Auror: il tuo wizard azzurro. Come conquistarlo in cinque facili mosse

di whatashame
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno a zero per Miss Wilthinson ***
Capitolo 2: *** Ronald Bilius Weasley ***
Capitolo 3: *** Blaise Baruch Zabini ***
Capitolo 4: *** Antony Eugeen Goldstain ***
Capitolo 5: *** Antony Eugeen Goldstain pt.2 ***
Capitolo 6: *** Pinco Ricco&stupido Pallino ***
Capitolo 7: *** Neville Fred Paciock ***
Capitolo 8: *** Scomparsa Penis Halton ***
Capitolo 9: *** Draco Lucius Malfoy ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Uno a zero per Miss Wilthinson ***


cap1 auror






Auror : il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in 5 facili mosse.




Cosa siete disposti a fare per la carriera? Tanto? Molto? Troppo?

Riformulate la domanda ad Hermione Jean Granger: lei vi risponderebbe “TUTTO”!!!

E se per quella terza pagina fosse costretta a sopportare un vecchio nemico? Poco male, sarebbe pronta a vedersela una seconda volta persino con Voldemort... figuriamoci con lui!!!







***



Diagon Alley n.264, Londra magica, sede della Gazzetta del Profeta




Ventiquattrore di (finta)pelle di drago nera, vecchi occhiali di corno spessi come fondi di bottiglia, mocassini marroni logorati dall'usura: un pugno in un occhio, un autentico attentato al buon gusto.


Questi erano i pensieri di Ginevra Molly Weasley mentre salutava un'Hermione Granger più sciatta che mai, che agitava di rimando la mano mentre, trafelata, le volgeva le spalle per tornare in fretta in redazione.

La più giovane della tribù dei rossi scosse la testa: la sua amica aveva esaurito la propria (scarsa) femminilità al ballo del ceppo!!!


Ginny ed Hermione, migliori amiche dai tempi della scuola, avevano l'abitudine di passare la pausa pranzo insieme da quando, un anno prima, le giovane moglie di Harry Potter aveva iniziato a lavorare come spezza-incantesimi alla Gringott.
Avevano appena finito di mangiare e si stavano salutando prima di tornare ognuna alle rispettive incombenze. Un drago riottoso aspettava Ginny con le fauci spalancate, mentre Hermione doveva sprecare un po' di inchiostro sull'ultima pozione contro i calli e le verruche brevettata da Cho Chang.


Hermione Jean Granger dopo il diploma aveva studiato all'università magica e si era specializzata in giornalismo. Era stata assunta ad appena due mesi dalla laurea -con lode e bacio accademico ovviamente- dalla Gazzetta del Profeta, dopo un brevissimo periodo di rodaggio presso Il Cavillo.


Hermione ai M.A.G.O. aveva preso tutte E e non era per niente stupida: era perfettamente consapevole che l'avevano scelta fra mille aspiranti imbrattafogli perché il suo nome avrebbe permesso alla Gazzetta di raddoppiare la tiratura, ma non aveva potuto fare altro che tapparsi il naso e buttarsi a capofitto nel nuovo lavoro.

Non poteva certo parlare di liberazione degli elfi domestici o uguaglianza per i folletti su un giornale marginale come quello di Luna!

Se si vuole cambiare il mondo bisogna saper scendere a compromessi” e “fai buon viso a cattivo gioco” diceva sempre mamma Weasley...
Ginny non ne era del tutto convinta: a due anni dal tanto sognato contratto la sua amica era un'articolista frustrata, con tante idee e zero speranze di vederle realizzate.

La piuma più sferzante e agguerrita dell'intera comunità magica veniva sistematicamente messa a tacere da un caporedattore presuntuoso e ridotta al silenzio dai vari pezzi grossi, totalmente incapaci di apprezzare il suo talento. Persino Il Cavillo e l'eccentrico Xenophilus Lovegood le avevano permesso di scrivere articoli più intelligenti, utili e profondi!!!


Ginevra tirò un profondo sospiro mentre, rimuginando sui sopracitati pensieri, guardava la sua amica infilarsi nel pesante portone della redazione.

Hermione Granger stava sprecando il suo talento ed il Mondo Magico stava perdendo l'occasione di leggere i lavori di un sicuro premio PuWizard!!! Quegli imbecilli del La Gazzetta non permettevano alla sua amica di scrivere, le assegnavano articoli frivoli e sciocchi e non appezzavano affatto il suo genio.

Perchè La Gazzetta del Profeta voleva da Hermione Jean Granger qualcosa che lei non avrebbe potuto MAI scrivere: il gossip!!! 

Quei criminali chiedevano l'impossibile!!! Peccato che si fossero ricordati di specificare le loro preteso solo dopo aver assunto Hermione.


Il redattore capo le aveva detto “scrivi roba piccante su Harry Potter, su Ron Weasley, sulla seconda guerra magica”,“parla dei segreti inconfessabili di Dedalus Lux, del marcio e torbido passato di Minerva McGranitt”, “rivela gli amori di Albus Silente e gli occulti misteri nascosti dietro Horace Lumacorno”...


Anche se la povera ex-Caposcuola avesse voluto abbassarsi a trattare tali infimi e squallidi argomenti, e l'ex Grifondoro non lo avrebbe mai fatto, cosa avrebbe potuto scrivere???

Piccante su Harry? Ma come poteva dire al mondo magico che il bambino sopravvissuto era fedelissimo alla consorte e non aveva nessuno dei peccaminosi flirt che gli imputavano Strega Moderna e “H”come Hanna (Abbot)? Come poteva scrivere che ogni volta che andava a casa del Capo degli Auror lo trovava con le pantofole di Bart Simpson regalategli due Natali prima e che Silente davanti al camino si dilettava col punto croce??? Come poteva far capire a tutti i pettegoli che lei e Ron non si erano lasciati a causa della perfida Lavanda Brown che lo aveva circuito ammaliata dai bagliori del successo del portiere dei Cannoni di Chudley? Lei e Ron si erano lasciati solo perché... beh, è difficile trovare l'amore della tua vita a 11 anni... e anche a 17! Avevano capito che non erano fatti per stare insieme e basta!


Articoli del genere non avrebbero mai sfondato.

E poi c'erano tante cose SERIE di cui parlare, non poteva proprio sprecare pergamene per simili panzane!


Hermione dopo quattro articoli sulla guerra magica, che aveva voluto scrivere per dovere di cronaca, e dopo il secondo articolo su Harry Potter (lo aveva incorniciato, quello le era valso addirittura una colonna a pagina 8 tra gli annunci matrimoniali), si era categoricamente rifiutata di fare quello per cui l'avevano assunta: la "Rubrica del Pettegolezzo" sui personaggi più in vista del Mondo Magico.

Da quel momento, sistematicamente, i suoi brillanti articoli venivano impietosamente cestinati dal redattore capo (un perfido ciccione con la calvizie incipiente) o - quelli che non finivano nella carta straccia - venivano decorati da tratti di penna nera che riducevano un capolavoro di tre pergamene a quattro righe striminzite sotto la “Posta del Cuore” di Romilda Vane ( dimmi l' odore della tua amortentia e ti dirò come stregarlo) ed i necrologi.


Ginny Weasley-Potter sospirò amareggiata. Poi si incamminò verso la banca più sicura d'Inghilterra.



***



Un aeroplanino cartaceo - di un delizioso verde vomito - aspettava Hermione svolazzando sulla sua scrivania. Lei lanciò la pesante borsa in vera-finta-pelle su un ripiano e salutò Pansy Parkinson che lavorava nell'ufficio accanto. Le ali di quell'affare frinivano e, mentre si accomodava sulla sedia, afferrò il pezzo di carta fra le dita e lo lesse.


Nel mio ufficio Hermy! Ora!!!”


Si alzò di scatto e corse nell'ufficio della signora Wilthinson, coordinatrice della sua divisione.


Si fiondò nella stanza trafelata e boccheggiante per la corsa. Inciampò nel tappeto e rischiò di catapultarsi direttamente sulla scrivania del suo capo fratturandosi almeno metà delle ossa del braccio destro.


- Miss Granger... - le disse quella a mo' di saluto.


- Buon giorno - farfugliò Hermione scarmigliata mentre cercava di riprendere fiato.


La Granger adorava il boss. Forse perché innanzitutto era una boss, e poi la Wilthinson era ...meravigliosa!

Non rispecchiava per niente l'idea tradizionale della giornalista d'assalto: piccola, curva e cicciottella, con una crocchia di capelli bianchi ed un'età imprecisata (prossima a quella di Silente) sembrava un incrocio tra la signora in giallo ed una versione riveduta e corretta della Umbridge buona. La classica nonnina che passa le giornate sorseggiando tisane e coccolando il gatto.
E poi a lei i suoi articoli piacevano, e si crucciava sempre perché le venivano puntualmente rimandati indietro mutilati.
La consolava, le diceva che il mondo non era pronto al genio di Hermione Granger. Questo l'aveva salvata dalla disperazione e dal suicidio diverse volte in quegli anni.


Miss Wilthinson si aprì in un sorrisone che le andava da un 'orecchio all'altro e trillò:

- Un tè cara? -

Hermione fece segno di no con la testa, mentre aveva un flash del Leprotto Bisestile e del Cappellaio Matto. Mentre l'altra girava meticolosamente lo zucchero nella propria tazzina si limitò a fissarla trattenendo il respiro.

Quella donna non aveva mai fretta, nemmeno quando le scadenze incombevano: se le aveva scritto “ora” voleva senz'altro dirle qualcosa di importantissimo.


La vecchia mescolò il tè con sacralità e lo sorseggiò come solo un'autentica veterana inglese avrebbe potuto fare. Poi si schiarì la voce (sì, anche questo le ricordava qualcuno di molto inquietante) e disse:


- Hermy cara ci sono grandi novità!!! -



***




Hermione uscì dall'ufficio semplicemente sconvolta.


Era una follia


Una grande, enorme, gigantesca, strepitosa ca...lderonata!!!


E lei aveva detto sì.



Quando Miss Wilthinson le aveva proposto un articolo in terza pagina gli occhi della riccia si erano messi a brillare. Non era sciocca e si era subito aspettata la fregatura, ma le parole "terza" e "pagina" insieme aveva un certo potere su di lei...

...E la fregatura era più grossa del previsto!!!


Avrebbe avuto la terza pagina se il suo prossimo articolo, o meglio i suoi prossimi articoli, avessero riguardato il meraviglioso, zuccheroso, romanticissimo e raccapricciante argomento “amore”.

Non solo era un insulto gettare quella parolina mefistofelica in faccia ad una incallita (e non per scelta) single, no, era addirittura oltraggioso proporre ad un'eroina di guerra... quello!


Uno sporco e subdolo ricatto.


Miss Wilthinson lo faceva con le migliori intenzioni, ma per far sentire Hermione L'Incorruttibile a posto con i propri principi non bastava un:

“Mi hanno promesso che se i pezzi saranno buoni potrai scrivere su quella pagina MOLTO spesso e di qualsiasi argomento tu voglia. Pensa a che giovamento ne trarrebbe il F.S.R.L. -Fronte per la Salvaguardia e il Rispetto dei Lupi mannari-, o il M.F.M.G. - Movimento in Favore dei MezziGiganti- o il C.R.E.P.A.!!!”




Hermione Jean Granger per quella stramaledettissima terza pagina aveva appena accettato di scrivere ben CINQUE articoli sul tema:


Auror : il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in 5 facili mosse.




Ma non era finita qui!!!Oh no. ..

I guai non potevano venire certo da soli....

Non poteva certo “scrivere in base alle tue esperienze personali”, aveva detto la Wilthinson.


Faceva dell'ironia pesante???Aveva allungato il tè con un goccetto di Whisky incendiario???


Quali esperienze??? Lei di Auror ne conosceva uno ed era il suo migliore amico!


E poi....esperienza???


La prendevano in giro??? Lei non vedeva un uomo da secoli talmente era presa dal lavoro!


In ogni caso quei sadici della Gazzetta non si sarebbero accontentati delle sue esperienze nemmeno se fosse stata Daphne Greengrass!!!


Eh no, perché:


C'è bisogno di realtà..., di verità...” - e altre corbellerie simili -, aveva sottolineato La boss.


Per scrivere quei maledetti articoli, Hermione avrebbe dovuto davvero sedurre un Auror e conquistarlo in 5 semplici mosse (le mosse in realtà potevano essere anche di più, bastava riassumerle).

Facile a dirsi, ma lei aveva il sex-appeal di uno schiopodo sparacoda e l'eleganza di un troll di montagna sui tacchi a spillo!


E poi dove lo trovo un Auror da sedurre???” era stata così ingenua da chiedere alla dolce Miss.


Ma quella ex-tenera vecchina, ex-dolce gattara, aveva la risposta: per chi accettava l'articolo era bello e pronto un nuovo lavoro da infiltrata speciale fra le linee nemiche (gli uomini...o gli Auror, questo punto non le era chiaro). Un posto da assistente Auror negli uffici del Ministero.


Se quelli della Gazzetta avessero usato quella mente malvagia che si ritrovavano per qualcosa di più proficuo, l'umanità non avrebbe mai dovuto nemmeno temere lord Voldemort: un esercito di intrepidi e scaltri giornalisti, al comando del panciuto Redattore Capo (che ne era sicura doveva essere stato un Serpeverde), brandendo piume e pergamene lo avrebbero messo k.o. quando ancora Tom Riddle si succhiava il pollice.





Era un'impresa folle.


Folle e disperata.



Hermione era una sciattona, agli antipodi esatti di una strega fashion e alla moda come le sue amiche Ginny e Pansy. Con i ragazzi poi non ci aveva mai saputo fare. Solo una come la Wilthinson avrebbe potuto farle una proposta dl genere: era una vecchietta deliziosa ma di uomini non ne capiva nulla. Era zitella e probabilmente l'ultimo che l'aveva corteggiata (se c'era mai stato un simile temerario) doveva averlo fatto nel giurassico, altrimenti non si spiegava come avesse potuto affidare un lavoro del genere proprio a lei!!!



Fino a qui Hermione Grangerer, La Lady di ferro, poteva resistere: non avrebbe accettato l'incarico.


Mai piegarsi, nemmeno per la terza sospirata pagina!


Hermione era più che determinata a ripetere a pappagallo l' ”assolutamente no!” che aveva urlato ad intervalli regolari dall'inizio della riunione.


Ma la perfida Wilthinson aveva preparato la stoccata finale: quando la Granger, disperata, aveva commentato che “il mondo era pieno di battaglie da combattere, che c'erano cose ben più serie che accalappiare un Auror e che le donne non avrebbero saputo cosa farsene di un marito buono solo a tornare a casa ad orari improponibili e con le camicie stracciate dalle maledizioni (questo almeno lo diceva sempre Ginny) e che insomma, era un vero affronto riservare a certe bazzecole la terza pagina” era arrivato il colpo di grazia.

Il capo aveva tirato fuori dal primo cassetto un foglio: erano i dati con i sondaggi delle preferenze dei lettori e le statistiche delle vendite della Gazzetta.

Affianco al numero uno svettava a caratteri cubitali un nome:


Rita Skeeter



Rita Skeeter!!!


Ed era allora che Hermione aveva detto, o meglio aveva gridato inferocita:

-Sì, accetto!-






Uno a zero per il boss.




***





Londra, Ministero della Magia, secondo livello, quartier generale divisione Auror



Hermione cercava, con tutte le sue forze, di riprendersi dall'Avada Kedavra che gli occhi invidiosi di una segretaria tutta curve le avevano rivolto quando aveva mostrato la lettera di presentazione fornitale da La Gazzetta. Cercava anche di riprendersi dall'occhiata di puro biasimo che quell'insulsa donnina cosce-al-vento aveva rivolto ai suoi mocassini lilla e al tailleur verdone.

E pensare che aveva pure speso mezz'ora per decidere cosa indossare quella mattina!

“Vetriolo”, soprannome appena appioppato a quella strega, le aveva indicato con un cenno sprezzante una porta marrone in fondo al corridoio.


Coraggio” ripeté a se stessa come un mantra “Sono passati sei anni, ma sei ancora una Grifondoro”.


Fiera e col mento in aria....


...ok, non ci credeva nessuno...


Terrorizzata a morte e con lo sguardo al pavimento, Hermione Jean Granger si avviò, come un condannato al patibolo, verso il suo nuovo ufficio.


L'assistente, peggio la segretaria, peggio la factotum di un Auror.


Lei, la strega più in gamba della sua età.


Lei, che ai MAGO aveva stabilito un nuovo record di genialità insuperata collezionando E come fossero caramelle!!!


Lei, che aveva salvato il Mondo Magico al fianco del Bambino Sopravvissuto.


Lei che...


Lei che andò a cozzare in pieno contro qualcuno che aveva appena spalancato la porta dove era diretta.


Tenendosi la testa con le mani, Hermione mormorò un debole:


-Mi scusi, sono mortific...- prima di interrompersi.


Un uomo alto e muscoloso le stava davanti. Un uomo che conosceva bene.


Il suo nuovo capo.


Era appena uscito da La porta. Quella porta.


Era diventa l'assistente, peggio la segretaria, peggio la factotum, peggio la serva di Draco Lucius Malfoy.












 Questa è una storia piuttosto “leggera” e poco impegnata.Ve lo dico subito così sapete cosa aspettarvi... spero soltanto di riuscire a strapparvi qualche risalta e, perchè no, un bel momento.

Non scrivo che è ispirata ad un film in particolare perché ho il sospetto che sia ispirata a mille commedie diverse (da "Un principe in giacca e cravatta", a "Two weeks notice", a "Mai stata baciata"...)


...se avete letto fin qui meritate una statua per la pazienza, o come ha promesso a me un'autrice che apprezzo molto,Valaus, una caramellina.

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Capitolo 2
*** Ronald Bilius Weasley ***


xx

I personaggi appartengono a JK Rowling, io li ho solo presi in prestito per questa storia, scritta senza alcun fine di lucro






Auror: il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in cinque facili mosse


Capitolo 2



Ronald Bilius Weasley

L'Auror (?!?!) sportivo







Hermione Jean Granger conosceva piuttosto bene i suoi migliori amici: aveva incontrato Ron ed Harry ad undici anni e frequentava Ginny da quando ne aveva dodici. Aveva trascorso metà della propria vita cercando di non farsi uccidere in loro compagnia e sapeva bene che erano perfettamente in grado di stupirla sempre.


Anche quella volta non erano stati da meno.


Hermione aveva sinceramente sperato che si mostrassero dispiaciuti per le sciagure che l'avevano colpita o almeno solidali verso la loro (da quel momento in poi presunta) migliore amica.... ma quando mai!!!


Ginevra Molly Weasley aveva sfiorato il soffocamento per il ridere (Harry aveva dovuto batterle più volte il palmo aperto sulla schiena quando era diventata cianotica) e Ronald (lo chiamava sempre Ronald quando la faceva arrabbiare) si era messo a brindare alla buona riuscita del piano ridendo come un cretino. Harry aveva cercato di mostrare un po' più di contegnoso tatto, ma anche lui stava per esplodere: faceva di tutto per trattenersi e, per lo sforzo, il suo viso ormai era en pendant coi capelli di Ron.


-Oddio Hermione, certo che sei proprio sfortunata!!!- riuscì ad esclamare il miglior giocatore di Quidditch della Lega inglese tra un accesso di risa e l'altro


- Prima quell'articolo, adesso il tuo nuovo capo...oddio ma Harry tu non lo sapevi?-.

chiese Ginny, ripresasi miracolosamente dall'attacco quasi fatale di ridarella.


- Ma certo che no! Lui lavora in un altro settore e non lo vedo quasi mai. Cavolo Herm, fra centinaia di Auror e proprio lui dovevi beccare! -


- Ragazzi, non siete d'aiuto. Insomma sono nei guai!!! Non solo devo mettermi a sedurre Auror come una donna scarlatta, mi tocca pure lavorare per quel tipo!!!- sbottò una Granger piuttosto risentita.



- Potresti sedurre lui- sottolineò Ginny scatenando (di nuovo) la fragorosa ilarità del fratello e una specie di risucchio modello lavandino da parte di suo marito.



Hermione s'indispettì ancora di più.


- Non dire sciocchezze Gin. Mi serve una mano, sul serio: è in gioco la mia carriera! Per favore non fate gli stupidi!!! -


I tre si ripresero in fretta e cercarono di darsi un contegno.


- Mione - le disse Ron ...- Beh, Malfoy devi solo sopportarlo per qualche giorno. Se proprio ti fa impazzire scappa nell'ufficio di Harry -


- Sicuro Hermione, vieni da me! Se ti fa qualcosa posso vendicarti: gli Auror sono gli unici che possono usare le maledizioni senza perdono!!! -


- Il vero problema - lo interruppe Ron - è che devi rimorchiarne almeno 5....in pochissimo tempo, giusto? -



- Esatto! Mi hanno dato questi primi giorni per abituarmi e poi, dal prossimo lunedì, dovrò mandare in stampa un articolo a settimana. Ogni venerdì mi toccherà spedire una bozza alla Wilthinson e, se va bene, avrò il via libera per tirarne fuori un pezzo decente e mandarlo alle rotative della Gazzetta. Per le prossime cinque settimane sarò costretta a scrivere queste sciocchezze su “come conquistare un Auror e bla bla bla”. Per gli articoli dovrò usare uno pseudonimo o potrebbero scoprirmi... il che è decisamente un bene: almeno non dovrò vedere il mio nome accostato a questa spazzatura! Non saprei come lavare quest'onta! - sospirò - Comunque, tornando al problema principale, come faccio a sedurre un Auror ?!?! - esclamò Hermione ormai in preda alla logorrea isterica.


-Beh Mione...- provò cautamente Ron-....se vuoi avere successo... ecco beh...- arrossì fino alle orecchie -...beh non puoi andare al lavoro conciata in quel modo!!!-


Ronald Bilius Weasley aveva dimostrato ancora una volta di avere la sensibilità di una tazzina e il tatto di un bottone. In compenso in lui era sempre vivo lo spirito Grifondoro: temerarietà e sventatezza.


-Che coooosa hai detto Ron???- s'indignò la sua migliore amica mentre cercava di recuperare la bacchetta che Harry le aveva prontamente sottratto.


Ginny fiutò il pericolo e, lancia in resta, decise - da autentica paladina di Godric - di salvare la vita a suo fratello.


- Herm, Ron vuole solo dire che gli Auror del Ministero non ti conoscono per niente: non puoi conquistarne uno a settimana puntando solo sul tuo bel carattere. Non ne hai il tempo! Tanto più se Malfoy ti fa lavorare come una serva!!! -


Hermione non avrebbe avuto dei MAGO tanto brillanti se non fosse stata dotata di un q.i. piuttosto elevato: doveva riconoscere che la sua migliore amica qualche ragione ce l'aveva.


- Giustissimo Gin...ma allora che faccio? -



- Oh andiamo Herm, è semplice: devi puntare sul look, sull'aspetto, sull'esteriorità!!! -



-AAAAAAAAAAH!!! Non osare ripetere più quelle parolacce davanti a me!!! Mi rifiuto! Non mi agghindo come un albero di Natale solo per un cretino in uniforme. - sibilò la riccia col fiato corto.


-Hey, io sarei uno di quei cretini in uniforme...- disse Harry un tantino offeso.


Nessuno lo degnò della minima attenzione


-...o andare in giro mezza nuda come quella segretaria pazza!!!-



- Herm, non devi certo scriverti in fronte “la do a tutti”- il tatto evidentemente era un carattere Weasley autosomico dominante - Basta che ti aggiusti un po'. Siamo onesti, da quanto non vedi un parrucchiere? E un'estetista? Non pensi sia ora di fare qualcosa per quelle unghiette mangiucchiate? E poi potresti mettere una gonna ogni tanto, invece di quella vecchia palandrana lunga fino alle caviglie....-


Hermione aveva la mascella slogata e la bocca aperta per l'indignazione.


- Gin, la mia migliore amica mi sta suggerendo di comportarmi come una delle sciacquette che affollano gli uffici del dipartimento Auror che, travestite da segretarie, cercano di accalappiare un buon partito?!?!? -


-Ma Hermione è proprio questo che vuole la Gazzetta da te!!! - spiegò Ginny risoluta - Sono proprio quelle le donne per cui stai scrivendo i tuoi articoli. Non penso che la McGranitt o La Montalcini potrebbero usarli per qualcosa di diverso dal combustibile per il caminetto, sai? -




Inoppugnabile e sacrosanta verità...



Hermione abbassò il capo sconfitta.


- Mione...dai. Ginny non voleva offenderti. Lo diceva solo per dare una mano - cercò di fare da paciere il non-più-bambino sopravvissuto.


- Lo so Harry, e ha ragione...però è ...io...ci devo pensare! Ora vado a casa....-


Si alzò e salutò gli amici.


Ginny l'abbracciò stretta e le sussurrò in un orecchio “se ci ripensi passa da me che ci facciamo un giro per negozi...e una capatina dall'estetista!!!”. Le diede un bacio sulla guancia. Poi Hermione si smaterializzò a casa.



***







Era trascorsa esattamente una settimana da quando l'ex perfect-prefect Hermione Jean Granger aveva iniziato a lavorare presso il dipartimento Auror, ufficialmente come assistente, ufficiosamente come elfo domestico.


Il suo perfido schiavista, il cui nome era tabù alle sue orecchie, l'aveva messa a fare fotocopie (orrore!!!) e a preparare litri di caffè (abominio!!!). La riccia aveva perso l'uso degli arti superiori a forza di trasportare quintali di posta su e giù per il ministero e, contemporaneamente, aveva rispolverato il goblinese a furia di imprecare dietro al suo cinico sfruttatore, quel bieco aguzzino che, fra l'altro, la costringeva persino allo straordinario non retribuito.

E poi era compito suo servire il tè delle cinque al malefico negriero e portare da mangiare al “capo” (amore eterno e imperituro alLa capo) se non aveva voglia o tempo di andare in mensa. Naturalmente il suo misantropo carceriere non si mischiava mai coi comuni mortali, quindi Hermione, per portargli il pasto, saltava sistematicamente pausa e pranzo.



Da temeraria eroina di guerra ed inguaribile idealista, Hermione Granger si era sempre illusa che la vita degli Auror fosse piena e avventurosa... del resto se ogni “vera strega” sognava di sposarne uno, qualcosa doveva pur dire, no???


Povera scema: gli Auror passavano la maggior parte del loro tempo rinchiusi in un ufficio puzzolente ad inquinarsi i polmoni fumando sigari babbani e a procurarsi la sindrome del tunnel carpale compilando un mucchio di inutili scartoffie.

Se un Auror doveva eseguire una perquisizione bisognava inviare una lettera al suo superiore e ad un collega per fargli da spalla . Dopo aver ricevuto un consenso scritto, da entrambi, era necessario inviare una quintalata di carta (nessun rispetto per la foresta pluviale) nell'ordine a: il Capo degli Auror (un tale Harry di sua conoscenza), il supervisore del rispetto della Legge Magica, all'ufficio del Procuratore Capo e all'ufficio Misteri. Questi erano tutti tenuti a rispondere con altre mille lettere e infine potevano (finalmente!) essere stilate le pratiche del caso e solo dopo un Auror (o meglio un amanuense) poteva finalmente agire.

Per una perquisizione di due ore ci volevano più o meno, stimò Hermione, 2-3 kg di pergamena e un paio di boccette di inchiostro.

Ovviamente un procedimento molto simile doveva essere impiegato se un Auror doveva fare un'irruzione, eseguire un arresto, accedere ad un archivio, interrogare un testimone, scortare un detenuto ad Azkaban, etc etc.


Hermione Jean Granger aveva capito uno degli altri motivi per cui il mondo magico aveva avuto tanti problemi ad affrontare la minaccia di Voldemort.

Se un Auror doveva sottoporsi ad una simile trafila burocratica persino per prendere il caffè...



Naturalmente il profittatore biondo aveva trovato il modo di appioppare a lei anche il lavoro di dattilografa...

L'indefessa sanguisuga era pure un pezzo grosso e quindi la “sua” corrispondenza era di… più o meno 7 kg al giorno, grammo più, grammo meno.




L'unica cosa buona che al momento l'ex caposcuola Grofondoro trovava in quel nuovo lavoro era un sostanzioso risparmio: niente più soldini sperperati per la palestra. A furia di scale e badilate di posta aveva messo su i bicipiti di un culturista.



In compenso possibilità di approcciare Auror... ZERO assoluto!!! Quelli non si azzardavano a passare nemmeno per sbaglio davanti alla sua scrivania e la evitavano come la peste. L'unica eccezione era stato il Santo Neville che, dopo aver travolto il vaso col ficus che decorava il corridoio per la sorpresa di incontrarla lì, era sembrato felicissimo di ritrovare la sua vecchia amica e si era fermato a scambiare due chiacchiere con lei più o meno tutte le mattine.



Hermione aveva notato in quei giorni che di Auror ne conosceva davvero parecchi: Antony Goldstein, Jimmy Peakes, Blaise Zabini (che a giudicare dal viavai di segretarie dal suo ufficio doveva essere rimasto l'impenitente donnaiolo di sempre), Smith l'odioso Tassorosso, Denis Canon, Millicent Bullstrode (era una donna, ma assomigliava talmente tanto ad un uomo - o a un troll -che nessuno avrebbe notato la differenza), Malferret che avrebbe di gran lunga preferito non aver mai conosciuto), Neville e, ovviamente, Harry, che era il capo degli Auror, ed anche il suo migliore amico. Peccato però che non riuscisse a vederlo quasi mai: se Malfoy, che era “solo” uno dei capi unità, doveva scavalcare pacchi di pergamene per raggiungere la porta (in caso di incendio non avrebbe avuto vie di fuga), Harry era letteralmente sepolto da carte, cartelle, documenti e dossier.


Come poteva d'improvviso l'aspirante piromane Granger trasformarsi in una procace e civettuola mangiatrice di uomini???


Aveva provato a cercare una pozione o un incantesimo che facesse al caso suo, ma nessuno dei preziosi volumi della biblioteca di casa poteva essere utile alla causa.


Come rimpiangeva la sezione proibita di Hogwarts qualche volta...




***


Quel venerdì pomeriggio Hermione, quasi in lacrime al pensiero di non aver scritto nulla per Miss Wilthinson, stava ripulendo la scrivania. Qualche spiritoso le aveva lasciato una bocca di leone sul tavolo. Il fiore aveva stinto e colorato buona parte dei fogli su cui aveva lavorato quella mattina.


- Maledettissimo, stupido fiore puzzolente - aveva sbottato prima di gettarlo nella carta straccia.


Dietro le sue spalle colse il movimento di Malefico Malfoy che aveva aperto in quel momento la porta dell'ufficio e la scrutava con un sopracciglio alzato, valutando attentamente la sanità mentale della sua nuova segretaria.

- Granger - fece sprezzante come il borioso purosangue che era sempre stato - Sono le cinque e tu non mi hai ancora portato il tè. Per due, fila. Avanti, marsh!!!- e si chiuse la porta alle spalle.





Avanti, marsh!!! Avanti, marsh!!! Avanti, marsh!!!


Quell'orribile, spregevole, immondo individuo.... come aveva osato??? Avanti marsh...ma cosa pensava che fosse, il suo elfo domestico??? Una recluta Auror durante l'addestramento???


Hermione era infuriata e sbatteva sgraziatamente i piedi sul pavimento mentre reggeva, in equilibrio precario, un vassoio con due tazze di tè fumante, biscotti al burro, cucchiaini e zuccheriera. Era un peso ridicolo, ma le braccia erano talmente provate che non riusciva nemmeno a trasportarlo senza che tremasse vistosamente.


Bussò col piede contro la porta dell'ufficio di Malfoy e, dopo aver udito il suo cortese grugnito, entrò nella stanza.


Si avvicinò al principale con il vassoio in mano. Malfuretto conversava amabilmente con una sottospecie di fotomodella bellissima, rifatta e seminuda.


Minigonna inguinale, trucco antitraspirante e silicone a gogò” pensò Hermione.

Oltre al suo capo le toccava pure portare il tè alle amichette insulse e slavate. A una come quella poi... La classica bambolona tutta tette e niente cervello.



Beh in effetti questa non era poi tanto stupida. Aveva capito perfettamente come compiacere uno squilibrato egocentrico come Draco Malfoy: sorridendogli e standosene zitta.


Pressappoco come faceva Hermione quando era in compagnia del bellissimo (ovviamente era ironica) Malfoy. Precisamente quando riprendeva fiato compiaciuta, tra un insulto particolarmente ben riuscito e l'altro.





La riccia fece per posare il vassoio sulla scrivania di legno scuro, mentre il platinato, a meno di una spanna da lei, non la degnava della minima attenzione, troppo intento a fare il cascamorto con la sventolona bionda.


- Huuuuuuuuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii – una specie di ululato (che avrebbe fatto sentire il prof. Lupin un dilettante) le fece prendere un accidente!!!


Aiuto!!!! Le trombe di Belzebù??? Ci attaccano i Mangiamorte??? Era la sirena dell'allarme antincendio???



Hermione ebbe a malapena il tempo di pensare che quella procace biondona, in realtà, era un autentico genio: non parlava per evitare che ogni uomo nel raggio di dieci miglia fuggisse a gambe levate per quel terribile raglio d' asino che si ritrovava al posto della voce.


Poi fu fulminata sul posto dello sguardo gelido di Draco Malfoy. Se non ci fosse stata una testimone oculare che probabilmente voleva portarsi a letto, era sicura che niente l'avrebbe salvata da una maledizione senza perdono: per lo spavento, con i suoi nervi a pezzi e il fisico sfiancato, gli aveva appena versato il tè bollente addosso. Cioè...non proprio addosso, piuttosto sui pantaloni. Sui suoi preziosi pantaloni neri di Armani. E non esattamente su un punto qualsiasi di quei pantaloni... ma proprio in QUEL punto!!!


Arrossì fino alle orecchie, Weasley style, e farfugliò qualche scusa imbarazzata distogliendo immediatamente lo sguardo dalla macchia.

Draco la congedò con un gesto imperioso della mano e lei si catapultò fuori.


Chiuse la porta e vi si appoggiò pesantemente contro.

Che figuraccia, che figuraccia, che figuraccia...lanciatemi un'oblivion...meglio uno schiantesimo...



L'uscio si aprì di nuovo, all'improvviso, ed Hermione rischiò di cadere all'indietro. Malfoy doveva aver congedato la bambolona sexy e questa, uscendo, la superò caracollando sui tacchi a spillo di vernice. Fece per richiudere ancora una volta quella maledettissima porta quando una voce la fermò...


- Non così in fretta mezzosangue, torna qua. -




***




- Allora Granger - ringhiò acido Draco Malfoy – Hai visto che casino hai combinato? Ora come faccio? Devo andare a parlare con il Ministro Shacklebot fra meno di mezz'ora!!! -



Hermione era stanca e nervosa, non aveva nessuna voglia di ascoltare i capricci di quel pallone gonfiato che si ritrovava al posto delLa boss, per un po' di tè poi... quante scene!!!

- Oh, Malfoy, non farla tanto lunga! Che ce l'hai a fare una bacchetta? Per tenerla nei pantaloni?-


Visto che lo sguardo della strega era involontariamente sceso sulla macchia mentre parlava, non era per niente il caso di dire cose ambigue e facilmente fraintendibili, ed Hermione si morse la lingua quando colse il doppio senso implicito nelle sue stesse parole.


- Basta un gratta e netta - si affrettò ad aggiungere.


- Granger secondo te IO so usare un incantesimo da servo come il gratta e netta? Dico, ma ti sembro il tipo? A me i pantaloni li puliscono gli elfi!!! - berciò lui.


- Ok ok Malferret, non ti agitare, faccio io.-


Tirò fuori la bacchetta, e cercando di non arrossire troppo, la puntò verso il suo inguine.



- Sei completamente impazzita sanguesporco??? Cos'hai nella testa, segatura? Pensi davvero che permetterei ad una come te, pericolosa anche senza bacchetta, di affatturare la mia virilità?-



Che coooooosa???


Hermione arrossì di rabbia. Ma come si permetteva quel maleducato?!?!


- Malfoy, ero la prima della classe anche ad incantesimi. Il tuo prezioso… coso, è al sicuro con me. Ok anche quella frase era un tantino strana... - E poi che vuoi fare? Toglierti i pantaloni per un gratta e netta? -


Appena lo disse se ne pentì.



La faccia insolitamente seria di Malfoy non prometteva nulla di buono...



Lui si portò le mani alla vita e si slacciò lentamente la cintura, iniziando a sfilarla dai passanti.


- Ma che stai facendo?!?! PERVERTITO!!! - strillò Hermione in una sinfonia di note talmente acute che nemmeno il soprano delle Sorelle Stravagarie avrebbe mai sognato di poter raggiungere - Fermati immediatamente, brutto maniaco!!! - urlò mentre, disgustata, si tappava gli occhi con le mani.



- Ma cosa credi Granger, che voglia spogliarmi? Mi tolgo solo la cintura, santo Salazar!!! Me l'ha regalata Blaise, se la rovino mi uccide!!! - E continuò a borbottare come una teiera qualcosa circa una certa“deficiente” e “ma tu guarda cosa mi tocca sentire” “non si è mai visto...”.


- Ora andiamo in bagno, io mi tolgo i pantaloni e te li passo dalla porta, ok? Tu fai quel maledetto incantesimo e fine della storia -


Hermione annuì sollevata. Era ancora troppo sconvolta per parlare, tutte le sue energie le servivano per riprendersi da quel momento di panico.


***



Dopo aver abbandonato un Malfoy ripulito e asciutto, ma inferocito come un avvicino appena uscito dal letargo, Hermione tornò ciondolando alla propria scrivania. Si accasciò sulla sedia e poggiò la faccia sul legno freddo.

Non aveva ancora accalappiato nemmeno mezzo Auror e tra meno di un'ora doveva mandare un gufo alLa boss con la bozza. Doveva assolutamente correre ai ripari ed inventarsi qualcosa in fretta.


Da quella scomoda posizione vide Baston, un suo vecchio amico di infanzia, passare lungo il corridoio. Oliver... quelli sì che erano bei tempi quando lui era il capitano della squadra di quidditch...



Un momento.... eccola!!! L'idea, la folgorazione!!!

Baston era un Auror. E Baston lei un po' lo conosceva... e se c'era una cosa che tutti sapevano di Baston è che era assolutamente fissato con il quidditch!!!

E lei conosceva benissimo un altro mago fissato esattamente come lui: Ronald Bilius Weasley!!!

Non era propriamente un Auror, ma aveva persino contribuito alla sconfitta di Voldemort!!! Nessuno avrebbe notato la differenza! E poi non aveva molta scelta...


Avrebbe, per la prima ed unica volta in vita sua, detto una bugia ed inventato l'articolo di sana pianta!!! Se poi qual maledetto sgorbio fosse andato - per qualche strana congiunzione astrale - bene alLa boss si sarebbe finalmente arresa e avrebbe seguito i consigli di Ginny alla lettera.


Buttò giù in fretta qualche rigo e legò un piccolo rotolo di pergamena alla zampa del gufo che beccava da qualche minuto sul vetro della finestra. Guardò l'animale per qualche istante, mentre spariva tra i tetti di Londra.



Con un sonoro crack si smaterializzò dalla sua migliora amica.



***



Alla fine della prima infernale settimana da assistente Auror e spia in incognito, la bozza che lesse una più che soddisfatta Miss Wilthinson era più o meno così:




Come conquistare l'Auror sportivo:


Questo tipo di Auror è un'animale di gruppo. Vive perennemente incollato ad altri membri della stessa specie - Auror hooligan scarsamente sapiens - che, esattamente come lui, sono ossessionati dal quidditch, dai manici di scopa e da palle e palline di ogni forma e colore.

In apparenza un vero duro, figo e palestrato, l'Auror sportivo si scioglie come una cioccorana al sole al solo bisbigliarli “pluffa” in un orecchio.

Non sarà mai in grado di ricordare il tuo compleanno, l'anniversario e non si accorgerà nemmeno del tuo nuovo taglio di capelli skinhead. In compenso non dimenticherà mai il colore, il tipo di sospensioni, gli accessori in dotazione e la tipologia dei freni dell'ultima firebolt 3000.



