Eighteen days

di _Midnight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Eighteen days

 

Capitolo 1

 

 

Tutto inizia con mezzo dollaro.

Piccolo, tondo, argentato. Col profilo di Kennedy talmente consumato che ormai si distingue solo il naso aguzzo. In basso le parole In God we trust e l'anno di coniazione: 1985.

L'anno della mia nascita.

Conosco questa moneta meglio di me stesso. Abbiamo la stessa età,mese più mese meno. È quasi come se fossimo gemelli,nati insieme, e destinati a non separarsi mai. Mi è sempre appartenuta, è stata la prima cosa che ho posseduto appena venuto al mondo. Prima ancora di avere un nome qualcuno mi ha messo tra le dita minuscole questo tondino d' argento. E da quel momento non l'ho mai lasciata. Mi ci sono affezionato.

È mia La sento mia. Più di qualsiasi altra cosa possieda. Più di casa mia, della Mercedes s600 guard nera lucente del 2007 parcheggiata in garage, o della collezione di vetri rotti e granelli di sabbia di quando avevo 5 anni.

È diventata il mio portafortuna,negli anni. L'ho tenuta stretta tra le dita in ogni momento della mia vita: il primo giorno di scuola, il giorno della prima comunione, il giorno che il gatto Pongo è passato a miglior vita. Il giorno del mio primo bacio. Il giorno del ballo di fine anno al liceo, e quello del diploma. Il giorno della mia laurea. E infine questo pomeriggio.

È strano come mi abbia sempre portato fortuna. Giorno dopo giorno io e Kennedy (così l'ho battezzata un nebuloso giorno di tanti anni fa, quando avevo più o meno 4 anni) siamo andati avanti,insieme,come una cosa sola. Sapevo che c'era lei a darmi una mano,e non mi preoccupavo di nulla. È stata la mia anima gemella per 25 anni di onorato servizio. Fino a ieri.

Non so cosa le sia preso all'improvviso. Forse ha smesso di funzionare, di esercitare il suo potere positivo. O ha deciso di chiudere bottega,così, senza una ragione precisa.

O forse,semplicemente,ci sono cose che a prescindere da tutto, vanno oltre il nostro controllo.

 

Una mano mi stringe la spalla, un'altra mi sfiora il braccio. Sono seduto sul divano del soggiorno e guardo la stessa scena ripetersi davanti ai miei occhi da due ore senza sosta.

“Mi dispiace”mormora un tizio sulla sessantina, mezzo calvo, con un'ombra di barba bianca ispida sul viso cadente. Non l'ho mai visto in tutta la mia vita. “Le mie condoglianze.”

Annuisco di riflesso automatico. Il tipo si allontana e se ne avvicina un altro. Questo è più giovane, sui cinquanta, ha i capelli scuri e lo sguardo penetrante. Mi parla con la voce roca, da fumatore incallito.

“E' stata una grande perdita per tutti” esclama,prendendomi la mano tra le sue. “Suo padre era uno degli uomini migliori che abbia mai incontrato. Non doveva andarsene così”

Annuisco anche a lui,abbassando lo sguardo. Sono due ore che annuisco come un automa a tutto quello che mi dicono. Lui sospira,scuote appena la testa,e si allontana, dopo avermi dato una pacca sulla spalla.

In fila dopo di lui non c'è nessuno. Forse per un po' mi lasciano respirare. Mi alzo dal divano,prendo un bicchiere di whisky e mi sposto in direzione della cucina.

Neanche qui riesco a rimanere solo. Dopo neanche dieci secondi sento dei passi affrettati alle mie spalle,ma neanche mi giro. Conosco quei passi.

Sento un sospiro. Poi un rumore di qualcosa poggiato sul tavolo e dopo due mani piccole,curate,spuntano da sotto le mie braccia e mi stringono il torace. Le unghie sono smaltate di rosso,come al solito.

Rimaniamo in questa posizione per qualche minuto,senza parlare. Io mi scolo il whisky e appoggio il bicchiere sul ripiano della cucina.

“E' irlandese”sussurro osservando il bicchiere vuoto. Lei non risponde.

“Era il suo preferito”

Mi stringe ancora di più. Sento la sua testa poggiarsi sulla mia schiena,i capelli soffici profumati di shampoo alla frutta solleticarmi il collo scoperto. La scia inconfondibile di Chanel n.5 riempie l'aria intorno a noi.

Chiudo gli occhi,lasciandomi andare.

“Che cosa farò,ora?”chiedo,più a me stesso che a lei. “Cosa farò?”ripeto,con una nota,la prima da due giorni, di una lieve disperazione nella voce.

Lei se ne accorge.

“Jude...”mormora piano.

Apro gli occhi, mi libero dal suo abbraccio e mi volto. Mi sta osservando,gli occhi chiari gonfi e rossi di lacrime. Le prendo il viso,sentendomi gli occhi pungere e il naso pizzicare.

“Cosa posso fare?”

“Jude,non torturarti in questo modo”sussurra, sfiorandomi il viso con le mani “E' successo,non puoi fartene una colpa. Devi andare avanti”

“Come?”sbotto allontanandomi di scatto. “Non sono in grado di fare tutto quello che faceva lui,Sienna! Io non sono mio padre!”esclamo,stringendo i pugni per la rabbia.

“Nessuno ti chiede di esserlo”

“Si invece!”sbotto stizzito “E' quello che tutti si aspettano da me. L'ho visto,oggi,come mi guardavano. Parlavano tra di loro,e sentivo quello che dicevano. Io dovrò prendere il suo posto. Sono il suo legittimo successore,ha lasciato tutto a me. Come un erede al trono!”sfiato,coprendomi gli occhi con una mano. “Ma che succede se l'erede è un incapace?”

“Jude,tu non sei un incapace!” mi viene incontro,costringendomi a togliere la mano dal viso. “Sei intelligente,preparato. Hai studiato tanto. Tuo padre credeva in te, per questo ha lasciato tutto nelle tue mani. Sapeva che avresti fatto grandi cose. Magari anche migliori di lui”

“Questo è quello che credono tutti. Ma vedrai che una volta che avrò cominciato dovranno ricredersi”

“Jude,ora basta! Smettila di comportarti in questo modo!”mi riprende,rifilandomi un'occhiataccia contrariata.

Sbuffo leggermente. Mi passo una mano tra i capelli,nervoso.

“Ce la farai,Jude. Credimi” continua,più rilassata. Storce un angolo della bocca in quello che sembra un mezzo sorriso.

Scuoto la testa. “Forse si,forse no. Chi può dirlo?”

Punto il mio sguardo fuori dalla finestra. Zia Lorraine è seduta sulla sdraio a piangere,con un bicchiere in mano.

“L'unica cosa certa al momento è che ho bisogno di andare via”

Mi guarda allarmata. “Via?Dove?”

“Non lo so! Da qualche parte! Per un po' di tempo! Sienna,sii ragionevole. Non posso reggere la tensione ancora per molto. Ho bisogno di stare lontano da qui finchè non si saranno calmate un po' le acque. Allora tornerò e prenderò in mano la situazione”

Si morde il labbro,combattuta. Disapprova,lo leggo dai suoi occhi.

“Tuo padre non sarebbe mai scappato.”

“Io non sono mio padre!”ruggisco “Mi sembrava di avertelo detto!”

“Bè,chiunque tu sia, ti stai comportando da codardo irresponsabile! Nessun comandante abbandona la sua nave!”anche lei ha alzato la voce. Mi fissa con crescente disappunto,facendo qualche passo avanti.

“Allora significa che è tempo di cercare un altro comandante.”biascico,distogliendo lo sguardo.

“Non puoi farlo!”strilla,sembra terrorizzata. “Sei impazzito? Vuoi davvero lasciare tutto quello per cui tuo padre ha faticato sodo per tutta la sua vita in mano a...a uno sconosciuto? È questo l'ultimo regalo che vuoi fargli?”

“No,certo che no!”urlo,disperato. “Ma non ce la faccio,Sienna! Non ce la faccio!”

Si ferma,ammutolita.

“Devo sbollire la tensione in pace,da solo. Lontano da qui. Non starò via molto. È troppo quello che chiedo? Mi sostituirà Jeff nell'attesa. È a questo che serve un vice. Tornerò presto,appena mi sarò calmato e me ne sarò fatto una ragione.”

Mi fissa per qualche istante senza parlare. Poi annuisce.

“Okay. Fai come vuoi. Hai ragione tu. Dove vuoi andare?”

“Non ne ho idea. Lontano da qui”

“Vengo con te”esclama immediatamente,stringendomi un braccio.

“No!”salto su,scuotendo la testa. “No,voglio stare solo. È una cosa che devo risolvere con me stesso”

Mi guarda per un secondo con gli occhi sbarrati, sorpresa dalla mia reazione. Okay,lo ammetto,ho reagito male.

“Va bene”pigola,abbassando la testa “Ho capito”

Mi avvicino a lei,sentendomi un mostro per come l'ho trattata.

“Scusami. Non dovevo risponderti in quel modo, mi dispiace!”

Lei scuote la testa. “Non fa niente. Sei sconvolto,Jude. Lo capisco”

Mi prende la testa tra le mani. “Fai il bravo”sussurra a pochi centimetri dal mio viso.

Sorrido appena, scansandomi in tempo per evitare un bacio. Quella di papà non sarà l'unica cosa da chiarire una volta tornato.

Lei si allontana di qualche passo,delusa ma rassegnata. Mi guarda fisso negli occhi per qualche secondo,poi recupera il bicchiere dal tavolo e sparisce dietro il corridoio.

 

 

“Ehi,guarda dove cammini!”

Un ragazzino,sui sedici anni,con la faccia devastata da evidenti problemi cutanei mi lancia un urlo dal finestrino dell'auto che stava guidando a velocità supersonica. Faccio appena in tempo a scansarmi di un passo, mentre l'aria mossa dallo sfreccio dell'auto mi scompiglia capelli e vestiti.

Dove diavolo è che sono finito? Cioè, quella macchina che ci faceva lì, da quella parte della strada...

Ah. Ah,già. Non sono più in Inghilterra. Accidenti. Dovrò tenerlo bene a mente se voglio sopravvivere nell'immediato futuro. E se voglio arrivare indenne dall'altro lato della strada.

Mi passo una mano sul viso, nervoso. Solo ora mi rendo conto dell'enorme cazzata che ho fatto venendo qui. Forse Sienna aveva ragione. Un buon comandante non abbandona la sua nave mentre sta affondando. Solo che io non sono un buon comandante. Non lo sono mai stato,a dirla tutta. Era papà il genio della situazione,lui che ha creato tutto dal nulla e poi l'ha tirato avanti per anni. Lui si che era un grande. E ora non c'è più. E ha mollato tutto a me. Grazie,papà. Bel regalo davvero.

Scuoto la testa a scacciare quei pensieri che già ricominciano ad affollarmi la testa come uno sciame di mosche.

No,eh, Jude? Sei venuto qui apposta per non pensarci,maledizione! Da ora sarà argomento tabù: assolutamente vietato pensarci.

Dov'è poi che sono? Neanche me lo ricordo, ho lasciato che un assistente di cui nemmeno mi ricordo il nome prenotasse il biglietto a nome mio,e forse non l'ho neanche ringraziato..

Ah,ecco. New York. Grazie cartello dell'aeroporto con su scritto Welcome to New York per avermelo ricordato.

New York. Sono a New York. Da solo,senza pensieri,senza Sienna,senza cazzi per la testa per 18 interi giorni. La mia bocca si storce in un sorriso.

Però. Forse non ho fatto poi così male a voler partire.

Rimetto il piede sull'asfalto pronto ad attraversare,pregando il cielo che stavolta nessun sedicenne brufoloso mi tranci di netto,e proprio mentre lo sto pensando, sento un colpo secco alla mia destra.

E subito dopo il buio.

 

* * *

 

Ehm,ehm...coff coff....

Scusate l'intrusione,faccio giusto un salutino veloce e un piccolo chiarimento.

Questa...ehm...cosa...ce l'ho in testa più o meno da tremila anni, ho buttato giù varie volte qualche capitolo senza mai esserne soddisfatta (e non lo sono neanche ora a voler essere proprio pignoli u_u) e ogni volta rimaneva lì,sospesa nella mia materia grigia senza riuscire a venire fuori.

Ora,sarà l'influenza che mi costringe a rimanere a casa (ergo:incollata al computer) sarà complice qualche intervento divino,non lo so,ma ho deciso di provare. O la va o la spacca. Non dovrebbe essere molto lunga,il titolo suggerisce l'estensione XD Massimo 20 capitoli e il dente viene via.

Liberissime di lanciarmi pomodori e/o oggetti contundenti di vario tipo, di maledirmi in tutte le lingue del mondo e preparare un attentato iracheno sotto casa mia, non ho nient'altro da dire a mia discolpa se non: abbiate pietà! Prima volta che pubblico in questo fandom, di solito mi piace di più leggere che scrivere. Solo che quei due ispirano *-*!

Vabbè, detto questo me ne torno sotto le coperte in speranzosa attesa che mi facciate sapere se sta roba è degna di essere continuata o meno. A voi l'ardua sentenza.

Un bacio a tutti quelli che leggeranno e recensiranno.

* si nasconde per schivare i pomodori *

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Eighteen days

Capitolo 2

Buio. Un dolore lancinante al fianco destro. La testa che mi martella come se qualcuno me l'avesse strappata dal collo per giocarci a ping pong. Un formicolio esasperante a mano e piede destri.

Tossisco un paio di volte, con l'unico brillante risultato di triplicare il bong bong bong assassino nella scatola cranica. E finalmente mi decido ad aprire gli occhi.

Come se fosse facile. Mi sento le palpebre pesanti come due pezzi di canyon. Tutto quello che riesco a fare è sollevarle di un paio di micromillimetri.

Pessima idea. Un fascio di luce bianca riesce comunque a penetrare e accecarmi. Riabbasso immediatamente le palpebre,strizzandole forte per il fastidio.

Il bong bong bong ha raggiunto picchi da velocità della luce.

Ah!” mi esce un gemito di dolore che non riesco a reprimere.

Il dolore alla testa è insopportabile. Tra l'altro dov'è che sono finito? Mi sembra di essere sdraiato,ma non ricordo molto delle ultime ore--

Signor Law?” una voce di donna alla mia destra mi fa voltare la testa di scatto,e per poco non mi esce di bocca un urlo alla Tarzan. Stringo i denti per ingoiarlo, afferro con entrambe le mani i bordi del letto su cui sono steso,per cercare di placare il dolore. Come se servisse a qualcosa.

Bong bong bong bong bong bong bong bong

Signor Law? Mi sente?” la voce mi chiama di nuovo. Parla con quello strano accento americano che—Ah ecco dove sono! A New York! Ora ricordo! Stavo uscendo dall'aeroporto e quel ragazzino brufoloso mi ha tagliato la strada--

Signor Law?” ripete la voce, con straordinaria pazienza. Cercando di fare meno movimenti possibile apro la bocca e biascico un mezzo “Si” sperando che mi abbia sentito.

Bene, signor Law. Come si sente?” la voce appare più allegra dopo la mia risposta.

Male. Maledettamente male. Qualcuno può spegnere il martello pneumatico nella mia testa?

Non...tanto...bene” mormoro,sempre con gli occhi ostinatamente serrati.

Bè, è comprensibile. Ha preso un brutto colpo. Riesce ad aprire gli occhi?”

No. “Forse. Se...spegnete la luce” mi ritrovo a sussurrare respirando pesantemente.

La sento ridacchiare. “La luce non è così forte,signor Law. Coraggio, apra gli occhi. Lo vedrà da se”

Ma perchè non capisce? Ci fosse lei stesa su questo non-ho-idea-di-cosa-sia con una perfetta sconosciuta americana che ride come se niente fosse!

Forza”mi incita. Nello stesso momento sento delle mani che mi toccano il braccio e mi danno una leggera spinta. Ho capito,dannazione.

Sospiro,rassegnato, e con una fatica estrema riesco a sollevare le palpebre di qualche altro millimetro e di nuovo la luce mi acceca.

Dio!”

Coraggio! Ce la sta facendo! Un ultimo sforzo!” la voce sembra ancora più contenta. Vorrei sapere da dove le esce tutta questa allegria.

Mi decido a fare un ultimo sforzo, se non altro per dare un volto alla sconosciuta.

Fantastico! È stato bravissimo,signor Law!” esclama lei mentre apro del tutto gli occhi,anche se li devo socchiudere per abituarmi a tutta questa maledetta luce.

Lei mi sorride apertamente,china su di me. Sta armeggiando con qualcosa alla mia testa.

È sui trent'anni,più o meno. Ha lunghi capelli castani mossi,occhi dello stesso colore. È abbastanza attraente,anche. Forse. O forse ho pure le allucinazioni. Ma la domanda mi sorge spontanea:

Scusi, lei chi è?”gracchio, genuinamente curioso. Ho ragione di fare una domanda del genere,no? Voglio dire,sono in un paese straniero,steso da qualche parte con una sconosciuta che non so che diavolo sta combinando alla mia testa...

Lei ridacchia di nuovo. “Sono l'infermiera Levin.” sentenzia spostandosi di poco per prendere qualcosa da un tavolino accanto. “Può chiamarmi Susan,se vuole”aggiunge con un sorriso e una strizzatina d'occhio.

Inarco un sopracciglio. “Infermiera?”

Lei annuisce,versandomi del liquido non bene identificabile sulla fronte. “Siamo in un ospedale, signor Law, non l'aveva capito?” Quando vede che faccio no con la testa continua “Questo è il Lenox Hill Hospital. Siamo a New York,nell'Upper East Side. Ha avuto un incidente fuori dall'aeroporto,un'ora e mezzo fa più o meno. Non ricorda?”

Varie immagini,flashback, sprazzi di dialoghi si riversano tutti insieme nella mia mente e nello stesso istante come un fiume in piena. Sembra quasi di vedere un film già visto.

Si...ora comincio a ricordare” Il ragazzino brufoloso. L'aeroporto. Sienna che mi chiede di partire con me. Il funerale. Papà.

Ora ricordo. Ricordo tutto” espiro, ingoiando a forza il magone. Si,mi ricordo perchè sono venuto qui.

Lei è inglese,vero?” chiede cordialmente l'infermiera. Susan.

Si”confermo “Di Londra”

Gli occhi le si illuminano nel sentire il nome della mia città.

Adoro Londra!”confessa con sospiro “Come mai si trova a New York,se posso chiedere? Lavoro, vacanza...?”

Vacanza. Decisamente.”glisso senza neanche stare a pensarci. Alla fine,non è che abbia mentito. Sono qui in vacanza.

Si divertirà,vedrà! New York è una città straordinaria. Purtroppo la sua vacanza non è iniziata nel migliore dei modi” osserva con rammarico squadrandomi dalla testa ai piedi.

Dei passi in corridoio e lei si volta di scatto.

Oh, è arrivato il dottore!”cinguetta, trenta volte più felice di prima. Finisce di tamponarmi la fronte e fa in tempo a gettare una garza nel cestino mentre i passi si avvicinano.

Chissà se riesco ad alzarmi. Odio dover stare steso davanti a tutta questa gente. È da deboli. E io non posso permettermi di essere debole. Non più.

Chiudo gli occhi,inspirando profondamente.

Dai che ce la fai,Jude,dai che ce la fai....

Riesco a sollevare il busto quasi fino a stare seduto,ma la testa mi gira come se fossi sulle montagne russe. Devo aggrapparmi con forza al lettino per non cascare come una pera.

Nello stesso momento sento qualcosa uscire dalla tasca dei jeans, un rumore metallico sul pavimento. Spalanco gli occhi terrorizzato.

Kennedy!”annaspo, guardandomi intorno angosciato,nella speranza di vedere il mio adorato portafortuna.

Non posso averlo perso, no, Kennedy,esci fuori,ti prego,dimmi che stai bene!

Mi sporgo dal lettino proprio mentre una testa coperta di una massa svolazzante di capelli scuri si rialza. Punta i suoi occhi scuri nei miei. Mi tende la mano. Tra le dita stringe Kennedy, incolume.

Ken!” esclamo sollevato. La prendo in mano,stringendola e portandomela al petto, col cuore che ancora mi batte all'impazzata per lo spavento.

Oddio,grazie! Grazie grazie grazie!” mi lascio andare ad un espiro rincuorato,e faccio l'errore di incrociare lo sguardo con quello del salvatore di Ken.

Mi osserva curioso, quasi ipnotizzato. Scruta prima me,poi la mia fronte, le mie mano strette attorno a Kennedy, la mia faccia, le mie braccia,le mie gambe,e ogni altro centimetro visibile del mio corpo.

Poi torna a guardarmi negli occhi. Mi incatena con lo sguardo e resto lì,fulminato sul posto,seduto su un lettino da ospedale,con un aspetto sicuramente orrendo, le mani che stringono convulsamente una moneta che ho appena chiamato per nome.

Mi sento come se fossi uscito fresco fresco da una lobotomia. All'improvviso la testa mi si svuota e il bong bong bong scompare come per magia. Non riesco a staccare gli occhi dai suoi.

Perchè non riesco a staccare gli occhi dai suoi? mi chiedo sospettoso. Che razza di maleficio mi ha fatto? Perchè improvvisamente mi sento leggero come un fringuello anche se sono reduce da un funerale, nove ore di volo, il jet lag e un incidente stradale?

