Assenza apparente

di Fleur Isabelle Delacour
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una famiglia che si sgretola ***
Capitolo 2: *** Lacrime ***
Capitolo 3: *** Lapidi ***
Capitolo 4: *** Anima ***
Capitolo 5: *** Ritornare a vivere ***
Capitolo 6: *** Un regalo, una luce e un sorriso ***



Capitolo 1
*** Una famiglia che si sgretola ***


-FREEED!-

Un urlo straziante.

Un ragazzo dai capelli rossi piange disperato su un corpo.

Morto.

Identico a lui.

-FRED NO! FRED!-

Continua a urlare.

Ma il gemello non risponde.

Non risponderà mai più.

Mai.

-FRED!-

Una donna corpulenta dagli stessi capelli rossi scoppia in lacrime, bagnando il volto del ragazzo.

Suo figlio.

Morto.

-Fred...-

Un uomo magrolino, con la calvizie incipiente, comincia a piangere, silenzioso.

Molly urla sul corpo di Fred, invasa dai sensi di colpa: non l'aveva protetto, non aveva potuto proteggere il suo bambino. L'aveva rimproverato prima che morisse, per aver esposto Ginny al pericolo.

George si dispera, ha perso la sua metà, una parte di lui.

Arthur piange in silenzio, qualcosa dentro di lui si è spezzato vedendo il figlio, sempre pronto a ridere e scherzare, morto. A terra. Privo di vita.

Un genitore non dovrebbe sopravvivere ad un figlio.

Un altro giovane uomo dai capelli rossi e occhiali cerchiati di corno è immobile. Sconvolto. Fred era morto per colpa sua: si era distratto per lui, per ridere della sua battuta. Era morto ridendo.

-NO!!-

Una ragazza, anche lei rossa, si scioglie in lacrime.

Ginny non piange mai, ma la perdita di uno dei suoi fratelli è insopportabile.

Uno dei due ai quali era più legata.

-Bill! Bill lì scè qualcuno...-

Un accento francese.

Una giovane donna dai capelli argentei abbracciata ad un uomo con il volto sfigurato da lunghe e profonde cicatrici.

-Cosa? FRED!-

Una ragazza dai cespugliosi capelli castani spalanca gli occhi all'urlo di Bill, e tira un ragazzo per il maglione.

-Ron... è lì-

Ronald è in lacrime. L'ha visto morire, suo fratello.

Si avvicinano, silenziosi.

Lacrime.

Urla.

Frasi sconnesse.

Una famiglia che si sgretola.

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Capitolo 2
*** Lacrime ***


Una fotografia.

Una ragazza dalla pelle scura e i capelli corvini.

Un ragazzo dai capelli rossi e la faccia pieno di lentiggini.

Due volti sorridenti.

Fred abbaraccia Angelina sotto un albero, nel parco di Hogwarts.

Lacrime calde cadono sulla fotografia, bagnandola.

Angelina Johnson piange.

Piange dal momento in cui l'ha visto morto.

Dal momento in cui è precipitata in quel baratro.

Nostalgia. Dolore. Lo amava.

-Lee... amore penso che dovresti mangiare qualcosa-

Una ragazza alta, bellissima, dai lunghi capelli biondi.

Occhi azzurri colmi di lacrime non piante.

Un ragazzo dai capelli scuri, lo sguardo assente, perso nel vuoto.

Alicia Spinnett cerca di tenere in vita Lee Jordan, per quanto possibile: è anche lei sopraffatta dal dolore.

-Lee... Lee sono sicura che Fred non avrebbe voluto tutto questo-

-Fred poteva non morire-

Una risposta dura.

Egoista.

Straziante.

Una fotografia.

Una ragazza e due ragazzi identici.

O quasi: ad uno manca un orecchio.

Tre teste rosse.

Tre sorrisi smaglianti.

I gemelli la abbracciano.

E lei ride.

Ginny Weasley è chiusa in camera sua.

Ginny Weasley è chiusa nel suo dolore.

Ginny Weasley si strugge su quella fotografia magica.

L'ultima scattata con Fred e George. Fred...

Le lacrime minacciano di uscire dai suoi begli occhi color cioccolato.

Ma non cederà al pianto.

-PERCHE'?! PERCHE' FRED?-

Urla disumane squarciano il silenzio notturno in cui è immersa la Tana.

George Weasley non è tornato nel suo appartamento a Diagon Alley.

-FREEEED!!-

Si agita nel letto.

Nella stanza un tempo condivisa con quel gemello che amava tanto.

-George... George, tesoro calmati-

Una Molly Weasley in lacrime cerca inutilmente di svegliare il figlio.

George urla, si divincola, in preda alla disperazione.