Per farlo cadere ai tuoi piedi:



1 Incantalo indossando una sciarpa coi color della sua squadra del cuore: avrete immediatamente un argomento di conversazione (di cui lui è sempre pronto a ciarlare per ore, quando di solito non ha MAI nulla da dire su NIENTE) e gli resterai impressa più di un everte statim al plesso solare. Ovviamente fingi di essere una tifosa accanita documentandoti sul Profeta dello Sport.



2 Stupefiscilo studiando a memoria Scope e Scopettoni e Quattro Scope . Non c'è modo migliore per legarlo a te del citargli la finta Wronski


n.d.a. assicurati di pronunciarla per bene: lo sportivo non ha nessuna nozione di cultura generale, ma considera il quidditch la sua religione e fede assoluta. Un' Acca di troppo potrebbe essere un peccato capitale ed un' eresia ignorare la nobile arte di catturare un boccino per farci canestro.


3 Un buon incantesimo da usare con lui è la fattura orcovolante. Puoi scagliargliela addosso quando, per seguire il quidditch sulla SferaPayD+P , si dimenticherà dei vostri appuntamenti.


4 Una pozione utilissima nel caso tu abbia a che fare con un Auror di questo tipo è il distillato oblivante. Più discreta di un oblivion classico, puoi rifilargliela allungando il bibitone che si ostina a prendere tutte le mattine (sostenendo contenga vitamine e proteine indispensabili) con 2-3 gocce di infuso. E' comodissima per fargli dimenticare la partita con gli amici. Puoi in alternativa usarla su te stessa per toglierti dalla testa un cretino simile. Nel caso fossi momentaneamente sprovvista degli ingredienti per preparare il filtro puoi sempre ripiegare sulla mazza da battitore fracassargliela sul cranio. Funziona benissimo, peccato lasci qualche livido.


5 Affatturalo per sempre regalandogli un abbonamento annuale allo stadio. Assicurati che lo faccia anche la ragazza del suo migliore amico: lui ti sarà riconoscente per sempre e tu avrai l'occasione di uscire con l'altra malcapitata per cercarvi un nuovo fidanzato.





Insomma ragazze tirate fuori le bacchette!!!



Hermengarda Johanna Griffanthy


Qualche allegra ca...lderonata in libertà:


Innanzitutto GRAZIE a tutti quelli che hanno commentato la mia storia e anche a chi l'ha letta in silenzio...mi fa comunque piacere!!!


Un ringraziamento particolare a Lucelibera per queste parole

considerato il numero esponenziale di scrittori che si cimentano in dramione l'originalità è un lusso di pochi...”

oddio, estrapolata dal contesto la frase sembra un'offesa ma non lo è affatto, anzi... mi ha consolata. Mi rendo conto benissimo che la mia storia di originale non ha proprio nulla, ma se la apprezzate comunque non può che farmi piacere. Considerando poi che come scrittrice sono alle prime armi, almeno per ora mi sento più a mio agio ad avventurarmi su un terreno in discesa.

Chi odia i cliché è avvisato!!!

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Capitolo 3
*** Blaise Baruch Zabini ***


dram cap 3




Auror:il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in cinque facili mosse




Capitolo 3



Blaise Baruch Zabini

L’auror play-boy







Lo avevano pubblicato a pagina 3!!! Ed era stato un successone!!!


Hermione Granger leggeva il biglietto di Miss Wilthinson mentre allungava una fetta di prosciutto al gufo grigio, appollaiato sul davanzale.


Incredibile....


Non sapeva se gioirne oppure no.



Guadò pensosa il suo tavolo. Quella mattina sulla scrivania faceva bella mostra di sé una rosa rossa. Torreggiava in cima alla consueta pila di scartoffie.


Colei che di quelle cartacce avrebbe dovuto occuparsi a breve, prese ad osservarla intenta, dall’alto delle decolté nere nuove di zecca.


Agli occhi di chiunque fosse passato in quel momento, Hermione quel lunedì non sarebbe sembrata affatto Hermione Granger.


Gambe velate da calze leggere finalmente in bella mostra, boccoli ordinati e lucenti, lenti a contatto babbane e, udite udite, fondotinta, ombretto, mascara e rossetto al posto giusto. Nulla di eccessivo: eleganza e classe. Il tutto mirabile capolavoro del gusto innato di Ginevra Molly Weasley e della sua pazienza.


Hermione pensava ancora che in rischio di slogarsi una caviglia non valesse gli sguardi di nessun uomo, e che quella strega di estetista fosse stata proprio una “strega” ad averle fatto notare l’urgenza con cui dovesse ricorrere ad una manicure…


Comunque restava il fatto che una rosa rossa fosse proprio sul suo tavolo.


Strano” pensò,che qualcuno avesse sangue veggente nelle vene?”. Chi poteva averle fatto cotanto omaggio SENZA sapere che quella mattina si sarebbe presentata in ufficio…così???


Doveva essere uno scherzo di quel simpaticone di Ronald, che continuava imperterrito a prenderla in giro e a mandarle bigliettini con preziosi consigli su come sbattere vezzosamente le ciglia e su quale fosse il modo più seducente di camminare.


In ogni caso... una rosa rossa. Non che fosse brutta, mah…

-Il massimo del clichè…- sbuffò stizzita prima di afferrarla e gettarla nel cestino.



- Mezzosangue, ora parli pure da sola ?!?!- la canzonò la voce del furetto che passava in quel momento, scortato dall' amico di sempre Blaise Zabini.


Hermione arrossì. Perchè faceva sempre la figura della stupida con lui? Venerdì gli aveva versato il tè sui pantaloni...oggi la beccava a parlare da sola. E la settimana prima lui aveva persino dovuto contaminare la sua preziosissima mano purosangue per evitare che gli franasse addosso, spiaccicandosi sulla porta dell'ascensore.


-Per te è anche troppo, credimi- agginse Mefisto con voce secca.


Perché, perché, perché le segretarie dovevano avere una scrivania così vicina a quella del principale???


Il suo capo non la degnò di ulteriore attenzione e si fiondò nel suo ufficio, sbattendosi violentemente la porta alle spalle.


Fin qui nulla di nuovo sotto il sole, come recitava il detto babbano.

Cosa da ascrivere invece nell’elenco delle cose inconsuete (Ginny voleva assolutamente che compilasse La lista “come cambia la vita da quando sono metamorfagus Hermione-sciatta / Hermione-strafiga”) era il vedere Blaise Zabini, il serpeverde sofisticato e compassato per eccellenza, con la bocca assai poco elegantemente aperta e gli occhi fuori dalle orbite.


Se Hermione non fosse stata una paladina, una martire, un' evangelizzatrice della Gazzetta e non avesse avuto una missione da compiere, avrebbe trovato l'espressione del mago piuttosto comica e sarebbe addirittura esplosa in una risata.

Ma Hermione aveva un compito, un obiettivo, una vocazione: salvare il mondo magico dall’ignoranza, dal big wizardbrother, da Maria De Fattucchierippis ( in onda tutti i giorni sulla sfera magica network, nemmeno vi avesse preso casa) & affini.

Per questo si morse la lingua e si avvicinò ad un catalettico Zabini che la fissava attonito e, finalmente, ammirato.


Esultò intimamente per quel piccolo, grande successo: l'aver acquisito una rilevanza maggiore di un oggetto d' arredamento di un anonimo ufficio del ministero agli occhi di un auror.


Sfoderò il suo miglior sorriso a beneficio del moro di fronte a lei (che si era appena ripreso e a qual punto rischiò di nuovo un arresto cardiaco ripiombando in stato catatonico) e si arrischiò a muovere un ulteriore passo verso di lui.


Non aveva nemmeno poggiato il tacco a terra che una mano dalle lunghe dita diafane sbucò dalla porta di Malfoy e il proprietario trascinò rudemente Zabini all’interno. La porta sbattè per la seconda volta.

Maledetto, maledettissimo Malfoy…finalmente un UOMO, e cosa di non trascurabile importanza, un maschio auror, la degnava di un’occhiata e lui lo trascinava di peso dentro quell’ ufficio polveroso.


Hermione cadde in ginocchio ed iniziò a prendere violentemente a testate il muro.

Oh, dava una certa soddisfazione in effetti...


- Granger, che diavolo stai combinando, cos’è questo rumore si può sapere?-

Antipatica come al solito, la voce del platinato le arrivò attraverso la porta chiusa. Stava già per mettere mano alla bacchetta quando si accorse che Neville era venuto a trovarla.


Il povero, dolce, tenero Paciock la guardava con lo stesso sguardo che aveva riservato anni prima a Fierobecco durante le lezioni di Hagrid, mentre educatamente le porgeva la destra per aiutarla a rialzarsi. Nella sinistra stringeva una tazza di caffè.

Hermione si alzò in piedi velocemente, scoprendo ulteriormente le gambe.


Neville rischio l’aneurisma.


-Herm…Her…Herm…- balbettò più volte mentre prendeva fiato.-Herm …mio..che ..perchè...-


Con un profondo sospiro la Granger si accasciò sulla scrivania e, mentre sorseggiava quel caffè (Neville, grazie di esistere), si accinse a spiegare all'amico l’estenuante tortura a cui Ginny Weasley l’aveva sottoposta per tutto il fine settimana, tralasciando ovviamente tutta la parte circa i motivi che l’avevano spinta al grande passo.





***




Neville non doveva capire granché di bellezza e diavolerie femminili, pensò Hermione mentre, seduta da sola ad un tavolo bianco, per la prima volta riusciva a pranzare in mensa.


Le era sembrato terrorizzato quando gli aveva spiegato che la porzione domaricci richiedeva una preparazione di cinque ore.


Forse la parola “pozione” gli faceva tornare in mente Piton…


Meglio poi glissare sulla faccia che aveva fatto quando lei si era dilungata sui particolari della biancheria che Ginny l’aveva costretta ad indossare. Comunque era bello vedere che almeno qualcuno dimostrasse una certa solidarietà!!! Harry e Ron non ne avevano mostrata abbastanza, quando si era lamentata che il perizoma segava le chiappe e che la guepiere prudeva da morire. Neville invece era rimasto adeguatamente sconvolto quando gli aveva raccontato che nessuna delle gonne e dei tailleur che aveva acquistato prosciugando tutti i suoi risparmi, arrivasse a coprirle metà coscia. Le era parso talmente impaurito e a disagio ( ma in base a quali criteri sceglievano gli auror?), che aveva preferito smettere di infierire e aveva evitato di raccontagli i particolari più cruenti dell’incontro ravvicinato che aveva avuto con l' estetista. E poi con la parrucchiera. E poi con la commessa di madame McClan…


In ogni caso il risultato di quel week-end di shopping , massaggi e ceretta era soddisfacente, almeno a giudicare dalle occhiatine che le riservavano gli impiegati del ministero: l’addetto alla manutenzione magica del tavolo affianco si era versato il succo di zucca sui pantaloni mentre la ammirava incantato e il giovane impiegato del controllo dei manufatti babbani non le staccava gli occhi di dosso.


Per fortuna ne è valsa la pena...


Il rumore di una sedia trascinata la riscosse dai suoi pensieri, mentre un Blaise Zabini tutto sorridente le si sedeva di fronte.


Evvivvaaaaaaaaaaa !!! Sommo gaudio e tripudio...



Peccato si fosse portato appresso quell’essere odioso che si ritrovava per migliore amico.

Nulla, nemmeno il detestabile sfruttatore, avrebbe potuto rovinarle quel momento di buonumore.



-Hermioneee - disse Zabini zuccheroso e, forse, con voce…sexy???


Da quando la chiamava per nome? Mah…


-Blaaaiseeee-


Andava bene così? A giudicare dal grugnito infastidito di Malfoy probabilmente sì.


-Possiamo sederci al tuo tavolo?-


Detto da qualcun che si era già seduto, non era propriamente sensato, ma era meglio non stare a cavillare.


-Che beeeello poter finalmente avere occasione di parlare con teeee !!!-


Disse lui con voce bassa e ammaliante, in uno frenetico sbattere di ciglia, nemmeno gli fosse entrato un moscerino in un occhio...


Strano, Ron ha detto che dovrebbe farlo la strega…si sarà sbagliato.


-Eh già, non abbiamo mai avuto molte occasioni di conoscerci- gli rispose educata la riccia.


Chissà perché anche questa volta Malfoy si sentì in dovere di grugnire.


-Allora Blaise, raccontami qualcosa di te- continuò imperterrita Hermione.


Fatelo parlare di sé”, diceva la rivista della parrucchiera…


Sembrava che Zabini non aspettasse altro che quell'invito per dare sfogo alla diarrea verbale cronica che lo affliggeva dai tempi di Hogwarts. Mentre l'auror si lanciava in confusi voli pindarici sulle esperienze più strampalate e noiose della sua vita, Malfoy si esibì in una serie di grugniti di difficile interpretazione…

Quello più gutturale doveva essere un “ho sentito questa storia un miliardo di volte”, la sequenza grugnito-pausa-sospiro-grugnito, poteva essere tradotta come un “eh sì, bei tempi quelli”, mentre il grugnito acuto seguito dagli occhi al cielo stava per “vi prego fatelo tacere”. L’ultimo e più profondo grugnito, seguito da un colpo di tosse, rese Hermione galvanizzata alla prospettiva di una rapida dipartita del suo boss per soffocamento. A Malfoy era andato di traverso l’arrosto quando Zabini lo aveva nominato nel corse del racconto, apostrofandolo come il “so-tutto-io” del corso di preparazione auror.


Queste sì che sono soddisfazioni...


Per fortuna poteva fingere di non essere una così abile interprete e sperare che la carne riuscisse dove schiere di mangiamorte avevano fallito, liberando il mondo dall’irritante presenza dell'ossigenato rompipluffe.


Purtroppo Blaise trovò il tempo, mentre prendeva fiato tra una frase e l’altra, di dare una pacca sulla schiena dell’amico salvandogli la vita.



Poi ovviamente proseguì col suo monologo.



***





Dopo 43 minuti cronometrati, Draco Malfoy stremato, si era alzato dal tavolo e, senza salutare, si era dileguato, il vile traditore, lasciando la sua assistente alla mercè della logorrea di Zabini, che aveva continuato, felice come una pasqua, a ciarlare per altri 30 minuti.

Alla fine si era accorto che era andato il Ministero per lavorare e non per attentare ai poveri nervi del suo auditorium, e se ne era venuto fuori con un -Hermione, è stato molto bello parlare con te, accidenti come vola il tempo quando ci si diverte.- certo, come no…i 73 minuti più atrocemente dolorosi della mia vita - ora devo scappare. Ci vediamo domani, ciao – e come nulla fosse si era piegato a farle un baciamano.




Hermione Granger era rimasta seduta al tavolo da sola, con lo sguardo perso nel vuoto e gli occhi spalancati per altri dieci minuti buoni.

Zabini era a dir poco sconcertante.

Ma davvero la sua tecnica aveva successo con le streghe??? Lei iniziava a pensare che quelle poverette, esasperate, cedessero alle sue avances per sfinimento.


Il muro era piuttosto lontano, ma lo spigolo del tavolino le sembrava più che adatto per essere preso a testate...



***







A Blaise Zabini occorsero altri 56 minuti del pranzo del martedì e 34 minuti di pausa caffè in corridoio con Hermione, per racimolare il coraggio sufficiente per andarla a trovare quel mercoledì pomeriggio in ufficio.


La riccia aveva dato forfait a mensa quel giorno (del resto era riuscita ad andarci ben due volte di fila, peccato che la compagnia di Zabini le avesse reso tutto indigesto) poiché Malefico Malfoy aveva aggiunto qualche chiletto extra alla solita razione di incombenze.


Come ogni buon purosangue sapeva bene “se il calderone non va dal mago, è il mago che va alla pozione”, e quindi l'ex-serpeverde era andato a far visita alla riccia con una tazza enorme di caffè fumante in mano.


Aveva trovato Hermione che parlava nuovamente da sola, mentre cruciava un fiore con uno sguardo da basilisco consumato.


Un crisantemo...


Beh, era decisamente un fiore originale...ma cavolo volevano forse farle il malocchio? Hermione non era superstiziosa ma, dopo aver ripetuto il catartico rituale del canestro nel cestino, iniziò coi gesti scaramantici...



L' auror, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro, le aveva allungato la bibita, moooolto zuccherata.

Era stato totalmente fuori discussione far notare a Blaise che Neville le aveva portato già la sua razione quotidiana di caffeina, e , contando mentalmente i rischi che il suo stomaco correva (ma che non lo sapevano che il caffè a stomaco vuoto fa venire l’ulcera???) si era imposta di trangugiare tutto il contenuto della tazza, mentre il moro, c.v.d., parlava a tutto spiano.


Hermione aveva messo su la faccia standard “zabini-mode”(sorriso a tremila denti e sguardo languido) limitandosi ad annuire di tanto in tanto. Mentre lui cianciava, lei pensava alla foresta pluviale e a come risparmiare carta nel Ministero (magari un gratta e netta potente poteva far tornare i fogli bianchi e riscrivibili). Ad un certo punto le sembrò di udire le due paroline fatidiche:“uscire” e “cena”



Aveva appena fatto in tempo a mormorargli un “certo che sì,-ovviamente- QUESTA sera?!?!” (accidenti se era rapido Zabini...), che con il grido delle grandi calamità, Draco Malfoy aveva preteso la sua completa attenzione:


  • GRAAAAAAAAAAAAAANGEEEEEER!!!-

Era entrata a passo marziale nel suo ufficio sbattendo i piedi e incrociando teatralmente le braccia, meldicendo le orecchie ultrasoniche del furetto rimbalzante.


Lui senza staccare gli occhi dal foglio che aveva davanti, le aveva sibilato un crudissimo:


-Granger, visto che sei diventata di colpo femmina e il tuo rinnovato interesse per il look, vai a prendermi i vestiti in tintoria. Già che ci sei passa pure da Zareth&Taylor, il negozio di intimo in centro, e compra qualcosa per una donna, devo fare un regalo. Non dimenticarti dei fiori o qualcosa del genere. Bene Mezzosangue, ora evapora.- .


Hermione iniziò a contare fino a cento...


-Ancora qui? Aria.-.


Meglio contare fino a mille...


-Forza su Mezzosangue: petto in fuori, pancia in dentro e avanti marsh!!!-.


-Come osi Malfoy!!!-esplose lei, urlando come una mandragola appena trapiantata - Io non tiro fuori un bel niente e poi non ho pancia, cafone che non sei altro!!!-


- Granger, fa come ti pare: basta che porti le tue graziose terga fuori dalle palle. E ora sciò.- .





Un miolioneeduecentotrè, un milioneduecentoquattro...



***




Hermione, prossima a vincere il premio “segretaria dell'anno”, aveva trascorso il pomeriggio caracollando per Diagon Alley sui tacchi neri. Aveva ritirato il bucato di Platinette e, dopo aver scoperto che la lavanderia faceva consegne a domicilio, aveva comprato il bustino più sexy e costoso della storia, addebitandolo sul conto di Mr Malfoy. Per amor di vendetta aveva anche deciso di omaggiare la deliziosa mulatta (che aveva scorto il giorno precedente in compagnia del biondastro) di autoreggenti nere, reggicalze, giarrettiere e vestaglia di seta. Ne aveva ricavato una certa soddisfazione ed un discreto mal di piedi, quindi aveva bissato addebitando al furetto anche un paio di ballerine basse e comode con cui tornare al Ministero, notevolmente più contenta. Il suo umore si era ulteriormente sollevato quando, di ritorno in ufficio, lo aveva trovato deserto, mentre un bigliettino scarlatto, che odorava di ciliegia, svolazzava sulla sua scrivania.



Ti aspetto questa sera alle nove

alla“Terrazza sul Mare”,

tuo, Blaise



***





Hermione Jean Granger in ghingheri e autoreggenti faceva la sua bella figura in un elegante Versace pervinca (in prestito...). Peccato che la smorfia di assoluto tedio dipinta sul suo viso le stesse rovinando il trucco, frutto degli sforzi congiunti di Gin e Lavanda. Erano le nove e 47, e dell'australopiteco con cui aveva appuntamento non c'era alcuna traccia.


Anche lo spigolo del pregiato tavolino in mogano poteva avere il suo fascino se preso a testate...



Zabini arrivò dieci minuti dopo, trafelato e mostruosamente di fretta. Sembrava reduce da una battaglia con un branco di doxy inferociti, aveva gli abiti a brandelli e non lo aveva mai visto così sporco e spettinato. A quella vista Hermione rischiò seriamente di slogarsi la mascella e non riuscì a riaversi dallo stupore nemmeno per mormorargli un saluto.


Lui non le diede neppure il tempo di riprendersi che, mentre scivolava sulla sedia, aveva già detto:

- Scusa per il ritardo. Purtroppo devo andare via, ora-.



Si era appena seduto e voleva già andarsene???


Le maledizioni che l'ex caposcuola sembrava lanciare dagli occhi, convinsero il pusillanime auror ad aggiungere:


-Ecco…Draco mi ha minacciato di morte!!! Mi dispiace Granger, ma è meglio se torni a casa. Non sarei dovuto venire, però non ho potuto mandarti un gufo e mi sembrava brutto lasciarti qui senza dirti nulla... Beh comunque ti avevo fatto un regalino.. -. Le scoccò una delle sue solite occhiate sexy e sorrise sornione, mentre le allungava un piccolo pacchetto avvolto in della carta rossa.

-Te lo do lo stesso, così magari mi perdoni.- non sembrava particolarmente interessato al suo perdono però, mentre, in un lampo, si alzava e la piantava lì, sola come un'imbecille.


Oh, quello spigolo era sempre più attraente...


Con dita tremanti e sull'orlo di una crisi isterica, l'ex-grifondoro scartò il pacchetto: non le importava assolutamente nulla di Zabini, ma essere scaricata in quel modo ...

Dalla scatolina venne fuori un tanga leopardato che sembrava gridare “sono qui, guardatemi” a tutto il locale. Con le guance in fiamme, lo ficcò lesta in una tasca del cappotto (farlo evanescere avrebbe potuto essere un gesto troppo plateale) bestemmiando in elfico contro tutta l'antica casata degli Zabini.





Domai ucciderò Malfoy, pensò Hermione mentre usciva dal locale, cercando di non fare troppo caso alle risatine di schermo che le rivolgevano i maghi e le streghe che si erano goduti la scena dai tavoli vicini.

Non aveva fatto che pochi passi quando vide Blaise, Quel Blaise, in compagnia di una piccola strega bionda.


Incredibile,


... ci stava già provando con un'altra!!!





***


Quel giovedì pomeriggio, dopo aver attaccato un bigliettino per Miss Wilthinson alla zampa di un gufo, Hermione Granger si fissò le mani. Reggeva, in cima alla familiare pila di fogli, una busta grande e giallo ocra, piuttosto simile a quella che usavano negli ospedali per conservare le lastre. Le venne fuori un sorrisetto assolutamente diabolico, mentre bussava all'ufficio del principale.


Si schiarì la voce, e sorridendo radiosa all'avvenente rossa appollaiata sulla scrivania del tiranno, trillò:


-Signor Malfoy, hanno chiamato dal San Mungo, per quella malattia venerea che la affligge. Confermavano l'appuntamento per domani alle quattro.-.


Si sentì così magnanima da lasciare immediatamente la dovuta privacy alla coppia, e fuggì a gambe levate dalle ire del suo capo, mentre lo udiva balbettare qualcosa alla tipa svenuta tra le sue braccia.




In quello stesso momento, a qualche isolato di distanza, Miss Wiltinson, davanti ad una tazza di buon tè inglese, sorrideva radiosa ad una pergamena fitta di appunti vergati dalla disordinata grafia della sua giornalista preferita.



.


Come conquistare l'auror play-boy



L’auror play-boy è un pessimo, pessimo, pessimo soggetto che difficilmente riuscirà a tenere la bacchetta nei pantaloni a lungo!!! Se hai la disgrazia di innamorarti di uno come lui ripassa a fondo l’incantesimo duplicante: perché spendere un capitale in fazzolettini di carta quando con la magia puoi risparmiare? Farfallone per natura, donnaiolo incallito e soprattutto impenitente, l’auror don Giovanni (per dirlo alla babbana) ti darà molti motivi per piangere e soffrire.


Per farlo cadere ai tuoi piedi


Ti basterà trasformare ossigeno in anidride carbonica e girare svestita come una donna scarlatta dei peggiori postriboli di Nocturn Alley. L'immondo bastardo infatti, ti cadrà ai piedi velocissimamente (nemmeno gli avessi gridato “accio”), non appena gli mostrerai una porzione di coscia, ma altrettanto velocemente si lancerà all’inseguimento di qualsiasi altro essere femminile gli capiti davanti.


  1. Incantalo con un bel paio di gambe adeguatamente scoperte e un decoltè generoso. Per questo non servono trucchi o sortilegi, ma per fargli tenere le mani a posto c'è solo il pietrificus totalus.

  2. Se sei una tavola senza speranza, stupefiscilo trasfigurando la tua scarsa prima o seconda misura in una quarta abbondante e, se proprio non puoi fare altrimenti, ricordati dei cari vecchi rimedi babbani: imbottiture a tutto spiano e push-up a gogò.

    n.b. La bellezza e la grazia innate non si possono incantare, ma per tutto il resto c'è la magia...o il chirurgo plastico!!!

  3. Un buon incantesimo ,da tenere sempre a mente in presenza di questo genere di auror, è l' imetec bellissima (con la bacchetta descrivere un otto, agitare e colpire). Ti permetterà di avere sempre capelli perfetti , con la pioggia o sotto il sole.

    Troverai molto utile anche l'incantesimo di memoria. E vedi di essere ferrata nei sortilegi non verbali o ti si seccherà la lingua a forza di gridare “oblivion” ad ogni gonna che questo auror incontrarà lungo la strada!!!

  4. Pozione utilissima è l’amortentia, peccato sia illegale. In mancanza d'altro sfrutta la taciturnium : i latin-lovers amano parlare di se stessi piuttosto a lungo, senza nemmeno prendere fiato tra una frase e l’altra. Una goccia al momento giusto può salvarti da una fastidiosa emicrania.

  5. Affatturalo per sempre con un bel crucio, o con un'altra maledizione senza perdono (a tua completa discrezione la scelta fra le altre due) ogni volta che lo incontri: con una probabilità del 99% in tua assenza ha allungato i tentacoli (degni della piovra gigante) su qualsiasi donna gli sia passata a meno di dieci metri di distanza. Anche nel 1% dei casi in cui non lo abbia fatto (era a letto gravemente malato e al San Mungo quel giorno c’erano solo guaritori maschi) rinfrescargli la memoria su quanto tu sia ferrata con gli anatemi non può che fargli bene.

    N.d.a. Se l’auror in questione ha un nome le cui iniziali siano B e Z affatturalo comunque un giorno sì e l'altro pure...per buona misura.

Se dopo l’ennesimo palco di corna che ti farà portare non lo hai ancora lasciato perdere puoi fare avada kedavra su te stessa oppure unirti al fronte della lotta al cromosoma y! E' sempre pronto ad accogliere nuovi adepti non appena vorrete unirvi nella storica battaglia femmine-contro-maschi, cosa che, dopo aver incrociato sul tuo cammino un simile idiota, sarai prontissima a fare.


Per info a adesioni eloise.midgen@femail.uk



Hermenegilda Jamila Guttalax



















Ok gente, mi sa che mi tocca chiedere scusa a tutti i lettori. L'ultima volta ho postato la fic di fretta e ammetto di non averci messo molto amore nello scriverla e nel correggerla. Non voglio fare la falsa modesta o la stupida insultando me stessa, ma confesso di averla sì scritta con un certo impegno, ma non proprio con la mente libera. Ho postato senza nemmeno rileggerla e io stessa non ho proprio potuto fingere di non vedere gli errori grossolani, le dimenticanze di punteggiatura e persino i refusi di battitura, che ho lasciato in giro... sorry!!!. A me non piace trovare fiction del genere per cui non vedo perchè rifilarle a voi...è che sono TROOOOPPPOOO pigra!!! Che sia chiaro non sto dicendo che posso scrivervi un capolavoro se mi ci metto, eh...però almeno la maiuscole e le virgole!!!


In ogni caso sappiate che lascerò in giro parecchie oscenità anche in questo cap, poiché quando rileggo me ne dimentico sempre qualcuna…


note



  • Guttalax non so come mi sia venuto...credo sappiate cosa sia. Però ne vado orgogliosa come del @femail!!!

  • i secondi nomi che troverete in questa storia li ho inventati di sana pianta. Quello di zabini in particolare, come molti di voi avranno capito, deriva dal nome di spinoza, mi piaceva l'assonanaza col nome blaise e visto che è il nome di pascal...boh mi è venuto spontaneo. Tra l'altro è un nome di cui sto abusando nelle mie fic (in ben tre per essere precisi)

  • Ovviamente io sono una femminista incallita, quindi spero mi perdoniate la facile ironia…

  • Io adoro Neville e Blaise, ma purtroppo, per esigenze di trama ho dovuto trasformarli in questi stereotipi non proprio lusinghieri...

  • Ribadisco ancora una volta che si tratta di una commedia piuttosto leggera e senza pretese di profondità o realtà, quindi non c'è bisogno di farsi troppi problemi se sotto la scorza da zitellona sciatta, Hermione Granger nasconde il fisico di Miss Hogwarts e bastano 2 colpi di bacchetta per renderla una strafiga. Inutile dire che nella realtà non succede mai... e se succede, chissà come mai, accade sempre ad un'altra e mai a me...


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Capitolo 4
*** Antony Eugeen Goldstain ***


auror 4



Auror: il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in cinque facili mosse



capitolo 4 parte 1



Antony Eugeen Goldstain

L'auror intelletuale








Draco Malfoy era Incazzato. Incazzato nero. E non gli era servito a nulla iniziare in week-end con un giorno di anticipo. Domenica notte poi aveva avuto una ronda nella Londra babbana, cosa che non aveva per niente contribuito a migliorargli l'umore.


Di questo si accorse in un nanosecondo la la sua brillante segretaria, appena mise piede in ufficio in un caldo lunedì mattina. Tre, e ribadisco, tre pile di fogli ingialliti e spiegazzati, che avevano schiacciato una innocente orchidea, se ne stavano sotto un bigliettino vergato da una grafia elegante e nervosa: “documentazione arretrata- archivio”. Ovviamente il tutto giaceva sulla scrivania della suddetta segretaria dichiarando apertamente chi dovesse passare le giornata in compagnia di quelle scartoffie, e cosa dovesse farne.


Hermione imprecò, mentre spediva l'orchidea mutilata e sgualcita nel cestino, a far compagnia ai residui del cornetto alla crema che aveva appena trovato inutile tenere in mano.

Le era completamente passato l'appetito.


Con tutta la pazienza superstite agli anni di spiegazioni di storia della magia a Ron ed Harry, si rimboccò le maniche e si mise a catalogare quei maledettissimi fogli. Lavorò di buona lena per ore, e la nuvoletta di vapore e fumo nero che la spremitura di meningi le stava provocando, dovette essere abbastanza eloquente da scoraggia qualsiasi molesta visita, tanto che persino Neville si tenne rispettosamente a distanza quel giorno.

O forse si tenne a distanza dopo aver visto, orripilato, il fiore innocente crudelmente stropicciato e gettato nel cestino: Paciock era sempre stato un amante di qualsiasi cosa facesse la fotosintesi clorofilliana e probabilmente quell'atroce visione doveva averlo traumatizzato. Comunque dopo una rapida occhiata alla faccia di Hermione aveva fatto dietrofront col caffè in mano, giudicando saggiamente che la riccia, in quello stato, facesse meglio a tenersi lontana da qualsiasi eccitante. Forse avrebbe fatto meglio a portarle una camomilla...



Verso mezzogiorno l'irriducibile giornalista-in-incognito Granger era a buon punto: tutte le pratiche fino alla L erano state controllate e chiuse, dalla M in poi se ne sarebbe occupata quel pomeriggio. Decise che poteva portare in archivio tutta quelle sudate carte su cui aveva versato sangue e impoperi. Impugnò la bacchetta e con un levicorpus fece galleggiare a mezz'aria i documenti pronti.


Calorie sprecate: 5 circa, considerando il movimento del polso.


La capocasa di Grifondoro, con la media scolastica più schifosamente alta che si fosse mai concepita, aveva dimenticato di usare quella semplice formula per tutti i giorni precedenti, troppo occupata ad inveire contro Malfoy per ricordarsi di quel banale incantesimo.




***





“Accidenti”, sbuffò Hermione, in equilibrio precario sopra una scaletta. Era nei sotterrai del ministero della magia e aveva appena fatto cadere una pila di documenti da cui era venuta fuori una nuvoletta di polvere e un ecosistema di tarli.


Tossendo e starnutendo a tutto spiano, mentre rabbrividiva per il gelo di quel posto lugubre che erano gli archivi, iniziò a scendere dalla scala per raccogliere dal pavimento il putiferio che aveva generato.


Tutti sanno che i tacchi rovinano la postura, indeboliscono la colonna vertebrale e favoriscono l'insorgenza dell'alluce valgo: è per questo che i medimaghi del San Mungo e gli ortopedici babbani ne sconsigliano vivamente l'utilizzo.

Tutti sanno anche che chi non è abituato a portare tacchi alti non dovrebbe mai indossarli per camminare su una qualsiasi superficie, nemmeno se la superficie in questione fosse liscia e piana.

Ovviamente tutti, ma proprio tutti, sanno benissimo che persino le più esperte equilibriste, le veterane del tacco a spillo, le fanatiche del 15 centimetri, non oserebbero mai e poi mai arrampicarsi su una scaletta minuscola e pericolante con ai piedi i suddetti tacchi. In particolare su una scaletta come quella.

Purtroppo non tutti hanno fra le proprie conoscenze un grifondoro, ma quei pochi fortunati, dopo averne conosciuto uno potrebbero distinguere i tratti salienti di un elemento della medesima specie a chilometri di distanza: spezzo del pericolo e una buona dose di sventatezza.


Sebbene nel corso degli anni avesse avuto più volte la prova di quanto la proverbiale temerarietà della sua casata potesse rivelarsi molesta per la salute, Hermione Granger non faceva eccezione alla regola e su quella benedetta scala si era coraggiosamente arrampicata con tacchi, collant e giarrettiere al seguito.


Mentre scendeva lentamente da quei gradini pericolosi Hermione mise un piede, o meglio un tacco, in fallo e precipitò nel vuoto.


Mentre cadeva, trascinandosi appresso una pioggia di pagine ingiallite e consunte, ebbe appena il tempo di registrare un suono di passi veloci e un paio di braccia che si allungavano verso di lei. Poi il suo campo visivo venne oscurato da fogli e pergamene.




***






Dolore.


Dolore ovunque.


Al collo. Alla schiena. Al sedere.

Sopratutto al sedere.


Ma molto meno dolore del previsto... e non sentiva il pavimento!

Sentiva qualche altra cosa sotto di sé...

Qualcosa di piuttosto caldo e decisamente più morbido delle piastrelle in cotto.

Qualcosa che assomigliava davvero moltissimo ad un corpo umano.

Qualcosa di molto, molto, molto simile al corpo di Antony Eugeene Goldstain.



Hermione spalancò gli occhi ritrovandosi ad un centimetro dalla faccia dell'ex caposcuola di Corvonero. Boccheggiò per la sorpresa di quel contatto ravvicinato del tutto imprevisto, e sentì un'ondata di calore imporporarle le guance: Antony era un figo da paura, ed Hermione era decisamente felice di ritrovarsi spalmata fra le sue braccia mentre praticamente lo soffocava con tutto il suo peso.

Si mosse appena, elettrizzata ed in imbarazzo.

Peccato che alle sue orecchie arrivò un suono di pura agonia: gli aveva ficcato il gomito fra le costole e l'ex cacciatore, già abbastanza ammaccato dopo essersi galantemente offerto come materasso, mugolava di dolore.


- Ommerlino!!! Scusami-disse rizzandosi in piedi di scatto.-Ti sei fatto molto male???-


- Non preoccuparti, tutto a posto.- soffiò squisitamente educato l'auror ancora a terra -Tu invece?-


- Sto benissimo, grazie mille Antony. Se non ci fossi stato tu avrei potuto farmi davvero male.-


- Dovere Hermione, dovere. Lo avrebbe fatto chiunque- e qui la Granger pensò a un certo biondino che piuttosto che aiutarla probabilmente si sarebbe cruciato da solo -e poi sei leggera come una piuma.- celiò il mago.


Era vero che la ragazza era magra, ma considerando la forza di gravità, probabilmente gli era atterrata addosso con le delicatezza di un trinciapollo...povero Goldstain: era educato, fine e cortese da fare schifo. Esattamente come era sempre stato ad Hogwarts.


-Cosa ci facevi qui sotto?- le chiese sorridendo -pensavo di essere l'unico a rintanarsi in questi meandri polverosi...-


- Oh, beh in realtà mi ha mandata Malfoy. Dovevo catalogare e rimettere in ordine queste cartelle.- sbuffò indicandogliele con un gesto ampio che abbracciava il pavimento lastricato di fogli.


-Ti aiuto io- si offrì il ragazzo- sono un esperto dell' archivio. Fino a tre secondi fa credevo di essere l'unico in tutto il ministero a metterci piede e a tenere a posto i propri documenti. Invece anche Malfoy...confesso che non me lo aspettavo.- aggiunse senza traccia di cattiveria o ironia. Anzi sembrava piuttosto rincuorato alla prospettiva di non essere l'unico ad avvertire il dovere morale di seguire le regole.

Meglio non rivelargli quanto si stesse sbagliato e che a Malferret non sarebbe nemmeno passato per l'anticamera del cervello di catalogare quei documenti se non fosse stato un pretesto perfetto per tormentare lei...


Certo che lei e Goldstain si assomigliavano proprio tanto...

Tutti e due con quella mania delle regole...

Lo aveva pensato spesso anche quando a scuola si trovavano a fare le ronde insieme parlando per ore di Saffo e Catullo.

E poi era pure carino. Anzi era proprio un figo spaziale, con le mani curate e i capelli acconciati in morbidi riccioli scuri.

Ad Hermione brillarono gli occhi.


Oh, sì sì sì....


Aveva appena trovato il prossimo auror da conquistare e sedurre, e , per una volta, la prospettiva non le dispiaceva affatto!!!




***







Nei venti minuti che erano serviti per archiviare le pratiche di Malfoy, i dieci per riordinare il pandemonio creato dai modi maldestri della Granger, e nei successivi sette che erano occorsi per emergere dal più profondo baratro del ministero, Hermione ed Antony avevano trovato il modo di chiacchierare nell'odine di: libri, poesie, teatro, operette, lirica, balletto classico, Caravaggio e Tate gallery.


Come fosse stato possibile disquisire di tanti e tali argomenti, passando con la più elegante disinvoltura tra temi così disparati, senza mai perdere il filo della conversazione, il piacere e il gusto del dialogo, per noi comuni mortali sarà sempre un mistero.

Resta il fatto che quello squisito connubio di cervelli (o come direbbero i più cinici quel grottesco incontro di schifosi secchioni) non solo era stato capace di produrre tanto elevate ed erudite disquisizioni, ma aveva anche impresso a fuoco vivo nella mente di Hermione Granger che il suo incontro con Goldstain fosse stato voluto dal destino: avevano letto gli stessi libri, prediletto gli stessi autori , amato gli stessi quadri, venerato i medesimi compositori...


Antony Goldstain e Hermione Granger erano gemelli separati alla nascita!!!


Hermione era talmente felice che le sembrava di volare a qualche centimetro dal suolo...(o forse erano solo gli ormai famosi tacchi che, in effetti, la sollevavano una decina di centimetri da terra) mentre, in trance mistico da overdose di cultura sopraffina, sfilava lungo i corridoi del ministero con il suo prode cavaliere dalla scintillante armatura al fianco.


Solo una persona poteva rannuvolare quella perfetta euforia, e quella persona la incrociarono mentre giungeva, con la solita camminata altera, dal lato opposto del corridoio.


Draco Malfoy, scoccò un'occhiata veloce a Goldstain, poi li ignorò palesemente e proseguì dritto.


Non aveva urlato, non aveva fatto i capricci e non cercava si sabotarla.


Miracolo...


Sembrava abbastanza disinteressato in verità.

O forse odiava ancora Antony dai tempi di Hogwarts, quando si erano presi a pugni dopo una partita di quidditch...

