vista l'ora, non era il caso di agire subito. Alle due e mezzo della notte non l'avrebbe certo letto.
Sospirò, e si girò su un lato, rannicchiandosi in posizione fetale. Di solito, quella posizione le conciliava il sonno.
Il suono del suo cellulare la spaventò. Si alzò correndo, per non svegliare la sua sorellina che dormiva accanto a lei, e ovviamente cadde rovinosamente a causa delle lenzuola che le si erano attorcigliate alle gambe.
« Pronto? » rispose gemendo, massaggiandosi la parte lesa.
« Affacciati, per favore ».
Lì per lì, complici l'ora, la sorpresa e il fatto di non aver guardato il numero, non capì.
Poi, finalmente, riconobbe la voce e corse alla finestra.
Ancora col telefono attaccato all'orecchio destro, per poco non le prese un colpo.
Per la strada, illuminato dal faro del suo motorino rosso, il suo ragazzo la fissava reggendo con una mano il telefono, e con l'altra un cartello di quelli grandi, su cui in bella calligrafia aveva scritto “Scusami”.
Sentì le lacrime di commozione spingere, ma oppose resistenza.
Il cartello si rivelò non essere l'unico, e il ragazzo, dopo essersi liberato del cellulare, lo posò accanto a lui, rivelandone un secondo. “Non volevo costringerti, lo sai”.
Aspettò, sicura che ci fosse un seguito. E non si sbagliava.
“È solo che volevo trasformare in realtà”, altro cartello “Ciò che faccio ogni volta che siamo insieme:”
Aspettò ancora e, con un sorriso, il ragazzo scoprì il cartello seguente.
“Volare”.
Sorrise, con gli occhi lucidi, e si accorse solo in quel momento d'aver trattenuto il respiro.
Inspirò e quasi si strozzò con l'aria quando scoprì che quello non era l'ultimo cartello.
“Mi sei mancata tanto, in questi giorni”.
“Per poco non mi uccidi, sai?”
“Non vivo senza il tuo sorriso”.
“Ti amo”.
Non ebbe più la forza di trattenersi, e scoppiò a piangere.
Chiuse la finestra di colpo e corse nell'altra stanza. Posò il cellulare e prese una giacca.
Senza cadere, miracolosamente, corse giù per le scale e, ansante, raggiunse il suo ragazzo.
« Sei uno stupido, cretino, imbecille » mormorava, tra le lacrime, lasciandogli baci su tutto il viso.
« E tu sei bellissima » ripose lui, abbracciandola.

« Sono in pigiama, struccata, con i capelli che fanno pena.. »
« Sei bellissima lo stesso » la interruppe « Anzi, lo sei ancora di più ».
« Idiota » bisbigliò lei « Ti pare? Farmi una sorpresa del genere! Per poco non crepo! ».
Lui rise, nervoso « Non t'è piaciuta? ».
« Ma sei scemo veramente?! » urlò.
« Shhh! » la rimproverò lui, ridacchiando « Scusa, m'era sembrato ».
« Sei un cretino » ripeté la ragazza.
« Però ti amo » rispose il ragazzo.
« Anch'io broccolo ». E lo baciò.
« La mia piccola barbabietola.. » sussurrò, per poi baciarla di nuovo.
La guerra era ufficialmente finita. E nel migliore dei modi, tra l'altro.







Non mi piace. Lo so, lo so.. non è una novità. Però questo mi piace meno degli altri.
Non è venuto come volevo. Anche perché, dato che 'sti due arrabbiati non ci sanno stare, volevo fargli far pace come si deve.
E voi direte "E allora perché l'hai pubblicato?" Semplice, perché tanto meglio di così non viene .__."
Vabbè, ai posteri l'ardua sentenza u.ù
Bòn. Smetto di cianciare, ché vi voglio bene e non è giusto che mi sopportiate solo voi.
Passiamo piuttosto alle cose serie ù_ù
Rispondo a quelle tre santissime ragazze che m'hanno recensito pure il quinto, via.

ily27: Oh cara! *-* Son contenta ti piaccia il tutto, immensamente *-* Spero di non aver deluso le aspettative con 'sto coso >.< Un bacio =)

FraZanna: Traaanquilla ^^ Sei tipa d'avventura, eh? Io e la mia fanciulla qui non molto, e per quanto riguarda lei l'avrai sicuramente notato XD. Cheddire? Io sono in seconda, invece. E non è che non mi piaccia il latino, eh. Per carità u.u E' solo che ho cambiato professoressa, e diciamo che il nuovo acquisto non è esattamente quella che si definirebbe una donna simpatica, ecco. E poi io e lei, in particolare, ultimamente abbiamo qualche divergenza u.ù Ma a te che importa, giustamente? xD. Oh, e non meno importante, piacere, io mi chiamo Marika u.u (nome strambo, lo so. ma mia madre è piuttosto eccentrica, quando ci si mette). Mi piace la scuola (affermazione altrettanto stramba. spero di non venir lapidata) ma un po' meno aver limiti di tempo per fare le cose, anche se credo che il peso dello studio sia compensato dalla meraviglia che è vedere i propri amici di primo buongiorno :D Non sono la classica secchiona, anzi.. Solo che ho buona memorie u.ù Ah, e.. come fa a non piacerti la matematica? ç.ç
Sarà che sono particolarmente strana, psicologicamente parlando, ma io
amo la matematica! *-* Quasi quanto mi piace biologia, chimica e compagnia bella (eccetto fisica, il mio indirizzo la inizia al triennio e io ancora non ci sto). Ma meno, lo ammetto, di quanto mi piaccia leggere e scrivere. Eh sì, lo ammetto, è la mia passione u.u
Ecco, come al solito mi sono persa .___. Vabbuò, spero di non averti fatto venir voglia di dare una testata contro il muro o roba simile o_ò E che ti sia piaciuto il capitolo u.ù
Un abbraccio, cara =)

Piccolo Fiore del Deserto: *O* Una nuova lettrice! Oddio, non sai che piacere m'ha fatto la tua recensione! Non ne hai proprio idea *-* xD. Lieta che ti piacciano questi due pargoli. Li sento così miei che mi riempie d'orgoglio ogni complimento nei loro confronti :D. Ooh, finalmente una che comprende questo terrore puro per il BungeeJumping. Dicon tutti che non sono normale, pensa te ç.ç XD
Ah, e grazie pure per i complimenti su come scrivo. Io ci provo, non posso far altro.
Uh, e pure grazie per aver recensito la mia shot *-* Sì, è amore. Puro. Credo, insomma.
E non ringraziarmi, la tua storia è bellissima e non ho potuto trattenere il mio lato logorroico dal commentarla ^^
Spero continuerai a seguire 'sta storiella misera misera.
Un bacio =)


Bene, ho finito di blaterare. (ehi tu! Sì, tu! Smetti di far la ola! Capisco la gioia, ma trattieniti, diamine. Non è mica carino u.ù).

Un grazie immenso, di nuovo, alle tre fanciulle, ma anche a chi legge e basta, in silenzio.
Bòn. Fatemi sapere quanto v'ha fatto schifo, se vi va. E se me lo merito XD
Baci,
Human_

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Capitolo 7
*** Wedding. ***






«Vuoi tu, regina delle barbabietole, prendere me, re dei broccoli, come tuo legittimo sposo?».

