L'enigma

di nephaelibatha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** L'incubo ***
Capitolo 3: *** Paura ***
Capitolo 4: *** Grimmauld Place ***
Capitolo 5: *** Il patto ***
Capitolo 6: *** Giro di vite ***
Capitolo 7: *** Attrazione ***
Capitolo 8: *** La festa ***
Capitolo 9: *** Orgoglio ***
Capitolo 10: *** Severus ***
Capitolo 11: *** Buio ***
Capitolo 12: *** Risveglio ***
Capitolo 13: *** Una visita inaspettata ***
Capitolo 14: *** La prova ***
Capitolo 15: *** L'ultima sfida ***
Capitolo 16: *** In attesa ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


nuova storia                                 L'enigma
" E in effetti nulla è difficile da credere come la verità e, al contrario, niente è più seducente della forza della menzogna quanto maggiore è il suo peso."        
                                                     (Carlos Ruiz Zafòn)

                                      
01. L'incontro



Un'ombra nera si aggirò per i vicoli delle strade londinesi, avanzando silenziosa nell'oscurità della periferia della città. Avevano scelto un posto perfetto per incontrarsi e senz'altro il buio giocava un ruolo essenziale in quell'ambito. Qua e là, lungo le stradine, erano seminati dei lampioncini che illuminavano debolmente le strade bagnate dalla pioggia torrenziale che aveva invaso da giorni quella zona inglese. La figura si muoveva scaltra, avvolta in un alone di mistero che si intonava perfettamente a quella sera di novembre. Svoltò velocemente a destra, per l'ennesima volta e continuò a tenere un passo abbastanza svelto, trattenendo una certa ansia nascosta da una maschera di fermezza.
Una leggera brezza frizzante sferzò il volto dell'ombra, ricordandole che l'inverno ormai era alle porte e avrebbe portato con sé ondate di maltempo ancora per molto.
L'individuo si fermò, come ad esaminare il terreno e dopo una breve sosta meditativa proseguì per le vie strette che formavano le arterie periferiche di Londra.
 Qualche chilometro più in là un cane abbaiava insistentemente, ma il rumore svanì via via che l'uomo si addentrava nel cuore della zona.
Man mano che avanzava le pareti sudicie dei muri si stringevano leggermente, dando l'impressione che quasi sfiorassero chi vi si inoltrava. Alla fine di quel labirinto di strade si trovò di fronte ad una piazza minuscola racchiusa da mura nere.
Quello che sembrava apparentemente un vicolo cieco si rivelò un passaggio segreto mimetizzato bene in quell'intreccio di vicoli deserti.
Esitò qualche secondo prima di poggiare le mani su due mattoni contigui al centro della parete. Con uno scatto sonoro la parete si divise a metà, aprendo un varco che mostrava il proseguimento della strada interrottasi davanti a quel muro.
La figura si inoltrò nella fessura e sbucò di fronte ad una locanda dall'aria logora. Accanto al locale una giovane donna con un bambino al collo accatastava una misera porzione di legna in un cesto. Era molto bella, ma c'era qualcosa su quel viso che rivelava una muta tristezza mascherata in parte dalla fuliggine che le ricopriva il volto.
Distogliendo gli occhi da quell'immagine, l'individuo entrò nella locanda e si guardò attorno con circospezione. Quando il suo sguardo raggiunse ciò che stava cercando le sue gambe si  mossero nella direzione interessata e si sedette vicino ad un giovane dall'aria meschina che lo fissava con gli occhi ridotti a fessure.
"Lei è il signor Greenwood?" chiese esitante la voce melliflua del ragazzo. L'ultimo arrivato annuì leggermente "E voi non siete chi mi aspettavo di incontrare..." osservò posando i suoi occhi glaciali su quelli piccoli dell'uomo che gli stava di fronte.
Quest'ultimo ridacchiò nervosamente "Il signor Blanche non gradisce presentarsi in pubblico, perciò fate come se steste parlando con lui, io sono il suo servo più fedele, William. Mi dispiace di avervi dovuto trascinare fin qui, ma non avevo altra scelta. La questione è di massima secretezza e questo era il luogo perfetto per un incontro del genere. Ciò che vi sto chiedendo di fare non è assolutamente semplice come avrete già capito dalla lettera del signor Blanche.
Abbiamo bisogno di qualcuno che sappia uccidere a sangue freddo. Mi hanno parlato bene di voi, e so che avete i requisiti necessari per svolgere questo compito, quindi mi affido alla vostra discrezione e bravura" quando ebbe finito, William alzò lo sguardo per cercare una conferma in quegli occhi impenetrabili che lo guardavano senza emozione.
Greenwood soppesò quelle parole e aspettò qualche minuto prima di rispondere, quasi come se volesse mettere alla prova la pazienza di quel giovane. "I suoi informatori non vi hanno mentito sul mio conto, prendo molto sul serio il mio lavoro e vi posso assicurare che nessuno vedrà mai nemmeno l'ombra del mio operato. In quanto alla vittima, bè ho bisogno di sapere alcune cose sul suo conto" sentenziò massaggiandosi una mano.
Il ragazzo deglutì, evidentemente sollevato, e tirò fuori dalla giacca un sottile plico di fogli che porse all'uomo davanti a lui. "E' il mio copione?" domandò egli con un sorriso maligno affioratogli sulle labbra. William parve innervosirsi ulteriormente e si sistemò nella sua sedia, cercando di apparire disinvolto. "Dovete uccidere una donna, signore, Narcissa Black. Suo padre ha dei conti in sospeso con il signor Blanche. E' una ragazza rispettabilissima, molto bella, un sacrificio in effetti un pò doloroso, ma assolutamente necessario. La vendetta non conosce limiti, voi dovreste saperlo. Spero non sia un problema per voi uccidere una creatura di tale fascino, e se dovesse esserlo, bè allora ho sbagliato persona a cui riferirmi"
Greenwood esaminò i fogli contenenti le informazioni principali riguardanti la donna. Come aveva detto William, quella era una Purosangue priva di alcuna pecca nella sua condotta, ma costituiva comunque una via d'accesso a qualcosa di più grosso. Una volta morta sarebbe stato facile arrivare al signor Black, senza alcun dubbio.
Distolse lo sguardo dal blocco cartaceo e rispose con fredde e decise parole "La mia sarà un'opera coi fiocchi, ho soltanto una condizione: non voglio che mi mettiate alcuna fretta, ho un mio metodo di azione e non voglio alcun disturbo. Vi contatterò io al momento opportuno, preferisco procedere con calma e cautela, è, ad ogni modo, una nobildonna conosciuta, perciò non sarà semplice. Ah, un'ultima cosa, mi conoscono soprattutto per la mia serietà, perciò dovete sapere che non mi lascio ammaliare da un paio di belle gambe" disse, e con un cenno del capo abbandonò il suo interlocutore per tornare sui suoi passi. Uscì dalla locanda avvolto nel suo mantello di oscurità e, come un cacciatore si muove cauto, si inoltrò nei cunicoli di Londra, braccando la sua preda.




Eccomi qua con una nuova storia! Spero che abbia sucitato in voi almeno un pò di curiosità. Non so se riuscirò ad aggiornare prossimamente, ma ho comunque già abbozzato alcune idee sugli altri capitoli. Mi sono cimentata a scrivere una storia piena di mistero e amore, chissà cosa uscirà fuori! Accetto come sempre tutti i vostri commenti, perciò lascio a voi la parola.
Un abbraccio,
La vostra Cissy :)

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Capitolo 2
*** L'incubo ***


nv 2 02. L'incubo




Narcissa Black si svegliò di soprassalto quella mattina. Quando aprì gli occhi la realtà le cadde addosso con tutta la sua pesantezza, strappandola via dal peggiore degli incubi.
Si mise a sedere lentamente, cercando di colmare il vuoto lasciatole dal sogno. Le sembrava ancora di vedere quella figura terribile coperta dalle tenebre che le sorrideva malignamente, un sorriso diabolico che le fece venire i brividi all'altezza della nuca. Nell'incubo lei scappava da un individuo evanescente dal volto nascosto, che sembrava camminare sollevato ad un palmo da terra. L'uomo portava una maschera di porcellana bianca con due fessure vuote e nonostante la seguisse lentamente avanzava molto più rapidamente di Narcissa.
La ragazza scosse la testa per cercare di eliminare dalla sua mente quella visione terribile, nonostante essa continuasse ad insinuarsi con insistenza.

Decise di alzarsi definitivamente e i suoi piedi si mossero sulla superficie gelida del pavimento per raggiungere la vestaglia. La indossò sopra la camicia da notte e si avvicinò al grande specchio per controllare che il suo aspetto fosse dignitoso.
All'inizio non lo notò, ma qualche secondo più tardi capì che c'era qualcosa di strano nell'insieme della sua immagine, di diverso. Con una smorfia di orrore si rese conto che una ciocca dei suoi biondi boccoli era stata tagliata in malo modo da mani inesperte.
D'istinto si portò una mano alla bocca. La splendida chioma lucente che aveva fatto cadere ai suoi piedi decine di uomini era stata rovinata.
Passò le dita sul punto in cui le forbici avevano troncato il ciuffo e sussultò quando una piccola scossa le punse la mano. Ciò significava che il taglio era stato effettuato dalla magia. Qualcuno quella notte si era intrufolato nella sua stanza e, chissà per quale strano motivo, le aveva inferto quello sfregio. L'idea la allarmò all'istante e si girò di scatto per controllare che fosse sola. La stanza taceva come sempre e apparentemente tutto sembrava in ordine. Si diresse verso il suo letto per esaminare le lenzuola e trovare qualche impronta, ma il tessuto era candido.
Qualcuno le aveva fatto uno scherzo di pessimo gusto e probabilmente ora stava ridendo alle sue spalle della sua paura. Forse uno degli elfi domestici si era ribellato e aveva voluto sfidarla. In quel caso Narcissa avrebbe smascherato il colpevole e avrebbe preso drastici provvedimenti.
Eppure una voce dentro di lei le suggeriva che gli elfi non possedevano bacchette e di conseguenza non potevano fare magie eccetto per la materializzazione.
Stabilì di non lambiccarsi troppo il cervello in quei ragionamenti e di scendere per la colazione, avrebbe raccontato l'accaduto ad una persona fidata con più calma, anche se la faccenda era talmente inquietante che non era affatto semplice mantenere una certa tranquillità.
D'un tratto l'intera faccenda le sembrò ridicola e forse, per il momento, era meglio interrompere la lettura serale di romanzi gialli, almeno fino a quando la sua mente, così facilmente suggestionabile, non fosse diventata un pò più realista e razionale.



Qualcuno bussò delicatamente alla porta dello studio, destando Lucius Malfoy dall'attenta lettura di alcune scartoffie sparse sulla scrivania. Lieto che qualcuno lo strappasse via da quell'attività noiosa, l'uomo accolse volentieri l'interruzione. Nella stanza entrò il cortese maggiordomo che aveva assistito suo padre per molti anni, in sostituzione di mille incompetenti elfi domestici. Norman era una persona semplice, umile nei gesti ma altrettanto di classe nel suo portamento. Aveva capelli grigi tirati indietro e due sottili baffi bianchi che gli conferivano un'aria saggia. Gli occhi neri vispi ricordavano quelli di un'aquila che scrutava l'orizzonte in cerca di cieli nuovi da attraversare. Si era legato ad una sola donna in tutta la sua vita, Marie, ma era rimasto vedovo da appena un anno. Tutto ciò che gli era rimasto di lei erano i suoi ricordi e la giovane vita di Isabel, sua figlia. Era un uomo eccezionale e Lucius gli era sempre stato molto riconoscente per tutto l'affetto che aveva dimostrato nei confronti di lui e della sua famiglia.
"E' arrivata una lettera per voi, signor Malfoy. E' da parte del signor Blanche" annunciò Norman porgendogli l'oggetto.
Lucius aprì la busta e lesse quelle poche righe incise dalla penna stilografica di un uomo che aveva sentito nominare dal Signore Oscuro.
"Di certo è una persona di poche parole. Vuole incontrarmi per un colloquio questa sera, deve affidarmi un compito importante" affermò Lucius con aria solenne.
Norman sospirò quasi a voler comunicare di saperla lunga. "Non si preannuncia niente di buono, già il fatto di avervi inviato poche righe dimostra che la faccenda è della massima segretezza, e di solito ciò che deve essere nascosto è sempre qualcosa di pericoloso. Dovrete sporcarvi le mani..."
Lucius posò lo sguardo grigio sull'uomo che stava davanti a lui riflettendo attentamente. Se voleva conquistarsi una certa fama era costretto a fare alcuni sacrifici per quanto scomodi potessero essere. Del resto era pronto a tutto, lo testimoniava il marchio impresso sul suo braccio, e se quel Blanche era un conoscente del suo padrone, poteva approfittarne e fare bella figura per guadagnarsi un posto d'onore nella sua schiera.
"Cercherò di non spargere molto sangue, ma il giuramento che ho fatto mi vincola ad una doppia vita da cui non posso e non voglio allontanarmi. Il mistero e l'azione sono il mio ossigeno" sentenziò sfoggiando un sorriso accattivante che gli conferiva un aspetto ancora più affascinante. Il maggiordomo annuì in silenzio, quasi come se si fosse aspettato quelle parole. Non si era mai lamentato dei comportamenti della famiglia Malfoy ed era stato loro complice fin da quando aveva scoperto i sotterfugi e i segreti di Abraxas.
Comprendeva la fretta e la volontà tipica della gioventù e per questo non si scandalizzò; del resto sapeva di servire un Mangiamorte e la cosa non gli dispiaceva. In effetti, questa duplice vita lo rinvigoriva e lo faceva sentire come uno di quei personaggi dei romanzi gialli, solo che nel suo caso, non era lui il maggiordomo cattivo, responsabile di misfatti, ma era il suo giovane amico a nascondere la sua vera personalità dietro una maschera.



Spazio Ringraziamenti:
Giulii: Grazie per aver letto anche questa storia!! Devo dire che i libri che sto leggendo in questi giorni mi stanno influenzando e quindi ho deciso di dare un tono inquietante alla storia... Muahahha xD Spero di esserci riuscita e di non essere sembrata una psicopatica! Ti mando un abbraccio forte forte :D

Alla prossima!
Cissy :)
 

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Capitolo 3
*** Paura ***


nv 3 03. Paura



Malfoy avanzò a passi decisi e veloci lungo la strada principale di Diagon Alley, ammirando il gioco di luci che emetteva il riflesso sul marciapiede illuminato dalle luci scarlatte del tramonto.
La mente di Lucius era talmente concentrata sul percorso che lui non si accorse che qualcosa andò a cozzare contro il suo ampio petto, facendolo indietreggiare di qualche passo. Si ritrovò ai suoi piedi una fanciulla che cercava di ricomporsi dalla caduta. Si offrì di aiutarla all'istante e le porse il braccio per farla rialzare. "Sono desolato milady, spero di non avervi fatto del male..." si scusò sfoggiando uno dei suoi sorrisi ammaliatori.
La ragazza si sforzò di sorridergli e si alzò sistemando il tessuto dell'abito "Mi dispiace, ero distratta e non vi ho visto" si limitò a dire, assumendo una postura composta, frutto di anni e anni di lezioni di bon ton. "Di solito le donne non mi saltano addosso in pubblico, specialmente le signore raffinate come voi".
Come risposta Lucius ricevette un'occhiataccia che lo incenerì senza pietà. "Se le donne vi "saltano addosso" come voi dite, allora devono essere piuttosto disperate" sentenziò Narcissa raddrizzando il cappellino bianco che lasciava liberi alcuni boccoli biondi. Successivamente si voltò stizzita e riprese la sua strada precedentemente interrotta dall'impatto con quell'uomo. Non avanzò di molto quando si ritrovò davanti la faccia da schiaffi di Malfoy che le sorrideva beffarda.
"Milady, mi avete spezzato il cuore... Sono desolato se in qualche modo vi ho oltraggiata" si scusò Lucius assumendo un'aria imbronciata ed esibendo un inchino teatrale.
La fanciulla lo squadrò con aria scettica, infastidita dalla sua impertinenza "Che cosa volete?"
chiese con noncuranza sfilandosi il guanto bianco dalla mano sinistra. Approfittando della sua distrazione, Lucius la attirò a sè e le scoccò sulle labbra un breve ma passionale bacio a stampo che suscitò l'indignazione della donna. Dopo un attimo di sbigottimento durante il quale non riuscì a proferire parola, dalla sua bocca uscirono rapidi tutti gli insulti che una ragazza del suo rango poteva permettersi di dire "Come avete osato? Lurido, schifoso, cafone!"
Come se nulla fosse accaduto, Malfoy le soffiò un bacio e se ne andò a gambe levate, lasciando Narcissa inebetita che si puliva le labbra con il dorso della mano.
Era stato divertente, pensò Lucius, indispettire quella ragazza. Era almeno da tre anni che non si comportava così, da quando suo padre aveva scoperto la condotta da don Giovanni che assumeva a scuola e aveva cercato di raddrizzarlo duramente. In realtà, non era mai riuscito a modificare il carattere di Lucius, soprattutto perchè lui era consapevole del suo fascino.
Inoltre la donna che aveva baciato poco prima era molto bella perciò, non gli era per niente dispiaciuto. L'unica pecca era che non conosceva il suo nome; ma in fondo, si disse, quando mai l'avrebbe incontrata di nuovo?



Cercando di togliersi dalla mente il sorriso soddisfatto di quel gran maleducato, Narcissa proseguì il cammino per tornare a casa. Quella giornata era iniziata davvero male, quindi, in teoria non sarebbe potuta finir peggio.
Inizialmente, quando tornò a villa Black non si accorse del silenzio innaturale che aleggiava nella casa e chiamò stancamente la sua elfa domestica. Ricevette come risposta l'eco della sua voce che viaggiava per i corridoi e maledisse il giorno in cui aveva assunto quella domestica.
Non era particolarmente brillante nelle pulizie, ma cucinava squisitamente, peccato che fosse leggermente pigra soprattutto nelle faccende che, come diceva, "non le si addicevano".
Erano mesi che aspettava il momento giusto per licenziarla, ma poi sarebbe stato difficile trovarne un'altra. Così, per risparmiarsi scocciature, Narcissa si era tenuta in casa un'elfa snob.
La donna si diresse in cucina, luogo dell'anima della serva, ma ciò che vide le fece mancare il fiato. Emise un gemito di orrore prima di essere travolta dallo shock che la lasciò immobile. Riprese a respirare a fatica, con gli occhi azzurri spalancati e terrorizzati che osservavano quello spettacolo terrificante. Si girò di scatto e si appoggiò allo stipite della porta per sorreggersi.
L'elfa giaceva per terra senza vita con gli occhi vitrei spalancati nei quali si intravedeva l'ombra del terrore provato prima di ricevere l'anatema che uccide.
Rigidamente, Narcissa si mosse ansimando per cercare di raggiungere il salotto, ma quello che intravide la bloccò. Il portone principale dal quale era entrata poco fa si era aperto e rischiuso velocemente e in quel breve secondo la ragazza giurò di aver visto il lembo di un mantello svolazzare.
Lacrime calde di paura iniziarono a scorrerle sulle guance e il suo cuore galoppò così freneticamente che rimase sorpresa che non scoppiò per lo spavento.
Si accasciò contro una parete e scivolò lungo di essa lentamente, cercando di ritrovare in qualche modo la calma, anche se le sembrava a dir poco impossibile.
Sbattè le palpebre svariate volte, con la mente incapace di spiegare ciò che aveva visto.
D'un tratto si sentì come in prigione in quella casa che nascondeva mille pericoli. Inspirò profondamente e dopo aver afferrato il mantello da viaggio, trovò la forza di smaterializzarsi nell'unico luogo che ora le sembrava sicuro.



Spazio Ringraziamenti: 
Francyslytherin: Sono io ad essere felice perchè mi stai seguendo anche in questa "avventura"! Le cose si fanno più complicate, ma devo ammettere che mi diverte spaventare la povera Cissy! Ahahahah scherzo, ho voluto cambiare un pò genere e sono contenta di aver catturato la tua attenzione ^^ Un bacio e grazie mille :)
Giuliii: Ho aggiornatoooo! Non era previsto, ma ecco qua un capitolo fresco fresco pronto per voi ^^ Ahhhaah ti sto immaginando mentre rileggi il primo capitolo impanicatissima xD vedrai che alla fine non è poi così cervellotica questa ff! Anzi, avrò cambiato la trama mille volte perchè ero indecisa, ma alla fine ho scelto la cosa più semplice, altrimenti diventava un disastro... Oooh mi raccomando prosegui "Mya in the Magic World" che sono impaziente!! <3 grazie mille per seguirmi forever!!! Ti voglio bene <3 <3
BekkaMalfoy: Ehilààààà che belloooo ti sorbirai anche questa mia ff, ebbene sì, per tua sfortuna! Aah sono felice di averti fomentato con Lucius xD Riservo le frasi più ad effetto per lui, così almeno fa bella figura! In questo capitolo è molto "Io sono figo!" e ha osato baciare Narcissa così senza motivo e pensa che non la vedrà mai più, povero non sa che la mia mente malvagia ha progettato l'inaspettabile per lui! Hihi mi vendicherò della sua arroganza muahahaahah! Oki direi che basta! Grazie mille per avermi lasciato le tue recensioni, ti voglio bene <3 <3

Un abbraccio,
Cissy :)


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Capitolo 4
*** Grimmauld Place ***


nv4 04. Grimmauld Place



La scura facciata di Grimmauld Place si ergeva imponente sotto lo sguardo ancora spaventato di Narcissa, che sperò con tutto il cuore di trovare in casa suo cugino Regulus. Si sistemò velocemente i capelli arruffati e bussò alla porta guardandosi attorno, mentre sentiva che l'adrenalina abbandonava il suo corpo a poco a poco. Il portone si aprì e di fronte alla ragazza apparve la figura minuta di Kreacher, il servo fedele di suo cugino.
Appena la vide e la riconobbe, l'elfo si inchinò con rispetto e cominciò a stordire Narcissa di complimenti. "Oh, Miss Cissy, quanto tempo che la sua nobile persona non viene a trovare Kreacher, sono passati degli anni, ma la vostra bellezza è sempre folgorante..." gracchiò mentre i suoi occhi si riempivano di ammirazione.
La ragazza sorrise forzatamente e sbirciò dentro la villa per cercare di intravedere suo cugino. "Grazie Kreacher, volevo sapere se Regulus era in casa" disse con una certa fretta che incuriosì l'elfo. "Al momento no, ma tornerà prestissimo, doveva incontrarsi con qualcuno. Se volete entrare e aspettarlo..." propose facendole segno di accomodarsi. Narcissa accettò percependo che non avrebbe potuto aspettare a lungo, doveva assolutamente sfogarsi con una persona amica.
Avanzò nella dimora con passi sicuri e si sedette sul divano senza attendere l'invito del servo, cercando di calmare l'angoscia dentro di sé. Era certa che Kreacher si era accorto che era accaduto qualcosa, ma sperava che la discrezione lo spingesse a stare in silenzio.
"Miss Cissy...Vi vedo molto turbata, va tutto bene?" chiese timidamente osservandola con aria preoccupata. La donna si affrettò a sfoderare uno dei suoi sorrisi più convincenti per stroncare sul nascere ogni sospetto "Certo, ho semplicemente tanta voglia di rivedere Regulus"
La sua tattica sembrò funzionare perchè Kreacher annuì e tornò a sbrigare le sue faccende al piano superiore.
Durante la breve attesa, Narcissa realizzò che non aveva più un luogo sicuro dove poter vivere, visto che la sua casa sembrava infestata da figure maligne che progettavano di continuo la sua morte, e inoltre tutta la sua famiglia non era a Londra. I suoi genitori erano partiti per la Scozia, dove abitavano degli amici di famiglia e sua sorella Bellatrix era fuori per motivi oscuri.
D'un tratto si sentì perduta, come se il terreno sotto di lei non fosse più saldo e questo contribuì ad accrescere la sua ansia. Rimanevano solo due parenti il cui ricordo equivaleva ad un pezzo di muro bruciacchiato. La fanciulla sospirò esasperata; non si era mai rivolta a loro da quando erano stati ripudiati a causa del loro infimo comportamento e solo pensare di chiedere loro aiuto era disonorevole. Non aveva mai parlato seriamente con suo cugino Sirius, neanche da piccola, aveva sempre sdegnato il suo comportamento ribelle e per questo tra i due non c'era stato un rapporto forte. Poi c'era Andromeda, l'anello debole dei Black, la stolta che aveva portato unicamente diffamazione alla sua famiglia. No, non poteva strisciare da lei, sarebbe andata a vivere per strada piuttosto che abbassarsi ai livelli di colei che un tempo chiamava sorella.
Per questo Narcissa aveva scelto Regulus, il suo cugino preferito, l'unico con un pò di buon senso, ma non voleva essere un peso per lui.
Afflitta dalla sua terribile indecisione, non appena udì la serratura della porta scattare, si precipitò tra le braccia del nuovo arrivato senza nemmeno guardare, convinta che fosse suo cugino. Il corpo a cui si era avvinghiata rimase inizialmente rigido per la sorpresa, ma successivamente posò entrambe le mani sui fianchi di lei, per sorreggerla.
"Voi negate che le donne mi saltino addosso, eppure è già la seconda volta che vi vedo aggrappata al mio petto. So di essere irresistibile, ma tentate di contenere la vostra attrazione per me, milady, altrimenti la gente potrebbe mormorare..." disse Lucius rimproverandola con un sorriso ammaliatore. Non appena Narcissa capì che la persona che aveva davanti non era suo cugino, si allontanò di scatto, reprimendo una smorfia di disgusto.
"Voi! Siete quel farabutto di prima..." constatò indignata e alzò una mano per schiaffeggiarlo, ma lui fu più veloce e le afferrò il polso, impedendole di colpirlo.
La ragazza rimase doppiamente sconcertata, tanto che per qualche secondo non riuscì a formulare una frase che avesse un senso.
"Cosa ci fate qui?" gli chiese infine, liberando la mano e trattenendosi dal prenderlo a calci.
"E' la casa di un mio amico"
"Santo Cielo, non pensavo che Regulus frequentasse certe persone!" commentò Narcissa guardando Lucius con indifferenza attraverso le sue lunghe ciglia.
"E io non credevo che Regulus avesse come amica una donna che si getta tra le braccia di sconosciuti..." disse di rimando appoggiandosi leggermente allo stipite della porta.
La ragazza sgranò gli occhi per l'indignazione "Ma come osate?! Io non mi getto tra le braccia di sconosciuti! Ero convinta che voi foste mio cugino" rispose stizzita imbronciando le labbra e dirigendosi verso la porta, ma Lucius le bloccò l'uscita con il suo corpo.
"Non ho detto che questo mi sia dispiaciuto, siete una bella donna, forse un pò troppo orgogliosa" le sussurrò all'orecchio provocandole leggeri brividi lungo la schiena.
Narcissa parve calmarsi un pò e retrocesse di qualche passo, cercando di capire la strategia che avrebbe usato d'ora in poi l'uomo che le sorrideva sornione.
"Sono molto colpita dalle vostre parole, ma devo proprio andare a cercare Regulus, ne vale la mia vita" affermò con un tono malinconico. Si era dimenticata che aveva seri problemi, che qualcuno stava inspiegabilmente prendendosi gioco di lei. Doveva trovare assolutamente suo cugino, e non le importava se si stava facendo buio, aveva bisogno di stare con un parente.
Sentì l'ansia accoglierla nuovamente a braccia aperte e non si accorse che Lucius la stava guardando in modo preoccupato. "Cosa vi è successo?" incosciamente, lui aveva cambiato tono, come se d'un tratto avesse preso sul serio la situazione. Narcissa si meravigliò della sua voce diventata gentile e premurosa, ma si convinse che doveva essere solo un attimo di distrazione, poi sarebbe tornato al suo normale comportamento.
"Oh, niente, desidero semplicemente vederlo" si affrettò a dire lei, evitando ogni sospetto. Meno persone coinvolgeva meglio era, si disse.
"Forse so dove potrebbe essere Regulus, magari posso aiutarvi" si offrì sistemandosi il mantello da viaggio.
Con non poco scetticismo la donna accettò non vedendo altre possibilità di scelta. Era già sul marciapiede quando Lucius le fece notare che aveva dimenticato i guanti e dovette raggiungerlo in casa. Nel momento stesso in cui si spostò e varcò la soglia avvertì un boato alle sue spalle e un tremore sotto i piedi. Si voltò di scatto e osservò con orrore che dove un istante prima lei stava in piedi ora c'era un grosso mobile in mogano precipitato da chissà dove. L'oggetto aveva l'aria pesante, nonostante fosse quasi totalmente in pezzi e Narcissa rabbrividì constatando che aveva appena sfiorato la morte. Perciò era lei l'effettivo bersaglio, se ne rese conto interamente solo in quel momento, mentre Lucius la scuoteva per accertarsi che stesse bene.



