Puoi mantenere il mio segreto?

di DreamingBK
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Collasso ***
Capitolo 2: *** Ti odio! ***
Capitolo 3: *** Al vento ***
Capitolo 4: *** Pain ***
Capitolo 5: *** Reset. ***
Capitolo 6: *** Quel sentimento di stupore ***
Capitolo 7: *** Il folle artista ***
Capitolo 8: *** Forse volevi dire 'OMG' ***
Capitolo 9: *** OH SO SPECIAL! ***
Capitolo 10: *** OH SO SPECIAL!parte 2 ***
Capitolo 11: *** Proteggimi ***
Capitolo 12: *** Mine. ***



Capitolo 1
*** Collasso ***


NOTE:Ciao a tutti,allora,questa sarà una FF su KWMS ,la storia continuerà dalla 25esima puntata-praticamente prima che ci sia la pseudo dichiarazione di Misa-il carattere dei personaggi non verrà minimamente variato e la storia verrà continuata come se fosse una puntata anime,parte 1,parte 2,parte 3 e di nuovo da capo.Beh...spero che capiate che questa FF non vuole assolutamente danneggiare l'anime...e...nulla,spero vi piaccia!


Episodio 1. pt 1/3 ITA
-Misa-chan!,per oggi puoi andare a casa,al resto pensiamo noi,è tutta la settimana che fai gli straordinari..lascia fare a noi!-
-Ma capo...-
-Fila a casa!-contestò senza neanche farmi finire la frase, beh ero fortunata, avevo un capo veramente premuroso.
Mi diressi verso lo spogliatoio e mi cambiai,via la divisa maid!e anche per oggi era fatta..
Uscii dalla porta sul retro e trovai nuovamente Usui ad aspettarmi.
Lo guardai per un attimo,lui mi sorrise, io arrosii...come sempre
-Non ti stanchi proprio mai?-chiesi
-Di fare cosa?-disse cominciando ad avviarsi
-Di...perseguitarmi?-per un attimo mi era venuta voglia di usare l'espressione 'preoccuparti per me' ma ci avevo rinunciato...come sempre.
-Ricordati che io sono il tuo stalker Misa-chan-rispose noncurante.
Camminavamo l'uno accanto all'altra,le nostre mani oscillavano,sospinte dai passi,ma non ci sfioravamo mai,se non in casi rari le nostre pelli non venivano mai a contatto,era strana,quasi fastidiosa questa situazione e oltretutto mi faceva venire un forte malditesta ogni volta che ci pensavo.
Eravamo quasi arrivati a casa mia quando Suzuna mi corse incontro, il sudore le imperlava la fronte e il fiatone faceva da sottofondo a ciò che mi diceva.
-La mamma ha avuto un collasso-disse tutt'un fiato


-Non ho capito Suzuna,ripeti con più calma-dissi stranita, avevo capito, perfettamente, ma in cuor mio speravo di no.
-La mamma ha avuto un collasso!-mi urlò in faccia, tra le lacrime.Doveva essere stanca di tutto questo,doveva essere stanca di preoccuparsi di mille cose,doveva essere stanca di vivere questa maledettissima vita.
E anche io ero stanca, di correre avanti e indietro, tra la scuola e il Maid Latte ma nonostante ciò non potevo capire il dolore di Suzuna.
-Dove è adesso la mamma?-chiesi con un fil di voce
-In ospedale-disse asciugandosi velocemente le lacrime.
Rimasi per un attimo a riflettere, poi estrassi dalla borsa i biglietti pe le terme che mi aveva dato il capo e che non avevo mai usato.
-Suzuna,vai, chiama qualche tua amica e vai a divertirti, quando tornerai sarà tutto ok-
Il mio volto non ammetteva certamente repliche dato he Suzuna non fece una piega e si limitò a correre verso la casa di chissà quale sua amica.

Episodio 1. pt 2/3 ITA
Mi appoggiai al muretto accanto a me e mi accasciai.
-Usui...Usui-sussurrai
In quel momento notai che le nostre mani erano intrecciate, e che lui si stava chinando ad abbracciarmi.
Con le lascrime agli occhi e tanti sentimenti incomprensibili nel cuore mi abbandonai al calore del suo abbraccio e strinsi tra le mani la sua camica, senza avere il coraggio di abbracciarlo veramente.
-Misa-chan, devi andare da tua madre-mi sussurrò infine quando le lacrime sembravano essersi esaurite.
In silenzio religioso ci dirigemmo verso l'ospedale, mano nella mano.
RABBIA;provavo rabbia nei confronti di un padre che ci aveva lasciato sole sommerse dai debiti, se solo avessi avuto i soldi avrei curato la mamma
RAMMARICO;nei confronti di una sorella a cui non avevo mai prestato le giuste attenzioni e a cui avevo scaricato parte del mio pesante fardello
DISPERAZIONE;nei confronti di una madre, straziata nel corpo e nell'anima ancora dal marito.
Ora come ora avrei dato tutto per salvare mia madre.TUTTO.
Una volta giunti nell'ospedale mi diressi verso la camera di mia madre,era la 6 volta in quest'anno che veniva ricoverata e ormai sapevo bene il procedimento:
COLLASSO->OSPEDALE->LUNGA PERMANENZA->DIMISSIONE->RITORNO ALLA VITA nascondendoci dietro un dito, per evitare di disperarci tra noi.
-Quanto ci metterà questa volta a riprendersi?-chiesi a un giovane dottore che mi stava accanto e guardava la mamma addolorato.
-Trenta giorni-disse inflessibile.
-Così tanto?-protestai con un filo di voce
-A dire la verità questa volta il processo di guarigione sarà molto più veloce delle altre volte, ma mi voglio ocupare personalmente della signora somministrandole farmaci che a quanto mi pare di capire voi non avete la possibilità di comprare-
Arrosii, mi imbarazzavo sempre quando sentivo commentare la mia povertà.
-Ma ora come sta?-chiesi
-Bene, sarebbe anche già in grado di tornare a casa ma le ho somministrato dei sonniferi, ha bisogno di dormire vostra madre-replicò con occhi adoranti,sfiorando col dorso della mano il viso di mia madre.
Rimasi incantata da quel gesto, era da anni che nessun uomo trattava con tanta premura mia madre, forse quella poteva essere una nuova alba...

Episodio 1.pt3/3 ITA
Uscii dalla struttura sorridente, sentivo che una strana forza nasceva in me, ero felice per mia madre...ero speranzosa.
-Perchè sorridi?-mi chiese infine Usui
-Anche io vorrei trovare un uomo che mi sappia accarezzare così-gli risposi senza pensare.Nonostante odiassi gli uomini da quando avevo conosciuto Usui ci avevo un poco ripensato e in fondo non è giusto fare di tutta l'erba un fascio no?
Arrosii ripensando a quello che avevo detto in sua presenza.
-Presidentessa,mi porti proprio al limite lo sai?-mi disse appoggiandomi dolcemente contro un muretto.
Riecco quella sensazione :il cuore che batte a mille, il viso che si arrossa, le orecchie che si riscaldano, ogni mia singola particella che voleva muoversi verso di lui e..NO,NO,NO!lui ..è un idota e basta, non è concepibile che mi possa attrarre un alieno pervertito come lui!
Sciolse la sua mano che era ancora intrecciata alla mia-nonostante non me ne fossi accorta- e col il dorso della mano mi accarezzò dolcemente il volto con molta più dolcezza di quanta ne avesse avuta il dottore.
ESPLOSO.il mio cuore era esploso,era da quando ci eravamo quasi b...b...aciati alla spiaggia che sentivo il bisogno, la NECESSITA' di sentire la sua pelle sulla mia, i suoi occhi sui miei..
Affondai le mani tra i suoi capelli, erano davvero morbidi..
Le sue mani tornarono ad intrecciarsi con le mie,il suo volto si avvicinava al mio, e il mio corpo aderiva al suo.
-Non sei così piatta-mi sussurrò all'orecchio,mordendolo.
-pervertito-sussurrai con un filo di voce, avrei voluto rispedirlo al suo pianeta d'origine a calci ma il suo profumo mi inebriava e inoltre non riuscivo a sciogliere le braccia che gli cingevano dolcemente il collo in un tanto agognato abbraccio.
Posò un lieve bacio sul collo, poi si avvicinò al mio volto,appoggiò la sua fronte sulla mia..
Poi lo sentii solo dire qualcosa come'..sei caldissima,devi avere la febbre' e svenni.
Mentre ero svenuta pensai 'è colpa tua se la mia temperatura è salita di almeno 90 gradi..'

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Capitolo 2
*** Ti odio! ***


Episodio 2.pt1/3 ITA
Aprii gli occhi leggermente, inizialmente non riuscii a definire bene i lineamenti di ciò che mi stava attorno, poi piano piano riuscii a distinguere un appartamento e..Usui.
Arrosii immediatamente al ricordo di quanto mi ero lasciata andare quel pomeriggio..ma..un attimo, era già sera?!
-Che ore sono biascicai?-cercando di alzarmi dal letto.
Usui mivenne incontro, aveva la faccia decisamente preoccupata, mi spinse dolcemente sul letto non facendomi alzare e stendendosi a pancia in giù accanto a me.
-E' sera,sono le undici, ora di dormire gattina-e mi accarezzò la testa,poi fece scendere la mano lungo la mia guancia e mi accarezzò nuovamente.
'Al diavolo l'orgoglio!'pensai, e premetti forte il mio volto contro la sua mano.
-Devi avere la febbre davvero tanto alta per fare questo Misa-disse avvicinandosi al mio volto col suo e posando la sua fronte contro la mia per sentire quanto ero calda.
-Ho abbastanza febbre da fare questo e non pentirmene-e mi avvicinai, velocemente alle sue labbra, per paura che si sarebbe ritratto,indugiai un momento solo a un palmo dal suo naso e poi lo baciai.
Lui si stupì e per un attimo strabuzzò gli occhi,infine li richiuse e mentre rispondeva molto cautamente al mio bacio sembrò raccogliere tutta la sua forza di volontà.
Le sue labbra erano decisamente molto più morbide di quanto mi ricordassi, il ricordo non rendeva decisamente giustizia neanche al suo sapore.
Sapeva di uomo, come dire, emanava il suo essere da tutti i pori.
Gli saltai quasi addoso e mi misi a cavancioni su di li, stringendogli le braccia attorno al collo.
Sentivo ogni suo muscolo contrarsi e ogni mio muscolo rilassarsi fino a che,pocho dopo non si stacò da me e mi abbraciò.
-Ti potresti pentire di tutto questo Misa-chan-mi disse e io,stordita dalla febbre mi addormentai accanto a lui,tra le sue braccia.

Episodio 2.pt2/3 ITA

Mi svegliai al calduccio,contro qualcosa di soffice e caldo altrettanto.
Per un attimo mi lasciai andare a quel calore, poi mi strofinai stancamente gli occhi e distinsi che chi era vicino a me era Usui e ciò su cui ero stata appoggiata tutta la notte era il suo petto..nudo.
-Perchè diavolo non hai la maglietta Usui!-urlai
-Buongiorno anche a te Misa-chan-disse-e comunque è colpa tua che ieri sera mi hai fatto venire parecchio caldo..-continuò.
Ed eccoli, i ricordi,lesensazioni, i SENTIMENTI,che avevo provato il giorno prima sbattermisi in faccia come per ridicolizzarmi.
Incominciai a prenderlo a pugni sul petto, debolmente, come facevo sempre i queste situazioni, la diversità però era che in genere era lui che faceva qalcosa che mi faceva arrabbiare,ma stavolta ero io.
Rammaricata e rossa come un peperone in viso gli dissi:
-Sei arrabbiato?-
-Misa-chan mi farai impazzire..-e mi strinse al suo petto, provai aiutandomi con le mani a staccarmi ma non ci riusciv, forse perchè ero debole, forse perchè anche in questo Usui mi superava mille volte.
-Usui smettila!!-gli dissi senza neanche troppa convinzione
Non fece nemmeno una piega.., guardai dalla finstra che c'era sul lato che tipo di luce c'era, probabilmente era mattina..
-Dobbiamo andare a scuola!-dissi provando a distrarlo
-Dove vuoi andare tu?-rispose finalmente ridendo ma non mollando minimamente la forza.
Mi arresi.Rilassai i muscoli e non opposi più resistenza,tanto non sarei mai riuscita a scappare da lui.MAI, NEMMENO SE L'AVESSI VOLUTO
-Dobbiamo andare a scuola Usui, sul serio-gli dissi dopo qualche minuto.
Il mio volto era premuto contro il suo petto, quindi sentivo il suo lieve respiro sui capelli,rimasi per un poco a concentrarmi su quello finchè non rispose.
-Ieri sei svenuta e avevi la febbre a trentotto e mezzo, quindi non ti aspettare di andare a scuola-
-Ma fammi tornare a casa perlomeno!-
-MAI, sei già un pericolo da sana, figuriamoci sola in un casa da malata!-mi rispose
-Ma io non posso rimanere a casa tua!cosa diavolo pensi di fare brutto alieno pervertito?!-
-Io sarei il pervertito?devo forse ricordarti ciò che hai fatto ieri?-
Panico.
Gli avrei voluto rispondere 'no grazie, so bene quello che ho fatto e me ne vergogno già abbastanza senza che me lo ricordi' ma dalle mie labbra non uscì nessun suono.
Mi liberò dall'abbraccio e portò il suo viso all'altezza del mio.

Episodio 2.pt3/3 ITA
Mi baciò per un istante, che bastò comuqnue a folgorarmi e a farmi battere il cuore in petto come se avessi le palpitazioni.
-Hai fatto questo-disse
Poi scese sul mio collo e cominciò a lasciare una scia di baci incandescenti..
-E questo-un bacio- e questo-un altro baciò sempre più verso il mio seno.
Quando notò che la situazione stava diventando un po troppo pericolosa risalì all'altezza del mio viso e fece per dire qualcosa, ma poi si fermo.
-Io non ho fatto tutto questo!-dissi cercando di replicare ,poco lontana dal suo viso.
-Come no?forse non hai capito bene, vuoi che te lofaccia rivedere nuovamente?-chiesi a sfottò
-Si-gli risposi io
Perchè gli avevo risposto così?non lo so, so solo che quando mi toccava io impazzivo letteralmente e il cuore, che in genere mi sembrava tanto pesante lo sentivo leggero.
-Ti odio-gli dissi poco prima che si potesse avventare sulle mi labbra, mentre io lo aspettavo, bramosa delle sue.





NOTE:l'ultima parte è stata fatta un poco di fretta a causa del pochissimo tempo che gli studi mi concedono,se trovate degli errori di battiura vi prego di scusarmi ma anche quelli sono dovuti alla mancanza di tempo.
Infine vi ringrazio per tutti i commenti e rispono a michiru_:in questa sezione personalmente non ho mai scritto, quindi non sono una veterana,però posso diri che dal mio punto di vista se qualcuno viene a leggere una FF proprio di KWMS la trama un poco la deve sapere, sul fatto della descrizione dei luoghi hai ragione ma in questa credo di no, perchè oltretutto a grandi  linee.:D

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Capitolo 3
*** Al vento ***


Episodio 3.pt 1/3 ITA

Sentivo il suo respiro su di me e le sue mani accarezzarmi i fianchi.
Prima di baciarmi mi guardò, come se volesse la conferma che lo volevo davvero, come se volesse sapere se mi avrebbe fatto in alcun modo male.
Ma era impossibile,da quado era entrato fastidiosamente nella mia vita era diventata una delle persone più importanti,sarà per i suoi occhi profondi e verdi come le foglie in primavera,sarà per i suoi capelli morbidi e biondi come raggi di sole, sarà anche perchè l'unica cosa che gli manca è il destriero bianco;..sarà perchè lo voglio.
Nonostante cerco in qualsiasi modo a esprimere i miei sentimenti è come se avessi una parola sulla punta della lingua che mi rifiuto di dire,quando lui mi tocca,mi guarda,mi rassicura e mi salva dalle brutte situazioni il cuore mi si stringe in petto, in una sensazione di dolore quasi, di NOSTALGIA che però non faccia altro che rincorrere, in modo masochista, come se il mio corpo ne NECESSITASSE, e averlo così vicino a me ora,mi faceva andare in tilt.
-Usui-sussurrai rossa in viso,la sua quasi inesistete lontananza dal mio viso mi faceva tremare, il cuore mi sarebbe potuto esplodere da un momento all'altro..
-Usui-ripetei con un poco di convinzione in più,come per incitarlo a porre fine a quell'inutile attesa.
-Mi vuoi?-mi sussurò, e ad ogni sillaba che pronunciava le sue labbra si sfioravano impercettibilmente con le mie.
'ma che razza di domande sono?!certi che ti desidero, più dell' aria stessa!' gli avrei voluto rispondere,ma non lo feci.
-No!,certo che no!ti chiamavo solo per dirti di allontanarti da me!-dissi cercando di trovare la scusante il più plausibile per scappare da questa situazione.
I rimorsi mi assalivano e i dubbi sembravano prendermi a pugni.
Lui si allontanò da me, con volto triste e si spostò da sopra il mio corpo,come per lasciarmi carta banca, di certo non si sarebbe immaginato che avrei fatto un'azione di tale sconsideratezza.

Episodio 3.pt2/3 ITA

Corsi fuori dalla porta senza neanche mettermi le ciabatte,dopo un attimo di smarrimento lui prese ad inseguirmi, ma inutile, ero già in testa, e inoltre era come se il suo corpo si fosse svuotato di tutte le emozioni che avevo percipito in lui quando gli ero stata vicina.
Dopo poco mi ritrovai al Maid Latte, inspiegabilmente.Forse l'abitudine di percorrere ogni volta quella strada mi aveva portata lì anche involontariamente.
Vidi il capo squadrarmi per un attimo, poi sentendo i passi di Usui che si avvicinavano alla porta mi nascosi nelle docce e dissi al capo di non dire niente a lui che io ero lì.
Quando entrò, tutto trafelato e scomposto i sensi di colpa presero come a pugnalarmi.
Io SEMPRE gli facevo dei torti, mai una volta che riuscissi a fargli del bene, MAI!
Mi sentivo inutile, come sempre, nonostante lavorassi tanto non riuscivo a pagare interamente la casa e a causa della mancanza di medicine la mamma si era sentita male e mia sorella viveva la sua vita in un cub di premi per procurarsi qualcosa da vivere, nonostante studiassi tanto non riuscivo comunque a strasformare il Liceo Seika in una scuola dove le femmine potessero stare davvero bene.
Ero un fallimento in tutto.
-E' qua?-chiese Usui
Il capo si girò verso di me e mi chiese cosa gli doveva rispondere, continuai per inerzia a nascondermi dietro un dito e gli dissi di dire di no.
-Misa-chan ha detto che non è qua-disse il capo stupidamente.
Nonostante quella donna avesse un gran cuore non era sicuramente eccelsa per intelligenza.
-Ditele che l'aspetto a casa appena ne avrà voglia e..-divenne rosso in viso-fategli le scusle da parte mia-disse Usui
Mi sentivo morire dentro.
Usui si voltò verso la porta e esitò un poco, io provai a corrergli dietro e ad afferrargli la camicia ma lui fece un passo avanti, continuando ad andare verso la porta.
Lui sapeva che gli reo dietro, eppure si comportava così, perchè?beh, ne aveva tutte le ragioni, io in ondo non ero altro che una stupida bambinetta che non sapeva altro che procurargli guai.
Mentre lui si incamminava verso casa io gli andavo dietro, seguendo le sue orme, come una persona da imitare, perchè io volevo diventare come Usui:Perfetta in tutto.
Una volta entrati in casa si diresse subito in bagno, senza neanche voltarsi verso la porta, come se fosse stato da solo.
Forse era un modo per togliermi dall'imbarazzo, o fose era veramente arrabbiato.
I minuti passavano, e io non facevo altro che dondolarmi, prima sul paquè marrone, poi sul letto, tra le coperte grigie e bianche.
Sentivo solo il ticchettio dell'orlogio posto vicino alla finestra della cucina, che mi faceva crescere l'ansia a ogni battito.
Sembrava quasi non volesse uscire dal bagno, come se si volesse rinchiudere in se stesso.
BASTA!, per una volta basta! basta con tuti questi contorcimenti mentali, per una volta volevo fare una benedettissima cosa senza dover avere ripensamenti o altro.
A passi sicuri mi avviai verso la porta del bagno e la aprii...
OK...forse era meglio se tornavo ad ascoltare la mia coscienza...
Mi sarei aspettata tutto, davvero tutto ma trovare Usui-kun coperto solo con un asciugamano legato in vita che si accinge ad asciugarsi i capelli dopo aversi fatto la doccia NO.
-Sei tornata a quanto vedo..-disse in tono sbruffone.
Ero quasi certa che quel tono non servisse ad altro se non a coprire la tristezza che aveva, lo percepivo, me lo sentivo dentro, come se tutti i suoi sentimenti fossero anche i miei, come se in nostri cuore, sin dal primo bacio si fossero scambiati.
Ci fissammo per un attimo,dopo poco lui prese a ridere e io al suono della sua risata cominiai a piangere.
Lasciai che la tremarella che le gambe avevano ogni volta che stavo con lui mi assalisse finchè queste non cedettero, lasciandomi a piangere come una bambina di due anni per terra.
Usui si avvicinò e disse:
-Hey, hey, ..non piangere-si avvicinò un istante come per volermi prendere tra le sue braccia ma si fermò,come se avesse paura di commettere un errore.
-Usuiiii-urlai tra le lacrime saltandogli al collo e abbracciandolo,con molta più enfasi di quanto i miei sensi di colpa mi permettessero.
Lui dopo un attimo di stupore ricambiò l'abbraccio e nel frattempo mi prese in braccio e mi portò nella vasca, non ancora svuotata dall'acqua.
'L'acqua dove si è lavato Usui-kun-pensai, e il mio cuore sussultò.
-Cosa vuoi fare brutto alieno pervertito?!-gli chiesi
-Facciamo il bagno insieme Misa-chan?-disse con convinzione, stringendomi a sè e portandomi al lato della vasca in modo che non potessi scappare.
-Ma sei pazzo?!-replicai
-DI TE-mi rispose.
...
...
...
Gli saltai addosso, in un misto tra un combattimento e effusioni romantiche e, in questa ambiguità che da sempre ricercavo fui libera di stringerlo forte a me, fino a che, in un misto tra volere di tutti e due e casualità le nostre labbra si intrecciarono.
Lui fu cauto all'inizio,ma io gli saltai letteralmente sopra e lui cominciò a intensificare i suoi baci, fino a che non sentii qualcosa di umido, che non era l'acqua della vasca, tracciare i contorni delle mie labbra.
Fui spiazzata inizialmente, non sapevo cosa fosse quella sensazione che mi stava facendo vacillare, e non sapevo cosa fosse questa situazione, in teoria qualuno lo chiamerebbe 'bacio con la lingua' ma il mio corpo non sapeva identificarlo, dato che era il primo che avessi mai ricevuto.
Mi lasciai codurre da lui, le mie labbra si muovevano insieme alle sue, fino a che non sentii la sua lingua cercare la mia,e la mia lingua rispondergli energicamente.
Mi portò al bordo della vasca, che coincideva con il muro e mi ci fece appoggiare, come per potermi baciare meglio.
Le sue mani ,bagnate dall'acqua della vasca, mi percorrevano il corpo, poi, si soffermarono sui bottoni della camicia, che mi feci volentieri sfilare, e successivamente sui pantaloni.
Esitai un istante, indecisa se fare mille passi avanti o duemila indietro, alla fine gli lasciai libero accesso al mio corpo, perchè sapevo che si sarebbe fermato,non era certamente uno sprovveduto.
E mentre il suo corpo aderiva al mio e le mie gambe si incatenavano al suo bacino, involontariamente provocatorie ,lui si staccò.
-Ho bisogno di respirare sai..-mi disse all'orecchio.
Nonostante il nostro turbinio di passione si fosse momentaneamente fermato io non smisi di tenerlo ben stretto tra le mie braccia, anche se a dire la verità lo facevo anche perchè non vedesse il mio viso super rosso dall'imbarazzo.
-Misa, lasciami, voglio guardarti-disse, ecco perfetto...
-N..no-sussurrai
Non sembrò contento della mia risposta, quindi fece scendere le labbra lungo il mio collo e mi lasciò un segno nero, come quello che mi aveva lasciato al mare.
-Questo segno significa che sei mia-disse e mi passò una mano lungo la spalla, come per fortificare la frase.
-E dato che sei mia ogni tua minima espressione è solo MIA-continuò.

