Omicidio complicato.

di ice_cream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bang, bang, bang. ***
Capitolo 2: *** I primi sospetti ***
Capitolo 3: *** Una strana situazione ***
Capitolo 4: *** Inconvenienti ***
Capitolo 5: *** Il ladro di borse ***
Capitolo 6: *** Nuove tracce ***
Capitolo 7: *** Chiacchierata tra donne ***
Capitolo 8: *** Appuntamento speciale. ***
Capitolo 9: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Bang, bang, bang. ***


Bang, bang, bang.
 

 

Ore 5.00 del mattino.

Il cellulare della detective squillava ormai da due minuti.

Da sotto le coperte, Kate allungò pigramente il braccio in cerca del suo telefono sul comodino.

Lo prese e rispose.

 

- Sì?

 

- Beckett, sono il capitano Montgomery, c'è stato un omicidio. Abbiamo bisogno di te in centrale. Ce la fai ad essere qui tra un ora?

 

- Certo capitano, sarò da voi il prima possibile. - chiuse la telefonata e si alzò di scatto dal letto.

Si diresse verso il bagno barcollando, con ancora gli occhi che le si chiudevano.

Si fece una doccia veloce e poi si avviò in centrale.

 

 

A casa di Rick Castle, benchè fossero solo le cinque del mattino, nessuno dormiva.

Martha stava aiutando Alexis per la recita che avrebbe dovuto fare con il gruppo di teatro della scuola, mentre Richard si limitava ad osservarle, socchiudendo ogni tanto gli occhi con l'intento di schiacciare un pisolino.

Proprio quando Castle era riuscito a prendere sonno, la suoneria del suo smart-phone lo fece sobbalzare.

Alexis si voltò.

 

- Salutami Beckett! - disse con un sorriso, rivolta al padre.

 

- Come sai che è lei?

 

- Chi può chiamare a quest'ora? - chiese inarcando un sopracciglio.

 

In effetti, a parte Kate, nessuno avrebbe mai chiamato così presto.

Prese il suo telefono e cliccò sul tasto con la cornetta verde.

 

- Castle. -

 

- Ciao Castle! Stavi dormendo per caso?

 

- Dormendo? Ma certo che no! Sono solo le cinque del mattino detective; chi dorme a quest'ora?

Beckett accennò un sorriso dall'altro capo del telefono.

- Allora chi è morto?

 

- I dettagli quando arrivi. Ci vediamo dopo. -

 

- A dopo... Ah Beckett!

 

- Sì?

 

- ... Ti saluta Alexis!-

 

- Oh, grazie ... ma ... perchè, è sveglia anche lei? - chiese sorpresa Kate.

 

- Sì, ti spiego tutto dopo ... -

Chiusero la telefonata e Castle si alzò dal divano con la stessa espressione di un bambino che non voleva andare a scuola.

Andò in bagno a vestirsi poi prese di corsa un pancake, baciò la figlia sulla fronte e uscì di casa.

 

 

Dopo neanche dieci minuti lo scrittore si presentò alla scrivania di Beckett.

Lei nascose un sorriso quando lo vide.

 

- Allora, chi è la nostra vittima?

 

- Si chiama Luke Johnson, 43 anni. Lavorava alla "New York Radio", una stazione radio poco conosciuta. E' stato ucciso con tre colpi di pistola al petto. Ho sentito Lanie, dice che la morte è avvenuta tra le dieci di ieri sera e mezzanotte. La pistola era una calibro .45.

 

- Wow! Tre colpi di pistola dritti al petto! Abbiamo già qualche sospettato?.

 

- Per ora no. Ryan ed Esposito stanno andando alla radio per interrogare i dipendenti.

 

- Alla radio? Perchè non iniziare dalla famiglia come al solito?

 

- Perchè i suoi genitori sono morti quattro anni fa in un incidente d'auto e suo fratello Drake lavora lì. Inoltre, Luke è stato trovato a soli due isolati dall'edificio in cui lavorava. L'ha visto un ragazzo che era andato a buttare la spazzatura, ha aperto il cassonetto e ha trovato la sorpresa. - concluse soddisfatta Kate.

Si scambiarono uno sguardo d'intesa mentre sorseggiavano il solo caffè, poi presero le giacche per raggiungere gli altri due.

 

 

Intanto, Ryan ed Esposito erano arrivati alla "NYRadio". C'era un gran confusione. Tutti sembravano molto presi dal loro lavoro.

I due detective si avvicinarono alla reception.

 

- Salve. Siamo della Polizia di New York ... - fece Ryan.

 

- ... Avremmo bisogno di parlare con il signor Drake Johnson. - concluse Esposito.

La receptionist si voltò e indicò con l'indice una porta alla sua destra.

Sopra quest'ultima, si intravedeva la scritta: "Studio Acustico n°5"

 

- Prego, Drake lavora lì. - sorrise lei

 

- Grazie ... - fece Esposito.

 

- ... E senta, questo è il mio numero ...-

 

- Ryan hai finito di fare il cretino?! Forza dobbiamo interrogare Drake. - Kate era entrata nell'edificio e si dirigeva a grandi passi verso di loro, seguita da Castle. La ragazza sorrise.

Ryan si voltò verso di lei e con un sorriso corse verso il suo compagno che era già entrato nella stanza.

 

- Signor Johnson? Detective Beckett, Polizia di New York, lui è Richard Castle. Vorremmo farle qualche domanda su suo fratello Luke. -

Drake li guardò smarrito.

- Luke? Cos'è successo questa volta? Cos'ha combinato il mio fratellino? - fece lui curioso.

 

- Lei ... non lo sa? - Kate era sorpresa.

 

- Che cosa dovrei sapere detective?

 

- Ecco, suo fratello è ... morto. -

 

- M-Morto?! - la sua faccia cambiò colore. D'un tratto diventò bianca come il latte. La testa iniziò a girargli e si sentì svenire. Barcollò per qualche secondo, dopodichè si appoggiò alla sedia. Fece dei respiri profondi. Beckett ordinò di portargli un bicchier d'acqua.

Kate e Castle si scambiarono uno sguardo confuso. Ryan arrivò con il bicchiere.

 

- Tenga Drake. Si sente meglio?

 

- Meglio? Come faccio a sentirmi meglio?! Mio fratello è morto! - fece qualche secondo di pausa - ... Mi scusi detective, so che lei non c'entra niente e che sta facendo il suo lavoro è solo che ... - scoppiò in un pianto a dirotto.

 

- "Solo che ... " cosa signor Johnson? - chiese Castle.

 

- Ci siamo reincontrati solo una settimana fa ed ora lui è morto.

 

- Signor Johnson, so che è un brutto momento, ma dovrebbe venire con noi in centrale. -

 

- Certo. - prese un fazzolettino di tela dalla tasca e se lo portò agli occhi per asciugarsi le lacrime.

Poco dopo, nella sala interrogatori, Drake stava rispondendo alle domande di Beckett.

 

- Signor Johnson, prima ha accennato ad uno riavvicinamento con suo fratello circa una settimana fa ... può spiegarci che cosa è successo?

 

- Io e Luke non ci siamo più parlati da quando i nostri genitori sono morti. Lui dava la colpa a me. Diceva che se non fosse stato per me loro sarebbero ancora vivi. Abbiamo litigato pesantemente, così me ne sono andato in Europa per un po'. Circa un anno fa, mi ha chiamato per chiedermi dei soldi che gli sarebbero serviti per comprare una nuova casa vicino al lago; sa non lavorava ancora alla radio. Abbiamo iniziato a sentirci sempre più frequentemente fino a che una settimana fa ci siamo rivisti e ci siamo finalmente chiariti. Essendo tornato da poco dall'Europa, dormivo in un hotel, poi lui mi ha offerto di stare da lui e io ho accettato. -

 

- Mi scusi, perchè incolpava lei della morte dei genitori? - chiese Castle. Beckett gli lanciò un'occhiata omicida e lui in tutta risposta alzò le spalle facendo una faccia innocente.

 

- Perchè quella sera, i miei genitori mi stavano venendo a prendere all'ospedale, ero andato a fare una visita per l'asma.

 

- Capisco. - rispose Kate – Drake ... - fu interrotta.

 

- Detective, potrei sapere com'è morto? - una lacrima gli rigò il volto candido e paffutello. Era alto e aveva dei lisci capelli neri che gli sfioravano il collo. I grandi occhi verdi rendevano il suo viso tenero come quello di un cucciolo.

 

- Certo. Suo fratello è stato ucciso con tre colpi di pistola al petto, è stato trovato questa mattina da un ragazzo, nel cassonetto della spazzatura.

 

- Un bidone della spazzatura ... povero Luke ... - Kate odiava quei momenti. Erano situazioni in cui la tristezza regnava sovrana e ogni volta le riportavano alla memoria l'omicidio di sua madre e il dolore da lei provato.

 

- Signor Johnson, quand'è stata l'ultima volta che vi siete visti? -

 

- Ieri sera, direi più o meno verso le 7.30, poi lui è uscito con una ragazza. Dovevano andare a cena fuori, ma non credo che tra loro ci fosse qualcosa, lei è sposata.

 

- Ci può dire il nome della ragazza? -

 

- Certo. Si chiama Amy Strauss, da quello che mi ha detto Luke, lavora in un negozio di vestiti in centro. Mio fratello era innamorato di lei; le dedicava una canzone ogni sera attraverso la radio, senza preoccuparsi del fatto che non fosse libera. Anche se non conosco suo marito, non credo che sapesse che si frequentavano.

 

Beckett annotò alcune informazioni sul suo quadernino, dopodichè riprese con le domande.

- Drake, sa dirmi i nomi delle persone che suo fratello era solito frequentare ultimamente?

 

- Da quando sono tornato, ho notato che usciva spesso con Sandra Lemann ed Eric Stuart, il suo vecchio datore di lavoro e sua moglie e poi con Alan Gary, il suo migliore amico dai tempi del liceo.

 

- Un'ultima domanda: Dov'era ieri sera tra le dieci e mezzanotte?

 

- Mi trovavo al bar "Jolly" con alcuni amici. Lì dovrebbero esserci le telecamere, potete controllare.

 

- Va bene grazie mille della collaborazione Drake. Si tenga a disposizione nel caso avessimo bisogno di lei.

 

- Certo detective. Signor Castle ... - gli strinse forte la mano - ... Mio fratello adorava i suoi libri. Arrivederci. - fece un sorriso forzato e si incamminò verso l'ascensore.

 

- Accidenti, era pure un mio amminatore! Non poteva morire ... un critico? Che ne so, Louis Belt? - Beckett inarcò un sopracciglio.

 

- Oh certo Castle, e magari prima di morire ti portava anche i biscottini con la panna! - sorrise.

 

- Certo! Almeno così si sarebbe fatto perdonare per tutte le offese che ha fatto a me e ai miei libri! - Beckett scosse la testa rassegnata.

 

Si sedettero entrambi nei loro rispettivi posti, a riflettere.

Kate si fece passare la pallina da baseball da Ryan.

 

- Allora, abbiamo altri quattro sospettati da interrogare. - sballottò la pallina da una mano all'altra per poi passarla ad Esposito. Castle cercò di prenderla ma non ci riuscì.