«Vuoi tu, o re dei cretini, smetterla di cazzeggiare e metterti a studiare?».
Lui sbuffò esasperato e riportò lo sguardo sul suo libro di storia. «Neanche per una cosa seria ti fai distrarre » borbottò.
La ragazza sbatté la penna su tavolo, esasperata. «Senti, emerito imbecille, io domani ho il compito di matematica e l'interrogazione di scienze, ed ho l'estrema necessità d'andare preparata. TU domani hai l'interrogazione di storia, e se prendi un'insufficienza ti stacco la testa a morsi. In più, siamo troppo giovani per sposarci e se anche fossimo in età io non ti sposerei. Chiaro?! Ora taci». Recuperò la sua penna ed iniziò daccapo il suo problema di geometria.
La luce divenne meno ed, alzando lo sguardo, appurò che la figura del ragazzo la sovrastava coprendole la luce con espressione indecifrabile.
«Che c'è?» chiese seccata, rinunciando definitivamente a risolvere quel rompicapo e posando la schiena allo schienale della sedia.
«Perché non mi sposeresti?»
«Perché non ho una buona opinione del matrimonio».
Maledetta me e la mia boccaccia, pensò, incrociando le braccia.
«Il fatto che i tuoi genitori non vadano molto d'accordo non significa che il matrimonio sia un brutta cosa» ribatté lui, serafico.
«Citando Gervaso, non esistono matrimoni felici. O si è sposati, o si è felici. E se invece preferisci un cantante, ascolta “Io non ti sposerò” di Masini».
«Non citare, spiegami solo perché non credi nell'amore eterno».
«Non ho detto di non credere all'amore eterno, ho detto di non avere fiducia nel matrimonio! L'amore eterno esiste, non è altro che l'amore puro, ma il matrimonio è un fattore inquinante. Quando due persone sono sposate, iniziano a dare tutto per scontato, soprattutto la felicità dell'altro e la propria, e son talmente occupati a pensare al resto, talmente sicuri dell'amore dell'altro, che non s'accorgono neanche d'aver lasciato il giardino incolto, che le erbacce stanno uccidendo i fiori. E quando se ne accorgono è troppo tardi, come per i baobab sul pianeta del piccolo principe».
«Non ti darei mai per scontata» mormorò lui, tornando a sedersi davanti a lei.
«Non dire “mai”».
«Ma è la verità. Se io ti sposassi -e credimi, ti sposerò- sarebbe per far sapere al mondo che tu sei mia e di nessun altro, per suggellare il nostro rapporto, ma tra noi due non cambierebbe niente. Avrei solo la soddisfazione di dire “Mia moglie” pieno d'orgoglio presentandoti ai miei amici o magari a quella maledetta bis prozia che m'ha sempre detto che sarei morto da solo, perché col carattere che ho nessuno m'avrebbe mai voluto. Sarebbe un modo per far vedere a tutti che tu mi ami almeno quanto io amo te e che vogliamo che, un giorno, ci seppelliscano insieme, abbracciati, con le fedi in bella vista. Ma io t'amerei ancora come t'amo adesso, e cercherei di conquistarti ogni giorno».
«Quanti baci perugina hai mangiato per architettare 'sto discorso?» domandò lei, con gli occhi lucidi ed il sorriso sulle labbra.
«Abbastanza da farmi venire il diabete, devi risarcirmi. È colpa tua».
«Come sempre».
Il silenzio li avvolse per qualche minuto, mentre si limitavano a guardarsi negli occhi.
Poi fu lei a romperlo. «Sposami».
«Cosa?» sussurrò spiazzato lui.
«Sposami. Ora. Ho due anelli di là, che ho comprato stamattina perché non aveva da farmi il resto per il bracciale. Sposami».
«Posso fare anche la parte del prete?».
«Devi farla per forza».
«Allora ci sto».
Qualche minuto, il tempo di recuperare i due anelli d'argento e pronunciare quelle parole rubate alle altrui cerimonie, ed i due ragazzi erano, seppur non ufficialmente, sposati. Marito e moglie.
«Promettimi che non te ne pentirai» sussurrò il ragazzo, con la voce attutita dai capelli neri di.. sua moglie.
«Non me ne pentirò. Tanto è per sempre, no?».
«Come un diamante».
E lì, in quella stanza, circondati dai libri ormai abbandonati, legarono le loro anime. Probabilmente per l'eternità.













E che è 'sta roba? Non ne ho idea.
È stata una guerra pubblicare questo capitolo perché io, porca puzzola, non mi sento più in grado, degna, di raccontare la loro storia meravigliosa (non che vi perdiate tanto, giacché sarebbero stati al massimo altri due o tre capitoli).
Ma i capitoli, nella mia testolina vuota, ci sono. Quindi per ora non metto “Completa”. Però i lavori sono sospesi. E spero non mi ucciderete.
Ora, ma quanto siete meravigliosi voi lettori effippiani, eh? Troppo, troppo.

SummerRain: Oh, ma sei più che perdonata *w* Poi, se mi dici “brava” così tante volte finisce che mi monto la testa, eh u_ù xD Son contenta che ti piaccia 'sta storiella che, per la peppa e la peppina, è così mia che è come se tu mi dicessi che ho un bell'intestino tenue .O. Grazie ancora, davvero. Non hai idea della gioia che m'hai dato *-*

whitevelyn: Ho visto il tuo nome e son collassata, perché tu che leggi quel che scrivo è.. un sogno, davvero. Che ideuzza contiene il capitolo? *O* Non vedo l'ora di leggerla, davvero. E grazie della recensione (L)

SiL1694: Saaaaaaalve anche a te :D Credo che un “grazie” sia troppo poco, ma siccome ancora non hanno inventato un termine degno, grazie. Non hai idea delle dimensioni del sorriso che m'è nato a leggere la tua recensione. E ho anche sospirato di sollievo perché per il titolo son stata in crisi per non so quanto finché, verso le tre di notte, non mi son svegliata dandomi della stupida per non averci pensato subito -.-”
Ancora grazie <3

Misery13: *___* Ma quante volte dovrei dir grazie per rendere l'idea? Son contenta che ti piaccia, davvero. E mi dispiace per non aver aggiornato presto, ma questa storia per me è un po' una sfida con me stessa, ecco. Scriverla è un travaglio. Di nuovo grazie per le tue parole e per quel “Woo-wow” che m'ha riempito di gioia <3

doddola93: Ma quanto puoi tu esser dolce, mi chiedo? Non vorrei mai ucciderti, per carità, ma.. perdonami, sapere che ti faccio 'sto effetto mi fa gongolare u_ù
E' che per me tu sei.. non so, sei troppo straordinaria. E veder una tua recensione così mi toglie il fiato. Grazie <3


Grazie a tutti voi, che leggete e non commentate, perché mi fa comunque piacere. Al prossimo capitolo, che pubblicherò Chissà-Quando.
Un abbraccio a tutti, che ve lo darei tanto volentieri <3
Human_

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Capitolo 8
*** Stars. ***




Distesi su un prato, immersi in un silenzio naturale e confortevole, ebbri ognuno del profumo dell'altro, vicini senza però toccarsi, ammiravano le stelle di una calda sera primaverile, con i nasi rivolti all'insù.