Spazio Ringraziamenti: Salve a tutti! So di essere in un imperdonabile ritardo, ma dovete scusarmi, è un periodo terribile a scuola e ho pochissimo tempo. Comunque non mi sono dimenticata di voi, non potrei mai e mi dispiace farvi aspettare tanto, però vi chiedo di essere clementi ;) Grazieee! Sono contenta che la storia vi prenda anche se siamo solo all'inizio. Ringrazio di cuore tutti quelli che mi seguono e in particolare: ayumi_L, BekkaMalfoy, francyslytherin e Giulii, grazie perchè avete dedicato del tempo a recensire la mia storia. I vostri commenti sono sempre ben accolti :)
Vi abbraccio, al prossimo capitolo!
Cissy :D



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Capitolo 5
*** Il patto ***


nv5 05. Il patto




Il richiamo di Lucius sembrava giungerle da un altro mondo, tanto era stato rumoroso il boato che aveva seguito la caduta del mobile e il suo frantumarsi in milioni di schegge affilate. Narcissa si guardò attorno spaesata, mentre Lucius continuava a scuoterle le spalle energicamente. Attorno a loro un tappeto di scaglie rendeva la casa un vero e proprio campo minato. Subito non mancarono i curiosi, che si affacciavano dalla strada per vedere se l'incidente aveva causato vittime e i loro occhi incontravano quelli spalancati della ragazza, che giaceva a terra immobilizzata dalla paura. Tutta la scena le sembrava muoversi al rallentatore, mentre nei suoi occhi era impressa l'immagine dell'ulteriore mancato attentato alla sua vita. Furono i leggeri buffetti di Lucius sulle guance a risvegliarla da quella dolorosa reminescenza e lei si voltò verso l'uomo che l'aveva salvata. Non sapeva ancora il suo nome, in effetti non si erano presentati visto l'incontro burrascoso che avevano avuto. La donna diede voce ai suoi pensieri, mentre osservava il volto affascinante di Lucius che la fissava preoccupato. Lui le disse il suo nome mentre la tirava su e cercava di portarla fuori dalla casa, evitando le schegge e le domande di coloro che si erano affacciati. Narcissa avvertì un tremendo capogiro e un forte senso di nausea si impadronì di lei. La vista si appannò e percepiva tutto come se si trovasse in una bolla di vetro colma d'acqua.
Lucius fece appena in tempo a condurla fuori dalla casa, altrimenti sarebbe svenuta di lì a poco.
Come se le avessero gettato dell'acqua addosso, la ragazza si risvegliò dal torpore quando i suoi polmoni accolsero l'aria fresca e pulita della sera. Lucius aveva molte domande che premevano per uscire, ed erano tutte legate a quello che apparentemente era sembrato un incidente.
"Come ti senti? Prima stavi vaneggiando, ti sei presentata e hai voluto sapere il mio nome. Ora stai meglio?" le domandò mentre si allontanavano dalla casa a passo spedito. Narcissa si strinse nel mantello e si maledisse per aver delirato in quel modo, ma si giustificò pensando che dopotutto era normale. "Bene, grazie a te sono viva..." constatò con una certa riluttanza, poichè le costava riconoscergli un merito. Lucius parve soddisfatto di quel riconoscimento, soprattutto perchè era uscito impensabilmente dalle labbra della donna che l'aveva criticato sin dall'inizio.
"Sei braccata, non è così?" chiese poi inaspettatamente, spiazzando del tutto Narcissa, la quale gli rivolse un finto sguardo interrogativo. "Non prendermi in giro, non sono un idiota. Quello era tutto fuorchè un incidente, e tu ne sei pienamente cosciente. L'unica domanda è: per quale motivo qualcuno dovrebbe ucciderti? Sai essere fastidiosa, ma addirittura ammazzarti mi sembra esagerato"
La ragazza fuggì il suo sguardo interrogatorio fissando dritto avanti a sè mentre gli rispondeva. "Queste non sono cose che ti riguardano, Lucius, non sei un mio parente perciò non hai il diritto di sapere."
Lucius si lasciò scappare una risatina sarcastica "Non ne ho il diritto? Ti ho salvato la vita e sto per aiutarti nuovamente, sarebbe il caso che mi avvertissi se vuoi arrivare viva da tuo cugino" ribattè conducendola per un braccio verso una stradina laterale. Narcissa si sentiva stretta in una morsa da cui era impossibile liberarsi. Aveva paura di dirgli la verità, come se soltanto pronunciando quelle parole avrebbe potuto attirare l'assassino. Si guardò attorno circospetta ed iniziò il discorso con un filo di voce appena percettibile.
"Da alcuni giorni c'è qualcuno che sta tentando di uccidermi. Io non so chi sia, ma... ma lo sta facendo sadicamente e non so nemmeno perchè! All'inizio credevo che fosse una coincidenza, che non fossi io il reale obiettivo, ma mi stavo solo illudendo. E' arrivato persino ad infiltrarsi in casa mia, per questo devo trovare Regulus..."
Il racconto di Narcissa incuriosì Lucius, che non sapeva spiegarsi perchè qualcuno voleva uccidere una donna come lei. Era assolutamente corretta, educata e soprattutto ben vista in società. Non poteva certo trattarsi nemmeno di un banale furto e neanche di un maniaco. Non sapeva perchè, ma quella situazione trasudava vendetta forse per qualcosa che Narcissa aveva fatto involontariamente. La fissò di sottecchi e ponderò bene le sue parole. "In ogni caso adesso non ti accadrà nulla perchè sei con me. So proteggere entrambi, sono abituato a queste circostanze, perciò dovrai semplicemente fare tutto ciò che ti dico"
Narcissa sgranò gli occhi incredula e si lasciò sfuggire una risatina nervosa. "Lucius, tu sei un funzionario del Ministero! Perdonami, ma non so quanto tu ne sappia di mistero e di azione" affermò velocizzando il passo.
Stavolta fu lui a ridere. "Oh, Narcissa, non sai quanto ti sbagli..." constatò con voce suadente che la fece arrossire controvoglia. Lei non ebbe nemmeno il tempo per replicare che si ritrovò trascinata in una viuzza scarsamente illuminata e totalmente deserta. Lucius le si avvicinò lentamente e si scoprì l'avambraccio sinistro. Lì, ad inquinare la sua pelle candida c'era un marchio nero impresso che Narcissa conosceva fin troppo bene. Quella visione la turbò oltremodo, tuttavia non si impressionò del fatto che Lucius era un Mangiamorte. Ora si spiegava perchè era così arrogante e presuntuoso, del resto in quella cerchia erano tutti esaltati dal loro compito, ma lui sembrava lucido e fiero di poter recitare quel ruolo.
"Anche io sono un assassino, Narcissa, ma non ho intenzione di farti del male. Io non rivelerò niente di ciò che mi hai detto e tu farai lo stesso, altrimenti sarò costretto ad ucciderti, e giuro che non ho nessun freno se non il fatto che sono un gentiluomo. Perciò io mi impegnerò ad aiutarti e tu...mi farai un piccolo favore a tempo debito"
Narcissa rimase immobile con il respiro affannato e lentamente sul suo viso si dipinse un'espressione accigliata. Non sapeva se doveva scappare all'istante o fidarsi ciecamente di Lucius, pur sapendo tutte le notizie che circolavano sui Mangiamorte.
"Sei l'uomo più arrogante e pieno di sè che io abbia mai incontrato. Ti stai approfittando di me perchè sai che non ho scelta! Non sei affatto un gentiluomo, sei...Incredibile"  esclamò lei con una punta di rabbia nella sua voce.
Lucius sorrise soddisfatto e assunse un aspetto ancora più seducente. "Ti ringrazio dei complimenti, ma forse stai esagerando. Ti ricordo che sono un amico di tuo cugino"
fu proprio quell'affermazione studiata appositamente che la spinse ad accettare e a correre il rischio di fidarsi di lui. La ragazza sospirò in segno di resa e lui sorrise di nuovo con aria trionfante. "Dunque occorre suggellare il patto..." affermò, e prima che Narcissa potesse reagire si chinò su di lei, la attirò a sè e assaggiò per un attimo le sue labbra.




Spazio Ringraziamenti: Scusate per l'imperdonabile ritardo ma questo è un periodo infernale a scuola e non ho mai tempo per scrivere. Grazie al cielo il capitolo era già tutto nella mia mente, così appena ho potuto l'ho trascritto. Ringrazio al volo tutte le persone che mi seguono e che mi recensiscono con costanza e affetto,
ayumi_L, BekkaMalfoy, francyslytherin e Giulii, grazie davvero! Spero che anche questo capitolo vi abbia entusiasmato, io ce l'ho messa tutta!
Vi voglio bene :)
Cissy

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Capitolo 6
*** Giro di vite ***


nv6  06. Giro di vite





"Allora? Sono stanco di aspettare, sono settimane che attendo senza ricevere uno straccio di notizia! Fallo venire, chiama quell'idiota di Greenwood così gli ricorderò che odio aspettare! Non tollero che mi si prenda in giro, sono uno dei maghi più ricchi di Londra, con chi crede di avere a che fare? Quello stupido ragazzino impunito..."
"Signor Blanche, veramente..."
"Non mi interrompere! Questa è tutta colpa tua! Mi avevi assicurato che era un assassino eccellente, di fama eccezionale, e invece mi ritrovo a che fare con un bamboccio che non è in grado di uccidere una debole femmina" il Signor Blanche fumava nervosamente un sigaro nel suo studio, mentre il suo servo più fedele, William, cercava di placare la sua ira.
"Signore, in realtà c'è una cosa che dovete sapere"
"Lo so già, i sicari hanno i loro tempi, e va bene, gli ho concesso due settimane e ne sono passate quattro senza che io ricevessi degli aggiornamenti. Sono stanco della gente incompetente che si spaccia per professionista. Ah, ma io non mi lascerò ingannare così, lo convocherò e gli farò un bel discorsetto. Stai sicuro che non troverà mai più lavoro in tutta Londra e nemmeno a Timbuctù" sbraitò mentre la nuvola di fumo del sigaro si diffondeva in tutta la stanza, facendo tossire il povero William.
"Signore, Greenwood è morto oggi pomeriggio, hanno trovato il cadavere in un sobborgo della città. Ho sentito due signori che ne parlavano all'osteria, poco fa, ma non so assolutamente come sia successo" riuscì finalmente a dire il servo, mentre l'odore penetrante del sigaro gli faceva lacrimare gli occhi.
Il signor Blanche si bloccò all'istante, con un'espressione a metà tra la sorpresa e la delusione di non aver potuto sputare il suo disappunto in faccia a Greenwood. Tuttavia, come se gli avessero annunciato che una foglia era caduta da un albero, si diresse verso la cristalliera per prepararsi un drink.
"Sicuramente mi sarà più utile da morto che da vivo, e di certo non se ne sarà andato a causa di un raffreddore, perciò trovami chi l'ha ucciso e digli che prenderà il suo posto nella missione. Puoi andartene, mi hai infastidito abbastanza"
Fra un colpo di tosse e un altro, William uscì ubbidiente, pronto per un altro giro di ricerche per le vie della città.




"Devi semplicemente fingere di essere la mia fidanzata in pubblico, non ti sto chiedendo di sposarmi. E' solo una festa..." disse Lucius con noncuranza, mentre uscivano dal cunicolo di stradine per tornare sulla via principale.
Narcissa sgranò gli occhi, convincendosi sempre di più del fatto che non srabbe mai riuscita a fare ciò che lui le chiedeva.
"Sei impazzito? Non posso, se diciamo a tutti che siamo fidanzati, non possiamo fingere di esserlo solo per una sera, dovremmo prolungare la finzione e io non sono quel tipo di donna! Trovatene un'altra" sentenziò con stizza, velocizzando il passo.
"Assolutamente no. Tu sei una Black, mi servi da copertura per la mia vita da Mangiamorte. Sai, con i tempi che corrono la gente crede che chiunque abbia a che fare con Lui. Se mi presento in società con te al mio fianco nessuno sospetterà di me. E poi, abbiamo un patto tu ed io" le ricordò lanciandole uno sguardo malizioso che fece andare Narcissa su tutte le furie.
"Se questo mi causerà problemi giuro che te la farò pagare. Ah, e non ti mettere strane idee in testa, reciteremo la nostra parte senza andare oltre; lo sto facendo solo per trovare Regulus" chiarì lei alzando il mento in segno di orgoglio. Lucius la fissò divertito e pensò che non era assolutamente poi così male. Chissà come sarebbe stato stringerla fra le braccia. In effetti le aveva rubato qualche bacio per scherzo, ma non aveva mai assaggiato le sue labbra appieno. Si stupì di se stesso per i pensieri che gli circolavano nella mente. Dopotutto Narcissa non assomigliava affatto alle donne con cui Lucius aveva trascorso quegli anni.
Erano state tutte ragazze passionali, ma nessuna di loro si era rivelata la sua anima gemella capace di comprenderlo. E inoltre avevano avuto ognuna una personalità estroversa e sfacciata. Narcissa invece era pudica e timida, forse anche troppo per i gusti di Lucius. Scrollò la testa per non farsi vedere pensieroso e si concentrò sulla strada da percorrere per dirigersi a casa.
"Prima di andare alla festa passeremo a casa mia per cambiarci; ci sono un paio di vestiti che dovrebbero starti bene, li ho chiesti in prestito a mia cugina appositamente" disse fissando il marciapiede. Narcissa annuì e imitò Lucius, tenendo lo sguardo fisso altrove. "Dov'è la festa?" chiese poi, rivolgendogli un'occhiata fugace.
"A casa di un mio amico, Lestrange. Dovrai fare buon viso a cattivo gioco: ci saranno molti ospiti noiosi, il padre di Rodolphus ha deciso di fare una rimpatriata con tutti i suoi amici di vecchia data e i loro figli. Tra questi ci siamo anche io e mio padre, ma dato che lui non gradisce questo genere di incontri, verrai tu al suo posto" spiegò Lucius serrando la mascella in segno di rabbia non appena nominò il signor Malfoy. Narcissa parve accorgersene e si strinse con imbarazzo nel vestito, sempre più convinta di non voler assolutamente partecipare a quella riunione.
"Devo proprio venire? Non ti basta essere stato invitato da Lestrange per testimoniare la tua innocenza? Non ho intenzione di annoiarmi per tutta la serata, non conosco nessuno di quei pomposi ospiti!" piagnucolò lei per cercare di convincerlo a cambiare idea.
"Vedrai che non ti annoierai. Piuttosto, vedi di non infastidire gli invitati con le tue lamentele, mi serve un'accompagnatrice interessante e affascinante, non un pezzo di ghiaccio. Perciò sforzati di recitare, per voi donne non è così difficile fare le civette" commentò sorridendo all'espressione imbronciata della ragazza, che aumentò il passo con stizza.
"Forse lo erano le mille ragazze con cui sei uscito, degli splendidi involucri vuoti" controbattè con lo sguardo fiero e il mento alzato.
"Già, e tu sei una delle tante!" confermò lui con un tono derisorio.
Narcissa si fermò piena di rabbia e indignazione per essere stata etichettata come una di quelle sgualdrine. Lei era una Black, una nobile Purosangue, non una ragazzetta qualunque.
"Chiedimi immediatamente scusa" gli intimò con gli occhi azzurri che lampeggiavano di orgoglio. Lucius rise divertito e fece qualche passo indietro per raggiungerla.
"Altrimenti?" domandò ironicamente alzando un sopracciglio.
"Altrimenti dirò a tutti chi sei veramente stasera, e ti pentirai amaramente di avermi offesa"
Gli occhi grigi di Lucius si oscurarono all'istante e Narcissa perse tutta la determinazione con cui l'aveva sfidato poco prima.
Egli avanzò lentamente, quasi per incutere un ulteriore timore alla ragazza, che cercava di sostenere il suo sguardo con difficoltà. "E che cosa penseresti di ottenere con un simile gesto? Io sono il solo che può aiutarti, e per di più lo sto facendo onestamente, senza chiederti nulla in cambio se non un piccolo favore. Non intendevo offenderti, quindi smettila di fare la ragazzina e seguimi, per favore" affermò con decisione mentre guardava dritto in quegli oceani profondi e limpidi che erano gli occhi di Narcissa. Quest'ultima si sentì turbata dal suo sguardo così intenso e tormentato, ma che allo stesso tempo infondeva una calma contrastante, quasi innaturale.
Si sentì una sciocca per aver reagito in modo infantile, ma le veniva istintivo proteggersi da un uomo di cui non conosceva le mosse e le intenzioni. Sembrava costantemente distante, eppure era sempre vigile per tenere in pugno la situazione. Forse era più che altro questo che infastidiva la ragazza: lui in ogni caso aveva il coltello dalla parte del manico, e lei odiava non poter essere padrona di se stessa e degli avvenimenti che la riguardavano.
Chinò il capo in segno di rassegnazione e tacque per tutto il tragitto che li avrebbe portati al cancello di villa Malfoy. Lucius sorrise compiaciuto e avanzò accettando il silenzio ostinato della donna.
Quando giunsero a destinazione, Narcissa dimenticò all'istante tutto il resto, tanto era rimasta estasiata dalla magnificenza del maniero. Quel posto metteva in soggezione persino lei che solitamente non si lasciava impressionare con facilità.
La dimora rispecchiava le caratteristiche dei suoi proprietari: ovunque imperversava l'oscurità, ma era di una bellezza disarmante, glaciale e letale. Lucius avanzò con i passi sicuri di chi conosce il luogo che sta attraversando, e, dopo aver aperto il maestoso cancello, fece strada a Narcissa che non smetteva di guardarsi intorno ammirata. "E' bellissima..." commentò più a se stessa che a lui, che parve contento di quell'affermazione.
"Non potrà mai superare la bellezza del castello dei Black e di coloro che ci vivono, ma sono comunque felice che ti piaccia"
La ragazza scoppiò in una risata incredula, villa Black era magnifica, ma non aveva mai visto niente di così grandioso e imponente come la casa dei Malfoy.
"Non fare il modesto, Lucius, ogni casa esprime il fascino di chi la abita, e questa e splendida"
Non appena comprese il vero significato della frase pronunciata, si vergognò come una ladra e tra loro scese un imbarazzante silenzio. Narcissa abbassò lo sguardo sulle proprie mani incapace di proferire parola, ignara del perchè si fosse rivolta a lui con tale trasporto. Mentre lei cercava di nascondergli il rossore che si era impossessato del suo viso, lui fece finta di niente e le propose di entrare per cambiarsi per la festa. La donna accettò subito, cercando di dimenticare al più presto l'accaduto, mentre Lucius, dietro di lei sorrideva divertito.
Nessuno dei due si accorse che due occhi diabolici erano fissi su di loro e scrutavano ogni loro minimo movimento.






Spazio ringraziamenti: Finalmente è finita la scuola e posso dedicarmi con tranquillità alla mia fanfiction e a voi, miei adorati lettori ^^ .Questo capitolo forse non è stato poi così emozionante, anche perchè l'ho scritto in due momenti diversi, perciò forse il pathos si è interrotto. In ogni caso, il prossimo sarà sicuramente molto più entusiasmante e pieno di avvenimenti succosi... Aspetto i vostri meravigliosi commenti e intanto vi auguro un buon inizio di vacanze! (Speriamo che durino tanto)
Francyslytherin: Leggere le tue recensioni mi mette sempre di buon umore, sei così gentile e sincera! E poi non ti perdi mai un capitolo, questo mi fa piacere...Lo so che non aggiorno affatto presto, ma ora giuro che mi dedicherò di più a scrivere visto che ho più tempo. Cosa mi dici del colpo di scena iniziale? Nei prossimi capitoli verrà spiegato tutto, non temere!! Grazie ancora :)
Giuliii: Salveeeee! Hai visto che appena è finita la scuola ho aggiornato subito? Ho mantenuto la parola e ora non scriverò più...Ahahahah no, scherzo, ovviamente non potrei mai interrompere così! Grazieee per le tue recensioni, non so come ringraziarti, ogni volta è un piacere leggere cosa mi scrivi, perchè tengo molto al tuo giudizio :) Comunque ho letto il primo capitolo della storia che mi avevi detto e mi è piaciuto anche se ci ho messo un pò per metabolizzare tutti quei nomi xD ovviamente Gabrielle è la più figa <3 <3 appena posso lascio un commentino anche se già sei arrivata a mille milioni di capitoli, farò una scorpacciata veloce ;) Un bacio e grazie milleeeee!! <3 <3
BekkaMalfoy: Per tutto il tempo che ci stai impiegando mi aspetto una recensione fighissima e lunghissima, quindi preparati! Ahahah scherzo, aggiorna quando vuoi, tanto i capitoli non scappano ^^ Fammi sapere almeno se ti è piaciuto, perchè non posso vivere senza il parere del supremo consigliere :) Comunque ne approfitto qui per mandarti tanti baci anche se d'ora in poi ci vederemo everyday! Ti voglio beneee <3
Ayumi_L: Non mi avrai abbandonato, vero? Spero di no... In ogni caso ti mando un bacio e ti auguro buone vacanze, tanto io aggiornerò anche durante l'estate!