-MAMMAAA!! UCCIDIMII!-

-George... George non dire così-

Molly abbraccia quel figlio tanto uguale a quello appena perduto.

-Mamma, voglio morire-

-No, Georgie, no... ora calmati tesoro-

Lo culla come un bambino.

Entrambi piangono.

Lacrime disperate.

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Capitolo 3
*** Lapidi ***


-Ginny-

George Weasley è in camera della sorella.

-Ginny-

Ginevra Weasley si sveglia.

-Fred!-

No. E' George, Ginny. Solo George.

-So... sono George, non... lui-

Lei lo abbraccia, di slancio.

-Ginny, mi accompagneresti in... cimitero? E'... è importante-

-Sì... sì, George-

Nell'aria gelida delle cinque di mattina i due fratelli si incamminano sù per le collinette di Ottery St. Catchpole.

Pioggia.

D'un tratto, il cimitero.

Lapidi. Lapidi. Lapidi.

Volti sorridenti.

Morte.

I due si dirigono alla tomba del fratello.

Fred li guarda dalla foto sulla tomba.

Bianca.

In marmo.

Come quella di Silente.

Fred Fabian Weasley

01.04.1978 - 02.05.1998

"Ridi"

Venti.

Solo vent'anni.

Strappato alla vita.

All'amore.

"Ridi".

Lo diceva sempre, Fred.

La vita senza risate era niente.

Ma il suo gemello la pensava diversamente: la vita senza Fred non era niente.

-George...-

Una voce stanca, triste, rotta dal pianto.

-Angelina...-

Angelina Johnson cade in ginocchio davanti alla lapide e piange.

Disperazione.

I capelli corvini fradici a causa della pioggia.

Lacrime e pioggia.

Passa il tempo.

-Angelina vieni via di qui-

La voce della giovane Weasley è ferma. Dura.

-Anche tu George-

I due si lasciano guidare dalla ragazza, che li riporta al villaggio.

-Angelina... tieni-

Al momento di salutarsi, George estrae una foto dalla tasca.

Fred e Angelina.

Durante la terza prova del Torneo Tremaghi.

I volti dipinti di rosso e oro.

Le maglie con lo stemma dei Grifoni e le spille di incitamento a Harry.

Stretti in un abbraccio.

-Grazie...-

 

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Capitolo 4
*** Anima ***


-Fred... Fred... torna qui-

Molly Weasley parla nel sonno.

-Fred...-

-Mamma sono qui. Io sono qui-

No. Non è un fantasma.

E' un'anima.

Un'anima che, non riuscendo ad accettare la morte, è rimasta e rimarrà sulla terra fino a che non saprà, non sarà pronta per superare e andare avanti.

E' l'anima di Fred Weasley che vaga per la Tana, in cerca d'amore, d'affetto, di compagnia.

Vuole confortare la sua famiglia, ma l'unica cosa che riesce a fare è stare peggio.

Si sente in colpa perchè loro stanno soffrendo a causa sua.

Se fosse stato un po' più attento non sarebbe morto.

Se non si fosse distratto.

Se non avesse riso, come al solito.

Com'era la frase che amava dire da piccolo?

Ah, sì: se un giorno morirò, sarà dal ridere.

Lo diceva sempre.

Quando si è piccoli ci si sente immortali. Invulnerabili.

Credeva di vivere cent'anni. Al fianco di George.

Quel suo gemello che si struggeva per lui.

Che non riusciva a vivere senza di lui.

L'orologio batte le cinque.

Si sente un pianto, lontano, di ragazza.

Non può aver fatto piangere anche Ginny, si dice Fred.

Non può aver fatto piangere la piccola Ginny, la sua sorellina di roccia.

Invece sì.

Ginevra Weasley piange disperata tra le braccia di Harry Potter.

Ma dorme.

Piange nel sonno.

E Harry cerca inutilmente di calmarla.

-Ginny... Ginny... tranquilla-

Fred non può più sopportare la notte alla Tana.

Se di giorno tutti cercano di nascondere il proprio dolore, la notte non ci riescono più.

C'è chi urla, piange e geme nel sonno. Chi sta seduto sul letto, non riuscendo ad addormentarsi. Chi guarda fuori dalla finestra, verso il cielo, cercandolo tra le stelle. Chi fissa una fotografia che lo mostra ridente e felice. Chi riflette silenzioso, non riuscendo a versare più di qualche lacrima.
Fred entra nella sua vecchia camera. La camera che divideva con il suo gemello. George.

George che, con uno sguardo pieno d'odio e di dolore, fissa una vecchia foto di loro due, contenti mentre danno fuoco ai capelli di zia Muriel.

