Eternally Missed

di MusicAddicted
(/viewuser.php?uid=14249)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I ***
Capitolo 3: *** Capitolo II ***
Capitolo 4: *** Capitolo III ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV ***
Capitolo 6: *** Capitolo V ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX. ***
Capitolo 11: *** Capitolo X. ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI. ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Una ff etero sui Muse

Una ff etero sui Muse? Ce la posso fare *annuisce convinta *

 

Scherzi a parte:

 

ETERNALLY MISSED

 

Ambientazione: da settembre 2003 in poi, tra UK e Italy… (ma per lo più sarà in Italy)

 

Coppie : Matt/Gaia , Dom/Jess

 

Un po’ di cose a riguardo:

 

Prima cosa.. per come le ho trattate in ‘How… ‘ mi sembrava il minimo riscattarle qui, povere gioie.

Così come, dovevo riscattare Dom dopo quello che gli ho combinato in ‘Try... ‘.

 

Seconda cosa: perché io quelle coppie le amavo!!! Specie Matt e Gaia, insomma, lei è l’unica donna che mi piace vedere accanto a Matt… per il resto se lo possono contendere Bri e Dom (tanto è palese che vince Dom!) . *esce dalla modalità fangirlosa *

 

Tuttavia, questa ff non rispecchia la vera storia che c’è stata tra Matt e Gaia, non ne vuole essere un’analisi, niente di tutto questo, non ne sarei proprio in grado!

 

Semplicemente è un’altra versione, ve ne accorgerete, ci saranno cose parecchio, ma parecchio alternative.. insomma per certi versi è un AU, ed è tutto inventato di sana pianta, come alcuni concerti, ecc.

 

Tra l’altro sarà un bel po’ romantico.. spulciando i miei vecchi appunti (questa ff ce l’ho in testa da più di tre anni) mi sono ritrovata in modalità * aaaaaawwww * contro la mia volontà!

 

Così come è impossibile conoscere il carattere dei Muse, è ancora più difficile conoscere quello di Gaia… di sicuro ne avrà l’aspetto fisico! ;)

 

Mi sembra di capire che non ci sia più la polemica per le ff con protagonisti non famosi.. * tira un sospiro di sollievo *

 

DISCLAIMER : Nessuno dei personaggi reali qui descritti è di mia proprietà, non c’è niente di vero, è solo e sempre tutto frutto della mia mente malata. E le due canzoni che cito all’inizio sono la causa principale per cui è nata questa storia.. quindi è colpa di quelle due (meravigliosissime) canzoni, prendetevela con loro!

Ah, a scriverla non ci ricavo manco mezzo euro, ma questo si sa!

 

Per capire meglio la ff : quando trovate ‘ **************** ‘ significa ‘contemporaneamente ‘ (ve lo indicherò, almeno all’ inizio)  , mentre ‘ ------------------------------- ‘ lo uso quando passa un po’ di tempo tra una scena e l’altra. Del resto è un espediente che uso sempre, ma qui sarà più ricorrente del solito.

 

 

Riassunto: E se Matt e Gaia si incontrassero in un modo diverso? E se si incontrassero in un periodo diverso? E se in qualche modo si conoscessero già.. ancor prima di incontrarsi? E se… ok, basta coi se, non vi resta che leggere!

 

 


eternally-missed-cover

 

Prologo

 

 

 

 

I’ve never seen your face
I’ve never heard your voice

But I think I like it
When you instant message me
With a promise
I can feel it
I can tell you’re gonna be
Just like me

 

[Pink Ego Box]

 

 

And you can’t resist
Making me feel
Eternally missed

 

[Eternally Missed]

 

 

Settembre 2003. Da qualche parte a Como.

 

 

Gaia lo sapeva bene che non aveva tempo da perdere.

 

L’estate ormai era agli sgoccioli, il tempo delle vacanze era finito e la nuova sessione di esami l’attendeva al varco, primo fra tutti quello di psicologia comportamentale.

 

Tuttavia, quel grande librone giaceva aperto al centro del tavolo del suo salotto, senza che la proprietaria gli dedicasse grandi attenzioni.

 

Per lo più stava andando avanti da un’ora a sottolineare ripetutamente la stessa riga dello stesso paragrafo, senza per questo averla anche solo minimamente  memorizzata.

 

La ragazza teneva gli occhi fissi sulla porta d’ingresso, attendendo trepidante.

Del resto, si era informata scrupolosamente, aveva fatto quell’ordine con parecchi giorni d’anticipo e il giorno prima le era arrivata via mail la conferma che la consegna era prevista per quel giorno.

 

L’intera mattinata non aveva avuto esito positivo, ma il pomeriggio era appena cominciato e Gaia era fiduciosa.

Anche perché quello era il giorno di uscita ufficiale, non ci potevano essere ritardi, non se lo sarebbe mai perdonato.

 

Mentre era assorbita dai suoi pensieri, il campanello che suonò le giunse come la musica più celestiale per le sue orecchie.

Andò ad aprire, lanciando al fattorino un sorriso degno di nota, firmando l’avviso di ricevuta e prendendo soddisfatta quel pacchetto fra le mani.

Richiuse la porta alle sue spalle, lo scartò senza troppe cerimonie e ammirò compiaciuta il layout grafico della copertina.

 

L’aveva già visto in anteprima, sulla rete, ma rigirasi quella custodia fra le mani era tutta un’altra cosa. A fissarla troppo poteva confondere la vista, con quelle varie sagome che sorvolavano quel territorio, con un individuo che le scrutava con lo sguardo rivolto verso l’alto sul davanti e una bambina che faceva altrettanto, sul retro.

Si sbarazzò del cellophane che imprigionava la custodia e l’aprì, estraendone cautamente il libretto.

Le lyrics  mandavano in tilt la vista molto più del layout, stampate a mo’ di collage, con ritagli che contornavano il resto del testo.

La ragazza continuò a sfogliare il libretto alla ricerca di qualche foto dei tre componenti, ma l’unica presente non brillava certo per la sua nitidezza, in quanto era stato scelto un effetto grafico che la rovinava volutamente, dandole quasi un aspetto stracciato.

Ma a Gaia lui piaceva tantissimo anche in quella versione.

 

La vista era stata soddisfatta. Era il turno dell’udito.

 

Guardò un’ultima volta il libro aperto sul tavolo, ripromettendosi che poi avrebbe trovato tempo anche per il dovere, prima di concedersi al piacere dell’ascolto.

 

Conosceva già ‘Stockholm Syndrome ‘, perché più di due mesi prima i Muse ne avevano concesso un’anteprima sul web, e le era bastata solo quella canzone per avere l’assoluta certezza che avrebbe amato l’intero album, così come era successo con i due precedenti e la raccolta di live e b-sides.

 

E dopo all’incirca un’ora, appagata, ne ebbe piena conferma.

 

La cosa più bella è che in ogni canzone era facilissimo individuarlo, focalizzarsi su di lui e dimenticarsi di tutto il resto che lo contornava, avvertendone il vigore, l’energia, l’adrenalina che sembrava permearlo.

E dopo tutti gli innumerevoli loro live che si era guardata alla tv o spulciando mezzo web, le era facilissimo immaginarsi anche le sue espressioni e il suo modo di muoversi, mentre compiva quelle azioni.

 

--------------------------------------------------------------------

 

Gaia fu fedele alla sua promessa e riuscì a fare un buon numero di ore di studio e ripasso.

 

Concedendosi un più che meritato break, accese il PC e accedette  alla pagina dei preferiti, dove troneggiava il muse-messageboard, ritrovo ufficiale di tutti i fan della band nel mondo.

 

Gaia ne era assidua frequentatrice, ma fino a quel momento si era data alla sola attività di lurker, in totale anonimato.

Decise che era ora di acquisire un ruolo più attivo e per farlo le serviva un log-in.

 

< Non ci credo, lo sto facendo veramente. Ormai sono proprio da ricovero! Però… chissà se ci vanno mai anche i Muse , come anonimi, ovvio, a curiosare qua e là, ma soprattutto chissà se ci va * lui * ! >  si domandò silenziosamente , mentre compilava il modulo d’iscrizione.

 

Mancava solo la scelta del nick-name.

Guardò tra quelli già presenti, per farsi meglio un’idea. Non trovò cose degne di nota, non finché  arrivò a leggere il nome dell’ultimo utente registrato: end_of_the_world.

 

< Certo che la gente ne ha di fantasia. Qualcosa di un po’ più positivo no? >  pensò divertita, per poi tornare alla sua attività.

 

< Se si fa una cosa bisogna farla bene, perciò niente cose stupide come ‘Gaietta ‘, ‘Gaiottola ‘ ‘Puccia81 ‘... no. Devo trovare qualcosa di decente. > decise, spremendosi un po’ le meningi, finché fu colta da un’illuminazione.

 

“Sì, è perfetto!” mormorò fra se e se, digitando le lettere una dopo l’altra e dando l’invio, soddisfatta quando vide che era stato accettato.

 

 

************************************* (contemporaneamente)

 

Da qualche parte, a Londra.

 

“Allora, ti diverti con la tua famiglia?” domandò Matthew, mentre aggiornava la pagina per l’ennesima volta.

“Non sai quanto! Oggi siamo andati al parco acquatico, puoi immaginare!” ridacchiò contento l’amico, dall’altro lato del telefono.

“E’ bello tornare a casa!” aggiunse, con tono soddisfatto.

“Goditelo finché dura, lo sai che fra un mese si riparte col nuovo tour!” gli ricordò il frontman.

 

“E tu che hai fatto oggi?” lo interrogò Chris subito dopo.

“Niente di che.. “ rimase sul vago lui.

“Bells! Ti conosco, so che giorno è oggi e so come ti comporti ogni volta che esce un nostro nuovo album!” ribatté l’altro.

 

“Mi sembra più che normale no? Voglio sapere che ne pensa la gente!” si giustificò, gesticolando nell’aria.

“Sì, ok, ma almeno da loro un po’ di tempo!” replicò il bassista.

“Sono passate più di dodici ore ormai, di tempo ne hanno avuto a sufficienza! Eppure non c’è ancora nessuno che s’è degnato di scrivere un commento!” si lamentò lui.

 

“Vedrai che lo faranno. Certo che sei peggio di un autore quando presenta il suo libro!” lo prese in giro l’altro.

“Mi piace avere pareri altrui, fammi causa!” sbuffò l’interpellato.

“Ad ogni modo, vedi di staccarti da lì. E poi tra un po’ passa Dom a prenderti, sai quanto detesta aspettare!” gli ricordò Chris.

“Sì, dai, promesso, ora stacco. E comunque, esageri, non è che io ci stia facendo tutta questa gran malattia... “ precisò lui, prima di salutarlo e riattaccare.

 

Matthew tornò a fissare impaziente la pagina del muse-messageboard.

 

< Uhmm.. ho fatto bene a non dirgli che mi sono pure creato uno username per aprire una discussione a riguardo… > rimuginò.

 

Tra l’altro, la sua idea non gli aveva fatto altro che ottenere sì molte risposte, che però lo avvisavano che quella era la sezione sbagliata in cui fare quella domanda e in più lo invitavano a presentarsi, prima di chiedere qualunque cosa, così come da regolamento.

 

< Uff, però per rimproverami il tempo lo trovano eccome ! > pensò scocciato, mentre leggeva l’ennesima ammonizione.

 

Decise di lasciar perdere, anche perché sentì suonare il citofono.

 

< Questo di sicuro è Dom! >

 

Stava per spegnere e andare ad aprire, quando lo sguardo gli cadde sull’ultimo utente iscritto, catturando la sua totale attenzione.

 

< Che strano nick-name, chissà perché l’ha scelto! > si domandò incuriosito, per poi accorgersi che era fra la lista degli utenti on-line.

 

Il citofono suonò di nuovo, stavolta in modo molto più insistente, tanto da dargli fastidio.

 

< Ma lo vuol capire che, se anche tardiamo di qualche minuto, il pub non sparisce di certo? > pensò, innervosito, ma senza dargli la soddisfazione di aprirgli.

 

Tornò al PC, cliccando su quel nick-name, per vederne il profilo. Non trovò molte informazioni, se non quella che si trattava di una femmina. Almeno si rallegrò di questo.

 

“Dannazione, Matt, possibile che tu sia ancora appiccicato lì in attesa di un riscontro?“ esclamò Dom, facendolo sussultare non poco.

 

Eppure non ricordava di avergli aperto.

 

“Guarda che, se anche torni tra qualche ora, il tuo PC non sparisce di certo! “ continuò il biondo.

 

< Ok. Io e lui passiamo davvero troppo tempo assieme! > pensò il moro, un po’ preoccupato.

 

“Sì, se mi vengono a rubare in casa!” protestò.

 

“Se sono stati scaltri come me nel far la copia delle chiavi prima che tu te ne accorgessi, beh, sì, allora è possibile!” ridacchiò l’altro.

 

“Ecco come hai fatto a entrare !” dedusse il padrone di casa.

 

“Sì. E, se ti consola, sappi che ho anche quelle di Chris, ma tu non dirglielo!” gli fece l’occhiolino il batterista, con un sorriso furbetto.

 

“E ora usciamo, siamo già in ritardo… vorrai mica farmi rimanere a corto di pollastrelle? “ aggiunse, subito dopo, trascinandolo verso la porta, dandogli giusto il tempo di prendere la giacca.

 

“Come se fosse possibile, Dominic James Howard senza belle donne che gli ronzano attorno!” lo prese in giro Matt, dandogli uno scherzoso pugno sulla spalla.

 

“Senti, sono famoso, sono ricco, sono bello da far rabbia… lascia che ne colga tutti i possibili vantaggi! E tu dovresti seguire il mio esempio!”  ribatté l’altro, facendolo ridere, mentre uscivano.

 

Il moro lanciò un ultimo sguardo al suo PC, rimasto acceso, ma decise che distrarsi un po’ gli avrebbe sicuramente fatto bene.

 

-------------------------------------------------------

 

Tornarono verso l’una passata.

Non è corretto. Fu Matthew a tornare.

Dominic era rimasto nel pub a fare lo scemo con una bionda dalle curve prorompenti, lui dopo un po’ non ne aveva potuto più di sorbirsi tutte le sue amiche oche, per quanto fossero carine.

 

Certo, anche a lui piaceva andare a caccia di conquiste e non erano pochi i party after show in cui  lui e Dom se l’erano spassata con qualche groupie.

 

Ma quella sera non aveva voglia di avventure.

 

Si sedette vicino al PC rimasto acceso e aggiornò nuovamente la pagina.

 

Scese in fondo con il cursore e ci rimase male quando vide che l’ultimo utente iscritto era già diventato un altro.

 

Ma quando guardò la lista degli utenti connessi fu compiaciuto di trovare anche ‘eternally-missed ‘.

 

Effettuò nuovamente il log-in, desideroso di contattarla.

 

 

**********************************

 

< Sono un’idiota! Dovrei andarmene a letto, così domani mi alzo di buon’ora e vado avanti a studiare.. invece che faccio? Sono quasi le due e venti e sono ancora su questo forum ! > si rimproverò Gaia, ma non per questo si decise a spegnere il PC.

 

Prima di uscire con le sue amiche, aveva fatto giusto in tempo ad aprire il topic della sua presentazione.

 

Era rientrata da una mezz’oretta, ma anziché andare a dormire, aveva riacceso il suo portatile, il più silenziosamente possibile, per non disturbare i suoi, sedendosi sul letto e andando a controllare se c’erano risposte.

 

Del resto, metteva sempre una certa adrenalina iscriversi a qualcosa.

 

Fu contenta quando vide che c’erano una dozzina di messaggi di benvenuto.

 

Stava per rispondere collettivamente a tutti, quando il pop up di un’altra finestra l’avvisò che le era arrivato un messaggio privato.

 

Sorrise quando lesse il mittente: era ‘end_of_the_world’ e, come era facile che capitasse in quel forum con utenti provenienti da tutto il mondo, il contenuto era in inglese.

Ma dopo il programma di scambio culturale, Gaia l’inglese lo aveva imparato molto bene.

 

‘ Ciao, volevo solo dirti che mi piace molto il tuo nick-name. Posso chiederti perché lo hai scelto? Dimenticavo, benvenuta.‘

 

Un po’ sorpresa da quella richiesta , che almeno non sembrava uno squallido tentativo di abbordaggio, la ragazza andò prima a vedersi il suo profilo, che come il suo era piuttosto scarno, indicava solo che era un maschio.

 

Decise comunque che non c’era niente di male nel rispondergli.

 

**********************************

 

Matthew fu contento quando vide comparirgli la risposta:

 

‘ Ciao. Sai, ho scelto quel nick perché è una sensazione che mi piacerebbe provare, o meglio ancora far provare a qualcuno… Benvenuto anche a te, ho visto che sei nuovo anche tu! ‘

 

Fu colpito da quelle parole e la sua risposta fu immediata.

 

********************************** 

 

Gaia vide nuovamente aprirsi un altro pop up, con un altro messaggio dello stesso mittente.

 

‘Hai l’aria di essere una persona davvero profonda, sai? Sarebbe interessante conoscerti meglio… ‘

 

< Eccolo qui, il tentativo di abbordaggio! > pensò, divertita, ma poi cambiò idea.

 

Qualcosa le diceva che non si trattava del solito stupido che voleva provarci pesantemente. Quell’individuo dall’estroso nick-name si meritava una chance.

 

In fondo le aveva fatto un gran bel complimento.

 

***********************************

 

Matthew andò a leggere la nuova risposta con una certa impazienza.

 

‘Grazie. Sembri interessante anche tu.. e di sicuro nemmeno tu pecchi di banalità con la scelta dei nick! ‘

 

Sorrise, mentre digitava la risposta.

 

***********************************

 

‘Volevo qualcosa di grande impatto ! ‘ lesse Gaia, divertita.

 

‘Beh, complimenti , hai fatto centro! ‘ gli rispose. Stava per inviarlo, ma poi notò la radiosveglia che segnava già le 2:45.

 

‘ Senti, davvero, mi piacerebbe continuare a scambiare messaggi con te, ma ormai è notte fonda e devo staccare… ‘ aggiunse, un po’ a malincuore, inviandolo.

 

All’incirca cinque minuti dopo vide arrivare la sua risposta:

 

‘Sì, hai ragione, s’è fatto davvero tardi, la smetto di scocciarti. Spero che ci siano altre occasioni per scambiar messaggi con te. E’ stato divertente. Buona notte, eternally-missed. ‘

 

Gaia sorrise, digitò in fretta un paio di frasi, dette l’invio e spense il PC.

 

************************************

 

‘Sai, su questo forum ci bazzico spesso e volentieri, quindi sono certa che ci saranno altre occasioni, magari anche più prolungate. Buona notte, end_of_the_world . ‘ lesse Matthew, spegnendo il PC con aria soddisfatta.

 

Non aveva trovato commenti, è vero, ma forse aveva trovato qualcosa di gran lunga migliore.

 

TBC

 

Note:

 

Per ‘missed ‘, io lo intendo come ‘fortemente desiderato ‘.. e credo che lo intenda anche Matt nella sua splendida canzone. Questo per farvi capire la sensazione di cui parlava Gaia..

Inoltre, è un b-side del singolo di ‘Hysteria ‘, quindi è stata scritta dopo l’uscita dell’album… o almeno lo è in questa storia ;) . Per quello Matthew (‘questo ‘ ) è tanto incuriosito da quel nick.

 

 

Che altro dire? Mi divertiva troppo l’idea di una Gaia fan sfegatata dei Muse, così come quella di un Matthew assalito dalla febbre da feedback!

 

Ahaha, sarà perché ho un po’ la sua stessa febbre…

 

Quindi, spero vi piaccia, ma non esitate a dirmi qualunque cosa, ok?

 

Alla prossima!

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo I ***


Rieccomi

Rieccomi!

Ma quanto siete carine, grazie!!!

 

Patri : Sono felice che ti piaccia come trovata. Dove ho preso l’idea ? Probabilmente ho visto troppe volte ‘C’è posta per te ‘.. ma lo amo, è tra i miei film preferiti in assoluto!

 

AleAle : sììì, nuova lettrice!! Che bello. Eh, eh ti ringrazio anche per l’errore… mi lusinga! ^^ felice che non sia stato un inizio gnegnoso.. spero continui ad essere così.

Guarda, io principalmente tifo per la coppia Matt/Dom, ma Matt e Gaia mi sono sempre piaciuti insieme, l’unico motivo per cui avrei accettato che fra loro finisse è appunto… per Dom! Invece.. sigh, meglio che non penso a come stanno le cose adesso… Matt, ripijate!!!!

Ah, ho visto che stai scrivendo una fic anche tu, mi piacerebbe leggerla, ma, sorry, è + forte di me, non riesco a tollerare l’idea di Matt che stia con una che non è Gaia!

 

Excel88: Hey, non pensavo di trovarti anche in questo pairing! Mi fa un enorme piacere e ti ringrazio per i complimenti!

 

Ora si prosegue..

 


eternally-missed-cover

 

Capitolo I

 

 

A metà mattina, quando Matthew si alzò dal letto, aprendo la finestra, fu salutato da un insolito sole che spadroneggiava nel cielo londinese.

Un po’ per il tempo, un po’ per quel sonno ristoratore, ma soprattutto un po’ per la scoperta del giorno precedente, il bell’inglese si ritrovava di ottimo umore.

Accese il suo PC mentre era intento a prepararsi la colazione.

Mentre mangiava, andò alla pagina del forum ufficiale , senza sperarci troppo… e il suo buon umore aumentò.

Infatti, fu sorpreso quando vide che non solo era stato aperto un topic sul nuovo album dei Muse e, al contrario di come aveva fatto lui, questo era nella sezione apposita, ma traboccava anche di recensioni.

I fan avevano già riempito ben quattro pagine. Matthew si sfregò le mani soddisfatto.

 

< Direi che è già deciso come impiegherò il resto della mattinata! > pensò con un sorrisone, apprestandosi a leggere.

 

Prima di catapultarsi su quella discussione, diede una breve occhiata agli utenti connessi, ma non vide eternally-missed.

Del resto nemmeno lui aveva eseguito il log-in, ma in ogni caso il ragazzo era fiducioso: era stata lei a dirgli che frequentava spesso il forum, era certo che avrebbe avuto modo di ricontattarla presto.

 

In quel momento aveva altro da fare.

 

 

Finì verso l’ora di pranzo, dopo averne desunto un bilancio generale: il 58% apprezzava il nuovo lavoro in modo entusiastico, un 15% era parzialmente soddisfatto, anche se si aspettava di meglio,

un soddisfacente 22% era una fetta di nuovi ammiratori, che fino ad allora non li conoscevano , ma dopo quell’acquisto fatto per curiosità, si erano ripromessi di recuperare quanto più materiale possibile sulla fantastica band, infine solo un misero, trascurabile 5% era deluso, ritenendo che i Muse fossero diventati troppo commerciali.

 

Matthew a quella provocazione fece semplicemente spallucce , ridendo.

 

Decise che era cosa buona e giusta informare per telefono Chris sull’andamento del loro album, e nel farlo per lo più  sembrò un gente di borsa che teneva aggiornato uno dei suoi clienti sull’andamento delle loro azioni , in quanto ad ogni nuovo commento lasciato in quella discussione ricalcolava in tempo reale le statistiche.

Mancava solo che Chris si mettesse a gridare ‘Compro! ‘ o ‘Vendo! ‘.

Ringraziandolo di quell’aggiornamento tanto tempestivo quanto non richiesto (ma questo non glielo disse, ovviamente ) il bassista riattaccò.

 

Matthew riagguantò il telefono. Aveva un altro componente della band da mettere al corrente della situazione, ma al contrario del primo, lui poteva benissimo vederlo di persona.

Guardò l’orologio. Erano le due del pomeriggio passate.

 

< Sì. Dovrebbe essere già sveglio. E, nel caso ce li avesse, dovrebbe anche aver già smaltito i postumi post-sbornia >, decise, cercando tra la rubrica quel contatto più che familiare.

 

Dominic rispose al quarto squillo, o meglio, emise un ruggito simile a una risposta.

“Non t’avrò svegliato, vero?” si preoccupò Matt.

“No, per tua fortuna. Ma sono sveglio si e no da dieci minuti e sentire il telefono di prima mattina mi irrita sempre. “ borbottò l’altro.

“Prima mattina? Dom, sono le due!” si sentì in dovere di avvisarlo l’amico.

“Veramente? Dannazione, come vola il tempo!” sbuffò il biondo.

“Che dici, ci possiamo vedere?” domandò l’altro.

“A dire il vero… “ tentennò lui.

“Non ti va? Ma hai visto che giornata splendida? Non puoi non uscire!” insistette l’altro.

“No, per quello va bene. E’ solo che Lucy… Macy …Nancy… Stacy… o come diavolo si chiama, insomma, finisce per ‘cy ‘, sta ancora dormendo. “ spiegò Dom e il fatto che potesse tranquillamente parlare ad alta voce senza svegliarla era una prova di quanto pesante fosse il sonno della ragazza in questione.

“Ma come fai a non ricordarti neppure il nome delle ragazze che ti porti a letto?” lo prese in giro Matt.

“Ma a loro piaccio per ben altre qualità, non certo per la mia memoria!” si giustificò Dom, ridendo con l’amico.

“Ok. Il tempo di mandarla via e sono da te!” aggiunse, prima di riattaccare.

 

-------------------------------------------------------

 

“… e questa è la situazione fino a un’ora fa. Probabilmente adesso sarà cambiata un po’, ma se entriamo un attimo in un internet point... “ propose Matt, ma Dominic lo bloccò in tempo.

“Matt, non serve! Credo che sopravvivrò anche senza sapere la situazione esatta.” commentò, alzando gli occhi.

“Meno male che sei così soltanto i primi giorni che esce un nostro nuovo album, poi ti passa!” aggiunse.

“Perché? Sono davvero così insopportabile?” domandò ingenuamente l’altro.

“Sì. Lo sei!” rispose il suo amico, senza preoccuparsi di indorargli la pillola, mentre continuavano a camminare lungo il Tamigi.

Qualche fan li aveva riconosciuti, ma i due si erano fermati a firmare autografi o a farsi fare foto con piacere, anche perché si trattava di ammiratori abbastanza tranquilli.

In più, nonostante la giornata assolata le strade erano poco affollate, era l’ideale per passeggiare.

 

“Ieri ho conosciuto una ragazza!” esclamò Matthew, di punto in bianco, forse per cambiare argomento.

“Bravo! Era al pub?” si incuriosì il biondo.

“No, macché pub, è stato dopo. “ spiegò lui.

“Ah, è stato al ritorno allora. Come si chiama?”

“Non lo so.”

Dominic rimase un po’ sorpreso da quella risposta.

“Quanti anni ha?”

“A intuito direi che è più piccola di me. Ma, a dire il vero, non lo so.”

“Capisco. Allora sei andato subito al dunque, senza informarti più di tanto, bravo!” dedusse il biondo, dandogli una pacca d’approvazione sulla spalla.

“No. Non hai capito. Non ci ho fatto proprio niente, abbiamo solo parlato e nemmeno troppo. “ chiarì il moro.

“Ok. Almeno è carina?” domandò l’amico, cominciando a non capirci più molto.

“Non ne ho idea!” fu la sincera risposta dell’altro.

“Dannazione, Bells, mi prendi in giro?” sbottò il batterista, andando in confusione.

Matthew decise che era il caso di raccontargli come stessero effettivamente le cose.

 

“Matt, ma non sai niente di lei. Possibile che ti abbia stregato solo con il suo nick-name?” domandò Dom, al termine.

“Sì, è possibile.  Ma non è solo quello, è anche quello che dice, ok, è stato poco, ma è stato illuminante. E comunque, quando la ricontatterò, perché la ricontatterò , cercherò di saperne di più. “ gli promise il cantante e lo promise anche a se stesso.

 

--------------------------------------------------------------------------------------

 

Gaia era fiera di sé.

Quel giorno aveva tenuto un comportamento degno di una studentessa modello.

Aveva dedicato l’intera mattinata e gran parte del pomeriggio allo studio, avrebbe potuto dare quell’esame anche il giorno stesso, tuttavia non le dispiaceva così tanto che mancasse ancora poco più di una settimana.

L’uscita con i suoi compagni di corso se l’era più che guadagnata. Durante la serata aveva pure cercato di lanciare come argomento di conversazione il nuovo album dei Muse, ma il tentativo era fallito miseramente. Quasi nessuno dei suoi amici sapeva chi fossero e anche i pochi che stranamente li conoscevano non erano comunque disposti a parlarne per più di due minuti di seguito.

 

< Non importa. Tanto qualcuno con cui parlare di loro ce l’ho già ! > pensò, una volta tornata a casa.

 

Era appena mezzanotte passata, aveva fatto abbastanza presto, quindi questo le dava modo di stare un po’ al PC.

Si precipitò subito sul forum, effettuò il log-in e appena premette invio le comparì un messaggio che aveva ricevuto off-line.

 

Sorrise: era di end_of_the_world e gliel’aveva scritto attorno alle nove di sera.

 

‘ Ciao, stamattina ho fatto un salto sul forum, ma tu non c’eri. E nemmeno ora ti ho vista. Ma non importa, so che prima o poi tornerai, spero presto… ‘

 

< Ma questo ragazzo vive attaccato al PC? > pensò divertita, ma anche intenerita da quel messaggio, prima di rispondergli.

 

 

************************************** (Contemporaneamente)

 

Quella sera Matthew aveva deciso di non uscire, nonostante l’insistenza di Dominic.

Se ne stava nella sua camera, seduto sul letto con in grembo una delle sue chitarre elettriche collegate all’amplificatore.

Del resto, viveva in un punto abbastanza isolato e aveva anche le pareti insonorizzate. Insomma, non lo potevano certo denunciare per disturbo alla quiete pubblica, nemmeno se erano quasi le undici e mezza di sera.

Dall’altra parte del letto teneva il suo portatile acceso e impostato sulla pagina del forum.

Ogni volta che finiva di sperimentare qualche nuovo riff da usare nei live, aggiornava, sperando di trovare ciò che cercava.

E finalmente lo trovò.

Dall’ultimo aggiornamento risultava che eternally-missed era entrata da dieci minuti.

Non perse tempo, posò la chitarra ed eseguì subito il log in, vedendosi comparire proprio un suo messaggio.

 

‘ Ciao, ti ricordi quando ti ho detto che avremmo avuto altre occasioni di risentirci? Stasera potrebbe essere l’ideale anche per una di quelle più prolungate. Peccato che però non ti veda connesso… ‘

 

 

< Accidenti a me, dovevo aggiornarlo prima! Ti prego, non andare via, non andare via, non andare via… > pensò, mentre digitava frettolosamente la risposta.

 

************************************

 

Gaia aveva già controllato tutte le discussioni di suo interesse, stava per uscire dal forum, quando le comparì quel pop up al quale cominciava ad affezionarsi, perché sapeva già di chi era.

 

‘ Eccomi, sono arrivato. Dimmi che non è troppo tardi!’

 

***********************************

 

Matt tirò un sospiro di sollievo quando vide comparire la risposta.

 

‘No, direi che sei giusto in tempo. Un po’ t’invidio, sai? Vorrei avere anch’io il tempo libero che hai tu, ma tra università ed esami da dare non è così facile… ‘

 

< Allora è una studentessa. Sì, dev’essere senz’altro più piccola di me… > dedusse lui.

 

Stava per risponderle, ma lei lo anticipò.

 

‘ Io però preferirei  mantenere il tutto sul piano virtuale , quindi niente domande sulla vita privata , dettagli anagrafici, ma soprattutto niente scambi di foto! Che ne dici ? ‘

 

Matt alzò gli occhi.

 

< Addio proposito di sapere qualcosa in più su di lei! > pensò, ma si trovò anche a sorridere subito dopo.

 

< Però così è ancora più intrigante! > ponderò, rispondendole.

 

************************************

 

‘ E va bene, Miss, giocheremo secondo le tue regole. Quanto al tempo libero, è solo un caso. In genere il mio lavoro non mi lascia nemmeno il tempo di respirare, ma ora è un periodo più tranquillo. ‘ lesse Gaia.

 

‘ Ok, almeno delle nostre occupazioni direi che possiamo parlare, in fondo io t’ho già detto che studio. Quindi, che lavoro fai, se posso chiedertelo? ‘ digitò lei, incuriosita.

 

************************************

 

Matthew rise quando lesse quella domanda.

 

La cosa bella è che, omettendo qualche dettaglio in più, poteva davvero risponderle sinceramente.

 

‘ Sono musicista a tempo pieno. Suono pianoforte, chitarra, compongo e scrivo canzoni . ‘

 

Dopo qualche minuto gli arrivò la risposta.

 

‘Wow, ma che bello! Complimenti, sulla fiducia, scommetto che sei bravo!’

 

Matt sorrise.

 

‘Beh… diciamo che me la cavo, dai… ‘

 

******************************************

 

< Quant’è modesto. Mi piace! >  pensò la ragazza, digitando sulla tastiera.

 

‘ Chissà, magari un giorno verrò a un tuo concerto! ‘

 

La sua risposta fu immediata e la fece sorridere.

 

‘A me farebbe un grandissimo piacere. E ti riserverei un posto in prima fila, così… sulla fiducia, come lo sono stati i tuoi complimenti! ‘

 

A un certo punto, Gaia guardò una certa sezione del forum e le venne un’idea.

 

*****************************************

 

‘ Ma che carino che sei! Ascolta , credo che se andiamo avanti così tra un po’ avremo la casella piena. Hai visto giù in fondo? C’è la chat.  Io finora non l’ho mai fatto, ma vogliamo provare a vedere com’è? ‘ lesse Matt.

 

‘Ok, proviamoci. ‘ digitò, poco convinto, ma fu meno complicato di quel che credesse.

 

In poco tempo entrambi avevano davanti la finestrella della chat.

 

Potersi parlare in tempo reale o semplicemente vedere lei mentre era intenta a scrivere qualcosa, prima ancora che comparisse, gliela faceva sentire più vicina.

Ok, non aveva la più pallida idea di chi fosse e che aspetto avesse, ma la sentiva comunque più vicina.

 

Finalmente comparì la sua domanda e quando la lesse Matt si ritrovò a ridere nuovamente.

 

‘ E dei Muse che mi dici? Li segui da tanto?‘

 

Il ragazzo fu quasi tentato di risponderle ‘Sono la mia vita! ‘ , ma le avrebbe dato troppo l’idea del fanatico, quindi scelse una risposta che in ogni caso, ancora una volta, era la verità.

 

******************************************

 

Gaia vide che era intento a scrivere qualcosa e finalmente la frase comparì.

 

‘ Praticamente li seguo dai loro esordi. ‘

 

< Accidenti! Un fan di lunga data! E’ raro trovarne, soprattutto un maschio ! > pensò entusiasta, scrivendogli a sua volta.

 

 

*******************************************

 

‘Sei un fan di tutto rispetto, vedo, bravo! Io invece li conosco solo da ‘Origin of Simmetry ‘ ma mi piacciono proprio tanto, praticamente sono la mia band preferita. E finalmente riuscirò ad andare ad un loro concerto, a ottobre! ‘  lesse Matthew.

 

< Perfetto. Quante date abbiamo ad ottobre? Una ventina, sparse per tutta Europa? E quante persone ci saranno per data ? Dalle 10.000 alle 60.000 ? Sì, direi che ora sono a un passo dal riuscire a incontrarla! > concluse sarcasticamente.

 

Nel frattempo lei aveva scritto di nuovo.

 

‘ E tu? Sei mai stato ad un loro concerto? ‘

 

< In che situazione assurda mi sono cacciato? >  rifletté, divertito , prima di riuscire a trovare una risposta tanto efficace quanto vera.

 

*******************************************

 

‘Sai, posso dire che ogni volta che suonano, io sono lì con loro! ‘ lesse Gaia.

 

< Oh, poverino, per quanto gli piacciano non è mai riuscito a vederli dal vivo. Probabilmente è il suo lavoro che non gli permette di conciliare le due cose! > dedusse, pronta a rincuorarlo.

 

*******************************************

 

‘Coraggio, non demordere. Chissà… forse un giorno i tuoi impegni te lo permetteranno e assisteremo insieme ad un loro concerto!’

 

Matthew provò a immaginarsi la possibile scena : lui seduto in prima fila con lei… a guardare una jam session di Chris e Dom di oltre due ore!

 

< Certo, Tom ne sarebbe di sicuro felice! > rise tra se e se, per poi rispondere.

 

********************************************

 

‘Sai, sarebbe un po’ complicato… ciò non toglie che sarebbe piacevole. ‘

 

----------------------------------------------------------------

 

 

Passarono un’altra buona mezz’ora a chiacchierare, spostando l’attenzione sulla musica in generale, scoprendo così nuove sfaccettature, l’uno dell’altra.

Sapere che lei suonava il basso la rese ancora più interessante agli occhi di Matthew, così come guadagnò altri punti per il fatto di dirgli che stava ascoltando in sottofondo proprio l’ultimo album dei Muse.

E la ciliegina sulla torta fu quando, poco prima di salutarlo,  lei si lanciò in una lunga e dettagliata recensione su quell’album, traccia per traccia, proprio come piaceva a lui.

 

 

< Questa ragazza mi sta piacendo ogni secondo di più ! > pensò , senza nemmeno stare a ripetersi quanto fosse strano, insolito e anche preoccupante affezionarsi in così poco tempo a una persona… che nemmeno aveva mai visto.

 

TBC

 

Sì, tranquille, la febbre da feedback di ‘questo ‘ Matt finisce qui, sennò diventa insopportabile per davvero! ;P

 

Spero continui a piacervi, chissà… magari nel prossimo capitolo il loro interagire sarà molto meno virtuale… ma io non vi ho detto niente!

 

Come sempre, liberi di dirmi qualunque cosa.

Grazie a anche a chi legge e basta e a chi l’ha messa fra i preferiti (che onore!)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo II ***


Rieccomi

Rieccomi!

Chiedo scusa per l’enorme ritardo, ma prima dovevo aggiornare qualcosa per cui ho impiegato secoli. Ora però sono libera di tornare  a dedicarmi a questa carica di entusiasmo.

Davvero, nonostante il Belldom mi manchi follemente (tuttavia me lo ritrovo in ‘Oh my, it’s him! ‘ e nelle traduzioni ), non pensavo mi sarei affezionata tanto a questa storia, eppure è così! ^^

 

Ok, prima mi sembrano doverosi i ringraziamenti:

 

Excel88: ahaha, addirittura emozionata? Felice che ti abbia fatto quest’effetto! ^^

 

Lyn (posso chiamarti così?):  yeeeeees, una nuova lettrice!! Inutile dirti quanto abbia AMATO la tua ‘our ship … ‘ quindi sono a dir poco onorata di aver un tuo commento.  Sono felice che ti piaccia questo Matt, spero continui ad essere così… qui la smania da recensione l’ha persa ;)

 

Plug in baby: waaaaaaw! Un’altra nuova lettrice, che bello!! Sei gentilissima, sono felice che ti piaccia!! Nooooo io il BellDom lo amo troppo per trovarlo banale… cmq secondo me il pairing + abusato rimane il Mollamy (uff, termine che tra l’altro sopporto poco.. io lo chiamo Bratt!)

Beh, qui c’è il loro incontro (tanto l’avevo già annunciato, non è uno spoiler ;) ) , spero ti piaccia.

 

AleAle: di nuovo grazie mille, cara! Troppo gentile, sono felice che ti piaccia come genere… io senza fluff non so vivere! Quanto alla tua fic, sì. La sostituta reale non piace per niente nemmeno a me! Però ho visto che ti sta seguendo Nai, beh, credimi, non potrebbe andarti meglio di così ;)

 

Ok, eccovi un luuuuuuuungo capitolo che spero mi faccia perdonare per il ritardo vergognoso:

 

 

 

Capitolo II

 

Né Gaia, né tantomeno Matthew avrebbero mai pensato quanto fosse possibile entrare in sintonia con qualcuno con cui non avevano mai avuto un contatto che non fosse meramente virtuale.

Per di più senza mai affrontare un solo argomento inerente alla sfera privata.

 

Eppure per quei due era così , appena avevano un momento libero si mettevano al PC, l’uno sperando di trovare connesso l’altro e viceversa.

Erano passate poco più di tre settimane, ma sembravano avere un’intesa perfetta, qualcosa che in genere si stabilisce solo dopo anni.

 

Certo, con la ripresa del tour il tempo a disposizione del ragazzo si era notevolmente ridotto e se n’era accorta anche lei, ma l’aveva attribuito giustamente al lavoro che lui le aveva detto che faceva, pensando che avesse molte più serate del solito.

Infatti potevano passare anche giorni interi prima che Matthew avesse modo di connettersi e anche quando ci riusciva aveva sempre pochissimo tempo da dedicarle.

 

Ad ogni modo i due erano in grado di farsi bastare anche solo una manciata di minuti.

 

E le cose di cui riuscivano a parlare erano tantissime, da qualche fatto di cronaca che aveva incuriosito entrambi  a qualche bizzarro episodio accaduto a uno dei due, dal commentare un film che entrambi avevano visto al parlare di progetti futuri o sogni nel cassetto.

 

Gaia gli aveva confessato di voler diventare un’affermata psicologa, quanto a Matthew, beh, lui aveva  deciso che dirgli che voleva che la sua fosse la prima band a suonare sulla Luna avrebbe dato troppo nell’occhio come sogno nel cassetto, così decise di ripiegare su qualcosa di meno ambizioso.

 

Anche quando una sera Gaia gli aveva proposto di raccontarsi le relative esperienze di viaggio, Matthew si era trovato in non poca difficoltà, scegliendo di descriverle solo tre o al massimo quattro dei luoghi del * mondo intero * che aveva visitato, anche più di una volta.

 

Gaia invece gli aveva parlato soprattutto dello scambio culturale negli States,  esperienza  che non solo l’aveva aiutata a migliorare notevolmente il suo inglese, ma le aveva dato modo di conoscere Jessica, una coetanea americana con la quale era nata una gran bella amicizia.

Amicizia che si era rinforzata quando lo scambio culturale era stato ricambiato e Jessica era venuta in Italia.

Era passato qualche anno da allora, ma le due avevano continuato a tenersi in contatto, facendosi visita reciprocamente quando le condizioni lo permettevano.

Ormai erano diventate la migliore amica una dell’altra.

 

Gaia era felicissima perché mancava poco più di una settimana e l’avrebbe incontrata nuovamente, perché Jessica sarebbe stata ospite a casa sua per una quindicina di giorni.

Il problema è che quello era il periodo che racchiudeva anche la data del concerto, nella seconda settimana a loro disposizione.

Sapeva quanto fosse inutile tentare di trascinare anche lei al concerto, in quanto Jessica nemmeno sapeva chi fossero i Muse e tantomeno ci teneva a saperlo, non importa quanti sforzi avesse fatto Gaia per convincerla.

 

Inoltre, non si trattava solo della sera del concerto. Gaia sapeva che oltre alla data di Milano, tre giorni dopo ne avrebbero avuta una anche a Bologna.

Purtroppo, lei si doveva accontentare solo della prima, perché per Bologna non aveva fatto in tempo a prendere il biglietto.

E poi sarebbe stato troppo complicato chiedere a Jessica di seguirla anche lì.

Tuttavia, il fatto che non ci fossero altre date di mezzo in quei giorni per lei significava solo una cosa.

 

< I Muse si fermeranno in Italia, * lui * si fermerà in Italia! E credo che con ogni probabilità sarà a Milano. > pensò la ragazza, trepidante.

 

Del resto non poteva perdere un’occasione del genere. Non che si aspettasse un miracolo, ma doveva comunque tentare il tutto per tutto e aiutare la sua buona stella, cercando di sostare in quella città il più a lungo possibile.

E sapeva già come fare.

 

--------------------------------------------------------------------

 

Tra tanto rapide quanto diradate chiacchiere di sfuggita fra i due ‘amici virtuali ‘, svariate date del tour per Matt e qualche esame da preparare per Gaia, arrivò il giorno dell’arrivo di Jessica.

Gaia ne era entusiasta, ma prima di andare a prenderla all’aeroporto accese il computer, perché aveva un messaggio importante da lasciare.

 

 

 

****************************************** (Contemporaneamente)

 

Sul tour bus, nonostante fosse quasi mezzogiorno, dormivano ancora tutti... o quasi.

Il concerto della sera prima a Colonia era stato grandioso, ma anche estremamente stancante, perciò ognuno aveva bisogno di ricaricare le batterie.

 

Tuttavia qualcuno le aveva già ricaricate a sufficienza.

Matthew era già sveglio da mezz’ora, intento a lavorare al suo laptop.

Nello specifico, era alle prese con una pagina bianca che continuava a riempire di frasi che poi cancellava insoddisfatto, ricominciando daccapo.

Dopo qualche altro estenuante tentativo, si arrese.

 

< Niente da fare, pare che l’Ispirazione se ne sia rimasta a Londra! > pensò, sbuffando, mentre con frustrazione  si passava entrambe le mani fra i capelli color rosso fiammante.

