Rose e Scorpius.

di Khaleesi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di Tutto. ***
Capitolo 2: *** Smistamento, la Regina e la Sua corte ***
Capitolo 3: *** The cruelty of reality. ***
Capitolo 4: *** Indovina chi ho baciato! ***
Capitolo 5: *** Terzo anno, Primo approccio. ***
Capitolo 6: *** Brutte notizie! ***
Capitolo 7: *** Weasley .vs. Potter ***
Capitolo 8: *** Povera Vicky. ***
Capitolo 9: *** Quinto Anno. ***
Capitolo 10: *** Sei tutto per me, Rosie! ***
Capitolo 11: *** Vacanze di Natale. ***
Capitolo 12: *** Fine. ***



Capitolo 1
*** L'inizio di Tutto. ***


Introduzione.

 

“E così quello è il piccolo Scorpius” commentò Ron sottovoce. “Cerca di batterlo in tutti gli esami, Rosie. Per fortuna hai il cervello di tua madre”.

“Ron, per l’amor del cielo” ribatté Hermione, un po’ seria un po’ divertita. “Non cercare di metterli contro prima ancora che la scuola sia cominciata!”

“Hai ragione, scusa” concesse Ron, ma non riuscì a trattenersi e aggiunse: “Non dargli troppa confidenza, Rosie. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue”.

“Ehi!”.

___________________________________________

 

Primo Anno.

“Ehi Al! Al aspettami! Non farmi correre per tutto il treno!”, Rosie cercava di stare al passo del cugino, era inutile le gambe del ragazzo erano il doppio delle sue.

“Forza Rosie! Altrimenti si prenderanno tutti i posti vicino ai finestrini. E tu sai quanto io sia sofferente ai viaggi in treno!” “E petulante!” aggiunse con un filo di voce Rose.

Al aprì una carrozza e ci mise dentro le sue valigie, voltandosi prese le valigie della cugina e fece lo stesso. La carrozza conteneva solo due altri passeggeri, un ragazzo e una ragazza per l’esattezza. Albus si accomodò vicino al finestrino e Rose accanto a lui. Squadrò i due ragazzi dalla testa ai piedi, aveva già visto il volto di quel ragazzo, ma dove?

Pensa, Rosie. Pensa.

Miseriaccia, nulla. Per la sua memoria doveva dire grazie a papà Ron, senza dubbio.

Vece spallucce e cominciò a chiacchierare sommessamente con Al, il quale non finiva di parlare di casate, divise, stemmi e punteggi. La piccola Rosie stava per prendere sonno, mamma e papà l’avevano fatta svegliare molto presto quella mattina, pose la testa sulla spalla di Al e chiuse gli occhi, voleva solo riposare, non dormire.  Uno strano suono le fece riaprire gli occhi, anche i due sconosciuti  stavano parlando, e la ragazza, aveva incominciato a ridacchiare.

“Salve, scusate la maleducazione, io sono Albus Severus Potter”, il cugino, come lei, sembrava essersi accorto solo in quel momento degli altri due sconosciuti, e gli tese loro la mano.

La ragazzina fu la prima a stringergliela, “Sono Victoria Evans, ma preferisco Vicky!”.

Aveva capelli castani scuri, con una sfumatura qua e là di rosso scuro, che Rosie notò solo quando il sole la illuminò parzialmente. Occhi grigio-verde, e delle gote rosso fiammanti per l’eccitazione che aveva, un sorriso le nacque, sulle labbra e negli occhi, quando pronunciò il suo nome e strinse la mano di Al. Victoria lasciò la mano di Al e lui, porse la mano in direzione dell’altro ragazzo. Il quale avvicinando la mano stava dicendo “E io son-”…

La porta della cabina si spalancò ed entro James seguito da Fred, presero le valigie di Rose e Albus e gli dissero semplicemente “Andiamo, ho trovato una cabina vuota e so quanto tu sia petulante quando si tratta di viaggiare in treno!”, Rose vide bene lo sguardo che lampeggiava negli occhi di James. Prese Al per la manica, prima che quello sconosciuto lo potesse toccare e lo spinse verso l’uscita, “Ecco.. Ciao ragazzi!” salutò il cuginetto prima di uscire dalla cabina, Victoria rispose con un risolino.

“Ma, James! Avevamo già trovato una cabina!”, si lamentò Al entrando nel nuovo vagone, leggermente più sporco di quello che avevano lasciato.

“Non frignare, bamboccio! Era meglio non rimanere là tutto qui..” tagliò corto James.

Solo alla fine del viaggio Rose scoprì da suo cugino Fred il vero motivo per il quale James li aveva fatti allontanare dal quel vagone.

Stavano per stringere amicizia con il nemico.

Con Scorpius Malfoy.

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Capitolo 2
*** Smistamento, la Regina e la Sua corte ***


“Attenzione! ATTENZIONE!” la preside McGranitt quasi cadde dalla sedia nell’urlare, si risistemò gli occhiali e si drizzò in piedi. Intanto un paio di risolini si librarono nell’aria.

“… Allora, tra poco inizierà la cerimonia di Smistamento, studenti del primo anno, siete pregati di venire a sedervi qui - e indicò una seggiola dove era posato un vecchio cappello - velocemente, per favore!” sbuffò. Rosie era pronta, sua madre le aveva raccontato centinaia di volta la propria cerimonia dello smistamento, così come fece papà Ron, ma aveva ancora qualche dubbio sulla sua casata, sarebbe stata in grado di onorare i Weasley? E riuscire ad entrare nei Grifondoro come il cugino Fred? Stava per scoprirlo..

“… Victoria Evans?” chiamò la preside. Rose si destò e guardò saltellare la ragazzina che aveva conosciuto sul treno stava saltellando per prendere posto sulla seggiola.

“Serpeverde!” il cappello aveva solo sfiorato i capelli della ragazzina, la quale battendo le mani saltello verso la grande tavolata a sinistra della sala, la casata dei Serpeverde l’accolse con grida e applausi. Rose rimase stupefatta, se una ragazzina così ragazzina fosse finita nei Serpeverde cosa sarebbe successo a lei? Poi si ricordo che la madre le aveva detto..

“Il cappello guarda nella tua anima, sa ciò che tu vuoi, quello che sarà meglio per Te, tranquilla mia piccola Rosie, sarà per noi un grande onore averti come figlia. Qualunque casata ti sia stata data!”

“Scorpius… Malfoy!” la preside rimase stupita nel leggere quel nome, e il suo tono di voce lo rivelava, il ragazzo con grandi falcate arrivò verso il cappello che incominciò a parlare “Uhm, Malfoy.. è strano, ragazzo mio, molto strano. Non sono mai stato così indeciso su quale casata assegnare, neanche quando si è trattato del Prescelto. Obscure, Lucius e Draco sono tutti stati tuoi parenti e tutti Serpeverde ma Tu, Scorpius, dove ti colloco?”

Scorpius respirava lentamente, la gabbia toracica si abbassava e si alzava ritmicamente.

“Proviamo ugualmente.. Serpeverde!” proclamò il Cappello Parlante.

Gli occhi di Scorpius erano vuoti, con calma innaturale si alzò e si diresse verso la grande tavolata che urlava il suo nome, si sedette e un piatto pieno di cibo apparve davanti a lui, senza dire una parola a nessuno incomincio ad abbuffarsi, a Rose sembrava tanto suo padre.

“Albus Severus Potter?” il cuginetto le lasciò la mano e corse verso la seggiola, inciampò sulle scale e si fece tutto rosso in viso, la preside gli sorrise calorosamente.

“Oh! Signorino Potter! Quale onore averla qui.. Non indugerò su di lei come ho fatto con suo padre, Grifondoro! Senza dubbio!” eruppe un boato dalla tavola dei Grifondoro, Al si avvicinò  alla cuginetta e le sussurrò “Ti tengo il posto Rosie!”. Appena arrivato alla tavolata Al fu preso in braccio dai ragazzi più grandi che lo esibirono come un premio.

Rose aspettò pazientemente il proprio turno, “Rose Weasley!” chiamò fieramente la professoressa McGranitt, un passo dopo l’altro, con attenzione, Rose arrivò alla seggiola.

“Un'altra Weasley! Spero che tu non sia dello stesso temperamento di Fred! - Rose lanciò un occhiataccia al cugino che si era alzato in piedi e si era inchinato alla folla impazzita - .. Bhè signorina! Grifondoro senza indugio!” Rosie si alzò di scatto correndo verso il cuginetto Al che le aveva riservato il posto. Rose avvampò in viso, i Grifondoro la stavano acclamando..

“Abbiamo la Regina! Abbiamo la Regina!” si inchinarono tutti al suo cospetto.

Vero - pensò Rosie - mio padre, Lui era il Re. E io sono ufficialmente diventata la Regina.

La serata passò velocemente, tra saluti, presentazioni e strette di mano arrivò la fine della serata, la preside si alzò ancora una volta dalla sua grande poltrona e disse “Bene, benvenuti cari ragazzi! Il Cappello Parlante non avrà sicuramente sbagliato.. ora andare a dormire!”

La tavolata dei Serpeverde si svuotò per prima, Rose fu colpita da Scorpius che aveva lo stesso atteggiamento dall’inizio della serata.

No, il Cappello aveva sbagliato. Non era Serpeverde.