-Tu sei proprio un grande stronzo, Fred. Questo da te non me lo sarei mai aspettato. Sei morto. Perchè mi hai fatto questo, Fred? Perchè? Mi odiavi così tanto da desiderare la mia rovina? Beh, sai che ti dico? Ti odio per avermi lasciato qui, solo. Senza di te.
Ma ti sento. Ti sento con me. So che in questo momento sei al mio fianco, e mi osservi dar voce al mio dolore. So che ci sei. La tua è solo un'assenza apparente. Non ci sei fisicamente ma sei qui con me, spiritualmente. Ma non riesco ad odiarti. E questo è frustrante sai? Voglio odiarti ma allo stesso tempo non riesco e mi odio per averti voluto odiare.

Come farò io senza di te, Fred? Hai visto in che stato siamo? Mamma è distrutta, papà non riesce ancora a capire quello che è successo, Perce è pieno di sensi di colpa, come me e Ron. E Ginny piange. Ma ti rendi conto di quanto stronzo sei? Far piangere Ginny! Avrà pianto si e no due volte in vita sua e ora sembra Cho Fontana Umana Chang!

Mi sento in colpa, comunque. Perchè non ero con te nel momento in cui sei morto. Perchè volevo morire io. Io sono molto più inutile di te. Lo dicevi sempre che eri il pià bello, il più intelligente. Per scherzo ovviamente. Ma io ne ero convinto. Ne sono convinto.
Non sei morto solo tu, fratello: io sono morto con te-
Fred cerca di abbracciarlo, e in quel momento una lacrima solitaria solca il volto del gemello.

-Stronzo...-

Sì: George ha sentito la sua presenza.

Esatto Georgie lo stronzo è qui con te, si dice Fred.

E si odia da solo. Si odia per aver ridotto in quel modo la persona più importante di tutto il suo mondo.

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Capitolo 5
*** Ritornare a vivere ***


Il giorno del funerale era stato orribile, pensa George, seduto sul letto.

La bara era cosparsa di fiori, di ghirlande.

Bigliettini d'addio.

Parole di conforto.

George ricorda di aver allungato una mano verso uno di quei foglietti.

'Ridere allunga la vita'.

Col cazzo!

Mio fratello è morto ridendo!

Il giorno del funerale fu il giorno in cui George Weasley capì, realizzò che il gemello non sarebbe ritornato da lui.

Inizialmente si aspettava di vederlo spuntare fuori per ridere insieme a lui di quello scherzo di cattivo gusto. Si era già preparato le parole da dirgli, voleva rimproverarlo per averlo lasciato solo.

Ma Fred non era arrivato e George aveva compreso che non l'avrebbe fatto mai più.

Ora era seduto sul suo letto. Aveva trovato una bacchetta. Una di quelle che aveva inventato con Fred. Quelle che si trasformavano in polli di gomma. Una delle loro prime creazioni.

-George, tesoro è pronto il pranzo...-

Molly Weasley.

Dimagrita.

Sciupata.

-Non ho fame, mamma-

L'ormai solita voce atona.

Lo sguardo puntato verso il basso.

Molly esce dalla stanza, trattenendo le lacrime.

-Aspetta mamma!-

Idea.

-Dimmi Georgie-

Speranza.

-Hai dimenticato la bacchetta- dice lui passandole quella finta.

Inspiegabile voglia di ridere.

-Ma io non...- Molly sorride, capendo -... grazie George-

George accenna un sorriso.

Molly scende le scale, arriva in cucina e, per far funzionare lo scherzo del figlio, prova a fare un incantesimo.

Come si aspetta, la bacchetta si trasforma in un pollo di gomma.

-Oh George!!- esclama.

La risata del gemello.

Flebile.

Ma è pur sempre qualcosa.

Ginny si affaccia alla porta della sua stanza, attratta da quel suono ormai dimenticato.

-E' George?-

-Sì, cara. Finalmente- risponde Molly.

Una lacrima.

La prima versata per felicità.

 

-Dai George! E' solo il negozio-

Ginevra Weasley cerca di convincere il fratello ad aprire la porta del 'Tiri Vispi Weasley'.

George non ce la fa.

Tutta la poca vita riacquistata negli ultimi giorni sta svanendo.

Davanti al loro negozio.

Rappresentava tutto.

Sacrificio. Vita.

Ora anche morte.

-E tu saresti un Grifondoro, fratello?!-

Una voce.

Lontana.

George si gira di scatto.

Risata.

Ma l'ha sentita davvero?

Sente qualcosa, qualcuno.

In fianco a lui.

Fred è con lui.

Incitato dalla sorella, spinge il portone del negozio.

Dentro, scaffali e scaffali colmi dei loro prodotti.

Polvere.