Che mi ha fatto quest'uomo per farmi sentire così? Che diavolo mi sta--

Qualcuno si schiarisce la voce. Ci voltiamo entrambi di scatto. Susan ci sta guardando. No, ci sta fissando.

Ehm...dottore”arrischia tentennante, azzardando un passo avanti “Lui è il paziente che ha avuto l'incidente fuori dall'aeroporto. Qui c'è la scheda...” e gli porge alcuni fogli che lui inizia a esaminare con cura.

Il paziente inglese” scherza lanciandomi un'occhiata divertita. Sento la sua voce per la prima volta.

Cristo,che voce! Così bassa,calda,morbida....

Okay stop!! Basta così! Frena, fai retromarcia e ritorna in folle,Jude!

Rewind! Che cavolo mi è preso? Perchè non riesco a staccare lo sguardo da questo tizio in camice bianco con uno scopino per la polvere in testa? Chi è questo qui? Un mago? Uno stregone? Molto probabile, deve avermi rifilato qualche pozione mentre ero incosciente, forse vuole attirarmi per fare strani esperimenti scientifici su di me, userà il mio corpo come cavia, mi farà a pezzetti,poi a fettine, si divertirà a torturarmi mentre sono ancora cosciente e godrà come un matto del mio dolore,poi quando non gli servirò più mi brucerà,o mi butterà in un fosso,o mi scioglierà in acido,e nessuno saprà più niente di me, Sienna verrà a cercarmi e le diranno che sono morto nell'incidente,il ragazzino brufoloso finirà al fresco e poi sarà giustiziato,e in tutto questo tempo questo stregone malefico sarà rimasto a guardare come fosse al cinema, sgranocchiando pop-corn e ridendosela di gusto--

Signor Law?” lo fisso terrorizzato. Lui ricambia l'occhiata tranquillo come fosse in veranda a sorseggiare del tea.

Si sente bene?”chiede preoccupato. Mi squadra con occhio clinico,io indietreggio di riflesso di un paio di millimetri sul letto.

Come fa a sapere il mio nome?”gli chiedo accigliandomi. Lui scambia un'occhiata spaesata con l'infermiera,prima di tornare a guardare me.

C'è scritto qui.” mi agita davanti al naso la cartella clinica. “David Jude Heyworth Law”recita leggendo “L'abbiamo letto dai suoi documenti.”

Troppo facile. E se fosse un alieno?

Lei chi è?”chiedo circospetto. Lui espira leggermente, prima di scambiare un'occhiata d'intesa con la donna,che annuisce e si dirige verso la porta.

Se ha bisogno sa dove trovarmi dottore” miagola con fare allusivo, e dopo un'ultima occhiata eloquente a lui e un'occhiolino divertito a me, sparisce dietro la porta.

Mi sento opprimere dall'angoscia. Mi lasciano pure solo con questo qui? Potrebbe farmi di tutto! Non oso pensare a –

Sono il dottor Downey”mi informa placido,indicando il cartellino appeso al suo camice dove fa bella mostra di sé il nome “Dott. Robert J. Downey Jr.”

Un nome non significa niente. Come se niente fosse,lui avvicina uno sgabello al mio lettino,e ci ritroviamo più o meno alla stessa altezza. Deglutisco a vuoto un paio di volte,prima di decidere di darmi una calmata.

Okay,Jude,sta calmo. Non può tagliuzzarti alla julienne qui,in ospedale,con tutti i testimoni che ci sono. Quindi respira,e rilassati. C'è Kennedy con te.

Lui sta di nuovo leggendo qualcosa dalla cartella,quando torno a guardarlo. Certo che ha dei capelli incredibilmente assurdi! Schizzano in tutte le direzioni come se si fosse pettinato coi petardi.

Mi concentro sul suo viso, ora che non mi guarda. Sembra avere una trentina d'anni, poco più grande di me. Ha la pelle leggermente abbronzata. E ha un naso che...

Oddio. Cristo,che naso! Solo quello vale un 10 ++! E' così....dannatamente...perfetto! Così dritto! Dio,dovrebbe essere illegale avere nasi del genere! Ispirano cose poco...

Alt! Poco che? Basta! Devo ricordarmi che è un potenziale Jack lo Squartatore,dovrei trovargli dei lati negativi,non elogiare il suo naso,per la miseria!

Allora”attacca meditabondo “Signor David Jude Heyworth Law...un po' lunghetto...”osserva,abbozzando un sorriso “Come preferisce che la chiami?”

Alza gli occhi su di me e io mi ci perdo di nuovo. Tombola. E tanti saluti.

Solo...solo Jude” balbetto con lo sguardo incatenato al suo.

D'accordo...solo Jude....come si sente?” chiede,sorridendo.

Be...bene” Dopo che lei mi ha fatto chissà che maleficio, vorrei aggiungere, ma il suo sorriso spontaneo e inaspettato mi flasha sul colpo e la quantità attiva dei miei neuroni subisce un drastico collasso gravitazionale.

Ha avuto un brutto incidente...”osserva grattandosi il mento. “Riesce a muovere la gamba destra? Il braccio non glielo chiedo perché l'ho visto in azione!”ridacchia,occhieggiando con fare divertito le mie mani che ancora stringono al petto Kennedy. Solo ora mi rendo conto di essere sembrato un perfetto deficiente,a chiamare per nome una moneta e stringerla come fosse sangue del mio sangue.

Già...”borbotto,sentendomi le guance in fiamme, segretamente sperando si sprofondare al centro della terra seduta stante.

Com'è che si chiama? Roosevelt?”chiede salottiero, curiosamente interessato.

Kennedy” lo correggo, aprendo le mani per osservarla. Anche lui la sta guardando. Corruga le sopracciglia nel notarla.

Quello è mezzo dollaro!”esclama sorpreso.

Non è mezzo dollaro!”ribatto offeso “é Kennedy!”

Lui alza le spalle. “Sempre di mezzo dollaro si tratta. E lei è inglese. Che ci fa con mezzo dollaro? Da come l'ha stretta e si è spaventato quando è caduta deduco che ci è affezionato. Quindi deve avercela da molto tempo,e non solo da quando è qui.”

Ma questo chi è? Sherlock Holmes?

Infatti” confermo “Ce l'ho da quando sono nato”

E...come mai proprio un dollaro se posso chiedere?”

Bella domanda. Non ci ho mai pensato veramente. Ma me l'ha data papà.

Già, proprio lui.

Mio padre”rispondo semplicemente sperando che non faccia troppe domande sull'argomento.

Lui socchiude gli occhi confuso. “Credevo che voi inglesi foste ancorati alle vostre sterline.”

Sospiro appena, spostando gli occhi verso la finestra. “Mio padre ha sempre pensato solo ai soldi. Che fossero sterline,dollari, euro, yen o pesetas a lui non importava. Purché fosse denaro contante e sonante. Me l'ha regalata lui quando sono nato,e immagino che ci abbia trovato un qualche significato particolare se ha voluto regalarmi proprio un dollaro invece di una sterlina”

Potrebbe chiederglielo. Io al suo posto sarei curioso” sorride, lanciando un'altra occhiata a Ken.

Il sorriso mi si fredda del tutto. “Non sarà possibile. È morto l'altroieri”

Silenzio. Sembra quasi che abbia appena sganciato una bomba atomica nell'ambulatorio e stessimo aspettando lo scoppio fatale.

Io...mi dispiace,non...non avevo idea” balbetta impacciato. Lo rassicuro con lo sguardo.

Va tutto bene”

Ne è sicuro?” mi chiede timidamente dopo qualche istante.

Assolutamente. Ora però cambiamo discorso”

Certo.” esordisce, espirando pesantemente.

Allora, questa gamba riesce a muoverla o no?”

Mi concentro sulla gamba destra,tentando di capire se posso ancora farci qualcosa o è definitivamente fuori uso. Azzardo un piccolo movimento,di cui mi pento all'istante.

Fa male” ringhio digrignando i denti per il dolore. Lui annuisce comprensivo.

Le è andata bene. Nonostante abbia ricevuto il colpo direttamente alla gamba è ancora intera. Ha solo preso una bella botta. È stato incredibilmente fortunato.” e sorride come se fosse la notizia migliore del mondo.

Già,che culo! Non vedevo l'ora di essere investito e uscirne fuori con la gamba intera!

Lo stesso non si può dire della sua caviglia” aggiunge prendendola in mano “Nel colpo si è sbilanciato,è caduto, e la caviglia si è piegata sotto tutto il peso. Lei è messa male”

Sbuffo “Quanto male?”

è rotta”

Cazzo!”

Cosa c'è?”chiede preoccupato.

Sono arrivato qui solo ora e ho già una caviglia rotta! Dovrei essere in vacanza,dannazione! Dovrò starmene sdraiato in albergo per tutto il tempo,oppure tornare a casa” bercio di malumore.

Improvvisamente mi si forma in mente l'immagine di me sdraiato inerme sul letto di casa, con Sienna che mi fa da infermiera amorevole.

No,opzione due depennata. Starmene nel letto di casa con Sienna che mi fa da infermiera è esattamente quello che non voglio.

Mi resta l'opzione uno” senza accorgermene ho parlato a voce alta, ma lo strano dottore Robert-Come-Si-Chiama-Downey-The-Ripper ha la buona educazione di non farmi notare che una parte della conversazione si è svolta unicamente nella mia materia grigia.

Mi guarda con le sopracciglia alzate “Vuole davvero passare la sua vacanza chiuso in una stanza d'albergo?”

Bè,non è che abbia molte altre possibilità. Tornare a casa ora non se ne parla....ma non posso neanche andarmene a zonzo saltellando su una gamba!”

In che albergo ha prenotato?”chiede

Non lo so...non ho prenotato. L'idea era venire qui e scegliere.” no,l'idea era non far scegliere a quell'assistente che sembrava già abbastanza cerebroleso di suo.

Uhm” si passa una mano tra i capelli,immerso nei suoi pensieri. E se possibile diventano ancora più schizzati. Chissà,magari,prima di andarmene da questa città gli regalerò un pettine.

Se non mi fa a pezzetti prima.

Ha pensato a come farà?”domanda garbato.

A fare che?”

Mi indica la gamba con un gesto della mano. “Non può muoversi,ha bisogno di qualcuno che la aiuti. Non può semplicemente starsene steso in un letto”

Ah” ora che mi ci fa pensare ha ragione!

Non ne ho idea” ammetto,scrollando le spalle confuso.

Mmmmm” la mano gli torna nei capelli. Li agita in tutte le direzioni, e questi schizzano impazziti in risposta.

Quantità dei miei neuroni all'attivo: 0,1 %

Ecco..”arrischia lanciandomi un'occhiata in tralice “Se lei è d'accordo...io potrei darle una mano”

 

* * *

Disclaimer: i personaggi di questa storia non mi appartengono (purtroppo). È un'opera di fantasia senza nessuno scopo di lucro. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

 

Ragazze,mi avete commosso. Non mi aspettavo ben 6 commenti nel giro di qualche ora! Ho ancora lo scudo anti-pomodori sotto braccio,non si sa mai...

Non so davvero come ringraziarvi per avere avuto fiducia in me!*-* Non potevo non ricambiare regalandovi un altro capitolo, che ho scritto praticamente in un'ora. È un po' lunghetto,forse,non vi assicuro che saranno tutti di queste dimensioni...:-P

Un grazie speciale a:

 

MsMontana: grazie del commento! Eh be,Jude ha tutte le ragioni per volare via da Londra (e da Sienna XD) Fammi sapere cosa pensi di questo capitolo! Bacio

 

Ilaria1993: ciao cara!Grazie per il commento! Si,in effetti mezzo dollaro in mano a un inglese non è che ci faccia molto,ma dovrei averti chiarito la questione (anzi l'ha fatto Jude al posto mio :D)

Sienna ha un unico scopo nella vita: farsi odiare. Sono totalmente d'accordo con te è_é

Ehm...è stato investito!XD Ma è vivo,comunque ù_ù. Spero che il capitolo ti sia piaciuto! Un bacio

 

aXce: ciao! Se vuoi lanciarmi qualcosa dopo questo capitolo io lo scudo ce l'ho ancora sottobraccio!Grazie per la recensione e i complimenti,anche per l'immagine!:-D

Spero che il nuovo capitolo sia di tuo gradimento!Un bacio

 

Miss Adler: ciao! Sicura che non hai neanche un pomodoro da volermi tirare dritto in testa?XD Grazie davvero per il commento, ho aggiornato in fretta come hai visto!XD Fammi sapere!Un bacio

 

barbydowney: ehm...no non è stato Rob a investire Jude!XD In compenso ha fatto altro XDD

Grazie per la recensione! Fammi sapere,un bacio

 

BlackCobra: sisi via la gatta morta sono d'accordo XDD Magari le faccio fare una brutta fine...XD no vabbè,non sono così crudele! Grazie per tutto quello che hai scritto *-* Spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto!Un bacio

 

Un ultima precisazione e poi fuggo che sto commento finale mi sta diventando la treccani più lunga del capitolo, mi dispiace dovervi annunciare che potrò aggiornare solo una volta a settimana e rigorosamente a fine settimana. Il fatto è che dal lunedì al giovedì/venerdì sono all'università e sono senza computer è_é, quindi io scriverò il capitolo e appena tornerò a casa lo posterò. Mi dispiace,di più non posso fare!:-( Prendetela coi miei che ancora non mi hanno comprato un portatile ù_ù.

Spero davvero che il capitolo sia stato di vostro gradimento! A prestissimo e grazie ancora!

Un bacio a tutte!:-*

Ultimissima cosa: sono photoshop-dipendente quindi vi beccate una copertina a ogni capitolo!:-P

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Eighteen days

Capitolo 3

Darmi una ma-

Cosa ha appena detto?

Mi scusi?”domando garbato, facendo finta di non aver sentito bene. Non posso aver sentito bene.

Si guarda intorno un po' imbarazzato.

Potrei darle una mano” ripete “Insomma,lei è qui da solo, è arrivato solo da...quanto? Due ore? Non ha prenotato in un albergo, ha bisogno di qualcuno accanto. So che le sembrerà assurdo che glielo proponga” aggiunge con una risatina “ma posso darle una mano. Se lei vuole”

In che modo?”chiedo cauto,cercando di non far notare che sto sudando freddo e che il colorito del mio viso deve aver preso una poco rassicurante tonalità bianco-verdastra tendente al muffo.

Scrolla le spalle,indifferente. “Ecco,potrebbe scegliere un albergo dove le possano garantire tutti i comfort e l'assistenza di cui ha bisogno, e io le darei la mia parola che verrei personalmente ogni giorno a controllare il suo stato di salute. Le garantisco la mia massima disponibilità”

Ah” risposta geniale,Jude. “Bè,ehm,ecco....”

Non so,le sembra così ridicola come idea?”

Errr....nnnnnoooo....” Idea strepitosa. Presa dritta dritta dal Manuale del suicidio, capitolo 6: come finire nelle mani di Jack lo Squartatore e morire felice.

Provo comunque a immaginarmi come nella visione di poco fa. Steso inerme sul letto dell'albergo, senza Sienna, ma col dottor the Ripper in versione infermiera amorevole.

Gesù, forse non è stata un'idea così geniale. Solo a pensarci le gambe mi tremano come due budini e il brivido lungo la schiena è ben poco rassicurante...

Insomma,sono io,o la situazione è leggermente ambigua? Cioè, il doppio senso è solo frutto della mia mente malata,no?

Forse è la botta che ho preso. Il ragazzetto brufoloso dovrà sganciare un conto bello salato, lui e la sua macchinetta supersonica!

Però mi rimane ancora da verificare l'ipotesi che RipperDowney mi abbia somministrato a tradimento un qualche intruglio dagli effetti allucinogeni....

è sicuro di sentirsi bene?”mi chiede preoccupato, notando l'assenza di risposte da mia. Si fa avanti e mi prende la testa tra le mani,saggiandola e tastandola con le dita. Io sobbalzo sul lettino come se mi avessero conficcato un milione di spilli appuntiti nel fondoschiena, al contatto inaspettato. E gradito.

Ma anche no. Torna sulla retta via, Jude,ti prego...

Le ho fatto male?” chiede ritraendosi di poco. Nooooooooooooooo!

Ha le mani fredde” sparo senza neanche stare a pensarci e buttando lì la prima cosa che mi viene in mente. Lui sorride apertamente, e io mi sparo di colpo quei pochi sparuti neuroni ancora in funzione. Amen.

Allora,ha deciso qualcosa?” mi guarda in attesa di una risposta,ancora appollaiato sullo sgabello,ancora maledettamente sorridente, a braccia conserte, a meno di mezzo metro di distanza da me.

Ehm...io....”

uno,due,tre,quattro,cinque,sei,sette....

due elefanti si dondolavano sopra il filo di una ragnatela....

hocus pocus! Abracadabra! Bibbidi bobbidi bu! C'era una volta un re seduto sul sofa.....

brlbllllllllllllllllllll.................iuiiiiiiiiiiii.......maisuioiiiiiiioooooooooooooooooo.....

Morte cerebrale di David Jude Heyworth Law. Prego,dedicare un minuto di silenzio per commemorare il compianto.

Mi scruta interrogativo corrugando le sopracciglia. Ma non lo capisce l'effetto devastante del suo sorriso sulle mie sinapsi?

Bè,a dirla tutta neanch'io lo capisco.

Sono lì lì per recuperare l'ultimo brandello fumante di neurone e aprire la bocca per farne uscire qualcosa di possibilmente sensato prima che decida di ricoverarmi d'urgenza in neuropsichiatria per il resto dei miei giorni,quando uno schianto dall'altra parte della porta stronca di netto ogni mia velleità di conversazione.

Sobbalziamo entrambi spaventati, lui si alza all'istante e spalanca la porta. Un ragazzino dai capelli chiari irrompe di colpo nella stanza in un gran turbinio confuso di arti e capelli al vento, finendo spalmato a faccia in giù sul pavimento freddo piastrellato di bianco.

Ahio!”sfiata mettendosi a sedere per terra e massaggiandosi il ginocchio sinistro con la mano.

Indio!”sbotta dottor-sorriso-killer inginocchiandosi accanto a lui “Che ci fai qui?”

Domanda d'obbligo: Indio è un nome?

Ma chi cazzo le ha messe quelle valigie davanti alla porta?”bercia il ragazzo decisamente incattivito,aggrottando le sopracciglia e tastandosi ogni parte ed estremità del suo corpo per accertarsi di non averne lasciata qualcuna per strada.

Ti sei fatto male?”chiede l'altro premuroso prendendogli il ginocchio in mano.

Ma no. Mi sono divertito tanto!” ironizza il ragazzino scoccandogli un'occhiata malevola. Downey alza gli occhi al cielo, poi si alza e tende le mani per aiutarlo a tirarsi su.

Allora? Rispondi,che ci fai qui?”

Mi ha fatto entrare Susan”risponde scrollando le spalle,alzandosi zoppicando e stravaccandosi su una sedia girevole. Si sistema la maglietta dei Led Zeppelin che nella colluttazione ha subito una rotzione di novanta gradi.

Downey si rabbuia appena “Le avevo detto di non essere disturbato quando ho pazienti”

Il ragazzino sbuffa divertito “Ah pà lo sai che basta nominarti e quella parte per la tangente! È stracotta di te!”

Seconda domanda d'obbligo: l'omicidio di un'infermiera è un reato negli Stati Uniti?

Downey si gratta il mento imbarazzato. “Si,me n'ero accorto” soffia distogliendo lo sguardo.

Chissà se la ricambia. Imbarazzo uguale colpa,dalle mie parti. O no?

Comunque non hai ancora risposto alla mia domanda: che ci fai qui,Indio?”

Mamma è voluta andare a fare shopping” risponde il ragazzino assumendo un'aria platealmente tragica. “Dopo un'ora non ce la facevo più ad andare avanti e indietro carico di pacchi e pacchetti come un mulo. Per evitarmi un'ernia del disco prematura le ho sparato che dovevo dirti una cosa urgentissima e così eccomi qui”

Ma che bella pensata”gorgoglia Downey sornione. “Questo si che è spremersi le meningi”

Istinto di sopravvivenza”sentenzia quello con aria serafica “Quando sniffano odore di morte i neuroni mi schizzano tutti sull'on senza neanche premere l'interruttore”
“Lo facessero anche quando sei vivo e rilassato!”sospira Downey scuotendo la testa sorridendo.

Dai,papo! Non sei contento che sono venuto a trovarti? Sono quarantotto ore che non ci vediamo!” esclama il ragazzo con fare melodrammatico. Downey sorride. Le mie sopracciglia si corrugano talmente tanto che sono a un passo dal diventare una sola.

È la mia solita impressione bacata o ha detto proprio papo?

Tradotto in lingua umanamente comprensibile starebbe per...papà?

Ha un figlio.

Ha un figlio? Ha un figlio?

Fermi tutti! Che nessuno si muova! L'alieno ha un figlio? Come cavolo fa? Dannazione, questo fa saltare in aria tutte le mie teorie! Non si è mai visto un alieno con un figlio umano (almeno all'apparenza)! Quindi,delle due l'una: o il ragazzetto col nome improbabile non è suo figlio...o lui non è un alieno. Uhm.

Ragioniamo un attimo a mente fredda: quali sono le prove in favore della tesi che il ragazzino innominabile sia suo figlio?