Era perfettamente plausibile, rifletté Hermione, che nella mente malata del furetto appioppare all'antico nemico una piaga come lei o meglio autoinfliggersi la sua compagnia spontaneamente, fosse una punizione e una vendetta più che meritata per l'infame corvonero che aveva osato colpire l'aristocratico prefetto Slyterin con le sue villiche mani.


Quali che fossero i suoi folli pensieri, l'unica cosa che le interessava era che il dittatore libidinoso se la fosse data letteralmente a gambe, nemmeno al posto di un auror si fosse ritrovato un branco di doxy feroci.

Meglio così: Antony ebbe tutto il tempo di invitarla a pranzare con lui in mensa.




***





Felicità


Martedì Hermione sorrideva come un' ebete al pavimento: aveva appena trascorso la pausa caffè con un mago bruno, alto e sexy.


Gioia


Lo aveva pizzicato mentre gironzolava, visibilmente nervoso, lungo il corridoio difronte al suo ufficio. Quando poi Antony l'aveva finalmente vista aveva ritrovato improvvisamente il sorriso e si era fermato a scambiare due parole.


Sommo gaudio


Parlare con Goldstain era semplicemente meraviglioso.:non solo era un conversatore attento e affascinante, ma sapeva anche ascoltare e trovava sempre il modo di dire qualcosa di interessante.

Antony le piaceva e aveva persino avuto una mezza cotta per lui quando erano entrambi prefetti. Poi lui si era lasciato irretire da quella sciacquetta della Patil, che evidentemente si era accorta che le mancava ancora qualche corvonero per completare la collezione, ed Hermione con i G.U.F.O. incombenti non aveva avuto troppo tempo da perdere a disperarsi per lui.


Persino il brutto muso (in effetti non tanto brutto) di Malfoy che la aspettava appollaiato sulla sua scrivania (su cui spuntava un non ti scordar di me)avrebbe potuto toglierle in sorriso.



-Granger oggi usciamo.- scandì lapidario Draco Malfoy con il mantello addosso e il bastone da passeggio, che gli dava la medesima aria da nonno che aveva conferito a suo padre.

Ad Hermione non passò nemmeno per l'anticamera del cervello che quello potesse mai essere un invito galante, ma si indignò esattamente come se lo fosse:


-Malfoy non metterò piede fuori da questo ufficio con te nemmeno a suon di cruciatus!!!- dichiarò risoluta.


-Io avrei pensato piuttosto ad un imperio, mezzosangue, con la cruciatus poi mi toccherebbe persino doverti portare in spalla fuori, e sono un esponente dell'aristocrazia io, mica un uomo delle caverne...- la rimbeccò.


Povero Vicius, proprio nessuno si ricordava più del buon vecchio levicorpus...e nemmeno del wingarduium leviosa, il primo incantesimo che il professore aveva tentato di spiegare.


Malfoy si girò e a passo di carica, fiero ed impettito, marciando come solo un vero duro e rude auror avrebbe saputo fare, si appropinquò alla porta.

Hermione non poteva credere di essersela cavata tanto a buon mercato.

Infatti, giunto sulla soglia, il furetto si girò quasi stupito di non trovarsela dietro e indispettito andò a chiamare l'ascensore.


Incredibile se ne era andato davvero...



- GRRRANGEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEER-


Le ultime parole famose...



***





-Malfoy, mi spieghi perchè non puoi comprare da solo i regalini per le tue amanti??? Mi pagano per lavorare, mica per fare la consulente di moda!!! - Protestò Hermione mentre sbatteva i piedi furiosa lungo il pavè di Diagon Alley.


- Granger ti pagano per farmi da assistente ed è quello che devi fare: assistermi. Ora trovami un regalo per una donna matura e di classe. E poi mi devi aiutare a scegliere un vestito per me.-.



Hermione non sapeva se essere più stupita del fatto che uno degli scapoli più ambiti del mondo magico se la facesse anche con le donne di una certa età, magari sposate (certo che non ce ne lasciava nemmeno una) o che qualcuno stesse chiedendo proprio a lei, che coi regali era un disastro, di aiutarlo a comprare un presente, o peggio un vestito.

Insomma era Hermione Granger, quella che regalava orribili cappellini agli elfi domestici, che aveva regalato sempre e solo libri, persino sul quidditch, o al massimo gelatine tutti i gusti più uno e cioccorane !!!


Una piccola parte del suo cervello nel frattempo immaginava la torbida storia d'amore di Draco con una donna sposata ad un marito gelosissimo. Magari era stata la madre sexy e casalinga insoddisfatta di qualche giovane amante di Malfoy...che pervertito doveva essere Malfuretto!!!


-Ok, per una donna di quanti anni circa?- chiese brusca.


-Cinquantaquattro.-.


Ma era veramente un porco schifoso: non gli piacevano un po' mature, gli piacevano proprio vecchie !!!



- Malfoy, io il regalo ti aiuto a comprarlo, ma se poi il marito della tua donna viene in ufficio per lanciarti uno schiantesimo, beh, prima di svenire metti bene in chiaro che io non c'entro niente, e che non se la prendesse con me!-


Lui la guardò basito: -Granger, pensi di essere spiritosa??? Perchè mai mio padre dovrebbe schiantarmi???- chiese interrogativo inarcando un sopracciglio. Poi l'alba della comprensione fece luce sul suo volto e ruggì irato:


-Granger sei davvero la degna ex fidanzata di quell'imbecille di Lenticchia!!! Il regalo è per mia madre. Ti pare che andrei di persona a perdere tempo a comprare un regalo per una mia amante??? E' il compleanno del suo gatto venerdì e fa una festa. Ovviamente in questi casi si deve portare un dono al padrone dell'animale, come vuole l'etichetta. E Lady Malfoy è terribilmente puntigliosa ed esigente quando si tratta di regali.- Poi iniziò a borbottare qualcosa su “un giovane aitante come me, con una vecchia...tzè...mamma mia...”.

Hermione era sollevata di non rischiare il linciaggio da parte del marito cornuto, ma temeva che trovare il perfetto regalo per la perfetta Narcissa perfetta Malfoy, potesse rivelarsi un'impresa al di là delle sue capacità. Malfoy, educato come al solito, la precedette di qualche passo, per poi fermarsi al centro di Diangon Alley e girarsi a fissarla.


Ma cos'aveva da guardare tanto quel beota???


Comprese che il babbeo in questione stava aspettando che lei decidesse in quale negozio entrare. L'assali il sospetto che lui quanto a regali fosse ancora meno dotato di lei. Lo afferrò sgraziatamente per la manica della giacca, e stritolandogli l'avambraccio in una presa spaccaossa, se lo trascinò appresso, mentre con le unghie gli affondava nella carne, sperando di graffiarlo attraverso i vestiti.

Stava già per dirottarlo verso una libreria, visto che almeno di libri qualcosa ne capiva, quando si ricordò di essere una donna dotata, per fortuna, di cervello, e pratica come al solito, gli domandò spiccia:

- Furetto, quanto vuoi spendere?-

Ad un Malfoy una domanda del genere non veniva posta da generazioni.

Draco la guardò stralunato e impiegò una decina di minuti per riaversi da tale incongruo quesito.

Poi finalmente riconnetté il cervello e la sua segretaria poté giurare di aver sentito i neuroni mettersi freneticamente all'opera per trovare una risposta ragionevole.


- Non saprei...200, 400 galeoni.- buttò lì.


200 galeoni...per un compleanno. E del gatto per giunta! Meno male che i Malfoy erano solo tre, altrimenti i loro amici (ammesso che i mangiamorte avessero degli amici non straricchi come loro e degli amici in generale) probabilmente dovevano iniziare a risparmiare a Gennaio per i regali di Natale.


- Malfoy, 200 o 400? Sai sono cifre leggermente diverse -


- Ummm...350..??? - le disse a metà fra un'affermazione ed una domanda.


Maledetto figlio di papà,stava dicendo dei numeri a caso, per non fare la figura dell'idiota (che in effetti era) che non ha la minima idea del valore dei soldi.


Hermione incominciò a contare mentalmente fino a un milione per non urlargli contro.

Era appena arrivata a 7 che il suo cervello aveva già processato il fatto che probabilmente con 350 galeoni non potevano certo comprare del libri...a meno che non avessero regalato a Mrs Malfoy un'intera libreria, ma dubitava che chiunque, eccetto lei stessa ed Antony, avrebbe potuto apprezzare una trentina di libri in una botta sola.

In effetti un'edizione originale di un monaco amanuense forse, forse...

Ma gli amanuensi erano troppo babbani per i Malfoy, ed era un vero affronto alla cultura fare un regalo così prezioso a qualcuno che non lo avrebbe mai apprezzato, sottraendolo agli storici e ai ricercatori. E probabilmente la Signora Malfoy sarebbe stata d'accordo con lei...sul non apprezzarlo, non certo per gli storici.






***







Hermione reggeva in braccio un prezioso involto rosso a pois fasciato di nastri di raso: il pacco più grosso che si fosse mai visto.

Conteneva la kitschiata più schifosamente costosa della storia ovvero una specie di orrendo vaso cinese che era meglio dimenticarsi di aver visto. Comunque alla fine aveva scelto Platinette, ergo lei poteva benissimo lavarsene le mani.


-Malfoy in gessato fai ridere.- Sbuffò all'immagine del suo capo riflessa in uno specchio.

Ok che non capiva niente di moda...ma quel vestito era oggettivamente buffo. Anche se non tanto quanto la bombetta che Draco aveva provato poco prima!!! Quella sì che era ridicola....e poi gli dava un'aria tremendamente babbana. Per fortuna il biondastro aveva concordato con lei all'istante.



-Granger, pensa per te. Comunque prenderò quello nero di prima.-

-Malfoy, non ha molto senso prendere quello, no?-


Lui la fissò interrogativo.


-Malfoy, hai forse 2000 vestiti tutti esattamente identici a quello di poco fa!!! Che siamo venuti a fare se potevi mettertene uno che hai già?- gli spiegò paziente, scandendo bene le parole come ad un bambino scemo.

Draco la guardò basito:

- Mezzosangue ti faccio notare che tutti i completi maschili sono più o meno fatti alla stessa maniera...-

-Vero ma ci sono vari colori...il mondo non è fatto di camicie bianche, completi neri e cravatte verdi.-


-Ho anche cravatte verdi e argento-


-Meno male Malfoy che non hai anche cravatte argentate a tinta unita, ti darebbero decisamente un'aria da gay-


Non sapeva se il furetto fosse più sconvolto da tanta profanità o perché aveva davvero una cravatta di quel colore.

-Prova il grigio va...tanto per cambiare- suggerì mentre gli allungava l'ennesimo completo.


Bingo! Gli stava decisamente bene, gli dava un'aria meno cadaverica del solito.


Jubilate deo, ce l'avevano fatta!!!


Malfoy scelse distrattamente una cravatta, ovviamente l'ennesima della collezione verde e argento, e mentre si girava per pagare Hermione non potè evitare di concedersi una piccola vendetta trasfigurandoliela con i colori della nobile casata del Grifondoro.

Poi finalmente uscirono in strada, carichi di buste e pacchetti.


-Malfoy – esordì Hermione -mi spieghi il motivo di questa sceneggiata? Sei sempre stato elegante, anche a scuola...perchè hai preteso il mio aiuto? -



Gli zigomi della serpe, che solitamente aveva l'incarnato niveo di un vampiro, si tinsero di rosso.

- Beh,ecco...- farfugliò imbarazzato - da quando vivo da solo...-


- Che cosaaaaaaaaa???- lo interruppe la Granger con un grido.

Aveva sempre pensato che quell'essere viziato avrebbe fatto il parassita a casa di mamma e papà fino al matrimonio...evento alquanto improbabile per un uomo lascivo come lui. A quanto pare però aveva una casa propria...

Magari viveva solo in uno degli altri possedimenti di famiglia...però viveva comunque solo. Forse per avere più libertà con le donne! In effetti quella teoria non faceva una piega...


-Dicevo,beh...- continuò Malfoy arrossendo ulteriormente- fino a qualche mese fa vivevo ancora al manor -


Visto?!?!? Lo sapeva lei che da bravo figlio di papà era stato a vivere dai suoi servito e riverito il principino bamboccione!!!


Hey un momento ma cosa stava cercando di dirle???


La rivelazione la colpì come uno schiantesimo fra le costole.

- Per le mutande di Merlino Malfoy!!! Non mi dire che fino ad un anno fa....i vestiti te li sceglieva tua madre???-


Malfoy era paonazzo.


Incredibile...uno come quello lì, si faceva ancora vestire dalla mamma.



Hermione era talmente basita che si dimenticò persino di ridere. Per cinque minuti. Poi l'enormità di quella rivelazione le si palesò davanti in tutta la sua magnifica ridicolaggine ed esplose in una fragorosa risata.


Com'era bello ridere di nuovo dopo tutto lo stress di quei giorni....


Malfoy, ancora con le guance in fiamme dall'imbarazzo, rimase stranamente affascinato da quella risata sincera e non posticcia come quella del branco di oche che lo circondava di solito, che per una volta non ebbe nulla da rimproverarle.


-Beh...- chiese ancora Hermione mentre cercava di ricomporsi -non potevi farti accompagnare da una delle tue...- esitò -...amiche?-


-Oh, una volta l'ho chiesto a Pansy ma è troppo stressante: mi porta su e giù per Diangon Alley e mi stanco da morire. Poi mi ficca in mano tutto quello che lei nel frattempo è riuscita a comprarsi e mi tocca pure farle da schiavetto. Daphne invece è una psicopatica e non ha nemmeno un po' di pazienza. Una volta, quando eravamo ancora ad Hogwarts io, lei, Pansy e Teo abbiamo fatto shopping insieme per la festa di primavera....mi è bastato per tutta la vita. È entrata a colpo sicuro in un negozio, ci ha quasi immobilizzati con una fattura mentre sceglieva una gonna per sè, cosa che ha richiesto circa 4 ore, e poi ha afferrato tra abiti a caso e li ha gettati addosso a noi tre dicendo che andavano bene e di non rompere. Faceva quasi paura. Pansy era in lacrime.- Hermione ridacchiò....eh sì, Daphene era simpatica, ma era anche un pochino prepotente...- Le mie amiche sono finite. Non penserai certo che io possa chiedere una cosa così intima come comprarmi i vestiti ad una delle mie amanti???-

La Granger non ci vedeva niente di strano, in fondo ci andava a letto...perché gli sembrava così intimo aiutarlo nella scelta dei vestiti???Sempre meglio che chiederlo alla segretaria, no???


Mah, meglio non interrogarsi troppo sulle paturnie da purosangue di quel sociopatico.



- Dai Granger, mi sento buono...ti offrirò un caffè- ghignò Malfoy.

Lei sgranò gli occhi.


-Non ti esaltare troppo...lo metterò sul conto del ministero, in fondo risulta che tu stia lavorando.-.




***





Oltre ad una margherita e ad una piccola torre di cartelle, quel mercoledì mattina sulla scrivania di Hermione Granger c'era anche un'elegante busta lilla, col cordoncino in coordinato. Con la curiosità tipica della sua casata, l'ex caposcuola di Grifondodo si avventò sul pacchetto. Un pregiato volume rilegato in pelle non aveva bisogno di un bigliettino di presentazione: Antony. Chi altri avrebbe mai potuto regalarle una prima edizione di Storia di Hogwars? Ovviamente lei quel libro lo aveva già e lo aveva letto mille volte, ma era incredibile come lui avesse intuito che quello fosse proprio una delle sue letture predilette. Che fosse anche fra i libri preferiti di Goldstain???

Hermione sorrideva raggiante, talmente contenta da rinunciare al suo sport quotidiano: niente margherita nel cestino, meglio usarla per dipanare il classico dilemma“m' ama non m'ama”.

Dopo averle staccato tutti i petali, e aver appurato che il responso fosse “non m'ama”, ovviamente la margherita fece la fine di tutta la flora che avesse mai avuto la sventura di varcare la soglia di quell'ufficio...

Dritta nella pattumiera, ovviamente.


Hermione gongolò per quella piccola soddisfazione salvo poi accorgersi, finalmente, che quella margheritina non era sola, ma doveva essere sfuggita da un intero mazzo seminascosto dai fascicoli gettati sulla sua scrivania.

In un'altra circostanza Hermione avrebbe colto la cortesia implicita del suo ammiratore segreto: da un fiore si stava passando ad un mazzo intero, ma in quel momento era troppo arrabbiata con le margherite per cogliere quella sottigliezza. Afferrò con la delicatezza di un paio di cesoie il mazzo, che di sicuro aveva conosciuto forbici più delicate, e come un ippogrifo bizzoso prese a dimenarsi e ad inveire contro tutti i fiori, le piante e gli ortaggi magici e non.

Aveva appena iniziato ad insultare i gerani e le peonie, passando per i cactus e i narcisi, quando il suo capo decise che quel molesto baccano stava durando troppo.


-Granger si può sapere cos'hai da sbraitare?- domandò un po' più civilmente del solito.

-Niente Malfoy, non ti preoccupare- ringhiò lei.


-Odio i fiori- disse un po' più calma, come fosse stata una frase perfettamente logica.


L'ex serpeverde la guardò inarcando un sopracciglio, mentre lei prendeva un profondo respiro.


- Sono un regalo maschilista- si senti in dovere di aggiungere - e poi è terribilmente scontato e banale-.


- Non saprei Granger, io non ne ho mai ricevuti...qualche volta li ho regalati, e più che maschilista e banale li definirei un regalo elegante, che riscuote sempre il consenso femminile. In ogni caso credo dipenda dal sentimento di chi te li manda, dalle sue intenzioni...e dal tipo di fiore.-



Malfoy sembrava quasi civile...e aveva pronunciato più di 20 parole educate, tutte rivolte a lei. Hermione era sbalordita., ma non così tanto da non replicare.


-Non credi che sia triste regalare dei fiori a simbolo dei propri sentimenti??? Appassiranno dopo qualche giorno, come quelle emozioni. E poi si va a tagliare un bellissimo fiore condannandolo a morte certa...-



-Può darsi che tu abbia ragione, Granger. Io penso però che sia proprio questo il bello dei fiori.-.



- Il fatto che appassiscono?- chiese dubbiosa.


- No, il loro essere effimeri. Quando li regali ad una donna getti ai suoi piedi la bellezza perfetta di un attimo.-.



Hermione non era molto convinta, ma forse le parole di Malfoy un senso ce l'avevano. Forse.

Si mise a rimuginare su quello che il principale aveva detto, dimenticandosi per un istantanete di chi aveva parlato....

Draco si ritirò nel suo ufficio con un mezzo sorriso sulla bocca, lietissimo di aver calmato i bollenti spiriti mattutini della sua segretaria. Iniziava finalmente a capire come doveva comportarsi con la riottosa Granger. Hermone si infervorava subito se provava a urlarle contro ed era una polveriera inesauribile di ritorsioni e testardaggine se la si sfidava e punzecchiava. Ma, come per tutti i Grifondoro, bastava dire le cose con le buone e quelli, gentili e cortesi come solo la casa di Godric poteva sfornarne, erano pronti a cessare ogni ostilità e a dimenticare il rancore.


Mah, in fondo era facile trattare con i grifoni....


Malfoy, dall'alto del suo genio, si chiese come mai non ci fosse arrivato prima.






Scusate tanto se ci ho messo una vita ad aggiornare...la sessione non finiva più!!!


Un po' di notizie flash....


-Non volevo farlo, lo giuro ma ho dovuto dividere il cap. in due...era troooppo lungo e avevo paura di annoiare!!! Mi è dispiaciuto un pò e continuo ancora a chiedermi se ho fatto bene...

cmq oltre ad Antony mancano altri due auror e poi l'epilogo. Uno sappiamo tutti chi sia...ma l'altro??? Chissà se qualcuno indovina...nel caso un premio a vostra scelta (anche se non saprei proprio quale...la gloria? Uno spoiler???boh...)


-Altra news, sto modificando i primi due cap. della fic, ammesso che io riesca a capire come cavolo si faccia a ripostarli corretti...non cambia niente per la trama però la forma non mi convinceva tanto. Quindi se per caso notate qualcosa da modificare, errori etc fatemelo sapere, grazie.


-queste scemenze sui fiori le ho sparate a ruota libera...sono un regalo che io non apprezzo affatto, ma che storia zuccherosa sarebbe senza qualche sdolcinatezza sui fiori??? - occhi a cuoricino-


Note:

  • Ho scoperto il verbo puntigliare...pensavo esistesse solo l'aggettivo puntiglioso, e invece!!! scoperta quasi inutile però mi sono infervorata così tanto che l'ho voluto usare per forza...(cmq, giusto per illuminarvi sulla mia ignoranza non ero nemmeno sicura che la parola profanità fosse stata approvata dall'accademia della crusca, invece è corretta. Come sono ignorante -sig,sob-).

  • La parola kitschiata invece non sono riuscita a scoprire come si scriva...ma probabilmente non esiste in nessun vocabolario ergo amen...




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Capitolo 5
*** Antony Eugeen Goldstain pt.2 ***


cap 4

Smetto subito di rompervi le scatole, ma spendo giusto qlc rigo per fare la svenevole e “provarci” con Valengel che ha gentilmente betato il capitolo. L'ultima volta le ho proposto di sposarmi come ringraziamento per la pazienza, ma visto che mi è sembrata restia inizierò a corteggiarla all'antica, un poco alla volta...se mi ha detto di no è SICURAMENTE perché è una tipa “andiamo con calma- conosciamoci meglio”.






Capitolo 4 parte 2







Per fare spazio alle badilate di cartacce che puntualmente Draco Lucius Malfoy, altrimenti detto il sadico, ammonticchiava sulla sua scrivania, Hermione Jean Granger, nel corso delle settimane trascorse al Ministero, era stata costretta a sgomberare il proprio tavolo da ogni forma di suppellettile più o meno inutile che potesse togliere spazio vitale alla dirompente orda di cellulosa prodotta dal capo.

Aveva dapprima rinunciato alla spillatrice e al fermacarte, occultandoli nel primo cassetto, in seguito al portapenne e alle boccette d'inchiostro, poi alle piume e alle pergamene che aveva ficcato tutte insieme in una scatola. Alla fine aveva dovuto dire addio persino alla lampada da lettura e adesso, le toccava arrangiarsi col caro vecchio lumos.

Il brillante cervellino della Granger, che per fortuna sotto quella tonnellata di boccoli scuri riceveva ancora ossigeno, era addirittura arrivato a sospettare che, se non avesse davvero avuto bisogno di una segretaria f.f. per sbrogliare quel marasma, il dispensatore cartaceo avrebbe volentieri barattato lei, la sua sedia, il portaombrelli e persino il bellissimo ficus dell'ingresso con un una qualsiasi forma di superficie potesse accogliere cartelle, fogli, foglietti, bigliettini e documenti vari.


Eppure, giovedì mattina, sulla scrivania di Hermione Jean Granger non c'era assolutamente nulla.


Niente. Nisba. Nada. Nothing.


In effetti non è che non ci fosse assolutamente nulla...

Non c'era nulla di...rilevante, perché ovviamente il solito, e ormai praticamente quotidiano, omaggio floreale c'era eccome! Questa volta però l'omaggio non era esattamente floreale: aveva vaso, terra e radici, e si presentava nelle sembianze di una piccola pianta irta di spine. Una mimbulus mimbletonia carnivora per la precisione.


Incredibile, aveva talmente protestato ed inveito contro gardenie, tulipani e fiori assortiti che alla fine le avevano addirittura regalato una pianta...


Comunque, a parte quell'incrocio tra un cactus e una mangrovia bonsai, quella mattina la scrivania era vuota, e non era un sogno ad occhi aperti dovuto alla mancanza di caffè!


Hermione non si illuse nemmeno per un secondo che l'infido essere si fosse finalmente deciso a fare il proprio lavoro e ad accollarsi addirittura quello altrui per alleggerirla magnanimamente dai numerosi impegni.

Per questo, fra uno sbadiglio e l'altro, bussò alla porta del capo e, non ricevendo alcun segno di vita in risposta, entrò nell'ufficio alla ricerca delle incombenze che Mefisto le aveva assegnato per la giornata.


Si avvicinò allo scrittoio del principale e si mise a frugare fra le varie carte impilate, volgendo le spalle alla porta.

Trovò dei ritagli della Gazzetta del Quidditch (invece di lavorare guarda che faceva quel cretino) e un paio di fumetti di Mickey Wizard (se qualcuno osava dirle un'altra volta che gli Auror erano l'incarnazione vivente del macho inglese li avrebbe affatturati), i turni per le ronde e dei dépliant pubblicitari. Uno reclamizzava un famoso resort per maghi schifosamente ricchi, un altro il servizio di cibo da asporto del paiolo magico e un altro ancora una ditta di fiori e piante di Diagon Alley che promuoveva il servizio di consegna a domicilio.


Ad Hermione mancò il respiro.


Poi sentì il fiato caldo di Draco Malfoy sulla propria nuca ed oltre al respiro le mancò anche la terra sotto i piedi. Si girò lentamente su se stessa mentre i suoi occhi si incatenarono a quelli grigi di Draco alle sue spalle.

Il mago la fissava così intensamente che per un momento pensò potesse incenerirla solo con lo sguardo. Aprì la bocca e balbettò incerta:


- ...Mal..Malfo -


- Sta zitta Granger! - sibilò lui ad un centimetro dalle sue labbra - Che diavolo stai facendo qui? Come ti sei permessa di frugare fra le mie cose??? - le chiese con un tono freddo e pericolosamente controllato.

La strega più intelligente fra quelle della sua età, per la prima volta in vita sua si trovò spaventosamente a corto di parole. In effetti mettere le mani fra i documenti di Draco non era stato un gesto carino, ma lei non ci aveva pensato affatto. Adesso, colta in fallo, si sentiva davvero stupida.


Non aveva nemmeno immaginato però che lui avrebbe potuto inalberarsi così tanto!


Non trovando niente da ribattere Hermione Granger se ne rimase ostinatamente zitta, mentre Draco, rigido e impettito, la congedava con un gesto secco, senza nemmeno guardarla in faccia.


Hermione si precipitò fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Tirò un sospiro di sollievo e ripensò a quel maledetto volantino. Possibile che...?


No impossibile, decise.


Accantonò il pensiero e iniziò a lavorare.


Impossibile...




***





L'incazzatura per l'incursione di Hermione nel proprio sacro tempio non passò a Draco nemmeno con un bel sigaro di fattura folletta. In compenso il tabacco gli irritò la gola e appestò l'ufficio, peggiorando ulteriormente il suo umore nero.

Si sentiva piuttosto irritato, ma persino il suo scarso senso della giustizia gli impediva di addossare alla sua efficientissima segretaria la colpa delle proprie turbe mentali. Almeno non tutta.


Draco Malfoy era arrabbiato per tantissimi motivi.


Fra le cause di tanto scontento c'era in pole position sua madre col suo stupido gatto pulcioso. L'indomani, a quella maledetta festa, Narcissa non avrebbe fatto altro che dargli il tomento per le sue abitudini libertine (nemmeno fosse moro, abbronzato e all'anagrafe figurasse come Blaise Zabini) e gli avrebbe presentato ogni creatura femminile respirante presente al party nella speranza -vana- che si accasasse.

La menopausa giocava brutti tiri alla signora Malfoy: si era ficcata in testa di volere dei nipotini.

Dei nipotini! Tanti nipotini. Robe dell'altro mondo!

Sua madre pretendeva pure di scegliere per lui una donna adatta per sfornare una nidiata di pargoletti, sembrava volesse farne una squadra di quidditch! Peccato che la signora Malfoy avesse anche dei gusti a dir poco “discutibili”, almeno a giudicare dagli eufemistici soprannomi che Blaise e Lucius appioppavano alla Balena Spiaggiata, Vacca Sacra, Tricheca Pedinatrice di turno. Draco invece, più crudo ma senza dubbio sincero, davanti a Genevieve Higgs -un metro e cinquanta per centotrenta chili- aveva asserito che sua madre aveva dei gusti raccapriccianti, orrendi, terrificanti... insomma dei gusti di m... e si era beccato un'orcovolante in mezzo agli occhi.

L'ultima volta invece, gli era toccato sorbirsi per ore i rimbrotti dell'augusta genitrice quando aveva schiantato Astoria Greengrass. Quella pallida creatura, che si spacciava per vergine e casta sorellina di Daphne, in realtà si era rivelata un'infoiata pazzesca che aveva attentato alla patta dei suoi pantaloni non appena Narcissa li aveva abbandonati in soggiorno per il tè, cosa che normalmente Draco avrebbe anche apprezzato se la giovane Greengrass non avesse avuto il naso storto, due natiche cascanti e avvizzite come quelle di un'ottantenne e due seni che sommati non raggiungevano le dimensioni di un boccino.


Il secondo motivo del malumore del rampollo Black-Malfoy era Pansy Parkinson. Draco voleva molto bene alla sua ex compagna di casa, ma quella gli aveva appena spedito un gufo per informarlo che l'indomani anche lei avrebbe partecipato alla festa e Draco non aveva per niente voglia di sorbirsi tutti i pettegolezzi e le lagne di Pansy sull'ultima storia naufragata o i suoi problemi sul lavoro.


Il terzo motivo era quell'imbecille del capo degli Auror che aveva l'abitudine di materializzare dei documenti segreti e confidenziali direttamente in cima alla sua scrivania senza preoccuparsi che eventuali segretarie zelanti e ligie al dovere (amichette del cuore del suddetto capo) potessero inavvertitamente leggerli e finire nei guai.


Ultimo, ma non per importanza, c'era quel cretino di Antony Goldstain che da un po' di giorni gironzolava spesso molto vicino al suo ufficio e Draco ricordava troppo bene l'incontro ravvicinato della sua faccia con le mani di Goldstain tanti anni prima, per non sentire un brivido di orrore e disgusto ogni volta che, disgraziatamente, lo incrociava nei corridoi. Ovviamente la frequenza di questi incontri, che fino a qualche settimana prima erano stati decisamente sporadici, si era incredibilmente intensificata negli ultimi giorni, e questo delitto pendeva sulla testa di quella brutta cretina (brutta in effetti non lo era per nulla ma cretina sicuramente sì) della sua segretaria. Quella deficiente della Granger si era palesemente presa una cotta per Goldstain.

Ma cielo come si poteva essere così stupide? E soprattutto, così cieche?



***




Il fatto che Draco Malfoy non avesse potuto attribuire alla sua segretaria troppe colpe, non scoraggiò affatto l'Auror dall'accollarle un bel po' di lavoro, giusto quello necessario per farle saltare la pausa caffè e relegarla in ufficio anche per il pranzo, con un tramezzino schiacciato in una mano, e una bottiglietta d'acqua nell'altra.

Così la trovò Antony Goldstain quando, per l'ennesima volta in quella settimana, fece il suo trionfante ingresso nel suo ufficio.


- Hermione, buonasera – esordì timido.

- Buonasera a te, Antony - gli sorrise la strega radiosa - come mai da queste parti? - .

Ti prego dì che sei venuto per me...


- Ecco, so che è un po' tardi - si scusò - ma avevo due biglietti per il balletto questa sera. Dovevo andare con Liam Doween - lo conosceva, era l'Auror dell'ufficio di fronte al suo, pensò Hermione - ma all'ultimo momento non è più potuto venire. Ecco io – tentennò - mi chiedevo se volessi venire al suo posto. -


Sì.

Sì, sì, sì, sì!!!


- Danno lo Schiaccianoci....-


Ribadisco sìsìsìsìsìsìsìsì!!!


    - Lo so che è un po' tardi, ma so che ti piace il balletto e così... -

    - E' fantastico Antony - trillò lei liberandolo dall'impiccio e ricordandosi di essere dotata della parola - sono felice che tu me lo abbia chiesto, in effetti avrei un impegno... - con il quiz a premi della tv babbana e Grattastinchi 2 - però per il balletto rimanderò volentieri - certo proprio per il balletto. Solo per il balletto...

    - Davvero? - si illuminò lui – fantastico! Allora ci vediamo questa sera. Passo a prenderti verso le otto. Ora scappo che ho del lavoro urgente da sbrigare. Ci vediamo questa sera. - le sorrise e si congedò.


Hermione era talmente felice che improvvisò una danza maori fra il portaombrelli e la parete, a esclusivo beneficio della sua nuova mimbulus mimbletonia che la osservava dimenticata sul tavolo, e di Draco Malfoy che aveva appena aperto la porta e si era ritrovano, casualmente e del tutto involontariamente, gli occhi sul grazioso deretano della segretaria, mentre questa lo scuoteva a destra e sinistra ondeggiando i fianchi e agitando il bacino.


L'esibizione sconvolse Malfoy al punto da lasciarlo sorprendentemente zitto, del tutto annichilito dalla consapevolezza che qualcosa nei suoi pantaloni aveva apprezzato tutto quell'ancheggiare.


Quando finalmente Hermione si accorse della sua presenza era ancora piuttosto su di giri e col cervello evidentemente fuso da tutto quel movimento, per cui non si fermò troppo a pensare (come invece faceva di solito) alle conseguenze delle sue azioni: se lo avesse fatto, di sicuro non sarebbe saltata al collo del suo capo come una perfetta imbecille.


Non appena le mani della Granger sfiorarono le spalle del mago ed il suo corpo aderì a quello di Malfoy entrambi sentirono una scossa sulla pelle e un brivido lungo la schiena.


Rimasero i quella posizione immobili e in silenzio per un tempo che sembrò lunghissimo, incapaci di trovare la forza per staccarsi.


- Hermione, ciao, scusa se non sono passato questa mattina ma avevo un'ispez...- Neville, che era appena entrato in ufficio, incespicò nel proprio mantello e cadde lungo disteso, senza nemmeno mettere le mani davanti per attutire il colpo. Era troppo occupato a fissare l'abbraccio del secolo: una scena che aveva dell'assurdo, una scena dai contorni surreali e impossibili.


Accortasi di stare dando spettacolo, Hermione sciolse l'abbraccio leggermente accaldata, mentre un velo di rossore saliva a imporporarle le guance e la mente tornava al foglietto che aveva trovato quella mattina sulla scrivania del suo capo.

Draco Malfoy ad una spanna di distanza, era sotto shock al punto da salutare addirittura Paciock prima di darsi ad una fuga strategica. Corse a capoffitto e con la testa bassa verso l'ufficio di Blaise Zabini e si precipitò ansante al suo interno, avendo cura di sbattersi la porta alle spalle con tanta forza da minacciare l'integrità dei cardini.



***



Ne era valsa la pena.


Antony le aveva detto che era molto graziosa.

Certo non si era sprecato, ma lui era un vero uomo, uno che guardava alla sostanza, non alla forma e all'apparenza!


Aveva dovuto sottoporsi alla torture sadiche di Ginny e ai supplizi congiunti di Lavanda e Calì, ma ne era decisamente valsa la pena.


Ne era valsa la pena anche se Ron, che a sua detta non aveva mai tempo per niente e nessuno a causa degli allenamenti estenuanti dei Cannoni, era rimasto stravaccato sul divano a contemplare il suo supplizio con un sacchetto di popcorn in mano.

Il grande portiere si era decisamente gustato lo spettacolo fornito da sua sorella e dalla sua migliore amica che non avevano fatto altro che urlarsi conto per tutto il pomeriggio, una con la bacchetta in mano, e l'altra coi bigodini in testa e una maschera verde in faccia.

Harry, al contrario, non era riuscito a stare fermo più di cinque minuti, preoccupato che gli schiantesimi che le due donne si lanciavano reciprocamente addosso potessero demolirgli la casa.


Incredibilmente, alla fine, Ginny non era stata costretta ad impastoiarla per tenerla buona ma, seppure tra un'infinita sequela di improperi e proteste, aveva trovato, insieme a Calì e LavLav, l'abito perfetto, il cappotto perfetto, la borsa perfetta, le scarpe perfette ed il trucco perfetto per Hermione.


Meno male che fra le sue amiche poteva vantare Ginevra Molly Weasley, pensò la Granger mentre, scortata da Antony Goldstain, si accomodava sull'elegante poltroncina di uno dei palchetti centrali.


Non era da tutti riuscire ad organizzare un centro estetico nel salotto di casa Potter con solo un paio d'ore a disposizione.



***




Durante l'intervallo, mentre canticchiava ancora fra sé la danza cinese, Hermione colse l'occasione per andare a rifarsi il trucco. Incredibile: Ginny le aveva fatto il lavaggio del cervello!


Mentre procedeva impacciata sui tacchi altri, Hermione ebbe la seconda prova settimanale che il destino mettesse ultimamente troppo spesso il naso nei suoi affari. Doveva senza dubbio essere un fato maligno quello che la portava ad incrociare Malfoy anche a teatro, come se sopportarlo in ufficio cinque giorni su sette, per otto ore al giorno non fosse abbastanza!

Draco, mollemente appoggiato ad una colonna con in faccia un'espressione di tedio assoluto, alzò gli occhi e la vide. La fissò basito per qualche secondo mentre con lo sguardo percorreva la sua figura dall'alto in basso, più volte, evidentemente colpito da quanto vedeva.


E beccati questa furetto platinato...


- Granger? - mormorò esitante.

- Buonasera Malferret, che cavolo ci fai tu qua? Il balletto non ti interessa di sicuro, quindi mi spieghi perché ti devo ritrovare fra i piedi persino nel mio tempo libero? - lo aggredì.

- Hey Mezzosangue, guarda che non è un piacere nemmeno per me incontrarti - la apostrofò lui che aveva di nuovo ritrovato il sangue freddo, pronto ad iniziare l'ennesima querelle.

- Ti informo comunque che i Malfoy hanno da secoli un palco riservato alla famiglia in questo teatro. - urlò visibilmente alterato. La sua rabbia eccessiva per i loro soliti alterchi quasi la spaventò. Doveva ricordarsi che il suo capo era un sociopatico aspirante omicida quindi provocarlo in quel modo non era una idea brillante

- Quindi, semmai Granger, dovrei essere io a chiedere a te come mai hai osato invadere il mio territorio, capito? -


- Sono venuta con Antony, capito serpe? Hai un palchetto, mica tutto il teatro, e poi la cultura non si compra coi galeoni e tu... - non era arrivata nemmeno a metà della sua brillante arringa che una voce flautata la interruppe.

- Draco, tesoro, ha appena suonato il campanello... -

Agli occhi di Hermione si palesò una mora snella e slanciata, con il vestito più oscenamente corto che si fosse mai visto. Malfoy le dedicò un ultimo sguardo inceneritore e si lasciò trascinare via dalla bellissima e discinta creatura, ancora piuttosto furioso.





Ma Draco Malfoy non fu l'unico incontro inaspettato che Antony ed Hermione fecero quella sera. Proprio mentre uscivano dall'opera, Hermione incrociò gli occhi con quelli sorpresi di Liam Doween che li fissava sbigottito e con le guance in fiamme.


Ma allora era una scusa, pensò felice, voleva andare con me e non sapeva come invitarmi per cui si è messo d'accordo con Liam... peccato che Doween si sia fatto sorprendere.


Non se la prese affatto per quella piccola bugia, anzi, riconoscente sorrise a Liam. Lui non la ricambiò continuando a fissare Antony con aria colpevole.

Goldstain, invece, continuò a sorridere al tappeto rosso sotto i suoi piedi e a trascinare Hermione per un braccio oltre la barriera anti smaterializzazione.




***




Appuntamento fantastico.


Vestito stupendo.


Musica sublime.


Balletto eccezionale.


Perfetto baciamano da perfetto gentiluomo quando l'aveva riaccompagnata a casa.


Insomma....... tutto assolutamente e meravigliosamente da sogno.


E allora perché erano già le tre di venerdì e Antony Goldstain non si era ancora presentato in ufficio per salutarla?


Hermione aveva cercato di imporsi una certa disciplina e aveva provato a distrarsi lavorando, ma dopo aver trascorso la mattina in trepidante attesa era stremata! Tesa come una corda di violino, non aveva fatto altro che fissare l'orologio appeso alla parete e controllare il proprio riflesso nello specchio per accettarsi che ogni singolo ricciolo stesse al suo posto. Si era addirittura fatta beccare in bagno da Malfoy mentre faceva i gargarismi! Era stato terribilmente umiliante, ma, se le sue supposizioni erano giuste, il tanto agognato primo bacio con Antony era ormai prossimo e lei non voleva rischiare di rovinarlo con i residui della colazione fra gli incisivi, o peggio, con un alito mefitico. Forse limitarsi a spazzolarsi i denti quattro volte sarebbe bastato, ma Hermione era pur sempre la figlia modello di due maniacali dentisti e conservava ancora qualche complesso per i suoi antichi denti da castoro.


