Mistery

di neve272
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Muovere i primi passi ***
Capitolo 3: *** Le colpe dei padri ***
Capitolo 4: *** Frammenti di luce ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


-Un altro sicario dunque…

Questa catena non si spezzerà finché la colpa di cui mi sono macchiata 500 anni fa non sarà lavata nel sangue.

Mistery

 

Prologo

 

 

Una giornata tranquilla.

Era a questo che pensavo l’oni dal sorriso gentile mentre guidava la fedele jeep attraverso il tortuoso sentiero che avevano imboccato una volta lasciato alle spalle l’intricato bosco. Sospirò tristemente quando le solite discussioni e/o litigi iniziarono dietro di lui e quando il “venerabile” decise improvvisamente di migliorare l’aerazione nei loro cervelli.

Si accorse di “lei” soltanto quando se la ritrovò praticamente davanti, preso dal panico il demone sterzò tentando di frenare il mezzo che finì per capottarsi in mezzo alla strada.

- CHE CAZZO !!!- urlò un Gojyo, piuttosto indispettito, rovinato addosso ad un certo bonzo che parve non gradire molto quella posizione del kappa; stava giusto per iniziare il suo giornaliero allenamento di tiro a segno che una luce dorata investì la vettura e tutti loro.

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

Tempo

Lo youkai strinse gli occhi più forte che poteva, la voce lo feriva, la voce l’avrebbe ucciso

Tempo

La voce continuava a ripetere quel nome, un nome che Hakkai conosceva, un nome che gli era straordinariamente famigliare.

Tempo…

Due ochi dorati ed una cascata di capelli color dell’ebano ad incorniciarli

… la tua anima dalla a me

E poi fu solo luce.

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

 Chi siete voi che camminate su questa terra? Con quale diritto calpestate ancora il mondo degli uomini?

Eppure le vostre colpe non furono più gravi delle mie. Di questo ne sono convinta.

MA ALLORA PERCHE’ IO NON CONOSCO  IL PERDONO?!

Da cinquecento anni ormai erro senza meta. Qual è il mio scopo ora che voi mi avete portato via tutto?

Ridatemi cio’ che mi appartiene di diritto.

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

- Ehi! Sei vivo – una voce famigliare salutò il mio risveglio, dopo un attimo di esitazione quella proseguì – Che scemo! Come potresti esserlo?!

Conosceva, conosceva chi gli stava parlando, ma chi?! Inspirò profondamente, un’aria stranamente umida gli penetrò i polmoni.

Sanzo, Gojyo o Goku? Chi dei tre?

Eppure, stranamente, sentiva che nessuno avrebbe potuto esserlo. Uno sconosciuto dunque, ma allora perché gli era così famigliare.

- Lascialo in pace Zenon – sibilò una voce più bassa, simile al rumore del giunco quando si piega nello sferzare inesorabile del vento – Agli ordini Shien!- rispose quell’altra invece più dura e raspante.

Ah bene, erano Zenon e Shien! Richiuse gli occhi e fece per rimettersi a dormire.

ZENON, SHIEN?!!

Lo youkai sgranò gli occhi di smeraldo scattando repentinamente in piedi, mentre il mondo iniziava a vorticargli attorno.

Doveva trattarsi di un sogno, o meglio di un incubo, come diceva sempre Gojyo nei sogni si vedono “belle donne nude” e non “gente morta che parla”,  soprattutto se è “gente morta che hai ucciso tu”!

- Bentornato tra noi amico – disse il dio sfregiato in modo gioviale – Era ora!

Hakkai assottigliò le iridi in un tentativo incerto di osservare meglio quell’angolo di mondo che lo circondava – E’ davvero lei signor Zenon?- lo interrogò con sguardo inquisitore. Quell’altro lo osservò sorpreso per un attimo, come se trovasse qualcosa nello youkai estremamente buffo – Hai sentito Shin?! Mi ha chiamato signore! – esclamò poi rivolgendosi all’altro dio che lo aveva osservato sino ad ora nel più assoluto silenzio che a quell’infelice uscita del compagno alzò gli occhi al cielo.

- Sai Zenon penso che non abbia ancora compreso la situazione – gli disse quasi soffiando con quella sua voce sempre pacata – Oh – esclamò l’amico un po’ deluso, detestava le spiegazioni e qualcosa gli diceva che quella che sarebbe seguita si sarebbe rivelata estremamente lunga e noiosa. Il samurai tradì invece le sue aspettative e ,rivolgendosi al giovane demone che li osservava basito in silenzio, disse semplicemente – Questo è l’oltretomba – per poi aggiungere subito dopo per imprimere più forza nelle sue parole in modo che in imprimessero velocemente nella testa dello youkai – E lei è morto, signor Hakkai.

 

 

                                                                                                                                  fine prologo

 

 

 

 

Note

 

Questa ff mi è molto cara è l’ho iniziata a scrivere circa un anno fa, l’avevo già pubblicata su  manga.it tuttavia dopo alcuni capitoli l’avevo interrotta. Ieri tuttavia mi è presa una gran voglia di continuarla, ma mi sono resa conto rileggendola che il mio stile in quest’anno è molto cambiato ( in meglio spero) quindi prima di proseguirla ho deciso di sistemare tutti i capitoli ^^

Molti dialoghi sono stati modificati per renderla più scorrevole e più inerente alla storia ^_- anche perché quando ho scritto il primo capitolo non avevo ancora del tutto chiara la storia ^^”” ma adesso fortunatamente sì, o almeno abbastanza; ed ho anche aggiunto sequenze descrittive del tutto assenti.

Spero che preferiate questa versione un po’ migliorata ( è sempre difficile modificare un lavoro, così ho deciso di modificare nuovamente la versione dei primi due capitoli che avevo già precedentemente pubblicato -__-), quindi adesso vi lascio e spero che andrete avanti oltre il prologo ^^”.