  1. L'ha chiamato papà

  2. Hanno gli stessi identici occhi scuri,grandi....(alla faccia del ragionare a mente fredda.)

E quali sono le prove in favore della tesi che l'alieno sia effettivamente un alieno?

  1. ...

Nessuna. A parte il fatto che provo una strana...attrazione (inspiegabile) per lui,ma questo non lo qualifica come alieno. Semmai lo classifica come calamita. Attira-sventurati.

O come figo pazzesco.

Cazzo,Jude,sei stramaledettamente capace di pensare razionalmente almeno per dieci secondi?

E poi,il fatto che abbia un figlio implica qualcosa di ancora più spaventoso dell'avere un figlio in sé: deve avere una moglie. O una compagna. O quello che è. Insomma,in qualche modo deve essere stato concepito il bambino,no?Dubito fortemente che qualche anno fa una cicogna magnanima sia atterrata sulla sua testa mollandogli un fagotto ripieno.

Ergo,ha una moglie.

.

Mi è concesso di preoccuparmi?

Certo che sono contento di vederti. Ciò non toglie che sei entrato senza permesso mentre sto visitando,cosa che,te l'avrò ripetuta almeno un trilione di volte, non.devi.fare.”

Il ragazzino si rabbuia “Scusa,ma io che ne potevo sapere che eri occupato? Ho chiesto a Susan prima di entrare,solo che mi è bastato dire il tuo nome che le è partito un sorriso a centoottanta denti e lo sguardo le è diventato espressivo come quello del tonno in scatola. Mi ha indicato la porta vagamente,ma sembrava così assente che chissà su che stava fantasticando! Anche se una mezza idea ce l'avrei” ridacchia guardando Downey che alza gli occhi al cielo infastidito.

Dai, non è così male! È carina! Perchè non ci provi?”continua lui imperterrito sporgendosi sulla scrivania per guardarlo da vicino “Potrebbe essere la donna della tua vita!” scherza,ammiccando con lo sguardo.

La donna della tua vita? Quindi non è sposato! O almeno,non più! È libero! Per questo l'infermiera ci prova così spudoratamente!

Promemoria di Jude Law, cose da fare prima di lasciare gli Stati Uniti:

  1. comprare un pettine a Downey

  2. uccidere la zoccola Susan Levin

Non è il caso” taglia corto sbrigativo “Ora, se non ti dispiace, potresti uscire? Parliamo dopo, ora fammi finire di visitare il signore” così dicendo mi indica con la mano e il ragazzino sembra accorgersi della mia presenza solo ora.

Ah scusa”mormora fissandomi con insistenza. Non so se è più interessato alla mia fronte devastata, alla mia camicia che occhieggia come se volesse mangiarla o a Kennedy che ancora giace nella mia mano aperta. Mi si avvicina trascinandosi sulla sedia a ruote,rivolgendomi un sorriso amichevole. Non so se è più colpa della botta in testa o dei suoi occhi così vomitosamente simili a quelli del padre ma questo ragazzino mi sta subito vagamente simpatico.

Ehilà! Come butta?” chiede stringendomi una mano con una forza inaudita,sballottandola su e giù come fosse uno shaker.

Be-bene”riesco a rispondere tirando via la mano prima che la trasformi in gelatina bugnosa e sanguinolenta.

Ma che domande fai,Indio!”lo riprende Downey mettendosi le mani nei capelli esasperato “é in uno studio medico, di certo non è qui per vincere il premio l'uomo più sano del mondo!”

Lui sbuffa “Era per fare conversazione!” si stizzisce tornando a rivolgermi la sua attenzione. O al mio abbigliamento,a giudicare dallo zoom radiografico che esamina ogni capo con interesse quasi morboso.

Quella è una John Galliano?” domanda sgranando gli occhi indicando col mento la mia camicia verde scuro,che un tempo doveva essere bella pulita e stirata, ma ora sembra reduce da un conflitto a fuoco iracheno.

Si...anche se ora è piuttosto malridotta” confermo studiandola. Mi esce uno sbuffo. La mia camicia da 150 sterline!

Peter Crawford è venuto a scuola con una camicia di Galliano, ieri” grugnisce rannuvolato “Lorraine non gli staccava gli occhi di dosso! E quelle sono Prada!” soffia adorante con un sospiro ammirato alle mie scarpe di vernice. Io annuisco in risposta.

Quanto ti sono costate?”

Indio...”

Boh. Quasi 200 sterline forse” come se mi ricordassi il prezzo di tutto quello che ho nell'armadio.

Cazzo!”esclama infervorato “Tutta il mio guardaroba compreso di armadio vale la metà! Dovrei vendermi un rene per comprarmi qualcosa del genere!”

Indio...”

Sei un appassionato di moda?”gli domando incuriosito,ma fa di no con la testa.

Macchè! È che mamma mi costringe a fargli da autista/mulo portapacchi/compagno di shopping almeno una santa volta al mese. Qualcosa la si impara, a furia di starle appresso. A proposito,pà., non è che per caso avresti un...diciamo....200 dollari che ti avanzano?” chiede con aria innocente.

Per caso? No” è la risposta secca di Downey “E neanche di proposito,in ogni caso. A cosa ti servirebbero comunque?”

Il motivo per cui sono qui. Devo chiederti un piccolo favore”

Downey sospira ,l'espressione sospettosa.”Spara”

Il ragazzino, Indio, si schiarisce la voce un po' titubante prima di parlare “Ecco...avrei bisogno della macchina”

Il sopracciglio di Downey schizza in alto “Perchè?”

Voglio portare fuori Maggie”

Non puoi chiederla a tua madre?”

Ha detto che deve andare alla Spa,poi dal parrucchiere,in tintoria, a cambiare le scarpe nuove che le andavano piccole, alla cena con le amiche,a--”

Ho,capito,ho capito”lo interrompe sbrigativo. “Quando ti servirebbe?”

Diciamo....domani”

Downey sospira di nuovo. Stavolta sembra rassegnato.

E va bene”cede. “Mattina o pomeriggio?”

Pomeriggio”

Okay. Per l'ora di cena la rivoglio in garage, col serbatoio pieno,possibilmente,non prosciugato come l'ultima volta.”

L'ora di cena? Papà!” lo guarda angosciato “Non puoi parlare sul serio! È proprio a cena che voglio portarla!”

Downey ci pensa qualche istante “Allora facciamo mezzanotte”

Mi hai preso per Cenerentola?”si stizzisce Indio guardandolo in cagnesco.

E a che ora vorresti tornare,si può sapere?”chiede Downey alzando di poco la voce.

Silenzio. Indio si guarda intorno,tentennante. Deglutisce a vuoto,tossisce. È per caso panico quello che sento?

Domenica sera”butta fuori poi, subito dopo indietreggiando di un paio di metri con la sedia,forse temendo una reazione violenta da parte del padre.

E ha ragione a preoccuparsi. Vedo chiaramente Downey voltarsi di scatto a guardarlo, il viso che si colora di un bel rosso sugo,l'espressione di una chiara,inconfondibile, ira funesta dipinta nel viso prima così controllato.

Quando?”sibila livido fissando il figlio come se volesse incenerirlo sul posto. Madonna,se fa paura! Al suo posto me la sarei già data a gambe. Ha fegato,il ragazzo!

Domenica sera”ripete pigolando indietreggiando ancora,fermandosi a pochi centimetri dalla maniglia della porta. A portata di fuga.

Downey inspira profondamente. Passano due secondi,tre,quattro,cinque senza che nessuno si muova. Lui seduto nella sua poltrona,rigido come una statua di marmo e incazzato come un mastino napoletano a cui hanno appena sottratto l'osso che stava sgranocchiando, Indio sulla sedia girevole,le braccia saldamente ancorate ai braccioli,pronto a schizzare fuori con l'accelerazione di uno shuttle,e io inchiodato al mio lettino a godermi la scena come fossi al cinema,ma con la testa tutta presa dalle mie personalissime pare mentali. Su Downey. Su come sia assurdo come mi faccia sentire solo guardandolo. Su come da incazzato sia dieci volte più figo.

Alè. Pronto, Jude chiama neuroni scomparsi, prego rispondere,abbiamo qualche problema a ragionare....

Che cosa dovreste fare,tu e la tua ragazza, con la mia macchina,fino a domenica sera?”

Voglio portarla un po' in giro per il fine settimana”

Con la mia macchina?”

Io non ho una macchina mia!”

Parlano,ma quasi non li sento neanche. Ho gli occhi incollati su Downey.

Sono ancora indeciso se alzare bandiera bianca e buttarmi a pesce su di lui o autoesiliarmi in un centro di igiene mentale,quando una minuscola,infima e luminosa lampadina si mette a brillare insistentemente nella mia testa, richiedendo attenzione immediata.

Ormai ho scartato l'ipotesi che sia un alieno e che voglia fare esperimenti su di me,visto che sembra umano. Depennerei anche l'opzione Jack lo Squartatore,se non fosse che è quasi riuscito a fulminarmi con un sorriso,prima,quindi qualcosa di omicida deve averlo, nei geni.

Ma non sembra intenzionato a farmi del male. Ha pure promesso di aiutarmi senza neanche conoscermi. Insomma, potrei essere io un potenziale killer psicopatico per quel che ne sa lui,eppure si è offerto di darmi tutto l'aiuto possibile senza stare a pensarci e senza pretendere nulla in cambio.

Quindi,tirando le somme,restano solo due possibilità: la prima è che i miei neuroni (loro o quello che ne resta) abbiano definitivamente mollato gli ormeggi e ora stiano veleggiando per altri lidi in compagnia di Jack Sparrow (cosa molto probabile,visto il vuoto siderale che sento nella mia testa); la seconda, spaventosamente terrificante,ma diecimila volte più verosimile è che...

Oddio! Maledizione! Non può essere....

Va bene,va bene,va bene! Lo ammetto! Mi piace! Confesso!È l'unica spiegazione possibile,okay?

Mi piace. Sono attratto da lui.

Ecco,l'ho detto.

Solo che...uff....

Insomma,concedetemi il beneficio del dubbio! Non ho mai provato una cosa del genere per un uomo,prima d'ora, e ammettere che sia la realtà,nuda e cruda, mi spaventa un pò.

Non che mi importi sul serio che sia un uomo. Potrebbe essere anche mostro tentacolare verde a pois gialli ,finchè sorride in quel modo.

È vero, la situazione è vagamente inquietante e mai avrei pensato che potesse succedere, una parte di me si era già rassegnata a vedersi con un futuro anello al dito con su inciso Sienna, ciò non toglie che non mi possa piacere. Un po' mi spaventa,ma molto di più mi intriga. Mi incuriosisce. Mi sento quasi un'altra persona. È tutto così nuovo e sconosciuto...

Il brivido lungo la schiena si trasforma improvvisamente in un terremoto di magnitudo 12 nella scala Richter. Sono così elettrizzato! Mio malgrado,mi ritrovo a studiarlo con rinnovato interesse.

Occhi,capelli,corpo, naso...tutto in lui è così maledettamente sexy che me lo sbatterei in questo momento su questo dannato lettino,al diavolo suo figlio e tutto il resto. A fanculo anche Sienna, l'ignota ex-moglie e l'infermiera zozza.

Dovrei sentirmi uno schifoso pervertito a pensare cose del genere? Non è mica colpa mia se lui è così figo! È come se avesse un cartello appeso al collo che dice “saltami addosso”!

Certo che ammettere di trovarlo così schifosamente sexy è abbastanza destabilizzante per la mia psiche.

Posso esserne attratto,ma non posso fare pensieri sconci su di lui in presenza di suo figlio,Cristo! Che ne è del mio contegno inglese? Se ne andato a puttane insieme alla mia razionalità?

Si sta facendo un goccetto di rum insieme a Jack Sparrow,mi suggerisce un neurone di passaggio.

E mi spieghi come dovrei muovermi io,senza un'auto?”si inalbera fortunatamente senza accorgersi del mio sguardo insistente “Mi compro un monopattino?”

In metroӏ la risposta immediata di Indio,impassibile,

Perchè semmai tu e la tua ragazzina non andate a fare la vostra scampagnata in treno?”

Ma papà! Con la macchina saremmo più liberi! E possiamo avere un posto dove fare--”

Non.Dirlo!”gli strilla addosso Downey schizzando dalla sedia sempre più nero. Quasi quasi mi aspetto di vedere fumo uscirgli dalle orecchie come nei cartoni animati.

Non se ne parla nemmeno!”sbraita alla fine,rimettendosi seduto composto. Indio si decide a incavolarsi,finalmente.

Non puoi impedirmelo! Sono abbastanza grande per decidere cosa fare! Voglio portare Maggie fuori città,e lo farò!”

Non con la mia auto”precisa Downey senza scomporsi.

Ti prego! Ti supplico! Ti scongiuro!”

Ho detto di no!”

Ma perchè,cazzo?”

Devo andare al lavoro e non posso andarci per tre giorni in metro,ecco perchè! La fermata è piuttosto lontana dall'ospedale,e poi metti che c'è un'emergenza,mi chiamano e io sono a piedi? In più”aggiunge voltandosi verso di me “devo occuparmi del signore”

Indio si volta verso di me,lanciandomi un'occhiata accusatoria. “Perchè?” chiede sgarbato con un mezzo sbuffo.

Ha bisogno di assistenza. Come medico sono tenuto a dargliela.”

Perchè?”ripete ostinato come un bambino cocciuto “Non può farsi vivo lui?”

No. È qui in vacanza. Sta in albergo. In più ha una caviglia rotta. Come fa a venire qui? Volando?”

Indio sibila tra i denti,oltraggiato. Incrocia le braccia e si volta seccato dall'altra parte. Downey gli scocca un'ultima occhiata di rimprovero,poi si alza dalla sua sedia e mi raggiunge,armato di bende e cerotti.

Le chiedo di perdonarmi. E di perdonare lui. Non sa quello che dice, spesso”

Oh,non fa niente...”

Neanche tu sai quello che dici! Sei sempre pronto a dirmi di no per qualsiasi cosa,ma che mi ascolti una volta,una sola nella vita...”

Non ricominciare! Non ti dico sempre di no,ma stavolta quello che hai in mente di fare è impossibile! Off-limits! Ci siamo chiariti?”

Okay,la situazione si sta surriscaldando. C'è bisogno dell'intervento di un deus ex machina che aggiusti le cose,se no qui facciamo notte. E ho una certa voglia di rimanere solo col dottoruncolo senza progenie tra i piedi...

Mi scusi se mi intrometto” comincio col mio miglior tono professionale e distaccato “Ma qual è esattamente il problema?”

Il problema è che papà è tirchio!” bercia subito Indio con un grugnito incavolato.

Il problema è che mio figlio è irresponsabile”lo corregge il padre senza neanche guardarlo.

Insomma, ha bisogno di una macchina,a quanto ho capito”osservo cogitabondo.

Si,prima la macchina,poi i soldi, poi vestiti,poi ancora soldi....sempre a chiedere! Come se fossi una banca”

Cosa? Non è assolutamente ver--”

Scusa,Indio”li interrompo voltandomi di poco per guardare in faccia il ragazzo “Una macchina a noleggio andrebbe bene uguale?”

Mi fissa senza capire “Con quali soldi dovrei noleggiarla?”

Non con i miei!”salta su subito suo padre.

Posso pensarci io”

Ta-taaaaaaaan! Signore e signori ecco a voi SuperJude!

Padre e figlio mi fissano,con la stessa identica espressione, come se mi fossero appena spuntati un centinaio di tentacoli uncinati dalla schiena.

E come?” chiede Downey allibito rimanendo con le bende che aveva preso a mezz'aria.

Posso pagare io” SuperJude in azione!

Cosa?”

Come?”

Posso pagare le spese di Indio”ripeto con straordinaria pazienza.

Perchè?”

Mi stringo nelle spalle. Perchè se no non ne usciamo più da questa discussione che mi ha scassato le palle. “Perchè non sono un problema. E vorrei ripagarla visto che verrà ogni giorno in albergo per me”

Downey si copre gli occhi con una mano “Signor Law,non voglio essere ripagato. Fa parte del mio mestiere,è mio dovere aiutarla--”

Si,si,lo so”taglio corto “Mettiamola così:è un semplice scambio di favori,okay? Io do un aiuto finanziario a suo figlio,e lei da un aiuto sanitario a me. Semplice no?”

Non fa una piega”sussurra Indio che intanto si è messo a guardarmi come fossi un'apparizione della Madonna.

No. Non se ne parla” sentenzia dopo poco,deciso.

Perchè no?”

Non potrà restituirglieli.”

Non li voglio restituiti.”

Ma stiamo parlando di un sacco di soldi! Il noleggio dell'auto per tre giorni, le spese del viaggio,la benzina, un albergo,i pasti, le spese extra....saranno come minimo mille...duemila dollari!”

Sto per mettermi a ridere. “Senta,davvero,mille dollari non sono un problema, neanche duemila,cinquemila o centomila lo sarebbero”

Mi guarda stralunato. Il suo sguardo si sposta su e giù per tutto il mio corpo( con conseguente maremoto dei miei organi interni)e sembra notare solo ora che indosso abiti da 500 sterline.

Ohӏ la sua unica brillante risposta.

Sul serio. I soldi non sono un problema,per me”

Inarca un sopracciglio,soffermandosi con lo sguardo ai miei vestiti. “Già. Lo vedo”

Allora è un si?”domando speranzoso. Lui esita.

Non lo so...non mi sembra normale....non mi sembra giusto...neanche ci conosciamo e lei vorrebbe dare dei soldi a mio figlio,così senza una ragione!”

Non deve ricambiare proprio un bel niente”ribatto “Le faccio notare che lei mi ha offerto il suo aiuto senza conoscermi affatto,appena un quarto d'ora fa”

SuperJude 1- SexyDowney 0!

Tentenna,sempre con le bende in mano, spostando il suo sguardo nervoso da me al figlio.

Quello però è il mio lavoro”spiega poco convinto. “Lei è un paziente e--”

Fa visite a domicilio giornaliere a tutti i pazienti?”

Silenzio. Corruga le sopracciglia, sentendosi messo nel sacco.

SuperJude 2- SexyDowney 0! Ah,beccati questa,sorriso killer!

Mi sento comunque in dovere di ricambiare...” arrischia,strofinandosi il naso, irritato.

Non deve ricambiare un bel niente”ribatto convinto. E se proprio vuoi, ho io un modo per essere ripagato...

Invece si”

Invece no!”

Sbuffa piano,scuotendo la testa. Posa l'armamentario che aveva in mano,lasciandosi crollare sfinito sullo sgabello.

Che albergo aveva in mente,in ogni caso? C'è da organizzarsi...” chiede guardandomi.

Non ne ho idea. Il four seasons,magari?”

Sgrana gli occhi“Ne è sicuro? Costerà almeno mille dollari a notte”

E allora?”

Allora non voglio che spenda troppo. Non se ha davvero intenzione di finanziare mio figlio!”

Sentite”azzarda Indio aprendo bocca dopo più o meno un secolo, senza smettere di fissarmi come fossi l'Eldorado “Visto che il signore non ha ancora scelto l'albergo,perchè non lo ospiti tu a casa,papà?” esclama allegro e baldanzoso come se gli fosse venuta in mente l'idea migliore del mondo. “Così tu ricambi il favore! Anzi lo ricambio io, sono felice di prestargli camera mia. Che ne dite? Non è un'idea grandiosa?

 

* * *

Tutti i personaggi menzionati non sono miei ma appartengono a loro stessi,tranne il ragazzino brufoloso che ha investito Jude, Maggie-la-ragazza-di-Indio e gli altri amici da lui nominati che sono frutto delle mie fantasie.

 

Cacchio,appena arrivata a casa e già vi posto il capitolo. Dovrebbero darmi la medaglia al valore.

Allora,questo capitolo ha una storia parecchio controversa,ho iniziato a scriverlo domenica e ho finito circa dieci minuti fa. Nel corso della settimana l'ho ripreso circa diecimila volte,ogni volta aggiungendo qualcosa,ogni volta mi veniva in mente qualcosa di nuovo. Il risultato è che uscito fuori un papiro di sette pagine di word,cosa che non era nelle mie intenzioni, ma all'ennesima rilettura vi giuro che non ce l'ho fatta a tagliar via niente. Ogni cosa era collegata e non potevo sacrificare niente. So che è molto lungo,molto prolisso, molto senza senso e parecchio insoddisfacente,ma mi serviva come trampolino di lancio. Nei miei calcoli il terzo capitolo avrebbe dovuto terminare molto più in là,ma ho dovuto troncare perchè stava per venir fuori l'Iliade.

Che ve ne pare della comparsa in scena di Indio? All'inizio avevo pensato di estrometterlo dai personaggi,ma poi mi sono detta perchè no? Non ha molta utilità in questo capitolo,apparte nella frase finale XDD ma ho in serbo per lui qualcosa di più divertente....non vi dico niente però muahah XD!