Le passeggiate in bagno e l'attesa la stavano logorando lentamente, e alle tre e cinque era ormai sfiancata dall'attesa: si era praticamente spalmata sulla scrivania, in mezzo a tutta la corrispondenza di Malfoy e aveva appoggiato la fronte fra le mani.


Se il mago non va dal calderone, è la pozione ad andare dal mago, diceva Molly Weasley.

Per esperienza personale Hermione iniziava a dubitare dei consigli della mamma di Ron, ma decise comunque di darle credito ancora una volta e, approfittando di un momento di distrazione dell'aguzzino biondo, decise di fare una bella sorpresa al suo cavaliere dalla scintillante armatura e, quatta quatta, si appropinquò verso l'ufficio di Antony Goldstain.


Percorse il corridoio a piccoli passi, col cuore in gola e con mani tremanti aprì la pesante porta in mogano.


Ai suoi occhi si palesò La scena che ogni donna non vorrebbe mai e poi mai vedere.

Antony, il suo Antony, stava baciando, anzi stava letteralmente divorando di baci, Liam Doween mentre lo spingeva con la schiena contro la scrivania e gli arpionava sensualmente i capelli chiari fra le dita.


Per i mutandoni lerci di Merlino!!!


Antony Eugeen Goldstain era assolutamente, incredibilmente ed irriducibilmente gay.


Impietrita, Hermione, si ritirò in silenzio con la bocca spalancata e il fiato corto, mentre sentiva il sangue rombarle nelle orecchie e il pavimento aprirsi sotto i suoi piedi.


Rigida e impettita, con un passo marziale che avrebbe reso orgogliosa Minerva McGranitt, si ritirò nel suo ufficio, con una faccia da atterrire un'orda di inferi e un'aura nera al cui confronto Lord Voldemort si sarebbe fatto venire i complessi di inferiorità.


Si sedette alla scrivania con la schiena dritta come un fuso e afferrò la piuma con forza mettendosi a lavorare con così tanta energia da lasciare, ad ogni “i” un buco sulla pergamena.




***



Erano ormai le dieci di sera di un triste lunedì e le stanze del Ministero della Magia erano ormai quasi tutte vuote da un bel pezzo. Qualche Auror indietro col lavoro era solito trattenersi oltre l'orario d'ufficio, ma quella sera, al secondo piano, c'era anche la segretaria più zelante che il dipartimento della Sicurezza avesse mai assunto.


Hermione attaccò alla zampina di una splendida civetta un bigliettino mentre, amareggiata, si crucciava al pensiero di essere ormai diventata una bugiarda incallita esattamente come Rita Skeeter.


Aveva scritto tonnellate di bugie negli ultimi articoli: aveva detto a miss Wiltinson di essere uscita con un fantomatico Auror play boy, quando invece il suo appuntamento era durato sì e no 30 secondi, si era inventata di sana pianta un'improbabile relazione con un clone di Oliver Baston, e adesso aveva sparato la bugia più grossa nella storia! Aveva trovato il coraggio, o meglio la faccia tosta, di buttare giù una bozza sul suo “flirt” con un Auror dichiaratamente non interessato al lei né a qualsiasi altra strega o babbana della terra!


Evidentemente, dopo quell'oca della Patil, Antony doveva essersi convinto che il genere femminile non potesse avere alcuna attrattiva (del resto se il metro di riferimento era Padma) e aveva preferito cercare “altro”. In effetti, adesso che ci rifletteva, Hermione ricordava bene che al settimo anno, Goldstain stava sempre appiccicato a Colin, e tutta Hogwarts conosceva i gusti del maggiore dei Canon visto che aveva le unghie laccate di rosa ed una sciarpetta di taffetà cangiante coordinata che esibiva sempre sulla divisa.


Mentre Hermione indugiava su questi tristi pensieri, un Draco Malfoy tutto agghindato e tirato a lucido uscì dalla propria stanza. Portava i vestiti che avevano comprato insieme e la Granger riuscì a trovare quel minimo di forza necessario per sorridere: ci aveva azzeccato, il vestito gli stava decisamente bene!


Il furetto, da vero Serpeverde, fiutò nell'aria il pericolo come uno snaso da caccia e intuì fin troppo bene cosa, o meglio chi potesse averla ridotta allo stato di basilisco col mal di denti.

Del resto, anche lui era rimasto visibilmente shockato quando, ai tempi, nel pieno di una rissa con la squadra di Corvonero, si era trovato le virili mani di Goldstain decisamente troppo in basso per i suoi gusti, e decisamente troppo intenzionate a fargli qualcosa che non fosse solitamente contemplato nell'etichetta delle scazzottate.


- Granger, che ci fai ancora qui? E' venerdì sera e non mi sembrava di averti dato talmente tanto lavoro da fare da startene ancora qui. -


- Oh Malfoy... non ho voglia di litigare con te... -


- Oh, beh... - era stupefatto: Hermione Granger, quella Hermione Granger non coglieva l'occasione per iniziare l'ennesimo diverbio e per insultarlo. Mah, cose dell'altro mondo (quello babbano, ovvio)!


- Hey Granger... io vado alla festa di mia madre... - iniziò.


- Oh, è vero. Divertiti Malfoy, buona serata. -


- ...Buona serata a te, Granger.... -


Draco fece qualche passo verso l'uscita, poi la coscienza che non aveva mai avuto per tutti i sette anni di Hogwarts, si risvegliò di colpo ad esclusivo beneficio della sua segretaria:


- Hey Granger, non è che per caso vuoi venire? -



Hermione sgranò gli occhi, dubitando di aver sentito bene. Poi le sue labbra disegnarono una “O” perfetta.



- Beh... .- aggiunse il biondo, che iniziava a vergognarsi per essersene venuto fuori con una proposta tanto strampalata - lo so che il compleanno di una gatto non è esattamente un motivo intelligente per festeggiare, ma mia madre lo trasforma in un evento mondano divertente. E poi è sempre meglio che passare la serata in ufficio. -


Hermione sorrise.


Per la prima volta da quando conosceva Draco Lucius Malfoy sorrise. A lui.

E Draco Lucius Malfoy sorrise a sua volta ad Hermione Jean Granger. E per la prima volta sorrise a lei e non rise di lei.


Sembravano due perfetti idioti a sorridersi come due deficienti in un ufficio del secondo piano ormai deserto, e Draco non si era mai sentito tanto a disagio in vita sua...


Per sua fortuna, Hermione, sempre continuando a sorridere, finalmente rispose:

- Grazie Malfoy, ma ho già un impegno questa sera. -

Dare da magiare a Grattastinchi2 non era esattamente un impegno, ma non aveva intenzione di confessare che la sua vita fosse tanto vuota. Non al suo capo almeno. Soprattutto al suo capo.


- Allora va bene Granger. Buona notte - disse gentile, e in un frusciare del mantello se ne andò compito.


Quando le porte dell'ascensore si chiusero alle spalle del rampollo di casa Malfoy, il biondo si sentì finalmente libero di bestemmiare in goblinese stretto.

Contro chi esattamente non ci è dato saperlo, ma probabilmente l'oggetto del turpiloquio aveva capelli biondi e profondi occhi grigi.



***



Miss Wiltinson, in pantofole e camicia da notte, infagottata in una pesante vestaglia a quadri, leggeva compiaciuta l'ennesimo articolo della sua collaboratrice più dotata.

Sorrise radiosa mentre un gattone bianco si strusciava contro le sue caviglie e lo sbuffo della teiera segnalava che l'acqua fosse pronta per l'ennesimo tè della giornata. Non bisognava assumere eccitanti prima di coricarsi, le ricordava sempre il medimago, ma Hermione ci aveva messo un po' più tempo del solito a mandarle l'articolo e lei proprio non riusciva a tenere gli occhi aperti a quell'orario improponibile - le dieci di sera -.




Come conquistare l'Auror intellettuale:




A cinque anni tutte le bambine sognano il principe azzurro.

A tredici-quattordici anni, quando finalmente una ragazza riceve il tanto sospirato primo bacio ritrovandosi davanti un incrocio tra un avvicino con l'acne e la strega di Blair con l'apparecchio, smette di crederci.


Quando nella vita ti troverai davanti l'uomo perfetto e sarai prontissima a dichiarargli che hai già scelto il nome per i bambini e la musica per il matrimonio, ripensa al fatto che a 14 anni, con tutta probabilità, eri giovane ma per niente scema: il principe azzurro non esiste, e se ne passa uno, sta cercando un'altra Biancaneve!


Con la sua vasta cultura, la sua infinita pazienza, il suo bagaglio di inesauribili conoscenze, l'Auror intellettuale riesce molto facilmente a camuffarsi da uomo perfetto.


Tu non credergli. Mai.


Per farlo cadere ai tuoi piedi:


Ricorda che l'Auror intellettuale è una preda estremamente difficile da conquistare, a volte addirittura impossibile.

Topo di biblioteca (e anche d'archivio), questo Auror rifugge le categorie consolidate e gli schemi standard di seduzione: con lui niente tacchi a spillo e mise sexy (punta al cervello non all'aspetto).


  1. incantalo con un confundus, quando sbagli una data, un nome, le gesta di un personaggio storico (non si possono certo ricordare tutti i discendenti di Uthar il Grande, re degli elfi nel 1215 !!!)

  2. stupefiscilo con la tua vasta cultura in ogni materia e in ogni aspetto dello scibile umano!!! Tenta la sorte e prima o poi troverai anche tu qualcosa in cui è assolutamente ignorante: prova con i prodotti per la pulizia della casa o mandando a memoria l'elenco telefonico!

    n.d.a. di solito questo tipo di Auror non capisce una mazza (da battitore) di quidditch... se ti sei avvalsa dei consigli su come conquistare il tuo wizard azzurro- Auror sportivo puoi rispolverare le tue conoscenze in merito


  1. l'incantesimo è quello estensivo irriconoscibile da applicare a tutte le tue borse, borsette e pochette. Appena questo Auror se ne verrà fuori con un lessico astruso e botte di cultura a te ignote, rifilagli la classica scusa di ogni donna/strega: devi andare in bagno a incipriarti il naso/incantarti l'acconciatura! Ovviamente appena sarai in bagno lascia perdere queste frivolezze: a questo tipo di Auror non interessano proprio, ammesso che col suo sapere enciclopedico sappia cosa esattamente sia la cipria. Con un incantesimo d'appello invece, tira fuori la tre maghi dalla borsa e documentati per bene!

  2. pozione utilissima è la felix felicis: vi serve una buona dose di fortuna (liquida, solida, gassosa o come vi pare) per fargli abbassare la guardia e i pantaloni: troppo preso dal mondo magico dei libri, questo Auror ha dimenticato da molti anni cosa siano le donne.

  3. Affatturalo per sempre senza bacchetta proponendogli una rispolveratina a due di Ovidio, e per sicurezza nascondigli Giovanale!

Un consiglio spassionato... va bene prediligere la sostanza alla forma, ma se proprio non vi guarda mai le gambe, ma proprio MAI, forse è alla vostra forma che non è interessato, non alla forma in generale!


A 17-18 avrai senz'altro capito che il principe azzurro non esiste, ma ci sono solo maschi arrapati che ragionano con la patta aperta e le braghe calate!


Haraminta Jalice Garbage






Salve a tutti!!! Come al solito chiedo scusa per i miei tempi biblici, e ringrazio tutti quelli che leggono, commentano, preferiscono etc. Grazie, mi fa davvero piacere!!!


Ci ho messo un bel po' per trovare una scusa per non far funzionare le cose tra Goldstain ed Herm. All'inizio volevo semplicemente che lei si stufasse di un uomo che fosse praticamente il suo clone e avevo paura di poter dire involontariamente qualcosa di sbagliato o offensivo sull'omosessualità. Purtroppo quando si trattano certi temi con ironia e leggerezza si rischia di venire fraintesi e io non voglio assolutamente ferire i sentimenti altrui...soprattutto scrivendo cose che potrebbero venire interpretate molto diversamente da quello che in realtà io penso. Boh... alla fine questo è venuto fuori, spero di essere riuscita a non combinare danni.



Un po' di notizie flash....

-Altri tre capitoli e dovrei finire questa storia

- il quinto capitolo è ancora tutto da scrivere, per ora ho scelto solo l'Auror, e sono già in crisi...del sesto e del settimo ho già buttato giù qualcosa, ma per il prossimo capitolo mi mancano un bel po' di dettagli inutili tipo fiori, piante e tecniche di approccio...

- sto modificando i primi due cap della fic, ammesso che io riesca a capire come cavolo si faccia a ripostarli corretti...non cambia niente per la trama però la forma non mi convinceva tanto. Se per caso notate qualcosa da modificare, errori etc fatemelo notare, grazie.




Note:

  • ovviamente, come quasi tutte saprete, Hermione si riferisce all'Ars amatoria di Publio Ovidio Nasone e alla satira sesta di Giovenale, quella contro le donne.



Appunto personale: mai più parlare di cose di cui non capisco un' acca!!!Ovvero di balletto classico. Ho cercato di inserire un pezzo in merito ma ho dovuto cancellarlo per non umiliare me stessa e il balletto con la mia ignoranza. La mia avventura con la danza è iniziata e finita a tre anni: poi ho supplicato mia mamma di mandarmi in piscina...

Adesso so nuotare piuttosto bene, ma ballo con la grazia di un bufalo in un negozio di porcellane.

cmq se cercate lo schiaccianoci su internet escono fuori un sacco di siti su Barbie...WOW (hanno fatto un cartone su barbie e lo schiaccianoci).





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Capitolo 6
*** Pinco Ricco&stupido Pallino ***


pinco def


Avviso

Domani riposto il primo capitolo corretto!!! C'è qualche piccola modifica ma niente di troppo diverso ai fini della trama. Ci tenevo comunque a cambiare un po' la forma e a restituire all'Italiano la dignità che merita... o almeno a provarci!


Altre due paroline...prendete la storia come una commedia senza pretese (ma quante volte ve l'ho scritto?!?!) perché se iniziate a leggerci l'attualità, il femminismo -e l'autrice è abbastanza femminista-, Rubygate e bunga-bunga, “Se non ora quando?”, etc non ne usciamo più...


Sappiate che a scrivere questo sesto capitolo mi sono veramente divertita...spero faccia divertire anche voi.

Vi lascio in pace e buona lettura (e se avete tempo leggete la mia “sinfonia” di note in fondo alla pagina”.










Auror: il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in cinque facili mosse



Capitolo 6




Pinco Ricco&stupido Pallino

Lo scemo con la grana e l'anello in tasca






1...


Una cena passata da sola come un' imbecille e zero galeoni scroccati a Zabini.




2...


Due appuntamenti disastrosi.

Due ore di maschi attizzanti in tutù.




3...


Tre settimane dall'inizio della missione.

Tre articoli pubblicati e tre tipologie di Auror indagate.

Per tre volte indice di gradimento dei lettori: Oltre Ogni -ragionevole- Previsione




Innumerevoli balle rifilate a lettori, redattori, correttori di bozze.

Incalcolabili i danni inferti all'autostima di Hermione Jean Granger.

Troppi giorni alla fine dell'incubo e alla rassegna delle dimissioni.




3394800752...Il numero di “Qui la voce amica 24h su 24” appiccicato da Harry sul suo frigorifero sotto le confortanti parole “Giusto in caso di necessità...”.



Perché il suo migliore amico si fosse convinto che Hermione Granger potesse aver bisogno di quel numero non era un mistero: l'ultimo flirt della riccia non si era rivelato semplicemente un fiasco totale, ma piuttosto un'umiliante e vergognosa disfatta: Hermione aveva perso ore intere in infruttuosi appostamenti in corridoio alla ricerca di Antony Goldstain, rinunciato a notti di sonno ristoratore per trovare l'abbinamento perfetto scarpa-borsa-tailleur, e speso lunghi pomeriggi in sospiri e illusioni. Alla fine aveva scoperto che il tanto sospirato e bramato Antony era innegabilmente e irrimediabilmente cotto a puntino, peccato lo fosse di tutt'altra persona. Una persona decisamente meno fornita di tette e push-up, imbellettati occhi da cerbiatta e chilometrici tacchi a spillo, ma con in compenso svariati centimetri in più fra le gambe.


Ma come poteva essere stata così imbecille da infatuarsi di un ragazzo così poco interessato agli esponenti del gentil sesso???



Hermione ci aveva messo un po' a sbollire la rabbia per la propria stupidità e la cocente delusione per lo spreco di cotanta materia prima, ma dopo un fine settimana di depressione e tonnellate di gelato consolatore, si era persuasa che, come ciarlava sempre Lavanda fin dagli anni di Hogwarts, avere un amico gay fosse il sogno nel cassetto di ogni donna.

Hermione ai tempi non aveva afferrato esattamente cosa passasse per il cervellino della Brown -probabilmente atrofizzatosi per scarso utilizzo- ma adesso sospettava che l'amica avesse scambiato ogni omosessuale della terra per un personal-shopper fissato con la moda e sempre pronto a fare un giro per negozi.


In ogni caso l'ex-Caposcuola aveva passato il week-end a riprendersi dall'ennesima batosta sentimentale abbuffandosi di dolci e rimanendosene incollata a lacrimevoli fiction sentimentali, ma dopo aver ammesso che per Goldstain non provava, in fondo, assolutamente nulla -e del resto con cinque giorni di piacevoli conversazioni, innamorarsi alla follia sarebbe stato difficile anche con un filtro d'amore- si era rassegnata a curare solo il proprio ferito sex-appeal e non i suoi sentimenti. Era a pezzi, verissimo, e il suo proverbiale orgoglio Grifondoro rendeva la delusione piuttosto bruciante, ma ad essere distrutto non era il suo cuore quanto piuttosto la sua vanità. Che Hermione non sapesse di averne una fino a qualche giorno prima, evidentemente, non era rilevate.


La Granger però non aveva proprio tempo per stare a rimuginare dietro lo smacco subito visto che una missione giornalistica incombeva sul suo futuro, e, dopo aver perdonato Antony per non essere stato più sfacciatamente gay girando a piede libero in tutine rosa e con un boa di piume di struzzo (o magari con un cartello appeso al collo), si era persuasa che effettivamente averci maldestramente “provato” con l'ex-Corvonero si stava rivelando un investimento a lungo termine.

Certo, completati tutti gli articoli avrebbe dovuto risparmiare fino all'ultimo galeone per permettersi uno psicanalista -e uno bravo per di più- che la aiutasse a superare il suo senso di inettitudine, ma in compenso aveva trovato la compagnia ideale non solo per andare a teatro, ma anche ai concerti, alle mostre, nei musei... e perché no, anche per far saltare i nervi a Draco Malfoy!

Eh sì, Malfoy Il Bieco non era solo razzista verso Mezzosangue, Nati Babbani e Maghinò, ma aveva anche discrete tendenze omofobe, e appena scorgeva Goldstain si pietrificava nemmeno avesse incontrato un basilisco. Certo, se avesse incontrato davvero il rettile suddetto, visto il suo purissimo sangue Black e il pedigree Malfoy D.O.C., probabilmente sarebbe stato il serpentone ad evitarlo come la peste... Goldstain invece non solo si fermava a salutarlo, ma si faceva anche beccare con lo sguardo languido mentre contemplava estatico il fondoschiena del biodo e la scritta “chiappe d'oro” tatuata in fronte a caratteri cubitali.



Dall'inizio della settimana il biondo si comportava in modo bizzarro e andava svolazzando per gli uffici come un'anima in pena, alternando momenti di alienazione muta (in cui sembrava dimenticarsi di ciò che stava facendo, arrivando addirittura a fotocopiarsi la cravatta) ad attacchi acuti di ira verso la sua povera segretaria innocente che, a giudicare da certe occhiatacce che aveva iniziato a rivolgerle, si era persuasa di avergli fatto, non volendo, un grave torto.


In uno dei rari momenti in cui era sembrato racimolare un po' di lucidità, il furetto albino si era ritrovato sotto il naso gli opuscoli delle varie mostre organizzate a Londra (disseminati in giro da lei e Goldstain) e per un attimo era anche parso che qualcuno di quei depliant avesse risvegliato il suo interesse. Aveva fissato in trance la brochure sui preraffaelliti, salvo poi svelare l'arcano e dire che “quella tizia le assomigliava davvero tanto” visto che “avevano entrambe i capelli a cespuglio”. Hermione aveva preferito sorvolare sul fatto che la Beata Beatrix non meritasse l'idiozia di uno zotico, ma gli aveva comunque rifilato un'ustione con la bacchetta perché non poteva ignorare le eresie artistiche di quell'analfabeta antibabbano.

Alla fine Malfoy, piccato per essere stato tacciato così brutalmente di ignoranza, aveva detto tutto pimpante che non riusciva proprio a capire cosa Hermione ci trovasse in “quello scarabocchio” , che “quella tizia era una drogata fattona”, e che era pure morta perché “se n'era stata a mollo come un'idiota”.


La giornalista-in-incognito aveva provato a cercare un insulto adeguato urlando:

-Malfoy certo che sei proprio un...un...-

ignorante

iconoclasta

misogino

misantropo

...

-Sei proprio... un Malfoy!!!- aveva sbottato alla fine, poiché l'intero Wizardelli non conteneva un insulto adeguato: l'accademia della Crusca doveva ancora coniare un termine calzante.


Draco era sembrato galvanizzato da quello che aveva chiaramente scambiato per un complimento e se ne era venuto fuori con un sorriso sfavillante ed un orgoglioso:


-Lo so Granger. L'unico e inimitabile!-


Hermione non aveva avuto cuore -o pazienza- per ribattere, e dopo questa perla di saggezza, l'Auror era tornato a rintanarsi in ufficio.


A parte la strabiliate notizia che Malfuretto sapesse qualcosa su un pittore babbano (o fosse dotato di pollice opponibile per consultare Wikimagia), di avvenimenti eclatanti per i primi giorni di quella settimana, non ce n'erano stati, ad eccezione di un nuovo aggiornamento sul “muro” di Hermione.


L'ex-Grifondoro, da quando aveva iniziato a studiare giornalismo, teneva in casa un'immensa bacheca a cui aveva segretamente affibbiato anche un nome: “The Wall”, per gli amici “Wallye”. Sul suo muro personale non faceva altro che scrivere le citazioni dei suoi autori preferiti -babbani e non-, aforismi tratti da poesie o canzoni e persino qualche frasetta scritta di suo pugno. Vi si poteva, in pratica, leggere un po' di tutto sotto forma di stralci di saggezza in pillole.

Lunedì mattina, prima di recarsi al lavoro, Hermione con un babbanissimo pennarello nero, tra “dai diamanti non nasce niente e dal letame nascono i folletti” e affianco a We're just two lost souls
swimming in a dementors-bowl” ,
aveva aggiornato “The Wall” con la seguente aulica massima:


la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo” .


Hermione ultimamente stava adottando quella massima come motto supremo di vita, anche se l'aveva leggermente modificata in: la sfiga MI vede benissimo. Dieci decimi.

Proprio in conseguenza di un tale drastico cambiamento ideologico, seguito dalla rassegnata accettazione che fosse il fattore C (ovvero il fattore CULO) a regolare la sua vita, Hermione aveva preso una decisione: non avrebbe più speso energie alla ricerca -vana- di un ennesimo Auror da conquistare. Vista la sua scalogna colossale in fatto amoroso, si sarebbe sicuramente imbattuta nel prossimo cretino nel giro di pochissimo tempo, quindi perché darsi da fare? Avrebbe aspettato paziente che la Dea Pelata facesse il suo lavoro...



***



Martedì pomeriggio Hermione e Draco stavano affogando sommersi da una tonnellata di referti dei R.I.S. ( Riparatori di Incantesimi Sbagliati) quando il loro lavoro fu interrotto da un bussare insistente alla porta.


-E' permesso?- chiese un'untuosa vocetta cantilenante.


Una biondona, che a giudicare dall'abbigliamento doveva aver dimenticato la gonna a casa, entrò nell'ufficio di Hermione ancheggiando fino alla scrivania.

Salutò con uno svolazzare di ciglia Draco Malfoy, e fingendo platealmente di non essere interessa a quel gran pezzo di Auror, scoccò un sorriso abbagliante alla di lui segretaria.

-Buon giorno Hermione caaaara!- squittì la nuova arrivata simulando un genuino affetto per la riccia.

La Granger, abbacinata dal brillio dei suoi denti bianchissimi, ci mise qualche secondo di troppo per riprendersi e riconoscere in quella specie di fenicottero tulle&organza dalle gambe lunghe, l'addetta alla reception del secondo piano: “Vetriolo”... le sembrava di averle appioppato quel soprannome il primo giorno.

La bionda, dopo aver sferrato quell'attacco mortale agli occhi, ebbe tutto il tempo di parcheggiare le proprie chiappe sulla scrivania della riccia e di appollaiarvisi sopra accavallando le gambe e sporgendo il seno in fuori, in una posa erotica che non avrebbe sfigurato affatto fra le fantasie sessuali di un manager cinquantenne e voglioso, sotto la dicitura “segretaria porcellina e disponibile”.

-Buon giorno Vetr...Annabel- farfugliò Hermione, correggendosi leggendo il cartellino appuntato artisticamente sulla camicetta della nuova arrivata. Vetriolo lo portava praticamente i mezzo a due mongolfiere in silicone che solo Grey, da bravo anatomico, avrebbe potuto identificare come tette -Posso esserti utile in qualche modo?- chiese educata.


Annabel era talmente concentrata a fingere di non essere interessata al biondo muscoloso e contemporaneamente a sbirciarlo da sotto gli innumerevoli strati di mascara, che non si accorse nemmeno di essere stata interpellata.


-Annabel...- tentò di nuovo la Granger alzando la voce di qualche decibel.


Nessun segno di vita...Vetriolo si limitò solo a far scivolare su una spalla la bretellina del corpetto, rivelando un'ulteriore porzione di scollatura.


-ANNABEL!!!- gridò Hermione sbalordita mentre Malfoy se la rideva sotto i baffi di quel siparietto.


-Sì caaaara?- domandò quella cretina integrale.


-Ti serve qualcosa?- chiese Hermione secca.


-Oh, teeessssoro non mi serve nulla!- fece la Bella Addormentata con voce zuccherosa e terribilmente diabetica -Ero passata unicamente per invitarti ad unirti a noi per un drink fra amiche questa sera!!!- trillò gongolante e senza prendere fiato fra una parola e l'altra.


-Scusa ma fra noi chi?- si informò Hermione sorpresa.


-Ma come fra noi chi!?! Tra noi segretarie, sciocchina!!!- ridacchiò l'altra con voce mielosa -Abbiamo pensato che sei appena arrivata e noi ragazze organizziamo delle piccole uscite fra colleghe almeno una volta a settimana...- la Granger lo sapeva benissimo, così come sapeva di non essere mai stata invitata -Volevamo invitarti!- dichiarò col tono di una crocerossina piena di buoni sentimenti -Abbiamo pensato potesse esserti utile per aiutarti ad inserirti. Sai noi segretarie qui all'ufficio Auror ci sentiamo un po' come membri di un'unica grande famiglia! Per questo ci farebbe tanto, tanto, tanto piacere se venissi con noi...-.

Dopo quella stucchevole sparata, Hermione doveva anche passare dal dentista e controllare di non avere la carie.


Tanto sfoggio di buon cuore non poteva essere genuino, pensò Hermione cinica. Dov'era la fregatura? .

-Ovviamente se vuoi portare un amico sei liberissima di farlo. E poi alcuni Auror ci hanno assicurato di raggiungerci più tardi per bere qualcosina con noi.- L'ultima parte, Vetriolo la disse ammiccando verso Draco, che però era troppo impegnato a fissare il portaombrelli per accorgersene.


-Sentiti libera di invitare chi preferisci- concluse.



-Hummm...- esitò Hermione -Io non so...Devo lavorare fino a tardi non credo di riuscire a farcela.- tergiversò.


-Ma cara, sono sicurissima che se ti organizzi riuscirai a finire il lavoro in tempo, e poi non c'è bisogno che passi a casa a cambiarti, sciocchina. E' una cosa semplice fra colleghi, anche io mi smaterializzerò direttamente dall'ufficio!-.


Quell'ultima parte dell'arringa pro-uscita Vetriolo l'aveva pronunciata cambiando leggermente di tono. Sembrava una minaccia. A Hermione non restò altro da fare che soccombere ed informarsi sull'indirizzo del pub.




***




-E no, Malfoy, dove credi di scappare? Non puoi svignartela e mollarmi da sola con quelle!!!- strillò Hermione aggrappandosi alla giacca dell'Auror.


-Cosa? E io che c'entro? Mica IO sono stato così fesso da dire di sì!!!- sottolineò Draco caustico.


-Non potevo mica rifiutare! Quella mi avrebbe schiantata!- protestò Hermione.


-Ma dai... non avevi paura di Voldemort e ti spaventa una segretaria in crisi ormonale?- frecciò il biondo.


-Quella non mi spaventa- sottolineò la segretaria piccata –mi terrorizzano quando sono tutte insieme!!!- ammise avvampando.


Malfoy le scoppiò a ridere in faccia.


-Haha!!! Spero che ti diverta durante la “riunione di famiglia”!!!-.


-Spero che ti diverta anche tu, visto che verrai con me...- gli rispose serafica.


-Ma stai scherzando? Non ci penso nemmeno!-.


-Se non ci vieni con le tue gambe ci verrai levitando per Diagon Alley. O sotto imperio se preferisci!!!- lo minacciò.


-Ma scusa, io che c'entro?-


-Quella voleva invitare te, non certo me!!!- strepitò Hermione -Quindi se adesso sono costretta ad andare è tutta colpa tua!!! Devi accompagnarmi per scontare la pena!!! E poi non oso immaginare cosa potrebbero farmi se mi presentassi da sola...-.


-Granger, guarda che se volessero affatturarti io non farei proprio nulla per fermarle.- puntualizzò il furetto.


-Malfoy, non mi ero illusa nemmeno per un attimo!- gli assicurò -Tu mi servi perché se saranno troppo impegnate a provarci con te non avranno tempo per torturare me! Capito imbecille???E sappi che nemmeno io ti avviserò quando ti rifileranno un filtro d'amore al posto del cocktail.-.


-Hey Granger, vacci piano con le offese: sono un Auror, non mi faccio avvelenare da sotto il naso!- si impermalì Draco, e se ne andò offeso.



***


Erano le otto e dieci ed Hermione aspettava da almeno quaranta minuti che Il Bastardo uscisse dalla porta per andare all'appuntamento con le colleghe. Aveva già bussato un paio di volte visto che erano mostruosamente in ritardo, ma Platinette non dava segni di vita. Alla fine, stanca di aspettare, aveva aperto la porta.

L'ufficio era silenzioso ed immerso in un'oscurità quasi totale. L'unica fonte di luce era un bagliore verdastro che si sprigionava dalle fiamme del camino.

Il bastardo si era smaterializzato via direttamente dall'ufficio. Era fuggito!


Codardo.



***



Vetriolo in ufficio aveva un guardaroba.

E una tonnellata di trucchi. E un'estetista, una parrucchiera, una truccatrice professionista.

Non sapeva se le aveva nascoste in uno dei cassetti della scrivania o nel cestino della carta straccia, ma da qualche parte doveva tenerli. Oppure, cosa molto più probabile, aveva detto una calderonata grande come un'acromantula quando aveva affermato solidale “Nemmeno io avrò tempo di passare a casa per cambiarmi. Mi smaterializzerò direttamente dall'ufficio...”.


Ma del resto quell'infida segretaria che al momento sfoggiava un succinto abitino rosa shocking con Hello Kitty in strass argentati sulle balze della gonna, non sarebbe riuscita ad essere sincera nemmeno sotto veritaserum.



Annabel fissò Hermione, che si sentì sporca e sciatta nel tailleur grigio che aveva tenuto addosso tutto il giorno, per un secondo soltanto e poi trafisse l'aria tutt'attorno alla ricerca -vana- di un suo eventuale e tanto atteso accompagnatore.

Evidentemente si aspettava ci fosse anche qualcun altro. Possibilmente biondo, con gli occhi grigi e un fisico da urlo.

Povera illusa!!!


Tutto sommato sembrò che la biondissima creatura fosse di una tempra più solida di quanto si potesse dedurre alla prima occhiata: tollerò la delusione di buon grado e nel giro di un secondo si riprese così bene da riuscire a rivolgere persino uno sguardo compassionevole ad Hermione per il terribile stato dei suoi capelli.


Fece un cenno alla riccia e la invitò ad accomodarsi su una sedia al suo fianco.


Oltre alla truccatissima addetta alla reception del secondo piano, attorno ad un paio di tavolini accostati erano sedute altre sei ragazze. Quella con i riccioli neri e l'ombretto viola era Zoe, la segretaria di Blaise Zabini, la ricordava benissimo con quel suo corpo perfetto che avrebbe ucciso l'autostima di ogni altra donna a randellate. Quella vestita come un uovo di pasqua era Esther, mentre quella con i capelli corti si chiamava Susie ed era la segretaria di uno dei responsabili dell'Ufficio Misteri. Riconobbe altre due ragazze, poiché erano anche loro assistenti di Auror del Ministero, sebbene non ne ricordasse i nomi, mentre invece identificò subito la tipa scura di pelle come Calì Patil, sua compagna ad Hogwarts e che, a quanto ricordava, lavorava come commessa da Madama McClann.

Calì fece finta di non averla mai vista prima ed Hermione si guardò bene dal fare diversamente.


Di maschi Auror al momento non se ne vedeva nemmeno l'ombra.

Evidentemente avevano tutti usato la tattica malfoyesca dandosi alla macchia.


Dato che gli uomini latitavano le fanciulle, tutte -Hermione esclusa- agghindate come se fossero state invitate ad un party dal Ministro e non ad un semplice drink fra colleghi, si stavano dedicando ad affondare il proprio dispiacere per la mancata occasione di rimorchio nell'alcol. Calì si era fatta fuori una quantità imprecisata di whisky incendiario, a giudicare dal cimitero di bicchieri sotto il suo naso a punta, e anche le altre ragazze sembravano piuttosto brille, perché nessuna si prese il disturbo di rivolgere occhiatacce critiche all'indirizzo dell'abbigliamento della Granger.


Le sette dame avevano dei musi lunghi da far spavento e gli occhi iniettati di sangue: chiaramente le operazioni di trucco&parrucco avevano richiesto parecchio tempo e una fortuna in galeoni, ma stavano stoicamente cercando di fare del proprio meglio per non mettersi a piangere e singhiozzare per l'appuntamento disastroso. Proprio per tirarsi su di morale avevano deciso di passare il tempo allenandosi nel loro sport preferito: colpire e trucidare a staffilate di lingua.

Quelle sottospecie di bomboniere sbrilluccicanti e troppo truccate stavano letteralmente demolendo a colpi di gossip più o meno ogni essere respirante di tutta l'Inghilterra che fosse stato tanto avventato da non essere presente quella sera.


Fecero lavorare di buona lena le bocche e le corde vocali ed erudirono il Mondo -Magico e Babbano- nell'ordine che: il ciccione con la pelata e le ascelle pezzate del settimo livello -brutto peggio di una mandragola ma di famiglia purosangue e schifosamente ricchissima- era uscito con Susie, alla sua destra; che Blaise Zabini nel contest degli scapoli più ambiti del Regno era tristemente secondo e Ronald Weasley terzo, mentre Draco Malfoy al momento deteneva lo scettro insieme all'ambitissimo titolo di “chiappe d'oro” (Esther -l'anello mancante fra la scimmia e l'australopiteco- e Antony -l'Auror più Pico della Mirandola esistente- evidentemente avevano qualcosa in comune); che alla gara circa il più fornito in centimetri il biondo di poc'anzi non aveva ancora partecipato non essendo evidentemente promiscuo come la sua segretaria aveva pensato, decretando la vittoria schiacciante di Dean Thomas -come voleva la regola per quelli del suo...colore-; e infine che Zoe era una donna profondamente scarlatta e che le altre la odiavano per essere uscita a cena con Belby, ma quando quest'ultima era tornata dalla toilette era magicamente stata elevata da “brutta zoccola” a “carissima Zoe”. Hermione aveva anche scoperto che Antony e Liam erano gay visto che non accettavano la corte di nessuna delle signorine presenti -ma questo lei lo sapeva già- e che Harry Potter probabilmente era gay anche lui per lo stesso motivo (evidentemente che fosse sposato non costituiva argomentazione valida circa la sua sessualità, per non parlare della sua fedeltà...). Dopo quest'ultima sparata Hermione aveva cominciato a trovare le proprie doppie punte –di cui solitamente non avrebbe potuto importarle di meno- estremamente interessanti e si era estraniata dalla conversazione.


Non c'è niente di peggio di un'uscita fra sole donne, ragionò Hermione.

Se le donne sono di questo tipo, ovviamente.

Avevano parlato per più di mezz'ora di smalti e rossetti e della collezione autunno e inverno di un certo Doxy e Babbana!!!


-Comunque le peggiori sono le saponette!-.


Eh? Evidentemente doveva essersi persa qualche passaggio della conversazione perché quell'ultima uscita di Barbie-Artigli-Laccati non l'aveva proprio capita...


-Come scusa?- chiese l'Uovo di Pasqua, che a giudicare dall'espressione assonnata che si portava in giro perennemente stampata in faccia, non doveva essere molto sveglia...


-Dicevo che le streghe di gran lunga peggiori sono le donne saponetta.-spiegò Barbie infervorandosi -Quelle che soffrono della Sindrome di Madonna McGranitt! Pensano di essere superiori a tutto e a tutti, hanno sempre l'aria da secchionasaputella e portano gli occhiali da vista per darsi arie da intellettuali- e qui Hermione si sentì leggermente tirata in causa -Fanno sentire le altre streghe delle nullità perché hanno sbagliato a coniugare un congiuntivo o non hanno letto montagne di soporiferi libri!-.


E ci credo visto che tu avrai letto a malapena "Come accalappiare un buon partito, ricco e scemo in sole 24 ore!".


-Sono delle invidiose senza speranza!!! E' questa la verità!!!- si sentì in dovere di aggiungere Cascata Di Chiffon al suo fianco -Lo fanno perché sono delle cozze e cercano di atteggiarsi a SanteSuore per non sentirsi troppo inferiori a chiunque sia più bella di loro...-

-Che ipocrite! Fanno finta di tenerci tanto alla loro autonomia e al loro cervello, ripetono frasi senza senso tipo “io sono mia” e “no alla mercif...mercati...marcifi...mercificazione del corpo- miracolo fosse riuscita a sillabare una parola così difficile! -dicono di non volere un fidanzato o un marito, ma sono le prime a buttarsi a pesce sul primo Auror che passa!-.

Ci tengo al mio cervello ma voglio anche un fidanzato... si incupì Hermione.

-Prendi per esempio la moglie del capo, quella rossa Weasley. Fa tanto l'emancipata con suo lavoro e bla bla...Sono sposati da un mese, aspetta solo qualche altro giorno e vedrai come si fionda a dare le dimissioni!-.

Ginny? Ginny che era felicissima dell'impiego alla Gringott??? Era più probabile che partorisse in banca che smettesse di lavorare...

-O quella bionda ricciolina, la tipa di turno del portiere dei cannoni... Aspettate che la metta incinta facendosi incastrare per benino e vedrai quanto velocemente chiuderà quel localino ad Hogsmeade!-.

Lavanda? Lavanda che se qualcuno si fosse azzardato a toccarle il suo graziosissimo pub lo avrebbe incenerito a suon di Avada Kedavra? La stessa Lavanda che non avrebbe avuto figli fino a quando non avessero inventato un modo per non farle venire la pancia?

-Sono tutte così: false e bugiarde...ma insomma è tanto difficile essere sincere?!?! Accidenti sembra che siamo rimaste in poche ad avere i sani valori di una volta: onestà prima di tutto! Basta dirlo che vuoi l'anello al dito e un matrimonio sicuro...no?-.

Le altre annuirono concordi.

Merlino ma le suffragette inglesi queste non sapevano nemmeno dove stavano di casa!!! Mentre le femministe si erano battute per il diritto di famiglia, di divorzio, e avevano combattuto i pregiudizi maschili e il masochismo femminile, questa tipe facevano i corsi “cotto&mangiato” e “chi vuol sposare un milionario” per accalappiare il buon partito, un signore che le avrebbe mantenute a vita nel lusso e l'agiatezza...e che con tutta probabilità avrebbe avuto per loro e per i loro cervelli addirittura meno rispetto di quel poco che meritassero!