Solo il ragazzo, ogni tanto, per non dire spesso, si distraeva da quell'infinita distesa di fuochi, per ammirare la ragazza che, con il sorriso sulle labbra, contemplava quelle torce luminose nel nero del cielo.
« Tu guardi le stelle, stella mia, ed io vorrei essere il cielo per guardare te con mille occhi ».
« Non trovi che due siano più che sufficienti, mio dolce amante di Platone? » chiese la ragazza, voltando leggermente lo sguardo fino a trovare gli occhi verdazzurri del ragazzo.
« No, non credo. Poi ho sempre la sensazione di perdermi qualcosa, con questi occhi. Magari esiste nell'universo un prototipo d'occhio più evoluto, e chiunque sia il burattinaio di questo mondo popolato da noi miserabili sta decidendo a quale animale affibbiarli ».
« E li vorresti tu, questi occhi? ».
« Mi basterebbero anche solo per un minuto » sussurrò. « Un solo minuto per cogliere tutti i dettagli del tuo viso, perché son sicuro che il tuo essere meravigliosa non si ferma qui. Sono sicuro, perché me lo sento, che c'è almeno una sfumatura dei tuoi occhi che non riesco a distinguere, in tutta quella profondità ».
« Potresti proporti come tester, no? Manda una lettera al Supremo Burattinaio con il tuo curriculum, e digli che sei disposto a provarli per un giorno » gli rispose, sorridendo quasi materna. « Però non guardare solo me, che sono un soggetto.. statico, ecco. Monotono, direi. Scriviglielo, che guarderesti il cielo e i prati e i fiori. E magari pure i bambini »
« E gli anziani » la interruppe. « Mi piacerebbe vedere se questo nuovo prototipo è in grado di cogliere tutti i cambiamenti che il tempo ha apportato alla loro l'anima. Tutte le batoste e le gratificazioni, le gioie e le sofferenze ».
Sorrisero, consapevoli di essere sulla stessa lunghezza d'onda, e si strinsero la mano, tornando ad ammirare le stelle.
Passò un minuto, forse, o magari un'ora. Poi fu lei, come sempre, a rompere il silenzio.
« E se questo nuovo tipo di occhi ti permettesse di vedere anche tutti i miei difetti? Mi vorresti comunque.. vicino, conoscendoli tutti? Riusciresti a starmi accanto anche se i miei sorrisi, le mie risate e i miei sguardi non coprissero.. il marciume? » domandò, puntellandosi sui gomiti e fissando il ragazzo negli occhi.
« Mi stai forse dicendo che di solito ti nascondi per paura che io ti veda veramente? » chiese lui, corrugando leggermente la fronte.
« Esatto » sospirò, sdraiandosi di nuovo e riportando lo sguardo al cielo.
« Ma lo sai che a volte sei veramente stupida? ».
La ragazza si voltò di scatto, le sopracciglia aggrottate. « Perché? ».
« Beh, per vari motivi. Innanzitutto perché senti il bisogno di nasconderti da me, come se io non ti conoscessi meglio di quanto conosca me stesso. E poi perché fai certe domande assurde » S'interruppe, sospirando.
La ragazza contò mentalmente fino a tre, cercando di riordinare le idee, pensando di dover fornire una risposta. Invece lui riprese.
« Devi smetterla di avere paura, sai? Non devi mai nasconderti dietro qualcuno che non sei, soprattutto perché.. perché sei come sei. Non devi vergognarti di te stessa, perché vai bene così. Non sei perfetta, nessuno lo è, ma la perfezione è una cosa soggettiva ».
« Ognuno è perfetto agli occhi di chi lo ama » sorrise lei, interrompendolo.
Un sorriso inclinò le labbra del ragazzo. « Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono virtù ».
« Ecco, Goethe ci mancava » sbuffò, divertita, con un grande sorriso ad incresparle le labbra. Il ragazzo ridacchiò e continuò a guardarla negli occhi.
« Ma ci hai mai pensato al fatto che la luna sembra fatta di formaggio? » saltò su la ragazza, avvicinandosi al viso di lui, con una voce piuttosto entusiasta.
« Questo perché la luna è, di fatto, fatta di formaggio ».
« E allora prometti che la mangeremo un giorno. Promettimi che per colpa nostra non ci sarà più una vera luna piena, ma una “Luna piena meno due morsi” »
Si sorrisero. « Te lo prometto ».
E un bacio suggellò la sua promessa, con la notte come unica testimone.












Okay, ehm.. c'è ancora qualcuno? o.ò
Spero di sì ç__ç
Alla fine sono tornata prima di quanto pensassi. Sarà perché alla fine questi due pretendono attenzione, sarà perché il senso d'inadeguatezza nei loro confronti è un po' passato.. non lo so.
Però questo è il nuovo capitolo. È misero, ma è uscito così.
Hope you like it.
Bòn. Rispondo a voi, o miei angeli. <3

Misery13: *-* Ma tu sei sempre stata così dolce o hai fatto una qualche terapia? Chessò, magari ripetuti bagni nel miele? xD. Comunque, no, per carità, non farti venir 'n infarto ç.ç E.. oddio mi dimentico sempre tutto quello che voglio scrivere >.< Ah! Son contenta che ti piaccia questa storiella, sai? Non hai idea di quanto rappresenti per me.. e la dolcezza è una loro caratteristica, direi. Anche se spero non siano stucchevoli o.ò (è una cosa che odio, sia nelle storie che nella vita reale). E per il dialetto romano.. Non lo so, sarà che sono un po' poliglotta, ma né io né loro siamo di lì, anzi xD Sono un po' più su, alta Toscana, ma a volte -sarà che a Roma ho un amico con cui parlo sempre e che frequento quasi più dei miei compaesani xD- prendo in prestito qualche espressione, anche se non mi sono accorta d'averne usate qui o.o. Bòn. Un abbraccio cara, e di nuovo un immenso grazie (:

doddola93: Oh, dod *-* Tu, veramente, non hai idea di quanta giUoia mi prenda a legger che ti piace questa storiella. E poi sei di un fantastico che mi vien da chiedermi se lo sei consapevolmente oppure no. E se è “oppure no”, consapevolizzati u.ù Grazie, sai? Sei tu ad essere polvere di fata in questo mondo scettico <3

Sil1694: Oh cielo .O. Tu.. no, davvero. Non ho parole -e logorroica come sono, è una cosa un po' insolita-. Sì, il sarcasmo direi che è un po' un punto chiave, ecco. Spero sempre che smorzi alcuni punti troppo.. troppo. Troppo dolci, troppo irreali. Diciamo che il sarcasmo è il filo che non fa scappare il palloncino, ecco. E per le citazioni, son lieta che tu le apprezzi :D. Spero apprezzerai pure 'sto seguito un po' striminzito. Grazie, eh. Un abbraccio.

Miharu Ozukawa: Oh, ti trovo anche qui *-* Sei.. sei.. sei.. Non lo so, non ci sono abbastanza parole nel vocabolario italiano per rendere quanto mi abbia fatto piacere trovare così tante tue opinioni in una volta sola. Comunque, cercando di riordinare le idee.. Il fatto che tu ritrovi un po' di te stessa in quel che scrivo è, in un certo senso, confortante. Almeno so di non aver sbagliato non postando in “Fantasy” xD.
Pooi. L'ho continuata. E spero di non averti fatto attender troppo, davvero. È che.. non lo so, è complicato xD. E comunque hai espresso ottimamente quel che sono: una contraddizione. Ma son così tanto belle a volte le contraddizioni *w* Grazie tante, sul serio, che mi stai rendendo dipendente <3 Un abbraccio.
PS: No, non ti sopravvaluto. Sei un genio veramente u.ù



Okay people. Non vi prometto un aggiornamento veloce, che non ho davvero idea di quando questi due torneranno a bussare alle porte del mio bacato cervellino. In compenso vi prometto un aggiornamento, che è già qualcosa u.ù xD.
Un bacio immenso a tutti voi, che leggete in silenzio, seguite, ricordate e preferite.
Human_


Piccolo appunto per chi segue “Misery Business”: V'ho abituato troppo male, credo ._. L'aggiornamento sarà un po' più lento del solito, perché nonostante il capitolo sia già scritto per metà, non riesco a concluderlo, a causa dell'umore che influisce sul mio modo di scrivere -credo che qui si sia notato un po', ma in MB sarebbe davvero troppo evidente. Stonerebbe-, sia perché ultimamente l'ispirazione si diverte a tirarmi colpi bassi, affollandomi la testa di idee nuove (non vi dico quando nuovi documenti affollano il mio desktop .-.) impedendomi di concentrarmi su quella storia. Ma don't worry, non è sospesa o che altro! Solo che questo capitolo fa i capricci e non si vuol fare scrivere, tutto qui. Fine dello sproloquio. Andate in pace ù_ù

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Capitolo 9
*** I'll stay with you for all of time. ***