 

- Chi dobbiamo andare a prendere Becks? - Ryan si spinse indietro con la sedia e si reimpossessò della palla. Anche questa volta, Castle la mancò. Beckett soffocò una risata prima di rispondere.

 

- Inizieremo da Amy Strauss. Fate ricerche, trovatela e portatela qui, voglio interrogarla. Esposito, fatti dare le telecamere di sicurezza del bar Jolly e controllale. Se Drake ci ha mentito, lo scopriremo presto. -

Ryan fece un tiro in direzione di Beckett ma Castle riuscì finalmente ad intercettare la palla e a farla sua.

 

- Ah-ah, ti ho presa! - Castle si voltò verso gli altri che lo guardarono divertito.

Kate trattenne per l'ennesima volta un sorriso.

- Forza, andate. -







ANGOLO DELL'AUTRICE:

Eccomi con una nuova invenzione!! Si vede che il 2011 mi ispiraaaa! =)
Che dire ..? Spero che questo primo capitolo vi piaccia! E' diverso da quello che scrivo di solito quindi accetto volentieri i consigli!
Bè, fatemi sapere il vostro parere quindi ... (ahah ora sì che lo posso dire) RECENSITEEE!!!! =) ahahahah
Ok ora la smetto xD Non credo che questa volta la ff sia OOC, nel caso fosse il contrario o dovesse diventarlo (spero proprio di no! xD) fatemelo sapere! :)

baci e al prossimo capitolo,
ice_cream

 

 

 

 

 


 

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Capitolo 2
*** I primi sospetti ***


I primi sospetti
 



Ryan ed Esposito stavano ricontrollando le telecamere di sicurezza del bar, mentre Castle e Beckett cercavano di rintracciare Amy.

- Eccola! - esclamarono contemporaneamente Kate e Rick, per poi guardarsi con aria interrogativa. Beckett continuò - Amy Strauss, 39 anni, sposata. Non ha precedenti penali. Gestisce un negozio di vestiti in centro, si chiama "Red&Blue".

- Fino a qui sembra che Drake abbia detto la verità. - fece Castle.

- Puoi togliere quel "sembra" dalla tua frase Castle ... - arrivò Esposito

- ... Il suo alibi è confermato. - continuò Ryan - è rimasto al bar fino alle 2.00 di questa mattina.

- Quindi vuol dire che che non è stato lui - pensò ad alta voce Kate - D'accordo, voi due provate a rintracciare Alan, il migliore amico della vittima, vedete se riuscite a trovare qualcosa di interessante e poi portatelo qui. Io e Castle andremo da questa ... Amy. Forza andiamo Cas ... Castle? Ti senti bene? - Castle aveva la faccia dolorante e preoccupata. Teneva le braccia sulla pancia e saltellava in continuazione.

- Sì, cioè no, sì ... io ... devo fare la pipì ... - disse quasi bisbigliando. Tutto d'un tratto diventò rosso in volto. Ryan ed Esposito iniziarono a ridere e a prenderlo in giro. Beckett gli fece cenno di andare, sbuffò e fece roteare gli occhi verso l'alto.

- Hei, voi due smettetela di fare gli idioti o vi rimando tutti e tre all'asilo nido! - 
I due ridendo ancora si voltarono, diretti verso le loro scrivanie.

- Hai visto come saltellava? - fece Ryan sorridendo.

- Sì, sembrava un cagnolino! E la sua faccia?! - i due non riuscivano a smettere di ridere.

- Non mi ci far pensare! D'ora in poi non avrà vita facile il nostro scrittore! -

- Vuoi dire ... il nostro ... "cagnolino"! - i due risero a crepapelle.
Beckett si avvicinò a loro con l'intenzione di lanciargli uno dei suoi soliti sguardi omicidi, ma poi fu contagiata dalle risate dei due.

- E pensare che solo un anno fa lo prendevamo in giro chiamandolo "gattino"! - rise lei.

- Sì è vero! Eccolo, eccolo ... sta arrivando. - avvisò Ryan.
Tutti e tre tornarono improvvisamente seri e si voltarono verso Castle.
Questo arrivò con aria soddisfatta. I tre scoppiarono di nuovo in una sonora risata.

- Hei! Era urgente! A voi non capita mai?! - fece Castle imbarazzato come non mai.

- Sì, sì Castle, come no. - fecero in coro Ryan ed Esposito. Sorridendo, Kate prese la parola:
- Andiamo Castle. Ora basta voi due!-

- Certo ... e ora lo difende. - Ryan abbassò la voce per non farsi sentire da Kate. Lei, che aveva udito la frase, si voltò e questa volta non si fece scappare l'occasione per fulminarlo con lo sguardo. Poi presero l'ascensore, uscirono dall'edificio e arrivarono a passo svelto alla macchina.

- Beckett?

- Uhm ...

- Posso guidare?

- No! - Castle abbassò la testa rassegnato - Perchè no?

- Perchè i cagnolini non guidano Castle! Dovresti saperlo! - rispose divertita lei.

- Cagnolini? - domandò lui curioso.

- Oh, niente, lascia perdere. Ah proposito, come mai Alexis era sveglia questa mattina?

- Oh bè perchè domani ha le prove del musical "Grease" con il gruppo di teatro e mia madre ha pensato bene di farle fare qualche esercizio per le corde vocali. - ironizzò lui. Beckett sorrise divertita, dopodichè salirono in macchina e partirono.
Durante il tragitto Castle rimase stranamente in silenzio e Beckett cercò di non fare domande sul motivo di quella sua espressione triste e assonnata.
Arrivarono al negozio di Amy, scesero dalla macchina ed entrarono.
La stanza era grande e spaziosa, piena di armadi ricolmi di abiti bellissimi e molto costosi. Al centro, illuminato dalla luce del sole, vi era un bancone nero circolare, con la superficie in marmo.
Al di fuori del negozio, giaceva un'enorme scritta colorata che rispecchiava il nome del negozio.
Beckett si avvicinò alla cassa. Una ragazza bionda, minuta e con dei grandi occhi blu si voltò.

- Detective Beckett, Polizia di New York. Vorrei parlare con la signorina Amy Strauss. Sa dirmi dove posso trovarla?

- Sono io, detective. - la ragazza si presentò a Kate.

- Salve, lui è ... - non fece in tempo a finire la frase.

- Richard Castle! Oh mio Dio! Non ci credo! Ti adoro, ho letto tutti i tuoi libri! Faresti una foto? - Castle le sorrise e si avvicinò a lei

- Certo! Con molto piacere! - Beckett lo guardò con fare di rimprovero ma lui non ci fece caso.
<< Un'altra fan di Castle ... perfetto! Dev'essere il mio giorno fortunato! >> pensò Kate alzando gli occhi al cielo.
Amy estrasse il suo cellulare dalla tasca e fece una foto, poi si voltò soddisfatta verso Kate.

- Mi scusi detective, ma non capita tutti i giorni di avere il proprio idolo nel proprio negozio! E poi è così affascinante! Lei come fa a resistergli?

- Già! Come fai a resistermi detective? - sorrise sornione lui.
Beckett cercò di ignorare le ultime frasi udite e si rivolse ad Amy.

- Signorina Strauss ... - fu interrotta di nuovo.

- La prego mi chiami Amy ... - fece lei sempre sorridente.
<< Non è possibile! Non riesco a finire la frase! >> Beckett era tentata di minacciarla con la pistola ma si limitò a continuare.
- Amy, avremmo bisogno di farti alcune domande. - La ragazza diventò seria. Ancora una volta Kate fu interrotta.
- Si tratta dell'omicidio di Luke per caso? - gli occhi di lei si riempirono di lacrime e Kate sentì un peso allo stomaco. Odiava quei momenti.

- Sì, Amy. Si tratta di Luke purtroppo. Dovresti venire con noi in centrale.

- Certo. - Amy prese la sua borsa rosso fuoco e uscì con loro dal negozio, mettendo un cartello con scritto "CHIUSO" sulla porta d'ingresso.
I tre salirono in macchina e si avviarono verso la centrale.


Intanto, Ryan ed Esposito avevano rintracciato Alan Gary e lo stavano interrogando.

- Signor Gary, qual'era il suo "rapporto" con Luke? - chiese Esposito.

- Eravamo migliori amici dai tempi del liceo. Uscivamo quasi tutti i pomeriggi. - rispose Alan con sguardo da cucciolo.

- Sà dirmi dov'era ieri sera tra le 10.00 e mezzanotte?

- Certo. Verso le 8.00 sono andato a casa della mia ragazza Jordan Grey. Ho passato la notte lì.

- C'è qualcuno che può confermarlo? - chiese Ryan.

- Oltre alla mia ragazza nessuno. - rispose dispiaciuto Alan.

- D'accordo grazie mille Alan, cercheremo di verificare il suo alibi... - fece Esposito.

- ... Si tenga a disposizione. - finì come al solito Ryan.

- Certo. Grazie detective. - detto questo, Alan si incamminò verso l'ascensore, dal quale uscirono Castle, Beckett ed Amy.






ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ecco il secondo capitolo! Spero vi sia piaciuto! In teoria non finiva così ma mentre scrivevo mi sono accorta che forse stava diventando troppo lungo e pesante così l'ho diviso in due capitoli e ... bè, questo è quello che ne è venuto fuori! Cercherò di pubblicare il seguito al più presto, sapete, sono impegnatissima con la scuola in questo periodo quindi chiedo scusa in anteprima! Scusatemi! Intanto ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito il primo capitolo e tutti quelli che hanno solo letto! =) GRAZIE MILLE!
Bene, credo di aver detto tutto ora ... ah no! Manca ancora una cosa!
Recensioni? Sempre ben gradite! ;)

un bacione a tutti e al prossimo capitolo!
ice_cream

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Capitolo 3
*** Una strana situazione ***


Una strana situazione
 


Beckett fissò per un momento Alan, poi spostò lo sguardo verso Ryan ed Esposito.

- Chi è quello? - fece Kate indicandolo.

- Alan Gary, il migliore amico della vittima - rispose Esposito.

- Cos'avete scoperto?

- Niente, per ora. Sembra avere un'alibi, ma l'unica che può confermarlo sarebbe la sua ragazza. Era con lei l'altra sera. -

- Capisco. Bè, voi cercate di verificare il suo ... alibi, mentre io e Castle interroghiamo Amy.

- D'accordo. - Ryan ed Esposito tornarono alle scrivanie, mentre Rick, Kate ed Amy entrarono nella sala interrogatori.

- Sarò breve Amy... in che rapporti eri con Luke? - Kate iniziò con le domande.

- Noi eravamo ... amici, soltanto amici. - rispose abbassando lo sguardo.

- Quando vi siete visti l'ultima volta?

- Due giorni fa. Eravamo al parco. Siamo andati a prenderci un hot - dog e poi siamo tornati a casa. - gli occhi di Amy diventavano sempre più lucidi.

- Alcuni testimoni hanno detto che Luke era innamorato di te, lo sapevi?

- Sì, lui ... mi dedicava tutte le sere una canzone alla radio. Le sere in cui lui faceva il turno di notte, mio marito lavorava fino a tardi e così lui ne approfittava per farmi queste "dediche d'amore". - Amy fece il segno delle virgolette con le dita.