Se riuscirete a leggere questo papiro vi prometto che dal prossimo capitolo le cose si faranno più interessanti. Questo mi serviva ancora per spiegare alcune cosette. Per cui, se avete fiducia in me,forza e coraggio, ingollate qualche bicchiere di digestivo e mandate giù anche il famigerato capitolo 3. Dal prossimo le cose si fanno più complicate!XDD

 

Passo a dire un megagrazie a:

 

_ StJimmy _ : ciao! Grazie per il commento e per tutti i complimenti!*-* Anch'io li adoro come coppia! Spero che gradirai anche questo capitolo!Un bacio

 

_ Bina90 _ : oddio,non esageriamo coi complimenti che poi mi monto la testa!XDD Mi fai arrossire ragazza *-*! Sienna avrà il suo benservito,tranquilla,appartengo al tuo stesso club ù_ù! Fammi sapere che ne pensi dell'aggiornamento!Un bacio

 

Ilaria1993: una delle cose più comiche?XDD Il libro “Come spiegarsi l'attrazione per Robert Downey Jr.” sarà presto in libreria, scritto da Jude Law,edizioni SuperJude u_u! Spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto!Un bacio

 

MsMontana: anch'io accetterei subito!Chi non lo farebbe?XD Grazie per i complimenti! Fammi sapere!Bacio

 

Miss Adler: XDD grazie per tutto! La frase sul naso di Rob apparteneva a me,una volta, l'ho detta tempo fa guardando una foto di Rob di profilo in presenza di una mia amica...si è messa a ridere XDD Le recensioni lunghissime non mi dispiacciono affatto,anzi,mi diverto un mondo a leggerle e mi fanno anche piacere! Scrivi pure l'Odissea,non mi lamenterò mai!XD Fammi sapere del nuovo capitolo!Bacio

 

hay_chan: eh anch'io mi romperei giornalmente qualche osso solo per vederlo *-*

 

BlackCobra: grazie per la recensione! Beh,Robert è mille volte megli odi qualsiasi aspirina,magari averlo sempre a portata di mano *-*!Grazie per tutto quello che hai scritto XDD Si,si tranquilla,Jude si fiderà del dottor the Ripper XDD

 

Un grazie particolare a Aya_Black e BlackCobra che hanno messo la storia tra le preferite, littleblow che l'ha messa tra quelle da ricordare e aXce, Barlowen, BlackCobra, hay_chan, Ilaria1993, ladyElric92, lilly86, Miss Adler, MsMontana, NemuChan, PennyLudaGreen, PepperP, pochiperpe e _ StJimmy _ che la seguono!

Vi adoro tutte ragazze!*-* Ancora un milione di grazie per la fiducia che mi date!

 

Mi defilo. Volo a leggere tutte le storie che avete aggiornato!*-*

Un bacio!:-*

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Eighteen days

Capitolo 4

Jude,respira.

Jude,sta' calmo.

Va tutto bene,tranquillo.

Inspira,espira. Inspira,espira. Vai così che ce la fai...

Allora?”incalza Indio smanioso alternando lo sguardo da me al padre con estrema impazienza. “Non è un'idea fantastica?”scalpita irrequieto “Insomma, visto che tutte e due vi siete fissati a volervi sdebitare a vicenda, questo è un ottimo modo per sbrogliare la situazione! Io sono a posto,voi due pure, e vissero felici e contenti. Bè? Dite qualcosa!”

Il sorriso giulivo di Indio si spegne gradualmente nel realizzare il nostro impietrito mutismo,e si raffredda bruscamente di un centinaio di gradi notando la convincente espressione da muro di cemento di suo padre,il quale non si è ancora mosso dalla sedia, rigido e pietrificato modello marmo di Carrara. Solo lo sguardo eloquente da shock anafilattico, con un vago sottofondo di orrore un po' mortificante ,sembra mantenere qualcosa di remotamente vivo in lui.

Papà?”biascica Indio afflosciando le spalle,fissando l'uomo davanti a lui come se avesse un NO gigante e luminoso come un albero di Natale lampeggiante in una nuvoletta bianca che gli esce dalla testa. Anche se,nuvoletta o non nuvoletta, la sua espressione orripilata la dice più lunga di mille parole.

Papà!”

Mi schiarisco la voce,timoroso. “Forse....”arrischio,con la voce che mi esce un tantino più stridula di quanto avessi calcolato “forse non è una buona idea...”

Indio si volta di scatto verso di me. Mi fulmina con un'occhiatataccia feroce,del tipo “se-mi-rovini-il-finesettimana-ti-rovino-la-vita” e mi ammutolisco all'istante.

Zittito da un ragazzino. Che smacco per SuperJude!

Credo invece che potrebbe esserlo”

Alzo lo sguardo e ci rimango di sale: la voce sembra provenire dall'oltretomba ma non c'è dubbio che appartenga a Downey. È ancora inchiodato alla poltrona,inamovibile come ci fosse saldato a stagno ,ma almeno ha dato un vago segno di vita.

Davvero?”esulta Indio ritrovando un sorriso estasiato che gli circumnaviga tutto il cranio.

Downey annuisce impassibile. Azzarda un'occhiata nella mia direzione,forse a voler accertarsi che non stia vomitando nella vaschetta del bisturi dal disgusto.

L'idea non è male”ammette con una certa riluttanza,fissando il figlio di striscio e demolendo il suo tripudio con la sua occhiata fulminante.

Se per lei è d'accordo,signor Law...certo, casa mia non è il Four Seasons”confessa imbarazzato con una stretta di spalle “Ma per due basta e avanza. Sarebbe più comodo per tutti e due,io sarei a sua totale disposizione e questo decerebrato la smetterebbe di tirarmi l'anima...non so....che ne dice?”

Stavolta è il mio turno di rigidità stile David di Michelangelo. Il sangue mi defluisce dalle guance in due secondi netti al suono di quel “a sua totale disposizione”.

Che ne dico? Jude,Jude....in che guaio cosmico ti sei andato a ficcare?

Domanda: sono capace di restarmene buono buonino in casa del dottoruncolo, per diciotto lunghi giorni, comportandomi da civile essere umano, cercando di rimanere impassibile e indifferente ogni volta che mi guarda e/o me lo ritrovo davanti, evitando di pensare a quanto sia maledettamente sexy,e a cosa diavolo gli farei,con o senza progenie gongolante presente?

Risposta più ovvia dell'ovvio: no. No,maledizione,che non ci riesco!

Insomma,siamo seri! Ho appena ammesso di essere attratto da Downey,e per quanto la cosa mi lasci spiazzato e leggermente tremebondo, l'ho accettata. Me ne sono fatto una ragione. Se al mondo ci sono cani che cantano e cocorite che si azzuffano io potrò pure provare attrazione per un uomo che non ho mai visto in vita mia,così,di punto in bianco,no?

Che c'è di strano?

Ma finchè la cosa inizia e finisce lì,okay. Ognuno per conto suo, lui fa il suo lavoro, io ci rimetto buona parte dei neuroni e parecchi battiti cardiaci, ma alla fine chi si è visto si è visto. Me ne torno in Europa,dove Sienna mi aspetta al varco in abito nuziale pronta a placcarmi al volo e a trascinarmi all'altare anche a costo di drogarmi o di darmi una botta in testa.

Ma così non va bene! Non va bene per niente! Diciotto giorni insieme! Nella stessa casa! Ma stiamo scherzando? Se solo faccio tanto di pensare a quello che potrei fare...

No. No,Jude. Ritorna in te. Non. Ci. Pensare.

Infondo,però...ragionandoci su un momento....l'idea non è poi così campata per aria. Visto e considerato che l'unica alternativa consiste nel fare dietro-front e finire dritto dritto nelle grinfie di Sienna e dei suoi piani matrimoniali..oltre all'impero finanziario che aspetta il suo direttore generale...

Se cedo adesso me ne dovrei tornare a casa con le pive nel sacco e il mio viaggio non sarà servito a niente. Inoltre ho millemila cose da fare,e al momento non ho neuroni a sufficienza per affrontare adeguatamente la situazione. A Londra tutti si aspettano qualcosa da me,che prenda il posto di papà, che sposi Sienna...qua nessuno si aspetta niente. A parte un ragazzino dallo sguardo minaccioso che non aspetta altro che sganci i verdoni promessi,e il padre del suddetto ragazzino che forse si aspetta una mia risposta coerente,ma per il resto?

Non c'è altra via d'uscita. Uccidere o morire.

Indio si schiarisce la voce irritato. Mi concede il bis dell'occhiata intimidatoria,prima di rivolgermi un sorriso da Giuda,tanto falso quanto agghiacciante.

Allora,signor Law?Che ne dice?”domanda candidamente senza scollarmi gli occhi di dosso. “Di-di-si-o-sei-morto”è il tranquillizzante messaggio che mi manda quello sguardo belluino.

Sospiro pensantemente,esausto. La situazione è surreale,non c'è molto da dire. Illogica e bislacca,capace di mandare in brodo di giuggiole Dalì e tutto il suo seguito.

Mi passo una mano sulla fronte,trattendendo a stento un singulto isterico. Sono logorato! Non ce la faccio più! Ma chi caspita me l'ha fatto fare di voler venire qui,non potevo restarmene a Londra,probabilmente a quest'ora starei discutendo di antipasti e bomboniere in pace e tranquillità!

Cioè, probabilmente lo starà facendo Sienna al posto mio, il mio unico compito nella faccenda sarebbe di infilarmi in uno smoking,presentarmi in chiesa e pronunciare un doveroso “si” al momento opportuno.

Che poi è tutto il contrario di quello che voglio io.

Io non voglio sposare Sienna. Non ho mai voluto neanche starci insieme,neppure mi ricordo il nebuloso giorno in cui ci siamo conosciuti. Un ricevimento, una serata a teatro, una festa di amici si papà...fatto sta che una mattina me la sono ritrovata nel letto senza ricordare assolutamente come ci fosse finita e da quel momento mi si è incollata addosso come una ventosa.

Sono mesi che cerco un modo pacifico per uscire da quest'estenuante status quo e non sono mai riuscito a venire a capo di niente.

Quindi,Jude, decidi: vai via ora, non combini niente, ti lasci incastrare da Sienna e ti rassegni a vederti accasato o....o resti qui per i giorni previsti, pensi a una bella scusa per sganciarti dalla fidanzata indesiderata e una volta a Londra metti in atto il piano anti-matrimonio.

Uhm. Non male,no?

Mi costringo a guardarli in faccia,tutti e due: Indio ancora in attesa di una mia risposta positiva,ancora scuro e minaccioso,con molta probabilità dentro di sé mi starà maledicendo in tutte le lingue del mondo; suo padre, immobile e composto ricambia la mia occhiata con un misto di terrore e....cosa? Speranza? Speranza di cosa? Che accetti di condividere il suo tetto per i prossimi diciotto giorni (poco probabile)? O che mi accasci seduta stante al suolo,morto stecchito,e lo liberi da qualsiasi obbligo nei miei confronti (molto probabile)?.

Allora?”ripete Indio forse per la trecentesima volta,col tono di uno che sta per perdere la pazienza, a scapito mio e delle mie ossa,e mio malgrado,seppur molto riottoso, mi vedo costretto a emettere sentenza. Pensa al piano anti-Sienna, pensa al piano anti-Sienna...

D'accordo”sfiato infine afflosciandomi sul lettino. Stringo Kennedy tra le dita come un'ancora di salvezza,e me la intasco senza fiatare.

Indio per poco non fa un salto triplo carpiato sulla sedia, Downey si limita a sorridere educato.

Grande!”esulta il ragazzino,scalpitando come un puledro. “Sarà fantastico,vedrete!”

Certo”lo asseconda Downey inespressivo.

Ah-ah”confermo io monocorde.

Maggie sarà contentissima!”esclama,battendo le mani entusiasta. È al settimo cielo,lui. Io non so ancora se mandare a fanculo l'ultimo briciolo di dignità,prenderlo a braccetto e mettermi a ballare con lui il boogie-woogie e congratularmi per la magnifica trovata o trovare immediatamente un cratere fumante che porti al centro della terra e buttarmici dentro di testa.

Downey sembra essere del mio stesso avviso.

Allora,andiamo?”domanda Indio saltando su dalla sedia e gesticolando come un forsennato,intimandoci a fare lo stesso.

Devo finire di visitare il signore...”prova a fermarlo il padre con aria esausta,scambiando con me un'occhiata obliqua.

Potrai farlo a casa!”ribatte l'altro con logica schiacciante. Downey fa per dire qualcos'altro ma Indio lo precede di un soffio,raggiungendolo dall'altra parte della scrivania. Fruga tra le tasche della giacca appesa all'attaccapanni e sgraffigna quello che da lontano sembra un mazzo di chiavi.

Muovetevi!”ci urla dietro,già fuori dalla porta e lontano almeno una decina di metri. “Vi aspetto di sotto! Guido io!”.

È la fine. Ne sono sicuro.

 

Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi di quell'assistente menomato. Lo sapevo.

Perchè diavolo mi ha spedito a New York? Perchè non...che so...a Timbuctu? A quest'ora sarei bello tranquillo e solitario,a passeggiare sotto il sole cocente,con quaranta,ma con la gamba ancora intera.

Perchè se non ci è riuscito il sedicenne stamattina a frantumarmela,di sicuro ci riuscirà quest'altro adesso.

Sempre se il mio cuore reggerà fino a tal punto.

Stringo convulsamente la mano al sedile,come se ne andasse della mia stessa vita.

Anzi,no,mi correggo. Togliete il come e il se. Effettivamente ne va della mia stessa vita.

Vedo chiaramente i miei occhi, riflessi nello specchietto retrovisore, incollati sul semaforo di fronte a noi,fissare quella lucetta rossa segretamente pregando e implorando tutti i santi del paradiso che il verde non arrivi mai. E naturalmente,come al solito, chissenefregadiquellochevuoleJude. E tante grazie.

Osservo con orrore e crescente disperazione il tanto temuto verde accendersi beffardo, il motore rombare infuriato e pronto alla battaglia. Un piccione di passaggio, in temporanea sosta appollaiato sul cartello che indica la quarantaduesima strada, mi scruta incuriosito coi suoi occhietti gialli. Ricambio l'occhiata demoralizzato, appena in tempo prima che l'auto riparta sgommando e l'ingenuo volatile schizzi risentito ad ali spiegate.

Mi appiattisco ancora di più allo schienale,incassando la testa tra le spalle e serrando gli occhi,affranto.

Tranquillo,Jude, respira. Niente panico. Niente panico.

Non potresti...guidare un po' più piano?”provo a dire,ma dalla bocca mi esce ben poca voce.

Ma se faccio appena gli ottanta!”si lamenta Indio sorpassando un'auto con uno scatto fulmineo,talmente sparato che non riesco a distinguere neanche il colore dell'auto.

Si,gli ottanta. E io sono la regina Elisabetta.

Qualche problema?” Downey si volta verso di me con uno sguardo apprensivo.

Ora,la scena-suppergiù-è questa: c'è Indio che guida- come un pazzo scatenato sfuggito alla casa di cura, e che tra l'altro forse crede di essere al circuito di Montecarlo,a giudicare da come ignora totalmente i limiti di velocità e le norme stradali-, c'è suo padre,seduto accanto a lui,intabarrato in una giacca di pelle nera che lo fa molto Danny Zucko, bello e attraente da far svenire un intero convento di suore,del tutto indifferente alla guida folle in astinenza da psicofarmaci del figlio; sorride sereno e rilassato come fosse in spiaggia alle Barbados a prendere il sole e mi chiedo seriamente se prima di salire in auto non si sia fatto una buona dose di qualche sostanza chimica o è semplicemente abituato; infine ci sono io, mezzo sdraiato e spiaccicato sul sedile posteriore,l'espressione stravolta, gli occhi sgranati a palla,il colorito cinereo-verdastro del viso con tanto di gocciolina di sudore freddo che scivola sulla fronte.

E lui mi chiede pure se c'è qualche problema.

Domanda: ma non dovrebbe essere un medico?

Va tutto benissimo”rispondo acido,mentre Indio sterza bruscamente a sinistra e io finisco spiattellato dalla parte opposta dell'auto.

Scellerato di un ragazzino!” lo ammonisce il padre mollandogli uno scappellotto sulla nuca,allungando un braccio sul sedile per aiutarmi a sedermi senza che qualche altra parte del mio corpo ne subisca le conseguenze.

Tutto a posto?” domanda allarmato. Io annuisco appena,massaggiandomi con le mani le parti lese. Cioè praticamente tutto il corpo. Ancora cinque minuti qua dentro e appena esco più che un letto avrò bisogno di una fossa.

Downey mi lancia un ultimo sguardo ansioso, poi di punto in bianco mi sorride rassicurante e torna a girarsi, e io come al solito rimango folgorato sul posto con una suggestiva espressione da vongola e tutte le mie tribolazioni spariscono come in una nuvola di fumo.

È finita, mi ritrovo a pensare vagamente desolato fissando con insistenza la sua nuca e gli stravaganti capelli scuri svolazzare di qua e di là per il vento che arriva dal finestrino.

Sono proprio fritto. Anzi, sono proprio cotto come una pera.

Non ce la farò mai a superare indenne i prossimi giorni!

Dopo altri due semafori presi alla velocità di una navetta spaziale in partenza per Urano, un paio di sorpassi da ritiro immediato patente e una placida vecchietta in procinto di attraversare schivata per dispensa divina, Indio inchioda di colpo davanti a un vialetto lastricato di pietre bianche,sbandando a destra e tranciando di netto un vaso di petunie viola acceso,che finisce rovinosamente per terra in mille pezzi.

Indio si sporge dal sedile anteriore, si sfila gli occhiali scuri e mi rivolge un sorriso irriverente ed entusiasta.

Siamo arrivati!”tuba gioioso. Poi apre la portiera e si fionda fuori,trottando soddisfatto verso la piccola casa bianca alla mia destra.

Qualcuno apre di colpo la portiera su cui mi ero appoggiato e per poco non finisco spalmato per terra,ma due braccia forzute mi agguantano da sotto le ascelle impedendomi una rovinosa ulteriore caduta.

Fisso il volto sorridente di Downey dal basso e d'un tratto provo un'irresistibile voglia di prenderlo per le spalle e baciarlo. E di ficcare la mano in quei suoi dannatissimi capelli schizoidi.

Mi rendo improvvisamente conto che se voglio tornare a Londra senza rischiare di essere internato a vita in un ospedale psichiatrico,mi dovrò dare una regolata. Come minimo devo pormi dei limiti e delle regole da rispettare.

Vediamo....

  1. evitare di guardare Downey in faccia il più possibile

  2. distogliere subito lo sguardo quando sorride

  3. distrarre la mente quando lui è nei paraggi

Bene. Mettiamo subito in atto le Tre Regole.

Con uno sforzo ciclopico riesco a mettermi in posizione più o meno eretta, e mormoro un appena udibile “Grazie” senza neanche guardarlo. Regola numero uno applicata con successo!

Prendo io la sua valigia”mi informa,dirigendosi verso il bagagliaio e io muovo qualche passo malfermo verso la porta che Indio ha diligentemente lasciato aperta. Sento i passi di Downey alle mie spalle avvicinarsi,e mi rendo conto che presto me lo troverò accanto. Pensa a qualcosa,Jude,pensa a qualcosa....

Costringo i miei occhi a concentrarsi sulla casa: è piuttosto piccola, dipinta di bianco, circondata da un giardinetto piuttosto insignificante. A occhio e croce, misura la metà della dependance dove alloggia la servitù della tenuta in cui abito io,ma non sarebbe molto carino farglielo notare.

Non è esattamente la reggia di Versailles,eh?”scherza Downey affiancandomi,quasi a leggermi nella mente.

Scrollo le spalle. “Immagino che per una sola persona vada più che bene. O no?”

Bè,si. Anche se in origine doveva ospitarne tre di persone” osserva cogitabondo “Dovrei ringraziare mia moglie per essere andata via ed aver portato con sé anche nostro figlio!”scherza con una risatina a cui mi unisco subito dopo.

Accidenti. Sono davvero bravo. Mi stupisco di me stesso. Quasi quasi sarà addirittura una passeggiata questa vacanza! Ah! Non la si fa a SuperJude!

Mi fa strada lungo il vialetto e mi fa segno di precederlo in casa,dove un uragano umano alias Indio ci viene incontro saettando.

Era ora”sbuffa innervosito,prendendomi un braccio intimandomi con ben poca grazia a seguirlo.

Indio!”gli urla dietro Downey “Fai piano,ha una caviglia rotta!”

Indio nemmeno lo sta a sentire. Mi trascina con forza dentro una minuscola stanzetta dalle pareti azzurre,che contiene solo un letto a una piazza, un armadio di dimensioni infinitesimali e una scrivania con un computer risalente come minimo alla prima guerra mondiale. Ai piedi del letto c'è un tappeto a forma di testa di cane che sorride con la lingua di fuori, e un paio di poster dei Pink Floyd occupano la parete sopra il letto. C'è anche un comodino di legno scuro, grande più o meno come una scatola di cioccolatini,e sopra vi è poggiata in equilibrio alquanto precario una lampada che dev'essere appartenuta a Edison in persona a giudicare dalle sue condizioni. La finestra è coperta da una leggera tenda dello stesso azzurro delle pareti e delle lenzuola del letto.

Come faccia a entrare tutta questa roba in uno spazio delle dimensioni di un ascensore è proprio un mistero. Il ripostiglio delle scope di casa mia è cinque volte più grande.

Il tappeto è un po' scemo,lo so”ammette imbarazzato guardando quel povero cane come se volesse incenerirlo “è la mia camera di quando ero piccolo. È rimasto tutto come allora, solo i Pink Floyd sono postumi”

Già. Vedo” osservo,incapace di articolare altro.