 

In occasione di quel tour, aveva deciso di tornare a sfoggiare quel suo vecchio look, anche perché ci era affezionato. Ai tempi di ‘Origin of Simmetry ‘ gli aveva portato non poca fortuna, quindi era certo che sarebbe stato di buon auspicio.

 

Tanto che aveva pure cercato di convincere gli altri due a seguire il suo esempio, ma Dominic aveva acconsentito a farsi giusto qualche colpo di sole in più, cosa che rendeva il suo biondo più acceso. Quanto a Chris, beh… lui era stato irremovibile.

 

Matt stava per spegnere, ma prima decise di andare su un certo sito. Era raro, se non impossibile, che eternally-missed fosse connessa a quell’ora , ma tentare che male poteva fargli?

 

Accedette alla home page e per poco non esultò quando la vide.

Entrò nella pagina degli utenti on line, per spiare le loro azioni.

Era connessa da poco più di dieci minuti, intenta a mandare un messaggio privato.

Chissà perché, lui poteva già facilmente immaginare chi fosse il destinatario.

 

Effettuò subito il log-in , augurandosi di digitare le lettere nel giusto ordine, nella fretta.

 

Dopo pochi istanti che si era loggato, vide comparirgli il messaggio nella cartella, ma non ebbe nemmeno il tempo di leggerlo.

 

*******************************

 

Gaia aggiornò, con l’intento di entrare nella sezione dei messaggi spediti e accertarsi che nella fretta non avesse fatto errori di battitura.

Buttò distrattamente l’occhio sugli utenti connessi e quando vide end_of_the_world decise che il controllo poteva aspettare.

 

Aprì subito la sezione della chat, invitandolo.

 

‘Hey, che bello! Non pensavo di trovarti!’ digitò.

 

Non ci volle molto perché vedesse comparire la risposta.

 

‘Hey, ciao! Non mi aspettavo di trovarti a quest’ora. Stavo giusto per leggere il tuo messaggio… ‘

 

‘Lascia perdere, posso dirtelo direttamente qui. Anche se non è una gran bella notizia… ‘ gli anticipò.

 

*************************************

 

< No! Cos’è che deve dirmi? Che ha un fidanzato gelosissimo che non vuole più che lei usi il PC? >  si allarmò l’inglese, non tanto per il fatto del PC, quanto per l’eventualità che lei avesse già un fidanzato.

 

Pur non avendo la minima idea di che aspetto avesse, quella ragazza esercitava un fascino pazzesco su di lui.

 

Non dovette nemmeno chiederle di cosa si trattasse, perché ci pensò da sola a completare quella frase.

 

‘ Oggi viene a trovarmi la mia migliore amica. Ne sono felicissima, perché sono mesi che non ci vediamo. Tuttavia, questo vuol dire anche che non sarò più in grado di stare al PC. Sai com’è, non sarebbe carino nei suoi confronti. Quindi, mi spiace, End, ma per un po’ temo che non ci sentiremo più :’( ‘

 

Quando Matthew lo lesse si ritrovò a esalare un sospiro di sollievo.

 

‘Premetto che mi dispiace, ma del resto nemmeno io ho poi tutto questo tempo libero da poterti dedicare, è un miracolo che ci stia riuscendo ora. Però, non preoccuparti, anzi, questa è una cosa che ti fa onore: l’amicizia è il più importante dei valori. Io ho un migliore amico per il quale mi getterei nel fuoco, quindi, tranquilla, Missed, ti capisco eccome. Divertiti con la tua amica ;) ‘ digitò.

‘Anche se mi mancherai… ‘ aggiunse subito dopo.

 

‘Mi mancherai anche tu, mi mancheranno le nostre chiacchierate virtuali. A proposito, che combini di bello? Sei in giro per qualche concerto? ‘ gli domandò lei.

 

‘Esatto. Sono fuori città, ragione per cui ho meno tempo del solito. ‘ ammise lui, pur rimanendo sul vago.

 

‘Anche il mio tempo si sta esaurendo. Devo andare a prendere la mia amica. ‘ lo informò la ragazza.

 

‘ Capisco. E, dimmi, si fermerà a lungo con te? ‘ si interessò lui.

 

‘Due settimane. Però dai, magari quando lei è un po’ presa, forse riuscirò a connettermi di straforo e magari ti troverò on line. Però posso solo questa settimana. La prossima sarà un bel po’ incasinata, sai, tra il concerto e tutto… non vedo l’ora! ‘

 

Quando lesse quell’ultimo messaggio, Matthew giunse a un’importante conclusione.

 

< Lei mi ha detto solo che sarebbe andata a uno dei nostri concerti, ma non mi ha detto quando! E settimana prossima abbiamo in programma solo le date italiane. Questo significa che lei è italiana! Oppure che è di un altro paese, ma ha scelto comunque un concerto in Italia. Anche se sarebbe più bello se si trattasse davvero di un’italiana, io le amo da impazzire! La cosa più importante è che sarà in Italia. Ok, non so a quale delle due date, ma rispetto a prima che sapevo solo che fosse in qualunque parte dell’Europa, direi che mi si è ristretto notevolmente il campo di ricerca! > esultò il ragazzo nella sua mente.

 

‘Hey, ci sei ancora? ‘ gli scrisse lei e questo lo ridestò.

 

“Accidenti, Bells, vuoi darci un taglio con questo dannato frastuono che stai facendo?” sbottò Chris, con la voce ancora impastata dal sonno.

“Ma io sto solo digitando su una tastiera!” si difese il frontman.

“Beh, lo fai in modo troppo dannatamente rumoroso!” ruggì l’altro.

 

“E poi si può sapere che ci fai sempre attaccato al PC?” aggiunse.

“Ci lavoro! Si da il caso che il sottoscritto stia cercando di scrivere una nuova canzone!” mentì lui, nascondendo lo schermo alla sua vista.

 

“ eternally-missed ha scritto: ‘Hey, ci sei ancora? ‘ Beh, Bells, direi che è piuttosto curioso come testo di canzone, non credi?” lo sputtanò prontamente Dominic, alle sue spalle, ormai sveglio anche lui, mentre Matt cercava ancora di capire da dove diavolo fosse sbucato.

“Stai chattando di nuovo con quella ragazza!” dedusse Chris.

Matthew aveva raccontato tutto anche a lui e Tom.

 

“Hey! Si può sapere che fine ha fatto il concetto di privacy in questo dannato tour-bus?” sbottò lui.

“Non c’è mai stato!” ridacchiò Chris, scompigliandogli affettuosamente i capelli.

“Da bravo, Chris, lasciamolo in pace, non lo vedi che è alle prese con la sua fidanzatina di web?” commentò irriverente Dom.

 

“Non è la mia fidanzatina, ma è una bella, bellissima persona con cui interfacciarsi. E così difficile da capire? “ si innervosì il cantante, sbuffando,mentre sbirciava lo schermo con la coda dell’occhio.

 

‘Che strano. Evidentemente devo aver detto qualcosa che ti ha sconvolto! ;) . Ora però devo lasciarti davvero, spero di risentirti presto, ti abbraccio. ‘

 

Quello era l’ultimo messaggio che gli aveva lasciato, prima di disconnettersi.

 

“Accidenti a voi! Ora l’ho persa. Non ci sentivamo da cinque giorni e ora probabilmente ne passeranno molti di più. Sarete contenti, immagino!” sbottò Matt.

 

“Oh, no, abbiamo spezzato quel prezioso idillio, che tragedia! Ora nessuno ci salverà dall’ira funesta di Matthew James Bellamy!” si finse spaventato il biondo, sbeffeggiandolo, mentre il bassista se la rideva.

 

“Idioti! Tanto voi non potete capire… “ borbottò il frontman.

 

“Io di certo non capisco un accidenti a stomaco vuoto! Noi scendiamo a far colazione, vedi di sbrigarti, tra due ore partiamo per Vienna!” gli ricordò Chris, prima di allontanarsi con Dom.

 

“Vi raggiungo subito!” li avvertì Matt.

Prima doveva fare una cosa.

“Scusami, scusami davvero. E’ che sono stato travolto da un uragano, un uragano composto da due miei grandi amici, tra cui quello per cui ho detto che mi getterei nel fuoco, beh… stavolta nel fuoco ce lo avrei gettato io! Scherzi a parte, mi spiace non averti salutato come si deve. Sarò più presente la prossima volta, che spero arrivi presto. Ti abbraccio anch’io. ‘

 

Inviò il messaggio, spense il laptop e si apprestò a raggiungere quei due tremendi rompiscatole… a cui però voleva un bene infinito.

 

 

-------------------------------------------------------------------

 

“Gaia!” urlò felice Jessica, correndo incontro all’amica, corsa che le risultò un po’ affannosa per via delle valigie che si portava appresso.

“Jess!” l’abbracciò Gaia, prendendo il suo bagaglio a mano, mentre si allontanavano dall’aeroporto.

 

“Abbiamo un sacco di cose da raccontarci, non ci vediamo da secoli!” esclamò l’Americana, mentre si recavano all’area dei taxi.

“Sì, e avremo tutto il tempo. Due settimane insieme, ci pensi?” sorrise l’Italiana.

“Eccome! Sai già che non puoi prendere impegni, vero?” si accertò l’altra.

“Tranquilla, mi sono portata avanti con lo studio, per i prossimi quindici giorni non toccherò nemmeno un libro!” le assicurò.

“Però, a dire il vero, un impegno ce l’avrei… “ aggiunse, tentennante.

“Sì, lo so, il concerto, me l’hai detto. Non preoccuparti, per quello hai il mio permesso ultra-speciale, so quanto ci tieni!” le assicurò Jessica, facendole l’occhiolino.

“Davvero? Sicura che non ti arrabbi? Dai, perché non vieni con me? Possiam sempre comprare un biglietto dai bagarini e… “

“No, cara, non provarci neanche, non mi trascinerai mai a un loro concerto! Sai che non mi interessa, ma tu sei libera di far quello che vuoi , ci mancherebbe!” le spiegò.

 

“Uff! Ma sarebbe stato divertente! E poi mi dispiace lasciarti sola per quella sera!” protestò l’Italiana.

“Honey, guarda che so badare a me stessa. E poi mi divertirò a gironzolare sola per Milano, sai quanto amo questa città, non mi sembra ancora vero di essere qui. Ci torneremo qualche giorno a visitarla, vero? “ le domandò l’Americana.

“Beh, riguardo a questo ho un’ottima notizia da darti. Questa settimana la passeremo a casa mia, a Como, ma la prossima… indovina chi ha prenotato un hotel per tre notti a Milano? Così te la farò visitare da cima a fondo. E poi senza i miei attorno, saremo più libere, che dici?” la informò Gaia.

“Dico che sei troppo cool, amica mia!” l’abbracciò l’altra.

 

“Solo che… tu guarda, prenoti tre notti a Milano proprio quando la band per cui vai pazza suona lì. Curioso, non trovi? “ aggiunse subito dopo, guardandola con fare inquisitorio.

“Uh, è vero! Ma tu guarda che coincidenza!” fece spallucce con finta innocenza l’altra.

“Sei tremenda!” alzò gli occhi Jessica, divertita, salendo in macchina con lei.

 

------------------------------------------------------------------------------

 

La prima settimana insieme a Como era volata e le due si erano divertite molto insieme. Arrivò la settimana che conteneva il grande evento.

Il concerto ci sarebbe stato mercoledì, Gaia aveva prenotato la stanza da martedì.

Fin dal mattino la ragazza aveva portato l’amica a visitare i luoghi più caratteristici e i monumenti principali, facendole un po’ da Cicerone.

Il pomeriggio era però destinato allo shopping in centro.

Le loro strade si erano momentaneamente divise, perché Jessica voleva fare un giro nel quartiere più modaiolo, mentre Gaia aveva deciso di dare un’occhiata al negozio di musica che c’era in Galleria.

 

Attraversò il reparto dei CD senza soffermarsi e si fiondò subito in quello degli strumenti musicali, dato che era alla ricerca di una nuova tracolla per il suo basso.

Fece una breve panoramica, per vedere dove si trovavano gli accessori, ma quello che notò la sconvolse.

 

< Oh, mio Dio! Ma.. quello è… sì, sì, è proprio lui, non ci sono dubbi! Non ci credo, non posso essere così sfacciatamente fortunata! > pensò, in procinto di avvicinarsi.

 

 

Matthew osservava con estremo interesse le varie chitarre esposte.

 

< La mia è più bella di questa, quella ce l’ho simile, quella non la vorrei mai, quell’altra non sembra male.. > pensava, passandole in rassegna.

 

“ Sai, per quanto tu sia stato furbo a vestirti semplice, a metterti occhiali scuri e cappellino… quei capelli rossi impossibili che spuntano comunque fuori ti tradiscono, perché possono appartenere solo a una persona … “ esclamò una voce femminile alle sue spalle, facendolo lievemente sobbalzare.

 

Si voltò nella sua direzione e… ne rimase quasi folgorato.

Davanti a lui c’era una bellissima ragazza: castana, con lunghi e morbidi capelli dai riflessi dorati che le ricadevano sulle spalle, alta pressappoco quanto lui, dal fisico slanciato e snello, con tutte le curve al posto giusto, esaltate dai jeans attillati che indossava. Due occhi curiosi e vivaci di un bel nocciola acceso lo scrutavano divertiti, mentre un sorriso radioso le illuminava il volto.

 

Si ritrovò a sorriderle anche lui.

“E sentiamo, chi pensi che io sia?” la sfidò.

“E’ ovvio, tu sei… “ rispose lei, ma si bloccò.

 

< Accidenti, oddio, ma come diavolo si chiama? Non mi viene proprio in mente, mannaggia a me. Uhmm.. mi sembra che cominci con la M, sì, però meglio evitare rischi, fatti furba, ragazza mia! > si incitò lei, superando il panico iniziale.

 

“Tu sei il frontman dei Muse!” esclamò.

“E spero apprezzerai il fatto che non mi sia messa a gridarlo per non attirare attenzione su di te! Anche se, fattelo dire, non si può dire che tu t’aiuti a non attirar attenzione su di te!” continuò lei.

 

“Beh, sai, al contrario di quel che credi, questo è uno dei miglior posti in cui di solito riesco a gironzolare liberamente. “ replicò Matt, togliendosi gli occhiali, per guardarla meglio.

Tanto ormai era stato scoperto, non c’era più motivo di nascondersi a lei.

 

Gaia ebbe un fremito: l’aveva visto innumerevoli volte nei concerti su you tube o nei dvd , ma vedere quegli splendidi occhi così esageratamente azzurri da così vicino le faceva davvero effetto.

 

“Ti spiego, amo i negozi di musica, perché in genere la gente è così assorta a guardare ciò che li appassiona che non bada a nient’altro. Ma evidentemente ci sono le eccezioni!” le sorrise.

 

“Sai com’è, alla gente può capitare di alzare un attimo lo sguardo… e badare anche al resto!” si giustificò lei.

“Bene, m’hai beccato, davvero brava. Immagino che ti sia guadagnata un piccolo premio. Che dici? Vuoi fare una foto insieme? Vuoi che ti faccia l’autografo con dedica su qualcosa?” le propose lui, avvicinandosi ulteriormente.

 

“No, grazie, non mi interessa!” lo stupì lei con la sua risposta.

E doveva ancora sentire il resto.

“Però c’è qualcosa che potresti fare per me. Un favore piccolo, piccolo.. “ aggiunse subito dopo.

“Dimmi… “ borbottò lui, un po’ confuso.

 

“Fammi conoscere Dominic, perché immagino non sia qui con te adesso, vero? Ti prego. Sono anni che gli muoio dietro! Prometto che farò la brava, puoi fidarti, però, ti scongiuro, sei l’unico che può aiutarmi!” lo supplicò lei.

Per Matthew fu una bella batosta sentire quelle parole, perché quella ragazza gli piaceva e tanto.

 

< Però se la invito, la rivedrò… > pensò lui, deciso a non darsi per vinto.

 

“Ci avrei scommesso, quel dannato rubacuori da strapazzo si becca sempre le ragazze migliori! Che dici, saranno i capelli biondi? Guarda che sono stato biondo anch’io! “ finse di scherzare lui, facendola ridere.

“E così, vorresti conoscere il mio amico, eh? Ora ti farò una domanda che credo sia un po’ retorica: verrai al concerto di domani?”

“Lo aspetto da una vita! Sarà la prima volta che vedrò una vostra esibizione dal vivo!” rispose entusiasta lei.

 

“Bene. Allora a fine concerto, potrai venire nel backstage e lì lo conoscerai, contenta?” gli propose lui, anche se non lo entusiasmava quella prospettiva.

“Oddio, davvero? Non so come ringraziarti!” gli fece un sorrisone a trentadue denti, scalpitando.

 

“Figurati, allora ci vediamo domani al concerto!” rispose lui, in procinto di andarsene, ma lei lo tirò per il giubbino nero.

“Che ti prende ora?” la guardò stranito.

“Sei gentile e tutto, ma… non ti sembra di aver dimenticato nulla? Voglio dire, ok, mi hai invitato, ma che vuol dire? Che domani a fine concerto io vado da quelli della sicurezza, gli dico così e loro ci credono?” gli fece notare lei.

“Uh! Hai ragione. A te non sfugge niente!” commentò lui, estraendo il suo telefonino dalla tasca, perché aveva bisogno di concretizzare la cosa.

 

“Pronto, Tom? Sono io, ascolta, domani ho un’ospite a fine concerto e quindi devi avvisare la sicurezza… “ spiegò al suo Manager, mentre lei gli sorrideva riconoscente.

“Sì, così può andare, allora la facciamo andar dalla security, dice il suo nome, a proposito… “ si interruppe, rivolgendosi nuovamente a lei.

“Com’è che ti chiami?”

“Gaia!” rispose lei con voce squillante, parlando direttamente nel suo cellulare.

“Ecco, l’hai sentita, ok? Così può bastare… no, hai ragione, è ancora vago. Aspetta, usiamo una parola d’ordine, a prova di bomba!” suggerì il cantante, staccandosi dal telefono.

 

“Visto che ti piace Dom, io direi che possiamo usare ‘Hendrix ‘ , che dici?” si consultò con lei.

“Il suo cagnolino? Ottimo! Me la ricorderò di certo!” approvò lei, entusiasta.

“Perfetto. Tom, hai sentito, vero? Allora siam d’accordo così, ti ringrazio, noi ci sentiamo dopo, ciao!” riattaccò.

 

“Soddisfatta ora, piccola manipolatrice?” la sfidò con lo sguardo.

“Oddio, non so davvero come ringraziarti… Michael!” esultò lei, ma nella troppa emozione si dimenticò di quell’inconveniente col suo nome.

“Sarebbe Matthew!” la corresse pazientemente lui, un po’ avvilito.

“E dai, c’ero andata vicino! Scusami tanto, ma sai… è che sono un po’ su di giri e.. “ si giustificò lei.

“Sì, sì, capisco!” alzò gli occhi lui.

 

“Ad ogni modo, lasciati sistemare meglio… “ disse lei, avvicinandosi a lui per spingergli dentro al berretto anche le ciocche più ribelli e prendendogli dalla mano gli occhiali da sole per rimetterglieli.

“Ecco, ora sì che sei a prova di riconoscimento!” gli sorrise soddisfatta.

“Grazie ancora di tutto, sei stato davvero un tesoro!” aggiunse, dandogli un bacetto sulla guancia.

 

“Ci vediamo domani!” lo salutò , andandosene, mentre lui rimase a guardarla frastornato.

 

< Tu sarai la mia morte… accidenti a me, devo smetterla di pensare con le lyrics! > si impose lui, cercando di riprendersi.

 

 

 

TBC

 

Ehmm ve l’avevo detto che sarebbe stata alternativa, una Gaia fan sfegatata di Dom non credo si sia mai vista… spero di avervi colto un po’ di sorpresa!

 

Quanto ai capelli di Matt, chiedo venia, ma… in ‘Oh my… ‘ ce li ha blu, in tutte le altre è sempre moro… rosso (altro look che amo!) mi mancava alla ‘collezione ‘ eh, eh… oddio prima o poi dovrò scriverne una con lui biondo!

 

 

Ciance a parte, spero vi sia piaciuta anche questa parte, ma sentitevi liberi di dirmi qualunque cosa, come sempre

 

E nel prossimo capitolo le cose si incasineranno ulteriormente, anche perché ci sarà un altro incontro , per me avete già capito chi con chi! ;)

 

Grazie a chiunque legga, a chi la ricorda, a chi la segue, a chi la preferisce (addirittura? Wow!) , a chi la segnala (oddio! Non ho parole!) , ma un grazie ancora più speciale a chi commenta.

 

Siccome , come al solito, è parecchio tardi, buonanotte!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo III ***


Ebbene sì, stavolta sono stata più rapida di quel che credessi… ma non fateci l’abitudine

Ebbene sì, stavolta sono stata più rapida di quel che credessi… ma non fateci l’abitudine! ;P

 

Prima però devo, proprio DEVO ringraziarvi di cuore. Ragazze, siete troppo buone… sono esterrefatta!

 

NAI : Tesoraaaaaaaaaaa ! Sono così felice che ti piaccia, grazie infinite per quel che mi hai detto e.. ooooh quanto mi mancavano le tue minacce!! Cmq, tu contaci, un giorno mi metterò in pari col tuo ‘Pierrot ‘ sono solo ferma a.. ehmm metà? Che vuoi che sia ? ;)  ti adoro e lo sai (dobbiamo ribeccarci tutte, sì, sì!)

 

LYN (O Genoveffa.. ahaha scherzo!! ): eh sì.. è stata una batosta bella forte, ma il nostro adorato Bells è resistente! ;P waaw, grazie per i complimenti su come scrivo ^^

 

EXCEL : grazieeee, sono felice che ti sia piaciuto !

 

MRSJOONES : waaaaaaaaaaaaaaw, nuova lettrice, danza della gioia!! Felicissima che Gaia ti stia simpatica, spero continui a essere così e felicissima che ti siano piaciute quelle parti! ^^

 

ALE ALE : Felicissima che ti sia piaciuta quella scena! Eh sì, è una Gaia parecchio determinata! ;)

p.s. visto che era una one shot per ‘This time we’ll geti t, geti t right ‘ ti ringrazio qui, non me l’aspettavo… awwww sei un tesoro, sei troppo buona con me! Guarda se mai scriverai una belldom o una Matt-Gaia o una Dom-Jess sarò + che felice di seguirla e coprirti di recensioni.. perché così mi stai facendo sentire in colpa!!

 

PLUG IN BABY : Sono contenta che ti sia piaciuto. Quanto al nome.. ihihih è stato un po’ cattivello, lo so, ma mi sembrava divertente! ;)

 

E ora.. passiamo al nuovo capitolo . Come al solito mi sono ritrovata a scrivere più del dovuto, quindi quello che pensavo sarebbe finito in questo capitolo… lo troverete nel prossimo!

 

In più , visto che ha più o meno parecchio spazio anche lui in questa storia (così come una certa qualcuna ).. ho deciso di segnalare anche Dom  tra i protagonisti! ;)

 

 


eternally-missed-cover

Capitolo III

 

*********************** (Contemporaneamente)

 

Dominic era pienamente soddisfatto.

Come ogni volta che capitava a Milano, non aveva disdegnato un giretto per i negozi di Corso Monte Napoleone , il suo quartiere preferito.

 

In più, il suo peregrinare era stato intervallato da numerose ragazze che, riconoscendolo, lo avevano fermato per chiedergli autografi e foto assieme e lui le aveva accontentate più che volentieri. Adorava la vita da star.

 

Passando per il negozio di Christian Dior, si era fatto letteralmente stregare da un giubbino argentato dai bordi neri che gli ammiccava dalla vetrina.

Si era precipitato a provarlo e, com’è facile immaginare, gli stava divinamente.

 

Questo non solo lo aveva portato a un acquisto immediato, ma conoscendo i gusti di Matthew che molto spesso erano identici ai suoi, ne aveva comprato uno anche per lui, cambiava solo il colore, dato che era rosso coi bordini bianchi.

 

Sapeva che l’avrebbe adorato e poi era da tanto che non faceva un regalo al suo migliore amico. Inoltre, doveva farsi perdonare per essere stato così dispettoso l’ultima volta che lui aveva avuto occasione di chattare con quella misteriosa sconosciuta che lo mandava tanto in visibilio.

 

< Come accidenti si può prendere una cotta del genere per una che non conosce neppure? E poi io come minimo devo prima vedere! > pensò, mentre usciva dal negozio e  stava per avviarsi sulla strada del ritorno.

 

E proprio adoperando il senso della vista a lui tanto caro si accorse di una ragazza di spalle che era chinata a terra e sembrava in evidente difficoltà.

Le si avvicinò progressivamente, per cercare di capire quale fosse il problema.

 

 

 

< Dannazione, questa scarpa non ne vuole sapere di uscire. Perché questa città deve essere così maledettamente piena di grate? > pensava innervosita Jessica, mentre cercava di tirar fuori da lì la sua adorata scarpa che rientrava nella categoria’Spese azzardate che puoi permetterti solo poche volte nella vita ‘.

 

Fino a quel momento era tutto andato a gonfie vele. Si era beata della vista di tutte quelle vetrine ultra lussose e di tutto il background altrettanto ultra lussuoso che permeava quel corso, dal tipo di macchine parcheggiate lì ai vestiti dei passanti.

 

 

In uno di quei negozi, con sua grande sorpresa era riuscita anche a permettersi un acquisto.

Infatti, la sua tanto bramata borsa di Gucci riposava beata nel sacchetto che aveva delicatamente appoggiato a terra, per dedicarsi a quell’ardua impresa.

 

“Aspetta, lascia che ti aiuti!” sentì una voce maschile alle sue spalle e dato che parlava inglese riusciva anche a capirlo.

Si voltò e vide un biondo, giovane ragazzo che le sorrideva, con lo sguardo nascosto dai suo RayBan scurissimi.

“Ho idea che qui serva un po’ di forza bruta. Permetti?” continuò a sorriderle, chinandosi vicino e facendole segno di scostarsi.

Lei obbedì e dopo qualche secondo, come un provetto Re Artù che estrae la spada dalla roccia, Dominic riuscì in quell’ardua impresa.

 

“Ecco fatto! Vedi? E’ pure intatta!” disse, restituendogliela.

“Non so davvero come ringraziarti!” sorrise lei, calzando la scarpa come una provetta Cenerentola e alzandosi, come fece lui.

 

“Figurati. A proposito, belle Jimmy Choo!” approvò lui, ammiccando.

“Tu ti intendi di scarpe?” domandò lei, stranita.

“Io mi intendo di molte cose!” le svelò lui, abbassandosi gli occhiali per osservarla meglio.

 

I lunghi e neri capelli, lisci e setosi, altro non facevano che metterle in risalto i suoi bellissimi occhi verde acqua, tendente al celeste, occhi che l’avevano subito rapito. Così come il suo sorriso solare. Era alta e snella e la mini-salopette di jeans che indossava le scopriva gambe da modella.

 

< E’ davvero bellissima! > pensò, incapace di staccarle gli occhi di dosso, avvalendosi del fatto che gli occhiali lo nascondevano.

 

“Sai, è proprio bello scambiare di nuovo quattro chiacchiere con qualcuno. Non ne potevo più di tutto questo chiacchiericcio strano che non capisco!” ridacchiò lei ridestandolo.

 

“A me ha sempre divertito. Anzi, cercherò di imparare qualche parola!” commentò lui.

“Buona fortuna, allora. Comunque, dalla pronuncia tutta precisina l’ho capito, sei inglese, vero? Io sono degli States, però dall’anno prossimo verrò a studiare in Inghilterra, così sarò anche più vicina alla mia amica. Lei è italiana, solo che adesso è in giro per conto suo. “ spiegò lei.

 

Dominic la guardò divertito.

“Che c’è di così buffo?” domandò lei.

“Tu. Non fraintendermi, voglio dire… è bello che tu ti metta a chiacchierare così, tranquillamente. Di solito non mi accade!” le spiegò.

“Non mi sembra così strano. E’ questione di muovere la bocca ed emettere suoni uno dopo l’altro, articolandoli in parole. E’ una cosa piuttosto comune, sai!” rise lei.

 

“Bene, gran articolatrice di parole, allora me lo vuoi dire come ci sei finita incastrata lì?” si incuriosì lui.

“Ero appena uscita dal negozio di Armani e ho visto un signore che stava passando con il suo cane, un pechinese stupendo! Non ho resistito e mi sono avvicinata per fargli qualche carezza… solo che farei meglio a star più attenta a dove metto i piedi!” raccontò lei.

“Ti piacciono i cani?” domandò entusiasta lui.

Quella ragazza stava accumulando sempre più punti  nella sua classifica.

 

“Li adoro! Un po’ tutti gli animali, ma per i cani ho una predilezione! Peccato che non possa tenerne uno mio… “ spiegò lei.

“Io invece ne ho uno. Guarda!” disse lui, mostrandole le foto che aveva nel suo cellulare di lui assieme al suo adorato cagnolino.

“Oddio, ma è un amore!” si intenerì lei.

“Si chiama Hendrix… ed è il mio piccolino! Purtroppo non riesco a passare molto tempo con lui, ma quando torno a casa ha la mia totale attenzione!” le spiegò, un po’ nostalgico.

 

“Sono contenta che tu non le avessi già viste. Sai, queste foto è facile trovarle anche in rete.” le spiegò, rimettendo via il suo cellulare.

“Beh, non è che vada in giro per il web a guardare le foto di qualunque sconosciuto!” rispose un po’ confusa lei.

Ma il più confuso era lui.

 

“Non sai chi sono?” domandò sorpreso.

“Certo che lo so: un ragazzo molto gentile, simpatico … che ha pure momenti di tenerezza!” rispose Jessica, sorridendogli.

 

< E che è bello da togliere il fiato! > aggiunse, ma solo nella sua mente.

 

Anche Dominic era perso nelle sue considerazioni.

 

< Lei non mi conosce! Non conosce i Muse. Beh, l’ha detto che è Americana è lì siamo ancora dei perfetti estranei praticamente. Tuttavia, se non mi conosce per una volta posso essere un ragazzo normale. Un ragazzo normale che vuol corteggiare una bella ragazza che gli sta piacendo davvero tanto! >

 

In quel momento suonò il cellulare della ragazza.

Rispose in fretta, senza nemmeno guardare chi fosse sul display.

“Jess, sono io. Tu non sai cos’è successo! Ti aspetto davanti al Duomo, muoviti… perché rischio di svenire da un momento all’altro!” l’avvisò Gaia, riattaccando.

 

“Oddio!” esclamò Jessica, preoccupata.

“Che succede?” domandò lui.

“Era la mia amica. Non so cosa sia successo, ma era agitatissima, forse non sta bene. Io.. io devo andare!” lo avvisò, prima di mettersi a correre, nonostante le scarpe che indossava.

“Ma… aspetta!” la chiamò lui, ma ormai era troppo tardi.

 

< I miei complimenti, Dom. Come ragazzo normale fai schifo, te la sei fatta scappare. Non so niente di lei, nemmeno il suo nome! Quando accidenti la ritrovo così? Dannazione! > si maledì, tornando all’Hotel sconsolato.

 

 

 

Nel frattempo, Jessica aveva raggiunto l’amica.

“Oddio, che hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma!” si allarmò, sostenendola per paura che avesse un cedimento.

“No. Non un fantasma. Un Muse. Voglio dire, ho visto uno dei componenti dei Muse, il frontman per la precisione. E non so dove abbia trovato il coraggio ma mi sono fatta sotto, ho mantenuto i nervi saldi e… oddio!! Mi ha detto che domani a fine concerto li incontrerò tutti nel backstage. Capisci? Domani incontrerò Dominic!!” parlò lei, tutta concitata.

 

Per quanto lui le piacesse, Gaia non era il tipo di fan da avere la camera tappezzata di foto del suo artista e della sua band preferiti, anzi, non aveva appeso nemmeno un poster.

Per questo Jessica non poteva immaginare che aspetto avesse Dominic.

 

“Sono così felice per te!” l’abbracciò festosa l’americana. In fondo sapeva quanto lei ci tenesse.

“Ma… allora non c’era nessuna emergenza. Voglio dire…stai bene, sì, cioè… emozione a mille a parte!” osservò lei.

“E’ che non vedevo l’ora di raccontartelo! Anzi, sei sicura che domani non vuoi venire con me? Tanto  un modo per entrare lo troviamo… “ tentò nuovamente l’italiana.

“No, cara, ne abbiamo già discusso. Tu vai, divertiti e appioppati al tuo adorato Dominic, te lo meriti, amica mia!” le sorrise lei.

 

“Più che altro avrei preferito che non mi chiamassi proprio adesso. Avevo appena incontrato un ragazzo. “ si decise a raccontarle.

 

“Oddio, non lo sapevo. Mi dispiace. Dai, torna dov’eri, magari lo trovi ancora là… “ la incitò l’altra.

“Non credo proprio, se ne sarà già andato via. “ scosse la testa negativamente la mora.

 

“Scusami davvero tanto. E dimmi, era carino?” si incuriosì la castana.

“Bellissimo. Alto, biondo…”

“Non mi stupisce. I biondi sono sempre belli!” sorrise Gaia.

“La cosa più bella è che era un turista anche lui, come me… mi sentivo meno un pesce fuor d’acqua!” continuò l’altra.

“Capisco. Ripeto, mi dispiace. Però, dai, se è un turista è probabile che torni a bazzicare qui, magari lo incontri di nuovo!” la rincuorò l’italiana

“Forse, ma ne dubito. Probabilmente non era destino… “ ribatté l’americana, sconsolata.

 

“Dai, non pensiamoci più. Torniamo in albergo. Domani, poi, penseremo a te. Hai una serata importante che ti aspetta!” aggiunse subito dopo, rivolgendole un sorriso acceso.

“Sì, ancora non mi sembra vero. Dai, torniamo, anche perché mi sembra di aver visto che nella hall hanno un computer. E c’è qualcun altro che vorrei avvisare… “ disse Gaia, mentre si dirigevano alla metrò.

 

----------------------------------------------------------------------------

 

Quella sera i Muse non sarebbero usciti, preferendo rimanere in Hotel.

Del resto si erano già stancati non poco durante la giornata.

Matthew ne approfittò per salire in camera sua e controllare frettolosamente la posta, anche perché Tom gli aveva mandato degli allegati con i dettagli sulle loro prossime date.

 

Una volta che li ebbe controllati, aprì nuovamente il documento di testo a cui stava lavorando, che ancora una volta finì completamente cancellato, titolo compreso.

Doveva assolutamente fare uscire un nuovo pezzo, in concomitanza con l’uscita del singolo di ‘Hysteria ‘.

Non che fosse in ritardo e nemmeno quelli della Warner gli stavano col fiato sul collo; semplicemente gli avevano fatto capire ‘Prima ci riesci, meglio è ’.

Forse, a ripensarci, effettivamente un po’ gli stavano col fiato sul collo!

 

Tuttavia, Matthew sapeva che l’Italia lo avrebbe aiutato a trovare l’ispirazione e confidava in quel soggiorno fra le due date per poter riuscire a scrivere e comporre qualcosa di davvero valido.

Quella però non era serata.

 

Dato che aveva già il PC acceso non resistette alla tentazione di fare un salto sul muse message board; non che si aspettasse qualcosa. Eternally-missed gliel’aveva detto che in quella settimana le sarebbe stato pressoché impossibile connettersi.

 

Il pensiero ricorrente del ragazzo, fin da quando aveva messo piede sul territorio italiano, era che lei si trovava lì, da qualche parte, in qualche angolo.

Durante il suo girovagare pomeridiano si era domandato se non avessero percorso gli stessi tragitti, osservato le stesse cose o se fra i migliaia di volti in cui si era imbattuto ci fosse stato anche il suo.

 

Almeno questo era stato il suo pensiero fisso finché non aveva incontrato la bella ragazza al negozio di dischi. Da quel momento anche lei si era contesa gran parte dei pensieri del ragazzo.

 

Come si aspettava non la trovò fra gli utenti connessi. Senza capire nemmeno lui perché, si ritrovò ad effettuare il log-in.

Fu sorpreso quando vide che la sua casella conteneva due nuovi messaggi. Uno sapeva che era quello che lei gli aveva scritto l’ultima volta che avevano chattato e che non aveva fatto in tempo a leggere, ma… l’altro?

 

< Sarà di sicuro spam, oppure uno di quelli avvisi generali che le admin  mandano ogni tanto! > pensò, entrando.

 

Fu contento di sbagliarsi, perché vide che era stata proprio eternally-missed ad avergli scritto, quel giorno stesso, giusto qualche ora prima.

 

Cliccò, impaziente di leggere.

 

‘ Ciao, End! Sì, lo so quel che avevo detto, ma ho scoperto che questo albergo mette a disposizione il PC, quindi non potevo non approfittarne. E poi… mi manchi troppo. Mi manca il nostro chiacchierare di tutto e niente, le nostre risate, anche se non le possiamo sentire, le parole di conforto nelle giornate storte… mi manca quando mi dai la buonanotte. Mi sembrano passati mesi anziché giorni dall’ultima volta… ‘ lesse, intenerito.

 

‘Ad ogni modo, c’è un motivo se ti ho scritto. Domani è il gran giorno… impazzisco se ci penso! ‘

 

< Allora sarà al concerto di domani, è qui a Milano! > dedusse , proseguendo la lettura.

 

‘ Ma non è ‘solo ‘ il concerto in sé… c’è di più e vorrei tanto poter condividere con te la fortuna assurda che ho avuto, perché considerando che tu li segui da molto più tempo di me, posso solo immaginare quanto piacere ti farebbe incontrarli… ‘

 

< Oh, sì… praticamente il mio sogno di una vita! > pensò sarcastico lui, prima di concentrarsi meglio sull’ultima frase.

 

< Un momento. Perché sta parlando di incontrarli… voglio dire… di incontrarci? E se fosse… >

 

Matthew aveva quasi paura di andare avanti a leggere.

 

< No, non può essere, sono solo coincidenze, di sicuro sto lavorando troppo di fantasia,! > si ammonì, decidendo di leggere anche l’ultima parte.

 

‘Sì, hai capito bene. Domani a fine concerto li incontrerò perché… non mi crederai mai, ma è stato proprio Matthew a promettermelo… cioè, sono stata io a chiederglielo, pure abbastanza insistentemente direi, ma lui ha accettato. Il punto è che l’ho incontrato per caso e… oddio, ancora tremo se ci ripenso! Ora ti lascio, poi ti spiegherò meglio tutto, ti farò sapere tutto della serata… sempre che non muoia per l’emozione! Ciao, End, un bacio. ‘ finì di leggere sconvolto Matt. Era ancora intento ad elaborare quelle ultime informazioni.

 

< Dannazione, qui la fantasia non c’entra: quella ragazza di oggi pomeriggio… è lei eternally-missed! > capì e non sapeva se esultare di gioia o disperarsi.

 

Del resto, lei sembrava non avere occhi che per il suo migliore amico.

 

< Non c’è giustizia a questo mondo e non ce n’è mai stata ! > pensò sconsolato, affondando il viso fra le mani.

 

< Però. Non è niente male come frase… magari la utilizzo in una prossima canzone! > si appuntò.

 

Perfino nei momenti più neri riusciva a pensare al lavoro!

 

Guardando quella situazione da tutta un’altra prospettiva giunse però ad altre conclusioni.

 

< Ok, sarà anche persa per Dom, ma quelle sono solo cotte da fan.. il più delle volte non si tratta mai di sentimenti veri. E’ molto più reale quello che c’è tra lei e me, cioè.. fra eternally-missed e end_of_the_world … è più reale pur essendo virtuale! Ok, così non ha molto senso, ma il punto è che forse qualche chance con lei ce l’ho! > si rincuorò.

 

< E poi stavolta si è pure ricordata il mio nome! > notò, con un sorriso.

 

-------------------------------------------------------------------------

 

 

“Siete sicuri che non sia… troppo?” domandò insicuro Matthew, uscendo dal suo camerino.

“Oddio, Bells, che hai fatto? Sembri una fiamma vivente!” scoppiò a ridere Chris.

“Ecco, lo sapevo, è troppo! Vado a cambiarmi !” strepitò, innervosito.

 

“Nemmeno per sogno! I supporter sono già a metà scaletta, non ci resta molto tempo! E poi non badare a Chris, lui è solo invidioso!” lo consolò prontamente Dom.

 

“Invidioso di cosa? Della sua capacità di mettersi addosso le cose più improponibili del pianeta? Non credo proprio!” continuò a sghignazzare il bassista.

 

“Non starlo a sentire, tu sei uno che sa osare, tutto qui. E così stai da favola, credimi!” insistette il biondo.

 

“Davvero?” cercò conferma il frontman, ancora più insicuro. Del resto quella sera voleva essere davvero al meglio, perché là nel pubblico c’era qualcuno di davvero speciale e a fine concerto l’avrebbe incontrata ancora.

 

Si fece un esame accurato allo specchio, partendo dalle sneaker rosse, salendo ai jeans rossi e arrivando al giubbino rosso che gli aveva regalato Dom e che gli era piaciuto così tanto da volerlo indossare subito. Quel giubbino tenuto aperto lasciava intravvedere una t-shirt bianca con un disegno variopinto nel mezzo.

A completamento del tutto c’erano i suoi capelli fiammanti.

 

“Certo. Il rosso è sempre stato un colore che ti dona particolarmente!” confermò Dom.

“Sì, ma un conto è vestirsi di rosso… un altro è *diventare* il colore rosso!” borbottò il cantante, dandosi l’ennesima controllata.

 

Tuttavia, nel complesso era molto soddisfatto da quella scelta e gli piaceva quel che vedeva.

 

“Fidati, vai benone, farai strage di ragazze là fuori! E comunque lo sai meglio di me, gusti sobri tu non ne hai mai avuti!” lo prese in giro il batterista.

“Non accetto lezioni di sobrietà da chi sta indossando dei jeans di un giallo accecante! “ scoccò la sua frecciatina Matt.

“Che però mi stanno da dio!” ribatté fiero l’altro, aggiustandosi il colletto della sua camicia a mezze maniche verde militare con intricatissimi ghirigori.

 

Chris li guardava annoiato dall’alto del suo completo bianco con camicia nera. Del resto lui era sempre stato a favore delle scelte più semplici, ma comunque eleganti.

 

“Hey, voi due, basta giocare a ‘Gira la moda ‘ ! Siete entrambi due figoni allucinanti, contenti adesso? “ esclamò, facendoli ridere.

 

“Ora pensiamo al concerto, abbiamo un pubblico da far scatenare! “ li incitò entrambi e i due si lasciarono contagiare dal suo entusiasmo.

 

Ormai si trattava solo di aspettare il momento di andare in scena.

 

 

TBC

 

Eh sì.. niente concerto.. quello ci sarà nel prossimo capitolo ( assieme ad altro!)

 

Mi sa che la prossima volta che i Muse tornano in Italia ci sarà una processione nei negozi di dischi o a infilare tacchi nelle grate nei quartieri più modaioli di ogni città.. chissà.. può anche darsi che funzioni! ;D

 

Scherzi a parte, ora  un po’ di note! ^^

 

Chi ha letto ‘How did it come to this ? ‘ sa quanto la sottoscritta AMI quei due giubbini. Infatti in fondo a questa pagina http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=140184 trovate le foto relative… ero troppo pigra per copiarle incollarle di nuovo , lol!

 

Ad ogni modo, mi piace davvero pensare che sia stato Dom a comprarli per entrambi ! (ok, fine parentesi BelllDom )

 

Chi ha letto quella fic sa anche quanto io ami  ‘vestirli ‘ ( non m’importa se ‘stona ‘ nella storia, è un impulso al quale non resisto, sorry! ) e mostrare foto a gogò.

 

Quindi.. riguardo a come è vestito ‘questo ‘ Matt per il concerto, il resto si può immaginare facilmente, ma questa è la t-shirt in questione (adorabile!):

 

http://www.pausacaffe.net/wp-content/uploads/2010/04/muse.jpg

 

 

questa è la splendida camicia di Dom… (i suoi fantastici pantaloni è impossibile non conoscerli)

http://4a.img.v4.skyrock.net/4a2/museforever1305/pics/171044204_small.jpg

 

e per finire, per chi non le conoscesse queste sono le tenerissime foto di lui col suo Hendrix (* va momentaneamente in modalità aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaawwwwwwwww * ):

 

http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:m5kQm8eot0_65M:http://userserveak.last.fm/serve/_/25718797/Dominic%2BHoward%2BDominic2.jpg

 

http://userserve-ak.last.fm/serve/_/25719723/Dominic+Howard+2907545515_80b34f2aff.jpg

 

 

è tutto, spero continui a piacervi, ma qualunque cosa abbiate da dirmi non esitate! ^^

 

al prox capitolo! Buon weekend, people! e come sempre.. grazie infinite a tutti!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo IV ***


Uhmm

Uhmm.. probabilmente il fandom di ‘Tutti pazzi per amore ‘ mi odierà, ma è più forte di me.. al momento questa fic è quella a cui do la precedenza, seguirà ‘Oh my, it’s him ‘ (sììì , lo so che è difficile da credere ma vi assicuro che la sto mandando avanti sul serio! ) .

 

Ok, finiti gli annunci personali, peraltro non richiesti.. passiamo ai ringraziamenti.