Hakkai: °_° ma come ?! mi hai fatto morì!!!

Neve: Eh sì ^^

Hakkai: ç__ç allora è vero…

Sheisoff: Neve vigliacca come osi far morire il mio amore

Neve: °_° Aiuto è armata.. zietto aiutami tu ç_ç

Shien: =__= ma perché va sempre a finire così?!

 

 

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Capitolo 2
*** Muovere i primi passi ***


Per un attimo il tempo sembrò fermarsi agli occhi dello youkai

Mistery

 

 

II Muovere i primi passi

 

 

Per un attimo il tempo sembrò fermarsi agli occhi dello youkai.

Morto?!

Non poteva che essere una menzogna!

Perché?! Non era giusto!

Quella era stata una giornata come tante altre, come era possibile che fosse morto!

Già.

Una scintilla di comprensione simile alla follia li balenò negli occhi.

Era impossibile.

Quindi non era successo niente.

Avrebbe aperto gli occhi e avrebbe visto Gojyo e Goku litigare come sempre, mentre il venerabile li usava come bersagli per la sua SW, ed avrebbe scoperto che quello non era altro  che uno stupido, stupidissimo incubo.

Aprì gli occhi ritrovandosi a fissare il volto della divinità sfregiata a circa venti centimetri dal suo.

- Ti sei svegliato finalmente ^^, sai iniziavo a preoccupar..-

Era tutto.. vero!

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH

 

Il samurai stava tranquillamente accomodando il suo çhignon, quando un urlo disumano gli trapassò con forza le orecchie.

Gli ci vollero una manciata di secondi per riprendersi dallo spavento… per fortuna che aveva detto a Zenon di stare attento a non traumatizzarlo -_-

 

- Sono sordo?! °-° - chiese Zenon più a sé stesso che ad altri.

- Allora è tutto vero- disse invece Hakkai con un filo di voce, in parte per lo shock, in parte perché l’urlo l’aveva privato di gran parte delle sue energie.

In quel mentre arrivò un samurai alquanto trafelato, con un’acconciatura piuttosto precaria e un pettine stretto tra le mani.

Zenon a quella vista scoppiò in una risata fragorosa che gli procurò sul suo viso un simpatico stampo delle cinque dita dell’amico.

- Ahio ç__ç-  disse questo – Perché mi hai picchiato Shin?

Il samurai non lo guardò neppure e con fare indifferente rivolse invece la propria attenzione su HakkaiVa tutto bene?- gli chiese col suo solito tono pacato

-  Ehmm.. mi dispiace di aver urlato prima ^\\\^- disse lo youkai un po’ imbarazzato – E’ solo che..- la voce gli morì in gola- .. è difficile abituarsi all’idea di…

La mano di Zenon gli si posò sulla spalla – Tranquillo- disse con tono gentile – Adesso ci siamo qua noi.

Hakkai sobbalzò per un attimo, perché Zenon e Shien si comportavano in modo tanto gentile nei suoi confronti? In fondo erano stato lui e Gojyo ad ucciderli… perché non lo detestavano.

Zenon sorrise nel vedere il volto di Hakkai mutare velocemente espressione e disse con schiettezza – So cosa pensi! – poi fece una breve pausa per attirare l’attenzione dello youkai – Ma non ti devi preoccupare! Noi combattevamo l’uno contro l’altro. Se non fossimo morti noi avremmo ucciso voi ^^

La naturalezza con cui parlò il dio stupì profondamente Hakkai, ma in effetti era giusto così.

- Ti ricordi qualche cosa?- domandò poi il dio con la cicatrice- … Intendo di quando sei morto?

Lo youkai si trovò a rispondere ad una domanda a cui non era assolutamente preparato. Aveva appena accettato il fatto di essere morto; figurarsi se si ricordava come!

- Perché sai, io prima di morire ho avvertito un certo vuoto di stomaco ^^- disse sghignazzando Zenon – Forse perché la shakujo di Gojyo mi era indigesta ^^ Ah, Ah, Ah|| Capito?! Indigesta!!.. AHIA!

Il samurai aveva preso l’altro dio per un orecchio e lo fissava severo.- Zenon, quando la smetterai di parlare senza utilizzare il contenuto della tua scatola cranica?!

- Un.. una bambina – disse lo youkai cercando di mettere insieme quei frammenti di memoria che tanto dolorosamente trafiggevano il suo cuore, catturando l’attenzione delle due divinità-  .. con gli occhi dorati

Zenon e Shien si fissarono in silenzio, sui loro antichi volti si allargava il sospetto – Quando…non ricordo bene cosa sia successo- si scusò il demone - .. mi ricordo soltanto di aver visto…

- Una luce dorata.- concluse al suo posto il samurai.

Hakkai lo osservò stupito- Sì, ma come…

Shien si riscosse rendendosi conto di aver detto troppo – Niente…

Un silenzio carico di tensione cadde tra i tre, almeno finché Zenon non disse ad Hakkai con voce gentile – Dovresti riposarti, so bene che è difficile all’inizio.

In effetti si sentiva davvero tanto stanco, e le risposte non avrebbero potuto aspettare ancora un po’?!

E così silenziosamente si addormentò.

 

Il dio sfregiato si stiracchiò mollemente una volta usciti dalla stanza dove avevano lasciato lo youkai a riposare –Ok- disse sbadigliando – Mi vuoi dire a cosa diavolo stai pensando?! Ti conosco troppo bene…  hai in mente qualcosa, eh?!

La risposta del samurai si limitò ad un lungo silenziò che infastidì notevolmente l’altro – Alle solite -_-

- Non ti è mai venuto in mente che potrebbe essere stata lei?!- gli rispose allora il dio dai tre ciacra.

Quell’altro strabuzzò gli occhi, non che non ci aveva ancora pensato -  Oh porco ca**! Non ci avevo pensato!!

