Harry Potter e il Prigioniero di Forks

di angelikakiki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 parte prima ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 parte seconda ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 prima parte ***
Capitolo 10: *** Capitolo 8 seconda parte ***
Capitolo 11: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 9 parte seconda ***
Capitolo 13: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 “ Harry, ti abbiamo fatto un regalo per il tuo compleanno!” dissero i Dursley a Harry Potter. Harry era un maghetto come tutti gli altri: solo un po’ più em… vivace? Harry cominciò a saltellare sul divano in preda a una crisi nervosa:
“ Che cos’è, che cos’è, che cos’è?” chiese insistente.
“ Viene a trovarti tua zia Marge!” esclamò suo zio Vernon. Harry smise di saltellare.
“ Mi stai a pia per il culo?
“ NO!” esclamò lui soddisfatto.
“ NOOOOOOO!!!” gli Eschimesi si attapparono le orecchie per quanto Harry, in Inghilterra, stava strillando forte.
“ Ve prego! A sto punto preferisco Dobby!” esclamò in preda al delirio. Dobby l’Elfpo Domestico si materializzò lì all’istante.
“ Harry Potter stava parlando di me?” chiese.
“ Togliti dalle palle tu!” gridò Harry travolto dall’ira. Dobby se ne andò contrariato. Improvvisamente arrivò zia Marge. Poteva essere la sorella minore di Hagrid. Indossava una tuta attillata e arancione, con un lungo mantello alle spalle. Partì un motivetto semi agghiacciante. Un milione di cani entrarono nella casa. Lei urlò con la sua voce possente “ IO SONO DOG-WOMANI!” esclamò con il vento che le scompigliava i capelli.
“ E IO SONO TUA MADRE!” disse Harry ridendo come un pazzo. Lei lo guardò malissimo.
“ Allora sei ancora qui!” disse. “ Sai com’è… ci vivo...
“ Veron e Petunia sono troppo buoni a tenerti…
“ Ma chi ce vole sta con sti due palloni gonfiati…” disse Harry.
“ Dove hai detto che lo mandate a scuola, Vernon?” chiese zia Marge.
“ Ma saranno cazzi miei?
“ A… em… a una scuola… lontana…
“ Vado alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, problemi?” chiese Harry strafottente.
“ Certo, come no, e io sono Tata Matilda!
“ Per quanto sei cessa potresti benissimo esserlo…” disse Harry. Zia Marge si sedette. “ Non devi rimproverarti per come è venuto su il ragazzo… se dentro c’è qualcosa di marcio non puoi farci niente…” disse tenendo in  mano un bicchiere di vino.
“ L’unico oggetto marcio qui dentro è il tuo sedere celluloso, ubriacona…” mormorò Harry. Zia Marge fece finta di non aver sentito.
“ Anche nei cani… se cè qualcosa che non va nella madre, anche i cuccioli… guarda i miei per esempio… sono tutti bellissimi…
“ Quindi sei tu la madre di questi cagnolini? No perché vi assomigliate… stesso sguardo… stesso muso…” osservò Harry visibilmente disgustato.
“ Poi tua sorella, Petunia, è scappata con un buono a nulla…” disse Marge.
“ Che poi, neanche a dire che era figo…” Harry non si seppe trattenere.
“ MIO PADRE SFILAVA PER LA DOLCE E GABBANA! ERA UN GRAN FIGO!” esclamò. Marge lo guardò cattivissima.
“ Tuo padre era un mostro di bruttezza… Mettevo la foto di tuo padre che trovavo su Playboy sul frigo… così non mi veniva voglia di aprirlo…
“ E a quanto sembra non  ha funzionato! Sei una botte!” gridò Harry. Marge alzò il dito medio. Ma cominciò a gonfiarsi. Si gonfiò così tanto che alla fine scoppiò. Dopo essersi librata per tutta casa emettendo un suono simile a quello di un palloncino che sgonfia piano piano e rumorosamente, si ritrovò con otto misure di meno, magra e piena di ciccia floscia e molla.
“ Ahahahah!!! A zia, me sa che ti serve una nuova tuta!!! Ahahah!! Ora me sembri Ciccia-Floscia- Woman! Ahahahah!!! A zì, guarda che mi sa che hai stabilito un nuovo record! Non sei contenta?” chiese Harry mostrando un sorriso a trentadue denti. Zio Vernon si avvicinò a lui con espressione truce. Harry ebbe un flashback. Se ne andò di casa, prendendo le valigie e l’uccello ( Edvige). Harry non voleva rimanere di nuovo sdentato. 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Harry uscì per la strada. Dove trovò Ginny, la ragazza più sexy della scuola.
“ Ginny! Ma che ci fai qui?” chiese Harry con la bava alla bocca. Indossava un vestito di pelle, nero, simile a quello usato da Sandy nella scena finale di Grease.
“ Lavoro, cocco.
“ Lavori?” chiese Harry scandalizzato.
“ Qualche problema?” chiese Ginny fumandosi una finta sigaretta ( fa molto adolescente trasgressiva e incompresa).
“ Em… vuoi che ti dia un passaggio sul mio…” Harry guardò con la coda dell’occhio la sua vecchia bicicletta, parcheggiata nel giardino dei Dursley. La forza del suo sguardo fu così potente che la bici crollò al suolo, polverizzata ed emettendo strani cigolii. “… bolide?” chiese Harry speranzoso. Arrivò Dobby, a bordo di una moto super mega figa.
“ Harry Potter! Me ne sono andato, come mi avevi detto di fare, e mi ha ingaggiato Playboy! Dopo tuo padre gli serviva un altro modello… Il prezzo dell’altra volta, Ginny?” chiese Dobby mostrando il suo tatuaggio sul braccio nodoso con scritto “ DOBBY È UN ELFO RICCO”. Ginny montò sulla moto.
“ Ci vediamo a scuola Larry!” gridò.
“ Sono Harry…
“ Sì, Larry, come vuoi…” e partirono. Harry si sentì molto sottovalutato e sconfitto. Improvvisamente vide un cane nero. Si sentì ancora più depresso.
“ Anche tu sei solo come un cane?” poi si accorse di aver fatto la battuta. Per riprendersi, si dedicò al suo passatempo preferito: prendere per il culo qualcuno. In questo caso, il povero sventurato, era quel cane nero.
“ Oh, ma che sei incazzato nero? Ahahah!” urlò. Il cane ringhiò.
“Oh, a cuccia Fuffy! Ahahahaha!!! A bello! Ma non meniamo il can per l’aia… ahahahaha!!!” improvvisamente sparì il cane.
“ Oh, ma do sei andato? Dai, Rex, stavo scherzando! Stringiamoci la zampa! Ahahaha!!” Harry rideva così tanto che non si accorse del fatto che un mezzo di trasporto gli stava venendo addosso. Lo notò solo quando fu investito sonoramente.
“ Oh, ma chi cazzo è il demente che ha…” Harry era stato appena investito da una Smart. Ne uscì un ragazzetto altissimo.
“ A Spilungone! A Brufoloso! A Biondino così Bianchiccio che sembri Malfoy quando ha una scarica intestinale!” urlò Harry. In qualche modo, doveva sfogarsi. Il cane se n’era andato. Il ragazzo lo colpì forte alla testa e cadde. Harry si svegliò dopo due ore su un letto.
“ Ginny…” mormorò. Con sua grande sorpresa, nel letto accanto a lui c’era proprio Ginny, con Dobby! Ginny stava contando i soldi.
“ Bene… penso che possano bastare… oh, ciao Perry!” esclamò un po’ imbarazzata.
“ Harry…” “ Sì, l’ho detto. Terry. Comunque, siamo sul Nottetempo. Harry si guradò intorno. Stava in una specie di autobus.
“ Oh, Ginny… che me presti un euro? Non c’ho una lira e non ho il biglietto…” disse  Harry. Ginny ripeté il gestaccio usato qualche ora prima da zia Marge. Il controllore passò. Era lo stesso ragazzo che aveva insultato prima. Harry si fece piccolo piccolo.
“ Senti, a bellissimo… io e te mi sa che abbiamo iniziato con il piede sbagliato… e poi, oh, la vedi sta gnocca?” disse indicando Ginny. “ Anche lei era brutta, brufolosa e bianchiccia come te… la chirurgia fa miracoli!” esclamò pensando di fare un complimento. Il controllore sospirò.
“ Biglietto, prego” chiese.
“ Amico em… io non ce l’ho…
“ Allora deve scendere!” urlò il ragazzo. Harry cambiò il tono di voce.
“ A regazzino!” disse malgrado il controllore avesse ben ventiquattro anni e Harry tredici. “ Senti, io ti sto sopra, perché sono Harry Potter, il maghetto più fico del mondo, e ti ordino di farmi rimanere, o sorta di essere brufoloso!
“ Sì, se tu sei Harry Potter io sono Jack Sparrow!
“ Oh, calcola che ci somigli! Se strizzi un occhio, chiudi quell’altro e inclini la testa…” Harry non finì di parlare che già si trovò disteso sulla strada, con tutti i suoi bagagli.  