 

Ragazzeeeee, siete una più adorabile dell’altra!!!

 

Excel88: (aargh.. tesorina, la Silvia (Broken) me l’ha detto dell’incontro di ieri.. mi è spiaciuto tanto, ma don’t worry, ci rifaremo! ) . Sorry se ti ho lasciato in sospeso, è unvizietto ‘ che ho ;P . quanto ai filmini.. ehmm non dico nulla! Felicissima che ti sia piaciuto Dom (sì, propendo + per il marpione eh eh) Ahahhaha la torcia umana, oddio, sto ancora ridendo!!!

 

Roby: grazieee tesorina! Sono felice che ti siano piaciuti sia Dom che Matt. Quanto al nick, sono contenta che ti piaccia tanto, beh più che fregarlo a me lo fregheresti a ‘questo ‘ Matt, ma non credo abbia nulla in contrario ;)

 

Nai: nuuuuu, non voglio essere odiata da te !! no, non è vero.. un po’ mi diverte (aaaahhh tesora controllaaaaa sul tuo ‘pierrot ‘.. con la velocità di un bradipo zoppo ma manterrò la mia promessa ^^ )  ehmm per rispondere alla tua domanda, beh.. sarà un modo.. mooooolto ‘ alla Matthew ‘ ! ;P  awww non sai quanto sono felice di sentirti dire ‘è così Matt ‘ !! ^^

 

PlugInbaby : wwwoow, felice che ti sia piaciuto così tanto.. sì Dom è stato tenerello .. e Matt barcolla ma non molla! ;P

 

MrsJoones: hai visto? Ci ho rifatto l’abitudine! Uh, cara, felicissima che trovi questa fic imprevedibile, spero continui ad essere così!

 

E ora si continua.. capitolo lunghetto e… denso:

 

 


eternally-missed-cover

 

Capitolo IV

 

Il concerto stava per iniziare. Gaia non stava più nella pelle, mentre si appuntava mentalmente di fare un mega regalo a Jessica per ringraziarla, non solo per aver subito i suoi scleri mentali tutto il giorno, ma per averla consigliata al meglio in fatto di vestiti e averla convinta a comprare un abitino che le stava davvero bene.

 

Era riuscita a guadagnarsi una buona posizione, senza però soffrire nella ressa sotto il palco, ma preferendo fermarsi nelle prime dieci file. In più era centrale, perché aveva visto che la batteria era stata posizionata lì, così l’avrebbe visto meglio.

 

Finalmente le luci si abbassarono e l’intero Palavobis si riempì di urla, applausi e motti di incitamento perché uscissero i Muse, che dopo pochi minuti fra giochi di luci, fumo e effetti scenici fecero il loro trionfale ingresso.

 

Aprirono conApocalypse Please ‘ . Matthew si sedette al pianoforte e cominciò a suonare come un forsennato, così come gli altri due. Erano un puro concentrato di energia.

 

“And this is theeeeeeeeeeee eeeeeeeeeeend , this iiiiiiiiiis the end of the wooooooooooooooooooooorld mmmmmm“ cantò Matthew nel ritornello, col massimo dell’intensità.

 

 

A quelle parole, Gaia sorrise e si ritrovò a pensare al suo speciale ‘amico virtuale ‘.

 

< Uff. Speravo di trovare una sua risposta ieri, invece niente, sarò troppo indaffarato. Mi manca quel periodo in cui riuscivamo a trovarci quasi ogni sera. Mi manca il suo modo di descrivermi tutto ciò che gli è attorno… mi manca lui. Ma come può mancarmi qualcuno che non ho mai visto? Chissà se riuscirò mai a vederlo in volto almeno una volta… Ma che faccio? Sono qui al cospetto dei Muse, la band che più adoro, al loro concerto che aspetto da una vita, per di più ho Dom di fronte , a pochi metri da me che sta suonando come un dannato… e io mi metto a pensare a lui? Non è normale! > si ammonì la ragazza, tornando a concentrarsi sulla musica.

 

Le canzoni si susseguirono con un ritmo intenso, alternando i vecchi successi come ‘Showbiz, ‘Cave ‘ , ‘Sunburn ‘ ai nuovi pezzi, come ‘Stockholm Syndrome ‘ , ‘Hysteria ‘ e ‘Time is running out ‘ per la quale ci fu un boato.

 

Matthew e Dominic si erano anche cimentati nel parlottare un po’ in italiano e la cosa aveva divertito Gaia parecchio. Erano molto buffi entrambi, forse un po’ di più Matthew.

Chris per lo più si limitava a spostarsi da una parte all’altra del palco.

 

Poco prima di concedere gli ultimi bis, avevano suonato ‘Butterflies and Hurricanes’ e al momento del bridge l’attenzione di tutti si era catalizzata su Matthew, anche quella di Gaia.

Il frontman era tutto intento ad eseguire il complicato e sbalorditivo assolo di pianoforte, prima che cominciasse l’ultima strofa.

 

Il tutto era ripreso anche dallo zoom del megaschermo, ma Gaia non ne aveva bisogno, la sua posizione era sufficientemente buona per poter osservare direttamente lui.

 

E vederlo dal vivo, così assorto, così rapito da quello che stava facendo e che si capiva che amava più della sua stessa vita, vedere il modo in cui quelle mani sembravano volare da un tasto all’altro con una velocità che stava al confine fra l’umanamente possibile e il divino, beh… le faceva davvero effetto.

 

Al termine di quella canzone si assentarono e come promesso tornarono per l’ultimo bis, firmato da ‘Muscle Museum , ‘Bliss ‘ , altra canzone che mandò il pubblico in delirio, e ‘Ruled by Secrecy ‘ con cui scelsero di chiudere definitivamente, dove Matthew diede un’altra prova della sua incredibile bravura, sia nel canto che al pianoforte.

 

I Muse salutarono il loro pubblico in una pioggia di coriandoli, urla, applausi e se ne andarono.

 

Le luci si riaccesero e Gaia capì che il concerto era finito per davvero.

 

Molti si avviarono all’uscita, ma non lei, lei sapeva cosa doveva fare. Si sistemò capelli e vestitino e si avvicinò alla security, che era già attorniata da uno stuolo di ragazze che stavano cercando di accattivarsi i loro favori al fine di poter ottenere il tanto agognato permesso di passare.

 

Gaia scelse quello con l’espressione che le ispirava più simpatia e andò da lui, facendogli segno di avvicinarsi più a lei.

Un po’ confuso, l’uomo obbedì.

“Hendrix!” bisbigliò lei, per non farsi sentire da altre orecchie indiscrete. L’uomo le sorrise.

“Sei Gaia, vero?” le chiese e lei annuì con un sorriso.

Le aprì un varco, facendola passare.

 

Da lontano, lei poteva chiaramente sentire i commenti delle altre ragazze che avevano visto la scena, qualcosa come ‘Perché quella è passata? ‘ , ‘Cosa gli ha detto quella? ‘ , ‘E quella chi cacchio è? ‘ e altre cose del genere, anzi, alcune erano state molto meno gentili nei suoi confronti.

 

Tuttavia, Gaia ne era divertita; del resto essere invidiata le aveva sempre dato un sottile piacere, un po’ come quando a un esame riusciva a portarsi a casa un bel 30 e lode.

La differenza era che non stava semplicemente andando a convalidare un voto; stava andando a coronare un sogno.

 

Il corridoio che stava percorrendo le sembrò infinito. Le venne incontro un altro ragazzo della security che la portò alla zona dei camerini.

“Puoi aspettarli qui. Ora sono sul retro a firmare autografi e a rilasciare qualche intervista a caldo, ma poi arrivano!” la avvisò, tornando alla sua postazione.

 

Gaia aspettava col cuore in gola, immaginando quell’incontro in tutte le possibili varianti. Guardandosi attorno capì che accedere al backstage non era poi l’evento così esclusivo che credeva, perché c’erano parecchie altre ragazze, chi perché si era mostrata particolarmente ‘carina ‘ con qualcuno della security, chi perché figlia-nipote-amica-conoscente di gente influente, chi perché semplicemente era stata molto scaltra ad eludere la sorveglianza.

 

A un tratto sentì delle urla provenire dall’area esterna, segno che stavano arrivando.

Gaia era quasi paralizzata dall’emozione, ma in qualche modo si sentì sollevata quando vide di chi si trattava.

 

Matthew la riconobbe subito da lontano e per poco non gli venne un colpo : aveva addosso una giacchetta nera che lasciata aperta rivelava un delizioso abitino grigio chiaro a pois neri, con due fiocchetti rossi sulle spalline, che sfociava in una gonnellina a pieghe, corta ma senza esagerare, stile frou-frou.

I capelli erano lasciati liberi e selvaggi.

 

< E’ ancora più bella di come me la ricordavo! > pensò, andandole incontro, limitandosi a fare a tutte le altre un sorriso e un cenno di saluto con la mano.

 

“Hey, allora ce l’hai fatta! La parola chiave ha funzionato!” esclamò lui.

“Altroché! Sei stato assolutamente geniale!” gli sorrise lei. “E complimenti per il concerto, assolutamente fantastico, mi avete davvero emozionata!” aggiunse subito dopo.

 

“ Grazie. Sono contento che ti sia piaciuto!” si toccò i capelli con una mano, mentre con l’altra si accarezzava il collo, un po’ imbarazzato. “Sei un incanto stasera!” si decise a dirle.

 

La ragazza non si aspettava quel complimento e fu colta di sorpresa, con un visibile rossore sulle guance che la rese ancora più adorabile agli occhi di Matthew.

 

“Grazie. E tu sei così… rosso!” gli rispose.

In effetti lui non si era ancora cambiato, aveva solo tolto il giubbino.

“Beh… sì, in affetti mi sa tanto che ho esagerato un po’. “ borbottò lui, fissando il pavimento.

“Ma il rosso è sempre stato uno dei miei colori preferiti!” aggiunse lei e lui alzò lo sguardo, incollando gli occhi ai suoi.

 

< Oh, mio dio! Ma che sto facendo? Gaia, questo si chiama flirtare. Smettila, smettila subito! > si rimproverò lei, rompendo quel contatto visivo che la stava disorientando non poco.

 

Del resto, ora che era senza berretto, quei capelli rossi così accesi gli mettevano ancora più in risalto quegli splendidi occhi.

 

“Ma… gli altri?” cambiò argomento lei.

Per Matthew fu un duro colpo da accusare.

“Chris, beh.. di sicuro sarà al bancone a bere. Quanto a Dom, è fuori a intrattenersi con alcune giornaliste, quel ragazzo sta sempre a cazzeggiare! “ ridacchiò lui, facendo buon viso a cattivo gioco. “Comunque, tra poco sarà qui. Dovrebbe prendere esempio da me, io il mio tempo lo impiego sempre al meglio, infatti lo sto passando con te!” aggiunse, lanciandole uno sguardo e un sorriso per il quale sarebbe stato opportuno darle un preavviso.

 

Gaia si sentì disorientata per la seconda volta.

 

“Sei gentile, ma temo che le tue fan qui ti faranno a fettine sottili se non dai loro un po’ d’attenzione!” lo consigliò lei.

 

In effetti, erano sempre più attorniati da ragazze che aspettavano pazientemente, anzi, nemmeno troppo, che lui finisse di parlare con lei; mentre tenevano in mano diari, libretti dei loro CD e qualsiasi cosa potesse venire autografata.

Qualcuna stava pure scattandogli foto, finendo per inquadrare anche Gaia nell’obiettivo, cosa di cui si era accorta anche lei.

 

“Correrò il rischio!” fece spallucce lui. “Al limite posso sempre dar loro in pasto Dom, non credo che a quelle ragazze dispiacerebbe!” aggiunse, ridendo.

 

“Ma, dai, povero Dom, sei perfido! Meno male che siete migliori amici!” ridacchiò lei, schiaffeggiandogli scherzosamente una spalla.

Non si rese nemmeno conto del gesto così confidenziale che aveva compiuto, le era semplicemente venuto così… naturale.

 

“E lo siamo.” confermò lui, capendo che era il caso di accontentare le fan che lo stavano chiamando sempre più insistentemente. “Mi getterei nel fuoco per lui!” aggiunse di proposito, guardandola con un atteggiamento di sfida, prima di raggiungere le sue fan.

 

< Ha davvero detto… ? Andiamo, Gaia, non essere stupida. E’ una frase così comune, la dicono migliaia di persone! > pensò lei, un po’ confusa, mentre lo guardava allontanarsi.

 

Dall’incontro del giorno precedente era cambiato qualcosa. C’era qualcosa di diverso in lui e lei lo avvertiva, ma non riusciva a spiegarsi cosa fosse.

 

Tuttavia, tutti i suoi pensieri svanirono in una bolla di sapone non appena vide entrare Dominic.

Si era cambiato camicia, ne indossava una blu leopardata, con sopra un giubbino nero di pelle.

Entrambe le camicie gli mettevano in risalto gli occhi in un modo incredibile. Gaia sarebbe stata capace di guardarli tutta sera per riuscire a capire di che colore fossero.

Invece, a seconda dei momenti quelli di Matt potevano tingersi di grigio chiaro, verde acqua  o arrivare alle tonalità più scure del blu, ma per lo più del tempo erano azzurri in modo proibitivo.

Inconsapevolmente o meno, Gaia aveva notato anche questo.

 

< Oh, mio Dio, quant’è bello! > pensò la ragazza, mentre cercava di riattivarsi il cervello quel tanto che bastava perché ricevesse l’impulso di muoversi e andare verso di lui, cosa che poi riuscì a fare.

 

Dominic la notò subito e le andò incontro.

Più le distanze si accorciavano, più lei andava nel panico. Questo sembrò divertire il biondo.

 

“Hey, piccola, sta’ calma. Prometto che non mordo… a meno che non me lo chiedano!” scherzò lui, con un ghigno malizioso.

 

“Oh.. mio dio. Ciao Dom, io sono quella di Matthew, cioè.. sono quella che ha fatto entrare Matthew, non so se lo sai, se te l’ha detto… “ incespicò sulle parole lei, nel pallone più totale.

 

“Sì che me l’ha detto, sei la mia fan. Beh, mi aveva avvertito che si trattava di una bella ragazza, ma non pensavo così bella!” le fece l’occhiolino lui e lei si sentì quasi svenire.

 

Da lontano, mentre era impegnato a fare autografi, scambiare chiacchiere e farsi scattare qualche foto, Matthew aveva osservato l’intera scena.

Sì congedò dalle fan e decise di andarsene da lì. Era uno spettacolo troppo deprimente.

 

“Sai, Dom, sei stato il mio preferito fin da subito!” continuò Gaia, che a poco a poco stava riacquisendo la facoltà di parlare.

“Beh, sei un’intenditrice!” replicò lui, mentre si guardava attorno.

 

< E’ inutile. Se non conosce i Muse è a dir poco impossibile che possa essere qui… > pensò il ragazzo.

 

“Soprattutto mi sei piaciuto quando… “ continuò lei, ma lui nemmeno la stava più ascoltando.

 

Per quanto lei fosse bella, era un’altra la ragazza, la bellissima ragazza, che lui aveva in mente fin dal pomeriggio precedente.

Era perfino tornato in quel luogo al mattino, ma non aveva avuto fortuna. Avrebbe voluto ritentare nel pomeriggio, ma era stato il soundcheck ad impedirglielo.

 

E a fine concerto si era intrattenuto con delle giornaliste dei magazine esteri e aveva provato a chiedere loro se a Milano ci fosse la settimana della moda o qualche evento simile, dopodiché aveva fornito loro una descrizione della ragazza il più dettagliata possibile, per sapere se magari alloggiasse in qualche hotel con loro.

Perché l’aveva deciso, bella com’era non poteva che essere una modella.

Purtroppo nessuna era stata in grado di aiutarlo.

 

Dom non riusciva a comprendere perché si stesse dando così tanto da fare per rivederla, dopotutto era abituato a conoscerne a bizzeffe di belle ragazze.

 

< E allora perché ogni volta che chiudo gli occhi rivedo il suo sguardo, il suo sorriso, sento la sua risata cristallina… E perché mi manca così tanto ? >  si domandò confuso.

 

Poi lo sguardo gli cadde su Gaia che gli stava ancora parlando.

 

< Mi serve una distrazione. Ecco, sì, devo tornare quello di sempre, tornare alla solita routine. Potrei cominciare da lei, del resto è così carina ! Sì, mi aiuterà a non pensare più a.. a.. dannazione, non ho nemmeno un nome con cui chiamarla! > prese la sua decisione Dominic, interrompendo Gaia con un gesto della mano.

 

“Piccola, io domani ho la serata libera. Ti va se usciamo insieme? “ le propose.

Gaia per poco non fu stroncata da un infarto fulminante.

 

“Tu? Io ? Us.. uscire? In.. insieme?!” balbettò incredula.

“Sì, perché no? Non ci vedo nulla di male, dimmi solo dove venirti a prendere. “ la esortò lui.

 

**************************** (Contemporaneamente)

 

Matt trovò Chris proprio dove aveva ipotizzato: all’angolo bar.

Era la zona privè , gli addetti alla sicurezza sorvegliavano quell’area, lì nessuno li avrebbe disturbati.

Matthew si avvicinò al bancone dov’era appoggiato il suo amico, mentre beveva quella che di certo non era la prima birra della serata.

“Bells, sei venuto a far rifornimento anche tu?” lo salutò, alzando la bottiglia.

“Credo che a me servirà qualcosa di dannatamente più forte! “ rispose lui sommesso, prima di dare istruzioni al barman.

 

“Che c’è che non va?” si interessò l’altro.

“Tanto per cominciare, il fatto che di là una ragazza che mi interessa come non mi succedeva da tanto di quel tempo che nemmeno me lo ricordo più, è tutta presa a fare gli occhi dolci al nostro caro Dom! “ spiegò lui, mentre prendeva dal bancone il suo superalcoolico.

 

“Ah sì, ce l’hai detto che hai incontrato una sua fan ieri e l’avresti portata qui.” si ricordò l’altro. “Ma hai omesso di dirci che lei ti piace!” aggiunse.

“Beh, se prima l’ho omesso ora lo sai!” fece spallucce l’altro, sorseggiando il suo drink.

 

“E la sai una cosa? Non credo nemmeno di esserle poi così indifferente. Voglio dire, ieri sembrava che non ci fosse nemmeno una remota possibilità. Ma stasera… qualcosa l’ho notato. Peccato che quando è arrivato Dom  io per lei ho smesso di esistere!” raccontò lui, cominciando a bere a sorsi più lunghi.

 

“E quindi? Hai lasciato il campo libero a quel rubacuori da strapazzo? Mossa sbagliatissima, Bells!” scosse la testa Chris in disapprovazione.

“Che altro dovevo fare? Praticamente è stata lei a chiedermelo!” si demoralizzò Matt, finendo il suo cocktail.

“Hai ragione, brutta situazione. Vabbè, dai, ti resta sempre la tua amichetta del web!” lo consolò il bassista.

“Lo sai tenere un segreto?” si fece più vicino il cantante.

Il più giovane si limitò ad annuire.

“E’ proprio quella ragazza la mia amichetta del web! L’ho scoperto ieri!” gli bisbigliò all’orecchio.

 

Per tutta risposta, Chris scoppiò in una fragorosa risata.

 

“Cazzo! Certo che me li sono scelti proprio bene i miei amici: uno è il sogno proibito delle ragazze che mi piacciono e l’altro si burla delle mie sciagure. Sono destinato ad essere solo, infelice e incompreso!” si lamentò Matthew, con un’aria melodrammatica fin troppo esagerata.

 

Non c’era da stupirsi che ai tempi della scuola lui avesse preso un A* in Drammaturgia!

 

“Scusa, non volevo prendermi gioco di te. E’ solo che.. e dai, ammetterai anche tu che è una situazione assurda!” si giustificò Chris. “Ma scusa, se sai che è lei… cosa aspetti a dirglielo?” gli chiese subito dopo.

 

“Scherzi? Io non voglio che lei si interessi a me solo perché sono quello della chat. Io voglio piacerle per come sono io veramente, voglio farcela con le mie sole forze!” spiegò l’interpellato.

 

“Perché? Quello della chat non sei sempre tu?” lo mise alle strette l’altro, confuso.

“Sì, ma… è diverso! Non ho intenzione di dirglielo, né tantomeno lo farai tu!” insistette lui.

“Certo che sei strano forte!” alzò gli occhi il bassista.

“Non è vero… e a dispetto dell’alcool che ho in corpo ti giuro che è un ragionamento che ha la sua lucidità!” assicurò lui. “E ora torniamo di là . Tra l’altro tu non l’hai ancora incontrata!” aggiunse, allontanandosi con lui.

 

Quando rientrarono nel backstage trovarono Dom che era intento a salutare l’ultimo gruppetto di fan che stavano per andarsene.

Ormai erano rimasti solo gli addetti alla sicurezza, qualche tecnico, Tom e la loro crew e Gaia, che stava appunto chiacchierando amabilmente con Tom.

 

“Ecco, ragazza, con lui direi che hai fatto l’amplain!” esclamò Tom, mentre andavano verso i suoi due amici.

Gaia strinse la mano a Chris, sorridendogli e facendogli i complimenti per la sua esibizione.

 

“Ok, ora vi farò una domanda che nessuno vi ha mai fatto… “ annunciò ironicamente lei, mentre anche il biondo si era aggiunto a loro. “Chi fra voi è il leader?”

Matt, Dom e Chris si guardarono pensierosi, in un silenzio assorto.

 

“Io!” parlò per primo Chris.

“Cosa? Ma se tu nemmeno parli nelle nostre interviste!” osservò Matt.

“Già. Anzi, a volte nemmeno ci vieni!” gli diede man forte Dom.

“Appunto. Un vero leader non ha bisogno di parlare!” si difese il più giovane.

“Chiudi il becco!” sbottarono all’unisono gli altri due, ridendo assieme a lui.

 

“Sai, loro parlano, parlano, ma lo sanno tutti che il vero leader sono io!” ammiccò Tom, facendola ridere.

 

“Sai, noi ora andiamo a festeggiare in un locale in centro… vuoi venire anche tu?” la invitò Matt.

Avrebbe voluto chiamarla per nome, ma era abbastanza complicato da pronunciare per lui e preferiva non fare danni.

 

“Uh! Ti ringrazio, ma… è tardissimo per me. Ho già chiamato un taxi, sarà qui a momenti. Non so davvero come ringraziarti. Ho passato una serata fantastica!” sorrise lei, facendosi più vicina a lui per abbracciarlo e scoccargli un bacio sulla guancia.

 

Stavolta fu Matthew quello disorientato.

“Grazie anche a voi, sono stata davvero bene!” sorrise la ragazza a tutti gli altri. “Dom, noi allora ci vediamo domani!” aggiunse prima di andare via e il biondo annuì.

 

Ultimati gli ultimi controlli, i Muse e il loro manager si apprestarono ad uscire dal Palavobis.

 

“Dom, che vuol dire che tu e lei vi vedrete domani?” domandò Matt, mentre si avviavano.

 

“Le ho chiesto di uscire domani sera!” spiegò l’altro.

“Tu COSA?!” tuonò il moro,

“Hey, che ti prende?” si inquietò il biondo, vedendolo così scuro in volto.

 

“Dominic James Howard. Tu ed io dobbiamo parlare!”

 

TBC

 

Sì lo so.. è un punto abbastanza cattivello per fermarsi… è per questo che lo faccio * ride malvagiamente*

 

Beh direi che ho incasinato ben bene le cose.. del resto se non le incasino non sono felice!

 

Come al solito, spero continui a piacervi, ma liberi di dirmi qualunque cosa!

 

Grazie infinite a chi preferisce-segue-ricorda, ecc. , siete troppo buone!

 

A presto!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo V ***


Happy Sunday, everyone

Happy Sunday, everyone!!!

 

Ah,prima di cominciare per le amanti del BellDom  estremo <3, nella sezione Multi Band-Crossover, ho aggiornato anche ‘Oh my.. ‘ e troverete un capitolo stra pucccio (e… hot!).

 

Tornando a questa, stra-doverosi ringraziamenti:

 

Patri: tesowaaaa, ma bentornata!!!!! Sono contentissima che ti stia piacendo, spero continui così. Uh.. io quella frase ce lo vedo proprio Dom a dirla, ahaha!

 

Excel: lol! Felicissima che ti intrippi! Quando alla discussione , ora vedrai… e sì tieni sempre su ON  anche la modalità romantica, può darsi che qui ci sia qualcosina ;)

 

MrsJoones: Sì, cara, sono diventata un’abituè (non si scrive così , lo so, non importa! ) Sono contenta che ti piaccia Chris.. qualche spazio mi piace darlo anche a lui. Quanto all’after-show.. uhmm sì avrei allungato inutilmente la trama, ma + che altro, Gaia ha già avuto fin troppe emozioni per quel giorno.. e poi non sarebbe stato carino nei confronti di Jessica (beh, non che lei sia proprio carinissima nei suoi confronti nemmeno tra poco.. lol)

 

Plug In baby : ahahaah! Rissa? Addirittura… no.. ehmm  sfocerei in cose che mi porterebbero fuori trama, ahaha! Carina la scena che hai proposto.. sarebbe stata anche interessante, ma così si sarebbe svelato tutto troppo presto.. a me piace incasinare le cose un filino di più.. ora vedrai ;)

 

Roby: odddiooo tesowaaa, ma tu mi fai sentire sempre + in colpa, uff! che dire.. hai analizzato alla perfezione tutti e tre i personaggi, è proprio la veste che volevo dar loro.. * gioisce per esserci riuscita *!!

 

Uhm dubbio.. Lyn?? Non ti sarai mica offesa perché t’ho chiamato ‘Genoveffa ‘ ?? giuro che scherzavoooooo !! ;)

 

Grazie mille anche a chiunque si è aggiunto a seguire ‘sta storiella! ;)

 

E ora altro capitolo denso, denso…

 

 


eternally-missed-cover

 

Capitolo V:

 

Dominic osservò il suo amico stranito.

Era raro che si chiamassero con i loro nomi al completo e quando lo facevano i motivi potevano essere due : o erano in atteggiamenti scherzosi, oppure uno dei due l’aveva combinata grossa.

 

E sul volto austero di Matthew non c’era niente che facesse trasparire un atteggiamento scherzoso.

 

“Aspettateci, arriviamo subito, questione di minuti!” avvisò gli altri Matt, prima di prendere Dom per l’avambraccio e trascinarlo all’interno del Palazzetto, ormai deserto.

 

“Chris, va’ a tenerli d’occhio. Sabato abbiamo un concerto e i Muse servono tutti e tre, integri! E… non mi piace quello che ho visto!” commentò Tom, un po’ preoccupato e Chris obbedì, seguendo a debita distanza i loro due amici.

 

“Allora, si può sapere che ho fatto?” lo interrogò Dominic, liberandosi dalla sua presa e constatando che non gli avesse sgualcito la pelle del suo giubbino, cosa che fortunatamente per il pianista non era successa.

 

“Lo sai benissimo che cos’hai fatto!” sibilò Matt fra i denti, continuando a camminare con lui, finché non giunsero al punto dove poche ore prima era stato allestito il palco.

 

Dato che Dominic continuava a fissarlo senza capire, si decise a chiarirgli le idee.

 

“Perché accidenti le hai chiesto di uscire?” domandò.

“Ah! Allora è solo per questo!” ridacchiò il biondo, più sollevato.

 

“Non mi hai ancora risposto!” insistette Matt, sempre più scuro in volto.

“Beh, perché era lì, è carina e io ho bisogno di distrarmi!” spiegò lui. “Ma perché ti scaldi tanto?” gli chiese subito dopo.

 

“Perché si da il caso che quella ragazza piaccia di più a lui!” si decise ad intervenire Chris.

“Hey! Tu non dovresti nemmeno essere qui!” sbottò Matt.

“E’ Tom che mi ha mandato a controllarvi, ha visto prima una tale tensione fra voi due e così… “ spiegò lui.

“Beh, digli pure di stare tranquillo, non progettavo di spaccare la faccia Dom!” asserì Matt.

“Anche perché non ci riusciresti mai!” puntualizzò Dominic.

“Non mi sfidare!” lo mise in guardia Matt con il suo miglior sguardo da duro.

 

“Tom ci ha visto giusto, c’è tensione a mille qui!” commentò preoccupato Chris.

“Nessuna tensione, ora chiariamo tutto. Scusa, Bells, ma io che ne sapevo che lei ti piacesse? Anzi, sei stato tu a dirmi che me la volevi far conoscere!” si difese Dominic.

 

“Perché è stata lei a chiedermelo, visto che è una tua grande fan; mi sembrava troppo patetico dirti che mi piaceva e poi non pensavo ce ne fosse bisogno. Credevo che si sarebbe risolto tutto in un incontro a fine concerto e basta. Non era previsto che tu le chiedessi di uscire, non dovevi farlo!” protestò il frontman.

 

“Accidenti, Matt, avresti dovuto dirmelo, noi ci diciamo sempre tutto!” contestò il batterista. “Ma poi, scusa, tu non eri tutto preso dalla tua amichetta del web?” gli fece notare.

 

Matthew lanciò  un’occhiata intimidatoria a Chris.

“Non provarci neanche!” gli intimò, ma non sembrò sortire alcun effetto.

 

“Scusa, Bells, è più forte di me, non ce la faccio!” replicò Chris, prima di spiattellare in faccia a Dom la succulenta notizia.“E’ Gaia la sua amichetta del web!”

 

 

“Dannazione, Chris, ti avevo chiesto di non dire niente!” brontolò Matt.

“Tu mi hai chiesto di non dire niente a lei!” lo corresse il bassista.

 

“Che cosa? E’ lei? Davvero? Come hai fatto a saperlo?” domandò Dom, sorpreso.

“Come l’ho scoperto non importa, il punto è che lo so. Quindi, se già ci tenevo prima, figurati adesso!” rispose il frontman.“E comunque, Chris, questa doveva essere una conversazione privata tra me e lui!” aggiunse, rivolto al bassista.

 

“Bells, tu dimentichi che siamo una band, non dovrebbero esserci segreti fra noi. Praticamente siamo una famiglia!” osservò Chris.

 

“No, per lo più siamo come un condominio: io sono l’amministratore, Dom è l’inquilino casinista che un giorno o l’altro si beccherà lo sfratto e tu senza dubbio sei la portinaia!” scherzò il cantante, facendo ridere anche gli altri due.

 

Vedendo che le tensioni si erano appianate, Chris decise di concedere loro la tanto richiesta privacy.

 

 

“E così rischio lo sfratto, eh?” si finse offeso Dom.

“E dai, dicevo per dire!” fece spallucce l’altro, sorridendo.

 

“Comunque, Matt, se per te è così importante ci posso rinunciare, a me non cambia la vita!” spiegò Dominic.

“Cosa?! No, è te che vuole lei!” scosse la testa l’altro.

 

“Questo lo crede lei. E’ solo una fan, lo sai come funziona, no? Un mese prima sono tutte ‘Ti adoro, ti amo, sei tutta la mia vita! ‘ e il mese dopo stanno già riversando lo stesso ‘amore ‘ che ne so.. sui GreenDay, Robbie Williams o qualche banducola da strapazzo spuntata fuori da chissà dove!” cercò di convincerlo Dom, facendo il gesto delle virgolette per dare maggiore enfasi.

 

“Non importa. Non potrei mai farle questo. E poi con che coraggio mi presento da lei? Mi sembra già di sentirla: ‘ Scusa, ma ci deve essere un errore, non è questo il Muse che avevo ordinato! ‘ “ ribatté Matthew, parlando in falsetto nell’ultima parte.

 

Sia quello che aveva detto, sia soprattutto il modo in cui lo aveva detto divertirono Dominic.

“Fammi capire… prima i Muse erano un condominio e ora sono diventati una pizzeria con consegna a domicilio? “ sghignazzò il biondo, contagiando anche il rosso.

 

“Tornando seri… davvero, Dom, è la storia di una vita. Con te non c’è gara, non posso competere. Fin dai tempi della scuola sei stato quello che aveva più successo con le donne!”

 

“Questo è perché tu non hai mai avuto fiducia in te stesso. Guardati, perfino adesso che sei una famosissima rockstar a capo di una band sulla cresta dell’onda e ci sono migliaia di ragazze che farebbero follie per te, agisci ancora tutto timido e insicuro come il ragazzino introverso di più di dieci anni fa!” commentò Dom.

 

“Sono solo affascinate dall’ideale della star di successo, non conta. Vanno benissimo per una notte e via, ma poi finisce lì. Ma lei non rientra in quella categoria e poi lei ha mire su di te. Tutte le donne hanno sempre avuto mire su di te!” si avvilì Matthew.

 

“Se solo io fossi una donna, avrei mire su di te eccome!” esclamò Dominic, sorprendendosi da solo di quel che aveva detto.

Si guardarono confusi, rimanendo in un silenzio imbarazzato.

 

Quella frase aveva fatto riaffiorare nelle loro menti un ricordo di qualche anno prima, ma decisero entrambi di non dar peso alla cosa.

 

“Il punto è che, Matt, devi credere di più in te stesso. Sei un ragazzo bello, simpatico, dotato di grande talento, sensibilità, intelligenza e tante altre qualità positive che allungherebbero troppo questo elenco. Basta che tu dia agli altri la possibilità di farti conoscere per chi davvero sei, basta solo che ti apri un po’!” lo consigliò il biondo, con una pacca di conforto sulla sua spalla.

 

“E’ appunto quello che stavo facendo con lei. Lei è speciale; ma non importa quello che voglio io, importa ciò che desidera lei. E lei desidera uscire con te!” ribadì Matt.

 

“Quindi, davvero tu mi stai autorizzando a uscire e… divertirmi con lei?” gli chiese conferma Dominic, stupito.

“No, un momento! Ti conosco fin troppo bene, so cosa intendi per ‘divertirti ‘ . Scordatelo! Lei non è un altro trofeo da aggiungere alla tua bacheca delle conquiste. Non te lo posso permettere!” si innervosì Matthew, guardandolo serio come solo di rado capitava.

 

“Quindi che dovrei fare? Metterle un anello al dito e portarmela all’altare?” replicò l’altro, sarcastico.

 

“DIAVOLO, NO!!! Così è pure peggio!” imperversò Matthew.

“E allora cosa pretendi che faccia?” domandò l’altro, perplesso.

 

“Il bravo ragazzo, per una volta! Non è difficile, Dom, la vai a prendere, esci con lei, le regali una bella serata, poi la riporti a casa.. E NON CI FAI UN ACCIDENTI DI NIENT’ALTRO!”  gli impose il rosso.

 

“Uh! Davvero funziona così quando si esce con una ragazza? “ si accertò il biondo, allibito.

“Sì, quando una ragazza ti interessa sul serio funziona così… “ gli spiegò pazientemente il suo interlocutore. “Allora, ti comporterai bene?” si raccomandò subito dopo.

 

“Ok.” fece spallucce l’interpellato.

“No, cazzo, Dominic, così non va bene. Devi darmi la tua parola. Giura che non ci farai niente, giuramelo sulla nostra amicizia!” gli ordinò Matt, la serietà assoluta di nuovo balenante nei suoi occhi.

Così come lo era in quelli del batterista, che annuì.

“Te lo giuro.”

 

Matthew tornò immediatamente ala sua consueta spensieratezza, abbracciando Dom, mentre uscivano da lì.

“Sai, Matthew, un po’ ti capisco quando parli di incontri speciali… “ commentò Dom, mentre raggiungevano gli altri.

“Davvero? Hey, c’è forse qualcosa che non mi hai ancora detto?” intuì Matt.

Del resto, conosceva quello sguardo di Dominic, era quello che sfoggiava ogni volta che moriva dalla voglia di raccontare qualcosa.

“Beh, in effetti, ieri pomeriggio… “

 

************************************ (Contemporaneamente)

 

Gaia era giunta a destinazione. Scelse dal taxi, lasciando una lauta mancia al taxista. Del resto era così felice che lo avrebbe potuto baciare.

Entrò dal portone sul retro dell’hotel, con la chiave apposita e salì le scale nel modo più silenzioso possibile.

Dopotutto era quasi l’una di notte.

 

Girò la chiave nella serratura, abbassò la maniglia, spingendo la porta, ma quando attraversò la soglia per entrare vide che le luci erano accese.

“Jess, sei ancora sveglia?” domandò.

“Eccome! Davvero credevi di farla franca, rientrando senza farmi un lunghissimo resoconto di com’è andata? Su forza, racconta tutto!” la incitò la sua amica.

 

“Saresti dovuta venire con me, testona che non sei altro! Ti saresti divertita, al di là che tu non conosca la loro musica, i Muse sono persone fantastiche, come il loro manager e la crew. Mi hanno davvero trattato tutti benissimo, sono così gentili!” esclamò Gaia, andando in bagno per cambiarsi.

 

“Tra l’altro, anche solo il fatto di come sono entrata merita di essere raccontato: mi sono avvicinata alla security e ho detto loro la parola chiave che ho concordato con Matthew, il frontman. E’ stato lui a suggerirmi di usare il nome del cane di Dominic! Non lo trovi geniale?” continuò il suo resoconto lei, dalla porta chiusa del bagno.

 

< Deve essere la moda del momento avere un cane ! > pensò Jessica.

 

“Poi, il primo che mi è venuto incontro è stato proprio Matthew, abbiamo parlato un po’, è stato molto carino. Poi è arrivato Dom… “ proseguì Gaia, uscendo cambiata per andare a dormire.

 

“E?” chiese ansiosa Jessica, seduta sul suo letto.

 

“E… non lo so, è stato strano. Voglio dire… è stato bellissimo, emozionante e tutto, ma… “ continuò l’altra, infilandosi sotto le coperte del suo letto.

“Ma?”

“Mi sono resa conto di quanto io sia sua fan. Voglio dire… a parte che è il mio preferito, quant’è bello e da quanto tempo lo seguo… non credo di avergli detto nient’altro!” si rese conto lei.

“Ma è normale, è l’emozione che ti fa questi scherzi e poi eri davanti al tuo idolo!” la giustificò la mora.

 

“Sì, hai ragione. Sta di fatto però che con lui c’è un tipo di relazione asimmetrica, del tipo one-up, one-down , dove è chiaro che sia lui quello up. Mentre … con Matthew è diverso. Matt mi fa sentire così a mio agio, è una sensazione tanto strana quanto bella. Ah, poi alla fine è arrivato anche Chris, il bassista, anche lui è simpaticissimo. Ripeto, dovevi venire con me!” ribadì la castana.

 

“Piuttosto, dimmi, cos’hai fatto tu stasera?”si interessò subito dopo.

 

“Beh, nulla di che. Ho trovato un cinema dove facevano film anche in lingua originale e poi ho fatto un giretto nei paraggi, è carino, c’è pure un grandissimo negozio di animali che resta aperto fino a tardi!” spiegò lei, intenerita.

 

“Mi dispiace così tanto averti lasciato tutta sola!” si scusò Gaia.

“Tranquilla, l’importante è che ti sia divertita tu!” le sorrise Jessica. “Qual è il programma domani?” le domandò.

 

“Mattina e pomeriggio, quello che vuoi, decidi tu, mi sembra il minimo… “ rispose l’altra. “Solo che per la sera… “

 

< Oddio! E ora come faccio a dirle che esco con Dominic? Se scopre che l’ho piantata di nuovo in asso per i Muse non mi parla più! > pensò Gaia, cercando di trovare in fretta una via di fuga.

 

“Sai che è successo? Mentre andavo al concerto mi sono imbattuta in una mia compagna di corso, che bazzicava anche lei da queste parti per motivi suoi, Beh, per quanti sforzi abbia fatto per dirle no, mi ha praticamente costretta a cenare a casa dei suoi amici domani, così me li presenta. Io già non sopporto lei, mi immagino già come saranno i suoi amici! E a parte che ti condannerei a una serata terribile, mi sono informata, né lei né tantomeno i suoi amici spiccicano una parola d’inglese… “ si inventò la castana.

 

“Uh! No, grazie, m’è bastato lo scambio culturale per capire che io e la vostra lingua non andremo mai d’accordo!” ridacchiò la mora.

 

< Oh,no, non voglio che si senta in colpa per il fatto di lasciarmi sola. Mi devo inventare qualcosa!> pensò.

 

“Jessica, se vuoi, mi impunto e disdico tutto, non sarà facile ma.. “ propose l’italiana.

 

“No, non serve! Sai che ti dico? Al cinema ho conosciuto una comitiva di ragazzi molto simpatici e loro parlano anche in inglese. Ci siamo scambiati i numeri, quindi li chiamo e organizzo qualcosa con loro!” l’avvertì l’americana.

 

“Direi che è perfetto! Scusami, Jess, giuro che mi farò perdonare!” si prodigò la castana.

 

“Don’t worry, non è successo niente. Vorrà dire che ci rifaremo. Tanto, ci rimane ancora un po’ di tempo, prima che io riparta domenica!” le sorrise lei.

 

“Ok, ora sarà anche il caso che dormiamo, se no chi ce la fa a svegliarsi domattina?” propose l’italiana, spegnendo la luce.

 

< Meno male se l’è bevuta, così può uscire senza farsi paranoie! > pensò Jessica, sollevata.

 

< Sono la peggior migliore amica che esista! > pensò Gaia, sentendosi una grandissima egoista, ma un’egoista felice.

 

-------------------------------------------------------

 

I Muse rientrarono nel loro hotel verso le quattro di mattina passate, cercando di essere il meno rumorosi possibile, cosa non facilissima, data l’euforia che contraddistingueva quasi sempre ogni loro after-show.

 

Ognuno salì nella rispettiva stanza. Matthew si cambiò, ma prima di andare a dormire accese il suo portatile.

A dispetto dell’ora tarda e della notevole quantità di alcool che aveva in circolo nel sistema, era ancora abbastanza cosciente delle sue azioni per fare una determinata cosa.

 

------------------------------------------------------

 

Verso  le dieci di mattina, Gaia era già pronta e mentre aspettava che anche Jessica si preparasse per uscire, scese nella hall, sperando che nessuno stesse occupando il PC e fu fortunata.

Del resto, aveva una missione importante da compiere: informare chiunque, dai parenti stretti, agli amici più cari, ai semplici conoscenti di quell’evento esclusivo che l’attendeva quella sera.

 

Quando finì, per curiosità, ma senza farsi troppe illusioni, andò sul muse-messageboard, effettuò il log-in e… fu fortunata un’altra volta.

 

Sentendo un tuffo al cuore, aprì all’istante il messaggio di end_of_the_world, impaziente di leggere.

 

‘ Ciao, scusa se non ti ho risposto prima, ma sono stato assorbito dal lavoro. Davvero hai incontrato i Muse? Com’è andata? Voglio sapere tutto. Ma al di là di questo, Missed, non hai mai la sensazione che quello che c’è tra noi vada oltre il virtuale? Sai, se solo mi concentro un po’, io riesco a vederti. Ti vedo qui, affianco a me, che mi parli di quello che ti accade, che ridi a qualche mia battuta, che arrossisci a qualche mio complimento, che mi prendi in giro per qualche buffo aspetto di me. E poi… ci guardiamo negli occhi, con una luce diversa, e capiamo entrambi che la reciproca ricerca di una vita si è conclusa in quell’attimo. Mia Missed, non trovi tutto questo meravigliosamente assurdo e assurdamente meraviglioso? Non importa se non è reale, non cambia quello che sento. E spero che anche per te sia così. Un bacio. ‘

 

Gaia si dovette riprendere, mentre rileggeva quel messaggio più e più volte.

 

< Oh, mio Dio. Le sue canzoni devono essere stupende se sono anche solo un decimo simili a quello che mi ha appena scritto! Quasi preferirrei uscire con lui stasera, anziché Dominic… oh, cacchio! L’ho detto sul serio? Che mi succede? Ma soprattutto ora come gli rispondo? Non mi sembra il caso di dirgli proprio tutto, tutto… >  meditò la ragazza, prima di cominciare a digitare lettere sulla tastiera, una dopo l’altra.

 

-------------------------------------------------------------

 

Una volta recuperate le ore di sonno, verso sera Matthew si era messo nuovamente al PC, ma stavolta per lavoro.

Era sempre alle prese con le lyics per il nuovo b-side, ma si rese conto da solo che ‘Brutto biondo frega ragazze dell’accidenti, brucia all’inferno ! ‘ ripetuto almeno una cinquantina di volte non poteva considerarsi un testo accettabile… però era stato liberatorio!

 

La verità è che lui non ce l’aveva affatto con Dominic, né tantomeno con Gaia.

Matthew ce l’aveva a morte con la situazione, ma dato che non c’era modo di prendersela con la situazione, si era sfogato così!

 

Inoltre, c’era un errore di fondo in quel testo.

 

< Dominic può essere tutto, ma di certo non è brutto … > pensò, cancellando il file intero.

 

Conosceva bene il fascino che sapeva esercitare Dominic. Del resto, lo aveva provato anche su se stesso.