Godric dammi la forza....

La povera Hermione non ne poteva più di tanta stupidità, così decise di essere piuttosto stupida anche lei -vista la media attorno nessuno ci avrebbe fatto caso- e di estraniarsi completamente dal discorso ingurgitando un cocktail colorato appresso all'altro. Era già al terzo bicchiere e sentiva un ronzio fastidioso nelle orecchie quando le parole di Vetriolo e Barbie catturarono la sua attenzione. Di nuovo.

-Insomma è una tragedia. Le fila dei single si vanno assottigliando e un matrimonio tira l'altro! Se poi tutte fossero come la signora Lucrezia Zabini coi suoi sette mariti...a noi non resterebbero pesci nel mare!- piagnucolò la bionda.


-Bisogna considerare che l'amore dura al massimo cinque anni secondo le statistiche...Quindi è fondamentale ingegnarsi da subito per farsi mettere l'anello al dito!- puntigliò Esther.


-Ma il problema è come conquistarlo, l'uomo giusto...- sospirò Calì mentre tirava su del liquido ambrato con la cannuccia.


Eh, lo so bene...” pensò Hermione.


-Beh, ognuna deve usare la sua tecnica e affinarla...- nitrì Vetriolo.


-Tu per esempio come fai?- domandò Hermione curiosa, finalmente pronunciando una parola.


-Beh io...- fece Annabel arrossendo di compiacimento per avere qualcosa da insegnare. Evidentemente non era un evento che le succedeva spesso...per fortuna!


-Io penso che ogni uomo è un animale- squittì orgogliosa.


-Bella scoperta!- frecciò Zoe dall'altro capo del tavolo.


-No, intendevo evoluzionisticamente parlando.- ma sapeva addirittura una parola così difficile? -Lo hanno detto al Mago-Fratello!!!- chiosò svelando l'arcano -Nel senso che mira a soddisfare l'istinto riproduttivo come un animale, ma nel farlo ogni uomo si comporta come un animale in particolare. Perché la vita del maschio ruota tutta intorno ad una sola grande forza primaria: la ricerca infinita della fi.. -.


-HAHAHAHA- urlò Hermione interrompendola fingendo di ridere, sebbene in realtà fosse agghiacciata. Davvero voleva urlare quella parola in un pub pieno zeppo di gente??? -Restando in tema potremmo chiamarla “l'erba più verde”.-suggerì.


-Ok...- acconsentì la sua interlocutrice fissandola dubbiosa -Per esempio, diciamo che Goldstain è un... erbivoro che... non bruca nei nostri pascoli!!! Capito? Niente che possa identificarsi con l'istinto della ...carne! O del cacciatore.-.


-Oh sì!- squittì Susie -Allora Blaise Zabini è un basilisco. Forte e virile...per lui le donne sono solo bocconcini da divorare!-.


-No, Blaise ha un basilisco!!! Nei pantaloni!!!- rise Barbie-Finta-Tantoperbene.


-Insomma- riprese Annabel -devi capire che animale è e regolarti di conseguenza per conquistarlo. Ti faccio un altro esempio: Smith è un cavallo purosangue e io ho dovuto adattarmi: siamo stati insieme un paio di mesi infatti!-.


Purosangue in effetti Smith lo era davvero, cavallo...boh!?!?


Hermione fissò perplessa Uovo di Pasqua che era scoppiata a ridere. Quella banshee rifatta aveva capito qualcosa e lei no! Gravissimo...


Con fare cospiratorio Barbie le bisbiglio all'orecchio – A Smith piace farsi frustare!-.


Ommerlino!!! Smith era...un animale e pure un pervertito!!!


-Peccato che alla fine si sia mezza di mezzo quella Josefine del quinto piano...- sospirò Vetriolo fingendo di piangere e soffiandosi un po' troppo rumorosamente il naso per essere credibile.


-Troia!- fece Zoe partecipe di tanto autentico-simulato dolore.


-Io ho una tattica diversa, penso che per sedurre un uomo e farti mettere l'anello al dito, ci sia solo un modo: dargliela e non fare troppe storie! E possibilmente fargli da mangiare...- affermò Calì pratica.


Sì, se è l'uomo di Neanderthal -o per il cibo Ron- annuì la Granger.


Hermione iniziava a rimpiangere di non aver portato con sé una penna prendiappunti...la conversazione stava cominciando a farsi interessante! Quelle squinternate segretarie erano proprio il target a cui si rivolgevano i suoi articoli...e poi le stavano dando informazioni utilissime! Forse persino loro non erano completamente inutili come sembrava...


-Io ultimamente invece seguo sempre le dritte della Gazzetta!- Incredubile, Uovo Di Pasqua sapeva leggere!!! E per di più leggeva i SUOI lavori!!! -C'è una nuova serie di articoli su come conquistare un Auror...sono semplicemente incredibili!!! Si vede che l'autrice sa di cosa parla.-.


Certo, come no... pensò Hermione strozzandosi col liquido nel suo bicchiere.


-Io penso che la cosa più importante da fare sia non abitare lontano dal Ministero.- affermò Zoe risoluta.


-In che senso?-.


-Beh...se vuoi accalappiare un buon partito e non lo vuoi vecchio, con la trippa e la pelata, devi puntare ad un Auror: hanno quasi tutti il fisico ed uno stipendio a quattro zeri! Quindi se non sei fortunata come noi che lavoriamo nella divisione della Difesa- e nel dirlo rivolse una sguardo di commiserazione a Calì e a quella dell'Ufficio Misteri -devi bazzicare sempre da quelle parti. Insomma...devi prima di tutto incontrarlo l'Auror: se non lo fai al lavoro, che sia almeno al pub! Un sacco di Auror dopo l'ufficio vanno a farsi una birra nel locale all'angolo...insomma devi andarci anche tu, sebbene puzzi di tabacco e ci sia la tv babbana che trasmette il quidditch a tutto volume!!!-.


-E se una abita troppo lontano dal Ministero?- si informò Susie col labbro tremulo (viveva dall'altro capo di Londra).


-Non c'è che una soluzione: deve trasferirsi!- l'annichilì Zoe glaciale.


Accidenti… non solo non aveva una penna prendiappunti, ma non si era portata nemmeno un registratore o un mp3 facente funzione!


-E poi bisogna stare attente a parlare! Niente dialetto e niente parolacce...se possibile ci vuole un corso di dizione. Se vuoi un mago ricco, l'anello e la firma sui documenti, bisogna puntare ad un Purosangue...e sono talmente fissati con queste cose!!!- sospirò Capelli Tinti alzando la faccia dal pavimento, che aveva fissato fino ad un attimo prima.


-Verissimo...ma la cosa più importante resta l'aspetto! Insomma, chi se la prende una così stupida da dire che deve stare comoda e a suo agio quando va in giro? Bisogna che una strega sia bella e in tiro anche con la febbre o in mezzo ad un bosco!-.


Cinque teste annuirono concordi a quell'affermazione.


Ma forse aveva almeno una banalissima bic nella borsa...


-Niente felpe, niente jeans...niente ricrescita e peli superflui! E niente All-Star per carità...sono così...così...-.


Esther sembrava non trovare una parola sufficientemente oltraggiosa.


Hermione pensò che lei, di Converse, ne aveva un'intera collezione.


-E bisogna essere sempre gentili con le vecchiette!-.


Giustissimo, assentì Hermione


-Con quelle ben vestite e danarose, ovviamente. Hanno sicuramente un nipote da presentarti!- trillò Susie.


-E poi, quando finalmente siete riuscite ad accender il suo interesse, fate le sfuggenti! Tirate un po' la corda...dovete fargli vedere che non state lì a pendere dalle sue labbra. Lui capitolerà! Dopo che si è dichiarato infliggetegli il colpo di grazia!- squittì Vetriolo.


-Ascoltate sempre tutto quello che dice e annuite.- la interruppe Calì -Cucinategli tutti i suoi piatti preferiti (o ordinateli in rosticceria), fategli le coccole e dategli retta quando parla di lavoro. Imparate il nome di sua madre e di tutti i parenti!-.


-E lasciatelo pure andare al pub con gli amici...sennò penserà che siete asfissianti!- riprese la parola Annabel -Anzi... magari accompagnatelo per sicurezza: non sia mai incontri qualche puttanella interessata all'acquisto! Solo dopo il matrimonio gli vieterete di uscire di casa!!!-.


-Ho una domanda- fece Hermione che adesso era presissima dalla discussione, come non lo era stata nemmeno da una lezione di Antiche Rune.


Alla fine aveva scovato una matita piccolissima con scritto “ikea” e stava prendendo appunti su un tovagliolo del locale.


-Come faccio a capire quando sono riuscita a conquistarlo?-.


-Ma è semplice cara...quando tira fuori l'anello!!!- disse Annabel ovvia.


-Ok,ma...un po' prima?-.


-Beh...ma è chiaro! Quando ti regala dei fiori, per il loro simbolismo...-.


Hermione aggrottò le sopracciglia perplessa: -Perché indicano la purezza dei sentimenti di un uomo?- domandò dubbiosa cercando di ricordare quanto le aveva detto Malfoy.


-Ma certo che no!- la redarguì Annabel schockata.


-Allora perché il fatto che ti regalino dei fiori è così importante?- domandò di nuovo.


-...Beh, ma perché i fiori sono la vagina della pianta!!!-.


E dopo quest'ultimo colpo al buon gusto, Hermione, che si era protesa in avanti per ascoltare meglio, scivolò giù dalla sedia ruzzolando sul pavimento stecchita.



***



La Dea Bendata che ultimamente sembrava avercela a morte con Hermione, quella sera non doveva essere rimasta insensibile alle preghiere e ai piagnistei di quelle pazzoidi delle sue colleghe - colleghe per finta e per molto poco tempo, meglio ribadirlo- perché quando ormai sembravano aver perso le speranze, fecero la loro comparsa Blaise Zabini, Timoty Beshop, Denis Canon, Jack Sloper, Morag McDougal, un paio di altri Auror che non conosceva e un più che palesemente recalcitrante Draco Lucius Malfoy, con un'espressione furibonda e un muso lungo fino alle piastelle in cotto del locale.


-Non sono venuto perché me lo hai ordinato tu!- salutò con una smorfia Hermione, ignorando tutte le altre.


-Non sforzarti a ribadirlo: non avevo nemmeno concepito un pensiero tanto idiota.- rispose l'ex Caposcuola a tono.


-Mi hanno trascinato.- spiegò Malfuretto -Blaise si è presentato a casa mia e mi ha impastoiato!- disse avvicinandosi al bancone del bar, mentre la Granger lo seguiva a ruota.

-Poi è entrato in camera mia lasciandomi impalato in mezzo al salotto e credo mi abbia ridotto la stanza come nemmeno una schiera di Mangiamorte avrebbe mai potuto fare! Un whisky liscio. Anzi due.-disse al barista.

-Dico credo perché non riuscivo a vedere nulla piantato fra il tappeto e la poltrona, ma arrivavano dei rumori allucinanti. Probabilmente l'armadio è ridotto ad un mucchietto di segatura!-.

Si interruppe per afferrare in bicchiere che il barista gli aveva appena poggiato sotto il naso. L'altro l'uomo lo poso davanti ad Hermione e lei non si preoccupò di chiedere se effettivamente Draco lo avesse ordinato per lei.

-Dopo mezz'ora è uscito di lì con le scarpe che mi ha regalato per il compleanno, la camicia che mi ha obbligato a comprare per Capodanno e il completo che lui e Pansy mi hanno preso per Natale. Nemmeno me lo ricordavo di avere una camicia blu!- affermò alludendo a quella che indossava.

-Mi si è avvicinato con la bacchetta sguainata e...- ingollò tutto d'un fiato il whisky nel suo bicchiere per prendere coraggio -Mi ha fatto evanescere i vestiti!!!- rivelò abbattuto al calice ormai vuoto che stringeva tra le dita.


-Un altro per favore!- ordinò al cameriere.


Hermione al suo fianco, sorseggiava il suo drink. Persino Malfoy era meglio di quelle segretarie schizofreniche.



***



-Lo so bene com'è Annabel...-.


Dopo un'oretta di silenzi e tonnellate di alcolici, Malfoy sembrava quasi umano. Quasi.


-Lo sai bene perché l'hai vista proprio tutta nuda o perché hai visto solo il 90% che non è coperto da vestiti?- ironizzò sarcastica.


-Granger, quando sei ubriaca diventi affilata come un coltello...- esclamò Draco divertito da quell'insospettabile lato Serpeverde. -Comunque intendevo dire che conosco il tipo. E' una specie di pedinatrice invasata di poveri scapoli. Una gallina integrale anche se...-


-Anche se ha uno stacco di cosce e un dècolletè che lascerebbero senza parole un indicibile!- finì per lui Hermione.


-Oh, accidenti Granger! Se mi lasciassi finire una frase!!!- protestò risentito Malfoy attaccandosi ad un calice di burrobbirra -Volevo dire anche se è peggio di uno sciame di fate….-


-Uno sciame di che???- strillò Hermione interrompendolo di nuovo e facendo rigirare tutto il locale.


-Chiudi quella boccaccia Granger, ci stanno fissando tutti! Oh Merlino, penseranno che ti ho accoltellato con la bacchetta!!!-.


-Malfoy hai appena detto che l'oca senza cervello che mi ha rovinato il pomeriggio e la serata è una fata!!! Ti rendo conto?!?! Al massimo è una strega!!!-.


-Granger non so che idea tu abbia delle fate in quella testolina mezzo-babbana, ma io non sopporto quelle piccole e moleste creaturine sciocche e vanitose che non fanno altro che squassarti i timpani col loro ronzio!!! Santo Salazar, quando mia mamma le appendeva sull'albero di Natale era un inferno...-


-Davvero le fate sono così???- domandò Hermione sinceramente sorpresa.


-La domanda giusta è: davvero non lo sapevi mia presuntuosa So-Tutto-Io?- la prese in giro Malfoy gongolando intimamente per aver zittito quella zelante enciclopedia su due gambe (Merlino, ma che gambe!!!).


-Umpf- fece la sua segretaria fingendo di ignorare quell'ultimo commento -Tanto siete tutti uguali!-.


-Prego?- chiese Draco inarcando un sopracciglio.

Si considerava unico e inimitabile ed essere incluso in un tutti e sentirsi definire uguale nella stessa frase lo infastidiva non poco.


-Ma sì...voi uomini! Basta che una donna carina vi schiuda le gambe e magicamente del suo cervello delle dimensioni di un boccino non vi frega più nulla!- dichiarò col tono di un'intenditrice.


-E da quando tu sai come la pensa un uomo? Ti è spuntata un'appendice di troppo?!?!- frecciò il biondo -Comunque non ho la pretesa di sapere cosa pensino tutti i maschi del pianeta ma credo che sì, per noi una bella donna resta sempre una bella donna, anche se è una cretina integrale! Ma non è che voi femmine siate tanto meglio, visto che vi innamorate di certi imbecilli!- esclamò -E no, non dire quella scemenza!- disse interrompendo Hermione che aveva tentato di aprir bocca -Non lo so perché porto il reggiseno, ma è da quando ci siamo mollati al terzo anno che Pansy mi ha preso per la sua amichetta del cuore e mi inquina le orecchie coi suoi piagnistei!!! Tra l'altro, considerando che è cresciuta con me e Blaise, devo dire che oltre a scegliersi gli stronzi col lanternino ha anche un pessimo gusto. Brutti e stupidi...ma!- concluse gettandosi di nuovo su un calice pieno.


-Comunque...- ricominciò fissando perplesso il liquido dai colori troppo sgargianti e gli ombrellini sul cocktail appena servito alla Granger -Comunque le belle donne mi piacciono e mi piacciono anche di più se riescono a mettere tre parole in fila e a non sbavare sul mio conto in banca!!!- dichiarò -Purtroppo però, non è tanto facile trovare una donna intelligente e bella che apra pure le gambe, sai?-.


-Malfoy sei un imbecille!- lo redarguì la segretaria interrompendo il suo sproloquio.


-Non sono ipocrita, è diverso. E tornando ad Annabel, una volta le ho chiesto l'ora...pensava fosse una scusa per provarci credo, perché continuava a passarsi la lingua sulle labbra e a sbattere le ciglia invece di rispondere. Me la sono filata... naturalmente NON ci stavo provando, mi ero solo dimenticato l'orologio.-.


-Malfoy, non è che gli uomini quando fanno i cascamorti sono tanto meglio, sai?!?!- lo rimbeccò Hermione.


-Forse...o forse no. E poi io non mi metto a fare l'idiota con una perché è ricca e Purosangue!!! O perché ha un bel conto alla Gringott!!!-.


-No, tu sei un idiota sempre e poi fai ancora di più l'idiota se una donna ha un bel paio di tette!!!-.


-Beh... anche l'occhio vuole la sua parte So-tutto-io!- provò a ribattere Malfoy che era troppo sbronzo per trovare un'argomentazione sensata e aveva perso il filo del discorso da almeno venti minuti.


-Beh...anche il portafogli suppongo- cincischiò la Granger che non era molto più lucida -Una donna sceglie un uomo che le dia sicurezza e stabilità. Una volta lo sceglieva forte e vigoroso, adesso che i tempi sono cambiati credo lo scelga ricco e influente perché sono i soldi a darle sicurezza. Le giovani streghe di oggi vogliono tutte accasarsi con un Auror per via del suo stipendio a 4 zeri e perché no..., anche per la sua prontezza e forza con la bacchetta. Del resto non è facile fregarsene tutto ad un tratto di millenni di tradizione...-.


-Oddio Granger, non posso credere che tu abbia davvero detto queste stronzate!!!- Hermione per una volta era perfettamente d'accordo con il suo finto-capo -Le donne scelgono un Auror per i suoi muscoli e perché la maggior parte di noi ha una valanga di galeoni alla Gringott e i capelli in testa-.


-Non ho voglia di mettermi a fare stupidi discorsi per cercare di stabilire se sono più stupidi i maschi o le femmine come in seconda elementare!- sbottò infine Hermione.


-Giusto. Sono pienamente d'accordo, anche se ti ricordo che hai iniziato tu. Ubriachiamoci!!!- rise Draco Lucius Malfoy insolitamente gioviale -Cameriere ci porti altri due bicchieri di quella cosa colorata, grazie!-.



***




-Per essere un maschio l'alcol non lo reggi proprio per un cazzo!- motteggiò Hermione.


-Per essere mezza sbronza parli troppo.- Le fece il verso Malfoy -Ma tu parli sempre troppo....- sospirò.


-E poi ti informo che per colpa di una certa segretaria che mi ha abbandonato da solo in compagnia di una risma di pratiche urgenti e per colpa di un migliore amico aspirante sequestratore, non ho fatto in tempo a cenare!-.


-Malfoy sei tu che sei scappato con i documenti per paura di venire con me al pub...e poi che fai, ti stai giustificando sostenendo di aver bevuto a stomaco vuoto?-.


-Granger, quando sei brilla non solo diventi sboccata, ma anche mordace.- annunciò Malfoy col tono di chi ha appena scoperto che la terra è tonda -Hai detto almeno tre volte “cazzo” questa sera...-.


Hermione fece spallucce continuando a camminare per Diagon Alley.


-Dai Granger rallenta che non ce la faccio a starti dietro...e poi ti informo che stai barcollando.-.


-Malfoy ma che vuoi? Perché mi stai seguendo?- sbuffò Hermione.


-Non ti sto pedinando, ti sto solo riaccompagnando a casa! Se tu ti decidessi a ricordarti dov'è e a smaterializzarci...Possibilmente al più presto, sai: domani si lavora!-.


-Non ce n'è davvero bisogno Malfoy- disse Hermione colpita da tanta inaspettata galanteria (peccato per i suoi modi da bifolco del Wiltshire).


-Granger sono le due, ho fame e sono stanco. Tu sei mezza ubriaca e non mi sembra il caso di lasciarti tornare da sola. Non farla tanto lunga e andiamo, che a fare questi discorsi cavallereschi mi sento un Grifondoro...- strepitò arricciando il naso aristocratico.


Hermione, che sentiva le tempie pulsare e aveva un discreto mal di testa, si arrese facilmente -Va bene Draco, grazie. Però mi serve un secondo...devo prendere un po' d'aria, mi gira tutto e se ci smaterializziamo subito penso che vomiterò sui gerani all'ingresso.-.


-Va bene, però smettila di fare su e giù che fai venire la nausea anche a me.- ordinò -Siediti cinque minuti su quella panchina.-.


Hermione ubbidì stranamente docile, e Draco registrò in una piccolissima parte del suo cervello che i Grifondoro oltre ad essere sensibili alle gentilezze, da ubriachi erano anche estremamente ubbidienti e remissivi.


-Senti Hermione...- disse piano -Mi dispiace per ...beh per la storia di Goldstain...per, beh...per non averti avvisato.-.


-Ma no, non fa nulla- rispose lei precipitosamente e avvampando d'imbarazzo -Alla fine non ci sono rimasta male...-.


Draco la fissò con espressione scettica.


-Ok è una bugia. Però più che il mio cuore è rimasta ferita la mia vanità. E pensa che fino a quattro settimane fa non sapevo nemmeno di averne una.- affermò tentando di buttarla sul ridere.


-Adesso, poi, ho trovato finalmente una compagnia adeguatamente entusiasta quando devo andare alle mostre, nei musei o a teatro. Harry, Ginny e persino Ron mi accompagnano, però sai...Ron una volta si è messo a russare durante la scena madre di Madama Butterfly! Non sai com'è stato umiliante...- ricordò Hermione -Antony invece mi accompagna sempre euforico...anche se a volte è un po' troppo esaltato!!! E' persino faticoso seguire i suoi ritmi!- poi deformò il viso in una smorfia infastidita e aggiunse -Ovviamente mi accompagna quando non è impegnato a fare gli occhi dolci al fustacchione di turno o non mi snobba per uno dei suoi appuntamenti galanti. Quell'essere ha troppo successo!!!- ragliò invidiosa.

-Pensa che volevo andare a sentire il concerto di Celestina Warbeck, ma a quanto pare Liam ha voglia di ballare il tango questo sabato quindi mi toccherà andarci da sola...- sbuffò con l'aria di una mocciosa che faceva i capricci.

La Granger un po' brilla era davvero buffa.


-E' un concerto fantastico, e c'è persino una suite per violoncello e archi il La Minore che è una meraviglia!- esclamò Draco estusiasta.


-Malfoy tu non hai La Minore idea di quel che stai dicendo!- sbraitò Hermione.


-Granger non sono un pozzo di scienza ma noi Malfoy abbiamo nobili interessi per le arti e la cultura! Capito? Smettila ti tacciarmi di ignoranza! Siamo Malfoy e viviamo in un lussuoso Manor da generazioni, mica in cima ad un albero a divorare banane!!!- s'indignò il furetto.


La risata cristallina di Hermione e l'illuminarsi del suo viso interruppero i borbottii irati di Draco. Hermione Granger su una panchina di Diagon Alley, con i capelli in disordine e i vestiti sgualciti, con i ricci che si agitavano da tutte le parti scompigliati dal vento e il mento appoggiato sulle ginocchia raccolte al petto, era bellissima.


Draco la fissò in silenzio per un lunghissimo momento.

Poi, quando la risata si spense e il silenzio si fece assordante, Malfoy si schiarì la voce e soffiò con voce velata da un'ombra quasi impercettibile di incertezza:


-Và meglio? Vogliamo andare?-.


E con un sonoro crack lui e la Sanguesporco zannuta si smaterializzarono.



***




La fortuna è cieca ma la sfiga MI vede benissimo.


Hermione stava ripensando alla sua massima di vita, e che vita triste doveva essere quando la massima era così...infima.

Hermione incrociò le braccia col talento consumato di una maestra severa e il cipiglio risoluto dell'inflessibile Caposcuola Grifondoro. Aveva preso la decisione di non sprecare preziose energie alla ricerca di un Auror e di attendere che la Fortuna facesse il suo sporco lavoro.


Basterà solo aspettare con gli occhi aperti e le orecchie tese...ripetè fra sé.


Draco Malfoy entrò in ufficio in quel momento.


-Granger, che fai? Cerchi di capire i misteri della vita fissando il vuoto pneumatico?- domandò beffardo.


Hermione strinse le palpebre e si tappò le orecchie con le mani. Avrebbe aspettato il prossimo Auror!!!


-Granger dai retta a me...sei completamente andata. Io te lo dico da anni, ma repetita iuvant..-.


E dopo questa perla di saggezza, Malfoy le gettò tra le braccia una risma di fogli da correggere, girò i tacchi e se ne andò.


Ma che gli sarà preso questa mattina? Gli si è annodata la bacchetta? E dire che sembravano andare un pochino più d'accordo da qualche giorno a quella parte...


In quel momento fece il suo trionfale ingresso, travolgendo il portaombrelli e rovesciandosi il caffè sui pantaloni, Neville Fred Paciock.


Hermione lo fissò. L'Auror aveva una vistosa macchia scura sulla camicia, i capelli in disordine e le dite macchiate di inchiostro. La cravatta gli penzolava decisamente troppo a sinistra e la camicia era fuori dai pantaloni. Sembrava si fosse appena svegliato durante un terremoto e avesse dovuto vestirsi al buio.


Hermione lo guardò meglio.

Neville era un bel ragazzo in fondo. Era altro e...era alto! E poi nel mondo c'erano almeno sei donne per ogni maschio! E Neville era alto, aveva gli occhi buoni e un viso simpatico, e -cosa di non trascurabile importanza- era Auror anche lui. Un Auror atipico sicuramente, con quell'insolita passione per tutto ciò che facesse la fotosintesi clorofilliana e una goffaggine cronica e permanente che gli impediva di camminare senza inciampare e demolire più o meno tutto ciò che aveva intorno, ma era davvero un carissimo amico e Hermione lo conosceva come le sue tasche.


La Granger avvertì un familiare solletico sotto i piedi e un aggrovigliarsi di visceri nella pancia.

Un momento. Un attimo solo. Stava arrivando una folgorazione, un'idea geniale!!!


Neville era un Auror. Un Auror maschio. Un perfetto wizard azzurro di quelli che tanto facevano sospirare e palpitare i cuori delle giovani streghe in età da marito...


Fantastico, perfetto: non avrebbe nemmeno dovuto provarci con lui, avrebbe solo dovuto aggiungere qualche piccolo particolare alle sue conoscenze su Neville, visto che ne aveva accumulate parecchie in anni e anni di frequentazioni Grifondoro, ma per quello bastava chiedere!!!Mentre esultava per aver tanto brillantemente risolto i suoi problemi lavorativi, Hermione si chiese anche se stappare champagne in onore nei propri neuroni o accendere un cero per compiangere il proprio perduto senso del giusto e l'onestà dei suoi articoli.


Magari avrebbe potuto offrire un calice a Neville...


Lo guardò di nuovo.

Ok, forse non era proprio il sogno erotico per antonomasia della strega dai venticinque ai quaranta...ma era senza dubbio una bella persona -e un Auror- e, stando alla medaglia al merito cucita sulla divisa, doveva essere pure un bravo Auror.


-Neville ce l'hai una fidanzata?- gli chiese pratica.


Neville strabuzzò gli occhi perplesso. Poi processò le parole dell'amica e si imporporò dalle orecchie al collo -ed Hermione sospettò anche fino alle chiappe, ma la divisa d'ordinanza; per fortuna, le impediva di avere una conferma alle sue illazioni-.


-No...non ce l'ho.- bisbigliò timidamente.


-Davvero???- gongolò Hermione con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro -Perfetto!!!- urlò -Allora Neville dimmi...come deve fare una strega per conquistarti?-.



***









Grazie mille a www.accademiadellacrusca.it che mi salva dalle mie paturnie...e a quell'anima pia di Valengel -Santa Subito!!! (visto che non mi vuole sposare credo progetti di prendere i Voti)- , a tutti quelli che leggono la storia...-me commossa- e a chi ha gentilmente trovato il tempo di lasciare una traccia del suo passaggio con consigli, incoraggiamenti e, perché no, anche critiche. Grazie davvero.



Come al solito scusate tantissimo per i miei tempi biblici ma purtroppo l'università fa da prepotente padrone nella mia vita e non nelle sembianze di un negriero biondo e figo, dal ridicolo nome di animale mitologico-costellazione (certa gente ha tutte le fortune!).

Mi dispiace tanto per chi si era illuso di trovare l'articoletto scemo e demente in fondo alla pagina o i patetici tentativi di rimorchio made in Granger...I'm sorry! Vi assicuro che nel prossimo cap. è Neville a farla da padrone, ma qui doveva esserci Draco assolutamente...se non do spazio al suo personaggio come faccio a far mettere insieme i miei protagonisti???


Per le vincitrici del mio quiz idiota “ma quale sarà il prossimo Auror da sedurre?” che hanno giustamente immaginato Paciock (vabbè non ve la tirate era facilissimo) un superpremio speciale: uno spoiler molto, molto succoso!!! Alla fine di questa storia Hermione si troverà un fidanzato!!! Wow chi l'avrebbe mai detto?!?!?!


Infine, se a qualcuno può interessare, ho da poco pubblicato una one-shottina ..“Sanguesporco nelle mie vene, nella mia testa e nel mio sangue...ovviamente è una Draco-Hermione, sennò come faremmo ad alimentare l'ira funesta delle detrattrici del pairing?




note:


  1. No, non ho mai visto Grey's Anatomy... avrei scritto Netter o Balboni ma dubito fortemente che avreste capito in molti...

  2. Le citazioni riportate sono delle modifiche stupide alle celeberrime “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” di Fabrizio De Andrè (Via del campo) e “We are just two lost souls swimming in a fish-bowl” dei Pink Floyd (Wish you were here). Dementors, per chi non avesse letto HP in inglese, è il nome originale dei dissennatori.

  3. Le fate sono fra le creature magiche create da J.K.Rowling nel libro “Gli animali fantastici: dove trovarli” di Newt Scamandro, ed è da questo libro da cui ho preso le informazioni sulle creaturine.

  4. Mi piacerebbe dire che le boiate per conquistare un Auror sono tutte farina del mio sacco per dare all'umanità una possibilità di redimersi dalla stupidità dilagante...ma alcune idee lo ho prese online: ho trovato un corso di un'americana che insegna ad accalappiare un uomo fesso e ricco!!! Ma vi rendete conto??? Veramente questa tipa invita le allieve a traslocare e a frequentare vecchiette danarose!!! Anche il titolo del libro “come conquistare ..in sole 24 h” l'ho letto da qualche parte, ma non riesco proprio a ricordare dove, visto e considerato che io leggo più o meno tutto e dappertutto, persino in bagno!!!

  5. L'idea dei fiori come vagina delle piante è presa dal film “The bachelor” ed anche quella che paragona gli uomini agli animali... solo che nel film il protagonista paragonava se stesso ad un cavallo che vuole correre libero nelle praterie.

  6. Per chi non lo sapesse la Fortuna era dipinta dagli antichi come Dea Bendata, ma anche come calva e per questo ulteriormente inafferrabile. Io ho scritto Dea Pelata perchè in questo momento non è troppo simpatica né a me né a Hermione.



Per il resto...beh quello che ho scritto è frutto della mia mente malata!!! E a proposito di fiori: se qualcuna ama particolarmente le rose e le è sfuggito, sappiate che Myria ha indetto un contest sul libro di Savannah-Virginia de Winter con questo tema!!! L'idea mi sembra interessante per chi volesse cimentarsi...per quanto riguarda me, non vedo l'ora di leggere una fic. su Black Friars- L'ordine delle spada!!!



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Capitolo 7
*** Neville Fred Paciock ***


neville 2





Auror, il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in cinque facili mosse


capitolo 7



Neville Fred Paciock

L'Auror impacciato








-Allora? Cosa dicevi tesorino?-.

Odiava quando sua madre lo chiamava in quel modo, lo faceva sentire un poppante.


-Niente, mà.- rispose secco.

Ed era vero. Lui non diceva nulla, e la sua augusta genitrice cercava di estorcergli le parole con la forza.


-Insomma chi è?- esplose la signora Malfoy, non riuscendo più a contenere la propria curiosità. Narcissa Cassiopea Black era, ad un'occhiata superficiale, una strega di classe, dal portamento affettatamente aristocratico e dai modi sofisticati e austeri, cinica e fredda, ma in fondo era una madre amorevole ed una donna sfacciatamente pettegola come una qualunque villica babbana di uomini(?!?)&sceme.


-Chi è chi?- Chiese Draco sfoggiando un'arietta di finta e stupefatta perplessità, posticcia come il parrucchino di Gilderoy Allock.


-Ma come chi!?!?- Sbottò la donna esasperata, sbattendo le mani sul tavolo molto poco elegantemente. -Lei, la tua nuova ragazza!-.


-Mmmm...- fu l'unico commento di cui la degnò, mentre si allungava verso il bricco del tè.


Sua madre si accasciò sul prezioso tavolino della veranda con il viso cesellato fra le mani, in un più che teatrale tentativo di commuovere il figlio.


Il rampollo dei Malfoy scoccò un'occhiata scettica alla bionda matrona (180kg di peso per 120 cm di altezza) e alzò un sopracciglio. Quella donna era un po' troppo teatrale in privato...

Alla presenza di un estraneo sfoggiava il repertorio consumato “fiera e altezzosa nobildonna purosangue”, snob e raffinata, ma col suo unico figlio, col suo “tesorino” -una volta davanti a Blaise lo aveva chiamato addirittura “cocchino”- invece sembrava regredire al livello culturale di un lattante capriccioso o a quello delle gemelle Patil ai gloriosi tempi di Hogwarts.


Meno male che Narcissa amava troppo il bel mondo e lo sfarzo dei party per lasciarsi andare troppo spesso a quell'intimità molesta...


-Non ho una fidanzata!- si degnò di comunicarle alla fine, curandosi di sembrare oltraggiato anche solo a nominare quella tetra prospettiva. -Te l'ho già detto. Tre volte.-.


-Tesorino, perché dici le bugia alla mamma? Discolaccio che non sei altro!- lo riprese bonaria la signora Malfoy sporgendosi sulla selva di tazze, tazzine e zuccheriere per scompigliarli i capelli.

-La mamma lo capisce subito se non sei sincero.- spiegò - Allora, chi è???- domandò per la centesima volta quel pomeriggio.


-Madre- sbuffò Draco più stanco di quando, per lavoro, era coinvolto in una retata ai Mangiamorte superstiti.- Ti ho già detto che non ho una fidanzata!-.


-L'ho capito, non sono sorda.- s'impermalì la donna.


Alleluja!


-Ma non sono nemmeno cieca, tesorino.- rivelò con fare cospiratorio.

-Si vede che sei preso da qualcosa. È mezz'ora che giri lo zucchero nel tè!- gli fece notare zelante, come se quella fosse una prova del reato schiacciante e incontrovertibile.


-E allora???- protestò il biondo -Voglio che lo zucchero si sciolga e non rimanga sul fondo!- trillò compiaciuto di quella sua brillante uscita, come un moccioso di tre anni.


-Tesorino...a te il tè non piace-.


Occavolo, pensò Draco smettendo immediatamente di agitare il cucchiaino nella tazza.


-Touchè- ammise compito -Ma potrei star pensando a qualche importante questione di lavoro...- ghignò subito dopo, riprendendo di nuovo a mulinare la posata come un frullatore e schizzando goccioline di tè sulla tovaglia ricamata da poveri elfi minorenni sfruttati.


Un suono gutturale di disappunto provenente da sua madre fece eco alla sua ultime parole.


-Come vuoi- si arrese Narcissa acida. -Non dire niente alla tua mamma, che si preoccupa per te- fece con voce querula e sfoderando il labbro tremulo e gli occhioni da cucciolo maltrattato. Era il suo asso nella manica e aveva funzionato perfettamente con i suoi compianti genitori quando, a tre anni, chiedeva altre piume di zucchero.


Draco, dopo tutto quel suo insistere, finalmente capitolò e, tirando un sospiro di puro sconforto, bisbigliò avvampando fino alle verruca sull'alluce:

-In effetti una ragazza ci sarebbe...-.


Narcissa si appuntò mentalmente di rispolverare quella tecnica dalla comprovata efficacia per convincere Lucius a comprarle l'ennesimo cappellino, prima di cacciare un urlo selvaggio:


-Lo sapevo- gongolò alzando le braccia modello tifoso in curva nord.


-L'hai fatta visitare? E' fertile???-.


-Cos...cosa???- chiese Draco allibito, soffocando con la propria saliva.


-L'amore dura massimo 5 anni, me lo hanno detto le amiche dalla parrucchiera. Segue che il sesso diventa sempre più raro, e raro, e raro....scema inesorabilmente. Quindi una sola cosa: procrea! E sbrigati!!!- lo esortò convinta.


-Mamma cosa stai farneticando???- urlò Draco isterico -Non sono nemmeno fidanzato!!!-.


-Oh, insomma muoviti! Lo sai che voglio almeno 4 nipotini...- sbuffò la signora Malfoy.

-E ho già pensato ai nomi: Scorpius e Hyperion e...-


E Asdrubale e Ermenegildo... ma che razza di nomi!!!


-E se nasce una femminuccia…-


-Mamma frena- la bloccò.


-C'è una ragazza che mi piace, ma non so nemmeno se lei mi consideri un essere umano...da qui a ...- esitò sul termine -...riprodurci, ce ne passa di tempo.-.


Tutto l'entusiasmo di Narcissa scemò nel giro di un istante.


-E chi è quella mentecatta che non vuole il mio tesoro?!?!- berciò con aria bellicosa. -Deve essere una cretina integrale..e anche orba, se non ti vuole! Dai retta a me! Non volere il mio cocchino adorato!!! Il bambino più bello del mondo magico!!!- s'inalberò l'augusta genitrice.


Fantastico, come se non ci fossero già abbastanza obiezioni ad un suo eventuale fidanzamento, adesso ci si aggiungeva pure l'antipatia di sua madre a complicare il tutto!


-Ma non ti preoccupare, che ci pensa la mammina tua!!! Se quella brutta...strega non ti vuole...- proseguì intanto Narcissa.


-Mamma, non lo so se mi vuole!!! E'...è difficile da spiegare, ma è una situazione così...così strana! Quasi surreale...-.


La sua interlocutrice lo stava ignorando, continuando a borbottare fra sé e sé.


-Le lancio un cruciatus in mezzo agli occhi...ho una certa pratica, anni e anni con zio Voldie... vedrai come la sistemo!-.


-Mamma!!!- la richiamò esterrefatto.

Finalmente sua madre acquietò la propria esuberanza e ricominciò ad ascoltarlo. Sembrava anche sul punto di dire qualcosa di sensato e intelligibile quando una voce profonda risuonò dall'interno della casa.


-Colombella, dove sei???-.


La faccia di Narcissa Malfoy si dipinse di una piacevole tonalità do rosa come quella di un'adolescente alla prima cotta, mentre Draco trascolorava per il disgusto.


L'algida -per gli estranei ovviamente- padrona di casa, si portò le mani alle guance per nascondere l'imbarazzo, mentre saltava in piedi e squittiva con una vocetta fastidiosamente zuccherina: -Passerottino sono qui!!!-.


Immediatamente un uomo stempiato e dai lunghi capelli bianchi comparve nel vano della porta a vetri che dava accesso al giardino tuonando:


-Rondinella diletta!!!-.

Lucius Malfoy sfoderò uno sguardo sexy e lascivo all'indirizzo della consorte, poi spalancò le braccia lanciando lontano il bastone, che disegnò una parabola verso l'alto ed atterrò infine fra i cespugli di rose.

Una baldanzosa Narcissa Malfoy in subbuglio ormonale, gli si lanciò felice fra le braccia con tutti i suoi 180 kg di peso, avvolgendolo in una presa stritolatrice modello koala.


-Passerottino adorato, mi sei mancato tanto tanto tanto in quest'ora che sei andato a comprare la pozione per i reumatismi- soffiò ad un centimetro dal viso di lui, prima di passarsi la lingua sulle labbra e gettarsi avida sulla bocca del marito.


Draco si voltò schifato per non vedere i glaciali Mangiamorte Lucius e Narcissa Malfoy scambiarsi effusioni come due scimmie in calore.