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Harry entrò in un bar. Il Fagiolo Magico, diceva l’insegna.  “ Il fagiolo magico? Non è che ce sta anche Jack e il Gigante??? Ahahah!!! A oste, portame da bere!” disse a un barista sdentato. Si avvicinò a Harry e al posto di una bevanda alcolica gli versò dell’acqua.  “ Mo me la spieghi!” gridò Harry sconvolto. Il barista, spaventato cercò di giustificarsi.
“ Mi spiace, signor Potter… ma lei è minorenne ancora…
“ A CICCIO, A ME NON ME NE FREGA UN CAZZO CHE SONO MINORENNE! IO SO DI ROMA!” urlò Harry salendo sul tavolo. Iniziò a cantare una strana canzone, con tutti che battevano a tempo.  “Che ciarifrega, che ciarimporta,
se l'oste ar vino c'ha messo l'acqua,
e noi je dimo, e noi je famo,
c'hai messo l'acqua, e nun te pagamo, ma però,
noi semo quelli, che jarisponnemo n'coro,
è mejo er vino de Hogwarts
che de sta zozza società!!!” applauso da tutto il bar.
 Hermione lo raggiunse “ Harry, em… ora dovresti scendere…” intanto Harry si stava inchinando per la seconda volta.
“ Per gli autografi, rivolgetevi a questa qui!” indicò Hermione. Hermione, a suon di botte, lo costrinse a scendere. Ron arrivò correndo.  “ Harry! Che bello che sei qui! Ti volevo fare una standing ovation, ma ho visto che già ce l’avevi, e allora…
“ Ron, ma quando? “ Prima quando ballavi…
“ Ma quando te l’ho chiesto! AHAHAH!!! Ce cascate sempre!” disse Harry ridendo. Hermione, dopo aver nerchiato di botte tutti e due, continuò.
“ Ti avviso, Harry, che in teoria domani dovremo andare a Diagon Alley… a comprare i libri…
“ Vabbè, mo che mi hai detto sta cosa ti senti più soddisfatta?” chiese Harry strafottente. Hermione sbuffò, non sapendosi trattenere. “ Sì…” confessò.
“ Bene, mo che ti sei tolta sto peso dallo stomaco, pensiamo alle cose importanti che dobbiamo fare domani…” disse Harry rivolto verso Ron.
“ Più importante dei libri?” domandò Hermione scandalizzata. Casualmente teneva un libro in mano.
“ Hermione, anche l’unghia del mio alluce sinistro è più importante dei libri!” osservò Harry. Ron, ormai contagiato dall’euforia, strappò il libro a Hermione.
“ NEW MOON… è una malattia?” chiese Ron. Hermione arrossì.
“ No… è solo un libro… parla di lupi mannari, vampiri…” Ron, che moriva dalla voglia di conquistarla, cercò di andarle incontro.
“ Wow… em… la trama mi sembra buona!
“ Già, buona per… appiccare un bel falò!!!” disse Harry gettando il libro nel camino. Hermione svenne. Harry si avvicinò a Ron.
“ Daje, Ron… forse così la riesci a conquistare… forse te scambia per Malfoy… ahahaha!!!” gridò. Ron lo menò. Harry, tumefatto, svenne. Si svegliò con Ron e Hermione che litigavano.
“ Che ve urlate, a cretini!
“ Hermione ha comprato un gatto!” esclamò Ron.  “ E sti cazzi…” disse Harry.
“ E io ho un topo!” ribadì Ron.
“ E sti GRAN cazzi!” dichiarò Harry.
“ Il punto è che i gatti mangiano i topi!” disse Ron.
“ Bravo, hai visto Tom e Jerry da piccolo, e allora?” disse Harry visibilmente scocciato.
“ Ho paura per Crosta!
“ E io ho paura per il mio uccello! Che ne sai che magari un giorno mi muore?” esclamò Harry. Panico. Silenzio di tomba. Hermione stava trattenendo il fiato. Harry capì. “ A pervertiti, il gufo!”
“ AHHHH!!! Non penso che nessuno possa mangiarlo!” osservò Ron.
“ E perché, il topo? Se chiamasse Mollica, te posso capì, ma Crosta…? Io di solito le croste le lascio sempre… Non t’agità, Roscio!” disse Harry andandosene.  