 

Complice la frase che si era lasciato sfuggire Dominic durante la loro discussione, Matthew tornò con la mente ad un certo after show di quasi tre anni prima : quella sera entrambi avevano esagerato con l’alcool, ma non così tanto da non poterne conservare il ricordo, e in preda a un’insistente curiosità che li aveva accompagnati in tanti anni i amicizia, aggiunta a una sottile attrazione reciproca, i due si erano scambiati un bacio.

Era stata un’esperienza importante, intensa, desiderata , ma non aveva avuto altre conseguenze, semmai li aveva fatti riscoprire ancor più amici di prima, se possibile.

 

La loro era un’amicizia speciale, unica, rara da trovare, troppo solida per poter venir messa in discussione , nemmeno se c’erano di mezzo delle ragazze.

 

Inoltre, quello era il passato, ora Matthew era concentrato sul presente, un presente dove Dominic sarebbe uscito con Gaia.

E lui doveva farsene una ragione.

 

 

********************************* (Contemporaneamente )

 

“Io allora vado, Gaia, ci vediamo al ritorno. Cerca di non annoiarti troppo!” la salutò Jessica, uscendo dalla stanza.

Le aveva detto che avrebbe incontrato i suoi amici del cinema in centro per le 21:00.

Aveva deciso di uscire mezz’ora prima. Il problema era che non c’era nessun amico del cinema da incontrare.

 

< Per prima cosa, faccio una capatina al negozio di animali, quei cucciolotti sono un toccasana per l’umore . E dopo, boh… qualcosa mi inventerò.. > pensò la ragazza, avviandosi.

 

********************************

 

Dominic era pronto per il suo appuntamento e per l’occasione aveva deciso di inaugurare il giubbino che si era comprato due giorni prima.

Il problema era che era andato troppo di fretta: aveva detto a Gaia che sarebbe passato a prenderla alla Hall del suo hotel alle 21:00, erano le 20:30 passate e si trovava già in quel quartiere.

Era anche sceso dal taxi qualche isolato prima per perdere un po’ tempo, ma era comunque ancora troppo in anticipo.

Approfittando della quiete di quella via, gironzolò indisturbato per qualche negozio, finché non ne vide uno di animali che aveva tutta l’aria di essere molto ben assortito.

 

< Ma sì, faccio un giro lì e vedo se trovo qualcosa per Hendrix. > decise, entrando.

 

Stava guardando i collari esposti, quando in fondo al corridoio notò qualcosa che lo lasciò esterrefatto: c’era la ragazza che aveva incontrato  due giorni  prima. Era proprio lì, in quel negozio, tutta assorta ad osservare tre cuccioli di labrador.

 

“Ma io quelle Jimmy Choo le conosco!” esclamò lui, avvicinandosi.

Sentendo quella voce, Jessica si voltò, sorpresa ed euforica.

 

“Hey, ciao! Non avrei mai pensato di incontrarti di nuovo, qui. O meglio, non avrei mai pensato di incontrarti di nuovo. “ commentò lei, sorridendogli.

 

“Nemmeno io. Almeno Cenerentola la scarpa al Principe l’aveva lasciata. Tu sei sparita senza alcuna traccia!” le rinfacciò lui.

 

“Lo so, mi dispiace tanto… e poi tra l’altro non era nemmeno l’emergenza che credevo. E’ solo che dopo non sapevo più come fare per rivederti, ho provato… pensa che ieri pomeriggio sono pure tornata in quel quartiere, sperando che ci ripassassi anche tu!” ammise lei, un po’ imbarazzata.

 

Nel cuore di Dominic era in corso una festa privata.

 

< Non ci credo! Mi ha cercato anche lei!>

 

“Veramente? Pensa che io ho fatto la stessa cosa ieri mattina… al pomeriggio non potevo, accidenti!” la informò lui e stavolta era il cuore della ragazza in festa, per il medesimo motivo.

 

“L’importante è che adesso ci siamo ritrovati. Sai.. io stasera sarei libera… tu hai impegni?” gli domandò lei, un po’ tentennante, rigirandosi una ciocca fra le dita e fissando il pavimento.

 

Dominic non ci pensò due volte nel risponderle.

 

“No, nessuno!”

 

TBC

 

Eh-eh… un po’ stronzetto questo Dom, vero? In senso buono, si intende!

E poi, su, va capito.. è cotto perso, al suo posto credo che avrei fatto lo stesso!

 

Quanto a Jessica, effettivamente non lo so se ha davvero tutta questa passione per i cani, però mi sembrava una cosa puccia… ed è pure servita ai miei scopi! ;)

 

Per quanto riguarda le relazioni one-up one.down (eh eh .. ricordi dell’Università che si sono rivelati utili!) vi rimando qui: http://www.paesidivaltellina.it/didattica/files/psicnovecento/quintoassioma.htm

 

Ehmm quanto all’accenno BellDom.. secondo me ci stava tutto, volevo dare l’idea di quanto fosse ambiguo il loro rapporto, ma senza esagerare.

 

Tra l’altro devo pure dissentire (contro me stessa, sì, è grave, lo so!)… nel senso che credo fortemente che sia successo qualcosa fra quei due anni addietro… ma altrettanto fortemente non credo affatto che il discorso si sia chiuso lì!

 

Ok, la smetto!

 

Come sempre, liberi di dirmi qualunque cosa vi frulli per la testa, mi preparo anche a un potenziale lancio di pomodori!

 

Al prossimo capitolo (che smanio dalla voglia di mettermi a scrivere!)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo VI ***


Puff

Puff.. puff.. stavolta in leggero ritardo, ma ce l’ho fatta.

 

Wooow, ragazzuole, non so più che dirvi… siete splendide!!!

 

Patri: eh sì, Dom ci sta bene in quel ruolo . Felicissima che ti stiano simpatiche Jessica e Gaia (* gioisce * ) e grazie per quello che mi hai detto ! ^^

 

Excel88 : oddio! Addirittura gioia? Esagerata!! Però grazie, tesowina, sei troppo buona! Lol, tranquy, non hai spoilerato… ;)

 

Plug in baby: cioè.. è una cospirazione per farmi commuovere? Tu che mi dici che quasi entri solo per vedere se aggiorno ‘sta storiella? * ripete ‘esagerata ‘ * !!! Ma grazie, grazie infinite! Felice che ti sia piaciuto il messaggio privato che Matt ha mandato a Gaia. Uhmm quanto a cose piccanti… temo che ti deluderò.. se il rating è verde un motivo ci sarà.. ;) ma sull’incasinate ci puoi contare, lol! E aggiungerei anche sul romantico.. perché no?

Awww.. felicissima che ti sia piaciuta la parentesi BellDom.. temevo di aver esagerato!

 

Mrs Joones: awww ! Felice che Dom e Jess ti piaccian insieme.. ma.. povera Gaia.. me l’hai bastonata ahaha! , ma pure Matt direi ahaha!  Ehmm se sono fissata col BellDom? Il fatto che tu me l’abbia chiesto mi fa dedurre che forse non hai mai letto ff come ‘How did it come to this?‘ ,This time well get it, get it right ‘ e ‘ You feel so good you make me s-s-stutter ‘ (ebbene sì, mi piacciono i titoli lunghi, lol! ) nell’ordine la più frivola (ma anche la storia alla quale sono più affezionata ), la più seria e la più perversa BellDom che abbia mai scritto. Questo per citarne alcune.. perché la verità è che salvo rare eccezioni, io principalmente scrivo su quel pairing, per un semplicissimo motivo: ci credo.

 

Lyn: cawaaaaaaaaa, ma bentornataaaaa !!! Ma non stare a scusarti.. che scherzi? Uh, sono felicissima per quello che hai detto sul Dom di questa storia… ma soprattutto sul Matt (lol sul tuo  asudhaisudha ‘ ! ) ahaha no.. io più che muso di topo me lo vedo più a metà fra un aquilotto e un cerbiatto!  Sai, la cosa bella dei Muse (in particolare di Matt e Dom ) e che hanno mille sfaccettature e in ogni storia puoi giocare con ognuno di questi loro aspetti, a seconda dei contesti e dei periodi… in questa storia decisamente prevale il loro lato romantico! ;)

Quanto a Gaia.. fidati che gli occhi comincia ad aprirli ;) e sì… evviva i capelli rossi di Matt!

 

Roby: aaawww.. ma tu sei troppo, troppo, troppo buona. Felice ti sia piaciuto il festino privato nel cuore di Dom! E grazie per aver notato il discorso del condominio… hell no, l’amministratore è a tutti gli affetti Matt, non di discute! ;P ancora mille grazieeee.

 

 

 

Inoltre grazie anche a abbs_ e a chi s’è aggiunta tutta di botto fra i preferiti- da ricordare- seguiti questa ff.. mi fa molto piacere, spero continui ad essere di tuo gradimento.

 

 

Ok, cianciare ho cianciato pure troppo.. si prosegue.. e siccome ancora una volta ho scribacchiato più di quanto pensassi… quello che pensavo sarebbe finito qui  lo troverete nel prossimo capitolo.. se no davvero questo veniva troppo lungo!

 

 

Scusate.. stavolta sono di volata e non ho nemmeno il tempo di rileggere.. sarà pieno zeppo di errori e me ne scuso già.. appena riesco sistemo tutto… sorry!!

 


eternally-missed-cover

VI.

 

“Mi dai giusto il tempo di pagare il mio acquisto?” l’avvisò Dominic.

“Sì, certo, fa’ pure!” acconsentì Jessica.

 

Dominic aveva mentito, ma ormai stava acquisendo una certa abilità nel farlo.

 

Il punto è che non aveva alcun acquisto in sospeso, gli serviva solo un pretesto per allontanarsi.

 

Uscì dal negozio ed estrasse il cellulare, componendo il numero a lui più familiare, tanto che non dovette nemmeno cercarlo nella rubrica, lo conosceva a memoria.

 

Matthew rispose al terzo squillo.

“Che accidenti vuoi?” abbaiò secco, segno che non era nel migliore dei suoi umori.

“Mi devi aiutare!” gli impose il biondo.

“Se è un mi devi aiutare alla ‘ Non so dove potrei portarla ‘ non contare su di me, perché non.. “

 

“No, è un mi devi aiutare alla ‘ Io con lei non ci esco più ‘ !” chiarì Dom.

 

“CHE CAZZO HAI DETTO?!  sbraitò Matthew, rischiando di compromettere per sempre l’udito del batterista, se quest’ultimo non avesse prontamente allontanato  il cellulare, tenendolo  a debita distanza.

 

“Sì, Bells, hai capito bene, è saltato tutto. E ho i miei buoni motivi!” insistette il biondo.

“Buoni motivi un corno! Ora mi dai una dannatissima spiegazione!” sbottò il più piccolo.

 

“Ho rivisto la ragazza della scarpa, ricordi? Quella di cui ti ho parlato ieri. Il mio incontro speciale. Pensavo di non avere più una sola chance di trovarla, ma ora che è capitato non posso certo lasciarmi sfuggire quest’occasione!” spiegò il più grande, in fretta e furia.

 

“E sentiamo… mentre tu tenti di coronare il tuo sogno d’amore idilliaco io in che cosa ti dovrei aiutare?” alzò gli occhi Matt, ma Dom non poteva vederlo, anche se poteva facilmente immaginarselo.

 

“Beh.. tu dovresti… avvertire Gaia.” lo istruì l’altro, un po’ tentennante , perché era già in grado di prevedere quale sarebbe stata la sua reazione.

 

“COSA?!” ruggì un’altra volta il rosso.

“Non posso mica piantarla in asso così ti pare? E non posso certo andar io da lei, e il suo numero di telefono non ce l’ho. E poi non saprei che inventarmi… pensaci tu a trovare un modo per cavarmi d’impiccio. Tu hai un’immaginazione molto più fervida della mia!” lo adulò il biondo.

 

Silenzio dall’altra parte.

 

“E dai, cerca di capire, è importante per me, questa ragazza è importante. Ti prego, ti prego, ti prego!” aggiunse col tono più supplichevole che riuscì ad assumere.

 

Seguì qualche altro istante di silenzio e poi sentì Matthew sospirare esasperato, sbuffando.

 

“Tu sai già che io ti ucciderò non appena ti rivedo e poi mi troverò un nuovo batterista, vero che lo sai?” lo minacciò Matthew, col tono più inquietante che riuscì ad assumere.

 

Grazieeee, Matt! Se il più migliorissimo amico che esista!” esultò Dom; se solo l’avesse avuto davanti l’avrebbe anche abbracciato.

 

“E tu il più sgrammaticato. Dai, dammi l’indirizzo dell’hotel. “ lo esortò Matthew, accomodante.

L’altro gli diede tutte le informazioni e poi riattaccò, tornando al negozio e raggiungendo la ragazza tanto importante per lui.

 

“Fatto. Possiamo andare!” l’avvisò.

“Bene. E … dove siamo diretti?” s’incuriosì lei, mentre usciva.

 

“Il posto non ha alcuna importanza quando la compagnia è così splendida!” le sorrise lui, prendendola per mano.

“Adulatore!” arrossì lei. “Se solo avessi saputo che ti avrei rivisto qui, stasera, mi sarei vestita più accuratamente… “ aggiunse, pentendosi dei suoi jeans bianchi attillati, con un semplice maglioncino blu cobalto, corto, con il collo a barchetta, che però le metteva in risalto il decolté generoso, almeno quello che il giubbotto di jeans lasciato aperto concedeva di vedere.

 

“Sei assolutamente fantastica!” le assicurò lui, lanciandole uno sguardo di piena approvazione.

“Ripeto: adulatore!” ridacchiò lei. "Beh, direi che è giunto il momento delle presentazioni ufficiali, non credi?” gli propose lei, tendendogli la mano.

“Sì, piacere, io sono… “ cominciò Dom, ma poi si bloccò, memore dei racconti di Matthew.

 

“Aspetta. Sai che ti dico? Ora non prendermi per pazzo, squilibrato o chissà che; ma devi sapere che un mio amico, il mio migliore amico, è andato avanti per più di un mese ad interagire con una ragazza che gli piace, senza che l’uno sapesse nulla della sfera privata dell’altro e viceversa, al di là delle loro occupazioni.” L’avvertì Dom. “Così come io e te per ora non sappiamo niente l’uno dall’altro, al di là della provenienza. Quindi ti va se proviamo anche noi a seguire il loro esempio? Io credo che possa rivelarsi un gioco divertente… “ le propose.

“Un gioco?” ripeté lei , cominciando già a farci un pensierino.

“Sì, può anche essere intrigante!” le fece l’occhiolino.

“Niente male come idea, ok, ci sto, caro il mio sconosciuto!” approvò lei con un sorriso.

 

****************************** (Contemporaneamente)

Dopo aver insultato il suo amico con tutti gli epiteti peggiori possibili, Matthew si diede una veloce controllata allo specchio, anche perché gli restava solo un quarto d’ora prima delle nove, non poteva perdere altro tempo.

Indossava pantaloni bianchi, una T-shirt bianca e delle bretelline nere. Per darsi un tono si annodò anche una cravatta nera e, ricordando quanto a Gaia piacesse quel colore, cercò nel suo guardaroba anche una giacca rossa e la indossò.

 

< Sì, così può andare. E lungo la strada mi inventerò cosa dirle. > decise, prima di uscire.

 

 

Arrivò alle nove precise. Scese dalla navetta a cui si era appellato, lasciando l’autista libero di andare, non prima di avergli lasciato una generosissima mancia.

Entrò nella Hall, dove sapeva che Gaia aveva appuntamento con Dominic e la vide,seduta su uno dei divanetti, andando verso di lei.

 

Il ragazzo deglutì a fatica quando la vide nel suo abito longette, color ghiaccio, con una fine scollatura dai bordi argentati. I capelli erano raccolti e il decolté era impreziosito da un girocollo argentato, che faceva pendant con degli orecchini argentati, pendenti.

Era radiosa.

 

< Questa ragazza fa apposta a diventare sempre più bella ogni volta che la incontro? > pensò, disorientato.

 

“Ciao, Goya!” si lasciò sfuggire lui, talmente agitato da non ricordarsi più che aveva ancora parecchie difficoltà  a pronunciare il suo nome.

 

“Gaia.. “ lo corresse lei, ridacchiando.

 

“Sì.. scusa.. “ bofonchiò lui, maledicendosi.

 

“Ad ogni modo, ciao, ma.. non avrei mai pensato di vederti qui!” lo salutò lei, mettendoci in quella frase più entusiasmo di quanto pensasse.

 

“Lo so, infatti tu aspettavi Dominic, ma sono passato a dirti che… “ cominciò a spiegare Matthew sedendosi accanto a lei.

 

“Lui non verrà.” concluse la frase lei per lui, un po’ amareggiata, ma nemmeno poi così tanto, dopotutto.

 

“Sì, mi spiace… vedi, il fatto è che… lui si è ammalato!” disse lui.

 

“Oh, no! Ma allora dovrete annullare il concerto di Sabato!” si allarmò lei.

 

“Uh! No, vedi.. non è quel genere di malattia così grave… giusto un giorno di riposo e Dom sarà come nuovo!” assicurò lui.

 

“Ah, davvero? E come fai a esserne così certo?” lo mise in difficoltà lei, cominciando a mangiar la foglia.

“Fidati, lo so. Dom è soggetto a questo genere di … malesseri passeggeri!” insistette lui, cominciando a dar segni di cedimento.

“Sai, se la tua abilità nel comporre, cantare e suonare fosse pari a quella che hai nel mentire… non vendereste nemmeno un disco!” sentenziò lei.

Hey!” si risentì lui, per poi ragionare meglio su quello che aveva detto. “Uh! Aspetta. Era un complimento!” rettificò.

 

“Sì, lo era, almeno per la parte che conta di più. E’ un punto a tuo favore. E poi, sai, sto studiando per diventare psicologa.. e il linguaggio del tuo corpo ti tradiva in ogni modo. Quindi ora me la vuoi dire la verità?” lo spronò lei.

“La verità è che il mio migliore amico sa anche essere un emerito coglione!” le svelò lui, facendola ridere. “Davvero, io non lo so come faccia a preferire un’altra a te… però è successo e il Signorino non si è fatto troppi problemi a riguardo!” le spiegò., alzando gli occhi.

 

“Evidentemente non era destino. Pazienza. Non è poi la fine del mondo!” commentò Gaia, facendo una pausa perché le ultime parole che aveva pronunciato l’avevano fatta pensare di nuovo a qualcuno di molto speciale.

 

“Davvero?” la distolse Matthew, molto compiaciuto dalla sua reazione, per nulla disperata come si era pessimisticamente prospettato lui.

 

“Solo che.. uff! Ormai l’avevo detto praticamente a chiunque che stasera sarei uscita con il batterista dei Muse… che racconterò?” sbuffò lei, preoccupata di far la figura della pallonara.

 

Fu lì che Matthew prese una decisione istantanea e irrevocabile.

 

“Beh, potresti sempre raccontare che sei uscita con il frontman dei Muse!” le propose lui, facendole l’occhiolino.

 

“Come?” lo guardò sorpresa lei.

“Non si dovrebbe mai lasciare sola una bella Lady. E io stasera non ho impegni. E ne sarei più che onorato!” le sorrise.

“Io pensavo che tu fossi venuto qui solo per avvisarmi. “ mormorò lei.

 

“E un no?” chiese lui amareggiato, guardando il pavimento per paura di affrontare il suo sguardo.

Lei a quella vista si sciolse e fu ancora più felice di comunicargli la risposta che già meditava di dargli.

“Io non ho detto questo!” gli sorrise, mettendogli una mano sulla spalla.

Sentendo quelle parole e quel tocco, lui alzò immediatamente lo sguardo girandosi verso di lei e la ragazza fece un inaspettato tuffo nei suoi azzurrissimi occhi che ora sfavillavano felici.

 

“Meno male. Anche perché stasera sei davvero uno spettacolo con quell’abito. Voglio dire, lo saresti stata anche senza.. uh! No, scusa , voglio dire con un altro vestito, qualsiasi altro vestito!” si agitò lui e questo la divertì molto, infatti non riuscì a reprimere una risatina.

 

“Mi hai già fatto ridere due volte nel giro di una manciata di minuti. Questo è decisamente un altro punto a tuo favore!” gli sorrise lei, accarezzandogli sfuggevolmente una mano.

 

“Il punto è che stasera non puoi startene rinchiusa qui. Il mondo deve vederti. O almeno una parte. “ disse lui, alzandosi e tendendole la mano. “Vieni con me!” aggiunse.

Lei accettò sia quella stretta di mano che quell’invito, prendendo il suo soprabito bianco e seguendolo.

 

******************************* (Contemporaneamente)

 

Da bravo cavaliere, Dominic aiutò Jessica a scendere dal taxi. Passeggiarono per la Galleria, troppo affollata perché qualcuno potesse riconoscere il biondo, finché arrivarono davanti al Savini, uno dei ristoranti più lussuosi della città,  dove Dominic aveva prenotato.

Presero posto al loro tavolo, accanto a una finestra che dava direttamente sul Duomo. Jessica avrebbe potuto guardare da quel vetro per ore, ma non solo, l’intero ristorante era un incanto per gli occhi, dall’arredamento, all’atmosfera calda, intima  e raffinata.

 

Ma non sarà un po’ troppo?” bisbigliò lei a Dom, un po’ preoccupata, mentre sopraggiungeva un cameriere che consegnò loro i menù.

 

“Se è per te, nulla sarà mai troppo!” le sorrise lui.

“La vuoi smettere di essere così adulatore?” finse di rimproverarlo lei, dandogli una scherzosa sberla sulla mano che stava cercando di allungare verso la sua.

“Non ti sto adulando, è la verità!” precisò lui, mentre consultava il menù, divertendosi a cercar di interpretare quello in italiano, prima ancora di guardare quello in inglese.

 

Ma se non mi conosci nemmeno!” gli fece notare Jessica.

Dom alzò gli occhi dal menù.

Non importa. Io ho già questa sensazione!” affermò lui, prendendo la sua mano.

Jessica si limitò a guardarlo, senza ribattere.

 

“Però hai ragione, dovremmo conoscerci un po’ di più. Comincia tu, cosa ci fai qui in Italia?” le domandò lui.

 

“Sono venuta a trovare una mia amica, anzi, la mia migliore amica. Ad ogni modo, non è la prima volta che visito questo Stato. Ci ho passato ben tre mesi qualche anno fa, per uno scambio culturale, ma il tempo di tornar a casa mia e una settimana dopo avevo già fatto tabula rasa del poco che avevo imparato. E’ difficile la loro lingua!” spiegò lei, sbuffando nell’ultima parte.

Dom ridacchiò.

 

 

“Dillo a me, ieri, solo per farmi dire ‘Tirate fuori i telefonini ! mi hanno affibbiato un insegnante per più di un’ora!” le raccontò lui.

“E perché mai dovevi dire una frase del genere?” si incuriosì lei.

“Per il mio lavoro.”

“E qual è il tuo lavoro?” domandò Jessica.

Dominic era quasi sul punto di risponderle, ma poi si bloccò in tempo.

Ah-ah, furbacchiona, ci stavo per cascare. Ricordi? Niente dettagli privati!” le fece notare, prima di accorgersi che a un tavolo in fondo un gruppo di ragazze stavano continuando a fissarlo insistentemente e ora sembravano proprio averlo riconosciuto.

 

Prima che si avvicinassero loro, decise di precederle lui, per evitare che Jessica potesse assistere alla scena.

 

“Uh! Perdonami, credo di aver visto delle mie vecchie amiche. Vado a salutarle, faccio in un attimo!” l’avvisò, alzandosi dal tavolo e andando al tavolo delle ragazze, gesticolando loro di mantenersi calme.

 

Jessica si sporse un po’ dalla sedia, per poterlo vedere meglio.

Finché lo vedeva scambiare quattro chiacchiere con loro e abbracciarle, tutto ok, ma quando lo vide mettersi a firmare qualunque genere di cosa e farsi anche scattare delle foto, i dubbi l’assalirono.

 

< Quelle non sono amiche sue, non ci si comporta così con delle amiche. Quelle sembrano più sue.. fan. Allora deve essere qualcuno di famoso. Forse è un attore! Oddio. No. Un momento… famoso. Bello. Biondo. Inglese. Ha un cane. Oddio.. non sarà… ? No, non esiste, non può trattarsi proprio di… > cominciò a collegare i fatti, sconvolta.

 

Cercò frettolosamente nella borsa il suo cellulare. C’era solo un modo per saperlo.

 

 

 

******************************** (Contemporaneamente)

 

Matthew osservava compiaciuto Gaia, mentre lei si guardava attorno estasiata, la meraviglia nei suoi occhi.

Portarla al suo hotel si era rivelata una buona idea. Del resto Il Principe Di Savoia era uno dei più prestigiosi hotel della città.

 

Gaia osservava ogni particolare della sala da pranzo in cui lui l’aveva condotta, dai sontuosi drappi

, al ricchissimo e ricercato allestimento dei tavoli, ai lampadari, per poi arrivare al panorama del giardino che le grandi porte finestra lasciavano intravvedere.

 

“E così tu sei abituato a soggiornare in questo genere di posti?” esclamò lei.

“Per la maggior parte dell’anno sì. “ rispose lui.

“Beato te!” sospirò la ragazza.

“Ma non sai in che razza di bettole decadenti e in che quartieri malfamati abbiamo dormito durante i nostri inizi. Qualcosa del genere ‘Ti prego, dio, facci svegliare sani e salvi anche domani! ‘ “ ridacchiò lui, per poi farsi più serio.

 

“Ad ogni modo, fidati, non c’è niente di più bello che starsene a oziare comodamente nella propria casa, magari con qualcuno di speciale accanto… “ aggiunse, rivolgendole uno di quegli sguardi che le davano il capogiro.

 

Infatti, Gaia arrossì.

 

Il ragazzo la fece accomodare al loro tavolo, spostandole la sedia , all’apice della sua galanteria, dopodiché prese posto di fronte a lei.

Matthew cominciò a consultare il menù, nello stesso giocoso modo che aveva utilizzato Dom, ma lui provò anche a pronunciare ad alta voce i complessi nomi di quelle pietanze.

Gaia rise divertita, cercando di insegnarli la corretta pronuncia.

 

A un tratto, il suo cellulare  l’avvisò dell’arrivo di un messaggio e quando lo lesse restò a fissarlo confusa. Matthew se ne accorse.

“Che c’è? Qualcosa non va?” le domandò.

“No. E’ solo che la mia amica sa essere così strana a volte. Non riesco a capire perché voglia sapere a tutti i costi qual è stata la parola chiave che abbiamo concordato ieri per farmi accedere al backstage. “ spiegò lei, mentre soddisfaceva  quell’inspiegabile curiosità dell’amica, rispondendo al suo SMS.

 

********************************

 

‘ Hendrix… perché? ‘ lesse Jessica, dopo molta esitazione.

“Oh no, dannazione!” si disperò, mentre Dom tornava al tavolo.

 

“Allora, stavamo dicendo? “ riprese il discorso il biondo.

“Fine dei giochi. Ormai ho capito chi sei, Dominic dei Muse!” lo interruppe lei.

“Ah, ma.. allora mi conosci!” le sorrise lui, un po’ sorpreso.

“Sì, ma non l’avrei mai voluto scoprire così… “ mormorò lei, assalita dai sensi di colpa.

 

“Allora questo ormai mi da il diritto di sapere il tuo nome e cosa fai nella vita!” aggiunse Dom.

“Hai ragione. Sono Jessica, sono una studentessa… ma sono anche qualcuno che non dovrebbe essere qui!” disse lei, prima di correre via e uscire dal ristorante.

 

TBC

Bel casino, eh? ;P

 

Piccola nota :

 

E’  vero che Matthew all’inizio non riusciva a dire bene il nome di Gaia e la chiamava ‘Goya ‘ .. io la trovo una cosa così tenera aaaaaw!! Ci giocherò molto su 'sta cosa… ;)

 

 

Qualche fotina, per immaginarvi meglio il tutto..

 

Giacca rossa di Matt (splendida!) :

http://img53.imageshack.us/img53/6989/fattokerrangci9.jpg

 

(il ristorante dove stavano Dom e Jess ) Savini:

 

http://www.savinimilano.it/sites/all/themes/zen/zen/images/img-gourmet2.jpg

 

(L’Hotel dove Matt porta Gaia ) :

 

http://www.hotelprincipedisavoia.com/uploads/images/headerImages/Meeting_Banchetti.jpg

 

 

spero continui a piacervi, ma in ogni caso ditemi qualunque cosa vi passi per la testa !

 

baciii, al prox capitolo!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo VII ***


Ma buonasera

Ma buonasera!!

 

Ragassuole, voi così mi fate commuovere!!

 

Plug in Baby: uh! Felicissima che non esigi il rating rosso! grazie per i complimenti! :) Ehmm.. riguardo al resto posso solo dirti che… Dom corre veloce! ;)

 

Patri: Eh, lo so.. quei due posti sono ‘na sciccheria (Domenica il Savini l’ho pure visto da fuori, mentre bazzicavo per la Galleria… da dentro chi l’ha mai visto? Lol! ) aww sono felice ti sia piaciuta la telefonata.. si Dommy con la faccia da bimbo è impagabile! Ahaha invidi Jess? Beh.. lo capisco ;) Quanto al perché è fuggita.. uh! Credevo fosse chiaro.. va beh, tanto tra un po’  lo dirà direttamente lei ;)

 

Excel88: Tesowinaaaa ! Eh sì , lo so, ho interrotto in un punto cattivello.. chissà che forse, forse mi faccio perdonare con questo capitolo * incrocia le dita * grazie delle stupende cose che mi dici sempre (dai che prima o poi ci incontriamo!! ^^ )

 

Roby: Awww.. ma così mi metti in imbarazzo! Ti stampi i capitoli addirittura (vabbè.. io leggo di sgamo in ufficio.. amo il rischio, ahahah!) ? Zììì, il Matt timidone è troppo dolcioso (pensare a che veste gli ho dato nella mia ultimissima ff.. ahaha che gran invenzione la versatilità!! ;P ) ! Oooohhh, conosci quell’Hotel ? Devi fare un lavoro moooooolto interessante, wow! Grazie mille di tutto, come sempre! Spero di conoscerti presto (la Nai m’ha detto ;)  )

 

MrsJoones : tranquilla, cara, nessun ritardo! ^^ Ehmm , mi scuso per l’interruzione precedente, come ho detto a Excel, con questo mi farò perdonare… almeno lo spero! Grazie mille per quel che mi hai detto, sei troppo gentile! Uh, mai letto BellDom ? Tranquilla, sono scelte, io non impongo nulla a nessuno, ci mancherebbe ! ;)

 

E un mega grazie anche alla Nai (so che ci sei, tesorina bella!!)

 

E ora si prosegue, capitolo denso…

 

 

 

 

 

 


eternally-missed-cover

 

Capitolo VII.

 

Dominic la seguì all’istante.

 

“Jessica! Jessica, fermati!” la raggiunse, bloccandola.

 

Finalmente la poteva chiamare per nome.

 

“Sì può sapere che ti prende?” le domandò confuso.

 

“Mi prende che la mia migliore amica è pazza di te… e io non posso farle questo!” chiarì lei.

 

“Ma non sono pazzo di lei io! Non so nemmeno chi sia!” cercò di spiegarle.

 

“Sì che lo sai, l’hai incontrata ieri nel backstage!” lo informò lei.

 

“Ma sai quante ragazze ho incontrato ieri lì? Ma non quella che davvero volevo. Ci ho sperato fino all’ultimo che arrivassi. “ confidò lui, cercando di prenderla per mano, ma lei si divincolò.

 

“No, no, NO! Io non posso farlo. Gaia non se lo merita e… “

 

“Un momento. Hai detto Gaia?” sussultò Dom.

 

“Sì. Vedi che la conosci?” gli fece notare lei, sempre più agitata. “Mi spieghi con che coraggio potrei mai infliggerle questo colpo? Proprio adesso che lei sta passando una serata terribile con dei compagni di Università che non sopporta e… “ continuò lei, ma si bloccò quando vide Dominic scoppiare a ridere.

 

“Dominic! Che ci trovi di così divertente?” lo guardò confusa lei.

 

“No, scusa, ripeti. Dov’è che sarebbe lei stasera?”

 

“A cena coi suoi compagni di corso… qualcosa del genere. “ borbottò lei, capendoci sempre meno.

 

“Risposta sbagliata, cara mia. Gaia stasera sarebbe dovuta uscire con me!” le rivelò lui.

 

“Cosa?!” esclamò lei, sconvolta.

 

“Hai capito bene. Ieri le ho chiesto di uscire … ma solo perché pensavo che non ti avrei mai più rivisto e cercavo un diversivo, perché non riuscivo più a liberarmi di un pensiero costante: te. “ ammise lui.

 

“Ad ogni modo, ci tengo a precisare che non avrei fatto niente con Gaia, sarebbe stata una tranquillissima uscita, niente più… “ aggiunse.

 

< Anche perché l’ho promesso! >

 

“Oddio, così è ancora peggio! Ho rovinato l’appuntamento fra te e Gaia, lei è stata bidonata da te per colpa mia. Non me lo perdonerà mai, non me lo perdonerò mai!” replicò Jessica.

 

“Ma come ci riesci?” le domandò Dominic, guardandola ammirato.

“A fare cosa?” chiese perplessa lei.

“Ad essere sempre così altruista, a metter sempre la tua amica davanti a tutto, anche davanti a te. Come la prima volta che ci siamo incontrati… sei scappata via per lei, vero?” dedusse lui.

 

“Sì, pensavo stesse male!” si giustificò la mora.

 

“Vedi? Anche ora non stai guardando le cose dalla giusta prospettiva: tu non hai niente da rimproverarti. Prima cosa: lei non è stata certo Miss Correttezza con te, ti ha mentito. Quindi non credi sia il caso di prenderti una piccola rivincita?” la tentò lui, come il più persuasivo dei diavoletti.

 

“Ma… “

“E poi… tu hai la precedenza. Sei tu che ho incontrato prima. E’ a te che avrei voluto chiedere l’appuntamento. Sei tu la sola che davvero voglio!” sussurrò lui.

 

La ragazza si sentì le gambe cedere.

“Dom, io non so se… “ tentennò, ma lui non badava alle sue parole, ma ai suoi occhi. E i suoi occhi gli davano speranza.

 

“Jessica, ti prego, ti chiedo solo una sera, una manciata di ore per conoscerti meglio, perché in te c’è qualcosa che mi attira inesorabilmente. Non mi conosci, quindi non lo puoi sapere, ma lo ammetto io stesso, ho una fama di rubacuori e sciupa femmine; ma stasera voglio solo provarti che anch’io posso essere un bravo ragazzo, se me ne vorrai dare l’opportunità. Che ne dici? “ le domandò lui, serio in volto.

 

Lo guardò seria anche lei, per poi mutare la sua espressione in uno di quei sorrisi solari che tanto lo mandavano in visibilio.

 

“Dico che i camerieri cominceranno a darci la caccia se non rientriamo subito!” ammiccò lei.

Lui la prese per mano, entrando con lei.

 

“Solo che… come facciamo? Almeno dovresti avvisare Gaia che… “ gli fece notare lei, ancora in lotta con la sua coscienza.

“Tranquilla, c’è qualcuno che ci ha già pensato… “

 

 

****************************************** (Contemporaneamente)

 

 

Quel qualcuno che ci stava pensando era impegnato a versare del vino rosso nel bicchiere di Gaia, mentre si apprestavano a gustare la prima portata.

 

Gli argomenti di discussione tra loro non mancavano e Gaia era quasi sconvolta dalla capacità che aveva Matthew di farla sentire a suo agio.

Era come se tra loro ci fosse un’alchimia speciale; ma non le era del tutto nuova come sensazione, l’aveva già provata.

 

< Con qualcuno che non ho nemmeno mai visto, per la precisione ! > si disse lei, per poi distogliersi dai suoi pensieri.

 

Fu allora che si accorse del bicchiere riempito.

 

“Uh, no, sei pazzo? Questo è già il terzo bicchiere!” esclamò lei.

“Esagerata, è solo il secondo.  Ad ogni modo, non mi sembra che tu debba guidare per tornare a casa!” le sorrise lui.

 

“E’ vero, ma non è un buon motivo per farmi ubriacare!” ribatté lei.

“Un po’ di vino non ha mai ucciso nessuno, fa solo apprezzare meglio la serata. “ commentò lui, alzando il suo bicchiere e invitandola a fare altrettanto.

 

“Ma io non ho bisogno del vino, questa serata la sto già apprezzando molto!” gli sorrise lei.

“Sei fin troppo gentile!” le sorrise lui, facendo scontrare i due bicchieri.

 

< A quanto pare ci sto flirtando di nuovo!> si accorse lei, ma stavolta non si ammonì

 

La verità è che lui le piaceva.

Si era concentrata tanto su Dominic nel corso degli anni, senza mai soffermarsi a notare quanto fosse affascinante Matthew con il suo sguardo magnetico, i suoi sorrisi che mettevano in mostra quel suo adorabile dente storto. E poi c’erano le sue espressioni indecifrabili, i suoi pensieri contorti, che esponeva con un elevato gesticolare delle mani eleganti, dalle dita lunghe e affusolate. In più, la sua costituzione gracilina gli conferiva un aspetto ancor più tenero.

Perfino quei suoi capelli di un colore assurdo le piacevano.

 

Matthew la vide intenta a osservarlo e la cosa lo mise un po’  in imbarazzo. 
Per  questo si affrettò a trovare un qualsiasi altro spunto di conversazione.

"Allora, dimmi, ti è piaciuto il nostro concerto ieri?"
"Certo! Ti ho già detto che è stato straordinario. " rispose lei.
"Hai notato che in Hysteria ho fatto un riff più lungo di quello della versione dell'album?" le chiese.
"No, ma ho visto quanta energia ci ha messo Dom sulla batteria!" commentò lei, con un'espressione estasiata.

"Hai visto quando ho suonato il piano?" ritentò lui.
"No, ma ho visto quando Dom ha suonato i piatti!" ribatté lei, di nuovo con l'aria sognante.

Matthew però non voleva darsi per vinto.
"Hai visto quando sono saltato sopra l'amplificatore alla fine di 'The small print ' ?"
"No, però ho visto Dom quando beveva l'acqua!" replicò lei. "Uh! Ma allora eri tu quello sull'amplificatore!" aggiunse, picchiandosi leggermente la fronte con la mano.

"Certo! Chi pensavi che fosse, Dom?" sbottò lui, un  pò innervosito.
"No, pensavo Chris!" lo informò lei.
"Ma come Chris? " si disperò Matt.

Gaia scoppiò a ridere.
"E dai, scherzavo! E scherzavo anche prima... " lo informò, mettendogli una mano sulla spalla. "Ho notato tutto, riff, piano, salto atletico... tutto!" confermò, facendogli l'occhiolino.

Lui sorrise sollevato, in quel modo un po’  impacciato che lei stava cominciando ad adorare.

Se prima era solo un'impressione, ora lei ne aveva piena conferma : Dominic ormai era solo un ricordo.

***********************************************

La cena proseguiva anche tra Dominic e Jessica, tra una chiacchierata e l'altra.

"Che musica ascolti?" domandò lui, mentre le versava altro vino bianco.

"Rock non molto, giusto qualcosa degli Aerosmith, R.E.M. , U2... per lo più ,mi piacciono l'R&B e l'hip-hop, ballo anche piuttosto bene, sai?" sorrise lei, prima di bere.

"Oh, questo non lo metto in dubbio!" mormorò lui, con uno sguardo così intenso che avrebbe potuto farle una radiografia, cosa che la imbarazzò un po’ .

"Però è te che vorrei vedere all'opera!" cambiò argomento lei, accorgendosi subito di come poteva essere fraintesa quella frase "A suonare, intendo!" si affrettò ad aggiungere, facendolo ridacchiare.

"Niente di più facile. Vieni al concerto che terremo sabato a Bologna, sta solo a un paio d'ore da qui, anche meno. Dai, vieni!" la invitò lui.

"Non so se è una buona idea. Gaia... " tentennò lei.

"Porta anche lei. Dov'è il problema?" fece spallucce lui.

"Lo sai meglio di me dov'è il problema!" insistette lei, prima che lui prendesse entrambe le mani nelle sue.

"Jessica, te l'ho già spiegato. Non fai niente di male, per una volta stai pensando a te stessa, è lecito farlo!" commentò lui, sfoderandole uno di quei suoi sorrisi che scaldano il cuore.

"Ti prego. Penserò a tutto io. Ti farò venire a prendere e riportare da una Limousine!" insistette lui.

"Beh, a una Limousine non posso dire di no!"  rifletté lei, lasciando la presa dalle sue mani che solo in quel momento si accorse che lui le stava ancora tenendo.

 

“Ah, è così! Allora lo fai solo per la Limousine!” si lamentò lui, un po’ indignato.

 

“Scherzavo, Mr. Datemi-Attenzione!” ridacchiò lei.

“Hey!” si finse offeso lui. “No, aspetta… è vero!” ammise, con un ghigno furbetto che lo rese ancora più irresistibile agli occhi della ragazza.

 

“Allora, verrai?” chiese conferma lui.

“Troverò il modo. “ gli promise lei.

 

“Dominic, la cena sta per finire… come progetti di continuare la serata?” domandò la ragazza.

“Contrariamente a quel che pensi, non ti porterò in qualche locale in centro, ci sarebbe l’assedio dei fan… anche se è un peccato, sarebbe stata l’occasione perfetta per vederti ballare!” commentò il biondo, facendola sorridere.

 

“Piuttosto, stavo pensando… qui vicino c’è un bellissimo castello con un parco adiacente. Considerando che fuori la temperatura è ancora piacevole, perché non andiamo lì? Di sicuro sarà più tranquillo .” propose lui.

 

“Da sola con te in un parco?” lo provocò lei, guardandolo con finta diffidenza.

 

“Prometto che guarderemo solo il cielo stellato e basta!” le assicurò lui.

 

“Peccato che non ci sia una sola stella in cielo!” gli fece notare l’Americana, indicando la finestra.

 

Per vedere meglio, si affacciò anche lui, accostandosi a lei e annusandole i neri, soffici capelli e inalando a fondo quel buonissimo profumo di mela verde.

Fu un gesto che fece rabbrividire entrambi.

 

“Sì, hai ragione, è un po’ nuvoloso. Ma possiamo sempre far finta che ci sia un cielo stellato da ammirare!” suggerì l’Inglese.

 

“Mi piace come idea, ma… sei sicuro che mi possa fidare?”

“Che un fulmine mi colpisca se non agisco da bravo ragazzo!” giurò lui.

“Dom, è solo un po’ nuvolo… non c’è nessun temporale, quindi niente fulmini!” gli fece notare lei, divertita.

“Uh! Allora questo mi da la possibilità di trasgredire la parola data, giusto un po’… “ ammiccò lui.

“Vedremo… “ sorrise lei.

 

**************************************

 

“Ghiaia… “ ritentò Matt.

“No, ancora non ci siamo. E non è nemmeno Giaia, è G-aia!” insistette la proprietaria di quel nome tanto difficile da pronunciare per l’Inglese; ma insistette in modo molto gentile.

 

“Guarda, è come una ‘G’ con attaccato il verso che si fa quando ci si fa male. “ gli suggerì lei.

“Gouch?” la guardò perplesso lui.

 

“E’ vero, voi in inglese non dite ‘Ahia ‘ !” si ricordò lei, alzando gli occhi.

 

“Mi spiace… “ si scusò lui.

“E di cosa? In fondo, è buffo!” sorrise lei. “Ad ogni modo, non è un nome poi così complicato. Per voi vuol dire né più, né meno che Joyful!” gli spiegò.

 

“Posso chiamarti Joyful?” azzardò molto innocentemente lui.

 

“No, che non puoi! Scusa, ma… è come se io ti chiamassi Matteo!” protestò lei.

 

“Mot-tio. Mat-teo… “ ripeté lui, faticosamente . “Matteo. Mi piace!” approvò lui.

“Ma a me non piace Joyful, quindi non se ne parla!” ribadì lei.

 

<  Meglio non dirgli che cosa significa il mio cognome… passerebbe il resto della serata a chiamarmi Big Chickens! > si annotò lei, mentalmente.

 

“Ti prometto, che prima o poi imparerò a dirlo correttamente.” spergiurò Matthew.

“Però intanto Matteo l’hai imparato subito!” lo punzecchiò lei.

 

“Lo so, ma è che il tuo ha così tante vocali tutte attaccate… mi manda in confusione!” si giustificò lui.

 

“Ma non erano le erre il tuo problema?” lo provocò lei.

“Ma quello mi succede solo di rado!” protestò lui, fingendosi offeso. “Non c’è che dire, sei tremenda! Anzi, no, sei davvewo una tewwibile wagazza pwiva di cuowe!” aggiunse di proposito, facendola ridere di gusto e ridendo con lei.

 

“Quindi per ora come ti chiamo? Goya mi sa che è fuori discussione… “ riprese il discorso lui.

“Sì, decisamente!” confermò l’Italiana.

“Che ne dici di piccola? Mi sembra che Dom ti chiamasse così… “ propose lui.

“Sì, piccola va bene. “ gli sorrise lei, omettendo di dirgli che le piaceva ancora di più se era lui a chiamarla così.