Spero che per te non sia un problema stare in una stanza così piccola”

Oh,no. No no no no no. Assolutamente.” Sempre ammesso che riesca a entrare in questa specie di loculo con tutta la valigia.

Grande!”sorride lui ritrovando di colpo il buonumore “Puoi usare quello che ti pare qua dentro. L'armadio è quasi vuoto,comunque togli quei quattro vestiti rimasti e piazzaci pure la tua roba.”

Mi trattengo a stento dal chiedergli dove diavolo dovrei metterli i suoi vestiti, visto che qua dentro non c'è spazio neppure per una briciola di pane.

E il computer puoi usarlo quanto ti pare” continua come se niente fosse “....solo,è un po' lento ad accendersi e ogni tanto lo schermo diventa fucsia,ma tu dagli un paio di botte e ritorna come nuovo. Anche se la connessione a internet non è delle più veloci...”

Pure. Ci manca solo che mi dica che la lampada funziona a olio, che non c'è acqua corrente e che per comunicare usano un piccione viaggiatore e siamo a posto.

Dove sono finito? Nel medioevo?

Forse la compagnia dell'aereo con cui ho viaggiato è specializzata in viaggi nel tempo. E vi dirò che non mi stupirei affatto, considerato che a giudicare dall'alta tecnologia di questa casa (che già nominare casa è un'offesa bella e buona agli immobili degni di questo nome) sembra di essere tornati nel mesozoico.

Allora? Gli hai già fatto vedere la suite imperiale?”

Mi volto di scatto ritrovandomi il sorriso ironico di Downey a dieci centimetri dal naso. Sobbalzo come scottato dirigendo lo sguardo sul tappeto-cane,concentrandomi in modo estenuante sulle sfumature di marrone del pelo....

Forse il Four Seasons è più adatto a lei” dichiara con un sorriso di scuse che riesco di un pelo a schivare incollando gli occhi ai Pink Floyd appesi sopra la testiera del letto modello crocifisso.

Sono uno che si adatta”replico telegrafico contemplando intensamente David Gilmour in bianco e nero, sguardo incazzoso e chitarra alla mano.

Sono sicuro che il signor Jude si divertirà un casino qua!” sghignazza Indio ridanciano (Signor Jude?) mollandomi una pacca sulla spalla talmente forte che per poco non mi fa rotolare per terra. Sono li lì per ribattere in modo possibilmente educato,quando una massa indistinta di pelo grigiastro sguscia da sotto il letto e schizza via dalla stanza come un fulmine con un inintellegibile verso di sottofondo.

Mary-Anne!”urla Downey con un cipiglio contrariato piazzandosi a gambe larghe e con le mani sui fianchi nel corridoio. “Esci fuori!”

Che cos'era?”chiedo sbalestrato,mentre Indio alla mia destra sbuffa sonoramente.

Che ci faceva in camera mia quella palla di pelo puzzolosa?” grugnisce innervosito,proprio mentre la palla di pelo puzzolosa in questione torna fra noi con uno scatto felino, raggiunge la sedia (rigorosamente azzurra) di fronte alla scrivania e con un balzo ci salta sopra. Si acciambella comodamente e bellamente incurante del suo pubblico, e con un ultimo miagolio indispettito, chiude gli occhi, ben decisa a schiacciare un pisolino.

Accidenti!”si adombra Downey accasciando le braccia lungo i fianchi “Questa maledetta gatta mi darà più problemi di quanto me ne meriti! Spero vivamente che non sia allergico ai gatti,signor Law...perchè la signorina qui presente sarà mia ospite ancora per qualche giorno”

Oh,no,si figuri. Mi piacciono i gatti” lo tranquillizzo,ammirando la palla di pelo che ronfa tutta tranquilla sulla sedia.

E' la gatta della vicina,la vedova McAdams” mi informa Downey con un ultimo sguardo di rimprovero al felino “è dovuta andare fuori città per qualche giorno,per un qualche problema familiare. Tornerà a giorni,e mi ha chiesto se potevo tenergliela mentre lei era via”

La signora Rachel è simpatica”afferma Indio con una risatina “Tranne quando cucina quei biscotti che sembrano fatti di roccia calcarea e ti invita a casa sua per il tea per mangiarli insieme. Dio,è una tale tortura. Sarà anche un'adorabile vecchina e tutto il resto ma Cristo,la cucina non è per niente il suo campo. Ogni tanto dà di matto,ma per la sua età suppongo sia normale. E quest'odiosa palla di pelo sa anche essere carina,quando non ti sbrana le braccia. E quando non ha quei suoi periodi da ninfomane.”

Ninfomane? Una gatta?

Dai,Indio” ridacchia Downey osservando esilarato la mia faccia sgomenta “Così lo spaventi!”

Va tutto bene” lo rassicuro,guardandomi intorno in cerca di una pronta via di fuga.

Ci mancava solo la vicina schizoide e la gatta assetata di sesso per concludere in bellezza questo simpatico quadretto. A questo punto mi aspetto di tutto,pure che Jack Nicholson spunti dalla porta con una mannaia pronto a farmi a fettine con Kubrick alle calcagna armato di cinepresa.

Downey ride apertamente,io schivo di riflesso un angina pectoris e mi appoggio con le spalle all'armadio,trattenendo un singhiozzo.

Carine,queste venature azzurre delle mattonelle...

Si divertirà,vedrà,signor Jude!”esclama Indio prendendomi a braccetto e guidandomi fuori dalla stanza. “Voglio dire,questa è New York! E lei è in vacanza! È qui per divertirsi! Quanto è che rimarrà qui?”si informa educatamente dirottandomi in direzione del divano.

Diciotto giorni”

Fantastico! C'è tutto il tempo per darsi alla pazza gioia,allora!”sentenzia convinto.

C'è tutto il tempo per darsi alla pazza gioia...

Oh,guarda che bel divano,Jude,sembra quello del salotto della nonna a Cambridge...

Prima deve guarire la caviglia”gli ricorda il padre seguendoci in soggiorno.

Papà! Non dirmi che lo farai rimanere tutto il tempo chiuso qui dentro ad ammuffirsi,vero?” salta su Indio scandalizzato.

Non è nelle mie intenzioni,ma almeno per qualche giorno deve riposarsi. Con la caviglia in quelle condizioni non andrà lontano”.

È per caso un modo criptico per intimarmi a stare in campana e a non darmi alla pazza gioia in casa sua?

Appena sarà in grado di muoversi,quantomeno autonomamente, sarò ben lieto di farle da guida turistica,signor Law. Mio figlio sarà pure un incosciente sconsiderato ma almeno su un punto ha ragione: questa è New York e lei se la deve godere,visto che si è fatto nove ore di volo apposta”

Infatti”rincara Indio ignorando quell”incosciente sconsiderato” del padre “Appena torno io, ci divertiremo da matti! Ora pensi a riposare la gamba,signor Jude! Ha ancora diciotto lunghi giorni!”

E dalli con questo signor Jude.

Vero”conferma Downey con un sorriso abbagliante.

Eh già”è l'unico commento (non molto intelligente) che riesco a produrre.

Stavolta non ce la faccio proprio a non guardarlo. Quel sorriso è un'aperta provocazione! Non può tentarmi in questo modo e pensare di passarla liscia,per la miseria! Dio,se sapesse che me lo sbatterei molto volentieri su questo divano,qui,ora, senza fregarmi minimamente del figlio....

Bè,se lo sapesse,nella migliore delle probabilità mi butterebbe fuori a calci. Nella peggiore mi rispedirebbe in patria con un'accusa di molestie sessuali e no,grazie,al momento non ne ho proprio bisogno.

Insomma,Jude,affronta la realtà dei fatti! È sposato (cioè lo era)! Ha un figlio! È lampante che etero! E io non posso fare pensieri sconci su un pover'uomo etero con un figlio!

E poi anch'io sono etero! Dovrei esserlo. Forse. O no?

Cazzo,non lo so! Non so più cosa pensare! So solo che fino a ieri avevo una fidanzata all'attivo(che in effetti ho ancora,ma è dall'altra parte del mondo bellamente ignara delle mie piaghe d'Egitto,in paziente attesa del mio ritorno) e ora sono attratto da un uomo. Che cosa dovrei pensare? Sono diventato gay di punto in bianco? Per quale oscuro motivo?

In più oltre al danno la beffa! Almeno lo fossi diventato per un vero gay,così avremmo potuto spassarcela in tranquillità senza essere disturbati da nessuno,e invece no! Un etero. Un etero.

Che mi ospita in casa sua per diciotto giorni,tra l'altro. E che quindi è off-limits.

Oddio. Che i santi mi assistano.

Bè,che ne dice di riposare,adesso?”Downey interrompe le mie elucubrazioni e io sono di nuovo costretto a rivolgergli la mia attenzione. Gli sorrido debolmente,meditando che un po' (molto) di riposo è proprio quello che mi ci vuole. Più una forte dose di LSD.

Mi alzo dal divano e mi incammino verso la stanza azzurra, con Downey che prende la mia valigia dal parcheggio in corridoio e Indio che mi trotta a fianco canticchiando.

Prima di crollare fra le braccia di Morfeo tiro fuori il portafogli dalla tasca e comincio a estrarre varie banconote da 500 pezzi l'una,sotto lo sguardo ammutolito di Indio. Gli ficco in mano 5000 dollari e lui fa per opporsi,ma gli faccio cenno di tacere.

Me ne servono di meno”obietta corrucciato,ma io ostinato,gli piego le dita attorno ai bigliettoni e gli sorrido incoraggiante. Lui mi rivolge un sorriso di gratitudine proprio mentre Downey entra trascinando il mio valigione over-size.

Buon riposo,signor Jude!”mi augura Indio con un cenno d'intesa,sempre sorridendo. Annuisco,e lui si defila.

Se ha bisogno di qualcosa non esiti a chiamarmi” mi rammenta Downey.

D'accordo. Grazie ancora,dottore.”

Si figuri. Per me è un piacere.” mi sorride, e mi mette una mano sulla spalla per rassicurarmi.

Okay”gracchio dopo aver tentato un paio di volte di deglutire, rendendomi conto subito dopo di aver sbagliato risposta.

Un'ultima cosa” esclama “Mi chiami Robert,per favore. Saremo coinquilini per le prossime due settimane”

Ahimè.

D'accordo”acconsento con un debole sorriso “Lei però mi chiami Jude”

Lui annuisce,senza smettere di sorridere.

Con un ultimo pat-pat sulla spalla Downey,anzi Robert, si congeda,chiudendosi la porta (c'è bisogno di farne notare il colore?) alle spalle.

Mi butto sul letto,esausto.

Non ce la farò mai. Altro che SuperJude. Qua è un casino. Se non rinsavisco all'istante sono guai. Ma guai grossi.

Ho diciotto giorni di tempo per: fare in modo che la mia caviglia torni sana, farmi lasciare da Sienna in modo possibilmente indolore per tutti e due, capire come portare avanti l'impero finanziario che mi ha appioppato mio padre,tornare a Londra,e soprattutto, cercare di non innamorarmi di Robert.
Facile,no?
Okay, Jude. Ce la puoi fare.

 

* * *

Rieccomi! Sono tornata! Con un altro papiro per capitolo,per la vostra (?) gioia.

Ci ho messo un'intera settimana a produrlo,spero solo che ne sia valsa la pena. È ancora più lungo del precedente,e se continuano a lievitare in questo modo prima della fine di tutta la fic mi ritroverò davvero a postare l'Eneide.

Come al solito,tutti i personaggi appartengono a loro stessi,tranne la gatta Mary-Anne,che,per la cronaca,esiste davvero in carne ossa e pelo,solo che ha un altro nome e in questo momento sta ronfando sulla sedia accanto alla mia ignara di essere diventata famosa (no,la sedia è gialla,non azzurra,mi dispiace ù_ù)

Allora,ho un paio di cosine aggiuntive per questo capitolo. Qua (http://i51.tinypic.com/260txc7.jpg) c'è la copertina ufficiale della fic,spero vi piaccia^^! In più *rullo di tamburi*sta per uscire la colonna sonora ufficiale! La sto preparando,per chi la volesse(ma anche no) per ora accontentatevi della copertina (--->http://i55.tinypic.com/2hqdmi1.jpg) ù_ù. Come al solito, i pomodori usateli per la pizza e non come arma illecita.

 

Un milione di grazie a:

Ilaria1993: grazie mille per il commento! Spero che anche questo ti sia piaciuto!:-D

aXce: perdono concesso ù_ù. Grazie mille per i complimenti *-* m fanno sciogliere. Spero che ti sia piaciuto il nuovo capitolo!Bacio

hay_chan: non ti preoccupare,è stato molto costruttivo leggere il commento! Esilarante,almeno XD!Sposarmi?XDD Bè,non si sa mai ù_ù. Hai perfettamente ragione su tutto,quei due sono davvero teneri,pucciosi e stuprabili! I complimenti mi lusingano *-* Spero che ti sia piaciuto il capitolo!:-*

_ Bina90 _ : tranquilla,non fa niente se ti perdi qualche capitolo per strada :-D. Grazie per tutto quello che hai scritto *-* per me puoi anche citare tutto il capitolo,io mi diverto un mondo a leggere le vostre recensioni!XD se sono lunghe,ben venga ù_ù In effetti in quanto a lunghezza come ho scritto su,sto andando aumentando....Iliade in arrivo XDD! Anche tu adori Federico Garcìa Lorca? Io è da un paio d'anni che me ne sono innamorata!*O* ho un libro di poesie a casa che ho praticamente distrutto,tante le volte che l'ho sfogliato! Non sei l'unica! Consolati!:-D Fammi sapere se ti è piaciuto il nuovo capitolo!:-*

BlackCobra: grazie per il commento!*-*E grazie per l'applauso ù_ù. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Bacio :-*

laurarom89: sei perdonata per il ritardo! Anche perchè se ti chiami Laura e sei nata nell'89 sei come me!XDD una gemella XD! Grazie per il commento,fammi sapere!:-*

_ StJimmy_: XDD grazie per il commento! Spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto!:-*

ErYkikka: benvenuta! Bè,il naso di Robert è troppo perfetto per non ispirare cose sconce XDD!! grazie per i complimenti! Fammi sapere!

MsMontana: XD grazie per la recensione! Fammi sapere!Bacio

yasmine: :-D grazie per il commento! Spero che ti sia piaciuto il nuovo capitolo!

 

Grazie inoltre a tutti quelli che hanno aggiunto questa storia tra le preferite/seguite/ricordate che sono lievitati come la pizza e ora non ho tempo per ringraziarvi uno per uno ma sappiate lo stesso che vi adoro!:-*

 


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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Eighteen days

Capitolo 5

Sto correndo. Non so da quanto, ma sto correndo.

Corro,corro senza sosta,non posso fermarmi, né a prendere fiato né a guardare indietro,altrimenti....altrimenti mi prenderà. Lo so che mi prenderà.

Dove scappi,Jude?”tuona con una risata sadica e profonda,che rimbomba nell'aria come un tuono minaccioso. Continuo a correre, accelerando il passo.

Se solo riuscissi a capire dove sono! Ma intorno a me non c'è niente! È tutto buio e nero, maledizione!

Tanto ti prendo!”ridacchia canzonatorio,e sento la sua voce e i suoi passi avvicinarsi. Dannazione! Devo sbrigarmi!

Corri,Jude,corri.........!!

All'improvviso la mia fronte cozza violentemente contro qualcosa di duro. Finisco rovinosamente per terra,con la testa che mi pulsa dolorosamente. Mi fa un male cane. Ho come una sensazione di dejà-vu.

Ti ho preso!”esclama la voce tutta contenta raggiungendomi immediatamente. Incasso la testa tra le spalle, atterrito, aspettando con terrore e cupa rassegnazione il momento estremo della mia fine.

Solo che lui non sembra molto intenzionato a finirmi tanto presto. Si limita a sghignazzare come se fosse sul divano a guardare i Simpson.

Attendo con una pazienza quasi erculea che mi faccia a pezzi, che mi sprema come un limone,che mi tiri un'accettata in mezzo al cranio,o che anche semplicemente mi sputi in un occhio....ma niente.

Alzo lo sguardo su di lui,scocciato,pronto a cantargliene quattro,ma le parole mi muoiono in gola nel vederlo chiaramente. Nel realizzare chi ho davanti. O forse dovrei dire cosa.

Non è il mostro che mi aspettavo. Cioè,credevo che fosse un essere sinistro e raccapricciante un po' tipo Alien,non.... questa roba qui.

Non saprei neanche come definirlo. È una specie di... massa budinosa e grigiastra. Bleah. Certo che non ci sono più i mostri di una volta.

L'unico particolare afferrabile è la chioma scura e svolazzante che ha in testa.

Uhm. Strano. Anche questa mi sembra di averla già vista. Solo che non ricordo né quando,nè dove,nè perchè,nè in quale vita....

E lo stesso dicasi per gli occhi: due cioccolatini. E il naso....oddio. No, sono sicuro,quel naso io l'ho già visto,ma dove caspita...

Jude!”esclama il budino gigante e io mi ritraggo spaventato. Ci siamo. È il momento.

No,ti prego!”singhiozzo agghiacciato, facendomi scudo con le braccia. “Ti prego non mi uccidere! Sono ancora giovane! Devo ancora sposarmi,insegnare ai miei figli ad andare sul triciclo e vedere le Torri Gemelle...”

No, le Torri Gemelle non ci sono più. Disdetta.

Devo ancora vedere la Torre di Pisa”mi correggo singhiozzando come un bambino che non ha avuto il gelato della domenica, coprendomi il viso con le mani,paventando angosciato il terribile momento della mia morte.

Jude?”

E Cristo,quanto la fa lunga! Poi a che cavolo gli serve chiamarmi per nome in quel modo? Non capisce che mi triplica l'angosc-

Un momento. Come fa a sapere il mio nome?

Come fai a sapere il mio nome?”gli chiedo sospettoso,arrischiando un'occhiata obliqua attraverso le braccia.

Faccia budinosa mi guarda come se improvvisamente due opossum si siano messi a ballarmi il tip-tap sui gomiti.

Jude?”ripete,stavolta con una voce piuttosto familiare. Corrugo le sopracciglia sperando di ricordare dove ho già visto e sentito...

Jude? Jude svegliati!”

Cos-”

Svegliati,Jude”

 

Apro gli occhi di scatto,ritrovandomi due occhi scuri che mi studiano preoccupati a meno di cinque centimetri dal naso.

Lancio un urlo degno di Maria Callas per lo spavento, schivo per reazione un colpo apoplettico e scatto a sedere come una molla,con la vista ancora annebbiata e le funzioni neurali rigorosamente sull'off.

...azzo è...”

Jude?” spalanco gli occhi davanti a quelli dello sconosciuto. No,non è uno sconosciuto. E non è neanche una faccia budinosa munito di ascia bipenne. È Robert.

Eh?” sfiato,leggermente attonito, umanamente incapace di articolare altro.

Jude? Tutto a posto?”mi chiede,stavolta seriamente preoccupato.

Ah...oh....si” Certo che Cicerone mi fa un baffo! Sono il mago dell'oratoria. Mancano solo “ih” e “uh” per completare la lista. E per essere spedito via raccomandata senza ricevuta di ritorno in una stanza con le pareti imbottite.

Sicuro? Ero venuto a controllare se stavi ancora dormendo, solo che parlavi e ti agitavi nel sonno...mi sono preoccupato. Poi hai sbattuto la testa contro il comodino,e ho ritenuto opportuno svegliarti. Mi dispiace. Ti fa male la testa?”

Ih...” Meno uno....

I-io...si,mi fa un po' male” borbotto distogliendo lo sguardo. Un po'? Non è che per caso ne avreste una di riserva?

Robert annuisce con la faccia di uno che la sa lunga, poi senza alcun preavviso mi riversa sulla fronte un paio di ettolitri di un liquido giallastro e dall'odore mefitico,tampona un paio di volte con una garza in origine bianca immacolata e alla fine ci incolla sopra un cerotto grande come la Scozia e rigonfio come un bignè alla crema, assicurandolo con vari strati di scotch bianco.

Ecco fatto”sentenzia osservando soddisfatto la sua opera “Molto meglio”

Altrochè. Non oso guardarmi allo specchio. Se solo faccio tanto di immaginarmi l'aspetto abominevole che devo avere mi si rizzano tutti i capelli dalla prostrazione.

Hai fatto un brutto sogno,comunque?” mi domanda alzandosi dal letto per riporre l'armamentario medico in una borsa di pelle.

Ehm...”

E ora che gli dico? Si,stavo sognando un budino gigante che voleva farmi a fette? Ah,il suddetto budino aveva i tuoi capelli e il tuo stesso naso, e anche i tuoi stessi occhi?

Probabile”mento con un'alzata di spalle indifferente “Non me lo ricordo”

Robert annuisce squadrandomi criptico. Mi sento gelare sul posto. Lo sa che sto mentendo! Lo leggo dai suoi occhi,sa benissimo che-

Comunque,è quasi pronta la cena. Avrai fame,immagino”mi interrompe bruscamente con un sorrisetto.

Fame? A quest'ora? Che diavolo di ore sono, a proposito, ho perso completamente la cognizione del tempo...

E poi ha detto proprio...