Episodio 3.pt 3/3 ITA

Lo liberai dalla mia morsa-abbraccio e gli lasciai esaminare il mio viso.
-Sei bellissima disse- e si morse il labbro
Non sapevo davvero cosa fare, sentivo tutta me stessa che voleva diventare parte di lui,ma mi sentivo anche molto instabile.
-A cosa pensi?-mi chiese
Lasciai i pensieri liberi di fluire attraverso le parole, sentivo che non dovevo più nascondere nulla a lui.
-A tante cose,a quanto mi hai cambiato la vita, a quante nuove esperienze mi ha fatto fare, al fatto che sei stato tu il mio primo bacio, alla tua bellezza, alla tua perfezione, sto pensando a te Usui-kun...a quanto ti desidero-dissi
Avevo lasciato come la radio accesa senza mettere la giusta frequenza, e invece di inventarmi delle finzioni gli avevo detto a ciò che pensavo davvero.
Vidi un espressione di sorpresa dipinta sul suo volto, credo che non si aspettasse proprio una cosa del genere.
-Sai Misa-chan, tu trovi sempre il modo di penetrare nella mia corazza, non importa cosa faccia per evitare il mio amore per te e cercare di trattenermi, tu mi fai sempre perdere il controllo-
-Non hai bisogno di controllarti con me...-gli dissi,rossissima in volto
-E invece si, sei una creatura così delicata, le cose più stupide ti possono far stare male, se solo perdessi il controllo potrei farti male...-disse
-Non importa quello che fai, non devi controllarti con me-replicai, come per voler rifiutare l'idea che con me si dovesse porre dei limiti,...perchè io con lui non lo facevo.
Mi sorrise dolcemente e mi riabbracciò, mi prese in braccio e mi portò fuori dalla vasca.
Mentre ci asciugavamo mi chiese:
-Davvero mi trovi bellissimo?-come se non fosse una verità che tutti possono constatare.
-Ma certo che no...-risposi, aveva tutto un limite, e il mio orgoglio aveva fatto capolinea.
Deluso Usui andò a letto, ero sicura che fosse deluso non perchè non lo avessi elogiato, ma perchè ero ritornata nel mio guscio.
Pentita mi infilai sotto le coperte e lo cercai, ma lui era girato di schiena...l'avevo fatto veramente arrabbiare.
-Si, sei davvero bello...-azzardai a dirgli mentre cuore e orgoglio facevano a pugni.
Lui si smosse un pochino e si voltò verso di me.
Ad accogliermi ci fu nuovamente il suo petto caldo e nudo, ma stavolto,dopo essermici rintanata contro, puntai il mio sguardo su di lui, come per fargli leggere nei miei occhi la sincerità di ciò che dicevo:
-Mi piace il tuo sorriso contagioso, raro e spontaneo
Mi piaccionoi tuoi occhi,sinceri e comunicativi
Le tue labbra soffici-arrosii-
I tuoi capelli morbidi
Il tuo corpo forte e protettivo
Il tuo carattere spontaneo
Le tue mani che riescono ad accarezzarmi così delicatamente...-avrei avuto una lunga lista di cose che mi piacciono di lui da elencare ma mi fermò di colpo dicendomi:
-Ti AMO-mi avvicinò a lui e senza esitare mi baciò.
Mentre la sua lingua si amava con la mia pensai 'anche io ti amo, anche io ti amo Usui-kun'
peccato che non trovai il coraggio per dirlo.







NOTE:questo capiolo è ultra lungo D: susate, beh, vi prego, vi scongiuro, commentate, voi siete il mio motore e senza di voi non riesco più a scrivere, I NEED YOU!(mi potete commentare sia nel topic apposito proprio in questa sezione, sia su EFP)
vi ringrazio come non mai e che dire...al prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** Pain ***


Episodio 4.pt1/3 ITA

Aprii gli occhi lentamente, ero ancora insonnolita ma cercai comunque di svegliarmi.
Distinsi bene la camera di Usui senza stupirmene troppo, erano già due giorni che dormivo a casa sua.
Provai ad alzarmi ma sentii una specie di peso sul petto, guardai e notai che Usui-kun era addormentato sopra il mio seno.
Un fascio rosso lampeggiò sul mio viso prima di ricordarmi quello che era successo ieri

FLASHBACK
'-dimmi altro-mi chiese Usui.
Io non dissi niente, troppo vergognata da ciò che gli avevo affermato poco prima e dal suo bacio improvviso
-Davvero sono stato io il tuo primo bacio?-disse lui per trovare un argomento di discussione
-S..si..-gli risposi timidamente
-Uhm..direi che posso essere sia il primo che l'ultimo no?...senza cambiamenti nel corso della tua vita..-disse mentre alternava baci su tutto il mio corpo
-Lo penso anche io...-dissi infine
-Mi fa piacere che siamo daccordo-mi susurrò Usui nell'orecchio mordendomi il lobo.
La sua mano destra mi accarezzò il fianco e allora, sentendo la sua pelle dull mia mi accorsi dell'imarazzante situazione:io ero in mutande e reggiseno e Usui-kun in boxer.
Non era dignitoso, non era assolutamente dignitoso per la presidentessa del Liceo Seika rimanere in queste condizioni!L'orgogoglio si riappropriò di me, e se non fosse stato per Usui che non mi diede il tempo di parlare avvolgendomi tra le sue braccia me ne sarei andata subito..ma al contrario prese a respirarmi pesantemente sul collo e a baciarmi sulle labbra senza neanche farmi rendere conto che gli stavo graffiando la schiena con le unghie.
Feci per scusarmi ma lui mi morse il labbro come a significare che non c'era alcun problema, poi FINALMENTE si decise a baciarmi veramente, sovrastandomi con il suo corpo caldo e facendo penetrare la sua lingua nella mia bocca.
Com'era quel discorso che mi aveva fatto nello spogliatoio una volta?..era qualcosa del tipo 'mascio domninante' o qualcosa del genere, ecco, ora lo sentivo, con tutta la sua virilità che si impossessava letteralmente di me.
Se non fosse stato per le sue labbra che erano state per tutta le sera sulle mie, tranne brevi pause per respirare, gliel'avrei urlato in faccia, con tutta me stessa:TI AMO USUI-KUN, TI AMO'

Ma fortunatamente non ne ebbi la possibilità,i sentimenti che sembravano traboccare da un vaso troppo pieno, che mi colmavano il cuore, erano talmente intensi,talmente veri he io stessa me ne vergognavo.
Nonostante Usui-kun mi avesse detto non solo una, ma più volte che mi amava, mi aveva confermato -la prima volta- che mi aveva baciata solo per il gusto di farlo, non perchè ci fosse un vero sentimento dietro; e questo mi portava a dubitare, a vergognarmi come una ladra dei miei sentimenti, come se fossero impuri.
Aspettai che Usui si svegliasse,accarezzandogli impercettibilmente i capelli, un po' per non svegliarlo, un po' perchè non volevo che se ne accorgesse, perchè avevo deciso che mi sarei fermata.
Non avrei continuato questa corsa allo sfascio, ormai lui aveva ottenuto quello che voleva:mi aeva fatta innamorare di lui.
Anche il solo pensiero di queta parola mi ricopriva di intorrogativi la mente, ma ormai avevo capito che lui non voleva fare altro che una collezione di tutte le ragazze della scuola, e io, non avevo fatto altro che cadere nella sua trappola, e cadere nel suo letto.

Episodio 4.pt2/3 ITA

Usui si svegliò lentamente come me, e, diversamente dal mio solito ,fu perfettamente conscio della sitazione e sopratutto di DOVE dormiva.
Si scostò dolcemente dal mio seno e portò il suo viso alla mia altezza.
-Buongiorno-disse con la voce ancora un poco impastata dal sonno.
Sul viso mi balenò un rossore, che fortunatamente svanì presto e, differentemente da quanto avevo immagnato Usui non aveva provato a baciarmi di prima mattina come un 'buongiorno', come se ogni bacio fosse sacro, e non si potesse sprecare per una banalità del genere..forse non aveva davvero cattive intenzioni...ma cosa dico!!!certo che ne aveva!!non c'era sicuramente dubbio.
Il mio volto si incupì.
-Oggi pensavo di tornare a scuola..-azzardai a dire.
Era come se ci fosse una chiara tensione palpabile tra di noi..meglio così il distacco sarebbe stato più facile!
-Per me va bene-rispose Usui senza battere ciglio.
-E avevo pensato anche di tornare a casa mia...-
-Come mai?-impassibile
-Beh, è ora di togliere il disturbo..e poi la casa sarà sporca..forse è anche già tornata Suzuna, non la posso lasciare da sola! e ...e devo preparare tutto per il ritorno di mamma...-
-Non c'è problema se rimani, non crei alcun disturbo..e per la casa, possiamo tornarci ogni volta che vuoi per fare le pulizie insieme, Suzuna rimarrà allo stabilimento per una settimana e tua madre rimarrà all'ospedale ancora per tanto tempo, non c'è alcun motivo perchè tu vada via...Misa...cosa hai?-
Vacillavo.
-Io DEVO tornare a casa-dissi poi con un tono che non ammetteva repliche.
-Cosa ho fatto ora?!-chiese esasperato, come se avesse capito che in realtà volevo solo scappare da lui.
-Nulla, nulla...io volevo solo tornare a casa mia...-
...
-Va bene, non ti posso costringere...ma ti va bene se ci potremo incrociare solo raramente a scuola mentre tu corri da un'aula all'altra e da ritorno al maid-cafe?-
Era vero, ci saremmo visti così poco in fin dei conti...probabilmente non avremmo avuto neanche il tempo mterialee per abbracciarci se solo lo avessi voluto.
Usui camminò verso di mè, mi bloccò con le braccia -mantenendosi però a una discreta distanza- e poi disse:
-Misa...io ti amo,non posso fare a meno di te, non posso ricominciare la vita di tutti i giorni dove ti vedo e ti parlo solo per pochissimo tempo!-
-Ma io no!, io non ti amo,è per questo che devo stare il più lontano possibile da te!perchè quando ti sto vicino non rifletto, mi fai perdere la condizione del tempo, dello spazio e dell'orgoglio!-BUGIA, tremendissima BUGIA, menzogna, sporchissima menzogna, non era vro, non era assolutamente vero che non l'amavo, ma doveva andare così, era giusto che andasse così.Come mio padre mi aveva abbandonato, anche lui mi avrebbe lasciato.
Le lacrime cominciarono a scorrermi sulle guancie velocemente,e io, impotente scoppiai a singhiozzare davanti a Usui.
-Quindi è solo una questione d'orgoglio?solo questo?!-quasi urlò esasperato lui

Episodio 4.pt 3/3 ITA

Lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, lasciandomi libera di scappare, e io corsi a perdifiato, dapprima verso la porta,poi per le strade, e infine fino a casa mia.
Appena arrivata entrai, superando il cancello rotto e le assi spezzate, andai a rifugiarmi sul letto e scoppiai a singhiozzare.
Era meglio un distacco veloce che qualsiasi altra cosa.
Ma nonostante tutto faceva male, faceva male terribilmente, come una ferita impregnata di sale, mi bruciava dentro, mi corrodeva il cuore:IL MIO PRIMO AMORE MALATO si era colcluso con un cuore spezzato.
Quel giorno non andai a scuola, ma feci di tutto per occuparmi la testa e non pensare a niente.
Riparai gli assi rotti, col la poca vernice che era rimasta rimbiancai il salotto, pulii la casa, chiesi i compiti che mi ero persa e chiamai Suzuna per assicurarmi che stesse bene, andai a fare la spesa e durante il tragitto del ritorno passai da mamma:era notevolmente migliorata, le rughette nel viso quasi erano scomparse, ed era notevolmente più felice, mi parve anche di sentirla chiamare il dottore 'Kaname-chan'..chissà quanta confidenza c'era tra loro..
Chiamai anche i ragazzi del consiglio per coordinare il lavoro e mi rimisi in pari, andai al dojo e feci una preghiera per la mamma e Suzuna, ero anche tentata di prendere un portafortuna ma costava decisamente troppo, con quel prezzo avrei potuto mangiare per due giorni!
Ma nonostante tutto il fastidioso dolore nel petto non se ne andava via, contnuava a a perseguitarmi come lo stalker che mi aveva procurato quella ferita.Il solo ripensare al suo viso mi faceva stare male, ora stava bene?era triste e addolorato anche lui o davvero non gliene importava niete di me ed ero solo una della lista?.
Mi sentivo come se avessi la risposta sulla punta della lingua ma per orgoglio non la volevo dare.
Il giorno dopo non andai comunque a scuola, probabilmente per tutta questa settimana mi sarei finta malata:malata d'amore
Passai invece il resto del tempo alle poste per pagare le tantissime bollette che si erano accumulate, per caso incontrai per strada Aoi-kun e mi fece piacere scambiare due chiecchiere con lui.
-E il tuo fidanzato dove l'hai lasciato?-mi chiese poi
-A chi ti rifeisci?-gli chiesi quando sapevo perfettamente la risposta
-A Usui-kun ovviamente!-
-Beh..abbiamo litigato a dire la verità..-
-Cooooooosa?-e corse via non so dove...
Il solo parlare di lui mi ucideva dentro, come se un coltello affilato mi straziasse l'anima, sentivo dolore fisico, avevo smesso di mangiare e mi ero indebolita in tutti i sensi, era possibile che fosse così straziante una delusione di questo genere?
Andai anche, con timore, al maid latte..
Le ragazze mi fecero la stessa domada che mi aveva fatto Aoi-kun, come se vedermi da sola fosse quasi uan cosa strana..accidenti perchè?!
perchè proprio a me?!?!?!
Perchè mai deve fare così male?
Perchè dopo neanche due giorni che non sento la sua voce sento come se il mondo mi crollasse addosso?
Perchè nonostante il tempo stia trascorrendo il dolore continua a crescere?
Perchè il mondo continua ad andare avanti?!perchè non me ne frega niente se anche solo fossi stata una della 'lista', ma ora come ora vorrei esere accanto a lui?
Stavolta, fui io a correre via dal Maid Latte, le pareti su cui lui si appoggiava, il suo posto riservato su cui lui si sedeva.
La cucina dove a volte veniva a cucinare e la divisa che improvvisata che gli facevamo indossare.
Ogni cosa riecheggiava i suoi respiri, i suoi occhi, la sua vita mischiata alla mia e la sua mancanza che la cambiava nettamente in peggio.
Sinceramente?mi sembrava di stare all'inferno


NOTE:e anche questo è andato, spero tanto vi piaccia, spero che coloro che trovano irreale questa FF si ricredano con questo capitolo e spero che la troppa malinconia non vi annoi, spero comuqnue che riusciate a capire il DOLORE di Misa.
The pain of love will last forever (cit. tokio hotel)
Nel primo ep c'erano 5 commenti, nel secondo due e nel terzo 4, arriviamo a  sei in questo?*-*

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Capitolo 5
*** Reset. ***


Episodio 5.pt1/3 ITA

Erano ormai passati 10 giorni dalla litigata con Usui,e Suzuna era tornata a casa.
Nonostante fosse preoccupata, come sempre, per nostra madre, scorgevo nei suoi occhi una nuova luce.
Anche se non ne sapevo l'entità ne ero comunque felice, almeno lei doveva sorridere.
Avevo ripreso ad andare al Maid Latte e a scuola nonostante non ne avessi voglia, ma avevo abbandonato il mio ruolo di presidentessa.
Apparte il fatto che ormai le ragazze non vedevano più di cattivo occhio questa scuola e che non ce la facevo con tutti i compiti che avevo da sbrigare.
Ora le giornate sembravano più lunghe, non dovevo arrabbiarmi più per via delle riviste porno che portavano in classe i ragazzi, nè se qualcuno correva per i corridoi, non dovevo più precipitarmi correndo alla stazione per prendere il treno ed arrivare al Maid Latte, nè c'era più Usui a occupare il mio tempo.
A scuola lo incrociavo spesso e ogni volta che mi cacciavo in qualche guaio lui faceva qualcosa per aiutarmi, senza mai però rivolgermi la parola.
Presi la cartella e andai alla stazione, per raggiungere col treno il Maid Latte.
-Buon giorno ragazze-dissi non appena arrivai
-Buongiorno Misa-chan!!-mi risposero in coro
Tutto sembrava filare liscio fortunatamente.
Nonostante non ci fosse più Usui, i 3 idioti non avevano smesso di frequentare assidumente il locale, e questo mi faceva ricordare che eravano nel presente, in un doloroso presente che senza Usui avrei facilmente scambiato con un monotono passato.
Finito il turno andai a cambiarmi sul retro , erano andate via tutte e rimanevamo solo io e Aoi-kun, stavolta in versione da uomo.
-Cosa è successo-una frase, che spezzava il silenzio e la tensione di tutti quei giorni.Una sola frase della con abbastanza leggerezza da farmi caire che non voleva una scusa ma una verità.
-N..N..Niente, cosa deve succedere?-replicai preoccupata come al solito.
-Cosa è successo-ripetè con un velo di autorità nella voce
-Niente-replicai nuovamente, scura in volto.
-Cosa è successo!-mi urlò contro alzandosi dalla sedia.
-Io non posso vederti così!, tu sei sempre allegra, porti felicità a chi ti guarda! e non è giusto che per un idiota tu stia male!dimmi cos'è successo!-continuò
Non risposi, e feci per andarmene.Avevo un disperato boisogno di parlare con qualcuno, e ora che mi si presentava la occasione, non la coglievo in tempo.Me la facevo sfuggire, così come ho fatto con Usui.
Aoi-kun si alzò e mi bloccò contro il muro, con il volto ancora rigato di lacrime.
Provai un stretta al cuore, perchè doveva soffrire anche lui?non c'erano già abbastanza caduti in questa tragedia?
-Calma, calma, andrà tutto bene-dissi abbracciando Aoi-kun per calmarlo, non mi ero resa conto che ormai fosse diventato più alto di me.
Il suo corpo era caldo, e nonostante fossi io a dover consolare lui, fu lui a tranqillizzare me;il suo corpo mi ricordava vagamente quello di Usui, e mentre la mia mente vagava nei ricordi cominciai a raccontargli tutto, di cosa era successo a mia madre e di come avevo capito in ritardo ciò che provavo per Usui-kun.

Episodio 5 pt 2/3


Il giorno seguente fu tranquillo al Maid Latte, e anche quello dopo e quello dopo ancora e ancora, presto, tra la monotonia e la noia giunse il giorno del mio compleanno.
Ormai la lontananza di Usui mi aveva distrutta completamente, ero in continuo bilico tra passato e presente.Ero distrutta.
La giornata trascorse come qualsasi altra, senza variazioni di programma, quindi andai anche a lavorare al Maid Latte.
Non mi aspettavo assolutamente niente dalle ragazze, ma come gli anni precedenti credevo che si sarebbero ricordate che oggi era il mio compleanno, non impota, pensai.Non c'era nulla da festeggiare.
Squadrai l'orologio che avevo al polso, mancavano nemmeno 3 minui alla chiusura del locale, poi sarei potuta andare a riposarmi in santa pace.
Finito il turno lavorativo mi cambiai e uscii come sempre dalla porta sul retro.
E lo vidi.
Non conosco davvero nessun aggettivo che possa descrivere cosa provavo quel momento, sentivo il cuor esplodermi, e la testa pure.Un ciclone di emozioni si stava scatenando dentro di me.Emozioni, ricordi, AMORE.
Io ero a quasi un metro di distanza da lui, ferma, in silenzio religioso, come a rispettre la sacralità del momento, lui invece era...bellissimo.
Era poco lontano da me, fermo anche lui, sapevo bene che stva aspettando che decidessi cosa fare.
Ma io avevo scelto lui, sempre e comunque l'avrei scelto, senza alcun dubbio, mille volte lui senza mai ripensamenti!
-Cosa ci fai qua?-chiesi con un fil di voce, spaventandomi quasi di me stessa.
-Buon compleanno Ayuzawa-mi sussurrò nell'orecchio, improvvisamente pericolosamente vicino.Tanto forte mi batteva il cuore che non l'avevo neanche sentito avvicinarsi.
Si allontanò nuovamente da me, anche se di poco stavolta.
Lo cercai con le mani, mentre guardavo a terra , imbarazzata.
Lui mi venne incontro, le nostre mani si sfiorarono, e fu tuttto nuovamente apposto.
Come se i tasselli di un puzzle fossero al loro posto, dove dovevano essere.
Dopo poco mi trovai stretta a lui, a bagnargli la camicia di lacrime.
Mi ero sbagliata di grosso, il suo corpo emanava un calore decisamente diverso di quello che emanava Aoi, familiare.E il suo profumo era..era, non lo so come era,non sapevo niente in quel momento.
-Andiamo a casa-mi sussurrò nuovamente nell'orecchio.
Non sapevo cosa intendesse per casa, ma ovunque mi avesse voluto portare, con lui ci sarei andata.
Intrecciai la mano alla sua e nel buio della notte ci incamminammo verso la stella più luminosa e bella, verso il nostro destino.

Episodio 5.pt3/3 ITA

Come sospettavo giungemmo a casa sua.
Per tutto il tragitto non ci eravamo detti nulla.
Si sedette sul letto e mi fece cenno di fare lo stesso.
L'uno di fronte all'altra.
-Mi chiamo Usui Takumi, ho 17 anni e frequento la sezione 0-0 del Liceo Seika.
La mia vita è sempre stata monotona fino a che una buffa ragazza, impacciata, orgogliosa e generosa l'ha completamente sconvolta.
Non conosco nemmeno io il motivo che mi porta inspiegabilmente a pensare a lei ogni secondo della mia esistenza, l'istinto che mi porta a volerla aiutarla ad ogni costo.
Non pratico uno sport fisso, ma amo il nuoto ed il basket[..]- e continuò così tutta la notte quasi, a raccontarmi della sua vita, come fossimo due persone che non si conoscono.Che cominciano dall'inizio.
Credo che anche io avrei dovuto parlagli di me, ma sinceramente non sapevo cosa dirgli e mi sentivo ridicola.
Mi stesi sul letto, stanca, mentre Usui mi guardava stranito.
-Per stanotte posso rimanere qua?-chiesi
-Tutte le notti che vuoi.Per sempre.-
-Usui, Usui, Usui, Usui-ripetei quel nome all'infinito mentre stringevo tra le mie mani le sue, e lui si stendeva accanto a me, sotto le coperte.
L'uno rivolto verso l'altra ci guardavamo.
Feci per avvicinarmi quando disse:
-Ehm..Misa-chan, a dire la verità dovrei togliermi la maglia...-
-E perchè?..-risposi super imbarazzata
-Beh, perchè io dormo così..-
-Ok..-replicai rossa come un peperone mentre li si toglieva la maglia.
Ci fu un momento di imbarazzo tra di noi, poi, rompendo il giaccio Usui mi strinse tra le sue braccia.
Cullata da quel calore così umano e da quel profumo così inebriante, chiusi gli occhi per vivermi a pieno quel momento.
-Stai dormendo?-mi sussurrò poi
-No...non riesco a dormire-
-Neache io-
-Perchè....?-
-Perchè sono troppo felice di averti nuovamente vicina a me, io ti giuro Ayuzawa, ti amo, e non riesco a sopportare quando qualsiasi altro uomo si avvicina a te, mi fai impazzire-il mio cuore esplose
-A..A..Anche io Usui-kun, non voglio che tu mi lasci mai più, me lo prometti?-
-Te lo prometto-
Feci scorrere le mani lungo le sue schiena, fino a immergerle nei suoi soffici e biondi capelli.
-Usui mi sei mancato da impazzire-
-Anche tu Misa-chan, anche tu-e mi baciò sulla guancia.
-Ti amo-mi disse.Impazzivo ogni volta che me lo sussurrava all'orecchio in modo così sensuale, come ora.
-T..T..Tu mi hai permesso di scoprirti, ti sei aperto a me..e..e ora penso che sia giusto...che tu mi scopra-un peperone al confronto con il mio viso sarebbe sfigurato, gli avevo appena fatto una proposta indecente!Accidenti ai doppi sensi!!
Rise dolcemente:
-Pazienta ancora un poco Misa-chan, non voglio farti del male-
-Ma..ma cosa dici?!-chiesi stranita dalle sue parole..come, come poteva farmi del male?
-Usui spogliami-gli dissi, morta di vergogna.
-Ai suoi ordini principessa-e cominciò a sbottonarmi la camicetta
-Sai..mi spiazzi sempre-e mi tolse la camicia-ogni volta non so cosa potrò aspettarmi da te-e aprì la cerniera dei pantaloni-un momento prima dici di odiarmi, quello dopo mi chiedi di fare l'amore con te-
Sussultai
-Non è vero!non te l'ho chiesto!-replicai
-Allora lo fai solo per provocarmi?-
-No...ma...-
-Allora perchè?-
-Io...-
-Ti amo Ayuzawa, e soddisferò ogni tuo capriccio, ogni volta che vorrai-e fece scendere i pantaloni.
-Usui..-
-Si?-
-Baciami-
Le sue labbra calde, e accoglienti, il ricordo non gli rendeva assolutamente giustizia.
-Ancora, e ancora tante, e tante volte Usui-kun.Baciami-
Non so se quella che diceva quelle parole fossi io o un mio alterego, comunque Usui non si fece pregare due volte e mi baciò con trasporta.
La mia e la sua saliva si mescolavano come fossero un unica cosa e in men che non si dica, non so nè perchè nè come ci ritrovammo seminudi, lui sopra me che mi sussurrava parole dolci.
Usui-kun stava giocando con l'elastico del mio reggiseno, come se fosse indeciso se toglierlo o no, mentre il mio corpo stava letteralmente bruciando.
Mi slacciò il reggiseno ma non lo tolse, al contrario mi abbracciò, e le nostre pelli , nude, si incontrarono.
Gli stavo accarezzando la schiena qundo Usui disse:
-Non giocare col fuoco...Misa-chan-e quando sentii qualcosa premere all'altezza del mio ventre , capii a cosa si riferiva.
Il fumo mi usciva letteralmente dalle orecchie, mi vergognavo come una ladra.
-Usui-kun-ansimai
-Per stanotte siamo andati troppo oltre, ora dormiamo, quel poco di notte che ci rimane-
-Ma...-
-Ti amo Misa-chan-
Era ingiusto, con quella frase mi soggiogava letteralmente.