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Capitolo 3
*** The cruelty of reality. ***


Se scrivete un commentino mi farà MOLTO piacere! Con suggerimenti, opinioni.. Vorrei dirvi che ho anche un altra FF che si chiama "Segui il tuo cuore" dove i protagonisti sono George Weasley e Angelina Jonson! :D
Come avrete capito, dal prossimo capitolo si inizia con il secondo Anno!



Rose camminava, anzi correva, spazientita. Era il suo ultimo giorno durante il primo anno, e di certo non voleva far tardi proprio all’ultima lezione. Durante l’anno si era sempre distinta per i suoi tremendamente alti voti, faceva onore a sua madre. Albus se l’era cavata bene,  aveva distrutto duo o tre calderoni durante l’intero anno e bruciato le sopracciglia di sei ragazzi differenti. Sovrappensiero svoltò l’angolo e si trovò davanti un ragazzo, biondo, alto e immensamente bello. Lei si spostò di lato. Lui l’afferrò per un braccio.

“Ciao Rose”

“Ciao Scorpius!”, deglutì rumorosamente la ragazza.

“Sai, è un anno che non facciamo che guardarci” le disse spontaneamente lui.

“Uhm.. Non, non credo.” Non riusciva a parlare, le ginocchia deboli. Sua madre le raccontava sempre come era stato per lei parlare con Ron, il padre di Rose, dalla prima volta che aveva capito di essersi innamorata di lui, le gambe tremolanti, le farfalle nello stomaco e tutto il resto.. ma a Rose non poteva succedere questo, non poteva avere delle  ‘Gambe-Flaccide’ per un Malfoy! Phua!

Sarebbe stato un disonore per la sua intera famiglia, ma lei, in quell’istante se l’era scordato.

“Via non dire cavolate Weasley! Lo sai benissimo che non fai altro che pensare a me”

“Questo non è assolutamente vero!” sbotta infuriata Rosie.

“Ahaha, Weasley.. Piccola Rose, sei uno spasso”. Fu un fulmine gli poso la mano sulla guancia, la accarezzo e poi con un andatura suadente se ne andò via, lasciando la povera Rose con gli occhi a fissare il vuoto. Si fermò metà strada e  voltandosi lentamente arrivò a guardarla negli occhi, e poi lentamente sillabò.. “Ro-se! Io ti....”

ROSEEEEEEE! Rose, dannazione! Rose svegliati!

Rose aprì gli occhi, si trovò davanti la compagna di stanza, Jenna, che la scrollava per le spalle.

“Jenna, basta. Sono sveglia!” disse velocemente Rose, con la voce ancora assonnata.

“No Rose! Sei in ritardo! E’ l’ultimo giorno Rose Weasley non vorrai mica fare tardi?”, le punto un dito accusatore contro e puntò i piedi a terra.

“Oddio! SONO IN RITARDO!”  strillò la ragazza, alzandosi di scatto e correndo per tutto il dormitorio cercando la sua divisa.

Dieci minuti dopo, correva verso la prima aula, stava percorrendo gli stessi corridoi che aveva percorso nel suo sogno, svoltò l’angolo ed.. eccolo lì.

Era affiancato da Vicky, che rivolse un fugace sorriso pieno d’amore a Rose e da qualche altro ragazzo che Rose non seppe identificare.

Lui la guardò.

Rose si incupì.

Scorpius, guardandola, aveva riso in segno di scherno e Rose lo sentì dire “Ecco quella secchiona della Weasley! Phua!”.

A Rose girava vorticosamente la testa, doveva sedersi.

In pochi minuti si rese conto che quella era la Realtà, la crudele Realtà!

Fortunatamente per il resto delle vacanze non pensò più a Scorpius Malfoy.

Ma lo sognò, ogni singola notte.

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Capitolo 4
*** Indovina chi ho baciato! ***


Commentate Commentate Commentate!! :D
-Ash



Secondo anno.

“Oddio Rose!” , Albus entrò nella stanza tutto rosso in volto, seguito a ruota da Fred e Hugo, per Hugo era il primo anno lì ad Hogwarts era stato, ovviamente, assegnato a Grifondoro e faceva “coppia fissa” con Fred, erano diventati gli incubi di tutti i professori.

“Cosa Al?” chiese spazientita Rose.

“Mi ha baciato!”, disse trasognante Albus, e si lasciò cadere sulla poltroncina rosso scuro della Sala Comune dei Grifondoro.

“CHI??”, Rose strabuzzò gli occhi, si sporse troppo oltre il sofà, stava quasi per cadere, Chip & Chop (ovvero Fred e Hugo) risero di gusto e imitarono l’espressione di Rosie.

“Victoria Evans!” buttò lì Fred, con una scrollata di spalle.

“La mia Vicky?” eruppe la piccola Weasley.

“La nostra Vicky!”, corresse Albus con un sorrisino.

Rose si alzò di scatto, non degnando nessuno dei presenti di uno sguardo si diresse verso la Sala Comune dei Serpeverde, batté più e più volte il pugno contro la porta della Sala.

Un ragazzo uscì.

Era alto quasi quanto Rose, i capelli castano chiaro sfioravano quasi il biondo, gli occhi, timidi, azzurri come il cielo che si sorpresero a vedere una Grifondoro in quel luogo.

Il ragazzo spalancò la porta della Sala e disse “Si?”

“Sai per caso dov’è Victoria Evans?” , chiese Rose dando sbirciatine nella Sala.

“Uhm..”, il ragazzo si voltò a scrutare la sala, poi si ricordò qualcosa e guardando la ragazza disse “A quest’ora dovrebbe ancora essere nella Sala Grande!” disse lui risoluto.

“Oh. Grazie, Damon”.

“Prego Rose!”, il ragazzino si ritirò nuovamente nella sala. Era Damon Malfoy, il fratello minore di Scorpius, era nello stesso anno di Hugo.

Rose corse verso la Sala Grande.

Trovò la ragazza seduta al tavolo dei Tassorosso, chiacchierava allegra.

Le si avvicinò e le sussurrò in un orecchio “Dobbiamo parlare, da sole!”.

“Subito Regina!” disse ridacchiando la ragazzina, si alzò e segui Rose verso il tavolo dei Corvonero, vuoto.

“Dove e come!”, tagliò corto Rose.

“Fuori dall’aula di pozioni, mi erano caduti tutti i libri a terra ed è stato l’unico ad aiutarmi! Credo di avergli fatto male.. Volevo fare come nei film sai? Ma gli ho posato leggermente le mie labbra sulle sue ma gli avrò dato una testa, sono stata troppo veloce..” disse un po’ sognante e un po’ imbarazzata Vicky.

“Ma è mio cugino!” disse disgustata Rose.

“E’ Albus! Ed è così carinooo!”, disse Victoria disegnando con la bacchetta un cuoricino fatto di fumo verde.

“Ma tu sei la mia migliore amica!” sibilò Rosie.

“… e tu la mia!” disse sorridendo Vicky.

Si abbracciarono.

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Capitolo 5
*** Terzo anno, Primo approccio. ***


Spero vi piaccia, lo scorso capitolo non ha avuto commenti.
Magari questo sarà più fortunato ;D

-Ash



Terzo anno.

“Ma professor Paciock!”, sibilò Rosie. Lo guardò con i suoi grandi occhioni da cerbiatta triste, non poteva farle questo! Era inaudito! Non aveva fatto la relazione sulla pianta magica per quel giorno e ora ne stava pagando le conseguenze, ma non era affatto giusto! Nessuno le aveva detto niente, di quello stupidissimo compito e ora, Lei stava per, stava per…

“Mi dispiace signorina Weasley! La magia è uguale per tutti, come gli altri lei dovrà fare una pergamena e mezzo sulla pianta su cui abbiamo lavorato oggi. Con il signor-”. Neville si bloccò a metà frase, Rose aveva iniziato a diventare tutta rossa e un velo di lacrime gli era sceso sugli occhi. Il professore le fece cenno di “parlare in privato”, lei si diresse a passo veloce fuori dalla serra di erbologia. “Oh Rosie!”, le disse il professore una volta arrivati fuori dalla serra, si chinò sulle ginocchia per poterla guardare in faccia. Oh - oh, pensò.

“Zio Nev! Per favore! Non puoi farmi questo! Come… come ti è venuto in mente?”, disse lei spalancando gli occhi e accompagnando la frase con un gesto eloquente delle braccia.

“Su Rosie, lo sai, anche io odio i Malfoy, ma non posso fare preferenze. Anche se tu sei la streghetta più simpatica, astuta e furba di tutta Hogwarts!” precisò lui, facendosi una risata di gusto. “Ma Scorpius Malfoy è in assoluto il ragazzo più…”

“Signorinella! Farò finta di non aver sentito tutti i bei aggettivi  con i quali hai definito Malfoy, altrimenti sai che sono costretto a dire tutto a tua madre!”

“E io le potrei dire dei tuoi simpatici trucchetti per non mandar giù i suoi biscotti natalizi, zio!”

“Ehm… Siamo d’accordo allora, farai la relazione con Malfoy.”, la ragazzina sbuffò e si diresse verso il castello. All’ora di pranzo Vicky le disse di trovarsi nella Sala Grande per le cinque e mezza del pomeriggio e che Malfoy sarebbe stato lì ad aspettarla. Il pomeriggio passò velocemente e lei, puntuale si trovò all’orario stabilito, nel posto giusto. Scorpius era seduto al tavolo dei Serpeverde, e quando la vide le fece un gesto della serie “Vieni qui”, ma lei, testarda peggio del padre, si sedette al tavolo dei Grifondoro e diede lo stesso messaggio.