- Tuo marito conosceva Luke?

- Sì, me lo ha presentato lui qualche anno fa. Dovevo fare un provino per entrare nella squadra di pallavolo della città e così mi ha allenata per un po'. Sapeva che ci frequentavamo, quello che ignorava, era che lui era innamorato di me!

- Capisco. Dov'eri ieri sera tra le 10.00 e mezzanotte?

- Ero a casa. Io e mio marito avevamo invitato alcuni amici. Sono rimasti fino a tardi.

- Ci puoi dire i nomi delle persone che erano in casa con voi?

- Certo. Mio marito è Jack Radley. I nostri amici invece sono Seamus Holberg e sua moglie Elena Royce.

- Grazie mille Amy. Verificheremo l'alibi. Tieniti in contatto ... - Beckett la salutò e lei si incamminò verso l'ascensore.

- E non lasciare la città!! - gridò Castle sentendosi un vero e proprio poliziotto. Beckett si voltò inarcando un sopracciglio. Castle abbassò la testa.

- Scusa ... la smetto ... - si arrese alla fine. Beckett fece un sorrisino beffardo.



Dopo qualche minuto.

- Ryan, Esposito, è tardi, tornate pure a casa. Domani cercheremo di risolvere il caso. Abbiamo tanti sospetti, sento che siamo sulla strada buona. - i due annuirono e augurarono la buona notte. Castle e Beckett rimasero soli. I pochi poliziotti che erano di turno, si trovavano in altre stanze.
Beckett si sedette alla scrivania.

- Ma come ... non volevi andare a casa? - Castle la guardò curioso.

- Oh tu vai pure Castle. Io ... devo sbrigare alcune faccende.

- Scordatelo mia cara musa. Io resto con te. - Beckett non riusciva a capire cosa volesse dire lo scrittore ma al sentire quella frase le sue guance presero fuoco e diventarono di un rosso indescrivibile.
Castle si sedette alla scrivania e insieme iniziarono a lavorare al caso.
Dopo pochi minuti Kate si alzò e si diresse alla lavagna, seguita da Castle. Scrutava con attenzione ogni singolo dettaglio, ma qualunque teoria elaborasse, non era del tutto sensata ... troppi elementi mancanti.

- Che c'è? Conosco quello sguardo ... - fece Castle guardandola negli occhi.

- E' che ... non lo so, mi sembra tutto così strano! Insomma, con tutte le teorie che ho provato ad elaborare, nessuna ha senso!

- Proviamo a rivedere tutto quello che siamo riusciti a ricostruire fin'ora ... - Castle si alzò dalla sedia per avvicinarsi di più alla lavagna - Luke è morto nella fascia temporale tra le dieci e mezzanotte. Il suo migliore amico e suo fratello hanno un'alibi. Amy dice di essere stata a cena con il marito e con alcuni amici, ma non è detto che siano rimasti per tutto il tempo in casa. Magari lei si è assentata per un po', magari ha finto di dover andare a comprare dell'altro vino ... - Kate lo ascoltava con attenzione. Lo scrittore stava avendo una delle sue teorie, una di quelle che di solito facevano scattare la "scintilla" nella mente della detective. - ... e lì ZAC, l'ha ucciso. Poi è tornata a casa e con la scusa che i negozi di vini a quell'ora sono chiusi, ha spiegato il motivo del suo ritorno a mani vuote. - conscluse Rick soddisfatto.
Kate rimase per un po' a pensare, poi si voltò verso Castle.

- Potrebbe essere. In ogni caso, dovremmo continuare le indagini domattina, a quest'ora staranno sicuramente dormendo a casa Strauss. - sorrise - Tu se vuoi va' a casa, Alexis ti starà aspettando. Io resto ancora un po'. Dovrebbe arrivare Josh a minuti ... -

- Josh è? Esci con il dottor motociclista ... Wow! - Castle la guardò geloso. - comunque se non ti dispiace, vorrei restare ancora un po' qui ... sai, a casa mia ci sono le prove del musical stasera - fece una faccia assonnata.

- D'accordo, fai pure. Ormai sono abituata ad averti fra i piedi ... - sorrisero entrambi e Rick rimase immobile a fissarla.

- Che c'è? - chiese lei

- Niente! - Castle si risvegliò come da un sonno profondo e per lo spavento fece cadere la penna con cui Beckett stava scrivendo.
Entrambi si chinarono per raccoglierla. Le loro mani si sfiorarono nel tentativo di prenderla. Erano uno di fronte all'altra. Pochi centimetri di distanza tra i due visi. Un brivido percorse la schiena di Kate. Castle avvicinò il suo viso a quello di Beckett, sempre di più. Ormai potevano sentire l'uno il respiro dell'altro. I loro sguardi si fondevano in una perfetta armonia. Sempre più vicini, questa volta fu lei ad avvicinarsi ancora. Accorciarono le distanze sempre di più. C'erano quasi, qualche millimetro ancora e ...

- Kate? Sei pronta? - Josh uscì dall'ascensore.









ANGOLO DELL'AUTRICE:
Oilààà! Eccomi di ritorno con il terzo capitolooo! Questo doveva essere insieme al secondo, ma poi li ho divisi ... ricordate? E' per quello che è più corto degli altri.
Bè, come vi sembra? Volevo mettere un po' di tensione tra i due ... far succedere qualcosa .. ed ecco che si inizia a ballareee!
Come andrà a finireeee? eh eh ... vi piacerebbe saperlo ora èèèè?! ahah lo scoprirete nella prossima puntata ... ma che dicoooo nel prossimo capitolooo! Ok .. non prendetemi per cretina XD sono solo felice! =)
Bè ... RECENSIONI? Pleaseee fate felice una che ... a quanto pare è già felice oggi! XD
Ok ora la smetto sul serio! XD

Un bacione ... la vostra
ice_cream

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Capitolo 4
*** Inconvenienti ***


Inconvenienti


 

I due si allontanarono velocemente. Castle si mise composto sulla sua sedia e si voltò di scatto verso l'ascensore mentre Kate raccoglieva la penna caduta a terra pochi istanti prima. Poco dopo, alzò lo sguardo verso Josh. Si alzò e gli andò in contro per salutarlo ... no, a dire il vero andò da lui solo per evitare lo sguardo di Castle, se solo il suo ragazzo fosse arrivato un secondo dopo, forse ora non sarebbe così calmo.

- Hey Josh! Sei arrivato! - le diede un bacio sulla guancia, stava fissando Castle poco convinto.

- Kate ... va tutto bene? - aveva un'espressione preoccupata, quasi avesse paura di essere stato tradito.

- Sì, certo! E' tutto sotto controllo... - fissò per qualche secondo Castle - andiamo? - vedendo Beckett sorridere sincera (quella ragazza sapeva mentire davvero bene!), Josh tirò un sospiro di sollievo e annuì. Beckett prese la giacca.

- A domani Castle! - si avviarono verso l'ascensore.

- Hey aspetta, prendo anche io l'ascensore. Torno a casa. - fece Rick correndo verso di loro.
I tre entrarono nel macchinario e premettero il pulsante. La tensione si poteva tagliare con un coltello. Erano tutti in silenzio, in assoluto silenzio. Nessuno osava dire niente. D'un tratto, le luci si spensero. Buio totale. Rimasero immobili. Kate fu la prima a parlare.

- Cos'è successo!? Non ditemi che ... siamo bloccati?!?! - le luci d'emergenza dell'ascensore si accesero di scatto.

- Ehm ... sì, direi proprio di sì ... - rispose Richard

- Oh maledizione! Proprio stasera!

- Kate rilassati ... vedrai che non resterà bloccato a lungo. - intervenne Josh schiacciando il pulsante delle chiamate d'emergenza.
La detective sbuffò, dopodichè i tre si lasciarono cadere per terra insieme e si sedettero.
Kate e Josh erano abbracciati. Lui le stava dando un bacio sulla fronte, mentre Rick lo stava guardando desideroso di essere al suo posto.
Qualcuno rispose alla chiamata d'emergenza.

- Qui è la sicurezza, dove vi trovate? - a questa domanda rispose Castle.

- Nell'ascensore che porta al 12th distretto. Non sappiamo a che piano. Siamo in tre.

- Bene, tra meno di un'ora sarete fuori di lì. - e riattaccò.

- Un'ora!? Accidenti! Potrebbe essere peggio di così?! - Kate era in preda ad un attacco sclerotico, che però finì presto. Forse stando chiusa lì dentro con loro due avrebbe finalmente capito chi dei due amava davvero... cosa che si domandava da ormai troppo tempo.

- Allora, Kate mi ha detto che hai una figlia! Alexis? - Josh prese parola. Castle alzò lo sguardo. Kate era terrorizzata dall'idea che quei due facessero amicizia.

- Oh sì, Alexis! Ha 17 anni. - sorrise - Ma ... voi due come vi siete conosciuti?

<< Ecco! Lo sapevo! Mr. Cagnolino non sa tenersi proprio un bel niente! >> pensò Kate sorridendo al pensiero di Castle che correva al bagno.

- In un bar ... quest'estate ...
Pochi secondi dopo ricalò il silenzio.
Se prima c'era tensione, bè, ora era molto peggio.
Nella sua mente Beckett iniziò una lunga riflessione ...

<< Andiamo Kate! Tu non ami Castle! ... Ok, prima dell'estate sì, ma ora stai con Josh! Un ragazzo che ti ama alla follia! Mettersi con Castle ... bè, quella sarebbe una follia!! Anche se, a pensarci bene, se tutto ciò è vero ... non è normale sentirsi male quando sta male lui, essere tristi quando non c'è ... non riuscire a vivere senza di lui ... e va bene, forse lo ami...
Ma NO! Kate CHE COSA STAI DICENDO!?!? Tu ami Josh... PUNTO. >> i suoi pensieri furono costretti a chiudersi quando sentì Castle parlare di nuovo.

- Voi dove andate dopo? - chiese lui troppo curioso.

- Dovevamo andare a cena fuori e poi a vedere un film ma ... -

- Temo che dovremmo rimandare ... - concluse Kate.

- ...E tu invece Castle? Dove vai? - riprese Josh.

- Io? A casa. Alexis e io dobbiamo vederci "Viaggio al centro della Terra"  e "Step up" versione 3D. Stasera maratona di film a casa mia! - sorrise - Glielo avevo promesso e poi io e lei ci divertiamo un mondo insieme! - continuò a sorridere ripensando a quando giocavano con le spade laser.

- Da come lo racconti, si vede che le vuoi molto bene ... - Josh lo fissava sorridendo.

- Già!
I due iniziarono a parlare e a conoscersi un po' meglio, finchè l'ascensore non ripartì ...
Le luci si accesero e questo riprese a funzionare. Tutti tirarono un lunghissimo sospiro di sollievo. Josh prese in braccio Kate dalla felicità e le stampò un bacio sulle labbra. Lei sorrise. Rick li fissò per qualche secondo e vide Kate fissarlo a sua volta. Dopodichè, salutò entrambi augurando loro una buona serata e si avviò verso casa. 


Entrò in casa silenziosamente e si fiondò verso il frigorifero in cerca della panna.