NOTE:sono tornataaaaa*-*
Allora, questo episodio è un poco più..spinto diciamo, degli altri, ma spero vi piaccia T.T grazie mille a tutti e vi prego di commentare

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Capitolo 6
*** Quel sentimento di stupore ***


Episodio 6 parte 1/3
La mattina il risveglio fu più che traumatizzante.

Il ricordo degli eventi della sera precedente mi investì in pieno e mi ritrovai in balia di uno tsunami di emozioni e sentimenti, ma sopratutto vergogna.

Quando riaprii gli occhi accanto a me c’era Usui che ancora dormiva, strano, era abbastanza mattiniero di solito;decisi quindi che gli avrei fatto una piccola sorpresa,  mi alzai e mi diressi verso la cucina.

Probabilmente non avevo voglia solo di fargli una piccola sorpresa, ma anche di evadere da quel letto che non sembrava far altro che farmi ricordare quanto avventata fossi stata la sera precedente.

Prima di aprire la porta della cucina mi girai e diedi uno sguardo a Usui,non era soltanto il ragazzo più bello che io avessi mai visto sulla faccia della Terra ma era anche il più gentile, comprensivo, passionale, meraviglioso, MIGLIORE uomo che avessi mai incontrato nella mia vita, ieri sera si era trattenuto, aveva saputo gestirmi, e questo suo essere sempre perfetto mi faceva letteralmente impazzire.

Quando entrai in cucina andai dritta verso il frigo, lo aprii e i miei occhi videro un orrore:era completamente vuoto.

Per quanto perfetto Usui potesse essere rimaneva in ogni caso un uomo e non era decisamente preparato alle faccende di casa a quanto mi sembrava di vedere.

Mi passai una mano tra i capelli con fare disperato:oggi saremmo dovuti andare a fare la spesa, fortuna che era domenica!

Presi qualche arancia da una busta e tagliai a fette il pane, dopodiché presi il succo d’arancia, un po d’acqua e una bella dose di zucchero e feci una marmellata improvvisata..era una ricetta che mi aveva insegnato la mamma, dal momento che non ci potevamo permettere soldi in spese inutili come la marmellata da spalmare spra il pane.

Quando misi il succo d’arancia e il pane con la marmellata sopra sul tavolo mi accorsi che Usui era appoggiato allo stipite della porta e mi stava fissando.

Per un attimo il mio cuore ebbe un sussulto, mi persi in quegli occhi verdi come le foglie in primavera e le mani mi incominciarono a tremare, mi sentivo enormemente a disagio.

Usui si avvicinò a me e mi abbracciò, e ancora una volta tutto tornò apposto, era come se quando non gli ero fisicamente e mentalmente vicino stessi male, ormai era diventata quasi una sofferenza stargli lontano!

-Buongiono misa-chan-disse

-Buongiorno Usui-kun, ho preparato la colazione-risposi radiosa-Beh..però oggi dobbiamo assolutamente andare a prendere qualcosa, il frigorifero è completamente vuoto!-continuai

Mi voltai verso di lui per vedere l’espressione che aveva ma sembrava solo stupito dalla colazione che si ritrovava davanti.

-Beh…se non ti piace possiamo anche decidere di prendere altro..o non saprei…beh, comunque fa niente, puoi lasciare stare la colazione che ti ho preparato io..avevo quasi dimenticato che le mie doti culinarie sono pessime-dissi imbarazzata.

‘E se ora non gli piacerà quello che ho cucinato?…ah accidenti a me e alle idee che mi passano per la testa, potevo aspettare ad andare al supermercato e prendere qualche cosa già fatta..oppure..oppure..’ma il flusso dei miei pensieri fu interrotto da Usui che mi prese per la vita e mi trascinò a sedere sulle sue gambe mentre lui a sua volta era seduto su ua sedia davanti al tavolo pronto a mangiare quella schifezza che gli avevo preparato.

-Ahh lascia starete- dissi cercando di togliergli di mano una fetta di pane, ma lui allontanò la mano in cui la teneva e ancora prima che io potessi togliergliela dalla mano ne assaggiò un boccone.

Rimasi per un attimo a fissare la sua espressione, pregando che non si trasformasse in una smorfia di disgusto, ma ancora prima che potessi valutare se quella dipinta sul suo votlo era un espressione estasiata o disgustata mi ritrovai tra le sue braccia, col volto schiacciato al suo petto.

Rimasi un attimo interdetta, poi chiusi gli occhi e annusai il suo profumo:mi dava letteralmente alla testa.

Il calore del suo copro, la forma degli addominali che si sentivano sotto la camicia e la dolcezza che riusciva a metterci in tutto quello che faceva..Usui era fatto così, era un ragazzo perfetto, che sembrava non accorgersi di quanto perfetto fosse, o forse semplicemente celava la sua sensualità nella sua continua innocenza velata da battute sconce.

-Grazie piccola-mi disse in un orecchio

Avvampai.

-Un giorno mi dovrai spiegare perché tutte le nostre discussioni finiscono così-dissi, pericolosemente vicina alle sue labbra che si avvicinavano inesorabilmente con una lentezza più che esasperante.

-Ma per ora andiamo a fare la spesa dai!-e mi allontanai dal suo volto prima ancora che le nostre labbra potessero sfiorarsi.

Sorrise e annuì.

 
Episodio 6 parte 2/3

-Ommioddio ma questo burro è carissimo-dissi guardando una confezioncina blu con un panetto di burro..ma erano pazzi?..come si poteva far costare così tanto del burro!

-E guarda..guarda…quelle arance…hanno un prezzo esorbitante!-..-e quelle mele..no, le mele sono costosissime! Ma siamo pazzi?io non ci penso nemmeno a prendere tutta questa carissima roba, tzè, andremo in un altro supermercato con prezzi più decenti!vero Usui?-e rivoltai verso di lui, ma a mia insaputa scoprii che aveva riempito il carrello di tutte le cose che avevo detto essere costose.

-Usui ma cosa combini, hai intenzione di andare in bancarotta solo per mangiare?-dissi

-Io non so te ma vorrei pranzare e cenare, eddai Misa-chan, non lamentarti tanto, immaginati a quante cose buone possiamo fare con questi cibi!-e gli vidi un lampo luminoso negli occhi

-No no e no!-dissi scotendo il capo

-Sicuraaa?-e mi fece gli occhi dolci

-S..si..non possiamo spendere così tanto!-

-Dai micetta lasciami comprare queste cose..su..-

A quel soprannome mi si sciolse il cuore.

-Va bene…se proprio devi..-concessi infine.

-Grazie…micetta- e si avvicinò a baciarmi il capo-certo che ieri sera i ruoli sembravano proprio invertiti vero…?-

Io arrossi all’istante, che mossa vile quella di ricordarmi della sera prima, come una tartaruga rientrai nel mio guscio e cercai di ignorare la caldana di cui ero preda mentre ricordavo le sue parole, le mie, le sue mani, le nostre pelli che si sfioravano..basta!dovevo darci un taglio!altrimenti sarei morta all’istante.

-Alieno pervertito-dissi secca e con toco accusatorio verso Usui

-Che scema che sei...micetta-

-Ahhh smettila di chiamarmi in quel modo-dissi rossa in volto.

-Certo..Hey micetta senti, abbiamo un problema-

Lo squadrai prima con aria leggermente arrabbiata come per ricordargli che aveva nuovamente usato quel nomignolo, poi la mia espressione si trasformò in curiosità.

-Quale?-

-Ti sei ritirata dall’incarico di presidentessa-

-Beh..si..-e mi rabbuiai ricordando le circostante in cui era avvenuto tutto

-Bene, dobbiamo cercare di riprenderlo!-

-Ma sei pazzo?non ce la faremo mai, ora c’è un'altra ragazza come presidentessa della scuola e credi che cederebbe così facilmente, solo chiedendolo, il posto a me?-

-Hmm….non saprei…magari posso aiutarti anche io…-

.Non ci provare nemmeno, non ho la minima intenzione di farti fare il cascamorto con una altra ragazza sono per tornare a ricoprire il mio vecchio ruolo di presidentessa!-

Rimase un attimo in silenzio, poi sorrise nuovamente e rispose-allora sei gelosa di me micetta?-

-No!ma cosa dici?!…stavo solo pensando che…che..-e mi accartocciai nei mio stesso contorto ragionamento..non ero gelosa, di più, ero follemente possessiva, completamente e follemente innamorata di Uusi e non disposta a cederlo a nessun altra ragazza, per dirla in poche parole ero completamente ossessionata dal suo calore, dal suo profumo, dai suoi capelli morbidi, i suoi occhi profondi, i suoi baci, ero pazza della sua dolcezza mista a passionalità quando impazzivo e finivo a fargli proposte indecenti mezza nuda nel letto, ero pazza dell’autocontrollo che riusciva ad avere anche nelle situazioni dove sicuramente nessun’altro uomo si sarebbe fermato mai e poi mai.

-Va bene..se non ti posso aiutare io magari ti potranno aiutare gli studenti della scuola, sicuramente erano più felici con te come presidentessa, tutti insieme potrebbero fare una richiesta scritta al preside…oppure beh…non saprei-dissi Usui ritornando all’argomento di partenza

-No, questo è impossibile, nonostante abbia saputo che i problemi sembrano sommergere completamente il consiglio d’istituto sembra che questa nuova presidentessa sia molto popolare tra i ragazzi..dicono che sia molto bella…-dissi

-Beh..allora devo proprio conoscerla-disse Usui

Io rimasi zitta, era diventato facile ormai zittirmi, ma c’ero realmente rimasta male, Usui non aveva mai fatto uan battuta o un apprezzamente su una qualche ragazza…

-Non dirmi che ci sei rimasta male..hey Misa-chan..aspetta!-disse mentre io mi allontanavo e ritornavo verso casa sua.

Ero arrabbiata certo, ma non così follemente pazza da ritornarmene a casa mia e dare così il via  a una nuova logorante e probabilmente definitiva separazione.

E chissà anche perché mi ritrovavo a pensare che probabilmente sarebbe potuta essere definitiva…beh…nonostante ormai fossi totalmente dipendente da Usui credo che ancora la nostra relazione non fosse stabile, non c’eravamo mai messi sedutia   tavolino a parlare di quello che eravamo o non eravamo.Sembrava strano ma il solo fatto di non essere etichettata come sua fidanzata mi dava fastidio, sembrava quasi che se lui non fosse fidanzato fosse disponibile per altre ragazze, e io invece sapevo bene che lui amava me…o almeno credo.

Quando giunsi a casa presi il mazzo di chiavi da sotto lo zerbino bianco e rosso che c’era ai piedi della porta ed entrai, quasi istintivamente andai verso il letto.

Per quanto imbarazzanti fossero i ricordi della notte scorse erano comunque pieni di lui.

Ammazzai il tempo cullandomi do quei dolci ricordi fino a che Usui non arrivò a casa, non vedevo l’ora di poterlo riabbracciare, tutto quel pensare mi aveva fatto venire una tremenda voglia di lui.

Ma…ma cosa stavo dicendo?Oddio stavo realmente degenerando..ero decisamente dipendente da Usui.

Quando lui arrivò a casa però non mi venne a cercare, ma fui io ad andare da lui e lo scoprii con una espressione mista tra rabbia e stupore, sembrava combattuto tra le due emozioni e per un attimo temetti che avevo esagerato troppo a ritornarmene a casa da sola, d’altra parte non  potevo nemmeno certo pretendere che ogni santissima volta Usui mettesse da parte il suo orgoglio perché io stavo diventando ossessiva nei suoi confronti.

-Senti Usui...mi dispiace per quello che ho fatto..non credevo ti saresti arrabbiato così tanto…scusa-e gli posai una mano sulla spalla.

-Non mi toccare!-disse lui a voce più alta del normale.

Rimasi scossa per un momento da quel suo comportamento, e ne fui ferita completamente, ma ero io che ero nel torto quindi presi una sedia e mi misi esattamente davanti a lui.


Episodio 6 parte 3/3 

-Ho sbagliato scusa, ma ti giuro che non avevo intenzione difarti arrabbiare così tanto..capisco che posso essere molto problematica a volte ma il mio vero problema è che più tempo passo con te, più continuo ad affezionarmi a te. Avrei voluto che questo tu non lo sapessi, perché realmente temo quello che tu possa pensare di me…ma..io ormai sono realmente ossessionata da te, non riesco a stare bene quando sei lontano, i giorni in cui non ci parlevo non dormivo quasi mai di notte e non facevo altro che pensare a quello che mi dicevi.

Capisco che tu probabilmente sei un ragazzo molto diverso dal mio mondo, fai parte quasi dell’aristocrazia quasi sembra dall’eleganza e precisione con cui fai tutto probabilmente sei anche troppo perfetto per me, la tua dolcezza è realmente troppo rispetto alla mia acidità e il tuo autocontrollo è realmente superiore al mio carattere che mi porta a perdere la pazienza in due secondi nemmeno…-…-vedi Usui..non conosco realmente modo migliore di questo per dirtelo, perché solo qando le parole incominciano a fluire dalla mia bocca e sembrano non fermarsi più riesco a dire quello che provo senza inibizione..io..io credo di essermi realmente innamorata di te-conclusi tutta d’un fiato.

L’intenzione con cui ero partita era quella di parlagli semplicemente e cercare di fargli passare la rabbia che sembrava avere nei miei confronti e ora si era trasformata in una dichiarazione d’amore in piena regola.

Usui mi guardò decisamente scandalizzato, come un bambino che vede per la prima volta il mare.

In un misto tra il vecchio sentimento di stupore e un nuovo sentimento di stupore vidi la rabbia che velava i suoi occhi andare via piano piano, i suoi nervi allentarsi e i muscoli rilassarsi.

Si alzò in piedi e mi prese in braccio letteralmente, mi buttò sul letto e incominciò ad avventarsi sulle mie labbra con voracità.

Sentivo quel sentimento di vecchio stupore logorarlo ancora dentro, lo capivo semplicemente guardandolo, ma sentivo anche che ora si stava completamente lasciando andare, nonostante potesse sembrare strano, la reazione che Usui ebbe, prima di dolcezza ma solo immensamente piena di passione mi lasciò disarmata, completamente esposta a lui, perché era quello che il mio corpo stava cercando, da troppo tempo ormai.

Affondai le mani nei suoi soffici capelli biondi e riattaccai completamente koala al suo corpo mentre lui si distendeva sul letto nello stesso momento in cui mi baciava.

-Chi è che avrebbe autocontrollo?-disse

-Chi è che sarebbe troppo perfetto?-continuò

-Non ti rendi conto che mi ferisci quando dici così?tu ti sottovaluti, ma io ti amo, ti amo micetta mia-fece una breve pausa e poi continuò-ti amo hai capito?ti amo-

E da quel momento in poi per quasi tutto il pomeriggio non ci proferimmo più parola, troppo presi a baciarci, presi da una folle follia che ci bruciava gli animi.

Mi lascia andare completamente tra le sue braccia anche se più di una volta fui titubante, quello stupore che cotinuava persistere nella sua espressione e i suoi nervi tesi mi preoccupava.

 

 

Note:Salve a tutti!rieccomi qua!!!allora, ho miliardi di cose da dire.

Iniziamo con i ringraziamneti:ringrazio tutte le persone che hanno letto questa FF e che continueranno a leggerla, ma ringrazio soprattutto chi mette la storia tra preferiti, seguite, da ricordare o chi mi inserisce tra i suoi autori preferiti.Il grazie più grande però va alle stupende ragazze che commentano questa FF e che mi seguono nonostante sia molto ritardataria nel pubblicare i capitoli…grazie ragazze siete davvero speciali per me, ogni vostro singolo commento è speciale, vi adoro!

Riprendendo il fatto del tempo che impiego per pubblicare questa FF mi voglio scusare ma è mia abitudine scrivere i capitoli di getto, in preda a emozioni forti nella speranza che riesca a comunicarli anche a voi e ultimamente questo mio periodo è stato pieno solo di disavventure e oltretutto mi capita spesso di passare giornate in intere e anche nottate a studiare quindi il tempo che ho a disposizione è davvero poco.

Ma per fortuna i due terzi del prossimo captiolo sono già stati scritti quindi penso che entro la prossima settimana arriverà^^

Per quanto riguarda questo capitolo:questo capitolo è solo un capitolo di transizione dove la maggiore attenzione va posta in questo sentimento si stupore che sembra turbare Usui.

Come ultima informazione vi dico che ho incominciato una nuova fanfiction nelle originali di nome :Yes, I saw an angel, sarebbe davvero meraviglioso se magari qualcuna/o di voi mi dicesse cosa ne pensaJ

Vi adoro razzi e ragazze, al prossimo capitolo.

Misa-chan.

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Capitolo 7
*** Il folle artista ***


Episodio 7, parte 1/1 SPECIAL

-Oggi riprenderai la tua carica di Presidentessa-
-Ma smettila Usui! non ce la faremo mai!-dissi
-Ma perchè sei così pessimista?forza, non c'è alcun motivo...daii!ti fidi o no di me?-
-Beh..si ma...-
-niente ma!-mi interruppe-oggi vedrò di fare qualcosa per farti riprendere la tua carica di Presidentessa!-
Fu così che la mia mattinata incominciò, non feci in tempo a fermare Usui quando arrivammo a scuola che lui subito si fiondò in presidenza.
-Vorrei parlare con la Presidentessa-disse
-Al momento non c'è...fortunatamente-risposero in coro tutti i membri del consiglio studentesco.
In quel momento mi feci avanti e oltrepassai la porta per entrare nell'aula del consiglio studentesco.
Per un attimo i ricordi mi sommersero, quante cose avevo passato in quest'aula, quante persone avevo conosciuto e sgridato qua, quante giornate avevo passato per risolvere i problemi di quella scuola che sembrava tanto incasinata ma che in realtà alla fine era un posto pieno d'amore.
Mi riscossi dai miei pensieri.
-Come mai fortunatamente?-chiesi
Tutti i membri del consiglio studentesco nel vedermi quasi caddero dalla sedia, un sorriso ebete si dipinse sul loro volto.
-Oh Presidentessaaaaaaaaaaaa!quanto ci è mancata!!!!-dissero tutti quasi in lacrime-la nuova ragazza è un'arpia, non ti immagini quello che ci fa fare!!!aiutaci..Presidentessa!-
-Ma..io non sono più la vostra Presidentessa..non posso più fare niente ormai ragazzi...scusatemi tanto..io...scusatemi-preferii chiudere la faccenda così.
-E' per questo che siamo qua, per farla ritornare alla carica di Presidentessa..mi sembrate d'accordo voi no?-disse Usui
-SI!-dissero tutti in coro.
-Ma non c'è modo Usui!-replicai
-Credi?...-
-Io beh...si...credo non ci sia modo...-
-Uhm..ti sbagli di grosso Misa-chan, se tutti i membri del consiglio studentesco chiedono, tramite una lettera scritta, le dimissioni dell'attuale Presidentessa e il Preside approva verrà scelta una nuova presidentessa da i membri del consiglio-
-Davvero?!-dissi felice, sprizzavo gioia da tutti i pori, ne ero consapevole, ma ormai avevo troppa nostalgia di quella sedia scomoda e delle cavolate che combinavano gli altri ragazzi del comitato.
-C'è un però...la  attuale Presidentessa deve dare firmare la richiesta scritta del comitato dando il suo consenso-
Il sorriso che in un millesimo di secondo era apparso sul mio volto scomparì veloce tanto quanto era venuto.Era impossibile, era come chiedere in poche parole le dimissioni alla presidentessa, era impossibile, era realmente impossibile!
-Ma è impossibile così Usui!-dissi
-Uhm...lasciami fare a me-
e fu così che si concluse anche quella giornata scolastica.
Una volta tornati a casa io e Usui pranzammo e dopo un po io andai a farmi un riposino sul letto.
Al mio risveglio ai piedi del letto c'era un bigliettino che diceva:
''Scusami micetta se non ti ho avvertito ma sapevo che mi avresti fermato.Se non mi trovi a casa sono a scuola a chiedere la firma alla Presidentessa per le sue dimissioni.Ti amo micetta mia.
ps:non provare a venire a scuola, hai bisogno di riposarti ancora perchè stanotte non ti farò chiudere occhi nemmeno
un secondo''

Rilessi quel bigliettino tantissime volte e fui attraversata da varie emozioni diverse.Per prima cosa rimasi scioccata dall'ultima frase che Usui aveva scritto nel ps , e in un secondo momento mi ero realmente arrabbiata per quello che aveva fatto Usui.
Lui sapeva che io non volevo che incontrasse la nuova Presidentessa, perchè era una bellissima ragazza e io avevo il terrore, la fobia, di non averlo più mio.
Per dieci minuti buoni rimasi nel letto a rigirarmi in tutte le posizioni, poi alla fine mi decisi, non avevo l'anima in pace, dovevo andare da Usui.






C’erano tante emozioni che traboccavano fuori dal suo petto in quel momento, si sentiva tradita, si sentiva usata, non capiva più quello che le succedeva attorno.

I contorni delle cose si facevano sempre più sfocati e riusciva a malapena a cogliere le parole che quella bocca che aveva tanto amato e venerato stavano pronunciando.

Non riusciva più a capire cosa le stesse succedendo intorno, perché tutto le appariva così poco nitido e confuso?

Perché non riusciva a fare odine tra le sue emozioni?erano come tanti fogli che fanno parte di un libro lanciati per aria, a casaccio, avevano fatto un disastro completo.

Lei l’aveva pregato di non tradirlo e lui l’aveva giurato, l’aveva guardata negli occhi, gliel’aveva detto con tanta sincerità, poi l’aveva abbacciata, le aveva detto che nulla mai avrebbe fatto si che lui potesse mai non amarla più.

Eppure ora era lì, di fronte ai suoi occhi, con tra le braccia una ragazza, nel tentativo di consolarla.

Usui, lei lo sapeva, non era mai stato un tipo fisico o sentimentale, anzi, si era sempre astenuto da qualsiasi tipo di contatto fisico o anche semplicemente ‘mentale’ con ogni persona di sesso maschile, figuriamoci, femminile.

Non aveva il minimo interesse per nessuno, il suo sguardo non si volgeva mai sugli occhi di una bella ragazza a meno che questa non le avesse dato la sua ennesima lettera d’amore, era così prima che arrivasse lei, prima che lei abbattesse tutti i suoi  muri e lo costringesse, senza nemmeno fare nulla, ad aprirsi completamente, ad esporsi in modo quasi folle a lei.

E lei come una stupida ci era cascata, non poteva crederci, era tutto così confuso, faceva così freddo, era ormai il pomeriggio, il pomeriggio di una fredda giornata invernare e il freddo penetrava dagli spifferi delle finestre, aveva lasciato la sua giacca a casa a lavare e le era toccato venire a scuola in sola camicia, non si potevano permettere due giacche lei e la sua famiglia, e ora per scaldarsi avrebbe tanto avuto di bisogno di un abbraccio, proprio come quello che Usui stava dando a quella ragazza.

Ma cosa poteva aspettare mai d’altra parte?lei era mille volte più bella di lei: i capelli biondi le cadevano in lunghi e delicati boccoli sulle spalle, le davano un senso di tale leggerezza che sembravano tanti batuffoli di cotone disegnati da un artista folle  intento a disegnare la dea della bellezza, gli occhi blu notte erano socchiusi probabilmente per l’emozione del momento, ma nonostante non potesse vederne il colore Misa sapeva bene che i suoi occhi erano profondi, avevano un qualcosa in comune con quelli di Usui, ..si, sembrava di perdercisi dentro, ma se in quelli di Usui si poteva avere accesso a un paradiso di tranquillità in quelli della ragazza sembrava annegare nelle onde del mare, blu come la notte quasi, non uno stucchevole azzurro, ma blu, intenso e affascinante.

Le ciglia lunghe le incorniciavano quei bellissimi occhi e un naso decisamente perfetto non rendeva di meno gli altri elementi del vso di quella quasi dea, anche le labbra sembravano letteralmente scolpite, il labbro inferiori un pochino più grosso di quello superiore , come se fosse pronto a chiedere di essere baciato; gli zigomi, alti e pronunciati le davano un espessione da donna adulta ma allo stesso tempo la sua pelle era talmente diafana e ..bella, che sembrava essere quella di una bimba piccola piccola.

Il corpo alto e magro si slanciava  contro il petto di Usui e il suo seno, decisamente più prosperoso del suo certamente avrebbe allettato ogni ragazzo.

Ma come poteva essere così stupida?lui l’aveva usata, l’aveva usata per tutto questo tempo e non se n’era mai accorta, il suo scopo era solo quello quello di arrivare a quella bellissima ragazza attraverso lei, ma come poteva essere successo?!

Nonostante Misa cercasse di convincere se stessa non riusciva comunque a crederci del tutto, come poteva aver mentito fino a quel punto?non era assolutamente una cosa sensata?come potevano tutti i loro ricordi essere buttati al vento, in balia del vento gelido, invernale, che li ghiacciava, e li faceva cadere, a terra, rompendoli in frammenti.

Non c’era più niente del suo cuore se non poveri brandelli che chiedevano in ginocchio pietà.