Passarono alcuni minuti, in silenzio, ognuno seduto al tavolo della loro casata di appartenenza. Poi, come se ci fosse stato un tacito accordo presero armi e bagagli e si trovarono a metà strada, il tavolo dei Tassorosso. “Buon pomeriggio, Weasley!”, disse lui divertito da quella strana situazione. “Non sai quanto ho atteso tutto ciò, Malfoy” disse sarcastica lei. “Saremo un ottima squadra, non trovi? Tu e io - e indicò i loro corpi, uno di fronte all’altro - eh?” finì la frase con un sagace occhiolino.

“Ti piacerebbe!”, sbottò lei.

“Oh, non sai quanto!”

Ma fammi il piacere! - disse disgustata Rosie -  Sono qui per la relazione, punto!”, disse lei, scostandosi i capelli dal viso, e aggiustandosi una lunga ciocca dei capelli rossi dietro l’orecchio. Lui guardò in silenzio quel gesto e ne rimase affascinato. “Vedo che sei della mia stessa opinione Rose!” tagliò corto Scorpius e i suoi occhi ghiacciati si rivolsero al soffitto stregato.

“Non la nostra relazione! Quella sulla piante!”, infuriata sbatté il libro di erbologia sul tavolo e poi lo porto esattamente sotto gli occhi di Malfoy, per fargli capire l’intento di quella serata.

“Ah, vero. La stupida relazione, sulla stupida pianta per quello stup-

“Non osare Malfoy! Il professor Neville e un grande!”, gli rivolse un occhiataccia.

“Scusa scusa! Muoviamoci ho da fare oggi, non vorrei perdere tutta la mia giornata in questa sala, anche se in tua compagnia Weasley… Un pensierino potrei anche farlo!”

Rose abbassò gli occhi, e si mise a scrivere, aveva dei libri da restituire alla biblioteca quel giorno, e non poteva fare tardi. Malfoy era un ragazzo intelligente, ma come tutti i ragazzi studiare non era tra le sue ‘priorità’. Verso le sei e qualche minuto avevano già finito la loro relazione e si stavano apprestando a prendere la loro roba, si diressero verso l’uscita della Sala in silenzio. “Allora Weasley”, disse lui sistemandosi la tracolla e incominciando a sposare il peso del corpo da un piede all’altro. “Cosa c’è Malfoy?” disse lei ritornando a prestare l’attenzione suo volto. “Dai Rosie, puoi chiamarmi Scorpius ora, siamo intimi!”, alzò e abbassò i sopraccigli ritmicamente, iniziando a ridere. Rose sbuffò.

“Cosa c’è… Malfoy?”, stava oramai sfiorando lo spazientito, si mise a battere il tempo con il piede e si perse a contare con le pietre che formavano l’enorme corridoio all’entrata della Sala Grande. Lui le si avvicinò impercettibilmente.

 “Un abbraccio?”

“Sogna!”, lo disse senza staccare gli occhi dal muro.

“Una parolina dolce?”

“Miele forse?”, lo guardò e sbatté le lunghe ciglia facendo l’imitazione delle ragazze innamorate nei noiosissimi film babbani che le faceva vedere sua zia Ginny.

“Un bacio?”

Rose sbarrò gli occhi, aveva sentito la parola che iniziava per ‘B’ e finiva per ‘O’ forse? Impossibile! Neanche Malfoy avrebbe potuto osare tanto, eppure… Eppure lui era lì e continuava a guardarla, in attesa. Lei gli si avvicino un po’ di più e poi…

“AHAHAHAHAH!”, si piegò in due dalle risate, con le lacrime agli occhi, “Malfoy… Oddio Malfoy! Sei uno … AHAHAHA! Miseriaccia sei proprio uno spasso!”, gli batte una pacca sulla spalla, si volto, e si diresse verso la Biblioteca. Lasciando Scorpius alle sue spalle, non aveva spiccicato una parola.

 

 

“Mi bacerai Rose, contaci” sussurrò Scorpius una volta che la ragazza aveva girato l’angolo ed era scomparsa dalla sua visuale.

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Capitolo 6
*** Brutte notizie! ***


 

Ciao a tutti! :D Ho ricevuto due recenzioni, nel capitolo precedente, da due ragazze genitilissime! (:
Rose è al quarto anno, ho voluto metterci un po' di pepe in questo capitolo!
-Ash


 

Quarto anno.


“Ciao Rose, hai sentito l’ultima notizia?”, Jenna era entrata nel dormitorio e si fermò a guardare Rose che era stesa sul letto a pancia in giù, leggendo un libro. Era bellissima, i capelli rossi ondulati ricadevano con dolcezza sulle pagine color oro e lei, pazientemente, li riportava al loro posto, gli occhi azzurri come tutti i Weasley d’altronde, brillavano di una strana luce, Jenna la definiva “La Luce della Sapientona”, era quella luce che indicava il massimo coinvolgimento di Rose nel libro che stava leggendo, e la passione che si creava tra quell’oggetto inanimato e lei. Si allungo per prendere un cerchietto poggiato sul comodino lì affianco e se lo mise tra i capelli, sembrava una leonessa, la Regina della Savana.

“No, J. Cosa c’è di nuovo?”, disse accostando lo sguardo ancora una volta sul suo libro.

“Sembra che una Tassorosso, del terzo anno, sia stata beccata in atteggiamenti non proprio della sua età con… indovina un po’!”, disse Jenna battendo le mani come se fosse una bimba a cui è stato ridato il giocattolo preferito, quello che non vedeva da tempo. Rose rimase in silenzio per qualche minuti e poi domandò “E’ del nostro anno questo ragazzo?”

“Oh si!”

“Scorpius Malfoy”, tagliò corto la ragazza girando pagina.

“Sbag-…  Ehi! Hai indovinato! Ma lo sapevi già?”, Jenna si rabbuiò in volto e andò a sedersi sul suo letto, sistemando i cuscini nel modo che le piaceva.

“No, ma era ovvio. Malfoy è l’unico che potrebbe fare qualcosa con una bambinetta del terzo anno!”, disse lei piegando l’angolo della pagina a cui era arrivata e chiudendo il libro con attenzione, stando attenta a non fargli del male. “Chi è questa?” aggiunse poi Rose.

“Ah… Questo non lo so! E’ stato Jack di Corvonero, quello che ha fatto scogliere un calderone a pozioni, che me lo ha detto proprio cinque minuti fa!”, disse la ragazza scrollando le spalle.

Rose si alzò dal letto e si diresse a grandi passi verso la finestra e poi ritornò al letto, fece il percorso tre o quattro volte, per mettere in moto le gambe che si erano intorpidite mentre stava leggendo beata quel libro babbano.

“Hai finito? Mi stai facendo venire la nausea Rosie!”

“Forse sono tutte quelle ciambelle che hai mangiato a colazione J!”, e fece la parodia dell’amica di stanza che si ingozzava, “Peggio di mio padre!” aggiunse poi sedendosi accanto a lei.

“Ah - ah! Molto divertente devo dire! Per te doppia razione di sarcasmo oggi eh?”

Rose invece che rispondere si voltò verso di lei e le fece una linguaccia, arricciando anche il naso. “Victoria Evans è nella Biblioteca e ti vuole parlare, comunque”, aggiunse sovrappensiero Jenna, che stava fissando la smorfia di rose disgustata.

“Perché non me lo hai detto subito?”, aggiunse Rose sbarrando gli occhi.

“Saranno state tutte quelle ciambelle che ho mangiato!”, disse lei a mo di scusa.

Rose prese la sciarpa giallo e oro, si diresse verso la biblioteca con una falcata veloce, prendendo le scorciatoie che le aveva imparato Fred, qualche anno prima. Raggiunse Vicky che era, come sempre, nella sezione dove si raccoglievano i vecchi numeri della Gazzetta del Profeta. “Ehi Vicky! Scusa se ti ho fatto aspettare, ma Jenna mi ha detto solo ora che mi avevi dato appuntamento qui”, disse Rose facendo spallucce. “Oh, tranquilla. Pensavo che Jenna non mi stesse neanche ascoltando a dire la verità, era troppo presa con quella ciambella a quanto mi pareva!”. La solita Jenna, pensò Rosie. “Volevi dirmi qualcosa?” disse lei chiedendosi solo allora la ragione di quello strano appuntamento.

“Hai saputo di Malfoy?”

“Si, me lo ha detto Jenna”

“Cosa ti ha detto esattamente?”

“Mi ha detto che lo hanno trovato con una Tassorosso del terzo anno, in atteggiamenti non molto… consoni.”

“La solita Finnigan! Jenna ha esagerato, si stavano solo sbaciucchiando! Bhe’, per usare un espressione babbana diciamo che stavano ‘liconando’!!!” disse Victoria con lo sguardo da chi conosceva più del dovuto.

“Limonando, vorrai dire!”, la corresse ridendo Rose.

“Non è questo il punto Weasley! - disse impassibile Victoria, non le piaceva essere corretta mentre parlava, ma se a farlo era Rosie, non si arrabbiava poi così tanto – Non ti sei chiesta chi fosse quella Tassorosso del Ter-zo An-no?” sillabò con enfasi Victoria, come per voler suggerire a Rose la risposta. Fece effetto, Rose sbarrò gli occhi, divenne tutta pallida, poi rossa e infine ritorno del suo rosa chiaro con qualche spruzzatina di lentiggini, ma poche, vicino al naso.

