La Coppia più Bella.

di Miza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo. ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quarto. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quinto. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sesto. ***
Capitolo 7: *** Capitolo settimo. ***
Capitolo 8: *** Capitolo ottavo. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nono. ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo. ***





- La Coppia più Bella-



Capitolo Primo




-Seamus!Ehi Seamus, vieni a vedere!-
La Sala Comune dei Grifondoro era invasa di risatine e gridolini, quel pomeriggio di fine Gennaio.
Tutti gli studenti si accalcavano davanti alla bacheca, sulla quale era apparsa una piccola pergamena rosa pallido.
-Ma che diamine succede?-
Ronald Weasley si fece largo tra le ragazzine gridoline e i ragazzi che sghignazzavano.
Raggiunse Hermione Granger, anch'essa intenta a scrutare la bacheca, e allungò il collo per sbirciare oltre la sua chioma scarmigliata.

"A San Valentino, si sa, gli amori sbocciano e si concretizzano!
E allora, perchè lasciarsi sfuggire un'occasione divertente?
Per il mese in cui cade la Festa degli Innamorati, partecipate al concorso...
La Coppia più Bella di Hogwarts!
Inserite un bigliettino con i vostri nomi all'interno della scatola rossa collocata nell'Ingresso.
La proclamazione dei partecipanti questa sera in Sala Grande!"

-Miseriaccia!- mormorò Ron, gli occhi spalancati. -Che...che cos'è questa buffonata?-
Hermione si voltò con un sospiro.
-Oh, non saprei. Probabilmente è una qualche idiozia organizzata da quelle dei primi anni...-
Lanciò un'occhiata perplessa alle ragazzine che continuavano a ridacchiare divertite.
-Ehi, Ron! Hermione! Avete letto?-
La voce divertita di Harry li raggiunse prima del ragazzo.
Quando comparve nella mischia, mano nella mano con Ginny, entrambi sorridevano.
-Io non lo trovo così divertente!- lo rimbeccò Hermione con un'occhiataccia. -Si creerà un caos infinito, sarà una distrazione dallo studio per tutti quanti e...-
-Per Merlino, Hermione, è solo un concorso!- esclamò Ron, sospingendo lei, Harry, e Ginny fuori dalla calca.
-Cosa vuoi che succeda?-
Hermione spalancò gli occhi. -L'ho già detto! Sarà soltanto fonte di distrazione e di guai, e in questo momento non abbiamo proprio bisogno di distrazioni!-
-Bè, di te direi l'esatto contrario invece!- affermò Ron alzando un sopracciglio.
Hermione spalancò la bocca per replicare, ma Ginny fu più svelta.
-Dai Hermione, è solo un concorso indetto da delle ragazzine. Chi vuoi che partecipi? E poi ci facciamo due risate...-
-RONROOOOOOOOON!-
Un trillo acuto li fece sobbalzare, e in turbine di capelli biondi Lavanda Brown si lanciò su Ron.
-E...ehm...Lavanda!- balbettò lui imbarazzato, mentre lei gli sbaciucchiava tutta la faccia.
-Ooh, mi sei mancato così tanto!- miagolò, ed Hermione non potè fare a meno di alzare gli occhi al cielo.
Ron fece per rispondere, ma lei gli stampò un bacio sulle labbra.
-Hai letto del concorso, RonRon? Oooh, sarebbe così bello partecipare!-
Lo fissò adorante, le mani giunte, sbattendo le lunghe ciglia coperte di mascara.
Harry camuffò abilmente una risata con un colpo di tosse. Ginny era palesemente shockata.
-Partecipare al...che cosa?!- sbottò Ron, paonazzo. -No Lavanda, non esiste!Non ci penso nemmeno!-
Lei gettò indietro i capelli biondi, stizzita.
-Se non partecipiamo vuol dire che non mi ami!- decretò secca, gli occhi ridotti a due fessure.
-PER L'AMOR DEL CIELO!- sbottò Hermione - Ne ho abbastanza di tutte queste pagliacciate!-
Si voltò, decisa ad andar via, ma la voce di Lavanda arrivò ben chiara nelle sue orecchie.
-Fai così soltanto perchè non hai nessuno con cui partecipare, Hermione!- sibilò con un ghigno.
Hermione si voltò di scatto e la fissò con uno sguardo atroce.
Per un momento, Harry pensò che l'avrebbe schiantata.
Invece se ne andò, la schiena dritta, e il naso puntato in aria.

*

La cena fu come sempre ottima e sostanziosa.
Un chiacchiericcio tranquillo riempiva la Sala Grande, e le quattro tavolate erano popolate di visi soddisfatti e assonnati.
Un tintinnio di argento e vetro attirò la loro attenzione.
-Buonasera a tutti!- esclamò pacificamente il Professor Silente, posando forchetta e calice sul tavolo.
-Sicuramente tutti voi avete notato un volantino affisso nelle bacheche delle Sale Comuni, questo pomeriggio!-
Qualcuno annuì, qualcun'altro mormorò qualcosa.
-Molto bene.Il corpo docenti, ha deciso di indire questo concorso per la settimana di San Valentino! E' una sciocchezza, una frivolezza, certo, ma ogni tanto ci vuole un pizzico di superficialità! E dato l'impegno che state dimostrando nella carriera scolastica, abbiamo convenuto che meritate un pò di svago!-
Un vociare concitato si sollevò dalle tavolate.
Ron lanciò un'occhiata sorpresa a Harry ed Hermione.
La ragazza era visibilmente turbata.
-Il...il corpo docenti?! Oh, oh no, non posso crederci!- piagnucolò portandosi le mani tra i capelli. -E'...è un concorso organizzato dalla scuola!Bisognerà assistere!E'...è così...-
-...Divertente!- concluse Harry sorridendo. -Avanti, Hermione, sarà uno spasso! Non sei curiosa di vedere coppiette innamorate che si scapicollano per la vittoria?-
-Oh, sì-  continuò Ron ghignando -Non vedo l'ora di vedere Malfoy e la Parkinson fare una figura di...-
-Ok ok, ho capito!- sospirò Hermione, schioccando le dita davanti al viso di Ron per distoglierlo dal lanciare occhiatacce al tavolo dei Serpeverde.
-E va bene, vediamo che ne verrà fuori. Magari avete ragione, sarà divertente per davvero!-
Sorrise, e si rilassò un pò sulla panca.
Nel frattempo, Gazza aveva portato una grande scatola rossa e luccicante nella Sala, e l'aveva deposta con devozione sul tavolo degli insegnanti, davanti alla Professoressa McGrannit.
Il preside sedette, e con un gran sorrise fece cenno alla McGrannit di proseguire.
-Allora, ragazzi, il concorso sarà formato di 4 prove, che vi verranno comunicate solo al momento dello svolgimento. Le prove avverrano ogni venerdì sera a partire da questo, data 1 Febbraio.-
Con un rumore secco, sollevo il coperchio lucido della scatola.
-E adesso, vediamo un pò chi vuole partecipare a questo concorso!-
Sorrise, e affondò una mano nei bigliettini.
-Anna Habbot e Ernie MacMillan!-
I Tassorosso applaudirono felici la coppia, che si alzò arrossendo, e andò a posizionarsi alla destra della scatola.
-Draco Malfoy e Pansy Parkinson!-
I Serpeverde ruggirono gioiosi, mentre Malfoy ghignava orgoglioso e Pansy salutava felice i compagni.
-Quei due sono veramente scemi- sentenziò Ron scuotendo il capo -Cos'è, pensano di essere il Re e la Regina?-
La voce della McGrannit chiamò altre 4 coppie, quasi tutte composte da ragazzini non più grandi del terzo anno.
Ma quando chiamò -Neville Paciock e Luna Lovegood!-, molti Grifondoro si voltarono sorpresi verso il compagno.
-Ehi, Neville, non sapevo avresti partecipato!- disse Harry sorpreso, quasi urlando per coprire gli applausi e le acclamazioni.
-Bè, sì- rispose Neville arrossendo, mentre Dean Thomas gli assestava poderose pacche sulle spalle -Io e Luna abbiamo pensato che potrebbe essere divertente...-
-Oh, bravo Neville, faremo il tifo per te!- esclamò Hermione contenta, sorridendo all'amico.
-Non sapevo che Neville e Luna stessero insieme!- sussurrò Ron, osservando i due amici raggiungere le altre coppie.
-Non credo stiano insieme- ripose Hermione continuando a sorridere -Forse hanno solo pensato che fosse una cosa carina!-
Ron le lanciò un'occhiata strana.
-Ma scusa, tu non eri quella che diceva che era tutta una scemenza?-
Hermione si voltò a guardarlo, inarcando un sopracciglio.
-Bè, sai, ho deciso che dipende da come lo si vive!-
Detto ciò, lanciò un'occhiata eloquente in direzione di Lavanda, che si era alzata 3 volte durante la cena per abbracciare Ron.
Ron decise di non ribattere, e tornò a guardare le coppie.
-Ed ora, l'ultimo bigliettino!- annunciò la McGrannit estraendo un foglietto bianco.
-Vediamo un pò chi.... Oooh, ma che sorpresa!-
La Sala Grande ammutolì, in attesa.
La professoressa fece un gran sorriso e lanciò un'occhiata divertita al tavolo dei Grifnondoro, annunciando ad alta voce:
-Hermione Granger e Ronald Weasley!-
Uno strillò acutissimo colpì i timpani di tutti: Lavanda si era alzata in piedi, portandosi teatralmente le mani al petto.
I Grifondoro iniziarono a ridere e a incitarli a gran voce.
Harry li guardava stupito, gli occhi sgranati.
Ron ed Hermione si lanciarono un'occhiata basita, entrambi paonazzi.
-Che...che cosa?!-









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Eeeee buonasera signore e signori! :D
Sono tornata e ho con me una storiella che, spero, vi divertirà :)
Qualche chiarimento:Siamo ad un ipotetico settimo anno alternativo, e Ron e Lavanda, mio malgrado, stanno insieme -_-.
PER ORA!!! XD
Che dire, spero che questo inizio vi abbia stimolati ed incuriositi!
Aspetto i vostri pareri e non vedo l'ora di rispondervi!!! :D
Bacini, Minnieinlove.


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Capitolo 2
*** Capitolo secondo. ***





Capitolo Secondo




-Hermione Granger e Ronald Weasley!-

Uno strillò acutissimo colpì i timpani di tutti: Lavanda si era alzata in piedi, portandosi teatralmente le mani al petto.
I Grifondoro iniziarono a ridere e a incitarli a gran voce.
Harry li guardava stupito, gli occhi sgranati.
Ron ed Hermione si lanciarono un'occhiata basita, entrambi paonazzi.
-Che...che cosa?!-

L'intera Sala Grande aveva gli occhi puntati su Ron e Hermione.
Qualcuno sorrideva, qualcuno ridacchiava, altri erano stupiti.
Lavanda era sull'orlo di una crisi isterica.
-Signor Weasley, Signorina Granger, venite a raggiungere le altre coppie!- chiamò divertita la McGrannit.
-Ma...ma noi non...- iniziò Ron incerto, le orecchie in fiamme.
Hermione gli tirò la manica del maglione. -Ron...sarebbe meglio alzarci, ci stanno fissando tutti!- mormorò imbarazzata.
Ron cercò lo sguardo di Harry, che annuì titubante, gli occhi ancora spalancati.
Lentamente si alzarono e percorsero la navata tra il tavolo di Grifondoro e quello di Tassorosso; Tutti applaudivano e urlavano.
-Molto bene!- esclamò la professoressa McGrannit quando entrambi si posizionarono alla fine della fila;
-Direi che abbiamo i nostri concorrenti!-
Altri applausi.
Ron fissava con ostentazione il pavimento, Hermione aveva incrociato le braccia e aveva le gote tendenti al fucsia.
-A questo punto, non mi resta che augurarvi la buonanotte e...-
-Ehm, professoressa...-
-...E sperare di rivedervi TUTTI alla lezione di domani di...-
-..Professoressa...-
-Che cosa c'è, Weasley?!-
La McGrannit si voltò lentamente verso Ron, gli occhi ridotti a due fessure, evidentemente infastidita.
-E' che, ehm...c'è un errore!- iniziò Ron - Noi non abbiamo...-
-Non è questo il momento, Weasley! Qualunque cosa sia, ne parleremo con calma!-
Ron abbassò di nuovo lo sguardo, a disagio, e la McGrannit tornò a rivolgersi agli studenti.
-Ci vediamo domani a lezione! Buonanotte a tutti!-
Con un gran caos di panche spostate e di chiacchiere allegre, la Sala Grande iniziò a svuotarsi.
-Miseriaccia!- esclamò Ron turbato, quando lui e Hermione raggiunsero Harry -Che storia è questa?-
-Bè, è evidente che qualcuno ha pensato bene di inserire i nostri nomi nella scatola!- esclamò Hermione con rabbia
 -Solo, mi chiedo, chi potrebbe ...-
-Io escluderei Lavanda- ridacchiò Harry laciando un'occhiata alla bionda, che marciava furiosa fuori dalla Sala, con Calì al seguito.
-Oh, no- borbottò Ron coprendosi il viso con una mano -E adesso chi se la sente?-
Hermione si voltò a guardarlo, le sopracciglia inarcate.
-Non vedo proprio dove sia il problema!- disse tranquilla -Domattina andremo dal preside e...-
-Ehi, Weasleyuccio!-
Harry, Ron ed Hermione si voltarono.
Draco Malfoy ghignava, con Pansy Parkinson attaccata al braccio.
-Mi raccomando, impegnati per la gara! Non vedo l'ora di vederti ancor più ridicolo del solito!-
Gli occhi di Ron lampeggiarono.
-Sei...sei stato tu!- mormorò arrabbiato; Hermione spalancò la bocca, stupita.
Malfoy ridacchiò, passandosi una mano nei sottili capelli biondi.
-Oh, andiamo Weasley, dovresti solo ringraziarmi! Adesso avrai una scusa in più per stare appiccicato alla tua schifosa Mezzosa...-
In una frazione si secondo, Ron si lanciò in avanti, la mano serrata a pugno.
Fortunatamente Harry fu più svelto, e lo bloccò per le spalle.
Hermione si piazzò fra i due Grifondoro e il Serpeverde.
-Direi che per stasera hai avuto abbastanza momenti di gloria, Malfoy.-
Lo fissò con rabbia, gli occhi nocciola ridotti e fessure.
Malfoy strinse gli occhi a sua volta, e le rivolse un sorriso cattivo.
-I tuoi, invece, devono ancora arrivare, piccola Mezzosangue.-
Detto questo, si voltò e uscì.
-Stupido arrogante codardo e pomposo!- borbottò Hermione, voltandosi verso Harry che ancora teneva fermo Ron.
Il ragazzo imprecava a gran voce, divincolandosi animatamente, le ciocche fulve che gli coprivano gli occhi.
-Oh, un giorno di questi avrà il fatto suo, schifosissimo viscido...- con uno strattone si liberò dalla presa di Harry -...bastardo!-
Hermione scosse piano il capo, facendo ondeggiare i riccioli castani.
-Lascialo perdere Ron, non fare il suo gioco!- Ma gli occhi le brillavano di gratitudine.
Mentre salivano le scale che portavano alla Sala Comune, Harry fece un gran sbadiglio.
-Sapete- disse -Credo vi convenga aspettare domattina per andare da Silente...non credo che a quest'ora gradirebbe la visita!-
Ron non sembrava molto d'accordo, ma decise comunque di seguire Harry nel loro dormitorio.
Hermione li salutò e si diresse verso il proprio.