Il samurai inclinò un sopracciglio – Ma allora perché prima col signor Hakkai hai…- poi si fermò per attimo come se avesse compreso – Non dirmi che l’hai fatto per..

- Già ^^ - rispose Zenon ridendo – Mi sembrava un silenzio così dannatamente teatrale…

Il samurai fece per colpirlo, ma fermò la mano prima di lasciare un altro simpatico stampo sull’altra guancia del dio – Eh, eh ^^”” – reagì ridacchiando quello allo scampato pericolo.

- Andiamo a cercare Homura.

Zenon lo guardò per un attimo poi disse – Allora vado ad avvisare Mirei che sarò assente per un po’

Il samurai lo guardò senza capire dove il compagno volesse andare a parare.

Il dio sfregiato sembrò leggergli nella mente – Le cose si fanno sempre più interessanti

                                              

                                                                                                           fine capitolo II

 

 

 

 

                                   Altri scleri ignobili! Sclero? Coerenza? Risposta al commento

 

Ho deciso di mantenere la lunghezza del precedente capitolo, anche perché nel secondo si cambierà ambientazione temporale.

Adoro com’è venuto questo capitolo rivisitandolo ^^-  Dato che Shien è il mio personaggio preferito e Zenon mi sta molto simpatico, rimettendo le mani su ciò che avevo precedentemente scritto sono venuti fuori dei dialoghi più accattivanti e divertenti ( si vede proprio che sono principalmente un’autrice di ff comiche -__-)

Vi anticipo che nel prossimo capitolo ci sarà una parte riguardante al gaiden, ma devo ancora decidere se accorpare due capitoli per non lasciarli troppo corti -__- l’anno scorso mi venivano fuori delle cose un po’ misere, quindi ho intenzione di migliorarle ^^

Ah! Una cosa: poiché lo scorso capitolo era il prologo, questo avrebbe dovuto essere il “primo capitolo”, ma per motivi di comodità ho preferito mettere secondo ^__-

Il titolo è stato piuttosto sofferto e penso che sia venuto fuori una schifezza -___- ma dico! “Muovere i primi passi” che razza di titolo eh?! Almeno però rende l’idea del povero Hakkai che si trova in questo luogo a lui sconosciuto e deve “muovere i primi passi” per capire cosa gli è successo ^^

Zenon: Ahi ç__ç ma perché io le prendo sempre?

N272: ^__^ non so mi ricordi un punching-ball

Zenon : è__é##

Shien: =___=”

Hakkai: Mi spiegate cosa avevate da confabulare voi due è__é#

Shien e Zenon: Ma tu non stavi dormendo?

Hakkai: Ah giusto ^^! Zzzzzzzzzzz ( dorme)

Tutti : -___-“

N272: Bhè ragazzi al prossimo capitolo!

 

Per Soflor_  grazie per la tua recensione ç__ ç sono contenta che ti piaccia! Per quanto riguarda lo scorso capitolo nelle note era SHEI non Shien a chiamarlo “il mio amore”. Shei sta per Sheisoff che una mia cara amica che ADORA letteralmente Hakkai e quando gli ho fatto leggere la ff ho rischiato seriamente il linciaggio ^_^””

 

 

 

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Capitolo 3
*** Le colpe dei padri ***


Era primavera, o meglio lo sarebbe stata nel mondo terrestre

E ra primavera, o meglio lo sarebbe stata nel mondo terrestre. Ciliegi in fiore che mai appassiscono, la vita: una lunga monotona cantilena, un’ interminabile sequenza di azioni sempre identiche, ma a volte basta un gesto per cambiare un mondo.

 

 

 

       Mistery

 

 

 

                                                                                                                                 Cap. III

 Le colpe dei padri

 

Il samurai camminava silenzioso, senza permettere che il nobile volto palesasse quei pensieri che annaspavano come ubriachi nella sua testa, nonostante in quel momento non prestasse molta attenzione a ciò che gli accadeva intorno, il suo istinto di guerriero, affinato in più di mille anni di battaglie,  percepì chiaramente la presenza che, velocemente, si dirigeva nella sua direzione.

Subito i sensi si fecero più acuti, gli occhi si assottigliarono ed i muscoli pronti a scattare, tutto questo nel giro di pochi secondi prima che, di corsa, arrivasse “lei”.

“Lei” era una ragazzina, non eccessivamente alta, ma spesso questo non era un metodo attendibile per valutare l’età di un’adolescente, portava i capelli lunghi fino alle spalle, che sbattevano dietro la nuca ogni qualvolta il vento si divertisse a fargli scivolare le lunghe frange davanti a suoi splendidi occhi …occhi dorati.

Il samurai scivolò nell’ombra, attento a non farsi scorgere: detestava essere preso alla sprovvista mentre dava voce ai suoi pensieri e soprattutto odiava essere disturbato da qualunque persona, in qualsiasi momento della giornata; molto meglio non farsi vedere da quella creatura sconosciuta.

Quella intanto aveva arrestato la sua corsa e,rivolgendo uno sguardo alle sue spalle, accomodando una ciocca dei luminosi capelli, sbuffò – L’ho seminato!

Il viso dai tratti ancora fanciulleschi si allargò in un ghigno soddisfatto e decisamente poco femminile, mentre rivolgeva alle sue spalle un gesto che il samurai considerò indecente, permettendosi dunque di manifestare la suo indignazione con una tossetta discreta.

L’altra a quel rumore si voltò, gli occhi sgranati colmi di sorpresa, le mani ancora atteggiate in quell’indecoroso gesto – Oh..- mormorò un po’ imbarazzata rendendosene conto improvvisamente, stava giusto per rivolgere a quell’altero sconosciuto una parola di scusa che una voce sforzata le giunse alle orecchie – SOMMA MANA DOVE SIETE?