 

“E allora piccola sarà!” le sorrise lui, accarezzandole una guancia, mentre si guardavano a fondo negli occhi, nocciola dorato nel blu oceano.

 

“Però non lo trovi buffo?” ridacchiò Matt.

“Cosa?”

“Io non riesco a pronunciare il tuo nome e tu non riesci a ricordarti il mio!” le fece notare lui.

“Guarda che il tuo nome me lo ricordo benissimo… * Malcom *!”

 

Lui le rivolse il più amareggiato degli sguardi, ma lei scoppiò a ridere.

 

“E dai, scherzavo! Matthew. “ gli sorrise.

 

“Tu scherzi un po’ troppo per i miei gusti!” protestò lui.

“E’ che mi diverte troppo veder come ci caschi tutte le volte!” ribatté lei.

 

----------------------------------------------------------

 

Tra scherzi e frecciatine varie, la serata giunse al termine. Lui la riaccompagnò al suo hotel, affidandosi nuovamente all’autista che lo aveva condotto lì all’andata.

 

Matthew scese dalla navetta con lei, accompagnandola fino all’entrata.

“Ho passato una serata incantevole. Grazie di cuore!” gli sorrise lei.

“Sono io che ringrazio te di averla voluta passare con me!” le sorrise lui, indeciso sul da farsi.

 

Tentò di avvicinarsi, chinandosi verso di lei, ma rimase solo immobile a osservarla.

Lei sorrise, avendo già capito le sue intenzioni.

 

“Spiacente, Matt, ma… your time has run out !” gli canticchiò lei, cambiando di proposito le lyrics.

“Mi raccomando, sii un po’ più deciso la prossima volta!” aggiunse, avvolgendogli un braccio attorno al collo e baciandolo lievemente, all’angolo sinistro della bocca.

 

“Buonanotte, Matthew.” mormorò, salutandolo.

“Buonanotte, piccola!” le sorrise lui, un po’ smarrito , sventolandole la mano, finché non la vide sparire dietro le porte scorrevoli.

 

 

Poco più di dieci minuti dopo, il bell’Inglese era già di ritorno, nella sua stanza.

Era appena passato un quarto d’ora dalla mezzanotte, tuttavia Chris era già nel mondo dei sogni.

Dom doveva ancora rientrare.

 

Così, per passare un po’ il tempo, mentre lo aspettava, Matt accese il PC, facendo visita al suo benamato forum.

 

Giusto per curiosità effettuò il login e fu lì che si accorse di un messaggio privato, che eternally-missed gli aveva inviato quella mattina.

Lo aprì, divorato dalla curiosità.

 

‘ Ciao, End, quanto mi mancavano i tuoi messaggi! Come posso riassumerti il tutto? Incontrare i Muse è stato… incredibile. Davvero, non mi sentivo al cospetto di star internazionali (ok, forse un po’ all’inizio, ma è durato davvero poco), per lo più mi sentivo a casa di amici. E per quanto siano tutti e tre splendidi, direi che il ruolo fondamentale per farmi sentire così l’ha giocato Matthew. ‘

 

Il diretto interessato sorrise, prima di proseguire la lettura.

 

‘ Riguardo a quello che mi hai scritto… mi hai lasciata senza parole, stordita, esterrefatta. Oddio, che grande paroliere che devi essere! Eh sì, anch’io ho la tua stessa sensazione, non so spiegarti come, ma è così.  Sai, io oggi dovrei essere su di giri, ma non credo ti farà piacere quanto sto per dirti; il punto è che stasera uscirò con un ragazzo che nemmeno pensavo di poter minimamente avvicinare, circondato com’è da donne. Io ci ho fatto una malattia per anni per questo ragazzo e ora che mi degna della sua attenzione… non sono più certa che sia ciò che davvero voglio. ‘

 

Matthew sussultò, continuando a leggere.

 

‘Hai mai avuto la sensazione che quando ottieni qualcosa che aspettavi da una vita ti rendi conto che non ha poi tutto quel valore che continuavi ad attribuirle? Perché è così che mi sento. Cioè, da un lato sono felice, è entusiasmante, ma dall’altro… non faccio che pensare a te e a come sarebbe uscire con te, dopo le cose meravigliose che mi hai scritto poi! Ma non è tutto. Il punto è che da ieri mi ritrovo a pensare anche all’amico di questo ragazzo, il suo migliore amico, per giunta. E pensare che fino a qualche giorno fa nemmeno lo guardavo, ma ora… è quasi un chiodo fisso, non faccio che rivivermi i suoi sguardi, le sue parole…

Certo, tu ora penserai che sono la ragazza più superficiale che esista su questo Pianeta, voglio dire… così sconvolta da tre ragazzi… anzi, ormai credo principalmente da due… dei quali uno sei tu.

Qualunque cosa tu possa pensare di me in questo momento, non importa. Sei importante per me. Chiunque tu sia. Ti abbraccio e ti mando un bacio confuso. Tua Missed. ‘

 

Matt aveva un sorrisone ebete stampato in volto, da almeno due minuti buoni ormai.

 

< Ma allora le interesso! > esultò silenziosamente, prima che, puntuale come e più di un orologio svizzero, la sua paranoia facesse capolino.

 

< Cioè… era così fino a stamattina. Magari stasera ho rovinato tutto. > cominciò a temere.

 

***********************************

 

Gaia si era già cambiata, pronta per andare a dormire. Il problema? Non aveva la benché minima intenzione di farlo.

Era troppo in preda all’adrenalina per la serata trascorsa. In più Jessica doveva ancora rientrare e lei la voleva aspettare sveglia.

Si infilò una felpa e scese nella Hall.

 

Del resto era solo mezzanotte e mezza passata, c’era ancora gente sveglia, quindi non avrebbe dato fastidio a nessuno se si fosse messa qualche minuto al PC.

Inutile dire a quale pagina approdò. Diede un’occhiata veloce e appena vide che utente era on-line non perse tempo.

 

*************************************

 

‘Eeeennnnd !!! Non ci credo, sei davvero tu? Ciao! ‘ lesse Matt, vedendosi apparire la finestrella della chat privata con eternally-missed.

 

Sorrise, per poi giungere anche a un’altra conclusione: quella era l’occasione per scoprire la verità.

 

‘Heey, Missed! Sì, sono proprio io, difficile a dirsi, lo so. E comunque, sono giusto di volata. ‘ le rispose.

 

Del resto era la verità, il tempo stringeva e lui doveva ancora trovare una nuova canzone da comporre, assolutamente.

 

‘Sì, anche io ho i minuti contati. ‘ lesse la sua risposta.

 

Un motivo in più per farle subito quella domanda.

 

‘Allora, dimmi, com’è andata la tua serata speciale? ‘ le chiese.

 

Quei secondi di attesa gli sembrarono inesorabili, mentre passava in rassegna tutte le possibili risposte.

 

< Ecco, ora mi dirà che è saltato tutto e si è ritrovata a uscire con l’amico che alla fine si è rivelato uno sfigato, imbranato; oppure mi dirà che è stata una serata orribile e che si è annoiata a morte. > pensò, mentre fissava lo schermo, vedendola intenta a scrivere qualcosa.

 

Del resto, Gaia poteva aver detto a Matthew che era stata bene solo per gentilezza. Ma ora non stava parlando con Matthew, stava parlando con end_of_the_world e poteva quindi dirgli come stavano effettivamente le cose.

 

Tuttavia, quando gli comparì la sua risposta, le sue paranoie si dissolsero come neve al sole, mentre il precedente sorrisone ebete tornava a ridipingersi sul suo volto.

 

‘E’ stata semplicemente perfetta!’ gli aveva scritto lei.

 

Matthew si sentiva accettato.

Matthew si sentiva benvoluto.

Matthew si sentiva fortemente desiderato.

Matthew si sentiva… eternally missed.

 

La salutò, anche se un po’ a malincuore, uscì dal forum e aprì il file con la pagina bianca.

Finalmente ora sapeva come riempirla.

 

TBC

 

Certo che se non è fiction questa!! Nella realtà quando i due piccioncini si sono conosciuti Gaia non spiccicava una parola d’inglese… quindi ‘ste chiacchierate se le sognavano (vabbè avranno fatto ben altro à che teneri!!! ).

 

Quanto a Jessica, su lei non so nulla, tutto il discorso dei suoi gusti musicali me lo sono inventato di sana pianta!

Ah la cosa dello shampoo alla mela verde l’ho presa dalla canzone  ‘Apple Shampoo ‘ dei blink-182… ai blink devo sempre qualcosa! ;)

 

Ok, l’ultima volta che l’ho detto all’ultimo capitolo di una ff che sto traducendo, ho perso quasi tutte le lettrici (lol!) , però non importa, lo dirò anche stavolta. Per la serie ‘Evviva la modestia ‘ : Personalmente sono parecchio soddisfatta di questo capitolo, ci ha messo un po’ ma è uscito esattamente come volevo!

 

Quindi spero sia piaciuto anche a voi, se è così fatemelo sapere, ma sentitevi più che libere anche di contraddirmi, ci mancherebbe! ;P

 

 

Al prossimo capitolo (io mi azzarderei a dire che non manca moltissimo… ma non si sa mai, i capitoli ogni tanto raddoppiano, quindi.. si vedrà! ) !

 

Grazie mille  a chiunque in un modo o nell’altro dimostra interesse per questa ff! ^^

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo VIII ***


Hellooooooooooooo

Hellooooooooooooo !!

 

Che dire ? Ieri , appena salita sul treno di ritorno, il tempo di aprire il mio quaderno per continuare ‘sto capitolo e dal mio mp3 (io vivo di funzione ‘scelta casuale ‘ , lol ) parte proprio ‘Eternally Missed ‘ e oggi, all’uscita del mio ufficio c’era parcheggiato un camioncino del Savini… cioè , questi son segni!! Dovevo aggiornare per forza!

 

 

Prima cosa.. i ringraziamenti: wwwaaaawww, ragazze, non so + che dirvi, vi adoro, dalla prima all’ultima!

 

BJGirl: waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaw !! Non ci credo, che bello, una nuova lettrice!!! * fa danza della gioia *  Grazie per le meravigliose cose che mi hai detto! Sono contenta ti sia piaciuta la cena e il fatto che Matt sia un po’ imbranatello (almeno in quegli anni che erano più piccini io li ho sempre visti così, Matt impacciato e Dom intraprendente, lol! ) Ehmm.. io intendevo che mancava poco alla fine della storia (che poi non è vero.. perché, come dirò dopo, ancora una volta mi è uscito un capitolo in più.. ) . Curiosità : frequentando il forum straniero sono ormai esperta di qualunque genere di sigle.. ma R&L che signifca? Rock & Love ???

 

p.s. Ho visto che hai aggiornato la tua, appena riesco recupero!

 

Nai: ma…. Tesora miaaaaaa !! E meno male che avevi poco tempo.. mi hai detto delle cose splenderrime!!! Aaaaaawww, ma certo che puoi abbracciarmi * ricambia l’abbraccio e stringe forte, forte *

 

Excel 88: Guarda, ormai mi sono imposta di aggiornare settimanalmente.. finché ci riesco (ho abbandonato un altro fandom per far questo, ma poi recupererò… forse.). Lol, oddio sì.. un po’ pera cotta Matt mi è uscito! Grazie per aver notato ‘big chickensahaha! Oddio dipendenza? Davvero? Ma grassssie, tesowa, sei tu che mi rendi vewy happy così! * ricambia il pwoper  kiss *

 

Plug in baby: Felicissima di averti divertito e grazie per aver notato il cognome, eh, eh! Oh mio dio * ringrazia di cuore e fatica a riprendersi dopo quello che le è stato detto * Tu. Sei. Twoppo. Gentile.

 

Roby: Felicissima ti sia piaciuta la versione ‘good boy ‘ di Dom, così come il Matt stordito (oh povewa gioia, non c’è una ff in cui lo tratto decentemente o forse giusto una che di certo non è questa, lol! ) . grazie anche a te per aver notato il cognome!

 

Patri: waaw, geniale? Io ?! Esagerata. Grazie per le quotes, felicissima che ti siano piaciute (ci tengo a chiarire che l’intento di Gaia di farsi mandare a quel paese a furia di nominargli Dominic era voluto, stava scherzando! ;)  ) lol per l’invidia… coraggio, prometto che Jess te lo tratterà bene.

Riguardo al finale che m’hai proposto.. aaarrrgh! Non mi tentare!! Vabbè , almeno ora so che almeno tu di sicuro apprezzerai l’accennino BellDom che c’è qui.

Ma al di là della ff ti posso già dire che sto progettando tante di quelle storielline BellDom che non so nemmeno dove troverò il tempo per scriverle! Vabbè, non che abbia mai smesso, è solo che per ora vado avanti solo nella sessione del Multiband- CrossOver

Tornando a ‘sta ff di nuovo grazie!! P.s. com’è andata poi al Savini con Dom ? ;)

 

 

 

Come volevasi dimostrare.. la ff continua ad allungarsi a tradimento, lol ! Questo non era il capitolo che immaginavo di scrivere (che diventerà il prossimo ). Insomma.. qui non fanno altro che rincasare, tutti.. eppure ne è uscito un capitolo.. pure bello pienotto.

 

Io sono ufficialmente un danno!!

 


eternally-missed-cover

 

Capitolo VIII.

 

 

Gaia rilesse sorridente l’ultimo messaggio che end_of_the_world le aveva lasciato, prima di andarsene.

 

‘ Controvoglia, ma ti  devo lasciare. Spero di risentirti presto. E riguardo a quello che mi hai scritto stamattina, non temere: di te si possono pensare soltanto belle cose. Un bacio. Tuo End. ‘

 

Sempre con quel sorriso stampato sul volto, la ragazza effettuò il log-out, uscì dal forum e spense il PC, avviandosi nuovamente in camera sua.

 

Tuttavia, se andava indietro coi ricordi di una manciata di ore, poteva sorridere per qualcosa di più reale e raggiungibile, nonostante l’assurdo paradosso che si trattasse del frontman di una band all’apice del suo successo.

 

Prese la borsetta che aveva appoggiato sopra al trolley, già preparato per rincasare il giorno seguente.

 

Estrasse il suo cellulare e scorse tutto l’elenco della rubrica.

Aveva visto Matthew prenderglielo nel corso della serata e giochicchiarci un po’, prima di restituirglielo.

Questo le aveva fatto venire un piacevole sospetto che si rivelò fondato quando arrivò alla lettera ‘C ‘.

 

Infatti, fra i soliti era presente anche un nuovo numero, dal prefisso straniero, inglese, per la precisione, registrato sotto il nome di ‘Call me ‘

 

Ancora una volta, Gaia sorrise per l’imprevedibilità di quel ragazzo, dato che avrebbe potuto più logicamente registrarsi sotto la ‘M ‘ o la ‘B ‘.

Ma evidentemente a Matthew non piacevano granché le cose troppo logiche. E nemmeno a lei.

 

Non perse altro tempo e si decise ad utilizzare quel numero.

 

****************************** (Contemporaneamente )

 

Matthew era tutto intento a lavorare al suo PC.

Le parole gli stavano uscendo con una facilità sbalorditiva.

Era già al ritornello e ci era giunto con una naturalezza che quasi lo spaventava.

 

Ad un tratto la suoneria di ‘Bohemian Rhapsody ‘ dei Queen lo avvisò dell’arrivo di un SMS.

 

Guardò il  mittente e sorrise: si trattava di un numero sconosciuto, un numero con un prefisso che, nel corso di quei giorni, aveva imparato a riconoscere come italiano.

 

Leggendo il contenuto di quel messaggio, quella splendida sensazione che già provava non poté che aumentare.

 

‘ Non so esattamente quanto possa essere piena l’agenda di una rockstar di fama internazionale. Ma nel caso che, per qualche strana congiunzione astrale, ti ritrovassi con una giornata libera, vorresti riaccompagnarmi a casa? Sai, io domani (anzi no, ormai è già oggi!) torno a Como, non è molto lontano da qui. Vorrei farti visitare la mia città, sono certa che ti piacerebbe. Fammi sapere. Un bacio, G… anzi, piccola! ‘

 

Ridacchiò nell’ultima parte e salvò quel numero in rubrica, poi sempre in quella rubrica cercò un altro numero, perché sapeva di non aver la giornata libera.

 

Era quasi mezzanotte e mezza, quindi non era poi quest’orario proibitivo, ma anche in caso contrario non si sarebbe fatto problemi.

E poi si sa, i manager non hanno orari!

 

Tom rispose al quinto squillo.

“Che c’è, Matt?” domandò tranquillamente.

Del resto, era più che abituato alle sue stravaganze.

 

“Tom, non so come dirtelo, quindi te lo dico e basta:  potresti annullare tutti gli impegni che abbiamo domani?” domandò il frontman, ma con un tono così risoluto da farlo sembrare più un comando.

 

“Intendi il servizio fotografico del mattino e le tre interviste del pomeriggio con i principali magazine del Paese?” riepilogò Tom, sperando che potesse capire l’importanza di quegli appuntamenti.

 

“Esattamente!” fu la tanto concisa quanto deludente risposta che ricevette.

 

“Passi per il servizio fotografico. Ma almeno le interviste vedo se riesco a spostartele per la sera, ok?” si offrì Tom.

 

“Nemmeno per idea! Alla sera sarò ancora più impegnato che nel pomeriggio!” lo avvisò lui, che per la sera aveva già un preciso piano nella mente, piano che coinvolgeva anche gli altri due componenti della band.

 

“Facciamo così. Le interviste le facciamo tutte telefoniche sabato mattina, mentre siamo in viaggio per Bologna e se riusciamo spostiamo anche il servizio fotografico lì nel pomeriggio, prima o dopo il sound check!” propose Matthew. “Ti prego, ti prego, ti prego! “ aggiunse, con tono supplichevole, utilizzando ne più né meno che quella stessa subdola tecnica che Dom aveva adoperato con lui.

 

E funzionò.

 

“C’entra quella ragazza, vero? “ dedusse Tom.

 

“Lei c’entra sempre… “ mormorò Matt.

 

“Divertiti. “ gli diede la sua benedizione il manager.

 

“Grazie, Tom, sei il migliore!” lo adulò il frontman, ma il suo amico aveva già riattaccato.

 

Matthew tornò alla sezione ‘Messaggi ‘ del suo cellulare, preparandosi a rispondere all’ultimo che aveva ricevuto.

 

************************** (Contemporaneamente)

 

La suoneria di ‘Viva ‘ di Ligabue, il cantante italiano preferito della ragazza, avvisò Gaia dell’arrivo di un messaggio.

 

‘ Dimmi solo dove e quando e ci sarò. Non vedo l’ora di rivederti, Gaia. Un bacio, Matthew. P.s. : hai visto ? Non so ancora pronunciarlo bene il tuo nome, ma almeno lo so scrivere! ‘.

 

L’ultima parte la fece ridere. Salvò quel messaggio, per poi rispondergli, dandogli tutte le indicazioni, e si sedette sul letto, chiudendo gli occhi, per rivivere meglio tutti i momenti di quella serata particolare.

Avevano parlato un po’ di tutto, lei aveva riso a qualche suo spiritoso commento o gesto e si era ritrovata più volte ad arrossire a qualche complimento che lui le aveva fatto. In più, qualche volta l’aveva punzecchiato per qualche suo aspetto buffo.

 

Questo la fece giungere ad una conclusione tanto importante quanto sconvolgente.

 

< Oh, mio dio! E’ esattamente quello che mi ha detto End. Ma… lui come faceva a saperlo? Oddio! E se… se fosse proprio lui? > si domandò, eccitata al solo pensiero.

 

< Oh, andiamo, Gaia, non cominciare con le tue stupide fantasie romantiche, la verità è che guardo troppi film sdolcinati. Non potrebbe mai trattarsi della stessa persona. Sì, ok, è un musicista anche End, ma questo non vuol dire niente. E poi Matthew non avrebbe mai il tempo di stare al PC e… però, ora che ci penso, anche End è quasi sempre di fretta. Tuttavia, sembra che però Matthew stia trovandone parecchio di tempo libero, tempo che vuole passare con me! > si intenerì lei, prima che le arrivasse la sua risposta… e si intenerì un’altra volta.

 

‘ Perfetto. Conterò le ore, i minuti e i secondi che ci separano, a partire da… adesso ! ‘

 

Rilesse il messaggio e tornò ad arrovellarsi il cervello.

 

Quel dolce dubbio la stava facendo impazzire.

 

-----------------------------------------------------------

 

Verso l’una, Jessica rincasò.

Teoricamente, avrebbe anche potuto farlo mezz’ora prima, se solo non avesse risposto affermativamente all’astuta domanda che Dom le aveva fatto, con ancora più astuti occhi da cucciolo bastonato.

 

“Ai bravi ragazzi è concesso dare un bacio della buonanotte alle brave ragazze?” le aveva chiesto, leggendo la risposta nei suoi scintillanti occhi color verde acqua e nel suo radioso sorriso, senza che ci fosse nemmeno bisogno di parole, giusto un lieve cenno del capo da parte di lei.

Il biondo le si era avvicinato lentamente, portando la sua bocca sempre più vicino alla sua e… avevano finito per baciarsi per almeno venti minuti, concedendosi giusto qualche breve interruzione per riprendere fiato.

 

Per tutta la durata del loro bacio, Dom era stato impeccabile, posando le sue mani in posti che non fossero altro che i suoi capelli, il suo viso e le sue spalle.

Lei si era limitata ad avvolgergli le braccia attorno al collo, stringendosi più a lui.

Dominic sapeva il fatto suo, lei non ricordava di essere mai stata baciata così.

 

Al termine, si erano imposti di salutarsi, ma questo li aveva portati a baciarsi nuovamente, per altri dieci minuti.

Del resto, Dominic aveva pagato il taxista così profumatamente che li avrebbe potuti aspettare anche fino a mattino inoltrato!

 

Alla fine, i due erano riusciti a salutarsi per davvero, Dom era risalito sul taxi e lei si era avviata alla hall dell’hotel.

 

Salì le scale, il più silenziosamente possibile, mentre, nonostante l’incontenibile euforia, un pensiero costante l’assaliva, incrementando il suo senso di colpa.

 

< Sono la peggior migliore amica che esista! >

 

Aprì la porta e varcò la soglia, giusto per trovare le luci ancora accese.

Avvertì come un senso di dejà-vu, ma con i ruoli invertiti.

 

“Ancora sveglia?” domandò Jessica.

“Credo che difficilmente riuscirò a dormire stanotte!” rispose Gaia. “Jess, ascolta, c’è una cosa che ti devo assolutamente dire. “ aggiunse subito dopo.

 

“A dire il vero, te ne dovrei dire prima una io. “ azzardò la mora.

 

“Prima lascia parlare me!” insistette la castana, alzandosi dal letto e avvicinandosi a lei. “Io ti ho mentito. Stasera non dovevo andare a nessuna cena tra compagni di Università … e quella ragazza del mio Corso in realtà non l’ho nemmeno mai incontrata. “ cominciò.

 

“Lo so. “ la interruppe Jessica.

 

“E tu come fai a saperlo?” si stupì lei.

 

“Gaia, fidati, farai bene a sederti. Quello che sto per dirti non ti piacerà nemmeno un po’!” l’avvisò l’altra.

 

“Così mi fai paura. “ borbottò l’italiana inquieta, seguendo però quel consiglio.

 

“Tanto per cominciare, ti ho mentito pure io. Non c’è stato nessun gruppo di ragazzi che ho incontrato al cinema, anche se però al cinema ci sono andata davvero. “ spiegò Jessica. “Il punto è che non volevo che tu ti sentissi in colpa se mi lasciavi da sola, quindi mi sono inventata un impegno anch’io!” aggiunse.

“Oh, Jess, sei un tesoro! Ma fidati, la tua bugia non è niente in confronto alla mia. “ la interruppe l’amica.

 

“Non è solo questo, Gaia, c’è di più. Molto di più. “ la guardò seria l’altra. “Ti sei chiesta perché stasera Dominic non è uscito con te?” le domandò.

 

Gaia la guardò esterrefatta.

 

“Aspetta! Ma.. tu come fai a sapere che… “ replicò l’altra, confusa.

 

“E’ solo colpa mia se la tua serata è saltata. Per caso Dom e io ci siamo incontrati e… lui ha voluto uscire con me. “ spiegò lei.

 

“Dom è uscito con te?” ripeté Gaia.

 

“Sì, ma… io non sapevo che fosse lui. Poi sono cominciati a venirmi i dubbi, per questo ti ho mandato quell’SMS… “

 

“Ma che c’entra il cane di Dom?” chiese confusa Gaia.

 

“C’entra, perché… ti ricordi quel pomeriggio in centro a Milano, quando mi hai chiamato per raccontarmi del tuo incontro al negozio di dischi? Ecco, il ragazzo che avevo incontrato, il biondo, straniero, che mi piaceva tanto…”

 

“Oh, mio dio! Era Dom!” intuì Gaia.

“Sì, solo che non avevamo avuto nemmeno il tempo di presentarci. Non potevo saperlo. Però lui m’aveva detto come si chiama il suo cane e quando tu mi hai raccontato della parola d’ordine… “

 

“Ecco spiegato il perché di quell’SMS!” comprese l’altra.

 

“Sì, ma… il punto è che anche dopo che ho capito di chi si trattasse, nonostante sappia cosa significhi lui per te, io ho scelto di rimanere comunque con lui. “ ammise lei.

 

“Quindi, Dominic stasera mi ha dato buca… per uscire con te?”

 

“Sì, oddio, mi sento uno schifo. Capirò se non mi vorrai più rivolgere la parola. Anzi, dato che ho già i bagagli pronti, se vuoi posso andarmene anche subito e… “

 

Jessica fermò il suo sproloquio non appena vide Gaia scoppiare a ridere, fragorosamente.

 

“Oddio! Non ci credo! Tu… e Dom!” continuò a ridere lei.

 

“Sì, ma… perché stai ridendo? Non ce l’hai con me?” le domandò.

 

“Avercela con te? Posso capire se fosse successo una settimana fa, probabilmente t’avrei uccisa, qualcosa del genere!” replicò l’amica, con finti sguardo e tono minacciosi. “Ma adesso… oh, Jess, io devo solo ringraziarti!” aggiunse subito dopo, sorridente.

 

“Ringraziarmi?! Mi prendi in giro?” aggrottò la fronte l’altra.

 

“Niente affatto. E’ che se Dom non fosse uscito con te, io stasera non sarei uscita con… Matthew!” confessò la castana.

 

“Ah, ecco chi ha mandato Dom ad avvisarti!” dedusse la mora.

 

“Sì, all’inizio è venuto qui solo per avvertirmi, poi mi ha chiesto di uscire con lui, io ho accettato e… oh mio dio, ho passato una delle serate più belle delle mia vita!” sospirò Gaia.

 

“E così sei uscita con lui, eh? Beh, è davvero carino anche lui, sembra anche molto simpatico!” commentò Jessica.

 

“Scusa, ma tu come fai a saperlo?” s’incuriosì la sua interlocutrice.

 

“Dom ha passato quasi metà serata a farmi vedere foto di loro due assieme, ogni tanto c’era anche il terzo componente della loro band, Chris, giusto?” chiese conferma lei e l’altra annuì. “Ad ogni modo, quei due sono matti da legare! C’erano alcune foto buffissime!” rise lei.

 

“Sì, in effetti Matt sa anche essere buffo, anche un po’ pazzo… ma per lo più è dolcissimo!” commentò Gaia, con occhi sognanti.

 

 

Uh-uh! Qualcuno qui sembra essersi presa una bella cotta!” ridacchiò la sua amica. “Quindi… davvero di Dom non t’importa più?” si accertò, per sicurezza.

 

“Jess, che ti posso dire? In questi anni credo di aver proprio sbagliato tutto. Ho preso un abbaglio che m’ha accecato, offuscandomi quello che davvero avrei dovuto vedere. Ma ora che l’ho finalmente visto, non me lo lascerò scappare!” spiegò lei. “E per Dom non posso che essere felice, almeno so che è in ottime mani. Non so se avrei fatto salti di gioia a saperlo in balia di qualche groupie  scatenata… “ ammise lei.

 

“Meno male! Avevo così tanta paura di averti ferito. Perché sai, a Dominic ci tengo davvero e a quanto pare nemmeno io gli sono indifferente; ma se tu non fossi stata d’accordo, ti giuro che… “

 

“Sai che ti dico? Anche se io fossi stata ancora interessata a lui, credo che semplicemente mi sarei fatta da parte. Del resto, sembra proprio che lui la sua scelta l’abbia già fatta!” sorrise.

 

“Già, e ne sono così felice. Gaia, mi sa che non sei l’unica ad essersi presa una cotta da paura!” ammise l’altra e risero insieme.

 

“Inoltre, mi ha fatto ascoltare anche qualche loro canzone.  Accidenti, sono bravi!” proseguì lei.

 

“Sono anni che cerco di fartelo capire!” puntualizzò l’altra.

 

“Sai, un conto sei tu che cerchi di convincermi, un altro è direttamente uno dei componenti della band che tanto mi volevi far conoscere!” ridacchiò lei. “Sai, Dom ha detto che mi dovevo preparare almeno un po’ per Sabato… “ spiegò.

 

“Vuoi dire che andrai al concerto di Bologna?” intuì Gaia.

 

“Sì , ma.. a questo punto credo proprio che ci sarai anche tu!” commentò l’altra.

 

“Lo spero. Sinceramente, Matt ancora non mi ha detto niente… “ tentennò lei.

 

“Sono certa che lo farà. Vi rivedrete, vero?”

 

“Beh sai, domani mi accompagna a Como. A te non scoccia, vero?” domandò Gaia, un po’ titubante.

 

“Non direi proprio. Semmai scoccerei io voi. Ma non accadrà, perché io non ci sarò. Prenderò il treno nel tardo pomeriggio, perché, sai, domani Dominic mi ha invitato di nuovo a uscire con lui. Non sapevo come dirtelo, ma visto che tu sarai con Matt direi che meglio di così non poteva andarci!” le fece l’occhiolino lei.

 

“Certo che, Jess, siamo proprio partite per questi due!” rise la prima.

 

“Decisamente. Stiamo rischiando il punto di non-ritorno!” rise la seconda.

 

Poi Gaia tornò seria, accigliandosi.

“Ma… davvero Dom ha le canzoni dei Muse nel suo I-pod?” le domandò, perplessa.

 

“No, ci mancherebbe! Ha semplicemente chiesto in prestito l’I-pod di una sua fan al ristorante. Va bene che ama il suo lavoro con tutto se stesso, ma così sarebbe stato un po’ esagerato!” ridacchiò Jess, contagiando anche l’amica, prima che entrambe si raccontassero le rispettive serate nei dettagli.

 

******************************************

 

Dopo qualche tentativo che non lo convinse per niente, Matthew decise che dopo il ritornello non occorreva aggiungere nient’altro. La canzone era già perfetta così, bastava solo ripetere il tutto, con qualche piccola variante.

 

Doveva solo pensare alla melodia e agli arrangiamenti, anche se qualche idea l’aveva già in testa.

Per quello ci sarebbe stato tempo a sufficienza, in quel momento desiderava soltanto concedersi una più che meritata pausa.

 

Uscì dalla sua stanza e percorse il lungo corridoio, fino ad arrivare alla ringhiera, dalla quale si affacciò.

Sentì le porte dell’ascensore aprirsi e girandosi vide uscire Dominic.

 

“Niente ragazza che ti segue in camera? Ok, ho capito. Stasera ti è andata male!” lo canzonò il rosso.

 

“Nient’affatto. E’ stato un appuntamento fantastico, forse il migliore. Sai, questa cosa del bravo ragazzo… non è poi così male!” ammise il biondo.

 

“No, non ci credo! Vuol dire che non le sei saltato addosso, come il tuo solito?” si stupì Matthew.

 

“Solo un bacio. Beh, due. Però molto, molto lunghi!” precisò Dom. “E ti dirò di più. Domani la rivedo!” aggiunse.

 

“Tu non esci mai due volte di seguito con la stessa ragazza, non è da te!” si stupì l’amico.

 

“Lo so, che vuoi che ti dica? Mi sa tanto che Cupido ha colpito anche me con una delle sue frecce!” gli confidò l’altro.

 

“E ti piace come sensazione?” domandò il chitarrista.

 

“Da morire!” sospirò il batterista, facendolo sorridere.

 

“Piuttosto, dove sono finiti i tuoi istinti omicidi? Non mi volevi uccidere?” cambiò argomento il biondo.

 

“Prima. Semmai ora ti bacerei… “ replicò l’altro, ma si accorse troppo tardi di quel che aveva detto. “In senso buono, si intende!” si affrettò a chiarire.

 

“Se si tratta di un tuo bacio, credimi, non ci può essere un senso cattivo. Me lo ricordo.” mormorò Dominic.

 

Tra i due cadde di nuovo quell’imbarazzante silenzio della notte precedente.

 

“Dom… l’abbiamo già fatto quel discorso. “ borbottò Matthew, un po’ irrequieto.

 

“Sì, è vero, l’abbiamo fatto; ma non c’è niente di male nel rivangare un po’ il passato. E’ stato importante, non puoi negarlo!” affermò Dominic, molto più tranquillo di lui.

 

“E infatti non lo nego. “ si tranquillizzò anche l’altro. “Facciamo che se divento gay sarai il primo a saperlo!” sdrammatizzò il frontman.

 

“Se divento gay io… tu sarai il primo della mia lista!” scherzò il batterista.

 

“Guarda che ci tengo!” finse di intimargli l’altro, prima che scoppiassero a ridere insieme, fregandosene altamente dell’ora tarda.

 

“Allora, me lo vuoi dire il perché di tanta improvvisa gratitudine?” gli domandò Dom, non appena si furono ripresi.

 

“Perché è solo grazie a te se stasera sono uscito con Go… Gia… aiutami a dirlo!”

 

“Gaia?” fece finta di tirare a indovinare Dom.

 

“Sì, lei. Pensavo solo di avvisarla e invece… è stato stupendo. E lei mi ha anche chiesto di rivederci. Domani!” annunciò Matt, entusiasta.

 

“Sono davvero contento per te. Ma lo sai che Jessica, la ragazza con la quale sono uscito io… è proprio la migliore amica di Gaia? E’ stata Jessica a raccontarmelo!” gli svelò l’altro.

 

“Davvero? Piccolo il mondo, eh?” ridacchiò il rosso.

 

“Sì, ma… mai quanto quello del web. Allora, dirai a Gaia che sei tu il misterioso ragazzo della chat?”

 

Matthew sorrise, con una luce fiera che gli brillava negli occhi.

 

“Farò di meglio: glielo canterò!”

 

TBC

 

Quanto mi diverte il fatto che tutti riescano a dire il nome di Gaia.. meno Matt, ma garantisco che prima o poi lo imparerà anche lui.

 

Comunque davvero credo che il cellulare di Dom contenga foto così suddivise : 1000 di lui e Matt, 2000 solo di Matt, 1500 solo sue (perché Dom AMA guardarsi ) e.. all’incirca 100 con Chris e Tom, lol!

 

A proposito, spero non ve la siate presa per l’accennino BellDom.. ogni tanto ci ricasco, è più forte di me! ;P

 

Spero vi sia piaciuta anche questa parte, ma come sempre, liberi di dirmi qualunque cosa vogliate.

 

Ammesso e non concesso che sia davvero il capitolo che scriverò, il prossimo sarà muy romantico! ^^

 

Grazie a chiunque continui a seguire questa storia e grazie a chi l’ha aggiunta di recente ai preferiti (ma anche se mi volete lasciare un commentino, mica me la prendo, non pretendo un trattato o chissà che.. va bene anche un ‘mi piace ‘, ‘non mi piace più ‘ )

 

Alla prossima!! Considerando che fra meno di 5 ore mi devo alzare.. sarà anche ora che vada a nanna.. notte!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo IX. ***


Questo avrei dovuto postarlo stanotte (tardissimo, che novità! ) ma efp non ne voleva sapere di caricar ‘sto capitolo, proviamoci adesso:
 
 
Il mio stupido treno ieri sera ha avuto la stupidissima idea di bloccarsi e farci aspettare quasi una stupida ora su uno stupido  binario a metà dello stupido tragitto prima che arrivasse un altro treno… meno stupido, dato che almeno quello mi ha riportato a casetta!
 
L’unica nota positiva di tutto questo? Avevo il mio fedele quaderno appresso , quindi ta-dan, capitolo finito! ^^
 
Ci ho messo giusto quella mezza vita a trascriverlo al pc (sono leeeeeeeeeenta!! Per di più ci si mette anche il mio gatto a distrarmi!)
 
 
Si continua, ma prima… ringraziamenti.. e potrei metterci un’altra mezza vita! Oddio.. ma.. ma quante siete? Sono commossa * piange felice *
 
 
BJgirl: yess, c’ho preso con R&L !! Awww grazie, ma come sei carina, felicissima che ti sia piaciuto.. uhmm forse qui pure Matt e Gaia diventano un po’ ‘meno ‘ cuccioli … ma io non ti ho detto niente!
Felice che approvi sia l’iniziativa da parte di Gaia (Matty un po’ va incoraggiato.. ) e l’accennino BellDom * tira sospiro di sollievo *.
 
Excel88: tesowaaaa (daaaaiii, forse siamo moooolto prossime a incontrarci, che bello!! ), ma grazie! A me fa saltare di gioia il fatto che salti di gioia.. lol! Ahahah, ti ho fatto ridere con una nota a fine capitolo, eureka! Quanto al romanticismo qui.. beh.. fammi sapere se ti ho accontentata… ;)
 
Glitter Princess (nick stupendo, fattelo dire!) : waaaaaaaaaaaaw !! nuova lettrice, che gioia!!  Grazie mille, sei gentilissima! E poi vale doppio se non sei fan di Gaia. Sì, è vero.. l’ha lasciato, ma stellina lei, aveva anche le sue ragioni, non è che lui fosse esattamente un fidanzato modello negli ultimi tempi (colpa di Dom, si sa.. ehehe ) … quella lì che inizia per K io nemmeno la calcolo.
Spero continui a piacerti, ma anche se così non fosse critica pure, ci mancherebbe!
 
Roby: nuuuu! Disastro (cit.) . senza adsl non si vive!! Felicissima ti sia piaciuta la suoneria di Matt (tu riesci a cantarla???? Vedi che ho ragione quando dico che TI AMMIROOOOO!! ) waaaaww, 1000 grazie per le cose stupende che mi dici sempre . Quanto a cosa stia progettando il caro Bells.. eh eh… si vedrà!
 
Lyn: tesorinaaaaaaaaaaaaaaaaaa !! ma bentornata!! Buffo no? Ora quella in ritardo sono io, ahaha! Waaaw felice che approvi tutto, e che cosa meravigliosa m’hai detto !! sei troppo gentile!!
 
Abbs- : prima cosa: ti ho scritto una mail.. ti sarà arrivata? Seconda cosa: grazzieeee infinite, mi hai detto delle cose meravigliose * arrossisce * felice che ti divertano le difficoltà di matt col nome di Gaia eh eh! Boh, nel caso non ti sia arrivata la mail , te lo dico anche qui. Non manca molto. Teoricamente direi che il prox capitolo potrebbe essere l’ultimo e poi ci sarà l’epilogo, ma molto probabilmente può darsi mi esca un capitolo in più, si vedrà! ^^
Ancora grazieee!
 
Padmeskywalker : waaawwwww !! Un’altra nuova lettrice!! Grazie per tutto quel che mi hai detto, sei gentilissima. Uh, che bello, stai scrivendo una Matt Gaia anche tu? Di che periodo?? Che genere? Me già curiosaaa, scrivi, scriviiii!
 
La_Di: wow. Io non ho parole, davvero. Per te devo fare una menzione speciale! Ci sono rimasta quando ho trovato tutte quelle recensioni per cui hai speso un intero pomeriggio (che tra l’altro mi hanno fatto morir dal ridere, specie la più sconclusionata o quando mi odiavi (lol) , ma le ho adorate tutte!!). Nessuno o almeno quasi nessuno si mette a recensire una storia dall’inizio.. tu sei una perla rara.. e io non so davvero come ringraziarti!!!
Questo mi fa sentire però tremendamente, orribilmente, schifosamente in colpa, perché ho visto che ne stai scrivendo una anche tu, ma è + forte di me, le uniche due donnine che mi piace vedere accanto ai due adorati sono appunto queste due… e con i nuovi personaggi non simpatizzo affatto, quindi sowwy, sowwy , sowwy, ma non riesco a ricambiarti… sigh!!
Ho fatto lo stesso discorso anche a AleAle00 (roby), chiedi pure a lei ;)
 
Però (come ho detto a lei  ) ti posso assicurare che, semmai vorrai cimentarti in una BellDom o una Matt/Gaia o una Dom/Jess, sarò più che felice di sommergerti di complimenti!!
 
Per ora ti ringrazio di vero cuore e torno a continuare a sentirmi tremendamente in colpa!!
 
 
Irepa94 : Non lo so.. voi vi siete messe tutte d’accordo per attuare il malvagio piano ‘facciamo piangere la Lu ‘ ? Perché davvero.. non ho parole. Oddio!! Un’altra nuova lettrice. Sei davvero troppo gentile. Che dirti? Onorata se hai scelto proprio questa storia (mio dio? Tutta di un fiato? Pesanteee!! Ma graziee! ) Ben affacciata nel mondo dei Muse, scommettiamo che l’adorerai? Loro sono unici! ^^
 
E ora… capitolo chilometrico, per farmi perdonare il ritardo… almeno spero di farmi perdonare!!
 
 
 

eternally-missed-cover
 
Capitolo IX.
 
“Cosa intendi dire?” si accigliò Dominic.
 
“Che lei capirà tutto quando ascolterà la canzone che ho quasi finito di scrivere!” spiegò Matthew.
 
“Non avrai mica scritto una canzone che dice ‘Ragazza di cui non so pronunciare il nome, guarda che il tizio del web sono io! ‘, perché ti avviso già che io una cosa del genere mi rifiuto di suonarla!” lo sbeffeggiò il biondo.
 
“Per prima cosa, uff, lei ha un nome difficilissimo da pronunciare!” protestò il rosso, sentendosi offeso.
“Secondo, non potrei mai scrivere qualcosa di così palese, prevedibile e banale. Tuttavia, è qualcosa all’interno di questa canzone che le svelerà tutto, tra l’altro è anche il suo titolo. Sono solo due parole, ma per lei significheranno molto di più. Del resto è una cosa solo fra me e lei.” spiegò.
 
“Però… astuto!” si complimentò l’amico.
 
“Lo so!” si pavoneggiò il suo interlocutore.
 
“E, terzo, tu mi dovrai aiutare per forza, che ti piaccia o no. Chris penserò a convincerlo domattina, prima di partire, ma con te comincio già da ora. Mi aiuterai, vero? “ si accertò Matt.
 
“Ovvio che sì, conta pure su di me!” annuì Dom sorridente, per poi farsi più serio e pensieroso.
 
“Che ti prende adesso?” gli chiese l’amico.
 
“Niente. E’ solo che… non lo so, questa cosa che solo tu e lei potete capire… “ borbottò il biondo. “Bells, ma davvero tu vorresti avere dei segreti con me?” gli domandò, imbronciandosi e guardandolo con due occhioni da cane bastonato.
Era sempre una tecnica molto efficace e infatti funzionò ancora una volta.
 
Matthew gli sorrise.
“Hai ragione, a te non posso tener nascosto niente. Dai, vieni in camera mia, ti faccio leggere e ti spiego tutto!” lo invitò e l’altro lo seguì. “Così, poi potremo anche raccontarci meglio com’è andata la serata!” aggiunse, mentre entravano, richiudendo la porta alle loro spalle.
 
 
 
 
************************** (Contemporaneamente)
 
 
Matthew non era l’unico in vena di confidenze.
 
“Jess, sai, io non ti ho detto ancora una cosa… “ incalzò Gaia.
 
“Hai ancora dei segreti? Ma tu non sei una studentessa, tu sei una spia del KGB!” rise l’Americana.
 
“Dai, esagerata!” rise anche l’Italiana. “ Non è niente di compromettente, è solo qualcosa che non ti ho ancora raccontato, o meglio, non l’ho ancora detto a nessuno. E stavolta non c’entra coi Muse… beh, almeno credo!”
 
“Di che si tratta?” si incuriosì l’altra.
 
“All’incirca poco più di un mese fa, mi sono iscritta al forum ufficiale dei fan dei Muse... “
 
“Ma non avevi detto che non c’entrava coi Muse?” la interruppe Jessica.
 
“E’ solo una premessa. E comunque, ho detto  che * forse * non c’entra, perché sto cominciando ad avere qualche dubbio… intendo bei dubbi.” chiarì lei. “ Ad ogni modo, una cosa alla volta! Subito dopo essermi iscritta, quella sera stessa mi ha contattato uno dei ragazzi iscritti e abbiamo cominciato a scambiarci messaggi… “
 
All’incirca un quarto d’ora dopo, Gaia aveva terminato il suo racconto.
 
“E così, tu credi che questo misterioso ragazzo che hai conosciuto su internet sia Matthew?” riepilogò Jessica.
 