*

-TU!!!-
Un urletto acuto la fece sobbalzare.
Hermione si guardò intorno, alla ricerca dell'origine del suono.
La identificò in Lavanda che, in piedi sul proprio letto, le puntava un dito contro.
Aveva gli occhi spiritati e i capelli elettrici.
-TU VUOI PORTARMI VIA IL MIO RONRON!!!-
Hermione fece un grosso sospiro, alzando gli occhi al cielo.
-Per favore, Lavanda, non urlare! E' stata una serataccia e ho la testa che mi esplo...-
-AH! PER TE E' STATA UNA SERATACCIA???- Lavanda scoppiò in una risata isterica -Ma fammi il favore Hermione! Sarai contenta adesso, visto che sei riuscita a mettere le tue brutte mani sul mio Ronron!-
Una ciocca bionda le cadde su un occhio. L'altro lampeggiò pericolosamente.
Hermione si portò stancamente una mano sulla fronte.
-Lavanda, non ho alcuna voglia di discutere a quest'ora, e non ho alcuna voglia di portarti via proprio nessuno!-
-Ah no? E allora chissà come mai hai messo i vostri nomi nella scatola!- ghignò sarcastica la bionda.
-Dai Lavanda, forse non è stata Hermione...- intervenne timidamente Calì, torturandosi una ciocca nera.
-Certo, come no!- abbaiò Lavanda continuando a fissare Hermione furiosamente.
La ragazza si portò le mani sui fianchi.
-Stammi bene a sentire! Io non ho fatto proprio nulla! Ma tu pensa pure quello che ti pare, Lavanda, tanto non posso certo aspettarmi altro dalla tua graziosa e vuotissima testolina bionda!-
Lavanda gettò indietro i capelli con rabbia.
-NON VENIRE A RACCONTARMI STORIE, PICCOLA SAPUTELLA! Se non sei stata tu chi dev'essere stato, SECONDO TE?
IL MIO RONRON??-
Hermione ghignò.
-Bè, io non lo escluderei!-
Avrebbe potuto benissimo dire la verità, dare la colpa a Malfoy.
Ma Lavanda si meritava un pò di panico.
Infatti, spalancò gli occhi azzurri e strillò, pestando i piedi sul materasso.
Poi urlò un  -MALEDETTA CAPELLONA!- e con uno scattò chiuse le tende del proprio baldacchino.
Hermione scosse il capo e si affrettò a fare lo stesso.

*

Al mattino, uno scarmigliatissimo Ron ed un assonnato Harry raggiunsero la porta dell'ufficio del preside.
Hermione era già lì davanti, le braccia strette al petto.
-La tua ragazza mi ha fatto passare una nottata infernale!- abbaiò contro Ron, che battè le palpebre sorpreso.
Aprì la bocca, ma lei fu più veloce -E NON DOMANDARMI NIENTE PERCHE' NON HO NESSUNA INTENZIONE DI PERDERE TEMPO A PARLARE CON TE!-
Aveva le occhiaie e i capelli spettinatissimi.
Ron ebbe la decenza di non ribattere, e si limitò a scambiarsi uno sguardo rassegnato con Harry.
-Che cos'è tutta questa confusione?!-
La professoressa McGrannit salì velocemente le scale, il corpo esile fasciato in una gonna lunga di tessuto scozzese.
-Ah, voi tre!Passate più tempo nell'ufficio del preside che altrove! Che succede, stavolta?-
Hermione si erse in tutta la propria altezza.
-Succede che io non ho alcuna intenzione di partecipare a nessunissimo concorso con questo...questo...con lui!-
Puntò un dito furioso verso Ron, e per poco non gli centrò un occhio.
La McGrannit alzò le sopracciglia sottili.
-Oh...un litigio amoroso?-
Ron e Hermione avvamparono e urlarono -NO!!!-  all'unisono. Harry scoppiò a ridere.
La McGrannit parve contrariata. -E che cosa succede, allora?-
-Professoressa, non abbiamo deciso noi di partecipare! Qualcuno ha inserito il nostro nome nella scatola!- spiegò Ron svelto.
-E io non ho alcuna voglia di partecipare!- sbottò Hermione.
La McGrannit sospirò.
-E voi volevate disturbare il preside per questa...sciocchezza?-
Piombò il silenzio. I tre si scambiarono uno sguardo desolato.
-Ma professoressa, noi...-
-Voi vi fate troppi problemi, Weasley. Suvvia ragazzi, non siate sciocchi! Vedrete che sarà divertente! Poi, chissà, da cosa nasce cosa... La signorina Brown potrebbe farsene una ragione! Ricordatevi che venerdì ci sarà la Prima Prova!-
E se ne andò ridacchiando, lasciandoli con gli occhi sgranati e la bocca spalancata.








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Capitolo non troppo entusiasmante, i know.
Ma mi serviva per darvi qualche spiegazione e per creare le dinamiche tra i personaggi.
Bè, che dire, spero vi sia piaciuto!
Grazie a tutti i miei sostenitori e... ci becchiamo alla Prima Prova!! ;)
Baciuz.
P.S: COMMENTINO??? :D




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Capitolo 3
*** Capitolo terzo. ***


hp1prova



Capitolo Terzo






La mattina del 1 Febbraio arrivò velocemente.
Hermione si era alzata presto, e mescolava contro voglia la sua ciotola di Porridge, seduta in Sala Grande.
Continuava a fissare i disegni tracciati dal cucchiaio, e non si accorse che qualcuno le sedette accanto.
Un colpetto sulla spalla la fece trasalire.
-Oh! Oh, Harry... sei tu!-
Un guizzo divertito passò negli occhi smeraldini del ragazzo, che sorrise e prese una fetta di torta di melassa.
-Sembri nervosa, Hermione!- osservò, cospargendo la torta di granella di nocciole.
Hermione sospirò e allontanò la ciotola.
-Non sono nervosa. E' che... Oh, Harry, non ho voglia di mettermi in ridicolo davanti a tutta la scuola! Sai che odio queste cose!-
Sprofondò col viso nelle mani, e Harry le lanciò uno sguardo sbieco.
-Dai, Hermione, vedrai che andrà bene. Sono solo quattro stupide prove...-
-Parli bene, tu!- lo rimbeccò lei -Non sei mica tu che devi farle!-
Harry alzò un sopracciglio.
-Oh certo, scusa, hai ragione, cosa vuoi che ne sappia io? In fondo ho affrontato solamente il Torneo Tre Maghi!-
Hermione non potè non ridere.
-Hai ragione, Harry, scusami. Spero solo che passi in fretta...-
In quel momento, una Lavanda radiosa e sorridente varcò la soglia, tenendo per mano un Ron assonnato e non troppo entusiasta.
-Credo che farò volentieri a meno di questa scena!- borbottò Hermione alzandosi in piedi -Ci vediamo dopo, Harry!-
Uscì dalla Sala proprio nel momento in cui Ron e Lavanda prendevano posto davanti ad Harry.
-'Giorno.- bofonchiò Ron tirando a se un piatto di frittelle.
Harry gli sorrise, e aggrottò la fronte, perplesso, vedendo che Lavanda allontanava il piatto da Ron.
-Oh, nonono, Ronron!- esclamò scuotendo il capo -Queste ti fanno male, tesorino!-
Ron sgranò gli occhi, e aprì la bocca per protestare, ma Lavanda fu più svelta, e gli ficcò tra le labbra un biscotto integrale.
-Ecco, mangia questi! Non vorrai mica rovinare il tuo bel pancino muscoloso?-
Ridacchiò divertita, accarezzando l'addome scolpito di Ron;
Le orecchie del ragazzo avvamparono, ed Harry ebbe l'accortezza di voltarsi a salutare Ginny, che gli sorrise e sedette accanto a lui.
-Eddai Lavanda, smettila!- borbottò Ron imbarazzato, deglutendo il biscotto e spostando la mano di lei.
La bionda spalancò gli occhi, offesa, e scosse il capo, facendo luccicare il fermaglio viola a forma di farfalla che troneggiava sui capelli;
Harry dovette socchiudere gli occhi per non restare abbagliato.
-Ehm, allora Ron, ti sei preparato per la prova di stasera?- domandò Ginny, tentando di alleggerire l'atmosfera.
Lavanda sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
Ron fece spallucce, titubante.
-No che non mi sono preparato...Non ho idea di cosa dovrò fare!-
Ginny annuì, e Lavanda posò la testa sulla spalla di Ron.
-Tanto qualunque cosa sia tu farai il bravo, NON E' VERO RONRON?-
Il tono suonò piuttosto minaccioso, nonostante il sorriso a trentadue denti.
Ron annuì lentamente, turbato.
-Bravo il mio amorino!- miagolò Lavanda, e lo avvolse in un abbraccio stritolante.
Ron lanciò uno sguardo rassegnato ad Harry, che scosse il capo, solidale.

