La mano che un tempo raccolsi nella mia era fragile, esitante. Eppure
la mia presa non l’abbandonò mai finchè non mi
macchiai della mia incancellabile colpa. La tua mano mai più raggiunse la mia. Ed è questo il mio solo pentimento.
Mistery
Cap.
IV
Frammenti di luce
Rumori di passi: passi leggieri da bambina ed anche altri
passi, silenziosi, che nessuno udiva.
Il samurai si muoveva con l’eleganza del guerriero esperto
ben conscio della difficoltà della missione, la sua memoria gli permetteva di percorre con sicurezza quei corridoi ostili pieni di persone
che non avevano di meglio da fare che discutere sul tempo, la sua grande
preparazione gli aveva permesso di sfuggire ai loro agguati per ben tre volte,
era piuttosto soddisfatto.
- Ma quando arriviamo zietto?!- piagnucolò la ragazzina accanto a lui, il dio reprimette l’impulso di commettere un omicidio, ma come
osava quella mocciosa?!
Tuttavia non disse nulla provocando una sonora serie di
sbuffi da parte della creatura eretica, come aveva potuto ridursi a fare da
balia ad una mocciosa?! Poiché la situazione era
davvero esasperante si concesse, un attimo di
debolezza, un leggero sbuffo che fece sollevare leggermente due sottili capelli
scuri che erano sfuggiti dalla presa della sua crocchia. Eppure quella giornata
era iniziata come tante altre… perché proprio a lui?!
Camminarono ancora per un paio di minuti, in perfetto
silenzio, non quel silenzio pesante ed imbarazzato che c’è
di solito tra due persone sconosciute, ma un muto accordo tra il samurai e la
bambina.
S’interruppe soltanto quando
finalmente il dio disse con serafica calma - La casa è questa
La ragazzina fissò per un interminabile istante la maniglia di ottone, come per imprimersi nella sua mente ogni sua
curva, poi si voltò verso il samurai, un’espressione indecifrabile dipinta sul
giovane viso - Tu non entri?!
ÒÓÒÓ
ÒÓ
Una giornata diversa.
Era questo che pensava il samurai con la schiena poggiata
contro l’albero del grande ciliegio, senza più
preoccuparsi se quei fiori dispettosi s’insinuavano nelle pieghe delle sue
vesti, c’erano cose più importanti di cui preoccuparsi dopotutto.
Era stata una giornata… piacevole. Il dio non riusciva a
trovarle altra definizione; il generale Tempo si era rivelato un ospite
straordinario e la bambina era stata talmente insistente nel chiedergli di
rimanere per un the, cosa assolutamente inappropriata -considerò il dio- visto
che quella non era casa sua, che rifiutare tale invito sarebbe stata soltanto
una scortesia controproducente, dato che avrebbe davvero gradito una tazza
della suddetta bevanda.
Si era trovato davvero bene, pur essendo noto per il suo
odio verso la compagnia di qualsiasi individuo dotato di parola.
Anche se, dovette ammettere a
malincuore, non era esattamente così, ad esempio Zenon, noto nell’esercito e
non solo per la sua capacità, vicina all’incredibile, di mettere in
continuazione una parola dietro l’altra senza un apparente senso logico.
Il fatto che, otre a non essere ucciso, gli fosse pure
divenuto amico rappresentava ancora un mistero per lui, e per molte divinità estremamente loquaci che all’apparenza non dovevano avere
molto altro da fare se non impicciarsi nelle faccende altrui.
Quella amicizia era, per il
samurai, estremamente importante, poiché, nonostante i difetti dell’altro ( e,
oh se ne aveva!), sentiva che quello possedeva qualcosa che a lui mancava,
desiderava per questo tenerlo caro, anche se questo suo proposito finiva molte
volte al vento quando si trovava a coprire i disastri dell’amico che andavano
dal “furto nella mensa” alla “allegra organizzazione di orge”.
Il samurai sospirò pesantemente aggrottando gli scuri
sopraccigli domandandosi ancora una volta perché lo aiutava sempre a togliersi
dai casini, ed ora cosa si era messo in testa quello?!
Frequentare una donna umana! Che
uomo impossibile!
Non che avesse qualcosa contro la scelta dell’amico, ma
questa volta non se la sarebbe cavato con poco; quello era un crimine molto
grave e, come se non bastasse, alcuni pettegolezzi erano giunti fino alle
orecchie dell’imperatore celeste. Il brutto di quel mondo senza guerra era che
pettegolezzi e voci godevano di grande, troppa,
importanza.