Le capitava, a volte, di perdersi un profondi vortici di sconforto di cui non riusciva a vedere la fine, e quello era uno di questi.
Si stava rendendo conto che, finalmente, la sua vita aveva preso una svolta positiva, perché con l'arrivo di lui e la sua presenza costante al suo fianco i demoni del suo passato e del suo presente erano finalmente volati via, o comunque avevano reso la loro presenza meno ingombrante. Peccato, però, che la cogliesse spesso il timore che tutto questo potesse aver presto fine, che lui sarebbe potuto sparire da un momento all'altro, che avrebbe potuto preferire qualcun'altra, qualcuno di più meritevole delle sue attenzioni.
Ma lui c'era, era lì in ogni momento, e le sussurrava quanto si sbagliasse.
«Sono una stupida, vero?» gli chiese.
«Ma no. Nessuna paura è stupida: se una cosa ti fa paura, diventa importante di conseguenza. Quello che mi lascia perplesso è il fatto che tu possa seriamente pensare che io possa lasciarti. Sbaglio qualcosa nel dimostrarti quanto sei parte di me?»
Lo guardò con gli occhi sbarrati. «No!» quasi gridò. «Tu.. tu non sbagli niente! È solo che.. Dio, tu sei troppo, troppo tutto. Sei troppo paragonato a me. Un giorno troverai qualcuno che saprà restituirti tutto l'amore che sai dare e capirai che il tempo con me è stato perso».
Il ragazzo scosse la testa, sorridendo, e le asciugò con i pollici una lacrima che, impertinente, le era sfuggita, e continuò ad accarezzarle le guance anche quando ormai erano asciutte. «Okay che le tue paure non sono stupide, ma inizio seriamente a dubitare che tutto quel bel cervellino che ti ritrovi tu lo sappia usare correttamente, a volte.. Hai perso le istruzioni?»
Le scappò una risata. «No, è che l'ho preso all'Ikea e mi sono persa un bullone. Ora funziona a intermittenza».
«Ah, ecco. Mi pareva. Comunque, tanto per rassicurarti, dato che non voglio che tu abbia paura, perché desidero che neanche il più piccolo tormento possa affliggerti a causa mia, io ti amo. Okay? Io ti amo e non cambierò idea, sono troppo testardo. Ti amo e non ti lascio, ti amo e non voglio nessun'altra, ti amo e il resto del mondo non è niente, se ci sei tu».
Sorrisero, e lei si accoccolò contro il suo petto dove, stretta nel tuo abbraccio, depositò un piccolo bacio. Sollevò appena la testa e lo guardò negli occhi.
«Promettimi che resterai» sussurrò seria, con gli occhi lucidi e la bocca dischiusa.
Lui avvicinò le loro labbra, e con le sue che sfioravano quelle profumate e calde della ragazza, facendo fondere i loro respiri, mormorò «Resterò. Qualsiasi cosa accadrà, io resterò».









Sono tornata presto! *O*
Okay, ammetto che questo, nonostante sia corto, privo di trama, senza un'ambientazione spazio-temporare precisa e chi più ne ha più ne metta, mi piace. -mormorio sorpreso e parecchio sconvolto si solleva tra i lettori-
Sì, la cosa sorprende anche me. Probabilmente rileggendolo stasera o domattina cambierò idea. Ma tant'è.
Comuuunque. Cheddire? ç__ç
Non lo so. No, anzi, lo so.
Allora, devo dire un grazie enorme a tutti voi che leggete, che seguite, che preferite e che seguite, indipendentemente. E' importante per me, davvero, quindi

grazie.


Okay, e ora a voi, miei angels *-*

Misery13: Puntuale come un orologio svizzero u.ù Comunque, ma sai che lo dicono sempre pure a me? o.ò Cioè, mi dicono proprio che sono 'na mer*da xD Però tu sei dolce lo stesso u__ù L'essere schietti, stronzi e spietati non impedisce d'essere dolci u.ù Sono contenta che ti sia piaciuto, e credo che sia impossibile non innamorarsi di lui, sai? E poi sì, loro due insieme sanno tanto di Puzzle, trovo. *annuisce, pensierosa*
Anyway, questo è il capitolo. Abbi fede, non v'abbandono v.v xD Un bacio.

doddola93: O dod, vocativo. Ma sai che.. boh, pensavo. Magari la luna non è di formaggio. Magari è uno yogurt. O un frappè. O un gelato alla vaniglia. O un formaggio, alla fin fine. Cioè, mi ci sono messa a pensare ieri notte, che non riuscivo a dormire e sono stata sveglia tipo fino alle 7.30, e ho occupato un paio d'orette a spremermi le meningi per trovare qualcosa di tuo gradimento di cui potrebbe esser fatto il nostro satellite. E ora me li sono pure dimenticati, ma vabbè. Contenta che ti piaccia la mia storiella, sai? Non hai idea di quanto mi si gonfi il petto sapendolo. <3 PS: Tutto tutto? Che fegato tucc'hai, dolce tesoro mio. Prometto che poi li recuperiamo, i pezzettini del tuo cuore. Grazie ancora, sul serio. Un abbraccio.

Nina95: Oh, ma tu! *-* Allora, procedendo con ordine (ho la pagina delle recensioni aperte, e le leggo una per una rispondendoti. tanto per farti capire).  Del libro, m'interessa, al contrario di quanto tu pensi u.ù Che libro era? Magari l'ho già letto, ma se così non fosse mi piacerebbe rimediare -dopo aver letto l'Ospite, ovviamente u.u-. Non scusarti per aver commentato ogni capitolo, mi fa piacere *O* Il primo capitolo è quello a cui sono più legata, in un certo senso, anche se l'ho scritto taaaaaaanto tempo fa, e temo che si noti pure. Ma son contenta che ti sia piaciuto. "Sai incatenare le parole come una fata del bosco". Mi sono sciolta stile burro al sole, perché tu lo sappia. Poi, il fatto che tu ascolti i Coldplay fa sì ch'io t'adori ancor più indiscutibilmente, do you know? u.ù Anyway, sì, son vegetariana. Carne? No, grazie. Pesce? Ma siamo scherzando?! u.ù Nice to know che apprezzi l'anonimato dei due. All'inizio pensavo che si sarebbe levato un coro di "Ma datti all'ippica, che idea del ca**o", e invece no! *w* Comunque, per riassumere, grazie degli innumerevoli e decisamente non meritati complimenti che mi fai. Davvero, sei splendida <3 Aspetto di sapere cosa ne pensi di questo :3 Un abbraccio immenso, o mia fata.

Miharu Ozukawa: Ma no, non ti voglio far stare male! ç__ç Comunque, non so se mai insieme riuscirete a mordere la luna di formaggio, ma qualcuno troverai. Sei troppo meravigliosa perché accada il contrario. Ad ogni modo, tu mi vizi troppo. Non puoi farmi così tanti complimenti, arrossisco >.< (sì, sono la più acida delle acide, la più cinica delle ciniche, la più maliziosa delle maliziose, la più schietta delle stronze, eppure arrossisco da niente .__.) Grazie Miharu. Mi sei entrata dentro così a fondo che.. boh, non lo so. Per ora t'abbraccio, attendo di trovare le parole giuste per esprimerti quanto son grata ad EFP per averci fatto metaforicamente incontrare. <3


Al prossimo capitolo, miei adorati. Come al solito, niente date.
'Sta stora fa un po' come le pare .-.
Baci,
Human_

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Capitolo 10
*** The feeling you have after laughing so hard you can't breathe. ***




La ragazza fissava la porta con le sopracciglia corrugate ed una leggera quanto consueta ansia che le montava dentro.