*

-Ronald, per l'amor del cielo, vuoi stare fermo?!-
Hermione lanciò un'occhiataccia all'amico, che continuava a passarsi nervosamente una mano tra i capelli.
Erano fuori dalla Sala Grande, insieme alle altre 7 coppie, e aspettavano di poter entrare per la Prima Prova.
-Scusami, è che sono nervoso- gemette lui torcendosi le mani.
Hermione sospirò. -Lo so, anche io. Ma cerca di star calmo, altrimenti è solo peggio!-
Ron annuì, sorridendo forzatamente, e lei gli prese la mano.
Entrambi abbassarono lo sguardo sulle loro mani e si mollarono velocissimi, arrossendo.
-Ehi, in bocca al lupo, ragazzi!-
Neville posò una mano sulla spalla di Hermione, sorridendo.
In quel momento il portone si spalancò, ed entrarono lentamente in Sala Grande.
I quattro tavoli delle Case erano spariti, lasciando spazio a delle panche rosse addossate alla parete, sulle quali sedevano sorridenti gli altri studenti.
Li accolsero con applausi e fischi, così come gli insegnanti, che sedevano dietro il loro solito tavolo.
Al centro della stanza, otto tavolini tondi ed elegantemente apparecchiati risplendevano alla luce di molteplici lampade luccicanti a forma di cuore.
-Miseriaccia...- piagnucolò Ron terrorizzato, mentre si schieravano insieme alle altre coppie.
-Benvenuti, cari innamorati, benvenuti!- li accolse Silente alzandosi in piedi e allargando le braccia.
-La prova di questa sera sarà molto semplice: Una cena romantica! Di cui, naturalmente, noi tutti saremo i giudici!-
Un altro applauso entusiasta riempì la Sala.
I ragazzi ridacchiavano eccitati, acclamando a gran voce la propria coppia preferita.
-Ehi, è una cena!- esclamò Ron sollevato -Bè, ritieniti fortunata, Hermione...sono sempre stato il migliore, nelle abbuffate!-
Hermione annuì, poco convinta.
-Silenzio, per favore, silenzio!- Al richiamo di Silente, il chiacchiericcio si spense lentamente. -Molto bene. Ed ora, cari partecipanti, accomodatevi pure!-
Malfoy e Pansy Parkinson furono i primi a sedersi.
Hermione lanciò uno sguardo interrogativo a Ron.
-Mettiamoci là...per me non ci sono differenze!- disse lui indicando uno dei tavolini.
Quando tutti furono seduti, Silente sorrise.
-Che la cena abbia inizio!-
Con un piccolo Pop, i tavolini si riempirono di graziosi piatti e zuppiere d'argento, colmi di leccornie.
-Bè...buon appetito!- ridacchiò Ron contento, sfregandosi le mani.
Hermione si tormentava un ricciolo, a disagio.
Non si era mai resa conto, fino a quel momento, di non aver mai mangiato da sola con Ron.
Nè ad Hogwarts, nè ad Hogsmeade, nè alla Tana.
Inoltre, la maggior parte degli sguardi erano rivolti a loro
Si sentiva terribilmente in imbarazzo, e temeva anche solo di allungare una mano verso la brocca del succo di zucca.
Ron, invece, si era servito di Stufato di Rognone e Crostini con Bacon, e mangiava con entusiasmo.
Quando si accorse che Hermione lo fissava, arrossì.
-Ehm... qualcosa non va?- domandò a disagio.
La ragazza si riscosse e sussultò.
-Eh? N-no, assolutamente! E'...è tutto a posto!-
Riempì il bicchiere con un pò troppa fretta, e rovesciò un pò di succo sulla tovaglia candida.
Ron battè le ciglia, perplesso. Poi fece spallucce e tornò a dedicarsi al suo Stufato.
Gli insegnanti, intanto, parlottavano tra loro, così come gli studenti.
Silente mormorò qualcosa all'orecchio della McGrannit, che annuì e si alzò in piedi.
-Adesso, ragazzi- annunciò sorridendo - vorremmo che i nostri giovanotti imboccassero le ragazze!-
Risatine entusiaste percorsero la Sala.
Ron alzò lo sguardo dal proprio piatto, terrorizzato.
-Che...che cosa ha detto?!- domandò in preda al panico.
-Credo che tu debba imboccarmi, Ronald- bofonchiò Hermione, gli occhi puntati sulla tovaglia.
Ron deglutì a fatica, continuando a fissarla.
Un applauso annunciò loro che Neville aveva appena imboccato Luna.
Una ad una tutte le coppie fecero lo stesso.
-Siamo rimasti solo noi!- soffiò Hermione a disagio.
Tutti li guardavano: Insegnanti, studenti, e le altre coppie.
Lentamente, Ron affondò un cucchiaino in un budino rosa tremolante.
Poi lo avvicinò al viso di Hermione, incerto.
I loro sguardi si incrociarono per un momento, poi Hermione aprì la bocca e mangiò.
Un pò di budino le sporco le labbra.
Ron sospirò sollevato, e allungò automaticamente la mano verso le labbra della ragazza.
-Ti sei sporcata- spiegò sorridendo, e gliele sfiorò con le dita, rimuovendo i residui del budino.
Un boato li fece trasalire: I Grifondoro, e non solo, si erano alzati in piedi applaudendo, urlando e fischiando con malizia.
Ron ritrasse le dita come se si fosse scottato;
Hermione spalancò gli occhi e divenne paonazza.
-Molto bene, molto bene!-
Il professor Silente si alzò, battendo le mani, e attese che la folla si calmasse.
-Abbiamo avuto modo di osservare le nostre coppie! Adesso, ragazzi, scrivete la vostra votazione su di un foglietto e riponetelo nel cestino che il Signor Gazza farà girare! Nel frattempo, anche noi insegnanti ci consulteremo!-
Un brusio concitato si sollevò nell'aria.
-Ehm, scusami Hermione...- balbettò Ron a disagio, grattandosi la nuca.
Lei scosse il capo -Ah, nono, non ti preoccupare, figurati, cioè grazie, anzi, ecco!- Rise isterica.
Ron deglutì, preoccupato.
Quando tutti ebbero votato, gli insegnanti contarono i foglietti e mormorarono qualcosa tra di loro.
Dopodichè Silente prese di nuovo la parola.
-Abbiamo qui i risultati! Per la complicità dimostrata, per gli sguardi romantici ed i gesti spontanei dimostrati, i vincitori di questa prima prova sono.... Terry Steevel e Susan Bones!-
I Corvonero si alzarono in piedi ed applaudirono esultanti la coppia, che sorrideva e ringraziava.
La McGrannit appuntò i risultati su una pergamena.
Dopodichè congedò gli studenti, che uscirono a gruppetti dalla sala, ridendo e discutendo della prova.
-Ron, Hermione!-
Ginny e Harry li raggiunsero, sorridendo incoraggianti.
-E' andata bene, ragazzi, veramente! Siete stati grandi!- esclamò Ginny entusiasta, scuotendo i lunghi capelli ramati.
Ron storse il naso -Bè, chi se ne importa...Non è che abbiamo l'ambizione di vincere!-
-Esatto!- Hermione annuì con convinzione -L'importante è che una delle prove sia andata...E che ne usciamo presto!-
Harry ridacchiò, e battè una mano sulla schiena di Ron -Dai, poteva essere molto molto peggio... almeno vi siete fatti una bella mangiata!-
Hermione non ebbe cuore di fargli notare che lei non aveva toccato cibo.
Harry cinse i fianchi di Ginny con un braccio; si avviarono verso il portone, chiacchierando fitto fitto.
-Bè...in fondo non è stato male, dai.-
Hermione si voltò a guardare Ron, stupita.
Lui si mordicchiò l'unghia del pollice.  -Sì, insomma, voglio dire... alla fine non è stato brutto... escludendo le centinaia di occhi puntati addosso, certo...-
Lei rise, e anche lui accennò un sorriso.
-Lo sai, Ron, per una volta hai ragione!- ammise lei sorridendo.
Ron alzò un sopracciglio, soddisfatto e incredulo -Però!- esclamò ammirato -La Signorina Granger che mi da ragione! Sto facendo progressi!-
Lei rise di nuovo e fece per dargli una botta in testa, ma bloccò la mano a metà strada:
Un braccio fasciato in un golf rosa avvolse le spalle di Ron.
-Ehm, ciao Lavanda...- disse lui piano, voltandosi a guardarla.
La ragazza lanciò un'occhiataccia a Hermione e scoccò un bacio sulle labbra del ragazzo.
-Andiamo, Ronron. Buonanotte Hermione!-
Le rivolse un ghigno soddisfatto e si voltò, tirando Ron per una mano.
Lui fece un sorrisetto mortificato ad Hermione, che rispose con una scrollata di spalle.
Aspettò che i due uscissero dalla Sala e fece un lungo sospiro.
Lanciò uno sguardo alla lampada luccicante a forma di cuore.
Poi si voltò ed uscì dalla Sala Grande.








-----------------------------------------*

Eeeee ecco qui la prima prova :)
Non so, questo capitolo non mi convince più di tanto...ditemi un pò voi che ne pensate.
Spero comunque di non avervi delusi, miei cari, e come sempre ci tengo molto ad un vostro parere :)
Grazie per tutte le recensioni, oddio siete dolcissimi *-*
Attendo le vostre opinioni, e vi dò appuntamento alla Seconda Prova!
Ailoviùùùùùù!!! <3
Minnieinlove


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Capitolo 4
*** Capitolo quarto. ***




Capitolo Quarto




Il collo iniziava a farle male.
Era da più di mezz'ora che se ne stava nel lungo corridoio sospeso, all'aperto, che collegava una parte di Hogwarts all'altra.
Se ne stava lì, affacciata ad uno degli archi, con la testa posata allo stipite.
Aveva il naso gelato. Le sarebbe venuto quasi sicuramente il torcicollo. O un raffreddore.
Ma poco le importava.
Hermione Granger amava i momenti di solitudine produttivi.
Così li chiamava lei.
Momenti che si prendeva per riflettere, per pensare, per rielaborare.
E il ponte era uno dei suoi posti preferiti: C'era sempre un'aria gelida li su, ma era rinfrancante.
E poi poteva respirare a pieni polmoni il profumo del muschio, della neve, della Foresta.
Forse avrebbe dovuto discutere con gli altri Prefetti della scarsa sicurezza di quelle ballatoie.
Magari avrebbero proposto al Preside di aggiungere una ringhiera di sicurezza...
-Ehi!-
Un colpetto sulla spalla ed una voce famigliare interruppero i suoi pensieri.
-Oh...Ciao, Harry!-
Si voltò verso l'amico, che le sorrideva col naso arrossato e gli occhiali appannati.
-Che fai qui affacciata? Pensavo stessi andando verso le serre per Erbologia...-
-Ah...ah, già! Ci stavo andando, mi sono solo fermata un momento a pensare... Cielo, non sarà mica tardi?!-
Gli rivolse uno sguardo preoccupato, spalancando leggermente gli occhi nocciola, che alla luce del sole sembravano dorati.
Harry rise scuotendo il capo. -No, tranquilla, siamo anche un po' in anticipo.-
Posò le mani sulla ringhiera e lasciò correre lo sguardo verso la Foresta e il Lago Nero.
-Sai, l'altro giorno pensavo a quando la nave di Durmstrang è emersa per la prima volta dal Lago... ti ricordi come eravamo eccitati?-
Hermione annuì, mentre un sorriso le si apriva sulle labbra.
-Certo che me lo ricordo. Non la piantavate di allungare il collo e di urlare come forsennati!-
Stettero in silenzio per qualche istante.
Poi lei sospirò.
-Hermione, mi sono sempre chiesto...Insomma, cosa ne è stato poi con Krum?- domandò Harry sottovoce.
Hermione si voltò a guardarlo, le gote arrossate.
-Con...con Vicktor?- domandò allarmata, giocherellando con le frange della sciarpa.
Harry alzò un sopracciglio con espressione furba.
-Uhm, questa reazione dovrebbe lasciarmi intendere qualcosa?-
Hermione ridacchiò e gli diede un colpetto sul braccio.
-Falla finita! Non è successo nulla... Voglio dire, continuiamo a scriverci, da quando è andato via...-
-Oh, ma io non intendevo dopo. Intendevo durante!- ridacchiò Harry.
Hermione alzò gli occhi al cielo e sbuffò, un po' infastidita e un po' divertita.
Nel frattempo, senza che i due se ne accorgessero, una figura lunga e slanciata li aveva raggiunti alle loro spalle:
Ron, che non appena aprì la bocca per salutarli fu interrotto da Hermione che stava dicendo ad Harry, con un risolino -Oh andiamo Harry, sai benissimo del bacio che c'è stato tra me e Vicktor! Piantala di mettermi in imbarazzo!-
Ron sentì una morsa allo stomaco.
Rimase immobile, gli occhi spalancati, Harry ed Hermione che continuavano a ridacchiare, ignari della sua presenza.
In quel momento Lavanda si avvicinò urlando -RONRON!-
Harry ed Hermione si voltarono, trovandosi a pochi centimetri da Ron.
-Ah, eccoti!- lo saluto allegramente Harry.
Ma il ragazzo si limitava a fissare Hermione con espressione feroce.
Senza dire una parola, afferrò Lavanda per un braccio e la tirò bruscamente verso di se.
Poi prese a baciarla come una furia, le mani tra i lunghi capelli biondi, le lingue fuse tra loro.
Hermione spalancò gli occhi e la bocca.
Harry sbattè le palpebre, a disagio.
Solo quando Lavanda si staccò con un risolino sorpreso Hermione si riscosse.
-Tu...tu sei...- ansimò, puntando un dito contro Ron -...sei un animale! UNA BESTIA, ECCO COSA SEI!-
Gli occhi di Ron si ridussero a fessure -Ah, sì?- chiede con freddo disinteresse.
-SEI UN PREFETTO RONALD! UN PREFETTO! NON PUOI COMPORTARTI COSI'! E' UN LUOGO DI PASSAGGIO, QUESTO! E' PIENO DI GENTE!-
L'urlo di Hermione fece voltare parecchi ragazzini del primo anno, che si sbrigarono ad allontanarsi.
-QUESTO E' UN COMPORTAMENTO DISGUSTOSO E IMMORALE!!!- sbraitò, il volto paonazzo.
Ron si limitò a scrollare le spalle.
-Piantala di fare tanto la moralista, Hermione. Quello che faccio è affare mio, e non mi sembra che tu, con Krum, ti sia comportata diversamente. Ah, già, dimenticavo...- ghignò -...sono passati due anni, sarà che non sei più abituata!-
-Ron- esclamò Harry sorpreso.
Hermione non disse una parola.
Lo osservò ancora per qualche istante, con gli occhi spalancati.
Poi  afferrò la propria borsa e si allontanò, assestando a Ron una poderosa spallata che quasi lo fece barcollare.
-Tsk, è tutta matta.- sentenziò lui passandosi una mano tra i capelli rossi.
Lavanda ridacchiò, una nuvoletta di vapore si condensò davanti alle sue labbra carnose.
-Ma si può sapere che cosa ti è preso?-
Harry lo fissava, stupito e arrabbiato. Aveva un'espressione esterrefatta.
Ron alzò di nuovo le spalle, e si voltò per allontanarsi mano nella mano con Lavanda, liquidandolo con un -Ci vediamo alle serre, Harry.-

*

Nei giorni che seguirono, Hermione e Ron non si rivolsero la parola.
Ogni volta che uno dei due arrivava, l'altro si allontanava con un grugnito.
Ma arrivò il venerdì sera, e i due si ritrovarono ancora una volta l'uno accanto all'altra, in attesa con le altre coppie, fuori dalla Sala Grande.
-Chissà cosa ci toccherà stavolta...- disse Ron pensieroso.
Hermione non lo degnò di uno sguardo, limitandosi ad incrociare le braccia, stizzita.
Lui sospirò.
-Eddai Hermione, sei ancora arrabbiata con me?-
Lei si voltò come una furia, i boccoli disordinati frustarono l'aria.
-Dammi una buona ragione per non esserlo, Ronald!!!- sbottò, fissandolo.
Ron parve riflettere per qualche istante, poi mormorò -Bè, siamo amici, no?-
Lei spalancò la bocca per ribattere, ma in quel momento le porte della Sala Grande si aprirono, e le coppie dovettero entrare.
Questa volta al centro della stanza troneggiava una pedana bianca e lucidissima, e dal soffitto piovevano lustrini argentati.
Silente sorrise, e spiegò che le coppie avrebbero dovuto danzare.
Dopo un lungo applauso e tutte le urla d'incoraggiamento dei compagni, le coppie salirono sulla pedana.
La McGrannit fece un gesto fluente con la bacchetta, e una musica dolce che pareva uscire dalle pareti si diffuse nell'aria.
-Non so ballare!- mormorò Ron con un gemito.
-Mi domando se esista una cosa che sai fare!- borbottò Hermione.
Gli afferrò una mano e la posò sul proprio fianco, facendogli sgranare gli occhi.
Dopodichè gli allacciò le braccia dietro il collo, e si mise a fissare con ostentazione il pavimento.
Dopo qualche minuto di imbarazzanti ondeggiamenti, Ron sospirò.
-Ehi...Hermione...Eddai, guardami!- implorò.
Lei sollevò leggermente il capo, con un'espressione dura sul volto.
-Se mi scuso, mi perdoni?- disse piano lui, cingendole i fianchi con le braccia.
Lei tacque per qualche istante.
-Io mi domando solamente se tu, di tanto in tanto, ti rendi conto di quello che dici alle persone, Ronald.-
Lui deglutì.
-Io...te l'ho detto, Hermione. Mi dispiace, davvero. Scusami.-
Questa volta lei sollevò completamente lo sguardo.
Lui aveva un'espressione sinceramente dispiaciuta. Vide il riflesso dei lustrini argentati luccicare nei suoi occhi blu.
Stelle nella notte.
Hermione sospirò, e posò il viso nell'incavo tra la sua spalla e il suo collo.
-Sei proprio uno stupido, Ron.- mormorò, stringendogli un pò di più le braccia attorno al collo.
Lui arrossì -Lo so.-
Le carezzò la schiena e la strinse a se.
Quando Silente annunciò che la gara era finita, entrambi trasalirono.
Sbatterono le palpebre, storditi, e si staccarono velocemente l'uno dall'altra.
-Molto bene, molto bene!- esclamò il preside battendo le mani -Abbiamo i vincitori della seconda prova: Il signor Malfoy e la signorina Parkinson, che oltre ad aver dimostrato una grande dimestichezza nell'arte della danza, hanno stupito tutti con un bel bacio mozzafiato!-
I Serpeverde si alzarono in piedi, urlando trionfanti.
Le altre case applaudirono educatamente.
-Bè...anche questa è andata.- esclamò Hermione scendendo dalla pedana.
Ron si voltò a guardarla con un sorriso.
-Sai cosa, Hermione? Non possiamo lasciarci battere in tutte le prove! Dobbiamo migliorare il nostro, ehm, affiatamento!-
La ragazza sbattè le palpebre, stupita.
-Ron, ma che diamine stai dicendo?-
Lui tossicchiò imbarazzato.
-Sì insomma, pensavo...Andiamocene ad Hogsmeade, domenica! Così possiamo affinare la nostra tecnica...ehm... e migliorare la complicità...e...-
Hermione lo fissò. Le labbra si incresparono in un sorriso.
-Dì la verità, Ronald. E' che non vedi l'ora di andare a bere Burrobirra e mangiare schifezze!-
Entrambi scoppiarono a ridere.
Poi Hermione annuì contenta.
-Va bene, d'accordo, domenica ad Hogsmeade! Vado a dirlo ad Harry allora!-
-No, aspetta!!!-
La ragazza si voltò stupita, abbassando lo sguardo sulla mano di Ron che la tratteneva per un braccio.
-E' che, ehm... pensavo che potessimo andare noi due.-
Hermione lo fissò.
-Noi due?-
-Sì, noi due!- ribadì Ron arrossendo-Insomma, io e te?-
-Io e te?- ripetè Hermione incerta.
-Io e Te...Noi due...Tu ed Io... Oh, insomma Hermione, quanti altri sinonimi devo trovare??-
Ron ormai era paonazzo, e deglutì parecchie volte prima di riuscire a guardarla negli occhi.
-Noi due ad Hogsmeade...- disse lei lentamente-...Niente Harry... e niente Lavanda?- domandò sospettosa.
Ron fece un' espressione offesa -Ovviamente!- ribattè piccato.
Hermione lo fissò per qualche istante.
Poi sorrise di nuovo.
-E sia. Domenica ad Hogsmeade. Noi due, Io e Te, Tu ed Io.-