Quando l’abbracciava a cosa pensava?quando la baciava a cosa pensava?quando le diceva ‘ti amo?…a cosa pensava?come aveva potuto mentire così spudoratamente, 'non ci credo, non ci credo, non ci credo.'pensava Misa.
Niente poteva essere vero in quel momento, come potevano le braccia di lui stringere con così tanta forza, passione e virilità lei, che annusava il suo odore, che poteva immergire la testa nella sua camicia sempre profumata come solo Misa aveva mai fatto fino ad allora.
Usui stava abbracciando la nuova Presidentessa.Come poteva essere così impregnata di dolore quela scena?



note:Salve a tutti e a tutte.
Sono consapevole del fatto che nello scorso capitolo vi evo fatto la promessa d'essere puntuale ma mi ero dimenticata che quella settimana avevo l'esame e quindi non ho fatto proprio in tempo...scusate scusate scusate scusate!
In ogni caso ora che ho fatto l'esame davanti a me c'è solo una bellissima estate che si preannuncia intensissima e che vi anticipo sarà piena zeppa di capitoli di questa FF.
Ora vi faccio una nuova promessa che prometto di mantenere seriamente:entro sabato della prossima settimana metterò un nuovo capitolo, anche perchè penso sia doveroso data la confusione che si sta creando nella storia.
Usui prima è scosso da uno stranissimo senso di stupore che continua a logorarlo per tutto il giorno e poi lo ritroviamo a stringere la nuova Presidentessa, cosa mai potrà essere successo?!.
Beh, io lo so u.u, voi no quindi spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che sopratutto la seconda parte vi abbia emozionato perchè era una cosa che avevo scritto un po di tempo fa, senza avere in mente di scriverla riguardante Misa e Usui, e alla fine è diventata così, parte della mia settimana puntata SPECIAL.
Spero quindi che avrete gradito la lettura di questo capitolo e che vorrete leggere il prossimo.
Ringrazio inoltre tutti quelli che recensiscono, tutti quelli che aggiungono la storia tra preferiti e da ricordare e chi mi ha aggiunto tra i suoi autori preferiti.
Inutile dirvelo penso, ma io vi adoro letteralmente.
Come ultima cosa vi vorrei nuovamente invitare a leggere il prologo di ''Yes, I saw an angel'', la storia che ho appena incominciato e a cui oggi -spero XD- verrà aggiunto un nuovo capitolo-anzi, il primo capitolo u.u-
Bacioni
Misa-chan

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Capitolo 8
*** Forse volevi dire 'OMG' ***


Episodio 8, parte 1/3

Mi sporsi ancora un poco, oltre il muro a cui mi ero fermata per osservare la scena.
Non c'erano fraintendimenti, nè potevo essere io , ancora una volta, ad immaginarmi qualcosa che non era.
Il significato di quello che avevo davanti agli occhi era esplicito, e per nulla al mondo avrei voluto sentire la frase 'aspetta, ti spiego', non tanto perchè la mia collera mi rendesse assolutamente indisponibile ad ascoltare alcun genere di futile scusa inventata sul momento, quanto non sarei riuscita a reggere il suo sguardo.
Il solo pensare ai suoi occhi, verdi,che sembravano sempre volermi leggere l'anima, mi faceva male, perchè niente e nessuno sarebbe mai riuscito a sostituire l'emozione che mi donavano le sue mani sulla mia schiena nuda, le sue labbra sulle mie...i suoi occhi incatenati ai miei.
Ma nonostante tutto ero stata tanto masochista da essere arrivata a questo punto, da essermi scavata la fossa da sola, quindi tantovaleva ormai  scoprire quello che mi avrebbe potuto dire.
In realtà forse, in un remoto angolo della mia mente, anzi, del mio cuore, speravo ardentemente che ci fosse una spiegazione logica a tutto questo, ma io non riuscivo a vederne nemmeno una.
Feci qualche passo in avanti, incerta, poi camminai sempre più verso di loro, nonostante ero stordita riuscivo a capire che i miei passi erano pesanti, quindi si sarebbero staccati da quell'abbraccio.
Più mi avvicinavo e più mi stupivo, come poteva essere così dolorosa ma anche così bella quella scena?
La ragazza piangeva sulle spalle di Usui, e insieme erano così belli, sembravano due divinità quasi.
Mi fermai a un metro e mezzo di distanza da loro, al mio ultimo passo Usui si girò, stordito, un sorriso affiorò sul mio volto, era addirittura stordito da quanto intenso era l'amore che provava per quella ragazza?ma come poteva, come poteva?!lui, lui, non si innamorava così velocemente, lui aveva sempre ''lottato'' contro ogni sentimento di questo genere, non aveva mai dimostrato affetto a nessuno tranne che a me, non era giusto essere arrivati a questo punto ora, perchè doveva esserre io quella che soffriva ora?non sarebbe bastato dire semplicemnte la verità?!
Strabuzzò gli occhi e accennò un ''Misa, ti posso spiegar...'' che tutte le mie ''buone'' intenzioni andarono al Diavolo e inconciai a sbraitare.
-Tu, tu, perchè mi hai fatto questo, perchè?io cosa ho fatto di male per meritarmelo, dimmelo!-e gli tirai un pugno al petto-Io non ho mai voluto essere ingannata, io ho sempre cercato di starti distante, ma perchè hai fatto tutto questo allora?DAMMI UNA SPIEGAZIONE!-mi fermai un attimo, riprendendo fiato.
-Io..non riesco a capire...-conclusi infine, sconsolata, con la poca voce che mi rimaneva.
Fu una frazione di secondo e mi ritrovai schicciata contro il petto di Usui.
Mi dimenai, cercai di tirargli pugni e qualsiasi altra cosa potessi fare, ma era inutile, non avevo la forza che mi permettesse di farlo, e tantomeno volevo realmente sfuggire dalle sue braccia.
Era inutile, lui lo era sempre stato, e lo sarebbe sempre stato...lui era il mio antidoto..non importava se lui poi fosse anche un'arma a doppio taglio perchè era il solo che riusciva a farmi male, ma anche bene, in verità, era l'unico che fosse mai riuscito ad abbattere la mia corazza.
-Misaki ascolta-disse lui con un tono di voce pacato mentre io riprendevo a dimenarmi.
Era inutile, i miei tentativi erano tanto futili quanto sciocchi, il mo volto si appoggiava perfettamente sulla sua spalla, e le sue braccia mi stringevano con così tanta forza a lui che il calore che emetteva il suo corpo pareva fosse anche più del normale.
Poteva essere strano, ma il suo abbraccio in quel momento era curativo.
-Misaki, dimmi, ti fidi di me?credi davvero che io avrei potuto mentirti fino a questo punto?credi davvero che tutti i 'ti amo' che ti ho detto siano stati finti?per favore, ti scongiuro, lo senti il mio cuore che batte mille volte più velocemente Misaki?..fidati di me, torna a casa, a casa nostra, e aspettami lì, io ti posso spiegare-disse Usui
-Ma io...-replicai.
Ma non ebbi il tempo di finire di formulare la frase che Usui depositò un bacio delicato sulla mia fronte e mi sussurrò ancora all'orecchio 'Misaki fidati di me'
-Io...io non lo so..-e scappai, letteralmente, corsi via dalla scuola.

Episodio 8, parte 2/3

Cosa avrei fatto? gli avrei creduto?..o avrei dato ragione al mio rancore che era stato costretto a fare i conti col calore del corpo di Usui?per ora vedevo soltanto nebbia nel mio cuore.
Eppure c'era una vocina nella mia testa, flebile, sì, ma che combatteva contro le altre che urlavano e continuava a dire 'fidati'.
Io..davvero mi sarei dovuta fidare?davvero sarebbe cambiato qualcosa dopo aver ascoltato la sua spiegazione? DAVVERO sarei riuscita ad aspettarlo a casa, come una buona mogliettina aspetta il marito a casa, che torni da lavoro, e magari lui la sta tradendo?
Gli interrogativi nella mia testa aumentavano sempre di più, sempre e sempre di più e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai davanti casa mia, la mi VERA casa, dove probabilmente ora Suzuna era da sola a cercare di vivere la sua vita...
Facevo davvero pena in tutti i sensi, non riuscivo ad accudire una sorella che ora si trovava da sola in casa a fare chissà quale mestiere o a vincere chissà quale premio da uno stupido club per riuscire a mangiare, non riuscivo a riprendere il mio amato posto di Presidentessa e non riuscivo a tenermi stretta Usui, ero un fallimento.In tutto.
Ma se davvero questa era la fine di me ed Usui avrei voluto delle spiegazioni...mi sarei fidata.
Proprio mentre stavo per aprire il cancelletto di casa mia e ritornare da Suzuna feci dietro-front e mi incamminai verso quella casa, che Usui aveva chiamato ''casa nostra''.
No, io non dovevo farmi ingannare da niente e da nessuno, se fosse stato così facile cadere in un equivoco del genere significava anche che il sentimento di amore che provavo nei confronti di Usui non era vero.
Perchè l'amore è come la morte, una volta che ci arrivi poi non puoi andare oltre, e l'amore è il sentimento
perfetto, è quel sentimento che racchiude passione, felicità,...fiducia...e io mi dovevo fidare di Usui, niente di così futile avrebbe rotto il nostro rapporto.
Non mi sarei mai arresa così facilmente, non sarebbe andato tutto al vento solo perchè non volevo ascoltare le sue spiegazioni..dovevo cercare di capire qualcosa di più di quella faccenda e se Usui mi diceva che dovevo fidarmi di lui l'avrei fatto, d'altra parte, se poi ci fossimo lasciati, cosa avrei avuto da perdere?nulla, assolutamente nulla, mi ero già scottata, tanto valeva arrivare fino in fondo a quella faccenda.
Quella Misa determinata che ero sempre stata stava tornando...e nulla mi avrebbe fermata.

Episodio 8,parte 3/3

Quando arrivai a casa nostra mi tremavano le mani, non potevo negarlo, ma l'energia positiva e la carica elettrica che mi scorreva dentro erano più forti di tutto.
Aspettai per un ora circa, credo, e fu difficile, molte difficile, più volte sbattei i pugni contro la porta, cercando di trovare un modo per fermare me stessa dal tradire Usui, perchè se io non mi fidavo di lui e ritornavo alla scuola ero io che l'avrei tradito..e non me lo sarei mai perdonata.
Nonostante tutto però quell'ora riuscì a passare e appena il campanello suonò-segna che Lui era lì- mi precipitai alla porta rischiando anche di sfondarla direttamente.
Quando la aprii finalmente trovai lui, sorridente.
-Io..io credevo che non ti saresi fidata-disse incredulo
-Se non mi fossi fidata sarei stata io a tradire te, perchè l'amore comporta anche fiducia, e io sono innamorata di te Usui-mi chiedo perchè la maggior parte delle volte che volevo parlare con Usui normalmente o avere almeno un tono di voce duro finivo sempre con lo sciogliermi e dirgli che ero innamorata di lui, ma d'altra parte non ero abituata a mentire.
Il mio sorriso si spense però molto velocemente, dietro di lui c'era quella bellissima ragazza che avevo visto a scuola, le mani si irrigidirono e il sangue nelle vene mi si ghiacciò.
Usui notò che l'avevo vista e subito si affrettò a parlare....dovevo cercare di fidarmi..dovevo cercare di fidarmi.
-Posso spiegarti-disse-E ora che sei riuscita a fidarti di me fino a questo punto ti assicurò che tutto andrà bene-
-Bhe..spiegami allora...-dissi con un tono di voce decisamente rabbioso.
-Ti ricordi quella volta che avevamo litigato e che quando eravamo tornati a casa ti avevo parlato di me?-
-Si..-dissi, e arrossii subito al ricordo di quella sera.
-Ti avevo detto che i miei genitori lavorano in un'altra città, che mia madre è una infermiera e che di mio padre non ho più notizie anche se credo sia ancora vivo..beh, quel giorno avevo omesso una notizia...-
-Quale?-mi affrettai a dire..volevo capire dve stava andando a parare con quella storia della sua famiglia
-Io...ho una sorella-un silenzio assordante calò nella stanza.
Non sapevo se ridere o piangere, poteva essere una pazzesca bugia oppure una tragica verità.
Poteva mentirmi spudoratamente oppure poteva dirmi la verità..perchè se verità fosse stata mi sarei sentita realmente in colpa, chissà quanto ha sofferto a non averla accanto a lui quando era l'unico membro rimasto della sua famiglia e dei suoi genitori non aveva più notizie.
-E' la verità?-chiesi con la voce mozzata alla ragazza.
-Si..beh, io a dire la verità..beh..io..io non so bene da dove cominciare, non so cosa dirti, ma ad ogni modo sì, è la verità..però non è tutto...io sono la sorella gemella di Usui-
Altro silenzi assordante.
Continuavo a spostare lo sguardo da l'uno all'altra.
-Mettiamo che io creda a questa folle cosa..perchè sei ritornata ora e non ti sei mai fatta vedere prima?ora..ora cosa ci fai qua?...ma sopratutto, come mi dimostri che è vero?-dissi
-Misa, ascoltami-stavolta era Usui che parlava-sarà una storia abbastanza lunga...-
-Ascolto-replicai
-Come prima cosa..per dimostrartelo..beh, noi siamo gemelli, però siamo gemelli non uguali e in quanto tali dovremmo avere poche cose in comue..una di queste è un voglia-e si scoprì il braccio-lei ha la stessa-finì Usui.
Anche la ragazza si scoprì il braccio e mi mostrò la sua voglia, erano esattamene identiche, erano due lunette proprio vicino al gomito.
-Ok..ok..io..io vi credo-dissi in un solo fiato.
E dirlo mi liberò, dirlo rese quello che sentivo più vero..e...eravamo riusciti a superare anche quella difficioltà.
Ero riuscita a fidarmi di lui.
Gli saltai completamente sopra e per poco non capitombolammo insieme a terra, ma riuscì a tenermi in braccio e affondai il viso nella sua camicia.
-Usui..Usui..Usui-lo chiamai.
-Hey micetta, non hai per caso pensato che ti avessi tradito?-disse Usui
-Io...io..-e scoppiai a piangere
-Io non credevo che avessi avuto tanta paura...non credevo che tenessi a me così tanto...Scusa Misa-chan..scusami tanto-e prese ad accarezzarmi la testa.
Mi arpionai letteralmente alla sua camicia e annusai il suo profumo..quel profumo che avrei tanto voluto sentire sempre addosso alla sua pelle, alzai il volto e lo guardai..no, non era la sua bellezza quello che mi aveva fatto innamorare di lui, era stata la sua essenza, il suo essere così uomo ma gentile allo stesso momento..il suo essere sempre il mio salvatore.
-Ti amo-ripetei, e per questa volta queste parole sembrarono molto più vere del solito, molto più profonde del solito.
-Ti amo Misa, ti amerò sempre, lo sai-rispose lui, poi mi poggiò la sua mano sulla guancia e avvicinò le sue labbra alle mie.
Si unirono così i nostri volti in un bacio casto ma passionale allo stesso tempo.
Sentivo il suo respiro nella mia bocca e ogni fibra di me stessa lo desiderava in un modo in cui non avevo mai desiderato nessun uomo, sentivo il mio corpo bruciare, la mia bocca incendiarsi sotto a quel contatto.
Un gemito spezzato mi uscì dalla bocca e subito mi imbarazzai..avevo dimenticato della presenza della sorella.
-Io..io credo di doverti delle spiegazioni prima di continuare-disse Usui guardandomi e poi ammiccando verso la mia camicetta che aveva sbottonato senza nemmeno che me ne accorgessi.
Però lo fermai.
-No, lespiegazioni me le darai un altro giorno..ora..penso che tu e tua sorella abbiate tanto in arretrato..dovete stare insieme e..beh, per stanotte andrò a dormire a casa mia-dissi in fibrillazione.
Non sapevo come ma se fossi riuscita a ritornare a casa senza aver strappato tutti i vestiti di dosso a Usui avrei preteso una statua.
-Misa io ti amo lo sai?-disse buttandomi sul letto e avventandosi nuovamente sulle sue labbra, leccandone prima i contorni e poi solleticando la mia lingua con le sua mentre io cercavo di far leva sul mio buonsenso che ormai sembrava avermi detto addio.
-Usui se continuiamo così....io...io..ho bisogno di andare-dissi sorridendo e richiudendomi la camicia, dovevo davvero fermarmi, perchè c'era un problema decisamente serio, se avesse provato anche solo un'ultima volto ad abbracciarmi gli sarei saltata addosso e al Diavolo il fatto che ci fosse sua sorella, l'avrei spogliato senza troppe cerimonie.
-Uhm...hai ragione..è meglio se ci fermiamo...-e si alzò dal letto, in modo da darmi la possibilità di alzarmi e uscire di casa.
Mi accompagnò alla porta e mi diede un ultimo bacio sulle labbra, poi disse:
-Non dimenticare la promessa che ti ho fatto nel fogliettino, se non è oggi è rimandata a domani, ti aspetto a casa domani mattina alle 10.00..a te va bene?-disse
-Scemo non usare doppi sensi!-dissi io ridendo.
Sentivo una gioia irradiarmi dal profondo del cuore, mi sentivo realmente felice anche se rimaneva ancora un problema:dovevo riuscire a accettare che avesse una sorella gemella così bella.
-Ma quali doppi sensi!-disse Usui-Ora te li faccio vedere io i doppi sensi!-e mi portò in braccio fino al bagno.
Mi fece sedere sul lavandino e cominciò a slacciarmi la camicia.
-Usui no...non..non possiamo-dissi col respiro mozzato tra un suo bacio e un altro.
-Solo un po'-mi sussurrò all'orecchio
E mi slacciò completamente la camicia, buttandola a terra, poi slacciò anche il reggiseno e un brivido mi percorse la schiena.
Ero quasi completamente nuda davanti a Usui..nel suo bagno con sua sorella fuori..in che razza di situazione mi ero cacciata?!
-Usui..Usui..dobbiamo fermarci..-dissi con una nota della serie'non credere che dispiaccia solo a te, dispiace anche a me' nella voce , mentre ci accingeva dedicarsi al mio seno baciandolo.
-Hai ragione...però..non dimenticarti che ti amo-disse, come se mi volesse rassicurare che dietro tutta quella passione ci fosse un suo profondo amore.
-Lo so Usui, lo so- e gli presi il volto e lo abbracciai contro il mio petto nudo , delicatamente.
Mi rivestii in un battibaleno e uscii da casa sua ancora più velocemente.
Ok..forse il problema non era solo uno..ma due..non riuscivo più a controllarmi quando ero con Usui...

Note:Ma salve genteeeeeeeeeeeee!allora, come prima cosa spero che vi sia piaciuto questo capitolo, ci ho davvero messo tutta l'anima e mi sono davvero straziata per scrivere come si sentiva Misa..beh..spero che almeno sia riuscita a rendervi l'idea :)..Poi beh...siete sorprese/i? Usui con una sorella gemella..si, lo so, è una idea folle..però...anche io sono folle..quindi...per me è stata perfetta!.
In ogni caso lo so a cosa state pensando..la scena finale...beh..spero vi sia piaciuta e diciamo che si commenta da sola, sappiate quindi anche che il prossimo capitolo sarà così, in breve Usui e Misa che cercheranno di non saltarsi addosso XD.
Dopo queste anticipazioni beh..grazie a tutti quelli che leggono, grazie a tutti quelle che aggiungono alle preferite o alle seguite, grazie a tutti quelli che mi aggiungono come loro autore preferito e ancora più grazie a chi commenta perchè..beh, il merito sappiate che è TUTTO vostro se questa FF sta continuando...io..vi adoro, beh, ormai ve l'ho detto in tutte le lingue ma è vero, vi adoro profondamente.
Detto questo vi informo che il primo luglio ho fatto gli anni*-* e..beh, penso di aver detto tutto..fatemi sapere cosa ne pensate ..se ho espresso bene Misa, o se la scena finale era troppo, oppure se l'idea dela gemella è troppo stupida..o banale, o folle....o..non so, beh, ditemi quello che pensate!:)
Vi    A D  O R O.
Misa-chan

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Capitolo 9
*** OH SO SPECIAL! ***


Grazie del vostro supporto.
Grazie di tutto.
E ora questo chilometrico capitolo a voi, con tutto il mio cuore.
Misa


Episodio 9 OH SO SPECIAL! 

-Buongiorno Suzuna, buongiorno mamma!-dissi con una rinnovata energia stampando un bacio sulla fronte di quest’ultima.

Oggi sarebbe stata una giornata stupenda, ne ero assolutamente certa.

Oltretutto era la prima giornata che avrei interamente passato nella mia normale casa con mia madre e mia sorella solo per il piacere di farlo.

Certo, forse non proprio interamente per il piacere di farlo ma perché volevo lasciare Usui e sua sorella..come si chiamava a proposito sua sorella?..beh, diciamo che ieri ero decisamente presa da altro per chiederle il nome..vabbè, presto avrei rimediato.

In ogni caso questa sarebbe stata una bellissima giornata, nessuno me l’avrebbe rovinata.

Neanche io conoscevo bene il perché di tutta quella felicità, però il sapere,anzi, l’avere la certezza che Usui non mi avesse tradito, e essere riuscita ad ascoltarlo senza andarmene via per me erano state due cose magnifiche.

Oggi, ora più che mai avevo una fiducia immensa nel nostro amore, anche se ancora Usui aveva parecchie cose di me da conoscere, come io di lui.

L’avvenimento di ieri mi ha fatto capire che io in realtà so davvero molto poco sulla sua famiglia, e lui sa ancora meno sulla mia, o perlomeno..non conosce mio padre.

Al solo pensiero di quell’uomo mi si arricciò il naso, quello che aveva fatto a me e mamma era stato troppo doloroso.Soprattutto a me.

I ricordi di quella giornata avevano continuato ad invadermi la testa provocandomi un dolore inimmaginabile, e nonostante con l’avanzare degli anni la mia mente avesse infangato quei ricordi, in modo da farmeli quasi dimenticare io sapevo che in una piccola parte della mia testa li potevo ritrovare.

Mi sorpresi a pensare che nonostante fossero passati anni, nonostante avessi fatto di tutto per gettare via la me del passato, per estirpare quei ricordi da me…quelli continuavano ancora a farmi male.Non erano dimenticati, affatto.

Ma in ogni caso ora avevo trovato qualcosa, anzi, qualcuno che mi aveva fatto ricredere su tutto, mi aveva dato la possibilità di credere negli uomini, di credere nell’amore.Di credere in me stessa.

Sorrisi davanti allo specchio del bagno, quella che ora potevo vedere era un me migliore, una me che riusciva a soffermarsi tutte le mattine davanti allo specchio per potersi sistemare i disastrosi capelli..per piacere a qualcuno.

Quella che vedevo era una me diversa, positivamente diversa.

Nemmeno io avrei saputo dire cosa provavo in quel momento, sentivo un calore espandersi dal cuore a tutto il mio corpo.Un energia,

pazzesca,   che non avevo mai provato.

Mi sentivo forte come se ora come ora avrei potuto superare tutte le difficoltà che mi si fossero presentate davanti.

E tutti grazie a lui.

Lui, quell’angelo che non so cosa ho fatto per meritarmelo, che ha saputo aspettarmi, che ha saputo trattarmi, che ha saputo vivermi.

E che ora agognavo follemente, nella mia mente c’era ancora il ricordo degli avvenimenti di ieri e…anche di quell’intenso calore che provavo nel basso ventre, avrei messi , non una, ma due mani sul fuoco che appena l’avrei rivisto il mio corpo avrebbe agito di volontà proprio e gli sarei saltata addosso.

Lo agognavo come mai mi era successo, desideravo conoscere ogni millimetro di lui, non soltanto baciare le sue labbra o il suo collo , come era successo a volte, ma poter assaporare ogni singolo lembo di pelle.

Desideravo vedere la sua espressione quando…quando..

OH mamma, e quei pensieri da dove venivano?!sullo specchio si riflesse il volto di una me sconcertata e cercai di scacciare tutte quelle idee malsane  e decisamente poco caste che infestavano letteralmente la mia testa.

‘’DIN DON’’

-Misaki-chan, potresti andare a aprire?-chiese mia madre.

-Certo mamma-risposi nuovamente con quel sorriso beato sul volto;lo stesso che avevo da quando mi ero svegliata.

‘’Ma chi potrà mai essere?’’ mi chiesi e per un attimo mi balenò in mente un’idea…no..non poteva essere lui.Sarebbe stato folle da parte sua venire da me anziché rimanere con la sorella!

Aprii la porta col cuore in gola e…e questo chi era?mi ricordava qualcuno ma..

-Oh, ciao Kaname!-disse mia madre da dietro di me.

Ecco!ora ricordavo!era quel dottore che…si beh..era il dottore che aveva curato mia madre quando aveva avuto quel malore.

Oh, quanto gli dovevo a quel benedetto uomo!non solo perché aveva letteralmente salvato mia mamma, ma anche perché grazie a un commento che avevo fatto su di lui era successo tutto.

-Buongiorno dottore!-dissi con un sorriso a 652 denti.

-Oh, non chiamarmi così, chiamami semplicemente Kaname-rispose sorridendo anche lui.

Quando sorrisi mi resi conto di quanto bello fosse quell’uomo, aveva dei denti perfetti e delle labbra carnose.

Aveva inoltre dei magnifici occhi blu notte che mi sembrava già di aver visto..anche recentemente…

Improvvisamente un deja-vu mi fece tornare in mente la sorella di Usui…in effetti lei era così simile a quell’uomo!.