- Merda!- gracchiò la ragazza, mentre il samurai prendeva mentale nota che quella fanciulla ( oltre ad averlo insultato- involontariamente- poco prima) era anche piuttosto sboccata, la ragazzina iniziò la frenetica ricerca di un nascondiglio individuandone uno perfetto nell’albero di ciliegio accanto al dio. Senza perdere un attimo lo risalì fino alla cima, non senza lasciarsi sfuggire numerose imprecazioni su quanto “li facessero dannatamente alti questi cazzutissimi alberi” che fecero indignare ancora di più il samurai, soprattutto dopo che numerosi fiori rosati, smossi dal suo tentativo di scalare l’antico fusto,  si posarono sul suo capo oltre ad un ramo piuttosto grosso che sembrava avesse scelto la sua testa come base d’atterraggio, ma per sua fortuna  questo riuscì ad evitarlo.

Il dio  rivolse uno sguardo piuttosto torvo verso l’alto, che nel suo intento, avrebbe dovuto apparire minaccioso, ma che si rivelò soltanto piuttosto buffo poiché la sua testa risultava ormai incoronata da una ghirlanda di rosei fiori di ciliegio.

La ragazza trattenne un risolino isterico, a quella vista il dio fu notevolmente tentato di abbattere la pianta insieme alla sua sfacciata inquilina, ma poi il suo ‘status vivendi’ tranquillo e pacato, formato da anni di duro addestramento militare, ebbe la meglio e si limitò ad alzare un sopracciglio, la ragazzina sorrise in un modo che lo stesso samurai ritenne adorabile e gli chiese con voce musicale - Non dirlo a nessuno…-  dopodiché gli strizzò l’occhio con fare complice.

Il samurai stava giusto per ritrattare il suo “status vivendi” ed il suo amore per la botanica & per quei bellissimi alberi di ciliegio & per la natura in genere, per compiere una carneficina, quando una divinità piuttosto allampanata e parecchio sfinita da quella che, evidentemente, era stata una lunga corsa, disse, raccogliendo ogni singolo residuo della sua dignità- Sommo Shien, mi perdoni; non ha visto una ragazza correre in questa direzione? L’imperatore celeste mi ha dato ordine di cercar…-

Va detto, a lode del servitore, che non rise. Persino il samurai gliene diede mentalmente merito, nonostante in quel momento sfoggiasse , con grande regalità, un certo singolare e buffo aspetto: così inondato di fiori.

Con la massima dignità concessagli da quella situazione il dio fece un cenno di diniego con la testa portando alcuni di quei fiori ad abbandonare il suo capo per scivolare lentamente verso il suolo attirati dalla forza di gravità. Il servitore si limitò ad un cenno di saluto per poi riprendere la sua folle corsa alla ricerca di una ragazza che non avrebbe certo trovato pur mettendoci tutto l’impegno, il dio guerriero si sentì leggermente in colpa.

La ragazza si calò con una agilità quasi ferina dal suo nascondiglio e, dopo aver fissato il servitore che in lontananza continuava ad invocare, come un preghiera, il suo nome, ed avergli rivolto il medesimo gesto che aveva provocato poco prima l’indignazione del samurai, si rivolse sorridendo a quest’ultimo – Ehi! Grazie amico!

L’altro preferì non rispondere optando per un discreto silenzio; la ragazza intanto continuava a mettere una parola dietro l’altra come se ignorasse il significato del termine silenzio, straparlando di “vasi rotti” e catastrofi varie – Ed io volevo solo andare a trovare il piccolo Ten- disse con voce piagnucolosa ed un po’ infantile – Maledetto barbagianni impagliato!

Il samurai si raddolcì leggermente a quella battuta, commentando nella sua testa che il paragone calzava a pennello, ma accantonò subito quel pensiero poco decoroso.

La ragazza si rivolse nuovamente a lui mentre i capelli si depositavano morbidamente sulle sue esili spalle – Sai per caso dove abita il piccolo Ten?

Shien si limitò ad annuire lentamente, pensando mentalmente se con “piccolo Ten” la ragazza intendesse il gran generale Tempo; quella sorrise con aria malandrina e, afferratolo per un braccio, iniziò a strillare – Allora accompagnamici zietto!

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

 

Il dio della guerra osservava quieto il tetro paesaggio che gli si stagliava di fronte agli occhi, sospirò leggermente percependo l’arrivo del samurai alle sue spalle, aveva ormai da tempo fatto il callo agli ingressi silenziosi dell’amico – Mi stavi cercando Shien?

Il samurai non si diede la briga di rispondere a quella domanda così ovvia, ma si limitò a salutarlo con profondo rispetto e reverenza –Sommo Homura.

Nonostante ora non fosse altro che l’ombra dell’uomo che era stato, Shien s’impuntava sempre con quell’assurda etichetta, sbuffò quasi pigramente sollevando una ciocca di capelli che tornò pochi istanti dopo a ricadere inesorabilmente nello stesso luogo provocando nei sopraccigli del dio una contrazione stizzosa – Ho percepito una presenza anomala- disse continuando la sua silenziosa battaglia con la ciocca, che evidentemente doveva stare proprio bene dove si trovava per spostarsi di un millimetro, sarebbe bastato un semplice gesto con la mano per accomodarla, ma ora quella per il dio della guerra era diventata una questione d’onore.

Il samurai non palesò di essersi accorto della mancanza di attenzione del suo signore, ma continuò con lo stesso tono pacato utilizzato per il saluto di poco prima – Si tratta di Cho Hakkai

Il dio della guerra interruppe la sua battaglia, per la prima volta interessato alla questione, - Ah Tempo…

Il samurai annuì impercettibilmente col capo, mentre lo sguardo del suo signore spaziava il remoto paesaggio senza più prestare attenzione a quella ciocca che impudentemente continuava a lambirgli gli occhi – La persona che ha compiuto questo gesto, chi è?