Buone vacanze! Mi raccomando non divertitevi troppo ;)

Cissy :)

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Capitolo 7
*** Attrazione ***


nv7 07. Attrazione





William si inoltrò nel dedalo di viuzze periferiche con incertezza. Ciò che gli aveva assegnato il suo padrone era un compito lungo e noioso, visto che in quel tempo Londra era stracolma di assassini alle prime armi e di anonimi sicari. Era come cercare un ago in un pagliaio e per di più al buio. Per risalire all'omicida, avrebbe dovuto indagare a fondo sulla vittima, in modo da scoprire qualcosa di interessante e utile. Anche in questo caso non sarebbe stato facile riuscire a risolvere la situazione, ma almeno in quel campo aveva delle conoscenze presso cui informarsi.
Tutto ciò per eliminare una donna che nemmeno conosceva, ma che già odiava solo per tutta la confusione che aveva creato. Che aveva fatto poi, per meritarsi tutto quell'accanimento da parte del signor Blanche, lui non lo sapeva, si limitava semplicemente ad eseguire gli ordini. Entrò in un negozio di ingredienti per pozioni e chiese a un commesso di parlare con il proprietario, che trafficava con delle boccette oltre la porta del magazzino. Non appena vide William, gli fece cenno di seguirlo all'interno di uno stanzino sul retro. "William! Che ci fai qui?" domandò a metà tra il sorpreso e lo scocciato. Il ragazzo si sforzò di sorridere e lo seguì nel retro bottega cercando di passare inosservato davanti agli altri clienti. Quando fu vicino al vecchietto gli disse di fare il più silenziosamente possibile, segno che dovevano parlare di questioni segrete.
Il proprietario capì all'istante e annuì con aria da intenditore. "Aaah, capisco, è per via di quella faccenda. Allora, ti è stato utile quell'uomo di cui ti avevo parlato?" sussurrò con gli occhietti che brillavano nella penombra.
Williamo lo guardò con serietà prima di rispondere. "Veramente Greenwood è morto, signore. Sono venuto da lei per chiederle se ha la minima idea di chi possa essere stato."
L'altro cercò di mascherare lo stupore per quella notizia, dopodichè assunse un'espressione pensierosa studiata appositamente per far stare sulle spine il giovane. "Beh, Greenwood aveva una certa fama per il suo mestiere, quindi forse qualche suo rivale voleva sbarazzarsi di lui. Però se vuoi avere notizie più precise dovresti parlare con un suo amico, si chiama Gerald Rosier, vive nel quartiere a est di Londra, in un sobborgo babbano. Sarà facile trovarlo, è l'unico mago che ci abiti"
William lo ringraziò, ma quando uscì dalla porta non si sentì affatto meglio. Quello era davvero troppo anche per un Magonò: recarsi in un quartiere abitato da babbani era una vera e propria umiliazione. Almeno, pensò, sarebbe stato facile trovare l'unico mago presente in quel luogo, e questa considerazione lo rincuorò.

Ad aprire il pesante portone d'ingresso fu un elfo domestico piuttosto magro e malmesso, che rivolse loro un sorriso triste. A Narcissa avevano sempre fatto una certa impressione quelle creature, e non sapeva mai come comportarsi nei loro confronti.
Sono poco più che feccia, Cissy, non devi pensare a loro nemmeno come a degli esseri viventi. Trattali come delle formiche, dei servi schiacciati dalla tua autorità, le aveva spiegato Bellatrix quando era piccola e si era ritrovata davanti un elfo domestico, senza sapere come comportarsi. Da quel giorno in poi Narcissa si era sentita a disagio nel vederli lavorare in quello stato e soprattutto nel sopportare i malumori dei padroni. Però non provava pietà nei loro confronti, percepiva semplicemente uno strano senso di disgusto, che non sapeva se era rivolto agli elfi o ai padroni.
Cercò di mostrarsi disinvolta e imitò i movimenti freddi di Lucius, degnando minimamente di uno sguardo quella creatura che le si aggirava attorno a capo chino.
"Dobby! Quante volte ti ho detto che non devi infastidire gli ospiti? Questa è Narcissa Black, non una strega qualunque" puntualizzò Malfoy alzando una mano per colpire Dobby. Narcissa voltò la testa istintivamente per non guardare, e chiuse gli occhi cercando di distrarsi. Lucius se ne accorse e fermò il braccio a mezz'aria, colpito dalla reazione della ragazza.
"Ho bisogno del bagno..." sussurrò lei sempre girata.
"E' al piano di sopra, prima porta a sinistra, è il mio" rispose lui tentando di tranquillizzarla, ma senza riuscirci.
La donna salì le scale con agitazione, ripetendosi mentalmente quanto fosse stata sciocca. Ci sei abituata, dannazione! E' un elfo, è normale che lui gli si rivolga così, a te non lo farebbe mai si disse nonostante un senso dilagante di incertezza la pervadeva da capo a piedi.
Entrò nel bagno e si chiuse la porta alle spalle, appoggiandovi la testa. Sospirò maledicendosi per la figuraccia appena fatta con Lucius, ma poi si riscosse, e si diresse verso il lavandino. Appoggiò le mani ai bordi e si guardò allo specchio. Aveva un'aria leggermente scomposta che migliorò con qualche colpetto della bacchetta. Si sistemò i capelli e il viso, cercando di assumere un'espressione che le si addiceva, e infine si bagnò i polsi.
Sei nel suo bagno le ricordò una vocina maliziosa dentro di lei. Quella consapevolezza le faceva uno strano effetto, tanto che si ritrovò a ridacchiare piano. Si stupì all'istante della sua reazione, e tornò ad assumere uno sguardo normale.
Si asciugò le mani con un asciugamano bianco da cui provenivano effluvi del profumo di Lucius. Sorrise senza rendersene conto, il suo corpo femminile sembrava essersi reso conto solo da poco di trovarsi al fianco di un bell'uomo affascinante.
Si sforzò di tornare in sè e uscì, stavolta con un andamento più determinato, ma non appena si voltò, si ritrovò Malfoy davanti che la bloccava. Era senza camicia, e lo sguardo di lei si soffermò involontariamente sui suoi muscoli scolpiti, sulle spalle larghe invitanti, e sul petto forte perfetto per accoccolarvisi. Sbattè le palpebre più volte confusa da quella visione, e solo dopo un pò tornò padrona di se stessa.
"Mi dispiace per prima, forse sono stato troppo violento, non volevo spaventarti" si scusò avvicinandosi leggermente.
Narcissa arrossì cercando di mantenere il controllo sebbene le risultasse difficile, e assunse una faccia più che stupida.
"Oh, non ti preoccupare, avevo solo bisogno di sistemarmi" disse, odiando il modo supplicante in cui aveva pronunciato quelle parole. Lucius le sorrise passandosi una mano tra i capelli e lei si sentì mancare. Le ginocchia le cedettero un attimo e odiò l'espressione imbambolata che aveva disegnata sul volto.
Si schiarì la voce e cercò di allontanarsi da lui il prima possibile, ma Lucius appoggiò una mano allo stipite della porta del bagno, impedendole il passaggio. Narcissa fece appello a tutto l'autocontrollo che riuscì ad ottenere e si sforzò di non guardarlo negli occhi.
"Ci sono dei vestiti per te nella terza camera, provateli, ti raggiungo tra poco così vediamo quale ti sta meglio" suggerì spostando Narcissa delicatamente dalla porta.
L'atmosfera si ruppe all'istante e lei annuì poco convinta, ancora scossa per quel contatto ravvicinato. Deglutì ingoiando la suspence trattenuta fino a quel momento e si diresse dove lui le aveva detto. Avvertì lo sguardo di Lucius che la seguiva fino alla camera, poi, una volta dentro, si lasciò cadere stremata sul letto, considerando quanto aveva provato.

Lucius entrò nel bagno con un sorriso sornione stampato sulle labbra. Si mirò allo specchio divertito. Quell'incontro così confidenziale con Narcissa lo aveva fatto riflettere, ma soprattutto aveva risvegliato in lui un senso di attrazione dilagante.
Non si era mai accorto di quanto lei fosse bella e attraente, e per poco, un attimo prima, non l'aveva baciata solo perchè era un gentiluomo. Ora un desiderio di assagiare le sue labbra e di stringerla a sè iniziò a pervaderlo, provocandogli un'altra risatina.
Si osservò un altro attimo allo specchio, cercando di assumere un'espressione seducente. Considerò il fatto che anche Narcissa era rimasta colpita dalla scena precedente e sorrise di nuovo, compiaciuto del suo fascino.
Stavolta era diverso però. Ciò che provava per lei era sì un'attrazione fisica forte, ma anche qualcosa di più, un sentimento che si avvicinava a un senso di premura, come se volesse proteggerla a tutti i costi.
Si sistemò i capelli biondi e lasciò che una piccola ciocca gli cadesse vicino all'occhio sinistro. Si sciacquò il viso con gesti vigorosi e immerse il volto nell'asciugamano prima usato da Narcissa. Avvertì, sebbene lontanamente, il profumo di rosa di lei e inspirò, beandosi di quella soave fragranza. Sarebbe stato bello se lei fosse rimasta più a lungo con lui, senza raggiungere immediatamente Regulus. L'idea balenò istantaneamente in testa a Malfoy, nonostante fosse un tantino egoista. Sorrise a se stesso riflesso nello specchio e pensò che non era affatto una cattiva idea.

Non appena fu dentro la stanza, Narcissa lasciò che la tensione scivolasse via e riflettè incredula sulle emozioni che si erano impossessate del suo corpo. C'era qualcosa in Lucius che la attraeva, nonostante lei non volesse ammetterlo per orgoglio personale. Era maledettamente bello e affascinante in ogni suo movimento. La sua coscienza la riscosse come uno schiaffo. Ricordati chi sei: cedere subito ad un uomo non rientra nella tua personalità, perciò smettila di fare la stupida e pensa alla gravità della situazione, o ti identificherà come una sgualdrina, e tu non lo sei affatto. Devi farti desiderare, dannazione! Sii padrona di te stessa e vedrai che andrà tutto bene, deve volerti davvero, deve assaggiare il sapore dell'attesa...
Si stupì della fermezza di quei pensieri, ma decise che non poteva affatto cedere in quel modo, e soprattutto non voleva.
Si tirò su più determinata che mai e considerò i vestiti minuziosamente piegati sul letto.
Erano quattro, tutti quanti molto deliziosi a prima vista, così ne prese uno a caso. Era rosso fuoco e aveva una profonda scollatura sulla schiena, scivolava stretto lungo il busto e i fianchi, per poi ammorbidirsi sulle gambe. Era lungo, le arrivava fino ai piedi. Nonostante le piacesse molto si immaginò la reazione di Lucius nel vederla con quell'abito, e lo eliminò categoricamente. Ne scelse un altro di un colore intenso e quando se lo provò si sentì come se l'avesse comprato lei stessa.
Era perfetto e elegante, proprio quello che faceva al caso suo. Decise di fare una sorpresa a Malfoy, così se lo tolse e indossò nuovamente il suo vestito bianco. Prese la bacchetta e cominciò a perfezionare i boccoli biondi lucenti, con movimenti morbidi.
Si guardò allo specchio soddisfatta: se Lucius la riteneva debole si sbagliava, quella sera avrebbe testato quanto era interessato a lei.




Spazio Ringraziamenti: Eccomi! Sono tornata con un nuovo capitolo! Sto seriamente pensando che non mi fa bene scrivere di notte. E' tardi, ma mi sentivo ispirata, così ho deciso di mettermi all'opera non considerando le conseguenze. Beh, spero sia venuto bene perchè scrivevo abbastanza velocemente e più fomentata che mai, mentre sbavavo sul Lucius svergognatamente. E' stato emozionante scrivere la scena tra Lucius e Cissy vicino alla porta del bagno, ma ha consumato tutte le mie energie perciò perdonatemi se scriverò cose senza senso. Passo ai ringraziamenti singoli, anche se è abbastanza tardi, ma non posso non ringraziarvi per le vostre commoventi recensioni <3
BekkaMalfoy: Ormai i tuoi commenti mi stupiscono ogni volta sempre di più ed è un piacere leggere le dolciurie che scrivi! Ho scritto questo capitolo pensando a te e intanto si è formato il lago di bavetta per Lucius. :Q_____ Sbava anche tu con me! Mamma mia quant'è figo, basta, non posso pensarci altrimenti stanotte faccio sogni ambigui xD Spero che ti sia piaciuto come ho scritto queste scene mozzafiato che a momenti mi uccidono T___T muoio qui pensando alla bellezza di Lucius. Ok, basta delirare, ti voglio beneeeeeee! E grazie per le tue parole figheeee! Ndeh! :)
Giuliii: Avevo intenzione di leggere il 2 capitolo della tua storia dopo aver scritto questo capitolo, ma non ce l'ho fatta perchè sono abbastanza stanca, ma prometto che lo farò al più presto perchè sono troppo curiosa. Grazie per il tuo immenso supporto, ne sento i benefici ogni giorno sempre di più, perchè sei sincera e soprattutto dolcissima. Spero di avere suscitato anche la tua bavetta, anche se la vedo difficile ;) Ti abbraccio forte forte e ci sentiamo sulla tua storia, e ovviamente, ci vedremo domani :) Grazieeeeeeeeeeee <3
Ayumi_L: Oooh che bello non mi hai abbandonata, meno male ;) Piaciuto il capitolo? Dovevo abbandonare le investigazioni per introdurre un piccolo scorcio romantico, vedrai il prossimo capitolo sarà forse il più carico! Grazie milleeeeee, un bacio enorme! :)
Lily_Cissy: Che bellooooooo! Sei tornataaaaaaaa! Calcola che mi hai fatto piangere con i tuoi commenti! Ma sei impazzita?! Sono io che ringrazio te per tutto l'affetto che mi dimostri attraverso le tue parole, e devo dirti che è un periodo un pò buio per me, perciò non avevo molta ispirazione, ma le tue recensioni e tutte le altre mi hanno risollevato e hanno risvegliato in me la voglia di scrivere. Per me potevi anche commentare tutti i capitoli, non farti questi problemi sarei stata ancora più felice, e mi ha fatto tanto piacere riaverti nella mia cerchia di lettrici <3 Sono contenta che la storia ti piaccia, cerco sempre di sforzarmi a scrivere qualcosa di nuovo e originale, ma non sempre ci riesco e se mi dici che ti ho colpito, beh, sono più che onorata! Grazieeeee ancora! :)

Wow siamo ancora al 6° capitolo e già 22 recensioni...Che dire? Vi adoro con tutto il cuore <3
A presto, mie Muse ispiratrici!
Cissy :)

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Capitolo 8
*** La festa ***


nv8

08. La festa


"P-padrone... " chiamò la vocina flebile di Dobby, mentre Lucius usciva dal bagno. Egli si voltò, evidentemente annoiato, per ascoltare il servo. "Cosa c'è?" chiese con voce disinteressata, mentre si infilava una camicia bianca candida e fresca.
"C'è una visita, padrone, per lei. Si tratta di Severus Piton" annunciò abbassando immediatamente lo sguardo, mentre il suo padrone, non appena udito quel nome, si dirigeva con fretta verso l'entrata della casa. Severus aspettava pazientemente in piedi, con un'espressione vacua e deconcentrata. "Severus!" esclamò Lucius scendendo con foga le scale, e andando incontro all'uomo. Quest'ultimo sorrise lievemente e accettò volentieri la pacca amichevole dell'altro sulla schiena. "Te l'avrei detto dopo, ma sapevo che eri in ansia per quella faccenda... non devi preoccuparti, Lucius, l'uomo per cui lavora non ha assolutamente la minima idea che sia stato tu. Devi trovarti una copertura, in ogni caso" comunicò Piton con tranquillità, mentre il volto di Malfoy si distendeva rilassato a quella notizia. "In ogni caso devi fare attenzione, stanno cercando l'assassino di quell'uomo e vogliono ingaggiarlo al posto suo, meglio che fai sparire le tue tracce, non credo che tu ti possa abbassare a incarichi del genere”.
"No, affatto. Io lavoro solo per il Signore Oscuro, e Greenwood l'ha diffamato, per questo l'ho ucciso. Occupare il suo posto sarebbe come tradire il mio signore, e poi, non ho bisogno di soldi" affermò sicuro avanzando verso la cristalliera, per preparare due bicchieri di Whisky Incendiario. Alle sue spalle, Severus annuì comprensivo, e prima di aprire nuovamente bocca, soppesò le parole da usare. "A breve la mia fonte mi farà sapere chi era il bersaglio che doveva colpire Greenwood. Pare che sia una persona importante, perciò devo sapere chi è, non vorrei che fosse qualcuno che conosciamo”.
Lucius si fermò quasi come a pensare alla possibile realizzazione delle parole dell'amico, ma negò a priori con scetticismo.
"Ne dubito... " mormorò mentre versava la bevanda nei bicchieri di cristallo.
"Precauzione... " sminuì l'altro, mentre un leggero dubbio affiorò nella sua mente, per poi svanire, nel momento in cui il liquore incendiò familiarmente la sua gola.



Quando Narcissa ebbe finito con i capelli, indossò l'abito scelto con una certa emozione e mentre si guardava allo specchio, si sentiva diversa. Era come se fosse più grande, più conscia di se stessa e delle sue azioni ed era una sensazione piacevole, sentirsi soddisfatta delle proprie scelte. Si girò più volte per controllare il vestito anche dall'angolatura posteriore e lo trovò ancora più magnifico di quando l'aveva scelto. Era di un blu notte intenso, la parte superiore aveva due fasce che partivano dall'inizio delle costole, racchiudevano morbidamente i due seni e si allacciavano elegantemente dietro il collo, lasciando spalle e parte della schiena nude. A determinare il principio delle due fasce stava un anello di diamanti cucito sul tessuto, che creava delle piccole pieghe tutto intorno. La stoffa poi scendeva aderente lungo i fianchi, mettendo in evidenza le deliziose curve della ragazza, e arrivava a toccare fino a terra, nascondendole i piedi. Narcissa legò i capelli in uno chignon francese e lasciò libero solo un boccolo che le ricadeva delicatamente sul viso. Aveva un aspetto incantevole, e gli orecchini di diamanti che riprendevano quelli dell'anello cucito sul vestito davano lucentezza al suo viso.
I suoi occhi azzurri profondi incorniciati da due lunghe ciglia nere guizzavano seducenti, esaminando con freddezza ogni particolare del suo corpo, sincerando che tutto fosse perfetto. Soddisfatta, sorrise alla propria immagine riflessa nello specchio davanti a sé, poi si diresse verso la porta per uscire e cercare Lucius. Una volta nel corridoio, lo vide salire le scale distrattamente e quando lo chiamò lui si bloccò, ammaliato da quella visione. Si riprese dopo qualche secondo, ma i suoi occhi continuavano a posarsi instancabilmente su di lei, come se fossero attirati da una qualche invisibile calamita.
"Sei... stupenda. Questa sera dovrò stare attento a chi ti si avvicinerà, altrimenti rischio che ti portino via da me" commentò con una punta di gelosia nella sua voce, che fece arrossire violentemente Narcissa.
"Forse dovrai faticare un pò prima che io sia effettivamente la tua finta fidanzata" rispose lei, appoggiandosi alla balaustra con movimenti sinuosi ed eleganti. Lo stupore si disegnò sul volto di Lucius con la stessa rapidità con cui se ne andò mentre un sorriso canzonatorio gli allargava le labbra. "Ma davvero? Io non credo proprio... andiamo milady, o faremo tardi" disse porgendole galantemente il braccio sinistro che lei accettò con delicatezza.

La carrozza si fermò proprio davanti a Villa Lestrange, addobbata più che mai da mille luci colorate e festoni immensi. L'atmosfera gioiosa contagiò anche gli ultimi arrivati, che attraversarono il vialetto con sicurezza, uno accanto all'altra, con passi armoniosi e concordanti.
Arrivati davanti al portone d'ingresso, Lucius si bloccò e Narcissa potè avvertire i muscoli del suo avambraccio irrigidirsi per la tensione. "Cosa c'è?" sussurrò lei in modo che potesse sentire solo lui.
"Quella è una guardia, il Ministero probabilmente vuole controllare che non ci siano Mangiamorte alla festa. Dannazione, Rodolphus non me l'aveva detto! Non mi sono coperto il Marchio... " bisbigliò preoccupato e adirato allo stesso tempo.
"Signor Malfoy, sono spiacente, ma devo controllare il suo braccio sinistro, ordini del Ministero... " disse con poca convinzione l'uomo che si stagliava sulla soglia. Lucius sorrise mascherando con estrema abilità il timore e il senso di impotenza che lo avevano pervaso.
"Oh, per la barba di Merlino! Non mi sento tanto bene... " gemette Narcissa appoggiandosi al muro con un'espressione sconvolta e accigliata, le tremavano le gambe e impallidì leggermente, mentre il respiro si faceva sempre più affannoso. Simultaneamente la guardia e Lucius le si fecero addosso, per cercare di sorreggerla, ma lei si abbandonò sofferente tra le braccia dell'Auror, con un'espressione grata. "Oh, ma lei è un vero gentiluomo! Sa, forse avrei bisogno di un bicchiere d'acqua, se lei fosse così gentile da portarmene uno, mi farebbe sentire meglio" si lamentò mentre lanciava sguardi ammiccanti all'uomo che
la sorreggeva e che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. "Si sbrighi! Non vede che la mia fidanzata non si sente bene?" lo incalzò Lucius e quello si riscosse come da un sogno, attivandosi all'istante. Non appena fu abbastanza lontano, Narcissa si tirò su sistemandosi il vestito e l'acconciatura, guarendo miracolosamente.
Lucius la guardò stupito, come se al posto di Narcissa fosse apparsa una lepre candida. "Che c'è? Ho sempre avuto una dote innata per la recitazione!" affermò guardandolo con un'aria innocente stampata sul viso. "Niente... E' che non mi aspettavo questa tua reazione" ammise lui, scoprendosi la manica sinistra, mettendo in mostra così il Marchio nero come la pece.
In effetti, Lucius aveva ragione, neanche lei sapeva il perchè di quel gesto, semplicemente le era venuto spontaneo e naturale.
Con la bacchetta in mano, Lucius sussurrò delle parole che Narcissa non riuscì a capire, ma che resero invisibile quel tatuaggio diabolico. Poco dopo ricomparve la guardia, in mano un bicchiere d'acqua che la donna bevve con avidità, rilassandosi subito e fingendo di sentirsi meglio. "Grazie, lei è davvero una persona squisita" cinguettò mentre Lucius si spazientiva e si frapponeva tra lei e quell'uomo, che sorrideva imbambolato.
"Ecco... " Lucius mostrò il polso sinistro candido all'Auror e gli indirizzò un sorriso fintissimo, che sapeva di gelosia. Poi con fare possessivo portò via Narcissa posandole una mano sul fianco e trascinandola verso l'interno della sala.    
"Sei stata magnifica prima, ma ricordati che sei qui come la mia fidanzata e gradirei che ti comportassi come tale, visto che abbiamo un accordo" le ricordò a denti stretti mentre serrava la sua presa sul fianco di lei.
Narcissa stava per controbattere, ma una voce familiare alle sue spalle li interruppe, cogliendo di sorpresa sia lei sia Lucius.
"Cissy!" esclamò Bellatrix piena di gioia. Indossava un vestito verde smeraldo aderente e teneva nella mano destra un bicchiere di vino elfico, il suo preferito.
"Bella! Cosa ci fai qui?" chiese Narcissa liberandosi dalla stretta di Lucius e abbracciando la sorella con trasporto.
"Tu, piuttosto... Cosa ci fai qui, con Malfoy, per di più!" esclamò squadrandolo con un leggero disprezzo disegnato sul volto.
Prima che Narcissa potesse rispondere e trovare una scusa plausibile, Lucius la anticipò, prendendole la mano nella sua e baciandola con affetto. "Bellatrix! Anche per me è un piacere vederti, questa sera ho semplicemente chiesto a tua sorella di farmi l'onore di essere la mia dama" spiegò lui con un sorriso soddisfatto all'espressione stizzita di Bellatrix.
"Stai molto attento, Malfoy, ti tengo d'occhio..." sibilò la donna socchiudendo leggermente le palpebre, a mò di sfida.
"Oh, Bellatrix, scusaci, ma stanno per iniziare le danze, e io non voglio assolutamente perdermi il valzer" si congedò Lucius, tracinando via con sè anche Narcissa, che momentaneamente aveva perso l'uso della parola, imbarazzata dalla situazione.
"Grazie...sei stato scaltro, sai, a mia sorella non ne sfugge una..." commentò Narcissa imbarazzata, mentre esplorava la sala con uno sguardo distratto. "Non dimenticarti che sono un Mangiamorte anche io!" le sussurrò all'orecchio in modo tale che soltanto lei potesse sentire, provocandole dei brividi su tutta la schiena. "Scusami un attimo, devo cercare Rodolphus per la partita di poker, tu resta qui, e cerca di non dare troppo nell'occhio, non vorrei che gli altri ospiti si avventassero su di te come avvoltoi" concluse spostandole una ciocca di capelli dal viso, prima di allontanarsi dalla sala. Narcissa rimase inebetita lì dove l'aveva lasciata, a fissare la sua figura scolpita andarsene, mentre la guancia che lui le aveva sfiorato ora scottava terribilmente. Si riscosse come se le avessero gettato dell'acqua gelida addosso e decise che sarebbe andata a fare un giro, cercando di individuare ospiti che conosceva. Iniziò a camminare con una lentezza studiata, sentendosi effettivamente un pò a disagio senza la presenza di Lucius che le faceva da scudo. Ripensò alle parole di lui, al tono con cui le aveva pronunciate, in modo così irresistibilmente affascinante e si ritrovò a sorridere all'immagine di Lucius che la prendeva tra le braccia e la baciava. Arrestò all'istante quei pensieri che non le appartenevano e si stupì di quanto la sua mente avesse vagato senza il suo rigido controllo. Non doveva fantasticare su lei e su un uomo che praticamente non conosceva, pericoloso per di più, con un'esistenza instabile e colma di mistero. No, si disse, lei non poteva assolutamente permettersi di lasciarsi ammaliare in quel modo. Avanzò con decisione, cercando di distrarsi con qualcun'altro, immergendosi in una discussione, e con sua sorpresa scorse Severus Piton che chiacchierava impassibile con un gruppetto di signori boriosi. Istintivamente le si dipinse un sorriso sul volto alla vista di quel giovane che le aveva dato una mano qualche volta in pozioni, quando frequentava Hogwarts. Egli parve accorgersi dello sguardo di qualcuno su di lui, perchè alzò gli occhi neri e incrociò quelli azzurri di Narcissa. Un mezzo sorriso apparve sulle labbra sottili del giovane e subito abbandonò gli altri per dirigersi dalla donna. "Severus! Non credevo di trovarti qui... come stai?" gli chiese con un'apprensione materna che spuntava fuori solo quando parlava con lui. "Narcissa... devi smetterla di rivolgerti a me come se fossi ancora il bambino che hai conosciuto a scuola!" sospirò a mò di rimprovero. Narcissa eruppe in una sincera risata che le illuminò il volto, facendola sembrare ancora più bella. "Non è colpa mia Sev, non riesco a credere che tu sia cresciuto così tanto, per me sei ancora il ragazzino spaurito che mi domandò dove fosse il bagno dei maschi, al tuo primo anno. Allora io ti dissi di chiedere ad un Serpeverde di passaggio, per fortuna, altrimenti ti ci avrei dovuto accompagnare io!" ricordò lei divertita.
Severus annuì contagiato anche lui dal riso della ragazza. "Già, meno male che c'era Lucius... è stata in quell'occasione che siamo diventati amici" A quell'affermazione Narcissa si voltò, stupita. "Amici?" chiese con un sopracciglio inarcato.
"Si, amici" confermò lui con tranquillità, confuso dalla reazione ingiustificata della donna.
"Ma... non è possibile! Insomma, mi raccontavi che si comportava da bullo con te, io lo credevo un troglodita cafone e maleducato" affermò spalancando la bocca per l'indignazione. Severus la guardò sentendosi a disagio, e ridusse il volume della sua voce al minimo. "No, quello era James. Lucius mi ha sempre aiutato, ma non voleva che la notizia si spargesse in giro, non voleva che la sua reputazione andasse in frantumi, ecco" rivelò infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.
Sconvolta, Narcissa, non faceva che tormentarsi le mani, incapace di credere a quelle parole.
"E' sempre stato un don Giovanni arrogante e presuntuoso, non può essere cambiato così da un momento all'altro" constatò lei, sempre più convinta della sue teoria. "Si, è vero, è strafottente, ma ha anche un gran cuore. E poi, cambia spesso fidanzata perchè non riesce a trovare la ragazza che lo completi..." affermò Piton con convinzione, difendendo l'amico.
I passi di Narcissa si fecero più calmi, e anche se quella rivelazione avrebbe lasciato impassibile chiunque, per lei aveva un enorme significato, e le aveva fatto capire quanto in realtà dovesse ancora conoscere su Lucius. Probabilmente lo aveva giudicato troppo in fretta, basandosi su conoscenze errate. "Comunque, se ti può consolare, da quando ha te è diverso, insomma, parla di te non come se fossi una delle tante, ma la sua fidanzata" aggiunse lui, temendo di essere frainteso.
Parla di me? pensò sbalordita, sentendosi come se avesse conosciuto un'altra persona, e non Lucius Malfoy.
"Adesso scusami, Narcissa, ma devo parlare con una persona. E' stato piacevole rivederti" si congedò lasciandola sola con i suoi dubbi e le sue perplessità. Per riorganizzare i pensieri e fare ordine nella sua testa, decise di sedersi in disparte vicino a due donne che chiacchieravano fitte, e iniziò a sorseggiare un bicchiere di vino elfico per passare il tempo.