Peccato però che non avesse più 5 anni e non potesse anche tapparsi le orecchie, perché benchè girato e con le palpebre serrate continuava a sentire lo schioccare dei baci dei due pomicioni folli e pure uno strano suono di risucchio del tipo “sturalavandini in azione”.


Bleah...

Ma l'amore non durava 5 anni?!?!


Chiunque l'avesse detto non conosceva i suoi genitori...




***





-Neville...com'è la tua donna ideale???-.


-Co...come?- Domandò Paciock perplesso imporporandosi tutto. Era da un paio di giorni che Hermione aveva preso a dargli il tomento con una sequela di domande assurde e terribilmente imbarazzanti.


In quel momento l'Auror non aveva nulla di diverso da un semaforo nell'ora di punta: rosso da dieci minuti almeno; la Granger sospettò che da un mento all'altro sarebbe crollato a terra visto che tutto il flusso sanguigno dell'amico era stato dirottato alle guance.


-Com'è la tua donna ideale?- Chiese di nuovo risoluta.


-Non...non...non lo so. No-non ne ho u-una.- tartagliò.


-Ma come no!!!- si infervorò Hermione disperata.

Merlino mica gli stava chiedendo quale posizione del Kamasutra gli fosse più congeniale fra le lenzuola!

-Ceeeerto che ce l'hai- insistette. -Una donna la preferisci bionda o mora? Alta o bassa? Magra o più formosa?- lo incalzò.


-No-normale. Non tro-troppo alta, non troppo bassa, né magra né grassa...e i capelli sono davvero l'ultima cosa.... - balbettò Neville a fatica, fissando inconsapevolmente la chioma modello fungo atomico dell'amica.


-Umm...- fece la riccia pensierosa. Gusti del genere non erano granché utili per il suo articolo.


-E caratterialmente? Cosa cerchi in una possibile compagna?-.


-Boh...non saprei...La vorrei gentile e simpatica. E dolce.-.


Ok, bisognava dare a Neville qualche incentivo ed estrargli con le pinze ciò che voleva sapere.


-Come hai conosciuto la tua ultima fidanzata?-.


Eh???

Hermione stava sicuramente scherzando...


Peccato che il cipiglio severo e l'espressione avida di informazioni dell'amica non combaciassero affatto con quelle di una persona in procinto di fare una battuta. Anzi, Neville ebbe un brivido di terrore ricordandosi la faccia che la Granger si era portata in giro per tutta la settimana dei G.U.F.O.


Quel quiz a cui Hermione continuava a sottoporlo era un tantino stressante.

Neville aveva anche valutato l'ipotesi di nascondersi nello sgabuzzino delle scope per avere qualche minuto di tregua...


-Non troppo intraprendente, non troppo loquace... che mi faccia parlare e che mi stia a sentire, ma anche che mi parli di sé e che mi permetta di ascoltarla quando vuole sfogarsi. Che voglia starmi vicino quando sono triste, senza bisogno di tante parole... ma anche che voglia me vicino anche solo per condividere il silenzio...- affermò alla fine.- E la mia ultima fidanzata l'ho conosciuta ad un corso di giardinaggio per dilettanti.-.


Neville si sarebbe accorto che la penna prendiappunti che aveva incantato stava trascrivendo la loro conversazione parola per parola? Si domandò Hermione distrattamente mentre annuiva convinta.


-E se una donna volesse conquistarti cosa dovrebbe fare?-.


-Niente di troppo plateale suppongo... il perché lo sai.-.


Hermione lo sapeva. Neville sarebbe scappato a gambe levate da una tipa sfacciata come ad esempio Pansy Parkindson che al quinto anno si era innamorata di Corner e gli aveva cantato una serenata in piedi sul tavolo di Slyterin in sala grande. Paciock all'epoca era stato male per lei...


-E poi... ad esempio spiegandomi le cose quando non le capisco o aiutandomi con una ricerca o con un incantesimo se non riesco a fare da solo. Ma anche semplicemente ascoltandomi quando sono arrabbiato direi...- fece una pausa per raccogliere le idee poi continuò: -E non dovrebbe saltarmi addosso o girare troppo nuda, o insomma mettermi in imbarazzo.-.


Hermione pensò alle sue colleghe segretarie...Vetriolo, Zoe e le altre sgallettate giravano tutte piuttosto nude: a Neville sarebbe uscito il sangue dal naso solo a guardarle da una distanza inferiore ai tre metri. Per questo in tutto il secondo piano era amico solo di due creature di sesso femminile: lei e Millicent Bullstrode... E Milly sembrava un uomo, parlava come un uomo, ruttava come un uomo e si vestiva da uomo!


-E non devono avere le unghie troppo lunghe e affilate... mi fanno paura così armate!- confessò.

Chissà che avrebbe detto la cara Esther sapendolo...


-Sono d'accordo.- assentì Hermione convinta -Ma se...-.


-Senti Herm...- la interruppe Neville sull'orlo di una crisi isterica -Sono le otto passate, è tardi ed è ora di cena. Persino quello stacanovista di Malfoy oggi ha lasciato l'ufficio alle cinque....-.


La Granger aveva già aperto la bocca per iniziare a scusarsi in tutte le lingue del mondo per averlo trattenuto così a lungo, quando Neville la sorprese esclamando allegro: -Che ne dici di andare a cenare da qualche parte?-.



***




-Oh Neville, il tuo invito è stato un colpo di genio. È bello parlare con te e poi un'uscita mi ci voleva proprio. Senza contare il fatto che dopo che me lo hai fatto notare tu...beh, mi sono accorta che stavo morendo di fame! Il Furetto Malefico mi obbliga sempre a saltare il pranzo...e poi il lavoro ultimamente è stato stressante!!!- si lamentò Hermione Granger.


-Lo credo bene... avere a che fare tutto il giorno con Draco!!! Anche se mi sembrava che ultimamente andaste più d'accordo...- le sorrise Neville, anche se per un attimo la sua voce tradì una strana intonazione e si fece insinuante.


-Malfoy? Figurati se io e Platinette potremmo mai andare più d'accordo di così!!!! Cercare di affatturarlo un giorno sì e uno no mi sembra un compromesso più che accettabile... e poi quel tronfio idiota ha ancora i riflessi sviluppati dal quidditch e...-.


-Veramente fa l'Auror: è normale che abbia i riflessi pronti.- la bloccò Neville insolitamente puntiglioso.


-Comunque quel borioso, arrogante, vanesio individuo...- riprese lei senza scomporsi.


Addirittura, pensò Neville, ma ebbe il buon senso, questa volta, di starsene zitto.


-...appena cerco di schiantarlo si nasconde dietro la scrivania o fra le foglie del ficus. Insomma, non è leale!!! Sa benissimo che quella pianta è l'unico essere vivente simpatico al Ministero e non potrei mai colpirla...-.


-Hermione per favore, potresti smetterla di parlarmi di Malfoy?- sbottò alla fine Paciock -Ti sei accorta che passi tutto il tuo tempo a fare domande strane o a parlare di lui? In ufficio gli stai sempre appiccicata, quando passo a trovarti me ne parli, quando andiamo a mensa me ne parli...almeno quando usciamo la sera potresti trovare un altro argomento di conversazione?- chiese sforzandosi di essere educato, anche se l'irritazione traspariva dallo stringersi dei pugni sotto il tavolo imbandito.


-Neville... io non passo tutto il mio tempo a parlare di lui!!! Detto così sembra strano... Io passo tutto il mio tempo ad insultarlo. È ben diverso!!!- esclamò Hermione basita, mollando la posata nel piatto.


-Oh, come vuoi tu! Stavamo parlando di lavoro... dicevi, che è molto faticoso...- tentò lui, cercando di sviare su un altro argomento.


-Giusto, ma non mi riferivo a quello al Ministero. La Gazzetta vuole il mio sangue, ne sono certa!!!- affermò cercando di alleggerire la tensione con quella sciocca battuta.


-La Gazzetta???- Hermione non si accorse del tono perplesso dell'amico.


-Sì, con questa storia degli articoli sugli Auror sto rischiando di finire da uno strizzacervelli. Insomma... è vero che hanno un grande successo e che l'ultimo dalla terza pagina l'hanno passato addirittura alla seconda, ma davvero io non riesco più a sopportare questa vitaccia e poi...-.


-Articoli? Auror? Ma Hermione, di cosa accidenti stai parlando???- domandò Neville strabuzzando gli occhi.


-Oh, beh...delle cose cretine che mi tocca sopportare per lavoro! Ron non fa altro che prendermi in giro e lui e George hanno organizzato un giro di scommesse fra i vecchi amici di Hogwarts!!! Pensa che Tonks mi ha persino telefonato (e non ho idea di come abbia fatto poi a far trasfigurare la mia cornetta in una scatola da scarpe) per farmi gli auguri e Luna mi ha spedito uno dei suoi ravanelli portafortuna!!! E tutto per degli stupidi articoli per la Gazzetta che...-.


-Hermione frena, non ci sto capendo nulla! Tu lavori per la Gazzetta???- domando sbalordito.


-Ma certo Neville!!! Non dirmi che non lo sapevi!?!?-.


-Beh sì, certo che lo sapevo... ma vedendoti al Ministero pensavo avessi smesso!!!-.


-No Neville, non l'ho fatto.- spiegò sorridendo -Mi hanno dato un lavoro al Ministero come copertura perché mi hanno affidato una serie di articoli sugli Auror. Non te l'ho detto prima perchè in quell'ufficio pieno di pettegoli anche i muri hanno orecchie!!!- E anche perchè era mooolto imbarazzante, aggiunse mentalmente.


-Wow!- fece il ragazzo ammirato, e anche un tantino lusingato di far parte della categoria. -Certo che alla Gazzetta sono proprio... boh, non lo so cosa sono, però per un articolo sono pronti a tutto! Ma di cosa parlano i tuoi articoli esattamente? Mica ti hanno mandata ad indagare su quelle teorie complottiste su un colpo di mano da parte di Scrimgeur? Non sono assolutamente fondate e...-.


-No...purtroppo i miei articoli non parlano di politica o cronaca!!!- sbuffò la strega mostrando l'espressione più sconsolata del suo repertorio di faccine tristi.


-E di cosa scrivi allora?- chiese lui portandosi alla labbra il bicchiere di vino.


-Gli articoli parlano di come possa fare una giovane strega a sedurre un Auror e a farlo cadere ai suoi piedi...- confessò vergognosa.


-CHE COOOOOOSA???- La faccia di Neville era diventata cianotica, mentre il sorso di chianti che aveva in bocca l'aveva sputato tutto nel piatto dell'arrosto.


-Sì, ti rendi conto? Mi hanno costretta a scrivere certe insulsaggini...-.


Paciock virò rapidamente dal blu al verde bile.


-Neville... sicuro di stare bene?-.


Nessuna risposta, ma l'espressione stralunata dell'amico e la smorfia folle e agghiacciata dipinta sul suo volto accesero un campanello di allarme in Hermione Granger.


-Neville?- tentò ancora.


Ancora silenzio. Poi Neville alzò gli occhi e li puntò in quelli scuri di Hermione.


La fissò muto, con uno sguardo freddo e tagliente come un coltello.


-Hermione...- esordì piano, con voce sepolcrale -Mi stai dicendo che lavori al Ministero e che hai fatto la... la...- Neville deglutì -la cretina con degli Auror per sedurli?- domandò in un soffio.


A volte Neville era incredibilmente sveglio e percettivo...


-Beh...detta così suona davvero malissimo...- iniziò incerta -Comunque non proprio...diciamo che ho provato a...-.


-Mio dio Hermione!!!- la interruppe l'ex-Grifondoro -Mi stai dicendo che davvero hai accettato di fare una cosa del genere? Tu?!?! Fare la gatta morta, la svenevole con un mago per... Santo Godric!!!- Paciock era talmente indignato che a stento riusciva a trovare le parole.


Hermione tacque ferita.

In fondo non aveva fatto proprio nulla di così tremendo e poi...beh, nemmeno uno dei suoi piani di conquista era andato a buon fine!!! Cosa c'era da arrabbiarsi tanto?


-Hermione...- la voce di Neville sembrava arrivare alle sue orecchie da molto lontano -Non posso davvero credere che tu abbia fatto una cosa simile.- inspirò a lungo per cercare di calmarsi. -Dimmi solo una cosa: è per scrivere un articolo che sei venuta a cena con me?-.


-Ma certo che no Neville! Come puoi pensarlo? Sono uscita con te perché sei mio amico e ti voglio bene!-.


Evidentemente quella non era la risposta giusta perché la palpebra sinistra di Neville iniziò a tremare vittima di una specie di tic nervoso...


-Ah.- disse secco -Quindi non hai cercato in nessun modo di usarmi per uno dei tuoi articoli, giusto?-.


La gola di Hermione si fece all'improvviso arida e secca.


Neville la fissò negli occhi come per cercare di estrarre direttamente la verità da quelle pozze scure.


-Io...- provò a dire la strega, ma l'altro aveva capito perfettamente.


Si alzò in piedi e le rivolse le spalle.


-Neville scusami...-.


Senza salutare, l'Auror si diresse a grandi falcate fuori dal locale, mentre Hermione non riusciva a raccogliere abbastanza forza per seguirlo.


Buffo” pensò la giovane mentre dal vetro di una finestra vide l'amico smaterializzarsi con un sonoro crack.

Per una volta che aveva voluto inciampasse, la proverbiale goffaggine di Neville sembrava del tutto scomparsa.




***




Venerdì mattina Hermione Granger aveva le occhiaie, il viso di uno spaventapasseri e i capelli a balla di fieno. Aveva passato la notte a spedire gufi a Neville ma nessuno era tornato indietro. Aveva persino provato a contattarlo via cellulare ma l'aveva trovato sempre irraggiungibile. Verso le tre del mattino, finalmente una civetta scura le aveva consegnato un biglietto stropicciato. Hermione lo aveva aperto con dita tremanti, ma era solo una breve lettera di Augusta. La vecchia strega, ancora in gambissima, le aveva scritto che il nipote sembrava fuori di sé e che non era evidentemente il caso di mandargli altri messaggi visto che aveva tentato di impagliare il gufo di Hermione con un Avada Kedavra, e la signora Paciock non aveva intenzione di restare ulteriormente sveglia per salvare pennuti a colpi di protego.


A quel punto Hermione si era convinta che Neville fosse davvero incazzato nero e non era riuscita a prendere sonno fino alle cinque del mattino, rigirandosi nervosa fra le lenzuola.

La nottata agitata e la stanchezza accumulata, l'avevano portata scioccamente a demolire la sveglia con un reducto, ragion per cui si era alzata tardissimo bestemmiando in goblinese stretto.

Aveva avuto a stento il tempo di farsi una doccia e cambiarsi, e si era dovuta accontentare dei primi vestiti a portata di mano. Indossava quindi una maglia verde e un pantalone viola che facevano a pugni fra loro e con le ballerine nere, e non aveva potuto nemmeno mettere le lenti a contatto, quindi ,dopo tanto tempo, sfoggiava sul naso gli orrendi occhialacci di corno.


Tutte le segretarie del Ministero, davanti a quella nuova-vecchia mise, le rivolsero un'occhiata indignata e di puro disgusto ma, per la prima volta da settimane, ad Hermione non gliene importò assolutamente nulla.


Scarmigliata e con i capelli in disordine, quel giorno Hermione Granger era molto più simile all'Hermione Granger che era sempre stata. Probabilmente era sciocco, ma rivestire quei panni da eroina Grifondoro, quei panni da donna sciatta e controcorrente che era sempre orgogliosamente stata, le conferiva una certa sicurezza. Le dava coraggio e forza.


Fregandosene degli sguardi di biasimo e delle battutine allusive alle sue spalle -il pettegolezzo (falsissimo) che il suo stato pietoso fosse dovuto ad una delusione amorosa si era diffuso come un incendio estivo fra l'erba secca- Hermione trotterellò fino alla sua scrivania e, ignorando i plichi di docomenti che la ingombravano, si buttò sulla sedia e nascose la testa fra le carte come uno struzzo sotto la sabbia.


Non contenta, decise di esasperasi a morte e di deprimersi ulteriormente ripensando ai bei tempi andati e a tutte le bravate che lei, Harry, Neville e Ron avevano fatto durante la scuola.


Gli scherzi ai Serpeverde, i duelli nei corridoi, le spedizioni in cucina...


-Hermione, che stai facendo? Sembri una larva!!! Una pecora al pascolo! Il ficus all'ingresso è più attivo di te.- l'apostrofò la voce baritonale di Draco Lucius Malfoy -E su questa lettera invece di scrivere “alla cortese attenzione del signor Carter” hai scritto “sfiga Carter”!!! Mi spieghi che diavolo ti prende?-.


-Malfoy, poca confidenza! Da quando io e te siamo diventati amici??? Vedi di mettere la tua appendice nasale ben lontana dagli affari miei!- strillò arrabbiata, sfogandosi con il primo bersaglio che le capitava sotto tiro.


-Ma che hai? Ti sono tornate?!?!-.


Evidentemente Malfoy cercava rogne.


-Poca confidenza ho detto, signor Malfoy. Se ne vada!-.


-Chi se ne deve andare?- domandò quello perplesso.


-LEI, signor Malfoy!-.


Signor Malfoy. Ora gli dava del lei. E pensare che lo aveva chiamato Malfuretto platinato dal primo giorno d'assunzione...


-Hermione cercavo solo di...- “di essere gentile”, avrebbe voluto dire, ma non era il caso di palesare quell'improvviso e inaspettato slancio di bontà Serpeverde a beneficio di quella stupida ingrata. -Lasci perdere signorina Granger. E quando il suo ciclo le sarà passato torni a lavorare. Arrivederci.-.

A quel punto Draco avrebbe voluto completare quella scena madre di rabbia e astio sbattendosi teatralmente la porta dell'ufficio alla spalle, ma non fece in tempo a girare i tacchi che Hermione si era alzata dalla sedia bruscamente e si era precipitata fuori dalla porta sbattendola per prima.



***




Qualche secondo dopo un'altra porta, quella dell'ufficio che l'Auror Neville Paciok condivideva con l'Auror Millicent Bullstrode, si spalancò di colpo.

Milly, per la sorpresa e lo spavento (nervi d'acciaio Auror), si rovesciò il cappuccino sulla camicetta e sbatté violentemente il ginocchio contro la scrivania.


-Neville!!!- urlò Hermione Granger con la criniera in disordine e i ciuffi di capelli disordinati che le volavano da tutte le parti.


Millicent la fissò esterrefatta, mentre si piegava a massaggiare il ginocchio offeso.

Neville, dietro l'altra scrivania, scoccò alla Granger un'occhiata ferita e distolse lo sguardo.


-Ma insomma, che ti prende?- strillò la ragazza ancora ansate per la corsa.


Neville incrociò le gambe sotto il tavolo continuando a fissare il foglio davati ai suoi occhi, ignorando platealmente la domanda e l'amica. A sottolineare l'intenzione, prese la piuma e la intinse nel calamaio in peltro. Poi, con forza eccessiva iniziò a vergare le pagine con la sua grafia piccola e spigolosa.


Millicent sbatté le palpebre. Neville si era ammattito.


Hermione non si lasciò smontare da quel teatrino e, ancora ferma sulla soglia, iniziò a sbraitare: -Ma insomma Neville, lo so che non ho fatto una bella cosa, ma non mi sembra così grave da arrabbiarsi tanto!!!-.


-Non ti sembra grave? NON TI SEMBRA GRAVE??? Ma cosa dici? Tu non sei Hermione Granger... io non ti riconosco più!!!- urlò.


-Non dire assurdità Neville! Sono sempre Hermione!!! Non permetterti di...-.


-Mi permetto invece!!! Hai nascosto la vera Hermione dietro tacchi a spillo e vestiti eleganti... la vera Hermione non avrebbe mai fatto niente del genere... di sicuro non per uno stupido articolo!-.


-Non osare!!! Quell'Hermione era stanca di essere sempre perfetta, sai? Non è facile avere addosso tutte le aspettative degli altri! E poi... potrò anche avere lenti a contatto e gonne corte ma resterò sempre Hermione, la caposcuola secchiona, la tua amica Grifondoro!-.


Millicent Bullstrode seguiva quel battibecco con lo stesso rilassato interesse di un babbano medio di fronte a Superquark. Muoveva la testa e destra e sinistra come un periscopio, posando gli occhi alternativamente su Hermione e su Neville.


-Amica? AMICA? - urlò Neville passandosi esasperato una mano sugli occhi.


-Certo Neville! Ed è proprio per la nostra amicizia di anni, per l'affetto che c'è sempre stato fra noi che ti chiedo, per piacere, di smetterla di essere arrabbiato e di ascoltarmi.-.


Millicent rimpianse di non aver portato popcorn e e coca cola. Si chiese se magari poteva appellare delle patatine dal distributore all'ingesso. Sarebbero arrivate schiacciate?


-Non è stato bello nemmeno per me fare la stupida con gli Auror, e non sono fiera di aver tentato di sedurne qualcuno. Mi sono detta che un compromesso in fondo potevo accettarlo, per una volta. Mi dispiace che non la pensi come me, ma sappi che non ho fatto assolutamente nulla di brutto... insomma, in fin dei conti, sono solo andata a cena con Zabini -che si è volatilizzato dopo trenta secondi- e a teatro con Goldstain, e, fidati, lui non era assolutamente interessato a me!-.


Si interruppe per un attimo, controllando che Neville la stesse ancora ascoltando.


-Posso solo dire che mi dispiace se ti ho deluso, ma sappi che non ho certo tentato di sedurre te. Ho solo studiato un po' di più il tuo comportamento e ti ho fatto tutte quelle domande per tirarci fuori un articolo...-.


Neville alzò gli occhi al cielo, come a chiedere la forza dall'alto. Magari dall'addetto al controllo dei manufatti babbani qualche piano più su: Arthur Weasley, con figli come Fred e George, di pazienza doveva averne davvero molta.


-Hermione...- disse finalmente Neville, osservando la Bullstrode che si agitava per aprire una bustina gialla, cercando di fare il minimo rumore possibile.


-Hermione... non hai capito niente!-. Il mago si alzò e la raggiunse; con la mano le indicò la porta e, con un gesto ampio del braccio, la invitò a seguirlo in corridoio.


Accostò lo stipite alle sue spalle e poi abbassò gli occhi al pavimento. Si schiarì la voce e con i modi decisi di un vero Auror, così diversi da quelli timidi e impacciati della sua infanzia e imbarazzata adolescenza, parlò con voce ferma:


-Hermione, io sono innamorato di te.- .


La ragazza strabuzzò gli occhi e spalancò le labbra in una smorfia di autentica sorpresa.


-Sono innamorato di te dai tempi di Hogwarts- proseguì Neville sbirciandola di sottecchi -So bene che non provi nulla per me, che non mi hai mai visto come niente di diverso da un amico, e anche se fa male mi è sempre stato bene. Voglio dire... me ne sono fatto una ragione, e ho avuto anche io qualche ragazza nel frattempo. Ma... ma tu mi sei sempre rimasta dentro, anche se ci avevo rinunciato da molti anni. Poi sei venuta a lavorare qui e per me stato un po' come tornare a scuola, a quando mi ascoltavi lamentarmi delle lezioni di volo e mi davi ripetizioni di pozioni. E in questi ultimi giorni poi... sei stata così gentile, così... diversa con me. Non mi sono illuso di poterti piacere, ma, beh... per un attimo ci ho sperato.- .


Neville sospirò stancamente.

-Venire a sapere che mi hai usato- e quella parola fece male ad Hermione perché era così... vera -Mi ha ferito profondamente. Spero tu capisca.- concluse mesto, con un eco di tristezza nella voce.


-Neville io...- tentennò Hermione incerta.


-Scusami Neville.- disse dopo un attimo di silenzio assordante.


Paciock rispose con un debole sorriso che non arrivava nemmeno ad illuminargli gli occhi. Era un sorriso triste.

Poi aprì la porta dell'ufficio e Millicent Bullstrode, con tutti i suoi 90 kg di peso, gli franò addosso.

Quella pettegola aveva origliato tutto.




***




Hermione era seduta sulla sedia davanti alla sua scrivania. Stringeva convulsamente una pergamena fra le dita e aveva gli occhi lucidi, con le lacrime sul punto di straripare, dandole la scusa per lasciarsi andare ad un pianto disperato e a singhiozzi isterici.



Beh Hermione, ormai la cazzata l'hai fatta... tanto vale che questa pagliacciata la porti a termine.”, le suggerì la sua parte cinica e cattiva, quella che prima di lavorare al Ministero non aveva mai avuto.

Ma come potresti mai fare una cosa simile a Neville?” domandò insistente l'Hermione buona, che era ancora da qualche parte dentro di lei.


Ma sai quando gliene sbatte a Neville che gli fai anche questo??? Dopo tutto quello che gli hai combinato?!?!” chiosò l'Hermione malefica e spietata. “Tutta questa tragedia e questo impegno per niente? Prendi quel pezzo di carta e spediscilo ai deficienti della Gazzetta, non fare l'idiota!”.




Carriera.


Amicizia.



Terza pagina.

Rita Skeeter.



Lealtà.



Premio Puwizard.







Neville...


Hermione appallottolò gli appunti che aveva ancora in mano e gettò via tutti i fogli vergati dalla sua scrittura piccola e disordinata. Poi si precipitò fuori dall'ufficio alla disperata ricerca di un posto qualsiasi dover poter lasciare finalmente scorrere le lacrime lontano da occhi indiscreti.


Draco Malfoy, che fino ad un attimo prima l'aveva fissata in silenzio nascosto dietro la porta di legno, entrò nella stanza. Si avvicinò alla scrivania e si accovacciò accanto al cestino della carta straccia. Raccolse una pergamena dalla spazzatura e poi la infilò in una busta da lettera. Con le lunghe dita diafane impugnò una piuma e buttò giù qualche rigo. Aprì a finestra e chiamò uno dei gufi del ministero.

-A Pansy Parkinson- gli disse.


Poi lasciò l'ufficio e si mise a cercare la segretaria più problematica con cui avesse mai avuto occasione di ubriacarsi.




***





-Davvero lo faresti?- chiese per le trecentesima volta Miss Wilthinson, fissando riconoscente la signorina Parkinson con gli occhioni acquosi. Era davvero commossa da tanta generosità.


-Ma certo- le assicurò Pansy, come aveva già fatto per gli ultimi venti minuti.


-Che atto di grande nobiltà Pansy, ti fa molto onore.- commentò l'altra soffiandosi il naso nel fazzoletto inzuppato di pianto.


Certo, le faceva davvero mooolto onore cercare di salvarsi le chiappe dalla minacce di Draco Malfoy.


-Quindi scriveresti davvero tu l'articolo di Miss Granger, visto che lei è finita in ospedale?-.


-Ovviameeente!!!- fece l'altra col talento consumato di un'attrice di soap opera di terza categoria. La Granger scoppiava di salute e lei avrebbe fatto volentieri tutt'altro, ma era meglio sorvolare su quelle piccole bugie.


Miss Wilthinson si asciugò gli occhi con le dita e si soffiò di nuovo il naso col suo fazzoletto formato tovaglia -che Hagrid le avrebbe sicuramente invidiato.


-Oh...- disse fra un singhiozzo e l'altro -Chi dice sempre che i giovani d'oggi non hanno più nobili ideali è un cretino!!!- sorrise gentile mentre le lacrime le affollavano il volto.


-Confesso che ero preoccupatissima quando la bozza di Hermione non mi è arrivata. Pensavo avesse rinunciato agli articoli... e dire che ormai ne mancavano solo due! E invece era al San Mungo con una gamba rotta e fratture multiple alle costole... e invece di pensare a guarire lei scriveva!!! Che cara ragazza!!!-.


Pansy annuì mordendosi il labbro inferiore.


Miss Wilthinson le restituì la bozza di Hermione con la stessa sacralità con cui un pellegrino si avvicinava a una reliquia.

-Ecco a te Pansy!- disse infervorandosi -Basterà solo qualche piccola modifica e poi l'articolo sarà pronto.- Aggiunse con voce grave e carica di trepidazione. La Parkinson afferrò il foglietto e se lo ficcò in tasca.

Salutò con un gesto secco del capo e tornò nel suo ufficio a completare il lavoro della Granger. Cosa non si faceva per una collega!

E per un ricattatore come Malfoy...


Stava già per accomodarsi sulla sedia quando la voce acuta del suo capo la raggiunse dal corridoio.


-Pansy... - chiese miss Wilthinson perplessa -Ma secondo te, Hermione come ha fatto a scrivere l'articolo se aveva entrambe le braccia ingessate???-.




***






Come conquistare l' Auror impacciato



L'Auror impacciato è un mago gentile e tranquillo pacato e noioso: proprio sicura di volerlo conquistare?

Timido e introverso Maldestro e goffo, insicuro fino all'inverosimile, questo tipo di Auror considera la donna una misteriosa principessa delle fiabe pericolosa creatura aliena e tende ad avere una imbarazzata venerazione autentico terrore per l'intero mondo femminile e una sacra reverenzialità fifa blu verso tutto ciò che appartiene a questo inesplorato universo.

Mai pronunciare in sua presenza la parola amore o sentimenti assorbenti o ceretta: potrebbe avere un colpo apoplettico!!! Ben di peggio potrebbe succedere qualora vedesse una gamba appena un po' scoperta o un décolleté generoso...

Questo Auror non lascerà trapelare facilmente le emozioni e i sentimenti che prova, risultando estremamente criptico. Magari è innamorato di te da anni e anni e tu non te ne sei mai accorta...


Per sedurlo esistono due tre tecniche:


Un primo approccio è quello “dolce&tenero”:

  • incantalo col tuo buon carattere, e i tuoi modi gentili:sii comprensiva, rispetta i suoi ombrosi silenzi e i suoi impacciati tentativi di aprirsi.

  • stupefiscilo ascoltandolo come una buona amica, sii garbata, stagli vicino senza soffocarlo, regalandogli sempre un sorriso e una parola dolce.


Se questa tecnica non funziona puoi ripiegare sull'approccio “per sfinimento”:

  • invitalo ripetutamente a cena, al cinema, per un tè, un caffè, una camomilla fino a quando non accetta (sfodera il labbro tremulo per convincerlo, mi hanno detto che funziona...),

  • appostati dietro agli angoli bui e quando meno se lo aspetta saltagli al collo o abbraccialo di slancio: dopo due o tre svenimenti dovrebbe riuscire a sopportare la tua presenza senza rischiare la vita ma solo con tartagliamenti vari...

  • incantesimo utilissimo è l'immobilus mentre tenti di baciarlo (spaventato com'è da una gonna rischi sempre che scappi a gambe levate non appena ti avvicini...)

  • pozione portentosa (ma chi è che al giorno d'oggi si mette a trafficare con quegli alambicchi puzzolenti? Bah...) è la felix felicis o eventualmente un otre di whisky incendiario: vi serve assolutamente una dei due affinché un soggetto del genere si liberi delle sue più profonde paure e vi chieda un appuntamento o vi dia un bacio (casto, sulla guancia!). L'unica differenza tra i due liquidi è che il primo devi prenderlo tu, mentre nel secondo devi letteralmente affogarcelo per avere una sbronza adeguata...



Se ti sei rotta le palle dei tempi biblici che richiede la strategia numero 2 e di tutte quelle melensaggini dell'approccio 1 punta alla strategia numero 3:

  • affatturalo per sempre prendendolo per le... pluffe e spogliandolo delle sue inibizioni (spogliandolo e basta!!!): questo tipo di Auror attende da anni la donna perfetta, ragion per cui di donna -e basta- non ne ha ancora incontrata una! È dunque a stecchetto praticamente da tutta la vita, quindi impastoialo al letto ed esibisciti nel tuo repertorio di “danze sexy scatenate”. O ci resta secco sul colpo o ti dichiarerà il suo amore!!! Vedi un po' tu se fargli rischiare o no la vita...


n.b. La redazione del giornale non si assume alcuna responsabilità per le eventuali conseguenze...



Hansy J. Garkinson







*^*^*^*





Ho deciso di soccombere...quello che scrivo sfugge sempre di più al mio controllo e le pagine, che io immagino sempre essere setto o otto, si moltiplicano in venti e più!!! Ergo mi arrendo sperando che i capitoli non risultino troppo pesanti da leggere, e mi rassegno alla prospettiva che le parole abbiano sempre la meglio e che la storia si snodi autonoma per sentieri imprevisti persino per me! Bandiera bianca e scusate per i miei tempi biblici...al momento sono sotto esame (una novità insomma...) quindi vi dico da subito che per il prossimo capitolo mi prenderò un po' di tempo, anche perché la parte “succulenta” si avvicina, e beh...Draco merita un po' di attenzione in più!


A presto, e grazie davvero a chi corregge, consiglia, sorride o legge in silenzio.


E grazie come sempre a Valengel che in questo momento prepara la valigia per l'Inghilterra...buon viaggio!






note


1.Il piccolo sproloquio iniziale è una presa in giro dei Malfoy -che in realtà io immagino molto severi e compiti come in TUTTE le fanfic- ma è anche un atto dovuto verso i miei poveri calderoni!!! Non ne posso più di sentir parlare della nobiltà d'oltremanica (e io i Malfoy li immagino un po' così) e del matrimonio di GUGLIELMO e CATERINA d'Inghilterra, con tutte le cose gravi e serie che succedono nel mondo!!! Insomma... machissenefrega di com'è fatto il suo vestito e di che scarpe porta?!?!? L'unica cosa divertente di questo matrimonio sono stati gli eccentrici cappellini sfoggiati dalle ospiti peggio vestite che si siano mai viste!!!


Oddio... parlo come Hermione Granger quando non vuole scrivere gli articoli di gossip della Gazzetta perché ci sono cose più serie di cui parlare!!!


2.”Colombella” è il modo in cui Pietro Gambadilegno, il celebre antagonista di Topolino, chiama la sua fidanzata Trudy...beh, mi è sembrato appropriato per la mia versione scema dei Malfoy!



ps. Non riesco proprio a capire perché ma anche l'html si ribella al mio volere, e a volte il carattere del testo cambia improvvisamente in mezzo al capitolo o mi escono delle parole evidenziate....ma nell'originale è tutto giusto!!! Ho provato a correggere il tutto e anche a ripostare ma a quanto pare per il carattere che improvvisamente si ingrandisce non c'è proprio nulla da fare! Boh...

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Capitolo 8
*** Scomparsa Penis Halton ***


Avrei preferito non spezzare il capitolo, ma penso che la seconda parte dramionesca del racconto meriti altri giorni di lavoro, e non volevo farvi aspettare altri secoli per gli aggiornamenti, e poi dovevo assolutamente uscire fuori dall'impasse, quindi ecco a voi il capitolo 8 !!! Tanto non rovino nessuna sorpresa... insomma lo sappiamo tutti chi è il protagonista assoluto da qui in poi :-P ...

Hermione, ovviamente !!!




Auror: il tuo wizard azzurro

come conquistarlo in cinque facili mosse



Capitolo 8



Scomparsa Penis Halton

i membri del corpo Auror sono tutti a terra




Venerdì pomeriggio Hermione Granger aveva tentato di infilarsi in uno sgabuzzino per le scope ma, mentre cercava di farsi spazio tra secchi e stracci per la polvere, si era fatta miseramente beccare da una curiosissima Vetriolo, richiamata, come un vampiro assetato di sangue, dall'odore del mascara sciolto che le imbrattava le guance. Aveva quindi optato per una fuga strategica sul tetto del Ministero, dove qualche impiegato buontempone aveva trasportato un paio di sedie sfondate e una vecchia scrivania. Visto che con le scrivanie aveva ormai una certa confidenza, Hermione aveva optato per parcheggiare la sue stanche terga su quella ed era rimasta lì sopra, con i piedi a penzoloni, ad ammirare Londra dall'alto, senza vederla realmente, per un tempo pericolosamente vicino a... molte ore.


Era stata proprio scema. E sorda. E cieca.

Chi altri avrebbe potuto mai regalarle dei fiori? Non certo uno cinico come Malfoy... come aveva anche solo potuto concepire un pensiero simile?!?!

Neville adorava Erbologia e apprezzava le piante persino più delle persone!

Non si era mai accorta dei sentimenti dell'amico, eppure gli voleva bene... non avrebbe mai voluto farlo soffrire, e invece aveva preso i suoi sentimenti e li aveva infilzati coi tacchi a spillo, e tutto per colpa di uno stupidissimo articolo.


Hermione aveva provato disperatamente a trattenere le lacrime, ma quelle dispettose goccioline d'acqua salata avevano continuato a scorrere copiose giù dalle sue guance, fregandosene bellamente dei suoi goffi tentativi di arginare i singhiozzi.


- Granger, si può sapere che diavolo stai facendo rintanata quassù? - aveva sbraitato una voce dura e ansante alla sue spalle.

Draco Malfoy aveva cercato la propria squilibrata segretaria facendo su e giù per le scale, come un cretino, frugando in ogni angolo dell'edificio, persino nel bagno delle signore dove due vecchie cariatidi con le cosce flaccide lo avevano scambiato per un maniaco allupato e lo avevano inseguito brandendo la bacchetta per affatturargli le chiappe (poco male in realtà: la carica delle streghe inferocite lo aveva aiutato a correre più in fretta nella sua ricerca).


Hermione aveva fissato il suo capo da sotto in su e, fra un accesso di pianto convulso e l'altro, aveva racimolato abbastanza fiato per sbraitargli contro un risentito:


- Malfoy lasciami stare. Vattene via! -


Lui aveva risposto con un piccolo ghigno, ma lei non poteva esserne sicura, per via di quella dolorosa cortina bagnata che le appannava la vista.


- Dal tuo attacco isterico devo dedurre che tu e il tuo amichetto Paciock abbiate litigato? - aveva domandato retoricamente.


- Cosa??? - aveva sussurrato lei esterrefatta - Tu come fai a saperlo? -


- Andiamo Mezzosangue - era stata l'acida replica - Anche un cieco come Ronald Weasley avrebbe capito che quell'imbecille è pazzo di te! -


Di fronte alla faccia sconcertata della Granger aveva aggiunto:


- È invariabilmente scemo tutto il tempo ma, quando ci sei tu nei paraggi, riesce addirittura a peggiorare -


- Neville non è affatto scemo... è solo un po' maldestro!!! - l'aveva difeso lei, sentendo che almeno questo glielo doveva, ma Draco non la stava ascoltando.


- Riesce addirittura a versarsi il caffè sui pantaloni. Pende dalle tue labbra e si gira continuamente a fissarti... l'ultima volta ha persino travolto il portaombrelli all'ingresso! -


Evidentemente era l'unica a non aver capito. Hermione si sentì ancora più stupida e continuò a piangere in silenzio.


Malfoy si schiarì la voce:

- Granger, ti atteggi tanto a paladina del bene, ma dimmi... ne valeva davvero la pena, per uno stupido articolo? -


Hermione sollevò gli occhi di scatto:


- Che cosa??? Tu... tu sai dell'articolo??? -


- Mi sembra ovvio. Pansy è mia amica e lavora con te alla Gazzetta. Me lo ha raccontato alla festa a casa dei miei. -


- Quindi lo sapevi?!?! E non hai detto nulla!!! -


- Mezzosangue, innanzitutto l'ho saputo da poco, e poi il Ministero ti ha appioppato a me come assistente e finché fai quello per cui ti pagano io non ho problemi. Il resto, non mi importa affatto. Ora muoviti, hai del lavoro da fare.- fece brusco.


Poi girò sui tacchi e se ne andò, sperando che pungolare la Granger avrebbe aiutato la ragazza se non proprio a tirarsi su, almeno a reagire. Peccato che Hermione, lungi dall'immaginare i contorti e machiavellici intenti di Malfoy, rimase sul tetto, annichilita da un dolore sordo, all'altezza del petto.


Faceva male.


Era triste per quello che aveva fatto a Neville, ma il nodo che le opprimeva la gola non c'entrava nulla con quella faccenda.


La durezza di Draco l'aveva ferita. Aveva sentito il disprezzo e non capiva neppure se era stato lui a gettarglielo addosso o lei stessa.


E faceva dannatamente male.


Non era per niente abituata alle critiche e, in un solo giorno, essere oggetto dell'ira di Neville e del disprezzo di Malfoy era troppo. Lei era Hermione Granger, la figlia perfetta, la studentessa modello, quella con la media più schifosamente alta dai tempi di Priscilla Corvonero! Quella a cui la maestra diceva brava e che tutti additavano ad esempio di virtù. Quella che camminava sempre a testa alta procedendo salda nei propri solidi principi, sicura di quanto fosse giusto quello che faceva e dei suo nobili ideali.