Il samurai assottigliò gli occhi mentre una sottile ruga nervosa gli si disegnava sulla fronte – Devo ancora verificarlo.

- Eppure hai dei sospetti- commentò il principe riprendendo a giocherellare con quella sua dannatissma ciocca, meditando silenziosamente di tagliarla quanto prima.

- Mio signore, quell’uomo afferma di essere stato attaccato da una giovane donna- proseguì Shien cercando di riguadagnare l’attenzione che il principe sembrava così rapido a perdere.

Un breve momento di silenzio accomunò entrambi gli uomini, prima che l’ex dio della guerra parlasse con voce calma – L’anima di Tempo non dovrebbe trovarsi in questo luogo, la sua è una strana anomalia che mi fa dubitare sul fatto che sia veramente morto. – stette per un attimo in silenzio prima di proseguire – Un corpo muore, l’anima sopravive, ma se strappi bruscamente uno spirito dalla sua magione esso finirà comunque per ritornarvi – spostò lo sguardo verso il samurai lasciando per un attimo perdere la ciocca – Vuoi forse sfruttare questo?!

Per lungo tempo l’altro dio non disse niente, preso da grande turbamento, di questo però Homura non se ne rese conto, troppo abituato ai silenzi di quella divinità così schiva che aveva lentamente preso a considerare come sua amica. – Allora cosa vuoi fare?

- Se si tratta veramente di lei, io la .. fermerò- al principe non sfuggì lo sforzo compiuto dal samurai per pronunciare quelle parole, Homura sorrise leggermente un po’ intenerito, a volte quel suo amico dall’aria così austera gli appariva quasi come un ragazzino insicuro, gli faceva un po’ tenerezza  

- Mi sembrava di averti chiesto cosa volessi fare tu.

Il dio della guerra sorrise divertito nell’osservare l’espressione leggermente incredula e sorpresa che si disegnò sul volto dell’altro, provava grande divertimento nello spiazzare l’amico senza lasciargli tempo per riflettere, una mano corse vero la ciocca ribelle ordinandola compostamente dietro l’orecchio sinistro, dopo tutto non sarebbe stato il caso di tagliarla; un'altra battaglia era stata vinta dal principe dio della guerra.

 

 

 

 

 

Note

 

Evviva l’epopea ( del tutto assente nella prima stesura) di Homura e la mitica ciocca!!!

Abbiamo qui la ciocca di Homura che ci ha concesso una breve intervista!

 

Neve: Allora com’è essere sempre a stretto contatto con un fico come Homura?

Ciocca: Mah, così, così. Vedete nessuno riesce a capire la mia importanza eppure senza di me

             Homura non sarebbe niente ù__ù

Neve: Non ne dubito ^_^” , comunque in questo capitolo come pensi di essere stata resa?

Ciocca: Avrei voluto avere più battute, ma il mio ruolo è stato determinante

Neve: Certamente, quindi tu sei sempre tra i pensieri di Homura non è vero?

Ciocca: Sono quella che più desidera, ma che non potrà avere mai

Neve: Bene, la ringrazio. Un saluto?

Ciocca: Sicuramente alla mia cugina di terzo grado ciocchetta . Ciao cara ci vediamo per il caffè coi pidocchi domani

Neve: Oh cielo! E dopo queste sconcertanti rivelazioni passiamo a cose più “serie”

 

Sono molto felice di come è venuto fuori  questo capitolo per il quale remake ho optato per un nuovo metodo: invece di modificare il testo già presente sistemandolo nei punti “nevralgici”, ho optato per una revisione completa: praticamente l’ho riscritto tutto sapendo gli avvenimenti che sarebbero dovuti accadere in questo capitolo. Ed ecco così la nascita delle gag dei fiorellini di Shien, dei gestacci di Mana e della ciocca di Homura-sama; trovo però che questi espedienti abbiano reso più scorrevole e piacevole la narrazione^^

Ed ora passo a rispondere al commento di

 

SIZ__ Prima di tutto un sincero grazie per aver commentato. A me sinceramente piace fare muovere dei personaggi in un modo completamente opposto al luogo in cui si trovano e sono molto felice che ciò ti sia piaciuto. Secondo io ADORO Shien e Zenon, soprattutto il primo la cui mia venerazione tocca limiti paurosi, quindi in questa ff avrà molta importanza. Non vedo l’ora di ridar voce a Zenon, del tutto assente in questo capitolo, che mi fa troppo morire dal ridere soprattutto quando è insieme a Shien mi ricordano un po’ quelli di ZeligFicarra e Picone”(erano così i nomi?)

Spero che apprezzerai anche questo capitolo ^_^

 

Ragazzi vi prego commentate ç__ç Fate una Neve felice, una Neve è una cosa molto testarda e continuerà a scrivere sempre e comunque, ma le piacerebbe sul serio sentirvi vicini VI PREGO ç_ç

 

Finalmente s’inizia ad entrare nell’ambientazione vera e propria della storia che si svilupperà in parte nel “gaiden”, ovvero 500 anni prima, messa a confronto con gli inferi e successivamente a… Non ve lo dico ^_^

Il titolo “Le colpe dei padri” l’ho scelto sia perché banalmente ‘suona bene’, sia perché come si dice all’inizio “a volte basta un gesto per cambiare il mondo”.

 

Statemi bene^^

                                                                                  Neve272

 

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Capitolo 4
*** Frammenti di luce ***


Rumori di passi: passi leggieri da bambina ed anche altri passi, silenziosi, che nessuno udiva

 

La mano che un tempo raccolsi nella mia era fragile, esitante. Eppure la mia presa non l’abbandonò mai finchè non mi macchiai della mia incancellabile colpa. La tua mano mai più raggiunse la mia. Ed è questo il mio solo pentimento.