Narcissa, devo trovare Narcissa! Dove diavolo è andata a finire?!
Lucius quasi correva per villa Lestrange, sperando che non fosse arrivato troppo tardi, che Narcissa fosse ancora salva. Col cuore in gola si fece largo tra la folla di invitati accalcati davanti all'entrata del salone, dove già da un pò erano iniziate le danze. I suoi occhi iniziarono ad esaminare l'ambiente circostante, in cerca di una sola persona. Nonostante l'ansia l'avesse già pervaso, riusciva a ragionare lucido, ma non era da lui farsi coinvolgere così da una situazione. Era una sensazione sconosciuta e fastidiosa. Già, Lucius Malfoy aveva un punto debole, che aveva l'aspetto di Narcissa, e il difficile era ammetterlo con se stesso. Doveva assolutamente trovare la ragazza e portarla via di lì, al sicuro. I suoi occhi grigi carichi di apprensione finalmente la trovarono: era seduta e parlava annoiata con due signore vecchie e pettegole. Per un attimo Lucius si sentì in colpa per averla lasciata da sola, ma la verità era che aveva avuto paura di lei, dell'effetto che aveva su di lui, e della sua straordinaria bellezza. Era stato molto sciocco da parte sua, non poteva negarlo, avrebbe dovuto controllare che fosse al sicuro dal sicario; era stato terribilmente superficiale. Camminò velocemente verso di lei e la prese per un braccio, sorprendendola alle spalle. Narcissa sussultò e si scusò con le due signore prima di essere trascinata via dall'uomo. "Lucius! Si può sapere dove ti eri cacciato?" esclamò cercando di calmare i gesti rigidi e frettolosi del giovane. Lucius si bloccò e si girò verso di lei, cingendole la schiena con entrambe le braccia, con grande indignazione di lei, che tentò di opporre resistenza. Poi appoggiò la sua guancia a quella di lei, in modo che la sua bocca fosse posizionata esattamente all'altezza dell'orecchio della donna, per parlarle senza che nessuno sentisse. "Dobbiamo andarcene via, Narcissa, in questa casa c'è l'uomo che ti vuole morta. Ho ricevuto una soffiata: non sa che sei qui, per questo dobbiamo tornare a casa prima che si sccorga della nostra presenza..." le riferì mentre con gli occhi continuava instancabilmente a guardarsi intorno. Narcissa socchiuse i suoi e si appoggiò stancamente alla guancia di Lucius, cercando di reagire a quella notizia. "Non temere, ti porterò via di qui, ma dobbiamo fare in fretta" le disse carezzandole la testa per tranquillizzarla. Lucius la prese per mano e cominciò a camminare con disinvoltura, cercando di nascondere Narcissa con il suo corpo, nonostante lei non passasse inosservata. Scesero le scale di corsa, sperando di non essere notati, e per la prima volta in vita sua, Narcissa desiderò di essere invisibile. Mentre stavano per svoltare e dirigersi all'uscita, Lucius la schiacciò contro il muro e si protese per coprirla.  Poi, iniziò a baciarla con passione, sfiorandole le gote con le dita, lasciandosi trasportare dal sentimento che provava. Inizialmente la donna fu sorpresa da quel gesto, poi rispose a quel bacio come se fosse l'unica cosa davvero importante al momento. Liberò se stessa in quel dolce scambio di emozioni, assistendo a quella reazione inaspettata e sconosciuta del suo corpo, che ora le sembrava quello di un'altra. Si muoveva esperta, abbracciando Lucius con una sinuosità che non credeva di possedere. Poi, inaspettato come era arrivato, il bacio si interruppe nel momento in cui lui si staccò da lei, respirando pesantemente. "Narcissa..." sussurrò, mentre lei lo guardava come se l'avesse visto per la prima volta in quel momento. Continuava a fissarlo incredula per ciò che era successo, e intanto Lucius si riprendeva, controllando la scalinata. "Se ne sono andati. Prima sono passati degli uomini e l'unica maniera per nasconderti era baciarti. Scusa, non sono stato proprio gentile, ma in quel momento mi premeva di più la nostra sicurezza..." si scusò mentre lei abbassava lo sguardo, evidentemente imbarazzata. Lucius riprese a camminare e, una volta oltrepassata la soglia, strinse a sé Narcissa più confusa che mai e si smaterializzò, scomparendo nell'oscurità.

Nota dell'autrice: Mi dispiace per la lunga attesa, sono davvero mortifcata, non è da me, ma ho attraversato un brutto periodo e ora che ne sono uscita ho ritrovato l'ispirazione per questo capitolo. Grazie di aver atteso pazientemente e di esservi dimostrati affettuosi *_* Stavolta vi ho lasciato un capitolo davvero lungo, che spero sia apprezzato :) Diciamo che è per farmi perdonare! Grazie di cuore a tutti voi, non perdetevi il seguito che non so quando riuscirò a pubblicare visto che mi trovo in un paesino sperduto della Toscana e l'unico legame con Internet è una chiavetta xD Bene, vi auguro buone vacanze!

Vi ringrazierò poi singolarmente :)

Un abbraccio, Cissy :D

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Capitolo 9
*** Orgoglio ***


nv9 version 2 09. Orgoglio






Quando Lucius e Narcissa si smaterializzarono nel giardino di villa Malfoy, trassero entrambi un sospiro di sollievo. Poi lui le prese una mano e fece qualche passo per condurla all'interno della casa, ma lei rimase dov'era, ritraendo immediatamente la mano. Confuso, Lucius si voltò nella sua direzione e notò con disappunto l'espressione imbronciata della donna, ferma come se avesse messo le radici nel punto dove stava. "Portami da Regulus" disse con un'estrema freddezza che colpì l'uomo come un fulmine. Poco prima Narcissa era stata favolosa, aveva finalmente dimostrato di che pasta era fatta, sciogliendosi con lui, ed ecco che ora tornava il pezzo di ghiaccio di prima. "Che cosa?" domandò lui, per niente contento dell'ordine ricevuto.
Lei ripetè irremovibilmente ciò che già prima aveva detto, con la sola differenza che la sua voce era leggermente risentita adesso.
"Avevamo un patto, no? Io ti avrei aiutata e in cambio tu mi avresti portata da mio cugino. Beh, io ho fatto la mia parte, ora tocca a te"
Lucius capì che l'unico fattore che avesse portato ad un cambiamento così radicale in lei era stato il bacio, e per questo si sentì punto nell'orgoglio: forse lei non provava gli stessi sentimenti nei suoi confronti.
"E' notte fonda, Narcissa, vorresti andare a cercare tuo cugino in questo momento? " chiese cercando di inventare tutte le scuse possibili per farla restare.
La ragazza non si fece intimorire da quella prospettiva, piuttosto usò le parole di Lucius a suo vantaggio. "Ma tu sai esattamente dove si trova mio cugino, perciò non dovremo metterci molto. O forse mi hai ingannata sin dall'inizio, e non hai la minima idea di dove si trovi Regulus, eh?" Narcissa si sentì le gote in fiamme e avvertì la rabbia crescere sempre di più dentro di lei, dandole la forza di non cadere nel tranello dell'uomo.
"Non si tratta di questo, dicevo solo che non è prudente aggirarsi a quest'ora, con un assassino che ti dà la caccia. Potresti restare qui, sicuramente sarebbe più sicuro per te" anche Lucius si stava infervorando: la testardaggine di quella donna lo mandava in bestia, ma nonostante questo non le avrebbe mai permesso di andare via da lui proprio ora che aveva compreso cosa provava.

La ragazza sgranò gli occhi stupita da quella proposta così assurda, anche per uno come Lucius. "Restare qui? Si, e magari dormire nel tuo letto! Non credo proprio, sai, come ti ho già detto altre volte, io non sono il tipo di ragazza che di solito frequenti"
Il muro che la donna stava costruendo fra loro si innalzava sempre di più, rendendo l'atmosfera glaciale. La tensione era persino palpabile, tanto era densa, ma nessuno dei due sembrava pronto a mollare le difese e dare ragione all'altro.
"Lo sai benissimo che non intendevo questo, volevo semplicemente essere gentile con te. E poi, ragiona, non hai nessun altro posto sicuro dove andare..." rispose Lucius massaggiandosi le tempie per lo sforzo dovuto all'imposizione di stare calmo.
Narcissa esplose in una risatina nervosa, e dopo qualche minuto tornò ad assumere la posizione di accusa nei confronti dell'uomo. "Ah, davvero? Adesso vuoi essere gentile? Beh, sarebbe la prima volta che non ti prendi gioco di me!" piano piano, implacabile, Narcissa stava arrivando al nocciolo della questione, che non aveva esposto prima per puro orgoglio: il bacio che si erano scambiati alla festa e che Lucius aveva definito una copertura.
Ora l'uomo seppe che non avrebbe più potuto contenersi, l'irritazione aveva raggiunto ormai l'apice, e questo era più che sufficiente a farlo esplodere. "Qual è il problema, Narcissa? Avanti, dimmelo, perchè, perdonami, io non riesco davvero ad arrivarci! Che cosa vuoi? Sii chiara una volta per tutte e smettiamola con questa messa in scena" urlò, mentre la vena del collo si era ingrossata e pulsava per la rabbia sfogata.
Per un attimo Narcissa fu presa in contropiede dalla sua reazione così improvvisa e assurda. Serrò la mascella e fece un passo verso di lui, come se ad un tratto avesse demolito la barriera che lei stessa aveva innalzato contro di Lucius.
"Beh è evidente che sicuramente per te non c'è niente che non va. Per te è assolutamente normale baciare una donna e dirle che era solo una scusa! Sono io quella che lo trova strano, ovviamente" ringhiò assumendo una posizione di difesa, incrociando le braccia al petto. Lucius si passò una mano sul viso per imporsi un contegno, visto che qualcuno poteva udirli se avessero alzato troppo la voce. Ciò nonostante, il suo umore non era migliorato, anzi, la frase di Narcissa non aveva fatto altro che aggiungere legna al fuoco di rabbia che scoppiettava dentro di lui. "Beh, mi sembra che non ti sia dispiaciuto affatto, ho visto come rispondevi ai miei baci, come ti scioglievi tra le mie mani!" sibilò con tutta l'arroganza che possedeva, a un centimetro dalla bocca di lei. Narcissa avvampò all'istante di vergogna, perchè le parole di Malfoy erano assolutamente innegabili, ma riuscì ugualmente a reagire. Fu l'istinto che la animò, prima che lei potesse rendersi conto di ciò che stesse facendo. La sua mano lasciò l'impronta sul volto dell'uomo in un sonoro schiaffo, facendolo voltare leggermente per l'impatto. Poco dopo gli occhi le si velarono di lacrime di umiliazione, ma le trattenne, mentre lo guardava torva.
"Non avresti dovuto farlo, era una serata perfetta, e tu l'hai rovinata..." sussurrò lei con voce rotta, prima di voltarsi e lasciargli solo quelle appassionate parole. Si smaterializzò più velocemente che potè, e quando ricomparve in una strada, si abbandonò al muro, mentre si concedeva un pianto liberatorio. Quelle che le scorrevano sul volto erano lacrime di rabbia, ma non si sarebbe arresa. D'ora in poi avrebbe proseguito senza Lucius, e in un modo o nell'altro sarebbe riuscita ad uscire da quella situazione. A breve i suoi genitori, tornando, l'avrebbero aiutata, ma per adesso poteva contare soltanto su se stessa, e sull'aiuto di un amico. Fu così che ferita, confusa e stanca, si incamminò per Spinner's End, speranzosa di trovare un pò di conforto.



Spazio Ringraziamenti: Dopo questo allegrissimo capitolo possiamo anche kedavrizzarci da soli! Vabbè su, dopo lo scorso capitolo così intenso ce ne voleva uno abbastanza drammatico... Sto seriamente valutando l'idea di farli morire tutti alla fine... Muahahhaha, no, sarebbe troppo sadico ^^ Ok, stare al mare in un posto isolato mi fa decisamente male :) Non perdetevi il prossimo capitolo perchè... beh, ci saranno delle evoluzioni (si, mi sto fissando con i giochi dei pokèmon u.u) Bene, è ora che la smetto con le fesserie e ringrazio coloro che mi seguono con costanza e affetto:
BekkaMalfoy, Giuliii, Lily_Cissy, ayumi_L P e r l a e francyslytherin. Grazie mille!!!!
La vostra Cissy burlona ;)

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Capitolo 10
*** Severus ***


nv10 10. Severus



"Proteggi Narcissa al posto mio Severus, ma senza che lei lo sappia, per favore..." 

Le ultime parole lasciate da Lucius ancora rimbombavano nella testa di Piton, provocando mille punti interrogativi che si moltiplicavano senza sosta. L'arrivo dell'uomo in casa sua l'aveva stupito, nonchè incuriosito, soprattutto perchè Lucius non aveva motivo di venire a chiedere aiuto proprio a lui, e per di più per una faccenda che riguardava una ragazza. Già, l'amore.
Severus sospirò con stanchezza, pensando all'unica persona che aveva davvero amato nella sua giovane esistenza, e che ora apparteneva ad un altro uomo, sebbene non si fossero ancora sposati.
L'amore non faceva per lui, si era detto più volte: non era riuscito a tenersi stretto la donna che amava, l'aveva allontanata con il suo orgoglio, e adesso era troppo tardi. Sospirò nuovamente, e, sebbene gli costasse fatica aiutare l'amico in questioni d'amore che gli bruciavano il cuore, l'avrebbe fatto perchè forse Lucius era ancora in tempo per recuperare Narcissa.
Fu così che quando intravide fuori dalla finestra la testa bionda della ragazza che si avvicinava spaurita, non rimase più di tanto colpito, anzi, era preparato a quella venuta.
Si alzò immediatamente, e si recò alla porta per farla entrare prima che qualcuno la potesse vedere. Narcissa sobbalzò alla vista dell'uomo, ma fu solo un attimo, perchè poi il suo viso si distese nel riconoscere un volto amico.
"Severus!" esclamò lei in tono di liberazione, correndo ad abbracciarlo con un'enfasi che lasciò sorpreso l'uomo, che evidentemente non era abituato a quelle manifestazioni di affetto così calorose. Piton, imbarazzato, si liberò immediatamente dall'abbraccio, come se fosse pericoloso sfiorare la donna che Lucius amava. "Narcissa... vieni, entra, prima che scoprano che sei qui" sussurrò Severus guardando con circospezione l'esterno. Poi, chiusa la porta, con la bacchetta in mano pronunciò qualche incantesimo di protezione, per rendere invisibile l'abitazione.
La donna intanto era entrata, e aveva iniziato a tormentarsi le mani con nervosismo, nonostante si sentisse al sicuro lì. Però sapeva che Lucius era amico di Severus, gliel'aveva detto proprio quest'ultimo, e intuiva che Malfoy si sarebbe recato là al più presto per prendere accordi con lui, ammesso che non l'avesse già fatto.
"Scusa se sono venuta qui a quest'ora ma... ecco, non avevo nessun altro a cui rivolgermi di cui mi potevo fidare. Vedi, mi trovo in una situazione difficile, e tu sei l'unico amico che conosco" iniziò lei, guardandolo con sincerità negli occhi.
Piton distolse lo sguardo da lei, mettendosi a sedere e invitando l'ospite ad imitarlo. 
"Lo so, Narcissa, so tutto, non c'è bisogno che tu mi spieghi la situazione. Vedi, sono stato io ad informare Lucius del pericolo che stavi correndo" la interruppe fissando con imperturbabilità la parete di fronte. Narcissa non riuscì ad impedirsi di sgranare gli occhi a quella notizia. Questo voleva dire che anche Severus faceva parte di quella faccenda, e che molto probabilmente anche lui era un Mangiamorte. Non se l'era aspettato da un uomo come Piton, non l'avrebbe mai e poi mai sospettato, perchè era convinta di conoscerlo a fondo. E invece i suoi occhi continuavano a vederlo come il ragazzino timido e riservato conosciuto a scuola, invece che come un uomo giovane che stava forgiando il suo carattere.
"Quindi tu sei... sei..."
"Un Mangiamorte" completò per lei Severus, guardandola con estrema sincerità.
Narcissa deglutì come se le avessero appena detto di avere un ragno velenoso in testa, poi prese a camminare avanti e indietro con agitazione. Perchè tutti ora avevano deciso di diventare Mangiamorte? Cos'era, un'assurda moda indossare delle maschere ed eseguire gli ordini di un uomo che aveva progetti oscuri? Sospirò con rassegnazione, intuendo che ormai non poteva nulla contro quel Lord Voldemort, visto il successo che vantava in così poco tempo.
"Non ti biasimo se non ti senti al sicuro, visto ciò che raccontano su di noi, ma vedi, sono solo voci. Noi perseguiamo un obiettivo molto più sublime del semplice andare in giro e spaventare la gente. Certo, alcuni lo fanno soltanto per accrescere la propria notorietà, per fanatismo, ma Lucius ed io siamo alimentati dalla pura ambizione di un mondo migliore" spiegò Piton versando del vino elfico in due bicchieri, e porgendone uno alla donna, che lo prese con esitazione.
Lei bevve un sorso per cercare di calmarsi, ma la verità era che il discorso di Severus l'aveva allarmata: nei suoi occhi aveva letto la stessa convinzione di Lucius, solo meno fremente.
"Io mi fido di te, Severus, è solo che non capisco tutto questo entusiasmo, non lo comprendo affatto. Mi sento come l'unica adulta circondata da bambini che impazziscono per un giocattolo che io non desidero" sospirò avanzando di qualche passo fino al divano, sedendosi.
"Questo perchè ancora non hai sentito parlare il Signore Oscuro, il suo progetto è indirizzato esclusivamente ai Purosangue, perciò credo che ti interesserà prima o poi"
Narcissa preferì non proseguire quel discorso, voleva sapere, piuttosto, ciò di cui Piton era a conoscenza sull'uomo che voleva ucciderla.
"Severus, hai detto di sapere qualcosa riguardo all'assassino..." iniziò accarezzando distrattamente il bicchiere con un dito.
L'uomo si sistemò sulla poltrona, e ponderò bene le parole da usare prima di rispondere alla sua ospite.
"Sembra che siano invischiate più persone in questa faccenda, primo fra tutti il signor Blanche, un mago influente in società che gestisce clandestinamente un traffico di oggetti oscuri. E' lui che ha ordinato la tua morte ad un mediocre sicario, che però è stato ucciso qualche giorno fa... E ora il signor Blanche sta cercando un altro uomo da ingaggiare per il suo progetto, a meno che non l'abbia già trovato. Il problema si è presentato quando Lucius è rimasto coinvolto..." Severus non terminò la sua spiegazione perchè Narcissa era intervenuta, tanto era sconcertata, e l'aveva interrotto.
"Come... Lucius
?"  la donna, colta dalla sorpresa, non era riuscita a trattenersi, e ora, con gli occhi sgranati, aspettava che l'amico continuasse, nonostante la sua interruzione.
"Si, ecco, è stato Lucius ad uccidere il sicario, non perchè fosse a conoscenza del piano di Blanche, ma perchè gli era stato ordinato dal Signore Oscuro, in quanto questo Greenwood gli aveva recato offesa. Beh, siamo al limite del comico se penso che ora Blanche sta cercando l'assassino del suo assassino, in modo da ingaggiarlo al suo posto, e quella persona è Lucius. Per questo appena l'ho saputo l'ho avvisato del pericolo che stavate correndo. Qualcuno potrebbe aver visto la scena del delitto, e collegare l'assassinio ai Mangiamorte" Piton intanto si era alzato, e si stava versando dell'altro vino elfico nel bicchiere.
La ragazza, quando aveva udito che Malfoy aveva ucciso, aveva rabbrividito, perchè per il periodo in cui era stata in sua compagnia si era quasi dimenticata della sua vera natura. Eppure non aveva paura di lui, bensì paura per lui, per ciò che gli sarebbe potuto accadere, per quello che sarebbe potuto diventare. Scosse la testa cercando di non far viaggiare la mente in pensieri oscuri, e si concentrò su tutta la faccenda, cercando di ricordare se aveva conosciuto o no quel Blanche. Per quanto si sforzasse, però, gli risultava assolutamente anonimo, come un qualsiasi altro nome sconosciuto.
"Io...io non ho idea del perchè quell'uomo voglia uccidermi, davvero. Questa situazione si sta complicando, e non voglio coinvolgere troppe persone. Non c'è un modo per tenere fuori Lucius, per impedire che si intrometta?" quella richiesta le era uscita spontanea, e prima che se ne potesse rendere conto l'aveva già formulata. La verità era che teneva a Malfoy, e l'ultima cosa che desiderava era che gli accadesse qualcosa di male, nonostante fosse ancora in collera con lui.
A Severus sfuggì un sorriso, convinto che niente avrebbe potuto tenere fuori Lucius. Se lo conosceva bene, a quest'ora era già ad indagare su Blanche per cercare di incastrarlo. "Temo di no, Narcissa, è molto determinato, difficilmente qualcuno è mai riuscito a smuoverlo dalle sue decisioni. In ogni caso, qui sei al sicuro, e sarà meglio che tu rimanga a dormire a casa mia questa notte, ho un'altra stanza già pronta. Non preoccuparti, sono tuo amico e ti do la mia parola che non ti accadrà nulla" le promise sorridendo debolmente.
"Severus...io ti ringrazio davvero, non potrei avere un amico migliore di te" gli disse riconoscente, mentre gli sorrideva a sua volta con sincerità.
Imbarazzato da quelle parole, l'uomo si voltò e le mostrò la camera in cui lei avrebbe dormito, poi, uscì, e Narcissa lo sentì entrare in un'altra stanza. Finalmente, dopo quel giorno così intenso e carico di avvenimenti, poteva riposarsi.
Quando la donna si stese sul letto non le sembrava vero di poter avere un pò di pace. Chiuse gli occhi, conscia che il sonno l'avrebbe rapita in pochi minuti. Ripensò alle parole di Severus, a quell'uomo che voleva ucciderla e perchè, ma prima che potesse darsi delle risposte, si addormentò, entrando nella realtà dei sogni, e lasciando al di fuori di essa tutti i problemi che la opprimevano.