Anche lui come lei aveva degli zigomi molto accentuati e delle lunghe ciglia.

A differenza della ragazza e di Usui però aveva i capelli marroni, leggermente cangianti su uno strano tipo di rossiccio.

‘’Quelli  devono averli presi dalla madre’’ pensai subito sorridendo.

Ma, un attimo, da dove mi era uscita anche soltanto l’idea che quello potesse essere  il loro padre?!

Un sospetto si fece sempre più largo dentro di me..mi faceva paura quella strana sensazione.

Fortunamente fui distratta dai miei pensieri quando vidi mia madre avvicinarsi sempre più a quell’uomo e subito le mani di lui si allacciarono alla vita di lei.

Il magnetismo tra di loro non era solo evidente, ma era quasi palpabile. Beh,a  dire la verità mi sentivo decisamente di troppo in quella stanza e mi sentivo anche..si, sentivo uno strano brivido sulla mia pelle.Non sapevo bene determinare se fosse piacevole o no..però era caldo.

E improvvisamente, mentre ero immersa in quei pensieri mi ricordai a cosa assomigliava quella sensazione:ai brividi di piacere quando Usui mi toccava.

Toccare, quella semplice parola mi fece letteralmente infuocare, e non solo le guance.

Avevo un disperato desiderio, la necessità di vederlo, di attaccarmi alle sue labbra, di respirare il suo respiro, di sentire le sue braccia avvolgermi.Avevo bisogno di baciare ogni centimetro della sua pelle.

Basta, basta, realmente, dovevo dare un taglio a quelle poco caste idee che continuavano a lamparmi nella testa, non era possibile!Io ero la pres…no, non ero più niente.Solo una normale studentessa.

Quell’idea mi rattristò non poco, beh..ma era ancora tutto da vedere,anche se credo sarebbe stato ancora più difficile convincerla dato che era addirittura la sorella, e come se non bastasse già questo, era anche gemella del fidanzato..-a quel pensiero ebbi un brivido che mi attraversò letteralmente la schiena- di quella che gli voleva fregare il posto.

Ma basta sia con pensieri da ninfomane che pensieri tristi oggi!mi ero ripromessa che sarebbe stata una meravigliosa giornata no?.

Eppure gli occhi di quell’uomo non facevano che ricordarmi quella ragazza…

-Suzuna, misa-chan, noi usciamo-disse mia madre.

-Siii mamma-si limitò di rispondere Suzuna, senza nemmeno venire a salutare la mamma o vedere con chi usciva..probabilmente lo sapeva già..chissà da quanto andava avanti quella storia…

-Okei mamma- le riposi invece io, con il mio sorriso indistruttibile sul viso.

-Arrividerci signor Kaname-continuai poi balbettando leggermente.

Quando mia madre si girò però verso la porta per aprirla e uscire mimai al dottore un ‘La tratti bene o fa una brutta fine’ lui rise e poi si voltò verso mia madre-che ora lo squadrava ignara del perché avesse riso- e gli cinse la vita.

-Andiamo cara-disse lui.

Era tremendamente romantico quell’uomo, lo dovevo ammettere, sembravano già una bellissima coppietta.

Che strano pensare a mia madre con un altro uomo..beh, una qualsiasi altra figlia penso si sarebbe arrabbiata, eppure io lo trovavo bello e estremamente giusto.

Bello perché era palese che mia madre fosse molto presa da quell’uomo, e estremamente giusto perchè mio padre le aveva fatto del male, lei non si meritava di soffrire per tutta la vita pensando a lui!

Sorrisi ancora una volta pesando a come si era fatta bella piamadre quel giorno, si era persino truccata…

Il trucco, oh, cosa con cui non avevo esattamente un bel rapporto..però se forse…e se avessi provato?solo per sfizio, non mi sarei fatta vedere da nessuno truccata, l’avrei fatto solo per me..per vedere se anche io potevo diventare bella come la sorella di Usui..

Un lieve rossore apparse sulle mie guance.Erano decisamente vergognosi quei pensieri..ma, una volta, una sola mi sarei concessa di provare ad essere bella.

Notai che in bagno c’era ancora la scatola con i trucchi, lasciata aperta da mamma, in bella vista;la presi e armeggiai per un po’ con i pennelli.

Un poco di fondotinta su tutto il viso, qualche tocco di fard sulle guance e del mascara sulle ciglia.

Ma..Come diavolo si usava quell’arnese diabolico?!, non facevo altro che ficcarmelo nell’occhio!accidenti!!.

Ah!ormai era diventata una sfida!, provai in tutti i modi, appoggiando il polso sul mio viso per avere un punto fermo e facevo roteare velocemente sulle ciglia quel maledetto scovolino ma niente!non ottenni esattamente nulla.

Provai pure a passarlo da sopra molto lentamente ma non feci altro che macchiarmi di nero la palpebra!ahh, maledetto, me l’avrebbe pagata!.

Maledizione, non riuscivo davvero a capire come si usasse quell’arnese indemoniato!.

-Misa..-mi girai e vidi mia sorella.

-Su-su-suz-suzunaa…ehm..d-d-da quando sei q-q-qua?-

-Abbastanza da capire che sei una vera idiota-disse Suzuna con voce piatta. Beh, d’altra parte aveva sempre la voce piatta.

-Ma come ti permetti!-dissi battendo i piedi a terra e sbeccando un asse del pavimento..ah accidenti!ci mancava solo questo per mettermi di malumore ufficialmente!

-Siediti-disse nuovamente calma e pacata mia sorella.

Proprio mentre stavo per risponderle a tono sul fatto che mi avesse detto di sedermi lei mi fermò e disse nuovamente ‘siediti’.

A quel punto le obbedii stanca.

Chiusi gli occhi e la lasciai fare.

Nonostante avessi gli occhi chiusi e non la potevo vedere la sentii armeggiare con molte cose, come prima cosa mi sembrò che mi stesse mettendo il mascara..ah, quel disgraziato d’arnese!

-Ma..chi ti ha insegnato a usare questa diavoleria?-chiesi

-Ho solo visto la mamma mentre si truccava oggi-disse calma.Come sempre.

Aprii la bocca ma fui fermata da lei che passò sopra le mie labbra un robo appiccicaticcio.

-Hey ma che combini Suzuna?!, cosa è questa roba?!-

-Lucidalabbra-disse calma.Come sempre.Scandendo bene le parole come se fossi una vecchietta ritardata che ci metteva un po’ a capire.

E in effetti ci misi un bel po’ a capire che lucidalabbra era quella pastina schifosa che si metteva sopra le labbra che aveva vari colori.

Oh mamma,anche io a volte mi stupivo di quanto poco femminile potessi essere.

Quando Suzuna finì fui impaziente di andare a vedermi allo specchio e..ok, sembrava una frase fatta , proprio come quella che dicono tutte le ragazze che non si sono mai truccate e si vedono sistemate per bene per la prima volta ma..

Un tonfo. Sì, ero sicura fosse la mia mascella che era caduta a terra.Ero davvero…ok, non volevo dire bellissima perché era come vantarsi ma..ero veramente diversa, gli occhi ornati di una roba nera che si allungava formando una specie di gambetto alla fine dell’occhio, il mascara-oh mamma, sapevo anche il suo nome! Che mi allungava a dismisura le ciglia e mi faceva sembrare lo sguardo..di una pantera.

E le labbra, che con quel rosso acceso sembrano ..sembravano molto più carnose di quanto non lo fossero in realtà, e la pelle sembrava fatta di porcellana!.

No, non ci potevo credere, ero davvero bella!.

-Ti devo raccattare la mascella prima di poter ricevere i ringraziamenti che mi merito?-disse Suzuna

-AHHHH, grazie mille Suzuna!-dissi entusiasta.

Non ero mai stata una tipa vanitosa ma come non poteva farmi un piacere immenso quello che mi aveva fatto Suzuna?mi sentivo bella!per davvero, mi sentivo degna di Usui.

Usui? e ora cosa c’entrava Usui?..ok, ero un caso da ricovero ma avrei tanto voluto che in quel momento mi vedesse, in modo da potersi rendere conto come potessi diventare bella anche io.

Anche io, si, avevo voglia di gridarlo a tutto, il mondo.Anche io ero bella.

Ma come mai tutta quella felicità?per un po’ di semplice trucco?beh, certo che io stessa dovevo riconoscere che a volte ero veramente, veramente strana.

Sul volto si Suzuna vidi improvvisamente apparire uno strano ghigno compiaciuto e non appena provai a chiederli a osa era dovuto sentii un ‘’DIN DON ‘’

Se solo il mio dubbio era vero Suzuna era finita.La sua morte sarebbe stata lenta e dolorosa.

-Suzuna vai ad aprire e dimmi chi è-dissi con voce che lasciava benissimo trasparire cosa le sarebbe successo se quello fuori dalla porta fosse stato Usui.-Non posso Misa-chaaaan-disse con voce carezzevole, per la prima volta.

-Suzuna ho detto vai ad aprire!-dissi con più autorità.

-Non posso Mi –sa-ch-an!-disse sillabando il mio nome mentre vedevo che si divertiva sempre di più

Oh no, avrebbe avuto una morte dolorosa, non l’avrei di certo risparmiata solo perché era mia sorella,anzi, era un aggravante!

-Vai SUBITO SUZUNA!-replicai con ancora più convinzione nella voce.

-Devo fare la cacca non posssooo- disse Suzuna.

E subito imbarazzata a quella scusa la guardai male e infine rassegnata andai ad aprire alla porta.

-Ti posso spiegare assolutamente tutto Usui, ti giuro che posso spiegare tutto, credimi, è tutta colpa di mia sorella!-dissi più velocemente che potei.

-Ehm..mi spiace ma…signorina…io devo solo consegnare la posta….-disse l’uomo che mi ritrovai davanti.

Oh.Acciderbolina!Che figura!!!!

In un battibaleno diventai tutta rossa in volto e mi ritrovai a  chiedere duemila volte scusa al postino.

-Non fa nulla, si figuri, in ogni caso questa è la vostra lettera, basta firmare qua qua e qua-fece il signore-molto gentile a mio parere per non avere dato peso a quello che gli avevo detto-  mentre mi indicava dove dovevo firmare per poter prendere la lettera.

-Uhm..ma non è un po’ troppo poco vestita per essere inverno?-disse l’uomo.

E solo in quel momento notai che ero in intimo.

Un sentimento bruciante di vergogna mi assalì completamente, contemporaneamente anche n senso di pericolo si fece strada in me.

Cercai di liquidarlo il più veloce possibile firmando dove i aveva detto , prendendo la lettera e chiudendo velocemente la porta, ma a quest’ultima azione l’ometto, che non doveva avere meno di 45 anni almeno, si oppose. E in quel momento i ricordi che avevo segregati in mente si liberarono.

Un moto di paura mi divorò completamente, le mie gambe si erano immobilizzate e non riuscivo a fare niente per bloccare quell’uomo che ormai era entrato dentro casa mia e mi stava slacciando il reggiseno.

Le lacrime cominciarono a bagnarmi sempre di più il viso mentre cercavo in ogni modo di spingere via quell’uomo.

NO!NO! non volevo, non doveva toccarmi come aveva fatto mio padre!on doveva!non volevo che mi facesse  male non volevo!

Tentai in ogni modo di scappare, di oppormi, ma nulla.

I ricordi che mi attanagliavano la mente avevano il meglio su di me, non riuscivo a combatterli da sola!non ci riuscivo, perché faceva troppo male, era violento e insensibile.Era mio padre.

La sua battaglia contro il gancetto del mio reggiseno terminò e proprio mentre con le sue luride mani si avvicinava sempre più a me una voce, no.Un urlo ;mi folgorò letteralmente.

Lo vidi, mentre mi correva in contro, e senza nemmeno avere il tempo di dire il suo nome perse per il colletto della camicia quello schifoso ometto e lo spiaccicò contro il muro.

-Usui- balbettai io fra le lacrime.

Non ero mai stata felice di vederlo come quel giorno,.

Sembrava impossibile ma non potevo fare altro che guardarlo e pensare che fosse bellissimo, anche mentre ,con una violenza inaudita, prendeva a pugni e calci quel depravato.

L’uomo continuava a gridare sempre più e molte persone si affollarono davanti a casa.

In quel momento Suzuna uscì dal bagno  terrorizzata da quelle urla e quando vide Usui indaffarato a spaccare la faccia letteralmente a quell’uomo gli corse incontro e si attaccò alla sua schiena cercando di fermarlo.

-Basta Usui, così l’ammazzi!urlava gridando mia sorella

-Qualcuno fermi quel ragazzo!-gridavano due passanti da fuori.

-No!sta facendo bene, quell’uomo ha molestato mia figlia, la deve pagare!-replicò un’altra donna.

Allora non ero la prima ragazza a cui tentava di fare del male.

E solo pensiero bastò per atterrarmi definitivamente, gli strilli diventavano un mescolio di sussurri nella mia testa mentre le lacrime si accalcavano ai miei occhi per poter uscire.

-Usui basta!!-urlò in modo agghiacciante mia sorella infine, risvegliandomi da quello strano stato di comma.

Era vero, ora era abbastanza doveva fermarsi.

Tutti urlavano e  quasi facevo fatica a sentire mia sorella ma bastò una sola mio parola, un solo mio sussurrò.

-Usui- soffiai.

E subito lasciò andare l’uomo che cadde svenuto per terra.

-Misa-mi rispose anche lui in un soffio prendendomi tra le braccia.

Quella era la mia casa. Lì, era dove dovevo sempre stare.Perché era lì che mi sentivo al sicuro, protetta e amata.

Il calore del suo corpo si diffondeva sempre di più attorno al mio e quell’abbraccio mi fece ricordare quando desiderassi, quanto bramassi Usui e il suo volto, le sue labbra, i suoi occhi, i suoi capelli.

-Stai bene Misa?è riuscito a farti qualcosa quel bastardo?-mi chiese poi.

-No Usui, ora sto bene.Ora  sì- continuai a dire con voce sommessa strofinando il viso contro la sua camicia.

In poco tempo arrivò la polizia e tutta le gente inaspettatamente raccontò che Usui era entrato a  casa mia perché mi aveva sentito strillare e poi quell’uomo aveva incominciato a picchiarlo e lui come legittima difesa aveva contrattaccato.

Tutta quella gente gli aveva fornito un alibi perfetto,e così anche la mia paura che gli sarebbe potuto succedere qualcosa si dissipò in meno di un millesimo di secondo.

Ci congedammo dai poliziotti e tornammo a casa.

-Misa-chan, scusami, è tutta colpa mia- disse piangendo Suzuna.

-E di cosa piccola?-le chiesi io,passandole una mano tra i capelli

-Se ti sei ricordata quello che è successo con babbo e se quell’uomo ti ha fatto del male-

-Cosa…cosa è successo con tuo padre?-disse Usui , scurendo in volto.

-Io..io…io credo che ora è arrivato il momento di raccontartelo-dissi infine.

Raccontandogli quel maledettissimo segreto sarei finalmente stata libera, per sempre.

Ma anche completamente esposta a lui.

Un lacrima mi solcò il volto e ancora prima che la potessi solo sentire Usui la asciugò, fece un cenno a mia sorella e mi accompagnò verso camera mia.

-Prima di raccontarmi tutto ho una promessa da soddisfare-disse con un sorriso burbero sul volto.

-Ti prego, soddisfala mio padrone-dissi istintivamente, mentre il bruciore al ventre si faceva sempre più forte e sul suo volto si materializzava una espressione sconcertata.

Si liberò in un sol colpo del camicione che mi ero messa come vestito per quando era arrivata la polizia e incominciò con una sensualità che non avevo mai visto a dedicarsi alle mie labbra.

Le baciava lentamente, gustandosele pienamente mentre io cercavo invano di aprire i bottoni della sua camicia.

Sorrise sulle mie labbra , si staccò e si tolse da solo la camicia.

-Uhm, così va meglio- dissi senza controllo non appena vidi il suo torace, le linee dei suoi addominali.

Una nuova espressione sconcertata si fece strada sul suo volto.

-Misaki mi farai impazzire-

Ma non sentii nemmeno quello che aveva detto perché mi avventai su di lui ribaltando la situazione, io sopra, lui sotto.

Cominciai a baciare la sua tempia, lentamente, scendendo sempre di più, verso le sue labbra, poi verso la spalla e infine lasciai una scia di baci sul suo torace.

E infine mi riscoprii io stessa a fare una cosa che nemmeno nei miei sogni più erotici avrei mai fatto.

Con la lingua delineai i contorni dei suoi addominali scolpiti e successivamente continuai a baciare sempre più verso l’ombelico e più giù, fino a  che non trovai i suoi pantaloni.

Li slacciai freneticamente, ma subito dopo aver tolto quell’impiccio lui ribaltò nuovamente la situazione;probabilmente aveva previsto che opo avrei continuato a baciarlo e, oh, no, non mi sarei fermata per nulla al mondo.

Mentre lui era sopra di me il calore che provavo diventava sempre più grande, sempre di più e sempre di più e in contemporanea sentivo che anche lui..diciamo, apprezzava molto quella situazione.

E da quel momento si fece tutto molto più frenetico.

Mi slacciò il reggiseno e cominciò a stuzzicare col le sue labbra i miei capezzoli.

Oh, si, era dannatamente bravo..mi dovevo ricordare di fargli i complimenti.

Nel frattempo lentamente una mano scendeva verso il mio sedere e cominciava ad abbassare le mutande, ma con scarso risultato, quando smise di dedicarsi al mio seno però usò tutte e due le mani e portò a termine la sua missione.

Fremetti un attimo sotto le sue mani e il su sguardo.

Mi stava letteralmente ..non so neanche dire come, mi stava guardando. Tutta, e non metaforicamente parlando.

-Sei bellissima Misa- disse baciandomi l’inguine.

E a quell’apprezzamento,a  quella voce così roca e tremendamente seducente mossi il mio ventre come in risposte e lui si avvicinò sempre di più con i suoi baci.

Era quasi giunto a destinazione, portandomi alla fine di quella estenuante tortura, quale era l’aspettarlo che la porta suonò.

No, non ci dicemmo assolutamente niente, ma bastò semplicemente uno sguardo che lui si alzò dal letto e andò a chiudere a chiave la porta.

Così nessuno sarebbe entrato in camera mia, e nessuno ci avrebbe fermati.

-Uhm..devo riprendere da dove mi ero fermato..-disse nuovamente con quella bellissima voce roca, ad un tono più basso di voce però, per non farsi sentire.

Nonostante la mia casa cadesse a pezzi le uniche due cose positive era che le porte erano estremamente spesse e probabilmente nemmeno se qualcuno avesse urlato da fuori l’avrei sentito, o il contrario e che in camera mia avevo il bagno.

-MISA, MISA! Mi hanno detto quello che è successo, come stai piccola?tesoro aprimi!-disse mia mamma una volta giunta alla mia porta-che continuava nonostante tutto ad essere chiusa-

Mi avvicinai ad essa per potermi far sentire e le dissi che ero appena uscita dalla doccia e c’era Usui che mi stava aspettando in camera e volevo ringraziarlo per quello che aveva fatto.

Scusa banale?si, decisamente, ma almeno avremmo avuto occasione di finire quello che..avevamo lasciato a metà.

Proprio un secondo prima di girarmi per tornare al letto sentii qualcosa afferrarmi da dietro e subito, sentendo il calore di quel corpo, capii che era Usui.

-Usui così non vale, tu sei ancora vestito-dissi

-Ah, essere in boxer lo consideri essere vestito?-

-Si, per i miei usti sei anche troppo vestito-dissi infine.

Ma chi mi aveva dato tutto quel coraggio?chi aveva tolto quel freno a  mano che tenevo perennemente?oh, non lo so, ma se lo avessi scoperto gli avrei detto una cosa .GRAZIE!.

-Usui..-dissi quando lo vidi disteso sul letto.

-Ti amo, Usui- continuai

E così mi chinai nuovamente sul suo torace e continuai a baciare fino a dove mi ero fermata, non molto più della prima volta eh, dato che c’era quell’inutile pezzo di stoffa a coprirlo.

Lo volevo vedere, tutto, e lo volevo baciare, tutto.

Le mie mani fremettero un po’ e poi decisero di indugiare, le feci passare sempre più vicine a Lui ma senza mai sfiorarlo e quasi quando i boxer sembravano esplodere lo accarezzai timidamente.

Nonostante ci fosse quel pezzo di stoffa a dividerci era in ogni caso tremendamente imbarazzante e.. era la mia prima volta e…oh, al diavolo tutti questi dubbi!.

Tolsi con convinzione i boxer a Usui e rimasi sconcertata.

Non per la improvvisa paura ma perché…wow, sì, si pu ben intuire il perché.

Cominciai nuovamente a accarezzarlo sempre intorno e infine feci scivolare le mani sulla Sua punta.

Un irrefrenabile desiderio si fece strada in me.

Lanciai uno sguardo a Usui de era disteso sul letto , con la testa alzata per potermi guardare e una espressione tremendamente erotica sul volto.

Gli sorrisi maliziosa e poi lo guardai, mentre lui incominciava a capire cosa stavo per fare e sembrava morire alla sola idea.

Mi avvicinai sempre di più con le labbra, sempre più e sempre più, mentre le mie mani avevano ormai preso una vita propria e si muovevano lungo in suo membro con energia e velocemente.

Sempre più velocemente, fino a  che non si fermarono nell’esatto istante in cui depositai un bacio sulla Sua punta e tirai fuori la lingua cominciando a delineare lentamente i Suoi contorni.

-Ommioddio Misa, Ti amo-disse in un sussurro, roco, e tremendamente eccitante facendomi venire sentire speciale, donna.

Non  più ragazza, ma donna, e insieme a quel sentimento che mi rendeva così gioiosa incominciai a far entrare tutto il suo membro nella mia bocca.

Era una sensazione stranamente piacevole poterlo sentire in me, così intimamente in me e lui sembrò quasi svenire sul momento da quanto era diventato pallido.

-Misa..no..non devi..se…non vuoi-disse balbettando ogni parola.

Ma come potevo non volerlo vedere, così, così eccitato, con gli occhi così brillanti.Come potevo non volerlo vedere godere per merito mio?

Incominciai anche a muovermi, sempre più velocemente, mentre una voragine nel mio basso ventre si apriva sempre di più lasciandomi quasi dolorante ma ance eccitata a far godere il mio fidanzato.

-M …Misa…tog..togliti-disse infine in un sussurro e subito capii cosa voleva dire e ‘’ mi tolsi’’

Quando lo vidi venire fu qualcosa di tremendamente eccitante ma anche molto dolce, perché nonostante fosse preso da un piacere che se pur non conoscendo sapevo che fosse tremendamente grande, mi attirò a se e mi baciò.

Un bacio casto, sulle mie labbra e sussurrò un ‘ti amo’.

Come poteva tutto quell’amore donare anche così tanto piacere?oh, non lo so, ma era qualcosa di meraviglioso.

Subito dopo essersi staccato da me io mi chinai nuovamente sul suo membro e feci scorrere le mani lungo tutta la sua lunghezza, infine chinai nuovamente il volto e lo accolsi nella mia bocca.

Sentii un sapore strano nell’immediato, era aspro ma allo stesso tempo..non saprei descriverlo.Sapevo solo che quello era il sapore di Usui e che era tremendamente buono.

Lui mi guardò veramente sconvolto stavolta, mentre una nuova espressione di goduria si fece strada sul suo volto mentre mi muovevo più velocemente e un pochino più esperta di poco prima.

-Oh mio Dio Misa..io ti sposo-disse in un nuovo sussurro soffocato, lo sentii gemere per un attimo e quel sussulto mi fece esplodere completamene, accolsi tutto il suo membro, completamente nella mia bocca mentre lo solleticavo con la lingua e lasciai scorrere una mano lungo il mio fianco.

Quando arrivò a destinazione anche io gemetti e Usui se ne accorse mi guardò sconcertato.Per l’ennesima volta in quel giorno.

Con una forza che non credevo avesse, mi prese e mi portò alla sua altezza e scambiò i ruoli.

-Misa…Misa toccati per favore..toccati di nuovo- disse

Un rossore irrefrenabile si fece strada sul mio volto e infine, al suo sguardo supplicante non seppi dire di no.

Mi avvicinai cauta alla mia femminilità, era la prima volta che facevo qualcosa del genere e all’inizio mi limitai semplicemente ad accarezzarla, ma successivamente la ma di Usui si sostituì alla mia.

-Ora tocca a me ricambiare il favore-disse e mi fece stendere mentre lui si avvicinava sempre di più alla mia femminilità.

La accarezzò per un attimo, poi fece scorrere gentilmente un dito sopra e infine, lentamente, lo fece entrare.

Nell’immediato sentii un lieve dolore ma anche il mio corpo che reagiva a lui, che lo accoglieva.

-o mio Dio Misa, sei così calda-disse con espressione beata in volto, come se fossi lui quello a godere ora.

Si muoveva sempre più veloce in me  e io gemevo molto più di quanto lui avesse fatto.

Proprio quando stavo per arrivare al culmine della mia prima volta lui si fermo ed uscì da me, arrestando tutte quelle intense emozioni.

Improvvisamente mi sentii gratificata da quel gesto, ero felice che l’avesse fatto.

-non voglio che la tua prima volta sia così, scusa micina- disse e mi baciò in fronte.