Si concesse di sbuffare nuovamente, era già la seconda volta
quel giorno, ancora un po’ e sarebbe diventato una locomotiva, ricordandosi che
quel giorno avrebbe dovuto recarsi al “campo” per addestrare il Suo Signore Nataku.
In un attacco che successivamente
definì come un regresso all’infanzia o una precoce demenza senile, tirò un
calcio all’aria immaginandosi di avere davanti il grosso deretano di RiToten.
Dopo pochi secondi necessari per ricomporsi sia mentalmente
che fisicamente, poiché nella troppa foga del calcio aveva finito per centrare
in pieno l’antico, quanto tristemente solido, tronco di un albero, s’incamminò
verso il campo di addestramento. Due occhi dorati
seguirono i suoi passi.
ÒÓÒÓ
ÒÓ
Mentre piccole gocce di sudore gli imperlavano la pallida
fronte, ebbe appena il tempo di chinarsi per evitare il colpo, altrimenti
mortale, che i suoi sensi, ora acutissimi, lo avvertissero
del pericolo alle sue spalle. Con agilità mosse abilmente la
katana parando il fendente avversario, entrambe le lame brillarono
sinistramente alla luce del caldo sole del meriggio. La luce, che fino a quel
momento gli era stata avversa, inondò le pupille del nemico, causandogli un
attimo di confusione che il samurai colse repentinamente disarmando con
un’elegante mossa l’avversario.
Quello si riprese giusto in tempo per
vedere la spada affilata del dio a pochi centimetri dalla sua gola - Lei è
appena morto Mio Signore.
Un sorriso, la spada che si abbassa – Lo so Shien.
ÒÓÒÓ
ÒÓ
Il principe dio della guerra sbuffò rumorosamente lasciando
che la forza di gravità lo spingesse verso il basso del suolo brullo - Che
fatica!
Il samurai non si prese la briga di rammentare al Suo
Signore su quanto fossero indispensabili quegli addestramenti, si limitò a
mormorare leggermente indispettito in sua direzione passandogli un bicchiere
d’acqua – Se avesse commesso un simile errore in battaglia, la fatica le parrebbe l’ultimo dei problemi.
La creatura eretica borbottò qualcosa d’incomprensibile a
causa del suo contemporaneo tentativo di ingurgitare la più grande
quantità d’acqua permessagli dall’ampiezza della sua bocca, allo sguardo di
puro biasimo lanciatogli dall’altro dio gli rispose – Bhè non avrò problemi
finché ci sarai tu a pararmi le spalle.
Per un attimo, ma solo per mezzo secondo circa, il samurai
si raddolcì un poco, ma ben presto si rese conto che quella doveva essere
l’ultima strategia del Suo Signore per evitare una giusta strigliata - Una
volta potrei anche non essere al vostro fianco e vi vorrei proprio vedere
allora.
Quello sorrise e disse con voce piagnucolosa da cucciolo
ferito – Vuoi dire che mi abbandoneresti al mio destino?.
Il cipiglio dell’altro si acuì ancor di più - Certamente- la
creatura eretica sgranò gli occhi come se fosse stata appena trafitta a morte -
… e in effetti io non sarei così indispensabile.
Stava cedendo. Il principe dio della guerra sogghignò, buon
vecchio prevedibile Shien, quell’uomo sarà pur sempre
un maestro nella spada, ma non riuscirà mai a comprendere del tutto la sottile
arte dell’inganno.
- Piuttosto Mio Signore- si affrettò a cambiare discorso il
samurai, ben consapevole che non avrebbe mai potuto vincere un confronto a
parole con il piccolo dio sedutogli di fronte – Mi è stato riferito che
recentemente si allontana spesso dalle sue stanze per frequentare compagnie
poco ortodosse.
Il dio della guerra scattò in piedi con ferocia afferrando
per un braccio il samurai che lo continuò a fissare senza palesare alcuna emozione, al contrario il Suo Signore non si faceva
problema a mostrare tutta la sua ira – Compagnie poco ortodosse?!- sibilò, le
unghie affondarono nella carne dell’avambraccio dell’altro – Da quand’è che sei
diventato così meschino Shien?!
Quello si limitò a lanciargli un’occhiata in tralice, per
poi pronunciare con una calma sepolcrale – Ero semplicemente preoccupato per
voi Mio Signore, non si preoccupi saprò stare al mio posto d’ora innanzi.
L’ira che aveva mosso fino a quel momento il dio della
guerra si dileguò velocemente per lasciare posto ad un doloroso senso di vuoto
– Ugh – muggì abbandonando il braccio del samurai e
rovinando a terra con la grazia di un ippopotamo ubriaco – Scusa – mormorò col
volto chinato – Tu hai ragione ed io sono un’idiota.