Spazio Ringraziamenti: Et voilà ecco il seguito! Come state mie care lettrici? Vi siete godute le vacanze? Io mi sto tristemente rendendo conto che tra poco è settembre, e si rinizierà tutto daccapo. T.T Come farò? Bah, per ora è meglio non pensarci, altrimenti mi rovino anche il poco tempo rimasto... Passando al resto, grazie di cuore per continuare a seguirmi sempre, nonostante il caldo e le ferie ^^ siete davvero tutte formidabili <3 la storia ormai sta per svoltare, non dico il perchè, ovviamente, sarà una sorpresa! Dovrete leggere con i vostri occhi e sapere :D stavolta però parto avvantaggiata perchè già so cosa scrivere nel prossimo capitolo, così, appena ho un ritaglio di tempo mi fiondo al pc e continuo, promesso! Ok, bando alle ciance e ciancio alle bande, non finirò mai di ringraziarvi una per una, per sostenermi con gioia ed entusiasmo, vi sono grata *_*
Perciò, auguro a tutte voi,
BekkaMalfoy, Giuliii, Lily_Cissy, ayumi_L P e r l a e francyslytherin, di passare questi giorni in allegria e serenità.
Au revoir!
Cissy :)


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Capitolo 11
*** Buio ***


nv11 11. Buio



Quando Narcissa si svegliò, ringraziò il cielo che fosse già giorno. La notte infatti, le aveva procurato solo incubi che avevano tutti il volto del suo assassino sconosciuto. Nonostante ciò, però, ora che aveva recuperato buona parte delle forze poteva affrontare con maggiore lucidità l'intera faccenda. Quello che le premeva di più ora era trovare finalmente Regulus per evitare di dover disturbare ulteriormente Severus, e, visto che sua sorella era tornata, probabilmente era a conoscenza di dove si trovasse il cugino.
Fece per alzarsi, in modo da controllare che ora fosse, ma notò che c'era un foglio indirizzato a lei sul comodino, e sul bordo del letto c'era una specie di fagotto piegato. Prese il foglio di carta elaborata, e il suo cuore sussultò quando vide la sigla elegante di Lucius in basso a sinistra. Accigliata, iniziò a leggere le poche parole con una curiosità dilagante:

Dobbiamo parlare. Incontriamoci a Nocturn Alley a mezzogiorno, indossa l'abito che il mio elfo domestico ti ha lasciato sul letto, e porta con te il pugnale che ti ho mandato, per ogni evenienza.
Se non verrai sarò io a cercarti, e ti troverò, perciò a te la scelta.
Ah, tanto per essere chiaro: gradirei che tu venissi da sola.

Lucius


Narcissa restò a bocca aperta di fronte alla freddezza e al glaciale tono imperativo che trasudava quella breve lettera. Era evidente che Lucius era furioso, e forse la ragazza ne intuiva anche la ragione. Probabilmente era rimasto infastidito dal fatto che lei aveva rifiutato di dormire a villa Malfoy mentre invece aveva accettato l'offerta di Severus. Un sorrisetto soddisfatto le era spuntato sulle labbra rosee, perchè effettivamente un pò l'aveva fatto per vendicarsi della storia del bacio.
L'unica cosa che invece procurava rabbia a lei, era il fatto che Lucius si stava comportando come un fidanzato geloso, quando invece aveva espressamente dimostrato di non avere un concreto interesse per lei. E poi l'autorità con cui aveva scritto quel messaggio la lasciava di stucco: era semplicemente assurdo che Malfoy si comportasse così, visto che non era interessato seriamente a Narcissa; ma allora perchè agire in quel modo? In ogni caso, l'avrebbe saputo di lì a poco, visto che era quasi mezzogiorno. Per un attimo le balzò in mente l'idea di non presentarsi all'appuntamento, giusto per far arrabbiare ancora un pò Lucius, ma, nonostante il pensiero fosse molto allettante, decise che sarebbe stato meglio recarsi di sua spontanea volontà.
Si alzò per prendere il vestito e se l'appoggiò addosso per esaminarlo meglio. Era un abito piuttosto impegnativo, categoricamente nero perchè avrebbe dovuto nasconderla da occhi indiscreti, aveva una leggera scollatura sul seno che lasciava scoperte le clavicole. Aveva un mantello incorporato che si allacciava alla gola, e il tessuto, essendo di velluto, era molto morbido. Le maniche lunghe finivano a triangolo a metà tra l'indice e il medio, e la gonna le arrivava alle caviglie.
Adagiò il vestito sul letto per osservare il pugnale, e il sopracciglio sinistro le si alzò automaticamente in un segno di derisione: a cosa le sarebbe servito usare un'arma babbana quando possedeva una bacchetta? Forse Lucius pensava che lei non era in grado di difendersi con la magia? Ciò nonostante, mossa dalla curiosità, prese in mano la fodera e sguainò il pugnale.
La lama affilatissima era nera, ed era talmente lucida da sembrare diamante, l'elsa d'argento aveva incisi alcune rune antiche che Narcissa non seppe tradurre al primo impatto. Era indiscutibilmente un oggetto assai pregiato, e tutto sommato non le sarebbe dispiaciuto portarselo appresso, anche se considerava come sua prima difesa la bacchetta, naturalmente.
Si tolse il vestito blu a malincuore, e indossò l'abito nero con una strana esitazione. Era assurdo, ma quella veste le metteva soggezione, come se contenesse qualcosa di pericoloso. Scacciò via i pensieri negativi e si vestì, stupendosi del fatto che Lucius conoscesse alla perfezione la sua misura. Senza volerlo, arrossì vistosamente, e si guardò strizzata in quell'abito che le dava un'aria piuttosto intrigante. Così non sarebbe affatto passata inosservata, si disse, imbarazzata dalla scollatura non troppo generosa, ma che comunque non aveva mai azzardato.
Le stava benissimo, nonostante lei si sentisse più che a disagio all'interno di esso, come se fosse appartenuto alla sua peggior nemica. Prese il pugnale e si legò i lacci della fodera a mò di cinta attorno alla vita.
Aprì la porta della stanza e notò che Severus, appena la vide, le scoccò uno sguardo sconcertato, come se si fosse messa addosso un vestito da pagliaccio. Lei si imbarazzò ancora di più, e lo salutò con lo sguardo puntato verso la piccola libreria.
"Narcissa dove stai andando?" le chiese con il solito tono di voce impassibile, ma la donna capì che in quella domanda c'era l'implicito imperativo di rimanere a casa.
"Devo vedermi con Lucius a Nocturn Alley, mi ha chiesto di incontrarci" rispose lei con semplicità, riuscendo finalmente a fissarlo negli occhi.
Fu Piton stavolta ad abbassare lo sguardo, come se avesse compreso il motivo di quell'incontro.
"D'accordo, forse è meglio che ti accompagni, non è prudente..."
"No, Severus, devo andarci da sola" lo interruppe Narcissa con gentilezza. Avanzò di qualche passo e sperò che lui non insistesse, anche se la sua espressione era interdetta.
"Ti manda da sola in quel luogo sapendo il pericolo che corri... Non riesco a credere che il suo orgoglio sia arrivato a tanto" affermò Piton con amarezza, come se sapesse cosa Lucius rischiava di perdere.
"Di cosa parli?" domandò la ragazza accigliandosi.
"Ti ha fatta seguire dal suo elfo domestico e ha saputo che stanotte hai dormito qui, ed è furioso perchè pensa che sia successo qualcosa..." l'uomo non riuscì a completare la frase per quanto gli suonava assurda l'ipotesi di una storia tra lui e Narcissa. Per lui era come una sorella minore, e di certo non era lei, nonostante la sua bellezza, ad avere il volto dei suoi sogni.
La donna, corrucciatasi, strinse le labbra in segno di leggera rabbia. Lucius stava veramente esagerando, e lei doveva assolutamente fermarlo.
Salutò l'amico bruscamente e, quando si calò il cappuccio sul volto, uscì, smaterializzandosi pochi passi dopo.

Nocturn Alley le apparve più grigia del solito quella mattina. Forse era il senso di fastidio con cui era partita da Spinner's End a filtrare negativamente l'ambiente circostante.
Gettò qualche occhiata attorno a lei, ma non riuscì a trovare Lucius nei vicoli deserti. Istintivamente, posò una mano sulla bacchetta e l'altra sull'elsa del pugnale per farsi coraggio.
Dove doveva andare? Le stradine le sembravano tutte uguali, e odiò Malfoy per averla fatta arrivare fin lì.
Sbuffò più volte prima di avviarsi verso una strada a caso, e proprio mente iniziava a camminare, qualcuno la trascinò via per un braccio, coprendole con una mano guantata la bocca. Per lo sgomento, Narcissa sgranò gli occhi, cercando disperatamente di raggiungere con una mano il pugnale o la bacchetta, ma il panico e l'uomo sconosciuto la bloccarono. Non riusciva a vederlo, poichè egli l'aveva attaccata da dietro, e con una mano le teneva strette entrambe le braccia, con l'altra, le serrava la bocca.
Narcissa cercò inutilmente di scalciare, e tentò perfino di urlare, ma l'impostore era troppo forte.
Si mossero così di qualche passo, poi si fermarono, e la ragazza udì un rumore pesante di mattoni. Disperata, pensò a quanto fosse stata stupida a non valutare l'ipotesi che quella poteva essere una trappola.
Stranamente, l'uomo la lasciò andare, gettandola con forza per terra. Solo ora capì dove si trovavano: era una specie di stanzino fatto di pareti di mattoni. Narcissa afferrò subito la bacchetta, e la puntò contro il suo aggressore, ma rimase impietrita nel momento in cui osservò la sua faccia. Ovviamente era coperta, ma indossava una maschera bianca, la stessa dell'uomo che aveva sognato la notte prima che l'incubo diventasse realtà. Ansimante, la donna lo fissò con odio e paura.  L'altro la guardava immobile, il suo fisico scolpito si poteva intravedere anche attraverso i vestiti. Era giovane, e dannatamente forte.
Quando egli fece un passo verso di lei, la donna pronunciò l'incantesimo istintivamente, senza rendersi conto di ciò che aveva fatto. Sulla spalla dell'uomo si era formato un taglio rosso abbastanza profondo, e lui, preso dalla collera, si avventò su Narcissa strappandole di mano la bacchetta. Lei gridò con tutto il fiato che aveva, ma l'aggressore senza volto le premette su naso e bocca un fazzoletto, e presto le difese di Narcissa si allentarono, mentre lei piano piano perdeva conoscenza. Odiò con tutto il cuore quell'essere, ma sorrise maligna perchè era riuscita a ferirlo, e percepiva la sua rabbia.
Dopo gli ultimi tentativi di ribellione, chiuse gli occhi contro la propria volontà, entrando nel buio più profondo.


Spazio Ringraziamenti: Se ho scritto questo capitolo è stato solo per disperazione. Mi trovo in un periodo nero, e l'unico modo per rilassarmi è scrivere, leggere e stare un pò in compagnia. Mi dispiace se sarò poco presente in questi giorni, o se non sarò molto allegra, il fatto è che proprio non ce la faccio. Era solo un modo per avvisarvi che se non sono come sempre gioiosa, c'è un motivo vero. Non voglio assolutamente divulgare la mia sofferenza, altrimenti non si chiamerebbe così. So che mi siete vicine, e vi ringrazio tutte per seguirmi con tanta costanza. Ciò non mi impedirà di continuare la storia, non ho assolutamente intenzione di abbandonarla. Dico solo che andrò un pò a rilento... Grazie per la comprensione e per l'affetto che mi dimostrate ogni volta.
Cissy

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Capitolo 12
*** Risveglio ***


nv12 12. Risveglio





Quando Narcissa tornò presente a se stessa, si sentiva come se fosse stata schiantata ripetutamente. Era sdraiata su qualcosa che non sapeva ben definire e la testa le doleva da morire, ma apparte questo il suo corpo era intatto.
Il ricordo dell'aggressione ingombrò la sua mente con prepotenza, offuscando qualsiasi altro pensiero. Aveva avuto paura, tutto era accaduto con una velocità tale che definirne i particolari era impossibile. Aveva come la sensazione che non tutta la situazione fosse della sua portata, come se ci fosse qualcosa che ignorava involontariamente.

Mosse leggermente la mano destra per cercare la bacchetta, e quando la trovò la strinse con forza. Aprì lentamente gli occhi quasi come avesse paura di guardare l'ambiente circostante. Nel momento in cui però riconobbe il luogo, sospirò, e sentì la paura scivolarle via dal corpo, lasciandole un leggero senso di tranquillità.

Stranamente, senza sapere la ragione, si trovava alla Testa di Porco, su una delle panche vicino al bancone. Come ci era arrivata? Mille domande cominciarono ad affollarle la mente, spingendola a tirarsi su. A fatica, si mise a sedere guardandosi attorno. Il pub era deserto, fatto abbastanza insolito per quel luogo che di solito brulicava di gente.
Chissà, forse qualcuno l'aveva soccorsa, oppure Lucius l'aveva trovata... La curiosità cominciò a galoppare senza darle tregua, e provò ad alzarsi, ma le gambe erano ancora troppo deboli. Mentre si arrendeva all'idea di indagare, la porta si aprì, ed entrò il proprietario in persona, Aberforth Silente. Narcissa sobbalzò leggermente, quell'uomo le aveva sempre messo un pò di inquietudine fin da quando era piccola, ma non sapeva dire esattamente perchè. La somiglianza col fratello era abbagliante, nonostante i lineamenti del preside di Hogwarts fossero nettamente più dolci.
Il barista le lanciò uno sguardo indagatorio, poi, andò a rifugiarsi dietro al bancone, sempre tenendo gli occhi sulla donna.
"Lei è la signorina Black" constatò con una punta di sorpresa, mentre iniziava a pulire un boccale vuoto di Burrobirra.
La ragazza annuì, stupendosi sempre di più dei modi di fare freddi dell'uomo.
"Signor Silente, io... mi chiedevo perchè sono qui" iniziò lei con voce insicura.
Aberfoth si lasciò sfuggire una risatina ironica. "Ah beh, se è per questo, non lo so nemmeno io. So dirle, però, che qualcuno l'ha portata qui, qualche ora fa. Era svenuta in una stradina a Notturn Alley, e un passante ha deciso bene di soccorrerla e di farmi una visitina. Non è un posto per una ragazza, Notturn Alley" sentenziò con amarezza sistemando delle bottiglie di Whisky Incendiario.
Narcissa si sentì profondamente colpevole, ma cercò di concentrarsi sull'argomento, senza lasciare che il barista la facesse sentire ulteriormente a disagio.
"Senta, io ho bisogno di tornare a casa, perciò..." iniziò, ma fu subito anticipata dall'uomo, che si allontanò dal bancone e si diresse verso una finestra.
"A questo ho già provveduto io, ho avvisato sua sorella, dovrebbe essere qui a momenti... oh, eccola" sentenziò mentre osservava fuori attraverso il vetro. Un sollievo enorme travolse Narcissa, che era più che felice nel sapere che avrebbe visto un volto amico. Si alzò con fatica, e quando ebbe saggiato che le sue gambe erano in grado di sostenerla, si precipitò fuori dal locale, andando in contro a Bellatrix. Quest'ultima, appena le fu vicina, iniziò a sommergerla di domande sulla sua salute, mostrandosi evidentemente preoccupata. "Si può sapere che cosa è successo? E' da ieri sera dopo la festa che ti cerco! Quando Piton mi ha detto che eri con lui mi sono calmata, ma poco fa mi hanno chiamata dicendomi che ti hanno trovata a Notturn Alley, eri svenuta. Direi che ci sono parecchie cose di cui mi devi parlare, Cissy" affermò con una severità che assumeva spesso quando voleva rivendicare il ruolo di sorella maggiore. Narcissa abbassò lo sguardo con aria colpevole, poi le parole le sfuggirono dalla bocca, una ad una, finchè quella confessione forzata non divenne un vero e proprio sfogo. Le raccontò tutto, partendo dalla storia dell'assassino che la perseguitava fino alla lettera di Lucius, senza tralasciare il minimo dettaglio.
Man mano che la sorella le riferiva ogni cosa, il volto di Bellatrix si scurì di preoccupazione, e cominciò a capire quanto fosse grave la situazione. La sua sorellina, il fiore che tutti contemplavano e ammiravano aveva ispiegabilmente un nemico, e anche terribilmente potente. In realtà quel resoconto sembrava più un giallo ben scritto, e l'intera faccenda aveva qualcosa di assurdo, e anche diabolico. "Perciò è evidente che adesso sei braccata, sei in trappola, e l'assassino lo sa. Non sei riuscita a vedere il volto del tuo aggressore?" indagò intuendo già la risposta della sorella.
"No, aveva una maschera bianca, ho visto solo gli occhi...erano grigi" sussurrò Narcissa spaventata da quel particolare che in effetti l'aveva terrorizzata più di tutta la faccenda nel suo complesso.
Bellatrix contorse le labbra in una smorfia di disgusto che l'altra le aveva visto sulla bocca numerose volte quando si era ritrovata in compagnia di Mezzosangue e Maghinò.
"Ma Cissy, queto significa che..." iniziò, ma fu subito interrotta con veemenza dall'altra donna.
"Lo so quello che vuoi dire, ma è assurdo, non può essere stato Lucius!"
"Perchè no? Sai quante persone hanno gli occhi grigi? Pochissime, e tra l'altro anche la lettera riconduce a lui! Potrebbe averti teso una trappola, potrebbe averti ingannato sin dall'inizio, tutto torna" affermò la maggiore mentre il cervello lavorava svelto.
"Che cosa stai dicendo? Non può essere stato lui, non è lui, ne sono più che sicura. Ha avuto altre occasioni per uccidermi, momenti in cui eravamo soli, non l'ha fatto. Sono assolutamente certa della sua innocenza" sentenziò con durezza Narcissa, più che convinta che la sua tesi era dalla parte della ragione.
"Come lo sai?"
"Mi fido di lui"
Bellatrix sbuffò, afferrando al volo che Narcissa era coinvolta sentimentalmente, e che non ragionava razionalmente.
"Ascoltami bene Cissy: Lucius è un Mangiamorte, è addestrato a mentire, a tradire e a fare il tutto con la massima discrezione, è finora l'unico che conosceva bene i tuoi spostamenti. Tutti gli indizi riconducono a lui, non dico che non mi sembra strano che lui abbia fatto una cosa del genere, tende a concentrarsi su crimini più teatrali, però non possiamo escludere che sia stato lui"
Narcissa scosse la testa, non credendo ad una sola parola pronunciata dalla sorella. Bellatrix  non riusciva a capire: la sua non era un'ostinazione insensata, era una vera e propria certezza che aveva sentito sbocciare nel suo cuore. Ci avrebbe scomesso la sua stessa vita, Lucius era innocente.
"Bisogna indagare, ma prima di farlo abbiamo bisogno di tornare a casa. Tranquilla, è protetta da mille incantesimi grazie al tuo amico Piton" stabilì la maggiore, diventando padrona della situazione. Narcissa annuì debolmente, mentre pensava con angoscia a Lucius. Dov'era? Perchè non si era presentato per sapere come stava? Queste e altre infinite domande sgorgavano senza pausa dalla mente della donna, lasciando dietro di loro una scia d'inquietudine.
Quando si smaterializzarono per poco Narcissa non si spaccò, tanto era distratta dai suoi ragionamenti.
Bellatrix aveva detto la verità, la loro amata villa era letteralmente coperta da incantesimi di ogni genere, e questo lasciava intravedere lo zampino di Severus. Quando la sorella minore lo vide in piedi accanto alla porta gli sorrise velocemente, mentre la maggiore non lo degnò neppure di uno sguardo. "Ora puoi andartene" intimò Bellatrix con aria annoiata, mentre apriva la porta. Severus, sordo all'ordine della donna, le bloccò il passaggio con un gesto risoluto, provocando lo sdegno della ragazza. "Non lascerò Narcissa da sola, non è prudente, un cervello e una bacchetta in più vi possono servire" affermò l'uomo con la solita impassibilità, sotto la quale stavolta si nascondeva una fermezza mai posseduta prima.
Le labbra di Bellatrix si arricciarono in un'espressione contrariata, ma poi si disse che non avevano tempo da perdere, tantomeno con Piton. Perciò si limitò a scoccargli un'occhiata d'assenso ed entrò nella dimora con passo deciso, seguita da Severus.


L'ombra si muoveva con frustrazione nei vicoli della periferia, maledicendosi ad ogni passo. Non è possibile, il mio tentativo è fallito, ero a tanto così... Per la rabbia sferrò un calcio ad un ciottolo, che rotolò qualche metro più in là, frantumandosi ad ogni colpo. La figura si arrestò all'improvviso, addossandosi al muro. Non poteva lasciarsi prendere dall'ira, doveva essere lucido e ragionare quel poco che bastava per architettare un altro piano, che funzionasse magari. Ho avuto l'occasione di ucciderla un milione di volte negli ultimi giorni, come a quella stupida festa, l'avevo in pungo, eppure...la sua bellezza mi ha accecato. Devo farlo, devo riuscirci, è una questione di onore.
Sogghignando riprese a camminare, gli occhi grigi che scrutavano le stradine con diffidenza. Era stanco, aveva bisogno di uccidere, di prendere vita e non renderla più. L'omicidio era l'unico suo motivo per continuare a condurre la sua esistenza.
Si leccò le labbra inaridite dalla sete di vendetta che lo divorava ogni giorno di più, lasciandogli nemmeno un attimo di tregua. La caccia sarebbe continuata, ma stavolta non avrebbe fallito. Per una volta nella sua vita, si sarebbe sentito padrone del mondo, invincibile e grande sopra ogni cosa. E suo padre si sarebbe rimangiato ogni parola sbagliata che gli aveva rivolto.
Uccidendo si sentiva potente e immortale, e l'immortalità è il desiderio di tutti gli uomini, sebbene ognuno la brami in diversi modi.



Spazio Ringraziamenti: Eccomi qui con il seguito! Prima di passare ai ringraziamente singoli, volevo davvero dirvi che vi sono immensamente grata per la disponibilità, l'affetto e la comprensione che mi avete dimostrato. Siete speciali, e ve lo dico con il cuore in mano <3
Francyslytherin: Si, beh in effetti non riesco proprio a concepire una storia d'amore tra Severus e Narcissa O. o, no, l'idea è a dir poco agghiacciante! Chissà se ho sconvolto qualche teoria scrivendo questo capitolo xD spero di no, anche se mi diverte vedere che vi ingegnate così tanto per cercare una soluzione!! Questo vuol dire che ti piace davvero la storia e ciò non può far altro che farmi piacere. Grazie per tutto, per i commenti, per le parole di conforto ^^ Un bacio :)
Lily_Cissy: Anche se ti ho già ringraziato via e-mail lo faccio anche qui, perchè ho apprezzato davvero tanto quello che mi hai detto! Probabilmente non sono così forte come Cissy, o forse mi manca qualcosa per essere pienamente meno debole, una cosa che Cissy ha: Lucius. Però non mi lamento, ho voi che siete così calorose! Aspetto di avere il tuo parere, anche se temo di deludere le aspettative, visto che questo capitolo non è come forse ve lo aspettavate. Ok, basta con i film mentali e lascio a te la parola ;) Un bacio ^^
ayumi_L: eeh lo so, la gelosia tira brutti scherzi! Il fatto è che Lucius ha un carattere un pò particolare xD ma è proprio il suo lato misterioso che mi piace! sconvolta dal capitolo? Voglio sapere ogni tua impressione, e spero vivamente di non essere caduta nel banale, ma se è così, allora giuro che lo riscriverò! Grazie per il sostegno, per le parole, e per il tempo che mi hai dedicato nonostante io fossi una perfetta sconosciuta :) Un bacio ;)
BekkaMalfoy: Bekkaaaaa! Ok, decisamente il ringraziamento a te sarà il più informale xD Si, tu sei la mia luce! ("e... Luce!") xD ok passiamo alla storia! Ti ho colpito? eeh? ora magari ti ho sconvolto tutti i tuoi piani e mi odi... O_O hai visto che Cissy è sana e salva? E ora ti starai chiedendo perchè quel tipo l'ha rapita... eeh quante domande a cui non posso rispondere! XD anche sotto tortura non rivelerò niente, mi dispiace dovrai leggere e aspettare che Lupin e tutti gli altri diano meno da studiare! Volevo anche far dire a Bellatrix :"carpe diem e trota domani" ma la freddezza di quella battuta che QUALCUNO ha fatto avrebbe rovinato tutto... Ook, sto sforando! grazie Bekka, grazie di essere sempre accanto a me, di sostenermi e di insultare Lupin xD Ti voglio beneeee! <3 <3 <3
Giuliii: Giuliiii dove sei finita? (in verità ti ho visto l'altro giorno, shhh) come stai? spero bene!aaaaah vampiri è fighissimaaaaaaaaaaaaaa! pretendo il seguito ora, immediatamente, perciò a te la scelta, o me lo decanti davanti a scuola o lo scrivi rapidissimamente e me lo invii via mail! Ti è piaciuto il capitolo? Dimmi tutto ogni cosa, anche se ti ha fatto schifo xD
Ti voglio beneeee <3 <3 <3

La vostra Cissy :)


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Capitolo 13
*** Una visita inaspettata ***


nv 13 version3 13. Una visita inaspettata                             




Ma forse c'era ancora una piccola possibilità che la trappola da lui tesa avrebbe riscosso successo.
In realtà non aveva mai sperato nel piano architettato all'ultimo quella mattina a Diagon Alley, però forse proprio questo sarebbe stato la sua carta vincente. L'assassino doveva solo aspettare, presto la preda sarebbe caduta nelle sue mani, e allora si sarebbe vendicato, avrebbe dato sfogo  alla rabbia accumulata in tutti quegli anni. Sorrise malignamente mentre entrava nel suo covo, una specie di bugigattolo babbano abbandonato ormai da mesi. Nel frattempo avrebbe organizzato un altro piano, giusto per assicurarsi un'ottima riuscita. Il locale in cui era entrato non era granchè spazioso, ma era più che sufficiente per la progettazione delle sue malefatte.
Avrebbe avuto poche ore per organizzare il tutto, ma la sua mente lavorava veloce, e si adattava anche a tempi stretti. Sentiva l'eccitazione precedente ad un omicidio pulsargli nelle vene, e già credeva di poter sentire l'odore del sangue inebriargli le narici. Sorrise di nuovo, consapevole della vicinanza del suo obiettivo, e percepì il sapore della vittoria sulle labbra sottili. Gli occhi grigi scrutarono con soddisfazione una boccetta vuota sul tavolo, fulcro del piano realizzato a Diagon Alley. Doveva solo aspettare un giorno, e poi il liquido verde precedentemente contenuto nella bottiglietta avrebbe contribuito alla sua vincita. Era vicinissimo alla meta, e a quel punto qualsiasi minimo errore sarebbe stato fatale.