“Oh Dio! Non dirmi che...!”, disse Rose paralizzata dalla notizia.

“Si Rosie, era Lily Potter, tua cugina”.







Come avete capito la piccola Lily è una Tassorosso!, .
A breve prossimo capitolo! Una piccola anticipazione? "
Chi ha detto che le famiglie magiche non litighino?"

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Capitolo 7
*** Weasley .vs. Potter ***


Grazie, Grazie, e ancora G-R-A-Z-I-E! I commenti al capitolo si sono raddoppiati! :D
Un grazie di cuore a tutte voi che avete commentato, questo capitolo è dedicato a
Voi!
-Ash



Rose si portò una mano alla bocca, non poteva crederci, la sua adorata cuginetta!

“Io… Io le devo parlare, subito!”, disse Rosie risoluta, incominciò a camminare meccanicamente, un piede davanti all’altro pensando di arrivare alla Sala Grande, era la Stanza preferita di sua cugina, era sempre lì o al massimo, nell’atrio d’entrata, dove c’erano le grandi clessidre riempite di gioielli che tenevano il conto dei punti di ogni casata.

“Malfoy!”, gridò Rose sbracciandosi per farsi vedere dal ragazzo, lui gli corse incontro.

“Dimmi tutto Rosie!”, disse subito lui, con fiato corto.

“Damon, per favore và a chiamare Louis Weasley e digli di venire il più in fretta possibile nella Sala Grande”, disse svelta la ragazza al fratello più piccolo, ma identico, di Scorpius.

“Vado subito Rosie! Dovrei trovarlo nella camerata…” , così dicendo Damon si allontano in direzione della Casata dei Serpeverde, dove tre anni prima era stato smistato Louis, un anno più piccolo di lei. “Hugo! Vieni subito, anche tu Fred!”, i ragazzi si scambiarono un occhiata perplessa, ma si diressero a falcate veloci verso la Regina. “Calmati Rose, così ti farai scoppiare un arteria!”, disse il fratello poggiandole una mano sulla spalla. Rose respirò con calma, chiuse gli occhi, quando li riaprì aveva oramai ripreso il controllo di tutto.

“Andate da James e Albus, ditegli di venire nella Sala Grande. E dato lo stesso messaggio a Dominique e Roxanne!”, ordinò la Weasley.

“Dominique e Roxanne?” chiesero in coro i due, palesemente stupiti.

“Si, Dominique e Roxanne! Sapete, nostra cugina Dom e tua sorella – fece un cenno con il capo in direzione di Fred - Roxie!”, disse lei con aria ancor più stupita, forse la voce di Lily non era arrivata ancora a tutti i membri della famiglia, scrollò le spalle.

“Ma la loro Casata è dall’altro lato del castello!”, disse Hugo sbarrando gli occhi, era un pigrone, lo era sempre stato, aveva imparato a camminare all’età di due anni e mezzo per quanto amava l’ozio. “Suvvia! Corvonero non è poi così lontano!... Sbrigatevi!”, mentì spudoratamente Rose, e diede degli spintoni ai due ragazzi che incominciarono a correre.

Lei era lì, nell’atrio, Rosie le andò incontro e le disse “Lily! Come hai potuto?

“Fare cosa?”, tagliò corto Lilian socchiudendo gli occhi.

“Hai baciato Scorpius, il mio Scorpius! Pensavo… Tu avevi detto che mi avresti aiutata, ad averlo per me! Sei l’unica a cui l’abbia detto e tu mi hai… tradita!”, afferrò il polso della cugina e un velo di lacrime, le ricoprì la visuale. Lily strattono il braccio e si sfilò dalla presa della cugina, con un gesto veloce si porto i lunghi e lisci capelli corvini dietro la spalla sinistra e con un tono beffardo aggiunse “Chi vuoi che ti dica?”. Lilian entrò nella Sala Grande.

Roxie, Dom, Louis, Albus, James, Fred e Hugo arrivarono proprio in quell’istante e si accerchiarono intorno a Rose chiedendo cosa volesse, perché gli avesse chiamati e perché stava quasi per piangere. “Lily ha baciato Scorpius Malfoy, lo sa tutta la scuola…” disse lei per rispondere a tutte le loro domande, tranne una. Fred e James, i più grandi si guardarono e si irrigidirono. Roxie, Dom e Albus, che erano della medesima età di Rosie, si portarono una mano alla bocca. Louis e Hugo, i più piccoli insieme a Lily, diventarono paonazzi in volto.

James e Albus, identici, stessi capelli neri scompigliati e gli occhi verdi smeraldo entrarono nella Sala Grande, cercando con gli occhi la sorellina. Fred, capelli rossi porpora, la cravatta Grifondoro assente, occhi azzurri come il cielo, segui i due Potter. Louis, il ragazzo-angelo, biondo cenere, dagli occhi quasi bianchi che sfoggiava lo stemma Verde e Argento della sua Casata, prese per mano Hugo, che assomigliava ad un cucciolo di tigre, e si diressero subito dietro Fred. Rimasero Rose, Dominique e Roxanne. Dom portò una mano vicino alla vita di Rosie, Roxie la prese semplicemente per mano. Chiunque le avesse viste in quel momento sarebbe collassato, erano tre bellissime dee. La più alta dai capelli argentei, lunghi fino alla vita, gli occhi azzurri contornati da folte ciglia nere, indossava la sciarpa Nero e Blu dei Corvonero.

La mezzana aveva i capelli rossi come il fuoco, arruffati, la sciarpa Giallo e Oro era attorcigliata al suo collo, gli occhi socchiusi ricoperti dalle lacrime.

La più bassa aveva capelli di un rosso scarlatto, corti fino alle spalle, le punte erano tinte di un rosa acceso, aveva una cravatta con i colori di Corvonero, allentata attorno al suo candido collo.

Senza fiatare, si presero per mano ed entrarono nella Sala, come delle dee selvagge.

“Lily cosa hai fatto?”, chiese incredulo Louis.

“Zitto, un Weasley non mi parla in questi toni!”, rispose sdegnata Lilian.

“Non osare parlare a mio fratello in questo modo, mocciosa!”, irruppe violentemente Dom.

“Ehi, calmati Dom! E’ mia sorella, ed ha la stessa età di tuo fratello!”, l’accusò James.

“Ma almeno Lui non va a baciare Malfoy”, disse disgustato Fred.

“Cosa vorresti dire con questo?”, urlò Albus che si mise accanto a Lily, in sua difesa, lo stesso fece il fratello maggiore, James. Lilian si alzò e si mise faccia a faccia con Rose. I loro occhi, quelli di Lily simili a smeraldi, quelli di Rosie come  acquamarina azzurra, emanavano scintille. La Sala era ammutolita e si gustava la scena. “Potter…” sibilò Rose.

“Esatto. Sono una Potter, figlia del Prescelto! E voi, siete solo Weasley”, sputò Lily.

“Attenta a quello che dici. Te ne potresti pentire!”, sibilò Roxanne, gli occhi che le brillavano.

“Anche tu Roxie, non esagerare sappiamo tutti che ti piacciono le sfide”, disse scherzosamente James, ridendo di gusto. “Ma lei ti potrebbe battere quando vuole!”, canzonò Louis.

“Zitto pidocchio!”, urlò James.

“Voi, Potter, insultate ancora una volta Louis e non avrete neanche il tempo di dire ‘prescelto’ che vi pietrifico all’istante!”, Dominique stava per far emergere il suo lato da Veela.

“Voi, Weasley, non parlateci in questo modo!”, tagliò corto Albus, gonfiando il petto.

“Scusa tanto sua altezza! Mi concede l’onore di rivolgerle la parola oppure…”, stava dicendo Fred. “… siamo solo della misera feccia creata per servire voi Potter?” concluse Hugo.

I Potter non risposero, Lilian sorrise ammaliata da quello che avevano detto. Per i Weasley era troppo. Uscirono tutti assieme da quella Sala ormai brulicante di maghi e streghe, si chiusero la porta alle spalle. Erano nell’atrio quando la porta si aprì. Un uomo con una barbetta curata entrò, seguito da un ragazzo, la sua esatta fotocopia.

“Weasley?” disse l’uomo confuso vedendo tutte quelle tesse rosse, più due argentate.

“Si” rispose confusa Rose. Fred si voltò verso l’uomo e si fece largo tra i cugini.

“Krum?” chiese in prede agli spasimi.

“Si.”, dissero l’uomo e il ragazzo in coro.

 

 

 

 

“Hai fatto bene la tua parte piccola Lilian”, sussurrò lui.

“Grazie. Il fine giustifica i mezzi, Scorpius”, rispose Lily.

“Io voglio solo tua cugina Rose, grazie per il tuo aiuto Lily!”.

“Lo so, per questo ti sto aiutando.”

Scorpius sorrise.

“E poi, a me piace solo tuo fratello Damon”, disse sognante Lilian.



Colpo di scena! :) Lily non è poi così cattiva! Ma è proprio Lui, Vicktor Krum! Nel prossimo capitolo... "Nuovi Arrivati!" ;D

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Capitolo 8
*** Povera Vicky. ***


Chiedo scusa per il ritardo per il capitolo! D: I genitori...
Spero che questo capitolo vi piaccia! (:
-Ash

 



Era estate. Rose non parlava con i suoi cugini da due mesi.