- Hey papà!! Tutto bene? Sembri distrutto ... - Alexis era arrivata e come sempre era corsa a salutare il suo amatissimo papà

- Tesoro! - si voltò e l'abbracciò forte - che bello avevo tanta voglia di rivederti!! Sì, tutto bene ... a parte il fatto che sono rimasto bloccato in ascensore con Beckett ... e il suo fidanzato ... - Alexis fece per chiedere di spiegarle tutto ma fu interrotta dal padre - Ma ... non ho voglia di parlarne ora, scusami.-  la ragazza dai lunghi capelli rossi sorrise per tirare su di morale il padre.

- Bè, visto che non hai voglia di parlarne ... che ne dici di vedere "Viaggio al centro della Terra"?

- Hai già preso gli occhialini 3D? - sorrisero entrambi, Castle si spruzzò una bella dose di panna spray in bocca e si sedettero a godersi il primo di quella lunghissima sfilza di film ...





ANGOLO DELL'AUTRICE:
Oilààà! Eccomi con il nuovo capitolo ... prima di iniziare a dire qualunque cosa, chiedo umilmente scusa per il ritardo, ma ho avuto la febbre tutta la settimana e per quanto io mi sforzassi di scrivere, il giramento di testa vinceva sempre la sfida ... perciò SCUSATEMI TANTO!!
Poi, continuiamo con le altre cose che vi devo dire ...
Intanto, questo capitolo non so quanto possa essere piaciuto ... è quello che mi convince meno sinceramente ... inizialmente l'idea che doveva saltar fuori non era questa ma poi scrivendo è venuto fuori così ... questo capitolo mi ha fatto patire le pene dell'inferno! Non sapevo se far litigare o se far parlare da persone civili Josh e Castle e all'inizio (in teoria) la scena dell'ascensore non c'era neanche quindi anche qui ... è venuta così!
E' un po' corto lo so ... ma non sto ancora tanto bene e questo è il massimo che sono riuscita a fare veramente.
In questo capitolo volevo mettere in evidenza il rapporto con Josh e quello anche un po' con Alexis che povera ragazza se ne sta sempre a casa a curare il padre! XD ahah
Ok ora che vi ho messo davanti questo poema lirico, sappiatemi dire il vostro pensierooo!
La febbre mi avrà fatto malee o bene!?!? Booohhh xD
Bè, sbizzarritevi e ... naaa al posto di "RECENSITE" userò un'altra parola oggi ...
BALLATEEEE ahah ok no fa schifo ... scusate ma ho troppa voglia di tornare a danza .. OK BASTAAAAA!! XD
RECENSIONI? OLLèèèè XD
Un bacione a tutti
dalla vostra ice_cream -svenimento xD

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Capitolo 5
*** Il ladro di borse ***


Il Ladro di borse 




La notte era ormai passata e sia la detective che lo scrittore erano tornati al distretto.

Regnava un'atmosfera insolita. Castle non aveva aperto bocca, se non per salutare, Beckett fissava la lavagna scuotendo nervosamente il pennarello che aveva in mano e Ryan ed Esposito erano alle loro scrivanie intenti a cercare quante più informazioni potevano sul marito di Amy.

I minuti passavano, ma la detective non riusciva ancora a formulare un'ipotesi sensata... l'unica su cui poteva fin'ora poteva contare era quella di Castle.

Nella sua mente tanti pensieri, tante domande, tanti dubbi si scontravano, creando il caos.

Tra quelli dell'omicidio, riaffioravano i ricordi di qualche ora prima, nell'ascensore.

<< Se l'ipotesi di Castle fosse giusta ... - Castle! Ah-ah! Pensi sempre a lui! - Accidenti devo assolutamente reprimere questa stupida vocina dentro di me e concentrarmi SOLO sul caso! - Hey! A chi hai detto 'stupida'? Questa vocina tesoro mio è la tua coscenza! Quella che cerca di farti capire la verità!! - Maledizione! Ho bisogno di concentrazione! Voglio chiudere questo caso al più presto ... ho una cosa importante da fare dopo ... - Una cosa importante è? E quale sarebbe? Ammettere a te stessa che sei innamorata ... ma non di Josh?! Sarebbe ora! - shhht!! Sta' zitta! Kate ... concentrati! >>

 

 

Driiiin, driiiin, driiiin..

- Beckett!

- Sono il capitano! C'è qui un 'ladro di borse' che dice di aver sentito gli spari la sera dell'omicidio. Ho bisogno che tu gli faccia qualche domanda, lo faccio portare nella sala interrogatori.

-
Sissignore.

 

 

Un'uomo alto, magro, con una barbetta che sfumava dal nero al grigio chiaro, e due piccoli occhi marroni perfettamente incastonati in quel viso pallido e irrigidito dal freddo.

Labbra carnose e denti bianchi e lucidi riflettevano la luce del sole. Vestito con una T-shirt bianca sporca e dei pantaloncini corti grigi, Jeff Parker entrava con passo lento nella sala interrogatori.

Beckett lo fece sedere. Lei e Castle fecero lo stesso. Lei lo fissò a lungo. Voleva un'interrogatorio rapido ma che portasse a qualcosa.

Jeff si guardava intorno spaesato.

Kate decise di rompere quel silenzio insopportabile e iniziò con le domande.
-
Signor Parker dice di aver sentito degli spari la sera dell'omicidio di Luke Johnson, mi sa dire più o meno che ore erano?

-
Erano circa le 11.30 di sera. Io ... stavo ... ecco, stavo facendo il 'mio lavoro' ... aspettavo che qualche bella donzella si facesse avanti per poi rubarle la borsa e rivenderla ad un buon prezzo, quando ho visto due uomini litigare e poi ho sentito gli spari. Tre spari consecutivi. Così sono scappato.

-
E' riuscito a capire le ragioni del litigio o a vedere in faccia l'assassino?

-
No, mi dispiace. Era buio e quei vicoli non sono mai illuminati. Inoltre, ero troppo lontano per sentire di cosa stavano parlando i due. Ho capito che si trattava di una lite dai 'tonfi' contro i cassonetti e dagli spintoni che si davano.

Castle e Beckett si guardarono e iniziarono a bisbigliare tra loro.
-
Quindi vuol dire che non è stata Amy, ma qualcun'altro! - fece Castle

-
Sì, ma chi?! - domandò Kate, per poi voltarsi di nuovo verso il testimone.

 
- Perchè non ha chiamato la polizia?
-
Detective, gira brutta gente di notte, io faccio parte di quel gruppo di persone a cui non piace intromettersi negli affari altrui. Spesso vedo litigi come quello ... non pensavo che venisse ucciso qualcuno! E' stata una cosa inaspettata. Ho avuto paura. - cercò di spiegare il ladro.

-
Capisco. Non si ricorda proprio niente dei due? Non è riuscito a sentire nemmeno una parola? - fece Castle, il quale voleva, sempre più, arrivare alla verità.

-
Mmmh ... mi sembra di aver sentito le parole "moglie", "rubato" e "radio", ma oltre a questo non mi viene in mente altro... Ah già!... - Kate e Rick si voltarono speranzosi verso Jeff – prima di scappare, ho notato che di fianco ai due c'era una moto. Dalla forma sembrava una "Harley Davidson". Credo fosse dell'assassino, dopo gli spari l'ho sentito partire a razzo!

-
Grazie mille signor Parker! C'è stato di grande aiuto! - Bekett finì di appuntarsi le ultime cose, poi salutò Jeff con una stretta di mano. L'uomo se ne andò.

 - Esposito, voglio qui Amy Strauss il prima possibile! Ryan controlla tutti gli amici maschi della vittima, voglio sapere chi di loro possiede una Harley Davidson! - Kate si avviò verso la lavagna per cancellare una parte della linea temporale.

<< Secondo Jeff, l'assassino ha sparato verso le 11.30 >> pensò. Poi si avviò verso la macchina del caffè, selezionò "ESPRESSO", mise una tazza e il caffè iniziò a scendere.

Adorava restare ferma in quella sala ad osservare quel meraviglioso e buonissimo liquido. Adorava sentirne il profumo, e lo "scroscio" che faceva quando usciva dalla macchinetta era assai rilassante per lei.

Castle entrò nella stanza. Restò immobile ad osservarla, finchè lei non ruppe il silenzio.
-
Che c'è?

-
Niente ...

-
Castle, cosa c'è?!

-
Niente, pensavo. Ah proposito! Com'è andata ieri sera con il dottor motociclista? - cercò di cambiare discorso lui.

Prima di rispondere, Beckett fece un respiro profondo e la sua espressione divenne cupa, piena di tristezza.

-
... Bene ... - si sforzò di sorridere.

-
Kate, ti conosco. Conosco quello sguardo. Ormai sei un libro aperto per me e so riconoscere quando qualcosa va storto o quando dici una bugia per coprire un dolore ... mi basta guardare i tuoi occhi, per capire cosa provi. Ormai ho superato quella corazza che ti sei creata per sfuggire da tutto e da tutti. - Castle si avvicinò a lei. Kate ancora di spalle, sentì una lacrima rigarle il viso. Si portò velocemente una mano sulla guancia e se la asciugò, dopodichè si voltò verso Rick.
Avrebbe voluto raccontargli tutto. Di Josh che sarebbe dovuto partire per tre anni in Africa e del fatto che forse anche lei se ne sarebbe andata, ma quello che uscì dalla sua bocca fu totalmente diverso:
-
Senti Castle, so che hai buone intenzioni, ma qualunque cosa sia successa, non sono affari tuoi!

Fece per uscire dalla stanza ma Castle le si parò davanti e chiuse la porta a chiave, bloccandola all'interno.
-
Castle! Che stai facendo?! - fece lei sull'orlo di una crisi di nervi.

-
Sto cercando di capire! ... Capire perchè fai così?! Kate, io non ti capisco! Voglio aiutarti! Perchè mi tratti in questo modo?! Non credo di averti ferita così profondamente da meritarmi il tuo odio! E se è così, allora ti chiedo scusa, non era mia intenzione. - prese fiato e la guardò sperando in una risposta sincera.

Quello sguardo profondo di cui lei era perdutamente innamorata da sempre.

<< Sì che mi hai ferita invece, proprio quest'estate ... con Gina! >> ripensando a quel momento, le lacrime tornarono a far visita alla detective che con tanta forza riuscì a ricacciarle dentro.

-
Rick ... - per la prima volta da quando lavoravano insieme, riuscì a chiamarlo per nome – io non ce l'ho con te ... tu ci sei sempre per me e io te ne sono grata, davvero! Ma stanno succedendo troppo cose ultimamente e io ... non so che fare! - si lasciò cadere sul divanetto.

-
Kate, come posso aiutarti se non mi spieghi cosa sta succedendo? - Castle si sedette accanto a lei. Questa prese fiato e decise di rivelargli tutto. Le intendioni di Josh e le sue paure a riguardo.