Non appena Narcissa entrò nella dimora della sua famiglia, una sensazione di sollievo la pervase dolcemente. Era stata via soltanto qualche giorno, eppure quel luogo le era mancato più di qualsiasi altra cosa. Era come se avesse il potere di annullare ogni tipo di affanno, e in quel periodo era esattamente ciò di cui aveva bisogno. Adesso si sentiva anche meno scoraggiata, e aveva ritrovato quel pò di volontà necessaria per proseguire. Udì i passi di Severus e Bellatrix attutiti dall'enorme tappeto all'ingresso e solo in quel momento si rese conto di quanto si sentisse più forte con loro al suo fianco. Bisognosa di un pò di riposo, la donna salì le scale per raggiungere la sua camera e distendersi quel poco che bastava affinchè la sua mente si liberasse da tutti i pensieri che l'avevano oppressa in quei giorni. Quando entrò nella sua stanza fu inondata da un fresco profumo di rosa che aveva dimenticato durante quelle ore di assenza. Era come se il tempo passato con Lucius avesse stravolto la sua vita, e adesso si sentiva come un'estranea che non riconosce le proprie cose. In effetti tutti gli eventi accaduti in quei giorni avevano dato una svolta alla sua esistenza e avevano contribuito al suo processo di maturazione interiore. Per altri la venuta di Malfoy avrebbe significato una maledizione, in quanto i guai le erano piombati addosso dal momento in cui aveva iniziato a frequentarlo, ma in realtà lei non aveva mai concepito nessuno di questi pensieri. Da quando aveva conosciuto Lucius si sentiva più responsabile, più viva, era come se lui avesse scosso la rigidità e la timidezza che le impedivano di sbocciare.
Sarebbe stato bello riabbracciarlo, anche solo vederlo per un attimo e accertarsi che stava bene. Sospirò rassegnata adagiando il mantello sulla sedia in legno e si sedette fissandosi nella specchiera. Era da tanto che non lo faceva, così sussultò lievemente quando si ritrovò ad osservare il suo volto. Era diversa, i segni del suo mutamento interiore venivano manifestati anche all'esterno, ma questa consapevolezza non la spaventava affatto. Ricordò l'ultima volta in cui si era specchiata: era stato un pò di tempo prima, quando si era risvegliata dopo l'incubo notturno e aveva scoperto che qualcuno le aveva reciso una ciocca di capelli durante il sonno. Sbattè le palpebre ripetutamente mentre ricordava il suo volto spaurito di allora e non fece a meno di provare tenerezza per se stessa. Non che ora fosse diventata una donna matura su due piedi, solo gli avvenimenti recenti l'avevano in qualche modo plasmata, e aveva assunto maggiore consapevolezza di sé.
Si alzò quando sentì parlare qualcun'altro oltre a Bellatrix e Piton al piano inferiore. Avrebbe fatto volentieri una bella doccia rigenerante, ma la curiosità agì per lei, muovendole le gambe giù per le scale. Non appena riuscì a distinguere chiaramente la voce e a riconoscerne il proprietario, si precipitò per le scale piena di gioia. Quando lo vide non riuscì a trattenersi tanta era la contentezza di rivederlo: Regulus si ergeva in tutta la sua elegante figura e la guardava sorridente.
"Reg!" esclamò Narcissa gettandogli le braccia al collo. Il ragazzo per lei non era semplicemente un cugino, bensì il fratello minore che non aveva mai avuto, qualcuno di più piccolo da proteggere e amare. Erano sempre stati inseparabili, avevano condiviso tutte le estati e le feste assieme e il loro legame era qualcosa di talmente puro che entrambi lo conservavano come un bene raro. Rimasero abbracciati per qualche minuto e poi toccò a Bellatrix salutare l'ospite. Tra loro due invece c'era un semplice e freddo rispetto reciproco, qualcosa che si addiceva più a conoscenti che a parenti.
"Come hai fatto a trovarci?" domandò Narcissa dando voce ai suoi pensieri. Regulus le strinse una spalla con delicatezza prima di risponderle e quando lo fece incantò i presenti col suo tono vellutato. "Le protezioni di questa casa non funzionano con i Black, ma devo ammettere che non è stato facile trovarvi, ero già passato a cercarvi qui, ma non ho avuto successo"
Mentre raccontava gli ultimi avvenimenti la donna più giovane lo osservò attentamente: anche lui era notevolmente cresciuto, i capelli neri e mossi gli conferivano un'aria tremendamente affascinante e Narcissa per un attimo immaginò le dita di una fanciulla sconosciuta che li accarezzavano, e tale visione le procurò una leggera fitta di gelosia materna. Era alto, snello e carismatico, sostanzialmente tutte le caratteristiche che avevano permesso alla dinastia Black di distinguersi nella banalità delle altre famiglie nobili. La loro eleganza era sempre stata famosa, ma avere un esempio concreto di tale bellezza era molto più strabiliante, era come se non fosse nella loro natuta essere rozzi.
"Vado a prenderti qualcosa da bere cugino, sei pur sempre un ospite" esclamò Bellatrix dirigendosi verso l'ampia cristalliera alle loro spalle. Regulus approfittò di quell'attimo di distrazione per sussurare qualcosa all'orecchio di Narcissa. "Devo parlarti al più presto in privato, si tratta di Lucius" bisbigliò in fretta, non lasciando tempo di replicare alla donna, che lo guardò come se le avesse rivelato qualcosa di sconcertante. Severus parve accorgersene e fissò con un'espressione interrogativa il giovane Black.
Narcissa era turbata, mentre i presenti conversavano avvertiva qualcosa di pesante opprimerle il petto. Era preoccupata per quello che il cugino le avrebbe confidato. Lucius stava bene? Era ferito? Per un attimo immaginò la peggiore delle ipotesi concretizzarsi: Lucius era in pericolo, e lei non poteva fare niente in quanto ormai era troppo tardi.
Chiuse gli occhi con forza per evitare che certi pensieri si insinuassero nella sua mente, ma la sensazione di soffocamento non cessò, anzi il respiro le si fece più affannoso e un sentore di nausea cominciò a bloccarle la gola.
"Cissy, ti senti bene?" le domandò suo cugino mentre gli altri le indirizzavano sguardi preoccupati. Lei scosse leggermente la testa e sussurrò che aveva bisogno di stendersi in camera sua. Il senso di malessere era aumentato vertiginosamente, mentre la vista iniziava a sgranarsi e le orecchie a fischiare. Riuscì con grosso sforzo ad alzarsi, ma nel momento in cui fu in piedi la testa le girò tremendamente e le gambe cedettero, facendola accasciare come un involucro vuoto. Regulus fu rapido a prenderla prima che cadesse sul pavimento e la sollevò sulle braccia con estrema facilità, dirigendosi nella stanza di lei preceduto da Bellatrix che lo guidava al piano superiore. Narcissa si sentiva soffocare e il panico le attanagliava le viscere mentre la portavano di fretta in camera sua. Si sentiva paralizzata, come se un crampo generale l'avessse immobilizzata. Non riusciva a respirare e si portò una mano allo sterno convulsamente, sentendo un bruciore insopportabile arderle il petto. Avrebbe voluto tossire, ma si sentiva troppo debole per farlo, e così si ritrovò priva di ossigeno senza poter fare nulla.
La distesero sul letto e quando credette che sarebbe svenuta per l'assenza di aria, improvvisamente rinsavì, respirando finalmente a pieni polmoni. Guardò incredula prima Bellatrix che teneva un pugnale in una mano e poi uno squarcio che aveva diviso a metà il suo corsetto, permettendole di inspirare. Sotto il corpetto tagliato la sottoveste trasparente lasciava intravedere le linee del seno e della cassa toracica che si allargava e restringeva a scatti, mentre il suo respiro si stava regolarizzando.
"Quante volte devo ripeterti di non stringerti troppo il corpetto? Guarda cosa succede a seguire la moda!" sbuffò la sorella maggiore cercando di alleggerire la situazione. Si passò una mano sui capelli per sistemarli e si lasciò andare ai piedi del letto di Narcissa, che recuperava ogni attimo trascorso in mancanza di ossigeno. Si sentiva tremendamente debole, nonostante il dolore e la sensazione di oppressione al petto fossero svaniti. I corsetti non le avevano mai dato problemi, anzi, li adorava a tal punto da indossarli spesso senza rovinose conseguenze. Chissà, magari la tensione accumulata in quei giorni aveva contribuito ad aumentare il carico emotivo che l'aveva sopraffatta proprio in quel momento. Si disse che non aveva importanza, visto che ormai tutto era passato, eccetto la stanchezza.
"Ci hai fatto prendere un grosso spavento, vado a chiedere a Severus se può somministrarti qualche pozione in grado di ridarti un pò di forze" si offrì Regulus facendole l'occhiolino affettuosamente. Narcissa lo guardò uscire e poi posò gli occhi su sua sorella che si tirava su, mettendosi a sedere. "Sarà il caso che ti cambi, prendi un vestito che non ti dia problemi. Ti aiuto" le disse alzandosi e cingendole la vita con un braccio per sostenerla. La ragazza si lasciò guidare docilmente fino all'armadio da cui scelse un abito blu semplice e privo di corsetto.
Una volta sola in bagno, quando si guardò allo specchio notò qualcosa di strano sullo sterno nascosto dal tessuto trasparente della sottoveste. Se la sfilò e rimase nuda, mentre gli occhi esaminavano lo sterno, proprio dove aveva creduto di aver visto un livido. E in effetti c'era una leggera ombra scura nello spazio tra i due seni, vicino al cuore, esattamente dove aveva avvertivo quel forte bruciore che le aveva mozzato il fiato. Non appena si girò di profilo la macchiolina scomparve, e anche quando tornò in posizione frontale la sua pelle era perfettamente rosea.
Corrugò le sopracciglia con fare interrogativo e si disse che probabilmente aveva avuto un'allucinazione, magari dovuta alla precedente mancanza di ossigeno. Si infilò il vestito senza mai distogliere lo sguardo dal petto, ma l'ombra non ricomparve.
Decise di non dare molta importanza a quell'evento: dopotutto, era stato solo uno stupido corsetto che le aveva compresso i polmoni. Si sentì già sollevata e cercò di cambiare la sua espressione leggermente allarmata in una più tranquilla.
Si, era solo colpa di quel maledetto corsetto, ora ciò che contava era parlare con Regulus e cercare di uscire al più presto da quell'incubo.





Spazio Ringraziamenti: Non avete idea di quanto mi dispiaccia aver postato così in ritardo. Prendetevela con i miei professori che in quest'ultimo periodo mi hanno caricata come pochi! Ho avuto un mese di inferno, credetemi, ma ora sono qui tutta per voi per dedicarmi alla mia storia. Spero che ci siate tutti e che non mi abbiate abbandonata, ho bisogno di voi!! Finalmente sono in vacanza e vi prometto che aggiornerò molto prima adesso che ho due settimane tutte per me... Non vedo l'ora di sentire i vostri pareri, anche perchè questo capitolo mi ha causato non pochi problemi visto che ne ho ideato e scritto tre versioni diverse O.O da incubo! Passo ai saluti singoli e per ora vi auguro un Natale gioioso e speciale! ^_^

ayumi_L: Ooh grazie, sembri una delle poche convinta dell'innocenza di Lucius, avrai ragione?
Sono contenta di aver trasmesso l'affetto che Bellatrix e Piton provano per Narcissa senza mai snaturarli. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto anche se vi ho fatto aspettare tanto, e di questo mi dispiace perchè so che mi avrai odiato, però davvero mi hanno sommersa di studio in questo periodo terribile... E vabbè, acqua passata per ora, per fortuna. Ti ringrazio ancora e ti faccio tanti auguri di Buon Natale ^^ Un bacio! :D
Giuliii: Giuli Giuli Giuliii! Grazieeeee *_* amo ritrovarmi recensioni chilometriche, perchè vuol dire che hai impiegato tanto tempo per rispondermi, il che non può far altro che farmi piacere! :D Oooh grazie, non mi merito tutti questi complimenti, diciamo che cerco di rendere al meglio ogni capitolo, anche se non so se quel meglio mi riesce sempre! Per fortuna ci sei tu che in quanto scrittrice mi comprendi! Aaah a proposito, ciò mi fa venire in mente che ancora non ho letto il capitolo successivo di vampiri e per questo (mi dispiace Bekka u.u) non posso dire chi è meglio tra i personaggi. Ma tanto non esprimerò mai il mio giudizio u.u vabbè questo era un messaggio implicito che ti chiedeva sognante di inviarmi il prossimo capitolo di vampiri visto che è NATALE! ahahah quanto sono crudele! No, vabbè io ci ho messo una vita per pubblicare, tu hai tutto il tempo che vuoi :D Con ciò ti lascio e ti sollecito a vederci al più presto perchè devo darti il mio regalino e poi ti devo stritolare per bene u.u un abbraccio da Hagrid! Ti voglio bene <3
Francyslytherin: Ma grazieeee! Ooh che carina che ti scervelli per trovare una soluzione! Io non mi esprimo, lascio a voi la parola anche perché sennò non c'è minimamente gusto. Avrei voluto scrivere un capitolo più natalizio ma purtroppo non ci azzeccava nulla con il corso della storia e così ho deciso di scrivere i ringraziamenti in verde e rosso!! (si, adoro il Natale u.u) bene, detto questo ti ringrazio infinitamente e spero di non farti aspettare troppo, anche se mi farò perdonare prossimamente, promesso :D Buon Natale!
BekkaMalfoy: Bekkaaa! Aaah leggendo le tue recensioni me la taglio anche a distanza di tempo! sei un genio della comicità, io l'ho sempre detto! aaah finalmente relaaaax! volevo farti un ringraziamento speciale perchè hai stimolato la mia mente creativa con mille discorsi, perciò se sono riuscita a finire questo capitolo è anche grazie a te che mi hai dato lo spunto. Ok, ora non ti fomentare! XDD aah ho vinto due volte di seguito a mercante in fiera! mamma mia, potenza pura. ok, torniamo alla storia xD ma perchè i ringraziamenti a te non hanno mai senso?! bah, sarà che le mille cose da scriverti che mi vengono in testa risultano poi: ahahjfancwjdjecn! figo, potrei inventarmi una lingua! Grazieeeee di tutto, di ascoltarmi quando sono in crisi per i capitoli, di riuscire sempre a farmi ridere (anche quando prendi in giro Lupin XD a proposito, devo raccontarti delle cose)  e di essere lì con quella tua solita faccina sbaciucchina a dirmi :"scrivi, scrivi, cissy, scrivi" senza la tua pulce nell'orecchio mi darei all'ippica. Oddio ho scritto "scrivi" due volte, mi sto elisizzando O.O vabbè, tutti pazzi per amore mi fa male, questo è ormai vario e ovvio come dici tu! Bene, ho finito la serie di cavolate da inserire, quindi ti saluto e come dice Silente, Hasta la Vista! Ti voglio beneeeeeeeeeeee e Buon Natale pieno di cocchetti che ti ha dato mamma ^_^ <3 <3
LilyCissy: Oooh che bello hai sempre qualcosa di bello da dirmi, spero che sia così anche per questo capitolo! Grazie mille, mi dispiace averti fatto aspettare così tanto, però come ho già detto prima è stato per motivi di forza maggiore, non avevo neanche il tempo di dormire abbastanza, pensa un pò! comunque, sono contenta che nonostante questo tu mi recensisca sempre con affetto ^^ grazie, davvero i tuoi commenti sono così dolci e delicati che mi fanno molto piacere :D dimmi cosa ne pensi di questo capitolo, non può far altro che migliorarmi per il prossimo u.u Buon Nataleee e un bacio grande!



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Capitolo 14
*** La prova ***


nv 14 14. La prova





Quando Narcissa uscì dal bagno vide suo cugino in piedi vicino al letto con un bicchiere di cristallo in una mano, mentre lo sguardo vagava chissà dove oltre l'ampia finestra. Fu lei a distoglierlo dai suoi pensieri, avanzando verso di lui. Quest'ultimo si ridestò all'istante, sincerandosi della sua salute. Narcissa fece un gesto di noncuranza e si sedette sulla poltrona accanto al comò, guardando suo cugino con preoccupazione. "Sto bene, è stato solo quello stupido corsetto, piuttosto, tu dovevi dirmi qualcosa di urgente che riguardava Lucius" disse cercando di mascherare la sua apprensione verso un uomo verso cui dopotutto non avrebbe dovuto mostrare alcuna premura visti gli eventi appena passati.
"Bevi prima questa, è una pozione che mi ha dato Severus per farti acquisire un pò più di forze, sarai spossata" suggerì il ragazzo porgendole il bicchiere contenente un liquido trasparente.
Narcissa seguì il consiglio e svuotò in un sorso la pozione dolciastra, poi rivolse gli occhi azzurri di nuovo a Regulus, impaziente di sapere.
"Da qualche giorno sono sulle tracce di Lucius, il Signore Oscuro era preoccupato per la sua assenza, perchè non rispondeva al richiamo del Marchio che aveva effettuato subito dopo la sua scomparsa. E' avvenuta subito dopo che io l'avevo visto un pò di giorni fa, avevate litigato da poco ed era parecchio amareggiato, da come parlava si capiva quanto sei importante per lui.
Mi aveva raccontato tutto ciò che era accaduto quando eravate stati insieme, e anche del fatto che c'è un sicario in giro che aspira alla tua morte. Mi aveva confidato che gli avrebbe dato la caccia finché non l'avrebbe trovato, ma pensavo che stesse delirando, che non faceva sul serio. Era sconvolto, non potevo immaginare che qualche ora dopo se ne sarebbe andato davvero. Adesso non so dove sia, ma prima che me ne andassi mi ha chiesto di proteggerti a qualunque costo
.
C'è anche una cosa che devo farti vedere, Cissy, potrebbe significare qualcosa come potrebbe non valere nulla. L'ho trovato quando mi sono recato in casa sua per scrupolo".
Regulus prese un plico di fogli che aveva precedentemente posato sul comò e lo porse a Narcissa muovendosi fluidamente.

Lei lo afferrò all'istante con crescente curiosità, ma non appena i suoi occhi si adagiarono sul primo foglio si sentì mancare. Lesse in fretta le prime righe e poi con un'espressione confusa guardò il cugino che la incoraggiò a proseguire.
Non era possibile. Le iridi azzurre correvano veloci sulle frasi, mentre lei avvertiva il terreno franare sotto i suoi piedi. Quei fogli contenevano tutte informazioni su di lei, e il primo aveva allegata anche una sua foto. La sua mente continuava a non capire, e il caos si era impadronito di lei, annebbiando qualsiasi tentativo di ragionamento. Si lasciò scivolare sul pavimento e spostò lo sguardo su suo cugino che si fissava le mani intrecciate con un'espressione grave. Gli occhi della donna cercarono i suoi, ma quando quelli neri li incontrarono non resistettero e si abbassarono nuovamente.
"Mi spieghi cosa significa? Sembra un mio curriculum molto dettagliato....io non riesco a comprendere cosa ci facesse a casa di Lucius..." cominciò lei coprendosi il viso con le mani per cercare di placare il senso di panico che la attanagliava completamente. L'uomo si alzò, la tirò su nonostante lei opponesse resistenza e la fece sedere sul letto in modo che si calmasse.
"Sono nozioni sui tuoi spostamenti e sulle tue normali abitudini, in sostanza sei descritta in queste pagine con cura maniacale. Ma c'è dell'altro, vai alle ultime pagine"
C'era dell'altro? Narcissa non sapeva se sarebbe stata in grado di sopportare oltre, ma si fece coraggio, non poteva mollare proprio adesso dopo tutto quello che era successo. Poggiò il plico sulle gambe e iniziò a sfogliare con frenesia, finchè Regulus non la bloccò e le indicò una riga. "Guarda" le disse "qui la scrittura sembra interrompersi e inoltre questi ultimi fogli non fanno parte del plico originario, sono stati aggiunti posteriormente da qualcuno" le fece notare intelligentemente, mentre il cervello di lei lavorava veloce. In effetti quelle pagine non erano della stessa calligrafia dello scrittore precedente, sembravano piuttosto degli appunti presi di fretta da qualcun altro. Quelle annotazioni occupavano non più di tre fogli e quando Narcissa si soffermò sulle parole finali, il suo cuore perse un battito. Lì era descritto il tentato omicidio con il mobile precipitato che non l'aveva colpita solo grazie all'intervento di Lucius. L'assassino aveva preparato tutto con la massima cura, occupandosi minuziosamente di ogni singolo passaggio. Il cuore della donna riprese il suo battito regolare nonostante i suoi occhi si muovessero sulle lettere in una corsa disperata. Gli appunti si interrompevano là, il secondo ipotetico scrittore probabilmente aveva deciso di smettere con quella specie di diario, oppure aveva cessato di appuntare per cause di forza maggiore.
C'era qualcosa che non tornava, però, in quanto l'aggressione avvenuta a Notturn Alley era posteriore all'interruzione grafica del probabile sicario. "Non riesco a capire perchè si sia fermato..." constatò la donna ad alta volce sperando che l'uomo conoscesse la risposta alla sua domanda. "Lo ha ucciso Lucius per ordine del Signore Oscuro" rispose Regulus lapidario stringendole una spalla per darle coraggio. Del resto non poteva evitare di dirle direttamente quello che sapeva, non avevano tempo e soprattutto sarebbe stato più doloroso posticipare quella rivelazione.
Un sottile gemito trovò modo di uscire dalla bocca di Narcissa prima che lei potesse bloccarlo. Le sembrava tutto così surreale: il muro di convinzione dell'innocenza di Lucius veniva continuamente attaccato dall'esterno e lei non sapeva più come fortificarlo. Ha ucciso. Di nuovo, forse. Chissà quante altre volte l'avrà fatto. Già, ma stavolta è diverso, l'ha fatto per te, per proteggerti  le suggeriva una voce interiore confortante che seguì ciecamente.
"Quello che mi sfugge è il motivo della fuga di Lucius, in realtà è la sua scomparsa ad incriminarlo più di qualsiasi altra prova" affermò Regulus portandosi due dita sulle labbra con fare pensoso.
"Lo so che quello che salta agli occhi è che Lucius sia colpevole, ma io so che non è così, dobbiamo soltanto riavvolgere tutti gli eventi e rintracciare il dettaglio che potrebbe fare la differenza e che ora non ci sovviene" disse Narcissa alzandosi in piedi per meditare meglio tra la confusione generale che vi era nella sua mente.
Regulus la guardò in modo strano, come se non si fosse aspettato quella sua reazione così risoluta e determinata. In cuor suo la pensava anche lui come sua cugina, ma aveva paura di tutte quelle prove contro Malfoy. Non era mai stato uno che si lasciava trasportare dalla cecità del cuore in modo da oscurare la ragione, però temeva che in quella circostanza avrebbe fatto esattamente quello. C'erano troppi indizi e prove confusi che rendevano la faccenda ancora più intrecciata. Osservò la donna davanti a lui camminare avanti e indietro, mentre cercava di appigliarsi a qualsiasi considerazione che scagionasse il suo uomo. Le fece per un attimo tenerezza quella sua cugina che era sempre stata ritenuta come il gioiello inestimabile di famiglia, e che invece ora dimostrava di possedere anche una determinazione non comune.
D'un tratto Narcissa si bloccò come se fosse stata folgorata da un'illuminazione, poi si rivolse a Regulus con un lampo di speranza negli occhi chiari. "Hai detto che il Signore Oscuro ha usato il Marchio per chiamarvi subito dopo la scomparsa di Lucius, giusto? In che cosa consiste di preciso questo richiamo?" gli domandò respirando velocemente per l'emozione.
Il ragazzo le spiegò senza riuscire a capire dove voteva andare a parare. "Durante i primi anni da Mangiamorte è impossibile sfuggire alla chiamata del Signore Oscuro, si avverte un dolore insopprimibile che ti costringe a piegarti al volere del tuo padrone: è come ricevere più frustate su tutto il corpo, è il segno dell'obbedienza eterna. Il richiamo non è qualcosa che può essere ignorato, è pura persuasione che ti costringe a seguirlo inevitabilmente, e inoltre dura finchè il servo non si dirige dal padrone. Lucius è stato l'unico a non essersi presentato" un malsano fervore brillava negli occhi neri dell'uomo, sicuramente in maniera meno esasperata di altri che idolatravano il Signore Oscuro come se fosse un dio.
"Perciò Lucius ancora sta soffrendo?" gli chiese ulteriormente avvicinandosi leggermente.
"Si, diciamo che avverte scosse a tratti, come se fosse la ripercussione di una ferita"
Narcissa si voltò di scatto tormentandosi le mani mentre il suo cervello tirava le conclusioni. "Ma certo... Non può essere stato Lucius ad aggredirmi a Notturn Alley quel giorno visto che il richiamo è stato attuato non appena lui è scomparso, ovvero subito dopo la nostra lite. Io poi sono andata da Severus e il giorno dopo mi è arrivata la lettera da parte di Malfoy, che a questo punto sarà stata un falso, e l'aggressione è avvenuta proprio poche ore dopo. L'aggressore non ha esitato nemmeno per un attimo e poi era incredibilmente forte. Ti rendi conto? Questa è una prova fondamentale!" ragionò ad alta voce, sentendosi sempre più vicina alla verità. Regulus si fece influenzare dal suo entusiasmo e scattando in piedi concluse veloce. "Perciò deve esserci qualcun altro che ha preso il posto dell'assassino e che ha agito in modo tale che la colpa ricadesse su Lucius! Sei assolutamente geniale, cugina!" sorrise dandole un bacio fraterno sulla fronte. Lei gli strinse le mani sollevata, poi cercò di concentrarsi di nuovo cercando di trovare una soluzione per Lucius. "Devo parlare al più presto con l'elfo domestico di Malfoy, lui saprà sicuramente qualcosa, ma non ci andrò da sola, mi serve Kreacher, puoi chiamarlo?"
Inizialmente Regulus la guardò spiazzato da quella richiesta, ma poi acconsentì e dopo qualche secondo l'elfo si presentò al loro cospetto con il suo solito sonoro crac. La donna lo precedette prima che iniziasse a elencare pregi e lodi infiniti ai suoi padroni scandendo un ordine ben preciso. "Kreacher ho bisogno che tu mi porti a Villa Malfoy, è molto importante" poi si rivolse al cugino che non era totalmente convinto di lasciarla andare sola. "Tu non preoccuparti, Regulus. Dobby mi ha già vista una volta, mentre tu per lui saresti uno sconosciuto e rischieremmo di tornare a mani vuote. Inoltre Kreacher è un elfo, perciò se dovesse accadermi qualcosa sarebbe in grado di smaterializzarsi in fretta e portarci entrambi salvi a casa"
Il ragazzo la prese per un braccio e la costrinse a fissarlo negli occhi preoccupati. "Giurami che starai attenta e che non farai niente di stupido, non voglio perderti, cugina" le intimò con una severità che lei non gli aveva mai letto nello sguardo.
"Te lo giuro" gli rispose con semplicità baciandogli una guancia. Poi afferrò il mantello ignara del fatto che Regulus avesse lanciato un'occhiata di ammonimento al suo elfo, che non appena comprese, strinse la mano a Narcissa e si smaterializzò con lei, lasciando il ragazzo solo in quella stanza pregna della recente scoperta.