Passare in pochi secondi dall'essere l'integerrima Hermione, il perfetto esempio da seguire, ad oggetto di critica altrui, beh... era semplicemente troppo.


E faceva dannatamente e dolorosamente male.


Ma, anche se la Granger per prima non avrebbe saputo dire esattamente come, venerdì pomeriggio era ormai passato da un pezzo ed Hermione aveva trascorso il week-end continuando a frignare appallottolata fra le coperte, al sicuro nella sua cameretta come una bambina di cinque anni, ripensando a tutto quello che era successo. In un modo o nell'altro, finalmente, lunedì pomeriggio era arrivato ed invece di essere nel suo ufficio (del Ministero o della Gazzetta a quel punto aveva poca importanza visto che nascondendosi per quasi quattro giorni probabilmente era stata licenziata da entrambi) Hermione era ancora intenta a fare la capra al pascolo, la larva, la perla nell'ostrica... insomma: aveva la stessa vitalità di un acaro della polvere.

Se ne stava sdraiata sul letto da ore, a uomo vitruviano, avvolta nel pigiama con le pecorelle e il plaid attorcigliato alle caviglie.

Non aveva fatto altro che girarsi e rigirarsi nel letto, con la voce fredda di Malfoy che le riecheggiava nelle orecchie come un canto funebre.


Era triste Hermione Granger. E non aveva bisogno di pensare alle miserevoli condizioni degli elfi domestici o di scomodare i bambini del Darfur per sentirsi uno schifo. Bastava semplicemente rendersi conto che a volte il dolore, come la felicità, può nascondersi in tante piccole cose.

Si sentiva uno schifo: pensava tanto alle battaglie per salvare il mondo e poi era cieca davanti alla sofferenza che lei stessa, superba e tronfia nella sua posticcia armatura da eroina Grifondoro, aveva inflitto. E il peggio era stato il vedersi sbattere in faccia quella verità dall'ultima persona della terra da cui avrebbe mai potuto aspettarselo: Draco Malfoy. Il Serpeverde. Il Mangiamorte.


Mentre valutava se appellare il gelato che aveva in freezer e servirlo a lei e alla sua depressione direttamente fra le lenzuola o compiere la titanica impresa di spiaggiarsi sul divano, Ginevra Weasley e il suo smagliante sorriso si smaterializzarono nel bel mezzo della quadrettata trapunta che aveva gettato sul pavimento.


Ginny, che teneva stretta al petto una copia della Gazzetta del Profeta, si gettò un'occhiata intorno, soffermandosi rapidamente sui capelli a balla di fieno dell'amica e sullo scenario post-bellico della camera da letto, mentre il suo sorriso si spegneva di colpo. Hermione aveva fatto la lotta con i cuscini, sparpagliando i guanciali e le coperte dappertutto e rendendo la stanza piuttosto simile al rifugio di Grop.


- Hai riletto Tom Sawyer e anche David Copperfield... - constatò incolore fissando la pila di libri sul comodino - E per deprimerti al meglio... - soffiò lasciando la frase a metà mentre indicava la tv che trasmetteva la centomilionesima puntata di The O.C. - The Owl Course (quella in cui Fabian scopre che lui e Rick sono fratelli, proprio mentre questi è in punto di morte, mentre la sua ragazza lo lascia per sposare suo padre).


Probabilmente la signora Potter era venuta per dirle qualcosa, ma evidentemente giudicò la situazione dell'amica troppo grave per pensare ad altro.


- Sono passata da te, al Ministero, dovevo parlarti... ma Malfoy mi ha detto che eri in ferie. - iniziò incerta - Non me la sono bevuta. Tu non vai MAI in ferie! Allora, che è successo? - l'aggredì.


- Cosa ti fa pensare che sia successo qualcosa? - tentò Hermione, che non aveva molta voglia di parlare.


- Vuoi un elenco? - la sfidò l'altra.


- In effetti... no. Ne faccio volentieri a meno... - mugugnò prendendo a fissarsi i piedi avvolti nelle pantofole del Re Leone con un buco sull'alluce dove spuntava glorioso il pollicione coperto da un calzino di Hello Kitty, che aveva perso il compagno almeno quattro lavatrici prima. Il suddetto calzino poi era ripiegato sopra al pigiama, come era solita fare sua nonna in inverno, per evitare di prendere freddo ai piedi.

E fuori c'erano 40 gradi all'ombra.


Ginny, magnanimamente, glielo fece comunque.


- Allora, le tue sopracciglia sono pericolosamente prossime ad unirsi al centro della fronte, esattamente come quelle di Hagrid, i tuoi occhiali sono storti peggio di quelli di Harry al primo anno, quella cosa che indossi ha conosciuto tempi migliori almeno 15 anni fa... e la vestaglia l'hai rubata alla vecchia Mc perché davvero non posso credere che comprarne una scozzese sia stata una tua scelta, e, ti prego, dimmi che la macchia marrone è cioccolato... anzi no! Non voglio saperlo! -


L'amica continuò a fissarla dall'alto in basso con occhio critico.


- Hermione che ti è successo? - domandò di nuovo - Sembri mia madre quando è entrata in menopausa... però tu dovresti ciclare per ancora una trentina d'anni prima che le tue ovaie entrino in sciopero... anche se credo stiano per ammutinarsi visto che, a quanto pare, tu stai scioperando dalla femminilità. Anzi no... tu stai scioperando dal genere umano! Sai... - aggiunse melodrammatica - quando parlavi della salvaguardia delle foreste pensavo avessi in mente quella Amazzonica, non il Partito Pro Ricrescita Selvaggia & Peli Superflui. -


Pur di farla smettere, Hermione si decise a vuotare il sacco. Ma proprio tutto il sacco. E già che si stava confessando, ne approfittò per lamentarsi di nuovo di quella simpaticona della parrucchiera di fiducia di Ginny. Mentre raccontava, si stupì di quanto in realtà avesse bisogno di parlare e di sfogarsi, e le parole vennero fuori una dopo l'altra.


Ginevra ascoltò tutto con attenzione, da vera amica. Poi le allungò il giornale che aveva portato con sé.


- Ti stavo già cercando, ma sono venuta perché Harry mi ha mandato una civetta. Diceva che Millicent ha detto a Oliver, che ha detto a Calì che ha detto a... a Seamus mi sembra, che ha detto a… beh a qualcun altro, che ha detto a lui che... -


Auror... pettegoli più della parrucchiera di cui sopra.


- Ginny, tu lo sapevi? Intendo, sapevi di Neville? - domandò senza lasciarle finire la frase.


- Beh... no. -


- Si vede che stai dicendo un palla. -


- Come vuoi. Certo che lo sapevo!!! Solo un imbecille non se ne sarebbe accorto!!! -


Hermione s'incupì. Sembrava già abbastanza giù di morale, e Ginny decise che non c'era alcun bisogno di infierire.


- Comunque non sono venuta da te per questo. Cioè anche per questo... però anche per altro... e per altro ancora. - prese un bel respiro profondo interrompendo quel flusso di parole sconclusionate - Stavo venendo da te quando ho visto questo. - disse e indicò il giornale.


Hermione lo aprì. Al centro della prima pagina, sotto la faccia grassa e tutta sorridente della Skeeter, un articolo a tre colonne faceva bella mostra di sé sotto un titolo a caratteri cubitali.




Scomparsa la giovane ereditiera Penis Halton, figlia del magnate della ViaGra, la nota industria produttrice di lubrificanti per manici di scopa (lubrificanti per tutte le occasioni e tutte le tasche).


Gli Auror brancolano nel buio, si sospetta una fuga d'amore. Tutti i dettagli - piccanti, scabrosi&interessanti - a pagina 3, 4, 5 e 6.




Hermione strabuzzò gli occhi.


- Non quello - protestò Ginny mettendole sotto in naso pagina tre, quella che era la SUA pagina e quello che assomigliava pericolosamente al SUO articolo.


Hermione balzò in piedi come se l'avesse appena punta uno schiopodo sparacoda.


- Pansy Parkinson? Questo è il MIO articolo!!! Quello che avevo buttato nella carta straccia!!! E' stato Lui!!! - strillò inviperita.


- Lui chi? - chiese l'amica.


- Quel cretino!!! Quel deficiente!!! -


- Ma lui chi? - domandò di nuovo l'altra perplessa.


- Ma adesso mi sentirà lo Scemo!!! - e gettando via il lenzuolo, Hermione fece appena in tempo a vedere che Ginevra gesticolava verso il suo armadio prima di smaterializzarsi, con un sonoro CRACK, davanti all'appartamento di Draco Malfoy.


Ma chissà per cosa esattamente Ginny era andata a casa sua... si chiese una piccolissima parte del suo cervello.



***





Un istante dopo Hermione si ritrovò davanti alla porta di casa Malfoy (miracoli della magia dato che non sapeva neppure l'indirizzo). Stava per attaccarsi al campanello, come uno dei peggiori seccatori del pianeta, quando udì distintamente una voce di donna provenire da dietro l'uscio chiuso.


- Tesorino, ero passata solo per un salutino. Cucciolotto, l'impepata di cozze l'ho messa in frigo e la peperonata è nel microonde. Mi raccomando, mangia tutto e ogni tanto pure il pesce. Lo so che non ti piace, ma c'ha gli omega-3 che ti fanno tanto bene. T'ho portato pure lo yogurt coi fermenti per il pancino... -


Attraverso la porta non poteva udire esattamente la conversazione, ma le era abbastanza chiaro che lo Scemo fosse immerso in un violento alterco verbale con una donna. Forse una delle tante.

Doveva forse importargliene qualcosa? Era un motivo per fare dietrofront quello di poter interrompere uno degli incontri galanti del Beota? In fondo a lei cosa importava dei suoi incontri galanti?

Ma chissà come mai a lei qualcosa importava... o più esattamente, e non sapeva bene perché, sentiva una specie di prurito sotto la pianta dei piedi e un nodo di irritazione nello stomaco che si andavano rapidamente a sommare al nervosismo che avvertiva già da prima, precisamente da quando aveva la copia della Gazzetta fra le mani.

E allora si attaccò al campanello con rabbia, immaginando che quell'insulso bottone fosse la testa di Malfoy.


Dopo un paio di secondi la porta si spalancò ed Hermione, senza perdere nemmeno un minuto del suo tempo in saluti e convenevoli di rito, puntò decisa il dito al petto del nemico ed era più che pronta a vomitargli addosso tutti gli insulti che conosceva, quando il veleno che stava per sputare le si congelò sulla punta della lingua.


Non c'era nessuno.


Hermione si fissò l'unghia mangiucchiata dell'indice proteso in avanti. La tip era saltata quella mattina cercando di aprire l'ennesima confezione di gelato (rabarbaro e zucca, il suo preferito) e il suo polpastrello al momento non indicava assolutamente nulla.

Sbatté più volte le palpebre.


Poi si sentì afferrare per i fianchi e cacciò un urlo spaccatimpani.


Come diavolo le era venuto in mente di infilarsi da sola nella casa di un ex Mangiamorte?


Abbassò lo sguardo per ritrovarsi quel nano da giardino che era Narcissa Malfoy che le stringeva i fianchi e sembrava tutta presa dal prenderle le misure del bacino.

Le parve quasi di sentirla borbottare qualcosa a proposito di “parto facile”, ma probabilmente era un'allucinazione uditiva dovuta allo spavento che si era presa.


Lady Narcissa, per nulla turbata dal suo agitarsi, continuava a fissarla imperterrita. Che diavolo aveva da guardare? Cosa avevano le sue ossa iliache di tanto interessante?


Poi la madre di Draco le si avvicinò, con il volto tirato e serio. Un'espressione talmente contrita che avrebbe fatto la sua bella figura al funerale dell'Oscuro Voldie.

La fissò negli occhi, come per scorgere in quelle iridi limpide la sincerità della risposta di Hermione: era una purosangue altezzosa e razzista, ma, nel profondo, era solo una madre affettuosa, desiderosa del bene del suo bambino e in ansia per il suo futuro e la sua felicità.


- Ti piace il nome Hyperion? -




***




Hermione non avrebbe saputo dire esattamente come si fossero svolti i fatti ma era abbastanza sicura che Draco fosse sopraggiunto dal salotto correndo e, con un grido belluino, l'avesse liberata dalla presa stritolatrice della matrona di casa Malfoy. Sempre Draco, aveva congedato molto velocemente la suddetta matrona - più o meno cacciandola di peso fuori di casa - e le era sembrato che, sbracciandosi dalla porta d'ingresso, Narcissa continuasse a sillabare suggerimenti al figlio in merito ad una certa questione. Proponeva come alternative il Confundus e l'Imperio. Poi Draco aveva quasi appiccato fuoco alla sua stessa casa cercando di far bollire il tè scagliando un incendio direttamente sulle tazze. Alla fine si erano ritrovati seduti davanti a dei biscottini al burro mezzi carbonizzati e a due tazze dove il tè era quasi evaporato del tutto per la violenza della fiamma, e se ne stavano in silenzio da svariati minuti.


L'attacco diretto (in tutti i sensi) appena subito da Narcissa aveva tacitato Hermione e tutta la sua rabbia era improvvisamente scemata quando aveva realizzato di essersi appena materializzata in una delle case più eleganti del Regno Unito col pigiamone di flanella, i calzini spaiati e un bigodino in testa.


Draco, notoriamente un pusillanime di prima categoria, si fece coraggio e si schiarì la gola.

- Sai... all'inizio non sapevo del tuo articolo - esordì titubante - Ma quando ho incontrato Pansy alla festa e lei me lo ha detto, beh... non sono rimasto molto stupito... -


Lei lo scrutò perplessa.


- Granger, pensi che sia stupido? Sono rimasto sorpreso quando ho visto te, la So-Tutto-Io della scuola, l'amica di Potter Il Salvatore, ed eroina del Mondo Magico lavorare come segretaria. Per di più lavorare come mia segretaria…- dichiarò arrossendo furiosamente. Forse non era un granché, ma consultando il vocabolario Malfoy-Inglese Inglese-Malfoy quello equivaleva più o meno ad un complimento.


- Certo - continuò poco dopo - non mi sarei mai aspettato che affidassero proprio a te il compito di fare la... la... - esitò in cerca di un termine politically correct - la svenevole con gli Auror, ma... -


- A proposito di questo - lo interruppe precipitosamente lei imporporandosi - volevo spiegarti che... ehm, non ho fatto la... svenevole. Io... -


- Lo avevo capito. - la interruppe a sua volta, salvandola da imbarazzati tartagliamenti.


- Perché volevi spiegarlo proprio a me? - la incalzò curioso.


Quella domanda la sorprese e la turbò parecchio. Colorandosi di un bel rosso brillante balbettò:

- Ecco... perchè, beh... sembravi arrabbiato. Mi hai rimproverato per quello che ho fatto, ma ti assicuro che non volevo mentire e che... -


- Hermione, sono un Serpeverde, perché dovrei farti la predica? -


- Cosa? - boccheggiò incapace di dare un senso a quell'ultima uscita - Ma se non eri arrabbiato, perché sul tetto mi hai detto tutte quelle cattiverie? -


- Ho detto che non ero arrabbiato perché mi hai nascosto del tuo lavoro in incognito, mica che non ero arrabbiato. -


E adesso di cosa stavano parlando? Hermione non riusciva più a capirlo.


Ripiombarono in un silenzio imbarazzato.


- Dimmi Granger, sei stata gentile con me solo per quello stupido pezzo? - domandò il ragazzo incrociando gli occhi con i suoi.


Ad Hermione andò di traverso il poco tè che era riuscita a portare alle labbra.

- Certo che no, Malfoy! - esclamò stupita - E poi quando mai sono stata gentile con te?!?! -


Lui alzò un sopracciglio, metà perplesso e metà dubbioso.


- Malfoy sai bene che non ci avrei mai provato con te - esclamò agghiacciata alla sola prospettiva, senza avvedersi che il sopracciglio del ragazzo aveva preso a tremare pericolosamente.


- Insomma... nemmeno sotto Imperius! - dichiarò risoluta.


Malfoy s'inalberò visibilmente.


- Come sarebbe a dire?- protestò. Sembrava offeso.


- Cioè non volevo dire... oh beh, non lo so. Cioè... tu sei Draco Malfoy. Non mi è mai venuto in mente di provarci con te!!! -


- Oh beh, grazie tante Granger!- sibilò - E si può sapere cos'ho che non va? -


Non sembrava offeso. Era decisamente offeso.


- Oh... oh beh, non lo so. - soffiò lei con un filo di voce. La conversazione stava prendendo una strana piega e la reazione di Draco sembrava proprio quella di... di...


- Comunque Granger, certo che per essere la strega migliore del nostro anno sei proprio una fessacchiotta. E pensare che Paciock ha cercato di trasformare il tuo ufficio in una serra con tutti quei fiori! Solo un cieco non lo avrebbe notato! - se ne uscì Draco, ancora teso, saltando palesemente di palo in frasca pur di allentare quella tensione che aleggiava nell'aria e che poteva essere tagliata con un machete.


Quindi i fiori erano proprio di Neville, il cloroffillofilo! E lei che come una stupida aveva pensato potessero essere...


La conversazione languiva di nuovo, e Draco si alzò in piedi e prese a muoversi su e giù sul tappeto della sala. Poi le scoccò un'occhiata penetrante e chiese, cercando di sorridere come un modello delle riviste babbane:


- Granger non vorresti fermarti a cena? Sono pieno di cose da mangiare e non riesco mai a finire tutto senza mandarlo a male. Mi tocca sempre rifilarlo ai gatti del quartiere, ma penso che per una volta non se la prenderanno... -


- O... ok! - Gracchiò lei. Non seppe perché lo disse, ma lo disse, e lui sorrise di nuovo prima di eclissarsi verso la cucina. E questa volta era un sorriso vero.


Forse Hermione lo aveva detto perché lui doveva ancora spiegarle la faccenda dell'articolo, cercò di autoconvincersi lei. Ma quella scusa non stava in piedi.


- Un'ultima cosa Granger – esclamò il padrone di casa come ricordandosi improvvisamente di una cosa importante e tornando indietro. Un ghigno trionfante si disegnò sulle sue labbra.

- È stata la fretta di dirmi queste cose che ti ha fatto dimenticare le scarpe a casa? -


Merda, aveva pure le pantofole del Re Leone!!!




***



Gente lo so che non aggiorno da un sacco di tempo, ma non solo sono stata presissima da studio esami etc (dove etc sta per meritate vacanze) ma ero un po' in crisi su come sviluppare alcuni punti della trama lasciando la fanfic “demente” ma allo stesso tempo i personaggi coerenti con loro stessi... senza contare che Whatashame ha delle difficoltà enormi con l'esternare il romanticismo!!! Però non mi sono proprio grattata la pancia in questo periodo e ho contribuito a creare danno nella sezione Black Friars e ovviamente ad appestare il fandom di HP con una nuova ficcy (S.O.S.) e come beta reader (a tal proposito consiglio a tutti “ Sogni d'oro Granger, di Valengel”


Detto questo ci vediamo con il prossimo ed ultimo (a meno che io non abbia bisogno di un epilogo) capitolo:


Draco Lucius Malfoy



Perchè l'html non collabora??? Mi compaiono delle frasi evidenziate quando nell'originale non lo sono affatto e la dimensione del carattere si è data all'anarchia!!!!


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Capitolo 9
*** Draco Lucius Malfoy ***


Signori & signore siamo quasi arrivati alle battute finali di questa fanfic. Manca davvero poco alla parola “fine”e beh... spero che vi siate divertiti a leggere anche solo un quarto di quanto io mi sia divertita a scrivere! Purtroppo credo che il raccontare corbellerie assortite sia un male incurabile e ingravescente... quindi siete tutti condannati al dover sopportare altre mie fanfic!!! Per chi volesse, nuntio vobis che sto progettando qualche storia pseudo seria, non certo perché io sia stanca della mia personalissima vena di scemenza, ma piuttosto perché desidero sperimentare un po' di tutto...


Per adesso buona lettura, preparate l'insulina!!!




Auror: il tuo wizard azzurro

come conquistarlo in cinque facili mosse



Draco Lucius Malfoy

Il mago perfetto (si fa per dire...)







Strano.

Ciò che è diverso dall'usuale. Eccentrico, anomalo, bislacco, insolito, strambo, inverosimile, atipico... insomma strano.

S t r a n o. Sei lettere più o meno usate ed abusate in una conversazione ordinaria.

Una parola di cui Hermione Granger aveva fatto un largo consumo nel corso delle ultime dodici ore.

Perché era stato strano essere invitata a cena da Draco Malfoy, era stato strano scoprire che il suo pseudo capo era un conversatore brillante ed una compagnia divertente, era stato strano sorridergli da dietro il cucchiaino da dolce, ed era stato strano - e a tratti inquietante - ricevere quelli che alle orecchie di chi non conosceva Draco ed Hermione, potevano suonare come dei compimenti. Strano, ma non per questo meno bello.


E strano era, senza dubbio, trovare il martedì mattina, alle 8 e 15, un'avvenente biondina spalmata sulla scrivania di Malfoy.


Mentre se ne stava rigida e imbalsamata nel vano della porta, Hermione scrutò l'inopportuna creatura che le sorrideva radiosa facendo “ciao ciao” con la manina: aveva il naso storto e due occhietti acquosi decisamente troppo vicini, gengive grosse e il mento sfuggente, ma probabilmente un medimago plastico davvero eccezionale.


E quella adesso da dove Merlino era spuntata? Perché, cavolo, quella lì avrà pure avuto una chioma fluente appena uscita dalle mani del Mago Coppola e un incanto permanente (assai male mascherato in verità) su quelle curve mozzafiato... ma le era sembrato chiaro, la sera prima che Malfoy... che lui avesse detto... cioè non proprio detto però... oh insomma, che voleva quella scocciatrice?


- Ciao - la salutò la sgradita apparizione mentre spalancava un sorrisetto da iena che andava da un orecchio all'altro.


- Buongiorno - gracchiò Hermione molto poco urbanamente.


- Aspettavo Dray. Tra quanto arriva? -.


Dray?


- Il signor Malfoy - scandì decisa. - In qualità di Caposquadra del corpo Auror, è libero di arrivare in ufficio quando preferisce - spiegò professionale, e stava per aggiungere “Quindi è perfettamente inutile che lei lo aspetti” quando Malfoy e il suo perfetto tempismo si materializzarono direttamente dal camino.


- Buongiorno Hermione - la salutò Draco tutto pimpante e col sorriso sulle labbra.

Quel sorriso rimase sospeso fra loro per qualche minuto, per poi svanire debolmente incontrando lo sguardo gelido di Hermione e trasformarsi infine in una smorfia agghiacciata non appena Malfoy si accorse della bionda bellezza che, in pochi passi, si catapultò fra le sue braccia, serrandolo in una presa spaccaossa.


Mentre Draco veniva investito - e praticamente soffocato - da una zaffata di Poinson n.5 (eau de parfum pour elle), Hermione si prese tutto il tempo e la soddisfazione di testare la resistenza dei cardini della porta, mentre se la sbatteva violentemente alle spalle.



***


Dopo una buona mezz'ora, Malfoy era emerso dal proprio ufficio con una faccia strana (sembrava reduce da un incontro ravvicinato con le piantine delle serra n.3 della Sprite, per la precisione sotto forma di erba rullata) e trascinandosi appresso quella era sparito. Quel pomeriggio non si era presentato a lavoro, e nemmeno il giorno dopo.

Con la scusa di un raffreddore - e dire che mentre era avvinghiato alla biondina sembrava proprio scoppiare di salute - Aleksej Grigor'evic Stachanov si era preso ben due giorni di riposo, tutti e due nella stessa settimana. Un fatto che aveva dell'incredibile... probabilmente prima della pausa pranzo sarebbe venuto giù un nubifragio!


Hermione era annoiata a morte.

Malfoy era sparito prima di rifilarle qualche rognosa incombenza e lei non aveva proprio nulla da fare (a parte pedinare Neville, sperando che lui avesse voglia di parlarle di nuovo). Quindi, dopo aver passato un bel po' di ore a rubare lo stipendio contemporaneamente alla Gazzetta e al Ministero contando le proprie doppie punte, Hermione aveva trovato tutto il tempo di fantasticare sulla biondina slavata che aveva rapito Draco. Magari adesso lo stava seviziando da qualche parte, magari era una pericolosissima Mangiamorte evasa da Azkaban che lo aveva irretito con le sue grazie per poi torturarlo lentamente, ucciderlo e occultarne il corpo...


E dire che fino a lunedì sera le cose erano andate così bene!!!


Durante la cena lui era stato davvero divertente e simpatico, le aveva servito i manicaretti di mamma Cissy scaldati per l'occasione al microonde (ebbene sì) ed era stato così carino da limitarsi a “sciocchino” e “cretinetto” ogni qualvolta si riferisse ad Harry e Ron. Lei lo aveva beccato a fissarla un sacco di volte...


Mentre sognava ad occhi aperti, Draco Malfoy e la bionda slavata di cui sopra fecero il loro ingresso, lui imprecando come un turco all'indirizzo di Blaise Zabini che lo salutava dal corridoio, e lei caracollando sui tacchi a spillo e di nuovo agitando la mano in segno di saluto. Poi, immancabilmente, si chiusero a doppia mandata dentro l'ufficio.


Era davvero troppo.


Bastardo.


Non aveva detto che lei, Hermione Granger, era la prima della classe? Ok, quella forse era una cosa ovvia per chiunque ma...


Stupido furetto spelacchiato.


Non aveva anche specificato che se non fosse stato per lei Potter probabilmente sarebbe stato ancora in giro ai quattro angoli del Mondo Magico alla ricerca degli horcrux? Poco originale visto che lo avevano anche scritto sui giornali, ma...


Deficiente di un... Mangiamorte!!! No, quella l'aveva già sentita.


Cioè non che le avesse fatto dei complimenti normali, ma considerando che a farglieli era stato Draco Malfoy, non significava forse che, in un qualche modo contorto, lui l'ammirasse? Non significava forse, insomma... qualcosa?


E adesso con che coraggio si imbosca in ufficio con quella?!?!?


Hermione si morsicò con rabbia le unghie, per somma gioia dell'estetista di Lavanda che avrebbe provveduto l'indomani a fargliele ricrescere a suon di engorgio e a suon di galeoni.


Ed era pure da più di un'ora che erano chiusi dentro la maledettissima tana del furetto, Morgana solo sapeva a fare cosa!!!


Rosa dalla curiosità, la ragazza si appropinquò verso la porta dell'ufficio. Si avvicinò di soppiatto al portaombrelli e strisciò rasente al muro, poi, da vera ninja, si accovacciò dietro alla serratura e iniziò a guardare dentro il buco.

Sarebbe stata anche una mossa efficace se qualcuno all'interno non avesse avuto la brillante idea di uscire di corsa.

La Granger udì distintamente la maniglia abbassarsi e il cigolio dei cardini, vide la porta avvicinarsi pericolosamente al suo volto.


Poi tutto divenne nero.



***




Hermione avvertiva un fastidioso intorpidimento alle gambe ed un certo prurito all'altezza dello zigomo sinistro.


Dove sono? Chi mi ha schiantata?


Le sembrava di essere reduce da una sbronza con i fiocchi (o almeno quella era la sua idea dei postumi di una sbornia, visto che la sua esperienza in materia alcolica era limitata al brindisi del pranzo di Natale), aveva le vertigini e serie difficoltà ad aprire gli occhi, per non parlare dell'incessante martellare delle sangue nelle orecchie e quella strana sensazione, come se fosse sospesa nel limbo di un sogno a occhi aperti...


- Granger sei un'idiota! -


Questi soavi toni la svegliarono del tutto.


- Malfoy? Che diavolo... -


- Ti sei beccata una porta in testa, razza di idiota! Ma dico, si può essere più tonti? - strepitò - Che poi cosa diavolo ci facevi contro la porta? Penny ha aperto e tu eri lì dietro... -


Penny, eh? Così io sono “Granger” e lei è “Penny”!!!


- Scusa tanto Malferret se la tua porta ha tentato di uccidermi! - frecciò ironica.


- Dovresti scusati con la porta e non con me, perché con quella testaccia dura che ti ritrovi si sarà fatta anche più male di te... - puntualizzò lui ghignando.


- Spiritoso... - borbottò gettandosi il lenzuolo in testa e guardandosi attorno. Dalle pareti bianche e le suppellettili che arredavano la stanza dedusse di essere finita nell'infermeria del Ministero. In un letto, messa k.o. da una porta. Che fine ingloriosa per un'eroina di guerra!


- In effetti era una battuta pessima... comunque non ero passato per litigare. Volevo solo sapere come ti senti. Ti sei afflosciata come una pera sul pavimento e credo non fossi in te... prima di svenire hai mormorato qualcosa tipo “rifatta” e poi ti sei afflosciata fra le mie braccia. -


Oh... fra le sue braccia?


- Quindi mi hai portato tu qui, in braccio? - non sapeva se esserne felice o in imbarazzo.


- Certo che no, Granger: pesi in quintale! Ti ho fatta levitare... ah, a proposito: credo che il tuo amichetto Paciock sia sulla buona strada per perdonarti visto che è passato a trovarti almeno tre volte, - sbuffò. Sembrava un po' infastidito. - Grifondoro... i soliti, buoni da fare schifo... - aggiunse in fretta. Troppo in fretta.


Ma ad Hermione non era sfuggito...


- Granger? Stai bene? Stai ridendo da sola, come una pazza furiosa... -


Quindi lui era stato lì abbastanza a lungo da sapere che Neville era passato tre volte...


- Granger? -


E come mai l'algido Draco Malfoy era stato al suo capezzale?


- Granger? Granger cavolo, la botta deve essere stata più grave del previsto!!! - Stillò Draco impaurito. - Infermiera presto!!! Non mi risponde e sta sorridendo al soffitto come un'idiota... -


- Malfoy, lo so che è un'impresa al di là delle tue capacità, ma potresti evitare per cinque minuti di fare il cretino? Si può sapere cos'hai da agitarti tanto? -


- Mi hai spaventato Granger: prima svieni, poi parli nel sonno, adesso non rispondi quando ti chiamo. Insomma, se possibile, sei più stramba del solito! -


Hermione alzò gli occhi al cielo evitando accuratamente di dare retta ai deliri del suo capo.

- Non essere melodrammatico! - lo zittì - E dimmi un po', dov'è la bionda di prima? -


- Come scusa? - chiese lui stupito.


- Non fare il finto tonto, dov'è finita la cara Penny? - sottolineò quel nome con acredine - È scappata perché ha capito che sei un furetto molesto, oppure è corsa un momento dal medimago per un ritocco veloce alle tette? -


- Guarda che Penis è troppo giovane per aver bisogno di farsi incantare da un medimago estetico, e poi ce le ha grosse di suo... - puntualizzò Draco giulivo.


- Ma come siamo informati - ringhiò disgustata, mentre uno strano spasmo le attorcigliava lo stomaco.


Draco non rispose, si limitò a scoccarle un'occhiata penetrante e poi a sospirare.

- Non pensare male. Me la ricordo dai tempi di Hogwarts – spiegò. - Era a Serpeverde, ed era già ben...- esitò - attrezzata fin dal primo anno. -


Hermione rimase in silenzio assorta.


Draco cercò di leggere il suo viso, ma la ragazza aveva nascosto il turbamento del suo volto dietro una cortina di riccioli fitti che le ricadevano sulle guance e sulle tempie.

Si grattò leggermente il naso incerto sul da farsi.


- Granger... Hermione, quella è la donna di Blaise - rivelò alla fine.

Hermione spalancò gli occhi e lo guardò basita. Questo proprio non se lo sarebbe mai aspettata.


- Lui e Penis si sposeranno a breve. -


Errata-corrige. Questo proprio non se lo sarebbe mai aspettata!!! Zabini, il donnaiolo impenitente, che decideva di mettere su casa?


- Pare che alla fine abbia fatto “il danno” - le confidò Draco - e tra poco sarà padre.-


Ah, ecco dov'era il trucco.


- Accidenti... sono, beh... sono un po' sorpresa! -


- Tu sei sorpresa? Io sono sconvolto! Il mio migliore amico di tutta una vita, quello con cui ho fatto le peggiori sciocchezze, che mette la testa a posto... e poi la sua ragazza che scappa di casa per stare con lui finendo su tutti i giornali e tocca a me andare sopra e sotto per tutta l'Inghilterra per evitare che quelle cariatidi dei suoi familiari riducano i gioielli di famiglia del povero Blaise in poltiglia... povero me!!! -


- Povero bambino... - lo corresse Hermione.


- Beh povero non tanto... tra i galeoni di Zabini e quelli della madre verrà su il rampollo più viziato d'Inghilterra. -


Se non altro quello di Penis e Blaise non era un matrimonio di interesse... c'era di che stare allegri.


- Aspetta... ma allora quella è Penis Halton? L'erede dell'impero economico dei magnate dei manici di scopa? -


- Esatto. -


- Occavolo!!! Quella famosa in tutta Hogwarts per aver appeso al soffitto dell'aula di pozioni un suo ex dopo che aveva rivolto la parola a Susan Bones? Quella imparentata con quel folle di Greyback??? -


Draco annuì.


- Povero bambino - ribadì Hermione.


- Per una volta sono d'accordo con te, Granger. Verrà su in una casa piena di pazzi... Penis è una piuttosto sadica e Blaise... beh è Blaise! Chissà quanto resisterà a tenerselo nei pantaloni... Spero a lungo, i Greyback sono piuttosto vendicativi e beh... hanno accumulato abbastanza esperienza con zio Voldie per tagliarglielo in caso non riesca a... hem, regolarsi da solo! Prevedo tempi duri... -


- Non c'è che dire, il mondo cambia. - constatò Hermione - E cambiamo anche noi. -


- Se Blaise si sposa ovvio che cambi. Nevicherò a luglio - le sorrise lui.


- O potrebbe esserci un cataclisma, l'ennesima glaciazione, un nuovo Signore Oscuro... -


- Non essere tragica! Diventa padre e si sposa, mica diventa un buon marito, responsabile e con la testa sulle spalle... -


- E che tenga la bacchetta nei pantaloni - completò lei.


- Già... - assentì Draco facendosi serio e prendendo a fissarla attento. - Diciamo che avrà una possibilità. -


Possibilità.


Ad un tratto quella parola acquisiva altri e insospettati significati, mentre gli occhi di Draco incontravano i suoi e lui si faceva più vicino.


- Perché è di una possibilità che stiamo parlando, Hermione - bisbigliò a pochi centimetri dal suo viso - Una soltanto. Per cercare di essere felici - le soffiò sulle labbra.


- Alla faccia dell'essere supportivi - trillò Zabini tutto allegro e sorridente.


Draco ed Hermione saltarono fino al soffitto per lo spavento, e mentre Hermione cercava di nascondersi (con scarsi risultati) sotto il lenzuolo, Malfoy, che sfoggiava due guance rosse da far invidia a Biancaneve, si limitò a incenerire il suo migliore amico con lo sguardo.


- Begli amici che siete - si lamentava intanto Blaise, tutto preso da uno dei suoi soliti deliri verbali (ignorando totalmente il fatto che Hermione non fosse affatto sua amica) - Nessuno che mi faccia gli auguri o che pensi che la medaglia di papà dell'anno mi donerebbe moltissimo... insomma, si sposerebbe alla perfezione col mio incarnato!!! Per non parlare... -


- Per non parlare di quanto le occhiaie per le notti insonni che passerai doneranno al tuo viso, o delle gioie del tuo aristocratico naso quando avrai a che fare con pannolini e poppate. - lo freddò Draco, per nulla impietosito dall'espressione di puro sconforto che aveva messo su il suo migliore amico.


- Dici davvero? - s'informò Blaise orripilato. - Beh... poco male, abbiamo un esercito di elfi domestici per fare tutto - si consolò, tutto contento, prima di requisire Malfoy.


- Draco i miei futuri suoceri sono qui, e non sembravano molto lieti per la bella notizia. Te ne sei stato tutto il pomeriggio rintanato in infermeria, ora devi aiutarmi - lo informò spiccio, mente tutto sorridente lo afferrava per un braccio e praticamente lo trascinava di peso fuori dalla stanza.


Hermione, dal suo letto osservò i ragazzi che sparivano in corridoio.

Blaise sembrava felice. Forse un po' troppo ottimista, ma del resto con i tempi che correvano ci voleva una bella dose di ottimismo (o di incoscienza) per metter su famiglia.

Draco, invece, sembrava arrabbiatissimo. E pensare che se Blaise non fosse venuto a interromperli forse....


Oh Merlino!!!


Hermione stava per avere un attacco di panico.



***




Come calmarsi, come calmarsi? Come? Si chiese Hermione mentre con una mano apriva la porta di casa e con l'altra accarezzava distrattamente Grattastinchi dietro le orecchie.

Ad Hogwarts, anni e anni di studio matto e disperatissimo le avevano insegnato che, beh... leggere in tranquillità un buon libro funzionava sempre. Ma non un semplice romanzetto, le ci voleva un bel mattone da quattro chili, fitto di formule matematiche, fisiche o chimiche particolarmente difficili... quello sì che avrebbe fatto al caso suo! Prese un volume dello spessore del vocabolario della lingua italiana, un foglio ed una penna e si mise a sfogliare le pagine di “Trasfigurazione Avanzatissima-Praticamente Impossibile”. Il suono della piuma che grattava sulla pergamena e l'odore della carta stampata facevano miracoli, ma era ancora troppo nervosa: meglio prendere un altro paio di tomi, e per sicurezza, melius abundare quam deficere, tirò fuori anche “Il Quidditch attraverso i millenni e le ere geologiche” e “Erbe, Erbacce & Erba Libera”.


Un paio di ore dopo, Ginny la trovò seduta sul tappeto del salotto, sommersa da una pila di libri che le nascondeva persino la testa.


- Herm, cosa diavolo stai facendo? - le chiese l'amica facendosi strada tra un mare di pergamene appallottolate sul pavimento.


- Se n è un intero positivo ed a è coprimo rispetto ad n, allora:aφ(n) ≡ 1 ( mod n) -


- Herm ti senti bene? - domandò Ginny preoccupata.


- No per niente!!! - ragliò l'altra prima di accasciarsi sulla pagina del teorema di Fermat-Eulero.


- Herm... - cercò di dire l'amica.


- Gin, sto per avere un'epifania!!! - la interruppe Hermione schizzando in piedi.


- Manca un casino di tempo a Natale... figuriamoci al 6 gennaio. -


- Intendo dire che sto per avere una rivelazione e... -


- Herm sono incinta!!! - strepitò Ginevra. Si vedeva che era felice, ma come ogni donna alla prima gravidanza, sembrava anche parecchio nervosa.


Hermione la fissò sorpresa.


- Pure tu? - strillò a pieni polmoni.


- COOOSA??? Hermione Granger, TU sei incinta? - urlò Ginny ad un passo dal colpo apoplettico.


- Certo che NO! IO sono innamorata di Draco Malfoy!!! - rispose gridando ancora più forte.


Oh, Merlino, Morgana e tutti i fattucchieri della storia. L'aveva detto davvero ad alta voce?!?!?


Ginevra Molly Weasley, una Grifondoro fatta e finita, temprata dalla guerra e da un matrimonio con Harry Potter, la fissò a lungo, senza parole e con la bocca aperta.


- Hem... congratulazioni per il bambino - cercò di sdrammatizzare Hermione, che in effetti era felicissima per i suoi migliori amici e iniziava seriamente a temere che Ginny, per lo shock, sparasse fuori il pargoletto direttamente nel salotto di casa sua. Poi si ricordò che al momento il pargoletto non poteva proprio essere sfornato perché al massimo aveva un diametro di una paio di centimetri.


- Oh - disse Ginny scivolando a sedere su una poltrona.


- Già - le rispose sedendosi a sua volta e appellando un paio di tazze di tè dalla cucina. Perché quando le cose sono incasinate la gente beve tè, sopratutto se è Inglese. Cioè, lei si sarebbe attaccata volentieri ad una botte di whisky incendiario, ma non pensava proprio che una donna incinta potesse permetterselo.