-
Vedi Castle, quando ho conosciuto Josh ero sicura che con lui sarei stata bene, che sarei riuscita a vivere la mia vita serenamente. Poi, ieri sera mi ha detto una cosa ... - lo fissò per qualche secondo e poi riprese a parlare – dovrà andare in missione in Africa, per tre anni. - lui la guardò, triste e impotente – Mi ha chiesto di andare con lui ... - Beckett si voltò verso di lui, cercando di capire se provava qualcosa in quel momento, perchè dalla sera prima, in ascensore, lei aveva capito molte cose.
Il cuore di Castle mancò un battito, quasi si sentì svenire. Aveva lo sguardo perso nel vuoto. Cercò di non far trasparire le sue emozioni e respirò profondamente.

-
E tu cos'hai risposto? - deglutì spaventato.

-
Ancora niente, devo dargli una risposta a fine caso ... ora però voglio chiuderlo al più presto, per cui, al lavoro! Ho una decisione importante da prendere! - si alzò di scatto con la sua tazza di caffè in mano e uscì, seguita da Castle.
In realtà, Kate Beckett sapeva benissimo cosa fare ...

-
Hey! - la chiamò Richard – se la mia teoria è esatta, dovrai restare qui ... - si scambiarono un sorriso poi lei roteò gli occhi. Castle non scherzava affatto e questo lei lo sapeva bene.

 

 

 
- Hey Beckett! Indovina chi possiede una Harley Davidson? - arrivò Ryan.
Castle e Beckett si scambiarono uno dei loro soliti sguardi.
-
Chi?

-
Drake Johnson ... - fece Esposito sorridendo.

- ... Drake ... quel Drake Johnson?! - chiese Castle incredulo.

-
Il fratello della vittima?! - Kate non riusciva a credere ai suoi occhi. Quell'uomo che pareva essere tanto afflitto per la perdita del fratello minore, era il potenziale assassino di quest'ultimo.

-
Va bene, portatelo qui! Forse siamo riusciti a chiudere questo maledetto caso!

-
Subito! - annuì Ryan.

-
Beckett, Amy Strauss sarà qui tra un'ora. Concluse Esposito prima di raggiungere il suo collega.



ANGOLO DELL'AUTRICE:
Oilààààà! Come stateee?! In ansia per l'episodio che ci sarà Martedììì??? Io sìììì ... sono sull'orlo di una crisi di nervi! ahah Potrebbe venirmi unìinfarto da un momento all'altro! ahahah XD
Parliamo del capitolo va ... allora ... per la storia di Josh che deve andare in missione, bè ecco ho preso un po' spunto da questi episodi ... non sapevo se mettere l'avviso di spoiler o no =S
Poi, volevo chiedervi SCUSA in ogni lingua per il mega galattico ritardo ... ma con la scuola e poi i casini che stanno succedendo a casa mia non sono riuscita a scrivere, anzi! Sono perfino sorpresa di essere riuscita a pubblicare! In ogni caso spero mi perdoniate =S
In questo capitolo ci sono due personaggi nuovi ... uno è il ladro e l'altro è ... la coscienza di Becks! eheh uno dei due forse ci farà compagnia ogni tanto nei prossimi capitoli! Secondo voi chi? XD
Ok ora basta ... spero che il capitolo vi piaccia, non è come me lo aspettavo sinceramente, non mi convince molto ... ma spero che apprezziate lo stesso!
Lasciereste qualche recensione per far felice questa povera cretina che potrebbe morire d'ansia da un momento all'altro? XD
un bacione a tutti e a presto! ... si spera XD
ice_cream

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Capitolo 6
*** Nuove tracce ***


Nuove tracce

 


- Drake ci hai mentito! Quella sera non eri al bar con gli amici! Eri nel vicolo con Luke! - l'interrogatorio al fratello della vittima era iniziato.

- No, no, no! Io ero al bar ve lo giuro! Non mi sono mosso da lì fino dopo mezzanotte!

- Ah sì? E come mai la barista dice di averti visto uscire alle 11.15? Drake, è inutile mentire, ci sono le prove ... - la detective cercava di farlo crollare in ogni modo.

- Ve lo giuro, NON SONO STATO IO! - il ragazzo sembrava disperato ma, allo stesso tempo, sicuro di quello che dichiarava.

- Davvero? Perchè un uomo dice di aver visto una Harley Davidson partire a razzo dopo gli spari, e da quel che sembra, tu ne hai una! Ha anche detto di aver sentito le parole "radio", "rubato", e ... qual'era l'altra detective? - aggiunse Castle

- Mmmh ... non ricordo bene, ah sì! "MOGLIE". Abbiamo indagato e abbiamo scoperto che mentre lei era in Europa, Luke e sua moglie hanno avuto una relazione nascosta per parecchio tempo ... -

- Questo deve averti fatto arrabbiare molto, vero Drake? - continuò lo scrittore.

- No, io non ... - lo sguardo di lui si fece cupo e Beckett si alzò di scatto mettendolo alle strette.

- Tu "non" cosa Drake?! Non l'hai ucciso!? Avevi un movente e dalle testimonianze sembra proprio il contrario. Sei tornato a New York per riacquistarti la sua fiducia, poi l'hai convinto ad uscire per bere qualcosa e invece l'hai ucciso! - concluse lei.

- No! Non l'ho ucciso io! E' vero ero arrabbiato con lui ma non avrei mai potuto fare una cosa simile!  Dannazione lui era mio fratello! - l'uomo scoppiò in un pianto a dirotto, Kate si sedette e rimpiazzò l'aria da poliziotta seria con quella di una dolce donna che capisce la sofferenza.

- Allora dove sei andato quando sei uscito dal bar? - l'uomo rimase in silenzio per qualche secondo.

- Da mia moglie, per chiarire la situazione, lei potrà confermare.

- D'accordo, verificheremo, ma per il momento tu resti qui. - uscirono dalla stanza.



- Esposito, Ryan! Cercate la moglie di Drake Johnson, verificate il suo alibi. - Kate passò loro un blocco doveva aveva preso tutti gli appunti necessari, che sarebbero serviti ai due detective.

- Subito! - rispose Esposito

- Tra poco dovrebbe arrivare Amy Strauss. - concluse Ryan.


Kate e Rick si sedettero pensierosi alla scrivania.

- Dice la verità. - cominciò lei.

- Già ... anche secondo me - continuò Castle - senti, io devo accompagnare Alexis da una sua amica, ti dispiace se torno dopo?

- No, certo vai pure... a dopo! - Kate lo osservò finchè le porte dell'ascensore non si chiusero.
Da dietro di lei, arrivò Josh, che le diede un leggero bacio sulla guancia. Sorpresa, si voltò e lo salutò con un abbraccio.

- Hey ciao! Senti, ho bisogno di sapere la tua decisione ... ora. - disse Josh con fare preoccupato.

- Ma, Josh, il caso non è ancora chiuso e io ... - lui la interruppe.

- Lo so, ma mi hanno spostato la partenza. Devo saperlo ora Kate, parto tra una settimana. - si rattristò. Era ormai convinto che l'amore che provava per Kate Beckett non era ricambiato, o almeno non abbastanza da mollare tutto e tutti per lui ...
Kate rimase pensierosa per qualche secondo, dopodichè, prese coraggio e si decise a dare una risposta.

- Josh, mi dispiace ma ... se devo risponderti ora, allora devo dirti di no ... davvero mi dispiace tantissimo ma ho bisogno di più tempo per prendere una decisione del genere, inoltre non so se riuscirei a mollare tutto per così tanto tempo! Qui c'è la mia casa, la mia famiglia ... la mia vita ... e tu lo sai!  - le lacrime si impossessarono ancora una volta del viso della detective, che prontamente riuscì a ricacciarle dentro tutte tranne una, che libera e solitaria percorreva quel sentiero fino alla rosea guancia di Beckett.

- Ti capisco Kathy veramente. Sapevo che probabilmente avresti risposto di no, ma almeno ci dovevo provare. Non mi ami abbastanza da lasciare la tua vita, e non te ne faccio una colpa ... ma devi capire che non puoi scappare per sempre dalla verità, dal tuo cuore Kate! Il tuo cuore appartiene ad un'altro, e tu sai a chi mi riferisco! - con un dito le asciugò delicatamente la lacrima - Ti amo, Kate. - furono le ultime parole che Josh disse, prima di uscire per sempre dalla sua vita.



Amy Strauss entrò nella sala interrogatori.
Beckett voleva un'interrogatorio veloce. Aveva avuto una giornataccia e aveva un assoluto bisogno di una doccia fredda e di una bella chiacchierata tra amiche.

- Mi scusi se l'ho fatta convocare di nuovo signora Strauss, ma devo farle ancora qualche domanda. - iniziò Kate.

- Non si preoccupi. Mi dica tutto. Ci sono novità?

- Non proprio. Qualcuno tra lei e gli altri inviatati, la sera dell'omicidio, ha per caso lasciato anche solo per qualche minuto l'abitazione? - Amy ci pensò per qualche istante.

- Ora che ci pensosì ... mio marito. E' uscito per comprare una bottiglia di vino e una torta, ma quando è tornato ha detto che i negozi erano chiusi. - Kate quasi non credeva ai propri occhi. Ancora una volta Castle aveva ragione!!

<< Bè, almeno il cagnolino scodinzolerà quando saprà che non parto con Josh! >> pensò .

- Le sembrava turbato per caso? -

- In effetti, quando è tornato ha detto di non sentirsi tanto bene ed è andato a dormire. - sul viso di Kate prese vita un'enorme sorriso. Ringraziò Amy, ordinò agli altri due detective di andare a prendere Jack Radley, marito della donna e poi si diresse verso l'obitorio.


- Hey Lanie!! - disse Kate finalmente felice di essersi tolta il peso del viaggio.

- Kathy! Tesoro dimmi, hai bisogno? -

- Avrei bisogno di ... -

- ... una chiacchierata fra amiche? - concluse con un enorme sorriso Lanie.

- Sì, quella! - risero tutte e due. - ho alcune ... "cose" da dirti, come le chiami tu - e le fece l'occhiolino.
Lanie fece un sorriso da dodicenne ed esclamò:
- Non ci credo! "COSE" del tipo ... CASTLE?!?! - quasi non saltò dalla gioia.

- Mmmh ... può essere! - si voltò verso l'uscita e la lasciò a bocca aperta.

- Hey! Non puoi lasciarmi così sulle spine!! E' una tortura Kate!

- Ci vediamo tra un'ora Lanie! - gridò Kate in lontanaza.
Lanie si voltò verso il cadavere su cui stava operando per conto dell'11° distretto.
- Visto? Te l'avevo detto che ce l'avrebbero fatta ... prima o poi ... -




Kate salì in ascensore e chiamò Castle.

- Hey scrittore da strapazzo! Abbiamo trovato il nostro assassino ... ti va di assistere all'interrogatorio? - prima che lui potesse rispondere, riagganciò la telefonata, consapevole del fatto che forse, sarebbe stata la giornata più bella di tutta la settimana. Premette il pulsante e l'ascensore partì.