Due giorni fa aveva ricevuto una lettera dalla sua amica Vicky che l’aveva informata della morte della propria madre, dopo una lunga e dolorosa malattia.

Rosie si sistemò il cerchietto nero tra i boccoli rossi che ricadevano dolcemente sul vestito, anch’esso nero, che indossava. Scese le scale di casa e annunciò ai genitori di essere pronta, Mamma e Papà avevano insistito per accompagnarla personalmente a casa Evans; il viaggio in macchina non fu molto lungo, nonostante il Signor Weasley sfiorò la morte una decina di volte.

“Vai avanti, arriviamo subito cara!”, disse Hermione, una volta arrivati a destinazione, spingendo la figlia verso il giardino sul retro. Entratavi Rosie vide Zaki Krum, il figlio di Victor Krum. Era vicino a Vicky e le appoggiava una mano sulla spalla.

Era alto, ‘muscoloso’, abbronzato, aveva i capelli corti e ricci di un marrone scuro, gli occhi spenti erano di un marrone cioccolato. Indossava una camicia bianca, leggermente sgualcita, la teneva fuori dai pantaloni neri e al collo aveva una cravatta nera, lasciata lenta.

Victoria era cresciuta qualche centimetro dall’ultima volta, i capelli ricci castani erano lasciati sciolti, indomabili, i riflessi rossi erano più visibili alla luce del sole, gli occhi verdi erano velati di lacrime. Aveva un vestito che arrivava un po’ più su dei polpacci, scuro, con fiocchettino sulla schiena, in mano aveva un fazzoletto di pizzo con delle cuciture rosse che disegnavano dei motivi strani e senza senso. “Cosa ci fai tu qui?”, chiese Rose sorpresa rivolgendosi a Zaki.

“Non… Vicky, lei non sa nulla?”, disse Zaki strabuzzando gli occhi.

“Cosa dovrei sapere?”, chiese la Weasley preoccupata, correndo con lo sguardo tra il volto di Zaki a quello di Vicky. “Entriamo in casa, per favore”, soffiò l’amica.

Li condusse nel piccolo soggiorno e li fece accomodare sul divano verde, che non si accostava per niente con l’arredamento antiquato della piccola stanza, verso del the in tre tazza, ma nessuno di loro lo toccò. “Lui è mio fratello…”, iniziò Vicky.

Fratellastro!”, precisò Krum con una scrollata di spalle.

Rose sbarrò gli occhi, lo stupore fatto a persona. Zaki sbuffò e fece cenno a Victoria di continuare la storia. “Stessa madre, padre diverso”, concluse Vicky.

“Vorrei sapere tutta la storia!”, preciso Rosie, “… se volte raccontarmela!” aggiunse in fretta.

Fu Zaki il primo a rompere il silenzio “Daisy, nostra madre, si innamorò di mio padre e poco dopo nacqui io - si indicò – ma le cose tra loro due non andavano affatto bene, e si lasciarono. Mio padre si è sempre preso cura di me, solo. Mentre mia madre si trasferì in Inghilterra…”

“Dove incontrò mio padre – stava continuando, in un sussurro, Vicky – e dopo venni al mondo io, ma il mio ‘papà’ aveva già abbandonato mia madre appena seppe che lei aspettava me. Così mi chiamò Victoria, come suo padre”, e indicò con un cenno del capo Zaki.

“Che si chiama Victor…”, precisò lui.

“Perché tu e tuo padre siete venuti qui in Inghilterra?”, chiese Rosie.

“Daisy ci ha scritto una lettera, spiegando la sua malattia, e ci ha pregati di venire qui”, rispose con gentilezza Zaki. “E poi, loro sono i miei unici parenti”, disse Vicky tra i singhiozzi.

Zaki mise un braccio attorno alle spalle della sorellastra, in silenzio mentre Rose prese la mano di Vicky e le sussurrava paroline di conforto.

“E cosa farete ora?”, chiese Rosie a Zaki.

“Papà ha preso un periodo di pausa, io a fine estate entrerò a Hogwarts, frequenterò il quinto anno, nonostante debba fare il sesto”, rispose Krum, sconfortato.

“Come mai?”, chiese stupita la Weasley.

“Perché a Dumstrang ho saltato un anno per seguire Papà nei ritiri di Quidditch. La McGranitt è stata molto severa riguardo a questo…”

“E’ meglio uscire - disse Vicky - arriverà altra gente”. I tre ragazzi ritornarono in giardino, dove proprio in quel momento i genitori di Rosie stavano varcando il cancello e si trovarono faccia a faccia con Victor Krum.

“Hermione!”, disse Victor stupito, facendo un baciamano inviabile ad un Hermione che non riusciva a credere ciò che stava succedendo. “Victor?” chiese stupita lei, avvampando, correndo con lo sguardo a Ron.

Ronald prese il volto di Hermione tra le mani e la baciò con foga, a lungo. “…e suo marito!”, aggiunse Ron rivolto a Victor. Krum pallido, strinse i pugni.

 

 

 

 

“E così il Rosso ha messo su famiglia!”

“A quanto pare, papà…”, rispose Zaki, annuendo.

“Carina la piccola Rose”, disse Victor.

“Stupenda”, precisò con un sorriso il figlio.

“Io, purtroppo, non ho avuto successo con sua madre…”

Ja, ma Lei sarà mia!”, promise Zaki.

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Capitolo 9
*** Quinto Anno. ***



Salve! (: Spero che anche questo capitolo verrà visitato e recensito! *-*
Vi voglio ricordare che gestisco un altra FF su
George e Angelina! :D
-Ash




Quinto Anno.

Rose Weasley camminava per uno dei tanti corridoi di Hogwarts, quando due braccia spuntarono dal nulla e l’attirarono verso il corpo di un ragazzo, sussultò visibilmente.

Si girò verso il proprietario di quelle braccia e lo baciò con trasporto, le caddero i libri a terra, ma non se ne curò più del dovuto. Il ragazzo rise, una risata rauca e profonda, seducente.

“Tutto bene, Rosie?”, chiese lui cercando gli occhi azzurri della ragazza. Lei guardo in su e trovo gli occhi di lui che cercarono i suoi, si trovarono. Rosie si perse nei grandi occhi del ragazzo, marrone cioccolato.

“Certo Zaki!”, sussurrò e poi tornò a dargli dei bacetti veloci, stuzzicandolo.

Una mano prese il colletto della camicia di Rose e la tirò fuori da quel vortice amoroso.

“Cognatastra! Farai tardi alla lezione di Erbologia, muoviti!”, ordinò Vicky lanciandole uno sguardo d’accusa. “Vi accompagno!”, disse risoluto Zaki, cercando di riacchiappare la sua ragazza. Victoria, che aveva ancora tra le mani il colletto di Rose l’attirò ancor di più a se, facendole mancare il respiro, “Te lo scordi!”, disse Vicky a Zaki, e continuò “Tu sei nel secondo turno dei Serpeverde, ciò significa che hai Pozioni! Io, essendo nel primo turno ho Erbologia!”, sentenziò la Evans. “Non morirete se vi staccate un po’!”, disse Vicky.

“Ne sei proprio sicura? Sicurissima?”, chiese pietosa Rosie.

Victoria alzò gli occhi al cielo, prese per mano Rose e incominciò a trascinarla per la serra di Erbologia, la Weasley però si dibatteva e con l’unico braccio libero cercava di abbracciare l’aria, mandando baci voltanti al povero Zaki, che aveva troppa paura di sua sorella Vicky per andare a riprendere l’amata ragazza.

Arrivate a lezione di Erbologia il Professor Neville sentenziò che per quell’anno avrebbero lavorato a coppie, un Grifondoro e un Serpeverde, un mago e una strega.

Victoria ebbe la fortuna di essere in coppia con Albus, il suo ragazzo. Ma Rose, che aveva scongiurato il Signore di non essere in coppia con Lui, non fu altrettanto accontentata.

“Weasley e Malfoy!”, sentenziò il professore, e Scorpius le fu vicino in un secondo, rivolgendole uno dei suoi sorrisi da toglierle il fiato. Nel pomeriggio, lei e Malfoy si dovevano incontrare nella Biblioteca per mettersi d’accordo sul piano di studi.

“Rosie!”, la salutò lui appena si sedette ad un tavolino appartato nella Biblioteca, lei per tutta risposte gli rivolse un cenno del capo. “Allora…”, iniziò lei prendendo penna e pergamena, ma lui aveva tutt’altri piani per quel pomeriggio.

“… Tu e quel Krum eh?”, chiese lui guardando sottecchi Rose, che parve stupita e un po’ confusa da quella domanda. “S-si!”, balbetto lei scuotendo la testa, guardando altrove.

“Ma è troppo grande per te!”, esordì Scorpius sdegnato.

“Ci togliamo solo un anno! E poi… tu e Lilian avete la stessa differenza d’età”, rispose Rose Weasley battendo i palmi delle mani sul tavolo di legno scuro. Scorpius Malfoy la guardò fare quella scenata, era un po’ divertito e un po’ imbarazzato, poi soffiò “Questo non conta…”

Rosie non era più in se, divenne tutta rossa, gli occhi azzurri chiusi in due fessure che guardavano Lui con rabbia. La lingua le prudeva, ma non poteva continuare così proprio nella Biblioteca, il posto più magico di Hogwarts, per lei.