“Non lo so… è che ci sono così tante coincidenze, ma allo stesso tempo… è impossibile, no, non può essere lui!” si disilluse l’Italiana.
 
“Amica mia, ti ricordo che in teoria dovevamo solo trascorrere questa breve vacanza qui a Milano e invece… guarda un po’ che ci è successo! Dopo questo io ormai comincio a credere che tutto sia possibile… e dovresti farlo anche tu!” le sorrise l’Americana.
 
“Hai ragione. Magari è così. Sarebbe troppo bello se fosse davvero così!” mormorò lei, con aria sognante, prima che spegnessero la luce e si decidessero a dormire.
 
Del resto, le attendeva una giornata intensa.
 
----------------------------------------------------
 
Al mattino, quando scesero a fare colazione, Matthew e Dom trovarono al tavolo di Chris e Tom qualcosa di inaspettato … o meglio, qualcuno.
 
“Hey, Kelly!” la salutò Dom cordiale, mentre Matt si limitò a un sorriso e a un cenno con la mano.
 
“Visto? La mia mogliettina mi ha fatto una bellissima sorpresa!” esultò Chris, al settimo cielo, stringendosi a lei, guancia contro guancia.
 
“Già, ho lasciato AvaJoe e Alfie a mia madre e ieri sera sono arrivata qui.” spiegò lei, passando una mano fra i corti capelli del marito.
 
“Ieri sera hai detto?” domandò Matt, prima di giungere a un’importante conclusione. “Ecco perché quando sono tornato tu eri già a letto, Chris!” aggiunse, puntandogli contro un indice accusatorio.
 
“Beh… diciamo che forse ci è scappato il terzo figlio!” sorrise lei, accarezzandosi il ventre e stringendo la mano al marito.
 
“Stavolta però voglio una femmina!” dichiarò lui.
 
“Accidenti, Christopher, non sono un distributore di biglie che puoi continuare a riempire di monete, finché non esce quella del colore che vuoi!” mise in chiaro lei.
 
“Beh, qualunque sia il colore, direi che il nostro caro Chris si diverte eccome a inserire monetine!” ridacchiò Tom, finendo per contagiare tutti quanti.
 
“Allora, ragazzi, progetti per la giornata?” si interessò Kelly, mentre facevano colazione.
 
“Io ho appuntamento in centro con una ragazza stupenda!” annunciò Dom, con un sorrisone.
 
“Io vado a Como!” annunciò Matt, felice per aver detto correttamente il nome della città in questione.
 
“E perché?” lo guardò stranita Kelly.
 
“E’ una lunga storia.” si fece misterioso il rosso.
 
“Ti vedi con Gaia, vero?” dedusse Chris.
 
“Ok, è una storia più breve di quel che credessi!” farfugliò, ridacchiando.
 
“Ecco perché sei vestito così elegante!” commentò Chris, notando le sue scarpe da ginnastica blu, i blu jeans con una maglietta esageratamente variopinta, coperta in parte dall’ormai inseparabile giubbino rosso di Christian Dior.
 
“Davvero?” chiese conferma Matt, speranzoso.
 
“No, ovvio che scherzavo! Sei atroce, come sempre!” lo canzonò Chris, ridendo.
 
“Non è vero, sei un figurino, fidati!” intervenne subito Dom a rincuorarlo, mentre fulminava Chris con lo sguardo.
 
Matt sembrò riguadagnare fiducia in se stesso, ma dopo qualche minuto di silenzio, Dominic sbottò.
 
“E a me? Non dite niente?”
 
Cosa si poteva dire a qualcuno vestito sportivo ma casual, con scarpe da ginnastica bianche , jeans neri, con una cintura rossa, una camicia grigia con colletto bianco, abbinata a un gilet nero, il tutto corredato dal giubbino argentato, gemellato con quello di Matt?
 
“Sei impeccabile!” commentarono Matt e Chris all’unisono, forse un po’ sottilmente invidiosi della sua immancabile eleganza.
 
“Così va meglio!” sorrise il biondo.
 
“Immagino che voi due piccioncini vi facciate un bel giretto per la città.” ipotizzò Dom.
 
“Esatto. Il mio orsacchiottone tenerello mi farà visitare i posti più belli!” spiegò Kelly.
 
 “Orsacchiottone  tenerello?!” ripeterono all’unisono Matt, Dom e Tom, prima di scoppiare in una fragorosa risata.
 
Chris sarebbe voluto sprofondare, mentre lanciava alla moglie un’occhiata interrogativa e nemmeno troppo amichevole.
 
“Ok, ragazzi, fine dei giochi, stavo scherzando. Non lo chiamo mai così, volevo solo metterlo un po’ in imbarazzo!” chiarì lei.
 
“E invece, tu che farai, Tom?” domandò Chris, anche per cambiare argomento.
 
“Grazie a voi che avete fatto saltare tutti i vostri appuntamenti, credo proprio che me ne starò qui!” brontolò il manager.
 
“Visto? Non è solo colpa mia!” gli fece notare Matt.  “E comunque, cosa più importante, oh, ti prego, non provarci nemmeno a fare la vittima! Come se ti dispiacesse restare qui a broccolare le cameriere, le receptionist e le bariste!” aggiunse.
 
“Beccato! Che posso dire? Amo troppo la mia vita da single incallito!” ridacchiò Tom.
 
“Ora farei meglio ad andare. Solo una cosa: Chris, goditi pure la tua giornata con Kelly, ma, ti prego, stasera devi concedermi almeno due ore!” lo avvisò Matt.
 
“Mi devo preoccupare?” scherzò Kelly, fingendo di stringere il marito possessivamente.
 
“E di cosa? Ci sarà anche Dom!” la informò il rosso.
 
“Peggio ancora, così è una cosa a tre!” finse di scandalizzarsi Kelly.
 
“Ah-ah, sempre molto spiritosa tu. Ad ogni modo, si tratta di una canzone. Allora, Chris, ci sarai?” domandò Matt.
 
“Sì, ci sarà!” rispose per lui Kelly.
 
“Grazie!” sorrise a entrambi i coniugi il frontman, prima di andarsene.
 
“Farò meglio ad avviarmi anch’io. Beh, che dirvi? Non inserite troppe monetine!” li punzecchiò il batterista, prima di uscire.
 
“Vado anch’io. Chissà mai che sia ancora di turno quella receptionist così carina… “ si allontanò Tom.
 
“Bene. Non ci resta che prepararci ad uscire anche noi!” commentò Kelly, alzandosi, ma Chris la tirò a sé.
 
“Amore, riguardo a prima.. “ mormorò lui.
 
“Sì?” lo guardò lei, mentre gli accarezzava i possenti avambracci.
 
“Sai… orsacchiottone tenerello. Mi piace se mi chiami così!” confessò lui.
 
“Lo sapevo!” esultò lei, dandogli un veloce bacetto.
 
“Però non di fronte ai miei amici!” specificò subito dopo.
 
“Immaginavo anche questo!” ridacchiò lei, prima che si scambiassero un bacio più coinvolto.
 
------------------------------------------------------
 
 
Jessica era appena arrivata.
Dominic le aveva dato appuntamento per le dieci e mezza, proprio davanti alla grata dove si erano conosciuti.
Erano le undici meno un quarto e la ragazza si guardò attorno, inquieta.
 
< Ecco, dannazione a me! Sono arrivata troppo tardi e lui se ne è già andato. Oppure non si è nemmeno presentato. Forse si è dimenticato, forse aveva di meglio da fare. > cominciò ad andare in paranoia, torturandosi una delle sue ciocche scure.
 
D’un tratto, sentì un boato di voci femminili provenire dal fondo della via.
Qualche istante dopo, vide farsi sempre più nitida la figura di Dominic che sopraggiungeva di corsa.
Sempre di corsa, la afferrò per la mano, costringendola a correre insieme a lui.
Si infilarono nella prima via trasversale che trovarono.
 
“Bene. Non dovrebbero avermi visto!” commentò Dominic, trafelato, cercando di riprendere fiato e sistemandosi un po’ i capelli che si erano spettinati per la corsa.
 
“Un assalto di fan, immagino!” commentò lei, sistemandosi nuovamente la fascia che le teneva indietro i capelli.
 
Quei due avevano già molto in comune.
 
“Sì, scusa, errore mio. Non avrei dovuto darti appuntamento in un luogo tanto affollato. Buon per te che oggi non porti le Jimmy Choo!” commentò lui, per poi osservarla meglio.
 
Aveva già avuto modo di notare le scarpe da ginnastica nere. Il resto della sua tenuta consisteva in un paio di jeans grigio chiaro, molto aderenti, abbinati a una camicetta blu, sbottonata quando bastava per lasciare intravvedere leggermente i seni pieni e rigogliosi.
 
 Se prima doveva solo riprendere fiato, dopo quella visione Dominic si ritrovava con la salivazione a zero.
 
“Beh sai, oggi devo affrontare un viaggio, quelle scarpe non sarebbero state d’aiuto!” spiegò lei.
 
“Sei uno schianto!” si complimentò lui, non appena fu di nuovo in grado di parlare.
 
“Grazie, non sei niente male nemmeno tu, damerino!” gli sorrise lei.
 
“Bene. Pare che delle tue ammiratrici non ci sia più traccia. Andiamo?” gli propose.
 
“Aspetta. E la tua valigia?” si interessò lui.
 
“L’ho lasciata al deposito della stazione. Voglio passeggiare comoda io!” spiegò lei.
 
“Te l’avrei portata io per tutto il tragitto!” le confidò lui.
 
“Grazie comunque, mio bel cavaliere, ma non ce ne sarà bisogno!” sorrise lei.
 
“Meglio!” fece spallucce il biondo. “Allora, da che negozio vuoi cominciare?” le chiese.
 
“Nel senso di dare un’occhiata e basta, vero? Perché, sai, dopo il mio ultimo sconsiderato acquisto… “ lo informò la mora.
 
“Dov’è il problema? Ci sono io e io ti voglio far felice!” le sorrise lui.
 
“Sei qui. Con me. Questo mi basta già. “ mormorò lei, un po’ imbarazzata, per paura di aver detto qualcosa di troppo azzardato.
 
Dominic si intenerì.
 
“Aww, ma che carina. Ma non è questo che intendevo. Andiamo, Jess, sono qui, a tua totale disposizione, ho una svariata quantità di carte di credito e una voglia matta di usarle per dello shopping sfrenato, shopping che desidero condividere con te!” spiegò lui.
 
“Ho idea che tu ed io andremo molto d’accordo, sai?” ridacchiò lei.
 
“Allora, dai, dimmi, cosa posso fare per renderti felice? Intendo materialmente felice!”
 
“Beh, se proprio insisti… sai, la mia Gucci si sente un po’ sola… “ insinuò lei.
 
“Questo è lo spirito, ragazza!” approvò pienamente il biondo.
 
“Però, Dom, prima potresti fare qualcos’altro per rendermi felice, non materialmente… “ gli sussurrò la mora, stringendosi al suo petto e accarezzandogli le spalle attraverso il giubbino, alzando il viso per sfiorare il naso contro il suo.
 
“Sì, credo di aver capito. “ mormorò lui, chinandosi su di lei per un bacio dolce, ma anche intenso.
 
“Lascia che ti avverta, Jessica, non so se sarò in grado di comportarmi esattamente da bravo ragazzo anche stavolta. “ confessò lui, con lo sguardo che non poteva fare a meno di ricadere nella sua scollatura, mentre le cingeva i fianchi per stringerla più a sé.
 
Lei gli sorrise, lanciandogli un’occhiata maliziosa che lo colmò di speranze.
 
“Credo che correrò il rischio!” gli fece l’occhiolino, prima di tornare a baciarlo.
 
 
************************** (Contemporaneamente)
 
Gaia aspettava Matthew al binario dove l’aveva avvisato che il treno sarebbe partito, mentre ricontrollava di aver preso tutto.
Matthew sopraggiunse pochi minuti dopo, sventolando la mano festoso già da lontano e agitando il biglietto del treno che teneva nell’altra mano, come se fosse la cosa più preziosa che possedesse.
 
“Ciao, piccola!” la salutò sorridente, mentre convalidava il biglietto.
 
“Ciao, Matthew!” sorrise lei, prima che si avviassero alle carrozze.
 
Matthew si offrì subito di trasportare per lei il suo trolley arancione.
Gaia adocchiò una carrozza semivuota e salirono lì.
 
“Scusami, pensavo sarebbe stato più tranquillo. In genere, un treno alle undici di venerdì mattina non è una scelta così ambita!” commentò lei.
 
“Nessun problema. E poi non prendevo un treno così da una vita! Mi ricorda quando da ragazzino andavo ai concerti delle mie band preferite.” spiegò lui, mentre prendevano posto.
 
“E così anche l’ineguagliabile Matthew Bellamy è stato un fan!” commentò lei, con finto tono solenne.
 
“Certo. E lo sono ancora adesso, per gli artisti che contano!” confessò lui, mentre sistemava il trolley nel vano apposito.
 
“E come ti senti ora che sono gli altri a farsi anche un’infinità di chilometri in qualche caso, per assistere ai vostri show?” gli domandò.
 
“E’ una sensazione fantastica!” ammise lui, mentre si toglieva il giubbino rosso e lei si toglieva la sua giacchetta bianca.
 
“Wow!” esclamò lui, che aveva già avuto modo di osservarla appena arrivato, ma ora aveva una visione completa.
 
“Non è niente di speciale. Sai preferisco stare comoda, quando viaggio!” confidò lei.
 
Infatti indossava scarpe da ginnastica e jeans attillati, con un maglioncino fucsia, corto in vita. I capelli erano raccolti in una morbida coda, che le ricadeva di lato.
 
“Credimi, sei splendida anche quando sei comoda!” le fece l’occhiolino lui, guardandola ammirato.
 
“Grazie!” arrossì lei, incapace di affrontare il suo sguardo.
 
“E poi quelli sono i jeans che avevi quando ci siamo conosciuti!” aggiunse lui.
 
Stavolta fu lei a guardarlo ammirata.
 
“Wow! Non ti facevo così osservatore!”
 
“Lo sono per le cose importanti!” ammiccò lui, facendola arrossire un’altra volta.
 
“Ad ogni modo, complimenti anche a te. “ esclamò mentre si sedevano, uno di fianco all’altra. “Non è facile racchiudere tutti i colori del mondo in una sola maglietta!” ridacchiò, mentre lui guardava a terra, sentendosi a disagio.
“Che però ti sta benissimo!” aggiunse lei, sincera, tornando a farlo sorridere.
 
Il treno era già partito, senza che i due nemmeno se ne rendessero conto.
 
Gaia si accorse di due ragazzi, seduti sul fondo, che continuavano a fissare perplessi Matthew.
Riuscì anche a cogliere i loro discorsi e si mise a ridere.
 
“Che c’è?” le domandò Matt, vedendola così ilare.
“Ho idea che quei ragazzi siano tuoi fan.” lo avvisò lei, indicandoglieli con lo sguardo, ma senza farsi vedere.
 
“Perché? Che hanno detto?” si incuriosì lui.
 
“Il primo ‘Ma quello è il frontman dei Muse ‘ e il secondo ‘Sì, certo , come no? Ragiona: che ci verrebbe mai a fare una star del suo calibro su un treno pidocchioso come questo? In seconda classe, per giunta! ‘ e allora il primo gli ha risposto ‘ Hai ragione. Però gli somiglia come una goccia d’acqua! ‘ e il secondo ‘Io non ci vedo tutta questa somiglianza. Però mi sta venendo voglia di tingermi i capelli di rosso! ‘ “ gli tradusse fedelmente il discorso Gaia, facendolo ridere e ridendo con lui.
 
“Hey, Matt, ce l’hai ancora il cappellino che avevi la prima volta che ti ho incontrato?” gli chiese.
“Certo. Come credi che ci sia arrivato fino in stazione?” rispose lui.
“Perfetto. Dammelo. “ domandò lei e senza obiettare, lui lo prese dal suo zaino, consegnandoglielo.
 
“Mi sa che ti conviene tenerlo su, così… per sicurezza!” glielo infilò, sistemandogli con cura tutte le ciocche all’interno.
 
“Mi sa che hai ragione!” approvò lui.
 
“Guarda, facciamo così… “ disse lei, alzandosi per prendere qualcosa dalla tasca del suo trolley. “Ti faccio solidarietà e me lo metto pure io!” propose, tornando a sedersi e indossando il suo cappellino rosa acceso, cosparso di brillantini.
 
Matthew osservò quel cappellino come una gazza ladra osserva un oggetto luccicante.
 
 
“Facciamo a cambio?” le propose, cominciando a detestare il suo anonimo cappellino nero.
 
“Hai sempre voglia di scherzare tu!” scoppiò a ridere lei, dandogli una giocosa spinta.
 
“Eh già, che burlone che sono!” ridacchiò lui, facendo finta di niente.
 
< Tanto per cominciare, si sarebbe abbinato anche a come sono vestito io! > pensò, un po’ offeso nel suo amor proprio.
 
Ma doveva ammetterlo: quel cappellino le stava d’incanto.
 
Passarono il viaggio tra chiacchiere varie, nelle quali Gaia aveva tentato di scoprire se Matt usasse il PC o se gli piacessero le chat, ma il ragazzo era stato abilissimo nello sviare ogni tipo di indagine con un irreprensibile aplomb.
 
< Mi fa piacere che lei cominci ad aver qualche sospetto, ma se scoprisse tutto ora, si rovinerebbe quello che ho in mente. > pensò lui, prima che, a causa delle ore piccole che aveva fatto per ultimare quella canzone, sfibrato da tutto quel pensare e cullato dall’andamento del treno, Matthew appoggiò la testa alla testiera del sedile, addormentandosi.
 
Gaia rimase un po’ stupita, ma lo lasciò fare, guardandolo intenerita e trovò il modo di ingannare il tempo per un'altra mezz’oretta, prima che il treno giungesse a destinazione.
 
 
 
“Hey, Matt, guarda che tra cinque minuti siamo arrivati!” sussurrò la ragazza, scuotendolo per una spalla, gentilmente.
 
Matt riaprì gli occhi, facendo mente locale su quanto era successo, agitandosi all’istante.
 
“No! Mi sono addormentato! Accidenti a me, scusa, non volevo!” scattò in piedi, gesticolando animatamente.
 
“Nessun problema, probabilmente devo esser più noiosa di quel che credessi. E dire che non ti ho nemmeno parlato dell’Università!” commentò spiritosamente lei.
 
“No! Non devi dirlo neanche per scherzo! E’ solo che sono andato a letto tardissimo. “ si giustificò lui.
 
< Dopo aver lavorato sodo, solo per te! > pensò lui.
 
“Tranquillo, lo capisco benissimo. Non me la sono presa, anzi! Eri tenero!” gli sorrise lei. “E poi, come vedi, ho impiegato bene l’attesa!” aggiunse, mostrandogli l’I-pod che aveva ancora nelle orecchie.
 
“Oh, che carina! Stai ascoltando le nostre canzoni?” sorrise lui.
 
“Beh.. no.. non esattamente… “ farfugliò lei.
 
Matthew tirò il filo per toglierle un auricolare e appropriarsene, per ascoltare con lei.
 
“Chi è questo scimmione e perché sta picchiando la sua chitarra?” esclamò, togliendosi l’auricolare, inorridito.
 
“Hey! Non t’azzardare ad insultare il grande Ligabue!” gli intimò lei.
 
Per tutta risposta, Matt le confiscò l’I-pod, scorrendone la lista.
 
“Ma guarda! Questo Liga-coso è ovunque… ci saranno si e no solo venti canzoni nostre! “ borbottò, restituendoglielo.
 
“Cos’è, sei geloso?” lo punzecchiò lei.
 
“Puoi scommetterci!” ringhiò lui.
 
“Beh, lui è il mio cantante italiano preferito, quindi faresti bene a non prenderlo più in giro!” gli consigliò.
 
“Potrei prenderlo in giro già solo per il nome che si ritrova!” ribatté il rosso.
 
“Matthew… “ lo mise in guardia lei.
 
“Ok, ok, è un artista straordinario. Contenta?” alzò gli occhi lui, facendola ridere. “ Ora possiamo fare un giro nella tua città?” aggiunse, con un tono più soft.
 
“Sì, possiamo. “ sorrise lei. “E comunque, guarda che prima hai controllato male, nel mio I-pod c’è anche tutta la vostra intera discografia!” lo informò, compiacendolo.
 
Appena usciti dalla stazione, Gaia lasciò il bagaglio in custodia al deposito e si preparò a mostrare al suo ospite i luoghi più caratteristici di quella città.
 
Il vento soffiava moderatamente, e con la bella giornata di sole che c’era si riduceva solo a una fresca brezza, per nulla fastidiosa.
Camminarono per un po’, costeggiando il lago, lago che fin da subito aveva affascinato il bell’Inglese.
 
Ma non era solo il lago. Il clima, la gente tranquilla, il paesaggio con le montagne sullo sfondo, i terreni più ripidi e scoscesi che si potevano incontrare man mano che ci si allontanava dal centro.
Matthew adorava già quel posto.
 
Gaia gli fece da Cicerone e lui la riempì di domande sul perché di certi monumenti, certe colonne, certe composizioni floreali e molto altro.
Del resto, Matt aveva sempre avuto una gran sete di conoscenza.
 
Arrivarono a un punto più isolato, con una splendida vista del lago.
Si sedettero sulla panchina che c’era, lasciandosi inondare dalla luce del sole che rifletteva i suoi raggi nell’acqua cristallina.
 
“Piccola, è fantastico qui!” mormorò lui.
 
“Sì, lo so. Anche se praticamente lo vedo tutti i giorni, è uno spettacolo che non mi stanca mai. “ ammise lei, slittando più vicina a lui, con le loro cosce che si sfioravano, cosa che diede un brivido a entrambi.
 
Lei portò una mano sul suo cappello nero, cercando di toglierlo, ma lui la fermò.
 
“No! E se mi vedono?”
 
“Non credo. Non qui almeno. Nessuno bada a niente, è un po’ come i negozi di musica, solo che qui l’attrazione principale è il lago!” spiegò lei, levandogli il capello e togliendosi anche il suo.
 
“Mi mancavano così tanto i tuoi capelli, volevo rivederli. Anzi, voglio fare di più… “ continuò, facendo scorrere una mano fra quelle ciocche di un colore fiammante, rese appuntite dal gel.
 
“Mi piace. “ mormorò lei, appoggiando la testa sulla sua spalla, mentre continuava ad accarezzarli.
 
“Mai quanto piace a me!” fece quasi le fusa lui, avvolgendole un braccio intorno alla vita.
 
“E’ proprio stupendo questo lago!” commentò lui, fissandolo nuovamente.
 
“Ha lo stesso colore dei tuoi occhi. Credo proprio che da oggi lo chiamerò il lago di Matthew!” gli sorrise lei.
 
Un istante dopo, la bocca del ragazzo era sulla sua. Era un contatto gentile, delicato, ma aveva anche certe aspettative.
Aspettative che Gaia soddisfò, dischiudendo le labbra per concedergli quell’accesso tanto richiesto.
 
Matthew voleva baciarla fin da quando l’aveva vista alla stazione, ma voleva aspettare il momento giusto.
Non ci poteva essere un momento più giusto di quello.
 
Il ragazzo esplorò la sua bocca, mordicchiandole lievemente le labbra, accarezzandone i contorni con la lingua, all’esterno e all’interno, per poi decidersi a incontrare anche la sua lingua ma solo per un istante fugace.
Nel mentre, con una mano percorreva i suoi lunghi capelli, intrappolati nella coda, e con l’altra le accarezzava il viso, quasi con riverenza
 
Matthew si separò da lei, osservandola con i suoi splendidi occhi cerulei attraversati da una miriade di emozioni.
Le stesse che ravvivavano i già accesi occhi nocciola della ragazza, che lo fissava sorpresa e rapita.
 
“Questo era il bacio di Matthew. “ le sorrise lui.
 
Lei gli buttò le braccia al collo.
 
“E questa è la risposta di Gaia. “ sussurrò, prima di far incontrare nuovamente le loro bocche, in un bacio che non tardò a farsi più esigente.
Matthew la sistemò sul suo grembo, per poterla stringere meglio ed esplorare con piccoli baci e carezze, il suo viso e il suo collo.
 
Gaia si separò da lui, ricordandosi che si trovavano in un luogo pubblico.
 
“Uh! Così è un po’ troppo. Meglio smettere o non risponderò più di me!” esclamò lei, respirando affannosamente.
 
“Se mi dici così, praticamente mi inviti a continuare!” sogghignò lui, in procinto di avvicinarsi a lei pericolosamente.
 
“Matt!” lo avvisò lei.
 
“Tranquilla, scherzavo. Continuiamo il nostro giro?” propose lui, alzandosi e infilandosi di nuovo il cappellino.
Lei annuì, seguendolo e imitando le sue azioni.
 
Fecero qualche passo, dopodiché Matt si fermò, per darle un bacio breve, ma intenso.
 
“Baciarti così però è concesso, vero?” si accertò, prendendola per mano.
 
“No, non è concesso. “ si fece seria lei, per poi sorridergli “E’ definitivamente richiesto!”
 
Matthew sorrise soddisfatto, mentre la sua mente era invasa dai pensieri.
 
< Bene, bene. Direi che ormai il buon caro Dom non rappresenta più alcun pericolo. Ora mi rimane solo uno scomodo rivale col quale devo ancora fronteggiarmi: end_of_the_world. >
 
TBC
 
Che posso dire? Solo Matthew può avere una mente tanto contorta da arrivare a considerarsi nemico di se stesso ahaah! ;)
 
E’ stato un capitolo di coppiette felici… uhmm forse ho abbondato con lo zucchero, spero di no.. eddai, un po’ di romanticismo ci voleva!
 
Scusate, ma mi sono accorta che stavo trascurando troppo Chrissuccio bello e si meritava un po’ di spazio! Tra l’altro, piccola soddisfazione personale: finalmente ho scritto una scena tra lui e Kelly, finora al massimo stavano solo al telefono, eh, eh.
 
Un po’ di fotine (dite la verità che ci avete fatto l’abitudine ! ):
 
riguardo ai nostri adorati ragazzuoli… questa è la maglietta di Matt che tanto amo (infatti gliel’avevo fatta mettere anche in ‘How.. ‘ ) :
 
 
http://www.virginmedia.com/images/wallpapers/music/muse_1280.jpg
http://i55.tinypic.com/dpd72c.jpg
 
 
Questo è com’è vestito Dom (tra l’altro è anche uno dei miei poster appesi! ) :
 
 
http://www.diatonico.com/wp-content/uploads/2009/09/muse2.jpg
 
 
E questa è la location da sogno del primo bacio fra Matt e Gaia <3 (ma quant’è splendida Como? Aaaawww ) :
 
 
 
http://www.europasorico.com/Images/Photo%20Gallery/Lago%20di%20Como%20da%20lungolago%20di%20Sorico%202%20big.jpg
 
 
Per chi la segue, entro fine settimana forse riesco ad aggiornare anche ‘make me dream.. ‘
 
Nel frattempo, spero vi sia piaciuto questo, ma liberi di dirmi qualunque cosa pensiate, come sempre!
 
grazie a chiunque la segue e chi l'ha aggiunta fra le preferite! ^^  

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo X. ***


Mannaggia a me.. sono sempre in ritardo.. è che ormai la vedo dura aggiornare settimanalmente.
 
Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaw!! Sono sempre più senza parole!!! Ma quanto siete adorabili?? E da dove inizio a ringraziarvi??
 
Un bel respiro.. e via, si comincia:
 
Lyn (nonostante il cambio nick per me rimani Lyn, lol! ): tesowaaaa, ti è arrivata la mia mail dove ti facevo gli auguri il giorno stesso?? Se non è arrivata.. AUGURIIIIIII con 2 settimane di ritardo!! Ehmm sì, mi sa che un po’ tutte attendevano quel bacio… può anche darsi che i piccioncini ci abbiamo preso gusto e vadano avanti anche qui, sai?
Infinite grazieeeee, sei sempre troppo, carina. Troppo.
 
BJgirl: Lol, invidiosa?? Beh, in effetti ‘ste due son fortunate come poche! ;) sowwy se ho descritto così dettagliatamente. Mi ero fatta prendere la mano (è colpa del lago.. anche solo in foto fa effetto.. lol!). Yeees, felice ti sia piaciuto l’orsacchiottone.. in questo capitolo però torna in letargo.. porello! Waaaw, che cosa bella mi hai detto alla fine.. ma anche all’inizio, in mezzo, tutt’intorno.. insomma.. graaazieeeee !!
 
Excel88 . waaaw, prima cosa?? Che amore di avatar hai? Io  ho amata follemente Sailor Moon e ci sono cresciuta insieme, tipo quando Bunny aveva 14 anni io ne avevo 13 .. e così via ahah! Ok, torniamo a noi. Zìì.. i livelli di quel capitolo erano alti.. ma pure questo mi sa che non scherza.. spero non guasti. Grazieeee, grazzzieeee e ancora grazieee, tesowa!!
 
Roby: * arrossisce leggendo l’inizio della prima riga * oh, cawaaa, non ho parole per ringraziarti! Felice ti sia piaciuta la cosa delle biglie, lol! Eh sì, Gaia capirà presto con chi ha a che fare.. doppio lol! Eh sì, anche Jess è molto fortunata. Oh beh.. io per lo più pagherei qualsiasi cifra per vedere Matt e Dom fare shopping assieme  aaaaww.. magari mentre si danno  qualche bacetto tra un acquisto e l’altro! <3
Felicissima ti sia piaciuto il lago di Matthew (io preferisco il Bellamy Lake .. ma quella è un’altra storia!)
 
Bellatrix: wwwaaawwww, grazie, mi hai detto cose meravigliose! Uh, così te l’ha consigliata la -Di? Uh, questa sì che è una sorpresa. Di nuovo grazie.. pure questo capitolo è abbastanza lunghetto, spero ti piaccia ^^
 
La-Di : prima cosa * muore * hai l’avatar di Invincibleeee aaaaaaahhh, sei troppo una grande!!
Seconda cosa: oddio.. fai anche passa parola di questa storiella?? Ma ti giuro, io non so + davvero come ringraziarti, sei troppissimo (lo so non è italiano, chissene.. rende l’idea) gentile, graaaaazie infinite!!  Uh! Giuro che quella frase l’ho messa con innocenza, non c’erano intenti BellDom.. ma sono felicissima se sembra così.. lol! Se conosco il cappellino dorato di Matt? A voglia!! Lo amo.. sia quello che la sua versione alla rovescia, argentato con le stelline dorate. Tra l’altro in un’altra delle mie fic… c’è appunto Matt che ha perso il suo cappellino dorato in circostanze misteriose (ma nemmeno così misteriose )  Dom gliene regala uno identico e lui va in brodo di giuggiole… ma vabbè, qui dominano altrii cappellini ..tra poco vedrai! ;)
Uh! Felice che ti sia piaciuto come è vestito Dom.. io lo amo di più quando è più eccentrico … ma sta una favola anche da damerino!
Super lol riguardo alla frase (la tua Prof è un mito solo per questo ! ) , sicura che non continuasse con ‘… ma per Cristoforo non fece alcuna differenza ! ‘ ? ahhaha
Di nuovo un milione di miliardi di grazzzieeeeeeeee!!
 
Plug In Baby : waaawww! Ma bentornata!!! Ultra felice che ti sia piaciuto il bacio! Lol, non so come le ‘escogito ‘ certe cose, diciamo che mi appaiono immagini in testa e cerco di metterle nero su bianco alla meno peggio..
Grazieee inifinite, cawa!!
 
Nai: wwwaaaaawwww, graziee! che bello , quella maglietta la preferiamo in 2 allora.. anzi fai 3.. Matthew dove lo mettiamo?? * abbraccia forte forte la Nai * tesowina, bisogna organizzare con la Roby!! Uhmm sorry, non volevo ridurti così.. cmq, ti avverto.. altro carico di miele melassoso in arrivo!  (ah sto proseguendo con ‘Pierrot ‘ sono arrivata al momento doloroso.. poi recensisco!!)
Yaaaay! Esulto per quel che mi hai detto riguardo all’aneddoto dei treni .. lol! Diciamo che avevo in mente qualcosa un po’ più strong di ‘stupidissimo ‘.. ma non sarebbe stato.. polite.. eh eh.. cmq lo stupidissimo treno ci ha provato anche ieri a fregarmi.. vabbè , ormai ci prova ogni giorno...
 
Federica: wwwaaaww, ma che bello!! Una nuova lettrice a questo punto!! Sono troppo contenta e tu sei troppo gentile, grazie mille, spero continui a piacerti.
 
Miss Jooones, Patri… vi ho un po’ perse di vista.. spero che ‘sta storiellina vi piaccia ancora, altrimenti grazie infinite per averla seguita prima! ;)
 
Ok, dopo mezzo capitolo di ringraziamenti (doverosissimi!! ) , si continua.
 
Vi avverto che l’appuntamento fra le due coppiette prosegue, quindi lo zucchero non mancherà… (siete ancora in tempo per salvarvi!!)
 
 
 

eternally-missed-cover
 
Capitolo X.
 
“Sei davvero testarda, eh?” commentò Dominic, seduto a un tavolo con Jessica, mentre si gustavano le loro ordinazioni.
 
"Dopo tutto  quello che hai fatto per me, questo mi sembra davvero il minimo: il pranzo lo offro io e non voglio sentire obiezioni!" insistette lei. "Solo che... ovviamente io non posso arrivare ai livelli del Savini... ti devi accontentare di questo!" aggiunse, sentendosi un po’  a disagio.

"Vuoi scherzare? Mi hai portato a mangiar pizza. Pizza Italiana. Pizza Italiana in Italia!" le fece un sorrisone a trentadue denti Dom, tagliandosi l'ennesima fetta della sua farcitissima Capricciosa. “Una pizza buonissima tra l'altro!" aggiunse con un sorriso ancora più grande, gioioso come un bambino. "Sai come rendere un ragazzo felice!" bofonchiò soddisfatto, bevendo un po’  di birra dal suo boccale medio.

"Sono contenta che ti piaccia!" commentò lei, più sollevata, mentre era intenta a tagliare la sua molto più semplice Margherita.

"Ad ogni modo, è la compagnia che è impagabile!" le sorrise lui, prendendo la sua mano nella sua.

Lei gli sorrise in risposta, ma dopo qualche secondo lo guardò come se si aspettasse qualcosa da lui.

"Dom, per quanto mi piaccia tenerci per mano... queste pizze non si tagliano da sole, anzi, sono anche piuttosto difficili da tagliare!" commentò lei e lui rise in approvazione, lasciandole libera la mano.

Da lontano, Jessica aveva già visto una ragazzina, poco più che quindicenne, guardare con una certa insistenza al loro tavolo, per questo non si stupì più di tanto quando la vide avvicinarsi, con passi parecchio incerti.

"Scusami... ma tu... tu sei? " domandò titubante a Dominic, in un inglese decisamente penoso.

"Sì, sono io!" la anticipò lui, facendole un sorriso caloroso.

Un po’  goffamente, la ragazzina appoggiò a terra lo zaino di scuola che aveva in spalla, aprendolo e tirandone fuori diario e una penna dal suo astuccio, per poi allungarli in direzione del bell'Inglese.

"Posso?" domandò tentennante lei.

Jessica osservava la scena, in tutta tranquillità.

"Sicuro!" acconsentì lui, prendendo penna e diario. Quando lo aprì, fu compiaciuto di vedere  che era pieno zeppo sia di testi delle loro canzoni, sia di foto, di gruppo, ma per lo più di lui soltanto.
Lui era il suo preferito.
 
 
Dominic provò a chiederle il suo nome, intenzionato a farle una bella dedica, ma la ragazza era troppo emozionata, confusa, o più semplicemente, lui aveva parlato troppo veloce e nonostante fosse una frase semplicissima non lo era certo per lei, troppo digiuna d’inglese per poterlo capire.
 
Jessica attirò l’attenzione della ragazza dalla sua parte e le sorrise.
 
“Jessica!” disse, indicandosi e poi indicò lei, in attesa di una risposta.
 
Finalmente la ragazza capì.
 
“Sarah!” esclamò, contenta.
 
Dominic scelse una foto di lui soltanto che più gli piaceva e le scrisse una dedica accanto, firmandosi, per poi restituirle diario e penna con lo stesso sorriso che ancora non lo aveva abbandonato.
 
“Grazie!” gli sorrise lei, colma di riconoscenza, per poi girarsi anche verso Jessica “Grazie!” ripeté sorridendo anche a lei, prima di andar via.
 
“Cosa sarà stata? La quinta fan che ti avvicina da quando siamo entrati?” commentò Jessica, una volta rimasti soli.
 
“Forse era già la sesta. Del resto, siamo in pieno centro, in una pizzeria affollata, un sacco di ragazzi a quest’ora escono dalle scuole, quindi è normale che succeda. Anche se… mi dispiace.” si giustificò Dominic, con aria colpevole nell’ultima parte.
 
“E di cosa? Mi piace osservarti. Sei così carino con le fan!” commentò lei, mentre sorseggiava la sua Diet Coke e faceva segno al cameriere che poteva portar via il suo piatto, ormai onorato a sufficienza.
 
Dominic fece altrettanto col suo piatto, ringraziandolo con la sua consueta gentilezza.
 
“Sei stata molto carina anche tu con loro. Grazie!” mormorò lui.
 
“Non vedo perché non dovrei esserlo. In fondo non fanno niente di male.” spiegò lei. “Anche se… magari potresti anche cercare di metterti meno in mostra, ti pare?” aggiunse.
 
Lui scoppiò a ridere.
 
“Ti dirò, è Matt quello più riservato, che quasi sempre fa di tutto per non farsi riconoscere. La verità è che… a me piace!” ammise il ragazzo.
 
“Non mi sorprende, tu sei Mr. Guardatemi! “ lo prese in girò lei. “Ad ogni modo, sai, se fossi famosa anch’io credo che farei esattamente come te. Deve essere una bella sensazione essere riconosciuti ovunque si vada!” aggiunse lei.
 
 
“Beh, no… non proprio ovunque. Ad esempio, proprio nei tuoi amati States, lì non siamo ancora così famosi, anzi… direi quasi per niente.” la informò.
 
“Allora dovevo portarti a mangiare lì!” propose spiritosamente lei.
 
“Sarebbe stato un po’ problematico tra trasporto e fuso orario, ma sì… poteva essere un’idea!” ridacchiò lui “Dai, ne riparleremo quando cominceremo il tour negli States!” aggiunse.
 
“Volentieri, se non mi sarò già trasferita a Londra!” annunciò lei.
 
“Verrai a stare stabilmente a Londra? Ma questa è una notizia fantastica!” esultò lui. “Dovremmo brindare con lo champagne, ma birra e coca andranno bene comunque!” continuò, invitandola a scontrare il suo bicchiere con il suo boccale.
 
“E comunque, fidati, presto sarai famosa anche tu!” le confidò.
 
“Che vuoi dire?” si accigliò l’Americana.
 
Lui le fece gesto di sedersi in braccio a lui e lei lo accontentò, alzandosi dal suo posto.
 
“Nel giro di qualche mese, la gente ti riconoscerà per strada e dirà ‘Ma quella è la ragazza che ha fatto breccia nel cuore del batterista dei Muse!’ ” spiegò l’Inglese, dondolando lentamente con lei sul suo grembo e appoggiando il mento nell’incavo fra il collo e la spalla della ragazza. “Per quel che mi riguarda lo potrebbero già dire già ora: è la verità!” ammise lui, scostando il viso  e guardando a terra, un po’ imbarazzato.
 
Lei gli accarezzò il viso con una mano, costringendolo a rialzare gli occhi e guardarla.
 
“Oh, Dom, come sei dolce! Anche tu hai fatto breccia nel mio, anche se ci conosciamo da così poco… non saranno nemmeno cento ore! Non staremo correndo un po’ troppo?” si allarmò lei.
 
Dominic le prese entrambe le mani, intrecciando le dita con le sue.
 
“Correvamo stamattina, quando stavamo fuggendo dalle mie fan. Ora stiamo andando al ritmo giusto, il ritmo a cui vanno due persone che stanno così incredibilmente bene insieme!” le sorrise lui, lasciando la presa.
 
La ragazza si sciolse, girandosi per dargli un bacio, incurante di dove si trovassero. Del resto stavano in un angolo abbastanza appartato e non è che fossero di intralcio ai camerieri.
 
“Hey, Dom, sicuro di non essere stato un poeta in una vita precedente?” gli domandò a fine bacio, alzandosi.
 
Lui imitò le sue azioni e la seguì, mentre andava a pagare alla cassa.
Con il solo sguardo, la ragazza si accertò che lui non provasse a giocare qualche scherzo e conservò soddisfatta lo scontrino, come se fosse il trofeo di una battaglia, mentre lui le faceva strada verso l’uscita.
 
“Jess, la verità è che tu non sei come le altre. Con te sono me stesso, Dominic: un ragazzo qualunque. Ok, vogliamo aggiungere un ragazzo qualunque, inquietantemente bello?” precisò.
 
“Un ragazzo qualunque, spaventosamente modesto!” alzò gli occhi lei, mentre passeggiavano.
 
“Il punto è che, Jessica, prima di incontrare te, l’unica ragazza con la quale sono stato visto in giro assieme più di una volta è… mia sorella! Insomma, se non sei ancora finita nel mio letto è perché a te ci tengo, sei importante per me, mi sono bastate meno di cento ore per capirlo!” le spiegò. “Questo non significa che non ti voglia portare a letto, lo voglio eccome! Ti ci porterei anche subito!” fece l’errore di aggiungere, incasinandosi.
 
“Dominic!” lo rimproverò lei, arrossendo a vista d’occhio e accelerando il passo per seminarlo.
 
Lui la raggiunse subito.
 
“No, scusa! Non volevo dirlo. Cioè, sì… ma non così. Dannazione a me, ero partito così bene… dimmi che non ho rovinato tutto... sai, non ho molta esperienza in questo genere di cose. “ si agitò lui.
 
Stavolta fu lei a prendergli le mani nelle sue, sorridendogli.
 
“Credimi, sei molto più bravo di quanto tu non creda!” lo tranquillizzò, con un bacio. “Ad ogni modo, rettifico quella cosa che ho detto prima sulla tua vita precedente!” aggiunse, facendolo ridere.
 
*************************** (Contemporaneamente)
 
“Piccola, vieni!” la chiamò Matt, prima di fiondarsi nell’ennesimo negozio.
 
Loro due avevano optato per un panino mangiato per strada, per il semplice fatto che Matt non voleva saperne di rinchiudersi dentro quattro mura e perdere così l’opportunità di continuare a visitare quel posto che gli stava piacendo ogni minuto di più.
 
Gaia si era quasi pentita di averlo portato ai negozietti che costeggiavano la sponda, dove per lo più vendevano souvenir tipici da turista.
La ragazza non aveva fatto bene i suoi calcoli: Matthew in fin dei conti era un turista. Un turista che sembrava amare i souvenir in modo quasi morboso.
 
Nel giro di poco più di quaranta minuti era riuscito a comprare di tutto: un numero indefinito di guide, di cui una addirittura in italiano, per divertirsi a leggere quelle parole che giudicava buffe; un paio di quelle tipiche biro con dentro l’acqua e una barchetta di plastica che galleggia al suo interno, con la scritta ‘Lake of Como ‘ su un lato, una T-shirt bianca con la foto del lago, una riproduzione del lago dentro una palla di vetro, con la neve che scende ed una quantità sconcertante di cartoline e magneti.
 
E l’entusiasmo che manifestava ogni volta che vedeva un oggetto che catturava il suo interesse era a dir poco contagioso, ricordava quello di un bambino vispo e curioso, che non riesce a star fermo un attimo.
 
Gaia non poteva fare a meno di trovare tenerissimo quel suo atteggiamento.
Si poteva facilmente abituare a tutto questo.
 
< Cos’altro potrebbe voler comprare che non ha già? > si chiese lei, seguendolo e quando lo vide davanti a uno specchio, intento a provare cappellini colorati, con al centro la grossa scritta ‘I ♥ Como ‘, realizzata con glitter dorati.
 
“Secondo te, quale mi sta meglio?” le chiese, provandosene prima uno blu, poi uno bianco, uno porpora e infine uno verde.
 
“Non saprei… tutti!” ammise Gaia, dopo uno scrupoloso esame. Ed era la verità. Qualunque cosa si mettesse addosso quel ragazzo, anche la più stupida, la più insulsa, gli stava sorprendentemente bene, forse per l’innata naturalezza con cui la indossava, come se fosse stata creata appositamente per lui.
 
“Perfetto, allora il problema non si pone. Li prenderò tutti!” sorrise lui, soddisfatto.
 
Gaia scosse la testa, divertita, mentre lo guardava andare alla cassa.
 
Lo vide tornare, agitando il suo sacchetto, che conteneva anche il suo semplice cappellino nero, ora rimpiazzato da quello blu.
 
“Matthew, guarda che sono negozi per * turisti *. Plurale. Tanti. Quindi, lascia qualcosa anche a agli altri!” lo prese in giro lei, una volta usciti. “Non oso immaginare cos’hai combinato la prima volta che hai visto Milano o Roma!” aggiunse, ridendo.
 