Accaldati e sudati, entrambi, ci abbraccio e , stretta nel suo abbraccio, protetta da lui mi sentivo tremendamente felice, completa Appagata.Più di quanto quello che avevamo fatto rima avesse potuto fare.

No, non mi ero pentita dei miei gesti, perché vedere così Usui, così felice, e così appagato era stato ciò che di più bello avevo mai visto, però ora, stretta  alui, nuda, contro di lui, ma calma, senza alcun altro interesse…mi sentivo profondamente felice.

-Misa..-disse

-Dimmi-

-Ti amo lo sai?-

-Certo che lo so-risposi

-Ti amo anche io..-continuai Ma ora è giunto il omento di conoscere la mia storia-completai.

-Se..se..se hai qualche problema..o altro..non importa, non voglio farti soffrire..-disse

-No, è giusto così, è giusto che tu la conosca-

-Certo piccola-disse e mi baciò la fronte mentre mi copriva con e lenzuola.

 

 

 

 

 

 

Note:Ok, potete dirmi che sono pazza, d’altra parte ne avreste pienamente ragione!

Allora, devo dirvi una miriade di cose:Come prima vi dirò il perché di questo capitolo così lungo.

Io domani parto per la Sardegna e rimarrò lì fino al 14, quindi non scriverò per circa venti giorni e visto che ormai mi sono affezionata tremendamente a voi ho deciso di farvi questo piccolo regalinoJ

Inoltre ho aggiornato il mio profilo efp , quindi chi volesse sapere qualcosa in più su di me può andare lì, e proprio alla fine della ‘’recensione’’ su di me c’è un link.Quel link è del mio blog di tumbl dove parlo di me, delle mie passioni, ma anche di efp e metto alcune anticipazioni sulle storie, quindi mi farebbe piacere se qualcuna di voi commentasse di tanto in tanto!J

Poi vorrei ringraziare tutte quelle ragazze che hanno recensito, metto tra i preferiti e seguiti, chi mi ha messo come sua autrice preferita e anche chi ha letto.Un grazie speciale e un bacione grandissimo però va soprattutto alle ragazze che hanno recensito e che hanno fatto arrivare questa storia a quota 60 commenti e mi hanno reso profondamente felice.Grazie Grazie  Grazie.

Ora ritornando alla storia..beh, questo capitolo è pieno di cose, spero che vi abbia fatto ridere, vi abbia toccato e anche appassionato.

Spero nell’ultima parte di non essere andata troppo oltre,e  infatti a un certo punto ho deciso di fermare Misaki e Usui, la loro prima vera volta sarà tremendamente romantica ma soprattutto passionale.

Infatti Usui e Misa sono una coppia passione.Personalmente le coppie che preferisco sono quelle passionali, quindi ho deciso di dipingere anche loro così, ma soprattutto mi piaceva il contrasto di Misa piena di freni inibitori nella sua vita normale, e Misa/pantera nell’intimità xD.

Beh, che dire, spero che vi sia piaciuto e che nell’ultima scena abbiate trovato anche il romanticismo che ho voluto velare appositamente.

Grazie a tutti J

Misa-chan

Ps:scusatemi se troverete alcuni errori ma lle prese con le valigie ho dovuto fare tutto di fretta!J

 

 

 

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Capitolo 10
*** OH SO SPECIAL!parte 2 ***


Sedetevi comodi, stropicciatevi gli occhi.
 Ascoltate con gli occhi del cuore questa storia.



 Episodio 10.Oh SO SPECIAL!part 2


 -Ricordo quel giorno come se fosse oggi.Avevo cinque anni e fuori di casa diluviava, io era appena tornata a casa.
Scossi l'ombrello energicamente prima di appoggiarlo dentro a un lungo vaso al lato della porta e infine entrai.
Ero completamente mezza, l'uniforme gialla e verde che prima doveva essere di cotone ora era diventata qualcosa di più simile a uno straccio che la mamma usava per lavare, quindi decisi di andare subito a cambiarmi ancora prima di andare a sedermi a tavola per mangiare qualcosa, quindi mi diressi diligentemente verso la mia stanza, presi dei vestiti asciutti e puliti e poi filai in bagno per cambiarmi. Ricordo che nel tentare di fare veloce inciampai sul mio stesso pigiama e caddi sul pavimento facendomi un grande livido, ma in ogni caso non piansi. A quel tempo la casa non era affatto distrutta, anzi, era una delle case più belle del quartiere, era perennemente addobbata a festa.
 I futon non erano bianchi come quelli di ogni normale famiglia giapponese, ma bensì arancioni. Arancioni come gran parte dei soprammobili in casa mia.
 L'attuale cucina, mi ricordo, era la stanza forse più bella della casa.
Nonostante fosse abbastanza piccola perchè serviva solo alla mamma per cucinare nella parete opposta a quella dove c'era la cucina vera e propria c'era una grandissimo mobile, lungo e largo, di legno pregiato, di un colore che sembrava quasi cangiare sul miele.
Questo mobile essendo molto grande conteneva tantissime cose, nella prima parte infatti c'erano varie foto di famiglia, nella seconda c'era un set di tazzine per il Tè. Avresti dovuto vedere quant'erano belle, erano lavorate persino sul manico, che aveva la forma di una corona di fiori intrecciati.Girasoli per la precisione.
In ogni caso Io ero ancora abbastanza piccola e Suzuna aveva solo tre anni, quindi la mamma si occupava sempre di lei, forse nel profondo del mio cuore da piccola sono stata un poco gelosa di Suzuna, la mamma la venerava come una piccola Dea e la riveriva in ogni suo capriccio, ma la sera non potevo fare a meno di avere un dolce sorriso dipinto sulle labbra quando sentivo arrivare di soppiatto mia madre. O perlomeno, lei credeva che io non la sentissi ma in realtà proprio vicino al mio letto c'era un asse che scricchiolava e io con il mio sonno leggero non potevo fare a meno di non svegliarmi.
Ed era un gran piacere vederla sedersi ai piedi del mio letto, sorridermi e benedirmi come ogni madre felice e fiera della propria bambina. Comunque quel giorno stava piovendo molto forte e subito dopo essermi cambiata mi precipitai alla finestra, le gocce di pioggia ticchettavano a ritmo irregolare instancabili, quel giorno pensai che il cielo fosse arrabbiato, perchè un suo figlio stava per disubbidire alla sua volontà.
 O almeno questo era quello che mi raccontava la mamma.
Solo ora posso dire quanto vera fosse quella sensazione. Passai tutto il giorno alla finestra, a interrogarmi sul perchè della pioggia e ad immaginarmi le avventure che alcune persone stavano vivendo fuori dalla mia casa, fuori da quel paese, fuori dal Giappone e fuori da qualsiasi pensiero.
 Quando incominciò a farsi tardi però mi accorsi che mio padre non si era ancora fatto vedere, era strano, era da qualche tempo che non tornava più a casa per pranzo e vedevo ogni volta la mamma che si angosciava, che si prendeva le mani l'una dentro l'altra e incominciava a strizzarsele come se volesse espellere tutti i dubbi che le sondavano la mente. Quando mamma venne alla finestra davanti alla quale io ormai mi ero incantata per dirmi di andare a dormire io , testarda proprio come sono ora, le dissi che non mi volevo muovere e lei, già debole di salute, non aveva trovato la forza per contrastare la mia decisione.
 Non ricordo bene quante ore rimasi ancora sveglia, sapevo solo che non stavo guardando la pioggia, ma oltre, aspettavo che mio padre tornasse a casa e alleviasse le sofferenze di mia madre.Una madre felice, ma una moglie molto preoccupata.
Quando la porta si aprì era ormai notte fonda e i miei occhi cominciavano a chiudersi a causa del sonno che , ovviamente, una bimba di cinque anni non riusciva a sopportare più di tanto. Mi intimò una volta ancora di andarmene a letto mamma e proprio quando stavo per cedere alle sue preghiere vidi mio padre entrare in casa:nei suoi occhi c'erano strani lampi di luce, il volto era arrossato e nella mano aveva una bottiglia verde.
Un brivido mi attraversò la schiena e decisi di rimanere con mia madre che nel frattempo si allontanava con faccia allarmata da mio padre. Poi un gran chiasso:aveva buttato a terra il mobile con le foto di tutta la famiglia insieme per terra.
 Ricordo che aveva lasciato la porta aperta e dentro casa entrava la pioggia, bagnando il pavimento di legno pregiato che sicuramente si sarebbe rovinato.
Purtroppo però il pavimento sarebbe stato il nostro ultimo pensiero dopo quella notte.
Mamma urlava contro mio padre cose incomprensibili, si allontanava sempre di più da lui e infine cominciò anche a lanciargli oggetti contro.
 Io però non riuscivo a capire più nulla, ricordo che c'erano tanti vetri a terra e che io avevo lasciato le ciabatte dall'altra parte del salotto, quindi nel tentativo di andare a riprenderle mi bucai i piedi più di una volta, poi quand'ero a metà strada vidi mio padre alzare la bottiglia che aveva in mano e spaccarla sulla schiena di mia madre che si contorceva penosamente in un angolo della casa, con le mani piegate a coprirle la testa in un vano tentativo, in una vana supplica di non farle del male.
 Caddi sul pavimento e contro il muro quando vidi gli occhi di mia madre guardare mio padre in una tacita preghiera. Pregava che la risparmiasse, pregava che mi risparmiasse, pregava che mi nascondessi da qualche parte dove non mi avrebbe fatto del male.
 I vestiti di mia madre erano macchiati di sangue e di birra, il suo volto era diventato una maschera di dolore e dagli occhi sgorgavano fiumi di lacrime quando lui la prendeva per i capelli e le sbatteva l viso contro la parete.
 Poi svenne.
Ma solo un attimo prima la vidi, la sua bocca muoversi cercando in vano di sussurrare una supplica.
Il suo volto piegato dal dolore, delle rughe che non avevo mai visto sul suo viso e il sangue che usciva dal naso.
Poi tagli, tantissimi tagli su tutto il suo corpo.
 Sentivo dentro di me l'istinto che mi gridava di scappare, via, di nascondermi da quella furia, ma c'era anche un'altra parte mi me che mi sussurrava che non potevo andarmene:non finchè mia madre e Suzuna fossero rimaste in quella casa.
Peccato che una bambina di cinque anni non potevo fare assolutamente nulla, ma proprio perchè ero una bambina di cinque anni e non capivo quelle cose avevo deciso di rimanere in casa, rannicchiata in un angolo, spiaccicata contro la parete nel tentativo di diventare trasparente e mimetizzarmi, nonostante il sangue che usciva dai tagli con i vetri ancora conficcati nei piedi. Sentivo un dolore indescrivibile, sentivo i vetri conficcarsi sempre più dentro e il sangue fluire sempre più velocemente fuori. Poi lo vidi, li vidi. Mio padre che mi si avvicinava con volto omicida e antri tre uomini che entravano in casa.
 Anche loro avevano la stessa bottiglia che aveva mio padre in mano e io subito terrorizzata cercai di sfuggire da quegli uomini, ignorando i vetri che si conficcavano sempre più nella carne e in nuovi che aprivano nuove ferite in quei piedi che tutto sembravano ormai tranne che i piedi di una bambina di cinque anni.
In un attimo però lui mi fu addosso, non ricordo cosa mi fece, ricordo soltanto un dolore e intenso, che riusciva a superare anche quello che avevo ai piedi, sentivo la pelle delle mie braccia lacerarsi sotto una forza indicibile mentre il mio corpo di acciambellava da solo nella ricerca di trovare una salvezza.
Quando mi voltai verso mio padre lui continuò a schiaffeggiarmi anche il volto, ricordo che le immagini diventava sempre più sfocate fino a che poi non mi lasciò cadere, nello stesso angolino dove avevo cercato di ripararmi.
 Poi vennero gli altri uomini e il ricordo del dolore che mi aveva inferto mio padre era diventato soltanto un ricordo sfocato e quasi felice paragonato al dolore che mi inflissero quei tre uomini.
Uno mi strappo via la maglietta con ferocia e un altro mi tolse con altrettanta ferocia il resto degli indumenti che indossavo.
 Le immagini diventavano sempre più sfocate, forse per il dolore e o forse per il mio pianto, ricordo il mio fragile corpo di bimba di cinque anni tra le mani di quegli uomini bruti che cercavano il primo buco che avessero trovato per infilarsi.
 E lo trovarono, quello di una fragile bambina di cinque anni che rimase distrutta, con più di dieci ossa rotte a causa dello stupro di turno di tre uomini.Più uno. Quell'uno era mio padre, che con gli occhi liquidi e un sorriso quasi satanico sul viso si era slacciato i pantaloni e mi aveva completamente sfatto il corpo.
Il mio era un corpo di una bambina di cinque anni!cinque!.
 Mi aveva toccata prima con le mani e io urlavo, urlavo dal dolore,poi vedevo il sangue e non riuscivo a fare altro che piangere.Ad un certo punto smisi però, proprio mentre mio padre muoveva il mio corpo avanti e indietro in cerca di assecondare il suo movimento io smisi di piangere, più che altro diventai qualcosa di molto simile a una bambola, mi lasciai sbattere da una parte a un altra, da un uomo all'altro, senza fare una piega.
Nel vano tentativo che senza il mio pianto le loro menti sarebbero state più lucide e avrebbero smesso di uccidermi nell'anima, nel corpo. Avevano consumato ogni centimetro del mio copro, le mie mani, la mia bocca, il mio Essere. Solo dopo diverse ore qualcosa mi salvò.
 E questo qualcosa non furono i miei vicini di casa che ero sicura avevo risvegliato con le mie grida e che ero altrettanto sicura che codardi come erano non avevano avuto il coraggio di venire a vedere cosa era successo...ma un pianto.
 Il pianto di Suzuna, che giaceva sulla sua culla che ben presto sarebbe dovuta essere rimpiazzata con un bel letto da bimba ormai ''adulta''. Mio padre amava Suzuna, più di me e mia madre.
L'amava come fosse se stesso, fosse perchè era la copia esatta di sua madre, forse perchè per lui era normale odiare me e la mamma.
 Suzuna pianse e pianse più forte che poteva e mio padre si risvegliò dalla sua trans e uscì, come se gli avessero versato dell'acqua santa addosso e portò fuori quegli altri demoni con lui.
 Quando smisero di usarmi mi buttarono a terra, ricordo che sbattei la spalla sinistra che durante l'abuso era stata spezzata.
La lista di tutte le ossa che mi ritrovarono spezzate probabilmente è anche troppo lunga, e anche la lista degli psicologi che ho frequentato, senza contare l'intervento di chirurgia plastica a cui mi ero dovuta sottoporre per modificare e ricostruire il mio bacino distrutto e sformato.
Nonostante però quello che avevo subito mi addormentai, anzi, più probabilmente svenni e dopo non so quanti giorni nè ore mi risvegliai in ospedale, poi fu tutto confuso, ricordo solo che tutto l'ospedale mi aveva accolto come una Dea o come un dono di Dio perchè tutti mi ritenevano 'la sopravvissuta -
Conclusi quella frase con l'ultimo filo di voce che mi era rimasto.
Non avevo mai raccontato a nessuno quello che mi era successo, ma ora mi ritrovavo qua, davanti ad Usui a piangere come undici maledetti anni fa.
 La vista mi si annebbiò a causa del piano e sentii qualcosa avvolgermi:le sue braccia.
Le braccia dell'unica persona che potevo desiderare, le braccia dell'uomo che amavo e al quale mi ero quasi del tutto concessa.
 -Non ho mai conosciuto una ragazza come te Misaki Ayuzawa.
Non perchè la tua determinazione è la più incosciente e folle che io abbia mai visto, non perchè sei la persona più onesta che io abbia mai incontrato , non perchè sei di una bellezza ultraterrena e nemmeno perchè sei l'unica donna che io abbia mai amato e che amerò per sempre , ma perchè sei pura nell'anima.
Nel tuo cuore si possono solo scorgere lealtà per i propri cari, dedizione per i poveri e i bisognosi, amore per chi lo necessita.
 Nella vita a volte succedono cose di questo genere a persone molto sfortunate e anche se è difficile accettarlo bisogno andare avanti, voltare pagina e guardare con occhi nuovi il futuro, più misericordiosi verso il prossimo e a cuore più aperto.
Quello che è capitato a te è stato qualcosa di indescrivibilmente brutto e io ti amo di più ogni secondo perchè hai avuto la forza di raccontarmelo e non ti sei nascosta dietro una stupida scusa o una pallida buia nel tentativo di scappare dal tuo passato.
Non cred
o che ci siano altre cure oltre il tempo per rimarginare delle ferite come le tue però cerca di guardare il presente, il futuro e sappi che io ti sarò sempre accanto, sia ora che per sempre. Misaki non dovrai mai più avere paura di nessuno, non dovrai più avere paura che qualcuno di faccia del male fisico nè dovrai più soffrire per una litigata con una amica, non dovrai più ascoltare le stupidaggini che dicono quei cretini di scuola nè vergognarti del tuo lavoro perchè Misaki Ayuzawa io ti starò sempre accanto, ti proteggerò sempre da tutto e da tutti, ti amerò fino a che l'ultima goccia del mio sangue non diventerà blu- Mi staccai dal suo abbraccio e lo guardai, suoi occhi erano uno specchio di verità e non potevo fare altro che cominciare a piangere sempre di più per ciò che mi aveva detto.
-Ti amo Usui, e ti amerò sempre, fino a che sole e luna non si congiungeranno davanti ai miei occhi-
-Misa, Misa..devo chiederti una cosa...-mi disse con voce tremolante.
-Dimmi tutto Usui- gli dissi asciugandomi le lacrime e giurandomi mentalmente che quel giorno non avrei più dovuto piangere.
-Mi ami?- Lo guardai sbigottita, poi congiunsi le nostre labbra e chiusi gli occhi.
 Un bacio casto tra le nostre labbra e i nostri corpi stretti tra loro che battevano all'unisono.
 -Ti amo e ti amerò per sempre Takumi Usui- dissi con una nota seria nella mia voce.
 QUello che sentivo scatenarsi nel mio petto era indicibile.
Quando lo guardavo, quando mi abbracciava, quando mi proteggeva, quando mi diceva che mi avrebbe protetto da tutti e da tutto, c'era una tempesta di emozioni dentro di me.
Una tempesta che infuriava dentro di me facendomi accelerare il battito del cuore, quel sentimento era così giusto, era così sacro,puro che non potevo fare altro che volermi sentire ancora più vicina a lui.
 -Allora Misaky Ayuzawa, sposami- Un silenzio imbarazzante cadde nella stanza mentre Usui si inginocchiava davanti a me e mi prendeva la mano tra le sue.
 Sentivo qualcosa pungermi alla base degli occhi e mi maledissi mentalmente:mi ero giurata che non avrei più pianto.
 -Usui, sposiamoci ora, sposiamoci subito-gli risposi presa dall'impeto del momento buttandomi tra le sue braccia.
Usui emise una lieve risata mentre io ero appolipata a lui e per un attimo pensai che quello che mi aveva appena detto era uno scherzo, quindi alzai subito il volto e lo guardai. Rimasi sbalordita per la millesima volta nella giornata.
 Una lacrima silenziosa gli solcò il volto mentre mi abbracciava energicamente in modo quasi possessivo.
 -Sono l'uomo più felice del mondo in questo momento Misaki.Tutto il dolore che hai provato e il tuo modo di aprirti completamente a me mi ha toccato nel profondo.Sono felice e triste allo stesso tempo-disse sorridendo, col volto immerso nei miei capelli.
 Il mio cuore batteva furiose per tutto quello che era successo quel giorno, quella maledetta serata di undici anni fa che mi assillava da undici stramaledettissimi anni sembrava lontana, proprio come quel maledetto postino depravato, o la centrale di polizia nella quale eravamo stati per quasi tutta la giornata.
La povertà della mia famiglia, il lavoro imbarazzante che facevo, l'incarico di presidentessa perso, era tutto un lontano ricordo tra le sue bracci e sentivo che quell'amore mi avrebbe potuto annientare da un momento all'altro.
Sentivo che miliardi di emozioni mi colmavano il cuore, ma principalmente c'era amore, amore per ogni cosa che lui dicesse, amore per Usui, amore per il suo viso, i suoi capelli morbidi, le sue labbra e i suoi occhi verdi.Amore per quello che mi aveva chiesto di sposarlo.
 Sentivo che anche lui percepiva le stesse cose che percepivo io, sentivo le nostre anime unite .
Insieme.Per sempre.
Mi prese tra le sue braccia e mi appoggiò dolcemente sul letto, baciò ogni singolo centimetro di pelle a lui disponibile e continuò per minuti infiniti a dedicarsi alle mie labbra che in automatico gli rispondevano con amore.
 Ci crogiolammo nel nostro nido d'amore per diversi minuti fino a che mia madre non venne nuovamente a chiamarci.
A quel punto imbarazzati per l'idea che mia madre si sarebbe potuta fare di quello che avevamo fatto ci precipitammo in salotto da lei e Suzuna a spiegare tutto quello che era successo.
 Mano nella mano gli spiegammo per filo e per segno tutto e cercammo anche di alleviare le pene di mia sorella che aveva il cuore e la testa pieni di sensi di colpa. Fino a che mia madre non si lasciò scappare un:''Ah Usui, saresti un marito perfetto per la mia piccola Misa '' Vidi Usui che stava per dirgli quello che era appena successo in camera mia ma io lo fulminai con lo sguardo e lui esitò fino a che non rinunciò e rispose semplicemente con un sorriso.
 Avevo paura a dirlo a mia madre, quello avrebbe ufficializzato il tutto e, nonostante avessi accettato senza nessun ripensamento, io non ero ancora pronta a un matrimonio, anzi, sarebbe stato uno scandalo una ragazza giovane come me già sposata!per non parlare delle voci che si sarebbero diffuse a macchia d'olio in tutta la scuola rendendoci gli zimbelli di tutti.
 Io amavo Usui, ma non ero pronta ad un passo del genere, non così presto.
 Inizialmente Usui credo che ci rimase molto male, poi mi guardò negli occhi per qualche secondo, come se cercasse una risposta e evidentemente la trovò.
-Io non stavo scherzando, per me andrebbe bene anche ora..ma se non ti senti ancora pronta aspetterò-mi disse non appena fummo soli di nuovo.
 -Usui io ti amo, però questo passo comporterebbe miliardi di problemi..ho bisogno di tempo-dissi incerta, con una grandissima paura nel cuore di ferirlo.
-Avrai tempo fino a che il mio cuore non smetterà di battere-e detto così mi baciò facendomi distendere sul divano dove inizialmente eravamo seduti e togliendomi il fiato.
 -Usui..poi ti vorrei parlare anche di un'altra cosa...-continuai
-Dimmi- rispose curioso.
-Quello che beh..ehm...ecco si...è successo oggi..io..non so come dire..ecco sì..è stato...sì è stato molto wow ma....-dissi impacciata usando espressioni che non avevo mai pensato che avrei potuto usare. Usui scoppiò in una risata, probabilmente per il 'è stato molto wow ' e io lo assecondai unendomi nella risata
. Poi mi prese il volto e lo portò al suo petto rendendomi ancora una volta schiava di quell'inebriante profumo che non molto tempo prima avevo avuto occasione di assaggiare.
 -Misa, quello che abbiamo fatto prima è stato troppo affrettato, ma nonostante tutto non devi pensare che sia stata una cosa sbagliata.
Sei adulta e vaccinata e poi scegliere di amare nel modo che più ti piace, ma in ogni caso non devi sentirti in colpa per quello che hai fatto.
Ci siamo solo amati e la prossima volta che ricapiterà, in qualsiasi modo ricapiterà, sarà quando sarai pronta-
Quelle parole mi fecero scoppiare il cuore e come se non bastasse lui si chinò all'altezza delle mie labbra e mi baciò, un bacio cauto e controllato e mi soffiò dolcemente 'anche questo è amarsi '', poi disseminò una scia di baci fino alla mia spalla continuando a dire ''e anche così '' ''e così..'' Aveva perfettamente ragione, l'amarsi non implicava per forza una dimensione fisica, ma quella spirituale non escludeva certamente quella fisica.Noi c'eravamo amati in modo spirituale e in modo fisico, ora dovevamo solo unire le cose in un altro passo che sarebbe stato uno dei più importanti della mia vita e che proprio per questo avrebbe richiesto ancora molto tempo. Credo.
Quando mi risvegliai da questi pensieri chiesi ad Usui...'Ah, Usui..com'è che si chiama tua sorella?'
-Sakura Takumi-disse atono riprendendo a passarmi la mano tra i capelli.
 -Che bel cognome..non vedo l'ora di prenderlo...-dissi maliziosa scatenando una sua occhiata molto eloquente che stava per 'tra poco ti salto addosso'



Note:Si,potete, anzi DOVETE ammazzarmi.Vi ho promesso che sarebbe stato svelato il nome della gemella di Usui e ce l'ho fatta solo a pelo, poi avevo promesso che sarebbe entrato anche un altro bell'ometto nella storia e che molte cose si sarebbero spiegate ma mi sono completamente lasciata andare-si e si vede- Spero che il primo pezzo non lo troviate troppo forte e che nel secondo chi era rimasto deluso dallo scorso capitolo cambi almeno un pò idea :) In ogni caso come sempre grazie mille per le recensioni e il vostro supporto e anche se piano piano ci avviciniamo sempre di più alla scoperta della famiglia di Usui e di altri misteri che, nonostante la mia lentezza in tutto e per tutto, scopriremo al più presto. SCUSATEMI SE SONO UNA CASINISTA CRONICA!GRAZIE MILLE PER TUTTO. Baci.
 Misa-chan.

ps:Ho fatto una piccola one-shot, se qualcuno la volesse commentare mi farebbe piacere dato che è deserta di commenti ç_ç haha xD ah, e non dimenticate tumblr per news varie sulla FF o anche sulla mia vita-che poi mi dico...a voi non ve ne frega nulla...ma non importa hahaha :)- : http://dreamingbk.tumblr.com/

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Capitolo 11
*** Proteggimi ***


Prima di tutto vi voglio dire grazie,
grazie solamente per essere qui.