Si erano infilati in un bar, entrambi assetati, e subito dopo aver ordinato ed essersi seduti, lui s'era alzato borbottando un “Torno subito”, per poi sparire oltre la porta lasciandola lì come una cretina, seduta nel tavolo più lontano dalla finestra, da sola con la sua tazzina di caffè.
Il ragazzo rispuntò qualche minuto dopo, con un foglio ed una penna in mano.
« Inizia » se ne saltò su come se niente fosse.
« Dove hai preso quella roba? »
Sbuffò. « Il foglio l'ho chiesto ad un ragazzo che passava con lo zaino e la penna è mia » spiegò frettolosamente. «Ora inizia»
« Ma inizia cosa? »
« La lista »
« Che lista? » domandò lei spazientita.
« Delle cose che ami. E non dire me, perché ti faccio una tracheotomia con la penna! »
Lei ridacchiò, e lui avvicinò la penna al foglio, pronto a scrivere.
« Questa cosa ha un senso? » chiese, lei, sorridendo.
« No ».
« E allora va bene » annuì. « Amo dire le parolacce e inventarne di nuove »
Lui sorrise e iniziò a scrivere.
« Direi che ci riesci pure bene, a inventarne di nuove » commentò.
« Le cose o si fanno bene o non si fanno, eh »
« Giustamente. Poi? Seconda cosa? »
Ci pensò qualche istante, guardandosi intorno. « Il caffè »
« Troppo generico »
Lei lo guardò con le sopracciglia alzate. « Il profumo del caffè di prima mattina, la sensazione di calma assoluta e altrettanto assoluto controllo sul mio corpo e sui miei nervi quando ne bevo una tazza, il sapore della caffeina che scivola giù per la gola e.. »
« Okay, ti sei spiegata » la interruppe.
« Ora scrivi tutto quello che m'hai fatto dire, forza! »
« Ma anche no. Io scrivo solo “caffè” »
Lo guardò male, e lui sorrise mostrando tutti i denti. Scoppiarono a ridere quasi contemporaneamente.
« Dai, continua »
Mugugnò, pensierosa. « Essere una ragazza »
« Cioè? »
« Essere più intelligente dei ragazzi, prenderli in giro e dire che sono troppo tonti per capire qualcosa » spiegò con aria saccente, trattenendo un sorriso.
Il ragazzo spalancò la bocca, fingendosi indignato, ma con un sorriso che premeva per nascere. « Ma sporca sessista che altro non sei! »
« Mannò, broccolo, dai! Non prenderla sul personale.. »
Sollevò il mento con aria superiore. « Per questa volta ti perdono. Vai avanti »
Lei rise. « Parlare con gli oggetti come se potessero capire e eventualmente arrabbiarmi con loro »
« Pensavo ti venisse naturale, non che amassi farlo » commentò.
« Una cosa non esclude l'altra.. Ah, e amo far ridere le persone quando sono tristi »
Scrisse, lui. Scrisse sul foglio e incise nella mente le sue parole. « Altro? »
« Al momento non mi viene in mente niente »
« Okay. Cose che odi? » chiese, tracciando una linea approssimativa sul foglio per dividere le due liste.
« “Odiare” è un verbo particolar- »
« Cose che non ti piacciono? » la interruppe, intuendo l'andazzo.
« I ragni. Mi terrorizzano » rispose, in fretta, trattenendo una smorfia.
« Ma dai, pensa a Spider man! »
« Spider man è un fumetto, io sono una persona che vive nel mondo reale e nel mondo reale il veleno ti fa schiattare senza che tu abbia neanche il tempo di dire “Ma vaffanculo Peter Parker” »
Lui iniziò a ridere, e lei lo fissò seria finché non sembrò calmarsi. « Hai finito? »
« Non ancora » rise ancora un po', poi prese un respiro profondo. « Okay, ora ho finito ».
La ragazza sbuffò divertita. « Ah, e non sopporto che gli altri mi vedano piangere »
« Non commento che è meglio »
« Ecco, non commentare. E comunque ho finito, passami il foglio »
Si allungò sul tavolo e gli strappò di mano foglio e penna. « Vai » lo incitò.
« Dove? »
« E ora te lo dicevo » commentò sarcastica. « Intendevo, inizia con la tua lista ».
« Non puoi rubarmi l'idea! È brevettata, c'è il copyright! »
« Ma fammi il piacere, lo facevo anche alle elementari! Su, vai, cosa ami? »
Lui sembrò pensarci su. « La sensazione che hai dopo aver riso talmente tanto da non riuscire più a respirare »
« Perché dici sempre le cose più belle? »
« La bellezza è soggettiva »
Lei lo guardò, sorrise, e non disse nient'altro se non « E poi? ».
« E poi amo viaggiare e parlare inglese con le persone che non conosco all'estero. Cantare con sentimento sotto la doccia e pianificare il futuro »
Sorrise, lei, e scrisse. « C'è altro, Mister Mi Piace Fare Liste? »
« Sì, amo le smorfie che fai quando non sai più cosa dire ».
Lei lo guardò imbronciata. « Avevi detto che non valeva dire- »
« No, ho detto che tu non potevi mettere me nella lista, non ho detto niente riguardo a cosa posso metterci io » obbiettò.
Lei rise. « Sei sleale! »
« Oh, sei tu che non t'informi sulle regole »
Risero. « Cosa odi, invece? »
« Le tue lacrime ».
« Seriamente ».
« Sono serio. Ah, e il mondo senza di te ».
« Ma la smetti?! Fai il serio! »
« SONO serio! » si lamentò sbuffando. « Vabbè. Odio la cacca di piccione »
« Poveri piccioni, dovranno pur farla anche loro, eh! »
« Ma perché proprio in testa a me?! È quello il punto »
Lei rise, ma tanto, tanto davvero. Poi lo guardò, e trovò i suoi occhi, e il suo sorriso, e lui, lui e basta. E si chiese, così, senza capire neanche il perché si fosse posta proprio quella domanda, perché in quel momento, perché lei, perché lì. Se lo chiese.
Esiste, il destino? È così magnanimo, il destino, da farci certi meravigliosi regali?
« Durano per sempre, i regali che ci fa il destino? » gli chiese.
« Non lo so. Di certo durano per tutta la vita ».











No, non sono un miraggio. Ho davvero aggiornato questa storiella.
A dir la verità, sento che manca qualcosa, in questo capitolo. Un pensiero o una frase sussurrata che non riesco a ricordare.. però ho deciso di postarlo così, questo capitolo.
Voglio che mi porti fortuna per domani, ché inizia la scuola e forse qualcuno sa pure il perché son così agitata, ma insomma. Volevo che il broccolo e la barbabietola se ne stessero qui, su internet, a far vedere che ancora esistono, ecco, e che loro, loro due insieme, mi portino fortuna.
Comunque.


Nina95: Oh, la mia fatina *-* Cioè, ma solo io mi rendo conto del tempo che è passato da quando m'hai lasciato questa recensione? O: So di te molto di più, adesso. Il libro, 'Shiver', non l'ho mai sentito, ma ho in programma un giro in libreria e magari me lo procuro, chissà ;) E sì, pure io ascolto i Coldplay. Li amo, davvero *-* Ci sono alcune loro canzoni che mi fanno l'effetto di un abbraccio *O* ahah, vuoi veramente diventare vegetariana? Sì, beh, in effetti è una cosa figa v_v
Pooi. Sì, la barbabietola è estremamente fortunata ad avere il broccolo. Quanto è bellino, lui, né?
E non farti problemi a lasciarmi recensioni chilometriche: le leggo più che volentieri :3
Ti voglio bene. Tanto, ma tanto.

doddola93: oh, dod! Ma tu sei, sei.. non lo so. Sei. Sei e basta. Sei tu, e già questo esprime tutto quello che volevo dire. Anche a me lei ricorda qualcuno, chissà. E che tu sia fiera di me mi rende così piena che.. oddei, non lo so. Ma son contenta, contenta, contenta. Però, domanda: dove son finite le tue meraviglie? O: cioè, no, voglio dire, son rimasta seriamente traumatizzata nel vedere la tua pagina spoglia! T__T let me know, e non solo delle storie, ma anche di come stai, ecco. Un abbraccio.

Miharu Ozukawa: o mia dolce, vocativo. Veramente ti sei commossa? Diamine. <3 Le paranoie sono decisamente una brutta bestia, cavolo, e spero che in qualche modo ci sia uno pseudo-broccolo che le scacci tutte via, assieme ai brutti pensieri. E comunque. Tu sei troppo gentile, davvero. Mi sopravvaluti v__v Un abbraccio, immenso, ma davvero. <3

Misery13: Oh, ma tu sei decisamente troppo buona! E, in caso, fammi sapere quand'è il tuo compleanno, che se davvero ti piacerebbe potrei anche pensare di scriverti un capitolo, chissà ;) Contenta che il capitolo ti sia piaciuto, sul serio, e spero sia stato altrettanto per questo (: Un abbraccio.
PS: Ooh, 'Sei 'na sola' è bellissimo O:

SummerRain: Oh, qualcuno che se n'è accorto! Sì, la frase è presa da 'Wherever you will go', che stavo ascoltando durante la pubblicazione, e quindi eccolo lì (: Ti ringrazio, davvero tanto, e spero di non farti perder la voglia, ecco, di scoprire questi due giuoniciuelli. u.u Un bacio.