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Harry quella mattina, video sul TgWiz che era scappato da Forks un pazzo maniaco di nome Sirius Black.
“ Signor Weasleeeeeeeeeeyyy!!!” chiamò Harry dal tavolo della colazione. Il Signor Weasley arrivò.
“ Che cos’è Forks?
“ Ecco… Forks è una specie di manicomio… sai, la prigione dei maghi, diciamo… i maghi che ci entrano impazziscono!
“ E perché?
“ Perché ci sono i Vampennatori. Le guardie. Sono Vampiri che ti costringono a leggere la saga di Twilight tutto il giorno. Ammetterai che la cosa è raccapricciante… inoltre, brillano. Sì, lo so, tutti i Vampiri Brillano, ma i Vampennatori sono così brillanti da accecarti. Si nutrono dei cervelli della gente, visto che loro non ce l’hanno. E se vogliono ucciderti portandoti sull’orlo della pazzia…” mormorò il signor Weasley aumentando la suspence.
“ Ti baciano” affermò.
“ Quindi che succede? Cioè, un secondo, non so se ci sono arrivato…
“ Ti baciano. Con la lingua.
“ Ma quindi proprio… un bacio vero… nel senso di… bacio? Quelli che vorrei dare a sua figlia?” precisò Harry.
Il signor Weasley, dopo averlo Cruciato annuì.
“ Ma, un secondo… i Vampennatori sono uomini o donne?
“ Dipende. Ma quando ti baciano, non ci fanno caso. Potrebbe anche baciarti un Vampennatore maschio" .
Harry impallidì.
“ E… chi è Sirius Black?” domandò il ragazzo.
“ Em…” il signor Weasley diventò rosso. “ Ecco… intanto, ci tengo a precisare che non vuole ucciderti!” il suo naso si allungò. Harry rimase sorpreso da tale manifestazione. “ Poi… di certo non ha consegnato i tuoi genitori a Tu-Sai-Chi…” il suo naso era diventato lungo come un manico di scopa.
“ E… non è il tuo padrino!” urlò in  preda all’ansia. Il naso si moltiplicò per cinque. Harry era esterrefatto. Improvvisamente, apparse uno strano essere di legno.
“ IO NON HO FILI EPPUR STO IN Piè! NON CADU Giù, NON CADO Giù!” un ragazzino di legno stava ballando sul tavolo. Scese dal cielo una fata turchina, ma sul viso aveva una maschera di bellezza al kiwi.
“ Chi cazzo è che dice bugie, qui? Mi stavo facendo la pulizia del viso! Pinocchio, sei stato tu?” domandò. Il bambino ( Pinocchio) scosse la testa indicandosi il naso.
“ Stavolta  io non centro, fatina! Ho smesso di dire bugie!” e il suo naso si allungò. La fatina, dopo averlo Cruciato, si rivolse a Harry.
“ Ti prego, o maghetto troppo figo, ora pensaci tu che devo andare dall’estetista!” es sparì. Harry fu preso da una sorta di pazzia omicida. Prese un motosega.
“ Bene… è ora di sfoltire qualche ramoscello!” urlò. Tagliò il naso di Pinocchio, che tanto era di legno. Si rivelò un’impresa facile. Ma il naso del signor Weasley, era un po’ più difficile. Ma ci riuscì.
Il giorno dopo, con il naso tumefatto, il signor Weasley accompagnò i ragazzi alla stazione , e presero il treno. Harry, Ron e Hermione entrarono in uno scompartimento già occupato da un uomo che dormiva.
“ E lui chi è?” domandò Ron.
“ Il professor R. J.  Lupin!” esclamò Hermione.
“ Come fai a saperlo?” chiese Harry.
“ Su Wizipedia…” disse la streghetta affranta. Si sedettero. Nello scompartimento entrarono i tre moschettieri: Malfoy, Tiger e Goyle.
“ Ciao Mezzosangue!
“ Ciao Malfoy…” si guardarono. Hermione si buttò tra le sue braccia ( Prima Hola dalla fan delle Dramione!) così senza nessun motivo.
“ Ti odio!” urlò lui senza staccarsi.
“ Anche io!” e ripresero a baciarsi. Ron indossò velocemente la tuta da Superman e pestò di botte Malfoy, insieme ai suoi due compagni. Dopo aver spaccato otto denti e procurato moltissimi danni morali, nello scompartimento non c’era più neanche un Serpeverde. Hermione, contrariata, incominciò a piangere.
“ Il mio Dracuccio…” disse. Improvvisamente, il treno si fermò. Cominciò a piovere senza un motivo apparente.
“ Piove…” sussurrò Ron. Apparve una bella luna piena.
“ Oh, la luna piena, che cosa romantica!” esclamò Hermione pensando ancora a Dracuccio suo ( altro urlo liberatorio dalle fan delle Dramione!). L’uomo che dormiva si alzò di scatto.
“ LUNA PIENA? O CAZZO, MA OGGI NON DOVEVA ESSERCI!” si inginocchiò per terra cominciando a tremare. I ragazzi non ci fecero caso.
“ Oh, no, quella nuvola si sta dirigendo verso la luna… speriamo non la copra!” disse Ron. Lupin, intanto, pregava in aramaico antico. Ma nessuno se ne accorse. Le sue preghiere furono esaudite. La nuvola coprì la luna. Ma qualcosa salì sul treno. Lo scompartimento si aprì. Un uomo alto, biondiccio e pallido entrò.
“ A Malfoy! Che vuoi qua dentro?” chiese Harry. Ron già si stava alzando le maniche, ma si accorse che non era Malfoy. L’uomo mostrò i canini affilati. Era un Vampennatore.
“ Qui non c’è Sirius Black!” esclamò Lupin.
Ma il Vampennatore si diresse verso Harry. Il quale, appena lo vide, svenne.

  

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 parte prima ***


 
Si rialzò con Lupin che lo guardava. Harry si trovò sotto il suo corpo.
“ A PERVERTITO! HO CAPITO CHE SONO FIGO, MA REGOLATI!” urlò Harry. Lupin restò di sasso.
“ Scusami… è che hai gli stessi occhi di Lily…
“ Ho capito, se te volevi fa mia madre mica è colpa mia… comunque perché sono svenuto?” chiese ai suoi amici.  “ Non sappiamo… sei svenuto e hai cominciato a dire “ Trama male  strutturata” oppure cose del tipo “ Personaggi con deboli caratteri”… non sappiamo cosa significhi!” disse Hermione. Arrivarono a Hogwarts.
“ A bello, la prossima volta che vedi una figa come mia madre, fattela prima, così poi non ci provi con il figlio!” urlò Harry a Lupin. Ma arrivato alla Sala Grande… vide Lupin al tavolo degli insegnati. “ O cazzo…” disse sedendosi con Ron e Hermione.
“ Mo sei fottuto, Harry!” disse Ron
“ Certo che potevi pensarci prima!” disse Hermione. Harry voleva rispondere, ma Silente lo interruppe.
“ Salve a tutti alunni!!! Come state? Benvenuti a casa!” disse Silente.
“ A Babbo, mi sa che ti stai a sbaglià, casa tua sta al Polo Nord!” urlò Harry vendicandosi per l’interruzione . Silente non ci badò.  “ Vi presento Remus Lupin, il vostro insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure” disse voltandosi. Piton, mentre Silente stava parlando, stava cercando di avvelenare Lupin costringendolo a bere una pozione. Ma appena Silente lo guardò, prese sottobraccio Lupin cantando “ Stringimi forte che nessuna notte è infinita! I migliori anni della nooostra vita!” molte finestre si ruppero. Lupin si liberò dalla sua stretta fatale.
 Il giorno dopo Ron e Harry andarono a lezione di Divinazione. Li attese una specie di insetto gigante.
“ Salve ragazzi… io sono la professoressa Cooman… insieme vedremo verso il futuro!
“ Ma di che si è fatta questa?” chiese Ron. Hermione apparve improvvisamente.  “ Dalle mie ricerche, si fa tutti i giorni di infuso di erbe aromatiche… anche se non contengono sostanza stupefacenti su di lei sembrano avere un effetto strano…
“ E tu come sei arrivata qui?” chiese Harry.
“ Em… teletrasporto!” disse lei. Ovviamente il maghetto non indagò molto il suo buon senso.
“ Oh, già, può essere solo quello! Comunque, ascoltiamo sta pazza!
“ Sì, e sono una veggente… e vedo nel futuro…
“ E lui è figo… e vede nel presente… oddio, per modo di dire” disse Hermione alludendo agli occhiali del maghetto. La Cooman si avvicinò.  “ Tu morirai giovane!” disse.
“ Me la stai a tirà?” chiese Harry. Quando la Cooman annuì sorridendo, Harry si grattò le sue parti intime.  “ A ZOCCOLA!” urlò nerchiandola di botte. Dopo che quattro dei suoi occhiali furono rotti, la Cooman continuò.  


Spazio autore: bè... io come al solito non sono molto soddisfatta... questo dovete dirmelo voi! fa ridere, fin ora? Insomma, è che non riesco a ridere alle mie battute!!! ahahaha Grazie per aver letto fin qui! Il prossimo capitolo penso che sarà molto esilarante ( e se lo dico io... ahahaha)