Cena?”sillabo sbigottito,guardandomi intorno alla ricerca di qualsiasi cosa somigli a un orologio.

Lui ridacchia divertito.

Si,cena. Hai dormito sette ore di fila,ti sei perso il pranzo”

Lo guardo con gli occhi spalancati dallo scalpore. Alla faccia del pisolino! Ho passato l'intero pomeriggio in coma!

Cioè...ho perso un intero pomeriggio a ronfare come un grizzly in letargo,e intanto Robert chissà che avrà fatto. Avrei potuto passarlo con lui,invece di poltrire!

No. Scherzavo. Ho fatto bene a dormire.

Ricordati del piano,Jude,ricordati del piano. Non. Pensare. A. Robert.

Non. Pensare. A. Robert.

Non. Pensare. A. Robert.

Non-

Vieni in cucina,dai. Ho preparato le lasagne”mi informa tranquillo,svoltando l'angolo e infilandosi in una stanza poco più avanti.

Lasagne? Parola magica. Schizzo dal letto modello missile terra-aria e sto per filare in cucina con una tenuta di strada degna di un maratoneta olimpico,quando le prime note di una musica che ben conosco ,mi persuadono a recedere.

Mi butto a pancia in giù sul letto per recuperare la giacca che inspiegabilmente è finita dall'altra parte della stanza,proprio mentre Freddy Mercury si mette a intonare col suo strabiliante acuto Can anybody find me somebody to love?

Acciuffo il cellulare dalla tasca, premo istantaneamente il tasto verde e nello stesso tempo cerco malamente di rimettermi seduto per evitare di accappottarmi al suolo.

Pronto”scandisco al volo senza neanche guardare chi sia, troppo impegnato a reggermi alla testiera del letto con tutte le mie forze per interessarmi davvero al nebuloso nome sul display.

Si può sapere dove diavolo eri finito?” ruggisce una voce inferocita dall'altra parte,prendendomi totalmente in contropiede,e per reazione mollo la presa sui cuscini,mi sbilancio e precipito in avanti,dritto dritto verso il pavimento. Fortunatamente riesco a fermarmi con i gomiti,scongiurando l'ennesima disastrosa capitolazione.

Sienna” farfuglio sbalestrato,con metà corpo per terra e l'altra metà intrappolata tra le lenzuola,mentre mi arrabatto con impegno ciclopico a trovare una posizione più umana.

Dove eri finito?”strilla di nuovo,isterica. “Ti rendi conto che non ho tue notizie da quasi 24 ore? Non hai risposto a nessuna delle mie chiamate,ne ai messaggi. Ho telefonato in aeroporto e mi hanno confermato che l'aereo è atterrato questa mattina. Cosa dovevo pensare? Che qualche gangster ti aveva sequestrato appena sceso dall'aereo per chiedere un riscatto?”

Sienna,non siamo nel Padrino!”la interrompo brusco prima che si metta a elencare tutte le sue improbabili fantasie cinematografiche “Nessun gangster con l'accento siciliano mi ha puntato una pistola alla tempia e mi ha chiesto dei soldi. Sono vivo e vegeto,tranquilla”

Sei a New York?”mi chiede subito,ansiosa.

Dove dovrei essere? Su Urano?”

La sento sospirare irrequieta.

Sto bene,Sienna.”la rincuoro un po' innervosito “Tranquilla,ok?”

Sei sicuro?”domanda dopo qualche istante e a stento mi trattengo dal defenestrare il telefono.

Si, Sienna, per l'amor di Dio! Come te lo devo dire? Sto alla grande” Più o meno. Testa/fianco/caviglia/sinapsi a parte.

Mi hai fatto preoccupare” sbotta accusatoria subito dopo “Perchè non hai risposto alle mie telefonate?”

Stavo dormendo”rispondo prontamente pregando mentalmente che chiuda la telefonata il più presto possibile.

Sei in albergo?”si informa più tranquilla, e io inizio a sudare freddo. E ora che le dico?

Più o meno....”bofonchio masticando scongiuri tra i denti. Non me lo chiedere,non me lo chiedere...

Dove sei? Al Four Seasons? All'Hilton?”

Errr....no...”

Al Ritz-Carlton?”

No”

Allora al Plaza?”

Nemmeno”

Jude,insomma,in che diamine di albergo sei?”bercia stizzita mentre mi affanno a trovare un fausto modo per sganciare la bomba.

Non sono in un albergo”tergiverso torturandomi le mani dall'agitazione.

E dove sei?” si scandalizza subito,immaginando chissà cosa.

Sono....in una casa”

Casa?”salta su “Di chi?”

Di...ecco...”

Ti hanno rapito!”strilla all'improvviso facendomi quasi saltare per lo spavento “Lo sapevo! Ti hanno sequestrato! Ora ti hanno lasciato rispondere per chiedermi il riscatto,vero? Oddio,lo sapevo che sarebbe successo! Jude,ti prego,non fare pazzie! Accetta qualsiasi somma ti chiedono, gli daremo tutto quello che vogliono, se no ti tagliano un orecchio e me lo spediscono per posta! Oddio!

Sienna!”strepito alzando la voce per coprire le sue grida esagitate. “La vuoi smettere? Non mi ha rapito nessuno,mettitelo in testa!”

Silenzio. Sento i suoi respiri pesanti, e so che sta rimuginando ancora sulle sue stronzate hollywoodiane. Sbuffo apertamente,stizzoso e inviperito,e non so come riesco ad astenermi dal chiuderle il telefono in faccia.

Ok”pigola infine poco convinta,con l'ennesimo sospiro apprensivo. Alzo gli occhi al cielo.

In casa di chi sei?”chiede poi. Trattengo un singhiozzo. Quasi quasi era meglio dirle che Vito Corleone mi aveva fatto rinchiudere in uno sgabuzzino umido e pieno di topi e mi aveva tranciato un dito da spedire in Inghilterra via posta prioritaria.

Di un amico”butto li con estrema nonchalance,sperando che non chieda altro.

Che amico?”chiede sospettosa. E figuriamoci. “Hai amici in America?”

No...cioè,si...”

No o si?”continua imperterrita.

n-s-f-”

Jude?”

Si”rantolo ansante, sfiancato come se fossi reduce da dieci anni di lavori forzati.

Chi è ?”si accanisce a voler sapere. Mi do uno schiaffo in faccia.

Si chiama Robert Downey. Junior.” boccheggio infine “Non lo conosci, è un vecchio conoscente di papà....”

Era in affari con lui?” Dio, ma cos'è, un interrogatorio?

No”sbuffo idrofobo “Fa il medico. Senti,Sienna,ora devo andare. Ti chiamo domani,ok?”

Ma...”

Devo andare”ripeto sbrigativo “Ci sentiamo”

Ok”si rassegna alla fine,affranta “Chiamami! Non farmi stare sulle spine”

No, va bene. A domani”

A domani” mi fa eco con la voce triste “Ciao,Jude”

Ciao” premo il tasto rosso e mi lascio andare a un sospiro di sollievo,buttandomi di schiena sul groviglio di lenzuola e coperte.

 

Arrivo in cucina con un tempismo degno di un orologio svizzero, proprio mentre Robert sta tirando fuori dal forno una teglia di lasagne calde e profumate, dall'aspetto ed effluvio decisamente invitanti. Con le mani guantate di giallo poggia la teglia sul ripiano della cucina e si gira per prendere un coltello. Io mi avvicino,un pò timoroso,ipnotizzato da quella vista quasi ammaliante.

Hai cucinato tu?” gli chiedo fissando il contenuto della teglia come fosse la reincarnazione dell'arcangelo Gabriele.

Si” risponde con un sorriso compiaciuto,tutto intento a dividere la pasta in vari quadrati.

Sposto lo sguardo su di lui,pieno di sacra ammirazione.

Cavolo.” espiro,concentrato sui movimenti della sua mano. Questa si ferma all'improvviso, io alzo lo sguardo e trovo Robert che mi fissa perplesso e interrogativo.

Cosa?”

Tutto ok? La stai guardando come fosse un'apparizione della Madonna.”

Alzo le spalle,come se fosse la cosa più naturale del mondo.

È da quando avevo sette anni che non mangio lasagne” lo informo con un sospiro sognante. “Erano il mio piatto preferito”

Addirittura sette anni?”ridacchia posando il coltello e prendendo due piatti da un mobile.

Si. Fino a quando a casa c'era la tata italiana che me le preparava”

E poi che ha fatto? È tornata in Italia?”domanda gentile,prendendo un grosso quadrato di pasta dalla teglia per metterlo in un piatto.

E' morta”

Oh. Scusa” mormora prendendo un'altra porzione di lasagne e posizionandola in un altro piatto.

Tranquillo”lo rassicuro occhieggiando quei due piatti con svergognata cupidigia. Glieli prendo dalle mani,trattenendomi dal divorarli seduta stante in un unico boccone.

Li porto io. Dov'è la sala da pranzo?” mi offro servizievole,mentre lui si sfila i guantoni giallo canarino e pesca due bicchieri dalla lavastoviglie.

Mi rivolge un'occhiata obliqua. “Mangiamo in cucina” risponde dopo qualche istante di esitazione.

Oh. Ok”

Mi volto e mi dirigo verso il piccolo tavolo di legno scuro al centro della stanza,e poggio sopra i due piatti.

Jude” mi chiama,incerto,e io mi giro di nuovo verso di lui. Mi sta guardando con una strana espressione, leggermente a disagio.

Che c'è?”

Senti, capisco che questa topaia in cui abito non è decisamente alla tua altezza, immagino che tu sia abituato a ben altro,solo che...”

Robert. Robert” lo interrompo alzando le mani per fermarlo. “Stai tranquillo. Non dirlo neanche per scherzo. Ti sarò eternamente grato per tutto quello che hai fatto e stai ancora facendo per me. Quindi non lasciare nemmeno che certi pensieri ti si avvicinino. Ok?”

Tentenna ancora,con in mano i bicchieri. “Va bene. Ma per qualsiasi cosa, avvisami,d'accordo? Non sono abituato ad avere ospiti, non so cosa-”

Se avessi voluto una suite a cinque stelle sarei andato al Four Seasons come in programma” lo blocco di nuovo con un sorriso. Dopo qualche attimo ricambia il sorriso e si arrende,raggiungendomi al tavolo,dove ci sediamo uno di fronte all'altro.

Buon appetito”esclama prendendo in mano la forchetta.

Altrettanto”replico imitandolo,e devo aggrapparmi con le unghie e con i denti a tutto il mio british self control per non sbafarmi la cena in due secondi netti.

Mangiamo in silenzio per qualche minuto, con solo il clangore metallico delle posate a fare da sottofondo. Io tutto occupato a mangiare per intavolare una conversazione intelligente,lui corrucciato e pensieroso con lo sguardo fisso sul piatto. Neanche volendo riuscirei a produrre un discorso minimamente brillante: gli unici due neuroni non ancora stecchiti nella mia testa sono entrambi abbondantemente indaffarati: uno è assorto con rigorosa applicazione ,quasi diabolica, nella cena che sosta nel mio piatto in attesa di prendere la via più breve per il mio stomaco, l'altro è tutto impegnato a tentare di dominare tutto il resto del mio corpo per cercare di non saltare addosso all'artefice della sopracitata cena e finirlo prima ancora che abbia il tempo di addentare un altro morso di lasagna.

Ti piace?” domanda poi di punto in bianco,riempiendo d'acqua i due bicchieri.

Altrochè” è la mia risposta accorata “Sono ottime” ribadisco, e inghiotto un grosso boccone per dare man forte alla mia tesi.

Lui sorride soddisfatto. “Mi fa piacere”

Ricambio il sorriso, prendendo una lunga sorsata d'acqua fresca.

Allora”attacca qualche momento dopo “Perchè non mi racconti qualcosa?”

Poso il bicchiere, in tempo per incrociare il suo sguardo incuriosito fissarmi al di sopra della bottiglia d'acqua.

Qualcosa cosa?”

Qualcosa di te. Della tua vita. Visto che passeremo le prossime due settimane insieme,sarebbe bello poter conoscerci un po' di più. No?” chiede pacato,continuando a mangiare le sue lasagne.

Bè...in effetti,si” concordo,annuendo.

Allora,che mi dici? Che ci fa un inglese a New York?” si informa salottiero,e io scrollo le spalle.

Non è una storia molto allegra” lo avverto,tagliando con la forchetta un quadratino di pasta.

Non risponde subito. Si limita a fissarmi impietrito con la forchetta sospesa a mezz'aria.

Mi dispiace per tuo padre. Davvero” mormora abbassando impercettibilmente la voce.

Annuisco riconoscente, con un sorriso obliquo.

Cos'è successo?” chiede poi.

Un infarto” racconto prendendo un altro boccone di lasagne “Lavorava troppo, non si fermava mai. Il suo cuore non ha retto”

Che lavoro faceva?”

Ridacchio,roteando gli occhi. “E' un po' complicato da dire. L'imprenditore,se così si può dire. Ha iniziato da piccole imprese e dopo qualche anno ha creato le Law Industries. Si occupava di tutto, in qualsiasi campo. Alberghi di lusso, ospedali, banche, compagnie aeree...e un'altra montagna di roba”

Caspita” articola,doverosamente colpito “Ecco perchè sei così ricco!”scherza affabile con un ghigno giocoso.

Immagino di si”confermo tranquillo “Ha fatto un mucchio di soldi...e ora è tutto in mano mia”sospiro strofinandomi nervoso la fronte “Non so se ne sarò mai capace”

Se tuo padre ha lasciato tutto a te,vuol dire che lo sei. E lui ha avuto fiducia in te”

Si. È vero.” ammetto un po' titubante.

Ma?”

Ma io non lo so se lo sono davvero.” confesso in uno sbuffo liberatorio “Sono tutti così convinti che io diventerò un secondo mio padre...ma che succede se non sarà così? Mi cacceranno fuori a calci?”

Chi? Se la società è tua,chi potrebbe...”

Il consiglio di amministrazione. Io ho in mano la società, ma loro ne hanno in mano la gestione.”lo ragguaglio con un sospiro stanco “Scusa, so che è un po' complicato, non so se mi capisci...”

Ho visto Batman. Qualcosa riesco ad afferrarla”

Alzo lo sguardo su di lui per trovarlo che mi fissa con un ghigno sarcastico. Scoppiamo a ridere tutti e due,posando le forchette nei rispettivi piatti e abbandonandoci con la schiena sulla sedia.

Si,peccato che io non sono un supereroe con una tutina nera da pipistrello pronto a salvare il mondo. Non ho nemmeno la Bat-mobile!” mi lamento imbronciato come un moccioso di due anni. Lui sgrana gli occhi fintamente sorpreso,scuotendo la testa rammaricato.

Accidenti! Non hai la Bat-mobile?”

No”

Non dirmi che hai il due ruote sghangherato di Peter Parker!”

No, mi accontento di una Mercedes s600 guard del 2007. Nera e lucida” spiego alzando il mento a mò di sfida.

Chi si accontenta gode”annuisce comprensivo, sprecando per me un altro di quei suoi sorrisi abbacinanti che mi mandano le terminazioni nervose in corto circuito.

Sono una persona morigerata”ribatto con placida alterigia, distogliendo lo sguardo da quel viso tentatore.

A parte il fatto che sguazzi nei verdoni peggio di Paperon de Paperoni. Non avrai mica pure un deposito rosso e blu?”

No, una tenuta in campagna dell'epoca vittoriana alla periferia di Londra. Qualcosa come 5000 ettari di puro verde”

Una cosetta da niente. E poi? Dai,stupiscimi. Una Law Tower? Una navicella spaziale col nome di tua madre?”

Niente navicella. Però ho un satellite che porta il mio,di nome”

Mi prendi in giro” sogghigna bonario inarcando un sopracciglio pieno di sacro scettiscismo.

Per niente. È andato in orbita l'anno scorso” lo correggo con un'altezzosa alzata di spalle.

Il satellite Jude. E cosa fa? Le previsioni meteo della Polinesia? Spionaggio industriale?”

Telerilevamento della superficie terrestre. Per il centro geofisico Peter Law”

Mi sento ufficialmente un fallito. ” sospira reclinando la testa all'indietro sullo schienale.

Non hai un satellite Robert?” mi informo educatamente,voltandomi di poco per guardarlo.

A parte Ciro il ferro da stiro, e Betty la lavapiatti non possiedo nulla del genere.”

Niente tenute da un trilione di dollari? Nessun grattacielo?”

Non ho neanche una catapecchia di legno marcio. L'unico immobile di mia proprietà è il bugigattolo che ti circonda” controbatte ridanciano.

Nemmeno una Downey Tower piccola piccola?”

L'unica torre che abbia mai posseduto era quella fatta di lego. E comunque era di Indio”

Vergogna” lo punzecchio malizioso con un sorrisetto sardonico. “L'avevo detto io,che eri un mezzo pezzente. Quanto hai sul conto in banca, dieci dollari?”
“Quale conto in banca?”chiede sorpreso spalancando gli occhi,con espressione semiseria.

Scoppiamo di nuovo entrambi a ridere,sereni e di buonumore come due amici di vecchia data.

Mi inchino a Sua Maestà Jude il Grande. Non potrò mai competere con lei,sire” gorgoglia con un sospiro melodrammatico. Io scuoto la testa,alzando mento e naso per aria con spocchiosa sufficienza,senza riuscire a smettere di sorridere.

Un agglomerato di pelo grigio fumo mi balza improvvisamente sulle gambe,strusciandosi alle mie braccia con un rilassante prrr prrr prrr in sottofondo.

Mi lascio andare a un sospiro appagato, accarezzandole piano la testa e sotto il mento.

Va bene,basta interrogatorio per oggi”sentenzio deciso rivolgendomi a Robert. “Però domani è il mio turno. Voglio sapere i tuoi più reconditi segreti” ridacchio con un sorrisetto mefistofelico.

Lui alza le sopracciglia per nulla scalfito,e scuote la testa in segno di diniego.

Vuoi scherzare? Io devo ancora scoprire i tuoi segreti più reconditi,mio caro! Domani tocca ancora a me!”

E se facessimo un po' per uno? Una domanda io e una tu?”propongo accomodante.

Quid pro quo? Come Hannibal Lecter e Clarice Starling? Si può fare.” Ci pensa un momento poi con un ghigno ironico fa “Io però sono Hannibal”

Hopkins era decisamente più vecchio” lo smonto,incattivito dal fatto che mi sia toccata la parte di Jodie Foster.

La Foster ha i capelli più lunghi”

Ci fissiamo in cagnesco per un paio di secondi, poi sbuffiamo e sorridiamo divertiti.

D'accordo,allora. La seconda puntata a domani” dichiaro con un sonoro sbadiglio che copro prontamente con una mano.

Sarà divertente” esclama giulivo e baldanzoso,sporgendosi sul tavolo.

Sicuramente”confermo,accarezzando il muso grigio di Mary-Anne che risponde con un prrr prrr compiaciuto.

Robert mi osserva enigmatico per qualche momento. Incatena il suo sguardo al mio,e tutti i miei precedenti sforzi per distrarmi svaniscono nell'arco di un secondo.

Si sporge in avanti sul tavolo e io mi sento gelare.

Altro che faccia budinosa. Lo sento, lo capisco, nel momento in cui alza la sua mano per poggiarla sulla mia,e sfiorarla delicatamente, quella,ma proprio quella, è la mia fine.

E non c'è più niente da fare.

 

* * *

 

Buonasera a tutte! Sono di nuovo tra voi^^!

Ennesimo capitolo enciclopedico, di cui non vado molto fiera a dire la verità. Ma è stata una settimana estenuante e soprattutto non potevo non postare perchè, ho da darvi una brutta notizia,ma la settimana prossima niente capitolo. Devo partire,e avrò tutta la settimana occupata. ç_ç Mi dispiace sinceramente,l'unica cosa che posso fare è scrivere il capitolo in aereo e postarlo appena torno XD!WonderWoman in azione ù_ù!

Ora,andiamo al punto dolente del giorno,prima di ringraziarvi e ricoprirvi di baci per le recensioni *-*.

Ordunque, vi annuncio ufficialmente che mi sono lanciata in una delle mie solite imprese folli,ma ho bisogno del vostro aiuto e sostegno per portarlo avanti.

Non so se questo sia il posto più adatto per parlarne, e se verrò giustiziata o affidata all'Inquisizione spagnola,ma siccome non ho altro posto a cui affidare il mio messaggio lo scrivo qui e basta.

Ho aperto un forum/community con tanto di fan club per RDJude. Si chiama RDJude Italia (nome molto fantasioso,si ù_ù). Per ora non c'è ancora niente, è nato solo ieri sera XD. Se la cosa vi interessa,mi farebbe davvero piacere. La cosa più che altro era iniziata dalla voglia di fare un censimento delle fan di RDJude,ma poi si è notevolmente espansa. E come al solito mi sono venute in mente millemila idee una più improbabile dell'altra.

Io qualche esperienza in amministrazione ce l'ho,ma non posso fare tutto da sola. Avrei bisogno di qualcuno che si accolli una parte del fardello * sguardo da cucciolo *.

Se la cosa vi interessa,e questo vale non solo per voi che recensite,ma per tutte voi che anche leggete soltanto, ne sarei più che onorata. Per ora lascio la cosa sospesa, rimando la questione al prossimo capitolo. Ma se sentite proprio questa necessità impellente di avere notizie al riguardo potete sempre contattarmi in privato u_u.

