Halloween: la notte della paura

di Lauredol
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La misteriosa casa Cotton ***
Capitolo 2: *** Botola... ***
Capitolo 3: *** Voci Strane ***



Capitolo 1
*** La misteriosa casa Cotton ***


Halloween: la notte della paura

Halloween: la notte della paura

 

 

Era una notte fredda di ottobre e cadevano fulmini e pioveva grandine. Un uomo stava lavorando alla sua scrivania quando un urlo agghiacciante attraversò la stanza. L’ uomo si alzò di scatto e si incuriosì: andò allla porta ma scprì che era chiusa, l’uomo iniziò a prendersi paura. Ad un certo punto si spense la luce e poi l’ uomo sentì uno scricchiolio inquietante. All’improvviso vide una luce avanzare verso di lui che lo spaventava ad un tratto la lucina si spense e l’ uomo scomparve lasciando solo una macchia di colore rosso sangue. Più tardi arrivarono i poliziotti, sotto l’avvertenza della cameriera che lavorava di notte. Tutto questo era sucesso in Italia naturalmente, ma più precisamente nella notte di Halloween. Quella notte erano successe cose terribili: alcuni bambini, che la notte erano andati a farsi paura nella vecchia, vecchissima casa abbandonata non erano più tornati.

 La casa abbandonata un tempo era dei Cotton, che morirono tutti e tre nella notte di Halloween. Da questo, adesso si pensa che tutte le notti di Hallween , loro tre si risvegliano e fanno paura alla gente girovagando per le strade: in verità nessuno ci crede ma qualcuno dice di aver visto, come un miraggio i fantasmi. Quella notte era tutto silenzioso,neanche una anima viva. Solo un fruscio attirava la mia attenzione: quella degli alberi.

Si muvevano stranamente silenziosi e un venticello fresco ( molto fresco!!) che mi si abbatteva sulla faccia.

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Capitolo 2
*** Botola... ***


LA CASA COTTON

LA CASA COTTON

 

 Stavo fuori dalla finestra e guardavo il paese di Immerlan. “Aha!! Giusto!!” esclamai dopo un po’ che osservavo il paese. Dovevo andare a fare ‘dolcetto o scherzetto?’ Allora incomincai a prepararmi.“Ma” mi dissi mentre mi stavo fasciando con la cartaigienica (non avevo altro!!) per fare la ‘mummia killer’ “Forse lascio stare, con tutti quei bambini che scompaiono” pensai. O forse no. “Andrò a casa Cotton e risolverò il mistero”. Mi avventurai nella impresa, coraggiosa. Indossai il cappotto e uscii. Era tutto silenzioso: non c’era nessuno e pioviscolava. Mi incamminai lungo uno stretto viottolo coperto da erbacce e muffa. Avevo compagnia: dei gatti mi giravano intorno per chiedermi cibo, come se non ce ne avessero già abbastanza. Erano grassi come pochi.
Quando finalmente arrivai alla vecchia casa non ce la facevo più. Allora non potei evitare di sedermi sul sasso più vicino a me. Appena mi sedetti si aprii una specie di botola dove cascai. Feci un bel volo: durò più o meno dieci minuti.

 

 

Ciao a tutti!

Ecco il nuovo capitolo. Scusate il ritardo.

Grazie mille a tutti quelli che si interessano alla mia storia, soprattutto a Arwins, DarkGiuly_21, Kisha e Elothiriel.

Spero che la mia storia si sia fatta più paurosa e che piaccia anche a chi è più bravo di me a scrivere fanfic horror.

A presto

Lauredol

 

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Capitolo 3
*** Voci Strane ***


VOCI STRANE

VOCI STRANE

 

Quando atterrai ero stordita. Non sapevo neanche perché ero lì. Ah! Certo! Perché ero caduta da quella maledetta trappola nel sasso. Avanzai nel luogo. Era molto sporco e pieno di detriti, che mi si attaccavano alle scarpe da ginnastica nuove della Nike; era tutto silenzioso e tetro: “Forse non avrei dovuto andare” pensai. Mi incamminai verso quella che mi sembrava una porta, anche se piena di buchi e graffiti, che sembravano tombe minuscole con inciso sicuramente un epitaffio lugubre, anche se incomprensibile perché coperto da una sostanza verde fogna che colava sulla maniglia. Provai ad aprire, ma evidentemente bisognava pronunciare una parola d’ordine. “Che schifo” dissi ad alta voce, guardandola disgustata. All’improvviso si aprì la porta e provai un misto d’eccitazione, paura e stupore. Scoprì che la parola d’ordine era “che schifo”; feci una faccia che avreste dovuto vedere. Entrai.

 

 

Ciao a tutti quelli che mi leggono,

vi ringrazio dell’attenzione e spero che abbiate voglia di lasciare una recensione; mi farebbe molto piacere.

Ciao a presto,

Lauredol

 

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