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 parte seconda ***


 “ Ora bevete questo tè… e poi vedete le foglie che si appiccicano sul fondo… così scoprirete cosa vi riserva il vostro futuro!” disse. Si avvicinò a Neville.  “ Tu partorirai un figlio maschio!” decretò. Neville impallidì. La classe intera non poté non ridere. La veggente giunse da Ron.  “ OH! UN DEMONE! I CAPELLI ROSSI! Sei per caso posseduto, caro ragazzo?” ma quando Ron stava per alzare la becchetta, la Cooman gli versò addosso un infuso di tè.  “ Dovrebbe aver funzionato… come ti senti, ora?
“ Bagnato…” mormorò Ron tra i denti.
“ Bene! L’entità maligna se né andata! Ora tu, cara… Tu diventerai l’oggetto di tantissime fan fiction che ti vedranno innamorata persa di un ragazzo con i capelli biondi…” mormorò la Cooman a Hermione.
“ Wow, questa sì che una profezia! Lo sono già, cojona! Vai sui siti di fan fiction e non parlano d’altro! ” disse la streghetta. La Cooman continuò.
“ E Piton… Piton ucciderà Silente!” risata generale dalla classe.
“ A bella, mo sono curioso, Piton non si sa lavare i capelli da solo, figuriamoci a uccidere er mitico Babbo!!!” Harry rideva mentre beveva il suo tè. La Cooman gli strappò la tazza dalla mano, guardandola. Urlò.
“ Caro ragazzo… o povero ragazzo… tu hai… il Gramo!” dichiarò.
“ E sti cazzi… ma che è poi sto Gramo?
“ Sai, è un cane fan…
“ Che bello, avrò un cane!
“ Ma no! È un cane fantasma!
“ Che bello, avrò il cane Zero di Nightmer Before Christmas!” disse Harry eccitatissimo.
“ Ma porta sfortuna!
“ Embè? Anche tu me stai a portà sfortuna per quante me le stai a tirà… eppure sto ancora qui… un giovane maghetto figo come me se ne sbatte della sfortuna! Io sto sopra la sfortuna!” disse. Poi un gatto nero gli passò davanti.
“ Oh, guarda un gatto…” Ma non finì la frase che Hermione fece rotolare la palla di vetro che avevano sul tavolo, facendola cadere sopra il piede di Harry.
“ Oh, cazzo…” disse Harry spaventato. La Cooman era soddisfatta a livelli esasperanti.
“ Ora ci credi?” chiese lei. “ Anvedi sta stronza! Mi ha  fatto il malocchio! Ok, ragazzi, occupazione!”  e tutti i ragazzi aggredirono la Cooman, capitanati da Ron e Hermione. Harry, intanto si faceva il figo con Ginny.
“ Sì, perché vedi, bambola… io sto sopra la sfortuna!” disse. Ginny lo guardò entusiasta.
“ Davvero?
“ Sì…” disse Harry passando sotto una scala. In meno di due secondi, Ron, travolto dall’euforia, andò a sbattere contro una mensola, dalla quale cascarono delle ampolle di vetro, le quali si spaccarono in mille pezzi, i quali attraversarono magicamente gli occhiali di Harry e gli andarono negli occhi. Ginny se ne andò delusa.  “ Che sfiga…” disse Harry. Da quel giorno, il maghetto portò sempre dentro le mutande una buona dose di cornetti e portafortuna vari comprati da Vanna Marchi.

  

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Il giorno dopo, stavano aspettando il professor Lupin. Entrarono nella classe due persone: Lupin e Jacob Black. Rigorosamente a petto nudo, intendiamoci.
“ Miei cari ragazzi, questo è un mio amico, Jacob Black! Bè… ecco… lui non è come VOI… è un po’ DIVERSO… quindi…” tutta la classe trattenne il respiro.
“ Professore… ma diverso in che senso?” chiese Hermione. Lupin parve afferrare.  “ Oh, non in quel senso… nel senso di… vabbè, avete capito!” disse Lupin tutto rosso. Jacob si mise a quattro zampe e si grattò l’orecchio destro con la gamba sinitra, cosa non facile. I ragazzi erano scandalizzati. Poi saltò addosso a Hermione e cominciò a leccarle la faccia. “A cuccia bello…” sussurrava Lupin. Jacob, offeso, se ne andò.
“ Bene… oggi studieremo i Mollicci!” urlo scandalizzato della classe.  “ Oh, ma che classe di pervertiti!” mormorò.
Solo Hermione era seria. “ Signorina Granger sa cosa sono?
“ Sì, sono esseri mutaforma che prendono le sembianze di ciò che più ci spaventa.
“ Ahah! E io non ho paura di niente! AHAHA!!!” sottolineò Harry.
“ Proprio uguale a James…” disse Lupin.
“ Lei conosceva mio padre?” chiese il maghetto. Lupin vagheggiò. Non voleva finire come il signor Weasley.  “ Bene! Dentro a quest’armadio ci sta il Molliccio! E voi dovete pensare alla cosa più esilarante che vi viene in mente, quando lo vedrete! E scagliargli contro l’incantesimo Riddiculus! Ora, Neville, vieni tu!” disse.
“ Daje Ciccio, sei tutti noi!” urlò Harry. Un applauso partì da tutta la classe mentre Neville si alzava.  “ Cosa ti fa più paura?” chiese Lupin.
“ Il professor Piton” Lupin ebbe un flashback. Piton che cercava di avvelenarlo durante il Banchetto.
“ Sì… fa paura anche a me!” osservò. “ E ora pensa alla cosa più esilarante che tu abbia mai visto!
“ Ron Weasley con i capelli bagnati!” disse. Ron stava per Cruciarlo, ma Lupin deviò strategicamente.
“ Ma no, dai, pensa magari ai vestiti di tua nonna! Ecco, sì, pensa Piton che indossa i vestiti di tua nonna!
“ Devo proprio?” chiese Neville. Lupin annuì serio. Spalancò l’armadio da dove ne uscì la perfetta copia di Piton. Ma quando Neville gli scagliò un bel Riddiculus… Piton indossava dei capi indecenti: minigonna vertiginosa, scarpe con la zeppa alta due metri e toppino aderente in pelle nera.
“ Tua nonna si veste così?” domandò Lupin esterrefatto.
“ Sì, problemi?” chiese Neville.
“ No, no, nessuno…
Continuarono. Arrivò il turno di Ron. Uscì dall’armadio un grosso ragno. Ron, con un Riddiculus, gli fece indossare dei pattini. Il ragno cominciò a volteggiare, piroettare, come un degno avversario di Carolina Kostner. Poi toccò a Hermione. Il Molliccio prese la forma di due persone. Malfoy che baciava Pansy. Hermione pianse. Harry, dopo averla nerchiata di botte, prese il suo posto. Ma proprio quando il Molliccio stava prendendo forma, Lupin lo buttò a terra, e il Molliccio diventò una sfera bianca. Una specie di palla di vetro.
“ A rega, Lupin ha paura della Cooman!! AHAHAHA!!” con questa battuta di Ron, Lupin fece esplodere la sfera bianca. 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Harry, Ron  e Hermione dovevano andare a Hogsmeade. Ma Harry non aveva il permesso, così si fece una firma falsa. L’unico problema: visto che Harry era un po’ analfabeta, si firmò con il nome di Vernnon Darslei. La McGranitt, quindi, dopo averlo pestato a sangue, decise di non farlo andare. Quindi andò nell’ufficio di Lupin così a buffo perché non aveva niente da fare.
“ Bella prof!!! Ce l’ha Playboy? Il mio gufo si è smarrito mentre me lo portava!
“ Ciao Harry! Ho qualcosa di meglio!” e indicò un esserino dentro un acquario.
“ Vabbè… senti bello, te lo dico, io preferisco un sane video p**no a un esserino retrocesso! Fallo vede a Ron, me sa che je piace…” e mentre se ne andava…
“ Non ti sei chiesto perché non ti ho permesso di affrontare il Molliccio?
“ A prof, ma sti cazzi… te girava male… che ne so!
“ No, è solo che ho avuto paura che se ti avesse visto si sarebbe trasformato in Voldemort.
“ A bello, io con Voldemort ce prendo il tè coi pasticcini! Non me toccà zio Voldy che divento cattivo…
“ E allora di cosa sei spaventato?
“ Dei vampiri. Quelli mi fanno paura. Tutti quei baci… quei brillantini…” disse rabbrividendo. Poi salì le scale. C’era una folla all’entrata della Sala Comune dei Grifondoro.
“ Ma guarda te se Hermione ha ancora occupato tutto il dormitorio per scopà con Malfoy… oh, ciao Hermione!” disse mentre Hermione accanto stava in procinto di cruciarlo. Arrivò Silente.
“ Rega!” disse Harry facendosi gettare un Wingardium Leviosa da Ron così da poter volare sopra la gente.
“ Mo state tranquilli che ce pensa il Babbo… ao, comunque ve sto sopra! Vi mangio in testa!!! Ahahahaha!!!”
Tutti i ragazzi lo presero dalle gambe e lo tirarono giù riempiendolo di botte. Harry, con il volto tumefatto, uscì dalla folla inferocita mormorando parole del tipo: “ Era na battuta…” poi vide che mancava la signora Grassa dal quadro. E che tutti stavano cercando. La trovarono in un quadro altro e stretto.
“ A signò, sto quadro te slancia… ti fa sembrare più magra…” disse Harry con un lampo malandrino negli occhi.
“ Davvero?” chiese lei.
“ NO! Ahahah!!! Calcola sei ancora più grassa de prima! Quasi quanto Ron!!! Ahahaha!!!
Ron allestì in meno di due minuti una standing ovation composta da tutti i ragazzi e Silente che si era inserito di nascosto.
“ Non mi parlare così… ho visto Sirius Black… un’ ombra nera…
“ E ce credo che stava sotto l’ombra, per quanto sei grossa me togli il sole!!!! Ahahahahaha!!!
“ OLLEEE!!!” esclamarono i suoi fans.
“ Non scherzare… ti sto dicendo che ho visto Sirius Black! L’assassino…
“ A bella e io ti sto a dì che se non dimagrisci a una certa sarà più facile scavalcarti che passarti accanto!” esclamò. Ron prese la bacchetta e cominciò ad agitarla come un direttore d’orchestra in direzione della standing ovation, dalla quale parti un’altra canzone:
“ Olle le Olla la Signora abbozza qua Grassa abbozza là!” e Harry cantava a squarcia gola.
“ Silente! Ho visto Sirius Black!
“ E sono contento, salutalo da parte mia!
“ Grande Babbo! La Grassa a casa e e o o!!!” e passarono la serata così.  