Spazio Ringraziamenti: Avete visto che tempismo? Non ve l'aspettavate, eh? Io l'avevo promesso però, perciò ho mantenuto la parola data ^^ Ormai mi duole ammetterlo, ma siamo agli sgoccioli! Forse il prossimo capitolo sarà l'ultimo, o forse il penultimo, devo ancora decidere. Intanto vi avviso, tanto ho già tutto scritto in testa, però mi dispiace concludere questa fic, mi ci ero affezionata ormai! Bene, dopo i deliri iniziali passo ai ringraziamenti per le vostre bellissime recensioni <3
BekkaMalfoy: ti va bene questo colore? sorvolando il fatto che tu hai avuto l'onore che tu sai, grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee <3 che bello che bello recensione mEEEga! aaah così mi piaci! Hai visto che il tuo Lucius è innocente? come potevo fargli fare l'assassino, suvvia, non ucciderebbe neanche un drago in miniatura! ooh e tutto sembra rose e fiori, invece! spero di non essere troppo cruenta per il prossimo capitolo, eppure mi vengono in mente solo immagini crudeli. Mmmh si, mi sa che finisco in bellezza :D troppa dolciuria in queste fic! già mi viene tristezza a pensare che non dovrò più aggiornare "l'enigma", mi ci ero affezionata, sai? è come una specie di figlia ^^ ok, sto monologando e tu dirai "e cosa me ne importa?!" . però tanto ho mille milioni di idee in mente, quindi non esaurirò il mio genio del male così in fretta! Sarebbe figo pubblicare queste storie, chissà se me lo fanno fare... e ora sto immaginando jo che mi punta un coltello alla gola perchè ho osato profanare i suoi personaggi O.O forse è meglio bruciare quest'idea, va! ooh chissà quante volte ripeterai "Lucius è innocenteeee, visto, visto??" nella recensione, non so immaginarmelo nemmeno io! Vabbè dai, come dice silente, ti lascio con "hasta la vista" e ovviamente "iiigor" xD ti amoooooooooooooooooooooo e grazie per le tue parole luuunghe e confortanti <3 <3
Francyslytherin: nooo! tu parti e ti perdi il seguito e forse la fine??? giura che poi non mi dimenticherai! giura! (sembro regulus xD) scherzo, siamo in vacanza, divertiti quanto vuoi ^^ stavolta ci ho messo molto meno e il capitolo grazie al cielo non mi ha causato problemi, sarà perché sapevo cosa scrivere e verso la fine la situazione diventa sempre meno difficile da descrivere! aaah credo che questo capitolo abbia soddisfatto almeno tutti, visto che Lucius è buono... su, è Natale, non potevo fargli fare l'assassino! spero di averti chiarito le idee, e forse placato anche la fantasia che galoppava all'impazzata. Buone feste e grazie di aver commentato anche questo capitolo :D un bacione!
Ayumi_L: si, beh in effetti ho messo in crisi tutti con questa storia di Lucius, però ora sapete qual è la verità, non ci sono più dubbi! Si, lo so, sono sparita senza avvisare, il fatto è che ero letteralmente sommersa da libri (e ci sono testimoni u.u) quindi non ho avuto proprio il tempo. Mi sono fatta perdonare però, eh, niente panico! grazie mille perché non ti perdi un capitolo, sei molto affettuosa ^^ un bacio grande e ancora Buone Feste :D
Giuliii: aaah spero di non averti fatto aspettare troppo col mio squillo! non è da me aggiornare così presto (come ha detto Bekka u.u) però l'ho fatto perché ve lo siete meritato tutte, e io dovevo farmi perdonare in qualche modo della mia assenza! non so quando posterò l'ultimo o il penultimo, perché sarò un pò impegnata tra cene, scampagnate e ancora cene! (sono una donna di mondo, io!) tu, invece, cara testolina rossa, potresti scrivere, eh! non mi puoi lasciare in sospeso fino alla fine dell'anno (visto che manca poco!!) ma non voglio forzarti u.u basta, parliamo della tua recensione: grazieeeeeeee <3 sono contenta che tu ti stia fomentando, perchè fomenti anche me che sono abbastanza scialla quando pubblico! nonostante i miei doveri da elfa sono riuscita a ringraziare tutti come si deve, e a dire al mondo che Lucius non è un assassino (o, almeno, lo è solo quando serve) come ci sei rimasta? mi disp, bella aveva torto, aah si, io me la immagino sempre che cammina figa ancheggiando come una modella perché... boh mi sa di donna formosa e sensuale! e ovviamente folle e unica nel suo genere ^^ adoriamo bella per questo. Ok, basta inneggiarla u.u guardate me, guardate me che sono più figa. ok, scusa, attimo di egocentrismo andato in fumo velocemente. Che dire di altro? Grazie infinite e buon tutto <3
Lily_Cissy: diciamo che non ho preso alla lettera il tuo "prenditi pure tutto il tempo che vuoi" in quanto stavolta ho fatto molto ma molto presto! si, piccolo regalino di Natale :D sei contenta? Lucius è scagionato, ma chissà cosa accadrà nel prossimo capitolo che ancora non so se sarà l'ultimo, ma dettagli, meglio vivere alla giornata xD ooh hai visto che carini Regulus e Narcissa che si vogliono bene come dei fratelli? io amo Reg, è molto affascinante e interessante! (e non si era notato da come l'avevo descritto u.u) grazie per seguirmi fedelmente e regalarmi i tuoi commenti. Sono curiosa di sapere cosa pensi di questo capitolo, chissà quanto dovrò aspettare! (scherzo, ovviamente!)
Grazie ancora e Buone Feste! Un bacio :D

La vostra Cissy-Sherlock <3




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Capitolo 15
*** L'ultima sfida ***


nv 15 15. L'ultima sfida

Premetto che questo non sarà l'ultimo capitolo, bensì ci sarà un epilogo. Non ho messo nessun ringraziamento perchè voglio dedicarmici interamente alla fine. Posso solo dirvi che se mi sono commossa a questo punto, è anche perché questa storia non avrebbe avuto senso se non ci foste state voi a leggerla. Perciò, grazie infinite, siete le mie prime lettrici e vi porterò per sempre nel cuore.




Quando Villa Malfoy si stagliò davanti a Kreacher e Narcissa, quest'ultima avvertì la medesima sensazione della prima volta in cui aveva visto quello splendore. Dovettero affrettarsi perché aveva iniziato a piovere leggermente, e il cielo grigio carico di nuvole non prometteva affatto buon tempo. Bussarono alla porta con una certa fretta e per qualche secondo alla ragazza venne il dubbio di aver fatto un viaggio a vuoto, in quanto non si percepiva nessun rumore dall'interno. Ma non poteva arrendersi a quell'idea: dopotutto aveva solo una flebile speranza come ancora di salvezza. Aspettarono cinque buoni minuti prima di picchiare nuovamente sul legno liscio del portone. Stavolta furono più fortunati: una figura minuta aprì di poco e li scrutò con un'aria torva. La donna cercò di assumere la faccia più amichevole di questo mondo, nonostante fosse pervasa da un'ansia incontenibile. Dobby parve riconoscerla, perchè le rughe sulla fronte si distesero, e il volto dell'elfo si rilassò vistosamente.
"Sono Narcissa Black, non so se ti ricordi di me, sono un'amica del tuo padrone. Puoi farci entrare?" domandò Narcissa immaginandosi la reazione di sua sorella se avesse sentito con quale tono si era rivolta ad una creatura indegna come quella.
Infatti anche Dobby e Kreacher la fissarono increduli, e questo contribuì ad incrementare la quantità già notevole di imbarazzo. L'elfo si limitò a scostarsi per permettere il loro passaggio e poi richiuse la porta alle loro spalle. "Se cercate il p-padrone, lui non è in casa. E' andato via! E Dobby non ha potuto fermarlo perché Dobby è un incapace, esattamente come ha detto il padrone! Oh, se il padrone vedesse che Dobby ha fatto entrare degli estranei in casa sua..." piagnucolò la creaturina sbattendo ripetutamente la testa contro la parete. La ragazza lo fissò disgustata: odiava il modo di parlare e punirsi che avevano gli elfi, così incomprensibile e snervante. "Fermati! Voglio parlare con te del tuo padrone. Tu saprai qualcosa riguardo alla sua scomparsa, vedi, sono molto preoccupata per lui e voglio aiutarlo" gli spiegò assumendo un tono più autoritario di quello che aveva usato in precedenza.
L'elfo parve riscuotersi, e si asciugò le lacrime con il lembo della sua veste malconcia. "Dobby non sa niente! Dobby deve soltanto pulire la casa della nobile famiglia Malfoy perchè così deve essere! Dobby è nato per fare questo, Dobby ama servire il padrone..." seguitò con un tono servizievole e altamente irritante. Narcissa smise di ascoltarlo e si guardò attorno: doveva trovare lo studio di Lucius, quell'elfo non le sarebbe stato minimamente di aiuto se avesse continuato a elencare lodi senza senso. Si diresse a caso verso la prima porta che individuò, e la aprì mentre veniva inondata dalle proteste acute di Dobby che aveva iniziato a sbraitare senza controllo. Per poco non l'avrebbe assalita se Kreacher non le si fosse parato davanti, facendole scudo. "Stupido elfo! Mi farai perdere solo tempo, lasciaci in pace e stai al tuo posto, come ti ha ordinato il tuo padrone" ringhiò la donna alzando il mento con fierezza, poi si rivolse a Kreacher, addolcendo la sua voce. "Tu puoi rimanere qui, controlla che Dobby non intralci i nostri piani, io ho solo bisogno di informazioni, torno tra poco..." garantì entrando nello studio e chiudendosi la porta alle spalle. Non appena mise piede nella stanza, un delicato odore di pelle si inoltrò nelle sue narici, calmando i suoi nervi tesi.
Ad una prima occhiata distratta non si era accorta di essere contornata da un caos generale, che regnava incontrastato.
Sembrava che un tornado avesse investito senza pietà tutto ciò che si era trovato davanti, lasciando i resti della sua furia in ricordo del suo passaggio. Non c'era assolutamente nulla che fosse al suo posto: libri adagiati scompostamente per terra, una bottiglia di Whisky Incendiario rovesciata sul pavimento, le tende stracciate in alcuni punti come fossero state aggredite dalle unghie di una tigre e infine il tappeto palesemente spostato. Narcissa s
i avvicinò cauta cercando di non lasciarsi influenzare da quel disastro, e si appellò a tutta la determinazione che aveva per non permettersi di abbandonarsi alla disperazione.
Si guardò attorno rapidamente per scegliere il punto d'inizio delle sue indagini e scelse di cominciare dalla scrivania stracolma di scartoffie. Lucius non era il tipo da tenere un taccuino su cui appuntare i suoi piani, questo Narcissa l'aveva intuito, però di sicuro aveva organizzato la fuga in qualche modo e magari in mezzo a quel disordine disarmante c'era la risposta che cercava.
Si avvicinò ulteriormente per esaminare meglio i blocchi cartacei sparsi sul mobile, ma essi erano solo lettere scritte con noiosi ghirigori. Nella fretta di scartare tutta la carta inutile, un foglio cadde dalla scrivania sul tappeto, costringendola ad alzarsi per raccoglierlo. Durante il breve tragitto accade qualcosa di strano e fulmineo, che lasciò la ragazza letteralmente senza fiato. Di colpo il pavimento franò sotto i suoi piedi e la donna precipitò nel vuoto per qualche secondo. Non ebbe neanche il tempo per aprire la bocca e urlare, perché la sorpresa le soffocò il grido in gola.
Quando atterrò, l'impatto con il terreno fu disastroso: Narcissa mise accidentalmente male il braccio sinistro, ritrovandosi il polso interamente schiacciato dal suo peso. Con una smorfia di dolore si mise a sedere massaggiandosi la parte lesa, mentre qualcosa le suggeriva dal profondo che qualcuno le aveva palesemente teso una trappola. Si maledisse silenziosamente per qualche secondo, poi decise che era inutile continuare ad incolparsi e cercò di capire dove era finita.
La sua caduta aveva sollevato una grossa nuvola di polvere, quindi le risultava piuttosto difficile riuscire a delineare i contorni dell'ambiente circostante. Avanzò nella nebbia di qualche passo con una certa insicurezza, pentendosi di non aver portato con sé Kreacher e solo dopo alcuni minuti mise a fuoco completamente il luogo che la circondava. Era precipitata in una specie di lungo corridoio sotterraneo improvvisato in fretta che terminava con una porta grezza e malmessa. L'aria era fastidiosamente viziata, e dal pavimento spirava una leggera corrente fredda che spinse la ragazza a dirigersi verso l'uscita.
Narcissa aprì la porta con cautela mentre un cigolio acuto colmava il silenzio glaciale che aveva fino ad allora dominato la scena.
Davanti ai suoi occhi si dipanò tutto ciò che non si sarebbe aspettata di trovare: il tunnel sotterraneo conduceva ad un'immensa sala ovale che sembrava fosse stata trapiantata lì dalla dimora di un ricco principe.
I suoi passi echeggiarono in modo sinistro all'incedere lento che tradiva la sua prudenza, mentre il suo sguardo indagatore ispezionava ogni angolo di quell'eccentrico luogo. Perché mai Lucius avrebbe dovuto necessitare di un posto del genere quando aveva l'intera villa a sua disposizione? C'era qualcosa che non le quadrava, sebbene quella stanza fosse innegabilmente meravigliosa. La calma che regnava lì cominciò ad esasperarla, tanto che iniziò ad immaginarsi voci inesistenti. Accelerò il passo per provocare un pò di rumore, ma mentre si muoveva una terribile consapevolezza si insinuò nel suo petto: non era possibile delineare i confini di quella sala. A mano a mano che avanzava le pareti sembravano allontanarsi, quasi come se volessero beffarsi di lei. Un dilagante senso di dispersione la invase, tanto che la disperazione la costrinse a correre per raggiungere la fine di quel luogo, che però non arrivava mai. All'improvviso si fermò, il petto le si abbassava e alzava velocemente per la corsa, e intanto il cervello cercava di fornire una spiegazione logicamente valida a quel fenomeno. Era in trappola, chissà dove magari Lucius si trovava in pericolo e lei era rinchiusa in quella specie di infinito artificiale.
Girò su se stessa più volte, aggrappandosi a qualsiasi idea le passasse per la mente, ma non arrivò niente che potesse aiutarla.
Proprio quando aveva perso ogni speranza, ormai sconfitta dall'ansia, percepì un suono che assomigliava ad un lamento.
Con la bacchetta sfoderata si mosse alla cieca quasi correndo, poi, non appena risentì quella voce, si bloccò pietrificata. Era una sorta di rantolo soffocato che invocava aiuto. Quella richiesta disperata e confusa proveniva da dietro un gruppo di ampie colonne sulla destra, e la ragazza vi si fiondò all'istante. 
Quello che vide la uccise e la fece rivivere allo stesso tempo: logoro e legato ad una colonna con spesse corde stava Lucius, l'unico uomo, eccetto suo padre, per cui lei avrebbe rischiato la vita.
L'emozione la travolse e per qualche secondo rimase a contemplare il corpo di Malfoy ferito che ormai aveva accettato impotente quella prigionia. Non c'era nessun centimetro di lui che non fosse ricoperto di ferite: la camicia strappata in alcuni punti lasciava intravedere la pelle coperta di sangue rappreso, e il volto era pallido e provato, ma nonostante questo, a Narcissa parve bellissimo come sempre. Nel vederlo così brutalmente straziato, alcune lacrime cominciarono a sgorgarle dagli occhi, e la voce le si spezzò mentre pronunciava il suo nome ripetutamente.
Lucius alzò lo sguardo su di lei come se gli si fosse appena rivelata una dea salvatrice. "Narcissa!" esclamò con voce roca mentre i suoi occhi grigi erano colmi di incredulità e gioia allo stesso tempo. Lei si precipitò gettandogli le braccia al collo, mentre lui cercava avidamente la sua bocca. "Chi ti ha ridotto così?" più che una domanda, quella della ragazza parve una supplica. Prese tra le sue delicate mani il volto pallido dell'uomo, mentre il suo viso era incessantemente rigato da lacrime di felicità e dolore.
Narcissa non aspettò la sua risposta e cominciò a slegare le corde che gli tenevano le braccia strette alla colonna cui era appoggiato con la schiena. Le dita le tremavano convulsamente e le sembrava che ad ogni nodo che riusciva a sciogliere se ne formassero altri dieci. "Narcissa, tu non capisci... Devi lasciarmi qui, è
te che vuole, se ti troverà accanto a me ti ucciderà. Devi andartene prima che lui ritorni e fuggire in un posto sicuro. Ti prego, fermati" le sussurrò Lucius a fatica con la gola arsa che gli bruciava per lo sforzo di aver parlato. La donna non lo ascoltò, anzi continuò a districare quei lacci ben saldi, nonostante le mani le dolessero notevolmente. "Non ti lascerò proprio ora che ti ho ritrovato, non mi importa più di nient'altro, adesso voglio solo liberarti e tornare a casa" disse lei asciugandosi una lacrima con il polso.
Quando Lucius fu libero non attese neanche un secondo e la abbracciò con tutte le energie che gli erano rimaste, stringendo Narcissa a sé come per recuperare tutto il tempo perduto in quei giorni di prigionia. La ragazza rispose con entusiasmo a quel contatto che troppo le era mancato: in quell'attimo capì quanto era stata stupida a rinchiudersi nel suo sciocco orgoglio senza riuscire a vedere che insieme a lui si sentiva forte, ma allo stesso tempo al sicuro. Malfoy prese a baciarla con foga, come se le labbra di lei fossero l'acqua che gli era mancata in quei giorni. Il suo era un disperato bisogno che mai aveva provato in vita sua. La desiderava, certo, ma soprattutto voleva amarla come non aveva fatto in precedenza. Le sue mani, nonostante gli dolessero perché piene di tagli, delinearono le curve del corpo di Narcissa quasi a voler tracciare i confini di qualcosa che gli apparteneva.
Era un contatto passionale che travolse la donna fin nel profondo, proprio dove sentiva risvegliarsi un istinto sino ad allora sopito. Percepiva il suo corpo interamente avvolto da quello di Lucius, e sebbene fossero più che vicini, avvertiva che non era abbastanza, e qualcosa in lei la spingeva a donare la sua essenza interamente all'uomo. Fu lui ad interrompere quel bacio passionale staccandosi da lei bruscamente, ed entrambi si ritrovarono con il fiato corto e scossi dalle emozioni appena provate.
"Ho visto il tuo assassino, ti giuro che ucciderò quel bastardo con le mie mani, ma adesso mi sta più a cuore la tua incolumità, perciò dobbiamo andarcene prima che sia troppo tardi" le rivelò prendendole una mano e si voltò per condurla all'uscita.
Narcissa non ebbe neanche il tempo per chiedergli chi fosse il suo sicario, perché un fruscio catturò la sua attenzione, subito dopo seguito da un lampo rossastro. Senza nemmeno pensare agì d'impulso, gettandosi su di Lucius che le dava le spalle. Gli cadde addosso mentre un dolore lancinante alla coscia sinistra le tolse il fiato. Si era lanciata su Malfoy per proteggerlo dall'incantesimo non verbale che qualcuno aveva lanciato su di lui, e ora si era ritrovata a terra urlante per la sofferenza insopportabile.
Una grossa macchia rossa le era comparsa sul vestito all'altezza del quadricipite sinistro e si andava allargando piano piano. Guardò con orrore il dilagarsi del sangue, mentre la ferita la costringeva a contorcersi per impedirsi di gridare fino a lacerarsi le corde vocali. Udì un urlo diverso dal suo, quello di Lucius che le si fece vicino all'istante partecipando alla sua agonia.
Il pensiero che Narcissa si era presa un Sectumsempra al posto suo lo uccise, e la strinse forte come a voler prendere su di sé quel tremendo supplizio.
Subito dopo entrambi avvertirono l'eco di una risata sadica rimbalzare su tutte le pareti, senza che ne individuassero l'origine. Poco dopo un uomo che sorrideva diabolicamente sbucò da una colonna con fare cospiratorio e si avvicinò verso di loro.
"Guarda guarda... oggi è il mio giorno fortunato, due prede in una sola volta! Così però non c'è gusto" disse mentre le sue labbra sottili si muovevano elegantemente. Lucius si alzò in piedi e fece per fronteggiarlo, ma lo sconosciuto lo bloccò immediatamente con un fluido gesto della bacchetta, scaraventandolo addosso alla parete opposta. Narcissa gemette ulteriormente osservando impotente la figura di Malfoy che si accasciava al suolo, perdendo coscienza. Poi spostò lo sguardo sul suo assassino con ferocia, incenerendolo come fosse un pezzo di carta.
"Non mi guardare così, tesoro, se tu avessi fatto la brava ora avresti una gamba sana, e una persona in meno sulla coscienza" le sussurrò alzando le sopracciglia in un'espressione di rimprovero, accostandosi a lei sempre di più. Narcissa indietreggiò facendo leva sui gomiti, ma procedeva troppo lentamente, e l'uomo la raggiunse affrettando di poco il passo. Si inginocchiò, le afferrò la caviglia sinistra e la trascinò verso di sé finché il volto della donna non fu vicino al suo. Quel gesto strappò un urlo di dolore alla ragazza, perchè la gamba ferita strusciò sul pavimento imprimendole una tortura insopportabile.
Narcissa aveva il respiro affannato e il viso solcato dalle lacrime uscitele per la sofferenza. L'uomo le sorrideva insistentemente, ma era un sorriso privo di gioia, un'espressione che lei avrebbe voluto togliergli a furia di graffiargli la faccia. Ma non lo fece.
Lo fissò con tutto l'odio che era capace di covare nel cuore, ed ebbe modo di mettere a fuoco la sua figura.
Era giovane, gli occhi grigi privi del calore di quelli di Lucius la osservavano glacialmente, scrutandole fastidiosamente l'anima. Aveva dei capelli neri e lisci, lunghi fino all'inizio del collo, un corpo magro e alto e dei lineamenti taglienti. Era abbastanza robusto sebbene fosse più filiforme di Malfoy, ed era completamente vestito di nero. Se non fosse stato per l'atmosfera di malvagità estrema che lo ricopriva, sarebbe stato anche un bell'uomo.
"Narcissa... scommetto che non ti ricordi di me, eppure avresti dovuto, ti saresti risparmiata questi giorni di angoscia. Io invece non ti ho dimenticata, sei stata nei miei pensieri per tutti questi maledetti anni, mentre il desiderio di stringerti tra le mie mani mi ossessionava. Già, sono impazzito per te, ho ucciso per averti, mi sono rovinato... fin quando ho capito che avevo sprecato tutto quel tempo per una donna per cui neanche esistevo". Raccontò come se stesse narrando una favola ad un bambino, facendo scorrere l'indice sulle labbra di lei. La donna si irrigidì a quel contatto, e non reagì subito soltanto perché ancora non ne aveva le forze. "Vedo che la mia faccia ti è ancora sconosciuta... Sono Adam Blanche, il figlio di Alger Blanche, il mago più disonesto che Londra conosca. E' stato lui ad ingaggiare il sicario che nei primi giorni ti ha tormentato. Una volta che quest'ultimo è morto, sono subentrato io, e ora, eccomi qua. Vuoi illuminarci tu su come ci siamo conosciuti, tesoro?" le suggerì facendo un cenno con la testa in direzione di Lucius, che si stava riprendendo dall'impatto con il muro.
Con un'espressione disgustata Narcissa ricordò tutto in un attimo. Anni fa Alger Blanche e suo padre avevano stretto un accordo che doveva essere suggellato dal matrimonio tra lei e Adam. Come aveva fatto a non pensarci? Probabilmente la sua mente aveva rimosso quell'episodio spiacevole della sua vita, lasciando al posto del ricordo un grosso buco nero. I due alla fine non si erano più sposati perché Cygnus, il padre della ragazza, si era accorto che il signor Blanche non era affatto la persona onesta e illustre che tutti credevano: per questo aveva bruciato il contratto matrimoniale e impedito che sua figlia andasse in sposa all'erede di un terribile individuo. Il periodo che seguì fu durissimo per i Blanche: la notizia circolò e giunse perfino alle orecchie dei maghi più in vista della società londinese, che iniziarono ad evitare la famiglia, escludendola da qualsiasi evento mondano. Alger intese il gesto dei Black come un affronto alla sua immagine pubblica che si era costruito con tanta fatica. Narcissa non riusciva a credere che il ragazzo timido e cortese che aveva conosciuto quando era più piccola si fosse trasformato nella copia sbiadita di suo padre. 
"E' successo anni fa, e tu ancora ti porti dentro così tanto rancore?" ringhiò lei guardandolo con tutto il disprezzo che sentiva esploderle dentro al petto. Adam rise sommessamente prima di afferrarle un polso e avvicinare la sua faccia a qualche centimetro da quella di Narcissa, che lo fissava senza paura.
"Tu non capisci, vero? Io ero innamorato di te, io ero destinato ad averti, avrei dato qualsiasi cosa per renderti felice. E tu mi hai ripudiato senza pensarci due volte, ponendomi uguale a mio padre. E' per questo che devi essere punita, e lo farò così lentamente che ti pentirai di aver fatto della tua bellezza una condanna per ogni uomo che hai scartato" sibilò accostando inesorabilmente le sue labbra a quelle della donna. La ragazza fu rapida e repentina. Il rumore di uno schiaffo risvegliò del tutto Lucius, che si stava riprendendo a poco a poco. Il sicario si ritrovò anch'egli a terra e mentre si massaggiava incredulo la guancia colpita dalla mano di Narcissa. Quest'ultima gettò un'occhiata al suo vestito che ormai era completamente cosparso di sangue nella zona della coscia. "Già, e se dovessi tornare indietro rifarei la stessa scelta" dichiarò lei con orgoglio, fissandolo con superbia. Adam era furioso, si alzò con un andamento minaccioso e roteò la bacchetta in modo tale che dei lacci le legassero le braccia, bloccandola in una morsa inespugnabile. Successivamente, una volta inginocchiatosi alla sua altezza estrasse dalla giacca un piccolo pugnale che alzò a mezz'aria, provocando un urlo disperato di protesta di Lucius, che non riusciva più a rialzarsi e ad intervenire. Narcissa gridò voltando la testa di lato per non guardare la sua fine, ma il colpo fatale che si era aspettata non giunse, e lei rimase con il fiato sospeso. Il coltello di Adam lacerò la lunga gonna del suo vestito creando uno spacco vertiginoso, e si interruppe non appena la stoffa lasciò scoperta la coscia sinistra.
Quando la donna vide la ferita si sentì mancare: era più profonda di quanto si fosse immaginata, e inoltre le copriva buona parte del quadricipite. Fissò la pelle insanguinata come se non appartenesse a lei, e temette ciò che aveva intenzione di fare quel pazzo. L'uomo la osservò prima in modo torvo, poi agì, sputandole addosso parole velenose. "Pagherai per questo, sporca sgualdrina". Contemporaneamente il suo indice e pollice si poggiarono ai lembi della ferita, e distesero la pelle in modo da allargare tormentosamente il taglio.
Narcissa non aveva provato in nessun momento un dolore più grande di quello. Lanciò un grido disumano, gutturale, che nemmeno le apparteneva, e mai come in quel momento si sentì simile ad una bestia. Lo strazio era insopportabile, Adam non si fermava e lei credette di morire. Si contorceva disperata, tentando di liberare le braccia incatenate, proprio come un insetto prova inutilmente a staccarsi da una ragnatela in cui è rimasto intrappolato. Le sue urla le graffiarono la gola, e ben presto si unirono a quelle di Lucius che guardava la scena incapace di fermare quell'agonia, perchè la botta che aveva preso contro la parete probabilmente gli aveva fratturato qualche costola. "NON LA TOCCARE!" ringhiò; anch'egli scalciava, e partecipava contrito alla sofferenza della ragazza, che era sul punto di svenire.
Quando lei ormai stava perdendo conoscenza, Adam interruppe la tortura, contemplandola mentre agonizzava in quella pozza di sangue. L'uomo strappò un pezzo di stoffa dalla veste di Narcissa e le fasciò la ferita in modo da fermare l'emorragia che di lì a poco l'avrebbe uccisa. Mentre arrotolava la benda improvvisata attorno al taglio, la donna smise piano piano di tremare, e chiuse gli occhi sperando ardentemente che qualcuno intervenisse e portasse via sia lei che Lucius.
Come se il suo torturatore le avesse letto nel pensiero, le sussurrò dolcemente la sua condanna.
"Non verrà nessuno, ho messo una protezione a questa sala che la rende invisibile, e inoltre l'incantesimo Muffliato che ho vi applicato trasforma le vostre grida in silenzio. Non puoi sfuggire al tuo destino, non ti permetterò di rovinarmi questo progetto, non ora che sono quasi giunto alla fine. Manca solo un piccolo dettaglio".
Adam le prese il polso sinistro e la trascinò verso Malfoy, che lo fissava con uno sguardo deformato dall'odio. Narcissa fece uno sforzo immane per stare dietro al passo svelto del suo aguzzino e non poggiare il peso sulla gamba ferita.
"Scommetto che nessuno finora ti ha mai portato via la persona che amavi, vero damerino? Hai sempre avuto tutto quello che desideravi nell'istante stesso in cui lo bramavi, ma io rovescerò la situazione, e finalmente renderò giustizia. Ucciderò la donna che ami davanti ai tuoi occhi. Guarderai la sua agonia impotente, mi implorerai di smetterla sapendo che io non esaudirò le tue preghiere" disse l'assassino con crudeltà, rivolgendosi a Lucius con un'espressione beffarda.
"Non risolverai niente con la sua morte. Rimarrai comunque un perdente, perché lei non ti ha amato e mai lo farà, mentre io sono stato capace di farle provare emozioni che tu non ti immagini lontanamente" sbraitò digrignando la mascella con forza.
Narcissa avvertì il braccio del sicario irrigidirsi e sentì la sua rabbia condensarsi nell'aria.
La lasciò bruscamente, facendola atterrare con poca delicatezza sul pavimento. L'uomo si diresse verso Malfoy e gli sferrò un calcio alle costole già doloranti per l'impatto precedente. Lucius fece uno sforzo immane per non gridare, ma strinse con più veemenza i denti, portandosi le mani alla parte lesa. "Non ti azzardare mai più a rivolgerti a me in quel modo. Cosa credi, che non la ucciderò? Lo farò, e poi toccherà a te, ti lascerò morire qui e sarà una morte lenta e dolorosa" Adam sfogò ripetutamente la sua ira colpendo Malfoy in zone diverse, e Narcissa si sentì esplodere a quella visione. Non poteva sopportare che venisse fatto del male all'uomo per cui era pronta a rischiare tutto, e così approfittò di quell'attimo di distrazione del suo aguzzino per colpirlo alle spalle. Con grande fatica la donna si alzò in piedi facendo leva sulla gamba sana, e cercando di emettere meno rumore possibile gli si scaraventò addosso con tutte le forze rimastele, facendolo crollare rovinosamente a terra.
Nel frattempo Lucius provò a muoversi nonostante le percosse ricevute gli facessero girare la testa e strisciò più veloce che poté verso la sua bacchetta che era caduta poco più lontano da lui quando era stato scagliato contro il muro.
Avvenne tutto rapidamente: la ragazza capì al volo quale fosse l'intenzione di Malfoy, e bloccò le braccia ad Adam, che si divincolava cercando di togliersi la donna da sopra la schiena.
Qualcosa però andò storto: la donna si sentì mancare proprio come quando il corpetto le aveva mozzato il fiato il giorno prima. Il corpo le si paralizzò all'istante e la sensazione di soffocamento si fece sempre più crescente. Bastò quell'attimo all'assassino per liberarsi dal suo peso. Narcissa respirava a malapena, avvertiva come una morsa che le bloccava i polmoni, e un gelo innaturale iniziò a propagarsi lentamente dallo sterno fino al resto delle membra. Un secondo dopo udì lontanamente la voce di Lucius che gridava, e un lampo verde le riempì le iridi, lasciandole mille punti interrogativi.
La ragazza non riusciva a muoversi, e qualsiasi contatto con l'ambiente esterno le giungeva distante e rallentato.
Stava perdendo sensibilità alle gambe e alle braccia, e ben presto comprese ciò che le stava accadendo.
Quando ancora frequentava Hogwarts, un giorno, durante una lezione di Pozioni, il professore si era soffermato sui distillati velenosi, e aveva spiegato i vari effetti che procuravano sulle vittime.
Probabilmente Adam le aveva somministrato quel filtro il giorno del falso rapimento. La pozione causava tutti i sintomi che lei aveva provato sulla sua pelle, e il corpo veniva distrutto a poco a poco.
Sto morendo. Quel pensiero le riempì la testa celermente e le fece spuntare una lacrima che scivolò pigramente lungo una guancia. Non avrebbe più rivisto nessuno dei suoi cari, non avrebbe potuto chiedere scusa a Lucius per come si era comportata.
Chissà se qualcuno l'avrebbe ricordata d'ora in poi. Sarebbe morta così, senza aver vissuto tutte quelle esperienze che rendevano una persona reale. Niente matrimonio, niente figli, niente nipoti. Avrebbe lasciato quel mondo sola, mentre tutti gli altri continuavano la loro esistenza essendo magari insoddisfatti.
Non voleva andarsene, aveva ancora troppo da imparare, non poteva essere davvero quella la sua fine.
Ad interrompere quel flusso di tristi considerazioni fu Lucius, che l'aveva raggiunta a fatica. Si inginocchiò accanto a lei e la chiamò ripetutamente accarezzandole il viso. Senza sapere perché, Narcissa gli sorrise stringendogli una mano.
"Ti amo" gli sussurrò con un filo di voce, come se le ultime parole, le più importanti della sua vita fossero quelle.
"L'ho ucciso! E' morto, ti prego, Narcissa non lasciarmi..." Lucius gridò forte, ma alla donna arrivò solo un flebile suono.
La baciò intensamente prima di stringerla a sè con dolcezza, come se volesse trasmetterle la sua vita e sacrificarsi per lei.
Era terribilmente fredda, e il suo cuore batteva piano, mentre il ragazzo cercava di non perdere la speranza.
Rimasero insieme per un tempo infinito, e l'ultima percezione che la donna ebbe prima di cadere in un buio profondo, furono le lacrime dell'uomo che amava che le bagnavano il viso.