-----------------------------------*

 Ed ecco qua  il tanto ambito quarto capitolo!
Qualche chiarimento:
1)Spero abbiate capito qual'è il ponte al quale mi riferisco nella prima parte del capitolo. E' quello nel quale, nel terzo film, parlano Harry e Lupin. O quelle nel quale nel quarto parlano proprio Harry ed Hermione, che vengono poi interrotti da Cedric. Oddio vi prego ditemi che avete capito qual'è! xD
2)Ron è stato uno stronzo. Lo so. Ma queste scene da cafone, ammettiamolo, sono molto da lui quando perde il controllo :)
3)Capitolo scritto un po' di getto. Ma avevo bisogno di scrivere con urgenza. Sono giorni molto brutti per me.

Bè. spero vi sia piaciuto. Opinioni, suggerimenti e critiche sono sempre ben accetti.
Vi abbraccio forte!
Minnieinlove.
P.S: COMMENTINO? :)



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Capitolo 5
*** Capitolo quinto. ***


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Capitolo Quinto





Se quella mattina Hermione non si fosse svegliata tardi, probabilmente non avrebbe fatto ciò che fece.
Lei e Ron si erano dati appuntamento all'ingresso alle 10 in punto, e quando lei aprì gli occhi si accorse con orrore che erano già le 9.40.
Tentò in tutti i modi di darsi un contegno, ma i capelli non volevano saperne di stare in ordine, e il suo viso quella mattina era particolarmente provato.
Stava quasi per rassegnarsi e scendere nell'ingresso come uno spaventapasseri, pensando -Infondo, è soltanto Ron- quando l'occhio le cadde sul baule di Lavanda.
Era ricoperto di boccette, sacchettini, scatoline.
Il tutto luccicante, il tutto emanante un ottimo profumo.
Con circospezione, Hermione afferrò una delle boccette.
Lozione Lisciante Liscia&Sguiscia, recitava l'etichetta color girasole.
Titubante, lo stappò e ne annusò il contenuto. Aveva un delizioso profumo di caramelle.
Con crescente curiosità, si mise ad osservare tutti gli altri strani cosmetici della ragazza:
Smalti di ogni colore, Ombretti iridescenti, Fard illuminanti, Fondotinta setificanti, Mascara Ingigantenti.
Hermione li studiò a lungo.
Poi fece un lungo sospiro.

*


-Miseriaccia Hermione, ce l'hai fatta!-
Ron la aspettava a braccia conserte, un'espressione impaziente dipinta sul volto.
La ragazza si morse il labbro inferiore, mortificata.
-Oh, hai ragione Ron, scusami, è che mi sono svegliata tardi!-
Con un sospiro spazientito, lui si voltò a guardarla.
Era deliziosa con quel cappellino di lana incrociata color verde smeraldo, in coordinato con la sciarpa.
Inoltre, sembrava leggermente diversa.
Aprì la bocca per dirglielo, ma lei fece un sorrisone e lo tirò per la manica della giacca.
-Dai, andiamo!-
Durante la notte aveva nevicato copiosamente, perciò le strade e gli edifici di Hogsmeade erano imbiancati e luccicanti.
Camminavano in silenzio, ma non era un silenzio imbarazzato.
Era un silenzio sereno.
-Mi è sempre piaciuta Hogsmeade- disse Hermione ad un certo punto -Ho sempre pensato che fosse una specie di villaggio incantato.-
Ron arricciò il naso. -Bè...lo è!- osservò.
Hermione ridacchiò.
-Sìsì, certo, ma io intendo nel senso...Oh, non saprei. E' che qui sembra sempre Natale!-
Ron ridacchiò, e le loro mani si sfiorarono per sbaglio.
Inizialmente, il ragazzo trattenne il respiro.
Poi fece scivolare con naturalezza le proprie dita tra quelle di lei, intrecciandole insieme.
Hermione sentì il viso andarle a fuoco.
Con discrezione, abbassò lo sguardo sulle loro mani, e fu attraversata da un piccolo brivido.
Temeva che, se avesse parlato, Ron l'avrebbe lasciata.
E lui doveva star pensando la stessa cosa, perchè calò nuovamente il silenzio.
Qualche minuto dopo, raggiunsero la vetrina più colorata e invitante di tutta Hogsmeade.
-Ah, Mielandia!- esclamò Ron contento.
Lasciò la mano di Hermione e schiacciò il naso contro il vetro.
-Devono aver portato le nuove forniture!- disse a mezza voce -Guarda lì, Hermione!-
La ragazza posò le mani sulla vetrina e osservò:
Un enorme cuore di velluto rosso faceva da base ad una sorprendente e lucidissima torta al cioccolato.
Era composta su tre livelli, e su ogni livello c'erano una coppia di innamorati fatti di zucchero.
La prima coppia si teneva per mano, e lui le offriva un mazzo di rose rosse.
La seconda coppia si baciava teneramente.
La terza coppia, in cima alla torta, non si vedeva: Erano evidentemente impegnati sotto le coperte del letto a baldacchino.
-Per l'amor del cielo!- esclamò Hermione imbarazzata, quando se ne accorse.
Ron seguì il suo sguardo, e ridacchiò.
-Io lo trovo geniale!- sentenziò tra una risatina e l'altra.
Nel frattempo, un piccolo cupido aveva preso a svolazzare, brandendo lo striscione Happy Valentine!
Hermione scosse il capo, turbata.
-No Ronald! E'...insomma, molti bambini vengono in questo negozio!-
Continuava a fissare la torta con gli occhi sgranati, evidentemente turbata.
-Eddai!- Ron le rifilò una piccola gomitata -In fin dei conti non si vede nulla! E' solo un letto...popolato, certo, però...- fu preso da un nuovo attacco di ridarella, ed Hermione dovette trascinarlo via.
-Ti va di bere qualcosa?- gli domandò, quando arrivarono nei pressi del Tre Manici di Scopa.
Ron annuì, e furono accolti con entusiasmo da Madama Rosmerta.
-Ecco cari, decidete pure con calma!- miagolò porgendogli dei menù -E chiamatemi quando siete pronti!-
Diede un pizzicotto alla guancia di Ron e si allontanò sculettando.
-Che donna magnifica!- gongolò lui, le orecchie in fiamme, seguendola con lo sguardo.
Hermione inarcò le sopracciglia, stizzita, e si lanciò un'occhiata intorno.
Non c'erano moltissime persone, e per l'imminente San Valentino sui tavoli erano state collocate delle tovagliette di raso rosso.
Inoltre, ogni tavolo erano decorato con una piccola candela rossa a forma di cuore.
Quando Ron si voltò di nuovo verso di lei, la trovò intenta a scrutare la candelina del loro tavolo.
Il cuore gli mancò un colpo.
Era bellissima, con le sopracciglia leggermente aggrottate, una specie di piccolo broncio sulle labbra rosate, e il riflesso della fiammella che le danzava sul volto.
Deglutì parecchie volte prima di riuscire a gracchiare uno stupido -Non togli il cappello?-
Hermione si riscosse ed alzò lo sguardo.
Ron la fissava stordito, gli occhi leggermente spalancati.
-Ron è tutto a posto?!- domandò allarmata, sporgendosi verso di lui.
Il ragazzo balzò all'indietro, spaventato, e per poco non cadde dalla sedia.
Lei sbattè le palpebre. -Ron....-
-E'...è tutto ok, Hermione, tutto ok. Stavo solo... riflettendo.-
Hermione posò il viso su una mano e sorrise -Ah, adesso rifletti anche?-
Ron cercò una risposta acida da darle, ma era troppo impegnato a guardarla.
I suoi occhi erano grandissimi e brillavano,quel giorno. La pelle era luminosa. E quando si tolse il cappello, Ron trasalì.
-Hermione!!!- esclamò con voce strozzata -I...i tuoi capelli sono lisci!!!-
Lei abbassò lo sguardo e arrossì un pò.
-Ehm sì, io... mi andava di cambiare un pò stamattina, tutto qua.-
Giocherellò con una ciocca liscissima e lucida, a disagio.
Ron trasalì di nuovo.
-HAI LO SMALTO!!!- urlò.
Tutte le persone nell'arco di 3 metri si girarono a guardarli.
-Per l'amor del cielo Ronald, si può sapere cosa ti prende?- sibilò lei arrossendo, evitando le occhiatacce degli altri clienti.
Ron deglutì rumorosamente.
-Cosa prende a me?Cosa prende a te!- ansimò -Sei...sei liscia!E guarda qua poi!-
Le afferrò una mano e fissò intensamente lo smalto cangiante: a seconda di come veniva colpito dalla luce, assumeva sfumature lilla o azzurrine.
Hermione ritirò la mano, offesa.
-Parli come se fosse chissà cosa! Non so se tu te ne sia accorto, Ron, ma anche io sono una ragazza!-
Ron ci mise qualche istante ad arrivarci.
-Oh...oh, no, Hermione! Io non volevo certo dire... scusami, davvero! E' solo che... non sono abituato a te così, insomma!-
Lei continuò a tenere lo sguardo fisso sul tavolo.
-E se vuoi saperla tutta, per me sei molto più bella al...al naturale.-
Hermione alzò lo sguardo e lo vide arrossire.
Sorrise e si rilassò.
-Allora...vogliamo ordinare?-

*


Quando uscirono dal Pub, parecchie frittelle e parecchie Burrobirre dopo, erano decisamente su di giri.
-...E poi mia madre ha cercato di correre dietro a George e si è fatta tutte le scale rotolando!!!-
Entrambi scoppiarono a ridere, ed Hermione dovette fermarsi per riprendere fiato.
Erano almeno 4 ore che si raccontavano stupidaggini e ridevano come matti.
-Oh, oh Merlino, Ron, ti prego basta!- ansimò tra le risate.
Lui rise ancora più forte e le diede un buffetto su un braccio.
-Ehi!- esclamò ad un certo punto, illuminandosi -Vuoi vedere un posto bellissimo?-
Le prese la mano e la trascinò, correndo, fino alla fine del villaggio.
Sorpassarono la recinzione dalla quale era possibile vedere la Stamberga Strillante e salirono su una collinetta.
-Ta-daaaan!-
Hermione, il respiro affannato dalla corsa, si guardò intorno.
Era un posto bellissimo, una collinetta innevata completamente vuota, fatta eccezione che per un tronco ormai secco che se ne stava adagiato nell'erba ghiacciata.
Sotto di loro, si stendeva placida la cittadina di Hogsmeade.
Il sole sarebbe tramontato a breve, e le case ed i negozi iniziavano ad illuminarsi.
La neve attorno a loro sembrava rosa, a causa del riverbero del tramonto.
-Ron, è...è bellissimo!- balbettò lei emozionata, portandosi una mano al petto.
Il ragazzo sorrise compiaciuto e sedette sul tronco.
Lei lo imitò, continuando a fissare inebetita le luci luccicanti sotto di loro.
-Allora- esordì dopo qualche minuto -Dici che abbiamo migliorato la nostra... com'è che l'avevi chiamata?-
Ron ridacchiò. -Complicità!-
-Già, complicità!- ripetè lei sorridendo -Dici che abbiamo fatto passi avanti?-
-Uhmmm, vediamo!- Ron si grattò la nuca, fingendosi meditabondo -Secondo me potremmo migliorare ancora!-
-Tu dici?-
-Sì...soprattutto perchè tu non sei molto collaborativa...-
-MA SENTILO!- protestò lei ridendo, rifilandogli una gomitata nelle costole.
Lui la bloccò e, dopo qualche minuto di lotta, lei si ritrovo con la testa sulle sue ginocchia, le braccia bloccate da quelle possenti di lui.
-Eddai Ron!- esclamò, ridendo e divincolandosi -Lasciami!-
-Nononono!- ridacchiò lui -Non ci siamo proprio!-
Le premette un dito sul naso arrossate e lei scoppiò di nuovo a ridere.
-RONALD SMETTILA!- strillò contorcendosi più che mai.
Lui la strinse più forte, ridendo a sua volta.
-Lo vedi, Granger, che non collabori?-
Hermione smise di divincolarsi, il respiro affannato.
Alzò gli occhi fino ad incontrare quelli di lui, e sentì una piccola morsa allo stomaco.
-Così va molto meglio....- mormorò Ron con un sorrisetto.
Le scansò una ciocca di capelli dal viso, e restò a guardarla.
-Sei uno stupido immaturo, Ronald.- Lo rimbeccò lei  sorridendo, il volto arrossato.
-Tu dici?- domandò lui con tono canzonatorio, giocherellando con quella liscissima ciocca di capelli color cioccolato.
-Oh sì!- ribattè lei -Stupido, immaturo, e anche arrogante!-
-Arrogante...- ripetè Ron meditabondo. -Sai, sono d'accordo.-
-Ah, sì?-
-Sì, decisamente.- disse piano, annuendo. -Perchè se non fossi arrogante non farei questo...-
Lentamente, in silenzio, chinò il viso verso quello di Hermione.
Lei sentì le guance andarle a fuoco, trattenne il respiro, chiuse gli occhi....
Le campane della chiesa di Hogsmeade batterono sei rintocchi.
I ragazzi trasalirono, ed Hermione si tirò su a sedere di scatto.
-Per l'amor del cielo!- esclamò preoccupata -Dobbiamo rientrare!-
Ron sospirò e si passò una mano tra i capelli.
-Sì...dai, andiamo.-
I loro passi erano silenziosi sul viale innevato di Hogsmeade, le luci scintillavano e si stava alzando un vento freddo.
Ed Hermione Granger si ritrovò a chiedersi cosa sarebbe accaduto se quelle campane non fossero suonate.