- Sul primo punto mi trova assolutamente d’accordo – disse
il samurai, mentre il Suo Signore sollevava il capo – Se la gente mi stesse a sentire forse non combinerebbe tanta confusione,
ma… – il dio guerriero si sedette accanto a quello più piccolo - …a volte un
po’ di sano caos è quello che ci vuole no?!
ÒÓÒÓ
ÒÓ
- Dove diavolo si è ficcato quell’idiota?!-
trillò una voce di ragazzina verso il vuoto pneumatico del corridoio di fronte
a sé.
Mana tirò un calcio all’aria che ebbe un esito meno
sfortunato di quello precedente del samurai, proprio un tizio incomprensibile
quello!
Insomma, sempre con quella buffissima faccia tutta cupa e
seria, sai che noia! Ma un uomo così dove lo trovi?!
In un monastero tibetano?!
Sbuffò, un gesto che evidentemente quel giorno era di moda, certo
che sarebbe stato divertente saltargli fuori mentre era distratto e spaventarlo
a morte. Chissà che faccia avrebbe fatto!
Ed invece no! Lei, oh quanto era
idiota, si era persa per strada!
Ok, c’era un irresistibile odorino che veniva dalle cucine,
ma… NO!
Non cercare scuse stupida testa vuota che non sei altro! Non sei stata capace di fare un pedinamento e
basta. Che razza di agente segreto potresti
diventare?!
Mentre rifletteva su dove si poteva essere ficcato
quell’imbecille, il suo stomaco iniziò a lanciarle richiami alquanto allarmanti.
- Ciboooo – iniziò a lamentarsi,
pensando contemporaneamente a dove potesse trovarne un
po’.
Come una folgorazione il ricordo
della dolce tentazione a forma di stufato che l’aveva sviata poco prima dal suo
inseguimento, la colpì in pieno. In effetti non era
stata “colpa sua” se aveva perso di vista quel tipo, ma solo di quel
dannatissimo stufato.
Sorrise, certi conti vanno sempre regolati.
Proprio mentre stava per dirigersi verso le cucine una voce stridula le arrivò all’orecchio – SOMMA MANA!! DOVE SIETE?
- Merda!- imprecò fra se e sé, dove nascondersi? Dove? Dove?
DOVE ?
Improvvisamente qualcosa, o meglio qualcuno, la tirò
lontano, non ebbe neanche il tempo di esternare degnamente la sua sorpresa
dando un calcio negli attributi al suo sconosciuto aggressore che la porta le si richiuse davanti, sottraendo alla sua vista la luce
del corridoio.
ÒÓÒÓ
ÒÓ
- Ti ricordi di quando ho disegnato i baffi all’imperatore?-
chiese il Suo Signore con sguardo assorto, il lungo silenzio e lo sguardo gelido
che gli lanciò il samurai, fecero correre un brivido lungo la schiena alla
creatura eretica, nello speciale linguaggio di Shien quello sguardo significava
“Come dimenticarlo?!”.
- Bhè, quella volta..- si riprese
in fretta il principe, tentando di sviare il discorso da quella che
evidentemente il samurai considerava ancora una “questione in sospeso” – Ho
incontrato un ragazzino della mia età si chiamava… - un attimo di dubbio lo
colse mentre le sue sopracciglia si aggrottarono in modo bizzarro - … è molto
simpatico sai?!
Lo sguardo che questa volta gli
lanciò il dio più anziano stava sicuramente, o almeno così lo interpretò il
principe, a significare “Ok, sputa fuori il nome”
- E va bene, non so come si chiama – disse la creatura
eretica, per poi addurre come scusante – E comunque lui mi ha detto di averne
uno!
Il samurai non disse niente, meditabondo, l’unico ragazzino
( oltre a Mana, ma quella era un caso a parte) che si trovava in quel luogo era
l’essere eretico in custodia del Sommo Konzen Dogi, si trattava forse dello
stesso ragazzo incontrato dal Suo Signore.
Quello intanto lo stava fissando in cagnesco – Mi vuoi
rendere partecipe o devo supporre che il gatto ti abbia mangiato la lingua
Shien?!- disse, una smorfia buffissima dipinta sul
giovane viso.
- Mi perdoni Mio Signore - si riscosse il samurai – Stavo
cercando di pensare.
Il più piccolo inarcò un sopracciglio – Lo sai che così
suona malissimo Shin?!
ÒÓÒÓ
ÒÓ
- Allora lo sai o no dovè?! – sbraitò la ragazza al colmo della disperazione.