“Credimi, non lo vuoi sapere!” rise lui. “E comunque, spiritosona, questo è per te!” le annunciò, in tono più soft, estraendo dal sacchetto un cigno di peluche e consegnandoglielo.
 
“Ma che carino che sei! Grazie, Matt!” fece un sorrisone lei, mentre stringeva il morbido peluche, intenerita.
 
“Visto? Riesco anche a pensare a qualcun altro, oltre che a me!” le fece l’occhiolino.
 
“Mi vuoi davvero dire che non ne hai preso uno identico per te?” lo guardò con diffidenza lei, incrociando le braccia. Ormai stava cominciando a conoscerlo.
 
“Beh, sì, ovvio. Ma che c’entra? Almeno ho pensato anche a te!” si giustificò lui.
 
“E’ vero. E lo apprezzo davvero tanto!” gli sorrise.
 
“Davvero? Allora… potwesti wingwaziawmi a dovewe… “ la stuzzicò lui, parlando di proposito con un’esagerata erre moscia.
Aveva notato quanto cominciava a piacere alla ragazza quel suo amabile difetto di pronuncia.
 
Per tutta risposta, Gaia gli si avvicinò, avvolgendogli un braccio intorno al collo, mentre con l’altra mano gli accarezzava una spalla.
 
“Uhmm… sì. Credo di poterlo fare.” mormorò, prima di baciarlo. Lo sentì sorridere durante il loro bacio, mentre posava delicatamente le mani sui suoi fianchi, per cingerla meglio.
 
“Ad ogni modo, lo sapevo che avresti comprato qualcosa che avesse a che fare con i cigni, ho notato come ti sono piaciuti quando siamo andati a vederli da vicino!” osservò lei, separandosi da lui.
 
“Li adoro. Sono animali così affascinanti! E poi è stato divertente dar loro da mangiare!” commentò lui, sorridendo al ricordo.
 
“Sì, lo so, ho le foto che lo provano. Vedi? Posso ricattarti!” finse di minacciarlo lei, prendendo la sua fotocamera digitale. “Anzi, no, ricattarti un accidente! Sono semplicemente bellissime… “ mormorò lei, riguardandole insieme a lui.
 
“In effetti, avrei proprio giusto bisogno di un servizio fotografico. “ commentò lui.
 
“Esagerato, non sono a quei livelli!” ridacchiò lei.
 
“No, ma mi hai dato un’idea, sai? Prima o poi farò fare ai Muse un servizio fotografico qui, forse anche un’intervista!” decise lui. “Intanto domani vedremo se anche Bologna ha da offrirci qualche luogo suggestivo… “
 
“ ’Vedremo ‘ nel senso di tu e i tuoi amici, giusto?” domandò lei.
 
“Perché? Tu per domani hai già qualche altro impegno?” le chiese lui.
 
“No, certo che no. E’ solo che… non me l’avevi ancora chiesto, quindi pensavo… “ bofonchiò lei.
 
“Ma, piccola, è talmente ovvio che mi sembrava superfluo chiedertelo. Vieni qui!” mormorò lui, stringendola fra le sue braccia.
 
“Sono una ragazza che ama le tradizioni, quindi mi aspettavo un invito ufficiale. “ si giustificò lei, alzando lo sguardo verso di lui e perdendosi nel mare cristallino dei suoi occhi.
 
“Bene, vuoi un invito ufficiale? Lo avrai!” l’avvisò lui, inchinandosi davanti a lei, con fare solenne, prendendole entrambe le mani.
 
“Oh, dolce Donzella, mi farete l’estremo onore di voler essere mia gradita ospite allo spettacolo che terremo domani, non molto distante dalle vostre terre? Garantisco che il trasporto non sarà un vostro cruccio. Mia diletta, dite solo di sì!” proferì lui.
 
Lei rise.
 
“Sapete, Messere, non vi nascondo che siete il Cavaliere più stravagante che conosca, tuttavia accetto il vostro invito e vi ringrazio di vero cuore!” stette al gioco lei, facendogli perfino un inchino riverente.
 
“C’è un modo in cui il Cavaliere può sincerarsi che la Donzella sia davvero intenzionata ad accontentarlo?” la sfidò lui, alzandosi.
Gaia non parlò nemmeno, semplicemente lo tirò a sé, dandogli un bacio intenso.
 
“Il Cavaliere ha ancora qualche dubbio?” gli chiese giocosamente alla fine.
 
“Uh! No, la dolce Donzella è stata molto convincente!” replicò lui, un po’ stordito.
 
“Matthew, credo che però per domani ci sia un problema: io non ho il biglietto!” finse di allarmarsi lei.
 
“Non hai il biglietto? Ma questo cambia tutto! Mi dispiace, ma temo proprio che non potrai venire!” si finse irremovibile lui.
 
“Uh, davvero? Ma che peccato… “ si rattristò lei, mentre passava le dita sul glitter del suo cappellino blu e l’altra mano gli faceva dei grattini dietro il collo. “Io pensavo che si potesse fare un piccolo strappo alla regola. “ continuò la sua supplica.
 
“Vieni qui, piccola fuorilegge!” rise lui, solleticandola ai fianchi, facendola ridere.
 
“Allora? Adesso qual è il programma?” si interessò lui.
 
“Sono le tre, ho ancora due ore e mezza prima del treno, bastano e avanzano per farti vedere un posto che sono certa ti piacerà. Però, spiacente, lì non ci saranno negozi!” lo avvisò.
 
Quando però, con i dovuti mezzi, giunsero in uno dei paesini nelle vicinanze, passeggiando per un bosco, da dove si poteva godere di una panoramica della città, del lago e delle colline, con le montagne come sfondo, Matthew non sentì nemmeno lontanamente la mancanza di un negozio.
Quello era il posto adatto per trarre una grande ispirazione.
 
Il tempo sembrò volare e in breve giunse il momento di salutarsi.
 
“Sicura che posso lasciarti sola qui?” si accertò lui, mentre andavano a recuperare il trolley.
 
“Sì, certo, Jessica mi ha mandato un sms, ha detto che il suo treno sarà qui tra una mezz’oretta. L’aspetterò qui. “ spiegò lei. “Tu che fai? Prendi un treno?” gli domandò.
 
“No davvero. Ho fatto il ragazzo normale anche troppo, per oggi. Ora torno ad essere la rockstar stra-viziata che può permettersi il lusso di farsi venire a prendere direttamente dalla navetta del suo hotel!” ridacchiò lui. “L’ho chiamato un’ora e mezza fa, sarà qui a momenti.” spiegò.
 
“Certo che la tua amica deve aver proprio fatto colpo su Dom. Uscire con lui due volte è un po’ come trovare un quadrifoglio!” commentò Matt.
 
“Porta fortuna?” azzardò Gaia, guardandolo confusa.
 
“No, è una rarità!” rise lui.
 
“Dillo a me, che non sono nemmeno riuscita a uscirci una volta!” gli ricordò la ragazza.
 
Istantaneamente, Matthew perse ogni voglia di ridere.
 
“Cos’è? Hai forse qualche rimpianto?” le domandò, un po’offeso.
Gaia rise, abbracciandolo forte.
 
“Gelosone. Io l’ho già trovato il mio quadrifoglio!” gli sussurrò all’orecchio.
 
---------------------------------------------------------------
 
“Mamma! Ti giuro che è la verità!” protestò Gaia, durante il suo ennesimo tentativo di convincere la madre di quanto era successo in quei giorni.
 
Jessica osservava la scena in disparte. Dato che la madre di Gaia, così come un po’ tutta la sua famiglia, non sapeva una parola d’inglese, stavano parlando in italiano e lei non capiva granché, poteva solo affidarsi al gesticolare e alle poche parole che ricordava.
 
“Sì, sì, certo. Sei stata a quel concerto e alla fine il cantante ti ha chiesto di uscire!” riepilogò scettica la madre.
 
“No, non il cantante. Dom, il batterista!” precisò la figlia.
 
“Ah, sì, certo, quello che poi è uscito con Jess!”
 
Sentendo il nome di Dom e poi il suo, Jessica annuì, tutta contenta.
 
“Esatto, mamma, motivo per cui io sono uscita con Matt, il cantante… e poi è successo tutto. E domani ci rivediamo!” spiegò la figlia.
 
“Gaia, tesoro, non c’è bisogno di inventarti tutto questo film. Se vuoi andare a un concerto in più, va’ e basta. Tanto a scuola stai andando bene, quindi un po’ di svago te lo meriti. Andate pure, tu e Jess e trovatevi un posto dove passare la notte. Tanto lo so che sai badare a te stessa!” le sorrise la madre, tornando nell’altra stanza.
 
“Uff, non mi vuole proprio credere!” sbuffò l’Italiana.
 
“Però ti ha dato il permesso?” chiese l’Americana.
 
“Sì, ma… “
 
“Fidati, è quello che conta. E domani mattina vedrai che comincerà a crederci!” le assicurò l’amica.
 
“Perché domani mattina? Hey, Jess, sai qualcosa che io non so?” si insospettì l’altra.
 
“Sì, ma non ho alcuna intenzione di rivelartelo!” le fece una spiritosa linguaccia l’altra.
 
-----------------------------------------------------
 
Poco prima delle nove e mezza, Matt aveva radunato Chris e Dom nel primo studio nelle vicinanze dell’hotel che era riuscito a trovare.
 
Aveva appena finito di eseguire al pianoforte la nuovissima canzone che aveva scritto, incontrando il consenso entusiasta dei due.
 
“Matt, complimenti, è davvero fantastica!” si complimentò Chris, mentre Dom annuì con un sorrisone.
 
“Ne sono felice. Ad ogni modo, il piano lo metterò solo nella parte prima del ritornello finale. Per lo più voglio solo la chitarra e voglio qualcosa che inizi soft ma poi diventi bello carico. “ spiegò Matthew. “Voi avete già in mente qualcosa?”
 
Matt provò ad eseguirla con la chitarra, da solo la prima volta, poi la seconda volta Dom e Chris cercarono di trovare un modo per introdurre basso e batteria, pur non avendo ancora le idee ben chiare.
 
Continuarono senza sosta, andando per tentativi, finché già verso le undici e venti la canzone poteva già dirsi completa e più che soddisfacente.
Chris e Dom scrissero gli spartiti, dopodiché la eseguirono tutti un’ultima volta, che riuscì ancora meglio delle precedenti.
 
“Ottimo lavoro, ragazzi. Direi che così è perfetta. Domattina avvertiremo Tom che ci sarà un’aggiunta in scaletta. E nel pomeriggio, durante il sound-check lavoreremo un po’ sugli effetti. “ commentò fiero Matthew.
 
“Vedrai come ci resterà Gaia, non appena la sentirà!” commentò Dom, sorridendo all’amico.
 
“Tanto per cominciare, ora non so nemmeno più se effettivamente lei ci sarà domani. “ lo avvisò il rosso, pensieroso.
 
“Uh? Che vuoi dire? Bells, che hai combinato?” domandò perplesso il biondo.
 
************************************ (Contemporaneamente)
 
Era stata una giornata intensa e piena di bei momenti, ma comunque estremamente stancante.
 
Infatti, Jessica si era già messa a letto e a breve anche Gaia avrebbe seguito il suo esempio, ma prima c’era qualcosa che doveva fare, un impulso a cui non sapeva resistere.
 
Accese il suo portatile, diede una rapida occhiata alla sua casella di posta e poi si collegò al muse messageboard, con la speranza di trovare qualcosa.
 
E fu così, perché non appena effettuò il log-in, osservò sorridente aprirsi quell’altra finestra a cui oramai si era piacevolmente abituata: end_of_the_world le aveva lasciato un messaggio privato, poco dopo le nove di sera.
 
Ma quello che lesse la sconvolse:
 
‘Ciao, Missed, non crederai mai a quello che sto per dirti. Non mi chiedere come ho fatto, ma ci sono riuscito, mi sono liberato da alcuni impegni che avevo e siccome è un viaggio che credo di riuscire ad effettuare in giornata, domani potrò raggiungerti a Milano… perché sei ancora lì, vero? Finalmente ci potremo incontrare! Dimmi che ci sarai, Missed, dimmi che riuscirò a dare finalmente un volto e una voce alla ragazza che mi ha rapito il cuore. Speranzoso di incontrarti, tuo End. ‘
 
TBC
 
Capito ora cos’ha in mente il caro Matthew? ^^
 
Tra l’altro scusate.. ma l’immagine di lui maniaco dei souvenir mi tormenta! E’ che davvero.. ce lo vedo troppo a far razzia di qualunque cavolatina rechi il nome del luogo che sta visitando!
 
Quanto all’immagine di Matthew che da da mangiare ai cigni (che esiste sul serio!) beh… è amore allo stato puro!!
 
Spero continui a piacervi, ma come sempre, accetto ogni genere di parere… coraggio, non siate timidi! ^^
 
Con ogni probabilità … il prossimo capitolo sarà l’ultimo.
 
Per chi segue le altre mie storie.. appena riesco aggiornerò anche ‘Make me dream… ‘ , anche se forse è più probabile che arrivi prima  il seguito (a 4 mani stavolta, ihih) di ‘You feel so good you make me s-s-stutter ‘ (ehmm come dire.. lì Matt e Dom sono decisamente l’opposto di quel che sono qui.. lol! )
 
Besos.. è tardino anche stavolta.. notte,notte

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo XI. ***


Ma Buonaseraaaaaa…. Stavolta sono meno notturna del solito, lol!
 
Anche se ho passato notti quasi insonni per scrivere questo capitolo (ci si è messo anche uno stupidissimo treno totalmente buio ad impedirmi di proseguire, uff!).
 
Prima, come di consueto, i ringraziamenti.
Inutile dirvi che sono sempre più commossa.
 
Excel 88 : Tesowaaaaaaaa, ma grazieeeee!!! Eh sì, qualcosina succede, credo anche sia facile immaginare cosa! ;P
 
BJgirl: zzììììì, felice che approvi il matt drogato di souvenir, lol! Eh sì, Matt è un po’ cattivello, ma suvvia… fa parte del suo fascino! Quanto a Jess, uhmm mi sai che ci hai preso! Volevi un capitolo lungo… mi sa che ti ho accontentato, che dici? Grazieeee, come sempre, cawaaa!
 
 
Lyn: ma tesowaaaa, non finirò mai di ringraziarti!! Uh, mo’ vado in ansia.. sarà un Signor capitolo? Ai posteri l’ardua sentenza! Ti assicuro che mi lasci sempre recensioni magnifiche, non potrei chiedere di meglio! Aaaww
 
Starshine: grazie, carissima, sei davvero gentile! Felice di averti incuriosito, spero di non deluderti!
 
 
Plug In Baby: yaay! Felice di averti confuso le idee! E grazie del chiarimento, qundi graziiieee con o senza commento, cawaaa! ^^
 
Kirale92: (ti ho scritto una mail, ma forse non è arrivata..) cmq, uuuhh, un’altra nuova lettrice, sono onorata! E ti ringrazio anche per le critiche, servono, credimi (anzi, se vuoi spiegarmi nei dettagli cosa non ti è piaciuto te ne sarei grata!), ma soprattutto ti ringrazio per quello che hai detto sui personaggi.. * si commuove* ma, come chiunque si cimenti nelle ff sui personaggi reali, non ho certo la pretesa di indovinare il loro carattere! ;)
 
Roby: tesowaaaaaa (domani, yessss!!) zì , zì, la carta ha il suo fascino, è innegabile. Felicissima che ti siano piaciuti i due puccini in quelle versioni! ^^
 
Nai : (*ripete : (domani, yeeessss!!) ) ma grazieee infinite, tesowina bellaaa,. Concordo su quanto sia puccio Matt.. almeno qui… perché a volte mi diventa alquanto perverso.. dipende dalle ff.. lol! Se i cigni peluche esistano effettivamente non lo so, ma sarebbe una bella idea.. io comunque voglio i cappellini glitterati !Beh dai.. chissà mai che Matt torni a Como ogni tanto.. ovvio, se Gaia non è lì pronta a sparargli a vista, ahahah!
 
La-Di: caaaaawaaaaa, ma che bello essere odiate/amate da te! ^^ Ok, ora vedrai cos’ha in mente Matt,che sia megalomane è un dato di fatto! ;) Felicissima che ti piacciano sia il Matt morboso turista che il Dom bravo ragazzo (oddio, detto così sembrano i modellini di due pupazzi in vendita nei migliori negozi di giocattoli, ahaha!!) . di nuovo grazieeeeee!!
 
 
E ora eccovi questo luuuuuuuuuuuuuuuuungo, lunghissimo capitolo, ma davvero… tagliarlo non aveva senso, quindi, mi spiace , ma ve lo dovrete sorbire tutto in una volta:
 

eternally-missed-cover
 
Capitolo XI.
 
******************* (Contemporaneamente)
 
“No, Bells, forse non ci siamo capiti: tu non esci di qui finché non mi spieghi che pasticcio hai combinato!” gli intimò Dom, chiudendo la porta della sala prove, per impedirgli di uscire.
 
“Non è proprio un pasticcio… diciamo che ho depistato alcune indagini!” farfugliò Matthew.
 
“Scusa, devo essermi perso qualche passaggio. Oggi sei uscito con Gaia o sei passato da Scotland Yard?” lo prese in giro il biondo.
 
“Spiritoso! Certo che sono uscito con lei ed è appunto lei che si è messa a farmi domande strane, per sapere se uso spesso il PC, se mi piacciono le chat e cose del genere. Ha dei sospetti, capisci?” chiarì il rosso.
 
“Sospetta che tu sia il ragazzo del Web?” domandò il batterista.
 
Il cantante si limitò ad un semplice cenno affermativo.
 
“Scusa, ma… non dovresti essere felice di questa cosa?” proseguì Dom.
 
“Vuoi scherzare? E’ una tragedia!” si disperò Matt.
 
“Credo di essermi perso un’altra volta!” sbuffò il suo interlocutore.
 
“Ma come? Non capisci, Dom? Chi mi assicura che lei non sia interessata a me solo perché ha il dubbio che io possa essere il ragazzo del web?” spiegò Matt, con una gesticolazione spropositata, segno che si stava innervosendo.
 
“Matt, tu ti rendi conto che * sei sempre tu * il ragazzo del web, vero?” gli chiese Dom, scrutandolo con fare apprensivo.
 
“Ovvio che sì, ma non è la stessa cosa! Io devo capire se ora come ora le piaccio io… o cerca ancora end_of_the_world!” dichiarò Matthew.
 
Dominic lo fissò perplesso e l’altro lesse quella domanda nei suoi occhi.
 
“Intendo il ragazzo del web. E’ così che mi chiamo lì!” gli chiarì.
 
“Beh, ti si addice, non c’è che dire!” ridacchiò il biondo. “Ad ogni modo, in definitiva, come pensi di metterla di fronte a questa fantomatica scelta?”
 
“E’ semplice. Non solo le ho fatto credere che non sono io il ragazzo del web, ma, come ragazzo del web, le ho dato appuntamento domani, a Milano.” confessò il chitarrista.
 
“Ma noi domani abbiamo il concerto a Bologna!” gli ricordò il batterista.
 
“Appunto. Questo la disorienterà completamente e le farà abbandonare quell’idea!” argomentò il rosso.
 
“Ma nel caso accettasse quell’appuntamento? Poverina, le farai fare un viaggio a vuoto?” domandò Dom.
 
“Non ho mai detto questo.” scosse la testa Matt.
 
“Ah, ho capito. Hai intenzione di pagare un ragazzo qualsiasi e chiedergli di farsi trovare a Milano, spacciandosi per end_of_the_world!” dedusse il primo.
 
“Certo che no! Così non avrebbe alcun senso!” protestò  il secondo.
 
“Se è per questo, niente di questo tuo strampalato piano ha un solo barlume di senso!” gli fece notare l’amico.
 
“Invece ce l’ha! Il punto è che domani, in un modo o nell’altro, lei scoprirà finalmente chi è in realtà end_of_the_world, quello vero!” ribadì il frontman.
 
“Ma se hai detto che noi abbiamo il concerto… e allo stesso tempo tu non vuoi che lei faccia un viaggio a vuoto… ma non le farai nemmeno incontrare nessuno di fasullo, allora… “ riepilogò Dom, guardando Matt sempre più sconcertato.
 
“Bells! Dannazione, no! Non puoi mandare a monte un concerto!” sbraitò il biondo, interpretando alla perfezione il ruolo del Grillo Parlante,  che però aveva a che fare con un Pinocchio davvero cocciuto.
 
“Ma è per una giusta causa… “ si giustificò.
 
“Tom ti ucciderà!” cercò di farlo ragionare Dominic.
 
“Se lei sceglie Milano, dovrò farlo!” lo avvisò Matthew.
 
“Quelli della Warner vorranno la tua testa!” continuò a farlo desistere il suo migliore amico.
 
“Dom, tu per Jessica non commetteresti una follia?” lo mise con le spalle al muro il più giovane.
 
“Colpo basso!” si lamentò il più grande.
 
“Non sarà tutta questa tragedia che immagini tu. Dirai a tutti che ho avuto un malore improvviso e che non riuscirò ad esibirmi. Nessuno sarà così insensibile e maleducato da venirmi a disturbare nel Tour Bus dove crederanno che io stia riposando!” continuò Matt, esponendo il suo astuto piano nei dettagli. “E quella data la recupereremo, te lo garantisco. Non sia mai che io deluda i nostri fan!” aggiunse.
 
Dominic sorrise.
 
“Hai già pensato a tutto, vedo!”
 
“Pensare è il mio passatempo preferito, soprattutto se coinvolge delle macchinazioni!” rise il suo migliore amico. “Allora, nella peggiore delle ipotesi, potrò contare su di te?” aggiunse subito dopo, avvicinandosi e guardandolo serio in volto.
 
“Accidenti a te, Bells, dopo tutti questi anni potresti anche evitare di farmi domande così idiote!” rispose l’altro, mettendogli una mano sulla spalla. “Ovviamente, spero che non ce ne sia alcun bisogno!” aggiunse.
 
“A chi lo dici. Voglio che lei scelga il me reale, non quello virtuale. E poi muoio dalla voglia di cantarle quella canzone. “ commentò il rosso, senza riuscire però a celare la sua espressione preoccupata.
 
******************* (Contemporaneamente)
 
“Hey, Jess, stai già dormendo?” la chiamò Gaia.
 
“Macché! Sto a letto, con gli occhi chiusi, cercando di rilassarmi, ma è tutto inutile, sono troppo su di giri per dormire!” rispose Jessica, alzandosi. “Perché, che succede?” domandò, avvicinandosi all’amica che era seduta sul suo letto, davanti al PC portatile aperto, la sola fioca luce che rischiarava quella stanza.
 
“Non è lui.” replicò l’altra, con tono sommesso.
 
“Chi non è chi?” la guardò confusa l’Americana.
 
“Il ragazzo del web. Mi ha mandato un messaggio stasera, dicendo che è riuscito a liberarsi dai suoi impegni e mi vuole incontrare domani, a Milano!” la informò l’Italiana.
 
“Ma domani…” la interruppe Jessica.
 
“Esatto. Domani c’è il concerto dei Muse e non è certo il genere di impegni dal quale ti puoi liberare. Perciò, vedi? Non può essere Matt, erano solo coincidenze. Sono stata una stupida anche solo a pensarlo!” borbottò Gaia, un po’ delusa.
 
“Beh, dicevi che quel dubbio non ti dava pace, ora te lo sei tolta: non si tratta di Matthew. Il punto è… cosa farai adesso?” le domandò Jessica, sedendosi sul suo letto.
 
“Beh, non ti nascondo che end_of_the_world… “
 
“Chi?!” la guardò scombussolata Jessica.
 
“Ah, scusami, non te l’ho detto, è quello l’username del ragazzo del web.“ spiegò Gaia.
 
“Inquietante. E il tuo qual è?” si incuriosì la mora.
 
“Eternally-missed.”
 
“Carino!” approvò lei.
 
“Sì. Ma come stavo dicendo, End mi affascina un casino, siamo andati avanti per settimane intere a regalarci a vicenda emozioni a non finire, tramite i nostri messaggi. E poi tutto questo alone di mistero mi fa venir voglia di potergli finalmente dare un volto, una voce, un’identità ben definita… “ spiegò la castana, camminando avanti e indietro per la stanza.
 
“Ma…” intuì l’amica.

“Stamattina, il primo pensiero con cui mi son svegliata è stato ‘oggi vedrò Matthew!’ e da quando ci siamo salutati non faccio che pensare che domani lo rivedrò. Sto troppo bene insieme a lui, c’è una sorta di connessione fra noi due, un feeling speciale, pari a quello che ho con End, anzi, no, forse addirittura un po’ più forte. Matthew è così… “ commentò lei, con un sorriso estasiato, senza nemmeno bisogno di concludere la frase, mentre prendeva il cigno di peluche che aveva sopra il letto e lo stringeva a sé.
 
“Gaia, credo che tu ti sia già data una risposta. “ affermò Jessica, con il sorriso di chi sa.
 
“Lo credo anch’io.” mormorò l’altra, preparandosi a rispondere a quel messaggio.
 
------------------------------------------------
 
Il mattino seguente, a casa Polloni, verso le nove, le ragazze erano già pronte e i trolley preparati, con dentro l’abito per la sera.
Fortunatamente per Jessica, lei aveva l’abitudine di portarsi sempre appresso un abito per le grandi occasioni.
 
“Gaia, Jess, sicure che non fate tardi? Voglio dire non dovete prendere un treno? Gaia, ti prego, non dirmi che hai intenzione di guidare fino a Bologna, perché non so se me la sento di lasciarti la macchina!” commentò la madre, preoccupata.
 
“Tranquilla, mamma, niente macchina e niente treno. Matthew ha detto che avrebbe pensato lui a tutto.” spiegò la figlia.
 
“Matthew, il cantante dei Muse? Gaia, ancora con questa storia! Oh, buon Gesù! Smettila, ora comincio davvero a preoccuparmi, hai perso il contatto con la realtà!” commentò la donna, guardandola spaventata.
 
“Mamma! Come posso convincerti che è tutto vero? Voglio dire, sto studiando psicologia, vuoi che non ci capisca una o due cose di contatti con la realtà?” sbuffò la ragazza, esasperata.
 
Qualcuno suonò alla porta e quando la padrona di casa andò ad aprire, si ritrovò faccia a faccia con uno chauffeur, vedendo una limousine bianca parcheggiata davanti al cancello di casa.
 
“Buongiorno, Madame, sono venuto a prendere le due Signorine, per conto di Mr. Bellamy e Mr. Howard.” spiegò l’uomo, per poi voltarsi verso Gaia e Jessica, che si stavano preparando davanti alla porta. “Immagino siate voi le fortunate Lady!” ammiccò.
 
Gaia gli sorrise in risposta e subito dopo che le ebbe tradotto cosa significava, lo fece anche Jessica.
 
Prima di uscire, Gaia si avvicinò alla madre, che era rimasta a bocca aperta, con un’espressione scioccata.
 
“Mi credi, adesso?” ridacchiò lei, baciandole la guancia, prima di uscire.
 
Il padre, che fino ad allora era rimasto seduto sul divano del salotto, intento a osservare la scena intera, mentre fingeva di leggere il giornale, si alzò e andò verso la sua consorte, abbracciandola per scuoterla da quel torpore.
 
“Sai, cara, mi sa tanto che nostra figlia diceva la verità!” commentò, mentre insieme la osservavano allontanarsi.
 
************************* (Contemporaneamente)
 
I Muse erano in viaggio per Bologna e ormai erano già a metà percorso.
 
Matthew stava seduto vicino a Dominic, nei sedili a metà corridoio, Chris se ne stava nei sedili sul retro, assieme alla sua Kelly e non aveva occhi che per lei.
 
Tom stava sul davanti, impegnato a conversare contemporaneamente al telefono con più gente.
 
Matthew si alzò per l’ennesima volta, camminando nervosamente lungo il corridoio e tornando indietro.
 
“Dannazione, Matt, vuoi darti una calmata?” sbottò Dom, mentre armeggiava con il suo cellulare.
 
“Non ci riesco! Voglio sapere quale sarà la mia destinazione stasera, ma al tempo stesso ho troppa paura di scoprirlo!” borbottò Matt, passandosi una mano fra i capelli.
 
“Aspetta che Gaia ti risponda, poi agirai di conseguenza!” lo consigliò il biondo.
 
“A dire il vero, lei mi ha già risposto da ieri sera. “ lo informa l’altro.
 
“Cosa?! E che diavolo aspetti a leggere?” lo interpellò Dom, un po’ bruscamente.
 
“Non ce la faccio, è più forte di me, credo proprio che aspetterò fino all’ultimo… “ ammise il rosso.
 
“Dimmi, almeno sei riuscito a dormire?” si accertò l’amico.
 
“Sì, almeno quello sì… anche se ho sognato che lei mi mandava un messaggio e io non avevo il coraggio di leggerlo.” rispose mestamente Matt.
 
“Bells, tu sei un caso senza speranza!” rise Dom, decidendo di fare un'aggiunta al messaggio che stava scrivendo, prima di inviarlo.
 
***************************
 
Jessica e Gaia erano a bordo della limousine, continuando ad alzare ed abbassare per gioco il vetro che le divideva dall’autista, concedendo loro la giusta privacy.
Alla fine decisero di tenerlo alzato.
 
Il cellulare di Jessica si mise a vibrare, avvertendola dell’arrivo di un sms.
 
“A quanto pare, Dom è più mattiniero di Matt, lui non si è ancora fatto sentire.” esclamò Gaia.
 
“Chi ti dice che sia Dom?” replicò l’altra, mentre estraeva il cellulare dalla borsa.
 
“Allora, chi è?” domandò la prima, quasi retoricamente.

“Come ci sei riuscita?” la guardò stupita la seconda.
 
“Sesto senso!” fece una linguaccia spiritosa Gaia, mentre Jessica leggeva il contenuto.
 
‘Buongiorno, dolcezza, piaciuta la Limousine? Sei già a bordo, vero? Non vedo l’ora che tu sia qui. Gaia è lì con te, vero? Prima che tu pensi male, quest’ultima cosa te la chiedo da parte di Matt, perché lui si fa paranoie a chiederlo direttamente a lei… è una lunga storia! Un bacio e questo lo mando solo io e solo a te. Dom’
 
Jessica sorrise, preparandosi a rispondergli, ma rileggendo il messaggio giunse a una conclusione ben precisa. Fortunatamente, Gaia era intenta a guardar fuori dal vetro oscurato, per accorgersi della sua espressione stupita.
 
**************************
 
Dominic si affrettò a leggere la risposta.
 
‘Buongiorno a te, Principe Azzurro, perché mi stai facendo davvero sentire come Cenerentola che sta andando al ballo… e con che lusso di ‘carrozza ‘! Sto vivendo una favola con te, non vedo l’ora di riabbracciarti. Ah, di’ a Matthew che può star tranquillo, Gaia è qui con me, perché, ne dubitava? Aspetta! Non mi dirai che lui è… ? Qualunque sia la risposta, un grosso bacio, solo per te. Jess’
 
“Matt, stasera il concerto si farà. E canterai quella canzone, fidati.” lo avvisò, strizzandogli l’occhio.
 
“Vuoi dire che…?” sorrise il frontman.
 
“Sì. Me l’ha detto un uccellino. Un uccellino dannatamente sexy!” spiegò l’altro, mostrandogli in un flash il suo cellulare.
 
“Grazie, Dom!” mormorò Matt, prima di andare a recuperare il suo laptop.
 
Dominic lo osservò andare via, con un sorriso, prima di rispondere al messaggio.
 
‘Credo che questa sia una questione che la tua migliore amica e quel pazzoide del mio migliore amico devono risolvere fra loro. E con questo ti ho già risposto, ma, mi raccomando, io non ti ho detto niente! A tra poco, Principessa. ‘ scrisse, per poi inviarlo.
 
Matthew era già entrato nella sua bacheca dei messaggi privati, aprendo con impazienza quell’ultimo messaggio che ormai non gli trasmetteva più alcuna ansia.
 
‘Caro End, non so come dirtelo, ma… se solo fosse accaduto cinque giorni fa, ti avrei detto, anzi urlato ‘Sììììì !!! ‘ senza esitazioni. Ma adesso… Ricordi quando dicevo che ero indecisa fra te e il migliore amico del ragazzo per cui credevo di provar qualcosa? Beh, alla fine ha vinto proprio l’amico. Io oggi sarò a Bologna, al concerto dei Muse. Non te lo dico perché tu mi raggiunga, anzi, sarebbe la cosa più sbagliata da fare, perché è lui che mi ha invitata lì ed è con lui che voglio stare. ‘
 
< Ha scelto me. Cioè, ha scelto il me reale… invece del me virtuale! > gioì Matt, apprezzando soprattutto il fatto che lei non avesse nemmeno menzionato che l’amico in questione fosse uno dei Muse.
 
Gaia non sbandierava quel fatto ai quattro venti e la cosa non poteva che farle onore.
 
Il ragazzo proseguì nella lettura, anche perché si trattava di un messaggio parecchio lungo.
 
‘Mi dispiace, ma, per quanto tu sia speciale, per quanto ci siano buone, buonissime probabilità che tu possa essere la mia anima gemella, non me la sento di rinunciare a qualcosa di reale e di così bello che sto vivendo adesso, per qualcosa che in fondo è solo virtuale. Mio caro End, penso che per lo più ci siamo illusi a vicenda con qualche parola dolce di troppo… ma è stata un’illusione stupenda, sappilo. Tuttavia, la verità è che la fuori c’è la ragazza che aspetti, quella giusta per te, che saprà trattarti nello splendido modo che meriti. Una ragazza con la quale puoi interagire … anche se non è on-line! ;) . Sono certa che la incontrerai presto. ‘
 
< Prima di quanto tu non creda! > sogghignò Matt.
 
‘Addio, end_of_the_world.’
 
< Oh no, mia eternally-missed, il nostro è solo un arrivederci. > pensò lui, tornando a sedersi vicino a Dom.
 
“Hey, Bells, ti conviene levarti di dosso quel sorrisone da deficiente che hai, ti assicuro che non ci fai una bella figura!” lo prese in giro lui, scompigliandogli affettuosamente i capelli.
 
Quel sorrisone pensò a levarglielo Tom.
 
“Proprio te cercavo, Bells, muoviti! Ti ricordi quelle interviste che mi hai costretto a rimandare? Beh, sappi che sono in linea con tre magazine diversi, questo è il primo, perciò, piantala di cazzeggiare e mettiti al lavoro!” gli intimò il manager, consegnandogli uno dei due cellulari che reggeva.
 
Matthew lo prese e andò ad appartarsi al piano di sotto, per rispondere con più tranquillità alle domande dell’intervistatrice.
 
Dom fissava Tom con uno sguardo supplichevole e Tom sapeva già cosa voleva.
 
“Sì, Dom, puoi andare con Matt a fare qualche intervento!” gli concesse, alzando gli occhi, per poi sorridere quando lo vide allontanarsi felice come un bimbo.
 
Del resto, Tom sapeva quanto Dom amasse le interviste.
 
---------------------------------------------------------------
 
La limousine lasciò le ragazze a destinazione, nei pressi del Pala Malaguti , dove avrebbe avuto luogo il concerto.
 
Seguendo le precedenti indicazioni che i due ragazzi avevano dato loro per telefono, le due amiche raggiunsero il Tour Bus.
 
Vedendole arrivare, Dom e Matt scesero, per andar loro incontro.
 
Le due coppie si salutarono a dovere, dopodiché fu tempo di fare alcune presentazioni.
 
“Finalmente conosco la ragazza che ha fatto mettere la testa a posto a questo playboy incallito!” esclamò Matt, sorridendo a Jessica, per poi girarsi verso Dom. “Lo sapeva, vero?” domandò, temendo di averla combinata grossa.
 
“Sì, lo sapevo, Matt!” gli sorrise lei, prendendo la mano che lui le aveva teso. “Io sono Jessica. Sai, dopo quelle due-trecento foto che Dom mi ha mostrato di te, è bello conoscerti di persona!” aggiunse, stringendogliela.
 
Entrambi si girarono a guardare con diffidenza Gaia e Dom e l’ Italiana non solo se ne accorse, ma ne intuì anche il motivo.
 
“Gli sto saltando addosso? Mi sto comportando da fan impazzita? Gli sto urlando di sposarmi? No, non mi sembra!” fece notare lei. “Il passato è passato. E io sono più che felice del mio presente!” aggiunse, con tono più soft, avvicinandosi a Matthew, passandogli una mano fra i capelli.
 
Questo sembrò tranquillizzare sia lui che Jessica.
 
Scesero dal Tour Bus anche gli altri e Dom presentò Jessica a Chris, Tom e i ragazzi dell’equipe.
 
Kelly preferì far da sé e quando lui ebbe finito, prese entrambe le ragazze a braccetto.
 
“Ve le rubo solo per qualche minuto!” avvisò Matt e Dom, appartandosi in un angolo per parlare con loro.
 
Quando finirono la loro chiacchierata in privato, Kelly tornò dal suo compagno.
 
“Beh? Si può sapere che vi siete dette?” la interrogò lui.
 
“Niente da fare, caro il mio curiosone, sono cose fra donne!” ridacchiò lei. “Ti dirò, mi sono simpatiche. Lo sai anche tu quant’è raro che Matthew mi presenti una ragazza, con Dom addirittura non era mai successo finora!” aggiunse.
 
“Eh, già, Jessica ha compiuto un vero e proprio miracolo con Dom. Non l’ho mai visto così!” sorrise Chris, mentre osservavano le due coppie da lontano.
 
“E la sai una cosa, amore? Da come le guardano, credo proprio che le rivedremo spesso. Finalmente non sarò più l’unica donna che vi segue ai concerti!” esultò lei.
 
“Lo credo anch’io. Ah, ma tu non sai tutta la storia su Gaia… “ incalzò Chris.
 
“Uh? Che intendi?” si incuriosì lei.
 
“E’ un segreto, ma almeno a te lo posso dire. Anche perché se non lo dico a qualcuno esplodo!” commentò Chris. “Vieni, amore, ti racconterò tutto, dall’inizio.” aggiunse, allontanandosi con lei.
 
--------------------------------------------------------------
 
La band di supporto aveva finito da un pezzo di fare del proprio meglio per scaldare il pubblico.
Ormai mancava davvero poco al concerto.
Tutti stavano ultimando i preparativi, perché ognuno desiderava essere impeccabile quella sera.
 
I Muse uscirono dal loro camerino.
 
Matt e Dom indossavano entrambi jeans neri attillati, il primo con una camicia verde acido e una giacca nera, il secondo con una camicia ciclamino e una cravatta nera. Era un look che avevano sfoggiato per uno dei loro tanti servizi fotografici e siccome conferiva loro la giusta eleganza, avevano deciso di riutilizzarlo.
Chris aveva optato per dei jeans bianchi e una camicia a fantasia astratta, dai colori caldi, in cui spiccavano il porpora, il viola e il rosa. Anche lui era elegantissimo.
 
E le loro donne non erano da meno. Indossavano abiti molto belli: un vestito lungo, color terra bruciata, scollato, ma con decenza, per Kelly; uno corto e accollato, color acqua marina, con maniche lunghe molto ampie, per Jessica e uno longette rosso, allacciato dietro il collo, per Gaia.
 
Quando i sei si rincontrarono, fu tutto un giro di complimenti.
 
“Piccola, mi dispiace, ma tra prove, assetti vari, sound check  e qualche fan, non sono riuscito a dedicarti tutto il tempo che avrei voluto. “ si rammaricò Matthew.
 
“Non devi scusarti proprio di niente!” sorrise lei, accarezzandogli il collo.
 
Dom e Jess erano lì nelle vicinanze e non avevano bisogno di molte parole.
 
“Prometto che mi farò perdonare dopo il concerto, forse anche prima!” ammiccò lui.
 
“Uh? Mi vuoi fare un sorpresa?” chiese entusiasta lei.
 
“Vedrai.” rispose lui, facendo il misterioso.
 
 
“Dai, Matt, andiamo, tra dieci minuti si entra in scena e bisogna mettersi in postazione!” esclamò Chris, raggiungendo lui e Dom, che si stava facendo dare un ultimo bacio portafortuna da Jessica, spingendoli in direzione del palco.
 
“Arrivo, voi cominciate ad andare!” gli gridò Matt, tornando verso Gaia. Voleva stuzzicarla un altro po’.
 
“Piccola, è tutto il giorno che ti osservo. Hai proprio l’aria di chi ha fatto una scelta importante.” commentò.
 
“E così. E so anche che è quella giusta. In bocca al lupo, Matthew!” sorrise lei, dandogli un bacio veloce, prima che lui si allontanasse.
 
“Ma che avrà voluto dire?” si domandò ad alta voce, confusa.
 
Kelly e Jessica avevano sentito ed entrambe si scambiarono uno sguardo d’intesa, capendo che entrambe erano a conoscenza dello stesso segreto.
 
I minuti sembrarono volare. Come di rito, le luci del palazzetto si abbassarono e le grida della folla si alzarono, acclamando i loro eroi, che fecero la loro magistrale comparsa, partendo con una carichissima ’ Hysteria ‘  .
 
Le tre ragazze osservavano tutto dalla spessa tenda, posta al lato destro del palco.
 
“E pensare che tu hai insistito tante di quelle volte per farmi ascoltare le loro canzoni. Sai che ti dico, Gaia? Avresti dovuto insistere di più. Guarda che mi stavo perdendo! Sono bravi, accidenti, sono dei fenomeni!” esclamò Jessica, mentre dedicava particolare attenzione a Dom e al suo fervore, mentre suonava come un indiavolato.
 
Le canzoni si susseguirono una dopo l’altra, intervallate solo da brevi e semplici frasi in italiano di Matt, che Gaia gli aveva pazientemente insegnato e da qualche discorso di Dom, che invece preferiva l’inglese.
 
Ad ogni break che si concedevano, i tre ne approfittavano per tornare dalle ragazze e chiedere pareri sulle esibizioni.
 
Quando arrivò l’ultimissimo bis, Gaia vide Matthew tutto impegnato a dare a Chris e Dom disposizioni, ma parlava molto più veloce del suo solito.
 
“Hey, treno, vacci piano, così non capisco una parola!” lo avvertì lei.
 
“Forse non voglio che tu capisca!” spiegò lui, con un ghigno furbetto.
 
“Certo che è buffo: quando canti estendi le parole all’inverosimile e quando parli sei un razzo!” ridacchiò lei.
 
“E meno male che non è il contrario! Altrimenti un nostro intero album non supererebbe i cinque minuti!” osservò spiritosamente Chris, facendo ridere tutti.
 
“Scherzi a parte, piccola, spero ti piaccia l’ultima parte del nostro concerto. Lo spero davvero. “ mormorò Matthew, prima di tornare sul palco con gli altri.
 
I Muse mandarono il loro pubblico in visibilio, riservandosi come gran finale ‘Bliss ‘, ‘Plug In Baby ‘ e ‘Stockholm Sindrome ‘.
 
Dopo aver fatto vibrare le ultime note della sua chitarra, Matthew si preparò a fare il suo annuncio, rigorosamente in inglese, stavolta.
 
“ Ragazzi, siete un pubblico meraviglioso, grazie davvero! Abbiamo un’ultimissima canzone, è un pezzo nuovo di zecca e lo eseguiremo qui per la prima volta!” avvertì, suscitando l’entusiasmo della folla che accolse quella news trepidante.
 
Matthew sorrise, soddisfatto di quella reazione, ma c’era ancora qualcosa di cui doveva mettere tutti al corrente.
 
“Ho scritto questa canzone per una ragazza speciale, che stasera è qui. Piccola, questa è per te!” mormorò nell’ultima parte, girandosi fuggevolmente verso la tenda e incontrando l’espressione meravigliata e gioiosa della ragazza.
 
“Ma… quando mi ha detto che mi avrebbe fatto una sorpresa io pensavo che mi avrebbe dedicato una delle loro canzoni… mai avrei pensato che potesse addirittura scrivermene una!” esclamò lei, quasi commossa.
 
“Non c’è che dire. Il tuo Matthew le sa fare proprio bene le sorprese!” commentò Kelly.
 
Dopo quel suo annuncio, Matthew osservò, sottilmente divertito, l’invidia che serpeggiava nelle espressioni delle ragazze delle prime file, che si squadravano l’una l’altra, chiedendosi chi potesse essere la fortunata.
 
Le luci si abbassarono completamente, illuminando solo Matthew.
 
Partirono le prime note di chitarra, suonate agli ultimi tasti delle corde più sottili, ricordando vagamente il motivetto di un carillon.
 
Il ragazzo cominciò a cantare, chiudendo gli occhi per concentrarsi meglio.
 
Chase your dreams away
(Scaccia i tuoi sogni)
Glass needles in the hay

(Aghi di vetro nel pagliaio)
The sun forgives the clouds

(Il sole perdona le nuvole)
You are my holy shroud
(Tu sei la mia Sacra Sindone)

Mmmm..
 
Gaia ascoltava attentamente. Quella canzone parlava di illusioni, di rarità, di qualcuno da trattare con riverenza.
 