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Ueppà! Salve bella gente! :)
Eccovi finalmente il tanto atteso capitolo di Hogsmeade!
Che dirvi, mi è piaciuto molto scriverlo, e la scena della collina ce l'ho stampata in testa tanto che spero che anche voi riusciate a "vederla" come me la vedo io nel cervello xD
Ne approfitto per ringraziarvi tutti di cuore per la vostra immensa dolcezza e il sostegno, e vi faccio tantissimi auguri di Buon Natale ,perchè ci sentiremo sicuramente quando sarà passato!
Ingozzatevi come porci e fate i bravi ;)
Un abbraccio forte forte.
Minnieinlove.
ATTENDO OPINIONI BELLE BRUTTE BUONE E CATTIVE! : D
 MI RACCOMANDO!

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Capitolo 6
*** Capitolo sesto. ***


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Capitolo Sesto




Quando si mordicchiava il labbro inferiore in quel modo lo mandava ai matti.
Se l'avesse fatto di nuovo, non sapeva se sarebbe riuscito a trattenersi.
Lei lo rifece, sorridendo lascivamente.
Ron deglutì con molta fatica.
I lunghi capelli bruni le cadevano scomposti sulle spalle diafane.
Hermione Granger fece una risatina trillante, lanciandogli uno sguardo infuocato.
Ron, le orecchie in fiamme, si lasciò andare contro i cuscini candidi posati sulla testiera del suo letto.
Hermione, senza smettere di fissarlo, prese a sbottonare lentamente la camicetta.
Molto lentamente.
Una lentezza esasperante.
Respirando affannosamente, Ron la vide sganciare l'ultimo bottoncino, e lasciar scivolare il tessuto liscio lungo le braccia esili.
Poi passò alla gonna, con altrettanta lentezza.
Il ragazzo sentiva il viso in fiamme, un desiderio bruciante attraversargli il corpo, e il sangue affluirgli tutto...in un punto ben preciso.
Si passò una mano nei capelli, trattenendo a fatica un gemito quando la vide avvicinarsi.
Studiò con attenzione la pelle candida, il completino di seta blu notte, i capelli ribelli scendere lungo la schiena delicata.
Lei lo fissò, un sorrisetto diabolico dipinto sul viso.
Gli catturò gli occhi blu con le sue iridi nocciola, talmente intense da sembrare nere.
Era uno sguardo infuocato, che non le aveva mai visto prima.
Uno sguardo che lo fece rabbrividire da capo a piedi.
Che fece sussultare il lenzuolo proprio dalle parti del suo bacino.
Hermione abbassò lo sguardo, studiando con interesse la sua erezione.
Lui tossicchiò, a disagio, ma lei non sembrò affatto turbata.
Anzi, sorrise ancora di più.
Poi, con lentezza, salì sul letto.
Strappandogli un gemito roco, scostò il lenzuolo bianco e si mise cavalcioni su Ron.
Respirando a fatica, la fissò in tutto il suo etereo splendore.
Rimase immobile, poggiato ai cuscini, troppo eccitato, spaventato, emozionato per fare qualsiasi cosa.
Ci pensò lei a sbloccare la situazione.
Si chinò in avanti, serrando il bacino di lui con le proprie gambe, e gli schiuse le labbra con la lingua.
Prese a baciarlo con foga, stordendolo col suo profumo dolce e allo stesso tempo selvatico.
Ron, dal canto suo, dopo i primi istanti di panico ricambiò il bacio con fervore.
Le infilò una mano nei capelli, e con l'altra le carezzava la schiena liscia.
Si staccavano solamente per leccarsi il collo, le labbra, baciarsi il contorno del viso.
Quando Hermione prese a strusciarsi su di lui, Ron si lasciò scappare un altro gemito.
La guardò sorridergli, la sentì muoversi con desiderio, sentì il cervello andare in tilt.
Poi lei gli lasciò un ultimo bacio sulle labbra, gli lanciò uno sguardo furbo, e gli infilò una mano piccola e fredda nei boxer...

Ron spalancò gli occhi.
Col respiro affannato, si tirò su a sedere di colpo.
La stanza era buia e silenziosa. fatta eccezione per i respiri profondo di Harry, Seamus, Neville e Dean, che dormivano profondamente.
Si passò una mano tra i capelli, sconvolto.
Doveva essere notte fonda, e doveva aver sognato tutto.
Prese qualche respiro profondo, tentando di calmarsi.
Sollevò le coperte e si accorse che lì sotto, altezza bacino, qualcuno era molto più agitato di lui.
Fissò con orrore il rigonfiamento dei pantaloncini rossi, alzandosi velocemente dal letto.
-Miseriaccia- borbottò sottovoce. Posò la fronte contro il vetro gelido, cercando un pò di sollievo.
Passò qualche minuto scrutando le tenebre notturne dei giardini di Hogwarts, ma continuava a sentirsi su di giri.
Si versò un bicchiere d'acqua ghiacciata, ma nemmeno quello servì a molto.
Con rabbia, aprì i pantaloncini e ci svuotò dentro la brocca, pentendosene immediatamente dopo.
-Miseriacciamiseriacciamiseriaccia!- sibillò a denti stretti, saltellando sul posto.
Urtò il proprio baule, rischiando di cadere, e con un tonfo sordo si buttò di nuovo sul letto.
Restò a guardare il velluto del baldacchino per ore, le braccia spalancate, gli occhi vitrei.
Per quella notte, aveva dormito abbastanza.


*


-Ron, dove diavolo eri finito?!-
Hermione si sbracciava davanti al portone della Sala Grande, spazientita.
Ron sospirò.
L'aveva evitata tutto il giorno, ma non c'era piu' via di fuga,
Era arrivato il momento della terza prova, e lei lo aspettava imbronciata, insieme a tutte le altre coppie.
-Mancavi solo tu!- gli sibilò con rabbia, quando la raggiunse esitante.
Il ragazzo fece spallucce, farfugliando un -Non mi ero accorto dell'orario-
Quando entrarono nella Sala rimasero abbagliati.
Piccoli cuori di strass rossi galleggiavano per la stanza, riflettendo la luce delle candele.
Sulle pareti erano appesi grandi e lucidi arazzi di seta rossa.
Ogni tavolo e sedia era ricoperto di stoffa luccicante, e al centro della stanza c'era un piccolo palco.
Rosso, naturalmente.
-Per le mutande di Merlino!- sbottò Ron coprendosi gli occhi con una mano -Cos'è oggi tutto questo scintillio?-
-Oggi è S.Valentino, Ronald- spiegò Hermione alzando gli occhi al cielo.
Il ragazzo le lanciò uno sguardo inebetito.
Si era completamente dimenticato che la terza prova cadeva esattamente nel giorno della festa degli innamorati.
-Questa prova è, senza dubbio, tra le più impegnative...ma sicuramente anche tra le più romantiche finora!-
Il Professor Silente fece correre lo sguardo lungo la folla di studenti, pubblico e partecipanti, che trattennero il respiro.
-Oggi, i nostri cavalieri dovranno dichiararsi alle nostre dame con una bella dichiarazione d'amore!!!-
La folla applaudì e gridò entusiasta.
Ron sentì tutto il sangue abbandonargli il cervello e il volto.
Quando si voltò a guardare Hermione, si accorse che anche lei era impallidita.
-Per l'amor del cielo!- piagnucolò torcendosi le mani -Stavolta non abbiamo speranza!-
Ron deglutì e si arrovellò il cervello, mentre Terry Steevel proclamava versi romantici alla sua dama, strappandole qualche lacrima.
-Ron, devi essere credibile!- esclamò Hermione tirandolo per un braccio  -Fa finta di essere innamorato! Abbiamo affinato la nostra tecnica, o no?- gli fece un sorrisetto che lui ricambiò debolmente.
Gli studenti applaudirono alla prima coppia, che stava scendendo dal palco stretta in un abbraccio, e la McGrannit annunciò:
-Ronald Weasley ed Hermione Granger!-
Mentre salivano, Hermione sentiva le gambe tremare.
Sedette controvoglia sulla poltroncina di velluto, tirò Ron per farlo inginocchiare, e aspettò.
Il ragazzo la fissava spaventato, gli occhi spalancati, le orecchie in fiamme.
Un silenzio irreale li circondava.
-Ron, dì qualcosa!- implorò lei a denti stretti, qualche secondo dopo.
Ron si riscosse. Il cervello gli lavorava febbrilmente, alla ricerca di una qualche poesia o di qualche verso che aveva letto.
Ma aveva la testa completamente vuota.
-Ron!- mormorò di nuovo Hermione.
Lui alzò lo sguardo, incontrando i suoi occhi preoccupati.
E quasi senza accorgersene, sentì la propria voce parlare.
-Io...io non ho nessuna poesia in testa, Hermione. Non me le ricordo, e non so niente. Però se c'è una cosa che so, è che quando ti guardo io...i-io mi sento diverso!-
Vide Hermione spalancare gli occhi sorpresa.
-Mi sento diverso, mi sento migliore, sento di valere qualcosa. E tutto questo è nascosto dietro i tuoi occhi grandi, che mi rasserenano. Dentro i tuoi capelli, la più bella cornice che io abbia mai visto per un'opera ancora più bella.-
All'improvviso si sentì avvampare. Si accorse del silenzio attonito che regnava nella stanza.
Degli occhi luccicanti di Hermione.
Delle sue gote arrossate.
Deglutì a fatica, e ci mise qualche istante per aprire di nuovo la bocca.
-Ecco...guardarti studiare è la cosa più bella che mi sia mai capitata... E sfiorati equivale al caos più totale e io... H-ho finito.-
Sentendo il volto in fiamme, Ron si alzò in piedi e abbassò lo sguardo.
Per qualche secondo il silenzio gli perforò i timpani.
Poi la folla esplose in un boato assordante, in un applauso scrosciante.
Ron e Hermione si guardarono intorno, sorpresi.
La professoressa Sprite si era addirittura alzata in piedi per applaudire.
-Meravigliosa! Una dichiarazione così spontanea, così tenera!!!- si congratulò il Preside.
I ragazzi scesero dal palco, storditi.
Mentre il loro posto veniva preso da Neville e Luna, Hermione si voltò verso Ron.
Erano entrambi paonazzi, e lei sembrava vagamente turbata.
-Ron, io...-iniziò, con voce tremante.
-No...scusami Hermione- la interruppe lui. -Ho...ho esagerato. E' che ehm...mi sembrava la cosa giusta da dire e io...-
Hermione lo fissava, persa, le guance accese e gli occhi luccicanti.
-Sei stato bravissimo, Ron- disse piano -E'... sono state le cose più belle che mi abbiano mai detto. Anche se è una finzione, naturalmente!- si affrettò ad aggiungere.
Ron le lanciò uno sguardo triste.
Lei gli sorrise, ma dopo pochi istante la vide rabbuiarsi e si sentì battere su di una spalla.
-Questa volta l'hai fatta grossa, Ronron!-
Lavanda si ergeva in tutta la sua altezza, i capelli biondi crepitanti di elettricita, l'ombretto fucsia glitterato che le ingrandiva in maniera quasi impressionante gli occhi azzurri.
Ron fece un lungo sospiro.
-Lavanda... è stato solo...-
-Oh certo, è stata solo una prova!- trillò lei con foga, le mani sui fianchi -Ho visto come la guardavi, Ronron!-
Il ragazzo si passò una mano sul volto, stancamente.
-Lo sai che è solo una cosa finta, Lav.-
Lei ghignò. -Oh, io lo so benissimo, tesoro. Ma non credo che la nostra Hermione l'abbia afferrato!- sibillò.
Hermione alzò il mento con aria di superiorità.
-Non preoccuparti, LavLav- abbaiò -Io afferro tutto ciò che c'è da afferrare. Sempre.-
Lanciò uno sguardo strano a Ron e si allontanò, cercando Harry.
Quando annunciarono che la terza prova era stata vinta da loro due, nè Ron nè Hermione erano più nella Sala Grande.
Fu Harry a dirglielo, il mattino dopo, durante la colazione.