Christine_ : Io non so se hai idea di quanto piacere m'abbia fatto la tua recensione. Innanzitutto perché sapere che ti sei puppata nove capitoli tutti in una volta m'ha fatto venire un sorriso che non si può neanche descrivere, e poi perché tu scrivi così bene che.. oibò, sapere che apprezzi quel che scrivo io è una sensazione stupenda. Grazie, davvero (: Un abbraccio.


Bòn. Alla prossima, people.
Un abbraccio grande, a tutti.
Human_

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Capitolo 11
*** È finito il caffè. Se ti faccio felice va bene lo stesso? ***


È finito il caffè. Se ti faccio felice va bene lo stesso?




Erano in piedi sulla porta e in silenzio, vicini senza davvero toccarsi, entrambi concentrati. Lo sguardo rivolto verso l'interno della stanza.

«E se attaccassi tutto al soffitto in modo che la stanza risulti identica ma sottosopra?».
La ragazza lo guardò, la fronte aggrottata. «Sarebbe un'idea fantastica, ma dovremmo dividerci i compiti. Io incollo tutto al soffitto, tu inventi un marchingegno in grado d'annullare la forza di gravità, perlomeno nella tua stanza, così che tu possa raggiungere le tue cose».
Lui sorrise e la guardò inclinando la testa verso sinistra. «Sei bella perché assecondi sempre ogni cavolata che sparo senza farmi sentire un completo imbecille».
«Sei bello perché non mi guardi come se fossi una cretina quando assecondo ogni cazzata che spari».
Le accarezzò la spalla e tornò a guardare la sua stanza. «No, seriamente, devo inventarmi qualcosa. Questa stanza, messa così, non la sopporto più».
«Perché non disegni un pentagramma sulla parete?» propose la ragazza.
Lui sospirò. «Barbabietola, credo tu mi stia confondendo con qualcun altro. Hai mai visto i miei spartiti? Ti pare che io sia in grado di disegnare anche solo una nota abbastanza decentemente da esser degna di stare sulla parete di una stanza?».
Lei rise. «In effetti sei un po' disgrafico».
«Un po' tanto».
«Te lo concedo».
Silenzio.
«E se lo trasformassi in una grande bacheca?» chiese lui, illuminandosi.
«In che senso?».
«Tutti i miei fogli e le mie foto appuntati alle pareti con chiodini, scotch e roba varia».
Lei rifletté per un attimo, la fronte aggrottata e la bocca storta. «Non sarebbe male, ma dovresti riempire in fretta almeno una parete. Con due fogli e basta sarebbe un po' una cacchiata».
«Concordo. Okay, deciso. Così non serve neanche coprire i mobili e il pianoforte».
«Quindi abbiamo risolto in mezz'ora la grande rivoluzione della tua stanza per cui avevamo previsto d'impiegare minimo tre giorni?» chiese lei ridendo.
Lui diede un'occhiata all'orologio. «Trentacinque minuti per l'esattezza».
«Siamo dei geni».
«Dico anch'io».
Si decisero ad entrare di nuovo nella camera del ragazzo e si sedettero sul letto.

«Vuoi un caffè?».
«Tu sì che mi capisci!» rispose lei, con tono melodrammatico.
Lui rise e si alzò, prendendola per mano e guidandola fino alla cucina.
La ragazza si sedette sul tavolo, mentre lui apriva un paio di sportelli spostando, di tanto in tanto, le cose all'interno. Sospirò e si voltò, portandosi davanti a lei, attaccato alle sue gambe.
«È finito il caffè. Se ti do un bacio va bene lo stesso?».
Sorrise. «Basta che non sbavi».
Lui ridacchiò. «Giuro che la mia saliva se ne starà buona buona nella mia bocca».
«Allora va bene».
Fu uno sfioramento di labbra, nient'altro. Era quello, forse, il bello. Non avevano bisogno d'approfondire i contatti per sentirsi uno dentro l'altro, uno parte dell'altro.
«A volte ho il terrore che tu svanisca durante la notte» ammise lei, senza guardarlo negli occhi, con le guance in fiamme e l'imbarazzo palpabile.
«Io credo che tu mi idealizzi» ribatté lui. «E poi, per favore, smetti di essere così tremendamente spaventata all'idea di dire quello che provi. Con me, soprattutto. Lo sai quanto mi fai felice quando ti apri così?».
Annuì, poi rispose. «Non ti idealizzo, al contrario. Sei pieno di difetti, però.. però mi fai sentire importante. Per la prima volta in tutta la mia vita, mi sento importante. Mi sento in grado di combinare qualcosa. Solo con te, però, e.. e l'idea che tu sparisca con un 'Puf!' mi fa venire mal di pancia».
«Ti prometto che non sparirò». Il ragazzo sorrise e premette forte le labbra contro le sue, separandosi con uno schiocco. «Un giorno scriverò un libro con tutte le cose che dici. Venderà milioni di copie, e quando la gente saprà che sono stato davvero così fortunato da incontrarti sarà così invidiosa da farsi marcire il fegato».
«Ma falla finita!» lo rimproverò lei sorridendo, alzandosi.
«Pff, tu ci scherzi. Vorrei vedere te, al mio posto».
«Sono io quella fortunata, vegetale verde somigliante a un funghetto».
Rise. «Mi chiedo dove cavolo li trovi, tutti 'sti sinonimi di “broccolo”».
«Chiamasi fantasia».
Sorrisero.
«Ti riaccompagno a casa?» chiese lui.
«Sarebbe carino. Devo ancora fare tutta matematica».
Sorrise. «Allora andiamo, piccola Einstein».



















Non voglio perdermi in ciance, quindi, per quanto possibile, sarò breve.
Questo capitolo è pronto da una settimana, scritto sull'ultima pagina del mio quaderno d'italiano, e ho trovato solo adesso il tempo -e la voglia- di trascriverlo a computer.
Scusatemi, scusatemi tanto davvero, se vi faccio sempre aspettare così tanto, cavolo.
È che con 'sta scuola è un macello, e poi io mi faccio prendere dall'ansia e mi stanco e il computer lo snobbo completamente.
E niente, insomma. Questo è quanto.
Un abbraccio grande, a tutti.


Christine_ No, seriamente, io ti adoro! Cioè, già sei tu, che scrivi cose così belle che non puoi ch'esser bella anche tu, ma poi m'adori Grey's *-* Prima o poi avanzerò una proposta di matrimonio, sappilo x) Grazie, ma grazie davvero tanto della recensione, e pure dell'imbocca al lupo. A presto, spero.
Un abbraccio (:


Dod 'more mio beddo, tuh! O: Il brutto del fatto che aggiorno sempre dopo secoli è che quando rispondo alle recensioni poi son sempre cambiate così tante cose che non so mai che dire. Quindi niente. Solo che sì, insomma, grazie, ché io non lo so con che cacchio di pazienza stai qui e leggi me, che ti faccio pure distrarre dai compiti. Ti voglio un bene grande grande, sai?