 

Mistery

 

 

 

                                                                                                                                 Cap. IV

 Frammenti di luce

 

 

Rumori di passi: passi leggieri da bambina ed anche altri passi, silenziosi, che nessuno udiva.

Il samurai si muoveva con l’eleganza del guerriero esperto ben conscio della difficoltà della missione, la sua memoria gli permetteva di percorre con sicurezza quei corridoi ostili pieni di persone che non avevano di meglio da fare che discutere sul tempo, la sua grande preparazione gli aveva permesso di sfuggire ai loro agguati per ben tre volte, era piuttosto soddisfatto.

- Ma quando arriviamo zietto?!- piagnucolò la ragazzina accanto a lui, il dio reprimette l’impulso di commettere un omicidio, ma come osava quella mocciosa?!

Tuttavia non disse nulla provocando una sonora serie di sbuffi da parte della creatura eretica, come aveva potuto ridursi a fare da balia ad una mocciosa?! Poiché la situazione era davvero esasperante si concesse, un attimo di debolezza, un leggero sbuffo che fece sollevare leggermente due sottili capelli scuri che erano sfuggiti dalla presa della sua crocchia. Eppure quella giornata era iniziata come tante altre… perché proprio a lui?!

Camminarono ancora per un paio di minuti, in perfetto silenzio, non quel silenzio pesante ed imbarazzato che c’è di solito tra due persone sconosciute, ma un muto accordo tra il samurai e la bambina.

S’interruppe soltanto quando finalmente il dio disse con serafica calma - La casa è questa

La ragazzina fissò per un interminabile istante la maniglia di ottone, come per imprimersi nella sua mente ogni sua curva, poi si voltò verso il samurai, un’espressione indecifrabile dipinta sul giovane viso - Tu non entri?!

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

Una giornata diversa.

Era questo che pensava il samurai con la schiena poggiata contro l’albero del grande ciliegio, senza più preoccuparsi se quei fiori dispettosi s’insinuavano nelle pieghe delle sue vesti, c’erano cose più importanti di cui preoccuparsi dopotutto.

Era stata una giornata… piacevole. Il dio non riusciva a trovarle altra definizione; il generale Tempo si era rivelato un ospite straordinario e la bambina era stata talmente insistente nel chiedergli di rimanere per un the, cosa assolutamente inappropriata -considerò il dio- visto che quella non era casa sua, che rifiutare tale invito sarebbe stata soltanto una scortesia controproducente, dato che avrebbe davvero gradito una tazza della suddetta bevanda.

Si era trovato davvero bene, pur essendo noto per il suo odio verso la compagnia di qualsiasi individuo dotato di parola.

Anche se, dovette ammettere a malincuore, non era esattamente così, ad esempio Zenon, noto nell’esercito e non solo per la sua capacità, vicina all’incredibile, di mettere in continuazione una parola dietro l’altra senza un apparente senso logico.

Il fatto che, otre a non essere ucciso, gli fosse pure divenuto amico rappresentava ancora un mistero per lui, e per molte divinità estremamente loquaci che all’apparenza non dovevano avere molto altro da fare se non impicciarsi nelle faccende altrui.

Quella amicizia era, per il samurai, estremamente importante, poiché, nonostante i difetti dell’altro ( e, oh se ne aveva!), sentiva che quello possedeva qualcosa che a lui mancava, desiderava per questo tenerlo caro, anche se questo suo proposito finiva molte volte al vento quando si trovava a coprire i disastri dell’amico che andavano dal “furto nella mensa” alla “allegra organizzazione di orge”.

Il samurai sospirò pesantemente aggrottando gli scuri sopraccigli domandandosi ancora una volta perché lo aiutava sempre a togliersi dai casini, ed ora cosa si era messo in testa quello?!

Frequentare una donna umana! Che uomo impossibile!

Non che avesse qualcosa contro la scelta dell’amico, ma questa volta non se la sarebbe cavato con poco; quello era un crimine molto grave e, come se non bastasse, alcuni pettegolezzi erano giunti fino alle orecchie dell’imperatore celeste. Il brutto di quel mondo senza guerra era che pettegolezzi e voci godevano di grande, troppa, importanza.

Si concesse di sbuffare nuovamente, era già la seconda volta quel giorno, ancora un po’ e sarebbe diventato una locomotiva, ricordandosi che quel giorno avrebbe dovuto recarsi al “campo” per addestrare il Suo Signore Nataku.

In un attacco che successivamente definì come un regresso all’infanzia o una precoce demenza senile, tirò un calcio all’aria immaginandosi di avere davanti il grosso deretano di RiToten.

Dopo pochi secondi necessari per ricomporsi sia mentalmente che fisicamente, poiché nella troppa foga del calcio aveva finito per centrare in pieno l’antico, quanto tristemente solido, tronco di un albero, s’incamminò verso il campo di addestramento. Due occhi dorati seguirono i suoi passi.

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

 

Mentre piccole gocce di sudore gli imperlavano la pallida fronte, ebbe appena il tempo di chinarsi per evitare il colpo, altrimenti mortale, che i suoi sensi, ora acutissimi, lo avvertissero del pericolo alle sue spalle. Con agilità mosse abilmente la katana parando il fendente avversario, entrambe le lame brillarono sinistramente alla luce del caldo sole del meriggio. La luce, che fino a quel momento gli era stata avversa, inondò le pupille del nemico, causandogli un attimo di confusione che il samurai colse repentinamente disarmando con un’elegante mossa l’avversario.

Quello si riprese giusto in tempo per vedere la spada affilata del dio a pochi centimetri dalla sua gola - Lei è appena morto Mio Signore.

Un sorriso, la spada che si abbassa – Lo so Shien.

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

Il principe dio della guerra sbuffò rumorosamente lasciando che la forza di gravità lo spingesse verso il basso del suolo brullo - Che fatica!