Spazio autore: scusate per la poca inventiva! é piccolo e non fa ridere! Ma il prossimo conto di farlo meglio! Grazie!

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 prima parte ***


 
Per tutti i giorni seguenti nella scuola si parlò solo di Sirius Black.
“ Ma secondo voi perché è entrato? E come ha fatto?” si domandavano.
“ Ma è ovvio… voleva il mio autografo…” disse Harry sdraiato su un materassino gonfiabile a bere un cocktail alla frutta con tanto di occhiali da sole. Hermione, vicino a lui, gli disse:
“ O forse voleva un autografo di Dracuccio Furettino Mio” sussurrò. Ron, dopo averla cruciata, si rivolse a Harry Potter.
“ O forse era un Fan di quello lì” disse indicando un ragazzino basso, capelluto e un po’ effemminato.
“ Love me, Love me
Say that you love me
Fool me, Fool me
Oh how you do me
Kiss me, Kiss me
Say that you miss me
Tell me what I wanna hear
Tell me you (love me)!
I AM BIBER! ” urlò cantando quel prototipo di uomo.
“ Ma che mi stai a pià pel culo?” sussurrò Harry. Poi gli scagliò un Avada Kedavra. Il ragazzino non si alzò più.
“ Oh, era peggio di Piton quando canta “ Il trinagolo no”…” osservò Harry. Ci fu una parata in suo onore quel pomeriggio e ricevette un Encomio Speciale per i Servizi Resi alla Scuola.
“ Harry, lo sai che oggi abbiamo la partita di Quiddich?” disse Baston tra la folla.
“ A Baston, e non rompe il cazzo! Mo è il mio momento! Vero, Ron?” chiese a Ron che stava dirigendo il coro della scuola nella celebre canzone: Harry Potter è il più fico.
“ Harry Potter è il più fico
Se non ci credi te lo dico
Che Harry Potter è il più fico
Lui rimorchia sempre più
Dai sedici anni in su
Dei Grifoni è il re
E più forte non ce né!” intonò il coro. Harry si voltò verso Ron.
“ Ma chi cazzo ha scritto sta canzone orrenda?
“ Io, Harry…
“ Ah, ok Ron, si spiegano molte cose!” disse. “ Ma continuate, rende grazia al mio ego! Oh, Oliver, chi sei tu in confronto al grande Harry Potter?” chiese il maghetto montatissimo.
“ Il capitano della tua squadra, e se non vieni ti sbatto fuori.
“ Ok, ok, stiamo calmi… Arrivo, o mio capitano… Ron, renditi utile, fai una canzone anche per Baston!” Ron in due minuti di numero ( infatti da quel giorno cambiò il nome in Ronald Dalla). Diede lo spartito al coro, che cantò.
“ Baston è forte, questo si sa,
E se non verrà Harry,
di botte lo ammezzerà.
C’è la partita, corri se puoi
E se non verrai sono cazzi tuoi” intonò. Harry mandò mentalmente Ron a quel paese e si accinse a recarsi al campo di Quiddich.
 
Spazio Autore: Rime rigorosamente inventate da me ( e si vede penso!) ma spero che vi abbiano fatto divertire! Io non c’è assolutamente con Bieber, ma oggi ne stavamo parlando in classe e mi è venuta questa idea un po’ stupida! Grazie a tutti per aver recensito!  

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Capitolo 10
*** Capitolo 8 seconda parte ***


Harry si diresse alla partita. Pioveva. Trovò i giocatori di Tassorosso. Il capitano, un certo Cedric Diggory, lo guardò intensamente. Harry ebbe un deeja vu.
“ Ci conosciamo?” domandò. Cedric alzò le spalle.
“ Ma, forse sì, forse no…
“ A deficiente, ci conosciamo?” disse Harry dopo avergli dato un pugno.
“ NON LO FARE MAI Più! IL MIO BELLISSIMO VISO DA ATTORE PROFESSIONISTA!” urlò. Tutta la platea si mise a ridere.
“ In sella alle scope!” urlò Madama Bump. E partirono. Harry non seguì la partita. Era troppo impegnato a limarsi le unghie. Arrivò addirittura al migonolo, ma qualcosa lo distrasse. Un immenso cane nero lo guardava.
“ Oh, stile Torna a casa Lessie! Che c’è ti mancavo? AHAHAH!!!” esclamò. Cedric Diggory gli passò davanti
“ A chicco che cazzo fai?” poi, spuntò un po’ di sole. E Cedric cominciò a brillare. Ma poi riprese a piovere.
“ Oh, cazzo, ma tu sei un vampiro! Sei un Vampennatore travestito da ragazzo normale! Ho scoperto il tuo segreto e io…” ma Cedric ( o meglio, il Vampennatore), per farlo stare zitto, provò a baciarlo, e lo shock per Harry fu così forte che cadde dalla scopa privo di sensi. Si svegliò in Infermeria.
“ Quel cojone, pezzo di merda , quel…” e si rivolse a lui con altri epiteti che non poso dire. In meno di due minuti si presentarono davanti alcune ragazze, vestite in modo strano, con in mano un libro che rappresentava una mela.
“ Con questo possiamo dedurre che sei del Team Jacob?” chiese una. Harry stava per rispondere che neanche quel cane pulcioso e incivile gli piaceva molto, ma un’altra replicò.
“ No, Harry, il team Edward è meglio, fidati!” disse. La prima ragazza tirò i capelli di quell’altra e si scatenò una rissa. Ron e Harry rimasero così a fissarle per ore, divertendosi sempre di più. Intanto, mentre le ragazze si accanivano.
“ Ron, che mi dovevi dire?
“ Ma niente, ti si è rotta la scopa…” disse Ron incantato.
“ Ah, vabbè… Chi l’ha rotta?
“ Si è rotta da sola…
“ A vabbè, menerò te per sfogarmi, ok?” disse Harry sognante.
“ Tanto ormai ci sono abituato… ma da quando teniamo una sega elettrica in Infermeria?” chiese Ron guardano una ragazza dello schieramento Edward.
“ Non so… forse per lo stesso motivo per cui teniamo quel fucile… wow, quella ragazza lo sa usare davvero bene…” commentò Harry guardando una ragazza dello schieramento Jacob. E anche il pomeriggio passò così. L’unica cosa fu che ormai Harry e Ron non volevano più andarsene dall’Infermeria e Madama Chips li dovette mandare via a forza di maledizioni Crociatus.  