Miharu Tesoro mio dolce :3 Ma sai che stavo pensando giusto oggi che mi sono dimenticata di chiederti quando torni? Magari sei pure già tornata o.ò Comunque son contenta che 'sta cosetta ti piaccia, ecco, che quel che penso io del tuo talento lo sai, e vabbè. Sperando che tu stia bene e di sentirti presto. Un abbraccio <3

Misery13 M'hai ricordato così tanto il Bianconiglio che non t'immagini *w* E comunque puoi leggere e recensire quando vuoi e, soprattutto, se vuoi, non preoccuparti (: Contenta che ti piacciano gli incisi. Io personalmente li amo, anche se c'è stato chi m'ha detto che sarebbe meglio ch'io evitassi –e infatti mi trattengo–. Non hai idea di quanto mi faccia piacere sapere che ti piace questa storia, davvero. A presto, spero. Un abbraccio <3

Sil1694 'dei quanto mi sei mancata O: No, davvero, cioè, non puoi capire *-* Comunque non ti preoccupare, niente esercito di mercenari pronto ad ucciderti se ti perdi un po', anche perché anche io faccio schifo in quanto a tempistica, quindi xD. Oddei, cioè, tu non sai quante volte mi son riletta la tua recensione. Sei troppo buona, tu, altroché. Per la grammatica, spero davvero di non aver mai fatto errori –anche perché ci tengo in modo particolare–, e per il resto.. non credo di meritare i tuoi complimenti, ma me li prendo perché fa sempre piacere u.ù xD. Ancora grazie :3 See you soon –speriamo–. Un abbraccio (:

Nina95 Fatina mia ç_ç Guarda, tu non sai quanto mi manchi, davvero. Anzi, appena finito di postare mi metto a leggere la tua storiella bella bella che mi manca tanto. Mi son pure sognata Nim, l'altro giorno. Non ti dico altro xD. Ad ogni modo, grazie. E sai perché? Non per i complimenti, ma perché hai capito. Hai capito, e magari poi ti spiegherò pure tutto per benino. Però, sì, ecco, grazie. Insomma, non è da tutti trovare me tra le righe, e tu che non mi conosci di persona ce l'hai fatta. Non a caso ti voglio bene, oh u.ù
Anyway. Anche tu caffeinomane? *_* Mi sento meno sola! Cavolo, io son sempre lì che bevo caffè nero senza zucchero, in continuazione, e tutti che dicono che non son normale ç.ç Mica è bello quando il proprio amore non è approvato da amici e parenti D: Roba che ora che a scuola s'è rotta la macchinetta del caffè sono in crisi. Cioè, davvero.
E comunque niente, insomma. Sto ciarlando come non mai. Sarà l'ora, boh xD. Un abbraccio, ciccetta. Ti voglio un bene, ma un bene.. <3





Bòn. Buona vita, people.
Human_

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Capitolo 12
*** L'amore è una quiete accesa. ***


«Non è che uno certe cose, dalla vita, se le aspetti. Voglio dire, uno non si alza la mattina dicendo “Io oggi vincerò al Lotto”. Al massimo può sperarci, ma col beneficio del dubbio. Quindi io quando ho incontrato te non è che me l'aspettassi. Insomma, ho sempre sperato d'incontrarti, ma io per quel giorno non avevo aspettative, anzi, ti dirò, pensavo anche che sarebbe stata una giornata di merda, sai quelle che proprio arrivi a sera e dici “Che giornata dimmerda”, con due emme e forse anche un po' di più? Ecco. E forse se non t'avessi incontrata sarebbe proprio andata così, eppure t'ho conosciuta. Non so mica se qualcun altro potrebbe capirla una cosa, uno stupore.. una meraviglia del genere. È una sensazione che non si può spiegare, ci sei? Come le vertigini. Tu dici “Ho le vertigini” e ti va bene che la gente al nome “Vertigini” capisce, ma vallo un po' a spiegare cosa significa avere le vertigini. Tu ci riusciresti a spiegarle, le vertigini?».
«No, non credo».
«Ecco, vedi? Tu non riesci a spiegare le vertigini e io non riesco a spiegare quello che è mi successo dentro quando t'ho incontrata. Perché il bello è che non ho sentito quello che si sente quando incontri una qualsiasi persona, mi segui? Ho sentito qualcosa che somigliava molto alla scoperta. Un po' come quando hai voglia di cioccolata, metti all'aria tutta la casa e non la trovi, e poi due giorni dopo trovi un barattolo di Nutella nella credenza. Tu sei stata il mio barattolo di Nutella trovato quando meno me l'aspettavo».
La ragazza lo guardò e sorrise. «Solo tu sei abbastanza matto da stare con me per due mesi interi».
«Io, matto?» replicò. «Chiunque altro sarebbe matto a non stare con te per sempre!».
Non è che lei avesse molto da rispondere, a una frase così, dopo un discorso così. Come si fa, con il cuore che batte e lo stomaco che salta euforico e i polmoni che implodono?
Sbuffò. «Perché io non so fare discorsi così belli?».
«Perché tu sai farli con gli occhi. Mi dici più cose con quelle pozze verdazzurre che con mesi e mesi di dialettica. Ognuno ha le sue doti».
Sorrisero. Insieme. Una delle tante cose che riuscivano a fare senza che uno iniziasse prima rispetto all'altro. Insieme. Come sintonizzati.
«Prima o poi ti stuferai» rispose lei. Ne era certa.
«Devo ricordarti che t'ho sposata?» chiese, sorridendo e avvolgendole la vita con le braccia.
«Esistono i divorzi».
Lui alzò gli occhi al cielo. «Il nostro non è un matrimonio legale, barbabietola. Non si può divorziare e, prima che tu inizi con le tue paranoie, io non t'ho sposata perché mi piaceva l'idea di metterti un anello al dito. Ho voluto.. simulare un matrimonio per farti capire cosa voglio, io, dal futuro».
«E cosa vuoi, tu, dal futuro?».
«Sposarti».
Lei lo guardò dubbiosa. «Stai usando concetti molto, molto, molto vaghi».
Sospirò, il ragazzo, e la guardò negli occhi sorridendo divertito. «Ma devo sempre spiegarti tutto?».
Lei arrossì, e lui le accarezzò una guancia.
«Voglio sposarti perché sei la prima persona che voglio vedere quando mi sveglio e l'unica a cui voglio dare il bacio della buonanotte.» iniziò.
«Questo è un cliché» lo interruppe.
«Se mi fai finire arriva la parte innovativa. L'originalità è in ordine crescente».
Lei rise e lo incitò a continuare.
«Dicevo» la guardò sorridendo e continuò. «Quando ho.. quando t'ho vista, mi sono chiesto se sarei mai stato in grado di stringerti. E guarda un po' dove sei ora».
«Tra le tua braccia».
Sorrise e le baciò la fronte. «Quindi, quando si ama qualcuno come io amo te, sposarsi è l'unica via possibile».
«Oggi sei insopportabile. Da qui a stasera mi farai piangere» borbottò, stringendolo più forte.
«Dimenticavo che sei una ragazza sensibile».
«Profondamente sensibile».
«L'avverbio fa una gran differenza, sì».
Le lasciò un bacio sulle labbra, la prese per mano e iniziò a camminare verso casa. «Il vero amore è come una finestra illuminata in una notte buia».
«Il vero amore è una quiete accesa».







Alzi la mano chi ha riconosciuto Ungaretti.
Alzi la mano chi adesso farà finta d'averlo riconosciuto.
Buahahah. Sì, lo so che non sono simpatica manco per niente, ma tant'è.
Passo a spiegare il capitolo, mh?
Mi son messa a sistemare la scrivania e ho trovato delle cose in mezzo a vecchi libri di scuola, cose che ho messo insieme ad elaborare questo capitolo. Diciamo che a volte i ricordi hanno bisogno di un aiutino.
Poi. Altra cosa. Mi sono accorta che il Broccolo –chiamiamolo così, dai– è molto molto molto idealizzato. E questo perché, me ne rendo conto anche da sola, fin'ora ho postato solo cose molto soft, alcune -tipo questa- che son quasi da diabete (e mi faccio schifo da sola, eh, non serve che qualcuno me lo faccia notare). Questo perché comunque sentivo e sento il bisogno di buttar su carta questi momenti, quelli dolci e spensierati, perché sono quelli su cui voglio concentrarmi in questo periodo. Però, ecco, tanto per farvelo sapere, arriveranno –non so quando– anche capitoli meno TrottolinoAmorosoDùDùDaDaDa, ché non è sempre rose e fiori. Just saying.
Detto questo, me ne vado.
Ah, prima una cosa piccina piccina picciò che però devo dire per forza: un grazie enorme, enorme, enorme, a eLLy L, la mia fatina bella bella, che ha segnalato questa storia per le scelte –ed è stata pure ascoltata, tra l'altro. No, ma ci rendiamo conto?
Grazie.
Per le recensioni, tutto nel vostro profilo, grazie alla novità effippiana della risposta alle recensioni, quindi no, non mi sono dimenticata di voi. Comunque, ecco, colgo l'occasione per dirvi grazie. Grazie davvero.
A questo punto, me ne vado veramente. Adieu. <3

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Capitolo 13
*** Quel che deve rimanere rimane e quel che si deve perdere si perde. ***


Quel che deve rimanere rimane e quel che si deve perdere si perde.