Dopo quella strofa introduttiva, la canzone entrò nel vivo, la chitarra si fece più aggressiva e si aggiunsero anche il basso e la batteria.
Matthew ripeté la strofa, per poi proseguire.
 
I just don't care if it's real
(Non m’importa se è reale)
That won't change how it feels

(Non cambierà la sensazione)
I just don't care if it's real
That won't change how it feels

No it doesn't change
(No, non cambia)

 
Gaia sussultò.
 
< Sensazioni che non cambiano, reali o no che siano.. oddio, mi ricorda le cose che mi diceva end_of_the_world… ma no, sono solo coincidenze! > si ripeté lei.
 
La canzone culminò in un crescendo che portò al ritornello.
 
And you can't resist
(E tu non riesci a fare a meno)
Making me feel

(Di farmi sentire )
Eternally missed

(Fortemente desiderato per l’eternità)
 
And you can't resist
(E tu non riesci a fare a meno)
And you can't resist

(E tu non riesci a fare a meno)
Making me feel

(Di farmi sentire)
 
 
Gaia per poco non svenne.
 
“Jess! Non… non me lo sono immaginata io, ha proprio detto… “
 
L’amica le sorrise, annuendo.
 
“Sì. L’ha proprio detto!”
 
“Ma allora… “ si accese di felicità Gaia, lasciando la frase a metà.
 
Jessica annuì di nuovo, così come fece Kelly.
 
Vedendo la sicurezza di quei loro gesti, all’Italiana sorse un dubbio.
 
“Un momento! Voi lo sapevate?”
 
“Me l’ha detto Chris.” confessò Kelly.
 
“A me l’ha accennato Dom, ma della canzone non mi ha detto niente. A proposito, invece di perder tempo con noi, dovresti solo ascoltarla e godertela!” la consigliò la sua migliore amica.
 
E fu quello che fece.
 
Ripeterono la strofa dal principio, ma stavolta, quando giunsero al ritornello, Matthew riuscì a girarsi verso Gaia e in quel loro sguardo fugace i due si dissero tutto.
 
Arrivò lo special e Matthew si avvicinò al pianoforte, componendo una serie di note acute e dolcissime, che davano l’idea di una pioggerellina leggera, mentre i suoi mormorii,da sommessi aumentarono sempre più di volume e sfociarono in un urlo finale a cui seguì l’ultimo ritornello, dove ci mise il massimo dell’intensità.
 
La canzone terminò nello stesso modo in cui era cominciata, ma col microfono distorto, dandone una versione più cupa, ma non per questo meno bella.
Matthew, Dominic e Chris salutarono il loro pubblico, lanciando plettri e bacchette, prima di avviarsi verso il backstage.
 
Il frontman non riuscì nemmeno ad attraversare il corridoio, perché Gaia gli corse incontro, gettandogli le braccia al collo.
 
“Sei tu! Dio, quanto desideravo che fossi tu!” esclamò, al culmine della gioia. “E la canzone è… oddio, Matthew!” aggiunse, a corto di parole, abbracciandolo forte.
 
“Sono felice che ti sia piaciuta, E, sì, sono io. “mormorò lui, baciandole una tempia.
 
“Ma perché non me l’hai detto?” domandò lei.
 
“All’inizio non mi avresti mai creduto. O se l’avessi fatto, di certo mi avresti chiesto di fornirti l’username di Dominic!” la punzecchiò lui, ricordandole le sue preferenze iniziali.
 
“Ad ogni modo, non ce l’ha, lui non è un gran frequentatore di forum. Per lo più usa il PC per guardarsi le collezioni Autunno/Inverno e Primavera/Estate di tutti i suoi stilisti preferiti!” la fece ridere lui.
 
“Hey, Bells, non rivelare tutti i miei segreti!” finse di rimproverarlo il biondo.
 
“Ti dirò, Dom, a me questa cosa non dispiace affatto, anzi!” ammiccò Jessica.
 
“E poi, cantartelo è stato di sicuro molto meno banale che dirtelo!” proseguì Matt.
 
“Su questo non ci sono dubbi. Ho ancora i brividi per l’emozione. E’ stato… oddio! Vieni qui, end_of_the_world!” mormorò, tirandolo per il colletto della camicia e dandogli un bacio mozzafiato.
 
Fu Tom a interromperli, andando verso Matt.
 
“Tu!” sibilò, puntandogli il dito contro. “Ero al telefono con quelli della Warner, mentre eseguivate la nuova canzone e hanno sentito tutto. Hanno detto che se ti azzardi ancora a prendere un’iniziativa del genere, senza prima consultarli, potete anche trovarvi un’altra casa discografica!” gli riferì, serio in volto. “Ma hanno anche detto che sei il solito geniaccio, il pezzo è un portento ed è proprio il genere che stavano cercando come b-side per il singolo. E che è stata un’idea strepitosa quella di darne un’anteprima a un concerto, soprattutto qui in Italia, dove riscuotete un grandissimo successo. Quindi, Bells, ti sei salvato in corner!” gli sorrise.
 
“Non è solo merito mio, senza di loro non ce l’avrei mai fatta!” precisò Matt, sorridendo a Chris e Dom.
 
“Ad ogni modo, Matthew, tu sei pazzo! E se io avessi detto di sì a End?” domandò Gaia.
 
“Avrei annullato questo concerto e ti avrei incontrato a Milano!” le rivelò.
 
“Tu… COSA?!” sbraitò Tom, in preda a un attacco di nervi.
 
“E, dai, lo conosci Matt, no? Lui ha sempre voglia di scherzare! Che ne dici se andiamo a prenderci qualcosa da bere? Dai, andiamo. “ intervenne prontamente Chris, allontanandosi con l’amico, seguiti da Kelly.
 
“Veramente lo avresti fatto?” gli domandò Gaia, sorpresa.
 
“Non sia mai che io dia buca ad una bella Lady, quello semmai è Dom!” replicò Matt, ridendo con lei.
 
“Giuro che a te non darei mai buca, Jess!” si prodigò il biondo, ottenendo un bacio dalla sua interlocutrice.
 
“Ad ogni modo, sono felice che la tua scelta sia stata questa. Sai, non mi va che la mia ragazza dia retta a gentaglia conosciuta su Internet!” rise lui, ma poi lei lo guardò seria.
 
“Hai davvero detto ‘la mia ragazza ‘?” gli domandò attonita.
 
“Sì, ma… aspetta. Tu vuoi diventare la mia ragazza?” le chiese lui, titubante.
 
“Matthew, a volte fai davvero domande idiote!” sorrise lei, baciandolo.
 
Dominic prese le mani di Jessica nelle sue, guardandola con fare solenne.
 
“Tu vorresti essere la mia ragazza? Io non sono bravo con le parole, come lo è Matt, ma ti prometto che ce la metterò tutta e… “ cominciò ad agitarsi lui, incespicando sulle parole.
 
“Non dire altro!” lo azzittì Jessica, con un bacio.
 
“Ok, ragazze, fateci uscire da qui, così poi andiamo a festeggiare da qualche parte!” annunciò Matt, mentre si dirigevano ai loro camerini.
 
“Perché ci seguirete, vero?” si accertò Dominic.
 
“Sapete, mia mamma non solo ci ha dato il permesso di venir qui, ma ci ha anche detto che dobbiamo trovarci un posto per la notte. “ li informò Gaia, con fare innocentino.
 
“Mi casa es tu casa!” dichiarò Matt.
 
“Meglio dire ‘Mi Tour Bus es tu Tour Bus ‘!” lo corresse Dom.
 
"Che dici, Jess, accettiamo ?" si finse dubbiosa Gaia.
 
“Mah.. se proprio non c’è di meglio… “ le resse il gioco l’amica.
 
“Ma sentile, fanno pure le preziose! Dom, non dovevamo farle viaggiare in limousine, ora queste si sono montate la testa!” scherzò Matt, guardando l’amico.
 
“Hai ragione. Credo che queste Signorine si meritino una bella lezione!” replicò il biondo, scambiandosi uno sguardo d’intesa con il rosso, prima che entrambi cominciassero a solleticare la rispettiva ragazza ai fianchi, facendole ridere fino alle lacrime.
 
“Hey, Dom, tu dici che si può avere la giusta privacy nel Tour Bus?” domandò Jess.
 
“Tutta quella che vuoi.” Rispose lui. “Perché?” le chiese, con uno sguardo speranzoso.
 
“Perché stanotte puoi anche smettere di fare il bravo ragazzo!” gli bisbigliò all’orecchio.
 
A Gaia e Matt bastò guardarsi per capire che anche loro avrebbero seguito quell’allettante esempio.
 
“Immagino sia un po’ tardi per chiedervelo, ma… ci seguireste a Parigi, domani?”domandò Matthew.
 
“Mi piacerebbe, ma i miei  mi linciano se sto fuori casa un altro giorno di seguito!” confessò Gaia.
 
“Mi spiace, Dom, ma anch’io devo assolutamente tornare a casa domani.” lo informò Jessica, a malincuore.
 
“Lo immaginavo. Però questo ve lo chiediamo per tempo: Zurigo, settimana prossima. E da lì si parte per le due date a Londra. E non accettiamo rifiuti!” le informò Dominic.
 
Le ragazze si scambiarono uno sguardo d’intesa.
 
“Aggiudicato!” esclamarono in coro.
 
“Fantastico! Lo vedi che può funzionare se ci impegniamo un po’? Anche perché, ora che ti ho trovato non ti voglio più perdere. Gaia, io con te voglio fare sul serio!” mormorò Matt, accarezzandole i capelli.
 
La ragazza lo guardò esterrefatta, sfoderandogli il più dolce dei sorrisi.
 
“E’ la prima volta che dici il mio nome giusto. Allora fai davvero sul serio!”
 
TBC
 
Ormai manca solo l’epilogo ( e vi avverto già, sarà puccioso.. ormai mi son fatta prendere la mano).
 
 
Qualche nota, partiamo da quella che + amo: i vestiti!!!
 
Matt e Dom 
 
http://i54.tinypic.com/vglaa8.jpg(i sorrisi che hanno qui sono qualcosa di …. Wow! E io in tutto questo servizio ci vedo BellDom a quintali… ma vabbè! <3) :
 
 
http://i55.tinypic.com/xegykh.jpg(guardate che sguardo ha Matt!!!!)
 
eh sì, ogni tanto anche Chris mi da delle immense gioie nel suo abbigliamento (ci sono stati periodi in cui si vestiva + improponibile di Matt e Dom messi insieme!) , come si fa a non amare questa camicia (e, vi giuro, non l’ho fatto apposta, ma Dom qui ha la camicia dell’altro servizio! Lol!) ?
 
http://i53.tinypic.com/23iwg91.jpg
 
 
Disclaimer ovvio come non so cosa, ma va fatto: le lyrics sono tratte da ‘Eternally Missed ‘ dei Muse.
 
Per quanto più di tre quarti della discografia dei Muse siano dedicati a Dom o parlino di Matt e Dom (aaawww!! ) , fin dal primo ascolto ho avuto la forte sensazione che questa canzone sia per Gaia, non chiedetemi perché.
 
Tra l’altro ci ‘battibecco ‘ spesso e volentieri con la Silvy-BrokenGlass , che invece sostiene che sia BellDom…
 
Vabbè, solo Matt lo può sapere, eh eh!
 
Cmq, davvero, al concerto di Verona (2007) ho sperato che la suonassero e che Matt la dedicasse a Gaia, sarebbe stato dolcissimo!
Sì, vabbè ho passato quasi tutto il tempo a osservare con che amore si guardavano Matt e Dom, ma vabbè… questi son dettagli!  :P
 
 
 
 
se siete arrivate fino a qui (uh? Davvero ce l’avete fatta?) , spero vi sia piaciuta, ma sentitevi liberi di dirmi qualunque cosa pensiate.
 
Per chi le segue (grazieeeeeeeee ) a presto con l’aggiornamento di ‘make me dream ‘… un po’ meno presto con ‘A natural  disaster ‘… decisamente non presto con ‘oh my ‘ e ‘I can’t get it right ‘ …
 
Baciiiiiii e grazie a chiunque in un modo o nell’altro mi fa capire di apprezzare ‘sta storiella!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Epilogo ***


Puff..puff puff… eccomi.
 
ho battuto il record dei ritardi , chiedo scusa.
 
Prima di iniziare, piccolo appello-annuncio-dichiarazione-quello che è :
 
Sappiamo tutte le ultime notizie di questi giorni.
 
In effetti, ho notato una certa calma in questa sezione, da quando s’è saputo.
 
Ok, ammetto che in un primo momento anch’io ero sotto shock, della serie ‘oddio, adesso vado a cancellare ogni storia ‘, ma poi mi son detta.. perché?
 
Alla fine non è successo nulla di tragico, anzi! Se davvero è figlio suo (io della Kate non mi fido, non m’è mai piaciuta, ma è un parere personale )… il nostro adorato Bells diventerà papà, che cosa tenera!!!
 
Inoltre, non credo che questo cambierà drasticamente le cose, ecco perché non mi sento in colpa se proseguo con le FF… alla fine non faccio nulla di male, metto disclaimer su disclaimer , al di là di quale sia la realtà.
 
Lo dico sia per questa FF (e non posso fare a meno di pensare a come l’avrà  presa la vera Gaia, porella! ) sia per tutte le altre BellDom, perché questo non mi ha certo tolto la fede nel BellDom e so che non sono l’unica a pensarla così.
 
Perciò, spero di non fare torti a nessuno se continuo.
 
Ok, detto questo…. GRAZIEEEEEEEEEEEE!! Siete sempre più adorabili!!
 
 
Lyn: aaawwww, ma tu mi fai commuovere così!! Realismo, addirittura? Oddio… Ecco qua l’epilogo, poi prenditi tutto il tempo che vuoi per ‘infiocchettare ‘ le parole, ahaha, ma ti giuro che sei già fin troppo gentile!!
 
Federica: Grazie mille anche a te, spero ti piaccia anche la conclusione.
 
BJ girl: Waaaw, davvero t’ha commosso quella scena? Ma grazie. felice che ti piaccia anche questo Dom ravveduto, ahaha!
 
Excel: carissima, non so come ringraziarti, mi dici sempre cose meravigliose, davvero! Sono felice ti sia piaciuto lo scorso capitolo. E sebbene preferisca riservare il peperoncino per il BellDom, magari c’è qualcosina anche qui … ma proprio poco, poco! ;)
 
 
la_Di : aaaaaaaww, grazie infinite, sia per il pre-stordimento che per il commento vero e proprio. Sei sempre gentilissima anche tu.  Lol per l’issimo ‘ ahahah. Spero ti piaccia anche l’epilogo, che corto non lo è di certo! ^^
 
Roby: tesowaa! M’hai fatto morire con quel commento su Cenerentola e Pretty Woman ahahah! Come sempre, grazie per le stupende cose che mi dici.
 
Bellatrix: uh, non preoccuparti se perdi qualche capitolo, capita. E poi sei già stata supergentile. Sono contenta ti siano piaciuti e spero che ne sia degno anche l’epilogo ;)
 
Nai : aaaaaaaaaaaaw, ecco un’altra che mi fa commuovere. *abbraccia forte forte la Nai * Sono felicissima che ti sia piaciuto il Matt di questa storia e grazie per aver notato quella cosa su end_of… era proprio quello che volevo trasmettere! ^^ don’t worry, che mi ricordo della tua fantastica Pierrot…
 
Ok, e dopo tante chiacchiere eccoci qui.
Ah, spero che mi perdonerete il ‘leggero ‘ salto temporale! Ma soprattutto… secondo voi nel gran finale poteva mancare qualche accennino BellDom? ;)
 
 

eternally-missed-cover
 
 
 
Epilogo.
 
       30 Giugno 2006, da qualche parte a Londra
 
 
“Oh, no! m’è sfuggito anche stavolta. L’avevo quasi preso!” esclamò Jessica, in hot pants grigi e reggiseno rosso, sulla soglia del bagno.
 
“Non preoccuparti, ora viene dalla mia parte e ci penso io a prenderlo!” le assicurò Dominic, in boxer blu, alla fine del corridoio che li separava.
 
E nel mezzo di quella distanza, correva disperatamente Hendrix, nel tentativo di sfuggire alle loro grinfie, perché aveva intuito quali fossero i loro progetti… e non li condivideva affatto.
 
Infatti, nel bagno era già stata preparata la vasca, riempita quanto bastava d’acqua piacevolmente tiepida, con accanto spugna e detergente adeguati.
 
E quelle premure non erano per i due umani, ma per quel cuccioletto di ormai quasi tre anni.
 
La prima volta che i due erano riusciti ad acchiapparlo e portarlo dinanzi alla vasca, decisi a fargli quel famigerato bagnetto, Hendrix era stato così scaltro e svelto, che nella vasca c’erano finiti Jessica e Dominic, fra mille risate.
 
Questo spiegava perché i due fossero rimasti con solo  l’intimo addosso.
 
“Fine della corsa, amico!” ghignò Dom, ponendosi davanti al suo cane, con uno spirito battagliero.
 
Tutte le altre porte erano state prudentemente chiuse, dall’altro lato c’era Jessica che lo attendeva, quindi Hendrix capì di non avere più via di scampo.
E mentre era ancora impiegato a constatarlo, il suo padrone lo aveva già prudentemente afferrato, percorrendo il corridoio, in direzione del bagno, mentre lo teneva saldamente.
 
“Non capisco perché il tuo cane sia così restio a fare il bagnetto.” borbottò Jessica, mentre prendeva la spugna, già imbevuta della schiuma apposita.
 
“Vabbè, non solo il mio. Si sa, quasi tutti i cani detestano fare il bagno.” si giustificò il biondo, mettendo il cagnolino nella vasca, prevenendo ogni suo tentativo di ribellione.
 
“Sì, ma il tuo lo detesta un po’ più degli altri!” ribatté lei, mentre gli passava la spugna sul pelo e Hendrix ringhiava il suo disappunto.
 
“Di certo non è una cosa che ha in comune con il sottoscritto. Se dipendesse da me, io vivrei sotto la doccia!” ridacchiò Dom. “Specialmente, se venissi a farmi compagnia anche tu.” mormorò, languido, accarezzandole la schiena e baciandole una spalla.
 
“Mm… su, Dom, fa’ il bravo. Niente flirt mentre sto lavando Hendrix!” commentò lei, pulendo gli occhietti, il musetto e le orecchie del cagnolino, mentre Dom era tornato alla sua mansione: tenerlo fermo.
 
Jessica levò il tappo dalla vasca, tirò via Hendrix, avvolgendolo dentro un asciugamano e appoggiandolo sul ripiano.
Lo frizionò con cura e il cane si dimostrò ben predisposto a farsi asciugare.
 
Finalmente un po’ di coccole per lui, dopo quell’esperienza traumatica.
 
“Ecco fatto, ora sei a posto.” lo sollevò Jessica, prendendolo sotto le zampe anteriori, prima di tirarlo più vicino per dargli un bacino sul testino, stringendoselo al petto. “Chi è il tesorino adorato di Mammina?” mormorò, con voce zuccherosa.
 
“Fino a prova contraria… dovrei essere io!” borbottò Dominic, incrociando le braccia, offeso.
 
Jessica scoppiò a ridere, spingendolo via da sé, amichevolmente.
 
“Dai, gelosone, non puoi sentirti in competizione con un cane!” lo sbeffeggiò lei.
 
“E’ pur sempre un maschio anche lui… “ brontolò il suo ragazzo.
 
“Ok, Hendrix, ora puoi tornare a scorazzare dove vuoi. “ disse lei, mettendo giù il cagnolino, che corse via, felice. “Mammina deve rassicurare Papino.” aggiunse, in tono più soft, mentre si avvicinava a Dom, che la guardava sorridente.
 
Gli avvolse le braccia attorno al collo e lo tirò più a sé.
 
“Vieni qui, tesorino adorato.” sussurrò, baciandolo.
 
“Così va meglio.” bofonchiò lui, tra un bacio e l’altro. “Ovvio che prima stavo scherzando, figurati se sono geloso del mio Hendrix. Gli voglio un bene infinito. Del resto tutte le ragazze lo trovano irresistibile… proprio come il suo padrone!” si pavoneggiò.
 
“Hey!” gli schiaffeggiò una spalla lei, non gradendo affatto quel che aveva appena detto.
 
“Chi è la gelosona, adesso?” la prese in giro lui, accarezzandole i capelli. “Dai, amore, scherzavo. Quello è un ragazzo che ormai appartiene al passato. Ora hai un uomo migliore di fronte a te ed il merito è soltanto tuo.” le sorrise lui, intrecciando le dita con le sue.
 
“Aawww, Dom!” squittì lei, abbracciandolo forte.
 
“E poi, non dimenticare che dobbiamo molto a Hendrix. In un certo senso è grazie a lui se ora stiamo assieme.” aggiunse il biondo.
 
“Addirittura?” si stupì lei.
 
“Beh, sì, pensaci un attimo. Se non fosse stato che volevo prendere un regalino per lui, quella sera non sarei mai entrato in quel negozio di animali e non ti avrei rivisto.” spiegò lui.
 
“E’ vero. Quella sera ancora me la ricordo. Quando ti ho visto lì non mi sembrava possibile. Certo che… ne è passato di tempo!” commentò lei, tuffandosi con la mente nei ricordi.
 
“Più di due anni e mezzo. Tra qualche mese saranno tre.” ribatté lui, seguendo il suo esempio.
 
 
La verità è che dopo che Jessica e Gaia erano state a quei due concerti a Londra a cui le avevano invitate Dom e Matt, per le due coppie era stato sempre più difficile separarsi.
 
Per questo, avevano fatto del loro meglio per mantenere quelle due storie a distanza, con un notevole impegno da parte di tutti.
 
Non appena Matt e Dom avevano qualche giorno libero o finivano un tour, ognuno raggiungeva quella che ormai era diventata ufficialmente la propria fidanzata.
E, allo stesso modo, quando riuscivano a districarsi dai loro impegni, Gaia e Jessica raggiungevano i fidanzati a qualche tappa dei loro tour.
 
A volte, le due amiche riuscivano a partire insieme, altre volte solo una di loro riusciva a liberarsi.
Ovviamente, non erano state relazioni facili da portare avanti. A volte gli impegni erano insormontabili e le due coppie finivano per passare anche mesi interi senza vedersi, facendosi bastare le telefonate, qualche volta anche intercontinentali, oppure le mail e le chat, tanto care a Matt e Gaia.
 
La cosa migliore era quando riuscivano a trovarsi tutti, non solo ad un concerto, ma anche quando erano Matt e Dom ad andare a trovare le loro ragazze.
Non erano rare le uscite a quattro a Londra, oppure nei pressi di Como. Qualche volta si aggiungevano anche Chris e Kelly e le uscite diventavano a sei.
 
Gli anni non avevano fatto altro che rendere più forte il legame fra Dominic e Jessica.
Nonostante ormai Jessica si fosse stabilita a Londra, i due non vivevano assieme, però ogni volta che tornava a casa Dom, Jessica faceva i bagagli e si trasferiva nel suo appartamento, per trascorrere col suo ragazzo più tempo possibile e quella cosa dava a entrambi la parvenza di una convivenza.
 
Inoltre, era proprio a Jessica che Dom aveva deciso di affidare Hendrix, quando lui era via con gli altri Muse.
Del resto, Jessica stravedeva per quel cagnolino, era stato amore a prima vista, non appena l’aveva incontrato… praticamente, com’era successo con il suo padrone!
 
 
 
 
 
“Ad ogni modo, anche se non ci fossimo incontrati in quel negozio, prima o poi ci saremmo rivisti comunque, essendo Gaia la ragazza di Matt.” commentò Jessica. “Anzi, magari un giorno Matt avrebbe avuto la bella idea di presentarti la migliore amica della sua ragazza.” spiegò lei.
 
“Sì, è probabile.” sorrise lui, accarezzandole le spalle. “Però così, anziché Hendrix, avrei dovuto ringraziare Matt. Almeno Hendrix lo posso ringraziare prendendomi cura di lui, dandogli le sue crocchette preferite e le pappe migliori, facendogli il bagnetto, accarezzandolo, giocando con lui e portandolo fuori.” spiegò lui. “Sai, non credo che Matt gradirebbe se gli dedicassi le stesse attenzioni, uhmm… forse gli andrebbero bene le ultime due!” aggiunse, ridacchiando, contagiando anche Jessica.
 
“Che scemo che sei!” disse lei, fra le risate.
 
“E’ uno dei motivi per cui mi ami.” le sorrise lui, in modo accattivante, ponendo le mani sui suoi fianchi per tirarla più a sé.
 
“E’ vero, non lo posso negare.” sorrise lei, prima di baciarlo.
 
Il bacio cominciò a farsi più coinvolgente e infuocato, tanto che nel giro di qualche secondo Jessica si ritrovò con un indumento intimo in meno addosso.
 
“Dom! Rimettimelo subito… “ lo sgridò lei, indicandogli il reggiseno sul pavimento, ma non fu più così contrariata, quando lui si riempì le mani dei suoi seni, prendendosene gran cura.
 
“Ne sei sicura?” sogghignò lui, baciandola nuovamente.
 
“No! Voglio dire… sì! Non c’è tempo per quello… dobbiamo prepararci, abbiamo un volo da prendere e siamo già in ritardo.” protestò lei, cercando di recuperare il suo reggiseno, ma lui la bloccò.
 
“Appunto, siamo già in ritardo, quel volo è già bello che perso, te lo dico io, quindi evitiamoci una corsa inutile. E poi l’aeroporto è pieno di altri voli per Milano e considerando che passeremo in Italia una settimana, non è che un’ora in meno ci cambi la vita. E’ lecito se tardiamo un po’, sei d’accordo?” la persuase il biondo.
 
“Dannazione, perché devi essere sempre così insopportabilmente convincente?” ribatté la mora, dandogli un bacetto veloce.
 
“Perché ti amo, Jess, e se mi segui sotto la doccia ti dimostro quanto.” le sussurrò lui all’orecchio, prendendola per mano, per trascinarla dentro con sé.
 
Inutile dire che lei accettò molto volentieri quell’invito.
 
 
 
******************************* (Contemporaneamente)
Moltrasio (Como)
 
“Le chiedo ancora un po’ di pazienza, Signor Bellamy. Altre tre domande e abbiamo finito.” disse la giornalista che lo stava intervistando per un magazine italiano.
 
Matthew si sarebbe limitato ad annuire rassegnato, ma si ricordò che era al telefono e quindi c’era necessità di una sua risposta verbale.
 
“D’accordo.” sospirò, passandosi sconsolato una mano fra i capelli, tinti di un bel nero corvino.
 
< Probabilmente devo aver fatto qualcosa che ha fatto incazzare Tom, anche se non ho la più pallida idea di cosa gli abbia fatto. Ma questa è senz’altro la sua vendetta! >  pensò, mentre controllava qualcosa sul suo laptop, prestando comunque attenzione a quella che sarebbe stata la domanda dell’interlocutrice.
 
Quella giornalista non gli andava per niente a genio.
Non tanto per la sua pronuncia parecchio discutibile, tanto che più volte l’Inglese le aveva fatto ripetere la domanda, anche perché Matthew aveva ancora notevoli difficoltà con l’Italiano, quelle poche volte che si sforzava di parlarlo.
 
Quindi era una cosa che comprendeva benissimo.
 
Quello che non riusciva a sopportare era il fatto che ogni domanda che gli faceva ne conteneva almeno altre dieci.
Matthew era al telefono da quasi tre quarti d’ora ormai.
Inoltre, un’altra cosa che lo infastidiva molto era che una di quelle domande riguardava anche la sua vita privata, ma era preparato a fronteggiare quel genere di scocciatura.
 
Finalmente, dopo altri trenta minuti che gli sembrarono interminabili, l’intervista giunse alla conclusione.
 
“La ringrazio di tutto, Signor Bellamy, è stato davvero gentile.” si congedò la giornalista.
 
< Tu no! > pensò lui.
 
“Si figuri, del resto fa parte del mio lavoro.” fu quello che realmente disse.
 
“Alla prossima intervista, allora!” lo salutò lei.
 
“Ci conti.” replicò lui, riattaccando.
 
< A mai più, spero, impicciona, logorroica! > si augurò silenziosamente lui, sfinito da tutte quelle domande.
 
Dopo aver ripreso un po’ di respiro, tornò alla sua attività principale, aggiornò l’homepage del Muse-Messageboard e fu contento di trovare un nuovo topic sull’uscita del loro nuovissimo album e le relative impressioni.
 
L’aveva selezionato e stava leggendo, saltando le parti meno rilevanti, quando il suo cellulare squillò.
 
< No, non sarà mica quella giornalista che ha dimenticato di chiedermi qualcosa… non so, la struttura del mio DNA o il mio gruppo sanguigno? Sarebbero le uniche due cose che ancora non mi ha chiesto! > pensò lui, alzando gli occhi e guardandosi dal rispondere.
 
Mentre il cellulare continuava a squillare, Matt giunse ad altre conclusioni.
 
< Non può essere lei, non può avermi rintracciato, l’ho chiamata mantenendo il mio numero riservato. > congetturò, decidendosi a guardare finalmente il display e quando lo fece cambiò decisamente umore: finalmente una chiamata piacevole.
 
“Hey!” trillò lui, felice.
 
“Hey!” rispose una voce altrettanto felce, dall’altro lato.
 
“Tutto bene?”
 
“Alla grande, e tu?”
 
“Bene, a parte il fatto che ho appena rilasciato la più lunga e sfibrante intervista della mia vita!”
 
“Oh, povero il mio Mattie… e dimmi, hai parlato bene di me, vero?”
 
“Ma è naturale! Come sempre. Avevi qualche dubbio?”
 
“Dicevo per dire.”
 
“Mi manchi tantissimo, lo sai?”
 
“Anche tu, da morire.”
 
“Però dai, ormai manca poco, oggi ci rivediamo. Non vedo l’ora!”
 
“Anch’io. Contavo i giorni che ci separavano.”
 
“Addirittura? Dom… così mi sembra un po’ eccessivo!” commentò Matt, interdetto.
 
“Ovvio che no, ti stavo prendendo in giro! E’ che questa telefonata stava prendendo una piega un po’ insana. “ borbottò Dom, altrettanto interdetto.
 
“Hai ragione.” approvò l’altro.
 
“Dannazione, Matt! Ma perché suoniamo sempre così gay al telefono?” rise Dominic.
 
“Non ne ho proprio idea, Dommie del cuor mio!” scherzò Matt, ridendo con lui. “Allora, che combini di bello? Sei all’aeroporto?” gli domandò.
 
“Ecco, a questo proposito… Matt, c’è una cosa che ti devo dire: Jessica e io tarderemo un po’. Prendiamo il volo tra due ore, c’è stato un inconveniente con quello precedente. “ lo avvisò Dom.
 
“Oh, sì, certo, posso immaginare che genere di inconveniente, quelli dove al termine ti fumi una sigaretta, con l’aria soddisfatta!” ridacchiò Matthew.
 
“Tu sì che mi conosci!” ridacchiò l’altro.
 
“Nessun problema. Vuol dire che Gaia e io verremo a prendervi più tardi.” asserì il primo.
 
“E tu? Che fai di bello? Aspetta, indovino. Considerando che oggi è uscito ‘Black Holes And Revelations ‘ di sicuro sarai di fronte al PC!” commentò il secondo.
 
“Touchè. E comunque stavolta, anche se sono passate poco più di sei ore, è già arrivato un commento.” lo informò Matt.
 
“Ah, sì? E che dice?” si incuriosì Dom.
 
“Ah-ah. Lo vedi che ti ho trasmesso la mania?” incalzò il moro.
 
“Che vuoi che ti dica, Bells? Sei contagioso!” riconobbe il biondo.
 
“Dice che l’album in sé non è male, ma che ‘Take a Bow’ è una canzone da discoteca!” lo informò Matt, un po’ ferito nell’orgoglio.
 
Dominic si mise a ridere.
 
“Allora la faremo uscire come B-side da qualche parte, col giusto remix, così sarà davvero da discoteca!” propose.
 
“Davvero la pensi così? Comincio a pensare che quella recensione l’abbia lasciata tu!” ribatté Matthew, sospettoso.
 
“Figurati, ho di meglio da fare, che perdere il mio tempo su internet, quello semmai sei tu!” ridacchiò l’altro.
 
“Già, dimentico che tu sei il modaiolo. Senti, damerino, fammi sapere a che ora atterrate, così poi veniamo a prendervi. E basta con gli * inconvenienti *!” si raccomandò Matt.
 
“D’accordo, a dopo.” riattaccò Dom.
 
Matt era tornato davanti al PC, ma il rumore di una chiave che girava nel chiavistello gli fece cambiare idea.
 
“Ciao, amore, sono tornata!” esclamò festosa Gaia, rientrando dall’Università.
 
Matt preferì i gesti alle parole e le andò incontro, stringendola fra le sue braccia e dandole un bacio degno di nota.
 
“Però, niente male come accoglienza!” sorrise lei.
 
“Tutto bene, amore?” le domandò lui.
 
“Sì, è stato uno scambio di appunti fruttuoso: la mia amica sapeva cose che non sapevo io e viceversa. Ora entrambe siamo più che pronte per quell’esame.” assicurò lei, posando la sua borsa a tracolla accanto al divano.
 
Notò il PC acceso, appoggiato sul tavolo, in salotto.
 
Poi si ricordò di che giorno fosse e ricollegò i fatti. E quando si avvicinò allo schermo, i suoi dubbi furono fondati.
 
“Accidenti, ma allora Dom non scherzava quando mi ha detto che sei fissato coi feedback quando esce un vostro album!” ridacchiò lei.
 
“Non sono fissato, è un mio diritto sapere. “ si difese lui.
 
“Se ti dico che io lo adoro, che è eclettico, accattivante, audace e mai banale e che ‘Starlight ‘ è la mia canzone preferita, vale come commento?” domandò lei, appoggiando la testa alla sua spalla.
 
“Uhmm… non saprei, non dimentichiamo che la commentatrice in questione va a letto con il cantante- pianista- chitarrista- frontman - autore principale dei testi- della band. “ commentò lui, con una finta espressione seria, accarezzandole i capelli.
 
“Sicuro di non aver scordato nessun altro ruolo? Accidenti, Matthew sei così pieno di te stesso che non capisco cosa aspetti a cambiare il nome della vostra band da ‘Muse ‘ a ‘Matthew Bellamy… e gli altri due ‘!” lo prese in giro lei.
 
“Non è vero che io sono pieno di me stesso.  Io tengo molto a Dom e Chris, senza di loro io non potrei andare avanti. E’ solo che ci tengo a precisare i ruoli che io ricopro e quello che io faccio per la band!” si giustificò il frontman.
 
“Hai detto * solo cinque volte * ‘io ‘. Hai ragione, non sei affatto pieno di te.” ribatté lei, sarcastica.
 
“Uff! ecco le conseguenze di avere una fidanzata psicologa!” sbuffò lui, alzando gli occhi.
 
Gaia scoppiò a ridere.
 
“Dai, amore, stavo scherzando! Però lo sai che adoro psicanalizzarti… “ mormorò lei, scompigliandogli i capelli.
 
“E io adoro farmi psicanalizzare da te.” mormorò lui, baciandola.
 
“Ad ogni modo, davvero mi reputi così parziale nel dare dei giudizi? Lo sai benissimo che se non mi piace un vostro pezzo te lo dico senza farmi problemi, a costo di litigare con te e con il terzo abitante di questa casa.” replicò lei.
 
“Dom?” domandò lui, confuso.
 
“No, * il tuo ego *!” rise lei.
 
“Gaia!” sbottò lui, offeso.
 
“Permalosone, scherzavo. Scusa, tesoro, è solo che è troppo divertente punzecchiarti!” gli fece una spiritosa linguaccia lei.
 
“E deciso. Nella prossima intervista dichiarerò che il passatempo preferito della mia ragazza è prendermi in giro, senza pietà. Lo avrei già potuto dichiarare oggi.” ribatté lui.
 
“Ah, è vero. Oggi avevi quell’intervista. Com’è andata?” si interessò lei.
 
“E’ stata lunga. Dannatamente lunga.  E sfibrante.” sbuffò lui.
 
“E… ti hanno chiesto di me?” azzardò lei.
 
“Sì, quella ficcanaso della giornalista ha invaso anche la sfera privata. E, ancora una volta, è arrivata quella fatidica domanda su come ci siamo conosciuti tu ed io.” spiegò lui.
 
“E, sentiamo, stavolta che ti sei inventato?” domandò lei.
 
“A una riserva di pesca.” ridacchiò lui.
 
“Matthew, ma sei impossibile!” finse di rimproverarlo lei, per poi ridere con lui.
 
“Piccola, lo sai che mi diverto un sacco a dare versioni sempre diverse, un po’ come quando mi chiedono il perché del nome della nostra band.” spiegò lui, per poi prenderle le mani nelle sue. “La verità è che la vera storia di come ci siamo incontrati è così particolare che non ci penso proprio a rovinarla, spifferandola in un’intervista!” aggiunse.
 
“Completamente d’accordo.” approvò lei, dandogli un bacetto veloce. “Sai, amore, è bello averti a casa.” gli sorrise.
 
“Ed è ancora più bello poterla finalmente chiamare casa. “ sorrise lui.
 
 
 
Al contrario di Jessica e Dominic, loro due avevano già esperienze di convivenza vera e propria. Dopo i primi mesi che si frequentavano, Gaia aveva deciso di seguirlo a Londra e avevano vissuto insieme nel suo appartamento. Ma non era potuta durare molto, a causa degli impegni scolastici della ragazza e delle pressioni che le faceva la sua famiglia, così era tornata in Italia. Matthew aveva capito e rispettato la sua scelta, ma dopo quasi otto mesi di distanza, era stato il ragazzo a prendere una decisione e raggiungerla in Italia.
Matt aveva comprato una villa, nei pressi del lago di Como, a lui tanto caro, una villa appartenuta ad un famoso musicista dell’epoca, e da qualche mese viveva lì con Gaia.
 
 
 
“Ti ricordo che tra due settimane c’è il concerto.” disse Gaia.
 
“Tesoro, ti sbagli, ti ho detto che i concerti li riprendiamo il 18 Luglio. “ contestò lui.
 
“Signor Bellamy, le hanno mai detto che il mondo non ruota attorno a lei?” alzò gli occhi lei, incrociando le braccia. “Intendevo il concerto a cui hai promesso di accompagnarmi, quello di Ligabue!” chiarì lei.
 
“Io?! E quando te l’avrei promesso?” si stupì lui.
 
“Probabilmente devo avertelo chiesto mentre eri in una delle tue fasi creative o mentre guardavi ‘Lost ‘, in quei momenti dici sì a qualunque cosa.” osservò lei.
 
“Ma… io non voglio!” protestò Matt.
 
“Ormai me l’hai promesso!” gli fece notare lei.
 
“L’hai ammesso anche tu di avermi estorto quel sì mentre non ne ero pienamente cosciente!” ribadì lui.
 
“Certo, altrimenti non avresti mai acconsentito! Ormai i biglietti li ho presi e non ho nessuna intenzione di perdermelo. E poi sei tu che mi dici sempre che vuoi che ti faccia conoscere un po’ di musica italiana!” insistette lei.
 
“Sì, ma… perché devo cominciare proprio dallo scimmione ammazza- chitarre?” si lagnò il suo fidanzato.
 
“Matthew!” lo mise in guardia lei, sensibilissima su quell’argomento.
 
“Scusa.” borbottò lui, con tono remissivo.
 
“E va bene, non mi vuoi accompagnare? Nessun problema, lo chiederò a Paolo!” decise lei.
 
“Un momento. Paolo, il nostro vicino, quello alto, biondo, palestrato e sempre abbronzato o Paolo, il tuo compagno di corso, quello nerd, bruttino e un po’ sfigato?” domandò lui.
 
“Il primo. Lui sarà felice di accompagnarmi!” lo guardò Gaia, con aria di sfida.
 
“Nemmeno per sogno. Ti ci porto io a quello stradannato concerto!” affermò lui, risoluto.
 
< Gelosia: arma subdola che funziona sempre. E non serve esser psicologa per saperlo! > pensò lei.
 
“Tu però verrai con me a quello dei RHCP!” gli propose Matt.
 
“Andata!” acconsentì lei, per nulla entusiasta all’idea.
 
“Il compromesso è una gran cosa!” sorrise l’Inglese.
 
“Ah, non appena Jess e Dom ripartono, saremo a cena dai miei.” lo avvisò lei.
 
“Di nuovo? Ma ci siamo andati l’anno scorso!” sbuffò lui.
 
“Appunto, mi sembra che ne sia passato di tempo!” gli fece notare lei.
 
“E ti avviso che i miei l’Inglese lo stanno imparando, quindi scordati uscite come quelle dell’ultima volta, quando hai detto che avresti fatto l’amore con me sul tavolo, davanti ai loro occhi!” lo mise in guardia l’Italiana.
 
“E’ stato divertente.” sogghignò Matthew, rimettendosi al PC.
 
“Loro non l’hanno capito, ma io sì! E stavo pure reggendo un vassoio quando l’hai detto, per poco non facevo cadere tutto!” ricordò lei. “Per di più, mio padre era riuscito a capire ‘tavolo ‘, quindi mi sono dovuta inventare qualcosa in fretta e gli ho detto che avevi fatto apprezzamenti sulla tovaglia!” aggiunse, non potendo fare a meno di sorridere al ricordo.
 
Aveva ragione Matt: era stato divertente.
 
“Ora basta stare attaccato a quel PC! Non starai mica pensando di importunare un’altra sconosciuta, vero? Me lo ricordo bene cos’è successo l’ultima volta!” ridacchiò lei.
 
“Esagerata! Io non ti ho importunato.” precisò lui.
 
“E’ vero.” sorrise lei. “Ad ogni modo, Matt, fa’ il bravo, staccati da lì. Così nel mentre arriveranno i commenti da te tanto attesi. “ cercò di dissuaderlo lei.
 
“Tu dici?” la guardò dubbioso, Matt.
 
“Ma certo! E mentre aspetti potremmo fare cose più importanti. “ propose lei.
 
“Uh, sì! Mi piace.” mormorò lui, suadente, alzandosi e avvicinandosi a lei.
 
“No, Matt, non quello! Intendevo dire che dobbiamo ancora sistemare le stanze e poi c’ è la tavola da preparare. Lo sai che da stasera avremo ospiti!” precisò lei.
 
Matt sembrò deluso, ma non si diede per vinto.
 
“A questo proposito, Gaia, abbiamo più tempo di quel che pensi per sistemare tutto.” l’avvisò.
 
“Perché?” si accigliò lei.
 
“Ha chiamato Dom prima, prendono il volo successivo, perché c’è stato un * inconveniente * , non serve che ti dica quale. Andiamo, lo conosci Dom.” spiegò Matt.
 
“Sì, e conosco anche Jess. Non c’è che dire, quei due sono un’accoppiata vincente!” ridacchiò lei.
 
“Beh, noi non abbiamo nulla da invidiare a loro.” sentenziò Matt, tirandola con sé sul divano e ponendola sopra di lui, prima di cominciare a baciarla.
 
“Mm… Matthew, non adesso, non qui… c’è ancora mezza casa da mettere a posto.” ribatté lei, alzandosi, in procinto di andare al piano di sopra.
 
Era già sulle scale, ma il ragazzo aveva un asso nella manica da giocarsi.
 
“E dai, ti prego… “ cominciò a mugolare, con tono supplichevole. “Joyful… “ canterellò.
 
Buffo. Se all’inizio Gaia non poteva sopportare di essere chiamata così, nel corso degli anni era diventato il suo nomignolo preferito, tra quelli con cui erano soliti chiamarsi, tra cui Missed, End o i loro user-name per intero.
 
Come per incanto, lei tornò subito dal suo ragazzo, buttandosi fra le sue braccia.
 
“Lo sai che non resisto quando mi chiami così, Matteo!” mormorò lei, togliendogli la T-shirt gialla e verde che indossava e buttandola sul pavimento.
 
“E’ per questo che lo faccio.” ghignò lui, sfilandole, bottone dopo bottone, la sua camicetta di seta bianca, che andò a tener compagnia alla T-shirt.
 
E su quel divano i baci non tardarono a farsi più appassionati e le carezze più audaci ed esigenti.
 
“Ti amo, end_of_the_world!”
 
“Ti amo, eternally-missed!”
 
--
 
FINE
 
 
 
Ebbene sì, siamo giunti alla fine.
 
Mi sono divertita molto a scriverla… io poi per Gaia stravedo, mi sembra di avervelo fatto capire!
 
E’ l’ultima volta che ve lo dico , ma… liberissime di dirmi qualunque cosa, davvero, qualunque! ^^
 
Grazie infinite a chi ha commentato questa storia da sempre, chi solo all’inizio e poi l’ha abbandonata, chi s’è aggiunto dopo, chi l’ha fatto solo una volta, ma grazie anche a chi l’ha semplicemente letta in silenzio.
 
Grazie  mille a chi l’ha preferita e a chi l’ha seguita, significa davvero molto per me.
 
E per chi mi segue anche nel BellDom sfrenato… appuntamento con le altre storie.
 
Smack!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=548032