 

Cambiamo argomento che è meglio,và.

 

BlackCobra: le tue recensioni-sproloquio mi fanno sempre morire dal ridere!XDD Ti nomino compagna ufficiale di sproloquio, quando mi ci metto pure io parlo/scrivo a ruota libera XD! Mi fa sempre piacere leggerle *-* e non smetterò mai di ringraziarti. Un bacione grande

_ Bina90 _ : XDD dimmi che sei ancora viva,ti prego, non vorrei avere sulla coscienza la tua morte prematura ù_ù. Non dire nemmeno per sogno che i tuoi commenti sono inutili, perchè ti lancio contro qualcosa di contundente u_u. Scherzo XD! Però mi fa sempre un piacere immenso leggere i commenti *-*. spero che ti sia piaciuto il nuovo capitolo!:-*

Sweet Bee: hola carissima! Grazie per il commento *-*. Miss Hullabaloo era necessaria, ma potendo ci avrei ficcato tutta la discografia dei Muse nella colonna sonora XD! Grazie per tutto,spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto!:-*

Ilaria1993: Divertita con aXce?XDD Indio ti ringrazia di cuore per essere diventato il tuo idolo :-D!Grazie per la recensione,a presto!:-*

laurarom89: siamo sicuramente gemelle u_u XD Fammi sapere se ti è piaciuto il nuovo capitolo!:-*

yasmine:grazie XD! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!

_ StJimmy _: grazie per i complimenti!:-D A presto!:-*

ErYkikka: grazie per tutti i complimenti *-*. A presto :-*

Miss Adler: XDD non esageriamo con i complimenti,che poi chissà dove vado a finire XD. Però grazie!*-* Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!

_ Nuvola _:tesoruccia! Benvenuta! Ti avverto,se mi fai troppi complimenti mi monto la testa XD! E non è un bene ù_ù! Ma grazie grazie grazie *-* Ti adoro *_____*. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto!:-*

aXce: una gatta ninfomane ù_ù! Ti giuro che è così! Va in calore e amen. È la fine!T_T Grazie per tutto!Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!:-*

barbydowney: grazie per la recensione!Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!:-*

 

Come al solito grazie a tutti quelli che seguono/preferiscono/ecc.

I personaggi di questa fic non mi appartengono.

 

Scusate per le risposte alle recensioni senza né arte né parte ma si è fatta una certa ora e ho una voglia matta di filare sotto le coperte. A presto(spero) Un bacio a tutte!


P.S: il prossimo capitolo pubblicherò la colonna sonora,promesso!:-*

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


 

Eighteen days

Capitolo 6

Hey,Juuuude!Don't be afraid! You were made to go out and get her...”

Questo è il paradiso. Che nessuno osi muovermi da qui.

Stravaccato su una sdraio a sorseggiare tequila, indosso il mio completo di Armani preferito e i Beatles stanno tenendo un concerto esclusivamente per me su un piccolo palco di legno scuro a due millimetri dai miei piedi (calzati Prada).

E c'è il sole. Che Dio mi fulmini,è proprio lui. Da quanto tempo non lo vedevo,a Londra? Una settimana? Un mese? Un anno? Una vita?

Piego la testa all'indietro,appoggiandomi allo schienale della sdraio. Chiudo gli occhi,assaporando sereno e appagato quel caldo tepore che mi batte sul viso. Sento quasi la vitamina D passarmi attraverso la pelle,urlando “ehi sono quiiiii!! Ti sono mancata?”. Scolo l'ultimo goccio di tequila,e come per magia un cameriere mi si materializza al fianco con un bicchiere stracolmo di margarita. Lo tracanno come fosse acqua e quando lo finisco noto con immenso stupore di essere ancora miracolosamente sobrio. Caspita. Da quando l'alcool non mi fa un accidente? È un prodigio! A volte sono capace di andare fuori di testa anche con l'acqua frizzante, per cui non mi spiego questo improvviso cambiamento...

Un momento. Avevo detto di essere in paradiso! Ma certo! Evidentemente quassù si possono bere barili di cocktail superalcolici senza subirne le minime conseguenze! È possibilissimo. E poi questo spiegherebbe anche il fatto che davanti a me ci sono i Beatles,redivivi,in carne e ossa e ugole attive. Si,sono morto. Sono morto e finito in paradiso.

Strano però. Non ricordavo di essere morto. Quando è successo? Dove? Perchè? L'amnesia è un normale effetto collaterale post-mortem o è solo dovuto all'ettolitro di alcool che mi sono appena scolato? Forse non ne sento gli effetti,ma ci sono. Più subdoli e inavvertiti,ma ci sono.

Uhm. Tutto ciò è molto strano. E poi,se sono davvero in paradiso,dove sono gli angeli? Le nuvolette azzurre? Dio? Ma che caspita di paradiso è?

Qualcuno mi molla una pacca sulla spalla,facendomi trasalire per lo spavento. È Elton John.

Elton John? Elton John è morto?

Mi sorride entusiasta,mentre io rimango folgorato a fissare il suo costume da Babbo Natale. Alza il mento a mò di saluto e si allontana giocondo,col banjo caricato in spalla,il pompon bianco del cappello che penzola da una parte all'altra,fischiettando allegro e incurante.

Mi guardo intorno incerto, indeciso su cosa fare. A pochi passi da me, lui si sistema comodamente su una sdraio,indossa gli occhiali scuri, prende il banjo e inizia a cantare Crocodile rock come fosse a Woodstock e non su una spiaggia alle Barbados con nessun altro se non me intorno. E con i Beatles che stanno cantando, per di più.

Sono morto? Sto sognando? Ditemi che sto sognando. Tutto ciò non può essere vero.

I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro, non ti pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c'era qualcosa di strano.”

Faccio un salto di lato,spaventato dalla voce improvvisa. Leonardo di Caprio è alla mia destra, infilato in uno smoking scuro, lo sguardo fisso su Elton John.

C-che cosa?”domando scioccato dalla sua apparizione. È morto anche lui! Ma non è possibile! Sono tutti morti! Ce ne sarà rimasto qualcuno,sulla terra?

Che stai dicendo?”gli chiedo “Quale sogno? Io sono morto!”

Lui fa di no con la testa,ridacchiando. “Vuoi scherzare? Stai sognando,Jude. Presto ti risveglierai in un letto”

Sto sognando. Sto sognando di essere in spiaggia con i Beatles,Elton John vestito da Babbo Natale e Leonardo di Caprio versione sibilla delfica. Ossignore. Forse mi sono davvero scolato un paio di barili d'alcool. O mi sono imbottito di cocaina.

Sto sognando”esordisco piatto sbattendo le palpebre confuso,alternando lo sguardo sgomento da lui al cantante,sorvolando bellamente su tutta l'assurdità del contesto “Ma ne sei proprio sicuro? Voglio dire,non ricordo di essermi addormentato,nè di essere stato da nessuna parte,prima di questa stupida spiaggia...”

Si volta verso di me,lo sguardo criptico,un mezzo sorriso. Di sottofondo, Elton John e i Beatles continuano bellamente a cantare,ognuno per conto loro.

...me and Suzie had so much fun....

And anytime you feel the pain,Hey Juuuuude,refrain...”

Dimmi una cosa” esordisce,sempre con quello sguardo ermetico e machiavellico “Come ci sei arrivato qui?”

Io...”

...but the biggest kick I ever got was doing a thing called crocodile rock...

...for well you know that it's a fool,who plays it cool....”

Non lo so”soffio scosso,guardandomi intorno un po' impaurito.

Sorride, con la faccia di uno che la sa lunga. Canticchia qualche parola ,allontanandosi di qualche passo.

Aspetta!”lo chiamo, rincorrendolo.

...when your feet just can't keep still...

Hey Juuuude,don't let me down...”

Non puoi lasciarmi qui!” mi lamento,puntandogli un dito contro. “Mi fai tutto quel discorso sui sogni e poi mi pianti in asso! Come faccio a tornare indietro?”

Si stringe nelle spalle,dando un calcio a un sasso che finisce in acqua.

Questo lo sai solo tu. Il sogno è tuo”

Sento il sangue ribollirmi e salirmi al cervello. Ne ho davvero le scatole piene.

Senti un po”bercio di malumore “Non puoi semplicemente apparire come la Madonna nel mio sogno, farmi tutto quel discorsetto sibillino e girare i tacchi come se nulla fosse. Per cui,o ti decidi a dirmi come faccio a tornare nella realtà,o giuro che ti accoppo. E guarda che non scherzo! E tu piantala di cantare!”

...but the years went by and the rock just died...

Piantala,maledizione! Smettetela tutti di cantare!”strillo “Ho detto di piantarla! Odio questa canzone! Chiudi la bocca!”

I due si guardano,indolenti. Elton John mi rivolge un broncio da cucciolo bastonato che parla da solo.

Non ti piace la mia canzone?” singhiozza. Di Caprio gli poggia una mano sulla spalla,per consolarlo.

La detesto”

Ci pensa su un minuto. Poi,con un'occhiata accusatoria, riprende il banjo e strimpella qualche nota.

And I think it's gonna be a long long time...

Ti ho detto di smetterla di cantare,non di cambiare canzone!”strillo isterico. Accecato dall'ira, afferro una racchetta da tennis che non so da dove sia spuntata fuori e mi scaglio contro di lui. Salta su dalla sdraio e inizia a correre,ma senza smettere di cantare o suonare. Mi lancio diretto all'inseguimento, mentre di Caprio si limita a rimanere indietro a fissarci indolente.

 

Meeeeeeeeeeeeooooooooooowww!”

Le palpebre si alzano da sole. Senza neanche rendermene conto mi ritrovo seduto sul letto con gli occhi sbarrati, giusto in tempo per vedere Mary-Anne schizzare indemoniata da una parte all'altra del corridoio.

E con questo siamo a quota due risvegli traumatici in meno di 24 ore. E anche a quota due sogni da schizofrenico,per intenderci.

Santo cielo. Ma che c'era in quelle lasagne ieri sera? Ragù corretto con LSD?

Mi passo una mano sugli occhi,esausto. Mary-Anne schizza sul letto con un balzo accomodandosi al mio fianco. Le sfioro il muso con la mano,e solo adesso noto il foglietto ripiegato sul comodino. Sopra c'è scritto il mio nome,con inchiostro blu. Lo prendo,incuriosito,e lo apro.

 

Jude,

io sono in ospedale. Se hai bisogno di qualcosa mi trovi al numero che ho lasciato vicino al telefono nell'ingresso. Sarò di ritorno per l'ora di pranzo. Fai come se fossi a casa tua.

Robert

 

La mia mente si riempie di colpo di immagini di ieri sera,come in un flashback.

Io e Robert a cena. Io e Robert che parliamo. Robert che parla. Robert che mangia. Robert che ride. Robert che mi sfiora la mano.

..

.......

............................

Cacchio.

Oh,mamma.

Va bene. Stà calmo,Jude. Niente panico. Inspira,espira,inspira,espira.

Non è successo niente. Niente di umanamente non riparabile,per lo meno.

Almeno credo. Ossantocielo,non me lo ricordo!

Calmo. Rilassati. Non. Farti. Prendere. Dal. Panico.

Okay,ora. Cerca di ricordare. Cos'è successo dopo? Cos'ho fatto?

Oddio santissimo. Perché non me lo ricordo? Quanta cocaina c'era in quelle maledette lasagne?

Il campanello suona all'improvviso, trapanandomi i padiglioni auricolari. Terrorizzato,con le gambe più tremolanti del pudding di Natale di zia Lorraine, mi infilo il bigliettino nella tasca del pigiama,scendo dal letto modello slavina e accorro in gran fretta verso la porta d'ingresso. Il campanello suona ancora,stavolta più forte, impaziente. Scavalco Mary-Anne che sta facendo la siesta sul tappeto nel bel mezzo del corridoio, schivo per un soffio lo spigolo del tavolino e apro la porta,affannato, ritrovandomi davanti la faccia chiara e semi-incazzata di Indio.

Alla buon'ora”sbuffa a mò di saluto,scansandomi di lato ed entrando in casa. Mi squadra con occhio clinico,col sopracciglio all'insù.

Che c'è?”gli chiedo.

Non dirmi che stavi ancora dormendo!”esclama esterrefatto,squadrando il mio pigiama blu striato come fosse un sacco d'immondizia.

No,stavo facendo una partita a scacchi con Mary-Anne. “Veramente si”

A quest'ora!”mi prende in giro ridacchiando, stravaccandosi sul divano e appropriandosi del telecomando “Io sono sveglio da ere geologiche!”

Chi dorme non piglia pesci,eh?”scherzo,sedendomi sul divano accanto a lui.

Che me ne frega dei pesci! Sto per andare in campagna per il week-end con la mia ragazza!”sospira estasiato,rivolgendomi un'occhiata sognante.

Sarà il fine settimana migliore di tutta la mia vita. Senza papà,senza mamma,lontano da casa, solo con Maggie,senza nessuno a rompere le scatole. Passeremo due interi giorni a far--”

Fantastico”taglio corto “Divertitevi”

Puoi giurarci!”

Comunque sono solo le 9 e mezza,non è così tardi”dichiaro dando un'occhiata all'orologio “Spesso mi alzo molto più tardi”

Mi guarda immusonito “Questo perché non devi andare tutte le sante mattine a scuola,e ti devi alzare presto perché non hai una macchina,e figuriamoci se uno dei tuoi genitori ti accompagna,allora devi prendere la metro,e per arrivare alla metro ti devi fare cinque minuti a piedi, e in pieno inverno con dieci gradi sottozero non è che sia il massimo,perché poi arrivi in classe praticamente ibernato,con più ghiaccioli nel tuo naso che nel freezer da sbrinare della nonna,e non puoi neanche fare un pit-stop al bar con tanto di sosta al termosifone acceso perché poi chi ce la fa a uscire e in ogni caso arriveresti troppo tardi,e allora la prof ti mette l'ennesima nota,e chiama i genitori,e dopo un pomeriggio estenuante di lamentele cosa ti senti dire? Ti rimproverano perché sei arrivato in ritardo a scuola! Ma Cristo santo! Se mi avessi accompagnato in macchina,tutto questo non sarebbe successo,no?”

Bé,ma se non lo fanno significa che non hanno tempo,no?”

Macché! Mamma esce ogni mattina tardissimo, passa le ore a scegliere cosa mettersi e quale ombretto abbinare al colore del reggiseno,che deve essere uguale a quello delle scarpe,della borsa,e degli orecchini! Quando dormo qui da papà è ancora peggio! Lui si alza all'ultimo minuto, poi strilla perché non mi sono alzato e non mi sono preparato la colazione e non mi sono vestito e non sono uscito e non ho fatto questo,quello e quell'altro!”sfiata esausto,con le mani nei capelli.

Tu non capisci! Lì a Londra....con tutti quei soldi...scommetto che non sei nemmeno andato a scuola,avrai avuto un insegnante privato...un'istitutrice come Jane Eyre...”

Sono andato a Eton”lo correggo “e le istitutrici direi che sono passate di moda da parecchi decenni”

Bé,non è questo il punto!”sbotta stizzito mettendosi a sedere con un cuscino tra le braccia “Il punto è che io voglio andarmene da qui! Partire,scappare via! Quando finirò la scuola,non voglio vedere questo posto più neanche in cartolina! Ora capisci perché ho disperatamente bisogno di questo week-end in solitudine? E perché ti sarò eternamente grato per avermi finanziato la missione?”

Credo di poterlo capire”mormoro grattandomi il mento “E mi hai già ringraziato abbastanza.”

Come fai a dirlo? Hai sganciato cinquemila verdoni come fossero stati molliche di pane! È...è pazzesco!”

Fossero stati un problema,non te li avrei dati,non credi?”gli chiedo “Ma l'ho fatto. Se ne evince che non sono affatto un problema!”

Cinquemila dollari!”borbotta tra sé scuotendo la testa “Tutta questa casa compresa di mobilia non ne vale la metà,probabilmente. Ma comunque. Ho la macchina,i fondi,la ragazza,le valigie pronte...non mi resta che andare via,stasera”

Dove la porterai?”gli chiedo curioso.

Vicino al Lago Welch. Praticamente fuori dal mondo. Sai,è strano...non riesco a trovare le parole per spiegare questa voglia irrefrenabile di scappare da qui. Dubito che puoi capirmi,ma...”

Si”lo interrompo

Si che?”fa lui sbalestrato

Si ti capisco”

Come fai a capirmi?

Perché è quello che ho fatto”

 

Non volevo disturbarti” si scusa dopo qualche secondo scaraventando il cuscino sul divano opposto “sono solo passato a prendere la felpa e le scarpe che ho lasciato qui. E non volevo passare oggi pomeriggio perché ho una montagna di preparativi arretrati e comunque non volevo rischiare di incontrare papà,so già che mi avrebbe appioppato un altro predicozzo medievale”

Schizza su dal divano e si dirige in tutta tranquillità verso la sua stanza,nel momento esatto in cui suona il campanello per la seconda volta.

Puoi andare tu?”urla,col naso infilato dentro l'armadio.

Mi alzo con uno sbuffo. “Ma cos'è tutta questa folla,stamattina?”mi lamento alzando le braccia esasperato “O per questa casa è normale il traffico mattutino?”

Apro la porta immusonito. “Si?” grugnisco,rendendomi conto troppo tardi di non essermi ancora cambiato,e che se c'è il presidente Obama fuori dalla porta, io gli sto aprendo in pigiama a strisce gialle e blu.

Bonjour” No, non è Obama.

Una specie di Sharon Stone bruna, molto alta, molto attraente e molto poco (s)vestita mi si piazza davanti con la grazia di un ordigno atomico, falciandomi di netto l'unico neurone sopravvissuto al genocidio di ieri sera. Mi sorride provocante, inchiodandomi con due occhi verdi che farebbero venire le gambe molli persino al Papa.

Stavò scercando monsieur Robèr. È in casà?”domanda giuliva con un pesante accento francese, in un gran sventolio di ciglia e capelli color ebano al vento.

Ehm...no”esordisco io con la mia solita vena originale. In quel momento Indio transita fischiettando davanti all'ingresso, con una pila di indumenti tra le braccia.

Chi è? Non sarà di nuovo il tipo delle enciclopedie dell'altra sera? Porca miseria, in che lingua glielo devo far capire che non ci interessa un'enciclopedia di tremila comodi volumi...”

Poi vede la donna e si pietrifica. Il fischio gli si mozza in gola e la pila di felpe che tiene tra le braccia traballa pericolosamente inclinandosi di lato come la Torre di Pisa. Sgrana gli occhi, avvicinandosi a passi misurati.

Marion!”esclama con il tono di uno che invoca la Madonna,radiografandola con due occhi grandi come piatti dalla testa ai piedi.

Bonjour Indiò.” risponde questa tutta sorridente. “Scercavò ton padre.”

Eh” sfiata lui in risposta,spostando gli occhi su quelli della donna. Pessima mossa,ragazzo. La mascella gli casca letteralmente sotto le suole delle scarpe,mentre lei rimane imperturbabile a guardarlo sventolando le ciglia ricoperte di mascara.

Ehm...Indio?”lo chiamo,mollandogli una convincente gomitata tra le costole,che per fortuna riesce a rianimarlo. “Non dovevi prendere i tuoi vestiti?”

Eh...ah...si...”mugugna continuando a tenere gli occhi spalancati. Riesco ad allontanarlo con un paio di spintoni ed un'eloquente pedata negli stinchi.

Il signor Robert non è in casa”spiego alla donna col migliore tono serio e professionale che riesco a trovare “Sta lavorando. Se ha qualche messaggio,può dirlo a me e può stare certa che sarà riferito al destinatario”

Lei spalanca di poco gli occhi, osservandomi con quei due dannati fari verdi,con una significativa sosta sul mio pigiama striato.

Lei chi è?”domanda garbatamente sbirciando in casa al di sopra della mia spalla.

Sono...un suo amico”

Sembra che gli abbia detto che sono il fratello minore di Bruce Springsteen. Mi guarda giuliva, illuminandosi tutta come un'albero di Natale,regalandomi un sorriso a centoottanta denti.

Ah,ma poteva dirlo subìto! Sono così contonta! Non avevo mai conosciutò un amico del docteur!” Mi prende le mani con un sorriso affettuoso e festante “Sono propriò contonta per voi due”

Ehm...grazie”balbetto incerto, un po' sorpreso dalla sua reazione così pimpante. Le ho solo detto di essere un amico e poco manca che stappi lo champagne. Se le avessi detto di essere,che ne so, il cugino di terzo grado che avrebbe fatto? Avrebbe dato fondo alla riserva di botti di capodanno?

Sono qui da parte di madame Rachelle. Tornerà doman e mi ha chiesto di venire a dirlo a monsieur Robert. Lo ringrassia tonto per aver ospitato Marie-Anne, domani toglierà il disturbo”

Oh. Certo. Naturalmente. Riferirò”

Merci. Allora sci vediomo, monsieur...posso chiedèrle il suo nome?”

Mi chiamo Jude”

A bientot monsieur Jude”sventola la mano a mò di saluto mimando un paio di baci sulle guance. Mi omaggia di un ultimo sorriso giocondo e si allontana saltellando allegra.