Episodio 11 parte 1/3



Guardai fuori dalla finestra.
La mia camera era inondata dalla luce che filtrava dalle finestre e un dolce profumino mi arrivò subito al naso.Mi alzai subito piena di energie e mi infilai sotto la doccia.
Sotto al getto fresco della doccia mi balenarono in testa mille ricordi...erano successe tantissime cose in quei giorni.
Mentre mi asciugavo mi voltai a guardare la mia immagine riflessa sullo specchio.Ero cambiata...non solo fisicamente ma anche mentalmente e tutto questo per Usui.
Non rimpiangevo le mie azioni però ora era tutto diverso.Lui mi aveva chiesto di sposarlo e io avevo sostanzialmente accettato.
Usui, non potevo immaginare una vita senza di lui, però ora sentivo che era cambiato qualcosa.
'Usui' pensai ancora e le mie gote si arrossavano.
'Basta perderti in chiacchiere Misa!' pensai e misi la mia divisa scolastica.
Quando scesi le scale seguii il profumo che avevo sentito prima e mi lasciai guidare fino alla cucina.
-buongiorno tesoro!-la voce calda e pacata di mia madre mi accolse.
-Buongiorno mamma...cosa combini con i fornelli?-
-Oh..nulla, nulla...stavo provando a fare dei cornetti ripieni al cioccolato con un nuovo kit che ha vinto Suzuna però..-e mi indicò la pasta appiccicosa che stava cucinando, ci passò un mestolo e provò ad alzare un pochino di composto per mostrarmi la consistenza ma non ne alzò solo una piccola parte..ma bensì tutto...la sbobba che stava preparando era come un solido blocco di pietra.
-Mamma vedi...dovresti aggiungerci del latte-presi il latte che era rimasto dal frigorifero e lo versai nel composto, alzai leggermente la fiamma e cominciai a girare.Notai con piacere che il blocchetto di pasta si sciolse subito e prese l'aspetto di qualcosa di commestibile.
-Oh Misa..sei così brava nelle faccende di casa..sono veramente fortunata ad averti come figlia e beh, sarà veramente fortunato tuo marito!-
'marito'questa parola rimbalzò nella mia testa e mi provocò un brivido involontario lungo tutta la schiena.
-Mamma ma per chi volevi fare questi cornetti?-cambiai subito discorso.
-Oh cara..volevo farli per Kaname..tra mezz'ora dovrebbe venire qua e volevo offrirgli una buona colazione ma come vedi sono un pasticcio- sul suo volto si fece strada una smorfia di delusione.
-Lascia fare a me-le dissi e con movimenti svelti mi sbrigai a preparare quei cornetti.
Quando ebbi finito mi voltai e mi prese un colpo a guardare l'orologio..erano le 7.00!
'Oh, il comitato si starà chiedendo che fine ho fatt..' ma i miei pensieri vennero interrotti...ora non avevo più nessun comitato a cui badare.Vuoto, dentro di me si fece strada un fortissimo senso di vuoto.
Chi avrebbe sgridato quegli zucconi ora?chi gli avrebbe proibito di mangiare cibi spazzatura?chi avrebbe difeso le ragazze?Dentro di me si fece strada una risposta, un nome, ma lo ricacciai subito indietro.Non potevo portare rancore a Sakura, non era corretto e oltretutto lei era la sorella di Usui..era una parte anche di me.
Per perdere altro tempo e scacciare quei pensieri mi premurai di preparare anche il cioccolato per riempire i cornetti..d'altra parte non avevo nulla di meglio da fare.
Ma nonostante questo i pensieri e i dubbi continuavano a tormentarmi.
E se non avessi più ripreso la mia carica di presidentessa?e se tutto quello che avevo fatto con Usui era stato troppo affrettato?e se l'arrivo di sua sorella cambiasse la sua vita?
-Basta!-dissi ad alta voce.
Mia madre mi guardò e io presi impassibile la mia cartella e mi fiondai subito a scuola.
Presi la strada più lunga dato il largo anticipo di quaranta minuti ma non c'era niente che poteva distrarmi, anzi..ogni cosa mi rimandava alle mani di Usui sul mio corpo, alle sue labbra sulle mie, alla passione incandescente che sembrava aver spazzato via tutto..anche il minimo briciolo di lucidità che mi era rimasta.Ero pentita, era tremendamente pentita di tutto quello che avevo fatto e per un motivo che ancora non mi era chiaro stavo rialzando tutte le barriere che ero riuscita ad abbattere con tanta fatica.Continuavo a pensare a me, a lui, a noi..ma più di ogni altra cosa alla sua dolcezza.
Ecco cos'era che mi aveva fatto innamorare perdutamente di lui, la sua dolcezza sotto un aspetto e un carattere perfetto, era per questo che avrei scelto lui.Sempre e comunque.
I miei pensieri si contraddicevano in maniera assurda e la testa mi pulsava..non mi era mai capitato di dovermi destreggiare con faccende di questo tipo e la pura verità era che non riuscivo ad ammettere a me stessa che io ero innamorata di Takumi Usui.
Perchè io ero il presidente. No, perchè io non ero più nessuno.


Episodio 11 parte 2/3  



Quando arrivai a scuola tanti volti soddisfatti mi sfilarono davanti.Alcuni ragazzi erano contenti del cambio di presidente e si prendevano gioco di me passandomi davanti con riviste spazzatura e cibo ancora più spazzatura delle riviste.La scuola sembrava più cupa quel giorno.
Camminai velocemente verso la mia classe e passai davanti alla sala del comitato studentesco.Vidi Usui seduto sopra la cattedra e sua sorella al posto che fino a pochi giorni fa spettava solamente a me. Vuoto, il vuoto si fece largo in me, nuovamente.
Usui mi vide, un sorriso gli si dipinse sul volto e venne verso di me.
-Buongiorno micetta-
Le sue labbra sulle mie, inaspettatamente.Il sapore di Usui era inebriante, così come il suo profumo.In quel momento non mi resi nemmeno conto di essere scivolata tra le sue braccia ma mi lasciai semplicemente cullare dal suo respiro.
Alzai il volto e il suo sguardo si incatenò al mio, dolce, infinitamente dolce.Il mio cuore batteva così forte che avevo paura mi uscisse dal petto, volevo provare a non darglielo a vedere ma sotto il suo sguardo protettore non potevo fare altro che sciogliermi.Era per questo che ero innamorata di Usui, per la sua dolcezza, per la sua sensibilità, e anche per il suo modo di leccarsi le labbra dopo che mi aveva baciato, come per assaporare meglio il mio sapore. Usui era la parte più pazza di me, più passionale, più debole che non riuscivo ad accettare;ma quando ero con lui era tutto perfetto.
Gli depositai un bacio sul collo..quel collo che il giorno prima a casa mia avevo baciato infinite volte. Usui era mio, solamente mio.
-Ehm..ciao-una voce timida mi fece ritornare alla realtà e ancora prima di poter constatare chi fosse mi guardai intorno..fortunatamente non ci aveva visto nessuno...
Usui mi lanciò uno sguardo con fare complice..era consapevole che non volevo che tutta l'istituto Seika venisse a sapere della nostra relazione.Non ero pronta ad accettare io stessa i miei sentimenti, figuriamoci se potevo espormi davanti ad una intera scuola.
Il mio flusso di pensieri venne nuovamente interrotto da una creatura divina davanti a me: Sakura.
-Ehm..ciao Sakura- le risposi timida
-Come va Misa?io ..sono consapevole che il nostro rapporto potrebbe essere complicato per via del modo in cui hai scoperto di me  per il fatto che ora sono la presidentessa però..ci tengo veramente tanto a migliorare questa scuola e ti prego di non ostacolarmi-disse l'ultima frase in una frazione di secondo, poi espirò come se fosse tolta un gran peso.
Vuoto.Nuovamente un fortissimo senso di vuoto mi invase e mi investì totalmente.
-Io beh..no, non devi preoccuparti..non ci saranno problemi-la congedai così, fredda ed atona.
Le feci un sorriso di cortesia e mormorai un 'Con permesso' e andai verso la mia classe, velocemente e con passo pesante, lasciando anche Usui accanto a sua sorella.
D'altra parte era giusto lasciarli insieme, eppure mi chiedevo perchè IL SILENZIO CONTINUASSE A RIMBOMBARMI NELLE ORECCHIE E NELLA TESTA, COME IL PEGGIORE DEI SENTIMENTI.
Il suo viso, il suo viso lo vedevo ovunque, le mie mani avevano bisogno di toccare la sua pelle, i miei occhi avevano bisogno di allacciarsi ai suoi, il mio copro aveva bisogno di aggrapparsi al suo, mi sarei spezzata altrimenti. Senza di lui, mi sarei spezzata…esattamente come il più fragile degli oggetti.
Quand’è che era entrato nella mia vita?quand’è che ero diventata dipendente dalle sue battute stupide, dal suo silenzioso modo di starmi accanto..di proteggermi?
Camminai velocemente fino ad arrivare sul terrazzo e mi misi a sedere, proprio nello stesso punto dove lo vidi per la prima volta,. Lo stesso terrazzo dal quale si buttò di sotto per recuperare una stupidissima foto di me e lui..insieme.
Quello che ero io..non valeva più niente senza di lui..non riuscivo ad essere più me stessa senza di lui, lui era entrato a far parte della mia vita.
-Stupido..- sussurrai tra i denti, mordendomi le labbra..le stesse che l’avevano baciato..le stesse che erano state baciate da lui.
Chiusi gli occhi e mi stesi, con le gambe a penzoloni giù dal balcone e la schiena sulla pietra fredda.
Chiusi gli occhi e lasciai che il vento fresco mi investisse.
Chiusi gli occhi e provai a dimenticarmi tutto, dimenticarmi quell’amore che mi stava accecando, la sua proposta di matrimonio..i giorni passati insieme..cercando di dimenticarmi sua sorella.
Chiusi gli occhi e più cercavo di scacciarlo dalla mia mente e più lui tornava prepotentemente nei miei pensieri, come se si stesse beffando di me..come se mi stesse dicendo che ormai non c’è più parte di me che non è sua.
Mi passai le mani sul viso e mi stropicciai gli occhi, non riuscivo assolutamente a togliermelo dalla mente, non ne ero più capace, i ricordi di me e lui..insieme, mi soffocavano…e io non ero in grado di dire di no al mio cuore che accelerava e al calore che mi avvolgeva. Io ero impaurita, le parole di sua sorella mi avevano fatto tornare con i piedi per terra, non potevo continuare a fare finta di niente, io non ero più la presidentessa.
Mi tirai su e guardai sotto di me, c’erano dei ragazzi sporti alle finestre che guardavano dei giornaletti stupidi e altri che mangiavano schifezze.
In un primo momento ebbi l’impulso di alzarmi e correre da loro, urlargli che non potevano farlo..perché io, la presidentessa, lo avevo severamente vietato. Ma non potevo, perché non ero più la presidentessa,non avevo alcun diritto di fare niente di tutto ciò.
Mi alzai e scesi nuovamente, dirigendomi verso la mia classe per le lezioni, ma quando ci arrivai davanti non esitai nemmeno un attimo a voltarmi e andarmene verso l’uscita.
Sì, Misaki non era più la presidentessa, e ora Misaki marinava le lezioni.
 
 
Episodio 11 parte 3/3

 
Stavo camminando tranquillamente tra le strade della città, con la mente sgombra mentre osservavo le vetrine da lontano, senza mai avvicinarmi, nel caso avessero potuto chiedere i soldi solo perché avevo sfiorato lo zerbino dell’entrata del negozio.
Risi tra me e me e presi tra le mani la collana che mi aveva regalato Usui, era bella..ed era un nostro ricordo, era il ricordo di quella giornata in cui io non ero riuscita a farlo andare via. Non ero riuscita a lasciare la sua mano.
E nonostante nella mia testa continuassero a sfilare le immagini di tutti i momenti passati con Usui, le parole di Sakura non smettevano di risuonare nella mia mente.
Io non ero più la presidentessa, ora lei si sarebbe presa cura della scuola, di tutti i ragazzi..e di tutte le ragazze.
E Usui..Usui non aveva fatto nulla per fermarla, Usui era rimasto accanto a lei.
Forse era quello il nocciolo della questione, forse era perché ero gelos…
Mi stropicciai gli occhi e protesi in avanti il mio corpo, cercando di avvicinarmi a quella coppia.
Un passo, uno dopo l’altro e mi avvicinai lentamente, finendo spiaccicata contro la vetrina di chissà quale costoso marchio.
Sgranai gli occhi.
Le mani di lui le cingevano i fianchi, e quelle di lei gli accarezzavano timidamente il viso, mentre entrambi avevano gli occhi chiusi e si abbracciavano, unendo le loro labbra in un dolce e casto bacio.
Io non ci potevo credere.
Mi stropicciai nuovamente gli occhi e mi avvicinai ancora un po’, finendo palesemente a guardarli come una guardona pervertita.
Mi stropicciai ancora gli occhi e ..nulla cambiava, loro rimanevano lì, l’uno abbracciato all’altra, baciandosi dolcemente.
Mia madre e Kaname, il dottore Kaname.
Avvampai subito appena mi resi realmente conto dei protagonisti della vicenda e un sorriso si fece piano piano strada sul mio volto. Non fu possibile per me, evitare di avere una tremenda faccia da ebete.
Continuai a fissarli per una manciata di secondi e poi mi allontanai, pimpante e saltellante verso il Maid-cafe.
Lavorai tutto il giorno, era il parrucca-day e a me era toccata una stupidissima parrucca che mi faceva assomigliare a mia madre da giovane.
Mia madre, mia madre stava sorridendo, mia madre stava sorridendo di nuovo.
Un sorriso si fece per l’ennesima volta largo sul mio volto, lei era felice..e io non avevo bisogno di sapere altro; presi il piatto con le ordinazioni per i tre idioti e mi avvicinai di nuovo a loro.
-Ragazzi volete provare a vincere una foto insieme?- gli feci un grande sorriso, non avrebbero vinto. Mai.
-Misa.chaaaaaaaaaaaan!- un urlo mi investì –perché non sei più la presidentessa?perché?perché?perché?- i tre idioti fecero un coretto degno da chiesa e subito io gli portai una mano sulla bocca.
-Zitti!…cosa…cosa volete fare?!?!farmi scoprire da tutti?!- Li guardai in viso e sospirai amaramente..almeno a loro..mancavo.
-Scusaci Misaki-chan- gongolarono ancora una volta tutti insieme e sorrisero, mentre si scioglievano come budini sotto il sole mentre mangiavano le delizie preparate dalla fantastica cuoca del Cafe.
‘Misaki, concentrati. Tu non sei triste, tu sei forte.’
Feci un sorriso di incoraggiamento a me stessa e mi allontanai.
-Hey Misa! Per quanto hai ancora intenzione di rimanere qua?il locale dovrebbe essere chiuso già da dieci minuti!!- il capo mi apostrofò e io la guardai in maniera scontrosa, mentre ero ancora immersa nei pensieri e tentavo di auto-convincermi che dovevo essere felice.
-S…sì!..vado subito a cambiarmi!- le risposi e mi allontanai velocemente verso gli spogliatoi.
Mentre mi guardavo nello specchio fissai la mia immagine riflessa ..avevo ancora quella buffa parrucca in testa e sembravo permanete uguale a mia madre!
‘Mia madre’..sospirai e inevitabilmente sorrisi ancora.
Erano veramente degli anni che non la vedevo sorridere in quel modo, né tanto meno avvicinarsi a qualsiasi essere umano di sesso maschile.
Quell’uomo..l’uomo che l’aveva guarita..doveva essere veramente speciale.
Mi cambiai velocemente e scappai a buttare  la spazzatura nel retro, pronta a tornare a casa.
-Misa..- un sussurro.
La busta che avevo tra le mani cadde e le sue braccia calde mi accolsero.
-Usui..- sospirai e l’abbracciai a mia volta, annegando nel suo profumo. Totalmente.
Io non potevo resistergli, non ne ero capace. Questa caratteristica non rientrava decisamente tra le mie abilità.
-Ti riaccompagno a casa- sussurrò appena mentre mi passava la mano tra i capelli.
-No, stanotte dormo da te- sorrisi mentre gli avanzavo quella che nella mia testa era una proposta, ma dalle mie labbra era uscita come una pretesa.
-Va bene micetta- si avvicinò al mio viso e posò la fronte sulla mia. –Stanotte sei mia- mi soffiò sulle labbra.
Il mio cuore si scollegò dalla mia mente, dal mio corpo.
Non riuscivo più a capire niente.
Mi limitai a guardarlo e ad annuire, già col fiatone.
Mi prese per mano e rise della mia espressione che sapevo..era sconvolta.
I miei occhi si incatenarono ai suoi. Nulla aveva senso senza di lui, no dovevo preoccuparmi di nulla.
Sospirando sorrisi e lo presi per mano, incamminandomi verso casa sua senza mai proferire parole, ma continuando ad ascoltare il battito impazzito del mio cuore e beandomi delle dolci carezze che mi faceva alla mano.
-Usui..ti devo dire una cosa- sospirai lasciando educatamente le scarpe all’entrata dell’appartamento e appoggiando la borsa con la divisa sul mobile all’entrata.
-Dimmi tutto micetta- mi sorrise appena e io rimasi incantata a guardarlo, una parte della mia testa lo stava già baciando indegnamente, l’altra che manteneva ancora un briciolo di coerenza e dignità cercò di riportarmi nel mondo delle persone sane di mente.
-Oggi..ho visto..mia madre…e Kaname- sussurrai sorridendo e avvicinandomi a lui, prendendolo timidamente per mano.
Nei suoi occhi un lampo di luce, come di paura si fece largo e per un attimo mi preoccupai, il suo volto si indurì e la stretta della sua mano sulla mia aumentò, poi si rilassò e accennò un sorriso.
-Sei contenta Misaki?- mi chiese.
Per un momento continuai a fissarlo, ancora preoccupata per la sua iniziale reazione ma alla fine mi sciolsi in un sorriso.
-Immensamente-
Lui mi sorrise di rimando e andò a rovistare in un cassetto.
-Hey Misa, hai voglia di vedere un film con me?-
Avvampai, senza alcun motivo effettivamente. Ma ormai il mio cuore e la mia mente erano partiti, non c’era più domanda o affermazione che potesse uscire dalla sua bocca senza essere fraintesa dalle mie orecchie.
-Mh..s..sì-
-E’ un film europeo..pare che sia molto famoso..parla di un leone e di un agnello. L’agnello si innamora del leone- Sorride e ride di gusto.
-Ma..che razza..?..E’ un documentario sugli animali?-
Dopo poco appresi che non era affatto un documentario sugli animali, anzi..qua gli animali al massimo venivano mangiati.
Parlava di un ragazza che si innamorava di un ragazzo..solo che questo era un vampiro e sostanzialmente lui cercava di fare di tutto pur di stare col lei senza mangiarla.
Non era male come film, l’unico problema era che il mio viso continuava ad avvampare ad ogni minima scena romantica -ovvero tutto il film- ed era davvero difficile rimanere seduta in un angolino del divano, con Usui accanto che mi disegnava forme astratte col dito sulla schiena. Era decisamente difficile resistere a quella enorme tentazione.
‘’Bella..ora stai ferma..voglio provare una cosa..’’
Il ragazzo del film si avvicina lentamente alla ragazza e la bacia, dolcemente.
-Che dolci..- sussurrai.
-Mh..a me sembrano sexy…-replica Usui, sentendo il mio farfugliare e appoggiando la sua testa sulla mia spalla.
Mi girai verso di lui e lo guardai stordita, come diavolo aveva fatto a sentirmi?
Sospirai e feci spallucce.
-Sono dolci Usui…è dolce il modo in cui lui si avvicina a lei con cautela-
-Mh..forse..ma io trovo sexy il modo in cui si mangiano a vicenda- sorride appena.
-Beh..spero che lui non la mangi veramente!- esclamo –I…in ogni ca..caso..s..sì..è..anche sexy- farfugliai col respiro pesante, emozionandomi al solo parlare di quell’argomento con Usui.
Lui si girò verso di me e mi sorrise appena, poi si alzò da spaparanzato sulla mia spalla e si avvicinò, lentamente. Inesorabilmente.
Nulla.
Non c’era più nulla attorno a me e lui, lo guardai negli occhi e lui non staccò i suoi dai miei mentre si avvicinava. Appoggiò la sua fronte sulla mia e respirò appena sulle mie labbra, mentre io già ansimavo, completamente annegata nella nostra oasi di amore.
Sentivo il rumore del suo respiro leggero e poi si avvicinò alle mie labbra lentamente.
Perché sembrava così distante da me?Perché non sentivo le sue soffici labbra sulle mie?
-Baciami- sussurrai, completamente bisognosa di sentire le sue labbra sulle mie, il suo respiro nella mia bocca.
Affondai le mani nei suoi capelli morbidi e finalmente le sue labbra toccarono le mie, dolcemente, con cautela.
‘Stai scherzando vero?’ pensai.
Mi avventai su di lui e lo sovrastai col corpo, finendo poi per stendermi su di lui, mentre divoravo le sue labbra e gli leccavo la lingua.
Mi staccai un attimo. –Usui- ansimai. E lui mi ritirò su di sé, leccandomi prima le labbra e poi baciandomi. Come mai aveva fatto prima.
Le sue mani mi circondavano i fianchi e si insinuavano sotto la maglia mentre mi accarezzava la pelle nuda, e io ero schiava delle sue labbra. Totalmente incapace di staccarmi o di capire cosa stesse succedendo attorno a noi.
Il mio cuore. Il mio cuore mi aveva abbandonato. Il mio cuore era suo.
Sarei stata la sua amante se solo me l’avesse chiesto, sarei stata il suo passatempo se lui l’avesse voluto, sarei stata tutto ciò che lui avrebbe mai voluto.Pur di non staccarmi dalle sue labbra, pur di continuare a sentire il suo sapore nella mia bocca.
Non potevo fare a meno di lui,non importava quale difficoltà si sarebbe presentata davanti a noi, se io fossi rimasta al suo fianco sarei riuscita ad essere forte.
Il mio cuore continuava a battere forte, forte, forte. E le sue mani continuavano a cullarmi, sfiorarmi, accarezzarmi con bramosia.
Io desideravo lui, nessun altro. Non ne sarei mai stata capace.
 
 
 
 
 
 
Note:Ciao a tutti e a tutte!
Sì, sono ancora qua, sì..ho pubblicato un altro capitolo.
Immagino che se qualcuna di voi sta leggendo questa FF-e nel caso vi ringrazio dal più profondo del cuore per non averi abbandonato- mi stia infamando pesantemente per aver smesso per tutto questo tempo.
Non vi sto a raccontare i motivi per i quali ho smesso..
Voi lo sapete che non sono capace di scrivere a comando, ma so solo scrivere quando provo sensazioni o emozioni che mi ispirano.E le ho ritrovate.
 
Grazie a tutte.
Grazie, dal profondo del mio cuore.
Daniela.
 
 
 

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Capitolo 12
*** Mine. ***


Episodio 12 parte 1/3

Un calore poco familiare mi scaldò il viso e mi costrinse ad aprire gli occhi.

Quando fui abbastanza lucida da distinguere i contorni di ciò che mi circondava mi resi conto che le braccia di Usui erano allacciate alla mia vita ed io ero intrappolata contro il suo torace. Stava ancora dormendo ed aveva un viso da angelo. La linea morbida delle labbra, il profilo perfetto e la mascella rilassata per chissà quale sogno. Liberai una mano e la appoggiai con cautela sulla sua guancia, accarezzandolo con dolcezza e sorridendo nel vedere come sembrasse innocente in quel frangente. Non sembrava un alieno pervertito, sembrava un bambino tranquillo che dormiva beato e protetto.

In un certo senso era vero, quella notte ci eravamo addormentati abbracciati ed anche io ero stata assalita dal senso di protezione non appena mi aveva accolta tra le sue braccia muscolose.

Scostai una ciocca di capelli biondi e morbidi dalla sua fronte e Usui schiuse le labbra. Si stava svegliando ed io per un momento ebbi l’impulso di fuggire da lui e di nascondermi.

'‘Ma che razza di pensieri fai?! Ormai tra voi due tutto è lecito…dopo quello che avete fatto’’ Una vocetta maligna si insinuò nella mia testa ed avvampai immediatamente.

‘’Accidenti, non voglio che mi veda così di prima mattina’’ pensai e, senza indugiare, chinai il mio volto sul suo e sfiorai le sue labbra con le mie in un timido bacio.

Quando non ero trascinata dalla foga era più imbarazzante scambiarci effusioni e per questo mi limitai a lasciargli una scia di baci appena accennati fino alla tempia.