“Miseriaccia Malfoy! - sussurrò la ragazza, cercando con tutte le forze di non gridargli contro - Sei cosi stupido! Non riesco più a stare un altro attimo qui con te!”, rimise in un lampo la propria pergamena e la penna dalle bianche piume nel proprio zaino, se lo mise in spalla e si diresse correndo verso l’uscita della Biblioteca, con gli occhi fissi a terra per non cadere o urtare qualcosa, rovinando in definitiva la propria uscita dalla scena.

Ma non aveva fatto i conti con la velocità e la prontezza di Scorpius, il quale le fu vicino in un attimo appena fuori dalla Biblioteca.

Le sue mani fredde afferrarono Rose e la costrinsero a voltarsi, ritrovandosi paurosamente vicini. “Perché non mi vuoi Rose?”, chiese dolcemente lui.

La ragazza rimase basita, non poteva credere a ciò che il ragazzo aveva detto, si ritrovò senza respiro, chiuse gli occhi e cercò di riordinare le idee, senza riuscirci.

“No… Perché tu non vuoi me?!”, rispose lei, riaprendo gli occhi, e guardando i suoi, bellissimi e color ghiaccio, le fecero salire un brivido lungo la schiena.

Lui fece scivolare le proprie mani verso la nuca di Rose, scoperta, poiché la ragazza aveva raccolto i capelli in una coda di cavallo, le lasciò quindi libere le mani. Lei deglutì rumorosamente.

“Sei così sciocca mia piccola Weasley…”, sussurrò lui. Rose dischiuse meccanicamente le labbra, le sue narici erano estasiate e danzavano annusando il profumo di Scorpius.

Le loro labbra si sfiorarono, solo per un attimo. E poi…

I loro corpi si separarono, volando contro le pareti di pietra del corridoio, distanti…

Rose stringeva ancora in mano la bacchetta, che pochi secondi prima aveva sferzato l’aria, dividendo i loro corpi. “Libera corpus!!”, urlò subito lei.

Caddero in ginocchio e poi, lentamente, si rialzarono. Scorpius guardò Rose, e sulla sua faccia si dipinse un espressione di tristezza e tenerezza.

Rose aveva le guance rigate dalle lacrime e poi scappò via.

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Capitolo 10
*** Sei tutto per me, Rosie! ***


Ecco a voi un nuovo capitolo! (:
Spero vi piaccia :D
-Ash

 

Sesto anno.

Rose scese le scale ed arrivò nella Sala Comune dei Grifondoro. Tre figure la stavano aspettando sedute davanti al caminetto, e tutte e tre si alzarono meccanicamente vedendola arrivare. Rosie riconobbe i volti delle tre figure e si bloccò, i ricci rossi danzavano ad ogni movimento. La figura più minuta, aprì la bocca e incominciò a parlare.

“Tu sei l’ultima…”, disse dolcemente Lily.

Albus e James fecero due passi avanti, verso Rose Weasley. Lei sbatté le palpebre più e più volte, volendo essere certa che non si trattasse solo di un illusione. Ma le tre figure rimasero lì, in attesa di una parola o di un gesto da parte della ragazza. E non attesero molto.

Rose corse incontro ad Albus e James - che avevano sussultato lievemente vedendo lo scatto repentino della ragazza ma poi aprirono le braccia - e gli gettò le braccia al collo, piangendo dalla felicità. “Scusaci Rosie, siamo stati degli stupidi idioti!”, ripetevano in coro i due ragazzi, Albus accarezzava i morbidi ricci della cugina mentre Jamie asciugava le proprio lacrime sul colletto della cugina. “Non mi importa! Siete i miei cugini stupidi e idioti!”, disse fieramente la Weasley. Tre allegre risate si librarono nell’aria, restandovi per alcuni minuti.

“Oh no! Siamo in ritardo per il Quidditch, James!”, urlò Al battendosi il palmo della mano sulla fronte. “Per le mutande sporche di Morgana!”, imprecò il maggiore dei Potter. Stavano correndo verso l’uscita… “Ehi!”, gli urlò dietro Rose, mettendosi le mani sui fianchi in segno di disapprovazione. I due ragazzi tornarono indietro, baciarono le guance della cugina contemporaneamente e fuggirono.

Rose, sorridendo, stava per uscire dalla Sala ma Lilian le bloccò la strada, piazzandosi sulla porta, “Rose io…” cominciò la ragazza, dopo aver preso un profondo respiro.

“No! Ho fatto pace con i tuoi fratelli… Non con te!”, disse arrabbiatissima Rose.

“Ti prego! Ti posso spiegare tutto!”, disse tra le lacrime la piccola Lilian.

“Oh, davvero? Allora vorrei proprio capire come mai la mia amata cuginette mi abbia tradito e poi insultato, me e il resto della mia famiglia.”, rispose Rose andando a sedersi sul divano, incrociando le braccia. Lily la seguì, cercando di ricacciare indietro le lacrime.

“E’ stato lui!”, sbottò Lilian dopo un interminabile momento di silenzio.

“Lui chi?”, chiese Rosie sorpresa.

“Scorpius!”, rispose Lily con enfasi.

“E quindi, lui ti ha costretta a baciarlo e a dire tutte quelle cattiverie e meschinità verso i Weasley?”, chiese una sarcastica Rose Weasley.

“Si! Cioè no!”, disse Lily facendo ‘no’ con la testa, i capelli perfettamente lisci e corvini che ritornavano ordinati al loro posto dopo ogni movimento, il perfetto opposto di quelli di Rose. La Grifondoro guardava la Tassorosso confusa, con un sopracciglio alzato, non credeva a ciò che stava dicendo. Rose sbuffò e si sedette più comodamente sul divanetto rosso.

“Tu ci hai mai visti baciare? Me e Malfoy intendo…”, chiese dolcemente Lily.

“Bhè…No! Ma Jenna ha detto che Jack, di Corvonero, vi ha visti”, disse risoluta.

“Jack! - Lily si alzò in piedi, urlando - Quello è il mago più idiota che ci sia a Hogwarts! Ha creduto a tutto, Rose! Noi non ci siamo mai baciati!”, disse Lily illuminandosi in volto.

Rose spalancò gli occhi, Jack era davvero il mago più idiota e credulone della scuola, ma il fattore ‘stupido Jack’ non spiegava la litigata avvenuta nella Sala Grande.

“E gli insulti?”, chiese Rose riprendendo la modalità indifferenza.

“Era tutto organizzato, avevo imparato le battute a memoria! Bhè il coinvolgimento dei miei fratelli non era previsto, ma credo che si siano immischiati solo per difendermi. E non sai quanto mi sia dispiaciuto dire quelle parole, ma dovevo dirle!”

“Perché?”, urlò Rose, perché sua cugina aveva fatto tutte quelle cose?

“Perche tu e Scorpius dovete stare insieme! – urlò a sua volta Lilian – Se non avessimo messo in atto tutta questa recita, tu non saresti ‘uscita dal sacco’. Ma ci siamo sbagliati, tu hai iniziato una relazione con Zaki Krum e Scorpius era letteralmente impazzito! La gelosia e l’amore lo stavano soffocando. E io non volevo stare più senza te! Tu sei tutto per me, Rosie!”, disse Lily, enfatizzando l’ultima frase, sorridendo. Rose non riusciva a collegare le frasi.

Lui era impazzito, geloso e innamorato, pensò Rose, di Me!

“Q-quindi a te non piace Malfoy?”, chiese la Grifondoro per cancellare tutti i suoi dubbi.

“Uhm… Non lui!”, disse ridendo Lilian, felice di aver spiegato tutto.

“Non lui?... Aspetta! Damon?”, chiese Rosie strabuzzando gli occhi e battendo le mani.

“Si, lui è stato un altro motivo per il quale ho fatto tutta quella ridicola scenetta, volevo che lui si accorgesse di me, in qualche modo…”, arrossì Lily, incominciando a torcersi le dita, agitata. Rose notò il gesto di Lilian e le prese le mani, sorridendole.

“Sareste proprio una bella coppia!”, disse convinta Rose, annuendo.

“Bhè… Damon mi ha baciata!”, esultò Lily, felice di togliersi quel peso dallo stomaco.

“Davvero? Wow! Voglio sapere tutto!”, disse saltando sul cuscino dorato la Weasley.

“E’ stato bellissimo, proprio come pensavo che fosse il mio primo bacio! Mi ha detto che era stanco di aspettare che finissimo tutta la recita, e che gli dava fastidio che il mio nome fosse associato a quello di suo fratello! – disse Lily facendo una smorfia – Oh Rosie! E’ così intelligente! Aveva capito tutto…”, disse trasognante Lilian. Rose rise di gusto.

“Ma, ora qual è la nostra situazione, siamo come prima?”, chiese Lilian speranzosa.

“Siamo come prima, sciocca cugina! Tu sei tutto per me, Lily!”, disse Rose, citando la cugina, strizzandole l’occhio. Lilian le gettò le braccia al collo e iniziarono a parlare fino a notte fonda, rivelando tutti quei segreti che erano rimasti nascosti per cosi tanto tempo.

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Capitolo 11
*** Vacanze di Natale. ***


Questo capitolo lo dedico alle mie compagne di banco: Mara, Desy e Miki! :D Che mi sopportando con la mia mania!
Penultimo capitolo! Commentate, susù! (:
-Ash



Settimo anno.

“Non ricominciamo, ti prego!”, si lamentò Rose, passandosi una mano tra la folta chioma, ravvivandosela. Zaki spalancò gli occhi “Rose! Non sto ricominciando!”.