Il samurai non si prese la briga di rammentare al Suo Signore su quanto fossero indispensabili quegli addestramenti, si limitò a mormorare leggermente indispettito in sua direzione passandogli un bicchiere d’acqua – Se avesse commesso un simile errore in battaglia, la fatica le parrebbe l’ultimo dei problemi.

La creatura eretica borbottò qualcosa d’incomprensibile a causa del suo contemporaneo tentativo di ingurgitare la più grande quantità d’acqua permessagli dall’ampiezza della sua bocca, allo sguardo di puro biasimo lanciatogli dall’altro dio gli rispose – Bhè non avrò problemi finché ci sarai tu a pararmi le spalle.

Per un attimo, ma solo per mezzo secondo circa, il samurai si raddolcì un poco, ma ben presto si rese conto che quella doveva essere l’ultima strategia del Suo Signore per evitare una giusta strigliata - Una volta potrei anche non essere al vostro fianco e vi vorrei proprio vedere allora.

Quello sorrise e disse con voce piagnucolosa da cucciolo ferito – Vuoi dire che mi abbandoneresti al mio destino?.

Il cipiglio dell’altro si acuì ancor di più - Certamente- la creatura eretica sgranò gli occhi come se fosse stata appena trafitta a morte - … e in effetti io non sarei così indispensabile.

Stava cedendo. Il principe dio della guerra sogghignò, buon vecchio prevedibile Shien, quell’uomo sarà pur sempre un maestro nella spada, ma non riuscirà mai a comprendere del tutto la sottile arte dell’inganno.

- Piuttosto Mio Signore- si affrettò a cambiare discorso il samurai, ben consapevole che non avrebbe mai potuto vincere un confronto a parole con il piccolo dio sedutogli di fronte – Mi è stato riferito che recentemente si allontana spesso dalle sue stanze per frequentare compagnie poco ortodosse.

Il dio della guerra scattò in piedi con ferocia afferrando per un braccio il samurai che lo continuò a fissare senza palesare alcuna emozione, al contrario il Suo Signore non si faceva problema a mostrare tutta la sua ira – Compagnie poco ortodosse?!- sibilò, le unghie affondarono nella carne dell’avambraccio dell’altro – Da quand’è che sei diventato così meschino Shien?!

Quello si limitò a lanciargli un’occhiata in tralice, per poi pronunciare con una calma sepolcrale – Ero semplicemente preoccupato per voi Mio Signore, non si preoccupi saprò stare al mio posto d’ora  innanzi.

L’ira che aveva mosso fino a quel momento il dio della guerra si dileguò velocemente per lasciare posto ad un doloroso senso di vuoto – Ugh – muggì abbandonando il braccio del samurai e rovinando a terra con la grazia di un ippopotamo ubriaco – Scusa – mormorò col volto chinato – Tu hai ragione ed io sono un’idiota.

- Sul primo punto mi trova assolutamente d’accordo – disse il samurai, mentre il Suo Signore sollevava il capo – Se la gente mi stesse a sentire forse non combinerebbe tanta confusione, ma… – il dio guerriero si sedette accanto a quello più piccolo - …a volte un po’ di sano caos è quello che ci vuole no?!

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

 

- Dove diavolo si è ficcato quell’idiota?!- trillò una voce di ragazzina verso il vuoto pneumatico del corridoio di fronte a sé.

Mana tirò un calcio all’aria che ebbe un esito meno sfortunato di quello precedente del samurai, proprio un tizio incomprensibile quello!

Insomma, sempre con quella buffissima faccia tutta cupa e seria, sai che noia! Ma un uomo così dove lo trovi?! In un monastero tibetano?!

Sbuffò, un gesto che evidentemente quel giorno era di moda, certo che sarebbe stato divertente saltargli fuori mentre era distratto e spaventarlo a morte. Chissà che faccia avrebbe fatto!

Ed invece no! Lei, oh quanto era idiota, si era persa per strada!

Ok, c’era un irresistibile odorino che veniva dalle cucine, ma… NO!

Non cercare scuse stupida testa vuota che non sei altro! Non sei stata capace di fare un pedinamento e basta. Che razza di agente segreto potresti diventare?!

Mentre rifletteva su dove si poteva essere ficcato quell’imbecille, il suo stomaco iniziò a lanciarle richiami alquanto allarmanti.

- Ciboooo – iniziò a lamentarsi, pensando contemporaneamente a dove potesse trovarne un po’.

Come una folgorazione il ricordo della dolce tentazione a forma di stufato che l’aveva sviata poco prima dal suo inseguimento, la colpì in pieno. In effetti non era stata “colpa sua” se aveva perso di vista quel tipo, ma solo di quel dannatissimo stufato.

Sorrise, certi conti vanno sempre regolati.

Proprio mentre stava per dirigersi verso le cucine una voce stridula le arrivò all’orecchio – SOMMA MANA!! DOVE SIETE?

- Merda!- imprecò fra se e sé, dove nascondersi? Dove? Dove? DOVE ?

Improvvisamente qualcosa, o meglio qualcuno, la tirò lontano, non ebbe neanche il tempo di esternare degnamente la sua sorpresa dando un calcio negli attributi al suo sconosciuto aggressore che la porta le si richiuse davanti, sottraendo alla sua vista la luce del corridoio.

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

- Ti ricordi di quando ho disegnato i baffi all’imperatore?- chiese il Suo Signore con sguardo assorto, il lungo silenzio e lo sguardo gelido che gli lanciò il samurai, fecero correre un brivido lungo la schiena alla creatura eretica, nello speciale linguaggio di Shien quello sguardo significava “Come dimenticarlo?!”.