ANGOLO DELL'AUTRICE:
Alloraaaa ragazzuoleeeeee!!! Come stiamooo!??!? Ok, non mi uccidete per questo capitolo vi prego!!!!
A differenza di Beckett, io non sono armata! XD
Come vi sembra? Bello? Brutto? Lento? ... ok devo smetterla di fare domande idiote e andare ad aiutare mia madre in cucina, (sono 40 minuti che mi chiama e 40 minuti che le rispondo: Mamma arrivo ho quasi finito! ) ecco ... se non mi muovo sono FINITA io!
Quindi un mega bacio a tutti e al prossimo capitolo!
Forza recensite e fatevi sentireee! Siamo quasi alla fineeeee!! ...sigh ... sigh ...
ice_cream


 

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Capitolo 7
*** Chiacchierata tra donne ***


Piccolo avvertimento per il capitolo ... le parti in neretto saranno quelle che riguardano Castle, Esposito e Ryan durante l'interrogatorio di Jack.
Buona lettura! :)

 


Chiacchierata tra donne


 

Castle arrivò al distretto con i soliti caffè in mano; non vedendo nessuno alle scrivanie, si avviò verso la sala interrogatori.
Beckett aveva già iniziato con le domande. Ancora qualche secondo e Jack sarebbe crollato, confessando tutto.

- Allora Jack, abbiamo le prove. Perchè l'hai ucciso? Ti conviene dire la verità ...

- Non sono stato io ... - l'uomo rispondeva con lo sguardo rivolto verso il basso, impassibile. Kate ormai sapeva riconoscere un bugiardo, e lui era uno di quelli.



Da dietro lo specchio Ryan, Esposito e Castle assistevano alla scena come se stessero guardando una partita di baseball.

- Non ti conviene mentire amico, ti straccerà ... - commentò Esposito come se stesse parlando al sospettato.

- Già, io preferirei controllare due volte tutti i fascicoli in archivio piuttosto che farmi interrogare da Beckett! - rise Castle.

- Certo, come no Castle ... - lo prese in giro Esposito.

- Shhht! Non si capisce niente! Così ci perdiamo la confessione! - fece Ryan zittendo i colleghi.




- Sì invece Jack! Sei stato proprio tu!  Te l'ho detto abbiamo le prove!

- Avete le prove? Allora voglio vederle!

- Okay, vuoi vederle? - Kate scattò in piedi e spinse la scrivania contro di lui, poi gli sbattè davanti la foto di Luke.



- Uuuuh stai attento amico! - risero Ryan ed Esposito.

- Uno a zero per Beckett! Ragazzi qui ci vogliono i popcorn! - fece Rick. Esposito e Ryan fecero un sorrisino beffardo, si girarono e tirarono fuori tre contenitori pieni di popcorn.

- Tieni  Castle! - fece Ryan ridendo.

- Naaa, non ci credo! Cioè, fatemi capire ... tutte le volte che io sono lì con Beckett voi ve ne state di qua a mangiare popcorn e a fare la telecronaca di quello che succede? - chiese lui incredulo.

- Ehm ... - si guardarono e poi contemporaneamente risposero - sì! - scoppiarono in una sonora risata e poi si zittirono di colpo per sentire il resto dell'interrogatorio.




- Quest'uomo è stato ucciso Jack!! L'assassino ha una Harley Davidson e guarda caso, anche tu ne hai una! - fece una pausa e lo fissò. - L'hai ucciso perchè si era innamorato di tua moglie, non è vero? - Kate non sapeva se quella teoria era giusta, ma provare non le costava niente ... era l'unico modo per farlo confessare.

- Io ... io ... e va bene, l'ho ucciso. - prese fiato - Ma se lo meritva! Andava con mia moglie!! - l'uomo sbattè i pugni sul tavolo, continuando a fissare Beckett.



- Strike! - fece Ryan

- Colpito e affondato! - continuò Esposito

- Hai perso amico! - concluse Castle con un sorrisino beffardo, voltandosi verso gli altri due e mangiando un popcorn.




- Ho provato a parlargli ma lui non voleva capire! Continuava a dedicargli canzoni smielate attraverso quella sua stupida radio! Io non ce la facevo più!

- L'hai ucciso Jack!

- Non sapevo cosa fare! Ha idea di come ci si sente quando la propria moglie va con un'altro e poi torna a casa la sera fingendo che non sia successo niente?! Maledizione lei è MIA moglie!! ... E io la amo! - un pianto disperato fece bloccare la giovane detective, proprio quando stava per ribattere.

- Prima che io ti arresti, devi sapere che tra Luke e tua moglie non c'è mai stato niente Jack. Lui voleva avere una vita con Amy, ma lei ti amava troppo e così aveva chiesto a Luke di restare solo amici. L'hai ucciso per niente Jack. Hai rovinato tutto ... - Beckett fece un gesto a Ryan ed Esposito al di là del vetro, i quali in meno di due secondi entrarono nella sala.

- Jack Radley, ti dichiaro in arresto, per l'omicidio di Luke Johnson. - Kate chiuse le manette.

- Andiamo amico, ti aspetta una bella sentenza in tribunale. - fecero Ryan ed Esposito all'unisono.

- Hey ragazzi - li chiamò Kate prima che uscissero dalla stanza - lo dite voi ad Amy e Drake? Devo fare una cosa ..

- Certo! A dopo Becks! - la salutarono i due.


Kate uscì dall'aula. Castle la aspettava con i due caffè ancora caldi in mano. Finalmente avevano preso l'assassino che li tormentava da ormai una settimana.
Ora c'era solo una cosa che la giovane detective doveva fare ... o forse due ...

- Castle! Scusa, non ho potuto aspettare ... - fece lei prendendo uno dei due caffè. - mi dispiace che tu ti sia perso l'interrogatorio ...

- Scherzì?! A saperlo le prossime volte lo seguo dalla stanza d'osservazione! E' stato un vero spasso! - Kate roteò gli occhi, mentre lui rideva.

- Comunque, mi è stato detto che Jack era uscito di casa con la scusa di comprare del vino ... - continuò Castle - avevamo fatto una scommessa o forse è stato uno dei miei soliti filmini mentali? - sorrise beffardo lui.

- Perchè Castle, a questa età ti fai ancora i filmini mentali? - lo prese in giro lei cercando di cambiare argomento.

- Hey non ci provare detective, non cambio discorso.

- Eh va bene! Avevamo fatto una scommessa e tu hai vinto! Contento?

- Sì! - rispose soddisfatto lo scrittore  - Ok, senti, scherzi a parte, ti va di uscire a mangiare qualcosa e di parlarne? Dopotutto è Venerdì e se decidi di partire, non ti rivedrò più per tre anni! Come farò a resistere per così tanto tempo senza la mia musa ispiratrice? -
Pur sapendo già di non partire, Beckett voleva far penare ancora un po' il povero scrittore.

- Oh avanti Castle! Non hai una scusa migliore? Sei sicuro che Alexis sia davvero tua figlia? Perchè, sembra molto più intelligente! - lo prese in giro lei. Lui fece qualche smorfia ma poi rimase incantato da tanta bellezza. Eh sì, l'amava proprio alla follia. Doveva fare qualcosa per farglielo capire. D'un tratto gli venne un'idea.

- No, scusa, mi sono appena ricordato che ho una commissione importante da fare. Ti va se spostiamo l'invito a questa sera? Vieni a casa mia, mia madre e Alexis rientreranno tardi, sono andate alle terme e poi ho bisogno di parlarti.

- Certo! Anche io ho da fare ora e ti devo parlare ... allora a stasera!
Si sorrisero e lei lo osservò con quell'espressione fino a che le porte dell'ascensore non si chiusero.

Prese il cappotto e andò al solito bar dove si trovava con Lanie.

- Hey Kathy! - si abbracciarono amichevolmente.

- Lanie! Allora, tutto bene? - si sedettero al tavolino e ordinarono due thè alla pesca.

- E lo chiedi a me? Tesoro non provare a cambiare discorso con me ... sai che sarebbe impossibile! - fece una smorfia divertita.

- Eh già, hai ragione, sarebbe impossibile ... -

- Soprattutto quando si tratta di Castle ... vero? - fece Lanie.

- Castle? Non mi sembra di essere andata molte volte sul discorso ... non ho proprio niente da dire su di lui! - si fissarono per qualche secondo, prima di scoppiare a ridere per quello che Kate aveva appena detto.

- Avanti Becks, sputa il rospo ... cos'hai intenzione di fare con Josh?

- Vorrai dire forse "cos'hai già fatto" con Josh! - Lanie la fissò stupita. Attendeva spiegazioni. Kate bevve un sorso di thè. - Bè, l'ho lasciato, anche se ... -

- Che c'è? Non sei sicura della scelta che hai fatto?

- No, no! Al contrario! Vedi, quando gli ho detto che non sarei partita, ho sentito come un vuoto dentro di me, ma poi lui mi ha detto una cosa. Ha detto una frase dalla quale io cercavo di scappare da anni ormai, e dalla quale non posso più nascondermi.

- Cioè? - per la prima volta da quando si conoscevano, l'anatomopatologa non riusciva a capire i pensieri dell'amica.

- Ha detto che devo smetterla di mentire a me stessa, che devo seguire il mio cuore senza avere paura. Poi ieri sera mi ha inviato questo. - Kate tirò fuori il cellulare dala tasca e mostrò all'amica il messaggio inviato da Josh la sera prima.
<< Stare con te è stata la cosa più giusta che io abbia mai fatto. Ora ognuno va per la sua strada. Non aver paura, corri contro tutto e tutti e vai da lui. Un bacio, Josh. >>
Lanie non capiva ancora.

- Scusa tesoro, ma ... mi sono persa ...

- Lanie, so che non è da me, ma ora lo devo proprio dire ... non ce la faccio più a tenermi tutto dentro! Quando mia madre è morta ho creato un muro tutto intorno  a me, e adesso sono stufa di tagliare fuori dalla mia vita tutte le persone a cui tengo! Lanie ... io, credo proprio di amarlo! - le luccicavano gli occhi per la felicità.
Finalmente si era tolta un peso che ormai si portava dentro da quasi tre anni.
Lanie iniziava a confondersi.

- Ma chi? Ma se hai appena detto di essere felice di averlo lasciato! - chiese Lanie, ancora intenta a capire il discorso della detective.

- Ma chi? - fece Beckett. Le due si fissarono curiose per qualche secondo. Anche la detective non capiva più i discorsi dell'anatomopatologa.

- Lanie, di chi stai parlando?
- Kate, di chi stai parlando? - chiesero contemporaneamente.

- Io di Josh! - fece Lanie.
Kate scoppiò a ridere.
- Che c'è? Perchè ridi ora?! - il medico legale era sull'orlo di una crisi di nervi.

- Avanti Lanie, non pensavo che ci mettessi così tanto tempo per capire ... insomma, dopotutto è anche grazie a te se ora l'ho capito, o meglio, se ora l'ho ammesso! - Beckett la guardò nella speranza che capisse.

- Oh Lanie! ... Parlavo di Castle!! - disse abbassando la voce come per non farsi sentire.
Lanie spalancò la bocca incredula. Era stupita da questa affermazione.

- C - Castle?!  Era ora tesoro che ci arrivassi!! La figlia di Castle l'aveva capito già tre anni fa! - risero. - Ora cos'hai intenzione di fare?

- Bè, stasera vado a cena da lui e ho intenzione di diglielo, anche se non so ancora come! Secondo te come reagirà? - sembrava un'adolescente alla prima cotta. Non si era mai sentita così.