- Ma certo! Che credi?!- rispose quell’altro offeso – Adesso dobbiamo girare a
destra… o era a sinistra?
Mana sbuffò sconsolata, certo, era felice che la persona che
l’aveva “salvata” da quel cretino di un servitore non fosse un vecchio maniaco,
certo, era felice che la persona in questione avesse anche visto dove si era
diretto quell’imbecille per cui si era messa nei
casini, certo… MA NON POTEVA MUOVERSI?!!!
- Sei una dannata lumaca! – strillò verso l’altro ragazzino.
- Eih! Guarda che io ti sto solo
cercando di aiutare!- si difese quello irritato.
- Per l’aiuto che mi dai faccio prima da sola! – replicò
stizzita lei, girando a destra, non prima di avergli rifilato una sonora
spallata.
- Chiedi scusa!- le intimò quello correndole dietro.
- Non ci penso neanche!
Una questione di pochi istanti, prima che entrambi i ragazzi
iniziassero a rotolare tra la terra brulla dandosele di santa ragione.
Fu così che li trovarono il principe ed il samurai mentre
rientravano dal campo di addestramento, ma vediamo un
po’ come andarono le cose…
ÒÓÒÓ
ÒÓ
Il principe dio della guerra fece per alzarsi in piedi,
prontamente la mano della divinità più anziana scattò in avanti in suo aiuto,
il ragazzino la accettò volentieri.
Quando però l’afferrò si rese conto
con orrore che una sottile striscia di sangue percorreva l’avambraccio
dell’altro, dove nel suo precedente scatto d’ira aveva conficcato le unghie.
- Oh Dio! Scusa Shin!- mormorò il ragazzino basito.
Il samurai gli sorrise gentilmente
– Si figuri Mio Signore, ma le consiglieri una manicure per il futuro.
Il principe ridacchiò avviandosi, al
fianco dell’altro, verso il cortile interno, quando dei rumori di zuffa, misti ad
imprecazioni, colsero la loro attenzione.
- Ma tu!- urlò il principe fissando intensamente uno dei due
ragazzi, quello alzò lo sguardo e, dopo essersi beccato un calcio in una parte
anatomica decisamente importante, gli strillò di
rimando con voce leggermente più acuta del solito – Nataku, ciao!! – poi verso
la ragazzina al suo fianco – e tu smettila non vedi che sto parlando?!
Ma anche quella si era fermata
notando solo in quel momento l’alta figura che si stagliava a fianco del
principe – Eih!- lo salutò, avvedendosi in un secondo
momento dello sguardo di puro biasimo che le stava lanciando il dio.
ÒÓÒÓ
ÒÓ
“Va bene un po’ di confusione” pensava intanto il samurai, osservando la scena
“Ma così si esagera!”
fine capitolo
Note
Che bello ^_^ Mi è molto piaciuto
com’è venuto se devo essere sincera!
E pensare che nella prima stesura il dialogo
tra Shien e Nataku era molto più tranquillo, non è che il principe dio della
guerra sia un po’ schizzatiello? Evidentemente quello
era un tasto dolente, povero puccio!
A proposito di sti’ due! Non sapete quanto mi è piaciuto riempire di
riferimenti ( come quello della mano o della domanda di Nataku su come potrebbe
abbandonarlo) a come alla fin fine andranno le cose in Saiyuki, è una cosa un
po’ triste, ma mi è molto piaciuta!
Ho deciso di ri-risistemare i primi due capitoli, ma la storia non
cambia di una sega, solamente mi sono resa conto che ci sono troppe differenze
tra i primi due ed invece questi.
Anche se ho
risistemato il prologo ( che ripubblicherò quanto prima) mi manca ancora il
secondo capitolo, inoltre sto riscontrando difficoltà nel quinto ç___ ç
Devo anche decidermi
di scrivere il terzo capitolo di un’altra mia ff, per ora mi sto concentrando
solo su ff “serie” o almeno non comiche.
Meno male che tra poco
finisce il quadrimestre scolastico ed i professori si daranno una calmata con
verifiche & interrogazioni & tutte altre cose molto
poco piacevoli.
Ringrazio tutti quelli
che hanno commentato, in particolare…
Siz_ Sono felice che tu ti sia
divertita nello scorso capitolo... eh,eh il nostro caro Hakkai
ci riserva ancora qualche sorpresa ma non ti anticipo niente ^_^
Elwing_ Che mi ha commentato sulla mia mail. Pucciosissima amica mia ^_^ visto che mantengo la promessa
e la sto scrivendo?! Presto non avrai motivi per
uccidermi, spero che tu riesca a sopravvivere ai tuoi
numerosi impegni.
Statemi bene ^_^
.