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 E buonissimo anno nuovo belli miei!
Ho avuto una festa di fine anno fantasticosa, ho dato il peggio di me, ho un sonno della miseria e dalla mia mente malata è venuto fuori questo capitolo xD
Allora, spero che abbiate passato un buon fine anno, un buon inizio anno, e che il 2011 sia per tutti noi un anno migliore di quello trascorso ^^
Vi ringrazio per il vostro affetto e sostegno, e ASPETTO CON ANSIA IL VOSTO PARERE *_*
Aaaaaauuuuguri e a presto! ^_^
Minnieinlove












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Capitolo 7
*** Capitolo settimo. ***


hp7


Capitolo Settimo





La vita di un sedicenne può essere veramente complicata.
Soprattutto se questo sedicenne frequenta la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Soprattutto se questo sedicenne ha una fidanzata isterica e fa sogni erotici sulla propria migliore amica.
Soprattutto se questo sedicenne si chiama Ronald Weasley.

Quella sera i Grifondoro stavano facendo baldoria nella propria Sala Comune.
Qualcuno cantava a gran voce, qualcuno giocava a scacchi, qualcuno rideva e qualcuno ballava, addirittura.
C'era un'atmosfera allegra e distesa.
Ma non proprio per tutti.
Ron se ne stava sprofondato nella solita poltrona accanto al fuoco, le mani in tasca, lo sguardo perso.
Libri e appunti erano sparsi sul tappeto ai suoi piedi, prove di un pomeriggio di tentato studio.
Ignaro della festante confusione attorno a lui, fissava il fuoco, attonito.
Non si accorse nemmeno della figura che gli si avvicinava.
Harry mosse qualche passo nella sua direzione, fissando incerto i suoi occhi blu. Erano talmente spalancati che le fiamme del fuoco vi si riflettevano dentro.
-...Ron?- chiamò incerto, schioccandogli due dita davanti al viso.
Ron battè le palpebre e alzò lentamente lo sguardo.
-Harry?- ribattè con calma, stiracchiandosi.
Il ragazzo si spinse gli occhiali sul naso. -E' tutto ok? Perchè non vieni a giocare a scacchi con me, Neville e gli altri?-
-Ah, a scacchi...- disse stropicciandosi stancamente il viso pallido -Non so, in realtà sono piuttosto stanco... Ehi, dov'è Hermione?-
Si guardò intorno con la fronte aggrottata.
Harry alzò le spalle -Non so, credo sia ancora in biblioteca...A cena ha detto che doveva concludere un tema...-
Ron annuì, continuando ad allungare il collo in direzione dei compagni.
-Uh...credo che tu abbia compagnia!- ridacchiò Harry lanciandosi un'occhiata alle spalle.
Lavanda camminava verso di loro, un maglioncino a collo alto color prugna molto attillato, i lunghissimi capelli biondi sciolti sulle spalle e un sorrisone luminoso stampato sul viso.
Li raggiunse, salutò Harry e si accoccolò sulle ginocchia di Ron.
-Bè, divertitevi!- il ragazzo, che dovette trattenere una risata di fronte all'espressione rassegnata di Ron, si voltò e si allontanò.
Lavanda si raggomitolo tra le braccia di Ron, posando la testa nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla.
-Ecco dove eri finito, Amorino!- miagolò sbattendo le ciglia cariche di mascara viola.
Ron deglutì, continuando a fissare il fuoco.
-Stasera è un pò stanco il mio Ronron?- domandò lei preoccupata, allacciandogli le braccia dietro al collo.
Ron sospirò -Sì, sono piuttosto stanco, Lav.-
Quando  si accorse dell'espressione ferita della ragazza, si sbrigò a carezzarle i capelli.
-Però se volevi dirmi qualcosa fa pure, ti ascolto!- disse, accomodante.
Il volto della ragazza si illuminò di nuovo.
-Vedi amore, pensavo che è un pò di tempo che non stiamo un pò insieme, noi due. Da soli!-
Esclamò lei, con particolare enfasi sulle ultime due parole.
Ron si abbandonò contro lo schienale imbottito della poltrona.
Sapeva benissimo cosa intendeva Lavanda con "Stare insieme noi due da soli".
Solitamente, seguiva una pomiciata sfrenata.
-Sai... hai ragione, tesoro.- acconsentì, cingendole i fianchi con le braccia.
Lavanda sorrise e si sporse a lasciargli un piccolo bacio sulle labbra.
-E va bene, pomiciata sia. Almeno per un pò avrò di che distrarmi!- pensò Ron schiudendole le labbra con un piccolo morso.
-Oh, nonono Ronron!- ridacchiò lei allontanandosi -Non qui davanti a tutti!-
Ron aggrottò la fronte, perplesso -Ma...è quello che facciamo sempre! Baciarci in Sala Comune!-
Lavanda si alzò in piedi -Lo so tesoro...ma per stasera avevo in mente qualcosa di diverso!-
Gli lanciò uno sguardo malizioso.
Poi lo prese per mano e lo trascinò fuori dalla Sala Comune, oltre il ritratto della Signora Grassa.

*

Hermione si passò stancamente una mano sugli occhi. Aveva passato tutto il pomeriggio in biblioteca, e il tema non era ancora finito.
Quando raccolse la propria borsa e i propri libri, si accorse che lo stomaco le brontolava furiosamente.
Doveva essere ora di cena.
Restituì alcuni manuali a Madama Chips e si allontanò lungo il corridoio buio.
Nonostante fosse ormai quasi la fine di Febbraio, l'inverno quell'anno sembrava non voler finire.
Guardava i fiocchi candidi che danzavano fuori dalle alte finestre ad arco e rifletteva su quanto la neve fosse bella ma malinconica.
I suoi pensieri furono interrotti da un suono ovattato.
Probabilmente era Mrs Purr, la gatta di Gazza.
Ma quando un secondo suono, una sorta di piccolo gemito le arrivò alle orecchie, Hermione si bloccò.
Tese le orecchie, perplessa e allarmata.
Piccoli tonfi e suono di voci sembravano arrivare da non molto lontano.
Partì in direzione dell'origine del suono, svoltando a destra, in un corridoio ancora più buio.
-Sei...sei proprio sicura?- sussurrò una voce affannata -Insomma io non credo che...-
-Oh, sono sicurissima- rispose un altro sussurro. -Perchè...non sei contento?-
Seguì qualche istante di silenzio. Hermione avanzava lentamente, gli occhi sbarrati.
-Sì che sono contento!- rispose la prima voce -E' solo che...-
Una risatina risuonò nel buio -E allora, se sei contento, va bene così!-
Le voci cessarono, e furono sostituite da respiri affannati  e rumori di stoffa sfregata.
Hermione si fermò davanti alla nicchia di una delle armature più antiche di Hogwarts.
Il cuore le pulsava in gola. Le aveva riconosciute quelle voci.
Tirò fuori la bacchetta.
-Lumos.-
 Davanti a lei, due figure attorcigliate trasalirono, sorprese e spaventate.
Ron era seduto sullo scalino di marmo ai piedi dell'armatura.
Aveva la camicia sbottonata, i capelli scarmigliati, gli occhi spalancati.
Lavanda sedeva cavalcioni su di lui.
Il rossetto sbavato, le gambe spalancate, una mano intenta ad armeggiare con la cintura di Ron.
Entrambi la fissarono con occhi vitrei.
-He...Hermione.- mormorò infine Ron, la voce roca e quasi inudibile.
La ragazza non disse niente.
Restò immobile, il viso marmoreo, gli occhi lampeggianti.
-Farò togliere 100 punti a Grifondoro, per questo.- annunciò con voce fredda, abbassando la bacchetta.
-Ma...ma come!- balbettò Ron scansando Lavanda e alzandosi in piedi -E' la tua Casa, Hermione!-
-E purtroppo è anche la tua, Ronald.- rispose lei sprezzante -E io sono un Prefetto. Questo è un comportamento inammissibile e io dovrò farlo presente alla McGrannit!-
Ron la fissava sgomento, la bocca semi aperta -Hermione... ma andiamo...-
-Non voglio sentire una sola parola, Ronald!- sibilò puntandogli la bacchetta al petto -Non una, mi sono spiegata?-
Il ragazzo annuì spaventato, retrocedendo di un passo.
Hermione gli lanciò uno sguardo indecifrabile.
-Mi fai schifo.- disse piano.
Poi spense la bacchetta e si allontanò nel buio.

*


-Ron! Ehi Ron beccati questa!-
Dean Thomas scaraventò una palla di neve sulla spalla dell'amico, che imprecò ad alta voce.
-Miseriaccia, Dean, quella faceva male!- urlò Ron chinandosi a raccoglierne altrettanta.
La lanciò in direzione del ragazzo, che corse via ridendo.
-Ah, mi temono!- annunciò Ron trionfando, voltandosi verso Harry.
Era una mattinata limpida, avevano un paio di ore di buco e si stavano sbizzarrendo con la neve.
Harry ridacchiò, facendo vagare lo sguardo.
-Ehi guarda, Ginny sta facendo un pupazzo di neve!- disse, indicando la rossa a qualche metro da loro. -Andiamo anche noi?-
Ron scosse il capo. -No, grazie. Casomai vi raggiungo dopo. Ora sto cercando...uh...una persona!-
Harry sospirò.
-Allora sbrigati... è dietro alla serra di erbologia!-
Ron lo fissò, sorpreso.
Si beccò una pacca sulla spalla, forse un pò troppo forte, e corse verso le serre.

La trovò seduta su un sasso, avvolta in una grande sciarpa grigia, mentre con la bacchetta faceva fiorire gigli rossi dalla neve.
-Ehi, ecco dove eri finita!- disse ostentando allegria, ma restando a debita distanza.
Hermione alzò il viso, gli lanciò uno sguardo vacuo e tornò a fissare i gigli.
Ron sospirò.
-Ok, ce l'hai con me.-
-Non ce l'ho con te!- sbraitò lei, mutilando i fiori con un colpo secco della bacchetta.
Ron osservò i petali sparsi, trattenendo una risata.
-Va bene, allora non ce l'hai con me.- disse con una scrollatina di spalle.
Regnò il silenzio.
Fu di nuovo lui a romperlo.
-Allora si può sapere perchè fai così?-
Gli occhi di Hermione lampeggiarono e si alzò in piedi.
-Così come?Cosa?? Io non sto facendo proprio niente!- disse stizzita, le braccia saldamente incrociate.
Ron ridacchiò.
-Hermione, lo sappiamo tutti e due che il tuo problema è Lavanda!-
Fu un attimo.
La ragazza si scagliò in avanti e gli diede uno spintone che lo fece barcollare.
-NON ME NE IMPORTA UN ACCIDENTE DI LAVANDA!!ZERO, E' CHIARO???SEI UN ANIMALE!UNA BESTIA!IL SESTO ANNO, PER L'AMOR DEL CIELO, E TI COMPORTI COME SE AVESSI UNDICI ANNI!!!TI DEVI VERGOGNARE RONALD...sei... E NON MI TOCCARE!!!- urlò isterica quando lui le afferrò le braccia.
Si divincolò, gli occhi spiritati, sputando via un ciuffo di capelli che le era finito in bocca.
-Hermione calmati!- esclamò Ron sorpreso, gli occhi spalancati.
-SONO CALMISSIMA!- replicò lei serrando i pugni.
Il ragazzo si avvicinò, allargando le braccia in segno di resa.
Ma lei gli assestò un pugno proprio in mezzo al petto.
-Ehi, mi hai fatto male!- piagnucolò Ron massaggiandosi il punto colpito.
Hermione gettò indietro i capelli, compiaciuta.
Rimasero ognuno per i fatti propri per qualche minuto.
-Adesso ti sei tranquillizzata?- domandò Ron titubante.
Lei scrollò le spalle, infastidita. -Sono sempre stata tranquilla, sei tu che mi importuni!-
-Importunarti!- replicò Ron piccato -Sono venuto a vedere come stavi!-
-Bè, mi hai vista, sto benissimo, oravatteneciao!-
Si guardarono in cagnesco.
Poi Ron fece un passo avanti.
Nello stesso momento Hermione fece un passo indietro.
Lei inciampò nel sasso sul quale era seduta, cadendo sulla schiena.
Ron le precipitò addosso.
-Oh perfetto, ci mancava anche questa!- esclamò lei, tentando di alzarsi.
Ma Ron rimase ben saldo sopra di lei.
I corpi perfettamente aderenti, le braccia di lui ai lati del suo viso per non pesarle addosso, i respiri che si condensavano in nuvolette di vapore.
La guardò dall'alto.
Era così bella, la pelle bianca come la neve che la circondava, le guance e le labbra rosate, i capelli bruni sparsi su quella coltre bianca.
Lo guardò dal basso.
Era così bello, quasi maestoso così stagliato sul cielo azzurro, la stessa sfumatura dei suoi occhi, i capelli rossi scarmigliati, un'espressione attonita sul viso.
I loro occhi si trovarono e imprigionarono.
L'azzurro splendente e il marrone caldo.
Il Cielo e la Terra.
Il gelo della neve sotto di lei, il calore del corpo di Ron sopra di lei.
Hermione tremò violentemente all'idea di questo contrasto.
Quasi senza rendersene conto, allungò una mano fino a sfiorare il volto del ragazzo.
-Hermione- mormorò lui.
Cercò qualcosa da dire, ma non la trovò.
Si limitò a guardarla, completamente perso.
Le sfiorò le labbra con dito.
Hermione tremò di nuovo.
A Ron sembrò che i suoi occhi si riempissero di lacrime.
-Ron... dobbiamo andare.-
Lo disse con fatica, quasi non riuscisse a parlare.
Ron cercò i suoi occhi, ferito, ma lei fissava ostentatamente il cielo, che si stava annuvolando.
Con un sospiro, Ron si alzò.
Le tese la mano, ma lei era già in piedi e si scrollava via la neve dai capelli.
-Ci prenderà un malanno- osservò, indicando il giubotto zuppo del ragazzo.
Ron scrollò le spalle.
-Ne varrà la pena.-
Iniziò a nevicare proprio nell'istante in cui rientrarono nel castello.
Zuppa, infreddolita, stordita, Hermione avrebbe avuto proprio bisogno di un bagno caldo.
Invece rimase a fissare la tormenta che imperversava fuori dalla finestra del suo dormitorio, con gli abiti gocciolanti.
Ne varrà la pena?