- Tesoro conoscendo il soggetto, domani potrei ritrovarmelo sul tavolo del laboratorio. Isomma, lui aspetta questo momento da tre anni quasi, come te ... potrebbe venirgli un'infarto! - scherzò  - Vai tranquilla, stai facendo la cosa giusta. - Lanie e fece l'occhiolino. Non sembrava più la Kate Beckett di sempre, questa era diversa ... aveva voglia di vivere.
Le risate si erano ormai impossessate delle due che dopo ben due ore di chiacchiere decisero di tornare a casa.


Kate si fece una doccia fredda.
Mentre immaginava la serata, le tornarono in mente le parole della medium di qualche mese prima
<< You will meet an Alexander, and he will be extremely important to you. >> e quelle di Castle << My given name is Richard Alexander Rodgers. >>

<< Eh sì, mia cara, sei proprio cotta di lui! >> la vocina era tornata a fare visita alla bella detective, che per una volta aveva deciso di lasciarla dire.

Suonarono al campanello.
Kate andò ad aprire. Davanti alla porta trovò una busta con un bigliettino.

" In bocca al lupo Becks! Questi ti serviranno per stasera! Ti voglio bene!
Lanie.
PS: Poi voglio sapere TUTTO! ;) "


Beckett aprì la busta, sorrise e corse in bagno a cambiarsi. Ormai mancava poco all'appuntamento speciale.






ANGOLO DELL'AUTRICE:
Buona Domenicaaaaaa!!!!!!  Come statee??
Che dire oggi sono particolarmente felice, e poi, strano ma vero, il capitolo mi soddisfa! ;)
Scriverlo è stato troppo divertente, voi non immaginate quanto! ahahah Mio fratello mi guardava come se fossi psicopatica! XD
Va bè, ora la smetto XD
E' un po' più lungo del solito ma perchè non volevo tralasciare niente.
Cosa dovrà fare Castle di così importante da dover rimandare l'appuntamento con la sua bella detective? eheh ... leggeeeteeeee XD
Il prossimo capitolo, sarà incentrato su Castle e Beckett, nel caso non l'aveste capito XD
Ora, non ho potuto rileggere perchè sono di fretta, vi prego di avvisarmi se ci sono errori! In quel caso, vi chiedo scusa in anteprima! ;)
Ringrazio tutti quelli che mi seguono e recensiscono ... avreste voglia di contribuire alla mia felicità lasciando un commentino - ino - ino? XD
Un bacione grande e al prossimo capitolo!
ice_cream


 

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Capitolo 8
*** Appuntamento speciale. ***


Appuntamento speciale.



Beckett diede di nuovo un'occhiata al contenuto nella busta che le aveva regalato l'anatomopatologa e andò in bagno per prepararsi.
Mancavano ormai solo due ore all'appuntamento a casa Castle.
Nella sua mente cercava di elaborare frasi di senso compiuto per poi non incartarsi quando parlava con lo scrittore.
Solitamente per sistemarsi impiegava non più di dieci minuti, mentre quella sera ci mise un'ora!

Nello stesso momento, Richard Castle si stava vestendo, pronto poi per andare a preparare la tavola e per sfornare quelle due stupende pizze cucinate da lui nel pomeriggio, apposta per la serata.
Aveva una giacca grigia scura e una camicia nera sotto. Fece per mettere una cravatta bianca sopra ma Alexis lo fermò.

- No, no, no! Prova questa! - sorrise lei passandogliene una bordeaux.

- Grazie tesoro! - le diede un bacio sulla fronte e poi lei lo aiutò a stringere bene il nodo.

- Senti papà ... sai che con me puoi parlare vero?

- Certo tesoro!

- Ecco, allora ... glielo dirai stasera vero? - fece un sorrisone a 32 denti e gli occhi da cucciolo, come il padre!

- Ch - che cosa? - finse di non capire.

- Lo so che hai capito papà!!

- E va bene ... sì, avevo intenzione di farglielo capire; ma prima vorrei sapere se per te è un problema? -
Alexis fece una faccia pensierosa.

- Mmmh ... - Castle la guardò triste. - NO!! Scherzi?! Papà sarebbe il regalo di compleanno più bello del mondo!! - sorrise lei abbracciandolo.

- Cosa? Sul - sul serio?! - chiese lui incredulo - Ma il tuo compleanno è fra tre giorni!

- Vorrà dire che avrò il regalo in anticipo! - fece un occhiolino - Papà sono tre anni che tutti aspettano che vi diate una mossa!! - sorrise.

- Grazie mille tesoro. Non so cosa farei senza di te! - la strinse a sè forte.
Scesero in cucina e sfornarono le pizze. Alexis accese una piccola candela al centro del tavolo.
Poi qualcuno scuonò alla porta. Era arrivata.
Alexis fece l'occhiolino al padre, che con una rosa rossa dietro alla schiena andò ad aprire.

- Sera detective! - sorrise lui aprendo la porta. Le porse la rosa gentilmente e le fece segno di entrare.

- Castle! Wow! G - grazie! - entrò sorpresa di quel gesto.

- Ciao Kate!! - Alexis la salutò con un abbraccio. Kate ricambiò sorridendo -Sei bellissima!! - indossava un vestitino nero con i brillantini, lungo fino alle ginocchia, scarpe nere tacco dodici e aveva i capelli raccolti in uno scignon e una molletta con una rosa. Il trucco era leggero. Azzurro, con qualche sfumatura argentata. 
La ragazza salutò ed uscì di casa pronta per andare dal suo ragazzo.
- Ah papà! - disse rientrando un attimo in casa - Stasera dormo fuori! - fece un occhiolino al padre e chiuse la porta.
I due intanto, si sedettero a tavola, uno di fronte all'altro.

- Wow Castle! Hanno proprio un bellissimo aspetto queste pizze! Le hai fatte tu? - sorrise incredula lei.

- Già! - aspettò che addentasse il primo pezzo, poi chiese:

- Com'è? Buona?
Lei assunse un'espressione sognante.
- Mmm ... è buonissima! Non pensavo ti intendessi così tanto di cucina! ... A parte i pancakes, ovvio! - sorrise.

- Sai Beckett ... neanche io sapevo di avere queste doti culinarie! - ironizzò lui. Assaggiò la pizza e poi fece una faccia sconvolta.
- Accidenti! E' davvero buonissima!! - si meravigliò lui - Dovrei farle più spesso queste cose! - lei scoppiò a ridere e lui la seguì poco dopo.
Chiacchierarono per tutta la durata della cena, divertendosi come due dodicenni. Quando finirono, Beckett si alzò per aiutarlo a spreparare la tavola.

- Allora, dove sei stata oggi di bello? - chiese lui.

- In giro. - rispose vaga lei.

- Con Josh?

- Perchè ti interessa Castle? Geloso? - inarcò il sopracciglio.

- Chi? Io?! Assolutamente no!! - mentì lo scrittore. - Era per fare conversazione! - la guardò in attesa di una risposta.

Lei prese il piatto in cui aveva mangiato e glielo porse. Poi si voltò per prendere la sua lattina di birra.
- Con Lanie ... - rispose alla fine lei, arrendendosi.

- Ah capisco ... - rispose "il cuoco" imitando Kate e bevendo un sorso della sua birra. - E Josh dov'è? Sempre se posso, detective! - fece l'occhiolino. In fondo, sapeva che lei si fidava e quindi glielo avrebbe detto, prima o poi.

- Ecco ... l'ho lasciato ... - Castle per poco non si strozzò con la birra, tanto che Beckett dovette dargli qualche colpo sulla schiena per arlo rinsavire del tutto. Era diventato viola da tanto tossiva. L'aveva decisamente colto alla sprovvista!

- Ti senti bene Castle? - chiese lei trattenendo una risata.

- Cosa? Che? ... Quando? - si riprese dalla bella notizia.

- L'altro giorno. Lui voleva avere una risposta subito, e se dovevo decidere sul momento ho preferito dire di no. - nella voce della donna non c'erano voci di rimpianto. Al contrario sembrava sicura di quel che diceva.
- E lui come l'ha presa?

- Direi normalmente. Cioè, c'è rimasto male inizialmente ma poi mi ha detto di seguire il mio cuore ... - fissò gli occhi dello scrittore, il quale si era avvicinato pericolosamente a lei. Quei bellissimi occhi blu oceano. Ci affogava dentro ogni volta che li incrociava.
Lui, allo stesso modo fissava gli occhi smeraldo di lei. Ne era incantato, ipnotizzato.
- E tu sei sicura della scelta che hai fatto?

- Sì. Mai stata più sicura in vita mia, Castle. Ma devo ancora fare una cosa per sentirmi veramente bene.

- Cosa? - 
La tensione era alle stelle ormai. Nessuno dei due sapeva più cosa dire.
I loro visi si stavano avvicinando lentamente. Ognuno di loro avanzava e arretrava di qualche centimetro per paura di fare il grande passo.
Ad un certo punto il cellulare di Castle fece uno squillo. Un messaggio. Gina.
<< Sto venendo da te. Dobbiamo parlare! Gina. >>
I due si allontanarono appena sentirono la vibrazione. Kate lesse sul display il nome dell'ex moglio di Rick e fece per andarsene, ma lui la bloccò, tenedola per il polso. La girò e, mentre malediceva Gina, la attirò a sè con tutta la forza che aveva in corpo e la baciò.
Lei rimase impietrita inizialmente, ma poi ricambiò, seguendo il consiglio del suo ex fidanzato.
Si allontanarono per qualche secondo, poi lei riprese a baciarlo, con più foga.
Bussarono alla porta.
Kate si ricordò del messaggio arrivato pochi istanti prima a Castle.
Ancora una volta si incamminò verso la porta, pronta per tornare a casa, ma Rick la fermò di nuovo.
- Aspetta. So che tu non vorresti ma ... dovresti restare. Fidati.
Richard aprì la porta all'ex moglio. Questa entrò sbraitando cose senza senso e agitando le mani per aria.
Castle si avvicinò a Kate e le prese la mano. Lei fece per ritirarla ma lui stringeva troppo forte.
Gina si voltò verso di loro.
- Ah è così!? Mi hai mollata per andare con la bella detective?! Stai scherzando spero!! - urlò lei su tutte le furie.
Beckett provò ad aprir bocca per chiarire che tra di loro non c'era assolutamente niente, anche se dopo quello che era successo prima dell'arrivo dell'editrice, neanche lei credeva più a queste parole. Inoltre, con Richard che la teneva dolcemente per mano, neanche un bimbo piccolo avrebbe creduto a quella scusa.
- Maledizione Rick rispondimi!! Mi hai lasciata ... per lei?! - il volto della donna si fece sempre più incredulo.

- Mmmh ... a dire la verità, sì! Scusami Kate, volevo dirtelo stasera ma QUALCUNO, ci ha interrotti! - rispose lui mantenendo la calma. Beckett intanto ebbe un tuffo al cuore. Castle aveva appena sganciato la bomba. Era vero? L'aveva seriamente lasciata per lei? Impossibile. Ma glielo avrebbe di sicuro chiesto.
Gina intanto, esasperata, urlò all'ex marito di essere felice e uscì dall'appartamento.
Lui fissò Beckett e prima che lei potesse parlare, riprese a baciarla.
- Castle, è vero quello che hai appena detto o era un semplice modo per toglierla dai piedi? - domandò lei alzandò un sopracciglio.