Chiudo la porta lievemente sgomento,incrociando lo sguardo di Mary-Anne che zampetta flemmatica dalle mie parti,strusciandosi alla mia gamba sinistra.

Sentito Mary-Anne? Domani si torna a casa!”

Mi fa un mezzo miagolio di risposta prima di appropriarsi del divano.

Indio caccia la testa dalla stanza. “Ehi”mi apostrofa.

Mi raggiunge in due falcate e io ne approfitto per chiedergli informazioni.

Chi era quella Tour Eiffel?”gli chiedo genuiname curioso, indicando la porta col mento.

Dio,ma l'hai vista che gnocca?”si anima lui “Ogni volta che la vedo ho la tentazione di saltarle addosso come uno scimpanzé,mai vista una strafica più straf-”

Ma chi è?”continuo imperterrito interrompendolo brusco.

Si chiama Marion,è francese. È la badante della signora Rachel da un paio d'anni. Per un po' all'inizio ha fatto il filo a papà,ma lui nisba. Poi ha desistito e sono diventati amici. Ci avesse provato con me,non ci avrei pensato minimamente!”

Sei troppo giovane. E sei pure fidanzato”gli rammento,mentre lui ficca qualche paio di jeans e una vecchia sciarpa spelacchiata in un borsone di tela.

Alza le spalle. “Ma una così non la incontri mica tutti i giorni. Carpe diem,signor Jude!”mi sorride festoso,afferrando i manici del borsone e schizzando via dalla casa più veloce della luce.

 

La porta d'ingresso si apre all'improvviso. Mary-Anne schizza dal tappeto come un siluro per andare ad accogliere il nuovo venuto. Io mi alzo, un po' a malincuore, dal divano su cui mi ero accomodato per guardare una vecchia puntata del Doctor Who in televisione. Spengo la tv, un po' seccato di essere stato interrotto nella visione del mio telefilm preferito,e seguo Mary-Anne in corridoio.

La solita massa schizoide di capelli e due occhi scuri mi salutano sorridenti,e di colpo tutto svanisce dalla mia mente. Il Dottore,il Tardis, il sogno di stanotte, Indio, la badante francese. Non c'è più niente. Solo lui.

Mi sento male. Riusciro mai ad abituarmi all'effetto che mi fa?

Ciao!”mi saluta allegro,appendendo la giacca nell'ingresso e avvicinandosi. Mi molla una pacca sulla spalla. “Com'è andata oggi? Spero non ti sia sentito troppo solo!”

Oh no”lo correggo immediatamente allontanandomi di qualche passo onde evitare una denuncia per stupro“è stata una giornata molto movimentata!”

Mi guarda incuriosito camminando verso la cucina. Lo seguo come un cagnolino mentre mi appresto a fornirgli spiegazioni.

Stamattina è passato Indio. Doveva recuperare alcuni vestiti dal suo armadio. Poi è passata la badante francese della vicina per dirti che domani Mary-Anne tornerà alla sua abitazione insieme alla legittima proprietaria. Insomma, ho avuto parecchia compagnia. Tu invece? Il lavoro?”
“Ordinaria amministrazione”risponde placido riempiendosi un bicchiere d'acqua. “Niente di nuovo,sai.”

Annuisco comprensivo,senza smettere di fissarlo. Lui continua a sorridere. A separarci c'è solo il tavolo da pranzo e giuro che se non la smette di guardarmi in quel modo, stasera ci toccherà mangiare per terra...

Allora”esclama allegro “Come va la gamba?”

Oh,perfettamente” gli sorrido contento “Riesco quasi a poggiarla per terra”

Fantastico” si entusiasma, dando un'occhiata alla mia caviglia. “Sono davvero contento,Jude, di questo passo potrai goderti le tue vacanz-”

Squillo minaccioso dal telefono nell'ingresso. Scambio un'occhiata con Robert che alza gli occhi al cielo.

Potresti rispondere,per favore?” domanda gentilmente girandosi per posare il bicchiere nel lavello.

Annuisco debolmente,allontanandomi di qualche passo per afferrare la cornetta,senza però scollare gli occhi dalla sua schiena.
“Ehm...Pronto?”faccio appena in tempo a dire, prima che una voce di donna infuriata inondi l'etere con un fiume in piena di parole.

DI,UN PO',SEI USCITO FUORI DI SENNO O SEI SEMPLICEMENTE STRONZO?”urla indemoniata e persino Mary-Anne,appoggiata in tutta tranquillità al mio polpaccio sinistro sobbalza al suono della sua voce “Mi spieghi questa storia che mio figlio è partito per il fine settimana con una ragazza con la tua auto? No,dimmi tu, ti sembra normale una cosa del genere? COME HAI POTUTO FARLO,SPIEGAMI! Ha diciassette anni,Cristo,e tu gli dai l'auto per due giorni come se ti avesse chiesto di prestagli un paio di jeans! Hai idea di quello che potrà succedere durante quest'allegra scampagnata? Bé,complimenti,stronzo,se volevi rovinare la vita a tutti e due direi che ci sei riuscito in pieno!”

Ehm...signora...un attimo,le passo Robert” biascico vagamente intimorito,allontanando la cornetta dall'orecchio come se fosse un esplosivo al plastico in procinto di saltare in aria.

Chi è? Chi è che parla?”inveisce quella dall'altra parte.

Ehm...sono un...un amico di Robert...”

UN AMICO? Oh santo cielo,e io ho parlato al vento,tutto questo tempo! Senti,ti scoccia chiamare quello stronzo decerebrato del mio ex marito? Avrei due paroline da dirgli!”

A-arriva subito”mormoro debolmente. Atterrito,mi giro in direzione di Robert, che intanto mi ha raggiunto e sta fissando la mia espressione stravolta forse aspettandosi di veder spuntare dalla cornetta del telefono un'intera banda di terroristi islamici con un paio di tonnellate di esplosivo sottobraccio.

Chi è? La bambina di The Ring?”domanda un po' spaventato. Afferra la cornetta con due dita e con molta cautela se la avvicina all'orecchio.

Ehm...è la tua ex-moglie”lo informo deglutendo,allontanandomi di quel poco che mi consenta comunque di sentire la conversazione. Sono un gran ficcanaso,lo so. Ma in ogni caso la voce di quella donna è ben oltre il limite di decibel umanamente raggiungibile, e lo sentirei in ogni caso,con o senza intenzioni impiccione. Lui sospira.

Deborah?”

Dì al tuo centralinista di farti un riassunto di quello che ho detto perché non ho né il tempo né la minima voglia di ripeterlo. Comunque, sappi che la tua bravata ti costerà cara, e non solo a te,purtroppo. Hai messo una bella parola fine alla tranquillità di tutti, ti faccio i miei più sentiti complimenti!”

Quale bravata? Di che stai parlando?” borbotta lui un po' confuso.

Della tua trovata geniale di prestare la macchina a Indio,Cristo santo! Tu...tu non ti rendi conto di quello che hai fatto! Non hai realizzato che se non glie l'avevo data io,forse un motivo recondito c'era?”

Ma ha detto che avevi da far-”

MENTIVO,RAZZA DI IDIOTA! Cioè,non è che non avessi un accidente da fare per 48 ore,ma quella era una scusa per non dargliela! Lui viene da te,e tu che fai! Gliela molli senza dire una parola! No,dico, cos'hai in quella maledetta scatola cranica? Moscerini?”

Lo vedo sospirare e incavolarsi indeciso se buttare giù la cornetta o dare fuoco all'apparecchio con un lanciafiamme.

Senti,Deborah, ora mi stai a sentire e ti dai una calmata,ci siamo capiti? Indio è partito,si,ma non ha la mia macchina,anche se la sua intenzione iniziale era proprio quella di sottrarmela...”

NON HA LA TUA MACCHINA? E COME È PARTITO?”

STAI CALMA!”ruggisce Robert incavolato come un rottweiler “No,non ce l'ha la mia macchina. Non gliel'ho data nemmeno io,checché ne dica tu! Non sono così sprovveduto. Solo che è riuscito ad aggirare il divieto ed è partito all'avventura con un'auto a noleggio...”

UN'AUTO A NOLEGGIO? E dove li ha presi i soldi?”

Questa è una lunga storia...”mugugna vago “In ogni caso,non credo che voglia fare niente di male. Lui e Meg se ne andranno in campagna...”

In campagna,si. Con le nuvolette rosa,la casetta di marzapane e le caprette che ti fanno ciao. Tu ce le hai al posto dei neuroni,le caprette! Questo succede nelle tue fantasie malate. La realtà,che ti piaccia o no, è un po' meno disneyana. I due piccioncini passeranno questi due giorni a darsi alla pazza gioia e vuoi sapere cosa succederà dopo? Eh? Vuoi saperlo?”

Cosa potrebbe succedere di tanto catastrofico? Hai paura che scappino e non tornino più?”

Sarebbe una liberazione, se succedesse, in confronto all'evidente futuro. Comunque no, non credo proprio che abbiano intenzione di fare una fuga d'amore, sono giovani ma non così deficienti. Il figliol prodigo tornerà a casa,alla fine,ed è questo che mi preoccupa. Perché se conosco mio figlio, sono sicura che qualche stronzata con due giorni di tempo e una macchina a disposizione la combinerà, MEG TORNERÀ INCINTA e allora la nostra vita sarà finita!”

Incinta?” salta su sbalestrato,incrociando il mio sguardo sgomento.

Incinta,si. Hai presente quella cosa che capita alle donne di tanto in tanto,che ci ingrassa come balene e diventiamo mongolfiere ambulanti....sai,può capitare,se non si prendono certe precauzioni! E queste precauzioni non si prendono,anzi si ignorano completamente,a diciassette anni, in gita insieme...”

Oh,santo cielo,è qui che vuoi arrivare!”la interrompe alzando gli occhi al cielo.

Certo che è qui che voglio arrivare! Perché credi ti abbia telefonato? Di certo non per congratularmi per te per aver acconsentito a questa follia! È ovvio che succederà,Robert!”

Bé...”tentenna Robert grattandosi nervoso la fronte.

Ha diciassette anni,Robert. Io mi ricordo di com'ero alla sua età, e c'è mancato poco che non rimanessi incinta pure io. Sarà la fine,riesci a rendertene conto si o no?”

Oddio...”mormora passandosi una mano sul viso “Bé,e che possiamo fare,ora? Vuoi telefonargli e intimargli di darsi all'astinenza? Sai bene che avrebbe l'effetto opposto”

Certo che no,ma abbiamo ancora una possibilità”

Sarebbe a dire?”

Sarebbe a dire che ti metti immediatamente in macchina,li segui e interrompi i festeggiamenti!”

Che? Vuoi che vada...no! Non posso,Deborah,ma ti pare una soluzione sana di mente?”

Vorresti startene a guardare il baseball in tv ruminando popcorn mentre tuo figlio ti demolisce il futuro a pochi chilometri da te?”sbraita fuori di sé. Robert rotea gli occhi.

Deborah,davvero non posso partire,in questo momento!”

Perché no? Domani è sabato, da che mondo e mondo il sabato non hai mai lavorato

Robert sbuffa “Ho un ospite in casa”

Te lo porti”

Non è un cane!”disapprova aspro “è un essere umano,non posso caricarmelo in macchina e andare vi-”

Robert”sibila furente “Ti avverto: se accadrà, sei un uomo morto. MI SONO SPIEGATA?”

Deb...”

Riportami a casa mio figlio, sano e salvo,senza certificato di paternità,o giuro che te la farò pagare. Ci siamo capiti?”tuona minatoria,poi,senza neanche aspettare risposta,mette giù di colpo.

Robert si gira verso di me. Ci guardiamo senza dire nulla per qualche secondo, entrambi in stato di shock,incapaci di proferire verbo. Poi lui affloscia le spalle,abbattuto.

Jude,sei ancora sicuro di non voler andare al Four Seasons?”

 

Io e Mary-Anne ci guardiamo negli occhi. Io mi torturo le mani con le unghie,lei tuba felice come fosse Natale strusciandosi al mio fianco. Sposto gli occhi su Robert, che cammina avanti e indietro per la stanza,profondamente turbato,i capelli che schizzano impazziti in tutte le direzioni.

Sono passati più o meno venti minuti dalla telefonata di Deborah,e quella che si prospettava come una tranquilla seratina in pantofole, da passare mangiando cheeseburger unto e bisunto davanti alla tv, è diventata di colpo l'apoteosi del surrealismo.

Sono passati solo due giorni da quando sono in America,e già ne sono successe di tutti i colori. Ma di che mi lamento? Volevo avventura? Servita su un piatto d'argento. Volevo distrarmi? Niente di più facile. Volevo fare esperienze innovative? Se non è innovativo tutto questo...

Da che ha chiuso il telefono Robert non fa che andare su e giù per il corridoio a meditare quale sia la mossa giusta da fare,e quasi mi aspetto che si formi il solco nel pavimento come nei fumetti.

Io non posso fare più che starmene buonino sul divano ad attendere un suo verdetto; d'altro canto sono suo ospite e non posso permettermi di avanzare obiezioni,ma anche se fossimo più intimi come vorrei io, il mio british self control mi impone l'educazione dovunque mi trovi,e mi preserva dall'essere buttato fuori a calcioni.

Improvvisamente Robert interrompe il passo di marcia. Estrae il cellulare dalla tasca dei jeans, si siede accanto a me e si passa freneticamente una mano nei capelli mentre pigia i tasti del cellulare così forte che temo possa staccarli. Preme il tasto del viva voce e lo butta sul tavolino, sdraiandosi sfinito sul divano con gli occhi chiusi e la testa reclinata all'indietro. Timidamente lo imito, tenendomi il più possibile lontano da lui. Ma anche così,non posso fare a meno di rivolgergli tutta la mia attenzione. E di sentire Indio che accetta la telefonata.

Dall'altra parte però non parla nessuno. Solo qualcuno che ride di gusto,poi Indio parla,ma decisamente non a noi.

“La vecchia Meg era una zingara e viveva nelle lande...*”Una ragazza ridacchia divertita,Robert sbuffa.

“Indio?”bercia incavolato, fissando il telefono come se volesse incenerirlo.

“Ehi,pà!”esclama quello,tutto tranquillo e allegro.

“Grazie per avermi concesso la tua attenzione” sbuffa in risposta.

“Stavo solo recitando una poesia per Meg!”si difende Indio angelico,e un'altra risatina femminile segue attutita a quel commento.

“Senti un po',Lord Byron, noi dobbiamo parlare. Ha chiamato tua madre. Era parecchio...isterica”

Sai che novità. Quella diventa isterica ogni volta che le si graffia lo smalto per le unghie”

No,no,stammi a sentire sul serio. Dove sei in questo momento?”

Secondo te dovrei potrei essere? Di certo non su una navicella spaziale in partenza per Nettuno...”

Indio!”

Ok,ok,non ti scaldare! Sono in macchina”

Stai guidando e hai risposto al telefono?” impallidisce Robert trattenendo il respiro.

Ma no,ho messo il viva voce!”

Attento a dove guidi, guarda la strada!”

Uffa,pà,si,lo so!”

Senti...quanto ti manca per arrivare?”gli chiede il padre deglutendo a fatica.

Un'oretta,più o meno,siamo partiti da poco...ma perchè tutte queste domande? Che voleva mamma?”

Ci scambiamo uno sguardo. “Niente,solo sapere dov'eri...ok, ci sentiamo,allora. Chiama quando arrivi...guida piano,stai attento,divertitevi ma non troppo...”

...mettiti la maglia di lana e non accettare caramelle dagli sconosciuti”finisce Indio un po' irritato un po' sarcastico. “Ciao,pà, ci sentiamo e non farti prendere dall'angoscia”

Indio riattacca. Robert continua a fissare il cellulare corrucciato,scuro in volto. Poi scuote la testa,e si gira per guardarmi in faccia.

Jude?”

Mmh?”

Forse è meglio se ci prepariamo”

Perchè?”

Sospira,si alza dal divano e mi rivolge un'occhiata solenne.

Abbiamo una missione”

 

* * *

 

Prossimamente sui vostri schermi:

 

Per il lago Welch ci siamo quasi, gira a destra”

A destra? Sei sicuro? Mi ricordavo a sinistra...guarda meglio la cartina”

Lo sto facendo da un'ora!”

La stai tenendo al contrario!”

Ma non ce l'hai un cazzo di navigatore?”

Per questo catorcio è già un lusso avere il cambio funzionante e l'autoradio! Non puoi chiedermi sul serio un navigatore! Sei tu il navigatore!”

Non ho mai fatto il navigatore! Con la mia esperienza rischiamo di arrivare in Nebraska!”

 

Jude,io non so come dirtelo,però...devo farlo. Mi dispiace non avertelo detto prima,ecco...non vorrei che ti facessi un'idea sbagliata,sappi che ho deciso di ospitarti senza doppi fini,senza intenzione di alcun genere,ma ecco io sono...”

Uno stalker. Un rapinatore. Un assassino pluriricercato. Un terrorista iracheno.

...gay”

 

* * *

 

Ehm...*si nasconde dietro uno scudo*

Mi sento una ladra. Un'infame. Mi sono data alla latitanza per tutto questo tempo. Lo so,lo so,credetemi,lo so benissimo che due mesi per partorire un capitolo sono effettivamente troppi. Ma vi assicuro che in questi due mesi è successo di tutto. Sono stati due mesi estenuanti,sono sfinita e buona parte dei miei neuroni se n'è andata in villeggiatura permanente. Non so come fare a farmi perdonare per l'immane ritardo. Sono due mesi che apro il documento di word e continuo a guardare quegli abbozzi confusi sperando che si aggiustino da soli. Ogni volta aggiungo qualcosa,col risultato che è venuto fuori un capitolo completamente senza senso,lungo quanto un paio di odissee e totalmente inutile. Lo so che succede poco e niente, nonostante la lunghezza infinita, ma dal prossimo in avanti,le cose si fanno serie. Robert e Jude saranno impegnati in un road trip a due,e ne succederanno di tutti i colori. Sempre se qualcuna avrà il coraggio di continuare a seguire la faccenda ._.

Come se non bastasse sono anche indietrissimo con le vostre storie,e vi chiedo scusa anche per quello,ma mi premurerò di leggere e recensirle tutte un po' alla volta.

Spero davvero con tutto il cuore di non deludervi mai più. Ringraziate l'ex Bina90 ora minnow (che ora dovrò ricordarmi che ha cambiato nome :-D) che ieri sera mi ha aperto gli occhi. Sono riuscita a sbloccare la matassa,finalmente. E se state leggendo qui,vuol dire che siete riuscite a leggere anche il capitolo. Mi congratulo per il coraggio. Ma se avete digerito i panettoni e i torroni e tutto il resto potete sopportare anche questo no? A proposito,vi faccio tanti auguri per un felice anno nuovo,un po' in ritardo^^!

Se qualcuna di voi ha ancora intenzione di darmi fiducia,vi giuro che farò di tutto per non abbandonarvi un'altra volta. Ve lo prometto.

 

Dopo avervelo promesso un paio di decenni fa ecco qui la colonna sonora al completo!http://www.mediafire.com/?i2fd09fcko1t36o ^^

 * La poesia che recita Indio è Old Meg she was a gipsey di John Keats.

La badante francese è Marion Cotillard.

Grazie a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo:

 

barbydowney: scusa se ti ho fatto aspettare tanto. Spero che l'inutile capitolo ti sia piaciuto. Un bacio!

minnow: per caso hai anche un nome riconosciuto all'anagrafe? Come devo chiamarti ora? Sono un po' confusa xD Grazie per il tuo messaggio,mi ha fatto capire che (forse) c'era qualcuno che si aspettava un continuo,e quindi avrei dovuto mettere da parte tutto per un po' e darmi da fare. Spero che l'inutile capitolo ti sia piaciuto. Un bacio grande!

yasmine: sei ancora viva? Scusa per la lunga attesa! :-( Un bacio

Ilaria1993: scusami se ti ho fatto attendere tanto :-(!Grazie per la recensione,spero che l'inutile capitolo ti sia piaciuto. Un bacio!

laurarom89: xD! Spero che il capitolo ti sia piaciuto,un bacio!

ErYkikka: xD grazie per la recensione! Sienna è davvero esasperante,lo so! Un bacio

Miss Adler: cara,queste idee mi vengono e basta, non mi pare di usare qualche pozione magica xD! Scusami per l'infinita attesa. Adori Sienna? Per ora xD!Ti farò cambiare idea xDD Un bacio grande!

BlackCobra: Scusa se ti ho fatto aspettare tanto! Mi mancano i tuoi sproloqui,in compenso l'intero capitolo è un lungo insensato sproloquio ._. Spero di leggerne altri,giuro che mi fai morire dal ridere xD! Un bacio grande

_ Nuvola _: e invece si,l'ho fatto! E ti ho anche fatto aspettare un'era glaciale per il nuovo capitolo u_u! Cosa di cui mi dispiace tantissimo e spero potrai perdonarmi *-* Un bacionissimo

aXce: grazie per l'immeritato geniale,troppo buona u_u. Mi dispiace averti fatto aspettare un secolo. Grazie per tutti i complimenti della recensione scorsa *-* mi fai sciogliere. Muahah ho in mente un sacco di ideuzze per i prossimi capitoli per quei due xDDD Un bacione

 

Al prossimo capitolo,gente! A presto(e stavolta sul serio)

Baci

 

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