--------------------------------------------------*

Questo capitolo è un'altro dei miei parti di mente notturni xD
Allllloooooraaa la seconda parte mi è piaciuta da matti, e spero sia lo stesso per voi ^^
Volevo ringraziarvi di cuore per tutto il vostro affetto, davvero, siete fantastici <3
Inoltre vi annuncio che mancano solo 2 capitoli, e mi sto già arrovellando per trovare una nuova storia! xD
Vi saluto bacio abbraccio blabla eeeee COMMMEENTIIIIIIINO? *_*
XD
Minnieinlove

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Capitolo 8
*** Capitolo ottavo. ***


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Capitolo Ottavo




-Basta, ci rinuncio!-
Con un tonfo sonoro, Ron chiuse il proprio manuale di pozioni.
Era pomeriggio inoltrato, ed era seduto in sala comune con Harry ed Hermione, tentando di cavare qualcosa di buono per l'interrogazione della settimana successiva.
Hermione sospirò.
-Ron, non cominciare. Abbiamo iniziato da poco!-
Con un movimento deciso, ri aprì il libro del ragazzo, che gemette.
-Ripetimi il paragrafo sulle Tuberose!-
Ron piagnucolò qualcosa, e posò la testa sul libro.
-Ronald!- avvertì Hermione assumendo un tono minaccioso.
Harry alzò lo sguardo dal proprio libro, e si accorse dell'espressione truce della ragazza.
Diede un piccolo calcio a Ron, sotto il tavolo, come da monito.
-Ronald, le Tuberose!- insistettè Hermione picchiettando con le dita sul tavolo.
Ron sospirò.
-Le Tuberose sono piante.- dichiarò, alzando un pochino la testa.
-Non l'avrei mai detto!- esclamò Hermione sarcastica, spalancando gli occhi. -E poi?-
Ron battè le palpebre.
-Sono piante di rosa... a forma di tubo!-
Harry scoppiò a ridere, Hermione arrotolò una pergamenà e la picchiò sulla nuca del rosso.
-Miseriaccia, Hermione!- piagnucolò lui massaggiandosi il punto colpito.
-Spero di avertici fatto un buco! E che ti entri un pò di materia grigia!- esclamò lei.
Con aria stizzita si sistemò meglio sulla sedia e sprofondò nuovamente nella lettura del manuale.
-Cosa diamine è la materia grigia?- bisbigliò Ron ad Harry, tenendola sott'occhio.
Harry fece spallucce. -Non ne ho la più pallida idea!-
-Spero non sia la forfora...anche se quella è bianca!- decretò Ron dopo qualche istante di attenta riflessione.
Harry ridacchiò piano e abbassò lo sguardo sul proprio libro.
Ron, dal canto suo, restò con lo sguardo puntato su Hermione.
Quanto sapeva essere antipatica!
E presuntuosa, anche!
Non era mica colpa sua se non sapeva cos'erano le Tuberose!
Studiò con interesse la sua fronte corrugata e un ricciolo scomposto che le ricadeva davanti al viso.
Ma quelle sul naso erano lentiggini? Le aveva sempre avute?
-RONALD PIANTALA DI FISSARMI!-
Ron trasalì, rischiando di cadere dalla sedia.
Harry si battè un pugno sul petto, tentando di mascherare il principio di infarto che l'urlo di Hermione gli aveva procurato.
-I-io non ti sto fissando!- protestò Ron sentendo le orecchie andargli a fuoco.
Hermione alzò le sopracciglia.
 -Ah, no? Bè, allora forse fissavi il quadro dietro di me e non ti sei accorto che tra te e lui c'è un essere vivente composto da 52 chili di carne?- domandò sarcastica.
Ron aprì e chiuse la bocca senza emettere un suono.
-Guarda il tuo libro e smettila di osservarmi! Mi metti ansia!- concluse Hermione arrossendo un pochino.
Fu il turno di Ron di alzare le sopracciglia.
-Ah, però quando era Krum a fissarti non ti metteva l'ansia!- esclamò assumendo una tinta scarlatta.
Hermione spalancò gli occhi.
-Questo... questo non c'entra niente!- ribattè, simulando tranquillità -Cosa c'entra ora Vicktor?-
-Ma certo, povero Vicky!- cantilenò Ron con rabbia.
Hermione battè una mano sul tavolo.
-Per l'amor del cielo Ronald! Che cosa diamine...-
-Ok ok, credo possa bastare!- intervenne Harry.
Posò una mano sulla spalla di Hermione invitandola a sedersi.
-Forse vi conviene darvi una calmata ragazzi... stasera c'è l'ultima prova! Non vorrete arrivare lì e scannarvi?-
Ron e Hermione fissavano con determinazione il nulla davanti a loro.
-Magari vincete!- tentò Harry alzando le spalle.
Hermione scoppiò in una risata isterica.
Harry e Ron pensarono bene di tornare a dedicarsi allo studio delle Tuberose.

*

Per l'ultima prova, la Sala Grande era stata trasformata in una specie di foresta incantata.
Alberi e arbusti sbucavano da ogni dove, decorati di lucine scintillanti.
Il solito palco era sovrastato da un arco di rami e fiori intrecciati.
Un profumo delicato si diffondeva nell'aria.
Gli studenti rimasero a bocca aperta quando entrarono.
-Oh,Merlino!- sospirò Hermione sorridendo trasognata -E' tutto così bello!-
Ron le lanciò uno sguardo allarmato.
-Hermione, torna in te! Quando mai ti sei lasciata abbindolare da queste cose... frivole?-
Lei gli lanciò un'occhiataccia.
-Bè, scusa tanto se anche io sono una persona e ho la facoltà di stupirmi e meravigliarmi!- ribattè acida.
La risposta di Ron fu troncata dall'arrivo di Lavanda, che si insinuò tra i due.
-Hai visto che bello, Ronron?- trillò allegra, gettandogli le braccia al collo -Dopo rimaniamo alla festa, vero?-
-Festa?- domandarono Ron e Hermione all'unisono.
-Proprio così!- continuò lei, voltando le spalle ad Hermione -Ci sarà una festa per la fine del concorso!-
Ron notò con orrore che, in effetti, Lavanda era in tenuta da grande evento.
Indossava un vestitino striminzito color albicocca, in coordinato alle scarpe e all'ombretto luccicante.
Il ragazzo non potè fare a meno di pensare quanto più carina fosse Hermione nel suo semplicissimo maglioncino beige a collo alto.
-Allora, ragazzi, un pò d'attenzione!-
Il professor Silente salì sul palco e allargò le braccia.
-Come tutti sapete, questa è l'ultima prova! E cosa c'è di più vero, di più sensato, di più dolce per saggiare un vero amore, se non...-
La Sala Grande trattenne il respiro.
Silente sorrise.
-...Se non un bacio?-
Lo strillò di Lavanda perforò i timpani di tutte le persone nel raggio di un chilometro.
-Un bacio!- urlò inorridita, mentre gli altri si scambiavano commenti concitati - Come sarebbe a dire??-
Ron era diventato viola.
Fissava il vuoto davanti a se, e non si riscosse nemmeno quando lei lo scosse per le spalle.
-Un bacio Ronron!! Dovrai baciare quella...quella...- si voltò verso Hermione come una furia.
-TU! Maledetta capellona!- ringhiò puntandole un dito contro.
Ma Hermione non la degnò di uno sguardo.
Aveva gli occhi spalancati e le guance paonazze, e fissava Ron.
Lavanda le schioccò due dita davanti al viso.
-Stammi a sentire, bella addormentata nel bosco!- sibilò acida -Potrai anche baciarlo, ma non lo avrai mai!-
Poi si rivolse a Ron -E tu, Ronron... Tu sei mio! E la bacerai, certo... ma non starete mai insieme!-
Scosse la folta chioma bionda e si allontanò in direzione di Calì.
Ron sbattè le palpebre giusto in tempo per vedere Neville e Luna, che si erano dati un piccolo bacio delicato, lasciare il posto sul palco a Malfoy che infilava la lingua nella trachea di Pansy Parkinson.
I Serpeverde ulularono il loro entusiasmo.
-Ehm... va bene va bene, grazie!- intervenne la McGrannit dopo qualche minuto di ributtanti pastrugnamenti.
Sospinse gentilmente, ma forse neanche troppo, i due Serpeverde giù dal palco, e si schiarì la voce.
-Weasley e Granger, grazie!-
I due restarono immobili ai piedi del palco.
Gli sguardi puntati su di loro, sembrava non avessero intenzione di muoversi.
Fortunatamente, Harry pensò bene di dar loro uno spintone che li spedì sotto il fascio di luce del riflettore.
-Oh, eccovi qui! Avanti avanti, salite!- li chiamò la McGrannit concitata.
Li posizionò sotto l'arco floreale e scese dal palco.
La folla attendeva in trepidazione.
Hermione alzò lo sguardo.
Ron teneva il capo chino, i capelli rossi più brillanti che mai, causa faretti di luce.
Gli occhi erano coperti da una ciocca ribelle, ma poteva chiaramente vedergli le orecchie, paonazze.
Ron alzò lo sguardo.
Hermione lo guardava con gli occhi spalancati.
Sembrava terrorizzata, aveva il volto in fiamme e le braccia strette al busto.
Fece un passo verso di lei, spaventato.
Hermione trattenne il respiro.
Il ragazzo si era avvicinato, e le aveva posato una mano sul viso.
-Ron...- mormorò terrorizzata -Io non...che cosa dobbiamo fare?-
Lui scosse lentamente il capo.
-Sta tranquilla- sussurrò arrossendo ancora di più -E' tutto ok.-
Si guardarono negli occhi per un attimo.
Poi i loro visi si avvicinarono.
Ron la vide chiudere gli occhi, sentì il suo respiro sul viso.
Sentì le sue labbra sfiorare le proprie.
-E la bacerai, certo... Ma non starete mai insieme!-
La voce di Lavanda gli risuonò nella testa come un eco.
Spalancò gli occhi e si allontanò di scatto.
Hermione aprì gli occhi a sua volta, e gli lanciò uno sguardo confuso.
-Ron...?-
Ron scosse il capo.
-Non posso Hermione... Non posso...-
Lavanda aveva ragione.
Baciarla per uno stupido concorso non l'avrebbe fatta sua.
Non l'avrebbe avuta con se.
Mai.
-Mi dispiace.- disse piano.
Scese dal palco, gli occhi di tutti puntati addosso.
Senza voltarsi, uscì dal portone della Sala Grande.
Hermione rimase da sola, investita del fascio di luce del riflettore.
L'intera scuola la guardò.
Tremando abbassò lo sguardo sul pavimento.
Un petalo giallo cadde dall'arco fiorito.






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Sono cattiva stronza e crudele. Lo so!
(Sif mi ucciderà xD)
Ma questa cosa ci sta troppo, dai ammettetelo xD
E poi ci vuole sempre un colpo di scena molto "NOOOOOO!" prima di un happy ending ;)
Perciò, non disperate!
Nel prossimo ed ultimo capitolo mi farò perdonare :)
Intanto, di questo che mi dite? COMMENTUCCIO? *-*
Un abbraccione cari, grazie di tutto <3




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Capitolo 9
*** Capitolo nono. ***




Capitolo Nono





Grazie a Lei io non ho più dubbi.
Grazie a Lei, apro gli occhi anch'io.
Dentro me capisco che è Questo il posto mio.
Ora vedo la realtà, è con Te che voglio stare.
Ora vedo la realtà, la tristezza non c'è più.
Ad un tratto sono Qua, e non devo più cercare.
Oggi io ho il mio nuovo sogno: Sento che sei Tu.
                                                         
                                                              -Rapunzel.





Quando quella domenica mattina un insidioso raggio di sole attraversò le tende del suo letto, Hermione affondò il viso nel cuscino.
Non aveva alcuna voglia di alzarsi, di affrontare la scuola intera che le avrebbe riso dietro o che, peggio, l'avrebbe compatita.
E per quanto riguardava Ron, non sapeva se era più arrabbiata o ferita a causa sua.
Sospirando, si passò una mano tra i capelli aggrovigliati e si tirò su a sedere.
Le sue compagne ancora dormivano, compresa Lavanda, la quale era completamente scomparsa sotto le coperte, ad eccezione di un grazioso ciuffo dorato e setoso che si snodava sul cuscino.
Ad Hermione venne voglia di tagliarlo e strozzarcela.
Si trascinò controvoglia in bagno, e dopo essersi lavata e vestita si studiò nello specchio.
Arricciò il naso, delusa.
I capelli erano un garbuglio indistricabile, come sempre. La maglietta a righine bianche e blu la faceva sembrare più piatta che mai, e le spalle che sbucavano fuori dalla scollatura a barchetta sembravano particolarmente piccole e magre, quella mattina.
-Buongiorno, manico di scopa!-  disse Hermione con un sospirò, salutando il proprio riflesso nello specchio.
Per un attimo fu tentata di fare man bassa dei trucchi di Lavanda, come aveva già fatto.
Ma poi decise di lasciar perdere.
-Molto bene, Hermione!- disse con forza, tornando a rivolgersi al proprio riflesso -Questo non è decisamente un atteggiamento da te! Ti è mai importato qualcosa dell'apparenza? No! Ti è mai importato qualcosa dell'opinione degli altri? No!-
Alzò un pò la testa, iniziando a sentirsi meglio.
-Ti è mai importato qualcosa dei tuoi capelli disordinati? No!- continuò decisa
-E di non avere un corpo perfetto? Neanche! E ti è mai importato qualcosa di Ron? Nea...!-
Si interruppe di botto, sentendo il viso andarle in fiamme.
Si fissò per qualche istante. Poi dovette abbassare lo sguardo, non riuscendo a sopportare di doversi guardare negli occhi.
-Sei proprio una stupida, Hermione.- mormorò.
Un piccolo colpò alla porta la fece girare: Calì, i lunghi capelli neri arruffati dal sonno, la osservava dalla soglia.
-Oh, scusami Hermione, non pensavo ci fossi tu!- disse velocemente, facendo il gesto di richiudere.
Però si bloccò, notando l'espressione desolata della compagna.
-Ehm... va tutto bene?- domandò incerta.
Hermione la guardò. Le fece tenerezza, lì in pigiama, con la faccia ancora insonnolita.
Avevano un buon rapporto, certo, ma non potevano definirsi esattamente amiche.
Calì era amica di Lavanda, non sua.
-Va tutto bene Calì, grazie- le disse con un sorriso grato.
La ragazza annuì e uscì dal bagno, chiudendosi la porta alle spalle.
Hermione si maledisse.
Avrebbe potuto darsi una svegliata, gli anni precedenti, e farsi qualche altra amica femmina oltre a Ginny.
Anche se era sempre molto carina e disponibile, con lei non poteva certo lamentarsi di Ron.
Era pur sempre suo fratello!
Si riavviò i capelli e si stampò un sorriso tirato in faccia.
Era pronta ad affrontare la folla di pettegoli.