- Cavolo - disse Ginny saggiamente. - Cavolo - ripeté di nuovo, e doveva essere seriamente sconvolta o più probabilmente temeva che il bambino potesse sentirla, perché normalmente qualsiasi Weasley che si rispetti avrebbe scomodato un bel po' di gente “in alto” per esprimere tutto il proprio disappunto.

- Dai, magari non è così terribile... - aggiunse la signora Potter rivolta più che altro a se stessa. - E poi beh, l'ho notato quando ho lasciato Hogwarts: dopo sette anni ci si affeziona pure ad un comodino... sono sulla buona strada per farmi piacere Draco Malfoy!!! - sputò fuori con un'occhiata mortifera all'indirizzo della sua migliore amica. Sembrò rassegnarsi alla prospettiva che essendo incinta non potesse proprio saltarle al collo e strangolarla... e infine sorrise tutta contenta.


- Sai, non vedo l'ora che tu lo dica ad Harry e Ron – squittì galvanizzata.


Hermione Granger tirò un sospiro di sollievo: Ginny l'aveva presa piuttosto bene.

Era sollevata: la gravidanza era al sicuro.


La sua salute non per molto.




***




Giovedì era venuto e se ne era andato via, tutto sommato con poche vittime, giudicò Hermione verso le sette di sera, mentre fissava l'orologio a muro appeso sulla sua testa.

Mancava solo un giorno al suo ennesimo - e per fortuna ultimo - articolo e non aveva nemmeno scritto uno straccio di titolo, ma ormai tirare fuori all'ultimo secondo un'idea strampalata, assurda e di successo era una prassi consolidata. Per il resto, dopo quell'incredibile (e lei stessa stentava ancora a crederci) presa di coscienza, era stato alquanto strano e imbarazzante trovarsi a meno di dieci metri da Draco, ma anche per quello aveva trovato il compromesso perfetto: bastava evitarlo, tutto lì.

Certo, precipitarsi fuori dalla stanza non appena il suo capo ci metteva piede, urlando a squarciagola, non era affatto elegante, ma tutto sommato non era elegante nemmeno quell'orrenda bomboniera che Penis e Blaise le avevano portato quella mattina, eppure risplendeva sulla sua scrivania.

Infischiandosene bellamente dell'etichetta e, evidentemente, dei poveri nervi della signora Halton – quella terribile spilungona che il giorno prima aveva inseguito Zabini su e giù per il Ministero, stillando qualcosa in merito alla perduta innocenza della sua piccolina - “Penny darling” e “Bla-Bla Caro” (disgustosi soprannomi da sposini novelli) si erano smaterializzati a Witch-Vegas ed erano convolai a nozze.

E come dimenticarsi della carissima segretaria del carissimo testimone? Come minimo quella coppia di folli aveva pensato che andasse ringraziata anche lei - per un motivo ignoto a tutti fuorché alle loro teste di rapa - e si erano presentati al Ministero armati di una bomboniera raccapricciante, ma che costava come il suo stipendio di due mesi.

In fondo cavarsela con un'orrenda statuetta di una mago che montava una scopa (avete letto bene, NON “su” una scopa) non era poi una grande tragedia. Non quanto avere una moglie Halton decisamente fissata per le firebolt e per artistiche sculture francesi.


- Ciao Hermione - la salutò Malfoy comparendo all'improvviso alle sue spalle.


Hermione si girò, le guance in fiamme e gli occhi iniettati di sangue. Lo fissò a lungo con le palpebre a mezz'asta, poi cacciò l'urlo delle grandi calamità e scappò via.


Draco Malfoy, a cui quell'urlo aveva quasi perforato un timpano, rimase immobile come un salame e con la faccia più sconcertata del suo repertorio.

Ma cosa diavolo era preso a quella pazzoide della Granger? Era da quando l'avevano ricoverata in infermeria che dava di matto più spesso del solito... e dire che già di suo era parecchio schizzata!

Poteva passare sopra al fatto che parlasse da sola con dei fiori, e pure al fatto che avesse per amico un oggetto d'arredamento grasso e ingombrante come Neville Paciock, ma che ogni volta che lo incrociava fuggisse a gambe levate travolgendo il portaombrelli, la fotocopiatrice e persino l'amato ficus era davvero troppo! Nemmeno avesse visto un'acromantula gigante...E dire che si era accuratamente rasato quella mattina e aveva passato tre quarti d'ora nella doccia per farsi bello a suo esclusivo beneficio!


Ma del resto quella era la sua Granger, mica una donna normale.


Draco si mise a ridere da solo, come un perfetto imbecille.




***




Venerdì era arrivato finalmente, e con lui il tanto atteso ultimo giorno di lavoro in incognito per Hermione e la riunione semestrale del Consiglio degli Auror. Non che lei ci avesse capito molto di cosa avessero, quei tizi in uniforme, da confabulare tra loro, col Ministro e con mezzo Wizengamot ogni sei mesi, ma era stata contenta di vedere il Grande Capo (ovvero Harry) tirato a lucido in uno smoking. Ancora più felice dell'arrivo dell' “ora X” era stato Draco Malfoy, decisamente arcistufo e un tantino inalberato nei confronti di quell'invasata, che con tutta probabilità avrebbe potuto essere la donna della sua vita, ma non voleva proprio saperne di collaborare.


In parole povere si era proprio rotto i c...alderoni. Per questo aveva molto saggiamente deciso di prendere la situazione di petto, perché, ad aspettare i comodi di quella lì, probabilmente sarebbe diventato vecchio e sua madre non avrebbe avuto nessun piccolo “Iperione” o “Drusilla” da portare dal lato oscuro.


Per questo aveva mandato alla sua segretaria una di quella fantastiche mail incantate per la comunicazione aerea tra i piani (cioè, lui glielo avrebbe anche detto di persona ma non voleva rischiare che lei scappasse urlando come un'ossessa) e le aveva intimato di mettergli in ordine l'ufficio, avendo cura di bloccare prima il camino, onde evitare che potesse sfuggirgli.

A giudicare dal disastro che gli avevano combinato gli Halton lanciando schiantesimi e maledizioni, Hermione ne avrebbe avuto abbastanza per tutta la mattina e, a Merlino piacendo, sarebbe stata ancora presa da quel lavoro al termine della riunione del Corpo Auror. Praticamente in trappola!


Ovviamente i malefici piani di Draco Malfoy non funzionavano mai, altrimenti come spiegare perché in sette anni passati a fare dispetti ad Harry Potter, il Bambino sopravvissuto avesse collezionato Golden Globes a iosa (nonché una biografia in sette volumi che era un vero e proprio bestseller internazionale) e lui una caterva di epiche figuracce?

Ma le statistiche non sarebbero tali se non ci fosse l'eccezione che conferma la regola (ovvero il cosiddetto fattore C, leitmotiv della mia fanfic e un po' di tutta la saga della Rowling), e alle due meno dieci - se l'era svignata un pochino in anticipo ma rischiava di addormentarsi sulla sedia - quando Draco Malfoy fece il suo ingresso nel proprio ufficio, trovò Hermione Granger piegata su una voragine del pavimento, i capelli tutti sparati in alto, le ascelle “commosse” per lo sforzo e il culetto per aria.

Quella era la sua occasione.



***





- Un altro biscotto? -

- Sì grazie. -

- Ecco a te. -

Rumore di mascelle in azione.

- Cioccolato... è la mia ultima ossessione! -

Occhi al cielo ad indicare comprensione, bocche troppo impegnate a masticare per aggiungere altro.

- Ma insomma, si può sapere come riuscite a mangiare in un momento del genere? Dico, la tensione mi sta uccidendo!!! -

- Sono incinta Bla-Bla, ho fame a tutte le ore del giorno e della notte! E anche Gin-Gin lo è! - spiegò la neo signora Zabini al consorte, mentre fregava alla sua più recente amica un biscotto al burro - E poi non vorrai mica che nostro figlio nasca con un'orribile voglia di cacao da qualche parte?!?! -

- Il mio piccolino avrà la pelle nera come me! Non credo che una macchiolina marrone si noti, ti pare? Invece potrebbe notarsi il mio pallore se mi viene la nausea! -

- Ma volete stare un po' zitti? Non sento niente! - si lamentò Ginny con le orecchie (oblunghe) tese.

Lei, Penny e Blaise se ne stavano seduti a terra in corridoio, con le gambe incrociate, tutti attorno al paio di orecchie oblunghe che le aveva prestato George. Ostacolavano il passaggio e ben più di un Auror appena uscito dalla riunione si era fermato a guardarli perplesso, facendo capannello attorno a quell'improbabile gruppetto.

Più di tutti, però, era sbalordito Harry Potter, che si domandava come mai la propria moglie incinta stesse improvvisando un picnic nel corridoio, davanti all'ufficio di Draco Malfoy, in compagnia del di lui migliore amico e consorte.

- Gin? - la chiamò esitante.

- ZITTI TUTTI!!! - intimò la signora Potter a tutto quell'esercito di Auror e al Ministro in persona, fermatosi anche lui per scoprire i motivi di quell'assembramento - Stanno parlando!!! -



***





- Malfoy, accidenti a te, al tuo calderone e pure alla tua scopa! Speriamo che si rompa il manico a metà! - imprecò la Granger mentre, sudata e ansante, tentava in ogni modo di arginare l'entropia dilagante in quella stanza.

- Che cosa ti ha fatto di male la mia Nimbus? - domandò Draco palesando la propria presenza.

Hermione sobbalzò. Lo fissò avvampando, considerò brevemente che l'unica via di fuga - ovvero la porta (chiusa!!!) - le era preclusa dal metro e ottanta di Draco Malfoy. Poi si tuffò nel caminetto urlando, invece della consueta destinazione, “AAAARGH!!!”, non appena il suo naso le rimandò la dolorosa consapevolezza che qualcuno aveva bloccato il passaggio.

Tossendo e sputando cenere, che le aveva insudiciato vestiti e capelli, cercò di uscire dal camino, sollevando una nuvola di fuliggine. Non ci riuscì. Rimase quindi in ginocchio ferma e zitta, in mezzo alla polvere e alla sporcizia, mentre sentiva che lacrime di umiliazione e vergogna premevano crudeli per uscire.

Draco, che si morse la lingua per non scoppiare a ridere, si avvicinò alla segretaria più assurda che avesse mai avuto l'onore di incontrare. Le tese una mano, e vedendo che Hermione era troppo confusa e imbarazzata per collaborare, la prese per le ascelle, come una bambina piccola, e la tirò fuori di peso dal caminetto. Hermione, sorpresa da quell'improvvisa vicinanza, trasalì e divenne - se possibile - ancora più rossa, ma non si spostò. Il tocco di Draco era gentile, ed era così caldo, così piacevole.

- Che ti succede Granger? Non hai nulla da dire? - la prese in giro. Ma sorrideva, non voleva essere cattivo - Se avessi saputo prima che bastava così poco per renderti tranquilla... - le soffiò sul viso, mentre con una mano scendeva a sfiorarle un braccio e poi il polso, per controllare che non si fosse fatta male.

Dove le dita leggere di Draco incontravano la sua pelle, Hermione sentiva di bruciare, ed era bellissimo.


- Draco - mormorò vicinissima al viso di Malfoy.


Lui avvicinò la bocca al suo orecchio e sussurrò:

- Mi piace quando pronunci il mio nome. Anche se di solito lo dici come un insulto o ci aggiungi qualche epiteto poco lusinghiero tipo “furetto”, “beota”, “idiota”, ... - si sentì in dovere di puntualizzare - Ma non me ne importa niente. Vuol dire comunque che hai sempre il mio nome fra le labbra. -


Lei abbassò gli occhi, nascondendo lo sguardo a quello di lui, che si faceva improvvisamente attento e profondo.


- È perché sono sempre nei tuoi pensieri? Nei tuoi sogni? - chiese serio.

Improvvisamente la temperatura si era alzata. Hermione sentiva di andare a fuoco, mentre il cuore pulsava forte contro le costole e il cervello l'abbandonava. Per una volta non le importava di niente, di nessuna conseguenza, di cosa avrebbero detto i suoi amici, che quello che aveva di fronte era Draco Malfoy e che lei era Hermione Granger. Aveva voglia di parlare, di urlare, di mettersi a piangere e poi a ridere. Voleva dirgli tante cose. Cose sciocche, cose senza senso, cose di zucchero che le incollavano la lingua al palato.

- No, nei sogni no. - disse finalmente - Ma sei il mio peggiore incubo ad occhi aperti. -

Del resto lei era Hermione Granger e lui era Draco Malfoy.

Il ragazzo la guardò un po' contrariato e un po' sorridendo.

- Ne sei sicura? - ghignò - Perché sai… io penso proprio che tu sia pazza di me. -


Negare, negare fino alla morte.


- Io interessata a te? E come lo avresti capito? - chiese lei, mentre la voce le si rompeva sulle ultime sillabe.


- Ma dal tuo bernoccolo in fronte, ovviamente!!! - esclamò lui – Sai, mentre eri svenuta, deliravi e chiamavi il mio nome. A quanto pare, Hermione, mi sogni anche... - gongolò soddisfatto, avvicinandosi di più a lei.


La ragazza lo fisso dubbiosa.


- Mi stai prendendo in giro - sperò.


- Ma certo!!! Eri k.o. e non hai parlato... al massimo russavi!!! -


- Che cooosa??? - s'indigno lei - Io non russo!!! E' che ultimamente non dormo molto bene per colpa di qualcuno... -


- Non erano i Serpeverde quelli a giocare allo scaricabarile? - la rimbeccò salace.


Touché.


- Comunque, è davvero grazie a quello che l'ho capito - si schiarì la gola, mentre finalmente catturava i suoi occhi - Chi è l'imbecille che si becca una porta in fronte mentre spia dalla serratura me che parlo con una donna? - chiese. Questa volta non c'era traccia dell'ironia che entrambi avevano usato per difendersi da quel delirio di emozioni inaspettate che sembravano poterli schiacciare con la loro forza.


Draco era ormai a pochi centimetri, ed Hermione lasciò che le dita del ragazzo si intrecciassero fra i suoi riccioli, mentre i suoi stessi piedi la portavano ancora più vicina.


Lui respirò fra i suoi capelli, sulla pelle del suo collo e infine sulle sue labbra.


- Hermione - scandì deciso, mentre assaporava sulla lingua ogni lettera di quel nome - So che è strano... è strano anche per me. - ammise mentre le accarezzava una guancia coi polpastrelli - Ma non me ne importa. Il mondo è pieno di contraddizioni e di cose assurde, se ci pensi bene. Voglio dire, dei milleuno gusti delle gelatine, almeno 500 sono stomachevoli, eppure tutti continuano a comprarle, i maghi possono volare sulle scope, ma sono stati i babbani ad andare sulla luna e un mezzosangue ha deciso che bisognava fare una guerra per ristabilire il dominio del sangue puro.- prese fiato mentre Hermione taceva, fissandolo rapita.

-Forse non è poi così impossibile quello che provo - continuò - So soltanto che non posso evitarlo, e non voglio farlo. È uno dei misteri del mondo... tipo perché esistono degli incantesimi inutili, come quello per accorciare i denti, ma nessuno ha pensato a qualcosa per far girare Potty senza quegli occhiali alla Camillo Benso. Che poi dico, se anche non ci fosse il laser, almeno esistono gli ottici. Potrebbe cambiare modello... -


Come dichiarazione era un po' fuori dalle righe, ma ne aveva di tempo per farlo migliorare, pensò Hermione felice, mentre gli passava le braccia dietro la schiena.


- Granger, quello che voglio dire è che ci voglio provare. Se lo vuoi anche tu ovviamente. -


E a questo punto ci sono dubbi? Lei praticamente gli stava attaccata addosso e non aveva nessunissima intenzione di scollarsi.


- Cioè, lo so che tendo ad essere un tantino egocentrico e che tu hai delle strane manie da psicotica sciroccata... -


Ok, adesso era il momento di tacere. Merlino come cavolo si spegneva un Malfoy?


- E non so se voglio che la mia vita sia stravolta da una donna... -


Stravolta, che esagerazione. Al massimo si poteva apportare qualche piccolissimo cambiamento. Tipo iscriversi al C.R.E.P.A. e liberare tutti i trecento elfi domestici di Malfoy Manor.


- ...che lei mi cambi... -


Dobbiamo lavorare sul look... cos'era quel bastone da passeggio dell'altro giorno? Lo faceva sembrare un vecchio.


- E non so se sono capace di impegnarmi per sempre. -


E la prima dei miei figli si chiamerà Julia. Niente nomi assurdi.


- Quello che so è che ti voglio, Hermione. Ti voglio più di qualsiasi altra cosa. Proviamoci, ti va? - le chiese aprendosi in un sorriso.


Se quella era l'occasione giusta per dire “sì, lo voglio” Hermione se la perse. Era un attimo impegnata a protendersi verso Draco Malfoy con le labbra.

Perché un bacio da manuale in quel momento ci stava TUTTO.


Ma come sempre le vie del ragionamento dei Serpeverde sono infinite e piuttosto tortuose, per questo Malfoy, senza nemmeno accorgersi che Hermione aveva già mentalmente detto tutti i “sì” possibili alla loro storia (compreso quello che implicava un abito bianco ed una cucciolata di furetti pelosi) ed era più che pronta a passare ad un lato almeno un po' fisico della loro relazione, si staccò da lei.


Hermione schioccò le labbra.


E il mio bacio? Si chiese come un'idiota.


- Granger ti prego pensaci e fammi sapere cosa decidi. -


- M... ma... - ma io ho già deciso, tentò di dire lei.


- Prenditi il tuo tempo, ma non sparire. So che oggi finisce il tuo contratto, ma non voglio smettere di vederti. -


Tranquillo Draco, nemmeno io!!!


- Bene adesso vado. A presto. - disse lui, che non ne poteva davvero più di tutto quel discorso. Che cavolo, era un Malfoy, non gli era per niente semplice mettersi a nudo a quel modo. In quattro rapide falcate sparì oltre la porta.


..............................


.................


.........


..


...


Ok c'era ufficialmente qualcosa di strano, pensò Hermione. Perché diavolo quel cretino era scappato?

Cioè, era vero che lei non aveva detto nemmeno mezza parola per incoraggiarlo, però... insomma... cioè... che diavolo!!! Glielo aveva fatto capire che voleva stare con lui, no?

Forse no...

O forse sì, ma quello lì era stato a Serpeverde dopotutto, non si poteva pretendere troppo. Avrebbe dovuto essere più esplicita, probabilmente.

E' davvero un brutto mondo quello in cui nemmeno tu stesso riesci a darti ragione.


Il nome di Draco Lucius Malfoy risuonò per tutto il Ministero, mentre Hermione Granger lo inseguiva correndo, travolgendo il portaombrelli, il cestino della carta straccia e l'amato ficus (che a questo punto era ormai spacciato).


Lui, che si era allontanato di appena pochi passi lungo il corridoio, vide la ragazza dei suoi sogni corrergli incontro con la braccia spalancate, il viso sporco di fuliggine e le lacrime agli occhi.


Hermione, mentre gli volava fra le braccia, pensò che in sottofondo non ci sarebbe stata affatto male una delle romantiche hit di RDS (Radio Dimensione Strega), il rallenty della telecamera e luci soffuse da telefilm. Perché era tutto perfetto.


Poi finalmente lo baciò.


Solo quando partì l'applauso, si accorse della folla di Auror, impiegati e segretarie che esplodevano in una standing ovation da finale di Coppa del Mondo di Quidditch, mentre Harry Potter si accasciava al suolo, Ginny abbracciava Penis che piangeva persino più di Vetriolo (che più che altro singhiozzava per la rabbia) e Zabini urlava “Magno gauidio nuntio vobis! HABEMUS GNOCCA!"


Era forse un buon motivo per smettere?




***




Come conquistare il TUO mago perfetto (e se è anche un Auror tanto meglio)


Che il principe azzurro delle favole babbane non esiste lo avevamo già ampiamente appurato... ma il tuo mago perfetto (che poi perfetto non lo è affatto) è quanto di più vicino ci possa essere!!! Bello, bellissimo (ma anche brutto, bruttissimo o repellente... che importa? De gustibus...), questo mago odioso e insopportabile è l'unico uomo sulla terra in grado di farti sudare le mani, avere le palpitazioni e risalire la cena dallo stomaco. È l'amore, e no, non sono i sintomi di un'intossicazione alimentare!!! Anche se lui, in effetti, è il classico mammone da “4 salti nel calderone” findus, e più che in grado di cucinare è bravissimo ad attentare al tuo palato!!! Ma anche se desideri affatturarlo un giorno sì e l'altro pure, non c'è proprio niente da fare: è lui il tuo principe azzurro (o verde e argento che dir si voglia), quello str---o, ma str--z- forte... ma è anche un figo da paura, quindi lo perdono!



Per farlo cadere ai tuoi piedi:



1 Incantalo con la tua voce soave mentre gli lanci addosso insulti e maledizioni. Perché l'amore renderà anche ciechi, ma che lui sia un incommensurabile cretino è una verità incontrovertibile... ricordati però che similes con similibus.


2 Stupefiscilo in mezzo al corridoio, in salotto, nella tromba delle scale o dove capita, e ricordati che la divisa degli Auror prevede una cravatta che all'occorrenza può diventare un'arma pericolosa. Se ti fa arrabbiare, tira forte e lo vedrai cadere ai tuoi piedi. Non è amore, ma una crisi di soffocamento. Comunque meglio di niente.


3 Un buon incantesimo è sempre il Crucio o in alternativa l'Avada Kedavra... in quel caso però rimarresti single. Non sarebbe molto meglio ammazzarsi di sano, sanissimo sess... sanissimo sport? Fa bene alla salute e mette in circolo endorfine.


4 Pozione utilissima è la felix felicis, non tanto perché ti serve una botta di fortuna, ma per giustificare al mondo il sorriso ebete con cui andrai in giro dopo che vi siete imboscati nel ripostiglio delle scope del quinto piano (tranquilla, non ci passa mai nessuno).


5 Affatturalo per sempre con un bacio mozzafiato davanti a mezzo Ministero, fra cui c'è anche il tuo migliore amico (nonché suo diretto superiore e nemico storico). Entrambi rischieranno la vita: uno per infarto e l'altro per mano vostra se non la smette immediatamente di ridere.


Forse con lui non riuscirai a mettere su la famiglia felice della Mulino Bianco, ma chi ha detto che una casa in cui i vostri bambini (biondi) si riparano sotto il tavolo dal tostapane che gli hai lanciato appresso non possa essere perfetta?


Insomma ragazze, tirate fuori le bacchette e ricordatevi che a volte l'amore si può trovare dove meno lo si aspetta...


Hermione Jean Granger





E ci siamo finalmente... manca solo un minuscolissimo finale!!!

Ci vediamo la prossima volta con l'epilogo :-)


Grazie mille, come sempre, a Valengel che non solo mi sopporta su questa pagine ma anche in macchina e al ristorante, e persino quando sbaglio la fermata del treno (sì, sono un'idiota) perché sono rimbambita dal sonno... è lei l'autrice del delizioso bannerino qui sopra!!! È anche colpa sua se la mia splendida taglia 40 inizia a stringermi sui fianchi... onoratissima di averti conosciuta di persona.

Ancora più contento di me è stato il mio ragazzo, quando ho potuto confermare che sei una piccola fanciulla dai boccoli biondi e non un pericoloso maniaco...



La donna di cui sopra mi fa sentire in dovere di aggiungere qualche nota:


  • Sì, lo so che è un po' strano sentire Draco che parla di ottici e di modelli per occhiali. Essendo un purosangue, non dovrebbe conoscere certe cose, ma personalmente vorrei inaugurare una mobilitazione di massa per far cambiare gli occhiali ad Harry Potter!!! Quindi concedetemi la battuta sul babbanissimo Cavour!!!

  • Dalla regia mi fanno anche sapere che esiste un incantesimo per sistemare la vista e che Hermione si offre di farlo ad Harry, anche se alla fine lui preferisce tenere gli occhiali. Non me lo ricordavo assolutamente...


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Capitolo 10
*** Epilogo ***


ultimo

Gente, che immensa soddisfazione cliccare finalmente col mouse su “completa”!!! Per scrivere dieci miseri capitoletti ci ho messo dieci mesi... e forse anche qualcosa di più! Avrei fatto in tempo a fare anche io un bambino (biondo ovviamente).


Approfitto di questo spazio per ringraziare tutti i lettori. A prestissimo – spero – con le altre storie di HP che sto scrivendo e conto di pubblicare a breve, sperando che anche quelle riescano a regalare a voi e a me qualche breve attimo di divertimento, di allegria, di libertà su un foglio elettronico.


Grazie





Auror: il tuo wizard azzurro

come conquistarlo in cinque facili mosse




Epilogo




Da “La Gazzetta del Profeta” n. 157 anno CLXVIII pag. 2






Voglio dedicare questo speciale de “la Gazzetta” a tutte le mie lettrici

e alla mia capo, per aver creduto in me (grazie fedelissime!!!).

A Gin-Gin e Pen-Pen

che mi hanno appena chiesto di portar loro un chilo di gelato “cioccobanana”,

a H. che è ancora sotto shock,

a R. che ha smesso di sfottere quando mi trucco!

Ora mi chiede: con chi esci? E mette il muso,

a B. perché sta facendo la ginnastica pre-parto per mantenersi in forma.

A tutte le teste di ortaggio che ho incontrato durante la mia carriera:

teste di rapa, di zucchina, di c...cavolo.

E' grazie a voi se adesso sono felice.


E infine a chi ha sistematicamente cestinato i miei articoli sul C.R.E.P.A....

solo tre lettere “Tiè!!!”.







La redazione de La Gazzetta del Profeta è un piccolo universo inesplorato. Si tratta di un buffo ecosistema in cui ciascuna specie è perfettamente inserita in una nicchia biologica: c'è l'articolista folle (dove folle sta ad indicare che quel che scrive è pura follia... ovvero non esiste né in cielo né in terra) sempre preso dal lavoro, con gli occhiali, i vestiti verde acido e la penna prendi appunti; c'è il reporter d'assalto, che si porta la sua fida Canon anche in bagno, nel caso lo sciacquone gli riservi uno scoop; c'è il correttore di bozze, una povera anima che gira con il Wizardelli sotto il braccio, l'aria imbronciata e una tonnellata di malox in tasca; e c'è, a fare da guardiano dello zoo, un losco figuro: il Redattore Capo. Un borbottante, burbero, piccoletto con i baffi. E' lui che gestisce questo serraglio male assortito, attraverso i suoi più fidi Collaboratori Anziani (anziani sul serio: Miss Wiltinson da bambina giocava coi T-Rex!).


Secondo il direttore di questa testata a cui accennavo prima, “non sono e non sarò mai tagliata per il gossip”.

Me lo ha detto qualche giorno fa, mettendo su una scena madre con tanto di fumo dalle orecchie e faccia verde-travaso-di-bile. A quanto pare questa grande verità, a cui erano arrivati tutti - ma proprio tutti - , sembra lo abbia colto non appena ha sfogliato l'ultimo numero di “Strega Moderna”. Eh sì, perché sono proprio io quella immortalata al braccio di Draco Lucius Malfoy, il fustacchione biondo che sta spopolando sulla copertina dei principali rotocalchi del Mondo Magico, “pizzicato dai paparazzi al braccio di una bellissima e misteriosa accompagnatrice”. A quanto pare, nonostante il fotografo mi abbia immortalata con gli occhi chiusi e la bocca aperta, il redattore capo mi ha riconosciuta.

Nel caso ve lo steste chiedendo: no, nello scatto non mi sto tenendo la pancia perché sono incinta come ha insinuato qualcuno (e va bene che non c'è due senza tra, ma dopo Ginny e Penis mi sembra troppo, che cavolo!!!), ma semplicemente perché il mio povero stomaco stava ferocemente protestando verso il pantagruelico pasto di Mme Malfoy, che pretende che i suoi commensali mangino almeno quanto lei. Draco dice che l'aiuta a non sentirsi in colpa quando non rispetta la dieta.

Tornando a ciò che stavo dicendo, sinceramente non ho capito cosa avesse da lamentarsi quell'essere inutile che legge sempre da cima a fondo il proprio giornale tutte le mattine... ops, quindi volevo dire “il mio Meraviglio Caporedattore... Insomma, non si aspettava certo che mi scattassi una foto da sola e la consegnassi spontaneamente a lui per l'esclusiva, vero? In ogni caso mi sono beccata una bella ramanzina, che probabilmente quell'essere ignobile si sarebbe risparmiato se solo avesse potuto immaginare come si sarebbero evoluti gli eventi.



Non sei proprio tagliata per il gossip” mi ha ripetuto infatti questa mattina. Ero già pronta a replicare “E PAZIENZA!!!” quando ha aggiunto: “Ma ti prego devi aiutarmi!!!”. Aveva una faccia da cucciolo bastonato ed un'espressione che non avrebbe sfigurato ad un funerale... direi che se non mi avesse relegato per mesi e mesi alla cronaca rosa e non avesse fatto dei piccoli falò coi i miei articoli sul C.R.E.P.A, mi avrebbe fatto anche un po' pena. É da più di una settimana, infatti, che ha l'ufficio sommerso da gufi e civette e che riceve strillettere persino in bagno: a quanto pare migliaia di lettrici lo riempiono di complimenti per la rubrica “Auror il tuo wizard azzurro. Come conquistarlo in cinque facili mosse” ed esigono un seguito, o almeno di sapere se, alla fine, la giornalista in questione un Auror lo abbia effettivamente accalappiato.


Ovviamente non vedevo l'ora di tirarmela un po' e di far strisciare quel vermicolo con la pelata ai miei piedi, sopratutto quando, dopo il mio ultimo articolo “il tuo mago perfetto”, si è rimangiato tutte le sue promesse e mi ha liquidata dicendo che “il protocollo di Kyoto non interessa a nessuno”.


Risultato: mi ha estorto un ultimo articolo per salutare tutte le lettrici (ragazze vi amo) e per rispondere alle mille domande con cui hanno sommerso la redazione (e possibilmente per convincerle a smettere di minacciare la sua incolumità). In cambio mi lascerà scrivere quello che voglio sul C.R.E.P.A, sui lupi mannari, sull'energia magica eco-sostenibile etc etc.

Io questa volta, dietro consiglio della mente serpeverde di Draco, mi sono tutelata e gli ho fatto mettere tutto nero su bianco, sigillando l'accordo con un voto infrangibile e minacciandolo di mobilitare il sindacato (sono iscritta alla CGIL - Comitato Giornalisti Incazzati Linciano... “il capo” ovviamente, ma l'ultima parte non potevano metterla nella sigla, troppo lungo).


Ed eccomi qui.

Piuma in mano e fidanzato davanti - spaparanzato sul divano di casa mia - che fa di tutto per non farmi scrivere, distraendomi ogni cinque minuti, mentre rischia la vita infilando i suoi bei ditini nella presa elettrica. Probabilmente invece di un mago perfetto, ho rimediato un rarissimo esemplare di Auror Vulgaris (sta imprecando contro il telecomando), ma gli ormoni impazziti rendono sordi, stupidi e ciechi (oddio, ciechi non tanto... voglio dire, l'avete visto bene il mio ragazzo?!?!?).


Non posso proprio dirvi che dopo nemmeno una settimana sono innamorate persa di Draco Lucius Malfoy. Non posso nemmeno dirvi che sono pronta a sfornagli una nidiata di pargoletti biondi, non voglio affatto presentalo ai miei genitori e non desidero certo sposarlo.


E' passato così poco tempo...


Eppure, qualche volta, una vocina nella mia testa mi ripete che forse voglio davvero tutte queste cose.

Queste cose con LUI.


Ma non sono una bambina ingenua, e so bene che baciarsi in ufficio e strapparsi i vestiti di dosso su una scrivania (oh sì, ho fatto anche questo) non fanno di una storia l'idillio perfetto. Il nostro passato non si cancella tanto facilmente e ne siamo entrambi consapevoli. L'odio di anni non si lava via con una spugnetta: nessuno, nemmeno il più inguaribile romantico, può credere che lasci spazio all'amore senza strascichi. Non quando il disprezzo, la rabbia, il rancore, sono radicati e profondi. L'odio non è una scaramuccia occasionale. L'odio corrode e distrugge, è per questo che lascia il segno. L'amore invece consola e guarisce, ma quando stai di nuovo bene ti dimentichi delle vecchie ferite. Ma l'odio non è come l'amore: è facile dimenticarsi di chi ci vuole bene, ma dimenticarsi di chi ci ha odiati... è un'altra cosa, perché resta dentro.

Possiamo saltarci addosso adesso, ma non so se potremo mai perdonarci il male che ci siamo fatti a vicenda in passato. Non credo che questo sia per forza incompatibile con l'amore, a meno che per amore non si intendano fiori d'arancio e cuoricini rosa... l'amore può far male, ferire e si porta appresso tanta rabbia. E l'amore fra me e Draco non sarà mai l'amore dei libri e delle poesie, ma questo non vuol dire che non possiamo amare.


Può esserci un happy ending tra il Purosangue e la Nata Babbana? Io ci voglio credere. Perché se c'è una cosa che questa esperienza mi ha insegnato è che niente è impossibile.


Per il momento quello che Hermione Granger può dire al mondo è: state a guardare.

Se ci siamo trovati, dopo tutti i litigi e il rancore, qualcosa vorrà pur dire.



Iniziamo dalla domanda di Andy B. che vuole sapere “cosa è successo dopo”.


Dovevo portare l'articolo alla mia Boss - quella vera questa volta - e mi sono trascinata appresso anche Draco. Ci sono riuscita solo perché, in effetti, stavamo ancora limonando quando ci ho smaterializzati - e grazie ad un provvidenziale Immobilus di Pansy - ma alla fine i miei due capi (anche se uno era per finta) si sono conosciuti.

Draco mi è sembrato spaventatissimo quando Miss Wilthinson gli è saltata al collo scoppiando in lacrime, ma credo che - se lei smetterà di offrirgli tè e tisane - sia sulla buona strada per farsela piacere. Del resto è pur sempre un Malfoy dall'ego smisurato e lei una donna che lo venera incondizionatamente, dicendo, a chiunque abbia voglia di starla a sentire, che lui è un gran figo (chi gliel'ha insegnata questa parola moderna vorrei tanto saperlo) ed un esempio perfetto di maschio da riproduzione. Credo che la mia boss se lo farebbe piacere anche se avesse gli occhi storti e la panzetta da birra, solo e soltanto perché, da quando lavoro qui, lui è il primo uomo che frequento e, ovviamente, Miss Wilthinson pensa di potersi arrogare tutto il merito (o la colpa) della mia futura vita coniugale.

É per questo che sta allagando con le sue lacrime la sede del La Gazzetta da più o meno una settimana, cosa che la renderebbe anche una tenerissima vecchietta se non avesse approfittato del suo innocuo aspetto alla Mrs Marple per estorcermi dettagli piccanti sulla mia vita fra le lenzuola, sotto il naso di Pansy che si è spanciata dal ridere.



Come procede il tuo lavoro?” mi chiede Penelope S.


Mi aspetta una lunghissima serie di articoli da pubblicare tra pagina tre e quattro... una sfacchinata! Il che è esattamente quello che volevo, quello per cui ho fatto tutto questo casino. Suppongo di esserne felice, anche se devo ammettere (e in effetti devo farlo per forza visto che Draco era accanto a me e ha cronometrato) che per un paio di minuti, quando ho ricevuto la proposta a quattro zeri del Settimanale delle Streghe, ho esitato prima di declinare l'offerta di unirmi al loro staff. Quando ho respinto l'invito Malfoy ha tirato un sospiro di sollievo: non certo perché gli importi qualcosa di vedermi scrivere su riviste insulse come Strega Moderna e A come Hanna (Abbott), ma perché sostiene che io sia una specie di genio e che dovrei dedicarmi a salvare il mondo (veramente l'avrei già fatto). Mi piacerebbe credere a tutta questa genuina profusione di complimenti, ma il suo improvviso interesse per il C.R.E.P.A. è estremamente sospetto. Penso proprio che Draco stia solo facendo i suoi interessi, perché, geloso com'è, ha il sacrosanto terrore che mi appioppino di nuovo incarichi per femme fatale.



Arid Lear mi domanda invece se sono felice e realizzata.


Direi che sono una donna realizzata e contenta, se non fosse che essendo rimasta a La Gazzetta ho ancora uno stipendio da fame, quindi dovrò iniziare a risparmiare a gennaio se voglio fare un regalo di Natale decente ai due pargoletti in arrivo (entrambe le mamme mi hanno nominata madrina).

Fare un lavoro che ti piace non ha prezzo.

Il mio ragazzo, invece, ha già provveduto a omaggiare i due futuri papà rispettivamente di un binocolo, per Blaise, e un telescopio, per Harry. Ho chiesto delucidazioni, perché davvero non capisco in che modo possano essere utili ad un genitore, e lui ha detto che adesso “la vedranno solo da lontano”.

Ho preferito evitare di infierire... mi sembra che la natura sia sia accanita già abbastanza su quel minuscolo cervello.



Helena C. vuole sapere se alla fine c'è il “vissero per sempre felici contenti e pettinati”.


Continuo a frequentare assiduamente l'estetista, ma se devo lavorare me ne frego altamente dello stato delle mie unghie o dei miei capelli. Spero sempre che i peli tornino di moda (sai, l'ultima volta era all'epoca di Neanderthal) o che almeno migliorino gli incantesimi analgesici pre-depilazione, ma nel frattempo Ginny mi ha convertito all'utilizzo della ceretta e delle pinzette per sopracciglia. Lo faccio per me, per sentirmi bella, non per Draco: è vero che è biondo, ma sotto la divisa è un orso villoso e ho scoperto che ha problemi di traspirazione a livello dei piedi. Come vedi, nemmeno lui è perfetto come credevo, quindi non pretende l'impossibile.

Peccato che Gin non la pensi affatto come lui, e Penis è anche peggio.



Carissima Yumi B., no, non posso darti il numero di Ronald Weasley, purtroppo, e nemmeno una copia della sua dichiarazione dei redditi (diciamo che la nona potenza del dieci ci va vicina). Innanzitutto perché il portiere dei Cannoni non sa usare il telefono (grida come un pazzo e ti sfonderebbe i timpani!!!) e poi perché al momento è in ritiro da qualche parte dell'Asia. Altrimenti figurati, se non ci si aiuta fra ragazze...



Giò D., per il momento sono un tantino presa da altre piccole questioni (tipo i lupi mannari, la foresta pluviale e il buco dell'ozono), poi chissà, magari mi dedicherò di nuovo a qualche rubrica strampalata.

Nel frattempo, colmerò la mancanza di scemenza nella mia vita dedicandomi a qualcosa di più squisitamente pratico: vorrei combinare un appuntamento tra Pansy e Neville. Secondo me hanno del potenziale.






Hermione Jean Granger (un giorno in Malfoy... forse)




P.S. Carissima Laura P. davvero non capisco il motivo del tuo rimprovero circa l'“aggiornare ogni morte di papa”. E lo giuro, i calzini di Hello Kitty rosa con gli strass e i cuoricini non li ho comprati io: erano un regalo di Lavanda (e di chi sennò???).





***






Fine!!!Ve lo avevo detto che l'epilogo era breve...

Ho dubitato fino all'ultimo: scriverlo o non scriverlo, lasciando tutto alla vostra immaginazione?

Beh, alla fine ho scritto, e questo è quanto. E' un epilogo un po' “diverso” dal solito...


Note:

  1. Come alcuni fra voi avranno senz'altro notato, per i nomi di alcune lettrici di Hermione ho “preso in prestito” quelli di alcune ragazze che hanno lasciato recensioni alla storia. Fondamentalmente ho preso quelli che più si avvicinavano a nome + cognome di persona, con qualche eccezione... Spero che nessuno si senta offeso o ci rimanga male, ma davvero non potevo mettere tutti, e la scelta è stata CASUALE e NON dettata da criteri come “preferisco questa recensione a quest'altra” o “questo utente mi ha lasciato più recensioni di quest'altro”, assolutamente. Ho letto e apprezzato tutto quello che mi avete detto, scritto e consigliato, senza eccezioni. Ovviamente molti di quei nomi li ho modificati, ma credo che i proprietari non avranno difficoltà a riconoscersi!!!

  2. Anche per alcune domande mi sono rifatta alle recensioni... spero di aver soddisfatto un po' delle vostre curiosità



E come sempre grazie a Valengel... dai, sposiamoci anche noi!!!

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