Da quant'era che non metteva piede lì dentro?

-George, io sono minorenne, non posso fare incantesimi- gli ricorda Ginny.

-Gratta e netta- sussurra lui, poco convinto.

La polvere sparisce.

Ginny alza le serrande delle vetrine.

Luce.

George è intontito.

Haha, visto che bel posticino George? Te l'avevo detto che sarebbe stato perfetto per noi.

Ricordi.

Guarda quanta gente! E mamma che voleva che lavorassimo al Ministero.

Una lacrima.

Qui appendiamo questa foto qui. Ma la mia faccia deve essere più grande perchè sono più bello di te.

Un sorriso.

Ginny srotola un manifesto.

Una gigantografia di Fred.

In memoria di Fred Fabian Weasley

01.04.1978 - 02.05.1998

Il volto sorridente del gemello.

George appende un altra foto.

Loro due con i soliti maglioni di lana della madre.

Le scritte modificate.

Gred e Forge.

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Capitolo 6
*** Un regalo, una luce e un sorriso ***


-Angelina Johnson, alzati immediatamente da questo letto. Tra un'ora abbiamo gli allenamenti- dice la voce autoritaria di Alicia Spinnett.

-Alicia, non credo che andrò... non sono dell'umore adatto- protesta Angelina, gli occhi scuri gonfi di pianto.

-Non sei dell'umore adatto da tempo. Sono passati due mesi da quando...- la bionda si blocca, la voce viene meno -... insomma dovresti iniziare a reagire-

-Non voglio reagire, Alicia. Non ce la faccio. Non posso dimenticarlo- Angelina abbassa lo sguardo sulla foto posta sul comodino: lei e Fred al terzo anno, sulle loro scope da Quidditch con la divisa della squadra di Grifondoro.

-Non ho detto che devi dimenticarlo!- protesta Alicia, alzando la voce -Solo che non puoi rinchiuderti e passare il resto della tua vita qui dentro!-

-Io esco- sussurra la mora.

-Sì... per andare dove, Angelina? In cimitero?-

Ecco.

Cimitero.

Che parola orribile.

Lei non andava in cimitero: andava da Fred.

-No... sono andata anche alla Tana-

-Una volta. Anzi, ora preparati che dopo gli allenamenti passiamo da George-

George... quel nome, da solo, era strano... George... Fred e George... Fred...

Alicia Spinnett aiuta la migliore amica a prepararsi e, insieme, si materializzano agli allenamenti delle Holyhead Harpies.

Gwenog Jones, Capitano e battitrice della squadra, sta esercitandosi a sferrare bolidi con la sua mazza.

-Angelina... finalmente tra noi!- esclama atterrando e abbracciando la compagna di squadra.

-Si... Gwenog, scusa se in questo periodo io non...-

-Tranquilla, ora sbrigati a cambiarti e cominciamo con l'allenamento-

 

-Ho sempre saputo che eri un grande stronzo, amico... hai visto in che condizioni siamo? Io e George ora tiriamo avanti, ma Angelina... hai visto come l'hai ridotta? E' uno straccio! Esce solo per piangere sulla tua tomba!-

Alicia, entrata nell'appartamento in cui vive con il fidanzato, sente una voce.

-Lee? Lee, va tutto bene? Con chi stai parlando?- chiede, insospettita.

-Con Fred-

Se in un primo momento quella risposta le sembra normale, due secondi dopo le fa cadere di mano il bicchiere che ha appena preso.

Con Fred?!

Corre in salotto.

Lee ride, conversando amabilmente con... nessuno.

Non c'è nessuno sul divano con lui.

Sorride a qualcuno che non c'è.

-Lee! Ma cosa stai facendo?-

-Fred è arrivato da poco, vieni qui con noi, dai- le risponde lui con un sorriso a trentadue denti.

Alicia gli si avvicina, impaurita da quel comportamento -Lee, qui non c'è nessuno, amore...-

Lee le prende la mano e la fa sedere accanto a lui, facendole voltare il capo verso la finestra, dalla quale entra una luce accecante.

Non c'è nessuno, fisicamente.

Ma si sente qualcosa...

Una straan presenza...

-Fred...-

-Ciao, Alicia...-

 

-Mamma, ho un regalo per te-

Molly Weasley alza la testa verso il figlio, che le porge una scatolina rossa.

-Per me, Georgie?-

-Sì, mamma- dice lui, con un sorriso appena accennato, triste.

Molly prende tra le mani il pacchetto e lo scarta con cautela.

Appare una custodia scura.

La apre.

Scoppia in lacrime.

Un medaglione.

Un medaglione in argento con una miniatura di Fred e George.

Il ciondolo a forma di cuore.

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