- Bhè, quella volta..- si riprese in fretta il principe, tentando di sviare il discorso da quella che evidentemente il samurai considerava ancora una “questione in sospeso” – Ho incontrato un ragazzino della mia età si chiamava… - un attimo di dubbio lo colse mentre le sue sopracciglia si aggrottarono in modo bizzarro - … è molto simpatico sai?!

Lo sguardo che questa volta gli lanciò il dio più anziano stava sicuramente, o almeno così lo interpretò il principe, a significare “Ok, sputa fuori il nome”

- E va bene, non so come si chiama – disse la creatura eretica, per poi addurre come scusante – E comunque lui mi ha detto di averne uno!

Il samurai non disse niente, meditabondo, l’unico ragazzino ( oltre a Mana, ma quella era un caso a parte) che si trovava in quel luogo era l’essere eretico in custodia del Sommo Konzen Dogi, si trattava forse dello stesso ragazzo incontrato dal Suo Signore.

Quello intanto lo stava fissando in cagnesco – Mi vuoi rendere partecipe o devo supporre che il gatto ti abbia mangiato la lingua Shien?!- disse, una smorfia buffissima dipinta sul giovane viso.

- Mi perdoni Mio Signore - si riscosse il samurai – Stavo cercando di pensare.

Il più piccolo inarcò un sopracciglio – Lo sai che così suona malissimo Shin?!

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

- Allora lo sai o no dovè?! – sbraitò la ragazza al colmo della disperazione.

- Ma certo! Che credi?!- rispose quell’altro offeso – Adesso dobbiamo girare a destra… o era a sinistra?

Mana sbuffò sconsolata, certo, era felice che la persona che l’aveva “salvata” da quel cretino di un servitore non fosse un vecchio maniaco, certo, era felice che la persona in questione avesse anche visto dove si era diretto quell’imbecille per cui si era messa nei casini, certo… MA NON POTEVA MUOVERSI?!!!

- Sei una dannata lumaca! – strillò verso l’altro ragazzino.

- Eih! Guarda che io ti sto solo cercando di aiutare!- si difese quello irritato.

- Per l’aiuto che mi dai faccio prima da sola! – replicò stizzita lei, girando a destra, non prima di avergli rifilato una sonora spallata.

- Chiedi scusa!- le intimò quello correndole dietro.

- Non ci penso neanche!

Una questione di pochi istanti, prima che entrambi i ragazzi iniziassero a rotolare tra la terra brulla dandosele di santa ragione.

Fu così che li trovarono il principe ed il samurai mentre rientravano dal campo di addestramento, ma vediamo un po’ come andarono le cose…

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

Il principe dio della guerra fece per alzarsi in piedi, prontamente la mano della divinità più anziana scattò in avanti in suo aiuto, il ragazzino la accettò volentieri.

Quando però l’afferrò si rese conto con orrore che una sottile striscia di sangue percorreva l’avambraccio dell’altro, dove nel suo precedente scatto d’ira aveva conficcato le unghie.

- Oh Dio! Scusa Shin!- mormorò il ragazzino basito.

Il samurai gli sorrise gentilmente – Si figuri Mio Signore, ma le consiglieri una manicure per il futuro.

Il principe ridacchiò avviandosi, al fianco dell’altro, verso il cortile interno, quando dei rumori di zuffa, misti ad imprecazioni, colsero la loro attenzione.

- Ma tu!- urlò il principe fissando intensamente uno dei due ragazzi, quello alzò lo sguardo e, dopo essersi beccato un calcio in una parte anatomica decisamente importante, gli strillò di rimando con voce leggermente più acuta del solito – Nataku, ciao!! – poi verso la ragazzina al suo fianco – e tu smettila non vedi che sto parlando?!

Ma anche quella si era fermata notando solo in quel momento l’alta figura che si stagliava a fianco del principe – Eih!- lo salutò, avvedendosi in un secondo momento dello sguardo di puro biasimo che le stava lanciando il dio.

 

                                                           ÒÓÒÓ ÒÓ

 

 

“Va bene un po’ di confusione” pensava intanto il samurai, osservando la scena “Ma così si esagera!”

  

 

                                                                                                                      fine capitolo

 

 

Note

 

Che bello ^_^  Mi è molto piaciuto com’è venuto se devo essere sincera!

E pensare che nella prima stesura il dialogo tra Shien e Nataku era molto più tranquillo, non è che il principe dio della guerra sia un po’ schizzatiello? Evidentemente quello era un tasto dolente, povero puccio!

A proposito di sti’ due! Non sapete quanto mi è piaciuto riempire di riferimenti ( come quello della mano o della domanda di Nataku su come potrebbe abbandonarlo) a come alla fin fine andranno le cose in Saiyuki, è una cosa un po’ triste, ma mi è molto piaciuta!

Ho deciso di ri-risistemare i primi due capitoli, ma la storia non cambia di una sega, solamente mi sono resa conto che ci sono troppe differenze tra i primi due ed invece questi.

Anche se ho risistemato il prologo ( che ripubblicherò quanto prima) mi manca ancora il secondo capitolo, inoltre sto riscontrando difficoltà nel  quinto ç___ ç

Devo anche decidermi di scrivere il terzo capitolo di un’altra mia ff, per ora mi sto concentrando solo su ff “serie” o almeno non comiche.

Meno male che tra poco finisce il quadrimestre scolastico ed i professori si daranno una calmata con verifiche & interrogazioni & tutte altre cose molto poco piacevoli.

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato, in particolare…

 

 Siz_  Sono felice che tu ti sia divertita nello scorso capitolo... eh,eh il nostro caro Hakkai ci riserva ancora qualche sorpresa ma non ti anticipo niente ^_^

Elwing_ Che mi ha commentato sulla mia mail. Pucciosissima amica mia ^_^ visto che mantengo la promessa e la sto scrivendo?! Presto non avrai motivi per uccidermi, spero che tu riesca a sopravvivere ai tuoi numerosi impegni.

 

Statemi bene ^_^

 

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