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Capitolo 16
*** In attesa ***


nv 16                  -Epilogo-


16. In attesa







La porta della camera dentro cui si trovava Narcissa era chiusa. Lucius camminava su e giù per il corridoio con la speranza vana di attenuare l'angoscia, ma non ci riuscì. Ogni minuto che passava gli sembrava un'eternità, e continuava a fissare con insistenza le lancette dell'orologio, pregando che andasse tutto bene. E se l'avesse persa? No, non sarebbe andata così. Magari non era niente di preoccupante e lui si stava torturando inutilmente. Si passò una mano sul viso con frustrazione, notando con sorpresa che sul suo volto era spuntata un pò di barba. Non si era rasato. Si era lasciato coinvolgere dagli eventi senza curarsi minimamente di sé, e soltanto ora si stava rendendo conto di quanto fosse accaduto tutto velocemente.
Aveva lasciato Narcissa nelle mani di un esperto, eppure non si fidava quasi più di nessuno, tanto teneva a lei. Se solo fosse stato perito nell'arte medica l'avrebbe accudita lui, e avrebbe dato qualsiasi cosa pur di salvarla. Sospirò, forse per la ventesima volta da quando si era appostato dietro quella maledetta porta, senza riuscire a decifrare cosa accadesse dall'altra parte.
Poi all'improvviso un lieve tocco sulla spalla destra lo distolse da quel turbinio di pensieri. Era Severus, e aveva un'espressione indecifrabile, ma la sua presa era rassicurante. "Mi sono mosso appena ho saputo" spiegò l'amico fissando Lucius negli occhi.
"Come sta?"
"Ho chiamato il miglior dottore di Londra, adesso la sta visitando nella stanza" gli riferì Malfoy con un cenno della testa verso la camera. Poi riprese a passeggiare avanti e indietro, stavolta con più calma, e si accarezzò pensieroso il mento.
"Andrà tutto bene, Lucius, Narcissa ce la farà" lo rassicurò Severus guardandolo con sicurezza.
L'altro si bloccò un secondo, ma fu solo un attimo di tregua, poi riprese a muoversi, quasi fosse ossessionato.
"Come fai a dirlo?" chiese semplicemente, quasi come se volesse respingere qualsiasi speranza per evitare di illudersi invano. "Ho una paura tremenda di perderla..." confessò appoggiandosi al muro stancamente.
"E' comprensibile, non ti biasimo, ma io so che il vostro futuro è insieme" sospirò lasciandosi sfuggire un sorriso mesto, che non sfuggì all'amico. "Da quando in qua sei diventato sentimentale?" gli domandò Lucius sorridendo a sua volta, nonostante la tensione fosse ancora accumulata là, attorno al cuore.
Vide Piton irrigidirsi e indossare la solita maschera di indifferenza prima di rispondere. "Era semplicemente la verità, non c'era nulla di personale in quello che ho detto" affermò come a volersi giustificare per essersi ammorbidito così. Non era assolutamente vero, quelle parole gli erano uscite pensando al matrimonio di Lily e James, e al fatto che avrebbe potuto impedirlo se solo avesse avuto più coraggio. Quante volte si era odiato per non essersi fatto avanti e essersi ripreso ciò che gli avevano tolto? Eppure aveva sperato, sperato che fosse lei a cercarlo, e ad accorgersi del grosso sbaglio che stava commettendo sposando un altro. Forse per lei non è un errore, lei lo ama davvero. Quella consapevolezza non si era mai condensata in modo così palpabile come in quel momento. Intorno a lui vedeva solo persone che si amavano, e che non avevano paura di dirselo.
Lui l'aveva avuta, e ce l'aveva ancora. L'amore non era mai stato spontaneo per lui, aveva sempre cercato di nasconderlo agli altri, per poi osservarlo germogliare nella sua anima quando era solo. Ma non avrebbe più fatto quell'errore, d'ora in poi avrebbe dedicato tutto se stesso all'unica donna che era riuscita a strappargli lacrime e sorrisi.
"Hai avvisato Bellatrix?" domandò d'un tratto, come per distogliersi da quel groviglio di pensieri dolorosi. Lucius guardava con vacuità la parete opposta, poi si riscosse facendo scivolare le mani nelle tasche. "Si, sarà qui a momenti, le ho inviato un messaggio qualche minuto fa".
Non avrebbero potuto sortire effetto migliore neanche se l'avessero chiamata con un incantesimo di appello.
La figura di Bellatrix si stagliò alla fine del corridoio, e avanzava verso di loro con la solita andatura concitata. I capelli le danzavano sulle spalle in modo scomposto, e la sua persona emanava la solita aura oscura. Se non fosse stato per le sopracciglia leggermente aggrottate, in lei niente era cambiato, e questo mostrava quanta capacità di autocontrollo avesse.
"Malfoy... Piton... cos'è, una riunione tra uomini in corridoio? Dov'è mia sorella?" chiese dando un'occhiata in giro con il suo solito sguardo sprezzante. Lucius represse a stento il forte desiderio di prenderla a male parole, e con un grosso sforzo le diede la risposta che cercava.
"Hai chiamato un medico esperto, vero? Sono sicura che sono state queste mura tristi a crearle tutti quei problemi" brontolò incrociando le braccia con stizza.
"O forse la tua acidità... chi può dirlo? Certo che ho chiamato un dottore esperto, il migliore per la precisione. Non sei l'unica qui a tenere a lei" sibilò lui cercando di non lasciarsi avvelenare da quella vipera. Sul volto della donna si dipinse un sorriso soddisfatto. Poi, con enorme sollievo di Lucius e Severus, prese parte con loro a quell'attesa silenziosa.



"Che cosa devo fare, dottore?" la voce di Narcissa ruppe quell'ostentato silenzio dentro cui si era rinchiuso il medico intento a compilarle la ricetta. La sua penna stilografica vergò altre parole e poi i suoi occhi si alzarono dal foglio per rassicurarla.
"Ma niente, signora Malfoy. Lei deve soltanto seguire le mie indicazioni che sto finendo di scriverle e fare attenzione a non sforzarsi, tutto qui. Non è mica malata!" ridacchiò piano e scosse la testa, come ad indicare una certa esperienza con quelle situazioni.
Mi trova divertente, immagino. Chissà quanto gli sembrerò ansiosa.

"E' sicuro? Non mi succederà niente?" domandò con un tono quasi infantile, che infastidì perfino se stessa. L'uomo annuì con determinazione mentre la penna correva veloce sul pezzo di carta. "Più che sicuro, con la pozione che le sto prescrivendo lei non correrà pericoli, glielo assicuro" confermò piegando il foglio in quattro parti.
"E se non sarò in grado, insomma... se succederà di nuovo?" chiese nuovamente, assumendo un aspetto piuttosto accigliato che fece intenerire il dottore.
"Ho avuto a che fare con bambini meno curiosi e spaventati di lei, questo è certo. Non si preoccupi, appena percepirà la stessa sensazione di questi giorni mi chiami, così controllerò io la situazione" le promise con un grande sorriso, che probabilmente sfoggiava solo con i pazienti più difficili.
Narcissa non era ancora soddisfatta, e a costo di risultare petulante gli rivolse un'ultima domanda. "Andrà tutto bene, non è vero? Non mi abbandonerà solo perché le sto facendo tutte queste domande?"
Stavolta il medico si lasciò completamente andare. Rise di gusto scuotendo la testa come per rassegnarsi, poi si avvicinò alla donna distesa sul letto e le strinse una mano per infonderle coraggio. "Ma va già tutto bene. Lei è una donna forte, e poi ho conosciuto pazienti molto più agitati di lei. E' naturale, deve ancora riprendersi, ma io le assicuro che lo farà in fretta. E' una bellissima notizia, e deve condividerla con la sua famiglia al più presto" le disse poggiando il foglio con la ricetta sul comodino.
Poi si alzò, prese la valigia e fece per aprire la porta, ma Narcissa lo bloccò. "Può dire loro di aspettare un attimo? Ho bisogno di restare sola per qualche minuto" sussurrò sorridendo leggermente. L'uomo acconsentì e si chiuse la porta alle spalle delicatamente.
Narcissa rimase in solitudine con i suoi pensieri. Non riusciva a crederci, era impossibile che fosse capitato proprio a lei.
Si sedette sul materasso con lentezza, e solo dopo aver saggiato che le sue gambe erano in grado di sostenerla si mise in piedi.
Si diresse fino al grande specchio accanto all'armadio e osservò a lungo la sua figura. Indossava una camicia da notte bianca, i capelli abboccolati sulle spalle e sulla schiena di un biondo luminoso, come non lo erano mai stati prima.
Il suo viso era rilassato, la pelle delicatamente rosea faceva risaltare gli occhi azzurri limpidi con uno splendido contrasto.
Si mise di profilo e fece aderire il tessuto della veste in modo tale da mettere in evidenza il ventre. Posò gli occhi nella parte inferiore del bacino, là dove una nuova vita stava sbocciando. Il suo cuore fece una capriola di gioia, e la vista presto le si annebbiò a causa delle lacrime di felicità. Era incinta. Si accarezzò l'addome con delicatezza, come se avesse paura di fare del male al figlio che aspettava. Non c'era nessun segno esteriore di quell'inattesa notizia, eppure lei percepiva un cambiamento nel profondo. Era come se adesso vivere avesse un significato diverso, solo per il fatto che non doveva respirare esclusivamente per sé, ma ci sarebbe stato un altro a condividere i suoi battiti.
Non si era mai sentita così felice se non il giorno del matrimonio con Lucius. Le mani le tremavano per l'emozione e continuava a piangere di contentezza senza riuscire a fermarsi. Ora ci sarebbe stato qualcun altro a cui dedicare tutta se stessa, e l'avrebbe fatto nel modo più naturale e spontaneo del mondo. Sorrise, un sorriso carico di quella felicità e serenità che si provano poche volte durante il corso della vita. Non vedeva l'ora di dirlo a Lucius.
Finalmente sarebbero stati una famiglia al completo, niente avrebbe potuto guastare la loro quiete, non ora che lei portava in grembo il segno tangibile del loro amore.






Fine
 




Spazio Ringraziamenti:
Innanzitutto devo dire che è sempre un'emozione scrivere la parola fine quando completo una fanfiction, e in quel momento nel mio cuore ci sono contemporaneamente dispiacere e felicità. Mi dispiacerà non leggere ad ogni capitolo le vostre meravigliose parole, mi dispiacerà non immaginarmi più Lucius e Narcissa che scappano e si salvano a vicenda.
Però allo stesso tempo sono soddisfatta del risultato, è esattamente come l'avevo elaborata nella mia mente, e vederla concretizzarsi così davanti al mio schermo mi rende orgogliosa. Soprattutto perché in questo percorso non sono stata sola. Ho sempre pensato che i ringraziamenti siano una delle parti più importanti di un libro, o comunque di una storia, perchè in quelle circostanze l'autore può aprirsi completamente ai suoi lettori, abbattendo quelle barriere che la lontananza molto spesso crea.
E' per questo che ho voluto dare molta importanza alle risposte alle recensioni, perché solo a pensare che togliete del tempo a voi stesse per leggermi, mi fa emozionare.
Vi avrò ringraziato già mille altre volte per tutto il supporto (non solo letterario ^^) che mi avete gratuitamente regalato, e anche se sarò ripetitiva, non smetterò mai di dirvi quanto vi sia riconoscente per l'affetto che mi avete dimostrato nei miei momenti più bui. Non dimenticherò mai il vostro calore <3 Detto questo, prima che mi esca la solita lacrimuccia da fine storia, passò a ringraziare coloro che hanno seguito e recensito questa storia:
BekkaMalfoy, Giuliii, francyslytherin, Lily_Cissy, ayumi_L, cissy_b, P e r l a. Grazie perché la vostra presenza è stata più che palpabile!
BekkaMalfoy: <3 potrei aggiungere delle scuse per tutte le volte che mi hai dovuta sopportare nei miei attimi di sclero relativi a capitoli problematici! Grazie, grazie per vedere Narcissa e Lucius come li vedo io, e per farmi sognare e ridere con naturalezza ^^ senza i tuoi preziosi consigli non so come avrei fatto :D
Giuliii: <3 grazie per il tuo supporto da "collega", grazie perché posso condividere con te, oltre che un'amicizia quotidiana, anche questa meravigliosa passione. Sei stata sempre disponibile e spero di ricambiare in qualche modo il tuo favore :)
francyslytherin: grazie per non avermi abbandonata e avermi seguita fedelmente dall'altra fanfiction! spero che ci sarai anche per le prossime ^^ le tue parole mi hanno confortata, e sono contenta di essere riuscita a stuzzicare la tua fantasia!! :D
Lily_Cissy: la tua dolcezza è inconfondibile, e sono felice di averti ancora tra la mia cerchia ^^ grazie infinite per il costante recensire e sbavare con me su Lucius. Sei sempre molto sincera e spontanea, perciò grazie :D
ayumi_L: grazie perché davvero ci sei stata con la fede a seguire tutte le tappe della fanfiction! complimenti per la pazienza, davvero ^^ spero che vada tutto bene nonostante il periodaccio... Ricorda che la luce è sempre dietro l'angolo, basta solo cercare :)
cissy_b: non ho avuto l'occasione per conoscerti bene, ma ti ringrazio lo stesso per aver dedicato del tempo alla mia storia :D
P e r l a: mi dispiace averti persa ad un certo punto, ma capisco che a volte seguire una fanfiction può essere un pò stancante! spero di risentirti alla prossima ;)

Un grazie anche acoloro che hanno "seguito"  seppur indirettamente la storia (o almeno spero!):
Erodiade, francesca88, Mahoney, NinaTheGirlWithTheHat, pamicka, poppi, Morgana.




Grazie di essere i battiti che mantengono in vita le mie storie, nel mio cuore avete un posto speciale.



Cissy :)



 

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