“Hai ragione! In realtà non abbiamo mai smesso!”, sbottò Rose appoggiandosi al muro del corridoio. Krum la fulminò con gli occhi. “Sono due anni che non facciamo altro che litigare, mi sono stancata!”, sentenziò Rosie, agitando le mani. “Bene!”, urlò Zaki diventando rosso.

“Già, bene! Io credo… bhè… Si! Noi ci dobbiamo lasciare!”, disse tutto d’in fiato Rose, annuendo con la testa. “COSA?”, urlò Zaki guardandola come se avesse detto la più grande assurdità di questo mondo magico.

“Litighiamo e basta! Per ogni cosa, oramai stiamo cercando di cambiarci a vicenda, mi dispiace! Dovevamo solo trovare il coraggio di dirlo ad alta voce”, gi spiegò la Weasley afferrandolo per un braccio. Lui si liberò e aggiunse “La verità è che tu non mi hai mai amato e ora finalmente ti sei stancata di questo vecchio giocattolo!”, sputò fuori Krum. Diede le spalle a Rose e serrò i pugni. “Come puoi dire una cosa del genere?”, chiese tristemente Rose, cercando di guardarlo in faccia. “Sai cosa ti dico altro? Che sei una stronza!”, le urlò in faccia lui appena vide i suoi occhi azzurri, e poi si allontanò velocemente con le mani in tasca.

Lei rimase a fissarlo mentre le diceva quelle carognate, passiva.

Sbatté le palpebre e poi si diresse velocemente verso il suo dormitorio a finire di preparare le valigie, le mancava solo qualche altro dettaglio da sistemare. “Buon Natale!”, gridò Jenna appena vide Rose entrare, le stampò un bacio sulla guancia e aggiunse “Ci vediamo, compagna!”, e andò via. Rose si tolse la divisa e indossò un paio di jeans e una felpa calda e larga, mise a posto ciò che restava. Prese le sue cose e andò nell’atrio dove incontrò, come stabilito, tutte le sue cugine e Vicky, che chiacchieravano allegramente.

“Andiamo!”, urlò Roxanne, correndo verso il grande portone di Hogwarts. Rosie fu la più lenta e rimase indietro di parecchi metri, la sciarpa di seta azzurra che le aveva regalato Zia Angelina anni prima, si liberò dal suo candido collo e portata dal vento fini dritta sulla nuca di Scorpius Malfoy. “Scusami…”, disse Rosie sfiorando appena la sua fredda pelle per recuperare la sciarpa. “Stai tornando a casa?”, chiese Lui indicando con un cenno del capo le valigie.

“Si, tu rimani qui invece?”, chiese sorpresa la Weasley.

“Purtroppo si, ritornerai per il Ballo?”, chiese uno speranzoso Malfoy.

“Certo, se riesco ad andare via, magari, ritornerò!”, rispose ridendo Rose.

“Oh, ci vediamo… Auguri!”, disse Scorpius. Lei gli sorrise e raggiunse le sue cugine.

Il viaggio in treno fu lento, Rose raccontò alle amiche tutto quello che era successo con Zaki quella mattina e loro, sdegnate commentarono così:

“Mon Dieu! Più grande e più maleducato!”, disse Dominique.

“Glielo butterò in testa il suo regalo!”, aggiunse svelta Vicky.

“Come si è permesso? Per le mutande di Merlino! Lo dovevi affatturare tesoro!”, disse risoluta Lilian, facendo con la mano il gesto di chi sta per lanciare un incantesimo.

“Oh bhè! Che stronzo! Vorrei proprio delle gelatine tutti i gusti +1, ora! Le storie d’amore andate male mi sfiniscono”, commentò una teatrale Roxanne.

Il treno di fermò al binario 9 e ¾ e le ragazze, scambiandosi auguri e abbracci vari, si separarono. Rose acchiappò al volo suo fratello Hugo, semi-soffocato dall’ondata di maghi e streghe che uscivano dal treno. Si diressero verso i genitori, gli abbracciarono, e salutarono calorosamente zio Harry e zia Ginny. Quest’ultimi stavano facendo di tutto, sbracciandosi e urlando, per farsi vedere dal Lily e Albus.

I cugini si unirono al gruppo e iniziarono a chiacchierare tutti quanti allegramente.

“Allora Al, come va con Vicky?”, chiese Ginny accarezzando la guancia del figlio.

“Tutto bene - rispose lui sorridendo -, ieri l’ho invitata al Ballo di Natale!”

“Ragazzi, spiegatemi cos’è questa novità!”, chiese zio Harry palesemente affascinato da quell’idea. “Zio, Hogwarts ha organizzato un Gran Ballo subito dopo Natale, per i ragazzi che rimangono al castello durante le feste. Ma a tutti è piaciuta quest’idea che la maggior parte ritornerà al castello per parteciparvi. Io andrò da Fred a Tiri Vispi Weasley, ovviamente, mi ha promesso qualche nuovo oggetto che si deve ancora testare…”, spiegò Hugo annuendo soddisfatto. “Rose, tu con chi andrai?”, chiese Ron guardando sottecchi la figlia.

“Inizialmente sarei dovuta andarci con Zaki Krum…”, iniziò lei.

“CHI? KRUM?”, eruppe Ron diventando livido.

“Si papà! Stavamo insieme! Ma tranquillo, l’ho lasciato io”, concluse lei con una scrollata di spalle. Ron si tranquillizzò, Hermione gli posò una mano sulla spalla. “Un Krum! Cos’è? Un vizio di famiglia?”, chiese Ronald guardando la moglie.

“Probabile… Avrà preso dal padre!”, rispose Hermione. Tutti scoppiarono in una fragorosa risata e poi Ron aggiunse “Preferirei un Malfoy a questo punto!”.

Harry lo guardò sorpreso “Scherzi? Neanche per sogno!”.

“Tesoro tu con chi andrai?”, chiese Ginevra a Lilian.

“Con Damon”, rispose Lily velocemente, guardando il padre.

“Damon, chi?”, chiese Harry sorridendo alla figlia preoccupata.

Lily deglutì rumorosamente, sbiancando. Rose le diede una gomitata alle costole, intimandola di proseguire. Hugo le rivolse un sorriso divertito. Lilian inspirò profondamente.

“Ehm… Damon Malfoy!”, disse la Tassorosso.

Harry si irrigidì. “Oh, bhè… Siamo messi bene!”, commentò Ron dando pacche sulla spalla al migliore amico, che sembrava svenire da un momento all’altro.







Come avrete capito, l'ultimo capitolo si svolgerà sul Gran Ballo di Natale! (:
Ragazzi che mi segute
'segretamente', questa è l'ultima occasione di darmi qualche idea! :D Kiss

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Capitolo 12
*** Fine. ***


“Vic! Dobbiamo andare! Ci dobbiamo ancora preparare… Al! Smettila! Miseriaccia, odio quando siete così innamorati!”, urlò Rose spazientita battendo il piede a terra. La sua migliore amica non ne voleva sapersi di staccarsi dal suo ragazzo, nonostante si dovesse preparare per il Gran Ballo. “Eccomi!”, sbuffò Victoria divincolandosi dalle braccia di Al e afferrando la mano tesa dell’amica. “Vengo a ritirati più tardi…”, disse Albus facendo l’occhiolino alla Serpeverde.

Le ragazze, velocemente, si diressero verso la stanza di Rose, dove ad aspettarle c’erano anche Lily, Dominique e Roxanne. “E’ una fortuna che ci abbiano permesso di prepararci tutte insieme, senza distinzione di casata intendo!”, commentò Lilian battendo le mani per la felicità.

“Ma non c’è tempo da perdere, siamo già in ritardo sulla tabella di marcia! Vic e Rose mettetevi i vestiti… Oh Roxanne, non s’infila da quella parte!”, disse Dominique frettolosamente, correndo verso la povera Roxie che non sapeva proprio niente di abiti da sera.

“Grazie Dom… Chissà cosa avremmo fatto senza di te!”, disse allegramente Vicky.

Le ragazze si misero i rispettivi vestiti poi, a turno, passarono sotto le mani esperte di Dominique che aggiustò con tocco da professionista acconciatura e trucco. Tre ore, e tante imprecazioni, dopo le ragazze furono pronte in perfetto orario. Arrivate alla Sala Grande, dove si teneva il ballo, fecero un grande respiro e entrarono una dopo l’altra.

La prima ad entrare fu Lily, i lunghi capelli neri perfettamente lisci - fermati a lato da una sola mollettina verde come i suoi occhi - cadevano sulle morbide spalle. Il vestito, senza spalline, che le arrivava qualche centimetro sopra le ginocchia, aveva una scollatura a cuore tempestata di brillantini, i quali diminuivano scendendo, la gonna era fatta di tulle e danzava ad ogni movimento della ragazza. Gli occhi verdi erano contornati da un ombretto nero pece che li esaltava, mentre la bocca era colorata di un rosso spento.

Vicky la segui raggiante, i capelli castani e ricci erano raccolti in una coda di cavallo che lasciava libere solo due ciocche, gli occhi verde scuro erano immersi in un ombretto verde smeraldo e sulla bocca solo un lucidalabbra trasparente. Il vestito verde aveva solo una spallina, sulla quale era appuntata una spilla dorata a forma di serpente, e ricadeva fino ai polpacci, diviso ai lati, faceva intravedere le morbide forme della ragazza.