-Mh…buongiorno micetta- Sussurrò sporgendosi a baciarmi il seno quasi del tutto scoperto dalla camicetta aperta.

Arrossii violentemente e con una carezza tentai di far risalire il suo volto sul mio.

Funzionò fin troppo bene dato che, da uno stato di dormiveglia, il biondo si svegliò del tutto e mi costrinse sotto di lui, bloccandomi i polsi nelle sue mani grandi e forti ed impossessandosi delle mie labbra con irruenza. Fu un bacio inaspettato e carico di desiderio, le sue labbra lambivano le mie con scostanza, un momento mi rubavano un respiro e il momento dopo mi leccavano l’arco di cupido. Un fremito di eccitazione mi percorse e cinsi i fianchi di Usui con le gambe, creando più contatto tra le nostre intimità ed ottenendo un suo gemito roco.

-Buongiorno anche a te- Mormorai in risposta quando liberò le mie labbra per gemere.

-Micia, non fare così o potrebbe finire tutto molto, molto male.- Una fitta di eccitazione mi colse al suono della sua voce ed inarcai la schiena, strusciando il seno contro il suo torace ampio e forte.

-Quanto male?- Mi morsi le labbra.

-Molto- sussurrò –male- schioccò le labbra –tanto da finire a fare la doccia insieme-

Sorrise maliziosamente e prima che la libido potesse spingermi a fare nient’altro di cui poi mi sarei pentita, si alzò in piedi e mi prese in braccio.

-Ma…ma…Usui! Che cosa combini?- Affondai le mani tra i suoi capelli e sorrisi. Lui sapeva perfino meglio di me i miei limiti. Non c’erano parole per descrivere quanto fosse forte la morsa al cuore che mi attanagliava ogni attimo in cui stavamo insieme, anche quando il nostro sguardo si incrociava semplicemente.

Mi appoggiò su una sedia e mi lasciò un bacio sulla fronte.

-Che cosa vuole per colazione signorina?- Mi fece un sorriso radioso e non potei fare a meno di esserne accecata e coinvolta. Guardai il paio di boxer che indossava come pigiama e sospirai.

‘’Ma perché i miei stupidi muri devono sempre frenarmi? Io lo desidero, perché mi proibisco da sola di essere felice?!’’

Annuii con la testa dopo aver preso una decisione e mi alzai dalla sedia, mi avvicinai ad Usui cercando di muovermi sensualmente -anche se le poche curve che avevo non aiutavano di certo- e gli feci un sorriso malizioso.

-Non avevi detto che avremmo fatto la doccia insieme?-

‘’Oddio che cosa ho detto, oddio che vergogna!’’

Usui rimase a fissarmi senza parole e proprio quando io stavo per nascondermi il volto tra le mani e scappare via a gambe levate per la figuraccia, lui mi venne incontro facendomi sbattere contro il tavolo.

-Misaki, sei sicura?-

Deglutii e annuii, cominciando a tremare. Il tremore non era causato dall’insicurezza, ma dalla vicinanza di Usui. Sentivo il suo profumo sulla mia pelle per la notte passata abbracciati, le ciocche di capelli che cadevano morbide sul seno per tutte le volte che se le era intrecciata tra le dita. Il suo sorriso era nei miei occhi, la sua risata nelle mie orecchie e non riuscivo a tornare indietro, non riuscivo a fare a meno di lui. Era una necessità così giusta che annullava qualsiasi paura, annullava persino le mie stesse paure in questo istante.

Volevo Usui con me, in me, che mi stringeva forte e diceva di amarmi su quel futon che profuma di noi e ricorda tutti i baci e le carezze.

Un brivido di consapevolezza mi colse e mentre alzavo una mano per sfiorare il suo profilo perfetto e scolpito pensai che l’amore era qualcosa di grandissimo. Colmava le mie ferite, le mie incertezze, i dubbi, il dolore, i brutti ricordi e gli incubi. Lui, io. Non riuscivo più a vedere il confine tra i miei sentimenti ed i suoi.

-Misa, vieni qua- Mi sembrò di vedere nei suoi occhi scorrere tutti i pensieri che avevo appena fatto e con un sorriso consapevole mi lasciai accogliere tra le sue braccia. Ero ceduta, stavolta veramente. Ero irreparabilmente ceduta, pronta ad essere sua sotto qualsiasi aspetto.

-Che ne dici di farci un bel bagno?- Mi sussurrò all’orecchio. Sapevo che mi stava sorridendo mentre passava le mani sulle mie braccia.

-Si-

Mi prese per mano e mi condusse fino in bagno, si fermò davanti alla porta e mi baciò nuovamente la fronte.

‘’Mio Dio, ma è normale provare per la prima volta in una vasca?’’

Come se tutto il romanticismo fosse andato in mille pezzi diventai rossa come un pomodoro.

‘’E…e se non gli piacesse il mio corpo?’’

Oh, per tutti i santi! Sembravo una adolescente in crisi sentimentale.

E lo ero.

-Amore calmati- Le mani lisce e delicate di Usui cominciarono a sbottonare i pochi pottoni rimasti chiusi della camicetta che indossavo.

-U-Usui, sono calma..-

Scoppiò a ridere e tracciò con l’indice una carezza nel solco tra i miei seni.

-Ci facciamo solo un bagno insieme, nient’altro, ochei? Dobbiamo andare a scuola, non vorrai marinare anche oggi le lezioni..- Alzò un sopracciglio con aria indifferente e mi sentii riavere.

Un semplice bagno insieme.

Semplice, se così si sarebbe potuto definire.

Ancora prima che la mia mente potesse cominciare a trovare nuovi motivi per vergognarmi di me stessa, la camicetta fu sfilata e delle mani calde mi strinsero i seni.

-A-ah..U-Usui- Inarcai la schiena e mi sporsi per lasciargli il completo controllo della situazione.

Al diavolo tutto, era così piacevole.

Con noncuranza, senza staccare lo sguardo dal suo, feci riempire la vasca d’acqua.

-Misaki sei bellissima, sei bellissima. Come puoi non vedere la tua bellezza?- Le sue mani corsero al gancetto del reggiseno e lo slacciarono senza esitazione.

-G-grazie..suppongo- abbozzai, troppo distratta dai muscoli contratti del suo addome e dal gonfiore dei suoi boxer per poter rispondere diversamente.

-La vasca è piena, non vorrai fare il bagno vestita…- Ammiccò sensualmente e sfilò del tutto via il reggiseno, rimanendo a labbra schiuse ed in silenzio mentre esaminava i centimetri di pelle nudi e faceva scendere le mani alla base della mia schiena.

-Non ne ho alcuna intenzione- Schiacciai il seno contro il suo torace e struccai i capezzoli turgidi sulla sua pelle liscia. Usui fece scivolare i pollici all’interno delle mutandine e fece pressione sui bordi, facendo scattare l’elastico sulla mia pelle fin troppo sensibile.

-Smetti di temporeggiare o imploderò- Sussurrai al suo orecchio e lui, assai d’accordo, fece scivolare la stoffa giù per le gambe, senza risparmiarsi un fischio d’approvazione appena mi rimirò, totalmente nuda.

-Oh, sei così eccitante presidentessa- Una fitta di piacere provocò un bruciore intenso al mio ventre e serrai le labbra.

-Oh, lo vedo- Con un’audacia che non credevo di avere portai le mani sulla sua erezione ormai evidente attraverso i boxer grigi e lo strinsi nella mia mano. Era così naturale trattare il suo corpo come se fosse il mio.

-Misaki spogliami, non riesco a resistere- Ansimò appoggiandosi al bordo della vasca e sporgendo il bacino verso la mia mano.

-Ai suoi ordini- Mi morsi le labbra. Era dannatamente eccitante lasciargli il comando, non dovermi preoccupare di niente, per una volta.

Mi inginocchiai davanti a lui e vidi un sorriso di approvazione nel suo volto.

-Non so se voglio fare ancora un semplice bagno- Arricciò il naso.

-Mh..vedremo- Gli tolsi con un unico movimento i boxer e liberai il suo membro gonfio d’eccitazione.

Un  gemito gutturale si fece strada nella mia gola e senza attenderlo oltre lasciai che le mie mani vagassero per tutta la lunghezza, tremando al contatto.

-D-Dio..Misa..Misa..Misa..- Strinse i denti come se stesse raccogliendo tutte le forze e, inaspettatamente, si chinò su di me e mi prese tra le braccia senza alcuno sforzo.

-Ti ho detto che avremmo fatto un bagno e così sarà- Annuii come se ne fosse convinto.

-Mh..- mugolai con disapprovazione fino a che non sentii l’acqua calda a contatto con la mia pelle e qualsiasi altro pensiero passò in secondo piano. Dopo poco anche Usui entrò nella vasca, sedendosi dietro di me a gambe aperte, in modo da poter accogliere la mia schiena nel suo petto.

Sentivo il suo membro duro contro le mie natiche e un calore poco familiare continuava a bruciare il mio ventre ma non volevo rovinare quel momento. Buttai indietro la testa sulla sua spalla e le sue labbra riempirono di baci i contorni del mio volto, solleticandomi la pelle con la lingua di tanto in tanto.

-Sei tutto per me, sei tutto. Aspetterò tutto il tempo di cui avrai bisogno per essere sicura delle tue decisioni-

Oh, lo amavo, eccome se lo amavo.

 

Episodio 12 parte 2/3

 

Con un strano senso di colpa entrai nella sala del comitato studentesco. Sospirai. Usui mi aveva dato appuntamento lì dopo le lezioni e diceva che non mi dovevo preoccupare, perché tutti i membri del comitato ancora facevano affidamento su di me.

-Pres..Ayuzawa! Che piacere rivederti qua!- Shoichiro e Kanou mi vennero incontro mano nella mano.

‘’Non mi aspettavo tutta questa accoglienza’’

Gli sorrisi debolmente, imbarazzata. Non era certo il mio posto questo. Accidenti a me che mi facevo imbambolare da Usui .

-Ragazzi! Come vanno le cose?-

-Oh…Misaki…- Shoichiro si guardò intorno e poi scoppiò in un fiume di parole. –Qua le cose sono disastrose, ci sono così tanti problemi. Bande che si formano dentro la scuola e poi fanno a fare casini contro bande di altre scuole, giornaletti poco raccomandabili ovunque. Me ne sono persino trovato uno nello zaino!- Prese fiato con un grosso respirone.

Immaginai Shoichiro alla vista delle grazie femminili in bella vista e trattenni a stento una risata fragorosa. Il suo orientamento sessuale era palesemente diverso dai depravati della sua classe e di sicuro sarà sbiancato nel vedere quelle foto.

-Sakura-san…beh, lei è una ragazza fantastica. E’ realmente disponibile, affabile, aiuta tutti appena può. Ma la sua elezione è stata uno sbaglio colossale! Crede che se  permetterà ai ragazzi di fare ciò che vogliono, otterrà la loro approvazione- Scrollai le spalle.

La mia povera scuola ridotta in cenere. Era la sorella di Usui ma era un sacrilegio permetterle di distruggere ciò che avevo creato giorno dopo giorno, col sudore della fronte.

-E poi..- Shoichiro fece per continuare ma in quel momento entrarono Sakura ed Usui.

Lei era così bella, così tanto bella che gli occhi di tutti scattarono sul suo corpo esile e pieno di curve allo stesso tempo. Avrei voluto tanto assomigliarle.

-Ciao Sakura-san- Abbassai il capo con rispetto e lei, senza preoccuparsi dei presenti, si scagliò su di me e mi intrappolò in un abbraccio fin troppo caloroso.

Mi sentii fuori posto, non ero abituata ad essere abbracciata. Non da qualcun altro che non fosse Usui. Sbuffai e l’allontanai.

Quando Sakura aprì la bocca per protestare, entrò Shizuko, seguita da i tre idioti.

-Tra due bande sta per scoppiare una rissa. Fuori, nel cortile!- Shizuko parlò col fiatone a causa della corsa. –Misa devi fare qualcosa!- Aggiunsero i tre idioti in coro.

-Ma..ma io… io non sono la presidentessa- Sussurrai mentre tenevo a freno l’istinto di correre in cortile.

-Sì che lo sei Misa-chan! E lo sarai per sempre!- I tre idioti urlarono con troppa enfasi. Guardai il volto di Sakura. Delle piccole rughe tra le sopracciglia facevano capire che stava pensando ma…

‘’Cosa c’è da pensare? Bisogna andare a fermarli!’’ Annuii con foga e dopo aver incontrato lo sguardo complice di Usui mi gettai in una folle corsa verso il retro della scuola.

-Fermi tutti!- Urlai dalle scale, mentre ancora correvo per riuscire a fermare quegli zoticoni. C’erano cinque ragazzi schierati per parte e si stavano insultando pesantemente.

-Voi, razza di maleducati! Che cosa pensate di fare?!-

-Hei tu, non sei più la presidentessa, smamma!-

Una morsa di panico mi attanagliò.

-Lei non sarà la presidentessa ma in quanto membro del comitato studentesco può ancora farvi espellere. Quindi farete meglio ad ascoltarla!- La voce di Usui mi fece ritrovare il coreggio.

-Avete capito? Allontanatevi.- Mi gettai tra le due schiere di ragazzi e li guardai uno ad uno negli occhi. Era questo ciò che mi riusciva meglio: stabilire ordine.

-Io non ci credo che ci puoi espellere- Disse uno.

Feci per rispondere ma arrivò Sakura.

-Io di certo vi posso espellere- Si impose contro il ragazzo e lo incenerì con lo sguardo.

Mi sentii piccola, come una bambina che si mette i tacchi ed il rossetto della madre e viene scoperta. Stavo esercitando un potere che non avevo più. Guardai Usui, cercavo il suo aiuto. Lui avrebbe potuto fermare sua sorella, le avrebbe potuto chiedere di fermarsi e non immischiarsi, ma non l’aveva fatto. Se ne rimaneva lì, sull’ultimo gradino della scala a farsi spintonare dai ragazzi del club di giardinaggio che scendevano, senza proferire parola.

In quel momento realizzai quanto fosse realmente importante il suo rapporto con sua sorella. Mi feci da parte e lasciai che Sakura sistemasse la situazione mentre pensavo a quanto fosse cambiato tutto, ora che lei era rientrata nella sua vita.

Non ero arrabbiata con lui, non potevo pretendere che facesse una scelta tra me e lei, lei era la sua bellissima sorella ritrovata, parte della sua famiglia che gli ha spezzato il cuore. Lei era qualcosa di imprescindibile dalla sua essenza  se non volevo che facesse una sceltra tra me e lei. Ma non potevo fare a meno che rimanerci male per quella strana situazione. Non sarebbe mai più dovuto risuccedere. Sakura ora era la presidentessa, mi aveva chiesto di non intralciarla ed io non l’avrei fatto.

 

Episodio 12 parte 3/3

 

Il mio naso urtò contro qualcosa di duro.

-Scusi signore- A testa bassa feci delle scuse e tornai a camminare verso la strada di casa.

-Hei...Misa!- Una mano tirò il mio zaino ed io mi girai. Un ragazzo alto, dall’aria virile e sorridente si parava di fronte a me. Quasi stentai a riconoscerlo.

-Aoi-chan!-

-Quanto tempo!- Quando schiuse le labbra per sorridere rimasi abbagliata da tanta bellezza. Vederlo sotto una nuova luce, vederlo come un ragazzo e non con una parrucca era destabilizzante per me.

-Vedo…vedo che sono cambiate molte cose- Indicai i suoi capelli.

-Ah sì!Tocca!- Mi prese una mano tra le sue e si chinò su di me in modo che potessi arruffargli i capelli con le dita. Erano morbidi, non tanto quelli di Usui ma erano comunque piacevoli al tatto.

Strappai via la mano dalle sue grinfie e lo liquidai con un sorriso imbarazzato.

-O-Oh..scusami- Abbassò lo sguardo.

-Ti andrebbe di fare una passeggiata con me?- Ci riflettei un attimo e poi annuii.

 

Quando finalmente, dopo dieci minuti di passeggiata, avevamo deciso di fermarci al parco, Aoi era al corrente di tutti gli avvenimenti dell’ultimo periodo. Principalmente riguardavano Usui, sua sorella, la perdita della carica. Sospirai.

-Beh, Misa, secondo me non si sarebbe dovuto comportare così. Non importa se Sakura è sua sorella. Tu rimani comunque la sua fidanzata-

-I-Io…ehm…non son..- Mi fermai. Ma che cosa stavo per dire? Gli avevo addirittura promesso la mia mano. Che razza di sciocca.

-Seh, seh. Come no. Forza Misa, sei una ragazza giovane! Hai così tante esperienze da fare…perché ti ostini su quel ragazzo?- Si avvicinò leggermente a me per poi sedersi su una panchina.

-I-Io..io non riesco a farne a meno- Ammisi diventando rossa da capo a piedi e stringendo la stoffa dei pantaloni mentre chinavo la testa e mi sedevo a mia volta.

-Mhmh…-

-Aoi…-

-Il primo amore non si scorda mai, immagino sia normale il tuo comportamento- Sbuffò. –Ma se solo tu capissi che esistono tantissimi altri ragazzi disposti a renderti felice…Non rimarresti fossilizzata su di lui- Rimasi ghiacciata dalle sue parole.

‘’Ma che discorsi sta facendo?’’

Fece sfiorare le nostre ginocchia e si sporse verso di me, provocandomi un brivido. Non un brivido di piacere, ma di insicurezza. Non mi piaceva averlo così vicino.

-Aoi non dire così…- Lo ammonii con aria sommessa.

-Oh sì invece- Prese con gentilezza il mio mentro tra le dita e mi costrinse ad incontrare il suo sguardo. Era così intenso. I suoi occhi sembravano volermi trapassare da parte a parte.

-Aoi…- Lo richiamai ancora, cercando di distogliere la sua attenzione.

-Misa- E con quest’ultima parola si gettò su di me, sollevandomi con la forza e costringendomi in un abbraccio indesiderato. Aoi era cambiato molto, persino il suo corpo gridava virilità ed era piacevole sentire le sua braccia cingere il mio corpo. Per impedirmi di andare a pezzi. Ma non ero sicura che il suo fosse un abbraccio amichevole e in ogni caso non mi potevo permettere di lasciarmi abbracciare in questo modo in pubblico.

Lo scostai con gentilezza e fissi gli occhi nei suoi, cercando di trasmettergli la mia rabbia. Ma fu tutto inutile.

-Misaki, quando capirai chi è veramente l’uomo giusto per te… Io sarò qua. Non me ne andrò come fa chiunque. Ti aspetterò, capito? Ti aspetterò- Annuì e si allontano, camminando nella direzione opposta.

Rimasi scombussola e senza farole, era qualcosa di così strano per me. Tutti da un certo periodo a questa parte sembravano volercela avere con me. Sakura e Aoi che mi abbracciano senza preavviso, Shoichiro e Kanou che mi trattano come se fossi ancora la presidentessa. Era come se non avessi più un ruolo da ricoprire e questo mandava in confusione anche me.

 

-Mamma sono a casa- Annunciai dopo essermi chiusa la porta alle spalle. Mi tolsi le scarpe, salii in camera mia e riposi la cartella al suo posto.

-Mamma ci sei?- Entrai in cucina e la vidi con aria corrucciata intenta a ricucire un vecchio grembiule di Suzuna. Si punse.

-Ahia! Sono proprio un pasticcio…-

-Lascia fare mamma, faccio io- Le tolsi subito ago e filo di mano prima che potesse fare altri danno e la guardai di sottecchi.

‘’perché mai dovrebbe essere triste? Se Kaname gli ha fatto qualcosa…io….io…lo uccido!’’

-Mamma..allora, come è andata la giornata?- Provai a sondare la sua espressione, tastando il territorio e preparando ad una discussione materna su un nuovo marito.

-Oh, no. Sono solo i soliti pensieri sai, le cose in famiglia in cominciano ad andare un po’ meglio-

Eccola! Stava vuotando il sacco!

-In che senso cominciano ad andare meglio?-

-Beh sai, abbiamo rattoppato quasi tutta la casa e col fatto che hai più tempo libero e lavori di più i soldi che porti in casa ci permettono di pagare le bollette-

Accidenti, non stava facendo alcun riferimento a Kaname! Oh, gliel’avrei cavato di bocca personalmente!

-E…il dottor Kaname?-

Sembrò sorpresa dalla sua domanda e dopo la sorpresa nel suo volto si fece strada una strana espressione, una sorta di miscuglio tra rassegnazione e dispiacere.

-Perché mi chiedi di lui?-

-Beh, perché ti ha curato e…beh, mi domandavo se si prendesse ancora cura della tua salute-

Certo, non era una bugia vera e propria. Solo che non alludevo alla salute fisica ma a quella mentale.

-Oh sì, è un così caro uomo. Continua tenere sotto controllo le mie condizioni, domani dovrò fare un controllo. E sai, mi ha portato anche a fare degli accertamenti nella sua clinica…- Continuò a farneticare su quanto avesse fatto per lei. Ma se davvero se ne prendeva cura, perché mamma mi sembrava triste?

Non avrei cavato neanche un ragno dal buco continuando a parlare con lei quindi mi rassegnai.

-Va bene mamma, ho capito. Se hai bisogno di qualcosa chiamami- Tagliai il filo e posai il grembiule rammendato sul tavolo.

-Ah, e mantieniti lontana da ago e filo- Le intimai prima di uscire dalla cucina ed andare a ficcare il naso in camera di mia sorella.

-Suzuna…?- La cercai.

-Si?- Riemerse con la testa fuori da uno scatolone colmo di cianfrusaglie. Chissà quali e quanti premi aveva vinto questa settimana.

-Avrei bisogno di farti qualche domanda- Aggrottai la fronte.

-Oh, deve essere seria la questione…- Sussurrò preoccupata.

-No, no. Non ti preoccupare. Si tratta solo di qualche domandina innocente…ad esempio. Tu cosa sai di Kaname e della mamma?- Dritta al sodo. Sì, questo era il metodo migliore.

-Oh, beh…Kaname è il nuovo fidanzato della mamma, vero?- Impallidii. Fidanzato. Accidenti, erano proprio serie le cose.

-Oh..io..io..capisco- Non avevo più parole.

-Misaki, è una cosa difficile. Tu non sai chi è realmente Kaname- Anche Suzuna si rabbuiò e io quasi mi sentii in colpa. La curiosità però mi stava divorando.

‘’Chi è veramente il dottor Kaname?’’ Proprio quando stavo per porre questa domanda a Suzuna il campanello suonò ed io, da buona sorella maggiore mi presi la briga di andare ad aprire la porta.

Corsi verso di esse schivando l’unica buca che era rimasta nel pavimento e girai le chivi nella toppa.

-Chi…- Non feci in tempo a finire quella frase.

-Scusa- E le sue labbra furono sulle mie, dolci e passionali. La sua lingua che disegnava i contorni del mio labbro superiore con lentezza mentre una mano si insinuava sotto la maglia e l’altra mi avvolgeva in un abbraccio. Il mio Usui, il mio Usui.

Feci qualche passo indietro e Usui chiuse la porta con un piccolo calcetto, mi costrinse contro il muro e sorrise sulle mie labbra.

-Scusami Misa, mi dispiace, non mi sarei dovuto comportare così. Ti amo- Mi attraversò il cuore una fitta e sorrisi, era piacevole sentire le farfalle nello stomaco quando ero con lui. Era così piacevole sapere che lui mi amava.


Note:
E' approvato:
-Infamare l'autrice
-Scrivere un intero messaggio gridato
-Infangare l'autrice come se non ci fosse un domani
-Perseguitarmi fino alla morte.

Dopo questa breve premessa volevo dire grazie. Grazie a te, se sei un nuovo lettore e sei arrivato fino a questo punto. Grazie, se sei un lettore di vecchia data e nonostante la mia scostanza stai leggendo questo capitolo. Non ho alcuna pretesa, assolutamente nessuna. Non mi aspetto che nessuno spenda nemmeno mezza parola su questo capitolo perchè quello che ho fatto è imperdonabile. Non aggiorante per tutto questo tempo è realmente spregevole.
Fortunatamente per me, sfortunatamente per voi sono tornata. Negli anni che sono passati dall'inizio di questa storia ho capito così tante cose. E tante altre sono cambiate. Tra le tante cose che ho capito, c'è anche il fatto che tutto l'amore che mi avete trasmetto attraverso questa ff è realmente impagabile ed ho fatto una bravata ad abbandonarla. 
Sono cresciuta, il mio modo di scrivere è cambiato ma spero che sia comunque piacevole la lettura di questo capitolo.
Tornare a scrivere questa ff è come riprendere una parte di me che avevo perso. Mi ero dimenticata quanto fosse naturale per me scrivere di Misa, Usui, Suzuna, Aoi. Mi ero dimenticata quanto questo mondo mi appartenesse. Questa storia avrà il suo continuo ed una sua fine.
Voglio ringraziarvi per il supporto che mi avete dato nel tempo. Per i commenti, per le amicizie. Per tutto. Dalla prima all'ultima persona.
Ringrazio per le 124 recensioni, ringrazio i 50 che l'hanno preferita, i 17 che l'hanno ricordata e gli 81 che l'hanno seguita.
So di essere in un ritardo pazzesco ma vi prego di darmi, daci, una seconda chance.


ps: Ho visto molti autori fare un angolo pubblicità, io volevo invitarvi a dare un'occhiata a questa ff:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2078382&i=1


Con amore, tantissimo amore.

Daniela.

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