- A dire la verità tutti e due! - scoppiarono a ridere - Kate, io ti amo davvero. Indipendentemente da Gina! Ti amo e basta.
Lei aveva paura di rivelargli i suoi sentimenti ma poi si convinse che se avesse aspettato ancora avrebbe potuto perderlo, così lo disse e basta.
- Ti amo anch'io scrittore da strapazzo! - sorrisero e appoggiarono le loro fronti uno contro l'altra.
Il resto della serata passò tra risate e baci. Nessuno dei due era mai stato così felice, prima di allora.



ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ragazzuoleeee/iiii !!
Come statee? Spero di non essere caduta nell'OOC! In quel caso ditemelo e lo aggiungo alle note! ;)
Bè ... come vi sembra? Troppo scontato?
Avevo intenzione di fare un'epilogo ... che dite? Lo faccio o concludo qui questa ff? Accidenti ... è già finita praticamente ='(
Vabbè sorridiamo vàà XD Chiedo scusa per gli eventuali errori, appena posso correggo tutto! =S Ah, e appena ho un po' di tempo recensisco tutto! Promesso!!
Recensiteeeee!! Dai che siamo alla fineee!
Alla prossima!
Bacissimi,
ice_cream

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Capitolo 9
*** Epilogo. ***


 

EPILOGO.

La mattina dopo, i due si svegliarono abbracciati. Lui la fissò e le diede un dolce bacio sulla fronte.
Lei fece un sorriso e appoggiò la testa sulla spalla di Rick, disegnando con l'indice, figure astratte sul suo petto. Aveva uno sguardo da cucciolo e i capelli arruffati. 

- Che cosa diremo quando arriveremo in centrale? - chiese lui.

- Mmmh … non lo so, non ci voglio pensare ora … 

- Uh detective! Non mi sarei mai aspettato una risposta del genere! - lei alzò lo sguardo verso di lui e inarcò un sopracciglio.

- Perchè? Non c'è niente da dire in centrale! - sorrise.

- Ecco … questa invece era prevedibile … - rispose deluso lui, ma sorridendo allo stesso tempo.
Non riusciva a crederci. Dopo tre anni passati a lavorare insieme, ce l'avevano finalmente fatta!
Ora erano lì, abbracciati nel suo letto, pronti a cominciare una nuova vita insieme.
Il cellulare di Beckett vibrò.
<< Buongiorno tesoro! Allora com'è andata ieri sera? Andava bene il vestito che ti ho regalato? Voglio sapere tutto!! Colazione insieme stamattina? Baci, Lanie. >>
Beckett sorrise nel leggere il messaggio. Castle si era avvicinato allo schermo dello smart-phone di Kate e aveva letto anche lui.
La detective stava per scrivere che non sarebbe andata al bar con l'amica ma lui la fermò.
- Hey! Perchè non ci vai? Paura di raccontare quel che è successo? - sorrise sornione lui.

- Perchè scusa? Cos'è che sarebbe successo? - ribattè lei. 

- Ah sì eh? Vuoi la guerra?! - si sorrisero con sguardo di sfida – E guerra sia!! - Castle prese il cuscino e lo scagliò contro Beckett, poi si alzò di scatto e scese in cucina. Lei lo rincorse, aprì il frigorifero e prese una bottiglia d'acqua. Non appena lo vide entrare nella stanza, rovesciò l'acqua sullo scrittore che per vendicarsi le spruzzò un po' di panna spray sulla bocca. Lui iniziò a ridere di gusto e lei cercò qualcosa per rendergli il “favore” ma lui la avvicinò e la baciò, gustando anche la panna sulla sua bocca.

- Sai che amo la panna, detective! - sorrise sornione lui. Lei gli scompigliò un po' i capelli.
Castle corse in camera a prendere il cellulare di Beckett.
Andò sui messaggi ricevuti e rispose:
<< Ci vediamo lì tra mezz'ora! Baci, Kate. >> premette il tasto invio. Nello stesso momento, Kate entrò nella stanza.

- Castle che stai facendo con il mio telefono?! - chiese lei togliendoglielo di mano.

- Niente, rispondevo a Lanie! - fece l'occhiolino.

- Rispondevi a Lanie?! E cosa avresti risposto scusa?

- Che vi vedete al bar tra mezz'ora!

- Oh … Ok! - Beckett corse in bagno a prepararsi. Dopo neanche dieci minuti era già pronta. Si era messa alcuni vestiti che le ex mogli di Castle avevano lasciato in casa sua.
Richard uscì dall'altro bagno. Vestito e profumato.

- Dove vai? - chiese Kate.

- Al bar! Con te! - sorrise lui.

- Che significa “al bar, con me”?!

- Significa che … vengo al bar con te! - lei lo fulminò con lo sguardo. - Eddai! Non hai detto che non c'era niente da raccontare? - alzò un sopracciglio. - E comunque la “guerra” è ancora aperta detective!

- Oh d'accordo Castle! Vieni anche tu, basta che non rompi!

- Heyy! Dov'è finita la ragazza dolce di ieri sera?!
Lei si avvicinò lentamente a lui. Con una mano gli prese il viso e portò le sue labbra su quelle dello scrittore.
Si guardarono intensamente e poi uscirono di casa.
Arrivarono al bar insieme.
Lanie rimase esterrefatta nel vedere Castle.
I due si sedettero al tavolino e ordinarono un caffè. Beckett aveva le guance rosse per l'imbarazzo.

- Castle che ci fai tu qui? - chiese l'anatomopatologa sorpresa.

- Bè … ecco … - Kate lo fermò. Come aveva detto l'amica, era impossibile mentire con lei.

- Non avevi detto che volevi sapere tutto? - domandò retorica infine Beckett.
Lanie spalancò gli occhi.
Castle prese la mano di Kate sul tavolino e le sue guance si arrossarono ancora di più.

- Naaa, non ditemi che … oh mio Dio!!! Meno male che ho invitato al bar anche Ryan ed Esposito stamattina!! - scoppiò Lanie.

- Chi scusa?! - Beckett iniziò a sentirsi leggermente a disagio.

- Ryan ed Esposito! Perchè è un problema?

- Lanieee!!

- Ok scusa! Se vuoi disdico!

- No. Troppo tardi. - si intromise Castle indicando i due agenti sull'altro lato della strada, pronti ad attraversare.

- Accidenti!!  - fece Kate.

- Hey ragaz... - fecero i due che nel vedere le mani di Castle e Beckett ancora unite, per poco non svenirono.

- Ci siamo persi qualcosa? - chiese Ryan stupito.
I due si lasciarono la mano di scatto.

- No! Assolutamente no ragazzi! - esordì Richard, nella speranza che i due ci cascassero.

- In realtà, sì! - fece la detective riprendendo la mano dello scrittore, che incredulo sorrise e la fissò.
Kate non aveva intenzione di vivere una relazione nascosta, o meglio, si voleva, ma dopo tutto quel tempo sprecato sarebbe stato inutile nascondere alla sua famiglia quella relazione. Inoltre, se l'estate prima avrebbe avuto il coraggio di rivelare i suoi sentimenti davanti a loro, adesso che c'era riuscita non c'era motivo per nascondersi.
Ryan ed Esposito sorrisero e si diedero il cinque.

- Hey Lanie … mi devi 50 dollari! - fece Ryan alla collega.

- Accidenti! Speravo ti fossi dimenticato! - imprecò lei tra i denti, tirando fuori i soldi e passandoli all'irlandese.

- Di che state parlando?! - chiesero contemporaneamente Castle e Beckett.

- Oh niente … solo che tutto il distretto ha scommesso su di voi! - fece Esposito.

- Già … ormai sono tre anni che scommettiamo! - gli fece eco Ryan.
Castle si alzò per pagare ma i due detective, ricordandosi di qualche giorno prima quando Richard era corso in bagno, scoppiarono a ridere.

- Hey che avete voi due?

- Niente Castle! Solo che … mi raccomando … falla tutta questa volta!! - continuarono a ridere i due.

- Che?! Ma di che state parlando?!

- Niente … i cagnolini non capiscono certe cose! - fecero l'occhiolino e lui si avviò a pagare. Lanie intanto lanciò uno sguardo alla sua migliore amica che in quel momento significava “Dopo voglio tutti i dettagli!”
Lei annuì sorridendo.
Quando Castle uscì, i ragazzi si alzarono pronti per andare in centrale. Castle e Beckett andarono a vedere il musical di Alexis, Grease.
Arrivata sera, Castle portò la detective in un parco e accese una piccola radiolina.

- Ecco il motivo per il quale l'altra sera ho rimandato l'appuntamento … - fece lui teso.
La radio era sintonizzata sulla stazione della “NewYorkRadio”.
Una voce iniziò ad annunciare le canzoni.
<< Questa sera una dedica speciale. La canzone che state per ascoltare si chiama “Ironic” di “Alanis Morissette” ed è dedicata a Kate Beckett. Il tuo ragazzo dev'essere molto innamorato! >>
Kate non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Sorrise emozionata e baciò con tutta sé stessa lo scrittore.

- Non è molto romantica come canzone, ma come dice il titolo è … ironica, come la nostra storia … - si perse in quei perfetti occhi verdi. - … Ti amo. - disse infine.


 

La mattina dopo, un nuovo caso li aspettava. Arrivarono in centrale insieme, sorridendo.
Ryan ed Esposito li guardarono divertiti.

- Che avete voi due? - chiese Rick.

- Niente … Ah Castle! Bella la canzone che hai dedicato a Becks ieri sera! - fecero l'occhiolino, lei li fulminò con lo sguardo, roteò gli occhi e poi con un sorriso, inaspettatamente, baciò Castle davanti a tutti.




 

 ANGOLO DELL'AUTRICE:

Genteeeeeee!! Oddio che triste cliccare sul “Completa”!! ='(
Mi ero affezionata a questa ff ormai! Sigh, sigh … =(
Va bè … pensiamo ad altro và xD
Che ne dite di questo Epilogo? E' OOC? Come spesso mi capita ultimamente, non era così che doveva venire ma … che ci volete fare … come viene viene! XD
Ringrazio veramente di cuore tutti quelli che hanno recensito e che mi hanno aiutata e sostenuta fino alla fine e anche i lettori silenziosi.

- Grazie a chi l'ha inserita tra i preferiti:

cucciola99
gy_93
nana1827
Penn

- Tra le seguite:

bress13
cucciola99
FedeV
Giset
heavenlux
letisxD
Martysquit
nefertiti86
shamy
Spuffy93
underworld_max
Vale13

- Tra le ricordate:

cucciola99
shamy

GRAZIE DI CUORE ANCORA A TUTTI QUANTI!! <3 Presto tornarò con nuove shot e/o long fic! Ho tipo 300000 idee che mi frullano per la testa! XD
Recensite! Dai forza sbizzarritevi che è l'ultima occasione per farmi sapere cosa ne pensate! ;) Ora vi lascio che il mio angolo è diventato più lungo del capitolo! xD
bacissimi a tutti!!
la vostra,
ice_cream


 

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