Dominique, fiera, fece il suo ingresso come una Dea. Il vestito era di un azzurro pallido, senza spalline, faceva una lieve scollatura sulla schiena, scoprendo la sua candida pelle. Il vestito era formato da più strati, che ondeggiando, arrivavano alle ginocchia della ragazza. I capelli argentei erano raccolti in uno chignon basso, fermato da qualche molletta brillantata,  sul viso nessuna traccia di trucco, gli occhi azzurri chiari risplendevano perfetti sul suo volto.

Roxanne, irrequieta di entrare dopo tanta magnificenza, si attardo sull’uscio ma poi, un passo dopo l’altro, entrò. I capelli rossi e indomabili giacevano, passivi, in una treccia che andava a formare uno chignon alto, ricadevano solo alcune ciocche rosse che andavano ad incorniciarle il viso. Un ombretto rosa chiaro accerchiava gli occhi azzurri e le labbra splendevano di un rosso acceso. Il vestito era di un rosa scuro che diventava rosso scarlatto intorno alle ginocchia e poi moriva in un rosso scuro alle caviglie, aveva una profondissima scollatura provocante a ‘V’, che poteva mettere in soggezione perfino la cugina Victorie, se non fosse stata intervallata da qualche spilla color rubino.

Rosie, tranquilla, entrò per ultima. I capelli ricci erano stati trasformati in perfetti boccoli scarlatti, che ondeggiavano sulla sua schiena. Il vestito bianco come le nuvole aveva una scollatura sulla schiena che finiva qualche centimetro sopra il bacino. L’abito era privo di spalline, aveva delle spruzzate di brillantini qua e là. La parte superiore aderiva al perfetto corpo della Grifondoro, ma poi il vestito diventava più ampio fino a toccare terra.

Aveva un lucidalabbra rosa, leggermente più scuro della sua normale tonalità, gli occhi azzurri venivano semplicemente enfatizzati da una matita dello stesso colore e dalle lunghe ciglia nere bagnate di mascara…

All’ingresso delle ragazze tutti rimasero senza fiato, paralizzati.

Damon nel suo smoking bianco, s’inchinò di fronte a Lily, chiedendole di ballare. Lei con un risolino accettò e sparirono tra la folla. Albus si complimento con Vicky, e baciatala sulla guancia la prese per mano e si diressero verso la Sala da Ballo. Dominique e Roxanne, soffocate dagli ammiratori, si presero sottobraccio corsero verso gli stuzzichini.

Rose rimase ferma lì per qualche minuto, rifiutando con cortesia gli inviti a ballare. Una mano le cinse la vita e le sussurrò all’orecchio “Ti va di ballare?... Non qui, c’è troppa gente”.

Lei si voltò di scatto e si trovò Zaki a pochi centimetri, annuì lentamente.

Zaki Krum condusse Rose sulla Torre di Astronomia, anch’essa decorata per la festività. La musica della Sala Grande arrivava soffusa, il che creava una romantica atmosfera.

“Rose, io non posso stare senza di te…”, iniziò lui.

“Zaki, credevo che avessimo chiarito. Mi dispiace ma io non provo più lo stesso sentimento per te. Ti prego, cerca di capirmi, vorrei che restassimo amici. Per Victoria soprattutto…”, disse dolcemente Rose, la voce ad un sussurrò. Zaki invece l’afferrò per il polso e con uno strattone la costrinse a guardarla “Oh no, Regina! Non hai capito niente…”, le alitò in faccia.

Rose era sul punto di vomitare, si era resa conto solo in quel momento che Krum era ubriaco, e che non l’avrebbe lasciata stare quella sera. Lei era sul punto di piangere per la disperazione…

“Sei ubriaco!”, singhiozzò lei. “Acuta osservazione tesoro!", disse lui e con uno strattone l’avvicinò ancor di più a se. “Sai, ti ho sopportata per tutti questi anni perché volevo far felice mio padre, volevo mostrare che i Krum hanno sempre ciò che vogliono. Una generazione o l’altra non fa tutta questa differenza dopo tutto! Tu che dici? Mi darai ciò che voglio, eh dolcezza?”, e con una mano accarezzò la schiena nuda di Rose scendendo sempre più giù, incurante dei singhiozzi di lei e delle sue suppliche, alzò una mano per zittirla…

“Krum!”, urlò una voce dietro di loro.

“Cosa diavolo vuoi, Malfoy? Io e la mia ragazza siamo impegnati, ti consiglio di aspettare il tuo turno…”, disse Zaki con una scrollata di spalla, ridendo.

“Te lo scordi”, rispose Scorpius, era rimasto nella penombra creata dalla porta della Torre ma ora stava lentamente avanzando, e indirizzò un occhiata rassicurante a Rose.

“Un menage a trois ? No, grazie…”, rispose sarcastico Krum.

Mangia lumache!”, gridò Malfoy, la bacchetta sferzò l’aria e il lampo dell’incantesimo colpì Zaki in pieno petto che corse via in preda agli spasmi.

Scorpius corse verso Rose, le mise un braccio intorno alla spalla e la sorresse, le accarezzò il volto cercando di catturare le lacrime fredde della ragazza.

“Mi devi un favore… Balliamo?”, disse sorridendo lui.

Lei annui riconoscente e mormorò un “Grazie”, stringendosi si dondolarono sui piedi, trascinati dal lieve mormorio della musica. Lui le posò delicatamente una mano sulla schiena e una scarica di piacere attraversò Rosie, che tremò. “Hai freddo?... Tieni”, disse premuroso lui appoggiandole attorno alle spalle la sua giacca nera. Era rimasto in camicia e frac, ed era terribilmente bello. Lei aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse, sorridendo.

Lui si avvicinò e la baciò sulle labbra, solo per un momento.

“Non ci dividi?”, le chiese facendo il broncio.

“No, non questa volta…”, disse lei perdendosi in quell’adorabile smorfia e poi guardandolo negli occhi color ghiaccio disse “Non c’è più niente che ci potrebbe ostacolare”, e lo baciò.

Lui corse con la mano verso la sua nuca, facendosi spazio tra i capelli, e l’avvicino di più a se, poi la prese per i fianchi e alzandola da terra di qualche centimetro la fece volteggiare, senza mai staccare le labbra. Lei si scostò e disse “Come facevi a sapere che ero qui?”.

“Quando ti ho perso di vista nella Sala Grande mi sono agitato e allora ho chiesto in giro, mi hanno detto che Krum ti stava portando quassù e così…”, si fermò e le diede un altro piccolo bacetto. “Oh…”, commentò arrossendo. “Quindi?”, chiese fremendo lei.

“Quindi cosa?”, disse Scorpius ruotando leggermente la testa, perplesso.

“Come siamo messi ora?”, chiese lei indicando i loro corpi.

“Ora… Siamo messi insieme! Cioè, se per te va bene!”, rispose lui arruffandosi i capelli.

Lei lo baciò con trasporto. “Mi va benissimo!”, rispose ridendo Rosie.

“Ehi Rose, c’è una cosa che avrei voluto dirti qualche anno fa, me la devo ricordare… Ah, si!”, disse il Serpeverde con gli occhi illuminati al ricordo.

“Uhm?”, chiese lei facendo una smorfia.

“Ti amo, Rose.”, e la baciò.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Papà! Ti devo presentare una persona!”, disse Rosie correndo verso il padre e abbracciandolo.

“Chi sarebbe?”, chiese preoccupato Ron.

“Lui è Scorpius Malfoy, il mio ragazzo…”, aggiunse Rose attirando verso di se Scorpius, che sorrideva con aria beata ai genitori della ragazza.

“Malfoy? Piccola mia, tu prendi troppo seriamente le cose che ti dico! Stavo scherzando, insomma un Krum e un Malfoy sono…”, stava finendo Ron.

Scorpius lo guardo rabbuiato. “Cosa?”

“…Assolutamente perfetti!”, disse in fretta Hermione, dando una gomitata al marito.

Scorpius Malfoy si illuminò ancora una volta e, voltandosi verso Ron, aggiunse…

“Salve signore! Oppure… Posso chiamarla papà?”, ridendo.

“Amore, credo di aver bisogno di una sedia…”, implorò Ronald rivolto alla moglie Hermione.





.Eccoci arrivati all'ultimo capitolo! Con le lacrime agli occhi ho spuntato la risposta 'Si' alla domanda 'Completa?' :')
Potrei scrivere un
"Rose e Scorpius 2", ma più in la! Per ora vorrei ringraziare tutte voi che avete commentato questa F.F! In particolare:
KimHyunae, Ginny96 e Chibidaphne87! Che hanno recensito tutti i miei capitoli :D Ringrazio infinitamente anche tutti gli altri recensori!
Se vi piacciono le mie storie vi suggerisco
'Segui il tuo cuore.', una FanFic su Angelina e Fred e 'Anna e Jeremy' di The Vampire Diaries.
Tra poco inizierò
'Vi presento Roxanne Weasley', dove spunterà la coppia Rose/Scorpius. Spero che vi sia piaciuta la storia, e anche il finale.
Si capisce che sono innamorati persi ed è per questo che non si perdono in chiacchere (: Non resta che dirvi...

GRAZIE! :D
Alla prossima ;P

-Ash

*Se vi va di parlare un po' di F.F. o qualunquealtracosa aggiungetemi su Feisbuk :D Il link del mio profilo è vicino al nome*

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