«Che poi, cioè, parla lei, capito?».
La ragazza sorrise. «Dai, su, non te la prendere. È scema, mica possiamo farci niente».
Risero.
«Dai, andiamo dagli altri».
Le ragazze raggiunsero i due compagni di classe e si diressero verso il solito bar, pronti a passare il pomeriggio nel solito modo.
«Che film del cavolo, comunque».
«In effetti era la solita americanata».
«Ma falla finita, che tu ami le americanate!».
«Cosa c'entra!».
Risero tutti, e la ragazza pensò che sarebbe stato bello se fosse andata così. Se tutto fosse stato perfetto sempre.
«Hey, bella addormentata! T'ho chiesto cosa fai domani» esordì l'amico, sventolandole una mano davanti agli occhi.
Lei sorrise. «Domani pomeriggio ho un impegno, ma se vuoi consulto l'agenda».
«Beh, se ogni tanto trovassi tempo per noi non sareb-».
«Lasciala stare un attimo. Cocca, c'è uno che ti fissa. Lo conosci?».
Sentì qualcosa agitarsi nella pancia, lei. Un presentimento.
Si voltò, in modo neanche troppo disinvolto, e, come pensava, incontrò due occhi verdazzurri che conosceva fin troppo bene, e due labbra che aveva imparato a conoscere fin troppo bene, e in sostanza un ragazzo che, sì, conosceva fin troppo bene.
«No, non lo conosco» rispose, con la voce tremolante. Ma nessuno se ne sarebbe accorto.
Nessuno se ne accorgeva mai.
«Però è carino».
Solo carino? «Sarà, ma non lo conosco. E non capisco cos'abbia da fissare tanto».
Gli diede un'ultima occhiata, una sola. Sentì le lacrime salire, a vederlo a un paio di metri da lei, immobile, a fissarla, e non salutandolo. Un nodo in gola che la fece affogare per un secondo.
Si voltò e continuò la sua recita.
Continuò a vivere quella parte di vita da cui aveva deciso di escluderlo.












Mini-capitolo e verrò picchiata, me lo sento.
Oggi non mi dilungo tanto per due motivi:
a) Son di fretta, che non sto bene e devo tornare a studiare comunque T__T
b) Non voglio farmi sfuggire niente v_v Son curiosa di sentire cosa ne pensate. Voglio leggere le vostre conclusioni affrettate *w*, buahahah u_ù
Comunque non abbiate paura, eh, che nel prossimo capitolo chiarisco tutto –o quasi.
Un abbraccio a everybody <3
(e vabbè, ovviamente le risposte nel vostro profilo).

PS: Il titolo del capitolo è una citazione. Norvegian Wood, Hakuri Marakam.

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Capitolo 14
*** Il cuore ha i suoi limiti. ***











Ci sono abissi che l'amore non riesce a superare, nonostante la forza delle sue ali.

Balzac.




Lo fissava e in testa le rimbombava una frase degli Zero Assoluto che aveva sentito in radio qualche giorno prima, e si chiedeva, così intensamente da vedere persino le parole scritte dietro le sue palpebre, se quel suo incomprensibile desiderio di mantenerlo come una sorta di rifugio sicuro lontano in ogni senso dal mondo non potesse averlo ferito più di quanto avrebbe mai potuto pensare.
Più di quanto avrebbero potuto, entrambi, sopportare.
«Mi pare abbastanza inutile ripetere che non ti capisco, no? Altrimenti non saremmo qui».
La durezza della sua voce non la sorprese, e neppure la ingannò. Guardandolo negli occhi l'aveva capito, come avrebbe sempre capito, che non era rabbia, quella che gli attanagliava le viscere, ma semplice dolore.
«Non mi vergogno di te». Lo sussurrò senza guardarlo, tanto piano che faticò a sentirsi lei stessa, solo per mettere in chiaro uno dei tanti dubbi che lo tormentavano in quel momento.
«Questo non lo so. So solo che, di fatto, vuoi tenermi fuori dalla tua vita» le rispose. La sua voce non sembrava più neanche sua.
«Non voglio tenerti fuori dalla mia vita, porca miseria! Perché.. perché non riesco a spiegartelo? È la mia vita che voglio tenere fuori da te!».
La guardò e a lei tremarono le ginocchia. «No, forse sono io che non riesco a spiegarti una cosa. Io, della tua vita, voglio fare parte, mi spiego? Lo so che il mondo a te fa schifo, e ti capisco, anche se le nostre esperienze sono ben diverse, lo so che della gente hai paura, e che se potessi ti reincarneresti in un qualsiasi animale pur di non essere più umana, ma, ehi, sono umano anche io. A me piacerebbe che il mondo sapesse che io e te, come amici o come coppia, combattiamo insieme. Insieme, capisci? Non possiamo solo ritagliarci i nostri angoli per leccarci le ferite, non è così che funziona. Non mi piace, che tu faccia finta di non conoscermi e che, oltretutto, non voglia neanche conoscere i miei, di amici. È assurdo. Pensi di poter venire, domani, con me?».
Lei non rispose. L'aveva capito, l'aveva capito subito, quello che lui pensava. Quello che non riusciva a capire, era se, a combattere, fosse pronta.
Combattere contro il mondo, diamine. Neanche contro il sesso senza preservativo, contro il mondo. Sei miliardi di persone contro due pezzi di uno stesso puzzle, ma sempre due.
Lui sospirò. «Io ti amo, lo sai. Ma non la sopporto questa cosa, capisci? Non ce la faccio. Per te potrei sopportarla, potrei sforzarmi di capire, potrei anche rinunciare definitivamente al desiderio di essere presentato da te come tuo ragazzo, non m'interessa. Che tu non vuoi ch'io faccia parte di quel meccanismo che cerchi di evitare tutti i giorni l'ho capito. Che tu non vuoi mettermi in mezzo a questo schifo che speri soltanto di dimenticare l'ho capito. Mi piacerebbe solo che tu capissi che la mia, di vita, non fa poi tanto schifo, e che l'unica cosa che le manca sei tu, okay? Mi capisci? Riesci a seguirmi? Potrebbe anche piacerti. Potresti anche capire che alla fine non tutti sono pronti ad attaccarti. Io a questo non voglio rinunciare. O ne fai parte, o continuerò ad amarti da lontano».
Attese qualche istante una risposta che non arrivò e non se ne sorprese. Le baciò il naso e si voltò, allontanandosi.
Lei non ebbe neanche la forza di richiamarlo. Chiuse gli occhi, prese un respiro profondo e si alzò.
Stare lì senza di lui sarebbe stato inutile e completamente senza senso.






Sì, me ne sono accorta che fa schifo e non si capisce niente e blablabla, e soprattutto mi sono accorta che la situazione è peggiorata, qui, ma io v'avevo promesso che avrei spiegato, non che avrei risolto u_ù
-sì, okay, la smetto, ma placate i vostri istinti omicidi, vi prego.
'Sti due son sempre innamorati, eh. Così, per chiarire. È che, come ha detto Balzac, ci sono cose per cui l'amore non basta, tutto qui.
Detto ciuò, ci vediamo al prossimo capitolo che, come sempre, non so quando sarà. Spero presto, comunque.
Oh, altra cosa: alle recensioni risponderò nei prossimi giorni, prometto. È che, di fatto, non ho tempo, e sinceramente ero tentata di ritardare l'aggiornamento finché suddetto tempo non l'avessi trovato, però m'è sembrato piuttosto ingiusto e quindi niente, spero mi perdonerete.
Alla prossima. With love.

Human_       (che sta seriamente pensando di cambiare nick).

PS: Il titolo è di nuovo una citazione. Di Jean de La Bruyère, questa volta.

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