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Capitolo 11
*** Capitolo 9 ***


 
Il giorno dopo Harry fu dimesso dall’Infermeria a calci in culo da Madama Chips per aver organizzato un festino illecito e a base di strip poker con alcune Veela che aveva incontrato nella scuola. Ma tutti i suoi compagni andavano a Hogsmeade.
“ Come ti ho detto, è la più bella città del mondo…” disse Ron vantandosi per una volta in vita sua.
“ E sti cazzi…
“ Ci sta il negozio di dolci…”
“ Solo un ciccione come te poteva pensare ai dolci…
“ Il negozio di scherzi…
“ Guarda, ecco il mio ultimo acquisto: Ron???
“ Eh?
“ CHUPPAA!!!” esclamò Harry. Hermione si mise tra Harry e Ron, il quale voleva ucciderlo.
“ Sai, ci sta il più grande sexy shop del mondo…” sussurrò. Harry prese a calci Ron senza un motivo apparente.
“Ecco… questo mi fa rosicare…” mormorava in preda al delirio. Accompagnò Ron e Hermione all’entrata e li vide andare via. Arrivarono i gemelli Weasley.
“ Ciao…
“ Harry…
“ Come…
“ Stai???” domandarono parlando uno dopo l’altro.
“ A cloni, come ve pare che sto? Sto leggermente affranto…
“ Noi…
“ Abbiamo…
“ La…
“ Soluzione…
“ Ai…
“ Tuoi…
“ Problemi…” concluse Fred. Harry ne uscì molto confuso.
“ A rega, la smettete di parlare così?
“ Non…
“ Possiamo…
“ Farne…
“ A…
“ Meno…
“ Vabbè, ho capito, siete dei cojoni come Ron. D'altronde è una cosa genetica. Dai, quale sarebbe la soluzione?” chiese Harry.
“ La…
“ Mappa…
“ Del…
“ Mandarino…
“ Cosa? La Mappa del Mandarino? E che cos’è?
“ è…
“ La…
“ Mappa…
“ Di…
“ Hogwarts…
“ E sti cazzi allora! A che mi serve?
“ Sa…
“ Di…
“ Mandarino…
“ E fin qua l’avevo intuito.
“ E…
“ Ti…
“ Dice…
“ La…
“ Posizione…
“ Delle…
“ Persone…
“ Nel…
“ Castello…
“ E…
“ I…
“ Passaggi…
“ Segreti…” concluse George.
“ Forte! E perché me la volete dare a me? Sento odore di bruciato!
“ è…
“ Un…
“ Regalo…
“ Per…
“ Averci…
“ Liberato…
“ Di…
“ Justin…”
“ Vabbè, ho capito, sono meglio io!” disse Harry gonfiandosi gli addominali di gomma sul petto.
“ Vabbè, bella scherzi della natura, io vado a Hogsmeade!
“ Portaci…
“ Con…
“ Te!” esclamò Fred. Harry li guardò. Poi il suo sguardo sfociò in una risata famelica che fece rabbrividire anche zio Voldy.
“ Bella rega!” esclamò andandosene. Andò a Hogsmeade con il Mantello dell’Invisibilità. Incontrò Ron e Hermione.
“ Bella regà!” disse. Visto che non potevano vederlo, Hermione urlò. Ron la usò come scudo.
“ Prendi lei! Prendi lei! È più cattiva di me!!!” disse piangendo. Harry, dopo aver preso per il culo Ron per ben due ore, trentasette minuti e otto secondi, li seguì nel sexy shop più grosso del mondo. Lì incontrò Malfoy mentre si stava provando un paio di slip con scritto : “ Il meglio del Colosseo è qui dentro” disse. Harry andò lì vicino e lo schiaffeggiò.
“ A Malferret” ( chiaro richiamo alle Dramione che ormai mi hanno fatto una standing ovatinon) “ macchè “ il meglio del Colosseo”! Ste mutando so più finte del seno di Hermione ( che tra parentesi, è cresciuto, ho notato…)” disse il maghetto ammiccando alla streghetta imbarazzata ma compiaciuta.
“ Se dice ER MEJO DEL COLOSSEO!” disse entusiasta. Draco non si scompose e uscì.  Harry ci rimase male per non averlo fatto soffrire a dovere.  

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Capitolo 12
*** Capitolo 9 parte seconda ***


 
Harry stava ritornando a Hogwarts. Quando sentì la voce della McGranitt nell’aria. Decise di giocarle un brutto scherzo. Voleva scioglierle lo chignon. Questa sì che era cattiveria. La seguì. Con lei c’era anche Vitious. Arrivarono ai Tre Calici di Vokda, un locale a luci rosse. Harry si sorprese nel vedere la McGranitt sfoggiare all’entrata la tessera riservata agli addetti al personale, e si stupì ancora di più vedere quel nano di Vitious venir accolto da tre ragazze bionde sul tappeto rosso. Harry li seguì. Dentro il locale c’erano cubiste e cose varie. Non mi fermo sui dettagli. Caramell, il Ministro della Magia, stava seduto su una poltrona con una Veela.
“ Ciao a tutti” disse gioviale. “ Professoressa McGranitt, che ci fa ancora vestita? Voglio vedere il suo numero di burlesche!” disse. La McGranitt arrossì.
“ Non ora. Le devo parlare. Senta, Sirius Black è stato avvistato nel Castello.
“ Bè, mica è invisibile!” disse sorridente.
“ E fin qui ci sono arrivata… ma come avrà fatto a entrare?” chiese lei.
“ Dalla porta?” rispose il Ministro. Harry non se lo ricordava così cretino. Ad un certo punto partì una musichetta accattivante. “ Just Dance”, Lady Gaga. Entrarono dal locale molte Veela, seguite da Hagrid, che teneva in mano una grossa catena.. Alice Cullen indossava il collare che era legato alla catena, con espressione triste.
“ Perché mi porti sempre qui?” domandò la vampira.
“ Te l’ho detto, devi brillare! Sennò niente palla da discoteca! Ehi, voi, ragazze, ballate di più! Avanti con quel bacino! Oh, salve Ministro!”
“ Ciao Hagrid! Il tuo locale è sempre bellissimo!” disse Caramell. E mentre Alice cominciava a brillare, le Veela ballavano. Hagrid si sedette.
“ Ordinate ciò che volete, offre la casa” disse lui gioviale.
“ Io prendo: otto bicchieri di Idromele, quattro di Whisky Incendiario, sei di Burrobirra, due di Acquaviola e quattordici rum di ribes rosso…” disse Vitious. Tutti lo guardarono scandalizzati. Ma decisero di sorvolare.
“ Senta, Ministro, sto per rivelarle un segreto segretissimo, una cosa che solo io so e che voi no e…” iniziò la McGranitt.
“ Senta, Minerva, non è che adesso se la può scoattare. So tutto. Sirius Black ha rivelato a Tu-Sai-Chi il nascondiglio di Lily e James Potter. Lo so. Era sulla prima pagina di Cioè, insieme al servizio sulla morte di Justin Biber. A proposto, ringrazi Potter da parte mia.
Intanto Vitious era fuori come un balcone.
“ E sì…” singhiozzo. “ Perché… io… io sono un nano malefico!” esclamò. La McGranitt decise per la seconda volta di sorvolare.
“ Sì, ok, ho letto anche io l’articolo ma quello che nessuno di voi può sapere è che…
“ Che Sirius Black era il migliore amico di James Potter! Stava su Di Più Tv, Corona è riuscito a fotografarli mentre bevevano un caffè…” disse Hagrid.
“ Io sono… una ballerina di Can Can!” dichiarò Vitious. La McGranitt sorvolò per la terza volta.
“ Sì, ma, questo è davvero bellissimo, la cosa più divertente è che…
“ BLACK è IL PADRINO DI HARRY POTTER!!!!” esclamò Vitious tra un singhiozzo e l’altro. A Harry gli caddero le braccia. La McGranitt non ci vide più.
“ MA VAFFANCULO!” disse alzandosi. Li cruciò tutti.
“ CAZZO, PER UNA CAZZO DI VOLTA CHE VOGLIO DIRE QUALCOSA DI SCANDALOSO VOI COMINCIATE A DIRE DEGLI ARTICOLI DI DI Più TV E CIOè!!!!” disse mentre stava finendo di Cruciare Caramell. Poi, dopo che si fu ripreso,
“ Ok, va bene. Quindi perché mi hai detto questa cosa?” chiese.
“ Cazzo ne so, ci sta Potter con il suo Mantello schifoso che sta origliando lì… è giusto che sappia queste cose, la Fata Turchina me l’ha detto ieri… insomma, non voglio finire con Arthur Weasley…” Harry uscì dal pub, incazzato nero. Era così incazzato che Cruciò Ron senza motivo.
“ Ma perché?” domandò Ron piangendo.
“ Perché oggi non ho un cazzo da fare! Era loro amico!” esclamò Harry. Hermione cercò di consolarlo.
“ Dai, Harry… secondo la Quarta Legge sul Teorema di Harvin dell’Amicizia…”
“ E levati dalle palle tu!” esclamò lui. Ma poi lo vide. Vide Cedric Diggory passeggiare a Hogsmeade.
“ Ancora tu!” disse. E lui brillò. Harry cadde privo di sensi.
 