*

-Hermione, hai intenzione di continuare a fissare il vuoto per tutto il giorno?- le chiese Harry quel pomeriggio.
Avevano trascorso parecchie ore insieme, prima al campo da Quidditch, poi in giardino, poi a fare i compiti, ma Hermione non sembrava essere molto di compagnia.
-Oh... no, scusa Harry, stavo riflettendo.- si giustificò distogliendo lo sguardo dal lago, dentro il quale il sole stava tramontando.
Harry alzò un sopracciglio. -Ah sì?- domandò mesto -E a cosa pensavi?-
Hermione riflettè febbrilmente.
-A...uh... a dove sia Ron, per esempio. E' tutto il giorno che non si vede!- buttò lì velocemente.
Harry alzò le spalle -Forse sarà con Lavanda!- rispose, pentendosene immediatamente quando vide l'espressione dell'amica.
-O-oppure sta studiando?- aggiunse svelto, tentando di sembrare indifferente.
Hermione agitò una mano a mezz'aria -Per quel che me ne importa.-
Harry fece per risponderle, ma fu interrotto dall'arrivo di un bambinetto del primo anno con due grandi occhi azzurri.
-S-signorina Granger?- domandò col fiatone, portandosi una mano alla milza dolorante.
Hermione inarcò le sopracciglia, stupita. -Sì?-
Il bambinetto respirò affannosamente.
-Lei, ehm... è un Prefetto vero? Perchè c'è un problema!- spiegò torturandosi le mani.
Hermione scattò in piedi. -Un problema? Che problema?- domandò allarmata.
-C-c'è un mio amico che si è fatto male, al corridoio del settimo piano!-
La ragazza sgranò gli occhi.
-Fatto male? Per l'amor del cielo! Dobbiamo chiamare subito un insegnante!- disse dirigendosi verso il ritratto della Signora Grassa.
Il bambinetto le afferrò un braccio e sgranò gli occhi -NO!-
L'urlo improvviso fece voltare parecchi Grifondoro.
Hermione battè le palpebre, perplessa. -Prego?- domandò, liberandosi gentilmente il braccio.
-No, tu ehm... devi andare da sola! Vedi lui è molto... è timido e... ha paura dei professori, e così...-
Con un sospiro, Hermione annuì. -E va bene, d'accordo! Come hai detto che si chiama?-
Il bambinetto arrossì -I-io non l'ho detto! Si chiama...uh... Eddie?-
La ragazza si passò una mano sul volto. -D'accordo, Eddie. Allora vado. Mi accompagni, Harry?-
Si voltò verso il tavolo, ma il ragazzo sembrava essersi volatilizzato.
Con un grugnito rassegnato, si avviò verso il settimo piano, domandandosi che razza di giornata fosse quella.

-C'è qualcuno?-
La sua voce rimbombò lungo il corridoio poco illuminato.
Hermione avanzò lentamente, la bacchetta stretta in mano.
-Ehm... Eddie? Sei qui?- domandò ad alta voce, guardandosi intorno.
Nessuna risposta e nessun movimento.
-Eddie, coraggio piccolino, non avere paura!- tentò nuovamente, superando l'arazzo di Barnaba il Babbeo.
Ad un tratto, sentì qualcosa, o meglio, qualcuno, afferrarla alle spalle.
Spalancò la bocca per strillare, ma una mano le tappò la bocca.
Terrorizzata, Hermione prese a divincolarsi e a tentare di mordere l'aggressore, ma questo era molto più forte di lei.
Strattonandola, riuscì a trascinarla dietro all'arazzo, dove era comparsa la porta della stanza delle necessità.
Con la mano libera, l'aggressore abbassò la maniglia e spalancò la porta, trascinandola dentro e chiudendosela alle spalle.
Hermione riuscì a voltarsi leggermente e gli rifilò un calciò dritto dritto sul bacino.
-Miseriaccia!-
Con un gemito soffocato, l'aggressore la lasciò andare e si accasciò al suolo.
Terrorizzata, Hermione si voltò a guardarlo e gli puntò la bacchetta contro.
Quando vide il ragazzo che si contorceva sul pavimento spalancò la bocca, esterrefatta.
-Per l'amor del cielo! Ronald!- esclamò senza fiato.
Ron si rotolava sulla moquette rossa, tenendosi le mani sui gioielli di famiglia, imprecando a mezza voce.
-M-ma che... che diamine avevi intenzione di fare?- domandò Hermione sconcertata, chinandosi su di lui.
-Non ti avvicinare, bestia selvatica!- borbottò lui piegando le gambe verso il petto.
Hermione sospirò.
-Oh, per Merlino, scusami! Non pensavo fossi tu! Ma... ma che cosa stavi facendo? Mi hai fatto prendere un colpo!- si giustificò lei, indignata, giocherellando con una ciocca di capelli.
Con molta fatica, Ron si tirò su a sedere, il volto pallido.
-Stavo cercando di portarti qua senza farti fare storie! Perchè se te lo avessi chiesto, dopo quello che è successo, mi avresti riso in faccia o mi avresti picchiato!- spiegò tra una smorfia di dolore e l'altra -E a quanto pare hai scelto la seconda!-
Hermione non potè trattenere una risatina.
-Ma perchè siamo qui? E come facevi a sapere che...- si interruppe e battè le palpebre, folgorata.
-Il bambino- disse piano, fissandolo. -Lo hai mandato tu.-
Ron annuì.
-Già... e sapessi che cocciuto, quel moccioso! Ho dovuto dargli tutte le mie Api Frizzole per convincerlo!-
Lei rise di nuovo.
Poi si alzò in piedi e si guardò finalmente intorno.
La stanza era bellissima, calda e accogliente.
Le pareti erano di un piacevole blu notte, così come il soffitto trapuntato di stelle.
Candele e lanterne emanavano una luce soffusa, e davanti ad una delle grandi finestre c'era un tavolo con due sedie, carico di vassoi e apparecchiato di tutto punto.
-M-ma... Ronald!- balbettò Hermione stupefatta, spalancando gli occhi -Che cosa significa?-
Ron si alzò in piedi, non senza difficoltà.
Poi si schiarì la voce e le orecchie gli si tinsero di rosso.
-Ehm,bè.- esordì -Stavo pensando che mi dispiace davvero molto, di averti rovinato il concorso. Voglio dire, per un motivo o per l'altro ho mandato all'aria tutte le prove. Perciò, ecco... ho pensato di farmi perdonare!-
Deglutì, sentendo il viso andargli a fuoco.
Hermione lo fissò, gli occhi spalancati all'inverosimile.
-Hai... Hai organizzato tutto per me?- domandò incredula.
Ron annuì, compiaciuto ed imbarazzato.
Hermione gli lanciò le braccia al collo.
-Oh Ron! Sei... sei così carino! Mi dispiace di averti colpito! Oh, grazie! Non avresti dovuto! Oh, Ron!-
Il ragazzo rischiò il soffocamento, ma sorrise comunque.
-Molto bene, madame!- annunciò quando lei lo lasciò finalmente andare -Se vuole seguirmi...-
La condusse fino al tavolo e la fece accomodare, strappandole una risatina.
-Non ci posso credere!- esclamò lei estasiata, fissando tutte le leccornie che riempivano i vassoi -Ma come hai fatto? Dove le hai prese tutte queste cose?- domandò, osservando con interesse una tartina viola acceso.
Ron tossicchiò. -Ehm, ecco, diciamo che mi hanno dato una mano gli elfi delle cucine!- disse con non chalance.
Hermione si bloccò nell'atto di mordere un tramezzino di frutta e miele.
-Intendi dire gli elfi domestici?- domandò sospettosa, stringendo gli occhi.
Ron sospirò. -Oh, e dai Hermione! E' il loro lavoro!-
-Non c'entra nulla!- ribattè lei indignata -Perchè hai dovuto scomodarli, Ron? Già si affaticano tanto per...-
-Possiamo discuterne domani?- implorò lui spalancando le braccia in segno di resa.
Hermione sospirò. Aveva assunto l'espressione da cucciolo bastonato. In più, era stato un gesto davvero carino da parte sua. E quel maglione blu gli stava incredibilmente bene...
-E va bene!- concesse Hermione arrossendo un pochino -Va bene, tregua!-
Mangiarono di tutto, accompagnando il cibo con un delizioso nettare di frutti di bosco.
-Oh, questo è veramente delizioso!- esclamò Hermione versandosene l'ennesimo bicchiere.
Ron ridacchiò soddisfatto, e si poggiò allo schienale della sedia.
-Allora, signorina Granger? Le è piaciuta la cena?-
Hermione annuì sorridendo. Poi sembrò illuminarsi.
-Uh, aspetta un momento!-
Afferrò un pasticcino e si alzò in piedi, facendo il giro del tavolo.
-Ecco, ehm... mancava una parte della prova!- spiegò arrossendo.
Si chinò verso un Ron sorpreso e imbarazzato, e gli infilò gentilmente il pasticcino tra le labbra.
Quando il dito di lei e la bocca di lui si sfiorarono, entrambi rabbrividirono ed arrossirono.
-Bè... direi che è arrivato il momento di passare alla seconda prova!- annunciò Ron alzandosi in piedi, quando ebbe ingoiato.
Prese Hermione per le mani e la portò al centro della sala.
Si portò le braccia di lei attorno al collo, le cinse i fianchi con le proprie,e schioccò le dita.
Una musica dolce riempì l'aria, ed Hermione scoppiò a ridere.
-E questo? Come hai fatto?- domandò tra una risata e l'altra, posandogli la testa sulla spalla.
Ron sorrise.
-E' semplice. L'ho desiderato. Siamo nella Stanza delle Necessità, ricordi?-
Un sorriso silenzioso si dipinse sulle labbra della ragazza.
Si abbandonò tra le braccia di Ron, respirandone il profumo, sfiorandogli i capelli con le dita.
Ron, dal canto suo, la strinse a se ancora di più.
Prese a carezzarle la schiena, e sorrise sentendola rabbrividire.
Quando la vide alzare lo sguardo su di lui, si accorse che aveva le guance arrossate.
-Ron- disse piano -Nessuno aveva mai fatto una cosa così bella per me.-
Il ragazzo arrossì e sorrise, senza dire nulla.
Gli occhi di lei si illuminarono.
-Grazie- sussurrò.
Ron la guardò negli occhi.
Guardò quegli occhi che avrebbe potuto fissare per ore, senza mai stancarsi.
Avvicinò il viso a quello di Hermione.
-Grazie a te- le sussurrò sulle labbra, sentendo le orecchie andargli a fuoco.
Hermione sorrise sulla sua bocca. -Sbaglio o questa dovrebbe essere l'ultima di prova?- sussurrò.
Anche Ron sorrise. -Non me ne importa niente- mormorò rauco.
E la bacio.
Si baciarono a lungo.
Si baciarono le labbra, il viso, la fronte, il naso, le gote.
Si baciarono su ogni centimetro di pelle a disposizione.
Fu solo dopo molto, molto tempo che Hermione si staccò.
-Lavanda non sarà contenta di questo- lo rimproverò ridendo, senza sciogliergli le braccia dal collo.
Ron fece spallucce. -Ci siamo lasciati.-
Hermione spalanzò la bocca, sorpresa.
-Veramente? E quando?-
-Ieri sera- spiegò Ron pratico -Dopo cena. L'ho mollata io. Sai com'è, ho capito che non è esattamente il mio tipo.-
Hermione fece un sorrisetto sarcastico -Ah, no?-
-Naaa- scosse il capo Ron -Tutti quei capelli biondi e lisci, tutte quelle curve, tutta quella dolcezza. Penso di avere un debole per le saputelle acide, sai?-
Hermione rise e gli diede un piccolo schiaffo sulla nuca.
Poi lo baciò di nuovo.
E fu in quel momento che Ron capì di essere felice.
Mentre le schiudeva le labbra, capì che tutto ciò di cui aveva bisogno era lì tra le sue braccia.
E poco importava se in realtà era stata Lavanda a mollarlo perchè era stufa di vedere gli occhi languidi con cui guardava Hermione.
Non era necessario che lo sapesse.
E non era necessario nemmeno che sapesse che gli aveva tirato un pugno che lo aveva steso per 20 minuti buoni.
Magari un giorno glielo avrebbe detto.
Ci sarebbe stato tempo.
Ora, avevano tutto il tempo del mondo.











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And the story eeeeends!
Anzi tutto, volevo farvi notare il mio omaggio a Rapunzel, film di cui mi sono follemente innamorata.
Quella canzone mi fa piangere da matti, e la frase mi sembrava molto adatta a quest'ultimo capitolo.
Ho amato tutta la scena delle lanterne e ho pianto per tutta la sua durata. Sono una romanticona!
Ed ora, GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZISSIME a tutti.
Mi avete resa felicissima, mi avete fatta ridere e riflettere con le vostre recensioni.
Vi ringrazio per il vostro meraviglioso sostegno, sono emozionata *-*
E spero che questo finale basti a farmi perdonare per tutte le mie malefatte xD
Vi abbraccio fortissimo, vi adoro con il cuore veramente!
Tornerò presto con un'altra storia, e spero di ritrovarvi tutti lì! ^_^
Aspetto la vostra opinione finale tesori, ancora Grazie di tutto, siete meravigliosi!
I Love U!
Vostra,
Minnieinlove.

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