 
Spazio autore: Ok, questo capitolo fa davvero schifo! Sapete, l’ispirazione almeno per ora è un po’ deboluccia… spero di avervi strappato un mezzo sorriso! È così?? Me lo potreste dire? GRAZIE! :D  

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Capitolo 13
*** Capitolo 10 ***


 
 
Dlin dlon
“ Ma chi cazzo è che mi viene a disturbare alle sei di matttina?” imprecò il giovane maghetto alzandosi dal letto. Ron ovviamente continuava a dormire, non avendo sentito il campanello. Harry lo nerchiò di botte fino a che non fu completamente sveglio.
“ Ma perché mi hai svegliato?” domandò il rosso.
“ Perché se il giovane maghetto più fico del mondo non può dormire allora…
“ Il sesto emendamento del “ Diritti del giovane maghetto più fico del mondo” dice chiaramente che se egli non riesce a dormire allora anche tutti i comuni mortali presenti nella stanza non possono dormire!” finì Hermione sbucando da sotto il letto di Harry.
“ Che ci facevi sotto il letto di Harry?” domandò Ron.
“ Ginny mi ha chiuso fuori dal Dormitorio. C’è Blaise dentro con lei…
“ Ma come ha fatto Blaise a entrare nella Sala Comune di Grifondoro e nel Dormitorio Femminile?” domandò Ron ingenuamente.
“ A ciccio, non le leggi le Dramione? C’è sempre la coppia Blaise/Ginny!” esclamò lei.
“ è una delle regole principali sancite in “ Dramione, come non ostacolare il VERO AMORE” ( urlo dalle Fan delle Dramione!). Ron tacque. Harry li guardò.
“ Vabbè, è tutto molto commovente, ma io vado ad aprire la porta!” disse imperterrito. Aprì la porta e trovò un postino.
“ Che vuoi?
“ C’è posta per te!” disse quello con un sorriso a trentadue denti. Visto che Harry ( date le sue vecchie esperienze) era diventato particolarmente sensibile nei confronti di una bella dentatura come quella del postino, glieli spaccò tutti.
“ Io… ti dovlei dale… una… Giagualopa…
“ Una che?
“ Una Giagualopa…
“ A bello, me stai a pià per scemo?
“ Mi manda Malia de Filippi…
“ Ah, questo mo l’ho capito!” esclamò il maghetto arrabbiato.
“ Bè, digli che se mi prova a dire ancora che ho fratelli e sorelle che mi vogliono rivedere io l’ammazzo di botte!” disse Harry riferendosi a precedenti episodi.
“ No… è un legalo…
“ Oh, bene!” disse Harry afferrando il pacco ( ma che avete capito, massa di pervertiti?) e scartandolo avidamente. Quasi gli si mozzò il respiro.
“ Ma è una Jaguarscopa! È la scopa più veloce del mondo! Allora, ciccio, dov’è il trucco?” chiese Harry attento a captare le sue parole precise. Hermione anche era attenta per esercitarsi come avvocato e a ritorcere contro le parole del postino.
“ Il tlucco nonn ci è… è un legalo da un am milatore segleto…
“ Un molestatore segreto?” chiese Harry. “ Anvedi sto cojone! Forza ragazzi, occupazione!” disse Harry così a buffo. Tutta Hogwarts sommerse il postino.
“ Io però sta scopa me la tengo! AHAHAHA! Povero pollo!” esclamò. Ma nel Dormitorio apparve Cedric Diggory.
“ Potter, hai una…”
E Harry svenne. Il giorno dopo Harry andò da Lupin.
“ PROFESSOREEEEE!!!
“ Che vuoi?” chiese lui uscendo dal suo ufficio seguito da Jacob Black.
“ Senta, io voglio imparare a difendermi contro quei vampiri sbrilluccicosi come Cedric Diggory!
“ Ma Harry, Cedric non è un vampiro…
“ Nel prossimo libro, quando zio Voldy avrà l’onore di ucciderlo lo diventerà! Il passo è breve!” disse. Jacob annuì comprensivo. Lupin lasciò Jacob fuori e fece entrare dentro Harry.
“ Perché li vuoi uccidere?
“ Perché alla volta nella Camera delle Sorprese mi è andata di culo! Mi sono trasformato in Bella Swan per fregare Cullen…” Harry aveva ancora gli incubi.
“ Quindi vuoi che ti insegni il metodo… em… tradizionale per allontanare i Vampennatori?
“ A BELLO! Ma che sta a di?” disse Harry sfoggiando un notevole uso del lessico.
“ IO GLI VOJO STERMINARE DAL PRIMO ALL’ULTIMO!
“ Ma Harry, in teoria sono già morti!”
“ MA PORCA PUTTANA!” disse Harry imprecando come un matto. Da dietro le spalle di Lupin apparve lei, colei che tutto può. Lei. Così bella. Harry rimase sbigottito.
“ No… tu sei il mio idolo…” ammise lui. Eccola. Buffy, L’Ammazza Vampiri.
“ Ciao Potter. Oggi ti addestrerò affinchè tu possa affrontare i Vampennatori. Prendi la bacchetta!” disse. Harry si stava sbottonando i pantaloni avendo i suoi ormoni da tredicenne alle stelle.
“ L’altra bacchetta, stupido maghetto!” esclamò lei scandalizzata. Harry, tutto rosso, prese la bacchetta magica.
“ Sei pronto?
“ Sì, sono pronto. Stupiscimi, baby!” esclamò il maghetto impertinente.
“ Allora, lavoreremo con i Mollicci! Allora, tu hai paura dei Vampennatori…
“ Ma che sta a di, a impazzita? Non è che mi fanno paura, è che mi fanno schifo! Brillano…” disse Harry rabbrividendo. Buffy annuì decisa.
“ Ok. Ma tu devi sapere che l’unico modo per sconfiggere i Vampennatori è quello di brillare a tua volta, sfidandolo a chi brilla di più. Se riuscirai a brillare più di loro, allora se ne andranno via a piangere afflitti. Adesso, il professor Lupin mi ha detto che tu l’altr’anno riuscivi a brillare qualche volta!” disse. Harry sprofondò per terra.
“ Sì… ma ho scoperto che è perché Voldemort è imparentato con i Volturi e io avendo preso alcuni dei suoi poteri…” Harry per poco non svenne ripensandoci. Buffy annuì comprensiva.
“ Bhè, questo ci da un maggiore vantaggio. Per quanto la cosa ti faccia schifo, è necessaria per allontanarli! C’è una formula che amplifica le tue Prestazioni Brillantinose. Si chiama Effecto Brillatum. Devi pronunciare questa formula e, concentrandoti, brillerai da far invidia ai capelli gialli di Malfoy. Sei pronto?
“ Se… ma a che cazzo devo pensare per brillare?
“ Solita storia, alla cosa più bella che tu abbia mai visto!” esclamò Buffy. Harry chiuse gli occhi. A chi poteva pensare? A Pamela Anderson.
“ Ao, so pronto!” disse. E Buffy fece uscire il Molliccio-Vampennatore da uno scrigno. No, non lo scrigno di David Jones. Uno scrigno. Il Vampennatore si trasformò in Carlisle Cullen. Harry per poco non svenne.
“ AHAHAHA!!! Io brillerò fino a scoppiareee!!!” esclamò Carlisle. Harry però raccolse le energie.
“ Effecto Brillatum!” urlò Harry concentrandosi su Pamela Anderson. Ma poi non ce la fece. E svenne in agonia. Si svegliò con Buffy che lo animava.
“ Sono in paradiso?” chiese il maghetto. Buffy lo schiaffeggiò facendolo assomigliare a una Bella Swan in iperventilazione per aver visto Edward Cullen. Ok, non sono così cattiva. Ma quando ci vuole ci vuole.
“ Voglio riprovarci!” esclamò Harry. Stavolta avrebbe pensato a Penelope Cruz. Buffy sbuffò. Il secondo Vampennatore fu Rosalie Cullen. Harry si sputò sulla mano e se la passò tra i capelli.
“ Ciao, bambola…” sussurrò. Rosalie lo guardò male.
“ Trema allo splendore della mia pelleeee!!!” urlò. E Harry svenne di nuovo. Si svegliò con Buffy che urlava.
“ I ricordi non sono abbastanza sporchi e pervertiti!” disse. Harry si rianimò al suono di quelle parole.
“ Che vuol dire?
“ Che i Vampennatori brillano a causa della loro perversione. Per i pensieri sconci che fanno. Solo facendo pensieri più sconci di loro puoi brillare di più. Infatti ogni volta che hai brillato era perché pensavi a qualcosa di sconcio, o sbaglio?” domandò. Adesso che Harry ci pensava…
“ Ok, ho capito cosa devo fare! Accio Ginny Weasley!” esclamò il maghetto. Ginny volò addosso a Harry.
“ Ciao Henry!
“ Harry…
“ Sì, come vuoi. Perché sono qui?” chiese guardandosi intorno.
“ Ginny, quanto vuoi per farmi uno strip dance?
“ Ottanta galeoni a botta. È il prezzo scontato” disse.
“ Li mortacci…” e Harry pagò. Partì una canzoncina accattivante. E quando Buffy scalgiò un altro Vampennatore ( Victoria) su Harry… egli brillò. Ma tantissimo. E dopo averla fatta scappare si fece Ginny e Buffy insieme. Ne aveva abbastanza bisogno…  

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Capitolo 14
*** Capitolo 11 ***


Harry andò con Ron e Hermione a Divinazione. Come al solito li accolse la professoressa Cooman, colei a cui Harry aveva augurato cento anni di sfiga.

“ Salve, ragazzi… allora, bevete questo the e…

“ E vomitiamolo tutti per quanto fa schifo! Ah Cooman, ma che c’hai messo dentro?” chiese l’esuberante maghetto che aveva appena assaggiato il the.

“ Cacca di drago ovviamente!” esclamò la Cooman raggiante.

“ Anvedi sta zoccola!” esclamò Ron vomitando tutto.

La Cooman si riavvicinò a Harry.

“ Tu… MORIRAI GONFIO!” esclamò di nuovo.

“ Se… me l’hai già detto…

“ Tu… Verrai MUTILATO GRAVEMENTE!

“ E pure questa è storia vecchia…

“ Tu… TU SEI UN VAMPENNATORE!

“ Te sei sbagliata con Diggory…

“ Tu arriverai a 40 anni vergine!

“ Quello è Piton…

“ Tu…” improvvisamente cambiò voce. “ Il Signore Oscuro risorgerà più forte che mai e…

“ Aspetta, aspetta aspetta… ma che me la stai a tirà de novo?”

“ Lo aiuterà un suo servitore…”

“ A Cooman, ma che stai a dì’?

“ Questa notte… egli risorgerà…”

“ E fino a qua c’ero arrivato…e poi?”

La Cooman fissò il vuoto.

“ Porca troia, m’è andata via la connessione! Cooman? Cooman??????” Harry allora per farla rinvenire cominciò a spaccare le sfere di cristallo senza un motivo apparente.

“ Tu, o maghetto blasfemo, che stai facendo? Le mie sfere!” disse riprendendosi dalla trance.

“ Oh! Finalmente… allora… che stavi a di del mitico zio Voldy?” chiese il giovane maghetto.

“ Che cosa?

“ Ma sì… della sua risurrezione…

“ Mio caro maghetto, io non potrei mai predire una cosa tanto inverosimile!” affermò scandalizzata.

“ Professoressa, secondo le “ Norme e Regole per Non Contraddire Il Maghetto più Romano del Romano del Colosseo”…

“ Signorina Granger, lei è frivola!” esclamò la Cooman sulla difensiva. Il gelo calò nella classe.

“ CHE CAZZO HAI DETTO BRUTTA BALDRACCA?” urlò Hermione.

“ Hai capito Er Mione è…” disse Harry a Ron.

“ Sì… cioè… hai poca aura…”

“ Te la faccio spuntà io l’aura, zoccola!” disse Hermione tirando fuori la bacchetta. Ron e Harry allestirono una stangi ovation, capitanata stavolta dal maghetto.

“ OLLE LE! OLLA LA! FACCELA VEDé! FACCELA TOCCà!!!” cantò Harry a squarciagola. Hermione si voltò arrabbiata.

“ E questo cosa centra con la faccenda?

“ Boh, mi sembrava l’occasione giusta per dirlo…” cercò di giustificarsi il maghetto. Ron già stava raccongliendo firme a favore della causa, ma Hermione cruciò tutti, compresa la Cooman, andandosene poi sbattendo la porta e urlando “ VADO DAL MIO MALFERRET!”.

“ E chi se lo aspettava?” domandò Ron con un’espressione tra l’ammirazione e la perversione. Arrivò Hagrid in tutto il suo splendore.

“ Harry… Oggi mi morirà l’uccello…”

“ EHH?????” urlò tutta la classe scandalizzata tranne Harry.

“ A regà, sta battuta è vecchia come il sedere di mia nonna… Hagrid di quale uccello stai parlando…?

“ Di Fierobecco…

“ No, di Umileala…” disse Harry credendosi simpatico. Ovviamente in classe calò il gelo.

“ A belli, e su con la vita che mi parete quell’emo depresso di Mirtilla Malcontenta… Hagrid… che cazzo me ne frega a me se te more l’uccello? Ao, mica tutti gli uccelli so belli e sani come il mio…” disse. La classe trattenne il respiro.

“ E basta regà! Stavo a parla del GUFO!” esclamò indignato il Prescelto.

“ AHHH…

“ Bhè Hagrid, condoglianze, dai, consolati, lo useremo per il giorno del Ringraziamento…

“ Ma Harry, tu sei Inglese!” esclamò Ron confuso.

“ Embè??? So un maghetto globalizzato io… mica come te, sfigato!” disse Harry pavoneggiandosi. Ma visto che nessuno se lo filava, disse:

“ Vabbè, Hagrid, sti cazzi, punto e basta” e se andò tronfio per le scale.

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